O2 PSICOLOGIA 10

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OSSIGENO PER LA TUA MENTE WELLNESS PSYCHOLOGY Anno 3 Numero 10 Mensile Digital Copy € 3,50 Printed Copy € 18,50 10 FITNESS & WELLNESS O2 NUMERO SPECIALE In collaborazione con RIMINI WELLNESS ALL’INTERNO SPECIALE DIMAGRIRE SENZA SFORZO T H E G A M E ANTEPRIMA RIMINI WELLNESS 2011

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Corpo, Mente & Arte Numero 10 Speciale Benessere

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O S S I G E N O P E R L A T U A M E N T E WELLNESS

PSYCHOLOGY

Anno 3 Numero 10 MensileDigital Copy € 3,50

Printed Copy € 18,50 10

FITNESS & WELLNESSO2 NUMERO SPECIALE

In collaborazione con

RIMINIWELLNESS

ALL’INTERNO

SPEC IALE

DIMAGRIRESENZA

SFORZO

T H E G A M E

ANTEPRIMARIMINI WELLNESS 2011

Zinio
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Oggi esistono, e sono sempre più destinati a crescere di numero, i vi-

deogiochi per allenarsi e tenersi in forma. Si può fare yoga, pilates,

esercizi aerobici, simulare lo step, la fit boxe, o combattimenti, l’ef-

fetto è realistico e davvero coinvolgente. Attraverso giochi di abilità e

ripetizioni di esercizi si può fare sport divertendosi e perdendo peso,

il tutto seguiti e monitorati da personal trainer. Fare sport con i videogiochi, allora, non solo

è possibile ma è anche divertentissimo e “benefico”. I vantaggi infatti si possono riscontrare

anche dal punto di vista psicologico. E’ questo l’intento di Fit Music prodotto da Oxygene

srl come sviluppatore ufficiale per la Nintendo Wii: un videogames dedicato al benessere,

con l’obiettivo di portare i giocatori al raggiungimento di una buona forma fisica, il tutto,

attraverso il sano divertimento fitness accompagnato da musica di elevata qualità. La musica

è lo strumento che Fit Music utilizza per raggiungere tale obiettivo, in quanto in grado di

“smuovere” non solo il corpo, delineandone i movimenti, ma anche capace di “scoprire” il

mondo emotivo del giocatore. Seguire un sano ed equilibrato stile di vita si può e ciò che

propone questo gioco è un approccio nuovo al mondo del fitness, un approccio che intravede

nella musica la giusta chiave di svolta anche per le persone più pigre. La campionessa europea

di fitness, Patrizia Salviato, è la personal trainer che guiderà il giocatore attraverso esercizi al

ritmo di musica. L’esercizio fisico, infatti, solo se affrontato nella maniera giusta e seguito da

professionisti del settore, può portare ad un benessere che coinvolge l’intera persona. E allora

pronti a partire al ritmo di musica? Esercizio fisico, musica, professionalità e divertimento

miscelati in un unico gioco orientato al miglioramento psico-fisico, questa è la nuova risposta

alla tua richiesta di benessere!

Graziella CeccarelliSergio Pisano

Psicologowww.myspace.com/spisano

Editoriale

Tornare in forma ma non solo

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SPECIALE - Musica8 14182326324050

Anno 3 Numero 10

Sommario

www.oxygenemedia.it

USA

Italia

O2 Psicologia è pubblicata nei seguenti paesi

Be Well Readwww.zinio.com

OSSIGENO PER LA TUA MENTE

Musica, la macchina del tempo

Dimagrire senza Sforzo

Nutraceutica

Wellness Cooking

Wii Fit

Wii Active

Bellezza Amore & Bisturi

Rimini Wellness

La musica ti aiuta in ogni momento...

Perdi peso senza perdere il buon umore

Il cibo che cura è piacere puro

Gusto, benessere e frutti dimenticati

Il benessere diventa videogioco

Divertiti, gioca e resta in forma!

La psicologia della chirurgia estetica

La sesta edizione della kermesse del fitness

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DOSSIER - Mente Corpo 58 64

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Direttore ResponsabileDr. Sergio Pisano

CaporedattriceDott. ssa Graziella Ceccarelli

Art DirectorMario Spiniello

Marketing & AdvertisingAlberto Iandolo

GraficaAntonio Montana

Licenze InternazionaliSpecial ProjectCinzia Pisano

CollaboratoriBald Eagle, Roberto Ventura, Dott.ssa Melania Battista, Dott.ssa Francesca Viti, Stefania Ruggeri, Francesca Oliviero, Dott.ssa Melina Chiapparino, Dott.ssa Maria Frandina, Dott.ssa Barbara Celani, Dott.ssa Sara Mecchia, Fabio Campoli, Dott.ssa Carmela Maria Barbaro, Dott.ssa Rosalia Cipollina

Print on-demandLightning Source

Versione Digitalewww.zinio.com

Aut. Trib. Beneventon. 17/2008 - 10/12/2008

EditoreOxygene s.r.l.Sede legaleVia Taburno, 70 - Montesarchio (BN)Indirizzo RedazioneVia G. Dorso, 13 - AvellinoPhone/Fax 0825 [email protected]

<ISSN 1974-2878>

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Dialogo tra corpo ed anima

Noi i direttori di un’orchestra sconosciuta

Psicologia e Yoga: lavorare insieme si può!

Nuove figure nel futuro dei centri benessere

L’arte di essere se stessi nell’incontro con l’altro

Scoprilo con il test di O2 Psicologia

Impara a governare i tuoi stati d’animo

Il gusto di una ricetta esotica!

Mens sana in Corpore sano

Il corpo emotivo

Psico Yoga

Lo Psicologo nelle Spa

Tra Invidia & Gelosia

Test: Invidia o Gelosia?

Emozioni Distruttive e Positive

Ricette di Benessere

In fase di certificazione secondo il Regolamento CSST

www.o2psicologia.it

In collaborazione con

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Musica, la Macchinadel Tempo

La musica ti aiuta in ogni momento evocando ricordi positivi e riattivando le tue energie

EMOZIONI

7Musica, la macchina del tempo

Dott.ssa Graziella CeccarelliPsicologa

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con il nostro essere fisico ed emozionale, ed è questa la considerazione da cui partirà il nostro viaggio attraverso il potere evocati-vo dei suoni. Una capacità che appartiene da sempre all’essenza dell’arte musicale e che, attraverso la rievocazione del passato, si ri-vela una preziosa alleata per la condizione di

S e è vero che la filosofia è maestra di vita, conoscenza e sapienza, se è vero che sin dagli albori dei se-coli, la scienza filosofica ha ori-ginato la nostra cultura e ha fon-

dato le nostre radici, allora è ancora valida, e quanto mai attuale, la teoria dei pitagori-ci, secondo cui “la musica è data dall’unione delle singole parti del corpo”. L’armonia dei suoni dunque, secondo la scuola presocrati-ca fondata da Pitagora, sarebbe un tutt’uno

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benessere nell’uomo. Ascoltando la musica puoi scoprirne il suo valore catartico, la sua potenza positiva e puoi individuare le me-lodie in grado di aumentare la tua sensazio-ne di benessere. Puoi imparare ad evocare immagini emotive, legate alle tue emozioni, che ti aiuteranno nei momenti di sconforto o di sofferenza. Per cominciare basterà lasciar scorrere i propri pensieri. Immagina di tro-varti di fronte ad una finestra in grado di spa-lancarti l’orizzonte del tuo mondo interiore.

Potresti guardare i tuoi ricordi, visualizzare le tue emozioni, rivivere il passato attraverso le immagini. Affacciandoti alla finestra, potre-sti rivedere te, come in una foto, come scatti di vita, rimasti impressi nella memoria e così vivi da far vibrare ancora il tuo corpo. Quella finestra è la musica.

IL MAGO DI OZRegiaVictor FlemingInterpretiJ. Garland, F. Morgan, R. Bolger, B. Lahr, J. Haley, B. Burke, M. Hamilton,C. Grapewin, C. Blandick, P. Walshe, Terry IIIDurata h 1.41USA 1939

IL FILMIl potere evocativo della musicaScopri le tue immaginiemotive attraverso l’armonia dei suoni

“Il Mago di Oz”, un cult di Victor Fle-ming, dove musi-ca, canti e colo-re dipingono un mondo ai limiti del surreale. Un sogno al quale tutti am-biscono, grandi e piccini, e che si realizza, scontran-dosi con la cruda realtà. In questa pellicola emerge con prepotenza il valore e l’impor-tanza del potere evocativo dei ri-cordi e dell’imma-ginazione, intrec-ciato con eventi sempre al limite del grottesco.

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Alfonso entra in casa sbattendo forte la porte alle sue spalle; è nervoso, è stata una giornatac-cia al lavoro e poi, da quando lei se n’è andata di casa, le cose non

vanno proprio bene.Un periodo da cancellare. Alfonso è carico emotiva-mente e la tensione nervosa fa da padrona.Spogliato di tutto ciò che, ormai, in camera da letto non serve più, si sdraia e infila nelle orecchie gli auricolari. Il corpo, pian piano, si adagia sempre meglio fino a tro-vare la posizione più comoda, le sopracciglia crucciate si distendono e anche il volto inizia a trovare sollievo, le guance si bagnano leggermente di lacrime. Gli occhi sono chiusi: è un momento di tranquillità per Alfonso.Scrutando la sua camera si nota la custodia del cd che sta ascoltando e sopra solo una scritta: “per te dal tuo

9Musica, la macchina del tempo

La musica dischiude all’uomo un regno sconosciuto; un mondo che non ha nulla in comune con il mondo sensibile esterno che lo circonda e in cui egli si lascia alle spalle tutti i sentimenti definiti da concetti, per affidarsi all’indicibile

E.T.A.Hoffmann

“Trumpet”Jean Michel Basquiat

Olio su tela(1984)

miglior amico Davide”.Quando Alfonso si rialza, è decisamente più rilassato e tranquillo, la tensione nervosa ha lasciato il posto al sorriso. Alfonso adesso è carico: pronto per una doccia e per un nuovo “mascheramento sociale”.

Ma cosa è successo ad Alfonso in quei pochi minuti? Cosa ha ascoltato di tanto benefico per la sua salute psichica e per il momento di tensione che sta vivendo? La musica ascoltata da Alfonso è un cd regala-togli da un amico di infanzia contenente tutte le canzoni a loro più care, musiche che raccon-tano le tante “avventure” vissute da giovani al tempo del liceo. Ascoltando queste canzoni, Alfonso ha aperto un cassetto della memoria fino ad allora custodito bene nella sua mente,

La storia di AlfonsoDalla tensione alla rilassatezza fino araggiungere la carica positiva. Un’esperienza da provare

Ascoltando canzoni, Alfonso ha aperto un cassetto della memoria fino ad allora custodito bene nella sua mente

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ha evocato delle immagini trascorse con il suo amico, le ha rivissute come in un sogno. Scena-ri del passato hanno rianimato il suo umore: i due seduti al banco di scuola mentre lanciano bigliettini alla ragazza carina della prima fila, il ricordo della partita di calcio tanto amata per quel goal fantastico e, ancora, il primo appun-tamento e tutta quella “brillantina” spalmata sui capelli. Insieme a queste immagini evocate dalla musica, nella mente di Alfonso si susse-guono anche odori che sembrano reali, come ad esempio il profumo dei libri nuovi o quel-lo del gesso cancellato alla lavagna o l’odore dell’erba fresca del campetto di calcio o, anco-

ra, il profumo di lei, la ragazzina del primo ap-puntamento. Immagini, odori, ma anche gusto. La musica è in grado di evocare tutto ciò. Siete curiosi di sapere quali canzoni hanno emozio-nato Alfonso? Non è importante! La qualità della musica non conta, ma è il significato at-tribuito alle immagini che essa evoca, è l’emo-zione che suscita, a fare la differenza. Ad ogni modo, per soddisfare la vostra curiosità, i pez-zi ascoltati da Alfonso sono una serie di brani di fine anni ’80, molti di disco-dance ma anche sigle di cartoni animati e colonne sonore ro-manticissime come “It must have been love”, dei Roxette.

IMMAGINE + MUSICA = CREA IL TUO “AMARCORD”

Se la musica riesce ad avere tanto potere nell’evocazione delle immagini, cosa rie-sce ad evocare nella nostra mente il connubio immagine-musica?Un film non è un film senza la musica e tutti noi abbiamo una colonna sonora che

caratterizza la nostra vita. Così come diverse musiche ci portano ad evocare alcuni tipi di immagini, diversi film ci portano ad evocare diverse sensazioni ed emozioni, a volte personali e intime, riguardanti la propria esperienza, altre volte universali capaci di smuo-vere le coscienze e sentimenti di massa. Prova a fare un elenco delle pellicole che ti hanno maggiormente coinvolto e cerca di capire quali rimandi personali hanno influito sul giudizio positivo del film. Potresti scoprire qualcosa di nuovo su di te e crearti una pic-cola collezione di film che, in un modo o nell’altro, potrà sortire il suo effetto “curativo” nei momenti no.

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SE VUOI LEGGERE

CON IL CUORE

M. Proust. La musicadella memoria

AUTORIA. Cavalieri, E. Guerra, C. De Nonno

ANNO2008

EDITORE Florestano Editore

La storia raccon-tata in questo li-bro parte da una “piccola frase” di un’immaginaria sonata per violi-no cha suscita nel narratore proustia-no sensazioni, pa-esaggi ed emo-zioni di un amore dimenticato. Mo-menti in cui l’ascol-to casuale di un brano musicale ha provocato lo schiudersi di una soglia che la men-te avrebbe volu-to tenere chiusa. La capacità evo-cativa dei suoni fa della musica l’ar-te che più agisce sulla memoria irri-flessa: quella in cui sono sepolti i ricordi che la coscienza, per la loro grande potenza emotiva, ha rimosso.

La qualità della musica non conta, ma è il significato attribuito alle immagini che essa evoca,

è l’emozione che suscita, a fare la differenza

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8OTTO CONSIGLI PRATICIPER UTILIZZARE LA MUSICACOME RISORSA POSITIVA

Per poter usufruire degli effetti benefici della musica è bene annotare alcuni consigli pratici:

Scegliete dei brani musicali che pensate possano rappresentare i momenti felici della vostra vita e raggruppateli in un cd; se il periodo che volete rievocare coinvol-ge una persona a voi cara, chiedetele di creare un cd con le musiche che hanno emozionato entrambi (come ha fatto l’amico di Alfonso nel racconto a pag. 9).

1.Identificate il momento di stress e di tensione nervosa, fermatevi e decidete di prendervi del tempo per voi stessi.2.

Scegliete un luogo tranquillo e familiare, dove sapete di non poter essere disturbati all’improvviso.3.

Indossate cuffie o auricolari per consentire l’esclusività dell’atto che state per compiere: ci siete voi e le vostre immagini emotive.4.

Iniziate con l’ascoltare la musica, rilassandovi (se possibile distesi) e lasciandovi cullare verso la posizione più comoda.5.

Permettete che la musica coinvolga i vostri sensi e percorrete le immagini che essa vi evoca.6.

Date sfogo alle emozioni. Se insorge il pianto o la risata lasciatevi andare, senza alcuna censura.7.

Bastano anche dieci minuti, dopodiché cercate di metabolizzare quelle che sono state le emozioni provate, dando ad esse un nome (identifica-tele) e associatele alle vostre reazioni (ad esempio, emozione provoca-ta: gioia, reazione: pianto). Questo vi servirà per comprendere meglio voi stessi e imparare a capire come funziona il vostro “apparato emotivo”.

8.

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12 O2 Psicologia - Anno 3 N.ro 10

Le neuroscienze hanno dimo-strato che ascoltare musica coinvolge la totalità delle nostre funzioni cognitive e può avere effetti fisiologici: diminuisce la

pressione sanguigna, rallenta il battito cardia-co, agisce sul ritmo respiratorio condizionan-do, in senso positivo, gli stati di depressione e ansia e migliora anche l’umore. A chi non è capitato di sentire i brividi lungo la schiena ascoltando musica? Ciò avviene perché la mu-sica attiva entrambi gli emisferi della corteccia cerebrale, che sono associati a stimoli impor-tanti dal punto di vista biologico. Quando ci si abbandona all’ascolto melodico entrano in

gioco, infatti, i processi intuitivi che attivano il registro delle sensazioni e delle emozioni. Con la musica si azionano le aree legate all’euforia e al piacere (anche quello sessuale). Ci sono molti studi che confermano tutto questo, ma è ancora difficile riuscire a capire il motivo per il quale ciò accade, i meccanismi chimici e fisio-logici che motivano questi rapporti. Se aggiungiamo a queste risposte fisiologiche, l’importanza delle esperienze personali che una determinata musica può farci evocare, al-lora l’armonia mente-corpo avviene magica-mente. Il coinvolgimento emotivo si miscela alle risposte fisiologiche, provocando un mo-vimento di sensi.

Perché si “scomodano” i 5 sensi?La musica coinvolge le funzioni cognitiveche, miscelandosi alle risposte fisiologichedel corpo, provocano il potenziamento dei sensi

O2 WEB SELECTIONwww.apple.com/itunes

L’archivio mondialedi emozioni

Il musicista ha il dovere di mandar luce nel profondo del cuore umano

Schumann

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Dopo una carrie-ra come musicista rock, e produttore musicale, Daniel Levitin si è dedi-cato alla ricerca cognitiva e alle n e u r o s c i e n z e . In lui convivono, perfettamente allineate, l’ani-ma e l’approc-cio dell’artista e dello scienziato rigoroso, in grado di ridurre una me-lodia a un impul-so neurale. Tutto questo senza pri-varsi del piacere di lasciarsi traspor-tare dalla buona musica.

SE VUOI LEGGERE

CON LA TESTA

Fatti di musica.La scienza di un’ossessioneumana

AUTORED. J. Levitin

ANNO2008

EDITORE Codice

Come trasformo la musica in risorsa?

Rivivere alcune tappe felici della nostra vita ha un effetto benefi-co sul nostro umore e la musica aiuta tale evocazione in maniera completa, in quanto coinvolge

tutta la nostra persona (anche fisicamente). L’at-mosfera psicologica che si crea è tale da favorire l’indebolimento degli aspetti più consci della per-sonalità e creare le condizioni affinché i contenuti più profondi possano essere vissuti in maniera più intensa. Il risultato è una diminuzione di alcuni meccanismi di difesa e, conseguentemente, della tensione nervosa.Inizialmente l’evocazione potrebbe sembrare dolorosa o nostalgica, ma non è così, (il pianto di Alfonso, ad esempio, non è tristezza), perché ciò che viene evocato sono le emozioni legate ad una determinata situazione o persona, e rivivere i momenti felici significa rivivere quelle emozioni che sono ancora vive e presenti dentro di noi. Ri-scoprire che siamo ancora in grado di utilizzare la nostra sfera emotiva positiva, significa riscoprire noi stessi al di là del “mascheramento sociale” al

quale dobbiamo per forza di cose sottostare quoti-dianamente. Dunque è proprio questo il pensiero che è necessario costruire nei confronti dei ricor-di: non idealizzare situazioni o persone già vissute, ma utilizzare l’ascolto della musica per rivivere le emozioni positive legate ad essa e trarre benefici psicologici nei confronti di ciò che viviamo quo-tidianamente come stressante. Nel caso di Alfonso, si parla di un uomo di quasi quarant’anni e, poiché l’età identifica il ciclo di vita che una persona sta vivendo, l’evocazione delle immagini e dei ricordi assumono un significato diverso se a viverle è un adolescente, un adulto o un anziano. Le immagini evocate dalla musica vengono gestite e incanalate in maniera diversa in base all’età e alle esperienze vissute, così come le reazioni fisiologiche (corpo) e quelle emoti-ve (mente) assumono forme diverse a seconda dell’età dell’individuo. Per quanto riguarda il ses-so della musica, non c’è femminile o maschile che regga. Alfonso è un uomo ma la musica, esercita lo stesso potere evocativo anche sulle donne e non conosce alcun tipo di discriminazione.

13Musica, la macchina del tempo

I flash back attivati dalla musicaabbassano l’auto difesa, consentendodi vivere le emozioni in maniera più profonda

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DimagrireSenzaSforzoPiccoli passi per aiutarti in una delle imprese più agognate: perdere peso

Dott.ssa Francesca Viti

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STILI DI VITA

poche e semplici indicazioni, che, a quanto pare, risultano essere un toccasana: 1. Bevete un bicchiere d’acqua al mattino ap-

pena svegli. Abitudine che rimette in moto il metabolismo e i processi depurativi.

2. Fate un’abbondante colazione. Ricordando che l’80 per cento di chi gode di un’ottima forma fa regolarmente un’abbondante co-lazione, Trudeau sostiene che il primo pa-sto della giornata dovrebbe essere basato su frutta di produzione biologica (mele, frutti di bosco, ananas, pompelmi, pesche, pru-gne), caffè (non fatto con acqua di rubinet-to) con zucchero di canna integrale o mie-le grezzo, tè in foglie, pane integrale, burro naturale e addirittura salmone affumicato, carne bovina, di pollo o di agnello, sardine, uova, verdure di qualsiasi tipo.

3. Evitate aspartame e altri dolcificanti arti-ficiali.

4. Bevete otto bicchieri d’acqua ogni giorno. Seguire questo consiglio vuol dire depurar-si eliminando le tossine accumulate nei tes-suti adiposi.

5. Camminate almeno un’ora al giorno: abitu-dine sana, da non dimenticare.

Diete non stop? Solo verdure? Niente carboidrati? Bevande miracolose? No! Equilibrio, questo il consiglio principa-le. Una corretta educazione

alimentare, ricca e variegata, con pochi grassi e nessuna demonizzazione di ciò che imprescin-dibilmente ci serve per vivere: il cibo, questa è la chiave di una dieta che funziona.Ci sono tante teorie, consigli profusi al limite dell’esoterico, “santoni” e prodotti che promet-tono miracoli… e, spesso, procurano solo guai!Lo stile alimentare adeguato, che non vuol dire solo estrema attenzione, ma capacità di sapere godere anche di eccezioni, è l’elemento essenzia-le (laddove non siano presenti particolari patolo-gie, da trattare con specifiche cure) per ritrovare la giusta forma. Noi di O2 Psicologia non inten-diamo proporvi una dieta, ma semplici sugge-rimenti desunti dall’esperienza che Kevin Tru-deau in “Vogliono farti ammalare!”racconta. I consigli di Trudeau, puntano su alcune buone abitudini che consentono di dimagrire più fa-cilmente e di non vanificare i risultati raggiunti. Trudeau, ex grasso ed ex sperimentatore di die-te e pillole di ogni genere, suggerisce di seguire

La chiave per ogni dieta alimentare? Nessuna demonizzazione di ciò che imprescindibilmente ci serve per vivere: il cibo

Mangia quando hai fame, bevi quando hai sete e dormi quando hai sonno

Padre Cleopa

15Dimagrire senza sforzo

””

Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo.

Ippocrate

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17Dimagrire senza sforzo

6. Evitate cibi e bevande dietetiche e il glutam-mato monopodico. Fanno ingrassare e pro-vocano dipendenza.

7. Evitate i fast food. Offrono alla clientela cibi che fanno indiscutibilmente ingrassa-re. Basti pensare che ogni alimento da fa-sto food è stato “creato” per non andare a male per anni!

8. Limitate i latticini e mangiare tanta verdu-ra. Secondo Trudeau, quest’ultima ha effetti migliori laddove condita con aceto di mele, sale marino, pepe macinato e uno spicchio d’aglio.

9. Usate il peperoncino, che accelera il meta-bolismo e fa bruciare i grassi.

10. Respirate a pieni polmoni, perché l’ossigeno brucia i grassi. Imparare a respirare è pos-sibile grazie a numerose tecniche che inse-gnano a rendere efficiente l’inspirazione e

l’espirazione, stimolando i processi meta-bolici.

11. Rafforzate i muscoli. Trudeau suggerisce di intensificare il tono muscolare con il pilates, lo yoga, il kung fu. Saltare per circa dieci minuti al giorno, secondo Trudeau stimo-la il sistema linfatico e accelera il meta-bolismo.

12. Trasgredite, quando ne avete voglia. “Ave-te voglia di un gelato, panna, biscotti, cioc-colato, patate fritte, pizza? Non private-vene. Meglio mangiare qualcosa senza sentirsi in colpa che non mangiarla sof-frendone”. Le “regole di Trudeau” sono interessanti e, laddove seguite, aiutano si-curamente a perdere peso e a sentirsi più in forma, ma è importante ricordare un altro principio, proveniente da civiltà antiche: In medio stat virtus, la virtù è nel mezzo!

IL LIBRO

Le cure naturali che il business sanitario ti nasconde

Kevin Trudeau, uno dei più noti difensori dei diritti del consumatore e del cittadino ameri-cano, espone le sue rivoluzionarie tesi: i medicinali e la maggior parte di ciò che mangia-mo ogni giorno ci avvelenano lentamente, i medici e l’industria farmaceutica coltivano i loro interessi ostacolando la guarigione dei pazienti. Scopri le rivelazioni dell’autore ame-ricano che, scoperchiando il vaso di Pandora, rivela gli inganni del business farmaceuti-co e alimentare e offre al contempo una speranza indicando i grandi risultati ottenuti da diverse cure naturali e pratiche mediche alternative.

Vogliono farti ammalare!

AUTORETrudeau Kevin

ANNO2007

EDITORE Mondadori

“Donna allo specchio”Picasso

Olio su tela(1932)

Uno stile alimentare adeguato non significa solo attenzione ai cibi, ma capacità di godere anche di piccole eccezioni

RIFLETTERE

IL LIBRO

Fattore Enzima

AUTOREHiromi Shinya

ANNO2009

EDITORE Macro Edizioni

Nel suo libro - Il fat-tore enzima - Il Dr. Hiromi Shinya, presti-gioso medico giap-ponese che da anni opera negli Stati Uniti, rivela le sor-prendenti capacità di auto-guarigione d e l l ’ o r g a n i s m o umano. La base di questo processo risiede negli enzimi: quando la loro ca-rica energetica si indebolisce, ci am-maliamo; quando la loro carica ener-getica è ottimale, stiamo di nuovo bene. Uno stile di vita inappropriato, l’assunzione di far-maci, l’inquinamen-to ambientale e lo stress contribuisco-no all’esaurimento della nostra riserva di enzimi.

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ALIMENTAZIONE

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Il potere gratificante del cibo per sconfiggere le patologie e non

rinunciare al buon umore

NUTRACEUTICA

dott.ssa Melania Battista

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Non c’è da meravigliarsi per la scoperta del valore ‘farmaceu-tico’ degli alimenti. Sin dagli albori della civiltà, il mangiar sano riserva benefici effetti sia

per il fisico, che per l’equilibrio psicologico perso-nale. La Nutriceutica, gioca un ruolo determinante. Di che si tratta? O2 ne parla con il Professor Ettore Novellino, ordinario di chimica farmaceutica pres-so l’Università Federico II di Napoli.

Professore: come sono mutate, nel tempo, le abitudini alimen-tari, e a quale risultato hanno portato tali cambiamenti?

Nella prima parte del secolo scorso, il cibo appariva primario per il suo valore nutrizionale. Oggi, invece, assume una funzione molto più ampia, capace di influenzare il “modus vivendi” di ciascuno di noi.

Come spiega la capacità del cibo di andare oltre il semplice valore nutrizionale?

Attualmente, la funzione nutritiva del cibo non appare più fondamentale, surclassata da quella che viene definita “funzione gratifi-cante”. Quando si vuole intraprendere nuove relazioni, spesso lo si fa attraverso un invito a cena o a pranzo. Allora il cibo diventa “ele-mento socializzante”, elemento conviviale che concorre all’instaurazione di nuovi rap-

porti. Ma, il potere gratificante del cibo non si esaurisce solo in questa fase. Quante volte ci è capitato di “affogare le pene nel cibo”? Questo grazie al potere “lenitivo” degli ali-menti entro il quale, ciascuno di noi, cerca e trova conforto. Ma attenzione alla trappola cibo = conforto. Si rischia di andare incontro ad una delle patologie più diffuse nel nostro millennio: l’obesità.

Quali scelte terapeutiche si possono adottare?

Per ridurre il rischio legato alle patologie derivan-ti dal sovrappeso, quali ipertensione, iperlipidemia e diabete alimentare, si possono adottare due ap-procci differenti. Il primo consiste nell’assumere farmaci antipertensivi, oppure quelli che abbassa-no il colesterolo, i trigliceridi, o la percentuale di glucosio presente nel sangue. Il secondo, molto più efficace, consiste nell’adottare un piano alimentare adeguato. Ma, attenzione, il processo di rieducazio-ne alimentare non deve essere un “fai da te”, ma deve essere guidato da un professionista esperto. Oggi la figura del nutrizionista assume sempre più un ruolo fondamentale. L’esperto deve farsi carico degli aspetti dismetabolici dell’assistito e suggerire “nutraceutici” specifici, ovvero alimenti che hanno una valenza terapeutica, capace di concorrere a correggere i disturbi legati ad abitudini alimen-tari errate.

20 O2 Psicologia - Anno 3 N.ro 10

LA NATURA CONSIGLIA• Di notevole efficacia sono le sostanze an-

tiossidanti presenti in frutta e verdura • Vietate diete fai da te, che alterano il me-

tabolismo• Non ci sono cibi proibiti, ma si devono conosce-

re componenti e calorie di ciascun alimento

L’esperto risponde

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WELLNESS COOKING

Assaggiala felicità

Gusto, Piacere e Salute Il trio della Wellness Cooking

conquista la tavola

Piacere e salute nel piatto. Questi gli ingredienti princi-pali della “cucina wellness” o “cucina del benessere”. Una formula che mette d’accordo nutrizionisti e chef, scienza e creatività. Vere delizie gastronomiche ricche di vitamine, antiossidanti e tutte quelle sostanze che

aiutano a mantenerci giovani. È la formula aurea per cogliere l’essenza del cibo e trasformarlo in un concentrato di salute. Dunque, la cucina wellness si

propone come un modo nuovo di cucinare e mangiare ma anche di pensare. La ‘formula magica’ si basa sull’alta qualità degli ingredienti, le giuste proporzioni e

la scelta di metodi di cottura che conservino al massimo le proprietà salutistiche degli alimenti. D’altronde, che il cibo sia un toccasana per la salute e la bellezza, oltre che una fonte di nutrimento, è un sogno antico dell’uomo, mai attuale come

oggi. Di fatti, lo stile di vita moderno causa sempre più frequenti problemi di obesità e altre malattie derivanti dall’alimentazione scorretta. Basti pensare che già l’imperatore

Adriano amava mangiare cibi cui ingredienti fossero sapientemente dosati e ricercava piatti “sobri ma sostanziosi che potessero contenere un’essenza di immortalità” .

Stefania RuggeriFrancesca Oliviero

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Bando alle tristi insalatone!

I SENSI SUL PODIO“Mangiare wellness non ci darà certo l’immortalità, ma ci farà scoprire che la longevi-tà passa dal mangiare sano riscoprendo però il gusto, il profumo del cibo e mettendo il piacere al primo posto“. Chiara Manzi, dietista e ideatrice della cucina wellness, presidente dell’ASSIC (Associazione per la Sicurezza Nutrizionale in Cucina).

PEDIGREE DEL PALATO“I 3 principali requisiti da tenere a mente per una buona cucina del benessere dovreb-bero essere la semplicità, la leggerezza e anche la quantita’”, racconta Gualtiero Mar-chesi, Presidente del Comitato dei maestri di cucina dell’Associazione per la sicurezza nutrizionale in cucina.

COME I GRANDI CHEFI grandi chef Fabio Campoli e Agostino Petrosino propongono piatti semplici e veloci, utilizzando come ingredienti gli alimenti base della nostra dieta mediterranea: pesce, pasta, olio di oliva, verdura e frutta. A volte con qualche tocco esotico, aggiungendo spezie e nuovi sapori facilmente reperibili però al supermercato sotto casa.

WELNESS COOKING SCHOOLUna formula alla portata di tutti, grazie alle scuole di formazione per cuochi e ai mini corsi di cucina promossi dagli ideatori di questo regime, pronti a svelare i segreti della loro cucina e portare ogni giorno sulle nostre tavole benessere, piacere e salute.

GUARDA IL TRICUORE!Il marchio che identifica e garantisce la scelta della scuola wellness nei locali pubbli-ci è il tricuore della Cucina Wellness. Se trovate i tre cuoricini di Cucina Wellness nel ristorante dove andate a cena, o nella vostra mensa aziendale potete star certi che il cuoco si prenderà cura non solo del vostro palato ma anche della vostra salute.

23Assaggia la felicità

Estasi Culinarie

AUTOREBarbery Muriel

EDITOREE/O (Collana Dal mondo)

ANNO2008

Un viaggio gustoso e ironico che ripercor-re la carriera di mon-sieur Arthens, il più grande critico ga-stronomico del mon-do. Dall’infanzia ai fasti della maturità, attraverso la cele-brazione di piatti po-veri e prelibatezze haute cuisine. A fare da contrappunto alla voce dell’arro-gante critico c’è la nutrita galleria del-le sue vittime (i fami-liari, l’amante, l’allie-vo, il gatto e anche la portinaia Renée), ciascuna delle quali prende la parola per esprimere il suo pun-to di vista su un uomo che, tra grandezze pubbliche e miserie private, sembra ispi-rare solo sentimenti estremi.

IL LIBRO

Metti il gusto al primo posto

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24 O2 Psicologia - Anno 3 N.ro 10

O2 WEB SELECTIONwww.sapermangiare.mobi

Cosa, quandoe quanto mangiare

La scoperta di un piatto nuovo è più preziosa per il genere umano che la scoperta di una nuova stella

Brillat-Savarin

E’ una cucina saporita che contr ibu i sce a ral lentare i processi d i invecch i amento e prevenire patolo-

gie metaboliche e oncologiche. Predil i -

Una garanziaPerché scegliere la Wellness Cooking?

ge materie prime e tecniche di cottura ideal i a mantenere integre le proprietà nutr i t ive dei c ibi . Garantisce in tavola piatti raffinati , d’effetto, ma soprattutto golosi in un mix bi lanciato di sostanze nutrit ive, antiossidanti e grassi .

Prova tu!Pochi e semplici consigli per cucinare wellness

Scegli i prodotti più freschi al mercato o al supermercato e fai la spesa solo pochi giorni prima della cena: la conserva-zione in frigorifero riduce il

profumo e il sapore dei cibi e le loro pro-

prie salutistiche. Utilizza le cotture veloci, non lasciare trop-po tempo in ammollo le verdure (le vitami-ne e i minerali si disperdono nell’acqua).Cura la decorazione dei tuoi piatti: ricorda che si mangia prima con gli occhi.

• Scegliere le pietanze più colorate: il verde, il giallo, il rosso, l’arancione sono i colori della salute.

• Preferire frutta e verdura di stagione: sono più ricche di vitamine e composti antios-sidanti.

• Non dimenticare mai il piacere di mangiare. • Cerca sul sito www.cucinawellness.it se vuoi un punto di ristoro dove trovare cuci-

na wellness sotto casa o al lavoro.

MANGI FUORI?CENA ROMANTICA O MENSA AZIENDALE L’IMPORTANTE È…

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Hanno origini antiche, nomi curiosi e rappresentano un patrimonio prezioso per la nostra tradizione agroalimentare. Sono i

cosiddetti “frutti dimenticati”. Riscoprirli, valorizzarli e tornare a coltivarli consente di non perdere importanti tasselli della no-stra biodiversità agricola. Sorbe, giuggiole, corniole, pere volpine, azzeruole. Sono solo alcuni dei frutti in via d’estinzione nel nostro paese. Molti li abbiamo sentiti solo nomina-re, altri ci è capitato di mangiarli almeno una volta nella vita. Eppure c’era un tempo in cui la loro presenza era fondamentale nelle dispense delle famiglie italiane. Agli inizi del

Buono, non lo conoscevo!

secolo scorso, quando le grandi guerre e le disponibilità economiche non consentivano grandi spese, la raccolta e la conservazione di questi frutti risultava indispensabile per la sopravvivenza invernale. Molto popolare era un tempo la sorba, considerata un dolcissimo spuntino, oltre che un efficace portafortuna. Sono in pochi a conoscere, invece, il biricoc-colo e la corniola. Il primo ha buccia liscia, di colore arancio-violetto, con sapore simile all’albicocca. La corniola ha, invece, forma ellittica e colore che varia dal verde al ros-so. Altra rarità è l’azzeruolo. Rosso, tipico dell’Italia settentrionale, è un frutto molto apprezzato in marmellate, gelatine e confet-ture e può sembrare una mela in miniatura.

25Assaggia la felicità

O2 WEB SELECTIONwww.cucinawellness.it

Tutte le basiscientifiche

della cucina

Riscopri il sapore di un patrimonio culinario in estinzione. Scopri i Frutti Dimenticati

A Casola Valsenio, in provincia di Ra-venna, ogni anno organizzano la “Fe-sta dei Frutti Dimen-ticati”. Nella collina faentina, a ottobre, si cerca di valorizza-re queste preliba-tezze e farle cono-scere al pubblico, con la speranza che qualcuno, rien-trando a casa, le ri-chieda nei mercati contadini della pro-pria zona.

LA FESTADEI FRUTTI

DIMENTICATI

In collaborazione con

Page 26: O2 PSICOLOGIA 10

Come divertirsi e curare il proprio benessere psicofisico

Cambio vita con

HIGHTECHWELLNESS

Page 27: O2 PSICOLOGIA 10

Cambiare stile di vita è un desi-derio ricorrente nell’era post moderna. Sia in letteratura che nel linguaggio comune viene espressa come il sino-

nimo di un salto di qualità, il passaggio verso un’esistenza più sana, vera e ricca di senso. Il trionfo della tecnologia e della realtà virtua-le ha reso ancora più urgente la ricerca di un modus vivendi che possa rimettere in sinto-nia tutte le componenti dell’essere umano, dalla sfera spirituale al suo equilibrio fisico. Un luogo comune da sfatare è la convinzione che il cambiamento ed il miglioramento dello

La Wii Balance Board è contenuta nel package Wii Fit insieme al relativo DVD Game

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28 O2 Psicologia - Anno 3 N.ro 10

HIGH

TECH

WELLNESS

stile di vita sia collegato, sempre ed esclusiva-mente, ad attività rivolte al mondo interiore personale. Si parla sempre di discipline rifles-sive, filosofie ed esperienze intime e psico-logiche lontane dal moderno approccio alla high technology e da qualsiasi elemento ludi-co e di divertimento. Ma si può raggiungere il proprio benessere psicofisico con un gio-co? Magari divertendosi? La risposta, come ogni concetto che debba tener conto dell’in-finità delle componenti umane, non può di certo essere un ‘si’ totalizzante ma di sicuro è un ‘si’, che indica un elemento di aiuto, di supporto e di indirizzamento verso il proprio benessere. Un’idea coraggiosa avanza verso il terzo millennio, un’idea che rompe gli schemi del passato e lega per sempre tecnologia e spi-ritualità, gioco e benessere psicofisico. Una realtà: La console Wii abbinata al package Wii Fit. La neonata creazione della Nintendo che rappresenta un vero e proprio trampolino di lancio verso uno stile di vita diverso, nuovo, più armonioso. Si tratta di un gioco rivolu-zionario, concepito per fare movimento da-vanti alla tv, risvegliando il tono muscolare, i sensi e soprattutto la mente. Un’invenzio-ne che stravolge il rapporto conflittuale di benessere e game life, perché trasforma la classica console in una piattaforma che con i videogiochi non ha nulla a che fare. Il Wii diventa un sistema di allenamento psicofi-sico, una palestra per regalare nuova linfa vitale alle menti stanche, annoiate o sempli-cemente desiderose di nuovi input. La tro-vata della Nintendo, che presenta oltre 40 esercizi diversi in quattro discipline d’alle-

namento, apre la strada ad un modo nuovo ed efficace per raggiungere la via del benes-sere e dell’equilibrio totale dell’individuo. Oltre a bruciare calorie con gli esercizi ae-robici, migliorare la postura con i giochi di equilibrio, potenziare la massa muscolare con gli esercizi ad hoc e imparare le posi-zioni yoga (!) per rilassarsi, sarà possibile ri-tagliare un’area di benessere in qualsiasi an-golo della casa e stimolare, quando e come si vuole, il coinvolgimento globale di sensi

Il WiimoteDei led ad infrarossi

incorporati nelle estremità della Wii Sensor Bar

permettono al controller

di percepire il puntamento verso lo schermo, altri

sensori nello stesso controller gli permettono di percepire

l’inclinazione e la rotazione

Wii Wheel conWii Remote

Il wiimote si può inserire in questo

sterzo per “guidare” le auto nei giochi di

corse automobilistiche

Un software concepito per fare movimento davanti alla tv che

risveglia il tono muscolare, i sensi e soprattutto la mente

Page 29: O2 PSICOLOGIA 10

29WII Fit

e mente. Non esiste un target né un’età di riferimento per consi-gliare l’utilizzo di Wii Fit, perché tutti possono giovarne a seconda delle loro esigenze e farne un uso molto differenziato e personaliz-zato, in base ai propri gusti ed al proprio stato di benessere psicofisico (anche per-ché la console prevede una serie di acces-sori relativi alla messa in pratica delle varie discipline, come la Wii Balance Board, una

ww

w.w

ii.co

mMantieni alta l’attenzione per prevenire la prossima mossa avversaria. Migliora la concentrazione ed i tuoi tempi di reazione

Page 30: O2 PSICOLOGIA 10

HIGH

TECH

WELLNESS

pedana bianca, con allegato il relativo DVD Game, da comperare a parte, su cui sudare sette camicie). Un altro aspetto da conside-rare è il lato conviviale di uno strumento del genere che può anche essere definito ‘socia-le’, perché rende possibile l’interazione ed il coinvolgimento di più persone, di fatti inclu-de un canale speciale Wii Fit che permette di mantenere i dati relativi alle statistiche di vari partecipanti, fino ad otto persone, te-nendo conto anche degli esercizi svolti, per assicurare una visione accurata dei progressi del benessere. Lo schermo del televisore di casa non sarà più quel quadrato luminoso dal potere ipnotico che tante volte ruba il tem-po e la voglia di prenderci cura di noi stes-si, ma diventerà lo strumento per interagire con ogni parte di noi. Una palestra per il cervello e per il fisico che può senz’altro rivoluzionare le nostre abitudini di vita.

Wii è una console per vide-ogiochi prodotta da Ninten-do e succeduta al Nintendo GameCube.

La sua caratteristica più distintiva è il controller senza fili, il Wiimote (portmanteau di Wii e Re-mote), simile ad un telecomando, che reagi-sce alle forze vettrici e all’orientamento rispetto allo spazio 3D con sensori di movimento presen-ti al suo interno, oltretutto tramite un dispositivo ottico, posto ad una delle sue estremità più cor-te, interagisce con la barra sensore, rendendo possibile il puntamento sullo schermo della TV.

LA CONSOLE

www.wii.com

Il NunchukÉ un’espansione

al wiimote e permette di avere i controlli anche nell’altra mano

Il ClassicController

Può essere utilizzato come seconda scelta

nei giochi che lo supportano

Page 32: O2 PSICOLOGIA 10

HIGHTECHWELLNESS

Il mix perfetto diBenessere, Sport e DivertimentoDott.ssa Melina Chiapparino

Page 33: O2 PSICOLOGIA 10

Quando la forma fisica si accompagna ad un equi-librato benessere psicolo-gico, l’armonia del corpo e delle sue forze, riflette

l’immagine di un’interiorità in sintonia con ogni parte del nostro essere. E’ questa la fi-losofia totalizzante di ‘Sports Active’, il ri-voluzionario gioco proposto da Eletronics Arts, per la console Wii, che offre divertimen-to, fitness ed un personal trainer virtuale per migliorare il proprio stile di vita. Prendersi cura del corpo, con esercizi calibrati a secon-da delle esigenze fisiche e mentali, è un pas-

Il mix perfetto diBenessere, Sport e Divertimento

Active è compatibile con la Balance Board Nintendo. Per un allenamento davvero completo.

La confezione completa di Active contiene un DVD, un

estensore elastico ed una fascia per le gambe

33EA Sports - Active

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34 O2 Psicologia - Anno 3 N.ro 10

HIGH

TECH

WELLNESS

so importante per il raggiungimento del vero benessere e non vi è giovamento migliore che allenare muscoli e testa divertendosi. Sports Active è un gioco creativo, adatto ad ogni età, che stimola la fantasia con un’infinita varie-tà di immagini e filmati, relativi alle diverse sessioni di fitness, ma è anche un gioco che porta con sé una “carica sociale”, perché di-venta una vera e propria occasione conviviale quando si gareggia in coppia, quando si orga-nizza un torneo oppure quando si coinvolge tutta la famiglia. Non ci sono limiti di spazio e tempo per l’allenamento, perché ciascuno di noi può ricavare il proprio momento fit-ness, ritagliando venti minuti dall’ordinario iter quotidiano e scegliere tra più di venticin-que esercizi per bruciare calorie, tonificare i muscoli, migliorare la circolazione o supera-re i propri record di resistenza. Ballare, gio-care a tennis e pallavolo, andare sui rollerbla-de e danzare sono solo alcune delle attività che rendono vincente il binomio fitness-di-vertimento che caratterizza il prodotto della Electronics Arts, un mix che rende irresisti-bile la voglia di sport anche per i più pigri e indaffarati. Il video ludico, approvato dalla FiF – Federazione Italiana Fitness – è adatto ad un pubblico largamente variegato, perché oltre a prevedere consigli, report giornalieri sui progressi, esercizi basic ed un personal trainer virtuale, particolarmente adatti per i principianti, contiene anche attività indica-te per chi già frequenta la palestra o, sem-plicemente da sportivo, ha voglia di integra-re il proprio allenamento. Un altro elemento che segna la forte identità wellness di Sports

Non ci sono limiti di spazio e tempo per l’allenamento, perché

ciascuno di noi può ricavare il proprio momento fitness

ww

w.e

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tive

.com

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HIGH

TECH

WELLNESS

SPORTS ACTIVE VIAGGIA SU INTERNET

36 O2 Psicologia - Anno 3 N.ro 10

L’obiettivo è star bene e l’efficacia degli esercizi active sulla forma fisica, è un dato lampante e che

si evidenzierà a partire dalle prime sedute

Sports Active è interattivo al 100% e ti propone nuo-vi suggerimenti fitness, da abbinare a consigli prati-ci sull’esecuzione e la scelta degli esercizi, attraver-so il portale web e la pagina Facebook (digitando EA Sports Active Personal Trainer - Italia). Risposte in tempo reale e forum per gli appassionati del gio-co EA per la Nintendo Wii, sono gli elementi coa-diuvanti per creare delle vere e proprie comunità sportive virtuali, in grado di scambiarsi pareri e per-ché no, idee nuove, per realizzare combinazioni originali tra le varie attività proposte dal gioco. Per essere sempre aggiornato sulle novità e gli appun-tamenti sportivi active in programma basterà visi-tare l’indirizzo www.easportsactive.it, una pagina dettagliata con informazioni sulle caratteristiche del prodotto, sulla sua struttura software e su truc-chi e segreti per scoprire esercizi sempre nuovi con video promo, recensioni ed una sezione per regi-strarsi, accedendo alla newsletter delle novità last minute. Dal sito è possibile acquistare il prodotto ed eventualmente prenotarlo.

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Active è la funzione incoraggiante, quasi da psico-trainer, che il gioco fornisce, traccian-do una linea di interazione con l’utente a cui infonde motivazione psicologica, sostegno e incitamento, funzioni amplificate dalla gran-de interattività offerta dal prodotto. L’obiet-tivo è star bene e l’efficacia degli esercizi ac-tive sulla forma fisica è un dato lampante e che si evidenzierà a partire dalle prime sedu-te, ma il divertimento e l’aspetto ludico del programma fitness sono le carte vincenti per non limitare il gioco ad un fine puramente estetico o meccanicistico, perché la macchi-na del corpo umano va allenata anche nell’a-nimo. Potrete cominciare dall’attrezzatura base, con un estensore elastico ed una fascia per le gambe, forniti insieme al software, per iniziare la scalata verso il benessere totale, tra sudore e divertimento, ma sempre con il sorriso sulle labbra.

La varietà di esercizi offerta riguarda sia at-tività aerobiche che capacità di resistenza e potenziamento muscolare. Per questo mo-tivo l’utilizzo del gioco si adatta a qualsia-si età, forma fisica ed esigenze sportive. La regolazione dell’intensità e della frequenza delle ripetizioni di ciascun esercizio, permet-te una forma di azione fitness “su misura” per ognuno. Oltre alle sessioni mirate come quelle indirizzate specificatamente agli ad-dominali, piuttosto che ai bicipiti, è possibile cimentarsi nella corsa, nel salto in alto, o per i meno allenati, in una passeggiata a pas-so svelto, per beneficiarne a livello cardio-vascolare. Ancora più divertenti, soprattut-to per smaltire stress e tossine, le attività di Cardio box, Cardio dance, Cardio running oppure il pattinaggio, la pallavolo e le par-tite di basket. Non mancano esercizi e mo-menti per la distensione e lo stiramento del-la muscolatura, prima fra tutte la sessione di Stretching, ideale dopo un’attività spor-tiva intensa ma anche godibile come atti-vità a parte, per prendersi un pò di merita-to relax!

Per utilizzare Sports Active è indispensabile una console Nintendo Wii, un Wiimote e un Nunchuck. La Wii Balance Board non è in-dispensabile né obbligatoria. Gli esercizi e tutte le attività sportive si possono eseguire facendo a meno di questa periferica. Dal-la confezione active, oltre al software con-tenuto nel disco, sono forniti due accessori che, a seconda del loro utilizzo, adempio-no a sessioni sportive multifunzionali. Si trat-ta di un estensore elastico ed una fascia per le gambe, che costituiscono l’attrezzatura di base per poter eseguire esercizi di livello semplice, ma anche attività per i più esper-ti. L’estensore è utilissimo per agire sulla mu-scolatura della parte superiore del corpo, un’azione complementare a quella della fa-scia, indirizzata, alla parte inferiore e fornita anche di una tasca porta Nunchuck. Questi due accessori si trasformano, di volta in vol-ta, in guanti per la box, pattini, corde elasti-che, racchette da tennis e molti altri attrezzi virtuali per godersi lo spasso del gioco, insie-me ad una sana attività fisica.

UNA PALESTRA A CASA TUA

SPORT’S TIME!

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Zinio
Height=793.92 Width=612.48
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T H E G A M E

THE POWER OF FITNESSTHE RHYTHM OF DANCE

Coming soon on major console

Preview at Rimini Wellness 2011Oxygene Media Booth

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Page 41: O2 PSICOLOGIA 10

Aspetti psicologicipositivi e negativi

della chirurgiaestetica

Dott.ssa Rosalia Cipollina, Psicologa

BellezzaAmore &

Bisturi

BELLEZZA

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42 O2 Psicologia - Anno 3 N.ro 10

obbligata della perfezione, del canone este-tico ufficialmente apprezzato dall’opinione pubblica, il disprezzo per le imperfezioni e i difetti fisici, fanno della bellezza una specie di dovere a cui adempiere. E’ un messaggio sottile e quasi subliminale, ma basta fare un po’ di attenzione al modo in cui guardiamo il mondo e noi stessi per sentire la ‘pressio-ne sociale’ che spinge verso l’adeguamento a determinati canoni estetici. Senza dimen-ticare un prezioso ma pericoloso alleato: la chirurgia estetica che ha travalicato l’univer-so femminile, diventando uno strumento a portata di uomini e donne.

Siamo circondati dalla bellezza. Ogni ‘prodotto’ della civiltà oc-cidentale, tende a raggiungere l’ideale estetico che possa ga-rantirgli un valore, un’impor-

tanza. Il bello diventa il mezzo attraverso cui imporre la propria presenza, il proprio pote-re, la volontà e persino le idee. Essere belli crea uno ‘status’. E’ uno schema dispotico vero e proprio, quello che impone nel pen-siero comune il binomio: bellezza-giovinez-za a tutti i costi. Un dictat del nostro tempo che viene diffuso dagli onnipresenti mezzi di comunicazione e di massa. La ricerca quasi

La bellezza: un pesoLiberati dai dictat e dalle modeper trovare la tua dimensione esteticaIL FILM

Serie televisiva: Nip/TuckChristian Troy e Sean McNamara sono i due chirur-go-plastici più ri-cercati di Miami. Il primo è un play-boy incallito a cui importa poco dell’etica profes-sionale e di più fare i soldi, il secon-do si fa molte più domande e vive una problematica situazione familia-re. Il loro lavoro, con i rischi e i “casi umani”, ingeri-sce di frequente nella vita privata, con conseguenze spesso inaspetta-te. La prima serie, mandata in onda dal network ame-ricano FX nell’e-state 2003, ha su-scitato non poche polemiche per la scelta di scrive-re un telefilm sul tanto contestato mondo della chi-rurgia plastica e sulla mania del bi-sturi e del lifting a tutti i costi per per-seguire un discu-tibile modello di bellezza.

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43Bellezza & Chirurgia Estetica

Bellezza amore e chirurgia estetica

Fa parte della natura umana apprezzare la bellezza. E’ un istinto sano e privo di ogni connotazione negati-va. Il problema è quando il

bello viene considerato come un valore prioritario o in grado di sostituirne al-tri, oppure quando la forma estetica non viene percepita come il completamento della nostra essenza ma, piuttosto come i l contenitore da adeguare, aggiustare e modificare a seconda delle mode. Per questo motivo la chirurgia estetica, che ha un grande potenziale psicologico sulla

percezione di noi stessi e l’autostima, può rappresentare sia un strumento positivo che l’esatto opposto. La vera bellezza è piacersi, che poi è il risultato dell’amarsi e non viceversa. Amo me stesso, ho cura dei miei bisogni, mi accetto e quindi mi piaccio. E non il processo inverso: ora che mi piaccio (perché sono diventato come volevo o peggio come mi vogliono gli altri e la società) posso amarmi. Fatta questa premessa la chirurgia non va demonizzata e può rappresentare uno strumento valido per il superamento di complessi o males-seri psicologici.

In questo libro l’autore analizza l’habitus menta-le di un candida-to all’intervento di chirurgia este-tica e di chi deve attuarlo, seguen-do non l’iter clas-sico di: diagnosi, prognosi e tera-pia, bensì quello prevalentemen-te psicologico di: autoanalisi, equi-librio psichico del chirurgo, onesta prospettiva dei risultati.

IL LIBRO

Specchio delle mie brame. Psicologia della chirurgia estetica

AUTOREIvan Battista

ANNO2008

EDITORE Nuova Ipsa

L’aiuto del bisturi haun grande potenziale psicologico

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La domanda che ognuno dovreb-be farsi è: “Voglio piacere più agli altri o a me stesso ?” Porsi e rispondere a questa domanda aiuta a capire molti degli aspetti

psicologici di un eventuale intervento chirurgi-co. Il paziente ideale, dal punto di vista psico-logico, per potersi sottoporre ad un intervento di chirurgia estetica, deve avere una personalità stabile. Si tratta di una persona equilibrata, se-rena, in grado di affrontare bene il decorso po-stoperatorio, senza aspettative eccessive e con la consapevolezza che l’operazione di chirurgia può correggere un difetto ma non cambiare to-talmente l’aspetto. Questo tipo di ‘coscienza’ è

un requisito che il paziente deve avere ben chia-ro. Di conseguenza, non ci si deve aspettare di cambiare totalmente la propria vita, di risolvere problemi in ambito affettivo, sociale e lavorati-vo. Un difficile rapporto con il partner o un in-successo in ambito professionale, non possono essere superati esclusivamente grazie a un cam-biamento fisico esteriore. La persona equilibra-ta sa che eliminare un difetto circoscritto ad un singola parte del corpo può influire sull’aspet-to psicologico infondendo sicurezza e perciò, indirettamente, migliorare la qualità della vita, di contro è cosciente ed è in grado di supera-re il disappunto quando non si concretizzano le aspettative.

Il paziente idealeVuoi cambiare la tua vita o risolvere problemi di coppia? Un intervento estetico non è la soluzione

Coloro che fanno del vestito una parte principale di sé stessi finiranno, in generale, per non valere più dei loro abiti

W. Hazlitt

Emblematico è il caso di Michael Jackson che, da bambino, veniva schernito da suo padre che lo chiamava “grande naso”. Negli anni proprio il naso è stata la parte del corpo che ha subito più interventi, modificandosi fino a diventare sottilissimo e addirittura a perdere pezzi. Se non c’è un minimo di accettazione di sé stessi non c’è chirurgia estetica che tenga.

LO SAPEVI CHE?

44 O2 Psicologia - Anno 3 N.ro 10

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45Bellezza & Chirurgia Estetica

ziale modifica del nostro aspetto esteriore, si assiste spesso ad una rielaborazione della propria immagine interiorizzata, ma nello stesso tempo proiettata all’esterno, e questa rielaborazione può incidere a livello psico-logico in maniera sostanziale. L’eccesso di interventi chirurgici a fini estetici può cam-biare una persona senza risolvere i problemi psicologici che sono alla base. Non bisogna mai forzare la mano al chirurgo e quest’ul-timo non deve sempre assecondare le ri-chieste del paziente. Ci sono persone che si rivolgono al chirurgo per curare ferite ‘psi-cologiche’ che nessun bisturi può guarire.

Gli aspetti psicologici della chirurgia estetica sono presenti sia prima dell’intervento che dopo quest’ultimo, ed in en-

trambi i casi, possono essere sia consci che inconsci. Prima dell’intervento non va solo valutata la richiesta di miglioramento este-tico ma anche le motivazioni di tipo psico-logico. Quest’ultime possono essere le più varie e non sempre sono chiare a chi decide di affrontare un intervento del genere. Inol-tre anche post-intervento avvengono molti cambiamenti psicologici. Infatti con la par-

La psicologia della chirurgia esteticaDagli eccessi ai piccoli interventil’importante è accettare se stessi

Perché voglio il bisturi?• Acquisire maggiore sicurezza nei rapporti interpersonali

• Accettare maggiormente il proprio corpo• Avere maggiore potere seduttivo

• Maggiore corrispondenza fra corpo reale e corpo idealizzato

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“Narciso”Caravaggio

Olio su tela (1597-1599)

Generalmente, dopo un intervento estetico (riuscito) si assiste, ad una modifica positi-va del paziente in tutte le relazioni interpersonali, poiché migliora l’autostima. In breve ci si può sentire più sicuri di sé in ogni ambito della vita. Ma se un minimo di sicurezza non c’era già da prima dell’intervento, difficilmente la si acquisisce magicamente con l’intervento.

Non tutti i pazienti presentano il profilo psicologico ideale per affrontare un interven-to di chirurgia estetica. L’esperienza del chirurgo lo aiuterà a identificare i pazienti problematici fin dal primo incontri e in alcuni casi rifiutarsi di intervenire. Talvolta può essere importante sottoporre il paziente a una valutazione psicologica che lo aiuti a scoprire le vere motivazioni.

49Bellezza & Chirurgia Estetica

Che succede dopo unintervento di chirurgia estetica?

L’intervento è sconsigliato se…FALSO ALLARME

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51Rimini Wellness 2011

RiminiWellness

2011La grande kermesse

regina del fitness,del benessere e dello sport è giunta alla sua

sesta edizione

WELLNESS

Dott.ssa Graziella Ceccarelli

12 - 15 Maggio

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O2 Psicologia - Anno 3 N.ro 10

Benessere, sport, allegria, movi-mento, colori, musica… Sono tanti gli aggettivi per descrive-re l’universo di RiminiWell-ness, la kermesse del fitness

più importante d’Europa che si svolge con successo da sei anni a Rimini, nel cuore della Riviera Romagnola, dove tutto fa rima con divertimento! Mare, chilometri di spiaggia, centinaia di locali, parchi tematici fanno infat-ti da cornice perfetta ad un evento unico nel suo genere.Dal 12 al 15 maggio 170.000 metri quadrati di RiminiFiera (tra indoor e outdoor) si apri-ranno al pubblico per portarlo alla scoperta delle più originali e inaspettate discipline del fitness, così come a conoscenza delle più avan-zate tecnologie e innovazioni messe a punto dalle aziende leader nel mondo nella produ-zione di attrezzi per palestre e homefitness.Nulla sarà impossibile, basterà presentar-si muniti di biglietto, scarpe da ginnastica e tanta tanta voglia di lasciasi trascinare dall’eu-foria che pervaderà i 14 padiglioni coinvolti, dove vivono le sei anime distintive dell’even-to: Fitness, Benessere-Bellezza, Sport&Dance Fashion, Wellness Food, Water Wellness e Contract Design, suddivise nelle due macro-aree WPRO, per il pubblico professionale e degli operatori, e WFUN, per tutti gli appas-sionati, in un mix non stop di eventi, master-class, corsi, dimostrazioni, spettacoli.

Il cuore del fitness...e non solo

RivieraRomagnolaI NUMERI DI

RIMINI WELLNESS

2010

Sono stati quasi 200.000 i visita-tori dell’edizione 2010 che hanno potuto parteci-pare direttamen-te alle lezioni svol-tesi sui 38 palchi allestiti (per pila-tes, acqua, ballo, danza, spinning, fitness, walking, rowing, yoga), o ancora emo-zionarsi di fron-te alla più estesa area Acqua mai realizzata indoor: 350 metri qua-drati di vasche, per un totale di 1.200 metri cubi d’acqua. Più di 500 i presenter provenienti da tutto il mondo che si sono mes-si a disposizio-ne del pubblico svolgendo più di 1.100 ore di le-zioni. Mentre 60 sono stati i con-vegni e gli incon-tri studio.

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Un’area che attira da sempre gran-de interesse da parte del pubblico è quella dedicata al Benessere dove, durante i quattro giorni di RiminiWellness si susseguiranno

tantissimi eventi dislocati sia nell’area WPRO che in quella WFUN. Questa impostazione capace di me-diare tra tradizione e modernità, tra moda e qualità, ha permesso in sei anni di fare diventare RiminiWellness, anche nel settore del benessere olistico, un punto di riferimento autorevole a livello nazionale. Sicuramen-te affascinante sarà visitare l’Oasi del Benessere, un’area espositiva ed esperienziale dedicata esclusiva-mente alle aziende e agli operatori delle settore Benes-sere Olistico: alimentazione biologica, prodotti per il benessere, scuole di discipline bio-naturali, cosmesi naturale, editoria specializzata, vacanze benessere, agriturismi. Nell’area WFUN prenderà vita il Biovil-laggio dove si potrà compiere un viaggio alle origini della Bioginnastica®. Il Biovillaggio sarà illuminato con la cromoterapia, per immergersi in un bagno di luci e colori; la Bioginnastica® verrà sostenuta da voci e note dedicati alla musica italiana, e tanti professioni-sti saranno a disposizione di tutti coloro che vorranno provare la ginnastica nel corpo. Tutto questo e molto altro ancora crea il mondo di RiminiWellness. Non resta dunque che preparare la valigia e prenotare il bi-glietto on line, per non perdere l’occasione di vivere una straordinaria quattro giorni di vacanza all’insegna del benessere psicofisico. Come with us: Join the RiminiWellness Community!

Tradizione, modernità,moda e qualità

AreaBenessere

53Rimini Wellness 2011

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54 O2 Psicologia - Anno 3 N.ro 10

50 km di costa “in mo-vimento” coinvolti con oltre 100 eventi notturni. Perché Ri-miniWellness non si

ferma mai e tiene compagnia ai suoi ospiti an-che dopo il calar del sole con party sulla spiag-gia o in location molto cool in cui assaporare le prelibatezze della cucina romagnola. La se-sta edizione di RiminiWellness si arricchisce anche di una nuova sezione: Thermalia - Sa-lone del Turismo Termale dedicata al vasto

comparto dell’industria termale nazionale ed internazionale, che si propone come punto di incontro dei saperi e delle professionalità del settore. C’è già grande attesa per la terza edi-zione di RIABILItec, la sezione professionale dedicata alle Scienze e alle Tecnologie per la Riabilitazione e la Rieducazione Motoria. Per l’occasione un nuovo partner, New Master organizza quattro giorni di formazione di qua-lità con corsi a numero chiuso e accreditati - per Fisioterapisti - nell’ambito del programma di Educazione Continua in Medicina (ECM).

Una costa in movimentoAnche di notteO2 WEB SELECTION

www.riminiwellness.com

INFODal 12 al 15 Maggio

Biglietto: 30 euro (ridotto 20 euro, elettronico on line 16.50 euro) valido

tutti i 4 giorni della manifestazione, ingresso gratuito per gli over 60

e i minori di 12 anni; giornaliero intero 20

euro; orari: dalle 9.30 alle 19.00 per tutti i giorni di

manifestazione

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Tutte le attività

Per il grande pubblico le attività in programma saranno tantis-sime, a cominciare da quelle organizzate dalla FIF – Fede-razione Italiana Fitness. Il

12 maggio, il palco centrale dell’area WFUN ospiterà ‘Saranno Presenter’ e ‘New Faces of Fitness’, ossia la IX edizione della sfi-da tra i migliori aspiranti Presenter italiani che cercheranno di aggiudicarsi il titolo di ‘Promessa dell’Anno’ e la III edizione della Sfida Internazionale che eleggerà il miglior nuovo talento del fitness europeo. Sullo stes-so palco, ma il 15 maggio, si svolgerà l’atte-sissima XVII edizione di Club vs Club la competizione che mette a confronto squadre di tutta Italia assegnando titoli nazionali nelle categorie del free style e dell’hip hop, mentre verrà consegnato alla squadra più votata il VI Trofeo RiminiWellness. Durante tutte e quattro le giornate di manife-stazione, oltre a gare e competizioni, il pub-blico potrà scegliere le attività che preferisce e provarle direttamente. La scelta è davvero ampia: dagli esercizi studiati per imparare a conoscere meglio il proprio corpo, capirne i limiti e cercare di oltrepassarli, a quelli ideati per sviluppare in modo divertente il senso dell’equilibrio o ancora per lavori funzionali e dinamici. Esperienze di fitness creativo e artistico con aree dedicate alle attività in so-spensione, spazi studiati per allenamenti che combinano flessibilità ed equilibrio, lezioni con balli di gruppo per sviluppare il coor-dinamento corporeo sono solo alcune delle proposte offerte… Si riconfermano tutti i migliori palchi e stages del 2010: dal palco Reebok allo stage Fiteducation

con la sua area multievento in collaborazio-ne con Nike, ICYFF e Technogym con gli oltre 700 mq di bikes, la carica dell’hip hop con Cruisin, Fitness Fever e Jtb, e poi il walking e spinning di Star Trac, l’innovativo Kranking di Johnny G. e l’indoor cycling di Matrix. Non mancheranno la montagna in-door di Heat Program, il palco RiminiWell-ness con le attività più in voga dell’anno e l’intero padiglione dedicato al pilates e allo yoga. Anche quest’anno gli amanti delle atti-vità in acqua non avranno tempo di annoiarsi, grazie alle lezioni in piscina, con e senza at-trezzi, di Okeo, Essenuoto e EAA.Gli amanti dello sport potranno invece pro-vare una lezione di arti marziali e alternarla con la scherma, il jorkyball o il badminton.

Tra talenti e creatività

55Rimini Wellness 2011

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DOSSIER

Insieme con un unicoscopo: Stare bene

MENTECORPO

58

7464

Mens Sana inCorpore Sano

Il Corpo Emotivo

Psico-Yoga

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DOSSIER

Dott.ssa Carmela Maria Barbaro, Sociologa

MENS SANA INCORPORE SANO

Il benessere,un dialogo tra

corpo ed anima

Mente e Corpo 59

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60 O2 Psicologia - Anno 3 N.ro 10

La psicoanalisi così com’è pra-ticata si limita a studiare il distur-bo emotivo e spesso lascia pa-ziente e anali-sta insoddisfatti: manca l’anello che congiunge turbe emoziona-li e fisicità. Lowen ci introduce alle teorie e alle tec-niche bioener-getiche e codifi-ca il “linguaggio del corpo”. Nelle posture e nell’at-t e g g i a m e n t o che assume in ogni suo gesto, il corpo parla in-fatti un linguag-gio che trascen-de l’espressione verbale. L’os-servazione del-le diverse reazio-ni corporee può diventare uno strumento altret-tanto valido dei sogni, dei lapsus e della libera as-sociazione.

IL LIBRO

“Il linguaggiodel corpo”

AUTOREAlexander Lowen

ANNO2003

EDITORE Feltrinelli

Corpo e animaUn legame molto “antico”

Nei tempi antichi, presso i greci e poi presso i romani, avere cura del proprio cor-po era qualcosa di stretta-mente legato alla cura e al

benessere di mente e anima. Non a caso il mot-to dei romani era “mens sana in corpore sano”, riferendosi ad una serie di opinioni comuni che vedevano legate tra loro le cose della men-te a quelle del corpo, in una serie di manifesta-zioni fisiche e spirituali che dall’una portavano

all’altro. Ancora oggi è esperienza abbastanza comune per ognuno di noi quella di identifi-care le emozioni provate in base a sensazioni fisiche; così ci capiterà di sentire il cuore in gola o lo stomaco chiuso quando aspettiamo con ansia e un po’ di timore il verificarsi di un evento tanto atteso, oppure impallidiremo e ci sembrerà di essere paralizzati dalla paura di fronte ad un evento spaventoso oppure ancora arrossiremo e tremeremo di rabbia di fronte ad un grave torto subito.

BENESSERE FISICO E BENESSERE PSICHICO

Riflettendo su queste ed altre analoghe esperienze, può risultare cosa sconta-ta sostenere che il corpo sia lo sfondo di tutti gli eventi psichici e, quindi, con-siderare del tutto logico la presenza di uno stretto legame tra mente e corpo o, ancora considerare del tutto scontata l’unità somato-psichica dell’uomo, unità che implica una profonda ripercussione del benessere fisico sugli stati d’animo e viceversa una profonda influenza delle emozioni sul corpo e sul suo benessere tanto da richiedere che qualsiasi malattia fisica venga indagata non solo da un punto di vista medico e psicologico, ma anche considerando l’aspetto emotivo che l’accompagna.

Unità somato-psichica dell’uomo

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Il corpo, la mente, l’animaEdi Brancolini - Tecnica mista su tela - 2007

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63Mente e Corpo

Lo sport aiuta il benessere della menteVolersi bene attraverso il corpo

In genere, il legame tra corpo e mente richiede un equilibrio, nel senso che non serve praticamen-te a nulla far prevalere un aspetto sull’altro, privando l’uomo di una

componente essenziale della sua natura. Chi sostiene che la mente è superiore al corpo, o che non esiste nulla al di fuori della materia-lità del corpo, ha una visione altamente limi-tata della creatura umana e delle sue enormi potenzialità. Ecco che oggi la scienza rifiuta una visione univoca e superficiale, portando, ad esempio, lo sport come cura del proprio corpo e contemporanea cura della propria anima. In genere siamo portati a pensare agli sportivi come persone che portano all’e-stremo la propria attenzione verso il corpo,

al fine di potenziarne alcuni aspetti pret-tamente fisici. In realtà lo sport comporta anche un amore per sé stessi come psiche e anima, un’attenzione verso aspetti, dunque, non corporei, che richiedono attenzione e cura quasi più degli aspetti fisici e materiali. Lo sport, praticato nel modo più semplice e genuino, apre la mente, aiuta a comprende-re quei segnali che il nostro corpo ci invia, migliora l’autostima e crea quel rapporto completo tra corpo e mente, basato sull’e-quilibrio puro e sul benessere armonioso tra corpo e anima. Praticare uno sport significa, dunque, amare sé stessi, trovare un proprio equilibrio, creare un ponte tra corpo e men-te, capace di regalare emozioni e un forte senso di benessere psico-fisico.

IL FILM

Momenti di Gloria

RegiaHugh HudsonInterpretiNigel Havers, Ben Cross, Ian Holm, Ian Charleson, Dennis Christopher. Duratah 2.04Gran Bretagna 1981

La storia vera, raccontata in fla-shback, di due at-leti inglesi che si preparano alle O l impiad i de l 1924. Eric Liddell, un devoto missio-nario scozzese, corre per la glo-ria di Dio, mentre Harold Abrams, figlio di un ricco ebreo, per supe-rare i pregiudizi contro la sua raz-za. Film sportivo, fu premiato con 4 Oscar - film, sce-neggiatura (Co-lin Welland), mu-sica (Vangelis) e costumi (Milena Canonero) - e se-gnò il memorabile esordio dell’ex re-gista pubblicitario Hugh Hudson.

“Akzent in rosa”Vasilij Vasil’evič

KandinskijOlio su tela

(1926)

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DOSSIER

Dott.ssa Maria Frandina, Psicoterapeuta

IL CORPOEMOTIVO

Corde di un violino da far vibrare o un tamburo da

percuotere? Noi i direttori di

un’orchestra spesso sconosciuta

Mente e Corpo 65

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66 O2 Psicologia - Anno 3 N.ro 10

La Brain Respi-ration o Respira-zione Cerebrale è un metodo per la cura della pro-pria salute psico-fisica. Il cervello, attraverso l’attivi-tà delle sue onde cerebrali, segna l’inizio e la fine della nostra vita, registra e con-serva ogni avve-nimento che vi-viamo e è la sede di quelle facoltà che distinguono l’uomo dagli ani-mali. Ma, soprat-tutto, il cervello rappresenta la porta di congiun-zione fra il corpo, la mente e lo spi-rito. In Brain respi-rarion Ilchi Lee ci presenta una se-rie di facili eserci-zi che tutti possia-mo fare in modo semplice.

IL LIBRO

“Brain Respiration: fai respirare il tuo cervello”

AUTOREIlchi Leen

ANNO2009

EDITORE Bis

Siamo il nostro corpoMente corpo emozioni co-partecipano

Per anni il corpo è stato considera-to una struttura data, quasi come se fosse una macchina separata dalla persona, uno strumento. La concezione dualistica che tendeva

a dividere materiale e spirituale, corpo e mente, è oggi superata a favore di una visione olistica. Si è scoperto che il nostro organismo è un sistema, un processo - non una macchina - in costante divenire ed in comunicazione con l’ambiente esterno. Sono ormai moltissimi i dati che dimostrano l’intera-zioni tra pensiero, emozioni e parametri biologici. L’organismo è un sistema olistico: mente, corpo, emozioni, sensazioni fisiche co-partecipano inevi-tabilmente a costruire l’esperienza stessa ed il suo universo di senso, esso non è una macchina compo-sta da diverse componenti funzionali indipendenti. Il modo in cui l’organismo incontra l’esperienza ed il vissuto emotivo plasma non solo i nostri pensieri ma anche il nostro corpo. Noi siamo il nostro cor-po. Una determinata abitudine posturale può deter-minare l’instaurarsi di una comportamento psico-emotivo o di una risposta psicologica specifica che

cristallizzandosi rinforzeranno quello specifico schema dando luogo ad un circolo vizioso che si autoalimenta. Spesso, noi non siamo consapevoli ci ciò che siamo, del nostro essere corpo, del nostro muoverci nello spazio, del ritmo del nostro respiro. I nostri bisogni più profondi, il nostro piacere, le nostre emozioni, il nostro disagio può trovare voce se impariamo ad ascoltare il nostro corpo, ad ascoltarci. Se non diventiamo consapevoli di ciò che siamo è come se pretendessimo di suonare uno strumento senza ascoltarne il suono. Spesso non ascoltiamo il nostro corpo, lo reprimiamo, lo trasformiamo, non accettiamo le sue trasforma-zioni, non accettiamo il suo invecchiare. Alla luce di quanto detto finora, potremmo dire che non ci accettiamo, che non ci piacciamo, non accettiamo di invecchiare e così deleghiamo al corpo la re-sponsabilità del nostro essere, martorizzandolo o abbellendolo. Ogni cambiamento fisico se non è accompagnato da una trasformazione più profon-da, non è altro che assumere una maschera, giocare un ruolo, dove l’apparire diventa protagonista a discapito dell’essere.

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Liberi di essere corpo

“Sciamano”M. TessariOlio su tela

(2003)Noi musicisti e strumenti

Il nostro corpo non è uno strumento, né tanto meno è nostro. Noi siamo corpo. Noi siamo i musicisti e lo strumento e solo essendo consapevoli del nostro rit-mo interiore possiamo ritrovarci e “suo-

nare” la musica che vogliamo. Lo spartito, e quindi l’ambiente esterno possono esserci da guida, da punto di riferimento, ma siamo noi che dobbiamo imparare ad ascoltarci a livello fisico, emotivo, co-gnitivo. Allo stesso tempo per superare i conflitti interni diventa fondamentale attivare un dialogo tra le parti della stessa unità: fisiologica, cognitiva, energetica, emotiva, psicologica, immaginativa e comportamentale e creare così una coscienza unitaria. Se ciò non accade potremmo ritrovarci come un bravo pianista che si ritrova un tamburo e sogna di voler suonare un violino. Nel mondo esistiamo e ci affermiamo attraverso il nostro corpo in movimento, l’esserci, dove occupiamo

uno spazio circostante che delimitiamo e dal quale siamo delimitati, ma anche sostenuti, avvinghiati, compressi, sospesi, limitati. Essere consapevoli del proprio corpo e, quindi, delle proprie risorse, dei propri limiti diventa fondamentale. Non esi-ste un modo giusto di stare al mondo come non esistono una postura o un atteggiamento fisico e mentale ideale. Ciò che può rendere migliore la nostra esistenza è la consapevolezza dei nostri movimenti, dei nostri ritmi, e delle nostre funzioni così come la consapevolezza delle nostre emozio-ni, delle nostre sensazioni, dei processi mentali. Questo ci permette di poter sentire che possiamo scegliere, che non siamo prigionieri di schemi, sin-tomi o atteggiamenti cristallizzati e divenuti or-mai abituali. Poter scegliere ci rende liberi e aperti nell’incontrare l’esperienza e la novità. Non siamo più prigionieri del nostro corpo, ma siamo liberi di essere corpo.

Mente e Corpo 67

Il modo in cui lo spirito è unito al corpo non può essere compreso dall’uomo, e tuttavia in questa unione consiste l’uomo

Sant’Agostino

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68 O2 Psicologia - Anno 3 N.ro 10

Oltrepassando il dualismo, che separa il corpo dalla mente, l’approccio psico-somatico guarda all’uomo come un tutto unitario

dove la malattia si manifesta a livello organico come sintomo e a livello psicologico come di-sagio. Mente e corpo vengono visti non più in una relazione di causa effetto in cui la malattia fisica è vista come causa e il disagio psicologi-

co come effetto o viceversa, ma in una relazio-ne circolare in cui emozioni, pensieri e corpo sono in interrelazione tra loro. La malattia non è più considerata semplicemente come l’alte-razione dei parametri biologici. Diventa fon-damentale il modo in cui noi la percepiamo.Si parla di psicosomatica non solo come ma-lattia che ha una genesi di tipo psicologico, ma come prospettiva con la quale guardare l’evento patologico.

Corpo e menteLa psicosomatica

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LE REGOLE PER RAGGIUNGERE IL BENESSERE PSICOFISICO

• Diventare consapevoli dei nostri bisogni e delle nostre e mozioni;• Risvegliare le energie latenti; • Trovare delle alternative (es. pratica sportiva, tecniche di rilassamento orienta le, etc.) per trasmutare le energie biopsichiche esuberanti o che non possono venire scaricate od espresse in modo diretto; • Armonizzare le varie funzioni ed energie nella loro dinamica interna in modo da costituire una personalità umana integrata; • Promuovere l’inserimento dell’individuo nella società mediante rapporti armo nici, interpersonali e di gruppo.

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ALCUNE TECNICHE PER PRENDERSI CURA DEL NOSTRO ESSERE CORPO • Tecniche di rilassamento• Massoterapia• Training Autogeno• Yoga• Approccio bioenergetico• Riflessologia plantare

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71

Quando tendiamo a somatizzare?

E ssere consapevoli dei nostri bisogni e delle nostre emo-zioni non è sempre facile. Spesso tendiamo a repri-mere emozioni spiacevoli

o bisogni che sappiamo di non poter sod-disfare. Molto spesso, ad esempio, tendia-mo ad evitare o sopprimere la rabbia perché non siamo capaci di gestirla o esprimerla in maniera che non sia distruttiva. Quando ciò accade, l’energia prodotta resta in circolo nel nostro corpo e viene espressa in maniera in-controllata e tendiamo a somatizzare, cioè ad esprimere col corpo ciò che non riusciamo ad esprimere con le parole. Dar voce al no-

stro corpo è dare voce alle nostre emozioni. Nulla avviene per caso. Se ci muoviamo in un determinato modo, se tendiamo ad assu-mere una certa postura, se assumiamo de-terminati comportamenti alimentari, se sul nostro volto appaiono delle rughe piuttosto che altre, se i nostri movimenti sono veloci, lenti o ripetitivi, se respiriamo profonda-mente o meno, tutto questo ha delle radici più profonde che ci riportano a noi stessi. Ogni comportamento che sia funzionale o disfunzionale dice qualcosa di noi, di come siamo, di ciò che siamo. Quanto meno sia-mo consapevoli dei nostri bisogni, tanto più tendiamo a somatizzare.

La consapevolezza dei nostri bisogni

Mente e Corpo

Chi scorge una differenza tra spirito e corpo non possiede né l’uno né l’altro

OscarWilde

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Psicologa Clinica e di Comunità, laureata nel 2004 all’Università La Sa-pienza di Roma. Da sempre interessata al lavoro di integrazione scola-stica e sociale di persone con disabilità, in particolare visive, collabora con l’istituto “S.Alessio – Margherita Di Savoia per i Ciechi” e scrive per la rivista pedagogica “Tiflologia per l’Integrazione”. È socia fondatrice dell’Associazione culturale “Psicologia in Movimento.it”, che si occu-pa di diffondere la cultura psicologica e la promozione del benessere psicofisico attraverso la Rivista “Psicologia in Movimento”. Svolge libe-ra professione a Roma e collabora con psicologi e psicoterapeuti, ma anche con nutrizionisti, medici, insegnanti, operatori sociali, esperti di Yoga e di fitness, nell’ottica di una visione integrata di mente e corpo.

DOTT.SSA BARBARA CELANI

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DOSSIER

Dott.ssa Barbara Celani, Esperta in Counseling [email protected]

Dott.ssa Sara Mecchia,Presidente ASD Pianeta psichecentro YOGA e discipline olistiche

[email protected]

PSICOYOGA

Promuovere ilbenessere psicofisico

attraverso l’integrazionemente-corpo

Mente e Corpo 73

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74 O2 Psicologia - Anno 3 N.ro 10

Desikachar è uno dei più noti mae-stri di yoga, e ha avuto tra i suoi di-scepoli anche Kri-shnamurti. Figlio di un altro grande yogi del-la nostra epoca, Sri Krishnamacha-rya, ha costruito il suo metodo sul principio fonda-mentale dell’in-segnamento del padre: per otte-nere i risultati mi-gliori, la pratica deve adattarsi ai mutevoli bisogni del discepolo. In questo libro of-fre una spiegazio-ne di tutti gli ele-menti dello yoga, e mostra come lo studente possa sviluppare una pratica che si adatti al suo sta-to di salute, età, professione, stile di vita.

IL LIBRO

“Il cuore dello yoga. Lo sviluppo di una pratica personale”

AUTORET.K.V. Desikachar

ANNO1997

EDITORE Astrolabio Ubaldini

YogaFusione di mente, corpo e spirito

L o Yoga è una scienza millenaria che aiuta a sviluppare l’armonia e la pace interiore. Si differen-zia dalla semplice ginnastica, per la lentezza dei movimen-

ti, la concentrazione mentale, il rilassamento consapevole, la cura del respiro, l’azione toni-ficante dei muscoli posturali ed il riequilibrio del sistema endocrino e nervoso. Il termine Yoga deriva dalla radice yuj, che in sanscri-to vuol dire «unire». Infatti il primo passo da compiere, per chi si avvicina a questa discipli-na, consiste nel ricontattare la perduta unione fra i diversi piani di cui siamo composti: fisico, mentale e spirituale. Non a caso lo Yoga si basa fondamentalmente sull’arte dell’ascolto; un ascolto però sottile, senza scelta, in cui le

posizioni non nascono da un atteggiamento volitivo o dallo sforzo, ma da un’azione natu-rale e creativa che spontaneamente permette una ri-distribuzione delle energie sotterranee fino a condurre tutto il sistema psico-fisico ad una nuova e totale funzionalità. In questo approccio, l’attenzione è orientata soprattutto sul dispiegamento che avviene all’interno del campo energetico e sulla sensazione psico-fisica che si manifesta nel presente. Se quindi scegliamo di sperimentare in prima persona le indicazioni della pratica siamo destinati a non sentirci più una cellula separata dal corpo, ma con il tempo saremo in grado di riconoscere e vivere un senso di appartenenza ad una più vasta entità e ciò ci regalerà un duraturo ed effettivo benessere.

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Mente e Corpo 75

RESPIRAZIONE

Il respiro è quel soffio vitale che ci unisce alla vita e risveglia una presenza di ciò che acca-de fuori e dentro di noi, attivando una viva lucidità ed un’attenzione a tutte le sfumature della realtà. Respirare significa in senso più ampio anche riconoscere e lasciare andare le paure inconsce. Nello yoga si parla di prâna, «respiro/soffio vitale» e di ayama, «espan-sione/controllo»: il prânâyâma è quindi, in prima lettura, l’arte dell’estensione del respiro e del suo controllo cosciente.

Benefici sul piano fisico:• gli organi interni, soprattutto quelli addominali, vengono “massaggiati” dal ritmo del re-

spiro; • il respiro apre la zona del cuore che diviene meno soggetta alle scosse emotive

e rende più resistenti i polmoni. • il sangue è costantemente ri-ossigenato e si mantiene maggiormente alcalino.

Benefici sul piano psichico: • una buona respirazione favorisce una visione più ampia dell’esistenza e permette di co-

gliere la ricchezza e l’intensità di ogni momento della quotidianità; • aumento della concentrazione e della stabilità; • ostacolo ad ansia e depressione.

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Il gruppo: strumento psicologicoImmersione nell’emotività altrui

I l gruppo non è la semplice somma degli individui che lo compongono, ma qualcosa di più articolato legato al complesso intreccio di interazioni e dinamiche personali e interperso-

nali che si creano. Esso presenta delle peculia-rità che favoriscono lo sviluppo di relazioni, la nascita di legami identificativi, la creazione di una cultura comune e potenti meccanismi trasformativi: da qui il notevole potenziale curativo che va oltre il superamento dell’iso-lamento sociale e della possibilità di condi-videre il proprio disagio, poiché può favorire il superamento dell’egocentrismo cognitivo (incapacità di riconoscere il punto di vista

e le convinzioni dell’altro sulla stessa cosa), l’ampliamento di strategie comunicative e di coping, il riconoscersi attraverso gli altri che fanno da specchio e aiutano a miglio-rare l’autopercezione. Attraverso il gruppo si sperimentano la conformità, intesa come tendenza ad attenersi alle norme del gruppo e l’assunzione di responsabilità, cioè impe-gno da parte dei partecipanti a realizzare il cambiamento. Inoltre, si acquisiscono nuove informazioni, ci si confronta, ci si fa coraggio vicendevolmente, ci si sente utili agli altri e, inoltre, il contesto gruppale permette l’im-mersione emotiva nelle problematiche altrui e proprie, con grande valenza catartica.

“Finestre dell’anima”Libera Carraro

Tecnica mista su legno(2001)

Non esistono parole più chiare del linguaggio del corpo,una volta che si è imparato a leggerlo

Alexander Lowen

MEDITAZIONE

La meditazione non è una tecnica, ma uno stato della coscienza. Quando i pensieri tac-ciono avviene qualcosa di straordinario: le forme, gli oggetti e tutto ciò che ci circonda comincia a palesarsi in maniera diversa; non ci si preoccupa più di riconoscere, di dare un nome, di classificare ogni cosa, ma semplicemente ci si accorge che tutto si tinge di luce e vibra in una dimensione che si fa sempre più vasta ed allargata. La meditazione non è attività della mente, ma del cuore; chi sceglie di meditare deve quindi abbandonarsi con fiducia al suo cuore per superare la prigionia che la sua mente costantemente origina, nell’eterno conflitto tra ego e sé. Numerose e variegate sono le tecniche di meditazione che vengono utilizzate per ricondurre l’attenzione a se stessi ed al momento presente e che rendono l’esperienza di meditazione accessibile ed aperta ad un lettura interiore più profonda. Meditare è comunicare con l’immensità e sostanzialmente dedicare uno spa-zio di libertà alla propria vita.

Mente e Corpo 77

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GESTIONE DELL’ANSIA – TECNICHE DI RILASSAMENTO

L’ansia è un’emozione naturale utile all’adattamento che, in date circostanze, può di-ventare patologica: è data dalla sottostima della capacità di fronteggiare l’evento e/o da una sovrastima della difficoltà dell’evento stesso e implica una serie di modifiche a livello fisiologico quali aumento della frequenza cardiaca, della sudorazione e delle tensione muscolare, che vengono interpretate come segnali d’allarme.Tra le tecniche di rilassamento più utilizzate troviamo la Respirazione diaframmatica, che agisce sullo squilibrio nel sangue tra O2 e CO2 tipico dell’ansia, attraverso il con-trollo volontario del diaframma, creando una situazione fisiologica incompatibile con le manifestazioni ansiogene. Anche il Training autogeno è utilizzato sia nell’ambito di tecniche per il trattamento di disturbi d’ansia quali la Desensibilizzazione Sistematica e lo Stress Inoculation Training, sia in ottica preventiva per il controllo dell’emotività e del-lo stress, l’autoinduzione di calma, concentrazione e introspezione. Può essere sconsi-gliato in caso di insufficienza cardiaca, psicosi gravi, problemi fisici.

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Lavorare insieme si puo!Psicologo ed esperto di yoga

Cosa succede se si uniscono uno psicologo e un esperto di Yoga alla conduzione di un gruppo? Utilizzando la già descritta potenza intrinseca

del gruppo stesso, si può offrire un percorso che parta da un presupposto fondamentale: l’inscindibilità di mente e corpo, entità spesso immaginate come separate, che invece fanno parte di un unico insieme in equilibrio, del qua-le è importante preservare l’armonia.Un laboratorio di Psico-Yoga dunque, si

estrinseca attraverso, sequenze di pratica fisi-ca Yoga (Asanas), esercizi di meditazione, ri-lassamento, respirazione (Pranayama) e pause di ascolto e lettura psicologica. La differenza con la seduta classica di Yoga è che si forni-sce alla persona, con l’aiuto dello psicologo, la possibilità di riflettere e condividere i vissuti emotivi e le sensazioni corporee relative alla parte pratica. Si dà dunque voce e valore al cor-po, si affinano le capacità di auto-ascolto e di ascolto degli altri, la consapevolezza corporea e la disponibilità verso l’altro da sè.

Mente e Corpo 79

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Il prossimo futuro di tutte le spa sarà

quello di contribuire a creare un

reale equilibrio tra mente e corpo. Per

un benessere che continui anche al

ritorno alla vita di tutti i giorniDott.ssa Melania Battista

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PSICOLOGIA

Lo psicologonelle spa

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82 O2 Psicologia - Anno 3 N.ro 10

“Superare un limite, un con-fine stabilito, prima che co-raggio, è disciplina, espe-rienza, aiuto della scienza, della medicina, della fisiolo-

gia, della psicologia. Solo concentrando nel corpo e nella mente queste cose si può diventare padroni dell’estremo”. (Patrick De Gayardon).

Non è un caso che questa frase appartenga ad un dei più famosi paracadutisti del mondo. L’inven-tore della tuta alare, passato alla storia per le sue innumerevoli imprese spinte al limite del pos-sibile, divenuto celebre grazie allo spot Sector negli anni ‘90. Un vero sportivo, un uomo che faceva della sua preparazione fisica il punto di partenza delle sue eroiche imprese, ma che ritro-vava in se stesso la forza per affrontare ogni sfi-da anche grazie all’aiuto della psicologia. Eppure c’è ancora chi nutre diffidenza nei confronti del-la psicologia. Per molti, andare dallo psicologo è come gettare la spugna, ammettere di non farce-

la. Esiste un pregiudizio di massa che spesso ac-compagna chi si rivolge allo specialista. “Perché andare da uno psicologo, non sono mica mat-to!” Quante volte avrete sentito uscire dalla boc-ca di qualcuno questo vecchio stereotipo? Ma se imparassimo ad occuparci dei bisogni della nostra mente, così come facciamo per quelli del nostro corpo, anche la qualità della nostra vita migliorerebbe, raggiungendo una condizione di benessere psicofisico quotidiano. Essere prota-gonista della propria vita significa prendere co-scienza di se stessi anche a costo di mettersi in discussione. Il risultato? L’autenticità e l’autore-alizzazione. Noi di O2 Psicologia crediamo che il ruolo dello psicologo in una Spa debba essere proprio questo: agevolare le persone a conqui-stare un benessere a lungo termine, aiutandole a superare le fonti di stress e a focalizzare l’atten-zione sugli obiettivi che si intende raggiungere. Il lavoro, la famiglia, lo studio, gli aspetti legati alla vita quotidiana di ciascuno di noi possono determinare condizioni di tensione, che si riper-

Il rapporto curativo con l’acqua, dunque protettivoall’interno delle vasche o in appositi luoghi terapeutici, può essere visto come quel complesso rapporto tra l’Io e l’inconscio

Dott. LuigiMastronardi

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cuotono a livello fisico: insonnia, rigidità musco-lare, disturbi dell’alimentazione. L’attività fisica riduce notevolmente le condizioni di malessere. L’effetto immediato è l’allentamento della ten-sione muscolare e la conseguente diminuzione dello stress. Spesso, però, si tratta di una sen-sazione assolutamente momentanea che tende a svanire al primo sopraggiungere di un nuova condizione di stress. Per prolungare gli effetti benefici, è possibile intraprendere un percor-so verso il benessere che ci aiuti a focalizzare l’attenzione sugli obiettivi che intendiamo rag-giungere con l’attività fisica e su come riuscire a mantenerli una volta conseguiti. Un viaggio che ci consenta non solo di aumentare la consapevo-lezza del nostro stato di stress, imparando a con-trastarlo attraverso le tecniche di rilassamento, ma anche ad utilizzare le immagini mentali per aumentare i benefici dell’attività fisica, ed infine che ci permetta di imparare ad ascoltare il no-

stro corpo, cercando di percepirne le sensazioni e le emozioni. Concretamente l’intervento del-lo psicologo in un centro che si occupi del “be-nessere totale” della persona si potrebbe attuare nell’arco di tre/cinque incontri della durata di circa un’ora ciascuno. La durata e la tipologia de-gli incontri può comunque essere personalizzata in base alle esigenze del cliente. Sottoponendo la persona alla compilazione di una serie di test motivazionali, si può arrivare ad individuare gli ostacoli che concorrono al mancato raggiungi-mento degli obiettivi prefissati. In ogni incontro, facilitato dal clima ovattato e di relax della spa, si realizzerà lo scambio di parole e di emozioni tra l’esperto ed il cliente/paziente, che, in questo modo, si sentirà coccolato non solo dal punto di vista fisico, attraverso i benefici dei trattamenti, ma anche psicologico grazie agli effetti positivi delle sedute. Risultato? L’ampliamento dei ser-vizi della Spa offerti al cliente, la soddisfazione

In contrappo-sizione ad una visione dell’es-sere umano meccanicista e determinista, è necessario valorizzare l’au-torealizzazione, la creatività, le scelte

AbrahamMaslow

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dei suoi bisogni e la conseguente fidelizzazione. Entrando nello specifico dell’azione, lo psicolo-go, nel corso del primo incontro, aiuterà la per-sona a focalizzare la sua attenzione sugli obiet-tivi che intende raggiungere con il trattamento benessere e su come possa fare a mantenerli una volta raggiunti. Un test consentirà di individua-re il livello dello stato di stress e di tensione del cliente. E’ possibile che il grado di tensione sia eccessivamente elevato. In questo caso sarebbe difficile per la persona trarre il massimo benefi-cio dal trattamento proposto e soprattutto man-tenerne i vantaggi. Per questo risulta essenziale l’apprendimento di una tecnica di rilassamen-to elementare da mettere in pratica da soli, fino a raggiungerne la padronanza. Nel secondo in-contro lo psicologo aiuterà la persona ad affron-tare le eventuali difficoltà riscontrate nella pratica dell’esercizio di rilassamento acquisito; al tempo stesso lo specialista insegnerà al cliente/paziente ad aumentarne i benefici tramite l’utilizzo delle proprie immagini mentali. Nel terzo incontro, lo psicologo fornirà dei sug-gerimenti pratici per prevenire e gestire meglio lo stress e i pensieri negativi che influenzano la nostra vita e ci impediscono di raggiungere uno stato di benessere duraturo. Ecco, quindi, in maniera sintetica, un possibile

intervento psicologico in un “centro benesse-re”; il protocollo elaborato dagli psicologi Luigi Mastronardi e Rosamaria Coda:

1° incontroa. Colloquio (20 minuti)b. Valorizzazione della sceltac. Ottimizzazione delle risorse disponibili ed ottenute con il trattamentod. Perfezionamento dei risultati conseguiti e da conseguiree. Presentazione delle attività dei tre incontrif. Motivare all’apprendimento delle tecniche di rilassamentog. Spiegare l’obiettivo del testh. Test sulla scala dell’ansia (10 minuti)i. Tecnica di rilassamento (20 minuti)

2° incontroa. Colloquio (20 minuti)b. Approfondimento dei risultati conseguitic. Discussione su eventuali difficoltà incon- trate nel fare gli esercizid. Suggerimenti pratici per superare eventuali ostacoli incontratie. Suggerire il lavoro di scrittura dopo l’incontrof. Restituzione Test scala dell’ansia (20 minuti)

Luigi Mastronardi è psicologo e psi-coterapeuta. Lau-reato in Filosofia e Psicologia è stato direttore della rivi-sta Scienze Psico-logiche e attual-mente è docente nel corso di Per-fezionamento in Psicoimmunologia presso la Facoltà di Medicina e Chi-rurgia dell’Univer-sità La Sapienza di Roma. Autore di numerose pub-blicazioni scienti-fiche, tra cui i vo-lumi: Le Tecniche della Psicoterapia e La Psicologia dei Proverbi, da mol-to tempo studia i rapporti mente-corpo e applica in psicoterapia le più recenti tecniche della psicologia cognitivo-sugge-stiva, da lui fonda-ta. Inoltre dedica ampio spazio alla psicologia appli-cata al benesse-re. Tra i suoi scritti anche Il Benessere con la Psicologia.

85Lo psicologo nelle spa

LUIGIMASTRONARDI

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86 O2 Psicologia - Anno 3 N.ro 10

g. Tecnica di rilassamento. Alla tecnica dell’incontro precedente si aggiunge quella della utilizzazione delle immagini men- tali (20 minuti)

3° incontroa. Colloquio (20 minuti)b. Puntualizzazione dei risultati conseguiti e mantenimento del nuovo equilibrioc. Discussione in merito alle sensazioni provate con il lavoro di scritturad. Suggerimenti e tecnica di riduzione del- lo stress (20 minuti)e. Suggerimenti e tecnica di superamento dei pensieri negativi (20 minuti)

Il benessere psicofisico non è la somma tra

lo stato di salute di due aspetti differen-ti. L’osmosi continua tra mente e corpo cancella i confini, dando vita ad un uni-co sistema. Il raggiungimento dell’armo-nia psicofisica è come una sinfonia che va eseguita facendosi guidare da mani esper-te, capaci di dirigere il tempo, gli ingres-si e le dinamiche della partitura musica-le con estrema precisione, ma soprattutto con trasporto ed emozione.

“La preparazione psicofisica è fondamentale: lo strumento di cui disponiamo per le imprese è il nostro corpo, e questo è gestito dalla nostra mente. Tutto nel nostro organismo deve funzionare come un’orchestra: sono elementi che vanno accordati tra loro” (Angelo D’Arrigo)

Solo provocando il silenzio mentale si può procedere sulla strada della vera conoscenza, e la vera luce nasce laddove il buio è più profondo

Prof. Mario Scaffidi Abbate

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TRA INVIDIAE GELOSIAL’ARTE DI ESSERESE STESSI NELL’IN-CONTRO CON L’ALTRO

Page 89: O2 PSICOLOGIA 10

SENTIMENTI

C’era una volta, in un tempo non molto lontano, chi, per doti di natura, vizi o virtù, si ritrovava ad essere il più bello o la più bella del reame, come spesso accade nelle favole. Ma non solo. Mettendo da parte la fantasia, può succedere anche nella realtà, che bellezza, bravura e bontà coincidano e contribui-

scano a far risplendere l’immagine di chi, per sorte o per arbitrio, si ritrova ad esser padrone di queste qualità. Non si tratta della principessa invidiata dalla corte, né del personaggio dei fumetti che tante volte abbiamo sognato di essere. Stavolta, si tratta della vicina di casa, del collega in ufficio, del nuovo arrivato in comitiva o di chiunque possa far scattare in noi un senso di competizione e rivalità, pervasi da emozioni negative. Così ci ritroviamo a competere con immagini ideali o idealizzate, di fronte alle quali non è difficile provare vissuti di impotenza, solitudine, isolamen-to, inadeguatezza, invidia, gelosia. Nel rischio dell’incontro ci si può sentire sconfitti, giudicati, umiliati, abbandonati, rifiutati, inadeguati. Invidia e gelosia sono entrambi sentimenti distruttivi che nascono dal confronto con l’altro e ci mostrano una nostra mancanza, portandoci ad attaccare ed aggredire. Per difenderci da questo confronto de-vastante, che ci pone di fronte ai nostri limiti e alle nostre mancanze, possiamo reagire tentando di distruggere ciò che noi sentiamo di non poter essere o di non poter avere, ma questa reazione non ci farà certo stare meglio. L’alternativa è scegliere di arricchirci nella differenza con l’altro, creare un rapporto di confronto e scambio che possa ri-dimensionare e farci apprezzare la sua diversità, anche nei casi in cui possa sembrare “migliore di noi”.

Specchio, o Specchiodelle mie Brame,chi è la più Belladel Reame?

89Tra Invidia & Gelosia

Gestire i sentimentinegativi per star bene con se stessi e con gli altriDott.ssa Maria FrandinaPsicologa e Counsellor

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Emozione, sentimento e passio-ne si alternano, si scambiano, si intrecciano in maniera articola-ta nella persona gelosa a secon-da delle sue caratteristiche di

personalità, della capacità di autocontrollo-subli-mazione e a seconda del contesto. Nella gelosia, l’altro diventa strumento di soddisfazione di un nostro bisogno, un oggetto nella relazione. L’al-tro e la relazione stessa, sono funzionali al sod-disfacimento dei nostri bisogni. Non possiamo permetterci di affidarci all’altro, di fidarci di lui e di illuderci di esercitare il nostro potere, il nostro controllo sull’altro, sulla relazione. In realtà, noi stessi siamo vittime di meccanismi di cui non sia-mo consapevoli e che non riusciamo a control-lare. Maggiore è la forza, la continuità temporale e l’intensità con cui si manifestano i compor-tamenti e le dinamiche della gelosia, tanto più avviene in noi il pasaggio dalla gelosia “sana” a

quella patologica, fino ai casi più esasperati (la diagnosi del disturbo ossessivo-compulsivo vero e proprio). La gelosia si sviluppa lungo un con-tinuum che non ci permette di vedere l’altro, di incontrarlo in un tempo reale, nel qui ed ora del-la relazione. In quanto gelosi non ascoltiamo l’al-tro, cerchiamo conferme ai nostri sospetti, non ci sentiamo liberi di poterlo incontrare come persona con le sue scelte, ma ne pretendiamo il possesso come fosse un oggetto. Questo avviene perché, la gelosia, in tutte le sue manifestazioni, è sempre associata alla perdita reale o immaginata di un “oggetto d’amore” ritenuto ormai defi-nitivamente conquistato (Giusti, 1987). Se non ci sentiamo scelti sempre in maniera assoluta e totalizzante, se abbiamo la sensazione di perde-re il controllo su ciò che consideriamo nostro, ci sentiamo rifiutati, abbandonati e il possesso dell’altro diventa l’unica soluzione per colmare il nostro senso di vuoto.

Quando “Ti Amo” vuol dire “Sei Mio”La gelosia

O2 Psicologia - Anno 3 N.ro 1090

””

Gelosia, infinita incertezza di sé

RossanaRossanda

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L’invidia, come la gelosia, è un fenomeno che da sempre caratterizza la storia dell’uo-mo. È un sentimento che nasce dalla domanda “Se lei

sì, perché io no?”, per trasformarsi in una escla-mazione del tipo “Se io no, allora neanche lei!”. Alla base dell’invidia vi è una mancanza, che vie-ne messa in evidenza dal confronto con l’altro che possiede ciò che noi desideriamo. L’invidia nasce dal confronto tra la propria nullità avvertita in quel momento e la grandezza dell’altro, un con-fronto schiacciante, un confronto del tutto o del nulla. Sentiamo di non avere più una via d’uscita, non vediamo più le nostre risorse, le nostre poten-zialità, le nostre possibilità. Non possiamo metterci in gioco perché non abbiamo le carte giuste, allo-ra non ci resta che barare. Nell’invidia il desiderio si trasforma in odio e rabbia verso chi ha ciò che noi desideriamo o vorremmo avere, ma sentiamo di non poter avere. All’interno del processo che ci porta a provare invidia, possiamo distinguere alme-

no quattro momenti fondamentali che vanno dal “vedere” al “vedere male”, cioè dal confrontarsi alla spinta aggressiva, secondo questo schema:

1. confronto;2. nascita del desiderio;3. sentimento di vuoto;4. spinta aggressiva.

Un crescendo psicologico e interiore che può de-terminare grande frustrazione e disturbare anche il normale andamento della nostra vita quotidiana. Tutto parte da un’evidenza: è tramite l’altro che af-fermiamo noi stessi. Il confronto ci pone di fronte all’altro e al contempo di fronte a noi stessi, l’altro diventa il nostro specchio. Solo dopo aver visto, dopo esserci confrontati con l’altro, nasce la con-sapevolezza della nostra mancanza, da cui, ap-punto, scaturiscono sentimenti di frustrazione, inferiorità, umiliazione che ci portano a “vedere male”, ad invidiare, ad esprimere la nostra rabbia svalutando il nostro rivale.

L’ invidia“Se lei sì, perché io no?”

91Tra Invidia & Gelosia

“Invidia”Giotto

Affresco(1305)

La sua pienezza ha creato in me un vuoto.Quel vuoto è l’invidia

Francesco Alberoni

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L’esperienza della mancan-za è molto profonda nel comportamento umano, inevitabilmente ognuno di noi si trova a confrontarsi

con il proprio vuoto. Riconoscere che invidia e gelosia, così come tutti i “sentimenti negativi”, sono insite nella natura umana, significa edu-carci a sentire questi sentimenti. Non vi sono emozioni negative se non quelle non sentite. È, infatti, proprio quando ci neghiamo di sentire ed esprimere un’emozione che questa resta blocca-ta, sfociando spesso in comportamenti disfun-zionali. Riconoscere ciò che sentiamo, al con-

trario, è il primo passo per scoprire un’energia che ci appartiene, lasciandola fluire, educando i sentimenti. La gelosia e l’invidia devono essere riconosciute, comprese, educate, piuttosto che represse, negate, additate. “Trasformare la gelo-sia paranoica in gelosia afrodisiaca” significa “fare in modo che non sia più il mostro dagli occhi verdi descritto da William Shakespeare, ma parte del gioco di seduzione di alcune coppie” (Pasini, 2003). Così come trasformare l’invidia malevola in invidia buona significa mettersi in gioco, sentirsi emulati, migliorarsi, crescere. L’altro non è più qualcuno da distruggere, ma una ricchezza: Se lui può…Posso anche io!

Dal “Sono… ma vorreiessere” al “Sono e posso essere”

La forza positiva deisentimenti negativi

O2 Psicologia - Anno 1 N.ro 392

La paura che nessuno ci possa proteggere e il sospetto di essere abbandonati e rifiutati sono gli incubi dell’infanzia, ma anche i fantasmi della maturità

Carotenuto

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Page 94: O2 PSICOLOGIA 10

La diversità è una ricchezza e come tale va vissuta. Invidia e gelosia nascondono un no-tevole potenziale creativo che non deve essere negato, ma

deve essere coltivato per aumentare il pro-prio empowerment e arricchire il proprio “essere” nel mondo. La forza distruttrice del rancore può trasformarsi in energia vi-tale, ma ciò richiede il sentirsi come agente dei propri sentimenti, l’entrare in contatto con il nostro sentire, attraversandolo, acco-gliendolo. Imparare ad accogliere le emo-

zioni significa trasformare la grande energia che vi è alla base della spinta vitale, cana-lizzandola in azioni positive. Le emozioni sono come una sorgente d’acqua che sgorga senza fine dentro noi; non costruire gli argi-ni significa rischiare che le nostre emozioni possano “inondarci”, trasformandosi in una forza distruttrice. Al contrario, educare le emozioni significa costruire gli argini per far scorrere il fiume emozionale dentro di noi, per permettergli di portare l’acqua lì dove ce n’è bisogno, affinché i campi seminati possa-no fiorire.

La cura

O2 Psicologia - Anno 3 N.ro 1094

Se sono diverso da te, lungi dal ferirti, ti apprezzo ancor di più

Antoine de Saint-Exupéry

Dal Rancore all’Energia Vitale. Diventa protagonista e riappropriati dei tuoi sentimenti

Educare le emozioni significa costruiregli argini per farle scorrere dentro di noi, senza

permettere che possano inondarci

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SI NO• Reprimere sentimenti/emozioni• Sentirsi colpevoli• Chiudersi in se stessi• Demonizzare invidia/gelosia• Alimentare il rancore

• Educa sentimenti/emozioni• Riconosci sensazioni negative• Comprendi motivi di invidia/gelosia• Cogli il potenziale creativo di invidia/gelosia• Ricava Energia Vitale

Invidia e gelosia

Uno dei più potenti antidoti contro gli attacchi da invidia e gelosia è la propria auto-stima. Una riserva di be-nessere da coltivare e pre-

servare per essere soddisfatti di noi stessi, indipendentemente dalle sfide che la vita ci pone e dai confronti rispetto ai quali uscia-mo sconfitti. Alcune piccole attenzioni ine-renti al nostro modo di porci nei confronti delle cose, possono facilitare di molto il rag-giungimento di una buona autostima. Ad esempio, consigliamo il passaggio dal devo al posso, dal giudizio al fatto, dalla colpa alla responsabilità, dal sempre all’ora, dal

tutto al qui, semplici passi fondamentali nel cammino verso la riscoperta di sé. Ricono-scere i propri bisogni, desideri, emozioni, li-miti e risorse e saperli esprimere in maniera adeguata diventa fondamentale per il proprio senso di autoefficacia, la propria capacità di essere assertivi ed il benessere psicofisico. Ma soprattutto significa essere protagoni-sti del proprio agire, del proprio “essere nel mondo” in maniera autentica. Il cammino, e non la meta (su cui spesso si corre il rischio di focalizzarsi quando si parla di obiettivi) di ciascuno di noi, deve condurci ad una vita il più possibile aperta alla possibilità di essere, divenire, appartenere.

COME GUARIREDA INVIDIA E GELOSIA

TRE PAROLE CHIAVE PER STARE BENE• ESSERE, autostima, sicurezza, sfera fisica, psicologi-

ca, sociale, spirituale.• DIVENIRE, capacità di raggiungere scopi ed

obiettivi autonomamente prefissati, appagamen-to, aspirazioni.

• APPARTENERE, il modo e la possibilità che l’indivi-duo e l’ambiente si integrino e si nutrano vicende-volmente (Giusti, Iannazzo, 1998).

Tra Invidia e Gelosia 95

La gelosia è un misto d’amore, d’odio, d’avarizia e d’orgoglio

AlphonseKarr

Ma qual e’ il vero antidoto per guariredai sentimenti negativi?... L’autostima

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L’angolo della lettura

Nell’atrio della Signoria

giaceva un enorme

blocco di marmo.

Molti artisti aveva-

no cercato di lavo-

rarlo invano, e dopo

diversi tentativi, era rimasto abbando-

nato nel cortile, scalfito in diversi

punti e con un enorme buco da

un lato, residuo di uno dei tanti

artisti. Alla vista di quel mar-

mo Michelangelo ne rimase

colpito e iniziò a scolpirlo e

a lavorare proprio intorno a

quel buco, creando così il

David, opera d’arte tra le

più famose. La stessa cosa

accade nella vita dell’uo-

mo: cresciamo “plasmati”

da tante persone, che spes-

so ci lasciano dei “buchi”.

Ognuno di noi, dalla nascita

ha un proprio “buco” con il qua-

le confrontarsi. Diventare artisti della

propria vita significa fare di quel buco

un’opera d’arte, costruire intorno a

quel vuoto proprio come ha fatto Mi-

chelangelo.

Angelo Mercurio

O2 Psicologia - Anno 3 N.ro 1096

Quando parlaredi patologia?

Tra odio e amore

I nvidia e gelosia sono presenti in tut-ti noi e ci accompagnano fin dalla nascita. Sono emozioni complesse le cui radici profonde si intrecciano. Alla base di questi due fenomeni vi

è un vuoto da colmare, una forte insicurezza, sentimenti di frustrazione. Il desiderio frustra-to può ritornare attraverso comportamenti disfunzionali. Il passaggio dalla “normalità” alla “patologia” avviene quando i sintomi provocano un disagio marcato o interferi-scono significativamente con le normali abi-

tudini della persona, con il funzionamento lavorativo, con le attività quotidiane, con

le relazioni sociali. Quando le conse-guenze di questi sentimenti comin-ciano a invalidare la nostra esistenza, allora il grado di rilievo del problema diventa patologico.

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L’invidia virtuale

I l terzo millennio è alle porte e, con lui, i nuovi pericoli pronti a minac-ciare il nostro equilibrio interiore e la stima che faticosamente con-quistiamo giorno per giorno. Tra

le minacce, prima in classifica, una nuova e pericolosa forma di invidia che nasce dal bombardamento mediatico e del mondo web. Lo sviluppo di una società sempre più telematica ha, infatti, portato alla nascita di quella che possiamo definire l’invidia vir-tuale. Se prima il termine di confronto era rappresentato esclusivamente dal vicino di casa, dal compagno di banco o dal collega in ufficio, oggi abbiamo possibilità infini-te di confronto restando seduti davanti allo schermo della nostra televisione o del no-stro computer. Se non siamo sufficiente-mente consapevoli dei meccanismi che ci

sono dietro lo schermo, il confronto virtua-le rischia, però, di essere una fonte di grande frustrazione, alimentando la nascita di desi-deri e bisogni che restano insoddisfatti. La realtà mediatica ci mostra migliaia di beni, la cui esistenza a volte è reale, a volte è addi-rittura virtuale. Ciò nonostante, in noi nasce la voglia di possedere, e non poter avere ciò che ci appare come desiderabile, aumenta il nostro senso di frustrazione ed impotenza, oltre che rabbia, odio e rancore. Bisogna difendersi da questi attacchi virtuali con la consapevolezza che la televisione, così come l’universo web, nasce con l’intento e lo scopo di rendere appetibili e desiderabili i suoi prodotti, ad esempio spacciando la per-fezione estetica del corpo come un valore. Occorre puntare all’autostima che è molto di più del risultato della nostra forma fisica.

Tra Invidia e Gelosia 97

Cosa fare quando il confronto nasce da modelli immateriali

La nostra invidia dura sempre più a lungo della felicità di quelli che invidiamo

Françoisde LaRochefocauld

La realtà virtuale ci mostra migliaia di beni, la cui esistenza a volte è reale, a volte è addirittura virtuale

Page 98: O2 PSICOLOGIA 10

1. Esserefigliounicosignificaessere:

a. Più viziatob. Più fortunato c. Più solod. Più amato

TEST

3. Iltradimentoè:

a. Una sceltab. Un rischio c. Una possibilitàd. Qualcosa da temere

2. Se nell’ambiente di lavoro un tuo collega riceve un complimento in tua presenza, tu…

a. Resti indifferenteb. Ti senti sminuito c. Condividi e riconosci il valore dell’altrod. Ti senti irritato

4. Spessoticapitadi:

a. Non riuscire a regolare le emozioni, esprimen-dole sempre e comunque

b. Restare impassibile anche di fronte a forti emozioni c. Esprimere ciò che senti naturalmente,

tenendo conto del contestod. Non riuscire ad esprimere ciò che senti e

“scoppiare” poi all’improvviso

6. Quandoiltuopartnerritarda:

a. Diventi curioso/a b. Il tuo desiderio si trasforma in apprensione c. Aspetti naturalmente d. Ti arrabbi

7. I tuoi bisogni…

a. Sai riconoscere i tuoi bisognib. Riconosci i tuoi bisogni, ti lamenti nel vederli

insoddisfatti c. Riconosci i tuoi bisogni, li esprimi e ti adoperi

per soddisfarli d. Haidifficoltànelriconoscereituoibisogni

8. Al lavoro il capo assegna a un altro un incarico che aveva promesso a te

a. Incassi il colpo b. Ti senti tradito e lavori male c. Gli chiedi spiegazioni in maniera assertiva d. Trovi il modo per vendicarti

9. Marito e moglie devono dirsi tutto?

a. Solo le cose indispensabili b. Si, se ci sentiamo in colpa nel non dire c. No, ognuno può sentirsi libero di custodire

la propria intimità d. Si, qualsiasi cosa

5. Uncassettochiusoachiaveè:

a. Un misterob. Un invito irresistibile c. Un giardino segretod. Una verità nascosta

10. Untuocollegahaunsuccessodilavoro:a. Resti indifferenteb. Ti senti inferiore, impotente, incapace c. Pensi:“Celapossofareancheio!”d. Senti rabbia ed irritazione e fai di tutto per

rendergli difficile il lavoro

TEST Invidia oGelosia?

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11. Seottieniunsuccessoouninsuccesso:a. Pensi di essere stato fortunato o sfortunato b. Tendi ad attribuirti i meriti o le responsabilità c. Attribuisci ad altri meriti e responsabilità d. Ti senti giudicato e colpevole

12. Setivienechiestoinprestitoqualcosacuitieni:a. Presti ciò che ti viene chiesto, ma chiarisci

quanto è importante per te che ti venga restituito

b. Presti ciò che ti viene chiesto, ma pensi che non ti venga restituito

c. Ti fidi ciecamente e non hai problemi a dare qualsiasi cosa

d. Tendi a rifiutare, perché hai paura che non ti venga restituito

13. Internetè:a. Un modo per conoscere amici b. Un “luogo” dove si può giocare qualsiasi ruolo c. Uno strumento utile d. Una fuga, un’alternativa alla realtà

22. Ammirarequalcunosignifica:

a. Naturaleb. Sentirsi impotentec. Avere una spinta in più per migliorarsi d. Far di tutto per danneggiarlo

20. Desideriebisogninascono:a. Dall’incontro con l’altrob. Da stimoli esternic. Dalla scoperta del proprio séd. Dai mass media

19. Staresoliè:a. Una possibilitàb. Una condizione obbligatac. Una sceltad. Una condanna

18. Controllareè:a. Una perdita di tempob. Una curiositàc. Un’ossessioned. Una sana abitudine

17. Fidarsiè:a. Un rischio b. Una possibilitàc. Libertàd. Pericoloso

16. Laseparazione:a. Può accadere b. Va evitata c. È normale d. Una disgrazia

15. Idesiderisono:a. Realizzabilib. Impossibilic. Una spinta per agired. Una fuga dalla realtà

14. I tuoi spazi, il tuo tempo…

a. Pensi che ci siano momenti in cui è importante stare soli, altri in cui stare in compagnia

b. Pensi che gli altri non abbiano mai tempo per te c. Hai uno spazio in cui nessuno può “sbirciare” d. Tendi ad invadere spesso lo spazio degli altri

21. Essereinvidiatiè:a. Una condizione di disagiob. Meglio che invidiarec. Una possibilitàd. Un’aspirazione

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TEST

100 O2 Psicologia - Anno 3 N.ro 10

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Calcolate ora il punteggio attribuendo 2 punti ad ogni risposta A, 3 punti ad ogni risposta B, 1 punto ad ogni risposta C e 4 punti ad ogni risposta D.

Profilocorrispondenteinbasealpunteggio

Sommate i risultati degli item: 1*3*4*5*6*9*12*14*16*17*18*19*20.

Se il punteggio è minore di 20 Chiedetevi perché la gelosia non vi appartieneLa gelosia, che pure è un sentimento naturale, non sembra far parte delle vostre emozioni. Eccessiva sicurezza o scarso senso di appartenenza? Una forma di difesa oppure una piena fiducia verso se stessi e l’altro? A voi il compito di riflettere e trovare la giusta risposta.

Se il punteggio è compreso tra 20 e 40La gelosia è per voi il giusto ingrediente che alimenta il desiderioLa vostra gelosia rientra in quel sentimento naturale che proviamo per ciò che ci appartiene. Siete sufficientemente sicuri di voi e la gelosia è solo una molla per alimentare quel gioco di coppia che accresce il desiderio e la passione.

Se il punteggio è maggiore di 40Occupatevi della vostra gelosiaTendete a controllare le persone che vi stanno accanto e a non fidarvi pienamente del vostro partner. Spesso cercate conferme ai vostri sospetti più che ascoltare veramente l’altro. Tollerate male la solitudine e il senso di frustrazione legato al rifiuto. Non riuscite a godere dell’amore dell’altro. Possedete una grande sensibilità e il vostro grado di au-tostima è alla continua ricerca di conferme.

Sommate i risultati degli item: 2*4*7*8*10*11*13*15*20*21*22.

Se il punteggio è minore di 15Chiedetevi perché l’invidia non vi appartieneL’invidia, sebbene rientri in un sentimento naturale, non vi appartiene. Vi accontentate di ciò che avete o di ciò che siete e non vi guardate intorno, oppure siete fieri e felici di voi stessi anche nel confronto con l’altro.

Se il vostro punteggio è compreso tra 15 e 30L’invidia è per voi quella molla che vi spinge ad essere miglioriLa vostra invidia rientra in quel sentimento naturale che nasce nel confronto con l’altro. Può essere una spinta per migliorarsi in cui l’altro non è un nemico da sconfiggere, ma un modello da emulare. Il successo per l’altro può essere il giusto ingrediente per farvi pensare che anche voi ce la potete fare.

Se il punteggio è maggiore di 30Occupatevi della vostra invidiaL’incontro con l’altro è per voi una continua sfida. Avete difficoltà a seguire i vostri bisogni e i vostri desideri. L’altro ha sempre qualcosa in più di voi o in qualche modo è migliore di voi. Non riuscite a godere delle vostre risorse e delle vostre ricchezze. Il vostro senso di inadeguatezza vi porta ad attaccare l’altro, danneggiando spesso anche voi stessi.

Risultati Sei Geloso o Invidioso?

Dott.ssa Maria FrandinaPsicologa e Counsellor

Test - Invidia o Gelosia? 101

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E M O Z I O N ID I S T R U T T I V E

E M O Z I O N IP O S I T I V E

Fai in modo che

RABBIA INTOLLERANZA

COLLERA INVIDIA

lascino il posto a

TOLLERANZA AMORE

COMPASSIONE

INTELLIGENZA EMOTIVA

dott.ssa Carmela Maria Barbaro

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Le emozioni sono componenti fondamentali della nostra vita, danno colore e sapore all’esi-stenza, anche se, in una civil-tà come quella occidentale, im-

postata sul primato della ragione, spesso sono considerate con sospetto e timore. Del resto non potrebbe essere altrimenti: infatti, se la ragione promette all’uomo il dominio su se stesso e sulle cose, le emozioni spesso produ-cono una situazione di turbamento e di con-flitto per la loro caratteristica più importante, e cioè per il fatto che spesso risultano non to-talmente controllabili. Tra le emozioni più dif-ficilmente gestibili dalla ragione umana sono annoverate l’invidia, l’aggressività e l’illusione, definite da psicologi e studiosi di neuroscien-ze, come emozioni “distruttive” o negative. In

L’invidia è così magra e pallida perché morde e non mangia

F.G. QuevedoY. Vilegas

Le emozioni danno colore e sapore all’esistenza, ma spesso generano sospetto e timore. Impara a

governarle con l’esercizio della meditazione

genere esse tendono a provocare un danno a se stessi o agli altri, un danno di natura fisica, affettiva, sociale, cioè, si trasformano fino a diventare incontrollabili dalla mente e, con il tempo, aumentano sempre più il loro potere sulla nostra esistenza. Nel libro “Emozioni Di-struttive. Liberarsi dai tre veleni della mente: rabbia, desiderio e illusione” scritto dallo studioso di neu-roscienze Daniel Goleman e dal Dalai Lama, viene posto a confronto proprio il pensiero oc-cidentale e quello orientale, nel rapporto che l’essere umano ha con questo tipo di emozio-ni. Nella cultura buddista le emozioni distrut-tive disturbano il proprio equilibrio interiore, quelle sane, invece, favoriscono l’instaurarsi di un equilibrio della mente. L’invidia, l’aggressi-vità e l’illusione sono, sempre secondo il pen-siero buddista, i tre “grandi veleni” che inqui-

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105Emozioni Distruttive

IL LIBRO

Daniel Goleman - il profeta della co-siddetta “intelligenza emotiva” - si è confrontato con il Dalai Lama per in-dividuare la strada verso la felicità. Li-berarsi dai veleni della mente: rabbia, desiderio, illusione, è la chiave. Nel libro il Dalai Lama spiega come tra-sformare le emozioni ostili in sentimenti positivi, mentre Goleman illustra, attra-verso metodi scientifici, come la prati-ca della meditazione possa rimuovere le cause delle pulsioni negative.

Emozioni Distruttive

AUTORED. Goleman, Dalai Lama

ANNO2003

EDITORE Mondadori

nano l’animo umano. Questo tipo di emozioni non a caso sono chiamate proprio klesha, o veleni. Come funzionano? I klesha operano palesemente, attraverso sentimenti ed emo-zioni forti quali odio, avidità, gelosia, rabbia, ma anche in modo più sottile, mescolandosi quotidianamente ai nostri pensieri. In genere noi possiamo educare la mente a sostituire le emozioni distruttive con stati emotivi positi-vi, e il buddismo offre in questo campo il pro-prio importante contributo, aprendo all’Oc-cidente culture e metodi che fino a pochi anni fa, nella nostra cultura, venivano totalmente ignorati. Sono molti gli psicologi e gli studio-si che avanzano l’ipotesi di una cultura della

“mente positiva”, cioè di atteggiamenti posi-tivi, tra cui l’ottimismo, la cura di sé e degli al-tri, il sorriso donato con frequenza, tutti stati emotivi a lungo ripetuti, con benefici riscon-trabili oggettivamente nel breve, ma soprat-tutto nel lungo periodo. Le emozioni positive, dunque, innescherebbero reazioni positive a catena, senza il bisogno di altri rimedi, sicura-mente meno efficaci e con effetti non sempre previsti. La “coltivazione” della meditazione, inoltre, sembra possa assicurare lo sviluppo della capacità di provare emozioni costruttive quali gioia, amore e compassione. La perso-na controlla le emozione negative al loro in-sorgere e coltiva costantemente quelle che la

“La calunnia”S. Botticelli

Tempera su tavola(1495)

Invidia, aggressività e illusione si mescolano quotidianamente nei nostri pensieri. Sono emozioni distruttive che inquinano l’animo umano

””

Chi sa ridere è padrone del mondo

G. Leopardi

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rendono, dal punto di vista dell’equilibrio in-teriore, capace di esprimersi adeguatamente nei singoli contesti. Ci si libera, dunque, dalle emozioni distruttive in diversi modi: ricono-scendo se stessi e il mondo sociale, accettan-dosi serenamente, tanto da migliorare la quali-tà della vita solo esprimendo le qualità positive e umane che albergano nell’animo. Accettare se stessi è sicuramente il primo passo per ave-re un sereno rapporto con il mondo che ci circonda. Riconoscersi significa soprattutto fare un lungo lavoro su se stessi, un lavoro che in seguito può aiutare ad avere relazioni più stabili e durature. Un animo più sereno è un animo più felice. Si crea, dunque, una situazione in cui si tende a valutare positi-

vamente la propria persona: ci si sente pieni di energia, si considerano meno gravi i pro-pri difetti e si pensa meno alle difficoltà. In ultimo, si è visto che più si è felici, più si cu-rano e si allargano i propri interessi sociali e artistici, si pone maggiore attenzione alle questioni politiche generali, ci si sente più inclini ad accettare dei compiti nuovi e sti-molanti. Gli stati d’animo positivi possono, quindi, influire in modo considerevole sia sul comportamento sia sui processi di pen-siero, rendendoli maggiormente adeguati e funzionali alle situazioni di vita dell’indivi-duo. Una condizione che naturalmente si ri-percuote in maniera positiva anche sullo star bene dell’individuo con se stesso e con gli altri.

””

Non è felice chi non pensa di esserlo

P. Siro

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Questa ricetta nasce in un momento di sperimentazione nel mio laboratorio e si ispira al pollo tandoori. Si tratta di una prepa-razione indiana che prende il nome da “Tandoor”, un forno di argilla molto usato in India, ed è una ricetta che richiede molto tempo perché il pollo va marinato con succo di limone, yogurt

magro, cipolla, paprica dolce, sale e zenzero fresco grattugiato. Posso assicurare, però, che se lo si assaggia, non si rimane delusi. Gli ingredienti usati creano intorno alla carne una patina che è un’esplosione di sapori e sensazioni, dove l’acidità dello yogurt e del limone non fanno altro che espandere e amplificare i sapori. Inoltre, la miscela di zenzero, paprica dolce e cipolla che è così penetrante, permette di cuocere il pollo privo di pelle, senza olio e di abbinarlo bene con del riso pilaf. E’ una ricetta che trovo ideale per chi ha voglia di mangiare qualcosa di diverso, un po’ esotico e allo stesso tempo leggero. Un piatto che fa colpo sui propri ospiti, se volete proporlo per un pranzo o una cena. Il successo è sicuro. Gli invitati di un matrimonio per cui pro-posi questa preparazione si leccarono letteralmente le dita, servendosi da un buffet, in una piacevole atmosfera, gli invitati apparecchiato all’aperto e prendendo i cosci con delle foglie di vite.

WELLNESS COOKING

Il gusto di unaricetta esotica!Fabio Campoli, chef di fama internazionale ci propone un’esplosione di sapori e sensazionia cura del Circolo dei Buongustai

Parola allo Chef…

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109Ricette di benessere

Ingredienti per 4 persone

8 cosce o sovracosce di pollo senza pelle1 vasetto di yogurt magrosucco di un limone20 g di cipolla10 g di zenzero fresco1/4 di scorza di limone5 g di papricasale qb

Per accompagnareriso Basmati pilaf*20 g d’olio extravergine d’oliva dal fruttato medio

Galletto allo zenzero e yogurt magro

Come si prepara...Miscelare in una ciotola lo yogurt con tutti gli altri ingredienti. Mettere la carne e massaggiare bene con le mani per farla insaporire. Lasciare marinare in frigorifero per almeno otto ore, giran-do di tanto in tanto. Quando è il momento di cuocere il galletto, tirarlo fuori del frigo e impostare il forno a una temperatura di 220 °C. Quindi, sistemare la carne in una teglia rivestita con della carta da forno (meglio ancora, se possibile, sarebbe sistemarlo su una griglia con sotto una teglia con un po’ d’acqua per la raccolta dei grassi e dei liquidi che scolano). Fare cuocere per venti-cinque minuti e intanto preparare il riso pilaf. Infine, servire ben caldo col riso impreziosito dall’olio.