Notiziario n06

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In collaborazione con le Province dell’Emilia-Romagna N.6 - Luglio 2014 Sommario Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020: a che punto siamo?................................................. 1 Bando regionale per aiutare gli allevatori a prevenire gli attacchi dei lupi .................................... 2 Decreto-legge "Campolibero": molte le novità per agricoltura e ambiente.................................. 3 Circolare applicativa del Mipaaf sulle misure "Campolibero”.................................................... 3 Bruciare ramaglie in loco si può.............................................................................................. 4 Marchio europeo per i Prodotti di montagna............................................................................. 4 Danni da avifauna e caccia "in deroga".................................................................................. 5 L'"agricoltore attivo"............................................................................................................ 5 Dalle Province....................................................................................................................... 7 Pubblicazioni........................................................................................................................ 9 Video................................................................................................................................... 9 Incontri e convegni................................................................................................................ 9 Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020: a che punto siamo? Il Psr 2014-2020 è stato approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale. Il 15 luglio dovrà passare all’approvazione dell’Assemblea legislativa per poi essere trasmesso a Bruxelles per l’ok definitivo. Il testo attuale è il frutto di un’ ampia consultazione con il mondo agricolo che è partita nel maggio 2013, con numerosi incontri che hanno coinvolto oltre mille interlocutori (filiere produttive, organizzazioni professionali di categoria, lavoratori agricoli, istituzioni territoriali coinvolte, portatori di interesse della società civile per temi ambientali e sociali, principali enti di ricerca). Il Psr potrà contare su una dotazione di 1 miliardo 190 milioni, la più alta tra tutte le regioni del nord Italia. La Regione ha raddoppiato le risorse dal proprio bilancio che passano, rispetto alla precedente programmazione, da 106 a 203 milioni di euro. Ammontano invece a 513 milioni di euro i finanziamenti che arrivano dall’Europa (29 milioni in più rispetto al periodo 2007-2013), mentre la quota statale è di 474 milioni (6 milioni in più). L'Assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni, presentando il programma, ha detto: "Vogliamo dare un’ulteriore spinta a un settore che, anche in questi anni di crisi, ha continuato ad avere il segno positivo. Dal 2008 a oggi la produzione agricola emiliano-romagnola è aumentata in valore del 10%, l’agroalimentare vale 20 miliardi di fatturato, il 15% del totale nazionale, mentre nel 2013 l’Emilia-Romagna è diventata la prima regione in Italia per esportazione di prodotti alimentari con il 16% del totale nazionale. Vogliamo continuare a crescere, ci sono le condizioni per farlo”. Lo Sviluppo rurale dovrà articolarsi secondo 6 priorità così definite: priorità 1: promuovere il trasferimento della conoscenza e l’innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali. priorità 2: potenziare la redditività delle aziende agricole e la competitività dell’agricoltura in tutte le sue forma, promuovere tecniche innovative per le aziende agricole e la gestione sostenibile delle foreste. priorità 3: promuovere l’organizzazione della filiera alimentare, compresa la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, il benessere animale e la gestione dei rischi nel settore agricolo. Pag. 1

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Conoscere per competere, notiziario n.06 - luglio 2014

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  • In collaborazione con le Province dellEmilia-Romagna N.6 - Luglio 2014

    SommarioProgramma di Sviluppo Rurale 2014-2020: a che punto siamo?.................................................1Bando regionale per aiutare gli allevatori a prevenire gli attacchi dei lupi....................................2Decreto-legge "Campolibero": molte le novit per agricoltura e ambiente..................................3Circolare applicativa del Mipaaf sulle misure "Campolibero....................................................3Bruciare ramaglie in loco si pu.............................................................................................. 4Marchio europeo per i Prodotti di montagna............................................................................. 4Danni da avifauna e caccia "in deroga".................................................................................. 5L'"agricoltore attivo"............................................................................................................ 5Dalle Province....................................................................................................................... 7Pubblicazioni........................................................................................................................ 9Video................................................................................................................................... 9Incontri e convegni................................................................................................................ 9

    Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020: a che punto siamo?Il Psr 2014-2020 stato approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale. Il 15 luglio dovr passare allapprovazionedellAssemblea legislativa per poi essere trasmesso a Bruxelles per lok definitivo. Il testo attuale il frutto di unampiaconsultazione con il mondo agricolo che partita nel maggio 2013, con numerosi incontri che hanno coinvolto oltre milleinterlocutori (filiere produttive, organizzazioni professionali di categoria, lavoratori agricoli, istituzioni territoriali coinvolte,portatori di interesse della societ civile per temi ambientali e sociali, principali enti di ricerca).

    Il Psr potr contare su una dotazione di 1 miliardo 190 milioni, la pi alta tra tutte le regioni del nord Italia. La Regione haraddoppiato le risorse dal proprio bilancio che passano, rispetto alla precedente programmazione, da 106 a 203 milioni dieuro. Ammontano invece a 513 milioni di euro i finanziamenti che arrivano dallEuropa (29 milioni in pi rispetto al periodo2007-2013), mentre la quota statale di 474 milioni (6 milioni in pi).

    L'Assessore regionale allagricoltura Tiberio Rabboni, presentando il programma, ha detto: "Vogliamo dare unulteriore spintaa un settore che, anche in questi anni di crisi, ha continuato ad avere il segno positivo. Dal 2008 a oggi la produzioneagricola emiliano-romagnola aumentata in valore del 10%, lagroalimentare vale 20 miliardi di fatturato, il 15% del totalenazionale, mentre nel 2013 lEmilia-Romagna diventata la prima regione in Italia per esportazione di prodotti alimentaricon il 16% del totale nazionale. Vogliamo continuare a crescere, ci sono le condizioni per farlo.

    Lo Sviluppo rurale dovr articolarsi secondo 6 priorit cos definite:

    priorit 1: promuovere il trasferimento della conoscenza e linnovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zonerurali.

    priorit 2: potenziare la redditivit delle aziende agricole e la competitivit dellagricoltura in tutte le sue forma,promuovere tecniche innovative per le aziende agricole e la gestione sostenibile delle foreste.

    priorit 3: promuovere lorganizzazione della filiera alimentare, compresa la trasformazione e commercializzazionedei prodotti agricoli, il benessere animale e la gestione dei rischi nel settore agricolo.

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  • priorit 4: preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi allagricoltura e alla silvicoltura. priorit 5: incentivare luso efficiente delle risorse e il passaggio a uneconomia a basse emissioni di carbonio e

    resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale. priorit 6: adoperarsi per linclusione sociale, la riduzione della povert e lo sviluppo economico nella zone rurali.

    Tra gli obiettivi, dunque, aumentare e stabilizzare competitivit e redditivit delle imprese agricole, ancora oggi troppospesso anello debole della catena che porta al consumatore finale; ammodernare i processi produttivi, sostenere leproduzioni di qualit, diversificare lattivit agricola. Per questi scopi la Regione mette a disposizione 544,6 milioni di eurodi finanziamenti pubblici, che mobiliteranno 932 milioni di investimenti. Serviranno per cofinanziare circa 6.600 progetti.

    Una corsia privilegiata sar destinata alle reti di imprese dalla terra alla tavola e alle diverse forme di agricolturaorganizzata, per ridurre i costi e fare sistema. (Sulla possibilit di stipulare contratti di rete nel settore agricolo si segnala ilfocus tenutosi presso la CCIAA di Parma il 3 luglio scorso, le cui slides sono pubblicate al link

    http://www.pr.camcom.it/materiale-news-ed-eventi/slides-contratti-di-rete )

    Il Psr 2014-2020 avr al centro i giovani, con un pacchetto di misure che vale 130 milioni di euro. Chi avvier una nuovaimpresa agricola potr contare su un premio per il primo insediamento compreso tra i 40 mila e i 70 mila euro in base alvalore del progetto aziendale. Non solo: gli under 40 avranno una priorit di accesso in tutte le misure del nuovo Psr.

    Ammontano a 96 milioni di euro le risorse per sostenere linnovazione e la conoscenza in agricoltura, di cui il 70% per iltrasferimento tecnologico e lo sviluppo di processi produttivi pi rispettosi dellambiente e il 30% per la formazione e laconsulenza (29 mila interventi). Le azioni interverranno trasversalmente a tutte le tematiche concentrandosiprevalentemente sui temi della competitivit e della sostenibilit ambientale.

    Allambiente andranno 526,9 milioni di euro. Serviranno per ridurre limpatto delle attivit agricole, sostenere la produzionebiologica e integrata (lobiettivo intervenire su 200 mila ettari di superficie agricola), tutelare gli habitat naturali, labiodiversit, il paesaggio e migliorare la fertilit dei suoli, contrastando lerosione di terreno agricolo.

    In particolare 104 milioni di euro, per un investimento complessivo di 189 milioni di euro cofinanzieranno circa 1.600progetti di investimento per ridurre le emissioni in atmosfera, razionalizzare il consumo energetico e idrico, aumentare ilsequestro di carbonio attraverso la forestazione. Il pacchetto forestazione potr contare su 35 milioni di euro per realizzarenuovi imboschimenti e tutelare il patrimonio forestale esistente per circa 4 mila ettari.

    Tra il 2000 e il 2010 la superficie agricola in montagna diminuita del 21%. Per contrastare abbandono e dissestoidrogeologico, il Psr riconosce alle aree appenniniche una priorit trasversale in molte misure e condizioni particolari diaccesso. Inoltre i territori collinari e montani potranno contare sullinnalzamento delle risorse dedicate alle indennitcompensative per circa 90 milioni di euro e su circa 50 milioni per la prevenzione del dissesto idrogeologico nelle aziendeagricole e nelle aree forestali. Infine, ammontano a 93 milioni di euro i finanziamenti pi direttamente dedicati ainvestimenti strategici per contrastare labbandono del territorio, migliorando i servizi.

    In particolare, circa 66,4 milioni saranno destinati a sostenere le attivit dei Gal (Gruppi di azione locale), ovveroassociazioni miste, in prevalenza private, che operano con progetti di sviluppo locale nelle aree appenniniche e nel Delta delPo. Questo plafond permetter di finanziare almeno mille progetti sul territorio a vantaggio di circa 700 mila abitanti.

    Con oltre 26 milioni la Regione sosterr inoltre 179 progetti destinati ad aumentare la dotazione di servizi, a partire dallaapertura in ogni Distretto sanitario di un polo socio-assistenziale. Verranno anche finanziati progetti di recupero di edificipubblici che potranno essere adibiti a centri visita, punti di ristoro, luoghi di aggregazione e il contrasto al digital divide,attraverso la diffusione della banda larga e linformatizzazione di scuole, biblioteche e musei. Saranno realizzate centralinepubbliche per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili.

    Il testo della proposta di Psr al link

    http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/psr/temi/programma-di-sviluppo-rurale-2014-2020/documenti-1/documenti-1/programma-di-sviluppo-rurale-2014-2020

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    Bando regionale per aiutare gli allevatori a prevenire gli attacchi dei lupiLa Regione Emilia-Romagna ha pubblicato un avviso pubblico per la presentazione di domande di accesso a contributi(100% della spesa ammissibile) finalizzati allacquisto di materiale di prevenzione e cani da guardiania, con lobiettivo dicontrastare eventuali attacchi dei lupi al bestiame domestico.

    Il bando, contenuto nella Delibera di Giunta Regionale n. 977 del 30/06/2014 assieme ad allegati e schema di domanda, reperibile a questo indirizzo

    http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/comunicati-stampa/2014/luglio/del977_2014.pdf/at_download/file/del%20977_2014.pdf

    Il bando sinquadra allinterno di uno specifico Piano dintervento approvato dallAssessorato allagricoltura per larealizzazione di un progetto sperimentale finalizzato al sostegno delle aziende zootecniche collinari e montane. Nei mesipassati stata avviata listituzione di un tavolo tecnico di lavoro e la convocazione di numerosi incontri sul territorio per

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  • raccogliere le manifestazioni dinteresse, oltre a sopralluoghi nelle singole realt aziendali. Il Piano ha inoltre coinvolto tuttele Aree Protette della Regione.

    Gli allevatori interessati potranno presentare le richieste di contributo entro e non oltre il 22 luglio 2014 alle rispettiveProvince. Scaduto il termine per le domande ci sar unistruttoria su base provinciale e lapprovazione (entro il 5 settembre2014) di una graduatoria unica regionale, con validit biennale. Poi saranno svolti ulteriori sopralluoghi per programmare gliacquisti e i collaudi necessari; infine saranno erogati i contributi dalle stesse Province, con periodici controlli sulle aziende.Tecnici incaricati dalla Regione dovranno verificare la corretta installazione degli strumenti acquistati e, in particolare perquanto riguarda i cani, il rispetto delle norme sul benessere animale.

    Per questa prima operazione i contributi ammonteranno a 225 mila euro per quattro differenti tipi di recinzione, dissuasoriacustici e cani da guardiania di ceppo abruzzese. Potranno usufruire degli aiuti tutti gli imprenditori con imprese attive inRegione che allevano al pascolo, in collina e montagna, specie dinteresse zootecnico e che rispettano requisiti e condizionidi ammissibilit specificate nello stesso bando.

    Lauspicio manifestato dai Responsabili del progetto regionale che allinterno del prossimo Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 possano essere stanziati ulteriori fondi, cos da mediare in maniera sempre pi efficace il conflitto tra il preziosoallevamento presente sul territorio e una specie animale protetta a livello internazionale, che rappresenta lintegritdellecosistema appenninico e la sua straordinaria biodiversit.

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    Decreto-legge "Campolibero": molte le novit per agricoltura e ambienteNe abbiamo parlato nel Notiziario del mese scorso, ora il testo del decreto (Decreto-legge n. 91 del 24/06/2014) checontiene molte novit notevoli finalizzate, tra l'altro, al rilancio dell'agricoltura e alla semplificazione burocratica, consultabile al link

    http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legge:2014-06-24;91

    Per l'analisi delle novit rimandiamo direttamente al testo del Decreto, mentre qui di seguito vengono analizzati due aspettidel Decreto, forse non i pi importanti, ma sicuramente tra quelli pi attesi dal mondo agricolo.

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    Circolare applicativa del Mipaaf sulle misure "CampoliberoIl Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha reso disponibile sul proprio sito la Circolare applicativa con cui si illustrano gli aspetti operativi di alcune delle pi significative misure recate dal Decreto "Campolibero". La circolare consultabile alla pagina http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7793

    Sono gi attive alcune misure, tra le quali:

    Semplificazione nei controlli: alle imprese agricole controllate deve essere sempre notificato il verbale dell'ispezione amministrativa svolta, anche nei casi di accertata regolarit o di avvenuta regolarizzazione a seguito di diffida. L'obiettivo semplificare e coordinare il sistema dei controlli ispettivi e assicurare un comportamento omogeneo nei confronti delle imprese agricole;

    Diffida: prevista la generale estensione, per tutte le violazioni alla normativa agroalimentare che prevedono la sola sanzione pecuniaria, dell'istituto della diffida, purch le predette violazioni siano di lieve entit e sanabili. In tali casi l'organo di controllo diffida il soggetto interessato ad adempiere alle prescrizioni violate entro un termine di venti giorni dalla data di ricezione dell'atto di diffida e ad elidere le conseguenze dannose o pericolose dell'illecito amministrativo;

    Pagamento sanzione ridotta: possibile pagare una sanzione entro 5 giorni dal ricevimento della contestazione, con una riduzione del 30 per cento, in analogia con quanto oggi gi avviene per le violazioni del Codice della Strada;

    Semplificazioni in materia vitivinicola: sono esplicitate le semplificazioni introdotte nella gestione delle cantine dall'articolo 2 di Campolibero, tra cui, l'eliminazione di divieti per la detenzione in cantina di sostanze non enologiche, l'eliminazione di adempimenti burocratici per produrre mosti o bevande spiritose o per i centri di raccolta delle uve.

    " importante sottolineare - ha spiegato il Ministro Martina - che la diffida riguarda tutte le norme agroalimentari e deve essere applicata da tutti i controllori, dalle amministrazioni statali (ICQRF, Corpo forestale dello Stato, Carabinieri) alle Regioni, ai Comuni, quindi anche ai Vigili urbani. Se pensiamo alle decine di migliaia di sanzioni annualmente irrogate agli operatori per irregolarit formali o di lieve entit, possiamo comprendere la portata positiva della norma. L'azione del Ministero - ha aggiunto Martina - orientata verso una maggiore semplificazione burocratica, perch soprattutto da l che passa l'efficienza e la possibilit per le imprese di essere competitive. I nostri produttori e i nostri agricoltori devono essere messi in condizione di lavorare con serenit e le misure inserite in questo provvedimento vanno in quella direzione".

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  • Bruciare ramaglie in loco si puFonte: Terra e Vita

    Il decreto-legge n.91 del 24/06/2014, fra le tantissime questioni di cui si occupa, ha finalmente sanato la situazionekafkiana in cui fino ad oggi versavano i produttori agricoli che eliminavano i residui provenienti da attivit agricole eassimilate (disboscamento, potatura, raccolta, pulizia di boschi, campi, giardini, aree verdi ecc.) secondo la tradizionaleprassi della bruciatura sul campo.

    Esisteva infatti un forte contrasto fra la legislazione statale (Dlgs n. 152/2006, cosiddetto Codice ambientale) e nonsoltanto lantica pratica della combustione in campo, ma anche alcune normative locali.

    La legislazione statale include i residui vegetali nella categoria dei rifiuti, definendo urbani quelli provenienti da aree verdi,quali giardini, parchi, aree cimiteriali, e speciali quelli da attivit agricole e agro-industriali. Di conseguenza il lorosmaltimento regolato dalle particolari procedure previste per le categorie di appartenenza, e viene sanzionato come reatoil loro mancato rispetto. Per effetto di questo norme per lo Stato non (adesso si pu dire non era) pi possibile latradizionale pratica, diffusa in tutta Italia, di bruciare stoppie e ramaglie sul luogo di produzione, i campi, che vengono poiconcimati con la cenere di risulta.

    Tale normativa, ulteriormente aggravata dal Dl. n. 136/2013 (cosiddetto decreto Terra dei Fuochi, perch dettato dallanecessit di porre riparo alla particolare situazione determinata dalla criminalit organizzata in alcune zone dellaCampania), convertito con L. n. 6/2014, ha anche comportato, in concreto, la condanna penale di alcuni produttori agricoli.

    Ma, contemporaneamente e in contrasto, alcune normative regionali (Sicilia, Lombardia e, con un ddl in corso diapprovazione, Veneto) e comunali ( il caso di Massa in Toscana) consentivano invece, nel rispetto delle dovute cautele, labruciatura sul posto degli scarti derivanti da attivit agricole e da giardinaggio.

    Pienamente condivisibile quindi lintervento di modifica del "Codice ambientale" messo in atto dall'art. 14 del decreto leggein oggetto, che consente la bruciatura, in loco e in sicurezza, di sterpaglie e ramaglie derivanti da sfalci, potature o ripulituredei fondi agricoli e forestali.

    Adesso si pu quindi procedere, senza rischio di venire incriminati, nei periodi e negli orari individuati con ordinanza,Comune per Comune, dal sindaco, alla combustione sul posto del detto materiale agricolo e forestale, riunito in piccolicumuli e in quantit giornaliere non superiori a tre metri steri per ettaro (un metro stero corrisponde a un metro cubo dimateriale ligneo accatastato). La combustione dei residui vietata nei periodi, individuati con provvedimenti delle Regioni, dimaggior rischio per gli incendi boschivi.

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    Marchio europeo per i Prodotti di montagnaPrende corpo il Pacchetto qualit, ovvero quel complesso di regolamenti comunitari tesi ad ampliare i marchi di tutela delleproduzioni agricole e alimentari: oggi il turno del prodotto di montagna.

    Infatti stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale europea il Regolamento delegato della Commissione numero 665/2014 checompleta il regolamento Ue numero 1151 del 2012, e che stabilisce le condizioni duso dellindicazione facoltativa di qualitdei prodotti agroalimentari realizzati in altura.

    Il Regolamento consultabile alla pagina

    http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=uriserv:OJ.L_.2014.179.01.0023.01.ITA

    Prosciutti, insaccati, carni, formaggi stagionati, latticini, frutta, legumi e mieli prodotti in aree montuose, potranno dunquefregiarsi del nuovo marchio europeo dorigine e tutela Prodotto di montagna.

    Ovviamente tali produzioni approderanno sul mercati solamente se rispettosi di rigorosi parametri imposti dal Regolamentoeuropeo, ad esempio nel caso degli allevamenti, gli animali non solo dovranno aver trascorso almeno gli ultimi due terzi delloro ciclo di vita in aree di altura, ma dovranno essere stati alimentati con almeno il 50 per cento di mangimi prodotti inmontagna.

    In Emilia-Romagna lindicazione prodotto di montagna riservata ai prodotti il cui ciclo produttivo svolto interamente nei117 Comuni della montagna emiliano-romagnola (vedi elenco alla pagina

    http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/comunicati-stampa/2014/luglio/COMUNIMONTANI.pdf/at_download/file/COMUNI%20MONTANI.pdf

    con la sola possibilit di derogare la fase trasformazione (macellazione, molitura, ecc.) entro i 30 chilometri di prossimit.

    L'assessore regionale allagricoltura Tiberio Rabboni ha commentato: "Finalmente i consumatori potranno riconoscere edacquistare, con certezza, le produzioni agroalimentari di qualit del nostro Appennino. Prodotti unici per naturalit, tipicit,storia e manifattura e per un ambiente di elevata qualit ecologica e che perci stesso scontano i limiti produttivi e imaggiori costi dei terreni posti in altura ed in pendenza. Dunque una nuova opportunit per i consumatori, ma anche per gliagricoltori di montagna che potranno cos valorizzare commercialmente meglio i frutti del loro lavoro.

    Ora importante che gli agricoltori e i trasformatori delle aree di montagna spiega Rabboni si organizzino per utilizzare

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  • immediatamente e nella maniera pi ampia la possibilit di etichettatura. Allo scopo la Regione convocher a breve unincontro per approfondire i diversi aspetti operativi. Nel nuovo Psr 2014-2020 abbiamo inoltre previsto la possibilit difinanziare ai produttori organizzati iniziative di promozione della nuova indicazione di origine.

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    Danni da avifauna e caccia "in deroga"La Regione Emilia-Romagna ha adottato il 30 giugno scorso la delibera n.970 "Esercizio delle deroghe previste dalla Direttiva2009/147/CE. Autorizzazione al prelievo per la stagione 2014-2015", consultabile alla pagina

    http://bur.regione.emilia-romagna.it/dettaglio-inserzione?i=91c8b1b3661e4d109f6fdddaaf771d6f

    che prevede la caccia in deroga, durante la prossima stagione venatoria, dello storno e del piccione, deroga finalizzata aprevenire gravi danni all'agricoltura (segnatamente ai frutti pendenti e all'uva) da parte di queste due specie protette.

    L'Ispra, lIstituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, diversamente da quanto avvenuto negli anni scorsi, hain questa occasione subordinato il parere favorevole alla deroga fissando in 50 mila esemplari il quantitativo massimoammissibile di prelievi di storno.

    Di conseguenza, lassessore regionale Agricoltura, economia ittica, attivit faunistico-venatoria Tiberio Rabboni ha scritto alministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare Gian Luca Galletti e al Ministro delle Politiche agricole, MaurizioMartina, dichiarando:

    Il Governo, sulla caccia in deroga allo storno, deve fornire un indirizzo chiarificatore ad Ispra affinch risulti una nettadistinzione tra le deroghe legate alla tutela delle produzioni agricole e quelle motivate dalle pratiche venatorie tradizionali

    Naturalmente ha evidenziato Rabboni nella missiva ai ministri - essendo il parere Ispra di fatto vincolante per l'UnioneEuropea ci siamo conformati a tale indicazione. Tuttavia non posso esimermi dall'osservare la singolarit del parere Ispra. Seil regolamento europeo, e conseguentemente la nostra delibera, motivano il prelievo in deroga con la tutela dei fruttipendenti e dell'uva dagli attacchi degli storni non ha, infatti, alcun senso fissare preventivamente un quantitativo massimoammissibile. Il quantitativo non pu che essere in funzione dei frutti pendenti da tutelare. Diversamente si verrebbero aconfigurare situazioni di ingiustificata disparit tra i frutteti e i vigneti difesi fino al raggiungimento del limite prestabilito equelli lasciati indifesi dopo il raggiungimento di tale limite. A quel punto, inevitabilmente, si porr il quesito sulla competenzaal pagamento dei danni a questo secondo gruppo di agricoltori. Ovvero, se debba ancora provvedere la Regione, costrettasuo malgrado ad una limitazione quantitativa, o l'Ispra, e per essa lo Stato, che tale limitazione ha imposto.

    Secondo Rabboni, Ispra ha introdotto un quantitativo ammissibile di prelievi in deroga per la difesa dei frutti pendenti acausa di un fraintendimento del riferimento a limiti quantitativi contenuto nella Legge 157/92, chiaramente riferito aiprelievi in deroga di altra tipologia, ovvero alle "modiche quantit" legate alle cosiddette "cacce tradizionali".

    Nella missiva anche linvito ai ministri ad attivare la richiesta alla Ue di una revisione nel corso del 2015 delle specieprotette in Italia con l'obiettivo di togliere dall'elenco la specie storno che sulla base di quanto sostenuto dalla stessa Ispra -con il documento "Lo storno Sturnus vulgaris in Italia: analisi della situazione esistente e considerazioni circa l'inserimentodella specie tra quelle cacciabili ai sensi della Direttiva 2009/14 7/CE (Allegato II/2)" - gode di un ottimo stato diconservazione ed fonte di cospicui danni all'agricoltura italiana.

    Ricordiamo che, indipendentemente dalla caccia in deroga, uno degli strumenti principali per la difesa delle colture dallafauna selvatica rimane la possibilit per le Province di stabilire Piani di controllo delle specie faunistiche dannose (compresequelle protette come lo storno) nei casi e per le motivazioni indicate dalla normativa del settore, previo parere dell'Ispra. IPiani vengono messi in atto su richiesta diretta degli agricoltori interessati, anche al di fuori della stagione venatoria. Perinformazioni rivolgersi agli Uffici provinciali che si occupano di programmazione faunistica.

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    L'"agricoltore attivo"Fonte: www.agricoltura24.com

    La Conferenza Stato-Regioni del 12 giugno 2014 ha adottato le decisioni sulla Pac 2014-2020, tra cui quelle sull'agricoltoreattivo, una scelta molto importante e attesa dai beneficiari della Pac.

    L'introduzione del concetto di agricoltore attivo nella nuova Pac ha lo scopo di selezionare i beneficiari dei pagamentidiretti e di limitare la platea dei beneficiari ai soli agricoltori in attivit (active farmers), escludendo gli agricoltori non attivi,ossia i soggetti per i quali l'agricoltura una parte insignificante della propria attivit economica.

    La definizione di agricoltore attivo si applica sia ai pagamenti diretti che a molte misure del Psr; inoltre, l'assegnazione deinuovi titoli e il trasferimento dei titoli possono avvenire unicamente a favore di un agricoltore attivo.

    Il dibattito sull'agricoltore attivo stato molto acceso e contrastato e ha visto uno scontro tra i sostenitori di una selezioneforte dei beneficiari della Pac, in modo da concentrare il sostegno nelle mani degli agricoltori che si occupanoprincipalmente di attivit agricola, e i sostenitori di una selezione debole, per favorire la presenza di un elevato numero disoggetti nel settore agricolo. Alla fine, scaturito un compromesso che va nella direzione di una selezione sostanzialmente

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  • debole.

    L'Italia doveva adottare le seguenti tre decisioni:

    1) La lista neraIl Reg. 1307/2013 (art. 9) prevede l'esclusione dai pagamenti diretti dei soggetti che appartengono a una lista nera (blacklist) ovvero che gestiscono aeroporti, servizi ferroviari, impianti idrici, servizi immobiliari, terreni sportivi, aree ricreativepermanenti.

    Gli Stati membri possono ampliare la black list. A tal fine, le scelte dell'Italia hanno previsto l'allargamento della lista nera adaltre quattro categorie di soggetti:

    - persone fisiche e giuridiche che svolgono attivit di intermediazione creditizia (banche e finanziarie);

    - persone fisiche e giuridiche che svolgono attivit di intermediazione commerciale (es. societ immobiliari);

    - societ per azioni, cooperative e mutue assicurazioni che svolgono attivit di assicurazione e/o riassicurazione;

    - Pubblica Amministrazione, fatta eccezione per gli enti che effettuano formazione e sperimentazione in campo agricolo.

    L'esclusione di questi soggetti mitigata dalla possibilit di considerare agricoltori attivi le loro societ partecipate.

    Ma lo stesso articolo del Regolamento prevede che una persona fisica o giuridica che rientra nella lista nera tuttaviaconsiderata agricoltore attivo se fornisce prove verificabili che dimostrino una delle seguenti situazioni:

    a) l'importo annuo dei pagamenti diretti almeno pari al 5% dei proventi totali ottenuti da attivit non agricole nell'annofiscale pi recente per cui tali prove siano disponibili;

    b) le sue attivit agricole non sono insignificanti;

    c) la sua attivit principale o il suo oggetto sociale l'esercizio di un'attivit agricola (dunque, per esempio, una societimmobiliare che dimostri di svolgere prevalentemente attivit agricola considerata agricoltore attivo)

    La scelta italiana di ampliare la lista nera a banche, assicurazioni ed enti pubblici suggestiva, ma i risultati di questeesclusioni saranno molto limitati. In Italia esistono importanti aziende agricole controllate da banche e assicurazioni, mal'attivit agricola non gestita direttamente, ma tramite specifiche societ agricole partecipate, che, come detto, nonvengono escluse.

    Ben diversa la situazione degli enti pubblici; in questo caso l'impatto sar rilevante, in quanto molte amministrazionipubbliche (comuni, ex-Ipab) sono proprietarie di terreni agricoli e attualmente beneficiarie della Pac. Per questi casi, simanifesta l'obbligo sostanziale di costituire una societ agricola partecipata o di cedere in affitto i terreni, visto che laredditivit della gestione diretta non pensabile senza il sostegno della Pac. Sono fatti salvi dall'esclusione gli enti cheeffettuano formazione e sperimentazione in campo agricolo, quindi le aziende agricole delle Universit, degli Istituti Agrari edei centri pubblici di ricerca.

    2) la soglia di non applicazioneIn Italia, saranno considerati agricoltori attivi, tutti i soggetti che nell'anno precedente (quindi nel 2014) hanno percepitopagamenti diretti per un ammontare minore di 1.250 , soglia elevata a 5.000 per le aziende prevalentemente ubicate inmontagna e/o zone svantaggiate;

    In altre parole, tutti i piccoli beneficiari della Pac sono attivi, con differenziazione tra montagna e/o zone svantaggiate ealtre zone (teniamo conto che, al di sotto di 5.000 euro, in Italia troviamo l'87% dei beneficiari della Pac).

    3) i requisiti dell'agricoltore attivoGli agricoltori che percepiscono aiuti superiori alle soglie di non applicazione, sono considerati attivi, se possiedono unodei seguenti requisiti:

    - iscrizione all'Inps, come Iap (Imprenditore Agricolo Professionale), Cd (Coltivatore Diretto), coloni o mezzadri;

    - titolari di partita Iva in campo agricolo con dichiarazione annuale Iva. Per le aziende con superfici prevalentemente ubicatein montagna e/o zone svantaggiate, sufficiente il possesso della partita Iva in campo agricolo.

    Questa definizione di agricoltore attivo molto ampia e, di fatto, include quasi tutti gli attuali beneficiari della Pac, purchsiano titolari di partita Iva agricola.

    In Italia sono molti i beneficiari dei pagamenti diretti che non sono titolari di partita Iva, ma la maggior parte di essi rientranella soglia di non applicazione. Coloro che sono al di sopra della soglia, possono richiedere l'apertura della partita Ivaagricola ed essere agricoltori attivi ricordando che nel nostro sistema tributario il possesso della Partita Iva intende losvolgimento di attivit produttiva rivolta al mercato e che non consentito detenere Partite Iva inattive.

    Occorre fare attenzione al requisito della dichiarazione annuale Iva, che necessaria per le aziende non ubicate inmontagna e/o zone svantaggiate.

    La normativa fiscale per le imprese agricole prevede che, al di sotto di 7.000 euro di fatturato, previsto l'esonero dallatenute delle scritture contabili e adempimenti connessi tra i quali la presentazione della Dichiarazione Annuale Iva ma che comunque possibile optare per la tenuta della contabilit mediante rinuncia all'esonero indipendentemente dalla

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  • presenza di fatturato.

    Insomma, le decisioni italiane sull'agricoltore attivo sono andate nella direzione di includere un elevato numero di agricoltori;ciononostante, la novit dell'agricoltore attivo importante, in quanto introduce per la prima volta alcuni criteri di selezionedella platea dei beneficiari dei pagamenti diretti della Pac.

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    Dalle ProvinceBando sulla misura 126 del Psr per calamit naturali

    Il 30 giugno 2014 la Giunta regionale ha approvato lavviso pubblico della Misura 126 del PSR, che prevede aiuti per ilripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamit naturali.

    Le aree interessate sono i territori delle province di Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Modena interessati da fenomenifranosi conseguenti alle piogge persistenti del periodo 20 gennaio - 5 aprile 2014.

    Laiuto consiste in un contributo in conto capitale pari all80% della spesa ammissibile.

    Ogni azienda pu presentare ununica domanda e la spesa per il ripristino dei danni deve essere compresa fra 10.000 e5.000.000 di euro.

    Il termine di presentazione delle domande il 19 settembre 2014.

    Per maggiori informazioni sul bando consultare i siti web provinciali.

    Grandinate eccezionali a CesenaLa Giunta della Regione Emilia-Romagna il 23 giugno 2014 con Delibera numero n.929 ha approvato di delimitare - ai sensidel comma 1079, art. 1, della Legge 296/06 ed ai fini dell'attuazione del trattamento di integrazione salariale in favore deilavoratori agricoli previsto dall'art. 21 della Legge 223/91 - le aree colpite dalle grandinate eccezionali dei giorni 30 aprile e2 maggio 2014 nell'ambito del comune di Cesena.

    Per l'esatta delimitazione dell'area consultare il sito della Provincia di Forl-Cesena alla pagina

    http://servizi-uffici.provincia.fc.it/web/agricoltura-spazio-rurale/home/-/asset_publisher/Ke3I/content/integrazione-salariale-in-favore-dei-lavoratori-agricoli-grandinate-dei-giorni-30-aprile-e-2-maggio-2014

    Si ricorda che l'articolo 28 del DPR n. 917/86 prevede, in presenza di perdite di almeno il 30% del prodotto ordinario a causa di eventi naturali, di considerare nullo il reddito agrario e quello dominicale. L'azienda agricola deve denunciare il danno entro tre mesi dalla data in cui si verificato. Oppure in caso di danno che coinvolge molte aziende la segnalazione pu essere presentata da altri soggetti nell'interesse dei danneggiati (organizzazioni di categoria).

    La denuncia deve essere presentata all'Agenzia delle Entrate Ufficio Provinciale del Territorio, che provvede all'accertamento, sentito il Servizio Provinciale Agricoltura.

    Via alle domande di aiuto per le piogge di gennaio nel modeneseAccolta la proposta della Regione Emilia-Romagna per il riconoscimento della eccezionali piogge alluvionali che nel periodo 17 - 19 gennaio 2014 hanno interessato ampi territori della provincia di Modena.

    Il Decreto del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 132 del 10giugno 2014.

    Le aziende che hanno subito danni alle strutture agricole e alle infrastrutture connesse all'attivit agricola, che si trovano nelle aree rilevabili dallelenco dei singoli fogli di mappa, indicate nella delibera regionale n. 466 del 7 aprile 2014, possono presentare domanda per gli aiuti previsti entro il prossimo 25 luglio.

    Il testo della delibera alla pagina

    http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/aiuti-agevolazioni/doc/normativa/avversita-atmosferiche-procedimenti-attivi/piogge-alluvionali-del-periodo-dal-17-gennaio-2014-al-19-gennaio-2014-nella-provincia-di-modena/normativa-di-riferimento/delibera-di-giunta-regionale-n-466-del-7-aprile-2014/at_download/file/DGR%20466%20del%207%20aprile%202014.pdf

    La domanda, in copia unica, compilata in ogni parte e debitamente sottoscritta deve essere presentata all'amministrazione provinciale di Modena.

    Al momento della presentazione della richiesta di aiuto lazienda deve essere iscritta al Registro delle imprese della Camera di Commercio e all'anagrafe delle aziende agricole della Regione Emilia-Romagna, secondo quanto stabilito dal Regolamento Regionale n. 17/2003 ed avere il fascicolo aziendale validato, per evitare di dover ripresentare la documentazione dei dati gi presenti in anagrafe.

    Per la presentazione della domanda stato predisposto un apposito programma informatico via web alla pagina

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  • http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/servizi-online/servizi/gestione-pratiche-calamita-naturali

    a disposizione dei soggetti autorizzati e che hanno ricevuto delega di mandato da parte dellazienda agricola.

    La domanda potr anche essere presentata direttamente dallazienda agricola in forma digitale dal referente per lazienda (il titolare o lamministratore) registrato in anagrafe e dotato di un certificato digitale (di norma memorizzato su una start-card conforme alle specifiche della Carta Nazionale dei Servizi) oppure in forma cartacea, utilizzando la modulistica predisposta dalla Regione disponibile alla pagina

    http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/aiuti-agevolazioni/doc/normativa/avversita-atmosferiche-procedimenti-attivi/piogge-alluvionali-del-periodo-dal-17-gennaio-2014-al-19-gennaio-2014-nella-provincia-di-modena/modulistica

    Piacenza: miglioramento della sicurezza nelle aziende agricoleE' stato prorogato a luned 21 luglio 2014 il termine per la presentazione del fine lavori con relativa rendicontazione delle spese e richiesta di contributo del Progetto di miglioramento delle condizioni di sicurezza nelle aziende agricole promosso dalla Provincia di Piacenza.

    Ricordiamo che con il progetto per il miglioramento delle condizioni di sicurezza delle aziende agricole gli imprenditori agricoli hanno presentato allAmministrazione provinciale una proposta per il sostegno alla realizzazione di interventi volti al rafforzamento delle condizioni di sicurezza delle proprie strutture e propriet aziendali con riferimento a: sistemi di videoallarme, videosorveglianza ; sistemi antifurto/antirapina/antintrusione con allarme acustico e/o nebbiogeni; servizi di vigilanza attiva da parte di Istituti riconosciuti; polizze assicurative specificamente riferite al tema della sicurezza.

    Il progetto si posto l'obiettivo di fare fronte alla recente e generalizzata intensificazione degli episodi criminosi nella provincia di Piacenza, che vedono sempre pi frequentemente coinvolte le aziende agricole come destinatarie non solo di furti e rapine ma anche di atti vandalici. La Provincia ha messo a disposizione nel proprio bilancio 2013 risorse pari a 290mila euro: tale somma consentir di coadiuvare le spese effettuate dagli imprenditori agricoli aderenti al progetto per una percentuale pari al 50% dei costi effettivamente sostenuti (al netto dellIVA) e nella misura massima di 2.500 euro per proposta.

    Ferrara: progetto Orto a Fe per la vendita direttaOrto a Fe il nome di unapplicazione che sar presto scaricabile dal sito www.ortoa.fe.it .

    un progetto costato circa 4mila euro, finanziati dalla Provincia con un contributo del Comune di Bondeno (partner delloperazione), e vuole essere una sorta di vetrina web delle aziende agricole, per una nuova modalit 2.0 di vendita dei loro prodotti.

    Il software, volutamente studiato come unapplicazione a disposizione di chiunque abbia una connessione internet, stato messo a punto da Try e Co., una start up ferrarese formata da cinque giovani architetti, tutti laureati allUniversit di Ferrara e con sede nello spazio factory di Gris.

    Lidea di avvicinare domanda e offerta, produttori e consumatori, con la possibilit data gratuitamente ad ogni azienda agricola di gestirsi in totale autonomia una propria pagina web allinterno del software, con tanto di Qr code per le informazioni utili su ogni prodotto (certificazioni, qualit, tracciabilit).

    Orto a Fe un applicativo per smartphone, computer e tablet ha precisato lassessore provinciale allAgricoltura Calderoni e chiunque lo vorr scaricare, con la stessa facilit di Google maps, potr vedere a video dove si possono acquistare frutta, ortaggi e altri prodotti agricoli.

    Al momento il nuovo sistema render possibile solo la localizzazione su mappa delle aziende e non anche una vera e propriavenditaacquisto on line dei prodotti, ma non escluso un ulteriore sviluppo del software in un secondo momento.

    A questo punto la palla passa alle rappresentanze del mondo agricolo, per unopera di sensibilizzazione delliniziativa verso ipropri associati e raccogliere il maggior numero di adesioni.

    Su questa strada impegnato il Comune partner di Bondeno, che ha gi pronte una trentina di adesioni. Lamministrazione comunale matildea, come ha spiegato lassessore alle Attivit produttive Simone Saletti, ha iniziato da tempo un progetto costato 10mila euro di cartellonistica geolocalizzata dei produttori, al posto dei cartelloni pubblicitari vecchia maniera.

    Il prodotto informatico studiato da Try e Co. stato realizzato utilizzando esclusivamente software open source, cio completamente gratuito.

    Questa iniziativa ha detto Calderoni durante il lancio in conferenza stampa la prova che si possono fare progetti importanti anche con risorse limitate.

    Compito delle amministrazioni pubbliche e delle associazioni agricole sar garantire un controllo delle informazioni che saranno inserite on line.

    Per parte loro, alle aziende come spiegato da Federico Caselli di Try e Co. sar sufficiente un codice di accesso e password, oltre a poche semplici operazioni, per creare e tenere aggiornate le rispettive pagine-vetrine web, con le varie produzioni disponibili e le relative informazioni utili per i consumatori.

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  • PubblicazioniAgricoltura - mensile della Regione Emilia-Romagna

    Anno 42, n. 6 - Giugno 2014

    http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/archivio-agricoltura/2014/giugno-2014/giugno-2014

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    VideoPsr 2014-2020: incontro con il partenariato

    L'incontro si tenuto lo scorso 26 giugno presso la Sala A della sede regionale Terza Torre, in viale della Fiera n. 8 aBologna. E' stata l'occasione per illustrare al partenariato agricolo la proposta del nuovo Programma di sviluppo ruralerealizzata dalla Direzione Agricoltura e che verr poi presentato all'Assemblea legislativa regionale per l'approvazione.

    Si conclude cos la fase preparatoria e di elaborazione del prossimo Psr per avviare quella di approvazione, da parteregionale e dell'Unione europea, che si concluder entro il prossimo autunno.

    Alla pagina

    http://videocenter.lepida.it/videos/video/957/?live=true

    possibile visionare la registrazione dell'intero convegno. (l'incontro inizia al minuto 29)

    Agreste tv ha dedicato un servizio all'incontro, con un'ampia intervista all'assessore Rabboni:

    https://www.youtube.com/watch?v=rZZfZuCeZFQ

    Fragolicoltura in pieno campoa cura del CRPV

    https://www.youtube.com/watch?v=4Rsec0dQh-4

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    Incontri e convegniPomodoro da mensa

    Giornata divulgativa

    Gioved 10 Luglio 2014 ore 9.30

    ASTRA - Unit operativa Mario Neri

    Via Emilia Levante, 18 - Imola (BO)

    ProgrammaVisita guidata e mostra pomologica su pomodoro rosso e invaiato

    a cura di P. P. Pasotti ASTRA Innovazione e Sviluppo

    Per eventuali informazioni:C.R.P.V. soc. coop. Cesena (tel. 0547/313515)Astra-Unit operativa Mario Neri - Imola (tel. 0542/609134)www.crpv.it

    Albicocco, pesco, susinoMostra pomologica

    Venerd 11 luglio 2014 ore 17.00

    ASTRA - Unit operativa Martorano 5

    Via Calcinaro, 1920 - Martorano di Cesena (FC)

    ProgrammaIndirizzi di saluto - Christian Castorri - Assessore allAgricoltura del Comune di Cesena

    presentazione campioni

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  • Stefano Foschi - CRPV

    Chiara Etiopi - Consorzio della Ciliegia, della Susina e della frutta Tipica di Vignola e

    Daniele Missere - CRPV

    Per eventuali informazioni:C.R.P.V. soc. coop. Cesena (tel. 0547/313515)MARTORANO 5 (tel. 0547/380754)www.crpv.it

    Anguria in coltura protetta Giornata divulgativa

    Sabato 12 luglio 2014 ore 10.00

    presso lAzienda Agricola Vivaistica Codeluppi Pietro

    via Variante Statale 62, n. 7

    frazione S. Martino - Guastalla (RE)

    ProgrammaVisita guidata alle prove sperimentali di fertilizzazione e con diversi portainnesti su anguria in coltura protetta

    commento a cura di Cristina Piazza - Azienda Agraria Sperimentale Stuard

    Sar presente Roberta Rivi - Assessore Agricoltura della Provincia di Reggio Emilia

    Per informazioni:

    C.R.P.V. soc. coop. - Cesena (tel. 0547/313515) www.crpv.itProvincia di Reggio Emilia Assessorato Agricoltura (tel. 0522 - 444606) www.provincia.re.itAz. Agr. Sperimentale STUARD - Parma (tel. 0521/671569) [email protected] www.stuard.it

    La biodiversit animale di Parma. Pecora Cornigliese, Suino Nero di Parma e tacchino di Parma e PiacenzaSabato 12 e domenica 13 luglio 2014.

    Ex Colonia Montana Corniglio PR

    Levento organizzato dal Consorzio di tutela del suino nero Parma, in collaborazione con Pro Loco di Corniglio, Provincia di Parma, Camera di Commercio, Soprip, Corpo forestale dello stato e le associazioni locali e con il patrocinio del Comune di Corniglio, dei Parchi del Ducato e del Parco Nazionale dellAppenino Tosco-Emiliano, nellambito del progetto Tutela e valorizzazione della biodiversit zootecnica nel territorio dellAppennino Parmense Piacentino.

    Sabato 12, alle ore 10, presso la sala convegni dellEx Colonia Montana, si terr il convegno Biodiversit animale: tra passato e futuro, importante momento di riflessione sul tema della biodiversit attraverso il coinvolgimento di produttori, consumatori e amministrazioni, per capire se la biodiversit pu essere unopportunit per le aziende e anche per un territorio e dove traguardare gli sforzi nei prossimi anni. Tra i relatori Massimo Spigaroli, presidente del Consorzio di tutela suino nero Parma, Daniela Fornaciari del Servizio Agricoltura e Risorse Naturali della Provincia di Parma, Alberto Sabbioni dell'Universit di Parma, e le testimonianze degli allevatori.

    I protagonisti della biodiversit, pecore cornigliesi, suini neri di Parma e tacchini di Parma e Piacenza, saranno presenti in unarea a loro dedicata ed un maxi schermo proietter le immagini degli allevamenti.

    Sabato e domenica, dalle ore 10, avr luogo il mercato della biodiversit e altri prodotti con lesposizione dei prodotti del territorio.

    Domenica sera, 13 luglio, chef stellati prepareranno piccole degustazioni con i prodotti della biodiversit parmense.

    Iniziative collaterali faranno da sfondo, quali stuzzicherie con i prodotti della biodiversit in collaborazione con il Ristorante Claudia e la Piscina Camou Corniglio il venerd e sabato sera, intrattenimento per grandi e bambini per tutte le giornate di sabato e domenica.

    Pera CarmenVisita guidata

    Marted 15 luglio 2014 ore 9,30

    Azienda Sperimentale M. Marani

    Via Romea Nord, 248 - Ravenna

    Visita guidata alla prova sui portinnesti Farold 40 e 69

    Per eventuali informazioni:

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  • C.R.P.V. soc. coop. Cesena (tel. 0547/313515) - www.crpv.it

    Nvagricoltura in campo edizione 2014Venerd 18 Luglio 2014

    Azienda agricola sperimentale di ERSAF Carpaneta

    Gazzo di Bigarello (MN)

    Presso una delle aziende dimostrative del progetto europeo LIFE HELPSOIL (http://www.lifehelpsoil.eu/), si svolger ledizione 2014 della giornata dedicata alle tecniche e tecnologie innovative per lagricoltura Nva Agricoltura in campo.

    Durante la giornata si terr la presentazione e la dimostrazione del funzionamento in campo delle nuove macchine agricole studiate per le lavorazioni di agricoltura conservativa (strip till, semina su sodo, ecc. ).

    La manifestazione, organizzata dal Gruppo Edagricole di New Business Media in collaborazione con ERSAF, Innoagri, AigoCos e Unima sar anche loccasione per visitare i campi dimostrativi di mais e soia allestiti presso lazienda Carpaneta, coltivati con tecniche sperimentali di agricoltura conservativa e per confrontarli con campi coltivati con tecniche e prodotti tradizionali.

    Altro punto di forza dellevento la presenza di testimonial, agricoltori che da anni operano con tecniche innovative e che potranno testimoniare la validit delle tecniche presentate.

    Un convegno e altre attivit sono in via di definizione.

    Guarda il video delledizione 2013.

    https://www.youtube.com/watch?v=qK3RhEnAc8A&list=PLyK9a9Th5JKwxNzt-uuKdbgOTma_AohMS

    Iscriviti allevento

    http://www.novagricoltura.com/novaincampo

    Albicocco, pesco e susinoMostra pomologica

    25 luglio 2014 dalle 17:00 alle 18:30

    Azienda Sperimentale M. Marani

    Via Romea Nord, 248 - Ravenna

    www.crpv.it

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    PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DELLEMILIA-ROMAGNA 2007-2013Misura 111 Azione 2 "Azioni trasversali di supporto al sistema della conoscenza"

    Progetto Agen.Ter. "CONOSCERE PER COMPETERE"Per informazioni : [email protected]

    Se non si desidera pi ricevere questo Notiziario inviare una mail allindirizzo sopra citato chiedendo la cancellazione

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    Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020: a che punto siamo?Il Psr 2014-2020 stato approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale. Il 15 luglio dovr passare allapprovazione dellAssemblea legislativa per poi essere trasmesso a Bruxelles per lok definitivo. Il testo attuale il frutto di unampia consultazione con il mondo agricolo che partita nel maggio 2013, con numerosi incontri che hanno coinvolto oltre mille interlocutori (filiere produttive, organizzazioni professionali di categoria, lavoratori agricoli, istituzioni territoriali coinvolte, portatori di interesse della societ civile per temi ambientali e sociali, principali enti di ricerca).Il Psr potr contare su una dotazione di 1 miliardo 190 milioni, la pi alta tra tutte le regioni del nord Italia. La Regione ha raddoppiato le risorse dal proprio bilancio che passano, rispetto alla precedente programmazione, da 106 a 203 milioni di euro. Ammontano invece a 513 milioni di euro i finanziamenti che arrivano dallEuropa (29 milioni in pi rispetto al periodo 2007-2013), mentre la quota statale di 474 milioni (6 milioni in pi).L'Assessore regionale allagricoltura Tiberio Rabboni, presentando il programma, ha detto: "Vogliamo dare unulteriore spinta a un settore che, anche in questi anni di crisi, ha continuato ad avere il segno positivo. Dal 2008 a oggi la produzione agricola emiliano-romagnola aumentata in valore del 10%, lagroalimentare vale 20 miliardi di fatturato, il 15% del totale nazionale, mentre nel 2013 lEmilia-Romagna diventata la prima regione in Italia per esportazione di prodotti alimentari con il 16% del totale nazionale. Vogliamo continuare a crescere, ci sono le condizioni per farlo.Lo Sviluppo rurale dovr articolarsi secondo 6 priorit cos definite:priorit 1: promuovere il trasferimento della conoscenza e linnovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali.priorit 2: potenziare la redditivit delle aziende agricole e la competitivit dellagricoltura in tutte le sue forma, promuovere tecniche innovative per le aziende agricole e la gestione sostenibile delle foreste.priorit 3: promuovere lorganizzazione della filiera alimentare, compresa la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, il benessere animale e la gestione dei rischi nel settore agricolo.priorit 4: preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi allagricoltura e alla silvicoltura.priorit 5: incentivare luso efficiente delle risorse e il passaggio a uneconomia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale.priorit 6: adoperarsi per linclusione sociale, la riduzione della povert e lo sviluppo economico nella zone rurali.Tra gli obiettivi, dunque, aumentare e stabilizzare competitivit e redditivit delle imprese agricole, ancora oggi troppo spesso anello debole della catena che porta al consumatore finale; ammodernare i processi produttivi, sostenere le produzioni di qualit, diversificare lattivit agricola. Per questi scopi la Regione mette a disposizione 544,6 milioni di euro di finanziamenti pubblici, che mobiliteranno 932 milioni di investimenti. Serviranno per cofinanziare circa 6.600 progetti.Una corsia privilegiata sar destinata alle reti di imprese dalla terra alla tavola e alle diverse forme di agricoltura organizzata, per ridurre i costi e fare sistema. (Sulla possibilit di stipulare contratti di rete nel settore agricolo si segnala il focus tenutosi presso la CCIAA di Parma il 3 luglio scorso, le cui slides sono pubblicate al linkhttp://www.pr.camcom.it/materiale-news-ed-eventi/slides-contratti-di-rete )Il Psr 2014-2020 avr al centro i giovani, con un pacchetto di misure che vale 130 milioni di euro. Chi avvier una nuova impresa agricola potr contare su un premio per il primo insediamento compreso tra i 40 mila e i 70 mila euro in base al valore del progetto aziendale. Non solo: gli under 40 avranno una priorit di accesso in tutte le misure del nuovo Psr.Ammontano a 96 milioni di euro le risorse per sostenere linnovazione e la conoscenza in agricoltura, di cui il 70% per il trasferimento tecnologico e lo sviluppo di processi produttivi pi rispettosi dellambiente e il 30% per la formazione e la consulenza (29 mila interventi). Le azioni interverranno trasversalmente a tutte le tematiche concentrandosi prevalentemente sui temi della competitivit e della sostenibilit ambientale.Allambiente andranno 526,9 milioni di euro. Serviranno per ridurre limpatto delle attivit agricole, sostenere la produzione biologica e integrata (lobiettivo intervenire su 200 mila ettari di superficie agricola), tutelare gli habitat naturali, la biodiversit, il paesaggio e migliorare la fertilit dei suoli, contrastando lerosione di terreno agricolo.In particolare 104 milioni di euro, per un investimento complessivo di 189 milioni di euro cofinanzieranno circa 1.600 progetti di investimento per ridurre le emissioni in atmosfera, razionalizzare il consumo energetico e idrico, aumentare il sequestro di carbonio attraverso la forestazione. Il pacchetto forestazione potr contare su 35 milioni di euro per realizzare nuovi imboschimenti e tutelare il patrimonio forestale esistente per circa 4 mila ettari.Tra il 2000 e il 2010 la superficie agricola in montagna diminuita del 21%. Per contrastare abbandono e dissesto idrogeologico, il Psr riconosce alle aree appenniniche una priorit trasversale in molte misure e condizioni particolari di accesso. Inoltre i territori collinari e montani potranno contare sullinnalzamento delle risorse dedicate alle indennit compensative per circa 90 milioni di euro e su circa 50 milioni per la prevenzione del dissesto idrogeologico nelle aziende agricole e nelle aree forestali. Infine, ammontano a 93 milioni di euro i finanziamenti pi direttamente dedicati a investimenti strategici per contrastare labbandono del territorio, migliorando i servizi.In particolare, circa 66,4 milioni saranno destinati a sostenere le attivit dei Gal (Gruppi di azione locale), ovvero associazioni miste, in prevalenza private, che operano con progetti di sviluppo locale nelle aree appenniniche e nel Delta del Po. Questo plafond permetter di finanziare almeno mille progetti sul territorio a vantaggio di circa 700 mila abitanti.Con oltre 26 milioni la Regione sosterr inoltre 179 progetti destinati ad aumentare la dotazione di servizi, a partire dalla apertura in ogni Distretto sanitario di un polo socio-assistenziale. Verranno anche finanziati progetti di recupero di edifici pubblici che potranno essere adibiti a centri visita, punti di ristoro, luoghi di aggregazione e il contrasto al digital divide, attraverso la diffusione della banda larga e linformatizzazione di scuole, biblioteche e musei. Saranno realizzate centraline pubbliche per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili.Il testo della proposta di Psr al linkhttp://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/psr/temi/programma-di-sviluppo-rurale-2014-2020/documenti-1/documenti-1/programma-di-sviluppo-rurale-2014-2020Torna al SommarioBando regionale per aiutare gli allevatori a prevenire gli attacchi dei lupiLa Regione Emilia-Romagna ha pubblicato un avviso pubblico per la presentazione di domande di accesso a contributi (100% della spesa ammissibile) finalizzati allacquisto di materiale di prevenzione e cani da guardiania, con lobiettivo di contrastare eventuali attacchi dei lupi al bestiame domestico.Il bando, contenuto nella Delibera di Giunta Regionale n. 977 del 30/06/2014 assieme ad allegati e schema di domanda, reperibile a questo indirizzohttp://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/comunicati-stampa/2014/luglio/del977_2014.pdf/at_download/file/del%20977_2014.pdfIl bando sinquadra allinterno di uno specifico Piano dintervento approvato dallAssessorato allagricoltura per la realizzazione di un progetto sperimentale finalizzato al sostegno delle aziende zootecniche collinari e montane. Nei mesi passati stata avviata listituzione di un tavolo tecnico di lavoro e la convocazione di numerosi incontri sul territorio per raccogliere le manifestazioni dinteresse, oltre a sopralluoghi nelle singole realt aziendali. Il Piano ha inoltre coinvolto tutte le Aree Protette della Regione.Gli allevatori interessati potranno presentare le richieste di contributo entro e non oltre il 22 luglio 2014 alle rispettive Province. Scaduto il termine per le domande ci sar unistruttoria su base provinciale e lapprovazione (entro il 5 settembre 2014) di una graduatoria unica regionale, con validit biennale. Poi saranno svolti ulteriori sopralluoghi per programmare gli acquisti e i collaudi necessari; infine saranno erogati i contributi dalle stesse Province, con periodici controlli sulle aziende. Tecnici incaricati dalla Regione dovranno verificare la corretta installazione degli strumenti acquistati e, in particolare per quanto riguarda i cani, il rispetto delle norme sul benessere animale.Per questa prima operazione i contributi ammonteranno a 225 mila euro per quattro differenti tipi di recinzione, dissuasori acustici e cani da guardiania di ceppo abruzzese. Potranno usufruire degli aiuti tutti gli imprenditori con imprese attive in Regione che allevano al pascolo, in collina e montagna, specie dinteresse zootecnico e che rispettano requisiti e condizioni di ammissibilit specificate nello stesso bando.Lauspicio manifestato dai Responsabili del progetto regionale che allinterno del prossimo Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 possano essere stanziati ulteriori fondi, cos da mediare in maniera sempre pi efficace il conflitto tra il prezioso allevamento presente sul territorio e una specie animale protetta a livello internazionale, che rappresenta lintegrit dellecosistema appenninico e la sua straordinaria biodiversit.Decreto-legge "Campolibero": molte le novit per agricoltura e ambienteCircolare applicativa del Mipaaf sulle misure "CampoliberoBruciare ramaglie in loco si puMarchio europeo per i Prodotti di montagnaDanni da avifauna e caccia "in deroga"L'"agricoltore attivo"Dalle ProvincePubblicazioniVideoIncontri e convegni