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Supplemento al n. 25 di «VOCE ISONTINA» - Dir. Resp. ANDREA BELLAVITE Arti Grafiche Friulane - Feletto Umberto (Tavagnacco - UD) - Via IV Novembre, 72 AIELLO AI SUOI EMIGRATI Sot dal Tôr NUMERO 2 GIUGNO 2001 Ab- biamo osato inviare al Santo Ponteficie un nostro opusco- letto, riguardante la montagna intitolato “Una gita meravi- gliosa”. Abbiamo fatto ciò perché vediamo il Santo Padre anche come uomo, vivente lontano dalla sua Patria, per- ciò emigrante, ed inoltre amante della montagna. Sot dal Tôr, al quale colla- Abbiamo osato inviare al Santo Ponteficie un nostro opuscoletto, riguardante la montagna intitolato “Una gi- ta meravigliosa”. Abbiamo fatto ciò perché vediamo il Santo Padre anche come uo- mo, vivente lontano dalla sua Patria, perciò emigrante, ed inoltre amante della monta- gna. Sot dal Tôr, al quale colla- borano gli Aiellesi e molti friulani, è un bollettino scrit- to per gli emigranti, con i quali siamo in contatto da quasi quarant’anni. Il bollettino viene stampato quando ha articoli sufficien- ti, vive di offerte spontanee, è sostenuto da molti collabora- tori, non solo cristiani fedeli, ma anche laici, sotto la guida di un coordinatore. Siamo stati onorati da una risposta, per noi preziosa, di cui pubblichiamo la fotoco- pia, risposta giunta alla no- stra coordinatrice attuale. Non disturberemo più la segreteria di stato del Vatica- no, inviando altri bollettini, perché noi abbiamo già avuto un prezioso riconoscimento, grato a tutti i nostri lettori e collaboratori. A nome di tutti i sostenitori del bollettino, sia che lo leg- gano in Friuli, in Italia o al- l’estero, ringraziamo nuova- mente e ci firmiamo: Longi- na Bandiroli e Simonetta Cantarin. Un prezioso ringraziamento giunto a tutti coloro che leggono “Sot dal Tôr” 5 5 5 5 5 5

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Supplemento al n. 25 di «VOCE ISONTINA» - Dir. Resp. ANDREA BELLAVITEArti Grafiche Friulane - Feletto Umberto (Tavagnacco - UD) - Via IV Novembre, 72

AIELLO AI SUOI EMIGRATI

Sot dal TôrNUMERO 2 GIUGNO 2001

A b -biamo osato inviare al SantoPonteficie un nostro opusco-letto, riguardante la montagnaintitolato “Una gita meravi-gliosa”. Abbiamo fatto ciò

perché vediamo il Santo Padreanche come uomo, viventelontano dalla sua Patria, per-ciò emigrante, ed inoltreamante della montagna.

Sot dal Tôr, al quale colla-

Abbiamo osato inviare alSanto Ponteficie un nostroopuscoletto, riguardante lamontagna intitolato “Una gi-ta meravigliosa”. Abbiamofatto ciò perché vediamo ilSanto Padre anche come uo-mo, vivente lontano dalla suaPatria, perciò emigrante, edinoltre amante della monta-gna.

Sot dal Tôr, al quale colla-borano gli Aiellesi e moltifriulani, è un bollettino scrit-to per gli emigranti, con iquali siamo in contatto daquasi quarant’anni.

Il bollettino viene stampatoquando ha articoli sufficien-ti, vive di offerte spontanee, èsostenuto da molti collabora-tori, non solo cristiani fedeli,ma anche laici, sotto la guidadi un coordinatore.

Siamo stati onorati da unarisposta, per noi preziosa, dicui pubblichiamo la fotoco-pia, risposta giunta alla no-stra coordinatrice attuale.

Non disturberemo più lasegreteria di stato del Vatica-no, inviando altri bollettini,perché noi abbiamo già avutoun prezioso riconoscimento,grato a tutti i nostri lettori ecollaboratori.

A nome di tutti i sostenitoridel bollettino, sia che lo leg-gano in Friuli, in Italia o al-l’estero, ringraziamo nuova-mente e ci firmiamo: Longi-na Bandiroli e SimonettaCantarin.

Un prezioso ringraziamento giunto a tutti coloroche leggono “Sot dal Tôr”

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Al è Roberto Dipiazza al gnûfsindic di Triest dal 24 di ‘suin. Cuivaresia mai dit che un di Daèl adovente sindic di una sitât comeTriest, tant dongia al nestri paîs.Dipiazza al è nasût la vilia da Ma-dona Candelora dal ’53, cuantche in poci’ oris nasevin altris doiin paîs (cumò a fos ‘na vera mara-vea!); a l’etât di cuatri ains a l’è lâta stâ ta “capitâl” da region di cuicumò a l’è al prin sitadin. Dipiaz-za a l’è un imprenditôr ca si a fatsu di besôl, scomensat cul jessi be-ciâr,par doventà diretôr di butegae cumò on, ca dà lavôr a sesantapersonis.A l’è ‘na persona di chêsca si dan di fa sensa ‘sirai atôr aiproblemis; tai ultins cuatri ains al’è stât sindic ta sitadina istriana diMugia. Propit ca a Mugia a sin da

mitût in moviment dur man, viar-sint cantirs in ogni cianton e parchista so voja e pratica tal fa li’ ro-bis, cun t’un grant spirt d’inisiati-va a sin da ciapât dai mugesans epo dopo dai triestins al soranon di“el vulcan”; a l’è rivât parfin a in-segnagi ai scovasins simût ca sinetin li’ stradis ciolindigi la scovadi man e netant in centro a Mugia,prima di lui nissun sindic veva fatalc dal ‘senar! A l’è ancja lât astropâ i tombins cuant che coreval’aga pa stradis; o ancjamò, a fatcori un pôs di lavoradôrs, che tantlavoradôrs no erin, da comunparse che invesi di lavorâ a lavin a

spas pai lôr’ fas e cun duc’ i can-tirs ca l’à viart andà dimostrât dijessi a l’om dal fâ, come ca l’undan ancja clamât: dut chist a l’è avonda par dî ca l’è propit ciatât alsoranon:“el vulcan”.

‘Sa di un doi ains a Triest si sin-tiva dî da so candidatura a sindic,ma chistis vôs di ciacoladis di cafèa son doventadis veretât al 21 diavrîl cuant che in t’un comisi inplasa Sant’Antoni a si son tirâsfûr i nons dai candidâs da “Casadelle Libertà” e di che dì a je sco-mensada la campagna eletorâl diDipiazza che sin dà siarât cu lavinsita dal 24 di ‘suin.

Ta elesions dal 10 di ‘suin a l’àciapât al 48,8% cun 59.564 votose al so aversari di centrosinistra,Pacorini a l’era rivât a guadagna-si al 42,25%; i triestins tal balota-gio a si son ancjamò plui convinsdi dai in man a lui li’ clâs dal Mu-nisipi, tirant su cussì 58.612 votos,al 53,36% cuintra i 51.225 ciapâsdi Pacorini. Cumò no nus resta difai i complimens a Roberto Di-piazza a cui dut Daèl e in parti-colâr “Sot dal Tôr” gi augura sincains di bon lavôr! Sperin che inlui a sedi ancjamò un pôc di sancdi Daèl e che ledi indevant cul sospirt lavoradôr di furlan ca l’à di-mostrât di ve, partant indevantben e in ordin Triest, sitât tant cia-ra a no daèlos.

G. P.

2 Sot dal Tôr

PROVINCIA DI UDINEComune di Aiello del Friuli (Comunali 2001)

Sez. Iscritti Iscritti Iscritti Schede Schede Voti Totale Voti Voti Totale Totale 01. 02.Maschi Femmine Totale Bianche Nulle Nulli Non Validi Contestati Voti Generale Nuovo Nuovo

Validi (Votanti)

1 511 562 1.073 25 37 0 62 0 749 811 402 3472 420 456 876 11 29 0 40 0 617 657 319 298

Tot. 931 1.018 1.949 36 66 0 102 0 1.366 1.468 721 645% 47,77% 52,23% 100,00% 2,45% 4,50% 0,00% 6,95% 0,00% 93,05% 100,00% 52,78% 47,22%

RISULTATO VOTO MAGGIORITARIO

Sezione Iscritti Iscritti Iscritti Votanti Votanti Votanti Perc. Vot. Perc. Vot Perc. votMaschi Femmine Totali Maschi Femmine Totali Maschi Femmine Totali

1 511 562 1.073 406 406 812 79,45% 72,24% 75,68%2 420 456 876 325 333 658 77,38% 73,03% 75,11%

Tot. 931 1.018 1.949 731 739 1.470 78,52% 72,59% 75,42%

RIEPILOGO AFFLUENZAAL VOTO PER SEZIONE

Orizzonti 01. 02. 03. 04. 05. 06. 07. 08. 09. 10. 11. 12. TotaleMalacrea Andrian Battistin Bignulin Bruggianesi Micali Pilot Rho Simonetti Snidero Viola Vrech

1 20 4 23 1 4 2 0 6 14 23 13 12 1222 8 14 17 20 12 8 11 2 20 5 5 16 138

Totale 28 18 40 21 16 10 11 8 34 28 18 28 260

01. ORIZZONTI

Orizzonti 01. 02. 03. 04. 05. 06. 07. 08. 09. 10. 11. 12. TotaleAiza Buset De Cecco Deluisa Festa Fulizio Giaiot in Perini Pitton Tresca Valle in Vrech

Azzani Mucchout

1 1 9 8 1 3 21 0 12 16 15 32 4 1222 12 0 10 1 3 13 22 11 7 6 22 0 107

Totale 13 9 18 2 6 34 22 23 23 21 54 4 229

02. UNIONE

Sez. Iscritti Iscritti Iscritti Schede Schede Voti Totale Voti Voti Totale 01. 02.Maschi Femmine Totale Bianche Nulle Nulli Non Validi Contestati Voti Orizzonti Unione

Validi

1 511 562 1.073 25 37 0 62 0 671 362 3092 420 456 876 11 29 0 40 0 617 319 298

Tot. 931 1.08 1.949 36 66 0 102 0 1.288 681 607% 47,77% 52,23% 100,00% 52,87% 47,13%

RISULTATO VOTO PROPORZIONALE

Un Daèlot Sindic a TUn Daèlot Sindic a Triestriest

Un caro ricordodi cinquant’anni fa

Ieri sera, 26 giugno, nellasala civica di Aiello del Friuliabbiamo assistito all’insedia-mento del nuovo ConsiglioComunale, uscito eletto dal-le votazioni del 10 maggio2001.

Il pensiero ci porta a cin-quanta anni fa circa, quandousciti da una guerra disastro-sa, venne insediato il primoConsiglio Comunale demo-craticamente eletto. Eranogli anni degli ideali ispiratialle correnti politiche Cri-stiana, Comunista, Liberale,Socialista.Aiello si presenta-va con quattro liste, frutto disedute “a quei tempi tenutenelle stalle o nelle osterie deisimpatizzanti”.

Oggi i rimasti, in quanto sipossono contare sulle dita diuna mano, sono eredi diquanti ci hanno lasciato; mail ricordo rimane di quellaprima elezione comunale edei consiglieri che vi hannopartecipato, perché era gran-de il pensiero democraticodel momento. Oltre la lista dimaggioranza composta da 12aiellesi era giusto dare un as-sessorato alla minoranzacomposta da 3 consiglieri e iconti tornavano, dato che an-che loro rappresentavano lavolontà popolare. La mino-ranza rifiutò gentilmente mail momento ed il clima chealeggiava era così bello enuovo, che dimenticando imanifesti e le piccolo lotte, ilrappresentante e animatoredella lista vincente, che nonera consigliere, diede la ma-no a tutti, vinti e vincitori.

Silvano Rigotti

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3Sot dal Tôr

Due uniche liste in quest’ultimatornata elettorale si sono contese ilnostro municipio. C’era un’altraformazione che doveva presentarsisotto le insegne della DemocraziaCristiana, con a capo Gabriele Cu-cia, ma per, le difficoltà riscontratenella raccolta delle firme necessa-rie alla presentazione, la lista si è ri-tirata dalla competizione ed alla fi-ne sono giunte sul campo solo la li-sta civica “Unione per Ajello eJoannis”, che raccoglieva la mag-gioranza uscente e vedeva alla gui-da Laura Zulian in Grion di Joannise la lista civica “Orizzonti” capita-nata da Renato Nuovo di Aiello, giànostro primo cittadino in passato,dal 1975 al 1988. Una piccola no-vità rispetto alla precedente tornataelettorale è che la Lega non è scesain campo.

In tutte le case degli aiellesi sono

giunti i programmi delle due liste,programmi che spaziavano in tutti icampi, situazioni e realtà del paesee prendevano in considerazionetutte le “attività” paesane.

Sono 1949 gli iscritti totali, ma il10 giugno solamente 1470 si sonorecati nelle scuole a votare, un’af-fluenza piuttosto bassa alle urne, lapercentuale dei votanti è stata del75,42%, strano questo, in quanto leelezioni comunali sono quelle checi toccano più da vicino ed è diffi-cile ricercare una causa a questoastensionismo alle urne. Una pic-cola novità quest’anno per alcunielettori aiellesi, che sono dovuti an-dare ad esprimere il loro voto aJoannis, in quanto sono state ridot-te da tre a due le sezioni, questo acausa di una riduzione a livello na-zionale.

Ha vinto le elezioni Renato Nuo-

Renato NuovoRenato NuovoSindaco di Aiello

STEFANOBLANCHdi Joannis

Si è laureato in Giurispru-denza presso l’Universitàdegli Studi di Trieste il 27giugno 2001.

MASSIMILIANOBEANI

Si è laureato in odontoiatriapresso l’Università degli Stu-di di Trieste il giorno 20 apri-le 2001.

TRAMONTINIELISABETTA

Ha conseguito la laurea inServizio Sociale presso laFacoltà di Scienze della For-mazione delll’Università de-gli studi di Trieste.

Ai neo dottori felicitazioni

vivissime e tanti auguri per

il futuro da Sot dal Tôr.

vo che si è imposto per 76 voti, su-perando di pochi voti l’altra lista inentrambe le sezioni, e raccogliendoun totale di 721 voti, il 52,78%,contro 645, il 47,22%.

Nel primo consiglio comunale dimartedì 26 giugno, il sindaco Nuo-vo ha assegnato la carica di vicesin-daco a Giovanni Vrech, con delegaall’assistenza; Giordano Battistin,sport, tempo libero, protezione ci-vile ed ambiente; Ines Maria Simo-netti, lavori pubblici ed attività pro-duttive. Auguriamo quindi a tutto ilConsiglio Comunale cinque anni diproficuo lavoro.

COMPOSIZIONEDEL CONSIGLIOCOMUNALE

L.O. Rodolfo (Rudi) MalacreaErmenegilda (Gilda) AndrianGiordano BattistinGiorgio BignulinInes Maria Roberta SimonettiLuigino SnideroGiovanni (Giancarlo) Vrech

L.C.A.J. Laura Zulian in GrionPaolo FulizioStefano PeriniGiulio PittonLivia Valle in Mucchiut

Torneo notturno allievi “Arrigo Peloi”Anche quest’anno, si è voluto organizzare seppur con qualche difficoltà, il Torneo dedicato ad Ar-

rigo Peloi, per una categoria del settore giovanile di cui Arrigo è stato un profondo conoscitore, va-lido preparatore e dirigente per molti anni. Cinque le squadre partecipanti: Aiello, Torviscosa, Ma-ranese, Cervignano, Riviera e Squadra Nuova; quest’ultima è stata la vera rivelazione e vincitrice deltorneo, dopo i vari incontri di qualificazione e la stretta finale.

La classifica: 1° Riviera di Magnano in Riviera, 2° Maranese, 3° Aiello, 4° Torviscosa, 5° Cervi-gnano (penalizzato), il trofeo offer-to dalla Banca di Credito Coopera-tivo di Aiello e Fiumicello, sponsordel settore giovanile è stato conse-gnato da Michele Peloi, figlio diArrigo.

Capocannoniere: Stefano Guz-zon (Maranese) Trofeo Penta,

Miglior Portiere: Flavio Molina-ro (Riviera) Copa Caffè Centrale,

Miglior Giocatore del torneo:Francesco Bernardis (Riviera) Tro-feo Elettrotecnica Sdrigotti.

Si è conclusa la stagione sportiva2000/’01 della S.P. Aiello, le duecompagini I squadra militante in 3acategoria ed allievi hanno termina-to nei posti bassi della classifica;per completare l’organico sono sta-ti inseriti in pianta stabile nellasquadra maggiore i giovani dellaclasse ’83: Michele Nardon, Pier-paolo Pasqualini, Matteo Bergamine Federico Minut, gl’ultimi due di-sputeranno anche il prossimo cam-pionato con gli juniores regionalidella Manganese. A parte la classi-fica c’è stato un buon lavoro di va-lorizzazione operato dal tecnicoPaolo Sdrigotti e dal preparatore

portieri Alessandro Ronch.Al prossimo campionato sarà

presente solo la squadra di 3a cate-goria, mentre per gli allievi e junio-res si attiveràuna forma dicollaborazionecon le societàlimitrofe.

Dagli allieviallenati da Ti-berio, si acca-seranno con iregionali EliaFort (85) alDonatello eStefano Florit

Ci congratuliamo con Antonioe Lisuta Blanch per la meta

raggiunta dal loro nipote Stefano,perché sappiamo con quantadedizione ed affetto lo hanno

sempre seguito; inoltre èdoveroso segnalare la

disponibilità gratuita e l’attivitàsvolta da Lisuta in questi

quarant’anni per il nostrobollettino Sot dal Tôr. Grazie!

N O T I Z I E D A L L A S . PN O T I Z I E D A L L A S . P . A .. A .(84) juniores Ancona di Udine. Ri-marrà la collaborazione con San Vi-to per le squadre pulcini ed esor-dienti.

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“Questa mia avventura, se voglia-mo chiamarla così, l’ho cominciatal’anno che ho smesso di lavorare…”così racconta Silvano Battello, dive-nuto scultore per passione dopo unavita intera dedicata al lavoro in Cana-da, dov’è emigrato ventenne nell’im-mediato dopoguerra.

L’estro creativo, in verità, si erasempre manifestato e concretizzatoin sculture in metallo durante tuttol’arco della sua vita (una per tutte unbel caribù in ferro), ma il sogno di Sil-vano Battello – la scultura su legno –si è avverato solo in questi ultimi annie con risultati molto soddisfacenti perlui e gradevoli per il pubblico.

La sua opera prima (cm 52x60)scolpita lo scorso anno è un bassori-lievo su legno di ciliegio: S. Antonioda Padova che ascende al cielo, sog-

getto ambizioso da realizzare,ma per Silvano Battello il pro-getto è stata una sfida con sestesso e con il materiale. Lasfida è riuscita, basta guardarel’opera conclusa. Non è solola capacità tecnica da valutare;è soprattutto la tensione emo-tiva e spirituale insita nell’o-pera da apprezzare, poiché lascultura attira l’attenzione e fasoffermare l’occhio, la menteed il cuore, ammirati ed entu-siasti.Il bassorilievo, esposto in uncentro a Monteral, ha subitoattirato l’attenzione dei pas-santi e l’apprezzamento deicultori d’arte: ottimo stimoloper continuare.A Silvano Battello l’augurio,

dunque, di continuare a realizzaregiorno per giorno questo suo sognoed altri ancora e grazie a lui per aver-ci fatto capire che c’è sempre un tem-po – pur nelle avversità della vita –per rendere concrete le speranze, i so-gni, le aspirazioni; purché siano tena-ci, veri, fiduciosi, profondi e convini-ti desideri.

Rachele Pitton

Festa delFesta delNovaccoNovacco

Sono più di trent’anni chela nostra Associazione, conl’aiuto e la vera disponibilitàdelle famiglie di Novacco,organizza la festa della Ma-donna…

Quest’anno oltre alla garadi brisola, al chiosco nel mu-lino gentilmente concessodalla famiglia Viola ed allaprocessione per la via delborgo, la giornata è stata al-lietata dalla musica del duoFritsch.

Un grazie a tutti gli amicidel Direttivo ed ai donatoriche come sempre si sono im-pegnati affinché quest’incon-tro risulti un momento di alle-gria e di amicizia tra la gentedei nostri piccoli paesi, nondimenticando che “il donodel sangue” è più di ogni altracosa ciò che ci unisce.

“Mandi al prosin an”.

4 Sot dal Tôr

Silvano Battello diventa scultorSilvano Battello diventa scultoree

4 04 0 °° A n n n i v e s a r i oA n n n i v e s a r i oIl 13 maggio c.a. ad Aiello-Joannis abbiamo festeggiato il 40° anniversario di fondazione della sezio-

ne Donatori di sangue, sezione nata e voluta dal non dimenticato Tullio Peloi, che quarant’anni fa orga-nizzò il gruppo AFDS nei nostri paesi. Tanti erano i labari delle altre sezioni, giunti a festeggiare con noiquesta giornata, presenti il Sindaco, il Vice Presidente Provinciale, le Forze dell’Ordine ed altre autorità,assieme alla prof.ssa Marina Pletti che nel suo intervento ha ricordato quello che la nostra Associazioneha promosso per far conoscere ai bambini della Scuola Elementare di Aiello la realtà del “dono del san-gue” e sensibilizzarli in merito.

Dopo le premiazioni dei donatori benemeriti, la festa si è conclusa con il pranzo sotto il tendone, nelcortile del Museo Contadino, gentilmente concesso dall’avv. Formentini, e grazie soprattutto alla dispo-nibilità di alcune signore e signorine di Aiello e Joannis.

Questa è la cronaca di due giornate particolari e significative dei Nostri paesi: ora però vorrei fare del-le riflessioni personali rispetto alle finalità della nostra Associazione:

- il donare sangue, non vuol dire solo essere affiliati ad una sezione o ad un gruppo, è “donare”; non ècertamente avere il beneficio di una giornata di ferie retribuita;

- “donare” vuol dire ancheessere disponibili e sensi-bili nei confronti del “po-polo degli immigrati”, perpermettere loro di entrare afar parte della “grande fa-miglia dei donatori friula-ni”, cercando di trovare in-sieme delle soluzioni ri-spetto ad eventuali proble-mi di integrazione, di cul-tura, di religione e sanitari.Donare è vivere in armonianel rispetto di noi e di tutti?

Luca Fabrizio

la Santa Messa nella piazza deiDonatori, il presidente FabrizioLuca affiancato dal vice AndreaPavoni, alla presenza di numeroseautorità locali e della popolazioneha premiato i donatori benemeritiche nel corso del 2000 hanno rag-giunto un significativo numero didonazioni effettuate; hanno rice-vuto il diploma di benemerenzaper aver raggiunto otto - dieci do-nazioni Caumo Sonia, CeppellotGabriele, Marcuzzi Gianni, Pon-tel Michela, Salvador Marco, Sta-fuzza Nicoletta, Tresca Fabrizi;con ben 35 prelievi il donatore Ti-berio Alberto ha ricevuto il distin-tivo d’argento, mentre i sig. An-drian Daniele e Comar Renzo sisono recati a donare per 50 volteottenendo il distintivo d’oro; nellasezione abbiamo anche ricevutoun distintivo d’oro con fronde, macodesto donatore vuol rimanereanonimo e noi rispettiamo la suavolontà e ci congratuliamo conlui. Con l’augurio che nuovi dona-tori, soprattutto giovani, si acco-stino al nobile gesto volontaristi-co del dono del sangue si è con-clusa la cerimonia ufficiale allie-tata nell’occasione dalla NuovaBanda di Carlino e da coro“Amans de Vilote”.

Mandi a duc’ e lêt a donâ sanc!

Andrea Pavoni

Le feste dei donatori di sangueLe feste dei donatori di sanguea Novacco ed Aielloa Novacco ed Aiello

La sezione dei Donatori di San-gue di Aiello e Joannis ha organiz-zato all’inizio di maggio la tradi-zionale Festa de Primavera. Sonoormai quasi quarant’anni che i do-natori s’incontrano nell’aulicoborgo di Novacco per propagan-dare il dono del sangue, cementa-re l’amicizia e la coesione tra ilgruppo e, perché no, divertirsi ri-chiamando la popolazione ad unasalutare scampagnata. Il momen-to di maggior raccoglimento si èavuto domenica pomeriggioquando il nostro parroco don Fa-bio, ha officiato una Santa Messadinanzi l’Ancona votiva del bor-go, da dove poi è sfilata la proces-sione accompagnata dai canti delcoro “Amans de Vilote” e dallenote di validi suonatori locali.

La lotteria ha concluso la gior-nata regalando la suspense dell’e-strazione dei numeri vincenti. Ilricavato dei premi, per lo più of-ferti da simpatizzanti e da ditte lo-cali, permetterà alla sezioneA.F.D.S. di Aiello e Joannis di fi-nanziare la propria attività, la pro-paganda e la beneficenza versogente bisognosa ed istituzioni divolontariato.

Domenica 13 maggio, invece,si è celebrata ad Aiello nel magni-fico contesto del Museo della Ci-viltà Contadina del Friuli Impe-riale, il 40° anniversario di fonda-zione della nostra sezione. Dopo

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5Sot dal Tôr

Domenica scorsa gli aiellesinon sapevano se concentrare iloro discorsi sui pronostici delleelezioni o sulla buona riuscitadella festa delle meridiane. Que-sta infatti ha richiamato moltagente attratta dal sapore d’anticoed affascinante del Cortile delleMeridiane che proprio domenicaè stato ufficialmente inaugurato.Due sono stati i principali ap-puntamenti della giornata, dedi-cati all’antico modo di misurareil trascorrere del tempo: la confe-renza “Le ore del sole” e l’inau-gurazione vera e propria dellemeridiane nel tardo pomeriggio.

La conferenza è stata il puntod’incontro per i principali gno-monisti della regione, questo è ilnome tecnico di chi costruiscemeridiane, affiancati da innume-revoli appassionati e proprietaridi case con una meridiana; tuttihan desiderato partecipare aquesta cerimonia d’alto livelloche non vuole essere un traguar-do, ma un trampolino di lancioper far conoscere l’importanzadelle meridiane che hanno tra-scorso troppi anni bui,e che negliultimi tempi hanno riacquistatopopolarità.

I presenti alla conferenza;“schierati” sui banchi ottocente-schi del liceo di Gorizia, che alle-stiscono la sala conferenze all’in-terno del Museo della CiviltàContadina del Friuli Imperiale,

teatro quest’ultimo dell’interamanifestazione hanno assistitoad esposizioni decisamente inte-ressanti ed esaurienti. Ha apertol’incontro Michele Formentiniche in veste di presidente deiMusei Formentini ha portato unsaluto di benvenuto, passandopoi la parola a Carlo Bressan cheha parlato di “Aiello e le meridia-ne”. Carlo Bressan è stato tra iprimi a far nascere questo feno-meno delle meridiane ad Aiello,che è nato per la precisione suibanchi di scuola, quando all’ini-zio degli anni Ottanta, Franco eCarlo Bressan, entrambi inse-gnanti alla locale scuola media sisono prodigati nella realizzazio-ne di uno tra i primi programmisu foglio elettronico per calcola-re più rapidamente una meridia-na. C’è stato poi l’intervento diPaolo Medeossi che tanto si è im-pegnato per divulgare e far cono-scere gli orologi solari della re-gione ed infatti il suo discorsotrattava: “Le meridiane: un’arteda non dimenticare”, poi donAndrea Bellavite si è soffermatosul tema: “L’uomo di fronte altempo” ed il diverso rapportarsidell’uomo con il tempo. Ha pro-seguito Leonardo Comini con “Iltempo e le ore in Friuli” in cui hatracciato una breve storia dellamaniera di computare il tempoper poi lasciare la parola ad Au-relio Pantanali che ha concluso

con l’illustrazione de “Il Cortiledelle Meridiane”, chiudendo co-sì una conferenza ricca ed inte-ressante che ha lasciato un chia-ro ricordo a coloro che vi hannopartecipato.

Il secondo appuntamento pergli appassionati è stato nel pome-riggio con l’inaugurazione delCortile delle Meridiane, svoltosiin maniera piuttosto originale,infatti ad ogni orologio solare av-veniva la presentazione dell’au-tore, poi c’era un brano musicaleeseguito da un quartetto d’ottoniche fungeva da squillo augurale,dopo del quale avveniva il tagliodel nastro e quindi lo scoprimen-to dell’opera cui seguiva la suapresentazione.

La giornata non era compostasolamente da questi appunta-menti “specifici”,ma era comple-tata dal mercatino dell’antiqua-riato, che con i suoi mille pezziper tavolo, chincaglierie e cian-frusaglie attirava l’attenzione dimolti che si divertivano ad osser-vare tutti questi piccoli oggettiche magari avevano possedutoanche loro e in quel momento,vedendoli lì esposti si rimprove-ravano di non averli tenuti daconto. La Festa delle Meridiane,organizzata dal Circolo Cultura-le “Navarca” in collaborazionecon la Pro Loco di Aiello e Joan-nis offriva anche chioschi enoga-stronomici e musica per tutto

l’arco della giornata, con la Ban-da di Cervignano nella mattina-ta, un complessino locale duran-te il pomeriggio e la chiusura del-la festa con il Gruppo Folkloristi-co di Capriva. Con domenica si ècominciata la diffusione del pie-ghevole realizzato per far cono-scere un itinerario insolito e cu-rioso per scoprire o rivedere lemeridiane aiellesi, infatti trovaposto una cartina del paese e lefoto di tutte le meridiane con laloro ubicazione, inoltre ampiospazio è dedicato alla descrizio-ne di tutti gli orologi solari checompongono il Cortile delle Me-ridiane; in questa maniera unopuò andare alla scoperta giron-zolando per il paese di questapiccola, particolare ricchezza.

Le meridiane sono sì un affa-scinante strumento tecnico edartistico, ma una loro particola-rità che io prediligo è il motto cherispecchia l’animo dei proprieta-ri o ricalca versi o frasi famose,sempre per indicarci la retta viada seguire o per ricordarci e farciluce su di un qualcosa importan-te che ci sfugge spesso e per que-sto voglio concludere con il mot-to del Cortile delle Meridianeche preferisco: quello dantesco,che s’inserisce nella meridianaad ore italiche:“Vassene ‘l tempoe l’uom non se n’avvede”.

Giacomo Pantanali

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“La vita è fatta di Sole” E’ questo il motto scritto su un oro-logio solare nel “Museo della Civiltà Contadina del Friuli Im-periale”di Aiello del Friuli. Il motto è un tratto saliente,con cuiil proprietario normalmente esprime la propria filosofia di vi-ta. Queste brevi frasi scritte sulla meridiana stanno a significa-re che tutta la nostra vita dipende dal Sole e con il Sole tutti noidobbiamo convivere perché rappresenta la fonte della nostravita.

Ed è proprio qui ad Aiello che alcuni anni fa si cominciò aparlare di “Sole” e quindi di orologi solari, chiamati più comu-nemente meridiane.

Oggi Aiello, con i sui attuali 30 orologi solari, può eleggersicome “Il paese delle meridiane”.Ed è sempre qui ad Aiello cheil locale Circolo Culturale “Navarca” ha voluto promuovere il“Progetto meridiane”, realizzando prima uno stampato cheevidenziava un percorso di visita agli orologi solari presenti nelcomune, poi una mostra fotografica itinerante riguardante gliesemplari più significativi della Regione intitolata “Sine SoleSileo”, ed infine attuando una ricerca a livello regionale dellemeridiane esistenti, individuandone tra antiche e recenti benseicento.

Il Circolo “Navarca” ha potuto coronare quest’intrenso la-voro di ricerca in tutte le località grandi e piccole della nostraRegione dando alle stampe il libro “Meridiane del Friuli – Ve-nezia Giulia”, edito dalla Forum.Attuato da Aurelio Pantanaliin collaborazione con Carlo Bressan e Leonardo Comini.

L’origine delle meridiane è antichissima. Esse infatti nac-quero con i Babilonesi.Allora il tempo era controllato dalle ca-ste più emergenti della società e, fino al Medioevo, era scandi-to in modo diverso dal nostro: il giorno veniva calcolato dall’al-ba al tramonto e le dodici ore della giornata, a seconda dellestagioni, erano mobili e duravano alle nostre latitudini 45 mi-nuti d’inverno e 75 minuti d’estate.

Le più antiche meridiane rinvenute, che misurano il trascor-rere del tempo con questo metodo antico, risalgono al periododella dominazione romana ed una decina di reperti ritrovati adAquileia sono conservati nel Museo Archeologico di quella lo-calità.

Dopo il XII secolo nel bacino del mediterraneo la culturaaraba diffuse due nuove modalità di contare il trascorrere deltempo, dette ad ore babiloniche ed italiche.

L’ora babilonica corrisponde alla ventiquattresima parteche intercorre tra un’alba e quella successiva .

Quella italica segna la ventiquattresima parte che intercorretra un tramonto e quello successivo.

Ad Aiello presso il Cortile del Museo della Civiltà Contadi-na del Friuli Imperiale per far rivivere i metodi utilizzati nelpassato dall’uomo per il computo delle ore sono state realizza-te dodici meridiane ognuna delle quali si caratterizza per unadiversa maniera di indicare l’ora.Esse sono state realizzate concompetenza e passione dai più esperti gnomonisti della regio-ne .Questo cortile può rappresentare un valido esempio per in-centivare l’interesse verso le meridiane, conservando quelleesistenti e realizzandone delle nuove. Considerando anche ilfatto che esse costituiscono anche delle bellissime decorazioniche ravvivano la facciata di chiese, palazzi, case: vere e proprieopere artistiche che tengono sempre conto dell’architetturadell’edificio in cui vengono realizzate, del paesaggio circostan-te e attraverso i loro motti lanciano i loro messaggi con parolesagge ed efficaci.

Ne deriva che le meridiane possono rappresentare pure unospecchio nel quale si riflette il ricco patrimonio culturale di unpopolo, una singolare finestra sul mondo rurale sulle tradizio-ni, sulla religiosità, sul nostro passato e addirittura sul nostrofuturo.

La meridiana dunque è il più semplice, ma anche il più uma-no dei mezzi per calcolare il tempo. In un’ epoca in cui gli oro-logi atomici calcolano l’infinitesimale è giusto che abbia valoretornare anche alle meridiane.Che acquistano così un grande si-gnificato e valore e ci invitano a non essere schiavi del tempo,ma a diventare padroni di questa risorsa preziosa per gustare ilbello di esserci ed il piacere dell’esistenza.

Aurelio Pantanali

6 Sot dal Tôr

Orologio solare azimutale ad oredella mezzanotte detto Analem-maticoLa meridiana analemmatica ha lacaratteristica di avere lo stilo mobi-le.Per leggere l’ora:- portarsi sull’asse della tabella al

centro del quadrante- posizionare i piedi sulla data corri-

spondente al periodo di lettura- I’ombra segnalerà sul quadrante

l’ora solareMotto: SINE SOLE SILEO (senza sole taccio)Autore: Eligio D’Ambrosio di Castions di Strada (UD)

Meridiana su legno ad oradella mezzanotte - detta d’OltralpeL’ora segnata corrisponde alla ventiquat-tresima parte che intercorre tra una mezza-notte e quella successiva.La meridiana è stata calcolata e scolpita suun tronco di ciliegio per il Museo della Ci-viltà Contadina del Friuli Imperiale di Aiellodel Friuli.È un esempio di orologio solare su legno inuso nelle malghe e nei rifugi alpini.Motto: ANCH’IO SEGNO LE ORE DEL SO-LE.Autore: Renato Franz di Joannis (UD)

Orologio solare emisferico verticale(Hemisphaenum)L`orologio solare emisferico rimase in usoper oltre un millennio fino alla caduta de-lI’impero romano. L’ora segnata (ad oratemporaria detta antica) corrisponde alladodicesima parte dell’arco diurno con ini-zio all’alba. Lettura: le indicazioni sono for-nite da una foro gnomonico da dove filtrala luce del sole che illumina un punto sulquadrante emisferico.Autore: Orlando Zorzenon di Strassoldo(UD)

Meridiana ad ora CanonicaL’ora segnata corrisponde alla dodi-cesima parte dell’arco diurno con ini-zio all’alba. Le ore canoniche hannodurata differente dall’estate all’inver-no e sul quadrante solare vengonosegnate soltanto alcune. La preghie-ra comunitaria quotidiana era intesaa ricordare i momenti salienti dellaPassione e Morte di Gesù descrittinei Vangeli, che si manifestavano es-senzialmente: Ora terza (metà matti-na); Ora sesta (mezzodì); Ora nona

(metà pomeriggio). A queste si aggiungevano l’Alba (laudi) ed il Tramonto (ve-spro).Motto: “INITIUM SAPIENTIAE TIMOR DOMINI” (Il timore di Dio è l’inizio dellasapienza)Autore: Mario Vellucci di Passons (UD)

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7Sot dal Tôr

Meridiana verticale con “lemniscata”per il Tempo MedioLa meridiana è munita di “lemniscata” per il Tem-po Medio (linea a forma di otto) indica gli anticipio i ritardi del sole durante l’arco dell’anno riferitiall’ora media. Nel corso dell’anno vi sono dueperiodi (tra il 25.12 e il 15.4, e tra il 16.6 e il 1.9) incui il tempo vero è in ritardo rispetto il tempo me-dio ed altrettanti periodi (tra il 16.4 e il 12.6 e tra il2.9 e il 24. 12) in cui il tempo vero è in anticipo ri-spetto al tempo medio.Motto: “... OPERANTI CON L’OPERANTE NATU-RA (Giordano Bruno)Autore: Ennia Visentin di San Foca - San Qui-rino (PN)

Meridiana ad oradel tramonto - detta ItalicaMetodo di misurazione deltempo in uso nella penisolaitalica dal 1200 fino alla finedel 1700, esso fu importato ediffuso dalla Repubblica diVenezia che lo apprese daipopoli che si affacciavanonel bacino del Mediterraneocome i Greci. gli Ebrei. e po-

poli Islamici. L’ora segnata corrisponde alla ventiquattresima parte cheintercorre tra un tramonto e quello successivo.Motto: “VASSENE IL TEMPO E L’UOM NON SE N’AVVEDE” - Dante Ali-ghieriAutore: Giovanni Meroi di Percoto (UD)

Meridiana ad ora dellamezzanottedetta d’OltralpeL’ora segnata corrispondealla ventiquattresima parteche intercorre tra una mezza-notte e quella successiva.L’estremità libera dello stilosi chiama gnomone, in que-sta meridina è del tipo pola-re, in quanto lo stilo è orienta-to parallelo all’asse terrestre.

Motto: LA VITA JE FATA Dl SORELI (La vita è fatta di Sole)Autore: Aurelio Pantanali di Aiello del Friuli (UD)

Meridiana bifilaread ora della mezzanotteL’ora solare segnata corri-sponde alla ventiquattresiınaparte che intercorre tra unamezzanotte e quella succes-siva. Lo gnomone di questameridiana bifilare è formatodall’incrocio di due fili in que-sta meridiana distanziati fraloro e con diversa inclinazio-ne tra di loro ed anche rispet-

to alla parele verticale.Il punto in cui indica l’ora è il punto di incontro delle ombre portate daidue fili sul quadrante.Autore: Orlando Zorzenon di Strassoldo (UD)

Meridiana ad oraconvenzionale - detta CivileL’ora segnata corrispondealla ventiquattresima partedel giorno del Tempo Mediosul 1° Fuso ad est daGreenwich (15°) con iniziodalla Mezzanotte, è dettaOra Civile.Le linee orarie, tracciate inbianco, consentono la lettu-ra del Tempo Vero Locale,

quelle di colore blu il Tempo Medio del Fuso dell’Europa Centrale.“Le Lemniscate” (linee a forma di otto) disegnate su di ogni ora, con-sentono la immediata lettura dell’Ora Civile in qualsiasi giorno dell’an-no.Motto: LIETA ARRIVERÀ L’ORA INATTESA - OrazioAutore: Miriam Causero di Moimacco (UD)

Meridiana ad ore dell’alba -detta BabilonicaIn uso soprattutto nei Paesidel Medio Oriente oltre cin-que secoli prima dell’avventodi Cristo, ma dal Medioevo inpoi anche in diversi Paesi Eu-ropei come la Boemia e I’Un-ghena. L’ora segnata corri-sponde alla ventiquattresimaparte che intercorre tra un’al-ba e quella successiva.Motto: PRETIUM LABORUM

NON VILE (La ricompensa per il lavoro non è disdicevole).Autore: Luigi Alzetta di Grizzo di Montereale Valcellina (PN)

Calendario solareIl calendario solare è formatoda 19 linee che suddividonol’anno solare (365,2422 giorni) in 18 parti, una ogni 10giorni circa.Il giorno dell’anno in cui si ef-fettua la lettura è riscontrabi-le sul quadrante solare nelpunto in cui si trova il cer-chietto luminoso creato dal-l’ombra del disco a forma disole.

Motto: UN ANGOLO AL GIORNO… IL MAGONE VIA Dl TORNOAutori: Paolo Albèri Auber - Trieste; Altredo Fiorido di Cordovado (PN)

Meridiana ad oretemporaria - detta AnticaL’ora segnata corrispondentealla dodicesima parte dell’ar-co diurno con inizio all’alba.È detta anche “ineguale” per-ché con durata differente dal-l’alba al tramonto dell’estateall’inverno. Alle nostre latitu-dini le ore antiche durano d’e-state circa 75 minuti e d’inve-mo meno di 45.

Motti: BEATI AGRICOLAE SUA Sl BONA NORINT - Virgilio, Le Georiche - (Bea-ti gli agricoltori se sanno le cose buone) - che possiedono“XPHIZΩN ΠΛOYTOY MEΛETHN ’ÉXE ΠIONΣ ’AΓPOY(Se desideri la ricchezza abbi cura del fertile campo) (Far ilide)Autore: Leonardo Comini di Artegna (UD)

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Scene di un mercatodi una piazza d’asfalto

che pioggia di parole corrodesono favole amarequeste lacrime svegliead ogni ora della nottesono insensate carezzee silenziose spiaggead ogni mio mattino.Taccio nella buferataccio nella menzognaguardando oltre la telail volto della paurama adesso che s’apre la seraso dirti questa meravigliala primavera nascosta

in ogni goccla di pioggia.

Stefania Buiat ha conquistato

per ben due volte il primo posto

ad un concorso molto importante

indetto dal giornale “La Stam-

pa”. Il concorso riservato ai gio-

vani poeti d’Italia è stato vinto

anche quest’anno da Stefania con

la poesia da lei intitolata “Mar-

zo”, pubblicata poi su “Lo Spec-

chio”, supplemento del quotidia-

no “La Stampa”.Complimeni!

8 Sot dal Tôr

I coetanei della classe 1941 di Aiello e Joannis si sono ritrovati per fe-steggiare assieme i 60 anni di vita. La meta della gita è stata Liubiana dove,dopo aver celebrato la Santa Messa, hanno visitato l’orto botanico di Volci-patoc. Essi inviano tramite Sot dal Tôr un caloroso ed affettuoso saluto adun loro coetaneo, Don Paolo Soranzo, da molti anni in Costa d’Avorio perfarlo così partecipe della loro bella giornata.

Da sinistra: Giancarlo Ponton, Gino Magrino, Giovanni Pontel, AlfonsoPinat, Ado Buset, Armando Stolfo, Dina Bon, Aldo, Rino Fort, Rino Buiat,Giorgio Fantin, Adalgisa Visintin, Elda Budai, Rina Gregoricchio, Rita Po-lito, Carmen Buiat, Udilla Cao.

La classe 1931 di Aiello e Joannis ha festeggiato i settant’anni di vita. Ec-co il gruppo dei partecipanti, essi inviano un affettuoso saluto ai coetaneiresidenti all’estero con la promessa di ritrovarsi in futuro.

A Joannis un genetliaco felice

Aiello del Friuli, 10/4/2001Tarcisio Justulin ha compiuto 90 anni ed è festeggiato da parenti e amici.

Già collaboratore di “Sot dal Tôr” ed emigrante, rimpatriato dall’estero, èuna figura caratteristica di vero friulano, è ben voluto da tutti i paesani, chegli fanno tanti sinceri auguri per l’età, da lui raggiunta, e per dei giorni se-reni ancora da vivere proficuamente.

19 gennaio 1911 - 19 gennaio 2001

Ines Aiza, attorniata dai suoi pronipoti e familiari, hacompiuto 90 anni e li ha festeggiati in una giornata in-dimenticabile per i sentimenti di gioia e di affetto, chele sono stati dimostrati dai parenti e dagli amici.Auguri, auguri, augurida Sot dal Tôr

MMAARRZZOO

Jere li ca mi spietavejere li su chel portonjere li ca saludave

l’ai viodude pal barcon.Benedete zoventut

ca mi à cjapat pe mane insieme avin corut

e sin rivas cussì lontàn.Son parassadis li stagionsun altri inviar a l’è tornat

jerin li ca si scialavaindonge al fuc nus àn ciatat.

’Zoventut! ’Zoventut!cussì biele malatie

tant plancut tu ses vignudema tant svelte lade vie.

Bruna Peloi

JerJere lie li

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9Sot dal Tôr

Qui di seguito viene riportata l’o-melia che ho tenuto per la festa del-la prima Comunione il 27 maggio.

Oggi, bambini state per fare unincontro speciale con il Signore e,come tutti gli appuntamenti impor-tanti, è stato preparato con cura, condiligenza e anche con emozione.Già lunedì scorso vi è stato per voiun momento importante, un primoincontro importante con il Signore,con la sua grande bontà, con la suaperenne prontezza ad accoglierecon gioia chi si accosta a lui, nel sa-cramento della Riconciliazione.

Ed oggi, fra poco, ci sarà un altroincontro così importante, che forsenon lo dimenticherete mai. Sapete,tutto è cominciato un giorno di tan-ti anni fa, di tanti secoli fa, ne sonopassati quasi 20, di secoli. Tutto èawenuto tanto tempo fa, in un altropaese del mondo, lambito anch’es-so dal mar Mediterraneo. Era ungiorno triste, una serata triste, ma-linconica, mesta, quella in cui ac-cadde qualcosa che solo Lui potevapensare, solo Lui poteva ideare. Erauna serata triste, perché era l’ultimaserata della sua vita, e perché qual-cuno se ne sarebbe andato via daquella stanza, lasciando tutti gli al-tri. Era una serata molto triste, ma ilSignore ha avuto un’idea, un’ideadi quelle che sono bellissime, inim-maginabili, geniali. Mentre gli apo-stoli mangiavano, «Gesù prese ilpane e, pronunziata la benedizione,lo spezzò e lo diede ai discepoli di-cendo: “Prendete e mangiate; que-sto è il mio corpo». Poi prese il cali-ce e, dopo aver reso grazie, lo diedeloro, dicendo: «Bevetene tutti, per-ché questo è il mio sangue dell’al-leanza, versato per molti in remis-sione dei peccati» (Mt 26,26-7).Che idea incredibile, la poteva ave-re solo il Signore, questa idea, enessun altro.

Anche gli apostoli erano moltoaddolorati, rattristati, soprattuttoper l’annuncio che Gesù aveva fattodel tradimento di uno di loro. Ma èstata anche una serata memorabile,un giorno indimenticabile, di quelliche si iscrivono negli annali dellastoria. Forse voi un giorno lo capi-rete, ne farete esperienza: talvolta imomenti più tristi della vita sonoanche quelli più intensi, più grandi,addirittura più belli. Così è statoquel giorno perché all’ultima seradella sua vita il Signore ha lasciatoai suoi discepoli un segno così gran-de del suo amore, che qualcosa dipiù grande non si può immaginare.E cosa ha lasciato? Qualche cosa disé, qualcosa che aveva con sé, unmessaggio, un insegnamento? Opiuttosto non ha offerto tutto séstesso?

Come siete fortunati voi bambi-ni, perché oggi come gli apostoli se-dete alla mensa dove Gesù si doneràa voi come un giorno si è donato aisuoi discepoli. Che grande fortunaavete oggi per aver ascoltato la pa-rola del Signore, seduti alla suamensa, e perché fra poco vi nutrire-

te del suo Corpo. Sapete, forse noigrandi ci siamo troppo abituati an-che a questo e non riusciamo più agustare veramente la bontà del Si-gnore, ma voi oggi avete qualcosada insegnarci. Voi che dovete sem-pre imparare, a cui qualcuno devesempre insegnare qualcosa, forseoggi avete da insegnarci qualcosa.Voi oggi salite in cattedra, sulla cat-tedra dove ‘certe cose’, come dice ilvangelo, vengono insegnate ai pic-coli (Mt 11,25). Sulla cattedra sali-te, insieme al maestro e Signore ditutta la terra. Egli oggi vi chiamaper nome, così come il giorno delvostro Battesimo vi ha chiamato pernome, per dirvi quanto vi vuole be-

ne.E allora in quest’occasione,

esprimendo la nostra gratitudine aLui (a Gesù), vogliamo anche rin-graziare tutte le persone che si sonoprodigate per voi, per questa vostrafesta, dai genitori, alle catechisteche vi hanno seguito in questi anni,alle signore che oggi hanno abbelli-to la Chiesa, a Claudio, al coro par-rocchiale. A tutti diciamo un grandegrazie, perché vi hanno accompa-gnato fin qui, al giorno dell’incon-tro con il Signore.

Concludendo vi dirò di una pic-cola donna, madre Teresa di Calcut-ta, che così parlava sull’Eucarestia:«La Messa è il cibo spirituale chemi sostiene e senza il quale non po-trei vivere un solo giorno o una solaora della mia vita; nella Messa ab-biamo Gesù sotto le apparenze delpane, mentre nei bassifondi vedia-mo Cristo e lo tocchiamo nei corpiaffranti e nei bambini abbandona-ti”. Oggi bambini entrate nella gioiadel Signore, ma un pensiero riser-vatelo ai bambini abbandonati e atutti i poveri della terra. Amen.

Mentre scrivo, mancano pochigiorni alla celebrazioni della Cresi-ma (sabato 30 giugno) per 14 ragaz-zi ed alla festa di Sant. Ulderico chericorre mercoledì 4 luglio.

Un pensiero lo rivolge anche atutti gli emigrati ed ai paesani chenon possono partecipare a questecelebrazioni così significative perla nostra parrocchia.

Don Fabio la Gioia

Prima Comunione (27/5/2001) Elenco alunnilicenziatidalla scuolamedia“A. Venier”

Classe 3ª sez. BAvian Saverio JoannisBraida Sara JoannisCastellan GianMarco AielloDe Marco Davide S. VitoDissegna Daniele NogaredoIacumin Luca AielloLivoni Alessandro Merlana

(Trivignano)Milito Silvia AielloMoro Valentina AielloPantanali Giulio AielloPonton Francesco AielloSdrigotti Martina S. Vito

Classe 3ª sez.ABais Thomas S. VitoBattistin Nicola S. VitoBidoli Maddalena AielloCastiglione Giovanni S. VitoCoccitto Carlo JoannisD’Alessandro Monica CrauglioDe Biasio Emiliano NogaredoFogar Giulia S. VitoGobbo Sara S. VitoGregorat Gloria S. VitoLuca Titta AielloMarcuzzi Fabio S. VitoMartina Antonella S. VitoParise Chiara S. VitoPaviotti Tatiana NogaredoSirk Francesca CormònsVenturini Norman AielloZanardi Alessandro Aiello

Chiara Milloch, Antonella Peloi (catechi-sta), Mattia Rigonat, Chiara Selvaggio,Fabio Fontana, Amelia Baldassi, GloriaRaneri, Massimiliano Vrech, don Fabio,Michael Tiberio, Sabina Maiori (catechi-sta), Luca Bordignon, Teresa Previt, Ra-fael Peloi, Marilena Vrech, Stefania Batti-stutta.

Dopo alcuni anni dal suo inizionel paese di Joannis, la Lucciolatasembra essere diventata un avveni-mento familiare ed atteso per la po-polazione. Quest’anno ha avuto luo-go il 19 maggio, in una fresca seratadi inizio estate. Nonostante avessepiovuto nei giorni precedenti, siamoriusciti ad inaugurare un percorso,preparato da molto, ma mai effettua-

to a causa del maltempo. La partico-larità di questo cammino stava nel-l’attraversare, per la gran parte dellasua lunghezza, strade campestri equindi molto suggestive se illumina-te dalle fiaccole.

Le persone sembrano aver accoltopositivamente questa novità, nono-stante alcuni tratti poco praticabili.

La camminata è stata accompa-

gnata dalle note di una fisarmonicasuonata da un disponibile ragazzoche, all’arrivo nell’ex casa Gregorat,ha ceduto il compito di rallegrare ilproseguimento della serata ad ungruppo musicale locale, ormai pre-senza fissa della nostra Luccilata.

Infatti, accanto alla solidarietàche anima tanto i partecipanti quan-to gli organizzatori, si aggiunge l’al-legria delle persone che sanno farecon la sola ricompensa di sentirsi uti-li e di voler condividere tale momen-to in comunione con gli altri.

A fine serata c’è stata l’estrazionedella lotteria: primo premio “la cuni-na Valentina” che ha suscitato l’inte-resse dei bambini presenti e che èstata vinta da una omonima: “Valen-tina la nonnina”, simpatica ultraot-tantenne.

Altra novità di quest’anno è statauna gara di peso del prosciutto: si-gnori esperti, ma anche signore ebambini hanno tentato di vincere,aiutati, non solo dalla bravura ma an-che dal caso.

Noi del G.I.R. ringraziamo tuttie… Be’, che dire di più?

Arrivederci al prossimo anno!!G.I.R.

LLLL uuuu cccc cccc iiii oooo llll aaaa tttt aaaa 2222 0000 0000 1111

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SULLE ALI DEL CANTOSULLE ALI DEL CANTOSabato 21 marzo 2001 si è tenuto nella chiesa parroc-

chiale di Sant’Ulderico un concerto di musica sacra, delcoro coreano “The Europe Mission Church”, organizza-to dal Circolo Culturale “Navarca”in collaborazione conla parrocchia ed il comune. Il coro composto da giovanimusicisti coreani che studiano in Italia presso alcuni con-servatori veneti, con molta disponibilità si esibisce nellenostre chiese favorendo così gl’incontri musicali fra per-sone appartenenti a culture diverse, ma animate dallostesso amore per il canto.

La bellezza, l’armonia e l’intensità dei brani eseguitiche scaturivano con naturalezza e bravura dalle giovani-li voci, prendevano per mano lo spettatore e lo invitava-no ad ascoltare con il cuore e con la mente il ringrazia-mento che l’animo umano innamorato di Dio gli rivolgedal più profondo. In questo modo diventavano realtà le parole del primo brano eseguito “Grazie a te io renderò,o Signore, frale genti”.

Alla fine della serata: prolungati applausi per i bravi musicisti che grazie anche ai tradizionali vestiti delle ragazze hannoportato un po’ d’Oriente ad Aiello, ma soprattutto ci hanno fatto capire come si possa arrivare a Dio sulle ali del canto.

Erta Tivan

Domenia pasadapar me a je stadauna ‘sornada di chêsdi meti in curnîs.

Cuant che un mês fa sin lâs a Bertinoro,par podê organisâuna gita cul coro,no varesi mai crodût che l’idea che ai vûtriessi tant ben.

Però cu l’aiûtche suor Tarcisia nus a dât,Giorgio e Fabiana an podût ve dut ben organisât.

“‘Sornada giondosa”Da sîs sin partîs,das vot a Pomposa:spuntin e ripartîs.

Sin rivâs cu la corieratal santuari inbandierât:l’era un vecio che in manovraveva al trafic dut blocât.

Ma Daniele, cu la calma,al dismonta da corieraun consei e una peraula e la strada si libèra.

Intant che un predi al celebravacun dovuta educasion,sistemâs vin i strumense das undis erin prons.Cuant che al Vescul di Forlìa l’è entrât in pursision,vin tacât a ciantâ Messacun sincera devosion.

Vin fat la “Pontifical”e un pâr di cians furlâns,e cuant che je finuda Messaa nus an batût li’ mans.

Finût dut mi clama al Vescul,e mi dîs cun emosion,a so non, di ringrasiâdut al coro “a un a un”.

Ah se tanta umiltât ta chel Vescul di Romagnaa mi a parût di viodiun vecio predi di campagna.

Dopo un pôc ancja al plevanl’a urût ringrasiâ al coro;sodisfas e plêns di fansin lâs su a Bertinoro,

e sicome fin la su la coriera no rivava,vin scugnût fa un toc a pîtintant al stomit sbrundulava.

Però cuant che sin rivâsla che vevin di gustacun dut chel che an preparât,pôc manciava di sclopâ!

Cun lasagnis e crostinsbraciolis, lujanis e cuninmelansanis, pevarônse carciofinsdols e Albana e tant bon vin.

Via di lì nus an menâta visitâ al cias’cel:lu an apena restaurâte a di al vêr, l’è propit biel

E dovin dî grasis tantal vicesindic di Bertinoro,di che granda disponibilitâtche l’à vuda viars al coro!

Nus a fat di cicerone,fin tal dopodimisdì,e l’à urût pajâ un tajta enoteca “Cà de bè”

e tal dopodimisdì,sot i puartins da badia,a che suoris che erin lìvin partadi la ligria.

Vin provât tanta emosion,e l’è stât un moment bielcuant che lì a vin ciatâtsuoris che erin a Daèl.

Da parochia di Sant’Antoni,che si ciata a Montecatini,a l’era vignût fin lìancja un frari nestri amì.25 ains di sacerdosifestegiât veva in avrîl,vin ciantadi “Tu es sacerdos”e augûrs vin fati a mîl!E cumò, se permetês,di suor Tarcisia ciacararinche no podin dismenteâ,e no dìsmentearin.

Cui che no l’à cognosudaa no pol savè sigûr,se tanta energiache dal cuarp je tira fûr!

Je a prea e ti lavorasensa mai tirâ al freno,a je ‘na locomotivaa samea propit un treno!

E al moment di saludasia nus ven un grop in gola,ma contens di ve pasâtuna ‘sornada cussì biela

suor Tarcisia busa duc’biel che montin su in coriera.E cuant che son montâs su duc’,un bon vias e ‘na prejera.

Grasis Giorgio e Fabianagrasis Cristian, duc’ e Danielepar vê organisâtune gite cusì biele.

E ta l’ultin grasis Enio,a la fin dal so mandât,par dut chel sostegnoche in chisc’ ains a nus a dât!

10 Sot dal Tôr

C U L C O R O A B E RC U L C O R O A B E R T I N O R OT I N O R O

30 di maj dal 2001Bruno Fritsch

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11Sot dal Tôr

“Viaggiando, imparo”: duegiorni in Val Camonica

Passo indietro nella preistoria per i bambini della scuola elementare diAiello. Infatti, le insegnanti hanno dato vita ad un progetto di sperimenta-zione con lavori di gruppo a classi aperte, per approfondire lo studio sul-l’ambiente montano, lacustre e sulla vita dell’uomo primitivo. A questo la-voro è seguita un’uscita di due giorni in Val Camonica , per vivere a contat-to con la natura nel Parco nazionale e conoscere da vicino le incisioni rupe-stri. I bambini, con grande entusiasmo, si sono trasformati per due giorni inpiccoli uomini preistorici, così hanno macinato il grano con grosse pietre,tessuto con il telaio verticale, costruito la propria capanna, realizzato moltearmi con legno e selci raccolti nel bosco e sul greto di un torrente.

L’esperienza ha coinvolto, oltre a tutti i bambini delle elementari ancheuna settantina di genitori che hanno voluto condividere con i propri figliquesto nuovo modo d’imparare. Il capo d’istituto prof. Bernardis, ha forte-mente sostenuto questo progetto didattico e si è prodigato per reperire i fon-di in modo tale da poter abbattere i costi di partecipazione di ogni alunno. InVal Camonica è stata indispensabile la preziosa collaborazione di guide di-dattiche, esperte di preistoria, che hanno saputo coinvolgere attivamente siai bambini più piccoli che gli alunni del secondo ciclo, differenziando i con-tenuti e le attività per entrambi i gruppi.

Far scuola “sul campo” certamente aiuta i bambini a capire e soprattuttoad amare ciò che di più bello ci circonda. Un sentito grazie a tutti coloro chehanno contribuito alla realizzazione di questo magnifico progetto.

La maestra Betty

RICORDIAMO I NOSTRI MORTI, CHE MATERIALMENTECI HANNO LASCIATO, MA CHE

SPIRITUALMENTE CI SONO VICINI

Desidero tanto ricordare i mieicari genitori, Cecilia Pinat ed An-tonio Buiat. Invio un saluto a tut-ti i miei paesani. Nella Buiat

RODOLFO BALDASSIn. 8.8.1923 m. 30.7.2000

Nel primo anniversario dellasua morte lo ricordano con im-mutato affetto e rimpianto lamoglie, i figli e tutti i familiari.

AUGUSTO COMARn. 22/9/1914 m. 3/2/2001

Lo ricordano con affetto la mo-glie, ifigli, i nipoti ed il genero.

ANTONIA TIBERIOved. DELUISA

n. 1/8/1911 m. 25/22001

È ricordata con immutato affettodalla figlia Ines con il marito Pinodel Piccolo, con i figli Monica,Cristina e Gianni. Si uniscono aquesto ricordo Francesco, Mau-ro, Simona, le pronipoti Giulia eGreta ed i parenti tutti.

IGINIA BOSCUTTIved. Zandegiacomo

La “mestra” così chiamata da tregenerazioni di aiellesi, ha lasciatouna notevole impronta in tutti isuoi scolari, che devono a lei unamoderna apertura mentale, taleda superare tutti i cambiamentiverificatisi nel sociale. In paesesarà sempre ricordata con simpa-tia spontanea e con riconoscenzameritata.

Da Memoria al prisint!Ricuars di frus, di vita spensierada, di scuela, di zuià… Al timp al passa

massa svelt…Ricuars da recitis cun la brava maestra Ada, da banda di Lorens. Dopo

soldat di leva in Sicilia, disasiet mes filas, sensa una dì par là a ciasa.Ricuars, e se ricuars!Passin un par di ains, altra clamada pa l’Africa, 18 mes di uèra, tal cialt,

paura dai abissins, ma ancia la “gita” in Africa a finis.Sarà finida la naia par me? Al 10 di disembre dal 1940 mi riva la cartuli-

na, uèra cun la Jugoslavia.In chei timps vevi butàt al voli a una fantata dal pais, insieme sin làs a

Barbana.Altri ricuars brus, di pauris, di bombardamens, di muars sul bastiment; al

4 di mai dal ’45, cun mies di furtuna, partissi da Pulia viars ciasa, la uèraera finuda e i miei di ciasa crodevin che fossi prisunir in Germania.

Ricuars di sposat in timp di carestia, 1946, al lavor stentava a ingranà.Cul timp la cicogna a riva dôs voltis, dôs bielis frutis!Par miliorà la situasion moli dût e via in America, a lavorà su una naf pas-

sigirs, in crociera tai Caraibi.In poc timp si compra una bièla ciasa, cun tun biel ort, un paradis pa me

femina!Li fiis si sposin, passin i ains, e mi ciati nonu di sis nevos; se biel cuant,

par Nadàl e par Pasca, si ciatavin duc’insieme, ta ciasa plena, Gina era du-ta contenta.

Ricuars… quasi 55 ains insieme, era tant malada, una dì, in silensio, Gi-na andà lassàt chist mond.

Di lassù prea pai toi nevòs, pa fiis ca ti ricuardi cun afiet e amor.Ricuars durs che no si pol dismenteà.

Tarcisio

“Ricor“Ricordidi”Era il 1944, tempo di guerra e tempi

difficili.Io mi trovavo ad Aiello con i miei fa-

miliari, Guido con i suoi a Crauglio, en-trambi in attesa di tempi migliori perpoter stare assieme.

In paese c’erano i tedeschi e le per-sone, giovani e ragazze, lavoravanoper loro in varie zone dei paesi vicini,dicevano che lavoravano per la Todt.

Todt era il cognome di un ingegneretedesco “Frizt Todt” che aveva avutoun ruolo determinante, in quel periodo.

Anche i miei familiari erano impe-gnati in diversi lavori ed io, quel perio-do, lo voglio ricordare forse anche conun pò di emozione.

Il giorno 7 ottobre 1944 nacque no-stro figlio Luciano; appena lo venneroa sapere Palmira e Maria, due mie ami-che, prima di recarsi sul posto di lavo-ro, andarono in cerca di qualcosa perannunciare il lieto evento.

Si recarono quindi ad Aiello da duesorelle che facevano le sarte, Gemmae Imelda, e chiesero loro se le poteva-no aiutare. Le sarte, molto gentilmen-te, ma senza non poca fatica dato itempi difficili che c’erano, trovarono unbel pezzo di stoffa, percisamente diseta bemberg celeste.

Così Palmira e Maria, arrivate sulposto di lavoro, dove pure c’era Guido,presero il badile di Guido e lo adorna-rono con un bel fiocco celeste svolaz-zante.

L’ufficiale tedesco che era addettoalla sorveglianza degli operai non ca-piva il motivo di quel gesto, allora Nina,una giovane che lavorava nel gruppopoco distante, andò in cerca di un ope-raio che sapeva il tedesco e che feceda interprete. L’ufficiale dapprima sicongratulò con Guido perché era di-ventato papà, poi lo rimandò a casaper tre giorni pagandogli ugualmentele ore lavorative.

Al giorno d’oggi farebbero sorriderequeste cose ma allora, tempo di guer-ra fu per noi un episodio bellissimo.

Vorrei ringraziare Maria, Nina e tutticoloro che collaborarono per renderequel giorno così lieto, ma un pensieroparticolare lo dedico alla cara amicaPalmira, scomparsa improvvisamentetempo fa, artefice anche lei del bel ge-sto.

Io e noi tutti la ricorderemo semprecon immutato affetto. Grazie Palmira.

Bruna Peloi Ross

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12 Sot dal Tôr

O F F E R T ERina Plet; 10.000 - Giovanna Pon-ton; 10.000 - Vinicio Luca; 5.000 -Armida Paviotti; 10.000 - ErmannoComar; 10.000 - N.N.; 5.000 - Eleo-nora Feresin; 20.000 - Emilia Bi-siack e Silvestro Battistin; 20.000 -Valentino Sclanzero; 15.000 - I.P.;20.000 - Fam. Dario Bressan;30.000 - Fulvia ed Ivetta insieme al-le famiglie in memoria della carazia Gina; 20.000 - In memoria dellamaestra Igina Boscutti ved. Zande-giacomo, la famiglia; 150.000 -Au-relia ed Adelchi Fumo da Muggia inmemoria dei sui cari defunti e dellacugina Carmen; 100.000- C. F. perricordare tutti i suoi cari defunti;20.000 - Le famiglie ricordano ca-ramente Mario e Giuseppe Zanin;20.000 - Elda Sdrigotti; 10.000 -Achille Sdrigotti; 50.000 - GianniPinat e Rudy Malacrea; 50.000 -Maria Pia e Gianni in memoria deiloro cari; 20.000 - Aurora e Claudioin memoria dei propri cari; 10.000 -Giovanni Feresin da Pavia; 15.000 -Nerina Franzoni; 20.000 - Pinucci eLiliana; 10.000 - Gisella Buiat daTrivignano (Ud); 50.000 - I settan-tenni di Aiello e Joannis, classe1931; 50.000 - Ervina e Angela inmemoria dei genitori Vincenza eDante Plet; 30.000 -Silvano Mar-con da Crauglio; 10.000 - Oreste Pi-nat; 10.000 - Speranza; 10.000 -Emanuela Bais; 100.000 - Da Lon-dra, Roberto Patritti ringrazia per ilbollettino e ricorda la mamma Jo-landa Justulin ed invia a tutti un sin-cero “ Mandi”; 30.000 - PinchiarulAlfonso da Visco; 10.000 - La fami-glia Aiza per onorare la bisnonnaInes novantenne; 40.000 - Un’of-ferta da Aiello; 20.000 - BignulinAntonio e figlia; 10.000 - Lisa e Lu-ciano Fort; 10.000 - Erta Dri;10.000 - Carlo, Malia, e RomannaPitton; 15.000 - Ilva e familiari ri-cordano con tanto affetto i loro caridefunti; - Clelia e Mercedes Pilotpensano ai mariti Checo e Giovanninei giorni anniversari delle loromorti e li ricordano sempre nelle lo-ro preghiere; 20.000 - Dalla Spa-gna, Maria Jesùs e Adelmo Prodo-rutti ringraziano per il giornalinoche è sempre tanto gradito; 2.000pesetas - Da Roma, Armida Valleper ricordare i suoi cari defunti atutti gli Aiellesi, che lei saluta cor-dialmente; 15.000 - Bruna Peloi eGuido Ross da San Vito a ricordodella cara amica Palmira; 15.000 -Trifina Gregorat da Versa per soste-nere il giornalino; 10.000 - MariaGorza in Bais da San Vito al Torre, afavore di Sot dal Tôr; 20.000 - Lafamiglia di Buìat Antonio in memo-ria del loro caro; 50.000 - Augusto

Comar è ricordato con affetto e rim-pianto dalla moglie, dai figli e dainipoti; 50.000 - Mariuccia da Trie-ste; 15.000 - Maria Salvador per isuoi cari defunti; 10.000 - Giuseppeed Anita; 10.000 - In ricordo dei ge-nitori Maria e Giovanni Novel, Lo-retta, Silvana e i nipoti; 50.000 -Fam. Sasso per i suoi cari defunti;30.000 - Gigliola e famiglia Tonel;50.000 - Fam. Buiat; 50.000 - Peruna preghiera; 20.000 - GiancarloVrech; 20.000 - Gemma per i suoicari; 10.000 - Aldo Dose;15.000 -Silva Tentor da Milano; 20.000 -Fam. Renzo Comar; 20.000 - Fam.Boschi e Renzo Peloi; 20.000 -Noemi Peloi; 5.000 - Eric e Paoloper ricordare il nonno Gim; 10.000- Uccia; 10.000 - Ricordando barbaPieri; 20.000 - Severina e Gianni ri-cuardin Nino Ponton; 30.000 - Inmemoria di Milio Talian, GianniPonton; 20.000 - Daniele delle Ve-dove; 20.000 - F.R.; 20.000 - MariaBais in memoria dei suoi cari;20.000 - Volveno Giaiot; 10.000 -Avian Raimondo; 10.000 - AdelinaVrech; 20.000 - Marco Bignolin;10.000 - Marzia De Corte; 10.000 -Fam. Giovanni Padovani; 9.000 -Fam. Lionello Cidin in ricordo deisuoi morti; 15.000 - Nives Basso;10.000 - Alessandra Basso Vrech;10.000 - Bruna Vrech in memoriadel marito Renato; 20.000 - Brunada Trieste in memoria delle cognateEster e Virginia; 10.000 - Nives Si-monetti; 10.000 - Giorgio ed Ales-sandro Fritsch in memoria di Clau-dio; 10.000 - Ervina Buiat; 10.000 -Orlando Dipiazza; 5.000 - LuisaBaggio; 10.000 - Franceschina eGino; 10.000 - Ricordando la ziaSuor Serafina Pellegrini, i nipotiElsa - e Umberto Pellegrini; 10.000- Gioconda Geotti; 10.000 - DinoMian; 5.000 - Angela Macuglia daTrieste; 10.000 - Silvana Macuglia;10.000 - Severino Geotti; 5.000 -Bruno Felcher; 5.000 - Livio Colaute famiglia; 10.000 - AlessandroFurlan ricorda il nonno Giuseppe;30.000 - Claudia Avian ricorda tutti

i suoi cari; 20.000 - Augusta;30.000 - Clara; 10.000 - ArmandoValle da Trieste per i suoi defunti;20.000 - Maurizio Franco (Sedan)dalla Francia per ricordare i genito-ri; 20.000 - A ricordo di mia madreOlga Valle, il figlio Eros; 50.000 -Fam. Chiaruttini; 10.000 - Irma Vit-tor in memoria dei suoi cari defunti;20.000 - La moglie ricorda cara-mente Bruno Bearzot; 20.000 - Inricordo di Antonio Buiat i nostransdi Daèl “Chei da masaneta”; 50.000- Mamma Gisella e papà Ivano ri-cordano con affetto Manuella, Da-nielle e Florence; 50.000 - La fami-glia di Jolanda Pinat ricorda i suoicari; 10.000 - La famiglia di AvianCesare da Cervignano per ricordarei suoi cari; 20.000 - Ricordando conaffetto il caro Rodolfo Baldassi nel1° anniversario della sua morte lamoglie, i figli e tutti i familiari;30.000 - Anna e Maria Buset ricor-dano il terzo anniversario dellamorte del fratello Ulderico il 10maggio 1998; 100.000 - Alla me-moria di Spartaco la classe 1926unisce il ricordo di Ermes, Rino,Margherita, Maria, Rino, Silvio,Fedora, Umberto, Livio, Luciano,Renato, Marcello, Umberto, Rug-gero, Ivo; 100.000 - In memoria deinonni Giuseppe, Ida ed Elvio, Ste-fania e Giuseppe; 30.000 - Fam.Guido Feresin; 20.000 - Fam. GinoMagrino; 10.000 - Fam. Angelo Pa-

risi; 10.000 - Fam. Leonida Cimen-ti in ricordo dei suoi cari defunti;50.000 - Giovanna Pascolat; 10.000- La classe 1941 di Aiello e Joannis;100.000 - Livia Plet; 20.000 - Ede-rina in ricordo degli zii, genitori etutti i familiari defunti; 15.000 -Ida; 50.000 - Nel IX anniversariodella morte di Silvano Bulat, lo ri-cordano la moglie ed i figli; 50.000- Gon Germano; -10.000 - Fam. Ro-sa Colussi; - 10.000 - Bulat Valeria-no; - 10.000 - Gianni Cepelot; -10.000 - Rosina e Bruno Feresin; -15.000 - La classe del ‘37 per MariaDose; - 25.000 - Silvia Lauricchia;10.000 - Teresa Geotti Bartlett inmemoria dei propri defunti; -20.000 - Albis; 10.000 - RussianGianpaolo (Campolongo ); - 30.000- Gandin Valentina in ricordo deimiei cari defunti vicini e lontani -20.000 - In memoria di Maria Bel-lo; - 20.000 - La famiglia di BulatAntonio ringrazia “Sot dal Tôr” etutti i - suoi collaboratori; 50.000 -AFDS Sezione di Aiello-Joannis;50.000 - Dolores Pasqualis ved.Ruppmann in memoria dell’amicaMaria Cappellani Trombetta;100.000 - Fam. Tiberio da Strassol-do; 20.000 - Per onorare la memoriadi Antonia Tiberio ved. Deluisa of-fre la figlia Ines; 50.000.

SOT DAL TÔR

I 33041 Aiello del Friuli

UDINE - ITALIA

IIII NNNN DDDD IIII RRRR IIII ZZZZ ZZZZ IIIIParecchie copie del nostro giornalino vengono troppo spesso resti-

tuite al mittente, perciò chiediamo di inviarcdi il vostro indirizzo esat-ti, se riscontrate qualche errore o imprecisione sulla fascetta.

Per esempio lo scorso anno sono stati pubblicati quattro numeri, co-sì potete verificare se li avete ricevuti tutti. Chiediamo a coloro, che ri-siedono qui in paese o in Italia, di farci avere gli inidirizzi esatti dei lo-ro parenti, che vivono all’estero.

Vi informiamo che attualmente spediamo ottocento copie e che al-trettante vengono distribuite ad Aiello, a Joannis e in paesi vicini.

Mi sinti su lâ bancjea cjapâ flâtstrache pal pês dai miei âinsche mi fasin pleâ le schene.

O cjali al bearz:sul mur de cjase.Zufs di rosârs in flôr,fra le ramis dal miluzarun cjantâ di ucei…ator de filade da l’ort,une vit di ûe dondole tal ajar.

Sot dai trâs de arie,piciadis le riestis de blave.Tal turchin dal cîlun businâ di âs…

(O âi pensât: ce dûl muri!)Intant il cîl al scomence a imbrunisiAl gno omp al torne dai cjamps,strac, mi cjape pe mane o entrin in cjase…contens di chel biel viodi!

Sdrigotti Elda

Sot sere