NOTIZIARIO INTERNO DELLA PARROCCHIA S. TERESA DI … · clusione dell’anno catechistico. ......

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NOTIZIARIO INTERNO DELLA PARROCCHIA S. TERESA DI GESÙ BAMBINO in TORINO - Anno X - n° 7 In questa settimana riprendono gli incontri di catechismo secondo il calendario di ogni giorno. Nello stes- so giorno e nella stessa ora ci sarà anche l’incontro con i genitori per fare un po’ il punto della situazione e per comunicare alcune notizie im- portanti riguardo alle feste (Prima Eucaristia, Prima confessione, Spettacolo dei ragazzi di prima me- dia) che caratterizzeranno la con- clusione dell’anno catechistico. Il Signore Gesù risorto dai morti ci aiuti a vivere la vita di ogni giorno da risorti con Lui! IL TERZO GIORNO RISUSCITÒ DA MORTE (Dal Catechismo della Chiesa cattolica) 638 «Noi vi annunziamo la Buona Novella che la promessa fatta ai padri si è compiuta, poiché Dio l'ha attuata per noi, loro figli, risuscitando Gesù » (At 13,32-33). La risurrezione di Gesù è la verità culminante della nostra fede in Cristo, credu- ta e vissuta come verità centrale dalla prima comunità cristia- na, trasmessa come fondamentale dalla Tradizione, stabilita dai documenti del Nuovo Testamento, predicata come parte essenziale del mistero pasquale insieme con la croce: «Cristo è risuscitato dai morti. Con la sua morte ha vinto la morte, ai morti ha dato la vita». I. L'avvenimento storico e trascendente 639 Il mistero della risurrezione di Cristo è un avvenimento reale che ha avuto manifestazioni storicamente constatate, come attesta il Nuovo Testamento. Già verso l'anno 56 san Paolo può scrivere ai cristiani di Corinto: «Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepol- to ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici» (1 Cor 15,3-4). L'Apostolo parla qui della tradizione viva della risurrezione che egli ave- va appreso dopo la sua conversione alle porte di Damasco. Il sepolcro vuoto 640 «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato» (Lc 24,5-6). Nel quadro degli avvenimenti di pa- squa, il primo elemento che si incontra è il sepolcro vuoto. Non è in sé una prova diretta. L'assenza del corpo di Cristo nella tomba potrebbe spiegarsi altrimenti. Malgrado ciò, il sepolcro vuoto ha costituito per tutti un segno essenziale. La sua scoperta da parte dei discepoli è stato il primo passo verso il riconoscimento dell'evento della risurrezione. Dappri- ma è il caso delle pie donne, poi di Pietro. Il discepolo «che Gesù amava» (Gv 20,2) afferma che, entrando nella tomba vuota e scorgendo «le bende per terra» (Gv 20,6), vide e credette. Ciò suppone che egli abbia constatato, dallo stato in cui si trovava il sepolcro vuoto, che l'assenza del corpo di Gesù non poteva essere opera umana e che Gesù non era semplicemente ritornato ad una vita terrena come era avve- nuto per Lazzaro. Le apparizioni del Risorto 641 Maria di Magdala e le pie donne che andavano a com- pletare l'imbalsamazione del corpo di Gesù, sepolto in fretta la sera del Venerdì Santo a causa del sopraggiungere del Sabato, sono state le prime ad incontrare il Risorto. Le donne

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NOTIZIARIO INTERNO DELLA PARROCCHIA S. TERESA DI GESÙ BAMBINO in TORINO - Anno X - n° 7

In questa settimana riprendono gli incontri di catechismo secondo il calendario di ogni giorno. Nello stes-so giorno e nella stessa ora ci sarà anche l’incontro con i genitori per fare un po’ il punto della situazione e per comunicare alcune notizie im-portanti riguardo alle feste (Prima Eucaristia, Prima confessione, Spettacolo dei ragazzi di prima me-dia) che caratterizzeranno la con-clusione dell’anno catechistico.

Il Signore Gesù risorto dai morti ci aiuti a vivere la vita di ogni giorno da risorti con Lui!

IL TERZO GIORNO RISUSCITÒ DA MORTE (Dal Catechismo della Chiesa cattolica)

638 «Noi vi annunziamo la Buona Novella che la promessa fatta ai padri si è compiuta, poiché Dio l'ha attuata per noi, loro figli, risuscitando Gesù » (At 13,32-33). La risurrezione di Gesù è la verità culminante della nostra fede in Cristo, credu-ta e vissuta come verità centrale dalla prima comunità cristia-na, trasmessa come fondamentale dalla Tradizione, stabilita dai documenti del Nuovo Testamento, predicata come parte essenziale del mistero pasquale insieme con la croce: «Cristo è risuscitato dai morti. Con la sua morte ha vinto la morte, ai morti ha dato la vita».

I. L'avvenimento storico e trascendente 639 Il mistero della risurrezione di Cristo è un avvenimento reale che ha avuto manifestazioni storicamente constatate, come attesta il Nuovo Testamento. Già verso l'anno 56 san Paolo può scrivere ai cristiani di Corinto: «Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepol-to ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici» (1 Cor 15,3-4). L'Apostolo parla qui della tradizione viva della risurrezione che egli ave-

va appreso dopo la sua conversione alle porte di Damasco.

Il sepolcro vuoto 640 «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato» (Lc 24,5-6). Nel quadro degli avvenimenti di pa-squa, il primo elemento che si incontra è il sepolcro vuoto. Non è in sé una prova diretta. L'assenza del corpo di Cristo nella tomba potrebbe spiegarsi altrimenti. Malgrado ciò, il sepolcro vuoto ha costituito per tutti un segno essenziale. La sua scoperta da parte dei discepoli è stato il primo passo verso il riconoscimento dell'evento della risurrezione. Dappri-ma è il caso delle pie donne, poi di Pietro. Il discepolo «che Gesù amava» (Gv 20,2) afferma che, entrando nella tomba vuota e scorgendo «le bende per terra» (Gv 20,6), vide e credette. Ciò suppone che egli abbia constatato, dallo stato in cui si trovava il sepolcro vuoto, che l'assenza del corpo di Gesù non poteva essere opera umana e che Gesù non era semplicemente ritornato ad una vita terrena come era avve-nuto per Lazzaro.

Le apparizioni del Risorto 641 Maria di Magdala e le pie donne che andavano a com-pletare l'imbalsamazione del corpo di Gesù, sepolto in fretta la sera del Venerdì Santo a causa del sopraggiungere del Sabato, sono state le prime ad incontrare il Risorto. Le donne

furono così le prime messaggere della risurrezione di Cristo per gli stessi Apostoli. A loro Gesù appare in seguito: prima a Pietro, poi ai Dodici. Pietro, chiamato a confermare la fede dei suoi fratelli, vede dunque il Risorto prima di loro ed è sulla sua testimonianza che la comunità esclama: «Davvero il Si-gnore è risorto ed è apparso a Simone» (Lc 24,34). 642 Tutto ciò che è accaduto in quelle giornate pasquali im-pegna ciascuno degli Apostoli – e Pietro in modo del tutto particolare – nella costruzione dell'era nuova che ha inizio con il mattino di pasqua. Come testimoni del Risorto essi rimangono le pietre di fondazione della sua Chiesa. La fede della prima comunità dei credenti è fondata sulla testimonian-za di uomini concreti, conosciuti dai cristiani e, nella maggior parte, ancora vivi in mezzo a loro. Questi «testimoni della risurrezione di Cristo» sono prima di tutto Pietro e i Dodici, ma non solamente loro: Paolo parla chiaramente di più di cinquecento persone alle quali Gesù è apparso in una sola volta, oltre che a Giacomo e a tutti gli Apostoli. 643 Davanti a queste testimonianze è impossibile interpreta-re la risurrezione di Cristo al di fuori dell'ordine fisico e non riconoscerla come un avvenimento storico. Risulta dai fatti che la fede dei discepoli è stata sottoposta alla prova radicale della passione e della morte in croce del loro Maestro da lui stesso preannunziata. Lo sbigottimento provocato dalla pas-sione fu così grande che i discepoli (almeno alcuni di loro) non credettero subito alla notizia della risurrezione. Lungi dal presentarci una comunità presa da una esaltazione mistica, i Vangeli ci presen-t a n o i d i s c e p o l i s m a r r i t i («tristi»: Lc 24,17) e spaventati, perché non hanno creduto alle pie donne che tornavano dal sepolcro e «quelle parole parvero loro come un vaneggiamen-to» (Lc 24,11). Quando Gesù si manife-sta agli Undici la sera di pasqua, li rim-provera «per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscita-to» (Mc 16,14). 644 Anche messi davanti alla realtà di Gesù risuscitato, i discepoli dubitano ancora, tanto la cosa appare loro impos-sibile: credono di vedere un fanta-sma. «Per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefat-ti» (Lc 24,41). Tommaso conobbe la me-desima prova del dubbio 561 e, quando vi fu l'ultima apparizione in Galilea riferita da Matteo, «alcuni [...] dubitava-no» (Mt 28,17). Per questo l'ipotesi se-condo cui la risurrezione sarebbe stata un «prodotto» della fede (o della creduli-tà) degli Apostoli non ha fondamento. Al contrario, la loro fede nella risurrezione è nata – sotto l'azione della grazia divina – dall'esperienza diretta della realtà di Gesù risorto.

Lo stato dell'umanità di Cristo risuscitata 645 Gesù risorto stabilisce con i suoi discepoli rapporti diretti, attraverso il contatto e la condivisione del pasto. Li invita a riconoscere da ciò che egli non è un fantasma, ma soprattut-to a constatare che il corpo risuscitato con il quale si presen-ta a loro è il medesimo che è stato martoriato e crocifisso, poiché porta ancora i segni della passione. Questo corpo autentico e reale possiede però al tempo stesso le proprietà nuove di un corpo glorioso; esso non è più situato nello spa-zio e nel tempo, ma può rendersi presente a suo modo dove e quando vuole, poiché la sua umanità non può più essere trattenuta sulla terra e ormai non appartiene che al dominio divino del Padre. Anche per questa ragione Gesù risorto è sovranamente libero di apparire come vuole: sotto l'aspetto di un giardiniere o «sotto altro aspetto» (Mc 16,12) diverso da quello che era familiare ai discepoli, e ciò per suscitare la loro fede. 646 La risurrezione di Cristo non fu un ritorno alla vita terre-na, come lo fu per le risurrezioni che egli aveva compiute prima della pasqua: quelle della figlia di Giairo, del giovane di Naim, di Lazzaro. Questi fatti erano avvenimenti miracolosi, ma le persone miracolate ritrovavano, per il potere di Gesù, una vita terrena «ordinaria». Ad un certo momento esse sa-rebbero morte di nuovo. La risurrezione di Cristo è essenzial-mente diversa. Nel suo corpo risuscitato egli passa dallo sta-to di morte ad un'altra vita al di là del tempo e dello spazio. Il corpo di Gesù è, nella risurrezione, colmato della potenza

dello Spirito Santo; partecipa alla vita divina nello stato della sua gloria, sì che san Paolo può dire di Cristo che egli è l'uomo celeste.

La risurrezione come evento tra-scendente 647 «O notte beata – canta l'«Exultet» di Pasqua –, tu solo hai meritato di conoscere il tempo e l'ora in cui Cristo è risorto dagli inferi». Infatti, nessuno è stato testimone oculare dell'avveni-mento stesso della risurrezione e nes-sun Evangelista lo descrive. Nessuno ha potuto dire come essa sia avvenuta fisicamente. Ancor meno fu percettibi-le ai sensi la sua essenza più intima, il passaggio ad un'altra vita. Avveni-mento storico constatabile attraverso il segno del sepolcro vuoto e la realtà degli incontri degli Apostoli con Cristo risorto, la risurrezione resta non di meno, in ciò in cui trascende e supera la storia, nel cuore del mistero della fede. Per questo motivo Cristo risorto non si manifesta al mondo, ma ai suoi discepoli, «a quelli che erano saliti con

lui dalla Galilea a Gerusalemme», i quali «ora sono i suoi testimoni davanti al popolo» (At 13,31).

Come certo ricorderete, nei giorni dal 10 gennaio al 14 febbraio scorsi, l’Arcivescovo ha fat-to visita alla nostra Unità Pastorale incontrando sia le singole comunità parrocchiale (con la visita ai malati, l’incontro con i ragazzi del catechismo e soprattutto la celebrazione eucaristica domenica-le), sia le varie realtà riunite insieme (il Cus Tori-no, i rappresentanti dei Consigli pastorali, gli a-dulti e le famiglie, gli anziani, i giovani, i catechi-sti, i gruppi caritativi e gli imprenditori).

Sto raccogliendo tutto il materiale e mi ri-propongono, nei prossimi giorni, di scrivere un resoconto della Visita Pastorale per mettere a di-sposizione di tutti le riflessioni che l’Arcivescovo ci ha proposto in quell’occasione.

La visita pastorale

si conclude sempre con una “Lettera” che l’Arcivescovo scrive per «indicare alcuni obiettivi, ai quali già state puntando, e che esigono un costante orientamento ed impegno pastorale comune»: si trat-ta di una specie di “progetto pastorale” sul quale le singole comunità sono chiamate a riflettere e interrogarsi per cammi-nare sempre meglio sulle strade del Signore se-condo le indicazioni date dal Pastore, il Vescovo diocesano.

L’Arcivescovo ha ritenuto opportuno scrive-

re una sola lettera per tutta l’Unità Pastorale indi-rizzandola a me in quanto Moderatore, ma è evi-dente che essa è inviata a tutte le Parrocchie che la compongono (Beata Vergine delle grazie, Madon-na di Pompei, S. Giorgio martire, S. Secondo mar-tire, S. Teresa di Gesù bambino, Ss. Angeli custo-di). Il testo integrale della lettera è reperibile in questo stesso sito web della Parrocchia.

I punti trattati dall’Arcivescovo sono 4: “La cura della fede in Gesù Cristo”, “La celebrazione del giorno del Signore”, “La missione”, “La presenza dei consacrati”.

Proviamo ad esaminarli insieme.

LA CURA DELLA FEDE IN GESÙ CRISTO Il primo punto della lettera parte da una

constatazione: «La fede è il bene più prezioso su cui fondare la crescita della vita umana, cristiana e sociale di tutti i membri delle Comunità, dai bambini ai giova-ni e anziani, dalle famiglie agli ammalati, agli operatori pastorali, alle realtà associative e ai gruppi, alle comu-nità religiose e laicali. Per questo la scelta degli itinera-ri di iniziazione cristiana e i percorsi di animazione e formazione degli adolescenti e giovani, insieme alle pro-poste di formazione degli adulti e famiglie, rappresenta-no l’asse portante di quella “scuola del Vangelo” che la Chiesa è chiamata ad attivare verso tutti i suoi mem-bri».

Ringraziando tutti coloro che svolgono un servizio nelle Comunità, l’arcivescovo raccoman-

da «di formarsi come disce-poli del Signore per donarlo con gioia e fede e testimo-niarlo a coloro che servono. Bisogna che riproponiamo a tutti i fondamentali dell’essere cristiani, prima che del fare e operare da cristiani. Senza coltivare le radici del fare il nostro spi-rito e la carica missionaria si stemperano, decrescono e scompaiono perché non so-no alimentati dalla conti-nua linfa della preghiera e

della Parola di Dio».

LA CELEBRAZIONE DEL GIORNO DEL SIGNORE

Ripensando alle celebrazioni eucaristiche vissute nelle singole comunità parrocchiali e rin-graziando per come sono state preparate e realiz-zate, l’Arcivescovo ricorda che la celebrazione del Giorno del Signore «costituisce il centro vivo della fede e dell’amore, perché edifica la Chiesa-carità e la manifesta nel segno della comunione più efficace con Cristo risorto e nell’accoglienza gioiosa e fraterna» e si augura che «ogni domenica si rinnovi l’esperienza che abbiamo fatto insieme e cresca sempre più tra di voi e con tutti la gioia pasquale dell’incontro con Gesù, fa-cendo delle vostre comunità una vera famiglia di fami-glie».

Egli, poi, ricorda che «l’appuntamento dome-nicale nella comunità per celebrare l’Eucaristia sia il

AI PRESBITERI, RELIGIOSI E RELIGIOSE E FEDELI LAICI

DELL’UNITÀ PASTORALE 3 - TORINO CROCETTA Lettera dell’Arcivescovo a conclusione della Visita pastorale 2016

primo e insostituibile dovere della propria vita e testi-monianza cristiana» e come sia indispensabile - sen-za nascondersi le difficoltà - per le famiglie e i fan-ciulli stessi «restare fedeli a questo incontro settima-nale e quanto insistente debba essere l’invito per far comprendere che il primo “catechismo” è proprio la celebrazione eucaristica dove Parola, Sacramento e viva esperienza di Chiesa si intrecciano in un’esperienza ricca di vita e di gioia», invitando anche le famiglie con bambini piccoli a «non desistere dall’accom-pagnare alla Messa i propri figli» e alla comunità a promuovere anche la loro partecipazione attiva.

Inoltre, l’Arcivescovo invita a «offrire a tutti, nei tempi e nelle modalità più accessibili sia nella forma individuale che comunitaria la possibilità di celebrare il sacramento della Riconciliazione, fonte di gioia e di pace per se stessi e via di amore profondo a Dio e agli altri».

LA MISSIONE

Il terzo punto della lettera tocca «la più gran-de sfida che la Chiesa oggi deve affrontare»: la missio-ne che «è anzitutto una mentalità nuova da far cresce-re nel cuore nella vita di quanti partecipano alle inizia-tive della comunità». Essa «appartiene all’impegno quotidiano di ogni credente … ed occorre che la forma-zione sia impregnata di spirito missionario così da scal-dare il cuore e farlo sentire aperto all’annuncio del Si-gnore verso tutti ed in ogni ambiente».

L’arcivescovo ricorda che «la prima forma della missione resta pur sempre la comunione e unità che, come credenti, riusciamo a vivere nelle nostre par-rocchie» senza chiuderci dentro il loro cerchio ri-stretto, ma aprendosi all’Unità pastorale e alla Di-ocesi perché «bisogna aiutarsi gli uni gli altri come fossimo dei vasi comunicanti» soprattutto «negli am-biti della catechesi, della carità, degli oratori e della pa-storale giovanile, battesimale e familiare».

Significativo mi pare questo passaggio della lettera: «Il campo primario della missione dei laici non è tanto quello che sperimentano in parrocchia, quanto quello che vivono in famiglia, sul lavoro, nel tempo li-bero e nell’impegno nel mondo della cultura, della pro-pria professione e della viva e responsabile partecipazio-ne alla vita del quartiere e della città».

Su questo aspetto fondamentale della “missione”, l’Arcivescovo invita tutte le comunità parrocchiali a sostenere, qualificare e potenziare alcuni settori della vita comunitaria, in particola-re: l’incontro nella case con i malati e gli anziani; I servizi di assistenza ai poveri passando da

«un modo tradizionale di sussidi ad avviare percorsi di inclusione sociale e di promozione della persona» con un progressivo coinvolgimento anche dei

giovani e delle famiglie ad impegnarsi in forme nuove di carità;

Una nuova e capillare pastorale con e per le famiglie che hanno chiesto il Battesimo.

LA PRESENZA DEI CONSACRATI

In quest’ultima parte della lettera, l’Arcivescovo rivolge una parola di ringraziamen-to alla comunità religiose maschili e femminili presenti nella nostra Unità Pastorale (Salesiani, Frati minori del convento di sant’Antonio, Suore di sant’Anna e le altre realtà religiose femminili presenti sul territorio).

Poiché molte di queste realtà si occupano di servizi educativi di ogni grado, l’Arcivescovo ri-corda «quanto sia importante oggi stabilire un’alleanza educativa con tutte le scuole statali e co-munali» invitando «a promuovere ogni anno un in-contro aperto agli insegnanti di religione e ai dirigenti e docenti - cristiani o no che siano - sensibili ad avviare un raccordo positivo tra scuola e territorio».

Egli ricorda anche l’Ospedale Mauriziano e le cliniche e case di cura attivi sul territorio per esprimere un ringraziamento ai cappellani e ai volontari che vi operano in esse.

La lettera conclude con queste parole:

«Carissimi, ho spaziato su una vasta problematica ma credo che la vostra Unità Pastorale meriti, per la sua storia e le sue attuali potenzialità, di essere spronata a credere in se stessa e a costituire per l’intera città un modello di comunione e di missione concreta e convinta su cui è possibile e doveroso scommettere e lavorare insieme nei prossimi anni».

Seguono i ringraziamenti e i saluti.

Ora non ci resta che raccogliere le tante pro-

vocazione della lettera e cercare con calma di far-ne una riflessione approfondita e di mettere in pratica le indicazioni che il Vescovo ci ha offerto.

INCONTRI DEL MESE DI MAGGIO NEI CORTILI DELLE CASE

Anche quest’anno è nostra intenzione riprendere gli incontri pasquali di preghie-ra nei cortili della nostra comunità par-rocchiale. Si tratta di una iniziativa che da diversi anni ci vede impegnati a ritrovarci in-sieme per ascoltare la Parola di Dio, pregare insieme la Vergine Maria e chiedere a Dio la sua benedizione sulle nostre case e, soprat-tutto, sulle nostre famiglie, non essendo pos-sibile passare di casa in casa per la benedi-zione pasquale. Al fine di preparare per tempo il calen-dario del mese di maggio e gli incontri, vi in-vitiamo a dare la vostra disponibilità ad ospitare un incontro nel vostro cortile, facen-dovi carico di preparare il minimo indispen-sabile per la accoglienza anche di altre per-sone; provvederemo noi a “spostare” di volta in volta la statua della Vergine Maria che ci accompagna in questi incontri. È necessario rivolgersi in ufficio parroc-chiale per comunicare la disponibilità ad ac-cogliere e gestire l’accoglienza nel proprio cortile e concordare insieme la data in cui realizzare l’incontro secondo il seguente ca-lendario: Lunedì 2: Cortile della Parrocchia Martedì 3: Mercoledì 4: Giovedì 5: Venerdì 6: Lunedì 9: Martedì 10: Mercoledì 11: Giovedì 12: Cortile della scuola materna Venerdì 13: Lunedì 16: Martedì 17: Mercoledì 18: Giovedì 19: Lunedì 23: Mercoledì 25: Giovedì 26: Mercoledì 31 maggio concluderemo il mese con la solenne PROCESSIONE IN ONORE DELLA VERGINE MARIA che si snoderà per le strade della nostra parrocchia con il con-sueto tragitto. Il calendario potrà subire delle modifi-che se non si riuscirà a coprire tutte le gior-nate. Di settimana in settimana, durante gli avvisi domenicali, verrà comunicato il luogo dell’incontro.

CIRCOLO DELL’AMICIZIA - gruppo anziani

Calendario degli incontri aprile – giugno 2016:

7 aprile ore 15.00:

Tavola rotonda (gita, pizza, idee per il prossimo anno)

e giochi vari

14 aprile ore 15.00:

Gioco della tombola

domenica 17 aprile:

FESTA DI PRIMAVERA

(Tutta la Comunità partecipa al Banco di

Beneficienza, alla Lotteria ed al Banco delle Torte)

21 aprile ore 15.00:

Giochi vari

In alternativa:

PELLEGRINAGGIO DIOCESANO degli anziani

a FOSSANO e CUSSANIO con Passaggio della Porta

Santa di Fossano

28 aprile ore 15.00:

Torneo di scopone

5 maggio ore 15.00:

Conclusione e premiazione torneo di scopone

12 maggio ore 15.00:

Giochi vari

19 maggio ore 15.00:

Gioco della tombola

Domenica 22 maggio ore 10.00: EUCARISTIA

e poi … festa degli anziani in sala 3

26 maggio ore 15.00:

santo Rosario a chiusura del mese di maggio

Martedì 31 maggio ore 21.00:

PROCESSIONE MARIANA

9 giugno ore 15.00:

ultimo incontro in sede

16 giugno:

gita conclusiva (luogo ancora da decidere)

Durante il periodo estivo, per chi resta in città,

ci incontriamo in piazza Don Franco Del Piano

verso le ore 16/16.30

Venerdì 1 20.45: Incontro di preparazione al Battesimo Sabato 2 15.00: Attività di oratorio Domenica 3 10.00: Accoglienza dei Battesimi Lunedì 4 15.00: Servizio Conferenza di san Vincenzo 15.00: Laboratorio missionario 17.00: Incontro di spiritualità vedovile 17.00: Incontro di 5° elementare 21.00: Consiglio Pastorale Parrocchiale Martedì 5 17.00: Incontro di 3° elementare 17.00: Incontro di 3° media Mercoledì 6 17.00: Incontro di 2° elementare 17.00: Incontro di 2° media 18.30: Incontro sul Vangelo domenicale Giovedì 7 8.45-9.45: Adorazione eucaristica 15.00: Incontro gruppo anziani 17.00: Incontro di 4° elementare 18.00: Rosario ed Eucaristia Figli in cielo 18.00: Incontro di 1° e 2° superiore Venerdì 8 17.00: Incontro di 1° media 21.00: Incontro di 3° e 4° superiore Sabato 9 15.00: Attività di oratorio Domenica 10 10.00: Eucaristia e celebrazione del Battesimo Lunedì 11 15.00: Servizio Conferenza di san Vincenzo 15.00: Laboratorio missionario 17.00: Incontro di 5° elementare Martedì 12 17.00: Incontro di 3° elementare 17.00: Incontro di 3° media Mercoledì 13 17.00: Incontro di 2° elementare 17.00: Incontro di 2° media 18.30: Incontro sul Vangelo domenicale Giovedì 14 8.45-9.45: Adorazione eucaristica 15.00: Incontro gruppo anziani 17.00: Incontro di 4° elementare 18.00: Incontro di 1° e 2° superiore 21.00: Incontro degli universitari Venerdì 15 17.00: Incontro di 1° media 21.00: Incontro di 3° e 4° superiore

Sabato 16 15.00: Attività di oratorio 18.00: Cineforum famiglie e adulti Domenica 17 Quarta di Pasqua Lunedì 18 15.00: Servizio Conferenza di san Vincenzo 15.00: Laboratorio missionario 17.00: Incontro di spiritualità vedovile 17.00: Incontro di 5° elementare Martedì 19 17.00: Incontro di 3° elementare 17.00: Incontro di 3° media Mercoledì 20 17.00: Incontro di 2° elementare 17.00: Incontro di 2° media 18.30: Incontro sul Vangelo domenicale Giovedì 21 8.45-9.45: Adorazione eucaristica 15.00: Incontro gruppo anziani 17.00: Incontro di 4° elementare 18.00: Incontro di 1° e 2° superiore Venerdì 22 17.00: Incontro di 1° media 21.00: LECTIO DIVINA COMUNITARIA Sabato 23 15.00: Attività di oratorio Domenica 24 Quinta di Pasqua Lunedì 25 - Festa della liberazione Orario delle Messe: 8.00 – 18.30 Martedì 26 17.00: Incontro di 3° elementare 17.00: Incontro di 3° media Mercoledì 27 17.00: Incontro di 2° elementare 17.00: Incontro di 2° media 18.30: Incontro sul Vangelo domenicale Giovedì 28 8.45-9.45: Adorazione eucaristica 15.00: Incontro gruppo anziani 17.00: Incontro di 4° elementare 18.00: Incontro 1° e 2° superiore Venerdì 29 17.00: Incontro di 1° media 20.45: Incontro di preparazione al Battesimo 21.00: Incontro di 3° e 4° superiore Sabato 30 15.00: Attività di oratorio 21.00: SPETTACOLO DEI RAGAZZI DI PRIMA MEDIA

CALENDARIO APRILE 2016