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Nota di presentazione
Obiettivo di questo lavoro è portare a conoscenza di un pubblico, che si immagina principalmente costituito da addetti ai lavori, quanto realizzato dal Progetto SIRIS nell'ambito della catalogazione architettonica e, più precisamente, nella costruzione di quei dizionari che, nel passaggio dalla schedatura cartacea a quella informatizzata, si rivelano strumenti di lavoro indispensabili, sia nel momento dell 'inserimento dei dati che per il reperimento degli stessi. Il Progetto SIRIS, avviato nel settembre 1987 con i finanziamenti stanziati dall 'art. 15 della legge 41186 e conclusosi nell'arco di due anni, pur avendo analizzato ambiti tematici diversi, da un punto di vista strettamente catalografico si è occupato principalmente di beni architettonici. In presenza di una scheda il cui tracciato record era stato già fissato dall 'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, il progetto SIRIS ha concentrato i propri sforzi nel tentativo di individuare e definire mediante un vero e proprio dizionario, quei termini che più adeguatamente potessero prestarsi alla compilazione dei campi previsti dalla scheda. Si è trattato perciò di consultare dizionari e manuali di architettura già esistenti per individuare le voci utili per la catalogazione, di realizzare le tavole illustrative che affiancano gran parte dei lemmi presenti nel dizionario e guidano gli operatori in modo più immediato nella scelta dei vocaboli. I termini selezionati hanno il vantaggio di essere stati collaudati durante la campagna di catalogazione: di un dizionario più ampio realizzato ex ante, e cioè prima che si avviasse la catalogazione, vengono qui proposte esclusivamente le voci che hanno trovato una concreta applicazione sul campo: questo conferma l 'impostazione empirica e induttiva che si è voluta adottare. Il manuale operativo è stato realizzato nella sua stesura originaria - è importante sottolinearlo - dai giovani del progetto SIRIS ne/l'ambito della formazione professionale ed è stato usato, collaudato e corretto nel corso della campagna di catalogazione condotta su un 'area di 300 kmq (corrispondente ai territori di Baretto, Brescello, Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Novellara, Poviglio e Reggiolo, comuni in provincia di Reggio Emilia presso il fiume Po). Dalle ridotte dimensioni territoriali derivano i limiti di questo manuale, vale a dire il «localismo" e quindi l 'incompletezza rispetto al ben più complesso panorama nazionale: è chiaro che questi limiti sono inevitabili, in quanto un manuale a copertura nazionale non può non essere che la somma di studi condotti in ambiti circoscritti e, insieme, emblematici delle diverse componenti culturali del paese.
La catalogazione architettonica metodologie e dizionari
nel progetto SIRIS
I •
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Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna
Il volume è stato curato da:
Raffaello Bevivino Mariuccia Bondavalli Susanna Cilloni Carlo Ferrari Francesco Lavecchia Margherita Sani Paola Sgarzi
Il dizionario e le tavole illustrative sono stati prodotti in sede di formazione professionale dagli addetti del Progetto SIRIS coordinati da Carlo Ferrari:
Flora Ammannato Maura Senati Luca Bernardi Monica Bernardi Stefano Botti Francesca Canepari Davide Cavandoli Rossana Carnia Federica Ferri Roberto Mantovani Giuseppe Metlikovec
M. Cristina Moscatti Alberta Paltrinieri Mario Padellini M. Grazia Pedrazzini Franca P�tocchi Gabriele Pivari Federica Reverberi Donatella Romanelli Camilla Randelli Gina Quartaroli
La realizzazione del volume è stata resa possibile grazie alla collaborazione di:
C.R.C. Centro Regionale per il Catalogo e la Documentazione Memar-Sit - Sistemi informatici territoriali Systems & Management
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Indice
Presentazione 5
Progetto SIRIS: scheda informativa 7
Il Progetto SIRIS: catalogazione e sistema informativo 9
La metodologia di catalogazione elaborata dall'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione e il Progetto SIRIS 1 7
Procedure per la normalizzazione ed il trasferimento su basi informatizzate dei dati di catalogazione architettonica 21
Strutturazione dei dati delle schede di catalogo 31
Lessico normalizzato e catalogazione informatizzata 49
Modalità preliminari per l'inoltro dei dati alfanumerici delle schede di catalogo 55
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Presentazione
All ' interno dei 39 progetti avviati nel l 'ambito dei cosiddetti «Giacimenti culturali» era compreso SIRIS, operante sul territorio di otto comuni della provincia di Reggio Emil ia. Esso ha elaborato nel corso di due anni d i lavoro una catalogazione dove emergenze e numero (le due facce tradizionali del patrimonio storico-documentario) si sono saldate in un rapporto unificato ed efficace grazie all 'apporto del l ' informatica che ha ricondotto tutti i dati analitici entro griglie sintetiche passibi l i di aggiornamento e compatibi l i con eventuali altre banche dati . Uno degli obbiettivi era quello di calcolare con precisione nel lo spazio i l patrimonio culturale ricercando le correlazioni intercorrenti fra g l i oggetti schedati e i l contesto ambientale edificato, agricolo o naturale. Non poteva mancare alla completezza della ricerca sul campo i l tassello della indagine documentaria, archivistica e bibliografica, da coniugare innanzitutto con la terminologia corrente degli oggetti, senza la quale nemmeno la più elementare anagrafe è possibi le. Dalla terminologia alla ricostruzione del lessico storico la strada è certo ancora lunga, ma questa prima pubblicazione elaborata dal gruppo reggiano, ancorchè legata essenzialmente alle più elementari forme manualistiche di architettura, è da considerarsi un prodotto di verifica e insieme di lavoro indispensabile per i l censitore, doverosamente dedito ad una fase prioritaria di formazione cognitiva della materia da indagare. Già l 'elaborato dell'U.0.2 - SIRIS!1l - Catalogo su «Le tecniche e i materiali per la decorazione in architettura» si presenta, se pur non a stampa, come un serio prodotto di applicazione nel campo terminologico: una restituzione onesta ed esaustiva di tutti i dati, le caratteristiche e le proprietà dei soggetti citati. Senza paragonare i l nostro volume alla ricchezza del Thesaurus dell'l .C.C.D. (ma le economie sono differenziate anche se complementari), ne va comunque sottol ineata la chiarezza repertoriale, ora che la sua comparsa premia una necessità sentita. L'appl icazione imminente della legge «Facchiano» sulla catalogazione che avverrà nei mesi prossimi esige un apparato di strumenti di lavoro per i giovani censitori che si occuperanno del rilevamento dei beni del territorio. Già l 'assorbimento di tutte le strumentazioni informatiche del concessionario da parte del Ministero per i Beni Culturali ha apportato l infa agl i sclerotici Uffici di tutela, chiamati a progettare e dirigere i lavori affidati in concessione a terzi . Sarà proprio l 'esecuzione diretta delle operazioni sul territorio ad essere assunta per la massima parte da giovani operatori la cui professional ità andrà ancora più incoraggiata e garantita da un insieme di apparati esemplari sui quali formulare la tattica ricognitiva. La pubbl icazione presente ne rappresenta degnamente il prologo.
Jadranka Bentini Soprintendente ai Beni Artistici e Storici
per le Province di Modena e Reggio Emilia
<11 Per lo sviluppo del progetto SIRIS la struttura operativa è stata organizzata in sottounità. L'U.0.2 catalogo è quella che ha curato la formazione dei dizionari d'architettura.
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Titolo del progetto:
Finanziamento: Obbiettivi della legge:
Concedente:
Concessionario: Proponente: Responsabile scientifico: Direttore del progetto: Numero addetti occupati: Importo del finanziamento: Durata del progetto:
Catalogo Territoriale:
Ricognizione fonti documentarie:
Formazione professionale:
Attrezzature:
Banca dati :
Progetto SIRIS: scheda informativa
SIRIS-Sistema informativo per la ricostruzione insediamento storico.
ex art. 1 5 Legge 41 /1 986. introduzione delle tecnologie informatizzate nel settore dei Beni Culturali e formazione professionale di giovani disoccupati.
M I N I STERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE - M I N ISTERO DEI BENI CULTURALI E AMBI ENTALI .
SYSTEMS & MANAGEMENT s.p.a. REG IONE EMI LIA-ROMAGNA. GI USEPPE GH ERPELLI . FRANCESCO LAVECCHIA. 96. 9.991 mi l ioni . 27 mesi: dal 1 3/04/1 987 al 3 1 /1 0/1 989.
Comuni di: Boretto, Brescello, Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Novellara, Poviglio, Reggiolo.
Regione Emil ia-Romagna.
Catalogazione Territoriale; Rilievo d'Architettura; Fotografia; Fotogrammetria Terrestre e Topografia; Fotogrammetria Aerea e Cartografia Tecnica; Cartografia Tematica; Pianificazione; Ricognizione Fonti; Analisi Territoriali.
Informatica: Immagini Digitali; Cartografia N umerica.
Fotogrammetria terrestre: fotocamera Rollei 6006 Metric, geodimetro 440 Geotronics Ab. Cartografia tecnica : stereorestitutore analogico Strereosimplex G6 e stereorestitutore analitico Stereobit Galileo Siscad.
Fotografia: Hassemblad 6x6, Leica 35 mm., Olympus OM 1 e OM 1 0 35 mm. , ingranditore IFF-Ampliator SB 2 con piano basculante.
Elaborazione immagini: software Sisgraph con scheda Vista e scanner a colori in formato max. A3 e risoluzione fino a 300 OP.
Cartografia numerica: stazione di elaborazione Apollo, digitizer Benson, plotter Calcomp 1 043.
Un minicompiuter 01/lX'J ha i l ruolo di gestore delle banche dati alfanumeriche e cartografiche e di depositario delle regole (un albero logico) per la guida alla navigazione attraverso le varie banche di dati . L'util izzo di un sistema operativo standard (UN IX) e di un DBMS relazionale (I NFORM IX) di vasta portabilità e all ineato allo standard di mercato SOL, rende il prodotto informatico SI RIS notevolmente indipendente dai singoli fornitori ed al l ineato alle linee guida dettate dalla Commisssione delle Comunità Europee per le tecnologie i nformatiche da impiegarsi negli Enti Pubblici. Una stazione di lavoro evoluta 0/AX-Station) è lo strumento dell'utente S I R IS. Le modalità di interazione tra l 'uomo e la macchina sono state realizzate con X-WINDOX System, standard universalmente accettato nel campo del software grafico. Attraverso finestre che si compongono a mosaico sotto la regia di un pi lota elettronico, sul video a colori della stazione di lavoro sono presentati i menù per le scelte, le informazioni alfanumeriche, e le immagin i di indirizzamento sottoforma di grafica vettoriale o raster. Contemporaneamente i l pi lota comanda i l player di un videodisco che contiene immagini presentate su un monitor TV ad alta definizione (600 l inee). Come risultato delle ricerche si possono anche ottenere copie dei documenti consultati , mediante stampe, plottate e dapositive.
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Il Progetto SIRIS: catalogazione e sistema informativo
SIRIS-Sistema Informativo per la Ricostruzione dell'Insediamento Storico è un progetto di «Catalogazione territoriale» con un campo di ricerca molto vasto, avente come obiettivo principale la creazione di una banca dati aperta alla consultazione da parte degli enti preposti alla tutela ed alla valorizzazione dei beni culturali e di quanti, studiosi, ricercatori ed operatori privati, necessitino accedere a queste informazioni.
Lo sviluppo del progetto SIRIS ha consentito di verificare: - l'applicazione su di un'area vasta della metodologia per la «catalogazione
territoriale» impostata dal l ' Istituto Centrale per i l Catalogo e la Documentazione (ICCD);
- i criteri operativi per poter disegnare un'«azienda» (attrezzature, professionalità, organizzazione, ecc.) dedicata alla schedatura e alla documentazione dei beni culturali e delle fonti documentarie.
I l Progetto SIRIS ha elaborato la documentazione relativa alle Fonti documentarie (in ambito regionale) e ai beni culturali architettonici (nel comprensorio della Bassa reggiana) in forma quanto più esaustiva possibi le, aggiornabile e ampliabile, collegabile ad altre banche dati esistenti sul territorio (catasto, anagrafe, ecc.): in questo modo SIRIS potrà partecipare alla costruzione di un «Sistema informativo territoriale» ben più complesso. Gli standards util izzati per la catalogazione territoriale sono mutuati da quanto già elaborato dall' ICCD.
L'obiettivo principale che ha guidato i l progetto è stato quello di creare una base dati in grado di:
- collocare con precisione nello spazio il patrimonio culturale, ricercando le correlazioni , sia per il presente che per il passato, fra gl i oggetti schedati (palazzi, case coloniche, ecc.) ed i l contesto ambientale edificato, agricolo o naturale;
- individuare le Fonti documentarie di riferimento (bibl iografiche, archivistiche, cartografiche e fotografiche);
- creare archivi di riferimento, come il sistema delle previsioni urbanistiche (pianificazione ai vari livelli) e della proprietà (Ufficio Tecnico Erariale);
- partecipare allo sviluppo e alla conservazione di un vero e proprio Sistema informativo territoriale, insieme ad una più ampia base di dati (catasto, pianificazione, statistica, anagrafe) aggiornata anche da altri enti (Provincia, comuni, UTE, ecc.).
I livelli e i componenti del sistema informativo
La struttura del sistema di i nformazioni realizzato è articolata su due l ivell i :
- Regionale - Comprensoriale
A livello regionale è stato strutturato l 'archivio delle fonti documentarie bibliografiche e archivistiche (estimi e catasti) final izzato alla ricostruzione dell ' insediamento storico, allo scopo di garantire le effettive relazioni intercorrenti tra l 'ambito territoriale oggetto di studio e la complessità regionale.
A livello comprensoriale le informazioni relative alla catalogazione dei beni architettonici , oltre che con la schedatura delle fonti documentarie di varia natura, sono state integrate mediante le analisi vegetazional i e morfologiche del territorio e con lo studio degli strumenti di pianificazione.
Le informazioni raccolte sono conservate in forma cartacea e su supporto magnetico: tutto ciò costituisce una vera e propria biblioteca del catalogo territoriale e delle fonti documentarie, dove l 'accesso agli originali (carte tematiche, allegati grafici e negativi) è assistito da una banca dati informatizzata.
Al fine di facil itare quanto più possibi le l 'utenza nel l 'accesso e nel l 'uso delle informazioni, la banca dati è fornita di una interfaccia amichevole.
Nella banca dati informatizzata le informazioni sono contenute in tre sottosi-stemi distinti:
Sistema alfanumerico: schede e testi di varia natura riguardanti argomenti diversi; Sistema cartografico: cartografie dig ital izzate a varie scale; Sistema iconografico: immagini su dischi ottici e su Laser Vision.
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Il sistema alfanumerico contiene i dati relativi : alla catalogazione dei beni architettonici; al le fonti documentarie; alla pianificazione; alle analisi di carattere territoriale.
I l sistema cartografico, costituito mediante sviluppo di procedure di elaborazione numerizzata e strutturato per fornire la «base» comune di riferimento quale supporto per la rappresentazione dei fenomeni analizzat i , contiene: - basi cartografiche da impiegarsi per la «navigazione territoriale,,(1l; - mappe catastali (2l.
Il sistema iconografico contiene le immagin i , su dischi ottici e su Laser Vi-sion, relative a:
le mappe dei catasti storic i ; le cartografie storiche; la documentazione grafica e fotografica di supporto alla catalogazione dei beni culturali architettonici ; i tematismi sviluppati per la rappresentazione del le fasi evolutive riguardanti gli ambiti territoriali studiati (proprietà, uso del suolo, toponimi).
Se da un punto di vista fisico le i nformazioni raccolte al l ' interno del sistema informativo sono contenute nei tre sottosistemi elencat i , dal punto di vista logico i l complesso degli i nterventi che hanno dato vita al progetto può essere schematicamente ricondotto ad una diversa aggregazione:
la Catalogazione territoriale la Cartografia di base le Fonti documentarie il Nuovo Catasto Terreni la Pianificazione le Analisi ambientali
La Catalogazione territoriale Per la formazione degli archivi dei dati che descrivono le caratteristiche dei
beni architettonici è stata eseguita la catalogazione, mediante schedatura, di
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Reggiolo (RE) insediamento agricolo a corte aperta «La Brugnola»: ricostruzione dell' insediamento edilizio. Fonti di riferimento: Catasto Ducale Parmense 1816/24 (1830).
Reggiolo (RE) insediamento agricolo a corte aperta «La Brugnola»: accorpamento della proprietà e uso del suolo.
Fonti di riferimento: Catasto Ducale Parmense 1816/24 (1830).
circa 3.300 beni architettonici '3l, corredata da documentazione di natura fotografica, fotogrammetrica e grafica.
La Cartografia di base Per la formazione della cartografia tecnica di base si è proceduto alla elabo
razione, tramite operazioni di restituzione aerofotogrammetrica, della ripresa aerea realizzata nella fase in iziale del progetto.
Le elaborazioni cartografiche hanno prodotto: cartografia planoaltimetrica alla scala 1 :500 per la rappresentazione dei centri storici catalogati; cartografia planoaltimetrica alla scala 1 :2.000 per la rappresentazione degl i insediamenti edilizi sparsi .
Le Fonti documentarie Allo scopo di poter ricostruire la storia dei singoli beni architettonici ed ope
rare sintesi significative per interi ambiti territoriali si è proceduto all'analisi e alla schedatura delle fonti documentarie.
Il Nuovo Catasto Terreni Per l 'aggiornamento delle basi i nformative di natura catastale si è proceduto
alla trasformazione in cartografia numerica dei 364 fogli di mappa riguardanti l'ambito territoriale oggetto di studio, a cui sono stati riferiti g l i archivi alfanumerici contenenti i dati amministrativi . Dai fogl i di mappa sono derivate tutte le carte d i «navigazione» del catalogo.
La Pianificazione Sono inoltre stati raccolti tutti g l i strumenti di pianificazione comprensoriale e
comunale di carattere generale ed esecutivo allo scopo di col legare ogni bene architettonico alla normativa relativa e, quindi , ai comportamenti previsti dalla discipl ina urbanistica.
Le Analisi territoriali Per quanto concerne l'ambiente fisico ed il paesaggio vegetazionale, sono
state condotte specifiche analisi territoriali finalizzate alla determinazione dei valori ambientali e paesaggistici degli otto comuni esaminati. Da tali analisi è stata elaborata una cartografia tematica relativa alla vegetazione, alle rilevanze naturalistiche ed agli elementi paesaggistici minori ed un insieme di carte tematiche relative agl i aspetti geologici , morfologici e pedologici del territorio.
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Gli standard della Catalogazione territoriale
La metodologia adottata per la strutturazione del catalogo d'architettura comprende tutte le tecniche di misurazione indispensabi l i per stabi l i re quei rapporti di conoscenza necessari a soddisfare le esigenze legate alle attività di ricerca in settori che possono essere diversificati. Le procedure adottate hanno consentito di rappresentare non solo gli elementi più faci lmente percepibi l i , ma anche le regole interne ed i meccanismi che giustificano la presenza di varie componenti, l 'applicazione di determinate tecnologie costruttive, nonchè l'uso di specifici material i .
Le i nformazioni raccolte sono contenute all'interno della scheda di catalogo, concepita in modo da organizzare i dati secondo un tracciato normal izzato che riunisce le informazioni in relazione alla tipologia e complessità dei beni catalogati. L'organizzazione dei dati di catalogo, infatti , avviene secondo una struttura logica articolata in campi descrittivi predisposti in modo che ognuno di essi contenga le informazioni riguardanti i singoli beni e le loro caratteristiche. Tale tracciato definisce l'articolazione delle informazioni che descrivono i l bene culturale: per ogni tipo di oggetto sono garantite applicazioni inerenti sia la gestione complessiva dell 'archivio, sia quella propria del bene architettonico, nonchè eventuali applicazioni specifiche.
La struttura del sistema informativo garantisce la conservazione del catalogo intesa come l ' insieme delle operazioni che assicurano la manutenzione e l 'ampl iamento continuo della base di dati e l ' util izzo degli archivi da parte del l ' utenza(41.
I collegamenti fra i Beni catalogati e le Fonti Archivistiche
Gli archivi sono relazionati tra loro da un complesso sistema di «integrazione» costituito allo scopo di gu idare l 'esplorazione tramite chiavi di vario tipo.
Le Fonti documentarie (bibliografiche, archivistiche, cartografiche e fotografiche) sono state collocate nel sistema informativo mediante la compilazione di
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Reggiolo (RE) insediamento agricolo a corte aperta «La Brugnola»: ricostruzione del l ' insediamento edil izio. Fonti d i riferimento: Catasto di primo impianto 1886.
Reggiolo (RE) insediamento agricolo a corte aperta «La Brugnola»: accorpamento della proprietà e uso del suolo. Fonti d i riferimento: Catasto di primo impianto 1886.
schede contenenti dati che consentono di accedere alle singole tipologie di documenti, di correlare tipologie diverse e di creare rapporti fra fonti e beni catalogati. A tal f ine si è proceduto mediante la strutturazione di cinque tipi di collegamenti: 1-/'ambito tematico: le schede riportano le caratteristiche specifiche del singolo documento e i dati salienti della tipologia di appartenenza; 2-i toponimi: sono trascritte le località principali e secondarie presenti in tutte le Fonti; 3-i proprietari: sono stati trascritti i nomi dei proprietari presenti nei catasti storici e nella cartografia; 4-l'ambito cronologico: sono riportati gli estremi cronologici d i ogni documento; 5-i/ sistema di coordinate Gauss-Boaga: ogni bene catalogato è contraddistinto da tali coordinate, come le singole particelle del Nuovo Catasto Terreni , come il perimetro dei fogli di mappa dei catasti storic i , delle topografie, della cartografia non seriale e dei singoli fotogrammi delle riprese aeree.
Francesco Lavecchia
<1l Per comprendere il ruolo della cartografia digitalizzata in SIRIS occorre fare riferimento al fatto che una banca dati territoriale è composta da un insieme di informazioni di varia natura disseminate in ambiti diversi (es. , in un comune, in un comprensorio, in una provincia, ecc.). L'accesso alle informazioni relative ad un punto, ad esempio un certo edificio, richiede il verificarsi d i almeno uno dei seguenti eventi: - la conoscenza del toponimo univoco; - la conoscenza degli elementi topografici che ne permettano la localizzazione.
In questo ultimo caso saranno fornite le rappresentazioni di ambiti territoriali a scale sempre maggiori, sino al riconoscimento dell'edificio e alla lettura del codice che lo individua. Naturalmente per un territorio d i 300 kmq, come quello analizzato dal progetto, è impossibile poter avere un'unica rappresentazione e procedere su monitor con ingrandimenti o riduzioni. È necessario, di conseguenza, predisporre una sequenza di carte numeriche dove ogni elemento alla scala più piccola costituisce un quadro di unione dell'elemento alla scala maggiore.
Il sistema di esplorazione così concepito ha imposto la costruzione di tre diversi insiemi di elaborati cartografici (piccola, media e grande scala) i quali, oltre a costituire il supporto principale di esplorazione interno, concorrono a formare una prima base di dati.
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Gli elaborati cartografici sono costituiti da: - una cartografia a piccola scala (1:500.000 e 1 :1 00.000) elaborata per la rappresentazione d 'insieme del territorio regionale e delle singole province, contenente gl i elementi grafici riportanti i principali confini amministrativi e toponimi; - una cartografia a media scala (1 :25.000) predisposta per la rappresentazione delle singole aree comunali e contenente gli elementi grafici indispensabi l i per consentire i l riconoscimento sul piano morfologico delle principali caratteristiche strutturali del territorio; - una serie di cartografie alla grande scala (1 :1 .000 per i centri urbani, 1 :2.000 per le zone extraurbane) ottenute con la trasposizione delle mappe catastali su basi informatizzate, che si prestano, per le loro caratteristiche e per la tecnica di rappresentazione, ad essere trasformate in carte numeriche.
La successione logica delle basi cartografiche informatizzate consente dunque di strutturare modalità di accesso differenziate in relazione all'ambito tematico di ricerca selezionato e giungere, per successivi ingrandimenti di scala, alla lettura delle più piccole unità contenute al l ' interno del sistema, costituite dalle singole schede descrittive dei beni architettonici.
12> I fogli di mappa del Nuovo Catasto Terreni sono stati dig ital izzati per potere: a) sperimentare la possibil ità di aggiornare in «sede propria", vale a dire presso l 'UTE
di Reggio Emilia, i Fogli di mappa e i relativi Amministrativi. Se l'esito fosse positivo, si potrebbe inserire i l NCT nell'albero logico di SIRIS, non più come cartografia «Storica» databile 1 987, ma come base continuamente aggiornabile e quindi sempre «attuale».
b) ottenere in sede SIRIS alcune carte di «navigazione» estraendo solo alcuni dei molteplici «livelli» che costituiscono le mappe catastali (livelli predisposti dall'UTE per la formazione del Catasto numerico nazionale):
- i CENTRI STORICI, costituiti dalla mosaicatura dei «Confini degli isolati,,; - i SETTORI URBANI e i SETTORI EXTRAURBANI, con le Unità Min ime Territoriali
ricavate dalla conferma di alcune linee «confini di particella,,; - la CARTA DEI TOPONIM I dei Settori extraurbani (senza i numeri di particella e le
cediglie).
l3> Si tratta di un patrimonio catalogato di 3.300 beni «complessi,, o «individui», pari a circa 5.000 edifici singoli.
14> Per la rappresentazione dei fabbricati catalogati sono state attivate procedure di analisi che, util izzando discipline specifiche di settore, consentono, in relazione alla complessità degli oggetti trattati , d i descrivere gli edifici anche per differenti esigenze di rappresentazione. A tale scopo si è d imostrato estremamente utile lo sviluppo di discipline quali l'aerofotogrammetria e la fotogrammetria terrestre. Lo sviluppo di queste tecniche
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Reggiolo (RE) insediamento agricolo a corte aperta «La Brugnola»: ricostruzione dell'insediamento edi l izio. Fonti d i riferimento: Nuovo Catasto Terreni 1987.
Reggiolo (RE) insediamento agricolo a corte aperta «La Brugnola»: accorpamento della proprietà e uso del suolo. Fonti d i riferimento: Nuovo Catasto Terreni 1987.
ha consentito, per le ben note potenzialità insite nelle procedure operative, di trattare sul piano dimensionale ed alle scale più opportune una quantità enorme di dati metrici e d i costituire un notevole archivio informatizzato.
Questo è in grado di facil itare la conoscenza dei beni studiati, sia in rapporto alla loro complessità che alla loro ubicazione come, per esempio, le elaborazioni per la realizzazione delle cartografie planoaltimetriche alle scale 1 :500 e 1 :2.000. Inoltre l 'archivio permette di giungere ad una definizione morfologica complessiva e di dettaglio dei singoli fabbricati, ad esempio mediante i ril ievi fotogrammetrici terrestri eseguiti sui fronti principali degli edifici. La tecnica del ri l ievo fotogrammetrico terrestre, in modo particolare, si è dimostrata utile per la strutturazione del sistema informativo, soprattutto in relazione al fatto che ha consentito la formazione di archivi costituiti da dati elaborabili in tempi successivi.
Il sottosistema particolare, rappresentato dall 'archivio fotogrammetrico, contiene:
- le prese degli edifici; i dati topografici d'appoggio e d'inquadramento; le monografie dei punti;
- i progetti di presa; - le restituzioni (eseguite per alcuni campioni).
La formazione di un tale archivio, in rapporto alle problematiche connesse alla catalogazione e più in generale alla conoscenza dei beni architettonici, deve rappresentare una parte del sistema informativo che, scendendo di scala, consenta un approfondimento delle analisi, grazie, da un lato alle tematiche utilizzate, e dall'altro alla possibilità d i integrazione con tutte le altre informazioni del sistema stesso.
La metodologia di acquisizione dei dati deve essere impostata proprio sulla integrazione di d iversi metodi di rilievo in cui le singole discipline fotogrammetriche e topografiche, pur mantenendo la propria autonomia, si affiancano alle altre discipline d i ricerca come supporto e/o sintesi di informazioni di diversa natura (analisi chimiche, analisi strutturali, ecc.).
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Guastalla (RE) Chiesa parrocchiale
La metodologia di catalogazione elaborata dall'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione e il Progetto SIRIS
La metodologia di catalogazione elaborata dall' Istituto Centrale per i l Catalogo e la Documentazione (l.C.C.D.), soprattutto per q uanto attiene la definizione degli standards informativi e l'articolazione dei legami metodologici intercorrenti tra le varie componenti che la caratterizzano, si fonda sul principio della «catalogazione territoriale».
Tale indirizzo è maturato sul l 'esperienza e sulla conoscenza di quanto si è andato facendo in Italia ed all 'estero e, tutt'oggi, pare il p iù idoneo per la tutela diretta e indiretta del patrimonio culturale.
Secondo questo principio, i l territorio oggetto di catalogazione è suddiviso in unità d ' indagine omogenee sul piano amministrativo, funzionanti come elementi di sintesi e di collegamento di tutte le informazioni riguardanti la «catalogazione territoriale», intese come insieme globale delle indagini sviluppate per la determinazione di tutte le fasi storiche e delle componenti culturali.
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Considerando che la metodologia di catalogazione è finalizzata alla conoscenza esaustiva di tutti i beni ubicati in un ambito territoriale definito, le varie entità che compongono la realtà territoriale sono esaminate in rapporto a scale diverse e con l 'ausilio di una metodologia di schedatura che mette in evidenza sia i rapporti esistenti tra i singoli beni, che le relazioni con il contesto territoriale in cui sono ubicati.
Tale modo di operare, oltre a consentire l 'organizzazione di standards informativi unificat i , si conferma particolarmente idoneo per organizzare quelle informazioni che si indirizzano a tutti gli enti istituzionalmente preposti alla realizzazione delle politiche di programmazione, pianificazione e governo del territorio.
Al l ' interno di ogni entità territoriale, infatti , si collocano tutte le componenti culturali che vengono catalogate con specifiche schede uti l izzate per raccogl iere dati di natura archeologica, architettonica, storico-artistica e paesaggistica.
In questo modo i vari fattori caratterizzanti l 'evoluzione storica di uno specifico ambito territoriale non sono più considerati nella loro individualità, ma vengono continuamente rapportati tra di loro in relazione anche al contesto strutturato in cui si trovano.
L'unità territoriale di catalogazione è amministrativamente rappresentata dal territorio comunale.
Su tale entità è raccolta la documentazione occorrente per l 'organizzazione di due insiemi contenenti specifiche informazioni:
uno riguardante lo stato attuale, che raccoglie informazioni relative agli aspetti geologici , naturalistici ed antropici; l 'altro riguardante l 'evoluzione storica, che raccoglie informazioni riguardanti i l territorio alle varie epoche esaminate in forma i nterdiscipl inare.
L'area del territorio comunale viene suddivisa in «sottoinsiemi» di catalogazione rappresentati dagli ambiti extraurbani e dai centri storici i quali, a loro volta, sono suddivisi in ulteriori unità costituenti gli ambiti urbani di catalogazione.
Questi sottoinsiemi vengono a loro volta ripartiti in ulteriori «sottounità» (unità minime territoriali e unità edi l izie).
Dato che lo scopo principale della «Catalogazione territoriale» è la conoscenza del patrimonio storico e culturale, appare chiaro come i«cataloghi territoriali» consentano, attraverso l 'attivazione di analisi conoscitive interdiscipl inari , l 'evidenziazione delle qualità storico artistiche, architettoniche ed ambientali del territorio, spiegandone nel contempo le connessioni che hanno determinato i l verificarsi dei fenomeni evolutivi.
Da qui la possibi l ità di impiegare la «Catalogazione territoriale» sia per la descrizione dello stato di fatto e della storia delle realtà territoriali studiate, che per la strutturazione d i chiavi i nterpretative da impiegare per l 'organizzazione delle azioni indirizzate alla valorizzazione dei beni cultural i .
Gl i obbiettivi della catalogazione territoriale individuati dall ' l .C.C.D. sono facil-mente riassumibil i nei seguenti punti:
centralizzare la progettazione; estendere la defin izione del concetto di catalogazione coinvolgendo, oltre agl i storici dell'arte, tutti i tecnici specializzati nello sviluppo delle analisi territorial i ; costruire una «banca dati» che abbia come obiettivo la conoscenza dettagl iata e, quindi , la visione generale dei beni culturali (non solo dei monumenti e delle opere d'arte, ma anche del patrimonio storico-documentario); collocare con precisione nello spazio i l patrimonio culturale alla ricerca delle relazioni intercorrenti (allo stato attuale e nel passato) fra gli oggetti studiati (palazzi , case coloniche, siti archeologici, ecc.) ed i l contesto ambientale edificato, agricolo o naturale; elaborare sintesi di varia natura (ambiental i , agronomiche, storiche, ecc.); contribuire, in sede d i pianificazione e programmazione, al l 'elaborazione delle politiche, delle normative e dei regolamenti per la manutenzione e la valorizzazione del patrimonio culturale.
Schema organizzativo della metodologia di «catalogazione territoriale»
Considerate le caratteristiche metodologiche legate al concetto di «catalogazione territoriale», che sottol ineano l 'approccio estremamente articolato alla conoscenza del territorio, le diverse categorie dei beni culturali e ambientali e le conseguenti particolarità dei relativi sistemi di catalogazione, l 'organizzazione delle procedure di catalogazione viene sviluppata i n rapporto ai seguenti ambiti territoriali:
1 8
Guastalla (RE) Chiesa parrocchiale dei Servi: veduta della navata centrale.
Territorio unità base: territorio comunale Indagini stato attuale:
Urbanistica. - Geologia. - Flora e fauna. Indagini storiche: - Antichità. - Medio evo ed età moderna.
Centro storico: Settore urbano: - Indagini stato attuale unità edilizie. - Indagini storiche unità edilizie.
Settore extraurbano: - Indagin i stato attuale unità minime territorial i . - Indagin i storiche unità minime territorial i .
Su questo modello organizzativo sono state studiate le diverse tipologie di schedel1l attualmente impiegate per le operazioni di catalogazione territoriale a livello nazionale.
1 9
-
20
T territorio Inserti per indagine stato attuale:
TU urbanistica TG geologia
TF flora e fauna Inserti per indagine storica:
TA antichità TM medioevo ed età moderna
I es centro storico
SU settore urbano TP settore extraurbano inserti: inserti:
Repertori stato attuale unità edil izie Repertori stato attuale unità edilizie Repertori indagine storica unità edilizie Repertori indagine storica unità edi l izie
PG parco, giardino
I A architettura
inserti:
Aii impianto industriale
I CA complesso archeologico
MA monumento archeologico RA reperto archeologico
I SAS saggio stratigrafico
inserti:
Us unità stratigrafica tabella dei materiali
I N numismatica
OA opera e oggetto d 'arte inserti:
Sm strumento musicale Ms manoscritto
Mm macchina e meccanismo
D disegno DIA disegno tecnico o progetto di architettura
S stampa Ml matrice di incisione
E etnologia
I FKO folklore oggetti FKM folklore musica
FKC folklore cerimonie e riti
La sigla in neretto identifica i l tipo di scheda predisposto dal l ' l .C.C.D. per la raccolta e l'elaborazione delle informazioni riguardanti i singoli aspetti che caratterizzano il «catalogo territoriale».
Il catalogo dei beni architettonici
Data la complessità della metodologia di catalogazione in uso sul territorio nazionale e la molteplicità delle discipl ine svi luppate per la formazione degl i archivi che la caratterizzano, in questa sede ci l imiteremo a trattare, in maniera sintetica, le procedure impiegate per la formazione del catalogo d'architettura e le relazioni intercorrenti tra questo e le altre componenti che costituiscono l'esito complessivo della «Catalogazione territoriale».
Facendo riferimento diretto alle metodologie nazionali per la «catalogazione», le relazioni i ntercorrenti tra il «catalogo dei beni culturali architettonici» e le altre componenti che caratterizzano il «Catalogo territoriale», sono espresse dal seguente schema relazionale:
T territorio Inserti per indagine stato attuale:
TU urbanistica TG geologia
TF flora e fauna Inserti per indagine storica:
TA antichità TM medioevo ed età moderna
SU settore urbano inserti:
I I
es centro storico
I
TP settore extraurbano inserti:
Repertori stato attuale unità edil izie Repertori indagine storica unità edilizie
Repertori stato attuale unità edilizie Repertori i ndagine storica unità edilizie
PG parco, giardino
I A architettura
inserti: Aii impianto industriale
I l «Catalogo dei beni culturali architettonici» viene progettato in funzione delle esigenze espresse da un'utenza principalmente formata da chi opera, direttamente o indirettamente, nel settore dei beni architettonici e ambientali (ricercatori nelle varie discipline, pianificatori, amministratori di enti pubblici , l iberi professionisti, uffici tecnici dei comuni , ecc.) , allo scopo di formare uno strumento propedeutico per la conoscenza del territorio, e un supporto alle attività di gestione ordinaria e straordinaria delle procedure di manutenzione, recupero e riuso dei beni culturali architettonici .
L'obiettivo che sta al la base dei processi di catalogazione è, di conseguenza, quello di documentare gli oggetti architettonici allo scopo di soddisfare esigenze conoscitive legate allo sviluppo di attività operative e di ricerca in settori che possono essere diversificati.
Il «catalogo dei beni culturali architettonici» è strutturato seguendo un processo logico di operazioni ideato per giungere alla comprensione globale dei beni culturali architettonici oggetto di studio.
I l carattere estremamente articolato delle operazioni di catalogazione impone di giungere alla definizione precisa degli standards in base ai quali delimitare i l campo di azione delle operazioni di catalogazione.
La metodologia di catalogazione comprende, di conseguenza, i l complesso delle tecniche di misurazione architettonica e delle componenti fisiche indispensabi l i per stabil ire rapporti di conoscenza esatti e specifici con le architetture oggetto di studio.
Tale metodologia permette infatti la documentazione dei beni culturali architettonici , sia in rapporto alle loro caratteristiche complessive che ai dettagl i , al fine di garantirne la lettura per quanto attiene la struttura formale, lo stato d i
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conservazione, il funzionamento e l 'uso tramite lo studio dei rapporti dimensional i e fisici.
Le operazioni che determinano i processi conoscitivi delle architetture sono strettamente correlate ad una serie di analisi i l cui obiettivo prioritario è evidenziare le singole caratteristiche degli oggetti architettonici raffrontandoli ad un quadro di riferimento globale.
Attraverso l 'attivazione di tali procedure sono rappresentati non solo gli elementi più percettib i l i , ma anche le regole interne ed i meccanismi che giustificano la presenza di precise componenti, l'applicazione di determinate tecnologie costruttive, l 'uso di specifici material i .
L'attività di catalogazione ha quindi carattere «oggettivo» e la documentazione dei beni culturali architettonici verifica ed evidenzia le principali caratteristiche con lo scopo specifico di consentirne la corretta rappresentazione.
Dal punto di vista logico i l complesso degli interventi che hanno dato vita alla costituzione del «Catalogo dei beni architettonici» può essere schematicamente ricondotto, per comodità di lettura, ad alcuni sottoinsiemi concettuali (o ambiti operativi) che servono come traccia per delineare sommariamente l ' insieme delle operazioni sviluppate:
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La catalogazione d'architettura La cartografia tecnica di base Il ri l ievo fotogrammetrico terrestre d 'architettura La fotografia
Guastalla (RE) Chiesa parrocchiale dei Servi: veduta della navata centrale.
Guastalla (RE) Chiesa parrocchiale dei Servi: veduta della navata centrale e del transetto.
La catalogazione architettonica
Le operazioni di catalogazione architettonica sono indirizzate alla raccolta e organizzazione dei dati e delle informazioni riguardanti i manufatti architettonici ed al l 'elaborazione degli elementi grafici ed iconografici di corredo alle schede di catalogo.
I beni culturali architettonici così censiti possono essere letti attraverso tagli differenti , ovvero comparati con le informazioni provenienti da diverse fonti.
Le informazioni di sintesi e descrittive che concorrono alla definizione delle caratteristiche del bene architettonico sono raccolte in relazione a specifici criteri operativi che consentono la loro successiva elaborazione, secondo criteri logici , in precisi insiemi tematici.
Ognuno di questi insiemi , costituiti da gruppi di dati omogenei, concorre alla descrizione di particolari caratteristiche ed è articolato nei seguenti raggruppamenti tematici:
Codici di catalogazione Struttura del complesso Localizzazione Bene catalogato Definizione culturale
Regesto Descrizione Dati analitici Dati amministrativi Documentazione
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-
I «Codici di catalogazione>• costituiscono un insieme relazionale di natura alfanumerica, che consente l ' individuazione univoca del documento contenente i dati sintetici e le informazioni descrittive riguardanti uno specifico manufatto architettonico, tramite la creazione di un legame di tipo associativo che ne definisce la posizione al l ' interno dell'insieme costituito da tutti i documenti dello stesso tipo elaborati sul territorio nazionale.
I dati e le informazioni contenute in «Struttura del complesso» forniscono la descrizione sintetica del bene architettonico catalogato quando questo si presenta in forma complessa o in condizioni di aggregazione, creando i riferimenti ed i legami con i singoli manufatti che compongono la forma complessa o l 'aggregazione.
I dati contenuti in «Localizzazione» determinano l 'ubicazione del bene architetton ico in rapporto al contesto territoriale di appartenenza e sono riportat i , in relazione ai d ifferenti aspetti specificati, facendo costantemente riferimento ai concetti metodologici che caratterizzano la «catalogazione territoriale».
Le informazioni contenute in «Bene catalogato» consentono la precisa defin iz ione delle caratteristiche tipologiche e connotative del manufatto architettonico sia nel caso in cui si presenti in forma complessa od in condizioni di aggregazione, che sotto forma di bene «individuo» funzionalmente e strutturalmente indipendente da qualsiasi altra entità architetton ica.
In «Definizione culturale>• viene specificata l ' identità dell 'autore dell'opera architettonica e, nei casi in cui non è possibi le g iungere a questa determinazione, i l contesto culturale che ne ha influenzato la realizzazione.
I l «Regesto» è composto da dati di varia natura che concorrono alla costituzione del «repertorio cronologico» delle notizie, sia di carattere generale che specifico, riguardanti i l bene architettonico.
Le notizie che costituiscono i l «Regesto» riguardano principalmente le vicende storico-costruttive che hanno caratterizzato nel corso del tempo la genesi dell'opera esaminata sia per quanto concerne gl i aspetti più pertinenti (es. , le notizie riguardanti: la committenza, la progettazione, i passaggi d i proprietà, le variazioni di destinazione d 'uso, le distruzioni , le ricostruzioni , ecc.), che per quanto concerne tutti g l i eventi di ri levanza storica, artistica, sociale ed economica che sono direttamente connessi alla sua genesi ed evoluzione.
In «Descrizione>• sono riportate tutte le informazioni che concorrono, da un lato, alla definizione delle caratteristiche tecnico-costruttive, dall'altro, alla descrizione dell'ambiente geografico, socio-culturale e storico all ' interno del quale
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Guastalla (RE) Chiesa parrocchiale dei Servi: veduta della volta a cupola.
Guastalla (RE) Chiesa parrocchiale dei Servi: veduta della navata laterale.
è ubicato il bene architettonico catalogato. In «Dati analitici» e «Dati amministrativi» sono riportate le informazioni riguar
danti g l i usi storici ed attuali e le condizioni g iurid iche e vincolistiche alle quali il bene architettonico è assoggettato.
In «Documentazione» sono contenuti tutti i riferimenti necessari per relazionare la scheda cartacea ai singoli elaborati fotografici , grafici , aerofotografici e cartografici realizzati per la documentazione del bene architettonico anal izzato.
Gli allegati grafici, cartografici e fotografici
Nell 'ambito della catalogazione architetton ica è indispensabile calibrare una metodologia di rappresentazione grafica, cartografica e fotografica che consenta al catalogatore di rapportarsi alla casistica tipologica riscontrabile sul campo nel modo più definito possibile e che, contemporaneamente, renda agevole, al l ' utente del «Catalogo d 'architettura», l ' i nterpretazione oggettiva del manufatto architettonico.
I l carattere estremamente articolato delle operazioni di catalogazione ed i l complesso delle informazioni che descrivono i fabbricati anal izzati , impongono lo studio di particolari standards da impiegare per la rappresentazione morfologica del le strutture.
Tali standards, elaborati per consentire la migl iore comprensione dei manu-
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fatti architettonici analizzati, sono indirizzati verso la rappresentazione delle caratteristiche architettoniche in rapporto sia agli aspetti i nerenti la genesi dei fabbricati, che alle caratteristiche costruttive.
Per la rappresentazione dei fabbricati catalogati sono state infatti attivate procedure di analisi che consentono, in relazione alla complessità degli oggetti trattati , di descrivere gl i edifici anche per differenti esigenze di rappresentazione.
A tale scopo si è dimostrato estremamente utile lo sviluppo di discipl ine quali l 'aerofotogrammetria per la formazione della cartografia tecnica di base, la fotogrammetria terrestre, il ril ievo e la fotografia d'architettura.
Gli allegati grafici e fotografic i di corredo alle schede di catalogo sono infatti costituiti da:
la serie delle riprese fotografiche esterne eseguite per la documentazione dei prospetti significativi dei manufatti architettonici ; la serie delle riprese fotografiche eseguite per la documentazione dei principali elementi strutturali; la serie delle riprese fotografiche eseguite per la documentazione degli elementi decorativi rilevati ; la serie del le prese fotogrammetriche terrestri e dei dati topografici elaborati per i rilievi dei fronti dei manufatti di maggiore interesse architettonico; gli estratti cartografici dalle mappe del catasto di primo impianto e del catasto attuale documentanti lo stato dei fabbricati all 'epoca di realizzazione della documentazione cartografica di riferimento; gli estratti dalla cartografia planoaltimetrica aerofotogrammetrica contenente le i nformazioni relative alla morfologia dei sistemi di copertura, alle caratteristiche volumetriche, alle caratteristiche insediative; la rappresentazione schematica delle caratteristiche distributive e funzionali dei piani principali di ogni singolo edificio, corredata dai dati inerenti le destinazioni d 'uso dei vani.
La metodologia d i acquisizione dei dati è perciò impostata sulla integrazione di diversi metodi di rilievo in cui le singole discipl ine, pur mantenendo la propria autonomia, si affiancano alle altre discipline di ricerca come supporto e/o sintesi di informazioni di d iversa natura.
Carlo Ferrari
Reggiolo (RE) Villa De Moli o i l
Villone: Allegato grafico alla scheda di catalogazione.
P l an i v o l u m e t r i c o a e r o f ot o g ra m m et r i c o
26
N. C . T . 1987
Catasto di primo
im pianto 1 886 a e.i punto di stazione per la ripresa fotografica
Legenda materiali di co pertura:
-CJ CJ
manto di copertura con coppi
manto di copertura con marsigliesi
altro tipo di materiale
coperture in piano
Procedure per la normalizzazione ed il trasferimento su basi informatizzate dei dati di catalogazione architettonica
La funzione istituzionale del l ' Istituto Centrale per i l Catalogo e la Documentazione (l .C.C.D.) è indirizzata principalmente alla definizione degl i standards e delle metodologie catalografiche praticate sul territorio nazionale dagli Enti periferic i dello Stato (Soprintendenze) ed altre istituzioni preposte all 'attuazione operativa delle procedure di acquisizione dati al fine di determinare la consistenza e lo stato di conservazione di tutto il patrimonio culturale, compreso quello architettonico di cui i l Progetto SIRIS si è più specificamente occupato.
Tra le varie funzioni istituzionali assolte dal l' l .C.C.D., una in modo particolare assume oggi un'importanza rilevante: quella relativa alla definizione ed alla normalizzazione del lessico e delle procedure da impiegare per la compilazione delle schede di catalogazione(ll.
Infatti le metodologie catalografiche, ampiamente sviluppate su tutto il territorio nazionale con l'ausil io di strumenti tradizionali, hanno prodotto tipologie di schede di norma costituite da documenti cartacei all'interno dei quali la descrizione delle caratteristiche relative ai singoli oggetti catalogati è spesso espressa in termini discorsivi.
Alcune informazioni possono essere strettamente connotate a caratteristiche prettamente anagrafiche, util i per l'identificazone dell'oggetto catalogato per quanto concerne gli aspetti essenzial i ; altre, di carattere più propriamente descrittivo e storico-critico, si possono considerare a testo l ibero.
Ciò significa che le i nformazioni relative ai dati di catalogazione non sono organizzate in forma strutturata e spesso la stessa informazione fornisce indicazioni riguardanti aspetti diversi dell'oggetto catalogato.
A fronte di tutto ciò, appare facilmente immaginabile come la gestione di un archivio che raccoglie informazioni di questo genere diventi estremamente difficile, se non impossibile, se non si fa ricorso a sistemi di tipo automatizzato, tenendo anche in considerazione che ogni singolo dato, o gruppo di informazion i , deve essere relazionato agl i elementi grafici ed iconografici prodotti per la documentazione dei manufatti architettonici, costituiti da allegati di carattere fotografico, aerofotografico, fotogrammetrico, grafico e cartografico.
In relazione a questo particolare aspetto, e con lo scopo di rendere attuabile i l trattamento informatizzato dei dati di catalogazione, l'l .C.C.D. , in collaborazione con l ' Istituto CNUCE di Pisa, ha fissato i criteri e le modalità per la strutturazione delle informazioni12l.
Facendo direttamente riferimento alla metodologia di strutturazione dei dati per l ' informatizzazione delle schede di catalogazione architettonica, un edificio può essere considerato alla stregua di un' «entità fisica» descrivibile per mezzo di attributi.
In particolare, tenendo in considerazione le tecnologie informatizzate attualmente impiegate come strumenti gestionali e di elaborazione di banche dati per i beni cultural i , il contenuto i nformativo degli attributi deve essere tale da rispondere alle esigenze di una gestione automatizzata delle informazioni . In altre parole, le proprietà specifiche che definiscono il bene architettonico devono essere chiaramente esplicitate in modo tale che il potenziale utente del sistema informativo possa agevolmente ricercarle, visual izzarle ed eventualmente modificarle.
Le informazioni riguardanti un particolare oggetto architettonico sono contenute all'interno di un'unità principale di archiviazione (la scheda di catalogo), concepita per l'organizzazione dei dati in relazione ad un tracciato normalizzato predisposto per garantirne la trasposizione da supporti di tipo tradizionale (schede cartacee) a supporti magnetici (basi informatizzate).
Tale tracciato definisce l'articolazione delle informazioni che descrivono i l bene architettonico, ed è predisposto allo scopo di garantire la gestione complessiva dei dati sia per quanto concerne l 'organizzazione archivistica, che la gestione statistica delle informazioni.
I l concetto che ha consentito d i giungere alla definizione dell'organizzazione strutturata delle informazioni si fonda sul l'aggregazione delle informazioni sintetiche e descrittive, riguardanti l'oggetto catalogato, in insiemi omogenei suddivisi in categorie.
Tali categorie sono predisposte, in funzione al tipo d'informazione ed agli standards sintattici che devono soddisfare, per essere sviluppate in articolazioni semplici o strutturate.
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Le articolazioni strutturate sono predisposte per contenere due particolari ti-pologie di standards:
Uno standard sintattico da utilizzare per la registrazione dei dati al l ' interno di una struttura i nformativa che rimane costante per tutti gli oggetti catalogati . Fanno parte d i questo standard i dati riguardanti per esempio: le date, i numeri di catalogo generale, le località, i riferimenti ubicazionali di vario tipo (coordinate geotopografiche, dati catastal i , ecc.). Uno standard term inologico da uti l izzare per la registrazione delle informazioni che concorrono alla definizione delle caratteristiche tipologiche e tecnico-costruttive dei beni catalogati . Al l ' interno di tale standard sono organizzati tutti i dati che definiscono i l dizionario controllato dei termin i .
Oltre a queste è presente una terza categoria di informazioni a l le qual i non viene applicato nessuno standard. Si tratta della categoria predisposta per contenere dati in forma di testo l ibero (ad es. , descrizioni , notizie storico-critiche, ecc.).
L'organizzazione dei dati è orientata da uno schema strutturale funzionante per gruppi di insiemi omogenei; ogni gruppo costituisce un campo strutturato della scheda e per ognuno di essi è sviluppata l 'articolazione in sottocampi.
I campi strutturati sono raggruppati in funzione degl i specifici tematismi che concorrono al la defin izione ed al la descrizione dei diversi aspetti che caratterizzano l 'oggetto anal izzato.
L'organizzazione dei dati in campi strutturati articolati garantisce applicazioni inerenti sia la gestione complessiva del l 'archivio, sia quella propria del bene architettonico, nonchè eventuali applicazioni specifiche tramite i l controllo e l'organizzazione delle seguenti operazioni :
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La catalogazione, intesa come raccolta e produzione di material i i nformativi sulle opere finalizzata alla:
gestione inventariale degli oggetti catalogati; gestione dei vincoli di tutela e normativa;
- gestione dei dati riguardanti le informazioni di carattere storico e bibl iografico.
La classificazione, intesa come produzione di archivi normal izzati mediante la produzione di opportuni dizionari e tesauri.
Guastalla (RE) Chiesa parrocchiale dei Servi:
presa fotogrammetrica terrestre riportante la topologia dei punti fotografici di appoggio.
La gestione del catalogo, intesa come insieme delle operazioni che assicurano il mantenimento e l 'ut i l izzo degl i archivi, sia per la ricerca che per l'aggiornamento, oltre che l 'al l ineamento e l 'aggiornamento dei dizionari e dei thesauri, e la produzione di schede di catalogo.
La gestione delle elaborazioni statistiche, intese come sistema di interrogazione final izzato alla individuazione e quantificazione di particolari caratteristiche riguardanti gli oggetti studiati.
I l tracciato normalizzato dei dati relativi alla catalogazione d'architettura consente, con l'attivazione di procedure di ricerca a cascata, di scendere nei dettagl i degli oggetti descritti e defin irne le caratteristiche.
La formazione di un archivio con tali caratteristiche, in rapporto alle problematiche connesse con la catalogazione e più in generale alla conoscenza dei beni architettonici , consente un approfondimento dei livell i conoscitivi grazie, da un lato, alle tematiche utilizzate e, dall 'altro, alla possibi lità di integrazione con tutte le informazioni contenute nell 'archivio stesso.
Al tracciato organizzato per la scheda di catalogo sono infatti collegat i , a livelli diversi, gl i archivi i nformativi che raccolgono i dati di dettaglio necessari alla lettura delle architetture e delle loro componenti fisiche (es. , g l i allegati fotografici , aerofotografic i , fotogrammetrici, grafici e cartografici).
Carlo Ferrari
l1l Problematica estremamente importante, da risolvere in tempi brevi, in relazione sopratutto ai notevoli investimenti finanziari fatti ed alle in iziative recentemente avviate, indirizzate verso una maggiore estensione sul territorio nazionale delle pratiche catalografiche tramite l ' impiego delle tecnologie informatizzate (vedi I' art.15 della Legge 28 febbraio 1986, n°41 e la più recente Legge 19 aprile 1 990, n°84).
12l Vedi i seguenti documenti elaborati da l .C.C.D. ed Istituto CNUCE: «Studio di un programma di gestione automatizzata del catalogo dei Beni Culturali» , prima, seconda e
terza relazione di avanzamento dei lavori 1 980/1 983; «Strutturazione dei dati delle schede di catalogo: Beni mobili» , versione definitiva Settembre 1 987; «Strutturazione dei dati delle schede di catalogo: Beni immobili e urbanistici», versione preliminare Settembre 1 987; «Modalità preliminari per l'inoltro dei dati alfanumerici delle schede di catalogo, ad uso dei concessionari dei progetti ai sensi dell'Art. 15 della L egge 28 febbraio 1986, n°41», versione 1 987.
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Reggiolo (RE) Villa De Moli o il
Villone: Stalle e case rurali.
Strutturazione dei dati delle schede di catalogo Beni Ambientali e Architettonici
Come già precedentemente scritto, l ' unità principale di archiviazione dei dati di catalogazione architettonica è costituita dalla scheda che organizza le informazioni in relazione ad un preciso tracciato normal izzato. Tale tracciato ne definisce l 'articolazione ed è utilizzato per la descrizione di qualsiasi tipologia di bene architettonico catalogato. L'esempio di schedatura di seguito riportato, mostra l'articolazione dei dati riguardanti un insediamento agricolo a corpi separati ubicato in un settore extraurbano del Comune di Reggiolo in Provincia di Reggio Emilia. L'insediamento è di tipo complesso ed è costituito da sette componenti; l 'articolazione dei dati è sviluppata, di conseguenza, su due livelli che determinano l 'organizzazione gerarchica delle informazioni riguardanti i l bene architettonico. I l primo comprende tutti i dati uti l i alla descrizione del bene architettonico in quanto «bene complesso» («scheda bene complesso») e raggruppa le informazioni di carattere generale inerenti l 'organizzazione in livel l i gerarchici che caratterizza l 'articolazione funzionale dell' insediamento, la localizzazione geografica ed amministrativa e le sue caratteristiche tipologiche complessive. I l secondo è formato dal l ' insieme delle schede di catalogazione compi late per la descrizione dei singoli componenti architettonici («scheda componente») costituenti l ' insediamento complesso. Tale insieme fornisce le informazioni di dettaglio uti l i per la comprensione dei singoli beni architettonici sia per quanto concerne le generalità, che per quanto attiene le specifiche caratteristiche tipologiche, costruttive e storico-critiche. Per ragioni legate al le dimensioni dello spazio a disposizione, a titolo esemplificativo, sono state riportate solamente le schede di catalogazione riguardanti l ' insediamento complesso ed il componente principale.
31
Scheda bene complesso
CODICI DI CATALOGAZIONE
TSK: Tipo di scheda:
NCT: Codice univoco
NCTR: Codice Regione:
NCTN: Numero di catalogo generale:
ESC: Ente schedatore:
ECP: Ente competente:
GERARCHIA
RVE: Riferimento verticale
RVES: Codice del livello superiore:
RVEI: Codice del livello inferiore:
RVE: Riferimento verticale
RVEL: Livello:
RVES: Codice del livello superiore:
RVEI: Codice del livello inferiore:
RVE: Riferimento verticale
RVEL: Livello:
RVES: Codice del livello superiore:
RVEI: Codice del livello inferiore:
RVE: Riferimento verticale
RVEL: Livello:
RVES: Codice del livello superiore:
RVEI: Codice del livello inferiore:
RVE: Riferimento verticale
RVEL: Livello:
RVES: Codice del livello superiore:
RVEI: Codice del livello inferiore:
RVE: Riferimento verticale
RVEL: Livello:
RVES: Codice del livello superiore:
RVEI: Codice del livello inferiore:
RIFERIMENTI GEO-TOPOGRAFICI
CRD: Coordinate
CRDR: Sistema di riferimento:
CRDX: Longitudine:
CRDY: Latitudine:
CRDZ: Altitudine:
32
CD
TP
08
00000001
E14
507
RV
1 .1
1
1 .2
1
1 .3
1
1 .4
1
1 .5
1
1 .6
CR
Gauss-Boaga
1 .693.800. ml.
4.676.080. ml.
1 8.00. ml. s.l.m.m.
Reggiolo (RE) Villa De Moli o i l Villone: stalle e case rurali.
LOCALIZZAZIONE
PVC: Localizzazione amministrativa
PVCP: Provincia:
PVCC: Comune:
SET: Settore
SETT: Tipo:
SETN: Numero del settore:
SETP: Numero nel settore:
UBICAZIONE
CTS: Catasto
CTSF: Foglio:
CTSD: Data foglio:
CTSP: Particella:
LOC: Località
LOCT: Tipo di denominazione:
LOCO: Denominazione:
UBV: Ubicazione
UBVA: Genere dell 'affaccio:
UBVN: Numero civico:
LC
RE
Reggiolo
TP
08
02
UB
08
1 987
1 29-1 30- 1 3 1 - 1 32-1 33-1 34 1 35-1 36-137-1 38-1 39-1 40
lingua italiana
Brugneto
principale
C/28-22
33
INDIVIDUAZIONE DEL BENE
OGT: Oggetto
OGTG: Genere di individuazione:
OGTT: Tipo:
OGTQ: Qualificazione del tipo:
OGTD: Denominazione:
RIFERIMENTO AL TRE SCHEDE
RSE: Riferimento altre schede
RSER: Riferimento altro argomento:
RSEC: Codici:
RESO: Data:
RESN: Compilatori:
COM PILAZIONE
CMP: Compilazione
CMPD: Data:
CMPN: Nome compilatore:
CMPR: Ruolo del compilatore:
AGG: Aggiornamento
AGGD: Data:
AGGN: Nome revisore:
RVM: Revisione memorizzazione
RVMD: Data:
RVMN: Nome revisore:
Scheda componente
CODICI DI CATALOGAZIONE
TSK: Tipo di scheda:
NCT: Codice univoco
NCTR: Codice Regione:
NCTN: Numero di catalogo generale:
ESC: Ente schedatore:
ECP: Ente competente:
GERARCHIA
RVE: Riferimento verticale
RVEL: Livello:
RVES: Codice del livello superiore
34
OG
individuazione attuale
insediamento agricolo a corpi separati
Villa De Moll o Il Villone
SK
CM
1 988
CD
TP
08
00000002
E1 4
S07
RV
1 .1
1
Reggiolo (RE) Villa De Moli o i l Villone: veduta del parco con la casa padronale.
RIFERIMENTI GEO-TOPOGRAFICI
CRD: Coordinate
CRDR: Sistema di riferimento:
CRDX: Longitudine:
CRDY: Latitudine:
CRDZ: Altitudine:
LOCALIZZAZIONE
PVC: Localizzazione amministrativa
PVCP: Provincia:
PVCC: Comune:
SET: Settore
SETT: Tipo:
SETN: Numero del settore:
SETP: Numero nel settore:
UBICAZIONE
CTS: Catasto
CTSF: Foglio:
CTSD: Data foglio:
CR
Gauss-Boaga
1 .693.800. ml.
4.676.080. ml.
18.00. ml. s.l.m.m.
LC
RE
Reggiolo
TP
08
02
UB
08
1 987
35
CTSP: Particella:
LOC: Località
LOCT: Tipo di denominazione:
LOCO: Denominazione:
UBV: Ubicazione
UBVA: Genere dell'affaccio:
UBVD: Denominazione dello spazio viabilistico:
UBVN: Numero civico:
INDIVIDUAZIONE DEL BENE
OGT: Oggetto
OGTG: Genere di individuazione:
OGTT: Tipo:
OGTQ: Qualificazione del tipo:
OGTD: Denominazione:
DEFINIZIONE CULTURALE
AUT: Autore
AUTR: Ruolo:
AUTN: Nome:
36
1 33
lingua italiana
Brugneto
principale
Via Guastalla
C/28
OG
individuazione attuale
villa
AU
Reggiolo (RE) Villa De Moli o il Villone: veduta della casa padronale.
AUTA: Dati anagrafici:
AUTS: Rapporto al nome:
AUTM: Fonte de/l 'attribuzione:
ATB: Ambito culturale
ATBR: Riferimento a/l'intervento:
ATBD: Denominazione:
ATBB: Fonte dell 'attribuzione:
AAT: Altre attribuzioni
AATR: Riferimento all 'intervento:
AATD: Identificazione, fonte, commenti:
REGESTO
REL: Cronologia estremo remoto
RELS: Secolo:
RELV: Validità:
RELF: Frazione di secolo:
RELW: Validità:
RELI: Data:
RELX: Validità:
REV: Cronologia estremo recente
REVS: Secolo:
REW: Validità:
REVF: Frazione di secolo:
REVW: Validità:
REVI: Data:
REVX: Validità:
REN: Notizia
RENR: Riferimento:
RENS: Notizia sintetica:
RENN: Notizia:
RENF: Fonte:
RENF: Fonte:
REL: Cronologia estremo remoto
RELS: Secolo:
RELV: Validità:
RELF: Frazione di secolo:
RELW: Validità:
RE
XVI
XVII
intero edificio
costruzione
La Villa De Moll nasce come residenza agricola di eccezionale dimensione. Risale al tardo Cinquecento con evidenti tratti giulieschi. La facciata che dà sul parco, ricco di statue, iscrizioni lapidarie ed una ghiacciaia, è originaria del Seicento.
Le piccole capitali del Po. 1 983
Ville dell'Emilia Romagna. 1 982
XIX
37
RELI: Data:
RELX: Validità
REV: Cronologia estremo recente
REVS: Secolo:
REW: Validità:
REVF: Frazione di secolo:
REVW: Validità:
REVI: Data:
REVX: Validità:
REN: Notizia
RENR: Riferimento:
RENS: Notizia sintetica:
RENN: Notizia:
RENF: Fonte:
SPAZI
SII: Suddivisione orizzontale interna
SllR: Riferimento ubicazionale:
SllO: Tipo di suddivisione orizzontale:
38
XIX
intero edificio
interventi
Nell'ottocento Villa De Moll viene radicalmente ricostruita; ciò è testimoniato da una iscrizione lapidaria murata sulla facciata
Le piccole capitali del Po. 1 983
SI
intero edificio
spazio fuori terra caratterizzante
LJ' " I ' 1-J_,..r
Reggiolo (RE) Villa De Moli o il Villone: particolare esterno della casa padronale,
finitura a bugnato.
n
Reggiolo (RE) Villa De Moli o il
Villone: particolare esterno della casa
padronale, ingresso principale.
SllN: Numero dei piani:
SII: Suddivisione orizzontale interna
SllR: Riferimento ubicazionale:
SllO: Tipo di suddivisione orizzontale:
SllN: Numero dei piani:
03
intero edificio
spazio fuori terra completivo
01
PIANTA PN
PNT: Pianta
PNTQ: Riferimento piano o quota:
PNTU: Ubicazione:
PNTS: Schema:
PNTF: Forma:
PNTE: Dati icnografici significativi:
PNT: Pianta
PNTQ: Riferimento piano o quota:
PNTU: Ubicazione:
PNTS: Schema:
PNTF: Forma:
PNTE: Dati icnografici significativi:
PNT: Pianta
PNTQ: Riferimento piano o quota:
piano terra
intero edificio
pianta composita
androne (1 )
primo piano
intero edificio
pianta composita
piano secondo
39
PNTU: Ubicazione: intero edificio
PNTS: Schema: pianta composita
PNTF: Forma:
PNTE: Dati icnografici significativi:
PNT: Pianta
PNTQ: Riferimento piano o quota: sottotetto
PNTU: Ubicazione: intero edificio
PNTS: Schema: pianta composita
PNTF: Forma:
PNTE: Dati icnografici significativi:
FONDAZIONI FN
FNS: Strutture
FNSU: Ubicazione: intero edificio
FNSR: Riferimento al genere: non accertato
FNST: Tipo struttura: non accertato
FNSQ: Qualificazione del tipo: non accertata
FNSC: Tecnica costruttiva: non accertata
FNSM: Materiali: non accertati
FNG: Grado di conservazione
FNGR: Riferimento: intero edificio
FNGG: Grado di conservazione: non accertato
STRUTTURE VERTICALI sv SVR: Riferimento
SVRT: Tipo: portanti
SVC: Tecnica costruttiva
SVCG: Genere: in pietra artificiale
SVCQ: Qualificazione del genere: non accertata
SVP: Parti costitutive
SVPU: Ubicazione: fronte principale
SVPT: Tipo: arco
SVPQ: Qualificazione del tipo: a tutto sesto
SVPM: Materiali: laterizio
SVP: Parti costitutive
SVPU: Ubicazione: fronte principale
SVPT: Tipo: colonna
SVPQ: Qualificazione del tipo: circolare
SVPM: Materiali: marmo bianco di Verona
SVS: Superfici
SVSR: Riferimento alla parte: intero edificio
40
Reggiolo (RE) Villa De Moli o i l Villone: particolare interno della casa padronale, soffitto a cassettone.
SVSA: Lato di riferimento:
SVST: Tipo di superficie:
SVSM: Materiali:
SVG: Grado di conservazione
SVGR: Riferimento:
SVGG: Grado di conservazione:
STRUTTURE DI ORIZZONTAMENTO
SOU: Ubicazione:
SON: Genere:
SOT: Genere della struttura:
SOFS: Forma:
SOFQ: Qualificazione della forma:
SOFT: Tecnica costruttiva:
SOCQ: Qualificazione:
CPV: Allegato visuafiz,zante
CPVR: Riferimento:
CPVI: Numero dell 'allegato:
SOG: Grado di conservazione
SOGR: Riferimento:
SOGG: Grado di conservazione:
a calce
pigmenti naturali
intera struttura
buono
so piano terra - piano primo
composto
solaio
in legno
con orditura primaria e secondaria
intera struttura
buono
41
-
STRUTTURE DI ORIZZONTAMENTO
SOU: Ubicazione:
SON: Genere:
SOT: Genere della struttura:
SOFS: Forma:
SOFQ: Qualificazione della forma:
SOFT: Tecnica costruttiva:
SOCQ: Qualificazione:
CPV: Allegato visualizzante
CPVR: Riferimento:
CPVI: Numero dell'allegato:
SOG: Grado di conservazione
SOGR: Riferimento
SOGG: Grado di conservazione:
COPERTURE
CPU: Ubicazione:
CPT: Tipo:
CPF: Configurazione esterna
CPFG: Genere:
CPFF: Forma:
42
so piano terra - piano primo
composto
volta
alla toscana
non accertata
non accertata
intera struttura
buono
CP
corpo principale
tetto
semplice
a padiglione
Reggiolo (RE) Villa De Moli o il
Villone: particolare interno della casa padronale, soffitto a cassettone.
CPFQ: Qualificazione della forma: a pianta rettangolare
CPC: Struttura e tecnica
CPCT: Tipo: travatura
CPCQ: Qualificazione del tipo: alla lombarda
CPCG: Genere della tecnica: carpenteria in legno
CPCS: Qualificazione del genere: a lavorazione artigianale
CPM: Manto
CPMT: Tipo: tegole
CPMQ: Qualificazione del tipo: coppi
CPMM: Materiali: laterizio
CPG: Grado di conservazione
CPGR: Riferimento intera struttura
CPGG: Grado di conservazione: buono
CPV: Allegato visualizzante
CPVR: Riferimento:
CPVI: Numero dell 'allegato:
COPERTURE CP
CPU: Ubicazione: corpi secondari
CPT: Tipo: tetto
CPF: Configurazione esterna
CPFG: Genere: complesso
CPFF: Forma:
CPFQ: Qualificazione della forma:
CPC: Struttura e tecnica
CPCT: Tipo: travatura
CPCQ: Qualificazione del tipo: alla piemontese
CPCG: Genere della tecnica: carpenteria in legno
CPCS: Qualificazione del genere: a lavorazione artigianale
CPM: Manto
CPMT: Tipo: tegole
CPMQ: Qualificazione del tipo: coppi
CPMM: Materiali: laterizio
CPG: Grado di conservazione
CPGR: Riferimento: intera struttura
CPGG: Grado di conservazione: buono
CPV: Allegato visualizzante
CPVR: Riferimento:
CPVI: Numero dell 'allegato:
43
SCALE
SCL: Scale
SCLG: Genere:
SCLO: Categoria:
SCLP: Quantità:
SCLP: Posizione:
SCLL: Collocazione:
SCLU: Ubicazione:
SCLF: Forma planimetrica:
SCLC: Struttura:
SCG: Grado di conservazione
SCGR: Riferimento:
SCGG: Grado di conservazione:
ISCRIZIONI - LAPIDI - STEMMI
ILS: Iscrizioni - Lapidi - Stemmi
ILFG: Genere:
ILSU: Ubicazione:
ILSI: Trascrizione testo:
UTILIZZAZIONI
USO: Uso
USOR: Riferimento alla parte:
USOC: Riferimento cronologico:
USOD: Destinazione o uso:
se
scala
principale
01
interna
assiale
corpo principale
rettilinea spezzata
su volte
intera struttura
buono
IS
fronte principale
Genio loci sacrum/siste viator quaecumque vides structura frontes ornamenta aedis singularem heri voluntatem delineata executa ever ope et industria magistri marmorarii Guglielmi Pagani ab an MDCCCIV ad an MDCCCVII aspice plaude lubens et vale.
us
intero edificio
1 988
residenza
CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLISTICA TU
CDG: Proprietà
CDGG: Genere:
CDGS: Specifiche:
VIN: Vincoli MM.88.CC.AA.
VINE: Estensione:
VINL: Legge:
VINA: Articolo:
VINO: Decreto:
VINR: Data registrazione G.U.:
44
Reggiolo (RE) Villa De Moli o il
Villone: particolare interno della casa padronale, volta alla toscana.
STU: Strumenti urbanistici
STUT: Strumento in vigore:
STUN: Sintesi normativa:
VAA: Vincoli altre amministrazioni:
ALLEGATI
SFC: Stralcio foglio catastale:
PPA: Piante, planimetrie:
DIA: Disegni, rilievi, profili:
FTV: Fotografie
FTVA: Numero di allegato:
FTVD: Didascalia:
FTVA: Numero di allegato:
FTVD: Didascalia:
FTVA: Numero di allegato:
FTVD: Didascalia:
FTVA: Numero di allegato:
Reggiolo-P .R.G.-1987
Modi di attuazione: art. 14 - zone storiche art. 60 - Edifici di valore monumentale e tipologico, non compresi nelle zone omogenee «A», zone agricole di interesse storico-ambientale (E1).
AL
01
01
01
1 /1
Villa De Moti: veduta villa e parco
212
Villa De Moti: fronte principale
3/3
Villa De Moti: fronte principale
414
FTVD: Didascalia: Villa De Moti: particolare fronte principale
45
-
FTVA: Numero di allegato: 5/5
FTVD: Didascalia: Villa De Moll: particolare fronte principale
FTVA: Numero di allegato: 616
FTVD: Didascalia: Villa De Moll: volte alla toscana
FTVA: Numero di allegato: 717
FTVD: Didascalia: Villa De Moll: particolare volte alla toscana
FTVA: Numero di allegato: 8/8
FTVD: Didascalia: Villa De Moll: solai lignei
FTVA: Numero di allegato: 9/9
FTVD: Didascalia: Villa De Moli: particolare solai lignei
FTVA: Numero di allegato: 1 0/1 0
FTVD: Didascalia: Villa De Moll: volte alla toscana
FTVA: Numero di allegato: 1 1/1 1
FTVD: Didascalia: Villa De Moli: particolare volte alla toscana
FTVA: Numero di allegato: 1 2/1 2
FTVD: Didascalia: Villa De Moll: particolare solai lignei
FONTI DOCUMENTARIE DI RIFERIMENTO DO
BIB: Bibliografia
BIBR: Sigla:
46
B.52410123
Reggiolo (RE) Villa De Moli o il
Villone: particolare della volta a botte.
Reggiolo (RE) Villa De Moli o il Villone:
particolare interno della casa padronale, volta alla toscana.
BIBA:
8180:
818:
BIBR:
BIBA:
8180:
FNT:
FNTR:
FNTA:
FNTP:
FNTT:
FNTO:
ICN:
ICNR:
ICNT:
ICNC:
FTE:
FTEN:
Autore:
Anno di edizione:
Bibliografia
Sigla:
Autore:
Anno di edizione:
Fonti archivistiche
Sigla:
Nome archivio:
Posizione documento:
Tipo o nome documentario:
Data inizio/data fine:
Fonti iconografiche
Sigla:
Tipo:
Collocazione:
Fotografie esistenti
Collocazione e numero negativo:
Le piccole capitali del Po
1 983
8.5241 0780
Ville dell'Emilia Romagna
1 982
Biblioteca «Maldotti», Guastalla, (RE) 46. Foto Reggiolo - Archivio fotografico - Col. Elioterapiche.
47
-
FTET: Soggetto e note:
RIFERIMENTO AL TRE SCHEDE
RSE: Riferimento altre schede
RSER: Riferimento altro argomento:
RSEC: Codici:
RESO: Data:
RESN: Compilatori:
COM PILAZIONE
CMP: Compilazione
CMPD: Data:
CMPN: Nome compilatore:
CMPR: Ruolo del compilatore:
AGG: Aggiornamento
AGGD: Data:
AGGN: Nome revisore:
RVM: Revisione memorizzazione
RVMD: Data:
RVMN: Nome revisore:
48
Reggiolo, Villa De Moll o Il Villone. Sul verso vi sono due timbri: «Prem. Soc. Ars. Guido Lazzaretti & C. - Reggio Emilia» e «La Provincia di Reggio - Direzione».
SK
CM
1 988
Reggiolo (RE) Villa De Moli o i l Villone:
particolare della volta a botte.
Lessico normalizzato e catalogazione informatizzata
Operare nel settore della catalogazione architettonica ponendosi l 'obiettivo di giungere alla strutturazione di un sistema di consultazione di tipo automatizzato significa predisporre le metodologie e gl i standards operativi che consentano di definire le caratteristiche semantiche dei termini , in modo da formare un lessico controllato da util izzare per la descrizione dei beni.
La normalizzazione è dettata principalmente dall'esigenza di strutturare archivi informatizzati predisposti per essere consultati , oltre che con l 'ausil io di classiche procedure di ricercal1l, tramite specifiche procedure che sfruttino le articolazioni logiche in base alle quali sono organizzate le informazioni .
Ciò comporta che sia costituita, per tutti i campi descrittori contenuti nella scheda di catalogazione, una associazione con gli insiemi specifici di parole util izzabi l i per la loro compilazione.
Tali insiemi di parole che, articolati in un «thesaurus», formano vocabolari l imitati organizzati per essere impiegati all' interno di particolari ambiti tematici , costituiscono strumenti di ricerca insostituibil i a supporto delle procedure d i interrogazione degli archivi informatizzati , soprattutto per quanto concerne l 'esaustività e l 'affidabilità dei risultati.
L'organizzazione del « Thesaurus-.> dei termini architettonici
Il «thesaurus» dei termini architettonici è redatto sotto forma di un indice dizionario di rapida consultazione e contiene i riferimenti di sintesi e descrittivi uti l i per la definizione delle caratteristiche connotative degli organismi edil izi e delle relative componenti.
I riferimenti di sintesi e descrittivi sono organizzati in ambiti tematici direttamente correlati alle caratteristiche organizzative del tracciato per la strutturazione dei dati di catalogo predisposto dall ' l .C.C.D.
Gli ambiti tematici costituiscono, come si è già detto, articolazioni complesse organizzate in campi strutturati.
Alcuni di questi campi sono predisposti per la registrazione dei termini che concorrono alla costituzione del lessico normal izzato:
- «Individuazione del bene»:
OGTT Tipo del bene. OGTQ Qualificazione del bene.
«Pianta»:
PNTU Ubicazione. PNTS Schema. PNTF Forma. PNTE Elementi icnografici significativi.
«Fondazioni»:
FNST Tipo della struttura. FNSQ Qualificazione del tipo. FNSC Tecnica costruttiva. FNSM Material i .
«Strutture verticali»:
SVRT Tipo della struttura verticale.
SVC Tecnica costruttiva della struttura verticale: SVCG Genere della tecnica costruttiva. SVCQ Qualificazione del genere.
49
SVP Elementi costitutivi della struttura verticale: SVPT Tipo dell'elemento. SVPQ Qualificazione del tipo. SVPM Material i .
SVS Superficie esterna del la struttura verticale: SVST Tipo della superficie. SVSQ Qualificazione del tipo. SVSM Materiali .
«Strutture di orizzontamento»:
SOT Genere della struttura: SOFS Forma. SOFQ Qualificazione della forma. SOCQ Qualificazione della tecnica costruttiva.
«Coperture»:
CPF Configurazione esterna: CPFG Genere della copertura. CPFF Forma.
CPC Struttura principale portante della copertura: CPCT Tipo della struttura o delle sue parti componenti. CPCQ Qualificazione del tipo.
CPM Manto di copertura: CPMT Tipo del manto. CPMQ Qualificazione del tipo. CPMM Material i .
«Scale»:
SCLF Forma planimetrica. SCLG Struttura.
Il «thesaurus» è organizzato in relazione a due specifici standards, uno sintetico e uno descrittivo, caratterizzati da due differenti livel l i di elaborazione studiati per soddisfare specifiche applicazioni.
I l «thesaurus» elaborato secondo lo standard sintetico viene uti l izzato esclusivamente a supporto delle procedure di normalizzazione del lessico per la com-
50
Reggiolo (RE) Corte Aurelia:
casa padronale.
pilazione delle schede e per il controllo dei termini impiegati a completamento dei campi descrittori.
Quello elaborato secondo lo standard descrittivo viene util izzato come «dizionario»; al termine sintetico è infatti associata la relativa definizione e, quando è necessario, l ' iconografia di corredo.
Queste molteplici funzionalità si dimostrano estremamente utili perchè consentono, da un lato, di circoscrivere maggiormente gli errori in fase d i compilazione e di elaborazione informatizzata della scheda cartacea, dall'altro, assicurano la comprensibi lità delle informazioni anche agl i utenti che normalmente non operano al l ' interno delle discipl ine architettoniche.
Sul piano operativo strutturare ed organizzare un «thesaurus» di termini architettonici costituisce impresa di notevole impegno, soprattutto se si pensa alla lunghezza dell'arco temporale coperto dalla catalogazione(2l, alla complessità ed alle implicazioni di carattere tecnico, scientifico e storico che la trattazione dei manufatti architettonici comporta sul piano descrittivo.
Per la formazione del «thesaurus» sono state consultate le fonti bibl iografiche costituite dalla serie dei «manuali d'architettura» pubblicati in Italia a partire dall ' inizio del XVI I I secolo fino ai nostri g iorni e dai dizionari d'architettura già esitenti.
I processi metodologici che hanno consentito la strutturazione del «thesaurus» hanno, di conseguenza, comportato la necessità di costitui re una bibl iografia di base per verificare la corrispondenza della terminologia e delle relative definizioni e per elaborare l ' iconografia di corredo.
Tale base di informazioni ha consentito di recuperare tutte le tipologie terminologiche progressivamente cancellate dal l inguaggio comunemente impiegato in architettura a causa dell 'evoluzione delle tecniche costruttive, dei criteri e delle metodologie di progettazione che hanno caratterizzato lo svi luppo del settore delle costruzioni edilizie nel corso del tempo.
I l «thesaurus» è stato strutturato facendo direttamente riferimento ad una organizzazione strumentale, funzionante per classi tematiche che raggruppano le serie dei termini da util izzare per la compilazione dei campi descrittori, così articolata:
Caratteristiche tipologiche e insediative
Architettura Insediamenti Architettura Architettura Architettura Architettura pubbl ica e edilizi rurali religiosa votiva e mi l itare industriale civile funeraria
Glossario Glossario Glossario Glossario Glossario Glossario
Caratteristiche Caratteristiche Caratteristiche stilistiche compositive distributive
Glossario Glossario Glossario
Caratteristiche tecnico-costruttive e materiali
Scale Sistemi di Strutture Strutture Strutture Coperture fondazione continue puntiformi orizzontali
verticali verticali
Glossario Glossario Glossario Glossario Glossario Glossario
I l «thesauruS>• dei termini architettonici non ha la pretesa, naturalmente, di configurarsi come uno strumento di consultazione esaustivo, in grado di soddisfare tutte le condizioni operative che potrebbero caratterizzare le procedure catalografiche se si dovesse operare a scala nazionale.
Esso presenta, infatti , le terminologie più appropriate per affrontare le problematiche legate alla definizione del lessico da impiegare per la descrizione di manufatti architettonici ubicati al l ' interno di un 'area culturalmente omogenea e l imitata ad uno specifico ambito geografico.
L'articolazione concettuale in base alla quale sono organizzati i termini del «thesaurus» si sviluppa su due livel l i -«superiore» e «inferiore»- complementari l 'uno dell 'altro.
A livello «superiore» sono organizzati tutti i termini util izzati per la compilazione dei campi descrittori che caratterizzano l 'articolazione delle informazioni nella scheda di catalogazione e che costituiscono le chiavi di collegamento tramite le
51
quali attivare le procedure di ricerca impostate sul l ' util izzo del lessico normalizzato.
A questi termini sono associate, come ho già detto, una serie di definizioni. Queste contengono, a loro volta, terminologie specifiche che devono essere
ulteriormente espl icitate. Le definizioni da associare a questa seconda tipologia terminologica sono
svi luppate all ' interno di un «thesaurus» di livello «inferiore» -il glossario- la cui funzione è quella di completare in maniera esaustiva la trasmissione delle infor-mazioni.
Carlo Ferrari
111 Si intende fare riferimento a quelle procedure di ricerca, proprie degli archivi informatizzati , che richiedono l ' inserimento negli elaboratori di indirizzari di tipo alfanumerico, costituiti dal l ' insieme dei codici univoci tramite i quali sono stati individuati i singoli documenti.
Procedure d i ricerca automatizzata possibil i anche nel caso del nostro archivio normalizzato e garantite dall'insieme dei dati che normalmente compongono il campo strutturato denominato «Codice Univoco" presente in testata in ogni tipologia di scheda di catalogazione.
121 Legge 1 giugno 1 939, n°1089 - Sulla tutela delle cose d'interesse artistico o storico Art.1 . -Sono sogette alla presente legge le cose, immobili e mobil i , che presentano
interesse artistico, storico, archeologico o etnografico, compresi: a) le cose che interesano la paleontologia, la preistoria e le primitive civiltà; b) le cose d' interesse numismatico; c) i manoscritti , gli autografi, i carteggi, i documenti notevoli , gli incunaboli, nonché i
l ibri, le stampe e le incisioni avente carattere di rarità e di pregio. Vi sono pure compresi le ville, i parchi e i giardini che abbiano interesse artistico o
storico. Non sono soggette alla disciplina della presente legge le opere di autori viventi o la cui
esecuzione non risalga ad oltre cinquanta anni. Art.2.-Sono altresì sottoposte alla presente legge le cose immobil i che, a causa del
loro riferimento con la storia politica, mil itare, della letteratura, del l 'arte e della cultura in genere, siano state riconosciute d ' interesse particolarmente importante e come tali abbiano formato oggetto d i notificazione, in forma ammin istrativa, del Min istro per l 'educazione nazionale.
La notifica, su richiesta del Min istro, è trascritta nei registri della conservatorie delle ipoteche ed ha efficacia nei confronti di ogni successivo proprietario, possessore o detentore della cosa a qualsiasi titolo.
52
Poviglio (RE) Villa la Pollina.
Fonti bibliografiche di riferimento utilizzate per la strutturazione del « thesaurus» dei termini architettonici
Caratteristiche tipologiche e insediative: Trattato per la casa dei contadini, estr. , Parma sec. XVI I I . G. Guardasconi, Fabbricati colonici del reggiano, « Pescatore reggiano», Reggio Emilia 1 939. M. Ortolani, La casa rurale nella pianura emiliana, Firenze 1 953. G. Caniggia, Strutture dello spazio antropico, Studi e Note, Firenze 1 976. P. Cervellati, R. Scannavini, C. De Angelis, La nuova cultura delle città, Milano 1977. AA.W., Cultura popolare nell'Emilia Romagna. Strutture rurali e vita contadina, Milano 1977. AA. W., Lineamenti di storia dell'architettura, Assisi, Roma 1 978. AA. W., L'edilizia rurale nel ferrarese, Ferrara 1 980. AA. W. , Vita di borgo e artigianato, Milano 1 980. F. La Regina, A rchitettura rurale, Bologna 1980. AA. W., Campagna e industria. I segni del lavoro, Mi lano 1 981 . G. Adani , M. Foschi, S. Venturi, Ville dell'Emilia Roma�na, Mi lano 1 982. W. Baricchi, L a casa rurale reggiana,"Reggio storia,, n 12, Reggio Emilia 1 983. P. Antonini, G. Lerza (a cura di), L'organismo architettonico: primi elementi di lettura, Pescara 1983. W. Baricchi (a cura di), Case rurali nel forese di Reggio Emilia, Reggio Emilia 1984. F. Socchi, L'A rchitettura popolare in Italia-Emilia Romagna, Bari 1984. W. Baricchi, L'architettura rurale. Forme e strutture nella pianura reggiana, «Storia i l lustrata di Reggio Emil ia», Repubblica di S. Marino 1 987-1988.
Caratteristiche stilistiche, distributive e compositive: G. C. Argan, Storia dell'arte italiana, Firenze 1973. N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, Torino 1 981 . G. Ravazzini, Dizionario di architettura, Milano 1982. A. Melani, L'arte di distinguere gli stili, Milano 1983. L a nuova enciclopedia dell'arte G arzanti, Milano 1986.
Caratteristiche tecnicnico-costruttive e materiali: M. J . Barozzi da Vignola, Gli ordini di architettura civile, I l edizione, Milano 1 814. N. Cavalieri San Bartolo, Istituzioni di architettura, statica e idraulica, voli. I e I l , Mantova 1 831 . G. Rondelet, Trattato teorico dell'arte dell'edificare, voli. I, I l , l i i , IV, V e VI, Mantova 1 832. G. A. Breymann, Trattato generale di costruzioni civili con cenni speciali alle costruzioni grandiose, voli. I, I l , l i i , IV e V, Mi lano, Napoli, Torino, Firenze, Roma, Bologna, Padova 1 884. G. Curioni, L'arte del fabbricare: ossia Corso completo d'lstituzioni Tecnico-Pratiche per gli Ingegneri, per gli Architetti, per Periti in costruzione, per Periti misuratori, voli. I , I l , l i i , IV, V e V I , Torino 1 865-1884. G. Musso, G. Capperi, Particolari di costruzioni murali e finimenti di fabbricati, voli. I , I l , l i i e IV, Torino, Roma, Milano, Firenze, Napoli 1 885. L. Cattaneo, L'arte muratoria, dettagli di costruzioni, voi. I , Milano 1 889. C. Formenti, L a pratica del fabbricare, Milano 1 893. N. Davey, Storia del materiale da costruzione, Mi lano 1 965. A. Petrignani, Tecnologia dell'architettura, Mi lano 1967. G. Cataldi, Sistemi statici in architettura, Firenze 1 973. G. Pierasca, Il legno e l'arte di costruire mobili e serramenti, Milano 1 982. F. Brunetti, G . Ceccarel l i , B. Furiozzi, G. C. Koening, Tecnologie delle costruzioni, voli. I e I l , Firenze 1982. AA.W., Legno nel restauro e restauro nel legno, Milano 1983. E.R.T.A.G. (Ente Regionale Toscano per l 'Assistenza Tecnica e Gestionale), Tecnica e pratica del recupero edilizio, Firenze 1 983 G. B. Ormea, Tecnologia delle Costruzioni, Mi lano 1984. AA.W., Il colore: il metodo, le tecniche, i materiali, Modena 1985. M. Foschi (a cura di), Case di pietra, Bologna 1986.
Organizzazione delle tipologie terminologiche: Ministère des Affaires Culturelles-lnventaire Général des Monuments et des Richesses Artistiques de la France, Principes d'analyse scientifique. Architecture: meth ode et vocabularie, Paris 1 972.
53
Modalità preliminari per l'inoltro dei dati alfanumerici delle schede di catalogo(1l
TSK
NCT
NCTR
NCTN
ESC
ECP
TIPO SCHEDA
CODICE UNIVOCO
Codice Regione
Numero di cat. generale
ENTE SCHEDATORE
ENTE COMPETENTE
Sigla che contraddistingue i modelli di scheda util izzati per la catalogazione dei beni architettonici e ambiental i . Campo alfanumerico:
- A
Esprime in forma numerica e univoca il col legamento tra il documento cartaceo e quello elettronico.
Numero di codice che individua la Regione in cui ha sede l ' Ente che ha curato la compilazione della scheda cartacea. Campo numerico intero:
- serie dei numeri naturali da 01 a 20
Numero progressivo assegnato a ciascuna scheda di catalogo relativa ad una determinata regione. Campo numerico intero.
Codice con cui si indica l ' Ente che ha curato la compilazione della scheda. Campo alfanumerico:
- codice assegnato util izzando la serie dei numeri interi natural i .
Codice con cui si indica l 'Ente cui compete la responsabilità scientifica della scheda. Campo alfanumerico:
- codice assegnato util izzando la serie dei numeri interi natural i .
RVE RIFERIMENTO VERTICALE
RVEL Livello
RVES Livello superiore
RVEI Livello inferiore
Indica la posizione della scheda nella struttura gerarchica del complesso, con il valore O nel caso di bene individuo ed 1 nel caso di bene complesso. Tale valore deve essere poi riportato nella scheda componenti a formare i l valore del suo campo RVES, composto a partire da quest'u ltimo; ad es. nel caso del secondo componente di un bene complesso, nella scheda componente si scriverà 1 .2 mentre nel l ' unica componente, per eccezione, del bene individuo si scriverà o.o. Campo alfanumerico.
Codice del l ivello immediatamente superiore. Campo numerico intero.
Codice del livello immediatamente inferiore. Campo numerico intero.
111 I l presente capitolo è stato elaborato util izzando i contenuti tecnico-scientifici riportati all ' interno del documento: «Modalità preliminari per l'inoltro dei dati alfanumerici delle schede di catalogo, ad uso dei concessionari dei progetti ai sensi dell'Art. 15 della Legge 2810211986 n° 41», ottobre 1987, a cura del l ' Istituto Centrale per i l Catalogo e la Documentazione.
55
CRD COORDINATE
CRDR Sistema di riferimento
CRDX Longitudine
CRDY Latitudine
CRDZ Altitudine
Insieme di dati relativi ai riferimenti geo-topografici che consentono di determinare con precisione l 'ubicazione effettiva del bene catalogato.
Sistema di riferimento usato. Campo alfanumerico:
- Gauss-Boaga.
Numero relativo alla longitudine riportata Campo numerico intero.
Numero relativo alla latitudine riportata. Campo numerico intero.
N umero relativo al l 'altitudine riportata. Campo numerico intero.
PVC LOC. AMMINISTRATIVA
PVCP Provincia
PVCC Comune
CST CENTRO STORICO
CSTN Numero d'ordine
CSTD Denominazione
CST A Carattere amministrativo
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Codice ISTAT della Provincia in cui è situato il bene catalogato. Campo numerico intero.
Codice ISTAT del Comune in cui è situato il bene catalogato. Campo numerico.
Numero d 'ordine assegnato al centro storico nella serie di tutti i centri storici appartenenti ad un determinato territorio comunale. Si ricava dal "quadro d'unione territoriale" allegato della scheda T. Campo numerico intero.
Nome del centro storico in cui è situato i l bene catalogato. Campo alfanumerico.
Carattere amministrativo del centro storico. Campo alfanumerico:
- capoluogo - frazione - località
ZUR ZONA URBANA
ZURN Numero
ZURD Tipo
SET SETTORE
SETT Tipo
SETN Numero d'ordine del Settore
SETP Numero progressivo nel settore
Si intende per zona urbana la ripartizione storico-tradizionale di un centro abitato.
N umero d' ordine assegnato alla zona urbana nella serie di tutte le zone urbane appartenenti ad un determinato centro storico. Campo numerico intero.
Termine tipologico con i l quale viene i ndividuata localmente e dal punto di vista storico-tradizionale la zona urbana. Nel caso in cui i l bene catalogato sia situato in un insediamento urbano privo di suddivisione in zone, come pure nel caso in cui il bene medesimo si trovi nel cosiddetto "centro" di un insediamento urbano (e supposto che detto "centro" non possegga nessuna ulteriore determinazione individuativa) , si util izzerà la locuzione "zona centrale". Campo alfanumerico:
- borgata - borgo - contrada - località - quartiere
Sigla individuativa del tipo di settore. Campo alfanumerico:
- su - TP
Numero d'ordine assegnato al settore nella serie di tutti i settori appartenenti ad un determinato centro storico o al territorio extraurbano. Tale numero ha come riferimento il "quadro di unione urbano" relativo all ' intero centro storico. Campo numerico i ntero.
Numero progressivo con cui si indica l 'organismo architettonico catalogato nel settore urbano o extraurbano. Campo numerico intero.
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CTS CATASTO
CTSF Foglio di mappa
CTSD Datazione del foglio
CTSP Particella
LOC LOCALITÀ
Numero d'ordine del fogl io di mappa nel quale è collocato il bene. Campo numerico intero.
Indicazione cronologica che precisa l 'anno nel quale i l foglio di mappa catastale è stato realizzato, oppure l 'anno nel quale è stato effettuato il p iù recente agg iornamento del fogl io medesimo. Nel caso in cui, per un medesimo foglio, si abbiano a disposizione più datazioni successive, si provvederà ad inserire solo la più recente, specificando i l tipo di eleborazione al quale la datazione medesima si riferisce. Campo data.
Indicazione della particella catastale. Campo alfanumerico.
LOCT Tipo di denominazione Sigla che precisa se la denominazione è espressa in l ingua italiana oppure in altra l ingua o dialetto.
LOCO Denominazione
UBV UBICAZIONE RIFERITA AGLI SPAZI VIABILISTICI
UBVA Genere dell'affaccio
UBVD Denominazione dello spazio viabilistico
UBVN Numero civico
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Campo alfanumerico: - ita - l in
Nome del la località nella q uale è situato i l bene. Campo alfanumerico.
Dati che individuano gli spazi viabi l istici, pubblici o di uso pubblico, sui quali rispettivamente affacciano i prospetti del bene catalogato. Si distinguono gli spazi viabilistici sui quali si verifica l 'affaccio principale (quello cioè nel quale si apre l'attuale ingresso principale) dagli spazi sui quali si verificano gli affacci secondari (comprendendo tra questi anche gli affacci nei quali non si apra alcun ingresso). L'ubicazione del bene catalogato è completata mediante i l riferimento - ogniqualvolta sia possibi le - alle indicazioni numeriche connesse sia alla rete della viabil ità urbana (numeri civici), sia a quella della viabilità extraurbana (progressione chilometrica).
Sigla che precisa se sullo spazio viabil istico considerato si verifica un affaccio d i genere principale oppure di genere secondario. Campo alfanumerico:
- affaccio principale - affaccio secondario, ecc.
Nome con i l quale viene i ndividuato la spazio viabilistico sul quale si verifica l'affaccio del bene catalogato. Campo alfanumerico.
Dati necessari per individuare la precisa ubicazione del bene catalogato entro lo spazio viabil istico sul quale affaccia. Campo alfanumerico:
- numero intero eventualmente seguito da indicazioni letterali o da termini del tipo: bis, ter, rosso, ecc.
OGT OGGETTO
OGTG Genere di individuazione
OGTT Tipo del bene
OGTQ Qualificazione del tipo
OGTD Denominazione
Informazioni di diverso carattere che consentono la corretta e precisa individuazione sia tipologica che denominativa del bene catalogato. La strutturazione dei campi tiene conto dell 'esigenza di esprimere l ' individuazione del bene in riferimento a: - individuazione originaria, ossia la categoria tipologica e la denominazione proprie del bene al momento della sua costituzione; - eventuali individuazioni storiche, quelle cioè che sono pertinenti alle singole e diverse fasi storiche di sviluppo attraverso le quali è venuto evolvendosi il bene catalogato; - individuazione attuale, nel caso in cui si faccia riferimento alla categoria tipologica e alla denominazione attribuibi l i al bene medesimo nel momento in cui si procede alla sua catalogazione; individuazione idiomatica, quella attinente alla necessità di definire la categoria tipologica e la denominazione del bene mediante termini o locuzioni popolari, tradizional i , dialettal i , ecc. , oppure di uso locale.
Sigla che precisa il genere della individuazione al quale si fa riferimento. Campo alfanumerico:
- I .O. = individuazione originaria - I .A. = individuazione attuale - l.S. = individuazione storica - I . I . = individuazione idiomatica
Indicazione della categoria tipologica cui appartiene i l bene preso in considerazione. Campo alfanumerico:
BENE COM PLESSO - carcere - insediamento agricolo a corte aperta - castello - insediamento agricolo a corte chiusa - convento - monastero - edilizia complessa aggregata - ospedale - edilizia complessa a corpi separati - ospizio - insediamento agricolo a corpi sep. - seminario
BENE IN DIVIDUO O COMPONENTE DEL BENE COMPLESSO - barchessa - granaio - basso servizio - impianto di sollevamento - bibl ioteca - macello - botte - magazzino - campanile - mulino - canonica - officina - cappella - ospedale - carcere - porci le - casa - scuola - casello - segheria - casino - serra - chiavica - stalla - chiesa - torre - cinema - palazzo - edicola - palestra - fienile - teatro - gazebo - villa
Aggettivo o locuzione che precisa, integra o caratterizza la categoria tipologica alla quale può essere riferito i l bene preso in considerazione. Campo alfanumerico:
- a corpi giustapposti - difensiva - a corte - di guardia - ad acqua - di prosa - ad aula unica - duomo - a schiera - in l inea - a torre - isolata - civica - materna - civile - padronale - comunale - parrocchiale - colombaia - rurale - comunale - santuario - dei salariati - vescovile - dei signori
Nome proprio o titolo con i l quale risulta individuato i l bene che si sta catalogando. Campo alfanumerico.
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I
Bene Complesso
INSED IAMENTO AGR ICOLO A CORTE APERTA
INSEDIAMENTO AGR ICOLO A CORTE CHI USA
INSED IAM ENTO AGR ICOLO A COR P I SEPARATI
E D I LIZIA COMPLESSA A CORPI SEPARATI
ED ILIZIA COMPLESSA AGG R E GATA
CASTELLO
CARCE R E OSPEDALE
OSPIZIO
CONVENTO
MONASTERO
SEM INARIO
I grafici riportati nella presente pagina e nelle successive, specificano i legami intercorrenti tra i termini normalizzati impiegati per la compi lazione dei campi strutturati della scheda di catalogo.
Bene individuo o componente del bene complesso
CASA
MULINO
TOR R E
S E R RA
BIBLIOTECA
PALAZZO
SCUOLA
TEATRO
C H I ESA
CARC E R E
OSP EDALE
a corte
a schiera
a torre
a corpi giustapposti
dei salariati
isolata
in l inea
padronale
rurale
ad acqua
civica
colombaia
difensiva
di guardia
comunale
comunale
dei signori
comunale
di prosa
parrocchiale
duomo
santuario
civile
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DIZIONARIO
OGTT
barchessa: tettoia rettangolare sostenuta da pilastri in cotto e ricoperta di coppi, util izzata per tenere al coperto la paglia, i carri, i tini ed alcuni attrezzi ingombranti; adempie pressappoco alle medesime funzioni dei porticati fiancheggianti la stalla, dei quali conserva anche i l nome. Si trovano barchesse riunite alla stallafienile, così da formare un corpo unico con quella, e barchesse isolate, nelle quali i l p iù delle volte i due lati brevi e quello lungo d i fondo vengono chiusi con pareti di mattoni. (tav. 9) basso servizio: piccolo edificio posto solitamente sul retro dell'abitazione contenente il pollaio, il porcile, il forno e la legnaia. (tav. 11) biblioteca: edificio dove si conservano e si consultano raccolte di l ibri. Può essere: privata, pubblica, comunale, nazionale, un iversitaria. campanile: costruzione a forma di torre, isolata o incorporata in un edificio religioso, nella cui cella campanaria sono installate le campane. canonica: l 'abitazione del parroco annessa alla chiesa, la residenza dei canonici, di solito attigua alla chiesa capitolare. cappella: edificio di l imitate dimensioni destinato al culto religioso o al seppell imento dei morti, costituente un organismo a sè stante, oppure compreso in un complesso architettonico maggiore e più articolato (palazzo, castello, cimitero, chiesa, ecc.). In questo secondo caso è definibi le con più precisione come «oratorio». Dal X sec. fino ad epoca barocca diventa frequente la presenza di cappelle radiali nell'abside delle chiese (cerchia delle cappelle) e tra i contrafforti delle navate laterali. carcere: tipo di fabbricato che ospita (o ha ospitato) una prigione o un penitenziario. È i l luogo in cui vengono rinchiuse le persone private della l ibertà. In relazione al tipo di funzione che assolve può essere giudiziario o mandamentale. casello: edificio destinato alla lavorazione artigianale del latte per la produzione del formaggio grana; può essere a pianta quadrata, rettangolare, esagonale o ottagonale, con grandi aperture su ogni lato, tamponate con gelosie o graticci in legno. La struttura è in muratura, ripartita da robusti pilastri angolari raccordati alla base da un paramento continuo dell'altezza di circa un metro. All ' interno un grosso pilone centrale sostiene il colmo sopraelevato del tetto, mentre la restante copertura si imposta sui pi lastri laterali. (tav. 8) casino: casa signorile di campagna per lo più associabile ad un fabbricato rurale padronale. castello: tipo d i fortificazione destinato soprattutto alla difesa e, in epoca storica, abitato permanentemente. A tale scopo era situato o sulla sommità di un'altura (di difficile accesso e con un'ampia veduta), oppure, se in pianura, era spesso circondato dall 'acqua. I l termine sta anche ad ind icare un borgo dotato di cinta muraria, di solito in posizione elevata. chiesa: edificio destinato al culto cristiano. Può essere a forma di basilica, a croce greca o latina e a pianta centrale. cinema: edificio o locale attrezzato per spettacoli cinematografici. convento: vedi anche MONASTERO. convento: casa di religiosi o di religiose con voti solenni, soggetta a clausura, fondata con l 'autorizzazione della Santa Sede ed il consenso del Vescovo e della diocesi. edicola: piccola costruzione per lo più costituita da due colonne con frontoncino sovrapposto, eretta per ornamento e protezione di statue, immagini sacre o epigrafi. Può essere a sè stante e a forma di tempietto, oppure annessa ad un edificio maggiore. edilizia complessa a corpi separati: tipo di edilizia che comprende tutti gli organismi con funzioni residenziali local izzati al l ' interno dell'aggregato urbano, in posizioni marginali al nucleo storico e rappresentanti parti di tessuto urbano nate dal progressivo incremento di case sparse. edilizia complessa aggregata: tipo di edilizia che comprende gli organismi con funzioni residenziali, solitamente concorrenti a formare complessi edificati articolati e di grandi d imensioni («isolati»). fienile: grande locale utilizzato per il ricovero del fieno, posto nello spazio soprastante la stalla. Può essere completamente
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Tipo del bene
aperto al l ' interno del portico, oppure accessibile da uno dei finestroni del prospetto dotati di caratteristici tamponamenti in laterizio forati, detti "gelosie». gazebo: piccolo padiglione destinato a luogo di riposo o di conversazione in parchi e giardini . È costituito da una semplice intelaiatura ricoperta da piante rampicanti, talvolta situata sulla terrazza di un edificio. granaio: stanza o luogo dove si ripongono i l grano e altri prodotti, posto generalmente nel sottotetto. insediamento agricolo a corpi separati: tipo di insediamento agricolo costituito da due distinti fabbricati destinati l 'uno all'abitazione del colono, l 'altro al rustico della stal la-fienile. A questi sono da aggiungersi piccoli fabbricati di servizio (basso servizio e barchessa) per gl i animali da cortile e g l i attrezzi. I l fabbricato dell 'abitazione presenta un volume compatto impostato su una pianta quadrangolare con paramento a leggera scarpa, che si articola su due piani abitabili conclusi da un granaio per i l deposito del granoturco e di altri prodotti. La facciata verso mezzogiorno presentava di solito un porticato a più luci (quattro o cinque) con archi a tutto sesto o a sesto ribassato aperto su tre lati. Spesso il portico risulta tamponato per ampliare la disponibilità di spazio degli ambienti interni o per ricavare locali di servizio; talora si può riscontrare una soluzione con portichetto angolare. In alcuni edifici è anche possibile osservare un portico di servizio che fiancheggia l 'abitazione, originato dal prolungamento delle falde del tetto. La copertura presenta diverse fogge: a quattro falde semplici, a padiglione con smusso frontale o a due ampie falde determinanti un prospetto a capanna. I l rustico è a pianta rettangolare con copertura a due falde; nelle forme più diffuse i l portico delimita la costruzione su due lati, con luci binate aperte sul prospetto minore, ma non mancano esempi di portico limitato a un solo angolo, oppure fiancheggiante i due lati maggiori del rustico. (tavv. 3-4-5) insediamento agricolo a corte aperta: tipo di insediamento agricolo in cui abitazioni e rustici sono disposti attorno ad un'ampia cortile totalmente o in parte occupato dall'aia, in ag.gregazione aperta con una disposizione a squadra, a "L" o ad "U" ed elementi distinti. Originariamente insediamenti di questo tipo erano circondati da siepi vive, da terrapieni o steccati , da fossati adibiti a peschiera. L'accesso al la corte era caratterizzato da una grande porta ad arco, dominata talvolta da una torre, o anche da due, la prima sulla strada del paese, la seconda sulla via dei campi. (tav. 2) insediamento agricolo a corte chiusa: tipo d i insediamento agricolo in cui abitazioni e rustici si distribuiscono con un impianto quadrangolare ad aia centrale (sulla quale si svolgono le principali attività dell 'azienda), circondato da un muro in cui si apre il portale di ingresso. Le fabbriche principali sono ordinate su un solo lato, di preferenza quello settentrionale, e contrapposte ai corpi di servizio. (tav. 1) macello: edificio convenientemente attrezzato per l'abbattimento, lo scuoiamento, lo squartamento e il sezionamento di bestie le cui carni sono destinate al consumo. magazzino: locale adibito a deposito di merci e materiali vari. monastero (o cenobio o convento): dimora religiosa di monaci, canonici regolari o monache, organizzata ed autonoma. officina: impianto, a livello industriale od artigianale, nel quale si effettuano lavorazioni o si procede all'esecuzione di montaggi, riparazioni, revisioni e manutenzioni nel l 'ambito delle costruzioni meccaniche. ospedale: pubbl ico edificio destinato al ricovero e all 'assistenza sanitaria degli ammalati bisognosi di cura e terapie urgenti, o comunque non praticabi l i nell'ambiente famil iare. Può essere civico, mi l itare, psichiatrico, traumatologico, in relazione al tipo di specializzazione patologica ed alla condizione amministrativa. ospizio: in passato (oggi solo eccezionalmente) edificio destinato ad accogliere forestieri e pellegrini , fornendo loro la necessaria assistenza. Oggi edificio destinato a dar ricovero a persone prive di mezzi di sussistenza e di alloggio proprio. palazzo: edificio d i notevole impegno e sviluppo architettoni-
segue OGTT
co, adibito ad abitazione signorile o a sede di pubblici uffici. Grande importanza ebbero in tutta l 'Europa medievale i palazzi civici (o del comune o municipi) che si svilupparono, a seconda delle circostanze, nelle più svariate articolazioni. In Italia il palazzo aveva caratteristiche e appellativi d iversi in relazione alle zone ed alle magistrature che vi risiedevano: palazzo del podestà, del capitano del popolo, dei priori, della ragione (archetipo del palazzo di giustizia), arengo (con balcone per le arringhe), broletto (letteralmente «campo cintato»). palestra: locale o edificio attrezzato per lo svolgimento di esercizi atletici o ginnici. porcile: locale stretto e dal soffitto molto basso posto nel basso servizio, destinato all'allevamento dei maiali. scuola: edificio che costituisce la sede di un corso d i istruzione primaria o secondaria. segheria: stabil imento adibito alla trasformazione di tronchi di albero in legname da costruzione per mezzo di seghe meccaniche, o alla lavorazione del legno destinato alla costruzione di manufatti. seminario: edificio religioso convenientemente attrezzato per lo sviluppo delle funzioni e delle attività culturali e spirituali degli aspiranti al sacerdozio. serra: locale per lo più in forma di padiglione a vetri, adibito alla coltivazione ed alla conservazione delle specie vegetali bisognose di particolari condizioni ambiental i. stalla: complesso comprendente la stalla (con fienile sovrap-
OGTQ
aula unica (chiesa): chiesa caratterizzata da una pianta priva di navate lateral i . Frequente nel primo medioevo, nel medioevo maturo e tardo, questo tipo di pianta venne adottato solo per chiese di piccole dimensioni. Si diffuse, dal medioevo in poi, anche su complessi di maggiori dimensioni. casa a corpi giustapposti: tipo di insediamento che sviluppa un volume orizzontale su pianta rettangolare allungata. L'abitazione e i l rustico della stalla-fienile sono ravvicinati in linea lungo l 'asse longitudinale. A questo edificio può aggiungersi i l basso servizio. La copertura è a due falde con colmo unico o differenziato: nel primo caso la separazione delle due parti è segnata dalla cresta frangifuoco, nel secondo il salto del tetto individua i piani di congiunzione. Non mancano le coperture a tre falde, o a quattro, negli edifici maggiori. I prospetti possono essere allineati, o con il portico del rustico sopravanzante rispetto all'abitazione. Il rustico e l 'abitazione possono essere disgiunti per mezzo della porta morta. Spesso il rustico raggiunge dimensioni che superano abbondantemente quelle dell'abitazione. (tavv. 6-7) casa a corte: tipo caratterizzato principalmente dall 'essere compreso in un'area quadrangolare, generalmente rettangolare, con uno dei lati corti, prospiciente la strada, munito di accesso, e che assume dimensioni varie, in generale comprese tra i 1 2-18 m per 20-30 m circa. La parte edificata si mantiene aderente ad un solo lato del perimetro, non necessariamente quello di accesso. La casa a corte è solitamente costituita da un corpo semplice, di spessore attorno ai 5-6 m e di lunghezza pari al lato dell'area sotteso, affiancato verso lo spazio interno da un portico d i pari lunghezza e di larghezza di poco minore. Carattere base del tipo a corte è di essere un'area delimitata da un recinto, in contrapposizione con i tipi a schiera, nei quali l 'esistenza di un'area di pertinenza è usuale, ma non ind ispensabile. (tav. 16) casa a schiera: tipo molto diffuso nella città di formazione o di forte trasformazione medievale. Caratteri dominanti del tipo sono: la monocellularità del fronte (5-6 m circa); la comunanza dei muri laterali con le attigue case a schiera; la presenza del-
Tipo del bene
posto) e un portico (barchessa), a pianta rettangolare. Il portico è costituito da una tettoia sostenuta da pilastri in cotto, formata dal prolungamento della falda del fienile. Sovente è stato tamponato per ricavarne altre stalle, ricoveri per attrezzi o locali di lavoro. L'ambiente principale, destinato all'allevamento del bestiame, è suddiviso longitudinalmente in tre corsie, di cui quella centrale serve per il disimpegno e i servizi, quelle laterali per l'al loggiamento degli animali. La copertura è sostenuta da mattoni tondi intonacati con calcina bianca. (tav. 10) teatro: edificio appositamente progettato, costruito o comunque adibito alla rappresentazione di opere d'arte drammatica, musicali o di ballo. È generalmente costituito da una grande sala coperta, sul fondo della quale si apre i l palcoscenico e nella quale i posti degli spettatori sono organicamente disposti, parte nella sala stessa («platea»), parte nei palchetti e logge con gradinate che si aprono nel muro perimetrale. torre (o torretta): costruzione a sviluppo verticale più o meno accentuato, generalmente a pianta quadrangolare, realizzata per difesa di castelli e fortezze. Si può trovare in aggetto rispetto ad un muro o anche sull'angolo di una torre più grande con funzione di vedetta. villa: residenza signorile di campagna ampia ed elegante, circondata da un giardino o parco più o meno estesi , che può essere collocata all' interno di sistemazioni paesaggistiche anche di notevole rilevanza territoriale. (tav. 12)
Qualificazione del tipo
l 'area di pertinenza dal lato opposto al fronte; i l conseguente doppio affaccio contrapposto; la possibil ità di accrescimento per occupazione progressiva di tale area; la rigorosa appartenenza del fronte al margine di percorso. (tav. 14) casa dei salariati: nella tipologia a corte chiusa o a corte aperta, la residenza dei dipendenti che comprende, per ogni famiglia, una cucina al piano terra e una camera al primo piano. casa in linea: plurifamil iarizzazione del tipo a schiera, gemmata per fusione di due case contigue (un alloggio per piano) o di quattro (due alloggi per piano). Costituisce i l tipo dominante all ' interno degli attuali tessuti urbani storici, sia in forma associata (con i due margini laterali senza affaccio, contigui ad altre case in l inea), che dissociata (con area di pertinenza su 3 o 4 margini). (tav. 15) casa isolata: nell'aggregato si presenta quasi esclusivamente in situazioni marginal i , inglobata dalle espansioni di un organismo urbano contiguo, ovvero, in nuclei urbani nati dalla progressiva quantificazione di case sparse. Caratteristica del tipo è l 'area di pertinenza frontale, non particolarmente qual ificata come forma e spesso non recinta. (tav. 13) casa padronale: nella tipologia a corte chiusa o a corte aperta, la residenza del conduttore (fittavolo o proprietario), che presenta caratteristiche derivate dall'edilizia signorile urbana. duomo: chiesa principale della città. Qualora sorga in una località che sia sede vescovile, coincide in genere con una cattedrale. santuario: luogo venerato per la presenza di sante reliquie o per i l ricordo di eventi miracolosi, divenuto quindi meta di pellegrinaggio. Nelle chiese cristiane è lo spazio ove sorge l 'altare, in parte corrispondente al coro o al presbiterio. torre colombaia: nella tipologia a corte, la torre si innalza isolata a breve distanza dai fabbricati, articolandosi su due o tre piani. In sommità è generalmente presente un vano adibito a colombaia sormontato da un tetto a quattro spioventi. La pianta dell'edificio è quadrata, con lati di circa 3-5 m. Vi si accede tramite un ingresso, in alcuni casi sopraelevato.
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GLOSSARIO
aia: spazio circolare de l cortile o della corte normalmente sul lato sud della casa, pavimentato in laterizi o terra battuta e rottami pressati, usato per trebbiare i cereali col correggiato o col calpestio degli animal i . altare: luogo del la mensa eucaristica, eretto al l ' interno della chiesa. basilica: luogo di riunione e d i culto i l cui ingresso è sempre sul lato corto, con asse ottico centrato sull'altare. La basilica paleocristiana riprende, trasformandoli, gli elementi della basilica civile romana. A pianta rettangolare, consta di tre o cinque navate che si arrestano a tre quarti della lunghezza dell'edificio; la navata centrale sfocia nell'abside dove è posto l 'altare, la cattedra episcopale e talvolta un presbiterio che può essere recinto e inoltrarsi nella navata (schola cantorum). Sotto l'abside può trovarsi una cripta. I l transetto divide la parte dedicata ai fedeli dalla zona cerimoniale dando così luogo alla pianta a forma di croce. Antestante è il quadriportico o atrio (cortile porticato) per i catecumeni, che però si riduce talvolta ad un unico lato in facciata («nartece») o ad una edicola sul portale («protiro»). Fino all'XI sec. avanzato l'ambiente della basilica era coperto a capriate nude o rivestite di tavole lignee; più tardi venne sovente coperto a volta. I l tipo basilicale, planimetricamente semplice, subì le elaborazioni continue dell'architettura occidentale, sia nell' involucro esterno che nell'articolazione dello spazio interno. casa rurale: in tutte le tipologie si articola su due o tre piani. I l piano terreno è occupato nella parte settentrionale dalla cantina, da una eventuale dispensa o da una stanzetta destinata al telaio. Nella parte a mezzogiorno si trova la cucina, centro della vita domestica, con i l camino e le finestre rivolte verso l'aia. La cucina può anche svolgere una funzione di disimpegno per raggiungere le altre parti della casa. Una scala porta ai piani superiori dove si trovano le camere da letto e il granaio. cimitero: luogo destinato alla sepoltura dei morti. Può essere organizzato sullo schema del chiostro; dal XVI I I sec. diventa un impianto sub-urbano con loculi e cappelle. In questo caso può essere d i t ipo monumentale o a parco (paesi anglosassoni). cinta muraria (o cerchia o mura): complesso di opere murarie di difesa entro le quali erano costruiti gl i antichi centri abitati. cresta frangifuoco: nella tipologia a elementi g iustapposti, proseguimento oltre i l tetto del muro portante che divide l'abitazione dal fienile interrompendo anche l'orditura del tetto per protezione in caso di incendio del fienile. edilizia agricola produttiva: insieme degli organismi edilizi nei quali si svolgono le attività produttive relative all'economia del complesso agricolo in cui sono inseriti. Possono essere isolati dagli organismi abitativi, oppure formare con essi un corpo unico. edilizia agricola residenziale: insieme degli organismi edilizi con funzioni abitative destinati alla famiglia del fittavolo e/o del proprietario del terreno. All' interno del complesso agricolo possono essere isolati dagli organismi edilizi produttivi, oppure formare con essi un corpo unico. edilizia militare: categoria edilizia che comprende il complesso delle installazioni d ifensive di un determinato luogo o le strutture di servizio ad esso connesse. In relazione alla confar-
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mazione tipologica delle strutture, l'edil izia mil itare può essere semplice, complessa, seriale e unica. edilizia produttiva: categoria edilizia che comprende tutti gli edifici e le strutture finalizzate alla produzione di beni, anche nelle forme più elementari e meno organizzate. In relazione alla conformazione tipologica degli edifici stessi l'edilizia produttiva può essere semplice, complessa, seriale o unica. edilizia pubblica: insieme degli edifici sede dei servizi civili che interessano la collettività e provvedono alle necessità della cittadinanza, sia in senso funzionale che rappresentativo. In relazione alla conformazione tipologica degli edifici, l'edilizia civile può essere semplice, complessa, seriale o unica. edilizia religiosa: categoria edilizia che comprende gli edifici destinati al culto e le relative strutture di servizio; ne fanno anche parte gli organismi propri della vita comunitaria degli ordini religiosi e di supporto alle loro attività. In relazione alla conformazione degli edifici, l'edi l izia religiosa può essere semplice, complessa, seriale o unica. edilizia specialistica: insieme degli edifici, presenti sia nei nuclei urbani che nel territorio, con destinazione diversa da quella abitativa. Tali edifici si sono variamente specializzati nel tempo attraverso progressive modificazioni dei tipi di base per assolvere a funzioni particolari (in genere per servizi). edilizia specialistica complessa: insieme degli organismi derivati dalla varia composizione di edifici specialistici semplici, con corpi d i fabbrica chiusi delimitanti ch iostri, cortili, orti, giardini (costituiscono i tipici complessi conventuali}. edilizia specialistica semplice: insieme degli organismi architettonici un itari, omogenei, che escludono l 'associazione con altri elementi in una composizione e l 'accrescimento moltiplicativo in senso numerico. edilizia specialistica seriale: insieme degli edifici caratterizzati dalla ripetizione in serie degli elementi componenti l ' insieme (partizione modulare}, quando cioè tali elementi sono analoghi, paritetici e non reciprocamente gerarchizzati. edilizia specialistica unica: insieme degli edifici caratterizzati dalla particolare complessità degli spazi, delle forme e delle funzioni, realizzanti e delimitanti, nella loro articolazione, interi isolati. fortezza: impianto difensivo, di notevole sviluppo, costituito essenzialmente da una cinta muraria e da una serie di opere addizionali, aderenti o avanzate, più o meno indipendenti. fortificazione: i l complesso degli apprestamenti e delle installazioni difensive. legnaia: luogo adibito alla conservazione del legname posto nel basso servizio o sotto il portico. nartece: nelle chiese paleocristiane e bizantine, atrio coperto e separato dalla navata interna della chiesa mediante colonnato, cancelli o pareti. Era destinato ai penitenti, ai battezzandi e ai catecumeni. È detto «esonartece» quando si trova all'esterno della facciata, cui si appoggia come porticato aperto; se è situato all' interno, si definisce "endonartece». pollaio: ambiente destinato all'allevamento e al ricovero dei polli posto solitamente all ' interno del basso servizio. schola cantorum: zona del presbiterio l imitata da una balaustra di transenne, riservata ai cantori o ad altri partecipanti ai riti.
I nsed iamento agricolo a corte aperta
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72
Barchessa
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Piano tipo
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I , I
73
Ed i l iz ia residenziale agg regata: casa a sch iera
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Piano tipo
74
Ed i l iz ia residenziale agg regata: casa in l i nea
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Piano tipo
75
Ed i l iz ia residenziale aggregata: casa a corte
Piano tipo
76
Edi l izia residenziale isolata: casa isolata
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I
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Piano tipo
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I I
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I
I I
I
77
I nformazioni riguardanti l'autore dell'organismo architettonico catalogato, ovvero - nei casi in cui tale autore non fosse precisabile - l'ambito culturale al quale è riferibile la genesi del bene medesimo.
AUT AUTORE
AUTR Ruolo
AUTN Nome
AUTA Dati anagrafici
AUTS Rapporto al nome
AUTM Fonte dell' attribuzione
ATB AMBITO CULTURALE
ATBR Riferimento all' intervento
ATBD Denominazione
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Dati individuativo-anagrafici sull 'autore del bene catalogato.
Informazioni che indicano i l catalogato. Campo alfanumerico:
- realizzazione integrale - realizzazione parziale - progetto - direzione dei lavori - opere di completamento
ruolo svolto dall'autore nella realizzazione del bene
- opere di integrazione - modifiche - restauri - rifacimenti - decorazioni
Indicazioni che si riferiscono alla denominazione dell 'autore del bene architettonico nella forma «cognome nome» eventualmente seguito da «detto» e quindi dallo pseudonimo o dal soprannome. Si adotterà invece la forma correntemente in uso nei casi di denominazioni composte da nome o patronimico facendo seguire a queste indicazioni l 'eventuale soprannome, o pseudonimo, introdotto dal termine «detto». Campo alfanumerico.
Indicazioni che precisano i l luogo e la data di nascita, i l luogo e la data di morte, o i l periodo noto di attività dell 'autore di cui si parla. Campo alfanumerico. Nei casi in cui non sia stato possibile rilevare un qualsiasi dato relativo alla data di nascita o morte, questo verrà sostitutito da un punto interrogativo.
Nei casi in cui l 'autore del bene considerato non sia individuabile direttamente, ma solo tramite attribuzione riferita ad altro autore noto, si precisa i l tipo di tale riferimento. Campo alfanumerico:
- cerchia - scuola - seguace - collaboratore
- continuatore - attribuito - attribuibi le
Fonte da cui si sono desunte le notizie relative all 'autore. Campo alfanumerico.
Nei casi in cui l 'autore non sia in alcun modo precisabile - neppure ricorrendo ad una attribuzione congetturale - si forniscono indicazioni di carattere generale riguardo al contesto culturale (oppure alla scuola, alla maestranza, ecc.) a cui può essere ricondotta la realizzazione del bene catalogato. Il presente campo è generalmente in alternativa al campo «Autore», oppure può essere considerato integrativo rispetto a quest' ultimo.
Indicazioni che individuano i l tutto o la parte del bene catalogato. Campo alfanumerico:
- realizzazione integrale - opere di integrazione - realizzazione parziale - modifiche - progetto - restauri - direzione dei lavori - rifacimenti - opere di completamento - decorazioni
Indicazioni relative all'ambito culturale del bene catalogato, individuato facendo seguire ad una locuzione generica (ad esempio: ambito, scuola, maestranze, ecc.) l 'aggettivo che ne precisa la pertinenza geografica. Campo alfanumerico.
ATBB Fonte dell'attribuzione
AAT ALTRE ATTRIBUZIONI
AATR Riferimento all' intervento
AA TD Identificazione, fonte, commenti
Informazioni che precisano le fonti dalle quali sono stati desunti gli elementi documentali che hanno consentito la formulazione di una determinata attribuzione, oppure che avvertono che ci si trova in presenza di un'attribuzione congetturale, proposta dal catalogatore. Campo alfanumerico:
- documentazione bibliografica - attribuzione tradizionale - documentazione archivistica - attribuzione congetturale (n.d.c.) - documentazione iconografica
Informazioni riguardanti altri autori o ambiti culturali cui vengono attribuiti la realizzazione dell 'organismo achitettonico catalogato e/o altri interventi su di esso.
Indicazioni che individuano i l tutto o la parte del bene catalogato. Campo alfanumerico:
- realizzazione integrale - opere di integrazione - realizzazione parziale - modifiche - progetto - restauri - direzione dei lavori - rifacimenti - opere di completamento - decorazioni
Informazioni che precisano l 'autore o l'ambito culturale, le fonti e eventuali commenti dell 'attribuzione. Campo alfanumerico.
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Insieme di notizie riferibili al bene catalogato e reperite nel corso delle ricerche preliminari alla catalogazione.
REL ESTREMO CRONOLOGICO REMOTO
RELS Secolo
RELV Validità
RELF Frazione di secolo
RELW Validità
RELI Data
RELX Validità
REV ESTREMO CRONOLOGICO RECENTE
REVS Secolo
80
Dati che precisano la generica col locazione cronologica (secolo) e, dove possibile, anche la datazione specifica (giorno/mese/anno) cui si riferisce, nel suo estremo più remoto, la notizia. Campo strutturato.
I ndicazione del secolo. Campo alfanumerico:
- Xli - Xl i i - XIV - xv - XVI
- XVII - XVI I I - XIX - xx
Esprime il valore attribuibi le alla indicazione del secolo. Campo alfanumerico:
- certa - i ncerta - sicura - dubbia - documentata - congetturale - non documentata - proposta dal catalogatore
Indicazione della frazione di secolo. Campo alfanumerico:
- in izio - secondo quarto - fine - terzo quarto - prima metà - ultimo quarto - seconda metà - (?) - primo quarto
Esprime i l valore attribuibi le alla indicazione della frazione di secolo. Campo alfanumerico:
- certa - incerta - sicura - dubbia - documentata - congetturale - non documentata - proposta dal catalogatore
Indicazione della data di realizzazione del documento. Campo data.
Esprime il valore attribuibile alla indicazione della data. Campo alfanumerico:
- certa - i ncerta - sicura - dubbia - documentata - congetturale - non documentata - proposta dal catalogatore
Dati che precisano la generica collocazione cronologica (secolo) e, dove possibile, anche la datazione specifica (giorno/mese/anno) cui s i riferisce, nel suo estremo più recente, la notizia.
I ndicazione del secolo. Campo alfanumerico:
- Xli - Xl i i - XIV - xv - XVI
- XVII - XVI I I - XIX - xx
�- REGESTO - ' .·· . · RE &.._ - -• • ..._ - •o L ,,_: �·- _, ... � • - • • • � • -· ·-· L•-'"• -� �.. • - •
REW Validità
REVF Frazione di secolo
REVW Validità
REVI Data
REVX Validità
REN NOTIZIA
RENR Riferimento
RENS Notizia sintetica
RENN Notizia
RENF Fonte
Esprime il valore attribuibi le alla indicazione del secolo. Campo alfanumerico:
- certa - incerta - sicura - dubbia - documentata - congetturale - non documentata - proposta dal catalogatore
Indicazione dell'eventuale frazione di secolo. Campo alfanumerico:
- in izio - primo quarto - fine - secondo quarto - metà - terzo quarto - prima metà - ultimo quarto - seconda metà - (?)
Esprime il valore attribuibi le alla indicazione della frazione di secolo. Campo alfanumerico:
- certa - incerta - sicura - dubbia - documentata - congetturale - non documentata - proposta dal catalogatore
Indicazione della data di realizzazione del documento. Campo data.
Esprime i l valore attribuibile alla indicazione della data. Campo alfanumerico:
- certa - incerta - sicura - dubbia - documentata - congetturale - non documentata - proposta dal catalogatore
Informazioni che contribuiscono alla fedele e rigorosa ricostruzione storico critica del quadro complessivo in cui trova appropriata collocazione il bene catalogato e da cui traggono pregnante significato le motivazioni, la genesi ed il successivo sviluppo del bene medesimo.
Indicazione del contesto a cui la notizia si riferisce. Campo alfanumerico:
- N.G. = informazioni d i carattere generale - N . P. = informazioni relative a preesistenze - N . B. = informazioni relative al bene catalogato
Descrizione in forma concisa della notizia. Campo alfanumerico.
Testo, in forma discorsiva, che espone la notizia. Campo alfanumerico.
Dati che collegano ciascuna notizia di origine bibl iografica, archivistica, o iconografica rispettivamente all' opera, al documento d' archivio, al disegno, dipinto, affresco, incisione, moneta, ecc. , dalla quale la notizia è stata desunta, owero dati con cui si precisa che la notizia riportata non proviene da una delle fonti sopra indicate, bensì che essa è stata formulata ex novo dal catalogatore. Campo alfanumerico.
81 I ',
I
......
PDF PROCESSO DI FORMAZIONE
PDFD Descrizione
PDFA Allegato visualizzante
SIO ORGANIZZAZIONE COMPLESSIVA SPAZIO
SIC PECULIARITÀ COMPOSITIVE
SII SUDDIVISIONE ORIZZONTALE INTERNA
SllR Riferimento ubicazionale
SllN Numero dei piani
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Informazioni che descrivono e possibi lmente motivano i l processo attraverso i l quale i l bene catalogato è venuto costruttivamente configurandosi sino al la consistenza attuale.
Informazioni che precisano se il bene è stato realizzato secondo un progetto unitario; se è stato costruito in un 'unica fase, oppure in più fasi successive; se è il risultato di un processo di aggregazione, o di frazionamento, o di fusione, o di demolizione d i singole parti, ecc. Campo alfanumerico.
Numero dell'allegato grafico e/o fotografico, appartenente alla scheda. Campo alfanumerico.
Informazioni che descrivono la conformazione e l 'organizzazione dello spazio interno del bene catalogato, precisandone la suddivisione generale e segnalandone ogni pecul iarità compositiva e/o formale.
Si individuano e descrivono le eventuali particolarità compositive che caratterizzano l 'assetto attuale dello spazio interno del bene catalogato. La descrizione prende in considerazione, per esempio, la presenza di assi o di piani di simmetria tridimensionale, l 'esistenza di fuochi di convergenza o di pol i di espansione spaziale, oppure la riconoscibi l ità di intenti prospettici o iterativi o compenetrativi , ecc. , sempre riferibi l i alla composizione architetton ica dello spazio interno.
Dati che precisano il numero dei piani nel quale risulta suddiviso lo spazio i nterno del bene catalogato.
Indicazioni della parte di spazio interno riferite al numero dei piani considerato. Campo alfanumerico: - a) piani fuori terra caratterizzanti (riferiti all ' intero bene oppure alla sua parte preponderante o comunque più significativa); - b) piani fuori terra completivi (riferiti a parti secondarie o comunque non caratterizzanti del bene); - c) piani sotterranei a estensione totale (riferiti al numero dei piani sotterranei esistenti nel bene ed aventi, in pianta, un'estensione pari al l 'area del l ' intero bene considerato) ; - d) piani sotteranei a estensione parziale (riferiti al numero dei piani sotteranei esistenti ed aventi in pianta un'estensione ridotta o parziale nei confronti dell 'area del l ' intero organismo considerato) ; - e) piani sotteranei a estensione eccedente (riferiti al numero dei piani sotterranei esistenti ed aventi, in pianta, un'estensione superiore o eccedente rispetto all 'area occupata dal bene medesimo. I l campo, l imitatamente ai piani sotteranei ad estensione eccedente destinati ad un uso non unicamente connesso al bene (per es. camminamenti sotterranei, catacombe, ipogei con funzione di cisterna, depositi o magazzin i collettivi , ecc.), è riferibi le anche agli oggetti «complessi». Campo alfanumerico.
N umero che esprime i l computo dei piani fuori terra caratterizzanti i l bene catalogato nella sua interezza o nella sua parte più significativa. Sono compresi sia i piani che, pur se i nterrati per non più della metà della loro altezza, presentino caratteri di un comune piano terreno, sia i piani di sottotetto, anche se coperti da strutture non orizzontal i , purchè abbiano carattere di un piano di normale util izzo. Campo numerico intero.
PNT PIANTA
PNTQ Riferimento piano o quota
PNTU Ubicazione
PNTS Schema
PNTF Forma
PNTE Elementi icnografici significativi
Informazioni che descrivono la conformazione planimetrica del bene catalogato. La descrizione precisa in primo luogo lo schema e la forma della pianta, secondariamente ne evidenzia gli elementi icnografici caratterizzanti.
Numero decimale che esprime (in metri e decimetri) la quota alla quale è stata effettuata la sezione orizzontale corrispondente alla pianta descritta. Il campo è riferibi le tanto ai beni «individui» quanto a quelli «Complessi». Campo numerico.
Indicazione dell 'ubicazione. Campo alfanumerico:
- piano i nterrato - piano seminterrato - piano terra - ammezzato - piano primo
- piano secondo - piano terzo - piano quarto - piano quinto - sottotetto
Indicazioni che enucleano e descrivono sinteticamente lo schema icnografico in base al quale è stata impostata e sviluppata la pianta presa in considerazione. Campo alfanumerico:
- pianta assiale - pianta composta - pianta centrale - pianta a griglia - pianta composita - pianta regolare
Indicazioni che specificano la forma più direttamente associabile alla pianta considerata. Il campo è prevalentemente riferibi le ai beni «individui» , ma in determinati casi anche a quell i «Complessi». Campo alfanumerico:
- a L - a T - a c - a U - a croce latina
- ad aula - poligonale a n lati - quadrata - rettangolare
Informazioni riguardanti la presenza, i l numero e le caratteristiche di eventuali elementi icnografici significativi della pianta considerata; di tali elementi, ove sia i l caso, viene data anche la specifica descrizione sintetica. Si useranno termini o locuzioni che specificano il tipo al quale appartiene l 'elemento considerato, seguito da un numero, entro parentesi , che precisa quante volte l 'elemento stesso si ripete nella pianta. Campo alfanumerico:
- abside - androne - atrio - balconata - ballatoio - cantoria - cavedio - chiostro - cimborio - coro - corte (solo edilizia rurale) - cortile - deambulatorio - loggia - loggiato - loggione - navata
- oratorio - palchetti - palco - platea - porta morta - portico - pozzo di luce - presbiterio - refettorio - sacrestia - sala - sottopalco - terrazza - transetto - veranda - vestibolo
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PNTS (schema)
PIANTA ASSIALE PIANTA CENTRALE
PIANTA COM POS ITA PIANTA COM POSTA PIANTA A G R I G LIA P IANTA R EGOLARE
I
DIZIONARIO
PNTU
ammezzato: piano secondario di serv1z10, intercalato tra i l piano terreno ed i l piano nobile o sovrapposto ai piani superiori nei palazzi signorili del passato, spesso ricavato nella differenza di altezza fra alcuni ambienti principali. Tale soluzione interna si riflette in modo caratterizzato nella architettura esterna dell'edificio, ove la presenza di questo piano è rilevata dalla serie d i piccole finestre interposte a quelle dei piani principali della facciata.
PNTS
pianta a griglia: pianta d i un edificio a più corpi di fabbrica disposti secondo un disegno reticolare. pianta assiale: pianta di un edificio caratterizzata dalla corrispondenza o simmetria tra le varie parti rispetto ad un asse, d i solito longitudinale e mediano. pianta centrale: pianta di edifici in cui tutte le parti sono relazionate ad un centro, a differenza delle costruzioni a pianta assiale, l inearmente disposte. La forma della pianta è una figu-
PNTF
pianta a croce: pianta consistente nell'incrocio di quattro cor�i di fabbrica ortogonali. Si dice «a croce latina» quando un corpo è sensibilmente più lungo degli altri; «a croce greca» quando i quattro corpi sono di uguale lunghezza.
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PNTF (forma)
,_ a C a l a T a U a croce latina ad aula poligonale a n lati quadrata rettangolare
I
Ubicazione
piano: porzione di edificio compresa tra la faccia superiore di un pavimento e quella inferiore d i un soffitto o di un solaio. I piani si distinguono, prendendo come riferimento il piano di campagna, in interrati e fuoriterra. sottotetto: negli edifici coperti a tetto, i l vano compreso fra il tetto e il solaio delle stanze all 'ultimo piano, di solito adibito a deposito, talvolta anche ad abitazione. È spesso i l luminato da una lucerna.
Schema
ra geometrica regolare (cerchio, ellisse, quadrato, quadrangolo regolare, croce greca, triconco) e gli spazi annessi {deambulatori, cappelle, vestiboli) sono subordinati allo spazio centrale, anche nella forma della copertura. pianta composita: pianta formata da più parti eterogenee. pianta composta: pianta formata da più parti omogenee. pianta regolare: pianta conforme a presupposti di ordine geometrico, assunti come norma.
Forma
pianta ad aula: pianta priva di navate laterali. Frequente nel primo medioevo, nel medioevo maturo e tardo questo tipo di pianta venne adottata solo per chiese di piccole dimensioni. Si d iffuse, dal medioevo in poi, anche su complessi di maggiori dimensioni.
segue PNTE
abside: struttura architettonica a pianta semicircolare, poligonale, lobata e spesso trilobata, coperta da una semicupola (detta «conca» o «catino»), che si apre nel fondo del muro perimetrale d i un edificio, in particolare di una chiesa. Di norma si apre sul fondo della navata centrale della chiesa, contenendo il coro d ietro l 'altare; la si trova tuttavia anche sul fondo delle navate laterali e del transetto. In alcune chiese si hanno più absidi delle stesse dimensioni: si parla di «doppia abside,. nel caso siano due contrapposte; di "abside triconca» nel caso siano tre, come nelle ch iese romaniche. androne: andito lungo, collocato a pian terreno, per i l quale dal portone d' ingresso si arriva al cortile della casa. atrio: nei palazzi rinascimentali e nei loro derivati, monumentale portico esterno coperto che conduce al cortile. balconata: balcone prolungato sul quale si aprono varie finestre. ballatoio: tipo di balcone piuttosto lungo in forma di corridoio, coperto o scoperto, usato come disimpegno o comunicazione. cantoria: nelle chiese, balconata per i cantori. A partire dal XVI sec. viene unificata con la tribuna del l 'organo. chiostro: sorta di cortile porticato o quadriportico, spesso raddoppiato e talvolta a due piani, di forma rettangolare, quadrata od anche, in epoca barocca, variamente articolata. Collega la ch iesa di un monastero alla sala capitolare e alle zone della vita comunitaria (clausura). È dotato di un pozzo centrale e spesso viene sistemato a giardino. Può servire anche da camposanto. Lo si ritrova annesso anche alle cattedrali. coro: parte della chiesa dietro l 'altare maggiore in cui siedono i cantori, generalmente arredata, lungo le pareti, da file di sedili («stalli») di legno intagl iato o intarsiato. Nelle chiese conventuali è riservata ai religiosi. corte: spazio di terreno attiguo alle case contadine. cortile: spazio a cielo aperto, completamente o parzialmente circoscritto da edifici (c. «interno», c. «esterno»). I l cortile interno è detto «chiostro,. e «portico,. se ha principalmente fini d i i l luminazione ed areazione; quando è piccolo ed ha solamente funzione di pozzo di luce è detto «chiostrina», e può talvolta presentare una copertura vetrata; se vi si aprono solo ambienti di servizio, è chiamato «cavedio». deambulatorio: nelle chiese romaniche e gotiche, prolungamento a forma circolare e poligonale delle navate laterali oltre il transetto, che arriva fino a racchiudere i l coro e a formare un corridoio o ambulacro. È talvolta fiancheggiato da cappelle radiali sul lato esterno. loggia: portico aperto sui lati, solitamente coperto a volta, che si trova all ' interno o dinnanzi ad un edificio. Può anche costituire un organismo indipendente. loggiato: organismo architettonico costituito da uno o più ambienti (logge) largamente aperti verso l 'esterno. loggione (o galleria): nei teatri barocchi italiani e tedeschi, ordine superiore di posti; nei teatri francesi e inglesi i l termine si riferisce a tutti gli ordini. Oggi è spesso sinonimo di «balconata». navata: spazio longitudinale in cui è suddiviso l ' interno della chiesa, definito da colonne o pilastrini al l ineati reggenti trabeazioni o arcate. La navata si divide in «campate». In genere si hanno tre o cinque navate; quella centrale è quasi sempre più alta e più ampia del le lateral i , che sono simmetriche. oratorio: piccola cappella privata o riservata, che può trovarsi sia in una abitazione, che in una chiesa. Nel secondo caso l'oratorio, in corrispondenza del piano delle tribune, è messo in comunicazione, mediante una finestra, con il coro. Successivamente si trasforma in un ambiente di preghiera accessibile
Elementi icnografici significativi
anche al pubblico. Il termine indica anche un ambiente, derivato dai precedenti , utilizzato per l'esecuzione di «oratori» musicali . palco: ripiano de l palcoscenico, solitamente in legno. platea: nel teatro moderno ind ica la parte più bassa, nella quale i posti degli spettatori sono distribuiti su file per lo più parallele. porta morta: portico interposto tra abitazione e rustico nella tipologia a corpi giustapposti. È formata da un lungo atrio, sol itamente realizzato con volta a botte, delineato in posizione mediana e sol itamente chiuso in inverno sul lato opposto della facciata, con tamponamenti provvisori. Serve da passaggio coperto tra abitazione e stalla, al carico e scarico delle derrate e ad operazioni tipiche di alcuni periodi stagionali. Può anche presentarsi tagliata a mezza altezza da un solaio per aumentare la capacità di carico del fienile o creare una stanza supplementare. Talvolta questo porticato di transito viene raddoppiato dando luogo ad un forma binata. Sotto la porta morta si possono trovare i l pozzo dell 'acqua e l'abbeveratoio per gli animali, oltre al l ' ingresso dell'abitazione. portico: spazio delimitato su uno o più lati da una serie d i pi lastri o di colonne, regolarmente distanziati, spesso con valore decorativo e a carattere monumentale, anche con funzione di passeggiata coperta o di mercato. Sui sostegni poggiano trabeazioni o arcate; la copertura può perciò essere piana o a volta. I l portico può trovarsi, per disimpegno e ornamento, sulla facciata di un palazzo, di una chiesa, oppure essere util izzato per cingere un cortile o una piazza. Assai varie sono le sue forme e util izzazioni. pozzo di luce: piccolo spazio a cielo aperto completamente circoscritto dai fronti dell'edificio avente solo fini di i l luminazione. presbiterio: spazio attorno all'altare riservato al clero. Si trova sul fondo della navata centrale ed è concluso dall'abside. È separato dal resto della chiesa da plutei e transenne negli edifici più antichi , da colonnine e p ilastrini dall 'età rinascimentale in poi. Può essere sopraelevato quando sopra di esso si inserisce la cripta. refettorio: ambiente destinato alla consumazione dei pasti e collocato sul lato sud del chiostro; può dividersi in due parti, di cui una riservata ai monaci degli ordini maggiori, oppure sdoppiarsi in un refettorio estivo e in uno, più piccolo, invernale. sagrestia: ambiente adiacente al coro nel quale vengono conservate le suppelletti l i liturgiche e i paramenti sacri. sala: ambiente di un appartamento o di un edificio, di ampiezza superiore a quella degli altri ambienti, destinato a scopi di rappresentanza o di riunione. sottopalco: ripiano, sottostante al palcoscenico, praticabile per l'azionamento delle macchine. terrazza: ripiano scoperto praticabile di un edificio, costruito per lo più a copertura dell'edificio stesso, ma posto anche a piano terra, recintato da un parapetto o comunque formalizzato. transetto: corpo trasversale all 'asse principale della chiesa, che si inserisce tra le navate e l'abside o i l coro terminale. Mediante il transetto la pianta assume la forma di una croce latina e al punto d' incrocio si costituisce la crociera. veranda: loggia o balcone solitamente coperto, chiuso con vetrate o tende. vestibolo: negli edifici pubblici o privati, ambiente d'ingresso intermedio fra l 'esterno e l ' interno, di varia forma e imponenza a seconda delle funzioni di disimpegno che gli vengono attribuite e dell' importanza dell 'edificio stesso.
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GLOSSARIO
altare: luogo della mensa eucaristica, eretto all ' interno della chiesa. L'altare maggiore (altare del Signore, contrapposto agli altari laterali dedicati ai Santi) si trovava, nella basilica paleocristiana, nel presbiterio antistante l'abside; solo più tardi fu inserito, arretrandolo, nell 'abside. L'altare sorse spesso sulla tomba di un martire. Consiste oggi, d i regola, in una lastra di pietra in un solo pezzo (mensa) posta su di un rialzo, con una predella ove sale i l celebrante; presenta un frontale detto «palio», è sostenuto da uno o più stipiti ed è sormontato da una elevazione, detta «grado», contenente i l ciborio per le suppellettil i sacre. I tipi di altare cattolico, tradizionalmente, sono quattro: «a mensa», costituita da una lastra sostenuta da un piedritto centrale o quattro angolari; «a cofano», con mensa appoggiata su di un parallelepipedo; «a blocco», con unico piedritto d i sostegno, d i solito addossato alla parete; «a sarcofago», in cui la mensa poggia su di un sarcofago. ambiente (o vano o camera): spazio delimitato da una struttura muraria all' interno di un edificio, funzionalmente caratterizzato. andito: ambiente secondario di passaggio e disimpegno. arcata: ogni elemento di una successione architettonica di strutture ad arco, ad esempio ponti, viadotti, anfiteatri, portici. Si incontrano spesso nelle architetture a più piani. Sono tipiche dell'architettura di epoca romana e medievale e costituiscono un elemento fondamentale della basilica. balcòne (o terrazzo): struttura architettonica sorretta da mensole oppure a sbalzo, sporgente dalla facciata d i un edificio, accessibile da una porta-finestra, con ringhiera, parapetto, balaustra, in legno, ferro o pietra. Si dice anche di finestra che scende fino al pavimento e possiede un piccolo aggetto con ringhiera, diffusa nei paesi meridionali. cattedrale: chiesa episcopale, in cui cioè i l rito è officiato dal vescovo. Il nome deriva dalla cattedra episcopale. clausura: zona del monastero accessibile solo ai monaci; è costituita dai loro alloggi («celle») e dal chiostro comunicante con la chiesa. corridoio: ambiente, per lo più lungo e stretto, che serve d i passaggio, comunicazione e disimpegno tra locali adiacenti. cripta: ambiente sotterraneo, di solito posto sotto la zona del presbiterio, dove vengono custodite le reliquie sacre o inumati martiri e santi. Viene realizzato tramite una volta sostenuta da colonne e, in epoca romanica, ma ancor più nelle cattedrali gotièhe, assume proporzioni architettoniche grandiose, articolandosi in vari ed ampi locali. crociera: spazio definito dall' incrocio tra la navata e i l transetto di unà chiesa, sottolineato dall'accentuazione dei pilastri angolari e mediante l'arco trionfale; è coperto da un tiburio,
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spesso anche in forma di cupola. distribuzione: l 'organizzazione e l 'articolazione delle varie parti di un edificio o di un complesso di edifici e delle loro caratteristiche fisiche e funzionali (protezione, areazione, i l luminazione, visibilità, climatizzazione, percorsi, servizi, ecc.) in base all'analisi delle esigenze umane. facciata: struttura o lato di un edificio volto verso l 'esterno; per lo più si intende il lato perimetrale esterno contenente l ' ingresso principale. finestra: elemento architettonico costituito da un'apertura, d i varia forma, per i l luminare e/o arieggiare un ambiente chiuso, praticata di solito in una parete perimetrale. La successione delle finestre caratterizza compositivamente la facciata. palcoscenico: nel teatro, la zona ove ha luogo la rappresentazione scenica separata dalla zona riservata agli spettatori mediante il prospetto scenico. Si estende di solito per tutta l 'altezza del teatro e si divide in sottopalco, palco vero e proprio e soffitta. pianta: rappresentazione grafica, in proiezione ortogonale, della sezione orizzontale di un edificio o d i una sua parte. In base alla conformazione perimetrale la pianta può essere: a L, a T, a U, a H, a X; a croce latina e greca; a configurazione geometrica (quadrata, rettangolare, ovale, circolare, poligonale). Riguardo allo schema di sviluppo la pianta può essere: regolare, composita, composta, centrale, assiale, a griglia, polilobata, radiale e anulare. Viene detta inoltre «l ibera,, la pianta non legata a forme volumetriche regolari e fondata sullo studio e la manifestazione delle d iverse funzioni cui l'edificio risponde. pianta anulare: pianta radiale nella quale si ritrovano elementi strutturali sviluppati su uno schema concentrico. pianta polilobata: pianta di un edificio, o di una sua parte, formata da un isieme di absidi ad assi convergenti. La pianta si dice bilobata, polilobata (trifoglio), quadrilobata, qualora presenti due, tre, quattro absidi (anche triconca e tetraconca). pianta radiale: pianta di un edificio nel quale gli elementi strutturali principali convergono verso un centro. sala capitolare: sala del capitolo (l'assemblea, cioè, di un determinato ordine o congregazione) di un monastero, spesso a doppia navata e destinata alle riunioni dei monaci. tribuna: l ' intero spazio del presbiterio con il seggio vescovile ma anche l 'abside con le cappelle che ne dipartono. Il termine inoltre può indicare la galleria interna posta sulle navate laterali e aperta sulla navata centrale riservata a gruppi di fedeli (di solito le donne: "matroneo»). Spostata verso la zona di accesso alla chiesa, si ha talvolta la tribuna dell'organo e la tribuna dei cantori («cantoria»).
Indicazioni di carattere tecnico e tecnologico che attengono alla descrizione del le fondazioni del bene catalogato. Vengono considerate sia sotto l 'aspetto tipo-morfologico, che della tecnica costruttiva con la quale risu ltano real izzate, dando notizia, ove sia possibi le, circa la natura del terreno sul quale le fondazioni stesse appoggiano.
FNA
FNP
FNS
FNSU
FNST
FNSQ
TIPO DEL TERRENO DI APPOGGIO
SCHEMA GENERALE
STRUTTURE
Ubicazione
Tipo
Qualificazione del tipo
Indicazioni che forniscono la descrizione della natura (ed eventualmente anche delle condizioni meccaniché: compattezza, presenza di discontinuità, d i fessurazioni, ecc.) del terreno sul quale appoggia i l bene. La qual ità del suolo viene considerata esclusivamente dal punto di vista delle connessioni tra le caratteristiche naturali del terreno e la progettazione statica del bene catalogato, con particolare riferimento al tipo e alla tecnica costruttiva adottate per le fondazioni. Campo alfanumerico:
- roccia vulcanica compatta - roccia calcarea con lievi fessurazioni - tufo omogeneo saturo di umidità - terreno sabbioso con ghiaia di buona coerenza - roccia arenaria di mediocre resistenza - non accertabile
Descrizione, dal punto di vista morfologico-strutturale, dello schema generale dell ' intero sistema di fondazioni su cui posa l 'organismo architettonico. Tale descrizione è riferibi le tanto al caso in cui detto sistema di fondazione risulti strutturalmente di tipo uniforme in tutta la sua estensione, quanto al caso in cui esso si presenti invece composto da strutture (sia primarie, sia - eventualmente - complementari) tipologicamente differenti tra loro. Ove possibi le, nella descrizione vengono altresì espresse e motivate le ragioni tecnico-costruttive che - in relazione alla natura del terreno, o alle esigenze statiche delle strutture in elevazione, o ad altra individuabile e specificabile causa - hanno suggerito, ovvero imposto, nel particolare caso esaminato, l'adozione del determinato tipo di fondazione che viene descritto. Campo alfanumerico.
Informazioni , d i carattere tipologico, tecnico e tecnologico, che forniscono la descrizione morfologica e strutturale del l ' intera fondazione principale laddove questa sia tipologicamente uniforme, o che descrivono ogni singola parte, tipologicamente differente dalle altre, d i cui risulta composto i l sistema generale delle fondazioni . Ovvero i nformazioni che si riferiscono ad eventuali strutture secondarie connesse, con funzione di complemento, alle strutture primarie di fondazione del bene catalogato.
Indicazione dell'ubicazione della specifica parte strutturale che si sta descrivendo nel contesto complessivo delle strutture di fondazione del bene catalogato. Nel caso in cui l ' intera fondazione sia tipologicamente uniforme, e non risulti pertanto descritta per parti separate, il presente sottocampo non viene compilato. Campo alfan\jmerico.
Indicazioni che precisano i l tipo morfologico-strutturale al quale può essere ascritta l ' intèra fondazione considerata, ove questa sia tipologicamente uniforme in tutta la sua estensione; oppure che specificano il tipo di ogni singola struttura componente i l sistema di fondazione, ove questo risulti costituito da varie parti strutturali tipologicamente d ifferenti fra loro. Campo alfanumerico:
- fondazione diretta - fondazione indiretta - non accertabi le
Indicazioni che precisano o integrano o caratterizzano, in senso descrittivo, i l tipo al quale appartiene la struttura d i fondazione (complessiva o parte componente). Campo alfanumerico:
- continua normale - a pozzo - a pozzo circolare
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FNSC Tecnica costruttiva Indicazioni che descrivono la tecnica costruttiva util izzata per la realizzazione della struttura di fondazione (complessiva o parte componente). Campo alfanumerico:
- in muratura omogenea - non accertabile
FNSM Materiali Indicazioni riguardanti i materiali con i quali risulta costruita la struttura di fondazione (complessiva o parte componente). Campo alfanumerico:
- mattoni pieni - non accertabile
FNST (tipo della struttura)
FONDAZION E D I RETTA
FONDAZIONE I N D I R ETTA
I
DIZIONARIO
FNST
fondazione diretta: tipo di fondazione che trasmette i l carico incombente dell'edificio direttamente al terreno di fondazione, più o meno superficiale; tale tipo viene adottato in presenza di terreni solidi poco profondi (max. 5-6 m).
PNSQ
fondazione a pozzo: tipo di fondazione indiretta costituita da un insieme d i grossi pi lastri o colonne in muratura o calcestruzzo («pilastrata») che trasmettono i carichi sul terreno resistente, e da archi d i collegamento in muratura («barulle») impostati sul terreno opportunamente sagomato e battuto. I pilastri o colonne vengono costruiti scavando pozzi nel terreno in corrispondenza degl i angoli e incroci dei muri. Si possono avere pozzi circolari o quadrati, pozzi per sottomurazione e pozzi per affondamento. In ogni caso, eseguito i l pozzo, si spiana accuratamente il fondo del cavo, si scampanano le pareti di quel tanto che il terreno consente per allargare la base di appoggio, quindi si procede al riempimento con calcestruz-
88
FNSQ (qual ificazione del tipo)
continua normale
a pozzo a pozzo circolare
I
Tipo della struttura
fondazione indiretta: tipo di fondazione che trasmette il carico dell'edificio al terreno solido sito in profondità (superiore a 5-6 m), tramite strutture intermedie. Può essere a pozzo o su pali.
Qualificazione del tipo
zo o con muratura a sacco. fondazione a pozzo circolare: tipo di fondazione utilizzata in presenza di terreni asciutti e non troppo franabili . Consiste nello scavo di pozzi fino al raggiungimento di strati resistenti del terreno, facendo opera di puntellatura. Quando il terreno resistente si trova a poca profondità si ricorre al sistema dei «cassoni,, di legno senza fondo, che non formano parte integrante della fondazione, ma servono solo come puntellatura, proteggendo i muri dal cedimento del terreno circostante. (tav. 18) fondazione diretta continua: tipo di fondazione d iretta che appoggia sul terreno uniformemente lungo tutto il perimetro della muratura. (tav. 17)
G LOSSARIO
fondazione: struttura di base a contatto col terreno che ripartisce opportunamente il peso della costruzione per garantirne la definitiva stabilità; viene disposta secondo un determinato piano di spiccato e su di essa poggiano le strutture. Le fondazioni si possono dividere, secondo le caratteristiche del terreno, in fondazioni dirette, indirette e sospese. fondazione ad archi rovesci: tipo di fondazione util izzata se i l terreno ha scarsa resistenza, anche in profondità, e occorre quindi ripartire la pressione esercitata sulla «pilastrata,, su una superficie più ampia. Si procede collegando fra loro le basi dei pilastri con archi rovesci, usando come centinatura i l terreno sagomato ad arco. Il tipo di arco impiegato è quasi sempre quello a sesto ribassato. fondazione diretta discontinua: tipo di fondazione diretta in cui i carichi vengono concentrati in appoggi su zone limitate di terreno, anziché distribuiti l inearmente lungo una fondazione continua. Per le strutture murarie questo tipo di fondazione può adottarsi quando il terreno resistente si trova oltre i 5-6 m di profondità (vedi fondazione indiretta), oppure quando non conviene ripartire i carichi modesti su una fondazione continua superficiale. fondazione indiretta su pali: tipo di fondazione indiretta poggiante su un insieme di pali infissi nel terreno («pal ificata») aventi lo scopo di raggiungerne lo strato consistente. L'azione di costipamento può essere di entità tale da non rendere necessario i l raggiungimento dello strato resistente, in quanto il carico può essere completamente assorbito dall'attrito latente tra palo e terreno («palificata sospesa»). fondazione sospesa a platea (o a zattera): tipo di fondazione util izzata su terreni particolarmente cedevoli . Consiste in un grosso banco di materiale (pietrame, sabbia, mattoni, calcestruzzo), profondo dai 2 ai 3 m e disteso anche più del doppio dell'area occupata dal fabbricato. Lo spessore e l 'estensione della platea varia in conseguenza della cedevolezza del terreno e del carico del fabbricato. Quando diversi elementi di una pila-
strata vengono raccordati tramite una massicciata che ne allarga la superficie d'appoggio, tale massicciata si definisce "zattera». palo: elemento costitutivo delle fondazioni indirette su pali. Si suddivide in pali «trivellati» e «battuti»; quell i battuti possono essere in legno, ferro e cemento armato; quell i trivellati in calcestruzzo di cemento con o senza armatura. Usati con frequenza in passato, i pali di legno sono in prevalenza di essenze resinose o comunque resistenti al l 'acqua (quercia, rovere, pino, larice). La lunghezza si aggira sui 6-8 m. Opportunamente scortecciati e regolarizzati, sono rinforzati all 'estremità inferiore con una "puntazza,, metallica, per facilitarne l ' infissione, e all'estremità superiore con una ghiera metallica, per evitarne lo sfibramento durante la battitura. pozzo per affondamento: tipo di pozzo che si utilizza per la costruzione di piloni di notevole sezione in terreni franosi o spingenti e in presenza di acqua. Consiste nell'affondamento progressivo di una fodera muraria circolare, caricata con pesi, fino al raggiungimento dello strato resistente. La muratura viene posta sopra un elemento speciale in legname o calcestruzzo che facilita e dirige l 'affondamento, u lteriormente agevolato. pozzo per sottomurazione: tipo di pozzo util izzato in terreni asciutti e non troppo franabi l i . Lo scavo avviene fino ad una certa profondità senza il bisogno di armature provvisorie; quindi si esegue, intorno, la cortina muraria circolare per l ' intera parte scavata. In seguito viene scavata la terra al l ' interno del pozzo per un secondo tronco, operando per segmenti verticali al di sotto dell'anello, che pertanto risulta temporaneamente sostenuto da p ilastrini di terra; si costruisce la muratura nei vani scavati e si completa in seguito lo scavo degli interval l i di terra rimasti, completando la muratura per i l secondo tronco. Si procede in tal modo fino a raggiungere il terreno resistente. scavo (o sterro): asportazione di terra dal suolo, che si esegue per dar luogo alle fondazioni di un edificio; si indica con questo termine anche il risu ltato di tale operazione.
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Indicazioni d i carattere tipo-morfologico, tecnico e tecnologico, che attengono al la descrizione delle strutture verticali del bene catalogato.
SVR RIFERIMENTO
SVRT
svc
SVCG
SVCQ
SVP
SVPU
SVPT
SVPQ
90
Tipo
TECN ICA COSTRUTTIVA
Genere
Qualificazione del genere
PARTI COSTITUTIVE
Ubicazione
Tipo
Qualificazione del tipo
Termine che precisa, dal punto di vista costruttivo-funzionale, il tipo al quale appartiene la struttura verticale anal izzata. La determinazione tipologica tiene conto della distinzione effettuabile fra le strutture verticali portanti e quelle non portanti ; tra queste ultime sono da intendersi comprese anche le strutture verticali portate qual i , per esempio, tramezzi, pareti divisorie, muri a soprammattone, ecc. Campo alfanumerico:
- portanti - non portanti
Indicazioni che precisano, dal punto di vista costruttivo, la tecnica mediante la quale è stata real izzata la struttura verticale che viene descritta.
Dati descrittivi che i l lustrano, sotto il profilo tipo-morfologico, i l genere della tecnica uti l izzata per la costruzione della struttura verticale presa in esame. Campo alfanumerico:
- in pietra artificiale - in pietrame misto
Indicazioni che precisano, in senso descrittivo, i l genere della tecnica costruttiva pertinente alla struttura verticale. Campo alfanumerico:
- a blocco - a corsi irregolari - a corsi regolari - a croce - a fascia
- gotica - in chiave - in spessore - opus listatum
Informazioni riguardanti la struttura verticale, considerata nel suo insieme, qualora essa si presenti d i carattere unitario ed omogeneo, oppure anal izzata nelle singole parti che la costituiscono qualora essa risulti d i natura composta o assemblata.
Ubicazione dell'elemento nel contesto complessivo delle strutture verticali del bene catalogato. Campo alfanumerico.
Indicazioni che precisano il tipo morfologico-strutturale al quale può essere ricondotto ciascuno dei singoli elementi che costituiscono la struttura verticale, considerata o nel suo insieme o nelle diverse parti componenti. Campo alfanumerico:
- archetto - architrave - arco - colonna - contrafforte - lesena
- parasta - piattabanda - pi lastro - semicolonna - spalla
Indicazioni che precisano in senso descrittivo mento strutturale esaminato.
i l tipo al quale appartiene l'ele-
Campo alfanumerico: - a carena - a sesto acuto - a tutto sesto - binata/o - circolare - ell ittico - esagonale - gallese - (in muratura) alla francese
- (in muratura) all ' italiana - pensile - policentrico - quadrato - rettangolare - rialzato - ribassato - senese - sfaccettato
SVPM Materiali
sw ALLEGATO VISUALIZZANTE
SWR Riferimento
SWI Numero dell'allegato
svs SUPERFICIE ESTERNA
SVST Tipo
SVSQ Qualificazione del tipo
SVSM Materiali
Indicazioni relative ai materiali con cui è stato realizzato l 'elemento strutturale. Campo alfanumerico:
- calcestruzzo - cemento armato - laterizio - laterizio sagomato
- legno - marmo - marmo bianco di Verona - marmo rosa di Verona
Numeri di riferimento di tutti gli allegati grafici e/o fotografici appartenenti alla scheda stessa, che recano le visualizzazioni d i quanto è riportato nelle voci di descrizione delle strutture vertical i .
Riferimento a l tipo di allegato visual izzante. Campo alfanumerico.
Codice di magazzino seguito da virgola e dal suo progressivo. Campo alfanumerico.
Informazioni d i carattere descrittivo che si riferiscono alla superficie esterna della struttura verticale anal izzata.
Indicazioni di carattere tecnico-costruttivo che descrivono il tipo di finitura con la quale si presenta la superficie esterna della struttura verticale considerata. Campo alfanumerico:
- a vista - tinta - intonaco - non accertabile - paramento
Indicazioni che precisano il tipo di finitura della superficie esterna della struttura verticale. Campo alfanumerico:
- a calce - civile - intonachino pigmentato - lastre - piastrelle
- rustico - sintetica - tempera - non accertabile
Indicazioni relative ai materiali con cui è stata realizzata la finitura della superficie esterna della struttura verticale. Campo alfanumerico:
- ceramica - malta a base di calce aerea - malta a base di calce aerea e cemento - malta a base di calce aerea e coccio pesto - malta a base di calce e polveri di marmo - malta a base di calce idraulica - malta a base di calce idraulica e cemento - malta a base di cemento - malta a base di gesso - mattoni paramano - pietra da taglio - pigmenti artificiali - pigmenti naturali
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SVCG (genere della tecnica costruttiva)
IN P I ET RA ARTI FICIALE
IN P I ET RAME MISTO/ O LISTATA
I
SVPT (tipo)
COLONNA
CONTRAFFORTE LESENA
PARASTA P I LASTRO
SEM ICOLO N NA S PALLA
ARCH ETTI ARCO
PIATTABANDA
ARCH ITRAVE
I
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SVCQ (qual ificazione del genere)
I ...._ --
a blocco a corsi irregolari a corsi regolari a croce a fascia gotica in chiave in spessore
opus l istatum
SVPQ (qual ificazione)
binata circolare
esagonale quadrato rettangolare sfaccettato
a caren a a sesto acuto a tutto sesto el l ittico pensile policentrico rialzato ribassato senese
gallese alla francese al l ' ital iana
-
SVST (tipo della superficie)
A VISTA
I NTONACO
TI NTA
PARAMENTO
Superficie esterna delle strutture verticali
I_.
I_.
SVSQ (qualificazione del tipo)
rustico civile
i ntonachino pigmentato
a calce scialbatura sintetica tempera
piastrelle lastre
I_. �
I_.
malta a base di calce aerea malta a base di calce aerea e cemento malta a base di calce aerea e coccio pesto malta a base di calce aerea e polveri di marmo malta a base di calce idraulica malta a base di calce idraulica e cemento malta a base di gesso malta a base di cemento
pigmenti artificiali
pigmenti naturali
ceramica mattoni paramano pietra da taglio
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DIZIONARIO
SVCG
in pietra artificiale: tipo d i muratura costruito principalmente con mattoni in laterizio, che sostituiscono l 'uso della pietra, realizzati con argi l la essicata al sole oppure cotta in fornaci. La loro disposizione determina vari tipi di muratura. in pietrame misto (o listata): tipo di muratura che si ottiene
SVCQ
disposizione a blocco: schema costruttivo in cui i giunti verticali sono alternativamente ortogonali fra loro. (tavv. 19-20-21-22) disposizione a corsi: successione di elementi simil i (conci, mattoni, ecc.) lungo una medesima linea, di solito lungo un piano orizzontale («filare») e quasi sempre in serie («ricorso»). Può essere a corsi regolari o irregolari. disposizione a croce: schema costruttivo che alterna filari di mattoni a fascia a filari di mattoni in chiave; ogni due filari i giunti si sfalsano di mezzo mattone. (tavv. 25-26-27) disposizione a fascia: schema costruttivo in cui i mattoni sono disposti con il lato lungo in senso longitudinale al muro
SVPT
archetto: motivo ornamentale costituito da piccoli archi in serie, pensili e sostenuti da mensole. architrave: elemento strutturale orizzontale, poggiante su due piedritti, che costituisce, negli ordini classici, la parte inferiore della trabeazione. Quando è posto su due colonne viene anche chiamato "epistilio». arco: struttura architettonica portante, costituita essenzialmente da un insieme di conci o mattoni d isposti su di una superficie curva in modo da reggersi per reciproco contrasto; le forze derivate dai carichi verticali sono così trasformate in forze oblique («sistema statico spingente»). Gl i estremi del l 'arco sono solitamente impostati su stipiti o colonne. colonna: elemento architettonico verticale di sezione circolare, composto di base, fusto e capitello; serve di sostegno a strutture sovrastanti, ma può avere anche funzioni meramente decorative o monumentali. La colonna può essere libera o implicata (impegnata) nella muratura, nel qual caso è chiamata «incassata». Se sporge dalla parete fino a tre quarti del diametro, sovente della metà, è detta («semicolonna»); se sfiora i l muro è detta «addossata». (tavv. 40-41) contrafforte: elemento strutturale verticale associato alla muratura con i l compito di contrastare le spinte orizzontali scaricandole al suolo. Nell'architettura di età romana è spesso interno al l 'edificio; nell'architettura romanica rimane addossato
SVPQ
arco a carena (o a fiamma o inflesso o a schiena d'asino): arco policentrico speculare, composto da due coppie di archi con i centri all ' interno e al l 'esterno dell ' intradosso. arco a sesto acuto: arco a profilo rialzato il cui intradosso è formato da due archi di cerchio che si incontrano a cuspide. Può essere «compresso», «equilatero», «a lancetta» e «lanceolato». (tav. 35) arco a tutto sesto: arco il cui sesto corrisponde ad una semicirconferenza. (tav. 31) arco ellittico: arco i l cui sesto assume la forma di mezza el-
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Genere della tecnica costruttiva
sostituendo, nella formazione delle spalle dei vani , nei ricorsi di ripartizione e negli spigoli sporgenti e rientranti del fabbricato, i conci di pietra squadrata con opera laterizia. Possono essere considerate murature miste anche la muratura a sacco e i muri rivestiti.
Qualificazione del genere
stesso. (tav. 29) disposizione gotica (o polacca): schema costruttivo in cui i mattoni di fascia e in ch iave si scambiano ad ogni filare. (tavv. 23-24) disposizione in chiave (o di testa): schema costruttivo in cui i mattoni sono disposti con il lato più lungo normale rispetto alla parete esterna. (tav. 30) disposizione in spessore (o coltello o foglio): schema costruttivo in cui i mattoni sono disposti uno sull 'altro nel senso dello spessore. (tav. 28) opus listatum: tipo di opus costituito da liste di mattoni alternati a liste di tufell i .
Tipo dell'elemento
ad un muro esterno in corrispondenza degli archi interni; in quella gotica si stacca dal muro ed assume forme arcuate. lesena: elemento architettonico verticale a sezione rettangolare. Originariamente era un puro risalto su un muro, particolarmente frequente nel romanico, privo di base e d i capitello, spesso legato ad altre lesene da archetti ciechi a tutto sesto. In seguito i l termine ha indicato una porzione di pi lastro addossato al muro e dotato di propria base, capitello e trabeazione. Serve prevalentemente ad articolare la parete. parasta: pilastro di sostegno a profilo piatto («semipi lastro») e appena sporgente dal filo della parete che, a d ifferenza della lesena, ha prevalentemente funzione decorativa. Nell 'architettura classica, trasferisce gl i ordini sulla struttura muraria; presenta spesso scanalature. piattabanda (o arco piatto): arco vero e proprio estremamente ribassato, di aspetto orizzontale nel l ' intradosso; i conci sono disposti in modo che i giunti si dirigano tutti verso un fittizio centro di curvatura. (tavv. 37-38) pilastro: piedritto ad asse verticale con sezione di solito quadrangolare o poligonale. Composto di base, fusto e capitello, può essere liscio o decorato. (tavv. 42-43-44-45-46-47-48) spalla: ciascuno dei due piedritti su cui si impostano le estremità di un arco, di un ponte, di un muro di sostegno, che si contrappone alla spinta laterale.
Qualificazione del tipo
lisse. (tav. 36) arco gallese: piattabanda con concio cuneiforme in chiave. (tav. 39) arco policentrico: arco formato da più archi di circonferenza eventualmente di raggi diversi, che, nei punti di connessione, abbiano la stessa tangente. (tav. 34) arco rialzato: arco di forma semicircolare il cui centro si trova al disopra della corda; in questo caso i piedritti proseguono idealmente oltre i conci d' imposta. (tav. 33) arco ribassato (o scemo): arco di profilo circolare in cui i l
segue SVPQ
centro di curvatura si trova al di sotto della linea d' imposta. (tav. 32) arco senese (o toscano): arco nel quale l ' intradosso è a tutto sesto e l 'estradosso è a sesto acuto.
SVST
intonaco: strato di malta utilizzato come rivestimento protettivo e decorativo nelle cortine murarie. L'intonaco è generalmente costituito da tre strati : il rinzaffo, il sottovallo o intonaco vero e proprio, l'arricciatura ed eventualmente l ' intonaco civile se il rinzaffo e i l sottovallo costituiscono uno stesso strato. paramento: rivestimento della struttura muraria realizzato con
SVSQ
intonachino pigmentato: intonaco costituito da una malta di calce aerea tradizionale alla quale vengono aggiunti pigmenti e/o inerti (polvere di marmo o di mattone) e che viene stesa sul rinzaffo o direttamente sulla muratura con uno spessore minimo di 416 mm. intonaco civile: terzo strato dell' intonaco applicato sull'arriccio. Si trova negli intonaci in cui rinzaffo e sottovallo costituiscono uno strato unico. scialbatura: impasto di consistenza piuttosto densa a base di grassello d i calce al quale può essere aggiunto un pigmento naturale. Viene applicato a pennello e può servire come finitura protettiva e decorativa di paramenti di mattoni non intonacati. tinta a calce: tinta composta di grassel lo di calce, pigmenti naturali, colle (5%) e acqua. Può essere stesa sull ' intonaco tramite pennello, per nebulizzazione, per stracciatura o per spugnatura. Non fa spessore sull ' intonaco ed è trasparente, non è mai un colore uniforme, non è idrorepellente e permette la traspirazione della muratura. Può essere stesa sia su intonaco fresco che secco. Il colore è dato dalle terre naturali estratte, macinate e lavate, che al momento del l 'uso vengono preventivamente stemperate in acqua e miscelate al latte d i calce, g ià fi ltrato al setaccio per togliere le impurità. Durante la messa in opera le tinte a calce risentono delle temperature
SVSM
ceramica: impasto di argi l la e di altre sostanze con acqua, usato per la fabbricazione di numerosi prodotti. Può essere refrattaria (grès comune) o non refrattaria, a pasta compatta (grès fini o porcellanati e porcellana) o a pasta porosa (maiolica, terracotta, ecc.). La fabbricazione consta delle seguenti operazioni fondamentali : preparazione della pasta, foggiatura del pezzo, essicamento, cottura, verniciatura, decorazione. malta a base di calce aerea: malta costituita da grassello + inerte + acqua malta a base di calce idraulica: malta costituita da idrossido di calce idraulica + inerte + acqua. malta a base di cemento: malta costituita da cemento +
Qualificazione del tipo
binata/o: tipo di colonna o pilastro accoppiati disposti in linea parallelamente al piano di facciata, talvolta con capitello e/o base unici; quando sono disposte/i due a due su file parallele, perpendicola"ri al pi;:iflO di facciata, si dicono "geminate/i».
Tipo della superficie
materiali diversi (per es., marmo, laterizi, cl inker, piastrelle, pannelli, ecc.) per ragioni di rifinitura o protezione (cortina, paramento, rivestimento). tinta: sostanza colorante di varia composizione utilizzata in architettura nel tinteggio di facciate di edifici, paramenti murari, ecc.
Qualificazione del tipo
troppo alte o troppo basse. Per questo motivo la gamma di colori disponibili è limitata alle tonalità del rosso e del giallo. Il degrado avviene per perdita costante d i piccole porzioni di materiale ed è generalmente causato dagli agenti atmosferici. tinta a tempera: tinta composta di terre naturali, colle naturali e acqua. Viene applicata tramite pennello sul l ' intonaco secco. Può essere messa in opera sia su calce che su gesso. È utilizzata soprattutto per decorazioni pittoriche di interni, poiché si deteriora rapidamente al contatto con l'acqua e con gli altri agenti atmosferici. Le colle servono ad aumentare la presa sull ' intonaco, ma non permettono la traspirazione. A causa della pellicola coprente che formano sull ' intonaco, queste tinte possono distaccarsi ad opera delle condense interne che si creano in presenza di forti percentuali di umidità. tinta sintetica: tinta composta di quarzo, colle e resine, ossidi artificiali e acqua. Viene applicata tramite pennello o rullo. Le tinte sintetiche sono coprenti e creano spessore; non vengono assorbite dall ' intonaco perchè sono pellicole isolanti e formano uno strato protettivo sugli intonaci. I l colore è dato da ossidi ottenuti chimicamente o utilizzando terre naturali cotte ad altissime temperature. Sono le tinte che maggiormente subiscono l'azione di degrado: la pellicola protettiva che formano sul l ' intonaco ne impedisce infatti la normale traspirazione.
Materiali
inerte + acqua. pigmenti: prodotto colorato utilizzato per la realizzazione delle tinte, che può essere ricavato direttamente dalle pietre esistenti in natura per semplice macinazione, o dai lavorati metal lici con reagenti chimici. I pigmenti maggiormente impiegati sono: a) terre coloranti ricavate da cave a fior di terra, esclusivamente di colore rosso, giallo e verde; b) colori vegetal i ottenuti con procedimenti di combustione di essenze diverse: nero c) colori ricavati dai metall i per combinazione chimica con acidi : presentano elevate caratteristiche di resistenza, hanno potere colorante e coprono l ' intera gamma dei colori di base.
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G LOSSARIO
arco a lancetta: arco a sesto acuto ne l quale i centri sono situati sulla corda esternamente alla luce. arco compresso: arco a sesto acuto nel quale i centri sono situati sulla corda internamente. arco equilatero: arco a sesto acuto nel quale i centri sono situati sulle estremità della corda. argilla: roccia sedimentaria costituita da una parte sabbiosa, a grana finissima, e da un cemento dove abbondano i minerali argillosi (il si l icato idrato d i alluminio, detto «caolinite .. , è il principale). Proviene dalla decomposizione di feldspato («caolinizzazione dei feldspati .. ) ed ha subito un'azione di trasporto da parte dell'acqua. Ha aspetto terroso ed è facilmente friabile; impastata con acqua dà una massa compatta e modellabile che serve per la produzione di laterizi, ceramiche, terracotte, ecc. È detta magra o grassa a seconda che sia poco o molto plastica, ossia a seconda che contenga molta o poca parte sabbiosa. Le argil le colorate, a causa di impurità varie, in genere ossidi di ferro, sono usate come pigmenti. argilla refrattaria: argil la che contiene, in piccola quantità, composti che favoriscono la fusione. Non fonde nè rammollisce sotto i 1 500°C. È impiegata per la fabbricazione di materiali refrattari. arricciatura o arriccio per edilizia: strato di malta di piccolo spessore utilizzato per rendere perfettamente piana la superficie muraria intonacata, prima di procedere alla tinteggiatura tradizionale e, in questo caso, è detto strato a fin ire. A volte (nel caso in cui i l rinzaffo e il sottoval lo vengano eseguiti in un unico strato) esso viene ricoperto dal l ' intonaco civile o strato a finire su cui poi si esegue la tinteggiatura. base: elemento posto tra i l fusto e il piano su cui poggia la colonna o i l pilastro. calce aerea: qualsiasi tipo di calce che non faccia presa nell'acqua; si ottiene dalla cottura d i calcari aventi una particolare composizione morfologica e chimica. Le calci aeree vengono suddivise in «grasse" e «magre" in relazione: 1 ) alla composizione chimica 2) al rendimento del grassello. Per quanto riguarda la composizione chimica viene stabil ito che nelle calci grasse il contenuto di ossido di calcio e ossido di magnesio (CaO + MgO) debba essere superiore al 94%, mentre se tale contenuto è inferiore, le calci vengono classificate come «magre ... Le calci che contengono più del 20% di magnesio vengono chiamate «calci aeree magnesiache", mentre le calci contenenti dal 5 al 10% di argil la si dicono «Calci forti ... Una calce è quindi tanto più grassa e dolce quanto più puro è i l calcare da cui proviene; spesso la percentuale d i impurità scende al di sotto del 2%, e allora si dice che essa ha raggiunto i l massimo grado di purezza. calce idraulica: calce i cui processi di presa ed indurimento avvengono anche in presenza di acqua. Deriva dalla cottura ad alta temperatura di rocce calcaree ricche di argi l la. Le calci idrauliche vengono così suddivise: a) calci idrauliche naturali in zolle : ottenute dalla cottura di calcari argillosi di natura tale che il prodotto cotto risulta d i facile spegnimento; b) calci idrauliche naturali o artificiali in polvere : ottenute dalla cottura di marne naturali oppure di mescolanze intime ed omogenee di calcare e d i materie argillose, e dai successivi processi di spegnimento, macinazione e stagionatura; la resistenza a compressione dopo 28 giorni è di 1 5 Kg/cmq; c) calci eminentemente idrauliche naturali o artificiali in polvere: ottenute come sopra e con una resistenza a compressione dopo 28 giorni uguale a 30 Kg/cmq; d) calci idrauliche artificiali pozzolaniche in polvere: miscele omogenee ottenute dalla macinazione di pozzolane e calce aerea idrata; resistenza a compressione dopo 28 giorni di 30 Kg/cmq; e) calci idrauliche artificiali siderurgiche in polvere: miscele omogenee ottenute dalla macinazione di loppa basica di alto forno granulata e di calce idrata; resistenza a compressione dopo 28 giorni di 30 Kg/cmq. capitello: elemento che conclude un piedritto (colonna , pilastro, parasta, lesena) a sostegno di un architrave. La forma può essere geometrica oppure ricorrere ad elementi plastici
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l iberi: volute, ornati zoomorfici o fitomorfici, soluzioni miste. cemento: materiale idraulico che, impastato con acqua, è in grado di fare presa sia in presenza di aria che immerso nell 'acqua. Si ottiene dalla cottura fino a scarificazione di marne portate ad una temperatura variabile fra i 1200° e i 1400°C. I l cemento cotto viene successivamente macinato fino a generare una polvere finissima ed impalpabile. I cementi possono essere "naturali" od «artificiali" a seconda che si impieghino calcari marnosi o miscele di calcari ed argille. In relazione al fenomeno della presa, si distinguono dei cementi "a presa lenta .. («cementi portland") e dei cementi «a presa rapida" («cementi romani .. ). cocciopesto: mattone (o terracotta) macinato, util izzato come carica nelle malte aeree per ottenere una superficie levigata e compatta; è estremamente resistente all'aggressività del l 'acqua e quindi impiegabile nel rivestimento protettivo di particolari elementi architettonici. La polvere di mattone inoltre reagisce chimicamente con l ' idrato di calcio (Ca(OH)2) trasformando la malta aerea in malta idraulica. Il cocciopesto, se usato a granulometria finissima, può servire come pigmento e/o inerte per intonachini e per sagramature. concio (o cuneo): settore delle strutture arcuate, corrispondente in genere ad uno degli elementi materiali che le compongono. Ciascuno di essi è indispensabile ai fini della stabil ità del l ' intera struttura. Nel caso di una struttura in laterizio, la forma a cuneo non si ottiene con i mattoni stessi , ma con la malta interposta. concio d'imposta: primo concio o primo corso di conci di un arco o di una volta poggiante sull ' imposta come cuscinetto. Spesso acquista importanza decorativa. corda: distanza che intercorre tra i punti d ' imposta del l 'arco. estradosso: superficie convessa che delimita superiormente la struttura d i un arco o di una volta. fusto (o busto o tronco o scapo): parte centrale della colonna che si misura mediante i l modulo (il raggio misurato alla base). Può essere costituita da un solo blocco o da più conci di pietra cilindrici sovrapposti chiamati «rocchi ... In genere presenta un rigonfiamento a circa un terzo della base, detto «entasi", e una parte leggermente assottigliata (rastremata) detta «ratta .. , di solito in alto. La parte superiore del fusto si dice «sommoscapo .. , l ' inferiore «imoscapo ... gesso: minerale che si presenta allo stato naturale sotto forma di solfato di calcio combinato con due molecole di acqua (CaS04 + 2H20). Si presenta in natura in tre specie: selenite, alabastro e sericolite. Il solfato di calcio può anche trovarsi in natura allo stato anidro, cioé senza acqua di cristallizzazione; costituisce in tal caso il minerale detto «anidrite .. che non può essere impiegato per la fabbricazione di gesso da presa. I l gesso, attraverso il riscaldamento, perde l'acqua di idratazione trasformandosi in «gesso cotto ... La perdita d'acqua genera, dai 1 30° ai 1 70°C, un solfato di calcio semidrato (CaS04 + 1/2 H20) di colore bianco ed opaco, che, polverizzato ed impastato con acqua, fa presa aumentando leggermente di volume: questo gesso viene chiamato «da modellatori" o «gesso di Parigi... Continuando nell'operazione di riscaldamento, verso i 250° c
' il gesso perde tutta l 'acqua di idratazione e si trasfor
ma in solfato anidro o anidrite (CaS04), gesso comune, caratterizzato da una notevole rapidità di presa. L'impasto costituito con gesso anidro si ottiene dalla semplice composizione di polvere di gesso e acqua, indurisce per presa di acqua che cristallizza insieme al gesso e, non presentando fenomeni d i ritiro in fase di essicamento, può essere util izzato senza aggiunta di cariche. Questo impasto è stato largamente usato per costruire piattabande, volte, archi o, più generalmente, come rinzaffo per regolarizzare murature sconnesse; in particolare è stato util izzato nelle sagomature di cornicioni («alla bolognese .. ) modellati con cannucciati come base per le intonacature a base di calce. Attualmente, a causa della elevata igroscopicità del materiale (derivato da una cottura più rapida rispetto a quella del passato), ne è sconsig l iabile l'uso in esterno. Proseguendo nella cottura, dai 400° ai 600°C, si ottiene il "gesso morto .. , materiale non più idratabile e quindi non soggetto al fenomeno della presa. Dai 900° ai 1200°C si forma un'altra anidrite conosciuta col nome di «gesso da pavimenti .. , usato per la formazione del sottofondo per la posa in opera
segue GLOSSARIO
del linoleum o della gomma; è caratterizzato da presa lentissima ma raggiunge un grado d' indurimento paragonabile a quello delle malte più dure. I l processo di produzione del gesso inizia con la frantumazione del materiale, che successivamente viene cotto, e continua con la macinazione e l ' insaccatura. grassello: tipo di calce idrata o spenta in modo tradizionale. Si presenta sotto forma di una pasta finissima, perfettamente bianca, morbida e quasi untuosa. Il grassello risulta dall' idratazione in eccesso della calce viva in acqua (processo di idratazione ) al termine del quale si ottiene appunto idrossido di calcio (Ca(OH)2). Le calci grasse, nel generare i l grassello, assorbono un quantitativo di acqua uguale a circa tre volte i l loro peso; le calci magre assorbono acqua in quantità uguale a circa il doppio del loro peso. Il grassello non indurisce se esposto in ambienti umidi o immerso nell'acqua: indurisce invece in presenza di aria per perdita d'acqua e lento assorbimento del l 'anidride carbonica (processo di carbonatazione). imposta (o mossa): superficie d'appoggio dell'arco e della volta al termine dei piedritti d i sostegno, con interposto talvolta un pulvino e spesso marcata da un elemento o modanatura sporgente. intradosso (o imbotte): superficie concava che delimita la struttura dell 'arco o della volta nella parte inferiore; a d ifferenza del l'estradosso, l ' intradosso è sempre formalmente determinabile. lanceolato: arco a sesto acuto nel quale i centri giacciono al di sopra del piano d' imposta. maiolica: prodotto ceramico a pasta porosa, opaco, preparato con argi lla impura che con la cottura si colora dal giallo fino al bruno. Ha vetrina opaca, trasparente nei tipi più fini, ed è utilizzata spesso nella decorazione artistica. malta: impasto di una sostanza agglomerante o legante (calce , cemento ) con un materiale inerte finemente diviso (sabbia ) e acqua , adoperato come costituente essenziale di opere murarie. Le malte possono essere «grasse» se sono molto ricche di legante, "magre,, se l ' impasto denuncia inerte in eccesso. La malta, in funzione del tipo di inerte util izzato, può essere impiegata per rinzaffi, sottovalli e strati a finire. muratura (o muro): insieme di elementi pesanti di varia natura col legati fra loro mediante un legante, in modo da ottenere una struttura monolitica. Si può classificare in vari modi a seconda della funzione o posizione dei materiali impiegati o della tecnica d i esecuzione. muratura a getto: tipo di muratura che si esegue con una «colata» o «gettata,, in contenitori opportunamente predisposti, stabi l i e in muratura o provvisori in legno, di un impasto ottenuto mescolando materiali d iversi (argilla, ghiaia, calce, pietrisco) uniti ad un legante. Quando il conglomerato si è solidificato i contenitori vengono rimossi. muratura a sacco: tipo di muratura eseguita ponendo i conci di pietra o i l laterizio nelle parti esterne del muro, riempiendo la cavità centrale di calcestruzzo e pietrisco. muratura in pietra: tipo di muratura realizzata in pietra naturale o in pietra da taglio. Le murature in pietra naturale sono assai diffuse nelle opere murarie tradizionali . I tipi di pietra più idonei sono i calcari e molte qualità d i tufi litoidei; la muratura è costituita da pietre uniformi (scapoli) più o meno grossi e squadrati grossolanamente. Nelle murature in pietra da taglio la pietra viene lavorata e ridotta a conci parallelepipedi o di forma particolare. I l muro è formato da conci disposti uno accanto all'altro col legati anche con grappe o zanche metalliche e un sottile strato d i malta. muro rivestito: tipo d i struttura muraria che presenta, verso la fronte esterna, una superficie di materiale d iverso ( per es.: marmo, laterizi, clinker, piastrelle, pannelli, ecc.) per ragioni di
rifinitura e protezione (cortina, paramento, rivestimento). opus: termine latino, ancora in uso, che si applica a numerose tecniche edilizie d i Roma antica. Nella muratura se ne distinguono vari tipi in base ai materiali e al le modalità d i impiego. piastrella: elemento di materiale ceramico (maiolica, porcellana, grès, ecc.), di varia forma geometrica, usato per rivestimenti murari e pavimentazioni. piedritto (o spalla): elemento strutturale portante verticale, su cui è impostato un arco, una volta o una trave, capace di sopportare, oltre al carico verticale trasmesso da murature o solai soprastanti, anche la spinta esercitata dal l 'arco e dalla volta. polvere di marmo: insieme di grani minuti ottenuti dalla frantumazione del marmo. Viene usata mescolata a calce per ottenere degli intonaci lisci, intonachini colorati in pasta, affreschi ed encausti. Veniva adoperata soprattutto in epoca romana. porcellana: prodotto ceramico a pasta compatta e grana molto fine, traslucido, sonoro, impermeabile, sul quale è di solito applicato un rivestimento trasparente. La cottura avviene in due fasi. La prima, detta «dirozzamento» o «abbozzo,,, non ha altro scopo che quello d i dare al l 'oggetto una certa consistenza. Dopo questa prima cottura si applica la vetrina, per lo più mediante immersione. I colori sono però pochi, perché poche sostanze possono resistere alle massime temperature dei forni da porcellane. Sono l 'azzurro, composto di ossido di cobalto, i l verde, composto di ossido di cromo, il bruno, composto di ossido di manganese e ossido di ferro. La seconda cottura permette al prodotto di raggiungere la temperatura finale e alla vernice d i vetrificarsi. La vetrificazione caratterizza e distingue le porcellane dai prodotti porosi (faenze, terraglie), e la trasparenza le distingue dai grès. Si dividono in due gruppi: a) porcellane dure, caratterizzate da una massa fine e traslucida composta di caolino, quarzo e feldspato, ricoperta da una vernice formata da feldspato, quarzo e materiali alcalino-terrosi. La temperatura di cottura può arrivare oltre i 1 400°C. Massa e vetrina sono cotte e sintetizzate alla stessa temperatura. b) porcellane tenere, di composizione variabile, meno resistenti al fuoco (temperatura di cottura inferiore a 1300°C), con una vernice meno dura. Il biscotto viene cotto a temperatura più elevata di quella del la vernice e questo fa sì che i l legame fra pasta e vernice sia meno intimo. sesto: in architettura, la forma geometrica («curvatura») dell 'arco. terracotta: materiale ceramico ottenuto dalla cottura di argi l le comuni, ricche di impurità ferrose che conferiscono al prodotto un caratteristico colore rossiccio. Può essere modellato a mano, al tornio o a stampo. Nel caso in cui un oggetto sia realizzato in pezzi separati, l'assemblaggio di questi avviene tramite «barbottina", cioé con la colatura di argil la allo stato liquido. L'impermeabilizzazione si ottiene oggi con l ' immersione dell'oggetto nella «Cristall ina,, o «Vetrina», una vernice trasparente ottenuta mescolando silice pura e ossido di piombo, macinati o ridotti in polvere e sciolti in acqua. Opportunamente modellato costituisce materiale edilizio (mattoni, tegole, ecc.) o vasellame ed altri oggetti artistici. Le terracotte a scopo artistico o comunque decorativo possono essere colorate, policrome o invetriate. tinteggio: tecnica di finitura appl icata con funzione decorativa sulle facciate degli edifici. Le tinte sono generalmente composte da una base legante a cui vengono aggiunti pigmenti minerali, naturali, sintetici. A seconda dei materiali util izzati nella composizione, i tinteggi si distinguono in : tinteggi a calce, a tempera, ad affresco, ai sil icati, ecc.
97
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muratura in laterizio con disposizione a blocco a due teste
1° corso 2° corso
pianta
prospetto
assonometria
tav. 19
muratura in laterizio con disposizione a blocco a tre teste
1° corso 2° corso
pianta
l
prospetto
assonometria
tav. 20
muratura in laterizio con disposizione a blocco a quattro teste
1° corso 2° corso
pianta
prospetto
assonometria
tav. 21
muratura in laterizio con disposizione a blocco a cinque teste
-
-I I
1° corso 2° corso
pianta
T
prospetto
assonometria
tav.
99
1 00
muratura in laterizio con disposizione gotica a due teste
1° corso 2° corso
pianta
prospetto :;:;:;.:.: •• • ,.,.,...,.,.,.,.,., , ••'•'•'•'•'•• , , , •• ,.,.,.,.,. , uu,•,•,•,•,•,·,········ ••• ,, •• , ,.,•,•
assonometria
tav. 23
I I I I
muratura in laterizio con disposizione gotica a tre teste
1° corso 2° corso
pianta
prospetto
assonometria
tav.
muratura in laterizio con disposizione a croce a due teste
1° corso 2° corso
3° corso 4° corso
pianta
prospetto
assonometria
tav.
!lii muratura in laterizio con disposizione a croce a tre teste
1° corso 2° corso
3° corso 4° corso
pianta
I
prospetto
assonometria
tav.
1 01
1 02
muratura in laterizio con disposizione a croce a quattro teste
--
- I I I 1° corso 2° corso
pianta
assonometria
tav.
muratura in laterizio con disposizione in spessore
1° corso
2° corso
i!I �1j pianta �'i :::-::�::�:::::::�:m=.:�==-::�::��::::-::::::::::-:::�::::.:*::::m�::::::��::�::::::::"::=.:::::�::::::�::���::-:-::::'1:::::::::=�::::::::���==:::::���='::��==�:=�:=:��::::::-:::::::::.:=�������::::::��::::::::J�
prospetto
assonometria
tav.
muratura in laterizio con disposizione a fascia
1° corso 2° corso
pianta
prospetto
assonometria
tav.
muratura in laterizio con disposizione di testa
1° corso 2° corso
pianta
prospetto
assonometria
tav. 30
1 03
1 04
arco eireolan a tutto ""o ' :::::::::::;:::;:;:;:; ;:::::::::::::::::::::;:;:;:;:::::::��==::::��::::::��;:;:;:;:;:::::��==�;:;:;:;:�;:;:;:!:;:;:;�:::::::;:;:;:;:f:;:;:;:;:::;:;:;:�;:;:;:;:t::�::::::::::;:;:;:;:�;:;:;:;:::;:;:;:�;:;:;:;:::::::;:;:;:;:;:;:;:;:::::::di�
prospetto
sezione A-A'
assonometria
tav.
arco circolare a sesto ribassato
prospetto
sezione A-A'
assonometria
tav.
arco circolare a sesto rialzato arco policentrico
prospetto prospetto
sezione A-A' sezione A-A'
assonometria assonometria
tav. 33 tav. 34
1 05
arco circolare a ses1 acuto equilatero
prospetto pianta
sezione A-A' sezione A-A'
assonometria assonometria
tav. 35 tav. 36
1 06
piattabanda in muratura alla francese
Al
A ' _J
prospetto
sezione A-A'
assonometria
tav. 37
J
piattabanda in muratura all'italiana
prospetto
sezione A-A'
assonometria
Al
A ' _J
I I c::::Jc::::J I I c::::Jc::::J I I c::::Jc::::J
tav.
1 07
1 08
Il� .::::.:::.::.::.::.::.::.::.::.::.::.::.:::::.:::.::.::.:.::.:::.::.::.::.::.:.,_','..:
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arco gallese
Al
A' _J
prospetto
sezione A-A'
assonometria
tav.
colonna in laterizio a sezione circolare
1° corso 2° corso
pianta
prospetto
assonometria
tav. 40
pianta
prospetto
colonna in pietra naturale a sezione circolare
\ I I
/ -/ ./
assonometria
tav. 41
1 09
1 1 0
::::::; ............................ . . . pilastro in laterizio
a due teste
Il --1° corso 2° corso
pianta
prospetto
assonometria
tav.
pilastro in laterizio a tre teste
I. -1° corso 2° corso
pianta
prospetto
assonometria
tav.
pilastro in laterizio a tre per due teste
1--1° corso 2° corso
pianta
prospetto
assonometria
tav. 44
pilastro in laterizio a quattro teste
1° corso 2° corso
pianta
\ \
prospetto
assonometria
tav. 45
1 1 1
1 1 2
pilastro in laterizio a sezione ottagonale
l° corso 2° corso
pianta
prospetto
assonometria
tav. 46
pianta
prospetto
pilastro in pietra naturale a sezione quadrata
\ \ I {
' , I
assonometria
tav. 47
pianta
prospetto
pilastro in pietra naturale a sezione rettangolare
\ \ (
./ /
assonometria
tav.
1 1 3
sou
SON
SOT
UBICAZIONE
GENERE
GENERE DELLA STRUTTURA
SOF CARATTERE
SOFS Forma
SOFQ Qualificazione della forma
SOFT Tecnica costruttiva
SOCQ
sov
1 1 4
Qualificazione
ALLEGATO VISUALIZZANTE
Ubicazione della struttura. Campo alfanumerico.
Indicazione del genere al quale appartiene la struttura. Campo alfanumerio:
- semplice - composto
Genere al quale appartengono le strutture orizzontali esaminate. Campo alfanumerico:
- solaio - volta
Indicazione del la forma della struttura in esame. Campo alfanumerico:
- a bacino - ad ombrello - a botte - a padigl ione - a crociera - alla toscana - a cupola - a schifo - a imbuto - a vela
Indicazione della qual ificazione della forma. Campo alfanumerico:
- a sesto rialzato - lunettata - a sesto ribassato - policentrica - a tutto sesto - quadrata - con testata a padiglione - rampante - ell ittica - rettangolare
Indicazioni che precisano il genere al quale è riferibile la struttura. Campo alfanumerico:
- in cemento armato - in legno - in ferro - in legno e ferro - in ferro e laterizio - in legno e laterizio - in latero cemento - in pietra artificiale omogenea - in latero cemento gettato in opera - non accertabile - in latero cemento con travetti prefabbricati
Qual ificazione della struttura. Campo alfanumerico:
- a cassettoni - a soletta semplice - a soletta con nervature paral lele - a soletta con nervature incrociate - blocchi regolari - con orditura semplice - con orditura primaria e secondaria - con volticelle di mattoni e travi
in legno - con volticelle di mattoni - con volticelle di mattoni in foglio - con volticelle di mattoni in fogl io
e rinfianco - con volticelle di mattoni e rinfianco
- con volterranee in laterizio e spianamento
- con doppio tavel lone e rinfianco - di mattoni a ricorsi regolari - di mattoni a spiga - di mattoni a spina di pesce - di mattoni di quarto - in cemento armato precompresso - tipo Fert - tipo Listex - tipo perretunic - tipo Sap - tipo Varese
Numeri di riferimento di tutti g l i allegati grafici e/o fotografici appartenenti alla scheda stessa, che recano le visualizzazioni d i quanto è riportato nelle voci di descrizione.
SOVR Riferimento componente
SOVI Numero allegato
Riferimento al tipo di allegato visual izzante. Campo alfanumerico.
Codice di magazzi no seguito da virgola e dal suo progressivo. Campo alfanumerico.
1 1 5
; : I ·'�
Strutture di orizzontamento
SOT SOFT SOEQ (genere) (tecnica costruttiva) (qualificazione)
SOLAIO � con orditura semplice
in legno con orditura primaria e secondaria a cassettoni
in legno e laterizio -i_. in legno e ferro con volticelle di mattoni e travi in legno
in ferro in ferro e laterizio -i_. con volticel le di mattoni
con volticelle di mattoni in foglio con volticel le di mattoni in foglio e rinfianco con volticelle di mattoni in testa e rinfianco con volticelle in laterizio e spianamento con doppio tavellone con doppio tavellone e rinfianco putrelle e tavelloni piani
in latero cemento gettato in opera
tipo perretunic tipo Sap
in latero cemento con -i_. travetti prefabbricati in cemento armato precompresso tipo Listex tipo Fert
in cemento armato tipo Varese
a soletta semplice
in pietra artificiale a soletta con nervature parallele
omogenea di mattoni a corsi regolari di mattoni a corsi irregolari di mattoni a spiga di mattoni a spina di pesce di mattoni di quarto
VOLTA blocchi regolari
I SOFT SOEQ : (forma) (qualificazione della forma)
a bacino Il a botte -i_. a sesto rialzato a sesto ribassato a tutto sesto con testata a padiglione ell ittica lunettata policentrica
a crociera quadrata a cupola rampante a imbuto rettangolare alla toscana a ombrello a padiglione a schifo a vela
I
1 1 6
DIZIONARIO
SOT
solaio: struttura piana orizzontale che costituisce la copertura e i l sostegno dei piani intermedi degli edifici. Le superfici intradossale ed estradossale del solaio vengono rispettivamente definite soffitto e pavimento.
SOFS
volta a bacino: tipo d i volta ottenuto dalla rotazione intorno al proprio asse verticale di un arco. Tale rotazione, con qualsiasi arco impiegato (a sesto acuto, ellittico, parabolico, ecc.) dà sempre luogo ad una superficie continua su base circolare. volta a botte: volta generata dalla traslazione di un arco lungo un certo asse. Ne consegue che la morfologia di una volta a botte è legata sia al sesto del l 'arco (arco di d irettrice) sia all 'andamento dell 'asse di traslazione. volta a crociera: volta generata dalla intersezione di due o più volte a botte delle quali vengono util izzate solo le unghie. Gli archi frontali e i diagonali comuni a due unghie contigue costituiscono l 'ossatura portante della volta, che scarica a terra il suo peso mediante gl i appoggi relativi ai vertici dell'area coperta. A seconda del numero di volte' che si intersecano si hanno volte a crociera «quadripartite», «esapartite», «Ottopartite», ecc. (tavv. 56-57-58-59) volta a cupola: particolare struttura voltata adibita di norma a copertura di vani quadrati o poligonali, formata da una volta a bacino sovrapposta a quattro o più pennacchi sferici. Il bacino superiore appoggia uniformemente sul bordo dei pennacchi che scaricano a terra l ' intero peso mediante gli arcani laterali. L'impossibi l ità di praticare aperture nella cupola così costituita senza provocarne un indebol imento, ha portato all 'adozione di una struttura complessa costituita da un cilindro murario, detto tamburo, interposto tra la volta a bacino e i pennacchi sferici. volta alla toscana: volta ottenuta mediante l ' innesto di unghie triangolari e i l raccordo a sfumature degli spigoli d' intersezione del padigl ione originario. È usata specialmente a co-
SOFQ
volta a botte a sesto rialzato: volta generata da arco di forma semicircolare il cui centro si trova al disopra della corda; in questo caso i piedritti proseguono idealmente oltre i conci d' imposta. volta a botte a sesto ribassato: volta generata da arco di profilo circolare in cui i l centro di curvatura si trova al di sotto della linea d 'imposta. volta a botte a tutto sesto: volta generata da arco il cui sesto corrisponde ad una semicirconferenza. (tavv. 49-50-51) volta a botte con testata a padiglione: volta a botte util izzata per coprire vani allungati. Si ottiene inserendo dei fusi sulle fronti così da l imitarne la naturale predisposizione spaziale
SOCQ
orditura (o orizzontamento): reticolo strutturale di un solaio costituito da travi portanti e da. elementi di collegamento tra le travi stesse. solaio a doppi tavelloni: vedi Solaio con volterrane. solaio con volticelle (o volti ne): solaio costituito da travi in ferro poste in genere ad interasse di un metro, su cui sono impostate voltine a sesto molto ribassato, eseguite con mattoni pieni o forati , posti per coltello o per piano, a seconda del l 'entità dei carichi. Il rinfianco e lo spianamento superiore delle voltine è costituito da calcestruzzo per poggiarvi il pavimento. Il solaio con volti ne presenta la superficie inferiore ondulata e per questo motivo è stato usato per cantine, stalle, magazzini, ecc. (tavv. 64-65)
Genere della struttura
volta: tipo fondamentale di copertura caratterizzato dalla concavità interna e dalla spinta laterale che gli appoggi sul perimetro delle murature sottostanti devono contenere.
Forma
pertura di vani lunettati. (tav. 62) volta a imbuto: variante della volta a ventaglio costituita dalla degenerazione della volta a crociera, in cui numerose nervature scaturiscono da un unico punto d' imposta (colonna o chiave pendente); nella volta a imbuto le nervature partono da un cerchio. Assolvono spesso funzioni meramente decorative, e in questo caso appaiono particolarmente numerose. volta a ombrello: volta composta da unghie cilindroidi, molto
· simili ad unghie rialzate, ma derivanti da una diversa matrice geometrica. È caratterizzata dal ripetersi delle lunette lungo i l perimetro ed è impiegata a copertura di vani poligonali ad elevato numero di lati, assolvendo la stessa funzione della cupola. volta a padiglione: volta generata dal l ' intersezione di due o più volte a botte delle quali vengono util izzati solo i fusi. Tale volta presuppone un comportamento statico su appoggi continui poiché scarica il suo peso uniformemente sul perimetro del l 'area poligonale coperta. (tav. 55) volta a schifo (o a specchio o a gavetta): Tipo di volta che si ottiene sezionando una volta a padiglione con un piano orizzontale prima della chiave di volta. In certi casi è bene distinguere la specchiatura vera e propria da una posticcia controsoffittatura appl icata ad una normale volta a padiglione. (tav. 63) volta a vela: nella forma più semplice, semisfera che copre i l vano quadrato inscritto, nella quale le parti d i volta esterne al quadrato non sono costruite. In forma più complessa può essere costituita da un ellissoide, un ovoide, ecc. ed impostata, anziché su un quadrato, su un qualsiasi poligono regolare. (tavv. 60-61)
Qualificazione della forma
aperta. Ne consegue che anche i muri trasversali d iventano portanti. (tav. 54) volta a botte ellittica: volta generata da arco il cui sesto assume la forma di mezza ell isse. volta a botte lunettata: volta a botte che presenta unghie rialzate lungo le pareti, per consentire, ad esempio, la finestratura. (tav. 53) volta a botte policentrica: volta generata da arco formato da più archi di circonferenza eventualmente di raggi diversi, che abbiano la stessa tangente nei punti d i connessione. volta a botte rampante (o rialzata): volta originata dalla traslazione di un arco su un piano rialzato. (tav. 52)
Qualificazione della tecnica costruttiva
solaio con volterrane: solaio costituito da laterizi di forma particolare che presentano la parte inferiore piana e la parte superiore convessa. Sostituisce il solaio a voltine eliminando l ' inconveniente del soffitto ondulato. La parte superiore delle volterrane viene regolarizzata da un piccolo rinfianco di calcestruzzo, mentre la parte inferiore viene intonacata. Analogo a questo è i l «Solaio a doppi tavel loni», uno diritto per lo spianamento del soffitto e uno curvo superiore formante camera d 'aria col primo. (tav. 66) solaio con doppio tavellone e rinfianco: analogo al solaio con volterrane, consiste in un tavellone diritto per lo spianamento del soffitto e uno curvo superiore formante camera d'aria col primo. (tav. 67)
1 1 7
GLOSSARIO
agrafe: ornamento che sostituisce o nasconde una grappa metallica, spesso configurato a voluta, utilizzato per collegare la chiave di un arco con una cornice soprastante. assito (o tavolato): piano di tavole di legno dello spessore di almeno 3 cm poste una di fianco all 'altra, che può essere collocato direttamente sulle travi principali (appoggiato sulla muratura) oppure sulle travi del l 'orditura secondaria. Sopra l 'assito è possibile stendere uno strato di calcestruzzo dello spessore di 5-6 cm («massetto») e quindi il pavimento. chiave (o cervello o serraglia): concio centrale nel punto di ch iave («vertice») di un arco o di una volta, inserito di solito per ultimo e spesso decorato (vedi «agrafe,,, «borchia»). Può essere anche pendulo (vedi «chiave pendente») o anulare forato. chiave pendente: chiave di volta propria o impropria che pende dal punto di incontro delle nervature della volta, soprattutto tardogotica. concio (o cuneo): settore delle strutture arcuate, corrispondente in genere ad uno degli elementi materiali che le compongono. Ciascuno di essi è indispensabile ai fini della stabilità dell' intera struttura. Nel caso di una struttura in laterizio, la forma a cuneo non si ottiene con i mattoni stessi , ma con la malta interposta. concio d'imposta: primo concio o primo corso di conci di un arco o di una volta poggiante sull ' imposta come cuscinetto. Spesso acquista importanza decorativa. corrente (o ligato o radicamento): trave di dimensione limitata che si trova sopra i muri d i perimetro o inserita nel loro spessore e perpendicolare alle travi dell 'orditura del solaio che poggiano su di essa. costola (o guscione): trave di sezione triangolare posta lungo i l fianco della trave maestra, nella parte inferiore, per portare gli estremi dei travicelli. Le costole si fissano alla trave con chiodi e si stringono ad essa con fasciature di regge di ferro poste ad una certa d istanza tra loro. curva direttrice: nelle volte, coincide con il sesto e rappresenta la curva lungo cui si appoggiano le rette generatrici per delineare geometricamente la superficie voltata. fuso: in una volta a botte, sezioni ottenute con due piani verticali passanti per le diagonali; si ottengono così quattro porzioni di superficie ci l indrica di cui «fusi» sono dette quelle appoggiate sul muro d' imposta nel senso della lunghezza, «Unghie,, le altre impostate sugli archi. imposta (o mossa): superficie d'appoggio dell'arco e della volta al termine dei piedritti di sostegno, con interposto talvolta un pulvino e spesso marcata da un elemento o modanatura sporgente. intradosso: superficie concava che delimita la struttura della volta al termine dei piedritti d i sostegno, con interposto talvolta un pulvino e spesso marcata da un elemento o modanatura sporgente. pennacchio sferico: superficie sferica di raccordo di una volta a bacino con il vano quadrato o poligonale in cui essa è inscritta. Si ottiene geometricamente sezionando una volta a vela con un piano orizzontale tangente al cervel lo degli archi di volta. Si possono considerare varianti formali del pennacchio sferico il pennacchio «piano», consistente in una lastra triangolare piana sistemata obliquamente; i l pennacchio «a
1 1 8
cuffia", composto da una successione di archi concentrici digradanti, sempre più ampi, fino a raggiungere l ' imposta e la tromba, costituita da una superficie curva a porzione di cono anziché di sfera. piedritto (o spalla): elemento strutturale portante verticale, su cui è impostato un arco, una volta o una trave, capace di sopportare, oltre al carico verticale trasmesso da murature o solai soprastanti, anche la spinta esercitata dall 'arco e dalla volta. sesto: in architettura, la forma geometrica («curvatura») del l ' arco. solaio a cassettone (o lacunare): elemento quadrato o poligonale incavato presente sulla superficie di un soffitto. Tali elementi possono coincidere con gli elementi strutturali (sue cornici sono allora le travi del soffitto) oppure essere impiegati in modo puramente decorativo (legno, stucco, ecc.). L'interno dei cassettoni è di solito ornato (rosette, pitture, ecc.); anche le forme possono variare e si ha allora un cassettone composito. trave: membratura in legno (o ferro, pietra, cemento armato) disposta orizzontalmente, appoggiata ai suoi estremi e talvolta anche in punti intermedi, destinata a resistere alla flessione dovuta all'azione del proprio peso e del sovraccarico. Più travi disposte in uno stesso piano formano una impalcatura (o impalcato). trave aderente (o appoggiata o dormiente): trave che aderisce ad una parete nella direzione dell'orditura principale. trave di collegamento: trave che, inserita in una parete intelaiata («graticcio»), serve sia come cappello che come soglia, rispettivamente del muro sottostante e sovrastante. trave di fronte (o frontone): trave collocata all ' estremità dell ' impalcatura, può diventare trave di col legamento se la parete del frontone è intelaiata. trave di secondo ordine (o di punta o correntino): trave che si appoggia con un estremo sul muro e con l 'altro su una trave a cui è legato. trave di terzo ordine (o di cavallo o di chiave o cravatta): trave che appoggia entrambe le estremità su un'altra trave. trave maestra (o di primo ordine o a tutta lunghezza o bordonale): trave che corre in un solo pezzo per tutta l ' impalcatura e appoggia le estremità ai muri perimetrali. Serve specialmente come collegamento nelle impalcature sottotetto o come trave d'unione tra due muri perimetrali. trave maestra portante: trave a cui sono appese, e da cui non sono sorrette, le travi secondarie. trave obliqua (o d'angolo): trave che incontra i l muro in direzione non perpendicolare, ma obliqua o secondo una diagonale. trave sopra (o da parete): trave che si pone sopra ad una tramezzatura. travicello: membratura dell'orditura secondaria di un solaio. L'insieme dei travicelli disposti parallelamente tra loro accoglie i l pavimento soprastante. Se le dimensioni del solaio sono notevoli , i travicelli poggiano su travetti sottostanti, a loro volta connessi perpendicolarmente all'orditura principale. unghia: vedi fuso vespaio: tipo di solaio che si trova tra i l terreno ed i vani del piano più basso di un edificio e che consente la circolazione del l ' aria.
volta a botte a tutto sesto con apparecchio a ricorsi regolari
pianta
sezione A-A'
assonometria
tav.
B L
pianta
volta a botte a tutto sesto con apparecchio a spiga
sezione A-A'
sezione B-B ' tav. 50
1 1 9
120
s i L
pianta
volta a botte a tutto sesto con apparecchio a spina di pesce
sezione A-A'
sezione B-B'
tav. 51
pianta
volta a botte a collo d'oca o rampante
sezione A-A '
assonometria
tav. 52
pianta
sezione A-A'
assonometria
tav. 53
A' _J
volta a botte con testata a padiglione
pianta
sezione A-A '
assonometria
tav.
1 21
1 22
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A L
pianta
sezione A-A'
assonometria
tav. 55
A' _J
volta a crociera a tutto sesto quadrata
A V
pianta
sezione A-A'
assonometria
tav. 56
volta a crociera costolonata
A L
pianta
sezione A-A'
assonometria
tav. 57
A' _J
volta a crociera rialzata quadrata
pianta
A L
sezione A-A'
assonometria
tav. 58
A' _J
1 23
1 24
volta a crociera rettangolare a tutto sesto
A L
pianta
sezione A-A'
assonometria
tav. 59
volta a vela quadrata
pianta
sezione A-A'
assonometria
tav. 60
pianta
sezione A-A'
assonometria
tav.
A L
pianta
sezione A-A'
assonometria
tav.
A' _J
125
126
A L
pianta
sezione A-A'
assonometria
oolta a sch�'""""""""=J
tav. 63
A' _J
solaio in ferro con volticelle di mattone in foglio e rinfianco
pianta
A L
sezione A-A'
assonometria
tav.
A' _J
:li solaio in ferro con volticelle di mattone in testa e rinfianco
pianta
A L
I I
� I
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sezione A-A'
assonometria
A' _J
1 27
1 28
solaio in ferro con volterrane in laterizio e spianamento
A ,
L
pianta
sezione A-A'
assonometria
tav. 66
A' _J
solaio in ferro con tavellone doppio e rinfianco
pianta
sezione A-A'
assonometria
tav.
solaio in latero-cemento con travetti prefabbricati (tipo LISTEX)
I I I
A I A' L I _J
I I I I I I I I
pianta
sezione A-A'
assonometria
tav. 68
solaio in latero-cemento con travetti in traliccio metallico prefabbricati (tipo FERT)
A A' L _J
pianta
sezione A-A'
assonometria
tav. 69
1 29
1 30
solaio in latero-cemento con travetti in cemento armato prefabbricati (tipo VARESE)
A L
pianta
sezione A-A'
assonometria
tav. 70
A' _J
solaio in latero-cemento gettato in opera (tipo PERRETUNIC)
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A L
pianta
sezione A-A'
assonometria
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tav. 71
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solaio in latero-cemento con travetti prefabbricati (tipo SAP)
I I I
A I A ' L I _J
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pianta
sezione A-A'
assonometria
tav.
A L
pianta
solaio in cemento armato a soletta semplice
sezione A-A'
assonometria
tav. 73
A' _J
1 31
1 32
A L
pianta
solaio in cemento armato a soletta con nervature
sezione A-A'
assonometria
tav. 74
A' _J
solaio in cemento annato a soletta con nervature incrociate
A L
pianta
sezione A-A'
assonometria
tav. 75
A' _J
solaio ligneo con orditura semplice
A L
pianta
I-
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sezione A-A'
assonometria
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tav. 76
A' _J
solaio ligneo con orditura primaria e secondaria
A L
pianta
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sezione A-A'
assonometria
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tav.
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A' _J
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1 33
solaio ligneo a cassettoni J
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pianta
assonometria
assonometria
tav. 78
1 34
Informazioni di carattere tipo-morfologico e tecnico-costruttivo che prendono in considerazione la configurazione esterna, le strutture e i l manto del la copertura del l 'organismo architetton ico anal izzato.
CPU UBICAZIONE
CPF CONFIGURAZIONE ESTERNA
CPFG Genere
CPFF forma
CPFQ Qualificazione della forma
Ubicazione della copertura nell 'ambito del complesso architettonico. Campo alfanumerico.
Indicazioni che precisano la morfologia secondo la quale si configura al suo estradosso la copertura presa in esame.
Indicazioni che precisano il genere al quale è riferibi le dal punto di vista morfolog ico-costruttivo la copertura che viene descritta. Campo alfanumerico:
- tetto - tettoia
Informazioni che descrivono la caratterizzazione formale che assume la superficie di estradosso della copertura considerata. Campo alfanumerico:
- complesso - complesso a n falde - piano - semplice a botte - semplice a capanna - semplice a leggio
- semplice a padigl ione - semplice a padiglione e altana - semplic:;e a n falde - semplice a spioventi laterali - semplice centinato - semplice con altana
Indicazioni che precisano la forma della copertura presa in esame. Campo alfanumerico:
- a colmi differenziati - asimmetriche - a colmo unico - collegate - a pianta quadrata - indipendenti - a pianta rettangolare - sfalsate
CPC STRUTTURA E TECNICA
CPCT Tipo
CPCQ Qualificazione del tipo
CPCG Genere della tecnica
CPCS Qualificazione del genere
Indicazioni che precisano dal punto di vista costruttivo i l t ipo al quale può essere riferita la struttura principale portante della copertura che viene descritta. Campo alfanumerico:
- capriata - soletta - travatura
Indicazioni che precisano o integrano o caratterizzano il tipo al quale è riconducibi le la struttura principale. Campo alfanumerico:
- alla lombarda - alla piemontese - asimmetrica - composta - con monaco - con monaco e saettone - con nervature paral lele
- con nervature incrociate - palladiana - pensile - poligona - semplice - zoppa
Indicazioni che i l lustrano i l genere della tecnica uti l izzata nella costruzione della struttura principale. Campo alfanumerico:
- carpenteria in ferro - cemento armato precompresso e laterizio - carpenteria in legno - conglomerato a getto - cemento armato - latero cemento
Precisazioni che specificano il genere della tecnica costruttiva pertinente alla struttura principale. Campo alfanumerico:
- a lavorazione artigianale - ad armatura parallela - a lavorazione industriale - ad armatura incrociata
1 35
CPM MANTO
CPMT Tipo
CPMQ Qualificazione del tipo
CPMM Materiali
CPV ALLEGATO VISUALIZZANTE
CPVR Riferimento
CPVI Numero dell'allegato
1 36
Informazioni che forniscono la descrizione del manto di copertura preso in considerazione.
Indicazioni che precisano, dal punto di vista tipologico, la natura complessiva oppure i singoli elementi da cui risulta costituito i l manto di copertura. Campo alfanumerico:
- cartone bitumato - lastre - tegole
Indicazioni che precisano i l tipo al quale possono essere ricondotti sia gli elementi, sia la natura complessiva del manto di copertura. Campo alfanumerico:
- coppi - coppi canale - doppie - marsigliesi
- maritate - quadrate - rettangolari - romboidali
Material i da cui risultano costituiti i singoli elementi oppure la compagine complessiva del manto di copertura esaminato. Campo alfanumerico:
- ardesia - eternit - cemento - laterizio - conglomerato cementizio - zinco
Numeri di riferimento di tutti gli allegati grafici e/o fotografici appartenenti alla scheda che recano le visual izzazioni di quanto è riportato nelle voci di descrizione della copertura.
Riferimento al tipo di allegato visual izzante. Campo alfanumerico.
Codice di magazzino seguito da virgola e dal suo progressivo. Campo alfanumerico.
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CPFG (genere della
copertura)
TETTO
TETTOIA
-i_.
CPFF (forma)
complesso a n falde piano sempl ice a botte sempl ice a capanna sempl ice a leggio semplice a padiglione semplice a padiglione e altana semplice a spioventi laterali semplice a n falde semplice centinato semplice con altana
I
CPCT (tipo di struttura o delle componenti)
CAPR IATA
TRAVATU RA
SOLETTA
-i_.
-i_. -i_.
CPCQ (qual ificazione del tipo)
asimmetrica con monaco con monaco e saettone composta palladiana pensile poligona zoppa
alla lombarda alla piemontese
semplice con nervature parallele con nervature incrociate
Manto di copertura
CPMT (tipo di manto)
TEGOLE
....
LASTRE
....
CARTONE BITUMATO
CPMQ (qualificazione
del manto)
coppi
coppi canale
doppie
marsigliesi
maritate
rettangolari
romboidali
quadrate
CPMM (materiali)
---• .... - laterizio
___ .. ...,_ ardesia zinco
cemento conglomerato cementizio eterni!
�------- J 1 37
DIZIONARIO
CPFG
tetto: qualunque forma di struttura di copertura, sia piana che arcuata, sia orizzontale che inclinata, atta a proteggere un fabbricato dalle intemperie e dal sole e a smaltire le acque piovane.
CPFF
tetto complesso: tetto che in pianta presenta, oltre ad angoli salienti, che hanno cioè i l vertice rivolto verso l 'esterno, anche angoli rientranti, con il vertice rivolto verso l ' interno. tetto semplice a botte: tetto la cui morfologia riprende quella della omonima volta a botte; si d ifferenzia secondo i l tipo di sesto dell 'arco su cui è impostato. Nel caso di arco a sesto acuto si ha il «tetto centinato». tetto semplice a capanna (o a sella o a doppia falda o a due spioventi): tetto costituito da due spioventi contrapposti. Sui lati corti del l 'edificio si determinano due specchi triangolari, detti "frontoni». È il tipo di tetto più frequentemente attestato. (tav. 79) tetto semplice a leggio (o a uno spiovente): tetto costituito da una sola falda inclinata. tetto semplice a spioventi laterali (o a mezzo spiovente la-
Genere
tettoia: struttura di copertura costituita da uno o più spioventi, di solito poggianti su pi lastri, oppure in parte su pi lastri e in parte sul muro perimetrale di un edifico. Serve a coprire l'ambiente sottostante lasciandolo però aperto verso lo spazio circostante.
Forma
terale): tetto in cui le gronde lateral i si trovano più alte di quelle longitudinali e la parte inferiore dei frontoni è a forma di trapezio. (tav. 82) tetto semplice a padiglione: tetto a quattro spioventi in cui le gronde longitudinali e laterali si trovano tutte in uno stesso piano. Se il tetto a padiglione è impostato su edifici a pianta centrale, le l inee di falda convergono in uno stesso punto centrale; se l'edificio ha pianta circolare i l tetto d iventa «conico»; se l 'edificio è a pianta quadrata si può avere il «tetto a piramide", "a bulbo», «a campana». (tav. 81) tetto semplice centinato (tetto): vedi tetto semplice a botte. tetto semplice con altana: tetto con loggia o terrazza coperta, rialzata al di sopra del tetto, non aggettante rispetto alla facciata. (tav. 83)
CPCT Tipo della struttura o delle sue parti componenti
capriata (o incavallatura): struttura portante, tradizionalmente in legno, impiegata fin dal l 'antichità per la costruzione del tetto, costituita da una trave reticolare a schema triangolare e pertanto indeformabile. Due lati del triangolo segnano la pendenza del tetto; la base è invece orizzontale o rialzata in vario modo. Dallo schema più semplice, il triangolo per luci mode-
CPCQ
capriata asimmetrica: tipo di capriata che può essere "sempl ice» (per luci di 5-7 m), quando sostiene tetti ad una falda, «Composta» (per luci di circa 10 m), quando i puntoni hanno lunghezza diversa, in tetti a doppia falda con incl inazione diversa. (taw. 88-89) capriata con monaco: tipo di capriata provvista di un elemento verticale col legato, nella parte superiore, ai puntoni e reso solidale ad essi tramite una gq:ippa. Nella parte inferiore, i l monaco rimane distanziato dalla catena di almeno 1 5-20 cm e concorre a sostenerla tramite una staffa. (tav. 84) capriata con monaco e saettone: tipo d i capriata in cui sono presenti elementi diagonali (saettoni o saette o contraffissi o razze) collegati all 'estremità inferiore del monaco, aventi la funzione di ridurre la luce l ibera d i inflessione del puntone. capriata alla palladiana: tipo di capriata che può essere «semplice» o «Composta". Nella palladiana semplice i puntoni si appoggiano sul monaco, alla cui base si impostano le saette. Nella palladiana composta si ha la controcatena e, oltre al monaco centrale, se ne hanno due laterali con una coppia di saette ciascuno. (tav. 85)
CPMT
tegole: vedi manto in laterizio.
1 38
ste, si giunge a schemi via via più complessi con l'aumentare della luce. Ciascuna capriata è schematicamente così costituita: .due «puntoni» obliqui legati mediante staffe a una trave orizzontale sottostante detta «Catena,, o «tirante», poggiante agli estremi sulla muratura dell 'edificio. travatura: reticolo strutturale di un tetto.
Qualificazione del tipo
capriata pensile: tipo di capriata in cui la catena, a seconda del suo spessore e del peso, è sorretta in uno, due o più punti per mezzo di monaci. (tav. 86) capriata poligona: tipo di capriata che non presenta l 'armatura alla base, cioè senza catena, che si forma con legnami retti l inei. capriata zoppa: tipo di capriata con un muro maestro longitudinale interno, non corrispondente con il colmo. La capriata zoppa risulta formata da un cavalletto secondario sovrapposto ad un caval letto principale poggiante sul muro maestro intermedio. travatura alla lombarda: tipologia di orditura l ignea del tetto costituita, in successione, da terzere poggianti su puntoni o falsi puntoni (orditura principale) e da travicell i , perpendicolari alle terzere, i quali fungono da sostegno dei listelli o dello scempiato (orditura secondaria). travatura alla piemontese: tipologia di orditura l ignea del tetto costituita, in successione, da puntoni molto ravvicinati tra loro che fungono da appoggio ai travicell i sui quali sono impostati lo scempiato o i listell i .
Tipo del manto
CPMQ
coppo: tegola a forma di tronco di cono. Si dispongono su due strati, uno con la concavità e con la base maggiore verso l 'alto, l'altro sovrapposto e rovesciato rispetto al primo. coppo canale: tegola che ha l 'aspetto di un coppo e un embrice uniti insieme. marsigliese: tegola piana di forma rettangolare con fondo
CPMM
ardesia: tipo di manto costituito da lastre di ardesia molto sottili (lo spessore non supera i 6-9 mm) tagliate in d iverse forme. Vengono messe in opera sovrapposte per due terzi circa della loro lunghezza, a giunti sfalsati ; sono inchiodate ad uno scempiato di tavole di legno o sostenute da ganci in rame o ferro zincato («grappe») direttamente ai l istell i . cemento: materiale idraulico che, impastato con acqua, è in grado di fare presa, s ia in presenza di aria che immerso nell 'acqua. Si ottiene dalla cottura fino a scorificazione di marne portate ad una temperatura variabile fra i 1200° e i 1400°C. Il cemento cotto viene successivamente macinato fino a generare una polvere finissima ed impalpabile. I cementi possono essere «naturali» od «artificiali", a seconda che si impieghino calcari marnosi o miscele d i calcari ed argi l le. In relazione al fenomeno della presa, si distinguono dei cementi «a presa lenta,, («cementi portland») e dei cementi «a presa rapida» («cementi romani»). conglomerato cementizio: materiale costituito da una mescolanza di elementi eterogenei incoerenti e da un legante (cemento), impiegato nelle costruzioni edi l i . È sinonimo di calcestruzzo.
GLOSSARIO
colmareccio (o trave d i colmo): trave superiore, centrale e orizzontale che corrisponde al comignolo del tetto. linea di colmo: linea d' incontro, orizzontale e sommitale, delle falde del tetto quando la concavità sia all' interno. controcatena: catena secondaria aggiunta come rinforzo di una capriata. copertura: in edilizia, complesso delle strutture portanti e degli altri elementi costruttivi che si richiedono per proteggere contro gli agenti atmosferici una costruzione o uno spazio aperto. dormiente (o radice o banchina): trave posta lungo i muri perimetrali dell 'edificio, che ripartisce su d i essi i carichi delle capriate e dei falsi puntoni. falda (o spiovente o acqua): ciascuna delle superfici piane inclinate che costituiscono una copertura. falso puntone (o paradosso): trave di legno disposta secondo la pendenza delle falde e appoggiata nella parte superiore su un muro di spina o sul colmareccio e nella parte inferiore sul muro perimetrale o sul dormiente. gronda: parte inferiore della falda di un tetto in aggetto rispetto alla parete. linea di gronda: linea, in genere orizzontale, ove terminano le falde inferiormente. listello (o correntino): costituisce una orditura minuta che in assenza di scempiato sorregge direttamente le tegole.
Qualificazione del tipo
scanalato longitudinalmente in modo da poter essere connessi a incastro senza bisogno di canali. maritate: si dice degli embrici quando sono posti in opera insieme ai coppi in maniera che gli orli rialzati degli embrici siano coperti dai coppi appoggiati con la concavità rivolta verso il basso.
Materiali
laterizio (manto in): tipo di manto costituito da laterizi comunemente chiamati «tegole". La loro forma varia da regione a regione, a seconda delle caratteristiche climatiche. Si hanno tegole piane o curve, queste ultime chiamate «coppi». Le tegole piane (marsig liese, olandese, embrice) si pongono in opera o sui correntini e sui listelli, oppure sullo scempiato. Gli embrici possono essere usati in coppia con i coppi per formare il manto d i copertura detto «alla toscana» o "alla romana», in cui gli embrici sono disposti con la concavità e la base maggiore volte verso l 'alto e i coppi, rovesciati, sono sovrapposti ai primi. zinco: tipo di manto leggero e impermeabile, che ha l ' inconveniente della sonorità, della facile trasmissione del calore e dell'accumulo di vapore acqueo nella superficie interna. La tecnica tradizionale pone in opera lastre non superiori ad un metro quadro, con le giunture libere per consentire la di latazione termica, poggianti su uno scempiato di legno e fissate con chiodi su tassel l i . I materiali più economici sono il ferro e lo zinco; migliore è il ferro zincato, ottimo il rame. Questo tipo di manto viene isolato con feltri bituminati.
manto di copertura: insieme degli elementi che costituiscono la copertura di un tetto; offre la necessaria protezione contro gli agenti atmosferici e può essere realizzato in diversi materiali a seconda dei luoghi, delle epoche e delle funzioni. orditura primaria: insieme delle principali strutture l ignee portanti di un tetto a falde inclinate. È costituito, secondo i casi, da «falsi puntoni,,, "colmarecci», «dormienti», «Cantonali», «traversi", «terzere». tetto semplice: tetto che in pianta presenta solo angoli salienti, cioè con il vertice rivolto verso l 'esterno. orditura secondaria: insieme delle strutture lignee di un tetto, sul quale poggiano direttamente i manti di copertura. È costituito da travicelli e l istel l i . scempiato: superficie continua su cui poggiano i d iversi materiali di copertura. Anticamente si eseguiva con tavole in legno («tavolato») o con «pianelle». Attualmente vengono usate tavelle forate in laterizio. spiovente: vedi falda terzera (o arcareccio o corrente): trave di sostegno della copertura disposta longitudinalmente, collocata sopra i puntoni e sotto i travicelli. travicello: trave di sezione ridotta, disposta, a seconda dei tipi di orditura, sia longitudinalmente che perpendicolarmente al colmo. La sua funzione è di reggere lo scempiato o i listelli.
1 39
copertura semplice a due falde copertura semplice a tre falde
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sezione A-A' I sezione A-A'
assonometria assonometria
tav. tav. 80
1 40
copertura semplice a padiglione
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IIT TI; pianta
sezione A-A'
assonometria
tav. 81
copertura semplice a spiventi laterali (con mezzo spiovente laterale)
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pianta
sezione A-A'
assonometria
tav. 82
1 41
copertura semplice con altana
pianta
sezione A-A'
assonometria
tav. 83
1 42
capriata con monaco
prospetto
particolare A
assonometria ����::::::::::::::::::����=:���==�==�:=:=:=�����==::::::::::::��=�::::::�:::�:::::;:;:::;:�::;:;:;:�����==�==�����=:��::::::::�:=��==�::mm::;::::=�����::::��::;:°;:;::;��==��;:;:;:::�����:�Ù
tav. 84
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tav. 85
1 43
capriata pensile
1 44
capriata composta alla palladiana li .. :::· .. ::�:-:-::�:-::::::::--�X��;:m,:;:::::::::::;:-;:;:';:;:;.:.;.;:;:';:;:��::;:;:;::::::::::::f::;:::'::';:;:;:::�;:;:;m�:::::::::::::'::'{-;�::;:;:::::::::'::';:��:::::::M:�::�:::::::::.::::��::::::�;:::::�;:::::�::::J.j�
prospetto
assonometria
tav.
capriata asimmetrica semplice capriata asimmetrica composta
prospetto
particolare A particolare A �:::;:;:;:;:;:;:::::: ... ,.,•,•,•,•,•,•,•,•,•,•,•,•,•,•, . . . . .
1 45
Indicazioni che descrivono g l i impianti strutturali fissi a grad in i . Per quanto riguarda la compi lazione della suddetta voce «Scale;, nella scheda, la normativa vigente prevede che esse vengano prese in considerazione per gruppi omogenei , ognuno dei quali dovrà comprendere tutti quegl i impianti strutturali fissi a grad in i le cui caratteristiche - tipolog iche e d 'uso - li rendano fra di loro assimi labi l i . Uno o più di tal i gruppi potranno essere costituiti - e rappresentati - anche da una sola scala.
SCL SCALE
SCLG Genere
SCLO Categoria
SCLN Quantità
SCLP PòsiZiorie
SCLL Collocazione
SCLU Ubicazione
SCLF Forma planimetrica
SCLC Struttura
1 46
Genere al quale appartengono le scale costituenti un determinato gruppo omogeneo. Campo alfanumerico:
- scala - scala d'accesso
Dati che consentono di determinare la categoria nella quale può essere fatto ricadere il genere delle scale appartenenti al gruppo esaminato. Campo alfanumerico:
- di rappresentanza - principale - di servizio - secondaria
Dati che consentono di precisare il numero delle scale che formano un gruppo omogeneo. Campo numerico intero:
- la serie dei numeri naturali da 01 a 99 - O per nessuna
Indicazioni che precisano la distribuzione delle scale nella compagine architettonica complessiva del bene catalogato ed il modo nel quale risultàno posizionate rispetto al contesto plani-volumetrico. Campo alfanumerico:
- esterna - interna
Indicazioni che preciano la giacitura delle scale rispetto a determinati punti, o pol i , o assi , ecc. , chiaramente e sicuramente individuàbili nella distribuzione planimetrica del bene catalogato. Campo alfanumerico:
- collocazione angolare - collocazione longitudinale - collocazione assiale - collocazione trasversale - collocazione baricentrale
Ubicazione nel contesto architettonico complessivo. Campo alfanumerico.
Indicazioni che descrivono la torma della scala (o delle scale) facendo riferimento alla proiezione in pianta del la rampa (o delle rampe) che la (o le) costituiscono, i ndipendentemente dal numero dei piani superati . Campo alfanumerico:
- a chiocciola - a due rampe - girante
- retti l inea - retti l inea spezzata
Dati che descrivono le caratteristiche strutturali delle scale. Campo alfanumerico:
- a collo - in latero cemento - ad anima - su muro - a pozzo - su travi in legno - a sbalzo - su travi in ferro - a volo - su travi in cemento armato - in cemento armato - su volte
SCLF (forma planimetrica)
A D U E RAMPE
R ETTILINEA
R ETTILI N EA SPEZZATA
G I RANTE
A CH IOCC IOLA
I
DIZIONARIO
SCLF
a chiocciola: tipo d i scala la cui l ineçi curva è chiusa a circolo. a rampa doppia (o a due rampe): tipo di scala in cui due distinte rampe, partendo da d iversi e spesso opposti punti, portano al medesimo pianerottolo.
SCLC
scala a collo: tipo di scala le cui rampe sono tutte appoggiate ad una parete della gabbia. scala a chiocciola ad anima: tipo di scala nel cui centro è un supporto a cui si appoggiano i gradini. (tav. 96) scala a chiocciola a pozzo: tipo di scala in cui, al centro della gabbia, si ha uno spazio vuoto circolare. (tav. 97) scala a sbalzo: tipo di scala i cui gradini sono incastrati solo
G LOSSARIO
gradino (o scalino o scaglione): ciascuno degli elementi costitutivi della scala consistente in un ripiano orizzontale di appoggio per il piede («pedata»), sollevato rispetto al precedente tramite un piano verticale («alzata,,). Si hanno inoltre l'«invito», cioè i l primo gradino d i una rampa, d i solito più sporgente degli altri, ed il «termine», cioé l 'ultimo gradino di una rampa, posto a livello del pianerottolo. pianerottolo (o ballatoio): ripiano che in una scala si interpone alle rampe di gradini. rampa: tratto di scala che collega due piano e/o pianerottoli.
SCLC (struttura)
a collo a sbalzo a volo in cemento armato i n latero cemento su muri su travi in cemento armato su travi in ferro
I
su travi in leg no su volte
ad anima a pozzo
Forma planimetrica
girante: tipo di scala che si volge con linee curve. (tavv. 94-95) rettilinea: tipo di scala le cui rampe si seguono in linea retta. (tavv. 90-92) rettilinea spezzata: tipo di scala le cui rampe si susseguono ad angolo. (tavv. 91-93)
Struttura
per un estremo ed hanno l 'altro libero, nè sono sostenuti da volta o armatura. scàla a volo: tipo di scala le cui rampe non appoggiano a nessuna parete.
· ·
scala a pozzo: tipo di scala i cui ripiani e le cui rampe sono disposti attorno al perimetro della gabbia, lasciando nel mezzo il pozzo.
È detto anche di un piano inclinato a lieve pendio. scala: struttura fissa costituita da una serie d i gradini e disposta secondo un piano incl inato, generalmente suddivisa in pi� rampe, intramezzate da pianerottol i , che consente di superare dislivelli. A seconda dei casi si parla di scala o scalinata "a cielo aperto»; di scala «esterna", quando si trova all'esterro di un edificio; di «Scala interna», entro un vano detto «gabbia» e spesso intorno ad un pozzo o «tromba» delle scale. Tra le scale interne si distinguono ancora la «Scala principale» o «Scalone», quella «secondaria,, e quella «di servizjo». ' ·
1 47
scala rettilinea chiusa
pianta
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1 48
I I � 1 li I Il
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scala rettilinea spezzata chiusa
pianta
scala rettilinea voltata I �''""''''''''·''''''''''''''''''''''''''"''''''m''"'"''''"''"'''*''''""'"'"''"""'".:i''m""mM:;':''"''"@'"'
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sezione A-A'
scala rettilinea spezzata voltata
sezione A-A'
tav. 93
1 49
scaia girante chiusa
sezione A-A '
1 50
A L
sezione A-A '
scala girante voltata
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tav. 95
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assonometria
tav.
scala a chiocciola a pozzo � ::�:::::::::::�::::::::::::::::�::::::::::=:�::::::::::::. ==�::;:;:;:;(:(::::::::::m;;;:;:::;:;(::(:;(:(::;:::;:::::;:::::::::fa::::::x::::::::::::(::;:::r.:::::(::;:;:::;::(::;:;:;::::(::;:::t:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::]
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sezione A-A'
assonometria
1 51
scala a due rampe a tenaglia
pianta
sezione A-A'
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� tav. 98
1 52
scala a due rampe
assonometria :;:;:::�::�::::::;:::�::::;:;::::::�:::::::::::�::�;:;:::;::�::�::::::::�:::::::���=::::=::;:;:::;:::;:;:::::;:;::�:�:::::�:::::::::;:;:::::::::�::::;�:;:;�:;�:::::::::::::��::;:;:::�;:;:;:;:::;:;:;:;:;:;�:;:;:::::::::::::::::::::�l
tav. 99
ISCRIZIONI, LAPIDI, STEMMI IS
ILS
ILSG
ILSU
ILSI
ISCRIZIONI, LAPIDI, STEMMI
Genere
Ubicazione
Trascrizione testo
Si indica la presenza di lapidi, di iscrizioni (scolpite, a fresco, ecc.), di stemmi che abbiano attinenza alla costruzione o alla storia dell' edificio, precisandone l ' ubicazione e descrivendone sommariamente le caratteristiche (tali oggetti sono poi inventariati separatamente con schede «OA» e «RA»).
I ndicazione del genere dell' iscrizione, lapide o stemma. Campo alfanumerico.
Ubicazione del l ' iscrizione, lapide o stemma. Campo alfanumerico.
Trascrizione dell 'eventuale testo ritrovato. Campo alfanumerico.
· UTILIZiÀZIONI , . · .. .. . . - .. ·. . : . . . . . . . lJS :
uso uso
USOR Riferimento alla parte
USOC Riferimento cronologico
USOD Destinazione uso
. . . 1
Riferimento topologico delle diverse destinazioni d 'uso. Campo alfanumerico.
Riferimento cronologico delle d iverse destinazioni d'uso. Campo alfanumerico.
I ndicazione della destinazione d'uso dell 'edificio al momento in cui viene compi lata la scheda. Nel caso di pluralità di usi, le si i ndicheranno in ordine di prevalenza. Campo alfanumerico.
1 53
Dati di carattere amministrativo relativi al la condizione giuridica e vincol istica del bene catalogato.
CDG PROPRIETÀ
CDGG
CDGS
VIN
VINE
VINL
VINA
VINO
VINR
STU
STUT
STUN
VAA
1 54
Genere
Specifiche
VINCOLI MINISTERO BENI CULTURALI E AMBIENTALI
Estensione
Tipo legge
Articolo
Tipo decreto/Estremi decreto
Data registrazione
STRUMENTI URBANISTICI
Strumento in vigore
Normativa in vigore
VINCOLI AL TRE AMMINISTRAZIONI
Indicazione della persona giuridica proprietaria. Campo alfanumerico:
- Demanio dello Stato - Ent!'l privato - mista
Denominazione dell 'amministrazione. Campo alfanumerico.
Vengono qui indicati gli estremi dei decreti d i vincolo emanati dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali ai sensi delle vigenti leggi.
Indicazione dell 'estensione Campo alfanumerico:
- totale - parziale
Identificazione della legge, dell'articolo e/o del comma ai cui sensi viene disposto il vincolo. Campo alfanumerico:
- Legge n. 1 089/1 939, legge n. 364/1 909 - Legge n . 1 497/1 939, legge n. 431/1 985
Indicazione dell 'articolo o comma di legge di cui alla voce precedente. Campo alfan!Jmerico.
· ·
Indicazione del tipo di dispositivo seguito dalla data di emissione del decreto. Campo alfanumerico:
- Decreto Ministeriale (data) - Revoca DM (data) - Rinnovo DM (data)
Data d i avvenuta registrazione al registro i fTlmobil iare. Campo data.
Vengono qui indicati gl i estremi dei vincoli derivanti da disposizioni di strumenti urbanistici (P.d.F. , P.R.G. , legge 765/1 967, leggi regional i) .
I l nome dello strumento urbanistico e la data di approvazione. Campo alfanumerico.
Gli articoli inerenti i l bene catalogato. Campo alfanumerico.
Vengono indicati gli estremi dei decreti d i vincolo emanati da altre amministrazioni ai sensi delle vigenti leggi . Campo alfanumerico.
Si indicano i riferimenti al lo stralcio del fogl io catastale, a piante e planimetrie, a d isegni , ri l ievi e profi l i riguardanti l 'oggetto catalogato e allegati al la scheda.
SFC
PPA
DIA
STRALCIO FOGLIO CATASTALE
PIANTE, PLANIMETRIE
DISEGNI, RILIEVI, PROFILI
È indicato l 'estratto di mappa catastale in scala 1 : 1 000 allegato alla scheda. Campo alfanumerico.
Si indica i l numero progressivo delle piante e delle diverse planimetrie allegate. Campo alfanumerico.
Elenco degli allegati grafici appositamente eseguiti a corredo della scheda. Campo alfanumerico.
FON1:,1··E DOCUMENTAZIONI DI RIFERIMENTO DO
Documentazione bib l iografica, fonti archivistiche, iconografiche e fotografie riguardanti l 'oggetto catalogato esistenti presso Soprintendenze e organismi simi lari .
BIB BIBLIOGRAFIA
BIBR Sigla per citazion.e nella scheda
BIBA Autore
BIBD Anno di edizione
FNT FONTI ARCHIVISTICHE
FNTR Sigla per citazione nella scheda
FNTN Nome archivio
FNTP Posizione documento
FNTD Data inizio/Data fine
Bibliografia completa riguardante i l bene catalogato.
Indicazione della lettera B maiuscola per Bibl iografia seguita dal numero progressivo relativo alla scheda bibl iografica presa in considerazione. Campo alfanumerico.
Indicazione del nome dell 'autore della bibliografia. Campo alfanumerico.
Indicazione dell'anno di edizione della bibl iografia. Campo alfanumerico.
Elenco degli inventari e fonti manoscritte in cui i l bene catalogato è menzionato, in ordine cronologico.
Indicazione della lettera A maiuscola per Fonte Archivistica seguita dalla lettera di identificazione della fonte considerata (ad esempio: F per fondo, S per serie, P per pezzo) e dal numero progressivo relativo alla scheda considerata. Campo alfanumerico.
Indicazione del nome dell'archivio in cui sono stati rilevati gli estremi della scheda. Campo alfanumerico.
Indicazione della collocazione del documento archivistico. Campo alfanumerico.
Indicazione della data di inizio e di fine alla quale il documento archivistico si riferisce. Campo alfanumerico.
1 55
ICN
ICNR
ICNT
ICNC
FTE
FTEN
FTET
FONTI ICONOGRAFICHE
Num. rif. per citazione nella scheda
Tipo
Collocazione
FOTOGRAFIE ESISTENTI
Collocazione e numero negativo
Soggetto + note
. , .
Elenco delle fonti iconografiche in cui è rappresentato il bene catalogato.
Riferimento alla scheda delle fonti iconografiche. Campo numerico intero.
Indicazione del tipo di fonte iconografica. Campo alfanumerico.
Indicazione della collocazione della fonte iconografica. Campo alfanumerico.
Si indicano con i singoli numeri di negativi tutte le fotografie esistenti dell 'opera catalogata e dei suoi particolari non allegate alla scheda esistenti presso Archivi o Istituti .
Indicazione del nome del l ' Istituto di conservazione del documento fotografico seguito dal codice d' inventario. Campo alfanumerico.
Indicazione del soggetto della fotografia seguito da relative note. Campo alfanumerico .
RSE AL TRE SCHEDE Vengono elencate le altre schede esistenti in archivio relative all'opera catalogata, indicando la data di redazione e i l nome del compi latore.
RSER Riferimento argomento Argomento della scheda. Campo alfanumerico.
RSEC Codici Codice di catalogazione. Campo alfanumerico.
RSED Data Data di compi lazione. Campo data.
RSEN Compilatori Nome e cognome dei compilatori. Campo alfanumerico.
1 56
CMP COMPILAZIONE
CMPD Data
CMPN Nome compilatore
CMPR Ruolo del compilatore
AGG AGGIORNAMENTO
AGGD Data
AGGN Nome revisore
RVM REVISIONE MEMORIZZAZIONE
RVMD Data
RVMN Nome revisore
Informazioni relative alla prima compi lazione della scheda.
Indicazione della data di compilazione della scheda. Campo data.
Indicazione del nome e cognome del compi latore. Campo alfanumerico.
Qualifica del compi latore. Campo alfanumerico.
Informazioni sull 'aggiornamento della scheda.
Data di aggiornamento. Campo data.
Nome e cognome del compi latore del l 'aggiornamento. Campo alfanumerico.
Informazioni sulla revisione della memorizzazione.
Data di revisione della memorizzazione. Campo data.
Nome e cognome di chi ha collaborato alla revisione della memorizzazione. Campo alfanumerico.
1 57
Offidna Grafica Bolognese Via del Fonditore, 6/5 - Bologna