Numero 10 LUGLIO-AGOSTO 2011 “20 gennaio” · marco – Vino Veritas – Macelleria Capuano –...

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Anche quest‟an- no, a Caltavutu- ro si terrà la se- conda edizione della Festa del Circolo Arci “20 Gennaio”- Presi- dio di Libera, momento di analisi politica ma anche luogo di espressione culturale e musi- cale che vede la partecipazione di esponenti del mondo politico e associativo regionale e locale. La festa quest‟anno si svolgerà in tre giornate tematiche (26 – 27 – 28 Agosto), ricche di incon- tri, dibattiti e spettacoli musicali, con la possibilità di poter visitare stand, mostre e poter assaggiare della buona gastronomia. Con questa nostra festa, voglia- mo continuare un percorso ini- ziato un anno fa, con la creazio- ne del nostro Circolo Arci. In questa nostra Caltavuturo, luogo simbolo di tante battaglie voglia- mo provare a coniugare passato, presente e futuro, innovare la politica e innovarci nelle nostre pratiche, ricercare nuovi linguaggi, nuove formule e nuove idee. Vo- gliamo confrontarci e relazionarci con tutti coloro che in questi anni hanno sognato insieme a noi un società diversa, vogliamo partire dal basso per costruire un nuovo pro- getto di cambiamento, mettendo a valore i rinnovati riferimenti cultura- li, memoria condivisa, rielaborazioni dei concetti appartenenti alla cultu- ra storica del mondo progressista e le varie prospettive di cambiamen- to. BUONA FESTA A TUTTe/i CIRCOLO ARCI IN FESTA “20 gennaio” Numero 10 LUGLIO-AGOSTO 2011 Notizie di rilievo: CIRCOLO ARCI IN FESTA GRIDA DALLA TERRA FOTO SPETTACOLO 8 NOTTE BIANCA: RICON- FERMA E SUCCESSO CIO’ CHE E’ STATO E’ STA- TO DIARIO DI UN GIORNO IN UN PARADISO NATURALE INTERVISTA A DON GAL- LO PER PASSARCI IL TEMPO ORGANO DI INFORMAZIONE DEL CIRCOLO ARCI DI CALTAVUTURO - PRESIDIO DI LIBERA

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Anche quest‟an-no, a Caltavutu-ro si terrà la se-conda edizione della Festa del Circolo Arci “20 Gennaio”- Presi-dio di Libera, momento di analisi politica ma anche luogo di espressione culturale e musi-cale che vede la partecipazione di esponenti del mondo politico e

associativo regionale e locale. La festa quest‟anno si svolgerà in tre giornate tematiche (26 – 27 – 28 Agosto), ricche di incon-tri, dibattiti e spettacoli musicali, con la possibilità di poter visitare stand, mostre e poter assaggiare della buona gastronomia.

Con questa nostra festa, voglia-mo continuare un percorso ini-ziato un anno fa, con la creazio-ne del nostro Circolo Arci. In questa nostra Caltavuturo, luogo simbolo di tante battaglie voglia-mo provare a coniugare passato, presente e futuro, innovare la politica e innovarci nelle nostre

pratiche, ricercare nuovi linguaggi, nuove formule e nuove idee. Vo-gliamo confrontarci e relazionarci con tutti coloro che in questi anni hanno sognato insieme a noi un società diversa, vogliamo partire dal basso per costruire un nuovo pro-getto di cambiamento, mettendo a valore i rinnovati riferimenti cultura-li, memoria condivisa, rielaborazioni dei concetti appartenenti alla cultu-ra storica del mondo progressista e le varie prospettive di cambiamen-to.

BUONA FESTA A TUTTe/i

CIRCOLO ARCI IN FESTA

“20 gennaio” Numero 10 LUGLIO-AGOSTO 2011

Notizie di rilievo:

CIRCOLO ARCI IN FESTA

GRIDA DALLA TERRA

FOTO SPETTACOLO

8 NOTTE BIANCA: RICON-

FERMA E SUCCESSO

CIO’ CHE E’ STATO E’ STA-

TO

DIARIO DI UN GIORNO IN

UN PARADISO NATURALE

INTERVISTA A DON GAL-

LO

PER PASSARCI IL TEMPO

ORGANO DI INFORMAZIONE DEL CIRCOLO ARCI DI CALTAVUTURO - PRESIDIO DI LIBERA

“20 gennaio” ORGANO DI INFORMAZIONE DEL CIRCOLO ARCI DI CALTAVUTURO

Pagina 2

2 edizione FESTA CIRCOLO ARCI “20 GENNAIO”

Caltavuturo 26 – 27 – 28 Agosto

Con il patrocinio di

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Nieri – AM Supermercato – Tabacchi Musca – Forgia Comella – Ferramenta Di Carlo – Elettronix – Faxiflorida

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marco – Vino Veritas – Macelleria Capuano – Macelleria Granata – La Sfiziosa – Tabacchi Via Riscossa –

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Design – Cybertech - Fantasy Garden – Crocco d’oro ristorante – Bar Capuano – Briciole di Pane – Panificio Di

Nieri – Art. da Regalo Prinzivalli – Autoscuola Allegra – Panificio Di Bauda – Meleam

TÜV Italia, ente di certifica-

zione, ispezione e formazione

CIRCOLO ARCI 20 GENNAIO

“20 gennaio” ORGANO DI INFORMAZIONE DEL CIRCOLO ARCI DI CALTAVUTURO

Pagina 3 GRIDA DALLA TERRA: UNA STORIA (MAI) DIMENTICATA. UNO SPETTACOLO DI OMBRE A CURA DEL CIRCOLO

ARCI DI CALTAVUTURO

L‟overture “quartiere letterario”, nella quale a spiccare sono stati giovani interpreti, musicisti e scrittori locali, incred ibil-

mente apprezzato il teatro delle ombre che ripercorreva le nefaste vicende del 20 gennaio 1893, ha anticipato la notte bianca di Caltavuturo. Anche quest‟anno, l‟evento clou dell‟estate caltavuturese ha riscontrato un successo, in termini

di qualità e di afflusso turistico, straordinario.

“La scelta della notte bianca – spiega l‟Assessore alla Cultura e allo Spettacolo Massimiliano Cerra – è determinata dalla convinzione che, consapevoli della bellezza del nostro paese, è importante ed utile creare appuntamenti che rie-scono a dare una luce magica ai luoghi di Caltavuturo e che creino economia turistica e culturale. Siamo riusciti a ri-proporre questo nostro evento, il primo in Sicilia - continua Cerra – grazie anche alla capacità dell‟Amministrazione di raccogliere, al cospetto della qualità e della serietà del prodotto, finanziamenti esterni al bilancio comunale. Ci ritenia-mo soddisfatti per la presenza di migliaia di persone, residenti e non, che come ogni anno, dimostrano il loro affetto per questo „nostro‟ bellissimo paese.”

L‟appuntamento della notte bianca, ormai diventato un punto di forza per la celebrazione della bellezza del paese madonita, ha ospitato gente da ogni parte della sicilia che ha potuto assistere, agli eventi in programmazione, dal tra-

monto fino all‟alba. Lo start lo ha dato lo spettacolo teatrale alla cui regia c‟era l‟attore Mario Pupella, si è proseguito

con lo spettacolo dei pupi, con le grintose musiche di Rino Gaetano in piazza Emanuela Loi a cura della Lizard‟s Band ed in contemporanea, all‟altro capo del paese, lo swing di Max Potamo ha infiammato le gambe e i piedi degli spettato-

ri. C‟è stato spazio per il romanticismo e la spe-ranza, alle dodici in punto trecento lanterne

sono state lanciate in volo da piazza San Fran-cesco che ha ospitato, successivamente, il sug-

gestivo spettacolo di danze acrobatiche degli

acrobaticircus. Tra musica, artisti di strada e luci tricolori si è passati al cabaret di Nanfa e

Pandolfo e alla discoteca in piazza. La notte bianca è proseguita con il concerto di Mario

Incudine che ha mandando in delirio migliaia di

spettatori. L‟estrazione della lotteria ha asse-gnato i premi in palio ed ha anticipato la perfo-

mance degli Disamistrade che hanno rievocato lo spirito di Fabrizio De André nella location dei

mannari. Alle sei ricotta fresca e cornetti hanno chiuso la notte bianca di Caltavuturo ed aperto

un altro giorno, nella speranza di ritrovarsi il

prossimo anno. MASSIMILIANO CERRA

8 NOTTE BIANCA: LA RICONFERMA E IL SUCCESSO

All‟interno della suggestiva atmosfera del quartiere

Letterario, manifestazione che ogni anno l‟Amministra-zione Comunale svolge, coinvolgendo artisti e giovani

locali, il circolo Arci “20 gennaio” ha messo in scena un originale e divertente spettacolo di ombre riguar-

dante la strage di Caltavuturo del 20 gennaio 1893.

Con passione e tenacia i ragazzi del circolo Arci hanno scritto ed elaborato interamente il copione che hanno

messo in scena durante la serata del 12 agosto. La performance è stata molto gradita e apprezzata dal

pubblico presente, e rappresenta sicuramente un pun-to di partenza per la creazione di una compagnia del

teatro delle ombre, nuova forma artistica per veicola-

re messaggi ed emozioni.

ANTONINO MUSCA

CIO CHE E’ STATO E’ STATO

“20 gennaio” ORGANO DI INFORMAZIONE DEL CIRCOLO ARCI DI CALTAVUTURO

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Una premessa: anche se gli esempi sono tratti dal caso ita-

liano, raccolgono suggestioni che probabilmente hanno tro-vato motivo si sviluppo altrove. Suggestioni, appunto: non

ne saranno infatti seguite tutte le implicazioni. Dalle lotte degli studenti, ai casi

Pomigliano, Mirafiori,

ai referendum, al movimento No -

Tav... appaiono con-tinuità ed affinità,

oltre che nell‟origine da un processo che

vede il tentativo di

affermazione di un nuovo paradigma

socio-economico, in aspetti specifici: crisi

delle forme di rap-

presentanza e l‟im-porsi dell‟ideologia del bene supremo e “comune” che deve

ad ogni costo essere difeso, ideologia sintetizzabile dal re-frain “ per il bene del Paese”. Segue, conseguentemente, la

retorica sulla violenza che mira a spaccare i movimenti ed a smorzarne, attraverso la pressione del mainstream, le forme

meno controllabili di quelle ormai ben integrate del corteo

urbano, liquidabili sempre dal plauso registrato dell‟opposi-zione e dal “si tratta di pochi strumentalizzati” della maggio-

ranza. Una terza evidenza è la crisi della forma sciopero co-me oggi è ancora concepita, come fanno notare A. Fuma-

galli e C. Morini nell‟articolo “Quando la macchina dei santi

si mette in marcia”. Anzicchè sull‟origine di tali crisi, da ri-cercarsi probabilmente nelle crisi e ristrutturazioni degli anni

‟70 fino agli anni ‟90 (crisi irreversibile del paradigma taylori-sta - fordista, delle politiche keynesiane... fino alla socializ-

zazione della finanza che ha “sussunto” interi settori come la

previdenza sociale ed al divenire del capitale “potenza finan-ziaria di captazione del plusvalore socialmente prodotto” -

T. Negri) due considerazioni sull‟ aspetto “ ideologico”. Nessuno dei partiti politici è riuscito in questi anni a racco-

gliere le istanze dei movimenti, anzi tutti hanno costituito un fronte compatto, al di là delle apparenze e delle retoriche: si

prenda, per esempio, la continuità “bipolare” delle politiche

attuate di fronte al processo di aziendalizzazione dell‟univer-sità, partito dall‟altra sponda dell‟Atlantico (Bayh-Dole Act

1980) e fattosi più evidente su questa dopo il Bologna Pro-cess (1999); “aziendalizzazione”, termine che descrive non

solo l‟aumento degli investimenti privati (in Italia poi ancora

più limitati che altrove) ma una tendenza a funzionare se-condo i parametri della corporation. In questo modo salta la

dialettica pubblico - privato, in quanto(New Public Manage-

ment, ad esempio , anni ‟80) l‟introduzione di criteri come la

competizione per l‟allocazione delle risorse, la soddisfazione dei “consumatori” trasformano enti statali secondo i criteri

di istituzione privata. In Italia convivono forme e tempi di-versi: rapporti feudali, il “parataylorismo dell‟intensificazione

di ritmi della produzione dei saperi” (G. Roggero), con le

logiche di consegna just in time dei laureati al mercato, per la verità più una tendenza che un effetto constatabile. Cam-

bia anche la figura dello studente, con la confusione dei li-miti biografici di formazione e lavoro, spariscono dalle piaz-

ze temi come meritocrazia(era ora!!) e la difesa del pubblico tradizionalmente inteso. Le questioni Fiat possono essere

assunte ad emblema delle difficoltà dei sindacati nel farsi

portavoce della protesta; i quali, oltre ai casi limite dei sin-dacati “gialli” , viaggiano in direzione, se non ostinata, am-

bigua e contraria( vedi sciopero col paracadute del 6 maggio o le recenti mosse della Cgil). Conclusione(provvisoria): le

forme politiche della rappresentanza appaiono incapaci di

comprendere le istanze dei movimenti e le pratiche, i tenta-tivi di mettere il sigillo su questi, riducendoli a moti antiber-

lusconiani, non funzionano. Tali forme tendono a ragionare, sia sul “pubblico” sia sul “privato” (TAV e debito - vd. inter-

venti di R. Sciortino - o vertenze Fiat) in termini di “bene” dello Stato, ente assoluto, metafisico ed astorico, ideologia

ancora forte sebbene lo stato nazione continui ad essere

inglobato di continuo in realtà geoeconomiche più vaste. Nonostante la continuità di movimento da Atene, Londra,

Tunisi... Corollario è poi l‟assolutizzare un concetto insepara-bile dalla misura: l‟essere moderato implica appunto un

“rispetto a che cosa?” che invece viene espunto, modera-

zione in assoluto. Tale moderazione è solo l‟estremismo del moderatismo, inteso come linea politica(con varie sfaccetta-

ture) di difesa dello stato reale. Da qui la retorica sulla vio-lenza che distingue violenza di contrabbando e quella del

monopolio di stato (la questione TAV qui è il caso più em-

blematico) nel tentativo di recintare frange di movimento, di cui non si fa parte, nella dicotomia del bipolarismo. Basta

un qualsiasi manuale di storia da Colombo a Napoleone per far crollare tale presunta metafisicità di un prodotto storico

formatosi parallelamente, in una prospettiva di lungo perio-do, all‟ascesa della forma di produzione capitalistica. Ne de-

riverebbe la liberazione dalla riverenza che si prova di fronte

al suo corpo fisico antisommossa come se di fronte a Dio e la consapevolezza, oltre la nonviolenza differenziale, del

diritto di resistere. Come, d‟altronde, insegnava Thoreau, che di certo non era un Black-bloc.

SALVATORE DI CARLO

” compagni vi dico che se vogliamo costruirci un futuro dobbiamo costruircelo con le nostre mani… vi dico che il nemico contro cui dobbiamo lottare non sono loro. i padroni,ma siamo noi stessi con le nostre paure che am-mazzano la speranza… non si nasce schiavi o padroni. io vi chiedo il coraggio…da soli non si cambiano le cose. ora è il momento di decidere” Pacido Rizzotto ucciso dalla mafia il 10 marzo 1948

“Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni.” Eleanor Roosevelt

“Non chiederti cosa può fare il tuo Paese per te, ma chiediti cosa puoi fare tu per il tuo Paese” J.F.Kennedy

PENSIERI D’AUTORE

“20 gennaio” ORGANO DI INFORMAZIONE DEL CIRCOLO ARCI DI CALTAVUTURO

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DIARIO DI UN GIORNO IN UN PARADISO NATURALE L'estate oramai è agli sgoccioli ma, complice la latitudine,

da noi in Sicilia si prolunga almeno fino ai primi di ottobre regalandoci qualche settimana supplementare di mare e bel-

le giornate rispetto ad altre zone d'italia. In periodi come questi in cui tutti ci ritroviamo a fare i conti con la crisi eco-

nomica e con il salasso imposto dalla cura Tremonti, è co-

munque possibile ammirare posti incantevoli spendendo po-co e al contempo raccogliendo sensazioni e godendo della

vista di paesaggi non inferiori a quelli di altri itinerari esotici. Le mete in questione a cui mi sto riferendo sono quelle di

Alicudi e Filicudi, le più selvaggie delle isole Eolie. Partenza in aliscafo da Cefalù, andata e ritorno in giornata alla modi-

ca cifra di trenta euro. Così un sabato in compagnia della

mia ragazza e di un amico ci mettiamo in viaggio. Partenza alla 7.30; già il viaggio in mare ci ripaga dei soldi spesi,

quando l'aliscafo viene attorniato da un branco delfini che si divertono a fare acrobazie acquatiche sfruttando il moto on-

doso creato dal motore, La prima tappa è Filicudi, isola di-

chiarata patrimonio dell'umanità dall'Unesco. Estesa su una superficie di circa 10 kmq, abitata d'inverno da circa 300

anime (che decuplicano nella stagione estiva), si sviluppa attorno ad

un vulcano s p e n t o

( m o n t e

fossa delle Felci) e

gode dei c o m f o r t

a ppo r t a t i

dalla distri-b u z i o n e

dell'energia e l e t t r i c a

solo dal

1984. Do-po aver goduto della vista del maestoso faraglione attrac-

chiamo a Pecorini Mare. Il tempo di un caffè al bar e ci tuf-fiamo in un posto semisolato godendo di un mare limpido e

blu che solo il Mediterraneo eolico può offrire. Scogli e una distesa blu da una parte fichi d'india e palme nane dall'altra.

Nuotare negli anfratti e nelle piccole grotte naturali scavate

dal mare è uno spettacolo irripetibile che anche la puntura alle spalle di una medusa, non riesce a ridimensionare. Il

secondo posto in cui andiamo dritti è un centro di recupero per tartarughe marine, nei pressi del porto a circa 6k m da

Pe co r i n i

Mare. Ci fermiamo

a parlare con dei

b i o l o g i

r o m a n i , tutti vo-

l o n t a r i che mi

illustrano le foto e

mi spie-

gano le modalità di tutela e monitoraggio che compiono quotidianamente per la salvaguardia delle tartarughe, delfini

e squali. Sentire la passione che li muove è dir poco commo-vente. Prendo il numero di telefono per raccordarmi per far

parte della loro associazione e con grande sorpresa mi dico-

no che c'è la possibilità di poter fare alcune settimane di volontariato ed essere loro d'ausilio nelle attività. Compriamo

da loro dei souvenir da loro che vendono per autofinanziarsi e dopo un gelato, ingaggiamo Guido originario di Salerno ma

filicudiano d'adozione, geometra d'inverno e autista di d'e-state,per fare un giro panoramico dell'isola e ritornare alla

barca. Putroppo non c'è il tempo di recarci a Piana di Porto

in cui sono stati ritrovati reperti risalenti all'età del bronzo. Alle 14,30 prendiamo l' aliscafo e puntiamo dritti ad Alicudi.

Descritta dalle guide turistiche come un eremo naturale e silenzioso è addirittura ancora più selvaggia di Filicudi. Il

primo impatto è visivo e riguarda la contrapposizione tra il

blu del mare e il nero cupo delle scogliere. La vegetazione è pressochè assente e subito ci colpisce la sua forma conica e

l'assenza totale di strade asfaltate. Per i trasporti pesanti qui si utilizzano ancora i muli e gli asini. Con lo sguardo rivolto

alla sommità dell' isola, il Timpone, cerco di immaginare e

rivivere i tempi delle invasioni corsare saracene quando le donne proprio li venivano nascoste per sottrarsi agli stupri e

ai rapimenti. Farsi un altra nuotata è d'obbligo, nell'acqua trasparente e per niente affollata da turisti. Lipari, Panarea,

Vulcano, Stromboli e Salina sono fantastiche, ma Alicudi e Filucud sono molto lontane da quel turismo di massa e per

questo motivo sebrano promanare un fascino maggiore. Sa-

lutiamo l'isola all'imbrunire e ci godiamo il tramonto sull'ali-scafo per ritornare alla quotidianità ma ricchi di un'esperien-

za da ripetere.

FRANCESCO FUSTANEO

Sabato 3 settembre a ISNELLO sulle Madonie ritorna GIOVANNI ORTOLEVA eroe par-

tigiano trucidato da fascisti e nazisti a Salussola il 9 marzo del 1945. La sua è una storia straordinaria di un giovanissimo eroe che sceglie di morire con i suoi compa-

gni in nome degli ideali di giustizia e di libertà. Il 3 settembre sulle nostre montagne ci saremo tutti, delegazioni dei nostri circoli, delle ANPI siciliane, dei comuni a partire

dal comune di Salussola a rendere omaggio al partigiano. Vivremo un momento im-

portante del recupero della nostra memoria, della nostra storia.

ANCHE IL CIRCOLO ARCI “20 GENNAIO” DI CALTAVUTURO IL 3 SETTEMBRE SARA’ PRESENTE A ISNELLO PER COMMEMORARE LA SALMA DI UN PARTIGIANO MORTO NELLA GUERRA DI LIBERAZIONE E RESISTENZA AL NAZI-FASCISMO

IL 3 SETTEMBRE TUTTE/I A ISNELLO

“20 gennaio” ORGANO DI INFORMAZIONE DEL CIRCOLO ARCI DI CALTAVUTURO Pagina 6

DON GALLO: “ PER ME SONO SACRI IL 25 APRILE E IL PRIMO MAGGIO

Lo dico da vecchio prete che ha

vissuto dall‟inizio alla fine il ven-tennio del fascismo: la domenica è

sacra, ma pure il 25 Aprile non si tocca. E nemmeno il Primo Mag-

gio. Anzi, a sentire che a Roma

vogliono spostare la festa della Liberazione e quella dei lavoratori,

un po‟ prima o un po‟ dopo a se-conda del tornaconto, mi tocco io

per vedere se ci sono. Provate a dire a un francese (di destra o di

sinistra, non importa) di spostare

la presa della Bastiglia dal 14 lu-glio, sentirete cosa vi risponde.

Oppure pensiamo a un evento sportivo infinitamente meno importante: se Fausto Coppi o Gino Bartali hanno tagliato il

traguardo del Tourmalet di sabato, immaginiamo di spostare

d‟ufficio la data. Hanno vinto sì, ma di domenica. La storia non si può cambiare e nemmeno il calendario, se qualcuno

cancella la memoria o manipola il passato non so dove si possa andare a finire. E non è retorica o difesa delle ideolo-

gie: l‟Italia vera nasce nel giorno della Liberazione, alla Costi-tuente lavorarono insieme Giorgio La Pira che era un siciliano

trapiantato a Firenze, Aldo Moro pugliese, Emilio Lussu sardo,

Costantino Mortati calabrese. Si possono alterare gli avveni-menti del passato? No, non si può. E il 25 Aprile è la festa di

tutti. È giusto - aggiungo - anche fermare la scuola per un

giorno: per trovare il tempi di riflettere, approfondire, tra-mandare alle nuove generazioni il ricordo di ciò che è stato.

La politica della sobrietà e della lotta agli sprechi è giusta. Più che necessaria, indispensabile. Però non si può pensare che

le sorti economiche della nazione si salvino cancellando due

feste che sono alle radici della nostra storia e della Costituzio-ne. Io, da prete, quando lo Stato abolì dal calendario delle

feste civili la solennità cattolica del Corpus Domini ci rimasi male. Era una festa popolare e amata dal popolo, peccato

che cada al giovedì. Ma

il 25 Aprile è

una festa laica cristia-

na comuni-sta sociali-

sta repubbli-

cana, tutto in una volta

e tutto d‟un fiato, non

celebra solo la Resisten-

za ma la fine della più nefasta delle guerre. Non scordiamoci

il passato. E non svendiamolo. Perchè il Pil può dirci molto sulle condizioni di un Paese, ma la dignità conta molto di più.

PERCHÈ FIRMARE

"In un momento drammatico come questo,

con il Governo italiano commissariato dall'Eu-ropa, il Paese ha piu' che mai bisogno di un

Parlamento pienamente rappresentativo, ca-

pace di prendere decisioni impegnative ma condivise da tutti. Affidando la nomina dei

parlamentari a pochi capipartito, la legge elet-torale che chiamiamo Porcellum li ha separati

dai cittadini, facendoli apparire come una ca-

sta di privilegiati. Vogliamo impedire che la "legge porcata" sporchi anche il prossimo Par-

lamento: lo dicono in troppi da 6 anni, ma il porcellum è ancora lì. Firmate per consentire

al popolo di abrogarla. Firmate per ridare al cittadino il diritto costituzionale di scegliere i

propri rappresentanti attraverso i collegi uni-

nominali. Firmate per rafforzare e migliorare il sistema bipolare italiano e assicurare l'alter-

nanza politica, consentendo ai cittadini di sce-gliere i parlamentari e chi deve governare il

Paese."

PUOI FIRMARE LA PETIZIONE DURANTE LA FESTA DEL CIRCOLO ARCI

“20 gennaio” ORGANO DI INFORMAZIONE DEL CIRCOLO ARCI DI CALTAVUTURO

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Rubrica musicale in appendice al giornale con la quale poniamo all’attenzione dei lettori i testi di alcune canzoni di spiccato contenuto poetico, culturale e politico. Spazio curato da Antonino Musca

Rosa Balistreri Licata (Ag) - 1927-1996 . Inizia la sua carriera di cantante professionista in età matura, ponendosi in posizione mediana fra cantautrice originale ed esecutrice di revival, ripro-ponendo nei suoi spettacolo quel vasto bagaglio di canti appreso durante la sua infanzia, interpretando anche can-zoni popolari di varia provenienza.

Malidittu ddu mumentu

ca graprivu l‟occhi nterra

nta stu nfernu.

Sti vint‟anni di turmentu

cu lu cori sempri nguerra

notti e jornu. Terra ca nun senti

ca nun voi capiri ca nun dici nenti

vidennumi muriri!

Terra ca nun teni cu voli partiri

e nenti cci duni pi falli turnari.

E chianci chia…

Ninna oh!

Malidittu… tutti st‟anni cu lu cori sempri nguerra

notti e jornu.

Malidittu cu t‟inganna

prumittennuti la luci e a fratillanza.

SPAZIO CURATO DA

EMANUELE MUSCARELLA

Terra ca nun senti Di Rosa Balistreri

Il circolo è nato dalla pura follia di alcuni ragazzi che dopo aver maturato diverse esperienze in varie associazioni si met-

tono insieme e decidono di investire sul proprio paese, per

portare avanti progetti concreti e per contrastare la mancan-za di spazi sociali e culturali nella propria Caltavuturo.

L‟ARCI “20 gennaio” vuole essere un luogo ricreativo, un punto di incontro, di discussione e di elaborazione, per contribuire alla crescita del panorama culturale

ed artistico, alimentando anche la dialettica politica nella nostra Caltavuturo.

Il circolo è stato denominato 20 gennaio, una data storica e molto importante per tutta la nostra comunità, e rappresenta per noi un momento da valorizzare e da

far conoscere a tutti. Il 20 gennaio 1893 a Caltavuturo persero la vita tredici mani-

festanti di ritorno da un occupazione simbolica del demanio comunale, dove si erano recati insieme ai loro compagni per chiedere una tanto aspirata riforma

agraria e la divisone delle terre.

VIA VITTORIO EMANUELE, 53

Vi aspettiamo, le iscrizioni sono aperte per l’anno 2011

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ARCI CALTAVUTURO

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Per la realizzazione del giornale si ringraziano: