Notiziario Artetremila Speciale Pomezia
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Artetremila- Arte e Cultura : Notiziario dell’Associazione Culturale “Artetremila”
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Artetremila-Arte e cultura
Notiziario dell’Associazione Culturale “ ARTETREMILA”
N°1- Anno 2012
http://www.artetremila.it
L’associazione culturale Artetremila
dedica questo numero all’anniversario
della fondazione di Pomezia.
La città, con la posa della prima pietra
avvenuta il 25 Aprile 1938, compie 74
anni.
Settantaquattro anni che hanno visto
crescere, enormemente, quel nucleo
originale costituito dal centro storico. Un
fatto positivo per la crescita di una città
ma che pone notevoli problemi e non
tutti facili da risolvere; occupazione,
viabilità, servizi sociali, assistenziali e di
controllo del territorio.
Questo però è il momento di festeggiare
e non quello di elencare le problematiche
che attanagliano una città in piena
espansione. Gli artisti del circuito
Artetremila augurano, alla città di
Pomezia, buon compleanno e, si
auspicano che, nell’immediato futuro,
possa dotarsi di quelle strutture che fanno
di una città, una vera città.
La redazione.
Artetremila® è un marchio registrato.
ARTETREMILA
Periodico dell’Associazione Culturale Artetremila
Proprietà letteraria riservata.
© Copyright 2012 Associazione Artetremila
Libro pubblicato a cura dell’associazione Artetremila
Foto di copertina:
La danza delle vita umana: Nicolas Poussin 1638 – 1640
Londra, Wallace Collectin.
Stampato in Italia da melostampo.it
Tipografia Zanzibar Soc. Coop. p.a. ONLUS – Ancona
I diritti di riproduzione e traduzione sono riservati. Nessuna
parte di questo periodico può essere utilizzata, riprodotta o
diffusa con qualsiasi mezzo senza autorizzazione scritta.
Hanno collaborato a questo numero con articoli e immagini:
Anna Greco, Lidia Bellavia, Michela Zanarella,Mileta
Kol,Nuccia Testa, Elisabetta Pellati, Giulio Buonanno,
Quira Ruiz, Rita Piccioni
Contatti:
Sito ufficiale: http://www.artetremila.it
Portali:
artetremila.altervista.org - autori.altervista.org
Canale WEB TV:
www.livestream.com/artetremila
redazione: [email protected]
La nostra associazione si autofinanzia con
il contributo dei soci fondatori per tutte le
attività culturali promosse, compreso il
periodico “Artetremila” che è gratuito.
Solo il contributo di tutti voi e di qualche
sponsor, che si faccia avanti, potrà
permetterci di stampare copie sufficienti
per soddisfare più utenti; in ogni caso sarà
sempre pubblicata la copia elettronica da
poter scaricare e consultare online.
Artetremila- Arte e Cultura : Notiziario dell’Associazione Culturale “Artetremila”
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Viaggi: Speciale Pomezia in occasione del
74° anno dalla fondazione della Città.
(25 Aprile 1938 - 25 Aprile 2012)
La giovane città di Pomezia, occupa
un’area a sud di Roma che affonda le sue
radici nella leggenda. Riconosciuta dagli
studiosi come luogo dove approdò Enea e i
cui discendenti fondarono Roma, la città
che dominò il mondo conosciuto. Pur non
essendo geograficamente parte dell'Agro,
la nascita di Pomezia fece seguito alla
riqualificazione della palude pontina decisa
dal governo Mussolini con la legge di
bonifica integrale del 1928, che diede tra
l'altro origine a Littoria (oggi Latina),
Sabaudia, Pontinia e svariati altri centri
rurali minori comunemente appellati
"borghi".
Originariamente, per l'istituendo comune
fu previsto il nome di Ausonia, ma già
prima dell'inizio dei lavori esso fu mutato
in Pomezia. Concessionaria della
costruzione fu designata l’Opera Nazionale
Combattenti, che il 1° ottobre 1937 bandì
un concorso urbanistico vinto dagli
architetti Petrucci, Tufaroli, Paolini e
Silenzi.
Pochi mesi dopo, il 25 aprile 1938, fu
posata la prima pietra simbolica e il 29
ottobre 1939 i primi insediamenti furono
inaugurati.
La popolazione consisté originariamente di
famiglie coloniche: i primi arrivi, quaranta
nuclei, giunsero dalla Romagna nel giugno
1939; in ottobre giunse un secondo
contingente e, a seguire, popolarono la
zona famiglie provenienti dal Veneto e dal
Friuli. Responsabile delle assegnazioni era
sempre l'Opera Nazionale Combattenti, e i
poderi da questa consegnati ai coloni erano
comprensivi di un casolare e di un
appezzamento di terreno coltivabile.
Il territorio di Pomezia subì pesantemente
gli avvenimenti bellici legati alla seconda
guerra mondiale, soprattutto nel periodo tra
lo sbarco alleato ad Anzio (22 gennaio
1944) e la liberazione di Roma
dall'occupazione nazista del successivo 4
giugno.
Durante tale periodo molti furono i
bombardamenti effettuati dagli Alleati, ivi
compresi quelli dell'aeroporto di Pratica Di
Mare e della Torre del Vajanico (Torvajanica),
così come molte furono le mine che i tedeschi,
ritirandosi, lasciarono lungo il litorale pometino
e romano.
Le prime elezioni libere per nominare il sindaco
del comune (che comprendeva anche il
territorio di Ardea) si tennero nell'aprile del
1946.
Il litorale Pometino rimase relativamente
sconosciuto fino ai primi anni cinquanta. L'11
aprile del 1953 salì prepotentemente alla ribalta
a causa di un fatto di cronaca nera, il
ritrovamento sulla spiaggia di Torvajanica del
corpo senza vita di una giovane donna di 21
anni, Wilma Montesi. La vicenda, che
giornalisticamente prese il nome di “Caso
Montesi“, ebbe vasta eco a livello nazionale,
ma in ambito locale ebbe l'effetto di richiamare
l'attenzione sul litorale che, così, divenne meta
preferita della Roma bene e, in seguito,
dell'edilizia abusiva.
Inizialmente progettata come centro principale
di una zona a vocazione agricola, nel
dopoguerra Pomezia ha cambiato la sua storia
diventando un importante centro industriale del
Lazio, in virtù della sua vicinanza con Roma e
dell'inclusione del suo territorio tra le zone
beneficiarie delle politiche di sviluppo
economico dell'ente Cassa per il Mezzoggiorno.
Pomezia fu inclusa nel territorio della Cassa nel
1955 in virtù del provvedimento Cervone-Villa.
Il 6 maggio 1970 la frazione di Ardea si staccò
da Pomezia per formare un comune autonomo.
Dichiarare Ardea una frazione è un grave errore
perché fu definita da Virgilio “Antigua” che, in
latino, significa antica. Per gli uomini di quel
periodo era considerato antico ciò che viene
prima di Roma. Ardea quindi dominava quel
territorio prima dell’avvento di Enea il
guerriero che contrapponendosi all’audace
Turno causò il declino dell’antica città di
Ardea. Città che sembra non avere storia
perche, nel corso dei secoli, è stata scippata
dalla vicina Roma del proprio patrimonio
mitico e culturale.
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Il piano di sviluppo fu decisivo per la
crescita della città di Pomezia; infatti, se il
censimento del 1951 contò 6.005 abitanti e
quarantasette attività locali con 104
addetti, quello del 1991 (gli aiuti della
Cassa per il Mezzogiorno erano terminati
l'anno prima) contarono 37.512 abitanti,
con 537 attività per 18.943 addetti.
Dalla fine degli anni ottanta la zona di
Pomezia è stata interessata da un
progressivo processo di
deindustrializzazione che ha portato alla
chiusura di numerose piccole e medie
imprese, e di alcune grandi (p.es. la
FEAL). Alcune grandi imprese, anche se
non hanno abbandonato il territorio, hanno
gradualmente ridimensionato la propria
presenza. A fronte della crisi industriale si
è registrato un progressivo sviluppo
dell'economia legata al terziario e al
commercio, che ha permesso alla città di
consolidare la sua importanza economica
in ambito regionale. A questi fenomeni
economici si è aggiunto quello dell'arrivo
nel territorio Pometino di nuclei familiari
provenienti da Roma, costituiti soprattutto
da giovani coppie, anche a causa del forte
incremento dei prezzi nel mercato
immobiliare romano. Ciò ha creato forti
fenomeni di pendolarismo, rendendo, di
fatto, Pomezia un centro satellite della
Capitale. Al 31 08 2009 Pomezia conta
59.866 abitanti.
Questa breve rubrica dedicata a Pomezia è
rivolta principalmente ai giovani abitanti
del territorio di Pomezia, che spesso
sottovalutano l’importanza di essere nati e
di vivere in un territorio antichissimo.
Essere Pometino vuol dire farsi custodi di
quei valori che animarono gli antichi
abitanti dell’agro pontino. Uomini e donne
che con il loro lavoro, la loro intelligenza
e la loro arte posero le basi per la crescita
e la diffusione di una grande civiltà, quella
romana, che si diffuse in tutto il mondo.
Artetremila festeggia Pomezia oltre che con questo
numero speciale del notiziario, anche con una mostra
fotografica patrocinato dal Comune di Pomezia
Assessorato Turismo e Cultura.
La mostra sarà allestita presso la Torre Civica dal 21
al 25 Aprile 2012 con l’esposizioni di stampe
fotografiche, alcune note ed altre inedite che
testimoniano il sacrificio e l’operosità dei primi
abitanti e dei loro discendenti che hanno consentito lo
sviluppo e la crescita della città di Pomezia.
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DALLA BONIFICA AI NOSTRI GIORNI
OPERAI AL LAVORO
Disboscamento per una nuova strada.
Costruzione di una strada.
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ARRIVO DEI COLONI
Nelle immagini, in alto, l’arrivo delle prime famiglie alla stazione ferroviaria di Pomezia; i primi arrivi,
quaranta nuclei, giunsero dalla Romagna nel giugno 1939; in ottobre giunse un secondo contingente e, a
seguire, popolarono la zona famiglie provenienti dal Veneto e dal Friuli. Responsabile delle assegnazioni era
sempre l'Opera Nazionale Combattenti, e i poderi da questa consegnati ai coloni erano comprensivi di un
casolare e di un appezzamento di terreno coltivabile.
Uomini e donne alla ricerca di un nuovo inizio; avvio difficile fatto di lavoro e sacrifici. Una continua lotta
contro le avversità di una terra ostile che, nonostante la bonifica, mieteva ancora vittime. Un tributo
necessario per giungere a quel benessere e prosperità che ora godono i discendenti di quei primi coloni.
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Del territorio di Pomezia fa parte
Torvajanica, cittadina balneare che sorge sul
litorale laziale tra Ostia e Anzio, deve il suo
nome alla Torre del Vajanico.
La torre voluta dai papi
del 1500 per l'avvistamento e la difesa contro
le incursioni dei pirati saraceni.
Torvajanica è una meta turistica rinomata:
oasi incastonata tra il mare ed i dolci declivi
dei colli albani, unica per la ricchezza della
macchia mediterranea, selvaggia spalliera di
dune costiere di fine sabbia.
L'apice fu forse raggiunto nei meravigliosi
anni sessanta; la fortunata alchimia tra
bellezza naturale, vicinanza alla capitale ed
ai castelli romani, la presenza praticamente
in loco degli studi cinematografici De
Laurentis e il boom economico contribuirono
a fare di Torvajanica una meta ambita.
Personaggi del calibro di Elizabeth Taylor, Richard
Burton, Roger Vladim, Jane Fonda pretendevano di
alloggiare a Torvaianica durante le riprese dei film nei
quali erano impegnati, e non e' un caso se Ugo
Tognazzi decise addirittura di stabilirvisi, imitato da
molti altri personaggi del jet set cinematografico
italiano e delle elite professionistiche romane.
Nacque così il " Villaggio Tognazzi ", che divenne
teatro di epiche sfide tennistiche.
La speculazione edilizia degli anni successivi, mai
contrastata dalle giunte che si sono succedute, sminuì
enormemente quelle aspirazioni di fare di Torvajanica
una “Perla Turistica” del litorale Tirrenico.
Cartoline di Torvajanica
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Alcune vecchie immagini di Torvjanica
Alcune vecchie immagine di Torvajanica.
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Cartoline di Torvayanica
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Cartolina commemorativa realizzata da Artetremila
Dal sito istituzionale: http://www.comune.pomezia.rm.it
ALBO DEI SINDACI:
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Cartoline commemorative realizzate da Artetremila
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Cartoline commemorative realizzate da Artetremila
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Il nome di Saturno riflette la natura peculiare
del dio, caratterizzata da pienezza di potenza,
fecondità, abbondanza e ricchezza. La moglie
di Saturno, Opi, dea del raccolto, divenne
l'equivalente di Rea. Saturno era il padre, fra
gli altri, di Cecere, Giove, Nettuno e Plutone.
Saturno aveva un tempio nel foro romano che
conteneva il tesoro prima reale e poi dello
stato fino alla fine della repubblica (aerarium).
Nel corso de medioevo l’immagine di saturno
viene assimilata a quella del dio Greco Crono
acquistando così anche il ruolo del dio del
tempo. Questa identità deriva dalla
sovrapposizione di due termini simili: Crono
(saturno) e chronos che in greco significa
(Tempo). Chronos e Saturno diventano il
medesimo dio e il falcetto, utilizzato per la
raccolta delle messi, diventa il simbolo del
tempo che recide la vita umana.
Nel dipinto in alto la raffigurazione del tempo
unisce in se differenti motivi iconografici
dell’antica immagine romana di Saturno;
l’aspetto di vecchio e quella mediovale di dio
con le ali (il tempo che vola via) con la
clessidra il suo irreversibile trascorrere). Poi si
appoggia con la stampella a ricordare che il
tempo è carico di anni. Con una bacchetta
dorata Saturno muove gli ingranaggi
dell’orologio che si trova sotto di lui ad
indicare il trascorrere delle ore del giorno e
della notte. Ai lati del carro vengono
raffigurati, a destra, personaggi in età matura
e a sinistra un gruppo di giovani. Tutte queste
persone rendono omaggio al tempo che,
inesorabile, trionfa sull’umana esistenza.
MITI: SATURNO.
Trionfo del tempo di Jacopo del Sellaio (1480-1490) Fiesole, Museo Bandini.
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La danza delle vita umana: Nicolas Poussin 1638 – 1640 Londra, Wallace Collectin.
Il dipinto rappresenta l’allegoria della vita umana che trascorre sotto l’inesorabile avanzare
del tempo. A centro del dipinto, le quattro stagioni, raffigurate dalle giovani donne che danzando in
cerchio, evocano l’eterno avvicendarsi delle stagioni. A destra, seduto, Saturno raffigurato come un
vecchio con barba e capelli bianchi alato, in quanto il tempo “vola” mentre suona scandendo il
trascorrere della vita terrena. I due putti in primo piano; uno con una clessidra tra le mani e l’altro
sta facendo bolle di sapone ad ulteriore allusione alla fugacità dell’esistenza umana e al tempo che
passa. A sinistra, la scultura con l’effige di Giano bifronte, evoca l’immagine del passato, del futuro
e ricorda la funzione della divinità, quale principio di tutti gli eventi. Nel cielo è rappresentato
Apollo sul suo carro, dio del sole accompagnato dalle Ore e preceduto da Aurora, la prima luce del
giorno che semina petali di rosa tingendo la volta celeste, del primo mattino, del suo colore
caratteristico.
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Saturno, figlio di Urano, il
Cielo e Gea, la terra.
In questo dipinto di Goya
viene raffigurato mentre
divora i suoi figli a causa di
una profezia che prevedeva
che uno di questi l’avrebbe
detronizzato.
Saturno generò e divorò
Vesta, Cerere, Giunone,
Plutone e Nettuno. Rea
però riuscì a salvare
l’ultimogenito Giove
partorendolo, in segreto,
sull’isola di Creta e
consegnando a Saturno, al
posto del neonato, una
pietra avvolta in fasce, che
Saturno divorò senza
accorgersi di nulla.
Giove, nascosto al padre
Saturno, fu l’unico dei suoi
fratelli a salvarsi. Quando
Giove diventò grande, fece
bere una droga al padre che
lo costrinse a rigettare il
sasso e tutti i suoi fratelli
precedentemente ingoiati.
Giove quindi scacciò il
padre dall’Olimpo e
successe a lui nel regno.
Saturno: Francisco Goya 1820 – 1823 Madrid, Prado.
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Una selezione di poesie degli autori Artetremila http://autori.altervista.org
Io venni dal mare di Anna Creco
Io venni dal Mare
e mi sento un tutt’uno con esso,
vi ritornerò…
Lì saremo tutti riuniti come Coscienza Unica,
ma intanto vi verrò a trovare,
amici miei ancora in vita,
e vi parlerò con la sua voce
carezzando i vostri piedi con l’onda,
affinché il vento, portandovi il mio bisbiglio
insieme ad altri suoni,
non vi confonda.
Io sono quella dal profondo canto.
Anime sole di Anna Greco
Alle soglie della grigia città
straniera,
aspettano sulla riva di un mare
che tace,
silenzioso, innaturale e vuoto,
come i loro sguardi congelati.
Ognuno di loro è solo.
E mi accorgo che nella città,
ognuno è straniero dell’altro,
anche se tutti parlano di continuo
facendo un gran rumore,
ma ognuno per conto suo.
Come il soldato di Michela Zanarella Poesia dedicata a Pier Paolo Pasolini
Come il soldato
che devolve il suo destino
alle polveri,
tu hai appeso le tue gocce
di vita
ad un pavimento
di sillabe.
Nel concime di un tempo superbo,
ti sei trovato poeta
di una terra ruvida e sorda,
solo trai seni
di un’eternità sporca.
Avresti voluto
non abitare gli orizzonti
con la morte,
avresti voluto cibarti
di candori materni
e periferie gonfie
d’umana memoria.
Da Lidia Bellavia:
“Ho creduto d’avere incontrato l’amore! Mi
sono sbagliata, era soltanto la mia ombra, che
svaniva con la luce del giorno!”
Da Giulio Buonanno:
“Amare è coricarsi con la terra. Condividere il
suo calore sino a raggiungere, il calore
dell’amore.”
Da Rita Piccioni:
Un tuono squarcia il silenzio, arriverà l’inverno,
accenderò il camino. Brucerò sulle sue fiamme
gli affanni passati e scalderò su quelle lingue
colorate i progetti non ancora realizzati. Mi
specchierò sulle pareti e in fondo agli occhi
cerco di riscoprire sen in fondo c’è dolore
oppure una coda d’estate ancora mi attende,
prima che la notte si avvicini.
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Tempo! Ladro di sguardi innocenti.
di Nuccia Testa
Dov’è quella gioiosa bambina
che sognava ad occhi aperti,
camminava sulla punta dei piedi,
cantava lieta la sua favola
e aveva un cuore pieno di stelle?
La vita le ha chiesto di crescere.
Il tempo ha smarrito la sua l’innocenza
ma la sua anima è rimasta lì…
in quel mondo magico
sgombro di vita vissuta.
Ora il suo canto è un dolce sussurro
una voce che mi accarezza speranzosa,
cammina ancora sulla punta dei piedi
capace ancora di volare..
E sfida il tempo, ladro d’innocenza.
Frammenti di stelle incatenate al cuore,
ancora brillano miracolosa mente in me
che ti cerco nei miei giorni bui..
Dolce profumo di gioia smarrita nel vento.
Grazie!! diletta ,gioiosa anima bambina.
Per un attimo di Quira Ruiz....
Per un attimo,
mi sono lasciata trasportare
dal desiderio d'amare,
ho sentito vibrare nel cuore
le note inconfondibili dell'amore.
La dolce melodia incanta l'anima mia e
la trascina nel sogno,
dove ogni cuore è vagabondo.
Un attimo d'amore o di follia?
Una vera emozione o un effimera
illusione?
Non importa ,anima mia,
se per quell'attimo
la tua angoscia è andata via.
Ti cerco di Quira Ruiz.
Ti cerco
nella luce del primo mattino,
nel sorriso innocente di un bambino,
ti cerco...
nel fiore che sboccia a primavera,
nell'acceso tramonto della sera,
ti cerco..
nel fiume che corre verso il mare,
nell'onda che si fa cavalcare,
ti cerco...
nell'alito del vento,
nel profumo inebriante del mare,
ti cerco...
nell'anima che non dispera,
nella pace della sera,
ti cerco...
nell'amore che non mente,
nell'animo semplice della gente,
ti cerco.
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Dall’albo D’Oro di Artetremila l’elenco degli artisti premiati con il:
“PREMIO INTERNAZIONALE ARTETREMILA” DAL 1995
Anno 1995: CARMI’ pittore (Carmelo FUCARINO) , Franca RIZZI pittrice e poetessa ,
BAFFONINO scultore , Martine HOUGARDY pittore (Belgio)
Anno 2001 : CIVARDI Foschia Cinzia – Paola DI GIOVANNI
Anno 2002 Andreina GOBETTI – Giusy SGRO’ – Angela Donati Maugeri
Anno 2003 Pittura : Aldo PICARD, Mileta KOL,
Anno 2004 : Tiziana MIGNOSA, Sergio MONTEFIORE, Scultura: Giorgio MOROLLI
Pittura: Augusto NIEDDU, Anna FORNARI, Lucia SAVIANTONI ed Eleonora TESTI.
Fotografia: Sara FICARI e Claudio REVELLI.
Anno 2005 : Amhed FELMBAN, Francesco MAROTTA, Carolina POLI, Alessandro UMBRO,
Paola DI GIOVANNI, Manuela OALADINI (Per la Fotografia) Salvatore BARTOLOMEO (Per
la Narrativa) Maria Pia PAGNOTTA De SANTIS (Per la Poesia)
Anno 2006 : Carmela SAMMARTINO
Anno 2007 : Alessandro PASSERINI, Angela NUCCETELLI, Giovanna ALFEO,
John F. CADDY
Anno 2010 : Ilaria SERAFINI , Grazia ZDRLICH (Pittura) , Carlo CINGOLANI (Scultura)
Anno 2011 Islam ROBI.(Fotografia) – Shantanu Sanyal (Pittura)
Tutti gli artisti premiati da Artetremila: http://artetremila.altervista.org/blog/albo-doro/
Il premio istituito nel 1995 viene attribuito a solo cinque artisti per ogni categoria e ogni anno.
Gli artisti individuati o segnalati da operatori culturali vengono inseriti in una rosa di candidati.
Per il 2011 sono stati attribuiti solo due premi:
Islam Roby per la fotografia e Shantanu Sanyal per la
pittura, entrambi artisti dell’estremo oriente.
Il numero ridotto di questo riconoscimento assegnato
ogni anno conferisce allo stesso una grande importanza e
singolarità nel mondo dell’arte. Negli ultimi anni, molti
operatori culturali, assegnano premi con frequenza e
apesso dietro pagamento di una somma di danaro.
Artetremila si distingue per la sua capacità di individuare
talenti e segnalarli all’opinione pubblica e senza
richiedere nulla attuando l’articolo fondante della nostra
associazione: Individuazione e valorizzazione di talenti.
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.
(…Le opere realizzate dall’artista con l’utilizzo di materiali prodotti dalla natura, come sassi,
conchiglie ed altro materiale naturale, trasportano l’osservatore in luoghi reali e immaginari. Luoghi
sempre diversi esaltati dall’abilità dell’artista che, imitando la natura, modella la crosta terrestre
trasformandola e rinnovandola. Kol Mileta racconta questo inarrestabile mutamento che il pianeta
terra subisce da milioni di anni; una lotta continua tra acqua e terra e gli agenti atmosferici. Visioni
dall’alto dove l’uomo è quasi sempre assente a dimostrazione della sua poca influenza nella vita e
nella grandezza dell’universo…) G.Bonà - E. D’arte.
MIleta KOL – Artista Albanese
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Dall’archivio immagini Artetremila
Torvajanica: Biennale Del Mare 2005
Nell’immagine a sinistra, l’artista Elisabetta Pellati
durante l’estemporanea valevole per il premio:
“ Trofeo Del Mare” artista piena di energia che ha
affinato le sue tecniche mediante un lungo percorso
artistico fatto di studio e approfondimento delle
tecniche pittoriche. Ciò che più conta è la
spontaneità nell’applicare queste conoscenze e
Pellati ci riesce magnificamente. I contenuti delle
sue opere sono trattati in maniera magistrale, con
grande partecipazione dell’artista e soddisfazione
del pubblico. La comunicazione emotiva tra l’opera
e lo spettatore nasce spontanea perché l’artista vi ha
profuso tutte le risorse di cui è capace la sua
sensibilità di pittore. L’universo di Pellati risponde a
un codice di energie personale e proiettato nel
futuro, la ricerca pittorica è continua come la
sperimentazione e l’uso sapiente dei diversi
materiali che, nelle sue opere convivono in una
mirabile sintesi di fantasia e realtà.
Opera di Elisabetta Pellati
Artetremila ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa pubblicazione.