Nota dei docenti

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Al Dirigente Scolastico Alla DSGA e p.c. Al Consiglio d’Istituto Al Collegio dei docenti Alle RSU Oggetto: rifiuto collettivo del bonus di merito ex art. 1 C. 127 della legge 107/15 I sottoscritti, docenti di questo istituto, ritengono che tutti gli insegnanti e tutte le discipline abbiano il medesimo valore rispetto alla funzione che la Costituzione Repubblicana assegna all'insegnamento, riconoscendone l’indispensabile contributo per lo sviluppo del pensiero critico e per la formazione umana e civile degli studenti, e che – quindi - tutti i docenti contribuiscano in pari misura al «pieno sviluppo della persona», nell'ambito di un lavoro coordinato e collegiale. Il cosiddetto bonus per la valorizzazione del merito, imposto dal governo con la legge 107, non è altro che l'ennesimo tentativo di frantumare un'intera categoria di lavoratori mettendo tutti contro tutti. La sistematica e più che decennale azione di indebolimento degli stipendi dei lavoratori della scuola, frutto di anni di mancato rinnovo del contratto e di continue sottrazioni mascherate dall'autonomia scolastica, non può essere risarcita con gli spiccioli del bonus elargiti in maniera discrezionale. I soldi del bonus sono soldi dei lavoratori, perciò la cifra, sebbene irrisoria, deve essere suddivisa tra tutti i lavoratori. I sottoscritti, pertanto, pur essendo stati individuati tra i “meritevoli”, dichiarano, per i motivi sovraesposti, di rifiutare il pagamento del suddetto bonus e richiedono all’Amministrazione di NON procedere all’accredito della somma attribuita a tale proposito. Distinti saluti.

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Al Dirigente Scolastico

Alla DSGA

e p.c. Al Consiglio d’Istituto

Al Collegio dei docenti

Alle RSU

Oggetto: rifiuto collettivo del bonus di merito ex art. 1 C. 127 della legge 107/15

I sottoscritti, docenti di questo istituto, ritengono che tutti gli insegnanti e tutte le discipline abbiano il medesimo valore rispetto alla funzione che la Costituzione Repubblicana assegna all'insegnamento, riconoscendone l’indispensabile contributo per lo sviluppo del pensiero critico e per la formazione umana e civile degli studenti, e che – quindi - tutti i docenti contribuiscano in pari misura al «pieno sviluppo della persona», nell'ambito di un lavoro coordinato e collegiale. Il cosiddetto bonus per la valorizzazione del merito, imposto dal governo con la legge 107, non è altro che l'ennesimo tentativo di frantumare un'intera categoria di lavoratori mettendo tutti contro tutti. La sistematica e più che decennale azione di indebolimento degli stipendi dei lavoratori della scuola, frutto di anni di mancato rinnovo del contratto e di continue sottrazioni mascherate dall'autonomia scolastica, non può essere risarcita con gli spiccioli del bonus elargiti in maniera discrezionale. I soldi del bonus sono soldi dei lavoratori, perciò la cifra, sebbene irrisoria, deve essere suddivisa tra tutti i lavoratori. I sottoscritti, pertanto, pur essendo stati individuati tra i “meritevoli”, dichiarano, per i motivi sovraesposti, di rifiutare il pagamento del suddetto bonus e richiedono all’Amministrazione di NON procedere all’accredito della somma attribuita a tale proposito.

Distinti saluti.

Roma, 22/10/2016

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