Nuovogranofebbraio2014

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SOMMARIO 4 - Expo, al via il tour regionale 7 - Muzza, il calendario delle asciutte 8 - Nitrati, entro aprile la nuova mappa 9 - A luglio l’anticipo dei fondi Pac 10 - Federpensionati, festa per i 45 anni 12 - UeCoop, un patto per il lavoro 13 - Didattica, meno burocrazia 15 - Catasto e fisco per il fotovoltaico Poste Italiane SpA Spedizione in abb. postale 70x100 LO/MI FEBBRAIO 2014 l DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE VIA FILZI, 27/A 20124 MILANO TELEFONO 02/5829871 Terreni, ecco i nuovi Vam 2 ANNO XXII

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SOMMARIO 4 - Expo, al via il tour regionale 7 - Muzza, il calendario delle asciutte 8 - Nitrati, entro aprile la nuova mappa 9 - A luglio l’anticipo dei fondi Pac

10 - Federpensionati, festa per i 45 anni 12 - UeCoop, un patto per il lavoro 13 - Didattica, meno burocrazia15 - Catasto e fisco per il fotovoltaico

Poste Italiane SpA Spedizione in abb. postale 70x100 LO/MI FEBBRAIO 2014 l DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE VIA FILZI, 27/A 20124 MILANO TELEFONO 02/5829871

Terreni, ecco i nuovi Vam2AN

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COLDIRETTI INTERPROVINCIALE DI MILANO, LODI, MONZA E BRIANZAIndirizzo: via Fabio Filzi, 27 – Milano - Tel: 02.58.29.871 - Fax: 02.58.30.35.49Presidente: Alessandro Ubiali - Direttore: Giovanni Benedetti

UFFICIO ZONA DI ABBIATEGRASSOIndirizzo: Viale G. Sforza, 62 - Tel: 02.58.29.85.00 - Fax: 02.58.29.85.19Segretario di zona: Enzo LocatelliOrari di apertura uffici. lunedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; martedì: 9.00/12.30; mercoledì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; giovedì: 9.00/12.30; venerdì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00

UFFICIO ZONA DI CODOGNO Indirizzo: Via G. Carducci, 9 - Tel: 02.58.29.85.20 - Fax: 02.58.29.85.39Segretario di zona: Francesca ToscaniOrari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30; martedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; mercoledì: 9.00/12.30; giovedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; venerdì: 9.00/12.30

UFFICIO ZONA DI CUGGIONOIndirizzo: Viale Roma, 2 – Piazzale Kuster - Tel: 02.58.29.85.40 - Fax: 02.58.29.85.59Segretario di zona: Orfeo FavottoOrari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30; martedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; mercoledì: 9.00/12.30; giovedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; venerdì: 9.00/12.30

UFFICIO ZONA DI LODIIndirizzo: Via Haussmann, 11/i - Tel: 02.58.29.85.60 - Fax: 02.58.29.85.79Segretario di zona: Stefano BressaniOrari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30; martedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; mercoledì: 9.00/12.30; giovedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; venerdì: 9.00/12.30

RECAPITO DI MAGENTAIndirizzo: Via C. Cattaneo, 26 - Tel: 02.58.29.85.80 - Fax: 02.58.29.85.99Segretario di riferimento: Orfeo FavottoOrari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30Recapito Epaca, Anna Bardelli: martedì, mercoledì e giovedì 9.00/12.30

UFFICIO ZONA DI MELEGNANOIndirizzo: Via J. Lennon, 4 - Tel: 02.58.29.88.00 - Fax: 02.58.29.88.19Segretario di zona: Luigi SimonazziOrari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30 – 13.30/15.00; martedì 9.00/12.30 – 13.30/15.00; mercoledì: 9.00/12.30 – 13.30/15.00; giovedì 9.00/12.30 – 13.30/15.00; venerdì: 9.00/12.30 – 13.30/15.00

UFFICIO ZONA DI MELZOIndirizzo: Via C. Colombo, 37/a - Tel: 02.58.29.88.20 - Fax: 02.58.29.88.39Segretario di zona: Sergio MeroniOrari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; martedì: 9.00/12.30; mercoledì: 9.00/12.30; giovedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; venerdì: 9.00/12.30

UFFICIO ZONA DI MILANOIndirizzo: Via F. Filzi, 27 - Tel: 02.58.29.871 - Fax: 02.58.30.35.49Segretario di zona: Luigi SimonazziOrari di apertura uffici fiscale e CAA: lunedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; martedì: 9.00/12.30; mercoledì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; giovedì: 9.00/12.30; venerdì: 13.30/17.00

Uffici Epaca: via Patecchio, 2 - Tel: 02.58.29.87.63orari di apertura: lunedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; martedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; mercoledì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; giovedì: 9.00/12.30 . 13.30/17.00; venerdì: 9.00/12.30

UFFICIO ZONA DI VILLASANTAIndirizzo: Via E. Mattei, 2 – Tel: 02.58.29.88.40 - Fax: 02.58.29.88.59Segretario di zona: Tiziano TencaOrari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30; martedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; mercoledì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; giovedì*: 9.00/12.30; venerdì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00

* L’Ufficio Epaca rimane chiuso il giovedì per tutta la giornata

DIRETTORE RESPONSABILEGiovanni Benedetti

DIREZIONEe AMMINISTRAZIONE

Via F. Filzi, 27/A - MILANO02 5829871 (r.a.)

REDAZIONEDaniela Maggi

REGISTRAZIONE TRIBUNALEdi MILANO

n. 82 dell’8/02/1992

HANNO COLLABORATOA QUESTO NUMERO:

Fabio Bonaccorso Pierluigi Castiglioni

PROGETTO GRAFICOe IMPAGINAZIONE

PMP - Lodi

FOTOGRAFIEArchivio “il Cittadino”

STAMPALitostampa Istituto Grafico srl

Bergamo

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scrivere una mail all'indirizzo:

[email protected]

La Coldiretti Interprovincialetra Milano, Lodi, Monza e Brianza

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3febbraio 2014

TESSERA

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TESSERAMENTO

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EXPO

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L’esposizione universale 2015 si presenta ai cittadini lombardi. Sabato 22 febbraio è partito da

Brescia il “Lombardia Expo Tour”, il viaggio in tutte le province lombar-de a base di cibo e musica organiz-zato da Regione Lombardia e Col-diretti Lombardia per far conoscere l’Expo 2015. Un farmers’ market con 80 produttori italiani, laborato-ri gastronomici per i più piccoli, il casoncello gigante e il concerto del cantautore lombardo Davide Van De Sfroos sono stati gli ingredienti della prima tappa del tour. Spazio anche a un momento di riflessione con il convegno “L’agricoltura verso il 2015” dove hanno partecipato il Presidente Nazionale Coldiretti, Ro-berto Moncalvo, il Presidente di Col-diretti Lombardia, Ettore Prandini, il Presidente Roberto Maroni, l’asses-sore regionale all’agricoltura Gianni Fava, il presidente della Commissio-ne Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, Paolo De Ca-stro, il sottosegretario all’Expo del Consiglio lombardo, Fabrizio Sala, e Angelo Zucchi, capo segreteria del neo ministro dell’Agricoltura Mau-rizio Martina. “L’Expo è l’occasione più importante che la Lombardia e il Paese avranno per i prossimi vent’anni per mettere al centro il ruolo del comparto agroalimentare – spiega Ettore Prandini, presiden-te di Coldiretti Lombardia – Questo settore è l’unico che, in un periodo di grande difficoltà, ha tenuto sia sotto il punto di vista economico,

Parte da Brescia il tour organizzato da Regione e Coldiretti

L’Expo 2015 si presenta ai cittadiniPrandini: “Al centro la tutela e la valorizzazione dell’agroalimentare”

aumentando le esportazioni, sia in termini occupazionali. Se lo raffor-ziamo ulteriormente può essere la chiave di volta per l’uscita definitiva dalla crisi economica e per rilancia-re con forza il ruolo che l’agricol-tura ha in questo paese, ruolo che spesso e volentieri è sottovalutato”. Per il Presidente Nazionale di Col-diretti Roberto Moncalvo, che ha preso parte al convegno, Expo “è l’occasione per l’Italia di mostrare il modello di sviluppo della nostra agricoltura legato alla distintività e alla qualità delle nostre produzioni”. Brescia è stata scelta come prima tappa del tour sia perché è la pri-ma provincia agricola lombarda, sia perché è stata la prima ad aderire al progetto Expo che non sarà sol-tanto Milano, ma come ha ricordato il governatore Roberto Maroni sarà tutta la Lombardia: “Dobbiamo fare

in modo che i milioni di visitatori che verranno in Lombardia nei sei mesi di Expo tornino anche nei sei anni successivi. Expo 2015 deve essere un impulso al turismo, alle tante bellezze che abbiamo e al no-stro ‘made in Lombardy’ per quanto riguarda il nostro agro-alimentare. Per questo oggi siamo qui insieme alla Coldiretti, perché la Lombardia è la prima regione agricola d’Ita-lia”. Educazione alimentare e tutela del Made in Italy saranno tra i fo-cus principali che Expo 2015 porrà all’attenzione mondiale nei sei mesi dell’evento. Gianni Fava, assessore all’Agricoltura di Regione Lombar-dia, ha ricordato la battaglia comu-ne con Coldiretti per la tracciabilità degli alimenti “La difficoltà di vede-re tutelate bontà, specificità - ha detto Fava - resta una delle criticità da affrontare. Proprio con Coldiret-ti sul tema della contraffazione il rapporto è di lunga data. Insieme presentammo la prima relazione sul tema, a testimonianza dell’attenzio-ne che l’organizzazione ha sempre dimostrato verso quello che consi-dero il problema principale: ricono-scimento e tutela della tipicità delle nostre produzioni”.I relatori del convegno sul futuro dell’agricoltura

Molta gente al farmers’ market di Campagna Amica in piazza Vittoria

Birra artigianale del milanese

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5febbraio 2014

EXPO 2015

Brescia da record:maxi casoncello lungo 10 metri

Dodici tappe per le olimpiadi del cibo:dagli gnocchi alla corsa col grana

Dodici tappe per le “Olimpiadi dell’Italian Food”. Dopo quella che si è svolta il 22 febbraio

2014 in piazza Vittoria a Brescia, nei prossimi mesi esperti e consumato-ri si sfideranno in tutti i capoluoghi di provincia sui principali prodotti agroalimentari della Lombardia: dal miele all’olio, dal grana al riso, dai formaggi ai salami, dal vino ai fiori. E se a Brescia si è svolta una gara di casoncelli, il 23 marzo a Bergamo la sfida sarà quella di riconoscere nel minor tempo possibile il maggior numero di formaggi Dop disposti su un tagliere. Il 12 aprile a Pavia il protagonista sarà il risotto, con una gara di cottura e giudizio fina-le sul piatto migliore, il 18 maggio a Milano toccherà alla corsa con il grana padano, il 15 giugno a Como i maestri delle candele con la cera d’api si sfideranno in una prova di abilità, mentre il 5 luglio a Monza si torna in cucina con le patate e con una competizione dedicata a chi prepara il maggior numero di gnoc-chi in 15 minuti. Il 14 settembre a Mantova sarà la zucca la regina della tappa dell’Expotour con prove

di abilità legate allo svuotamento delle zucche e poi alla preparazione di un risotto, mentre il 5 ottobre a Lecco ci sarà la sfida sui mille usi dell’olio. Il 23 novembre a Cremona si terrà la sfida del salame, men-tre l’11 gennaio 2015 a Sondrio i “pressure test” saranno due: uno dedicato alla preparazione dei piz-zoccheri e l’altro chiamato “Dalla botte alla bottiglia” con una gara di imbottigliamento basata su velocità e precisione. Nel conto alla rovescia che porterà alla cerimonia di avvio dell’Expo, il 22 febbraio 2015 a Lodi si sfideranno i maestri della “raspa” e il 15 marzo 2015 a Varese ci sarà la gara di abilità nella costruzione di un giardino verticale. “Con queste iniziative – spiega Alessandro Ubia-li, Presidente della Coldiretti Inter-provinciale – Coldiretti Lombardia vuole raccontare i tesori enogastro-nomici della nostra regione, farli conoscere e riconoscere, in vista di una manifestazione come l’Expo basata non tanto sulla globalizza-zione del gusto ma sulla diffusione globalizzata della consapevolezza del cibo e dei territori”.

Un casoncello da record per la prima tappa dell’Expotour lom-bardo. A Brescia è stato realiz-zato il “casoncello” più grande del mondo. Il pezzo unico della tipica pasta ripiena bresciana è lungo 10 metri, largo un metro, spesso oltre 50 centimetri e ha un peso di circa 35 chili. Per realizzarlo – spiega la Coldiret-ti Lombardia - ci sono voluti 20 chili di farina, 100 uova e 15 chili di ripieno tradizionale con pane grattugiato, formaggio ed erbet-te. Per stendere la pasta è stato usato un mega mattarello spe-ciale lungo due metri, costruito da un artigiano locale.

Per saperne di piùGuarda il video dell’evento su youtube.com/coldirettilombardia

La fotogallery completa la trovi sulla pagina facebook di Coldi-retti Lombardia

I formaggi della zona della Martesana

Il casoncello dei record

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Come ogni anno, tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, le Commissioni Provinciali Espro-

pri hanno deliberato i valori agricoli medi da assumere come riferimen-to nelle procedure espropriative. La competenza territoriale della nostra federazione provinciale riguarda le Provincie di Milano, Lodi e Monza Brianza e pertanto esprimiamo rap-presentanza in tutte e tre le Com-missioni. Il Vam indica il valore che il bene terra assume nelle tratta-zioni di compravendita e si cerca di identificarlo assumendo informazio-ni a livello territoriale del mercato fondiario. In generale, i valori de-terminati per un certo anno fanno riferimento a quello che è successo

Confermati i prezzi 2013 per l’andamento stagnante del mercato

Fissati i Valori Agricoli Medi per il 2014Parificata la regione agraria 1 di Lodi con la numero 6 di Milano

sul mercato l’anno precedente. Dal-la lettura delle tabelle 2014 si può notare la sostanziale riconferma dei valori del 2013, un risultato frutto di un mercato fondiario statico, delle transizioni di compravendita ridotte ai minimi termini a causa della scar-sa domanda e offerta di terra. Nello specifico: per i Vam della provincia di Milano sono stati completamen-te confermati i valori del 2013; per la provincia di Monza Brianza sono stati apportati alcuni aggiustamenti ai valori dei seminativi e dei prati; per la provincia di Lodi la compo-nente agricola è riuscita a ridurre il divario del valore dei seminativi irrigui e dei prati irrigui della regio-ne agraria 1 nei confronti dei pari

tipi di coltura della regione agraria 6 della provincia di Milano, mentre sono stati confermati i valori delle altre due regioni agrarie. Nel 2012 e nel 2013, come forse ricordere-te, la Coldiretti Interprovinciale ave-va sempre sostenuto la necessità di questo allineamento, ma aveva sempre ottenuto la contrarietà dei rappresentanti istituzionali e degli Ordini professionali di architetti ed ingegneri. Quest’anno, invece, an-che la Provincia di Lodi ha fatto pro-prie le istanze del mondo agricolo, riconoscendo che era assurdo avere dei Vam così diversi per due regioni agrarie (la 1 di Lodi e la 6 di Milano) divise solo da una linea amministra-tiva e tra di loro omogenee.

Vam agricoli provincia di Milano per l’anno 2014 (1)

N° TIPI DI COLTURA REGIONE AGRARIA

N.1 €/MQ (3)

REGIONE AGRARIA

N.2 €/MQ (3)

REGIONE AGRARIA

N.1 €/MQ (3)

REGIONE AGRARIA

N.1 €/MQ (3)

REGIONE AGRARIA

N.1 €/MQ (3)

REGIONE AGRARIA

N.1 €/MQ (3)

REGIONE AGRARIA

N.1 €/MQ (3)

REGIONE AGRARIA

N.1 €/MQ (3)

1 Seminativo 5,71 5,71 5,71 5,59 6,21 5,66 5,55 4,81 2 Seminativo

Irriguo 6,78 6,78 6,78 7,24 7,84 7,71 7,15 6,18

3 Prato 5,71 5,71 5,71 5,59 6,21 5,66 5,55 4,81 4 Prato irriguo

o a marcita 6,78 6,78 6,78 7,24 7,84 7,71 7,15 6,18

5 Orto 7,90 7,90 7,90 7,04 7,72 7,26 6.95 7,42 6 Orto irriguo 12,45 12,94 12,45 11,63 13,58 12,61 11,37 11,73 7 Frutteto (2) 7,82 7,82 7,84 = 9,41 9,23 = 8,79 8 Vigneto (2) 6,19 6,19 6,19 = = = = 7,10 9 Vigneto

Specializzato (D.O.C.) (2)

= = = = = = = 11,94

10 Incolto produttivo

2,80 2,80 2,80 2,61 3,28 2,94 2,54 2,64

11 Pioppeto (2) 5,23 5,23 5,23 4,71 6,02 5,92 4,65 4,93 12 Bosco (2) 2,90 2,90 2,90 2,68 3,25 2,90 2,61 2,74 13 Colture

florovivaistiche (2)

14,49 14,49 14,49 12,94 15,30 13,94 12,79 12,56

NOTE: (1) I valori riferiti all’anno 2014, sono stati approvati nella seduta del 04/02/2014 (2) I valori relativi ai tipi di colture di cui ai numeri d’ordine 7,8,9,11,12 e 13 si riferiscono al solo terreno nudo; il soprassuolo dovrà essere valutato a parte. (3) I valori sono espressi in euro/mq ed arrotondati a due decimali REGIONE AGRARIA N. 1 – PIANURA DI LEGNANO: 16 COMUNI Arconate, Buscate, Busto Garolfo, Canegrate, Castano Primo, Cerro Maggiore, Dairago, Legnano, Magnago, Nosate, Parabiago, Rescaldina, San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona, Vanzaghello, Villa Cortese. REGIONE AGRARIA N. 2 – PIANURA DI SEVESO: 5 COMUNI Cesate, Garbagnate Milanese, Paderno Dugnano, Senago, Solaro. REGIONE AGRARIA N. 3 – PIANURA DI MONZA: 9 COMUNI Basiano, Cambiago, Carugate, Grezzago, Masate, Pozzo d’Adda, Trezzano Rosa, Trezzo sull’Adda, Vaprio d’Adda. REGIONE AGRARIA N. 4 – PIANURA DEL CANALE VILLORESI: 27 COMUNI Arese, Arluno, Bareggio, Bernate Ticino, Boffalora sopra Ticino, Casorezzo, Cassinetta di Lugagnano, Corbetta, Cornaredo, Cuggiono, Inveruno, Lainate, Magenta, Marcallo con Casone, Mesero, Nerviano, Ossona, Pero, Pogliano Milanese, Pregnana Milanese, Rho, Robecchetto con Induno, Santo Stefano Ticino, Sedriano, Turbigo, Vanzago, Vittuone. REGIONE AGRARIA N. 5 – PIANURA DI MILANO: 17 COMUNI

COMMISSIONE PROVINCIALE ESPROPRI DELLA PROVINCIA DI

MONZA E DELLA BRIANZA Tabella dei Valori Agricoli Medi dei terreni valevole per l’anno 2014

(ex art. 41 comma 4 del D.P.R. n. 327/2001 e successive modifiche ed integrazioni)

N. TIPI DI CULTURA Regione Agraria N. 1

Euro/mq. Regione Agraria N. 2

Euro/mq. Regione Agraria N. 3

Euro/mq. Regione Agraria N. 4

Euro/mq. 1 Seminativo 5,90 6,00 6,00 6,00 2 Seminativo Irriguo 6,84 6,84 6,96 7,81 3 Prato 5,90 6,00 6,00 6,00 4 Prato Irriguo e Marcita 6,84 6,84 6,96 7,81 5 Orto 7,98 7,98 8,12 7,46 6 Orto Irriguo 12,56 13,06 12,80 12,97 7 Frutteto 7,89 7,89 8,06 9,52 8 Vigneto 6,25 6,25 6,37 -------- 9 Incolto Produttivo 2,71 2,71 2,75 2,88 10 Pioppeto 5,28 5,28 5,38 6,08 11 Bosco 2,79 2,79 2,85 2,85 12 Colture Florovivaisti. 14,62 14,62 14,91 14,33

NOTE 1) I valori riferiti all’anno 2014, sono stati approvati nella seduta del 28/01/2014;

2) I valori relativi ai tipi di colture di cui ai numeri 7 – 8 -10-11-12 si riferiscono al solo terreno nudo, il soprassuolo dovrà essere valutato a parte;

3) I valori sono espressi in €../mq. ed arrotondati a due decimali.

REGIONE AGRARIA N. 1 – Brianza Milanese (12 Comuni): Besana in Brianza, Briosco, Camparada, Carate Brianza, Correzzana, Giussano, Lesmo, Renate, Triuggio, Usmate Velate, Veduggio con Colzano, Verano Brianza; REGIONE AGRARIA N. 2 – Pianura del Seveso (22 Comuni): Albiate, Barlassina, Biassono, Bovisio Masciago, Ceriano Laghetto, Cesano Maderno, Cogliate, Desio, Lazzate, Lentate sul Seveso, Limbiate, Lissone, Macherio, Meda, Misinto, Muggiò, Nova Milanese, Seregno, Seveso, Sovico, Varedo, Vedano al Lambro; REGIONE AGRARIA N. 3 – Pianura di Monza (20 Comuni): Agrate Brianza, Aicurzio, Arcore, Bellusco, Bernareggio, Burago di Molgora, Busnago, Caponago, Carnate, Cavenago in Brianza, Concorezzo, Cornate d’Adda, Mezzago, Monza, Ornago, Roncello, Ronco Briantino, Sulbiate, Villasanta, Vimercate; REGIONE AGRARIA N. 4 – Pianura tra il Lambro e l’Adda (1 Comune): Brugherio.

Vam agricoli provincia di Milano per l’anno 2014 (1)

N° TIPI DI COLTURA REGIONE AGRARIA

N.1 €/MQ (3)

REGIONE AGRARIA

N.2 €/MQ (3)

REGIONE AGRARIA

N.1 €/MQ (3)

REGIONE AGRARIA

N.1 €/MQ (3)

REGIONE AGRARIA

N.1 €/MQ (3)

REGIONE AGRARIA

N.1 €/MQ (3)

REGIONE AGRARIA

N.1 €/MQ (3)

REGIONE AGRARIA

N.1 €/MQ (3)

1 Seminativo 5,71 5,71 5,71 5,59 6,21 5,66 5,55 4,81 2 Seminativo

Irriguo 6,78 6,78 6,78 7,24 7,84 7,71 7,15 6,18

3 Prato 5,71 5,71 5,71 5,59 6,21 5,66 5,55 4,81 4 Prato irriguo

o a marcita 6,78 6,78 6,78 7,24 7,84 7,71 7,15 6,18

5 Orto 7,90 7,90 7,90 7,04 7,72 7,26 6.95 7,42 6 Orto irriguo 12,45 12,94 12,45 11,63 13,58 12,61 11,37 11,73 7 Frutteto (2) 7,82 7,82 7,84 = 9,41 9,23 = 8,79 8 Vigneto (2) 6,19 6,19 6,19 = = = = 7,10 9 Vigneto

Specializzato (D.O.C.) (2)

= = = = = = = 11,94

10 Incolto produttivo

2,80 2,80 2,80 2,61 3,28 2,94 2,54 2,64

11 Pioppeto (2) 5,23 5,23 5,23 4,71 6,02 5,92 4,65 4,93 12 Bosco (2) 2,90 2,90 2,90 2,68 3,25 2,90 2,61 2,74 13 Colture

florovivaistiche (2)

14,49 14,49 14,49 12,94 15,30 13,94 12,79 12,56

NOTE: (1) I valori riferiti all’anno 2014, sono stati approvati nella seduta del 04/02/2014 (2) I valori relativi ai tipi di colture di cui ai numeri d’ordine 7,8,9,11,12 e 13 si riferiscono al solo terreno nudo; il soprassuolo dovrà essere valutato a parte. (3) I valori sono espressi in euro/mq ed arrotondati a due decimali REGIONE AGRARIA N. 1 – PIANURA DI LEGNANO: 16 COMUNI Arconate, Buscate, Busto Garolfo, Canegrate, Castano Primo, Cerro Maggiore, Dairago, Legnano, Magnago, Nosate, Parabiago, Rescaldina, San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona, Vanzaghello, Villa Cortese. REGIONE AGRARIA N. 2 – PIANURA DI SEVESO: 5 COMUNI Cesate, Garbagnate Milanese, Paderno Dugnano, Senago, Solaro. REGIONE AGRARIA N. 3 – PIANURA DI MONZA: 9 COMUNI Basiano, Cambiago, Carugate, Grezzago, Masate, Pozzo d’Adda, Trezzano Rosa, Trezzo sull’Adda, Vaprio d’Adda. REGIONE AGRARIA N. 4 – PIANURA DEL CANALE VILLORESI: 27 COMUNI Arese, Arluno, Bareggio, Bernate Ticino, Boffalora sopra Ticino, Casorezzo, Cassinetta di Lugagnano, Corbetta, Cornaredo, Cuggiono, Inveruno, Lainate, Magenta, Marcallo con Casone, Mesero, Nerviano, Ossona, Pero, Pogliano Milanese, Pregnana Milanese, Rho, Robecchetto con Induno, Santo Stefano Ticino, Sedriano, Turbigo, Vanzago, Vittuone. REGIONE AGRARIA N. 5 – PIANURA DI MILANO: 17 COMUNI Baranzate, Bollate, Bresso, Cesano Boscone, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Cormano, Corsico, Cusano Milanino, Milano, Novate Milanese, Peschiera Borromeo, San Donato Milanese, Segrate, Sesto San Giovanni, Settimo Milanese, Vimodrone. REGIONE AGRARIA N. 6 – PIANURA TRA LAMBRO ED ADDA: 31 COMUNI Bellinzago Lombardo, Bussero, Carpiano, Cassano d’Adda, Cassina de Pecchi, Cernusco sul Naviglio, Cerro al Lambro, Colturano, Dresano, Gessate, Gorgonzola, Inzago, Liscate, Locate Triulzi, Mediglia, Melegnano, Melzo, Opera, Pantigliate, Paullo, Pessano con Bornago, Pioltello, Pozzuolo Martesana, Rodano, San Giuliano Milanese, San Zenone al Lambro, Settala, Tribiano, Trucazzano, Vignate, Vizzolo Predabissi. REGIONE AGRARIA N. 7 – PIANURA TRA TICINO E LAMBRO: 28 COMUNI Abbiategrasso, Albairate, Assago, Basiglio, Besate, Binasco, Bubbiano, Buccinasco, Calvignasco, Casarile, Cisliano, Cusago, Gaggiano, Gudo Visconti, Lacchiarella, Morimondo, Motta Visconti, Noviglio, Ozzero, Pieve Emanuele, Robecco sul Naviglio, Rosate, Rozzano, Trezzano sul Naviglio, Vermezzo, Vernate, Zelo Surrigone, Zibido San Giacomo. REGIONE AGRARIA N. 8 – PIANURA DI CODOGNO: 1 COMUNE San Colombano al Lambro

COMMISSIONE PROVINCIALE ESPROPRI DELLA PROVINCIA DI

MONZA E DELLA BRIANZA Tabella dei Valori Agricoli Medi dei terreni valevole per l’anno 2014

(ex art. 41 comma 4 del D.P.R. n. 327/2001 e successive modifiche ed integrazioni)

N. TIPI DI CULTURA Regione Agraria N. 1

Euro/mq. Regione Agraria N. 2

Euro/mq. Regione Agraria N. 3

Euro/mq. Regione Agraria N. 4

Euro/mq. 1 Seminativo 5,90 6,00 6,00 6,00 2 Seminativo Irriguo 6,84 6,84 6,96 7,81 3 Prato 5,90 6,00 6,00 6,00 4 Prato Irriguo e Marcita 6,84 6,84 6,96 7,81 5 Orto 7,98 7,98 8,12 7,46 6 Orto Irriguo 12,56 13,06 12,80 12,97 7 Frutteto 7,89 7,89 8,06 9,52 8 Vigneto 6,25 6,25 6,37 -------- 9 Incolto Produttivo 2,71 2,71 2,75 2,88 10 Pioppeto 5,28 5,28 5,38 6,08 11 Bosco 2,79 2,79 2,85 2,85 12 Colture Florovivaisti. 14,62 14,62 14,91 14,33

NOTE 1) I valori riferiti all’anno 2014, sono stati approvati nella seduta del 28/01/2014;

2) I valori relativi ai tipi di colture di cui ai numeri 7 – 8 -10-11-12 si riferiscono al solo terreno nudo, il soprassuolo dovrà essere valutato a parte;

3) I valori sono espressi in €../mq. ed arrotondati a due decimali.

REGIONE AGRARIA N. 1 – Brianza Milanese (12 Comuni): Besana in Brianza, Briosco, Camparada, Carate Brianza, Correzzana, Giussano, Lesmo, Renate, Triuggio, Usmate Velate, Veduggio con Colzano, Verano Brianza; REGIONE AGRARIA N. 2 – Pianura del Seveso (22 Comuni): Albiate, Barlassina, Biassono, Bovisio Masciago, Ceriano Laghetto, Cesano Maderno, Cogliate, Desio, Lazzate, Lentate sul Seveso, Limbiate, Lissone, Macherio, Meda, Misinto, Muggiò, Nova Milanese, Seregno, Seveso, Sovico, Varedo, Vedano al Lambro; REGIONE AGRARIA N. 3 – Pianura di Monza (20 Comuni): Agrate Brianza, Aicurzio, Arcore, Bellusco, Bernareggio, Burago di Molgora, Busnago, Caponago, Carnate, Cavenago in Brianza, Concorezzo, Cornate d’Adda, Mezzago, Monza, Ornago, Roncello, Ronco Briantino, Sulbiate, Villasanta, Vimercate; REGIONE AGRARIA N. 4 – Pianura tra il Lambro e l’Adda (1 Comune): Brugherio.

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7febbraio 2014

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Muzza, via ai lavori 2014Asciutta tra febbraio e aprile

Villoresi, nuova sede a Parabiago

Tramite una nota ufficiale, il Consorzio Bonifica Muzza Bas-sa Lodigiana informa che nel

2014 la portata del Canale Muzza, per l’intero suo percorso da Cassano d’Adda al terminal di Massalengo, sarà opportunamente regolata sen-za che il Canale sia posto in totale asciutta. Per consentire l’esecuzio-ne dei lavori di manutenzione della rete, le derivazioni potranno chiude-re le rispettive bocche di presa nei seguenti periodi: 24 febbraio – 22 aprile; 22 settembre – 24 novembre. Qualora si rendesse necessario ap-portare modifiche al programma, il Consorzio ne darà tempestiva informazione. Inoltre, il Consorzio

ha reso noto che quest’anno conti-nueranno i lavori di ristrutturazione irriguo idraulica riguardanti alcuni canali ricadenti nel Comprenso-rio del Consorzio e per tale motivo potrebbe rendersi necessaria una riduzione o sospensione anche par-ziale dell’acqua jemale o un ritardo nell’erogazione per i mesi di aprile e maggio. Gli utenti interessati in tal senso sono pregati di darne solle-cita comunicazione, in particolare quelli con coltivazioni che necessita-no eventualmente di un’irrigazione anticipata rispetto alle colture tra-dizionali (tabacco, ortaggi, etc). Nel caso il Consorzio provvederà alla necessaria distribuzione idrica.

Sono stati consegnati il giorno 3 febbraio 2014 i lavori per il risanamento conservativo del deposito di Para-biago di proprietà del Consorzio ETVilloresi, situato in frazione Villastanza. Si tratta di un nuovo investi-mento per ammodernare il patrimonio immobiliare, il primo passo di un programma più vasto destinato, in particolare, a migliorare la funzionalità e l’efficienza della principale base operativa sul canale Villoresi a Parabiago. L’intervento, che sarà completamente au-

Uffici Coldiretti:cambio a MagentaCome comunicato sullo scorso numero de “Il Nuovo Grano” di gennaio 2014, a partire dal primo febbraio di quest’an-no i servizi finora offerti dalla zona di Magenta sono sta-ti assorbiti dagli uffici di Ab-biategrasso e di Cuggiono. Questo progetto – spiegano i vertici della Coldiretti Interpro-vinciale - rientra in un più am-pio percorso di ristrutturazione generale, volta a migliorare i servizi rivolti ai nostri soci. Nello specifico, la zona di Abbia-tegrasso è il nuovo riferimento per gli agricoltori residenti nei Comuni di: Rho, Settimo Mi-lanese, Cornaredo, Bareggio, Sedriano, Vittuone, Corbetta e Pero. Gli uffici zona di Abbiate-grasso si trovano in Viale G. Sfor-za, 62 (tel. 02/58.29.85.00 Se-gretario di Zona Enzo Locatelli). A Rho rimane aperto il re-capito di zona, tutti i lunedì e i mercoledì mattina, dalle ore 9.00 alle ore 12.00, pres-so il Centro Mast Polifunzio-nale di Via San Martino 22. Allo stesso modo l’ufficio zona di Cuggiono, che si trova in via Roma, 2 (Tel. 02/58.29.85.40 – Segretario di Zona Orfeo Fa-votto) dal primo febbraio segue i soci che abitano nei seguenti paesi: Pregnana Milanese, Me-sero, Bolffalora Sopra Ticino, Marcallo con Casone, Magenta, Ossona, Santo StefanoTicino, Arluno, Vanzago, Pogliano Mi-lanese, Robecco Sul Naviglio, Lainate, Nerviano. Rimane at-tivo presso l’ufficio di Magenta tutti i lunedì mattina il recapito di zona, con la presenza del Se-gretario e il servizio Epaca con la Sig. Anna Bardelli.

tofinanziato con le risorse economiche consortili, per un importo dei lavori di progetto pari a 343 mila euro, trasformerà il deposito in un edificio polifunzionale da adibire ad uffici ma anche a servizio degli operai impegnati quotidianamente sul territorio. Considera-ta la sua ubicazione, particolarmente favorevole, pro-prio sul percorso dell’Anello Verde-Azzurro dell’Expo, la struttura è destinata successivamente ad ospitare servizi al pubblico.

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Milano, food fashion a Km zero

Entro aprile pronta una nuova mappa dei nitrati:così si salveranno migliaia di posti di lavoro

Stop consumo di suolo Riformulare le zone vulnerabili in Lombardia entro il prossimo aprile. E’ l’impegno preso dalla

Regione e dall’assessorato dell’agri-coltura, che punta ad avere anche un’interlocuzione diretta con l’Unione Europea per un parere indispensabile senza allungare ulteriormente i tem-pi. “La nuova mappa – ha fatto sa-pere l’assessore regionale all’Agricol-tura Gianni Fava – è stata preparata in base agli studi portati avanti dalle nostre strutture, dall’Università di Mi-lano, dall’Ersaf insieme alla Coldiretti. Siamo arrivati a un risultato che ri-definisce l’origine dell’azoto presente nelle acque, la capacità di assorbi-mento dei suoli e la gestione delle aziende agricole. Si tratta del primo studio di questo tipo dopo oltre 20 anni di discussione sulla gestione dei nitrati e sarà un documento strategi-co per il confronto sia con il Governo di Roma che con l’Unione Europea a Bruxelles”. Come da sempre sostenu-to dalla Coldiretti Regionale, anche dall’assessorato all’agricoltura regio-nale spiegano come non sia possi-bile applicare una norma europea vecchia di vent’anni, che in questi decenni non è stata sottoposta ad al-cun aggiornamento. Rivedere le zone vulnerabili ai nitrati e individuare una nuova mappa sui territori di pianu-ra della Lombardia permetterebbe di mettere in sicurezza un settore che conta oltre 17.000 allevamenti, con 1,5 milioni di bovini e 4,5 milioni di suini. “La nuova mappa nitrati che abbiamo disegnato – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia – garantirà la vita del si-stema zootecnico lombardo e la cor-

retta gestione dei reflui sul territorio. Non dimentichiamo che le aree vul-nerabili applicate fino a oggi fanno ri-ferimento a una situazione di oltre 20 anni fa, scritta sulla carta da qualche burocrate e senza approfondire se gli eventuali punti critici fossero dovuti agli scarichi industriali e civili, più che all’agricoltura. Finalmente, grazie alla collaborazione con regione Lom-bardia stiamo riuscendo a chiude-re questa ferita”. “Il risultato fin qui raggiunto – conclude Prandini – è la conferma degli impegni presi con noi dal Presidente Maroni e dall’asses-sore Fava all’inizio della legislatura e che sono stati rispettati. Il prossimo obiettivo deve essere quello di arri-vare prima possibile a una ridefinizio-ne e approvazione dei parametri di spandimento per gli allevamenti”.

Ridurre il consumo del suolo, privilegiando il riuso di aree e strutture dismesse, degradate o sottoutilizzate, con l’obiettivo di salvaguardare le zone ancora non urbanizzate della Lombar-dia. E’ quanto prevede il Proget-to di legge regionale dedicato alla riduzione del consumo di suolo e al riuso del suolo edi-ficato, approvato dalla Giunta regionale a metà febbraio. Il provvedimento prevede anche di utilizzare il suolo non edifica-to solo in mancanza di alterna-tive, nei limiti stabiliti dal Piano territoriale regionale e a fronte di compensazioni ecologiche preventive e misure di sempli-ficazione e incentivazione per il recupero del patrimonio edilizio esistente. La legge si basa sulla valorizzazione e la riqualificazio-ne dei centri storici, che spesso versano in pessime condizioni. Il progetto, inoltre, si pone l’o-biettivo di costruire un sistema di compensazione, che preveda, per i Comuni, la garanzia di ot-tenere dal costruttore, per ogni nuovo insediamento su terreno libero, il doppio della volumetria realizzata in aree verdi vincolate.

“Dobbiamo far scoprire sempre di più, anche agli stranieri, la qualità del vero cibo italiano e di tanti prodotti della Lombardia spesso ancora poco conosciuti”. Così Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia ha com-mentato la partecipazione delle aziende agricole alla settimana della Moda Donna che si è svolta dal 19 al 24 febbraio a Milano e che ha visto 9 hotel di lusso del capoluogo offrire aperitivi a km zero con il meglio della produ-zione agroalimentare lombarda nell’ambito dell’iniziativa Good Food in Good Fashion. “Abbiamo tesori enogastronomici da far conoscere a tutti, compresi i milioni di visitatori stranieri che verranno a Milano e in Italia in occasione dell’Expo” ha spiegato Prandini. Infatti la Lombardia rappresenta il 20 per cento di tutto l’agroalimentare a livello nazionale, ha 29 fra Dop e Igp, ha 42 vini a denominazione (dal DOCG al DOC all’IGT), ha 12 formaggi DOP oltre a 248 prodotti tradizionali censiti e raccolti nell’elenco regionale.

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A Codogno tornail mercato a Km 0

Nuove regole sulla condizionalità

Ottavo trimestre consecutivo negativo per l’agricoltura lom-barda. Due anni di difficoltà

che hanno compromesso redditivi-tà delle imprese e messo a rischio la loro sopravvivenza. E’ quanto emerge dal rapporto di Unionca-mere Lombardia relativo al quar-to trimestre del 2013. I fattori che danneggiano la redditività delle im-prese rimangono gli elevati costi di produzione, sebbene diverse voci di costo abbiano interrotto la corsa all’aumento nell’ultimo trimestre, e la debolezza della domanda, che non mostra invece segni di ripresa dei consumi e non permette quin-di aumenti sui prezzi di vendita. A queste criticità ormai persistenti si sono aggiunte condizioni climatiche non favorevoli lungo tutto il 2013, che hanno condizionato molti set-tori comportando costi aggiuntivi e cali di produzione. Non tutti i setto-ri soffrono allo stesso modo. Com-parto vitivinicolo e lattiero-caseario beneficiano di dinamiche di prezzo più favorevoli e di una domanda to-nica a livello internazionale, mentre ortaggi e florovivaismo risentono pesantemente degli effetti negativi delle condizioni meteorologiche e del calo della domanda. Molto pena-lizzato anche il comparto cerealico-lo, che oltre alla flessione produttiva causata dai livelli eccezionali delle precipitazioni ha registrato un crollo delle quotazioni durante la campa-gna di commercializzazione. Il setto-re suinicolo registra un nuovo crollo dei prezzi dopo il recupero del trime-stre precedente, ma il confronto con i livelli di fatturato del 2012 rimane

Ottavo trimestre negativo, compromessa la redditività aziendale

Agricoltura regionale ancora in affannoSoffrono ortaggi e floro, insieme ai settori carni bovine e cerealicolo

positivo, mentre più critica appare la situazione per le carni bovine, dove all’andamento cedevole delle quo-tazioni si aggiunge una domanda interna molto debole, anche per la preferenza accordata dai consuma-tori verso tipologie di carni meno co-stose. Un indicatore evidente della criticità della situazione è l’elevato livello di mortalità imprenditoriale, che a fine 2013 determina una ri-duzione dello stock di imprese attive su base annua pari al 3,2%, con la perdita di 1.600 unità: si tratta della contrazione più consistente degli ul-timi anni ed evidenzia come la crisi abbia intensificato il naturale pro-cesso di selezione in corso da anni in agricoltura. I consumi alimentari continuano a rimanere fermi a causa degli effetti della recessione prolun-gata sui redditi, facendo ristagnare la domanda interna: sono proprio le migliori produzioni regionali ad

essere maggiormente penalizzate dalla tendenza dei consumatori a ridurre il costo della spesa alimen-tare mantenendo invariati i volumi, preferendo quindi prodotti a basso costo spesso di provenienza estera. In questa condizione non è possi-bile agire sui prezzi di vendita per recuperare margini di redditività, compressi da spese per la produ-zione che rimangono su livelli mol-to elevati, nonostante i prezzi medi di diversi fattori produttivi abbiano interrotto la corsa al rialzo. Le con-dizioni meteorologiche avverse che hanno caratterizzato gran parte del 2013, con temperature e precipita-zioni lontani dalle medie stagionali, hanno causato per molti comparti, nelle coltivazioni in particolare, costi aggiuntivi e flessioni produttive rile-vanti, aggravando in maniera signi-ficativa la situazione economica già compromessa delle imprese.

La Giunta regionale lombarda ha approvato le nuove regole sulla condi-zionalità in agricoltura. La normativa si adegua alle disposizioni comuni-tarie e impone agli agricoltori che ricevono aiuti diretti al reddito il rispet-to di criteri di gestione obbligatori (disposizioni legislative comunitarie in materia di sostenibilità ambientale, sicurezza alimentare, benessere animale) e il mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche e ambientali. Tale regime si applica anche ai beneficiari di alcune Misure e Indennità del Programma di sviluppo rurale 2007-13 e ai beneficiari di Programmi di ristrutturazione, riconversione e vendemmia verde, non-ché dei premi di estirpazione dei vigneti come definito dal regolamento comunitario di riforma dell’Ocm vino.

Con una delibera di Giunta, la Re-gione Lombardia ha deciso di anti-cipare i fondi Pac, che saranno ero-gati entro luglio: 300 milioni di euro, pari ad una anticipazione del 70 per cento. Lo ha spiegato il Presidente Roberto Maroni intervenuto alla pri-ma tappa del Lombardia Expo Tour a Brescia, durante il convegno dal titolo ‘L’agricoltura verso il 2015’.

Fondi Pac, anticipo a luglio

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Circa quattrocento i delegati che sono giunti a Roma da tutta Italia per partecipare, in rap-

presentanza degli oltre settecen-tomila pensionati della Coldiretti, all’Assemblea Generale Federpen-sionati che si è tenuta dal 21 al 23 gennaio scorsi, per l’approvazione delle modifiche statutarie e per fe-steggiare i 45 anni dell’Associazione. Una cinquantina i rappresentanti lombardi. Ai lavori hanno partecipa-to anche il Presidente confederale Roberto Moncalvo e il Segretario Generale, Vincenzo Gesmundo. Apporto tra generazioni con ilruolo dei nonni nel sostegno e la formazio-ne delle famiglie, presidi territoriali nelle aree rurali per una maggior fruibilità di sevizi sanitari, socio-sa-nitari e alla persona, famiglia e ter-ritorio con livelli essenziali di assi-stenza a valore aggiunto, iniziative ed esperienze con il ruolo attivo del pensionato quale modello di trai-no culturale, economico e solidale. Sono stati questi i principali temi af-frontati nel corso dell’Assemblea e che derivano dal progetto Coldiretti “L’Italia che vogliamo”. Anche al fine di valorizzare il ruolo attivo degli an-ziani, durante i lavori sono stati mo-strati alcuni video con protagonisti pensionati coltivatori che hanno rac-contato la loro esperienza di lavoro. Tra questi anche il pavese Luigi Chie-rico, il Noè delle mucche, che nella

400 delegati a Roma in rappresentanza di oltre 700 mila iscritti

La Federpensionati Coldiretti in assemblea Festeggiati i primi 45 anni dell’associazione

sua azienda a Valle Salimbene recu-pera e alleva razze bovine e ovica-prine in via d’estinzione, preservan-do così la biodiversità zootecnica. Nei tre giorni di ritrovo c’è stato spazio anche per momenti di sva-go, culturali e religiosi: oltre a uno

spettacolo musicale di Jerry Calà, i delegati hanno potuto partecipare a una messa privata nella basilica di San Pietro, assistere all’udienza del Santo Padre Francesco e pren-dere parte a una visita dei principali monumenti del centro del Vaticano.

Anziani, serve più attenzione dalle istituzioniIn Italia ci sono più di 800 mila pen-sionati coltivatori diretti con pensioni inferiori o integrate al minimo di 480 euro al mese che stanno vivendo un periodo estremamente difficile ma che, nonostante questo, contribui-scono in misura determinante al so-stegno delle famiglie. “Considerata a torto come una forma arcaica da su-perare, la presenza degli anziani si sta dimostrando fondamentale per affrontare le difficoltà economiche e sociali di molti cittadini” ha sottoli-neato il presidente della Federpen-sionati Antonio Mansueto. E’ anche per questo che meritano maggiore attenzione da parte delle Istituzioni. Occorre, in particolare intervenire

per recuperare il potere di acquisto delle pensioni più basse ed elimi-nare ogni forma di discriminazione fra lavoratori dipendenti ed auto-nomi anche per quanto attiene gli assegni familiari. Serve poi ricono-scere un sostegno per le famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza; definire i livelli essenziali di assistenza e potenziare i servizi di prevenzione per assicurare agli anziani a basso reddito gli accertamenti diagno-stici in forma ambulatoriale, con riduzione delle liste di attesa, dei ricoveri in ospedale e della spesa sanitaria.

In alto la sala dell’assemblea. Sopra Papa Francesco e la S. Messa in S. Pietro

Antonio Mansueto, presidente Federpensionati

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11febbraio 2014

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Il primo grazie è per la vostra pas-sione e capacità di innovazione. Il secondo grazie è perché ci in-

segnate il senso di appartenenza alla nostra Coldiretti, nei momenti di massima luce e anche in quelli di difficoltà. Se siamo qui é perché voi ci avete creduto. Il terzo grazie è per-ché continuate ad andare avanti ogni giorno e lo fate nonostante tutto. E con questo non mi riferisco agli ac-ciacchi, ma alla pensione bassissima che avete. Se voi non foste quello che siete, sareste in piazza e se non ci siete non é perché vi acconten-tate, ma perché credete nell’unità tra generazioni. Con queste parole il Presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, si è rivolto ai pensionati in-tervenuti all’Assemblea per i 45 anni di fondazione della Federpensionati. “Se altri settori avessero una picco-la percentuale del vostro coraggio – ha proseguito Moncalvo - credo che questo paese potrebbe cambiare e molto più velocemente di quanto non stia facendo in questo momento”. Un ulteriore ringraziamento - ha conti-nuato il presidente della Coldiretti – è perché “continuate a restare nelle campagne nonostante il deserto che vi circonda. Nelle zone rurali non ci sono più negozi, non ci sono più ser-vizi di base alla persona. Per questo - ha detto - ci stiamo reinventando un ruolo. Dentro alle nostre cooperative sociali stiamo riscoprendo quello che nelle campagne si è sempre fatto, e cioè trovare posto per tutti: l’an-ziano, il malato, il disabile”. Moncal-vo ha voluto poi rendere partecipi i

Il messaggio di Roberto Moncalvo:“Grazie, senza di voi non saremmo qui”

pensionati Coldiretti dell’attivita’ della confederazione: “Dobbiamo andare avanti sulla strada intrapresa molti anni fa” ha detto il Presidente, che ha portato la Coldiretti a costruire “un modello di agricoltura completamen-te diverso, riavvicinando agricoltori e consumatori”. Moncalvo, poi, ha sot-tolineato anche questo paradosso: “Non c’e’ mai stata tanta attenzione per l’agricoltura e le nostre azien-de, in media, non sono mai andate tanto male”. Adesso - ha spiegato il Presidente Coldiretti – “il nostro grande compito, senza tralasciare la comunicazione col consumatore, e’ guardare alle aziende in difficoltà”. Per questo “abbiamo dato vita ad iniziative sindacali importanti, come quella del Brennero”, per difendere il Made in Italy e il lavoro degli agri-coltori. “Quest’anno sarà decisivo per l’applicazione della nuova Pac”, ha ri-cordato Moncalvo, ribadendo che per la Coldiretti è fondamentale che le ri-sorse vadano a chi vive di agricoltura e non “a realtà dell’agroindustria che poi importano materia prima dall’e-stero”. Il presidente ha anche difeso la decisione della Confederazione di sostenere il ripristino dell’obbligo di dichiarare quali siano i principali clienti e fornitori della aziende sotto i 7.000 euro. “un settore che chiede trasparenza alla filiera deve dare il buon esempio”, ha affermato, asse-rendo che “dietro apparenti sempli-ficazioni spesso si nascondo vere e proprie frodi”. “Tutto il resto del mon-do agricolo è contro di noi? Pazienza, andiamo avanti da soli”.

Il saluto di Napolitano“L’apporto di cultura ed esperien-za che i pensionati dell’agricoltu-ra offrono alle nuove generazio-ni, che si mostrano consapevoli dell’importanza di una corretta gestione del territorio e delle sue risorse, svolge un ruolo impor-tante nell’ambito degli sforzi necessari a favorire nuove pro-spettive di crescita, anche occu-pazionale, del settore agricolo”. E’ questo l’auspicio espresso dal Presidente Giorgio Napolitano nel telegramma trasmesso dal segre-tario generale della presidenza della Repubblica Donato Marra, in occasione dell’assemblea ce-lebrativa del quarantacinquesimo anniversario di fondazione della Federpensionati Coldiretti. Il Capo dello Stato ha manifestato al Pre-sidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e al Presidente della Federpensionati Antonio Mansue-to il suo vivo apprezzamento per l’importante traguardo raggiunto e formulato l’augurio per il miglio-re successo dell’assise.

Il Presidente Coldiretti Moncalvo con alcuni delegati di Milano, Lodi e Monza Brianza

Epaca, Luzi PresidenteGiannalberto Luzi è il nuovo pre-sidente dell’Epaca, il patronato della Coldiretti per i servizi alla persona. Primo Patronato in Ita-lia nel mondo del lavoro autono-mo e per l’assistenza Inail, Epaca è una realtà che conta oltre tre milioni di contatti annui. Garan-tisce informazioni, consulenze e servizi in materia di previdenza e assistenza, diritto di famiglia e successione, mercato del lavoro, assistenza sanitaria, prestazioni sociali legate al reddito. Giannal-berto Luzi dal 2001 è presidente regionale di Coldiretti Marche. Ma Luzi è stato anche membro del Consiglio di Presidenza del Cnel e presidente nazionale del Consorzio 5R per la valorizzazio-ne delle carni bovine e delle raz-ze bianche pregiate e, dal 1988 al 2002, della Bovinmarche.

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Gianpietro Losapio nuovo leader nazionale

Da sinistra Roberto Maroni, la responsabile di Ue Coop Lombardia Paola Pozzi, il Pre-sidente Coldiretti Roberto Moncalvo, Ettore Prandini Presidente Coldiretti Lombardia

Lavoro, favorire donne e disoccupati:patto tra UeCoop Lombardia e Regione

Lavoro, una speranza in più per di-soccupati, donne e persone senza un diploma di scuola superiore gra-

zie all’accordo siglato oggi da UECOOP con la Regione Lombardia. Il protocol-lo d’intesa è stato firmato sabato 22 febbraio a Brescia presso la Sala Con-ferenze del Museo di Santa Giulia, in occasione della prima tappa del “Lom-bardia Expo Tour”. “Le cooperative so-ciali – spiega Paola Pozzi, responsabile lombarda di UECOOP – sono 1.700, danno già lavoro a oltre 70 mila perso-ne e rappresentano il 15 per cento di tutto il sistema cooperativo regionale. Con questo accordo puntiamo a soste-nere le fasce sociali più svantaggiate, aumentando il coinvolgimento delle cooperative sociali nelle procedure di affidamento di lavori, servizi e fornitu-re, anche in vista di Expo 2015, pro-muovendo ed estendendo l’applicazio-ne dei contenuti del protocollo anche agli enti locali”. A livello provinciale

– spiega UECOOP - il lavoro offerto dalle cooperative sociali in Lombardia è così distribuito: 5.357 occupati a Va-rese, 3.881 a Como, 1.297 a Sondrio, 20.425 a Milano, 11.847 a Bergamo, 10.211 a Brescia, 4.441 a Pavia, 2.227 a Cremona, 2.950 a Mantova, 1.611 a Lecco, 1.309 a Lodi, e 4.682 a Monza e Brianza. Il protocollo d’intesa prevede un primo periodo di sperimentazione legato ai servizi richiesti da Regione Lombardia da monitorare attraverso Piani Operativi e la promozione di pro-getti volti alla definizione di nuove cate-gorie di persone svantaggiate inseribili nelle cooperative di tipo B, estendendo così la possibilità di lavoro a donne, disoccupati e persone con bassi livelli di istruzione (con riferimento a quanto

stabilito dal Regolamento CE 800/2008 e dal DM del 20 marzo 2013). “La crisi – conclude la responsabile regionale di UECOOP – ha cambiato profondamen-te la struttura del bisogno nella nostra società e questo lo vediamo anche dal fatto che sempre più spesso, presso le nostre cooperative, si presentano per-sone disoccupate da diversi mesi e gio-vani che magari hanno deciso di non proseguire gli studi o di abbandonarli. La condizione delle donne soffre poi sia sul fronte della carenza di lavoro causata dalla recessione sia su quello di una generale tendenza a impiega-re meno le donne rispetto agli uomini. Per questo il protocollo firmato con la Regione Lombardia è un contributo all’inversione di questa tendenza”.

Sono state 130 le cooperative del territorio che il 19 febbraio scor-so hanno partecipato all’elezione di Gianpietro Losapio, 43 anni, a presi-dente nazionale di UECOOP, l’Unione Europea delle Cooperative che rap-presenta oltre 4.000 realtà che ope-rano in tutti i settori cooperativi e alla quale fanno capo oltre mezzo milio-ne di soci presenti in tutte le regioni. Attualmente Losapio ricopre il ruolo di presidente della società cooperati-va “Comunità Oasi 2 San Francesco onlus” attiva in Puglia sin dal 1986. Spostato con due figli, Losapio è an-che direttore del Consorzio naziona-

La firma del protocollo d’intesa

le di cooperative sociali “Nova onlus”, una delle realtà italiane maggiormen-te impegnate sui temi dell’innovazio-ne nel campo delle politiche sociali e del welfare comunitario. “Rivoluzio-nare una rappresentanza fatta tutta di quantità, numeri, crescita a tutti i costi, con l’ansia di occupare e coprire spazi per l’auto mantenimento che ha spesso dimenticato i principi alla base della mutualità e della cooperazione”. E’ questo uno degli obiettivi che il neo presidente di UECOOP ha enunciato al momento dell’elezione all’hotel Ergife di Roma. Nella stessa occasione è sta-ta annunciata anche la promozione di

un Codice Etico di autoregolamenta-zione, ispirato al rigoroso rispetto dei principi costituzionali e normativi alla base della mutualità e che sarà la barra cui ancorare l’agire di UECOOP. “Se siamo passati in poche settima-ne da 6 a 4.000 cooperative, significa che la rappresentanza serve – ha ag-giunto Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti –. Soltanto stando sul territorio si può provare a costruire la ripresa. Non vogliamo essere l’enne-sima centrale che usa il ricatto della revisione per mantenere il controllo e il potere: in questa differenza c’è la sintesi di ciò che vogliamo essere”.

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13febbraio 2014

TERR

AN

OSTR

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Semplificazione delle procedu-re per facilitare il lavoro delle imprese che svolgono anche il

ruolo di fattorie didattiche, contri-buendo così ad aumentare la reddi-tività in ottica multifunzionale. Con questi obiettivi la Giunta regionale ha approvato, su proposta dell’as-sessore all’Agricoltura Gianni Fava, la prima revisione della ‘Carta dei requisiti di qualità’ delle strutture didattiche, elaborata di concerto con le Associazioni agrituristiche e le Amministrazioni provinciali.

Le principali modifiche alla car-ta - Per gli operatori il corso abili-tante all’attività passa da 120 a 90 ore, mentre il corso di aggiorna-mento passa da 30 a 24 ore, per chi non ha superato i primi 3 anni di attività, e a 16 ore per le attivi-tà che fanno didattica in fattoria da più di tre anni. E’ stato tolto il limite di 65 utenti al giorno, lasciando la determinazione delle soglie massi-me di accoglienza all’iniziativa de-gli imprenditori agricoli e alle reali capacità ricettive di ciascuna strut-tura; fermo restando che, per assi-curare la qualità della formazione, il rapporto tra docente e utenti non può scendere sotto la soglia 1 a 30. All’agricoltore viene, inoltre, data la possibilità di avvalersi di persona-le esterno abilitato per il supporto all’attività didattica.

Rivista la “Carta dei requisiti di qualità”

Didattica, meno burocraziaCorsi più brevi e via il limite per le utenze

Progetto partito nel 2001 - L’at-tività in fattoria delle 197 aziende agricole inserite nell’elenco regio-nale delle ‘Fattorie didattiche della Lombardia’ - avviata nel 2001 - è finalizzata a creare occasioni di con-tatto diretto tra settore agricolo e consumatori, per far conoscere il la-voro dell’agricoltore, comprendere i percorsi degli alimenti dal campo alla tavola, valorizzare la cultura e la tradizione del mondo rurale, sen-sibilizzare nei confronti della tutela ambientale, sostenere la diversifi-cazione delle attività agricole come fonte di reddito complementare. Si rivolgono a bambini, giovani e adul-ti, sia nell’ambito di attività scola-stiche che extrascolastiche. Nel caso di visita di una scolaresca, gli agricoltori concordano prima con i docenti il programma da realizzare con la classe, sono eventualmente disponibili a interventi in classe, prima e dopo la visita, e possono stipulare convenzioni con gli istituti scolastici.

Varese

Sondrio

Pavia

Monza Brianza

Milano

Lodi

Lecco

Cremona

Como

Brescia

Bergamo

0 10 20 30 40 50 60

Fattorie didattiche in Lombardia 2013

Fattorie didattiche

Come diventare operatore autorizzatoAllo stato attuale dei fatti, posso-no diventare fattorie didattiche in Lombardia solo le aziende agrico-le e agrituristiche. L’attività edu-cativa proposta dagli agricoltori è strettamente correlata a quel-la agricola, che rimane l’attività principale, secondo il parametro tempo/lavoro, così come stabili-to dalla legge regionale n.31 del 2008 testo unico dell’agricoltura, art 152. Per poter accreditare l’a-zienda al circuito delle fattorie Di-dattiche è necessario che l’impren-ditore agricolo sostenga un corso di formazione in cui si affrontano temi di area agricola (biodiversità, agricoltura biologica), argomenti economici (legge di orientamento, multifunzionalità, aspetti fiscali, elementi di primo soccorso) e pe-dagogici (elementi di comunicazio-ne e dell’apprendimento, l’uso dei sensi, elaborazione delle attività didattiche). Alle aziende che fre-quenteranno almeno il 75% delle lezioni verrà rilasciato un attestato che dimostra la partecipazione al corso di abilitazione. L’operatore, per mantenere la propria qualifi-ca, si impegna a seguire successivi corsi periodici di aggiornamento. Solo le fattorie didattiche in gra-do di soddisfare i requisiti previsti possono fregiarsi del marchio del-le Fattorie Didattiche della Lom-bardia. Per aderire alla rete delle Fattorie didattiche riconosciute da Regione Lombardia è neces-sario richiedere l’accreditamento alla Provincia. Il rappresentante dell’azienda agricola/agrituristi-ca deve presentare: il modulo di richiesta debitamente compilato; la copia della Carta della Qualità sottoscritta dal richiedente che si impegna a rispettare gli impegni in essa contenuti; una relazione con l’offerta didattica; una relazione con la descrizione dell’azienda sia della parte strutturale che dell’atti-vità agricola, nonché sull’organiz-zazione complessiva; la fotocopia della carta d’identità del legale rappresentante. Qualora l’azienda agricola si estendesse su più pro-vince, si fa riferimento a quella in cui ha sede operativa l’azienda. Nel caso in cui l’azienda coinvolga il territorio di altre Regioni, l’accre-ditamento (in attesa di una nor-mativa nazionale) può avvenire in Lombardia se le strutture di acco-glienza si trovano nel suo territorio come pure la sede operativa.

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2014

AM

BIE

NTE

La Iuc si abbatte sull’agricolturaEcco gli effetti della nuova tassa

Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la Iuc (Imposta Unica Co-munale) che riorganizza la tas-

sazione comunale. La nuova imposta, introdotta dalla Legge di Stabilità, non rappresenta uno stravolgimento della tassazione, ma una risistemazione dei tributi già oggi conosciuti e applicati per il 2013 (Imu e Tares). Il nuovo tri-buto comuna-le si compone di tre tipi di imposte e tasse che hanno ad og-getto gli im-mobili: l’Imu, che ha come presupposto il possesso dell’immobile, la Tasi (Tas-sa sui servizi indivis ibi l i), collegata alla e rogaz i one dei servizi comunali, e la Tari (Tassa rifiuti), diretta al finanzia-mento dei co-sti del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Imu (Imposta municipale propria)

L’imposta municipale propria conti-nuerà ad applicarsi a regime, dal 2014, anche al settore agricolo con alcune importanti novità, le quali sono state anche il frutto dall’azione sindacale di Coldiretti e consistono: nella riduzione dei moltiplicatori da applicare al red-dito dominicale dei terreni, già rivalu-tato nella misura del 25%, da 110 a 75, relativamente ai terreni posseduti e condotti da IAP o coltivatori diretti, iscritti alla previdenza agricola (resta-no esenti dall’imposta i terreni agricoli ricadenti in aree montane o collinari); nell’esclusione dall’imposta dei fabbri-cati rurali strumentali, indipendente-mente dalla loro ubicazione in comu-ni montani o parzialmente montani. L’imposta risulta invece dovuta per i fabbricati rurali abitativi a prescin-dere dal luogo di ubicazione, fatta comunque salva, l’esclusione dall’im-posta delle abitazioni principali e delle relative pertinenze, ad ecce-

zione per quelle che rientrano nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. Tasi (Tassa sui servizi indivisibili)

Il presupposto impositivo della Tasi è il possesso o la detenzione a qualsia-si titolo di fabbricati, compresa l’abi-

tazione principale, di aree scoperte, nonché di aree edificabili a qualsiasi uso adibiti. La base imponibile è quel-la prevista per l’applicazione dell’I-mu, a cui viene applicata l’aliquota di base della Tasi, pari all’1 per mille. Il Comune può ridurre l’aliquota fino all’azzeramento ovvero aumentar-la con il limite per cui la somma di Imu + Tasi non possono superare l’aliquota del 10,6 per mille, tenen-do in considerazione che per il 2014 la quota Tasi non può eccedere il 2,5 per mille. L’aliquota per i fabbricati ru-rali strumentali non può eccedere, in ogni caso, la misura dell’1 per mille. I Comuni possono stabilire riduzioni ed esenzioni per talune categorie di immobili tra cui i fabbricati rurali ad uso abitativo.

Tari (Tassa per lo smaltimento dei rifiuti)

La Tari è dovuta da chiunque possie-da o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. Viene confermato che sono escluse

dalla Tari le aree scoperte pertinen-ziali o accessorie ai locali tassati, non operative e le aree comuni condomi-niali. Nella determinazione della su-perficie assoggettabile alla tassa non si tiene conto di quella parte di essa ove si formano rifiuti speciali, al cui smaltimento sono tenuti a provvede-re a proprie spese i relativi produttori.

Nelle zone in cui non è effettuata la raccolta, la Tari è dovu-ta in misura non supe-riore al 40% della tariffa da determi-nare, anche in maniera g ra d u a l e , in relazione alla distan-za dal più vicino punto di raccolta. Il Comune con speci-fico regola-mento può prevedere r i d u z i o n i

tariffarie ed esenzioni nei seguenti casi: a) abitazione con unico occu-pante; b) abitazioni tenute a dispo-sizione per uso stagionale od altro uso limitato e discontinuo; c) locali diversi dalle abitazioni, ed aree sco-perte adibiti ad uso stagionale o ad uso non continuativo, ma ricorrente; d) abitazioni occupate da soggetti che risiedono o abbiano la dimora, per più di sei mesi all’anno, all’estero; e) fabbricati rurali ad uso abitativo. Sono escluse dalla tassazione i locali e le aree non suscettibili di produrre rifiuti urbani. Va inoltre rilevato che il comma 661 stabilisce che il tributo non è dovuto in relazione alle quanti-tà di rifiuti assimilati che il produttore dimostri di aver avviato al recupero. La risoluzione n. 36 del 1999 che ha escluso ai fini Tarsu e successivamen-te della Tares le superfici delle stalle, fienili e simili, legnaie, depositi agricoli e dei locali e delle aree adibiti all’eser-cizio dell’impresa agricola non idonee alla produzione di rifiuti urbani e pro-duttrici in via prevalente o, addirittura esclusiva, di altro materiale utilizzato in agricoltura.

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15febbraio 2014

LEGG

I E FISCO

Con la circolare n. 36/E del 19 dicembre, l’Agenzia delle Entra-te fa il punto sugli impianti per

la produzione di energia fotovoltai-ca, chiarendo la qualificazione degli stessi come beni mobili o immobili, sia sotto il profilo catastale che sotto il profilo fiscale. Per quanto riguarda il profilo catastale, la circolare evi-denzia come, ai fini del censimento in catasto, non assume rilievo esclu-sivo la facile amovibilità delle com-ponenti degli impianti fotovoltaici, né la circostanza che possano es-sere posizionate in altro luogo man-tenendo inalterata la loro originale funzionalità e senza antieconomici interventi di adattamento (circola-re n. 4/T del 2006). Sotto il profilo fiscale, invece, il requisito dell’a-movibilità ai fini della qualificazione degli impianti fotovoltaici come beni mobili è essenziale (circolari n. 46/E del 2007 e n. 38/E del 2008). Gli immobili ospitanti le centrali elettri-che a pannelli fotovoltaici rientrano nella categoria “D/1 – opifici”. Nella determinazione della relativa ren-dita catastale devono essere inclusi i pannelli fotovoltaici, in quanto ne determinano il carattere sostanziale di centrale elettrica e, quindi, di “opi-ficio” (Risoluzione n. 3/T del 2008). Non sussiste alcun obbligo di di-chiarazione al catasto, né come unità immobiliare autonoma, né come variazione della stessa, qua-lora sia soddisfatto almeno uno dei seguenti requisiti: la potenza nomi-nale dell’impianto fotovoltaico non è superiore a tre chilowatt per ogni unità immobiliare servita dall’im-pianto stesso; la potenza nominale

Fotovoltaico, catasto e fisco:il punto dell’Agenzia delle Entrate

complessiva, espressa in chilowatt, non è superiore a tre volte il nume-ro delle unità immobiliari le cui parti comuni sono servite dall’impianto, indipendentemente dalla circostanza che sia installato al suolo oppure sia architettonicamente o parzialmen-te integrato a immobili già censiti al catasto edilizio urbano; per le in-stallazioni ubicate al suolo, il volume individuato dall’intera area destinata all’intervento (comprensiva, quindi, degli spazi liberi che dividono i pan-nelli fotovoltaici) e dall’altezza rela-tiva all’asse orizzontale mediano dei pannelli stessi, è inferiore a 150 me-tri cubi. La circolare affronta, inoltre, una serie di argomenti che compren-

dono le prassi pregresse concernenti la qualificazione mobiliare o immo-biliare degli impianti Fotovoltaici, gli impianti fotovoltaici realizzati su beni di terzi disciplina ai fini delle Imposte Dirette e Iva, gli impianti fotovoltai-ci acquistati in leasing, la disciplina dello scorporo del valore del terreno ai fini dell’ammortamento, l’applica-zione della disciplina delle società non operative, il diritto di superficie su terreni destinati alla realizzazione di impianti fotovoltaici, la locazione di terreni destinati alla realizzazione di impianti fotovoltaici, il trattamento fiscale V Conto Energia. Per maggiori informazioni, consulta il sito http://www.fattoriedelsole.org/.

Dogane, la dichiarazione di consumo entro il 31 marzo Entro il prossimo 31 marzo 2014 de-vono essere inviate all’Agenzia delle Dogane le dichiarazioni annuali di consumo di energia elettrica da par-te dei produttori. I soggetti obbliga-ti sono definiti all’art. 53, commi 1 e 2, del Testo Unico delle Accise ap-provato con decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504.I modelli sono stati aggiornati per l’anno d’impo-sta 2013 e sono disponibili sul sito

internet dell’Agenzia delle Dogane e del Monopoli, i modelli “AD-1” (ener-gia elettrica) e “AD-2” (gas naturale). Rispetto allo scorso anno si è provve-duto ad un aggiornamento sostanzia-le dei modelli delle dichiarazioni per l’anno d’imposta 2013, nell’ottica del-la semplificazione e dell’unificazione delle modalità di fornitura dei dati nei due settori, in linea con le indicazio-ni comunitarie e la normativa vigen-

te in materia. Come ormai noto, le dichiarazioni dovranno essere pre-sentate a questa Amministrazione esclusivamente in forma telematica, per il tramite del Servizio Telemati-co dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, previo rilascio dell’autoriz-zazione alla trasmissione telematica e alla firma digitale. Per maggiori informazioni, consulta il sito http://www.fattoriedelsole.org/.

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2014

LAVO

RO

Bando Isi 2013 per la sicurezza nelle imprese:alla Lombardia vanno oltre 49 milioni di euro

Aumentate le indennità per il danno biologico

Oltre 49 milioni di euro per le imprese lombarde che punta-no su progetti che mirano a

migliorare la sicurezza sul posto di lavoro. E’ quanto stanziato dall’Inail nel bando Isi 2013 per la nostra re-gione. Le risorse messe a disposi-zione per l’intero territorio nazionale dall’Istituto ammontano a più di 300 milioni di euro. Per accedere al fi-nanziamento, erogato sotto forma di contributo in conto capitale, pari al 65 per cento delle spese sostenute per la realizzazione del progetto, le aziende interessate potranno inol-trare la domanda fino al prossimo 8 aprile 2014.

Destinatari e progetti finanzia-bili

I destinatari degli incentivi sono le imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di Commercio Industria, Artigianato ed Agricoltura. I proget-ti che possono essere ammessi al contributo devono essere finalizzati al miglioramento dei livelli di salu-te e sicurezza nei luoghi di lavoro e rientrare in una delle seguenti tipo-logie: progetti di investimento; pro-getti di responsabilità sociale e per l’adozione di modelli organizzativi; progetti per la sostituzione o l’ade-guamento di attrezzature di lavoro messe in servizio anteriormente al 21 settembre 1996 con attrezzature rispondenti ai requisiti di cui al tito-lo III del decreto legislativo numero 81/2008 e di ogni altra disposizione di legge applicabile in materia. Le imprese possono presentare un solo progetto, per una sola unità produt-

tiva, riguardante una sola tipologia tra quelle indicate.

Come accedere ai finanziamenti

Direttamente dal sito dell’istituto (www.inail.it) le imprese, previa registrazione, hanno a disposizione una procedura informatica per l’in-serimento guidato della domanda di contributo, attraverso semplici passaggi operativi per i quali sono stati predisposti appositi tutorial e un manuale utente in formato pdf. Gli elenchi in ordine cronologico del-le domande inoltrate, con l’eviden-za di quelle che si sono collocate in posizione utile per l’ammissibilità al contributo, saranno successivamen-te pubblicati sul portale Inail.

L’ammissione all’incentivo

In caso di ammissione all’incentivo, l’impresa dovrà successivamente trasmettere all’Inail, entro 30 gior-ni (decorrenti dal settimo giorno successivo alla conclusione delle operazioni di inoltro online della do-manda), tutta la documentazione prevista, utilizzando la posta elettro-nica certificata. Per realizzare e ren-dicontare il progetto l’impresa avrà un termine massimo di 12 mesi, prorogabile su richiesta motivata per un periodo non superiore a 6 mesi. Entro 90 giorni dal ricevimento della documentazione attestante la rea-lizzazione del progetto – in caso di esito positivo delle verifiche – l’Inail predisporrà quanto necessario per la successiva erogazione del contri-buto.

Dal 1 gennaio 2014 aumentano del 7,57% le indennità Inail per danno biologico. E’ quanto ha disposto il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Enrico Giovannini, con un decreto che – in attuazione della legge di stabilità – rende disponibili per tale scopo 50 milioni nel bilan-cio dell’Inail. L’aumento, dispo-sto in via straordinaria in attesa dell’introduzione del sistema di rivalutazione automatica delle indennità, tiene conto della va-riazione dei prezzi al consumo – si legge in una nota emana-ta dal dicastero – e si applica sia agli indennizzi sia ai ratei di rendita maturati dall’inizio dell’anno. Con questo interven-to si supera un blocco nell’ade-guamento delle prestazioni che durava dal 2009 e che ha pro-vocato effetti negativi sul loro valore reale.

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17febbraio 2014

LAVOR

O

Lavoro, un vademecum per i corsi

VERIFICHE E PERIZIE Rilevazioni fonometriche per la sicurezza sul lavoro Valutazioni rischio vibrazioni Pratiche prevenzione incendi Valutazioni stress da lavoro correlato

IGIENE, AMBIENTE E SICUREZZASicurezza sul lavoro D.Lgs 81/08 e s.m.i. Valutazione conformità attrezzature

ARIENTA CONSULTING s.n.c. di Arienta Omar e Spinola Marco

Livraga (LO) Via Fratelli Cairoli, 24 Tel.: 0377 875043 – 87125 / Fax: 0377 875754

Castel San Giovanni (PC) Corso Matteotti, 57 Tel.: 0523 884366 / Fax: 0523 840763

Fiorenzuola DʼArda (PC) Piazza Marsala, 12 Tel. / Fax: 0523 245412

[email protected]

www.studioarienta.it

Dlgs. 81/2008 corsi di sicurezza sul lavoro

CIRCOLARE

CORSO RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (R.S.P.P.) PER SVOLGIMENTO DIRETTO DA PARTE DEL DATORE DI LAVORO

1 – Per chi non ha mai fatto il corso:

CHI DEVE FARLO DURATA DEL CORSO RINNOVO

Il datore di lavoro, colui che ha

la responsabilità in azienda

32 ore (in quanto le aziende agricole

rientrano nel RISCHIO MEDIO)

Ogni 5 anni

della durata di 10 ore

2 – Per chi è in possesso di attestato di partecipazione ante 21/12/2011

CHI DEVE FARLO DURATA DEL CORSO RINNOVO

Il datore di lavoro, colui che ha

la responsabilità in azienda

Aggiornamento da 10 ore da fare tassativamente entro

gennaio 2017

Ogni 5 anni

della durata di 10 ore

3– Per chi costituisce una nuova azienda

CHI DEVE FARLO DURATA DEL CORSO RINNOVO

Il datore di lavoro, colui che ha la responsabilità in azienda

32 ore (in quanto le aziende agricole

rientrano nel RISCHIO MEDIO)

entro 90 giorni dalla carica

Ogni 5 anni

della durata di 10 ore

CORSO RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (R.L.S.) CHI DEVE FARLO DURATA DEL CORSO RINNOVO

Gli operatori dipendenti e i

collaboratori familiari possono ricoprire questa nomina

(NO i datori di lavoro, NO soci)

32 ore

Se l’azienda ha più di 15 operatori dipendenti il rinnovo è annuale della durata di 4 ore;

Se l’azienda ha meno di 15 dipendenti non è necessario il rinnovo

NB: l’alternativa alla nomina dell’R.L.S. interno all’azienda, è il R.L.S. territoriale ovvero nominare una persona esterna rivolgendosi all’ente bilaterale del settore.

CORSO PRIMO SOCCORSO CHI DEVE FARLO DURATA DEL CORSO RINNOVO

Per le aziende che

Dlgs. 81/2008 corsi di sicurezza sul lavoro

CIRCOLARE

CORSO RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (R.S.P.P.) PER SVOLGIMENTO DIRETTO DA PARTE DEL DATORE DI LAVORO

1 – Per chi non ha mai fatto il corso:

CHI DEVE FARLO DURATA DEL CORSO RINNOVO

Il datore di lavoro, colui che ha

la responsabilità in azienda

32 ore (in quanto le aziende agricole

rientrano nel RISCHIO MEDIO)

Ogni 5 anni

della durata di 10 ore

2 – Per chi è in possesso di attestato di partecipazione ante 21/12/2011

CHI DEVE FARLO DURATA DEL CORSO RINNOVO

Il datore di lavoro, colui che ha

la responsabilità in azienda

Aggiornamento da 10 ore da fare tassativamente entro

gennaio 2017

Ogni 5 anni

della durata di 10 ore

3– Per chi costituisce una nuova azienda

CHI DEVE FARLO DURATA DEL CORSO RINNOVO

Il datore di lavoro, colui che ha la responsabilità in azienda

32 ore (in quanto le aziende agricole

rientrano nel RISCHIO MEDIO)

entro 90 giorni dalla carica

Ogni 5 anni

della durata di 10 ore

CORSO RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (R.L.S.) CHI DEVE FARLO DURATA DEL CORSO RINNOVO

Gli operatori dipendenti e i

collaboratori familiari possono ricoprire questa nomina

(NO i datori di lavoro, NO soci)

32 ore

Se l’azienda ha più di 15 operatori dipendenti il rinnovo è annuale della durata di 4 ore;

Se l’azienda ha meno di 15 dipendenti non è necessario il rinnovo

NB: l’alternativa alla nomina dell’R.L.S. interno all’azienda, è il R.L.S. territoriale ovvero nominare una persona esterna rivolgendosi all’ente bilaterale del settore.

CORSO PRIMO SOCCORSO CHI DEVE FARLO DURATA DEL CORSO RINNOVO

Per le aziende che

Il Dlgs. 81/2008 ha istituito diversi corsi di sicurezza sul lavoro che devono essere seguiti da datori e dipendenti. Da questo numero, sul nostro giornale vi proponiamo delle tabelle schematiche che riassumono gli obblighi e le modalità da rispettare. Iniziamo con il corso per il responsabile del servizio prevenzione e protezione.

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2014

ATTU

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Il neoministro dell’Agricoltura Maurizio Martina

Vertici Coldiretti, cambia la strutturaCambia la struttura organiz-zativa della Coldiretti a livello nazionale. Dopo l’elezione a Presidente nazionale Roberto Moncalvo ha ratificato la no-mina a Segretario Generale di Vincenzo Gesmundo che avrà competenze di assistenza agli Organi confederali nella defini-zione e nell’attuazione delle li-nee di politica sindacale e gene-rale della Confederazione. Oltre a ciò, come si legge nell’articolo 23 del nuovo statuto, “program-ma, dirige e coordina l’attività delle Aree ed esercita, propo-nendone l’articolazione, il pote-re di indirizzo e vigilanza sulle strutture territoriali, per l’attua-zione delle deliberazioni degli Organi Confederali, risponden-done al Presidente, ma svolgerà anche funzione di coordinamen-to e di indirizzo per le strutture nazionale e territoriali”. Il Pre-sidente e la Giunta confederale hanno condiviso la proposta del Segretario Generale di affidare i vertici dell’Area Organizzazione e Servizi e dell’Area Economica rispettivamente a Bruno Riva-rossa e Gianluca Lelli. Rivaros-sa, sino ad ora direttore delle Federazioni Coldiretti del Pie-monte e di Cuneo, avrà il com-pito di curare l’impianto orga-nizzativo territoriale compreso il sistema di servizi alle imprese agricole nonché le iniziative di carattere sindacale. Gianluca Lelli che lascia la direzione della Coldiretti Emilia Romagna e di Bologna, guiderà, invece l’Area Economica, occupandosi della valorizzazione delle produzioni agricole e delle politiche comu-nitarie e interfacciandosi con le Società promosse da Coldiretti per rafforzare la presenza degli imprenditori agricoli sul merca-to.

Etichettatura, tutela e valoriz-zazione del vero Made in Italy, semplificazione, Pac ed Expo.

Sono queste le priorità indicate dal presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo al nuovo ministro dell’a-gricoltura: il lombardo Maurizio Martina. Classe 1978, originario di Bergamo, Martina ha giurato da-vanti al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il 22 febbraio scorso, quando è entrato in carica il primo governo di Matteo Ren-zi. Al Mipaaf già dallo scorso anno in veste di sottosegretario di stato con delega ad Expo, Maurizio Mar-tina succede a Nunzia De Girolamo, che aveva rassegnato le proprie dimissioni a seguito di indagini sul suo conto. Augurando al neo mini-stro un buon lavoro, il presidente di Coldiretti Moncalvo ha dichiarato: “Oltre all’intesa generazionale, una buona premessa è stata la scelta di individuare anche l’agricoltura e il cibo tra i sette settori prioritari di intervento del Job Act elaborato dal premier Matteo Renzi”. Un “impor-tante riconoscimento” del fatto che l’agricoltura e l’alimentazione italia-na possiedono quegli elementi di di-stintività e di valore aggiunto per far tornare a crescere l’Italia nella com-petizione globale. “Su questo obiet-tivo – ha concluso Moncalvo - siamo disponibili ad offrire tutto il nostro contributo di idee ed esperienze in un momento di cambiamento epo-cale”. E il neoministro sembra esse-re d’accordo con la linea della no-

La posizione del Presidente Coldiretti per lo sviluppo del settore

Moncalvo: “Difendere la nostra agricoltura” Maurizio Martina è il nuovo ministro delle Politiche Agricole

stra associazione. Nelle sue prime dichiarazioni, infatti, ha dichiarato: “Una parte fondamentale del rilan-cio dell’Italia può passare dall’agri-coltura e dalla pesca italiane. Ecco perché lavorerò da subito in questa direzione, per vincere le sfide che ci attendono. Partendo da passaggi importanti, dall’attuazione della Po-litica agricola comune, al Collegato Agricoltura, ad Expo 2015”. Positi-ve anche le affermazioni su Ogm e etichettatura: “Sugli Ogm il solco è tracciato, c’è il Parlamento che si è pronunciato per il no, si parte da lì. L’Italia ha detto chiaro qual’è la sua rotta e noi andiamo avanti” ha spie-gato il ministro che poi ha aggiunto: “Anche sull’etichettatura andremo avanti sull’impegno impostato e che dobbiamo irrobustire. Non c’è dub-bio che per noi il tema della traccia-bilità e riconoscibilità della produ-zione italiana sia un tema cruciale”. “Il Ministro - ha sottolineato il Pre-sidente di Coldiretti Roberto Mon-calvo - troverà sempre la Coldiretti al suo fianco nelle battaglie per la difesa del territorio, dell’ambiente, della qualità e della distintività che rappresentano il valore aggiunto del vero Made in Italy. Ci auguriamo per questo che al piu’ presto - ha con-cluso Moncalvo - venga data attua-zione alla legge approvata all’una-nimità dal Parlamento per rendere obbligatoria l’indicazione di origine di tutti gli alimenti per garantire la trasparenza dell’informazione e scelte consapevoli ai consumatori.

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19febbraio 2014

ATTUA

LITÀ

Consorzio Parmigiano nel caos Arrestato il direttore Deserti

Il Consorzio del Parmigiano Reg-giano è nel caos. A metà febbra-io, il direttore Riccardo Deserti

è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di furto aggravato. Sarebbe stato accusato di aver sottratto dei documenti dagli uffici del ministero per le Politiche agricole. A Deserti lo scorso 4 gennaio era stata annullata l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari relativa all’inchiesta della Procura di Roma su casi di corru-zione nell’assegnazione di appalti al Ministero delle Politiche agricole nel cui ambito sono state arrestate 11 persone. I nuovi arresti, però, sa-rebbero giustificati dall’ipotesi che l’imprenditore, nel corso di una visita al Ministero delle Politiche agricole - successiva alla sua scarcerazione, compresa temporalmente tra genna-io e febbraio - abbia portato via dei documenti dallo stesso Ministero. La Coldiretti Lombardia chiede che ven-ga fatta chiarezza sull’intera vicen-da: “I vertici del consorzio, massimi esponenti delle centrali cooperative, hanno il dovere morale di assicurare la massima trasparenza a tutela del buon nome di uno dei più importanti prodotti italiani e di centinaia di im-prenditori” spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombar-dia. E aggiunge: “E poi vorremmo sapere quando verranno tagliati i le-gami equivoci con i produttori di simil parmigiano che danneggiano il vero formaggio Made in Italy e i bilanci delle aziende italiane?”. Se il Parmi-giano Reggiano è il prodotto italiano più falsificato nel mondo – denuncia la Coldiretti nazionale -, il motivo for-se va cercato all’interno dello stesso Consorzio di tutela che più che difen-dere la tipicità del formaggio alfiere

del made in Italy sulle tavole mon-diali, manca di trasparenza al suo in-terno verso le aziende associate ed i consumatori. Occorre fare subito chiarezza su quanto sta succedendo esattamente nel consorzio del Par-migiano Reggiano con la complicità delle centrali cooperative, sulle scel-te poco trasparenti della dirigenza ma anche sui legami oscuri con i produttori di formaggi di imitazione, cosiddetti similgrana, che fanno con-correnza sleale ma che sono presenti nel Consorzio e che attaccano Coldi-retti quando difende il vero Parmigia-no. Dopo aver assistito all’appoggio della governance del Consorzio alla costruzione di un mega-magazzino di formaggi, tentativo strisciante di cre-are una centrale di stagionatura di similgrana proprio nel regno del Par-migiano Reggiano adesso ci troviamo di fronte al silenzio dei dirigenti che nascondono agli associati le indagini della magistratura sul direttore gene-rale. Anche perché – conclude la Col-diretti - non bisogna dimenticare che solo nell’ultimo anno le importazione di formaggio similare dall’Ungheria hanno sfiorato i tre milioni di chili e che proprio in Ungheria opera la Ma-gyar, industria casearia di proprietà di una società italiana a sua volta partecipata da Itaca società coope-rativa, il cui presidente è stato fino all’inizio del 2013 proprio Giuseppe Alai, attuale presidente del consorzio del Parmigiano che si è dimesso dalla presidenza di Itaca dopo la denun-cia di Coldiretti. Anche a fronte delle polemiche e delle reazioni suscitate dalle nuove vicende che hanno coin-volto Riccardo Deserti, il comitato esecutivo del Consorzio lo ha sospe-so dal suo incarico.

Nella foto piccola in alto, l’ex direttore del Consorzio Riccardo Deserti

Gianni Fava:“Fare luce”

Dal mercato:bene l’export

“Quanto è accaduto al diretto-re del Consorzio del Parmigiano Reggiano ha creato non poco sconcerto tra gli operatori del settore anche in territorio lom-bardo. Alcuni di loro mi hanno chiamato, chiedendo di capire cosa stesse accadendo e auspi-cando di arrivare al più presto a un chiarimento sulla questio-ne”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava commentando gli ultimi avvenimenti riguardanti i vertici del Consorzio di tutela del Par-migiano Reggiano. “Mi appello al buon senso del presidente Giuseppe Alai - ha incalzato Fava - e al Consiglio di ammini-strazione del Consorzio di tutela Parmigiano Reggiano, per far sì che rapidamente si sgomberi il campo da qualsiasi equivoco che possa danneggiare la strut-tura del Consorzio. I produttori lo pretendono e ritengo sia una pretesa assolutamente legitti-ma”.

Dopo il buio del 2012 con il terremoto che ha messo in ginocchio l’intera catena pro-duttiva, nel 2013 il Parmigia-no Reggiano torna a incassare risultati positivi. A cominciare dall’export che l’anno scorso ha fatto registrare un +5% con 45.800 tonnellate di prodotto collocate sui mercati esteri. Il Consorzio si dice soddisfatto ma non appagato e per il 2020 punta a piazzare oltreconfine il 50% della produzione totale. Tra i Paesi di riferimento per le esportazioni si impongono Francia, Regno Unito, Germa-nia e Stati Uniti. Nel 2013 han-no incrementato di molto le loro importazioni Brasile (+130%), Indonesia (+137%), Ara-bia Saudita (+93%) e Kuwait (+30%). Buone notizie anche sul fronte dei prezzi: dopo un andamento al ribasso nel pri-mo semestre del 2013 sono risaliti nel secondo semestre.

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