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SETTIMANALE CATTOLICO MODENESE POSTE ITALIANE S.p.A. - SPED. ABB. POST. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1 COMM. 1 DCB DI MODENA Domenica 25novembre 2012 Anno LVI n° 42 • euro 1.20 “Tu sei sacerdote” Domenica 25 novembre otto giovani seminaristi in cammino verso il presbiterato A PAGINA 5 Giornata del Seminario GIORNALE LOCALE Salute, bene comune La città che verrà S eguendo e leggendo gli sviluppi dell’inchiesta partita dal reparto di Cardiologia del Policlinico di Modena e allargatasi poi ad altre realtà, anche non modenesi, con l’ulteriore coinvolgimento di figure non solamen- te di ambito strettamente sanitario, “la domanda sorge quasi spontanea”, per citare il buon Antonio Lubrano dei suoi tem- pi migliori. Esiste il principio di “bene comune” applicabile alla salute e alla sanità? La risposta è, ovviamente, scontata: non solo esiste, ma tale principio viene anche solennemente sancito dall’Organizzazione mondiale della sanità attraver- so la “Commissione sui determinanti di salute” che ha reso pubblico, stranamente solo nel 2008, un proprio Rapporto conclusivo in cui viene testualmente dichiarato che “l’assi- stenza sanitaria è da considerare un bene comune e non una merce dipendente dal mercato”. Bene, anzi molto bene: fin qui ci siamo. I problemi iniziano però quando si tratta di ve- dere le implicazioni di questo assunto. A livello di prassi co- mune, di vissuto quotidiano, cosa significa? In aiuto giunge una serie di sollecitazioni, recuperate con una semplice ricerca in Internet, contenute in un anonimo documento prodotto in Umbria dalla fondazione Angelo Celli, un nome che qua in Emilia non dice assolutamente nulla. “Appare chiaro – si legge nel testo – che la rivendicazione della salute come un bene comune proponga qualcosa di più, e forse di diverso, dall’attuale gestione pubblica dei servizi sanitari, che ha pur segnato una conquista decisiva circa trent’anni fa anche nel nostro Paese”. E qui una riflessione che richiama immedia- tamente il caso modenese, nel momento in cui si riconosce che la sanità in quanto “bene pubblico” , sia essa statale o dei livelli amministrativi regionali o locali, viene di fatto gestita, in modo verticistico secondo un modello aziendalistico che consente, appunto ai vertici, di esercitarne il possesso sostan- ziale. Possesso di un bene, però, che, in quanto pubblico, deve essere sottratto a logiche privatistiche dettate inevitabilmente dal profitto… Da qui si passa presto a definire la necessità di “impedire che le strategie di difesa della salute vengano stabilite nel sostanziale interesse di potenti concentrazioni industriali multinazionali”. Con una serie di domande le cui risposte, posta la volontà di ricercarle, potrebbero forse costi- tuire la soluzione di situazioni gravi come quelle che si sono dovute registrare in Cardiologia a Modena. “Se intorno alle linee fissate dalla programmazione sanitaria si drenano saperi, attività e procedure di verifica di eterogenea matrice, anche privata, come regolamentare il riconoscimento dei possibili investimenti finanziari non pubblici fuori dalle pure e sem- plici leggi di mercato? E quale controllo di compatibilità con la programmazione sanitaria complessiva il comune, il pub- blico, può esercitare rispetto al privato? E come contenere, in generale, le potenti spinte private – pensiamo ad esempio al peso delle multinazionali farmaceutiche – nei confronti del governo della salute?”. Domande. Le risposte? FONDATO NEL 1957 www.nostrotempo.it Sei mesi dopo... La ricostruzione 50 anni fa il Concilio Giovedì 29 novembre Giuseppe Savagnone sulla Gaudium et Spes A PAGINA 10 Nella compagnia degli uomini • Stefano Malagoli Definite in un documento le norme per ripartire dopo il terremoto. Il lavoro al centro A PAGINA 6 Presentato in Consiglio comunale il documento di indirizzi sul Piano strutturale del comune che disegna la Modena dei prossimi vent’anni Risparmio del territorio, riqualifica dell’esistente, attenzione alla mobilità e all’edilizia sociale i punti salienti Prosegue intanto il confronto con la città prima dell’approvazione del Psc nel 2013 Pagina 3

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Nostro Tempo

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FONDATO NEL 1957 www.nostrotempo.itSETTIMANALE CATTOLICO MODENESE

POSTE ITALIANE S.p.A. - SPED. ABB. POST. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1 COMM. 1 DCB DI MODENA

Domenica 25novembre 2012 Anno LVI n° 42 • euro 1.20

“Tu sei sacerdote”Domenica 25 novembre ottogiovani seminaristi in camminoverso il presbiterato A PAGINA 5

Giornata del Seminario

GIOR

NALE

LOCA

LE

Salute,bene comune La città che verràSeguendo e leggendo gli sviluppi dell’inchiesta partita

dal reparto di Cardiologia del Policlinico di Modena e allargatasi poi ad altre realtà, anche non modenesi, con l’ulteriore coinvolgimento di figure non solamen-

te di ambito strettamente sanitario, “la domanda sorge quasi spontanea”, per citare il buon Antonio Lubrano dei suoi tem-pi migliori. Esiste il principio di “bene comune” applicabile alla salute e alla sanità? La risposta è, ovviamente, scontata: non solo esiste, ma tale principio viene anche solennemente sancito dall’Organizzazione mondiale della sanità attraver-so la “Commissione sui determinanti di salute” che ha reso pubblico, stranamente solo nel 2008, un proprio Rapporto conclusivo in cui viene testualmente dichiarato che “l’assi-stenza sanitaria è da considerare un bene comune e non una merce dipendente dal mercato”. Bene, anzi molto bene: fin qui ci siamo. I problemi iniziano però quando si tratta di ve-dere le implicazioni di questo assunto. A livello di prassi co-mune, di vissuto quotidiano, cosa significa? In aiuto giunge una serie di sollecitazioni, recuperate con una semplice ricerca in Internet, contenute in un anonimo documento prodotto in Umbria dalla fondazione Angelo Celli, un nome che qua in Emilia non dice assolutamente nulla. “Appare chiaro – si legge nel testo – che la rivendicazione della salute come un bene comune proponga qualcosa di più, e forse di diverso, dall’attuale gestione pubblica dei servizi sanitari, che ha pur segnato una conquista decisiva circa trent’anni fa anche nel nostro Paese”. E qui una riflessione che richiama immedia-tamente il caso modenese, nel momento in cui si riconosce che la sanità in quanto “bene pubblico” , sia essa statale o dei livelli amministrativi regionali o locali, viene di fatto gestita, in modo verticistico secondo un modello aziendalistico che consente, appunto ai vertici, di esercitarne il possesso sostan-ziale. Possesso di un bene, però, che, in quanto pubblico, deve essere sottratto a logiche privatistiche dettate inevitabilmente dal profitto… Da qui si passa presto a definire la necessità di “impedire che le strategie di difesa della salute vengano stabilite nel sostanziale interesse di potenti concentrazioni industriali multinazionali”. Con una serie di domande le cui risposte, posta la volontà di ricercarle, potrebbero forse costi-tuire la soluzione di situazioni gravi come quelle che si sono dovute registrare in Cardiologia a Modena. “Se intorno alle linee fissate dalla programmazione sanitaria si drenano saperi, attività e procedure di verifica di eterogenea matrice, anche privata, come regolamentare il riconoscimento dei possibili investimenti finanziari non pubblici fuori dalle pure e sem-plici leggi di mercato? E quale controllo di compatibilità con la programmazione sanitaria complessiva il comune, il pub-blico, può esercitare rispetto al privato? E come contenere, in generale, le potenti spinte private – pensiamo ad esempio al peso delle multinazionali farmaceutiche – nei confronti del governo della salute?”. Domande. Le risposte?

FONDATO NEL 1957 www.nostrotempo.it

Sei mesi dopo...La ricostruzione 50 anni fa il Concilio

Giovedì 29 novembre Giuseppe Savagnone sulla Gaudium et Spes A PAGINA 10

Nella compagniadegli uomini

• Stefano Malagoli

Definite in un documento lenorme per ripartire dopo il terremoto. Il lavoro al centro A PAGINA 6

Presentato in Consiglio comunale il documento di indirizzi sul Piano strutturale del comune che disegna

la Modena dei prossimi vent’anniRisparmio del territorio, riqualifica dell’esistente, attenzione

alla mobilità e all’edilizia sociale i punti salientiProsegue intanto il confronto con la città prima

dell’approvazione del Psc nel 2013 Pagina 3

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2 Domenica 25 novembre 2012 NostroTempo

Spiritualità

Gli esercizi dei sacerdoti modenesi con padre Mark Ivan Rupnik a Marola. Esperienza viva di comunione

Per una lettura spirituale della storia

Come la cerva ane-la ai corsi d’acqua, così l ’anima mia anela a te, o Dio

(Sal 42,2)”: con questo stato d’animo e con questo desi-derio noi sacerdoti diocesani siamo chiamati a vivere l’ap-puntamento annuale degli esercizi spirituali. Tra i tanti impegni, e le tante richieste, ai quali come preti veniamo sottoposti, ecco che i giorni degli esercizi sono un’occa-sione preziosa per purificare noi stessi, scendendo in pro-fondità nel nostro rapporto col Signore. Per far questo gli ingredienti fondamentali, da sempre, sono: un buon vitto e alloggio – eravamo presso il “Centro di Spiritualità dio-cesano” di Marola (Re); tanto silenzio – nonostante fossimo in 42 sacerdoti siamo stati ad-dirittura lodati per l’impegno; e, soprattutto, un predicatore

E’ l’occasione per la presentazione in tutto il mondo della regalità di Cristo, della sua centralità nella vita della Chiesa, soprattutto nella vita di ogni cristiano. Non una festa per affermare il potere mondano della

Chiesa, della sua eventuale supremazia su ogni realtà umana, ma il richiamo solenne, a conclusione di un anno liturgico: un percorso lungo il quale la Chiesa ha potuto pregare, meditare, progettare alla luce unica che è Gesù, il Cristo. Il brano del Vangelo presenta una parte del dialogo tra Gesù e Pilato, nella seconda scena del processo a cui Gesù è sottoposto dal potere civile. Il brano chiarisce attraverso il dialogo serrato tra Pilato e Gesù di quale Regno si tratti.Gesù è molto netto nell’affermare che Lui non rappresenta un pericolo per l’autorità civile, anzi, afferma: “il mio Regno non è di questo mondo... Il mio Regno non è di quaggiù”.Non si tratta quindi di una regalità politica e, mentre limpida-mente conferma la sua qualità di Re, rivela: “per questo io sono nato e per questo sono venuto al mondo, per dare testimonian-za alla verità. Chiunque è dalla verità ascolta la mia voce”.E’ il Padre il suo riferimento, da Lui riceve la missione di essere Re.Per questo la sua regalità non deve preoccupare i potenti di questo mondo. La sua regalità è vissuta nella luce della Croce, per la salvezza dell’umanità. La Croce sarà infatti, secondo Giovanni, il tro-no da cui Cristo la esercita. E la motivazione profonda è data dall’amore infinito che Lui manifesta verso tutti.Pilato non era in grado di comprendere quanto Gesù gli diceva e quindi lo ascolta come l’avrebbero ascoltato ed...equivocato tanti potenti della storia. Il cristiano, invece, ha la possibilità e la responsabilità di comprendere correttamente questa rivela-zione di Gesù. Non può quindi costruirsi un alibi per sostenere una regalità mondana del cristianesimo, una supremazia su chi cristiano non è...Non è una festa, questa, che celebra il potere cristiano, ma è l’annuncio per ciascuno per scoprire quale spazio occupi il Signore Gesù nella vita di tutti i giorni. E anche come, nel-la responsabilità di ciascuno, contribuire alla costruzione del Regno, quel Regno che invochiamo nel Padre Nostro e che è Regno di santità, di grazia, di giustizia, di amore e di pace.

Festa di Cristo Re

Riflessionisulla Parola

G.G.

• Don Daniele BernaBei

eccellente – avevamo con noi padre Mark Ivan Rupnik, ge-suita sloveno e mosaicista di

fama mondiale. Essendo im-possibile riportare la tratta-zione degli esercizi in queste poche righe, evidenzio sola-mente il filo conduttore delle riflessioni di padre Rupnik. Abbiamo alle spalle due mil-lenni di storia della Chiesa: nel primo millennio essa si è impegnata nel riconoscimen-to e nell’affermazione dell’Al-tro; nel secondo millennio, e specialmente negli ultimi quattro secoli, la Chiesa si è concentrata sul pensare, inse-gnare e “fare” la fede. Da qui,

si è passati a puntare troppo sulla dottrina, sull’impegno e sulla volontà dell’individuo,

e sul sentimento. La fede, in questo modo, si è inaridita.In altre parole, se la fede è caratterizzata da un suo “con-tenuto” e da un suo modo di viverlo, che definiamo “atteg-giamento”, che formano assie-me la nostra testimonianza di credenti, col passare del tem-po la fede cattolica è scaduta sempre più in una religione. Abbiamo, cioè, separato, la fede dall’amore: l’impalcatura che abbiamo messo in piedi è perfetta, ma non stiamo te-stimoniando la fede, perché

manca l’amore con cui faccia-mo le cose. E se manca que-sto, non c’è teofania, cioè dal

nostro pensare e dal nostro fa-re “non passa” l’amore che Dio ha per l’umanità. Come scrive il nostro vescovo S.E. Mons. Antonio Lanfranchi: “La maggior parte di coloro che hanno abbandonato la pra-tica religiosa è perché la loro immaginazione non è stata toccata e le loro speranze non sono state risvegliate dalla lo-ro esperienza di Chiesa. Non sono le “opportunità” offerte oggi che mancano – queste possono essere addirittura in eccedenza: è la “passione”, è

il fuoco dell’amore, che lan-gue, è la significatività per la vita di fede delle persone che non sempre emerge (Orien-tamenti pastorali diocesani per l’anno 2012-2013 pp.10-11)”. Tornando alle parole del nostro predicatore, se le no-stre opere fossero veramente buone, dovrebbero portare le persone a lodare Dio. Co-me mai questo non succede? Perché, in fondo, sono opere nostre. In mezzo a tutto ciò che ci succede, siamo dunque chiamati a dare una lettura spirituale della storia, a parti-re dagli avvenimenti della no-stra diocesi. Cosa è spirituale? Tutto ciò che per opera dello Spirito Santo ci unisce a Dio, ci fa cristoformi. Compito principale del sacerdote è re-cuperare e portare le persone alla “contemplazione”: leggere come Dio ti ha condotto at-traverso quella vicenda, capire che ogni giorno e in ogni cir-costanza - dolorosa o gioio-sa che sia - Dio è unito a te. Compito del cristiano è tro-vare Dio nella storia, propria e comunitaria.Maria di Magdala (Gv 20, 11 ss) ci aiuta in questo: va al

sepolcro, piange, guarda den-tro e vede due angeli. “Perché piangi?”, le domandano. E Maria: “Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto”; rappresenta la persona che vuole una spie-gazione, meglio, l’innamorata che sta cercando la sua unio-ne con l’amato, Gesù Cristo. Le bastava solamente vedere il corpo del suo Signore. E Gesù fa di più: non un corpo morto le offre, ma si presenta Lui stesso, vivo, coi segni del-la redenzione: “Maria!”. Con la certezza che Dio ascolta le nostre domande e la volontà sincera di vederlo operare vi-vo in mezzo a noi, chiediamo che questi esercizi possano essere una valida occasione di dialogo tra noi preti, e tra le nostre comunità, per poter ripensare una pastorale or-mai troppo affannata e stanca. Auguriamo, infine, a Padre Rupnik un lungo apostolato come predicatore di esercizi, perché possa infiammare, col fuoco dello Spirito Santo, i cuori di tanti cristiani che rischiano di perdere vigore lungo il cammino della vita. Grazie!

A servizio di tutta la comunitàIl convegno dei ministri straordinari della comunione eucaristica a Gesù Redentore

S i è svolto lo scorso sabato, 17 novem-bre, nella chiesa cittadina di Ge-

sù Redentore, il convegno diocesano dei ministri stra-ordinari della comunione eucaristica. Erano ben 474 i ministri presenti, a cui si

sono aggiunti i 51 che, dopo il corso di quest’anno, han-no ricevuto il mandato per la prima volta. In totale, in tutta la diocesi, i ministri in servizio sono 607.Di fatto, quindi, la stragran-de maggioranza non è man-cata a questo appuntamento, molto prezioso per i mini-stri straordinari che hanno così potuto rivitalizzare il loro impegno a favore della comunità cristiana, non di rado a favore di ‘piccoli’, ov-vero di anziani e di ammala-ti che sono impossibilitati a partecipare alla celebrazione eucaristica e che, attraverso la figura di queste persone, si

sentono e sono realmente in ‘comunione’ con la comunità

stessa.“Un impegno prezioso ed importante – come ha ricor-dato nel suo intervento che ha aperto il convegno mons. Antonio Lanfranchi – non come elemento di vanto per ogni singolo ministro, ma proprio per la funzione che è chiamato a svolgere. Por-tare l’eucarestia in casa delle persone anziane o ammalate infatti è una forma di servi-zio importante per le perso-ne e per tutta la comunità” ha sottolineato l’arcivescovo, che ha parlato ai ministri straordinari e ai partecipanti prima della consegna degli attestati ai nuovi ministri, che sono così entrati a pieno titolo nel loro servizio alla comunità.

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3Domenica 25 novembre 2012NostroTempo

Politica

Nel dibattito sulla proposta di linee di indirizzo per il Psc Eugenia Rossi di Etica e Legalità ha espresso perplessi-tà: “Come dati strutturali infatti vengono usati quelli del

Cresme, che è un ente privato, e non i dati pubblici, che sono dif-ferenti”. Sergio Celloni di Mpa ha rilevato che “si sono costruiti tantissimi ipermercati e solo ora ci si rende conto che sono troppi e che le attività di dimensioni minori, come quelle in centro, sono state massacrate”. Per Davide Torrini dell’Udc “non si può pro-grammare nel dettaglio la città dei prossimi 20 anni, ma sarebbe un errore rimanere fermi. Non credo poi che la riqualificazione passerà per la ristrutturazione: si deve demolire e ricostruire”. Sandra Poppi di Modenacinquestelle-beppegrillo.it ha detto che “le linee di indirizzo sembrano i titoli di una tesi senza capitoli, si parla di rigenerazione, smart city ma non di consumo del terri-torio pari a zero e non si rivedono le decisioni prese relative alle Aree F”. Per il Pdl, il capogruppo, Adolfo Morandi ha sottolinea-to che “è giusto prevedere la possibilità di un ampliamento del nu-mero di abitazioni, ma si deve tenere conto che la popolazione sta invecchiando e c’è in atto una crisi che riduce i flussi migratori e ricompone i nuclei familiari: non è scontato l’aumento di richiesta di abitazioni”. Sandro Bellei ha invece evidenziato l’importanza di intervenire “in una nuova direzione su traffico e viabilità, per impedire che Modena diventi una città invivibile: costruire ancora significa portare altra gente in città e produrre maggior traffico e inquinamento”. Gian Carlo Pellacani ha dichiarato di aver trova-to, nelle linee di indirizzo per il Psc “una genericità volta a spe-gnere le polemiche interne al Pd. Nonostante ciò vi sono alcuni aspetti positivi, come lo stop ai centri commerciali e la riduzione della previsione di aumento di popolazione”.

L’opposizione: nodi critici

SpiritualitàL’angolodella

Da: “La creazione non è una favola” D. Ravalico EP.Atomo. Goccia acqua: mille miliardi di miliardi di atomi di idrogeno.Cellula. Cellula umana: diametro un centesimo di

millimetro con reparti di produzione, catene di montaggio e molte centrali energetiche. Momento concepimento: più pic-cola del puntino della lettera i. Alla nascita 20.000 miliardi di cellule Persona adulta: 60.000 miliardi di cellule. Tutto quanto devono operare i vari reparti della cellula, catene di montaggio, centrali energetiche è registrato su appositi nastri, chiamati Dna. Nessuna cellula si comporta da parassita: quelle del fega-to laboratorio chimico: produzione di circa un litro di bile al giorno per la digestione; controllano le particelle di cibo, una ad una, distruggendo quelle nocive e avvelenate. Altre cellule inseguono e distruggono i microbi, che sarebbero nocivi per la salute dell’uomo… Tutte le cellule (60.000 miliardi) rice-vono continuamente ossigeno e bruciano l’anidride carboni-ca. Ci pensano i vasi capillari: messi in fila misurerebbero ben 95.000 chilometri. Il nucleo d’ogni cellula costituisce il centro direttivo. Non solo prepara gli operai necessari ai vari servizi, ma appronta anche “vetturette” adatte al trasporto degli ope-rai, mentre lavorano alla catena di montaggio… “vetturette” triposto su monorotaia. Senza energia elettrica, nessuna fab-brica potrebbe funzionare… Ogni cellula possiede dalle 50 alle 2000 centrali energetiche, secondo le funzioni, che compie. Le cellule sono 60.000 miliardi: centrali assommano a 6.000.000 di miliardi e pesano solamente 180 grammi. 300 miliardi di cellule muoiono ogni giorno; messi in file occuperebbero circa 3000 chilometri. Occorre demolire il tutto in un solo giorno e rimpiazzarlo con cellule nuove.Nastri Dna: ogni vivente ha 46 nastri Dna, sui quali è inci-sa e programmata tutta la sua esistenza. Essi inviano continui ordini alle cellule, che li eseguono puntualmente. I nastri so-no sottilissimi; tanto da sfuggire al controllo del microscopio elettronico: 2 milionesimi di millimetro. Se il Dna si rompe o s’attorciglia, immediatamente scattano gli allarmi e gli operai aggiustano il guasto-Occhio umano: sul fondo dell’occhio vi sono 100 milioni di piccole antenne riceventi. 60 milioni di cavi lo collegano con il cervello, per trasmettergli le sensazioni visive. La televisione ha 400.000 puntini luminosi. La retina dell’occhio ne ha 100 milioni per ricevere in bianco e nero e altri 13 milioni per ri-cevere in colore.

Mio Dio quanto sei “piccolo”!

• Don narDo MaSetti

La città che verràIn Consiglio comunale la discussione sul Piano strutturale comunale, lo strumento di pianificazione urbanistica sul quale continua il confronto

Una città che cresce, pur rimanendo nel-le proiezioni sotto i 200 mila abitanti

nel 2032, rispetto agli attuali 186 mila; diventa più compat-ta dal punto di vista urbanisti-co, per razionalizzare i servizi e utilizzare meno territorio; punta sulla riqualificazione dell’esistente (sia per le abita-zioni civili che per le aree pro-duttive) e sviluppa un’ulteriore

Proprietà indivisa,un modello

Psc: il commento di Confcooperative

Nei dibattiti che ho ascoltato fin d’ora mi è parso di coglie-re un’attenzione legata più a interessi di parte che ai bisogni generali della città”: questo il commento sul documento di

indirizzi del Psc da parte di Loris Bertacchini, vicepresidente della cooperativa Unicapi (Confcooperative). “Il modello di cooperazione a proprietà indivisa – aggiunge - ha dimostrato la sua validità sia in termini di capacità edificatoria che gestionale, anche e soprattutto nei momenti di crisi. Per la capacità edificatoria ciò è stato possibile pre-valentemente grazie alla possibilità di avvalersi di contributi pubblici, oggi assolutamente insufficienti, ma a cui si può ovviare attraverso nuove politiche di intervento che fanno leva su costi di convenzione maggiormente compatibili delle aree Peep, così come proponendo margini operativi ridotti da parte dei soggetti attuatori”.

attenzione all’edilizia sociale, prevista in incremento del 20 per cento per far fronte a di-verse situazioni già presenti di disagio abitativo. Parte so-prattutto da questi elementi la proposta di documento di in-dirizzi del Psc, il Piano strut-turale comunale di Modena, formulata dalla giunta poi pre-sentata e discussa al consiglio comunale di Modena. L’obiettivo, dopo il completa-mento dei percorsi di consulta-zione con le varie componenti della città nell’ambito di Effet-to Modena, gli Stati generali della città, è quello di giungere all’approvazione del documen-to definitivo all’inizio del 2013 per poi avviare il lavoro tecni-co sullo strumento urbanistico con la definizione del Quadro

conoscitivo e del Documen-to preliminare per adottare il nuovo Psc entro il termine del mandato amministrativo.Il documento di indirizzo prevede un utilizzo di nuovo territorio limitato all’edilizia sociale e sotto il limite del 5 per cento in dieci anni, indivi-dua processi di riqualificazione incentivando l’iniziativa diret-ta dei proprietari per la tra-sformazione e semplificando le procedure autorizzative locali e indica di completare quali-ficazione e valorizzazione del centro storico mantenendovi funzioni istituzionali e cultura-li e favorendovi l’incremento di popolazione (il tetto è indica-to in altri 2 mila abitanti) con politiche di edilizia convenzio-nata rivolte a famiglie di fasce sociali interme-die. La pedonalizza-zione di strade e piazze contribui-sce ad aumentare “qualità, attratti-vità e a incenti-vare la presenza commerciale e artigianale”. Ol-tre all’utilizzo di tipologie e tecno-logie edilizie che possano garantire un’alta efficienza energetica, nel documento si sottolinea anche l’obiettivo di dare priorità alla mo-bilità ciclopedo-nale allo sviluppo del trasporto pubblico locale e programmi di housing sociale. Non sono pre-visti nuovi poli produttivi, men-tre per il commercio rimane la necessità di medie strutture sia alimentari che extra alimentari riqualificando aree o edifici e incentivando l’effetto urbano delle porzioni di città oggi ca-renti. “Immaginiamo una Mo-

dena che rimane Modena per dimensioni e relazioni con il resto del territorio provinciale, ma sicuramente - afferma l’as-sessore alla Programmazione e gestione Gabriele Giacobazzi - una città che cambia e dob-biamo contribuire a renderla migliore puntando su una pia-nificazione che, con l’obiettivo dello sviluppo, offra un quadro di opportunità e regole per il territorio da cogliere con fles-sibilità e rapidità”. “Di fronte a un sovrappiù di aree già urbanizzate e all’e-sigenza di case in affitto e di proprietà a prezzi accessibili – ha aggiunto il sindaco Gior-gio Pighi - lo strumento della perequazione per cambio di destinazione d’uso consente di riportare il valore aggiunto

sulla collettività. Più ci avvici-neremo a progetti di riqualifi-cazione urbanistica – ha detto – più avremo bisogno di usare questi strumenti. Non possia-mo permetterci, per il timore di intervenire, di lasciare la città in mano al declino e alla decrescita”.

Per la maggioranza, Federico Ricci di Sinistra per Modena ha detto che “bisogna riqualificare, basta con il consumo di suolo, e servono interventi per la locazione permanente: nei prossimi

dieci anni si andrà verso la crescita della presenza di alloggi vuoti ma senza calmierare il mercato”. Per il Pd, secondo Salvatore Cotrino”si dovranno combinare regole chiare e flessibilità: importante poi fare di Modena un centro logistico e intervenire sul centro storico”, men-tre Stefano Rimini ha detto che “obiettivo del Psc deve essere il saldo zero del consumo del territorio: difficile, ma realizzabile se c’è volontà politica, con la riqualificazione e il recupero di realtà esistenti”. Mi-chele Andreana ha affermato che “si va oltre la disputa tra crescita zero e crescita sostenuta: per attuare l’housing sociale limitando l’uso del suolo è necessario recuperare le aree in disuso attraverso la tra-sformazione del territorio”. Giulia Morini ha aggiunto che “Modena ha il dovere di imprimere una nuova visione alle proprie politiche dell’urbanistica e porsi, tra gli obiettivi importanti e inediti quello di usare il meno possibile suolo a destinazione agricola”. Giancarlo Campioli ha invece evidenziato come positiva “l’attenta pianifica-zione dei fabbisogni, degli obiettivi da perseguire e delle opere da ri-tenersi indispensabili in un contesto di progressivi tagli delle risorse”.

La maggioranza: aspetti positivi

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4 Domenica 25 novembre 2012 NostroTempo

Attualità

Tra laicità e gratuità

E’ possibile una politi-ca basata sull’amore? Una domanda a un tempo affascinante

e complessa, quella posta dal centro Ferrari, da Azione Cat-tolica e Acli a don Giovanni Nicolini, L’ex direttore della Caritas di Bologna è infatti in-tervenuto nel percorso ‘Travol-ti da una insolita passione’, un percorso che sta mettendo in moto l’attenzione al bene co-mune di queste realtà e di tante persone che hanno partecipato. Un titolo “interessante”, come ha detto lo stesso sacerdote, che ha iniziato dall’esperienza di don Giuseppe Dossetti, e dalla matrice spirituale dell’impegno politico, per passare al Conci-lio, alla Costituzione (“ci sono appena dieci anni tra questi due eventi”) e alla formazione alla politica. “La passione per la politica è forte se ha il fascino di una bella donna di cui ti in-

Don Giovanni Nicolini ospite di Ferrari, Ac e Acli: “La politica è il modo giusto dei cristiani di stare nella città del mondo”

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• Paolo SegheDoni

namori – ha spiegato don Ni-colini – in questo caso diventa una tensione profonda dell’esi-stenza”. Dopo aver richiamato gli anni conciliari e costituenti, il presbitero bolognese ha spie-gato: “Il cristianesimo ha biso-gno di laicità, non di laicismo, laicità come impegno a espri-mere quello che è irrinunciabi-le, in modo che anche chi non è della tua posizione possa capi-re, confutare o accogliere. Dio la sua Parola l’ha detta sempre nella storia, e nella storia la Parola si traduce: Dio è sem-pre negoziatore e la Sua è una Parola inclusiva. La Verità – ha specificato don Nicolini – è più grande di noi e nessuno può pensare di possederla ‘Lo Spi-

rito Santo vi condurrà alla Ve-rità tutta intera’. Quindi siamo tutti per strada, in cammino. Ascoltiamo insieme il Vange-lo, facciamo strada assieme e apprezziamo vicendevolmente i doni del buon Dio, anche tra differenti confessioni religiose (come ci insegna l’ecumenismo di Papa Giovanni). Sono questi i fondamenti della politica. E questi sono i fondamenti che esigono che si faccia politica, perchè insieme ci interessiamo di tutti”.Infine don Giovanni Nicolini ha proposto tre livelli di impe-gno cristiano: “Il Vangelo è il primo assoluto impegno, dob-biamo prenderci la responsabi-lità del Vangelo. Il Dio cristiano si è umanizzato, è diventato uno di noi, facendosi carne fi-no alla morte tra i malfattori. La nostra responsabilità è di spezzare il pane evangelico là dove viviamo. Il secondo livello è sapienziale, come il Vangelo diventa concretezza della tua vita: dato il Vangelo che ne è del tuo stipendio?Il Vangelo non è un rito, è la vita. Il terzo livello è la politi-ca. Visto che non vuoi priva-re il tuo amico della gioia del Vangelo, allora lo devi tradur-

re nella storia. La politica è il modo giusto dei cristiani di stare dentro la città del mondo. Con cordialità e comunicando le perle preziose della fede. La politica diventa il linguaggio comune di chi non condivide la mia fede ma ugualmente è figlio di Dio, che è Padre di tutta l’umanità”. E’ dunque ne-cessario interessarsi di politica, ma ci sono modalità proprie della politica? “La gratuità è un elemento importante, oggi la politica è diventata un me-stiere, che rende troppo eco-nomicamente. Non può dare un tono diverso alla tua vita, e oggi che la politica non è quasi più progetto, ma amministra-zione, il rischio è che entri la corruzione. La gratuità, quindi, ma anche il fatto che questo non può essere tuo mestiere di sempre. La politica – ha concluso don Nicolini - come esuberanza della vita, del pensiero e di azione, di attenzione all’altro; non mestiere o tecnica. In que-sto senso maestro migliore di politica è Gesù. Ci sono due modi per farsi poveri: o dar via la ricchezza o invitare a cena, in ogni caso fare partecipi gli altri”.

Giovedì 22 novembre alle 14.30 seduta straordinaria del consiglio comunale di Modena per l’Anno internazio-nale delle cooperative proclamato dall’Onu. A Mode-

na rappresentano il 12 % dell’economia. “Le cooperative per lo sviluppo economico e sociale”. E’ il tema della seduta di giovedì 22 novembre del consiglio comunale di Modena che conclude idealmente le iniziative promosse dalle tre centrali cooperative (Confcooperative, Legacoop e Agci) per celebrare l’Anno inter-nazionale che l’Onu ha dedicato, appunto, alle cooperative.Nel modenese significa alcune centinaia di imprese, circa 500 quelle aderenti alle tre centrali, impegnate nei diversi settori del-la produzione e del lavoro: dall’agroalimentare al welfare sociale e sociosanitario, dalle costruzioni al consumo, fino ai servizi, al turismo, allo sport, alla cultura. E tutte insieme “pesano” per circa il 12 per cento del valore aggiunto dell’economia modenese (a livello nazionale la quota della cooperazione è intorno al 6 per cento) con un giro d’affari complessivo intorno ai sette miliardi di euro e con oltre 20 mila occupati e 330 mila soci. La seduta del Consiglio comunale sarà aperta alle 14.30 dalla presidente Caterina Liotti e dal saluto del presidente della Provincia Emilio Sabattini.Sono poi previsti gli interventi del sindaco Giorgio Pighi, di Giuliano Poletti, vice presidente nazionale dell’Alleanza delle cooperative italiane, e dell’economista Stefano Zamagni, docente di Economia politica all’Università di Bologna.Sarà presente anche il vicario per la Pastorale della diocesi, don Federico Pigoni.

Modena

Consiglio sulla cooperazione con Zamagni e don Pigoni

Sarà un momento di riflessione sul volontariato e sull’animazione in oratorio quello che si svolgerà a Palermo il 30 novembre e l’1 dicembre. Nell’ambito delle iniziative che Anspi (Associazione Nazionale San Paolo Italia) ha promosso in vista del cinquantenario di fondazione, le due giornate

di convegno in Sicilia intendono fare il punto sulle opportunità e le risorse del servizio civile oltre a rifles-sioni e proposte relative all’animazione nella catechesi. A discuterne saranno rispettivamente monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo e don Salvatore Rumeo con l’assistenza di tecnici e referenti nazionali. Condurranno i convegni Filippo Chiarelli e don Andrea Forni, consiglieri delegati alle due aree. La giornata vedrà anche la presenza di alcuni dei volontari che operano negli oratori Anspi di Agrigento e Crotone, dove dalla scorsa primavera si è dato vita a progetti di animazione, sostegno scolastico e attività a favore di bambini e adolescenti. Saranno poi presentati due manuali da utilizzarsi negli oratori. L’appuntamento rappresenta una tappa di avvicinamento alla giornata del 25 maggio 2013, quando Anspi celebrerà il mezzo secolo di vita. L’incontro del 50° anniversario, che si terrà a Roma, è stato denominato “Festa Nazionale dell’Oratorio” perché intende valorizzare il percorso formativo ed associativo verso i giovani, mettendo al centro la struttura per cui Anspi è nata. Come spiega Domenico Luciano Diversi, che si occupa della messa a punto del programma «quello di Roma non vuol essere un semplice momento rievocativo, bensì un incontro con uno sguardo che si rivolge al futuro. Per questo in-vitiamo i giovani a esserci e a farsi promotori di nuove idee: è infatti solo attraverso di loro che si possono gettare le basi del prossimo cinquantennio».In tale ottica, Doriana Marin, responsabile nazionale delle aree di servizio di teatro e musica, sta lavoran-do per proporre un momento che, nella mattinata del 25 maggio, racconterà, utilizzando gli strumenti propri della musica e del teatro le esperienze e i valori che in 50anni hanno connotato e fatto grande l’Anspi. “Non solo intrattenimento con musicisti e attori – spiega Doriana Marin – ma uno sguardo interiore sorretto da questi linguaggi, per comprendere, anche in questo modo, cosa sia l’Anspi e cosa possa diventare grazie a nuovi percorsi che ci consentano di continuare a camminare insieme”.

Anspi

Opportunità e risorse del Servizio Civile

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VescovoAgenda del

Domenica 25 novembre 2012 5NostroTempo

“Tu sei sacerdote”Giornata del Seminario: domenica 25 novembre in Duomo le ammissioni al presbiterato e il conferimento di ministeri a otto seminaristi

Come ogni anno, nella solennità di Cristo Re dell’Universo, che chiude l’anno

liturgico, si celebra in diocesi la Giornata del Seminario. In tale occasione otto seminaristi com-piono un passo importante nel loro cammino. Andrea Ballarin

di Bomporto, Claudio Milioli di Spezzano, e Federico Ma-nicardi di Vignola riceveranno l’ammissione tra i candidati al presbiterato. Marco Bonfatti, di Formigine, Massimiliano Fer-rarini di Castelnuovo e Paolo Monzani del Tempio, riceve-ranno il ministero del lettorato. Giacomo Aprile della Sacra Famiglia e Giovanni Vitale, di Solignano riceveranno infine il

Domenica 25 novembreore 9.30 a San Biagio in Padulecelebrazionedella Cresimaore 11.30 a CamposantoCelebrazionedella Cresimaore 18 in cattedraleMessa per la giornatadel seminario

Martedì 27 novembreore 15.30Consiglio episcopale

Giovedì 29 novembreore 9.30 al CFNRitiro generale del Clero ore 20.45 al Forum MonzaniGaudium et Spes.I cristiani nellacompagnia degli uominiSeconda conferenzasul Concilio

Sabato 1 dicembreore 9.30 al CFNIncontro della consulta diocesana delleassociazioni laicaliore 16 alla Casa Protetta VignoleseCelebrazione eucaristicaore 19 a Gesù RedentoreVeglia di Preghiera con l’Azione Cattolica

Domenica 2 dicembreore 9.30 a Sant’AgneseRitiro e celebrazioneeucaristicaore 18 in cattedraleCandidatura diaconipermanenti

Diocesi

DiocesiAgenda della

Domenica 25 novembreSolennità di Cristo ReGiornata diocesana del Seminarioore 21 al CFNSulla misura del cuoredel Signore

Martedì 27 novembreore 21 alla CdRDa quel giorno rimasero con lui

Giovedì 29 novembreore 9.30 al CFNRitiro generale del Cleroore 20.45 al ForumMonzaniGaudium et Spes.I cristiani nellacompagnia degli uominiSeconda conferenzasul Concilio

Venerdì 30 novembredalle 21 a MarolaRitiro di Avventodei giovani(fino a domenica 2)

Sabato 1 dicembreore 9.30 al CFNIncontro della consulta diocesana delleassociazioni laicali

Due intenzioni da aggiungere alla preghiera dei fedeli nelle mes-se di Domenica.- Perché ogni famiglia si senta interpellata dalla vita e dalla

missione della Chiesa. I figli crescano aperti alla chiamata del Signore e i genitori favoriscano la loro generosa risposta. Preghiamo.- Ti ringraziamo, Signore, per i nostri Seminaristi: hanno scelto di ren-dersi attenti alla tua chiamata, disponibili al servizio nella Chiesa, aperti alla prospettiva del sacerdozio. Sostienili, Signore, col tuo amore, perché giungano a dire un “sì” sincero e gioioso alla tua proposta. Preghiamo.Preghiera per il Seminario (da recitare o alla conclusione della preghiera dei fedeli o dopo la comunione)“Padre Santo, come Gesù ci ha insegnato, con fiducia ti chiediamo: Manda operai nella tua messe. La nostra Chiesa è in attesa di Pastori santi e santificatori. Rendi le nostre famiglie generose nell’accogliere la vita, capaci di educare alla fede, disponibili ad accompagnare i figli nella risposta alla tua chiamata. Fa’ che le nostre parrocchie siano comunità vive dove ogni vocazione è aiutata a maturare. Tu che hai attuato in Maria un disegno meraviglioso di grazia, sul suo esempio di risposta pronta e generosa, apri il cuore di molti giovani ad accogliere il tuo dono. Manda il tuo Santo Spirito sul nostro Seminario, perché sia luogo di esperienza profonda di incontro con Cristo e assolva il suo compito di verificare la chiamata e di preparare Sacerdoti santi. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen”.Sono disponibili presso la portineria del Seminario i manifesti della giornata e i volantini con la foto dei seminaristi e la preghiera da distri-buire ai fedeli nelle messe di domenica.Inoltre chi desiderasse celebrare la Giornata del Seminario in parroc-chia in una domenica diversa da quella del 25 novembre può rivolgersi direttamente ai sacerdoti del Seminario (059.217130).

Pregare per il Seminarioministero dell’accolitato. Mons.Lanfranchi presiederà la cele-brazione, alle ore 18 in catte-drale.“Sicuramente - scrivono An-drea, Claudio e Francesco - l’ammissione si presenta come un orizzonte ben delineato nella nostra vita, seppur ancora non siano molto chiari i sentimenti e i cambiamenti profondi che la accompagneranno e che essa comporterà. La presentazione della domanda ha chiesto di comprometterci in prima per-sona, di fare un passo in avan-ti verso quel fascio di luce che illumina e che ci definisce in maniera particolare. Per accom-

pagnare questa decisione abbia-mo scelto di prenderci tre giorni per noi e per il Signore, in quella splendida cornice che è Assisi e col sottofondo forte della vita di San Francesco, per meditare e condividere il passo che stiamo per compiere.”.La riflessione dei futuri letto-ri Marco, Massimiliano e Pa-olo: “essere istituiti lettori ha due principali dimensioni, che

potremmo chiamare ascolto e profezia: significa infatti anzi-tutto ascoltare la Parola di Dio, in particolare rivelata nella Sa-cra Scrittura, e annunciarla a tutti con coraggio. Trovandosi a vivere con persone che non abbiamo scelto, con diverse sto-rie e caratteri, ci si può ritirare, chiudendosi nel proprio mon-do impermeabile o arroccan-dosi nelle proprie convinzioni, oppure vivere passivamente, seguendo l’opinione comune. Siamo chiamati ad ascoltare ciò che l’altro ha da dire veramente, in primo luogo a livello affetti-vo. È importante confrontarci con chi non la pensa come noi:

esperienze, sensibilità che, pur nella medesima vocazione cri-stiana, possono comprendere anche forti differenze, che non vanno negate, ma considerate nella loro profondità, con un atteggiamento umile di ascol-to, per valorizzare le differenze complementari e superare le di-visioni sterili”.Giacomo e Giovanni: “Le pa-role e l’invito che Gesù rivolge

“Tanto, con il poco di molti”Giornata di sensibilizzazione per le offerte per i sacerdoti

La Giornata di sen-sibilizzazione per le offerte per i sacerdoti, che quest’anno cadrà

nella domenica 25 novem-bre, non trova ancora una ve-ra partecipazione nelle nostre parrocchie. Si ha l’impressione che non si dia importanza al-la cosa e di conseguenza che i fedeli non siano aiutati più di tanto per fare una offerta per i sacerdoti. Dispiace che non siano conosciuti i meccanismi del sistema di sostegno eco-nomico alla Chiesa; non si sa, per esempio, che le offerte per i sacerdoti di fatto liberano denaro per le finalità di culto e di carità. Questo disinteresse

• MonS. ClauDio Stagni *

purtroppo diffuso sta diven-tando pure pericoloso, perché i discorsi contro la Chiesa anche a questo riguardo stanno au-mentando e non ci vorrà molto ai politici di turno vendere il sistema attuale di sostegno alla Chiesa per un pugno di voti. Ad un convegno del Sovvenire il vescovo Bregantini raccontò una simpatica e significativa fiaba. Un re per la festa di noz-ze del figlio non aveva il vino per la festa popolare che era stata indetta e chiese ai suoi sudditi di portare ognuno un fiasco di vino, pensando che era poca cosa per una festa così importante. Ma quando si an-dò ad attingere dalla botte che era stata riempita, uscì solo ac-qua. Cos’era successo? Ognuno dei cittadini aveva portato un fiasco d’acqua, pensando che tanto nell’insieme nessuno se ne sarebbe accorto. È quello che sta succedendo con le offerte per i sacerdoti. Forse non è stato efficace pro-porle come offerte deducibi-

li, ma ormai dovrebbe essere chiaro che sono offerte liberali, e sono signi-ficative anche quelle di picco-la entità. Si ha invece l’impres-sione che non ci sia sufficiente informazione in casa nostra, mentre un di-ritto dei fedeli conoscere le no-tizie essenziali sul sostegno economico alla Chiesa italiana, per regolarsi di conseguenza.È necessario pertanto che i parroci e i referenti par-rocchiali utiliz-zino i sussidi che vengono messi a disposizione da parte del Ser-vizio naziona-

le, e spendano qualche parola per ricordare il dovere che i

al giovane ricco, le sentiamo pronunciate anche per noi, che ci stiamo preparando a riceve-re il Ministero dell’Accolitato. Già solo pensando alla parola stessa (“accolito” significa in-fatti “colui che segue”), come non avere davanti agli occhi i discepoli, chiamati a due a due per stare col Maestro; an-che noi siamo due, Giacomo e Giovanni, e cerchiamo di vive-re un’esperienza di vicinanza con il Signore in particolare

in Seminario. Essere ministri dell’eucarestia e di servizio all’altare significa conformarsi più pienamente a Cristo che ci viene incontro in quel Pa-ne benedetto, spezzato e dato e sentirci anche noi benedetti dal Padre, spezzati nel Figlio e dati per Amore; solo così, attingendo continuamente a quella fonte che è anche foce di quel fiume che è la nostra vita, saremo davvero degli Apostoli, dei “Mandati”, a tutte le genti”.

Andrea, Claudio e Federico, i tre seminaristi ammessi tra i candidati al presbiterato

cristiani hanno di “sovvenire alle necessità della Chiesa”, il

che significa anche contribuire al so-stentamento dei loro sacerdoti.Siamo consapevoli delle difficoltà che stanno incontrando le famiglie italiane e insieme ad esse anche le nostre par-rocchie; proprio per questo è necessario che tutti facciano la loro parte perché con il poco di mol-ti si può fare tanto. Cristo Re, che vie-ne celebrato nella solennità liturgica di quella domeni-ca, converta i nostri cuori per la diffu-sione del suo Regno e per il sostegno dei suoi ministri.

* vescovodelegato regionale

per il Sovvenire

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Domenica 25 novembre 2012 NostroTempo6

La ricostruzione

Sei mesi dopo...Dopo il sisma, il lavoro al centro dell’attenzione

Una legge per la rico-struzione nei terri-tori interessati dal terremoto che ha

colpito l’Emilia Romagna il 20 e il 29 maggio. Si presenta come “una disciplina speciale, semplificata nelle procedure ed essenziale nei contenuti, che consentirà di realizzare celermente il complesso degli interventi ricostruttivi, in par-ticolare per quanto riguarda i centri storici”, la proposta di legge (“Norme per la ricostru-zione nei territori interessati dal sisma del 20 e 29 maggio 2012”) varata di recente dalla Giunta regionale, che presto sarà al vaglio dell’Assemblea legislativa della Regione. “Tutte le norme che aiutano i territori colpiti dal terremoto a ripartire sono importanti”, afferma Ciro Donnarumma, segretario regionale Cisl Filca (Federazione italiana lavora-tori costruttori e affini). “La semplificazione e l’accelerazio-ne nelle procedure per la rico-struzione, obiettivi di questa proposta di legge, sono fonda-mentali, ma per la Cisl Filca lo sono altrettanto il controllo sulle imprese che lavorano al-la ricostruzione, per esempio attraverso certificazioni come il Durc (Documento unico di regolarità contributiva) e gli elenchi di merito delle imprese edili e di costruzione per po-ter rilanciare lo sviluppo nella legalità”, continua Donnarum-ma. “Per fortuna - sottolinea - abbiamo della brava gente che da subito si è messa all’opera per ripartire il più velocemen-

• luCia truzzi

Le norme per ripartireSei mesi fa la terra tremava nella Bassa. I diversi epicentri,

i diversi sismi, hanno fatto crollare le certezze e le chiese, le case e i progetti, i capannoni e le speranze.Ma in sei mesi molto, se non moltissimo, è stato fatto, le

persone colpite non si sono fatte travolgere, le scuole sono state rifatte, il lavoro è ripartito, le comunità hanno celebrato e tan-te attività (non tutte, purtroppo) sono rinate. Nostro Tempo non smetterà di raccontare la ricostruzione, a partire dalla situazione

delle parrocchie e delle comunità del cosiddetto ‘cratere sismico’. A partire dal prossimo numero cercheremo di raccontare come si sta preparando il Natale nelle zone terremotate e cosa sta rinascendo dalle macerie.

te possibile. L’unico problema ora riguarda le risorse: c’è bi-sogno di mettere a disposizio-ne rapidamente quei soldi che servono sia alle imprese sia ai cittadini per ricostruire, perché finora hanno sborsato di tasca propria”. Anche Coldiretti, che ha collaborato alla stesura della proposta di legge, ne evidenzia gli obiettivi: “L’impressione è proprio quella di voler accele-rare i tempi sulla ricostruzione attraverso metodologie omo-genee”, afferma Alessandro Ghetti, responsabile ufficio legislativo di Coldiretti Emilia Romagna. Nella proposta di legge, rimar-ca l’esponente di Coldiretti, “è prevista ‘una specifica discipli-na per gli aggregati urbani da recuperare attraverso una pro-gettazione unitaria degli inter-venti’. Ma questo porterà via ancora molto tempo, soprat-tutto per i centri storici”. Per quanto riguarda le zone rurali, invece, “siamo contenti che sia stata inserita la problematica dello sprawl (espansione in-controllata) nelle campagne perché è un elemento di gran-de attualità. Nel tempo - ha chiarisce Ghetti - il numero delle costruzioni nelle cam-pagne è aumentato in modo spropositato e tale progetto di legge permette di far ripartire le imprese al più presto, ra-zionalizzando il tessuto rurale e dando la possibilità di poter aggiustare il sistema abitativo e imprenditoriale: infatti sono ‘previste speciali disposizioni che consentono di ridurre lo sprawl insediativo, ammetten-

do l’accorpamento degli edifici rurali sparsi facenti parte di un’unica azienda agricola e la delocalizzazione dei fabbricati non più funzionali all’attività agricola nel territorio urbaniz-zato o urbanizzabile”. Infine, anche Ghetti ammette che il problema più rilevante oggi riguarda i finanziamenti per la ricostruzione: “Sono 5 mila le aziende agricole colpite dal sisma e fra le aree più proble-matiche c’è sicuramente quella modenese per intensità sia di popolazione sia di imprese. L’aspetto positivo è che già og-gi si vede il grande lavoro che

La Cisl di Modena organizza una festa della solidarietà a favore delle popolazioni colpite dal terremoto. L’iniziativa si terrà sabato 1 dicembre nelle sale parrocchiali di Corlo

a partire dalle 19.30. Il programma prevede la cena (15 euro per gli adulti, 5 euro per bambini 6-14 anni, i bambini 0-5 non paga-no), intrattenimento musicale e karaoke; a seguire uno spettacolo della Swing Band. Si può partecipare anche dalle 21 in poi e assistere solo al concerto; in questo caso gli spettatori sono invi-tati a contribuire alla causa acquistando torte, dolci e bicchieri di vino. «I fondi raccolti saranno utilizzati per acquistare pc fissi e portatili che doneremo alle scuole della Bassa Modenese – spiega la Cisl – Le donazioni verranno effettuate sulla base dei bisogni segnalati dai Comuni del cratere. L’elenco delle scuole beneficia-rie sarà pubblicato sul nostro sito www.cislmodena.org».

Cisl a Corlo

Sabato 1 dicembre,festa per il terremotati

Gli enti bilaterali modenesi dell’edilizia (Casse Edili e Scuole Edili) hanno donato 19.500 euro all’Istituto di istruzione superiore Calvi di Finale Emilia (Modena).

Come accaduto in occasione del terremoto del 2009 in Abruzzo, l’edilizia italiana si è infatti mobilitata a favore delle vittime del sisma del 20 e 29 maggio. Le Casse Edili di tutta Italia han-no versato un contributo straordinario, pari a 2 euro per ciascun operaio iscritto; lo stesso hanno fatto le Scuole Edili e i Cpt. La somma complessivamente raccolta a livello nazionale ammonta a 1,2 milioni di euro. Le Casse Edili e la Scuola Edile di Mo-dena sono state autorizzate a gestire autonomamente la quota versata a livello territoriale e la scelta è caduta sul Calvi, una del-le scuole più colpite dal terremoto. «Abbiamo deciso ai aiutare concretamente una scuola del cratere perché ci stanno a cuore la formazione culturale e professionale dei ragazzi», spiega il diret-tore della Scuola Edile di Modena, Alessandro Dondi, in visita al Calvi insieme ai direttori delle Casse Edili, Giuseppe Cocozza e Giuseppe Fermonti, e al presidente della Scuola Edile, Benedetto Grossi. Ringraziando per la donazione, il dirigente scolastico del Calvi, Annalisa Maini, ha annunciato che la somma sarà spesa per rinnovare il laboratorio informatico utilizzato dagli studenti dell’indirizzo per geometri; saranno acquistati pc e software per 28 postazioni.

Enti bilaterali edilizia

Donazione per il Calvi di Finale

è stato fatto per volontà delle persone”.Intanto il cartello di as-sociazioni (Lapam, Cna, Confcommercio, Confercenti, Confagricoltura, Coldiretti, Copagri, Confcooperative, Le-gaCoop, Apmi, mentre Confi-dustria è ora più defilata) che ha messo in cantiere inizia-tive unitarie si stanno orga-nizzando con la Regione per raggiungere risultati concreti. In caso contrario non sono da escludere altre manifestazioni, anche un viaggio a Roma per far capire le condizioni delle popolazioni colpite.

Contrastoalle infiltrazioniConvegno dell’Ordine degli Ingegneri

L’Ordine degli Ingegneri della provincia di Modena ha organizzato un incontro tecnico con il Gruppo inter-forze provinciale finalizzato ad approfondire ed analiz-zare le possibili misure di contrasto che i professionisti

possono attuare per contrastare le infiltrazioni mafiose nella fase di ricostruzione post-terremoto. L’incontro, organizzato in col-laborazione con l’Ordine degli Architetti e con il sostegno della Commissione “Contrasto alle mafie ed alla corruzione” del Co-mitato unitario delle professioni di Modena, si è svolto al Centro “Famiglia di Nazareth”. «I professionisti modenesi sono attivi da diverso tempo nella lotta alle infiltrazioni mafiose, in particolare è stata costituito all’interno del Comitato unitario delle profes-sioni una commissione interdisciplinare che pianifica e realizza iniziative di sensibilizzazione e formazione» ricorda Augusto Gambuzzi, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provin-cia di Modena. «Come professionisti dell’area tecnica e in con-siderazione del particolare e fondamentale ruolo che ingegneri ed architetti svolgeranno nella fase di ricostruzione post-sisma, i nostri Ordini professionali hanno ritenuto opportuno organiz-zare questo momento di approfondimento e confronto nel corso del quale si potranno conoscere i segnali-spia delle infiltrazioni mafiose e le possibili modalità di prevenzione e contrasto attiva-bili da parte dei professionisti».Oltre all’ingegnere Augusto Gambuzzi, sono intervenuti Clau-dio Gibertoni (presidente dell’Ordine degli Architetti di Mode-na), Tiziano Borghi (dirigente Direzione provinciale del lavoro e membro del Tavolo interforze della Provincia di Modena) e Roberto Civico (dirigente del Provveditorato interregionale delle opere pubbliche).

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7Domenica 25 novembre 2012NostroTempo

Coro della Diocesi di RomaCoro e Orchestra

città di Mirandola

diretti da mons. Marco Frisina

DOMENICA 9 DICEMBRE 2012 ORE 11.00celebrazione eucaristica

Parrocchia di Finale Emilia

AV

VIS

O S

AC

RO

WWW.COROMIRANDOLA.IT - WWW.PARROCCHIA-FINALEEMILIA.IT - WWW.CORODIOCESIDIROMA.COM

SABATO 8 DICEMBRE 2012 ORE 20.45concerto di musica sacra

Duomo di Modena Serata di Beneficenza a favore della ricostruzione dopo il Sisma del 20 e 29 Maggio scorsi

della nuova Scuola d’Infanzia e Nido Sacro Cuore di Finale Emilia

Ingresso Libero

diocesi di modena - nonantola

mons. antonio lanfranchi

Coro città di MirandolaAssociazione Culturale

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8 Domenica 25 novembre 2012 NostroTempo

50 anni fa il Concilio

Il Centro culturale Ferrari e la Piccola Famiglia dell’An-nunziata organizzano, giovedì 22 novembre alle ore 21 presso il Teatro Tempio, a Modena, alla presentazione di

Quanto resta della notte? Un film su Giuseppe Dossetti . Dopo la proiezione del film sarà possibile confrontarsi con il regista Lorenzo K. Stanzani e con alcuni componenti della comunità della Piccola Famiglia dell’Annunziata.

Giovedì 22 il film al Teatro Tempio

Interessante e partecipato il convegno su Dossetti e il Vaticano II: un’occasione per rimettere al centro una figura importante e il suo apporto per la vita della Chiesa

Don Giuseppe e il Concilio

Sabato 17 novembre, presso l’Auditorium del Centro Famiglia di Nazareth, si è svol-

to il convegno “Don Giuseppe Dossetti e il Concilio Vaticano II”, organizzato dalla Piccola Famiglia dell’Annunziata, in collaborazione con l’Istituto di Scienze Religiose Ferrini, il Centro Ferrari e l’associazione di volontariato Porta Aperta. L’incontro ha voluto essere un momento di riflessione offerto alla Chiesa di Modena sulla figura di don Dossetti, nel cen-tenario della nascita, e del suo rapporto con il Concilio a cin-quanta anni dalla sua apertura. Non un evento semplicemente celebrativo quindi, ma una ri-flessione capace di trasformarsi in stimolo vitale per la chiesa di oggi e per le future generazioni.Il Convegno è stato introdot-to da mons. Lanfranchi, ar-civescovo di Modena, che ha inserito l’iniziativa nell’ambito delle numerose proposte della diocesi in questo anno celebra-

tivo del Concilio. Dopo avere ricordato Dossetti quale esten-sore della Costituzione, prota-gonista del Concilio Vaticano II, innovatore nell’esperienza monastica, monsignor arci-vescovo ha trovato l’elemento unificante di tutta la sua vita in un radicalismo che recupe-ra il cristianesimo come fede e

• Daniela Cattani

rifiuta un sistema che si identi-fica esclusivamente con i valori. Citando un brano del discorso tenuto da Dossetti a Pordeno-ne nel 1994, mons. Lanfranchi ha riconosciuto come l’impor-tanza attribuita alla Parola di Dio, all’eucaristia, alla Chiesa locale, al silenzio diventa in Dossetti strumento efficace per la elaborazione di una nuova cultura cristiana, che non si ag-grappa in modo anacronistico al passato, ma guarda alla tra-dizione per rinnovarsi in modo creativo, per incarnare il Van-gelo nell’oggi.Guido Federzoni, diacono,

membro professo assieme alla moglie della Piccola Famiglia dell’Annunziata, fondata da

Dossetti, ha ripercorso le tap-pe della vita di don Giuseppe, partendo dalla considerazione che egli, prima che giurista, po-litico, monaco o padre spiritua-le, è stato un uomo di fede: è la fede che costituisce l’elemento sostanziale della sua vita, nella consapevolezza in lui sempre chiara della gratuità dei doni di

Dio per sé e per gli altri. Attra-verso il dispiegarsi delle diverse esperienze che hanno caratte-rizzato la sua vita (dalla nasci-ta, il 13 febbraio 1913, fino alla morte, il 15 dicembre 1996) è stato offerto il quadro di un uomo capace di grandi idealità e di altissime prospettive stori-che e politiche, culminate nella partecipazione all’assemblea Costituente, ma soprattutto di un uomo capace di riconoscere sempre il primato di Dio nella sua vita e nella vita degli altri. Al vertice della sua esperienza è perciò da collocare la parte-cipazione al Concilio Vaticano

II, che non fu per Dossetti uno dei tanti momenti, ma l’apice della sua ricerca e del suo im-pegno.Don Fabrizio Mandreoli, della diocesi di Bologna, ha affron-tato il tema “L’ermeneutica del Concilio nella riflessione di don Giuseppe Dossetti”. La relazione ha sviluppato le que-stioni di metodo che è necessa-rio tenere presenti per giungere ad una interpretazione del Concilio significativa per la chiesa di oggi. Per Dossetti ogni ermeneutica del Concilio deve partire dalla consapevo-lezza che esso è prima di tutto da interpretare come evento di Grazia, che incide in concreto nella vita della Chiesa. E, so-prattutto, che si tratta di una Grazia esigente, capace di at-tivare la libertà dell’uomo e di determinare un cambiamento reale a livello teologico-spiri-tuale, dottrinale e istituzionale. Secondo il pensiero di Dosset-ti, i testi conciliari vanno letti conformemente al loro ordine formale e devono essere in-terpretati nella lettera e nello spirito: la lettera va sempre contestualizzata in conformità allo spirito, cioè in conformità con il ritorno alle fonti e alla tradizione. Don Corrado Lorefice, della diocesi di Noto, ha affrontato nella sua relazione il tema del rapporto fra la Chiesa e i pove-ri, al quale il cardinale Lercaro dedicò il famoso intervento del 6 dicembre 1962, redatto

durante una nottata piuttosto convulsa con l’aiuto sostanziale di Dossetti. Lorefice ha illu-strato il percorso che precedet-te la redazione di tale discorso, nel quale l’impegno della Chiesa a favore dei poveri do-veva qualificarsi non come in-tervento paternalistico o come impegno sociologico, ma come la vocazione stessa della Chie-sa chiamata dal Vangelo a farsi povera a imitazione di Cristo e a servirlo nella persona dei po-veri che lo rendono sacramen-talmente presente. Il rapporto con i poveri era molto caro a Dossetti, fin dall’inizio aveva

fatto una scelta esplicita per i po-veri, attribuendo al lavoro che tutti i membri della sua comunità dove-vano svolgere un ruolo fondamen-tale per sintoniz-zarsi con essi. Allo stesso modo sce-glierà di vivere in mezzo a loro per la necessità spirituale di una prossimità fisica. Nel discorso Lercaro-Dossetti si sottolinea come l’errore frequen-te della Chiesa è stato quello di identificarsi con l’occidente opu-

lento, assumendone la menta-lità. Tema centrale del Concilio deve essere dunque il ritorno al Vangelo e perciò il ridefi-nirsi della Chiesa come “Chiesa dei poveri”. A conclu-sione, Lorefice si è chiesto che acco-glienza ha avuto questo intervento al Concilio. Per Lercaro doveva essere l’unico tema del Concilio, ma non verrà trattato direttamente; tut-tavia, la Lumen Gentium (n. 8) recepirà questo punto fondamen-tale del pensiero di Dossetti-Lercaro: la via della Chiesa non può essere che la via del Cristo.Nel pomeriggio si sono succe-dute due testimonianze molto significative su “Dossetti e la sua comunità a Modena negli anni del post-Concilio”. Giu-seppe Cavazzuti, in quegli anni presidente della Gioventù Ma-schile dell’Azione Cattolica, ha raccontato come il contatto della diocesi di Modena con Dossetti e la sua comunità sia iniziato già durante il Concilio: i giovani di Ac cominciarono in quel periodo a partecipare alle Liturgie della Parola gui-date da don Giuseppe e da don Umberto Neri, che si tenevano

nell’abbazia di Monteveglio il sabato sera. Fu quello l’inizio di un rapporto sempre più diretto e coinvolgente con la Parola di Dio che negli anni successivi si rafforzò sempre più anche grazie alle diverse iniziative di studio e di incontro promosse dall’Ac e svoltesi con la pre-senza di don Dossetti e di don Umberto Neri. Il momento più significativo fu però l’avvento del 1966, quando l’arcivescovo mons. Amici invitò la comu-nità di Monteveglio a guidare la liturgia della Parola in Duo-mo per l’intera diocesi, sotto la presidenza dello stesso mons. Amici.Mons. Paolo Losavio ha ricor-dato come la presenza a Mo-dena di Dossetti negli anni del Concilio e dell’immediato post-Concilio sia stata fon-damentale per la diocesi per la conoscenza e l’accoglienza del Vaticano II. Dossetti par-tecipò alla Tre giorni del clero del 1965, nella quale presentò

la dottrina dell’episcopato, ap-profondimento il tema della collegialità. A don Giuseppe e a don Neri si deve anche la ri-scoperta in diocesi della Scrit-tura, in cui ambedue furono autentici maestri. Infine, l’im-portanza di Dossetti a Mode-na non è riconducibile alla sua sola persona, ma è una pre-senza che continua nella sua comunità, sia nella vocazione di alcune monache che oggi vivono nel cenobio, sia nelle numerose famiglie che hanno aderito alla Piccola Famiglia dell’Annunziata (ben sei dia-coni modenesi appartengono a questa comunità). Inoltre, da circa quattro anni, tre sorelle

monache vivono stabilmente nella nostra diocesi.Mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, ha concluso il Convegno trattando con la solita verve il tema “Don Giuseppe e il suo contribu-to al Concilio”. Chi conosce il suo stile oratorio sa bene quanto sia difficile riassumere la ricchezza dei contenuti che egli esprime. Il padre conci-liare ha voluto anzitutto farci partecipi del “clima” di quella esperienza straordinaria di cui egli fu protagonista e di cui ora, con vivo entusiasmo, continua ad essere testimone oculare. Due dati soltanto ci piace ricordare del suo ricco contributo. Mons. Bettazzi ha testimoniato il ruolo decisivo che ebbe Dossetti nella scel-ta di sottoporre all’assemblea conciliare il questionario re-lativo alla dottrina dell’epi-scopato: la votazione, come noto, mise in luce l’esistenza di una larghissima maggio-

ranza a favore della sacramen-talità dell’episcopato e quindi al tema della collegialità, e fu un elemento decisivo per la buona riuscita dell’intero Va-ticano II. Un ulteriore dato ha espresso la preoccupazione di Bettazzi che proprio la mino-ranza conciliare oggi pretenda di reinterpretare il Concilio. Ciò tuttavia non deve toglier-ci assolutamente la fiducia nel futuro, radicata nella certezza che il Vaticano II è una grazia attuale per la Chiesa. In con-clusione mons. Bettazzi ci ha detto: “Un vero Concilio ha bisogno di 50 anni per essere capito: è dunque questo l’anno buono per la sua ricezione!”.

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9Domenica 25 novembre 2012NostroTempo

Incontri

Continua a Nonantola il percorso sulla legalità che si concentra sul pericolo delle infiltrazioni nel post sisma

Mafie e ricostruzione

Venerdì 30 novem-bre, alle ore 21 al Teatro Troisi di Nonantola, conti-

nua il percorso di riflessio-ne sui temi legati alle mafie promosso dall’associazione Pace & Solidarietà, insieme a Libera, Scout Agesci e Scout Ranger. Protagonista sarà il giornalista modenese Gio-vanni Tizian, che vive sotto scorta per le sue inchieste sulle mafie al nord. Il secon-do appuntamento di questa stagione viene dopo l’incon-tro su Chiesa e mafie che ha visto confrontarsi Isaia Sales, docente di storia della crimi-nalità organizzata all’Univer-sità Suor Orsola Benincasa di Napoli e don Paolo Boschini, docente di Filosofia alla Fa-coltà teologica dell’Emilia Romagna di Bologna.Non si può fare una seria e fruttuosa lotta alla mafia sen-za un sostanziale apporto cul-turale della Chiesa cattolica. Questa la tesi di Isaia Sales, che ricorda anche come l’erra-ta concezione di separazione del pentimento e della conver-sione dei peccatori da un’idea di riparazione del torto, nella distorta idea mafiosa, abbia di

Le tue radici e il tuo futuro sotto un buon segno.

Le tue radici, il tuo futuro.

www.bsgsp.it

1884_Nostro Tempo Modena_102x132 12-11-2008 16:49 Pagina 1

fatto offerto strumenti ai peg-giori assassini di mafia. “L’e-sattore delle tasse del Vangelo restituisce quanto ha rubato e l’Innominato di Manzoni – ricorda il professore – sceglie di liberare Lucia come ripara-zione al male commesso. Og-gi pare che il peccatore non abbia oneri verso la società o almeno questo è quanto han-no percepito i mafiosi: questo dato è stato utile ai mafiosi per pensare di avere un Dio dalla loro parte”. Don Boschini ha sottolineato la storia ed il comportamen-to diverso delle mafie al nord, diverse, pur essendo rami di quelle al sud. “Da noi non ci sono preti che dicono mes-sa per i mafiosi, ma mafiosi che vengono alle nostre cele-brazioni: questo è quello che accade a me. L’immagine è quella del grano e della ziz-zania, che non si distinguono, che crescono insieme. Che cosa dobbiamo fare, dunque, mentre le due piante cresco-no insieme? La parabola ha un atteggiamento attendista. La mietitura non è il giu-dizio insindacabile e finale di Dio. Ma credo che non si possa con una spada dividere la Chiesa dei puri da quella dei mafiosi: i confini, alme-no al nord, sono molto labili. Davanti a Dio chi può dire di essere giusto? Questa attesa deve essere riempita dall’at-teggiamento evangelico della profezia, fatta di intelligenza

e coraggio. Bisogna leggere i segni, capire cosa stiamo vi-vendo, e avere coraggio, senza il quale la fede non esiste. La profezia è discernimento, bi-sogna capire la realtà e questo porta ad assumere posizioni di coraggio. La Chiesa non è fatta solo dai preti, ma da tutta la comunità cristiana, questo è uno dei pilastri del Concilio. Davanti a Dio conta l’uma-nità di ciascuno, la fede, la capacità di spendersi per un corpo sociale, che non è la sola comunità cristiana, ma la comunità nel suo complesso. La cosa importante è che ci sia una comunità di persone capaci di interrogarsi sul be-ne comune. La profezia è fat-ta di vigilanza: non sappiamo quanto tempo manca, quando finirà la notte, ma proprio per questo esercitiamo discerni-mento e profezia. Questo ha insegnato il Concilio: non una Chiesa che santifica e maledi-ce, ma un popolo di persone che si prende la responsabilità del suo tempo, della sua terra, della sua gente”. Restano, cari a ciascuno di noi, gli esempi di sacerdoti - don Peppe Dia-na e don Pino Puglisi, di cui è in corso la causa di beati-ficazione, hanno pagato con la vita - don Ciotti, mons. Bregantini, don Demasi, don Manganiello e moltissimi altri, che alimentano la spe-ranza e l’impegno del Popolo di Dio che non si rassegna al malaffare.

• MariaPia Cavani

Padre Giuseppe Berton racconta a Modena la sua vita con gli ex bambini soldato della Sierra Leone

La vita non perde valore

Come si fa a ricon-quistare la fiducia di ex bambini soldato, ovvero di ragazzi

che, dopo aver subito violenze indicibili da piccoli, continua-no a subirle anche da adulti, quando cioè la società, sapen-do del loro passato, li rifiuta e li isola completamente? E’ con questa domanda che Wilma Massucco, regista e produttore del documentario “La vita non perde valore. Padre Berton e gli ex bambini soldato della Sierra Leon” ha introdotto la serata al Teatro Tempio di Modena venerdì 9 novembre, evento organizzato dalla parrocchia di S. Giuseppe nel Tempio. E’ la stessa domanda che aveva po-sto a padre Giuseppe Berton la prima volta che lo aveva in-contrato, durante il suo viaggio in Sierra Leone nell’ambito del progetto di cooperazione inter-nazionale Eugad. Dal palco del Teatro Tempio,

con un dibattito coordinato da Luca Barbari, un ottanten-ne padre Berton, “Bepi” per gli amici, risponde a questa e ad altre domande, dopo la proiezione in sala del documentario che ben testimonia l’at-tività missionaria da lui condotta per ol-tre 40 anni in Sier-ra Leone e votata in modo particolare al recupero individuale, familiare e sociale di più di 3mila bambini soldato. Un grande maestro, così come lo ha definito Roberto Ravera, psicologo che dal 2007 collabora con padre Berton attraverso pro-getti di ricerca finalizzati allo studio del trauma nei bambini soldato, e che per questo mo-tivo due volte l’anno si reca in Sierra Leone con la sua troupe medica. Anche il medico è sul palco del TeTe, appena rientra-to da una serie di conferenze che ha condotto negli Usa sul tema del trauma infantile at-traverso lo studio dei bambini

soldato. “Che cosa avrei potuto fare, dopo la fine della terribile guerra civile che ha devastato la Sierra Leone, con il messale e il breviario in mano...? Cerca-

vo un aiuto concreto, qualcuno che sapesse affrontare traumi così devastanti anche dal punto di vista psicologico e medico… e ad un certo punto ho incon-trato Roberto Ravera” affer-ma padre Berton, passando in questo modo il testimone allo psicologo che si commuove, con lo stupore di tutta la sala, quando parla del suo incontro con Bepi, un legame che si ca-

pisce va ben oltre quello sem-plicemente professionale. Temi forti e importanti quelli affrontati nel corso del dibat-tito: il problema dell’appar-

tenenza (a chi possono dire di “appartenere” oggi gli ex bambini soldato?), la denuncia di chi vuole portare i bambini soldato davanti ai tribunali di guerra alla stregua dei più ef-ferati criminali (sono gli adul-ti gli unici responsabili delle atrocità commesse dai bambini soldato), la crisi di valori nel passaggio dalla vita di villag-gio alla vita di una metropoli

caotica e sbandata come Fre-etown, la difficoltà psicologica e fisiologica di chi subisce un trauma infantile di questo tipo, il ruolo dell’educazione (perché la persona educata non si lascia calpestare). E poi la grandezza dell’Africa, il coraggio di saper risorgere dalle proprie tragedie con una forza di cui l’Europa non sarebbe probabilmente capace. “Il Dna dell’Africa è il cuore” dice padre Berton, ed è per questo che l’Africa prevarrà un giorno sul mondo occiden-tale. Perché nel villaggio glo-bale, quello verso cui il mondo sta evolvendo, si farà strada solo chi saprà usare il cuore, non “gli intelligentoni” ma chi saprà riconoscere il proprio cuore guardando dritto dentro il cuore dell’altro (chiunque sia l’altro). Emozionanti gli interventi dal pubblico, che a più riprese è intervenuto nella discussio-ne, interagendo con i relatori sul palco in un dialogo aper-to. “Noi abbiamo perso quella speranza di cui parlano i ra-gazzi soldato: potremo recupe-rarla?”. “E’ la lontananza dalla

fede religiosa che ci rende così chiusi all’altro?”. “Come si fa a capire se si è davvero capaci di operare un cambiamento im-portante nella società?” “Lei, padre, ha mai avuto dei dubbi sulle sue capacità?” . “Vi invito tutti a venire in Sierra Leone!” chiude Bepi al termine della serata, a pochi giorni dal suo imminente ritorno in Sierra Leone: perché padre Berton “appartiene” a quella terra e a quei bambini soldato; e la sua vita non avrebbe senso se non tornasse da loro, per stare con loro fino alla fine. Perché è agli ex combattenti che Bepi “ap-partiene”.Il dvd “La vita non perde va-lore” è in vendita (15 euro) su www.bluindaco.org. Sulla stes-sa pagina è disponibile anche il video del dibattito svoltosi al Teatro Tempio. Il 20 per cento degli incas-si della vendita del dvd verrà devoluto a Fhm Italia (www.fhmitalia.it), onlus fondata nel 2012 da padre Berton e Rober-to Ravera, per progetti di recu-pero di minori abbandonati in Sierra Leone.

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10 Domenica 25 novembre 2012 NostroTempo

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11Domenica 25 novembre 2012NostroTempo

Associazioni

Bioetica ed Europa cristiana oggi e domaniUna testimonianza al termine del Congresso Internazionale dei Medici Cattolici

Dal 15 al 18 no-vembre si è tenu-to a Roma il XII congresso inter-

nazionale della Federazione europea delle associazioni dei medici cattolici (Feamc), insieme al XXV congresso dell’associazione dei medi-ci cattolici italiani (Amci). Una quarantina di relazioni da parte di rappresentanti di 15 Paesi hanno consentito di conoscere e discutere come l’Europa affronta oggi i pro-blemi della Bioetica nelle se-di istituzionali e nella prassi medica.Il panorama è complesso. Gli atti del congresso (che ci au-guriamo possano essere pre-sto pubblicati) costituiranno un importante materiale di aggiornamento. Ma già da ora si può accennare alla si-tuazione e al compito dei medici cattolici, quale è stata qui delineata.Vincenzo Maria Sarace-ni, presidente dell’Amci, aveva premesso che è ne-cessario “uno sforzo di

• giovanni BattiSta Cavazzuti*

rintracciare nell’identità cri-stiana dell’Europa una cul-tura ormai patrimonio di tutte le genti del continente, su cui costruire una visione della professione medica di tipo vocazionale, condivisibi-le anche da chi non avesse la nostra aspirazione religiosa”.Questo obiettivo potrebbe sembrare utopico conside-rando, come è stato sottoli-neato da vari interventi, che l’attuale contesto culturale europeo mostra di respingere il messaggio cristiano in vari modi, che vanno dall’indif-ferenza all’intolleranza. Ars (Belgio) ha parlato di una vera cristianofobia. Ciò av-viene in campo istituzionale (la Costituzione dell’Unione Europea non menziona le radici cristiane dell’Europa) e viene enfatizzato dai mass media. La laicizzazione del-la società si traduce non solo nel pluralismo e nel relativi-smo, ma anche in un sogget-tivismo esasperato.Il noto giurista-filosofo D’A-gostino ha parlato di un atto finale dell’Illuminismo che egli ha definito fenomeno culturale limitato, oltre che nel tempo, anche nello spa-zio. In effetti si è trattato di una cultura occidentale (pro-vinciale) cui le altre culture sono rimaste impermeabili.In ambito scientifico, tutto ciò che è possibile deve esse-re realizzato o sperimentato, anche se questo può portare a condizioni postumane o transumane (Pavesi, Sviz-

zera). Anche il medico è costretto a confrontarsi con la laicizzazione e può finire per accettarla nella pratica. Sembra tramontare il pen-siero umanistico sulla digni-tà dell’uomo (immagine e somiglianza di Dio) e sulla medicina che rispetta la di-mensione personale ed è sottoposta all’etica e al diritto naturale, anziché all’econo-mia e al mercato.I Comitati etici sono sor-ti ovunque, ma spesso non affrontano o trattano ambi-guamente (permissivamente) i problemi bioetici cruciali di inizio e fine-vita e della fami-glia, quasi che i fenomeni che turbano (e sempre più turbe-ranno) la società europea non siano il calo demografico e il protrarsi dell’invecchia-mento, che tendono a veni-re risolti in modo sbrigativo, senza rispetto della vita.Certamente su questi temi i medici non possono essere eticamente neutrali, perché in tal caso saranno (lo sono gia!) i magistrati e i politici a decidere al loro posto.D’altronde non servono le polemiche sterili. Occorre evitare sia il “concordismo” (che conduce al panteismo e al materialismo) sia il “di-scordismo” (che porta al re-lativismo e al narcisismo) e così pure le semplificazioni esagerate e le caricature, fre-quenti nei mass media. Ciò è stato sottolineato dal giorna-lista Ognibene di Avvenire, il quale ha anche deplorato

la continua violazione della privacy quando si dà notizie di casi eclatanti, che vengono presentati come esemplari dei problemi bioetici.Ai medici sono necessarie una solida e aggiornata com-petenza scientifica e comuni-cativa (che presuppongono una corretta educazione uni-versitaria e postuniversitaria, oggi carenti in campo bioe-tico), nonché una equilibrata valutazione delle singole si-tuazioni. E, per i medici cat-tolici, è indispensabile essere guidati dalla solidarietà col malato, anzi dalla fratellanza, termine recuperato da Bene-detto XVI.Tra i fenomeni più preoc-cupanti a livello europeo vi è quello della deriva euta-nasica. Oggi 28 milioni di persone, se sono o saranno in fase “avanzata” o terminale di malattia, rischiano una euta-nasia legalmente consentita (Olanda, anche a domicilio; Belgio; Lussemburgo). In Francia e Spagna ciò può av-venire di fatto in casi partico-lari mediante terapie sedative o palliative a doppio effetto (Dublet, Francia). In Svizze-ra si pratica il suicidio assisti-to, che può essere effettuato anche in Gran Bretagna e Svezia in casi “estremi” o die-tro insistenza del malato. Il Consiglio di Europa ha re-spinto l’eutanasia, ma si trat-ta di una Convenzione non obbligatoria (in realtà di una raccomandazione); ha insi-stito invece piuttosto sulla

dignità della morte, sulle cu-re palliative e contro l’acca-nimento terapeutico (mons. Suadeau, delegato della S. Sede al Consiglio).Il Congresso ha esaminato anche l’ostilità delle istituzio-ni e organizzazioni sanitarie pubbliche nei confronti delle obiezioni di coscienza, osti-tilità che esiste più o meno esplicitamente in tutti i Pae-si. La fermezza nell’obiezio-ne può costituire, in qualche caso, un vero eroismo, per i medici e per gli altri operato-ri sanitari. Queste prevarica-zioni, autentici autoritarismi, si verificano sia in Stati post-comunisti (Calasa, Slovac-chia) sia altrove. È noto che anche in Italia (per la pre-cisione in Puglia) era stato indetto un concorso riser-vato ai medici abortisti, poi annullato per le proteste dei medici cattolici. I farmacisti obiettori alla consegna delle pillole del giorno dopo sono incorsi in denunce: eppure risultano disturbi psicologi-ci in varie donne che sono ricorse all’aborto chimico.

Bisogna ricordare che il Co-mitato Nazionale di Bioetica ha dichiarato che il medico non può prendere decisioni contrarie alle sue conoscenze scientifiche e alle sue con-vinzioni morali. Il segreta-rio dell’Amci, Balzaretti, ha affermato (polemicamente, ma non troppo) che l’attuale aumento del numero degli obiettori di coscienza deve essere considerato un pro-gresso.Ma il medico cattolico ha anche un compito positivo, ricordato da papa Benedetto XVI, che ha ricevuto i con-gressiti al termine dei lavori: come membri della Chiesa, partecipare la scienza cri-stiana della sofferenza…es-sere veicoli della presenza di Dio... strumento di evange-lizzazione e al tempo stesso di umanizzazione dell’uomo e del mondo.Dal congresso è emersa la convinzione che questo compito deve essere affidato soprattutto ai giovani medici.

* presidente Scienzae Vita - Modena

Intervista al nuovo segretario provincialeGiovani delle ACLI: nuovo incarico e nuovi progetti per Jacopo Prejanò

Jacopo Prejanò, 23 anni, studente di economia è il nuovo Segretario Provincia-

le dei Giovani delle ACLI. Succede a Giuseppe Mu-las, dimessosi una settima-na fa a causa dei crescenti impegni nel livello provin-ciale delle ACLICosa si aspetta da questa nuova esperienza?La responsabilità è gran-de, ma parallelamente è forte lo stimolo e la vo-glia di continuare a fare bene e portare avanti i valori e le idee dell’asso-ciazione come è accaduto nel mandato di Giuseppe (Mulas ndr), col quale ho un ottimo rapporto e che

per primo mi ha inserito all’interno del movimento.Quali sono le linee guida che intende portare avanti nel suo mandato? Credo sia importante

proseguire sulla strada tracciata. Il mio attuale mandato è relativamente breve: tra qualche mese faremo il congresso pro-vinciale dei Giovani delle

ACLI di Modena e ci sa-rà il ricambio degli organi direttivi, per cui nei pros-simi mesi il mio obiettivo è quello di consolidare i risultati raggiunti e met-tere le basi per un’ulteriore sviluppo del movimento, che partirà dal prossimo periodo Congressuale.Ha parlato di congresso provinciale: lei ha inten-zione di candidarsi? Nel caso l’associazione mi chiedesse di prendermi questa responsabilità non mi tirerei certo indietro.Come sono i rapporti all’interno del movimento giovanile e tra questo e le Acli adulte?I rapporti sono molto buoni e di grande “servi-zio” verso l’associazione. Lo testimonia il fatto che i ragazzi della vecchia se-greteria abbiano deciso di proseguire con me il loro lavoro. Questo è sintomo di fiducia e rispetto non solo nei confronti dei sin-goli, ma del movimento tutto e del lavoro svolto.

San Faustino

Festa di San MartinoIl circolo ACLI Domus, presso la parrocchia di San Faustino,

festeggia San Martino con l’animazione della compagnia te-atrale “I Fiaschi”. L’appuntamento è domenica 25 novembre

alle 15 presso il teatrino del sottochiesa. Si alterneranno scenette comiche ed altri momenti di svago, per terminare con castagne, torte e lambrusco. La festa è ad ingresso libero.

Fiducia che proviene in prima istanza dal movi-mento adulto che in noi GA (giovani delle ACLI ndr) vede una parte impor-tante del sistema-ACLI. A tal proposito voglio ringraziare il presidente provinciale Antonio Galli Pesenti perché senza il suo impegno probabilmente non ci sarebbe un gruppo di giovani delle ACLI nel-la nostra provincia.Quali iniziative pensa di realizzare?Le prossime iniziative de-vono prendere ad esem-pio quelle realizzate negli

scorsi anni. Mi viene in mente il percorso di in-contri formativi su gio-vani e lavoro fatto con gli splendidi ragazzi di Don Graziano Gavioli della parrocchia di Sant’Ago-stino. Penso che questa esperienza debba essere sfruttata per realizzare se-minari con vari gruppi di giovani delle parrocchie e non solo: questa è una tipologia formativa molto importante per noi, che è mia intenzione riproporre, implementando ciò che già è stato fatto con nuove iniziative e nuove realtà.

Associazione Porta Aperta

Serata con frère JohnGiovedì 22 novembre presso la sede dell’associazione Porta

Aperta in strada cimitero S.Cataldo è in programma un incontro con frère John della comunità di Taizè. Alle ore

19 un incontro sul tema della nuova solidarieta’ precede la cena di condivisione presso la mensa del centro di accoglienza “Madonna del Murazzo” e, alle ore 21, la preghiera che conclude la serata.

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12 Domenica 25 novembre 2012 NostroTempo

Capitan Eco: al via la caccia al tesoro

Migliorare la raccolta dif-f e renz i a t a , divertendo-

si. È questo l’obiettivo di Capitan Eco, il progetto promosso da Hera assieme a 14 Comuni del territo-rio che da giovedì prossi-mo trasformerà 18 stazioni ecologiche in isole del te-soro. Dal 22 novembre, infatti, portando i rifiuti differenziati in questi im-pianti sarà possibile otte-

Giovedì 22 novembre si apre in 14 comuni la campagna per promuovere l’uso delle stazioni ecologiche

Domenica 25 celebrazione dei Padri Paolini

Ricorrenza annuale delBeato Don Giacomo Alberione

Domenica 25 novembre alle 10.30, Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’u-niverso: nella Chiesa Rettoria di San Domenico a Modena, verrà concelebrata dai Padri Paolini la commemorazione liturgica del Beato Don Giacomo Alberione, particolarmente

attento alla comunicazione sociale del Vangelo agli uomini d’oggi, con i mezzi di oggi.

Città

Parrocchia Santa Teresa

Lectio divina sul Vangelo di LucaTornano gli incontri con la Bibbia liturgica

della biblista suor Elena Bosetti. Gli appun-tamenti con il Vangelo di Luca si terranno

nel salone parrocchiale attiguo alla chiesa alle 21: il 23 novembre “Sarai chiamato profeta dell’Altissi-mo”, il 12 dicembre “Il Natale secondo Luca”, il 18 gennaio “Lo Spirito del Signore è sopra di me”, il 15 febbraio “Siate misericordiosi, come il Padre vostro”, il 15 marzo “La passione secondo Luca”, il 19 aprile “Non temere, piccolo gregge”.Per info: tel. 059/300368.

L’AMCI (Asso-ciazione Me-dici Cattolici), proseguendo nei

periodici incontri sui proble-mi bioetici, affronterà vener-dì 23 novembre dalle ore 17 alle 19 nell’aula di Radiolo-gia (g.c.) al 3° piano del Po-liclinico, il discusso problema

Seminario di bioetica, venerdì 23 al policlinico

Implicazioni bioetiche delle diagnosi prenatali

nere in cambio ecomonete ed ecobanconote. I bambini coinvolti le raccoglieran-no nelle loro classi e quelle che, alla fine della campa-gna, avranno collezionato il valore complessivo più

alto in rapporto al numero di alunni saranno premia-te. La campagna terminerà il 30 marzo del prossimo anno. Partecipano al gioco circa 15mila bambini delle scuole primarie di Bastiglia,

Bomporto, Campogalliano, Castelfranco Emilia, Ca-stelvetro di Modena, Fio-rano Modenese, Guiglia, Maranello, Marano sul Pa-naro, Modena, San Cesario sul Panaro, Sassuolo, Spi-lamberto e Vignola. Il re-golamento è stato studiato per coinvolgere le famiglie, riservando un’attenzione particolare a quei materiali che di norma vanno portati solo alle stazioni ecologiche come i rifiuti ingombran-ti, pericolosi ed elettronici. L’obiettivo è sviluppare la conoscenza di questo ser-vizio, che garantisce l’avvio a recupero o smaltimento in sicurezza di alcuni tra i rifiuti più impattanti per l’ambiente e il decoro ur-bano. Per avere diritto alle ecomonete i cittadini do-vranno presentare la pro-pria tessera per i servizi ambientali, che potranno

delle «diagnosi prenatali». Con esse s’intendono le ricer-che effettuate sull’embrione e sul feto, in corso di gravidan-za, allo scopo di evidenziare eventuali patologie, per lo più di natura genetica o malfor-mativa, attraverso tecniche non invasive (ecografia e re-lative determinazioni della translucenza nucale e della flussimetria doppler), tecni-che invasive non scevre da rischi (amniocentesi, villo-centesi, funicolocentesi, feto-scopia), prelievi ematici sulla madre (tri-test, praena-test).

Tali indagini dovrebbero sempre e comunque salva-guardare la dignità e i diritti del bambino in gestazione, che deve essere trattato come “persona”.Guideranno il dibatti-to (aperto a tutti) il dott. Matteo Crotti, ginecologo all’ospedale di Carpi, e don Gabriele Semprebon, biolo-go e bioeticista. L’incontro è aperto a tutti. Il prossimo incontro sarà il 25 e il 26 gennaio su “Circoncisione e mutilazione genitali femmi-nili”.

Fraternita domenicana

XI corso di formazione permanente

E’ iniziato il 18 novembre e prosegue fino a maggio l’undicesimo corso di formazione per-manente a cura della Fraternita Domenicana “Beato Marco Scalabrini” sul tema “Gli ordini religiosi tra storia e spiritualità”.

I prossimi appuntamenti in programma sono: il 9 dicembre e il 13 gennaio su “Gli ordini mendi-canti”, il 10 febbraio e il 10 marzo su “I chierici regolari”, il 14 aprile su “Il risveglio ottocentesco”, il 12 maggio su “Le nuove forme contemporanee”.Tutti gli incontri si terranno la domenica alle 15.30 presso il salone confraternale della Chiesa della Pomposa con relatore il prof. Marzio Ardovini.

Cena per la ricostruzione delle biblioteca di Mirandola

MOxA per la BassaSabato 24 novembre a partire dalle 19 presso la polisportiva Gino Nasi di Modena ci saranno

bancarelle e cena di raccolta fondi per la ricostruzione della biblioteca di Mirandola e della fontana di piazza Baccarini di Finale Emilia. Saranno presenti Beppe Cottafavi, curatore del

libro “Alzando da terra il sole”, e Nando Ferioli, sindaco di Finale.Per info e prenotazioni: tel. 339 6724922, [email protected].

Informazioni a tutti i cittadini

Giornata della malattia ParkinsonSabato 24 novembre dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 tutti i cittadini interessati potranno

recarsi presso la sede Auser in via C. Menotti 137 per prendere contatti coi medici specialisti e con gli operatori dell’Associazione Parkinson Modena. Si potranno avere colloqui infor-

mativi sulla malattia, conoscere i medici che lavorano all’ambulatorio Parkinson di Baggiovara, incontrare gli operatori dell’associazione e avere informazioni sulle attività di contrasto alla disa-bilità che vengono organizzate annualmente (gli operatori di Logopedia e Attività Fisica Adattata saranno presenti dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle17) La giornata rappresenta una grande opportunità di informazione e di conoscenza per tutte le persone interessate.Per info: tel. 059/233580, 366/4063713.

Mediando

Cena solidale per il carcereLo staff della cooperativa sociale Mediando invita ad una cena organizzata dal Catering “Eva-

sioni di Gusto” del progetto Rimediando, il giorno sabato 24 novembre presso la sala della Parrocchia S. Giovanni Evangelista di Modena.

Si tratta di un progetto nato per dare una possibilità di reinserimento lavorativo ai detenuti del car-cere di S. Anna e a tutte quelle persone che si trovano a vivere una situazione di disagio. Il ricavato della serata andrà a sostenere il progetto stesso.Il menù è a base di piatti tradizionali, offerta minima 25 euro, bambini fino ai 10 anni gratis, dagli 11 ai 14 anni 13 euro. Prenotazione obbligatoria al numero 320 0832861.

anche richiedere diretta-mente alla stazione ecolo-gica. Ogni giorno si potrà raccogliere fino a un valore massimo di 10 ecomonete dal lunedì al venerdì e di 5 ecomonete il sabato e la domenica: l’obiettivo di questa regola è promuo-vere gli accessi al servi-zio soprattutto durante i giorni infrasettimanali escludendo dall’iniziati-va conferimenti impropri

da parte delle utenze non domestiche. Per favori-re il riutilizzo e ridurre la produzione di rifiuti, infi-ne, sarà possibile portare i materiali ingombranti o elettrici ed elettronici an-cora in buono stato anche nei centri dedicati al riuso se presenti nei vari comu-ni (per esempio a Modena Tric e Trac a fianco della stazione ecologica Leo-nardo).

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13Domenica 25 novembre 2012NostroTempo

A cura di

Federazione Nazionale PensionatiSindacato Territoriale di Modena41124 Modena - via Emilia Ovest, 101Tel. 059/890846 Fax 059/828456

Pianura

La corale Agapé di San Felice incontra il Papa in San Pietro: “La musica liturgica deve tendere sempre più in alto”

Lo scorso 10 novem-bre il Santo Padre Benedetto XVI ha accolto a Roma

le “Scholae Cantorum”, in udienza speciale per l’As-sociazione Italiana “Santa Cecilia”. La corale polifo-

Chiesa in musica, dove la bellezza è di casa

• Daniela Bortolini

Via alla campagnadi vaccinazione

Mirandola

Lo scorso 15 novembre con la consegna dei vaccini antinfluen-zali ai medici di famiglia è iniziata la campagna di vaccina-zione. Questo è un dato importante e di grande rilievo per la

comunità colpita dal sisma. Nel distretto di Mirandola (87.000 re-sidenti) il 60% dei medici di famiglia lavora nei container offrendo la propria professionalità a 55.000/60.000 cittadini. Poter eseguire dal proprio medico curante, sino a tutto il mese di dicembre, la vac-cinazione contro l’influenza rappresenta una continuità di impegno dell’offerta sanitaria quanto mai importante per la comunità stessa. Vaccinarsi, anche dopo i drammi del sisma, sta a significare la volontà e la perseveranza di “tornare”alla normalità. Quest’anno occorre dav-vero che ci si vaccini, sia per le persone di età oltre i 64anni sia per i professionisti dei servizi di pubblico interesse, perché dobbiamo tutti insieme, senza prendere l’influenza, continuare nella ricostruzione di questa area che produce il 2% del PIL italiano. Si ricorda inoltre che la vaccinazione,per le categorie indicate, è gratuita.

Lega Fnp di Modena: “Costruiamo insieme agli Iscritti il prossimo Congresso”

La crisi che ha investito il Paese è certamente grave e, come al solito, ha colpito pesantemente le fasce più deboli della popolazione (disoccupati e

pensionati).Tra le fasce più danneggiate ci sono certamente gli anziani con livelli delle pensioni che non sempre riescono a coprire il fabbisogno vitale del pensionato.L’impoverimento non riguarda solo i pensionati che percepiscono le pensioni minime, ma anche una fascia sempre più ampia di anziani che percepiscono pensioni medie.Analoga preoccupazione riguarda la deriva etico-morale con gli scandali a ripetizione che screditano i partiti politici e la corruzione che sta corrodendo il tessuto delle istituzioni e della vita civile democratica.

nica “Agàpe” di San Felice, unica tra quelle aderenti all’Associazione corali della diocesi di Modena-Nonan-tola (ASCAMN), era tra le 80 corali presenti nella Sala “Paolo VI” in Vaticano, di-rette dal maestro Michele Manganelli. In quella splen-dida sala, oltre tremila coristi hanno preparato insieme i canti per l’udienza di Bene-detto XVI e per l’Eucaristia di domenica 11 novembre in San Pietro, presieduta dal cardinale Angelo Comastri, arciprete della Basilica papa-le di San Pietro in Roma.Il Pontefice, nel suo discorso, ha evidenziato due aspetti rilevanti della musica sacra, che “coopera a nutrire ed esprimere la fede, quindi la

• nunzio Borelli

Quando tutti parlavano dialettoCittanova

Son passati sessant’anni da quando sono diventato “modenese”. Nel podere “Cavalcatoia”, di proprietà della signora Bianca Tardini, ero nella famiglia contadina emigrata dal reggiano a San Martino del ‘53. Questa considerazione mi è sovvenuta pochi giorni fa, quando i miei

nipoti hanno voluto “soffiare le mie 80 candeline”. All’epoca al Ponte Alto tutti si parlava in dialetto, modenesi o reggiani che fossimo. Indovinato quindi il regalo dei miei nipoti: “Considerazioni sull’antica lingua modenese” per evocare “la splendida rinascita del dialetto fra Ottocento e primi del Novecento”, un libro evocativo-romanti-co di Gian Carlo Montanari, edito da Athena. L’autore, insegnante e pubblicista, ha voluto ritornare a “quando tutti parlavano dialetto”, sottolineando che lo fece anche il tenorissimo Luciano Pavarotti nella sua canzone “La Ghirlandèina”. La canzone, musicata all’inizio degli anni Sessanta, apparve la prima volta nel fascicolo “Le voci sin-cere” nel 1907, accanto ad altre poesie; tutte in dialetto modenese. Era opera di Valentina Cavazzuti Tenca, insegnante nella “scuola rurale di Cittanova”. La maestra Valentina intese esaltare proprio nel suo simbolo emblematico il cuore di Modena: la torre “biànca, in t’la lus ed la matèina/t’em pèr un’u-raziòun” (candida, alla prima luce del mattino, mi sembri un’orazione). Nel volume di Montanari,si illustra anche l’impegno di altri grandi vernacolisti, come il “patriota” Paolo Ferrari, Cesare Solieri, Emilio Stuffler (Fulminànt) e Giuseppe Abbati-Marescotti.

• franCo Mantovi

Nei prossimi mesi si svolgerà il Congresso di tutta la Cisl, sarà un’occasione per discutere della crisi e dell’emergenza visti come occasione di trasformazione; della riforma della struttura e dei contenuti della contrattazione, anche quella dei pensionati, collegata alle priorità rivendicative della lotta alla disoccupazione.Per risalire la china della crisi nei suoi molteplici aspetti occorre ricostruire innanzitutto la speranza, che può venire soltanto dalla valorizzazione di una maggiore diffusione della partecipazione democratica dei cittadini, lavoratori e pensionati alle loro organizzazioni.Per questo sentiamo l’esigenza di costruire insieme agli iscritti un Congresso della Fnp veramente partecipato per:- rilanciare il confronto sui temi-chiave della solidarietà verso i non-autosufficienti; sulla tutela del

potere d’acquisto di tutte le pensioni e su diverse e più giuste norme di prelievo fiscale;- rinnovare la dirigenza della Fnp a tutti i livelli: comunale e provinciale.A questo scopo invitiamo i pensionati agli incontri che stiamo organizzando e a visitarci presso i nostri punti di incontro e nella nostra Sede di Palazzo Europa – Via Rainusso, 58; saremo lieti di accogliervi anche semplicemente per fare una chiacchierata fra amici.Il congresso della Lega Fnp di Modena è aperto a tutti gli iscritti Fnp del Comune di Modena.si terra’ a modena il giorno 19 febbraio 2013 alle ore 9 presso la sala c di palazzo europa – via Emilia Ovest, 101.

La Segreteria di LegaSergio Davoli, Rinalda Gasparini e Sergio Pozzi

gloria del Signore e la san-tificazione dei fedeli, favo-rendo la riscoperta di Dio e un rinnovato accostamento al messaggio cristiano e ai misteri della fede”. Il Papa ha salutato e benedetto i cori presenti, con l’auspicio che “la musica liturgica tenda sempre più in alto, per lodare degnamente il Signore e per mostrare come la Chiesa sia il luogo in cui la bellezza è di casa”. Veramente grande la bellez-za della basilica di San Pie-tro, resa ancor più bella dalle tante anime che cantavano all’unisono per il Signore. Il cardinale Comastri ci ha esortato a cantare con umiltà e generosità, affinché l’armo-nia del cuore immacolato di Maria ci aiuti a trasformare le nostre vite, come il canto meraviglioso del Magnificat.

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14 Domenica 25 novembre 2012 NostroTempo

Pedemontana

Schegge di pace

L’associazione marane-se ‘Tavola della Pace si occupa da anni di iniziative e progetti di

educazione alla pace e al rispet-to dei diritti umani attraverso diverse attività che vanno dal favorire il dialogo tra le diverse culture e religioni e l ’integra-zione dei cittadini stranieri a progetti di adozioni a distanza e sostegno a iniziative di coope-razione internazionale passando per l ’organizzazione di mostre e incontri di sensibilizzazione su alcune situazioni di particolare disagio e mancanza di diritti umani nei paesi del terzo mondo. Di particolare rilevanza risulta il viaggio compiuto nelle scor-se settimane dall ’associazione a Sderot, la città israeliana più vicina alla striscia di Gaza: di questa esperienza e dell ’incontro

con Nomika Zion, donna israe-liana fondatrice dell ’associazione ‘L’altra voce’ racconta, con parole e immagino, Ivano Venturelli, responsabile di ‘Tavola di Pace’, in un articolo inviato al nostro settimanale. Di seguito alcuni brani del suo viaggio in questi territori feriti.

“Il 29 ottobre 2012 la Tavola della Pace di Marano sul Pa-naro era a Sderot, la città isra-eliana più vicina alla striscia di Gaza. Abbiamo incontrato Nomika Zion, una donna che, ancor prima di essere israeliana è, e vuole rimanere, un essere umano. Nomika abita a Sderot, città israeliana vicina alla stri-scia di Gaza, oggetto di conti-nui lanci di missili qassam da dieci anni a questa parte.Ci accoglie e si meraviglia del

‘Tavola di Pace’, associazione di Marano racconta a Nostro Tempo dell’incontro, nel corso del recente viaggio ai confini con Gaza, con Nomika Zion, donna israeliana impegnata in prima persona per la pace tra Israele e Palestina

Iniziative del gruppo “Seguimi”

Montale

Dopo le giornate di sensibilizzazione al volontariato inter-nazionale proposte dal 31 ottobre al 3 novembre (vd. No-stro Tempo n° 40), continuano le proposte di formazione

e le iniziative del gruppo laico “Seguimi” presso il Casale che por-ta lo stesso nome, in via Zenzalose 35 a Montale. “Una comunità in cammino”: questo il motivo che accompagna tutti gli appunta-menti in calendario nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.“La fede” è il tema al centro degli incontri che prendono il via domenica 25 novembre: presente al primo appuntamento il do-menicano p. Marco Salvioli; domenica 20 gennaio interviene Rita Mazzieri, mentre domenica 10 marzo è in programma l’in-contro con Armanda Pittaluga. Gli incontri si svolgono dalle 9 alle 13.30. Ogni giovedì, inoltre, altre occasioni per approfondire la propria dimensione spirituale con incontri in programma dal-le 19.30 alle 20.30 e possibilità di dialogo interpersonale. Altra iniziativa di solidarietà che il Casale propone sono le cene per sostenere i progetti che “Seguimi” realizza in Burundi, Camerun e nella Repubblica Democratica del Congo: ultima in ordine di tempo, sabato 17 novembre, la cena con oltre 40 adulti e più di 25 bambini della parrocchia modenese della Madonna Pellegrina che si sono ritrovati per un appuntamento che coniuga socializ-zazione e solidarietà (in questo caso, i proventi della cena sono stati destinati al Centro Maternità e Nutrizionale per l’infanzia di Kalemba Mulumba in Congo, promosso dalla comunità locale del gruppo Seguimi). Altra cena di solidarietà, per la quale è già possibile prenotarsi, è in calendario sabato 23 febbraio 2013 alle 20.30. Collegate alla presenza in Africa del gruppo Seguimi, sono anche le adozioni a distanza, anch’esse nei tre paesi africani dove opera l’associazione di iniziative sociali. Del gruppo Seguimi fa parte anche “Casa Paola”, in via Chiesa 21 a Montale, che propone spazio e momenti di preghiera e con-vivialità per la coppia con i “Sabati a casa Paola” a partire dalle ore 18.30: prossimi appuntamenti 22 dicembre, 12 gennaio, 9 febbraio, 9 marzo, 13 aprile e 14 maggio 2013. Più ravvicinato l’appuntamento con il ritiro spirituale che ha per tema “Come la fede sostiene la fedeltà nel matrimonio” in programma il 6,7 e 8 dicembre 2012 e, nel 2013, il 6 e 7 aprile. L’associazione di iniziative sociali “Seguimi”, che è una Onlus e alla quale può essere destinato il 5 per mille dell’Irpef con la di-chiarazione dei redditi, è presente a Modena anche con l’azienda agricola a S.Martino di Mugnano, dove è possibile partecipare a campi di lavoro estivi e invernali e anche acquistare prodotti dei campi, e con il soggiorno per anziani Villa Berti in via Chiesa 23 a Montale. Oltre che a Modena e in Africa il gruppo laico “Segui-mi” è attivo anche a Roma, a Napoli e a Palencia, in Spagna. www.aisseguimi.org; www.grupposeguimi.org .

• MarCella Caluzzi

coraggio che abbiamo avuto nell’andare a Sderot il giorno stesso che le sirene antimis-sile hanno suonato più volte. Ci accompagna su di un al-topiano da cui si vede la città di Gaza; pochi chilometri (la terra di nessuno) ci separano dalla “prigione più grande del mondo”. Il muro e i palloni aerostatici in alto nel cielo, che controllano ogni metro della città, rendono bene l’idea del-la prigione. Si sentono degli spari “non vi preoccupate - di-

ce Nomika - qui vicino c’è un poligono di tiro... però adesso è meglio che andiamo!”. Ci

accoglie nel salotto di casa sua; ci stringiamo sia fisicamen-te che moralmente attorno a lei. Nomika è come un fiume in piena; inizia a raccontare delle sue paure e dello stress provocato dal vivere quotidia-no a Sderot, dalle sirene che “urlano” quasi ogni giorno, an-ticipando il possibile arrivo di razzi qassam. Malgrado que-sto, Nomika ha avuto la forza e l’umanità di fondare, assieme a poche altre persone, l’associa-zione “L’altra voce”, nel ten-tativo di costruire un ponte di comprensione e di solidarietà con i residenti di Gaza. A fine 2008 e inizio 2009 l’operazio-ne militare “Piombo fuso” ha portato distruzione e morte a Gaza. Racconta Nomika: «in quei giorni gli elicotteri israe-liani si alzavano e andavano a

Alla scoperta dei luoghi sacridel centro storico

Una visita guidata che condurrà i partecipanti alla risco-perta dei luoghi sacri del centro storico di Formigine e dei loro paramenti quella in programma per domeni-

ca 2 dicembre. L’appuntamento, che prenderà il via alle 15 al Castello, è organizzato da comune e parrocchia San Bartolo-meo di Formigine in collaborazione con associazioni e realtà locali (Confraternite del SS. Sacramento e di San Pietro, asso-ciazione di storia locale Ezechiello Zanni e Il Flauto Magico) e sarà condotto dall’architetto Vincenzo Vandelli. Il percorso prevede la visita alle chiese della Madonna del Ponte, di San Bartolomeo e della SS. Annunciata; per l’occasione saranno esposti paramenti sacri e preziosi oggetti liturgici. Nelle chiese l’accoglienza musicale sarà a cura di Laura Sa-vigni (organo), Enrica Savigni (chitarra) e Gabriele Braglia (violino), insieme al coro di voci bianche de “Il Flauto Magi-co”. Al termine, si potrà degustare un aperitivo presso il Risto-rante-caffetteria “Il Calcagnino”, all’interno delle suggestive sale del castello. Questo percorso - spiega l’Assessore al Turismo Renza Bi-gliardi - suggerisce l’idea di un contatto più intimo con la sacralità di un territorio, della riscoperta di tesori nascosti che, riemergendo come per incanto dal passato, assumono il valore di testimonianza delle radici profonde e della religiosità di una comunità”. Per partecipare alla visita, il cui costo è di 5€, è necessario prenotarsi entro giovedì 29 novembre presso il Servizio Tu-rismo (059 416244-368, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13).

Formigine

Acr di Formigine in festa

Una giornata di festa, quella di sabato 24 novembre, per l’Azione Cattolica di Formigine che vedrà riunirsi, all’Oratorio Don Bosco, soci, simpatizzanti e amici per

celebrare i vent’anni dalla nascita dell’Acr formiginese. L’ap-puntamento prenderà il via alle 17 con un momento di festa e divertimento per tutti gli acerrini e, per gli adulti, un incontro sui 20 anni dell’Acr e proseguirà alle 19 con la messa in chiesa par-rocchiale e con la consegna delle tessere associative 2012/2013. Concluderà la giornata una cena all’Oratorio a base di tigelle aperta a tutti (gradita la prenotazione chiamando 059/558245).

Associazioni

bombardare Gaza; molti isra-eliani venivano qui da tutto il Paese portando fiori e musica,

come si trattasse di un festival; molti si radunavano sulla colli-na per ammirare lo spettacolo dei bombardamenti e urlare ec-citati. Eppure la Bibbia ci am-monisce: “Non gioire quando il tuo nemico cade, e quando egli

inciampa il tuo cuore non si ralle-gri”. Intanto però tutti i giornali-sti sostenevano quell’operazione di guerra. Sem-brava impossibile aprire, se non un dibattito, alme-no una fessura in quel fronte che non ammetteva cont r add iz io-ni: questa non è democrazia”. Nomika decide allora di far sen-tire la sua voce: “Not in my name,

not for my security”, afferma in un articolo che farà il giro del mondo, tradotto in 20 lin-gue. Lo scrive consapevole che avrebbe pagato la sua scelta con l’isolamento sociale, che sarebbe stata considerata una traditri-ce del suo popolo. Ma c’è stato anche qualcuno che ha letto in quelle parole sentimenti che non osava esprimere. “Non ero sola, quindi, ero l’espressione di un dissenso diffuso che era sta-to messo a tacere. Abbiamo ini-ziato a incontrarci, a parlare di ciò che sentivamo, a diffondere un’altra voce: com’è possibile che tanta violenza non provo-chi una reazione altrettanto for-te? E come si può essere felici per la distruzione di altre per-sone? […] Lasciamo Nomika ringraziandola per la forza, per l’impegno e per la sua umanità. Ci firma la nostra bandiera, la bandiera della Tavola della Pace di Marano. La nostra promes-sa che intendiamo mantenere è quella di non lasciarla sola; di raccontare la sua storia e la sto-ria di quest’assurda guerra che non finisce mai […].

La striscia di Gaza è a pochi km da Sderot

Parco giochi a Sderot (il serpente è un rifugio antimissile)

Nomika Zion firma la bandera di Tavola di Pace

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Domenica 25 novembre 2012NostroTempo 15

Ecumenismo nel solco del Vaticano IIIncontro tra la comunità rumena ortodossa e i parrocchiani di Serramazzoni nello spirito del Concilio

Sabato 3 novembre alle ore 19 presso l’oratorio del SS. Crocefisso di via Roma, si è tenuto

un incontro di preghiera tra la comunità rumana ortodossa della chiesa di San Bartolo-meo di via Dei Servi di Mo-dena, rappresentata dalla guida spirituale padre Costantinu, e i parrocchiani di Serramazzoni, guidati dal parroco don Anto-nio Lumare.L’incontro ecumenico, nello

Equofrignano festeggiail Natale per l’Emilia

L’associazione Equofrignano, che riunisce cittadini di Pavullo e del territorio del Frignano con lo scopo di promuovere a li-vello locale stili di vita basati sulla sobrietà, sulla sostenibilità e

sulla solidarietà, sostiene Natale per l’Emilia, un’iniziativa promossa dalle Cooperative Sociali Eortè (Carpi e Soliera), Oltremare (Mo-dena e Cavezzo), Bottega del Sole (Carpi e Mirandola), Vagamondi (Formigine)e dalle Associazioni Venite alla Festa (Carpi e Soliera) e La Festa (Gruppo di Acquisto Solidale - Soliera).Il progetto, sostenuto anche da Terra Ferma Emilia, propone cin-que tipologie di ceste (dai 20 ai 79 euro) realizzate con prodotti del commercio equo e solidale e con prodotti alimentari provenienti da aziende danneggiate dal terremoto. Le aziende sono state scelte collaborando con Gas (Gruppi di acquisto solidali) locali e la pro-posta è pensata per le strenne natalizie delle aziende ma anche dei singoli. Chi fosse interessato, anche solo per maggiori chiarimenti, può consultare il sito www.nataleperlemilia.it o mandare una mail all’indirizzo: [email protected].

Pavullo nel Frignano

• faBrizio e MarialuiSa BartolaCelli

spirito dettato dal Concilio Vaticano II , si è svolto in un clima sereno e di pace con il canto del Vespro in lingua. Anche se mancava l’Iconosta-si, la preghiera è stata intensa e suggestiva. Don Antonio, nel suo intervento davanti agli oltre quaranta intervenuti, ha sottolineato la gioia di poter pregare tutti insieme pur nella diversità, uniti dalla amicizia e fraternità che nascono dalla medesima fede in Gesù Cristo Salvatore.Nello spirito ecumenico cam-miniamo insieme in questo che è l’anno della fede verso una nuova evangelizzazione della chiesa tutta. Come ha detto papa Benedetto XVI il 28 ottobre al recente Sinodo dei Vescovi: “Gli apostoli han-no pregato e in preghiera han-no aspettato, perché sapevano che solo Dio stesso può creare

Nostro Tempo - Settimanale cattolico modeneseRedazione via Formigina, 319 Modenatel. e fax. 059/344885 - [email protected]: tel. 059/2133866 - fax. 059/347326 - 059/2133805

Realizzazione e impaginazione: MediaMo

Direttore responsabile: Stefano Malagoli

Coordinatore di redazione: Paolo Seghedoni

In redazione: don Marco Bazzani, Luca Beltrami, Marcella Caluzzi, Giancarlo Cappellini, Andrea Cavallini, Mariapia Cavani, Elena Cristoni, don Gianni Gherardi, Simone Lazzaretti, don Massimo Nardello, Giulia Vellani

Comitato editoriale: mons. Paolo Losavio, mons. Giacomo Morandi, padre Lorenzo Prezzi, don Giuliano Gazzetti, Rossana Arletti, Egidio Iotti

Hanno collaborato: Fabrizio e Marialuisa Bartolacelli, Nunzio Borelli, Daniele Bortolini, Daniela Cattani, Sergio Davoli, Rinalda Gasparini, don Antonio Lumare, Franco Mantovi,

Fotografie: archivio Nostro Tempo, MediaMo, Moka, Sir, Luigi Esposito, Silvia e Costantino Coppi, Silvia Rompianesi

Stampa: Società Editrice Lombarda (Cremona)stampato in n°2400 copie

Amministrazione:Curia Arcivescovile via s. Eufemia,13 - ModenaRegistrazione Tribunale di Modena n.333 del 19-9-57Iscritto all’Albo Nazionale della Stampa n.00736 vol.8 Settimanale aderente alla FISC (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

AbbonamentoRinnovo abbonamento per il 2013: 45 €Per i nuovi abbonati saranno inviati in omaggio i numeri di novembre e dicembre 2012.Modalità di pagamento:- Conto corrente bancario aperto presso la Sede di Modena del Banco Popolare (ex BSGSP) - IT 78 A 05034 12900 000000043394 intestato a Nostro Tempo Arcidiocesi Modena-Nonantola corso Duomo 34, 41121 Modena- Conto corrente postale n. 14614416 intestato a “Nostro Tempo settimanale cattolico modenese ” Corso Duomo 34, 41121 Modena- Presso gli uffici pastorali della Diocesi, in via Sant’Eufemia 13 a Modena- Presso la Galleria Incontro Dehoniana, in corso Canalchiaro 159 a ModenaPer informazioni: tel. 059 2133867 il lunedì e il giovedì ore [email protected]àContattare MediaMo tel 059/350269 - [email protected]

la Sua chiesa, che Dio è il pri-mo agente: se Dio non agisce, le nostre cose sono solo le nostre

e sono insufficienti; solo Dio può testimoniare che è Lui che parla… Solo il precedere da Dio

Le note giuste della fedeL’Istituto di musica sacra e il vicariato di Serramazzoni insieme per un percorso di riscoperta della valenza liturgica del canto

Quest’anno pastorale, che ci invita ad ap-profondire la nostra fede, ci ha spinti a

riflettere su quale fosse il centro della nostra formazione cristia-na e la risposta è stata: la Litur-gia, dove incontriamo Cristo vivo che ci trasforma, solo lui può trasformarci!Così abbiamo pensato per il nostro vicariato di Serramazzo-ni di chiedere all’Istituto di mu-sica sacra della nostra diocesi di aiutarci a mettere in pratica il motto Lex orandi lex credendi, cioè siamo partiti dalla con-sapevolezza che attraverso il canto venga plasmata la nostra fede. Da questa collaborazione è na-

• Don antonio luMare

to un corso rivolto ai cori del vicariato, e non solo, che ha come scopo quello di scoprire la valenza liturgica del canto e di approfondire la conoscenza musicale per essere più consa-pevoli e competenti nella litur-gia. Ci saranno tre incontri al me-se dalla fine di novembre a maggio: due di carattere tecni-co musicale, uno liturgico. La sede degli incontri sarà l’Oasi francescana, che ringraziamo, visto che la parrocchia di Ser-ramazzoni non ha la possibilità di ospitarli, e per questo rin-graziamo le suore Missionarie Francescane di Gesù Cristo. L’appuntamento sarà il merco-ledì sera, a partire dal 28 no-vembre prossimo, dalle ore 21 alle ore 22.30. Sono convinto che la consapevolezza liturgica ci possa aiutare a custodire la tradizione della Chiesa che gli apostoli e i loro successori ci

hanno consegnato. Anche per-ché sappiamo che la tradizione della chiesa è anche orale e non solo scritta: la tradizione orale risplende in modo più significa-tivo nella liturgia. Per questo è

Quando le campaneannunciavano la neve

La più antica campana dell’arcidiocesi di Modena-Nonantola è a lato della via Giardini, a Montagnana. È stata custodita - con delicato amore e riservatezza estrema - per tanti anni,

dal 1956 fino alla scomparsa del venerando parroco don Luigi Par-tesotti, nella montana chiesa eretta in onore di Sant’Andrea Apo-stolo nel 1859. Il parroco ed i seicento abitanti negli anni del primo dopoguerra ne andavano orgogliosi, anche perché don Partesotti la custodiva gelosamente nascosta, quasi in cassa. La storica campana ha forma affusolata con la semplice scritta “A.D.M.CCLXII” (Anno del Signore 1262) tra due piccole croci. Inoltre il concerto del cam-panile di S. Andrea che fiancheggia la chiesa con l’icona del pittore ducale Luigi Manzini, è stato “rinnovato” dopo l’ultima guerra. Così don Partesotti potè per più di mezzo secolo suonare all’antica: tre botti per “l’Ave Maria” del mattino, seguiva un botto se il tempo quel giorno non prometteva bene, due se il cielo appariva nuvoloso, tre se minacciava pioggia e quattro se si attendeva una nevicata...

Serramazzoni

importante frequentare questo corso per i cantori dei cori del nostro vicariato. Affidiamo al Signore questo nostro cammi-no e chiediamo alla Madre di Dio di camminare con noi.

Il ricordo del professor Pedrazzoli

Sono passati cinquant’anni da quel 27 novembre del 1962, quan-do se n’è andato per sempre il professor Ferruccio Pedrazzoli. Più che al suo scranno di preside del prestigioso liceo-ginnasio

sotto il Portico del Collegio, si incontrava al caffè nel vicolo adiacen-te, e se ne apprezzavano i consigli già di primo mattino. Il professore era innamorato della piccola Atene del Frignano, Pievepelago, dove era nato e che cercò sempre di far conoscere in ogni occasione. Stu-dioso e letterato, il “prof ” insegnò latino e greco al liceo-ginnasio San Carlo in città, senza mai trascurare di essere punto di riferimento e di appoggio (spontaneo e creativo) dei pievaroli e dei frignanesi sparsi in tutto il mondo. Lo ribadirà il suo successore alla guida de “lo Scoltenna”, accademia scientifico-letteraria del Frignano, il pro-fessor Adriano Gimorri, docente a Genova, che lo qualificò come “il migliore dei pievaroli”. Proprio alla terra di S. Maria Assunta in Pievepelago Pedrazzoli riservò le sue memorie storico-romantiche, scritte in “Paese lontano”, esaltando come mitico lo Scoltenna.

Pievepelago

• franCo Mantovi

Appennino

rende possibile il camminare nostro, che è un cooperare… so-lo chi si lascia afferrare da Dio,

che è diventato vicino in Cristo, potrà rispondere alla sfida della nuova evangelizzazione… e i veri protagonisti di questa evan-gelizzazione sono i santi”.Il cristiano può camminare in-sieme ai fratelli nella fede delle diverse confessioni, ricordando principalmente che egli a nulla è attaccato nel mondo, se non a Gesù, il Cristo. Al termine del-la preghiera è seguita una cena, dove i parrocchiani di Serra-mazzoni hanno gustato i piatti tipici della cucina ortodossa rumena. Tra le varie pietanze ricordiamo il tipico “dolce dei morti”, la polenta accompagna-ta da carne speziata e formaggi e gli involtini di riso avvolti in tenere verdure.Questo momento conviviale ha rinforzato l’amicizia tra le due comunità, in attesa di potersi reincontrare per pregare di nuo-vo insieme.

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Domenica 25 novembre 2012

SCOPRI LE OFFERTE, FAI CRESCERE LA COMUNIONE

Chi può donare l’Offerta per i sacerdoti?Ognuno di noi. Per se stesso, ma anche a nomedella famiglia o di un gruppo parrocchiale.Come posso donare?n con conto corrente postale n. 57803009

intestato a Istituto Centrale Sostenta-mento Clero – Erogazioni liberali, Via Au-relia 796, 00165 Roma;

n con uno dei conti correnti bancari dedicatialle Offerte, indicati sul sito www.insie-meaisacerdoti.it;

n con un contributo diretto all’Istituto so-stentamento clero della tua diocesi. Lalista degli IDSC è su www.insiemeaisa-cerdoti.it;

n con carta di credito CartaSì, chiamando ilnumero verde CartaSì 800-825 000 o do-nando on line su www.insiemeaisacer-doti.it.

Dove vanno le Offerte donate?All’Istituto Centrale Sostentamento Clero, aRoma. Che le distribuisce equamente tra i circa37 mila preti diocesani. Assicura così una re-munerazione mensile tra 883 euro netti almese per un sacerdote appena ordinato, e1.380 euro per un vescovo ai limiti della pen-sione. Le Offerte sostengono anche circa 3mila preti ormai anziani o malati, dopo una vitaintera a servizio del Vangelo e del prossimo e600 missionari nel Terzo mondo.Perché ogni parrocchia non può provvedere

da sola al suo prete?L’Offerta è nata come strumento di comunionetra sacerdoti e fedeli, e delle parrocchie traloro. Per dare alle comunità più piccole glistessi mezzi di quelle più popolose, nel qua-dro della ‘Chiesa-comunione’ delineata dalConcilio Vaticano II. Che differenza c’è tra Offerte per i sacerdoti el’obolo raccolto durante la Messa?E’ diversa la destinazione. Ogni parrocchia in-fatti dà il suo contributo al parroco. Che puòtrattenere dalla cassa parrocchiale una piccolacifra (quota capitaria) per il suo sostenta-mento.È pari a 0,0723 euro (circa 7 centesimi) al meseper abitante. E nella maggior parte delle par-rocchie italiane, che contano meno di 5 milaabitanti, ai parroci mancherebbe il necessario.Le Offerte e l’8xmille vengono allora in aiutoalla quota capitaria.

Perché donare l’Offerta se c’è già l’8xmille?Offerte e 8xmille sono nati insieme nel 1984,con l’applicazione degli accordi di revisione delConcordato. L’8xmille oggi è uno strumentoben noto, e non costa nulla in più ai fedeli.Le Offerte invece sono un passo ulteriore nellapartecipazione: comportano un piccolo esborsoin più ma indicano una scelta di vita ecclesiale.Tuttora l’Offerta copre circa il 3% del fabbiso-gno, e dunque per remunerare i nostri sacerdotibisogna ancora far riferimento all’8xmille. Mavale la pena far conoscere le Offerte perchéquesto dono indica una scelta consapevole divita ecclesiale. E raggiunge anche i sacerdotidi parrocchie piccole e lontane.Perché si chiamano anche “offerte deducibili”?Perché si possono dedurre dal reddito imponi-bile nella dichiarazione dei redditi fino a unmassimo di 1.032,91 euro l’anno. La deducibi-lità è riservata alla persona fisica.

Tutti i sacerdoti, oltre al nostro parroco, sono un dono di Dio. Ne siamo consapevoli? Sono uomini che, con il loro sì, scelgonoDio come unico e solo ideale di vita. Una vita che non hapresupposti di spensieratezza e tranquillità. E per uno che sbaglia,ce ne sono migliaia che instancabilmente dedicano l’esistenza a portare a tutti la Parola di Dio e un gesto concreto di carità.Torna allora la domanda: siamo consapevoli che ognuno di noipuò partecipare al loro dignitoso sostentamento? Affinché possanocontinuare la propria missione e raccontare la Buona novellabasta poco. La preghiera e un contributo anche economico:l’Offerta Insieme ai sacerdoti, di cui si parla in questa pagina.Ogni Offerta, oltre ad essere un dono dal valore perequativo e solidale, rappresenta anche un “investimento” che genera altrerisorse. In tutta Italia, infatti, i sacerdoti sono sempre in prima filanell’azione pastorale e in molte iniziative di assistenza e di carità.Perciò metterli in grado di lavorare al meglio nella vigna delSignore significa promuovere ogni altra realtà ecclesiale e attivitàa servizio dei fratelli più deboli. “Ogni Offerta in più raccoltadall’Istituto Centrale Sostentamento Clero - afferma MatteoCalabresi, responsabile del Servizio Promozione SostegnoEconomico alla Chiesa - è importante almeno per due motivi:perché contribuisce in modo concreto e perequativo alsostentamento dei 37 mila sacerdoti diocesani, ma soprattuttoperché testimonia una comunità che non è totalmente sorda a quel senso di partecipazione e corresponsabilità che va ancheoltre la propria comunità ecclesiale”.

Maria Grazia Bambino

La Chiesa italiana dedica ognianno una Giornata Nazionaleper sensibilizzare i fedeli al

tema del sostentamento dei sacer-doti. Fissata per l’ultima domenica dinovembre, Cristo Re, l’appunta-mento ha l’obiettivo di far conoscereai fedeli le Offerte destinate a tutti i37 mila preti “diocesani”.Sono ministri dei sacramenti e amicidella nostra vita, sollievo per i poverie i soli, missionari nel nostro terri-torio, nelle carceri enegli ospedali, nellegrandi città italianecome nei paesi di mon-tagna e nelle isole. Ol-tre 600 di loro sono in-viati nel Terzo mondo.Ma tanti cristiani nonsanno che possono so-stenere la loro mis-sione ogni giorno. Anziche il loro sostenta-mento è affidato ai fe-deli, come nelle comu-

nità cristiane delle origini, in segnodi comunione.Basta un’Offerta piccola, ognuno dianelle sue possibilità. Ma non rinun-ciamo a partecipare al loro sosten-tamento, che è il nostro grazie per laloro vita donata al Vangelo e agli al-tri. Magari prendiamo l’abitudine diripeterla durante l’anno. Li accom-pagneremo nella missione. E rende-remo visibile la Chiesa-comunione,indicata dal Concilio Vaticano II.

NELL’ANNO DELLA FEDE RICORDIAMO I SACERDOTI: “DONO DI DIO” PER TUTTI

UNA DOMENICA INSIEME AI SACERDOTI

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17Domenica 25 novembre 2012NostroTempo

Ecco il nostro sì

Prima una assemblea per giovani e adulti, mentre ragazzi e giovanissimi faranno festa, poi la veglia con l’arcivescovo. L’Azione Cattolica diocesana quest’anno raddoppia: alla

tradizionale veglia dell’adesione, in previsione dell’8 dicembre, aggiunge una assemblea di me-tà triennio, con la presenza della presidente diocesana dell’Ac di Carpi, ed ex vice giovani nazio-nale, Ilaria Vellani. Ecco il nostro sì è il tema della giornata del 1° dicembre, che inizierà alle 17 e che si svolge nella parrocchia di Gesù Redentore a Modena. Ilaria Vellani parlerà a giovani, adulti (compresi i genitori dei ragazzi) del significato dell’adesione e del-la responsabilità dei laici che di-cono il loro personale ‘sì’ a Cristo e nella Chiesa lo fanno in forma associata. I ragazzi dell’Acr e i giovanissimi, sempre dalle 17, faranno un gioco-attività sull’adesione. Alle 19 la veglia con mons. Antonio Lanfranchi: l’appuntamento con un momento di preghiera comune in vista del rinnovo dell’adesione è particolarmente significativo e da molti anni richiama un folto gruppo di aderenti e simpatizzanti all’Ac e che richiama anche l’unitarietà all’interno dell’associazione e il dialogo tra le generazioni. A seguire, infine, sempre nei locali della parrocchia la cena insieme, un momento di fraternità tra ragazzi, giovani e adulti dell’associazione.

Chiesa e mondo

Mons. Verucchi,arcivescovo emeritoIl presule modenese ha guidato la chiesa di Ravenna-Cervia per 12 anni. Gli succede mons. Lorenzo Ghizzoni

Ha compiuto 75 an-ni il 23 novembre e, come prevede il Codice di Diritto

Canonico, ha rimesso la cura pastorale della sua diocesi nelle mani del Papa che gliela aveva affidata nel 2000, nell’anno del Giubileo. Mons. Giusep-pe Verucchi, già arcivescovo di Ravenna-Cervia, originario di Miceno di Pavullo, lo scorso 17 novembre ha comunicato alla diocesi romagnola la no-mina del suo successore, che

Sabato 1 dicembre a Gesù Redentore assemblea e veglia dell’adesione per l’Azione Cattolica

L’Ucsi “Non spegnere una voce”

E’tv-Antenna 1 sta passando un periodo difficile. L’editore dell’emittente ha deciso di licenziare dal primo dicembre 36 persone, tra giornalisti e tecnici, nelle sedi di Modena, Bolo-

gna e Reggio. La preoccupazione, naturalmente, va nei confronti dei colleghi che rischiano il posto di lavoro. Pubblichiamo un intervento dell’Ucsi regionale: “L’Unione Cattolica Stampa Italiana dell’Emi-lia Romagna è vicina ai dipendenti di E’tv, che rischiano seriamente il posto di lavoro a causa di una incomprensibile politica aziendale. Non si può ledere in questo modo la dignità dei lavoratori e, nello stesso tempo, spegnere una voce importante sul nostro territorio. Ci auguriamo che, finchè ci sono margini, la trattativa possa continuare e che alla fine possa prevalere il buonsenso oltre che il rispetto del pluralismo informativo e del posto di lavoro di così tanti colleghi”.

La crisi di E’tv

“Siamo stanchi!”Sulla tragica situazione creatasi nei territori della striscia di

Gaza, giunge la testimonianza di suor Donatella Lessio, responsabile del Charitas Baby Hospital di Betlemme; una

persona e una realtà che in molti hanno imparato a conoscere gra-zie agli intensi rapporti instaurati con Modena e alle iniziative di “Un ponte per Betlemme”. Ecco cosa scrive suor Donatella alla collega giornalista Valentina Lanzilli.Ciao Vale, il morale è a terra per la situazione che sembra peggiorare ogni giorno sempre di più. L’impotenza è la cosa che pesa maggiormente e l ’indifferenza della gente ‘estera’! Incredibile. Qui a Betlemme, come

Terra Santa: una testimonianza sotto i raid

del resto negli altri paesi della West Bank la situazione è calda; le ma-nifestazioni si susseguono; i giovani cercano di protestare come possono e tu ben sai che le armi loro sono i sassi. Il muro della tomba di Rachele è diventato il luogo degli scontri. Domenica sera credo si sia raggiunto l’apice della ‘risposta’ volavano lacrimogeni a sazietà e bombe assordan-ti che echeggiavano persino nella valle di Beit Shaour. Faceva paura. Sono stanchi, siamo stanchi! Speriamo però che tutto finisca il prima possibile soprattutto a Gaza e che si fermi questa gratuita carneficina. No nessuno esce da Gaza! Grazie per la solidarietà e vicinanza. Un fortissimo abbraccio. Con stima e amicizia. Sr. Donatella

papa Benedetto XVI ha scelto ancora nell’episcopato emi-liano, nella persona di mons. Lorenzo Ghizzoni, attuale vescovo ausiliare nella chiesa di Reggio Emilia-Guastalla. Ora per mons. Verucchi si

prospetta un periodo di meri-tato riposo dopo aver retto per 12 anni una diocesi dal passa-to illustre e prestigioso e ora inserita in un contesto dove è ancora molto vivo l’anticleri-calismo di matrice repubbli-

cana. Il “meritato riposo” è un espressione di circostanza ma sulla quale, dato il carattere e la tempra dell’arcivescovo emeri-to di Ravenna-Cervia, i tanti modenesi che conoscono be-ne mons. Verucchi, sono poco propensi a scommettere. Sa-cerdote dal giugno 1961, dopo vari incarichi pastorali in par-rocchie dell’arcidiocesi di Mo-dena-Nonantola (Castelnuovo Rangone, Formigine, Fiorano Modenese) e come vicario generale della nostra arcidio-cesi (dal 1986 al 1997), il 9 marzo 2000 mons. Giuseppe Verucchi viene nominato ar-civescovo di Ravenna-Cervia. Riceve la consacrazione epi-scopale per l’imposizione delle mani dell’arcivescovo-abate di Modena-Nonantola mons. Benito Cocchi (affiancato da mons. Santo Quadri, suo pre-decessore) il 13 maggio 2000 in piazza Grande a Modena.

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18 Domenica 25 novembre 2012 NostroTempo

Centro invernale OplàA servizio delle famiglie nel periodo natalizio di chiusura delle scuole

Anche quest’anno Oplà, il più grande centro ludico-mo-torio della nostra

provincia gestito ormai da tre anni dal Csi di Modena, apre le porte a tutti i bambini dai 4 ai 10 anni durante le vacanze natalizie per l’ormai tradi-zionale centro invernale. L’i-niziativa si svolgerà il 27 e 28 dicembre e il 2, 3 e 4 gennaio, con la possibilità di iscriversi di giorno in giorno oppure per

Csi, sport e sociale

Promozione perle scuole di danza Imperdibile promozione riservata alle scuole di danza:

tariffa ridotta per gli allievi delle scuole di danza, per as-sistere agli spettacoli Titanic, il musical e Suite Italiana,

che andranno in scena al Teatro Carani di Sassuolo, rispet-tivamente il 24 novembre e il 26 gennaio prossimi (ore 21). Tariffa scuole danza: € 10 in galleria.I biglietti possono essere acquistati sia per interi gruppi, dai rappresentanti delle società, che singolarmente dagli allievi interessati.Per info: tel. 0536 1844881.

Record di iscritti al Torneo Boldirini

G iunto alla sua diciottesima edizione, il Torneo Me-morial Boldrini ha registrato un record storico di re-gistrazioni: sono 306 le squadre che hanno aderito

all’ormai tradizionale torneo di calcio giovanile a firma Csi Modena.Una manifestazione che non ha eguali sul territorio e che anima l’inverno di migliaia di ragazzi, non solo della nostra provincia.Il torneo come sempre è rivolto ai ragazzi dai 6 ai 17 anni, con gironi suddivisi per fasce d’età e tipologia di gioco (calcio a 7 o a 5, in palestra o all’aperto, su campo in erba sintetica) ed è aperto a tutte le società sportive affiliate Csi, Uisp e Figc. Gli incontri si disputeranno al sabato e alla domenica pomeriggio, a partire dal primo weekend di dicembre, sabato 1 e domenica 2. Ricordiamo inoltre che quest’anno il Boldrini ha anche una veste solidale: le squadre con sede nei comuni terremotati si sono potute iscrivere gratuitamente.Sul portale online www.torneoboldrini.csimodena.it, comple-tamente rinnovato nella veste, si possono trovare tutte le in-formazioni utili: comunicati, risultati, classifiche, calendario, foto e ogni altra informazione.Per info: tel. 059 399498, 059 395357, [email protected].

306 squadre inizieranno il campionato giovanile

Puliamo la cittàRaccogliere le foglie, togliere la sporcizia e spalare la ne-

ve: i ragazzi della Circoscriozne 4 si impegnano per la pulizia della propria città. Domenica 25 novembre

l’intero quartiere sarà oggetto dell’azione volontaria dei ragaz-zi delle parrocchie e delle polisportive, grazie ad un progetto della Circoscrizione che mira a sensibilizzare i giovani al sen-so civico e al rispetto dell’ambiente.Il secondo incontro si terrà a gennaio in previsione della neve. Ai giovani e alle associazioni aderenti verranno consegnati ri-conoscimenti vari come biglietti per cinema, calcio, pallavolo e teatro.Per ora hanno fornito le gratuità: Csi Modena, Casa Modena, Sassuolo Calcio, Associazione Vigili del Fuoco, Erreà Point di Modena, Universal Pallavolo.

I ragazzi si prendono cura di Modena

tutte e 5 le giornate. I bambini potranno rimanere dalle 8 alle 15.45, oppure solo fino alle 12 senza pasto, o ancora fino alle 14 con il pasto incluso. “L’O-plà vuole non solo offrire un servizio a tutti quei genitori che devono lavorare nel pe-riodo natalizio – commenta la responsabile Elisa Cantergia-ni -, ma anche un momento in cui i bambini possano fare nuove conoscenze, socializzare con i coetanei, ma anche con nuovi educatori, giovani, qua-lificati, pronti ad accogliere le richieste dei bimbi e trascorre-

re con serenità giornate piene di attività sportive, laboratori, giochi e, perchè no, anche fa-cendo i compiti assegnati per

le vacanze”. Oplà si trova in via Gasparini 13, a Modena, ed è un centro a misura di bam-bino, all’interno del quale il

Csi Modena mette in campo tutta la propria professionalità nell’ambito dei progetti desti-nati alle famiglie e ai più pic-

coli, con animatori e operatori specializzati.Per info: [email protected], www.oplamodena.it.

Noi insiemeGrande successo per il corso formativo per genitori terremotati

Una presenza ina-s p e t t a t a m e n t e elevata e un coin-volgimento davve-

ro soddisfacente: domenica 18 novembre a Mirandola c’erano oltre cento tra geni-

tori e insegnanti delle scuo-le materne e primarie per l’avvio di “Noi, insieme”. Il primo incontro del progetto formativo rivolto principal-mente ai genitori della Bassa è stato presieduto dai dott. Carione e Vanzini, contattati direttamente dall’Associa-zione Genitori Scuole Mi-randola, e ha visto la presenza dell’assessore Cavicchioli. I relatori hanno illustrato il senso di resilienza, oltre ad

aver portato e condiviso con il pubblico il loro personale vissuto (professionisti del territorio che hanno vissuto in prima persona l’esperienza del terremoto). I partecipan-ti hanno poi aderito ai lavori di gruppo proposti, sceglien-do di condividere le proprie sensazioni e riuscendo a ela-

borare domande per i due professionisti. Ampiamente utilizzato il servizio di bab-ysitteraggio con 25 bambini di diverse età che hanno di-mostrato grande entusiasmo nelle attività proposte dagli animatori. I prossimi incon-tri in programma all’interno del percorso formativo per genitori dell’Area Nord so-no previsti, il 2 dicembre con il dott. Davide Bertoni, neuropsichiatra infantile, su

“Costruire adesso relazio-ni positive con i figli” e il 27 gennaio con un esperto in problematiche educative su “Educare nella fase del-la ripresa”. Inoltre da metà febbraio, previa iscrizione, “Gruppi di individuazione e ascolto dei nuovi bisogni” con la dott. Vanna Puviani,

psicoterapeuta. La partecipa-zione agli incontri è gratuita. Tutti gli incontri si terran-no la domenica dalle 17 alle 19 presso la scuola media F. Montanari a Mirandola. Per info: www.csimodena.it

Accordo tra La Capriolae la Cooperativa AlianteDanza Csi Modena

A novembre 2012 na-sce la collaborazione tra la Cooperativa Sociale “Aliante” e

la Scuola di danza La Caprio-la con progetti di solidarietà attraverso la danza. Casa Ra-iamandreny è un progetto del Settore Minori della Coope-rativa Sociale “Aliante”, nato dalla passione degli operatori della Cooperativa Sociale “La-ser”, che si è fusa con Aliante nel 2011. Aliante si occupa dal 1993 di attività di tipo A (di-visione educativo-riabilitativa: gestione di servizi educativi, comunità per persone con disa-gio psichico e per minori) e di tipo B (divisione lavoro: servizi di pulizia, pulizie ambientali e cura del verde, centri di forma-zione al lavoro). A seguito della fusione con Laser ha acquisito anche la gestione di altri im-

portanti servizi rivolti ai mi-nori quali Comunità educative, Centri di Aggregazione Giova-nile, Gruppi Educativi Territo-riali e Gruppi Socio-Educativi. Casa Raiamandreny è una Co-munità Semiresidenziale so-cio–educativa per minori dai 6 ai 17 anni con varie difficoltà, la cui sede era situata a Cavezzo, ma che a seguito del sisma si è trasferita temporaneamente a Modena, in uno spazio dedi-cato ritagliato all’interno della sede di Aliante. In questi ulti-mi mesi le attività previste per il gruppo di ragazzi inseriti in questo percorso sono prosegui-te, perseguendo la realizzazione degli obiettivi stabiliti in accor-do e collaborazione con i servizi del territorio (servizio sociale, neuropsichiatria infantile…) che hanno lo scopo di soste-nere questi ragazzi e le loro famiglie. Attualmente l’età dei ragazzie varia dai 12 ai 17 anni, ognuno ha un progetto indivi-duale che si traduce in attività quotidiane con fini educativi in vari ambiti: ludico, ricreativo, sportivo, didattico e culturale. In particolare, tra i molti biso-gni individuati dagli educatori si è individuata la necessità di intraprendere un percorso di sviluppo fisico e motorio, che dia ai ragazzi la possibilità di

esprimersi e di riconoscersi attraverso il movimento e la musica. In questo la Coope-rativa ha trovato una risposta coerente e molto apprezzata da La Capriola, scuola di danza at-tiva a Modena dal 1981, che ha proposto ai ragazzi un corso di danza da tenersi all’interno dei locali stessi della Scuola in via Zandonai 17 a Modena. Nello specifico si tratta dell’ Hip hop, un tipo di danza “urbana” mol-to popolare tra i giovani: si bal-la con scarpe da ginnastica su musiche ritmate e coinvolgenti. Non solo movimento ma anche vero e proprio linguaggio, mo-do di esprimersi: la danza non ha solo valenza formativa sullo sviluppo fisico e motorio, ma valorizza anche altre dimensio-ni che rendono più completa l’esperienza del movimento, come l’aspetto espressivo e co-municativo, l’incontro e le re-lazioni nel gruppo attraverso il movimento. Una opportunità importante per i ragazzi, poiché permette loro di partecipare ad un’esperienza analoga a quella di molti loro coetanei, nel con-testo di una Scuola di danza, vario e informale, affascinante e coinvolgente, dove cimentar-si, apprendere e sperimentare qualcosa che è “normale” e in-sieme “speciale”.

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19Domenica 25 novembre 2012NostroTempo

CulturaSabato 8 e domenica 9 dicembre in Piazza Grande

Si rinnova anche per il prossimo Natale il consueto appunta-mento con Libriamo-

dena, la rassegna di editoria modenese giunta alla diciotte-sima edizione. L’8 e il 9 dicem-bre, nella splendida cornice di Piazza Grande, prenderà vita la manifestazione, sempre se-guita da un pubblico numeroso e attento di lettori e visitatori. L’evento, organizzato dalla As-sociazione Editori Modenesi, vedrà la partecipazione di una decina di case editrici del no-stro territorio che proporranno le loro ultime pubblicazioni. Un’offerta varia ed articolata, tra cui ognuno potrà trovare libri interessanti da regalarsi o da regalare in occasione del-le prossime festività natalizie. La produzione editoriale delle case editrici modenesi spazia infatti in un ricco ventaglio di proposte: dai romanzi ai li-bri per ragazzi e bambini, dai volumi di gastronomia a quelli di storia locale, dalle raccolte di poesia ai libri fotografici...un patrimonio culturale com-posto in gran parte da opere di autori locali, personalità di notevole spessore che gli edi-tori modenesi incoraggiano, promuovono e pubblicano, per farli conoscere ad un pubbli-co sempre più vasto di letto-ri. Un’occasione imperdibile, dunque, per sfogliare, scegliere ed acquistare volumi di qua-lità, per una volta riuniti tutti assieme in una grande “libreria all’aperto”.

Libriamodena

In scena il Sofista di PlatoneNell’ambito delle iniziative sul tema Scienza, e all’interno del progetto “Il ratto d’Eu-

ropa”, la Fondazione San Carlo ed Emilia Romagna Teatro presentano Il sofista, una riduzione teatrale tratta da tre testi di Platone,Gorgia, Protagora e Sofista, a cura

di Claudio Longhi. La rappresentazione avrà luogo nel Teatro della Fondazione venerdì 30 novembre e sabato 1 dicembre alle 21, domenica 2 dicembre alle 16. La mise en espace del Sofista fa parte di un progetto culturale pluriennale - inaugurato due anni fa con la riduzione scenica della Tirannide di Senofonte e proseguito lo scorso anno con la riduzione scenica delle Leggidi Platone - che si pone l’obiettivo di esplorare le potenzialità del rapporto tra teatro e filosofia a partire da una parola-chiave della cultura contemporanea. Sul tema “Scienza” le opere filosofiche scelte per la riduzione scenica sono i dialoghi platonici sulla distinzione tra filosofia e sofistica, o tra conoscenza e opinione, che ha diretta rilevanza sulla vita politica della città.L’ingresso è gratuito, con prenotazione obbligatoria: tel. 059 421240, [email protected].

Fondazione Collegio San Carlo

YouTube For GoodS i chiama YouTube For Good, il programma totalmente dedicato al non profit che verrà

lanciato a breve in Italia e che consentirà alle varie associazioni no profit di muoversi agevolmente online, promuovendo le proprie attività e facendosi conoscere più veloce-

mente da una platea più ampia di persone. Grazie a questo programma, le varie organizzazioni potranno utilizzare più efficacemente e potenziare la rete per fundraising, avvicinando gratu-itamente tanti nuovi utenti.Questo programma è per il momento già attivo in Usa, Gran Bretagna, Sudafrica e Canada dove la comunicazione sociale, grazie ad esso, sta vivendo un’importante e positiva rivoluzione.

Per dar voce al non profit

Convegno alla Fondazione Gorrieri

Redditi, lavoro e fami-glie – disuguaglianze e politiche redistri-butive al tempo del-

la crisi” questo il tema trattato dal convegno nazio-nale di studio e confronto che si terrà il 23 e il 24 novembre presso la Sala Ermanno Gorrieri del Pa-lazzo Europa.A quarant’anni dall’uscita del primo volume di ricerca socio-economica di Ermanno Gor-rieri, “La giungla retributiva” (Il Mulino, 1972), e a dieci dall’ulti-mo, “Parti ugua-li tra disuguali. Povertà, disuguaglianza e po-litiche redistributive nell’Ita-lia di oggi” (Il Mulino, 2002), gli argomenti allora affrontati

Famiglia e giustizia

- tra cui, la realtà delle disu-guaglianze tra i lavoratori, con riferimento alla concreta situa-zione dei nuclei familiari, e la riforma del sistema di welfare in una prospettiva universa-listica e selettiva, come con-dizione per il superamento di inammissibili iniquità e inef-ficienze - hanno assunto, nel perdurare della crisi economi-

ca e sociale, un’attualità pres-sante. Il convegno trae motivo dalla duplice ricorrenza dei saggi di Gorrieri per promuo-

vere un’occasione pubblica di approfondimento su temati-che spesso trascurate dal di-battito politico e culturale, che non ne riconosce la centralità per l’individuazione di efficaci ed eque vie d’uscita dalla crisi. Una due giorni di confronto e dibattito con ospiti di grande fama. Per info e programma completo: tel. 059 331298,

[email protected], www.fondazionegorrieri.it. Diretta streaming sul sito della Fondazione.

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