Speciale Natale 1^C E'...
Transcript of Speciale Natale 1^C E'...
E’ Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
E’ Natale ogni volta
che rimani in silenzio per ascoltare
l’altro.
E’ Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi ai margini della
società.
E’ Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
E’ Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.
E’ Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.
“Madre Teresa di Calcutta”
E' Natale
Cari lettori,
con questo numero vi vogliamo
augurare Buon Natale e Buon
Anno Nuovo. Questa sarà un’
edizione tutta natalizia. Abbia-
mo visto che il giornalino è di
vostro gradimento e grazie a voi
lettori noi continueremo in que-
sta impresa. Noi, alunni di 1^ C,
vogliamo che voi passiate il Nata-
le in famiglia e diate un significa-
to più religioso a questa festa.
Infine, vi confessiamo che anche
se siamo diventati più grandi non
perdiamo la voglia di pensare a
Gesù Bambino per manifestare il
nostro amore e per chiedergli
ancora una volta di leggere nei
nostri cuori.
Felice Natale!
Speciale Natale 1^C
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Il Natale ieri……. Nei ricordi degli ultra cinquantenni foggiani ci sono le melodie delle ciaramelle, con l’arrivo
degli zampognari , i versi della canzone: ” ‘Mo véne Natàle, ke sènza denàre, facìmece ‘u
litte e ce jàme a kurcà” (or viene Natale, senza denari, prepariamoci il letto e andiamo a
coricarci), le voci dei venditori: ”M’agghia mètte ‘o zìnne d’a stràde, agghia sènde addo-
re d’ ‘i kartellàte“ (devo mettermi in fondo alla strada, devo sentire l’odore delle cartella-
te), oppure , cifele e kapetòne a na lìre ‘o kine (cefali e capitoni a mille lire al chilo).
Rispetto ad oggi, le festività Natalizie, erano certamente più senti te, e nel loro contesto, le
tradizioni a esse abbinate
A Foggia il clima della festa cominciava ad avvertirsi già dal 13 dicembre, giorno di Santa
Lucia, per il falò tradizionale che ogni quartiere accendeva in onore della Santa.
Oggi è molto diffuso preparare il presepe e l’albero di Natale nelle case il giorno dell’Immacolata, cioè l’8 Dicembre, gior-
no in cui c’è una grande festa con la processione e un grande falò. In qualche chiesa già si poteva udire la “Pastorale” di
Sant’Alfonso Maria de’ Liguori suonata dall’organo. Intanto anche nelle strade cominciavano a vedersi i segni della festa: gli
zampognari, partiti dall’Abruzzo suonavano agli angoli delle strade seguiti, normalmente, da un gruppo di ragazzi festanti. La
coppia degli zampognari era formata da un anziano che suonava la zampogna e da un giovane che dava fiato alla cosiddetta
“ciaramella”. Dopo Santa Lucia, sia nelle chiese che nelle case si cominciavano a costruire i Presepi.
Il presepe…..per allestirne uno, si doveva lavorare di fantasia; la carta
roccia, non esisteva, e la si ricavava, colorando la carta delle sacchette che
contenevano il cemento. Per i vari accessori, casette, ponti, pozzi , ecc, ci si
doveva procurare il materiale necessario per costruirli, andando nelle falegna-
merie, rovistando tra gli scarti della lavorazione, recuperando tutto ciò che
sarebbe potuto servire, compresa la colla. Per i chiodini, si ricorreva ‘o skar-
pàre (il calzolaio).
Il difficile consisteva nel procurarsi le statuine, che costavano un’accidenti
per quell’epoca (20 lire), ed erano di gesso, quindi molto fragili. Si chiedeva
allora ai nonni, agli zii, e qualche volta, anche ai genitori. L’importante era
iniziare l’allestimento, il giorno dell’Immacolata.
La vigilia di Natale…...dal primo mattino, in ogni casa c’era fermento per preparare il cenone, ma prima di tutto, si
friggevano “ ‘i pèttele” (impasto di farina, acqua e lievito), da offrire ad amici e parenti che si alternavano nell’arco della
giornata, andando a far visita per augurare il Buon Natale. Di solito si abbinava alle pettole, un mandarino, per togliere il
sapore del fri tto, e l’ immancabile liquore di limone fatto in casa.
I ragazzini, si accompagnavano agli adulti, e tra un dolcetto e l’altro, recitavano la poesia nella speranza di ricevere dai pre-
senti, “ ‘a rialìje “ o “ ‘a ‘mbèrte “, cioè una piccola somma di danaro in regalo. Tra una visita e l’altra, il tempo volava e
si arrivava alle ore 18 circa, quando ormai tutto era pronto per il cenone.
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Il rito gastronomico...Vrukkele de ràpe allèsse e kunzàte ke l’ugghie krùde (Broccoli di rape lesse e condite con
olio crudo) , lenguìne k’u zùke d’anguìlle (linguine con il sugo d’anguilla) o per variante, spakètte k’u tùnne (spaghetti con il
tonno), bbakkalà frìtte o mbianghe (baccalà fritto e in bianco), kapetòne ‘o zùke, frìtte e arrestùte (capitone al sugo,
fritto e arrostito). Immancabile la pausa per la letterina; le famiglie, a quel tempo numerose, dovevano sorbirsi la lettura
di… diecine di letterine e la declamazione di diecine di poesie, in italiano e altrettante in inglese, ma era la regola e bisogna-
va rispettarla, come bisognava elargire a tutti ‘a mbèrte (somma di danaro). Per digerire quest’abbuffata, di cibo e poe-
sie, si passava all’acce (sedano) e finocchio, si proseguiva k’a skurzìme (frutta secca) e con i dolci fatti in casa. Chiudeva il
tutto, un bicchierino di liquore al limone!
Finito il cenone, bambini e adulti pretendevano di giocare a tombola, ma la difficoltà era quella di segnare i numeri sulle
caselle con tutto ciò che capitava a tiro: bucce di mandarino, fagioli, briciole di pane, ecc, che saltavano via al minimo movi-
mento della tovaglia o a causa di una involontaria gomitata. Giunta la mezzanotte, tutti andavano in chiesa per ascoltare la
Santa Messa, nella quale veniva rievocata la nascita di Gesù Bambino, non prima però di aver fatto nascere quello nel prese-
pe di casa.
I Dolci tradizionali…….Kartellàte, skavetatille, kavezunğille, pastarèlle, taralle nìgre, mènele atterràte e mu-
stacciule
Per assaggiare i dolci natalizi, classici foggiani, bisognava aspettare un anno intero. Già dopo il 13
dicembre, Santa Lucia, Natàle ‘a tredecìne (Tredici giorni a Natale), nelle case s’akkumenzàve a
mbastà o trembà (si cominciavano a preparare gli impasti) da portare al forno. ancora caldi, deli-
catamente riposti nd’ e kanìstre (cesti di vimini intrecciati) venivano riportati a casa e riposti
sugli armadi, in modo da non poter essere mangiati prima della festa.
Cartellate: strisce d’impasto dolce che vanno strette tra il pollice e l’indice ad intervalli uguali
e attorcigliate a forma di cestino. Sono fritte e poi condite col miele e col vin cotto e punteg-
giate da confettini argentati e colorati, cannella e cacao.
Mostaccioli: dolci di forma romboidale, fatto con un impasto di zucchero, vincotto, mandorle
tostate e bucce di arancia grattugiata, ricoperti di cioccolato fondente. Simboleggiano i dolci
del battesimo di Gesù.
Calzoncelli: sfoglia ripiena di marmellata, che simboleggia il guanciale sul quale il Bambino Gesù
posa il capo.
Castagnelle: amalgama di tenero impasto di mandorle dolci pugliesi del colore e forma delle ca-
stagne.
Mandorle atterrate: impasto di mandorle tostate e immerse nella ciocco-
lata bollente.
Taralli neri: impasto di farina, zucchero e vin cotto.
Torroncini: specie di torrone composto da un impasto di mandorle a pezzi, zucchero caramellato
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CURIOSITA’ NEL MONDO
Proverbi
AFRICANI: Un uomo intelligente non conserva la collera nel proprio cuore.
ARABI: Chi pensa bene degli altri avrà sempre un amico.
CINESI: Le parole buone sono come un filo di perle.
GIAPPONESI: Non perdere la pazienza, anche se può sembrare impossibile, è già
pazienza.
RUSSI: La ricchezza è acqua, viene e va.
INDIANI D’AMERICA: Evitate di dare dispiaceri ai vostri simili, a, al contrario,
cercate di procurare loro gioia ogni volta che potete.
PAESE CHE VAI USANZE CHE TROVI….
In molti Paesi del Medio Oriente e dell’Asia non si devono mai ricevere i regali con la mano sinistra.
In Cina e in Giappone è d0obbligo presentare entrambe le mani alla consegna di un regalo. In questi Paesi, inoltre, è
assolutamente vietato invitare all’apertura del regalo: chi lo riceve, deve essere libero di esprimere gioia o disappun-
to per il regalo donatogli e per fare ciò deve aprire il regalo in privato.
Lo sapete che…..
In tutto il mondo le celebrazioni natalizie, pur essendo una festività globale, riflettono culture e
tradizioni locali. I festeggiamenti, possono essere sorprendentemente diversi da Paese a Paese,
esaltando aspetti differenti della Natività. . Diamo quindi uno sguardo alle più forti tradizioni
natalizie in diversi Paesi del Mondo.
Francia. Le celebrazioni in Francia cominciano il 5 dicembre con San Nicola, ma il momento più importante è quello della vigilia
di Natale. Le campane delle chiese e le voci dei cori intonano canti francesi chiamati “Noels”. Il giorno di Natale le famiglie
vanno in Chiesa e godono poi di una festa ricca di piatti succulenti che terminano con il tradizionale “Buche de Noel”, una crema
di burro glassata a forma di torta.
Germania. Come noi, i tedeschi si preparano al Natale durante tutto il freddo dicembre. Già quattro domeniche prima di Na-
tale usano fare una “corona di Avvento” fatta di rami di abete o di pino con quattro candele colorate. Ogni domenica accendo-
no una candela della corona, cantano canzoni natalizie, mangiano biscotti ecc..... In queste settimane le case sono piene di odori
deliziosi di pagnotte di pane dolce da forno, dolci con frutta candita, biscotti speziati detti “Lebkuchen”.
Inghilterra. In Inghilterra il Natale è freddo, umido e nebbioso. La vigilia di Natale è molto impegnativa per le famiglie ingle-
si. Avvolgono regali, biscotti da cuocere, appendono calze sopra il camino. Poi tutti si raccolgono attorno all’albero e si racconta
una classica storia natalizia, come ad esempio “A Christmas Carol” o “The night before Christmas”. I bambini dopo aver
scritto la letterina a Babbo Natale la gettano nel fuoco, così che i loro desideri possono andare su per il camino ed essere
“letti” durante la sua visita notturna.
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Il Mercatino di Natale di Bolzano: atmosfera magica…….
Il profumo: è quello di cannella e spezie, di legno di montagna e di dolci fatti in casa, di vin brulè e di abeti decorati a festa.
La luce: è quella delle casette di legno tutte ordinate ed addobbate, è quella che viene dall’albero di Natale, che brilla negli occhi dei bambini.
Le dolci note : canti natalizi, tradizione in musica, allegra armonia che si spri-giona nell’aria.
I sapori: dolci doni per il palato, Zelten con candi ti, strudel di mele, biscotti fatti in casa.
Il calore fra le mani: quello della lana cotta, del loden, delle candele decorate, di una tazza fumante in compagnia di amici. Il mercatino di Natale è una festa per tutti i sensi: ascoltare e
poi ammirare, respirare e poi gustare, toccare con mano la tra-
dizione, vivere il clima di festa che avvolge e riscalda. Nelle piazze e sulle strade si respira un’atmosfera di sincero calore,
si sente il valore più vero e profondo del Natale.
Olanda. I bambini olandesi attendono con ansia l’arrivo di Sinterklaas il giorno di San Nicola, il 6 dicembre. Sinterklaas è
un vescovo gentile, alto, ed indossa abi ti rossi ed il mi tra vescovile in testa. Egli viaggia dalla Spagna ad Amsterdam ogni
inverno e porta nel suo cavallo bianco un enorme sacco pieno di doni. San Nicola è la festa più sentita e ne festeggiano la
vigilia con cioccolata calda e con il “letterbanket”, una torta a forma della prima lettera del cognome della famiglia.
Cina. Il piccolo numero di cristiani in Cina chiama il Natale “Sheng Dan Jieh”, che tradotto significa “Festival della Santa
Nascita”. Essi decorano le loro case con piante sempreverdi, manifesti, carta e catene luminose. L’albero di Natale non
manca, ma è chiamato “albero di luce” e viene decorato con lanterne, fuori bellissime, catene di carta rossa che simboleg-
giano la felicità. Ritagli a forma di pagode rosse vengono incollati alle finestre e lanterne di carta
illuminano l’ albero.
Messico. Il clima messicano è caldo e mite durante il periodo natalizio. Le famiglie girano per ne-
gozi in cerca di regali ed ornamenti, nonché cose buone da mangiare, nelle bancarelle dei mercati
detti “puestos”. Le case sono decorate con gigli sempreverdi. I membri della famiglia intagliano
intricati disegni in sacchetti di carta marrone per farne delle lanterne dette “farolitos”. Viene
quindi posta una candela all’interno dei sacchetti ed i farolitos vengono posati lungo i marciapiedi,
e, sui tetti, per illuminare la comuni tà con lo spirito del Natale.
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Caro Gesù bambino, Ti chiedo a cuore aperto di offrire un riparo per chi non lo ha e un sorriso a chi tanto ha sofferto. LUCREZIA GRIMALDI
Il Natale è bellissimo, soprattutto a mezzanotte, e vorrei trascorrere un meraviglioso Natale con tutta la mia famiglia. LUCA LUCIANI
Fai che non ci siano sciagure nel mondo perché questo momento deve essere il più bello di tutti. DARIO FEDELE
Quest’anno ti chiedo qualcosa in più per i piccoli ammalati che mi rattristano molto nel non saperli spensierati e sereni come
i bimbi e un po’ più di benessere per coloro che soffrono la fame. Io cercherò di contraccambiare con la mia preghiera. GIAN MARCO LA ROTONDA
Vorrei che questo Natale brillasse come non mai GIORGIA MADDAMMA
Auguro un corso “ full immersion “di amore, perché l’ amore dovrebbe regnare ovunque. Auguro a tutti un felice Natale e che imparino ad apprezzare le cose più semplici della vita che sono le nostre realtà.
ANNA MANFREDI
Le persone più ricche hanno trasformato la tua festa in un giorno dove così duramente si pensa solo a se stessi, a ricevere e
a fare regali, ma tu sei nato povero in un’ umile stalla e sei morto per salvare l’ umanità perciò il mio desiderio più grande è
che si torni a te, simbolo di umiltà, pace, amore e fratellanza. ARIANNA MAGNATTA
Ti chiedo di aiutare quelle persone che, in Sardegna hanno perso tutto quello che avevano e che ora soffrono tantissimo.
ANTONIO ABBRUZZESE
Ti ringrazio per tutto quello che mi hai donato.
ANDREA CARDINALE
Ti chiedo di salvaguardare la salute di tutte le persone a cui voglio bene; della nonna, dei compagni di scuola, delle profes-
soresse e della mia famiglia. Io mi sento fortunato e felice e vorrei che anche gli altri ragazzi della mia età lo fossero, so
che non sarà facile, ma tu ci puoi riuscire.
EDOARDO CARRILLO
Spero che la tua nascita mi faccia diventare un ragazzo diverso.
CARLO DE CAROLIS
Vorrei tanto che i miei cuginetti, Matteo e Chiara, che non vedo da cinque anni e che vivono a Pisa, venissero a festeggiare
il Natale da noi.
ANTONIO DE STEFANO
Nel mondo c’è tanta miseria e si pensa solo ai soldi. Siamo cattivi e competitivi e, guardiamo a chi possiede i giochi più belli,
la casa più grande … Vorrei un mondo migliore dove i soldi non hanno nessuna importanza e che le persone non ti giudicano
per le cose materiali, ma per come sei dentro. Insegnaci a distinguere il bene dal male e a propendere per il “BENE”.
LETIZIA D’ ANDRETTA
Tu ci ami e ci osservi dall’alto mentre cresciamo sempre più. T i chiedo di
non allontanare mai lo sguardo da noi.
NICOLA CALVIO
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Tu con la tua felicità mi infondi tanta gioia. Vorrei tanto aiutare chi non ha una casa, chi non ha da mangiare e da bere, chi
non ha soldi. Spero con tutto il cuore che queste persone migliorino la loro situazione e riescano a essere felici come lo sono io. Fà che questo desiderio si avveri.
SARAH RUSSO
Gesù, io vivo in te soprattutto da quando ho visitato con i miei genitori la terra dove vivevi!, "BETLEMME". Io ero là e so
che tu mi hai visto. MARIA PAOLA RUBINO
Sei l'unica persona al mondo di cui si ci possa fidare, che non tradisce mai e cerca di essere vicino a coloro che hanno biso-
gno ed io ti voglio tanto bene e ti terrò sempre nel mio cuore. FRANCESCA FORLETTA
Vorrei che in questo Natale tutte le persone del mondo si dessero la mano e festeggiassero insieme questa nostra ricorren-za non perchè esiste nel calendario, ma perchè tu, o Gesù, sei nel nostro cuore
CAMILLA SANSONE
Sei un ospite speciale in questa festa di Natale. Ti attendiamo... con fervore perchè dai solo amore.
ALESSANDRO SOLAZZO
Ho un grande ematoma al ginocchio. Forse ti sembrerò un po’ egoista ,ma ti chiedo di farmi guarire presto perché desidero
trascorrere il Natale in famiglia con i miei parenti e non in ospedale.
PIERLUIGI FINO
Ogni volta che nasci, l’Universo esce dalla sua oscuri tà e risplende di una luce nuova.
CARMINE MATRELLA
Vorrei che tu illuminassi il mio cuore, ma soprattutto che aprissi il cuore di quelle persone, un po’ egoiste, che non aiutano
chi è in difficoltà.
GABRIELE MUCELLI
Questo per me non è stato un anno facile, soprattutto negli ultimi mesi perché ho dovuto impegnarmi di più nello studio e le
giornate sembravano proseguire a rallentatore, ma il pensiero della tua nascita mi fa come schiacciare l’acceleratore e pen-
so ad un’altra cosa.
PIERLUIGI RICCIO
I bambini che chiedono l’elemosina mi intristiscono tantissimo, perciò, vorrei che per una volta almeno anche loro che sono
poveri potessero festeggiare un Natale bellissimo
FRANCESCO SACCO
Tra un po’ ti deporrò nella culletta vuota del mio presepe e vorrei tanto che il mio cuore fosse pronto a riaverti nel migliore
dei modi perchè la tua nascita è il più grande dono per me. Sono piccola, ma so di essere molto importante ai tuoi occhi e so
anche che nel tuo cuore c’è un posto speciale per me e per ogni mia preghiera.
FRANCESCA CARBONE
Tu sei il Cielo, il Sole , la Vi ta, ma sei soprattutto il nostro “ migliore amico”
GABRIELLA DE LEONARDIS
È Natale ed è un momento di magia. Evitiamo di banalizzare questo magico momento con un semplice scambio di regali …
cerchiamo qualcosa in più, diamo un senso meno profano e più religioso a questa festa.
ANITA D’ALFONSO
L’amore è la colla che tu usi per legarci a Te e al mondo
MICHELE PEDARRA
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Cosa succede a Foggia…….
Momenti di solidarietà
Ritorna il bellissimo appuntamento con le stelle di Natale più “buone” del mondo. La mani-
festazione sarà organizzata, grazie all’ impegno di tanti volontari che metteranno a dispo-
sizione bellissime piantine di Natale. Noi, con un piccolo contributo di € 12,00, potrem-
mo aiutare l’AIL cioè l’Associazione Italiana contro la leucemia. I fondi raccolti saran-
no impiegati per la ricerca scientifica. Grazie a questa raccolta fondi, molti malati po-
tranno essere curati direttamente nelle loro case e usufruire di terapie anche per perio-
di lunghi. Le stelle di natale saranno disponibili a Foggia davanti alla Villa Comunale, lungo
l’isola pedonale e al centro commerciale Mongolfiera.
Con un piccolo gesto coloriamo di rosso il Natale, colore dell’amore.
Presepi a Foggia
La mostra dei presepi di Foggia, è stata inaugurata l’8 dicembre, nella sede della
Provincia. I presepi vengono realizzati utilizzando materiali come: gesso, polistirolo e
legno. Sono davvero belli, originali, realizzati con cura e pazienza . Ci sono: ruscelli,
cascate, monti, colline, numerosi personaggi; sembrano addirittura dei paesaggi reali. È
un’ occasione davvero importante soprattutto in questa società che tende a trasforma-
re il Natale in una festività profana, dove scambiarsi regali di ogni genere. Grazie alla
bellezza e all’ arte di questi presepi si cerca di dare al Natale un senso più religioso,
che poi è il suo vero significato.
Natale alla “MURIALDO”
Il Natale è molto senti to anche alla nostra scuola. Ogni anno si arricchisce di addobbi festosi, alberi, scenografie e ci prepa-
riamo gradualmente alla nascita di Gesù. Le varie iniziative coinvolgono tutti i docenti e alunni in ugual misura. Rappresentazioni
teatrali, merende solidali e tanto altro ancora per non parlare poi del famosissimo “CONCERTO DI NATALE” che porta sul
palco i talenti dell’orchestra giovanile della scuola “Murialdo” e che quest’anno in particolare, è realizzato in continuità con la
scuola primaria “San Giovanni Bosco”. La manifestazione è indetta per mercoledì 18 dicembre 2013 alle ore 20.00 presso la
parrocchia B.M.V. Immacolata.
Natale a Foggia a luci spente. Luci spente sul Natale di Foggia. La crisi continua a farsi sentire sul fronte dei consumi, quest’ anno non consentirà ai com-
mercianti di autotassarsi per addobbare la città con tradizioni luminarie. I Foggiani dopo
aver rinunciato a Ferragosto allo spettacolo dei fuochi pirotecnici, dovranno rinunciare
anche agli addobbi natalizi. Il Natale scorso i commercianti, pur non nascondendo le diffi-coltà, avevano ritenuto importante non rinunciare all’iniziativa per non mortificare la cit-
tà, ma quest’anno sembra proprio che non sia possibile. Toccherà ai cittadini probabilmen-
te potenziare le luminarie decorando, più degli anni passati, balconi, finestre, portoni per non lasciare al buio la città.
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