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Mensile di informazione della Comunità Pastorale "SANTA CROCE" in Garbagnate Milanese “COMUNIONE: “COMUNIONE: METODO DI VITA” METODO DI VITA” Numero 8 - 9 Agosto - Settembre 2013 Dialogo tra noi Numero 8 e 9 - Settembre 2013.qxd 23/09/2013 23.56 Pagina 1

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Mensile di informazione della Comunità Pastorale "SANTA CROCE" in Garbagnate Milanese

“COMUNIONE:“COMUNIONE:

METODO DI VITA”METODO DI VITA”

Numero 8 - 9

Agosto - Settembre 2013Dialogotra noi

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Dialogo tra noiMensile della parrocchia “Santi Eusebioe Maccabei”, “Santa Maria Nascente”,“S. Giuseppe Artigiano” e “S. Giovanni Battista”in Garbagnate MilaneseAnno XLIV, n° 8 - 9 Agosto - Settembre 2013Proprietà della Parrocchia Santi Eusebioe Maccabei, via Gran Sasso, 12 - telefono02.9955607.www.comunitapastoralesantacrocegarbagnate.it

[email protected]

Direttore responsabile: don Claudio GalimbertiHanno collaborato: Lella Fierro Almiento,Giorgio Montrasi, Roberto Gianotti, Matteo Comi,Diana Toresini e Maria Rosa Aruanno.Registrato al Tribunale di Milano il 15.09.1969 aln.249MCAziendagrafica, via XX Settembre 25,Garbagnate MilaneseAbbonamento 18 euro

L’editoriale

Qui in parrocchia

Qui in oratorio

Qui nel tempo libero

Storia locale

Qui associazioni

Qui libri

In copertina:Celebrazione eucaristica sul sagrato per la festa della S. Croce

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ll'inizio di questo nuovo anno pastorale chiedo per tutti noi una benedizionespeciale di Gesù e di Maria sulla nostra Comunità Pastorale. Noi sacerdoti neabbiamo bisogno per potere con vera umiltà servire ed evangelizzare ciascunuomo o donna della nostra città, ogni ambiente e iniziativa che lo Spirito su-scita, anche tra i non credenti. Voi laici perché, ogni cammino deve avere ini-

zio e trovare compimento in Dio, se no la strada diventa faticosa e non promette una metavera e certa.Vorrei con voi - anche in vista dell'imminente "Festa dei nonni", angeli della famiglia - par-lare proprio del dono e del compito che i nonni hanno nella trasmissione della fede alle nuo-ve generazioni. La Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro ci ha stupito e inco-raggiato, perché abbiamo intuito che la fede è giovane, è viva, è intraprendente. Ma nel con-testo del quotidiano, nella vita di tutti i giorni, la figura dei nonni, custodi della famigliae della "porta" verso l'Infinito, emerge con tutta la sua chiara positività."Chi non ricorda i suoi nonni? - così Papa Benedetto XVI - Chi può dimenticare la loro

presenza e la loro testimonianza nelfocolare domestico? Quanti tra noine portano il nome, in segno di con-tinuità e di riconoscenza... Essi pernoi si sono donati, si sono sacrifica-

ti, in certi casi si sono anche immolati... È consuetudine nelle famiglie, dopo la loro dipar-tita, ricordarne l'anniversario con la celebrazione della Messa in loro suffragio, e se possi-bile con una visita al cimitero... Questi e altri gesti di amore e di fede sono la manifesta-zione della nostra gratitudine nei loro confronti..."."I nonni - ha precisato - sono un teso-ro che non possiamo strappare alle nuove generazioni, soprattutto quando danno testimo-nianza di fede". "Pensando ai nonni, alla loro testimonianza di amore e di fedeltà alla vi-ta, vengono in mente le figure bibliche di Abramo e Sara, di Elisabetta e Zaccaria, di Gioac-chino e Anna, come pure gli anziani Simeone e Anna: tutti costoro ci ricordano come in ognietà il Signore chiede a ciascuno l'apporto dei propri talenti". Quanto alla Chiesa: "ha sem-pre avuto nei riguardi dei nonni un'attenzione particolare, riconoscendo loro una grandericchezza sotto il profilo umano e sociale, come pure sotto quello religioso e spirituale".Quindi il Papa ha gettato sul ruolo dei nonni "uno sguardo capace di comprendere il pas-sato, il presente e il futuro". Ha riconosciuto il Papa: "In passato i nonni avevano un ruoloimportante nella vita e nella crescita della famiglia. Anche quando l'età avanzava, essi con-tinuavano a essere presenti con iloro figli, con i nipoti e magari ipronipoti, dando viva testimonian-za di premura, di sacrificio, e diun quotidiano donarsi senza riser-ve. Erano testimoni di una storiapersonale e comunitaria, che con-tinuava a vivere nei loro ricordi enella loro saggezza”. Oggi leschiere dei nonni sono sempre piùfolte, e molti diventano bisnonni.

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I NONNI E LA FEDE

... è stata soprattutto mia

nonna, la mamma di mio

padre, che ha segnato il

mio cammino di fede

(Papa Francesco)

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Contribuiscono alla stabilità degli affetti familia-ri, e sovente anche sul piano economico. Avremononni sempre più numerosi, ed efficienti. Semprepiù scrigni di esperienza, esperti in umanità. Vi-vranno più a lungo. Il loro influsso sulle future ge-nerazioni crescerà". Il Papa si è interrogato: "Difronte alla crisi della famiglia, non si potrebbe for-se ripartire proprio dalla presenza e dalla testimo-nianza di coloro - i nonni - che hanno una maggio-

re robustezza di valori e di progetti?". Ha quindi indicato la necessità di puntare sudi loro: "Se i nonni, come spesso e da più parti si dice, costituiscono una preziosa ri-sorsa, occorre mettere in atto scelte coerenti, che permettano di valorizzarli al me-glio". "Mai, per nessuna ragione, i nonni siano esclusi dall'ambito familiare". "Ritor-nino i nonni a essere presenza viva nella famiglia, nella Chiesa e nella società... Con-tinuino a essere testimoni di unità, di valori fondati sulla fedeltà a un unico amore, chegenera la fede e la gioia di vivere".Nel rispondere alla domanda su come avesse raggiunto, nella sua vita, la certezza del-la fede, Papa Francesco ha avuto un bellissimo passaggio sulla famiglia:"Io ho avuto la grazia di crescere in una famiglia nella quale la fede si viveva in mo-do semplice e concreto; ma è stata soprattutto mia nonna, la mamma di mio padre,che ha segnato il mio cammino di fede. Una donna che ci spiegava, ci parlava di Ge-sù, ci insegnava il Catechismo. Ricordo sempre che il Venerdì Santo ci portava allaprocessione delle candele, la sera; alla fine di questa processione arrivava il "Cri-sto giacente", e la nonna, a noi bambini, ci faceva inginocchiare e ci diceva: "Guar-date, è morto, ma domani risuscita". Ho ricevuto il primo annuncio cristiano proprioda questa donna, da mia nonna. È bellissimo, questo! Il primo annuncio in casa, in fa-miglia! E questo mi fa pensare all'amore di tante mamme e di tante nonne nel loro ruo-lo di trasmissione della fede. Sono loro che trasmettono la fede. Questo avveniva an-che nei primi tempi, perché san Paolo diceva a Timoteo: "Io ricordo la fede della tuamamma e della tua nonna" (cfr 2Tm 1,5). Dico alle mamme che sono qui, e a tutte lenonne, pensate a questo! Trasmettere la fede. Perché Dio ci mette accanto delle per-sone che aiutano il nostro cammino di fede. Noi non troviamo la fede in astratto; no!È sempre una persona che predica, che ci dice chi è Gesù, che ci trasmette la fede,ci dà il primo annuncio. E così è stata la prima esperienza di fede che io ho avuto".Come vedete da queste testimonianze, il ruolo dei nonni e della famiglia, nella trasmis-sione della fede è fondamentale, personale e unico. Valorizziamo questo dono. Quan-do vedo le molte nonne e i nonni che pregano nelle nostre chiese, penso che le nuo-ve generazioni potranno essere al sicuro dall'incidenza negativa della cultura relativi-sta e talvolta fuorviante di oggi. I loro "angeli", "i "custodi della porta" dello spiritua-le sono in azione e ci salvaguardano. Grazie a tutti i nonni e le nonne. Grazie alle fa-miglie che impegnano energie per testimoniare la fede ai loro figli e nipoti.E, buon anno pastorale.

Il Vs. aff.mo ParrocoDON CLAUDIO

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In 45, guidati da don Claudio, siamo partiti lamattina presto del 15 giugno per il nostro pel-legrinaggio a Roma nell'Anno della Fede.

Lungo il percorso per raggiungere Roma faccia-mo sosta a Bolsena. Visitiamo la Basilica di S.Cristina, luogo del primo miracolo eucaristico dicui quest'anno ricorre il 750° anniversario. Nel1263 Pietro da Praga, sacerdote boemo in pelle-

grinaggio versoRoma, giunto aBolsena vi celebròuna S. Messa; almomento dellaConsacrazione fucolto da dubbiriguardanti l'Eu-caristia e improv-visamente dal-l'Ostia cominciòa sgorgare san-gue. A ricordo diquesto miracolol'anno successi-

vo ad Orvieto venne istituita la festa del CorpusDomini.Giunti a Roma, l'indomani, domenica, abbiamoin programma la visita alla chiesa di S. Luigi deiFrancesi, con dipinti del Caravaggio. Arriviamo

poi a piazza Navona, con le sue 3 fontanebarocche. Al centro, prospiciente la chiesa di S.Agnese, la più prestigiosa: la fontana dei quattrofiumi, con 4 figure allegoriche che raffigurano ilNilo, il Gange, il Danubio ed il Rio della Plata(rappresentano i quattro continenti allora cono-sciuti).Visitiamo quindi il Pantheon, di eccezionale

architettura romana, con la sua aula circolareperfetta, oggi chiesa cristiana "S. Maria adMartyres", qui sono sepolti Raffaello e i primidue re d'Italia. Visitiamo poi la chiesa di S. Mariasopra Minerva.Ci affrettiamo verso piazza S. Pietro per l'Ange-

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A ROMA ED ASSISINELL’ANNO DELLA FEDE

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qui In Parrocchialus del Papa, ma il traffico ritarda il nostro proce-dere ed abbiamo poi la sorpresa che il Papa stacelebrando la Messa in piazza. C'è molta folla el'accesso alla piazza è difficoltoso. Qualcunosuggerisce di chiamare suor Chiara che ora

risiede proprio lì presso la sede romana dellesuore dell'ordine di Maria Bambina, prospicientepiazza S. Pietro. Don Claudio conosce un'altrasuora che risiede lì, la chiama e il risultato è chesiamo invitati ad entrare e salire sulla loro terraz-za, da cui vediamo benissimo il Papa mentrecelebra, un po' lontano, ma sempre meglio chese fossimo stati giù lungo la via Conciliazione.

C'è stata così l'occasione per salutare suor Chia-ra, tanto cara a molti parrocchiani soprattutto perla sua attività didattica svolta all'asilo di viaRoma.Nel pomeriggio visita alla Basilica e alle GrotteVaticane dove vediamo le tombe dei Papi. Lacostruzione dell'attuale Basilica di S. Pietro, ini-ziata dal Bramante sulle rovine dell'antica chiesa

fatta edificare da Costantino sulla tomba dell'A-postolo, fu portata a termine da Michelangelo.Entrando nella Basilica, non si nota a prima vistala sua grandiosità, dato il meraviglioso equilibriodelle sue varie parti, tutto è grande. Sul pavimen-to della navata centrale sono collocate alcunelastre in ottone che indicano la lunghezza dellepiù grandi chiese del mondo, e tutte S. Pietro lecontiene. Può ospitare 60.000 persone.Al suo interno molte splendide opere d'arte, acominciare dalla Pietà di Michelangelo, numerosimosaici, statue di santi e papi, quadri e oggettisacri preziosi, tutte opere dei maggiori artisti ita-liani.Il giorno seguente abbiamo in programma la visi-ta ai Musei Vaticani. Attraversiamo diverse sale egallerie con opere a tema, nella galleria delle"carte geografiche" si trova anche la carta dellaLombardia dove si vede chiaramente l'indicazio-ne di "S. Maria Rubra", la nostra S. Maria Rossa.Pareti, soffitti e pavimenti delle Sale e Galleriesono decorati da arazzi, dipinti, affreschi emosaici di pregevole fattura, per lo più opera deimaggiori artisti di ogni epoca. Terminata la visitadelle stanze scendiamo nella Cappella Sistinaaffrescata da Pinturicchio, Botticelli, Ghirlandaio,Rosselli, Perugino e soprattutto da MichelangeloBuonarroti. Sua la volta interamente affrescata; ilcapolavoro fu portato a termine in 4 anni diimmane fatica e rappresenta episodi della Bib-bia. Spettacolare è "la creazione di Adamo"dove, a guardar bene, si ravvisa nel mantello diDio la forma del cervello umano. Sulla parete difondo della Cappella è il "Giudizio Universale",poderoso affresco realizzato ancora da Miche-langelo (22 anni dopo la volta).Sono quasi 300 le figure, dipinte completamentenude, con la fisionomia di personaggi dell'epoca,posti tra i dannati o tra i martiri e gli angeli, aseconda del rapporto che con loro aveva l'artista.Nel pomeriggio vediamo la chiesa di S. Clemen-te, il Colosseo (maestoso anfiteatro che potevacontenere fino a 50.000 spettatori, vi si svolgeva-no i giochi circensi e cruenti combattimenti), iFori Imperiali con le vestigia dell'antica Roma;più avanti si incontra l'Arco di Costantino e lerovine della Domus Aurea; si arriva così a piazzaVenezia e all'Altare della Patria, detto "Vittoriano"perché dedicato a re Vittorio Emanuele II, ove ècustodita la tomba del "milite ignoto". Alla suasinistra si erge la Colonna Traiana, istoriata con

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2.600 figure in bassorilievo che narrano le gestadell'imperatore Traiano.Passiamo poi alla Basilica di S. Maria Maggiore(una delle 4 Basiliche Patriarcali) che è la primachiesa dedicata al culto della Madonna: vi si con-servano le reliquie della Grotta della Natività.La sera, "Rome by night" ci entusiasma con lesue luci: Montecitorio, Fontana di Trevi, il Quiri-nale, il più alto dei 7 colli con il palazzo del Quiri-nale, già residenza estiva dei Papi, poi palazzoreale, ora residenza del Presidente della Repub-blica. E ancora piazza di Spagna con la suafamosa scalinata e la colonna con in cima la sta-tua della Madonna a ricordo del Dogma dellaImmacolata Concezione ed infine Trinità deiMonti.Il martedì andiamo a visitare la chiesa di S.Croce in Gerusalemme: fatta costruire da S.Elena (madre di Costantino) custodisce numero-se reliquie della passione di Cristo.Passiamo quindi a S. Giovanni in Laterano: è laCattedrale di Roma. Costruita a fianco del Palaz-zo Laterano (residenza papale dai tempi diCostantino fino all'esilio di Avignone), qui nel1929 furono firmati i "Patti Lateranensi", il primo"concordato" tra la Chiesa e lo Stato italiano.Oggi dell'antica residenza rimane il "Sancta San-torum" cioè la cappella privata dei Papi, checustodisce preziose reliquie tra cui l'immagineachiropita (non dipinta da mano umana) delRedentore. Vi si accede salendo la "scala santa"(i suoi 28 scalini furono identificati, nel medioevo,con quelli della scala del Pretorio di Pilato cheGesù salì e discese quando fu sottoposto a giu-dizio e flagellato).Da secoli i fedeli usano salire questa scala inginocchio.Entriamo in chiesa. Anche qui, come nelle altreBasiliche Patriarcali, c'è la "porta santa", che il

Papa apre adogni Giubileo.L'aula è a 5navate e nellenicchie dellanavata centralesono collocatele imponenti sta-tue degli apo-stoli; dietro l'al-tare le statue diS. Pietro e S.Paolo conserva-no nelle teste lereliquie dei cranidei 2 santi.Arriviamo alla Basilica di S. Paolo fuori le Mura,edificata sulla tomba dell'Apostolo Paolo, che fuquasi completamente distrutta da un terribileincendio nel 1823. Ricostruita nella sua magnifi-

cenza, la facciata è decorata da uno splendidomosaico e una grande statua dell'Apostolo tro-neggia nel giardino antistante. L'interno è divisoin 5 navate separate da 80 colonne (20 per ognifila) che danno un senso di grandiosità. In alto dinotano 36 affreschi con episodi della vita delsanto. Famosa è la serie di mosaici che ritraggo-no tutti i Papi, 266 da Pietro a Benedetto XXVI(quando siamo andati noi stavano montando ilritratto di Papa Francesco).Nel pomeriggio salutiamo Roma e ripartiamo allavolta di Assisi, dove subito visitiamo la chiesa diS. Maria degli Angeli con la Porziuncola, la chie-sina più amata da S. Francesco.Sulla sua facciata un affresco raffigura "l'indul-genza del perdono", all'interno i muri grezzi espogli sono ravvivati dal polittico posto sull'altareche rappresenta episodi Francescani. Questa

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piccola chiesa è stata il punto di riferimento ditutta la vita di Francesco: qui organizzò le sueazioni principali, qui ricevette il mandato apostoli-co della predicazione penitenziale, qui fondò gliordini monastici, qui programmò i suoi viaggi e leprime spedizioni missionarie… e qui tornò, in fin

di vita, per poi morirvi la sera del 3 ottobre 1226.La mattina seguente c'incamminiamo a piedipassando per la piazza del Comune dove si tro-vano la Torre del Popolo ed il Tempio di Minervae arriviamo alla Basilica di S. Francesco, chevanta il più straordinario complesso pittorico delMedioevo italiano. Vi si ammirano affreschi diGiotto, Simone Martini, Pietro Lorenzetti, Cima-bue (sua la più famosa raffigurazione del Santo).È una duplice Basilica (superiore ed inferiore)sovrapposta ad una Cripta dove sono custoditele spoglie del Santo, e dei sui più fedeli confratel-li: Leone, Rufino, Angelo e Masseo.Nella Basilica Inferiore sono conservate alcunepreziose reliquie di Francesco: la tunica, il cap-

puccio, i sandali e il testo autentico della Regola.La Basilica Superiore, nella purezza delle suelinee architettoniche e la grande luminosità, esal-ta la gloria di S. Francesco con gli affreschi diGiotto e Cimabue raffiguranti episodi della vitadel Poverello.Nel primo pomeriggio concludiamo il nostro pel-legrinaggio in questa terra di santi e di artisti: sitorna a casa dopo un viaggio che ha avutorisvolti turistici e ricreativi, ma soprattutto conte-nuti religiosi per i tanti momenti di spiritualità chehanno suscitato profonde emozioni, particolar-mente nei luoghi che ricordano S. Francesco.Sul pullman si socializza con chiacchiere e canti(intonati magistralmente da don Claudio), senzatralasciare però le preghiere quotidiane.La vista dei campi che fiancheggiano l'autostra-da ci ha accompagnati fino all'arrivo a Garbagna-te, dove siamo giunti arricchiti da questa gratifi-cante esperienza.

Una dei pellegrini

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GITA SUI NAVIGLI

Domenica 7 luglio, un nutritogruppo di garbagnatesi ha con-diviso una bella ed interessante

domenica visitando zone suggestive diMilano: partenza in treno da Garbagna-te e poi metropolitana, siamo giunti neipressi dell'imbarco del battello che per-corre il Naviglio Grande fino al CircoloCanottieri.In attesa di imbarcarci per il giro in bat-tello abbiamo visitato il vicolo dei lavan-dai, che era il luogo più importante inMilano per l'attività del lavaggio deipanni. Gli uomini portavano le cestecon la biancheria sporca e la fila dilavandaie la strofinava sulle apposite"assi" in pietra, ancora oggi visibili, uti-lizzando l'acqua del Naviglio. Insommale antenate delle nostre lavanderie agettone!Ci siamo quindi imbarcati. Su questotratto del Naviglio si affaccia la chiesadi S. Cristoforo, ricostruita nel XII seco-lo ed ampliata con i lavori per il NaviglioGrande: era importante perché si trova-

va sul percorso che conduceva a Mila-no, in un punto di passaggio obbligatonella rete dei vari corsi d'acqua. Oggiquesta chiesa è molto richiesta per imatrimoni.Al ritorno, con un'abile manovra nelladarsena, abbiamo imboccato il NaviglioPavese fino alla Conchetta, la primachiusa leonardiana progettata perovviare al problema del dislivello deiterreni e rendere così possibile la navi-gazione lungo tutto il corso del fiume. Ilgiro si è concluso con una bella pizzatain un locale tipico della zona.Dopo l'immancabile visita ai cortili tipici,ed ormai famosi, con le case di ringhie-ra (è stato letto un brano in dialettomilanese per sottolineare l'atmosfera)ci siamo diretti verso San Lorenzo,sostando sul piazzale della chiesa di S.Eustorgio (che conserva, secondo latradizione, le reliquie dei Re Magi) perammirarne la bella facciata in stileromanicolombardo ed ascoltare gli inte-ressanti cenni storici che Dora Meroni,

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insegnante della Scuola S. Luigi, ci habrillantemente esposto.Quindi visita a S. Lorenzo, con le impo-nenti colonne esterne, testimonianza diepoca romana. Le 16 colonne, concapitelli corinzi, vennero trasportate quinel IV secolo e dovevano costituire unquadriportico di fronte alla Basilica diorigine paleocristiana. Nei secoli lachiesa subì diverse traversie e vennericostruita ben 3 volte. L'interno presen-ta un'unica aula centrale a pianta qua-drata e, sul lato meridionale, è unitaalla cappella di Sant'Aquilino alla qualesi accede attraverso un portale inmarmo d'età flavia. Qui si conservanole spoglie del Santo e merita sicura-mente una visita per ammirare gli affre-

schi ed i bei mosaici del IV secolo, raffi-guranti Cristo circondato dagli Apostolie il ratto di Elia.Abbiamo proseguito per via Torino, finoalla chiesa di S. Maria in San Satiro.Anche qui sono rimasta affascinatadagli interni e dal bellissimo "capocro-ce", primo esempio di finta fuga pro-spettica messa in pratica, per la primavolta in architettura, dal Bramante.Splendido il Battistero ottagonale, sem-pre del Barmante. La chiesa, opera delfamoso architetto che tanto lavorò aMilano, venne raccordata al piccolo edi-ficio protoromanico che sorgeva sull'an-tico sacello di S. Satiro, del secolo IX.Molto ci sarebbe ancora da dire e,soprattutto, da conoscere in questanostra bella città dove spesso passeg-giamo, facciamo shopping e guardiamodistrattamente i tanti monumenti senzachiederci qual è la loro storia…Questo ho pensato rientrando in Gar-bagnate, sotto un improvviso temporaleche ha provocato un fuggi fuggi gene-rale, ma che non ha cancellato la pia-cevolezza della giornata.

Luciana Beretta

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LA FESTA DELL'ASSUNTA

Ferragosto. Poca gente in giro. Climaestivo, un po' ventilato. Arriva lasera quando - secondo un'antica

tradizione - dal Santuario di Garbagnate,dedicato alla Madonna del Rosario, si usafare la processione con un piccola statuadell'Assunta custodita nella Chiesa. Cisarà gente o no? Don Claudio, si confron-ta con Don Germano e Don Andrea, spe-ranzoso, ma anche timoroso. Arrivano iprimi si inizia il Rosario. Pian piano laChiesa si riempie. C'è tanta gente di Gar-bagnate, di S. Maria Rossa, perfino daSan Giovanni e da Bariana. La Madonnaha fatto di nuovo il miracolo di aggregareintorno a sé la gente. Gioiosi iniziamo la

processione con i canti, le preghiere, lepiccole fiammelle accese portate comesegno di luce nella notte, come segnodella fede nel cuore della città. PresiedeDon Severino, cappellano militare in con-gedo e ormai sacerdote "jolly" (senza offe-sa) per le nostre parrocchie. C'è DonAndrea, Don Germano, Padre Fortunato.L'Amministrazione comunale è rappresen-tata dalla Vice Sindaco e dal Comandantedella Polizia Locale. In servizio d'ordine iCarabinieri, i Vigili, i nostri volontari. A por-tare la Madonna gli uomini, ma le donneportano i cilostri e rendono gradevole lapreghiera con il loro canto genuino esquillante. Attorno alla piazza della Crocesi abbraccia l'intero corteo che canta einnalza al cielo i flambeaux. Un bel pen-siero di Don Severino, sulla fede e sullavicinanza a ciascuno di noi di Maria nelcammino della vita, conclude la processio-ne. Che dire? Grazie, o Maria, perchémanifesti sempre la tua bontà per il tuopopolo, grazie perché sai smuovere lepersone per fare incontrare loro Gesù.Grazie perché con te e con il tuo esempiola vita è più bella e più percorribile.

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GITA DI FINE ESTATELA “BASELLA” DI URGNANO

Siamo verso fine agosto, come ogni anno si organizza una gita perchi non è andato in vacanza. Il 22 mattina si parte verso la "ber-gamasca".

Ci fermiamo ad Urgnano, visitiamo il Castello (dell'epoca del Colleoni),ma meta primaria è il Santuario della Basella,sorto dove, nel 1356, la Madonna apparve mira-colosamente ad una ragazzetta e qui fece trova-re un'antica chiesa sepolta da centinaia d'anni.Visitiamo il Santuario ed ascoltiamo la storia rac-contata da uno dei frati Passionisti che lo custo-discono.Dopo il pranzo, ottimo e molto apprezzato datutti, ci rechiamo alla chiesa parrocchiale checonserva alcune opere pittoriche di pregio.Ripartiamo alla volta di Bergamo Alta, dovevediamo la Cattedrale, con statue, quadri ed affreschi di Tiepolo, Juvara,J. Palma, G. Manzù ed innumerevoli altri artisti che operarono dal 1300 adoggi. Ciò che molto mi ha colpito è la statua di Papa Giovanni XXIII.Attraversiamo la piazza centrale e percorriamo le antiche vie dal suoloacciottolato, ammirando la bellezza del luogo.È ora di tornare. Sul pullman si chiacchiera, si canta e… si sonnecchia.Anche quest'anno abbiamo passato una giornata insieme, in allegria, in

amicizia, vedendo cose belle ed interessanti, senza tralasciare la parte spirituale del "pellegrinag-gio".Dove andremo il prossimo anno?

Francesca

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LA CAPPELLADI SAN ZENO RINNOVATA

Molti si chiederanno dove si trova lacappella di San Zeno. È in Basilica: èla stessa che ospita il Corpo di San

Gennarino Martire, dove confessa il nostroDon Giovanni. Il grande quadro che sovrastal'altare ne ricorda la dedicazione. Ma andiamocon ordine. Il grande quadro di Ambrogio Allie-vi, "el pitur de Garbagnáa" ritrae San Zeno (oZenone) nell'atto di compiere un miracolo (laguarigione di un bimbo). Gesù agisce attra-verso San Zeno e guarisce il piccolo. Il quadroè stato ripulito dalla polvere e dalla fuliggineche si deposita dopo molti anni, ed ora è benvisibile nei suoi tratti particolari. AnticamenteSan Zeno era uno dei santi più venerati diGarbagnate. Nella stessa cappella, sotto l'al-tare è stato ricollocato il corpo santo del Marti-re Gennaro (Gennarino per i Garbagnatesi).Nell'urna originaria con cui il Cardinale A. I.Schuster lo affidò alla nostra parrocchia, oraporta sul teschio una maschera in rameargentato che ricorda le fattezze di un adole-scente e porta tra le mani la palma d'argento,simbolo del martirio. L'antica teca è protettada un cristallo e illuminata con luce a led chenon scaldano e consumano pochissimo, così

che l'altare,di giorno, ès e m p r eilluminato.Dobbiamoringraziaredue volon-tari diS a n t aM a r i aRossa checi hannoaiutato perl ' o p e r am u r a r i a .Anche ilgessista haofferto ilsuo lavoroin onore di San Gennarino. Un ottimo artigia-no ha modellato il viso e la palma. Questi lidobbiamo pagare, insieme al cristallo e all'in-telaiatura di ottone che lo sorregge. Il lavoro èrisultato eccellente a detta di tutti. Nella stessacappella sulla colonna di sinistra è visibile unquadro reliquiario del 1730 contenente il ricor-

do di S. Giovanni Battista e diSan Bartolomeo Apostolo.Dono della famiglia A. Marino-ni alla Basilica.

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“VIRGINIA RINGRAZIATUTTI...

E TUTTI LA PERDONINO!”

Queste sono state le ultime parole pronuncia-te dalla "Maestra Virginia". Così era cono-sciuta da tutti i garbagnatesi. La sua esisten-

za, interamente dedicata all'insegnamento e allavita sociale, si è conclusa il 4 settembre 2013 all'etàdi 95 anni.È stata un'istituzione per Garbagnate, stimata ebenvoluta da tutti. Nonostante il suo carattere forte,autoritario e a volte un po' burbero, aveva sempreuna parola buona e gentile per chiunque le si rivol-geva. È ricordata per il grande impegno profuso congenerosità in molti ambiti della vita comunitaria,sempre al servizio del bene.La parrocchia dei S.S. Eusebio e Maccabei le è par-ticolarmente riconoscente per l'attenzione e lagenerosità che Virginia le ha riservato sia in vita chenelle sue ultime volontà.

Ecco il ricordo di alcuni suoi alunni:

Mi sono sempre domandata perché spesso mi ritro-vo a mettere per iscritto le parole, i sentimenti, ipensieri che segnano gli eventi speciali... ma l'hosempre dato quasi per scontato: un compito ovvioper me. Ieri sera finalmente l'ho capito, lo so, me loha insegnato proprio lei Maestra Virginia! Fin dall'in-fanzia lei ha inculcato nella mia testolina di scriveresempre e comunque, di ogni evento, di ogni cosa...ma questa volta è stato difficile, sentivo di volerlofare ma dove trovare le parole giuste per ricordare

un mito, un'istituzio-ne. Lei cara Maestraha formato interegenerazioni, è statala maestra di padri,figli e nipoti, forsel'unica persona a cuisi poteva scrivereuna cartolina inte-standola solamente"alla Maestra Virgi-nia, Garbagnate" edi certo sarebbe arrivata a destinazione.Forse non la ricorderemo come la maestrina dallapenna bianca, o per le sue carezze, ma a modosuo, tutto unico e personale, si è fatta voler bene,rispettare ed anche temere da un'intera comunità.Grazie Maestra Virginia, perché in fondo se siamoquello che siamo in parte è anche merito suo, e daparte mia il grazie è speciale, forse perché noisiamo nate nello stesso giorno, ma con qualcheanno di differenza, forse perché negli anni è diven-tata una cara amica di famiglia, lei cara maestra èsempre stata presente nella mia vita e devo proprioconfessarle che la nostra telefonata mattutina del17 giugno mi mancherà molto!!!Arrivederci Maestra Virginia. Resterà sempre neinostri cuori, ma soprattutto nel mio.

Stefania Seccareccia

Insegnare a leggere, a scrivere e a far di conto…Ma non basta! Occorre innanzitutto insegnare adamare tutto ciò, forse il metodo più efficace è quellodel contagio: il docente che ama insegnare contagiai suoi alunni.Ah, maestra Virginia, come ci hai contagiato tutti!Con l'ambiente che hai saputo creare, con lapazienza che hai continuato a praticare e con latestardaggine di chi raggiunge sempre l'obiettivosenza lasciare indietro nessuno… e mai nessunoda te è stato lasciato indietro.Grazie!

Le tue alunne e i tuoi alunni

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"LUCE DELLA FEDE":UN'OPERA DI VITO MELE SULSAGRATO DELLA BASILICA

Ispirata alla grande croce luminosa cheillumina il Colosseo, durante le solenni"Via Crucis" con il Papa, l'opera di Vito

Mele, riconosciuto scultore di casanostra, vuole essere un omaggio allaprima Enciclica di Papa Francesco:LUMEN FIDEI, la Luce della fede.Piantata sulla roccia che è Cristo stesso,la croce in bronzo, ornata da decine difiammelle in bronzo dorato vuole richia-marci al dono della fede, come luce cheillumina le nostre vite, nella nebbia o nel-l'oscurità di alcuni momenti della storia.Vuole essere anche una prospettiva:sulla croce, non c'è morte, ma c'è vita eluce e perciò anche le croci dell'uomopossono diventare luminose istanze divita rinnovata. Come dice Papa France-sco in Lumen Fidei al n° 57: "La fede nonè luce che dissipa tutte le nostre tenebre,ma lampada che guida nella notte i nostripassi, e questo basta per il cammino.

All'uomo che soffre, Dio non dona unragionamento che spieghi tutto, ma offrela sua risposta nella forma di una presen-za che accompagna, di una storia di beneche si unisce ad ogni storia di sofferenzaper aprire in essa un varco di luce. In Cri-sto, Dio stesso ha voluto condividere connoi questa strada e offrirci il suo sguardoper vedere in essa la luce.".

Ringraziamo lo scul-tore Vito Mele peraver donato questasua opera cheimpreziosisce i lSagrato della nostraBasilica. Un grazieanche all ' ImpresaVirgadaula per l' i-stallazione dellagrande pietra del-l'Ossola.

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qui In Parrocchia

GLI ASILI PARROCCHIALISI RIFANNO IL LOOK

Le nostre Scuole dell'Infanzia si sonorifatte il look. L'Asilo di via Roma haritrovato la sua bellezza con la realiz-zazione del tetto nuovo. Grazie dicuore a tutti coloro che con la lorogenerosità hanno permessoquest''opera di restauro e di messa insicurezza di un ambiente tanto antico(101 anni!) e tanto caro alla popola-zione Garbagnatese. Mancano anco-ra 12.000 Euro… ma confidiamo nellaProvvidenza. Il tetto è stato scoper-chiato, coibentato e quindi rivestitocon un manto nuovo di tegole marsi-gliesi. È stata realizzata anche la"linea vita" per la manutenzione dellostesso. Il tutto certificato. Approfittoqui per ringraziare di cuore l'Ing. LuigiLegnani e il figlio Ing. Matteo, che gra-tuitamente prestano la loro competen-za e il loro servizio a favore della Par-rocchia. Hanno progettato e seguito intutte le sue fasi la realizzazione dell'o-pera.L'Asilo "Cabella" di Santa Maria hasubito un lifting interno, con l'amplia-mento della Sala da pranzo dei bam-bini e la tinteggiatura integrale degliambienti con colori vivaci e graditi aibambini. Anche per quest'opera gra-zie ai benefattori e ai collaboratorivolontari che ci hanno permesso unlavoro ben fatto.

Speriamo che queste opere siano distimolo alle famiglie, agli insegnanti eai piccoli che frequentano le nostrestrutture per vivere gioiosamente eintensamente l'anno scolastico appe-na iniziato.

Il Parroco

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qui In Oratorio

VACANZE IN MONTAGNA

Lenza! Lenza! Lenza! Si apre così lavacanza in montagna, con un appellati-vo simpatico ideato da Don William per

le piccole pesti! Ma cosa c'entra una lenza inmezzo ai monti?? Facile, il filo conduttoredella settimana è stato il film "Alla ricerca diNemo"! Divisi in quattro squadre, Bruto DoriScorza e Branchia, i piccoli si sono lanciati insfide mattutine e serali per conquistare le"bolle" che li avrebbero portati al tesoro. Dopola titubanza iniziale, dovuta alla poca cono-scenza tra i membri della squadra, i ragazzi sisono letteralmente lanciati nei giochi, masoprattutto nelle nuove amicizie, formandocosì un gruppo forte e unito.Come non citare poi le camminate corte equelle lunghe, le più odiate, in cui tutta la fati-ca veniva ripagata dallo splendido panoramae ovviamente dal meritato riposo in vetta.Il tutto infine, condito da coloratissimi momen-ti di preghiera e riflessione, grazie ad unlibretto studiato ad hoc e a immagini sparseper l'hotel.Anche se le vacanze sono ormai un ricordolontano, sono sicura che i ragazzi abbianoancora un fresco ricordo della ricchezza chequesta montagna ha donato!

Martina Fioravanti

Zitto e nuota! 14 luglio 2013, la sveglia

suona presto questa mattina, il ritrovo èsul piazzale della Chiesa! "Ragazzi!

Facciamo l'appello! Perfetto, ci siamo tutti,possiamo partire!" Matteo, la nostra guida perquesta vacanza, fa conoscere la sua voce ecosì comincia la nostra avventura con il grup-po dei ragazzi delle medie. L'hotel "Bellavista"è sempre lì, in cima alla sua piccola salita, adaspettarci, come lo scorso anno. Mentre iragazzi si sistemano, una cosa già preme aglianimatori: il tema della vacanza! "Zitto enuota" un consiglio che arriva dal film d'ani-mazione della Pixar "Alla ricerca di Nemo": 4personaggi al comando delle squadre, c'è ladolce e smemorata Dori, un pesce un po' par-ticolare e lunatico, ma anche una preziosaamica; Marlin il papà troppo apprensivo cheaffronta un lungo viaggio per ritrovare il suobambino, per conoscersi e cambiare il suocarattere; Branchia un pesce apparentementedal cuore edalle squamedure, ma che sir ivela essereuna guida per ilpiccolo e smar-rito protagoni-sta; infine, c'è

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qui In Oratorio

VACANZE AL MARE

Quando mi hanno chiesto di scrivere que-st'articolo sulle vacanze oratoriali per igiovani a Borgio Verezzi(Liguria), non

avevo molte idee. E a dire il vero, non ne homolte nemmeno adesso, che lo sto scrivendo.Ho iniziato ad ammassare i recenti ricordi, per-sonali e di gruppo, ottenendone un'interessanteammucchiata, che però, mi rendo conto, nondarebbe l'idea di cosaha significato questaesperienza. Avrei volutochiedere l'importanza edil lascito di quella setti-mana a tutti coloro chevi hanno partecipato,ma, egoisticamente, hopensato che la miariflessione bastasse edavanzasse per un soloarticolo, e mi sono dun-

que sforzato di interrogare me stesso. Chi viscrive è una persona che, per anni, ha credutodavvero poco nelle iniziative dei giovani dell'ora-torio. Di qualsiasi oratorio. Una persona chevedeva in questi "percorsi" esperienze di Fedepoco approfondite, poco durature, poco veritie-re. Sì, ero assai prevenuto, e non ho remore adammetterlo. Ma il Signore, nella sua infinita

Provvidenza, ha provve-duto anche per me, e haquindi ben pensato ditirarmi fuori dalla vita unpo' monotona ed un po'piatta di cui ero l'unico,ingombrante, soggetto,ed a convincermi a pro-vare nuove esperienze.Delle quali esperienze ilculmine, possiamo dire(per ora) è stata certa-

proprio lui, Nemo, un piccolo pesciolino allascoperta del mondo, con tutte le sue paure ela voglia di essere grande.Non è difficile capire perché Don Williamabbia scelto proprio questo tema per la mon-tagna 2013! Questa che il nostro oratoriooffre, non è solo una vacanza, ma, propriograzie ai momenti di riflessione, vuole essereun momento di autovalutazione e di perdonodavanti al Signore, insomma, una possibilitàdi crescita e di autoconsapevolezza. Una pre-ziosa possibilità per un gruppo di preadole-scenti che, si sa, vuole sembrare più grande,ma che ha tante paure! Ma non c'è montagnasenza gite! Quindi, via, zaino in spalla e scar-poni bene allacciati, un canto ad intonare inostri i passi e siamo già sulla cima dellemontagne che Arabba ha da offrirci! "Ragazzi,abbiamo portato le carte? Chi vuole giocare abriscola? a scala?" "Noi abbiamo portato ilpallone, facciamo un calcetto?" due chiacche-re tra amici e animatori, qualche bel canto dichiesa e non e la giornata vola!La sera ci sono i nostri giochi: il "Rischiatutto"

con le prove di abilità, "Dracula" per farciprendere un bello spavento tra i boschi in not-turna, il "Cluedo" per mettere alla prova lenostre abilità investigative, "Maschi controFemmine" per una sfida agguerrita e il nostroconclusivo "Pigiama Party", una piccola festacon musica, balli di gruppo, cibo, l'elezione di"Miss e Mister Pigiama", la premiazione conle coccarde che ci ricordano i bei momentilegati ai protagonisti della montagna risate ericordi di una bella vacanza già arrivata al suotermine...Nonostante gli impegni, l'Università, il lavoro,ogni anno viene chiesto a noi educatori diandare in montagna e, da bravi "abbonati",non c'è scusa che regga che possa impedircidi salire, ancora una volta, con i nostri ragaz-zi. La montagna è un momento di crescita edi messa in gioco anche da parte nostra e,certamente, non ci perderemmo per nulla almondo le risate e la gioia che questa avven-tura con i ragazzi porta!

Lisa Z.

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qui In Oratorio

simpatia di Don William e degli educatori, Mat-teo, Federica, Francesco e Pietro (e non dimen-tichiamoci il conforto più "materiale" ed altrettan-to importante dei luculliani pasti dei nostri cuo-chi, Patrizia, Vanda, Renato e Giancarlo). Figu-rarsi che ho potuto con piacere constatare chela gioventù, almeno quella, non conosce diffi-denza di quartiere. Santa Maria, Quadrifoglio eSan Luigi coesistevano perfettamente (a parterimarcare ogni tanto la differenza territoriale el'appartenenza etnica come formalità, il tuttonella simpatia e nello scherzo di fanciulleschisfottò), e questa, bisogna dirlo, è un'ottima noti-zia per il futuro. Ho conosciuto, insomma, deiveri compagni, dei nuovi amici, e vi assicuro cheio non ho mai abusato, per deformazione pro-fessionale, del termine "amicizia", con cui condi-videre, finalmente convivere, liberamente, con-dividere, pubblicamente condividere, la testimo-nianza del Credere e sperimentare quelladimensione di Comunione che non si può defini-re, approssimativamente "l'oratorio", ma che èla realtà, la sostanza della Chiesa.E così, ad un tratto, io che pensavo di averetutto, ho scoperto di potere avere molto di più..e così, ad un tratto, la Fede. Quella vissuta. Piùche un resoconto, può sembrare la storia di unaconversione. Dopotutto, lo è. Ed è anche uninvito, ai giovani, ai miei coetanei, a quelli che sipongono al centro della vita (e dell'attenzione),a quelli che pensano di non avere bisogno diniente, a chi vive solo, o si illude della propriacompagnia, è un invito a mettersi in gioco. E cisi mette in gioco a partire dalle cose che paionole più semplici… perché non iniziare con unasettimana di vacanza?

Riccardo Lobascio

mente questa settimana di cui dovrei narrarvi ilresoconto. Domenica 21 Luglio, al momentodella partenza, sul pullman non conoscevomolte persone, a parte qualche animatore concui avevo passato le cicloniche cinque settima-ne di oratorio estivo a San Luigi e pochi altri.Devo dirlo onestamente? Sì, avevo un po' dipaura, quel sacro timore che si prova quando sideve cominciare un'avventura, sia pure una set-timana al mare con un eterogeneo gruppo diragazzi dai 14 ai 18 anni, mai prima vissuta. Ma,pian pianino, passo dopo passo, parola dopoparola, cala la coltre di distanza, la diffidenzasparisce, vengo a conoscere giovani, in carneed ossa, non quelli visti e rivisti in tv, ciascunocon una storia a sé, che condividono una mede-sima visione di vita, quella del credere, ed unmedesimo modo di vivere questa visione, quellodella comunità, quello della Comunione. E lì, trasorrisi, ragazzate, scherzi di prima mattina, isacri (e ben svolti) momenti di preghiera e didialogo, erano tutti ad offrirmi questo nuovomodo di vivere la Fede, questa avventura deltutto inedita per me, antico quanto mai ciecosostenitore della spiritualità singola e vissutaognuno a casa propria. Certo, come in ogni con-vivenza, come in ogni realtà sociale, qualchepiccolo dissapore, qualche nota stonata c'èstata, ed è giusto che sia andata così. Ma tuttosi è riuscito a superare, a "rammorbidire", a farvivere col sorriso a fine giornata, in continuosenso di "insieme", che caratterizzava ognimomento: sveglia (presto, ma neanche tanto),colazione, la S. Messa quotidiana, lo svago delmare, le uscite serali, la preghiera della notte.Tutto grazie anche, ovviamente, alla presenza,allo sforzo di coordinazione, all'umanità ed alla

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qui Nel tempo liberoNOVITÀ PER IL CINE-TEATRO ITALIA:LA "SALA DELLA COMUNITÀ" SARÀ

DIGITALIZZATA

Nel corso degli anni, grazie all'impegno e aglisforzi di sacerdoti e laici, la Parrocchia si èdotata di un Cinema-Teatro all'altezza delle

esigenze dell'intera Comunità.Da sempre il nostro progetto culturale è stato finaliz-zato alla valorizzazione delle nostre sale, che non acaso si chiamano "Sale della Comunità," come spazioaperto all'intero territorio, volto ad intercettare ledomande e le aspettative culturali e di svago dell'inte-ra comunità pastorale, con le sue strutture, scuole edoratori in primis. Negli anni, grazie anche al lavoroinfaticabile e prezioso di un gruppo di volontari conuna professionalità riconosciuta sia dal pubblico chedalle istituzioni, le nostre due sale, una di 200 posti,l'altra di 440 , si sono ritagliate un loro spazio nelsistema culturale del territorio.La "Sala della Comunità" si propone come spazio cheoffre una propostaarticolata con momen-ti d'intrattenimento, dicultura e di impegnoscanditi da una pro-grammazione attenta,opportunamente strut-turata, qualitativa espesso di avanguar-dia. In ragione di ciò lanostra sala non è solooccasione e possibilitàdi incontro, ma divieneanche occasione discambio di valutazionie di opinioni; questofavorisce un processodi crescita che, a seconda delle situazioni, può esseresia sotto il profilo umano che sotto quello spirituale.Investire quindi su questa nostra realtà costituisce unaspetto determinante ed imprescindibile per continua-re a " fare cultura", in una realtà come la nostra doveal centro di tutto c'è e deve rimanere la persona.Per sostenere questo obiettivo fondamentale, bisognasaper essere "competitivi" anche dal punto di vistatecnologico, il che oggi vuol dire aggiornarsi dispo-nendo di un sistema di proiezione digitale. Si è infattiavvicinato il momento del passaggio definitivo dallapellicola tradizionale alla nuova tecnologia digitaleche trasformerà le modalità di proiezione di tutte lesale cinematografiche . Il processo, iniziato da alcuni

anni, è giunto alla sua fase conclusiva e nei prossimimesi procederà con un'accelerazione inevitabile chevedrà progressivamente la scomparsa del 35 mm. Ilmondo della produzione e della distribuzione cinema-tografica , infatti , prevede che le modalità di fornituracomporteranno l'abbandono per fine 2013 della pelli-cola 35 mm. In ragione di ciò il digitale diventeràobbligatoriamente anche la tecnologia di cui saràdotata la nostra sala sin dalla prossima StagioneCinematografica. Sarà una delle poche sale dellazona dotate di questa tecnologia di nuova generazio-ne, che permette la visione e l'ascolto degli eventi infull HD. Questa dotazione innovativa si presentaindubbiamente problematica dal punto di vista dell'im-pegno economico, ma è di enorme valore culturale esarà certamente foriera di nuove opportunità. Infatti laflessibilità consentita dai supporti digitali, si riflette

innanzitutto a livello diprogrammazione (mul-t iprogrammazione),consentendo nuovimodelli di offerta attra-verso la proposta difilm doppiati, oppure inlingua originale e sot-totitolati, di opere liri-che o spettacoli diprosa, trasmissione indiretta di eventi sportivie culturali, fino a formedifferenti di usi com-merciali: dall'affitto perconvegni fino all'usocon modalità e-lear-

ning. Con la possibilità, infine, di modificare l'offertastessa a secondo delle indagini di gradimento effet-tuate presso gli utenti delle sale.La Sala potrebbe così diventare un vero e propriocentro multimediale e polivalente con un valore cultu-rale e sociale del tutto inedito.E' facile intuire che ilpassaggio al digitale sottende una "rivoluzione" arduae complessa, che toccherà non solo le competenzetecniche, ma coinvolgerà anche le modalità di comu-nicazione e di interazione con l'"ambiente" che ci cir-conda coinvolgendo la stessa comunità ecclesiale nelmodo di parlare della fede.

La Direzione del Cinema Teatro Italiadi Garbagnate Milanese

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qui Nel tempo libero

CINEMAITALIA

CINEMASAN LUIGI

PrezziIntero € 6,00Ridotto € 4,50 fino a 10 anni e oltre 60 anniSolo venerdì sera gli studenti universitari pagano € 5,00Solo la domenica pomeriggio Biglietto famiglia (min 3 persone) €5,00 cadaunoLunedì posto unico € 5,00

PrezziIntero € 6,00Ridotto € 4,50 fino a 10 anni e oltre 60 anniSolo la domenica pomeriggio Biglietto famiglia (min 3 persone) €5,00 cadaunoVenerdì posto unico € 5,00 ed ingresso con abbonamento. IlCinema San Luigi è in riposo estivo, la programmazione d'Essaidel San Luigi riprenderà a ottobre.

Universitari - Molto più che amiciTitolo originale: Universitari - Molto piùche amiciNazione: ItaliaAnno: 2013Genere: CommediaRegia: Federico Moccia

STAGIONE TEATRALEMercoledì 30 ottobre 2013 - ore 21

La scena

Due amiche mature leggono una domenica mattina una scena di teatro che una di loro deve recitare l'indomani.I loro caratteri opposti si rivelano subito dal modo in cui sentono e interpretano il monologo: per Lucia, attrice, quelle

righe raccontano fragilità e temibili tempeste dell'anima; per Maria, dirigente di bancaseparata e madre di due bambini, le tempeste della scena sono allegri ed erotici terremotiinterni, occasioni di vita.Due femminilità opposte: Lucia ha rinunciato alla passione, piuttosto di un uomo, si accon-tenta di amare i personaggi (più interessanti) che incontra sul palcoscenico. Maria invecenon può stare senza un uomo, senza fare l'amore, senza illudersi di avere finalmenteincrociato quello giusto. Come l'ultimo, agganciato la sera prima a una festa in cui habevuto troppo, e di cui non ricorda esattamente il nome né l'età ma che - lei sostiene -potrebbe essere proprio l'atteso. Anche se risvegliandosi al mattino, non l'ha più trovatonel suo letto. Eccolo, invece, apparire in mutande, un giovane ragazzo di meno di trent'an-ni. Si era messo a dormire nella stanza dei bambini (fuori col padre per il fine settimana)perché la donna, di cui ricorda solo l'esuberanza fisica, russava. Davanti agli occhi esterre-fatti di Lucia, il ragazzo la scambia per Maria.Un po' per liquidarlo, un po' per divertimento, Lucia interpreta la parte dell'amica disinibitae Maria, rientrata con il caffè, è costretta a recitare il ruolo della sua amica severa e morali-sta. Finché il gioco tra loro, sotto lo sguardo allucinato del ragazzo, non regge più e le duesi rivelano a lui nelle loro vere identità. E il ragazzo chi è?

Cattivissimo me 2Titolo originale: Despicable Me 2Nazione: U.S.A.Anno: 2013Genere: AnimazioneRegia: Pierre Coffin, Chris Renaud

Thor: The Dark WorldTitolo originale: Thor: The Dark WorldNazione: U.S.A.Anno: 2013Genere: Azione, FantasticoRegia: Alan TaylorSito ufficiale: http://thor.marvel.com

PlanesTitolo originale: PlanesNazione: U.S.A.Anno: 2013Genere: AnimazioneRegia: Klay Hall

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storia Locale SS. Eusebioe Maccabei

Com'era:scritto e … parlato

Nella quiete e nel relax delle nostre bellemontagne lombarde, ma lontano dallefonti storiche e documentarie del nostro

ricchissimo ed insostituibile Archivio Storico par-rocchiale, da cui sono solito attingere tante etante notizie e curiosità, che sin ora ci ha rega-lato, ho pensato di approfittare del momento perscrivere e far conoscere a chi ci legge con tantaattenzione ed affetto, un "classico" appunta-mento che da ben tre anni và in onda, nel verosenso della parola, sulla nostra Radio parroc-chiale, "Radio Panda": la trasmissione "Paginedi storia locale" condotta da una "coppia" ormaisupercollaudata di studiosi, coppia che si èanche proposta in manifestazioni culturali disuccesso con apprezzate conferenze storichesu Garbagnate: Don Claudio Galimberti, ilnostro carissimo parroco, e chi qui scrive, Gior-gio Montrasi.Presentata da Mariella, la trasmissione va inonda da Ottobre a Giugno in diretta, il secondogiovedì del mese alle ore 11. Gli argomenti trat-tati hanno come denominatore comune, lo diceil titolo, la storia locale, in primo luogo quelladella nostra Garbagnate, senza però tralasciarei fatti salienti del territorio milanese; le notizie edi racconti che animano la trasmissione sonosempre frutto di una scrupolosa ricerca storio-grafica condotta con grande dedizione, passio-

La nostra rubrica "Storia locale" ci chiama mensilmente a scrivere, raccontare e illustrare pagine del passato, recen-te e remoto, della nostra parrocchia e della nostra comunità cittadina. Nel farlo, ci siamo trovati ad attraversare isecoli, dagli albori del cristianesimo ai nostri giorni, a percorrere in largo ed in lungo il territorio di Garbagnate e acamminare in su e in giù per le strade e le contrade del paese che fu: lo scopo sempre uno: la riscoperta delle radi-ci, le nostre radici storiche e le nostre radici cristiane.Ci ripromettiamo di continuare a farlo, tenendo sempre vive queste pagine con notizie, curiosità e racconti che spe-riamo di interesse per i lettori, soprattutto oggi che il turbinio dei tempi ed un sempre più diffuso disinteresse tendo-no ad allontanarci da questi ricordi che sono anche insegnamenti di vita.C'è però anche un'altra realtà che ci aiuta nello scopo che credo tanti non conoscono: è una trasmissione radio cheil "com'era" lo… racconta.

ne e serietà derivando il materiale "raccontato"da documenti originali disponibili in importantiarchivi storici, primo tra tutti l'archivio storicoparrocchiale che ci offre insostituibili documentie registri sacramentali che datano dal XVI seco-lo; e poi l'Archivio storico diocesano di Milanocon le sue raccolte che hanno valenza naziona-le e più; e gli archivi civici, quello comunale cheprende avvio negli anni successivi all'unità d'Ita-lia e ancora quelli di Stato senza comunquedisdegnare ricerche ed approfondimenti su testipubblicati negli anni da autori diversi i quali dalloro canto, con paziente e scrupoloso lavoro,hanno saputo costruire e ordinare "pagine deltempo" e immagini di arte che sono il patrimoniodel nostro territorio.L'attualità o gli avvenimenti di grande rilievo nelmese, unitamente al procedere dell'anno liturgi-co, ci orientano di volta in volta nel creare la"scaletta" della trasmissione così da renderlasempre viva, attuale, vivace grazie però soprat-tutto ad un collaudato "duetto": gli interventi diDon Claudio, sempre puntuale nelle analisi enelle citazioni storiche ed in particolare nei suoicommenti di carattere etico e sociologico (lastoria è e deve essere maestra e da essa dob-biamo saper trarre insegnamenti e "morali") eancora nei suoi insostituibili approfondimentireligiosi che investono le grandi figure della

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storia Locale SS. Eusebioe Maccabei

fede ed il nostro modo di credere. Di "contro-canto" un Giorgio Montrasi che cerca vuole divolta in volta prendere per mano l'ascoltatore eaccompagnarlo lungo i sentieri del tempo olungo strade che si perdono nella memoria deidecenni passati o tra le righe dei libri di storia,la grande storia che si studia sui banchi di scuo-la ma ancor la "piccola storia", quella mai scrittadai nostri padri, dai nostri nonni e dai nostri aviche costituisce le radici del nostro modo diessere ed il pilastro del nostro vivere quotidia-no.La trentina di puntate andate in onda dal 2010allo scorso giugno, ci ha visti, o meglio, sentitiparlare e raccontare di figure illustri della pluri-secolare storia della nostra parrocchia e dellanostra Diocesi, da Don Carlo Gianola , il grandeparroco di fine '800, a Don Ambrogio Legnani aDon Salvatore Gaiani, indimenticati parroci delsecolo scorso, a Padre Angelo Romanò, ilnostro grande missionario in Africa e poi daSant'Ambrogio, a San Carlo, dal Beato card.Ferrari, al Beato card. Schuster, che tanto siadoperò per Garbagnate, sino card. Carlo MariaMartini tanto presente ancora nei nostri cuori. Epoi il racconto della storia delle nostre chiesecittadine: dal Santuario, l'antica parrocchialecon tutti i suoi "segreti", alla Chiesa Nuova, lanostra Basilica, sino alle chiese più recenti, manon per questo meno importanti ed interessantie poi il ricordo delle tante chiesette ed oratoriche nei secoli passati furono luogo di incontro edi preghiera dei nostri avi. Abbiamo raccontatodel primo Asilo del paese, dei nostri cimiteri,quelli antichi e l'attuale, e del culto dei morti neisecoli e poi ancora della nostra città com'eraquando era un piccolo modesto paese di cam-pagna e delle sue innumerevoli frazioni, in parti-

colare di S. Maria Rossa. Ancora ne parleremo!Ma soprattutto abbiamo parlato di come erava-mo e di come si viveva nei decenni e nei secolipassati, nelle nostre corti, sulla nostra terra: èstato così il caso nell'occasione del 150° dell'U-nità d'Italia e, proprio quest'anno, dell'anniver-sario dell'Editto di Costantino promulgato nellaMilano romana, Mediolanum.Non sono infine mai mancati nelle puntate, rac-conti e riflessioni sull'attualità, sulle festività esulla liturgia del periodo a cura, soprattutto, diDon Claudio capace sempre di coinvolgerci efarci vivere profondamente l'atmosfera: il Nata-le, l'Epifania, la Pasqua, le Dedicazioni, i mesiMariani; tutto questo raccontando devozionee… folclore delle nostre tradizioni.

"Pagine di storia locale" è quindi un osservato-rio sul passato, ma finisce con esserlo anchesul presente, perchè essi sono sempre inscindi-bilmente legati. La trasmissione viene meticolo-samente e rigorosamente registrata da Riccar-do e tutto questo "materiale " è conservato nella"memoria" degli archivi computerizzati di RadioPanda. Alla nostra radio parrocchiale, ai suoidue responsabili, dobbiamo esprimere un gra-zie particolare per aver promosso e sostenutoquesto evento del palinsesto che ci ha riservatoe continua a riservarci grandi soddisfazioni e….ascolti. E chissà se un giorno questo patrimoniodi "parole" raccontate con tanta passione, parte-cipazione ed entusiasmo, che è il frutto di ungrande lavoro di ricerca e di preparazione, potràdiventare una "raccolta" messa a disposizionedi coloro che vorranno "ascoltare" per nondimenticare….. "com'era".

Giorgio Montrasi

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storia Locale Santa MariaNascente

SANTA MARIA

Il 4 marzo 1980 inizia il corso in preparazione al matri-monio con la partecipazione di circa 40 coppie. Rela-tori, oltre al parroco, Mons. Sala, il Prof. Luigi Uboldi,

le signore Minora e Meroni del consultorio cattolico diBollate.Il 23 marzo ci fu una grande raccolta di carta a favore diSuor Amalia, missionaria in Ciad.Nonostante la giornata piovosa si raccolsero 59 q. dicarta da macero che fruttarono 345.000 lire. Il 31 marzocelebrazione dell'ufficio generale con la presenza deldecano mons. Sala, dei quattro parroci di Garbagnate, diDon Livio Milani e di Don Gaetano Fusi.Buona fu la partecipazione della popolazione che ancorarispondeva bene a queste tradizioni cristiane.Il 25 aprile celebrazione della S. Messa con la primaComunione, ed il primo maggio della S. Cresima alla pre-senza di mons. Luigi Michelini.Inizia intanto la visita nei quartieri periferici per la recitadel S. Rosario nel mese della Madonna. La ricorrenza èsempre sentita anche se in alcuni palazzi la partecipazio-ne non è molto numerosa.Il 19 maggio, ci fu il pellegrinaggio parrocchiale allaMadonna di Caravaggio. E' ormai entrata, nella tradizio-ne, circa 100 persone della terza età partecipano a que-sto mini pellegrinaggio dalle ore 13,30 alle 19,30, con S.Messa, rosario, sollievo e tanta devozione.Il primo giugno, giornata missionaria straordinaria a favo-re dei Padri Cappuccini di Reggio Emilia.Fu intensa la partecipazione alla ormai tradizionale gior-nata con una ricchissima mostra missionaria. Fu presen-te, oltre a Padre Aurelio Rossi animatore del segretariatomissionario cappuccino di Reggio Emilia, anche PadreLorenzo, Parroco di Batangafo, repubblica Centrafricana,dove risiede la nostra missionaria suor Amalia Meroni.A padre Lorenzo consegnammo per lei la cifra di1.000.000 di lire, frutto della raccolta della carta da mace-ro e di altre offerte.Aggiungendo i fondi raccolti dai padri cappuccini si rag-giunse la ragguardevole cifra di 1.856.000 lireIl 4 giugno ci fu un incontro con madre Serena Cabella,superiora generale delle suore Orsoline di S. Carlo perchiedere suore per la nostra parrocchia. La risposta fuinterlocutoria.L'8 giugno del 1980 la festa del Corpus Domini coincise

con le elezioni amministrative, per cui la processionesolenne venne spostata alla domenica successiva.L'esito delle elezioni amministrative fu nettamente favore-vole alle liste di sinistra, anche perché le forze cattolichenon furono nè incisive nè convincenti.Elettori 16.046, Votanti 14.825 - PC 34,52% - DC 28,65%- PSI 24,15% - PSDI 5,03% - PRI 2,36%, di S. Maria fueletto Bonsignori Giancarlo.Il 15 giugno 1980 alle ore 21.00 ci fu la grande proces-

sione cittadina del Corpus Domini. Si ripeté l'esperienzadell'anno precedente: lo stesso percorso e una organiz-zazione accurata. Insieme a molti fedeli parteciparonoanche la giunta comunale uscente con i rappresentantidel consiglio comunale e il gonfalone. La manifestazionesi concluse le celebrazioni per il 40esimo anniversariodella consacrazione della chiesa madre di S. Eusebio.Il 30 luglio fu una bella data poiché due ragazzi chieserodi entrare in seminario, Vigo Giovanni (14 anni - terzamedia) e Casana Ettore (11 anni - quinta elementare). Lascelta avvenne dopo un anno di incontri vocazionali eduna settimana di vita in seminario. Fu una bella consola-zione e una grande speranza per il parroco il quale pregòperché il Signore li confermasse nel santo proposito.Il primo luglio1980 ci fu il pellegrinaggio della terza età aSotto il Monte e a Foppolo.Al mattino ci fu la celebrazione della S. Messa in parroc-chia e a mezzogiorno l'arrivo a Foppolo in una giornatagelida. Con due pullman e molta allegria la gita si conclu-se bene.Il primo agosto 1980 ci fu l'installazione di nuovi branisull'altare maggiore.Presero il posto di otto pannelli in gesso del prof. ArnaldoRossi di Massa Carrara che narravano la vita dellaMadonna. Le opere, in gesso, erano di pregevole fatturama ormai deteriorate per la fragilità del materiale.Si pensò allora alla fusione in bronzo, che vide protagoni-sti il signor Giovanni Milani e lo scultore Giorgio Gallettidi Muggiò, al quale vennero successivamente affidatianche altri lavori.Il sig. Galletti pensò alle cere e la fonderia Mapelli fece lafusione. La spesa, per un totale di 1.800.000 lire, vennecoperta con i contributi della confraternita del S.S.Sacramento per 1.600.000 lire e da alcune famiglie chedonarono delle formelle in bronzo versando la somma di150.000 lire. La prima formella fu consacrata in memoriadi Don Luigi Colombo, primo parroco, le altre in memoriadi alcuni defunti. Il tutto risultò di grande decoro e conso-lazione del popolo di Dio.Il 3 agosto durante la S. Messa delle ore 10.00 ebbeluogo un evento drammatico. Dopo aver ricevuto la S.Eucarestia morì in chiesa per infarto il signor VirgilioPugnale, pensionato da due anni, e da poco abitante diS.M.R. Buon cristiano e frequentatore assiduo della chie-sa dove ogni domenica riceveva la S. Eucarestia, lasciònei fedeli una grande emozione e un grande rimpianto!Il 7 settembre, festa di S. Grato si celebrarono solenne-mente per la prima volta il 25mo e 50mo anniversario dimatrimonio. Una coppia celebrò il 50mo e quattro coppiecelebrarono il 25mo.Alla S. Messa delle ore 10.00, con benedizione dell'Arci-vescovo, seguì un rinfresco in sala riunioni preparato dalgruppo adolescenti femminile.

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storia Locale Santa MariaNascente

Buona la riuscita dell'incontro.Il 14 settembre Festa Patronale. Il parroco non presenziòalla festa per violenti coliche renali che iniziarono il saba-to notte e durarono per ben sei giorni riducendolo a malpartito.Nonostante questo la festa si svolse con grande concor-so di popolo e solita solennità. Al mattino celebrò lamessa solenne Don Livio Milani che festeggiava il suo40mo anniversario come sacerdote.Benedetti i nuovi bronzi dell'altare maggiore, nel pome-

riggio ci furono i grandi giochi: pesca, tombola, gara ditorte, gara delle vetrine, mostra di pittura della Sig.raMaria Luisa Montini di Garbagnate e giochi dei ragazzi.La sera il concerto del gruppo Comunità Aperte di Cor-mano dal titolo: "Origini" con un centinaio di spettatori.Il ricavato della festa e dei vari giochi fu di 5.045.000 lire,le spese 1.073.550.

… e la storia continua…

Festa Patronale aSanta Maria Nascente

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La "Madonna delle Lacrime"Patrona della Serenella

Nei primi anni sessanta, nella zona a SudEst del nostro territorio, confinante con ibinari della Ferrovia Nord, sorge un

nuovo quartiere che, dal nome dell'impresacostruttrice dei primi palazzi, prende popolar-mente la denominazione di "Quartiere Serenel-la".Ad iniziare ad abitare le nuove case ivi sortesono gli immigrati, soprattutto meridionali, chein breve tempo formano una numerosa comu-nità: il nuovo quartiere ben presto conta più di2.000 abitanti, di cui più di 400 i bambini.La zona è periferica e priva di servizi, occorreperciò cominciare a dare i primi sostegni ecreare strutture, fornire la prima assistenza spi-

rituale, alla gente li insediata. L'assistenza reli-giosa viene affidata dall'Arcivescovo alla Par-rocchia Madre, che si attiva subito in quest'ope-ra, mettendo in auge iniziative, utili a far supe-rare alla gente la situazione di isolamento e l'in-serimento tra la comunità garbagnatese. Inquesto contesto si distingue l'opera solerte edinstancabile del parroco, del tempo, Don Salva-tore Gaiani.Per facilitare l'assistenza spirituale almenodomenicale, è preso in affitto in loco un semin-terrato per la celebrazione della S. Messa; suc-cessivamente si provvede ad ornare la Cappel-la, dedicata alla Madonna delle Lacrime, pro-clamata, a richiesta degli abitanti, la patrona delquartiere con celebrazione della relativa, solen-ne festa patronale con processione. Nel 1966questa Cappella, provvisoria, è visitata daMons. Luigi Oldani.A seguito del completamento della ScuolaMaterna della Serenella, ultimata nel 1967, l'8settembre si anima, grazie alla frequenza diun'allegra scolaresca di bambini.Con l'arrivo delle Suore, destinate all'attivitàdidattica, i locali della scuola funzionano anchecome centro religioso educativo ricreativo, dovei bambini possono crescere serenamente; l'o-pera è estesa anche alle adolescenti e giovinet-te.In un locale del seminterrato della scuola vieneaperta una cappella definitiva, in sostituzione diquella provvisoria, in modo da permettere agliabitanti del rione la frequenza alla S. Messadomenicale ed il relativo servizio religioso.La cappella viene arricchita da un bel quadrodella Madonna, opera e dono del pittore Vin-cenzo Ambrosini. Per l'occasione il dipintoviene portato processionalmente alla Serenella;parimenti nella cappella vengono posti i pannel-li della Via Crucis.Nel quartiere, il 2 dicembre 1967, arriva anche

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il Card. Giovanni Colombo che, fra due ali dipopolo ed accompagnato dal locale CorpoMusicale S. Cecilia, giunge in luogo, benedicela nuova cappella, inaugura ufficialmente laScuola Materna, rivolge parole di sostegno allapopolazione tutta.Le Dame della S. Vincenzo offrono un serviziodi mensa quotidiana per un gruppo di scolari. Siintraprendono, inoltre, iniziative per formareuna Schola cantorum e per costituire dei gruppidi Azione Cattolica sia maschile che femminile.Incaricato del servizio religioso e della celebra-zione della S. Messa nel quartiere è Don Gio-vanni Beltramini, coadiutore della parrocchiache segue questa comunità già dal 1964, quan-do il 10 maggio prende solennemente l'avvio lavita comunitaria e la prima festa con processio-ne, con una pubblica inaugurazione alla pre-senza del Sindaco Ing. Rinaldo Cabella e dellaGiunta Comunale al completo, di Mons. Giu-seppe Cereda del Capitolo Metropolitano diMilano. La processione della Madonna delleLacrime, il cui quadro è portato dalle ragazze,fa il giro attorno ai palazzi con la partecipazionedi molta gente e con l'accompagnamento delCorpo Musicale S. Cecilia.

Il quadro è stato ripulito in data 9 giugno 1983.È entrato nella casa di Gino e Angela il 12novembre 1998. È stato riconsegnato alla par-rocchia nel mese di luglio 2013 e collocato all'e-sterno della piccola cappella adiacente lasacrestia.(Notizie storiche sul quadro della Madonna acura di Salvatore Capodici)

29 agosto 2013, 60° anniversario della lacri-mazione della Madonna a Siracusa.

In occasione di questa ricorrenza, con una toc-cante cerimonia, è stato ricollocato il quadropresso la Chiesa di San Giovanni Battista.Alle ore 18, con la recita del Santo Rosario, haavuto inizio il rito proseguito poi con la celebra-zione della santa Messa concelebrata da DonClaudio, Padre Fortunato e Don Giovanni Bel-tramini. Al termine un aperitivo per tutti, offertodai Padri Dehoniani.Si è avuta una nutrita partecipazione di tantepersone che all'epoca hanno contribuito allarealizzazione del Quartiere Serenella: Giusep-pina e Giancarlo sono venuti da Muggiò (man-cava Anna perchè nel 96 è tornata alla casa delPadre); c'era Alberta Fumagalli che, con lamaestra Virginia Legnani ed altre ragazze,hanno dedicato tanto tempo a favore degli abi-tanti del Quartiere.La cosa più emozionante è stata quella di rin-contrarsi, dopo circa 50 anni, con tantissimepersone che avevano vissuto la prima espe-rienza presso la "Serenella". Erano bambini edora rivisti adulti ed alcuni anche nonni. La com-mozione è stata grande.Don Claudio durante l'omelia ha parlato moltodella Madonna delle Lacrime, ricordando anchela storia della donazione del quadro e il signifi-cato.Abbiamo ringraziato i Padri di aver accolto lanostra richiesta e concessa la gioia di rimettereil quadro all'interno della chiesa.Felici, tutti insieme, abbiamo ringraziato la

Madonna delle Lacrime per tutto ciòche ci ha donato in questi anni e checontinuerà a donarci in futuro, noi ciripromettiamo di ricordarci di Leiogni anno in questa data: il 29 ago-sto.A breve ci sarà certamente un altroincontro, un momento di aggregazio-ne per guardare insieme la proiezio-ne delle foto degli anni passati e poi,per concludere, una bella cena.

Angela Tauro

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BARIANA: BENVENUTANELLA COMUNITÀ

PASTORALE… PER CONOSCERCI MEGLIO

Nel Medioevo a Bariana esisteva solo unapiccola chiesetta dedicata a S. Caterinad'Alessandria Vergine e Martire, dove si riu-

nivano i pochi abitanti del tempo per la recita dellepreghiere e per assistere a qualche messa, perquesto la chiesetta funzionava come Oratorio cam-pestre. Questo di Bariana era di patronato dellafamiglia dei nobili signori Barzi, proprietari di Baria-na (Cascina de' Barzi si chiamava originariamente,poi de' Bariani) e di altri terreni della nostra comu-nità.Gli abitanti dunque ivi si radunavano per pregare,ma per tutte le altre funzioni festive o più solenni

dovevano recarsi nella chiesa parrocchiale di Gar-bagnate capoluogo.L'esistenza certa di questo Oratorio si ha già da

alcuni documenti a partire dal 1565 e documentisuccessivi, ma quando realmente sia stato costrui-to non ci è dato sapere, anche se il periodo dellasua erezione va senz'altro collocato tra il secoloXIV e XVI, poiché nel libro di Goffredo da Busserodel XIII secolo, in cui sono elencate le chiese ed isanti venerati nella Diocesi Milanese, non è citatoquesto Oratorio.Al tempo di S. Carlo, esso era dotato di un altareed era lungo circa 10 mt. e largo 4. Successiva-

mente subì alterne vicende perché venne lasciatoin stato di abbandono dalla famiglia Barzi ed daisuoi eredi. L'ultimo restauro fu fatto nel 1734, mapoi la chiesetta cadde nuovamente in rovina e allafine venne demolita. Di certo negli ultimi decennidel sec. XIX non esisteva più e di esso non restava

storia Locale S. GiuseppeArtigiano

Carissimi Parrocchiani, con l'inizio di questo anno pastorale, anche la Comunità di Barianaentra a far parte della più vasta Comunità pastorale "Santa Croce" in Garbagnate Milanese.Avremo tempo di conoscerci e di apprezzarci a vicenda. Potremo insieme costruire il futurodelle nostre Parrocchie e dei nostri Oratori.Vorrei ora - con l'aiuto di un articolo di Salvatore Capodici, dare una prima informazione storicasul territorio e sulla Chiesa di Bariana. È un contributo doveroso per meglio conoscere questaparrocchia.

Don Claudio

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che la memoria del Beneficio di cui nel passatogodeva, come ci attesta l'allora parroco Don CarloGianola, che ebbe la cura d'anime della parrocchiadi Garbagnate dal 1870 al 1911.

* * *Demolito l'antico Oratorio di S. Caterina, gli abitantidi Bariana per le funzioni religiose dovevano recar-si nella chiesa parrocchiale di Garbagnate e spes-so - osservava qualche parroco del tempo - acausa della lontananza i Barianesi arrivavano inritardo e dunque ad essi toccavano gli ultimi postiin chiesa, quando addirittura non restavano fuori,data la limitata capienza che la chiesa parrocchialeaveva. Un primo tentativo di costruire un nuovoOratorio a Bariana si ebbe nel 1903 per iniziativadell'allora parroco Don Carlo Gianola, che ne feceapprontare il disegno e promuovere la raccolta deifondi tra gli abitanti di Bariana. La realizzazionedell'Oratorio tuttavia non andò in quel tempo abuon fine sia per la morte dello stesso Don Giano-la (1911), sia per le successive vicende bellicheche seguirono. Dopo varie pressioni dei Barianesied alterne vicende si arrivò al 1927, quando per ladecisa volontà di quella comunità il parroco deltempo Don Ambrogio Legnani avviò la costruzionedella nuova chiesa, che fu dedicata a S. GiuseppeArtigiano, realizzata nello stesso anno su disegnodella Scuola Beato Angelico di Milano ed ampliatatra il 1944-1945 e subito dopo ornata con dipinti edecori del pittore milanese Natale Penati ed inter-venti successivi (anni '60) del pittore monzese Fio-rentino Vilasco.E così i Barianesi riebbero la loro chiesa!

Come per la costruzione della chiesa avvenuta nel1927, così per l'istituzione della parrocchia Barianadovette attendere diversi anni prima che si concre-tizzasse l'aspirazione e la necessità, come leggia-mo nella relazione dell'allora parroco di Garbagna-

te Don Ambrogio Legnani, in occasione della visitapastorale a Garbagnate del Card. I. Schuster nel1951: "Anche la frazione di Bariana va avviandosiverso la parrocchia. Sembra una questione inevita-bile, è questione di tempo".Protagonista di questo passo decisivo per la comu-nità fu ancora una volta Padre Celeste Pizzi, mis-sionario nativo di Bariana, il quale così ricordava lesollecitazioni ed i preparativi intrapresi allo scopo:"Ritornai (dalla Missione) nel 1964, alla fine di set-tembre. Che orrore! La chiesa sembrava una gio-vane sposa abbandonata! Sfidando il mal gustopopolare feci rimuovere ancora delle statue e lafeci rinfrescare; poi pensai: ma non è tempo che aBariana si faccia una buona volta la Parrocchia?".Generosa ed entusiasta fu la risposta di Don Sal-vatore Gaiani, parroco di Garbagnate dal 1961 al1983. Egli ebbe veramente una visione apostolica,come deve essere quando si fa il computo del

bene delle anime.Si approntò il progetto a cura dell'Arch. Pietro Fer-rari di Bollate per la Casa del Sacerdote e,con labenedizione di Mons. Oldani, si pose la prima pie-tra. A fine 1965 furono ultimati i lavori della Casa,che sarebbe divenuta l'anno successivo la residen-za del nuovo parroco.Finalmente infatti nel 1966 Bariana, con la suachiesa di S. Giuseppe Artigiano e la nuova Canoni-ca, diventò parrocchia autonoma. La comunità adessa assegnata rientrava nei seguenti confini: aNord il confine comunale con Pertusella, ad Est laStrada Statale Varesina, a Sud il Canale Villoresi,ad Ovest il confine comunale con Lainate.

Salvatore Capodici

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"È mia intenzione proporre al ConsiglioDirettivo di intitolare il nostro Circolo aCarlo Castiglioni. È il minimo che possia-mo fare per esprimergli il nostro affetto ela nostra gratitudine per il tempo e l'impe-gno che ha dedicato alle Acli, come pureper l'esempio di disponibilità e dedizioneche ha lasciato a tutti noi." Angela Marzo-rati, attuale presidente del Circolo garba-gnatese, è determinata a portare avantiquesto suo impegno, pur essendo consa-pevole che potrebbe incontrare qualchedifficoltà, più che altro di natura burocrati-ca, non certo da parte dei componenti ilConsiglio Direttivo. "A Carletto" tiene aricordare Marzorati "il 13 settembre del2009, in occasione del suo compleanno,abbiamo fatto una grande festa alla CasaPertini e abbiamo consegnato la tesseraN. 1 del nostro Circolo riorganizzato dapoco tempo."

Per le Acli di Garbagnate, CarloCastiglioni è stato, per decenni, unpunto di riferimento importante, un

pilastro portante. È stato, insieme ad ungruppo di giovani e non solo, impegnatianche in parrocchia a vario titolo, uno deifondatori del Circolo negli ultimi anni Cin-quanta del secolo scorso, quando, ricor-da Emilio Colombo, era ancora parrocoMons. Ambrogio Legnani. L'attività delleAcli si limitava, allora, solo al Patronato:Caf, Saf e gli altri servizi che i Circolioffrono oggi non esistevano ancora. Ed èproprio al Patronato che Carlo ha dedica-to, fino a quando le forze glielo hannoconsentito, tempo, energie e intelligenza

fin quasi ad identificarsi con esso. Sono,pertanto, pienamente giustificati il ricono-scimento, l'affetto e la gratitudine che gliattuali dirigenti, associati e volontari delCircolo, del quale Castiglioni è statoanche presidente, sentono di dover espri-mere a chi ha svolto, senza risparmiarsi,un lavoro tanto importante e prezioso nonsolo per l'associazione ma anche, e piùancora, per le persone che a lui si rivol-gevano.Per le Acli inoltre, r icordano EmilioColombo (anch'egli uno del gruppo deifondatori) e Umberto Rossetti, CarloCastiglioni partecipava ad incontri, gite,conferenze, giornate di studio, convegniorganizzati a livello provinciale, regionalee nazionale. È stato membro del Direttivodelle Acli provinciali e del Consiglio dellaCommissione cooperative edilizie delleAcli, favorendo per altro la realizzazionedi tre complessi abitativi a Garbagnate,uno in via delle Betulle, uno a Bariana euno a S. Maria Rossa. A Bariana e a S.Maria Rossa aprì anche, insieme al grup-po che collaborava con lui, due sedi stac-cate del Circolo Acli.Carlo Castiglioni è stato per molti anni l'a-nima delle Acli di Garbagnate. Il servizioalle Acli tuttavia, per quanto fosse impe-gnativo, non gli ha impedito di spenderetempo ed energie anche in parrocchia ein altri ambiti, gruppi e associazioni diGarbagnate, quali: filodrammatica, Azio-ne Cattolica, Democrazia Cristiana,Radio Panda, Amici del Santuario.

Vincenzo Quartu

CARLO CASTIGLIONI“ANIMA” DELLE ACLI

qui Associazioni

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IN RICORDO DI UNAMICO

qui Associazioni

In questo caldo e assolato agosto ci halasciato anche Carlo Castiglioni.

Per i garbagnatesi è sempre stato il "Carlet-to". Ha dato tanto a tanti.Garbagnatese "DOC" è sempre stato attivo,

partecipe e presente nella nostra comunità.Dal settembre del 1977 è stato, fino a qual-che anno fa, la voce di Garbagnate. Daimicrofoni di Radio Panda, alla domenica,con la sua Mezzoretta di maldicenza (diven-tata subito un'ora buona), chiamata poi piùsimpaticamente Quater Ciacer In Cumpa-

gnia ha portato nelle casedegli ascoltatori la vita di Gar-bagnate e dei Paesi vicini.Grande comunicatore, è sem-pre stato una compagnia inte-ressante, divertente, che hasaputo coinvolgere gli ascolta-tori con richieste, dibattiti, gio-chi e dediche. Una trasmissio-ne molto seguita ed aspettata.Ha continuato a tener vivi siala parlata che la vita e le abitu-dini dei nostri padri, anche conle sue Memorie del passato.Amava definirsi un vecchiogarbagnatese e, come tale,con l'aiuto di Emilio De Marchie del suo "Milanin Milanon" siè rivolto a Don Carlo Gianola,parroco di Garbagnate dal1871 al 1911, per ricordare efar conoscere agli attuali gar-bagnatesi qual era l'aspettoesteriore della nostra cittadinaquando essa era semplice-mente un paese.Presidente di Radio Panda dalgennaio 1978 al 2000, per noidella radio è sempre statosoprattutto in "nostro" Carletto.

Lo Staff di Radio Panda

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qui Libri

CONSIGLI DI LETTURAFarfalle nello stomacoWolf NotkerPagg 256€.182013Ed. MESSAGGEROIn questo libro Notker Wolf, l'abate primate dei benedettini, uomoeclettico e dinamico, risponde con passione alle domande: Perchédevo credere? E come? Presenta i pilastri sui quali poggia la sua esi-stenza e fa il bilancio di una vita ricca di esperienze.

I 10 mesi che mi hanno cambiato la vitaJordan SonnenblickPagg 199€ 102013Giunti EditoreSteven è un ragazzino come tanti altri, ma vive per una grande pas-sione: la batteria. Suona nell'orchestra della scuola e si esercita conti-nuamente. Ha una cotta per la compagna di classe, Renee, la classi-ca ragazzina rubacuori che raramente lo degna di uno sguardo. Intan-to, però, condivide ogni cosa con la migliore amica Annette, ragazza

intraprendente nonché fenomenale pianista...

SCHEGGE POETICHE GARBAGNATESI

E SPERIE speri che diman el sia miglior,e speri che la lus la descascia i omber,e speri che la vita la vegna respettadacome un ben supremmcome un quaicoss de doé ringrazia,e sperie seguiti a sperà che diman o dopoghe sia sémper queidun che sapiaricordà a la gentche la vita l'è un don del Signorche la va respetada,curada e amadae poeu restituida a Luche un dì lontana numm l'avea inviada.

E SPEROE spero che il domani sia migliore,e spero che la luce scacci le ombre,e spero che la vita venga rispettatacome un bene supremocome qualcosa da dover ringraziare,e speroe continuo a sperare che domani o dopoci sia qualcuno che sappiaricordare alla genteche la vita è un dono del Signoreche va rispettata,curata ed amatae poi a Lui restituitache un giornoa noi l'aveva donata.

Angela Rimoldi Sole

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