NuovoGranoNovembre2012

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Per la prima volta anche il Pirellone si schiera in modo chiaro e chiede verifiche sull’origine dell’inquinamento Agricoltura, i nodi da sciogliere Le proposte di Coldiretti Lombardia su direttiva nitrati, emissioni e benessere animale Iniziativa realizzata con il contributo di Regione Lombardia Direzione Generale Agricoltura Farmers’ e botteghe agricole: aumentano fatturato e occupati La Regione anticipa i fondi della Pac: erogazione al via dal 3 dicembre SERVIZIO A PAG. 11 ANNO XX - N. 10 MENSILE - Poste Italiane SpA - Spedizione in abb. postale - 70x100 LO/MI - NOVEMBRE 2012 DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE VIA FILZI, 27 20124 MILANO - TELEFONO 02/5829871 Dalla direttiva nitrati alle emissioni in atmosfe- ra, fino al benessere animale. Sono questi i tre cardini attorno a cui ruota il documento intito- lato “L’agricoltura in Lombardia: i problemi e le proposte di Coldiretti”. Stilato dalla nostra asso- ciazione a livello regionale è rivolto alla politica e alle istituzioni, affinché intervengano in ma- niera più incisiva nei confronti di problematiche che rischiano di mettere in ginocchio il settore agricolo nel suo complesso. “L’agricoltura lombarda, così come quella ita- liana, – ha spiegato Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – tutela il territorio e l’ambiente, rappresenta un importante punto di riferimento per l’intera economia e non pos- siamo permettere che tutto questo ci venga portato via in forza di provvedimenti palese- mente sbagliati”. E proprio sul tema nitrati, Re- gione Lombardia si è finalmente schierata sulle posizioni sostenute dalla nostra associazione. “Il contributo dell’agricoltura all’inquinamento da nitrati delle acque – ha scritto il Presidente della regione, Roberto Formigoni, in una lettera indi- rizzata al Governo – è solo marginale e certa- mente meno importante del contributo prove- niente dal settore civile e dalle altre attività pro- duttive”. Nella missiva, Regione Lombardia ha chiesto la revisione radicale della direttiva nitra- ti per la Pianura Padana. Per la prima volta e in maniera scritta e ufficiale dal Pirellone si ricono- sce e si afferma quanto noi sosteniamo da anni – spiega la Coldiretti Lombardia –. Un risultato frutto dell’opera di sensibilizzazione che abbia- mo portato avanti da sempre. SERVIZI A PAG. 2 Dalla metà di dicembre l’ufficio zona di Milano si trasferisce nei nuovi uffici di via Patecchio 2 La prima assemblea regionale delle associazioni provinciali Agri- mercato di Campagna Amica, svoltasi il 13 no- vembre alla casci- na Cuccagna di Milano, è stata l’occasione per fare il punto sullo stato della rete di Campagna Ami- ca in Lombardia. Secondo un’inda- gine Coldiretti, più di 9 aziende agri- cole su 10 che par- tecipano ai far- mers’ market o alla fornitura di pro- dotti alle botteghe della Filiera agricola italiana dichiara un fattu- rato in crescita o stabile, nonostan- te la crisi. Nella rete di Campagna Amica, inoltre, aumentano anche gli occupati: si è partiti con 505 uni- tà nel 2010, per salire a 894 nel 2011, 1000 ad aprile 2012 ed un ul- teriore aumento di 100 unità al 31 ottobre 2012. Si trat- ta, in sintesi, di una progressione del 43% nel 2011, del 12% nei primi quat- tro mesi del 2012 e di un altro 10% da aprile a novembre 2012. “La rete che stiamo creando sul territorio – ha detto Ettore Prandini, pre- sidente della Coldiretti Lombar- dia – non solo favorisce un più stret- to rapporto tra produttori e consu- matori, ma può fare da traino per aiutare l’economia regionale, che risente della crisi economica e fi- nanziaria in atto a livello mondiale”. SERVIZI A PAG. 5 Un piano nazionale contro i “tarocchi” Un piano nazionale per la lotta ai falsi, che tanto male fanno all’eco- nomia del nostro Paese e al mar- chio Italia. E’ stato presentato il 19 novembre a Milano, in occasione degli Stati Generali Lotta alla Con- traffazione, organizzato dal Consi- glio Nazionale Anticontraffazione. “Finalmente – ha affermato il Presi- dente Nazionale, Sergio Marini, tra gli ospiti del convegno - iniziamo una lotta seria alla contraffazione per la difesa del Made in Italy. Que- sta non è una questione che riguar- da solo gli interessi delle imprese, ma riguarda gli interessi del sistema Paese”. Secondo stime recenti, il mercato dei “tarocchi” ha un giro d’affari a livello nazionale stimato in circa 6,9 miliardi di euro e produce mancato gettito fiscale di 1,7 miliar- di. Secondo Coldiretti, più di un ita- liano su due (52 per cento) acqui- sta prodotti contraffatti: nel caso degli alimentari, spesso a differenza degli altri prodotti, la vendita di pro- dotti taroccati avviene all’insaputa dell’acquirente ed è per questo ancora più grave. Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto messa in atto dalla Magistratura e da tutte le forze dell’ordine impegnate con- fermano la necessità di tenere alta la guardia. SERVIZIO A PAG. 3 Il Presidente Marini al Forum anti falsi La relazione di Toni De Amicis

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Per la prima volta anche il Pirellone si schiera in modo chiaro e chiede verifiche sull’origine dell’inquinamento

Agricoltura, i nodi da sciogliereLe proposte di Coldiretti Lombardia su direttiva nitrati, emissioni e benessere animale

Iniziativa realizzata con il contributo diRegione Lombardia

Direzione Generale Agricoltura

Farmers’ e botteghe agricole:aumentano fatturato e occupati

La Regioneanticipai fondi

della Pac:erogazioneal via dal

3 dicembreSERVIZIO A PAG. 11

ANNO XX ­ N. 10 MENSILE ­ Poste Italiane SpA ­ Spedizione in abb. postale ­ 70x100 LO/MI ­ NOVEMBRE 2012DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE VIA FILZI, 27 20124 MILANO ­ TELEFONO 02/5829871

Dalla direttiva nitrati alle emissioni in atmosfe-ra, fino al benessere animale. Sono questi i trecardini attorno a cui ruota il documento intito-lato “L’agricoltura in Lombardia: i problemi e leproposte di Coldiretti”. Stilato dalla nostra asso-ciazione a livello regionale è rivolto alla politicae alle istituzioni, affinché intervengano in ma-niera più incisiva nei confronti di problematicheche rischiano di mettere in ginocchio il settoreagricolo nel suo complesso.“L’agricoltura lombarda, così come quella ita-liana, – ha spiegato Ettore Prandini, Presidentedi Coldiretti Lombardia – tutela il territorio el’ambiente, rappresenta un importante puntodi riferimento per l’intera economia e non pos-siamo permettere che tutto questo ci vengaportato via in forza di provvedimenti palese-mente sbagliati”. E proprio sul tema nitrati, Re-gione Lombardia si è finalmente schierata sulleposizioni sostenute dalla nostra associazione. “Ilcontributo dell’agricoltura all’inquinamento danitrati delle acque – ha scritto il Presidente dellaregione, Roberto Formigoni, in una lettera indi-rizzata al Governo – è solo marginale e certa-mente meno importante del contributo prove-niente dal settore civile e dalle altre attività pro-duttive”. Nella missiva, Regione Lombardia hachiesto la revisione radicale della direttiva nitra-ti per la Pianura Padana. Per la prima volta e inmaniera scritta e ufficiale dal Pirellone si ricono-sce e si afferma quanto noi sosteniamo da anni– spiega la Coldiretti Lombardia –. Un risultatofrutto dell’opera di sensibilizzazione che abbia-mo portato avanti da sempre.

SERVIZI A PAG. 2

Dalla metàdi dicembrel’ufficio zona

di Milanosi trasferisce

nei nuoviuffici di

via Patecchio 2

La prima assemblea regionaledelle associazioni provinciali Agri-mercato di Campagna Amica,svoltasi i l 13 no-vembre alla casci-na Cuccagna diMi lano, è statal’occasione perfare il punto sullostato della rete diCampagna Ami-ca in Lombardia.Secondo un’inda-gine Coldiretti, piùdi 9 aziende agri-cole su 10 che par-tecipano ai far-mers’ market o alla fornitura di pro-dotti alle botteghe della Filieraagricola italiana dichiara un fattu-rato in crescita o stabile, nonostan-te la crisi. Nella rete di CampagnaAmica, inoltre, aumentano anchegli occupati: si è partiti con 505 uni-

tà nel 2010, per salire a 894 nel2011, 1000 ad aprile 2012 ed un ul-teriore aumento di 100 unità al 31

ottobre 2012. Si trat-ta, in sintesi, di unaprogressione del43% nel 2011, del12% nei primi quat-tro mesi del 2012 edi un altro 10% daaprile a novembre2012. “La rete chestiamo creando sulterritorio – ha dettoEttore Prandini, pre-s i d e n t e d e l l aColdiretti Lombar-

dia – non solo favorisce un più stret-to rapporto tra produttori e consu-matori, ma può fare da traino peraiutare l’economia regionale, cherisente della crisi economica e fi-nanziaria in atto a livello mondiale”.

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Un piano nazionalecontro i “tarocchi”

Un piano nazionale per la lotta aifalsi, che tanto male fanno all’eco-nomia del nostro Paese e al mar-chio Italia. E’ stato presentato il 19novembre a Milano, in occasionedegli Stati Generali Lotta alla Con-traffazione, organizzato dal Consi-glio Nazionale Anticontraffazione.“Finalmente – ha affermato il Presi-dente Nazionale, Sergio Marini, tragli ospiti del convegno - iniziamouna lotta seria alla contraffazioneper la difesa del Made in Italy. Que-sta non è una questione che riguar-da solo gli interessi delle imprese,ma riguarda gli interessi del sistemaPaese”. Secondo stime recenti, ilmercato dei “tarocchi” ha un girod’affari a livello nazionale stimato incirca 6,9 miliardi di euro e producemancato gettito fiscale di 1,7 miliar-di. Secondo Coldiretti, più di un ita-liano su due (52 per cento) acqui-sta prodotti contraffatti: nel caso

degli alimentari, spesso a differenzadegli altri prodotti, la vendita di pro-dotti taroccati avviene all’insaputadell’acquirente ed è per questoancora più grave. Gli ottimi risultatidell’attività di contrasto messa inatto dalla Magistratura e da tutte leforze dell’ordine impegnate con-fermano la necessità di tenere altala guardia.

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Il Presidente Marini al Forum anti falsi

La relazione di Toni De Amicis

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qualità delle acque, l’incrocio traquesti valori e le effettive respon-sabilità del settore zootecnico ri-spetto a quelle dei settori civile eproduttivo e una migliore cognizio-ne delle caratteristiche ambientaliclimatiche, pedologiche e produt-tive del nostro Paese.

zootecnico possa comportare si-gnificative alterazioni dei limitiqualitativi delle acque”. Importan-ti elementi che “giustificano unariapertura sostanziale del dossiernitrati in Italia” – conclude la Re-gione – sono: la conoscenza dellaserie storica dei dati rilevati sulla

alimentare, con la chiusura di mi-gliaia di aziende”. Per questo – scri-ve la Regione Lombardia – è ne-cessar io r idef in i re “ in sensofortemente riduttivo le aree classifi-cate come vulnerabili” limitandolea quei “pochi ambiti per i quali ef-fettivamente e realmente il carico

portante vocazione zootecnicastanno comportando la fisica im-possibilità da parte delle impresedi sostenere gli investimenti neces-sari”. La direttiva così come è for-mulata – sostiene la Regione – ri-schia “concretamente di affonda-re un’intera filiera produttiva agro-

“Il contributo dell’agricoltura al-l’inquinamento da nitrati delle ac-que è solo marginale e certamen-te meno importante del contributoproveniente dal settore civile edalle altre attività produttive”:questo si legge nella lettera firma-ta dal Presidente della LombardiaRoberto Formigoni e indirizzata alGoverno per chiedere la revisioneradicale della direttiva nitrati per laPianura Padana. “Per la prima vol-ta e in maniera scritta e ufficiale laRegione Lombardia riconosce eafferma quanto noi sosteniamo daanni – spiega Ettore Prandini, Presi-dente della Coldiretti Lombardia –e lo fa grazie all’opera di sensibiliz-zazione che abbiamo portatoavanti da sempre per difendere lazootecnia lombarda e quindi unafetta importante di tutta l’econo-mia italiana”. Nella sua lettera alGoverno, Roberto Formigoni spie-ga che: “Viene classificata comezona vulnerabile ai nitrati l’82 percento della Lombardia, l’87 percento del Veneto, il 63 per centodell’Emilia Romagna, il 38 per cen-to del Piemonte” e una “delimita-zione così estesa e criteri così re-strittivi a carico delle aziende agri-cole ubicate nelle regioni a più im-

2 - Il Nuovo Grano Novembre 2012In primo piano

Nitrati, aria e benessere animale:ecco le proposte di Coldiretti

Il Presidente di Regione Lombardia Roberto Formigoni

Coldiretti: “Riconosciuta la nostra posizione”. Il Presidente Formigoni scrive al Governo e chiede un’azione concreta

E adesso la Regione vuole nuove indaginiPer l’agricoltura responsabilità solo marginali nell’inquinamento delle acque rispetto ad altre attività

DIRETTIVA NITRATILa situazioneLa Direttiva europea sui limiti diazoto nel terreno e il conseguenteutilizzo dei liquami zootecnici met-te a rischio in Lombardia oltre 11mila aziende, in prevalenza zoo-tecniche, su un’area vulnerabileche secondo l’attuale mappaturacopre il 63 per cento della superfi-cie agricola utilizzata a livello re-gionale. Le aree considerate vul-nerabili da questa mappaturacoinvolgono circa 500 comuni inparticolare nella province a più al-ta vocazione zootecnica comeBrescia, Mantova, Cremona, Ber-gamo e Milano. E visto che i limiti diazoto applicabili in base a talemappa derivano da una propor-zione fra numero di capi e terrenoa disposizione per gli spandimenti,la Lombardia ha un deficit di areeche, per esempio è di quasi 18 milaettari a Mantova, oltre 95 mila etta-ri a Brescia, 16 mila a Bergamo e4.600 a Lodi. Quindi, anche se leaziende hanno effettuato gli ade-guamenti delle strutture, alla finemanca la terra e si è punto e a ca-po. Ed è per questo che la zootec-nia lombarda rischia l’azzeramen-to, tutto a favore delle produzionistraniere.Le richieste di ColdirettiPer tali motivi la Coldiretti chiede larevisione della Direttiva nitrati, la re-visione sostanziale della mappadelle zone vulnerabili anche in rela-zione alla presenza di depuratori einsediamenti urbani che si è vistoche hanno un impatto importantesulla presenza di nitrati; chiede unapprofondimento di indagine sulleacque e sulle origini della presenzadi nitrati, chiede una cooperazionefra istituzioni, enti di controllo, asso-ciazioni di categoria per aiutare leaziende già molto in difficoltà a se-guito dell’aumento dei costi e del-la perdurante crisi economica.

LE EMISSIONI IN ATMOSFERALa situazioneNell’area della Pianura Padana,fra le più inquinate d’Italia a causadelle emissioni in atmosfera, l’agri-

coltura viene additata tra i re-sponsabili di tale inquinamentoquasi che industrie, scarichi delleauto e fumi da riscaldamento nonesistessero. Inoltre le analisi sul set-tore agricolo risalgono a non più didue anni fa e questo non permet-te certo di avere un quadro storicodella situazione. Le emissioni diammoniaca e di polveri vengonomesse in carico alle aziende agri-cole zootecniche senza conside-rare, negli studi che vengono pre-sentati, diversi elementi come: lacapacità di assorbimento dell’ani-dride carbonica da parte dellecolture, la rotazione della coltureche contribuisce all’assorbimento

dell’inquinamento e l’interramen-to dei liquami e quindi anche del-l’ammoniaca presente. Entro il pri-mo settembre 2013 le aziendeagricole dovranno investire deci-ne di migliaia di euro per costruirevasche di decantazione coperte.In particolare nelle province di Mi-lano, Pavia, Cremona e Brescia,ma in generale su tutto il territoriolombardo la Coldiretti stima che cisiano circa mille imprese agricolecon essiccatoi che dovrannospendere, entro il primo settembre2013, fra i 30 mila e i 40 mila euro atesta per filtri e altri accorgimenticontro le polveri sottili con un co-sto di oltre 30 milioni di euro a livel-

lo regionale.Le richieste di ColdirettiLa Coldiretti chiede:-che il conteggio non tenga contosolo dell’allevamento, ma ancheall’interno della stessa aziendaagricola della coltivazione dei ter-reni: come facilmente si può intuireda un dato negativo si passa a unopositivo;-uno studio approfondito che ten-ga conto dell’impatto del traffico,del riscaldamento civile e delle la-vorazioni industriali per quanto ri-guarda la presenza di inquinanti inatmosfera;-una ricerca su quanto le coltiva-zioni mitigano l’impatto delle emis-

sioni.IL BENESSERE ANIMALE

La situazioneEntro il primo gennaio 2013 leaziende agricole dovranno ade-guarsi a tutta una serie di adempi-menti sul benessere animale, perogni tipo di allevamento. La situa-zione è particolarmente critica peril settore suinicolo, forziere econo-mico, culturale e gastronomicodell’agroalimentare Made in Italy.La Lombardia rappresenta quasi il50 per cento di tutti i suini allevati inItalia e le nuove norme sul benes-sere animale, in un panorama aforte specializzazione come quellodella nostra regione, avranno unimpatto soprattutto sul numero deicapi allevati in relazione agli spazinelle stalle e ai terreni a disposizio-ne. Le ultime stime indicano in cir-ca mille euro a scrofa la spesa peral costruzione dei nuovi posti di sta-bulazione e considerato che ci so-no circa 300 mila scrofe in Lombar-dia questo significa che le aziendesi troveranno a dover pagare unconto potenziale di circa 300 milio-ni di euro, una cifra insostenibileper un settore che viene da anni dicrollo dei prezzi e di aumento dellespese di gestione. A rischio non cisono solo i circa 700 allevamentida scrofe, ma in maniera più o me-no pesante saranno colpite oltre2.600 aziende zootecniche del set-tore.Le richieste di ColdirettiOccorre definire una strategia d’in-tervento istituzionale concertatatra i principali Ministeri e Assessoratiregionali interessati (Sanità e Agri-coltura) che preveda:-un piano di adeguamento gra-duale con la sospensione dellescadenze per i prossimi 24 mesi;-una semplificazione delle proce-dure e delle autorizzazioni collega-te alle attività di impresa e alla rea-lizzazione degli investimenti struttu-rali legati agli adeguamenti e almantenimento della produttivitàaziendale;-un sostegno finanziario e un ac-cesso al credito agevolato.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti

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guardano anche il fatto che l’Ita-lia è un forte importatore di pro-dotti alimentari, con il rischio con-creto che nei cibi in vendita ven-gano utilizzati ingredienti di diver-sa qualità come il concentrato dipomodoro cinese, l’extraverginetunisino, le mozzarelle taroccateottenute da latte in polvere, pastefuse e cagliate provenienti dal-l’estero. Nei primi sette mesi del-l’anno - precisa la Coldiretti - sonostate importati dalla Cina oltre 50milioni di chili di pomodori conser-vati destinati con la rilavorazioneindustriale a trasformarsi magica-mente in prodotti Made in Italyperché non è ancora obbligatorioindicare in etichetta la provenien-za della materia prima. “Gli ottimirisultati dell’attività di contrastomessa in atto dalla Magistratura eda tutte le forze dell’ordine impe-gnate confermano la necessità ditenere alta la guardia e di stringe-re le maglie troppo larghe della le-gislazione a partire dall’obbligo diindicare in etichetta la provenien-za della materia prima impiegata,voluto con una legge nazionaleall’inizio dell’anno approvata al-l’unanimità dal Parlamento italia-no, ma non ancora applicato”, haaffermato il presidente dellaColdiretti Sergio Marini.

rente ed è per questo ancora piùgrave. Le frodi a tavola si moltipli-cano nel tempo della crisi soprat-tutto con la diffusione dei cibi lowcost e sono crimini particolarmen-te odios i perché - cont inuaColdiretti - si fondano sull’ingannonei confronti di quanti, per la ridot-ta capacità di spesa, sono costret-ti a risparmiare sugli acquisti di ali-menti. Oltre un certo limite non èpossibile farlo se non si vuole met-tere a rischio la salute. Le preoccu-pazioni, secondo la Coldiretti, ri-

re affari con il finto made in Italy.Molto spesso sono gli italiani nelmondo e anche in Italia”. Dalla ri-cerca del Censis - commenta laColdiretti - si evidenzia che i settoripiù colpiti sono l’abbigliamento egli accessori con un giro d’affaridel falso di 2,5 miliardi, i cd, dvd esoftware (1,8 miliardi) e l’alimenta-re (1,1 miliardi). Nel caso degli ali-mentari, spesso a differenza deglialtri prodotti, la vendita di prodottitaroccati avviene - precisa laColdiretti - all’insaputa dell’acqui-

“Finalmente iniziamo una lottaseria alla contraffazione per la di-fesa del Made in Italy. Questa nonè una questione che riguarda sologli interessi delle imprese, ma ri-guarda gli interessi del sistema Pa-ese”. Con queste parole il Presi-dente nazionale di Coldiretti, Ser-gio Marini, ha salutato con soddi-sfazione il Piano Nazionale per lalotta ai falsi, presentato il 19 no-vembre al Palazzo delle Stelline aMilano, in occasione degli StatiGenerali Lotta alla Contraffazio-ne. Organizzati dal Consiglio Na-zionale Anticontraffazione, sonostati un’occasione importante perfare il punto su un fenomeno che,secondo le stime elaborate dalCensis per il Ministero dello Svilup-po Economico, genera un girod’affari stimato in circa 6,9 miliardidi euro e un mancato gettito fisca-le di 1,7 miliardi. Tra gli ospiti ancheil Presidente di Coldiretti che dalpalco ha puntato il dito contro lepolitiche nazionali ed europee po-co incisive su questo argomento,in particolare sul fronte dell’ali-mentare. Il caso dei wine-kit, i “mi-racolosi” vini in polvere che assicu-rano di ottenere etichette presti-giose in pochi giorni, lo conferma.So lo dopo una denuncia diColdiretti, il Commissario europeosi è mosso dichiarando la necessi-tà di ritirare dal mercato questi fintivini italiani: “Capisco che l’Europaci creda poco nella difesa del ve-ro made in Italy, perchè non c’è lacultura del cibo e della qualità –spiega ancora Marini –. Però noiitaliani, che siamo portatori di que-sto valore importantissimo su cuipossiamo competere, dobbiamofare una battaglia fondamenta-le”. Secondo un sondaggio diColdiretti più di un italiano su due(52 per cento) acquista prodotticontraffatti con una netta prefe-renza per i capi di abbigliamentoe gli accessori taroccati dellegrandi firme della moda (29 percento). Tra gli articoli contraffattiche tentano gli italiani ci sono an-che gli oggetti tecnologici (14 percento) ed i ricambi meccanici (6per cento) mentre c’è una gran-de diffidenza nei confronti di me-dicinali e cosmetici (1 per cento),giocattoli (1 per cento) e alimen-tari (1 per cento). “Negli ultimi anni– ha affermato il Presidente Marini– , le cose stanno un po’ cambian-do, ma non è vero che ormai lapensiamo tutti allo stesso modosulla lotta alla contraffazione per-ché non sono solo gli stranieri a fa-

A livello nazionale i tarocchi generano un giro d’affari di 6,9 miliardi di euro e un mancato gettito fiscale di 1,7 miliardi

Made in Italy, il Governo si muovePiano nazionale per la lotta ai falsi

TerritorioNovembre 2012 Il Nuovo Grano ­ 3

Il Presidente Sergio Marini agli Stati Generali Lotta alla Contraffazione

Gli agricoltori sul fronte della crisi rendono grazie per i raccolti e sperano per i lavori futuriA Cavenago d’Adda e Albairate le Giornate del Ringraziamento

Si è celebrata domenica 18 no-vembre 2012 a Cavenago d’Adda(Lodi), la Giornata Provinciale delRingraziamento, la tradizionale ricor-renza che dal 1951 viene festeggia-ta dalla Coldiretti per rendere graziea Dio per il raccolto dei campi echiedere la benedizione dei nuovilavori. Il sessantaduesimo appunta-mento si è svolto presso il Santuariodella Madonna della Costa. Un’oc-casione – spiega la Coldiretti di Mila-no, Lodi, Monza e Brianza – per fare ilbilancio dell’annata agraria, chequest’anno è stata caratterizzatada un andamento climatico ano-malo e dalle difficoltà provocatedalla crisi economica in atto a livellomondiale. Alle ore 09.00, nella piazzadel Santuario, si sono ritrovati tutti itrattori e le macchine agricole. Alle10.30 la celebrazione della SantaMessa presieduta da MonsignorClaudio Baggini, Vescovo emerito diVigevano, affiancato dal prevosto

di Cavenago d’Adda, Don Giam-piero Marchesini, e da Don AntonioPoggi, Consigliere ecclesiastico del-la Coldiretti Lodigiana. A seguire si èsvolta la benedizione delle macchi-

ne agricole. Tra le autorità presentianche il sindaco di Cavenago d’Ad-da, Sergio Curti. Domenica 25 no-vembre si è svolta, invece, la Giorna-ta del Ringraziamento ad Albairate,

in provincia di Milano. “La Giornatadel Ringraziamento – spiega CarloFranciosi, presidente della ColdirettiInterprovinciale - è un momento im-portante per sollecitare una riflessio-ne generale sul settore agricolo e sulruolo fondamentale che esso svolgea livello produttivo, sociale e am-bientale. L’agricoltura, infatti, nonsolo produce cibo sano, sicuro e diqualità, ma sostiene l’economia deinostri territori e il livello occupaziona-le sia in modo indiretto, con la retedei farmers’ market, delle bottegheagricole e dei punti di vendita diret-ta di Campagna Amica, sia in mododiretto: fra il 2010 e il 2011, infatti, nel-le campagne lombarde ci sono statioltre cinquemila nuovi occupati inpiù fra stagionali e fissi”. Nel mese didicembre sono in programma altreGiornate del Ringraziamento: il 2 adAbbiategrasso (Mi), il 9 a Busto Ga-rolfo (Mi) e Dairago (Mi), il 16 dicem-bre a Magenta (Mi).

Nel 2012sequestrato cibo

per sei milioni di euroDuecentottantuno violazionipenali e amministrative e3.899 tonnellate di prodottiagroalimentari sequestrati,per un valore di quasi sei mi-lioni di euro. E’ il bilancio del-le attività operative svoltenei primi 9 mesi del 2012 dalComando carabinieri dellePolitiche agricole e alimen-tari, presentate a Roma. Sepoi si guarda al biennio2011-2012, i sequestri operatihanno riguardato oltre 19mila tonnellate di prodottiagroalimentari irregolari,mentre sono stati intercettatioltre 25 milioni di euro di ille-citi finanziamenti comunitari,avviati tutti alle azioni di re-cupero. Oltre 700 gli autori direato deferiti. È necessario -commenta la Coldiretti - te-nere alta la guardia e appro-vare misure legislative piùstringenti.

Da sinistra: Carlo Franciosi, Monsignor Claudio Baggini, Don Antonio Poggi

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4 - Il Nuovo Grano Novembre 2012Territorio

A Monza, Milano e Lodi premiatoil lavoro delle imprese agricole

Venerdì 9 novembre, alle ore18 presso l’auditorium di PalazzoLombardia a Milano, sono statiassegnati i riconoscimenti agliagricoltori lombardi. Tra i vincitorianche tre soci della Coldiretti diMilano, Lodi, Monza e Brianza:Basilio Recagni di Bertonico (LO),Gianenrico Riccardi di San Co-lombano al Lambro (MI), DavideCasiraghi di Besana (MB). Due lecategorie premiate: “Giovane”e “Storico”, che rappresentanorispettivamente il futuro e la tra-dizione. Nell’ambito dell’iniziati-va, il cuore della piazza della Re-gione, è stata organizzata unavasca con i pesci di lago, conanche un esemplare del mostrodei fiumi, il siluro. “L’agricoltura èuna risorsa – afferma Ettore Pran-dini, Presidente di Coldiretti Lom-bardia – sia sul fronte economicoche per la qualità della vita ed ègiusto che le istituzioni ne ricono-scano il valore”. Di seguito elen-chiamo tutti i soci della Coldirettilombarda che hanno ricevuto ilpremio.BERGAMO, categoria Giovane:Elena Lazzarini Az. agricola Mario

e Martinì - FontanellaBRESCIA, categoria Storico: An-gelo Antonioli Cascina Boente -BredazzaneCREMONA, categoria Giovane:Gianluigi, Claudio, Matteo Fia-menghiAz. Agricola san Giaco-mo - San BassanoLECCO, categoria Storico: Gio-vanni Battista SpandriAz. Agrico-

la Spandri - GalbiateLODI, categoria storico: BasilioRecagni Soc. Agricola Recagni -BertonicoMANTOVA, categoria Storico: Di-no Cappucci Cooperativa Ca-seificio Frizza – Pegognaga. Ca-tegoria Giovane: Francesca Na-dalini Az. Agricola Nadalini - Ser-mide

MILANO, categoria Giovane:Gianenrico Riccardi CantinaNettare dei Santi - San Colomba-no al LambroMONZA E BRIANZA, categoriaGiovane: Davide Casiraghi Agri-turismo Agrodolce - BesanaPAVIA, categoria Storico: SilvanoPastori Az. Agricola Pastori, BorgoPriolo. Categoria Giovane: Marti-

na e Beatrice Baldi Soc. AgricolaBiemme - Ceretto LomellinaSONDRIO, categoria Storico: Er-nesto Pedranzini Cascina Mar-gherita – Bormio. Categoria Gio-vane: Giacomo Pighetti Az. agri-cola Aqua Fracta - PiuroVARESE, categoria Giovane: Va-lerio Taloni Az. Agricola Li CarviBianchi - Mesenzana.

Ad Abbiategrassoagricoltura in mostra

Decine di aziende del territorioimpegnate per tre giorni in ungrande farmers’ market all’inse-gna della filiera corta e delle pro-duzioni agroalimentari locali. C’èstato anche questo alla Fiera diAbbiategrasso, storico appunta-mento per l’agricoltura lombardagiunto ormai alla 529° edizione,che si è svolto dal 20 al 22 ottobre,Quest’anno, tra le varie iniziative,anche un nuovo spazio espositivo:il “Giardino dei sapori”, che ha su-scitato gli interessi sia degli opera-tori, sia degli appassionati del “pol-lice verde”. In esso, ad esempio,sono stati esposti i frutti insoliti (co-me la giuggiola, il carbezzolo, l’az-zeruolo, l’uva spina), oltre cheagrumi, ortaggi, una ricca colle-zione di viole, piante aromatiche,conserve, estratti, mieli, tartufi espezie. Anche Coldiretti, come datradizione, ha preso parte a que-sto appuntamento con i suoi ban-chi dei produttori, per avvicinare ilconsumatore al mondo agricololocale. “C’è stata grande collabo-razione – spiega Enzo Locatelli, se-gretario di zona di Abbiategrasso –tra la nostra associazione e le im-prenditrici agricole presenti all’in-terno della fiera, che hanno crea-

to un loro spazio all’interno delquale hanno fornito durante ilpranzo della domenica cotechinie lenticchie, la merenda ai bambi-ni presenti con il salame al ciocco-lato e panini con salame nostrano.Servita anche polenta e zola, rea-lizzata in diretta con un pentolonedi rame”. Durante la fiera sono sta-ti proiettati video inerenti il proget-to di Campagna Amica, con parti-colare attenzione alla manifesta-zione “Cibi d’Italia”, che per tregiorni ha portato nel cuore di Ro-ma il farmers’ market all’apertopiù grande del mondo. Per intrat-tenere i consumatori presenti allafiera, alcuni imprenditori agricolihanno messo in mostra tutte le loroabilità con una dimostrazione pra-tica di come si crea un salume,partendo dalla materia prima: ilmaiale. Tanti i bambini e gli stu-denti degli istituti della città chehanno visitato i padiglioni espositi-vi. Gli alunni, alcuni giorni primadella fiera, hanno partecipato adei laboratori didattici sui segretidella natura e delle filiere del mon-do agricolo, come i passaggi cheportano dal latte al formaggio, ole fasi della crescita di una pianti-na.

E Milano, antica città di ortiriscoprì il suo passato rurale

Un’esposizione iconografica perriannodare il presente e il futuro diMilano al suo passato ricco di orti egiardini. È questo lo scopo di “Hor-tus 2015” un’iniziativa milanese,svoltasi dal 22 ottobre al 9 novem-bre all’Urban Center della GalleriaVittorio Emanuele, incentrata sugliorti urbani: un viaggio nella memo-ria attraverso immagini, stampe,cartografie e foto per ripercorrerecinque secoli di storia cittadina eleggere in una nuova chiave la suaidentità e il suo avvenire. ColdirettiLombardia è stata l’unica associa-zione di rappresentanza agricolache ha preso parte all’iniziativacon attività didattiche rivolte abambini e ragazzi in età scolare epre-scolare. Oltre 300 gli studentidelle scuole materne ed elemen-tari che hanno partecipato ai la-boratori, tenuti dagli imprenditoriagricoli di cinque fattorie didatti-che, focalizzati su differenti temi:dalla pittura naturale all’orto, dalseme alla pianta, dalle api allospaventapasseri. In esposizione an-che un orto verticale dell’aziendaCappellini Giardinieri di Carugo(Co). Diversi i convegni e gli ap-puntamenti organizzati per que-st’iniziativa: in uno di questi è inter-venuto Christian Borsani, rappre-sentante Giovani Impresa dellaColdiretti di Milano e Lodi, per spie-gare come le aziende agricole ve-dono la diffusione degli orti urbani:“Bovesin De La Riva – spiega Borsa-ni – nel 1288 descriveva nel “Demagnalibus urbis” le bellezze di Mi-lano citando lo spazio agricolo aldi fuori della città come parte inte-grante dell’urbe. Ecco perchèquella degli orti urbani non può enon deve essere considerata co-me una moda. Bisogna sempre ri-cordare che lo spazio agricolo èuna componente della città e nonpuò essere maltrattato, come inve-ce testimoniano i numeri sul conti-nuo consumo di suolo degli ultimidecenni in Lombardia”. Borsani hapoi ricordato l’azione di Coldirettiper avvicinare ancora di più cam-pagna e città, per garantire aiconsumatori cibi sani e di qualità

attraverso la rete dei farmers’market, dei punti vendita e dellebotteghe di Campagna Amica.“La speranza – ha concluso Borsani– è che sempre più giovani si avvi-cinino al mondo agricolo e chescelgano quest’attività come lorolavoro. I numeri dimostrano chel’agricoltura si conferma un settoreproduttivo, l’unico in cui aumental’occupazione nonostante il mo-mento di crisi, un comparto su cuipuntare per il rilancio del Paese”.Hortus 2015, quindi, è stata ancheun’occasione per una riflessionepiù attenta sul contributo che gliorti possono dare a una rinnovataqualità del disegno urbano dellacittà. “Riscoprire la Milano cittàd’orti tramite mappe, dipinti e foto-

grafie d’epoca – ha commentatoEttore Prandini, Presidente dellaColdiretti Regionale – è sicuramen-te una buona idea per capire dadove siamo partiti e ove stiamo an-dando. Tra passato, presente e fu-turo l’agricoltura fa parte della re-altà meneghina. Milano, infatti, èuna città di orti, di terra e di acquecon un cuore verde che ha mante-nuto nonostante l’espansione ur-banistica: lo dimostrano le sue cir-ca settanta cascine, alcune anco-ra in attività, e lo conferma la cintu-ra di campi agricoli che cinge iconfini dell’area metropolitana”.Secondo un’ indagine del laColdiretti Lombardia, in città ci so-no quasi mezzo milione di balconi edi terrazzi con vasi e mini orti.

I premiati della Coldiretti Interprovinciale. Da sinistra Davide Casiraghi (Monza), a seguire Basilio Recagni (Lodi) e Gianenrico Riccardi (Milano)

Carlo Franciosi insieme al segretario di zona Enzo Locatelli

Dall’alto l’inaugurazione di “Hortus 2015” e un laboratorio didattico

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sul territorio ha anche questoobiettivo, insieme a un sempre piùstretto rapporto con i consumato-ri e le famiglie”.

ziario sono i nostri fiori all’occhielloche possono fare da traino diret-to e indiretto anche per altri com-parti. La rete che stiamo creando

possiamo uscirne facendo al me-glio quello in cui siamo bravi el’agroalimentare, insieme allamoda e ad alcuni settori del ter-

24%. “La crisi sta colpendo la no-stra economia a tutti i livelli – com-menta Ettore Prandini, Presidentedella Coldiretti Lombardia – e

Il 95 per cento delle aziendeagricole lombarde che parteci-pano ai farmers’ market o alla for-nitura di prodotti alle botteghedella Filiera agricola italiana di-chiara un fatturato in crescita ostabile, nonostante la crisi. Il datoemerge da un’elaborazione diColdiretti Lombardia presentatamartedì 13 novembre a Milanopresso la cascina Cuccagna inoccasione della prima assemblearegionale delle associazioni pro-vinciali Agrimercato di Campa-gna amica. Dal report emergeche il 56% delle aziende aderentia Campagna Amica dal 2008 adoggi rileva un fatturato in cresci-ta, mentre per il 39% è stabile eper il restate 5% è in diminuzione.Se si fa un confronto con altri set-tori: il commercio, ad esempio,negli anni dal 2008 ad oggi ha re-gistrato un fatturato in diminuzio-ne di quasi il 6%. Nonostante la cri-si, nella rete di Campagna Amicacrescono anche i nuovi occupati:si è partiti con 505 unità nel 2010,per salire a 894 nel 2011, 1000 adaprile 2012 ed un ulteriore au-mento di 100 unità al 31 ottobre2012. Si tratta, in sintesi, di unaprogressione del 43% nel 2011, del12% nei primi quattro mesi del2012 e di un altro 10% da aprile anovembre 2012. Nel commercio,invece per quanto riguarda glioccupati, fra il 2010 e il 2011 si èregistrata una diminuzione di oltre9.000 unità, pari a una decrescitadell’1,6% della forza lavoro. Se poiguardiamo le nuove aperture –spiega la Coldiretti Lombardia - iMercati di Campagna Amica,considerando il 2008 come annodi riferimento, hanno registrato unincremento costante e positivodel 180% fra il 2008 e il 2009, del26% fra il 2009 e il 2010, del 24% frail 2010 e il 2011 e anche nel perio-do di maggior crisi, tra il 2011 e il2012, si è registrata comunqueuna crescita del 18%. Per quantoriguarda i Punti Vendita di Cam-pagna Amica, che hanno debut-tato nel 2010, si è registrata nelprimo anno una crescita del 77%e nel secondo anno fra il 2011 e il2012 un altro incremento del 32%.Anche per le Botteghe di Cam-pagna Amica, le cui aperture so-no iniziate a fine 2011, si rileva unaprogressione tendenziale cheparte dalle 7 esistenti con unaprevisione di ulteriori 5 apertureentro la fine dell’anno. Nel settoredel commercio negli anni dal2008 ad oggi l’apertura di nuoveattività ha subito una frenata dioltre il 33%: nell’anno fra il 2008 e il2009 il comparto ha registratouna crescita del 5%, fra il 2009 e il2010 una frenata di quasi il 2%, frail 2010 e il 2011 un calo del 15% efra il 2011 e il 2012 un crollo del

Campagna AmicaNovembre 2012 Il Nuovo Grano ­ 5

Fatturato e occupati in aumentocon farmers’ market e botteghe

Milano, bimbi a lezione fra i banchi degli agricoltori:si allarga la rete dei mercati a km zero nelle scuole

I farmers’ market nelle scuole di Milano perridare ai bambini l’idea che il cibo nasce dal-la terra e non sugli scaffali dei supermercati.“Spesso manca questa percezione” spiegaGiovanni Del Bene, dirigente scolastico del-l’Istituto Cadorna di via Dolci 5 e del “Mosca-ti-Mameli” di via Linneo 2 dove, rispettiva-mente il venerdì mattina e il martedì mattina,gli agricoltori portano i loro prodotti (frutta,verdura, formaggi, miele, biscotti), parlanocon i genitori e trasmettono storie e cono-scenze ai bambini in incontri didattici dedi-cati. La sperimentazione è iniziata lo scorsoluglio al Cadorna, si è sviluppata a ottobrecon il Moscati-Mameli ed entro Natale do-vrebbe proseguire con l’omnicomprensivo

Lombardo Radice di via Paravia. Considera-to il consenso suscitato dalle iniziative fin quirealizzate – spiega la Coldiretti provinciale –ci sono gli spazi e le potenzialità per un allar-gamento del progetto che coinvolga un nu-mero sempre maggiore di scuole e bambini.A Milano ci sono circa 400 istituti frequentatida oltre centomila alunni. “Da noi la rispostadei genitori è stata altissima – spiega il diri-gente Giovanni Del Bene –, ogni giorno michiedono se questa esperienza continuerà eanche diversi negozianti della zona, dalla far-macia all’edicolante, sono contenti perchémi dicono che da quando ci sono gli agricol-tori lavorano di più anche loro. Il farmers’market si sta dimostrando un polo di attrazio-

ne per la gente e un volano di sviluppo eco-nomico”. Cerchiamo di trasmettere un mes-saggio di legame con il territorio che nonvuole essere estemporaneo – spiega laColdiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza –per questo facciamo delle vere e proprie ses-sioni didattiche con i bambini per spiegare lo-ro il mondo del latte, della verdura, dei for-maggi. “Questa estate ad esempio – aggiun-ge Carlo Franciosi, Presidente della Coldirettiinterprovinciale – abbiamo regalato agli sco-lari delle piantine di pomodoro e insieme leabbiamo messe a dimora. Un paio di mesidopo hanno raccolto anche i frutti del loro la-voro. E hanno così capito quanta vita arrivadalla terra”. Il Farmers’ market nel cortile dell’Istituto Cadorna a Milano

Diversimomentidella giornatache a Milanoin cascinaCuccagnaè statadedicata alsettore deimercatie dellebotteghe diCampagnaAmica

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strie di trasformazione) sono giàscese sotto la soglia delle cinque-mila. “Se andiamo avanti così –conclude Prandini – rischiamo ladesertificazione imprenditorialeagricola della pianura padana”.Secondo l’indice dei mezzi correntidi produzione elaborato dal-l’Ismea, l’aggravio degli oneri a ca-rico degli allevamenti da latte neiprimi nove mesi del 2012 risulta del2,5 per cento, che fa seguito al rin-caro medio dei fattori produttivi del9,5 per cento nello scorso anno. A li-vello mondiale, invece, dopo unaprima fase di calo sul fronte deiprezzi, il mercato lattiero-caseariomondiale sta mostrando nella se-conda parte dell’anno decisi se-gnali di ripresa, seppure con quota-zioni assestate su livelli mediamenteinferiori al biennio 2010-2011.

denti. In vista del prossimo incontroche, nel momento in cui scriviamoè stato fissato per il 26 novembre alMinistero delle Politiche Agricole, ilPresidente regionale Prandini affer-ma: “I prezzi sui quali si è arroccatal’industria sono una condanna amorte per decine di aziende agri-cole che hanno subito rincari suicosti di produzione di oltre il 40 percento. Il rifiuto compatto delle indu-strie a non accettare alcun ade-guamento del prezzo di acquistodel latte degli allevatori lombardi èun’azione irresponsabile e priva dilungimiranza che peserà su tutto ilsettore zootecnico”. In Lombardia,dove si munge il 40 per cento dellatte italiano, le aziende agricoleattive nel settore sono circa 6.400,ma quelle che conferiscono ai pri-mi acquirenti (cooperative e indu-

Continua la trattativa tra produt-tori e industria per fissare il nuovoprezzo del latte. Nei precedenti in-contri, le due parti non sono riuscitea trovare un accordo: l’ultimo èscaduto a settembre e stabilivache agli allevatori venissero pagati38 centesimi al litro. “Le industrie –spiega Ettore Prandini, Presidentedella Coldiretti regionale – hanno ri-fiutato ogni tipo di accordo o dimediazione sostenendo all’unani-mità di non modificare nulla deiprezzi pagati fino a oggi. Ma questisono livelli insostenibili per la vitadelle aziende agricole e per talemotivo invitiamo tutti gli allevatori anon firmare contratti sotto i 40 cen-tesimi al litro”. Che il momento, perle imprese di bovini da latte, sia dif-ficile lo confermano anche i dati: ilsettore lattiero caseario in Lombar-dia ha perso 239 imprese in tre anni,corrispondente a un meno 4 percento, e la riduzione riguarda solole aziende da latte. L’atteggiamen-to delle industrie non ha alcuna giu-stificazione di mercato – spiegaColdiretti Lombardia – anche per-ché l’export di Grana e Parmigianoè aumentato di oltre il 7 per cento,quello di Gorgonzola del 5,70 percento e del 6,53 per cento per ilgrattuggiato. Il prezzo del latte spot(quello commercializzato al di fuoridei normali contratti di fornitura) stasfiorando i 43 centesimi al litro con-tro i 32 centesimi di maggio, conuna progressione di quasi il 21 percento in appena 6 mesi, indice diuna richiesta in crescita sul mercatodelle partite di prodotto italianonon vincolate da accordi prece-

6 - Il Nuovo Grano Novembre 2012Zootecnia

I rappresentanti dell’industria di trasformazione rifiutano qualsiasi accordo o mediazione sul contratto scaduto lo scorso settembre

Latte, braccio di ferro sul prezzoColdiretti si rivolge agli associati: “Non firmate fatture sotto i 40 centesimi al litro”

Quotazioni caseariancora in aumento

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I prezzi dei prodottilattiero-caseari conti-nuano a crescere. L’in-dice medio ponderatodegli scambi al DairyGlobal Trade è salito allivello più alto degli ulti-mi dieci mesi. Lo scorsolunedì 12 novembre,anche la Commissionelatte spot della CCIAA di Lodi ha do-vuto registrare per il latte spot fran-cese, come per quello tedesco,quotazioni superiori a quello italiano.Nel mercato mondiale dei prodottilattiero-caseari (Dairy Global Trade),continua anche nel mese di novem-bre l’andamento al rialzo dei prezzi.Nell’asta del 6 novembre, l’indicemedio per le otto principali commo-dities lattiero-casearie (polvere di lat-te, polvere scremata, burro, ched-dar, gouda, edam, ecc…) è salito allivello più alto degli ultimi dieci mesi.La maggior parte delle quotazionidei principali derivati del latte si sonofortemente riposizionate al rialzo:+7,3% per la polvere di latte parzial-mente scremato, +5,3% per la cremadi latte, +2,5% per il cheddar, +40%per il latticello in polvere! L’aumentomedio dei prezzi nell’ultima asta èstato dell’1,1%, nonostante l’indicemedio abbia risentito negativamen-te della forte frenata dalla polvere di

latte intero. Infatti, lapolvere di latte intero,che d’altra parte in vo-lume è la commodityoggetto del maggiornumero di transazioni, èstata oggetto di impor-tanti rest ituzioni al-l’export e di conse-guenza, la sua quota-

zione ne ha risentito negativamente.Comunque, il risultato finale che pos-siamo registrare è che dall’inizio an-no vi è stato un aumento medio deiprezzi pari al 23%. Naturalmente èsempre la Cina che fa la parte “delleone” nelle aste del Dairy GlobalTrade, nonostante la crisi economi-ca e la recessione mondiale la ri-chiesta proveniente dal principalemercato asiatico è sempre sostenu-ta. L’incremento della popolazionee la crescente richiesta di alimentiper l’infanzia (latte in polvere), spin-gono i trader cinesi ad acquisti sem-pre più consistenti. L’aumento delladomanda mondiale di derivati dellatte, sommata ad una leggera ridu-zione delle produzioni di latte negliStati Uniti ed in Germania, primo pro-duttore UE di polvere di latte e burro,giustificano abbondantementequesto costante e continuo incre-mento dei prezzi delle commoditieslattiro-casearie.

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La nuova regolazione riguarda tuttigli impianti connessi alle reti in me-dia e bassa tensione che sono en-trati in esercizio dopo il 31 marzo2012. Per gli impianti preesistenti,che al 31 marzo di quest’anno era-no già in rete, al momento la nuo-va regolamentazione riguardaesclusivamente gli impianti di di-mensione superiore ai 50 Kw chehanno tempo sino al prossimo 31marzo per adeguarsi installandoidonei sistemi di protezione d’inter-faccia rispondenti ai requisiti previ-sti nell’Allegato A70 del Codice direte. In questi giorni ENEL sta invian-do alle imprese interessate dalprovvedimento una comunicazio-ne al riguardo, con la quale avvisale aziende della prossima scaden-za del 31 marzo e chiede che gli si-ano comunicati gli interventi realiz-zati sull’impianto. Sul provvedimen-to non sono mancate criticità econtroversie in merito alla legittimi-tà di una prescrizione retroattivapoiché di fatto, i produttori che giàimmettono energia in rete e sono inpossesso di un contratto di fornituraelettrica, si ritrovano a dover af-frontare un investimento per ade-guare gli impianti ad un provvedi-mento introdotto “in corso d’ope-ra”. Anche Fattorie del Sole diColdiretti, a tutela dei propri asso-ciati, si è fatta portatrice di questerimostranze presso gli uffici compe-tenti del Ministero dello SviluppoEconomico. Purtroppo, pare chel’Autorità per l’Energia Elettrica e ilGas avesse da tempo informato lostesso Ministero così come l’Autori-tà Garante della Concorrenza edel Mercato, affinché questi prov-vedessero ad adottare idonei stru-menti a tutela della rete elettricanazionale. Il problema dell’immis-sione in rete di energia diffusa, in-termittente e non programmabileera infatti noto da tempo, come sisapeva che le reti di distribuzionesarebbero dovute progressiva-mente trasformarsi da “passive” ad“attive”. Il Ministero dello SviluppoEconomico ha ritenuto che in que-sto processo di adeguamento an-che gli impianti di produzione Fer,siano essi eolici, fotovoltaici, idroe-lettrici o termoelettrici, debbanofarsi “partecipi” ad una gestioneefficace, efficiente e in sicurezzadel sistema elettrico, evitando chei costi di sbilanciamento continuinoa gravare esclusivamente sui con-sumatori di energia elettrica. Tra-dotto: i consumatori all’interno del-la bolletta energetica già paganoun differenziale per sostenere lefonti rinnovabili, quindi non siamointenzionati a gravare sulla colletti-vità per un adeguamento tecnicodegli impianti Fer. Perciò, consiglia-mo a tutte le aziende associateche detengono impianti fotovoltai-ci a prendere contatto con il loroinstallatore di fiducia al fine di verifi-care l’idoneità dell’impianto oppu-re, approntare un eventuale ade-guamento tecnico al fine di adem-piere all’obbligo di cui sopra.

31 marzo 2013, gli impianti a fontienergetiche rinnovabili (Fer) nonprogrammabile, di potenza supe-riore a 50 Kw dovranno tassativa-mente recepire e adeguarsi a que-ste nuove regole di connessioneadottando specifici dispositivi enorme tecniche di funzionamento.

pologie di impianti caratterizzati daproduzione intermittente e nonprogrammabile (in particolare il fo-tovoltaico), con la del ibera84/2012/R/eel l’Autorità ha previstonuovi obblighi e tra questi l’adozio-ne di specifici dispositivi e regoletecniche di funzionamento. Entro il

regolare una immissione di energianon costante. Di conseguenza,l’Autorità per l’energia è intervenu-ta con alcune modifiche nella re-golazione che dovrebbero contri-buire a garantire la continuità dellagestione in sicurezza del sistemaelettrico nazionale. Per tutte le ti-

Negli ultimi anni il sistema elettri-co nazionale ha cambiato aspettomolto rapidamente: ai grandi im-pianti produttivi che utilizzano fontitradizionali quali carbone, oliocombustibile e gas naturale, si sonoaffiancati centinaia di migliaia dipiccoli impianti alimentati da fontirinnovabili. Ad oggi, la produzionedi energia elettrica da impianti digenerazione diffusa è pari a 8.225MW e rappresenta il 7,5% della po-tenza efficiente lorda del parco digenerazione nazionale. Rispetto alfotovoltaico, i dati riguardanti il2011 evidenziano che dei 325 milaimpianti censiti, per un totale di12.685 MW, la maggior parte sonodi piccola e piccolissima dimensio-ne. Inoltre, se il trend si mantenesseanche per il 2012, a fine anno que-sti impianti potrebbero superarequota 400.000, per un totale di16.800 MW di potenza installata.Una crescita esponenziale, soprat-tutto in riferimento agli impianti fo-tovoltaici, che pare destinata aproseguire nonostante le ripetutemodifiche al conto energia. Se daun lato questi dati consentono al si-stema paese di far fronte agli im-pegni assunti in ambito Comunita-rio e internazionale e di essere me-no dipendente dalle fonti fossili, si èdi fatto manifestata una forte criti-cità della rete elettrica nel gestire e

NormativaNovembre 2012 Il Nuovo Grano ­ 7

L’Autorità ha disposto l’adeguamento obbligatorio entro il 31 marzo 2013 per i sistemi alimentati da “fonti green”

Impianti fotovoltaici, novità in vistaL’obiettivo è garantire il corretto funzionamento del sistema elettrico nazionale

L’iter impone la separazione amministrativa e contabile per chi produce energia e gas

Rinnovabili, arriva l’UnbundlingLa nuova procedura entra in vigore a partire dal 30 novembre 2012

Fitofarmaci, il piano nazionale è da rivedere

L’Unbundling è la nuova pro-cedura istituita dall’AEEG per gliobblighi di separazione ammini-strativa e contabile (unbundling)per le imprese operanti nei settoridell’energia elettrica e del gas.Tutti i soggetti tenuti ad iscriversiall’Anagrafica operatori dell’Au-torità sono tenuti a compilare ladichiarazione preliminare allaraccolta dati di unbundling con-tabile al fine di dichiarare di essertenuti all’invio dei dati di separa-zione contabile e poter accede-re così al sistema telematico diraccolta dei dati di unbundlingcontabile, ovvero indicare i moti-vi per cui non sono tenuti all’inviodi tali dati. Più in dettaglio, la di-chiarazione preliminare consen-te: A) alle imprese non tenute al-l’invio dei dati di separazionecontabile di dichiarare il motivodi tale esclusione; B) alle impresesoggette all’invio dei dati di sepa-razione contabile di: dichiararetale obbligo, inviare gli estremidell’esercizio contabile oggettodell’invio, selezionare il regime diseparazione contabile da compi-lare. La compilazione e l’invio del-

la dichiarazione preliminare èpertanto obbligatoria per tutte leimprese che hanno l’obbligo diiscriversi all’anagrafica operatoriai sensi della deliberazione GOP

35/08. Per le imprese che dichia-rano di essere tenute all’invio deidati di separazione contabile,con l’invio definitivo della dichia-razione preliminare si apre la pos-

sibilità di accedere al sistema diunbundling contabile, che con-sente: l’inserimento e la memoriz-zazione delle informazioni di natu-ra contabile; l’invio dei docu-menti aggiuntivi richiesti dallanormativa di riferimento; l’esecu-zione da parte del sistema di op-portuni controlli di completezza equadratura dei dati; l’invio deidocumenti di certificazione deidati inseriti. La maggior parte del-le nostre aziende agricole produt-trici di energia elettrica dovrà so-lamente compilare la dichiarazio-ne preliminare. In essa, le impresedichiareranno di essere esonera-te dall’invio dei conti separati inquanto si tratta di soggetti cheeserciscono la piccola generazio-ne elettrica ai sensi dell’articolo35, comma 2, del Testo Unico In-tegrato dell’Autorità per l’energiaelettrica e il gas, e cioè con po-tenze di impianto che non supe-rano un megawatt. Per maggioriinformazioni, chiarimenti o per lacompilazione della dichiarazioneda farsi entro il 30 novembre 2012,gli uffici Coldiretti rimangono a di-sposizione degli associati.

E’ ormai ultimata l’elaborazione dello sche-ma di Piano nazionale d’attuazione della di-rettiva 2009/128/CE relativa all’uso sosteni-bile dei prodotti fitosanitari che, secondo leinformazioni in nostro possesso nel momentoin cui scriviamo, dovrebbe essere approva-to entro il 26 novembre 2012. SecondoColdiretti, il documento si pone come obiet-tivo esclusivo quello della riduzione dell’usodei fitofarmaci forzando l’interpretazionedell’articolo 1 della direttiva 2009/128/CE. Insostanza, per il Ministero dell’Ambiente la ri-duzione del rischio significa esclusivamenteriduzione dell’uso dei fitofarmaci senza con-

siderare le misure di mitigazione che si pos-sono applicare nell’impiego di tali prodotti.Questa impostazione restrittiva non tieneconto che l’Italia deve difendere un patri-monio eno-gastronomico di altissima quali-tà per il quale si richiedono standard di pro-duzione quantitativi oltre che qualitativi chepossono essere pregiudicati tale imposta-zione. In secondo luogo, risulta del tutto as-sente qualsiasi previsione di bilancio relativaagli impegni che le Amministrazioni regiona-li debbono realizzare per poter allestire un si-stema sicura- mente complesso quale quel-lo della difesa fitosanitaria a bassi apporto

di prodotti chimici. Manca, inoltre, la valuta-zione degli oneri economici che competo-no alle imprese ai fini dell’adesione agli stes-si sistemi di difesa integrata obbligatori apartire dal 2014 determinando anche unaevi- dente sovrapposizione con le azioni giàintraprese a livello regionale. In sostanza, ilPiano, non tiene conto di tutto il percorsotecnico e legislativo già compiuto dall’agri-coltura italiana negli ultimi 20 anni che haportato ad una decisa riduzione in terminiquantitativi dell’uso di fitofarmaci, ma impo-ne ulteriori oneri che grave- ranno sulle im-prese in termini economici e burocratici.

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quisizione del diritto alla pensioned’inabilità civile, all’assegno mensileagli invalidi parziali e alla pensionenon reversibile ai sordi è fissato daldiciottesimo anno fino al compi-mento del sessantaseiesimo anno acui va aggiunto il periodo di incre-mento della speranza di vita. Nelletabelle un riepilogo della situazione.

dell’assegno mensile di assistenza afavore dei sordomuti e della pensio-ne di inabilità civile e dell’assegnomensile a favore dei mutilati e invali-di civili, è incrementato di un anno acui si deve aggiungere l’incrementodella speranza di vita. Da ciò conse-gue che, con decorrenza dall’anno2018, il requisito anagrafico per l’ac-

che compiono il sessantacinquesi-mo anno entro il 31 dicembre 2012,conseguiranno il diritto all’assegnosociale sostitutivo, secondo la nor-mativa previgente. A decorrere dal1° gennaio 2018 il requisito anagrafi-co per il conseguimento dell’asse-gno sociale, nonché per il consegui-mento degli assegni sociali sostitutivi

manda di assegno sociale e com-piono il sessantacinquesimo annoentro il 31 dicembre 2012, sussisten-do gli altri requisiti socio economicinecessari, conseguiranno il diritto al-la prestazione secondo la normati-va previgente. Gli invalidi civili titola-ri di inabilità, assegno mensile epensione non reversibile ai sordi,

Il 2013 per le prestazioni assisten-ziali sarà l’anno della svolta. Dal pri-mo gennaio dell’anno prossimo, in-fatti, le prestazioni assistenziali subi-ranno alcune modifiche a seguitodelle recenti leggi approvate in ma-teria. In particolare, in conseguenzadell’incremento della speranza divita, cambia il requisito anagraficominimo per ottenere l’assegno so-ciale, l’assegno sociale sostitutivodella pensione d’inabilità civile, l’as-segno mensile di assistenza agli in-validi parziali e la pensione non re-versibile ai sordi. Tali prestazioni po-tranno essere concesse fino al com-pimento di 65 anni e 3 mesi. Inoltre,per effetto dell’innalzamento del re-quisito anagrafico per l’assegno so-ciale, con decorrenza dall’1.1.2013,la pensione d’inabilità civile, l’asse-gno mensile di assistenza agli invali-di parziali e la pensione non reversi-bile ai sordi, sono concesse, a segui-to del riconoscimento sanitario esussistendo le altre condizioni socioeconomiche previste, a soggetti dietà non inferiore al diciottesimo an-no e fino al compimento del sessan-tacinquesimo anno e tre mesi. I cit-tadini che hanno presentato do-

8 - Il Nuovo Grano Novembre 2012Lavoro

Assegni sociali, ora si cambia:il 2013 sarà l’anno della svolta

REQUISITO ANAGRAFICO PER L’ASSEGNO SOCIALEASSEGNO SOCIALE SOSTITUTIVO D’INABILITÀ CIVILE,

DELL’ASSEGNO MENSILE DI ASSISTENZAE DELLA PENSIONE NON REVERSIBILE AI SORDI

dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2015 65 anni e 3 mesi*dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2017 65 anni e 3 mesi**dal 1° gennaio 2018 66 anni e 3 mesi*** Requisito adeguato alla speranza di vita per effetto del D.M.6 dicembre 2011, in attuazione dell’art. 12 del decreto legge31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla leg-ge 30 luglio 2010, n. 122.**Requisito da adeguare alla speranza di vita ai sensi dell’art.12 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, conmodificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.

REQUISITI ANAGRAFICI PER L’INABILITÀ CIVILE,L’ASSEGNO MENSILE AGLI INVALIDI PARZIALI

E LA PENSIONE NON REVERSIBILE AI SORDIdal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2015 Dal 18° anno fino alcompimento del 65° anno e 3 mesi*dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2017 Dal 18° anno fino alcompimento del 65° anno e 3 mesi**dal 1° gennaio 2018 Dal 18° anno fino al compimento del 66°anno e 3 mesi*** Requisito adeguato alla speranza di vita per effetto del D.M.6 dicembre 2011, in attuazione dell’art. 12 del decreto legge31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla leg-ge 30 luglio 2010, n. 122.**Requisito da adeguare alla speranza di vita ai sensi dell’art.12 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, conmodificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.

Per le aziende virtuose sconto sui premi InailPer le imprese agricole virtuose

c’è la possibilità di ridurre i contributidovuti all’Inail per l’assicurazione deilavoratori agricoli. La riduzione si ap-plica in misura non superiore al 20%dei contributi dovuti. Per il 2012, il ter-mine ultimo per presentare le do-mande è il 30 novembre. Coldirettiha già chiesto con fermezza unaproroga al 31 dicembre 2012, una ri-chiesta che verrà presa in debitaconsiderazione dall’Inail, così comeconfermato dallo stesso istituto.Chi può fare domandaA) Le imprese in regola con tutti gliobblighi in tema di sicurezza e igie-ne del lavoro, nonché con gliadempimenti contributivi e assicu-rativi;B) le imprese che abbiano adottatomisure per l’eliminazione delle fontidi rischio e per il miglioramento dellecondizioni di sicurezza e di igiene neiluoghi di lavoro;C) le imprese che non abbiano regi-strato infortuni nel biennio prece-dente alla data della richiesta;D) le imprese attive da almeno unbiennio;E) le imprese che non sono state de-stinatarie di provvedimenti sanzio-

natoriCome fare domandaLa domanda dovrà essere presen-tata dal datore di lavoro anche amezzo degli intermediari, in viaesclusivamente telematica acce-dendo al Punto Cliente dell’Inail edutilizzando il “Modulo riduzione agri-coli”. Nei casi di irregolarità contri-butiva o assicurativa accertati,l’azienda potrà mettersi in regolaentro 15 giorni dalla segnalazionedell’Inail e dell’Inps. Ogni datore dilavoro saprà se la sua richiesta è sta-ta accettata o meno, attraversoposta elettronica certificata o lette-ra raccomandata, entro 120 giornidalla data di ricezione della do-manda da parte dell’istituto.Per gli anni dal 2008 al 2011Si applica la riduzione d’ufficio alleaziende, attive da almeno un bien-nio, che non hanno denunciato in-fortuni nel medesimo periodo.Dal 2013A regime, le istanze dovranno esse-re presentate nel periodo tra l’1 e il30 giugno.Gli uffici della Coldiretti restano a di-sposizione degli associati per ulteriorichiarimenti e domande

I dati del Dossier della Caritas e Migrantes evidenziano un’inversione di tendenza

Meno immigrati nelle nostre campagneScendono del 3 per cento le giornate di lavoro degli extra comunitari

Per la prima volta scendono del 3 per cento legiornate di lavoro degli immigrati nelle campa-gne italiane dove si contano ben 313.724 i lavora-tori stranieri. E’ quanto afferma la Coldiretti, cheha collaborato alla realizzazione del Dossier stati-stico immigrazione Caritas e Migrantes dal qualesi evidenzia che le giornate di prestazione nel 2011sono state 26.190.884 contro le 27.027.935 del2010. Se dunque secondo Confesercenti aumen-tano gli immigrati imprenditori, nelle campagnediminuiscono quelli dipendenti anche se l’appor-to del lavoro straniero resta determinante in agri-coltura e - sottolinea la Coldiretti - rappresentaben il 23,06 per cento del totale delle giornate dilavoro dichiarate dalle aziende. I lavoratori immi-grati impegnati in agricoltura – precisa laColdiretti - hanno una età media di 36 anni e perben il 71 per cento sono di sesso maschile. Sono

ben 172 le diverse le nazionalità anche se a pre-valere - continua la Coldiretti - sono nell’ordineRomania (113.543), India (24.823), Marocco(24.519), Albania (23.982), Polonia (22.601), Bulga-ria (15.242), Tunisia (12.027), Slovacchia (11.551),Macedonia (10.254), Moldavia (5.422), Senegal(5.193) e Ucraina (4.756). I lavoratori stranieri - con-clude la Coldiretti - contribuiscono in modo strut-turale e determinante all’economia agricola delPaese e rappresentano una componente indi-spensabile per garantire i primati del Made in Italyalimentare nel mondo su un territorio dove va ga-rantita la legalità per combattere inquietanti fe-nomeni malavitosi che umiliano gli uomini e il pro-prio lavoro e gettano una ombra su un settoreche ha scelto con decisione la strada dell’atten-zione alla sicurezza alimentare e ambientale, alservizio

Porte aperteper 14mila stranieri

non stagionaliSono 13.850 i posti disponibili nel 2012 per ilavoratori extracomunitari non stagionali. Ildecreto è stato firmato dal Presidente delConsiglio ma, nel momento in cui scrivia-mo, non è ancora stato licenziato dallaCorte dei Conti da cui dipende il via liberaalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Sultotale delle quote, 4 mila sono per la con-versione in permessi di soggiorno per lavo-ro subordinato di permessi di soggiornoper lavoro stagionale. Le quote, così comerichiesto da Coldiretti, saranno ripartite alivello territoriale dal Ministero del Lavorosulla base delle effettive necessità ovveroin funzione del numero delle istanze inol-trate. La presentazione delle istanze potràavvenire dal quindicesimo giorno succes-sivo alla pubblicazione del decreto sullaGazzetta Ufficiale.

Page 9: NuovoGranoNovembre2012

tive o alle orga-nizzazione di pro-duttori da partedei soci, alle ces-sioni istantaneecon pagamentoe emissione dellafattura conte-stuale, alla ven-dita a consuma-tore finale e allec e s s i o n i c o nconsegna fuoridal territorio del-la Repubbl icaitaliana.7) In te ress i d imora: gli interessidi mora decorro-no dalla scaden-za del termine dipagamento.8) Sanzioni: sonopreviste sanzionivariabili da 516 a20.000 euro perl’assenza di con-tratto, da 500 a500.000 euro peril mancato rispet-

to del termine di pagamento, da516 a 3.000 euro per le pratichecommerciali sleali.9) Pratiche commerciali sleali: alriguardo si segnala che è espres-samente vietato ogni compor-tamento dei contraenti che,abusando della propria mag-gior forza commerciale impon-ga condizioni contrattuali ingiu-stificate e gravose.10) Norma transitoria: i contrattiin essere alla data del 24 ottobre2012 devono essere adeguatientro il 31 dicembre 2012 nel ri-spetto delle previsioni di legge.Per ogni ulteriore informazioneci si potrà rivolgere all’Ufficio diZona di Coldiretti tenendo con-to che la norma, di recenteemanazione, è ancora allo stu-dio degli esperti al fine di ricer-care soluzioni pratiche il menoonerose possibili per le impreseagricole.

3) Termini di pagamento: i paga-menti devono avvenire entro 30giorni per i prodotti deteriorabilie 60 giorni per quelli non deterio-rabili.4) Decorrenza dei termini: dall’ul-timo giorno del mese di ricevi-mento della fattura.5) Fatturazione: i termini di emis-sione non sono cambiati. È co-munque richiesta la fatturazionedifferenziata per le scadenze dipagamento a 30 e a 60 giorni.Per considerare certa la data diconsegna, la fattura deve esse-re spedita per raccomandataAR, oppure per posta elettroni-ca certificata, o con altro mezzoadatto a determinare la datacerta. Anche la consegna a ma-no con la sottoscrizione per rice-vuta dell’acquirente è conside-rata valida.6) Esoneri: la norma non si appli-ca ai conferimenti alle coopera-

Lo scorso ot-tobre è entratoin vigore il co-siddetto artico-lo 62, che sanci-sce nuove nor-me per la rego-lamentazionedei contratti edelle relazionicommerciali inmateria di ces-sioni di prodottiagr icol i e al i -mentari, la cuiconsegna av-viene nel territo-rio della Repub-blica italiana. Diseguito illustria-mo alcuni puntis a l i e n t i d e lprovvedimentoche è entrato invigore il 24 otto-bre 2012.1) Oggetto delprovvedimento:La cessione diprodotti agricolio agroalimentari che coinvolgo-no i produttori sia in fase di vendi-ta dei propri prodotti sia di ac-quisto di materie prime (comead esempio cereali, ma nonmezzi tecnici come ad esempioconcimi, sementi, ecc.).2) Obblighi: stipulare un contrat-to in forma scritta (anche in for-mato Fax o e-mail) che devecontenere a pena di nullità, ladurata, la quantità, le caratteri-stiche del prodotto venduto, ilprezzo, le modalità di consegnae di pagamento. Possono sostitu-ire detti contratti i documenti fi-scali (fattura o DDT) se opportu-namente integrati con gli ele-menti sopra descritti e riportantila dicitura: “Assolve gli obblighidi cui all’articolo 62, comma 1,del decreto legge 24 gennaio2012, n. 1, convertito, con modifi-cazioni, dalla legge 24 marzo2012, n. 27.”

EconomiaNovembre 2012 Il Nuovo Grano ­ 9

Contratti e Art. 62:istruzioni per l’uso

Carlo Domenico GrecoDIRETTORE RESPONSABILE

DIREZIONE E AMMINISTRAZIONEVia Filzi, 27

Milano ­ Tel. 02/5829871 (r.a.)

RedazioneDaniela Maggi

Registrazione Tribunale di Milanon. 83 dell’8/02/1992

Hanno collaborato a questo numero:Fabio Bonaccorso, Luigi Simonazzi,

Enzo Locatelli, Stefania Suanno

Progetto grafico e impaginazionePMP Srl ­ Lodi

FotografieArchivio “il Cittadino”

StampaSigraf spa ­ Treviglio (BG)

AssociatoUnione StampaPeriodica Italiana

A dicembre 155 euro in più per le pensioni minimeSono in arrivo 154,94 euro a dicem-

bre per coloro che percepiscono lapensione integrata al trattamentominimo e hanno redditi bassi. L’Inpsha reso noto che l’aumento, per l’an-no in corso, sarà corrisposto ai poten-ziali aventi diritto in via provvisoria inattesa della verifica reddituale defini-tiva. Ecco tutto quello che c’è da sa-pere. L’aumento di 154,94 € (ex 300mila lire), più comunemente cono-sciuto come importo aggiuntivo sullapensione, è stato introdotto dalla Fi-nanziaria del 2001 e viene corrispo-sto, di regola unitamente alla tredi-cesima mensilità, in presenza di parti-colari condizioni reddituali, ai titolaridi pensioni il cui importo complessivoannuo non superi il trattamento mini-mo. L’importo aggiuntivo non costi-tuisce reddito e, pertanto, non è cer-tificato nell’imponibile fiscale dellapensione e non deve essere dichia-rato per la corresponsione delle pre-stazioni previdenziali e assistenziali.Quando spetta? Per ottenere il pa-gamento dell’importo aggiuntivo lecondizioni da rispettare sono due: laprima riguarda l’importo della pen-sione, l’altra il reddito complessivodel pensionato e del coniuge. L’im-porto aggiuntivo è pagato in misuraintera se l’importo complessivo an-nuo delle pensioni è minore o ugualeall’importo annuo del trattamentominimo, che per il 2012 è di 6.253,00euro. Nel caso in cui l’importo com-plessivo delle pensioni sia compresotra i 6.253,00 euro e i 6.407,94 euro an-nui (somma del trattamento minimo

più l’importo aggiuntivostesso), l’importo ag-giuntivo viene corrispo-sto in misura proporzio-nalmente ridotta. I limitidi reddito da non supe-rare per ottenere l’au-mento differiscono a se-conda che il pensionatosia o meno coniuga-to. In particolare, l’im-porto aggiuntivo spettaai pensionati che nonsuperano i seguenti red-diti annui: - Pensionatosolo: 9.379,50 euro. - Pensionato co-niugato: 18.759,00 euro. L’importoaggiuntivo non spetta se il pensiona-to coniugato possiede redditi proprisuperiori al limite previsto per il pen-

sionato solo anche se il reddito, cu-mulato con quello del coniuge, risul-ta essere inferiore al limite previstoper i soggetti coniugati; devono es-sere rispettati, in pratica, entrambi i li-

miti (personale e coniugale). I redditida dichiarare sono quelli assoggetta-bili all’Irpef percepiti dal titolare e dalconiuge per lo stesso anno in cui de-ve essere erogata la prestazione;pertanto, in attesa della successivaverifica a consuntivo, l’importo ag-giuntivo viene erogato dall’INPS invia provvisoria con la tredicesimamensilità ovvero, in assenza di tredi-cesima, con l’ultima mensilità corri-sposta nell’anno. Per avere maggioriinformazioni raccomandiamo a tuttigli interessati di rivolgersi al PatronatoEpaca: gli operatori forniranno gra-tuitamente tutta l’assistenza neces-saria. Per conoscere l’ufficio Epacapiù vicino è possibile telefonare al nu-mero verde 800.667711 o visitare il sitoInternet http://www.epaca.it/.

Dichiarazione Imu: come e quando presentarlaNovità sul fronte Imu: il 30 ottobre è stato, infatti,

approvato il modello di dichiarazione Imu e le rela-tive istruzioni operative. La dichiarazione deve es-sere presentata entro 90 giorni dalla data in cui ilpossesso degli immobili ha inizio o sono intervenutevariazioni rilevanti ai fini della determinazione del-l’imposta. Per gli immobili per i quali l’obbligo di di-chiarazione è scattato il primo gennaio, la scaden-za per la compilazione del modello di dichiarazio-ne è il 30 novembre 2012. Un caso particolare ri-guarda gli immobili presenti contemporaneamentesu comuni diversi: per questa tipologia la dichiara-zione Imu deve essere presentata a tutti i comuni in-teressati dall’immobile. Per le pertinenze dell’abita-

zione principale, invece, non è previsto l’obbligo di-chiarativo in quanto il comune dispone già deglielementi necessari per definire un corretto adempi-mento. Per i fabbricati classificabili nel gruppo ca-tastale D, non iscritti in catasto, la data da conside-rare, ai fini della decorrenza dei 90 giorni, è quelladi chiusura del periodo di imposta, relativo alle im-poste sui redditi. E’ confermata l’esenzione della di-chiarazione Imu per i fabbricati rurali strumentali,anche per quelli iscritti al catasto dei terreni. Per ifabbricati locati, tra i quali rientrano anche quelliaffittati, la dichiarazione non deve essere presenta-ta se il contratto è stato refistrato dopo il 1 luglio2010.

Consorzio Agrario,quelle false accuse:

ecco la verità

Di seguito pubblichiamo la letteracon la quale il presidente dellaColdiretti di Milano, Lodi, Monza eBrianza e il presidente del ConsorzioAgrario di Milano, Lodi e MonzaBrianza hanno risposto a quantopubblicato su un articolo comparsosulla versione online del giornale “Li-bero”, che non ha pubblicato la diffi-da ricevuta, così come quanto stabi-lito dalla diffida stessa.

OGGETTO: ACCUSE DIFFAMATORIEDA PARTE DI ANONIMI: COMUNQUE

DOCUMENTALMENTE FALSECon riferimento alla pubblicazione indata 12 ottobre 2012, sulla versioneonline del Giornale “Libero”, di unalettera anonima con affermazionidiffamatorie nei confronti del Con-sorzio Agrario di Milano, Lodi e Mon-za-Brianza nonché dei “Soci del Con-siglio di Amministrazione” e del Presi-dente della Federazione ColtivatoriDiretti delle Province di Milano, Lodi eMonza-Brianza, nel quale si riferiscedi pretesi abusi degli amministratori,quali azzeramenti di crediti nell’inte-resse dello stesso Presidente Franciosi

SI COMUNICAche il Presidente del Consorzio Agra-rio di Milano, Lodi e Monza-Brianza eil Presidente della Federazione Colti-vatori Diretti delle Province di Milano,Lodi e Monza-Brianza hanno conferi-

to mandato agli avvocati che tute-lano gli enti al fine di presentare unaquerela per diffamazione aggravatacontro gli ignoti estensori della lette-ra, nonché contro il quotidiano, delresto non nuovo, secondo le crona-che, a pubblicazione di scritti anoni-mi.Quanto al merito, le notizie sono fal-se: l’azienda Franciosi ha, tra l’altro,posto a disposizione dei consigli deidue enti, la documentazione conta-bile relativa all’acquisto di svariatibeni, tra cui anche una mietitrebbia,citata dagli anonimi, che risulta pe-raltro consegnata nel maggio del2007 ed integralmente saldata il 9agosto 2007 a mezzo assegno.E’ evidente che gli autori, facendosiscudo dell’anonimato, richiamanoimpropriamente il Consorzio, cagio-nando un grave pregiudizio all’im-magine dello stesso, in ordine al qua-le si chiederà, nelle sedi proprie, il ri-sarcimento di ogni danno patrimo-niale e non patrimoniale.

Luigi GruppiPresidente Consorzio Agrario

Province di Milano,Lodi e Monza Brianza

Carlo FranciosiPresidente Federazione ColtivatoriDiretti Milano, Lodi-Monza Brianza

Bilancio InpsIn Italia ci sono più di 800 mila pen-sionati coltivatori diretti con pen-sioni inferiori o integrate al minimodi 480 euro al mese che stanno vi-vendo un periodo estremamentedifficile. Lo rivela la Federpensio-nati di Coldiretti commentando ilBilancio sociale dell’Inps. “I nostripensionati - dice Antonio Mansue-to, Presidente Federpensionati -comprendono la situazione deli-cata del Paese ma non possonotacere l’insostenibilità della lorocondizione sociale”.

Uno scorcio degli stabili del Consorzio Agrario Interprovinciale a Lodi

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10 - Il Nuovo Grano Novembre 2012Lombardia

Nutrie epiccioni devastano i campi,danni perquasi duemilioni di euroUn milione e 870 mila euro. Sono

i danni inflitti alle aziende agricolelombarde da nutrie e piccioni tra il2004 e il 2011. E’ quanto emerged a u n ’ e l a b o r a z i o n e d e l l aColdiretti Lombardia su dati pro-vinciali. I maxi roditori in 8 anni han-no provocato devastazioni per ol-tre un milione di euro (72 per centodel totale), mentre i piccioni perpiù di mezzo milione di euro (28 percento del totale). Il Milanese è lazona più colpita, con il 43 per cen-to del totale, pari a 806 mila euro.Fra le altre province, quelle dove ilproblema dei piccioni si sentemaggiormente sono Pavia (con78.824 euro di danni), Como(54.250 euro), Brescia (quasi 37 mi-la euro) e Bergamo (20.555 euro).Per le nutrie, oltre alla provinciameneghina, gli altri territori più ber-sagliati sono: Lodi (472.678 euro),Brescia (146.727 euro), Pavia(137.599 euro) e Cremona (73.229euro). E’ una situazione difficile peril territorio e per gli agricoltori –commenta la Coldiretti regionale –Ancora non è stata trovata una so-luzione definitiva che permetta ditenerli sotto controllo. Abbiamopiù volte sollecitato interventi inci-sivi da parte delle istituzioni. Negliultimi anni sono stati fatti dei passiavanti, ma si deve fare di più – ag-giunge la Coldiretti Lombardia – vi-sto che i disagi non sono solo pergli agricoltori, ma per tutta la po-polazione e, se parliamo dei pic-

cioni, i danni e la sporcizia che por-tano in città sono sotto gli occhi ditutti. I piccioni, oltre a sporcarecon i loro escrementi strutture emacchinari, sono pericolosi ancheper gli animali nelle stalle: si nutro-no con il loro mangime, si disseta-no con la loro acqua e così facen-do potrebbero infettarli con le zec-che o trasmettere malattie quali lasalmonella. I predatori naturali diquesti volatili sono i ratti, che si nu-trono delle loro uova, e le cornac-chie. La nutria invece scava le suetane lungo i bordi dei fossi e dellerogge: i terreni limitrofi diventanoinstabili e la possibilità di crolli è al-ta, soprattutto se nei campi sono in

azione mezzi agricoli. A rischio nonsono solo le operazioni di irrigazio-ne: questi roditori, che in Italia nonhanno predatori naturali, si cibanodi erbe e di mais mettendo a re-pentaglio interi raccolti. “Anche gliuomini devono stare attenti – av-verte Giuseppe Granata, direttoredel Dipartimento di prevenzioneveterinaria della Asl di Lodi -. Le nu-trie sono potenziali portatori di lep-tospirosi, una malattia infettivache si manifesta con febbre e itte-rite. Si contrae per contatto direttocon acqua stagnante contamina-ta da urine e feci di nutria. Dai pic-cioni, invece, per contatto l’uomopuò contrarre la salmonella”.

Il censimento dei maxi topiUn censimento degli scivoli usati dalle nutrie per accedere ai ca-nali, per definire l’effettiva consistenza della popolazione del te-mibile roditore sudamericano. E’ il sistema messo a punto dallaRegione Lombardia, in collaborazione con l’Università degli Studidi Pavia, per avere un quadro preciso della diffusione sul territo-rio di quello che rappresenta un vero flagello per gli agricoltori eper gli argini deicanali. Le attivitàdi monitoraggioe contenimentodella specie, ob-bl igator ie pertutte le Provincedal 2002, sono fi-nanziate anchedal la RegioneLombardia, che,per i l 2012, hastanziato 300.000euro. La popola-zione delle nutrieè attualmentestimata nell’ordine dei 500.000 esemplari. Entro aprile 2013, fa sa-pere l’assessorato all’Agricoltura, si dovrebbero avere i dati ag-giornati sulla consistenza della popolazione e, di riflesso, le pri-me valutazioni sull’efficacia dei piani di contenimento adottatidalle Province. La nutria è tuttora inserita nell’elenco delle 100specie aliene più dannose del mondo. Questo animale, origina-rio del Sud America, è stato importato in Lombardia a scopo disfruttamento commerciale e non si è integrato con il nostro eco-sistema, anche perché non trova sul nostro territorio i suoi anta-gonisti naturali.

“L’allevamento del cavallo inLombardia è un settore dalle poten-zialità importanti, che negli ultimi an-ni è cresciuto quantitativamente,ma che purtroppo non è valorizzatoa dovere”. Parola di Francesco Ra-mella, uno che il comparto lo cono-sce a fondo. Ramella, infatti, oltre aessere Presidente della sezione equi-ni dell’Apa di Milano e Lodi, è anchePresidente della sezione equini del-l’Aral Lombardia, nonché Vice Presi-dente dell’Associazione NazionaleAllevatori Cavalli di Razza Haflinger –Italia (A.N.A.CR.HA.I.). Nella nostraRegione ci sono complessivamentecirca 40 mila cavalli. “Purtroppo –spiega Ramella – l’80 per cento diquesti non è frutto dell’allevamentolombardo, ma proviene dall’estero,sia da Paesi europei che da Paesiextra europei”. Dal Nord Europa arri-

vano i migliori esemplari sportivi,mentre dagli Stati Uniti d’America edall’Argentina importiamo preva-lentemente cavalli da compagnia.“Le razze più importanti, per quantoriguarda lo sport – continua Ramella– sono l’Haflinger e il Sella Italiano,presenti sul nostro territorio con circa2.500 esemplari per razza”. L’Haflin-ger è originario dell’Alto Adige (Su-dtirol): la razza ha preso il nome daHafling (Avelengo), paese vicino aMerano. Il Cavallo di Hafling, o Ha-flinger, ha da sempre indicato il ca-vallo da montagna allevato in quel-le zone, da lavoro e non molto pe-sante. In Italia attualmente ci sonocirca 11 mila capi di questa razzache è adatta a tutte le disciplinesportive grazie alla sua grande ma-neggevolezza. “Gli sport a cavallo –spiega ancora Ramella – si possono

suddividere in due grandi categorie:gli attacchi e la sella, a cui poi pos-siamo aggiungere il volteggio che fa

storia a sè”. La seconda razza sporti-va molto diffusa è il sella italiano uti-lizzato, come suggerisce il nome

stesso, per gli sport della sella. “Il no-stro più grande problema – spiegaFrancesco Ramella – è che in Lom-bardia non esiste una filiera comple-ta del cavallo sportivo: abbiamocioè molti persone che allevano ca-valli, ma pochissimi individui che liaddestrano per le discipline sportive.Questo provoca un’importazioneselvaggia che influisce negativa-mente sul settore italiano e lombar-do”. Ma il cavallo può essere utilizza-to non solo per pratiche sportive, maanche come semplice animale dicompagnia. “Il cavallo - afferma Ra-mella – può diventare un valore ag-giunto soprattutto per le fattorie di-dattiche e gli agriturismi. Come Apae Aral abbiamo in cantiere dei corsidi avvicinamento al cavallo. Il nostroobiettivo è partire con le prime lezio-ni già nel 2013”.

Donne, nei campi con lo smartphoneL’80 per cento delle imprenditrici

agricole lombarde usa regolarmen-te un computer nell’attività quoti-diana, il 30 per cento ha uno smar-tphone, una quota di circa il 5 percento sta sperimentando il tablet,mentre il telefono cellulare è ormaiuno strumento usato da tutte le don-ne di ogni fascia d’età. I dati emer-gono da un monitoraggio dellaColdiretti Lombardia in occasionedel forum internazionale “Wo-men&Technologies 2008-2015” chesi è tenuto il 6 novembre a Milano invia Meravigli 9 e che si è focalizzatosu uno dei temi del prossimo EXPO2015: la nutrizione. Assegnato ancheil premio “Le Tecnovisionarie® 2012”alle donne che si sono distinte nella

ricerca e nell’innovazione nel settorealimentare. “La diffusione massicciadelle tecnologie informatiche nelleaziende agricole è iniziata una deci-na di anni fa e ha cambiato il nostrolavoro ma soprattutto la nostra ge-stione del tempo – spiega Pina Ala-gia, presidente delle imprenditriciagricole lombarde della Coldiretti -.Oggi con un semplice smartphone èpossibile seguire in tempo reale gliordini dei clienti, essere in contattocon la famiglia e tenersi aggiornate.La tecnologia permette di potenzia-re quel tratto culturale tipicamentefemminile di saper organizzare piùcose contemporaneamente”. Leimprese agricole femminili in Lom-bardia sono 11.381 e rappresentano

quasi il 23 per cento del totale delleoltre 50 mila aziende agricole lom-barde – spiega la Coldiretti regiona-le su dati della Camera di commer-cio di Milano – Le province conmaggior densità “rosa” sono Bresciache con 2.328 aziende, Pavia con1.791 imprese e Mantova con 1.620attività. A seguire: Bergamo (1.321),Sondrio (1.143), Milano (769), Cre-mona (730), Como (558), Varese(402), Lecco (321), Lodi (217) e Mon-za e Brianza (181). L’attività più rap-presentata è la coltivazione di cere-ali (44,3%), l’allevamento di bestia-me (20,8% del totale) e la produzio-ne di uva (9,7%). Forte presenza fem-minile anche negli agriturismi e nellefattorie didattiche.

Nello sport o come animali da compagnia possono essere un valore aggiunto per le aziende agricole del territorio

Cavalli, un settore ancora tutto da scoprireFrancesco Ramella: “Manca una filiera lombarda che prepari gli esemplari da competizione”

Page 11: NuovoGranoNovembre2012

Si tratta di un ulteriore 40 per cento che si aggiunge a quanto già liquidato alle imprese lo scorso luglio

Anticipati i fondi della PacIn Lombardia dal 3 dicembre partirà l’erogazione di 200 milioni alle aziende agricole

AttualitàNovembre 2012 Il Nuovo Grano ­ 11

Crollano i raccolti made in ItalySono più i segni negativi che quelli positivi,

almeno a livello quantitativo, nel bilancio difine annata agraria stilato dalla Coldiretti inoccasione della tradizionale ricorrenza diSan Martino. Un bilancio che vede il crollodei raccolti made in Italy. Le cattive condi-zioni climatiche, dalle neve alla siccità, han-no fatto sentire i propri effetti su molti settori,ultimo in ordine di tempo quello dell’olio. Leprime stime indicano un’annata non parti-colarmente abbondante, intorno alle500mila tonnellate, pur se la qualità è buo-na. Per avere un quadro definitivo della si-tuazione bisognerà però attendere le rileva-zioni relative alle rese, che cambiano note-volmente da regione a regione. Nessundubbio sul vino che, nonostante il sorpassosulla Francia, fa segnare un calo del 6 percento rispetto alla già scarsa vendemmia2011. La produzione si attesterà quest’annosui 40 milioni di ettolitri, “frutto” di 60 milioni diquintali di uva raccolti. Buone no- tizie arriva-no dai prezzi, in aumento più o meno mar-cato rispetto al 2011 (da +10 per cento a +30per cento). Netto il calo del mais, una dellecolture che ha più sofferto la siccità. Il rac-colto è inferiore del 13 per cento rispetto alloscorso anno, con la produzione scesa a 8,5milioni di tonnellate. In linea con l’andamen-to mondiale i prezzi nazionali hanno così mo-strato nel III trimestre 2012 una significativa ri-valutazione. Segno negativo anche per ilpomodoro da industria, seppur gli ultimi datiabbiamo parzialmente migliorato le nereprevisioni della vigilia. La produzione nazio-nale si attesterà complessivamente at- tornoai 4,4 milioni di tonnellate, il 12 per cento inmeno rispetto al 2011. Non fanno eccezionegli agrumi, con il raccolto in flessione, né lemele (calo del 22 per cento) e le pere (-13per cento). Nu- meri che fanno pendere ver-so il segno negativo la bilancia della produ-zione frutticola italiana, dove almeno le pe-

sche rimangono sui livelli dello scorso anno.Malissimo, invece, le castagne, con il raccol-to dimezzato da siccità e dagli attacchi delcinipide, il parassita di origine cinese che di-strugge gli alberi. Le buone notizie, almenosul fronte delle quantità, arrivano, invece,dal cereali, con la produzione di grano innetto au- mento. Per il grano duro si prevedeun +12 per cento in termini di produzione,per un totale di 4,2 milioni tonnellate. Il tene-ro fa registrare addirittura un incremento del21 per cento, con un raccolto di 3,4 milioni ditonnellate. Il valore medio nazionale nel ter-zo trimestre dell’anno si è attestato a 258,92euro/t, ovvero il 12 per cento in più rispettoallo stesso periodo dello scorso anno. Nonaltrettanto bene, purtroppo, il frumento du-ro, con il prezzo a 269,01 euro/t e un calo del5 per cento. Per l’orzo la situazione è, in- ve-ce, rimasta sostanzialmente stabile, con unadiminuzione della produzione del 2,4 percento dovuta alla contrazione delle rese.Leggero aumento per la segale (+3 per cen-to). Sul fronte dei semi oleosi, le stime indica-no una diminuzione del girasole, e ancheper colza e soia si prospetta un calo rispetti-vamente del 24 per cento e del 14 per cen-to. Produzione in leggero aumento per il lat-te. Sebbene i dati degli ultimi due mesi nonsiano ancora ufficiali, la campagna supera i109 milioni di quintali consegnati a latterie ocaseifici italiani, in aumento rispetto all’an-nata precedente di circa il 2% tanto che glialleva- tori italiani dovranno fare attenzionea non sforare la propria quota. Il quantitativonazionale garantito, comprensivo delle ven-dite dirette, è di 111 milioni di quintali. Il prez-zo medio pa- gato agli allevatori dall’indu-stria casearia italiana è stato di 38.75 cente-simi di euro al litro e in questi giorni ci sononume- rose trattative per il rinnovo del prez-zo fermo ad una media di 38 centesimi benal di sotto dei costi di produzione alla stalla.

I wine kit su AmazonOccorre fermare la vendita su Amazon dei kit mira-

colosi che promettono di ottenere vini pregiati in pochigiorni facendo ricorso alle polverine, con grave dannoper le più prestigiose Doc italiane. E’ quanto chiedeColdiretti dopo aver scoperto che il popolare sito di e-commerce ha aperto una enoteca on line nella quale,oltre ai vini italiani, vengono commercializzati anchewine kit, le confezioni di vini in polvere che usano im-propriamente i nomi di denominazioni protette italiane.A prezzi variabili tra gli 80 e i 40 dollari si possono così –afferma Coldiretti – acquistare kit per produrre bottigliedi vino spacciato per le più prestigiose Doc italiane co-me il Barolo, Valpolicella, Montepulciano, Verdicchio,Chianti, Gewurztraminer oppure con nomi che evoca-no il made in Italy come il Tuscany rosso o improbabilimiscugli come il Frascati al cocco (white coconut fra-scati). Un fenomeno che - evidenzia Coldiretti - va fer-mato con il ritiro immediato dei wine kit dall’intero mer-cato comunitario, ma anche introducendo regole anti-contraffazione nel mondo dell’e-commerce per tutela-re i prodotti made in Italy.“Il vino si fa con l’uva prodotta in vigna e trasformatanella cantina e va eventualmente invecchiato secon-do precise regole e non si ottiene certo con le bustinein polvere dalle quali si realizzano miscugli che nonhanno neanche il diritto di chiamarsi con il nome delnettare di Bacco” ha affermato il presidente dellaColdiretti Sergio Marini. Sono necessarie quindi - affer-ma la Coldiretti - delle normative più stringenti per fer-mare uno scempio intollerabile che mette a rischiol’immagine e la credibilità dei nostri vini, che esprimo-no le capacità dei nostri agricoltori di produrre, conpassione e competenza, prodotti di qualità che valoriz-zano la tradizione, la cultura e il nostro territorio.

Con una nuova eroga-zione di 200 milioni di euro,che avverrà a partire dal 3dicembre, Regione Lom-bardia arriva ad anticiparealle aziende agricole il 90per cento dei fondi Pac (Po-litica agricola europea)2012. Lo ha annunciato laRegione. «Si tratta - ha spie-gato il presidente RobertoFormigoni - di un ulteriore 40per cento di anticipo, cheva ad aggiungersi al 50 percento già erogato nel luglioscorso. Una forte iniezione diliquidità (in tutto 450 milionidi euro) su cui potrannocontare le 31.000 aziendeagricole lombarde». Da no-tare che era già stato dispo-sto, nella prima metà diagosto, il pagamento del 90per cento della Pac alleaziende localizzate nei Co-muni mantovani colpiti dalsisma, attraverso una misurache ha concretamente e intempi brevissimi aiutatomolte aziende agricole col-pite dal sisma. La decisioneassunta - ha sottolineato laRegione - conferma ancora una volta il co-stante impegno nei confronti del compartoagricolo, che rappresenta uno dei settoritrainanti dell’economia lombarda e che sitrova ad affrontare una crisi molto difficile.L’erogazione del 90 per cento dei fondi vie-ne effettuata in anticipo, nonostante sia an-cora in corso l’aggiornamento della consi-stenza dei terreni aziendali, necessario pergarantire la massima equità e trasparenzanella concessione dei contributi europei.L’agenzia per le erogazioni in agricoltura(Agea), per conto della Commissione euro-pea, sta infatti verificando, mediante fotosatellitari, le reali estensioni dei terreni agrico-li e la loro corrispondenza con le superfici di-

chiarate, ai fini dell’accesso ai contributi del-la Pac. Una rilevazione che avviene ogni treanni ma che, a causa dei ritardi nella conse-gna delle fotointerpretazioni (la procedurainteressa oltre 1 milione di particelle catasta-li), rischiava di rallentare o bloccare il paga-mento del saldo del contributo. Il restante 10per cento sarà trattenuto, fino all’aggiorna-mento dei dati e all’approfondimento deisingoli casi di incongruenza tra superfici di-chiarate e superfici eleggibili che si dovesse-ro evidenziare, per le eventuali compensa-zioni sul contributo. Comunque, entro il mesedi gennaio, tutte le aziende che non avran-no situazioni di anomalia riceveranno anchel’ultima tranche del pagamento.

Sono prodotti che ingannano i consumatori e violano le norme comunitarie in materia di etichettatura

Vini in polvere, la guerra continuaL’Unione Europea li mette al bando, ma si possono acquistare liberamente anche su internet

Dopo il pronunciamento dellaCommissione Europea occorre prov-vedere immediatamente al ritiro dal-l’intero mercato comunitario dei “mi-racolosi” wine kit che promettono consemplici polveri di ottenere in pochigiorni vini dalle etichette piu’prestigiose come Chianti,Valpolicella, Frascati, Primiti-vo, Gewurztraminer, Barolo,Lambrusco o Montepulciano.E’ quanto ha affermato laColdiretti nel commentare ledichiarazioni del CommissarioEuropeo all’agricoltura Da-cian Ciolos che, in risposta aduna interrogazione parlamen-tare, ha affermato che “laCommissione è stata informa-ta delle pratiche commercialia cui si fa riferimento nell’inter-rogazione e, durante l’ultimariunione del Comitato di ge-stione dell’OCM unica, haprovveduto a informare le de-legazioni degli Stati membriche tali pratiche violano lenorme in materia di etichetta-tura nel settore vitivinicolo sta-bilite dalla legislazione europea. LaCommissione ha precisato che i pro-dotti in questione non possono esserecommercializzati utilizzando una de-nominazione di origine protetta (DOP)o un’indicazione geografica protetta(IGP), nemmeno attraverso una sem-plice evocazione del nome. Gli Statimembri devono adottare tutti i prov-vedimenti necessari a prevenire l’usoillecito del nome di una DOP o diun’IGP ritirando dal mercato tali pro-

dotti”. La Coldiretti stima che nei diver-si Paesi dell’Unione Europea almenoventi milioni di bottiglie di pseudo vinovengano ottenute attraverso wine kitprodotti in Canada ma anche in Sve-zia. Nel Paese scandinavo – riferisce la

Coldiretti - è stata scoperta una fabbri-ca che, a Lindome, vicino a Gote-borg, produce e distribuisce in tutto ilcontinente e del tutto indisturbata ol-tre 140mila wine kit all’anno dai quali siottengono circa 4,2 milioni di bottiglie.I wine kit della società Vinland vengo-no venduti con i marchi Cantina e Do-c’s che fanno esplicito riferimento allaproduzione italiana, ma anche ad unmarchio di qualità tutelato dall’UnioneEuropea, e promettono in soli 5 giorni

di ottenere in casa vini come Valpoli-cella, Lambrusco, Sangiovese o Primiti-vo, per i quali vengono addirittura for-nite le etichette da apporre sulle botti-glie. Una evidente anomalia sulla qua-le si è impegnato ad intervenire anche

il vicepresidente della Commis-sione Agricoltura del parlamen-to Svedese Bengt-AndersJohansson ai microfoni di JimmyGhione della trasmissione Stri-scia la Notizia. “Il vino si fa conl’uva prodotta in vigna e trasfor-mata nella cantina e va even-tualmente invecchiato secondoprecise regole e non si ottienecerto con le bustine in polveredalle quali si realizzano miscugliche non hanno neanche il dirittodi chiamarsi con il nome del net-tare di bacco. Abbiamo perquesto chiesto alle autorità na-zionali di intervenire immediata-mente anche attraverso l’Unio-ne Europea per fermare unoscempio intollerabile che mettea rischio con l’inganno l’immagi-ne e la credibilità dei nostri vinipiu’ prestigiosi conquistata nel

tempo grazie agli sforzi fatti per la valo-rizzazione di un prodotto che esprimequalità, tradizione, cultura e territorio”,ha affermato il presidente dellaColdiretti Sergio Marini nel sottolineareche “si tratta di un esempio eclatantedella superficialità con cui troppospesso in Europa si trattano i temi dellaqualità alimentare e della trasparenzadell’informazione ai consumatori sul-l’origine e sui processi che portano glialimenti sulle nostre tavole”.

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cità della domanda di mercato na-zionale. Oltre che dalla crisi congiun-turale dei consumi, la domanda in-terna risulta depressa anche dallatendenza strutturale che porta aduna costante riduzione dei consumipro-capite: Assoenologi stima per il2012 una ulteriore riduzione a 40 litripro-capite dai 42 litri del 2011 (biso-gna ricordare che negli anni settan-ta il consumo pro-capite sfiorava i120 litri). Molto più favorevole la situa-zione sui mercati esteri, dove la do-manda di vini italiani risulta partico-larmente sostenuta e gli operatoririescono a spuntare prezzi molto in-teressanti: il prezzo medio del vinovenduto all’estro è aumentato nel2012 del 22,3%. Il 2011 si è chiuso conun incremento delle esportazioni divino italiano del 12% in valore e del9% in volume rispetto al 2010. Tutta-via, non tutti i produttori riescono adaccedere ai mercati esteri, che sonoprerogativa delle aziende vitivinicolepiù strutturate in termini commercialie che vendono vini fortemente ca-ratterizzati dal punto di vista distinti-vo. La netta differenziazione che esi-ste tra mercato interno e mercatiesteri in termini di dinamica della do-manda e di prezzi di vendita, com-porta una altrettanto netta distinzio-ne in termini di performance econo-miche tra le aziende vitivinicole cheesportano e quelle che invece si ri-volgono solo al mercato interno.

in Lombardia è rimasta invariata ri-spetto all’anno precedente. Daquesto punto di vista il settore vitivini-colo lombardo è stato particolar-mente avvantaggiato dai risultatidella vendemmia 2011, in quanto hapotuto beneficiare dell’incrementodei prezzi di vendita causati dal caloproduttivo nazionale, senza peròaverlo subito direttamente. Perquanto riguarda la domanda dimercato si assiste ad un andamentonettamente differenziato tra do-manda a livello nazionale e doman-da estera.I produttori vitivinicoli lombardi conti-nuano a lamentare una scarsa toni-

le piogge di settembre. L’aumentodel fatturato è riconducibile al signifi-cativo incremento dei prezzi di ven-dita a livello nazionale, che ha inte-ressato sia i vini bianchi che quelli ros-si, con quotazoni che sono risultatedurante tutto il corso dell’anno sem-pre superiori rispetto a quelle del2011 a livello nazionale. La crescitadei prezzi del vino è stata causatadal forte calo produttivo della ven-demmia 2011 a livello nazionale. Dal-l’altro lato le quantità commercializ-zate dalle aziende vitivinicole lom-barde sono rimaste sostanzialmentecostanti, dal momento che, comeabbiamo visto, la produzione di vino

scorso (le stime più recenti indicanoun calo del 6%) e che quindi i prezziinternazionali sono destinati a salire.La qualità viene invece stimata ge-neralmente buona, con punte ten-denti all’ottimo. A livello di Lombar-dia le stime di ISMEA-UIV e di Assoe-nologi sono uguali e coincidono conquelle elaborate dalla DG Agricoltu-ra della Regione Lombardia: tutte in-dicano una diminuzione della pro-duzione di vino del 15% rispetto allavendemmia 2011. Secondo la DGAgricoltura della Regione Lombar-dia la produzione di vino della nostraregione dovrebbe quindi diminuiredi circa 200.000 hl, assestandosi sul li-vello di 1.116448 hl. La minore produ-zione è da imputare unicamente alcalo delle rese in uva (-13,6%), dalmomento che la superficie vitata èrimasta invariata (21.325 ha). Oltre alcaldo e alla siccità anche la grandi-ne ha causato una perdita rilevantedi produzione. Due in particolare so-no state le grandinate più dannose:una ha colpito la Valtellina a finemaggio causando in alcune zoneuna diminuzione della produzioneanche del 40%, soprattutto per il Gru-mello e l’Inferno. L’altra ha interessa-to l’Oltrepò Pavese nella zona colli-nare più occidentale. Anche in Lom-bardia la qualità attesa va dal buo-no al molto buono, con punte di ec-cellenza in Valcalepio e in Valtellina,soprattutto per le uve raccolte dopo

La vendemmia 2012 sarà ricorda-ta come la più scarsa degli ultimi de-cenni: le prime stime parlano di unaproduzione di vino a livello nazionalesotto la soglia dei 40 milioni di ettolitri,riportandoci ai livelli produttivi deglianni ’50. Le previsioni elaborate daISMEA e dall’Unione Italiana Vini sti-mano un calo della produzione di vi-no a livello nazionale dell’8% rispettoalla vendemmia del 2011, che giàera stata tra le più scarse degli ultimidecenni. La produzione di vino do-vrebbe quindi assestarsi intorno ai39,3 milioni di ettolitri. Leggermentepiù ottimiste le stime formulate da As-soenologi: -5,6%, con una produzio-ne di 40,3 milioni di quintali. La siccitàe il caldo eccessivo sono le causedel deludente risultato produttivo diquest’anno, mentre non hanno influ-ito cause non meteorologiche lega-te alle misure dell’OCM vino, quali leestirpazioni con premio o la vendem-mia verde. Il calo della produzione divino dovrebbe interessare anche lenazioni europee dirette concorrentidell’Italia sui mercati internazionali:per la Francia si stima infatti un calodel 16%, mentre per la Spagna leprevisioni sono di una riduzione del-l’8%. Se a ciò si aggiunge che a pri-mavera la vendemmia nell’EmisferoSud ha fatto registrare una flessioneproduttiva, possiamo prevedere chela produzione mondiale di vino nel2012 sarà inferiore a quella dell’anno

12 - Il Nuovo Grano Novembre 2012Scenari

I dati del terzo trimestre 2012 sono negativi, ma l’agricoltura lombarda resiste con le sue eccellenze alimentari

Crisi: qualità ed exportper far ripartire lo sviluppo

Ancora un trimestre negativo perl’agricoltura lombarda, che confer-ma la situazione di crisi in cui è en-trata a partire dall’inizio del 2012. E’quanto emerge dall’analisi con-giunturale sull’agricoltura lombar-da relativa al terzo trimestre 2012,realizzata da Unioncamere lombar-de. Numerosi sono i fattori negativiche hanno determinato questanuova situazione. In primo luogol’aumento dei costi di produzioneche ha interessato in particolare icereali e la soia, necessari per l’ali-mentazione del bestiame, nonchéle spese energetiche, in particolareil gasolio. A subirne gli effetti negati-vi sono state sia le imprese zootec-niche, che hanno visto crescerevertiginosamente i costi di alimen-tazione, sia le aziende di coltivazio-ne, che oltre all’aumento del prez-zo del gasolio (che rappresentauna delle principali voci di spesa)hanno subito l’incremento del prez-zo dei concimi e dei prodotti fitosa-nitari, strettamente collegati alla di-namica del prezzo del petrolio. Insecondo luogo si conferma la crisidei consumi alimentari. In generalela fase di recessione economicadel Paese e il calo del reddito di-sponibile incidono in maniera moltonegativa sui consumi delle famiglie,colpendo, con particolare durezzadall’inizio del 2012, anche i consumialimentari, tradizionalmente menosensibili alle variazioni del reddito di-sponibile. D’altro canto la recessio-ne economica influenza negativa-mente anche il “sentiment” deglioperatori agricoli, determinandoun netto peggioramento del climadi fiducia e un deterioramento del-le aspettative. La crisi, quindi, non èdovuta solo ad un calo del volumed’affari, ma è riconducibile soprat-tutto ad un problema di redditività.Nonostante il calo dei consumi ali-mentari i fatturati mostrano ancora

segni di tenuta, ma si assiste ad unacontinua erosione dei margini diprofitto dovuta al forte aumentodei costi di produzione, che deter-minano un sensibile peggioramen-to della ragione di scambio, poichénon vengono compensati dall’au-mento dei prezzi di vendita, che ri-sultano compressi dal calo dei con-sumi e dalla tendenza sempre piùdiffusa da parte dei consumatori dicercare di spendere di meno purmantenendo invariato il volume delcarrello della spesa. Si confermanopoi altri due fattori negativi: la fortevolatilità dei prezzi delle materie pri-me agricole, causata dai forti feno-meni speculativi che colpiscono le

borse merci mondiali e che rendepraticamente impossibile ogni atti-vità di programmazione da partedegli agricoltori, e la grave situazio-ne che caratterizza il credito in agri-coltura, sia in termini di accesso alcredito che di costo del denaro. Atutti questi fattori, già consideratinelle scorse indagini, se ne aggiun-gono altri emersi invece in questoultimo trimestre:• La grave siccità e il caldo ecce-zionale di questa estate, che han-no compromesso le coltivazioni ve-getali e hanno aumentato enor-memente i costi di irrigazione.• La situazione di crisi del settore dellatte alimentare, compresso tra

una crescita esponenziale dei costidi produzione e un prezzo del lattealla stalla bloccato su livelli tali danon essere in grado di coprire i costidiretti.•La vendemmia 2012 che è stataparticolarmente scarsa ed ha se-gnato una diminuzione significativadelle quantità di vino prodotto ri-spetto alla vendemmia del 2011(-15%).In una situazione caratterizzata so-prattutto da fattori negativi, emer-gono tuttavia alcuni elementi posi-tivi:• La tenuta del prezzo del GranaPadano, anche grazie agli effettidei programmi di autoregolamen-tazione produttiva messi in campodal Consorzio di tutela.•La ripresa del prezzo del latte spote la forte domanda di latte, cheperò non hanno determinato effettipositivi sul prezzo del latte alla stal-la, a causa dell’impossibilità di fissa-re un prezzo di riferimento in Lom-bardia per mezzo di un accordo in-terprofessionale.•La buona qualità delle uve rac-colte nella vendemmia 2012.• L’ottima performance delleesportazioni agroalimentari, cheper alcuni comparti sono state ingrado di compensare il calo deiconsumi interni.• L’ulteriore crescita delle già buo-ne quotazioni per i prezzi di venditadei bovini e dei suini da macello,due settori che finora non eranoancora veramente usciti dalla crisidel 2009Diminuisce la spinta produttiva delcomparto latte a livello nazionale:nei primi tre mesi della campagnalattiero-casearia 2012-2013 (aprile-giugno) l’incremento delle conse-gne era stato pari al +2,5%, nei duemesi successivi (i dati del mese disettembre non sono ancora dispo-nibili) la crescita si è ridotta al +0,86.

Anche a livello lombardo l’incre-mento produttivo si è dimezzato,passando da +3,09% a +1,59%. Suquesto rallentamento della cresci-ta della produzione di latte ha sicu-ramente inciso il caldo eccezionaledei mesi estivi, ma ancor di più hapesato la paura di dovere pagarele multe del sistema delle quote lat-te: la campagna lattiero-casearia2011-2012 si è chiusa con un quanti-tativo nazionale prodotto pratica-mente uguale alla quota assegna-ta all’Italia: si è andati vicinissimi aldovere pagare le multe. Questanotizia ha indotto i produttori a limi-tare la produzione, poiché era evi-dente che proseguendo con il rit-mo di crescita dei primi tre mesi sisarebbe dovuto inevitabilmentepagare le multe per la campagna2012-2013. Ovviamente anche ilcattivo andamento del mercatodel latte nel secondo trimestre2012, con un prezzo del latte spotche era sceso abbondantementesotto i 30 cent/l, ha contribuito a li-mitare la produzione.Per quanto riguarda gli allevamentilombardi si è verificato anche un ul-teriore motivo di freno dell’incre-mento produttivo: il Consorzio di Tu-tela del Consorzio del Grana Pada-no ha inasprito la contribuzione ag-giuntiva dovuta per le forme pro-dotte oltre le quote dell’autorego-lamentazione produttiva e ha deci-samente reso più str ingenti imeccanismi di calcolo delle multestesse. Nonostante ciò la produzio-ne di latte in Lombardia è cresciutapiù che nel complesso del territorionazionale: +1,59% contro +0,89%,confermando l’inversione di ten-denza che aveva caratterizzato ilsecondo trimestre 2012, quandodopo tre trimestri consecutivi l’in-cremento produttivo nazionale erastato superiore a quello regionalelombardo.

Secondo le prime stime la produzione nazionale sarà intorno ai 40 milioni di ettolitri, come negli anni Cinquanta

Vendemmia, meno vino ma più buonoIn Lombardia registrato un calo del 15 per cento: caldo, siccità e grandine le cause principali