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INTRODUZIONE Il nuovo obbligo d'istruzione-formazione (riferimenti normativi) Nuovo ordinamento degli istituti professionali e tecnici (riferimenti normativi) Il quadro di riferimento europeo (EQF e competenze chiave) IL NUOVO OBBLIGO D'ISTRUZIONE-FORMAZIONE Con la Legge n. 53 del 28 marzo 2003 (Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di formazione professionale) è iniziato un percorso importante per l'istruzione e la formazione tecnica e professionale, un percorso che ha trovato una prima importante esplicitazione nel Decreto Legislativo n. 76 del 15 aprile 2005 (Definizione delle norme generali sul diritto-dovere all'istruzione e alla formazione, ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera c) e quindi, per quanto attiene l'obbligo scolastico, la forma attuativa nella legge finanziaria 2007 (Legge 296 del 27 dicembre 2006, nell'art. 1, commi 622, 624, 632 ), il nuovo obbligo scolastico inizierà dall'anno scolastico 2007/08 (vedi D.M. del 29 novembre 2007). Una puntuale regolamentazione dell'obbligo d'istruzione è stata data con il Decreto Ministeriale n. 139 del 22 agosto 2007 (Regolamento recante norme in materia di adempimento dell'obbligo d'istruzione), il decreto assieme ad altro materiale utile per l'attuazione (Lettera ai Presidi; Indicazioni sul nuovo ordinamento; Documento tecnico; Gli assi culturali; Competenze chiave di cittadinanza; Il panorama europeo) verrà pubblicato in un unico documento nei mesi successivi (dicembre 2007), assieme alle Linee guida per l'attuazione. Di recente (gennaio 2010) è stato diramato un modello di certificazione delle competenze relative all'obbligo di istruzione. Si veda a tal proposito: Decreto Ministeriale n. 9 del 27 gennaio 2010 , le Indicazioni per la certificazione delle competenze e, infine, il Modello di certificazione delle competenze acquisite nell'assolvimento dell'obbligo . --------------- NUOVO ORDINAMENTO DEGLI ISTITUTI PROFESSIONALI E TECNICI L'ITER NORMATIVO 14 dicembre 2007. Si costituisce la commissione ministeriale incaricata di fornire contributi ed approfondimenti sul quadro culturale, scientifico, tecnologico ed economico di riferimento per gli istituti tecnici e professionali (in base al decreto del ministro Fioroni). 27 marzo 2008. Parere favorevole da parte del Consiglio Nazionale per la Pubblica Istruzione sul documento di base del riordino dell'istruzione tecnica e professionale. 28 maggio 2009. Delibera, in prima lettura, dello schema di regolamento per il riordino degli istituti tecnici e professionali da parte del Consiglio dei Ministri. 22 luglio 2009. Parere favorevole da parte del Consiglio Nazionale per la Pubblica Istruzione allo schema di regolamento dei tecnici e dei professionali.. 15 marzo 2010.

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INTRODUZIONE

Il nuovo obbligo d'istruzione-formazione (riferimenti normativi)

Nuovo ordinamento degli istituti professionali e tecnici (riferimenti normativi)

Il quadro di riferimento europeo (EQF e competenze chiave)

IL NUOVO OBBLIGO D'ISTRUZIONE-FORMAZIONE

Con la Legge n. 53 del 28 marzo 2003 (Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di formazione professionale) è iniziato un percorso importante per l'istruzione e la formazione tecnica e professionale, un percorso che ha trovato una prima importante esplicitazione nel Decreto Legislativo n. 76 del 15 aprile 2005 (Definizione delle norme generali sul diritto-dovere all'istruzione e alla formazione, ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera c) e quindi, per quanto attiene l'obbligo scolastico, la forma attuativa nella legge finanziaria 2007 (Legge 296 del 27 dicembre 2006, nell'art. 1, commi 622, 624, 632), il nuovo obbligo scolastico inizierà dall'anno scolastico 2007/08 (vedi D.M. del 29 novembre 2007). Una puntuale regolamentazione dell'obbligo d'istruzione è stata data con il Decreto Ministeriale n. 139 del 22 agosto 2007 (Regolamento recante norme in materia di adempimento dell'obbligo d'istruzione), il decreto assieme ad altro materiale utile per l'attuazione (Lettera ai Presidi; Indicazioni sul nuovo ordinamento; Documento tecnico; Gli assi culturali; Competenze chiave di cittadinanza; Il panorama europeo) verrà pubblicato in un unico documento nei mesi successivi (dicembre 2007), assieme alle Linee guida per l'attuazione. Di recente (gennaio 2010) è stato diramato un modello di certificazione delle competenze relative all'obbligo di istruzione. Si veda a tal proposito: Decreto Ministeriale n. 9 del 27 gennaio 2010, le Indicazioni per la certificazione delle competenze e, infine, il Modello di certificazione delle competenze acquisite nell'assolvimento dell'obbligo.

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NUOVO ORDINAMENTO DEGLI ISTITUTI PROFESSIONALI E TECNICI

L'ITER NORMATIVO 14 dicembre 2007. Si costituisce la commissione ministeriale incaricata di fornire contributi ed approfondimenti sul quadro culturale, scientifico, tecnologico ed economico di riferimento per gli istituti tecnici e professionali (in base al decreto del ministro Fioroni). 27 marzo 2008. Parere favorevole da parte del Consiglio Nazionale per la Pubblica Istruzione sul documento di base del riordino dell'istruzione tecnica e professionale. 28 maggio 2009. Delibera, in prima lettura, dello schema di regolamento per il riordino degli istituti tecnici e professionali da parte del Consiglio dei Ministri. 22 luglio 2009. Parere favorevole da parte del Consiglio Nazionale per la Pubblica Istruzione allo schema di regolamento dei tecnici e dei professionali.. 15 marzo 2010.

Emanazione del D.P.R. n. 87 concernete il riordino degli istituti professionali, assieme al decreto troviamo il profilo educativo (Allegato A); i quadri orari (Allegati B e C) e le tabelle di confluenza (Allegato D). Emanazione del D.P.R. n. 88 concernete il riordino degli istituti tecnici, assieme al decreto troviamo il profilo educativo (Allegato A); i quadri orari (Allegati B e C) e le tabelle di confluenza (Allegato D). 15 luglio 2010. Pubblicazione delle Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento degli istituti tecnici dall'anno scolastico 2010/11. 28 luglio 2010. Pubblicazione delle Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento degli istituti professionali dall'anno scolastico 2010/11. 30 agosto 2010. CM n. 76, Misure di accompagnamento al riordino del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione - anno scolastico 2010-2011. Assieme alla circolare vengono emanate delle schede riassuntive con indicate le azioni di informazione/formazione da attuare (Allegato 2 per l'istruzione tecnica e l'Allegato 3 per quella professionale).

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IL QUADRO DI RIFERIMENTO EUROPEO Il consiglio europeo di Lisbona del marzo del 2000 ha rappresentato il momento d'avvio di un importante processo di trasformazione del sistema di istruzione e formazione dei Paesi membri. I diversi paesi si sono riconosciuti accomunati dall'esigenza di affrontare problematiche nuove, derivanti da rapidi cambiamenti economici, sociali, tecnologici con il conseguente continuo bisogno di rinnovamento delle competenze dei cittadini-lavoratori. Ecco quindi che i diversi Paesi decidono insieme di puntare sullo sviluppo del sistema di istruzione e formazione, per accrescere il livello di competitività dell’Europa. E' con Lisbona, quindi, che si apre la prospettiva della necessità di una stretta cooperazione in materia di istruzione e formazione professionale fra gli Stati europei. Da un lato si cercherà di definire un sistema di confronto tra i diversi titoli e qualifiche dei diversi Paesi europei il sistema EQF (l'espressione EQF, in inglese European qualification framework, si può tradurre in italiano con "Quadro Europeo dei titoli e delle qualifiche", si tratta di un dispositivo pensato per un confronto, basato sugli esiti di apprendimento, dei titoli e delle qualifiche rilasciati dai diversi Paesi europei); dall'altro di definire quelle che devono essere le competenze chiave per i diversi cittadini dei Paesi d'Europa.

EQF Il sito di riferimento per l'EQF è il seguente http://www.europass-italia.it/EQF.asp#doc. Da questo sito prendiamo un estratto, per il testo completo, in pdf, cliccare qui :

"La dialettica fra Paesi fa emergere un panorama complesso e multiforme, caratterizzato da significative differenze fra sistemi di istruzione e formazione di livello nazionale e regionale e da diverse condizioni di governance complessiva dei sistemi. Quella europea, dal punto di vista delle opportunità di istruzione, formazione e lavoro, è ancora una realtà solo virtualmente fruibile in senso globale, a causa della mancanza di trasparenza delle qualifiche e della carenza di disposizioni che permettano ai cittadini di trasferire le proprie competenze da un sistema all’altro.

Per far fronte a questa situazione si rende necessario che le linee di principio definite a Lisbona vengano tradotte in azioni concrete. In questo senso va intesa la Dichiarazione di Copenaghen del 30 novembre 2002, con la quale i Ministri dell’Istruzione di 31 Paesi europei (Stati membri, Paesi candidati e Paesi See) stabiliscono delle priorità concrete, che si collocano all’interno della proposta di un Quadro unico europeo (European common framework), funzionale al conseguimento di diversi obiettivi, fra i quali:

incoraggiare la mobilità e l’apprendimento permanente attraverso la messa in trasparenza di qualifiche e competenze;

migliorare la qualità dei sistemi di istruzione e formazione professionale; favorire l’accesso personalizzato di tutti i cittadini ai percorsi di istruzione e formazione

superiori attraverso il riconoscimento e la validazione dell'apprendimento non formale e informale (non-formal, informal learning):

definire un approccio comune per il trasferimento dei risultati dell’apprendimento da un sistema all’altro;

definire un codice di riferimento comune per i sistemi di istruzione e formazione basato sui risultati dell’apprendimento.

In funzione dell’obiettivo “trasparenza” si sviluppa la prospettiva di un quadro unico per la trasparenza di qualifiche e competenze. L’idea è quella di riunire in un unico formato, più visibile, maneggevole, e sotto il “marchio Europass”, i vari strumenti di trasparenza messi in campo a livello europeo.

L’esito di questo processo è la decisione n. 2241/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, con la quale viene istituito il Quadro unico europeo per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze: Europass.

In riferimento all’obiettivo “qualità”, nel Documento del Consiglio dell'Unione europea del maggio 2004 sulla garanzia della qualità in materia di istruzione e formazione professionale gli Stati membri e la Commissione vengono invitati a promuovere un quadro comune di garanzia della qualità in tema di istruzione e formazione, a coordinare le attività a livello nazionale e regionale tra i principali attori responsabili dell'istruzione e della formazione professionale, ad incentivare la creazione di reti cooperative per consentire gli scambi transnazionali delle migliori pratiche messe in campo nei diversi Paesi. E’ dell’aprile 2008 la Proposta di Raccomandazione per la garanzia della qualità nell’istruzione e formazione professionale

In funzione dell’obiettivo “riconoscimento e validazione dell’apprendimento non formale e informale”, è ancora il Consiglio dell’Unione europea del maggio 2004 la sede in cui vengono definiti i Principi comuni europei concernenti l’individuazione e la convalida dell’apprendimento non-formale e informale.

Per la definizione di un approccio comune per il trasferimento dei risultati dell’apprendimento si comincia a lavorare dal 2002, con la prima Proposta della Commissione europea su un sistema di trasferimento di crediti per l'istruzione e la formazione professionale (ECVET). L’ECVET, in inglese European Credit System for Vocational Education and Training, ispirato all’impianto ECTS (European Credit Transfer System), già in uso in ambito accademico, dovrebbe consentire il trasferimento e la capitalizzazione dei risultati dell’apprendimento in caso di transizione da un contesto di apprendimento ad un altro o di passaggi fra sistemi diversi. Il processo di costruzione del sistema ECVET, le cui ragioni sono state rafforzate con il Maastricht Communiqué del 14 dicembre 2004, si consolida con l’avviamento della consultazione fra Paesi (Commission staff working document – ottobre 2006), solo recentemente conclusa ed esitata nella Proposta di Raccomandazione del 9 aprile 2008.

In funzione dell’obiettivo “codice di riferimento comune per il sistema di istruzione e formazione” si avviano le riflessioni su un quadro unico europeo, che consenta di mettere in relazione e posizionare, in una struttura a livelli, i diversi titoli (qualifiche, diplomi, certificati ecc.) rilasciati nei Paesi membri.

Nell’incontro tenuto a Bruxelles nel marzo 2005 tra i Capi di governo, viene promossa e poi avviata una consultazione tra gli Stati Membri, per valutare le diverse posizioni rispetto alla prospettiva di istituzione del quadro unico e riflettere sul possibile impatto di una meta-struttura di questo tipo sui vari sistemi nazionali. Sulla base delle conclusioni del processo di consultazione, il 5 settembre 2006 è stata presentata dalla Commissione una Proposta di Raccomandazione sulla realizzazione dell’European qualification framework per il lifelong learning (EQF), per poi arrivare alla definitiva Raccomandazione dell’aprile 2008.

In tutti i processi descritti, si inserisce in maniera centrale il concetto di “istruzione e formazione durante l'intero arco della vita”, principio guida della politica europea in materia di istruzione e formazione a partire dal 2001 con la Comunicazione “Realizzare uno spazio europeo dell'apprendimento permanente.”

COMPETENZE CHIAVE Per quanto attiene le competenze l'unione europea si è preoccupata di definire quelle che ritiene essere le competenze chiave, si veda a tal proposito la -raccomandazione- relativa a "competenze chiave per l'apprendimento permanente" del dicembre 2006 (le competenze sono state pubblicate con degli approfondimenti in una successiva edizione). Anche da queste riflessioni hanno preso lo spunto le competenze chiave di cittadinanza apparse nel documento relativo all'obbligo di istruzione. Ma quali devono essere queste competenze ? Vediamo in un confronto le competenze definite dall'Europa e le competenze di cittadinanza indicate nel documento relativo all'obbligo di istruzione.

Competenze chiave indicate dagli organismi europei

Competenze chiave indicate per l'obbligo d'istruzione

1. Comunicazione nella madrelingua;

2. Comunicazione nelle lingue straniere;

3. Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;

4. Competenza digitale;

5. Imparare a imparare;

6. Competenze sociali e civiche;

7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità;

8. Consapevolezza ed espressione culturale

1. Imparare ad imparare

2. Progettare

3. Comunicare

4. Collaborare e partecipare

5. Agire in modo autonomo e responsabile

6. Risolvere problemi

7. Individuare collegamenti e relazioni

8. Acquisire ed interpretare l'informazione

Come si può notare alcune competenze corrispondono perfettamente (le competenze chiave indicate per l'obbligo d'istruzione verranno viste con maggior attenzione in punto successivo della pagina)

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NUOVO OBBLIGO SCOLASTICO

Nelle righe seguenti abbiamo cercato di riportare quelli che ci sembrano gli elementi più significativi che sono stati introdotti dal nuovo obbligo d'istruzione. I riferimenti presi in considerazione sono: il Decreto Ministeriale n. 139 del 22 agosto 2007 (Regolamento recante norme in materia di adempimento dell'obbligo d'istruzione); altro materiale pubblicato in un unico documento nei mesi successivi (dicembre 2007) contenente: Lettera ai Presidi; Indicazioni sul nuovo ordinamento; Documento tecnico; Gli assi culturali; Competenze chiave di cittadinanza; Il panorama europeo. Le successive Linee guida per l'attuazione. CARATTERI GENERALI L'istruzione è obbligatoria per almeno 10 anni, tuttavia il biennio della secondaria non può essere considerato come il momento conclusivo del percorso formativo dello studente, questi, infatti, deve conseguire un titolo di studio entro i 18 anni. L'obbligo scolastico, iniziato dall'a.s. 2007/08, passa a regime con i nuovi ordinamenti dell'istruzione secondaria (dall'a.s. 20010/11, quindi). Dato che il nuovo obbligo scolastico definisce i risultati di apprendimento attesi a conclusione del primo biennio delle superiori, indipendentemente dal percorso seguito, tutte le strutture scolastiche devono garantire il raggiungimento di livelli essenziali, sia sul piano dei saperi disciplinari, sia per quanto attiene le competenze che caratterizzano gli assi culturali del primo biennio superiore. CONTESTO DI RIFERIMENTO Il contesto di riferimento nel quale si colloca il nuovo obbligo di istruzione è il panorama europeo, in particolare: - la raccomandazione, del 18 dicembre 2006, emanata dal Parlamento e Consiglio europeo relativa alle competenze chiave per l'apprendimento permanente. - lo sviluppo dell'istruzione e della formazione secondo le strategie europee ( si veda in questa pagina Quadro di riferimento europeo) - il riferimento agli strumenti comunitari per favorire la mobilità dei cittadini in ambito europeo IL RUOLO DEL COLLEGIO DOCENTI L'attuazione del nuovo obbligo impone al collegio docenti una serie di riflessioni in merito: - individuazione di strategie finalizzate a superare la frammentazione dei saperi nei curricoli, ricercando una maggiore interazione pluridisciplinare - approfondire gli aspetti fondanti i quattro assi culturali (dei linguaggi; matematico; scientifico-tecnologico; storico-sociale) - riorganizzare la didattica per puntare ad un apprendimento per competenze - utilizzare al meglio flessibilità didattica e autonomia in funzione del nuovo obbligo Per agevolare il compito del collegio, possono essere costituiti degli specifici dipartimenti e gruppi di lavoro dedicati a queste tematiche. ASSI CULTURALI L'articolo 2 del regolamento relativo all'obbligo scolastico fa riferimento a saperi e competenze comuni in grado di garantire l'equivalenza formativa dei vai percorsi di istruzione e formazione. Ebbene questi saperi e competenze (definiti in termini di conoscenze e abilità) sono descritti in quattro assi culturali di riferimento, da applicare in tutte le strutture formative. Per il loro recepimento nei curricoli dei primi due anni dell'istruzione secondaria superiore, le istituzioni scolastiche possono utilizzare le quote di flessibilità oraria del 20%. I quattro assi culturali di riferimento individuati sono i seguenti: - Asse dei linguaggi - Asse matematico

- Asse scientifico tecnologico - Asse storico sociale Riporto degli estratti, con adattamenti, di quanto indicato per i vari assi. Per il testo completo rinvio al documento integrale.

Asse dei linguaggi L'asse dei linguaggi presenta i seguenti obiettivi: - Far acquisire allo studente la padronanza della lingua italiana come ricezione e come produzione, scritta e orale - La conoscenza di almeno una lingua straniera - La conoscenza e la formazione consapevole di molteplici forme espressive non verbali - Un adeguato utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione - Le conoscenze fondamentali delle diverse forme di espressione letteraria e del patrimonio artistico - La sensibilità alla tutela e alla conservazione dei beni culturali e la coscienza del loro valore Con riferimento all'asse dei linguaggi, le competenze di base a conclusione dell'obbligo d'istruzione dovranno essere le seguenti: - Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l'interazione comunicativa verbale in vari contesti - Leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi - Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed operativi - Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio artistico e letterario - Utilizzare e produrre testi multimediali Le competenze di base vengono quindi declinate in termini di conoscenze e abilità, per queste rimandiamo al documento di riferimento. Avremo modo di approfondire lo studio dell'asse dei linguaggi successivamente.

Asse matematico Questo asse ha l'obiettivo di far acquisire allo studente saperi e competenze che lo pongano nelle condizioni di possedere una corretta capacità di giudizio e di sapersi orientare consapevolmente nei diversi contesti del mondo contemporaneo. Finalità dell'asse matematico è l'acquisizione, al temine dell'obbligo d'istruzione, delle abilità necessarie per applicare i principi e i processi matematici di base nel contesto quotidiano della sfera domestica e sul lavoro, nonché per seguire e vagliare la coerenza logica delle argomentazioni proprie e altrui in molteplici contesti di indagine conoscitiva e di decisione. La competenza matematica comporta la capacità e la disponibilità ad usare strumenti matematici di pensiero e di rappresentazione grafica e simbolica, la capacità di comprendere ed esprimere adeguatamente informazioni qualitative e quantitative, di esplorare situazioni problematiche, di porsi e risolvere problemi, di progettare e costruire modelli si situazioni reali. Le competenze di base a conclusione dell'obbligo d'istruzione dovranno essere le seguenti: - Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche sotto forma grafica - Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni - Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi - Analizzare dati e integrarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l'ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico.

Le competenze di base vengono quindi declinate in termini di conoscenze e abilità, per queste rimandiamo al documento di riferimento.

Asse scientifico tecnologico

Questo asse ha l'obiettivo di facilitare lo studente nell'esplorazione del mondo circostante, per osservare i fenomeni e comprendere il valore della conoscenza del mondo naturale e di quello delle attività umane. Per questa tipologia di apprendimento l'esperienza diretta e l'attività di laboratorio assumono particolare rilevanza. Nell'asse scientifico tecnologico l'apprendimento dei saperi e delle competenze avviene per ipotesi e verifiche sperimentali. Le competenze dell'area scientifico-tecnologica, nel contribuire a fornire la base di lettura della realtà, diventano esse stesse strumento per l'esercizio effettivo dei diritti di cittadinanza. Quest'area fornisce gli strumenti per far acquisire una visione critica sulle proposte che provengono dalla comunità scientifica e tecnologica. Altro importante obiettivo di questo asse è rendere gli alunni consapevoli dei legami tra scienza e tecnologia, della loro correlazione con il contesto culturale e sociale, con i modelli di sviluppo e con la salvaguardia dell'ambiente. Le competenza di base a conclusione dell'obbligo d'istruzione dovranno essere le seguenti: - Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale e riconoscere nelle sue varie forme i concetti di sistema e di complessità - Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall'esperienza - Essere consapevole delle potenzialità e di limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate. Le competenze di base vengono quindi declinate in termini di conoscenze e abilità, per queste rimandiamo al documento di riferimento.

Asse storico sociale L'asse storico sociale si fonda su tre ambiti di riferimento: epistemologico, didattico, formativo. Le competenze relative all'area storica riguardano, di fatto, la capacità di percepire gli eventi storici nella loro dimensione locale, nazionale, europea e mondiale e di collocarli secondo le coordinate spazio-temporali, cogliendo nel passato le radici del presente. Per i fenomeni storici analizzati è importante comprendere la continuità e la discontinuità, il cambiamento e la diversità in una dimensione diacronica, attraverso il confronto fra epoche e in dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali.. E' quindi importante stimolare nello studente il senso di appartenenza. che si alimenta dalla consapevolezza di essere inserito in un sistema di regole finalizzato alla tutela e al riconoscimento dei diritti e dei doveri. La responsabile partecipazione alla vita sociale permette al cittadino di ampliare i propri orizzonti culturali nella comprensione dei valori dell'inclusione e dell'integrazione. Anche con riferimento alla raccomandazione dl Parlamento e del Consiglio europeo del 18 dicembre 2006, si cerchi di promuovere capacità progettuale individuale e le attitudini. Si forniscano, inoltre, gli strumenti per la conoscenza dl tessuto sociale ed economico del territorio, delle regole del mercato del lavoro, delle possibilità di mobilità. Le competenze di base al conclusione dell'obbligo di istruzione dovranno essere le seguenti: - Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche diverse e in una

dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali. - Collocare l'esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell'ambiente - Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio-economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio Le competenze di base vengono quindi declinate in termini di conoscenze e abilità, per queste rimandiamo al documento di riferimento. CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE DI BASE Come già indicato, a gennaio 2010 è stato diramato un modello di certificazione delle competenze relative all'obbligo di istruzione: Decreto Ministeriale n. 9 del 27 gennaio 2010, allegato al decreto troviamo le Indicazioni per la certificazione delle competenze e, il Modello di certificazione delle competenze acquisite nell'assolvimento dell'obbligo. Il decreto ministeriale Il DM n. 9 del 27 gennaio 2010 prevede che a partire dall'a.s. 2009/10 venga adottato da tutte le istituzioni scolastiche il modello di certificazione delle competenze di base allegato al decreto stesso. I consigli di classe, a conclusione delle operazioni di scrutinio finale, devono compilare, per ogni studente che abbia assolto all'obbligo di istruzione della durata 10 anni, l'apposita scheda di certificazione delle competenze raggiunte. La certificazione dei livelli di competenza raggiunti nell'assolvimento dell'obbligo di istruzione viene rilasciato a richiesta dello studente interessato. Per quanti abbiano compiuto il diciottesimo anno di età è rilasciato d'ufficio. Il modello da utilizzare per certificare le competenze di base Il modello è composto da tre pagine. Nella prima pagina si riportano i dati anagrafici dello studente, l'ultima classe frequentata, l'indirizzo di studi seguito.

Nella seconda pagina vengono riportati i livelli di competenze raggiunti dallo studente per i diversi assi culturali (dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale). L'asse dei linguaggi si divide in tre parti (con la possibilità perciò di indicare tre distinti livelli): - lingua italiana - lingua straniera - altri linguaggi

Il testo che segue la tabella dei livelli specifica come le competenze di base indicate siano state acquisite dallo studente nell'ambito delle competenze chiave di cittadinanza, che vengono riportate (si veda l'immagine sopra). Nella terza pagina si riportano i possibili diversi livelli di competenze da indicare. Come si può constatare, tre sono i livelli di competenze che si possono indicare: base, intermedio, avanzato; nei casi in cui lo studente non abbia raggiunto nemmeno il livello base bisogna indicare: "Livello base non raggiunto". Indicazioni per la certificazione delle competenze di base Allegato al DM relativo alla certificazione delle competenze vi sono le "Indicazioni per certificazione delle competenze relative all'assolvimento dell'obbligo d'istruzione nelle scuole secondarie superiori". Nelle indicazioni è specificato come il modello di certificazione delle competenze proposto sia strutturato in modo da rendere "sintetica" e "trasparente" la descrizione delle competenze di base acquisite. Nelle "Indicazioni" si suggerisce, per l'accertamento delle competenze, di fare riferimento alla documentazione relativa alle prove PISA-OCSE messa a disposizione dall'INVALSI. Dovranno essere i consigli di classe delle classi seconde della secondaria superiore, al termine delle operazioni di scrutinio finale, a compilare, per ogni studente, la scheda relativa alla certificazione, tale scheda dovrà essere conservata agli atti dell'istituzione scolastica. Nel caso in cui lo studente non abbia raggiunto il livello base delle competenze, è necessario riportare la relativa motivazione nel verbale del consiglio di classe, nello stesso verbale bisognerà indicare anche le misure proposte per sostenere lo studente nel successivo percorso di apprendimento