Oculista, Ortottista e abusivo: i confini sono chiari? · semplici disfunzioni visive. Cons. St....

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Oculista, Ortottista e abusivo: i confini sono chiari? Palermo 5/10/2013

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Oculista, Ortottista e abusivo: i

confini sono chiari?

Palermo 5/10/2013

Le principali figure

dell’insieme visione

• Oculista

• Ortottista

• Optometrista

• Ottico

• abusivo

Medico specialista in oculistica

oculista

Il problema principale è la definizione di atto

medico che se chiaro servirebbe da

discrimen della professione di oculista, oltre

che da bussola per le cause di responsabilità

medica.

(diagnostico, curativo ...?)

Atto medico

"L'atto medico ricomprende tutte le attività professionali, ad

esempio di carattere scientifico, di insegnamento, di

formazione, educative, organizzative, cliniche e di

tecnologia medica, svolte al fine di promuovere la salute,

prevenire le malattie, effettuare diagnosi e prescrivere

cure terapeutiche o riabilitative nei confronti di pazienti,

individui, gruppi o comunità, nel quadro delle norme

etiche e deontologiche. L'atto medico è una responsabilità

del medico abilitato e deve essere eseguito dal medico o

sotto la sua diretta supervisione e/o prescrizione".

L'Unione Europea dei Medici

Specialisti (UEMS) 2006

E’ individuata la figura professionale dell’ortottista-assistente in

oftalmologia, con il seguente profilo: l’ortottista-assistente in

oftalmologia è l’operatore sanitario che, in possesso del diploma

universitario abilitante e su prescrizione del medico, tratta i

disturbi motori e sensoriali della visione ed effettua le tecniche di

semeiologia strumentale-oftalmologica

2. L’ortottista-assistente in oftalmologia è responsabile

dell’organizzazione, pianificazione e qualità degli atti professionali

svolti nell’ambito delle proprie mansioni.

3. L’ortottista-assistente in oftalmologia svolge la sua attività

professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime

di dipendenza o libero-professionale.

Ortottista (DM 743/1994)

E’ inserito nelle professioni sanitarie

riabilitative, come fisioterapista,

logopedista ecc. (art. 3)

DM 29/3/2001

Non può essere confuso con ottico;

“ Per la verità l'optometria consiste semplicemente nella

misurazione della vista (anche attraverso strumenti più o

meno sofisticati), e nella scelta, caso per caso, quali, tra le

tanti variazioni possibili, siano - se esistenti - le lenti

necessarie per la correzione di quel singolo difetto: è

un'attività dedicata non agli strumenti ottici, ma

direttamente alla misurazione di quella lente naturale

costituita dal cristallino dell'occhio.”

(Cass. n. 27853/2001)

Optometrista

Si tratta, soprattutto, di un'attività che non è regolata dalla

legge, ed il cui esercizio - allo stato attuale della

normativa - deve, proprio per questo, ritenersi libero,

lecito anche penalmente, per la semplice ragione che non

sussiste nessuna norma positiva che lo vieti, a condizione

che non venga invaso l'ambito, strettamente curativo,

riservato al medico oculista

(Cass. n. 27853/2001)

E’ professione vietata?

“... debbono ritenersi lecite una mera attività

di rilevazione e misurazione strumentale,

ancorché effettuata con mezzi sofisticati,

come pure una semplice attività di

ginnastica oculare”.

(ibidem)

Cosa può fare?

L'optometrista è un titolo accademico che non abilità all’ esercizio della

professione sanitaria.

La misurazione della vista non può essere confusa con l’attività

dell’ottico, più limitata.

L’attività dell’ optometrista consiste nella misurazione della vista, nella

scelta delle lenti per la correzione del singolo difetto, purché non sia

attività medica e non ci siano manovre che possano provocare danni.

Sono consentite attività di ginnastica oculare (sic), misurazione della

vista, approntare e vendere lenti per miopia , presbiopia,

astigmatismo, ipermetropia e afachia.

L' optometrista non può fare diagnosi, curare, rilasciare ricette, compiere

interventi sull' occhio e trattare vere e proprie malattie oculari e non

semplici disfunzioni visive.

Cons. St. 5294/2004

RD 1334/1928, art 1 :

è un’arte ausiliaria della professione

sanitaria,

Ottico

Gli ottici possono confezionare, apprestare e vendere direttamente al

pubblico occhiali e lenti, soltanto su prescrizione del medico, a meno

che si tratti di occhiali protettivi o correttivi dei difetti semplici di

miopia e presbiopia, esclusi l'ipermetropia, l'astigmatismo e

l'afachia.

È in ogni caso consentito ai suddetti esercenti di fornire direttamente al

pubblico e riparare, anche senza prescrizione medica, lenti ed occhiali,

quando la persona che ne dà la commissione presenti loro le lenti o le

parti delle medesime di cui chiede il ricambio o la riparazione.

È del pari consentito ai suddetti esercenti di ripetere la vendita al Pubblico

di lenti od occhiali in base a precedenti prescrizioni mediche che

siano conservate dall'esercente stesso, oppure esibite dall'acquirente.

Art. 12, idem

L’ottico è un tecnico, riconosciuto come tale a seguito del

conseguimento di un apposito diploma di scuola media

superiore, e dotato di una preparazione specifica in fisica ottica

e nelle sue applicazioni, costituite, in particolare, dai vari

apparecchi ottici (strumenti formati da una lente, o da una

combinazione di lenti, realizzate in vetro, o in altro materiale

trasparente). L'ambito della sua competenza specifica, e perciò

dell'attività riservatagli dal legislatore, è costituito soprattutto

da quelli più semplici tra essi, come lenti di ingrandimento ed

occhiali, in ogni caso da strumenti, più o meno sofisticati, e

non dall'occhio umano, e nemmeno da quella lente naturale

che è costituita dal cristallino dell'occhio

Chi è l’ottico? Cass.27853/2001

riparare o sostituire, lenti e occhiali anche senza prescrizione

medica, oppure a ripetere la vendita al pubblico di lenti o

occhiali in base a precedenti prescrizioni mediche

gli ottici possono realizzare o vendere, anche senza

prescrizione medica, lenti ed occhiali correttivi per difetti

semplici quale la miopia e la presbiobia

si ricava a contrario, invece, che è necessaria la ricetta

medica perché gli ottici possano realizzare o vendere al

pubblico lenti o occhiali per altre disfunzioni,

Cosa può fare l’ottico?

Non esercita abusivamente la professione di medico

allorquando esegue la correzione del difetto visivo

dell’occhio mediante prismi, non implicando ciò diagnosi

clinico-medica. Quindi: la correzione prismatica non è

esercizio abusivo della professione, né la prescrizione di

lenti a contatto dopo una semplice misurazione della

potenza visiva.

(Cass. n.35101/2003)

E’ un abusivo?

E’ più semplice difendere la professione di

oculista, perché con confini più marcati.

Assai più labile i confini dell’ortottista, anche

perché la giurisprudenza lo ignora.

In giurisprudenza ottico ed optometrista sono

spesso equiparati ai fini pratici, anche

perché non vi è contenzioso tra le due

figure.

abusivo

In sede penale

In sede civile (ci occuperemo di questa)

La punizione

dell’abusivismo

Il legittimato all’azione civile risarcitoria è il

professionista che assume di essere leso e

anche l’ASMOOI ( cfr. precedente ANDI –

Tribunale e Corte di Appello di Torino)

Chi agisce

L’onere di provare l’abusivismo grava

sull’attore, così come la prova del danno,

che può però essere data anche per

presunzioni.

Onere probatorio

ASMOOI riceve segnalazioni di abusivismo,

che però spesso restano prive di riscontri

probatori o di coinvolgimento del

segnalante.

In questa condizioni è impossibile procedere.

NB: è disponibile un memorandum per sapere

come comportarsi

Collaborazione con

ASMOOI

Bicocca: esami topografia corneale,

Astigmatismo (?),

Proposte di legge,

Riordino generale del mondo della visione.

Esempi

Stabilire chiari confini delle

professioni della visione.

Che fare?

Esempio: emendamento DM 743/1994

Art. 1 bis: “L’ortottista assistente di oftalmologia, in

quanto esperto dell’ottica oftalmica, dell’ottica

fisiologica, della fisica ottica esegue, in aggiunta a

quanto previsto al primo comma, l’esame

soggettivo e oggettivo delle deficienze puramente

ottiche della vista, individua, previene, corregge e

compensa i difetti ottico – refrattivi della visione,

sia mediante prescrizioni, sia mediante procedure

di educazione visiva”

Emendamento

... Il medico deve operare al fine di

salvaguardare l’autonomia professionale e

segnalare all’Ordine ogni iniziativa tendente

a imporgli comportamenti non conformi alla

deontologia professionale.

Art. 4 codice deontologico

Rapporto con altre professioni sanitarie. Il

medico deve garantire la più ampia

collaborazione e favorire la comunicazione

tra tutti gli operatori coinvolti nel processo

assistenziale, nel rispetto delle peculiari

competenza professionali

NB: non si menziona lo svolgimento di

diverse attività nei medesimi locali.

Art.66 codice deontologico

Esercizio abusivo della professione e prestanomismo -

E' vietato al medico collaborare a qualsiasi titolo o di favorire,

anche fungendo da prestanome, chi eserciti abusivamente

la professione.

Il medico che nell'esercizio professionale venga a conoscenza

di prestazioni mediche o odontoiatriche effettuate da non

abilitati alla professione o di casi di favoreggiamento

dell’abusivismo, è obbligato a farne denuncia all’Ordine

territorialmente competente.

Art. 67 cod. deontologico