NOTA TECNICA · 2020. 3. 5. · NOTA TECNICA a cura dei tecnici di Api e Biodiversità MARZO 2020...

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NOTA TECNICA a cura dei tecnici di Api e Biodiversità MARZO 2020 PREMESSA Il contenuto della presenta nota è rivolto ai soci soci dell’Associazione Api e Biodiversità, pertanto è vietata la diffusione, la condivisione e pubblicazione sui social e media. Ogni abuso sarà perseguito secondo Legge. 1 Via G. Marconi, presso IsFtuto M. Radice 81040 Pietravairano (Ce) [email protected]

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  • NOTATECNICAacuradeitecnicidiApieBiodiversità

    MARZO2020

    PREMESSAIlcontenutodellapresentanotaèrivoltoaisocisocidell’AssociazioneApieBiodiversità,pertantoèvietata la

    diffusione,lacondivisioneepubblicazionesuisocialemedia.OgniabusosaràperseguitosecondoLegge.

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    ViaG.Marconi,pressoIsFtutoM.Radice81040Pietravairano(Ce)[email protected]

  • MARZO

    Marzoèilmesechesegnailpassaggiodall’invernoallaprimavera,d’orainavan6siaperleapiesiaperl’apicoltoreincominciaillavoroveroeproprioinapiario.

    SituazioneL’escursionetermicatraminimaemassimaèancoraelevata,eilfreddononèmaiarrivato.Con il solee il caldodelleore centrali leapihanno incominciatouna importazionedipollineabbastanzasostenuta,segnochelecovatehannoripreso.Complessivamentel’invernoèstatoabbastanza caldo tanto da non aver avver6to nemmeno i famosi “giorni della merla”. Diconseguenzailconsumodellescorteèpiùrilevante.Si può ora approfiEare per eliminare i favi vecchi e vuo6 o comunquemeEerli inmodo chevengano"asciuga6"dalmieleperpoterlipoieliminare.Unoperazionedafareora,primachelecovatesianoestesesudiversifavi.

    FioritureInquestomesefiorisceilrosmarino,larapa,lacolza,larucolae il mandorlo, le prugne, narcisi, zafferano selva6co, freesia,giacintoorientale,primule,mugheEo,tulipani,“non6scordardime”,mimosa,forsizia,calendula,margherite,calle,anemoni,magnolia, borsa del pastore, offrire verde, malva, ranuncolostrisciante,verbenaofficinalis,Bellaria viscosa, falsa or6ca,Veronica persica, trifogliorosso, falsa or6ca purpurea,fi l i g r a n a m a r i N m a ,

    borragine, iperico, billeri prima6ccio, ravanello selva6co,piantaggine barba di cappuccino, Euforbia cipressina,cinquefoglie fragola secca, cicerchia cicerchiella, pratolina,cymbalaria muralis, vedovella annauale, morella comune,crespino spinoso, acanto, or6ca membranosa, arisaro,anemone stellata, tarassaco, centocchio, bellavedova,seneciovulgaris,violamammola,borraccinaazzurra,geranioselva6co, acetosella debole, erba cristallina, lavandaselva6ca, radicchio raggiato, violaciocca gialla, viperinapiantaginea, euforbia cespugliosa, reseda bianca, elleboro verde, euforbia spinosa, bocca dileone,beccodigruaroma6co,ombelicodiVenere,cipollaioazzurro,ginepro,gigarochiaro,ivastrisciante, viperina cos6era, salvia, pervinca maggiore, aEaccaves6, boccone maggiore,ravastrellomariNmo,poverinadei campi,pervincaminore, fumariabianca,primula, len6sco,serapide trascurata, papavero toccavano, acetosella gialla sudafricana. Si seminano pianteneEarifere,comeadesempiolafaceliaealcuneleguminose.

    !!!Keepcalm!!!diamoalleapiiltempogiustopersvilupparsi

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  • Iniziano le belle giornate, le temperaturediurne sono semprepiù spesso idonee a favorire ilvolodelleapie,comeognianno,nell’eradeisocial,spuntanocomefunghipost,tweetevideosu Instagram che evidenziano famiglie iperpopolate di api, favi di covata “legno-legno”,entusias6cicommen6diapicoltoricheannuncianoiprimimelari,etc..Nientedipiùsbagliato.

    Un andazzo che fa leEeralmente a cazzoN con il più elementare dei principi dell’apicolturarazionale:nonaverefreEaenonstravolgeremaiilciclonaturaledelleapi.

    La fine di febbraio ed i primi giorni del mese di marzo devono essere i giorni del risveglioprimaverile, della ripresa delle aNvità di sviluppo del superorganismo alveare. Il tuEosincronizzatoconl’orologiobiologicodell’ambientechecicirconda.

    Lefamigliedevonocresceredisegnandounacurvache6enecontodell’imprescindibileesigenzadiunosviluppoequilibratoall’internodell’alvearetratuEelecomponen6delsuper-organismoalveare(apigiovanieadulte,covataintuNglistadi,scorteglucidicheeproteiche,favicostrui6enumerodiapipresen6).Unosviluppotroppoprecocenonpuòassicurarel’andamentodellacurva di crescita naturale, può invece provocare degli squilibri che prima o poi l’apicoltorefreEolosopagherà.Dunquekeepcalm.

    Nonci facciamoprenderedalla frenesiadivolerrincorrere l’apicoltorecheposta le fotodellesuperfamiglie a fine febbraio, rammaricandoci dello stato delle nostre che arrancano su tre/quaErofavidicovata.Anzi, rallegriamoci che abbiamoancora api che sono in sincronia con il nostro ambientee sistanno sviluppando inmaniera equilibrata. Se le accompagniamo con le giuste tecniche noninvasive,probabilmentearriveremoalmomentogiustoconlagiustaforzadifamiglia.Edallora…teniamopron6imelari.

    Chi ha avuto la pazienza di leggere la parte iniziale di questo ar6colo, dunque, sarà nellecondizionidiintuirelarispostaalladomandachecircolapiùfrequentementedametàfebbraioinpoi:quandoiniziareconlanutriziones6molantechevaasos6tuirelanutrizionedisoccorso?

    Quando serve veramente e non prima di quando la famiglia incomincia ad ingrossare i favi,avviando la costruzione della cera (si noteranno le prime costruzioni ceree, biancastre nelle

    zoneapicalideifavi).

    Prima di questa fase conviene sempres o s t e n e r e , q u a n d o n e c e s s a r i o ,l’alimentazione delle nostre famiglie con ilcandito, che resta l’alimento più adaEo agaran6reilfabbisognoenerge6coneiperiodifreddi.

    A tal proposito è opportuno precisare cheper s6mare correEamente l’eventualeesigenza di intervenire con la nutrizione disoccorso, non è sufficiente s6mare la solapresenza quan6ta6va di miele nell’alveare(ad esempio adoEando il metodo dellapesatura“abraccia”dellearnie).

    E’altreEantoimportante, infaN,valutarelaqualitàdellescortepresen6(favipienidimielediedera,adesempio,nonsonofacilmenteu6lizzabilidalleapiatemperaturebasseoquandole

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  • famigliesonodeboli)eil loroposizionamento(seifavidiscortesonoposiziona6lontanidallazonadovesièformatoilglomeree,poi,cisonofavivuo6chevisifrappongonoechepossonofungeredadiaframma,lescortepotrebberononesserenelladisponibilitàimmediatadelleapi).

    Conviene,dunque, approfiEaredelle giornate soleggiate,perprocedereaduna visita aEentadelle famiglie e controllare con aEenzione la consistenza, la qualità e la disponibilitàdell’alimentodisponibile.

    Durante queste visite, è u6le evidenziare una raccomandazione da tenere ben presente, inquestoperiodocomenel restodella stagione.Mentresi ispezionanoglialveari, vannoevita6ges6 eccessivamente rapidi e, sopraEuEo, rumori bruschi e violen6. Le api, infaN, sentono,ancheseconmodalitàdiversedaquellecheintendiamotradizionalmentenoi.

    A tal proposito riteniamo u6le riportare l’indicazione fornita dal dr. Gennaro Di Prisco PhDdell’Università degli Studi di Napoli Federico II: “Il suono è una variazione di pressionetrasmessa soEo forma di onda aEraverso un substrato come ad esempio l’aria. Le api sonocapaci di percepire tali vibrazioni con par6colari organi pos6 sulle antenne, deN “sensilli”,dissimiliperstruEuradall’orecchiodeimammiferi(SnodgrassR.E.,1956).E’noto,adesempio,cheimovimen6effeEua6dalleapidurante ledanzesonoaccompagna6daunsimultaneo ronzioconsistente inunaseriedibrevi trenid’onda,alla frequenzadi circa250Hz,cheques6inseNriesconoacaptare(Tsujiuchietal.,2007)”.

    Nella maggior parte dell’Italia centro meridionale il mese di marzo inoltrato rappresentasostanzialmente l’avvio dello sviluppo delle famiglie che escono defini6vamente dalla fase dipseudo-letargo invernale. Dunque ci troviamo già al secondo/terzo ciclo di covata, con le

    dimensioni delle rose di covata che oramaiincominciano a coprire superfici significa6ve, e le apiceraiole sono già all’opera (api operaie che hanno leoEo ghiandole ceripare situate soEo l’addome chesono completamente funzionan6 tra il 12° ed il 18°giornodietà).I favi appaiono con eviden6 segni di modellamentorecente(ceramorbidaebiancastra)oaddiriEuraconiprimipon6chesegnalanolavogliadiespandersidellafamiglia. In queste condizioni possiamo procedere aduna delle operazioni più delicate ed importan6 dellastagione apis6ca: il bilanciamento delle famiglieall’interno dell’apiario e, in alcuni casi, dell’aziendaapis6ca.L’obieNvodiquestafaseèstruEurareilproprioapiarioin modo equ i l ib rato, favorendo l a fu turaprogrammazione e ges6one delle ordinarie buonepra6chediallevamento.

    Dopoaveresaminatolostatodellefamigliechesonouscitedall’inverno,dobbiamostabilire illivellodiconsistenzamediachepossiamoraggiungerenell’apiario; tale livellorappresenterà ilnostro punto di partenza. Non è difficile immaginare la presenza di famiglie da livellare checoprono dai tre (famiglie più deboli) ai sei/seEe favi. Situazione peggiori o migliori vannoconsideratefuoridaunregimediallevamentoordinariodiapiautoctoneinbuonecondizionidiallevamento.Trasferirefavidicovatadallefamigliepiùfor6allefamigliepiùdebolièl’operazionechevafaEa,tenendocontodegliaccorgimen6consiglia6dallebuoneprassi.Evitareditrasferiretroppeapi

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  • adulte che hanno una ridoEa socievolezza (è u6le scrollare, conmovimento decisoma noneccessivamentebrusco,ilfavo,provocandol’allontanamentodelleapipiùadulte),nontrasferirepiùdiunfavopervolta(pernonalterareeccessivamentegliequilibridellafamigliadallaqualeilfavovieneprelevatoedellafamiglianellaqualeilfavovieneinserito),preferireifaviconcovataopercolata (i favi con covata giovane sono più delica6 ed espos6 ai danni causa6 dalraffreddamento), isolare preven6vamente l’ape regina per essere sicuri di non trasferirlainsiemealfavo.

    UnapiariocosìstruEurato,conalvearisucinque/seifavidicovataescortesufficien6,a30/40giornidallafiorituraprincipale,hatuNipresuppos6perunsuccessivorendimentoproduNvosoddisfacente. Le prossime operazioni saranno quelle di accompagnare l’accrescimento dellafamiglia inserendo nuovi favi oltre che di impegnarsi nelle tecniche di prevenzione dellasciamatura.

    UntemamoltodibaEutosulletecnichediallevamentodaadoEareinquestoperiodoèlasceltase somministrare o meno nutrizioni s6molan6. A tal proposito va deEo che la scelta ècondizionata anche dall’andamento meteo che, negli ul6mi anni, è stato quasi sempreimprevedibile.Ritornidi freddo,periodiprolungatadipioggia, insommacondizioniambientaliche non consentono un normale sviluppo delle famiglie possono gius6ficare un interventos6molante finalizzato a non rallentare le famiglie in vista del primo raccolto importanteprimaverile.Diversamente, se le condizioni del tempo sono oNmali, il raccolto primaverile neEarifero epolliniferoècongruoedisponibile,elefamigliesonostateopportunamenteequilibrate,nonèconsigliabilericorrereadalcun6podinutrizione.Nonserve.

    Chiudiamo queste note con una precisazione inerente una richiesta che sta stanno facendoalcune ASL in Campania. Gli apicoltori che limitano la loro aNvità ad oEenere ecommercializzareprodoNdell’alvearedellaloroaziendanonsonotenu6aversarelatassasuicontrollisanitariufficiali,introdoEadalregolamentocomunitario882/04,recepitocondecretolegisla6vo194/2008.L’ar6colo1,comma3bis,delcitatodecretolegisla6vo,infaNesoneragliimprenditori agricoli nei limi6 di quanto esplicitato nell’allegato A, sezione 8 del medesimodecreto. La richiesta, dunque, va respinta al miEente, soEolineando che la Linea guidaapplica6va del Regolamento CE n.852/2004/CE del Parlamento Europeo e del Consigliosull’igiene dei prodoN alimentari, così recita “TuEe le aNvità rela6ve alla produzione deiprodoN derivan6 dall’apicoltura deve essere considerata produzione primaria, compresol’allevamentodelleapi,laraccoltadelmieleedilconfezionamentoe/oimballaggionelcontestodell’Aziendadiapicoltura.TuEeleoperazionicheavvengonoaldifuoridell’Azienda,compresoilconfezionamentoe/oimballaggiodelmiele,nonrientranonellaproduzioneprimaria”.BuonaapicolturaatuN.

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