numero 121 — anno VI Poker Fraccaro1 marzo 2011 · 2 Fraccaro - Residenza Golgi 37 a 34 Segue...

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http://www.collegiofraccaro.it/vdc [email protected] Viaggia con Abù a pag. 7 Autogoal a pag. 8 Semifinali a pag. 10 SCONTRI DI TITANI GORAN IL TERRIBILE BERBER PLINIO Poker Fraccaro numero 121 — anno VI 1 marzo 2011 EDITORIALE di Splendid Finalmente. Finalmente un’editoriale in cui non mi date pretesti per inveire contro qualcosa o qualcuno: tifo massiccio e ignorante per una finale vinta al cardio- palma contro l’alveare biancoverde; una striscia positiva di amichevoli per una squadra di calcio determinata e in cerca di riscatto nell’intercollegiale; infine, una cartella “Nuovi Articoli” che per la prima volta da mesi non assomiglia alla rubrica telefonica di Savini. Troppo bello per du- rare? Si spera proprio di no, soprattutto alla luce degli impegni che ci attendono: la prima di campionato, il IV White Plinio, la caccia al tesoro… Dimentico qualcosa? Ah, già, c’è anche quella cosuccia chiama- ta COPPA CAIROLI. Serve aggiungere altro? 2 “[…] mi guardai intorno: sguardi tristi, c’era chi piangeva, chi non alzava lo sguardo da terra, io non aprii bocca, non una parola… Naza mi venne incontro, mi abbracciò... Dagli spalti ancora quei cori: ci avevano sostenuto per tutta la gara, erano ancora lì a dirci che non avevamo nulla da rimproverarci, che ce l’avevamo messa tutta, che eravamo sempre i mi- gliori… Ma questo non cambiava le cose: eravamo fuori!” – Fraccaro vs valla - 12 maggio 2010 Quando Splendid mi ha chiesto di scrive- re per VdC sul prestagionale della squa- dra di calcio e sul clima che si respira in squadra avrei semplicemente potuto ri- sponder così: “la batosta dello scorso an- no è sicuramente servita da lezione”. Segue Polo a pag. 6 Il Polo positivo Chi l’avrebbe mai detto che, a distanza di 4 anni, mi sarei ritrovato a scrivere di questo quarto successo del Plinio basket nelle vesti di Capitano. Per me, quest’an- no, non è stato facile raccogliere l’eredità che Rizzi e Franz avevano lasciato negli ultimi due anni. Quest’anno la squadra ripartiva da un gruppo compatto e solido, che poteva contare sull’innesto del nostro negro preferito, (il playmaker più amato dalle Perpetue del Piemonte cattolico) titolare all’ultima Clericus Cup per il sacro stato pontificio. Ad inizio ottobre, pur senza vedere alcuna mqm capace di gioca- re a pallacanestro, ero abbastanza fiducio- so sulla possibilità di disputare un buon torneo. Segue Ostrega a pag. 2 Vittoria 1 3 4 Conquistato per il rotto della cuffia il quarto titolo consecutivo

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http://www.collegiofraccaro.it/vdc [email protected]

Viaggia con Abù

a pag. 7

Autogoal

a pag. 8

Semifinali

a pag. 10

SCONTRI DI TITANI

GORAN IL TERRIBILE BERBER PLINIO

Poker Fraccaro numero 121 — anno VI 1 marzo 2011

EDITORIALE di Splendid

Finalmente. Finalmente un’editoriale in cui non mi date pretesti per inveire contro qualcosa o qualcuno: tifo massiccio e ignorante per una finale vinta al cardio-palma contro l’alveare biancoverde; una striscia positiva di amichevoli per una squadra di calcio determinata e in cerca di riscatto nell’intercollegiale; infine, una cartella “Nuovi Articoli” che per la prima volta da mesi non assomiglia alla rubrica telefonica di Savini. Troppo bello per du-rare? Si spera proprio di no, soprattutto alla luce degli impegni che ci attendono: la prima di campionato, il IV White Plinio, la caccia al tesoro… Dimentico qualcosa? Ah, già, c’è anche quella cosuccia chiama-ta COPPA CAIROLI. Serve aggiungere altro?

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“[…] mi guardai intorno: sguardi tristi, c’era chi piangeva, chi non alzava lo sguardo da terra, io non aprii bocca, non una parola… Naza mi venne incontro, mi abbracciò... Dagli spalti ancora quei cori: ci avevano sostenuto per tutta la gara, erano ancora lì a dirci che non avevamo nulla da rimproverarci, che ce l’avevamo messa tutta, che eravamo sempre i mi-gliori… Ma questo non cambiava le cose: eravamo fuori!” – Fraccaro vs valla - 12 maggio 2010 Quando Splendid mi ha chiesto di scrive-re per VdC sul prestagionale della squa-dra di calcio e sul clima che si respira in squadra avrei semplicemente potuto ri-sponder così: “la batosta dello scorso an-no è sicuramente servita da lezione”.

Segue Polo a pag. 6

Il Polo positivo Chi l’avrebbe mai detto che, a distanza di 4 anni, mi sarei ritrovato a scrivere di questo quarto successo del Plinio basket nelle vesti di Capitano. Per me, quest’an-no, non è stato facile raccogliere l’eredità che Rizzi e Franz avevano lasciato negli ultimi due anni. Quest’anno la squadra ripartiva da un gruppo compatto e solido, che poteva contare sull’innesto del nostro negro preferito, (il playmaker più amato dalle Perpetue del Piemonte cattolico) titolare all’ultima Clericus Cup per il sacro stato pontificio. Ad inizio ottobre, pur senza vedere alcuna mqm capace di gioca-re a pallacanestro, ero abbastanza fiducio-so sulla possibilità di disputare un buon torneo.

Segue Ostrega a pag. 2

Vittoria

1

3 4

Conquistato per i l rot to della cuffia i l quarto t i tolo consecutivo

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Fraccaro - Residenza Golgi 37 a 34

Segue dalla prima Non pensavo di vincere, però, in cuor mio, volevo quanto meno cercare di portare quanti più punti possibili per il coppone. Poi sono comparse 3 brutte facce che han-no messa la loro brutta pellaccia al servizio del PlinioBasket. Trota per la prima volta ha mostrato che anche un sardo può esse-re utile al mondo. sToppino si è dimostra-to una garanzia dal primo allenamento mentre sbRizzo, dopo aver giocato a na-scondino per circa 4 mesi, all’alba di gen-naio ha capito che, forse, oltre che andare a zoccole e trans e far finta di studiare po-teva anche giocare a pallacanestro. L’inne-sto di queste ( chi più chi meno) tanto im-portanti, quanto inutili e inattese, mqm cominciò a far balenare nella mia testa la possibilità seria e concreta di giocarsi la

vittoria del torneo. Tenni a freno, con in-numerevoli meditazioni e ripetute letture di basket e Zen, questo pensiero positivo e cominciammo ad allenarci seriamente tutti al completo ogni mercoledì alle 17.30 in quella palestra tanto brutta quanto a me cara. Vi ricordate la prima partita con il vallaaprendereinCulo? Credo che nessuno di voi abbia pensato, dopo quella serata negativa, di poter vincere il torneo. Eppu-re, nonostante un inizio stentato, io conti-nuavo comunque a crederci. Sapevo che avevamo tutto il potenziale per vincere il torneo. Sapevo che dove non saremmo arrivati con il talento, con l’estro e l’inven-tiva ci saremmo arrivati con il fisico, il cuore e la testa. Tutti uniti con lo stesso obiettivo e la stessa volontà, lo stesso vole-re… Ora ci ritroviamo a festeggiare un tito-lo bellissimo e significativo, il quarto con-

secutivo. Ora più che mai (se mai ce ne fosse bisogno), abbiamo dimostrato che, dove non ci si arriva con il talento ci si può arrivare con la volontà e la voglia di “Fare”. Credo che questo magnifico torneo ci abbia lasciato questo importante inse-gnamento, che tutti i giocatori del Plinio Basket di quest’anno dovranno portare con sé nei prossimi anni, sia nei campi da basket, che nella vita. Anche questo è esse-re Fraccarotti… Orgoglioso di essere stato il capitano di questa splendida squadra, orgoglioso di questa vittoria, profonda-mente orgoglioso di vivere all’ombra delle Torri.

IDEM VELLE

Ostrega

Ostrega: voto 8. Il capitano chiude nel mi-gliore dei modi la sua carriera ce-stistica fraccarot-ta vincendo il quarto titolo con-secutivo. Disputa la solita partita “alla Ray” realizzando le triple che spaccano la partita e tengono lontani i golgiani. I residenti provano in ogni modo a fermarlo ma vengono respinti (tenuti a distanza) dal suo supernaso. CYRANO DE BERGERAC Denver: voto 7. Il primate biancorosso mostra la sua genialità solo a sprazzi e, nei

momenti chiavi della partita, si nasconde, lasciando spazio a na-soni, terroni e sacre-stani. Tenta più volte la penetrazione ma soffre la zona del Golgi e fatica a segnare. Dal nostro futuro capitano

ci aspettiamo qualche canestro in più e qualche “bomba” in meno. DONKEY KONG Pietro: voto 8. Il geniale terrone decide di infortu-narsi alla caviglia alla vigi-lia della finale ma, grazie a cure a base di argilla, birra e succo di fregna, e, soprat-tutto, con i massaggi shatzu di Giozzi, si presenta in piena forma alla partita. Oltre al solito contributo di punti e rimbal-

zi riesce nel suo intento di far male a un avversario con una mossa di wrestling e commette, a pochi secondi dalla fine, il suo primo fallo antisportivo, disputando la partita perfetta. BECKENBAUER Negro: voto 8. Il chierichetto affronta la partita come fosse una crociata contro gli

infedeli e guida la squadra al trionfo, non solo con la consueta sapiente regia, ma anche segnando cane-stri decisivi nei momenti più difficili. Nell’ultimo tesissimo minuto è colpito da plurimi infarti, ma i suoi numerosi angeli pro-tettori vegliano su di lui,

permettendogli di vincere il suo primo intercollegiale. ARCANGELO MICHELE Stoppino: voto 6,5. L’mqm gio-ca una grande partita difensiva sgomitando contro ogni golgiano che incontra. In attacco non è al-trettanto decisivo, forza qualche conclusione e trova la via del cane-stro con difficoltà (ndr: la serietà e irreprensibilità di Stoppino ci im-pediscono di associarlo a immagi-ni e/o concetti divertenti). PROFESSIONAL Giuliano: voto 7. Il nostro stagista pre-ferito torna in extremis dal tribunale per mettersi al servizio della causa fraccarotta. Porta il solito prezioso contributo dalla panchina e, nonostante il suo aspetto ec-cessivamente caucasico attiri i colpi dei

golgiani, riesce a disputare una par-tita molto positiva vincendo l’ ennesi-mo intercollegiale. GALLINA VEC-CHIA… Igor: voto 8. Il gigante buono viene in-

cattivito per la finale tra-mite iniezioni di testoste-rone prelevato dai co-glioni di Batista, ed, in seguito viene sottoposto a continue visioni di “Braveheart” e “Il Gla-diatore” che ne aumenta-no la grinta. In partita domina sotto i tabelloni,

segna, prende rimbalzi, carica di falli gli avversari risultando ancora una volta deci-sivo per il Plinio basket. ODOACRE Trota: voto 6. L’inesperto pastore sardo gioca una partita che ricorda le sue presta-zioni al tavolo da poker: perde palloni, forza tiri, prende decisioni affrettate e con-troproducenti. Riesce comunque a segnare una tripla mol-to importante, che lascia spe-ranze positive per la crescita del giovane isolano. SAR-DINA

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Coach Franz: voto 9. Al suo primo in-tercollegiale da tecnico non poteva sba-gliare. Di difficile stesura la sua pagella,

Esselunga non sa cosa scrivere, gli trema il polso e in effetti il Cy-borg ci ha abituato a prestazioni devastanti, ma solitamente in campo. Quest’anno nell’inedita veste di

coach porta in campo tutta la sua profes-

sionalità ed esperienza, rivelandosi un vero ingegnere perfettino, calcolatore at-tento e preciso. Si laurea campione e tiene tutti con il fiato sospeso vincendo il titolo con soli tre punti di scarto. Pulito ed indo-lore, senza strafare. COMPUTER Golgi: voto 7,5. Meritano una menzione positiva i nostri avversari, che si sono pre-sentati in massa al Palacus, con alcuni striscioni fantasiosi e qualche onesta gna-

gna esotica. Nonostante un tifo scatenato, perlo-meno nei primi minuti, e una buona prestazione sul parquet, i residenti l’hanno presa in quel posto, come sugli spalti così in campo, ancora una volta. LOSER

Esselunga

“Con la tunica bianca come Plinio Fraccaro” La storia rivista da Maurizio Scorbati. Ancora una volta, campioni del basket. «Campioni!» Al Fraccaro non servono paro-le nuove per festeggiare una vittoria, nemmeno quando la vittoria si ripete per il quarto anno di fila. Si tifa, si urla, si canta… e alla fine si esulta, secondo le nostre formule quasi ritua-li. Ci si ripete volentieri qui al Fraccaro, purché il Plinio spadroneggi. Per qualcun altro invece è importante anche non ripetersi, pro-porre una prosa vivace… salvo inconvenienti. Il “Plinio”, in questi casi, potrebbe diventare un vero problema: non solo perché ripeti-tivo negli sport, ma anche perché di oscu-re origini. Maurizio Scorbati, giornalista sportivo della Provincia pavese inviato ogni anno sul campo delle nostre finali, ha silenziosamente ricomposto a modo suo la storia di Plinio Fraccaro. Leggendo il pri-mo articolo che ci dedica, “Fraccaro, la festa è goliardia” (12 marzo 2008), non troviamo dapprima niente di strano: Scor-bati si limita a descrivere la nostra tifose-ria, riportando alcune sparate di Rizzi ed enfatizzando le nostre due torri ballerine. «Il Fraccaro vuol brindare al primo suc-cesso nel torneo intercollegiale di basket universitario maschile con l’acqua della storica fontana del collegio, asciutta da anni. Per questo Michele Rizzi […] chiede che vengano riaperti i tubi della fontana. Il torneo fra studenti universitari non è solo gioco, è anche goliardia, come dimo-stra la finale giocata in un Palacus pieno. […] Da una parte ci sono decine di ragaz-ze e ragazzi con la felpa rossa che canta-no dall’inizio alla fine, mentre due torri di cartapesta (una ovviamente rossa e l’al-tra bianca, simboli del collegio) animate da due ragazzi che ballano senza sosta fin dalla palla a due». (Continuo a chie-dermi chi fossero i due dentro le torri.)

Nel 2009 i toni di Scorbati si accentuano (“Fraccaro, arriva un altro trionfo.

Il Borromeo si deve ar-rendere”): è la prima vol-ta della tifoseria in toga, e il nostro inviato – forse im-pressionato – la attribuisce automaticamente alla sim-bologia fraccarotta, fre-giando inoltre Stridi del titolo di musicista. Cito Scorbati: «In tribuna, da una parte gli studenti ve-stiti da antichi Romani in onore di Plinio Fraccaro, in bianco e rosso (i colori del collegio), accompagna-ti da quattro musicisti alle percussioni; nell’altra il vessillo Humilitas sostenu-

to da collegiali col viso dipinto di giallo e blu». Un anno dopo, per la nostra terza vittoria, Scorbati elabora un nuovo titolo, ancora più enfatico: “Intercollegiale, il Fraccaro è senza rivali” (2010). Nel suo nuovo articolo, l’enfasi è tale da ve-stirsi di sufficienza: la vittoria viene rap-presentata co-me un fatto scontato, un c e r i m o n i a l e celebrato tra squadra e tifo-seria, in cui gli avversari non trovano spazio. NB: Le toghe in onore del Plinio d i v e n t a n o “tuniche”. Così Scorbati: «La squadra di Marco Piacentini ha domina-to, senza perdere una sola partita e vin-cendo semifinale e finale con oltre trenta punti di scarto. La finale è stata una for-malità sbrigata in pochi minuti. Grande tifo sugli spalti con i collegiali di Fracca-ro e Borromeo, che si sono confrontati sugli spalti del Palacus: gli uni con indos-so le tuniche romane dedicate a Plinio Fraccaro, gli altri con i colori gialloblu

del collegio dipinti in faccia». Nel 2011 Scorbati è ormai definitivamente conqui-stato dal Fraccaro: si fa dipingere la testa di biancorosso, beve birra con Uzzino, fabbrica altra birra con Somaini, beve an-che quella, e canta a squarciagola per la nostra curva; ma qualcosa non torna. Nel suo quarto articolo (“Fraccaro in trion-fo per il quarto anno di fila”), infatti, si lascia andare completamente e lascia intravedere la sua interpretazione della storia romana e pavese. Scrivendo: «Il Fraccaro vince al PalaCus per il quarto anno consecutivo […], fra il tripudio di almeno 500 collegiali, di cui 200 del Fraccaro, molti con la tunica bianca co-me Plinio Fraccaro, al quale è appunto intitolato il collegio». Gli indizi dissemi-nati ambiguamente negli articoli prece-denti si ricompongono così in un unico mosaico inequivocabile: Plinio Fraccaro portava la tunica ed era un antico Roma-no. Tralasciando lo sconcerto dei lettori in mala fede, si suppone che questi dati risal-gano invece a un recentissimo ed autore-vole comunicato di Dario Mantovani, pre-sidente del Centro per la Storia dell’Uni-

versità di Pavia (nonché insigne stu-dioso di Diritto ro-mano), che avrebbe scoperto che Plinio Fraccaro, il famoso Rettore dell’Univer-sità del Dopoguerra, fosse nato in realtà nel 23 d.C. e morto nel 79 a causa dell’e-ruzione del Vesuvio. Comunque la si pen-si, non si può che

ammirare questa capacità, di narrare le nostre imprese con una forma sempre nuova e imprevedibile, che non rinuncia neppure a celebrare la storia delle istitu-zioni.

Monto

Plinio Fraccaro (23 - 79 d.c.) è stato rettore dell’università di

Pavia dal 1943 a1 1959.

Maurizio Scoarbati intervista Pietro I Romanov

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Prepartita con Giozzi Prosegue la saga dell’alcolista valtellinese più amato dalle donne nude, che stavolta deve affrontare un’ardua missione: mettere Pietro, il pivot del Fraccaro infortunato, in con-dizione di giocare la finale di basket.

Ce la farà il nostro eroe a curare Pietro, salvando il Plinio basket, ed allo stesso tempo, a mantenere il livello alcolico ne-cessario alla sua sopravvivenza? Lunedì 21 Febbraio, giorno della finalissi-ma contro gli immigrati del Golgi, ore 15, il magico trio è in camera di Pietro. Il gigante brindisino è alle prese con un duro infortu-nio, a malapena riesce a camminare, ma per le 22:45 deve essere in grado di scen-dere in campo: solo una speciale terapia può salvarlo. Si comincia con una leggera merendina “Porco*** Giozzi vammi a prendere alle macchinette le seguenti cose: taralli pugliesi, un pacco di patatine, qual-cosa di dolce e due pepsi…ah dimenticavo metti i soldi te! Tieni la chiavetta e sbriga-

ti!” L’apatico valtellinese, sotto l’effetto del Borghetti postprandiale, adempie rapida-mente ai suoi compiti, ma non usufruisce del cibo, preferendo dedicarsi a scegliere un buon porno, che ci permetta di staccare per un po’ dallo stress degli esami e delle partite. Il trio si era infatti inizialmente riunito per dare vita a un serio ed onesto gruppo di studio. Dopo la sigaretta post-porno, accompagnata dalle immancabili bestemmie e da una costante musica di sottofonda by Pietro la fame è inevitabil-mente tornata. Di conseguenza “Giozzi vai a fare la spesa che noi dobbiamo studiare, compra biscotti, patatine formato famiglia e qualche birra, i soldi te li ridiamo. Hai 10 minuti!”. Il solerte valtellinese obbedisce e ritorna in tempo per un nuovo spuntino, che degenera in una porcata ideale per veri atleti come il buon Pietro e per mezzi atleti come il diversamente alto Esselunga. Il cibo pesante causa immediati risentimenti intestinali che costringono i nostri protesti a un incontro con il cesso. La camera si svuota, ma Pietro non riesce a stare da solo e si reca in camera di Giozzi e, dopo essersi

steso sul letto gli intima: “Giozzi chiudi la porta a chiave e fai ciò che sai.” E allora il tenero Omar si cimenta nella sua speciali-tà: il massaggio a pressione. Tale pratica prevede un massaggio basato sull’applica-zione di tutto il suo peso specifico, ottenu-to grazie ad anni di alcolismo, sul corpo del paziente. Grazie a questa terapia il gigante brindisino si addormenta, recuperando, quando due ore dopo si sveglia, la forza necessaria a disputare la partita. Mentre il compare dorme, stremato dal massaggio, il valtellinese comincia a bere, in modo da arrivare alla partita privo della capacità di intendere e volere. Ancora una volta il silenzioso supereroe ha salvato il collegio, giocando un ruolo di primo piano nella vittoria dell’intercolle-giale. E ciò che più sorprende è che ha fatto tutto ciò da ubriaco. Grazie Giozzi.

Esse & Pietro

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Un’ottima annata PENNER: purtroppo la tua stagione è stata limitata da qualche problemino fisico. Sei migliorata tantissimo dall’anno scorso e hai tutte le carte in regola per poter fare la differenza sotto canestro a questo livello. In finale hai fatto la tua parte dando un ottimo contributo. Spero che questa anna-ta possa servirti da stimolo per fare ancora meglio il prossimo anno e riprovarci anco-ra un'altra volta. 9 ½ CAMILLA: finale da capitano vero! Punti, rimbalzi, difesa e tanto cuore. Stagione un attimino altalenante, hai bisogno sempre di “quello stimolo in più” per giocare al tuo livello. Encomiabile impegno nell’organiz-zazione e nella gestione della squadra in tutti i suoi aspetti. Giovane Capitano non temere, questo torneo un giorno sarà tuo… Te lo prometto! 9 ½ FRA GIACOMETTI: ti sei confermata sui livelli dell’anno scorso. Hai degli ottimi fondamentali, buona tecnica di gioco. Devi migliorare l’atteggiamento in campo, e capisco che non sia facile per una pallavoli-sta. In finale credo che tu abbia disputato la tua più bella partita di sempre. Continua così. 9 ½ MARGHELLA: la Rivelazione di quest’an-no. Mi spieghi per quale dannato motivo l’anno scorso non hai giocato? Non ci sono parole, eccezionale. 9 ½ BEATRIZ: impegno, grinta, voglia e dedi-zione alla causa. Sono cose non facili da trovare in un erasmus.In finale, hai fatto un piccolo capolavoro nel marcare la nu-mero 9. Grazie di tutto. 9 ½ ANNA, BEATRICE, DILETTA: in finale non avete giocato, eppure era come se fo-ste in campo con le vostre compagne. Il mio giudizio nei vostri confronti è ottimo. Avete iniziato a ottobre che nemmeno sa-pevate le regole principali del gioco e siete arrivate a segnare anche più di un canestro e a disputate parecchi minuti nel corso del

torneo. Spero che questa esperienza vi sia piaciuta e che abbiate ancora più voglia di giocare il prossimo anno. Il voto sarebbe il massimo previsto, solo che viene applicato il coefficiente m.q.m. (-1) [n.d.r. le emo-ticon sono di Ostrega] : 8 ½ ELENA: nonostante qualche problema fisico, hai dimostrato di potere essere il playmaker di questa squadra con tanta personalità e molta grinta. Voglio concen-trarmi proprio sulla grinta. Quello che può essere un tuo pregio a volte rischia di rivol-tarsi contro di te come un boomerang. Ve-drai che già dal prossimo anno con un tor-neo in più alle spalle saprai gestirla al me-glio. Abnegazione e dedizione alla causa, un colosso in difesa! Il play che tutti vor-rebbero! Non preoccuparti, avrai occasione di rifarti. 8 ½ (anche in questo caso è ap-plicato il coefficiente matricola [n.d.r. alla terza faccina la redazione non si assu-merà più la responsabilità delle proprie azioni]) GIULIA: stagione molto bella la tua. Sei arrivata in punta di piedi e pian piano sei riuscita a prenderti responsabilità notevoli e importanti. Con i prossimi anni impare-rai a prendertene sempre di più e vedrai che ti verrà sempre più naturale, con la dovuta esperienza. Hai giocato una finale strepitosa, sia in attacco che in difesa. Co-me Ray e con il numero 13, la Guardia Ti-ratrice che tutti vorrebbero. 8½ (naturalmente è applicato il coefficiente m.q.m. [n.d.r. ti avevamo avvertito: la prossima volta tifiamo Cardano]) FRA REPETTI, GIULIARISSO, ARIAN-NA, ANNALISA, GIULIA BAY, FLAVIA : avete avuto poche occasioni di mettervi in mostra nel corso dell’annata, eppure siete

state sempre presenti agli allenamenti (viaggi a New York e infortuni permetten-do), con tanta voglia di fare parte di questo gruppo. Grazie per l’impegno e la voglia, spero di vedervi ancora in campo anche il prossimo anno. 9 ½ (Per Annalisa, Giulia e Flavia resta valido il coefficiente matrico-la, quindi 8 ½) p.s. : oltre al coefficiente matricola (sempre necessario in quanto siamo pur sempre una squadra di collegio […]) il voto massimo che ho assegnato è stato volutamente 9 ½. Spero che quel mezzo che manca (che per l’impegno meritavate tutte quante) vi serva da stimolo per il prossimo anno… p.p.s. : un grazie sentito a Elena e Pietro per il supporto dato durante questa bellis-sima annata. Spero vi siate divertiti tantis-simo come il sottoscritto. Ah, dimenticavo… COLLEGIO CARDANO 6 : squadra appog-giata su due giocatrici mostruose per tecni-ca e bravura a cui vanno i miei più sentiti applausi. Applausi anche per la correttezza e la sportività dimostrata da tutte le gioca-trici sul campo. Inguardabile la tifoseria e nella fattispecie il comportamento assunto da alcuni dei loro membri nell’immediato dopo partita. Sfottere in maniera più (insulti, con casini annessi e connessi) o meno (chiedere “Foto ricordo”) velata 10 ragazze, che hanno appena disputato una grande partita e perso con onore, non è goliardia, ma è un comportamento da MERDE della peggior specie. Il voto finale è una media tra il voto alla squadra (10) e quello alla tifoseria (2).

Coach Ostrega

PLINIO VISION

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Segue dalla prima Il Plinio soccer che scenderà in campo mer-coledì contro il s. agostino FC (Famiglia Crisitiana) è decisamente un’altra squadra rispetto a quella dello scorso torneo: disi-cantati, cinici, forse un po’ alienati, decisa-mente più maturi e decisamente incazzati. Come ogni anno le amichevoli pre-stagionali significano poco e niente, avver-sari mediocri, su campi mediocri , in condi-zioni spesso mediocri: un modo come un altro per metter minuti nelle gambe; quello che conta veramente sono state la voglia e l’accresciuta consapevolezza gruppo. L’organico è pressoché invariato: ai ridotti innesti dal settore giovanile quali gli affida-bili Bormietto, Flain e il decisamente in-affidabile in-botta Billy, sono seguiti innesti di una certa esperienza quali Budhino Pe-

lasão, Geremia Scemopagliaccio Illarietti, già soprannominato “il clown di ghiaccio” vista la sua propensione al goal, e Loffa, il pallavolista più ignorante di Pavia Beach. Per il resto la squadra si regge sull’ossatura dell’anno scorso: in difesa la premiata ditta tutta terrona, tutta ignorante Tumasi & Moviola (per una questione di decoro si spera che quest’ultimo non sia sotto l’in-flusso di sostanze stupefacenti); a sinistra, attenzione al ritorno in fascia dell’uomo di cristallo Messina; come esterni seguono Bidello, l’uomo con il maggior numero di particelle per unità di massa, l’imperturba-bile Bariselli ed il sottoscritto (N.d.R.: Mex, te lo scordi che resto in difesa). A centro-campo in cabina di regia spiccano i cm Igor a dar manforte alla compassata età di Savi-ni, all’estro di Ciolla e al quel sottile misto grinta-terrone-tamarro di Mimmo. In at-tacco il solito bomber Genovezio, seguito a

ruota dall’imma(n/r)cabile Sacha e da Pa-trick, la nostra ballerina dai piedi buoni. Tra i pali, manzo più che mai, il solito Scec-cu, sostenuto dall’esperienza di super Ghu-ghinho macchi e dalla generosa presenza di paesà Morello; il tutto sotto lo sguardo at-tento di mister Fatutti. Anche la dirigenza annovera nomi impor-tanti tra cui il Presidente Prof. G.Panella, che subentra al defunto ex presidente Uzzi-no, il vice presidente Derpo e il nuovo ds, direttamente dal Plinio/Nuovo basket, Marco PM Mezzadra. Squadra vecchia, vita nuova insomma e guai se non fosse così. Voglia e determina-zione sicuramente non mancano, d’ora in poi sarà il campo a parlare per noi, quindi… sotto a chi tocca!!!

Polo

AVVISO SPORTIVO CALCISTICO MASCHIO

Vi ricordate il vecchio sport maschio che rendeva fieri noi Fraccarotti d’annata? Si, proprio il vec-chio “giuoco del calciuo” (cit.)Quello sport in cui ventidue ragazzotti gagliardi e pimpanti inseguono una palla di cuoio che rotola, cercando di spingerla nella porta avversaria utilizzando solo i piedi. Se siete degli ex Fraccarotti, stringete tra le mani questo succulento numero di VdC , vi ricordate ancora di questo sport e non vedete l’ora di ripraticarlo con i vostri vecchi compagni di collegio al-lora è arrivato il momento! E’ arrivato il momento di tirare fuori dal ripostiglio scarpette a tacchetti, parastinchi, ginocchiere, calzoncini giarrettiere e tirapugni. Torna l’amichevole Ex Collegiali Vs Fraccaro Calcio!!! Noi ex di una certa epoca, lo si sa, siamo particolarmente affezionati alla squadra di calcio e alle sue impre-se, vogliamo quindi tastare con mani e piedi la reale consistenza del nostro team servendoci di vecchie glorie, fallacci, pestoni e gioco maschio d’altri tempi. Stiamo cercando di organizzare l’incontro amichevole per l’11/03/2011 presso l’impianto sportivo Mascherpa…preghiamo tutti gli ex interessati di comunicare la propria disponibilità a Carlo Polo o a Paolo Agosti. Cercheremo comunque di avvisare tutti per la buona riuscita dell’evento.

Un ex collegiale.

*Concorso Bonus: come da tradizione, anche in questo numero compare l’immancabile faccina di Bidello, ma stavolta è molto più difficile scovarlo. Al primo che ci riuscirà andrà in premio uno squirting toy esclusivo. (Esselunga cam. 59)

Verde: GLI SCRITTORI RITROVATI. Dopo un lungo periodo di vacche magre le punzecchiature del direttore e dell’art director hanno final-mente fatto scattare una

reazione d’orgoglio collegiale: i contributi sono arrivati sia dai soliti noti che da un paio di volti nuovi. Il giornalino è l’espres-sione di tutte le voci di questo collegio: quando sono in molti a cantare la redazione può dire di avere raggiunto il suo scopo. Bravi ragazzi. VI VOGLIAMO COSI’.

Giallo: SBIRULINO. Il leguleio minorenne scatena tutta la sua o m o s e s s u a l i t à (scarsamente) repressa alla partita contro il Cardano: un tripudio di

urla femminee, capezzoli turgi-di e carezzati a ogni minimo stimolo. Certo, erano molti i precedenti dubbi, ma questa ultima scenata rischia anche di offuscare la reputazione fracca-rotta. Certe cose falle solo in camera con il tuo orsetto. SCO-STUMATA.

Rosso: SCECCUDURU. Il fraccarotto più manzo che c’è rimorchia uno più manzo di lui. Il fa-giolo Taurino si rende ridicolo dimenandosi

come un insaccato sul cubo in compagnia di una gentile don-zella dotata di pomo d’Adamo. Fortunatamente le sue sembian-ze bovine e la sua fragranza “Eau de Agliò” gli permettono di salvare il culo. M’ARRAZZO COL TRANS

Spento: EZIO & OSTREGA. Intendiamo-ci: non è che potete ve-nire dai redattori con aria da cani bastonati e men-zionare “casualmente”

che in tanti anni di collegio non avete mai ricevuto un semaforo; il cazzo di semaforo ve lo dovete guadagnare sul campo, non tra-mite raccomandazione e/o corru-zione. Andate, e siate stupidi. MENDICANTI

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Lo so che vi stavate chiedendo dove fosse finita la banda del ber ber plinio (n.d.r. ma anche no!). La verità: è successo un fatto assai strano! Polo era venuto in Marocco non per una vacanza! Era scappato dall’Ita-lia perché accusato di aver partecipato ad un Bunga Bunga organizzato dal capo ma-fioso milanese Nicola Mamo! Comunque, dopo essersi nascosti tre mesi nel deserto m a r o c c h i n o (Mex e Ostrega avevano trovato un unico passa-tempo: sculaccia-re il salentino!), i quattro Fracca-rotti si rimettono in viaggio. Papà Mex, mamma Ostrega, cumma-re Mimmo e Po-lo, approdano ad Essaouira! Come descriverla: “la bella addormen-tata”, “la città dei venti”! Ora immedesimatevi… Siete di nuo-vo nel 2010, il 29\7\2010! Scendete dall’autobus e una puzza di pesce nausean-te vi si attacca ai peli del naso! Quasi a li-vello della miglior pescatio! Vi incammina-te su una strada in cerca di alloggio ed aria meno pesante, ma qualcosa attira la vostra attenzione. Siete giunti su una grossa piaz-za che dà su una scogliera, tutto a livello del mare, il paesaggio è qualcosa di fanta-

stico: alte mura con cannoni puntati sull’o-ceano, torri e hashishcake vi inebriano la vista. Decidete di fare un giro verso la spiaggia e vi fermate per un bagno. Enormi distese di sabbia sono state trasformate in campi di calcio. Eccola... Lo so che sta sa-lendo… Sì è proprio lì, nella vostra testa!!! Una grossa scimmia che gioca a calcio è l’unico pensiero fisso! Vi buttate in una

amichevole inter-nazionale che vi vedrà difendere il vostro orgoglio di Italiani. Tran-quilli comunque, nel nostro viag-getto hanno gio-cato anche Polo e Ostrega e abbia-mo vinto. Dopo un bel tuffo rin-frescante vi in-camminate di nuovo in cerca di un ostello. La strada principale

è una continua sagra, tante bancarelle ric-che di spezie e cibo da fare impazzire la gola di Sceccuduru, negozi stravaganti e officine di nomadi berberiani pronti a spil-larti tutti i soldi. Ma questo non vale per Mex, lui ha fatto il contrario, con strani versi siculi è riuscito a farsi fare una cena tipica in una casa tipica di un povero ma-rocchino. Comunque la medina è stupenda, molto meno caotica di Marrakech, vicoli

stretti e bui capaci di esaltare le fantasie più masochiste (anche di Tommaso!). Fi-nalmente dopo estreme ricerche giungete in un posto caloroso e accogliente: la Casa di Carlo (si pensa fosse un vecchio Bordello dove, il nostro caro Polo, nascondeva le sue mogli illegittime). Dopo esservi siste-mati e rinfrescati, prendendovela comoda, attendendo che la doccia si liberi sorseg-giando tè alla menta e fumando strani cosi con strane teste e immaginando strani dra-ghi cavalcati da strani Billy alieni, uscite a cena. Vi recate dal rozzo in piazza. Il sole sta tramontando, il passeggio è vivace, il mare canta, lo stomaco brontola. Dopo innumerevoli piatti a base di pesce fresco siete k.o. Chiedete il conto e restate sbalor-diti: 5 euro a testa! Roba da leccarsi i baffi e nessun fenomeno strano post-digestivo fuoriuscito dal vostro corpo! La notte cala, la luna sale, il vento spinge, la gente fa fe-sta sul corso. Strani tipi, strane facce, stra-ne reincarnazioni di Bob Marley. Dopo esservi dati alla pazza gioia il sonno chiama e si va a dormire, ma prima l’immancabile bomba della buona notte sul terrazzo sotto un tetto fatto di stelle (citazione dell’uni-verso del preso male Ostrega). P.S. : Mex durante quel pomeriggio ha adottato una bambina, voleva essere mam-ma! Ostrega invidioso! Cosa succederà? P.P.S. : non so quando tornerà questa ru-brica, scrivere mi fa sentire stupido!

Mimmo

L’americano medio

Berber Plinio

Ore 7,30. “Driin” - suona il telefono, è il Manzo che mi chiama per preparare la cena. “Abbiamo un nuovo ospite” – dice – "Tommy, il ragazzo americano appena arrivato alla 67". Dopo i soliti preparativi, diretti sapientemente da mamma Sceccu, è pronta la cena. L’ospite viene obbligato a stare a capotavola, come per dire, stasera paghi tu... Ma lui non lo sa ancora! La bar-riera linguistica si fa subito sentire, l’ame-ricano parla solo in slang, Patrizio sa ben poco di inglese e quel poco che sa lo pro-nuncia talmente male che pare arabo, Esse che al posto di aiutarmi a capirlo fa battute in romanaccio stretto (difficili da capire in qualsiasi situazione) e i due "polentoni" Pietro e Sceccu-manzo che per farsi com-prendere meglio, parlano sì in dialetto, ma scandendo e urlando le parole, logicamen-te sperando di facilitarne la comprensione. Per fortuna la tavola parla da sola, tra urla e pomodori sott'olio si crea l’atmosfera.

Tommy che all’inizio sembrava spaesato si scatena in continue fotografie, tipo cinese impazzito, in particolare alla scatola di pomodori, l’ha conquistato. Manca però il tocco finale: l’alcool. Il nocino casereccio fa al caso nostro, l’ospite sembra gradire ma

lo gusta dolcemente come non si dovrebbe fare. Pietro all'inizio lascia correre questa scena poco maschia, ma dopo poco esplo-de e decide che è il momento di educare il

suo ospite. “L’alcool si beve cosi!” dice al-zandosi in piedi e ,senza pensarci su, si cala di rigore il prezioso nettare, che per merito della maledizione del cuoco gli va di traverso facendolo tossire come un pi-vello. Tra Sbirulino che millanta le sue conoscenze sulle università americane e il rutto libero dei commensali che ormai la fanno da padrone, l’atmosfera diventa fa-migliare per il ragazzo dell’Arizona, che ha ormai capito dove deve andare per cena quando vuole metter su un paio di chili facili. Mamma Manzo ha un nuovo figlio da sfamare.

Flain

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GORAN IL TERRIBILE, il collegio visto dal terrazzo Cari lettori, bentornati. Chi segue questo appuntamento deve ormai avere notato una struttura comune a tutti gli articoli prece-denti: a una rapida introduzione dell’argo-mento trattato e a un’allusione umoristica ai molti difetti di Savini (c’è materiale per anni e anni) fa seguito una tirata sarcastica che tenta di portare alla luce uno degli aspetti più irritanti o patetici della vita col-legiale. La formula, finora, è risultata vincente: i lettori, nell’intervallo fra un articolo della Gazzetta e un video di Youporn, hanno di-mostrato di apprezzare il carico settimanale di umorismo dissacrante e attacchi all’auto-stima di svariati individui o gruppi interni alle mura del Fraccaro. L’autore di queste righe ne è rimasto piacevolmente sorpreso, specialmente considerate le reazioni alla sua precedente serie di articoli (recensioni di libri sconosciuti a tutti i Fraccarotti dotati di una vita sociale degna di questo no-me) che variavano fra un disinteresse acuto e attacchi di sbadigli capaci di dotare chiunque di una mascella più grande di quella di Alarico. L’unico problema della for-mula è che, dopo avere attac-cato le abitudini sessuali di Savini, i pokeristi, l’aspetto fisico di Savini, Foggia e le sue canzoni di Tiziano Ferro, Moviola e D’Artagnan, la moda di dubbio gusto di Sa-vini e infine la maledetta fe-sta di San Valentino, gli argo-menti interessanti iniziano a scarseggiare. Tuttavia, mentre chi scrive si tormentava le meningi alla ricerca di un tema interes-sante per questa edizione di Vdc una rapida rilettura degli articoli precedenti ha com-preso che il bersaglio più divertente era a portata di mano. Bastava avere a disposi-zione uno specchio. Questa settimana, quindi, Vdc è orgogliosa di presentarvi la descrizione obiettiva e priva di censure delle abitudini di quell’e-semplare vagamente umano affetto da bar-ba folta acuta e da “sindrome del preso ma-le” cronica che infesta l’antro contrassegna-to dal numero sessantacinque: il Derpus Goranicus. Animale schivo, il Derpus nel corso dei tre anni della sua permanenza in collegio ha stretto un rapporto di parassitismo nei con-fronti del ricercatore Luca Tagliabue, che si è visto costretto a fornire il pasto serale a questa creatura dalle abitudini tendenzial-mente solitarie. Altri tentativi di addome-

sticare il Derpus non sono stati coronati dallo stesso successo: ne sa qualcosa Giulio Savini, vittima dei ricorrenti attacchi sarca-stici di questo strano animale (il cui diritto di criticare l’abbigliamento altrui è molto dubbio). Solo Luca Rebecchi, Alessandro Greppi e pochi altri possono dire di avere assistito ai tentativi di evoluzione sociale del Derpus, passato dall’isolamento totale agli interven-ti sporadici e alle comparse dal nulla (come può attestare anche il vicino di camera dell’esemplare, Tommaso Pugliese). La natura solitamente silenziosa ed evasiva del Derpus non deve però indurre a credere che si tratti di un animale pacifico: l’anima-le è capace di attaccare a sassate (Angelo Talio, 2009) e a morsi (Davide Banti, 2011). Questi eventi testimoniano l’aggressività repressa e la tendenza alla reazione violen-

ta dell’animale, se sottoposto a stress psico-logici opportuni, come il contatto fisico, che questo strano soggetto ritiene fastidioso per motivi sconosciuti, su cui si sono inter-rogati vanamente gli psicologi Andrea Vio-lenza e Dario Maraglianza. La presenza di un anziano è, tuttavia, in grado di renderlo più mansueto, come te-stimoniano i molti esperimenti del ricerca-tore Carlo Polo che ha dedicato parte del suo terzo anno a escogitare modi per met-tere alla prova in maniera creativa le capa-cità di sopportazione dell’animale, dal ta-glio della barba all’interazione diretta con i libri della biblioteca. Il Derpus sta pian piano divenendo coccolosissimo, tanto che pare sia stato scritturato per rimpiazzare, nella pubblicità degli ammorbidenti, l’or-sacchiotto Coccolino. Ne sarà all’altezza? Di recente, tuttavia, la collaborazione a Vdc

e il mutamento di pelle del Derpus (che finalmente ha scoperto l’invenzione dei jeans, e saltuariamente, quella del rasoio elettrico) permettono ai ricercatori più au-daci di tentate di classificare l’animale nel gruppo “Nerd Studiosi” (data la quantità smisurata di conoscenze inutili e il numero di ore sprecate dal soggetto sui libri o su Megavideo, letteralmente intasato dall’atti-vità del Derpus). La mancanza di interesse per la parte ludica dell’attività nerd (videogame e giochi di carte) rende però la categorizzazione problematica, e il recente acquisto di un giubbotto Woolrich di secon-da mano ha indotto ricercatori come Rosa-rio Massaro a dubitare della natura di nerd dell’animale. La completa mancanza di mu-scoli e l’incarnato tendente al pallido, non-ché i pochi accenni a una vita sociale al di fuori del collegio (misteriosa persino per il

Derpus stesso) inducono i più ad accettare l’idea che si tratti di un nerd anomalo. L’habitat dell’animale, un tempo comprendente la sala computer (fatto che giustifica il suo nome, una dedica all’o-riginale Derpo, abitante assi-duo di questa sala) si è oggi ristretto alla sua stanza, an-che se non è raro trovarlo mente si aggira per i corridoi senza meta (creando inquie-tudine in chiunque abbia la dubbia fortuna di incontrar-lo). Informazioni recenti indica-no che il Derpus potrebbe abbandonare il collegio in un futuro non troppo remoto: con le sue doti linguistiche e la sua miniera di conoscenze inutili gli sono aperte le pro-

mettenti carriere di collaudatore di Trivial Pursuit o di traduttore di scritte nei bagni pubblici. Appare possibile, però, che ci deb-ba toccare di sopportarlo e assecondarlo almeno per altri due anni. Ci auguriamo almeno che la sua presenza si riveli utile almeno per spaventare le matri-cole durante la pescatio, compito che il Derpus ha assolto, quest’anno, con estrema competenza.

Goran

Un rarissimo fotogramma del Derpo del Borneo meridionale

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Scriverò perché... ... perché se Splendid intima di farlo, stret-ta tra le dita una sigaretta accesa, mentre ampie volute di bianco fumo si partono dai suoi alveoli, “Perché sì, oggi ho proprio voglia di fumare”, espressione che realizza una sintesi estrema di vizio e leziosità, no, allora non puoi proprio dire di no. A testi-monianza di ciò, eccomi qui, seduto da-vanti al computer a battere questa fila di parole che a poco a poco si allunga, trasci-nata dall’indolente flusso dei miei pensie-ri, i quali, infatti, tornano inevitabilmente lì: di cosa parlo? Pen-so e ripen-so, ma nul-la mi viene in mente. Ad un trat-to, però, l’illumina-zione, ab-bac inant e come il sole a mezzodì: s c r i v e r ò proprio del n o s t r o amato (?) d i r e t t o r e . Perché, cari lettori, in fondo in fondo tutti si sono chie-sti almeno una volta, benché restii ad am-metterlo, chi sia Splendid, quale possa essere la chiave di lettura di questo radical-chic dai tratti intellettuali che si richiama-no pretenziosamente a quelli di un dandy vittoriano. L’intento di questo articolo, perciò, vuole essere quello di sanare ogni vostro dubbio. Mi asciugo, dopo un bagno di estetica, una spruzzata di capriccio e via, mi precipito, forte di tanta catarsi, ad affrontare siffatta impresa. Di nuovo un macigno si accolla al mio intuito, che stra-mazza rovinosamente al suolo dell’incom-prensione: troppo ardua è la sfida. Le ra-gionate esperienze a nulla servono, quale può essere il nesso, ad esempio, tra “il fu-matore della domenica”, “il monopattino” e “la doccia-sauna”? Come può l’intelletto, senza aiuto, abbracciare non solo queste realtà, ma altre ben più inaccessibili? Una luce, repentina, quale spada di giustizia e verità squarcia le tenebre dell’ignoranza, e si posa sul mio capo: stando coi piedi per terra, diciamo che ci giunge in aiuto la letteratura, chiamiamola così, perché dire che ho pescato un “Su di me” su Netlog, profilo di Carlo De Grazia, mi ripugna for-temente, è sfacciatamente prosaico e pate-ticamente risibile*. Ne riporto i tratti sa-lienti: “Sono Carlo, l'andatura preziosa e ricercata ed il linguaggio scelto sono i miei hobby. Ripensando ai momenti in-

tensi che hanno segnato la mia vita, mi sembra di sfogliare “Il ritratto di Dorian Gray”. [...] Credo in Dio, penso che la fede sia un bisogno fondamentale dell'uomo e il riflesso della mia immagine nello spec-chio non solo conferma questa mia con-vinzione, ma confuta ogni mio scettici-smo. Le mie giornate trascorrono serene nella contemplazione dell'essenza divina e la mia camera è il luogo perfetto per simi-li meditazioni, dato che ritengo che cono-scere me stesso sia il modo migliore per

rimanere in contatto con la Trinità. Tal-volta risulta necessario che io mi chiuda in bagno per ore a prendermi cura del mio corpo, per libe-rarmi dell'in-fondato timore di essere ina-deguato all'In-finito. Amo il sesso, il mio io ricerca me stesso e realiz-za una perfetta

fusione delle mie facoltà sensoriali, le quali possono così raggiungere le soglie della vera conoscenza e sublimarsi dal finito. Mi piace provocarmi e stuzzicar-mi.” Poche righe di un rigore assoluto, una pregnanza degna della miglior oratoria, una retorica sublime: ma soprattutto, è lui che ci viene incontro e si rivela a noi. Ora sì che possiamo possederne la mente, i pensieri, le emozioni: Splendid ci dona parte di sé, perché noi possiamo compren-derlo. Grazie per aver capito il nostro smarrimento ed averci mostrato la via.

Cazza *[N.d.R.: il Direttore coglie l’occasione per ricordare ai propri lettori/ammiratori che creare falsi profili sui social network costi-tuisce reato di sostituzione di persona, punibile con la reclusione fino ad un anno. Se l'autore dell’illecito pubblica inoltre frasi offensive che possano ledere la repu-tazione, può configurarsi anche il reato di diffamazione aggravata. Alla responsabili-tà penale, poi, si aggiunge quella civile. Buona giornata.]

Un’immagine di repertorio del Direttore

Volevamo scrivere una didascalia bril-lante, ma i fumetti di Caminiti sono così desolanti che abbiamo rinunciato. Il supporto cartaceo è proprio quello che sembra. Enjoy.

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IGOR “IL MULO”

SCECCU “MANZOTIN”

EZIO “CASUALE”

ALARICO “DELTOIDE”

NADAL “BOLIVIA KID”

PIETRO “POMPETTA”

BANTI “KAYAK”

?

BATISTA “IL MULATTO”

EZIO “CASUALE”

NADAL “BOLIVIA KID”

BANTI “KAYAK”

BATISTA “IL MULATTO”

Voci di Corridoio

Il settimanale fraccarotto

Direttore Responsabile

Carlo De Grazia

Art Director Tommaso Pugliese

Redazione

Massimiliano Pizzonia Patrizio Di Carlo

Andrea Marcobelli

S c o n t r i d i t i t a n i Secondo round per il torneo preferito dai trans della festa di economia. Dopo alcune eliminazioni eccellenti (e altre meno) la corsa per la cintura comincia a farsi più chiara: chi si aggiudicherà il titolo?

La redazione

BATISTA VS. BANTI (71,9 % - 28,1 %) Il toscano dalla parrucca bionda invita il chalabbhreshe dallo scroto elefantiaco per offrirgli un brunello delle sue terre, spe-rando di approfittare dell’effetto sbronza per attaccarlo alle spalle con una pagaia uncinata. Ma da bravo scienziato politico Banti ha fatto male i suoi conti: il primo sorso della bevanda alcoolica trasforma l’Orlando nazionale nella versione terrona dell’Incredibile Hulk: con una mano solleva Banti fino al soffitto e con l’altra gli annoda le gambe al lampadario, per poi usarlo come punching ball improvvisato fino al distacco della testa.

EZIO VS. NADAL (20,7 % - 79,3%) Lo scontro si preannuncia epico: un testa a testa tra il biondo genovese e l’indio valdostano; mare contro montagna, braccia contro gambe, stupido contro scemo. Ma i pronostici vengono disattesi: la sfida di sguardi degenera ben presto in un duello sonico, mentre i “DEHE!” e gli “YEHO!” risuonano nel corridoio di economia. Le orecchie di Nadal sono però protette dai lunghi capelli da bimba koreana, così Marredda può dare libero sfogo alla sua voce tenorile. I decibel si alzano a livelli vertiginosi, rompendo i timpani di Ezio e modificando le sue onde cerebra-li: Ezio diventa improvvisamente intelligente e capisce che la violenza è per le bestie, rinuncia a combattere e si ritira ad una vita di contemplazione.

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Avviso Fraccarotti belli e brutti, sballati e assetati di cultura, vi annuncio con grande gioia che io, il vostro caro eleno, e gatto gatelli abbiamo messo in piedi un cineforum su uno degli sceneggiatori più acclamati del momento, Charlie Kaufman. Vi invito tutti alle proiezioni, introdotte da giova-ni critici e studiosi di cinema. Ne approfitto per ringraziare pubblicamente il duca Giorgio Montolivo, è solo grazie alle sue attenzioni e alla sua famosa precisione che è stato possibile cominciare questa mia avventura.

Eleno

Appuntamento al cinema a cura di Monto

I film fino al 10 marzo

>> martedì 1 marzo <<

"THX 1138" di George Lucas (1971)

RadioAut, ore 21:30. Ingresso libero.

>> giovedì 3 marzo <<

"THE HURT LOCKER" di Katherine Bigelow (2008)

Cinema Corallo, ore 21. Ingresso: 5 euro.

"VIDEODROME" di David Cronenberg (1983) SpazioGiovani Broletto, ore 21:30. Ingresso

libero.

>> martedì 8 marzo <<

"THE COMMITMENTS" di Alan Parker (1991) RadioAut, ore 21:30. Ingresso libero.

>> giovedì 10 marzo <<

"INSEPARABILI" di David Cronenberg (1988) SpazioGiovani Broletto, ore 21:30. Ingresso

libero.

Le vignette di Elia Torna in attività il vignettista più in voga tra le api pavesi. Protagonista di questa nuova serie di caricature a tema Guerre Stellari, una compa-gine di vecchie glorie fraccarotte. Apre le danze un golgiano d’altri tem-pi, in versione Chewbacca.

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SAPEVÁTELO

Per questa settimana vi propongo un indovinello che non è tanto matematico quanto sembra. Se avete una normale scacchiera da 64 caselle e 32 tessere del domino, supponendo che le tessere siano grandi quanto due ca-selle della scacchiera adiacenti, ci sono milioni di possibili com-binazioni per ricoprire la scacchiera.

La domanda è questa: togliamo le due casel-le opposte della scacchiera (ad esempio quella in alto a destra e quella in basso a sinistra). Quante sono adesso le possibili combinazioni per ricoprire la scacchiera con 31 tessere?

GLI INDOVINELLI DI BARISELLI

BIMBI MINCHIA

Esselunga è riu-scito a infinoc-chiarvi: l’elmetto delle ESSE ESSE, il nano più cuc-cioloso che ci sia e la Piramide di C a i o C e s t i o (troppo facile indovinare Roma dal Colosseo) erano indizi lam-panti. RITENTA-TE, SARETE PIÙ FORTUNATI.

“FRACCAFORUM”

Atto 1°: Azione di rivendicazione.

Il mio cliente Billy sballo (MQM), chiede, invocando l’art. 948 del cod.civ., la restituzione

del suo”Bong”, costato 26€, importo misero rispetto all’entità del danno morale subito.

Il bong in questione fu saggiamente sequestrato, in seguito ad accordo con il mio cliente,

dagli imputati C.P. e M.M,. per consentire al mio cliente di affrontare una fondamentale

sessione d’esame in modo soddisfacente. Al sorgere di tale accordo fu fissato come termi-

ne per la restituzione il giorno seguente alla fine della sessione d’esame invernale.

Oggi 28/02/2011, data della scadenza del termine stabilito, il Sig. Billy Sballo si è vista

rifiutata la restituzione del suo “amato e venerato” Bong, oggetto molto importante ai fini

della sua incolumità, in quanto mezzo utilizzato per raggiungere la pace interiore, il

“Nirvana”.

Sulla base di quanto dichiarato e in forza della procura conferitami, chiedo che sia fatta

giustizia appellandomi alla buona fede dei Sign. C.P. e M.M.

Sig.Billy Sballo MQM Tentato Avv. Juara Chi l’avrebbe mai detto che Patrick da piccolo non era tanto preso male, col tempo è peggiora-to… Questa settimana una foto vintage che lascerà sorpresi in molti.