Nuov cors Luniversità 'msegna ome fangarla ï p o essi ... · competenze acquisite e 1 su 3...

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Nuov í cors í L ' unive rsità ' m s egna come sfangarla ï p ro c e ssi med i a fici Quanto i mezzi di comunicazione di mas- sa incidono nei grandi processi giudiziari? Accusa e difesa nel processo mediatico giu- diziario . Si chiama così il corso in Litiga- tion communication inaugurato dall'uni- versità privata Niccolò Cusano le cui iscri- zioni si sono aperte da pochi giorni . Obietti- vo è formare giornalisti , comunicatori e professionisti ( come avvocati, commercia- listi, dirigenti d'azienda, funzionari pubbli- ci...) alla comunicazione di crisi nelle con- troversie legali , sempre più influenzate dai processi di «mediatizzazione », spesso con significativi risvolti sull'onorabilità dei sog- getti coinvolti . Il corso , della durata di 36 ore, combina lo studio di materie accade- miche ( come «elementi di litigation co- munication », « diritto processuale» e «la trattazione del caso nella redazione giorna- listica di carta stampata, radio , web e tv», ) con l'analisi pratica dì una serie dì casi che hanno segnato la recente storia dei proces- si mediatici : da Costa Concordia a Pisto- rius, da Nestlé a Federica Guidi , Amanda Knox, Alex Schwazer , Thyssen Krupp fino al recente caso Raggi - Muraro. Il corso è coordinato da Andrea Camaiora, giornalista esperto in litigation com muni- cation, settore del quale si occupa da anni seguendo alcuni tra i più scottanti casi me- diatico giudiziari , insieme al team di comu- nicazione strategica SPIN. Il bando termi- na il 30 settembre.

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Nuov í cors íL'università 'msegnacome sfangarla

ï processi mediaficiQuanto i mezzi di comunicazione di mas-sa incidono nei grandi processi giudiziari?Accusa e difesa nel processo mediatico giu-diziario . Si chiama così il corso in Litiga-tion communication inaugurato dall'uni-versità privata Niccolò Cusano le cui iscri-zioni si sono aperte da pochi giorni . Obietti-vo è formare giornalisti , comunicatori eprofessionisti (come avvocati, commercia-listi, dirigenti d'azienda, funzionari pubbli-ci...) alla comunicazione di crisi nelle con-

troversie legali, sempre più influenzate daiprocessi di «mediatizzazione», spesso consignificativi risvolti sull'onorabilità dei sog-getti coinvolti . Il corso, della durata di 36ore, combina lo studio di materie accade-miche (come «elementi di litigation co-munication», «diritto processuale» e «latrattazione del caso nella redazione giorna-listica di carta stampata, radio, web e tv», )con l'analisi pratica dì una serie dì casi chehanno segnato la recente storia dei proces-si mediatici : da Costa Concordia a Pisto-rius, da Nestlé a Federica Guidi , AmandaKnox, Alex Schwazer , Thyssen Krupp finoal recente caso Raggi -Muraro.Il corso è coordinato da Andrea Camaiora,giornalista esperto in litigation com muni-cation, settore del quale si occupa da anniseguendo alcuni tra i più scottanti casi me-diatico giudiziari , insieme al team di comu-nicazione strategica SPIN. Il bando termi-na il 30 settembre.

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d i Massimo Sideri

Il genetista italiano che disarmò l'Hivguida la ricerca per il colosso UsaMilano, ifinanziamenii alla sfari up di Naldini sulle staminali al San Raffaele

«Potrebbe sembrare fanta-scienza, ma ormai è scienza»aveva scritto I'Economist, solol'anno scorso, citando il lavorodel genetista Luigi Naldini, 57anni, direttore del Tiget e fon-datore, con Pierluigi Paracchi,di Genenta Sciences. Che nonfosse fantascienza lo devonoavere pensato anche i managerdi Amgen, la piú grande socie-tà indipendente di biotech, 20miliardi di dollari di fatturato,che pure essendo basata a LosAngeles ha affidato a Naldini,Genenta e all'Ospedale SanRaffaele (di cui la start up èuno spin-off), la ricerca e svi-luppo nella terapia genica del-le staminali ematopoietiche.Un chiaro segnale di attenzio-ne all'Italia e al nostro biotech.

Oggi Naldini è uno scienzia-to che il mondo ci invidia. E luiche ha «disarmato» l'Hiv, il vi-rus responsabile dell'Aids, tra-sformandolo in un potente ve-icolo per infondere la terapiaTerapia genìcaLa sfida è la curadi alcuni tumori, nel2017 si sperimenteràsull'uomo

genica nel sangue del pazien-te. Non è un caso che «Nature»gli abbia affidato un anno fa larevisione scientifica dell'argo-mento. Ma la particolarità inquesto caso è che Naldini è an-che un «cervello di rientro»,visto che ha studiato e lavoratoa lungo negli Usa prima di de-cidere di tornare a Milano.

Un cervello di rientro chepiace agli americani e che di-mostra che anche qui le cose sipossono fare.

Tutto inizia in California,circa 20 anni fa. Naldini, tori-nese del 1959, dopo la laureain Medicina e chirurgia al-l'Università di Torino, svolgeun periodo di perfezionamen-to negli Stati Uniti specializ-zandosi in Scienze citologichee morfogenetiche. «Comemolti ricercatori ho fatto il gi-ro del globo portandomi die-tro questo progetto di ricerca

sulla terapia genica iniziato inCalifornia presso l'istituto Salk- aveva già raccontato al Cor-riere -. Prima di tornare a Mi-lano sono stato a San Franci-sco e in questi vent'anni hopercorso tutta la strada cheporta dalla concezione di svi-luppare uno strumento per laterapia genica che fosse piú ef-ficace, ai test sull'uomo. Pro-prio in quegli anni l'Hiv eraancora più temibile di adessoperché si stava ancora sco-prendo la biologia di questovirus. Il nostro lavoro è statopoter dimostrare che fosse unveicolo».

Dopo quella fruttuosa espe-rienza Naldini è tornato in Ita-lia, affrontando anni, come trala fine dei Novanta e gli inizidel Duemila, in cui la geneticaaveva perso molta credibilitàanche a causa di risultati ini-zialmente deludenti. Ha conti-

nuato al San Raffaele, chiama-to dal collega genetista del SanRaffaele, Claudio Bordignon(primo scienziato al mondo atestare le staminali del sanguenel `92), ai tempi di Don Verzé.

Per inciso, almeno per que-sta apertura verso la scienza difrontiera, la figura di Don Ver-zé dovrà forse essere recupera-ta (nella «basilica» del SanRaffaele l'altare è ancora so-vrastato da un'enorme, pen-dente, elica di dna).

I risultati sono già arrivati sualcune malattie rare. Ma la ve-ra sfida, quella di Genenta, ètentare la cura di alcuni tumo-ri. E nel 2017 è previsto il pas-saggio delle sperimentazionisull'uomo.

Naldini è anche un ottimodivulgatore come aveva dimo-strato in passato partecipandoal Festival di Sanremo cometestimonial «pop» della scien-

za e di Telethon. O come si puòvedere in uno dei video postatisu Youtube in cui spiega le sor-ti della genetica. Uno scienzia-to da «Ted». E biotech è la pro-messa della medicina e il fattoche da Los Angeles voglianofare R&S qui è un chiaro se-gnale di attenzione per l'Italia.Già oggi le cellule di un uomo- mettiamo - del New jerseypartono dagli Usa, arrivano neicentri milanesi per essere in-gegnerizzate e ripartono perl'iniezione nel paziente, a voltesalvifica.

Il prestigioso risultato diGenenta con la Biotech Usapuò tornare utile anche neltentativo di portare l'Ema,l'agenzia europea per il farma-co, a Milano. Anche questo ri-sultato potrebbe ora esserescienza, non fantascienza.

@massimosideri© RIPRODUZIONE RISERVATA

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In laboratorioLuigi Naldini (loscienziato più inalto nella foto)coni ricercatoridel SanRaffaele.Naldini, 57anni, è direttoredell'istitutoTelethon perlaterapia genica(Tiget) edocente diistologia eterapia genicaal San Raffaeledi Milano. Ha«disarmato» ilvirus dell'Hiv,utilizzandol'involucrocome potenteveicolo di curegeniche

GenentaSciences è unasocietà dibiotecnologiefondata daLuigi Naldini,dal ricercatoree medicoematologoBernhardGentner, e dalmanager eimprenditorePierluigiParacchi (foto),che è ancheamministratoredelegato epresidente

della società.La biotech, spinoff del SanRaffaele, sibasa sui lavoridi Naldini

Ora lasocietàamericanaAmgen,quotata alNasdaq,hastretto unapartnershipcon Genenta eil San Raffaeleper sviluppareinsieme delleterapie genichebasate sullestaminaliematopoieti-che (che dannoorigine a tuttele cellule delsangue). L'Italiasta acquisendosempre piùprestigio nelbiotech

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Enrico Cisnetto

Arginare la fuga dei cervelliper rilanciare l'economiaAddio laurea. E addio laureati. Conl'inizio del nuovo anno scolasticoc'è da sottolineare che per la primavolta dal 1945 in Italia smette dicrescere il numero dei «dottori»,mentre continua ad aumentarequello di chi fugge all'estero.Purtroppo, di «generazioneperduta» si parla solo a correntealternata, ma il virus è antico,costante e depressivo, tanto da avercreato un vortice negativo per cui,non trovando lavoro o trovandolosottopagato, i ragazzi siallontanano sempre di più dai libri.E il Paese, di conseguenza, perdecompetenze, capacità e risorse.D'altra parte, come dare torto a chisceglie di non studiare. Il salariomedio di ingresso nel mondo dellavoro di un laureato triennale ècalato dai 1300 euro del 2007 ai 1000del 2012. E se la laurea ancora aiutaa trovare un lavoro, all'estero vienepagata il doppio che da noi. Non èun caso che 4 studenti su 10 provinoa fare le valigie e che in 10 anniabbiamo perso circa 700 milalaureati, la cui formazione - tral'altro - ci è costata circa 8,5miliardi. Come non è un caso che ladisoccupazione giovanile siasuperiore al 40% e che su 100giovani tra i 25-34 anni, i laureatiitaliani siano il 22%, contro unamedia Ocse del 39%. Dunque, conquale convenienza studiare peranni, se poi la retribuzione e lacarriera, ammesso che esistano,diventano più povere e più difficili?

E così un crudo pragmatismo hainfettato i ragazzi, che si iscrivonosempre di meno alle università, conun calo di 50 mila unità in pochianni, e abbandonano gli studi piùche altrove in Europa (il 45%secondo Bruxelles). Così, l'Italia hauna delle più basse quotecontinentali di laureati tra i 30 e i 34

anni. Per fare un esempio, ilnumero dei «dottori» in Francia eGermania cresce ad un ritmodoppio, mentre la Polonia, con i sui5,6 milioni, ha un numero dilaureati che sta per superare ilnostro. Come anche la Cina in quotapercentuale, già molto vicina alnostro 13%. Non cambia il discorsoper l'istruzione di alto livello. 110mila nuovi dottori di ricercaproclamati ogni anno sono inferiorialla media Ocse, come anche il loroimpiego presso aziende che fannoricerca e sviluppo. D'altra parte, purtrovando nella maggioranza deicasi un lavoro, circa la metà deiPh.D non sfrutta tutte lecompetenze acquisite e 1 su 3sostiene che il titolo di studioconseguito gli è sostanzialmenteinutile.La verità ce la sbatte infaccia il premier ungherese quando,a nome dei 4 di Visegrad (Polonia,Repubblica Ceca, Slovacchia eUngheria), dice che "da voi ungiovane, quando gli dite di studiareper migliorare il suo futuro si mettea ridere. Da noi no, perchésappiamo cosa fare". Insomma,faticoso ma non del tutto fruttuoso,lo studio non è più di moda. E queipochi che ce la fanno scappanoall'estero. C'è da essere preoccupati,e non solo per amore della cultura.Il problema è che paesi emergentiprima hanno sfidato la nostraindustria giocando sul basso costodel lavoro, e ora si accingono allabattaglia finale facendo leva suconoscenze, innovazione e ricerca.Una contesa in cui l'armadeterminante, e paradossalmenteper niente segreta, è il livello mediodi istruzione. Hai voglia a parlare diinnovazione e valore aggiuntocome chiave per ripartire. Chi la fa,sei migliori varcano la frontiera?(twitter @ecisnetto)

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cerea italianail governo spegnei segnali di vita

A novembre Lancet scrisse che dal 2011 lanostra produzione scientifica era in crescita. Oral'autore dell articolo spiega perché tutto è cambiato

GABRIBLB DR PAL

n Nel novembre scorso sullaprestigiosa rivista Lancet è ap-parso un articolo in cui venivanocalcolati gli effetti della riformaper l'abilitazione scientifica na-zionale. Perché la produzionescientifica èaumentata inltalia?era l'incoraggiante titolo sceltodall'autore, Mauro GiovanniCarta, professore ordinario diTecnologie biomediche applica-te all'Università di Cagliari. Lo

studio metteva in evidenza il sal-to di qualitàdellaricercaitaliana,capace di scalare la classifica Sci-mago, passando nel 2014 dal set-timo al sesto posto in ambito me-dico, sopravanzando la Francia.

Secondo lo studio, l'aumentonellaproduzione scientifica nazio-nale, e cioè il numero di pubblica-zioni su autorevoli riviste specia-lizzate (si vedano i grafici in pagi-na), sarebbe effetto dellalegge sul-l'abilitazione scientifica nazionaledel 2011, in cui la nomina di pro-fessori universitari - ordinari e as-sociati - veniva stabilita in base atre parametri facilmente misura-bili: il numero di pubblicazioni suriviste specialistiche; il numero dicitazioni che queste pubblicazionigeneravano; e l'indice Hirsch, chemette in relazione le due prece-denti voci. Chi poteva vantare unpunteggio superiore alla media deipunteggi dei professori già in cat-tedra, diventava docente. Non do-cente di quella cattedra, ma co-munque otteneval'abilitazione al-l'insegnamento, in attesa di chia-mata. Unalegge che puntavaaau-mentare la trasparenza delle no-mine e la competitività del corpoinsegnanti, riducendo il peso delladiscrezionalità delle commissioniaccademiche. Un meccanismoche voleva essere uno sprone permigliorare il livello della prepara-zione dei professori e quindi del-l'insegnamento.

A meno di un annodi distanzale cose sono cambiate radical-mente. La legge c'è ancora, im-mutatanel testo, ma «è stata resavana dai successivi regolamentiper i bandi di concorso», denun-cia a pagina99 Mauro GiovanniCarta. Vanificata la legge, vanifi-cati anche gli effetti sulla produ-zione scientifica nostrana.

«Nei primi due anni dall'en-trata in vigore dei nuovi criteri, siè registrato un sensibile aumen-to nel numero di pubblicazioniscientifiche da parte dei ricerca-tori italiani», prosegue Carta. «Ilcambiamentoèstato più apprez-zabile in campo biomedico, dovel'aumento di articoli pubblicati

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su riviste con buon impactfactor(punteggio assegnato in base alprestigio della rivista , ndr) è sta-to per due anni consecutivi del 15per cento, il più consistente ditutto il panorama europeo; laGermania nello stesso periodocresceva solo del 12 per cento. Sa-rebbe stato interessante capirequanto la quantità corrisponde-vaallaqualitàdellaricercae dellepubblicazioni».

Il condizionale è dovuto al fat-to che gli entusiasmi sono prestostati smorzati dalla pubblicazio-ne delle procedure di abilitazione(114/2014, in vigore dal febbraio2015) e dagli ultimi criteri pub-blicati sulla Gazzetta Ufficiale agiugno e validi pe r l a pro ssim a se-lezione.

«Lalegge non è stata modifica-ta, iltestoè identico, maèstatare-sa inefficace», afferma Carta, «ilnuovo bando pubblicato in estatepresenta parametri per essereammessi all 'idoneità molto bassi,quindi inutili perché tutti i candi-dati soddisfano quei requisiti».

E di fatto ha restaurato il pote-re discrezionale delle commis-sionivanificando il senso dellari-forma di cinque anni fa_ «I criteridel 2011 probabilmente non era-

no perfetti ed erano migliorabili,ad esempio aumentando il pesodell'attività didattica, ma così fa-cendo hanno annacquato tutto».La ripercussione sul numero dipubblicazioni non si è fatta at-tendere: nel 2015 la produzionedi articoli scientifici provenientida ricercatori e professori resi-

Oggi i parametri perl'idoneità sono mottobassi. Trionfa il poteredelle commissioni. Ilmerito esce sconfitto

denti in Italia è diminuita rispet-to all'anno precedente , riasse-standosi a quote precedenti la ri-forma. Le misurazioni bibliogra-fiche sono solo un sintomo dellasalute della ricerca, ma è il sinto-mo in base a cui vengono giudi-cati tutti i Paesi. E proprio nelcontesto accademico internazio-nale l'Italia paga lo scotto dellascarsa trasparenza e di conse-guenza dell 'incerta meritocrazianella nomina dei docenti univer-

sitari. L 'esempio più sconfortan-te lo racconta proprio Carta par-lando di esperienze vissute damolti ricercatori italiani. «Spes-so gli studenti che vanno a perfe-zionarsi all'estero hanno borse distudio statali vincolate al rientroin patria per condividere i pro-gressi. In Italia non è pensabiledal momento che non riuscireb-bero a ritagliarsi uno spazio oc-cupato da chi ne sa meno di lo-ro». L'alito di speranza che forselalegge del 2011 aveva mosso tra iricercatori universitari siè prestosmorzato, facendoli ricadere inun cupo pessimismo riguardo lapossibilità di fare carriera esclu-sivamente in base alle proprie ca-pacità riconosciute dalla comu-nitàscientificainternazionale.

Cui prodest? Difficile capirlo:probabilmente , molto a brevetermine, ne trae vantaggio chi ri-schierebbe di perdere qualcosadall'innalzamento del livello deidocenti universitari . M a a questacategoria non sembrano appar-tenere altro che docenti e ricer-catori poco propensi a misurarsiin un contesto meritocratico. Piùfacile individuare gli sconfitti abreve e lungo termine: tutti i ri-cercatori capacie gli studenti.

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«Servono esperte di multimediale>Marra (Dams): «Cambiano i linguaggi, il sistema creativo richiede competenze diverse;

1 Dams del '71 non esistepiù. Era pensato perun'altra università. Neabbiamo mantenuto lo

spirito e il nome, che per altroabbiamo esportato in altre partid'Italia, però oggi è un'altra co-sa». Quando si parla del corso dilaurea in Discipline delle Artidella Musica e dello Spettacolodi Bologna è facile andare con lamente alla figura di UmbertoEco e ad allievi illustri quali Fre-ak Antoni, Carlo Mazzacurati,Isabella Santacroce, Daria Bi-gnardi e Milena Gabanelli. Oggia lettere è la scuola con piùiscritti provenienti da fuori re-gione. E continua a sfornare lefuture braccia dell'industria cul-turale emiliano-romagnola.

Claudio Marra, coordinatoredel corso di laurea Dams, cosaè diventato oggi il Dams?

«E un primo livello di forma-zione universitaria che si riferi-sce all'ambito artistico partendoda un presupposto storico, cioèche le arti sono un sistema com-plesso e unificato».

Secondo i dati AlmaLaurea,il 74,7% di chi si è laureato nel2010 ha un lavoro.

«Sì, è vero. Oltretutto più del5o% di chi si iscrive qua non èemiliano-romagnolo».

Quali sono le nuove figure dicui ha bisogno la macchinadella cultura nel 2016?

«Sicuramente sono semprepiù richieste quelle formate nel-l'ambito "culturale-multimedia-le", mentre fanno più faticaquelle con altre specializzazioni.D'altronde basta guardare comeva il mondo: cambiano i lin-guaggi e le realtà culturali concui ci confrontiamo puntual-mente ce lo confermano: servo-no elevate competenze informa-tiche e un bilinguismo, parlarefluentemente più di una lingua».

Ma a queste realtà non servi-ranno anche persone in gradodi amministrare e far di conto?Son pur sempre aziende conbilanci che devono quadrare.

«Eh sì, servono anche queste.Noi forniamo insegnamenti co-me "economia dello spettacolo",per dirne uno, che sfatano luo-ghi comuni lunghi vent'anni eservono a formare gli studenticome operatori culturali. Certonon basta una esame, siamoconsapevoli che la cultura è un

sistema complesso che mette as-sieme competenze non solo arti-stiche, ma anche giuridiche,economiche, di marketing».

Prima parlava di "ambitomultimediale". Come cambia-no i contenuti degli insegna-menti ? Gli studi degli anni '70dovranno accompagnarsi anuove nozioni.

«Si tratta di un aspetto che vamesso in relazione con la ricercache fa ognuno singolarmente.

Chi è

ClaudioMarra,coordinatoredei corsodi laurea Damse docentedi Storia dellafotografia

Nella parte cinematografica,quella preponderante all'internodel corso di laurea, abbiamo unaserie di docenti di eccellenza im-pegnati proprio nella produzio-ne seriale televisiva. La serialità èuna narrazione che ha surclassa-to a livello economico produttivoquella filmica tradizionale, pensia casi emblematici come "Go-morra"».

A. Rin.RIPRODUZIONE RISERVATA

AmarcordLa vecchiasede del Damsin via Guerrazzia Bologna inuna fotod'epoca

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C'è tempo ferzo all'S nucembre 2016per iscriversi alle selezioni per il nza-

ster in Management , innovazione eingegneria dei servizi organizzatodalla Scuola superiore SantAnnadi Pisa. Si tratta di master full timedi II livello in general managementche si terrà dal 10 gennaio al 22dicembre 2017 e sarà focalizzatosui temi dei servizi alle impresedefinendo lo standard della forma-zione manageriale in Italia. Carat-teristica del corso, in particolare,è lo stretto legame con le imprese

partner che investono nella formazio-ne di giovani talenti erogando borsedi studio e partecipando attivamentea tutte le fasi del corso: si tratta diaziende leader comeAnsaldo Energia,Cabel, Finmeccanica global services,Ibm, Intesa Sanpaolo, Lenovys, Leroy

Merlin, Gruppo Piaggio,Selex Es, Sia, Tele-

com Italia e Tele-spazio. Assiemeai manager,gli allievi delmaster svol-geranno unadelle attivitàpiù importantidel corso: gliinnovation lab,

dei veri e pro-pri laboratori di

innovazione in cuisi studiano soluzioni

concrete a specifici temi propostidalle aziende. Al termine della partedi didattica è infine, previsto un pe-riodo di stage della durata di quattromesi principalmente presso una dellaaziende partner che, spesso, in passa-to, ha creato vere e proprie opportunitàdi lavoro. Per iscriversi e per averemaggiori informazioni, visitare ilsito internet : http: l l mastermains.santannapisa . it l it.

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CORSI & MASTER

C'è tempo fino all'1 ottobre per iscri-versi al master in Comunicazione,marketing digitale e pubblicità in-terattiva organizzato dall'universitàCattolica di Milano. Il master, che siterrà dal 20 ottobre 2016 al20 aprile 2017 a Milano,ha lo scopo di formarefigure professiona-li nell'area digitalcome account, pia-nificatori, addettial marketing ealla comunica-zione all'internodi aziende, agen-zie, concessiona-rie, centri mediaed editori. Il masterforma anche figure in-novative come i traffickere i professionisti specializzatinella comunicazione pubblicitariadigitale attraverso i social media,gli strumenti del web 2.0, il mobile, imotori di ricerca (sem - search enginemarketing e seo - search engine opti-mization). La formazione si basa sullaintegrazione di insegnamenti teoricoculturali e tecnico -professionali e tut-te le attività didattiche sono integrateda case histories e testimonianze delmondo professionale. Vengono, inoltre,realizzati anche workshop tematicie project work sotto la guida di pro-fessionisti del settore. Per iscriversie per avere maggiori informazioni,occorre consultare il sito internet:www.unicatt.it.

Prenderà il via il 21 ottobre a Bolo-gna il master in Controlling organiz-zato da inFinance. Il master inquadrae delinea la funzione di controlling,nei suoi risvolti operativi e strategici.Il controllo di gestione, in particolare,

assume una duplice rilevanza: da unlato, è inteso come funzione ingrado diorientare le strategie aziendali versoobiettivi realizzabili, verificandoneperiodicamente il raggiungimento;

dall'altro, come guida razionaleal miglioramento continuo

dell'organizzazione. Duran-te il corso, che si svolgeràin dodici incontri, i par-tecipanti approfondi-ranno le tecniche dicontrollo antecedente(budgeting), concomi-tante e susseguente,sviluppando le capaci-tà necessarie per defini-

re un efficiente sistemadi reporting finalizzato

a fornire tempestivamentel'informazione più corretta ai

giusti destinatari. Inoltre, al finedi potenziare la funzione di controller,proiettandola nel futuro, il masternrnnnnennr%e len tti,,itn_ legnten ¿inn

dimensione più strategica ed evolutadel ruolo. Per iscriversi e per averemaggiori informazioni, consultare ilsito web: www.infinance.it.

Si terrà il 29 settembre, dalle ore14,30, presso il civico museo d'arte mo-derna e contemporanea del Comune diVarese - Castello di Masnago, il wor-kshop dal titolo«Valorizzare la culturaper valorizzare il territorio. Strategie,prodotti e tecnologie abilitanti» orga-nizzato da Liuc - università Cattaneodi Castellanza con il contributo dellaCamera di commercio di Varese e lacollaborazione del Comune di Varese.

Il workshop è finalizzato a rendereesplicito sia il ruolo della cultura e, inparticolare, dei luoghi della cultura,ad esempio i musei, come volano perla valorizzazione e promozione delterritorio, sia quello della tecnologiacome efficace strumento abilitante,attraverso casi applicativi reali. Siintende inoltre promuovere, conuna concreta occasione di in-contro, il contatto tra soggettidiversi, istituzioni, universi-tà, imprese e professionisti

del territorio, chea diverso titolooperano nella filie-ra della cultura,per stimolare lo

scambio di conoscenze edesperienze e la contaminazio-ne di idee per favorire sinergiee nuove opportunità progettualie professionali, auspicabilmente trasoggetti in rete. Liniziativa mette asistema le esperienze progettuali e diricerca realizzate da Liuc nell'ambitodella valorizzazione dei luoghi dellacultura e del marketing territoriale.La partecipazione richiede una regi-strazione online su https: / /biglietti-valorizzare-la-cultura. eventbrite. it.

C'è tempo fino all'8 novembre 2016per iscriversi alle selezioni per il ma-

IUniversita Cattaneo

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ster in Management , innovazione eingegneria dei servizi organizzatodalla Scuola superiore Sant'Annadi Pisa. Si tratta di master full timedi II livello in general managementche si terrà dal 10 gennaio al 22dicembre 2017 e sarà focalizzatosui temi dei servizi alle impresedefinendo lo standard della forma-zione manageriale in Italia . Carat-teristica del corso, in particolare,è lo stretto legame con le imprese

partner che investono nella formazio-ne di giovani talenti erogando borsedi studio e partecipando attivamentea tutte le fasi del corso: si tratta diaziende leader comeAnsaldo Energia,Cabel, Finmeccanica global services,Ibm, Intesa Sanpaolo, Lenovys, Leroy

Merlin, Gruppo Piaggio,Selex Es, Sia, Tele-

,. com Italia e Tele-spzio. Assiemeai manager,

th gli allievi delmaster svol-

4 5£,r' .® delle e atti Ltà

più importantidel corso: gliinnovation lab,

dei veri e pro-pri laboratori di

innovazione in cuisi studiano soluzioni

concrete a specifici temi propostidalle aziende. Al termine della partedi didattica è infine, previsto un pe-riodo di stage della durata di quattromesi principalmente presso una dellaaziende partner che, spesso, in passa-to, ha creato vere e proprie opportunitàdi lavoro. Per iscriversi e per averemaggiori informazioni, visitare ilsito internet: http: / /mastermains.santannapisa. it l it.

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II caso AvioAero(Ge) e le misure del governo per l'innovazione

ria aq..o, obiettivopraluttivitàProcacci: defiscalizzazione e aiuti alle università migliori

DI EDOARDO SEGANTINI

limiti all'innovazione, in Italia, non so-«no un problema di cultura, ma di man-

canza di fiducia. L'imprenditore accettail rischio quando pensa di potersi rialzare sequalcosa va storto. Ma per far nascere questospirito, perché gli imprenditori sentano un'at-mosfera davvero nuova, bisogna avviare subitole semplificazioni più urgenti: fiscale, burocrati-ca, delle autorizzazioni».

Chi parla è Riccardo Procacci (nella foto),amministratore delegato diAvioAero. Il tema è attualisi-mo: l'azienda aeronautica, delgruppo General Electric, gli hadedicato un convegno che sisvolgerà a Roma giovedì prossimo. Mercoledì sarà invece lavolta di Federmeccanica , l'asso-ciazione imprenditoriale di se`-tore, che presenterà la sua inda-gine su Industria 4.0. A entram-be le iniziative parteciperà il mi-nistro dello Sviluppoeconomico Carlo Calenda.

L'attualità dipende dalle mi-sure che il governo si appresta avarare per rilanciare ed esten-dere l'innovazione industriale: un dossier cheporta il titolo «Italia 4.0» e riecheggia il celebreprogramma Industrie 4.0, lanciato anni fa dallaGermania. Un termine che definisce la connes-sione tra esseri umani, macchine e oggetti per lagestione più «intelligente» dei sistemi: in altritermini, l'applicazione del digitale alle fabbri-che.

Procacci è un esperto. Lo stabilimento aero-nautico AvioAero di Cameri, Novara, è la puntadi diamante di alcuni tra i sistemi più avanzati.In particolare nell'uso delle tecnologie «additi-ve», sorelle maggiori e professionali delle stam-panti tridimensionali, che funzionano secondole stesso principio di costruire oggetti anzichéfogli, per strati successivi. E non oggetti banali.Un team di tecnici specializzati realizza partidella turbina dei Boeing, in lega di titanio e allu-minio.

«Questa esperienza - dice il manager - ènata dall'incontro di tre realtà: un piccolo im-

prenditore con un'idea geniale (appunto l'usodell'additive manufacturing), un'azienda conuna visione di lungo periodo, un'Università ec-cellente (il Politecnico di Torino). Abbiamo im-parato che l'innovazione non nasce dall'idea diun genio solitario in un garage, ma dalla colla-borazione tra le persone e dal convergere dispinte diverse. Più riusciamo a creare questecondizioni in Italia, più cresceranno le opportu-nità di innovazione. E vero per le grandi azien-de, ma è ancor più vero per le piccole».

Il piano del governo si muove lungo tre diret-trici fondamentali: incentivi fi-scali (in particolare alla produt-tività), potenziamento dell'in-frastruttura di comunicazionein banda ultralarga, interventimirati con fondi per le miglioriuniversità.

<Ecco - osserva Procacci- la chiave sta in tre parole:`produttività', `mirati' e 'miglio-ri'. Le due azioni che, se appli-cate, risulteranno più efficaci,,ino, da un lato, la defiscalizza-zione dei premi di produttività,mediante la quale si può incen-tivare la contrattazione di se-condo grado e rendere aziende

e dipendenti partecipi degli stessi obiettivi; dal-l'altro si pensa di distribuire i fondi per la ricercanon a pioggia ma a cinque università eccellenti: iPolitecnici di Milano, Torino, Bari, la Scuola Su-periore di Sant'Anna di Pisa e l'Università di Bo-logna». Verrà mantenuto questo giusto proposi-to, fondato sul verbo «scegliere»?

«L'altro tema per noi cruciale - conclude ilmanager - è la formazione, capitolo essenzialedi un'industria realmente evoluta. Lo vediamonella nostra esperienza quotidiana. Il portafo-glio prodotti cambia continuamente. Servonodirigenti, tecnici e operai versatili, disponibili al-la formazione continua».

Qualcosa di nuovo infatti sta accadendo: leaziende migliori allargano i propri confini allaformazione, diventano più simili a scuole. E cosìpure le università migliori superano i recinticlassici, mescolano le scienze, guardano al mon-do del lavoro e insegnano a imparare.

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"Normale" di Shanghaiapre uno sportello in rettorato

I L RETTORE dell'università di Torino GianmariaAjani firmerà oggi un accordo di cooperazioneaccademica con la prestigiosa East China Normal

University di Shanghai. Dopo la firma, alla presenzadi Wang Rongming vicerettore per la ricerca e gliaffari internazionali di Ecnu, sarà inaugurato ilprimo sportello dell'ateneo cinese nei locali delrettorato torinese : una sede operativa con personaleamministrativo cinese che avrà il compito diindividuare tematiche di ricerca di mutuo interessee coordinare una sinergia tra i grandi progetti diricerca delle due università. Fondata nel1951,l'Ecnu è una delle università cinesi più prestigiose;ospita oltre 30mila studenti, di cui 5mila stranieri.

U NIPRODU(IONENISFJNA IA

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A Bruxellestirocini al Comitatodelle regioniMaria Adele Cerizza

Il prossimo 30 settem-bre scade il termine perpresentare la propria can-didatura perla sessione pri-maverile dei tirocini retri-buiti presso il Comitatodelle regioni (CdR) che hala sua sede a Bruxelles ed èl'Assemblea dei rappresen-tanti regionali e locali del-l'Unione europea.

Possono candidarsi i lau-reati triennali e magistrali, aiquali verrà data l'opportuni-tà di effettuare un periodo distage di cinque mesi in unodei dipartimenti del Comita-to delle regioni, nel periodoche va dal 16 febbraio 2017 al15 luglio 2017.

I giovani che verranno se-lezionati avranno la possibi-lità di vivere un'esperienzadi lavoro a stretto contattocon un ambiente multicultu-rale e multilinguistico.

Potranno inoltre cono-scere dall'interno il fun-zionamento del Comitatodelle regioni.

Le istituzioni europee of-frono ai loro tirocinanti unrimborso perle spese di vittoed alloggio.

Il totale della retribuzio-ne mensile è pari al25% delsalario di un funzionarioAD5, e ammonta a circamille curo. La domanda de-ve essere presentata onli-ne utilizzando Applicationform in lingua inglese,francese o tedesca, dispo-nibile nel sito Internet:

http://cor.europa.eu/it/about/traineeships/Pa-ges/cor-traineeship.aspx

Per ogni problema o ri-chiesta di chiarimento, scri-

vere all'indirizzo trai-nee í@i cor. europa.eu .

Dal 1° ottobre 2016 al 31marzo 2017 sarà inoltrepossibile presentare la pro-pria candidatura per laprossima sessione autun-nale di tirocini retribuitiche va dal16 settembre 2017al 15 febbraio 2018.

Inoltre tra le altre propo-ste di tirocinio presso il CdR,vanno segnalate anche dellevisite studio di breve durata- da uno a quattro mesi- ri-volte a studenti che abbianoottenuto almeno un titolotriennale.

Previste «retribuzioni»mensili da mille giuro:la durata degli stageè dal 16 febbraioal15luglio del 2017

Il Comitato europeo delleregioni (CdR)( http:/'/'cor.europa.eu/it/Pages/home.aspx) è stato creatonel 1994 quale assembleadei rappresentanti regionalie locali dell'Unione euro-pea. Si compone di 350membri - presidenti di re-gione, sindaci, oppure rap-presentanti eletti di regionie città - provenienti dai 28Stati membri dell'Unioneeuropea. Attraverso il Co-mitato delle regioni gli entiregionali e locali della Uepossono avere voce in capi-tolo sugli sviluppi dellalegi-slazione europea che incidesugli enti regionali e locali.

0 FIP RGDUZION E RISERVAIA

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Master di Link Campus a Roma

Trac'è il oro

1 via da dicembre 2016il nuovo master inJoint China and Italyeconomic cooperation

organizzato da Link CampusUniversity di Roma. Si trattadi un corso di II livello che for-merà figure specializzate nellacooperazione e nello sviluppodi relazioni commerciali, finan-

ziarie e industriali tra l'Italia ela Cina, sempre più interessataal nostro Paese come destina-zione di investimenti. Il master,di durata annuale, è articolatoin lezioni frontali, seminari,workshop e project work e pre-vede tre unit: si comincia conlo studio del `Pianeta Cina' (confocus su politica industriale efinanziaria, sistemi di tassa-zione, sistema giuslavoristico,istituzioni) per proseguire con

èssioiiistal'approfondimento sulla coope-razione bilaterale e sugli stru-menti per l'accompagnamen-to all'internazionalizzazione.L'iter formativo prevede, poi,la possibilità di svolgere stagein una delle nove aziende part-ner (Romanimata Cross-mediaCompany, Taste of Italy, East-media Agency, Associazione

Physeon, Sunet, Associazio-ne Tecla, Qiao Lab, ConsorzioInternazionalitalia e Dong& Partners Law Firm). LinkCampus University, infine,mette a disposizione otto borsedi studio e 12 borse di studiofinanziate da Inps destinate aifigli di dipendenti e pensiona-ti della Pa. Per partecipare aibandi c'è tempo fino al 20 ot-tobre 2016 consultando il sitoweb: jointchina.unilink.it.

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Due poli per la ricerca40 40 , enel piano universitarioper ?arco della saluteE arriva Big PharmaPiace l'idea della filiera: dalla sperimentazionealla somministrazione di cure personalizzate

SA STRIPPOLI

UE POLI per la ricerca all'in-terno del grande proget-to del Parco della Salute:

uno sull'area dell'ex-Fiat Aviodove ci sarà la ricerca clinica el'altro che vedrà protagonistal'area di Biotecnologie dove frapochi mesi sarà completato ilraddoppio e dove protagonistasarà la ricerca pre-clinica, cheserve per valutare un nuovo far-maco, ma anche nuovi strumen-ti clinici o diagnostici, nuovestrategie per la somministrazio-ne dei farmaci. Una ricerca es-senziale prima di passare allasperimentazione sull'uomo chepuò portare a conoscenze fonda-mentali per la cura mirata sulsingolo paziente. Si articola su

Il vicerettore Bussolino"2 la vera frontiera dellamedicina del futuro anchein un'ottica di risparmio"

questi due siti il piano che l'Uni-versità degli Studi ha consegna-to all'assessore regionale alle at-tività produttive Giuseppina DeSantis e al tavolo sul Parco dellaSalute che questa settimana tor-nerà a riunirsi. È un tassello fon-damentale per il completamen-to complessivo del progetto peril polo sanitario che la giuntaChiamparino intende realizzaresull'area dell'ex-Fiat Avio.

Anche perchè è da qui che pos-sono partire finanziamenti pre-ziosi per fare del nuovo Parco unpolo della sanità che guarda alfuturo. Federico Bussolino è il vi-ce rettore per la ricerca dell'Uni-versità degli Studi e confermache i contatti con Big Pharma so-no avanzati: «Abbiamo avutocolloqui con molti amrninistrato-ri delegati di grandi industriefarmaceutiche, da Roche a Pfi-zer ad Astrazeneca. Quello cheinteressa a loro è proprio l'esi-stenza di una filiera. Da un latola ricerca clinica, dove i medicipossono raccogliere dati dallacura diretta sul paziente, dall'al-tro la ricerca pre-clinica, dove da-ti e tessuti sono analizzati perraccogliere una massa di infor-mazioni preziosissime». I van-taggi sono enormi «sia dal pun-to di vista della cura personaliz-zata, la vera frontiera della me-dicina del futuro, sia nell'otticadel risparmio. Perchè se un far-maco per il tumore costa 150mi-la giuro, è bene sapere se per unpaziente con determinate carat-teristiche può dimostrarsi effica-ce. Perchè se non lo è quei150mila euro sono stati spreca-ti».

Con il completamento dellasede di Biotecnologie di via Niz-za, anche i ricercatori al lavoropotranno raddoppiare: dagli at-

tuali 250 passeranno a 500.Sull'area della Fiat Avio, preci-

sa la Scuola di medicina, la ricer-ca clinica tradizionale si svilup-perà su cinque aree della medici-na dove Torino eccelle e da dovepossono arrivare risultati impor-tanti a livello europeo: l'oncolo-gia, i trapianti (Le Molinette so-no il secondo centro in Europa),il cardiovascolare, le neuroscien-ze, la medicina rigenerativa.L'Università dunque insiste per-chè la realizzazione del Parcodella Salute vada in direzione dicreare questa filiera: «Se sarà co-sì, e solo in questo caso - chiari-sce Bussolino - ritengo piuttostoprobabile che a Torino possanoarrivare risorse importanti». Me-si fa si era parlato anche di con-tatti con Samsumg e Nikon. «Ni-kon- conferma Bussolino - è coin-volta su un progetto di industria-lizzazione della ricerca a cui ab-biamo partecipato su un bandodella Regione all'interno dei pro-getti euroopei. Capofila è l'azien-da di Ict Aizoon, ma collaboranoanche Nikon e l'inglese Reshow.Anche il Politecnico è coinvolto.L'obiettivo è creare un sistemainformatico molto sofisticatoche permetta di raggiungere evisualizzare facilmente dai mo-lecolari su pazienti affetti da pa-tologie oncopolmonari».

U PIPNODU<IONE RISENVAIl.

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L DOCUMENTOII pianodell'Università per laparte relativa allaricerca è statoconsegnato allaRegione e al tavoloche si riunirà questasettimana

DUE SITILa ricerca clinica saràsull'area ex-FiatAvio, dove è previstoil Parco della Salute.La ricerca pre-clinicasarà a Biotecnologie.In foto il vicerettoreFederico Bussolino

FINANZIAMENTIMolti i contatti chel'Università ha avutoin questi mesi con gliad di Big Pharma,interessati ad unprogetto dove sianopresenti tuttiedue i tipi di ricerca

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Cresce il nurnero cli Acacletny czzienclali che scommettono sul talento ciel personale

Form azione,0 meglio i fai datePercorsi didattici su misura dall azienda ai dipendenti

Pagina a curaDI SABRINA IADARAOLA

n po' università e unpo' business school.Nascono per formare ilmanagement del per-

sonale, talvolta per reclutaregiovani risorse e soprattuttoper favorirne la crescita graziea percorsi didattici mirati. LeCorporate University, accade-mie d'impresa o academy perdirla all'inglese, sono essenzial-mente scuole di formazione chele aziende private realizzanoper i propri dipendenti e nonsolo. Un fenomeno che ha origi-ne nei Paesi americani e anglo-sassoni in cui la formazione, vada sé, è molto più «sul campo»che teorica. Dopo le esperienzedella General Motors (1927) edi General Electric (1956), leprime significative realtà d'im-presa di livello universitarionegli Stati Uniti, che oggi neconta circa quattromila, sonostate quelle della Walt Disneye di Motorola nel 1981. In Ita-lia sono molte di meno, un cen-tinaio circa, incluso le factoryacademy (specializzate cioènella formazione di "fabbri-ca"), diffuse prevalentementeal Nord, ma il tema è nel futurodi molte imprese che per esse-re competitive puntano sullaconoscenza e sul talento. Unfenomeno dunque che cresce,seppur lentamente, anche nelnostro Paese. E che vede coin-volte, a differenza di quantoaccade all'estero, aziende dimedie dimensioni, dalla indu-stria farmaceutica a quella pe-trolchimica, dal credito alle as-sicurazioni. Senza disdegnare i

onono RORR'YfYA:rfS,6,Y= P-4aibr,.%S,°ImP,Y69

settori tipici del made in Italy,in particolare abbigliamento eagroalimentare.

Ad onor del vero, nel nostroPaese il concetto di una forma-zione progettata ad hoc per idipendenti d'azienda è statointrodotto negli anni 70 suiniziativa di gruppi industria-li come Fiat e Eni. Ma ci sonovoluti altri trent'anni affinchéquesto modus operandi, cheprende forma e si attua inmaniera diversa a seconda delmodello di academy, venisse ri-conosciuto come valore aggiun-to nelle strategie di un'azienda.A prescindere dal settore in cuil'azienda opera.

Il punto di forza delle aca-demy aziendali - indipenden-temente dal fatto che le azien-de si avvalgano o meno dellacollaborazione di un'univer-sità per il riconoscimento deipercorsi formativi aperti agliesterni al pari di un master contanto di titolo - è che sono diproprietà e controllate diret-tamente dalle corporation che

le hanno generate e pertantofunzionali alle stesse. Funzio-nali a livello strategico, perchécreano «comunità» tra i dipen-denti o senso di appartenenza,favoriscono un'approfonditaconoscenza della realtà e dellastoria dell'azienda. Funzionaliin termini di sviluppo, poichéconsentono di accrescere, a li-vello di competenze, le «skills»maggiormente utili all'azien-da. Spazio dunque nelle «auled'azienda» ai temi specifici deisettori di appartenenza, allelingue straniere, sicurezza eambiente, fino ad arrivare amaterie come cultura azienda-le, leadership, problem solving,team building e altri temi sullesoft skills.

I costi di avviamento diun'academy possono risul-tare alti, sia per la creazionedei contenuti specifici cheper la scelta della tecnologiapiù adatta a garantirne lapiena fruibilità soprattuttoai dipendenti dell'azienda. Enon a caso, si opta spesso, al-

meno laddove è possibile, perprogrammi di e-learning o diformazione online. Si potreb-bero, però, ammortizzare i costicollaborando con altre impreseo con le strutture pubbliche.In alcuni casi si sta valutan-do, considerando che il tessutoimprenditoriale italiano è fattoper lo più di micro-piccole im-prese, la nascita di academydi distretto. Un'altra fonte disostegno potrebbe essere l'uti-lizzo dei fondi bilaterali per laformazione continua, come giàsta avvenendo.

Perché un'azienda dovrebbedecidere di creare un'academy,lo abbiamo chiesto a SalvatoreGarbellano, docente a contrat-to di Modelli Organizzativi eHRM, Politecnico di Torino eco-autore del libro Le academyaziendali. Cultura, competen-za e formazione in aziendadella FrancoAngeli. «Le Aca-demy sono il vero motore delcambiamento all'interno delleimprese. Primo perché la valo-rizzazione del know-how e dei

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valori dell'azienda significamigliorare le competenze didipendenti e dirigenti e dun-que aumentare le performanceaziendali e il sapere comune.Secondo, un'academy inter-na consente il potenziamentodelle conoscenze, integrandola formazione accademica conle soft skills che le universitàtrascurano». «Il valore aggiun-to», conclude Garbellano, «èla possibilità per l'azienda dicreare comunità, che significamuoversi insieme e in un'uni-ca direzione. Significa poterformare una massa critica chelavori in stretta sinergia con ivertici e seguendo la strategiaaziendale». In sostanza, quel-lo che farebbe la differenza trachi ha o meno una università«interna» è indice della volontàdi un'azienda non solo di inve-stire in formazione ma di comeinvestire sulle proprie persone,e quindi su se stessa, ritenendola scommessa sulla formazioneil vero asset di sviluppo.

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Le principali Academy / Corporate University in ItaliaSchuco Academy (Schüco Pws Italia)Allianz Academy (Gruppo Allianz)Angelini Scuola di Management (Gruppo)Baxi LC b (Baxi spa)Barilla University (Gruppo Barilla)Bosch - Tec (Bosch)

Lombardini Academy (Lombardini Group)Mediolanum Corporate University (Gruppo Mediolanum)Pedrollo - scuola di formazione (Pedrollo)Pianoforte Academy (Gruppo Carpisa, Yamamay, Jaked)Pirelli School of Management (Pirelli & C. spa)Prysmian Group Academy (Prysmian Group)

Brevini Technical and Management School (Brevini Group Holding) Reale Mutua Academy (Reale Mutua Assicurazioni)Cariparma Campus (Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza) Saet Group (Saet)Casillo Academy (Gruppo Casillo) Scuola Prodotto Safilo (Safilo)Chloride Emerson Academy (Emerson network power) GSN School - Wellness Technogym Academy (Technogym)Danieli Academy (Danieli & C.Officine Meccaniche) Teddy (Gruppo Teddy)Enav Academy (Enav)

Tenaris University (Tenaris)Eni Corporate University (Eni)Etica sgr Academy (Gruppo Banca Popolare Etica)

Una Academ (Una Hotels)yFerrero Geie Learning Lab (Ferrero)Fiamm Academy (Fiamm) Unimanagement (Unicredit)

Fisher Sales Academy (Fisher) Unipol Corporate University

Generali Group Academy (Gruppo Generali) Valvitalia Business School (Valvitalia)

Gessi Academy (Gessi Spa) Università del Caffè Illy (Illy)HerAcademy (Gruppo Hera) Vodafone Enterprise Sales Academy (Vodafone)LandiRenzi Corporate University (Gruppo Landi Renzo) Zurich Academy (Gruppo Zurich Italia)

LE ESPERIENZE

Dal caffè all 'abbigliamento, la persona è al centroUn caso singolare di academy aziendaleitaliana che coniuga formazione innova-tiva e made in Italy è l'Università delCaffè di casa Illy. Nata nel 1999, conl'obiettivo di promuovere e diffonderela cultura del caffè di qualità, ha sede aTrieste e in altre città come Parigi, NewYork, Londra, Parigi: in totale 24 filialinel mondo. Un network internazionale,coadiuvato dalla costante supervisionedella sede centrale, a Trieste, presso

lo stabilimento di Illycaffè, per assi-curare la prossimità della formazionerispetto agli imprenditori del caffè e aiprofessionisti dell'ospitalità. Dal 2000a oggi si contano oltre 151 mila perso-ne formate tra produttori e coltivatori,professionisti del bar, della ristorazio-ne e dell'ospitalità, infine appassionatie intenditori. L'Università del Caffè siavvale delle proficue collaborazioni conpartner nazionali e internazionali, che

hanno portato alla formalizzazione diimportanti accordi di partnership. As-sieme alla Fondazione Ernesto Illy, entesenza fini di lucro voluto e amministratodalla famiglia Illy per sviluppare e ap-profondire il patrimonio di idee, attivi-tà e spunti che Ernesto Illy ha lasciatocome eredità morale e culturale, l'Uni-versità del Caffè partecipa alla gestione

continua a pag. 46

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SEGUE DA PAG. 45dell'unico Master in Economia e Scienza del Caffè - ErnestoIlly. Si tratta del primo master universitario di primo e se-condo livello dedicato al mondo del caffè. Tra i partner dellaformazione: l'Università di Trieste, l'Università di Udine, laSISSA - Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzatidi Trieste, il CBM - Consorzio di Biomedicina Molecolare(Area Science Park - Trieste), il Distretto Industriale del Caf-fè della Provincia di Trieste (Trieste Coffee Cluster). Rivoltoa laureati in economia, agraria, ingegneria, scienze politiche,scienze matematiche, fisiche e naturali di tutto il mondo, ilMaster, che si svolge da gennaio a ottobre, prevede 400 oredi lezione per 12 moduli didattici, consente l'attribuzione di60 crediti formativi universitari e si svolge interamente inlingua inglese. L'obiettivo è offrire una preparazione appro-priata e multidisciplinare ai laureati interessati a lavorarenel mondo del caffè - e più in generale nel settore agroalimen-tare - lungo tutta la filiera produttiva, dalla coltivazione finoalla ristorazione e al retail, passando attraverso la logistica,il trading e il processo industriale.Dall'agroalimentare all'abbigliamento. Il brand stavolta èPianoforte Academy, mentre il patron è il gruppo Carpisa-Yamamay-Jaked. Che ha ideato una vera e propria corporateschool per gestire le attività di Formazione, Placement, Tra-duzione e Documentazione. In una parola tutto la CompanÿsKnowledge del gruppo. Mission principale della PianoforteAcademy è formare sia i dipendenti Headquarter che il perso-nale in Store. Da un lato dunque le risorse impiegate presso leSedi del Gruppo. Dall'altra il personale di Negozio, per livellidi competenza (base, intermedia e avanzata) e in metodologiainduction (dalla pratica ai principi che ne regolano le azioni).C'è poi la formazione dedicata ai Clienti Franchisor (Area Re-tail) e al personale Aziendale (Area Corporate), che si svolgesia nelle Sedi Pianoforte Group che in Aree Nielsen Italia edEstero. Il motto dei vertici è "Il capitale umano fa la differen-za. Il saper fare è importante quanto il saper essere".Academy in agenda anche per formare le persone che lavora-no in Rai. Il progetto Rai Academy dovrebbe prevedere unaformazione sia teorica - avvalendosi della collaborazione diuniversità italiane e straniere, oltre che della scuola di Peru-gia - sia sul campo. I tempi di realizzazione non sono certi.Per ora l'azienda dovrà mappare le competenze, almeno finoa dicembre. Poi sarà avviato un piano triennale di formazioneper il valore di 5 milioni di euro l'anno. L'annuncio è arriva-to durante l'estate dal direttore generale della Rai, AntonioCampo Dall'Orto. Chiaro dunque che per rimanere forti - adoggi parliamo del quinto gruppo televisivo in Europa - ènecessario essere aggiornati. E formati.

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In rampadi lancio2.500master

Una bussola per orien-tarsi tra gli oltre 2.500 masterin partenza per l'anno acca-demico alle porte. La propo-ne il Sole 24 Ore con Pebook«Master - guida alla scelta»,dove trovare informazionisui nuovi corsi in Italia e al-l'estero, su costi e detrazionifiscali, su borse di studio eprospettive occupazionali.A completare la guida il mo-tore di ricerca online chepermette di accedere a tutti icorsi attivati dalle universitàitaliane e dai principali entiprivati. Un database com-pleto navigabile in base al-l'ateneo, all'area disciplinaredi appartenenza e alla pro-vincia. Ma anche in base alcosto, alla disponibilità diborse di studio e alla possibi-litàdi svolgere stage e di otte-nere doppi titoli.......................................................................www.ilso[e24ore.com/guidamaster

II motore di ricerca gratuito el'ebook al prezzo di 3.59 euro

(gratis per gli abbonati)

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Ossigeno per soci,<---de e culturada- ]la "destiiiazione di scopo"

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/ Il Gruppo produce sistemi per la lavorazione del tubo: taglio laser, curvatura, sagomatura, taglio e asportazione alle estremità

Polo di altissi m ®innovaz i one ne l la msInnovazione e 60 anni di esperienza per un risultato di qualità che parla di made in Italy

7 a responsabilità di un'a-dzienda non può e non

deve limitarsi al raggio d'a-zione del proprio business.Quella dell'imprenditore èuna mission di matrice etica,che ruota attorno al valore ealla capitalizzazione del sin-golo individuo. Ogni aziendaè la summa di persone capaci,preparate e aggiornate: sonoloro la risorsa prima e i primidestinatari del successo stes-so dell'impresa, perché attoridi primo piano all'internodi quel processo virtuoso sucui si basa il successo realedell'impresa. Ne è convintoPietro Colombo, presidentedi Blm Group, che specifica:'È quello che io definisco`cultura del noi, ossia la con-divisione di quel patrimoniodi competenze che solo separtecipate possono garan-tire lo sviluppo, l'implemen-tazione e il rinnovamento diogni traguardo':Blm Group, con le sue con-sociate Adige Spa e AdigeSys Spa, è ai vertici mondialidella meccanica nella pro-duzione di macchine per lalavorazione di tubi metallici.Modello vincente di quel "sa-per fare" tipicamente madein Italy che, soprattutto inquesto settore, fa la differenzanel mondo, il Gruppo ha dasempre fatto leva sull'innova-zione continua."Innovazione - chiarisce Co-lombo - è innanzi tutto cre-atività, che deve essere indi-viduale ma anche collegiale.Da qui l'importanza di gestirenel modo migliore le risorseumane, perché solo crean-do un terreno fertile per unasquadra forte e motivata sipuò puntare in alto. Ma in-novazione è anche capacità distudiare e realizzare soluzionisempre nuove e customizzate,in linea con le esigenze di unaclientela molto diversificata esempre più attenta. Solo se-guendo questo principio, sia-mo stati in grado di maturareun altissimo livello di know-how, ricercando e `coltivando'con cura professionalità quali-ficate e specifiche nel processodi lavorazione del tubo: dal

taglio laser o a disco alla cur-vatura, sagomatura . A questoabbiamo scelto di affiancareun ulteriore tratto distintivo equalificativo per i nostri pro-dotti: la certificazione di ognisingolo pezzo':Il risultato ? "Oggi siamo ingrado di offrire un'ampiavarietà di soluzioni dedicateche sviluppiamo attraversotutte le nostre realtà indu-striali. Grazie a questa politi-ca, siamo riusciti a registrarenegli ultimi 3 anni un tassodi crescita annuo del 17%e ad incrementare le nostrequote di mercato sui princi-pali settori di applicazione:dall'automotive all'aerospa-ziale, dall'arredamento allemacchine agricole, passandoper le grandi opere dell'edili-zia strutturale.Ma come garantire in ogniregione del mondo la totalitàdell'efficienza dei servizi inmodo continuo? "Parliamola lingua dei nostri partner -chiarisce il presidente di Blm- perché con i nostri clientiinstauriamo prima di tuttoun vero rapporto di colla-borazione. E grazie a questorapporto possiamo ancheintervenire nell'immediato eovunque nel mondo attraver-

so il nostro avanzato sistemadi teleassistenza e diagnosionline. Abbiamo inoltre ela-borato un nuovo strumentodi collegamento audio-videoin rete. Con esso i nostri tec-nici vedono fisicamente mavia remoto ciò che l'opera-tore ha davanti a sé, a bordo

an i- a h Ì-t .macchina , e possono diagno-sticare e risolvere eventualiproblemi con puntualità erapidità'.Ogni cliente , infine, ha acces-so a un'area riservata all'in-terno del website aziendale,in cui può aggiornarsi in me-rito ai prodotti e alle novità.

er a 5 assi per tagliare qualsiasi pezzo tridimensionale

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Quattro operazioni con una macchina: raddrizzatura,sagomatura, curvatura e taglio

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Premi di laureaalle tesi sul lavoroIl ministero del lavoro ha indettoun concorso per titoli perl'attribuzione di due distintipremi da assegnarsi allamigliore tesi di laurea e allamigliore tesi di dottorato inmateria di diritto del lavoro. Ipremi, ciascuno del valore di 4mila euro lordi, sarannoassegnati alle tesi discusse nelperiodo compreso tra il 1 °giugno 2014 e il 31 luglio 2016.Le domande dovranno pervenireentro le ore 24.00 del 15 novem-bre 2016 all'indirizzo di postaelettronica certificata: dgpoliti-cheattive.divlCpec.lavoro.gov.it.

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Il progetto Crescere in digitale a quota 70 ila iscritti

azione hi tech per i giovaniltre 70 mila iscritti e550 mila ore di corsierogati. Sono i nu-meri con cui chiude

il primo anno di vita di Cre-scere in Digitale, il progettopromosso dal Ministero dellavoro e delle politiche socia-li e attuato da Unioncamerein partnership con Google,

rale italiano coinvolti comesoggetti promotori. Proprioin questi giorni, inoltre, sonostati annunciati i nomi deiprimi ragazzi assunti a se-guito del tirocinio in azienda.Crescere in Digitale, inaugu-rato a Settembre 2015,puntaa rafforzare l'occupabilità deigiovani italiani e a favorire

500 euro mensili nelle impre-se italiane. Le aziende, in casodi assunzione al termine deltirocinio, possono beneficiaredi incentivi fino a 6 mila euro.Attraverso il training onlinesulla piattaforma www.cre-scereindigitale.it, i cui con-tenuti sono stati definiti dalcomitato scientifico del pro-

per la formazione sul-le competenze digitalidei giovani disoccupatiiscritti a Garanzia Gio-vani.

Le aziende di tuttele dimensioni e settoridisponibili ad accoglie-re tirocinanti hannoraggiunto quota 3.400,per un totale di 5.255tirocini offerti. Sonostati già realizzati 54Laboratori di formazio-ne e orientamento su 90province italiane, grazieall'impegno di circa 85Camere di Commercio sututto il territorio nazionale.In altrettante province sonostati, infine, già attivati più di650 tirocini, che vedono oltre50 soggetti del Sistema came-

la digitalizzazione delle pmi,attraverso un percorso for-mativo composto da diversefasi: 50 ore di training online,laboratori sul territorio e finoa 3 mila tirocini retribuiti con

getto, i partecipanti hannol'opportunità di ampliare leproprie conoscenze dell'eco-sistema digitale e appren-dere come il web possa es-sere un valido strumentoper supportare la crescita ela visibilità internazionaledelle aziende.

Il progetto continuerà nel2017 con l'obiettivo di or-ganizzare nuovi laboratorisul territorio e raggiungerequota 3 mila tirocini attiva-ti. Il corso rimane completodi tutte le sue parti, con 17sezioni che spaziano dalla

creazione di un sito web/mo-bile al marketing sui motoridi ricerca, toccando i temidelle piccole e medie impreseonline, l'e-commerce, l'exporte l'innovazione d'impresa.

— i.l (; ,mi,> ,

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cerca biomedica eCiofani vola... anò

0 11ovaziane

e nello sazioL 'ingegnere spezzino vinto prestigiosa borsa l studìo rc

- MONTEROSSO -

NANOPARTICELLE in gra-do di condurre i farmaci a con-tatto con le cellule tumorali, co-sì da incrementare l'efficaciadel trattamento di alcune tipo-logie di tumori al cervello e ri-durre significativamente gli ef-fetti collaterali. A realizzarle sa-rà Gianni Ciofani, monterossi-no di 34 anni, che appartiene alteam dei ricercatori del Centrodi micro-biorobotica di Ponte-dera (che fa parte della ScuolaSuperiore Sant'Anna di Pisa),sede distaccata dell'Istituto ita-liano di tecnologia di Genova.Ciofani, nato alla Spezia, è resi-dente a Monterosso, dove spes-so va trovare lo zio e il nonnopaterno. Si è trasferito a Pisa,dove nel 2006 si è laureato inIngegneria biomedica alSant'Anna e, nel 2010, ha rag-giunto il dottorato. Adesso vi-ve a Pontedera e lavora come ri-cercatore all'Istituto italiano ditecnologia ma, ogni tanto, si

1 GE EIRE Gianni Ciofani si è laureato, e poi dottorato, inIngegneria biomedica alla Scuola Superiore Sant 'Anna di Pisa

concede giornate rigenerativenel borgo delle Cinque Terre.

PROFESSORE associato deldipartimento di Ingegneriameccanica e aerospaziale delPoltecnico di Torino, Ciofaniraggiunge oggi un importantericonoscimento aggiudicando-si una borsa Erc (del Consiglio

europeo delle ricerche, ndr), trale dieci assegnate dalla Com-missione Europea all'Italia, perun valore di un milione e mez-zo di euro, per attività di ricer-ca `eccezionale'. Sono solo duegli italiani ad aver raggiuntol'obiettivo: oltre a Ciofani, an-che un ricercatore belga che la-vora a Genova.

LO SPEZZINO, grazie a que-sta borsa di studio, riprodurràin vitro la struttura anatomicache protegge il sistema nervosocentrale, così da riuscire a con-trastare lo sviluppo di forme tu-morali cerebrali. L'anno scor-so, invece, un altro prestigiosoriconoscimento: Ciofani è sta-

Gianni Ciofani conquistauna borsa di studiodella Comunità europea

to selezionato dall'Agenzia spa-ziale europea per elaborare unprogetto che il prossimo anno`volerà' nello spazio. Solo 5 ita-liani hanno passato la selezio-ne dell'Esa e, tra questi , c'è pro-rio lui che, da sempre, nutreforte interesse per la medicinaspaziale.

Laura Provitina

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L'INDAGINE

Ricerca medica,l'Italia in vettaper pubblicazioniL'ITALIA sa fare ricerca in me-dicina . II nostro Paese è nellatop dieci mondiale per nume-ro di pubblicazioni realizzatein ambito medico nel periodo1996 -2015 (al settimo postocon quasi 456.000 pubblica-zioni), mentre è addirittura alprimo posto per numero dipubblicazioni per ricercatore(5,3) e per numero di citazio-ni per ricercatore (101,6). Laprima specializzazione dellaricerca clinica italiana è sta-bilmente nel campo oncologi-co con il 39 per cento di tuttele sperimentazioni , seguita daneurologia e scienza dell'ap-parato cardiovascolare.I dati sono emersi dal docu-mento presentato a Romanell'ambito del Forum "Il Fu-turo è la ricerca clinica -Un'opportunità per il pazien-te, il Ssn e il Paese", organiz-zato da The European House-Ambrosetti in occasione dellacelebrazione dei dieci anni diCelgene in Italia.

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Chirurgia bariatricaUn test dice se e okIl Bypass gastrico è un intervento di chirurgia ba-riatrica che determina una netta riduzione delpeso corporeo, ma alcuni pazienti perdono menopeso del previsto. Poiché questo non dipende daerrori chirurgici sarebbe importante riuscire adindividuare chi non risponderà bene alla chirurgiagià prima dell'intervento. " Il nostro studio - spiegaEdoardo Vitolo, dipartimento di medicina clinicae sperimentale dell'Università di Pisa - ha avutolo scopo di valutare l'influenza della presenza dialcune varianti genetiche sui risultati (in terminidi perdita di peso) di un intervento di bypass ga-strico". Siamo riusciti ad individuare un polimor-fismo nel gene della grelina ed uno nel gene delCD40L che si associano rispettivamente ad unamaggiore o minore perdita di peso dopo l'inter-vento. Se questo dato fosse confermato nel lungoperiodo e su un più ampio numero di pazienti,questi polimorfismi, di determinazione relativa-mente semplice, potrebbero essere utilizzati comeuno dei criteri per la selezione dei candidati ot-timali alla chirurgia bariatrica".

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Trapianto di pancreasTk nel diabete tipo 1Un gruppo di ricercatori dell' niversità di Pisa èandato a valutare gli esiti del trapianto di pancreasdopo 10 anni di follow up in 60 pazienti con dia-bete di tipo 1 sottoposti a trapianto di pancreastra il dicembre del 2000 e il dicembre 2005 pressoil Centro Trapianti Pancreas dell'Azienda Ospe-daliera Universitaria Pisana. "A 10 anni dall'inter-vento - rivela la dottoressa Margherita Occhipintidel Centro Trapianti Pancreas dell'Azienda Ospe-daliera Universitaria Pisana - la sopravvivenzadei pazienti è risultata pari al 91,7%, con un tassodi mortalità dello 0,83% l'anno (3 decessi per causecardiovascolari,1 per infezione virale,1 per tumoredel polmone). La funzionalità del trapianto a 10anni è risultata pari al 63,6% e il 55% dei pazientiha mantenuto una completa insulino-indipen-denza, grazie ad una cospicua produzione di in-sulina endogena da parte dell'organo trapiantato.

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Occorrono risorse persua sc erodermia

a ricerca

a sclerodermia (o sclerosi sistemica)è una malattia autoimmune, cronica einvalidante. In Italia colpisce circa 25

È il numero mila persone: nove su dieci sono donne.di persone in È caratterizzata da un'alterazione del sistemaItalia affette da immunitario e da abnorme attività di fibrosi,scierodermia ovvero produzione di tessuto connettivo, che

causa un ispessimento della pelle e dei tessutiinterni. Domenica 25 settembre sarà possibilecontribuire alla ricerca scientifica su questapatologia rara e poco nota grazie alla Giornatadel Ciclamino, raccolta fondi organizzata dalGruppo italiano per la Lotta alla Sclerodermia(GILS) con volontari e medici presenti in centopiazze. Inoltre dal 23 al 25 settembre in diversiospedali italiani sarà possibile sottoporsia controlli gratuiti, dalle ore 9 alle 12.

Per informazioni sulla raccolta fondi o suicentri di cura aderenti: ww<w.sclerodermia.neto numero verde 800.080.266.

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DALL'ISTEC CNR DI FAENZA A ROMA

Biomateriali per la medicina rigenerativaNuove sfide per Antonio Ravaglioli

«Presto un innovativo bisturi in ceramica capace di riconoscere i tessuti malati da quelli sani»FAENZA. Importante incarico a Roma per il

faentino Antonio Ravaglioli, già dirigente diricerca dell'Istec -Cnr Faenza , da cui si è dis-sociato per approdare all'Ism (Istituto strut-tura della materia) Cnr di Roma. Sarà lui acoordinare la prima edizione del BioMaH (Bio-materials for healthcare ), congresso interna-zionale che si svolgerà dal 17 al 20 ottobre alCentro Congressi Cnr di Roma. Qui sarannoproposte oltre 140 comunicazioni scientificheda 25 paesi nel mondo con due simposi e tretavole rotonde. Antonio Ravaglioli presiederàil convegno assieme ad altri studiosi di famamondiale: Feng Huei Lin (Taipei University,Taiwan), Julian R. Jones (Imperial College diLondra), Sergej M. Barinov (Accademia russadella scienza di Mosca) e Giulietta Rau (IsmCnr di Roma). «A Faenza - fa sapere Ravaglioli raccoglierà le esperienze scientifiche e tecno-stesso - mi era stato proposto il ruolo di pre - logiche di istituzioni universitarie, di ricerca esidente onorario del convegno " Ceramiche , industriali, provenienti da tutto il mondo, i-cellule , tessuti" alla Banca di Romagna che ho spirata alla consequenzialità di tematiche an-organizzato per ben 13 edizioni tenendo alto il che suggerite da eventi di attualità nonché dal-nome di Faenza , ma ho rifiutato perché inten - le esigenze di varie discipline mediche , sempredo proseguire sulla mia linea di ricerca e non coinvolgendo la Scienza dei Materiali . Si vuoleessere una semplice comparsa ». contribuire a risolvere i numerosi e complessi

Le competenze e gli studi innovativi di Ra- problemi di molte discipline biomediche che sivaglioli sui Biomateriali per la medicina rige - trovino di fronte a tessuti del corpo umano, du-nerativa portati avanti in quasi tre decenni , ri e soffici , danneggiati e da ricostruire».proseguiranno dunque al Cnr di Roma. «L'ap- Nei precedenti 13 congressi faentini era statopuntamento di ottobre - sostiene il ricercatore - proposto il materiale ceramico ai vari settori

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biomedici, e sono state individuate le formuleche assicurano biocompatibilità, bioadattabi-lità e biofunzionalità. Era stato particolarmen-te curato il "design" per protesi in sostituzionedi parti ossee perdute o danneggiate. Un campoin cui ci sarà ancora parecchio da lavorare «ec-co perché - continua Ravaglioli - sarà neces-sario trasformare il congresso romano in ungruppo internazionale e interdisciplinare di ri-cerca che, partendo dalle esperienze passate,coinvolga i biomateriali in genere messi a con-fronto. Saremo in stretta collaborazione con leistituzioni romane le Società internazionalidei Biomateriali che patrocinano il Congressoassieme ai membri delle varie Università. A-vremo l'assistenza organizzativa di una agen-zia e di una rivista internazionale avanzata».

Alcuni progetti Ravaglioli pensa di portarlipresto a compimento, fra questi «un innovativobisturi ceramico, contemporaneamente dia-gnostico e chirurgico che potrà aiutare a distin-guere i tessuti sani da quelli malati estirpandoquesti ultimi, e una composizione, promossa at-traverso studi genetici e di linguaggio bioelet-trico in grado di mettere insieme gli elementinecessari in una struttura per ricostruire tes-suti danneggiati e/o perduti, rispettando il pro-gramma delle cellule che richiedono gli ele-menti corretti, per svolgere il loro compito».

Francesco Donati

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I RISULTATI SONO STATI PRESENTATI IN GERMANIA, AL CONGRESSO DELL'ASSOCIAZIONE EUROPEA DEI MEDICI SPECIALISTI

Diabete , in arrivo un farmaco salva - reniLa molecola liraglutide riduce del 22 per cento la progressione renali negli adulti ad elevato rischio cardiovascolare

Lo studio ha coinvolto 9.340 pa-zienti di 32 paesi e ha valutato glieffetti a lungo termine (3,5-5 an-ni) di liraglutide rispetto a place-ho, entrambi aggiunti alla terapiastandard.

Stefania PonteROMA

••• Per i pazienti diabetici arrivaun nuovo farmaco « salva - reni»,che ha dimostrato di ridurre in ma-niera significativa i danni renalicollegati alla malattia. I risultati so-no stati presentati al cinquanta-duesimo Congresso dell'Associa-zione europea per lo studio sul dia-bete (Easd ) che si è chiuso a Mona-co di Baviera.

Dopo i significativi risultati otte-nuti sulla riduzione del rischio car-diovascolare , un'altra confermaarriva dunque per la molecola lira-glutide dai nuovi dati dello studioLeader presentati al Congresso. Ilfarmaco riduce infatti la progres-sione dei darmi renali negli adulticon diabete tipo 2 ad elevato ri-schio cardiovascolare : lo studio hadimostrato che il farmaco ha ridot-to in maniera statisticamente si-gnificativa , del 22% rispetto al pla-cebo , la comparsa o il peggiora-mento di danni renali . La nefropa-tia diabetica , e le conseguentimalattie renali che possono porta-re a insufficienza renale, dialisi enecessità di trapianto del rene, èmolto frequente : «Colpisce quasi il40% delle persone con diabete - haspiegato Johannes Mann, speri-

mentatore dello studio Leader eprofessore di Medicina presso ilDipartimento di nefrologia e iper-tensione dell'Università di Erlan-gen-Nuremberg, Germania -. I ma-schi con diabete tipo 2 corrono unrischio sei volte maggiore, rispettoai non diabetici, di sviluppare que-sta condizione, che rappresentaanche un significativo fattore di ri-schio per le malattie cardiovasco-lari. I risultati dello studio Leaderhanno quindi una notevole rile-vanza clinica».

Lo studio ha valutato gli effetti alungo termine (3,5-5 anni) di lira-glutide rispetto a placebo, entram-bi aggiunti alla terapia standard.Avviato a settembre 2010, ha coin-volto 9.340 pazienti di 32 paesi. Irisultati hanno anche evidenziatocome l'insorgenza di un primoevento cardiovascolare in questipazienti sia ridotto del 13%, su unfollow up di 3,8 anni, con liragluti-de rispetto al placebo. Liraglutide,inoltre, ha diminuito, rispetto alplacebo, del 22% il rischio di morteper cause cardiovascolari.

Al Congresso dell'Associazioneeuropea per lo studio del diabete(Easd), che si è chiuso a Monaco diBaviera, è stato presentato unostudio da giovani ricercatori dellaSocietà Italiana di Diabetologia(Sid) grazie ad un grant della SID:

nello studio si dimostra che il tra-pianto di pancreas nei pazienti condiabete di tipo 1 continua a funzio-nare anche dopo 10 anni, riducen-do le complicanze della malattia.

Un gruppo di ricercatori dell'U-niversità di Pisa ha infatti valutatogli esiti di questa procedura, anco-ra molto dibattuta, dopo 10 anni difollow up in 60 pazienti con diabe-te di tipo 1 sottoposti a trapianto dipancreas tra il dicembre del 2000 eil dicembre 2005 presso il CentroTrapianti Pancreas dell'AziendaOspedaliera Universitaria Pisana.

«A 10 anni dall'intervento - af-ferma Margherita Occhipinti delCentro Trapianti Pancreas dell'A-zienda Ospedaliera Universitariadi Pisa - la sopravvivenza dei pa-zienti è risultata pari al 91,7%, conun tasso di mortalità dello 0,83%l'anno. La funzionalità del trapian-to a 10 anni è risultata pari al 63,6%e il 55% dei pazienti ha mantenutouna completa insulino-indipen-denza, grazie ad una cospicua pro-duzione di insulina da parte del-l'organo trapiantato». Questi risul-tati, conclude, «rassicurano circa lasicurezza della procedura e al tem-po stesso incoraggiano per quantoriguarda l'efficacia del trapiantonei pazienti con diabete mellito ti-po 1 che ne abbiano indicazio-ne».

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«I casi sono raddoppiati in tutta la Sicilia,è molto alta l'incidenza fra i giovani»

Delia ParrinelloPALERMO

Il diabete è in avanzata e rispetto atrent'anni fa, è più del doppio, «è cre-sciuto da numeri che potevano esseredi qualche decimale, 1-1,5, al 6,2: sucentomila abitanti, più di sei sonodiabetici ed è una crescita che in Sici-lia è superiore alle statistiche nazio-nali, anche fra i giovani, sono circa 9,2casi su centomila abitanti, secondo irisultati dei pazienti dimessi dagliospedali». Parla di numeri in aumen-to Carla Giordano, professore di En-docrinologia al Policlinico universi-tario Paolo Giaccone di Palermo, re-sponsabile del Centro regionale di ri-ferimento per il diabete mellito epresidente siciliano della Società ita-liana di Diabetologia.

• • • Il diabete avanza , ci sono i buo-ni risultati della modernità in quasitutte le malattie, per esempio il tu-more, perché il diabete invece cre-sce?

«Perché è un contenitore di diver-sepatologie che la nnoderni tà ha acui-to, l'alimentazione, la sedentarietà,l'obesità, in passato diabetici eranosolo gli anziani oggi la patologia si av-vicina ai bambini, abbiamo l'infertili-tà delle ragazzine future donne dia-betiche, è diventata quasi una malat-tia virale, perle cattive abitudini, ali-mentazione sballata, non si camminapiù, genitori che seguono linee ali-mentari sbagliate, l'abbandono delladieta mediterranea. Se vado nelleclassi a raccontare conne si evita e af-fronta il diabete e chiedo chi mangiaceci nessuno alzala mano».

• • • E ci sono anche i diabetici chenon sanno di esserlo , è frequente?

«In passato eraunamalattia daan-ziani, oltre 65 anni, oggi alla percen-tuale del 6,2 sono da aggiungere tutticoloro che ignorano di essere diabeti-ci. Un test di rischio troverebbe unnumero alto di persone che non san-no di esserlo, lo scopriranno per caso,sintomi di mal di testa, o una ipotesidi infarto e in quel caso attraverso gliesami clinici la scoperta del diabe-te».

... È in corso un contrasto al dia-bete?

«Quando negli ultimi dieci anni sisono individuati nuovi farmaci che ri-

L'endrocrinologaGiordano : non è piùuna malattia cheriguarda solo anziani

ducono i valori glicemici con un mec-canismo diverso da quello dell'insuli-na, ci si è resi conto che erano utiliperché riducevano il rialzo della gli-cemianel momento in cui si ingerisceil cibo e questo è un grande aiuto per-ché la glicemia postaprandiale vienebloccata. Entrati in commercio è au-mentata la spesa sanitaria anche per-ché i diabetici non sono solo quellidell'ultima spiaggiama anche i giova-ni».• • • Come si scopre il diabete?

«Non ha sintomi particolari, sisco-pre per caso, è per questo che è neces-saria attenzione nelle famiglie: se peresempio un bambino di il anni ègrasso, è nato di peso superiore a 4chili, se ci sono diabetici in famiglia,casi di infarto, ictus, allora è il mo-mento di fare gli esami».

• • • È un allarme rivolto alle fami-glie?

«È un sollecito, le famiglie faccianoattenzione. E in Sicilia con le percen-tuali più alte rispetto alle medie na-zionali, significa che dovremmo cer-care di fare delle vere ed efficaci cam-pagne di prevenzione e di diagnosiprecoce perché il diabetico quandodiventa tale costa alla società in ac-quisto di farmaci, esami di vario tipo,per il colesterolo, perla pressione, vi-

site specialistiche. Nelle prescrizionidei medici siciliani, rispetto al datonazionale, abbiamo un tasso di pre-stazionipiù alto che viene valutato in-torno al 60% in più rispetto a quellodei non diabetici, comprendendoprestazioni ed esami di laboratorio».

• • • Un diabetico costa 60% in più,anche per i ricoveri?

«Un diabetico su cinque viene ri-coverato almeno una volta l'anno esono costi per la sanità abbastanzaelevati. La degenza media di un pa-ziente diabetico rispetto al non dia-betico è molto più alta. Se un diabeti-co ha un infarto la sua degenza inospedale durerà almeno 5 giorni inpiù rispetto al soggetto non diabeti-co».

• • • E il costo delle cure?«Il doppio, lavoce di spesa an nuale

per un diabetico è di circa 9.000 europer ogni ricovero a fronte dei circamille per un ricoverato grave non dia-betico. E penalizzala situazione il fat-to che il diabetico di solito non puòessere curato con un solo farmaco».

• • • Contro il diabete , una preven-zione obbligata anche economica-mente?

«Da fare nelle scuole e in tutte le fa-sce giovanili comprese le famiglie. Idati indicano un aumento della pato-logia molto accentuato nelle fascegiovanili rispetto a quelle adulte, ri-sultato di alimentazione incontrolla-ta e assenza di attività fisica». (•Dr)

L'endocrinologa Carla Giordano

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Una infermiera pratica resame perii diabete a un pazïeite

L

ALZH EI ER,TALE CAUSELO SO GNELCERVELLOOggi dalle 14 sul sito www.gds.it lecuriosità, le scoperte scientifiche,le ricerche e i fatti di cronaca lega-ti al mondo della salute, di cui an-ticipiamo alcuni titoli.

1900 Diagnosi più precoci e cure sumisura, dallo spazio le nuove armi an-ti-cancroC@O Trapianti, rinasce grazie a rene"ringiovanito" di un 83enne000 Staminali, oltre360 mila donatorinel 2015: Sicilia tra le meno generose0,919 Influenza, in arrivo da California,Hong Kong e Australia i virus che ci ac-compagneranno in inverno

Le particelle di smog si accumu-lano nel cervello, tra le cause dell'Al-zheimer00,9 Lo studio: il cuore dei centenarista meglio di quello dei 75enni

Arresti cardiaci e prevenzione, gliesperti: «Defibrillatori pure nelle scuo-le»

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Calcolare il rischiocardiovascolareÈ stato messo a punto un modello di predizionedel rischio cardiovascolare basato su parametrisemplici quali età, emoglobina glicata, albumi-nuria, livelli di colesterolo HDL e circonferenzaalla vita. "Questo modello - spiega la dottoressaMonia Garofolo, U.O. di Malattie Metaboliche eDiabetologia, Centro Regionale di Riferimentodel Diabete Mellito in Età Adulta, Dipartimentodi Medicina Clinica e Sperimentale, Università diPisa - è stato verificato in 774 pazienti con diabetetipo 1 relativamente giovani, con lunga durata dimalattia e discreto controllo glicemico. Questomodello, facilmente applicabile nel singolo pa-ziente con diabete tipo 1, potrebbe essere utiliz-zato nella pratica clinica per valutare il rischio in-dividuale di complicanze micro e macrovascolari,per modulare in questo modo l'intensità degli in-terventi correttivi sui fattori di rischio e dell e stra-tegie di cura, informarne i pazienti e personaliz-zare gli interventi terapeutici. Tutto questo po-trebbe migliorare la prognosi globale e la qualitàdi vita delle persone con diabete di tipo I.

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