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NOTIZIARIO N. 23 – 19 SETTEMBRE 2016 CREDITO E FINANZA Regione Emilia-Romagna – Bando “Progetti di innovazione e diversificazione di prodotto o servizio per le PMI – scadenza 14 ottobre 2016. pag. 3 CCIAA Ferrara – Bando contributi per la partecipazione a fiere in Italia e all’estero – apertura, 20 settembre 2016. pag. 4 CCIAA Ravenna – Concessione contributi per progetti di internazionalizzazione e partecipazione a fiere all’estero. pag. 9 CCIAA Forlì-Cesena – Contributi a fondo perduto per la partecipazione a fiere e mostre specializzate all’estero. pag. 14 Anatocismo – approvate le nuove modalità di conteggio degli interessi attivi e passivi maturati sui rapporti bancari. pag. 17 Sabatini Ter – chiusura sportello per esaurimento. pag. 19 Comuni di Ravenna e Alfonsine – contributi Regione E.R. per interventi di riduzione del rischio sismico – scadenza 31 ottobre 2016. pag. 20 FISCALE Osservazioni Confimi alla bozza del principio contabile OIC n. 12/2016. pag. 21 FORMAZIONE Seminario: “Un cliente è per sempre: il post vendita come fonte di profitto” – Ravenna, 30 settembre 2016. pag. 33 SINDACALE E PREVIDENZIALE CCNL Confimi Impresa Meccanica: testo dell’accordo di rinnovo del 22 luglio 2016 e circolare esplicativa. pag. 34 Assistenza ai disabili e permessi (retribuiti) di cui alla Legge n. 104/92: fruibilità anche durante un periodo di ferie programmate. pag. 92 Datori di lavoro esclusi dalla Cigo/Cigs: disciplina del “Fondo di integrazione salariale”. pag. 93 Indice di rivalutazione Tfr mese di agosto 2016. pag. 119

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NOTIZIARIO N. 23 – 19 SETTEMBRE 2016

CREDITO E FINANZA

� Regione Emilia-Romagna – Bando “Progetti di innovazione e diversificazione di prodotto o servizio per le PMI – scadenza 14 ottobre 2016. pag. 3

� CCIAA Ferrara – Bando contributi per la partecipazione a fiere in Italia e all’estero – apertura, 20 settembre 2016. pag. 4

� CCIAA Ravenna – Concessione contributi per progetti di internazionalizzazione e partecipazione a fiere all’estero. pag. 9

� CCIAA Forlì-Cesena – Contributi a fondo perduto per la partecipazione a fiere e mostre specializzate all’estero. pag. 14

� Anatocismo – approvate le nuove modalità di conteggio degli interessi attivi e passivi maturati sui rapporti bancari. pag. 17

� Sabatini Ter – chiusura sportello per esaurimento. pag. 19

� Comuni di Ravenna e Alfonsine – contributi Regione E.R. per interventi di riduzione del rischio sismico – scadenza 31 ottobre 2016. pag. 20

FISCALE

� Osservazioni Confimi alla bozza del principio contabile OIC n. 12/2016. pag. 21

FORMAZIONE

Seminario: “Un cliente è per sempre: il post vendita come fonte di profitto” – Ravenna, 30 settembre 2016. pag. 33

SINDACALE E PREVIDENZIALE

CCNL Confimi Impresa Meccanica: testo dell’accordo di rinnovo del 22 luglio 2016 e circolare esplicativa.

pag. 34

� Assistenza ai disabili e permessi (retribuiti) di cui alla Legge n. 104/92: fruibilità anche durante un periodo di ferie programmate. pag. 92

� Datori di lavoro esclusi dalla Cigo/Cigs: disciplina del “Fondo di integrazione salariale”. pag. 93

� Indice di rivalutazione Tfr mese di agosto 2016. pag. 119

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NOVITÀ PER LE IMPRESE

NUOVO BANDO DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

"PROGETTI DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA E DIVERSIFICAZIONE DI PRODOTTI E/O SERVIZI”

(scadenza 14 ottobre 2016)

LE AZIENDE INTERESSATE POSSONO RIVOLGERSI ALL’AREA CREDITO E FINANZA DELL’ASSOCIAZIONE

CHIAMACI!

Il nostro Staff è a disposizione delle imprese che abbiano necessità di chiarimenti, che desiderino effettuare una

valutazione preliminare sulla fattibilità del progetto e per fornire il servizio di consulenza e assistenza per la

presentazione della domanda.

Riferimento:

Claudio Trentini cell. 348/7053539 email [email protected]

SINTESI DEL BANDO

Si rivolge alle piccole e medie imprese impegnate in percorsi di innovazione tecnologica e diversificazione dei propri prodotti e/o servizi.

L'intervento mira a sostenere quelle imprese che necessitano di acquisire all'esterno i servizi necessari e le competenze

per completare, anche dal punto di vista manageriale, i percorsi per la loro introduzione sul mercato:

a. consulenze tecnologiche e di ricerca, studi e analisi tecniche, acquisto di diritti su licenze e brevetti

b. prove sperimentali, misure, calcolo, certificazioni di prodotto

c. progettazione software, multimediale e componentistica digitale

d. design di prodotto/servizio e concept design

e. prototipazione e stampa 3D

f. progettazione impianti pilota

g. consulenze per la gestione organizzativa e strategica dell'innovazione, nella forma del management temporaneo per

l'innovazione (per non oltre il 30% del totale). Per “management temporaneo per l’innovazione” si intende il supporto

operativo e strategico alla realizzazione del processo di innovazione fino all’introduzione sul mercato del nuovo

prodotto, e non il mero supporto amministrativo alla realizzazione del progetto.

E’ possibile la presentazione di progetti di innovazione rispondenti ai seguenti requisiti:

Costo minimo € 40.000,00

Costo massimo € 150.000,00

Le spese per le quali si richiede l’agevolazione dovranno prevedere la firma del contratto successivamente alla data di comunicazione dell'approvazione del progetto, oppure se necessario il contratto potrà essere firmato dopo la data

di chiusura della procedura di presentazione del presente bando, ma con la clausola condizionale dell'approvazione del

progetto e le relative attività non dovranno iniziare prima del 01/01/2017.

Tutti i documenti contabili comprovanti l’acquisizione e il pagamento del servizio (fattura, quietanza) dovranno

quindi avere una data ricompresa nel periodo 01/01/2017 – 31/12/2017.

Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo alla spesa nella misura minima del 35% e fino a una

percentuale massima del 45% delle spese ammissibili.

La trasmissione delle domande di contributo avverrà attraverso il portale della specifica applicazione web messa a

disposizione e dovrà essere effettuata, pena la non ammissibilità delle stesse, nel periodo intercorrente tra le ore 10.00 del giovedi 1 settembre 2016 e le ore 13.00 del venerdì 14 ottobre 2016.

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CONFIMI ROMAGNA NEWS N. 23 DEL 19/09/2016 CREDITO E FINANZA

OGGETTO: CCIAA FERRARA – BANDO CONTRIBUTI PER LA PARTECIPAZIONE A

FIERE IN ITALIA E ALL'ESTERO – APERTURA, 20 SETTEMBRE 2016

OGGETTO

Nell’ambito delle iniziative promozionali volte a favorire lo

sviluppo del sistema economico locale, la Camera di Commercio di

Ferrara intende sostenere e incentivare, attraverso l’erogazione di

contributi, la partecipazione di imprese della provincia di Ferrara a

manifestazioni fieristiche in Italia e all'estero, in programma per

l’anno 2016.

DESTINATARI E REQUISITI

Possono presentare richiesta per ottenere i contributi le imprese

con sede legale e/o sede operativa attiva nella provincia di

Ferrara. In caso di sede presso altra Camera di Commercio, l'unità

operativa deve essere iscritta al REA della Camera di Commercio di

Ferrara da almeno 12 mesi al momento della presentazione della

domanda e con esclusione di unità locali qualificate come

magazzino o deposito, conformemente a quanto riportato nella

visura camerale aggiornata.

TIPOLOGIA DEGLI INTERVENTI

Partecipazione, come espositore o co-espositore, a manifestazioni

fieristiche di cui al punto precedente nel corso dell’anno 2016.

L'impresa dovrà partecipare alla fiera direttamente, tramite

l'esposizione presso lo stand acquistato del proprio marchio e/o dei

propri prodotti e la propria iscrizione al catalogo della

manifestazione.

E’ consentita la presentazione di una sola domanda, per una sola

fiera, a valere sul presente bando. Fanno eccezione le

manifestazioni dei settori tessile e abbigliamento caratterizzate da

una forte stagionalità, per le quali le due diverse edizioni della stessa

fiera all’interno di uno stesso anno solare (invernale ed estivo) sono

da considerarsi come 1 annualità. Sarà possibile, in ogni caso,

rendicontare il cumulo delle spese relativamente alla partecipazione

ad entrambe le manifestazioni, nel rispetto del tetto massimo di

contributo di cui al punto 7.

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CONFIMI ROMAGNA NEWS N. 23 DEL 19/09/2016 CREDITO E FINANZA

SPESE AMMESSE

Sono finanziabili le spese di:

A) locazione di spazi espositivi, ivi compresi eventuali costi di

iscrizione, oneri e diritti fissi obbligatori in base al regolamento

della manifestazione;

B) Allestimento stand;

C) Servizi di interpretariato e hostess in fiera fino ad un massimo di

€ 600,00;

D) Trasporto a destinazione, assicurazione e movimentazione di

materiali e prodotti destinati all’esposizione (solo campionario);

E) Spese promozionali inerenti la partecipazione fieristica per cui si

chiede il contributo (es. realizzazione di materiale di comunicazione

aziendale da esibire o distribuire in fiera come brochure, cataloghi,

filmati o presentazioni aziendali, inserzioni pubblicitarie che

evidenzino la partecipazione aziendale alla manifestazione fieristica)

nella misura massima del 10% del totale delle spese ammesse.

Le spese ammissibili al contributo si intendono al netto di IVA (se

rimborsabile), bolli, spese bancarie, interessi e oneri accessori.

In caso di spese sostenute in valuta diversa dall'euro, si riconoscerà

il valore equivalente, risultante dall'applicazione del relativo tasso di

cambio giornaliero alla data del documento di spesa, pubblicato sul

sito della Banca d'Italia (www.bancaditalia.it).

Non sono ammesse le spese di viaggio, vitto e alloggio del

personale, eventuali quote associative a consorzi o associazioni, né

altre somme dovute ai soggetti organizzatori per fini diversi da

quelli specificati e spese di consumo (cibi, bevande, cancelleria).

La tipologia delle spese sostenute dovrà essere chiaramente

desumibile dai titoli di spesa.

MANIFESTAZIONI

FIERISTICHE RICONOSCIUTE AI FINI

DEL CONTRIBUTO

Sono ammesse al contributo camerale le spese sostenute per la

partecipazione alle manifestazioni fieristiche:

A) In Italia a carattere internazionale, riportate nel calendario

definito dal Coordinamento Interregionale per le Fiere o

riconosciute dalle vigenti normative regionali disponibile sul sito

www.calendariofiereinternazionali.it;

B) Nell'Unione Europea e in Svizzera, Liechtenstein, Principato di

Monaco, Norvegia, Islanda;

C) Nel resto del mondo;

D) In Italia a carattere non internazionale.

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CONFIMI ROMAGNA NEWS N. 23 DEL 19/09/2016 CREDITO E FINANZA

AMMONTARE DEL CONTRIBUTO

A) Manifestazioni fieristiche a carattere internazionale in Italia Per le manifestazioni fieristiche in Italia riconosciute internazionali

dalle Regioni e dalle Province Autonome e riportate nel calendario

definito dal Coordinamento Interregionale per le Fiere, organismo

della Conferenza delle Regioni (scaricabile dal sito

http://www.calendariofiereinternazionali.it) il contributo

riconoscibile è pari al 30% dell’importo complessivo delle spese

ammesse, sino a un massimo di € 2.000,00. Potranno comunque

beneficiare del contributo camerale interventi il cui costo minimo

(spese ammesse) sia pari o superiore a € 1.000,00.

B) Manifestazioni fieristiche nell'Unione Europea e in Svizzera,

Liechtenstein, Principato di Monaco, Norvegia e Islanda.

Il contributo riconoscibile è pari al 30% dell’importo complessivo

delle spese ammesse, sino a un massimo di € 3.000,00. Potranno

comunque beneficiare del contributo camerale interventi il cui costo

minimo (spese ammesse) sia pari o superiore a € 2.000,00.

C) Manifestazioni fieristiche nel resto del mondo Il contributo riconoscibile è pari al 30% dell’importo complessivo

delle spese ammesse, sino a un massimo di € 4.000,00. Potranno

comunque beneficiare del contributo camerale interventi il cui costo

minimo (spese ammesse) sia pari o superiore a € 3.000,00.

D) Manifestazioni fieristiche in Italia a carattere NON

internazionale Il contributo riconoscibile è pari al 30% dell’importo complessivo

delle spese ammesse, sino a un massimo di € 600,00. Potranno

comunque beneficiare del contributo camerale interventi il cui costo

minimo (spese ammesse) sia pari o superiore a € 1.000,00.

AVVIO E TERMINE DELLE ATTIVITÀ

La manifestazione fieristica dovrà iniziare nel periodo compreso tra

il 1° gennaio 2016 e il 31 dicembre 2016.

PROCEDURE PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

La domanda redatta su apposita modulistica, (scaricabile dal sito

www.fe.camcom.it) da riprodurre in formato immodificabile

PDF, con sottoscrizione digitale del legale rappresentante

dell’impresa richiedente, dovrà essere inviata esclusivamente quale

allegato a messaggio di Posta Elettronica Certificata (PEC) al

seguente indirizzo di posta elettronica certificata della Camera di

Commercio: [email protected] indicando quale

oggetto del messaggio: “Domanda di contributo bando fiere –

edizione 2016”. Ove l’interessato non disponga di adeguati strumenti informatici e

telematici (collegamento internet, firma digitale, ecc.) è ammesso il

conferimento di apposita procura speciale (reperibile tra la

modulistica del bando), con le modalità di cui all’art. 38, comma 3

bis, del D.P.R. 445/2000. In tal caso la documentazione allegata con

trasmissione per via telematica dovrà essere depositata con

dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà che attesta la

corrispondenza della copia informatica con l’originale cartaceo. Per

i documenti con rilevanza fiscale, tale dichiarazione sostitutiva viene

resa ai sensi dell’art. 19 bis del D.P.R. 445/2000.

Le domande prive della sottoscrizione digitale del legale

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CONFIMI ROMAGNA NEWS N. 23 DEL 19/09/2016 CREDITO E FINANZA

rappresentante dell'impresa richiedente o della procura speciale,

come prevista dal precedente capoverso, saranno considerate

inammissibili. L’indicazione di un indirizzo PEC di riferimento per

l’impresa, per la richiesta di contributo, rappresenta un elemento

fondamentale affinché anche tutte le comunicazioni successive

all’invio possano essere gestite con modalità telematica.

E’ esclusa qualsiasi altra modalità d’invio, pena l’inammissibilità

della domanda. Le domande inviate anzitempo non saranno prese in

considerazione.

In caso di più invii successivi da parte di un medesimo richiedente

verrà considerato ammissibile il primo invio che risulterà completo e

regolare a tutti gli effetti.

La Camera di Commercio di Ferrara non si assume alcuna

responsabilità per lo smarrimento, l’errato invio o il ritardato

ricevimento della domanda e/o di altre comunicazioni dipendenti da

errata o incompleta indicazione del recapito da parte del richiedente,

né per eventuali disguidi e/o interruzioni del servizio che possano

essere imputati a terzi, ad eventi di forza maggiore e/o a caso

fortuito.

Si raccomanda, in tutti i casi, di verificare tempestivamente

l’accettazione dell’invio e l’avvenuta effettiva consegna da parte

del sistema. Si precisa che le comunicazioni di accettazione e di

effettiva consegna del messaggio inviato, generate dal sistema di

Posta Elettronica Certificata, non comportano in nessun caso

comunicazione di accettazione e/o accoglimento della domanda di

contributo. Fa fede l'orario registrato dal sistema PEC adottato dalla

Camera di Commercio di Ferrara (tramite InfoCert), che ottiene l'ora

esatta (UTC – Tempo Universale Coordinato) tramite un sistema

sincronizzato con il segnale emesso dall'Istituto Elettronico

Nazionale (IEN) “Galileo Ferraris”. La Camera di Commercio si riserva la facoltà di richiedere

all’impresa ulteriore documentazione e/o chiarimenti ad

integrazione della domanda. Il mancato invio della stessa, entro e

non oltre il termine perentorio di 15 giorni di calendario dalla data di

ricevimento della richiesta, comporterà l’automatica inammissibilità

della domanda.

Tutte le comunicazioni relative al bando saranno effettuate

esclusivamente tramite Posta Elettronica Certificata,

all’indirizzo specificato nella domanda.

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CONFIMI ROMAGNA NEWS N. 23 DEL 19/09/2016 CREDITO E FINANZA

TERMINE PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

Le domande dovranno essere inviate dalle ore 10.00 del 20

settembre 2016 e fino alle ore 13.00 del 20 dicembre 2016, salvo

chiusura anticipata per esaurimento risorse disponibili.

La Camera di Commercio si riserva la possibilità di decretare con

provvedimento dirigenziale la chiusura anticipata del bando in caso

di esaurimento dei fondi disponibili, nonché l’eventuale riapertura

dei termini per la presentazione delle domande nel caso di utilizzo

solo parziale dei fondi a disposizione.

La notizia relativa al provvedimento di chiusura anticipata, o di

riapertura dei termini per la presentazione delle domande, sarà

pubblicata sul sito istituzionale della Camera di Commercio di

Ferrara e avrà valore di comunicazione ed informativa a tutti gli

effetti.

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Allegato 1) alla deliberazione della Giunta camerale n. 66 del 26

luglio 2016.

INFO E SERVIZIO PER LA PRESENTAZIONE

DELLA DOMANDA

L’Area Credito e Finanza dell’associazione è a disposizione per

tutti i chiarimenti necessari e per fornire il servizio di

presentazione della domanda (Dott. Claudio Trentini – cell.

348/7053539 – email: [email protected]).

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CONFIMI ROMAGNA NEWS N. 23 DEL 19/09/2016 CREDITO E FINANZA

OGGETTO: CCIAA RAVENNA - CONCESSIONE CONTRIBUTI PER PROGETTI DI

INTERNAZIONALIZZAZIONE E PARTECIPAZIONE A FIERE ALL'ESTERO

OGGETTO

La Camera di Commercio di Ravenna, nell’ambito delle iniziative

promozionali volte a favorire lo sviluppo del sistema economico locale,

sostiene e incentiva, attraverso l’erogazione di contributi,

l'internazionalizzazione e la partecipazione di aziende della provincia di

Ravenna a manifestazioni fieristiche all'estero.

BENEFICIARI

Possono presentare richiesta per ottenere i contributi:

singole imprese con sede legale e/o unità operativa nella provincia di

Ravenna, iscritte da almeno 12 mesi al registro delle imprese della

CCIAA di Ravenna, di tutti i settori economici, che rientrino nella

definizione di piccola e media impresa;

consorzi di imprese con sede nella provincia di Ravenna svolgenti

attività esterna, costituiti ai sensi delle norme previste dal codice civile;

reti di imprese costituite con forma giuridica di “contratto di rete” a

sensi del comma 4-ter dell'art. 3 del D.L. 10/02/2009, n. 5, convertito

con modificazioni dalla legge 09/04/2009, n. 33 e successive

modificazioni e integrazioni. Le reti devono essere costituite da un

minimo di 3 imprese fra loro assolutamente indipendenti, ovvero tra

loro non associate o collegate, la cui maggioranza deve avere sede

legale e/o operativa in provincia di Ravenna. Le reti devono risultare

iscritte al registro delle imprese in data antecedente quella dell'azione

per la quale si richiede il contributo.

AZIENDE ESCLUSE

Non hanno diritto al contributo:

- le imprese inattive;

- le imprese sottoposte a procedure concorsuali o coattive;

- le imprese che abbiano avuto protesti nel corso degli ultimi due anni

(il titolare nelle ditte individuali oppure i singoli soci nel caso di società

di persone);

- le imprese non in regola con il pagamento del diritto annuale alla

Camera di Commercio;

- le imprese che per la stessa spesa ricevono un contributo da altri enti e

organismi pubblici.

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CONFIMI ROMAGNA NEWS N. 23 DEL 19/09/2016 ECONOMICO

TIPOLOGIE DI

AZIONI

Il bando sostiene le seguenti tipologie di azioni:

1. partecipazione a fiere all’estero. Non sono riconosciute ai fini del

contributo le partecipazioni a iniziative non riconducibili a fiere ed

esposizioni quali ad esempio business meeting, convegni, workshop

ecc.;

2. progetti volti all'internazionalizzazione, con particolare riferimento

all'acquisizione di servizi a supporto dell'internazionalizzazione, presso

soggetti attuatori qualificati quali:

- Camere di commercio italiane all'estero riconosciute dal Governo

italiano sulla base della L. 518/1970;

- Aziende speciali per l'internazionalizzazione;

- Camere di commercio miste regolarmente iscritte nell'albo

disciplinato con decreto del Ministero Commercio Estero n. 96/2000;

- Uffici ICE, Agenzia per la promozione all'estero e

l'internazionalizzazione delle imprese italiane;

- Associazioni territoriali di categoria o loro società di servizi;

- Imprese svolgenti attività di consulenza nel campo

dell'internazionalizzazione da almeno un triennio comprovata da visura

camerale con riferimento all'attività primaria. Tale condizione deve

essere suffragata da dichiarazioni rese da aziende per le quali si sono

svolti servizi nel campo specifico e quant'altro attinente lo svolgimento

delle attività di cui sopra;

- Consulenti esperti e operanti nel campo specifico

dell'internazionalizzazione da almeno tre anni. Tale esperienza dovrà

risultare da idonea documentazione con riferimento sia al curriculum

formativo che alle esperienze lavorative e dovrà essere comprovato da

dichiarazioni rese da aziende per le quali si sono svolti servizi nel

campo specifico, pubblicazioni, docenze o quant'altro attinente lo

svolgimento delle attività di cui sopra.

SPESE AMMISSIBILI

I costi indicati nell'intervento e ammissibili al contributo s'intendono al

netto di IVA, bolli, spese bancarie, interessi ed ogni altra imposta e/o

onere accessorio.

Le consulenze/servizi esterne per la realizzazione delle attività

dovranno essere chiaramente connesse alla realizzazione dell'intervento

e caratterizzate da un contenuto altamente specialistico. Per ogni

consulenza esterna dovrà essere stipulato tra impresa e soggetto

consulente, apposito contratto scritto (anche nella forma di scrittura

privata) in cui vengono definiti reciprocamente il contenuto, i termini e

le modalità degli impegni assunti, la connessione e la coerenza

dell'attività consulenziale con le attività per cui si avanza richiesta di

contributo, nonché il corrispettivo pattuito tra le parti per la prestazione.

I contratti per le consulenze/servizi, come anche quelli inerenti le

assunzioni di temporary manager, non possono essere stipulati con

titolari, i soci, i legali rappresentanti, i componenti dell'organo

amministrativo di controllo dell'impresa che avanza richiesta di

contributo o delle altre imprese appartenenti alla rete, con i coniugi o

parenti in linea retta fino al secondo grado dei titolari/soci/legali

rappresentanti e/o componenti l'organo di amministrazione dell'impresa

partecipante e delle imprese appartenenti alla rete. Dai medesimi

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CONFIMI ROMAGNA NEWS N. 23 DEL 19/09/2016 ECONOMICO

soggetti non verranno accettate fatturazioni nei confronti

dell'impresa/rete che ha avanzato l'istanza. Non sarà ammessa la

fatturazione di servizi e acquisti da imprese fra loro collegate o

associate ai sensi dell'art.2359 del codice civile.

Per l'azione 1) sono finanziabili (al netto di IVA):

le spese di locazione e di allestimento di spazi espositivi destinati alla

promozione delle attività aziendali, inclusi gli eventuali servizi e

forniture opzionali quali: energia elettrica, interpretariato, pulizia spazio

espositivo, assicurazioni supplementari, iscrizione a catalogo e

trasporto di materiali e campioni.

Per quanto riguarda la partecipazione a fiere da parte di imprese

attraverso enti, società di servizi/consulenti questi dovranno operare

esclusivamente nell'ambito dell'internazionalizzazione/promozione di

comparti ecc.; qualora le fatture per stand e allestimento fossero emesse

su questi soggetti da Ente fiera e allestitori, le stesse andranno prodotte

ai fini della rendicontazione unitamente a quelle spiccate dalla società

di servizi sul soggetto che ha presentato l'istanza di contributo.

Per l'azione 2) sono finanziabili (al netto di IVA):

servizi di accompagnamento personalizzato sul mercato estero (es.

check up aziendali, studi di fattibilità per penetrazione commerciale,

analisi di settore, ricerche di mercato e altri studi riconducibili

all'internazionalizzazione delle attività aziendali in corso o in

preparazione, ricerca partner commerciali, organizzazione di missioni

commerciali personalizzate, ecc..);

inserimento in azienda di temporary manager per

l'internazionalizzazione attraverso tirocini o contratti a tempo

determinato della durata di almeno 5 mesi. La tipologia delle spese

sostenute dovrà essere chiaramente desumibile dalla documentazione

(fatture, contratti, preventivi) che l'impresa dovrà allegare alla domanda

di contributo.

Non sono ammesse a contributo

spese generali e di personale dipendente;

spese di viaggio e soggiorno;

spese per la stampa di materiale pubblicitario;

spese per servizi continuativi o periodici, connessi alla normale attività

di funzionamento dell'impresa (es. consulenza fiscale, contabile,

giuridico - amministrativa);

spese direttamente collegate ai quantitativi esportati, alla costituzione e

gestione di reti di distribuzione o strutture stabili di vendita o altre spese

correnti connesse all'attività di esportazione;

spese per quote associative.

AMMONTARE DEL

CONTRIBUTO

Per la partecipazione a fiere, il contributo riconoscibile è pari al

massimo al 50% dell’importo complessivo delle spese ammissibili (al

netto IVA), sino ad un massimo di € 3.000,00 nel caso di

partecipazione singola e di € 5.000,00 nel caso di partecipazione

collettiva (ATI/gruppo imprese/Consorzi/reti di imprese).

Con riferimento agli ultimi 5 anni a partire dalla 3^ partecipazione alla

stessa manifestazione (stessa fiera/stesso paese) il contributo sarà

ridotto del 30%, mentre dalla quinta partecipazione non sarà più

concesso. Potranno beneficiare del contributo camerale interventi il cui

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CONFIMI ROMAGNA NEWS N. 23 DEL 19/09/2016 ECONOMICO

costo minimo (spese ammesse) sia pari o superiore a € 3.000,00.

Per progetti volti all'internazionalizzazione il contributo riconoscibile

è pari al massimo al 50% dell’importo complessivo delle spese

ammissibili (al netto IVA), sino ad un massimo di € 3.000,00. Potranno

beneficiare del contributo camerale interventi il cui costo minimo

(spese ammesse) sia pari o superiore a € 1.500,00.

TERMINI PER LA

PRESENTAZIONE

DELLA DOMANDA

Le attività devono essere realizzate fra il 1° gennaio 2016 e il 31

dicembre 2016.

Il bando è stato aperto il 1° aprile 2016 e sarà chiuso il 31 gennaio

2017. Le domande andranno comunque inviate al massimo entro 30 giorni

dalla data di chiusura della manifestazione o dalla realizzazione del

progetto.

E’ consentita la presentazione di 1 sola domanda per ciascuna

impresa/rete/consorzio per ognuna delle due azioni previste dal

regolamento.

TRASMISSIONE

DELLE DOMANDE

La domanda, da redigere su apposito modulo compilabile digitalmente

dal sito www.ra.camcom.it, dovrà essere firmata digitalmente dal legale

rappresentante dell'azienda e inviata esclusivamente tramite PEC al

seguente indirizzo: [email protected]

all'attenzione dell'Ufficio nuove imprese e incentivi.

E’ esclusa qualsiasi altra modalità d’invio, pena l’inammissibilità della

domanda.

Alla domanda di contributo dovrà essere allegato

per l'azione 1: copia della documentazione giustificativa della spesa, debitamente

quietanzata. Le fatture dovranno indicare il dettaglio delle singole voci

di spesa, non saranno ammesse fatture con descrizioni generiche. Le

forme di quietanza ammesse sono le seguenti: presenza in fattura della

dicitura pagato con data, timbro e firma del fornitore; dichiarazione

sostitutiva di atto notorio resa ai sensi del DL 445/2000 dal fornitore e

attestante l'avvenuto pagamento della/e fattura; copia ricevuta bancaria

pagamento da cui risulti il CRO (non è sufficiente l'ordine di

pagamento) o copia dell'estratto conto con evidenziazione della voce

inerente il pagamento della fattura.

Relazione circa l’esito della partecipazione alla manifestazione e alle

sue modalità di partecipazione. Nel caso tale partecipazione sia

avvenuta tramite intermediari si dovrà fornire copia del contratto

stipulato con la società di servizi.

Per l'azione 2: copia della documentazione giustificativa della spesa, debitamente

quietanzata. Le fatture dovranno indicare il dettaglio delle singole voci

di spesa, non saranno ammesse fatture con descrizioni generiche. Le

forme di quietanza ammesse sono le stesse indciate nel punto

precedente.

Copia del contratto stipulato con uno dei soggetti attuatori di cui

all'art.1 con riferimento al progetto per cui si avanza istanza di

contributo.

Relazione sul progetto intrapreso con riferimento alla data di inizio e 12

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CONFIMI ROMAGNA NEWS N. 23 DEL 19/09/2016 ECONOMICO

fine progetto, contenuto, azioni intraprese, obiettivi raggiunti.

Documentazione comprovante l'esperienza triennale dei consulenti di

cui all'azione 2 (art.4).

Per l'inserimento dei temporary manager dovrà essere fornita copia del

contratto di assunzione, del progetto formativo e dei cedolini

comprovanti la spesa sostenuta.

Le domande incomplete in una qualsiasi parte, o che non dovessero

indicare uno degli elementi o dei dati richiesti, nonché quelle prive

della documentazione necessaria, saranno dichiarate inammissibili.

La Camera di Commercio si riserva la facoltà di richiedere all’impresa

ulteriore documentazione e/o chiarimenti ad integrazione della

domanda.

NORMATIVA DI

RIFERIMENTO Delibera Giunta CIAA di Ravenna del 14/03/2016, n° 20

NOSTRE

INFORMATIVE

PRECEDENTI

Confimi News n° 8 del 04/04/2016

INFO

L’Area Credito e Finanza dell’Associazione è a disposizione per tutti i

chiarimenti necessari e per fornire il servizio di presentazione della

domanda (Dott. Claudio Trentini – cell. 348/7053539 – email:

[email protected]).

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CONFIMI ROMAGNA NEWS N. 23 DEL 19/09/2016 CREDITO E FINANZA

OGGETTO: CCIAA FORLI'-CESENA - CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO PER LA

PARTECIPAZIONE A FIERE E MOSTRE SPECIALIZZATE ALL'ESTERO

OGGETTO

La CCIAA di Forlì-Cesena per agevolare l'export delle imprese della

provincia ha destinato dei fondi per la concessione di un contributo a

fondo perduto per la partecipazione a fiere e mostre specializzate svolte

all'estero, comprese le "campionarie" in Paesi in cui non esistono

manifestazioni specializzate di settore.

BENEFICIARI

Sono ammesse alla contribuzione le micro, piccole e medie imprese

artigiane, industriali, commerciali e di servizi che rientrino nella

definizione di piccola e media Impresa.

Sono altresì ammesse le micro, piccole e medie imprese che

appartengono al settore della trasformazione e commercializzazione dei

prodotti agricoli comprese nell'allegato I del Trattato CE.

Sono infine ammessi i consorzi, le società consortili, le associazioni

temporanee di imprese (ATI), le reti di impresa di cui all’art. 3,

comma 4ter e seguenti del D.L. 10/02/20019 n. 5, convertito in L.

09/04/2009 n. 33 e successive modificazioni e integrazioni,

comprendenti almeno n. 3 imprese con sede operativa nella provincia di

Forli-Cesena e appartenenti ai settori sopra citati.

IMPRESE ESCLUSE

Sono escluse dall’ammissione al contributo le imprese o le

aggregazioni di imprese, le cui componenti :

- risultino inattive;

- non abbiano la sede operativa nella provincia di Forli-Cesena;

- abbiano subito protesti cambiari negli ultimi due anni;

- siano sottoposte a procedure concorsuali o liquidazione;

- non abbiano pagato il diritto annuo;

- non rientrino nella definizione di piccola e media impresa;

- abbiano beneficiato per la partecipazione alla manifestazione di altre

agevolazioni di fonte pubblica;

- non presentino almeno una fattura corredata da rispettiva

rendicontazione di spesa relativa al noleggio dell’area espositiva.

SPESE AMMISSIBILI

Il contributo non potra superare il 50% delle spese (al netto di IVA) di:

- noleggio e allestimento dell’area espositiva (compresi gli eventuali

servizi e forniture opzionali quali energia elettrica, pulizia spazio

espositivo, assicurazioni obbligatorie, ecc);

- hostess e interpretariato;

- trasporto materiali e prodotti, compresa l’assicurazione;

Non sono ammissibili le spese di viaggio e soggiorno, di taxi, navette,

di rappresentanza e di produzioni di campionature.

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CONFIMI ROMAGNA NEWS N. 23 DEL 19/09/2016 ECONOMICO

CONTRIBUTI

CONCEDIBILI

I contributi concedibili non potranno superare i seguenti massimali:

- € 3.000,00 per partecipazioni a fiere e mostre U.E. (non sono oggetto

di contributo le manifestazioni svolte nel territorio della Repubblica di

San Marino) ed extra U.E.;

- €5.000,00 per partecipazioni a fiere e mostre U.E. (non sono oggetto

di contributo le manifestazioni svolte nel territorio della Repubblica di

San Marino) ed extra U.E., da parte di Consorzi, Reti o Ati;

Ciascuna impresa o aggregazione potrà beneficiare di uno dei contributi

previsti una sola volta all'anno e per non più di 4 anni per la stessa

manifestazione, per il periodo che copre l’anno solare di riferimento e i

quattro anni solari precedenti, con riduzione dei contributi concedibili

al 50% il 3° e 4° anno.

Le singole imprese componenti un’aggregazione che presenti domanda

di contributo, ai sensi di questo disciplinare, non potranno presentare

domanda per il medesimo evento fieristico nell’anno solare di

riferimento.

PRESENTAZIONE

DELLA DOMANDA

Le imprese che intendono ottenere il contributo dovranno far pervenire

la relativa domanda in carta intestata dell'impresa alla Camera di

Commercio inderogabilmente prima della data di inizio della

manifestazione e prima del sostenimento delle spese, con l’eccezione

delle spese di noleggio dell’area espositiva.

La domanda dovrà essere firmata, in caso d’impresa, dal legale

rappresentante, in caso di Consorzi, Società consortili e Reti d’impresa

con una propria soggettività giuridica, dal legale rappresentante del

soggetto giuridico, in caso di Ati o di Reti d’impresa senza una propria

soggettività giuridica, da legale rappresentante dell’impresa mandataria

o capofila, e dovrà contenere le seguenti dichiarazioni:

- che per la partecipazione alla manifestazione l'impresa non beneficerà

di altre agevolazioni di fonte pubblica;

- di rientrare nella definizione di micro, piccola e media impresa come

specificato all'art. 2;

- di non far parte di un Consorzio, di una Rete o di una Ati che presenti

domanda di contributo per il medesimo evento fieristico secondo i

criteri dettati da questo disciplinare;

- di accettare integralmente il presente disciplinare camerale in base al

quale richiede il contributo.

Nel caso di Consorzi, Società consortili o ATI, congiuntamente alla

domanda dovrà essere inviata copia semplice dello Statuto, ovvero di

qualsiasi altra documentazione ufficiale in cui siano chiaramente

indicati i componenti dell’aggregazione in oggetto. Al fine

dell’assegnazione del contributo, dovrà essere inoltre chiaramente

specificata l’impresa mandataria in caso di Ati o l’impresa capofila in

caso di Rete, ove quest’ultima non abbia una propria soggettività

giuridica.

La domanda dovrà essere inviata esclusivamente:

- per via telematica, sottoscritta mediante firma digitale o firma

autografa del legale rappresentante accompagnata da documento di

riconoscimento al seguente indirizzo di posta certificata della Camera

di Commercio (saranno ritenute ammissibili esclusivamente le

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CONFIMI ROMAGNA NEWS N. 23 DEL 19/09/2016 ECONOMICO

domande inviate da una casella di posta elettronica certificata):

[email protected].

E’ esclusa qualsiasi altra modalità di invio, pena l’inammissibilità della

domanda.

LIQUIDAZIONE DEL

CONTRIBUTO

I contributi saranno liquidati annualmente per manifestazioni già

effettuate entro il termine di cui all’art.9, previa presentazione alla

Camera di Commercio, inderogabilmente entro 90 giorni dal termine

dello svolgimento della manifestazione, di:

- copia della documentazione di spesa debitamente quietanzata

accompagnata da dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà resa ai

sensi dell’art.19 del D.P.R. 28 dicembre 2000 n. 445 e successive

modificazioni, sottoscritta dal legale rappresentante;

- ovvero apposita dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà ai sensi

dell'art. 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000 n. 445 e successive

modificazioni, sottoscritta dal legale rappresentante.

La rendicontazione di spesa dovrà essere inviata esclusivamente:

- via fax al numero 0543/713544;

- per via telematica, al seguente indirizzo di posta certificata della

Camera di Commercio (saranno ritenute ammissibili esclusivamente le

domande inviate da una casella di posta elettronica certificata):

[email protected].

La liquidazione del contributo alle imprese è subordinata al ricevimento

di una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà ai sensi dell'art. 47

del D.P.R. 28/12/2000 n. 445 e successive modificazioni relativamente

agli aiuti "de minimis" ricevuti durante l’esercizio finanziario di

concessione dell’aiuto e i due esercizi precedenti ed al rispetto dei limiti

di cui all’art. 4.

RITENUTA FISCALE

Si fa presente che alle somme che verranno corrisposte sarà detratta una

ritenuta fiscale pari al 4% in base all'art.28 del D.P.R. 29/09/1973 n.

600 più € 2,00 per bolli. Successivamente l'U.O. contabilità e bilancio

della Camera di Commercio rilascerà certificazione degli emolumenti

corrisposti e delle ritenute fiscali.

INFO

L’Area Credito e Finanza dell’Associazione è a disposizione per tutti i

chiarimenti necessari e per fornire il servizio di presentazione della

domanda (Dott. Claudio Trentini – cell. 348/7053539 – email:

[email protected]).

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CONFIMI ROMAGNA NEWS N. 23 DEL 19/09/2016 CREDITO E FINANZA

OGGETTO: ANATOCISMO - APPROVATE LE NUOVE MODALITA’ DI CONTEGGIO

DEGLI INTERESSI ATTIVI E PASSIVI MATURATI SUI RAPPORTI

BANCARI

In data 3 agosto 2016 il Ministro dell’Economia e delle Finanze, in qualità di Presidente del Comitato

Interministeriale per il Credito e il Risparmio (CICR) ha emanato il Decreto n. 343 con cui è data

attuazione all’art. 120, comma 2, del TUB in materia di calcolo degli interessi (anatocismo).

L’ambito di applicazione del suddetto Decreto riguarda le operazioni di raccolta del risparmio e di

esercizio del credito tra intermediari e clienti disciplinate ai sensi dell’art. VI del TUB; per tali

operazioni, compresi i finanziamenti a valere sulle carte di credito, è esplicitamente previsto che “gli

interessi debitori maturati non possono produrre interessi”, salvo quelli di mora regolati ai sensi

del codice civile.

Rapporti di conto corrente

Il conteggio degli interessi debitori e creditori maturati sui rapporti di conto corrente, deve osservare la

medesima periodicità, comunque non inferiore a un anno. Gli interessi sono pertanto conteggiati al 31

dicembre di ciascun anno e, comunque, al termine del rapporto per cui sono dovuti. Per quanto riguarda

i contratti stipulati nel corso dell’anno, il conteggio è effettuato al 31 dicembre.

Aperture di credito in conto corrente e sconfinamenti

Le disposizioni si applicano:

- alle aperture di credito regolate in conto corrente (affidamenti rotativi), anche quando la disponibilità

sul conto sia generata da operazioni di anticipo su crediti e documenti;

- agli sconfinamenti su conti correnti e carte di credito (utilizzi eccedenti il fido accordato, oppure

utilizzi in assenza di affidamento).

Per queste tipologie di rapporti:

- gli interessi debitori maturati sono contabilizzati separatamente rispetto al debito in sorte capitale;

- gli interessi debitori maturati diventano esigibili il 1° marzo dell’anno successivo a quello in cui

sono maturati;

- prima che gli interessi maturati diventino esigibili, al cliente deve essere comunque assicurato un

periodo di almeno 30 giorni dal ricevimento delle comunicazioni di trasparenza previste dal TUB

(estratto conto/scalare interessi/prospetto di liquidazione).

Il contratto può prevedere termini diversi, ma solo se a favore del cliente. Dopo che gli interessi sono

divenuti esigibili, il cliente può estinguere il suo debito per interessi con le seguenti modalità:

1. mediante pagamento in contanti, oppure mediante disposizione di addebito su conto corrente

nel quale è presente la relativa provvista;

2. mediante bonifico da altra banca;

3. al fine di evitare ritardi nel pagamento, con applicazione della mora ed eventuale avvio di azioni

giudiziarie, il cliente e la banca possono pattuire – anche preventivamente – che il pagamento

degli interessi maturati e divenuti esigibili avvenga con addebito sul conto corrente a valere

sull’affidamento concesso (con conseguente produzione d’interessi su quanto utilizzato per

estinguere il debito da interessi). Tale autorizzazione può essere revocata dal cliente in qualsiasi

momento, purché prima che l’addebito degli interessi maturati e divenuti esigibili abbia avuto

luogo.

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CONFIMI RAVENNA NEWS ECONOMICO

In caso di chiusura definitiva del rapporto, gli interessi maturati sono immediatamente esigibili. In

questa circostanza, il saldo riguardante la sorte capitale può produrre altri interessi, secondo quanto

previsto dal contratto, mentre quanto dovuto a titolo d’interessi non produce ulteriori interessi. Queste

disposizioni si applicano anche ai contratti di apertura di credito che sono stipulati e si esauriscono nel

corso di uno stesso anno solare.

L’art. 5 del Decreto CICR prevede che le banche e gli altri intermediari applichino le nuove

disposizioni, al più tardi, con riferimento agli interessi maturati a partire dal 1° ottobre 2016.

L’Area Credito e Finanza dell’Associazione è a disposizione per fornire tutti i chiarimenti necessari

(Dott. Claudio Trentini – cell. 348/7053539 – email: [email protected]).

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CONFIMI ROMAGNA NEWS N. 23 DEL 19/09/2016 CREDITO E FINANZA

OGGETTO: SABATINI TER – CHIUSURA SPORTELLO PER ESAURIMENTO RISORSE

Il Ministero dello Sviluppo Economico, con Decreto direttoriale del 2 settembre 2016, ha

annunciato la chiusura, a partire dal 3 settembre 2016, dello sportello per la presentazione delle

domande di accesso ai contributi per esaurimento delle risorse disponibili.

Da tale data, pertanto, le domande presentate dalle imprese sono considerate irricevibili.

Fondi disponibili

Qualora entro i 60 giorni successivi alla data di chiusura dello sportello si rendano disponibili

ulteriori risorse derivanti dalla riduzione degli importi di finanziamento deliberati dalle banche o

intermediari finanziari rispetto all’importo delle risorse prenotate in sede di richiesta di verifica di

disponibilità, ovvero da eventuali rinunce al contributo da parte delle imprese beneficiarie, dette

risorse possono essere utilizzate esclusivamente per incrementare l’importo della prenotazione

disposta in misura parziale e, successivamente, rispettando l’ordine di presentazione delle richieste

all’interno della medesima trasmissione mensile, per soddisfare eventuali altre richieste di

prenotazione risultanti prive di copertura.

Il Ministero fa presente che lo sportello sarà immediatamente riaperto per effetto del

rifinanziamento della misura da disporre con legge di stabilità o altro provvedimento di legge.

L’Area Credito e Finanza dell’Associazione è a disposizione per fornire tutti i chiarimenti necessari

(Dott. Claudio Trentini – cell. 348/7053539 – email: [email protected]).

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CONFIMI ROMAGNA NEWS N. 23 DEL 19/09/2016 CREDITO E FINANZA

OGGETTO: COMUNI DI RAVENNA E ALFONSINE - CONTRIBUTI REGIONE E.R. PER

INTERVENTI DI RIDUZIONE DEL RISCHIO SISMICO - SCADENZA 31

OTTOBRE 2016

OGGETTO

La Regione Emilia-Romagna ha messo a disposizione 3,5 milioni di

euro per la messa in sicurezza antisismica di abitazioni private e

immobili ad uso produttivo in 11 comuni dell'Emilia-Romagna. I Fondi

sono stanziati nell'ambito del Piano settennale nazionale per la

riduzione del rischio sismico.

DESTINATARI

Nella provincia di Ravenna i comuni interessati sono Alfonsine per un

importo pari a € 2.183.450,57 e Ravenna per un importo pari a €

173.906,29.

CONTRIBUTI

I contributi, erogati a fondo perduto, possono essere investiti per opere

strutturali di rafforzamento, miglioramento sismico o, eventualmente, di

demolizione e ricostruzione di edifici privati.

PROCEDURE PER LA

PRESENTAZIONE

DELLA DOMANDA

Le domande possono essere presentate fino al 31 ottobre agli uffici

municipali. Sulla base di un criterio di rotazione, il Servizio regionale

Sismico, geologico e dei suoli, d'intesa con l’Associazione nazionale

comuni italiani (Anci), individua ogni anno i territori dei comuni

destinatari dei finanziamenti, tutti rientranti nella nuova classificazione

sismica del 2003.

MODALITA’ DI

COMPILAZIONE E

INVIO DELLA

DOMANDA

La domanda di contributo dovrà essere presentata, non oltre la scadenza

del bando, consegnando presso lo Sportello comunale competente il

modulo costituito dall’Allegato 4 dell'Ordinanza 293 del Dipartimento

della Protezione Civile, scaricabile dal link dei comuni interessati

oppure dal sito della Regione dedicato agli interventi di riduzione del

rischio sismico: http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/notizie-dai-

siti/2016/contributi-per-interventi-di-riduzione-del-rischio-sismico-su-

edifici-privati

NORMATIVA DI

RIFERIMENTO

Art. 14 dell'Ordinanza C.D.P.C. n°293/2045 e Delibera Giunta Regione

E.R. n° 573/2016.

INFO

L’Area Credito e Finanza dell’Associazione è a disposizione per fornire

tutti i chiarimenti necessari (Dott. Claudio Trentini – cell. 348/7053539

– email: [email protected]).

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CONFIMI ROMAGNA NEWSN. 23 DEL 19/09/2016 FISCALE

OGGETTO: OSSERVAZIONI CONFIMI ALLA BOZZA DEL PRINCIPIO CONTABILE

OIC N. 12/2016

Riportiamo le note inviate lo scorso 31 agosto all’Organismo Italiano di Contabilità (OIC) in merito

alla consultazione in corso per la revisione del principio contabile n. 12 in materia di

“composizione e schemi del bilancio d’esercizio”.

In aderenza a uno degli obiettivi della Confederazione, ossia quello di promuovere semplificazioni

per le aziende, queste, in sintesi, le posizioni espresse:

1) si è chiesto di confermare senza indugio l’eliminazione del (maniacale) prospetto OIC 12/2014

che, per i leasing finanziari, propone, in nota integrativa XBRL (in particolare da quest’anno),

elaborazioni eccessivamente complesse oltre che discutibili dal punto della chiarezza espositiva;

2) si è chiesto di fornire ulteriori esemplificazioni in merito all’eliminazione dal conto economico

della voce E (proventi e oneri straordinari), in particolare per la collocazione dei resi su vendite

sopravvenuti nell’anno successivo;

3) si è chiesto di fornire, direttamente all’interno dell’OIC 12, una mappatura/elencazione più

puntuale (anche attraverso richiamo con rinvio agli altri principi contabili) di tutte le posizioni

espresse dai principi contabili in materia di informazioni da inserire in nota integrativa.

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Via Livenza, 7 – 00198 Roma

tel. 06 86971894

E –mail: [email protected] – www.confimi.it

Prot. n. 153/2016 Roma, 31/08/2016

Spett.le

Organismo Italiano di Contabilità [email protected]

Oggetto: Osservazioni alla bozza del principio contabile OIC n. 12/2016

Appendice A: Prospetto leasing ex n. 22 art. 2427 per le imprese utilizzatrici

Si condivide, senza riserva alcuna, la scelta di abbandonare immediatamente il prospetto, troppo

complesso, contenuto nell’appendice D dell’OIC 12/2014 (e prima ancora nell’OIC 1/2004) a

favore del nuovo prospetto di appendice A. Si tratta di un prospetto minimale ma perfettamente

aderente al dettato normativo con il pregio di essere di semplice gestione e di chiara lettura.

Rinviando al documento allegato per eventuali spiegazioni di dettaglio sulle criticità che

caratterizzano, invece, il prospetto di cui all’OIC del 2014, basti in questa sede sottolineare come il

prospetto in parola porti addirittura ad una rappresentazione finanziariamente non veritiera dei

“debiti impliciti” e mal si pone, dal punto di vista della chiarezza, nella scomposizione degli effetti

sul patrimonio netto (si vedano alle pagg. 7 e 8 le argomentazioni esposte nel paragrafo “risconto

del maxicanone”).

Si auspica pertanto che la scelta di abbandonare il prospetto 2014 sia confermata nella versione

definitiva dell’OIC in consultazione, in attesa che il legislatore si decida, pur tuttavia, ad apportare

le modifiche alla normativa civilistica e fiscale affinché, anche per i leasing finanziari

(esclusivamente quelli per i quali sia previsto il riscatto), sia finalmente introdotta la

contabilizzazione secondo la c.d. metodologia finanziaria. L’adozione di tale metodologia avrebbe

il pregio di allineare la contabilizzazione delle acquisizioni in leasing (salvo separata evidenza nella

classe B dello stato patrimoniale e/o in nota integrativa) e degli acquisti di proprietà realizzando una

tangibile semplificazione nella gestione contabile di tali contratti ed eliminando altresì le (esagerate)

complicazioni fiscali attualmente vigenti.

Eliminazione voce E - Oneri e proventi straordinari

Al fine di rendere quanto più possibile omogeneo il comportamento fra gli operatori sarebbero

opportuni ulteriori dettagli esemplificativi in merito alla voce in cui contabilizzare rettifiche di

ampia diffusione e non estranee all’ordinaria operatività delle imprese.

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Via Livenza, 7 – 00198 Roma

tel. 06 86971894

E –mail: [email protected] – www.confimi.it

Si consideri ad esempio, tra i vari casi di rettifica, quello del reso di merce a seguito di accordo

sopravvenuto nell’esercizio successivo a quello in cui i beni sono stati venduti e gli originari

corrispettivi iscritti in bilancio (Ce A1). Il reso dovrà essere contabilizzato a rettifica della stessa

voce (Ce A1) in cui il corrispettivo era stato iscritto nell’anno precedente oppure in un’altra voce

(ad esempio Ce B14) del conto economico? Estremizzando, si consideri anche l’ipotesi in cui

nell’esercizio n+1 il reso rappresenti l’unica operazione da rilevare a conto economico. Per

l’esempio citato né la bozza dell’OIC 12 né quella dell’OIC 29 sembrano fornire sufficienti

indicazioni al riguardo, salvo quella di rinviare al redattore del bilancio il compito

dell’individuazione della corretta classificazione sulla base della tipologia di evento.

Per quanto riguarda i furti di merce si ritiene utile precisare se sia ancora corretto, nelle situazioni

in cui siano ricorrenti (ad esempio nella grande distribuzione), che la rilevazione avvenga attraverso

la minor valorizzazione delle giacenze di magazzino.

Capitolo nota integrativa e rinvio ad altri principi

Per quanto non espressamente già indicato nell’OIC 12, sarebbe molto utile all’utenza se in tale

capitolo venissero espressamente richiamati/elencati (anche tramite rinvio sine die) gli argomenti

affrontati in altri principi contabili.

Ad esempio:

- in merito alle informazioni da fornire per la “correzione di errori commessi in esercizi precedenti”,

rinvio al documento OIC 29 § 47 (rif. bozza);

- in merito alle informazioni da fornire per i “fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura

dell’esercizio” (art. 2427 n. 22-quater), rinvio al medesimo OIC 29 § 53 (rif. bozza);

- ecc.

Ringraziando per l’attenzione, porgiamo distinti saluti.

Il Direttore Generale Il Responsabile del Coordinamento Fiscale

Fabio Ramaioli Francesco Zuech

-------------

Allegati

1) prospetto criticità del prospetto leasing OIC/Xbrl 2015-12-14

23

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Allegato

LEASING: ANALISI SULLE CRITICITA’

DEL PROSPETTO PER NOTA INTEGRATIVA OIC/XBRL 2015-12-14

a cura di Francesco Zuech

La tassonomia per i bilanci in deposito nel 2015

Molte sono state le critiche che nel 2015 sono state rivolte alla tassonomia Xbrl che, proseguendo nel

processo di standardizzazione e di efficace fruibilità dei dati economico finanziari dei bilanci d’esercizio, ha

imposto, appunto dal 2015, l’omonimo formato anche alla nota integrativa (salva l’esclusione per le società

quotate e le non Ias adopter). Fra le varie criticità riscontrate spiccava l’assenza di alcune tabelle, come

quelle del rendiconto finanziario e quella per i beni acquisiti in leasing. Dal lato pratico, poi, il tutto risultava

amplificato dalla rigidità dello schema imposto dalla tassonomia con la conseguenza di dover relegare alcune

informazioni obbligatorie nella parte testuale della nota (spesso in quella finale), previa adozione di

“acrobatici” escamotage (cioè previa conversione in HTML) laddove si volesse effettuare il copia incolla di

tabelle non previste dallo standard XBRL. E’ stato il caso, fra gli altri, delle informazioni obbligatorie

richieste dal n. 22 dell’art. 2427 CC per i contratti di leasing finanziario, su cui intendiamo concentrare

l’attenzione in queste note, analizzando la nuova tassonomia che “rimedia” alle citate carenze.

La tassonomia per i bilanci in deposito dal 01/03/2016

Per la campagna bilanci 2016 è stato obbligatorio l’utilizzo della nuova tassonomia XBRL 2015-12-14: più

precisamente l’obbligo vige a partire dai bilanci chiusi al 31/12/2015 (o successivamente) e approvati a

partire dal 1° marzo 2016. La nuova tassonomia ha provato a risolvere le criticità retro citate fornendo nel

compilatore di Excel tabelle precaricate anche per il rendiconto finanziario1 e il prospetto per i leasing, e

“rivisitando” quelle per la fiscalità differita. Qualche passo in avanti è stato effettivamente compiuto.

Tuttavia si è subito osservato che nei fogli di calcolo proposti (su questo si basa il compilatore ufficiale)

siano mancate, anche quest’anno, le formule per calcolare i totali dei vari aggregati (in sostanza si è reso

necessario digitare – o importare - anche quelli). Anche se a prima vista potrebbe sembrare un dettaglio, noi

riteniamo che tale carenza comporti un aggravio di tempo oppure spinga - chi se lo può permettere – verso

interfacce di mercato più performanti. Inoltre, pur limitandoci all’analisi della diffusa casistica dei leasing, le

complicazioni non sono finite. Prima di procedere con l’analisi dei prospetti dedicati alla casistica in

questione, ad onor di cronaca, va subito evidenziato che nel documento di accompagnamento alla nuova

tassonomia (2015-12-14), rilasciato il 3/3/2016 dall’Associazione XBRL Italia, è stato opportunamente

sottolineato “come - contrariamente a quanto da alcuni affermato – la vigente tassonomia non imponga la

compilazioni di alcuna tabella” e che “qualsiasi prospetto predisposto da XBRL Italia con riferimento alla

nota integrativa, laddove lo si ritenga inidoneo (nonostante il parere favorevole dell’Organismo Italiano di

contabilità) a rappresentare la peculiare situazione aziendale, può essere sostituito – semplicemente non

inserendovi alcun dato – da informazioni discorsive o tabelle personalizzate2 inserite nei campi testuali” e,

ancora, che “rimane in ogni caso possibile il cosiddetto “doppio deposito”, quale estrema ratio a tutela del

true and fair view”.

I prospetti standard per i leasing

La nuova tassonomia XBRL ha innovato, come anticipato, la gestione delle informazioni per i leasing. Il

nuovo compilatore, infatti, offre due tabelle standard (identiche sia per il bilancio in forma ordinaria che per

1 Oggi l’art. 2423 CC (nella versione in vigore dal 01/01/2016 per i bilanci relativi agli esercizi finanziari aventi inizio a partire da

date data) sancisce inequivocabilmente l’obbligatorietà, salvo che per il bilancio in forma abbreviata (artt. 2435-bis e 2435-ter). 2 Le tabelle personalizzate possono essere realizzate attraverso le implementazioni previste dai software gestionali oppure seguendo

le istruzioni offerte da InfoCamere nel suo Manuale utente per la redazione del bilancio completo XBRL 2016 (disponibile sul sito

https://webtelemaco.infocamere.it/client_TEBEplus/WebTLMC/xbrl_home.html).

24

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quello in forma abbreviata ex art. 2435-bis) che vanno compilate da chi, predisponendo il bilancio secondo le

disposizioni del codice civile, deve contabilizzare i beni acquisiti in leasing secondo la metodologia

patrimoniale. Tali tabelle, collocate nell’attivo della nota integrativa dopo le immobilizzazioni materiali e

prima di quelle finanziarie, accolgono rispettivamente i seguenti prospetti che l’OIC 1 propone fin dal 2004:

• il prospetto degli effetti sul patrimonio netto (foglio T0033 o, per la forma abbreviata, T0138);

• il prospetto degli effetti sul risultato d’esercizio e cioè sul conto economico (foglio T0034 o, per la forma

abbreviata, T0139).

Prima di addentrarci nell’analisi dei dettagli (e delle criticità) compilative di tali prospetti, riteniamo utile

fissare i dati su cui sviluppare un esempio estremamente3 semplificato.

Dati esempio

Leasing relativo ad un macchinario con aliquota ammortamento del 20%

Durata: dal 01/07/2014 al 31/12/2016 (due anni e mezzo o, più precisamente, 915 gg)

Valore del bene (pagato dalla società di leasing): € 700.000 + Iva

Maxicanone: € 140.000 + Iva

Canoni periodici: € 20.000 + Iva; n. canoni periodici: 29 mensili

Prezzo riscatto € 50.000 + Iva

Tavola 1 – Valori risultati dalla contabilizzazione con il metodo patrimoniale

CALCOLO COMPETENZA CANONI E RISCONTI

importi contabilizzati competenza contabile

Ese

rciz

io

O1)

canoni e spese

contabilizzate

O2) giroconto

risconto/rateo

esercizio

precedente

O)=O1+O2

totale

contabilizzato

N3

gg

Px)

E3 / GgTot x N3a

competenza calcolata

su monte canoni

originario

Q=(O-P1)

Risconto (+)

Rateo (-) 31/12

2014 € 260.000,00 / € 260.000,00 184 € 144.786,89 € 115.213,11

2015 € 240.000,00 € 115.213,11 € 355.213,11 365 € 287.213,11 € 68.000,00

2016 € 220.000,00 € 68.000,00 € 288.000,00 366 € 288.000,00 € -

Tot. € 720.000,00

Gg tot

915 € 720.000,00 € 720.000,00

Dal 2016, a seguito del riscatto, dalla contabilità risulteranno, altresì, i seguenti valori relativamente

all’ammortamento del prezzo di riscatto.

PIANO DI AMMORTAMENTO PREZZO RISCATTO

Esercizio

Costo

storico

(M1)

Quota amm.to

(M2)

F.do

amm.to

(M3)

Valore netto

(M6)

Canoni

(Px)

Totale a conto

economico

(Px + M2)

2014 0,00 0,00 0,00 0,00 144.786,89 144.786,89

2015 0,00 0,00 0,00 0,00 287.213,11 287.213,11

2016 50.000,00 5.000,00 5.000,00 45.000,00 288.000,00 293.000,00

2017 50.000,00 10.000,00 15.000,00 35.000,00 10.000,00

2018 50.000,00 10.000,00 25.000,00 25.000,00 10.000,00

3 Per evitare eccessivi mal di testa, ci limitiamo ad un caso semplice (leasing di un macchinario con deducibilità fiscale allineata a

quella contrattuale), ma và da sé che le complicazioni (di cui faremo cenno nel prosieguo) sarebbero ulteriormente amplificate

laddove ci si dovesse misurare con leasing (stipulati dal 29/4/2012) di durata contrattuale inferiore a quella fiscale, oppure con

leasing relativi a fabbricati strumentali o, ancora, a veicoli con deducibilità limitata.

Montecanoni (E3)

€ 720.000 + Iva

25

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2019 50.000,00 10.000,00 35.000,00 15.000,00 10.000,00

2021 50.000,00 10.000,00 45.000,00 5.000,00 10.000,00

2022 50.000,00 5.000,00 50.000,00 0,00 5.000,00

2023 50.000,00 0,00 50.000,00 0,00 0,00

€ 50.000,00 € 720.000,00 € 770.000,00

Tavola 2 – Piano di ammortamento finanziario

Rata Data

scadenza Importo rata

Quota

interesse

Quota

capitale

Debito

residuo

Debito

estinto Rate

residue

importo operazione - - 700.000,00 -

maxicanone 140.000,00 - 140.000,00 560.000,00 140.000,00

- - - 560.000,00 140.000,00 29

gg 1 € 560.000,00

1 07/2014 20.000,00 4.185,52 15.814,48 544.185,52 155.814,48 28

2 08/2014 20.000,00 4.067,32 15.932,68 528.252,84 171.747,16 27

3 09/2014 20.000,00 3.948,23 16.051,77 512.201,07 187.798,93 26

4 10/2014 20.000,00 3.828,26 16.171,74 496.029,33 203.970,67 25

5 11/2014 20.000,00 3.707,39 16.292,61 479.736,72 220.263,28 24

6 12/2014 20.000,00 3.585,62 16.414,38 463.322,34 236.677,66 23

7 01/2015 20.000,00 3.462,94 16.537,06 446.785,28 253.214,72 22

8 02/2015 20.000,00 3.339,34 16.660,66 430.124,61 269.875,39 21

9 03/2015 20.000,00 3.214,81 16.785,19 413.339,42 286.660,58 20

10 04/2015 20.000,00 3.089,36 16.910,64 396.428,78 303.571,22 19

11 05/2015 20.000,00 2.962,96 17.037,04 379.391,74 320.608,26 18

12 06/2015 20.000,00 2.835,63 17.164,37 362.227,37 337.772,63 17

13 07/2015 20.000,00 2.707,34 17.292,66 344.934,71 355.065,29 16

14 08/2015 20.000,00 2.578,09 17.421,91 327.512,80 372.487,20 15

15 09/2015 20.000,00 2.447,88 17.552,12 309.960,67 390.039,33 14

16 10/2015 20.000,00 2.316,69 17.683,31 292.277,36 407.722,64 13

17 11/2015 20.000,00 2.184,52 17.815,48 274.461,88 425.538,12 12

18 12/2015 20.000,00 2.051,37 17.948,63 256.513,25 443.486,75 11

19 01/2016 20.000,00 1.917,22 18.082,78 238.430,47 461.569,53 10

20 02/2016 20.000,00 1.782,06 18.217,94 220.212,53 479.787,47 9

21 03/2016 20.000,00 1.645,90 18.354,10 201.858,43 498.141,57 8

22 04/2016 20.000,00 1.508,72 18.491,28 183.367,14 516.632,86 7

23 05/2016 20.000,00 1.370,51 18.629,49 164.737,66 535.262,34 6

24 06/2016 20.000,00 1.231,27 18.768,73 145.968,93 554.031,07 5

25 07/2016 20.000,00 1.090,99 18.909,01 127.059,92 572.940,08 4

26 08/2016 20.000,00 949,66 19.050,34 108.009,58 591.990,42 3

27 09/2016 20.000,00 807,28 19.192,72 88.816,86 611.183,14 2

28 10/2016 20.000,00 663,83 19.336,17 69.480,69 630.519,31 1

29 11/2016 20.000,00 519,31 19.480,69 50.000,00 650.000,00 0

riscatto 12/2016 50.000,00 - 50.000,00 0,00- 700.000,00

- - - - -

Riepilogo esborsi:

maxicanone e spese 140.000,00

canoni periodici 580.000,00 70.000,00 510.000,00

Totale escluso riscatto 720.000,00 70.000,00 510.000,00

riscatto 50.000,00 50.000,00

Totale con riscatto 770.000,00 70.000,00 560.000,00

PIANO DI AMMORTAMENTO FINANZIARIO

26

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Tavola 3 – Valori risultanti dalla contabilizzazione (virtuale) con il metodo finanziario

Contabilizzazione con metodo finanziario

C.ec C17 Att.BII Sp D o E Pass. D

Esercizio

Interessi da

piano di

ammortame

nto

finanziario

indicizzazione

imputata in

conto ec.

nell'es.

Interessi

complessivi di

competenza

Costo

storico (X1)

Quota

amm.to (X2)

F.do amm.to

(X3)

Valore netto

(X6)

Ratei/risconti

interessi rate

a cavallo

Valore attuale

rate non

scadute a fine

esercizio

2014 23.322,34 0,00 23.322,34 700.000,00 70.000,00 70.000,00 630.000,00 0,00 463.322,34

2015 33.190,91 0,00 33.190,91 700.000,00 140.000,00 210.000,00 490.000,00 0,00 256.513,25

2016 13.486,75 0,00 13.486,75 700.000,00 140.000,00 350.000,00 350.000,00 0,00 0,00

2017 0,00 0,00 0,00 700.000,00 140.000,00 490.000,00 210.000,00 0,00 0,00

2018 0,00 0,00 0,00 700.000,00 140.000,00 630.000,00 70.000,00 0,00 0,00

2019 0,00 0,00 0,00 700.000,00 70.000,00 700.000,00 0,00 0,00 0,00

2021 0,00 0,00 0,00 700.000,00 0,00 700.000,00 0,00 0,00 0,00

2022 0,00 0,00 0,00 700.000,00 0,00 700.000,00 0,00 0,00 0,00

2023 0,00 0,00 0,00 700.000,00 0,00 700.000,00 0,00 0,00 0,00

70.000,00€ -€ 70.000,00€ 700.000,00€

Il prospetto XBRL/OIC degli effetti sul patrimonio netto

Con riferimento ai dati di cui all’esempio retro esposto, il primo dei due prospetti dedicati all’esposizione in

nota integrativa (quello degli effetti sul patrimonio netto) va compilato, con riferimento all’esercizio in

chiusura al 31/12/2015 (il secondo dell’esempio in analisi), come indicato in Tavola 4. Come si può notare,

il prospetto ha il compito di ricostruire ed evidenziare gli effetti che si sarebbero prodotti sul patrimonio

netto se, in luogo del formalistico metodo patrimoniale purtroppo ancora imposto dal legislatore nazionale

(canoni a conto economico e iscrizione fra le immobilizzazioni solo del prezzo di riscatto), fosse stato

adottato il metodo finanziario (vale a dire iscrizione del valore del bene fra le immobilizzazioni, da

ammortizzare, con contropartita il debito verso la società di leasing da ridurre con il pagamento dei canoni,

imputando gli interessi passivi a conto economico, come avviene per i mutui)4.

Tavola 4 - prospetto Xbrl degli effetto sul patrimonio netto (T0033 o T0138)

Importo

Attività

a) Contratti in corso

a.1) Beni in leasing finanziario alla fine dell'esercizio precedente

a.1) Beni in leasing finanziario alla fine dell'esercizio precedente 630.000

relativi fondi ammortamento 70.000

a.2) Beni acquistati in leasing finanziario nel corso dell'esercizio 0

a.3) Beni in leasing finanziario riscattati nel corso dell'esercizio 0

a.4) Quote di ammortamento di competenza dell'esercizio -140.000

4 Mal si comprendono le ragioni per cui il legislatore del D.Lgs 139/2015 abbia ancora rinviato (in attesa della definizione del quadro

regolatorio internazionale, sembrerebbe) l’aggiornamento della modalità di rappresentazione in bilancio. Se si escludono isolate

posizioni dissonanti (fra le quali quella di Assilea), praticamente unanime, infatti, era stata l’opinione della dottrina e del mondo

accademico (CNDEC, OIC, ADC, Assonime, ecc), espressa in occasione della consultazione pubblica promossa dal MEF, in merito

all’opportunità di adottare il metodo finanziario anche al fine di attuare il principio della prevalenza della sostanza sulla forma.

27

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a.5) Rettifiche/riprese di valore su beni in leasing finanziario 0

a.6) Beni in leasing finanziario al termine dell'esercizio

a.6) Beni in leasing finanziario al termine dell'esercizio 490.000

relativi fondi ammortamento 210.000

b) Beni riscattati

b.1) Maggiore/minor valore complessivo dei beni riscattati, determinato secondo

la metodologia finanziaria, rispetto al loro valore netto contabile alla fine

dell'esercizio

0

Totale (a.6+b.1) 490.000

Passività

c) Debiti impliciti

c.1) Debiti impliciti per operazioni di leasing finanziario alla fine dell'esercizio precedente

c.1) Debiti impliciti per operazioni di leasing finanziario alla fine dell'esercizio

precedente

578.535

di cui scadenti nell'esercizio successivo 322.022

di cui scadenti oltre l'esercizio successivo entro 5 anni 256.513

di cui scadenti oltre i 5 anni 0

c.2) Debiti impliciti sorti nell'esercizio 0

c.3) Rimborso delle quote capitale e riscatti nel corso dell'esercizio -254.022

c.4) Debiti impliciti per operazioni di leasing finanziario al termine

dell'esercizio

c.4) Debiti impliciti per operazioni di leasing finanziario al termine

dell'esercizio

324.513

di cui scadenti nell'esercizio successivo 324.513

di cui scadenti oltre l'esercizio successivo entro 5 anni

di cui scadenti oltre i 5 anni 0

d) Effetto complessivo lordo alla fine dell'esercizio (a.6+b.1-c.4) 165.487

e) Effetto fiscale 52.529

f) Effetto sul patrimonio netto alla fine dell'esercizio (d-e) 112.958

Il contenuto esplicativo ripreso dall’XBRL adotta quello dell’OIC che, nel principio n. 12, rivisitato nel

2014, ripropone “tal quale” quello dell’OIC 1, salva l’introduzione di una significativa nota (la numero 14) a

piè di pagina della voce “debiti impliciti”.

Risconto maxicanone Nel prospetto in analisi non compare la voce Ratei e Risconti. La citata nota 14 precisa come “Nel presente

prospetto esemplificativo, i debiti impliciti sono considerati al netto dell’eventuale canone corrisposto

anticipatamente (cosiddetto maxicanone), riscontato secondo il metodo patrimoniale”. La precisazione in

questione testimonia l’incompletezza (o, se vogliamo, l’approssimazione esemplificativa) dell’originario

OIC 1 che, a nostro giudizio, viene pur tuttavia risolta in modo troppo “sbrigativo” nel nuovo OIC 12. Fra i

“debiti impliciti”, infatti, viene precisato di collocare una posta che, come evidenzia lo stesso OIC al § 25 del

n. 18, è tutt’altro che eventuale: il risconto attivo sul canone anticipato o maxicanone, per l’appunto. Al

riguardo va osservato che:

(i) se la logica doveva essere quella di non accontentarsi dei “dati minimi” previsti dal n. 22 dell’art.

24275 ma di far trasparire (quantomeno se d’importo apprezzabile dice l’OIC) i diversi effetti che si

sarebbero manifestati sul conto economico e sul patrimonio netto (cioè negli schemi di bilancio) con

5 Valore attuale delle rate non scadute; interessi impliciti di competenza; valore netto al quale il bene sarebbe stato iscritto come

immobilizzazione specificando altresì ammortamenti, rettifiche e riprese di valore.

256.513 (v.a. debito residuo) +

68.000 (storno risconto attivo

maxicanone) = € 324.513

463.322 (v.a. debito residuo a.p)

+ 115.213 (storno risconto attivo

maxicanone) = € 578.535

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la contabilizzazione finanziaria, allora tale posta (anche per motivi di chiarezza nella lettura) avrebbe

dovuto essere rappresentata come una minor posta dell’attivo;

(ii) considerato che è stata, invece, imboccata una strada diversa, e cioè quella di agire sui debiti

impliciti, non resta allora che dedurre come, per motivi di quadratura, il valore dei citati debiti

vadano “lordizzati” e non “nettizzati” dai risconti in questione.

Imprecisioni a parte, captato il pur chiaro e opportuno messaggio lanciato dalla nota, considerato altresì che

il prospetto imposto dalla tassonomia non è modificabile6, non resta quindi che concludere come di seguito:

• in c1 (debiti impliciti alla fine dell’esercizio precedente) va sommato il saldo dei risconti attivi dell’anno

precedente;

• in c4 (debiti impliciti a fine dell’esercizio) va sommato quello dei risconti di fine esercizio;

• in c3 (rimborso della quota capitale) va collocata la differenza (assorbimento) fra risconto finale ed

iniziale.

Acclarato tutto ciò, rimane da decidere come e se collocare tali risconti in ragione della “scadenza” (vedi i

“di cui” della voce c1 e c4). A parere di chi scrive si può arrivare alla conclusione che è possibile non

suddividere nulla a seconda dell’esigibilità, limitandosi a collocare l’intero risconto nel “di cui” relativo

all’importo “scadente nell’esercizio successivo”, salvo, se l’importo è significativo7, valutare eventualmente

l’opportunità di evidenziare tale situazione (vedi Tavola 5) nella parte a commento testuale (foglio T0035 o,

per la forma abbreviata, T0140). Il risconto attivo del maxicanone, infatti, rappresenta, dal punto di vista

finanziario, un onere già sostenuto. Non si tratta, quindi, di un debito in senso finanziario e, pertanto, come

abbiamo già osservato, la citata nota 14 mal si pone, dal punto di vista della chiarezza, nella scomposizione

degli effetti sul patrimonio netto.

Tavola 5 - eventuale specifica sui “debiti impliciti” da indicare nella tabella testuale (T0035 o T0140)

Come da indicazioni O.I.C. n. 12/2015:

- nella voce c.1 (debiti impliciti alla fine dell'esercizio precedente) sono inclusi complessivi € 115.213

relativi ai Risconti/Ratei rilevati con il metodo patrimoniale (per € 115.213) al netto dei Risconti/Ratei che

sarebbero stati rilevati con il metodo finanziario (per € 0). Senza tali inclusioni, l'importo dei debiti

impliciti (quota capitale) effettivi verso la società di leasing è di € 463.322;

- nella voce c.4 (debiti impliciti al termine dell'esercizio) sono inclusi complessivi € 68.000 relativi ai

Risconti/Ratei rilevati con il metodo patrimoniale (per € 68.000) al netto dei Risconti/Ratei che sarebbero

stati rilevati con il metodo finanziario, per € 0. Senza tali inclusioni, l'importo dei debiti impliciti (quota

capitale) effettivi verso la società di leasing è di € 256.513.

Altri Ratei e Risconti E’ appena il caso di precisare che, considerata l’impossibilità di “personalizzare” gli schemi delle tabelle

XBRL, nei già citati “debiti impliciti” vanno altresì collocati (facendo attenzione agli eventuali diversi effetti

di segno algebrico) altri ratei e risconti che sarebbero derivati dalla diversa contabilizzazione con il metodo

finanziario. Si pensi, ad esempio, al risconto sugli interessi impliciti di un canone anticipato a cavallo

d’esercizio.

Attività per fiscalità temporanea anticipata Il caso non è improbabile e gli effetti sul patrimonio netto risultano innegabili (si pensi, ad esempio, ai

leasing stipulati dal 29/4/2012 con durata contrattuale inferiore a quella fiscale). Anche da questo versante il

prospetto non propone una voce specifica e pertanto non resta che collocare direttamente nella voce “effetto

fiscale” (vedi oltre) gli eventuali differenziali.

6 Al massimo, come abbiamo già evidenziato, lo si lascia in bianco e si importano (previa conversione in HTML) altre tabelle nella

parte testuale. 7 Anche in merito all’obbligo di indicare nella nota integrativa (ex 2427 n. 7) la composizione della voci “ratei e risconti”, secondo la

durata, va osservato che la stessa, come da OIC 18 (§ 26), è richiesta solo quando il loro ammontare è apprezzabile (fermo restando

l’esonero per i bilanci abbreviati).

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Effetti sul patrimonio netto di tipo “definitivo” Un caso che meriterebbe maggiori spiegazioni riguarda quelle situazioni nelle quali le differenze fra i due

metodi di contabilizzazione (patrimoniale e finanziario) non sono destinate ad assorbirsi con il passaggio del

tempo. Su tutti, il caso più rilevante, è sicuramente quello dei fabbricati strumentali in merito allo scorporo

del valore del terreno. Oltre a differenze di ordine temporaneo (legate al diverso lasso temporale in cui il

costo complessivo deducibile concorre a formare il reddito), in tal caso vi sono, infatti, differenze destinate

ad incidere in modo definitivo sul patrimonio netto. Si tratta della quota terreno imputata a conto economico

con i canoni in B88, al netto della quota terreno, non ammortizzata, sul prezzo riscatto.

Il prospetto XBRL/OIC degli effetti sul risultato d’esercizio

Il secondo prospetto XBRL dedicato ai leasing (vedi Tavola 6) ha il compito (in trait d’union con il primo) di

spiegare gli effetti sul conto economico che si sarebbero verificati con la contabilizzazione finanziaria.

Anche in questo caso lo schema è quello ripreso dall’OIC che nel n. 12 (aggiornato 2015) aggiunge le

seguenti note:

• nota n. 15, in corrispondenza della voce a.1) “Storno di canoni su operazioni di leasing finanziario” per

la quale viene precisato come si tratti di canoni “inclusivi delle quote di competenza dell’ammortamento

del maxianone”;

• nota n. 16 in corrispondenza della voce a.3) “rilevazione di quote di ammortamento” per la quale viene

precisato come si tratti di quote “inclusive dell’ulteriore quota per rettificare l’ammortamento rilevato

in bilancio sul valore di riscatto del bene e calcolato, secondo la metodologia finanziaria, sul suo costo

storico”.

Tavola 6 – prospetto dell’effetto sul risultato d’esercizio (T0034 o T0139)

Importo

a.1) Storno di canoni su operazioni di leasing finanziario 287.213

a.2) Rilevazione degli oneri finanziari su operazioni di leasing finanziario -33.191

a.3) Rilevazione di quote di ammortamento su contratti in essere -140.000

a.4) Rettifiche/riprese di valore su beni in leasing finanziario 0

a) Effetto sul risultato prima delle imposte (minori/maggiori costi) 114.022

b) Rilevazione dell'effetto fiscale 36.008

c) Effetto netto sul risultato d'esercizio delle rilevazioni delle operazioni di leasing con il

metodo finanziario rispetto al metodo patrimoniale adottato (a-b)

78.014

Rielaborando le citate precisazioni, in merito alla nota n. 15 si può concludere che nella voce a.1) va

semplicemente “stornato” il totale costo di competenza rilevato il B8 e cioè sia la parte riferita ai canoni veri

e propri che al maxicanone “spalmato”. La nota 16, inoltre, conferma sostanzialmente che nella voce a.3)

vanno indicate sia le quote di ammortamento relative ai beni sui contratti in essere (calcolate con il metodo

finanziario) sia il “differenziale” rispetto a quelle calcolate con il metodo patrimoniale perché riguardanti

beni già riscattati (è imprecisa, quindi, la descrizione “… su contratti in essere” riportata sulla tabella

XBRL).

Rettifiche/riprese di valore su beni in leasing finanziario

L’OIC non fornisce spiegazioni con riferimento a queste voci né per il prospetto 1 (voce a.5) né per il

prospetto 2 (voce a.4). Giova tuttavia segnalare che il tool di generazione dell’istanza XBRL trasporta

automaticamente quanto indicato nel 1° prospetto nell’omonima voce del 2°. Considerata la collocazione, nel

8 Su tale quota, peraltro, sarebbe altresì ravvisabile un ulteriore effetto di fiscalità anticipata laddove – per equiparazione con

l’acquisto in proprietà - si ritengano recuperabili le riprese fiscali in sede di cessione del fabbricato.

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1° prospetto, prima dei valori di fine esercizio non resta che concludere che si tratta delle svalutazioni (o

delle eventuali successive riprese di valore) che sarebbero state fatte adottando il metodo finanziario.

Effetto fiscale Pochissime sono le indicazioni riportate nell’OIC anche con riferimento all’effetto fiscale in merito al quale

il documento si limita a precisare che fra gli ulteriori effetti indiretti di cui è necessario tener conto per

determinare l’effetto netto complessivo vi è, ad esempio, “quello sulle imposte sul reddito anticipate e

differite”.

Il prospetto O.I.C. richiede l’indicazione dell’effetto fiscale sul risultato d’esercizio (voce b) della tabella

Xbrl) e quello (indubbiamente complessivo) sullo stato patrimoniale (voce e) della tabella Xbrl) che si

otterrebbero applicando il metodo finanziario. Nessuna indicazione viene fornita in merito alla modalità di

calcolo. Un approccio, a nostro giudizio troppo semplicistico, è quello di calcolare l’effetto fiscale sul conto

economico e quello sul patrimonio netto rispettivamente applicando le aliquote Ires ed Irap alla voce a) del

secondo prospetto XBRL e alla d) per primo prospetto XBRL. Se, evitando di calcolare l’Irap sugli oneri

finanziari9, si può arrivare ad un risultato teoricamente corretto per la voce a) altrettanto non può succedere,

negli esercizi successivi al primo, per la d) dell’effetto patrimoniale.

Vediamo di spiegarci più chiaramente, rinviando anche all’esemplificazione di Tavola 7.

Effetto fiscale sul conto economico dell’esercizio (voce b) Con riferimento alla “rilevazione dell’effetto fiscale” sul conto economico, va osservato che tale grandezza

sembra identificabile con il “delta” fra risparmio fiscale (Ires ed Irap) originato nell’esercizio dalla

contabilizzazione secondo il metodo patrimoniale ed il risparmio che verrebbe virtualmente originato dal

metodo finanziario. Tale “delta”, sommato all’effetto sul risultato prima delle imposte, determina il diverso

importo che avrebbe avuto il risultato d’esercizio nel caso di contabilizzazione con il metodo finanziario10

.

Effetto fiscale sul patrimonio netto (voce e) Una volta compreso quale sia l’effetto fiscale sul conto economico, appare più facile definire quello che

rappresenta l’effetto fiscale sullo stato patrimoniale, e cioè la sommatoria algebrica degli effetti fiscali che di

anno in anno si manifestano a conto economico. Giova osservare che tali effetti sono normalmente, a parità

di condizioni, originati da:

• maggior risparmio Ires/Ire ed Irap negli anni di durata del leasing (normalmente, con il metodo

patrimoniale, si “spesa”, infatti, più in fretta che con l’ammortamento);

• minore risparmio (o recupero del risparmio accumulato negli anni precedenti) nell’anno del riscatto e nei

successivi.

Va osservato (vedi Tavola 7) che tali effetti sono destinati ad assorbirsi algebricamente azzerandosi

nell’anno in cui termina l’ammortamento del prezzo di riscatto. Ciò deriva dal fatto che tali differenze hanno

natura solamente temporanea. Tale situazione, però, non si verifica (e pertanto le differenze diventano

parzialmente definitive) nel caso in cui, nel periodo che va dalla stipula del contratto a quella di fine

ammortamento del riscatto, interviene:

• una modifica del trattamento/deducibilità fiscale dei costi del bene (si pensi, ad esempio, alla riduzione

dal 40% al 20% dei costi degli autoveicoli intervenuta dal 2013);

• un cambio di aliquota fiscale nel corso del suddetto periodo (si pensi alla riduzione dal 4,25 al 3,9%

dell’aliquota Irap intervenuta dal 2008 o alla riduzione dal 27,5% al 24% dell’Ires prevista dal 2017)11

.

9 Solo, però, nella teorica ipotesi (che non può ritenersi corretta) che, anche per scomporre le rate fra quota capitale e quota interesse,

venga utilizzato il metodo forfettario Irap (D.M. 24/4/1998) anziché il piano di ammortamento finanziario. 10 Tali valutazioni non possono, ovviamente, prescindere dal considerare i limiti di deducibilità fiscale previsti per alcuni beni

(es.: automobile) complicando, ovviamente, e non di poco, i conteggi. Inoltre, ulteriori complicazioni si aggiungono laddove venisse

considerata un’aliquota di ammortamento civilistico diversa da quella fiscale. 11 Per completezza andrebbe altresì osservato che ulteriori differenze (spesso scarsamente rilevanti) non risulterebbero assorbite nel

caso di beni a deducibilità limitata ai sensi dell’art. 164 co.1/b del TUIR (es. autovetture il cui costo è rilevante nel limite di €

18.075,99), laddove, per il prezzo di riscatto (inferiore alla citata soglia), non venga applicata, oltre alla misura di deducibilità (20%

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Tavola 7 – calcolo effetto fiscale

Costo deduc.con

metodo patrim.

Costo deduc.con

metodo finanz.differenza aliq. Ires Effetto Ires

Costo deduc.con

metodo patrim.

Costo deduc.con

metodo finanz.differenza aliq. Irap

Effetto

Irap

2014 144.787 93.322 51.465 27,50% 14.153 130.710 70.000 60.710 3,90% 2.368 16.520 16.520

2015 287.213 173.191 114.022 27,50% 31.356 259.290 140.000 119.290 3,90% 4.652 36.008 52.529

2016 293.000 153.487 139.513 27,50% 38.366 265.000 140.000 125.000 3,90% 4.875 43.241 95.770

2017 10.000 140.000 -130.000 27,50% -35.750 10.000 140.000 -130.000 3,90% -5.070 -40.820 54.950

2018 10.000 140.000 -130.000 27,50% -35.750 10.000 140.000 -130.000 3,90% -5.070 -40.820 14.130

2019 10.000 70.000 -60.000 27,50% -16.500 10.000 70.000 -60.000 3,90% -2.340 -18.840 -4.710

2020 10.000 0 10.000 27,50% 2.750 10.000 0 10.000 3,90% 390 3.140 -1.570

2021 5.000 0 5.000 27,50% 1.375 5.000 0 5.000 3,90% 195 1.570 0

2022 0 0 0 27,50% 0 0 0 0 3,90% 0 0 0

770.000€ 770.000€ 0€ 0€ 700.000€ 700.000€ -€ -€ 0€

saldo progressivo

esercizio

A) calcolo effetto Ires B) calcolo effetto Irap

effetto totale

annuo (A+B)

Presenza di più contratti

Come precisato nelle note di accompagnamento alla tassonomia in analisi, diffuse il 1 marzo 2016, le tabelle

sulle operazioni di locazione finanziare sono state pensate, in conformità a quanto previsto dai principi

contabili nazionale, per il complessivo insieme dei leasing finanziari, ed eventuali informazioni sui singoli

beni o categorie di beni dovranno essere rese, laddove ritenute significative, attraverso i campi testuali.

nell’esempio), anche quella derivante dal rapporto fra il limite di costo fiscalmente rilevante e quello sostenuto dal concedente

(società di leasing).

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La informiamo, ai sensi dell’art. 13 del Decreto Legislativo n.196 del 30 giugno 2003, che i dati personali che la riguardano potranno formare oggetto ditrattamento, nel rispetto del Decreto Legislativo citato e degli obblighi di riservatezza cui è ispirata l’attività della nostra associazione.

Venerdì 30 settembre 2016 | Dalle ore 15.00 alle ore 17.00

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CONFIMI ROMAGNA NEWSN. 23 DEL 19/09/2016 SINDACALE E PREVIDENZIALE

OGGETTO: CCNL CONFIMI IMPRESA MECCANICA – TESTO DELL’ACCORDO DI

RINNOVO DEL 22 LUGLIO 2016 E CIRCOLARE ESPLICATIVA

Di seguito riportiamo il testo dell’Ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL CONFIMI IMPRESA

MECCANICA del 22 luglio 2016 e la corrispondente circolare esplicativa (già trasmessa il 3 agosto

scorso ai datori di lavoro interessati).

L’incontro di approfondimento del nuovo contratto - ci preme evidenziarlo - verrà organizzato nel

mese corrente, non appena diventerà operativo il costituendo sito internet appositamente dedicato

alla Piccola e Media Impresa manifatturiera metalmeccanica, tramite il quale, tra l’altro, si potrà

presentare la richiesta di utilizzo del «contratto “Socrate” per l’occupazione» alla Commissione di

validazione costituita da Confimi Impresa Meccanica, FIM e UILM nazionali.

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CONFIMI ROMAGNA NEWSN. 23 DEL 19/09/2016 SINDACALE E PREVIDENZIALE

OGGETTO: ASSISTENZA AI DISABILI E PERMESSI (RETRIBUITI) DI CUI ALLA LEGGE N. 104/92 - FRUIBILITÀ ANCHE DURANTE UN PERIODO DI FERIE PROGRAMMATE

L’art. 33, comma 3 della legge n. 104/92 (*)

riconosce ai lavoratori dipendenti il diritto di fruire di

tre giorni di permesso mensile retribuito per assistere una persona in situazione di handicap grave

(API INDUSTRIA NOTIZIE n. 5/2011, n. 14/2010, n. 30/2009, n. 19 e n. 17 del 2007); circa la

possibilità di usarli durante un periodo di ferie già programmate, anche collettive, si evidenzia

quanto segue.

I permessi hanno il fine di tutelare i diritti fondamentali del soggetto diversamente abile,

garantendogli un’adeguata assistenza morale e materiale.

Le ferie perseguono invece la finalità di consentire il recupero delle energie psico-fisiche impiegate

nello svolgimento dell’attività lavorativa, oltre a rispondere a esigenze di carattere ricreativo,

personali e famigliari (API INDUSTRIA NOTIZIE n. 17/2010). Ai sensi dell’art. 2109 del Codice

civile, il datore di lavoro può stabilire il periodo di godimento delle ferie annuali nel rispetto della

durata fissata dalla legge e dalla contrattazione collettiva. In particolare, in ragione delle esigenze

produttive, potrà prevedere sia una programmazione della fruizione delle ferie dei lavoratori, sia la

chiusura dello stabilimento durante un predeterminato periodo.

Tenuto conto delle diverse finalità cui sono preordinati permessi e ferie, con risposta a interpello n.

20 del 20 maggio 2016, il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha precisato che:

- qualora la necessità di assistere il disabile si verifichi durante un periodo di ferie programmate,

anche collettive, la fruizione del relativo permesso sospende il godimento delle ferie;

- le improcrastinabili esigenze di assistenza e di tutela del disabile prevalgono su quelle aziendali:

il datore di lavoro, pertanto, non può negare al lavoratore la fruizione dei permessi di cui all’art.

33 della legge n. 104/1992 durante il periodo di ferie già programmate, ferma restando la

possibilità di verificare l’effettiva indifferibilità dell’assistenza; - (in coerenza a quanto già indicato nell’interpello n. 31/2010) è comunque possibile, da parte del

datore di lavoro, richiedere una programmazione dei permessi, verosimilmente a cadenza

settimanale o mensile, laddove il lavoratore che assiste il disabile sia in grado di individuare

preventivamente le giornate di assenza, purché tale programmazione non comprometta il diritto

del disabile a una effettiva assistenza e segua criteri quanto più possibile condivisi con i

lavoratori o con le loro rappresentanze.

(*) Art. 33, comma 3 della legge n. 104/92 A condizione che la persona handicappata non sia ricoverata a tempo pieno, il lavoratore dipendente, pubblico o

privato, che assiste persona con handicap in situazione di gravità, coniuge, parente o affine entro il secondo grado,

ovvero entro il terzo grado qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano

compiuto i sessantacinque anni di età oppure siano anche essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o

mancanti, ha diritto a fruire di tre giorni di permesso mensile retribuito coperto da contribuzione figurativa, anche in

maniera continuativa. Il predetto diritto non può essere riconosciuto a più di un lavoratore dipendente per l’assistenza

alla stessa persona con handicap in situazione di gravità. Per l’assistenza allo stesso figlio con handicap in situazione di

gravità, il diritto è riconosciuto ad entrambi i genitori, anche adottivi, che possono fruirne alternativamente. Il

dipendente ha diritto di prestare assistenza nei confronti di più persone in situazione di handicap grave, a condizione che

si tratti del coniuge o di un parente o affine entro il primo grado o entro il secondo grado qualora i genitori o il coniuge

della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 65 anni di età oppure siano anch’essi affetti da

patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.

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CONFIMI ROMAGNA NEWSN. 23 DEL 19/09/2016 SINDACALE E PREVIDENZIALE

OGGETTO: DATORI DI LAVORO ESCLUSI DALLA CIGO/CIGS

DISCIPLINA DEL “FONDO DI INTEGRAZIONE SALARIALE”

Il decreto 3.02.16 n. 94343 (riportato su CONFIMI ROMAGNA NEWS n. 11/2016) ha disciplinato

il “Fondo di integrazione salariale” (Fis) - finalizzato ad assicurare, dall’1 gennaio 2016, una tutela

(in costanza di rapporto) nei casi di riduzione o sospensione dell’attività ai lavoratori dei settori non

rientranti nella normativa in materia di integrazione salariale (Cassa integrazione guadagni ordinaria

e straordinaria - Cigo (*)

e Cigs (**)

), per i quali non sia stato costituito un fondo di solidarietà

bilaterale di settore ex artt. 26 o 27 del d.lgs. n. 148/2015 (CONFIMI ROMAGNA NEWS n. 12, n.

6 e n. 3 del 2016; CONFIMI RAVENNA NEWS n. 19/2015) - di cui, con l’acclusa circolare,

l’INPS ha illustrato la disciplina.

***

(*) Art. 10 del d.lgs. n. 148/2015

1. La disciplina delle integrazioni salariali ordinarie e i relativi obblighi contributivi si applicano a:

a) imprese industriali manifatturiere, di trasporti, estrattive, di installazione di impianti, produzione e distribuzione dell’energia, acqua e gas; b) cooperative di produzione e lavoro che svolgano attività lavorative similari a quella degli operai delle imprese industriali, ad eccezione delle

cooperative elencate dal Decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1970, n. 602;

c) imprese dell’industria boschiva, forestale e del tabacco; d) cooperative agricole, zootecniche e loro consorzi che esercitano attività di trasformazione, manipolazione e commercializzazione di prodotti

agricoli propri per i soli dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato;

e) imprese addette al noleggio e alla distribuzione dei film e di sviluppo e stampa di pellicola cinematografica; f) imprese industriali per la frangitura delle olive per conto terzi;

g) imprese produttrici di calcestruzzo preconfezionato;

h) imprese addette agli impianti elettrici e telefonici; i) imprese addette all’armamento ferroviario;

l) imprese industriali degli enti pubblici, salvo il caso in cui il capitale sia interamente di proprietà pubblica;

m) imprese industriali e artigiane dell’edilizia e affini; n) imprese industriali esercenti l’attività’ di escavazione e/o lavorazione di materiale lapideo;

o) imprese artigiane che svolgono attività di escavazione e di lavorazione di materiali lapidei, con esclusione di quelle che svolgono tale attività

di lavorazione in laboratori con strutture e organizzazione distinte dalla attività di escavazione.

(**) Art. 20 del d.lgs. n. 148/2015

1. La disciplina in materia di intervento straordinario di integrazione salariale e i relativi obblighi contributivi trovano applicazione in relazione

alle seguenti imprese, che nel semestre precedente la data di presentazione della domanda, abbiano occupato mediamente più di quindici dipendenti,

inclusi gli apprendisti e i dirigenti: a) imprese industriali, comprese quelle edili e affini;

b) imprese artigiane che procedono alla sospensione dei lavoratori in conseguenza di sospensioni o riduzioni dell’attività dell’impresa che

esercita l’influsso gestionale prevalente; c) imprese appaltatrici di servizi di mensa o ristorazione, che subiscano una riduzione di attività in dipendenza di situazioni di difficoltà

dell’azienda appaltante, che abbiano comportato per quest’ultima il ricorso al trattamento ordinario o straordinario di integrazione salariale;

d) imprese appaltatrici di servizi di pulizia, anche se costituite in forma di cooperativa, che subiscano una riduzione di attività in conseguenza della riduzione delle attività dell’azienda appaltante, che abbia comportato per quest’ultima il ricorso al trattamento straordinario di integrazione

salariale; e) imprese dei settori ausiliari del servizio ferroviario, ovvero del comparto della produzione e della manutenzione del materiale rotabile;

f) imprese cooperative di trasformazione di prodotti agricoli e loro consorzi;

g) imprese di vigilanza. 2. La disciplina in materia di intervento straordinario di integrazione salariale e i relativi obblighi contributivi trovano altresì applicazione in

relazione alle seguenti imprese, che nel semestre precedente la data di presentazione della domanda, abbiano occupato mediamente più di cinquanta

dipendenti, inclusi gli apprendisti e i dirigenti: a) imprese esercenti attività commerciali, comprese quelle della logistica;

b) agenzie di viaggio e turismo, compresi gli operatori turistici.

3. La medesima disciplina e i medesimi obblighi contributivi trovano applicazione, a prescindere dal numero dei dipendenti, in relazione alle categorie seguenti:

a) imprese del trasporto aereo e di gestione aeroportuale e società da queste derivate, nonché imprese del sistema aereoportuale;

b) partiti e movimenti politici e loro rispettive articolazioni e sezioni territoriali, nei limiti di spesa di 8,5 milioni di euro per l’anno 2015 e di 11,25 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2016, a condizione che risultino iscritti nel registro di cui all’articolo 4, comma 2, del decreto-legge

28 dicembre 2013, n. 149, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 13.

4. Nel caso di richieste presentate prima che siano trascorsi sei mesi dal trasferimento di azienda, il requisito relativo alla classe dimensionale deve sussistere, per l’impresa subentrante, nel periodo decorrente dalla data del predetto trasferimento.

5. Si ha influsso gestionale prevalente ai fini di cui al comma 1, lettera b), quando in relazione ai contratti aventi ad oggetto l’esecuzione di

opere o la prestazione di servizi o la produzione di beni o semilavorati costituenti oggetto dell’attività produttiva o commerciale dell’impresa committente, la somma dei corrispettivi risultanti dalle fatture emesse dall’impresa destinataria delle commesse nei confronti dell’impresa

committente, acquirente o somministrata abbia superato, nel biennio precedente, il cinquanta per cento del complessivo fatturato dell’impresa

destinataria delle commesse, secondo quanto emerge dall’elenco dei clienti e dei fornitori ai sensi dell’articolo 21, comma 1, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e successive modificazioni.

6. Resta fermo quanto disposto dagli articoli 35 e 37 della legge 5 agosto 1981, n. 416, e successive modificazioni e dall’articolo 7, comma 10-

ter, del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148, convertito con modificazioni dalla legge 19 luglio 1993, n. 236.

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Direzione Centrale Prestazioni a Sostegno del Reddito

Direzione Centrale Entrate

Direzione Centrale Sistem i I nform at ivi e Tecnologici

Direzione Centrale Bilanci e Servizi Fiscali

Direzione Centrale Posizione Assicurat iva

Direzione Centrale Organizzazione

Rom a, 0 9 / 0 9 / 2 0 1 6

Circolare n. 1 7 6

Ai Dir igent i cent rali e perifer ici

Ai Responsabili delle Agenzie

Ai Coordinator i generali, cent rali e

perifer ici dei Ram i professionali

Al Coordinatore generale Medico legale e

Dir igent i Medici

e, per conoscenza,

Al Presidente

Al Presidente e ai Com ponent i del Consiglio di

I ndir izzo e Vigilanza

Al Presidente e ai Com ponent i del Collegio dei

Sindaci

Al Magist rato della Corte dei Cont i delegato

all'esercizio del cont rollo

Ai President i dei Com itat i am m inist rator i

di fondi, gest ioni e casse

Al Presidente della Com m issione cent rale

per l'accertam ento e la r iscossione

dei cont r ibut i agricoli unificat i

Ai President i dei Com itat i regionali

Ai President i dei Com itat i provinciali

Allegat i n.3

OGGETTO: Fondo di integrazione salar ia le. Decreto interm inister ia le n. 9 4 3 4 3del 3 febbraio 2 0 1 6 di adeguam ento della disciplina del Fondo disolidarietà residuale alle disposizioni del Decreto legislat ivo n. 1 4 8del 1 4 set tem bre 2 0 1 5 . I st ruzioni contabili. Variazioni a l piano deicont i.

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SOMMARI O: Som m ario: con la presente circolare s’illust ra la disciplina del Fondo diintegrazione salar iale di cui al D.I . n 94343/ 2016 di adeguam ento del Fondodi solidarietà residuale alle disposizioni del D.lgs n. 148/ 2015. I l Fondo, adecorrere dal 1° gennaio 2016, assicura una tutela in costanza di rapporto dilavoro ai lavorator i di dator i di lavoro che occupano m ediam ente più dicinque dipendent i, appartenent i a set tor i, t ipologie e classi dim ensionali nonrient rant i nell’am bito di applicazione della cassa integrazioni guadagniordinaria e st raordinaria e che non hanno cost ituito Fondi di solidarietàbilaterali a norm a dell’art . 26 o fondi di solidarietà bilaterali alternat ivi anorm a dell’art . 27 del citato D.lgs n. 148/ 2015.1. Quadro norm at ivo 2. Am bito di applicazione 2.1 Datori di lavoro dest inatar i 2.2 Requisito dim ensionale del datore di lavoro 3 Dest inatar i del Fondo di integrazione salar iale 4 Nozione di unità produt t iva 5 Prestazioni 5.1 Assegno di solidarietà 5.2 Assegno ordinario 5.3 Misura delle prestazioni 5.4 Durata m assim a com plessiva della prestazione 5.5 Autorizzazioni, pagam ent i e r im borsi delle prestazioni 5.6 Cont r ibuzione correlata 6 Finanziam ento delle prestazioni 7 Adem pim ent i procedurali 7.1 Codifica Aziende 7.2 Cont r ibuto ordinario. Modalità di com pilazione del flusso Uniem ens 8 Am m inist razione del Fondo integrazione salar iale 9 Equilibr io finanziar io dei fondi10 Monitoraggio della spesa11 Ricorsi am m inist rat ivi12 I st ruzioni contabili

1 . Quadro norm at ivo. L’art icolo 3, c. 19 della legge n. 92/ 2012 prevedeva, a decorrere dal 1° gennaio 2014,l’at t ivazione di un Fondo di solidarietà residuale volto a tutelare, in costanza di rapporto dilavoro, il reddito dei lavorator i dipendent i dalle im prese – con più di quindici dipendent i –appartenent i ai set tor i, t ipologie e classi dim ensionali non r ient rant i nel cam po di applicazionedella norm at iva in m ateria d'integrazione salar iale, laddove non fossero stat i st ipulat i accordicollet t iv i volt i all’at t ivazione di fondi di solidarietà bilaterali o fondi di solidarietà bilateralialternat ivi di cui, r ispet t ivam ente, ai com m i 4 e 14 dell’art . 3 della citata legge. Pertanto, con il decreto interm inister iale n. 79141 del 7 febbraio 2014 è stato ist ituito, pressol’I NPS, il suddet to Fondo residuale. Le relat ive disposizioni am m inist rat ive sono state em anatedall’I st ituto con apposite circolar i e m essaggi, i cui est rem i sono di seguito r iportat i: circolaren. 100/ 2014, circolare n. 79/ 2015, m essaggio n. 6897/ 2014, m essaggio n. 8673/ 2014 e, dault im o, il m essaggio n. 7637/ 2015 in ordine all’operat ività dello stesso. Ciò prem esso, si evidenzia che il D.lgs n. 148/ 2015, recante disposizioni per il r iordino dellanorm at iva in m ateria di am m ort izzator i sociali in costanza di rapporto di lavoro, ent rato invigore il 24 set tem bre 2015, ha previsto, all’art . 28, c. 4, che la disciplina del Fondo residuale,ist ituito con D.I . n. 79141/ 2014, a decorrere dal 1° gennaio 2016, sia adeguata alledisposizioni del m edesim o Decreto legislat ivo. Conseguentem ente, a norm a dell’art . 29, il Fondo residuale a decorrere sem pre dal 1° gennaio

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2016 assum e la denom inazione di Fondo di integrazione salar iale e r isultano ad essoapplicabili, in aggiunta alle norm e disciplinant i il Fondo residuale, alt resì le previsioni di cuiall’art . 29 del D.lgs n. 148/ 2015. Si sot tolinea, a tal proposito, che ai sensi dell’art . 46, c. 2, sem pre a decorrere dal 1° gennaio2016, sono abrogat i i com m i 20, 20 -bis e 21 dell’art . 3, della legge n. 92/ 2012 ed è abrogato,alt resì, il decreto ist itut ivo del Fondo di solidarietà residuale n. 79141/ 2014. Con Decreto n. 94343 del 3 febbraio 2016, pubblicato in G.U. n. 74 del 30/ 03/ 2016, ed ent ratoin vigore il 14/ 04/ 2016, il Fondo di solidarietà residuale è stato adeguato, a decorrere dal 1gennaio 2016, alle disposizioni del D.lgs 148/ 2015 e ha assunto la denom inazione di Fondo diintegrazione salar iale. Risulta evidente com e, nel nuovo im pianto norm at ivo, il Fondo di integrazione salar ialeprosegue, pertanto, la m edesim a funzione del Fondo residuale, del quale eredita la gest ione,cont inuando a rappresentare l’unico m odello di Fondo di solidarietà obbligator io per legge cheprescinde da un accordo cost itut ivo delle part i sociali rappresentat ive, r icom prendendo nelproprio cam po di applicazione tut t i i dator i di lavoro che non sono sogget t i alla disciplina dellacassa integrazioni guadagni ordinaria e st raordinaria e che appartengono a set tor i nell’am bitodei quali non sono stat i st ipulat i accordi volt i all’at t ivazione di un Fondo di solidarietà bilateraledi cui all’art . 26, ovvero a un Fondo di solidarietà bilaterale alternat ivo di cui all’art . 27 delD.lgs 148/ 2015. Con circ. n. 22/ 2016 e con m essaggio n. 1986/ 2016 sono state fornite le pr im e indicazioni inm erito all’operat ività del Fondo di integrazione salar iale in at tesa del com pletam ento dell’ iteram m inist rat ivo relat ivo all’adozione del Decreto interm inister iale di adeguam ento di cui alcitato art icolo 28, c. 4, nonché le m odalità di presentazione delle istanze di accesso alleprestazioni garant ite dal Fondo. Sono state fornite, alt resì, con m essaggi n. 306/ 2016 e n.548/ 2016, le pr im e indicazioni in m erito alle aliquote di finanziam ento delle prestazioniordinarie erogate dal Fondo di cui si t rat ta ed alcune precisazioni in r ifer im ento al com putodella m edia occupazionale. Con la presente circolare si illust ra la disciplina del Fondo di integrazione salar iale così com edelineata dalle disposizioni su r ichiam ate. 2 . Am bito di applicazione 2 .1 Datori di lavoro dest inatar i L’art . 26, c. 7, del D.lgs 148/ 2015 sancisce l’obbligator ietà dell’ist ituzione dei Fondi disolidarietà per tut t i i dator i di lavoro appartenent i a set tor i, t ipologie e classi dim ensionaliesclusi dall’am bito di applicazione della cassa integrazione guadagni sia ordinaria chest raordinaria e che occupano m ediam ente più di cinque dipendent i, innovando l’am bito diapplicazione della disciplina dei Fondi r ispet to al previgente sistem a norm at ivo, nel qualel’am bito di applicazione era r ifer ito a im prese con più di quindici dipendent i. Ai fini del raggiungim ento della suddet ta soglia dim ensionale vengono com putat i anche gliapprendist i, com e esplicitato più com piutam ente nel paragrafo successivo della presentecircolare. Le innovazioni di cui sopra, conseguentem ente, com portano un am pliam ento della platea deibeneficiar i delle tutele offerte dal Fondo di integrazione salar iale, che r icom prende nel propriocam po di applicazione tut t i i dator i di lavoro – anche non organizzat i in form a di im presa - cheoccupano m ediam ente più di cinque dipendent i, che non r ient rano nel cam po di applicazionedella cassa integrazione guadagni ordinaria e st raordinaria e che appartengono a set tor inell’am bito dei quali non sono stat i st ipulat i accordi volt i all’at t ivazione di un Fondo disolidarietà bilaterale di cui all’art . 26, ovvero a un Fondo di solidarietà bilaterale alternat ivo di

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cui all’art . 27 (art . 2, c. 1, D.I . n. 94343/ 2016) . Regim e intertem porale di applicazione del FI S Con le note prot . n. 203 del 14 gennaio 2016 e prot . n. 998 del 18 gennaio 2016 ilMinistero del lavoro e delle Polit iche Sociali ha precisato che possono accedere alleprestazioni del Fondo di I ntegrazione Salar iale (circ. I NPS n. 22/ 2016) a decorrere:

dal 1 gennaio 2016 le im prese che r isultavano già iscr it te al Fondo residuale perevent i di sospensione o r iduzione di at t iv ità lavorat iva intervenut i dal 1 gennaio 2016;dal 14 aprile 2016 (data di ent rata in vigore del decreto interm inister iale) i dator i dilavoro con più di quindici dipendent i non iscr it t i al Fondo residuale in quanto nonorganizzat i in form a di im presa (circ. n. 100/ 2014) per event i intervenut i dal 30 m arzo2016;dal 1 luglio 2016: i dator i di lavoro che occupano m ediam ente più di cinque e sino aquindici dipendent i per event i intervenut i dalla m edesim a data (art . 29 c. 11, D.lgs148/ 2015) .

I fondi già ist ituit i alla data di ent rata in vigore del D.lgs n. 148/ 2015, sulla base dellaprevigente norm at iva, per il perseguim ento delle finalità ora previste dall’art . 26, c. 1, delD.lgs 148/ 2015 (assicurare tutele a sostegno del reddito in costanza di rapporto di lavoro) , anorm a del successivo com m a 8 dell’art . 26 dovevano adeguarsi – m ediante accordo delleorganizzazioni sindacali e im prenditor iali com parat ivam ente più rappresentat ive a livellonazionale - alle disposizioni del citato art . 26, c. 7, ent ro il 31 dicem bre 2015. I n m ancanza ditale accordo, i dator i di lavoro del relat ivo set tore, che occupano m ediam ente più di cinquedipendent i, sarebbero confluit i, a decorrere dal 1° gennaio 2016, nel Fondo di integrazionesalar iale. I n condivisione con il Ministero del lavoro e delle Polit iche Sociali, con circ. n. 201/ 2015, èstato specificato che tale adeguam ento non è necessario per i Fondi che già individuano t ra idest inatar i della propria disciplina i dator i di lavoro che occupano m ediam ente più di cinquedipendent i, in conform ità alla nuova norm at iva. Ad oggi r isulta che tut t i i fondi bilaterali già cost ituit i ai sensi della legge n. 92/ 2012 si sianoadeguat i alle disposizioni dell’art . 26, c. 7 del D.lgs n. 148/ 2015. L’art . 2, c. 4, del D.I . n. 94343/ 2016, in applicazione dell’art . 28, c. 2, del D.lgs 148/ 2015,disciplina l’eventualità in cui gli accordi di cui all’art . 26 del D.lgs 148/ 2015, avvengano inrelazione a set tor i, t ipologie di dator i di lavoro e classi dim ensionali già coperte dal Fondo diintegrazione salar iale. I n tale eventualità, dalla data di decorrenza del nuovo fondo i dator i dilavoro del relat ivo set tore non sono più sogget t i alla disciplina del Fondo di integrazionesalar iale, m a i cont r ibut i già versat i o dovut i restano acquisit i al Fondo di integrazione salar iale.Sono naturalm ente fat te salve le gest ioni a st ralcio delle prestazioni già deliberate. I nolt re, il Com itato am m inist ratore del Fondo, sulla base delle st im e effet tuate dall'I NPS, puòproporre ai Minister i vigilant i il m antenim ento, in capo ai dator i di lavoro del relat ivo set tore,dell'obbligo di corr ispondere la quota di cont r ibuzione necessaria al finanziam ento delleprestazioni già deliberate, determ inata ai sensi dei com m i 4 e 5 dell'art icolo 35 del citato D.lgsn. 148/ 2015. A norm a dell’art . 28, c. 2, del D.lgs n. 148/ 2015, i fondi così cost ituit i devono prevedereun’aliquota di finanziam ento alm eno pari allo 0,45 per cento delle ret r ibuzioni im ponibili ai finiprevidenziali e garant ire l’assegno ordinario di cui all’art . 30 del m edesim o decreto. I nfine, ai sensi dell’art . 27, c. 4, del D.lgs n. 148/ 2015, a decorrere dal 1° gennaio 2016,

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sarebbero dovut i confluire nel Fondo di integrazione salar iale i dator i di lavoro che occupanom ediam ente più di cinque dipendent i appartenent i a fondi cost ituit i ai sensi dell’art . 3, c. 14,della legge 92/ 1012 che non hanno ot tem perato all’obbligo di adeguam ento di cui ai com m i 3e 5, let t . a) del m edesim o art . 27 in m ateria di prestazioni ed aliquota cont r ibut iva ent ro il 31dicem bre 2015. Tali ult im i com m i prevedono, con specifico r ifer im ento ai set tor idell’art igianato e della som m inist razione di lavoro, che i fondi devono assicurare alm eno unat ra le prestazioni di assegno ordinario o assegno di solidarietà di cui agli art t . 30 e 31 del D.lgs148/ 2015 e un’aliquota com plessiva di cont r ibuzione ordinaria di finanziam ento non infer ioreallo 0, 45 per cento della ret r ibuzione im ponibile previdenziale. I n caso di confluenza nel Fondodi integrazione salar iale, i dator i di lavoro r ient rant i nei citat i set tor i possono r ichiedere leprestazioni per gli event i di sospensione o r iduzione del lavoro verificat isi a decorrere dal 1°Luglio 2016. Con accordi del 25 novem bre 2015 e del 10 dicem bre 2015 i fondi di solidarietà bilaterali,r ispet t ivam ente, dei lavorator i in som m inist razione e dell’Art igianato si sono adeguat i alledisposizioni del D.lgs n. 148/ 2015. Ciò prem esso, non r ient rano, ad oggi, nel cam po di applicazione del Fondo: a) i set tor i nell’am bito dei quali sono già stat i ist ituit i Fondi di solidarietà per ilperseguim ento delle finalità di cui all’art . 26, c. 1, del D.lgs n. 148/ 2015. Nello specifico:

set tore del personale dipendente dalle im prese assicurat r ici e delle società diassistenza;set tore del personale dipendente di Poste I taliane spa e delle società del Gruppo Posteitaliane;set tore del personale delle Società del Gruppo Ferrovie dello Stato I taliane;set tore del personale dipendente da aziende del credito cooperat ivo;set tore del personale dipendente di aziende del set tore del credito;set tore dei servizi della r iscossione dei t r ibut i erar iali;set tore m arit t im o – SOLI MARE;set tore t rasporto pubblico;set tore dei Gruppi Orm eggiator i e Barcaioli dei Port i I taliani

b) i set tor i per i quali sono stat i cost ituit i i fondi di solidarietà bilaterali alternat ivi di cuiall’art . 27 del D.lgs citato:

set tore dell’art igianato;set tore della som m inist razione di lavoro;

c) le im prese r ient rant i nel cam po di applicazione della cassa integrazione guadagniordinaria o st raordinaria, com e individuate nella circ. n. 197/ 2015 e nelle circ. n. 24/ 2015 en. 30/ 2015 del Ministero del Lavoro e delle Polit iche Sociali.

Precisazioni am bito di applicazione Con specifico r ifer im ento alle carat ter ist iche (codice stat ist ico cont r ibut ivo, codice diautor izzazione e codice Ateco2007) delle aziende r ient rant i nella disciplina del Fondo disolidarietà residuale – che, com e det to, ha assunto la denom inazione di Fondo diintegrazione salar iale – si ram m enta che una elencazione delle stesse era stata esposta inuna apposita tabella allegata al m essaggio n. 8673/ 2014. Alla presente circolare è allegatauna nuova tabella (all.1) in sost ituzione della precedente.Si evidenzia, in part icolare, che, r ispet to al Fondo residuale, l’am bito di applicazione è statoesteso a tut t i i dator i di lavoro. Pertanto, r isulta non più at tuale la seconda tabella allegataal m essaggio n. 8673/ 2014 contenente elencazione di codici Ateco2007 che determ inavano

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l’esclusione dal Fondo di solidarietà residuale.I n part icolare, si pone l’at tenzione sulle seguent i novità. I n considerazione dell’avvenutoam pliam ento della platea dei dator i di lavoro dest inatar i del Fondo anche ai sogget t i conforza aziendale com presa t ra più di cinque e quindici dipendent i, sono ad includersinell’am bito di applicazione anche le aziende con le seguent i classificazioni:

1.15.05 e 1.15.06 con ca 2E ausiliar i dei servizi ferroviar i

7.07.05 con 3X I m prese appaltat r ici di servizi di m ensa

7.07.08 con 5J I m prese di vigilanza

7.07.08 con 5K I m prese appaltat r ici di servizi di pulizia

I n m erito alla individuazione dell’am bito di applicazione, r im angono ferm e le indicazioni giàfornite con la precedente circolare n. 79/ 2015. I n part icolare, con r ifer im ento a quanto esposto nel paragrafo 2 della circolare n. 79/ 2015,si conferm a che le im prese operant i nel set tore dell’art igianato e che hanno lecarat ter ist iche proprie delle im prese art igiane di cui alla legge n. 443/ 1985, sonoobbligator iam ente iscr it te al Fondo di solidarietà bilaterale alternat ivo dell’Art igianato(decreto del Ministero del lavoro e delle polit iche sociali 9 gennaio 2015 n. 86986,pubblicato sulla G.U. n.56 del 9-3-2015) . Le stesse, pertanto, non sono com presenell’am bito di applicazione del Fondo di integrazione salar iale indipendentem ente dalcont rat to collet t ivo applicato. Rient rano, alt resì, nell’am bito di applicazione del Fondo di solidarietà dell’Art igianato anchele Confederazioni di set tore e le Società di servizio alle im prese associate, dalle stessecost ituite, partecipate o prom osse e i correlat ivi ent i bilaterali di livello nazionale eterr itor iale, indipendentem ente dal set tore di inquadram ento. Le im prese prive delle carat ter ist iche di cui alle legge n. 443/ 1985, se operant i in set tor inon copert i dalla norm at iva in m ateria di integrazione salar iale o da alt r i fondi di solidarietà,anche nel caso in cui applichino i cont rat t i collet t iv i sot toscrit t i dalle organizzazioni sindacalicom parat ivam ente più rappresentat ive del set tore art igiano, saranno iscr it te al Fondo diintegrazione salar iale nel caso in cui occupino più di cinque dipendent i. Si precisa che sono esclusi dall’am bito di applicazione del Fondo di integrazione salar iale glioperai e im piegat i dipendent i da t itolar i iscr it t i negli elenchi dei colt ivator i diret t i. Talidipendent i r isultano essere dest inatar i dei t rat tam ent i delle integrazioni salar iali agricole dicui all’art icolo 8 della legge n. 457/ 1972. Si sot tolinea che le specifiche contenute nella nuova tabella allegata alla presente circolarehanno natura non esaust iva m a m eram ente indicat iva dei dator i di lavoro iscr ivibili al Fondodi integrazione salar iale. 2 .2 Requisito dim ensionale del datore di lavoro Al Fondo di integrazione salar iale cont r ibuiscono unicam ente i dator i di lavoro che im pieganom ediam ente più di cinque dipendent i. La soglia dim ensionale deve essere verificatam ensilm ente con r ifer im ento alla m edia occupazionale nel sem est re precedente. I n coerenza con le disposizioni di cui all’art . 2, c. 2, del decreto interm inister iale in ogget to,nella determ inazione del num ero dei dipendent i occupat i devono essere r icom presi i lavorator idi qualunque qualifica ( lavorant i a dom icilio, dir igent i, ecc.) com presi gli apprendist i conesclusione dei lavorator i con cont rat to di inserim ento e reinserim ento lavorat ivo (cfr . m sg n.

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548/ 2016) . I lavorator i a tem po parziale sono com putat i nel com plesso del num ero dei lavorator idipendent i in proporzione all'orar io svolto, rapportato al tem po pieno, con arrotondam entosecondo le m odalità disciplinate dall’art icolo 9 del D.lgs n. 81/ 2015. I lavorator i interm it tent isono conteggiat i in proporzione all'orar io effet t ivam ente svolto nel sem est re, secondo lem odalità disciplinate dall’art icolo 18 del citato D.Lgs n. 81/ 2015. I n presenza di lavorator i r ipart it i, gli stessi sono com putat i nell’organico aziendale com e part idi un’unica unità lavorat iva, secondo le specifiche regole disciplinant i il j ob sharing. I l lavoratore assente ancorché non ret r ibuito (es. per servizio m ilitare, gravidanza e puerperio)è escluso dal com puto dei dipendent i solo nel caso in cui in sua sost ituzione sia stato assuntoun alt ro lavoratore; ovviam ente in tal caso sarà com putato il sost ituto. Nel determ inare la m edia occupazionale, devono essere r icom presi nel sem est re anche iperiodi di sosta di at t iv ità e di sospensioni stagionali; per le aziende di nuova cost ituzione ilrequisito si determ inerà in relazione ai m esi di at t iv ità, se infer ior i al sem est re. Per il pr im om ese di at t iv ità si farà r ifer im ento alla forza occupazionale di det to m ese. Si evidenzia che il requisito occupazionale, param etrato su un arco tem porale di sei m esi, puòcom portare una flut tuazione dell'obbligo cont r ibut ivo, nel caso di oscillazione del num ero delleunità occupate in più o fino a cinque: in tal caso l'obbligo sussiste nel periodo di pagasuccessivo al sem est re nel quale sono stat i occupat i, in m edia, più di cinque dipendent i e nonsussiste nel periodo di paga successivo al sem est re nel quale sono stat i occupat i, in m edia,fino a cinque dipendent i. 3 . Dest inatar i del Fondo di integrazione salar ia le A norm a dell’art . 3, c. 1, del D.I . n. 94343/ 2016, sono dest inatar i delle prestazioni del Fondodi integrazione salar iale i lavorator i con cont rat to di lavoro subordinato, r icom presi gliapprendist i con cont rat to di lavoro professionalizzante, con esclusione dei dir igent i e deilavorator i a dom icilio. Restano inolt re esclusi i lavorator i con cont rat to di apprendistato per laqualifica e il diplom a professionale, il diplom a di ist ruzione secondaria superiore e il cert ificatodi specializzazione tecnica superiore e i lavorator i con cont rat to di apprendistato di altaform azione e r icerca. Si sot tolinea che, al fine di poter beneficiare delle prestazioni del Fondo di integrazionesalar iale, è r ichiesto che i suddet t i lavorator i abbiano – alla data di presentazione delladom anda di concessione del t rat tam ento di integrazione salar iale – un’anzianità di alm eno 90giorni di effet t ivo lavoro presso l’unità produt t iva in r ifer im ento alla quale è stata presentata ladom anda. Sono com presi al suddet to fine i periodi di sospensione dal lavoro derivant i da fer ie, fest ività einfortuni e, in applicazione degli indir izzi em ersi dalla giur isprudenza, (Corte di Cassazione:pronunce n.16235/ 2002 e n.453/ 2003) anche i periodi di m aternità obbligator ia. Vanno, inolt re, com putat i com e giorni di effet t ivo lavoro sia il sabato, in caso di art icolazionedell’orar io di lavoro su 5 giorni a set t im ana, che il r iposo set t im anale (dom enica o alt ro giornoinfraset t im anale) , in quanto tali giornate sono com prese nel norm ale corso del rapporto dilavoro che prosegue senza soluzione di cont inuità. I n caso di cam bio di qualifica del lavoratore, l’anzianità di effet t ivo lavoro presso l’unitàprodut t iva è considerata in m odo unitar io e pertanto si considera anche il periodo anteriore lavariazione, indipendentem ente dalla qualifica precedentem ente posseduta dal lavoratore, inquanto l’art .1, c. 2, del decreto legislat ivo n. 148/ 15 fa r ifer im ento all’anzianità lavorat ivam aturata dal lavoratore presso l’unità produt t iva per la quale viene r ichiesto il t rat tam ento di

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integrazione salar iale. I n caso di t rasfer im ento d’azienda ai sensi dell’art . 2112 c.c., ai fini della verifica dellasussistenza del requisito dell’anzianità di effet t ivo lavoro dei 90 giorni, si terrà conto anche delperiodo t rascorso presso l’im prenditore alienante. I l requisito dei 90 giorni è escluso, per gli event i ogget t ivam ente non evitabili, in tut t i i set tor iprodut t iv i e, quindi, non solo nel set tore indust r iale, com e originariam ente previsto dall’art icolo1, c. 2, del D.lgs 148/ 2015. Per quanto non diversam ente specificato si r im anda, nei lim it i della com pat ibilità, a quantodisciplinato nelle circolar i 197/ 2015 e 139/ 2016. 4 . Nozione di unità produt t iva I n ossequio al nuovo regim e norm at ivo delineato dal D.lgs 148/ 2015, la nozione di unitàprodut t iva assum e r ilevante im portanza anche per i t rat tam ent i garant it i dal Fondo diintegrazione salar iale. L’unità produt t iva, infat t i, è ut ilizzata quale param etro di r ifer im ento perla sussistenza del dir it to alla prestazione relat ivam ente ai seguent i am bit i:

com puto dell’anzianità di effet t ivo lavoro di alm eno 90 giorni dalla data di presentazionedella dom anda (art . 3, c. 1, D.I . n. 94343/ 2016) ;com puto dei lim it i tem porali m assim i com plessivi di ut ilizzo della prestazione,relat ivam ente al lim ite del quinquennio m obile (art . 8, D.I . n. 94343/ 2016) ;com puto del lim ite delle 26 set t im ane nel biennio m obile per l’assegno ordinario (art . 7,c. 3, D.I . n. 94343/ 2016) ;com puto del lim ite di un terzo delle ore lavorabili in tem a di assegno ordinario (art . 12, c.5, D.lgs 148/ 2015) ;com puto del lim ite 12 m esi in un biennio m obile per l’assegno di solidarietà (art . 6, c. 3,D.I . n. 94343/ 2016) ;com puto della r iduzione m edia oraria e della percentuale di r iduzione com plessiva persingolo lavoratore per l’assegno di solidarietà (art . 6, c. 4, D.I . n. 94343/ 2016) .

I nfine, il concet to di unità produt t iva è ut ilizzato per individuare le st rut ture terr itor iali I NPScom petent i per il pagam ento della prestazione. Ai fini di un corret to inquadram ento dell’unità produt t iva ( i cui dat i ident ificat ivi devono esserecom unicat i dal datore di lavoro t ram ite le apposite procedure telem at iche disponibili sul sitointernet dell’I st ituto) e alla conseguente valor izzazione di tale inform azione nel flussoUniem ens, nel r inviare a quanto specificato al par. 1.4 della circ. n. 197 del 2 dicem bre 2015 eal m sg. n. 7336 del 07 dicem bre 2015, appare ut ile r ibadire, sul piano operat ivo, quantosegue. I l datore di lavoro che intende accedere alle prestazioni garant ite dal FI S deve provvedere alcensim ento dell’Unità Produt t iva interessata alla r ichiesta di prestazione in anagrafica sogget tocont r ibuente. Tale inform azione è da inserire obbligator iam ente nella dom anda di prestazione enel Flusso Uniem ens non appena sarà reso disponibile. I l num ero progressivo dell’unità produt t iva r ilasciato dall’I st ituto dovrà essereobbligator iam ente indicato nell’elem ento < UnitaOperat iva> della sezione < Dat iI ndividuali> delflusso UniEm ens. Qualora, vi sia un’unica unità produt t iva, coincidente con la sede legale, ilvalore da r iportare nell’apposito cam po sarà uguale a “0” (zero) . 5 . Prestazioni

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A norm a dell’art . 29, c. 3, del D.lgs 148/ 2015, il Fondo di integrazione salar iale garant isce leseguent i due prestazioni:

l’assegno di solidarietà di cui al com m a 31 del m edesim o D.lgs (disciplinato dall’art . 6 delD.I . n. 94343/ 2016) ;l’assegno ordinario di cui al com m a 30 del m edesim o D.lgs, com e ulter iore prestazione infavore dei lavorator i dipendent i di dator i di lavoro che occupano m ediam ente più diquindici dipendent i, com presi gli apprendist i, nel sem est re precedente la data di iniziodelle sospensioni o delle r iduzioni di orar io di lavoro (disciplinato dall’art . 7 del D.I . n.94343/ 2016) .

I l Fondo di integrazione salar iale, al pari degli alt r i fondi di solidarietà di cui agli art t . 26 e 27del D.lgs 148/ 2015, stante il disposto dell’art . 11 del D.I . n. 94343/ 2016, ha l’obbligo dibilancio in pareggio e non può erogare prestazioni in carenza di disponibilità. Per tale m ot ivogli intervent i sono concessi previa cost ituzione di specifiche r iserve finanziar ie ed ent ro i lim it idelle r isorse acquisite. Per garant ire tale equilibr io finanziar io e la possibilità per il Fondo di erogare prestazioni neilim it i delle r isorse acquisite, il citato art . 11, al com m a 3, prevede un lim ite specifico di accessoper ciascun datore di lavoro alle r isorse del Fondo. Le prestazioni da questo garant ite, sonoinfat t i determ inate, per ciascun datore di lavoro, in m isura non superiore a quat t ro voltel’am m ontare dei cont r ibut i ordinari dovut i dal m edesim o datore di lavoro, tenuto conto delleprestazioni già deliberate a qualunque t itolo a favore dello stesso (c.d. tet to aziendale) . I l m edesim o art icolo, al com m a 4, prevede, in via t ransitor ia e allo scopo di consent irel’erogazione delle prestazioni per i pr im i anni di operat ività, una m it igazione del lim itesuesposto, che andrà a regim e nel 2022, m odulandolo nel seguente m odo:

nessun tet to aziendale per gli event i di sospensione o r iduzione dell’at t iv ità lavorat ivadecorrent i nell’anno 2016;dieci volte l’am m ontare della cont r ibuzione ordinaria dovuta, tenuto conto delleprestazioni già deliberate a qualunque t itolo, per gli event i di sospensione o r iduzionedell’at t iv ità lavorat iva decorrent i nell’anno 2017;ot to volte l’am m ontare della cont r ibuzione ordinaria dovuta, tenuto conto delleprestazioni già deliberate a qualunque t itolo, per gli event i di sospensione o r iduzionedell’at t iv ità lavorat iva decorrent i nell’anno 2018;set te volte l’am m ontare della cont r ibuzione ordinaria dovuta, tenuto conto delleprestazioni già deliberate a qualunque t itolo, per gli event i di sospensione o r iduzionedell’at t iv ità lavorat iva decorrent i nell’anno 2019;sei volte l’am m ontare della cont r ibuzione ordinaria dovuta, tenuto conto delle prestazionigià deliberate a qualunque t itolo, per gli event i di sospensione o r iduzione dell’at t iv itàlavorat iva decorrent i nell’anno 2020;cinque volte l’am m ontare della cont r ibuzione ordinaria dovuta, tenuto conto delleprestazioni già deliberate a qualunque t itolo, per gli event i di sospensione o r iduzionedell’at t iv ità lavorat iva decorrent i nell’anno 2021.

Tabella r iepilogat iva tet t i aziendali del FI S – si applicano agli event i che inizianonell’anno

2016 Nessun tet to2017 10 volte2018 8 volte

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2019 7 volte2020 6 volte2021 5 volte2022 in poi 4 volte

Alle prestazioni garant ite dal Fondo si applicano, in quanto com pat ibili, le disposizioni vigent i inm ateria di integrazioni salar iali ordinarie. I nfine, per m eglio razionalizzare le r isorse del Fondo, gli im port i necessari a coprire i periodi disospensione o r iduzione dell’at t iv ità lavorat iva, saranno st im at i dall’I st ituto sulla base delle orer ichieste e del num ero dei lavorator i coinvolt i. Una volta em esso il provvedim ento di concessione del diret tore di sede (o dir igente delegato)tali im port i saranno resi disponibili al datore di lavoro r ichiedente e, conseguentem ente,saranno sot t rat t i alla disponibilità del Fondo. Com pat ibilità con i t rat tam ent i in deroga e con in contrat t i di solidarietà di t ipo Bper l’anno 2 0 1 6 Con note n. 3223/ 2016 e n. 3763/ 2016, il Ministero del Lavoro e delle Polit iche Sociali haspecificato che i dator i di lavoro che r ient rano nel cam po di applicazione della norm at ivarelat iva al Fondo di integrazione salar iale possono scegliere di accedere, nei lim it i tem poralie finanziar i previst i dalle r ispet t ive norm at ive, agli am m ort izzator i sociali in deroga o alcont r ibuto di solidarietà di cui all’art . 5, del D.L. n. 148/ 1993, convert ito nella legge236/ 1993 ovvero alle prestazioni previste dal Fondo di integrazione salar iale. Così com e precisato con circ. n. 56/ 2016:

ai fini del com puto dei r ispet t iv i periodi di fruizione, i singoli ist itut i devono essereconteggiat i in m aniera autonom a;il datore di lavoro non può presentare dom ande di integrazione salar iale in deroga odom ande per il cont r ibuto di solidarietà e dom ande per i t rat tam ent i garant it i dalFondo di integrazione salar iale avent i ad ogget to periodi d’intervento parzialm ente ototalm ente coincident i.

Sarà cura dell’I st ituto verificare che la fruizione da parte del datore di lavoro degli ist itut isopra descrit t i non cost ituisca una duplicazione delle prestazioni corr isposte. 5 .1 Assegno di solidarietà L’assegno di solidarietà è una prestazione a sostegno del reddito garant ita ai lavorator idipendent i da dator i di lavoro che, al fine di evitare o r idurre le eccedenze di personale nelcorso della procedura di licenziam ento collet t ivo, di cui all’art . 24 della legge n. 223/ 91, o alfine di evitare licenziam ent i plur im i individuali per giust ificato m ot ivo ogget t ivo, st ipulano conle organizzazioni sindacali com parat ivam ente più rappresentat ive accordi collet t iv i aziendaliche stabiliscono una r iduzione di orar io. Decorrenza della prestazione L’assegno di solidarietà decorre:

per event i di r iduzione di at t iv ità lavorat iva verificat isi dal 1° gennaio 2016, in favoredei lavorator i dipendent i di dator i di lavoro che occupano m ediam ente più di quindicidipendent i già r ient rant i nel cam po di applicazione del Fondo residuale;per event i di r iduzione di at t iv ità lavorat iva verificat isi dal 30 m arzo 2016, in favore103

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dei lavorator i dipendent i di dator i di lavoro che occupano m ediam ente più di quindicidipendent i inizialm ente non r ient rant i nel cam po di applicazione del Fondo residuale inquanto non organizzat i in form a di im presa;per event i di r iduzione di at t iv ità lavorat iva verificat isi dal 1° luglio 2016, in favore deilavorator i dipendent i di dator i di lavoro che occupano m ediam ente più di cinque e sinoa 15 dipendent i.

L’assegno di solidarietà può essere concesso per un periodo m assim o di 12 m esi in un bienniom obile. Al fine della verifica di quest ’ult im o si calcolano le 103 set t im ane a r it roso dalla finedella pr im a set t im ana di r iduzione di orar io. Se in tale arco di tem po sono state già usufruite52 set t im ane di r iduzione, la dom anda non pot rà essere accolta. I n ogni caso la r iduzione m edia oraria non può essere superiore al 60 per cento dell’orar iogiornaliero, set t im anale o m ensile dei lavorator i interessat i. Per ciascun lavoratore lapercentuale di r iduzione com plessiva dell’orar io di lavoro non può essere superiore al 70 percento nell’arco dell’intero periodo per il quale l’accordo di solidarietà è st ipulato. Gli accordi collet t iv i aziendali, nell’eventualità sia necessario soddisfare tem poranee esigenze dim aggior lavoro, devono inolt re specificare le m odalità at t raverso le quali il datore di lavoro puòm odificare in aum ento, sem pre nei lim it i del norm ale orario di lavoro, l’orar io r idot to. I lm aggior lavoro prestato, naturalm ente, com porta una corr ispondente r iduzione dell’assegno disolidarietà. Per l’am m issione all’assegno di solidarietà i dator i di lavoro devono presentare dom andaesclusivam ente in via telem at ica alla st rut tura terr itor iale I NPS com petente per unitàprodut t iva ent ro set te giorni dalla data dell’accordo sindacale e la r iduzione dell’at t iv itàlavorat iva deve avere inizio ent ro il t rentesim o giorno successivo alla data di presentazionedella dom anda. Pertanto a t itolo esem plificat ivo:

Accordo concluso il 7 gennaio 2016;Data term ine presentazione dom anda: 14 gennaio 2016;Dom anda presentata il 13 gennaio 2016;Decorrenza r iduzioni: ent ro il 12 febbraio 2016.

La dom anda deve essere presentata, con le m odalità indicate nella circolare 122/ 2015 cosìcom e integrata dal par. 14 della circ. 201/ 2015, allegando la seguente docum entazione:

l’accordo collet t ivo aziendale che stabilisce la r iduzione dell’orar io di lavoro con l’elencodei lavorator i interessat i alla r iduzione di orar io sot toscrit to dalle organizzazioni sindacalie dal datore di lavoro;l’elenco dei lavorator i in forza all’unità produt t iva, integrato con le inform azioni inerent ialla qualifica, all’orar io cont rat tuale e alle alt re inform azioni present i nel file in form ato.CSV reperibile nell’area download della procedura.

L’elenco dei lavorator i, a norm a dell’art . 6, c. 7, del D.I . 94343/ 2016, sarà inviato dall’I NPSalle Regioni e Province autonom e, per il t ram ite del sistem a inform at ivo unitar io delle polit ichedel lavoro, ai fini dell’at t iv ità e degli obblighi, in tem a di condizionalità e polit iche at t ive dellavoro, di cui all’art . 8, c. 1, del D.lgs 148/ 2015. A norm a dell’art . 6, c. 9, del D.I . 94343/ 2016 l’assegno di solidarietà è autor izzato, previa

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ist rut tor ia, alla luce dei cr iter i diret t iv i r ifer it i alla causale del cont rat to di solidarietà individuat inel decreto del Ministero del Lavoro e delle Polit iche Sociali n. 94033 del 13 gennaio 2016 perl’approvazione dei program m i di cassa integrazione guadagni st raordinaria da em et tere aisensi del D.lgs 148/ 2015, così com e illust rat i nella circolare del Ministero del Lavoro n. 24 del5 ot tobre 2015 e nella nota integrat iva alla predet ta circolare n. 30 del 9 novem bre 2015. 5 .2 Assegno ordinario L’assegno ordinario è una prestazione a sostegno del reddito che il Fondo garant isce, olt reall’assegno di solidarietà, ai dipendent i di dator i di lavoro che occupano m ediam ente più diquindici dipendent i, com presi gli apprendist i, nel sem est re precedente la data di inizio dellesospensioni o r iduzioni dell’orar io di lavoro, post i in sospensione o r iduzione di at t iv ità per leseguent i causali:

1 . situazioni aziendali dovute a event i t ransitor i e non im putabili all’im presa o ai dipendent i,escluse le intem perie stagionali;

2 . situazioni tem poranee di m ercato;3. r iorganizzazione aziendale;4. cr isi aziendale, ad esclusione dei casi di cessazione dell’at t iv ità produt t iva dell’azienda o

di un ram o di essa.

I l legislatore ident ifica, dunque, gli event i che possono giust ificare il r icorso all’assegnoordinario con le causali previste dalla norm at iva in m ateria di integrazioni salar iali ordinarie dicui ai punt i 1 e 2 (ad eccezione delle intem perie stagionali) o st raordinarie di cui ai punt i3 e 4(ad eccezione del cont rat to di solidarietà) , illust rate nella circolare n. 139 del 01 agosto 2016(ordinarie) e nelle circolar i n. 24 del 5 ot tobre 2015 e n. 30 del 9 novem bre 2015 del Ministerodel Lavoro e delle Polit iche Sociali (st raordinarie) . L’art . 7, c. 6, del D.I . n. 94343/ 2016, r invia, per la valutazione delle istanze di accessoall’assegno ordinario, per quanto r iguarda le causali della CI GO, ai cr iter i individuat i nelDecreto m inister iale n. 95442 del 15 aprile 2016 e, per quanto r iguarda le causali della CI GS, icr iter i individuat i nel Decreto del Ministero del lavoro e delle Polit iche Sociali n. 94033 del 13gennaio 2016 adot tato per l’approvazione dei program m i di cassa integrazione guadagnist raordinaria, con r ifer im ento alle causali della r iorganizzazione e della cr isi aziendale. Ciascun intervento per r iduzione o sospensione dell’at t iv ità lavorat iva per le causali suelencate,è corr isposto fino ad un periodo m assim o di 26 set t im ane in un biennio m obile. Al fine della verifica del biennio m obile si calcolano le 103 set t im ane a r it roso dalla fine dellaprim a set t im ana di r iduzione di orar io. Se in tale arco di tem po sono state già usufruite 26set t im ane di r iduzione, la dom anda non pot rà essere accolta. Stante l’applicabilità nei lim it i della com pat ibilità della disciplina in m ateria di cassaintegrazione guadagni ordinaria, espressam ente prevista dall’art . 7, c. 9, del D.I . n.94343/ 2016, all’assegno ordinario sono, inolt re, applicabili le seguent i disposizioni stabilitedall’art . 12 del D.lgs 148/ 2015:

il datore di lavoro che abbia fruito di 26 set t im ane consecut ive di assegno ordinario, puòproporre una nuova dom anda, per la m edesim a unità produt t iva per la quale l’assegno èstato concesso, solo qualora sia t rascorso un periodo di alm eno 78 set t im ane di norm aleat t iv ità lavorat iva;in ogni caso, nei lim it i di durata di 26 set t im ane in un biennio m obile, non possono essereautorizzate ore di integrazione salar iale eccedent i il lim ite di un terzo delle ore lavorabilinel biennio m obile;

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gli intervent i determ inat i da event i ogget t ivam ente non evitabili non sono considerat i nelpredet to com puto delle 26 set t im ane nel biennio m obile, ad eccezione dei t rat tam ent ir ichiest i da im prese indust r iali e art igiane dell’edilizia e affini, im prese indust r iali esercent il'at t iv ità di escavazione e/ o lavorazione di m ateriale lapideo e im prese art igiane chesvolgono at t iv ità di escavazione e di lavorazione di m ateriali lapidei (con esclusione diquelle che svolgono tale at t iv ità di lavorazione in laborator i con st rut ture e organizzazionedist inte dalla at t iv ità di escavazione) . Si precisa che tale esclusione è r ilevante ai soli finidel com puto delle 26 set t im ane nel biennio m obile. Pertanto, i periodi di integrazionesalar iale determ inat i da event i ogget t ivam ente non evitabili sono invece com putat i ai finidella durata m assim a com plessiva dei 24 m esi nel quinquennio m obile (art . 4, c. 1, D.lgsn. 148/ 15) e ai fini del calcolo del lim ite di un terzo delle ore ordinarie lavorabili nelbiennio m obile (art . 12, c. 5) . Ciò in considerazione del fat to che tali ult im i lim it irappresentano non un lim ite di durata, m a un lim ite di carat tere quant itat ivo relat ivo alperiodo m assim o com plessivo di fruizione sia dell’assegno ordinario che dell’assegno disolidarietà, sia al num ero m assim o di ore di integrazione salar iale autor izzabili.

La dom anda di accesso all’assegno ordinario, a prescindere dalla causale invocata, deve esserepresentata alla St rut tura I NPS terr itor ialm ente com petente in relazione all’unità produt t iva nonprim a di 30 giorni e non olt re il term ine di 15 giorni dall’inizio della sospensione o r iduzionedell’at t iv ità lavorat iva. Ent ram bi i term ini su r ichiam atat i hanno natura ordinator ia, pertanto il m ancato r ispet to deglistessi non determ ina la perdita del dir it to alla prestazione, m a, nel caso di presentazioneprim a dei 30 giorni, l’ir r icevibilità della stessa e, nel caso di presentazione olt re i 15 giorni,uno slit tam ento del term ine di decorrenza della prestazione. I n caso di presentazione tardiva, in vir tù del generale r ichiam o all’applicazione della norm at ivain m ateria di integrazioni salar iali ordinarie, prevista dall’art . 30, c. 1 del d.lgs 148/ 15, siapplica il disposto di cui all’art . 15, c. 3, in base al quale l’eventuale t rat tam ento diintegrazione salar iale non pot rà aver luogo per periodi anter ior i di una set t im ana r ispet to alladata di presentazione (cioè dal lunedì della set t im ana precedente) . Per il com puto dei term ini di presentazione della dom anda, si t iene conto della disciplinagenerale det tata dall’art . 2963 del c.c. pertanto:

non si com puta il giorno nel corso del quale cade il m om ento iniziale del term ine;se il term ine scade in giorno fest ivo, è prorogato di dir it to al giorno seguente non fest ivo.

Esem pi di term ini di presentazione tardiva della dom anda Per il periodo di sospensione dal 01/ 01/ 2016 al 31/ 03/ 2016 il term ine ult im o ut ile per lapresentazione della dom anda è il 16/ 01/ 2016. Per effet to dell’applicazione del r ichiam atodisposto di cui all’art . 15, c. 3, la presentazione della dom anda olt re tale term ine noncom porta la perdita del dir it to alla prestazione, m a uno slit tam ento del term ine didecorrenza della stessa, che può decorrere non prim a di una set t im ana dalla presentazionedella dom anda (cioè dal lunedì della set t im ana precedente) . Così, cont inuando nell’esem pio sopra r iportato, l’eventuale presentazione della dom anda indata 20/ 01/ 2016, olt re il term ine ordinator io indicato dalla norm a, com porta la decorrenzadella prestazione dal giorno lunedì 11/ 01/ 2016. I n quest ’ult im o caso il datore di lavorodovrà com unicare le ore di sospensione/ r iduzione dell’at t iv ità lavorat iva r ifer ite al periodonon indennizzabile dal 01/ 01/ 2016 al 10/ 01/ 2016.

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I n caso di presentazione tardiva della dom anda il datore di lavoro dovrà indicare le ore nonindennizzabili, ovverosia le ore di sospensione/ r iduzione effet tuate dalla data di inizio dellasospensione/ r iduzione r ichiesta in dom anda al lunedì della set t im ana precedente la data dipresentazione della dom anda, ut ilizzando il m odello allegato (all. 2) . La dom anda deve essere presentata, con le m odalità indicate nella circolare n. 122/ 2015, cosìcom e integrata dalle circolar i n. 201/ 2015 e n. 22/ 2016. Al m om ento della presentazionedell’istanza è necessario dare contezza dell’assolvim ento degli obblighi di inform azione econsultazione sindacale di cui all’art . 14 del D.lgs 148/ 2015. Pertanto, alla stessa deve essereallegato, a seconda della causale invocata, la com unicazione prevent iva o il verbale di esam econgiunto o l’accordo sindacale. 5 .3 Misura delle prestazioni La m isura delle prestazioni per le ore di lavoro non prestate è calcolata in m odo equivalente aquanto previsto per i t rat tam ent i di cassa integrazione guadagni ordinaria, secondo le m odalitàesposte nell’allegato 1 della circolare 197/ 2015. A norm a degli art t . 6, c. 2 e 7, del D.I . n. 94343/ 2016, l’im porto dell’assegno di solidarietà edell’assegno ordinario sono calcolat i ai sensi dell’art . 3, del D.lgs 148/ 2015 e quindi in m isurapari all’80 per cento della ret r ibuzione globale che sarebbe spet tata al lavoratore per le ore dilavoro non prestate, com prese t ra le ore zero e il lim ite dell’orar io cont rat tuale. L’im porto cosìdeterm inato è r idot to, a norm a dell’art . 26 della legge 28 febbraio 1986, n. 41, dell' im portoderivante dall'applicazione delle aliquote cont r ibut ive previste a carico degli apprendist i, adoggi pari al 5,84 per cento, e non può superare gli im port i m assim i m ensili determ inat i dall’art .3, c. 5, del D.lgs 148/ 2015 così com e di seguito r iportat i: Trat tam ent i di integrazione salar ia le ( circ. 4 8 / 2 0 1 6 )

Ret r ibuzione (euro) Tet to I m porto lordo(euro)

I m porto al net to del 5,84%(euro)

I nfer iore o uguale a2 .1 0 2 ,2 4

Basso 9 7 1 ,7 1 9 1 4 ,9 6

Superiore a 2 .1 0 2 ,2 4 Alto 1 .1 6 7 ,9 1 1 .0 9 9 ,7 0

Tali im port i, nonché la ret r ibuzione m ensile di r ifer im ento, con effet to dal 1° gennaio diciascun anno, a decorrere dall’anno 2016, sono aum entat i nella m isura del 100 per centodell’aum ento derivante dalla variazione annuale dell’indice I STAT dei prezzi al consum o per lefam iglie degli operai e im piegat i. La r iduzione di cui all’art . 26 della legge 28 febbraio 1986, n. 41 r im ane nella disponibilità delFondo. 5 .4 Durata m assim a com plessiva della prestazione Per espressa disposizione dell’art . 39 del D.lgs 148/ 2015, al Fondo di integrazione salar iale siapplica l’art . 4, c.1, in tem a di durata m assim a com plessiva della prestazione. A tal fine, l’art . 8, c. 1, del D.I . n. 94343/ 2016, dispone che per ciascuna unità produt t iva it rat tam ent i di assegno ordinario e di assegno di solidarietà non possono superare la duratam assim a com plessiva di 24 m esi in un quinquennio m obile. Lo stesso art icolo, al com m a 2, pone tut tavia un’eccezione a tale lim ite, laddove dispone che,ai fini della durata m assim a com plessiva, la durata dell’assegno di solidarietà, ent ro il lim ite di24 m esi nel biennio m obile, viene com putato nella m isura della m età. Olt ra tale lim ite la

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durata dei t rat tam ent i viene com putata per intero. Pertanto, sulla base del r ichiam ato disposto, a t itolo esem plificat ivo sarà possibile, nel r ispet todel biennio m obile r ifer ito alle singole prestazioni, avere le seguent i durate m assim e, anche senon cont inuat ive, nel quinquennio m obile:

36 m esi di assegno di solidarietà;24 m esi di assegno di solidarietà + 6 m esi di assegno ordinario + alt r i 6 m esi di assegnoordinario;24 m esi di assegno di solidarietà + 6 m esi di assegno ordinario + 6 m esi di assegno disolidarietà.

5 .5 Autorizzazioni, pagam ent i e r im borsi delle prestazioni Gli intervent i ed i t rat tam ent i garant it i dal Fondo di integrazione salar iale, sono definit i conprovvedim ento del diret tore di sede (o del dir igente delegato) , con r ifer im ento alla st rut turaterr itor iale I NPS com petente in relazione all’unità produt t iva. Pertanto, i diret tor i di sede (o il dir igente delegato) avranno l’esclusiva com petenza in m eritoall’em issione del provvedim ento di definizione (accoglim ento, accoglim ento parziale oreiezione) delle istanze di assegno ordinario e di assegno di solidarietà. I n caso di aziende plur ilocalizzate il provvedim ento di concessione è com unque unico ed èem esso dal diret tore di sede (o dir igente delegato) com petente in relazione alla st rut turaterr itor iale I NPS nell’am bito del cui terr itor io insiste la sede legale del datore di lavoro o pressola quale il datore di lavoro ha r ichiesto l’accent ram ento cont r ibut ivo. A fronte del provvedim ento di definizione em esso dal diret tore di sede (o dir igente delegato) last rut tura terr itor iale I NPS com petente in relazione all’unità produt t iva em et te conform eautorizzazione, propedeut ica al pagam ento diret to o alle operazioni di conguaglio o r im borsodelle som m e ant icipate dal datore di lavoro. I n caso di aziende plur ilocalizzate, a fronte dell’unico provvedim ento di concessione, sarannoem esse, dalle st rut ture terr itor iali I NPS com petent i per unità produt t iva, tante autor izzazioniquante sono le unità produt t ive. Strut ture I NPS terr itor ia lm ente com petent i a lla definizione delle istanze 1) Unità produt t iva ubicata nella m edesim a provincia dove è iscr it to il datore di lavoro:la st rut tura I NPS terr itor ialm ente com petente alla definizione dell’istanza è quella presso cuiè iscr it to il datore di lavoro;2) unità produt t iva ubicata in una provincia diversa da quella dove è iscr it to il datore dilavoro:la st rut tura I NPS terr itor ialm ente com petente alla definizione dell’istanza è quella presso cuiè ubicata l’unità produt t iva;3) in caso datori di lavoro plur ilocalizzat i:la st rut tura I NPS terr itor ialm ente com pente alla definizione dell’istanza è quella nel cuiterr itor io insiste la sede legale del datore di lavoro o presso la quale il m edesim o harichiesto l’accent ram ento cont r ibut ivo. Una volta em esso il provvedim ento di definizione lest rut ture I NPS terr itor ialm ente com petent i in relazione alla singola unità produt t iva, com eindividuate ai precedent i punt i 1) e 2) , em et teranno conform e autorizzazione al conguaglioo al r im borso delle som m e ant icipate dal datore di lavoro ovvero, nei casi espressam enteprevist i, al pagam ento diret to.

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Sogget t i legit t im at i a ll’adozione del provvedim ento di definizione delle istanze( accoglim ento, accoglim ento parzia le, reiezione) La com petenza esclusiva alla definizione delle istanze di accesso alle prestazioni garant ite dalFondo è at t r ibuita, per quanto r iguarda le Direzioni m et ropolitane/ provinciali e le Filiali dicoordinam ento, ai diret tor i delle st rut ture in quest ione, in r ifer im ento sia alle istanze per lequali le m edesim e sono terr itor ialm ente com petent i, sia alle istanze presentate presso leagenzie com plesse, terr itor ialm ente afferent i.La definizione delle istanze, per ragioni di carat tere operat ivo- funzionale, può com unqueessere delegata form alm ente, m ediante ordine di servizio, ad un dir igente di sede, dalDiret tore m et ropolitano/ provinciale e di Filiale di coordinam ento. L’intero iter ist rut tor io sarà gest ito da un’apposita procedura in corso di predisposizione, dellaquale, con successivo m essaggio, saranno date le relat ive ist ruzioni operat ive. Ai t rat tam ent i garant it i dal Fondo di integrazione salar iale, in tem a di pagam ent i e r im borsodelle prestazione, a norm a dell’art . 39 del D.lgs 148/ 2015, si applicano le m edesim edisposizioni vigent i in m ateria di cassa integrazioni guadagni stabilite dall’art . 7, com m i da 1 a4, del m edesim o decreto legislat ivo. Pertanto, il pagam ento è effet tuato dal datore di lavoro ai dipendent i avent i dir it to alla fine diogni periodo di paga e r im borsato dall’I NPS al datore di lavoro o da questo conguagliato sullabase delle norm e per il conguaglio t ra cont r ibut i dovut i e prestazioni corr isposte. A tal ult im o fine, il legislatore ha stabilito all’art 7, c. 3, del D.lgs 148/ 2015 dei term iniperentori per il conguaglio o le r ichieste di r im borso delle integrazioni corr isposte ai lavorator idal datore di lavoro. I n ot tem peranza al suindicato art icolo, tali r ichieste, a norm a dell’art . 9, c. 3, del D. I . n.94343/ 2016 devono essere effet tuate, a pena di decadenza ent ro sei m esi:

dalla fine del periodo di paga in corso alla scadenza del term ine di durata.

Esem pio:

periodo di autor izzazione assegno ordinario dal 16/ 06/ 2016 al 15/ 06/ 2017;data autor izzazione I NPS: 20/ 07/ 2016;data decorrenza term ine: 30/ 06/ 2017 ( fine del periodo di paga in corso alla scadenza delterm ine di durata) ;term ine di decadenza: 31/ 12/ 2017;ult im a denuncia ut ile per operate il conguaglio: com petenza dicem bre 2017.Dalla data del provvedim ento di concessione, se successivo al periodo di paga in corsoalla scadenza del term ine di durata della concessione. Per data del provvedim ento diconcessione si intende la data dell’autor izzazione, r ilasciata dalla com petente st rut turaterr itor iale I NPS, propedeut ica al conguaglio o al r im borso delle som m e ant icipate daldatore di lavoro.

Esem pio:

periodo di autor izzazione assegno ordinario: dal 16/ 06/ 2016 al 15/ 06/ 2017;data autor izzazione I NPS: 20/ 07/ 2017;data decorrenza term ine: 20/ 07/ 2017 (data autor izzazione I NPS successivo al periodo dipaga in corso alla scadenza del term ine di durata) ;term ine di decadenza: 21/ 01/ 2018; 109

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ult im a denuncia ut ile per operate il conguaglio: com petenza gennaio 2018.

Una volta intervenuto il term ine decadenziale com e sopra illust rato, il conguaglio non sarà piùoperabile né su denuncia ordinaria né su flussi di regolar izzazione. Nelle m ore del com pletam ento della procedura che dovrà occuparsi della gest ione end to enddel processo am m inist rat ivo sot teso all’erogazione delle prestazioni a carico dei fondi disolidarietà e delle opportune ist ruzioni Uniem ens per procedere al pagam ento a conguagliodelle stesse, al fine di garant ire cont inuità di reddito ai lavorator i sospesi ovvero in r iduzione diorar io, in fase di pr im a applicazione, il pagam ento dell’assegno ordinario e dell’assegno disolidarietà avverrà esclusivam ente con la m odalità del pagam ento diret to. Con successivo m essaggio verrà resa nota la data a decorrere dalla quale il pagam ento delleprestazioni sarà ant icipato dal datore di lavoro ai dipendent i avent i dir it to, alla fine di ogniperiodo di paga. I l datore di lavoro provvederà a porre a conguaglio l’im porto ant icipato nelladenuncia cont r ibut iva m ensile. 5 .6 Contr ibuzione correlata Per le prestazioni garant ite dal Fondo, lo stesso provvede a versare la cont r ibuzione correlataalla prestazione alla gest ione di iscr izione del lavoratore interessato. La cont r ibuzione dovuta è com putata in base a quanto previsto dall’art icolo 40 della legge 4novem bre 2010, n. 183 ed è ut ile per il conseguim ento del dir it to a pensione, iv i com presaquella ant icipata, e per la determ inazione della m isura. Pertanto, il valore ret r ibut ivo da considerare per il calcolo “è pari all' im porto della norm aleret r ibuzione che sarebbe spet tata al lavoratore, in caso di prestazione lavorat iva, nel m ese incui si colloca l'evento. I l predet to im porto deve essere determ inato dal datore di lavoro sullabase degli elem ent i ret r ibut ivi r icorrent i e cont inuat ivi” . Le som m e occorrent i alla copertura della cont r ibuzione correlata sono calcolate sulla basedell’aliquota di finanziam ento della gest ione di iscr izione del lavoratore. Det ta aliquota verrà com putata tenendo conto dell’aliquota aggiunt iva nella m isura di un puntopercentuale sulle quote di ret r ibuzione eccedent i il lim ite della pr im a fascia di ret r ibuzionepensionabile, di cui all’art icolo 3- ter del decreto legge n. 384/ 1992, convert ito conm odificazioni dalla legge n. 438 del 14 novem bre 1992. Per i nuovi iscr it t i dal 1° gennaio 1996 a form e pensionist iche obbligator ie e per coloro cheoptano per la pensione con il sistem a cont r ibut ivo, si terrà conto del m assim ale annuo dellabase cont r ibut iva e pensionabile previsto dall'art icolo 2, c. 18, della legge 8 agosto 1995, n.335, la cui m isura per l'anno 2016 è pari a € 100.324,00,00. 6 . Finanziam ento delle prestazioni 6 .1 . Contr ibuzione ordinaria Le prestazioni erogate dal Fondo di integrazione salar iale e coincident i con l’assegno disolidarietà e l’assegno ordinario di cui agli art t . 6 e 7 del decreto di adeguam ento del Fondom edesim o sono finanziate, a decorrere dal 1° gennaio 2016, dai seguent i cont r ibut i: a) per i dator i di lavoro che occupano m ediam ente più di quindici dipendent i, un cont r ibutoordinario dello 0,65 per cento della ret r ibuzione m ensile im ponibile ai fini previdenziali deilavorator i dipendent i (esclusi i dir igent i e i lavorator i a dom icilio) , di cui due terzi a carico deldatore di lavoro e un terzo a carico del lavoratore;

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b) per i dator i di lavoro che occupano m ediam ente da più di cinque a quindici dipendent i, uncont r ibuto ordinario dello 0,45 percento della ret r ibuzione m ensile im ponibile ai finiprevidenziali dei lavorator i dipendent i (esclusi i dir igent i e i lavorator i a dom icilio) , di cui dueterzi a carico del datore di lavoro e un terzo a carico del lavoratore. I cr iter i di com puto dei lim it i dim ensionali sono stat i descrit t i al paragrafo 2.2. I dator i di lavoro r ient rant i nell’am bito di applicazione del Fondo di integrazione salar iale, cheabbiano una m edia occupazionale m aggiore di cinque dipendent i, sono tenut i a versare ilcont r ibuto ordinario di finanziam ento nella m isura di cui alla let t . b) , c. 1, dell’art . 10 deldecreto in ogget to (0,45% ) a far data dal 1° gennaio 2016. A decorrere dalla m edesim a data, idator i di lavoro, analogam ente r ient rant i nella disciplina del Fondo di cui si t rat ta, con unam edia occupazionale m aggiore di quindici dipendent i, sono tenut i a versare il cont r ibuto difinanziam ento nella m isura di cui alla let t . a) , c. 1, del citato art . 10 (0,65% ) . Com e precisato dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale con nota prot . n. 40/ 8475del 14 aprile 2016, a seguito dell’ent rata in vigore del d. lgs n. 148/ 2015 la cont r ibuzioneordinaria di finanziam ento ai Fondi di solidarietà è applicata soltanto alla categoria degliapprendist i con cont rat to di apprendistato professionalizzante. L’esonero cont r ibut ivo che r iguarda gli apprendist i assunt i con differente t ipologia cont rat tualedecorre dal periodo di paga in corso alla data di ent rata in vigore del decreto legislat ivo n.148/ 2015 (set tem bre 2015) . Le ist ruzioni operat ive relat ive alla m odalità di recupero dieventuali som m e indebitam ente versate sono state fornite con m essaggio n. 3112/ 2016. Si precisa che tali indicazioni at tengono al solo aspet to cont r ibut ivo m ent re, per quanto at t ieneal com puto dei lavorator i si applicherà l’art icolo 26, c. 7, del decreto legislat ivo n. 148/ 2015che stabilisce che “ai fini del raggiungim ento della soglia dim ensionale vengono com putat ianche gli apprendist i” . Pertanto, tut te le t ipologie di apprendistato concorrono alraggiungim ento del requisito occupazionale fissato in alcuni decret i ist itut ivi dei Fondi disolidarietà. Ai cont r ibut i di finanziam ento di cui si t rat ta si applicano le disposizioni vigent i in m ateria dicont r ibuzione previdenziale obbligator ia, com preso l’art icolo 3, c. 9, della legge n. 335/ 1995,ad eccezione di quelle relat ive agli sgravi cont r ibut ivi. 6 .2 Contr ibuzione addizionale L’art . 29, c. 8, del D.lgs 148/ 2015, dispone che qualora siano previste le prestazioni diassegno ordinario e assegno di solidarietà, è dovuto dal datore di lavoro che r icorra allesospensioni o r iduzioni di at t iv ità lavorat iva, un cont r ibuto addizionale, calcolato in rapportoalle ret r ibuzioni perse, nella m isura del 4 per cento della ret r ibuzione persa. Si r icorda, percom pletezza, che la stessa è pari alla differenza t ra la ret r ibuzione che il lavoratore avrebbepercepito qualora non fossero intervenut i gli event i tutelat i e quella che effet t ivam ente vienedata in rapporto all'orar io r idot to o sospeso. A norm a dell’art . 33, c. 4, al cont r ibuto di finanziam ento così individuato si applicano ledisposizioni vigent i in m ateria di cont r ibuzione previdenziale obbligator ia, ad eccezione diquelle relat iva agli sgravi cont r ibut ivi. Le r ichieste e il recupero del cont r ibuto addizionale dovuto in ragione dei pagam ent i diret t ieffet tuat i dall’I st ituto o dei conguagli avverranno con le m edesim e m odalità operat ive previsteper la gest ione del cont r ibuto addizionale di finanziam ento della Cassa integrazione guadagni.Le m odalità applicat ive saranno com unicate con separato m essaggio. 7 . Adem pim ent i procedurali

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7 .1 . Codifica Aziende I dator i di lavoro r ient rant i nell’am bito di applicazione del D.I . 94343/ 2016 cont inueranno adessere cont raddist int i dal c.a. “0J” , che, dal 1 gennaio 2016, assum e il significato di “aziendatenuta al versam ento dei cont r ibut i ex D.I . n. 94343/ 2016 (Fondo integrazione salar iale) ” . A tal proposito si procederà ad at t r ibuire il codice di autor izzazione “0J” (zero J) ai dator i dilavoro potenzialm ente interessat i, a prescindere dal requisito dim ensionale, t ra quelli inserit inella tabella allegata e cui l’am bito di applicazione è stato esteso com e da indicazioni al punto2.1 e a quelli precedentem ente esclusi in quanto dator i di lavoro non im prese. Taleat t r ibuzione avverrà in autom at ico, a cura della Direzione Generale. I m edesim i pot rannovisualizzare l’avvenuta at t r ibuzione del codice “0 J” sul Casset to previdenziale Aziende. Si rappresenta che, com e r iportato nella circolare n. 100/ 2014, il codice di autor izzazione “0J”era stato at t r ibuito cent ralm ente alle im prese potenzialm ente interessate al Fondo residualegià inserite nelle tabelle allegate ai m essaggi n. 6897/ 2014 e n. 8673/ 2014, a prescindere dalrequisito dim ensionale. Per tali aziende, pertanto, non si procederà a nuova at t r ibuzionecent ralizzata. Le sedi sono inviate a verificare il corret to m antenim ento del codice diautor izzazione. Tut tavia, in considerazione della natura non esaust iva m a m eram ente indicat iva dellespecifiche contenute nella nuova tabella allegata alla presente circolare, le st rut ture I NPSinteressate sono autorizzate ad at t r ibuire, autonom am ente, il c.a. “0J” anche a t ipologie didator i di lavoro non r iportate espressam ente nell’elencazione di cui alla tabella, m a in possessodei requisit i previst i dalla norm at iva (e resi not i dall’I st ituto con le relat ive disposizioniam m inist rat ive) ai fini dell’iscr izione al Fondo di integrazione salar iale (es. dator i di lavoroappartenent i ai set tor i non r ient rant i nel cam po di applicazione della norm at iva in m ateriad'integrazione salar iale; dator i di lavoro non r ient rant i t ra le pubbliche am m inist razioni di cuiall’art icolo 1, c. 2, del decreto legislat ivo n. 165 del 2001, etc.) . Poiché il cont r ibuto è m ensilm ente dovuto solo dai dator i di lavoro che hanno occupatom ediam ente più di cinque dipendent i nel sem est re precedente, in presenza del codice diautor izzazione “0J” il cont rollo del requisito occupazionale di più di 5 dipendent i nel sem est resarà effet tuato dalla procedura autom at izzata secondo le m odalità previste al paragrafo 2.2. I dator i di lavoro che operano con più posizioni cont r ibut ive sul terr itor io nazionale e realizzanoil requisito occupazionale di più di cinque dipendent i com putando i lavorator i denunciat i su piùm at r icole, dovranno dare com unicazione alle st rut ture terr itor iali I NPS di com petenza perconsent ire l’at t r ibuzione alle m at r icole con num ero di dipendent i infer iore a tale lim ite, oppurel’eventuale m odifica, del seguente codice di autor izzazione: “6 G” che assum e il nuovo significato di “Azienda con più di 5 dipendent i e fino a 15 che operasu più posizioni tenuta al versam ento dei cont r ibut i relat ivi al Fondo di integrazione salar iale” . Ai fini della corret ta applicazione dell’aliquota cont r ibut iva, i dator i di lavoro che operano conpiù posizioni cont r ibut ive sul terr itor io nazionale e realizzano il requisito occupazionale di più diquindici dipendent i com putando i lavorator i denunciat i su più m at r icole, dovranno darecom unicazione alle st rut ture terr itor iali I NPS di com petenza per consent ire l’at t r ibuzione allem at r icole con num ero di dipendent i infer iore a tale lim ite, oppure l’eventuale m odifica, delseguente codice di autor izzazione: “2 C” che assum e il nuovo significato di “Azienda che opera su più posizioni tenuta alversam ento dei cont r ibut i relat ivi ai Fondi di solidarietà” , nel caso di azienda con più di 15dipendent i che opera su più posizioni. Si evidenzia che è stato necessario ist ituire due diversi codici di autor izzazione per le aziendeche realizzano il requisito occupazionale com putando i lavorator i denunciat i su più m at r icole, in

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quanto, com e esplicitato nel paragrafo 6.1 della presente circolare, le aliquote cont r ibut ivesono differenziate in base al raggiungim ento di uno dei diversi lim it i occupazionali. I n ent ram bii casi viene escluso, da parte della procedura, il cont rollo del lim ite occupazionale. Ognivariazione della m edia occupazionale tale da determ inare una variazione del codice diautor izzazione dovrà essere com unicata alla sede I nps com petente a cura del datore di lavoro. Si r icorda che, qualora un m edesim o datore di lavoro esercit i at t iv ità plur im e connotate daautonom ia funzionale, gest ionale e organizzat iva e, quindi, classificate in set tor i diversi, ilrequisito occupazionale – di norm a - deve essere determ inato in relazione al num ero didipendent i dist intam ente occupat i in ognuna delle at t iv ità. È opportuno tenere presente che tale dist inzione sussiste in presenza di at t iv ità ascrivibili atutele salar iali differenziate t ra Cassa integrazione e Fondi di solidarietà. Alla luce della rat io delle disposizioni di cui al D.lgsn.148/ 2015 e in via eccezionale r ispet to aicr iter i appena illust rat i, laddove - per l’esercizio di at t iv ità econom iche autonom e l’unadall’alt ra - si è in presenza di inquadram ent i previdenziali in am bit i diversi, sprovvist i diam m ort izzator i sociali (CI GO/ CI GS/ Fondi di solidarietà) , r ispet to ai quali opera il Fondo diintegrazione salar iale- -ai fini del requisito occupazionale (+ 5 o + 15 dipendent i) , dovrannoessere som m at i tut t i i lavorator i m ediam ente occupat i (senza arrotondam ent i) nelle posizioniaperte in relazione alle at t iv ità in quest ione (es. 1 posizione nel Com m ercio con 3,83 dip. inm edia e 1 posizione nel Terziar io con 1,33 dip. in m edia - totale 5,16 dip. in m edia) . 7 .2 . Contr ibuto ordinario. Modalità di com pilazione del flusso Uniem ens Com e r iportato nel m essaggio n. 306/ 2016, per le im prese con più di quindici dipendent i giàr ient rant i nell’am bito di applicazione del Fondo di solidarietà residuale, l’aliquota cont r ibut ivapari allo 0,65% delle ret r ibuzioni im ponibili ai fini previdenziali di tut t i i lavorator i dipendent i,con esclusione dei dir igent i, è stata aggiornata a far data dal 1° gennaio 2016. Viceversa, per i dator i di lavoro con m edia occupazionale t ra più di 5 e 15 dipendent i, adecorrere dal m ese di ot tobre 2016, ai fini della com pilazione del flusso Uniem ens, lacont r ibuzione ordinaria, pari allo 0,45% , sarà calcolata nella aliquota com plessiva applicatasulle ret r ibuzioni im ponibili ai fini previdenziali di tut t i i lavorator i dipendent i, con esclusionedei dir igent i, con differenziazione delle aliquote descrit te al paragrafo 5. Per i dator i di lavoro con lim ite dim ensionale t ra 5 e 15 dipendent i com putato con r ifer im entoal sem est re precedente, in relazione ai cont r ibut i dovut i per le m ensilità da gennaio aset tem bre 2016, si forniscono le seguent i indicazioni per la com pilazione del flusso Uniem ens. Ai fini del versam ento del cont r ibuto ordinario, dovuto per le m ensilità da gennaio a set tem bre2016, le aziende valor izzeranno – all’interno di < DenunciaAziendale> < Alt rePart iteADebito> –l’elem ento < Alt reADebito> ed indicando i seguent i dat i: in < CausaleADebito> il codice “M149” avente il significato di "Cont r ibuto ordinario Fondo diI ntegrazione salar iale gennaio-set tem bre 2016";in < Ret r ibuzione> l’im porto dell’im ponibile, calcolato sulla ret r ibuzione im ponibile ai finiprevidenziali di tut t i i lavorator i dipendent i, esclusi i dir igent i;in < Som m aADebito> l’im porto del cont r ibuto, pari allo 0,45% dell’im ponibile cont r ibut ivo (da> 5 a 15 dipendent i) . Sono, inolt re, tenut i alla regolar izzazione dei versam ent i i dator i di lavoro cui è stato estesol’am bito di applicazione del Fondo di integrazione salar iale, ad opera del D.I . n 94343/ 2016,con decorrenza 1° gennaio 2016, (es. dator i di lavoro non cost ituit i in form a di im presa) . Ai fini del versam ento del cont r ibuto ordinario, dovuto per le m ensilità da gennaio a set tem bre2016, le aziende valor izzeranno – all’interno di < DenunciaAziendale> < Alt rePart iteADebito> –

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l’elem ento < Alt reADebito> ed indicando i seguent i dat i: in < CausaleADebito> il codice “M131” o “M149” ;in < Ret r ibuzione> l’im porto dell’im ponibile, calcolato sulla ret r ibuzione im ponibile ai finiprevidenziali di tut t i i lavorator i dipendent i, esclusi i dir igent i;in < Som m aADebito> l’im porto del cont r ibutopari allo 0,45% dell’im ponibile cont r ibut ivo (da > 5 a 15 dipendent i) ;pari allo 0,65% dell’im ponibile cont r ibut ivo (da > 15 dipendent i) ; Si fa presente che la regolar izzazione delle com petenze arret rate, relat ive al periodo dagennaio a set tem bre 2016, dovrà avvenire ent ro il giorno 16 del terzo m ese successivo aquello di em anazione della presente circolare (deliberazione n. 5 del Consiglio diam m inist razione dell'I st ituto del 26/ 3/ 1993, approvata con D.M. 7/ 10/ 1993, circolare n. 292del 23/ 12/ 1993, punto 1) . Resta ferm a la possibilità, per gli interessat i, di proporre istanza di rateazione dei debit icont r ibut ivi in fase am m inist rat iva, secondo le regole generali, con aggravio degli interessi didilazione nella m isura vigente alla data di presentazione della dom anda. I n proposito, sir icorda che le aziende tenute al versam ento anche delle quote a carico di dipendent i hannofacoltà di recuperare ratealm ente la quota sospesa nei confront i del lavoratore, qualorapresent ino istanza di dilazione ent ro la scadenza sopra indicata (giorno 16 del terzo m esesuccessivo alla data di em anazione della presente circolare) . 8 . Am m inist razione del Fondo di integrazione salar ia le. Ai sensi dell’art . 4 del D.I . n. 94343/ 2016, alla gest ione del Fondo provvede un Com itatoam m inist ratore com posto da cinque espert i designat i dalle organizzazioni dei dator i di lavoro ecinque espert i designat i dalle organizzazioni sindacali dei lavorator i com parat ivam ente piùrappresentat ive a livello nazionale. Ai m em bri così designat i si affiancano due rappresentant i, con qualifica di dir igente,r ispet t ivam ente in rappresentanza del Ministero del Lavoro e delle Polit iche Sociali e delMinistero dell’Econom ia e delle Finanze. I m em bri del com itato, per essere elet t i, devono possedere specifici requisit i di com petenza eonorabilità individuat i r ispet t ivam ente dagli art t . 37 e 38 del D.lgs 148/ 2015. I l Com itato ènom inato con Decreto del Minist ro del lavoro e delle polit iche sociali, r im ane in carica perquat t ro anni e, in ogni caso, fino al giorno di insediam ento del nuovo Com itato. Ciascuncom ponente non può durare in carica per più di due m andat i. A tut t i i com ponent i del com itatonon spet ta alcun em olum ento, indennità o r im borso spese. I l presidente del Com itato è elet to dal com itato stesso t ra i propri m em bri. Alle r iunioni delCom itato partecipa il collegio sindacale dell’I NPS, nonché il diret tore generale o un suodelegato, con voto consult ivo. Le decisioni del Com itato, assunte a m aggioranza e con voto decisivo del presidente in caso diparità, possono essere sospese da parte del diret tore generale, laddove evidenzino profilid’illegit t im ità. I l provvedim ento di sospensione deve essere adot tato ent ro cinque giorni e deve esseresot toposto, con indicazione della norm a che si r it iene violata, al presidente dell’I NPS che, ent rot re m esi, può stabilire se dare ulter iore corso alla decisione o annullar la. Trascorso tale term inela decisione diviene esecut iva. I l Com itato am m inist ratore, così definito, gest isce il relat ivo Fondo di com petenza, con iseguent i com pit i:

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1. predisporre, sulla base dei cr iter i di stabilit i dal consiglio di indir izzo e vigilanza dell’I NPS,i bilanci annuali, prevent ivo e consunt ivo, di gest ione, corredat i da una propria relazione,e deliberare sui bilanci tecnici relat ivi alla gest ione stessa;

2. fare proposte in m ateria di cont r ibut i, intervent i e t rat tam ent i;3 . vigilare sull’affluenza dei cont r ibut i, sull’am m issione agli intervent i e sull’erogazione dei

t rat tam ent i, nonché sull’andam ento della gest ione;4. decidere in unica istanza sui r icorsi in ordine alle m aterie di com petenza;5. assolvere ogni alt ro com pito ad esso dem andato da leggi o regolam ent i.

I l Com itato am m inist ratore del Fondo di integrazione salar iale, a norm a dell’art . 29, c. 5, nonesercita il com pito di deliberare in ordine alla concessione degli intervent i e dei t rat tam ent i.Com e già evidenziato nel par. 4.5, i t rat tam ent i di integrazione salar iale garant it i dal Fondosono autorizzat i dalla st rut tura terr itor iale I NPS com petente in relazione all’unità produt t iva. Con decreto m inister iale 30 novem bre 2015 è stato cost ituito il Com itato am m inist ratore delFondo di solidarietà residuale, insediatosi in data 18 dicem bre 2015. Con nota prot .40/ 998.18 -01 -2016 I l Ministero del Lavoro ha chiar ito che il Fondo di integrazione salar ialesarà gest ito dal m edesim o Com itato am m inist ratore che relat ivam ente alle prestazionigarant ite dal FI S cessa nella funzione di deliberare in ordine alla concessione degli intervent i edei t rat tam ent i. 9 . Equilibr io finanziar io dei fondi. I l Fondo di integrazione salar iale non ha personalità giur idica, cost ituisce una gest ionedell’I NPS e gode di autonom a gest ione finanziar ia e pat r im oniale. I n at tuazione dell’art . 35 del D.lgs 148/ 2015, l’art . 11 del D.I . n. 94343/ 2016, espressam entedispone anche per il Fondo di integrazione salar iale l’obbligo di bilancio in pareggio el’im possibilità di erogare prestazioni in carenza di disponibilità. Pertanto, com e già ant icipato nel par. 5, al fine di procedere con l’erogazione delle prestazionigarant ite dal Fondo, è necessario che vengano previam ente cost ituite specifiche r iservefinanziar ie, ent ro i lim it i delle quali le prestazioni sono concedibili. A tal fine si precisa che, cont inuando la gest ione del Fondo residuale, nel Fondo di integrazionesalar iale confluiscono le r iserve finanziar ie già cost ituite presso il Fondo residuale. I l Fondo ha l’obbligo di presentare il bilancio tecnico di previsione ad ot to anni, sulla base delquale il Com itato am m inist ratore può proporre m odifiche agli im port i delle prestazioni o allam isura dell’aliquota di cont r ibuzione. Le m odifiche sono adot tate con decreto diret tor iale deiMinister i del Lavoro e delle Polit iche Sociali e dell’Econom ia e delle Finanze. Tali m odifiche possono essere adot tate anche in m ancanza di proposta del Com itatoam m inist ratore, sem pre con decreto diret tor iale, in caso di necessità di assicurare il pareggiodi bilancio ovvero di far fonte a prestazioni già deliberate o da deliberare ovverod’inadem pienza del Com itato. I n ogni caso, in assenza dell’adeguam ento cont r ibut ivo, l’I NPS è tenuto a non erogare leprestazioni in eccedenza. 1 0 . Monitoraggio della spesa I l m onitoraggio della spesa sarà com unicato dall’I st ituto al Com itato di gest ione del Fondo peril t ram ite di schede ad hoc nelle quali verranno espost i i dat i relat ivi alle r isorse disponibili delFondo nonché il dato degli im port i autor izzat i. L’andam ento del m onitoraggio terrà conto degli

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im port i effet t ivam ente fruit i. L’im porto autor izzato, infat t i, sarà sost ituito dall’im portoeffet t ivam ente fruito dal m om ento in cui la prestazione può considerarsi conclusa in quantocom pletato il pagam ento (es. decadenza ex D.lgs 148/ 15; esaurim ento dei beneficiar i o delleore autor izzate, etc. etc. ) . Com e precedentem ente ant icipato, gli im port i necessari a coprire i periodi di sospensione oriduzione dell’at t iv ità lavorat iva, saranno st im at i dall’I st ituto sulla base delle ore r ichieste e delnum ero dei lavorator i coinvolt i e saranno sot t rat t i alla disponibilità del Fondo una volta em essoil provvedim ento di concessione del diret tore di sede (o dir igente delegato) . I n caso di pagam ento diret to, i dator i di lavoro, ent ro sei m esi dalla fine del periodo di paga incorso allo scadere del term ine di durata o ent ro sei m esi dall’autor izzazione se successiva,devono com unicare i dat i necessari all’erogazione delle prestazioni così com e autorizzate. Olt retale term ine i pagam ent i saranno considerat i consolidat i con conseguente r im essa alladisponibilità del Fondo delle som m e residue originariam ente autor izzat i. A tal fine le St rut tureterr itor iali provvederanno a chiudere le autor izzazioni r ilasciate, previa verifica con le aziendedell’esaurim ento dell’inolt ro degli SR 41 relat ivi ai periodi autor izzat i. I n caso di ant icipazione da parte del datore di lavoro e successivo conguaglio, stante il term inedecadenziale di cui al già citato art . 7, c. 3, una volta t rascorsi i 6 m esi iv i previst i, le som m eautorizzate e non ut ilizzate saranno r iacquisite alla disponibilità del Fondo. 1 1 . Ricorsi am m inist rat ivi Avverso i provvedim ent i adot tat i dal Diret tore di sede o suo delegato per le m aterie dicom petenza è possibile proporre r icorso al Com itato am m inist ratore, al quale, ai sensidell’art icolo 5, c. 1, let tera d) del decreto interm inister iale, spet ta decidere in unica istanza. I r icorsi devono essere indir izzat i al Com itato am m inist ratore del Fondo di integrazionesalar iale, presso la Direzione generale dell’I NPS e t rasm essi all’I NPS esclusivam ente t ram itecanale telem at ico accedendo ai Servizi OnLine del Portale ist ituzionale www.inps.it . Per una corret ta canalizzazione dell’istanza di r icorso è necessario, una volta effet tuatol’accesso a RiOL (Ricorsi on line) con PI N disposit ivo, selezionare le seguent i opzioninell’ordine: Nuovo r icorso Gest ione Lavorator i Privat i/ Prestazioni a sostegno delreddito/ Sogget to r ichiedente prestazioni/ cont r ibuto di solidarietà FI S. 1 2 . I st ruzioni contabili I n applicazione dell’art . 1, del D.I . n. 94343 del 3 febbraio 2016, il Fondo di solidarietàresiduale, già ist ituito presso l’I st ituto con D.I . n. 79141 del 7 febbraio 2014 ed adeguato alledisposizione del decreto legislat ivo n. 148/ 2015, a decorrere dal 1° gennaio 2016, assum e lanuova denom inazione di Fondo di integrazione salar iale. Pertanto, l’or iginaria denom inazionedella gest ione contabile di r ifer im ento, ist ituita con la circolare n. 100 del 02/ 09/ 2014, vienecosì variata: FR – “Fondo di integrazione salar iale di cui all’art . 29, del decreto legislat ivo 14 set tem bre2015, n. 148 (D.I . n. 94343/ 2016) , già Fondo di solidarietà residuale, ist ituito ai sensi del D.I .n. 79141/ 2014” Al fine di r ilevare contabilm ente i cont r ibut i ordinari dovut i, nella m isura pari allo 0,45% dellaret r ibuzione im ponibile, dalle aziende che occupano m ediam ente da più di cinque a quindicidipendent i, r ient rant i nell’am bito di applicazione della norm at iva in esam e, per il finanziam entodelle prestazioni di cui agli art icoli 6 e 7, del D.I . n. 94343/ 2016, si ist ituiscono i nuovi cont i: FRR21111 per il cont r ibuto ordinario di com petenza degli anni precedent i, ai sensi dell’art . 10,

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c. 1, let tera b) , del D.I . n. 94343/ 2016;FRR21171 per il cont r ibuto ordinario di com petenza dell’anno in corso, ai sensi dell’art . 10, c.1, let tera b) , del D.I . n. 94343/ 2016. La procedura di r ipart izione contabile dei DM m ovim enterà i m edesim i cont i, per la r ilevazione,alt resì, delle som m e valor izzate nel flusso UNI EMENS con il nuovo codice causale “M149” , aifini della regolar izzazione dei periodi pregressi. Per l’im putazione dei cont r ibut i dovut i allo stesso t itolo, ai sensi dell’art . 10, c. 1, let tera a) ,del citato D.I ., (aliquota dello 0,65% ) , dai dator i di lavoro che occupano m ediam ente più di 15dipendent i, anche in corr ispondenza della valor izzazione del codice UNI EMENS “M131” (per lecom petenze arret rate) , dovranno essere m ovim entat i, a cura della suddet ta proceduraautom at izzata, i cont i esistent i FRR21110 e FRR21170, opportunam ente r idenom inat i. Le ist ruzioni contabili at te alla r ilevazione del cont r ibuto addizionale, dell’onere per leprestazioni garant ite dal Fondo di integrazione salar iale, nonché della relat iva cont r ibuzionecorrelata da accreditare alle gest ioni pensionist iche di iscr izione dei lavorator i interessat i,verranno fornite separatam ente, in occasione della definizione delle relat ive ist ruzionioperat ive. Si r iportano nell’allegato n. 3 le variazioni intervenute al piano dei cont i. All. 1: Datori di lavoro r ient rant i nella disciplina del FI SAll. 2: Ore di sospensione/ r iduzione non indennizzabiliAll. 3: Variazioni al piano dei cont i I l Diret tore Generale Cioffi

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CONFIMI RAVENNA NEWS N. 23 DEL 19/09/2016 SINDACALE E PREVIDENZIALE

OGGETTO: INDICE DI RIVALUTAZIONE TFR MESE DI AGOSTO 2016

L’ISTAT, Istituto Centrale di Statistica, ha diffuso l’indice nazionale dei prezzi al consumo per le

famiglie di operai e impiegati, senza tabacchi, risultato nel mese di agosto 2016 pari a 100,2 (base 2015

= 100).

In applicazione dell’art. 5 della legge n. 297/82, nel caso in cui un rapporto di lavoro sia stato risolto

dal 15 agosto 2016 al 14 settembre 2016 la percentuale di rivalutazione da applicare al Trattamento di

Fine Rapporto (Tfr) ammonta a 1,220%.

La predetta percentuale viene così determinata:

indice ISTAT relativo al mese di dicembre 2015 100,0

indice ISTAT relativo al mese di agosto 2016: 100,2

incremento in cifra rispetto a dicembre 2015 ( 100,2 – 100,0): 0,3

incremento in percentuale rispetto a dicembre 2015 al 100%

(0,293645 x 100 /100): 0,293645

75% dell’incremento in percentuale (0,293645 x 0,75): 0,220234

valore di incremento fisso 1,5% annuo rapportato al mese di

dicembre 2015 (1,5 / 12 x 8): 1

indice ISTAT / T.F.R. relativo al mese di agosto 2016

non arrotondato (1 + 0,220234): 1,220234

indice ISTAT arrotondato relativo al mese di agosto 2016 (da

applicare al T.F.R. accantonato al 31 dicembre 2015): 1,220

L’indice dei prezzi al consumo relativo al mese di settembre 2016 sarà reso noto dall’Istat

successivamente al prossimo 14 ottobre.

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