Notizie dalla parrocchia - parrocchiabianco.it · Se paria con le vecchiette, ... Se chiede la...
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Anno XXII I n. 186 GENNAIO 2015
Marzo 2013
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La Voce di Bianco Notiziario di
Formazione ed Informazione
della Parrocchia ‘Tutti i Santi” di Bianco
Anno XXIII, N. 186 GENNAIO 2015
Direttore Responsabile PADRE ANGELO MAFFESIS
Impaginazione Grafica
Arch. Bruno Brancatisano
--------------------
Chi desidera veder pubblicato un
articolo deve farlo pervenire al
Coordinatore di Redazione, M.C.
Caracciolo, consegnandolo in
Parrocchia o inviandolo tramite posta
elettronica, entro l’ultimo lunedì del
mese precedente quello di uscita della
rivista alle seguenti e-mail :
Il Comitato di Redazione, letto il materiale
consegnato per essere pubblicato,
valutatone il contenuto dal punto di vista
degli argomenti trattati, si riserva : a) di pubblicarlo così come pervenuto,
ossia senza apportare correzioni
grammaticali, ortografiche e sintattiche alle bozze originali.
b) qualora l’articolo superi le due pagine di modificarlo (accorciandone il contenuto) e
ciò al fine di consentire a tutti coloro che
inviano un articolo di poterlo “vedere ed avere” pubblicato sul giornalino
parrocchiale.
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SOMMARIO
ARTICOLI & RUBRICHE
COPERTINA Pag 1
SOMMARIO Pag 2
La Magia del Presepe Pag 3
L’EDITORIALE di padre ANGELO Pag.4- 5
La Bibbia (Tommaso Scordino) Pag 6-7
Estratto del CPP (Maria Cristina Caracciolo) Pag 8
La parrocchia festeggia il mandato dei
chierichetti.
Pag 9
I giovani in cammino con Gesù
(Valentina Bivera)
Pag 10
Non più schiavi ma fratelli. Pag 11
L’incontro degli oratori ANSPI Pag 12
La Veglia di Preghiera del Santo Natale… Pag 13
Il Concerto di Natale…
(Maria Teresa Filippone)
Pag 14
Il Natale dell’Oratorio
Pag 15
Karaoke..musica e passione (Pietro Vadalà) Pag 16
Sfilata della Befana 2015 (A. Bartolo) Pag 16
C’era una volta……. (Modestino Alessi) Pag.17
La solidarietà quale valido strumento per
riscoprire la nostra umanità
(Maria Cristina Caracciolo)
Pag 18 Pag 19
Le parole di Francesco (Vincenzo Muscolo) Pag 20
Il giornalino è ciclostilato in parrocchia
NUMERI TELEFONICI DA RICORDARE : Parrocchia 0964 911558
p. Angelo 0964911558 – Cell. 348 6444126 -- p. Francesco -- Cell. 347 0872129
Scordino Tommaso 0964 913250 Reverende Suore 0964 911416
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La magia del Presepe
L’intuizione di San Francesco è oggi più viva che mai.
Partecipanti alla
Prima Edizione
del Concorso
“Il Presepe in Famiglia”:
Altomonte Salvatore
Cotroneo Pina
Manariti Caterina
Manariti Giuseppe
Misitano Filippo e Gabriele
Misuraca Vincenzo
Morabito Mattia
Morabito Marfia Paola
Oliva Domenico
Scordino Elena
Todarello Giuiseppina
Vadalà Angela
Versace Angelo
Il Presepe Vincitore
è stato quello creato da:
OLIVA DOMENICO
Quelli impiegati per creare il Presepe sono gesti
semplici, gesti antichi che nelle settimane che
precedono il Natale ogni famiglia cristiana compie con
la consapevolezza che un Presepe è molto di più di un
semplice addobbo natalizio; è una catechesi che meglio
di chiunque altro, spiega ed esprime il miracolo e il
fascino della notte Santa, e non occorre neanche essere
bambini per vivere con emozione e sentimento il
fascino dell’allestimento di un presepe.
Presepi vicini, presepi lontani, presepi modesti e
raffinati, presepi che nella loro ingenua semplicità
riflettono le stesse identiche situazioni della Betlemme
di duemila anni fa. Una coppia di giovani sposi che non
avevano trovato alloggio negli alberghi del tempo,
costretti ad accogliere il loro primogenito nel luogo
meno indicato per la nascita di un bambino, una stalla.
E quante sono le stalle, le stamberghe, favelas, capanne
diroccate, ecc., che accolgono i bambini che nascono
oggi in tante parti del mondo? Quanti Erodi moderni
attentano ancora alla integrità fisica di tante famiglie
modellate su quella di Betlemme? Il presepe è poesia,
sotto un certo punto di vista è un tocco di magia
natalizia che abbellisce ogni casa, dalla più umile alla
più sontuosa, ma allo stesso tempo il presepe è un
drammatico appello a tutti, credenti e semplici uomini
di buona volontà affinché nessun bambino nasca più in
situazioni così miserabili.
Il Dio della vita e della pace, che entra nella storia
dell’umanità, dalla grotta di Betlemme per concludere la
sua esistenza tutta incentrata sull’annuncio dell’Amore
del Padre, morirà sulla croce del Calvario! Messaggio
più crudo ed essenziale di così è difficile immaginarlo,
eppure questo è il Dio dei cristiani, quel Gesù di
Nazareth che risuscitando fa sì che ogni uomo possa,
non solo costruire un bel presepe, ma in modo
particolare possa testimoniare al mondo intero che
nessuno deve più nascere in una stalla e che nessun
bambino può essere insidiato nella sua innocenza dal
potente di turno. Ricordarcene sarà per tutti una buona
occasione per riscoprire il senso vero del Natale
cristiano.
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Il prete e i mille "se"
Se sta da solo in Chiesa, "si chiude nel suo
intimismo". Se esce, "va sempre in giro, e
non si trova mai".
Se va a benedire le case (o meglio, le famiglie),
"non è mai in Chiesa". Se non va, "non fa
nulla per conoscere i suoi parrocchiani".
Se qualche volta accetta di andare a! bar "è
uomo di mondo". Se non accetta, "vive
isolato".
Se si ferma in strada a parlare con la gente, è "pettegolo".
Se non si ferma "è scostante".
Se paria con le vecchiette, "perde il tempo".
Se dialoga con le giovani è "un donnaiolo".
Se sta insieme e gioca con i ragazzi "forse è di tendenze equivoche".
Se non li frequenta, "trascura di compiere il suo principale dovere".
Se accoglie in casa certe persone, "è imprudente".
Se non le accoglie, "non si comporta da cristiano sensibile".
Se in chiesa afferma verità scottanti, "fa politica".
Se tace è "menefreghista".
Se predica un minuto in più diventa "interminabile".
Se parla o predica poco "non ha autorità" o "è impreparato".
Se si occupa dei malati "dimentica i sani".
Se accetta inviti a pranzo o a cena "è un mangione e un beone".
Se rifiuta, "non sa vivere in società".
Se organizza incontri e riunioni "sta sempre a scocciare".
Se tace e ascolta, "si lascia sopraffare da quelli che comandano".
Se cerca di fare qualche aggiornamento, "butta via tutto quello che
c'è da conservare".
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Se ritiene valide alcune tradizioni, "non capisce i tempi attuali".
Se è d'accordo con il vescovo, "si lascia strumentalizzare e non ha
personalità".
Se non condivide tutto quello che il vescovo propone, "è fuori della
Chiesa".
Se chiede la collaborazione dei fedeli, "è lui che non vuol far niente".
Se agisce da solo, "non lascia spazio agli altri".
Se si occupa degli immigrati (o extracomunitari) "è imprudente".
Se non si interessa, "è un grande egoista che non vuole rogne".
Se organizza gite, pellegrinaggi, "pensa solo a far soldi".
Se non organizza, "è indolente e non ha iniziative".
Se fa il bollettino parrocchiale, "spreca tempo e soldi".
Se non lo fa', "non informa i fedeli sulle attività della parrocchia".
Se si ferma a casa, "non è mai reperibile in ufficio".
Se inizia la santa Messa in orario, "il suo orologio è sempre avanti".
Se comincia un attimo dopo, "fa quello che vuole e non rispetta gli
altri".
Se a tutti ricorda e sottolinea il dovere della
partecipazione e della solidarietà, "è sempre arrabbiato
e nervoso; e, in ogni occasione, bussa a quattrini".
Se indossa la veste talare "è un sorpassato".
Se veste da borghese, "nasconde la sua identità".
Se... se... se...
Signore, dimmi tu: ma come dovrebbe essere il prete?
Risposta del Capo (alias Gesù Cristo): "Un innamorato di Dio".
E non dovrebbe dimenticare che: "il discepolo non è da più del maestro né
un apostolo è più gronde di chi l'ha mandato... ". Se hanno perseguitato
Me perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la Mia Parola,
osserveranno anche la vostra" (Gv 15). "Ecco, io sono con voi tutti i giorni
fino alla fine del mondo" (Mt 28).
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La Bibbia LA BIBBIA (Vangelo secondo Matteo, XLVII
libro -I° del Nuovo Testamento-) -prima parte-
a cura di Tommaso Scordino
Continuiamo la nostra modestissima catechesi sulla Bibbia con il
Vangelo secondo Matteo che, come quelli secondo Marco e secondo
Luca, viene definito “sinottico” da “sinossi” (“sguardo d’insieme”).
Infatti, se li disponiamo su colonne parallele, possiamo notare le loro
concordanze (cioè vocaboli e proposizioni pressochè identici), ma
anche le discordanze (problema di carattere letterario che non
coinvolge la verità dei Vangeli), che fanno di ciascuno di essi
un’opera originale; ad es. la preghiera del “Padre nostro” in Matteo
(6,9s.): “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo
nome,…….e rimetti a noi i nostri debiti…….” non è identica a quella
riportata da Luca (11,2s.): “Padre, sia santificato il tuo nome,…….e
perdona a noi i nostri peccati,……”. Fatta questa breve premessa
iniziamo a occuparci del Vangelo secondo Matteo, primo dei
ventisette libri del Nuovo Testamento, nell’ordine canonico, ma non
nell’ordine cronologico perché, ormai, è opinione consolidata che,
quando Matteo scrive il suo Vangelo, esiste già quello secondo
Marco. Matteo, nome augurale che significa “dono di Dio”, viene
designato, da Marco e Luca, anche con il nome di Levi (a quei tempi
erano comuni i nomi doppi: Simone e Pietro, Giuda e Taddeo,
Giuseppe e Barnaba, Saulo e Paolo……). E’ figlio di Alfeo ed è
chiamato il pubblicano perchè esercita l’ufficio di esattore delle
imposte che non è una bella professione; pagare le imposte, infatti,
non è e non è stata mai cosa gradita e l’incaricato a riscuoterle,
certamente, non ispira simpatia. Ma questa è la professione di
Matteo; tuttavia, all’invito: “Seguimi”, da parte del Maestro, egli
lascia subito il suo lavoro e lo segue decidendo, così, di rompere
definitivamente con il passato e, da ricco che è, si fa povero come e
con Gesù che lo chiama: “Gesù vide un uomo, chiamato Matteo,
seduto al banco delle imposte, e gli disse: <<Seguimi>>. Ed egli si
alzò e lo seguì” (9,9), per cui, proprio lui, il gabelliere, al seguito di
Gesù fin dal primo anno di predicazione, diventa subito Discepolo,
poi Apostolo e, quindi, Evangelista, una “carriera”, indubbiamente,
eccezionale.
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La tradizione ci dice che, dopo l’Ascensione del Signore, egli abbia
predicato il Vangelo agli Ebrei in Palestina vivendo in assoluta
austerità, in Arabia e nella Persia, fra i Parti, passando poi in
Etiopia, dove, in nome di Cristo, opera miracoli di cui il più celebre
è la risurrezione della figlia del re e dove, più tardi, sarebbe stato
martirizzato sull’altare “mentre celebrava il santo mistero”.
Comunque, le tradizioni sia della Chiesa Orientale che di quella
Occidentale sono concordi del fatto che S. Matteo è morto martire.
Il suo corpo prima sarebbe stato trasportato a Paestum e poi, nel
decimo secolo, a Salerno dov’è venerato nella Chiesa a lui
dedicata. La sua festa si celebra il 21 settembre. Questo,
pressappoco, è tutto quanto sappiamo dell’autore del primo
Vangelo che, unitamente agli altri tre, narra il più grande ed unico
evento della storia dell’umanità, quello dell’incarnazione del Figlio
di Dio che, diventando uomo mortale, vive accanto a noi. Ma, pur
essendo unico il tema centrale, cioè l’amore e la salvezza
dell’uomo, ciascuno dei Vangeli pone accenti particolari; Matteo,
che è un testimone diretto, per esempio, scrive per gli Ebrei, suoi
connazionali e presenta Gesù, principalmente, come il Messia a
lungo atteso e come Colui che porta a compimento la storia e le
speranze d’Israele, il Cristo preconizzato nell’Antico Testamento. La
grande maggioranza degli Ebrei, infatti, aspetta un capo politico,
un condottiero che, finalmente, li possa liberare dal dominio dei
Romani. L’aspettativa, infatti, è quella della venuta di un profeta
simile a Mosè: “Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te,
tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto”
(Deuteronomio 18,15); o il ritorno di Elia: “Ecco, io invierò il
profeta Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del
Signore: egli convertirà il cuore dei padri verso i figli e il cuore dei
figli verso i padri,….”(Malachia 3,23-24). Ma, soprattutto,
attendono il figlio di Davide, un re grande e guerriero che porta
vittoria, pace e gloria a Israele. Altri, invece, pensano a una
restaurazione spirituale. Comunque, il popolo d’Israele se non è
tutto concorde sull’”oggetto preciso” della propria speranza è, però,
unito nell’”aspettare la consolazione d’Israele”: “Ora a
Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio,
che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su
di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe
visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore” (Luca
2,25-26). Tuttavia, senza alcun dubbio, nessuno si attende o,
minimamente, pensa che essa possa giungere attraverso il legno
della croce.
(continua)
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Estratto del Verbale del C.P.P.
del 12 dicembre 2014 di seguito viene riportato l’ estratto del verbale del CPP del 03 novembre
2014 approvato nella seduta del 05 gennaio 2015:
a cura di Maria Cristina Caracciolo
Il Cpp inizia con un momento di preghiera, quindi vengono discussi i punti all’ordine del giorno. Si è concluso il “Breve Corso per Lettori”, che è stato molto partecipato e frequentato, stante le richieste si pensa di riproporlo il mercoledì alle 20,00 in Duomo: è stato affidato a Beatrice Zappia ed a Michele Todarello il compito di stilare una lista di lettori cui attingere per le messe domenicali, prefestive e infra settimanali; quanto ai martedì della parola, si terranno alle ore 17,45 circa in Duomo e lo stile seguito sarà quello del trattare la Parola di Dio ogetto delle Messe domenicali;In merito alla concessione dell’oratorio per l’utilizzo da parte di privati per feste od altre manifestazioni, è stato predisposto un decalogo comportamentale da seguire che volta per volta verrà illustrato e consegnato a chi lo richiede in uso; Caritas… come muovere i primi passi? P. Angelo Maffeis fa presente che attualmente nella diocesi l’unica Caritas funzionante è quella che ha sede a Locri. A livello di Vicaria non vi sono Caritas parrocchiali funzionanti; nella nostra parrocchia se ne sta occupando Suor Teresa; il parroco ci tiene a ribadire, per l’ennesima volta, che Caritas è una cosa, Banco Alimentare è un’altra; ricorda che per usufruire del Banco Alimentare, nella nostra parrocchia, vi erano iscritti alla Caritas provenienti da altre parrocchie (la maggioranza) e ciò impediva non solo un buon funzionamento del servizio da dare alle persone più bisognose, ma, soprattutto, non permetteva a chi svolgeva detto servizio di conoscere veramente le povertà del nostro paese ed i poveri si amano veramente solo se si conoscono. Si reputa che per poter segnalare i casi delle persone bisognose di Bianco si dovrà suddividere il paese in settori (sei o sette), in modo sia da individuare le persone che conoscerne i bisogni reali; il servizio del Banco Alimentare se e quando verrà ripreso, sarà svolto dal parroco con le suore. A cominciare da domenica nelle varie Chiese verrà distribuito il foglietto per prenotare la visita del parroco nelle famiglie; La Commissione per il concorso dei Presepi si riunirà martedì 2 dicembre in duomo alle ore 19,00. Il parroco relaziona sul gruppo giovani che si è stabilizzato sui 15 partecipanti e che per il Natale realizzeranno oltre alla veglia anche delle interviste in paese; Prossimo CPPP lunedì 12 gennaio 2015.
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La parrocchia festeggia il mandato dei chierichetti.
Anche il
nutritissimo
gruppo dei
chierichetti,
con la
catechista
Caterina
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ricevuto
domenica 14
dicembre il
mandato parrocchiale. I chierichetti si sono preparati scrupolosamente
all'evento; infatti, il giorno precedente la cerimonia del mandato, guidati dal
parroco p. Angelo Maffeis, hanno preso parte al ritiro di preghiera e
meditazione preparato dal sacerdote appositamente per loro. Domenica,
quindi, durante la messa delle 10,00 hanno ricevuto il mandato e la sera, in
oratorio, hanno festeggiato con i loro genitori, la catechista, p. Angelo Maffeis
e, a sorpresa, p. Aldo Bolis, mangiando la pizza appositamente preparata per
loro; hanno concluso la serata cantando col karaoke.
Chi è un chierichetto?
Il chierichetto è chi aiuta il sacerdote nella santa messa. Egli
è un buon cristiano; che per la sua fede e amore a Gesù dà una
mano al sacerdote che fa presente Gesù nell’Eucaristia. Ha un
cuore grande per gli altri, dimostrandolo, nel servire con gioia
il popolo di Dio. Nel suo servizio all’altare manifesta questa
generosità. Egli è un cavaliere che non solo serve il suo Re
Gesù, ma anche avanguardia della fede in Lui.
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I GIOVANI IN CAMMINO CON GESU'
A cura di Valentina Bivera
Gesù è nato di nuovo per noi, e noi giovani abbiamo voluto celebrarlo con
un momento di veglia giorno 23 dicembre. Per noi non è semplicemente il
ricordo della nascita di Gesù avvenuta circa duemila anni fa, ma tale nascita
assume un significato ben più profondo. Egli viene di nuovo in mezzo a noi,
rinasce, viene a visitarci di nuovo perché vuole essere accolto ancora una
volta nei nostri cuori. Egli ci vuole dire:" Io sono qui per te, desidero
nascere di nuovo nel tuo cuore! Povero, ricco che tu sia, non importa, io ti
amo così come sei!" Per questo noi giovani durante la veglia abbiamo
voluto riflettere e ricordare quanto siamo fortunati ad avere un Dio che per
stare in
mezzo a
noi si è
fatto uomo
scegliendo
di nascere
in povertà,
in un’
umile
famiglia di
Nazaret,
Maria e
Giuseppe,
per stare in
mezzo ai
poveri, perché l'uomo è povero per la sua fragilità umana, i suoi limiti, ed è
così che Dio volle diventare uno di noi (ma senza peccato poiché Egli è il
Santo per eccellenza, il Divino, l’Eterno Iddio) per stare con noi e non
sentirci più soli, poveri, ma amati, ricchi dell’Amore di Dio che si trasmette
verso i fratelli. Così abbiamo ricordato i vicini e i lontani come poveri,
profughi, vedove, oppressi, vittime delle guerre, ecc. difatti, come si può
amare Dio e non amare il prossimo?
Abbiamo pregato chiedendo di essere liberati da ogni tipo di forma di
egoismo... Davanti al Santissimo sacramento, con canti, danze di lode e
ringraziamento, abbiamo adorato Dio che si è fatto bambino e, alla vista di
quel bambino che poi ha sostituito l'ostensorio del Santissimo sacramento,
ci siamo immersi in quella tenerezza che usciva da quel viso dolcissimo di
Gesù.
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Ecco il nostro fratello, amico e Padre che non si stanca mai di bussare alle
porte del nostro cuore per visitarci! Per questo il momento della veglia è stato
anche un riflettere su quella bellissima e famosa frase che papa Giovanni
Paolo II amava sempre ripetere ai giovani "Aprite, anzi, spalancate le porte a
Cristo! " Ci siamo sentiti uniti, ci sentiamo uniti perché ciò che ci accomuna
è l'amore per Gesù che ci spinge ad operare per Lui, per il Regno in unità,
insieme, condividendo i momenti che il Signore ci offre per contribuire alla
realizzazione del progetto che Egli stesso ha pensato per ciascuno di noi.
Ognuno nel suo piccolo ha lavorato per rendere il momento della veglia un
momento di intimo dialogo con il Signore togliendo dalla nostra mente ogni
tipo di distrazione e immergendoci totalmente nella preghiera: noi e Dio soli!
Alla fine abbiamo voluto concludere proiettando le interviste fatte a diverse
persone del paese per conoscere le varie opinioni sul natale, sulla nascita del
nostro amato Signore e delle speranze per il nuovo anno. Poi non potevano
mancare le meravigliose letterine che i bambini del catechismo hanno scritto
per Gesù bambino e che sono state raccolte, dove esprimono la dolcezza che
solo la semplicità di un bambino può manifestare. Come augurio sono stati
distribuiti dei biglietti con frasi dei salmi per essere appesi al proprio albero
di natale nelle nostre famiglie. E' stato veramente un momento ricco,
profondo, intenso, gioioso, dove si è percepita la vera fratellanza e la bellezza
dello stare insieme e dell'essere presenti per uno stesso scopo che è Gesù,
l'Amato del nostro cuore!
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Diocesi di Locri – Gerace Commissione Giustizia e Pace
Giornata diocesana della Pace 2015
“Non più schiavi, ma fratelli” Siderno, 17 Gennaio 2015
Programma: ore 17.15 Raduno nella Chiesa di Maria SS. di Portosalvo ore 17.30 Veglia di preghiera per la pace con riflessione sul Messaggio del Santo Padre Francesco per la celebrazione della XLVIII Giornata Mondiale della Pace a cura del vescovo mons. Francesco Oliva ore 18.45 Breve marcia con fiaccolata e messa a dimora dell'albero della pace.
Conclusione della giornata con preghiera per la pace.
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L’INCONTRO DEGLI ORATORI ANSPI CON IL
VESCOVO ED IL PRESIDENTE REGIONALE PER LO
SCAMBIO DEGLI AUGURI DI NATALE.
Quest'anno gli oratori affiliati all'Anspi si sono scambiati gli auguri di Natale un modo
"nuovo” rispetto agli anni passati; infatti, tutti i direttivi e gli animatori hanno preso
parte, giorno 21 dicembre, alla riunione organizzata dall'assistente spirituale degli
oratori diocesani, don Bruno Zurzolo, presso l'Episcopio di Locri alla presenza del
Vescovo, mons Franco Oliva, e del presidente regionale Anspi.
L'incontro si è svolto in due parti: un primo momento è stato dedicato alla catechesi
tenuta da Mons Oliva sullo scritto CEI intitolato “IL LABORATORIO DEI TALENTI”
( scritto tutto incentrato sull'oratorio: cos'è, cosa significa, come va fatto etc) ed un
secondo momento “dal taglio pratico” sviluppato dal presidente regionale Anspi il
quale ha voluto chiarire ulteriormente quali sono le finalità dell’oratorio. È stato,
inoltre, ricordato che l'Anspi in Calabria ed in particolare nella zona ionica si è diffusa
grazie all'opera dei padri Monfortani ed in particolar modo di p. Aldo Bolis
Per il nostro oratorio hanno partecipato Mario Soldani, Antonio Bartolo, Antonio
Morabito, Maria Cristina Caracciolo, Lisa Pedullà, Franca Palumbo, Caterina
Fontana, Gabriele Misitano e Domenico Marvelli, i quali hanno portato all'assemblea i
saluti del parroco p. Angelo Maffeis impegnato in parrocchia con le visite pastorali
concordate già precedentemente con le famiglie.
Di seguito riceviamo e pubblichiamo la lettera del Presidente dello Zonale
Anspi, Maria Vigliante:
Carissimi presidenti e responsabili degli oratori, approfitto con questa mail a farvi gli auguri di un buon Natale passato (mi scuso per il ritardo) e di un felice e sereno 2015 ormai alle porte. Inoltre vi ricordo che domenica 1 Febbraio 2015, alle ore 10:00 ci sarà l'incontro dello zonale. Tale incontro che solitamente veniva fatto presso l'oratorio di Bianco, questa volta sarà fatto a Locri presso l'Episcopio, in modo da incentivare e favorire la partecipazione di tutti. Visto che a quest'incontro sarà nuovamente presente il Presidente Regionale ANSPI Massimo Scarpelli, si pensava di organizzare la celebrazione della Santa Messa, probabilmente presieduta da Mons. Francesco Oliva e concludere il tutto con un bel pranzo. Il programma approssimativo della giornata sarebbe così: - ore 10:00 accoglienza e inizio incontro - ore 12:00 celebrazione della Santa Messa a Sant'Ilario Marina - ore 13:00 circa pranzo Per il pranzo si pensava di organizzarsi in modo che ogni partecipante porti qualcosa da condividere con tutti. A presto.
Maria Vigliante.
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LA VEGLIA DI PREGHIERA DEL
SANTO NATALE
ESEMPIO DI COLLABORAZIONE
FRA I GRUPPI PARROCCHIALI.
Come ogni Vigilia di Natale la Messa di mezzanotte è stata preceduta da una
VEGLIA DI PREGHIERA che, incastonata nel cerimoniale liturgico, ha
contribuito a rendere ancora più
solenne e commovente l'attesa per
la nascita di Nostro Signore.
Frutto di una collaborazione fra
Oratorio, Catechesi, Coro e Gruppo
Giovani la veglia strutturata e
coordinata da p. Angelo Maffeis e
Maria Cristina Caracciolo, è stata
molto partecipata e commovente.
Bravissimi tutti coloro che si sono
impegnati nella buona riuscita dell’evento: I LETTORI (Maria Capogreco,
Maria Porzia Nirta, Beatrice
Brancatisano); coloro che hanno
interpretato GIUSEPPE e MARIA
(Domenico Marvelli e Francesca
Misitano); l'ANGELO (Gabriele
Misitano) e gli ANGIOLETTI (tutto il
gruppo dei chierichetti); il GRUPPO
GIOVANI (che ha danzato in
adorazione al bambinello; il CORO
PARROCCHIALE (che ha cantato
con la maestria di sempre). A tutti loro
GRAZIE per aver dimostrato che
camminare ed agire in sinergia fra i
gruppi rende ogni cosa più bella e partecipata.
Ecco come la descrive uno dei protagonisti :
“ Veglia Natalizia
Mercoledì 24 Dicembre in Duomo prima della messa di mezzanotte abbiamo fatto una piccola veglia animata con dei lettori e dei ragazzi che rappresentavano e spiegavano la nascita di Gesù.
Domenico Marvelli “
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IL CONCERTO DI NATALE : CANTI
E MELODIE DA TUTTO IL MONDO.
A cura di Maria Teresa Filippone
Il 26
Dicembre
alle ore
19.00
presso la
parrocchia
“ Tutti i
Santi “ di
Bianco si è
tenuto il
concerto
di Natale
con la collaborazione del coro parrocchiale “ San Giovanni Battista “ di
Samo. Lo scopo di tale concerto è stato quello di trasmettere attraverso
il canto un po’ di allegria e di quello spirito natalizio che negli ultimi
tempi si è perso coinvolgendo tutta la popolazione di Bianco.
I due cori, il coro “ Iubilate Deo “ di Bianco diretto dalla maestra
Vittoria Zurzolo e il coro “ San Giovanni Battista “ di Samo diretto
dalla maestra Annamaria Pizzati, sono legati da una forte amicizia e
stima reciproca infatti da anni collaborano per la realizzazione di
concerti e altri eventi.
Il concerto si è aperto con canti dialettali per rivivere le vecchie
tradizioni popolari, canti natalizi già noti e per concludere canti popolari
in spagnolo e in inglese. Lo stesso concerto si è svolto successivamente
nella parrocchia “ San Giovanni Battista” di Samo il 28 Dicembre alle
ore 20.30 riscuotendo anche li lo stesso successo avuto nella nostra
parrocchia. Entrambi i cori hanno messo impegno e dedizione nella
riuscita di questo evento e hanno cercato di trasmettere la gioia e il vero
significato del Santo Natale attraverso il canto veicolo di unione e di
amicizia utile e necessario per migliorare il territorio in cui viviamo.
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Il Natale dell'Oratorio
Il Natale dell’Oratorio è iniziato nei
freddissimi giorni del 12,13 e 14 dicembre,
durante i quali si è svolta, in Piazza
Santuario, la manifestazione "IL VILLAGGIO
DI NATALE" organizzata pro-loco Bianchese
alla quale ha partecipato, con un
originalissimo stand (per il quale si ringrazia
il bar Canturi che ha messo a disposizione,
gratuitamente, uno dei propri ombrelloni),
anche il nostro Oratorio. Nello stand
dell'Oratorio si è fatta musica (con Pietro,
Teresa, Antonio B., Antonio M.,Domenico,
Wanda, Mario), dando la possibilità col karaoke a tutti i visitatori di cantare la
propria canzone preferita; si è potuto, così, gustare e comprare i tipici dolci
natalizi (lo stomatico, i mustaccioli, i savoiardi, le susumelle) preparati dalle
animatrici dell'Oratorio (Lisa, Franca, Patrizia, Cristina) dalla cui vendita
sono stati raccolti 162,50 euro che si pensa di destinare ai bambini delle
missioni. Il Natale Oratoriano è poi proseguito con la manifestazione “Babbo
Natale in Oratorio” di giorno 20 dicembre, organizzata dall'oratorio con la
partecipazione degli itinerari di catechesi che ha avuto una discreta eco tra i
bambini della nostra cittadina. Iniziata con il saluto di Babbo Natale, che ha
portato nelle classi di catechismo i torroncini e le caramelle appositamente
preparati da Suor Consiglia, la manifestazione è proseguita nel salone
dell'oratorio dove ad attendere i bambini ed i loro genitori c'erano le zeppole
preparate dalle animatrici dell'oratorio (Maria, Carmelina e Franca) Tutti i
bambini hanno ricevuto un dono ed hanno fatto una foto ricordo con Babbo
Natale, il tutto accompagnato dalla simpatia delle animatrici (Mina, Wanda,
Caterina T., Caterina F., Antonella, Teresa) e dalle note dei canti natalizi i
cui filmati venivano proiettati a cura degli animatori. Un grazie speciale a
Totó Lascala che più di tutti ha contribuito con la sua simpatia alla buona
riuscita dell'evento. Infine il Natale Oratoriano si è concluso con la Sfilata
della Befana che, creata in cartapesta da Totò Lascala, è stata, come da
tradizione, bruciata nel cortile dell’Oratorio, né è seguita la tombolata con la
quale sono stati raccolti 73,00 euro. Per ultimo ma non ultimo, nei ricordi di
questo Natale, va il nostro GRAZIE a p. Angelo Maffeis per la disponibilità
dimostrata nell’ascoltare le proposte per le iniziative che si vuole
intraprendere incoraggiandole, accogliendole e promuovendole con saggi
consigli.
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KARAoKE…musicA E pAssionE…
A cura di Pietro Vadalà
Le feste Natalizie sono appena trascorse, abbiamo vissuto dei bei momenti di
comunità insieme. Quest’anno abbiamo inserito come momento di
divertimento la musica con il karaoke.
Il karaoke per antonomasia,non ha età, grandi o piccini è un momento per
cantare insieme,anche “stonare”insieme, ma pur sempre in allegria. Abbiamo
iniziato con i mercatini di Natale, con la bancarella dell’Oratorio per la
vendita dei dolcetti prodotti da chi collabora con l’Oratorio stesso ed insieme
abbiamo allietato le ore cantando sia musica Natalizia che di altro genere e
mandando in onda su schermo dei paesaggi tipici del Natale; infatti, spesso
chi veniva a comprare s’improvvisava cantante, sempre all’insegna del puro
divertimento e dell’allegria tipica delle festività di fine anno.
Abbiamo continuato le serate del karaoke presso la sala teatro dell’Oratorio
ogni sabato sera coinvolgendo le persone fino a tarda serata, anche cenando
insieme.
Ognuno aveva una canzone nel cuore…chi per un motivo, chi per un altro; da
Massimo Ranieri a Ramazzotti, da Renato Zero a Claudio Baglioni;
concedetemi di ricordare un grande personaggio del blues metropolitano
scomparso prematuramente, parlo di PINO DANIELE : ho avuto l’opportunità
di intervistarlo come ospite a San Remo durante il festival era un genio della
musica partenopea, per la quale ha saputo mettere insieme la grinta e le
rumorosità della musica blues con le poesie della musica napoletana; una
canzone su tutte la bellissima “NAPULE E’”.
….IL KARAOKE….è stata una bella esperienza:coinvolgente,emozionante,
ma la cosa più importante….ha portato tanta allegria.
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SFILATA DELLA BEFANA 2015
a cura di Antonio Bartolo
Anche quest’anno a bianco si è fatta la sfilata con la befana fatta da “Antonio
Lascala” che partendo dal “Santuario” alle ore 15:30 circa sfilando per le vie
del paese, tra i canti natalizi siamo arrivati all’oratorio, dove abbiamo posto la
befana nel campetto per darle fuoco. Dopo aver visto la befana bruciare,
dentro al salone è stato organizzata un tombolata, che come ogni anni si
organizza tra un ambo e una tombola la serata passa di corsa, si fa sera e tutti a
casa per la cena. Spero che vi siete divertiti, un augurio di buon anno e auguri
per la befana
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7 Nel capito secondo
della genesi, c’e’ scritto
che Dio dal nulla
plasmò tutta la
creazione ,compreso
l’uomo e lo pose nel
giardino dell’eden e gli
dette questo
commando: Tu potrai
mangiare di tutti gli
alberi del giardino ma
dall’ albero della
conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché quando tu ne
mangiassi certamente moriresti (genesi 2,16). L’uomo ha disubbidito a Dio,
e così entrando nel peccato avvenne la morte. La chiesa ci ricorda che,
Gesù è venuto a portarci la Pace, l’amore e la Vita Eterna; il più bel regalo
che ci ha potuto fare. Se noi contraccambiamo ai nostri fratelli bisognosi
almeno con un sorriso. Questo e il più bel regalo che possiamo fare.
Adamo ed Eva a Betlemme
A cura di Modestino Alessi
Tra i pastori che accorsero alla grotta di Betlemme, c'erano anche Adamo ed Eva: avevano desiderato tanto il Salvatore! Umili s’inginocchiarono fuori della grotta. Di tanto in tanto guardavano i doni sinceri che i pastori deponevano davanti al neonato Signore. Che dono gradito avrebbero essi potuto offrire a Gesù Bambino? Si guardarono in faccia e, quando ci fu un po' di quiete, si alzarono e si avvicinarono all'Atteso dalle genti. Si prostrarono profanamente, come per invocare la più grande pietà. Quando Maria li invitò ad alzarsi, avevano il pianto negli occhi. Fu allora che Adamo si fece coraggio: estrasse dalla sua bisaccia un frutto bellissimo già morsicato: il frutto del bene e del male colto nel paradiso perduto. Così pregò Adamo: "Signore, perdona: non abbiamo altro da offrirti che il nostro peccato!" Fu Maria che prese dalle mani di Adamo quel dono e lo depose ai piedi del Figlio. Quando Maria accompagnò Adamo ed Eva sulla soglia, erano uomini nuovi.
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La solidarietà quale valido
strumento per riscoprire
la nostra umanità.
A cura di Maria Cristina Caracciolo
“La vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza” (2Cor 8,14) Il comando “non rubare” conduce l’uomo verso l’altro inteso come fratello, soggetto di diritti. È come una rivelazione, una chiamata a uscire da sé per scoprire la verità del noi, dell’essere famiglia umana. Ci richiama al valore della giustizia e all’esigenza della solidarietà. Ci spinge quindi a chiederci: il mio e nostro modo di vivere realizza la giustizia di Dio, promuove il valore di ogni persona, collabora alla civiltà dell’amore? Senza la solidarietà si vanifica la destinazione universale dei beni (GS 69).
Lla solidarietà: unica strada cristiana “La solidarietà ci aiuta a vedere l’«altro» - persona, popolo o nazione - non come uno strumento qualsiasi, per sfruttarne a basso costo la capacità di lavoro e la resistenza fisica, abbandonandolo poi quando non serve più, ma come nostro «simile», un «aiuto», da rendere partecipe al pari di noi del banchetto della vita, a cui tutti gli uomini sono ugualmente invitati da Dio” (SRS 39). Continuamente risuona per noi il comando di Gesù ad amarci come Lui ci ha amati.
“Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri, come io
vi ho amato. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete
amore gli uni per gli altri” (Gv 13,34-35). Signore Gesù, la tua parola
abiti nel nostro cuore, guidi i nostri discernimenti, illumini le scelte della
nostra vita, ci renda capaci di amare coi fatti e nella verità. Se, vedendo
un fratello in necessità, gli chiudiamo il nostro cuore, come potrebbe
dimorare in noi l’amore di Dio? (cf 1Gv 3,16-17).
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Tu, Signore Gesù, ti sei fatto solidale con noi in tutto, fuorché nel
peccato: rendici capaci di amarci gli uni gli altri secondo il precetto che
ci hai lasciato.
Quanti ci incontrano, ricevano l’aiuto spirituale e materiale di cui hanno
bisogno e del quale siamo capaci.”
Contempla il Cuore di Gesù, simbolo della solidarietà totale; chiedigli che renda il tuo cuore simile al suo.
Poi continua:
Donaci grazia, Signore, per fuggire il male con orrore e rimanere
attaccati al bene. La nostra carità non abbia finzioni: desideriamo
amarci gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiando nello stimarci a
vicenda e solleciti per le necessità dei fratelli (cf Rm 12,9-13). Amen.
“La tua generosità si estenda a ogni vivente” (Sir 7,33)
La solidarietà è una virtù cristiana (SRS 40), è l’unica strada per chi vuol seguire il Signore Gesù che, “da ricco che era si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà” (2Cor 8,9). Gesù ci ha insegnato a prenderci cura gli uni degli altri, cominciando dai più piccoli e bisognosi. La carità operosa è il segno distintivo dei suoi discepoli (cf Gv 13). Purtroppo siamo insidiati dall’avidità che porta ad accumulare per sé beni senza numero, privando gli altri dei beni di cui hanno bisogno. Lasciamoci mettere in questione dalla Parola di Dio.
* * *
P.Angelo Maffeis , le Suore ed il CPP ringraziano tutti i gruppi parrocchiali ed
i loro componenti e tutti i membri della comunità parrocchiale per la buona
riuscita della Giornata dell’ammalato e dell’anziano nonché della cena di
solidarietà e fratellanza quale armonico momento di accoglienza e condivisione
ed augurano, alla comunità tutta, un buon inizio d'anno ed un felice 2015
pregando il Signore di concedere a tutti la pace, la concordia, la tranquillità e la
salute.
A cura di Vincenzo Muscolo
“L’attentato di ieri a Parigi ci fa pensare a tanta crudeltà, crudeltà umana; a
tanto terrorismo, sia al terrorismo isolato, sia al terrorismo di Stato. Ma la
crudeltà della quale è capace l’uomo! Preghiamo, in questa Messa, per le
vittime di questa crudeltà. Tante! E chiediamo anche per i crudeli, perché il
Signore cambi il loro cuore”.(Santa Marta 08/01/15)
“Gesù è venuto per tutta l'umanità.Quel Bambino, nato a Betlemme dalla
Vergine Maria, è venuto non soltanto per il popolo d’Israele, rappresentato dai
pastori di Betlemme, ma anche per l’intera umanità, rappresentata oggi dai Magi,
provenienti dall’Oriente. Ed è proprio sui Magi e sul loro cammino alla ricerca del
Messia che la Chiesa ci invita oggi a meditare e a pregare. Questi Magi venuti
dall’Oriente sono i primi di quella grande processione di cui ci ha parlato il profeta
Isaia nella prima Lettura (cfr 60,1-6): una processione che da allora non si
interrompe più, e che attraverso tutte le epoche riconosce il messaggio della stella e
trova il Bambino che ci indica la tenerezza di Dio. Ci sono sempre nuove persone
che vengono illuminate dalla luce della stella, che trovano la strada e giungono fino
a Lui.I Magi rappresentano quanti cercano Dio………( Omelia Basilica di San
Pietro 06/01/15)
“All’inizio del nuovo anno bisogna riaccendere nei cuori, la speranza della
pace e diventarne tutti costruttori, nei luoghi di ogni giorno, la concordia è
sempre possibile. (Angelus piazza San Pietro 04/01/15)
“Il Medio oriente non risponderebbe più alla sua realtà storica se venisse a
mancare la presenza cristiana. Per questo è necessario scuotere la comunità
internazionale dall'indifferenza per fermare le violenze e le guerre che
sconvolgono alcuni Paesi”. (Cardinale Leonardo Sandri,Prefetto della
Congregazione per le Chiese Orientali, nonché Gran Cancelliere di numerosi
Pontifici Istituti capitolini facenti capo alla Congregazione per le Chiese
Orientali. Roma03/01/15)
“È necessario un deciso sforzo nella lotta alla criminalità nelle sue svariate
forme, dallo sfruttamento della prostituzione alla pratica del lavoro nero,
dalla corruzione al traffico di esseri umani”. (Lettera del Presidente
Napolitano al Santo Padre per gli auguri di fine anno) 20