Notiziario "L'Amaca" - Edizione XI Settembre 2012

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Sommario: Gruppo Nuovi Orizzonti 4 Alter Bar 5 Corsi di alfabetizza- zione per donne 6 Speranza nel futuro 7 Gruppo Oltre le nuvole 8 Convegno “Anoressia e Bulimia l’esperienza delle famiglie” 1 Gruppo genitori separati 9 Varie iniziative 10 Il dono nascosto 12 Nuovo consiglio direttivo 14 Poesia 16 Anno 20012 Numero 11, settembre Carissimi soci, ecco la undicesima edizione del notiziario dell’ Associazione A.M.A. Le parole scorrono e ci regalano emozioni! Un grazie, a chi si impegna insieme a noi per dare corpo a queste pagine!!! Buona Lettura!!! Attraverso lo stage del terzo anno del corso di laurea in Scienze del Servizio Sociale della Facoltà di Sociologia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, svolto all’interno dell’A.M.A., abbiamo deciso di ap- profondire una proble- matica che, soprattutto negli ultimi anni, coin- volge molte persone: i disturbi alimentari. Insieme ai famigliari del gruppo A.M.A “Il Bozzolo” di Cisano di San Felice del Bena- co, dedicato ai fami- gliari di persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare, abbiamo organizzato il conve- gno “Anoressia e bu- limia, l’esperienza delle famiglie” che si è tenuto Sabato 21 A- prile 2012 presso l’Aula Magna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia. L'iniziativa si è concen- trata soprattutto sul ruolo delle famiglie che vivono questo proble- ma ed all’interno del convegno sono interve- nuti diversi protagonisti quali: il gruppo A.M.A “il Bozzolo” e il gruppo A.M.A “Lady Trump” di Cremona (entrambi formati da familiari di ragazzi con tali proble- matiche), Maria Fran- cesca Garritano (ballerina di danza classica) e Federica Tacchini, entrambe ragazze che hanno vissuto il problema, ed il dott. Mario Lombardi (responsabile del Cen- tro per Disturbi del Comportamento Ali- mentare A.O. Spedali Civili di Brescia) che ha approfondito il ruolo delle famiglie nel per- corso di cura. Durante la giornata sono stati letti brani tratti dal libro “Di fame e di parole” scritto do- po un percorso auto- biografico intrapreso dai familiari del Gruppo “Lady Trump”. Durante questa iniziati- va, che ha visto la pre- senza di circa 250 par- tecipanti, è stata pro- mossa l'idea della na- scita sul territorio di Brescia di un gruppo per familiari di ragazzi con disturbi del com- portamento alimentare (anoressia e bulimia). Paola Stofler Valeria Paffuti

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Notiziario "L'Amaca" - Edizione XI Settembre 2012

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Sommario:

Gruppo Nuovi Orizzonti

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Alter Bar 5

Corsi di alfabetizza-zione per donne 6

Speranza nel futuro 7

Gruppo Oltre le nuvole

8

Convegno “Anoressia e Bulimia l’esperienza delle famiglie”

1

Gruppo genitori separati

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Varie iniziative 10

Il dono nascosto 12

Nuovo consiglio direttivo

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Poesia 16

Anno

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Carissimi soci, ecco la undicesima edizione del notiziario dell’ Associazione A.M.A. Le parole scorrono e ci regalano emozioni! Un grazie, a chi si impegna insieme a noi per dare corpo a queste pagine!!! Buona Lettura!!!

Attraverso lo stage del terzo anno del corso di laurea in Scienze del Servizio Sociale della Facoltà di Sociologia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, svolto all’interno dell’A.M.A., abbiamo deciso di ap-profondire una proble-matica che, soprattutto negli ultimi anni, coin-volge molte persone: i disturbi alimentari. Insieme ai famigliari del gruppo A.M.A “Il Bozzolo” di Cisano di San Felice del Bena-co, dedicato ai fami-gliari di persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare, abbiamo organizzato il conve-gno “Anoressia e bu-limia, l’esperienza delle famiglie” che si è tenuto Sabato 21 A-

prile 2012 presso l’Aula Magna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia. L'iniziativa si è concen-trata soprattutto sul ruolo delle famiglie che vivono questo proble-ma ed all’interno del convegno sono interve-nuti diversi protagonisti quali: il gruppo A.M.A “il Bozzolo” e il gruppo A.M.A “Lady Trump” di Cremona (entrambi formati da familiari di ragazzi con tali proble-matiche), Maria Fran-cesca Garritano (ballerina di danza classica) e Federica Tacchini, entrambe ragazze che hanno vissuto il problema, ed il dott. Mario Lombardi (responsabile del Cen-tro per Disturbi del Comportamento Ali-

mentare A.O. Spedali Civili di Brescia) che ha approfondito il ruolo delle famiglie nel per-corso di cura. Durante la giornata sono stati letti brani tratti dal libro “Di fame e di parole” scritto do-po un percorso auto-biografico intrapreso dai familiari del Gruppo “Lady Trump”. Durante questa iniziati-va, che ha visto la pre-senza di circa 250 par-tecipanti, è stata pro-mossa l'idea della na-scita sul territorio di Brescia di un gruppo per familiari di ragazzi con disturbi del com-portamento alimentare (anoressia e bulimia).

Paola Stofler

Valeria Paffuti

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Buon giorno, sono Alessandra e rappresento i genitori con figli affetti da disturbo alimentare del gruppo di auto mutuo aiuto “ il Bozzolo”. Come genitori, durante la nostra più o meno lunga esperienza abbiamo potuto constatare che indipenden-temente dalle cause del disturbo, la

famiglia insieme al figlio/a vive la malattia e tutte le sue conseguen-ze: l’isolamento, il senso di colpa, l’impotenza, il di-spendio di energia oltre che di denaro per la ricerca di un sostegno da parte di persone specia-lizzate, competenti e che possano aiutarci a trovare una soluzione.

I componenti della fami-glia e specialmente la

coppia di genitori entra in contatto con i sintomi di questa malattia in momenti diversi e con modalità di-verse. Probabilmente perché non viene subito riconosciuta, oppure perché si pensa di risolverla indivi-dualmente, scatenando crisi, in-comprensioni, tensioni tra gli stessi. All’interno del nucleo famigliare c’è chi sottovaluta il problema conside-

randolo un “sintomo passeggero” e c’è chi lo ritiene una reazione lega-ta ad un particolare episodio delu-dente. … e intanto i mesi passano e la manifestazione di certi meccani-smi comportamentali si accentua e diventa un disturbo comporta-mentale evidente! Considerando questi notevoli cam-biamenti si comincia a riconoscere che c’è una vera e propria malattia e si ricercano strutture mediche adeguate che possano aiutare i nostri figli a curarla. Senza non poche difficoltà, una volta individuate alcune strutture specialistiche pubbliche o private rimane la difficoltà maggiore di convincere il figlio/a che è neces-sario intraprendere un percorso di cura e prendere coscienza CHE DA SOLO NON PUÒ GUARIRE! Grazie all’esperienza di alcune fa-miglie si è potuto constatare che durante il periodo di ricovero entra-no in gioco due aspetti: il primo è la grande aspettativa di noi genitori che la struttura individuata, con il programma e l’ esperienza speciali-stica che offre, sia in grado di cura-re il disturbo convinti di una guari-gione certa. Il secondo aspetto è che il figlio/a accetta di seguire il percorso non sempre spinto dalla motivazione a guarire, ma, forse è

spinto a farlo più per accontentare i genitori o per riconoscenza verso le attenzioni prestategli, che per la propria guarigione e quindi compiu-to l’intero percorso, uscito dalla struttura RICADE NEL VORTICE DELLA MALATTIA. ...1° 2° 3° 4° e per alcuni anche 5° ricovero! SEMPRE PIU’ ASPETTATIVE, SEMPRE PIU’ DELUSIONI!!!!!! Come genitori, durante le nostre singole esperienze, ci siamo così accorti che nessuno ci accompa-gnava nel cambiamento in atto nei nostri figli e nell’indicarci quale mo-dalità di comportamento migliore da adottare per aiutarli. Ogni famiglia del gruppo ” Il Bozzo-lo” è approdata all’Associazione AMA per varie vie, ma spinta dalla comune esigenza di CONDIVIDE-RE i propri vissuti. Così da un primo incontro di alcuni genitori con Mara, che ci ha illustrato la funzio-nalità del gruppo già esistente di genitori d i Cremona e valutata la nostra provenienza nella stessa zona della provincia di Brescia, gra-zie a lei, abbiamo trovato ospitalità nel palazzo Fondazione Cominelli a Cisano di San Felice d/B dove tut-tora ci incontriamo ogni secondo e quarto mercoledì del mese, accom-pagnati e guidati da Rinì, come fa-cilitatore del gruppo.

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“la difficoltà

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convincere il

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un percorso di

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Ormai è quasi un anno che ci incontriamo e pos-siamo dire che davvero condividiamo i dolori, i dubbi, le speranze, i passi dei nostri figli che consideriamo essere diventati figli di tutti! Si arriva al gruppo con un peso, ma grazie alla condivisione, esporre la propria esperienza, è di sollievo per chi la racconta e risorsa per chi la ascolta. Nel gruppo ciascuno cresce con l’aiuto di tutti, nel rispetto e in un clima non giudicante, di ascolto reciproco. Si ritorna a casa più fiduciosi, sere-ni,consapevoli e più forti nell’affrontare il lungo e difficoltoso cammino. CONDIVIDENDO le esperienze delle famiglie, cambia la visione rispetto alla malattia perché ci si sente più autorevoli nella relazione con i figli, più coraggiosi nell’affrontare la malattia e privi del sen-so di colpa che spesso si vive. Questo atteggiamento positivo si riflette anche sul resto della famiglia. Dopo i nostri primi incontri di conoscenza è nata l’esigenza di dare un nome al gruppo. Abbiamo scelto “il Bozzolo” immaginando che rappresentasse il percorso di trasfor-mazione e di autonomia dei nostri figli: il Bozzolo, così perfetto! Ma che come una gabbia imprigiona e protegge allo stesso tempo ciò che contiene; fa crescere un es-sere che raggiunta la maturazione si rivele-rà una splendida farfalla, libera, autonoma, indipendente e felice di volare nonostante la fragilità delle sue ali! Questo è ciò che ci auguriamo per il futuro dei nostri figli, che da prigionieri nella malat-tia riescano a liberarsene per vivere felici, splendidi ed indipendenti!

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Nasce un nuovo gruppo A.M.A. e si chiama

Facilitatori Paola: 3351759856 - Valeria: 3383692862

Il gruppo è aperto ad accogliere nuove persone.

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Alter Bar si trova presso la Fondazione Cominelli  

in Via F. Santabona a Cisano San Felice del Benaco (Brescia) 

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Volontarie del Filos e  due stagiste ai 5 Continenti: un corso di pre ‐ alfabetizza‐zione  per donne  L’idea progettuale dello stage è nata a seguito della fase di osservazione e di conoscenza dei servizi offerti dall’associazione A.M.A, che gestisce due sportelli a Castiglione delle Stiviere: “Il Salvadanaio” e “La Fami-glia in cambiamento”, attivi ormai da diversi anni.

Presso tali sportelli si è riscontrata una considerevole affluenza di persone residenti nel quartiere Cinque Continenti, un quartiere da sempre considerato diffici-le e fonte di grossi problemi. La popolazione che at-tualmente risiede regolarmente nel quartiere è di circa 800 persone, di cui 71 hanno la cittadinanza italiana. Di questi 71 solo circa 20 persone sono realmente italiani.

Il progetto ha preso avvio dai contatti con le altre asso-ciazioni che, sul territorio, si occupano di persone stra-niere e che nel corso degli anni hanno operato per pro-muovere l’integrazione .

E’ emerso che le diverse iniziative che, nel quartiere, vengono organizzate sono rivolte ai bambini ed ai ra-gazzi, mentre ciò che mancava era uno spazio dedica-to alle donne. Proprio per questo è nata l’idea di pro-muovere un gruppo con le donne, che rispondesse alle loro esigenze e che fosse per loro un motivo di incon-tro.

Alla disponibilità di due volontarie del gruppo “Il Filos” e delle due stagiste si è aggiunto il successivo coinvol-gimento di una signora di origini asiatiche, conosciuta allo sportello dell’associazione A.M.A., che si è mostra-ta una risorsa preziosa nel coinvolgimento e soprattut-to nella comunicazione con le donne straniere.

Dopo i primi due incontri in cui si è presentata una sola signora, nel terzo si sono presentate quattro donne. In seguito ad un primo momen-to di conoscenza e di scambio, le signore han-no espresso il desiderio e l’esigenza di impara-re la lingua italiana, raccontando una serie di difficoltà che riscontrano nella vita quotidiana (incontri con gli insegnanti, visite mediche, farmacia, negozi..).

Le signore si sono subito attivate accompa-gnando le volontarie e le stagiste nel quartie-re, condominio per condominio, presentandole ad altre loro amiche interessate ad apprende-re l’italiano.

Dato questo forte bisogno, è stato necessario trovare un insegnante che aiutasse a realizzare un corso di alfabetizzazione. Grazie a conoscenze personali delle volontarie del Filos la ricerca è andata a buon fine e, già, la settimana successiva sono iniziate le lezioni.

L’intenzione del progetto era quella di realizzare un corso propedeutico all’alfabetizzazione. Inizialmente è stato difficile interagire e comunicare perché il livello di conoscenza della lingua italiana, delle donne che hanno partecipato, era quasi inesistente nonostante vivano in Italia da diversi anni. Da subito la partecipa-zione è stata consistente e grandissimo il desiderio di iniziare questo percorso insieme.

La partecipazione in media era di 22 don-ne: 15 di origine in-diana, 3 di origine marocchina, 2 di ori-gine pakistana e 2 di origine tunisina.

L’età è compresa tra i 20 e i 45 anni.

A metà corso, vista la numerosa affluenza, è stata accolta la disponibilità di una seconda insegnante, già esperta in corsi di alfabetizzazione.

Crediamo sia impor-tante, dato il riscon-tro positivo, dare continuità al progetto proseguendolo a settembre, con una maggiore strutturazione del cor-so.

Stefania Vavassori e Gessica Bruno

Corso di

alfabetizzaz

ione

per donne

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Chi, guardando al futuro, non ha mai sperato in qual-cosa di migliore?.. ..è da questo spirito che è nato “Speranza nel Futuro” di Brescia, un gruppo di signore Nigeriane che hanno conosciuto la realtà dell’Associazione AMA tramite lo sportello “il Salvadanaio”, grazie al quale poi si sono trovate e con l’aiuto di Laura hanno riconosciuto il bisogno di incontrarsi, di ascoltarsi e condividere in-sieme le proprie esperienze, cercando così di offrire in solidarietà il proprio aiuto alle altre e cercando allo stesso tempo di trarne un po’ dalle storie altrui. Nel gennaio 2012, durante il “viaggio relazionale“ dei gruppi AMA, che toccano un’importante fetta del terri-torio provinciale di Brescia, nasce il progetto “La FOR-ZA della CONDIVISIONE – Dal gruppo di auto/mutuo aiuto alla costruzione di reti di aiuto rivolte alle fami-glie e alla Comunità” che si avvale del cofinanziamen-to di progetti ai sensi dell’art.4, commi 2, lettera g) e 9, lettera d) l.r. n.23/99 “Politiche Regionali per la famiglia” e dell’art. 36,comma 1, lettera A) l.r. n.1/08 “Testo Unico delle Leggi Regionali in materia di volon-tariato, cooperazione sociale, associazionismo e so-cietà di mutuo soccorso”. Il progetto verrà sviluppato su tre diversi territori, Bre-scia (Gruppo Speranza nel futuro) Montichiari (Gruppo Il Sorriso) e S. Felice (Gruppo Il Bozzolo), rispondendo ai bisogni emergenti in questi ultimi si creeranno este-se reti di aiuto che troveranno nell’Associazione A.M.A. e nell’incontro con le risorse formali e informali sostegno, promozione e realizzazione. Grazie a questo bando è stato possibile ideare un pro-getto ad hoc sulle esigenze dei gruppi, cercando di

dare forma a quelle che sono e saranno le risposte alle loro esigenze. A Brescia, grazie alle considerazioni fatte nei diversi incontri, le signore hanno scoperto di avere in comune la passione per la cucina del loro paese, tutte infatti conoscono i piatti tipici della Nigeria, ed ogni giorno li cucinano con la stessa passione. Purtroppo in Italia questa cucina è poco conosciuta, e così, quasi come una sfida, è nata l’idea di organizza-re dei pranzi e delle cene etniche, nata non solo dal bisogno di avere un riscatto sociale nonostante le av-versità della vita, ma anche dall’occasione far cono-scere anche la loro cultura culinaria, creando occasio-ni d’incontro fra le persone che vi avrebbero parteci-pato. Una proposta particolare, nuova e in linea con quelli che erano gli obiettivi del progetto. Così, stavolta insieme a Marta e Sara, è nata l’iniziativa di ‘Gruppo chia.m.a. Gruppo’, dove le Signo-re propongono le loro capacità per avere un aiuto, invitando tutti gli altri gruppi AMA a partecipare ai loro pranzi. Questa proposta vorrebbe poi allargarsi a tutto il terri-torio, invitando chiunque sia interessato a contattarle per poter aderire o organizzare pranzi e cene: infatti stata messa a disposizione una trattoria nel paese di Nuvolera per chi è intenzionato a programmare un evento ma non dispone dello spazio sufficiente. In questi mesi sono già state organizzate delle cene, la prima, fatta a ‘Casa Serena’ di Montichiari, le signo-re sono state invitate dal gruppo ‘Il Ventaglio’, la se-conda, sempre a Montichiari, il gruppo ha preparato la cena annuale della Caritas del paese. In entrambe le occasioni le cuoche sono riuscite a soddisfare le aspettative dei partecipanti suscitando interesse e curiosità per la loro cultura attraverso le particolarità dei diversi piatti.

Sara Quarantini

Speranza nel futuro..

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Nuovi Gruppi

Tutte le famiglie che a Bedizzole e dintorni devono accompagnare la sofferenza di un parente con disagio psichico non sono più sole: il gruppo “Oltre le nuvole” si propone come punto di riferimento e aiuto per coloro che si trovano a fronteggiare il dolore di una persona cara con un percorso di mutua assi-stenza.

Venerdì 24 agosto a Bedizzole è avvenuta la presentazione del gruppo in un incontro du-rante il quale il gruppo “Oltre le nuvole” ha proposto la visione del film “Si può fare”, di G. Manfredonia, con Claudio Bisio, toccante sto-ria sul tema delle cooperative sorte negli anni 80 a seguito della chiusura dei manicomi, e un dibattito sulla salute mentale basato sulle considerazioni scaturite dalla visione del film.

All’incontro erano presenti, oltre al Sindaco Roberto Caccaro, al vicesindaco Isidoro Botta-relli e ai componenti della Giunta, il dott. No-bili e il dott. Seggioli, rispettivamente direttore e responsabile Area Riabilitativa dell’ Unità Operativa Psichiatria n.21. L’assessore ai Ser-vizi Sociali, Giuseppe Tagliani, ha introdotto la serata con parole di vivo apprezzamento nei confronti del lavoro svolto dai Servizi Sociali che hanno favorito il percorso che ha portato alla costituzione di “Oltre le nuvole”.

Questo appuntamento ha segnato l’inizio delle attività del gruppo “Oltre le nuvole”, associa-

zione A.M.A (auto mutuo aiuto) per famigliari delle persone con disagio psichico, che ha vo-luto in questo modo proporsi all’attenzione della comunità bedizzolese per farsi conosce-re e consentire ad altre persone che si trovano nella medesima condizione di poter trovare un valido sostegno e un aiuto. Il gruppo, costitui-tosi a Bedizzole nello scorso febbraio, sta muovendo i primi passi e per ora raccoglie un numero limitato di famiglie, ma l’intenzione dei partecipanti, che mantengono vivo il loro impegno attraverso incontri bimensili per or-ganizzare la programmazione delle attività, è quella di favorire il più possibile l’ingresso di altre persone, con l’importante sostegno offer-to dalla continua presenza del dott. Nobili e del dott. Seggioli.

Le reti sociali sembrano soffrire oggi della mancanza di quella solidarietà che lega l'ani-ma di persone desiderose di relazioni sincere “umane” e libere. E proprio da qui che “Oltre le nuvole” vuole ripartire.

“Facendo questo lavoro” hanno spiegato i componenti del gruppo “si trova uno spazio in più per fronteggiare le criticità familiari. Si affi-nano le capacità di espressione affettiva ed emotiva che riempiono gli animi alleviando la solitudine, il senso di impotenza, le frustrazio-ni e si accende la speranza nello scorcio di luce di un'idea.

Oltre le nuvole Gruppo di auto mutuo aiuto per la salute mentale

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Nuovi Gruppi Ed ecco, si genera una forza d'insieme che porta al desiderio di ritrovarsi ancora e di andare “oltre le nuvole” in una pausa di serenità. E' un gruppo aperto, si può lasciare come si pos-sono inserire nuovi compagni di strada. Ciò di cui si parla ri-mane custodito nel cuore dei partecipanti.” Si tratta di un percorso non facile, intrapreso da persone che ogni giorno affrontano la sofferenza di una persona cara, accomunate però dalla convinzione che, come ha insegnato il film, ora ve-ramente tutto “si può fare”, nel senso di scavalcare finalmen-te i pregiudizi imposti dalla società e, magari, perché no, an-che spingersi… oltre le nuvole.

Marcella Iademarco

Il gruppo A.M.A. "per genitori separati" di Manerba è nato nel 2012 da una collabo-razione tra i Servizi sociali, che hanno messo a disposizione un locale e la scriven-te Sig.ra Mirella. Ho conosciuto l'Associazione A.M.A. in occasione della mia formazione come

"facilitatore" al centro studi Erikson di Trento, dove ho incontrato Mara Mutti, coordinatrice dell'A.M.A. Brescia. Il gruppo di Manerba, che conta attualmente tre donne e tre uomini, più la sottoscritta, si riunisce il 2° e il 4° giovedì del mese anche se attualmente stiamo facendo una "pausa estiva" e ci ritroveremo il mese di settembre con l'intento di dare anche una denominazione al nostro gruppo.

Mirella Mattiotti

Gruppo genitori separati

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Corsi di balli di gruppo per il benessere del corpo e della mente

VARIE

Serate organizzate

presso il nuovo Alter Bar

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INIZIATIVE

Proposte

formative

per l’autunno

Festa degli aquiloni a Montichiari

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Il dono nascosto Venerdì 20 aprile alle 19,30 io e altre ragazze del gruppo “E la vita cammina quasi dritta “ siamo andate nella biblioteca di Sirmione a sentire una conferenza introdotta dalla Dott.ssa Antonella Tosi, esperta in medicina delle dipendenze patologiche, e del Dott. Luigi Colusso, medico, psicoterapeuta, formatore, responsabile del progetto “Rimanere insieme“ dell’ONLUS ADVAR – Treviso per l’elaborazione del lutto. Sulla locandina c’erano disegnate due mani che si toccavano con la punta delle dita e il titolo era “Il do-no nascosto“ perdita e lutti come opportunità di crescita.

Noi siamo arrivate per prime e il Dott. Colusso c’è venuto incontro stringendoci la mano, ringraziandoci per la nostra presenza come gruppo di Roè Volciano, unico sul territorio, promettendoci che ci avrebbe dato la parola per portare la nostra esperienza come grup-po.

Io mi sono seduta e vicino a me le altre, mentre aspettavo l’inizio della conferenza mi sono guardata intorno e ho visto che la sala si stava riempiendo … allora mi sono detta “non sono sola!“. Infatti, tutte le persone presenti, per la maggior parte donne, forse ave-vano subito una perdita come la mia; ebbene è proprio così! Chi aveva perso il marito per una malattia, chi per un suicidio, chi aveva perso il figlio, chi aveva affrontato

l’allontanamento definitivo di qualcu-no di caro; proprio come me queste persone stavano vivendo un drastico cambiamento della propria vita.

La conferenza è iniziata con una lun-ga introduzione della Dott.ssa Tosi e poi ha parlato il Dott. Colusso. Il Dott. si presenta: “Buonasera, io sono pa-pà di Fiammetta e sono ancora il pa-pà di Fiammetta“ ( la figlia è morta 12 anni fa ).

Si è discusso del significato della pa-rola lutto e anche dell’ ADVAR, Asso-ciazione Apartitica e Aconfessionale gratuita, con struttura residenziale “casa dei Gelsi“ per la dignità e la vi-ta, dove accoglie malati di cancro in fase avanzata e terminale; questa as-sociazione comprende anche il grup-

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po di “Auto Mutuo Aiuto“ che accoglie le persone e le famiglie che dopo la perdita di una persona incontrano difficoltà nell’affrontare il lutto.

Mentre ascoltavo con interesse, mi sono detta: pro-prio come il mio gruppo “ Vento e Vela“ e “E la vita cammina quasi diritta“. Un gruppo molto compatto dove puoi poter parlare della tua esperienza e trova-re ascolto, sostegno e condivisione; dove puoi guar-darti negli occhi e imparare a condividere momenti di maggior sofferenza e solitudine e poter parlare della propria esperienza riuscendo a trasformare la tua ferita in disponibilità a servizio degli altri. Infatti, il Dott. Colusso ha chiesto al nostro gruppo di rac-contare la nostra esperienza: così ha cominciato Fausta, poi Paola e Tilde…

Il Dott. ha sottolineato con interesse l’importanza per l’attivazione di un progetto di “Auto Mutuo Aiuto “ per l’elaborazione del lutto all’interno della propria Comunità.

Inoltre, ha parlato anche di vari tipi di lutto, quello per malattia, per incidente e suicidio, continuando a soffermarsi sul fatto che il lutto non è una patologia che si cura con i farmaci ma è un percorso della vita! PERO’ !!!!!!!!! Quindi dobbiamo trovare dentro di noi la capacità di risalire dopo un’esperienza del genere e confrontandoci con altre per-sone possiamo aiutarci ….E’ PROPRIO DIFFICILE VERO ?????

Io ci sto provando con tutte le mie forze ma il cammino è tortuoso, ascolto il Dottore pensando a me e a chi mi sta vicino e al percorso da fare per riconoscere e gestire la mia situazione di lutto in maniera consapevole ed efficace. Posso dire che la conferenza mi ha interes-sato anche perché chi parlava era un essere umano, un uomo, un pa-dre, un marito. Insomma una persona che aveva sofferto con dignità e che oggi parlava a noi con serenità, facendoci capire che le emozio-ni vanno condivise. Vi dico che porto via da questa conferenza un po’ di serenità e purtroppo mi rendo conto che la realtà della vita è anche questo. Certo, non ne sono felice ma riesco a vedere un po’ di luce nel mio tunnel !!

Concludo dicendovi che il Dott. Colusso ci ha salutato con queste parole : “BISOGNA SAPE-RE VIVERE E NON SOPRAVVIVERE“. Questa frase rimbomba continuamente nella mia testa! Vi ringrazio, con affetto …

Cristina

“BISOGNA

SAPERE VIVERE E

NON

SOPRAVVIVERE“.

Questa frase

rimbomba

continuamente

nella mia testa...

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BARBARA ZERNERI: Riconfermata Presidente Sono ormai dieci anni che tifo per l’auto mutuo aiuto. Credo profondamente che l’esperienza condi-visa sia un capitale umano che può produrre piccoli e grandi cambiamenti e che ognuno di noi può avere la possibilità di attivare le proprie risorse, spesso nascoste, per creare benessere per sé e gli altri. La libera coesione delle persone, senza vincoli, se non il rispetto della storia dell’altro, mette in moto la creatività di cui siamo tutti naturalmente dotati, sia per fronteggiare situazioni esistenziali difficoltose sia per attivare insieme ai nostri compagni di viaggio soluzioni che rispondano alle nostre esigenze. L’auto mutuo aiuto rimane per me una fonte continua di ispirazione, una forte motivazione all’impegno, un insegnamento continuo che l’incontro fra le persone rende “possibile l’impossibile”. LAURA GATTI: 34 anni, Educatrice professionale e Assistente sociale. Mamma di Anita e in attesa del secondo bimbo. Facilitatrice del gruppo per neomamme “Mamamia” da cui è nato l’intervento a va-lenza collettiva “Il cubo magico” (Iseo-Bs); servizio rivolto a bimbi e mamme (ma anche genitori, non-ni, zii e tate) che intendono condividere gioie e dolori della maternità. CINZIA ROSSETTI: La sua collaborazione con l'associazione A.M.A. è nata con i progetti e il corso per l'assistenza domiciliare alla VITA INDIPENDENTE. Opera inoltre con enti locali, associazioni (oltre all’A.M.A., Associazione Insieme, Comitato Lombardo per la Vita Indipendente...) e cooperative pro-muovendo una nuova cultura della disabilità/diversità, difendendo i diritti delle persone, bambini, donne e uomini, al fine di essere riconosciuti e vivere come ogni altra persona. ELSA ZANETTI: nata nel 1968 e residente a Chiari. Educatrice professionale presso istituto Suore delle Poverelle di Capriolo. Laureata all’Università degli Studi di Verona Facoltà di Scienze della For-mazione. Nel 2010 ha conosciuto l’A.M.A. partecipando come neomamma al gruppo auto mutuo a-iuto “Mamme a Bordo” a Palazzolo sull’Oglio. Nel 2010 ha frequentato il corso di formazione per fa-cilitatori di gruppi di auto mutuo. Nel 2011 ha facilitato il nuovo gruppo di auto mutuo aiuto: “Mamamia” a Iseo. Dal Settembre 2011 collabora con la Cooperativa Sociale La Nuova Cordata di Iseo per la realizzazione e coordinamento del progetto “Il cubo Magico”, co-finanziato dalla Regione e dal Comune di Iseo per sostenere e sviluppare politiche regionali volte a favorire la famiglia. CLAUDIO FERRANDI: 61 anni, residente a Flero. Esperienza in A.M.A.: dal 2006 frequenta con assi-duità i gruppi Carovana1 e Carovana2. Nel 2009 ha frequentato il corso per facilitatori; nel 2010 ha partecipato al VII Congresso Nazionale dell’auto mutuo aiuto tenutosi a Brescia; nel 2011 ha parte-cipato al Congresso ‘’Ritroviamoci’’; nel 2011 ha organizzato con l’associazione A.M.A. i corsi Iref in primavera e il corso iref-recovery in autunno. GILDA RINO: nata a Brescia nel 1974, vive a Brescia e lavora, da 15 anni, presso la Fondazione RSA "Villa Fiori" di Nave. Laureata in "Scienze del servizio sociale" ad Aprile 2012, facilita da circa 2 anni il gruppo A.M.A. "1 x 2" rivolto a genitori soli. SARA CONFORTI, nata 27 anni fa in un paesino del lago d'Iseo, Marone, in cui risiede tutt'ora; da cir-ca 5 anni partecipa al gruppo A.M.A. Marlin e Dory. Oltre all'impegnativo piacere di fare la mamma, lavora come libera professionista in qualità di massaggiatrice Bertelè, metodo di riequilibrio postura-le. TERESA PASINI: “più giovane dentro che fuori”, facilita il gruppo Carovana 1 da oltre dieci anni e questo le ha dato la possibilità di avvicinarsi agli altri attraverso la sofferenza.

Nuovo consiglio direttivo

Page 15: Notiziario "L'Amaca" - Edizione XI Settembre 2012

Pagina 15

"..voglio però ricordarti com'eri,

pensare che ancora vivi

e voglio pensare che ancora mi ascolti e come allora sorridi.”

F. Guccini (In morte di S.F.)

Ciao Antonio...

Ciao Concetta...

Page 16: Notiziario "L'Amaca" - Edizione XI Settembre 2012

Via XXV Aprile 51/53 25018 Montichiari (Brescia) Via Ordanino 11 46043 Castiglione delle Stiviere (MN)

Telefono e Fax: 030-9961163 E-mail: [email protected] Sito: www.amabrescia.org

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For Rosi (Franca Roberti) Spirai nell’aria rossa del tramonto Senza provar paura Piansi lieve quando accadde Per questo ritorno nelle mattine rosse d’alba a lasciare un bacio di cui senti solo il soffio a lasciare una rosa di cui senti solo il graffio