NUMERO 1 - veronadiabete.org · bete tipo 1 guarito ma si tratta di un LADA. In sintesi, attenzione...

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R ecentemente è stata presentata sui media (libri, internet, TV) da qualcuno, peral- tro non laureato in medicina, la storia di pazienti con diabete tipo 1 guariti con una dieta a basso contenuto di carboidrati (paleolitica) e l’uso di integrato- ri. Saremmo tutti contenti se si potesse guarire dal diabete tipo 1 ma non è così. Per ora non è così. E nemmeno in futuro dieta paleolitica (pochissimi carboi- drati, molte proteine) associata ad integratori a base di curcu- ma, zenzero, cannella, chiodi di garofano e pepe nero potranno far guarire dal diabete tipo 1. Ci vuole ben altro per contra- stare il processo autoimmune che distrugge le beta-cellule del pancreas responsabile dello svi- luppo di diabete tipo 1. E finora tutti i tentativi fatti per ottenere questo risultato sono falliti. Quello che è successo a questi pazienti con diabete tipo 1 ap- parentemente guariti (quelli mostrati in tv non sono gli unici e ad altri è successo durante re- gimi alimentari normali senza che utilizzassero una dieta in- sensata) è semplicemente l’essere entrati in una fase della malattia definita “luna di miele”. Una fase la cui lunghezza è assai va- riabile da soggetto a soggetto e che è tanto maggiore quanto più precocemente viene individuata la malattia. Oggi, considerando che molto più spesso di un tem- po si fanno esami di laboratorio, capita di trovare la glicemia alta in persone che hanno il diabete tipo 1 senza avere disturbi, con una anticipazione della diagno- si di anni rispetto a quello che succedeva in passato, quando la diagnosi era fatta in una situa- zione di severa iperglicemia e spesso di chetoacidosi. Oggi sappiamo che il diabete tipo 1 inizia anni (a volte mol- ti anni) prima del momento in cui viene riconosciuto per la presenza di iperglicemia. Il pro- cesso autoimmune che porta alla distruzione delle cellule che producono l’insulina nel pan- creas endocrino (cellule beta) dura molto tempo e la glicemia comincia ad essere decisamente alta solo quando queste cellu- le sono il 5-10% del totale. C’è però spesso un evento intercor- rente (infezione, trauma, stress psico-fisico, farmaci, ecc.) che, per un certo periodo di tempo, peggiora la secrezione insulinica e rompe un equilibrio precario fra insulina e ormoni contro-in- sulari (glucagone, cortisolo, ca- tecolamine, GH). Questo even- to porta allo sviluppo di una notevole iperglicemia e talora di chetoacidosi. A questo punto viene riconosciuta la presenza della malattia che però non è co- minciata in quel momento o da pochi giorni. La frase “ha avuto l’influenza e gli è venuto il dia- bete” non ha fondamento e nep- pure la frase “ha avuto uno stress e questo gli ha causato il diabe- te”. La malattia in realtà c’era già da tempo (in genere anni) e la malattia o lo stress hanno solo fatto emergere un problema che sarebbe comunque emerso qual- che mese o anno dopo. Superato l’episodio rivelatore, durante il quale è necessaria la terapia in- sulinica per compensare l’iper- glicemia, si osserva in un buon numero di casi il recupero di una discreta attività secretoria delle cellule beta del pancreas e la glicemia può talora tornare normale anche senza la terapia insulinica o con minime dosi di insulina (è buona norma mante- nere una minima dose di insuli- na per evitare episodi di scom- penso acuto quando la “luna di miele” finirà). Il tempo di sospensione o forte riduzione della terapia insulini- ca, prima che sia necessario ri- prenderla o potenziarla, è molto variabile da persona a persona. Può essere molto breve o assen- te nei piccoli bambini, può esse- re più lungo (anche anni) negli adolescenti o negli adulti. Non si tratta però di una guarigione ma solo di una fase della malat- tia. Appunto la fase della “luna di miele”. Prima o poi la massa delle cellule che producono in- sulina, in continua riduzione per effetto della aggressione au- toimmune, raggiungerà un pun- to critico e il diabete tornerà a dare segni forti della sua presen- za. La “luna di miele” purtroppo è finita. Ad oggi non esiste terapia per far guarire il diabete tipo 1. Se poi qualcuno vuole spacciare la fase della “lu- na di miele” come una guarigione per propa- gandare le sue teorie gli conviene preparare una giustificazione da usare con gli interessati nel momento in cui la pre- sunta guarigione avrà termine. Esiste una varietà di diabete tipo 1 in cui il processo autoimmu- ne è così lento e limitato che è possibile una cura senza insulina per moltissimi anni e in teoria anche per tutta la vita. Si chia- ma LADA (Latent Autoim- mune Diabetes of the Adult). Talora, quando viene diagnosti- cato un LADA, si avvia subito una terapia insulinica. A volte questa può essere sostituita per moltissimi anni da altra tera- pia (pastiglie). In certi casi per un certo tempo può essere cu- rato solo con la dieta, sempre seguendo i principi della dieta mediterranea e senza far ricorso a regimi alimentari che possono tenere bassa la glicemia ma che sovraccaricano di proteine il rene e aumentano trigliceridi e acido urico. Quando viene os- servato un buon controllo della iperglicemia di un LADA con la sola dieta non si tratta di un dia- bete tipo 1 guarito ma si tratta di un LADA. In sintesi, attenzione ai ciarlata- ni che diffondono idee balzane e soprattutto vendono a caro prezzo i loro prodotti; il diabe- te tipo 1 è una malattia con cui non si può scherzare e una so- spensione della terapia insulini- ca facendosi affascinare dal so- gno di una presunta guarigione potrebbe essere fatale. Purtrop- po è già successo che qualcuno sia morto dopo aver sospeso la terapia insulinica seguendo i consigli di persone che non solo non sono competenti ma sono anche senza scrupoli. Nel diabete tipo 1 la terapia in- sulinica non deve essere in- terrotta mai, neppure se ci si astiene dal cibo. L’insulina non serve solo a far utilizzare il glucosio derivato dai carboidrati ingeriti coi pasti ma a frenare l’eccessiva produ- zione di glucosio da parte del fegato. In carenza di insulina il fegato rilascia il glucosio che ha immagazzinato e trasforma in glucosio, in quantità superiore al normale, diversi substrati (lat- tato, piruvato, glicerolo, amino acidi). Questo fa aumentare la glicemia anche se c’è digiuno o se si mangiano pochi carboidra- ti. Inoltre, l’insulina inibisce la lipolisi e quindi impedisce che dal tessuto adiposo escano trop- pi acidi grassi. Questi, quando arrivano in gran numero al fega- to, non potendo essere utilizzati tutti, vengono trasformati in corpi chetonici, sostanze acide che quando accumulate in ec- cesso provocano danni al cervel- lo e al cuore. L’insulina inibisce anche la trasformazione di acidi grassi in corpi chetonici. È un meccanismo doppio di prote- zione dall’eccesso di corpi che- tonici e della conseguente aci- dosi. Altri effetti dell’insulina ri- guardano le proteine. L’ormone ne stimola la sintesi e ne inibisce la distruzione. In assenza di in- sulina i muscoli si svuotano di proteine e si indeboliscono. An- che il cuore senza insulina perde proteine. L’insulina controlla anche la crescita, le funzioni del cervello e del sistema nervoso, la riproduzione, la risposta immu- nitaria, la pressione arteriosa, il benessere osseo, ecc. L’insulina svolge molte decine di azioni. Tutte fondamentali. Non c’è vita senza insulina. Vale per l’uomo e per tutti gli esseri viventi. In assenza di insulina l’uomo muo- re. Per questo non è possibile sospendere la terapia insulinica alle persone che non ne hanno più o ne hanno pochissima (dia- bete tipo 1, soggetti sottoposti ad asportazione chirurgica del pancreas) o ne hanno poca (una frazione non piccola di persone con diabete tipo 2 di lunga du- rata). Neppure se queste perso- ne non introducono carboidrati o ne introducono pochi. L’insu- lina è vita. L’assenza di insulina è morte. Prof. Enzo Bonora WWW.VERONADIABETE.ORG INFORMAZIONE - DIVULGAZIONE - EDUCAZIONE ANNO 8 - NUMERO 1 - MARZO 2018 Le supposte guarigioni dal diabete tipo 1 Prof. Enzo Bonora Direttore UOC Endocrinologia, Diabetologia e Malattie del Metabolismo Presidente, Giovanni Dugo Direttore Responsabile, Luigi Sabelli Editore,Associazione Diabetici Verona Ospedale Maggiore di Borgo Trento 37126 Verona – Piazzale Stefani, 1 Tel. e Fax 045-8343959 Service editoriale, Geo Editoriale S.r.l. Via Fleming, 17 - 37135 - Verona Tel. 045 9275024 grafi[email protected] Stampa, Intergrafica Verona S.r.l. NE/VR0309/2011 UNA QUESTIONE CHE SI POTREBBE DEFINIRE “LUNA DI MIELE”. CHE PURTROPPO POI FINISCE

Transcript of NUMERO 1 - veronadiabete.org · bete tipo 1 guarito ma si tratta di un LADA. In sintesi, attenzione...

Recentemente stata presentata sui media (libri, internet, TV) da qualcuno, peral-tro non laureato in medicina, la storia di pazienti con diabete tipo 1 guariti con una dieta a basso contenuto di carboidrati (paleolitica) e luso di integrato-ri. Saremmo tutti contenti se si potesse guarire dal diabete tipo 1 ma non cos. Per ora non cos. E nemmeno in futuro dieta paleolitica (pochissimi carboi-drati, molte proteine) associata ad integratori a base di curcu-ma, zenzero, cannella, chiodi di garofano e pepe nero potranno far guarire dal diabete tipo 1. Ci vuole ben altro per contra-stare il processo autoimmune che distrugge le beta-cellule del pancreas responsabile dello svi-luppo di diabete tipo 1. E finora tutti i tentativi fatti per ottenere questo risultato sono falliti. Quello che successo a questi pazienti con diabete tipo 1 ap-parentemente guariti (quelli mostrati in tv non sono gli unici e ad altri successo durante re-gimi alimentari normali senza che utilizzassero una dieta in-sensata) semplicemente lessere entrati in una fase della malattia definita luna di miele. Una fase la cui lunghezza assai va-riabile da soggetto a soggetto e che tanto maggiore quanto pi precocemente viene individuata la malattia. Oggi, considerando che molto pi spesso di un tem-po si fanno esami di laboratorio, capita di trovare la glicemia alta in persone che hanno il diabete tipo 1 senza avere disturbi, con una anticipazione della diagno-si di anni rispetto a quello che succedeva in passato, quando la diagnosi era fatta in una situa-zione di severa iperglicemia e spesso di chetoacidosi. Oggi sappiamo che il diabete tipo 1 inizia anni (a volte mol-ti anni) prima del momento in cui viene riconosciuto per la presenza di iperglicemia. Il pro-cesso autoimmune che porta alla distruzione delle cellule che producono linsulina nel pan-creas endocrino (cellule beta) dura molto tempo e la glicemia comincia ad essere decisamente alta solo quando queste cellu-le sono il 5-10% del totale. C per spesso un evento intercor-rente (infezione, trauma, stress psico-fisico, farmaci, ecc.) che, per un certo periodo di tempo, peggiora la secrezione insulinica

e rompe un equilibrio precario fra insulina e ormoni contro-in-sulari (glucagone, cortisolo, ca-tecolamine, GH). Questo even-to porta allo sviluppo di una notevole iperglicemia e talora di chetoacidosi. A questo punto viene riconosciuta la presenza della malattia che per non co-minciata in quel momento o da pochi giorni. La frase ha avuto linfluenza e gli venuto il dia-bete non ha fondamento e nep-pure la frase ha avuto uno stress e questo gli ha causato il diabe-te. La malattia in realt cera gi da tempo (in genere anni) e la malattia o lo stress hanno solo fatto emergere un problema che sarebbe comunque emerso qual-che mese o anno dopo. Superato lepisodio rivelatore, durante il quale necessaria la terapia in-sulinica per compensare liper-glicemia, si osserva in un buon numero di casi il recupero di una discreta attivit secretoria delle cellule beta del pancreas e la glicemia pu talora tornare normale anche senza la terapia insulinica o con minime dosi di insulina ( buona norma mante-nere una minima dose di insuli-na per evitare episodi di scom-penso acuto quando la luna di miele finir). Il tempo di sospensione o forte riduzione della terapia insulini-ca, prima che sia necessario ri-prenderla o potenziarla, molto variabile da persona a persona. Pu essere molto breve o assen-te nei piccoli bambini, pu esse-re pi lungo (anche anni) negli adolescenti o negli adulti. Non si tratta per di una guarigione ma solo di una fase della malat-tia. Appunto la fase della luna di miele. Prima o poi la massa delle cellule che producono in-sulina, in continua riduzione per effetto della aggressione au-toimmune, raggiunger un pun-to critico e il diabete torner a dare segni forti della sua presen-za. La luna di miele purtroppo finita. Ad oggi non esiste terapia per far guarire il diabete tipo 1. Se poi qualcuno vuole spacciare la fase della lu-na di miele come una guarigione per propa-gandare le sue teorie gli conviene preparare una giustificazione da usare con gli interessati nel momento in cui la pre-sunta guarigione avr termine.

Esiste una variet di diabete tipo 1 in cui il processo autoimmu-ne cos lento e limitato che possibile una cura senza insulina per moltissimi anni e in teoria anche per tutta la vita. Si chia-ma LADA (Latent Autoim-mune Diabetes of the Adult). Talora, quando viene diagnosti-cato un LADA, si avvia subito una terapia insulinica. A volte questa pu essere sostituita per moltissimi anni da altra tera-pia (pastiglie). In certi casi per un certo tempo pu essere cu-rato solo con la dieta, sempre seguendo i principi della dieta mediterranea e senza far ricorso a regimi alimentari che possono tenere bassa la glicemia ma che sovraccaricano di proteine il rene e aumentano trigliceridi e acido urico. Quando viene os-servato un buon controllo della iperglicemia di un LADA con la sola dieta non si tratta di un dia-bete tipo 1 guarito ma si tratta di un LADA. In sintesi, attenzione ai ciarlata-ni che diffondono idee balzane e soprattutto vendono a caro prezzo i loro prodotti; il diabe-te tipo 1 una malattia con cui non si pu scherzare e una so-spensione della terapia insulini-ca facendosi affascinare dal so-gno di una presunta guarigione potrebbe essere fatale. Purtrop-po gi successo che qualcuno sia morto dopo aver sospeso la terapia insulinica seguendo i consigli di persone che non solo non sono competenti ma sono anche senza scrupoli. Nel diabete tipo 1 la terapia in-sulinica non deve essere in-terrotta mai, neppure se ci si astiene dal cibo.

Linsulina non serve solo a far utilizzare il glucosio derivato dai carboidrati ingeriti coi pasti ma a frenare leccessiva produ-zione di glucosio da parte del fegato. In carenza di insulina il fegato rilascia il glucosio che ha immagazzinato e trasforma in glucosio, in quantit superiore al normale, diversi substrati (lat-tato, piruvato, glicerolo, amino acidi). Questo fa aumentare la glicemia anche se c digiuno o se si mangiano pochi carboidra-ti. Inoltre, linsulina inibisce la lipolisi e quindi impedisce che dal tessuto adiposo escano trop-pi acidi grassi. Questi, quando arrivano in gran numero al fega-to, non potendo essere utilizzati tutti, vengono trasformati in corpi chetonici, sostanze acide che quando accumulate in ec-cesso provocano danni al cervel-lo e al cuore. Linsulina inibisce anche la trasformazione di acidi grassi in corpi chetonici. un meccanismo doppio di prote-zione dalleccesso di corpi che-tonici e della conseguente aci-dosi. Altri effetti dellinsulina ri-guardano le proteine. Lormone ne stimola la sintesi e ne inibisce la distruzione. In assenza di in-sulina i muscoli si svuotano di proteine e si indeboliscono. An-che il cuore senza insulina perde proteine. Linsulina controlla anche la crescita, le funzioni del cervello e del sistema nervoso, la riproduzione, la risposta immu-nitaria, la pressione arteriosa, il benessere osseo, ecc. Linsulina svolge molte decine di azioni.

Tutte fondamentali. Non c vita senza insulina. Vale per luomo e per tutti gli esseri viventi. In assenza di insulina luomo muo-re. Per questo non possibile sospendere la terapia insulinica alle persone che non ne hanno pi o ne hanno pochissima (dia-bete tipo 1, soggetti sottoposti ad asportazione chirurgica del pancreas) o ne hanno poca (una frazione non piccola di persone con diabete tipo 2 di lunga du-rata). Neppure se queste perso-ne non introducono carboidrati o ne introducono pochi. Linsu-lina vita. Lassenza di insulina morte.

Prof. Enzo Bonora

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INFORMAZIONE - DIVULGAZIONE - EDUCAZIONEANNO 8 - NUMERO 1 - MARZO 2018

Le supposte guarigioni dal diabete tipo 1

Prof. Enzo BonoraDirettore UOC Endocrinologia,

Diabetologia e Malattie del Metabolismo

Presidente, Giovanni DugoDirettore Responsabile, Luigi Sabelli

Editore, Associazione Diabetici VeronaOspedale Maggiore di Borgo Trento37126 Verona Piazzale Stefani, 1

Tel. e Fax 045-8343959

Service editoriale, Geo Editoriale S.r.l.Via Fleming, 17 - 37135 - Verona

Tel. 045 9275024 [email protected]

Stampa, Intergrafica Verona S.r.l. NE/VR0309/2011

UNA QUESTIONE CHE SI POTREBBE DEFINIRE LUNA DI MIELE. CHE PURTROPPO POI FINISCE

NUMERI TELEFONICI UTILI

POLICLINICO DI BORGO ROMA

Segreteria ambulatori 045 8128467Fax 045 8124629

OSPEDALE MAGGIORE DI BORGO TRENTOSegreteria di Direzione 045 8123110

Segreteria ambulatori 045 8122362(orario 11.30 - 14.30)

Segreteria diabetologia Pediatrica 045 8127662

Ambulatorio del Piede Diabetico 045 8123330

Prenotazione prime visite diabetologia CUP 045 8121212

Prenotazione visite di controllo diabetologiche

045 8122362(orario 11.30 - 14.30)

Il counting

Il giorno 26 febbraio 2018, presso il Centro Sociale della Parrocchia di Santa Maria Maggiore a Busso-lengo, si tenuta una lezione di cucina e cena social per un incontro educativo sulla conta dei carboidrati, destinato a 15 persone diabetiche di tipo 1. Allincontro sono intervenuti la Dott.ssa Maddalena Trom-betta, Medico diabetologo, Dott.ssa Liliana Indelicato, Psi-cologa e Dott.ssa Paola Branzi, Dietista del Dipartimento di Endocrinologia, diabetologia e malattie del metabolismo dellOspedale di Borgo Trento e lo chef Rosetta Smania dellI-stituto Statale Alberghiero An-gelo Berti di Verona. Il Counting rappresenta la stra-tegia nutrizionale pi efficace non solo per il raggiungimento di un buon controllo glicemico, ma anche per il miglioramento della qualit della vita in per-sone affette da diabete mellito insulino dipendente. Lobiettivo del conteggio dei carboidrati calcolare corret-tamente il bolo insulinico ed

evitare episodi di ipoglicemia o iperglicemia subito dopo i pasti. Inoltre, offre la possibilit di ge-stire con maggiore flessibilit la quantit degli alimenti e il mo-mento del pasto in accordo con il proprio stile di vita.Il Counting inoltre la strategia educativa elettiva per quelli che non hanno abitudini di vita re-golari e che quindi richiedono unestrema flessibilit nella ge-stione della terapia. La validit di tale strategia stata ampiamente conferma-

ta qualche anno fa da un im-portante studio denominato DAFNE che ha principalmente esplorato i benefici della terapia insulinica intensiva abbinata al counting dei carboidrati e se questa potesse favorire un mi-glioramento del controllo gli-cemico e della qualit della vita. Questo studio ha dimostrato che, ad un anno dallinizio del percorso educazionale, il valo-re di emoglobina glicosilata, la percezione di libert sulle scelte alimentari e la qualit della vita

sono migliorate sensibilmente, rispetto al gruppo di controllo. Tutto ci, nonostante i pazien-ti effettuassero un numero pi elevato di iniezioni di insulina e un pi frequente monitoraggio della glicemia. Il Counting pre-vede lacquisizione di diverse competenze e pertanto richiede un training di formazione diffe-renziato per livelli di apprendi-mento. Limpegno richiesto allinizio rilevante e pu essere in parte ottimizzato con la realizzazione

di incontri di gruppo. Proprio per questo motivo presso lu-nit operativa di Endocrinolo-gia e malattie del Metabolismo il counting stato strutturato allinterno di gruppi di educa-zione terapeutica (incontri a ca-denza trimestrale con diabeto-logo, psicologo e dietista). Co-loro che non conoscono questa opportunit, ma desiderano avere delle informazioni posso-no contattare il diabetologo di riferimento per essere inseriti in questi gruppi.

Assemblea ordinaria associazione diabetici Verona - 20 aprile 2018

Il Consiglio Direttivo con propria delibera del 21 febbraio u.s. ha indicato nel 20 aprile p.v. la data di convocazione della assemblea degli iscritti per lapprovazione del bilancio consuntivo 2017 e del bilancio preventivo 2018.Nella stessa data si proceder anche alle votazioni per il rin-novo dei soggetti che compor-ranno gli organi di gestione del-la Associazione per il triennio 2018/2020.In effetti il Consiglio direttivo, i Revisori dei conti e il Colle-gio dei probiviri in carica per il triennio 2015/2017 devono essere rinnovati ai sensi degli ar-ticoli 11, 14 e 15 dello Statuto Associativo.Si ricorda ai soci che condizio-ne necessaria per poter essere ammessi alla votazione degli or-gani collegiali aver provveduto al rinnovo delliscrizione per lanno 2018.LAssociazione ha come prassi consolidata che la rielezione av-venga a scrutinio segreto.

Svolgimento delle operazioni1. Il Presidente chiede ai soci

di esprimere la loro volont di candidarsi;

2. Raccolte le candidature, il Presidente legge il no-me dei candidati e chiede allassemblea di esprimersi sul numero dei candidati da eleggere;

3. Sulla base dei candidati da eleggere, il Presidente chie-de allassemblea di fissare

il numero delle preferen-ze che ciascun socio pu esprimere (di solito la met pi uno dei candidati da eleggere);

4. Il Presidente chiede allas-semblea di determinare il Collegio elettorale (di soli-to 3 membri);

5. Formato il Collegio eletto-rale, iniziano le operazioni di voto.

La novit pi rilevante per lAs-sociazione risulta lentrata del Codice del Terzo Settore.Lo scorso 3 agosto entrato in vigore il D.L. 3/7/2017 n. 117 con il quale si provveduto al riordino e alla revisione organi-ca della disciplina vigente in ma-teria di Enti del Terzo Settore.Lo scopo quello di dare una regolamentazione unitaria al

disarticolato complesso dei molteplici soggetti che gi ope-rano, senza scopo di lucro, tra le quali anche le ONLUS.Per quanto ci riguarda pi da vi-cino a una prima lettura, e nella consapevolezza che per lopera-tivit del Decreto occorreranno i decreti attuativi, quello in-trodotto dallart 22 che riguar-da lacquisizione della perso-nalit giuridica.La possibilit di accedere della nostra Associazione alla per-sonalit giuridica e quindi alla perfetta autonomia patrimo-niale, permetter di escludere dalla responsabilit solidale di quanti hanno agito in Associa-zione fino ad ora.Ai nuovi componenti degli organi collegiali che verranno eletti il compito di istruire pros-simamente la pratica.

INCONTRO DI EDUCAZIONE TERAPEUTICA SULLA CONTA DEI CARBOIDRATI

Ass. Diabetici Verona 045 8343959 377 9880864

Ass. Giovani e Diabete 045 992527 348 4104110

Prenotazione visite CUP (B. Trento e B. Roma) 045 8121212

TESSERAMENTO ALL ASSOCIAZIONE DIABETICI VERONA PER LANNO 2018Si comunica che con il mese di settembre ha preso avvio il tesseramento associativo. La quota di socio ordinario stata dal Consiglio Direttivo confermata

per il corrente anno in 10,00 (dieci). Qualora, al momento della sottoscrizione, il socio volesse entrare in possesso del libro In cucina per la salute curato dallo chef Nello Valbusa e dalla dietista Paola Branzi, potr farlo con un versamento aggiuntivo di 5,00 (cinque).

Il libro, che potrebbe essere anche un piacevole regalo a parenti o conoscenti, potr essere ritirato direttamente presso la sede associativa. prevista anche la figura di socio sostenitore con quota di versamento lasciata alla discrezionalit del singolo associato.

La quota potr essere versata in sede oppure inoltrata con versamento postale o bancario:

Banco Posta: c/c n.11885373 Codice IBAN: IT 70U 07601 11700 000011885373

Banca UNICREDIT Agenzia Verona FortiCodice IBAN: IT 88 X 02008 11770 000005560961

Per poter accedere alle attivit gi programmate (corsi per attivit motoria, terapia di gruppo) o di programmazione futura, necessaria liscrizione allassociazione per il 2018, onde permettere ai soci di poter usufruire della assicurazione contro gli infortuni e di responsabilit civile.

Si comunica inoltre che attiva su Facebook una pagina (Verona Diabete), per promuovere linformazione e la comunicazione con i soci in un modo pi ampio. Cliccate mi piace!

www.modusonline.itCUCINARE LEGGERO E SANO MA CON GUSTO

IN CUCINA PER LA SALUTE

ASSOCIAZIONE DIABETICI VERONA

IN CUCINA PER LA SALUTE

UNA LETTURA GUSTOSA Il libro curato

dallo chef Nello Valbusa

e dalla dietista Paola Branzi.

Lautomonitoraggio della glicemia

Misurare la glicemia oggi diventato sempre pi sem-plice e svelto. Le regole per un corretto prelievo vanno comunque sempre osser-vate. Il medico diabetologo che riconosce lautomonitoraggio della glicemia prendendo visio-ne della trascrizione dei rilievi eseguiti dal paziente e trascritti su un apposito diario, chiede che il prelievo del sangue ca-pillare venga sempre eseguito nel modo pi attento. Con il tempo e la routine dei prelievi, il paziente a volte dimentica le informazioni che ha ricevuto o forse per la fretta adotta qualche escamotage che supera alcuni consigli che gli sono stati forniti in precedenza. Forse occorre ri-cordare e ripassare le semplici ma importanti fasi per un cor-retto autocontrollo.

CONSERVAZIONE DELLE STRISCE REATTIVEViene raccomandata la conserva-zione corretta delle strisce nel lo-

ro contenitore fornito dalle case farmaceutiche e custodite in un luogo adeguato. In effetti queste si possono ro-vinare se vengono esposte in un ambiente con eccessivo calore o risentire di un luogo particolar-mente umido.

EVITARE AMBIENTI ESTREMIOggi possibile misurare la gli-cemia in qualsiasi momento e in un qualsiasi posto (sulle piste da sci durante una pausa o in estate al mare). comunque consiglia-bile non eseguire lautomonito-raggio a temperature estreme. Caldo e freddo eccessivi indiche-ranno valori glicemici pi bassi o pi alti di quelli reali.

MANI PULITELavvertenza pi importante, e che non sempre viene avviata, quella del lavare accuratamente le mani con acqua non fredda e sapone ed asciugarle bene prima di effettuare il prelievo del san-gue capillare. A parte il motivo

igienico condizione fonda-mentale per riscontrare laffida-bilit del dato che verr rilevato dal glucometro. Si ricorda anche che se le mani non sono accuratamente asciut-te lacqua residua sulla pelle tenderebbe a diluire la goccia di sangue prelevata e il lettore pre-senter un indice glicemico pi basso del reale.

DOVE ESEGUIRE IL MONITORAGGIOLe dita della mano sono il luogo dove da sempre viene consigliato di eseguire il prelievo. Il polpastrello rimare la zona pi indicata, seguito dalle zone la-terali allunghia, perch queste zone registrano prima di altri le variazioni glicemiche. I pungi dito odierni consen-tono oggi di selezionare la profondit della penetra-zione della lancetta; in questo modo si mini-mizza lo sgradevole fastidio provocato dalla puntura.

Infine si raccomanda di sostitu-ire la lancetta pungi dito dopo ogni puntura. In effetti riutiliz-zare la stessa lancetta non pu che aumentare il fastidio della puntura.Se il glucometro restituisce dei valori anomali la persona con il diabete dovr riflettere sul perch di questa causa (stato di stress, pasti assunti nelle ultime ore o dimenticata assunzio-ne di medicinali) o im-

precisione dei semplici accorgi-menti sopra indicati. Se il valore glicemico risultasse molto basso meglio prima cercare di correg-gerlo e poi appurare le cause che potrebbero averlo pro-vocato.

Anche una semplice goccia dacqua

sulla pelle potrebbe diluire quella di

sangue prelevata, alterando il valore

del glucometro

Attenzione alle temperature: caldo e freddo eccessivi

possono alterare i valori glicemici

DAI FORZA ALLASSOCIAZIONE Diabetici Verona una Associazione Onlus no profit di volon-tariato Socio Sanitario che necessita di amici sostenitori per poter svolgere quotidianamente le sue numerose attivit al servizio dei soci affetti da patologia diabetica e dei simpa-tizzanti.

INTESTA LA TUA DONAZIONE A:

ASSOCIAZIONE DIABETICI VERONAc/o Ospedale Maggiore di Borgo TrentoPiazzale Stefani, 1 cap. 37126 Veronac/c postale: 11885373codice IBAN: IT 70 U 07601 11700 000011885373c/c bancario: Banca Unicredit - Agenzia Verona Forticodice IBAN: IT 88 X 02008 11770 000005560961

DESTINA IL 5 PER MILLE ALLA CAUSA COMUNENON COSTA NULLA, PU FARE MOLTO

Sul modello 730/2018, nella SCELTA PER LA DESTINA-ZIONE DEL CINQUE PER MILLE DELLIRPEF, sufficiente apporre la firma del dichiarante e il codice fiscale della Asso-ciazione Diabetici Verona: 93016290236 (nel primo riqua-dro in alto a sinistra tra quelli indicati nel relativo modello).

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Associazione Diabetici Verona

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Di seguito sono elencati negozi e attivit presso i quali, presentando la nostra tessera associativa, possibile ot-tenere degli sconti sui prezzi di listino.

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SANITARIA ORTOPEDIA BORGO ROMA P.le Scuro 9, Verona - tel: 045 8250306

SANITARIA CORATO GIOVANNICorso Porta Nuova 131, Verona - tel: 045 8002836

SANITARIA IL POINT c/o Polo Confortini Ospedale di Borgo Trento tel: 045 8065040

PERSONAL TRAINER TREZZA ENRICOcell: 346 0214236 - mail: [email protected]

LIBRERIA GROSSO GHELFI E BARBATOPiazzetta Scala 3A, Verona - tel: 045 597732

SPORTLER (Ritiro Carta Vantaggi)Corti Venete - San Martino Buon Albergo tel: 045 8780985

ELENCO CONVENZIONI

Tutte le persone sopra i 60 anni dovrebbero perdere peso; quelle con diabete di ogni et opportuno controllino costantemente il loro peso. appurato che nelle persone che sono in obese o in sovrappeso il senso di saziet viene percepito molto pi tardi di quello che dovrebbe.Bevande zuccherate e gassate sono da evitare. Merendine, aperitivi, cibi sottratti alla cu-cina a met giornata vanno evitati. Determinano dannosi picchi di iperglicemia e sono contrari a unalimentazione equilibrata.Per le persone con il diabete importantissimo tenere sotto controllo il giro vita, che per i maschi non dovrebbe superare i 1oo cm e nelle femmine i 95.

I CONSIGLI PER PERDERE PESO

CUCINARE SEMPRE

Evitare i piatti confezionati.

Cucinare sempre il cibo evitando

di friggere

SALE E OLIO

Non portare in tavola sale e olio.

Per insaporire usare qualche

spezia

PORZIONE DI VERDE

In ogni pasto deve essere presente una porzione generosa

di verdura da assumere prima

della pasta o del secondo

PASTI DISTANZIATI

La giusta distanza, fra colazione, pranzo

e cena di 7-8 ore.Non sedersi affamati

a tavola

MANGIARE SENZA FRETTA

Evitare di leggere a tavola o guardare la tv. Molto utile una pausa tra un piatto e laltro

SE HAI PROBLEMI

Lalimentazione non deve dare problemi. Se risulta difficile da sostenere parlane

con il medico

PRIMA COLAZIONE

Non saltare mai la prima colazione

(carboidrati, un frutto

e qualche proteina)

SAPER RINUNCIARE

Evitare bibite zuccherate e inutili

fuori pasto. Eviterete iperglicemie ed eccesso di calorie

TANTA ACQUA

Bere sia durante i pasti che durante il giorno fa

bene allorganismo. Non aspettare mai

di aver sete

LA SPESA

Il frigo e la dispensa non devono essere

mai vuoti. La spesa sia concentrata su prodotti

freschi