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Numero 29-30, anno VIII: ottobre 2008

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Numero 29-30, anno VIII: ottobre 2008

Rivista Ligure di Meteorologia – n° 29-30 anno VIII

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SOMMARIO

Primavera - estate 2008

SOMMARIO....................................................................................................................................................... 2 Breve introduzione alle energie rinnovabili (sole, vento, acqua)...................................................................... 4 Osservatorio sul clima ....................................................................................................................................... 8 NOTIZIE DAL MONDO - Primavera ................................................................................................................ 10 NOTIZIE DAL MONDO - Estate ...................................................................................................................... 16 CRONACA METEO LIGURIA . Primavera ...................................................................................................... 23 CRONACA METEO LIGURIA - Estate ............................................................................................................ 28 CRONACA METEO SUD AMERICA - Autunno .............................................................................................. 33 CRONACA METEO SUD AMERICA - Inverno ............................................................................................... 41

Meteorologia d’altri tempi...................................................................................................................... 45

FOTO COPERTINA: due tornado sul fiume "Rio de la Plata" Fonte FS, La Nacion.com.ar

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EDITORIALE EDITORIALE

LA SCIENZA E IL PUBBLICO LA SCIENZA E IL PUBBLICO Di: Roberto Pedemonte Di: Roberto Pedemonte

Anche quest’anno il Festival della Scienza, che si svolge a Genova a cavallo tra ottobre e novembre, offre numerosissime opportunità di scoperta e conoscenza delle più disparate discipline scientifiche. Le offerte, promosse da vari enti e istituzioni, si rivolgono principalmente al pubblico giovanile. E’ questa, a nostro parere, la strada da percorrere perché si formi nelle coscienze dei ragazzi, una volta adulti, la capacità di analisi dei fatti con metodologia scientifica. Non credere a bocca aperta a tutto ciò che viene propinato dai mass media ma analizzare in modo oggettivo i dati o i fatti e, quindi, poter discriminare le notizie tendenziose e fasulle da quelle degne di attenzione; e in meteorologia questa discriminante ha una valenza ancora maggiore.

Anche quest’anno il Festival della Scienza, che si svolge a Genova a cavallo tra ottobre e novembre, offre numerosissime opportunità di scoperta e conoscenza delle più disparate discipline scientifiche. Le offerte, promosse da vari enti e istituzioni, si rivolgono principalmente al pubblico giovanile. E’ questa, a nostro parere, la strada da percorrere perché si formi nelle coscienze dei ragazzi, una volta adulti, la capacità di analisi dei fatti con metodologia scientifica. Non credere a bocca aperta a tutto ciò che viene propinato dai mass media ma analizzare in modo oggettivo i dati o i fatti e, quindi, poter discriminare le notizie tendenziose e fasulle da quelle degne di attenzione; e in meteorologia questa discriminante ha una valenza ancora maggiore.

I rapporti meteorologici sulla climatologia ligure a cura dall’ARPAL (www.meteoliguria.itI rapporti meteorologici sulla climatologia ligure a cura dall’ARPAL (www.meteoliguria.it)che vi proponiamo in questo numero si riferiscono ai mesi di febbraio, marzo e aprile di quest’anno.

Rapporto termopluviometrico Maggio 2008 (file PDF)

Rapporto termopluviometrico Giugno 2008 (file PDF)

Rapporto termopluviometrico Luglio 2008 (file PDF)

Rapporto termopluviometrico Agosto 2008 (file PDF)

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Rivista Ligure di Meteorologia n° 29-30 anno VII DIDATTICA Breve introduzione alle energie rinnovabili (sole, vento, acqua)

Di: Diego Rosa

Parte seconda – Il solare fotovoltaico Nel 1839, il fisico francese Becquerel scopre l’effetto fotovoltaico. Nella seconda meta del ‘900, in occasione dell’avventura spaziale, nascono le prime applicazioni tecniche che sfruttano questo fenomeno.

La cella fotovoltaica è costituita da 2 sottili strati sovrapposti di silicio (in laboratorio si sono sperimentate anche celle all’arseniuro di gallio). Il silicio può essere monocristallino, policristallino od amorfo. Il primo strato è “drogato ” con atomi di fosforo (elemento che tende a cedere elettroni ) e costituisce la regione N, negativa dal punto di vista elettrico, il secondo con atomi di boro (elemento che tende ad acquistare elettroni) e costituisce la regione P, positiva dal punto i vista elettrico. Sottoposta ad irraggiamento luminoso la giunzione manifesta una differenza di potenziale tra la parte P e la parte N.

Se congiungiamo ora la regione N con la regione P mediante un conduttore chiuso su una resistenza (carico), otteniamo una corrente continua, funzione dell’irraggiamento luminoso sulla cella e del carico.

Il grafico dell’andamento corrente - tensione che si stabilisce è del tipo riportato in figura 1

Fig.1: Diagramma corrente - tensione - potenza per un modulo commerciale con Wp = 320 W (Viessman) (dimensioni in m del modulo con 150 celle: 2,385 X 1,138 X 0,102) centrale del sole

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Fig.2: Schema di 2 impianti connessi alla rete da 1,28 e 2,58 kWp (Viessman) costituiti da moduli da 320 Wp

Diverse celle collegate in serie, dotate di contatti elettrici, e chiuse tra 2 strati di vetro protettivo costituiscono un modulo fotovoltaico, più moduli un panello, più pannelli un stringa, un insieme di stringhe un generatore. Un tipico modulo fotovoltaico è rappresentato in fig. 7.3. Esso è composto da 150 celle da 2,13 W collegate in serie per fornire una potenza nominale di picco, vedi sotto, di 320 Wp. La tensione alla massima potenza è di 70,5 V, la corrente di 4,53 A. La corrente in corto circuito e la tensione a vuoto valgono rispettivamente 4,85 A e 88,8 V. Le celle sono disposte in 8 file, ogni fila è equipaggiata di un diodo di bypass per evitare l’effetto “hot – spot” dovuto all’oscuramento di una o più celle per insudiciamento o giochi d’ombra. La cella o le celle oscurate diventerebbero delle resistenze elettriche riducendo notevolmente la corrente nell’insieme delle file in serie.

Fig. 3: Modulo fotovoltaico da 320 Wp con celle policristalline (Viessmann)

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Le celle (delle dimensioni tipiche: 10X10 cm) possono essere di silicio monocristallino (le più care ed efficienti: rendimento = 14-17), policristallino (ricavato dal materiale di scarto della componentistica elettronica: rendimento = 11-13 %).

La tecnologia del silicio amorfo (depositato in sottile spessore su vetro, plastica od altro materiale) non prevede la suddivisione in celle, si basa su un materiale che ha un rendimento molto basso (5-7%) ma egualmente un costo basso e soprattutto una flessibilità di impiego molto elevata: applicazioni su superfici di varia conformazione, tegole al silicio, strutture trasparenti al silicio (lucernai) ecc.

La potenza di picco

Per valutarne le prestazioni di un pannello sono state fissate delle condizioni standard:

• Irraggiamento pari 1000 W/m2 • temperatura delle celle = 25 C° • Composizione spettrale AM = 1,5 = composizione dello spettro dell’irraggiamento solare

dopo aver attraversato 1,5 volte lo spessore dell’atmosfera (inclinazione dei raggi ~ 41,8° sull’orizzontale).

Un panello che fornisca un kW di potenza elettrica in corrente continua in tali condizioni è contrassegnato da una potenza di picco di 1 kWp. Stante i rendimenti citati sopra, un tale pannello in silicio policristallino avrebbe una superficie di ca. 8 m2.

A Genova, inclinato rispetto all’orizzontale quanto la latitudine ( 44° ), tenuto conto dell’irraggiamento medio annuo di 1500 kWh/m2, produrrebbe un’energia in corrente continua ai morsetti pari a circa 1500 kWh.

L’impianto

Le celle, i moduli, i pannelli, collegati in serie/parallelo forniscono corrente elettrica continua in modo discontinuo, variabile durane il giorno e durante l’anno. Tale corrente continua deve essere trasformata in corrente alternata per alimentare le normali utenze. L’energia elettrica relativa se l’impianto non è connesso alla rete (sistema “grid connected”), deve essere accumulata in batterie (sistema “stand alone”) per far fronte agli sbilanci produzione- richiesta. Il sistema di trasformazione e di connessione, BOS (“balance of system”) che comprende tra l’altro l’inverter, ha un’efficienza del’80, 85%, le batterie di accumulo normalmente del 60%.

Valutazioni economiche

Stante il rendimento dei pannelli, il costo dei componenti e di installazione, l’energia fotovoltaica è ancora cara. I costi del kWp installato e connesso alla rete è stimato (anno 2001) pari a:

6000-8000 euro (con IVA)

A Genova, con un irraggiamento totale annuo su una superficie inclinata sull’orizzontale pari alla latitudine di ca. 1500 kWh /m2 la producibilità netta di un panello (tenuto conto di un rendimento dei componenti elettrici = 80%) è pari a:

1500*0,80 = 1200 kWh/ kWp

Ipotizzando un impianto di 2,25 kWp adatto ad un’utenza residenziale, si ha il prospetto di tab. 1 da prendere con le dovute cautele perché proveniente da un fornitore:

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Tab. 1: Costo dell’energia fotovoltaica a Genova per 2,25 kWp (Da ENERPOINT - 2001)

Energia producibile in anni:

Produzione (kWh)

Costo kWh senza agevolazioni

Costo kWh con detrazione del 36%

Costo kWh con detrazione del 36% e contributo del 55%

20 54000 0,40 0,28 0,17 30 81000 0,27 0,19 0,11 40 108000 0,20 0,14 0,086 50 135000 0,16 0,11 0,069 Costo impianto iniziale + IVA: 18000 euro Costi di esercizio (2 cambi inverter): 3500 euro (Dal 2004 possibilità di vendita al distributore a 0,45 - 0,6 euro/kWh )

Fig.4: Residenza unifamigliare dotata di 8 pannelli fotovoltaici per un totale di 2,58 kWp (Viessmann)

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CLIMATOLOGIA CLIMATOLOGIA Osservatorio sul clima Osservatorio sul clima

A cura di: Roberto Pedemonte A cura di: Roberto Pedemonte UN’INSOLITA GIORNATA ESTIVA UN’INSOLITA GIORNATA ESTIVA

L’andamento della temperatura media del periodo primavera/estate, ovvero dei mesi da marzo ad agosto compresi, rilevato presso l’aeroporto genovese per il periodo dal 1959 al 2008, disegna una curva che ormai conosciamo bene: diminuzione negli anni ’70 e progressivo graduale aumento fino al culmine registrato nel 2003 per poi diminuire in questi ultimi anni (fig. 1).

L’andamento della temperatura media del periodo primavera/estate, ovvero dei mesi da marzo ad agosto compresi, rilevato presso l’aeroporto genovese per il periodo dal 1959 al 2008, disegna una curva che ormai conosciamo bene: diminuzione negli anni ’70 e progressivo graduale aumento fino al culmine registrato nel 2003 per poi diminuire in questi ultimi anni (fig. 1).

fig. 1 – GENOVA Aeroporto Temperatura Media Marzo/Agosto e Media Mobile ordine 5

Più “singolare” invece è la figura (fig. 2) che si riferisce ai parametri di temperatura, umidità relativa e direzione del vento misurati il giorno 28 giugno 2008. Il grafico riporta la linea temporale di 12 ore, dalle 8 del mattino alle 8 della sera.

A un innalzamento pressoché costante della temperatura con l’avanzare delle ore diurne e una conseguente diminuzione dell’umidità dell’aria, si ha una prima inversione di tendenza alle ore 11 circa, quando la brezza di mare fa il suo ingresso sulla linea di costa (ricordiamo che l’aeroporto genovese è stato costruito “rubando” la terra al mare) e il termometro scende da 29°C a 27°C, mantenendosi costante fino alle ore 14 circa. Il vento meridionale porta l’umidità relativa a valori superiori all’ottanta per cento. Alle 14 e trenta, un vigoroso ingresso di aria dai quadranti settentrionali, a cui va aggiunto l’effetto caduta, porta l’umidità al 49% e un

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aumento repentino della temperatura che raggiunge 33°C. Una nuova inversione nella direzione di provenienza del vento alle ore 18, comporta un ritorno del termometro a valori di 28°C in trenta minuti e dell’umidità al di sopra dell’80%.

Fig. 2 – GENOVA Aeroporto Andamento parametri 28 giugno 2008

Fig. 2: Analisi Pressione Atmosferica delle ore 1200 del 28 giugno 2008

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NOTIZIE DAL MONDO

Marzo - maggio 2008

A cura di: Roberto Pedemonte e Massimo Riso

Europa La depressione "Emma" ha scatenato venti fino a 160 Km/h e ha causato 3 morti in Italia.

EUROPA CENTRALE

Un potente sistema frontale denominato "Emma" ha attraversato l'Europa il primo marzo, scatenando venti con forza di uragano che hanno raggiunto 160 km/h in Germania, Austria, e Repubblica Ceca. Centinaia di abitanti in Polonia sono rimasti senza energia elettrica. Questo episodio di maltempo ha lasciato un totale di 10 vittime. In molte zone dell'Europa centrale, intensi temporali hanno prodotto pioggia torrenziale con inondazioni improvvise e frane il 29 maggio. I paesi maggiormente colpiti sono stati la Germania, la Francia, l’Italia, e il Belgio. In Italia settentrionale, dove è stato dichiarato lo stato di emergenza, la pioggia fortissima ha provocato una frana che ha causato la morte di tre persone, mentre in Francia orientale e in Belgio gli acquazzoni hanno messo in movimento una frana che ha reso impraticabile strade e ferrovie

This Meteosat-9 Airmass RGB shows the massive low pressure system "Emma" on 1 March at 12:00 UTC. Fonte: Eumetsat

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AMERICA Un’intensa tempesta di neve ha colpito la maggior parte degli Stati Uniti durante il mese di marzo.

Nord America

STATI UNITI

Piogge insistenti dal 17 al 19 marzo hanno causato inondazioni molto estese negli Stati Uniti centrali. Secondo il Servizio Meteorologico Nazionale, l’Aeroporto Internazionale di Dallas-Fort Worth ha registrato una quantità di pioggia giornaliera di 60 mm il 18, superando il record precedente del 1984 di 21 mm. La pioggia torrenziale ha allagato centinaia di case in Texas e Missouri e costretto a cancellare più della metà dei 950 voli programmati.

Una tempesta ha interessato la federazione dalla valle inferiore del Mississippi fino al New England tra il 7 e il 9 marzo, provocando pesanti nevicate e la morte di una persona oltre che la chiusura delle strade e l’isolamento di molti viaggiatori. A Colombus, Ohio, la perturbazione ha lasciato più di 51 cm di neve, facendo registrare il nuovo record di nevicata innescata da una sola perturbazione. Il record precedente risale al febbraio 1910 quando caddero 39 cm.

Il 21 marzo un fronte ha scaricato da 13 a 46 cm di neve nel Wisconsin. Questo episodio ha fatto stabilire il nuovo record stagionale di quantità di neve fresca per la capitale Madison, con un totale di 254.2 cm. Il record precedente si era verificato durante la stagione 1978-1979 con un totale di 193.3 cm. Milwaukee ha avuto il suo secondo inverno più nevoso con un totale di 246.6 cm; La nevicata più nevosa era avvenuta durante l'inverno 1885-1886 con un totale di 278.9 cm di neve.

This Meteosat-9 Airmass RGB shows the massive low pressure system "Emma" on 1 March at 12:00 UTC. Fonte: Eumetsat

Anche in alcune zone del Maine, tra il 20 e 21 marzo si sono accumulati tra i 18 e i 46 cm di neve che, con raffiche di vento superiori a 56 km/h, hanno creato condizioni di bufera. La neve caduta a Caribù, Maine, ha portato il totale di neve fresca stagionale a 468.6 cm. Questo ammontare supera il record precedente di 460 cm registrato nel 1954-1955. Sempre a Caribù, il 23 marzo, la temperatura minima è crollata a -21.1°C, superando il record precedente per quel giorno, risalente al 1989 con -20.6°C. Nella notte tra il 24 e il 25 marzo la temperatura

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minima ha fatto registrare nuovamente un record con -25.6°C. Il record precedente per quel giorno risale al 1939.

A Concordia, New Hampshire, il 28 marzo la neve caduta ha portato il totale stagionale del 2007-2008 a 292.6 cm, la seconda stagione più nevosa. Il record ancora mai superato fu misurato durante l'inverno 1873-1874 quando cadde un totale di 309.9 cm.

Furiosi incendi si sono sviluppati in molti degli stati centrali del sud durante la metà del mese di aprile. A Ordway, Colorado, un incendio alimentato da venti a 80 km/h, ha bruciato quasi 3.602 ettari di terra e costretto 1.200 residenti a evacuare l'area. Il fuoco ha distrutto 8 case, 24 edifici industriali ed è stato responsabile di almeno 3 morti: 2 pompieri volontari e un pilota di un aereo antincendio.

In California, i venti di Santa Ana hanno surriscaldato l’aria in molte aree dello stato, con nuovi massimi di temperatura, il giorno 12 aprile. A El Cajon e a Vista le temperature sono salite a 34.4°C, superando il record precedente rispettivamente di 31.7°C del 2000 e 30°C del 1994.

Un sistema frontale ha colpito il midwest centrale e orientale tra il 9 e l’11 aprile, producendo venti furiosi, pioggia intensa, e 62 tornado provocando due morti. Il tempo severo ha colpito il Texas e l’Oklahoma, danneggiando quasi 180.000 case e uffici e lasciando il territorio senza energia elettrica nell’area Dallas-Fort Worth e più di 11.000 edifici in Oklahoma. La tempesta ha provocato forte pioggia (da 76 a 102 mm misurati in poche ore) anche in Missouri, dove si sono verificate inondazioni molto estese. In Kentucky e Tennessee 56 case sono state danneggiate da un tornado mentre a Hoover, Alabama, un tetto di un complesso abitativo è crollato causando l'evacuazione di quasi 20 persone.

Il 20 aprile tempeste intense hanno colpito varie parti del paese, provocando danni molto estesi. Un tornado si è abbattuto su Washington D.C., in particolare nelle contee di Prince Georges e Charles. Altri due tornado hanno sradicato alberi e danneggiato tetti. Non risulta alcun decesso. I tornado sono stati classificati EF-0 ed EF-1 nella Scala Fujita Migliorata. Anche in Iowa il 21, si sono abbattuti forti temporali con grandine; a Des Moines e Boone i chicchi misuravano come il diametro di una moneta. Il 23 aprile il fronte ha raggiunto il Texas settentrionale con venti a 113 km/h, grandine con taglia di palle da baseball e alcuni tornado. Linee elettriche e alberi sono stati sradicati e molti edifici danneggiati. Il 24 è stata la volta del Kansas. I temporali hanno causato un tornado, venti a 129 km/h, e chicchi di grandine di diametro di 11 cm, con abbattimento di linee elettriche e danni ai tetti delle abitazioni.

Ancora una volta il midwest il 25 aprile ha subito tornado, grandine della taglia di palle da golf, venti a 129 km/h, lasciando più di 1.000 abitanti senza elettricità. Il 28 aprile tre tornado e temporali intensi hanno colpito la Virginia centrale e sudorientale. Non si è registrato alcun decesso ma 200 persone sono rimaste ferite mentre altre 3.000 sono state evacuate e si contano numerosi danni alle case.

Temporali forti hanno colpito gli Stati Uniti meridionali il 13 e 14 maggio, causando un morto, l’abbattimento di alberi e di linee elettriche. Precipitazioni torrenziali mai registrate a Shreveport, Luisiana, hanno allagato 125 case: il National Weather Service ha comunicato che l’evento ha fatto misurare 51 mm di precipitazione in soli 20 minuti il giorno 13, superando il record precedente di 45 mm del 12 aprile 1991; altro record per Shreveport: 164 mm in due ore; il record precedente era di 132 mm del 23 giugno 1905.

Negli Stati Uniti, una intensa tempesta di neve primaverile ha scaricato, il primo maggio, 12.7 cm di neve a Douglas, nella Contea di Boulder, Colorado, provocando molti incidenti che hanno determinato la chiusura di numerose strade. E’ stato registrato un decesso.

MESSICO

Il 18 marzo venti forti hanno causato ingenti danni a Monterrey. Le raffiche del vento, che hanno raggiunto 97 km/h, hanno causato la morte di due persone (per l’abbattimento di un muro e per un incidente automobilistico), abbattuto linee elettriche e interrotto la fornitura di energia. Sei passeggeri di un bus sono rimasti feriti a causa della fuoriuscita di strada.

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CANADA

Regina, la capitale della provincia del Saskatchewan, ha fatto segnare il 14 aprile un nuovo record di temperatura massima con 28°C. Il record precedente del 1963 era di 26.7°C.

Un fronte freddo ha spazzato il Canada meridionale l’11 aprile, lasciando notevoli accumuli di neve. A Calgary, la più grande città nella provincia dell’Alberta, è stato misurato un accumulo di neve fresca in un giorno di oltre 23 cm. Forti venti hanno accompagnato la nevicata, provocando scaccianeve e riducendo la visibilità. La massima quantità giornaliera di neve fresca giornaliera in aprile è stata di 45.7 cm il giorno 21 del 1932

NICARAGUA

La tempesta tropicale Alma, sviluppatasi il 29 maggio nel Pacifico orientale a sud ovest dell’America centrale, è stata la prima della stagione 2008 e la prima a colpire la costa del Pacifico dal 1887. Intensificatasi rapidamente quello stesso giorno, il 30 maggio ha colpito il Nicaragua con venti intorno a 105 km/h che hanno abbattuto alberi e linee elettriche, provocando interruzioni dell’energia e dei collegamenti telefonici a più di 150.000 persone. Alma ha colpito il paese con pioggia intensa che ha causato inondazioni improvvise e frane, causando tre morti. Anche il Costa Rica ha subito, benché in misura più contenuta, la forza di Alma. Qui la tempesta ha provocato l’allagamento di 120 case, lasciandone quasi 42.000 senza elettricità nella Penisola di Nicoya.

AFRICA Madagascar - L'uragano Jokwe ha scatenato venti fino a 194 Km/h causando la morte di 20 persone.

MADAGASCAR

La depressione sviluppatasi il 5 marzo a nord-est dell'isola, ha raggiunto la forza di ciclone tropicale il 6, con venti fino a 139 km/h. Appena Jokwe, questo il suo nome, ha attraversato il Canale di Mozambico, si è intensificato a uragano raggiungendo la categoria 3, con venti massimi a 194 km/h. Jokwe ha distrutto 44 case nella punta settentrionale del Madagascar. In seguito ha toccato terra in Mozambico il 9 marzo come intenso ciclone tropicale, causando 20 decessi, l’evacuazione di più di 40.000 persone e la distruzione di 8.000 case.

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OCEANIA Australia: si è verificata la più intensa e lunga ondata di calore che abbia mai colpito le città di Ceduna e Adelaide.

AUSTRALIA In Australia Meridionale, un'onda di calore tra il primo e il 17 marzo ha provocato temperature altissime. Secondo l’Ufficio di Meteorologia (BoM), alla data del 17 marzo, Ceduna e Adelaide, capitale dell'Australia del Sud, hanno sofferto rispettivamente 12 e 15 giorni consecutivi con temperature massime sopra i 35°C, dando luogo all'onda di calore più lunga mai registrata. Il record precedente ad Adelaide era di 8 giorni consecutivi verificatosi per la prima volta nel 1934, e successivamente in altre numerose occasioni, la più recente delle quali nel febbraio 2004. Il secondo numero più lungo di giorni consecutivi per tutte le città capitali di stato australiane, con temperature superiori a 35°C è 10 giorni, registrati nel febbraio 1988 nella città di Perth. Il record precedente per Ceduna è stato misurato in gennaio-febbraio

1975 con 11 giorni consecutivi. Inoltre Adelaide ha fatto registrare la temperatura minima più alta durante la notte del 14 con 30.2°C, oltrepassando il record precedente di 29.7°C del marzo 1985. Gli altri record infranti sono stati registrati a Mildura, con 14 giorni con oltre 35°C e Kyancutta, con 13 giorni con temperatura superiore a 40°C. Il Ministero dei Trasporti ha ordinato che i treni metropolitani procedessero a bassa velocità a causa del calore estremo presente sui binari.

Australia - Anomalia delle temperature Fonte: NOAA

Perth ha avuto il mese di aprile più bagnato dal 1876. La capitale dell'Australia Occidentale ha totalizzato 152.4 mm di pioggia, superando il record precedente del 1926 di 3.6 mm. Perth ha avuto anche il secondo periodo gennaio-aprile più bagnato con un totale di 214.2 mm. Il record appartiene al 1955 con un totale di precipitazione di 296.9 mm.

OCEANO PACIFICO

La depressione formatasi nell'Oceano Pacifico occidentale il 27 maggio è giunta allo status di tifone il 28. Il tifone, denominato Nakr, ha raggiunto la massima intensità il giorno successivo con venti misurati fino a 232 km/h. Nakri è stato il terzo tifone a formarsi nell’Oceano Pacifico nord occidentale nel mese di maggio. E’ stata la prima volta dal 1959 che in questa parte dell’oceano, in questo mese, si sono formati un così alto numero di tifoni.

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ASIA Birmania, il ciclone Nargis, il più violento dal 1991 ha causato la morte di 100.000 persone.

CINA Il Tifone Neoguri è stato il primo della stagione e forse il tifone più forte a colpire la Cina dal 1949. Sviluppatosi nel Mar Cinese Meridionale il 15 aprile, si è intensificato rapidamente a forza di tifone il 16. Neoguri è giunto alla sua massima intensità il 18 con venti a 176 km/h. All’avvicinarsi al continente, più di 120.000 persone sono state evacuate da Hainan, mentre quasi 3.000 persone sono rimaste isolate sull'isola, a causa dell’annullamento di molti voli. Hainan ha subito piogge intense che hanno provocato inondazioni improvvise nelle aree più basse. Neoguri, poi, si è indebolito a tempesta tropicale prima di toccare la provincia di Guangdong, nella Cina meridionale. Tre decessi sono stati attribuiti al tifone: piogge torrenziali hanno causato una frana che ha ucciso 2 persone e i forti venti hanno sollevato una

lamiera che ha ucciso una terza persona. Inoltre 40 pescatori risultano dispersi

Australia - Anomalia delle temperature Fonte: NOAA

BIRMANIA Il 27 aprile si è sviluppato nel Golfo del Bengala un centro di bassa pressione che, il 2 maggio, si è intensificato a ciclone tropicale, quando ha toccayo terra in Birmania (Myanmar). Nargis, questo il suo nome, è risultato il più devastatore che abbia colpito l’Asia dal 1991. Il forte ciclone, classificato come categoria 4 nella scala Saffir-Simpson, ha scatenato venti massimi di 213 km/h. Nargis è stato il primo ciclone tropicale a colpire Birmania dal Ciclone Mala del 2006, e il primo ciclone a svilupparsi nel Golfo del Bengala dal Ciclone Sidr. Ha attraversato la regione del delta di Irrawaddy e Yangon, la più grande città del paese. La tempesta ha causato pioggia intensa, venti forti, e un’altezza di 3.7 metri di

sollevamento del mare, dando luogo al disastro peggiore del paese, provocando la morte di almeno 78.000 persone (ma si ritiene che il totale possa raggiungere 100.000 mentre altre 56.000 risultano disperse), ha distrutto migliaia di case e lasciato migliaia di persone senza energia elettrica.

Danni causati dal tifone Nargis Fonte: repubblica.it

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NOTIZIE DAL MONDO

Giugno - agosto 2008

A cura di: Roberto Pedemonte e Massimo Riso

Europa Europa Orientale - Forti piogge hanno causato l'esondazione dei fiumi Prut e Dniestr.

NORVEGIA

Temporali intensi hanno colpito Oslo, la capitale della Norvegia, il 5 luglio. I temporali hanno innescato pioggia torrenziale che ha provocato inondazioni molto estese che hanno paralizzato il traffico. Le raffiche del vento, che hanno raggiunto 97 km/h, hanno abbattuto alberi e linee di energia elettrica.

EUROPA ORIENTALE

Tra i giorni 25 e 29 luglio temporali con forti piogge si sono abbattuti in Europa orientale e in particolare in Ucraina e Romania. La pioggia copiosa ha causato la fuoriuscita dagli argini dei fiumi Prut e Dniestr, che hanno allagato quasi 50.000 case, colpendo 20.000 persone e distruggendo migliaia di ettari di terreno coltivato. I morti sono stati 30 in Ucraina e 4 in Romania.

La tempesta che ha colpito l'Europa orientale Fonte: NOAA

SCOZIA

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Il 21 agosto la pioggia torrenziale ha causato l’inondazione della città di Dundee che è rimasta sommersa da 1.20 m di acqua. Questo allagamento risulta il peggiore che la città abbia subito.

FRANCIA

In agosto temporali intensi si sono abbattuti nella Francia settentrionale dove si è verificato un tornado che ha causato il crollo di molte case e lo sradicamento di alberi. Il tornado ha provocato la morte di tre persone mentre altre 13 sono rimaste ferite.

America L'uragano Dolly con venti fino a 160 Km/h ha investito la zona di confine tra Messico e Stati uniti, causando ingenti dalli.

Nord America

STATI UNITI

Un’onda di calore ha colpito vaste aree degli Stati Uniti dalla metà di luglio fino all’inizio di agosto. A Denver, Colorado, le temperature hanno superato 32°C per 24 giorni consecutivi (fino al 5 agosto), superando il record precedente registrato nel 1874 e nel 1901 con 18 giorni consecutivi.

La tempesta tropicale Edouard, sviluppasi come depressione tropicale nel Golfo del Messico settentrionale il 3 agosto e fortificatasi nello stesso giorno, ha raggiunto la massima intensità il giorno 5, con venti a 104 km/h, prima di interessare la costa del Texas settentrionale, a est di Galveston. La tempesta ha portato precipitazioni in quelle aree del Texas che più ne avevano bisogno. Edouard si è poi indebolito una volta direttosi nell’entroterra. Fortunatamente non si conta alcun decesso.

La tempesta tropicale Fay, sviluppatasi sulla Repubblica Domenicana il giorno di ferragosto, ha innescato venti a 72 km/h e piogge intense sull'isola di Hispaniola, che hanno provocato la morte di cinque persone a causa delle inondazioni, abbattuto alberi e linee elettriche e danneggiato cento case. A Haiti un autobus è stato spazzato via da un fiume in piena, provocando la morte di 7 persone e 3 dispersi. Fay ha poi lasciato Hispaniola ed è avanzato verso Cuba, dove le autorità avevano già evacuato i residenti delle aree basse. I forti rovesci associati a Fay hanno provocato inondazioni in Giamaica,

causando due morti. La tempesta ha toccato la parte occidentale di Cuba il 17 agosto, con venti intorno a 80 km/h. Nessuna vittima è stata registrata nell’isola ma in totale, nei Caraibi, Fay a causato la morte di 23 persone. Una volta tornata in acque aperte al largo di Cuba, Fay, al contrario delle previsioni che ritenevano si fortificasse a uragano, è rimasta una pericolosa tempesta tropicale. Fay ha fatto il suo primo approdo in Florida, sulle Key West il 18, con venti a 97 km/h, e poi di nuovo a sud di Naples il giorno successivo.

Florida: due persone sotto la tempesta Fay Fonte: http://news.bbc.co.uk

La tempesta ha scaricato copiose quantità di pioggia in Florida e innescato molti tornado; ha abbattuto alberi, allagato strade e lasciato più di 93.000 residenti senza energia elettrica, prima di muoversi verso nord-est, lasciando Florida vicino a Melbourne il 20 agosto. Nondimeno, Fay ha fatto il suo terzo approdo in Florida vicino a Daytona Beach il giorno

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successivo, proseguendo verso ovest. Il suo quarto e ultimo approdo in Florida è avvenuto il 23, quando è rientrata sulla terraferma vicino a Panama City. Risulta sia la prima tempesta a colpire quattro volte uno stesso stato. Andando a zigzag attraverso la Florida, Fay ha causato piogge molto intense: Melbourne a ricevuto più di 660 mm di pioggia e i danni sono stati valutati in oltre 12 milioni di dollari USA, a causa dei quali, il Presidente Bush ha dichiarato lo stato di emergenza. Fay in seguito si è indebolito a depressione, procedendo nel Golfo verso gli altri stati rivieraschi. Ciononostante, il ciclone ha provocato pioggia forte e inondazioni molto estese nel sud-est, già colpito da siccità. Si sono registrate 13 vittime negli Stati Uniti.

MESSICO

L’Uragano Dolly, il secondo uragano dell'Atlantico per la stagione 2008, si è sviluppato come tempesta tropicale nel Mar dei Caraibi occidentale il 20 luglio. La tempesta ha toccato la Penisola dello Yucatan il giorno successivo, con venti intorno a 80 km/h. Dolly ha portato piogge persistenti anche in alcune aree del Guatemala, dove frane hanno causato la morte di 21 persone. Poi mosso verso le calde acque del Golfo del Messico dove si è fortificato a uragano di categoria 2 il 23 luglio, con velocità del vento fino a 160 km/h. Questo stesso giorno ha fatto un secondo approdo nella parte meridionale di Padre Island, Texas. La tempesta ha colpito le zone di confine tra gli Stati Uniti e il Messico, con venti forti che hanno abbattuto alberi e linee elettriche e pioggia intensa che ha provocato inondazioni estese. E’ stato registrato un decesso e quasi 250.000 persone, in Messico, sono rimaste senza acqua potabile. Dolly è stata declassata a depressione tropicale appena si è inoltrata nell’entroterra il 25 luglio. La perturbazione ha poi provocato pioggia forte con inondazioni improvvise nel Nuovo Messico, uccidendo una persona, allagando quasi 60 case, e distruggendo 12 ponti

HAITI

L’Uragano Gustav, sviluppatosi da una depressione tropicale nel Mar dei Caraibi, a sud dell'isola di Hispaniola il 25 agosto, intensificatasi il giorno seguente a tempesta tropicale e poi a uragano di categoria uno il 26, ha interessato Haiti, vicino alla città di Jacmel, una settimana dopo che la tempesta tropicale Fay aveva causato 23 vittime nei Caraibi. Gustav, ha sferzato Haiti con venti a 148 km/h e pioggia torrenziale, provocando inondazioni e

frane. Il ciclone è stato responsabile di almeno 59 morti a Haiti e 8 nella vicina Repubblica Domenicana e danneggiato quasi 900 case. Indebolitosi a tempesta tropicale appena allontanatosi da Haiti, Gustav, si è indirizzato sorprendentemente verso sud verso la Giamaica, interessando l'isola il 28 agosto con venti a 112 km/h e piogge torrenziali, provocando inondazioni improvvise che hanno ucciso 11 persone e interessato approssimativamente 1.500 persone. Gustav ha poi toccato Cuba occidentale, come uragano di categoria 4, il giorno 30 agosto, con venti intorno a 240 km/h. Il sistema ha provocato inondazioni estese, danneggiato raccolti, sradicato tetti case e alberi, e provocato l’interruzione della fornitura di energia elettrica e dei servizi telefonici. Comunque, qui non risulta segnalata nessuna vittima. Il 31 agosto, poi, il ciclone si è mosso verso il Golfo del Messico.

Animazione all'infrarosso e in colori falsati dell'uragano Dolly Fonte: NOAA

Animazione nel visibile dell'uragano Dolly Fonte: NOAA

BERMUDA

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L’Uragano Bertha, il primo uragano dell'Atlantico per la stagione 2008, si è sviluppato il 3 luglio. La tempesta è giunta all'intensità massima il 7 con venti a 193 km/h. Fortunatamente, nel suo percorso verso le Bermuda, Bertha si è indebolito a tempesta tropicale. Benché non interessasse direttamente le isole, queste sono state battute da intense piogge e venti forti che hanno causato l’allagamento di strade e lasciato 7.500 persone senza l'elettricità. Bertha è stata la tempesta tropicale in Atlantico dalla vita più lunga nel mese di luglio, quando è entrata nel 16° giorno il 19 luglio. Precedentemente la più

lunga era stata la Tempesta Numero 2 del 1960, che durò 12 giorni.

L'uragano Bertha nel momento che passava sopra le Bermuca, 14 luglio 2008 Fonte: Natural Hazards - NASA

Africa Sud Africa - colpito da forti piogge e inondazioni.

SUD AFRICA

Il 19 giugno forti piogge hanno causato inondazioni e frane in molte aree del paese. L'area più colpita è stata la provincia orientale di KwaZulu-Natal, dove quattro persone sono morte. Scottburgh, ha ricevuto un totale di 128 mm di pioggia in 24 ore, l'ammontare di pioggia più alto per questo giorno.

La tempesta che ha colpito il Sud Africa Fonte: NOAA

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Asia Filippine - Una serie di tifoni ha investito le isole, causando 224 vittime e 374 dispersi.

CINA

In contrasto con le condizioni di grave siccità presenti nella Cina settentrionale, piogge torrenziali hanno colpito la Cina meridionale tra il 7 e il 18 giugno, provocando inondazioni improvvise e frane che hanno ucciso un totale di 57 persone e causato 4 miliardi di dollari USA in perdite economiche. Nella provincia di Guangdong, dove è risultata la peggiore tempesta da 50 anni, il maltempo ha causato la perdita di 20 vite, interessando quasi 5,8 milioni di persone, provocando inondazioni molto estese che hanno danneggiato centinaia di ettari di raccolti e più di 140.000 case. In alcune aree della provincia, tra il 14 e il 15 giugno, sono caduti 415 mm di pioggia in 24 ore. La pioggia intensa ha fatto crescere il livello dei fiumi Xijiang e Wujiang facendo superare il livello di allerta rispettivamente di 6,80 metri e 18,00 metri. Anche l'area di Hong

Kong è stata colpita dai temporali che hanno provocato inondazioni improvvise e causato più di 40 frane. Il 7 giugno Hong Kong ha ricevuto 145,5 mm di pioggia in un'ora, la quantità più alta mai registrata in questo periodo di tempo.

La provincia di Guangdong in rosso. Fonte: WIKIMEDIA

Una depressione nel Mar Cinese Meridionale, sviluppatasi il 4 agosto, si è fortificata, quello stesso giorno, a tempesta tropicale. Kammuri, così denominata, ha prodotto venti a 93 km/h prima di toccare le coste della Cina meridionale il giorno 6. La tempesta ha portato pioggia torrenziale nell’area di Hong Kong, provocando l’interruzione del traffico aereo e stradale e costringendo la chiusura delle borse. Qui non risulta nessun decesso. Kammuri ha quindi iniziato a indebolirsi lungo il suo corso verso il Vietnam settentrionale. I resti del ciclone hanno generato intensi rovesci che hanno provocato inondazioni improvvise e frane nelle regioni montuose del Vietnam settentrionale tra il 9 e l’11 agosto lasciando alcune vittime. La pioggia copiosa ha innalzato i livelli dei fiumi nella provincia di Yen-Bai vicino al livello record del 1968. Più di 300 case sono state distrutte, oltre 4.200 edifici allagati, e quasi 8,700 ettari di raccolti perduti. Qui i morti risultano 120 e 44 i dispersi. L'area maggiormente colpita è stata la provincia il Lao Cai, dove 36

persone sono morte e altre 38 risultano disperse. In 3 delle 11 province colpite le perdite stimate preliminarmente ammontano a 105 milioni di dollari USA.

La traccia della tempesta Kummuri, 4-8 August 2008. Fonte: http://gb.weather.gov.hk Hong Kong Observatory

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FILIPPINE

Il Tifone Fengshen, sviluppatosi nell'Oceano Pacifico occidentale, a est delle Isole Filippine il 18 giugno, ha raggiunto l'intensità di tifone il 19, e la massima vetta il 20, con venti a 148 km/h. Questo stesso giorno, Fengshen ha toccato la terraferma sull’isola filippina orientale di Samar. La tempesta ha portato pioggia intensa e venti forti, provocando inondazioni molto estese e frane che hanno ucciso 224 persone e i dispersi risultano 374. Nella provincia di Iloilo è caduto un totale di 354 mm di pioggia in 24 ore il 20 giugno. Fengshen si è poi mosso lentamente verso nordovest, colpendo Manila il giorno 22, ribaltando un traghetto con 865 persone tra passeggeri ed equipaggio vicino all'isola di Sibuyan. Nei giorni seguenti 48 passeggeri sono stati ritrovati vivi e sono stati raccolti quasi 60 cadaveri. Risulta che questo sia stato il disastro marittimo peggiore delle Filippine dal 1987. il ciclone si è indebolito a tempesta tropicale il 23 e, il 25, Fengshen ha fatto un secondo approdo sulla terraferma sulla costa sudorientale della Cina, dove ha ucciso persone, distrutto 1.200 case, danneggiato raccolti, causato la chiusura delle scuole, provocato molte frane e gravi problemi al traffico.

Sviluppatosi come depressione nell'Oceano Pacifico occidentale, a est delle Filippine, il 14 luglio, il Tifone Kalmaegi è giunto a intensità di tempesta tropicale il giorno successivo. Kalmaegi, fortificasi con l’apporto delle piogge monsoniche nelle Filippine, ha dato luogo a inondazioni che hanno colpito migliaia di persone. Kalmaegi ha raggiunto l'intensità di tifone il 17 luglio con vento a 167 km/h. Lo stesso giorno, il sistema ha toccato l'isola di Taiwan, indebolendo rapidamente a tempesta tropicale ma interessando l’isola con rovesci intensi che hanno provocato inondazioni improvvise e frane, che hanno causato la morte di 18 persone e altre sette risultano disperse. Il giorno 17 la città di Taichung ha ricevuto un totale di 413 mm di pioggia, mentre in altre aree meridionale di Taiwan la quantità di precipitazione ha raggiunto 1.100 mm. I danni nell’isola sono stati valutati di 16 milioni di dollari USA. Kalmaegi ha toccato una seconda volta la terra sulla costa sudorientale della Cina il 18 luglio, interessando 360.000 persone nella provincia di Fujian.

Il Tifone Nuri, sviluppatosi come depressione tropicale nell'Oceano Pacifico nordoccidentale il 18 agosto, ha raggiunto lo status di tifone lo stesso giorno e il giorno successivo la sua intensità massima con venti a 176 km/h. Il 20 agosto Nuri ha interessato la punta nordorientale della provincia di Cagayan, localizzata nel Luzon settentrionale. Il sistema ha battuto la regione con venti intorno a 140 km/h e pioggia intensa, provocando frane e inondazioni che hanno ucciso 7 persone. Nuri si è diretto successivamente verso la Cina sudorientale e, il 22 agosto, ha colpito Hong Kong. Nuri è risultato il tifone peggiore a colpire Hong Kong negli ultimi 5 anni. Muovendosi verso la provincia di Guangdong, nella Cina sudorientale, il tifone si è indebolito a tempesta tropicale. Si registrano tre morti.

TAIWAN

Il Tifone Fung-Wong, sviluppatosi come tempesta tropicale nell'Oceano Pacifico nordoccidentale il 25 luglio, ha raggiunto la forza di tifone il 26, e la sua intensità di vetta il 27, con vento a 176 km/h. la parte esterna della circolazione ciclonica, unitasi al monsone stagionale ha intensificato la pioggia nelle Filippine settentrionali, provocando inondazioni molto estese e frane che hanno ucciso quattro persone e altre cinque risultano disperse. Il 28 luglio Fung-Wong ha fatto il suo primo approdo a Taiwan, il secondo tifone a colpire l’isola in meno di due settimane. Il tifone ha colpito l'isola con venti fortissimi e rovesci intensi che hanno provocato inondazioni e frane. La tempesta ha scaricato piiù di 838 mm a Hualien, località sulla costa orientale di Taiwan. Fung-Wong è stato responsabile di due morti, dell’interruzione della fornitura di energia elettrica a più di 43.000 case, e danni per 5,3 milioni di dollari USA nell’agricoltura. Il sistema si è indebolito a tempesta tropicale appena lasciato

l'isola verso il continente, rendendo necessaria tuttavia l’evacuazione di 600.000 persone sulla costa sudorientale della Cina.

La traccia della tifone Fung-Wong, 24-28 luglio 2008 Fonte: http://cimss.ssec.wisc.edu University of Wisconsin - Madison Tropical Cyclone Research Team

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GIAPPONE

In Giappone occidentale, pioggia torrenziale, con oltre 102 mm di precipitazione nel periodo di due ore, ha causato inondazioni molto estese e smottamenti che hanno reso necessaria l'evacuazione di 50.000 persone nei giorni 27 e 28 luglio. Centinaia di case sono state danneggiate e si registrano quattro decessi.

Nel Giappone centrale, le precipitazioni torrenziali del 29 agosto, hanno provocato inondazioni e frane, costringendo quasi mezzo milione di persone a evacuare l'area. La città di Okazaki ha ricevuto 145 mm di pioggia in un'ora. Si registra il decesso di una persona.

INDIA

Piogge monsoniche intense hanno afflitto l’India meridionale dal 7 al 9 agosto, reclamando la vita di 59 persone e altre 40 sono ritenute morte in quanto l'autocarro sul quale viaggiavano è stato spazzato via da un fiume in piena. Altre precipitazioni monsoniche intense hanno investito l’India settentrionale, provocando la morte di 74 persone, lasciato 50.000 senzatetto e provocato il crollo di molti edifici. Varanasi, una delle località colpite più duramente, ha ricevuto un totale di 292.1 mm di pioggia in 24 ore, mentre nello Stato di Assam, i flutti hanno sommerso circa 100 villaggi, costringendo migliaia di residenti a evacuare l'area. Nel vicino Nepal, a causa delle forti precipitazioni, molte persone risultano disperse nei numerosi villaggi allagati dall’esondazione del fiume Kosi.

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Rivista Ligure di Meteorologia – n° 29-30 anno VIII

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CRONACA METEO LIGURIA

Marzo - maggio 2008

A cura di: Paolo Muzio

Marzo 1/3 Maccaja

4 Bello al mattino. Una giornata cominciata in modo primaverile con temperature gradevoli e bassa umidità. Dal pomeriggio formazione di cumuli temporaleschi su tutta la regione che in nottata portano precipitazioni nevose oltre i 700 m.

5/7 Giornate fredde con vento forte da nordest e qualche pioviggine.

8 Pioggia debole al mattino.

9 Cielo coperto con piogge e rovesci.

10 Rovesci di pioggia in mattinata dall’estremo ponente fino al centro-levante.

11 Miglioramento con vento secco.

12 Maccaja con addensamenti sui crinali appenninici.

13 Bella giornata con foschia nel pomeriggio.

14 Cielo quasi sereno al mattino con nubi in aumento nel pomeriggio.

15 Cielo coperto, maccaja, pioviggini.

16 Coperto.

17 Sereno con qualche nube sui crinali appenninici.

18 Nuvoloso con qualche breve nevicata sui monti del centro-levante.

19/20 Cielo sereno, giornate limpide e fresche.

21 Cielo coperto con nevicate sui rilievi del levante. Molto vento sull’estremo ponente con raffiche superiori ai 100 kmh alla Stazione Meteo di Sanremo-Portosole.

22 Dopo una mattinata serena dal pomeriggio nevicate sui monti del centro-levante fin sotto i 1000 m.

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23 Pasqua con cielo coperto e rovesci nevosi sui monti dell’Appennino centro-levante e delle Alpi Liguri.

24 Pasquetta serena al mattino, fredda, con formazione di cumuli sui rilievi nel pomeriggio.

25/26 Giornate serene, limpide e fresche. Piogge nella serata del 26 sul centro-levante.

27 Cielo coperto al mattino e piogge nel pomeriggio.

28/30 Sereno.

31 Nuvoloso.

Aprile 1/5 Belle giornate serene e calde oltre la media. Solo qualche velatura e formazioni innocue di cumuli sui rilievi.

6 Cielo nuvoloso su gran parte della regione.

7 Sereno.

8/11 Pioggia debole moderata per tutta la giornata.

IMM 1: Dati di pioggia cumulati su 24 hr

Fonte: Meteoliguria.it

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12 Nuvoloso.

13 Sereno.

14 Rovesci temporaleschi per tutta la giornata con accumuli dai 10 ai 30 mm.

15 Nuvoloso.

16 Cielo sereno al mattino poi nubi alte in arrivo da ovest fino a coperto in serata.

17 Cielo coperto al mattino e pioggia moderata in serata sul centro-levante.

18 Rovesci di pioggia temporaleschi nella primissima parte della giornata. Pausa nella mattinata e nuova pioggia nel pomeriggio-sera. Una ventina i mm. di accumulo su quasi tutta la regione.

19 Sereno al mattino, nuvoloso nel pomeriggio.

20 Nuvoloso, deboli piogge nel pomeriggio.

21 Cielo coperto con pioggia moderata al mattino e rovesci nel pomeriggio: 40 i mm. di accumulo sul centro della regione.

22 Copertura alta e sottile.

23 Cielo sereno al mattino, qualche cumulo sui rilievi nel pomeriggio. In serata un locale rovescio temporalesco nel Savonese.

24/27 Giornate calde con temperature over 20°, cielo velato, qualche cumulo congesto sui rilievi del centro-levante.

28 Bello al mattino, nuvoloso nel pomeriggio con pioviggini.

29 Cielo coperto con piogge moderate.

30 Nuvoloso.

Maggio 1/4 Giornate calde e soleggiate.

5 Cielo sereno al mattino, formazioni di cumuli temporaleschi nel pomeriggio.

6/10 Belle giornate, calde, cumuli sui rilievi.

11 Nuvoloso con temporale sui rilievi del centro, nel pomeriggio.

12 Nuvoloso

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13/14 Velature.

15 Pioviggine.

16/18 Cielo coperto, pioggia, rovesci (forti sul Savonese).

19 Nuvoloso, temporale con rovesci di pioggia nel pomeriggio-sera.

20 Coperto, pioggia.

21 Nuvolosità variabile con pioggia nel pomeriggio. Temporale sui rilievi dell’estremo ponente.

22 Pioggia su tutta la regione eccetto l’estremo ponente. Discreti gli accumuli nel Savonese.

IMM 2: Dati di pioggia cumulati su 24 hr

Fonte: Meteoliguria.it

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23 Temporale nelle primissime ore della giornata localizzato a ovest del capoluogo con accumuli superiori ai 40 mm.

IMM 3: Animazione radar Monte Settepani

Fonte: Meteoliguria.it

24/25 Cielo coperto, pioggia .

26 Giornata calda con nuvolosità variabile.

27 Nuvoloso con pioggia

28 Nuvolosità variabile con formazioni cumuliformi.

29 Pioggia con rovesci temporaleschi in serata sul centro-levante della regione.

IMM 3: Animazione radar Monte Settepani

Fonte: Meteoliguria.it

30 Temporale marittimo in mattinata attivo sul Savonese.

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CRONACA METEO LIGURIA

Giugno - agosto 2008

A cura di: Paolo Muzio

Giugno 1 Coperto.

2/3 Nuvoloso.

4 Cielo nuvoloso con piogge nell’interno.

5/6 Coperto con rovesci in mattinata.

7 Nuvoloso con piogge pomeridiane.

8 Nuvoloso con temporale su Genova nel primo pomeriggio.

9 Giornata con cielo sereno al mattino e temporali nel pomeriggio.

10 Sole sulla costa e temporali nell’interno.

11 Nuvoloso.

12 Coperto, piogge. Rovesci nel Savonese.

13 Temporale al mattino sulla costa centro-levante.

14 Nuvoloso con temporali nella prima parte della mattinata.

15 Coperto con pioggia in mattinata.

16 Piogge e rovesci temporaleschi.

17 Violento temporale nella prima mattinata ha colpito la Valbisagno con accumuli superiori ai 100 mm. in alcune zone. Un autorigenerante che ha imperversato per più di due ore.

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IMM 5: radar Monte Settepani

Fonte: Meteoliguria.it

IMM 6: Precipitazioni stazione meteo GE-Righi Castellaccio

Fonte: Meteoliguria.it

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IMM 7: l torrente Bisagno alla Sciorbao

Foto di: Stefano Capurro

Altro violento nubifragio nel pomeriggio sera, questa volta spostato verso la Valpolcevera.

18 Ritorno del sereno su tutta la regione.

19 Sereno al mattino con nuvole basse nel pomeriggio sul centro-levante.

20/29 Sereno e caldo. Temporali nell’interno il 29.

30 Maccaja.

Luglio 1/4 Cielo sereno con attività cumuliforme sui rilievi con locali rovesci temporaleschi.

5/6 Nuvolosità variabile.

7 Coperto con temporale sull’estremo ponente nella primissima mattinata.

8/9 Sereno con la solita attività cumuliforme sui rilievi.

10 Nuvolosità variabile su tutta la regione.

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11 Bella giornata

12 Nuvole da maccaja sul Savonese, poco nuvoloso sul levante.

13 Sereno, temporali notturni

14 Rovescio temporalesco su Genova nella primissima mattinata. Miglioramento con successivi temporali sugli estremi della regione, ma con effetti contrapposti: pochi mm. sull’Imperiese e oltre i 100 sui rilievi della Lunigiana.

15/16 Splendide giornate di sole.

17 Nuvoloso

18 Cielo coperto con rovesci di pioggia sul centro della regione.

19 Sereno.

20 Maccaja.

21/25 Belle giornate serene e limpide.

26 Aumento delle nubi e dell’umidità specialmente sull’estremo ponente.

27 Sereno al mattino sulla costa, cumulogenesi temporalesca nel pomeriggio con rovesci in estensione fin verso la costa del centro-levante.

28 Cielo sereno al mattino. Temporale sul Genovese nel primo pomeriggio con rovesci di pioggia. Altri rovesci temporaleschi nell’entroterra Imperiese e in Val d’Aveto.

29/31 Giornate di fine luglio calde e umide, con cielo sereno al mattino e formazioni di nubi cumuliformi sui rilievi.

Agosto 1/5 Continuano le giornate calde e afose sulla falsariga della fine di luglio.

6 Cielo coperto nel pomeriggio per le numerose formazioni temporalesche in Pianura Padana. Qualche rovescio di pioggia in serata raggiunge anche Genova.

7 Giornata più fresca delle precedenti, ma sempre molto umida, con cielo poco nuvoloso.

8 Sereno con cumulo genesi sui rilievi. Rovesci di pioggia, intorno alle ore 12, sul ponente Genovese.

9/11 Belle giornate serene e limpide.

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12 Cielo nuvoloso sul centro della regione.

13 Cielo coperto con rovesci di pioggia in mattinata un po’ su tutta la regione.

14 Cielo sereno al mattino con nubi nel pomeriggio.

15 Rovesci di pioggia nella primissima mattinata, poi cielo tra il nuvoloso e il coperto con altri rovesci sparsi. Altro temporale nel primo pomeriggio.

16/19 Belle giornate.

20 Nella primissima mattinata cielo coperto con temporale sull’estremo ponente. Poi sereno per il resto della giornata.

21/22 Sereno.

23 Nuvoloso.

24 Sereno.

25 Sereno al mattino. Temporale con rovesci di pioggia sul levante nel pomeriggio.

26/31 Belle giornata di fine estate.

Maccaja: termine dialettale ligure-genovese, stratocumulo a bassa quota (600-1200m) causato normalmente da una inversione termica provocata dalla temperatura del mare più bassa di quella dell'aria. Sotto lo stratocumulo il tempo è umido e uggioso e si accumula inquinamento e smog, sopra il cielo è sereno e l'aria limpida.

Tempo maccajoso: quando il fenomeno della maccaja si prolunga per lungo tempo.

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Rivista Ligure di Meteorologia n° 29-30 anno VII

ta Ligure di Meteorologia n° 29-30 anno VII

CRONACA METEO SUD AMERICA CRONACA METEO SUD AMERICA

A cura di: Gustavo Pittaluga A cura di: Gustavo Pittaluga

L'autunno in Sudamerica L'autunno in Sudamerica emisfero australe (Marzo, aprile e maggio 2008) emisfero australe (Marzo, aprile e maggio 2008)

Durante questo periodo persistono le condizioni "La Niña" sull'Oceano Pacifico Equatoriale (anche se tendono ad indebolirsi). Questa condizione ENSO esplicherebbe le mancanza di precipitazioni sulle regioni del centro - est del continente. Da un'altra parte temporali e piogge in Colombia determinano lo stato di emergenza su diverse città. Alcuni eventi ambientali, incendi su terreni agricoli in alcune zone dell'Argentina e la forte attività di un vulcano in Cile, recano diversi problemi - a seconda della situazione meteo - su distinte zone in Argentina, Cile e Uruguay.

Durante questo periodo persistono le condizioni "La Niña" sull'Oceano Pacifico Equatoriale (anche se tendono ad indebolirsi). Questa condizione ENSO esplicherebbe le mancanza di precipitazioni sulle regioni del centro - est del continente. Da un'altra parte temporali e piogge in Colombia determinano lo stato di emergenza su diverse città. Alcuni eventi ambientali, incendi su terreni agricoli in alcune zone dell'Argentina e la forte attività di un vulcano in Cile, recano diversi problemi - a seconda della situazione meteo - su distinte zone in Argentina, Cile e Uruguay.

Mappe delle anomalie delle temperature Mappe delle anomalie delle temperature

Marzo 2008

Aprile 2008

Maggio 2008

Fonte: Iri (USA) Anomalie delle temperature

(°C)

Anomalie delle temperature: rispetto al periodo 1961 - 1990

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Rivista Ligure di Meteorologia – n° 29-30 anno VIII

Mappe dei percentili delle temperature

Marzo 2008

Aprile 2008

Maggio 2008

Percentili: sotto il ventesimo (colorati in azzurro) e sopra l’ ottantesimo percentile (colorati in rosso) Fonte: Iri (USA)

Mappe delle anomalie delle precipitazioni

Marzo 2007

Aprile 2008

Maggio 2008

Fonte: Iri (USA) Anomalie precipitazioni (mm)

Anomalie delle precipitazioni: rispetto al periodo 1979 - 1995

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Rivista Ligure di Meteorologia – n° 29-30 anno VIII

Mappe dei percentili delle precipitazioni

Marzo 2008

Aprile 2008

Maggio 2008

Percentili: sotto il ventesimo(colorati in marrone) e sopra l’ ottantesimo percentile (colorati in verde) Fonte: Iri (USA)

Bilancio climatico per marzo 2008

Ci sono scarti positivi della temperatura sull'ovest, molto rilevanti in Equador, in Cile e in Argentina sulla Patagonia. Mancano le piogge particolarmente sul centro - est, in particolare in Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Ci sono invece scarti positivi sostanziosi sul nord del Cile e tra il Perù e Equador.

Bilancio climatico per aprile 2008

Le temperature, dal punto di vista statistico, non presentano scarti né alti ne bassi, fuorché nel Sud peruviano e in Bolivia con valori bassi e statisticamente significanti. La distribuzione delle precipitazioni è molto disomogenea. Mancano in Uruguay e nella parte est del centro argentino. Ci sono scarti negativi anche in Venezuela e in qualche zona delle Amazzoni in Brasile. Importanti e cospicue piogge sono invece avvenute sulla costa verso l'Oceano Pacifico (Nord del Cile, Perù e Equador), anche sulla zona australe della Patagonia e parte ovest nell'Amazzonia.

Bilancio climatico per maggio 2008

Ci sono due centri anomali: uno "freddo" sul sud del Perù ed est della Bolivia, l'altro "caldo" sul nord del Brasile e paesi limitrofi. Tutte e due sono statisticamente rilevanti. La distribuzione delle precipitazione ricalca l'andamento di aprile; ad esempio siccità sul centro - Est del continente e eccessi sul Nord del Cile ed Est di Perù e Equador.

Eventi più significativi e situazioni tipiche dell'autunno in Sudamerica

- Argentina: trombe sul largo fiume nella periferia di Buenos Aires, 2 marzo Almeno due trombe marine si osservarono a 200 metri dalla costa nella periferia di Buenos Aires, Argentina, sui centri urbani di Acassuso e San Fernando. Scomparirono prima d'arrivare in terra. Per molti giorni, a partire dal 26 febbraio, la regione è stata colpita da intense perturbazioni, con temporali e piogge, la precipitazione misurata risulta oltre i 100 mm (il valore mensile si trova tra 80 e 130 mm). Verso il pomeriggio del 2 di marzo si presenteranno le trombe marine. L'atmosfera era abbastanza instabile, favorevole allo sviluppo di fenomeni a carattere temporalesco (figura 1). Si ritiene che, per il luogo, non è un fenomeno inconsueto dal punto di vista climatico. Tuttavia il Servizio Meteorologico locale stima che eventi estremi come questo potrebbero essere provocati dal Cambiamento Climatico.

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Foto 1: due vortici sul fiume "Rio de la Plata", (Fonte FS, La Nacion.com.ar).

Figura 1: profilo verticale dell'atmosfera e indici d'instabilità di a Ezeiza, periferia di Buenos

Aires, Argentina.

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- Brasile: ciclone extratropicale a Rio Grande do Su, 3 maggio

Figura 2 - anomalie giornaliera della superficie di 500 hPa (metri geopotenzili) e anomalia giornaliera della pressione a livello del mare (hPa), giorno 03 maggio. Fonte: Noaa.

Questo ciclone ha causato importanti danni nello stato brasiliano di Rio Grande do Su. 200 mila sono rimaste senza elettricità e parecchie famiglie sono state costrette a lasciare le loro case. I venti hanno toccato i 100 chilometri l'ora con piogge/giorno di circa 150 mm. Nella figura 2 si presentano le anomalie al livello di 500 hPa di geopotenziale (sul centro di più di 80mgp) e le anomalie della pressione a livello del mare (a destra) Ciò manifesta, ad una prima visione, il rilievo del ciclone.

- Incendi su terre ad uso agricole, aprile e maggio, Argentina e Uruguay.

Incendi di centinaia di ettari di terreni agricoli nel delta del fiume Paranà (foto 2) sono di origine dolosa, appiccati apposta per poi seminare altri coltivi. Questo tipo di incendi non sono una novità ma tuttavia la mancanza di piogge nella regione durante questo periodo (e anche precedentemente) non consente l'estinguersi naturale degl'incendi, anzi asseconderebbe la loro propagazione incontrollabile.

Cieli coperti dal fumo grigio, visibilità quasi a zero e aria acre in diverse città dell'Argentina e dell'Uruguay. Tutto questo crea difficoltà di ogni sorta, particolarmente causa problemi alla salute degli abitanti (vedere foto 3). Si sono verificati anche incidenti luttuosi sulle autostrade per mancanza di visibilità. Il fenomeno è di lunga durata e per esempio la capitale argentina rimane avvolta per quattro giorni consecutivi dal fumo.

A seconda della situazione meteo, il vento nella bassa atmosfera e le condizione d'instabilità, il fumo si manifesta da una parte oppure dall'altra. Nlla figura 3 si presenta l'analisi - nei punti gialli la zona degli incendi - di pressione a livello del mare, giorno 18 aprile. Il centro d'alta pressione (H sulla figura) rotazione antioraria favorisce l'ingresso del fumo su Buenos Aires. Altre situazione meteo anche producono l'ingresso del fumo in Monteviedo, capitale dell'Uruguay

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Foto 2 (in alto) - Incendi (puntini rossi) e il fumo (in grigio) tra el provincie di Entre Rios e Buenos Aires. Le piogge mancano, a seconda della direzione del vento diversi centri urbani vengono invasi dal fumo.Fonte: BBC.uk

Foto 3 (a destra) - "Il fumo copre tutto", questa copertina illustra l'inconsueto cielo coperto dal fumo grigio e la visibilità ridotta, a La Plata, provincia di Buenos Aires, Argentina. Molte persone sono state colpite da malessere, difficoltà di respirare, irritazione agli occhi, ecc. Fonte: eldia.com.ar

Figura 3: situazione meteo del 18 aprile, i punti gialli è la zona di incendi e fumo. Analisi pressione livello del mare, GFS. Fonte: unisys.com

- Eruzione del vulcano Chaiten, Cile, maggio 8.

L'eruzione del vulcano Chiaten in Cile (vedere figura 4) genera una notevole nuvola di cenere che arriva ai 30 chilometri d'altezza e si diffonde verso l'ovest (foto 4 e 6). La pericolosità del fenomeno costringe ad evacuare centri urbani. Crea anche delle difficoltà di ogni sorta alla salute degli abitanti e alla produzioni agricole e al bestiame. Il fenomeno ha una durata di parecchi giorni. Pure se la climatologia dei venti soffiano dal ovest verso l'est (vedere figura 5), anche a seconda la situazione meteo del momento le ceneri arrivano a altri punti della regione. Verso la zona centrale di Argentina e Uruguay, sulla figura 6 si mostra la circolazione sui 850

Figura 4

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hPa che consente di figurarsi la circolazione tra la media atmosfera e la bassa atmosfera, dalla zona delle cenere verso il nord - est. Anche sotto situazioni di temporali ci succedono immagini scenografiche (foto 5).

Foto 4 - spettacolare nuvola di cenere dall'eruzione del vulcano Chaiten

Foto 5 - scenografica foto di lampi con il fumo e i materiali piroclastici dal vulcano Chaiten. Fonte: reuters e lanacion.com.ar

Foto 6 - Immagine da satellite Acqua, colore naturale (sopra), infrarosso (sotto). Il pennacchio si sposta da ovest verso est, quasi di forma retta, verso l'oceano Atlantico, 5 maggio. Fonte: NASA, satellite Terra.

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Figura 5 - Climatologia dei venti, maggio (livello 850 hPa) intensità e direzione, fonte Noaa.

Figura 6 - Situazione meteo del 7 maggio, livello 850 hPa, venti, geopotenziale e temperatura. Fonte: GFS, unysis.com

- Colombia: piogge fortissime, 29 maggio

Cento famiglie perdono la loro casa a causa delle intense piogge (sarebbero piogge che comunque non hanno scarti significativi nelle mappa di maggio della precipitazione, vedere sopra). Si scatenano: malattie e crolli. Le zone più colpite sono nelle vicinanze del fiume Magdalena e Saldaña. Pure l'agricoltura ha delle perdite. Nelle città di Cali e Medellín ci sono stati notevoli problemi. Si avvia l'aiuto della OEA e del governo. Oltre 175.000 persone subiscono molti disagi derivati dalle piogge.

Medelli: casa distrutta dalle acque. A destra: inondazione del fiume Magdalena. Fonte: COR

Fonti: El Tiempo ed El pais di Colombia, El Mercurio (Cile), e le citate nei grafici e mappe.

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Rivista Ligure di Meteorologia n° 29-30 anno VII

ta Ligure di Meteorologia n° 29-30 anno VII

CRONACA METEO SUD AMERICA CRONACA METEO SUD AMERICA

A cura di: Gustavo Pittaluga A cura di: Gustavo Pittaluga

L'inverno in Sudamerica L'inverno in Sudamerica emisfero australe (Giugno, luglio e agosto 2008) emisfero australe (Giugno, luglio e agosto 2008)

A luglio le condizioni della Niña erano praticamente scomparse e si attendevano condizioni Enso neutrali. Si evidenziano specifiche aree con poche piogge. A luglio la circolazione dell’atmosfera determina temperature alte, anche con dei record. Viene ricordato che un anno fa (2007), in questo stesso mese, furono osservate delle inconsuete condizioni fredde e nevicate nella parte centro sud sudamericana.

A luglio le condizioni della Niña erano praticamente scomparse e si attendevano condizioni Enso neutrali. Si evidenziano specifiche aree con poche piogge. A luglio la circolazione dell’atmosfera determina temperature alte, anche con dei record. Viene ricordato che un anno fa (2007), in questo stesso mese, furono osservate delle inconsuete condizioni fredde e nevicate nella parte centro sud sudamericana.

Mappe delle anomalie delle temperature Mappe delle anomalie delle temperature

Giugno 2008

Luglio 2008

Agosto 2008

Fonte: Iri (USA) Anomalie delle temperature

(°C)

Anomalie delle temperature: rispetto al periodo 1961 - 1990

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Mappe dei percentili delle temperature

Giugno 2008

Luglio 2008

Agosto 2008

Percentili: sotto il ventesimo (colorati in azzurro) e sopra l’ ottantesimo percentile (colorati in rosso) Fonte: Iri (USA)

Mappe delle anomalie delle precipitazioni

Giugno 2007

Luglio 2008

Agosto 2008

Fonte: Iri (USA) Anomalie precipitazioni (mm)

Anomalie delle precipitazioni: rispetto al periodo 1979 - 1995

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Mappe dei percentili delle precipitazioni

Giugno 2008

Luglio 2008

Agosto 2008

Percentili: sotto il ventesimo(colorati in marrone) e sopra l’ ottantesimo percentile (colorati in verde) Fonte: Iri (USA)

Bilancio climatico per giugno 2008 Ci sono scarti positivi della temperatura sull'ovest, molto rilevanti in Equador, in Cile e in Argentina sulla Patagonia. Mancano le piogge particolarmente sul centro - est, in particolare in Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Ci sono invece scarti positivi sostanziosi sul nord del Cile e tra il Perù e l'Equador. Intorno al Paraguay si verificano scarti negativi significativi delle temperature. Scarti positivi invece si verificano in parte del Venezuela, anche significativi dal punto di vista statistico. Per quanto riguarda le precipitazioni, abbiamo zone dove le piogge sono state normali, e altre dove gli scarti ed i percentili suggeriscono condizioni di siccità nel nord, centro e parte del sud.

Bilancio climatico per luglio 2008

Gli scarti di temperatura positivi e i percentili alti mostrano un mese invernale con delle temperature alte in modo inconsueto. Infatti in certe stazioni meteo si registrano temperature massime record. Nel centro e nord dell’Argentina le temperature medie di luglio 2008 sono state superiori alla massima temperatura del periodo 1961-2007.

Le piogge ripetono praticamente lo stessa configurazione del mese precedente: scarti e percentili bassi – probabilmente siccità – in certe zone del nord, centro e zone del sud sudamericano. La persistenze di una massa d’aria secca in Brasile limita le piogge.

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Bilancio climatico per agosto 2008

Persistono gli scarti positivi delle temperature e sono significativi dal punto di vista statistico, specie sul centro e nord del continente. Verso il sud, nella parte finale della Patagonia, però gli scarti sono negativi e significativi.

Nel nord del continente le precipitazioni continuano ad essere inferiori. Il resto del territorio avrebbe dei valori entro le condizioni normali. Tuttavia in Argentina, sul nordest, le piogge sono poche e la siccità è importante in zone agricole.

Eventi più significativi e situazioni tipiche dell'inverno in Sudamerica

- Nevicate lungo la Cordigliera delle Ande – Cile, Argentina (Agosto)

Foto: frontiere chiuse per i temporali di neve

Col passaggio delle perturbazioni le precipitazioni sono in forma di neve, specie nell’alta montagna. La neve è abbonante e impedisce la circolazione dei camion e macchine. Oltre 200 camion che devono rientrare in Cile sono fermi ad Uspallata, Argentina.

- Paraguay: emergenza per siccità – luglio e agosto

Il governo dichiara lo stato d’emergenza per le poche piogge degli ultimi 5 mesi nella regione occidentale del Paraguay. Si avvia l’aiuto ai settori della popolazione più vulnerabili. La mancanza dell’acqua produce perdite nei coltivi e bestiame.

Foto: le cenere dopo gli incendi, Tacuatì.

Secondo l'informazione dal satellite ci sarebbero nella foresta e campagna al meno 1100 incendi. La zona più colpita è Tacuatí (San Pedro) dove vengono persi 8.500 ettari di foreste e coltivi; 160 famiglie perdono le loro case.

Fonti: Losandes.com.ar, abc.com.py e le citate nei grafici e mappe.

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Meteorologia d’altri tempi Introduzione Di: Roberto Pedemonte

La città di Genova possiede uno dei più antichi e attendibili osservatori meteorologici presenti in Europa. Sebbene dalla seconda metà del settecento si fosse iniziato ad acquisire misurazioni meteorologiche, sia quantitative che qualitative, per opera di illustri studiosi, solo nel 1832 venne eretto un osservatorio pubblico presso la Regia Università e il primo gennaio dell’anno successivo iniziarono le misurazioni. A circa cinquant’anni dalla fondazione il prof. Pietro Maria Garibaldi, direttore dell’Osservatorio dal 1863 al 1902, pubblicava uno studio sulla climatologia della città, ponendo a confronto il primo decennio di osservazioni con l’ultimo disponibile (1871-1880). L’opera, “Osservatorio della R. Università di Genova – Climatologia di Genova desunta dai decenni meteorologici 1833-1842 e 1871-1880” fu pubblicata in Genova nel 1884 presso i tipi del R. Istituto Sordo-Muti.

Presentiamo in questa prima parte gli eventi, raccontati con enfasi e amore per la scienza dal prof. Garibaldi, che hanno portato alla costituzione dell’osservatorio meteorologico ufficiale della città di Genova.

I parte

Figura 1 - Il centro storico di Genova e il porto antico. Il cerchietto rosso indica la posizione della Regia Università di Genova

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L’osservatorio della Regia Università di Genova

Sebbene il clima della Liguria, considerata nel suo insieme, non possa dirsi sensibilmente variato, come lo dimostrano la tradizione e i dati forniti dall’agricoltura in genere, pure alcune in località non è più quello che era anche in tempi non molto lontani da noi. Non si possono portare a conferma di questo asserto prove dirette desunte da osservazioni meteorologiche propriamente dette, ma criteri ugualmente

attendibili lo dimostrano.

Figura 2 - L'atrio della Regia Università di Genova

Le zone nelle quali prima si coltivavano olivi, viti e agrumi sono attualmente più ristrette e meno elevate, e il gelo, uccide attualmente un numero di piante maggiore di quello lo facesse per il passato, ciò che evidentemente accenna a più rigidi inverni.

Questo deteriorare del clima Ligure ha la sua causa principale nello sboschimento dei monti, i quali, fatti nudi, lasciano libero il corso a valle ai venti freddi del nord, quando invece, prima, le folte selve coi loro tronchi, rami, foglie ne diminuivano di molto la velocità, la decomponevano in mille guise, e buona porzione di onda ventosa rispingevano in alto come, per opera dei moli, si vede avvenire dei flutti marini.

Se questa opera di spogliamento dei nostri monti durerà ancora, il deterioramento del clima si farà manifesto in nuove e più ampie zone di terreni e sarà messo in chiaro e misurato dalle note meteorologiche, e, ciò che più monta, dimostrato dai danni sempre maggiori che ne subirà l’agricoltura: tutto però fa sperare che Governo e privati, meglio illuminati sui loro veri interessi, ristaranno finalmente dall’opera di distruzione e vestendo i monti ripristineranno le antiche e migliori condizioni meteorologiche della Liguria.

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Lo studio di queste condizioni, per ciò che riguarda la Città, divenne regolare, or quasi è un secolo, per opera di privati cittadini e anche per cura dei alcuni membri di Corporazioni religiose: tutto questo è attestato da memorie e registri conservati nel Ligure istituto e in pubbliche e private biblioteche. Il march.se Domenico Franzoni (1) fu però il primo in Genova che siasi occupato d’osservazioni meteorologiche eseguite con tutta quella attenzione e regolarità che richiedonsi in simili lavori, quando si vogliano render utili alla scienza.

Di queste Egli componeva un suo diario in cui segnava due volte al giorno regolarmente, alla mattina ed alla sera, le altezza barometriche, le indicazioni del termometro e dell’igrometro, l’aspetto del cielo, la direzione e forza de’ venti, la quantità della pioggia e dell’evaporazione, le nebbie, le nevi, gli uragani, le tempeste, notando le ore e tutte le circostanze di questi fenomeni, tanto ordinarii quanto straordinarii; il tutto osservato con quella precisione che si poteva attendere dagli strumenti adoperati. Queste osservazioni comprendono un periodo di quattordici anni, che comincia dal dicembre 1782 e finisce nel 1796.

Quantunque coteste osservazioni in complesso non siano ma state fatte di pubblica ragione, non è a dire però, che in seguito non fossero per la scienza utilmente impiegate: ripigliavansi infatti poco dopo questi lavori meteorologici da un altro genovese, il prof. ab. cav. Multedo, e dalla discussione e paragone delle proprie osservazioni con quelle del Franzoni, ne uscivano due memorie di meteorologia che egli presentava, la prima nel 1802, la seconda tre anni dopo all’istituto Ligure; notevole quest’ultima principalmente per una legge di relazione fra le indicazioni barometriche e lo stato di agitazione del mostro mare, ch’egli vi stabilisce come derivata dall’osservazione.

Nell’istesso tempo questo illustre professore, penetrato dall’utilità di cotali studi, volendo dare maggior vita ai medesimi, insisteva affinché fosse creato un pubblico Osservatorio, e tracciava la miglior via da tenersi nei lavori delle osservazioni. – Le sue parole, dettate dall’amore della scienza, trovarono posteriormente un favorevole accoglimento, e ciò avvenne nell’anno 1832, quando si decretò fosse eretto nella R. Università un Osservatorio

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meteorologico, e si provvide perché fossero eseguite le osservazioni con tutta quella regolarità e precisione che il progresso della scienza e la maggior perfezione degli strumenti permettevano d’introdurvi.

Furono scelti a tal uopo una galleria ed un terrazzo esistenti nell’angolo N. O. del palazzo di questa Università, e quivi furono collocati i diversi strumenti necessarii per le osservazioni. La posizione di questo osservatorio venne determinata nel modo seguente:

Lat. 44.° 24.’ 59.” N. Long. 6.° 35.’ 24.” E. Parigi.

Dal pavimento della galleria al livello medio del mare si contano metri 47m,18.

La galleria è divisa in due compartimenti. Nel primo fu situato un barometro a pozzetto, a fondo mobile, di costruzione del Fortin di Parigi, con iscala fissa tracciata sopra un tubo d’ottone, divisa in centimetri e millimetri, la cui origine viene indicata da una punta fissa d’avorio, e munita di un nonio che dà direttamente i ventesimi di millimetro. Il diametro interno del tubo è di 9 millimetri, la larghezza della superficie anulare del mercurio nel pozzetto 16mm, e la distanza della punta d’avorio alla superficie interna dello stesso pozzetto 4mm. L’altezza del menisco, che limita superiormente la colonna barometrica, fu trovata eguale a 0mm,55 prendendo la media di molte osservazioni, e l’altezza del menisco anulare del pozzetto 2mm,3.

Figura 3 - Barometro Fortin

Attiguo alla canna del mercurio, fissato all’armatura che serve di difesa, si trova un piccolo termometro centigrado che denota la temperatura del mercurio medesimo. L’origine della scala suddetta è alta sul pavimento metri 0,85, e quindi alta metri 48,03, sul livello medio del mare. Questo barometro

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fu confrontato nel 1829 con quello dell’osservatorio di Parigi dal sig. Bouvard, e si ebbe da varii paragoni il seguente risultato medio corretto dalla capillarità:

Altezza barometrica di Parigi = altezza Fortin + 0mm,135. Avvertiamo fin d’ora che tutte le altezza barometriche che riferiremo in seguito, osservate con questo strumento, sono già ridotte a zero di temperatura instrumentale, ma non corrette della capillarità.

Nel secondo compartimento della galleria furono situati, in faccia al N., all’aria aperta,difesi quanto possibile dalle irradiazioni dei corpi circonvicini, ma in modo da lasciar liberissima la circolazione dell’aria: 1.° un termometro sensibilissimo del Fahrenheit per la lettura delle temperature dell’aria; 2.° un termometro ad indice, ossia termometrografo, del canonico Bellini per le massime e minime temperature delle 24 ore, da osservarsi ogni giorno alle 9 del mattino; 3.° un igrometro a cappello del Saussure per la misura della umidità dell’aria.

Le letture fatte sulle scale dei termometri sono tutte ridotte in gradi del termometro centesimale avanti di essere notate nel diario dell’osservatorio.

Sul terrazzo superiore alla galleria, ad un’altezza di metri 9,68 presa dal pavimento della stessa e perciò di metri 56,86 dal livello del mare, fu collocato un udometro consistente in un vaso di forma cilindrica del diametro interno di metri 0,76, con fondo conico, situato col suo asse verticale. L’acqua raccolta dal medesimo passa per un tubo che traversa il tetto e si deposita in un recipiente chiuso, che è fissato inferiormente in uno stanzino attiguo alla galleria; estratta dal medesimo, vien misurata per mezzo di due vasi di forma cilindrica i quali hanno un’area di sezione che è per l’uno il decimo e per l’altro il centesimo dell’apertura dell’udometro stesso. Questi sono muniti di scale interne, divise in millimetri che corrispondono al decimo e centesimo di millimetro dell’udometro.

Finalmente fu stabilito su questo terrazzo un anemoscopio formato di una banderuola, il cui asse passa attraverso al tetto e termina in un pignone, che rotando mette in movimento un indice, il quale scorre sovra un quadrante dove sono segnati gli otto venti principali.

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Gli strumenti descritti son quelli con quali furono eseguite le osservazioni notate del diario dell’osservatorio. Ve ne sono poi altri di simil genere disposti in diversi luoghi che servono di verificazione e di confronto ai precedenti.

Stabilito così l’osservatorio, ne venne affidata la direzione al professore d fisica della R. Università, e fu nominato un Osservatore il quale avesse cura di notare quattro volte al giorno, cioè alle 9 di mattina, a mezzodì, alle 3, alle 9 di sera, le indicazioni de’ predetti strumenti, nonché lo stato del cielo e del mare, e tutti quei fenomeni ordinari e straordinari che potessero meritare di tenerne memoria in un diario meteorologico.

Egli è al primo gennaio del 1833 che potè quivi cominciarsi la nuova serie di osservazioni meteorologiche, che da indi in poi non furono più interrotte, grazie allo zelo indefesso del chiarissimo nostro professore d’idraulica sig. Giacinto Grillo, il quale con somma intelligenza le condusse fino a questo giorno.

Pietro Maria Garibaldi, Osservatorio della R. Università di Genova – Climatologia di Genova desunta dai decenni meteorologici 1833-42 e 1871-80, Genova Tipografia del R. Istituto Sordo-Muti, 1884