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NORA. IL FORO ROMANO Storia di un’area urbana dall’età fenicia alla tarda antichità 1997-2006 VOLUME II.1 - I MATERIALI PREROMANI Padova 2009 Università degli Studi di Padova - Dipartimento di Archeologia a cura di JACOPO BONETTO - GIOVANNA FALEZZA - ANDREA RAFFAELE GHIOTTO

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NORA. Il fORO ROmANOStoria di un’area urbana

dall’età fenicia alla tarda antichità

1997-2006

VOlume II.1 - I mAteRIAlI pReROmANI

padova 2009

università degli Studi di padova - Dipartimento di Archeologia

a cura di

JACOpO BONettO - GIOVANNA fAleZZA - ANDReA RAffAele GHIOttO

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la presente opera, suddivisa in quattro volumi, è l’esito di una ricerca condotta nell'ambito di una Convenzione tra il ministero per i Beni e le Attività culturali, Soprintendenza per i Beni Archeologici per le Province di Cagliari e Oristano, e il Dipartimento di Archeologia dell'università di Padova.

La collana “Scavi di Nora” raccoglie studi monografici sulla città antica editi dalle Università di Genova, Milano, Padova e Viterbo che operano in sinergia con la Soprintendenza per i Beni Archeologici per le Province di Cagliari e Oristano.

ministero per i Beni e le Attività Culturali Soprintendenza per i Beni Archeologici per le Province di Cagliari e OristanoPiazza Indipendenza, 7 - 09124 Cagliaritel. +39 070605181 www.archeocaor.beniculturali.it

l’opera è stata realizzata con il contributo e la partecipazione di:

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SCAVI DI NORAI

padova 2009

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Capitolo 10

Le anfore fenicie e punichesteFano FinoCChi*

L’area P di Nora (foro romano) ha restituito un numero consistente di frammenti pertinenti ad anfo-re fenicie e puniche. Sono stati catalogati oltre 1350 reperti diagnostici. Nello studio sono stati analizzati tutti i frammenti relativi a orli, fondi e anse, perché in grado di fornire indicazioni circa la tipologia, quin-di la cronologia, mentre si è ritenuto di tralasciare le pareti non diagnostiche. Dunque tutti i frammenti diagnostici, quale che fosse la provenienza strati-grafica e consistenza materiale, sono stati inseriti in una classificazione tipologica e cronologica. Andrà sottolineato che a fronte di un elevatissimo numero di reperti pertinenti agli orli dei contenitori, i fondi, per lo più estremamente frammentari e solo in po-che eccezioni riferibili a reperti completi, non han-no quasi alcun valore statistico; in pochissimi casi – desumibili dalle schede dei singoli materiali – è stato possibile ricollegare tra loro orli, fondi e anse.

Per quel che riguarda l’attribuzione tipologica, in anni recenti gli studi sulle anfore fenicie e pu-niche del Mediterraneo centro-occidentale hanno subito un forte impulso e oggi si può disporre di articolate seriazioni crono-tipologiche per le diver-se regioni occidentali oggetto della colonizzazione fenicia1. In questo studio si è deciso di utilizzare la classificazione di J. Ramon, non senza alcune diffi-coltà che saranno via via evidenziate affrontando le singole tipologie. Difatti, lo studioso spagnolo basa la seriazione tipologica, oltre che su singoli aspet-ti morfologici di alcune parti del contenitore, sulla forma intera del recipiente, con discriminanti rela-tive alla posizione del diametro massimo, piuttosto

1 Bartoloni 1988a, rodero 1995, doCter 1997, greCo 1997, FaMà 2002.

che all’impostazione e al profilo delle anse, oltre che alle variabili morfologiche dell’orlo. Nel nostro caso dunque, avendo a disposizione quasi esclusi-vamente porzioni di orli, riconducibili spesso a uno o più tipi Ramon, risulta non sempre agevole l’attri-buzione esatta al modello.

Lo studio ha ricompreso volutamente anche tutti quei reperti per i quali non si registravano puntuali confronti fra il materiale edito. Essi sono stati co-munque inseriti nella catalogazione per dovere di completezza e se ne è fornita una proposta di classi-ficazione, eventualmente suscettibile di integrazioni o nuove interpretazioni.

La maggior parte dei frammenti si colloca tra il primo quarto e la fine del VI sec. a.C., anche se non mancano attestazioni più antiche prodotte nelle colonie fenicie del Mediterraneo centrale alla fine dell’VIII sec. a.C. Si constata un calo delle produ-zioni riconducibili al V sec. a.C., cui segue una ri-presa nel numero delle attestazioni nel IV secolo, che diverrà sensibilmente più consistente nel III e nel II secolo a.C.

Tavv. XII-XIII

* Università di Viterbo - Dipartimento di Scienze del Mon-do Antico.

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374 steFano FinoCChi

1. Anfore con spalla emisferica distinta

L’anfora a spalla emisferica distinta corrispon-de ai tipi T-10.1.1.1., T-10.1.2.1., T-10.2.1.1. e T-10.2.2.1. della seriazione di J. Ramon2; alla For-ma A (tipi A1/A3) della tipologia di P. Bartoloni3 e alla Subklasse CdE 1A, B e C della classificazione di R. Docter 4.

In generale, l’anfora ha forma ovoidale, con un restringimento più o meno marcato sotto la linea delle anse; la spalla è alta e carenata con profilo cur-vilineo e su di essa si impostano le anse. L’orlo si innesta direttamente sulla spalla - dalla quale può essere separato da una netta scanalatura realizzata prima della cottura -, la sua superficie esterna può essere rettilinea o concava, mentre internamente, l’orlo, è spesso rigonfio, arrotondato o sagomato, e la sommità può essere arrotondata o leggermen-te apicata5. Negli esemplari più arcaici (T-10.1.1.1./A1) le anse ad “orecchia” sono anche impostate su-periormente sulla carena che scandisce il passaggio dalla spalla alla pancia. Quest’ultima, che presenta una lieve strozzatura in corrispondenza dell’attacco inferiore delle anse, ha un andamento ellissoidale (T-10.1.1.1./A1) o piriforme (T-10.1.2.1./A2-A3).

Riguardo alle origini di questa forma anforica, sono state sottolineate alcune analogie con un reci-piente diffuso nella Palestina meridionale utilizzato tra la seconda metà dell’VIII e la prima metà del VII sec. a.C., ma proprio l’aspetto cronologico consente di escludere una origine diretta del tipo occidentale da un prototipo palestinese. Infatti, le anfore a spalla emisferica distinta dell’estremo Occidente mediter-raneo compaiono qualche decennio prima di quelle levantine: è possibile quindi considerare il recipien-te come la risultante di un’elaborazione avvenuta in ambito occidentale sulla base di caratteristiche morfologiche conosciute anche in ambienti fenicio-palestinesi6.

La produzione delle anfore a spalla emisferica distinta ha inizio con il tipo T-10.1.1.1./A1 nella pri-ma metà dell’VIII sec. a.C. nell’area del cosiddetto “Circuito dello Stretto”, ossia nei territori che gra-vitano attorno allo stretto di Gibilterra, nell’estremo Occidente mediterraneo; il tipo rimarrà in uso fino

2 raMon torres 1995, 229-231, figg. 195-198; raMon torres 2007, 90-93.

3 Bartoloni 1988a, 27-30, fig. 3. 4 doCter 1997, 118-133; doCter 2007, 646-650.5 Relativamente agli orli si veda lo studio di C. Florido Na-

varro sul materiale del Carambolo: Florido navarro 1985.6 raMon torres 1995, 275; pedrazzi 2005, 467-468.

alla fine del primo quarto del VII sec. a.C.7. Le aree di produzione sono localizzate, fino all’inizio del VII sec. a.C., in Andalusia, sia sul versante orientale sia su quello occidentale: grandi quantità di anfore T-10.1.1.1. provengono dai quartieri insediativi di Chorreras, Toscanos, Morro de Mezquitilla, Castil-lo de Doña Blanca, Almuñecar e dalla necropoli di Trayamar8. Attestazioni si hanno anche sulla costa centro-orientale della Penisola e a Eivissa (Baleari), nel centro fenicio di Sa Caleta9. L’anfora T-10.1.1.1/A1 si diffonde abbondantemente anche presso alcu-ni centri di cultura indigena, localizzati nella Spa-gna sud-occidentale, come Huelva, El Carambolo e Cabezo de San Pedro, già a partire dall’ultimo quar-to dell’VIII sec. a.C.10.

A partire dal secondo quarto del VII sec. a.C. il tipo T-10.1.1.1./A1 è sostituito dal tipo T-10.1.2.1./A2-A3, la cui diffusione è più capillare rispetto all’anfora precedente; infatti oltre a essere interes-sati i centri maggiori della costa andalusa, numerose attestazioni del tipo sono presenti negli insediamen-ti minori costieri e dell’entroterra disseminati nel versante orientale della Penisola.

Sempre nell’estremo Occidente mediterraneo, le anfore a spalla emisferica distinta, del tipo 10.1.2.1. e datati alla seconda metà VII - primo terzo VI sec. a.C., sono abbondantemente attestate nell’area co-stiera marocchina a Kuass11 e Mogador e Lixus, tan-to da far ipotizzare anche una produzione locale12, e nell’attuale Portogallo dove sono documentati ad Almaraz, Lisbona e Santarém13.

Ampia è la diffusione dell’anfora a Cartagine: gli esemplari provengono dai settori urbani di VIII e VII sec. a.C. e molti frammenti, considerati di im-portazione iberica, provengono forse dalla regione di Malaga14.

7 raMon torres 1995, 230-231; Bartoloni 1988a, 28-30. 8 auBet 1975, 151-52; raMon torres 1995, 81-82; Maass-

lindeMann 1982, 62-65, tav. 14-17; nieMeyer, sChuBart 1975, tav. 9, nn. 74, 114, 214, 217-221, 224, 226, 256, 312-314, tav. 10, nn. 364-368; ruiz Mata, pérez 1995, 57-58, 64, 67, figg. 1, nn. 1-3, 22, nn. 1-3; raMon torres 1995, 76, con bibliografia; raMon torres 1995, 80; nieMeyer, sChuBart 1975, 134, tavv. 13, nn. 558-559, 17, n. 634, 18, n. 631; raMon torres 1999, 153-54, fig. 3; raMon torres 2007.

9 raMon torres 2007, 90.10 raMon torres 1995, 94.11 kBiri alaoui 2007, 69.12 Per Mogador cfr. Jodin 1966, 122-132, figg. 25-26, tavv.

XXXII-XXXIII; per Rachgoun cfr. vuilleMot 1955, fig. 17; per Lixus: raMon torres 1995, 99 e Lixus 2, 167-171, fig. 6.

13 arruda 2005, fig. 7.14 vegas 1989, 256, fig. 11, 196-201; vegas 1999b, 430-

432, fig. 21, 200-207; vegas 2000b, 367, fig. 10, 75-82. Da ulti-mo si veda doCter 2007, 646-650 e fig. 335-336 relativamente

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le anFore FeniCie e puniChe 375

Passando alla Sicilia, alcune attestazioni del tipo T-10.1.2.1. sono segnalate a Mozia15: per una di esse, proviente dalla tomba 170 (metà VII sec. a.C.) dove era utilizzato come urna cineraria, è sta-ta proposta una produzione spagnola o nordafrica-na16; altri frammenti provengono dalle Zone A ed E dell’abitato17. Sempre in Sicilia, il tipo T-10.1.2.1. è attestato nella necropoli di Pestavecchia della fon-dazione greca di Himera, dove la cronologia tra il secondo quarto del VII e la metà del VI sec. a.C. è confermata anche dal materiale in associazione18.

Altre attestazioni dell’anfora in fondazioni non fenicie si hanno presso il fondaco euboico di Pi-thekoussai: tre esemplari datati entro la seconda metà dell’VIII sec. a.C. e utilizzati per sepolture ad enchytrismos provengono dalle tombe 441, 513 e 614 della necropoli di San Montano19.

In Sardegna la documentazione relativa all’anfo-ra a spalla emisferica distinta è consistente.

Numerosi sono gli esemplari provenienti da Sul-cis, databili tra la seconda metà dell’VIII e i primi anni del VII sec. a.C.20, e da Monte Sirai, cronolo-gicamente afferenti sia alle produzioni più antiche sia al tipo T-10.1.2.1., compreso fra il 675/650 e il 575/550 a.C.21. Nel territorio di Monte Sirai bisogna ricordare anche un frammento di T-10.1.1.1. prove-niente dallo scavo del Nuraghe Sirai22.

Dal villaggio nuragico di Sant’Imbenia proviene un frammento di anfora T-10.1.1.1., collocato nella fase B della stratigrafia (seconda metà dell’VIII sec. a.C.)23; da segnalare anche la presenza di un fram-mento del tipo T-10.1.2.1., databile non prima del secondo quarto del VII sec. a.C.24.

alle percentuali delle attestazione dell’area del “Circuito del Estrecho” tra il 760 e il 550 a.C.

15 CiasCa 1979, 213, fig. 17, 1, tav. LXIII, 7; raMon torres 1995, 127; spanò giaMMellaro 2000a, 306, fig. 4

16 raMon torres 1995, 127, 561, 648, fig. 198, n. 414; doCter 1997, 125, tab. 20.

17 toti 2002, 278 (tipo 5 della classificazione proposta da M.P. Toti).

18 spanò giaMMellaro 2000a, 308-309; vassallo 2003, 364, fig. 16, 58: assai interessante appare la descrizione dell’ar-gilla “dura, di colore rosa-beige, con inclusi grigi-neri e rare particelle di mica” che, come sottolinea l’autore, “non sembra assimilabile ad impasti di produzione punica siciliana”.

19 BuChner 1982, 283, fig. 4, a-c; BuChner, ridgway 1993, 452, 514, 598, tavv. CXIX, 213-14.

20 Bartoloni 1988b, 91-93, fig. 1, a-f, 2, a; Bartoloni 1990, 39-40, fig. 1, 176-77, 201, 216; Bernardini 2000, 37, 47, fig. 4, 10-11, fig. 12, 1-2. Botto et al. 2005a, 65.

21 Botto et al. 2005a, 61, 64-65.22 perra 2005b.23 oggiano 2000a, 243, fig. 7, 4. 24 oggiano 2000a, 246, fig. 9, 5.

A Nora, frammenti pertinenti ai tipi T-10.1.1.1.25 e T-10.1.2.1. provengono dall’area sacra sul promon-torio del Coltellazzo26 e recentemente è stato edito il terzo superiore di un’anfora del tipo T-10.1.2.1. proveniente dai fondali della cala meridionale della città27.

Esaminando ora gli esemplari in catalogo, pur es-sendo i reperti di ridotte dimensioni e ciò rende assai difficoltoso un preciso inquadramento tipologico, si ritiene che queste anfore rientrino in una produzione non antecedente alla fine del VII sec. a.C. e inqua-drabile preferibilmente nella prima metà del secolo successivo, da inserirsi nel sottotipo T-10.1.2.1./A2-A3 dell’anfora.

A differenza degli altri, il reperto n. 1 (NR01/PD/5284/CFP22) presenta alla base esterna dell’or-lo una stretta incisione che segna il passaggio con la spalla: caratteristica questa che sebbene ampia-mente attestata nell’anfora T-10.1.1.1. non sembra tuttavia essere esclusiva di tale modello anforico28. I frammenti nn. 2 e 3 presentano un orlo relativamen-te corto e pressoché verticale esternamente e gonfio all’interno, sagomato o semplicemente ingrossato29. Il frammento n. 4 è caratterizzato da un basso orlo a collarino e dalla sommità arrotondata30, separato

25 oggiano 2000b, 219-220: il reperto NR 7060/1 è ritenu-to dalla studiosa pertinente al tipo più antico delle anfore con spalla emisferica distinta. Più recentemente M. Botto propo-ne un’appartenenza del frammento al tipo T-10.1.2.1.: Botto 2005, 1053, nota 49.

26 oggiano 2000b, 219. I frammenti relativi al tipo T10-.1.2.1. sono stati oggetto di analisi anche di M. Botto in uno studio sui commerci fenici di Nora, il quale, almeno per un reperto, propone confronti morfologici puntuali con esempla-ri rinvenuti a Ibiza e a Mersa Madak in Algeria databili tra la fine del VII e gli inizi del VI sec. a.C. realizzato in un impasto corrispondente al gruppo “Malaga”: Botto 2005, 1053; per il gruppo “Malaga”: raMon torres 1995, 256-257.

27 sanna, solinas 2005, 257, fig. 6.28 Cfr. supra, nota 25 le considerazioni di M. Botto riguar-

do al frammento proveniente dall’area F di Nora. Per l’imposta-zione generale, l’orlo in esame trova strette somiglianze con gli esemplari nn. 4, 8, 12. di fig. 109 in raMon torres 1995.

29 Per il n. 2 si vedano, tra gli altri, gli orli in raMon tor-res 1995, fig. 109, nn. 14, 16-18, 34 e S-10, S-12, S-14, S-32 in raMon torres 2007, fig. 1; il n. 3 si confronti con il n. 9, alla stessa figura 109 e con l’esemplare a-2 in raMon torres 2007, fig. 43. Per la particolare sagomatura dell’orlo n. 2 si veda l’anfora n. 58 dalla necropoli di Pestavecchia di Himera in vas-sallo 2003, fig. 16.

30 Per l’esemplare in questione non si sono riscontrati con-fronti stringenti, per il basso collarino e per la generale impo-stazione si veda il reperto n. 31 in raMon torres 1995, fig. 109, dal quale il nostro orlo si differenzia per l’andamento della superficie interna. Bisogna sottolineare una certa aderenza for-male tra il n. 4 e il frammento NR06/PH/12508/CFP/9, apparte-nente alla variante T-1.4.2.1., a3, gruppo collocato cronologica-mente entro la metà del VI sec. a.C. (cfr. infra).

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dalla spalla da una leggera incisione.L’esemplare n. 5, che presenta un forellino sulla

spalla realizzato prima della cottura, forse per fa-vorire la macerazione del contenuto, è dotato di un orlo con parete esterna dritta e leggermente estro-flessa e sagomato internamente; mentre il frammen-to n. 6 si caratterizza per l’andamento estoflesso e per una modanatura esterna dell’orlo, segnata da una leggera depressione, che segna il passaggio con la spalla31.

Nonostante tutti i frammenti esaminati rientrino nell’impasto n. 1, nei reperti 1-2, 5, 6, 8, questo è duro, liscio e compatto e presenta una frattura netta e regolare; è caratterizzato da inclusi quarzosi e ab-bondanti inclusi bianchi e scuri di piccole e medie dimensioni sia in frattura che sulle superfici; buona è la frequenza degli inclusi micacei riconoscibili sulle superfici e in generale gli inclusi nello sche-letro appaiono con distribuzione omogenea e senza concentrazioni. I frammenti nn. 3-4 e 9 si distinguo-no invece per una argilla leggermente più morbida e polverosa rispetto alla precedente e per la presenza sulle superfici di alcuni inclusi di colore marrone-rossiccio di medie dimensioni.

A conclusione della tipologia in esame bisogna ricordare che l’anfora T-10.1.2.1. è certamente da collegare al contenimento e al trasporto di prodotti ittici e conserve di pesce, come dimostrano i resti negli esemplari di Guardamar del Segura e Acini-po nell’Andalusia orientale32, nonché di olio, come nell’esemplare di Aldovesta, e di vino33. Nelle pro-duzioni dell’estremo Occidente mediterraneo, è solo a partire dal VI sec. a.C. che si registra la produzione di modelli anforici specificamente dedicati a singoli prodotti34: è questo il caso delle anfore T-11.2.1.2. e T-11.2.1.3.35, realizzate in prossimità dello stretto di Gibilterra, destinate allo stoccaggio e al commercio di prodotti ittici36. Anfore di questo tipo contenenti

31 Questo orlo, per la particolare estroflessione, potrebbe essere accostato all’esemplare proveniente dalla tomba 17 della necropoli di La Joya di Huelva: raMon torres 1995, fig. 196, n. 398.

32 Aguayo, Carrilero, Martínez 1991, 571; Juan tresser-ras, MataMala 2004, 284.

33 Juan, tresserras, MataMala 2004, 285.34 In età arcaica sembra essere tipica l’assenza di specializ-

zazione funzionale dei modelli anforici, al riguardo si vedano le considerazioni in raMon torres 1995, 264-266.

35 raMon torres 1995, 234-236.36 RaMon torres 1995, 266. Dagli scavi del Settore III di

Camposoto provengono molte anfore T-11.2.1.3. contenenti squame di pesce, vertebre di tonno rosso e resti di altre specie ittiche non identificate: Arévalo, Bernal, TorreMoCha 2004, 252-253.

resti di tonno sono state rinvenute in grande quantità anche in un magazzino nel foro di Corinto37.

37 RaMon torres 1995, 146. Per una recente analisi sul contenuto delle anfore fenicie e puniche si veda CaMpanella 2008, 31-40.

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le anFore FeniCie e puniChe 377

Catalogo T-10.1.2.1.

NR01/PD/5284/CFP/22. Si conserva un breve fram-1. mento di orlo fratturato in prossimità di una doppia in-cisione che segna il passaggio con la spalla. L’orlo, con sommità arrotondata, è leggermente estroflesso con pro-filo concavo; la parete interna è arrotondata; l’incisione è marcata e ben realizzata. Diam. cm 11; h. res.: cm 2,1. Sup. est.: 10YR 7/3 very pale brown; sup. int.: 7.5YR 7/4 pink. Argilla: 5YR 5/2 brown. Imp. 1.

NR98/PB/5047/CFP/9. Si conserva un frammento 2. di orlo con piccola porzione di spalla. L’orlo ha parete esterna verticale; internamente si presenta gonfio e sago-mato con spigoli vivi; la sommità è amicata. Diam. cm 12; h. res.: cm 2,9. Sup. est.: 10YR 7/3 very pale brown; sup. int.: 7.5YR 7/4 pink. Argilla: 5YR 5/2 brown. Imp. 1. Botto 2005, 1053-1055, fig. 4, 6.

NR99/PC/5134/CFP/26+110. Fig. 1. Si conserva un 3. ampio frammento di orlo con parte della parete interna, fortemente arrotondata. L’orlo ha parete esterna verticale leggermente ondulata, il passaggio con la spalla è segna-to da uno spigolo vivo; internamente si presenta gonfio e arrotondato con un salto netto tra orlo e spalla, dove si distinguono le linee della tornitura; la sommità è apicata. La morfologia dell’orlo è accostabile al tipo T-2.1.1.2., c. Diam.: cm 11,6; h. res.: cm 5,4. Superfici: 10YR 8/2 very pale brown. Argilla: 10YR 8/2 very pale brown. Imp. 1.

NR99/PC/5134/CFP/4. Breve frammento di orlo con 4. sommità arrotondata, esternamente il passaggio con la spalla è segnato da una netta incisione. Diam.: 10 cm; h. res.: cm 3,3. Superfici: 10YR 8/3 very pale brown. Ar-gilla: 10YR 8/2 very pale brown. Imp. 1.

NR00/PD/5183/CFP/160. Si conserva un breve fram-5. mento di orlo con l’attacco della spalla. L’orlo, con pa-rete esterna verticale, dalla sommità arrotondata presenta una superficie interna gonfia e sagomata protesa verso la bocca del recipiente; all’esterno, il passaggio tra orlo e spalla è segnato da uno spigolo vivo. A circa cm 0,8 dall’attacco tra orlo e spalla è presente un foro passan-te per l’intero spessore della parete di circa cm 0,5 di diametro, realizzato prima della cottura del recipiente. Diam.: cm 11; h. res.: cm 2,8. Superfici: 2.5YR 7/8 light red. Argilla: la sezione vira da 5YR 6/6 reddish yellow a 10YR 7/2 light red, raggiunto in prossimità della super-ficie interna. Imp. 1

NR01/PF/5803/CFP/12. Si conserva un breve fram-6. mento di orlo, estroflesso dalla sommità leggermente apicata; una leggera depressione alla base dell’orlo segna il passaggio con la spalla. Diam.: cm 13; h. res.: cm 2,7. Superfici: 7.5YR8/3 pink. Argilla: 7.5YR 4/2 brown.

Fig. 1

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378 steFano FinoCChi

NR98/PB/5050/CFP/13. Fig. 2. Frammento di spalla 7. carenata. Diam.: cm 37; h. res.: cm 7,5. Superfici: 7.5YR 7/2 pinkish gray su una superficie 7.5YR 6/4 light brown. Argilla: 5YR 4/1 dark gray. L’impasto è duro, poroso, ruvido al tatto e con frattura irregolare. In frattura sono visibili abbondantissimi inclusi bianchi, scuri e quarzo-si dalle forme arrotondate e angolari prevalentemente di medie e grandi dimensioni. Sia in frattura che sulla superficie è presente della mica argentea a scaglie di pic-cole e medie dimensioni.

NR06/PG/11391/CFP/1. Fig. 2. Ansa a “orecchia”. H. 8. res.: cm 10,3. Superfici: 7.5YR 7/6 reddish yellow. Argil-la: la sezione vira da 5YR 6/6 reddish yellow a 10YR 7/2 light red, raggiunto in prossimità della superficie interna. Imp. 1.

Alla tipologia in esame sono riconducibili anche i se-guenti esemplari:

NR97/PA/5017/CFP/3. Frammento di parete con sca-9. nalature sulla superficie esterna. H. res.: cm 3,6. Super-fici: 10YR 8/3 very pale brown. Argilla: 10YR 8/2 very pale brown. Imp. 1.

NR99/PC/5134/CFP/95. Frammento di parete con 10. scanalature sulla superficie esterna. H. res.: cm 8,3. Su-perfici: 7.5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 10YR 7/2 light red. Imp. 1.

NR99/PC/5147/CFP/4. Si conserva un breve fram-11. mento di orlo con parte della parete. Tra orlo e spalla è presente una fascia di circa cm 1,5 di leggera depressione. La morfologia dell’orlo ricorda molto il tipo T-2.1.1.2., c. Diam.: Non ricostruibile; h. res.: cm 4,2. Superfici: 10YR

8/3 very pale brown. Argilla: 10YR 8/2 very pale brown. Imp. 1. T-10.1.2.1./10.2.1.2.?

NR00/PD/5188/CFP/1. Parete con marcate scanalatu-12. re sulla superficie esterna. H. res.: cm 5,6. Imp. 1.

NR00/PD/5215/CFP/61. Orlo. Il frammento è realiz-13. zato in un’argilla che per composizione e colorazioni è assimilabile all’impasto 1, ma i lati esterni sono caratte-rizzati da diverse tonalità di toni rossi.

NR00/PD/5238/CFP/14. Orlo. Il frammento è carat-14. terizzato da una cottura a sandwich, con il nucleo grigio scuro e le pareti rosse.

NR01/PD/5218/CFP/77. Frammento di parete con 15. scanalature sulla superficie esterna. H. res.: cm 4,9. Su-perfici: 10YR 8/2 very pale brown. Argilla: 10YR 8/2 very pale brown.

NR01/PD/5282/CFP/69. Orlo. Imp. 1.16. NR01/PD/5289/CFP/42. Frammento di orlo con som-17.

mità leggermente apicata; si conserva una brevissima incisione che segna il passaggio con la spalla. Imp. 1, caratterizzato da una maggiore compattezza del nucleo rispetto alla normalità dell’impasto.

NR02/PF/5841/CFP/18. Si conserva un breve fram-18. mento di orlo con parte della parete. Tra orlo e spalla è presente una fascia di circa cm 1,5 di leggera depressio-ne, simile al n. 6. Diam.: Non ricostruibile; h. res.: cm 5,3. Superfici: 10YR 8/2 very pale brown. Argilla: 10YR 8/2 very pale brown. Imp. 1.

NR02/PF/5874/CFP/14. Orlo. Imp. 1.19. NR04/PF/5534/CFP/2. Orlo. Imp. 1.20.

Fig. 2

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le anFore FeniCie e puniChe 379

2. Anfore con spalla arrotondata e corpo cordi-forme

L’anfora a spalla arrotondata e corpo cordifor-me è prodotta nelle colonie fenicie del Mediterra-neo centrale a partire dalla metà dell’VIII sec. a.C. e fino al primo quarto del VI sec. a.C.38. La forma conosce in questo ampio arco cronologico un lun-go processo evolutivo nel quale si possono isolare i tipi T-3.1.1.1., T-3.1.1.2., T-2.1.1.1. e T-2.1.1.2. del-la seriazione di J. Ramon39; che corrispondono alla Forma B, nei modelli B1-B8, della tipologia di P. Bartoloni40 e alla Subklasse Karthago 1 A1, 1 A2 e 1 A3 della classificazione di R. Docter41.

I tipi Ramon T-3.1.1.1.-T-3.1.1.2/B1-B242, che rappresentano i modelli più arcaici della forma, sono prodotti fra l’VIII e gli inizi del VII sec. a.C. In generale, il corpo ha profilo sub-ellissoidale con una rastremazione verso il basso; l’orlo, gonfio e tondeggiante, è innestato sulla spalla curvilinea di-rettamente o tramite una breve gola o un semplice solco; le anse hanno profilo semicircolare o sub-cir-colare e sono impostate in prossimità della massima espansione della pancia; il fondo è convesso, a ogi-va piuttosto aperta, a volte con una punta a rilievo. Nella letteratura scientifica queste anfore sono state definite come cananee, tirreniche o cordiformi43.

Da un punto di vista morfologico la produzio-ne dell’anfora ogivale, nei suoi modelli più antichi, non è affatto standardizzata e risulta quindi estrema-mente difficile proporre una tipologia attendibile. Se P. Bartoloni indica nella presenza o assenza di una gola un possibile elemento di distinzione tra il tipo B1 e B2, gli studi di J. Ramon e R. Docter privile-giano invece come elemento distintivo il profilo del corpo, che in alcuni esemplari tende al globulare, mentre in altri è ovoidale44.

Oggi possiamo individuare nell’insieme delle caratteristiche morfologiche del corpo e dell’orlo l’evoluzione e l’individuazione dei tipi, le cui pro-duzioni si sovrappongono sia cronologicamente

38 raMon torres 2000, 285; Botto et al. 2005a, 65.39 raMon torres 1995, 180-182, 177-178, figg. 155-156,

152-153. 40 Bartoloni 1988a, 31-39, figg. 4-7.41 doCter 1997, 173-181.42 raMon torres 1995, 180-82, fig. 155, nn. 97-101; Bar-

toloni 1988a, 32-33, fig. 4. 43 Per es. Bartoloni 1988a, 31-35, fig. 4-7. Per un’analisi

sui modelli di provenienza dell’anfora vd. Botto et al. 2005a, 67-68; si veda anche pedrazzi 2005, 466-468.

44 Una più recente disamina di questo tipo è in raMon tor-res 2000 e Botto et al. 2005a.

che arealmente45. Secondo J. Ramon la cronologia delle anfore a profilo più tendenzialmente sferico (T-3.1.1.1.) sembrerebbe non scendere oltre gli inizi del VII sec. a.C., mentre le anfore a profilo ovoi-dale (T-3.1.1.2.) risulterebbero raggiungere gli ul-timi decenni del VII sec. a.C. L’estrema variabilità degli esemplari relativi a questa forma sottintende una fase di sperimentazione da ricollegare al fatto che questa nuova tipologia anforica venne elaborata proprio in ambiente coloniale. Difatti, è stato a più riprese ribadito come la forma in esame non presenti in ambito vicino-orientale alcun confronto che pos-sa essere ragionevolmente considerato come proto-tipo46. Inoltre, per l’VIII sec. a.C. bisogna pensare all’esistenza di numerosi atelier dislocati tra le più importanti colonie fenicie del Mediterraneo centra-le, da Cartagine47 a Mozia48 a Sulcis49, in grado di produrre questo tipo di anfore: è impensabile, infat-ti, come recentemente ribadito da M. Botto50, che il commercio di questi grandi centri non fosse orga-nizzato autonomamente e dovesse invece dipende-re da entità esterne. È evidente che tali molteplici e parallele esperienze devono aver portato alla realiz-zazione di prodotti che, seppur inquadrabili all’in-terno della stessa forma, presentano un certo grado di variabilità. Inoltre, le indagini di laboratorio che si sono condotte su esemplari anforici provenien-ti dai centri fenici della Sardegna sud-occidentale hanno pienamente confermato tale molteplicità di produzione51. Ancora, dalle edizioni dei materia-li provenienti dagli scavi condotti dall’Università di Amburgo a Cartagine52 e da quelli realizzati nel villaggio nuragico di Sant’Imbenia53, si apprende come l’elaborazione di questa forma anforica non avvenga solo in ambito coloniale, ma riguardi, già nell’VIII sec. a.C., le aree interessate dal commer-cio fenicio54.

Relativamente al sottotipo T-3.1.1.1., ricordiamo le attestazioni della Penisola Iberica provenienti da

45 Bartoloni 1988a, 31-33. Si vedano anche le più recenti considerazioni riguardo ai tipi in Bartoloni 2000a, 301-302.

46 raMon torres 1995, 181 e 275; Botto et al. 2005a, 67-68.

47 raMon torres 2000, 279-284.48 raMon torres 1995, 124-128; da ultimo toti 2002,

278.49 raMon torres 2000, 284-285.50 Botto et al. 2005a, 67-68.51 Botto et al. 2005a, 83, 87-88, 93.52 doCter et al. 1997, in particolare 55-57. Da ultimo: doC-

ter 2007, 620-623, in particolare 632-640.53 oggiano 2000a.54 Sulla problematica è tornato di recente M. Botto: Botto

2004-2005, 18-19; Botto et al. 2005a, 67-69.

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Toscanos55, mentre in Sicilia il tipo è attestato a Mi-lazzo e a Gela, dove esso è stato ricondotto al mo-mento di fondazione della colonia nel 688 a.C.56.

In Sardegna l’anfora ogivale (T-3.1.1.1.) è at-testata nell’area dell’abitato di Sulcis e nella ne-cropoli di San Giorgio di Portoscuso. Dall’abitato fenicio del “Cronicario” di Sulcis provengono nu-merosi frammenti considerati di produzione locale: essi presentano spesso la sezione a sandwich con il nucleo grigio/nero e i lati color nocciola, con sfu-mature a volte rossastre e arancio; le argille sono mediamente depurate, le superfici non sono lucida-te57. Inoltre, alcuni frammenti di questo tipo sono stati rinvenuti anche a Toscanos e confermerebbero i contatti tra Andalusia e Sardegna meridionale nel corso dell’VIII e del VII sec. a.C. 58.

Dalla necropoli di San Giorgio di Portoscuso59 provengono tre anfore utilizzate come cinerari: quella proveniente dalla tomba n. 10 è stata datata alla metà dell’VIII sec. a.C.60. L’osservazione delle caratteristiche qualitative delle argille ha fatto ipo-tizzare l’esistenza di una bottega locale, forse nella stessa Sulcis, che produceva tale tipo di recipiente

55 Maass-lindeMann 1982, 117, tav. 18, nn. 753-754; Bar-toloni 1990, 40; doCter 1994; sChuBart 2002, 207-208, fig. 17, n. 98.

56 Botto 1993, 21-22; raMon torres 1995, 131-132; doC-ter 1997, 176, tab. 55, 8; spanò giaMMellaro 2000a, 309-311.

57 Bartoloni 1988b, 92-94; Bartoloni 1990, 40-41, fig. 2, 182, 213, 215, 220; Bernardini 2000, 37, 47, 49, figg. 4, 1-9, 12, 3, 15, 4.

58 Botto 1994, 105 nota 45.59 In località San Giorgio, presso l’odierno abitato di Por-

toscuso, è stata scoperta una necropoli fenicia a incinerazione databile attorno alla metà dell’VIII secolo a.C., pertinente a un centro non ancora identificato. La necropoli, disposta su una duna sabbiosa al margine meridionale dell’abitato contempo-raneo e in prossimità dell’area industriale di Portovesme, con-teneva undici sepolture a incinerazione. Le sepolture erano co-stituite da anfore-cinerari e corredi funerari, contenuti in casse litiche realizzate con lastre di pietra locale. L’impianto funera-rio è ormai completamente scomparso a causa di una cava di sabbia e dal continuo crescere della vicina area industriale. Lo studio dei materiali recuperati permette di considerare la necro-poli di San Giorgio di Portoscuso, allo stato attuale, come la più antica necropoli fenicia di Sardegna: Bernardini 2000, 29-61. Per quel che riguarda l’abitato di riferimento antico cui doveva far capo la necropoli può esserne solo postulata la collocazione nel tratto costiero compreso tra Portovesme e Porto Sa Linna. A tale proposito si deve registrare il rinvenimento, nell’area di sviluppo industriale di Portovesme, a nord-est di San Giorgio, di una struttura di presumibile funzione abitativa, oggi non più visibile perché reinterrata, ridotta allo zoccolo di base e consi-stente in due muri ad andamento rettilineo che delimitano uno spazio con battuto pavimentale interposto. La tipologia plani-metrica e la tecnica costruttiva sono assai vicini nell’aspetto alle strutture che caratterizzano l’insediamento fenicio arcaico a Sant’Antioco: Bernardini 2000, 30, fig. 1, b.

60 Bernardini 2000, 32-36, fig. 2-3.

fin dalla seconda metà dell’VIII sec. a.C.61. Ancora nel Sulcis, ricordiamo la presenza di anfore del tipo T-3.1.1.1. dal Nuraghe Sirai di Carbonia62.

Per quel che riguarda il tipo T-3.1.1.2., esso è considerato, come già detto, soprattutto di produ-zione moziese. A Mozia è particolarmente attesta-to sia nella necropoli63 sia nel tofet64, come conte-nitore per le ceneri dei defunti, tra l’ultimo quarto dell’VIII e la seconda metà del VII sec. a.C, ma esemplari confrontabili con i tipi T-3.1.1.1./3.1.1.2. sono stati recentemente editi anche dalla “Zona A” dell’abitato65. Tra questi ultimi materiali, una doz-zina di frammenti pertinenti agli orli dei contenito-ri, prevalgono le produzioni locali, ma almeno due esemplari sono eseguiti con l’impasto II, non mo-ziese66. Le anfore considerate di produzione locale sono realizzate nell’impasto del luogo “marrone rossiccio, poco poroso e ruvido al tatto, con abbon-danti inclusi quarzosi e piccoli glomeruli calcarei e generalmente la superficie esterna presenta una pa-tina bianco-giallognola”67.

Relativamente alla Sardegna, andrà sottolinea-to che il rinvenimento di almeno un esemplare di T-3.1.1.2. dall’abitato fenicio di Sulcis, con carat-teristiche dell’argilla non riconducibili ad ambiente moziese o cartaginese, aveva già fatto ipotizzare la presenza di un’officina locale per la produzione di queste anfore68; una produzione locale/regionale di questa tipologia è stata definitivamente confermata dalle recenti analisi mineralogico-petrografiche con-dotte su alcuni campioni di anfore T-3.1.1.1./3.1.1.2. provenienti da Monte Sirai, Sulcis e Nora69.

Recentemente, una ricognizione di superficie sull’isola di San Pietro, presso il settore meridiona-le dell’attuale Torre di S. Vittorio, ha consentito di

61 Per la possibilità di un atelier di anfore a Sulcis cfr. Bar-toloni 2000a, 303, nota 32 e raMon torres 2000, 284-285.

62 perra 2001, 23, tav. II, a; perra 2005a, 1083, fig. 3, a (NS00.505.A).

63 Per un quadro riassuntivo della presenza del tipo a Mozia cfr. raMon torres 1995, 124-128; Per alcuni esempi cfr. Mo-zia- IX, 9, 22, tavv. III, 5-6, IV, 1, XIII, 3; toti 2003, 1210.

64 Per es. Mozia- IX, tav. LXXIII, 7. 65 toti 2002, 278 (tipo 1 della tipologia proposta da M.P.

Toti).66 iliopoulos, alaiMo, Montana 2002, 359.67 spanò giaMMellaro 2000a, 303, fig. 1. Cfr. anche la

descrizione degli impasti delle anfore T-3.1.1.2. [N.I. 5996 e 953], provenienti probabilmente dalla necropoli di Mozia, la prima delle quali è considerata di produzione forse africana e la seconda di produzione moziese, in toti 2003, 1210.

68 Bartoloni 2000a, 303, nota 32; l’esemplare da Sulcis è presentato in Bartoloni 1985a, 104-105, figg. 3-4; raMon torres 2000, pp. 284-285.

69 Per le recenti analisi che hanno verificato la natura “re-gionale” degli impasti: Botto et al 2006a, 93-94.

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le anFore FeniCie e puniChe 381

localizzare un insediamento fenicio di età arcaica. Le ceramiche rinvenute si collocano tra la seconda metà dell’VIII e la prima metà del VII sec. a.C., seb-bene la presenza di un singolo esemplare di anfore riconducibili ai tipi attestati presso il villaggio nura-gico di Sant’Imbenia potrebbe indiziare una prima frequentazione dell’area in una fase anteriore al 750 a.C.70. Tra i materiali recuperati si segnala la presen-za di forme vascolari di tradizione nuragica, anse a gomito rovescio dei cosiddetti vasi bollilatte, e di vasellame greco di ambito euboico, in piena ade-renza alla facies materiale restituita da Sulcis71. In particolare, tra i reperti ascrivibili alle anfore sono numerosi i frammenti di orli riconducibili ai tipi T3-.1.1.1./3.1.1.2.72.

A Nora alcune anfore a spalla arrotondata e corpo ovoidale, pertinenti al tipo T-3.1.1.2., provengono dai rinvenimenti subacquei effettuati da M. Cassien nelle acque antistanti l’isolotto del Coltellazzo73, ma altri frammenti della stessa forma provengono oltre che dall’abitato anche dalla prospezione archeologi-ca condotta nel territorio74.

Assai interessante risulta anche il rinvenimen-to, nel sito di età nuragica di S’Arcu e Mussara (NR99-R 50/51.4)75, collocato a circa 6 km a nord della penisola di Nora - sui rilievi che separano la piana di Pula da quella di Sarroch -, di alcuni orli, realizzati in ceramica non tornita, che imitano quelli delle anfore T-3.1.1.2., rinvenuti in associazione a due frammenti di anfore, lavorate al tornio, del tipo orientale a spalla carenata riferibili al modello Sa-gona 7 (VII sec. a.C.)76.

Si vuole porre inoltre l’attenzione su alcune an-fore del tipo a spalla arrotondata e corpo cordifor-me di area sulcitana databili tra la metà dell’VIII

70 Per le anfore del tipo “Sant’Imbenia”: oggiano 2000a, 240-242; doCter et al. 1997; per il frammento in questione: Bernardini 2006, 130, fig. 19 n. 7.

71 zuCCa 2003, 275-287, in particolare 283-285.72 Bernardini 2006, 130, fig. 19 nn. 1-5.73 Le indagini subacquee, effettuate tra il 1978 e il 1985

e condotte da M. Cassien, sono state solo in parte pubblicate in due volumi ciclostilati: Cassien 1980, Cassien 1982-1984; si veda anche parker 1992, pp. 151-152. Per quanto riguarda l’analisi delle anfore cfr. Chessa 1988, 91-96; FinoCChi 2000a, 163-165, figg. 1a-b, 2.

74 Per i rinvenimenti nell’abitato: FinoCChi 2003, 50; per i rinvenimenti nel territorio: FinoCChi 2000a, pp. 165-170, figg. 1a-b-c, 2, 3a-b-c; FinoCChi 2002a, 172-180; Botto, rendeli 1993, 162, tav. VI, 1, 3.

75 Si tratta di un sito collocato sulla sommità di un piccolo pianoro, in diretta relazione con il nuraghe di Guardia Mussa-ra, immediatamente a sud del rilievo principale, a quota 88 m s.l.m.

76 FinoCChi 2002a, 178, fig. 10, f-h; Botto et al. 2003, fig. 9, g-h; pedrazzi 2005, 464.

e gli inizi del VII sec. a.C. Si tratta di un modello, recentemente isolato da M. Botto77, caratterizzato da “orlo, dritto o leggermente inclinato verso l’in-terno, che risulta schiacciato internamente, talvolta con leggera sagomatura esterna” che si scosta net-tamente dagli orli ingrossati e arrotondati, legger-mente estroflessi oppure dritti delle produzioni ca-noniche78. Queste caratteristiche si riscontrano sulle anfore adibite a urne nella necropoli di San Giorgio di Portoscuso, in alcuni esemplari frammentari pro-venienti dall’abitato di Sulcis, dal Nuraghe Sirai e, ora, anche da Nora (cfr. infra). A questo stesso in-sieme è possibile ricondurre l’anfora proto-etrusca edita da M. Bonamici proveniente dal sito di San Rocchino79, un esemplare sporadico di orlo conser-vato presso il Museo Archeologico Nazionale di Vi-terbo e l’anfora della tomba 15 di Castel di Decima, databile alla fine dell’VIII sec. a.C.80. Come sottoli-nea M. Botto, la documentazione relativa a questo modello conferma l’importante ruolo svolto dagli insediamenti fenici della Sardegna sud-occidentale, in un momento in cui si producono modelli anforici ancora non standardizzati e con un certo grado di variabilità, sia nei traffici commerciali con le città dell’area tirrenica sia nelle influenze culturali che interessano l’Etruria durante l’Orientalizzante anti-co81.

Per quanto riguarda i modelli più recenti dell’an-fora con spalla arrotondata e corpo cordiforme, il tipo T-2.1.1.1. si produceva certamente nella prima metà del VII sec. a.C., con possibili attardamenti nella seconda metà dello stesso secolo, negli ate-

77 Botto et al 2006a, 69; Botto 2007a, 88-89, figg. 17-19.78 raMon torres 1995, figg. 30-31; doCter 2007, fig.

339.79 BonaMiCi 2006, 489, figg. 13, 23-24. L’anfora è consi-

derata assolutamente etrusca per le caratteristiche dell’impasto ma la morfologia, come sottolinea l’autrice, “appare chiaramen-te esemplata su prototipi fenici del tipo B1 Bartoloni”: Botto 2007a, 88. Sulle anfore proto-etrusche - (Proto-)etruskische Amphoren, si veda anche doCter 2007, 614-643.

80 Botto 2007a, 88.81 Botto 2007a, 89. Si vedano anche le interessanti con-

siderazioni relativamente ai caratteri tipologici e cronologici delle anfore di San Giorgio di Portoscuso di P. Bartoloni in Bartoloni 2000a, 301 “[...] è da ritenere che le anfore fenicie di Sardegna, classificate sempre con la sigla B2, appartengano a una forma che precede di qualche decennio quella attribuita a Cartagine, che, del resto, è anch’essa testimoniata in terra sarda. In conclusione, il vecchio tipo B2 sarà da dividere in due diver-si tipi sfalsati cronologicamente. Quindi si avranno il primo, più antico, presente a San Giorgio, a Sant’Imbenia e a Sulcis, classificabile con la sigla B0 [...] e il secondo, leggermente più tardo, presente tra l’altro a Cartagine, Pithekoussai e a Sulcis, inquadrabile invece nella forma 3.1.1.1. di Juan Ramon”.

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liers della regione di Tunisi, in quelli di Malta82 e nelle officine di Mozia83, mentre il tipo T-2.1.1.2./B7 è prodotto fino alla fine del VII-primo quarto del VI sec. a.C. oltre che nella regione di Tunisi anche in Sicilia nord-occidentale e in Sardegna84.

I recipienti in questione costituiscono una forma di passaggio in cui il profilo del corpo, da ovoida-le nei tipi T-3.1.1.1. e T-3.1.1.2., tende al globulare, con diametro massimo spostato verso il centro o nel terzo inferiore del recipiente; le anse che erano ad “orecchia” negli esemplari con corpo ovoidale ten-dono ora verso un profilo a “maniglia”, a volte rial-zate e oblique. L’orlo è generalmente arrotondato, sagomato e ingrossato internamente, ed è collocato direttamente sulla spalla curvilinea, distinto da que-sta tramite una piccola gola più o meno pronunciata o da un semplice solco; il fondo è ogivale.

Morfologicamente i due tipi si differenzia-no sostanzialmente per una maggiore dimensione nell’altezza e nel diametro del corpo e per l’ansa leggermente più rialzata e a profilo maggiormente sub-ovale del tipo T-2.1.1.2. (1/2 o 2/3 di cerchio) rispetto al T-2.1.1.1. (3/4 di cerchio), dal quale è di-rettamente dipendente.

Alcune differenze sostanziali si possono tuttavia cogliere anche a livello della morfologia dell’or-lo. Nel T-2.1.1.1. esso risente ancora degli influssi della produzione precedente, tant’è che in assenza della posizione del diametro massimo dell’anfora risulta assai difficile distinguerlo dal già citato tipo T-3.1.1.2., essendo l’orlo ancora fortemente ingros-sato e caratterizzato da una sezione ovale e sub-ova-le; esso è impostato verticalmente sulla spalla, dalla quale lo separa una breve gola, e il raccordo tra orlo e spalla è di tipo concavo, lo stesso che caratterizza gli esemplari più antichi.

Nel tipo T-2.1.1.2., invece, la separazione tra orlo e spalla risulta essere indubbiamente meno netta; l’orlo è separato dalla spalla da un sempli-ce solco o da una leggera incisione. Nonostante le molte variabili morfologiche, la sezione dell’orlo è più spesso triangolare o variamente sagomata che non gonfia e arrotondata e l’andamento della spalla è fortemente convesso.

L’anfora T-2.1.1.1. è presente a Cartagine, a Mal-ta, nel Tirreno a Porto Ercole85; in Sicilia è presen-

82 raMon torres 1995, 177-178.83 toti 2002, 278 (tipo 2); iliopoulos, alaiMo, Montana

2002, 355-356.84 raMon torres 1995, 178; toti 2002, 278; Bartoloni

1988a, 38, fig. 7.85 raMon torres 2000, 282, fig. 2.

te sia nell’abitato86 che nella necropoli di Mozia87, mentre in Sardegna dobbiamo segnalare un esem-plare proveniente dalle recenti ricognizioni subac-quee di I. Sanna e M. Solinas condotte a Nora88 e un frammento, forse, dal Nuraghe Sirai89.

Per quel che riguarda le attestazioni del tipo T-2.1.1.2./B7, Cartagine ha restituito un gruppo di esemplari dall’abitato di Byrsa databile tra la fine del VII e gli inizi del VI sec. a.C.90, mentre diversi esemplari provengono dalla Penisola Iberica, dove il modello in esame rappresenta la prima anfora di produzione centro-mediterranea ad essere esportata in maniera consistente nel “Circuito dello Stretto”91: ricordiamo, tra gli altri, gli interessanti esemplari da Sa Caleta92 e di Toscanos93.

Assai importante è l’attestazione del tipo in Si-cilia dove le anfore T-2.1.1.2./B7 caratterizzano so-prattutto i contesti arcaici greci: esse sono attesta-te a Monte San Mauro presso Caltagirone, con un reperto integro collocabile cronologicamente tra la fine del VII e l’inizio del VI sec. a.C.94, a Camerina dalla necropoli di Rifriscolaro, con un numero co-spicuo di frammenti databili nei primi decenni del VI sec. a.C.95, e a Milazzo nella necropoli cosiddet-ta dell’Istmo, dove queste anfore erano utilizzate come cinerari96.

Di estremo valore sono gli esemplari, integri, del tipo T-2.1.1.2., editi a cura di S. Vassallo dalla ne-cropoli di Pestavecchia a Himera97, perché pur pre-sentando le caratteristiche formali peculiari del tipo mostrano alcune differenze dimensionali e morfolo-giche che denotano una evoluzione interna alla for-ma, probabilmente di produzione siciliana98.

86 toti 2002, 278, tav. 1, 4-5.87 toti 2003, 1205, nn. catalogo 3 e 4.88 sanna, solinas 2005, 257, fig. 6.89 perra 2005b.90 rakoB 1991, figg. 28, 53; 30, 95, si confrontino questi

reperti con i frammenti in catalogo nn. 129 e 131; raMon tor-res 1995, 110.

91 raMon torres 1986, con bibliografia di riferimento; ra-Mon torres 1995, 280, per una rassegna delle attestazioni.

92 raMon torres 2007, 109: a nostro avviso ricopre parti-colare interesse l’esemplare xx-28, fig. 57, proprio per la con-formazione dell’orlo e per il profilo del corpo.

93 sChuBart 2002, 207-208, fig. 17, n. 86.94 spanò giaMMellaro 2000a, 310.95 spanò giaMMellaro 2000a, 309: “con la sicurezza che

deriva dalla data di fondazione della città al 598 a.C.”.96 raMon torres 1995, 131-132; spanò giaMMellaro

2000a, 309.97 vassallo 2003, 364-366, fig. 16, 59-60; vassallo 2005.98 vassallo 2003, 366: “Gli impasti di alcune di esse sono

duri, di colore grigio-bruno, rossiccio sulla superficie esterna e tendenti al viola su quella interna; la superficie esterna di colore biancastro. Tali caratteristiche dell’argilla sembrano ricondurre

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le anFore FeniCie e puniChe 383

Sono presenti, anche se in quantità assai limita-ta (e ciò in qualche modo contrasta con la presunta produzione locale), dalla “Zona A” e dal quartiere industriale “Zona K” di Mozia99.

Il tipo è presente nei centri costieri della Sarde-gna meridionale100; in particolare dal Cronicario di Sant’Antioco101 provengono molti esemplari, consi-derati di produzione locale, con orlo arrotondato e ingrossato, posto direttamente sulla spalla con profi-lo convesso da cui si distingue mediante un piccolo solco. L’impasto ha generalmente colore chiaro con una composizione mineralogica costituita princi-palmente da inclusi quarzosi e micacei di diverse dimensioni, caratteristici del luogo e “rappresenta, per quanto riguarda la nostra isola, l’ultimo anello formale apparentabile ai prototipi occidentali e il primo indizio di mutazione locale che, come indica-to più sopra, si manifesta in modo evidente a partire dalla fine del VII sec. a.C.”102.

Per quel che riguarda Monte Sirai, invece, non sono documentati al momento esemplari certamente ricollegabili all’anfora T-2.1.1.2./B7103, dall’abitato o dalla necropoli, ma esempi afferenti a questa tipo-logia, sebbene si tratti solo di frammenti pertinenti all’orlo, sono stati riconosciuti, o meglio ipotizzati, nel territorio di Monte Sirai, presso il Nuraghe Si-rai104 e nel complesso nuragico di Sirimagus105. Si è portati a riferire al modello anforico in esame anche il frammento TR32 proveniente dall’insediamento nuragico di Tratalias, recentemente pubblicato da P. Bernardini106.

alcune di queste anfore alla produzione moziese.”.99 toti 2002, 278, tav. 2, 1-3 (tipo 3 della tipologia proposta

da M.P. Toti).100 raMon torres 1995, fig. 240, mapa 25; frammenti ap-

partenenti all’anfora T-2.1.1.2. provengono anche da Tharros: Madau 1991, 167, fig. 1,1; raMon torres 1995, 140; pisanu 1997, fig. 1, d.

101 Bartoloni 1983a, 40, fig.6, b. l’esemplare in questio-ne è detto “tirrenico”; Bartoloni 1985a, fig. 3-4; Bartoloni 1988b, 94-95.

102 Bartoloni 1988a, p. 38.103 Bartoloni 2000b, 114; con la dovuta cautela, data l’esi-

guità dei reperti, si potrebbero riportare a questa tipologia alcu-ni frammenti di orli, anse e pareti provenienti dallo scavo della cosiddetta “Casa del Lucernario di talco”, indagini 1990-1991, e dalle recenti ricerche presso il settore B dell’abitato effettuate tra il 1999 e il 2000: al riguardo si veda rispettivamente Bot-to 1994, 84, G/7, G10 e Botto et al. 2005a, 61, 69; FinoCChi 2002b, 69-72, fig. 6, n. 32. È possibile ipotizzare un’appartene-za al tipo anche del frammento 39/M proveniente dal vano n. 5 del settore B dell’acropoli: Marras 1981, fig. 4, 3.

104 perra 2005b.105 FinoCChi 2005a, 80, tav. XXI, a, e-f; FinoCChi 2007.106 Presso il nuraghe Tratalias nel Sulcis, a circa 6 km ad est

dal Nuraghe Sirai, è stata riconosciuta un’ampia area insediati-va d’età fenicia caratterizzata da strutture di ambienti rettango-

A Nora, anfore T-2.1.1.2./B7 provengono dai recuperi subacquei, effettuati da M. Cassien tra il 1978 e il 1985107 e da quelli più recenti di I. Sanna e M. Solinas108, e dalle ricognizioni effettuate nel ter-ritorio109.

In conclusione, bisogna ricordare la presenza del tipo anche nell’insediamento di Cuccureddus di Villasimius. Senza voler tornare sulla polemica che ha riguardato i recipienti da trasporto di questo insediamento110, occorre sottolineare che nell’ampio panorama anforico del centro oltre alla presenza di contenitori chiaramente inquadrabili nel gruppo delle anfore con corpo “a sacco”111, in associazione stratigrafica con un aryballos LC databile tra il 550 e il terzo quarto del VI sec. a.C.112, vi sono fram-menti di anfore, datate alla prima metà del VI sec. a.C.113, certamente da ricondurre al tipo T-2.1.1.2./B7. Si tratta nello specifico di anfore caratterizzate da un orlo con “cordolo doppio” diviso da una rise-ga, con anse a “orecchia” dalla luce circolare o sub-circolare impostate su una spalla arrotondata molto pronunciata114.

Passando ad analizzare gli esemplari in esa-me, bisogna innanzitutto sottolineare la difficoltà nell’attribuzione ai modelli dei singoli frammenti. Come si è detto in fase di seriazione tipologica, l’at-tribuzione ai tipi avviene fondamentalmente sulla base della forma completa del recipiente, con discri-minanti relative alla posizione del diametro massi-mo piuttosto che all’impostazione e al profilo delle anse, oltre che alle variabili morfologiche dell’orlo.

lari che si dispongono in un’ampia fascia urbanizzata disposta alle pendici del nuraghe. Questo è di tipo complesso trilobato in trachite, con torre principale a nord e le altre tre torri disposte radialmente sugli assi est, ovest e sud. Il materiale ceramico re-cuperato nel corso delle ricognizioni di superficie operate dalla Soprintendenza per le Province di Cagliari e Oristano compren-de coppe carenate e a calotta, bacini, piatti, tripodi, analoghi ai tipi arcaici presenti al “Cronicario” di Sant’Antioco. Tra il materiale anforico si segnalano diversi, ma non numerosissimi, frammenti di orli con collarino verticale. Tra il materiale cera-mico è presente anche una coppa di imitazione di tipi greci del tardo-geometrico. Bernardini 2006, 136, fig. 22, TR32; Ber-nardini, in litteris.

107 FinoCChi 2000a, 167-170, figg. 3, a-c e 4, a-b.108 sanna, solinas 2005, 257, fig. 6.109 Si veda FinoCChi 2002, 175-176; Botto, rendeli 1993,

168, NR92-R 4-11/9/91, tav. VIII, 91; Botto et al. 2005a, 70.110 aCquaro, Conti 1998; Bartoloni 2000c.111 Marras 1983, 162, fig. 3, a-b. 112 Bartoloni 2000c, 126. Per un inquadramento storico

del sito si veda: MosCati, Bartoloni, Bondì 1997, 44-45.113 Marras 1983, 161-162, fig. 3, c-d.114 raMon torres 1995, 135, fa rientrare questi esemplari

nel modello T-2.1.1.2. A questo stesso tipo si potrebbe forse riportare il reperto n. 39/M di Monte Sirai: Marras 1981, fig. 4, 3.

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384 steFano FinoCChi

Nello specifico avendo a disposizione quasi esclu-sivamente porzioni di orli, riconducibili in diversi casi a uno o più tipi Ramon, vi è possibilità di frain-tendimenti.

Alle forme più arcaiche delle anfore con spal-la arrotondata e corpo cordiforme - T-3.1.1.1. e 3.1.1.2. - siamo portati a ricondurre i frammenti nn. 21-34. Si tratta di orli gonfi, ingrossati e aggettanti, leggermente estroflessi o più dritti. I reperti nn. 21-22 presentano orlo arrotondato superiormente, qua-si verticale, separato dalla spalla, convessa, da un accenno di collo concavo. Essi trovano i confronti più stringenti, nel panorama sardo, con anfore pro-venienti da Sant’Antioco115; inoltre il reperto n. 21 ha un parallelo puntuale nella stessa Nora con le an-fore nn. 140822 e 140813, rinvenute a seguito delle ricerche subacquee di M. Cassien116; ma esemplari confrontabili con questo tipo sono noti anche a Mo-zia117 e a Cartagine118. Per i frammenti esaminati si può proporre una cronologia compresa tra la secon-da metà-fine VIII e la metà del VII sec. a.C.

I reperti nn. 23-27 sono caratterizzati invece da un orlo gonfio e arrotondato, leggermente aggettan-te verso la bocca del recipiente, innestato diretta-mente sulla spalla convessa e separato da questa da una incisione o da una breve gola. Questi esemplari trovano precisi riferimenti tipologici con materiali sardi, databili tra la fine dell’VIII e la metà del VII sec. a.C.119, ma anche con anfore da Mozia120 e da Cartagine121.

Al tipo T-3.1.1.1., nella variante che possiamo definire ‘sulcitana’ databile tra la metà dell’VIII e gli inizi del VII sec. a.C.122, si riferiscono certa-mente i reperti nn. 28 e 29 e forse il n. 30: essi si caratterizzano per un orlo rigonfio solo esternamen-te, tendente a creare quasi una fascia, leggermente inclinato e schiacciato internamente, i cui confronti più puntuali sono con esemplari dal “Cronicario” di Sant’Antioco123 e dalla necropoli di San Giorgio di Portoscuso124.

115 Bartoloni 1988b, fig. 4, c-f116 FinoCChi 2000a, 163-165, figg. 1, a-b; 2.117 toti 2002, 278, Tav. 1, 3; la datazione proposta è tra la

fine dell’VIII e gli inizi del VII sec. a.C.118 doCter 2007, 621-623, fig. 339.119 Per il sito di Sant’Antioco cfr. Bartoloni 1988b, 93,

figg. 2, f, h-i; 3, g; Bernardini 2000, 37, fig. 4, 1-2. Per le atte-stazioni a Nora cfr. Botto, rendeli 1993, Tav. VI, 1, 3; FinoC-Chi 2003, tav. 6, 1.

120 toti 2002, 278, Tav. 1, 1-2.121 Si veda in particolare doCter 2007, fig. 341, 5315,

5323-5327, 5335 e rakoB 1991, fig. 28, 36.122 Cfr. supra.123 Bernardini 2000, fig. 4, 5-7.124 Bernardini 2000, figg. 2, 7; 3, 2.

Nell’ambito del tipo 3.1.1.2. o T-2.1.1.1. possia-mo ricondurre i reperti nn. 31-34; in particolare gli orli nn. 33-34 trovano confronti puntuali, per l’im-postazione morfologica, con esemplari provenienti da Mozia125.

Esaminando ora il tipo T-2.1.1.2./B7, la difficol-tà di attribuzione dei singoli frammenti al modello è stata notevole ed ha prodotto la distinzione in una serie di sottotipi e varianti.

In generale l’anfora T-2.1.1.2./B7 rappresenta a Nora la prima produzione anforica, con un nume-ro elevato di esemplari, che si distacca nettamente dai recipienti precedenti. L’ansa sta perdendo quella caratteristica forma “ad orecchia” delle produzioni più antiche, ma è ancora caratterizzata da una luce circolare o sub-circolare (1/2 o 2/3 di cerchio), e mostra una leggera tendenza ad allungarsi, avvici-nandosi alla forma “a maniglia” caratteristica delle produzioni successive: l’orlo si innesta direttamente sulla spalla senza alcun accenno di gola.

Nonostante questo, il problema dell’attribuzione dei frammenti alla tipologia in esame è stato consi-derevole e, data la frammentarietà dei reperti, essa deve essere comunque presa con estrema cautela. La sola morfologia degli orli, infatti, in assenza di altre parti del recipiente, può farli confondere con la successiva produzione di anfore con corpo “a sacco”, nelle varianti T-1.2.1.1. e 1.4.2.1./D1-D2126. Precisamente gli orli delle più antiche produzioni dell’anfora con corpo “a sacco” conservano le me-desime caratteristiche formali del tipo T-2.1.1.2./B7, dalla quale derivano, e in presenza di singoli frustoli risulta estremamente difficile l’attribuzione ad uno dei due modelli. Ancora, a complicare l’attribuzione tipologica sta anche un simile trattamento delle su-perfici e l’utilizzo di paste, spesso, con le medesime caratteristiche tecniche127. Ciò è dovuto anche al fat-to che la produzione di queste tipologie (T-2.1.1.2.; T-1.2.1.1. e T-1.4.2.1. - relativamente alla variante D2 della tipologia di Bartoloni) in parte si sovrap-pone sia cronologicamente che arealmente e quindi è certa e inevitabile una reciproca influenza dei tipi

125 toti 2002, 278, Tav. 1, 4-5; per il reperto n. 31 si veda anche l’anfora THT 97/24/8/1, datata nel corso del VII sec. a.C., da Tharros: pisanu 1997, fig. 1, b. Per quanto riguarda l’orlo n. 32 non può escludersi una sua appartenenza al tipo T-2.1.1.2.; per un confronto si veda raMon torres 1995, fig. 25, 4, 6.

126 Si vedano ad esempio le similitudini formali tra gli orli pertinenti alla variante tipo T-2.1.1.2., b e quelli T-1.4.2.1., a oppure quei reperti caratterizzati dal pronunciamento della pa-rete interna dell’orlo della variante T-2.1.1.2., c con T-1.2.1.1., a: per un’analisi dettagliata cfr. infra.

127 Il problema dell’identificazione è stato affrontato in Bartoloni 1985a, 105-106.

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le anFore FeniCie e puniChe 385

antichi sui modelli più recenti, soprattutto quando si è di fronte a una produzione non standardizzata128.

Si ritiene tuttavia che la morfologia degli orli debba essere considerata un importante indicatore cronologico e tipologico, in associazione ad altre caratteristiche tecniche e formali del frammento, quali soprattutto l’andamento della spalla, l’impo-stazione e la sezione dell’ansa, e in alcuni casi an-che l’impasto. Nei reperti che si sono ricondotti al tipo T-2.1.1.2./B7 l’inclinazione della spalla è sem-pre alta e arrotondata e questo è stato considerato un indicatore distintivo dai modelli successivi, nei quali, invece, l’andamento della spalla è obliquo, spesso fortemente ribassato129.

Sulla base di questi indicatori si è proceduto all’attribuzione dei frammenti al tipo e, pur nell’in-sieme delle medesime caratteristiche principali, peculiari del modello, si sono individuate alcune varianti che possono testimoniare una certa evolu-zione della forma, anche se al momento non si è in grado di associarli a una certa e precisa scansione cronologica.

La prima variante che si è distinta (T-2.1.1.2., dal n. 43 al n. 52), è caratterizzata da un orlo cordona-to gonfio, a sezione ovale allungata nella superficie interna, che si avvicina, o almeno ricorda molto, alcune varianti relative agli orli del tipo T-3.1.1.2. e 2.1.1.1.130. Esternamente il raccordo con la spalla può essere segnato da una incisione.

Il gruppo trova stretti confronti in Sardegna con l’esemplare integro proveniente dalle ricerche su-bacquee di Cassien a Nora131 e con alcuni frammenti

128 Le influenze nella resa stilistica degli orli si riscontrano anche su classi artigianali diverse. Ricordiamo la stretta somi-glianza di questi orli con quelli di una particolare tipologia di olle, attestata in Sardegna a Bitia, la cui morfologia è pratica-mente identica a quella degli orli delle anfore commerciali da-tabili tra la fine del VII e la metà del VI sec. a.C. Relativamente ai nostri esemplari si riscontrano similitudini che riguardano in particolare i tipi T-2.1.1.2., nelle varianti a e b, T-1.2.1.1., T-1.2.1.2., T-1.4.2.1., nella variante a e d. Tuttavia, stando ai dati desumibili dalla bibliografia, la differenza fondamentale è soprattutto negli impasti che nelle olle sono sempre grossolani e presentano la superficie interessata da una vernice opaca color nocciola. Per l’analisi di questi recipienti si veda: Bartoloni 1996, 111, forma 35, esemplari nn. 89, 107, 113, 129, 191 e 382, per le schede le pagine 171, 174-175, 178, 189, 216.

129 Si vedano le differenze nell’inclinazione della spalla, di contro ad una forte similitudine degli orli, tra il modello T-2.1.1.2., b e T-1.4.2.1., a.

130 Si confrontino ad es. i nn. 5-6 di Ramon relativi all’an-fora T-3.1.1.2. (raMon torres 1995, fig. 31) con i nn. 1-2, 4, 6 dell’anfora T-2.1.1.2. (raMon torres 1995, fig. 25).

131 Si tratta dell’anfora NR-4) Inv. n° 135745. H. cm 70; diam. bocca cm 10, caratterizzata da una sottile ingubbiatura in parte evanida: 10 YR 8/4 very pale brown, su una superficie esterna: 5YR 6/8 reddish yellow. Il corpo è cordiforme, meno

del Cronicario di S. Antioco132 e di Tharros133. Stret-ti rapporti possono essere colti anche con diversi esemplari di produzione cartaginese come con l’an-fora n. 5314, proveniente dallo strato IV-2b1, o con i frammenti nn. 5323-5327 editi da R. Docter134.

Grazie agli esemplari integri di Nora e di Carta-gine, possiamo apprezzare le caratteristiche genera-li del recipiente: il profilo del corpo è decisamente globulare con il diametro massimo che si è spostato nel terzo inferiore dell’anfora, le anse tendono ad as-sumere un profilo “a maniglia” e al di sotto di queste si coglie un leggero restringimento delle pareti.

Si tratta della variante più attestata a Nora, con circa il 45% dei reperti dell’intera tipologia, realiz-zata principalmente con impasti forse cartaginesi135 (impasti 5 e 6, per un totale di circa il 55%), anche se alta è la percentuale dei frammenti considerabili di produzione sarda (realizzati negli impasti 4 e 8, per un totale di circa il 36%). Tra questi ultimi, più della metà dei reperti appartengono all’impasto 4, caratterizzato da tonalità marroni molto accese sia sulle superfici che in frattura con inclusi calcarei e quarzosi e scaglie di mica argentata; del tutto assen-ti sono i trattamenti di ingubbiatura ma, su diversi esemplari, sono evidenti le tracce di processi di li-sciatura delle superfici.

Per questo gruppo si potrebbe proporre una cro-nologia compresa nella seconda metà/fine del VII sec. a.C.

La seconda variante - T-2.1.1.2., b (dal n. 129 al n. 137) - è caratterizzata da un orlo più tondeggiante, separato dalla spalla, alta e arrotondata, da una net-ta solcatura a sezione triangolare o rettangolare136. Esemplari integri a cui possiamo ricondurre questi orli sono, tra gli altri, l’anfora n. 140321 recuperata dal Cassien137 e, sempre da Nora, il terzo superiore

rastremato verso il fondo. Orlo cordonato. Anse a “orecchietta” impostate sulla spalla: FinoCChi 2000a, 165, figg. 4a-b.

132 Bartoloni 1988b, 94 fig. 5, a-c.133 pisanu 1997, 50, fig. 1, a.134 doCter 2007, 624-627; è importante segnalare che per i

frammenti pertinenti solo all’orlo del recipiente lo stesso autore non è in grado di attribuirli con certezza alla Subklasse Kartha-go 1A2 o 1A3.

135 Cfr. infra.136 Si tratta delle variante che ha le maggiori similitudini

con il tipo T-1.4.2.1.137 Si tratta della NR-3) Inv. n° 140321. H. cm 66; diam.

bocca 8.5; diam. mass. cm 37. Caratterizzata da una superficie esterna: 7.5 YR 7/6 reddish yellow. Incrostazioni marine sulla superficie. Corpo cordiforme a pareti tondeggianti. Orlo arro-tondato, direttamente impostato sulla spalla dalla quale è sepa-rato da una solcatura. Anse a “orecchia” impostate sulla spalla. A metà sul corpo, ai lati di una filatura, sei fori di restauro, equidistanti a due a due: FinoCChi 2000a, 165, figg. 3a-b-c.

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386 steFano FinoCChi

di un’anfora rinvenuta da I. Sanna ed E. Solinas nel-la cala meridionale della città138, l’anfora n. 5313 da Cartagine139, l’esemplare n. 60 da Himera140 e quello proveniente dalla tomba 1 di Milazzo141.

Anche in questo caso il profilo del corpo è sem-pre tendenzialmente globulare con il diametro mas-simo nel terzo inferiore dell’anfora, ma rispetto alla variante precedente sembra percepibile un mag-giore restringimento delle pareti in prossimità del fondo, che nel caso dell’esemplare cartaginese n. 5313 è particolarmente accentuato; inoltre, le pareti dell’anfora hanno un andamento maggiormente ret-tilineo142.

La variante in esame è quella percentualmente meno frequente tra i reperti considerati, con circa il 23% delle attestazioni, ed è realizzata quasi esclusi-vamente con impasti forse cartaginesi, circa il 75% dei reperti; tra i reperti realizzati con argilla regio-nale quelli nell’impasto 4 fanno registrare la mag-giore frequenza.

Sulla base dei confronti proposti e delle somi-glianze con la variante T-1.4.2.1., a, per questo gruppo si può pensare a una cronologia compresa tra la fine del VII e il primo terzo del VI sec. a.C.

La terza variante - T-2.1.1.2., c (dal n. 173 al n. 185) - ha un orlo pronunciato internamente e gonfio, separato dalla spalla arrotondata da una netta sol-catura a sezione triangolare; la parete esterna, assai più verticale che negli esemplari precedenti, è carat-terizzata da un profilo sagomato a ‘S’; la sommità dell’orlo può essere leggermente arrotondata o più spesso apicata.

Tali orli possono essere ricondotti al modello pubblicato da J. Ramon proveniente dal giacimen-to subacqueo di Cabo de Palos143 o da Sa Caleta (Ibiza)144, nella Penisola Iberica, ma sono confron-tabili anche con i modelli esemplificati dal n. 5331 da Cartagine145 e con i frammenti sardi di Cuccu-reddus di Villasimius146. Un aspetto particolarmente interessante di questa variante è dato, a nostro avvi-so, dal fatto che le caratteristiche formali sia degli orli che del corpo dei recipienti ricordano molto da

138 sanna, solinas 2005, 257, fig. 6.139 doCter 2007, 624.140 vassallo 2003, 364-366.141 raMon torres 1995, 133, fig. 153 n. 79.142 Si vedano anche gli esemplari in raMon torres 1995,

fig. 152, n. 75 e 153 n. 81, e l’anfora da Nora n. 140321.143 raMon torres 1995, fig. 152 n. 77, ma vedi anche i nn.

3 e 5 di fig. 25.144 raMon torres 2007, 110, fig. 11, e-2.145 doCter 2007, 626; l’autore, dato lo stato di conserva-

zione, non è certo dell’attribuzione.146 Marras 1983, fig. 3, c-d.

vicino quelle di alcune anfore iberiche del tipo T10-.1.2.1.147. In particolare, il profilo generale del cor-po, stando all’esemplare di Cabo de Palos, mostra un restringimento “marcato” tra spalle e corpo - in parte percepibile anche nella prima variante - che in qualche modo sembra essere indizio di un collega-mento con le anfore a spalla emisferica distinta.

La variante è presente con circa il 32% degli esemplari e si registra un certo equilibrio tra i re-perti realizzati in argille locali/regionali e quelli di supposta importazione cartaginese.

In base ai confronti proposti, si pensa di proporre per questo gruppo una cronologia compresa tra la fine del VII e il primo terzo, o quarto, del VI sec. a.C.

A conclusione dell’analisi delle anfore con spal-la arrotondata e corpo cordiforme, relativamente al contenuto dei recipienti andrà segnalata la pre-senza di residui di olio di oliva in anfore T-3.1.1.1., T-3.1.1.2. e T-2.1.1.2. da Nora148, che se da un lato confermano un probabile utilizzo di questo prodotto per la conservazione degli alimenti dall’altro po-trebbero confermare la diffusione dell’ulivicoltura in Sardegna sin dalle prime fasi dell’età colonia-le149. Sempre da Nora e ancora pertinenti al modello T-2.1.1.2., alcune anfore recuperate dalle indagini subacquee di M. Cassien hanno restituito resti di animali, per lo più ovini (agnelli) ma anche monto-ni e bovini, macellati in pezzi dalle dimensioni tali da poter passare attraverso l’imboccatura dell’anfo-ra150. Ancora, resti di ovicaprini in anfore del tipo T-2.1.1.2. sono stati rinvenuti in alcuni esemplari provenienti da Torre del Sal151.

147 Si vedano ad esempio gli esemplari in raMon torres 1995, fig. 196 n. 399, 402, fig. 197 nn. 407, 412, fig. 198 nn. 415, ma anche il reperto norense presentato in questa sede n. 3.

148 Botto et al. 2005b. 149 CaMpanella 2008, 37.150 Cassien 1980.151 raMon torres 1995, 47, 264.

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le anFore FeniCie e puniChe 387

Catalogo

Catalogo T-3.1.1.1./3.1.1.2./2.1.1.1.

NR04/PG/11122/CFP/6. Fig. 3. Si conserva un fram-21. mento di orlo con l’innesto della spalla, leggermente concava. L’orlo si presenta gonfio e arrotondato esterna-mente e superiormente, mentre la superficie interna ha un andamento quasi verticale. Esternamente il passaggio tra orlo e spalla è segnato da una breve gola. Diam.: cm 10; h. res.: cm 4. Superfici: 5YR 4/2 dark reddish gray e 7.5YR 5/4 brown. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Le tonalità delle superfici e dell’argilla sono l’effetto del prolungato contatto con il fuoco. Sia in superficie che in frattura sono visibili abbondanti inclusi chiari, sia calca-rei che quarzosi di medie e grandi dimensioni; rara pre-senza di scaglie di mica. L’impasto è duro, omogeneo e presenta fratture irregolari. T-3.1.1.1./3.1.1.2.

NR02/PF/5841/CFP/63. Fig. 3. Si conserva un fram-22. mento di orlo con ampia porzione di spalla. L’orlo è gon-fio e arrotondato, il passaggio con la spalla è segnato da un’incisione. Si conserva l’impronta dell’attacco di ansa.

Diam.: cm 12; h. res.: cm 8. Superfici: 5YR 5/4 reddish brown. Argilla: 7.5YR 5/6 strong brown. Imp. 4. T3-.1.1.1./3.1.1.2.

NR04/PG/11000/CFP/37. Fig. 4. Si conserva un 23. frammento di orlo e una porzione di spalla. L’orlo si in-nesta direttamente sulla spalla, dalla quale è separato da un’incisione, è gonfio e tondeggiante con sezione ovale; le facce convesse tendono verso la bocca del recipiente. Diam.: cm 11; h. res.: cm 5. Superfici: 7.5YR 8/2 pinkish white. Argilla: 7.5YR 7/1 light gray. Imp. 5. T-3.1.1.2.

NR01/PF/5803/CFP/3. Fig. 4. Si conserva un fram-24. mento di orlo con porzione di spalla. L’orlo è gonfio e tondeggiante ed è separato dalla spalla da una breve gola. Diam.: cm 11; h. res.: cm 6,2. Spessore gola: cm 0,5. Su-perfici: 7.5YR 8/2 pinkish white. Argilla: 5YR 7/2 light gray. Imp. 5. T-3.1.1.1./3.1.1.2.

NR01/PF/5803/CFP/5. Fig. 5. Si conserva un fram-25. mento di orlo con porzione di spalla. L’orlo, separato dal-la spalla da una breve gola alta cm 0,6, si presenta gonfio e tondeggiante con sezione ovale; internamente è evi-dente un pronunciamento verso la bocca del recipiente.

Fig. 4

Fig. 3

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Sulla superficie superiore dell’orlo si conserva un segno di difficile interpretazione152. Diam.: cm 12,5; h. res.: cm 5,5. Spessore gola: cm 0,6. Superfici: ingobbio 10YR 8/2 white, su una superficie 5YR 6/6 reddish yellow. Argilla: 2.5YR 6/8 light red. Imp. 2. T-3.1.1.2.

NR99/PC/5149/CFP/60. Si conserva un breve fram-26. mento di orlo con una piccolissima porzione di spalla. L’orlo è gonfio e tondeggiante ed è separato dalla spalla da una breve gola. Diam.: cm 9; h. res.: cm 3,6. Spessore gola: cm 0,5. Superfici: 10YR 8/2 very pale brown. Ar-gilla: 2.5YR 6/8 light red. Imp. 2. T-3.1.1.2.

NR99/PB/5156/CFP/6. Si conserva un breve fram-27. mento di orlo con una piccolissima porzione di spalla. Orlo gonfio e tondeggiante separato dalla spalla da una netta e ben marcata incisione. Diam.: cm 11; h. res.: cm 3,4. Superfici: ingobbio 10YR 8/4 very pale brown, si conserva su una brevissima porzione di spalla, su una su-perficie 5YR 6/6 reddish yellow. Argilla: 2.5YR 5/8 red. Imp. 3. T-3.1.1.2.

NR01/PD/5290/CFP/10. Si conserva un breve fram-28. mento di orlo con una piccolissima porzione di spalla. Orlo rigonfio esternamente, leggermente inclinato ver-so l’interno. Diam.: cm 10,5; h. res.: cm 3,2. Superfici:

152 Sembrerebbe essere l’esito della traccia di qualche ele-mento vegetale scomparso a seguito della cottura.

7.5YR 5/4 brown, evidenti tracce di prolungato contatto con il fuoco sulla superficie esterna. Argilla: 7.5YR 5/4 brown. Abbondanti inclusi calcarei e quarzosi di picco-le e medie dimensioni, molta presenza di mica a scaglie sulla superficie esterna; abbondanti inclusi rossi e scuri sia in sezione che sulle superfici. Argilla dura e compatta, cottura effettuata ad alte temperature. T-3.1.1.1., “varian-te sulcitana”.

NR00/PD/5187/CFP/8. Si conserva un breve fram-29. mento di orlo con una piccolissima porzione di spalla. Orlo rigonfio esternamente, leggermente inclinato verso l’interno. Diam.: non calcolabile; h. res.: cm 2,7. Super-fici: annerite per il prolungato contatto con il fuoco. Ar-gilla: 7.5YR 4/1 dark gray. Inclusi calcarei e quarzosi di piccole e medie dimensioni, molta presenza di mica argentata sia sulle superfici che in sezione; abbondanti inclusi rossi e soprattutto scuri/neri sulle superfici. Argil-la dura e compatta, cottura effettuata ad alte temperature. T-3.1.1.1., “variante sulcitana”.

NR99/PC/5149/CFP/61. Si conserva un breve fram-30. mento di orlo con una piccolissima porzione di spalla. Orlo rigonfio esternamente, leggermente inclinato verso l’interno. Diam.: non calcolabile; h. res.: cm 3,3. Superfi-ci: 7.5YR 6/6 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 6/2 pinkish gray, che sfuma verso il colore delle superfici. Argilla dura e compatta, cottura effettuata ad alte temperature, con inclusi chiari e micacei di piccolissime e piccole di-

Fig. 5

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mensioni. T-3.1.1.1., “variante sulcitana”?.

NR00/PB/5080/CFP/5. Si conserva un breve fram-31. mento di orlo con una piccola porzione di spalla. Orlo gonfio e tondeggiante separato dalla spalla da una bre-vissima gola. Diam.: cm 10,5; h. res.: cm 4. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 6/2 pinkish gray. Imp. 6. T-3.1.1.2./2.1.1.1.?

NR00/PB/5080/CFP/4. Si conserva un breve fram-32. mento di orlo con una piccola porzione di spalla. Diam.: cm 11; h. res.: cm 5. Superfici: 5YR 76 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 6/2 pinkish gray. Imp. 6. T3-.1.1.2./2.1.1.1./2.1.1.2.?

NR04/PF/5574/CFP/2. Orlo gonfio e arrotondato se-33. parato dalla spalla da una larga depressione. Diam.: cm 11,5; h. res.: cm 3,5. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pin-kish white su una superficie 5YR 7/6 reddish yellow. Ar-gilla: 7.5YR 6/2 pinkish gray. Imp. 6. T-2.1.1.1.

NR06/PH/11607/CFP/7. Si conserva un breve fram-34. mento di orlo. Diam.: cm 12; h. res.: cm 2,5. Superfici: 7.5YR 8/2 pinkish white. Argilla: 7.5YR 7/1 light gray. Imp. 5. T-2.1.1.1.

Alla tipologia in esame sono riconducibili anche i se-guenti esemplari:

NR98/PB/5080/CFP/4. Orlo gonfio e tondeggian-35. te separato dalla spalla da una leggera gola. Imp. 4. T-3.1.1.2./T-2.1.1.1.

NR98/PB/5080/CFP/5. Orlo gonfio e tondeggian-36. te, leggermente pronunciato internamente. Imp. 5. T-3.1.1.2/T-2.1.1.1.

NR99/PC/5156/CFP/6. Orlo gonfio separato dalla 37. spalla da una netta incisione. Imp. 3. T-3.1.1.2./2.1.1.1.

NR01/PF/5803/CFP/6. Orlo tondeggiante sepa-38. rato dalla spalla da una marcata depressione. Imp. 2. T-3.1.1.2./2.1.1.1.

NR03/PG/11000/CFP/37. Orlo gonfio, leggermente 39. aggettante internamente. Argilla con cottura a sandwich con superfici marroni, inclusi calcarei e quarzosi di pic-cole e medie dimensioni. Imp. 5. T-3.1.1.2./2.1.1.1

NR06/PH/11602/CFP/15. Si conserva un frammento 40. di orlo e parte della spalla. Superfici: ingobbio 10YR 8/2 very pale brown, su una superficie 5YR 6/6 reddish yellow. Argilla: 2.5YR 6/8 light red. Imp. 2. T-3.1.1.2./2.1.1.1

NR06/PF/5747/CFP/3. Si conserva un frammento 41. di orlo e una brevissima porzione di spalla. Superfici: ingobbio 10YR 8/2 very pale brown, su una superficie 10YR 6/1 gray. Argilla: 10YR 6/1 gray. L’impasto è as-sai simile all’esemplare n. 25. T-3.1.1.2./2.1.1.1

NR06/PM/12514/CFP/1. Orlo rigonfio leggermente 42. aggettante internamente. Imp. simile al n. 5, ma ricco di inclusi scuri lucidi sulle superfici. T-3.1.1.2./2.1.1.1

Catalogo T-2.1.1.2., a

NR05/PG/11000/CFP/2843. 153. Si conserva un fram-mento di orlo e una porzione di spalla. Orlo gonfio e ton-deggiante; la superficie interna tende leggermente verso la bocca del recipiente. Esternamente il passaggio con la spalla è segnato da uno spigolo vivo. Diam.: cm 11; h. res.: cm 3,6 Superfici: 2.5YR 8/2 pinkish white. Argilla 5YR 7/1 light gray. Imp. 5.

153 Tra gli esemplari attribuiti alla variante in esame quest’orlo è quello morfologicamente più vicino ai modelli pre-cedenti T-3.1.1.2./2.1.1.1.: per un confronto in ambito sardo si veda pisanu 1997, fig. 1, a. Per la conformazione dell’orlo si veda anche rodero riaza 1981a, fig. 1, 1; l’andamento della spalla di questo esemplare è fortemente ribassato rispetto al no-stro frammento.

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390 steFano FinoCChi

NR05/PI/5314/CFP/644. 154. Fig. 6. Si conserva un breve frammento di orlo gonfio e dalle facce convesse; la su-perficie interna tende verso la bocca del recipiente con una leggera spigolosità. Esternamente il passaggio con la spalla è segnato da una leggerissima depressione. Diam.: cm 11,5; h. res.: cm 2,5. Superfici: 5YR 7/6 reddish yel-low. Argilla 7.5YR 5/6 strong brown. Imp. 4.

NR99/PC/5150/CFP/2. Fig. 6. Si conserva un breve 45. frammento di orlo e una piccola porzione di spalla. Orlo gonfio e tondeggiante dalle facce convesse; la superficie interna tende verso la bocca del recipiente. Esternamente il passaggio con la spalla è segnato da una leggera inci-sione. Diam.: cm 10,2; h. res.: cm 3,4. Superfici: 2.5YR 8/2 pinkish white. Argilla 5YR 7/1 light gray. Imp. 5.

NR99/PC/5134/CFP/18. Fig. 6. Si conserva un bre-46. ve frammento di orlo. Orlo gonfio e tondeggiante dalle facce convesse; la superficie interna tende verso la bocca

154 Bartoloni 1988b, fig. 5, a (si veda questo confronto anche per l’orlo n. 45); Cappai 1992, 133, tav. LIV, n. 313/996 (si veda questo confronto anche per gli orli nn. 46-47, 49).

del recipiente. Esternamente il passaggio con la spalla è segnato da una spigolo vivo. Diam.: cm 10,6; h. res.: cm 3. Superfici: 2.5YR 8/2 pinkish white. Argilla 5YR 7/1 light gray. Imp. 5.

NR98/PB/5050/CFP/12+77. Fig. 6. Si conserva un 47. ampio frammento di orlo, dalle facce convesse e con pronunciamento interno. Si separa dalla spalla trami-te una leggera incisione. Diam.: cm 10,4; h. res.: cm 4,4. Superfici: 5YR 6/8 reddish yellow. Argilla 5YR 6/8 reddish yellow. Imp. 9.

NR98/PB/5050/CFP/4. Fig. 6. Si conserva un breve 48. frammento di orlo, gonfio e arrotondato. Diam.: cm 11; h. res.: cm 3,8. Superfici: 5YR 6/4 light reddish brown. La superficie esterna dell’orlo conserva tracce di cottu-ra. Argilla 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4

NR99/PC/5149/CFP/51. Si conserva un breve fram-49. mento di orlo, gonfio e arrotondato, separato dalla spal-la tramite una incisione. Diam.: cm 10; h. res.: cm 4,2. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una su-perficie 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 5YR 4/2 dark

Fig. 6

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le anFore FeniCie e puniChe 391

reddish gray. Imp. 7.

NR99/PC/5149/CFP/26. Fig. 7. Si conserva un bre-50. ve frammento di orlo con una piccolissima porzione di spalla. Sulla superficie esterna della spalla, in prossimità dell’attacco con l’orlo, è evidente un’incisione, realizzata prima della cottura; forse serviva per segnare il passaggio tra orlo e spalla e nell’esecuzione è andata a incidere la spalla. Diam.: cm 12; h. res.: cm 5,6. Superfici: 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla 7.5YR 5/6 strong brown. Imp. 4.

NR99/PC/5134/CFP/102. Fig. 7. Si conserva un’am-51. pia superficie di orlo e di parete. Diam.: cm 10,4; h. res.: cm 5,5. Superfici: 5YR 6/6 reddish yellow. Immediata-mente sotto l’orlo, sulla superficie esterna, si hanno leg-gerissime tracce di lisciatura. Argilla: cottura a sandwich con il centro 5YR 6/1 gray, superiormente e inferiormen-te si ha il colore delle superfici. Imp. 8.

NR99/PC/5149/CFP/54. Si conserva un breve fram-52. mento di orlo con una piccolissima porzione di spalla. Sulla superficie esterna della spalla, in prossimità dell’at-tacco con l’orlo, è evidente un’incisione, realizzata prima della cottura, assai simile a quella presente nell’esempla-re n. 50. Le ridotte dimensioni del frammento non con-sentono di stabilirne il diametro. H. res.: cm 3,4. Super-fici: 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla 7.5YR 5/6 strong brown. Imp. 4.

Alla variante in esame sono riconducibili anche i seguen-ti esemplari:

NR98/PB/5050/CFP/4. Orlo. Imp. 4.53.

NR99/PC/5134/CFP/27. Frammento di orlo forte-54. mente fluitato. Imp. 8.

NR99/PC/5134/CFP/60. Si conserva un breve fram-55. mento di orlo, gonfio e arrotondato con pronunciamento interno, separato dalla spalla tramite un’incisione. Diam.: cm 12; h. res.: cm 4,2. Superfici: 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4.

NR99/PC/5148/CFP/7. Orlo. Imp. 5.56.

NR99/PC/5157/CFP/14. Orlo. Imp. 5.57.

NR99/PC/5157/CFP/15. Orlo. Imp. 6.58.

NR00/PD/5183/CFP/123. Frammento di orlo gonfio 59. e leggermente aggettante internamente. Si tratta forse di uno scarto di fabbricazione. Imp. 4 ?

NR00/PD/5183/CFP/150. Orlo. Imp. 5.60.

NR00/PD/5183/CFP/154. Orlo. Imp. 5.61.

NR00/PD/5183/CFP/174. Orlo. Argilla dura con to-62. nalità marroni spente, impasto assai simile al n. 4, dal quale si differenzia per una frattura irregolare e minore quantità di inclusi biancastri.

NR00/PD/5183/CFP/195. Orlo e porzione di spalla 63. arrotondata con l’impronta dell’attacco dell’ansa. Imp. 6.

NR00/PD/5187/CFP/12. Orlo. Imp. 5.64.

NR00/PD/5187/CFP/13. Orlo. Imp. 4. 65.

NR00/PD/5215/CFP/53. Orlo. Imp. 4.66.

NR00/PD/5215/CFP/59. Orlo. Imp. 6.67.

NR00/PD/5216/CFP/16. Orlo. Imp. 4.68.

NR00/PD/5224/CFP/7. Orlo. Imp. 5.69.

Fig. 7

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392 steFano FinoCChi

NR00/PD/5230/CFP/18. Orlo. Imp. 5.70.

NR00/PD/5230/CFP/20. Orlo. Imp. 9.71.

NR00/PD/5238/CFP/15. Orlo. Imp. 7.72.

NR00/PD/5238/CFP/17. Orlo. Imp. 6.73.

NR01/PD/5271/CFP/9. Orlo. Imp. 4.74.

NR01/PD/5271/CFP/10. Orlo. Imp. 5.75.

NR01/PD/5274/CFP/8. Orlo. Imp. 6.76.

NR01/PD/5275/CFP/10. Orlo. Imp. 5.77.

NR01/PD/5277/CFP/1. Orlo. Imp. 6.78.

NR01/PD/5284/CFP/23. Orlo. Imp. 4.79.

NR01/PD/5284/CFP/27. Orlo. Imp. 6.80.

NR01/PD/5287/CFP/12. Orlo ricomposto da due 81. frammenti. Imp. 5.

NR01/PD/5290/CFP/30. Orlo. Imp. 5.82.

NR01/PD/5290/CFP/33. Orlo. Imp. 8.83.

NR01/PD/5294/CFP/14. Orlo fortemente fluitato. 84. Imp. 7.

NR01/PD/5294/CFP/15. Orlo. Imp. 4.85.

NR05/PI/5307/CFP/3,. Orlo. Imp. 4.86.

NR05/PI/5309/CFP/35. Orlo. Imp. 5.87.

NR05/PI/5326/CFP/9. Orlo. Imp. 2.88.

NR05/PI/5326/CFP/11. Orlo. Imp. 5.89.

NR05/PI/5326/CFP/12. Orlo fortemente fluitato. 90. Imp. 2.

NR05/PM/5365/CFP/2. Orlo. Imp. 5.91.

NR06/PM/5381/CFP/1. Orlo. Imp. 4.92.

NR06/PM/5396/CFP/2. Orlo. Imp. 5.93.

NR03/PF/5411/CFP/2. Orlo. Imp. 5.94.

NR03/PF/5411/CFP/3. Orlo. Imp. 5.95.

NR03/PF/5411/CFP/4. Orlo. Imp. 5.96.

NR03/PF/5424/CFP/26. Orlo. Imp. 4.97.

NR03/PF/5424/CFP/25. Orlo. Imp. 5.98.

NR03/PF/5424/CFP/49. Orlo. Imp. 6.99.

NR03/PF/5424/CFP/55. Orlo. Imp. 8.100.

NR03/PF/5424/CFP/56. Orlo. Imp. 5.101.

NR03/PF/5424/CFP/57. Orlo. Imp. 4.102.

NR03/PF/5424/CFP/65. Orlo. Argilla dalle tonalità 103. rosa sia in frattura che sulle superfici; per composizione risulta molto simile all’impasto n. 2.

NR01/PF/5722/CFP/2. Orlo. Imp. 4.104.

NR01/PF/5797/CFP/6. Orlo. Imp. 6.105.

NR01/PF/5797/CFP/6. Orlo. Imp. 6.106.

NR01/PF/5797/CFP/12. Orlo. Imp. 5.107.

NR01/PF/5803/CFP/4. Si conserva un breve fram-108. mento di orlo, gonfio e arrotondato internamente, sepa-rato dalla spalla tramite uno spigolo vivo; la superficie esterna dell’orlo è tendenzialmente verticale. Imp. 5.

NR02/PF/5841/CFP/23. Orlo. Imp. 6.109.

NR04/PG/11095/CFP/4. Orlo. Imp. 6.110.

NR04/PG/11095/CFP/5. Orlo con brevissima por-111. zione di spalla. Il frammento risulta completamente bru-ciato.

NR05/PG/11144/CFP/44. Orlo. Imp. 7.112.

NR06/PG/11144/CFP/46. Orlo. Imp. 8.113.

NR06/PG/11144/CFP/47. Orlo. Imp. 8.114.

NR06/PH/11589/CFP/9. Orlo. Imp. 4.115.

NR06/PH/11602/CFP/4. Orlo. Imp. 4.116.

NR06/PH/11607/CFP/7. Orlo. Imp. 5.117.

NR05/PF/12002/CFP/20. Orlo. Imp. 6.118.

NR05/PF/12002/CFP/22. Orlo. Imp. 5.119.

NR05/PF/12002/CFP/24. Orlo. Imp. 5.120.

NR05/PF/12002/CFP/30. Orlo. Imp. 6.121.

NR06/PM/12502/CFP/14. Orlo. Imp. 4.122.

NR06/PM/12504/CFP/5. Orlo. Imp. 5.123.

NR06/PM/12508/CFP/5. Orlo. Imp. 5.124.

NR06/PM/12508/CFP/9. Orlo. Sup. est.: 5YR 5/4 125. reddish brown; sup. int.: 10R 5/6 red. Argilla: 7.5YR 5/1 gray. Impasto molto duro e compatto, ottenuto con una cottura a elevate temperature con abbondanti inclusi cal-carei e quarzosi di medie e grandi dimensioni, assieme a numerosi inclusi scuri e rossicci, anche di grandi dimen-sioni: assai simile all’argilla che caratterizza il reperto n. 612 (NR03/PF/5424/CFP/23).

NR06/PM/12514/CFP/5. Orlo fortemente fluitato. 126. Imp. 6.

NR06/PN/12533/CFP/20. Orlo. Imp. 4.127.

NR06/PN/12533/CFP/32. Orlo. Imp. 4.128.

4%

27%

37%

18%

5%

9%

Imp. 2

Imp. 4

Imp. 5

Imp. 6

Imp. 7

Imp. 8

Fig. 8. Distribuzione degli impasti nella variante T-2.1.1.2., a.

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le anFore FeniCie e puniChe 393

Catalogo T-2.1.1.2., b

NR99/PC/5149/CFP/31129. 155. Si conserva un breve frammento di orlo, gonfio e arrotondato, separato dalla spalla da una netta incisione a sezione quadrangolare. Diam.: cm 9,2.; h. res.: cm 2,9. Sup. est.: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 reddish yel-low; sup. int.: 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 6.

NR99/PC/5149/CFP/52. 130. Fig. 9. Si conserva un bre-ve frammento di orlo. Diam.: cm 12; h. res.: cm 2,9. Sup. est.: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/6 reddish yellow; sup. int.: 2.5YR 8/2 pinkish whi-

155 FinoCChi 2000a, fig. 3, b; Bartoloni 1988b, fig. 6, a (il reperto in questione è considerato dall’autore come pertinente al tipo D2); si veda questo confronto anche per gli orli nn. 135-136. Si registra anche una somiglianza con le anfore nn. 607, 609 del successivo tipo T-1.4.2.1. nella variante a3: si vedano le considerazioni al riguardo nel n. cat. 609.

te. Argilla: 5YR 7/2 light gray. Imp. 5.

NR99/PC/5134/CFP/23. 131. Fig. 9. Si conserva un robusto orlo separato dalla spalla alta e arrotondata da una netta incisione. Diam.: cm 11,2.; h. res.: cm 5,6. Su-perfici: 2.5YR 8/2 pinkish white. Argilla: 5YR 7/2 light gray. Imp. 5.

NR99/PC/5156/CFP/5132. 156. Fig. 9. Si conserva un am-pio frammento di orlo e della spalla alta e arrotondata. Diam.: cm 12.; h. res.: cm 6. Sup. est.: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 reddish yel-low. Argilla: 5YR 6/2 pinkish gray. Imp. 7.

NR01/PD/5271/CFP/4. 133. Fig. 9. Si conserva un breve frammento di orlo e parte della spalla. Diam.: cm 12; h. res.: cm 5. Sup. est.: si conserva su piccole porzioni di spalla un leggero ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 5YR 7/6 reddish yellow. Imp. 7.

NR99/PC/5134/CFP/113. 134. Fig. 9. Si conserva un breve frammento di orlo. Diam.: cm 12.; h. res.: cm 4. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una su-perficie 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 6/4 light brown. Imp. 6.

156 Per la sagomatura dell’orlo: Bartoloni 1987a, fig. 6, b.

Fig. 9

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394 steFano FinoCChi

NR99/PC/5149/CFP/29. Si conserva un breve 135. frammento di orlo. Diam.: n.c.; h. res.: cm 3. Sup. est.: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/6 reddish yellow; sup. int.: 5YR 7/8 reddish yellow. Ar-gilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 6.

NR99/PC/5149/CFP/28. Si conserva un breve fram-136. mento di orlo. Diam.: n.c.; h. res.: cm 4. Superfici: 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 5/6 strong brown. Imp. 4.

NR99/PC/5149/CFP/50. Si conserva un breve 137. frammento di orlo. Diam.: n.c.; h. res.: cm 5,3. Superfici: 10YR 8/3 very pale brown. Argilla: 7.5YR 6/2 pinkish gray. Imp. 5.

Alla variante in esame sono riconducibili anche i seguen-ti esemplari:

NR99/PC/5158/CFP/3. Si conserva un breve fram-138. mento di orlo. Diam.: cm 12; h. res.: cm 4,3. Sup. est. 10YR 8/2 very pale brown. Argilla: 5YR 7/2 pinkish gray. Imp. 5.

NR00/PD/5183/CFP/103. Orlo. Imp. 4.139.

NR00/PD/5223/CFP/18. Orlo. Imp. 5.140.

NR00/PD/5230/CFP/15. Orlo. Imp. 6.141.

NR00/PD/5235/CFP/17. Orlo. Imp. 5.142.

NR00/PD/5267/CFP/7. Orlo. Imp. 4.143.

NR01/PD/5271/CFP/4. Orlo. Imp. 6.144.

NR01/PD/5284/CFP/20. Orlo. Imp. 6.145.

NR01/PD/5287/CFP/26. Orlo. Imp. 5.146.

NR01/PD/5287/CFP/27. Orlo. Imp. 5.147.

NR01/PD/5289/CFP/35. Orlo. Imp. 5.148.

NR01/PD/5289/CFP/41. Orlo. Imp. 5.149.

NR01/PD/5290/CFP/32. Orlo. Imp. 6.150.

NR01/PD/5292/CFP/48. Orlo. Imp. 5.151.

NR01/PD/5294/CFP/13. Orlo. Imp. 5.152.

NR03/PF/5423/CFP/3. Orlo. Imp. 6.153.

NR03/PF/5423/CFP/5. Orlo. Imp. 6.154.

NR03/PF/5434/CFP/2. Orlo. Imp. 4.155.

NR03/PF/5438/CFP/2. Orlo. Imp. 7.156.

NR01/PE/5625/CFP/9. Orlo. Imp. 5.157.

NR01/PF/5797/CFP/5. Orlo. Imp. 5.158.

NR01/PF/5797/CFP/10. Orlo. Imp. 7.159.

NR02/PF/5841/CFP/12. Orlo. Imp. 5.160.

NR03/PG/11022/CFP/1. Orlo. Imp. 4.161.

NR06/PH/11602/CFP/4. Si conserva un ampio 162. frammento di orlo e con una breve porzione di spalla. Diam.: n.c.; h. res.: cm 7. Superfici: ingobbio 10YR 8/2 very pale brown, su una superficie 5YR 7/6 reddish yel-low. Argilla: 5YR 7/2 light gray. Imp. 6.

NR05/PG/11266/CFP/9. Orlo. Imp. 5.163.

NR05/PG/11266/CFP/11. Orlo. Imp. 4.164.

NR04/PH/11501/CFP/1. Orlo. Imp. 5.165.

NR05/PF/12002/CFP/6. Orlo. Imp. 5.166.

NR05/PF/12002/CFP/23. Orlo. Imp. 6.167.

NR05/PF/12014/CFP/11. Orlo. Imp. 4, con evidenti 168. tracce di bruciatura.

NR05/PF/12014/CFP/9. Orlo. Imp. 6.169.

NR06/PM/12519/CFP/8 . Orlo. Imp. 5.170.

NR06/PM/12522/CFP/5. Orlo. Imp. 6.171.

NR06/PM/12522/CFP/6. Orlo. Imp. 6.172.

#RIF!

16%

43%

32%

9%

Imp. 4

Imp. 5

Imp. 6

Imp. 7

Fig. 10. Distribuzione degli impasti nella variante T-2.1.1.2., b.

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le anFore FeniCie e puniChe 395

Catalogo T-2.1.1.2., c

NR01/PD/5288/CFP/1173. 157. Fig. 11. Si conserva un breve frammento di orlo con un’ampia porzione di spalla e di ansa, a sezione leggermente ovoidale. Diam.: 11,5; h. res.: cm 10. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white, su una superficie 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 7.

NR97/PA/5009/CFP/11174. 158. Fig. 11. Si conserva un’ampia porzione di orlo e parete. Diam.: cm 12; h. res.: cm 6,8. Superfici: 5YR 6/6 reddish yellow. Sulla super-ficie esterna si notano delle tracce, strette, di steccatura, per una migliore lisciatura dell’argilla, simili a quelle presenti nella variante T-1.4.2.1., a2. Argilla: cottura a sandwich con il centro 5YR 6/1 gray, superiormente e

157 Marras 1983, fig. 3, c (si utilizzi questo confronto an-che per i nn. 177 e 185); Marras 1991, fig. 6, in alto (si utilizzi questo confronto anche per il n. 174).

158 Marras 1981, fig. 4, 3; Marras 1983, fig. 3, d.

inferiormente si ha il colore delle superfici. Imp. 8.

NR97/PA/5009/CFP/15. Fig. 11. Si conserva un 175. breve frammento di orlo e parete; è ben apprezzabile una leggera sagomatura a “S” sulla parete esterna dell’or-lo. Diam.: cm 11,4; h. res.: cm 3,4. Superfici: 5YR 6/6 reddish yellow. Argilla: cottura a sandwich con il centro 5YR 6/1 gray, superiormente e inferiormente si ha il co-lore delle superfici. Imp. 8.

NR99/PC/5134/CFP/14. Fig.11. La superficie in-176. terna dell’orlo mostra un leggero pronunciamento verso la bocca del recipiente. Diam.: cm 9,4; h. res.: cm 5,7. Superfici: 5YR 6/8 reddish yellow. Argilla: cottura a san-dwich con il centro 5YR 6/1 gray, superiormente e infe-riormente si ha il colore delle superfici. Imp. 8.

NR05/PG/11294/CFP/2. Fig. 11. Si conserva un 177. breve frammento di orlo; molto evidente il profilo a “S” sulla parete esterna dell’orlo. Diam.: cm 10; h. res.: cm 4. Superfici: 5YR 6/4 light reddish brown. Argilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4.

Fig. 11

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396 steFano FinoCChi

NR06/PH/11596/CFP/8. Fig. 12. Si conserva 178. un’ampia porzione di orlo e parete. Il passaggio tra orlo e spalla è segnato da una netta incisione. Diam.: cm 12; h. res.: cm 7,2. Superfici: 5YR 6/6 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4.

NR97/PA/5009/CFP/14179. 159. Fig. 12. Si conserva un breve frammento di orlo, pronunciato internamente; un’incisione segna il passaggio con la spalla. Diam.: cm 11; h. res.: cm 5. Superfici: 5YR 6/6 reddish brown. Ar-gilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4.

159 La sagomatura interna di questo orlo e del successivo, n. 180, ricorda il tipo T-1.2.1.1., a (si vedano in particolare i re-perti nn. 307-308). Tuttavia, la parete esterna alta e con profilo a ‘S’ ha suggerito di inserirli nel modello T-2.1.1.2., c.

NR99/PC/5134/CFP/109. Fig. 12. Si conserva un 180. breve frammento di orlo, leggermente pronunciato inter-namente. Diam.: cm 11; h. res.: cm 5,3. Superfici: 5YR 6/6 reddish brown. Argilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4.

NR99/PC/5134/CFP/6+9+15. Fig. 12. Si conserva 181. un breve frammento di orlo, ricostruito. Diam: cm 9,4; h. res.: cm 3,6. Superfici: 7.5YR 8/2 pinkish white. Argilla: 7.5YR 6/2 pinkish gray. Imp. 5.

NR99/PC/5134/CFP/13. Fig. 12. Si conserva un 182. breve frammento di orlo. Diam.: cm 9,4; h. res.: cm 4,4. Superfici: 10YR 8/3 very pale brown. Sulla superficie interna si conserva un grande grumo di argilla. Argilla: 7.5YR 6/2 pinkish gray. Imp. 5.

Fig. 12

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le anFore FeniCie e puniChe 397

NR97/PA/5014/CFP/3. Si conserva un frammento 183. di orlo. Diam.: cm 10; h. res.: cm 3,5. Superfici: 5YR 6/6 reddish yellow. Argilla: cottura a sandwich con il centro 5YR 6/1 gray, superiormente e inferiormente si ha il co-lore delle superfici.

NR99/PC/5134/CFP/25184. 160. Si conserva un fram-mento di orlo con parete. Diam.: cm 10,2; h. res.: cm 5. Superfici: 5YR 6/6 reddish yellow. Argilla: cottura a sandwich con il centro 5YR 6/1 gray, superiormente e inferiormente si ha il colore delle superfici. Imp. 8.

NR97/PA/5009/CFP/16. Si conserva un breve 185. frammento di orlo. Diam.: n.c.; h. res.: cm 3,4. Superfici: 5YR 6/4 light reddish brown. Argilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4.

Alla variante in esame sono riconducibili anche i seguen-ti esemplari:

NR99/PC/5134/CFP/9. Orlo. Imp. 4.186.

NR99/PC/5134/CFP/15. Orlo. Imp. 5.187.

NR99/PC/5150/CFP/1. Orlo, impostazione mor-188. fologica assimilabile al reperto n. 3 appartenente al tipo T-10.1.2.1. Imp. 6.

NR00/PD/5183/CFP/84. Orlo. Imp. 4.189.

NR00/PD/5183/CFP/85. Orlo. Imp. 5.190.

NR00/PD/5183/CFP/122. Orlo. Imp. 5.191.

160 L’orlo mostra strette similitudini con il frammento n. 66 (114-B/3) da Sulcis, considerato come pertinente al tipo D1 Bartoloni: Bartoloni 1988b, fig. 5, h; si vedano anche le assonanze formali con il nostro reperto n. 3 (NR99/PC/5134/CFP/26+110), proveniente dalla stessa US, appartenente al tipo T-10.1.2.1.

NR00/PD/5187/CFP/9. Orlo. Imp. 5.192.

NR00/PD/5215/CFP/54. Orlo. Imp. 6.193.

NR00/PD/5215/CFP/56. Orlo. Imp. 6.194.

NR00/PD/5215/CFP/64. Orlo. Imp. 5.195.

NR00/PD/5215/CFP/66. Orlo. Imp. 5.196.

NR00/PD/5183/CFP/126 . Orlo. Imp. 7.197.

NR00/PD/5230/CFP/19. Orlo. Imp. 4.198.

NR00/PD/5238/CFP/18. Orlo. Imp. 6.199.

NR00/PD/5238/CFP/20. Orlo. Imp. 6200. .

NR00/PD/5263/CFP/4. Orlo. Imp. 4.201.

NR00/PD/5264/CFP/4. Orlo. Imp. 5.202.

NR01/PD/5271/CFP/3. Orlo. Imp. 6, cottura a bas-203. se temperature.

NR01/PD/5290/CFP/31. Orlo. Imp. 5.204.

NR01/PD/5294/CFP/18. Orlo. Imp. 5.205.

NR05/PI/5309/CFP/25. Orlo. Imp. 5.206.

NR05/PI/5310/CFP/39. Orlo. Imp. 7.207.

NR05/PI/5310/CFP/30. Orlo. Imp. 8.208.

NR06/PI/5339/CFP/5. Orlo. Imp. 4.209.

NR03/PF/5434/CFP/3. Orlo. Imp. 7.210.

NR04/PF/5569/CFP/1. Orlo. Imp. 5.211.

NR01/PF/5788/CFP/2. Orlo. Imp. 9.212.

NR01/PF/5788/CFP/5. Orlo. Imp. 8.213.

NR01/PF/5793/CFP/1. Orlo. Imp. 6.214.

NR02/PF/5905/CFP/1. Orlo. Imp. 6.215.

NR05/PF/5956/CFP/8. Orlo. Imp. 8.216.

NR05/PF/5956/CFP/9. Orlo. Imp. 4.217.

NR04/PG/11000/CFP/22. Orlo. Imp. 5.218.

NR04/PG/11095/CFP/6, . Orlo. Imp. 6.219.

NR05/PG/11144/CFP/34. Orlo. Imp. 6.220.

NR05/PG/11148/CFP/1. Orlo. Imp. 5.221.

NR99/PC/5134/CFP/22. Si conserva un frammento 222. di orlo con parete. Diam.: cm 10; h. res.: cm 3,5. Super-fici: 5YR 6/6 reddish yellow. Argilla: cottura a sandwich con il centro 5YR 6/1 gray, superiormente e inferiormen-te si ha il colore delle superfici. Imp. 8.

NR04/PH/11501/CFP/1. Si conserva un frammento 223. di orlo con parete. Diam.: n.c.; h. res.: cm 4,3. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 6/2 pinkish gray. Imp. 5?

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398 steFano FinoCChi

NR05/PG/11294/CFP/2. Orlo. Imp. 4.224.

NR06/PG/11296/CFP/6. Orlo. Imp. 4.225.

NR06/PG/11296/CFP/9. Orlo. Imp. 5.226.

NR06/PG/11296/CFP/8. Orlo. Imp. 5?227.

NR06/PH/11602/CFP/13. Orlo. Imp. 6.228.

NR06/PH/11602/CFP/15. Orlo. Imp. 6.229.

NR06/PH/11646/CFP/1. Orlo. Imp. 8.230.

NR06/PH/11646/CFP/2. Orlo. Imp. 5.231.

NR05/PF/12002/CFP/31. Orlo. Imp. 6.232.

Alla tipologia in esame sono riconducibili anche i se-guenti frammenti:

NR00/PD/5183/CFP/116. Orlo. Imp. 7.233.

NR00/PD/5183/CFP/146. Orlo. Imp. 7.234.

NR00/PD/5183/CFP/153. Orlo. Imp. 6. 235.

NR00/PD/5183/CFP/168. Orlo. Imp. 5.236.

NR00/PD/5183/CFP/179. Orlo. Imp. 6.237.

NR00/PD/5183/CFP/187. Orlo. Imp. 5.238.

NR00/PD/5183/CFP/190. Orlo. Imp. 6.239.

NR00/PD/5183/CFP/191. Orlo. Imp. 6.240.

NR00/PD/5183/CFP/192. Orlo. Imp. 7.241.

NR00/PD/5183/CFP/193. Orlo. Imp. 6.242.

NR00/PD/5189/CFP/6. Orlo. Imp. 5.243.

NR00/PD/5215/CFP/52. Orlo. Imp. 5.244.

NR00/PD/5223/CFP/29. Orlo. Imp. 5.245.

NR01/PD/5269/CFP/11. Orlo. Imp. 6.246.

NR01/PD/5271/CFP/6. Orlo. Imp. 5.247.

NR01/PD/5271/CFP/7. Orlo. Imp. 5.248.

NR01/PD/5272/CFP/8. Ansa. Imp. 5.249.

NR01/PD/5275/CFP/7. Ansa. Imp. 6.250.

NR01/PD/5283/CFP/4. Ansa. Imp. 5.251.

NR01/PD/5284/CFP/15. Ansa. Imp. 4.252.

NR01/PD/5284/CFP/17. Ansa. Imp. 6.253.

NR01/PD/5289/CFP/38. Ansa. Imp. 9.254.

NR01/PD/5290/CFP/19. Ansa. Imp. 6.255.

NR01/PD/5290/CFP/29. Ansa. Imp. 5.256.

NR01/PD/5292/CFP/44. Ansa. Imp. 5.257.

NR05/PI/5298/CFP/2. Ansa. Imp. 5.258.

NR05/PI/5298/CFP/4. Ansa. Imp. 5.259.

NR05/PI/5309/CFP/32. Ansa. Imp. 5.260.

NR05/PI/5310/CFP/31. Ansa. Imp. 4.261.

NR05/PI/5310/CFP/25. Ansa ricomposta da due 262. frammenti. Imp. 5.

NR04/PF/5449/CFP/1. Ansa. Imp. 6.263.

NR03/PF/5451/CFP/3. Frammento di parete con 264. attacco d’ansa. Ansa. Imp. 5.

NR03/PF/5451/CFP/6. Ansa. Imp. 9.265.

NR03/PF/5451/CFP/7. Ansa. Imp. 6.266.

NR04/PF/5574/CFP/3. Ansa. Imp. 4.267.

NR01/PF/5721/CFP/12. Ansa. Imp. 5.268.

NR01/PF/5797/CFP/1. Ansa. Imp. 6.269.

NR01/PF/5797/CFP/3. Ansa. Imp. 5.270.

NR01/PF/5797/CFP/9. Fondo. Ansa. Imp. 6.271.

NR01/PF/5803/CFP/7. Ansa. Imp. 4.272.

NR05/PG/11000/CFP/30. Ansa. Imp. 6.273.

NR04/PG/11095/CFP/7. Ansa. Imp. 6.274.

NR05/PG/11144/CFP/20. Ansa. Imp. 5.275.

NR06/PG/11144/CFP/28. Ansa. Imp. 5.276.

NR06/PG/11144/CFP/29. Ansa. Imp. 5.277.

NR05/PG/11201/CFP/1. Ansa. Imp. 6.278.

NR05/PG/11241/CFP/1. Ansa. Imp. 6.279.

NR05/PG/11266/CFP/16. Ansa. Imp. 6.280.

NR05/PG/11266/CFP/18. Ansa. Imp. 5.281.

NR05/PG/11266/CFP/23. Ansa. Imp. 4.282.

NR06/PG/11296/CFP/5. Ansa. Imp. 5.283.

NR06/PH/11589/CFP/4. Ansa. Imp. 6.284.

NR06/PH/11589/CFP/5. Ansa. Imp. 5.285.

23%

31%

22%

7%

17%

Imp. 4

Imp. 5

Imp. 6

Imp. 7

Imp. 8

Fig. 13. Distribuzione degli impasti nella variante T-2.1.1.2., c.

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le anFore FeniCie e puniChe 399

NR06/PH/11602/CFP/2. Ansa. Imp. 5.286.

NR06/PH/11602/CFP/3. Ansa. Imp. 6.287.

NR06/PH/11602/CFP/6. Ansa. Imp. 5.288.

NR06/PH/11602/CFP/9. Ansa. Imp. 4.289.

NR06/PH/11602/CFP/12. Ansa. Imp. 4.290.

NR06/PH/11607/CFP/1. Ansa. Imp. 5.291.

NR06/PH/11607/CFP/3. Ansa. Imp. 5.292.

NR06/PH/11607/CFP/5. Ansa. Imp. 5.293.

NR05/PF/12002/CFP/4. Ansa. Imp. 6.294.

NR05/PF/12002/CFP/5. Ansa. Imp. 6.295.

NR05/PF/12002/CFP/10. Ansa. Imp. 5.296.

NR05/PF/12002/CFP/11. Ansa. Imp. 4.297.

1%

21%

39%

26%

6%7%

Imp. 2

Imp. 4

Imp. 5

Imp. 6

Imp. 7

Imp. 8

NR06/PM/12502/CFP/9. Ansa. Imp. 4.298.

NR06/PM/12502/CFP/11. Ansa. Imp. 4.299.

NR06/PM/12514/CFP/4. Ansa. Imp. 6.300.

NR06/PM/12514/CFP/6. Ansa. Imp. 6.301.

NR06/PN/12533/CFP/28. Ansa. Imp. 4.302.

Al gruppo delle anfore con spalla arrotondata e corpo cordiforme appartengono anche i seguenti esemplari:

NR00/PD/5215/CFP/2. Fig. 15. Ansa e parete. Imp. 303. 4?. Il colore della sezione tende verso tonalità rosse e in generale è un’argilla più morbida. T-3.1.1.2./2.1.1.1.?

NR00/PD/5183/CFP/86. Fig. 15. Ansa e parete. 304. Imp. 6. T-2.1.1.2.?

45%

23%

32%

T-2.1.1.2., a

T-2.1.1.2., b

T-2.1.1.2., c

Fig. 14. A) distribuzione degli impasti nel tipo T-2.1.1.2.; B) attestazione delle varianti.

Fig. 15

A B

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400 steFano FinoCChi

NR00/PD/5215/CFP/3. Ansa. Imp. 6. T-3.1.1.2./ 305. 2.1.1.1./2.1.1.2.?

NR00/PD/5230/CFP/14. Ansa. Superfici: 5YR 5/4 306. reddish brown. Argilla: 7.5YR 5/4 brown. T-3.1.1.2./ 2.1.1.1.?

3. Anfore con corpo a sacco

Il gruppo delle anfore con “corpo a sacco” trae origine dall’ultima variante tipologica di quello con “spalla arrotondata e corpo cordiforme” (T-2.1.1.2./B7) ed è prodotto in molte aree del Mediterraneo centrale a partire dalla fine del VII-inizi VI sec. a.C. e fino alla prima metà del IV sec. a.C.

In generale, il diametro massimo del contenitore si sposta nel terzo inferiore e si colloca al di sotto di una rastremazione mediana, mentre l’orlo si in-nesta direttamente sulla spalla, che assume ora un andamento più marcatamente obliquo rispetto agli esemplari precedenti.

Le anfore con corpo a sacco rientrano nei tipi Ramon T-1.2.1.1., T-1.2.1.2., T-1.3.2.1., T- 1.3.2.2., T-1.4.2.1., T-1.4.2.2., T-1.4.4.1161, che corrispondo-no alla Forma D di Bartoloni, nei modelli D1-D6162, e alla Subklasse Karthago 1 A4 di Docter163.

La tipologia più antica di questa forma è rap-presentata dal tipo T-1.2.1.1./D1, considerato fino a poco tempo fa di esclusiva produzione sarda, la cui diffusione si concentra tra gli ultimi anni del VII e il primo terzo del VI sec. a.C.164.

Il recipiente è caratterizzato da una spalla ton-deggiante e da una assai lieve strozzatura nel punto mediano della pancia, al di sotto delle anse. Le pa-reti del corpo tendono ad essere rettilinee e fanno perdere all’anfora l’aspetto cordiforme per farle ac-quisire una sezione a “sacco”165, che con le progres-sive mutazioni tipologiche raggiungerà un profilo “siluriforme” caratteristico delle produzioni a parti-re dalla seconda metà del IV sec. a.C. Se per quanto riguarda le caratteristiche generali della forma sono evidenti le mutazioni rispetto ai tipi precedenti, la stessa cosa non può dirsi relativamente all’orlo e alle sue variabili morfologiche. Infatti, l’orlo è in-grossato e teso verso la bocca del recipiente; è gon-fio internamente mentre la parete esterna è rettilinea, verticale più o meno alta. Le anse, ancora impostate molto alte sulla spalla tondeggiante, tendono ver-so un profilo a “maniglia”, ma conservano ancora una luce ovale e hanno sezione per lo più circolare.

161 raMon torres 1995, 167-168, 171-172, 174-176, figg. 142, 145, 149-151.

162 Bartoloni 1988a, 43-49, figg. 8-9.163 doCter 1997, 187-189; doCter 2007, 627-628; si veda

anche BeChtold 2007a, 666-667.164 raMon torres 1995, 167, figg. 5 e 142 n. 6; Bartoloni

1988a, 44, fig. 8. 165 Rispetto agli esemplari precedenti aumentano le dimen-

sioni in altezza del recipiente che ora raggiunge anche gli 80 cm: h. 60/80 cm; diam. max. 35/38 cm; diam. bocca: 12/13 cm: raMon torres 1995, 167.

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le anFore FeniCie e puniChe 401

Questa forma è attestata in Sardegna nei principa-li insediamenti fenici di età arcaica, si citeranno ad esempio gli esemplari di Bitia166, Sulcis167, Othoca e Tharros168. Bisogna ricordare che al momento non sono documentati esemplari ricollegabili a questa tipologia nell’insediamento di Monte Sirai169.

Per quanto riguarda Nora, nello studio di J. Ra-mon si fa menzione di un’anfora T-1.2.1.1. rinve-nuta durante le ricognizioni subacquee di M. Cas-sien170, ma in realtà si tratta dell’anfora NR-3. Inv. n° 140321 che appartiene invece al precedente tipo T-2.1.1.2./B7171.

Fuori dalla Sardegna ricordiamo le presenze di Camerina individuate nelle tombe nn. 27, 258 e 323172 e alcuni orli editi da M. Vegas provenienti dallo scavo della fornace di Cartagine che trova-no puntuali confronti con reperti dal Cronicario di Sant’Antioco e che confermano quindi anche una fabbrica nord-africana del modello173.

Tra gli esemplari analizzati rientrano nel model-lo T-1.2.1.1./D1 i nn. 307-401. Relativamente alla struttura dell’orlo si sono distinte due varianti prin-cipali.

Un primo gruppo - T-1.2.1.1., a (nn. 307-322) - è caratterizzato da un robusto orlo gonfio e pronun-ciato internamente, quasi appuntito, mentre ester-namente è segnato da un cordolo con parete per lo più verticale; il passaggio con la spalla è marcato da una incisione realizzata prima della cottura ovvero da uno spigolo vivo174. Questa variante, documenta-ta con circa il 79% dei reperti, trova i più stringenti

166 Bartoloni 1983a, 40, fig. 6, c; Bartoloni 1996, 113, n. 339, fig. 31

167 Bartoloni 1988b, 95, fig. 5, f-h.168 raMon torres 1995, 136.169 Botto 1994, 106; Bartoloni 2000b, 114.170 raMon torres 1995, 135.171 Cfr. supra. A ulteriore dimostrazione della difficoltà e

dell’incertezza dell’attribuzione tipologica.172 raMon torres 1995, 132.173 Si confronti ad esempio il reperto n. 198 di Cartagine

con i frammenti di D1 da Sant’Antioco: vegas 1989, fig. 11, n. 198 e Bartoloni 1988b, fig. 5, f-h.

174 Da un punto di vista formale sono evidenti le relazioni tra questo tipo e alcune anfore della variante T-2.1.1.2., c (si confrontino ad esempio le anfore 307-308 con 179-180); per quanto riguarda gli impasti sono attestati gli stessi gruppi, con una maggiore frequenza di quelli presumibilmente cartaginesi in entrambi i modelli e con un incremento delle argille regionali nella produzione del tipo T-1.2.1.1., a. Tuttavia, alcune sostan-ziali differenze si colgono nelle dimensioni dell’orlo che sono maggiori nel tipo T-2.1.1.2., c, soprattutto nell’altezza della pa-rete esterna, che tende invece a diventare un “collarino” nel tipo T-1.2.1.1., a.

confronti con gli esemplari di Bitia175 e di Sulcis176 in Sardegna e con esemplari di produzione carta-ginese177. I diametri della bocca sono compresi tra i 9 e i 13 cm, anche se l’esemplare n. 314 (NR99/PC/5149/CFP/57) si caratterizza per un diametro di 7 cm, che fa pensare a un contenitore dalle ridotte dimensioni.

L’impasto principalmente utilizzato nel gruppo è quello di probabile natura cartaginese n. 6, con circa il 44% degli esemplari; particolarmente attestato è anche l’impasto locale/regionale n. 4, attestato con il 29% dei reperti. In questo modello si registra una maggiore frequenza delle anfore di ipotetica produ-zione cartaginese (impasti 5 e 6, per un totale del 53%), di fronte a un’alta percentuale di quelle di fattura isolana (impasti 4 e 8, per un totale di circa il 40%).

La seconda variante - T-1.2.1.1., b (nn. 380-385) - è invece caratterizzata da un orlo gonfio e pronun-ciato internamente verso la bocca del recipiente; la parete esterna, più alta rispetto agli esemplari già descritti, è verticale, mentre quella interna mostra una più articolata sagomatura. Gli orli si imposta-no su una spalla obliqua. I reperti trovano precisi confronti morfologici con esemplari frammentari provenienti da Sulcis178 e da Cartagine179, collocabili cronologicamente entro la prima metà del VI sec. a.C.

I diametri della bocca sono compresi tra i 9,6 e gli 11 cm, con una percentuale maggiore attorno ai 10 cm. Per quel che riguarda gli impasti, tra quel-li forse cartaginesi andrà notata l’assenza dell’im-pasto n. 6 e l’alta percentuale dei reperti realizzati nell’impasto n. 5.

Il tipo T-1.2.1.2., databile entro la metà del VI sec. a.C., è direttamente derivato dal T-1.2.1.1./D1. La differenza principale nel profilo del corpo sta nella larghezza massima del recipiente che ora è collocata nel terzo inferiore180. L’aspetto genera-le del contenitore è piriforme con una leggerissima rastremazione che inizia al di sotto delle anse e si conclude in prossimità della larghezza massima del corpo, collocata nel 1/3 o 1/4 inferiore; le anse a “maniglia”, e con sezione leggermente ellittica, hanno una luce ovoidale e sono impostate sopra la spalla. Tra le anse e il terzo inferiore del recipien-

175 Bartoloni 1983a, 59, fig. 6, c; Bartoloni 1988a, fig. 8.176 Bartoloni 1988b, 95, fig. 5, f.177 doCter 2007, 627-628, fig. 342, 5337.178 Bartoloni 1988b, 95, fig. 5, g-h.179 vegas 1989, fig. 11, n. 198.180 raMon torres 1995, 167-168, figg. 6 e 142 n. 7:

nell’unico esemplare integro visionato dall’autore spagnolo: h. 79 cm; diam. max. 40 cm; diam. bocca 14 cm.

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402 steFano FinoCChi

te vi è la presenza di scanalature sulla superficie esterna del corpo. L’orlo, con basso cordolo ester-no, gonfio e arrotondato internamente, è collocato direttamente sulla spalla. Un esemplare integro di questo tipo è esposto al Museo di Sassari e proviene probabilmente dalla necropoli di Tharros181.

Alcuni tra gli esemplari in catalogo (i frammenti compresi tra il n. 402 e il n. 419) mostrano una certa aderenza formale al tipo anforico descritto: anche se non vi è alcuna certezza per tale attribuzione, dato lo stato di conservazione dei reperti, andrà evidenzia-to come gli orli in esame rappresentino un insieme dalle caratteristiche formali e tecniche tali da farlo isolare rispetto agli altri sottotipi del gruppo delle anfore con corpo a sacco e potrebbero avere come prototipo l’anfora T-1.2.1.2. Essi presentano infatti un orlo con basso cordolo esterno, dove il passaggio con la spalla è segnato da una breve gola ovvero da una marcata solcatura. La caratteristica principa-le del gruppo è data a nostro avviso dalla sommità dell’orlo, larga, quasi orizzontale, che solo in rari casi mostra una leggera tendenza a porsi obliqua-mente verso l’interno della bocca - si vedano ad es. il n. 407 (NR98/PB/5074/CFP/8) e il n. 412 (NR98/PB/5099/CFP/4) -, ricordando in questo modo il modello T-1.2.1.1./D1 dal quale sembrerebbe deri-vare. La superficie interna è gonfia e arrotondata e il profilo è continuo e senza alcun pronunciamen-to, tranne che nel reperto n. 416 (NR99/PC/5149/CFP/37) dove è evidente una superficie interna on-dulata a causa delle operazioni di lavorazione. Nor-malmente il raccordo tra orlo e spalla, che si presen-ta alta e arrotondata, è segnato da un tratto di parete con profilo leggermente concavo.

I frammenti in questione hanno il diametro della bocca compreso tra gli 11 e i 13 cm, con maggio-re frequenza 12/13 cm, e sono realizzati in grande maggioranza con gli impasti n. 6 (circa 43%) e n. 5 (circa 23%), entrambi di probabile natura cartagi-nese; ma è attestata anche una piccola percentuale di produzione regionale/locale realizzata principal-mente nell’impasto n. 4 (circa il 23%). All’interno di queste caratteristiche principali si distinguono gli esemplari presentati ai nn. 413-419 per il ristretto diametro della bocca, sempre compreso tra i 7 e i 9 cm, e realizzati principalmente nell’impasto n. 4. Gli esemplari afferiscono probabilmente a una pro-duzione miniaturistica - destinata a uso domestico o anche per esigenze legate allo stivaggio nei carichi delle imbarcazioni - che, conservando le caratteri-stiche del tipo, riproduce in dimensioni ridotte i re-

181 raMon torres 1995, 141, fig. 142, n. 7.

cipienti maggiori da trasporto182. Al tipo T-1.4.2.1./D2-D3, che occupa cronologi-

camente il VI e gli inizi del V sec. a.C.183, appartiene la maggioranza dei reperti esaminati in questa sede. Si tratta di una forma che si distacca dalle prece-denti in particolare per la forma del corpo, mentre gli orli si presentano sempre gonfi superiormente e innestati direttamente sulla spalla tondeggiante, dalla quale sono separati da un solco inciso prima della cottura. Il corpo mostra ora un marcato profilo “a sacco” con evidente rastremazione delle pareti al di sotto delle anse; il diametro massimo si colloca nel terzo o quarto inferiore della pancia. Le anse, impostate sulla spalla arrotondata, ma più basse che nei tipi precedenti, hanno definitivamente assunto la forma “a maniglia”, sono meno aggettanti e più allungate verso il basso e presentano una sezione ovale, schiacciata spesso con costolatura centrale (n. 848), o rotonda (n. 850).

I centri di produzione del tipo, considerato per molto tempo di esclusiva fattura sarda, sono da ri-cercare nelle principali colonie fenicie del Medi-terraneo centrale, da Cartagine, dove è stata indivi-duata una fornace per la fabbricazione dell’anfora in uso nel primo quarto o terzo del VI sec. a.C.184, a Utica in Nord-Africa185, ma probabilmente anche nelle colonie fenicie della Sicilia Occidentale186, ol-tre che in Sardegna.

Di estremo interesse risultano i frammenti pro-venienti dalla fornace cartaginese pubblicati da M. Vegas che sono accostabili al tipo D2 di Bartoloni. Gli esemplari editi trovano precisi confronti, sia dal punto di vista formale che per quanto riguarda gli impasti, con anfore dal Cronicario di Sant’Antio-co187 e con molti reperti norensi.

Questa tipologia anforica, ancorché non esclu-siva, deve ritenersi assolutamente caratteristica

182 Tra le produzioni miniaturistiche rientra forse anche il reperto n. 314, che è stato ricondotto al tipo T-1.2.1.1. Relativa-mente alle produzioni miniaturistiche dei recipienti da trasporto di età arcaica si veda Bartoloni 1988a, 35, 39, 48, figg. 5-6, 9; si tratta dei tipi B4, B8 e D5. La funzione di questi recipienti miniaturistici potrebbe essere ricondotta anche a scopi religiosi o votivi: raMon torres 1995, 160.

183 raMon torres 1995, 174, fig. 19, mapa 19; Barto-loni 1988a, 45-46. Per quel che riguarda il limite cronologi-co inferiore di questo tipo anforico in Sardegna si vedano le precisazioni di P. Bartoloni che lo pongono in relazione con la conquista cartaginese dell’isola: Bartoloni 1999a, 193-205; Bartoloni 2000c, 126-127.

184 vegas 1990, 33-54, fig. 6.185 raMon torres 1995, 113, 174, 282.186 iliopoulos, alaiMo, Montana 2002, 355-356.187 vegas 1989, 254-255, fig. 11 (Form 2), 190; vegas

1990, 50-52, fig. 6: si tratta in particolare dei reperti nn. 65, 66, 67, 70, 71.

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le anFore FeniCie e puniChe 403

della produzione ceramica della Sardegna di età tardo-arcaica. Si tratta infatti del recipiente anforico maggiormente attestato nei centri fenici e indigeni dell’isola. Senza alcuna pretesa di esaustività, si ricordano i rinvenimenti di Cuccureddus di Villa-simius, Bitia, Sulcis, Monte Sirai, del nuraghe Si-rai, del nuraghe Tratalias, del complesso nuragico di Sirimagus, di Neapolis, Tharros, Santa Giusta, Pani Loriga di Santadi, Cagliari e da alcune località dell’Ogliastra e di Gesturi188. Ciò che colpisce mag-giormente nell’analisi dei materiali editi è l’estre-ma variabilità morfologica degli orli, ingrossati e variamente modanati, che, come recentemente sot-tolineato da M. Botto, è da imputare all’esistenza di “più ateliers attivi sull’isola, ma anche ad una produzione non ancora standardizzata”189, risultante dalla “universalidad púnica centro-mediterranea”190 dell’anfora. La variabilità nella morfologia dell’orlo è difficilmente riconducibile con esattezza a tappe evolutive, tipologiche e cronologiche, ed è probabil-mente dovuta anche a pratiche artigianali che se da un lato ritraggono le caratteristiche tecniche e for-mali costanti nella generale struttura del recipiente, dall’altro denotano larga libertà del ceramista nella realizzazione degli orli: l’accentuata variabilità po-trebbe essere dovuta anche alla soggettività del figu-lo, ovvero a fattori casuali, oppure a una personaliz-zazione del contenitore, quasi fosse una firma191.

“L’intervento di Cartagine in Sardegna si evi-denzia dalla notevole affluenza e relativa imitazione del modello T-1.4.2.1.”192. La produzione isolana, testimoniata anche a Cartagine nella seconda metà del VI sec. a.C.193, si differenzia dai prototipi nord-africani per un maggiore sviluppo cilindrico del cor-po e per un suo sensibile allungamento, ma non vi sono sostanziali cambiamenti relativamente agli orli dei contenitori.

Fuori dalla Sardegna il tipo appare attestato an-cora agli inizi del V sec. a.C.194, come ad esempio nella necropoli di Pestavecchia ad Himera, dove l’esemplare RO428, forse di officina siciliana, è sta-to trovato in associazione con una lekythos di pro-babile produzione coloniale, databile tra la fine del VI e gli inizi del V sec. a.C.195.

188 Per un quadro sui principali rinvenimenti in Sardegna cfr. Botto 1994, 42-43; FinoCChi 2003, 50; FinoCChi 2007, 247-251.

189 Botto 2000c, 197.190 raMon torres 1995, 282.191 Si veda al riguardo (infra) la variante T-1.4.2.1., a2.192 pisanu 1997, 45.193 doCter 1997, p. 218; doCter 2007, 652-653, fig. 356.194 greCo 1997, 59-60.195 vassallo 2003, 366, fig. 18: si tratta dell’esemplare n.

A Nora le attestazioni di anfore T-1.4.2.1. sono numerosissime e provengono oltre che dall’area urbana196, anche dai rinvenimenti subacquei197 e dal territorio198.

I copiosi frammenti esaminati in questa sede at-tribuibili al tipo si differenziano tra loro per alcune sostanziali differenze relativamente all’orlo dei re-cipienti.

Una prima variante - T-1.4.2.1., a - si caratterizza per un orlo basso a collarino separato dalla spalla da una incisione o da un netto solco a sezione trian-golare; la parete interna è sempre gonfia e arroton-data.

All’interno di questo primo gruppo si può di-stinguere una variante definita da un basso collarino sporgente verso l’esterno, rettilineo o sagomato, con parete interna leggermente inclinata verso la bocca del recipiente - T-1.4.2.1., a1, dal n. 466 al n. 486 -, realizzata principalmente nell’impasto cartaginese n. 6, ma con una buona attestazione di argille regio-nali e forse locali (impasti nn. 4 e 8). Un secondo insieme è contraddistinto dalla presenza di una mar-cata depressione esterna tra orlo e spalla - T-1.4.2.1., a2, dal n. 577 al n. 589 -, associata a veri e propri solchi forse dalla funzione decorativa - o indicativa dell’officina? - (circa la metà dei frammenti è realiz-zata in impasti forse cartaginesi - impasti nn. 5 e 6 - e la rimanente metà in argille di Sardegna - impasto 4 – e nell’impasto 7, al momento non attribuito). Una ulteriore variante - T-1.4.2.1., a3 (nn. 604-617) - è caratterizzata da orli gonfi e arrotondati sia ester-namente che internamente, separati dalla spalla da una incisione o un breve solco, in cui il collarino sembra diventare un tutt’uno con l’orlo: qui vi è un equilibrio di attestazioni tra le produzioni cartagine-si e quelle locali.

Il gruppo descritto, nelle sue caratteristiche ge-nerali, mostra una certa aderenza morfologica con la seconda e con alcuni esemplari della terza varian-te del precedente tipo T-2.1.1.2./B7199. Tuttavia, dif-ferenze sostanziali quali l’esilità degli orli - espressa attraverso un minore rigonfiamento della superficie

63.196 Botto 2000c, 197, tav., I, 1-3; oggiano 1998, tav. III,

1-11 e IV, 7; oggiano 2000b, p. 220, tav. III, 3-5; FinoCChi 2002, 172-174.

197 FinoCChi 2000a, p. 170, fig. 5, a-b.198 Per quel che concerne il territorio cfr. Botto, rendeli

1993, tav. VI, 4; Botto 2000a, p. 1270, tav. II, 3; Botto et al. 2003, 167-174; FinoCChi 2002, 175-177.

199 Cfr. supra. A puro titolo esemplificativo si confrontino ad esempio i reperti nn. 467, 478, 480, 485, 585, 604-605, 607-609, 611-613 con gli orli nn. 129-137. Oppure i reperti nn. 468-469, 471, 475, 479, 484 con gli orli nn. 173-185.

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404 steFano FinoCChi

interna e una parete esterna molto bassa che si tra-sforma in collarino - associata ad una maggiore in-clinazione della spalla, che assume ora un andamen-to decisamente obliquo, suggeriscono di attribuire i reperti in esame alle anfore con corpo “a sacco”. Similitudini formali si riscontrano anche con il tipo T-1.2.1.1., a/D1, per quel che riguarda il cordolo e il leggero pronunciamento interno, e con il modello T-1.2.1.2., dal quale il gruppo in esame si distingue tuttavia per la sommità dell’orlo, non più orizzon-tale ma arrotondato o apicato, e per l’assenza del breve raccordo concavo con la spalla.

Gli esemplari che rientrano in questo gruppo hanno per lo più la superficie esterna interessata da una ingubbiatura biancastra o color crema (caratte-ristica del probabile impasto cartaginese n. 6), ste-sa con cura anche nella superficie interna dell’orlo - particolare questo evidente nelle varianti a1 e a2 e, forse, anche in questo caso ciò potrebbe essere dovuto alla soggettività del figulo. Questo primo raggruppamento è ben documentato nei centri fenici di Sardegna, come mostrano i numerosi esemplari, tra gli altri, provenienti da Cuccureddus di Villasi-mius200, Sulcis201, Monte Sirai202 e dalla stessa No-ra203. Fuori dalla Sardegna, interessanti paralleli si hanno con alcuni orli di anfore “a sacco” di produ-zione cartaginese della prima metà del VI sec. a.C.: le strette assonanze riguardano oltre che gli aspetti prettamente morfologici anche gli impasti204. Si trat-ta di un primo gruppo di anfore con corpo “a sacco” che potremmo collocare cronologicamente nella prima metà del VI sec. a.C.

Una seconda variante - T-1.4.2.1., b (dal n. 650 al n. 657) - è caratterizzata da un orlo con sezio-ne “a mandorla” che si innesta direttamente su una spalla dall’andamento fortemente obliquo. Si tratta di un modello che ha i suoi confronti più stringenti in esemplari di produzione cartaginese205 e con re-perti provenienti da Monte Sirai206, databili, anche in questo caso, nella prima metà del VI sec. a.C. Tra il materiale anforico norense il gruppo in esame trova similitudini con alcuni esemplari pertinenti al

200 Marras 1983, fig. 3, a-b.201 Bartoloni 1988b, figg. 6, c-f; 7, a, c-e.202 Marras 1981, figg. 3, 21; 4, 4; Botto 1994, figg. 1, a,

e; 7, b, d. 203 oggiano 1998, tav. III, in particolare nn. 1, 4, 6-7, 10-

11.204 vegas 1990, 50-52, fig. 6, nn. 66, 70; vegas 1989, 254-

256, fig. 11, n. 194.205 vegas 1990, fig. 6, n. 68; doCter 2007, 627, fig. 342,

n. 5343.206 Marras 1981, fig. 3, 15; Botto 1994, 86, fig. 1, d e 97,

fig. 7, c.

tipo T-1.2.1.1., b, databili entro la prima metà del VI sec. a.C., per quanto riguarda la generale morfolo-gia dell’orlo e l’andamento della spalla207. Confronti generali relativamente alla resa stilistica dell’orlo possono farsi anche con alcuni esemplari del mo-dello T-2.1.1.2., c208. Per quel che riguarda gli im-pasti, oltre ad una alta concentrazione di produzioni sarde (impasti 8 e 9) va segnalata la presenza di orli realizzati nell’impasto forse cartaginese n. 6. I dia-metri dei reperti esaminati sono compresi tra i 10 e gli 11 cm.

Il terzo modello che si è isolato - T-1.4.2.1., c (dal n. 667 al n. 673) - si presenta con un orlo a sezione triangolare. La sommità è arrotondata o leggermente apicata, la superficie esterna ha un profilo sagomato e si separa dalla spalla da una marcata depressione che costituisce quasi una gola. La superficie interna dell’orlo è fortemente obliqua e pronunciata verso la bocca del recipien-te. La spalla ha un andamento arrotondato, dopo un breve raccordo obliquo, e alcuni esemplari presentano un ridotto spessore delle pareti, che non sembrano mai essere associate a trattamenti di ingubbiatura. Anche in questo caso si riscon-trano strette analogie con orli di produzione car-taginese, ad esempio i nn. 69 e 72 editi da M. Vegas209, ma anche sardi come quelli da Sulcis210 e da Monte Sirai211. Le argille maggiormente uti-lizzate in questa variante sono gli impasti 8 e 9, entrambi di supposta origine regionale e forse, con più probabilità per il n. 9, locale. Per que-sta variante si può pensare a una cronologia forse leggermente posteriore rispetto ai modelli prece-denti, da collocare attorno alla metà del VI, for-se con un leggero slittamento nella seconda metà del secolo. A suggerire questa datazione è la resa stilistica, meno accurata rispetto ai tipi già visti e un orlo che spesso è poco rialzato verticalmen-te, quasi a indicare una evoluzione della forma a partire dalla metà del VI sec. a.C. Inoltre, è da sottolineare con questa variante l’uso consistente dell’impasto n. 9, che sarà l’argilla utilizzata più frequentemente nelle produzioni probabilmente

207 Si confrontino ad esempio i reperti nn. 650-654 con gli orli nn. 382-384, dotati però di sagomatura interna.

208 Si confrontino ad esempio i reperti nn. 652, 654 e 657 con gli orli 174, 181, 183-184.

209 vegas 1990, fig. 6.210 Bartoloni 1988b, fig. 7, b.211 Marras 1981, fig. 3, 13 (il reperto è datato entro la pri-

ma metà del VI sec. a.C.); Botto 1994, 99, fig. 7, f (il fram-mento in esame è considerato dall’autore come pertinente alla tipologia D3 di Bartoloni, databile quindi nella seconda metà del VI sec. a.C.).

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le anFore FeniCie e puniChe 405

locali a partire dalla metà del VI sec. a.C. fino alla fine del periodo punico.

Il quarto insieme che si è isolato - T-1.4.2.1., d (dal n. 703 al n. 711) - è contraddistinto da orli più o meno rialzati e gonfi con parete esterna per lo più rettilinea e sommità arrotondata, separato dalla spalla, fortemente obliqua e ribassata, quasi sempre da una leggera incisione; le superfici non sono quasi mai ingobbiate e in generale il trat-tamento sembra essere l’esito di una lavorazione corsiva. Le argille utilizzate sono in maggioran-za di natura regionale (impasti 8 e 9) e aumenta sensibilmente l’uso dell’impasto 9, forse locale. La morfologia di alcuni frammenti si avvicina molto agli orli del modello Ramon T-1.3.2.2. che lo studioso spagnolo tende a considerare come “una de tantas versiones personalizadas” del tipo T-1.4.2.1.212. Orli simili sono documentati in Sar-degna a Sulcis213, a Monte Sirai214, a Tharros215 e a Nora216: anche in questo caso si può pensare a una cronologia attorno alla metà del VI sec. a.C., for-se con uno slittamento nella seconda metà dello stesso secolo217.

Un quinto insieme - T-1.4.2.1., e (che si pre-senta dal n. 743 al n. 750) - mostra un orlo “ar-ricciato”, spesso separato dalla spalla arrotondata da una breve gola, che ha i confronti più prossimi con esemplari da Sulcis, esemplificati dal fram-mento CRON F 80 (sn/2)218: per questa variante si propone una cronologia compresa entro la metà del VI sec. a.C. Circa il 60% dei frammenti è rea-lizzato negli impasti cartaginesi nn. 5 e 6.

Una sesta variante - T-1.4.2.1., f (dal n. 776 al n. 784) - è costituita da esemplari caratterizzati da un orlo innestato direttamente sopra la spal-la, dalla quale è separato tramite un’incisione o un leggero solco triangolare. L’orlo è a sezione genericamente triangolare con la parete esterna

212 raMon torres 1995, 171-172, fig. 145. 213 Bartoloni 1988b, fig. 7, f214 Marras 1981, fig. 3, 17; Botto 1994, fig. 6, h; 7, g,

quest’anfora è attribuita al tipo D3 di Bartoloni e quindi databi-le nella seconda metà del VI sec. a.C.

215 pisanu 1997, fig. 2, a-b.216 oggiano 1998, tav. III, 8-9 e IV, 7.217 A tale proposito si vuole sottolineare una certa aderenza

formale degli orli in esame con l’anfora RO428 dalla necropoli di Pestavecchia di Himera, datata tra la fine del VI e gli inizi del V sec. a.C. In particolare l’orlo riferibile all’esemplare siciliano sembra accentuare, a nostro avviso, le caratteristiche peculia-ri della variante norense, soprattutto attraverso un maggiore inspessimento della parete interna che assume un andamento quasi rettilineo e verticale e in ciò sembra potersi ravvisare una tendenza verso il tipo D3 della tipologia di Bartoloni.

218 Bartoloni 1988b, 95-96, fig. 7, g.

verticale o leggermente estroflessa, la superficie interna è gonfia e arrotondata e spesso variamen-te sagomata. La parete assume fin da subito un andamento obliquo, fortemente ribassato. Questi reperti presentano delle caratteristiche morfologi-che simili all’orlo del tipo Ramon T-1.3.2.1., che l’autore considera come una produzione caratte-ristica del Mediterraneo centrale della seconda metà del VI sec. a.C.219. Si tratta di un tipo di an-fora tardo-arcaica, direttamente collegata ai mo-delli T-1.2.1.1. e T-1.2.1.2. di derivazione dal tipo T-2.1.1.2.220. L’anfora Ramon T-1.3.2.1. si diffe-renzia dai modelli citati soprattutto per il diame-tro massimo che è collocato nel terzo inferiore del corpo ovoidale. In presenza di singoli frammenti di orli è assai difficile stabilirne con esattezza la pertinenza al modello, tuttavia l’aspetto morfo-logico dei nostri esemplari sembra assimilabile all’orlo dell’anfora pubblicata da Ramon e ad altri frammenti di orli di questa tipologia provenienti da Mozia221. Tra gli esemplari pertinenti a questa variante di Nora, i reperti hanno corrispondenze con esemplari del tipo T-1.2.1.2, soprattutto per quel che riguarda l’andamento della spalla, e con alcune anfore ricondotte alla variante T-1.4.2.1., a1. Per quel che riguarda l’impasto, più della metà dei frammenti è realizzata con l’argilla del gruppo n. 8, forse di natura regionale.

L’ultimo gruppo in esame è il T-1.4.2.1., g (dal n. 805 al n. 809), che possiamo considerare come più vicino al modello D3 della tipologia di Barto-loni222. Esso si caratterizza per avere un orlo mas-siccio e gonfio internamente e più esile all’ester-no. La superficie interna dell’orlo sembra quasi strozzata. Pur mantenendo le stesse caratteristiche del modello nella forma del corpo, le anse tendo-no ad abbassarsi secondo una tendenza che sarà caratteristica dei successivi tipi, ma conservano

219 Per le attestazioni cfr. raMon torres 2000, 282; spanò giaMMellaro 2000a, 308. Per le attestazioni in Sicilia si veda in particolare BeChtold 2007b, 56 e l’ampia bibliografia di ri-ferimento. Per quanto riguarda gli esemplari siciliani bisogna sottolineare l’abbondante presenza di attestazioni a Himera e soprattutto a Camarina. Dalla necropoli di Pestavecchia di Hi-mera proviene un’anfora molto simile al tipo T-2.1.1.2., caratte-rizzata tuttavia dalle dimensioni maggiori che secondo l’autore l’avvicinerebbero al modello T-1.3.2.1. A questo stesso gruppo l’editore è propenso a riportare anche l’esemplare rinvenuto nella necropoli Pezzino di Agrigento, dove l’anfora era in asso-ciazione con un aryballos del tardo corinzio I, e quindi databile nel secondo quarto del VI sec. a.C.: vassallo 2003, 366.

220 raMon torres 1995, 171, fig. 13.221 toti 2002, 278, tav. 2, 4-5 (tipo 4 della tipologia di M.P.

Toti).222 Bartoloni 1988a, 46, fig. 8.

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406 steFano FinoCChi

ancora un profilo a 1/2 o 1/3 di cerchio e hanno sezione ovale o rotonda. Gli esemplari in esame sono realizzati quasi esclusivamente nell’impasto 7. La cronologia del tipo D3 Bartoloni è da porre nell’ambito della seconda metà del VI e degli ini-zi del V sec. a.C. In Sardegna i rinvenimenti del tipo D3 si segnalano nei principali centri fenici223; al di fuori dell’isola il tipo è presente nei porti di Regisvilla e Gravisca224, in area medio-tirrenica.

Come abbiamo più volte sottolineato, la sola porzione dell’orlo non è sempre sufficiente per attribuire il frammento ad una specifica tipologia. Presentiamo quindi dal n. 987 al n. 994 a conclu-sione dei tipi esaminati quei frammenti diagno-stici di orli, ma anche di anse e di fondi, che non siamo in grado di attribuire al modello T-2.1.1.2., T-1.2.1.1. oppure T-1.4.2.1.

La forma più recente che rientra nel gruppo delle anfore con corpo “a sacco” corrisponde al tipo Ramon T-1.4.4.1.225 e Bartoloni D4-D6226, la cui produzione, che occupa cronologicamente tutto il V sec. a.C. e i primi decenni del IV sec. a.C.227, non sarebbe esclusivamente circoscritta ai centri fenici di Sardegna, come recentemen-te ipotizzato da M.P. Toti228. Comunque, è con questo tipo anforico che in Sardegna si iniziano a elaborare modelli anforici propri derivanti dai prototipi del Mediterraneo centrale, in particola-re dal precedente tipo T-1.4.2.1., e si assiste ora nell’isola ad un forte incremento della produzione anforica e ad una esecuzione interna variegata e distribuita229. A questo tipo si possono ricondurre quei frammenti, presentati dal n. 1072 al n. 1080, con orlo gonfio superiormente e spigoloso inter-namente che si innesta direttamente sulla spalla, fortemente obliqua. Il corpo è interessato da un vistoso restringimento nel punto mediano della pancia; le anse sono impostate sulla parte inferio-re della spalla, presentano un profilo a 1/2 o 2/3 di cerchio e la loro sezione è ovale o arrotondata, e il fondo può essere caratterizzato da un umbone

223 Si veda Botto, rendeli 1993, 171; Botto 1994, 107.224 Bartoloni 1988a, 46.225 raMon torres 1995, 175-176, fig. 22, mapa 22.226 Bartoloni 1988a, 47, 49.227 Bartoloni 1988a, 49, fig. 9; raMon torres 1995, pp.

175-176.228 toti 2002, 282-283; Botto 2006a, 71.229 In Sardegna l’anfora è presente a Monte Sirai: Botto

1994, 108, fig. 1, b-c; 2, b-d; 4, a-d. Per le precedenti attesta-zioni nel sito cfr. nota 72. A Tharros: ibid., cfr. nota 79; pisanu 1997, pp. 46-47, fig. 2, e. Per le altre attestazioni sarde cfr. ra-Mon torres 1995, mapa 22.

schiacciato.Si tratta di un’anfora che a Nora è attestata dai

rinvenimenti dell’abitato, del territorio, dai re-cuperi subacquei e dalla necropoli230; fuori della Sardegna la produzione è attestata in Sicilia231, e diversi esemplari sono presenti a Cartagine232 e ad Ampurias233. Tra le anfore esaminate in que-sta sede vi sono alcuni reperti, esemplificati dai frammenti n. 1079 e 1080, in cui la spigolosità interna dell’orlo va via via diminuendo e in ciò si può ravvisare una evoluzione verso il successivo tipo T-4.1.1.4./D7234.

A conclusione della presentazione del gruppo delle anfore con corpo a sacco, relativamente al contenuto dei recipienti, ricordiamo dalla laguna di Santa Gilla, presso Cagliari, e dallo stagno di Santa Giusta, presso Oristano, anfore del tipo T1-.4.2.1. contenenti resti di carne ovina e bovina235, ed esemplari del tipo T-1.4.4.1. da Nora, prove-nienti dai recuperi subacquei, contenenti resti ma-cellati di ovini, montoni e bovini236. Inoltre, per quel che riguarda il frammento n. 1071 (NR01/PD/5288/CFP/6), che non si è in grado di attri-buire con esattezza ai tipi T-2.1.1.2/T-1.2.1.1./T-1.4.2.1., le analisi condotte per il riconoscimento di contenuti organici tramite spettrofotometria FTIR hanno riscontrato una miscela di diversi composti organici tra cui: cera d’api, resina di pino e bassi livelli di bitumi fossili237. Si tratta di componenti utilizzati per ottenere una funzione impermeabilizzante (la cera d’api) e un’impecia-tura dell’anfora (resina di pino e bitumi fossili). Relativamente alla funzione della pece nelle an-fore, ricordiamo il rinvenimento nel mare di Sul-

230 Per la città FinoCChi 2003, 51, tav. 6 n. 4; oggiano 1998, tav. IV, 5; per il territorio cfr. Botto, rendeli 1993, tavv. VI, 18; VII, 35-36; VIII, 69; Botto et al. 2003, 175, fig. 10, a; per la necropoli cfr. Bartoloni, tronChetti 1981, 25-26, nota 27-28, e 99, tav. II (n. 225.34.1); per i recuperi subacquei Cassien 1980, fig. s.n., fila superiore seconda da destra.

231 toti 2002, 282-283, tav. 6, 2-4 (tipo 9 della tipologia di M.P. Toti); raMon torres 1995, 131.

232 doCter 1997, 218; BeChtold 2007a, 667-668.233 Le anfore T-1.4.4.1. di produzione sarda provenienti da

questo insediamento provengono da un contesto con ceramica attica della fine del V sec. a.C.: pisanu 1997, 47, nota 29.

234 Questa caratteristica è stata già messa in evidenza da M. Botto relativamente ad alcuni frammenti provenienti dalla ricognizione effettuata nel territorio di Nora: Botto, rendeli 1993, 165, tav. VII, 35-36.

235 zuCCa 1981, 102-104; Fanari 1988; nieddu, zuCCa 1991, 117-118; Fanari 1993, nota 38; CaMpanella 2008, 31.

236 Cassien 1980.237 Botto et al. 2005b, 204-205.

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cis di un’anfora orientale che trasportava resina vegetale, il cui utilizzo, secondo il suo editore, riguardava diverse attività, dalla conservazione del vino alle operazioni di calafataggio238.

238 Fanari 1993. Per una rassegna degli esemplari occiden-tali che conservano tracce di resina e per la sua multifunzione nel processo di trasporto e conservazione, che sembra riguarda-re anche le salse di pesce e la carne salata, cfr. raMon torres 1995, 264-266.

Catalogo

Catalogo T-1.2.1.1., a

NR99/PC/5149/CFP/22307. 239. Fig. 16. Orlo con som-mità appuntita e forte spigolosità interna, esternamente il passaggio tra orlo e spalla è segnato da uno spigolo vivo. Diam.: cm 11,2; h. res.: cm 6,5. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 red-dish yellow. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 7.

NR98/PB/5047/CFP/4. Breve frammento di orlo 308. con forte spigolosità interna. Il passaggio tra orlo e spalla è segnato da una netta incisione. Diam.: cm 9; h. res.: cm 5,5. Superfici: 5YR 2.5YR 8/2 pinkish white. Argilla: 5YR 7/2 light gray. Imp. 5.

NR98/PB/5099/CFP/3309. 240. Si conserva un frammen-to di orlo e una breve porzione di spalla. Orlo separato dalla spalla da un’incisione, il raccordo tra orlo e spalla è leggermente concavo, pronunciato internamente e sago-mato. Diam.: cm 10; h. res.: cm 4,3. Superfici: 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4.

NR99/PC/5134/CFP/8+106. Si conserva un fram-310. mento di orlo e una breve porzione di spalla, ricompo-sto da due frammenti. Orlo con cordolo esterno a profilo verticale, separato dalla spalla da una netta solcatura a sezione quadrangolare. Diam.: cm 12,6; h. res.: cm 3,8. Superfici: 2.5YR 8/2 pinkish white. Argilla: 5YR 7/2

239 Bartoloni 1988b, fig. 5, f; si utilizzi questo confronto anche per gli orli nn. 308, 317-318, 322.

240 Bartoloni 1996, fig. 31, 339.

Fig. 16

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408 steFano FinoCChi

light gray. Imp. 5.

NR98/PB/5100/CFP/1. Si conserva un frammento 311. di orlo e una breve porzione di spalla. Orlo con cordolo esterno a profilo verticale, separato dalla spalla da una netta solcatura a sezione quadrangolare, pronunciamento interno a profilo arrotondato. Diam.: cm 10,6; h. res.: cm 3. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white, su una superficie 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 6/4 light brown. Imp. 6.

NR99/PC/5149/CFP/33. Si conserva un frammento 312. di orlo e una breve porzione di spalla. Orlo con cordolo esterno a profilo verticale, separato dalla spalla da una netta solcatura a sezione triangolare. Diam.: cm 13; h. res.: cm 3,5. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish whi-te, su una superficie 7.5YR 7/4 pink. Argilla: 7.5YR 6/3 light brown. Imp. 6.

NR99/PC/5147/CFP/18. Si conserva un frammento 313. di orlo e una porzione di spalla molto obliqua. Orlo con parete esterna verticale e sommità arrotondata, il pro-nunciamento interno è alto verso la bocca del recipiente. Diam.: cm 11; h. res.: cm 4,3. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white, su una superficie non valutabile. Argil-la: 7.5YR 6/4 light brown. Imp. 6.

NR99/PC/5149/CFP/57. Orlo con sommità appun-314. tita e forte spigolosità interna; esternamente il passaggio tra orlo e spalla è segnato da un leggero solco realizza-to prima della cottura. Il frammento si caratterizza per il ristretto diametro della bocca. Diam.: cm 7; h. res.: cm

6,5. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 7.

NR97/PA/5014/CFP/4. Si conserva un breve fram-315. mento di orlo e una porzione di spalla. La superficie interna dell’orlo è leggermente più arrotondata rispetto agli esemplari precedenti. Diam.: cm 12; h. res.: cm 4,2. Superfici: 5YR 6/6 reddish brown. Argilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4.

NR99/PC/5149/CFP/24. Si conserva un frammento 316. di orlo e una breve porzione di spalla. Diam.: cm 12; h. res.: cm 3,8. Superfici: 5YR 7/6 reddish brown. Argilla: 7.5YR 5/6 strong brown. Imp. 4.

NR99/PC/5149/CFP/53. Orlo gonfio e aggettante 317. con spigolosità interna. Diam.: non calcolabile; h. res.: cm 4. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 reddish yellow; Argilla: 7.5YR 6/3 light brown. Imp. 6.

NR97/PA/5012/CFP/2. Si conserva un breve fram-318. mento di orlo e una porzione di spalla. Diam.: n.c.; h. res.: cm 5,8. Superfici: 7.5YR 8/2 pinkish white. Argilla: 7.5YR 6/4 light brown. Imp. 6.

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le anFore FeniCie e puniChe 409

NR99/PC/5134/CFP/108. Si conserva un frammen-319. to di orlo e una porzione di spalla. Diam.: n.c.; h. res.: cm 5,3. Superfici: 5YR 6/6 reddish brown. Argilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4.

NR99/PC/5149/CFP/25. Si conserva un breve 320. frammento di orlo e una porzione di spalla. Orlo Diam.: n.c.; h. res.: cm 4,5. Superfici: 10YR 8/3 very pale brown. Argilla: 7.5YR 6/4 light brown. Imp. 6.

NR99/PC/5149/CFP/27. Si conserva un breve 321. frammento di orlo e una porzione di spalla. Il passaggio tra orlo e spalla è segnato da una netta incisione. Diam.: n.c.; h. res.: cm 4,3. Superfici: 5YR 7/6 reddish brown. Argilla: 7.5YR 5/6 strong brown. Imp. 4.

NR99/PC/5147/CFP/14. Breve frammento di orlo. 322. Il passaggio tra orlo e spalla è segnato da uno spigolo vivo. Sulla superficie esterna, immediatamente sotto l’or-lo, si conserva una larga lacuna dovuta probabilmente alla cottura. Diam.: n.c.; h. res.: cm 5,3. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/4 pink. Argilla: 7.5YR 6/4 light brown. Imp. 6.

Alla variante in esame sono riconducibili anche i seguen-ti esemplari:

NR98/PB/5047/CFP/2. Orlo. Imp. 6.323.

NR98/PB/5050/CFP/7. Orlo. Imp. 6.324.

NR98/PB/5080/CFP/6. Breve frammento di orlo e 325. spalla con pronunciata spigolosità interna. Diam.: n.c.; h. res.: cm 4,5. Superfici: 7.5YR 8/2 pinkish white. Argilla:

nucleo grigio con abbondanti sfumature 7.5YR 6/4 light brown. Imp. 6.

NR98/PB/5080/CFP/7. Breve frammento di orlo, in 326. pessimo stato di conservazione. Diam.: n.c.; h. res.: cm 2,4. Superfici: 7.5YR 8/2 pinkish white. Argilla: 7.5YR 6/4 light brown. Imp. 6.

NR98/PC/5050/CFP/7. Orlo. Imp. 4.327.

NR98/PC/5050/CFP/8. Orlo. Imp. 6.328.

NR99/PB/5100/CFP/1. Orlo. Imp. 5.329.

NR99/PC/5148/CFP/3. Orlo. Imp. 4.330.

NR99/PC/5149/CFP/53. Orlo. Imp. 6.331.

NR00/PD/5165/CFP/31. Orlo. Imp. 6.332.

NR00/PD/5165/CFP/49. Orlo. Imp. 4.333.

NR00/PD/5168/CFP/45. Orlo. Imp. 6.334.

NR00/PD/5183/CFP/157. Orlo. Imp. 8.335.

NR00/PD/5215/CFP/55. Orlo. Imp. 7.336.

NR00/PD/5215/CFP/62. Orlo. Imp. 4.337.

NR00/PD/5216/CFP/14. Orlo. Imp. 4.338.

NR00/PD/5223/CFP/26. Orlo. Imp. 4.339.

NR00/PD/5230/CFP/17. Orlo. Imp. 6.340.

NR00/PD/5235/CFP/18. Orlo. Imp. 8.341.

NR00/PD/5238/CFP/19. Orlo. Imp. 9.342.

NR00/PD/5238/CFP/21. Orlo. Imp. 6.343.

NR00/PD/5242/CFP/1. Orlo. Imp. 6.344.

NR01/PD/5282/CFP/56. Orlo. Imp. 5.345.

NR01/PD/5282/CFP/65. Orlo. Imp. 6.346.

NR01/PD/5284/CFP/24. Orlo. Imp. 6.347.

NR01/PD/5284/CFP/26. Orlo. Imp. 6.348.

NR01/PD/5288/CFP/2. Orlo. Imp. 4.349.

NR01/PD/5292/CFP/49. Orlo. Imp. 5.350.

NR01/PD/5292/CFP/50. Orlo. Imp. 6.351.

NR01/PD/5292/CFP/54. Orlo. Imp. 6.352.

NR01/PD/5292/CFP/56. Orlo. Imp. 7.353.

NR01/PD/5294/CFP/10. Orlo, attacca con NR01/354. PD/5294/CFP/11. Imp. 6.

NR01/PD/5294/CFP/12. Orlo. Imp. 7.355.

NR01/PD/5294/CFP/17. Orlo, fortemente fluitato. 356. Imp. 6.

NR01/PD/5294/CFP/22. Orlo. Imp. 7.357.

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410 steFano FinoCChi

NR03/PF/5400/CFP/3. Orlo. Imp. 8.358.

NR03/PF/5424/CFP/46. Orlo. Imp. 6.359.

NR03/PF/5424/CFP/52. Orlo. Imp. 6.360.

NR03/PF/5424/CFP/54. Orlo. Imp. 4.361.

NR03/PF/5424/CFP/62. Orlo. Imp. 4.362.

NR04/PF/5500/CFP/1. Orlo. Imp. 4.363.

NR04/PF/5574/CFP/1. Orlo. Imp. 4364.

NR01/PF/5792/CFP/1. Orlo. Imp. 8.365.

NR02/PF/5841/CFP/15. Orlo. Imp. 4.366.

NR02/PF/5841/CFP/19. Orlo. Imp. 6.367.

NR04/PG/11077/CFP/1. Breve frammento di orlo 368. fortemente pronunciato internamente. Il passaggio tra orlo e spalla è segnato da un netto solco a sezione qua-drangolare. Diam.: n.c.; h. res.: cm 2,5. Superfici: 5YR 7/6 reddish brown. Argilla: 7.5YR 5/6 strong brown. Imp. 4.

NR06/PG/11246/CFP/2. Orlo. Imp. 4.369.

NR06/PH/11500/CFP/12. Orlo. Imp. 6.370.

NR06/PH/11589/CFP/3. Orlo. Imp. 8; nonostante 371. le caratteristiche tecniche e formali dell’argilla siano del tutto assimilabili all’imp. 8, il frammento si caratterizza

per un’abbondante presenza di inclusi quarzosi di piccole e soprattutto di medie dimensioni.

NR06/PH/11589/CFP/8. Orlo, attacca con NR06/372. PH/11589/CFP/7. Imp. 8.

NR06/PH/11602/CFP/14. Orlo. Imp. 4.373.

NR06/PH/11607/CFP/9. Orlo. Imp. 4.374.

NR05/PF/12002/CFP/29. Orlo. Imp. 6.375.

NR05/PF/12002/CFP/27. Orlo. Imp. 6.376.

NR05/PF/12014/CFP/8. Orlo. Imp. 4.377.

NR06/PM/12519/CFP/7. Orlo. Imp. 5.378.

NR06/PM/12519/CFP/9. Orlo. Imp. 6.379.

Catalogo T-1.2.1.1., b

NR97/PA/5014/CFP/1. Fig. 18. Si conserva un 380. ampio frammento di orlo e una porzione di spalla. Il passaggio tra orlo e spalla è segnato da una leggera ma apprezzabile depressione. Presenza di incrostazioni bian-castre sulla superficie esterna, alcune concentrazioni an-che all’interno. Diam.: cm 10,2; h. res.: cm 7,3. Superfici: 5YR 6/6 reddish yellow. Argilla: cottura a sandwich con il centro 5YR 6/1 gray, superiormente e inferiormente si ha il colore delle superfici. Imp. 8.

29%

9%

44%

9%

9%

Imp. 4

Imp. 5

Imp. 6

Imp. 7

Imp. 8

Fig. 17. Distribuzione degli impasti nella variante T-1.2.1.1., a.

Fig. 18

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le anFore FeniCie e puniChe 411

NR98/PB/5098/CFP/7. Orlo con parete esterna ver-381. ticale, gonfio e leggermente sagomato all’interno; som-mità arrotondata. Una incisione segna il passaggio con la spalla. Diam.: cm 11; h. res.: cm 3. Superfici: 2.5 YR 7/6 ligh red; Argilla: 2.5YR 6/8 light red. Argilla compatta con inclusi bianchi e quarzosi di piccole e medie dimen-sioni; mica argentea di piccole dimensioni in sezione e sulle superfici.

NR99/PC/5130/CFP/37382. 241. Si conserva un breve frammento di orlo e una porzione di spalla. Il passaggio tra orlo e spalla è segnato da uno spigolo vivo. Nel fram-mento è evidente il pronunciamento della tesa interna dell’orlo e la sagomatura nel profilo interno. Diam.: cm 10; h. res.: cm 4,4. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 7.

NR98/PB/5043/CFP/1. Si conserva un frammento 383. di orlo e una breve porzione di spalla. Il passaggio tra orlo e spalla è segnato da una netta incisione a sezione triangolare; evidente è il pronunciamento della tesa in-terna dell’orlo e la sagomatura nel profilo interno. Diam.: cm 10; h. res.: cm 3,4. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 9.

NR98/PB/5050/CFP/13. Si conserva un ampio 384. frammento di orlo e una porzione di spalla. Il passaggio tra orlo e spalla è segnato da uno spigolo vivo. Diam.: cm 10,5; h. res.: cm 5,3. Superfici: 5YR 6/6 reddish yellow. Argilla: cottura a sandwich con il centro 5YR 6/1 gray, superiormente e inferiormente si ha il colore delle super-

241 Bartoloni 1988b, fig. 5, g; si utilizzi questo confronto anche per gli orli nn. 384-385.

fici. Imp. 8.

NR99/PC/5134/CFP/53. Si conserva un breve 385. frammento di orlo e una porzione di spalla. Il passaggio tra orlo e spalla è segnato da uno spigolo vivo. Nel fram-mento è evidente il pronunciamento della tesa interna dell’orlo e la sagomatura nel profilo interno. Diam.: cm 10, 5; h. res.: cm 3,2. Superfici: 5YR 7/6 reddish brown. Argilla: 7.5YR 5/6 strong brown. Imp. 5.

Alla variante in esame sono riconducibili anche i seguen-ti esemplari:

NR97/PA/5009/CFP/29. Si conserva un frammento 386. di orlo e una porzione di spalla. Il passaggio tra orlo e spalla è segnato da una netta incisione realizzata prima della cottura. La superficie esterna è quasi completamen-te scrostata, sulla superficie interna dell’orlo si conserva una fascia di leggera ingubbiatura color crema 5YR 8/2 pinkish white. Diam.: cm 9,6; h. res.: cm 4,6. Superfici: 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 5YR 6/8 reddish yellow. Imp. 9.

NR99/PC/5134/CFP/52+58. Breve frammento di 387. orlo con pronunciata spigolosità interna. Il passaggio tra orlo e spalla è segnato da una netta incisione. Diam.: cm 11.; h. res.: cm 5,5. Superfici: 2.5YR 8/2 pinkish white. Argilla: 5YR 7/2 light gray. Imp. 5.

NR99/PC/5158/CFP/2. Breve frammento di orlo e 388. spalla con pronunciata spigolosità interna. Diam.: n.c.; h. res.: cm 5,5. Superfici: 7.5YR 8/2 pinkish white. Argilla: 7.5YR 6/4 light brown. Imp. 6.

NR00/PD/5257/CFP/1. Orlo. Imp. 4.389.

NR01/PD/5282/CFP/74. Orlo. Imp. 5.390.

NR01/PD/5287/CFP/18. Orlo. Imp. 5.391.

NR01/PD/5294/CFP/16. Orlo. Imp. 5.392.

NR03/PF/5424/CFP/66. Orlo. Imp. 5.393.

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412 steFano FinoCChi

NR04/PF/5563/CFP/3. Orlo. Imp. 5.394.

NR02/PF/5841/CFP/27. Orlo. Imp. 7.395.

NR04/PG/11067/CFP/4. Orlo. Imp. 7.396.

NR05/PF/12014/CFP/12. Orlo. Imp. 5.397.

Alla tipologia in esame sono riconducibili anche i se-guenti esemplari:

NR01/PD/5286/CFP/5. Breve frammento di ansa. 398. H. res.: cm 4,3. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 7.

NR04/PF/5563/CFP/6. Ansa. Imp. 7.399.

NR06/PH/11589/CFP/11. Ansa. Imp. 7.400.

NR06/PH/11607/CFP/4. Ansa. Imp. 7.401.

Catalogo T-1.2.1.2.

NR99/PC/5147/CFP/17. Fig. 20. Si conserva un 402. frammento di orlo e una breve porzione di spalla. Orlo gonfio e arrotondato separato dalla spalla, dall’anda-mento orizzontale, da un basso listello. Diam.: n.c.; h. res.: cm 3,8. Superfici: 2.5YR 8/2 pinkish white. Ar-gilla: 5YR 7/2 light gray. Imp. 5.

NR99/PC/5134/CFP/9+17. Fig. 20. Si conserva 403. un frammento di orlo e una breve porzione di spalla. Orlo gonfio e arrotondato separato dalla spalla da un basso listello; leggero pronunciamento della superficie interna. Diam.: 11,5; h. res.: cm 4,2. Superfici: 2.5YR 8/2 pinkish white. Argilla: 5YR 7/2 light gray. Imp. 5.

NR99/PC/5147/CFP/3. Fig. 20. Si conserva un 404. frammento di orlo e una breve porzione di spalla. Diam.: cm 11; h. res.: cm 4,5. Superfici: 2.5YR 8/2 pinkish white. Argilla: 5YR 7/2 light gray. Imp. 5.

19%

43%

25%

13%

Imp. 4

Imp. 5

Imp. 7

Imp. 8

Fig. 19. Distribuzione degli impasti nella variante T-1.2.1.1., b.

Fig. 20

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le anFore FeniCie e puniChe 413

NR98/PB/5068/CFP/4+5. Si conserva un breve 405. frammento di orlo e una piccola porzione di spalla. Diam.: cm 11,4; h. res.: cm 2,9. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white, su una superficie 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4.

NR99/PC/5130/CFP/50. Si conserva un frammen-406. to di orlo e una breve porzione di spalla. L’orlo, gonfio e arrotondato con basso listello esterno, si imposta sulla spalla tramite un breve raccordo dall’andamento conca-vo. Diam.: cm 12; h. res.: cm 3,5. Superfici: 10YR 6/6 light red. Argilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4.

NR98/PB/5074/CFP/8. Si conserva un frammento 407. di orlo e una breve porzione di spalla. L’orlo, gonfio e arrotondato con basso listello, è raccordato alla spalla tra-mite un breve raccordo dall’andamento concavo. Diam.: cm 12; h. res.: cm 3,6. Superfici: 10YR 8/3 very pale brown. Argilla: 7.5YR 7/1 light gray. Imp. 5.

NR98/PB/5099/CFP/6. Si conserva un breve fram-408. mento di orlo e una piccola porzione di spalla. Orlo gonfio e tondeggiante con basso listello esterno. Diam.: cm 11,2; h. res.: cm 2,6. Superfici: 10YR 8/3 very pale brown. Argilla: 10YR 6/1 gray. Imp. 5.

NR98/PB/5099/CFP/2. L’orlo, gonfio e arrotondato 409. con basso listello esterno, si imposta sulla spalla tramite un breve raccordo dall’andamento concavo. Diam.: cm 12; h. res.: cm 2,8. Superfici: 5YR 6/6 reddish brown.

Argilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4.

NR99/PC/5130/CFP/33. Si conserva un breve fram-410. mento di orlo e una piccola porzione di spalla. Diam.: cm 12,4; h. res.: cm 2,6. Superfici: 5YR 6/6 reddish brown. Argilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4.

NR99/PC/5150/CFP/4. Si conserva un breve fram-411. mento di orlo e una piccola porzione di spalla. Diam.: cm 11,6; h. res.: cm 2,9. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white, su una superficie 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4.

NR98/PB/5099/CFP/4. Si conserva un frammento 412. di orlo e una porzione di spalla. L’orlo, gonfio e legger-mente sagomato internamente, si innesta sulla spalla tra-mite un breve raccordo dal profilo concavo. Diam.: cm 10,4; h. res.: cm 5,4. Superfici: 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 7.

NR97/PA/5009/CFP/30. Si conserva un frammento 413. di orlo e una piccola porzione di spalla. L’orlo è arroton-dato, la sommità superiore è praticamente orizzontale e si innesta su una spalla fortemente obliqua. Diam.: cm 7; h. res.: cm 3,1. Superfici: 5YR 6/6 reddish brown. Argilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4.

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414 steFano FinoCChi

NR98/PB/5071/CFP/11. Si conserva un frammento 414. di orlo e una breve porzione di spalla. L’orlo è arroton-dato con sommità orizzontale e si innesta su una spalla fortemente obliqua. Evidente è la sagomatura della pare-te interna. Diam.: cm 7,5; h. res.: cm 2,5. Superfici: 5YR 6/6 reddish brown. Argilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4.

NR98/PB/5098/CFP/5. Si conserva un breve fram-415. mento di orlo e una piccola porzione di spalla, dalla quale è separato da una netta incisione a sezione triangolare. Diam.: cm 8; h. res.: cm 3,2. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white, su una superficie 5YR 7/6 reddish yel-low. Argilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4.

NR99/PC/5149/CFP/37. Si conserva un breve fram-416. mento di orlo e una piccola porzione di spalla fortemente obliqua. L’orlo è arrotondato, con la superficie interna ondulata. Diam.: cm 9,2; h. res.: cm 2,7. Superfici: 2.5YR 8/2 pinkish white. Argilla: 5YR 7/2 light gray. Imp. 5.

NR98/PB/5099/CFP/7. Si conserva un breve fram-417. mento di orlo e una piccola porzione di spalla; il passag-gio tra orlo e spalla è segnato da una incisione. Diam.: cm 7; h. res.: cm 2,7. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white, su una superficie 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4

NR97/PA/5009/CFP/30. Si conserva un breve fram-418. mento di orlo e una piccola porzione di spalla, fortemen-te obliqua. L’orlo ha sommità leggermente arrotondata. Diam.: cm 9,2; h. res.: cm 2,7. Superfici: 2.5YR 8/2 pink-

ish white. Argilla: 5YR 7/2 light gray. Imp. 5.

NR99/PC/5157/CFP/4. Orlo gonfio e massiccio, 419. con leggera sagomatura interna. Diam.: cm 9; h. res.: cm 3,5. Superfici: 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 5/6 strong brown. Imp. 4.

Alla tipologia in esame sono riconducibili anche i se-guenti esemplari:

NR97/PA/5014/CFP/2. L’orlo, gonfio e leggermen-420. te sagomato internamente, si innesta sulla spalla tramite un breve raccordo dal profilo concavo. Sulla superficie esterna della spalla si coglie, a circa cm 1,5 dall’innesto con l’orlo, un leggero trattamento di lisciatura che crea una depressione, simile a quella presente nel sottotipo T-1.4.2.1., a2. Diam.: n.c.; h. res.: cm 3,5. Superfici: 10YR 8/3 very pale brown. Argilla: 10YR 6/1 gray. Imp. 5.

NR98/PB/5050/CFP/8. L’orlo, gonfio e leggermen-421. te sagomato internamente, si innesta sulla spalla tramite un breve raccordo dal profilo concavo. Sulla superficie esterna della spalla si coglie un leggero trattamento di li-sciatura che crea una leggera depressione, simile a quella presente nel sottotipo T-1.4.2.1., a2. Diam.: n.c.; h. res.: cm 4,1. Superfici: 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 7.

NR98/PB/5068/CFP/5. Orlo. Imp. 6.422.

NR00/PD/5165/CFP/33. Orlo. Diam.: cm 9. Imp. 423. 8.

NR00/PD/5165/CFP/39. Orlo. Imp. 8.424.

NR00/PD/5165/CFP/48. Orlo. Imp. 8.425.

NR00/PD/5183/CFP/129. Orlo. Imp. 5.426.

NR00/PD/5183/CFP/147. Orlo. Imp. 6.427.

NR00/PD/5187/CFP/11. Orlo. Imp. 6.428.

NR00/PD/5215/CFP/60. Orlo. Imp. 6.429.

NR00/PD/5215/CFP/63. Orlo. Imp. 6.430.

NR00/PD/5223/CFP/22. Orlo. Imp. 6.431.

NR00/PD/5224/CFP/6. Orlo. Imp. 6.432.

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le anFore FeniCie e puniChe 415

NR00/PD/5238/CFP/11. Orlo. Imp. 4.433.

NR00/PD/5238/CFP/13. Orlo. Imp. 5.434.

NR00/PD/5238/CFP/16. Orlo. Imp. 6.435.

NR00/PD/5246/CFP/14. Orlo. Diam.: cm 8,5. Imp. 436. 6.

NR01/PD/5269/CFP/12. Orlo. Imp. 6.437.

NR01/PD/5272/CFP/13. Orlo. Imp. 6.438.

NR01/PD/5282/CFP/60. Orlo. Imp. 4.439.

NR01/PD/5282/CFP/62. Orlo. Imp. 5.440.

NR01/PD/5282/CFP/66. Orlo. Imp. 5.441.

NR01/PD/5287/CFP/30. Orlo. Imp. 6.442.

NR01/PD/5287/CFP/32. Orlo. Imp. 5.443.

NR01/PD/5287/CFP/33. Orlo. Imp. 6. 444.

NR01/PD/5288/CFP/8. Orlo. Imp. 7.445.

NR01/PD/5289/CFP/30. Orlo. Imp. 5.446.

NR01/PD/5292/CFP/15. Orlo. Imp. 6.447.

NR01/PD/5292/CFP/51. Orlo. Imp. 6.448.

NR01/PD/5292/CFP/55. Orlo. Imp. 4.449.

NR01/PD/5292/CFP/57. Orlo. Imp. 6.450.

NR01/PD/5294/CFP/19. Orlo. Imp. 6.451.

NR05/PI/5307/CFP/1. Orlo. Imp. 4.452.

NR05/PI/5310/CFP/27. Orlo. Imp. 6.453.

NR05/PI/5310/CFP/28. Orlo. Imp. 4.454.

NR06/PM/5359/CFP/11. Orlo. Imp. 6.455.

NR03/PF/5423/CFP/7. Orlo. Imp. 6.456.

NR04/PF/5500/CFP/2. Orlo. Imp. 6.457.

NR04/PF/5559/CFP/4. Orlo. Imp. 5.458.

NR04/PF/5559/CFP/5.Orlo. Imp. 8.459.

NR01/PF/5791/CFP/2. Orlo. Imp. 6.460.

NR01/PF/5797/CFP/11. Orlo. Imp. 6.461.

NR02/PF/5841/CFP/22. Orlo. Imp. 6.462.

NR02/PF/5874/CFP/11. Orlo. Imp. 6.463.

NR04/PG/11061/CFP/3. Orlo. Imp. 6.464.

NR05/PF/12014/CFP/7. Orlo. Imp. 6.465.

Catalogo 1.4.2.1., a1

NR99/PC/5149/CFP/18466. 242. Fig. 21. Orlo con basso collarino esterno, leggermente sagomato nella parete in-terna, separato dalla spalla obliqua da una netta incisione a sezione triangolare. Diam.: cm 11; h. res.: cm 5,5. Su-perfici: piccole “macchie” di ingobbio in parte evanido 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 red-dish yellow. Argilla: 7.5YR 5/2 brown. Imp. 7.

242 Bartoloni 1988b, fig. 6, d; si veda questo confronto an-che per l’esemplare n. 471. Per la morfologia dell’orlo si veda anche Botto 1994, fig. 1, a.

23%

23%43%

5%6%

Imp. 4

Imp. 5

Imp. 6

Imp. 7

Imp. 8

Fig. 22. Distribuzione degli impasti nel tipo T-1.2.1.2.

Fig. 21

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416 steFano FinoCChi

NR99/PC/5149/CFP/62467. 243. Fig. 23. Orlo gonfio e arrotondato, con basso collarino esterno e separato dalla spalla obliqua da una netta incisione a sezione triango-lare. Diam.: cm 11; h. res.: cm 5,5. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 red-dish yellow. Argilla: 7.5YR 5/2 brown. Imp. 6.

NR98/PB/5050/CFP/11468. 244. Fig. 23. Orlo gonfio e arrotondato, il passaggio tra orlo e spalla è segnato da un’evidente depressione accompagnata da una incisione. Diam.: cm 11; h. res.: cm 5. Superfici: 5YR 6/6 reddish brown. Argilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4.

NR98/PB/5074/CFP/10469. 245. Fig. 23. Orlo gonfio e

243 Bartoloni 1987a, fig. 6, a; Bartoloni 1988b, fig. 6, c; Botto 1994, fig. 1, e (si veda questo confronto anche per gli esemplari nn. 474, 478); perra 2001, tav. II, 2.

244 Botto 1994, fig. 1, a: si utilizzi questo confronto anche per gli esemplari nn. 475, 477, 481, 482.

245 Marras 1981, fig. 3, 21 (si utilizzi questo confronto an-che per il reperto n. 479); Bartoloni 1988b, fig. 6, f.

arrotondato, il passaggio tra orlo e spalla è segnato da una evidente depressione accompagnata da un’incisione. Diam.: cm 12; h. res.: cm 3,8. Superfici: 5YR 6/6 reddish brown. Argilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4.

NR98/PC/5134/CFP/7. Fig. 23. Breve frammento 470. di orlo e spalla. L’orlo è arrotondato e gonfio con basso cordolo esterno. Diam.: cm 11,4; h. res.: cm 6,1. Super-fici: 5YR 6/6 reddish brown. Argilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4.

NR98/PB/5051/CFP/11. Fig. 23. Orlo a sezione 471. triangolare, separato dalla spalla da una netta incisione. La superficie interna è obliqua. Diam.: cm 10,6; h. res.: cm 5. Superfici:. 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 4.

NR99/PC/5130/CFP/28. Fig. 24. Si conserva un 472. breve frammento di orlo e una piccola porzione di spalla, fortemente obliqua. L’orlo è arrotondato e gonfio, leg-germente pronunciato internamente con basso cordolo esterno. Diam.: cm 11,2; h. res.: cm 3,6. Superfici: 5YR

Fig. 23

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le anFore FeniCie e puniChe 417

6/6 reddish brown. Argilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4.

NR98/PB/5047/CFP/6. Fig. 24. Si conserva un bre-473. ve frammento di orlo e una piccola porzione di spalla. Diam.: n.c.; h. res.: cm 3,2. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 reddish yel-low. Argilla: 7.5YR 5/2 brown. Imp. 6.

NR98/PB/5047/CFP/8474. 246. Fig. 24. Si conserva un breve frammento di orlo, con leggera sagomatura interna, e una piccola porzione di spalla. Diam.: n.c.; h. res.: cm 4,6. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 7.

NR98/PB/5099/CFP/1. Fig. 24. Orlo gonfio e ar-475. rotondato, cordolo esterno basso con leggera sagomatu-ra a “S”. Diam.: 9,6; h. res.: cm 5,5. Superfici: ingobbio

246 Bartoloni 1988b, fig. 7, a; si veda questo confronto an-che per l’esemplare n. 479.

7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 red-dish yellow. Argilla: 7.5YR 5/2 brown. Imp. 6.

NR99/PC/5149/CFP/38476. 247. Fig. 24. Si conserva un breve frammento di orlo e una piccola porzione di spal-la; orlo separato dalla spalla da un netto solco. Diam.: cm 10,5.; h. res.: cm 3,8. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla :7.5YR 5/2 brown. Imp. 6.

NR98/PB/5074/CFP/9. Fig. 24. Frammento di orlo. 477. Diam.: cm 11.; h. res.: cm 2,9. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/6 reddish yel-low. Argilla: 7.5YR /64 light brown. Imp. 6.

NR99/PC/5149/CFP/19478. 248. Fig. 25. Orlo gonfio e arrotondato, con basso collarino esterno e separato dal-

247 Bartoloni 1988b, fig. 6, b.248 perra 2001, tav. II, 3; oggiano 2000b, tav. III, 5. Si

utilizzi questo confronto anche per l’orlo n. 484.

Fig. 24

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418 steFano FinoCChi

la spalla obliqua da una netta incisione a sezione trian-golare. Il profilo ricorda da vicino la variante T-1.2.1.2., soprattutto per la sommità dell’orlo, ma se ne differenzia per l’impostazione della spalla. Diam.: cm 12; h. res.: cm 6. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 5/2 brown. Imp. 6.

NR06/PH/11596/CFP/6479. 249. Fig. 25. Si conserva un ampio frammento di orlo con parete e una vistosa depres-sione in prossimità dell’attacco dell’ansa. Concrezioni biancastre sulla superficie interna. Diam.: cm 11; h. res.: cm 9,5. Superfici: 5YR 6/4 light reddish brown. Argilla: 7.5YR 5/6 strong brown. Imp. 4.

NR99/PC/5134/CFP/105+24. Fig. 25. Orlo gonfio 480. e arrotondato, sagomato internamente, separato dalla spalla da un’evidente depressione accompagnata da una incisione a sezione triangolare. Diam.: 12; h. res.: cm 3,6. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una su-perficie 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 6/4 light brown. Imp. 6.

NR98/PB/5098/CFP/10. Orlo dalla sommità leg-481.

249 Marras 1983, fig. 3, a-b; si utilizzi questo confronto anche per l’orlo n. 484.

germente apicata, il passaggio con la spalla è segnato da una netta incisione. Diam.: cm 11; h. res.: cm 3,4. Su-perfici: ingobbio 10YR 8/1 white. Argilla: 5YR 5/1 gray. Imp. 7.

NR99/PC/5134/CFP/55+63. Orlo dalla sommità 482. leggermente apicata, il passaggio con la spalla è segna-to da una netta incisione. Diam.: cm 12; h. res.: cm 4,2. Superfici: 5YR 6/8 reddish brown. Argilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4.

NR99/PC/5149/CFP/32. Breve frammento di orlo 483. e piccola porzione di spalla. Diam.: cm 10; h. res.: cm

Fig. 25

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le anFore FeniCie e puniChe 419

2,1. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 7.

NR99/PC/5149/CFP/23. Si conserva un breve fram-484. mento di orlo e una piccola porzione di spalla. Diam.: n.c.; h. res.: cm 3,3. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pin-kish white su una superficie 5YR 7/8 reddish yellow. Ar-gilla: 7.5YR 5/2 brown. Imp. 6.

NR98/PB/5074/CFP/7. Breve frammento di orlo. 485. Diam.: n.c.; h. res.: cm 3,3. Superfici: 5YR 7/4 pink. Ar-gilla: 7.5YR 6/4 light brown. Imp. 6.

NR99/PC/5134/CFP/107. Orlo arrotondato con 486. basso cordolo esterno. Diam.: n.c.; h. res.: cm 2,5. Su-perfici: 2.5YR 8/2 pinkish white. Argilla: 5YR 7/2 light gray. Imp. 5.

Alla variante in esame sono riconducibili anche i seguen-ti esemplari:

NR98/PB/5050/CFP/5. Orlo gonfio e arrotondato; 487. esternamente il cordolo ha una leggera sagomatura a “S”. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una su-perficie 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 7.

NR98/PB/5050/CFP/16+17. Orlo. Imp. 6.488.

NR99/PC/5134/CFP/7. Orlo. Imp. 6.489.

NR99/PC/5134/CFP/24. Orlo. Imp. 5.490.

NR99/PC/5134/CFP/63. Orlo. Imp. 6.491.

NR99/PC/5150/CFP/3. Orlo. Imp. 4.492.

NR00/PD/5165/CFP/35. Orlo. Imp. 7.493.

NR00/PD/5167/CFP/6. Orlo. Imp. 9.494.

NR00/PD/5168/CFP/42. Orlo. Imp. 7.495.

NR00/PD/5168/CFP/48. Orlo. Imp. 8.496.

NR00/PD/5168/CFP/57. Orlo. Imp. 8.497.

NR00/PD/5168/CFP/66. Orlo. Imp. 7.498.

NR00/PD/5168/CFP/80. Orlo. Imp. 4.499.

NR00/PD/5168/CFP/81. Orlo. Imp. 5.500.

NR00/PD/5168/CFP/82. Orlo. Imp. 9.501.

NR00/PD/5183/CFP/93. Orlo. Imp. 8.502.

NR00/PD/5183/CFP/99. Orlo. Imp. 7.503.

NR00/PD/5183/CFP/104. Orlo. Imp. 11.504.

NR00/PD/5183/CFP/121. Orlo. Imp. 8.505.

NR00/PD/5183/CFP/161. Orlo. Imp. 6.506.

NR00/PD/5183/CFP/165. Orlo. Imp. 7.507.

NR00/PD/5215/CFP/58. Orlo. Imp. 6.508.

NR01/PD/5218/CFP/87. Orlo. Imp. 6.509.

NR00/PD/5224/CFP/3. Orlo. Imp. 7.510.

NR00/PD/5224/CFP/4. Orlo. Imp. 6.511.

NR00/PD/5238/CFP/10. Orlo. Imp. 9.512.

NR00/PD/5246/CFP/13. Orlo. Imp. 6.513.

NR00/PD/5264/CFP/3. Orlo. Imp. 6.514.

NR01/PD/5274/CFP/7. Orlo. Imp. 5.515.

NR01/PD/5282/CFP/54. Orlo. Imp. 7.516.

NR01/PD/5282/CFP/55. Orlo. Imp. 6.517.

NR01/PD/5282/CFP/61. Orlo. Imp. 6.518.

NR01/PD/5282/CFP/75. Orlo. Imp. 5.519.

NR01/PD/5284/CFP/16. Orlo. Imp. 6.520.

NR01/PD/5284/CFP/18. Orlo. Imp. 7.521.

NR01/PD/5284/CFP/19. Orlo. Imp. 8.522.

NR01/PD/5287/CFP/11. Orlo. Imp. 7.523.

NR01/PD/5287/CFP/25. Orlo. Imp. 4.524.

NR01/PD/5287/CFP/31. Orlo. Imp. 4.525.

NR01/PD/5288/CFP/4. Orlo. Imp. 7.526.

NR01/PD/5288/CFP/9. Orlo. Imp. 8.527.

NR01/PD/5289/CFP/22. Orlo. Imp. 7.528.

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420 steFano FinoCChi

NR01/PD/5289/CFP/25. Orlo. Imp. 7.529.

NR01/PD/5289/CFP/31. Orlo. Imp. 5.530.

NR01/PD/5289/CFP/32. Orlo. Imp. 7.531.

NR01/PD/5291/CFP/6. Orlo. Imp. 6.532.

NR01/PD/5291/CFP/26. Orlo. Imp. 7.533.

NR01/PD/5292/CFP/52. Orlo. Imp. 6.534.

NR01/PD/5292/CFP/53. Orlo. Imp. 6.535.

NR01/PD/5294/CFP/20. Orlo. Imp. 5.536.

NR01/PD/5294/CFP/21. Orlo, fluitato. Imp. 6.537.

NR01/PD/5294/CFP/23. Orlo. Imp. 7.538.

NR05/PI/5309/CFP/37. Orlo. Imp. 7.539.

NR05/PI/5310/CFP/36. Orlo, fortemente fluitato. 540. Imp. 7.

NR05/PI/5310/CFP/37. Orlo. Imp. 4.541.

NR05/PI/5314/CFP/7. Orlo. Imp. 8.542.

NR05/PI/5323/CFP/1. Orlo. Imp. 8.543.

NR05/PI/5323/CFP/2. Orlo. Imp. 8.544.

NR06/PM/5359/CFP/10. Orlo. Imp. 5.545.

NR06/PM/5363/CFP/2. Orlo. Imp. 8.546.

NR06/PM/5385/CFP/73. Orlo. Imp. 6.547.

NR03/PF/5424/CFP/27. Orlo. Imp. 6.548.

NR03/PF/5424/CFP/29. Orlo. Imp. 11.549.

NR03/PF/5424/CFP/51. Orlo. Imp. 6.550.

NR03/PF/5424/CFP/45. Orlo. Imp. 6.551.

NR03/PF/5424/CFP/53. Orlo. Imp. 8.552.

NR03/PF/5424/CFP/59. Orlo. Imp. 6.553.

NR03/PF/5424/CFP/63. Orlo. Imp. 4.554.

NR03/PF/5424/CFP/64. Orlo. Imp. 6.555.

NR03/PF/5424/CFP/67. Orlo. Imp. 6.556.

NR03/PF/5437/CFP/4. Orlo. Imp. 7.557.

NR01/PF/5721/CFP/7. Orlo. Imp. 8.558.

NR01/PF/5797/CFP/13. Orlo. Imp. 8.559.

NR04/PG/11000/CFP/23. Orlo. Imp. 5.560.

NR04/PG/11083/CFP/1. Orlo. Imp. 7.561.

NR05/PG/11144/CFP/31. Orlo. Imp. 8.562.

NR06/PG/11144/CFP/48. Orlo. Imp. 8.563.

NR06/PG/11144/CFP/49. Orlo, fortemente fluitato. 564. Imp. 2.

NR06/PG/11144/CFP/51. Orlo. Imp. 8.565.

NR05/PF/12002/CFP/21. Orlo. Imp. 6.566.

NR05/PF/12002/CFP/25. Orlo. Imp. 4.567.

NR05/PF/12002/CFP/26. Orlo. Imp. 5.568.

NR06/PM/12502/CFP/13. Orlo. Imp. 4.569.

NR06/PM/12504/CFP/1. Orlo. Imp. 7.570.

NR06/PM/12504/CFP/2. Orlo. Imp. 6.571.

NR06/PM/12504/CFP/6. Orlo. Imp. 7.572.

NR06/PM/12504/CFP/7. Orlo. Imp. 4.573.

NR06/PN/12533/CFP/25. Orlo. Imp. 6.574.

NR07/PG/11489/1213. Orlo. Imp. 4.575.

NR07/PG/11490/1225. Orlo. Imp. 4576.

Catalogo T-1.4.2.1., a2

NR97/PA/5014/CFP/10. Orlo con basso collarino, 577. gonfio e arrotondato internamente, caratterizzato da un netto solco sulla spalla. Diam.: cm 10,5; h. res.: cm 4. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una su-perficie 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 6/4 light brown. Imp. 6.

NR99/PC/5134/CFP/112578. 250. Breve frammento di orlo separato dalla spalla da un netto solco. Diam.: n.c.; h. res.: cm 3,8. Superfici: ingobbio evanido 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 reddish yellow.

250 Bartoloni 1988b, fig. 6, e.

1%15%

9%

36%

23%

16%

Imp. 2

Imp. 4

Imp. 5

Imp. 6

Imp. 7

Imp. 8

Fig. 26. Distribuzione degli impasti nella variante T-1.4.2.1., a1

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le anFore FeniCie e puniChe 421

Argilla: 7.5YR 6/4 light brown. Imp. 6.

NR99/PC/5134/CFP/103. Orlo dalla sommità leg-579. germente arrotondata e dalla parete esterna con leggera sagomatura. Diam.: n.c.; h. res.: 3,6; Superfici: 5YR 7/6 reddish yellow; Argilla: 7.5YR 6/4 light brown. Imp. 4.

NR98/PB/5043/CFP/8580. 251. Orlo basso e dalla som-mità arrotondata, gonfio internamente, che si innesta su una spalla ribassata, dall’andamento tondeggiante. Diam.: n.c.; h. res.: 4,8. Superfici: 5YR 7/6 reddish yel-low; Argilla: 7.5YR 6/4 light brown. Imp. 4.

NR99/PC/5149/CFP/35. Orlo gonfio dalla sommi-581. tà orizzontale. Diam.: cm 9; h. res.: cm 3,8. Superfici: 2.5YR 8/2 pinkish white. Argilla: 5YR 7/2 light gray. Imp. 5.

NR99/PB/5147/CFP/13. Breve frammento di orlo 582. separato dalla spalla da un netto solco. Diam.: cm 13.; h. res.: cm 2,6. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 6/4 light brown. Imp. 6.

NR99/PC/5149/CFP/2. Orlo a sezione triangolare; 583. un’incisione a sezione triangolare segna il passaggio con

251 oggiano 1998, tav. III, 10; si utilizzi questo confronto anche per gli orli nn. 587-588.

la spalla. Stretta fascia ad impressione posta sopra l’in-gobbio. Diam.: non calcolabile; h. res.: cm 4,3. ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 red-dish yellow. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 7.

NR99/PC/5149/CFP/42. Si conserva un breve fram-584. mento di orlo e una piccola porzione di spalla. Diam.: cm 11; h. res.: cm 2,3. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 7.

NR97/PA/5009/CFP/12. Frammento di orlo, gonfio 585. e arrotondato dalla sommità quasi orizzontale, simile al tipo T-1.2.1.2, ma con la spalla fortemente arrotondata. Diam.: cm 10; h. res.: cm 5. Superfici: 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 5YR 6/8 reddish yellow. Imp. 9.

NR99/PC/5147/CFP/5. Orlo gonfio e tondeggiante, 586. un solco segna il passaggio con la spalla. Diam.: n.c.; h. res.: cm 3,5. Superfici: 5YR 6/4 light reddish brown; Argilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4.

NR97/PA/5009/CFP/13. Orlo ingrossato a collarino 587. dalla sommità leggermente apicata; leggera sagomatura sulla superficie interna. Diam.: n.c.; h. res.: cm 5,8. Su-perfici: 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 5YR 6/8 reddish yellow. Imp. 9.

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422 steFano FinoCChi

NR98/PB/5050/CFP/14. Orlo ingrossato a collarino 588. dalla sommità leggermente apicata; leggera sagomatura sulla superficie interna. Fascia ad impressione continua di circa cm 0,5 sulla spalla, collocata a circa cm 1 dall’in-nesto con l’orlo. Diam.: n.c.; h. res.: cm 3,8. Superfici: 5YR 6/4 light reddish brown. Argilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4.

NR99/PB/5157/CFP/5. Orlo gonfio e arrotonda-589. to, esternamente visibile una netta incisione sulla spal-la. Diam.: cm 10,4; h. res.: cm 4,1. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 red-dish yellow. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 7.

Alla variante in esame sono riconducibili anche i seguen-ti esemplari:

NR99/PC/5147/CFP/13. Orlo. Imp. 6. 590.

NR00/PD/5183/CFP/172. Orlo. Imp. 6.591.

NR00/PD/5234/CFP/1. Orlo. Imp. 7.592.

NR00/PD/5235/CFP/16. Orlo. Imp. 6.593.

NR01/PD/5282/CFP/57. Orlo. Imp. 7.594.

NR03/PF/5424/CFP/50. Orlo. Imp. 6.595.

NR03/PF/5424/CFP/47. Orlo. Imp. 6.596.

NR03/PF/5424/CFP/48. Orlo. Imp. 6.597.

NR03/PF/5424/CFP/58. Orlo. Imp. 4.598.

NR03/PF/5424/CFP/60. Orlo. Imp. 6.599.

NR04/PF/5563/CFP/2. Orlo. Imp. 6.600.

NR01/PF/5757/CFP/2. Orlo. Imp. 6.601.

NR04/PG/11052/CFP/21. Orlo. Imp. 4.602.

NR04/PG/11052/CFP/22. Orlo. Imp. 4.603.

Catalogo 1.4.2.1., a3

NR01/PF/5791/CFP/3604. 252. Fig. 27. Orlo gonfio e arrotondato, separato dalla spalla da leggera incisione. Diam.: cm 12; h. res.: cm 7,2. Superfici: 5YR 6/3 light reddish brown. Argilla: 7.5YR 5/6 strong brown. Imp. 8, sulla superficie esterna sono visibili alcuni inclusi quar-zosi di grandi dimensioni. Tracce di prolungato contatto con il fuoco.

252 oggiano 2000b, tav. III, 3.

26%

4%

51%

19%

Imp. 4

Imp. 5

Imp. 6

Imp. 7

Fig. 28. Distribuzione degli impasti nella variante T-1.4.2.1., a2.

Fig. 27

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le anFore FeniCie e puniChe 423

NR03/P/5282/CFP/48. Fig. 29. Orlo arrotondato 605. con basso cordolo esterno, separato dalla spalla obliqua da una incisione a sezione triangolare. Diam.: cm 12,5; h. res.: cm 8,5. Il frammento risulta completamente bru-ciato.

NR99/PC/5149/CFP/44. Fig. 29. Orlo arrotondato 606. con basso cordolo esterno, separato dalla spalla obliqua da una profonda incisione triangolare. Diam.: n.c.; h. res.: cm 5,8. Superfici: ingobbio mal conservato 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 reddish yel-low. Argilla: 7.5YR 5/2 brown. Imp. 6.

NR99/PC/5149/CFP/36. Fig. 29. Orlo arrotondato 607. con basso cordolo esterno. Diam.: n.c.; h. res.: cm 2,4. Superfici: ingobbio mal conservato 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 5YR 7/8 reddish yellow. Imp. 6.

NR98/PB/5047/CFP/7. Fig. 29. Orlo arrotondato 608. con basso cordolo esterno; evidenti tracce di bruciatura sulla superficie interna. Diam.: cm 12; h. res.: cm 2,8. Superfici: 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 5/6 strong brown. Imp. 4.

NR98/PB/5098/CFP/9609. 253. Fig. 29. Orlo gonfio e ar-rotondato. Diam.: cm 13; h. res.: cm 4,8. Superfici: 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 5/6 strong brown. Imp. 4.

253 Questo orlo, assieme al n. 607, mostra una morfologia assai simile ai nn. 129, 135 e 136 che abbiamo considerato come pertinenti alla variante T-2.1.1.2., c; tuttavia l’inclinazio-ne della spalla e un minore rilievo dell’orlo hanno sconsigliato di associarli.

Fig. 29

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424 steFano FinoCChi

NR06/PH/12508/CFP/9610. 254. Fig. 30. Orlo con basso cordolo esterno, con superficie interna dall’andamento obliquo. Diam.: cm 11, 8; h. res.: cm 9. Superfici: 5YR 8/4 pink. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 7.

NR99/PC/5134/CFP/104. Fig. 30. Orlo gonfio e 611. arrotondato. Tra orlo e spalla, esternamente, una stretta fascia con lisciatura simile al T-1.4.2.1., a2. Diam.: cm 10,4; h. res.: cm 4,3. Superfici: 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 5YR 6/8 reddish yellow. Imp. 9.

NR03/PF/5424/CFP/23. Fig. 30. Si conserva un 612. frammento di orlo e spalla obliqua. Diam.: cm 10,5; h. res.: cm 7,5. Sup. est. : 5YR 5/4 reddish brown; sup. int. 5YR 5/1 gray. Argilla: 7.5YR 5/1 gray. Si tratta di un

254 Si vedano le analogie formali fra questo orlo e il n. 4 del tipo T-10.1.2.1. (cfr. supra).

impasto molto duro e compatto, ottenuto con una cottura a elevate temperature. È caratterizzato, sia in frattura che sulle superfici, da abbondanti inclusi calcarei e quarzosi di medie e grandi dimensioni, assieme a numerosi inclu-si scuri e rossicci, anche di grandi dimensioni. Buona la presenza di mica argentea a scaglie; in frattura abbondan-te presenza di vacuoli di forma allungata di medie dimen-sioni. Potrebbe trattarsi di uno scarto di lavorazione.

NR99/PC/5134/CFP/5613. 255. Fig. 30. Orlo arrotondato con basso cordolo esterno. Diam.: n.c.; h. res.: cm 2,5. Superfici: 2.5YR 8/2 pinkish white. Argilla: 5YR 7/2 light gray. Imp. 5.

255 Botto 1994, fig. 7, b.

Fig. 30

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le anFore FeniCie e puniChe 425

NR98/PB/5050/CFP/1614. 256. Fig. 31. Orlo schiacciato superiormente con sezione sub-ovale. Diam.: cm 10; h. res.: cm 5,3. Superfici: ingobbio, spesso ma mal conser-vato, 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 5/2 brown. Imp. 6.

NR99/PC/5157/CFP/1. Fig. 31. Orlo con basso cor-615. dolo e sommità orizzontale. Diam.: cm 10,5; h. res.: cm 5. Superfici: 5YR 8/4 pink. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 7.

NR99/PC/5149/CFP/48. Orlo gonfio e arrotondato. 616. Diam.: n.c.; h. res.: cm 2,9. Superfici: 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 5/6 strong brown. Imp. 4.

NR99/PC/5149/CFP/40. Orlo gonfio e arrotonda-617. to. Tra orlo e spalla, esternamente, una stretta fascia con lisciatura simile al T-1.4.2.1., a2. Diam.: n.c.; h. res.: cm 3,1. Superfici: ingobbio spesso 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 6/4 light brown. Imp. 6.

Alla variante in esame sono riconducibili anche i seguen-ti esemplari:

NR98/PB/5047/CFP/3. Orlo. Imp. 6.618.

NR98/PB/5098/CFP/8. Orlo. Imp. 6.619.

NR99/PC/5127/CFP/3. Orlo. Imp. 4.620.

NR00/PD/5165/CFP/38. Orlo. Imp. 8.621.

NR00/PD/5165/CFP/53. Orlo. Imp. 9.622.

256 oggiano 2000b, tav. III, 4; si utilizzi questo confronto anche per gli orli nn. 615-616.

NR00/PD/5183/CFP/94. Orlo. Imp. 4.623.

NR00/PD/5183/CFP/108. Orlo. Imp. 4.624.

NR00/PD/5183/CFP/109. Orlo. Imp. 9.625.

NR00/PD/5216/CFP/21. Orlo. Imp. 5.626.

NR00/PD/5216/CFP/22. Orlo. Imp. 5.627.

NR00/PD/5224/CFP/5. Orlo. Imp. 7.628.

NR01/PD/5271/CFP/8. Orlo. Imp. 8, cottura a bas-629. sa temperatura.

NR01/PD/5282/CFP/14. Orlo. Imp. 8.630.

NR01/PD/5282/CFP/48. Orlo. Imp. 6, sulla super-631. ficie interna sono visibili molti vacuoli dalla forma circo-lare e allungata.

NR01/PD/5282/CFP/49. Orlo. Imp. 4.632.

NR01/PD/5282/CFP/67. Orlo. Imp. 5.633.

NR01/PD/5284/CFP/25. Orlo. Imp. 8.634.

NR01/PD/5288/CFP/3. Orlo. Imp. 5.635.

NR01/PD/5288/CFP/7. Orlo. Imp. 7.636.

NR01/PD/5289/CFP/23. Orlo. Imp. 7.637.

NR01/PD/5290/CFP/34. Orlo. Imp. 7.638.

NR01/PD/5291/CFP/17. Orlo. Imp. 5.639.

NR01/PF/5791/CFP/1. Orlo. Imp. 5.640.

NR01/PF/5792/CFP/2. Orlo. Imp. 5.641.

NR02/PF/5874/CFP/7. Orlo. Imp. 11.642.

NR02/PF/5874/CFP/8. Orlo. Imp. 11.643.

NR02/PF/5874/CFP/9. Orlo. Imp. 11.644.

NR02/PF/5874/CFP/12. Orlo. Imp. 9.645.

NR02/PF/5874/CFP/13. Orlo. Imp. 9.646.

NR04/PG/11028/CFP/1. Orlo. Imp. 7.647.

NR04/PG/11069/CFP/4. Orlo. Imp. 11.648.

Fig. 31

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426 steFano FinoCChi

NR05/PF/12014/CFP/5. Orlo. Imp. 5.649.

Catalogo T-1.4.2.1., b

N650. R98/PB/5050/CFP/75. Fig. 32. Orlo con sezione a mandorla, separato dalla spalla tramite un’incisione. Diam.: cm 11; h. res.: cm 5,9. Superfici: 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 5/6 strong brown. Imp. 4.

NR98/PB/5047/CFP/1. 651. Fig. 32. Orlo con sezione

a mandorla, separato dalla spalla da una netta incisione associata a una leggera depressione. Diam.: cm 11,5; h. res.: cm 5,7. Superfici: 5YR 6/6 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 6/4 light brown, con il nucleo leggermente ten-dente al grigio. Ricchissimo di inclusi, molto più del nor-male, bianchi calcarei, scuri e quarzosi anche di grandi dimensioni; mica argentea a scaglie sia in frattura che sulle superfici. Imp. 8.

NR98/PB/5043/CFP/2652. 257. Fig. 32. Diam.: cm 10,5; h. res.: cm 5. Superfici: 5YR 6/6 reddish yellow. Argilla: 5YR 6/6 reddish yellow. Imp. 8.

NR98/PB/5043/CFP/5. 653. Fig. 32. Diam.: cm 10,4; h. res.: cm 5,3. Superfici: 5YR 6/6 reddish yellow. Argilla: 2.55YR 5/4 reddish brown. Imp. 8, anche se è assai simi-le per composizione e tonalità all’imp. n. 4.

NR99/PC/5134/CFP/84. 654. Fig. 32. Orlo di ridotte di-mensioni che non consentono di stabilire il diametro. H. res.: cm 5. Superfici: 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 5/6 strong brown. Imp. 4.

257 Botto 1994, figg. 1, d; 7, c; si utilizzino questi confronti anche per i reperti nn. 653-654.

23%

31%23%

23%

Imp. 4

Imp. 5

Imp. 6

Imp. 7

Fig. 33. Distribuzione degli impasti nella variante T-1.4.2.1., a,3.

Fig. 32

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le anFore FeniCie e puniChe 427

NR99/PC/5147/CFP/15. Fig. 34. Diam.: cm 11; h. 655. res.: cm 5,5. Superfici: ingobbio in parte evanido 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 reddish yel-low. Argilla: 7.5YR 6/4 light brown. Imp. 4.

NR05/PI/5309/CFP/22. Fig. 34. Diam.: n.c.; h. res.: 656. cm 3,2. Superfici: ingobbio in parte evanido 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 6/4 light brown. Imp. 6.

NR99/PC/5147/CFP/7. Fig. 34. Orlo con sezione 657. a mandorla, separato dalla spalla da uno spigolo vivo. Diam.: n.c.; h. res.: cm 3,9. Superfici: ingobbio biancastro su una superficie 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 5/6 strong brown. Imp. simile al n. 4, ma decisamente più depurato e compatto con molti vacuoli allungati.

Alla variante in esame sono riconducibili anche i seguen-ti esemplari:

NR98/PB/5068/CFP/3. Orlo. Imp. 8.658.

NR98/PB/5087/CFP/1. Orlo. Imp. 4. Il nucleo della 659. sezione tende al grigio; abbondante mica argentea a sca-glie di medie dimensioni sulla superficie esterna; alcuni inclusi quarzosi e “rossicci” in superficie esterna anche di grandi dimensioni.

NR99/PC/5134/CFP/82. Si conserva un breve 660. frammento di orlo. Diam.: n.c.; h. res.: cm 3,8. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white, su una superficie 5YR

7/4 pink. Argilla: 7.5YR 6/4 light brown. Imp. 6.

NR99/PC/5134/CFP/16. Orlo. Imp. 6.661.

NR99/PC/5134/CFP/11. Orlo. Imp. 8.662.

NR01/PD/5284/CFP/21. Orlo. Imp. 4.663.

NR01/PD/5286/CFP/4. Orlo. Imp. 4.664.

NR05/PI/5309/CFP/36. Orlo, completamente anne-665. rito dal prolungato contatto con il fuoco.

NR04/PG/11095/CFP/3. Orlo. Imp. 8.666.

Catalogo T-1.4.2.1., c

NR99/PC/5147/CFP/6667. 258. Fig. 34. Orlo a sezione triangolare e prominente internamente. Diam.: cm 11; h. res.: cm 5,7. Superfici: 5YR 6/6 reddish yellow. Argilla: 5YR 6/6 reddish yellow. Imp. 8.

NR99/PC/5134/CFP/12. Fig. 34. Orlo gonfio e 668. prominente internamente, separato dalla spalla fortemen-te arrotondata tramite una breve gola. Diam.: cm 10; h. res.: cm 7,7. Superfici: 5YR 6/6 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4.

258 Bartoloni 1988b, fig. 7, b (si utilizzi questo confronto anche per i reperti nn. 670-671); Fanari 1988, tav. II, b.

Fig. 34

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428 steFano FinoCChi

NR99/PC/5149/CFP/47. Orlo arrotondato e pro-669. minente internamente. Diam.: n.c.; h. res.: cm 2,6. Su-perfici:. 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 4.

NR98/PB/5050/CFP/6670. 259. Fig. 35. Orlo a sezione triangolare con leggera depressione esterna che segna il passaggio con la spalla. Il frammento è fluitato con ab-bondanti incrostazioni biancastre su entrambe le super-fici. Diam.: cm 13; h. res.: cm 4,8. Superfici: 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 5/6 strong brown. Imp. 4.

NR98/PB/5050/CFP/76. Fig. 35. Orlo a sezione 671. triangolare, arrotondato internamente. Diam.: cm 12; h. res.: cm 6. Superfici: 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 5/6 strong brown. Imp. 4.

NR98/PB/5043/CFP/6672. 260. Fig. 35. Frammento di

259 Similitudini generali si riscontrano anche con un esem-plare dal settore B dell’acropoli di Monte Sirai (Marras 1981, fig. 3, 13), tuttavia il reperto in questione mostra una spalla più obliqua e un maggiore spessore della parete in prossimità dell’orlo.

260 pisanu 1997, fig. 1, e. Per l’autore si tratta di un’anfora di “probabile importazione dal nord-Africa” datata alla fine del VII sec. a.C.

robusto orlo con leggera sagomatura a fascia sulla pa-rete esterna. Diam.: cm 10,3; h. res.: cm 4,8. Superfici: 7.5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: nucleo 5YR 6/1 gray che sfuma verso le tonalità delle superfici; abbondanti inclusi chiari, marroni e scuri e mica argentea di piccole dimensioni soprattutto sulle superfici, impasto depurato con inclusi di piccolissime e piccole dimensioni, vacuoli arrotondati e allungati di piccole dimensioni, cottura a basse temperature, consistenza morbida.

NR98/PB/5047/CFP/5. Fig. 35. Orlo a sezione 673. triangolare. Diam.: cm 13; h. res.: cm 2,7. Superfici: 5YR 8/4 pink. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 8.

Alla variante in esame sono riconducibili anche i seguen-ti esemplari:

NR99/PC/5127/CFP/1. Fig. 35. Orlo gonfio e ar-674. rotondato, esternamente una leggera depressione segna il passaggio con la spalla. Diam.: cm 11,5; h. res.: cm 4,9. Superfici: 2.5YR 8/2 pinkish white. Argilla: 5YR 7/2 light gray. Imp. 5.

NR99/PC/5134/CFP/85. Orlo. Imp. 8.675.

NR99/PC/5149/CFP/39. Orlo. Imp. 8.676.

NR01/PD/5282/CFP/46. Fig. 35. Il frammento è ca-677. ratterizzato da un ridotto spessore delle pareti e dell’im-boccatura, forse si riferisce a una variante del tipo dalle dimensioni ridotte. Diam.: cm 9; h. res.: cm 3,3. Super-fici: 7.5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 5YR 6/6 reddish yellow. Imp. 8

Fig. 35

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le anFore FeniCie e puniChe 429

NR00/PD/5165/CFP/30. Orlo. Imp. 8.678.

NR00/PD/5165/CFP/44. Orlo. Imp. 4.679.

NR00/PD/5165/CFP/54. Orlo. Imp. 8.680.

NR00/PD/5167/CFP/8. Orlo. Imp. 4.681.

NR00/PD/5168/CFP/76. Orlo. Imp. 7.682.

NR00/PD/5168/CFP/78. Orlo. Imp. 4.683.

NR00/PD/5168/CFP/86. Orlo. Imp. 4.684.

NR00/PD/5183/CFP/87. Orlo. Imp. 9.685.

NR00/PD/5183/CFP/107. Orlo. Imp. 9.686.

NR00/PD/5183/CFP/117. Orlo. Imp. 8.687.

NR00/PD/5216/CFP/19. Orlo. Imp. 6.688.

NR01/PD/5218/CFP/83. Orlo. Imp. 6.689.

NR01/PD/5218/CFP/86. Orlo. Imp. 4.690.

NR01/PD/5282/CFP/46. Orlo. Imp. 8.691.

NR01/PD/5282/CFP/72. Orlo. Imp. 5.692.

NR01/PD/5282/CFP/73. Orlo. Imp. 7, completa-693. mente bruciato.

NR01/PD/5289/CFP/24. Orlo. Imp. 8.694.

NR01/PD/5289/CFP/40. Orlo. Imp. 9.695.

NR01/PD/5291/CFP/23. Orlo. Imp. 4.696.

NR01/PD/5292/CFP/14. Orlo. Imp. 8.697.

NR03/PF/5423/CFP/9. Orlo. Imp. 9.698.

NR02/PF/5841/CFP/28. Orlo. Imp. 9.699.

NR02/PF/5874/CFP/10. Orlo. Imp. 8.700.

NR04/PF/5559/CFP/3Orlo. Argilla completamente 701. bruciata.

NR06/PN/12536/CFP/5. Orlo. Imp. 5.702.

Catalogo T-1.4.2.1., d

NR98/PB/5051/CFP/12703. 261. Orlo arrotondato, sepa-rato dalla spalla da un’incisione. Diam.: cm 9; h. res.: cm 2,5. Superfici: 5YR 6/4 light reddish brown. Argilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4.

NR98/PB/5050/CFP/10704. 262. Orlo gonfio, a sviluppo verticale. Diam.: n.c.; h. res.: cm 4,4. Superfici: 7.5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 7.

NR99/PC/5134/CFP/56. Orlo gonfio e arrotondato. 705. Diam.: n.c.; h. res.: cm 3,8. Superfici: 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 6/4 light brown. Imp. 6.

NR98/PB/5099/CFP/5. Orlo gonfio e arrotonda-706. to con passaggio particolarmente pronunciato tra orlo e spalla internamente. Diam.: cm 12,6; h. res.: cm 3,4. Superfici: 5YR 8/4 pink. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 7.

NR99/PC/5130/CFP/31707. 263. Orlo arrotondato, ester-namente una leggera depressione segna il passaggio con

261 pisanu 1997, fig. 2, a-b: si utilizzino questi confronti anche per i reperti nn. 704-705, 710.

262 rodero riaza 1981a, fig. 1, 3; Botto 1994, fig. 7, g.263 pisanu 1997, fig. 2, c: si utilizzi questo confronto anche

per l’anfora n. 709.

11%

7%

11%

52%

19%

Imp. 5

Imp. 6

Imp. 7

Imp. 8

Imp. 9

Fig. 36. Distribuzione degli impasti nella variante T-1.4.2.1., c.

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430 steFano FinoCChi

la spalla. Diam.: cm 12,8; h. res.: cm 3,8. Superfici: 2.5YR 8/2 pinkish white. Argilla: 5YR 7/2 light gray. Imp. 5.

NR98/PB/5043/CFP/9. Orlo gonfio e arrotondato, 708. separato dalla spalla da un’incisione. Diam.: cm 12; h. res.: cm 4,9. Superfici: 5YR 6/4 light reddish brown. Ar-gilla: 7.5YR 5/8 strong brown. Imp. 4.

NR99/PC/5130/CFP/29. Fig. 37. Orlo gonfio e 709. arrotondato con leggera sagomatura interna. Diam.: cm 11,4; h. res.: cm 3,9. Superfici: 5YR 6/6 reddish yellow. Argilla: 5YR 6/6 reddish yellow. Imp. 8.

NR98/PB/5051/CFP/10. Fig. 37. Orlo arrotondato, 710.

separato dalla spalla da un’incisione. Diam.: cm 11,6; h. res.: cm. Superfici: 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 7.

NR04/PG/11000/CFP/15. Fig. 37. Si conserva un 711. frammento di orlo, gonfio e arrotondato, separato dalla spalla da una marcata depressione. Diam.: cm 12; h. res.: cm 6. Superfici: 5YR 6/6 reddish yellow. Argilla: 5YR 6/1 gray. Superiormente e inferiormente le tonalità virano verso il colore delle superfici; numerosi inclusi calcarei, scuri e quarzosi di grandi dimensioni visibili soprattutto sulle superfici. Imp. 8.

Alla variante in esame sono riconducibili anche i seguen-ti esemplari:

NR99/PC/5127/CFP/4. Orlo. Imp. 4.712.

NR99/PC/5130/CFP/27. Orlo. Imp. 8.713.

NR99/PC/5130/CFP/36. Orlo. Imp. 8.714.

NR00/PD/5165/CFP/27. Orlo. Imp. 6.715.

NR00/PD/5165/CFP/32. Orlo. Imp. 9.716.

NR00/PD/5165/CFP/45. Orlo. Imp. 5.717.

NR00/PD/5165/CFP/55. Orlo. Imp. 9.718.

NR00/PD/5168/CFP/51. Orlo. Imp. 4.719.

NR00/PD/5168/CFP/68. Orlo. Imp. 9.720.

Fig. 37

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le anFore FeniCie e puniChe 431

NR00/PD/5168/CFP/69. Orlo. Imp. 6.721.

NR00/PD/5183/CFP/111. Orlo. Imp. 9.722.

NR00/PD/5183/CFP/164. Orlo. Imp. 8.723.

NR00/PD/5215/CFP/67. Orlo. Imp. 8.724.

NR00/PD/5223/CFP/19. Orlo. Imp. 9.725.

NR00/PD/5238/CFP/12. Orlo. Imp. 9.726.

NR01/PD/5288/CFP/5. Orlo. Imp. 4.727.

NR01/PD/5289/CFP/39. Orlo. Imp. 4.728.

NR01/PD/5291/CFP/22. Orlo. Imp. 8.729.

NR05/PI/5295/CFP/74. Orlo. Imp. 4.730.

NR03/PF/5416/CFP/12. Orlo. Imp. 8.731.

NR03/PF/5423/CFP/6. Orlo. Imp. 5.732.

NR03/PF/5424/CFP/68. Orlo. Imp. 8. 733.

NR03/PF/5434/CFP/4. Orlo. Imp. 4.734.

NR04/PF/5562/CFP/1. Orlo fortemente allungato 735. e sagomato internamente con bassa altezza della parete esterna, attacca con NR04/PF/5562/CFP/2. Imp. 6.

NR00/PE/5649/CFP/7. Orlo. Imp. 6.736.

NR01/PF/5721/CFP/9. Orlo. Imp. 11.737.

NR02/PF/5841/CFP/16. Orlo. Imp. 9.738.

NR03/PF/5985/CFP/1. Orlo. Imp. 8.739.

NR04/PG/11000/CFP/21. Frammento di orlo gon-740. fio e arrotondato, fortemente fluitato. Diam.: cm 11; h. res.: cm 5,6. Superfici: 5YR 6/6 reddish yellow. Argilla: nucleo grigio che sfuma verso il colore delle superfici. Imp. 8.

NR06/PH/11646/CFP/5. Orlo. Imp. 4.741.

NR06/PM/12508/CFP/2. Orlo. Imp. 9.742.

Catalogo 1.4.2.1., e

NR99/PC/5149/CFP/45743. 264. Orlo gonfio e arroton-dato dall’andamento quasi estroflesso. Diam.: cm 9,6; h. res.: cm 3,7. Superfici: ingobbio mal conservato 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 reddish yel-low. Argilla: 7.5YR 7/1 light gray. Imp. 7.

NR99/PC/5149/CFP/34. Orlo gonfio e arrotondato 744. dall’andamento quasi estroflesso. Alcuni grumi di argilla sulla sperficie esterna dell’orlo testimoniano una lavora-zione corsiva. Diam.: cm 10; h. res.: cm 4. Superfici: in-gobbio spesso 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 6/3 light brown. Imp. 6.

NR98/PB/5050/CFP/2. Orlo gonfio e arrotondato 745. dall’andamento quasi estroflesso. Esternamente il pas-saggio con la spalla è segnato da una breve gola ben mar-cata. Diam.: cm 11; h. res.: cm 2,8. Superfici: ingobbio, spesso mal conservato, 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 7/1 light gray. Imp. 6.

NR99/PC/5150/CFP/8. Orlo gonfio e arrotondato, 746. leggermente estroflesso, separato dalla spalla da un’inci-sione quadrangolare. Diam.: n.c.; h. res.: cm 2,8. Super-fici: 5YR 6/8 reddish yellow. Argilla: 2.5YR 6/8 light red. Imp. 4.

264 Bartoloni 1988b, fig. 7, g; si utilizzi questo confronto anche per i frammenti nn. 744-747.

10

7%

17%

13%

36%

27%

Imp. 5

Imp. 6

Imp. 7

Imp. 8

Imp. 9

Fig. 38. Distribuzione degli impasti nella variante T-1.4.2.1., d.

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432 steFano FinoCChi

NR99/PC/5149/CFP/56. Orlo gonfio e arrotonda-747. to. Diam.: n.c.; h. res.: cm 3. Superfici: ingobbio spesso 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 red-dish yellow. Argilla: 7.5YR 6/4 light brown. Imp. 6.

NR03/PD/5282/CFP/47. Orlo “arricciato”, esterna-748. mente la sommità è quasi spigolosa. Diam.: cm 11; h. res.: cm 5. Superfici: ingobbio spesso 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 6/4 light brown. Imp. 6.

NR99/PC/5149/CFP/21. Fig. 39. Orlo gonfio e ar-749. rotondato dalla sommità quasi piatta, separato dalla spal-la da una netta incisione quadrangolare. Diam.: cm 11; h. res.: cm 7,2. Superfici: 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 7/1 light gray. Imp. 7.

NR03/P/5424/CFP/24. Fig. 39. Orlo gonfio dalla 750. sommità quasi piatta. Diam.: cm 10,8; h. res.: cm 6,4. Superfici: 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 5YR 6/8 red-dish yellow. Imp. 4.

Alla variante in esame sono riconducibili anche i seguen-ti esemplari:

NR99/PC/5149/CFP/46. Orlo. Imp. 4.751.

NR99/PC/5149/CFP/66. Orlo gonfio e arrotondato. 752. Diam.: n.c.; h. res.: cm 2,6. Superfici: ingobbio spesso 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 red-dish yellow. Argilla: 7.5YR 6/3 light brown. Imp. 6.

NR00/PD/5183/CFP/135. Orlo. Imp. 4.753.

NR00/PD/5183/CFP/136. Orlo. Imp. 4.754.

NR00/PD/5183/CFP/137. Orlo. Imp. 4.755.

NR00/PD/5183/CFP/142. Orlo. Imp. 9.756.

NR00/PD/5183/CFP/171. Orlo. Imp. 7.757.

NR01/PD/5218/CFP/82. Orlo. Imp. 4.758.

NR01/PD/5218/CFP/85. Orlo. Imp. 5.759.

NR00/PD/5238/CFP/23. Orlo. Imp. 9.760.

NR00/PD/5238/CFP/24. Orlo. Imp. 8.761.

NR01/PD/5282/CFP/47. Orlo. Imp. 4, la spalla 762. conserva una patina biancastra.

NR01/PD/5282/CFP/52. Orlo. Imp. 8.763.

NR01/PD/5282/CFP/53. Orlo. Imp. 6.764.

NR01/PD/5282/CFP/58. Orlo. Imp. 7.765.

NR01/PD/5282/CFP/59. Orlo. Imp. 7.766.

NR01/PD/5282/CFP/64. Orlo. Imp. 8.767.

NR01/PD/5291/CFP/13. Orlo. Imp. 5.768.

NR01/PD/5292/CFP/12. Orlo. Imp. 5.769.

NR01/PD/5292/CFP/16. Orlo. Imp. 5.770.

NR03/PF/5424/CFP/24. Orlo. Imp. 6, molto più 771. duro e depurato rispetto alla normalità.

NR04/PG/11052/CFP/26. Orlo. Imp. 6.772.

NR04/PG/11098/CFP/3. Orlo. Imp. 5.773.

Fig. 39

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le anFore FeniCie e puniChe 433

NR04/PG/11098/CFP/6. Orlo. Imp. 5.774.

NR06/PM/12519/CFP/11. Orlo. Imp. 6.775.

Catalogo T-1.4.2.1., f

NR04/PF/5563/CFP/4. Orlo a sezione triangolare 776. leggermente pronunciato internamente, separato dal-la spalla, obliqua e ribassata, da un’incisione a sezione triangolare. Diam.: cm 12,5; h. res.: cm 2,6. Superfici: 5YR 5/6 yellowish red. Argilla: cottura a sandwich con il centro 5YR 6/1 gray, superiormente e inferiormente si ha il colore delle superfici. Imp. 8. T-1321/1.4.2.1, a1?

NR02/PF/5747/CFP/1. Orlo a sezione triangolare 777. con sommità larga e arrotondata, separato dalla spalla, obliqua e ribassata, da una profonda incisione a sezione triangolare. Diam.: cm 11,8; h. res.: cm 2,4. Superfici: 10YR 8/3 very pale brown. Argilla: 7.5YR 6/2 pinkish gray. Imp. 5.

NR97/PA/5017/CFP/1. Orlo a sezione triangolare, 778. internamente arrotondato. Diam.: cm 10; h. res.: cm 3,7. Superfici: 10YR 8/3 very pale brown. Argilla: 7.5YR 6/2 pinkish gray. Imp. 5. T-1.3.2.1./1.4.2.1., a?

NR98/PB/5098/CFP/6. Orlo a sezione triangolare 779. con sommità arrotondata, separato dalla spalla obliqua da un’incisione a sezione triangolare. Diam.: cm 11,5; h. res.: cm 3,2. Superfici: 5YR 5/6 yellowish red. Argilla: 10YR 8/3 very pale brown. Imp. 8. T-1.3.2.1./T-1.4.2.1., a?

NR99/PC/5127/CFP/2. Orlo a sezione triangolare, 780. dalla sommità apicata. Internamente l’orlo si presenta sagomato, è separato dalla spalla obliqua da un’incisio-ne a sezione triangolare. Diam.: cm 12; h. res.: cm 3,2. Superfici: 5YR 6/6 reddish yellow. Argilla: cottura a sandwich con il centro 5YR 6/1 gray, superiormente e inferiormente si ha il colore delle superfici. Imp. 8. T1-.3.2.1./1.4.2.1., a1?

NR99/PC/5130/CFP/17. Orlo a sezione triangolare, 781. internamente sagomato, separato dalla spalla da una pro-fonda incisione triangolare. Diam.: cm 12,4; h. res.: cm 2,8. Superfici: 5YR 5/6 yellowish red. Argilla: cottura a sandwich con il centro 5YR 6/1 gray, superiormente e in-feriormente si ha il colore delle superfici. Imp. 8. T1321-/1.4.2.1, a1?

NR98/PB/5050/CFP/3. Orlo a sezione triangolare. 782. Diam.: cm 11; h. res.: cm 3,1. Superfici: 5YR 8/4 pink. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 7. T-1.3.2.1.

NR99/PC/5127/CFP/5. Orlo a sezione triangolare. 783. Diam.: cm 11; h. res.: cm 2,9. Superfici: 5YR 8/4 pink.

24%

36%

20%

12%

8%

Imp. 5

Imp. 6

Imp. 7

Imp. 8

Imp. 9

Fig. 40. Distribuzione degli impasti nella variante T-1.4.2.1., e.

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434 steFano FinoCChi

Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 7. T-1.3.2.1.

NR98/PB/5074/CFP/6. Orlo a sezione triangolare. 784. Diam.: cm 11; h. res.: cm 2,9. Superfici: 5YR 8/4 pink. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 8. T-1.3.2.1.

Alla variante in esame sono riconducibili anche i seguen-ti esemplari:

NR00/PD/5165/CFP/56. Orlo. Imp. 8. T-1.3.2.1./ 785. 1.4.2.1., c?

NR00/PD/5168/CFP/79. Orlo. Imp. 8. T-1.3.2.1./ 786. 1.4.2.1., c?

NR00/PD/5183/CFP/95. Orlo. Imp. 11?. T-1.3.2.1./ 787. 1.4.2.1., a?

NR00/PD/5183/CFP/106. Orlo. Imp. 4. T-1.3.2.1./ 788. 1.4.2.1., a?

NR00/PD/5183/CFP/173. Orlo. Imp. 8. 789.

NR00/PD/5216/CFP/15. Orlo. Imp. 8. 790.

NR01/PD/5218/CFP/84. Orlo. Imp. 8. T-1.3.2.1./ 791. 1.4.2.1., c?

NR00/PD/5238/CFP/22. Orlo. Imp. 8. T-1.3.2.1./ 792. 1.4.2.1., a?

NR03/PF/5424/CFP/61. Orlo. Imp. 8. 793.

NR02/PF/5891/CFP/5. Orlo. Imp. 8?/4?794.

NR04/PG/11098/CFP/2. Orlo. Imp. 6. T-1.3.2.1./ 795. 1.4.2.1., a?

NR04/PG/11098/CFP/4. Orlo. Imp. 7. T-1.3.2.1./ 796. 1.4.2.1., a?

NR05/PF/12002/CFP/18. Orlo. Imp. 6. T-1.3.2.1./ 797. 1.4.2.1., a?

NR05/PF/12002/CFP/19. Orlo. Imp. 6. T-1.3.2.1./ 798. 1.4.2.1., a?

NR03/PF/5424/CFP/72. Orlo. Imp. 8.799.

NR04/PF/5563/CFP/1. Orlo, completamente bru-800. ciato.

NR99/PC/5157/CFP/5. Orlo. Imp. 4. T-1.3.2.1./ 801. 1.4.2.1., a?

NR01/PD/5294/CFP/24. Orlo. Imp. 6. T-1.3.2.1./ 802. 1.4.2.1., a?

NR01/PD/5282/CFP/63. Orlo. Imp. 8. 803.

NR01/PD/5282/CFP/70. Orlo. Imp. 7, eviden-804. ti segni di prolungato contatto con il fuoco. T-1.3.2.1./ 1.4.2.1., c?

Catalogo T-1.4.2.1., g

NR99/PC/5149/CFP/30. Orlo gonfio, massiccio e 805. assai sagomato internamente; immediatamente al di sotto dell’orlo, sulla superficie interna, si conserva un consi-stente grumo di argilla (ca. cm 2,5x2) che sembra l’esito di una lavorazione corsiva. Diam.: cm 10; h. res.: cm 4,1. Superfici: 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 7.

NR99/PB/5147/CFP/16. Orlo gonfio e sagomato 806. internamente. Diam.: cm 10; h. res.: cm 5,5. Superfici: 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 5YR 4/2 dark reddish gray. Imp. 7.

11%

14%

14%57%

4%

Imp. 5

Imp. 6

Imp. 7

Imp. 8

Imp. 11?

Fig. 41. Distribuzione degli impasti nella variante T-1.4.2.1., f.

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le anFore FeniCie e puniChe 435

NR99/PC/5134/CFP/21. Orlo gonfio, a sviluppo 807. verticale, sagomato internamente e con basso collarino esterno. Diam.: 9,4.; h. res.: cm 3,9. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/4 pink. Argilla: 7.5YR 6/4 light brown. Imp. 6.

NR99/PC/5156/CFP/4. Orlo gonfio a sviluppo ver-808. ticale, sagomato internamente, dalla sommità leggermen-te apicata. Diam.: 10; h. res.: cm 5. Superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/4 pink. Argilla: 7.5YR 6/4 light brown. Imp. 6.

NR99/PC/5130/CFP/35. Orlo gonfio, massiccio e 809. sagomato internamente. Sulla superficie esterna sono vi-sibili molte lacune. Diam.: n.c.; h. res.: cm 6,3. Superfici: 5YR 7/8 reddish yellow. Argilla: 5YR 7/8 reddish yellow. Imp. 7.

Alla variante in esame sono riconducibili anche i seguen-ti esemplari:

NR99/PC/5147/CFP/16. Orlo. Imp. 7.810.

NR01/PD/5218/CFP/74. Orlo gonfio, sviluppo ver-811. ticale, sagomato internamente, dalla sommità leggermen-te apicata. Diam.: cm 10; h. res.: cm 5. Superfici: ingob-bio evanido 7.5YR 8/1 white su una superficie 5YR 7/4 pink. Argilla: 7.5YR 6/4 light brown, con alcuni nuclei grigi dovuti alla cottura. Imp. 7.

NR05/PI/5310/CFP/38. Orlo. Imp. 7.812.

NR03/PF/5407/CFP/1. Orlo. Imp. 11.813.

NR03/PF/5407/CFP/2. Orlo. Imp. 11.814.

NR04/PG/11067/CFP/3. Orlo. Imp. 11.815.

NR05/PG/11144/CFP/33. Orlo. Imp. 6.816.

NR05/PG/11144/CFP/35. Orlo. Imp. 7.817.

NR05/PG/11144/CFP/36. Orlo. Imp. 7.818.

Alla tipologia in esame sono riconducibili anche i se-guenti esemplari:

NR01/PD/5218/CFP/75. Ansa. Imp. 8.819.

NR01/PD/5218/CFP/76. Ansa. Imp. 8.820.

NR00/PD/5165/CFP/34. Orlo, completamente flu-821. itato. Imp. 5.

NR00/PD/5165/CFP/41. Ansa. Imp. 9.822.

NR00/PD/5165/CFP/42. Ansa. Imp. 7.823.

NR00/PD/5165/CFP/57. Orlo, completamente flu-824. itato. Imp. 9.

NR00/PD/5168/CFP/39. Ansa. Imp. 9.825.

NR00/PD/5168/CFP/40. Ansa. Imp. 4.826.

NR00/PD/5168/CFP/41. Ansa. Imp. 11.827.

NR00/PD/5168/CFP/47. Ansa. Imp. 8.828.

NR00/PD/5168/CFP/49. Ansa. Imp. 8.829.

NR00/PD/5168/CFP/53. Orlo, fortemente fluitato. 830. Imp. 4.

NR00/PD/5168/CFP/54. Ansa. Imp. 9.831.

NR00/PD/5168/CFP/55. Ansa. Imp. 4.832.

NR00/PD/5168/CFP/56. Orlo, molto fluitato. Imp. 833. 7.

NR00/PD/5168/CFP/58. Ansa. Imp. 4.834.

NR00/PD/5168/CFP/59. Orlo, molto fluitato. Imp. 835. 4.

NR00/PD/5168/CFP/60. Ansa. Imp. 9.836.

NR00/PD/5168/CFP/63. Ansa. Imp. 11.837.

NR00/PD/5168/CFP/64. Ansa. Imp. 11.838.

NR00/PD/5168/CFP/67. Orlo, molto fluitato. Imp. 839. 9.

21%

58%

21%

Imp. 6

Imp. 7

Imp. 11

Fig. 42. Distribuzione degli impasti nella variante T-1.4.2.1., g.

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436 steFano FinoCChi

NR00/PD/5168/CFP/74. Ansa. Imp. 11.840.

NR00/PD/5168/CFP/77. Orlo, molto fluitato. Imp. 841. 4.

NR05/PD/5172/CFP/13. Ansa. Imp. 7.842.

NR00/PD/5183/CFP/88. Ansa. Imp. 4.843.

NR00/PD/5183/CFP/100. Orlo, molto fluitato. Imp. 844. 8.

NR00/PD/5183/CFP/102. Orlo. Imp. 4.845.

NR00/PD/5183/CFP/114. Ansa. Imp. 9.846.

NR00/PD/5183/CFP/118. Ansa. Imp. 9.847.

NR00/PD/5183/CFP/120. Orlo, fluitato. Imp. 7.848.

NR00/PD/5183/CFP/124. Ansa. Imp. 9.849.

NR00/PD/5183/CFP/127. Ansa. Imp. 7.850.

NR00/PD/5183/CFP/128. Ansa. Imp. 9.851.

NR00/PD/5183/CFP/132. Ansa. Imp. 5.852.

NR00/PD/5183/CFP/134. Ansa. Imp. 7.853.

NR00/PD/5183/CFP/141. Ansa. Imp. 9.854.

NR00/PD/5183/CFP/151. Ansa. Imp. 5.855.

NR00/PD/5183/CFP/152. Ansa. Imp. 6.856.

NR00/PD/5183/CFP/169. Fondo. Imp. 4.857.

NR00/PD/5183/CFP/175. Ansa. Imp. 9.858.

NR00/PD/5183/CFP/177. Ansa. Imp. 9.859.

NR00/PD/5183/CFP/178. Ansa. Imp. 5.860.

NR00/PD/5183/CFP/181. Ansa. Imp. 9.861.

NR00/PD/5183/CFP/182. Ansa. Imp. 9.862.

NR00/PD/5183/CFP/188. Ansa. Imp. 5.863.

NR00/PD/5183/CFP/189. Ansa. Imp. 5.864.

NR00/PD/5183/CFP/194. Ansa. Imp. 6.865.

NR00/PD/5189/CFP/5. Ansa. Imp. 4.866.

NR00/PD/5189/CFP/13. Ansa. Imp. 4.867.

NR00/PD/5194/CFP/10. Fondo. Imp. 8.868.

NR00/PD/5215/CFP/57. Orlo, fortemente fluitato. 869. Imp. 5.

NR00/PD/5216/CFP/17. Orlo, fortemente fluitato. 870. Imp. 4.

NR00/PD/5216/CFP/18. Orlo, fortemente fluitato. 871. Imp. 4.

NR00/PD/5216/CFP/20. Orlo, fluitato. Imp. 7.872.

NR01/PD/5218/CFP/75. Ansa. Imp. 4.873.

NR01/PD/5218/CFP/76. Ansa. Imp. 6.874.

NR01/PD/5218/CFP/78. Ansa. Imp. 9.875.

NR01/PD/5218/CFP/79. Ansa. Imp. 6.876.

NR01/PD/5218/CFP/80. Ansa. Imp. 4.877.

NR00/PD/5223/CFP/20. Orlo, fluitato. Imp. 4.878.

NR00/PD/5223/CFP/21. Orlo, fluitato. Imp. 4.879.

NR00/PD/5223/CFP/24. Orlo, fluitato. Imp. 9.880.

NR00/PD/5223/CFP/25. Orlo. Fluitato. Imp. 2.881.

NR00/PD/5223/CFP/31. Ansa. Imp. 6.882.

NR00/PB/5081/CFP/1. Orlo, fluitato. Imp. 5.883.

NR00/PD/5230/CFP/16. Orlo, fortemente fluitato. 884. Imp. 6.

NR00/PD/5264/CFP/5. Ansa. Imp. 5.885.

NR01/PD/5269/CFP/13. Orlo, in pessimo stato di 886. conservazione. Imp. 4.

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le anFore FeniCie e puniChe 437

NR01/PD/5271/CFP/5. Ansa. Imp. 9.887.

NR01/PD/5274/CFP/9. Orlo, in cattivo stato di 888. conservazione. Imp. 5.

NR01/PD/5274/CFP/10. Ansa. Imp. 6.889.

NR01/PD/5274/CFP/11. Ansa. Imp. 5.890.

NR01/PD/5274/CFP/12. Ansa. Imp. 5.891.

NR01/PD/5274/CFP/13. Ansa. Imp. 5.892.

NR01/PD/5282/CFP/50. Orlo, in pessimo stato di 893. conservazione. Imp. 7, cottura a basse temperature.

NR01/PD/5282/CFP/71. Orlo, fluitato. Imp. 5.894.

NR01/PD/5283/CFP/3. Ansa. Imp. 4.895.

NR01/PD/5287/CFP/16. Ansa. Imp. 4.896.

NR01/PD/5287/CFP/19. Ansa. Imp. 9.897.

NR01/PD/5287/CFP/21. Ansa. Imp. 7.898.

NR01/PD/5287/CFP/24. Ansa. Imp. 8.899.

NR01/PD/5288/CFP/10. Fondo. Imp. 8.900.

NR01/PD/5288/CFP/11. Orlo, in pessimo stato di 901. conservazione. Imp. 4.

NR01/PD/5289/CFP/17. Ansa. Imp. 9.902.

NR01/PD/5289/CFP/20. Ansa. Imp. 5.903.

NR01/PD/5289/CFP/26. Ansa, fortemente fluitata. 904. Imp. 7.

NR01/PD/5289/CFP/28. Ansa. Imp. 9.905.

NR01/PD/5289/CFP/29. Ansa. Imp. 9.906.

NR01/PD/5289/CFP/33. Ansa. Imp. 5.907.

NR01/PD/5289/CFP/37. Ansa. Imp. 4.908.

NR01/PD/5290/CFP/21. Ansa. Imp. 8.909.

NR01/PD/5290/CFP/35. Orlo, fortemente fluitato. 910. Imp. 4.

NR01/PD/5291/CFP/7. Ansa. Imp. 6.911.

NR01/PD/5291/CFP/8. Ansa. Imp. 6.912.

NR01/PD/5291/CFP/9. Ansa. Imp. 5.913.

NR01/PD/5291/CFP/10. Ansa. Imp. 8.914.

NR01/PD/5291/CFP/11. Orlo, in pessimo stato di 915. conservazione, simile alla variante d. Imp. 4.

NR01/PD/5291/CFP/12. Ansa. Imp. 8.916.

NR01/PD/5291/CFP/14. Ansa. Imp. 5.917.

NR01/PD/5291/CFP/15. Ansa. Imp. 5.918.

NR01/PD/5291/CFP/16. Ansa. Imp. 5.919.

NR01/PD/5291/CFP/18. Ansa. Imp. 4.920.

NR01/PD/5291/CFP/19. Ansa. Imp. 6.921.

NR01/PD/5291/CFP/20. Ansa. Imp. 6.922.

NR01/PD/5291/CFP/21. Ansa. Imp. 9.923.

NR01/PD/5291/CFP/24. Orlo, fortemente fluitato. 924. Imp. 5.

NR01/PD/5291/CFP/25. Ansa. Imp. 5.925.

NR01/PD/5291/CFP/27. Ansa. Imp. 8.926.

NR01/PD/5292/CFP/11. Ansa. Imp. 5.927.

NR01/PD/5292/CFP/13. Ansa. Imp. 7.928.

NR01/PD/5292/CFP/23. Ansa. Imp. 4.929.

NR01/PD/5292/CFP/24. Ansa. Imp. 5.930.

NR01/PD/5292/CFP/25. Ansa. Imp. 6.931.

NR01/PD/5292/CFP/27. Ansa. Imp. 6.932.

NR01/PD/5292/CFP/29. Ansa. Imp. 6.933.

NR01/PD/5292/CFP/33. Ansa. Imp. 6.934.

NR01/PD/5292/CFP/38. Ansa. Imp. 4.935.

NR01/PD/5292/CFP/41. Ansa. Imp. 6.936.

NR01/PD/5292/CFP/42. Ansa. Imp. 6.937.

NR05/PI/5295/CFP/42. Ansa. Imp. 9.938.

NR05/PI/5309/CFP/23. Ansa. Imp. 7.939.

NR05/PI/5309/CFP/26. Ansa. Imp. 9.940.

NR05/PI/5309/CFP/28. Ansa. Imp. 9.941.

NR06/PM/5359/CFP/9. Ansa. Imp. 4.942.

NR06/PM/5373/CFP/57. Ansa. Imp. 4.943.

NR03/PF/5416/CFP/8. Ansa. Imp. 4.944.

NR03/PF/5416/CFP/9. Ansa. Imp. 9.945.

NR03/PF/5416/CFP/10. Ansa. Imp. 9.946.

NR03/PF/5424/CFP/28. Orlo, fortemente fluitato. 947. Imp. 4.

NR03/PF/5424/CFP/30. Ansa. Imp. 5.948.

NR03/PF/5424/CFP/32. Ansa. Imp. 8.949.

NR03/PF/5424/CFP/33. Ansa. Imp. 8.950.

NR03/PF/5438/CFP/5. Ansa. Imp. 4.951.

NR03/PF/5438/CFP/6. Fondo. Imp. 9.952.

NR04/PF/5463/CFP/2. Ansa. Imp. 11.953.

NR04/PF/5463/CFP/3. Ansa. Imp. 8.954.

NR04/PF/5463/CFP/4. Ansa. Imp. 11.955.

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438 steFano FinoCChi

NR04/PF/5562/CFP/3. Ansa. Imp. 6.956.

NR01/PF/5757/CFP/3. Ansa. Imp. 4.957.

NR01/PF/5797/CFP/2. Ansa. Imp. 11.958.

NR01/PF/5797/CFP/7. Orlo, fortemente fluitato. 959. Imp. 6.

NR03/PF/5990/CFP/1. Ansa. Imp. 5.960.

NR03/PG/11000/CFP/38. Orlo, fluitato. Imp. 4.961.

NR04/PG/11052/CFP/27. Ansa. Imp. 7.962.

NR04/PG/11052/CFP/28. Ansa. Imp. 6.963.

NR04/PG/11057/CFP/4. Orlo, in cattivo stato di 964. conservazione. Imp. 4.

NR04/PG/11067/CFP/5. Ansa. Imp. 6.965.

NR04/PG/11067/CFP/6. Ansa. Imp. 11.966.

NR04/PG/11067/CFP/7. Ansa. Imp. 4.967.

NR04/PG/11069/CFP/5. Ansa. Imp. 4.968.

NR04/PG/11069/CFP/6. Ansa. Imp. 8.969.

NR04/PG/11069/CFP/7. Ansa. Imp. 5.970.

NR04/PG/11069/CFP/8. Ansa. Imp. 7.971.

NR04/PG/11069/CFP/9. Ansa. Imp. 7.972.

NR05/PG/11266/CFP/17. Ansa. Imp. 6.973.

NR05/PG/11296/CFP/2. Ansa. Imp. 8.974.

NR06/PG/11296/CFP/12. Orlo, fluitato. Imp. 4.975.

NR06/PG/11331/CFP/4. Orlo, fortemente fluitato. 976. Imp. 4.

NR06/PH/11624/CFP/1. Fig. 43. Ansa e parete. 977. Profilo a maniglia e sezione ovoidale. Imp. 9.

NR05/PF/12014/CFP/6. Ansa. Imp. 4.978.

NR06/PM/12504/CFP/3. Orlo, fortemente fluitato. 979. Imp. 6.

NR06/PM/12504/CFP/10. Ansa. Imp. 4.980.

NR06/PM/12504/CFP/13. Ansa. Imp. 7.981.

NR06/PM/12505/CFP/1. Ansa, molto fluitata. Imp. 982. 6.

NR06/PM/12505/CFP/2. Ansa. Imp. 6.983.

NR06/PM/12519/CFP/5. Ansa. Imp. 7.984.

NR06/PM/12519/CFP/10. Orlo, in cattivo stato di 985. conservazione. Imp. 6.

NR07/PG/11490/1214. Orlo. Imp. 6.986.

Catalogo T-2.1.1.2./1.2.1.1./1.4.2.1.?

NR98/PB/5043/CFP/4. Orlo. Imp. 4, ma la tonalità 987. della sezione è molto più chiara rispetto al solito ed ha colorazione 5YR 7/6 reddish yellow, così come la super-ficie interna, mentre la superficie esterna è interessata da una lisciatura che le fa assumere una tonalità 7.5YR 8/3 pink; simile a 2112, a.

Fig. 43

1%

31%

21%

20%

14%

13%

Imp. 2

Imp. 4

Imp. 5

Imp. 6

Imp. 7

Imp. 8

Fig. 44. Distribuzione degli impasti nel tipo T-1.4.2.1.

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le anFore FeniCie e puniChe 439

NR98/PB/5043/CFP/10. Orlo. Superfici: 2.5YR 7/8 988. light red. Argilla: 2.5YR 6/8 light red, inclusi bianchi cal-carei e quarzosi di piccole e medie dimensioni, mica a scaglie di piccole dimensioni in sezione e sulle superfici; incrostazioni biancastre sulle superfici; simile a 2112, a. Imp. 9.

NR97/PA/5009/CFP/5. Fig. 45. Orlo. Imp. 4, con 989. maggiori tonalità arancio sia della sezione che delle su-perfici. Abbondanti e consistenti incrostazioni bianche e grigiastre che interessano sia le superfici che le fratture.

NR99/PC/5157/CFP/3. Robusto orlo che ricorda 990. le prime due varianti del tipo T-2.1.1.2., ma è associato a una spalla dall’andamento fortemente ribassato che, a nostro avviso, caratterizza le anfore con corpo a sacco. Imp. 4.

NR98/PB/5050/CFP/9991. 265. Orlo. Simile a T-2112. Imp. 4.

NR00/PD/5235/CFP/15992. 266. Orlo. Simile a 2112, a. Questo reperto trova analogie formali con un frammento

265 rodero riaza 1981a, fig. 1, 4.266 Botto, rendeli 1993, 162-163, tav. VI, 4, ma si veda

anche pisanu 1997, fig. 1, f (il frammento è datato alla fine del VII sec. a.C.).

proveniente dalla ricognizione nel territorio di Nora, con-siderato come pertinente al tipo D2 di Bartoloni e datato alla prima metà del VI sec. a.C. Imp. 4.

NR99/PC/5134/CFP/11 bis. Si conserva un breve 993. frammento di orlo. Diam.: n.c.; h. res.: cm 2,7. Superfici: 2.5YR 8/2 pinkish white. Argilla: 5YR 7/2 light gray. Imp. 5. Si avvicina molto al tipo-T-2.1.1.2., a, ma risulta molto più esile.

Alle tipologie in esame sono riconducibili anche i se-guenti esemplari:

NR99/PH/11602/CFP/4. Si conserva un ampio 994. frammento di orlo e con una breve porzione di spalla. Diam.: n.c.; h. res.: cm 7. Superfici: ingobbio 10YR 8/2 very pale brown, su una superficie 5YR 7/6 reddish yel-low. Argilla: 5YR 7/2 light gray. Imp. 6. Si avvicina mol-to al tipo-T-2.1.1.2., a, ma risulta molto più esile.

NR01/PD/5286/CFP/4. Orlo di ridotte dimensioni 995. che non consentono di stabilire il diametro. H. res.: cm 2,6. Superfici: 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 5/6 strong brown. Imp. 4. Si avvicina molto al tipo-T-2.1.1.2., a, ma risulta molto più esile.

NR00/PD/5168/CFP/62. Ansa. Imp. 4.996.

NR00/PD/5168/CFP/71. Ansa. Imp. 6.997.

NR00/PD/5183/CFP/98. Orlo. Simile al tipo-T-2998. .1.1.2., a, ma risulta molto più esile e la spalla ha un an-damento più ribassato. Imp. 6.

NR00/PD/5230/CFP/12. Ansa. Imp. 7.999.

NR00/PD/5230/CFP/14. Orlo. Si avvicina molto 1000. al tipo-T-2.1.1.2., c, ma risulta molto più esile. Imp. 6

NR00/PD/5257/CFP/2. Orlo. Si avvicina molto al 1001. tipo-T-2.1.1.2., b, ma risulta molto più esile. Imp. 5.

Fig. 45

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440 steFano FinoCChi

NR01/PD/5272/CFP/5. Ansa. Imp. 7.1002.

NR01/PD/5272/CFP/6. Ansa. Imp. 7.1003.

NR01/PD/5272/CFP/10. Ansa. Imp. 4.1004.

NR01/PD/5272/CFP/11. Ansa. Imp. 6.1005.

NR01/PD/5275/CFP/9. Ansa. Imp. 4.1006.

NR01/PD/5284/CFP/28. Orlo. Imp. 8. Simile al 1007. tipo T-1.4.2.1., d, ma decisamente più massiccio.

NR01/PD/5284/CFP/14. Ansa. Imp. 8.1008.

NR01/PD/5286/CFP/5. Ansa. Imp. 7.1009.

NR01/PD/5287/CFP/13. Ansa. Imp. 4.1010.

NR01/PD/5287/CFP/14. Ansa. Imp. 7.1011.

NR01/PD/5287/CFP/15. Ansa. Imp. 5.1012.

NR01/PD/5287/CFP/20. Ansa. Imp. 5.1013.

NR01/PD/5287/CFP/22. Ansa. Imp. 5.1014.

NR01/PD/5287/CFP/23. Ansa. Imp. 6.1015.

NR01/PD/5287/CFP/28. Ansa. Imp. 7.1016.

NR01/PD/5287/CFP/29. Ansa. Imp. 5.1017.

NR01/PD/5287/CFP/34. Ansa. Imp. 5.1018.

NR01/PD/5290/CFP/18. Ansa. Imp. 6.1019.

NR01/PD/5292/CFP/17. Ansa. Imp. 6.1020.

NR01/PD/5292/CFP/18. Ansa. Imp. 6.1021.

NR01/PD/5292/CFP/19. Ansa. Imp. 5.1022.

NR01/PD/5292/CFP/20. Ansa. Imp. 4.1023.

NR01/PD/5292/CFP/22. Ansa. Imp. 4.1024.

NR01/PD/5292/CFP/28. Ansa. Imp. 5.1025.

NR01/PD/5292/CFP/31. Ansa. Imp. 5.1026.

NR01/PD/5292/CFP/45. Ansa. Imp. 5.1027.

NR01/PD/5292/CFP/46. Ansa. Imp. 4.1028.

NR01/PD/5292/CFP/47. Orlo. Imp. 6. Si avvicina 1029. molto al tipo-T-2.1.1.2., b, ma risulta molto più esile.

NR05/PI/5298/CFP/1. Orlo. Imp. 4. Simile al 1030. T-1.2.1.1., ma la resa stilistica è più corsiva che negli esemplari analizzati.

NR03/PF/5424/CFP/31. Ansa. Imp. 6.1031.

NR03/PF/5424/CFP/34. Ansa. Imp. 6.1032.

NR03/PF/5424/CFP/35. Ansa. Imp. 5.1033.

NR03/PF/5424/CFP/36. Ansa. Imp. 5.1034.

NR03/PF/5424/CFP/37. Ansa. Imp. 5.1035.

NR03/PF/5424/CFP/38. Ansa. Imp. 5.1036.

NR03/PF/5424/CFP/39. Ansa. Imp. 5.1037.

NR03/PF/5424/CFP/40. Ansa. Imp. 6.1038.

NR03/PF/5424/CFP/41. Ansa. Imp. 5.1039.

NR03/PF/5424/CFP/42. Ansa. Imp. 6.1040.

NR03/PF/5424/CFP/43. Ansa. Imp. 6.1041.

NR03/PF/5424/CFP/44. Ansa. Imp. 6.1042.

NR03/PF/5438/CFP/4. Ansa. Imp. 4.1043.

NR04/PF/5456/CFP/9. Orlo. Imp. 4 Si avvicina 1044. molto al tipo-T-2.1.1.2., c, ma risulta molto più esile.

NR04/PF/5456/CFP/10. Ansa. Imp. 4.1045.

NR04/PF/5463/CFP/1. Ansa. Imp. 8.1046.

NR04/PF/5534/CFP/1. Orlo. Imp. 4. Si avvicina 1047. molto al tipo-T-2.1.1.2., c, ma risulta molto più esile.

NR01/PF/5721/CFP/10. Ansa. Imp. 4.1048.

NR01/PF/5721/CFP/11. Ansa. Imp. 6.1049.

NR01/PF/5788/CFP/4. Orlo. Imp. 8. Ricorda il 1050. T-1.2.1.1., a per il pronunciamento interno, ma anche il T-1.4.2.1., a1 per la sagomatura del collarino.

NR04/PG/11077/CFP/2. Orlo. Imp. 4. Si avvicina 1051. molto al tipo-T-2.1.1.2., a, ma risulta molto più esile.

NR04/PG/11095/CFP/9. Ansa. Imp. 7.1052.

NR05/PG/11175/CFP/1. Ansa. Imp. 4.1053.

NR05/PG/11266/CFP/22. Ansa. Imp. 7.1054.

NR05/PG/11266/CFP/24. Ansa. Imp. 7.1055.

NR05/PG/11266/CFP/26. Ansa. Imp. 7.1056.

NR05/PG/11266/CFP/30. Ansa. Imp. 4.1057.

NR05/PG/11266/CFP/33. Ansa. Imp. 8.1058.

NR05/PG/11296/CFP/1. Orlo. Imp. 8. Si avvicina 1059. molto al tipo-T-2.1.1.2., b, ma risulta molto più esile.

NR06/PG/11296/CFP/7. Orlo. Imp. 8. Si avvicina 1060. molto al tipo-T-2.1.1.2., c, ma risulta molto più esile.

NR06/PH/11589/CFP/6. Ansa. Imp. 4.1061.

NR06/PH/11589/CFP/10. Fondo. Imp. 6.1062.

NR06/PH/11602/CFP/5. Ansa. Imp. 4.1063.

NR06/PH/11602/CFP/7. Ansa. Imp. 6.1064.

NR06/PH/11602/CFP/8. Ansa. Imp. 6.1065.

NR06/PH/11607/CFP/8. Ansa. Imp. 4.1066.

NR05/PF/12002/CFP/8. Ansa. Imp. 4.1067.

NR05/PF/12002/CFP/9. Ansa. Imp. 4.1068.

NR05/PF/12002/CFP/15. Ansa. Imp. 4.1069.

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le anFore FeniCie e puniChe 441

NR06/PM/12502/CFP/27. Orlo. Simile al T1-1070. .2.1.1., b. Imp. 5.

NR01/PD/5288/CFP/6. Fondo. Colore superfici: 1071. ingobbio 10YR 8/2 very pale brown su una superficie 5YR 7/6-8 reddish yellow ; superficie interna 5YR 7/8 reddish yellow. Colore sezione: 5YR 6/6 reddish yellow; in alcuni tratti completamente annerita dal prolungato contatto con il fuoco. Porosità: poroso. Durezza: duro. Sensazione al tatto: polveroso e liscio. Frattura: net-ta. Tipo di inclusi: in frattura abbondantissimi inclusi quarzosi chiari, “marroni” e scuri di piccole ma preva-lentemente di medie dimensioni e di forma arrotondata e sub-arrotondata assieme ad inclusi biancastri di medie dimensioni. Buona presenza di vacuoli di medie e grandi dimensioni di forma arrotondata, ma soprattutto allun-gata a sezione sub-rettangolare. Sulle superfici inclusi simili a quelli della sezione evidenti soprattutto nella superficie interna. Argilla ben classata con sfericità e ad-densamento alto degli inclusi. La mica è quasi del tutto assente: se ne intravedono solo pochi frammenti argentei di dimensioni molto piccole. Questo frammento è stato sottoposto ad analisi per il riconoscimento di contenuti organici tramite spettrofotometria FTIR: sul campione è stata rinvenuta una miscela di diversi composti organici tra cui: cera d’api, resina di pino e bassi livelli di bitumi fossili267. Imp. 7.

Catalogo T-1.4.4.1.

NR98/PB/5043/CFP/71072. 268. Orlo gonfio e arrotonda-to. La superficie dell’orlo conserva tracce di incrostazio-ni marroni, evanide. Diam.: n.c.; h. res.: cm 4. Superfici: 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 5YR 6/8 reddish yellow. Imp. 9. T-1.4.4.1.

267 Botto et al. 2005b, 204-205.268 Per l’impostazione morfologica, l’esemplare in esame si

avvicina molto alla variante T-1.4.2.1., d; per un confronto cfr.: Botto 1994, fig. 7, h; FinoCChi 2003, tav. 6, 4.

35%

21%

25%

12%

7%

Imp. 4

Imp. 5

Imp. 6

Imp. 7

Imp. 8

Fig. 46. Distribuzione degli impasti nel gruppo T-2.1.1.2./1.2.1.1./1.4.2.1.

NR99/PC/5134/CFP/87. Orlo con basso cordolo 1073. esterno, internamente gonfio e pronunciato. Diam.: n.c.; h. res.: cm 5,4. Superfici: 5YR 7/6 reddish yellow. Argil-la: 5YR 6/8 reddish yellow. Imp. 9. T-1.4.4.1.

NR00/PD/5168/CFP/521074. 269. Orlo gonfio e legger-mente pronunciato. Diam.: n.c.; h. res.: cm 5,2. Superfici: 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 5YR 6/8 reddish yellow. Imp. 9.

NR00/PD/5183/CFP/170. Orlo con basso cordolo 1075. esterno, leggermente pronunciato. Diam.: n.c.; h. res.: cm 5. Superfici: 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 5YR 5/6 yellowish red. Imp. 11.

NR02/PF/5841/CFP/91076. 270. Orlo gonfio e arrotonda-to. Diam.: cm 11,5; h. res.: cm 4,8. Superfici: 5YR 6/4 light reddish brown. Argilla: 5YR 5/6 yellowish red. Imp. 11.

NR02/PF/5841/CFP/11. Orlo gonfio e arrotondato. 1077. Diam.: cm 10,8; h. res.: cm 4. Superfici: 5YR 6/4 light reddish brown. Argilla: 5YR 5/6 yellowish red. Imp. 11.

269 Botto 1994, 7, l; si utilizzi questo confronto anche per il n. 1075.

270 Botto 1994, figg. 4, f; 5, a, c-d; si utilizzino questi con-fronti anche per il n. 1077.

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442 steFano FinoCChi

NR04/PG/11000/CFP/16. Fig. 47. Orlo arroton-1078. dato, leggermente pronunciato. Diam.: cm 12; h. res.: cm 5. Superfici: 5YR 6/4 light reddish brown. Argilla: 5YR 5/6 yellowish red. Imp. 11.

NR98/PB/5061/CFP/2. La spigolosità interna 1079. dell’orlo che si innesta direttamente sulla spalla diminu-isce progressivamente ed in ciò si può ravvisare un’evo-luzione verso il tipo T-4.1.1.4./D7. Superfici: 2.5YR 6/8 light red; sezione: 2.5YR 4/6 red.

NR98/PB/5061/CFP/11080. 271. La spigolosità interna dell’orlo, che si innesta direttamente sulla spalla, diminu-isce progressivamente ed in ciò si può ravvisare un’evo-luzione verso il tipo T-4.1.1.4./D7. Imp. 11.

Alla tipologia in esame sono riconducibili anche i se-guenti esemplari:

NR06/PM/5373/CFP/34. Le superfici e la sezio-1081. ne sono completamente annerite dalla cattiva cottura con sfumature che da 5YR 5/1 gray raggiungono 5YR 3/1 very dark gray; mica argentea e inclusi bianchi di picco-le e medie dimensioni. Orlo separato dalla spalla da una scanalatura appena accennata, rigonfiamento interno con netta spigolosità.

NR06/PM/5382/CFP/15. Orlo. Imp. 11.1082.

NR05/PI/5295/CFP/75. Orlo. Imp. 11.1083.

NR03/PF/5407/CFP/3. Orlo. Imp. 11.1084.

NR06/PN/12533/CFP/23. Orlo. Imp. 11.1085.

271 Botto, rendeli 1993, tav. VII, 35; FinoCChi 2003, tav. 6, 6. Si utilizzino questi confronti anche per il n. 1078.

NR00/PD/5183/CFP/113. Fondo. Imp. 11.1086.

NR05/PI/5295/CFP/38. Orlo. Imp. 9.1087.

NR04/PF/5479/CFP/1. Orlo. Imp. 11.1088.

NR02/PF/5843/CFP/1. Orlo. Imp. 9.1089.

NR04/PG/11000/CFP/1. Orlo. Imp. 9.1090.

NR05/PG/11294/CFP/3. Orlo. Imp. 11. 1091.

NR06/PM/12508/CFP/8. Orlo. Imp. 11.1092.

NR06/PN/12533/CFP/24. Orlo. Imp. 11.1093.

A una variante intermedia tra il tipo T-1.4.4.1. e T-4.1.1.4. appartengono anche i seguenti esemplari:

NR05/PI/5315/CFP/27. Orlo. Imp. 11.1094.

NR03/PF/5410/CFP/10 Orlo. Imp. 11.1095.

NR03/PF/5438/CFP/3 Orlo. Imp. 11.1096.

NR03/PF/5454/CFP/4. Orlo. Imp. 11.1097.

NR01/PF/5721/CFP/8. Orlo. Imp. 11.1098.

NR02/PF/5843/CFP/2. Orlo. Imp. 9.1099.

NR02/PF/5843/CFP/3. Orlo. Imp. 9.1100.

NR03/PF/5987/CFP/7. Orlo. Imp. 11.1101.

NR03/PF/5987/CFP/12. Orlo. Imp. 11.1102.

NR03/PF/5996/CFP/2. Orlo. Imp. 11.1103.

NR04/PG/11000/CFP/24. Orlo. Imp. 11.1104.

NR05/PG/11294/CFP/5. Orlo. Imp. 11.1105.

NR04/PH/11510/CFP/2. Orlo. Imp. 9.1106.

Fig. 47

30%

70%

Imp. 9

Imp. 11

Fig. 48. Distribuzione degli impasti nel tipo T-1.4.4.1.

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le anFore FeniCie e puniChe 443

4. Anfore con corpo cilindrico

L’anfora con corpo cilindrico è caratteristica del-la produzione punica del Mediterraneo centrale. Si possono distinguere due linee evolutive pertinenti rispettivamente all’area di Tunisi e a quella della Si-cilia Occidentale e alla Sardegna272.

Relativamente a quest’ultima, i reperti analizza-ti rientrano nei tipi Ramon T-4.1.1.3 e T-4.1.1.4.273 che corrispondono al tipo Bartoloni D7274, la cui produzione rappresenta in Sardegna il momento di passaggio tra l’anfora con forma “a sacco” a quel-la “a siluro”. Il modello è caratterizzato dal profilo cilindrico del corpo con pareti quasi rettilinee sen-za alcuna strozzatura evidente, più slanciato e più alto rispetto ai tipi precedenti; l’orlo si presenta in-grossato, introflesso, che prosegue senza soluzione di continuità l’andamento della spalla e variamente sagomato all’interno; le anse hanno profilo ellissoi-dale, con sezione per lo più ovoidale.

La produzione di quest’anfora, normalmente considerata di fattura sarda, si inquadra tra la fine del V e la seconda metà del IV sec. a.C.275; anche in questo caso bisogna segnalare, relativamente al sot-totipo T-4.1.1.3., la recente attribuzione di diversi frammenti provenienti dalla “Zona A” di Mozia a fabbrica locale276.

Relativamente alla produzione sarda, la vivace attività economica delle città favorisce una forte cir-colazione interna dell’anfora277; essa è nota, come detto, anche in Sicilia278 e nel nord-Africa279 ed è tra-dizionalmente collegata all’esportazione dei cereali sardi280 .

A Nora il tipo è documentato nell’abitato, nel

272 raMon torres 1995, fig. 139 e 141.273 raMon torres 1995, 185-186, figg. 38-39, mapa 38-

39.274 Bartoloni 1988a, 50.275 Bartoloni 1988a, 50, fig. 10; raMon torres 1995, 185-

186.276 toti 2002, 287-288, tavv. 12-13 (tipo 14 della classifica-

zione di M.P. Toti). Per la presenza dell’anfora a Mozia, si veda da ultimo aCquaro, del vais, seCCi 2004-2005, 166, 177. Il tipo T-4.1.1.3. è documentato in nord-Africa a Cartagine, Ker-kouane e Sabratha: BeChtold 2007a, 668-669.

277 La documentazione è molto ampia e si ricorderanno solo alcuni centri punici che hanno restituito anfore del tipo descritto. Per un quadro riassuntivo delle attestazioni si veda Botto, rendeli 1993, 171-172, con bibliografia di riferimento; per Tharros: pisanu 1997, 47; per Monte Sirai: Botto 1994, 109-110; per Sulcis: Bartoloni 1988b, 96, figg. 8, c-e, 9, a-b; per Olbia: Cavaliere 1998, 90-91, figg. 4-7.

278 Botto 1994, 110; toti 2002, 288.279 raMon torres 1995, mapa 38-39.280 Bartoloni 1988a, 50.

territorio circostante la colonia e nello specchio di mare di fronte l’insediamento281.

I frammenti esaminati e ricondotti a questo tipo sono realizzati principalmente nell’impasto n. 9, di colore nocciola chiaro, morbido e relativamente depurato, da ricondurre certamente a una “regione ceramica” della Sardegna meridionale, sulcitana o caralitana.

Alcuni esemplari, come i reperti nn. 1113 (NR98/PB/5043/CFP/13) e 1114 (NR98/PB/5123/CFP/5), si caratterizzano per avere un orlo gonfio, introfles-so e con sagomatura a spigoli vivi nella superficie interna; esternamente un’incisione può segnare il passaggio con la spalla. Si tratta di reperti che po-tremmo definire come appartenenti a un prodotto intermedio tra l’anfora T-4.1.1.4./D7 e le più tarde produzioni T-5.2.2.1./D9 e T-5.2.1.1./D10, comun-que da collocare in un arco cronologico compreso nel III sec. a.C.282.

Relativamente al contenuto di queste anfore, bisogna ricordare esemplari del tipo T-4.1.1.3. da Santa Giusta, presso Oristano, contenenti resti di carne ovina e bovina283.

Per quel che riguarda l’anfora con corpo cilin-drico relativamente all’area di Tunisi e della Sici-lia Occidentale284, segnaliamo alcuni frammenti ricollegabili ai tipi Ramon T-4.2.1.5./T-4.2.1.6. e T-5.2.3.1.285 che corrispondono alla forma Bartoloni E, nei modelli E1-E2286.

Al modello T-4.2.1.5. o più probabilmente al T4-.2.1.6., databile tra il IV e la metà del III sec. a.C., sembra potersi riferire il frammento n. 1169 (NR06/PI/5315/CFP/19) caratterizzato da un solco che di-vide l’orlo dal corpo287, mentre al tipo T-5.2.3.1., da collocare tra l’ultimo quarto del III e i primi anni del II sec. a.C., appartengono gli esemplari nn. 1174 e 1175. Si tratta di una forma anforica prodotta in Nord-Africa e in Sicilia occidentale e diffusa in

281 Per la città cfr. oggiano 1998, tav. IV, 8; FinoCChi 2003, 51, tav. 6, 5-7; per il territorio cfr. Botto, rendeli 1993, 163-168; FinoCChi 2002, 180-182; per i rinvenimenti subacquei cfr. Cassien 1980, 15, fig . 2, fila superiore seconda da sinistra.

282 I confronti più puntuali si hanno con anfore da Nora, si veda ad esempio Botto, rendeli 1993, tav. VI, 16, 27; tav. VII, 29, 36; tav. VIII, 54; FinoCChi 2003, tav. 7, 1.

283 zuCCa 1981, 102-104.284 Per le attestazioni moziesi, sia di produzione locale sia

di importazioni: toti 2002, 290, tav. 15 (tipo 17 della classifi-cazione di M.P. Toti).

285 raMon torres 1995, 189, 197-198, figg. 44, 63, mapa 44, 63; si veda anche BeChtold 2007a, 672-673.

286 Bartoloni 1988a, 55-57; Bartoloni 1988b, 97, fig. 10, c-d.

287 Per le caratteristiche dell’orlo cfr. raMon torres 1995, fig. 161 n. 149.

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444 steFano FinoCChi

Sardegna e nell’ambito del Mediterraneo occiden-tale288. L’anfora è caratterizzata dalla totale assenza della spalla con l’orlo rientrante che si innesta in modo quasi perpendicolare sulle pareti rettilinee ed è realizzata in un impasto (n. 12) rosato, duro con pochi inclusi, e con ingobbio color crema sulla su-perficie esterna, che potrebbe essere identificato con il gruppo “Cartago-Túnez” descritto da Ramon289.

288 Bartoloni 1988a, 55-57, figg. 12-13; raMon torres 1995, 189, 197-98. Un esame dettagliato circa la presenza di quest’anfora in Sardegna è in Cavaliere 1998, 89, nota 10, 11 e 12; per la presenza a Nora: FinoCChi 2003, 52; una approfon-dita analisi della presenza dell’anfora in Sicilia è in BeChtold 2007b.

289 raMon torres 1995, 258-260.

Catalogo

Catalogo T-4.1.1.4.

NR00/PD/5194/CFP/61107. 290. Fig. 49. Ricostruita da 9 frr. di parete, 3 frr di orli e 3 frr. di anse. Diam.: 12,5 cm; h. res.: 22 cm. Superfici: 5YR 6/8 reddish yellow; sezione: 5YR 5/8 yellowish red. Orlo gonfio e dal profilo interno leggermente ondulato dovuto a tracce di lavora-zione al tornio. Imp. 9.

NR98/PB/5043/CFP/121108. 291. Fig. 49. Diam.: 12 cm; h. res.: 4,9 cm. Superfici: 7.5YR 6/6 reddish yellow; se-zione: 5YR 6/8 reddish yellow. Orlo gonfio internamente e tondeggiante, separato dalla spalla da una leggera de-pressione. Imp. 9.

NR04/PG/11000/CFP/171109. 292. Fig. 50. Diam.: 13 cm; h. res.: 4,2 cm. Sup. est.: 5YR 5/6 yellowish red; sup. int.: 5YR 4/6 yellowish red; sezione: 5YR 5/8 yellowish red; inclusi bianchi di piccole e medie dimensioni. Orlo

290 CaMpanella 2005d, fig. 1; l’esemplare in questione è considerato dall’autrice come uno degli esiti più tardi del tipo D7 Bartoloni.

291 FinoCChi 2003, tav. 6, 7.292 Cavaliere 1998, fig. 1, b; FinoCChi 2003, tav. 6, 5.

Fig. 49

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le anFore FeniCie e puniChe 445

rigonfio internamente. Imp. 9.

NR98/PB/5061/CFP/41110. 293. Fig. 50. Le ridotte di-mensioni del frammento non consentono di ricostruirne il diametro; h. res.: 2,5 cm. Superfici: 5YR 6/4 light reddish brown; sezione: 5YR 5/6 yellowish red. Orlo gonfio in-ternamente con leggera spigolatura, separato dalla spalla da una leggera depressione. Imp. 11.

NR02/PF/5859/CFP/5. Fig. 50. Le ridotte dimen-1111. sioni del frammento non consentono di ricostruirne il diametro; h. res.: 2,1 cm. Superfici: 5YR 6/4 light reddish brown; sezione: 5YR 5/6 yellowish red. Orlo gonfio in-ternamente e tondeggiante, che prosegue senza soluzione di continuità l’andamento della spalla. Imp. 11.

293 FinoCChi 2003, tav. 6, 6.

NR02/PF/5859/CFP/31112. 294. Fig. 50. Le ridotte di-mensioni del frammento non consentono di ricostruirne il diametro; h. res.: 2,1 cm. Superfici: 5YR 6/4 light reddish brown; sezione: 5YR 5/6 yellowish red. Orlo gonfio in-ternamente e tondeggiante con una leggera incisione do-vuta all’azione del tornio, che prosegue senza soluzione di continuità l’andamento della spalla. Imp. 11.

NR98/PB/5043/CFP/131113. 295. Fig. 50. Orlo gonfio internamente e pronunciato verso la bocca del recipien-te. Sulla superficie esterna è conservata una leggerissima linea che segna il passaggio tra orlo e spalla, dall’anda-mento ribassato. Diam.: cm 13,4; h. res.: cm 4. Superfici: 7.5YR 6/6 reddish yellow. Argilla: 5YR 6/8 reddish yel-low. Imp. 9. T-4.1.1.4./5.2.2.1./5.2.1.1.

294 Cavaliere 1998, fig. 1, c, e.295 FinoCChi 2003, tav. 7, 1; l’anfora alla quale si rimanda è

stata attribuita al tipo T-5.2.1.1.

Fig. 50

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446 steFano FinoCChi

NR98/PB/5123/CFP/5. Fig. 51. Orlo pronuncia-1114. to verso la bocca del recipiente. Sulla superficie ester-na è conservata una leggerissima depressione che segna il passaggio tra orlo e spalla, dall’andamento ribassato. Diam.: cm 13; h. res.: cm 5,2. Superfici: 7.5YR 6/6 red-dish yellow. Argilla: 5YR 6/8 reddish yellow. Imp. 11. T-4.1.1.4./5.2.2.1./5.2.1.1.

Alla tipologia in esame sono riconducibili anche i se-guenti esemplari:

NR98/PB/5114/CFP/21115. 296. Sup. est.: 5YR 5/6 yel-lowish red; sup. int.: 5YR 5/4 reddish brown; sezione: 2.5YR 4/8 red; abbondanti inclusi bianchi e micacei dorati e argentei di piccole dimensioni, inclusi prevalentemen-te di medie dimensioni sono visibili sulle superfici. Orlo gonfio internamente, tracce di tornitura rendono il profilo interno sagomato. Imp. 9. T-4.1.1.4./5.2.2.1./5.2.1.1.

NR02/PF/5859/CFP/1. Orlo. Imp. 9.1116.

NR03/PF/5986/CFP/2. Orlo. Imp. 9.1117.

NR98/PB/5061/CFP/3. Superfici: 10YR 6/4 1118. light yellowish brown; sezione: 7.5YR 4/6 strong brown; abbondanti inclusi bianchi e scuri di piccole e me-die dimensioni. Orlo gonfio e pareti quasi rettilinee. T-4.1.1.4./5.2.2.1./5.2.1.1.

NR99/PB/5123/CFP/3. Orlo. Imp. 11.1119.

296 Botto 1994, fig. 4, c (considerato dall’autore del tipo D10 Bartoloni).

NR99/PB/5123/CFP/4. Orlo. Imp. 11.1120.

NR05/PD/5172/CFP/3. Orlo. Imp. 11.1121.

NR00/PD/5183/CFP/97. Orlo. Imp. 11.1122.

NR00/PD/5194/CFP/9. Orlo. Imp. 10.1123.

NR00/PB/5196/CFP/7. Orlo. Imp. 9.1124.

NR00/PB/5196/CFP/8. Orlo. Imp. 9. Orlo con leg-1125. gero rigonfiamento interno e incisioni dovute alla lavora-zione del tornio. T-4.1.1.4./5.2.2.1./5.2.1.1.

NR05/PI/5315/CFP/26. Orlo, ricomposto da tre 1126. frammenti. Imp. 11.

NR06/PM/5363/CFP/1. Orlo. Imp. 10.1127.

NR06/PM/5373/CFP/35. Orlo. Imp. 11.1128.

NR06/PM/5373/CFP/40. Fondo. Imp. 9.1129.

NR06/PM/5375/CFP/18. Orlo. Imp. 9.1130.

NR06/PM/5375/CFP/21. Orlo. Imp. 11, la cottura 1131. dell’argilla denota basse temperature.

NR06/PM/5385/CFP/69. Orlo. Imp. 11.1132.

NR06/PM/5385/CFP/71. Orlo. Imp. 11.1133.

NR06/PM/5385/CFP/107. Orlo. Imp. 11.1134.

NR06/PM/5385/CFP/108. Orlo. Imp. 11.1135.

NR03/PF/5410/CFP/7. Orlo. Imp. 10.1136.

NR03/PF/5410/CFP/11. Orlo con leggero rigonfia-1137. mento interno e dal profilo tondeggiante. Imp. 11.

NR03/PF/5410/CFP/12. Orlo. Imp. 11.1138.

NR03/PF/5410/CFP/13. Fondo. Imp. 11.1139.

NR03/PF/5437/CFP/1. Orlo. Imp. 11.1140.

NR03/PF/5437/CFP/2. Orlo. Imp. 11.1141.

NR04/PF/5453/CFP/1. Orlo. Imp. 9.1142.

NR03/PF/5461/CFP/2. Orlo. Imp. 11.1143.

Fig. 51

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le anFore FeniCie e puniChe 447

NR01/PF/5788/CFP/3. Orlo. Imp. 11.1144.

NR02/PF/5841/CFP/10. Orlo. Imp. 11.1145.

NR02/PF/5841/CFP/17. Orlo. Imp. 11.1146.

NR02/PF/5843/CFP/4. Orlo. Imp. 9.1147.

NR04/PF/5977/CFP/1. Orlo. Imp. 11. T-4.1.1.4./ 1148. 5.2.2.1./5.2.1.1.

NR03/PF/5980/CFP/1. Orlo. Imp. 11.1149.

NR03/PF/5987/CFP/3. Orlo. Imp. 10.1150.

NR03/PF/5987/CFP/6. Orlo. Imp. 11.1151.

NR03/PF/5987/CFP/8. Orlo. Imp. 11.1152.

NR03/PF/5987/CFP/11. Orlo. Imp. 11.1153.

NR03/PF/5994/CFP/3. Orlo. Imp. 9.1154.

NR03/PF/5996/CFP/3. Orlo. Imp. 11.1155.

NR03/PG/11020/CFP/1. Orlo. Imp. 11. T-4.1.1.4./ 1156. 5.2.2.1./5.2.1.1.

NR04/PG/11052/CFP/20. Orlo. Imp. 9.1157.

NR05/PG/11294/CFP/4. Orlo. Imp. 11.1158.

NR05/PG/11297/CFP/6. Orlo. Imp. 11.1159.

NR06/PG/11383/CFP/5. Orlo. Imp. 11.1160.

NR04/PH/11510/CFP/3. Orlo. Imp. 11.1161.

NR04/PH/11510/CFP/5. Orlo, attacca con NR04/1162. PH/11510/CFP/4. Imp. 11.

NR04/PH/11519/CFP/1. Orlo. Imp. 9.1163.

NR06/PN/12531/CFP/1. Ansa. Imp. 11.1164.

NR06/PN/12531/CFP/9. Ansa. Imp. 10.1165.

NR06/PN/12531/CFP/10. Ansa. Imp. 11.1166.

NR06/PN/12531/CFP/11. Orlo. Imp. 11. T-4.1.1.4./ 1167. 5.2.2.1./5.2.1.1.

NR07/PG/11489/1217. Orlo. Imp. 11.1168.

Catalogo T-4.2.1.5.

NR06/PI/5315/CFP/19. Fig. 53. Orlo teso e rien-1169. trante con terminazione leggermente apicata, un solco divide l’orlo dal corpo. Sulla parete esterna a circa cm 4 dall’orlo è conservata una linea a rilievo. Diam. (interno): cm 9; h. res.: cm 7. Superfice est.: engobbio 10YR 8/3 very pale brown; sup. int.: 5YR 7/4 pink. Argilla: 2.5YR 7/6 light red. Imp. 12. T-4.2.1.5./4.2.1.6.

Alla tipologia in esame sono riconducibili anche i se-guenti esemplari:

NR06/PM/5373/CFP/20. Orlo. Imp. 12. T-4.2.1.5./ 1170. 4.2.1.6.

NR06/PM/5373/CFP/31. Orlo. Imp. 12. T-4.2.1.5./ 1171.

Fig. 53

28%

8%64%

Imp. 9

Imp. 10

Imp. 11

Fig. 52. Distribuzione degli impasti nelle anfore con corpo cilindrico T-4.1.1.4.

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448 steFano FinoCChi

4.2.1.6.

NR06/PM/5385/CFP/72. Orlo. Imp. 12. T-4.2.1.5./ 1172. 4.2.1.6.

NR06/PM/5385/CFP/76. Orlo. Imp. 12. T-4.2.1.5./ 1173. 4.2.1.6.

Catalogo T-5.2.3.1.

NR06/PM/5385/CFP/57. Fig. 54. Orlo teso e obli-1174. quo con terminazione arrotondata, sagomatura con linee a rilievo sulla superficie esterna dell’orlo; andamento della parete verticale. Diam. (interno): cm 8; h. res.: cm 6,4. Superfice est.: engobbio 10YR 8/3 very pale brown; sup. int.: 5YR 7/4 pink. Argilla: 2.5YR 7/6 light red. Imp. 12. T-5.2.3.1.

NR03/PG/11000/CFP/361175. 297. Fig. 54. Orlo teso e rientrante con terminazione arrotondata, sagomatura con linee a rilievo sulla superficie esterna dell’orlo; anda-mento della parete verticale. Diam. (interno): cm 8; h. res.: cm 6,4. Superfice est.: ingobbio 10YR 8/3 very pale brown; sup. int.: 5YR 7/4 pink. Argilla: 2.5YR 7/6 light red. Imp. 12. T-5.2.3.1.

Alla tipologia in esame sono riconducibili anche i se-guenti esemplari:

NR06/PI/5335/CFP/25. Orlo, fortemente fluitato. 1176.

297 FinoCChi 2003, tav. 10, 2.

Imp. 12.

NR06/PI/5335/CFP/28. Orlo. Imp. 12.1177.

NR06/PM/5373/CFP/30. Orlo. Imp. 12.1178.

NR06/PM/5373/CFP/32. Orlo, fortemente fluitato. 1179. Imp. 12.

Fig. 54

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le anFore FeniCie e puniChe 449

5. Anfore con corpo a siluro

Vi rientrano i tipi Ramon T-5.2.1.1, T-5.2.1.3., T-5.1.1.1., T-5.2.2.2., T-5.2.2.1.298 che corrispon-dono alla Forma D di Bartoloni, nei modelli D9 e D10299.

Con il tipo T-5.2.2.1./D9 inizia la serie dei mo-delli più tardi della forma D di Bartoloni, cioè delle anfore con corpo allungato e filiforme e con orli in-grossati internamente. In questo tipo rientra un’an-fora prodotta durante il III e i primi decenni del II sec. a.C., momento in cui si assiste ad uno spropor-zionato allungamento del corpo del recipiente300. In Sardegna il tipo è ampiamente attestato a Sant’An-tioco301 (da dove proviene anche un esemplare inte-gro utilizzato per una sepoltura infantile a enkytri-smos302), a Monte Sirai303, Cagliari304 e a Nora305.

Il tipo D10 rappresenta invece l’ultimo recipien-te commerciale punico prodotto dalle fornaci della Sardegna tra il III e il II sec. a.C. I frammenti riuniti sotto questa tipologia sono numerosi e si caratteriz-zano per avere un orlo ingrossato, introflesso, ar-rotondato o leggermente apicato superiormente che prosegue senza soluzione di continuità l’andamento della spalla, assimilabili all’anfora T-5.2.1.3. della classificazione di Ramon; altri, con forma più rigon-fia e tondeggiante dell’orlo, con un leggero solco che segna l’attacco con la spalla, sembrerebbero in-vece più simili al tipo T-5.2.1.1.306.

I frammenti relativi al sottotipo T-5.2.1.3., data-bili tra il III e il II sec. a.C., hanno i diametri com-presi tra i 10 e i 13 cm. Essi trovano riscontro, per il generale andamento della spalla e per l’articola-zione dell’orlo, variamente spigoloso, in molti siti punici della Sardegna307, ma le analogie più strin-genti si hanno con i rinvenimenti che provengono

298 raMon torres 1995, 194-197, figg. 57-58, 60-62, mapa 57-58, 60-62.

299 Bartoloni 1988a, 52-53; Bartoloni 1988b, 97, fig. 10, a-b. I rinvenimenti effettuati nel porto di Olbia potrebbero far scendere la cronologia del tipo sino alla tarda età repubblicana, in proposito cfr. dell’aMiCo 1986, 133 e cfr. infra i tipi Ramon T-5.1.1.1. e 5.2.2.2.

300 raMon torres 1995, 197, in particolare vd. n. 164, 527; Bartoloni 1988a, 52, fig. 13.

301 Bartoloni 1988b, fig. 9, c-e.302 Bartoloni 1988a, fig. 13.303 Marras 1981, fig. 8,6; Botto 1994.304 Cappai 1992, tav. LVI.305 FinoCChi 2003, 51, tav. 6, 8-10.306 Per alcuni confronti con il materiale norense cfr. FinoC-

Chi 2003, 51, tav. 7, 1-5.307 In particolare si veda per Olbia: Cavaliere 1998, 99-

100, figg. 18-21; Cavaliere 2000b, fig. 9.

da Olbia308 e, soprattutto, dalla stessa Nora309. Per quanto riguarda l’anfora Ramon T-5.2.1.1.,

databile anch’essa tra il III e il II sec. a.C., stringenti confronti possono farsi con frammenti provenienti dagli scavi urbani e dai rinvenimenti nel territorio di Nora310.

Le anfore con corpo a siluro, nei modelli ana-lizzati, sono realizzati per quasi l’80% nell’impasto regionale/locale n. 11.

Al tipo Ramon T-5.2.2.2., nn. 1294 e 1295 - che rappresenta la più tarda produzione anforica sarda, ormai solo di tradizione punica, la cui datazione si colloca tra la fine del II e la metà del I sec. a.C.311 - si possono ricondurre alcuni frammenti di orli tondeg-gianti e separati dalla spalla da una gola ben marca-ta; inoltre, nel passaggio tra orlo e spalla, in alcuni esemplari sembra potersi avvertire una leggera “ca-renatura”. I diametri sono più ampi rispetto agli orli precedenti, essendo compresi tra i 12 e i 14 cm; lo spessore delle pareti risulta invece minore rispetto a quello degli esemplari già visti, a testimonianza, probabilmente, che le anfore erano di dimensioni inferiori312. I reperti sono realizzati quasi esclusiva-mente nell’impasto n. 9, dalle tonalità nocciola, ma mediamente con un’argilla più depurata; la super-ficie esterna è per lo più grezza, ma vi sono casi in cui è apprezzabile una leggera lisciatura. Per queste anfore i riferimenti più puntuali sembrano essere con alcune anfore da Sulcis313, ma soprattutto con le anfore recuperate ad Olbia sia dagli scavi nell’abita-to sia dagli interventi subacquei nel porto314 e con un consistente numero di esemplari sempre dall’abitato di Nora, presso la cosiddetta “area C”315, con i quali i nostri esemplari condividono anche le medesime caratteristiche tecniche dell’impasto.

308 Cavaliere 1998, figg. 4, 7; Cavaliere 2000b, fig. 9, d-e

309 Botto, rendeli 1993, 164, 167, tav. VI, 27, VII, 32, VIII, 90; FinoCChi 2003, 51-52, tav. 7, 6 e 8, 1-2.

310 Per la città: Fenu 2000, tav. VI, 4; per il territorio: Bot-to, rendeli 1993, 164, 166, tavv. VII, 29, 52; VIII, 53-54.

311 raMon torres 1995, 197.312 L’altezza massima dell’esemplare verificato da Ramon

è di 106 cm e il diametro max. è di 22 cm; nel tipo T-5.2.1.1. l’altezza massima è di 125 cm e diametro max. è di 24 cm; nel tipo T- 5.2.1.3. l’altezza massima è di 140 cm e il diametro max. è compreso tra i 25 e i 27 cm; nel tipo T- 5.1.1.1. l’altezza massima è tra i 130 e i 140 cm e il diametro max. tra i 28 e i 29 cm: raMon torres 1995, 194-197.

313 Bartoloni 1988b, fig. 10, b.314 Per i materiali provenienti dall’abitato: aCquaro 1979 e

aCquaro 1980; per i rinvenimenti nel porto: dell’aMiCo 1986; cfr. inoltre Bartoloni 1991b, 642, fig. 2, b.

315 FinoCChi 2003, 52, tav. 9, 7.

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450 steFano FinoCChi

Catalogo

Catalogo T-5.2.1.1/5.2.2.1./5.2.1.3.

NR98/PB/5043/CFP/141180. 316. Fig. 55. Orlo gonfio internamente e pronunciato, con forte spigolosità, ver-so la bocca del recipiente. Sulla superficie esterna una leggera depressione segna il passaggio con la spalla. Diam.: cm 12,6; h. res.: cm 3,8. Superfici: 7.5YR 6/6 reddish yellow. Argilla: 5YR 6/8 reddish yellow. Imp. 11. T-5.2.1.1./5.2.1.3.

NR98/PB/5123/CFP/31181. 317. Fig. 55. Orlo gonfio e arrotondato; sulla superficie esterna alcune leggere linee segnano il passaggio con la spalla. Diam.: cm 14,8; h.

316 FinoCChi 2003, tav. 8, 4-5; l’anfora alla quale si rimanda è stata attribuita al tipo T-5.2.1.3.

317 FinoCChi 2003, tav. 8, 3; si utilizzi questo confronto an-che per l’anfora 1182.

res.: cm 9,5. Superfici: 5YR 6/4 light reddish brown. Ar-gilla: 5YR 5/6 yellowish red. Imp. 11. T-5.2.1.1./5.2.2.1.

NR98/PA/5015/CFP/2. Fig. 55. Orlo gonfio e 1182. arrotondato che prosegue senza soluzione di continuità l’andamento della spalla. Diam.: cm 12; h. res.: cm 4,5. Superfici: 5YR 6/4 light reddish brown. Argilla: 5YR 5/6 yellowish red. Imp. 11. T-5.2.1.1./5.2.2.1.

NR98/PB/5084/CFP/21183. 318. Fig. 55. Orlo gonfio in-ternamente. Diam.: cm 10,6; h. res.: cm 7,2. Superfici: 7.5YR 6/6 reddish yellow. Argilla: 5YR 6/8 reddish yel-low. Imp. 9. T-5.2.1.1.

NR02/PF/5891/CFP/31184. 319. Fig. 56. Orlo gonfio e arrotondato internamente; esternamente una serie di in-cisioni segna il passaggio con la spalla. Diam.: cm 14; h.

318 Fenu 2000, tav. VI, 4.319 FinoCChi 2003, tav. 9, 2.

Fig. 55

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le anFore FeniCie e puniChe 451

res.: cm 3,2. Superfici: 7.5YR 6/6 reddish yellow. Argil-la: 5YR 6/8 reddish yellow. Imp. 9. 5.2.1.3.

NR02/PF/5891/CFP/71185. 320. Fig. 56. Orlo gonfio e arrotondato che prosegue senza soluzione di continuità l’andamento della spalla; esternamente è appena percepi-bile al tatto una leggera incisione che segna il passaggio tra orlo e spalla. Diam.: cm 12,5; h. res.: cm 2,7. Super-fici: 5YR 6/4 light reddish brown. Argilla: 5YR 5/6 yel-lowish red. Imp. 11. T-5.2.1.1

NR02/PF/5959/CFP/21186. 321. Fig. 56. Orlo gonfio e arrotondato che prosegue senza soluzione di continuità l’andamento della spalla. Diam.: cm 11,5; h. res.: cm 2,3. Superfici: 5YR 6/4 light reddish brown. Argilla: 5YR 5/6

320 Botto 1994, fig. 6, c; FinoCChi 2003, tav. 8, 1; CaMpa-nella 2005d, fig. 2.

321 FinoCChi 2003, tav. 7, 5: l’anfora alla quale si rimanda è pertinente al tipo T-5.2.1.1.

yellowish red. Imp. 11. 5.2.1.1./5.2.1.3.

NR04/PG/11000/CFP/18. Fig. 56. Orlo gonfio e 1187. internamente pronunciato che prosegue senza soluzione di continuità l’andamento della spalla; esternamente è visibile una netta depressione che segna il passaggio tra orlo e spalla. Diam.: cm 12; h. res.: cm 4,2. Superfici: 5YR 6/4 light reddish brown. Argilla: 5YR 5/6 yellowish red. Imp. 11. T-5.2.1.1.

NR02/PF/5891/CFP/91188. 322. Fig. 56. Orlo gonfio e arrotondato internamente che prosegue senza soluzione di continuità l’andamento della spalla, fortemente ribas-sata; esternamente si percepiscono alcune linee che se-gnano il passaggio tra orlo e spalla. Lavorazione corsiva del reperto. Diam.: cm 12; h. res.: cm 3,8. Superfici: 5YR 6/4 light reddish brown. Argilla: 5YR 5/6 yellowish red. Imp. 11. T-5.2.1.1.

322 Botto 1994, fig. 8, l.

Fig. 56

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452 steFano FinoCChi

NR03/PF/5986/CFP/2. Fig. 57. Orlo gonfio e ar-1189. rotondato con una serie di depressioni sulla superficie esterna: esito di una lavorazione corsiva. Diam.: cm 11,8; h. res.: cm 6,8. Superfici: 7.5YR 6/6 reddish yellow. Ar-gilla: 5YR 6/8 reddish yellow. Imp. 9. 5.2.1.1.

NR02/PF/5859/CFP/41190. 323. Fig. 57. Diam.: cm 12; h. res.: cm 7, 8. Superfici: 2.5YR 7/6 light red. Argilla:

323 Cavaliere 1998, fig. 1, a.

5YR 6/8 reddish yellow. Imp. 9. 5.2.1.1.

NR06/PM/5382/CFP/271191. 324. Fig. 57. Diam.: cm 11; h. res.: cm 4,8. Superfici: 5YR 6/4 light reddish brown. Argilla: 5YR 5/6 yellowish red. Imp. 11. T- 5213.

NR98/PA/5015/CFP/1. F1192. ig. 57. Fondo. H. res.: cm 6,5. Superfici: 5YR 6/4 light reddish brown. Argilla: 5YR 5/6 yellowish red. Imp. 11. T- 5.1.1.1./5.2.1.1.

324 Botto 1994, fig. 4, a.

Fig. 57

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le anFore FeniCie e puniChe 453

NR02/PF/5859/CFP/1. Fig. 58. Diam.: cm 11,8; h. 1193. res.: cm 7. Superfici: 2.5YR 7/6 light red. Argilla: 5YR 6/8 reddish yellow. Imp. 9. 5.2.1.1.

NR06/PM/5393/CFP/24. Fig. 58. Ansa e parete1194. 325. Diam.: n.c.; h. res.: cm 18. Superfici: 5YR 6/4 light red-dish brown. Argilla: 5YR 5/6 yellowish red. Imp. 11. T- 5213.

N1195. R06/PI/5335/CFP/30326. Fondo. H. res.: cm 8,3. Superfici: 5YR 6/4 light reddish brown. Argilla: 5YR 5/6 yellowish red. Imp. 11. T- 5.1.1.1.?

325 FinoCChi 2003, tav. 10, 4.326 Botto 1994, fig. 4, d-e.

NR02/PF/5891/CFP/4. Fig. 58. Fondo. H. res.: cm 1196. 7,5. Superfici: 5YR 6/4 light reddish brown. Argilla: 5YR 5/6 yellowish red. Imp. 11. T- 5.2.2.1.

Alla tipologia in esame sono riconducibili anche i se-guenti esemplari:

NR04/PH/11501/CFP/2. Orlo gonfio internamen-1197. te. Sulla superficie esterna è conservata una leggerissima linea che segna il passaggio tra orlo e spalla. Diam.: n.c.; h. res.: cm 6,6. Superfici: 7.5YR 6/6 reddish yellow. Ar-gilla: 5YR 6/8 reddish yellow. Imp. 9. T-5.2.1.3.

NR04/PG/11000/CFP/20. Orlo gonfio, pronuncia-1198. to internamente. Più della metà della superficie interna

Fig. 58

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454 steFano FinoCChi

dell’orlo non è conservata. Esternamente una netta inci-sione segna il passaggio tra orlo e spalla. Diam.: n.c.; h. res.: cm 5,7. Superfici: 7.5YR 6/6 reddish yellow. Argil-la: 5YR 6/8 reddish yellow. Imp. 9. T-5.2.2.1./5.2.1.3.

NR97/PA/5015/CFP/3. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1.1199.

NR97/PA/5015/CFP/4. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1.1200.

NR00/PD/5183/CFP/89. Ansa. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1201. 5.2.1.3.

NR00/PD/5183/CFP/91. Fondo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1202. 5.2.1.3.

NR00/PD/5183/CFP/140. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1203. 5.2.1.3.

NR00/PD/5183/CFP/166. Ansa. Imp. 11. 1204. T-5.2.1.1./ 5.2.1.3.

NR05/PI/5295/CFP/27. Ansa. Imp. 11. T-5.2.1.3.1205.

NR05/PI/5295/CFP/68. Ansa. Imp. 9. T-5.2.1.1./ 1206. 5.2.2.1.

NR05/PI/5295/CFP/73. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1207. 5.2.1.3.

NR05/PI/5295/CFP/89. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1.1208.

NR05/PI/5307/CFP/2. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1209. 5.2.1.3.

NR05/PI/5315/CFP/24. Ansa. Imp. 11. T-5.2.1.3.1210.

NR05/PI/5315/CFP/25. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1211. 5.2.1.3.

NR06/PI/5335/CFP/22. Fondo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1212. 5.2.1.3.

NR06/PI/5335/CFP/26. Orlo. Imp. 9. T-5.2.1.1./ 1213. 5.2.1.3.

NR06/PI/5335/CFP/29. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1214. 5.2.1.3.

NR06/PI/5335/CFP/33. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1215. 5.2.1.3.

NR06/PI/5335/CFP/36. Ansa. Imp. 9. T-5.2.1.1./ 1216. 5.2.1.3.

NR06/PI/5335/CFP/44. Ansa. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1217. 5.2.1.3.

NR06/PM/5359/CFP/12. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1218. 5.2.1.3.

NR06/PM/5371/CFP/1. Ansa. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1219. 5.2.1.3.

NR06/PM/5373/CFP/37. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1.1220.

NR06/PM/5373/CFP/39. Ansa. Imp. 11. T-5.2.1.1.1221.

NR06/PM/5374/CFP/38. Orlo. Imp. 9. T-5.2.1.1./ 1222. 5.2.1.3.

NR06/PM/5374/CFP/40. Ansa. Imp. 9. T-5.2.1.1./ 1223. 5.2.1.3.

NR06/PM/5375/CFP/20. Orlo. Imp. 11, abbon-1224. dantissimi inclusi rossicci e scuri di piccole dimensioni. T-5.2.1.3.

NR06/PM/5375/CFP/22. Ansa. Imp. 9. T-5.2.1.1.1225.

NR06/PM/5375/CFP/25. Fondo. Imp. 11. 1226. T-5.2.1.1./ 5.2.1.3.

NR06/PM/5376/CFP/61. Ansa. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1227. 5.2.1.3.

NR06/PM/5376/CFP/62. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1228. 5.2.1.3.

NR06/PM/5382/CFP/22. Ansa. Imp. 9. T-5.2.1.1./ 1229. 5.2.1.3.

NR06/PM/5382/CFP/26. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.3.1230.

NR06/PM/5382/CFP/31. Ansa. Imp. 11. T-5.2.1.3.1231.

NR06/PM/5382/CFP/32. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.3.1232.

NR06/PM/5382/CFP/37. Ansa. Imp. 11. T-5.2.1.3.1233.

NR06/PM/5382/CFP/127. Orlo. Imp. 11. 1234. T-5.2.1.1./ 5.2.1.3.

NR06/PM/5385/CFP/68. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1235. 5.2.1.3.

NR06/PM/5385/CFP/70. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1236. 5.2.1.3.

NR06/PM/5385/CFP/80. Orlo. Imp. 9. T-5.2.1.1./ 1237. 5.2.1.3.

NR06/PM/5385/CFP/74. Orlo. Imp. 9. T-5.2.1.1./ 1238. 5.2.1.3.

NR06/PM/5385/CFP/75. Orlo. Imp. 9. T-5.2.1.3.1239.

NR06/PM/5385/CFP/103. Ansa. Imp. 11. 1240. T-5.2.1.1.

NR03/PF/5410/CFP/1. Ansa. Imp. 11. T-5.2.1.1.1241.

NR03/PF/5410/CFP/2. Ansa. Imp. 9. T-5.2.1.1.1242.

Ansa NR03/PF/5410/CFP/3. Orlo. Imp. 9. 1243. T-5.2.1.1.

NR03/PF/5410/CFP/4. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1.1244.

NR03/PF/5410/CFP/5. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1.1245.

NR03/PF/5410/CFP/6. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1.1246.

NR03/PF/5410/CFP/8. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1.1247.

NR03/PF/5410/CFP/9. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1248. 5.2.1.3.

NR03/PF/5454/CFP/3. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1249. 5.2.1.3.

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le anFore FeniCie e puniChe 455

NR05/PF/5599/CFP/2. Fondo. Imp. 11. T-5.2.1.1.1250.

NR00/PE/5649/CFP/2. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1.1251.

NR01/PF/5788/CFP/10. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1252. 5.2.1.3.

NR01/PF/5788/CFP/7. Ansa. Imp. 11. T-5.2.1.1.1253.

NR02/PF/5841/CFP/6. Orlo. Imp. 9. T-5.2.1.1.1254.

NR02/PF/5841/CFP/7. Orlo. Argilla completa-1255. mente bruciata. T-5.2.1.1./ 5.2.1.3.

NR02/PF/5841/CFP/13. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1256. 5.2.1.3.

NR02/PF/5841/CFP/14. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.3.1257.

NR02/PF/5841/CFP/20. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.3.1258.

NR02/PF/5841/CFP/21. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1259. 5.2.1.3.

NR02/PF/5891/CFP/10. Fondo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1260. 5.2.1.3.

NR02/PF/5891/CFP/6. Orlo. Imp. 9. T-5.2.1.1.1261.

NR02/PF/5891/CFP/8. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1262. 5.2.1.3.

NR03/PF/5987/CFP/4. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1263. 5.2.1.3.

NR03/PF/5987/CFP/5. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1264. 5.2.1.3.

NR03/PF/5987/CFP/9. Orlo. Imp. 9. T-5.2.1.1./ 1265. 5.2.1.3.

NR03/PF/5987/CFP/10. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1266. 5.2.1.3.

NR03/PF/5994/CFP/1. Orlo. Imp. 9. T-5.2.1.1./ 1267. 5.2.1.3.

NR03/PF/5994/CFP/2. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1268. 5.2.1.3.

NR03/PF/5994/CFP/5. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1269. 5.2.1.3.

NR03/PF/5994/CFP/6. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1270. 5.2.1.3.

NR06/PG/11131/CFP/2. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1271. 5.2.1.3.

NR05/PG/11148/CFP/2. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1272. 5.2.1.3.

NR05/PG/11320/CFP/1. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1273. 5.2.1.3.

NR05/PG/11320/CFP/2. Orlo. Imp. 9. T-5.2.1.1./ 1274. 5.2.1.3.

NR06/PG/11357/CFP/1. Fondo ricomposto da 6 1275.

frammenti. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 5.2.1.3.

NR06/PG/11383/CFP/6. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1276. 5.2.1.3.

NR06/PG/11383/CFP/7. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1277. 5.2.1.3.

NR04/PH/11501/CFP/2. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1278. 5.2.1.3.

NR04/PH/11519/CFP/2. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1.1279.

NR06/PH/11567/CFP/18. Orlo. Imp. 11. 1280. T-5.2.1.1.

NR06/PH/11685/CFP/6. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1.1281.

NR06/PH/11702/CFP/1. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.3.1282.

NR06/PM/12508/CFP/1. Ansa. Imp. 11. T-5.2.1.1.1283.

NR06/PM/12508/CFP/3. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.3.1284.

NR06/PM/12521/CFP/10. Ansa. Imp. 11. 1285. T-5.2.1.1./ 5.2.1.3.

NR06/PM/12521/CFP/24. Orlo. Imp. 11. 1286. T-5.2.1.1./ 5.2.1.3.

NR06/PM/12521/CFP/25. Orlo. Imp. 11. 1287. T-5.2.1.1./ 5.2.1.3.

NR06/PM/12521/CFP/44. Orlo. Imp. 11. 1288. T-5.2.1.1./ 5.2.1.3.

NR06/PM/12521/CFP/45. Orlo. Imp. 11. 1289. T-5.2.1.1./ 5.2.1.3.

NR06/PM/12521/CFP/46. Orlo. Imp. 11. 1290. T-5.2.1.1./ 5.2.1.3.

NR06/PM/12521/CFP/47. Orlo. Imp. 11. 1291. T-5.2.1.1.

NR06/PM/12524/CFP/11. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1292. 5.2.1.3.

NR06/PN/12533/CFP/18. Orlo. Imp. 11. T-5.2.1.1./ 1293. 5.2.1.3.

22%

78%

Imp. 9

Imp. 11

Fig. 59. Distribuzione degli impasti nelle anfore con corpo a si-luro T-5.2.1.1./5.2.2.1./5.2.1.3.

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456 steFano FinoCChi

Catalogo T-5.2.2.2.

NR06/PM/5325/CFP/74. Fig. 60. Diam.: cm 13,5; 1294. h. res.: cm 6,5. Superfici: 5YR 7/6 reddish yellow. Argil-la: 5YR 6/8 reddish yellow. Imp. 9.

NR06/PM/5382/CFP/21. Fig. 60. Diam.: cm 12,8; 1295. h. res.: cm 4. Superfici: 5YR 7/6 reddish yellow. Argilla: 5YR 6/8 reddish yellow. Imp. 9.

Alla tipologia in esame sono riconducibili anche i se-guenti esemplari:

NR05/PI/5315/CFP/21. Orlo. Imp. 9.1296.

NR06/PI/5335/CFP/3. Orlo. Imp. 9.1297.

NR06/PM/5373/CFP/54. Orlo. Imp. 9.1298.

NR06/PM/5374/CFP/39. Orlo. Imp. 9.1299.

NR06/PM/5374/CFP/42. Ansa. Imp. 9.1300.

NR06/PM/5375/CFP/17. Fondo. Imp. 9.1301.

NR06/PM/5376/CFP/63. Orlo. Imp. 9.1302.

NR06/PM/5376/CFP/64. Orlo. Imp. 9.1303.

NR06/PM/5376/CFP/65. Orlo. Imp. 9.1304.

NR06/PM/5382/CFP/23. Orlo. Imp. 9.1305.

NR06/PM/5382/CFP/24. Ansa. Imp. 9.1306.

NR06/PM/5382/CFP/29. Ansa. Imp. 9.1307.

NR06/PM/5385/CFP/25. Orlo. Imp. 9.1308.

NR03/PF/5416/CFP/13. Orlo. Imp. 9.1309.

NR01/PE/5625/CFP/2. Orlo. Imp. 9.1310.

NR01/PE/5625/CFP/4. Orlo. Imp. 11.1311.

NR01/PE/5625/CFP/5. Orlo. Imp. 9.1312.

NR01/PE/5625/CFP/6. Orlo. Imp. 9.1313.

NR01/PE/5625/CFP/7. Orlo. Imp. 11, la cottura è 1314. tuttavia realizzata a temperature più alte rispetto alla nor-malità dell’impasto.

NR01/PE/5625/CFP/8. Orlo. Imp. 9.1315.

NR00/PE/5649/CFP/3. Orlo. Imp. 9.1316.

NR00/PE/5649/CFP/4. Orlo. Imp. 9.1317.

NR00/PE/5649/CFP/5. Orlo. Imp. 9.1318.

NR00/PE/5649/CFP/6. Orlo. Imp. 9.1319.

NR01/PF/5722/CFP/3. Orlo. Imp. 9.1320.

NR01/PF/5722/CFP/4. Orlo. Imp. 9.1321.

NR04/PF/5781/CFP/4. Orlo. Imp. 9.1322.

NR04/PF/5781/CFP/5. Orlo. Imp. 9.1323.

NR04/PF/5781/CFP/6. Orlo. Imp. 9.1324.

NR04/PF/5781/CFP/7. Orlo. Imp. 9.1325.

NR04/PF/5781/CFP/8. Orlo. Imp. 9.1326.

NR04/PF/5781/CFP/9. Orlo. Imp. 9.1327.

NR02/PF/5841/CFP/4. Orlo. Imp. 9.1328.

NR02/PF/5841/CFP/5. Orlo. Imp. 11.1329.

NR02/PF/5841/CFP/8. Orlo. Imp. 9.1330.

NR02/PF/5860/CFP/2. Orlo. Imp. 11.1331.

NR04/PG/11052/CFP/23. Orlo. Imp. 11.1332.

NR04/PG/11052/CFP/24. Orlo. Imp. 9.1333.

NR05/PG/11294/CFP/6. Orlo. Imp. 9.1334.

NR06/PG/11380/CFP/10. Orlo. Imp. 9.1335.

NR06/PG/11380/CFP/11. Orlo. Imp. 9.1336.

Fig. 60

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le anFore FeniCie e puniChe 457

NR06/PG/11380/CFP/12. Orlo. Imp. 9.1337.

NR04/PH/11510/CFP/6. Orlo. Imp. 9.1338.

NR06/PH/11681/CFP/1. Orlo. Imp. 9.1339.

NR05/PF/12035/CFP/2. Orlo. Imp. 9.1340.

NR05/PF/12035/CFP/3. Orlo. Imp. 9.1341.

NR06/PM/12524/CFP/5. Orlo. Imp. 11.1342.

NR06/PM/12524/CFP/9. Orlo. Imp. 11.1343.

NR06/PN/12531/CFP/2. Ansa. Imp. 9.1344.

6. Varia. Tipologie testimoniate da esemplari esemplari diagnostici

A conclusione dello studio si presentano alcune tipologie anforiche testimoniate da coppie o da sin-goli frammenti diagnostici.

NR03/PG/11000/CFP/14. Fig. 61. Orlo gonfio e 1345. ingrossato esternamente, leggermente estroflesso, con sagomatura nella parete interna. Esternamente l’orlo è segnato da un’incisione, che lo separa da un collo tronco-conico. Si conserva l’attacco superiore dell’ansa. Diam.: cm 13; h. res.: cm 7. Superfici: 7.5YR 5/6 strong brown. Argilla: 7.5YR 5/1 gray. Abbondanti inclusi quarzosi e micacei di piccole e medie dimensioni. Sulla superficie esterna sono visibili abbondanti inclusi scuri, forse augi-te, per lo più di medie dimensioni.

L’anfora in esame pone non pochi problemi di identificazione. La morfologia dell’orlo e del collo trova confronti con esemplari sulcitani classificati nella tipologia di Bartoloni come tipo C1327, produ-zione sarda compresa tra l’ultimo quarto del VII e il primo quarto del VI sec. a.C., ma anche con anfore pitecusane, datate a partire dalla metà del VII sec. a.C., e con le anfore etrusche tipo 5 della classifi-cazione di Py, datato attorno alla metà del VI sec. a.C.328. Un esemplare pertinente a quest’ultima ti-pologia proviene dall’area F di Nora, con il quale il nostro esemplare condivide le caratteristiche morfo-logiche, ma non l’impasto329.

_______________

327 Bartoloni 1988a, 42, fig. 6.328 oggiano 1998, 221. Per un confronto con le anfore

di produzione etrusca, per la particolare sagomatura interna dell’orlo e per l’attacco superiore dell’ansa, si veda anche il gruppo EMA, in particolare l’esemplare VG 28 proveniente dalla necropoli di Vulci, presentato da M. Gras: gras 1985, 325-326, in particolare 329, fig. 46b.

329 oggiano 1998, 221 (NR 7171/1, tav. III, 6).

83%

17%

Imp. 9

Imp. 11

Fig. 62. Distribuzione degli impasti nelle anfore con corpo a siluro T-5.2.2.2.

Fig. 61

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458 steFano FinoCChi

NR00/PD/5165/CFP/47. Orlo gonfio e ingrossato, 1346. a sezione leggermente ovale, posto direttamente sopra la spalla, separato da questa da una netta incisione. Diam.: cm 12,3; h. res.: cm 2,8. Superfici: 2.5YR 6/6 light red. Argilla: 2.5YR 6/8 light red. Abbondanti inclusi quarzosi di piccole e medie dimensioni in sezione, sulla superficie esterna presenza di quarzo di grandi dimensioni. Piccoli inclusi micacei, “rossi” e scuri sia in frattura che sulle superfici. Argilla porosa; frattura irregolare e superficie ruvida T-1.3.2.3.?

Il frammento in esame, sulla base della morfo-logia dell’orlo, sembra potersi accostare al modello Ramon T-1.3.2.3., di fabbricazione punico-ebusita-na - derivato direttamente dall’anfora T-1.3.1.2. - e più precisamente nella città di Ibiza, nella seconda metà del V sec. a.C.330. Non si è tuttavia in grado di attribuire con certezza l’impasto del frammento analizzato a una produzione spagnola. A Mozia si segnala la presenza di anfore, accostabili a questo modello, realizzate nell’isola331, a testimonianza di imitazioni locali di prototipi iberici. Allo stesso tipo potrebbero riferirsi anche alcuni frammenti di anse (NR00/PD/5165/CFP/43; NR00/PD/5165/CFP/40; NR00/PD/5165/CFP/37; NR00/PD/5165/CFP/50) provenienti dalla medesima unità stratigrafica e ca-ratterizzati dallo stesso impasto.

_______________

NR03/PF/5996/CFP/1. Orlo leggermente rigonfio 1347. sia esternamente che internamente, separato dalla spalla da una leggera incisione. Diam.: cm 12; h. res.: cm 4.

330 raMon torres 1995, 172, fig. 145, nn. 27-35, si veda in particolare il n. 29; per l’argilla del gruppo “Eivissa” raMon torres 1995, 258.

331 toti 2002, 284, tav. 8, nn. 2-3 (corrisponde al tipo 11 della classificazione proposta da M. P. Toti).

Superfici: 10YR 8/3 very pale brown. Argilla: 10YR 8/2 very pale brown. Imp. 1. T-12.1.1.1.?

Il reperto in questione potrebbe riferirsi al mo-dello Ramon T-12.1.1.1., una produzione della co-sta Andalusa e del Marocco che dalla metà del IV sec. a.C. copre tutto il II sec. a.C., che tuttavia non sembra essere documentata oltre la zona d’influenza del circuito dello stretto332.

_______________

NR01/PE/5625/CFP/3. Orlo gonfio e aggettante 1348. verso la bocca del recipiente, separato dalla spalla da una leggera gola. Le ridotte dimensioni del frammento non consentono di ricostruirne il diametro; h. res.: cm 2,2. Superfici: 2.5YR 6/8 light red. Argilla: 2.5YR 6/8 light red. Piccoli inclusi quarzosi, calcarei e scuri sia in frat-tura che sulle superfici; pochi frammenti micacei. Argilla porosa; frattura regolare e superficie ruvida. T-8.1.1.1.?

NR02/PF/5885/CFP/2. Orlo gonfio esternamente e 1349. rientrante, separato dalla spalla da una leggera incisione. Le ridotte dimensioni del frammento non consentono di ricostruire il diametro; h. res.: cm 2,6. Superfici: 10YR 8/3 very pale brown. Argilla: 10YR 8/2 very pale brown. Imp. 1. T-8.1.1.1.?

I reperti in esame, sulla base della morfologia dell’orlo, sembrerebbero ricollegabili al tipo Ra-mon T-8.1.1.1., produzione spagnola di amplis-sima diffusione nella penisola iberica tra il 400 e il 300 a.C.333 e attestata in Sardegna a Tharros334.

_______________

NR05/PG/11239/CFP/1. Orlo estroflesso e agget-1350. tante verso l’esterno con una morbida modanatura sulla superficie inferiore. Per quanto conservato, il collo sem-bra essere fortemente concavo. Il limite interno dell’orlo è segnato da una stretta fascia di circa cm 0,5 consunta, testimonianza dell’appoggio della copertura. Diam. (in-

332 raMon torres 1995, 237-238, fig. 287, mapa 120.333 raMon torres 1995, 220-222, figg. 183-185. Si veda

anche raMon torres 1995, 264, per l’attestazione dal sito iberi-co di Ullastret di anfore T-8.1.1.1. contenenti ossa di coniglio.

334 pisanu 1997, 48, fig. 3, d.

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le anFore FeniCie e puniChe 459

terno): cm 14; h. res.: cm 3,8. Superfici: ingobbio 10YR 8/3 very pale brown su una superficie 2.5YR 7/6 light red. Argilla: 2.5YR 7/6 light red. Argilla compatta e dura con abbondanti inclusi biancastri di piccole e medie di-mensioni. Sulla superficie esterna dell’orlo e verso il collo del recipiente sono evidenti fasce che virano nelle diverse tonalità del rosa e dell’arancione, evidentemente conseguenza delle condizioni di cottura. T-7.4.2.2.?

NR04/PG/11000/CFP/19. Orlo estroflesso e ag-1351. gettante verso l’esterno con una morbida e bassa moda-natura sulla superficie inferiore. Il reperto è interessato, in sezione e in prossimità del limite esterno dell’orlo, da abbondanti tracce di concrezioni biancastre, forse un le-gante. Diam. (esterno): cm 22; h. res.: cm 4,6. Superfici: 2.5YR 7/3 light reddish brown. Argilla: 2.5YR 6/4 light reddish brown. Argilla compatta e dura con rari inclusi biancastri di piccole e medie dimensioni. T-7.3.1.1.?

I reperti descritti possono essere ricondotti ai modelli di produzione cartaginese T-7.3.1.1. o T-7.4.2.2. della tipologia di Ramon335 e al tipo H2 della tipologia di Bartoloni336, collocabili generica-mente nel II sec. a.C.337, ampiamente attestati oltre che in Sardegna in tutti i centri punici e non338, an-che in Sicilia, nelle Baleari e in Libia339.

_______________

NR03/PF/5987/2. Orlo verticale e piatto con su-1352. perficie esterna liscia; uno spigolo vivo segna il pas-saggio con la spalla orizzontale. La superficie interna dell’orlo assume un andamento arrotondato in prossimità del passaggio con la spalla. Diam.: cm 10; h. res.: cm 3,3; h. orlo: cm 2,4; Superfici: 7.5YR 6/6 reddish yellow. Argilla: 7.5YR 6/6 reddish yellow. Argilla porosa con fessure e molti vacuoli dalla forma per lo più ovale; la consistenza è farinosa al tatto. Inclusi bianchi e quarzosi di piccole e medie dimensioni soprattutto in frattura; sul-le superfici abbondanti inclusi micacei e scuri di piccole dimensioni.

335 raMon torres 1995, 206-207, 210, figg. 74-75, 80.336 Bartoloni 1988a, 69, figg. 16-17.337 Per il tipo T-7.3.1.1. si potrebbe pensare a un più preciso

momento entro la prima metà del II sec. a.C.: raMon torres 1995, 207.

338 Per una recente disamina di quest’anfora in Sardegna: piCCardi 2003, 218-219.

339 raMon torres 1995, 631, mapa 75, 633, mapa 80; BeChtold 2007a, 674-676; in particolare per la Sicilia si veda BeChtold 2007b, 58-59.

Le caratteristiche generali del reperto sugge-

riscono la sua appartenenza a un’anfora di tipo orientale, probabilmente pertinente al tipo 2 della classificazione di Sagona340 e Lenvantinisch I di Docter341. Il modello è caratterizzato da una spalla quasi rettilinea obliqua con carena a spigolo vivo; il corpo è cilindrico e rastremato verso il basso; le anse, piccole, sono impostate immediatamente sotto la spalla. Tra i centri di produzione dell’anfora vi è certamente Tiro342, dove i reperti sono databili nella seconda metà dell’VIII sec. a.C.343, e forse Sarepta o Tell Keisan e Hazor344. In Occidente l’attestazio-ne del tipo è rara345; esso è documentato a Carta-gine, in contesti stratigrafici databili entro la prima metà del VII sec. a.C.346, a Mozia347, nella necropoli di San Montano a Pitekoussai, nell’ultimo quarto dell’VIII sec. a.C.348, nella Penisola Iberica, tra la fine dell’VIII e la prima metà del VII, a Toscanos e al Castillo de Doña Blanca349. In Sardegna, ricor-diamo la presenza dell’anfora nell’insediamento di Sant’Imbenia350 e a Sant’Antioco351.

_______________

NR00/PD/5189/CFP/3. Fig. 63. H. res.: cm 4,9. 1353. Superfici: 5YR 6/4 light reddish brown. Argilla: 5YR 5/6 yellowish red. L’ansa presenta una timbratura circolare, realizzata prima della cottura, con la raffigurazione del simbolo di Tanit. Imp. 11.

340 sagona 1982, 74-78, 92-95, fig. 1, 2-5.341 doCter 1997, 100-103; doCter 2007, 644-645, fig. 350;

si veda in particolare il reperto n. 5415.342 In questo centro le attestazioni sono assai numerose e

sono attestati anche scarti di fornace: doCter 1997, 102.343 Bikai 1978a, 46-47.344 pedrazzi 2005, 465.345 raMon torres 1995, 267-269.346 doCter 1997, p. 102; doCter 2007, 644-645.347 CiasCa 1978a, 237, tav. LXIV, 3.348 BuChner, ridgway 1993, 487, tav. 144, 26.349 raMon torres 1995, 267-268.350 oggiano 2000a, 244-245, fig. 8, 1.351 Il reperto, inedito e proveniente dal Vano A dell’abitato,

è stato oggetto di studio da parte della dott. ssa Sara Panico per la sua tesi di laurea (paniCo 2000-2001).

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460 steFano FinoCChi

Per quel che riguarda la documentazione epigra-fica e i segni di bottega, l’uso di apporre bolli sulle anfore puniche si diffonde a partire dalla fine del V sec. a.C.; le testimonianze riguardano per lo più anse con bolli circolari o rettangolari recanti lettere o simboli religiosi.

Il frammento di ansa in esame è di difficile at-tribuzione tipologica, tuttavia la sezione ovoidale e l’essere realizzato con un impasto utilizzato quasi esclusivamente per i modelli anforici con corpo a siluro e cilindrico potrebbe farlo collocare cronolo-gicamente tra la fine del IV e il II sec. a.C.

Fig. 63

1353

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le anFore FeniCie e puniChe 461

7. Analisi degli impasti

L’analisi macroscopica degli impasti è stata ef-fettuata sui frammenti ceramici recuperati durante le campagne di scavo 1997-2007. Su un totale di circa 1350 reperti sono stati isolati dei macro-grup-pi associabili a 12 impasti. La lettura delle argille è avvenuta in modo esclusivamente macroscopico con l’ausilio di una lente a 10 ingrandimenti. Gli elementi discriminanti utilizzati per distinguere i gruppi d’impasto riguardano sia gli aspetti pura-mente “estetici” dei frammenti sia quelli caratteri-stici delle argille. Si è cercato sempre di seguire un metodo di classificazione che considerasse:

- Colore: è stata attribuita un’indicazione generica secondo le sigle della Munsell Soil Color Chart352;- Durezza: si è attribuito il valore secondo la scala di Mohs;- Suono: squillante, cupo, ecc.;- Sensazione al tatto: dura, ruvida, liscia, polverosa, ecc.;- Frattura: netta, regolare, irregolare, frastagliata, ecc.;- Vacuoli (porosità): frequenza, assortimento, for-ma, ecc.;- Scheletro: tipo di inclusi, dimensioni medie, forma arrotondamento degli inclusi, ecc.

Per ognuno degli impasti sono stati scelti alcuni frammenti campione, dei quali si presenta di segui-to una scheda analitica.

352 Munsell® Soil Color Chart (Year 2000 Revised Wash-able Edition).

Impasto 1 (tav. XII)

Fr. Campione: NR98/PB/5047/CFP/9Tipologia: Ramon T-10.1.2.1. - Produzione ibericaCronologia: fine VII-primo terzo VI sec. a.C.Colore superfici: sup. est.: 10YR 7/3 very pale brown; sup. int.: 7.5YR 7/4 pinkColore sezione: 7.5YR 5/2 brownPorosità: compattoDurezza: duroSensazione al tatto: lisciaFrattura: netta e regolareTipo di inclusi: inclusi quarzosi prevalentemente di pic-cole e medie dimensioni dalla forma arrotondata e sub-arrotondata. Abbondanti inclusi biancastri di medie e alcuni di grandi dimensioni sia in frattura che sulle su-perfici; numerosi inclusi scuri di piccole e medie dimen-sioni sulle superfici. Vacuoli, di piccole dimensioni, dalla forma arrotondata e allungata in sezione e sulle superfici. Presenza di inclusi micacei argentei e dorati (?), di pic-colissime e piccole dimensioni, a scaglie, individuabili sulle superfici. La presenza degli inclusi nello scheletro appare omogenea senza concentrazioni.

Fr. Campione: NR99/PC/5134/CFP/110Tipologia: Ramon T-10.1.2.1. - Produzione ibericaCronologia: fine VII-primo terzo VI sec. a.C.Colore superfici: 10YR 8/2 very pale brownColore sezione: 10YR 8/2 very pale brownPorosità: compattoDurezza: morbidoSensazione al tatto: polverosaFrattura: netta e regolareTipo di inclusi: in frattura inclusi quarzosi e biancastri di piccole e medie dimensioni, sulle superfici abbondante presenza di inclusi scuri e rossicci di piccole e medie di-mensioni. Molti vacuoli sulle superfici di piccole dimen-sioni e di forma arrotondata. Alcuni inclusi “rossi” sulle superfici sono di grandi dimensioni e di forma allungata. La presenza degli inclusi nello scheletro appare omoge-nea.

Descrizione impasto: i materiali che rientrano in que-sto gruppo sono caratterizzati da elementi macroscopi-ci comuni, anche se si registrano delle differenze tra i vari esemplari. Gli elementi caratteristici dell’impasto sono dati dal grado di cottura generalmente medio-alto e alto, inoltre l’impasto è compatto e normalmente duro con inclusi chiari, marroncini e scuri di piccole e medie dimensioni. In alcuni frammenti sono molto abbondanti piccoli inclusi scuri lucidi soprattutto sulle superfici. Il quarzo non è molto abbondante ed è presente con inclusi piccoli e in alcuni casi medi dalla forma arrotondata. La mica è di piccole dimensioni, argentea e dorata (?). Il nu-cleo ha tonalità marroni grigiastre 7.5YR 6/1 gray – 6/3 light brown e spesso anche chiare 10YR 10YR 8/2 very pale brown; le superfici hanno tonalità marroni chiare che rientrano soprattutto nella gamma pale brown e very pale brown 10YR, ma esistono esemplari con superficie

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462 steFano FinoCChi

esterna 2.5YR 7/6 – 6/8 light red. Per diversi frammenti non si è in grado di dire se è presente una ingubbiatura chiara white o very pale brown 10YR o se invece si tratta di una lisciatura della superficie che rimane comunque più polversa e ruvida.

Impasto 2 (tav. XII)

Fr. Campione: NR99/PC/5149/CFP/60Tipologia: T-3.1.1.2.Cronologia: fine VIII-metà VII sec. a.C.Colore superfici: ingobbio 10YR 8/2 very pale brown. Colore sezione: 2.5YR 6/8 light redPorosità: poco porosoDurezza: duroSensazione al tatto: ruvida Frattura: regolareTipo di inclusi: abbondanti inclusi quarzosi e scuri di pic-colissime e piccole dimensioni in frattura. Sulle superfici presenza di abbondanti inclusi bianchi e scuri nerastri di piccole e medie dimensioni; si notano inoltre piccoli vacuoli dalla forma arrotondata e piccoli inclusi micacei argentei.

Descrizione impasto: le tipologie realizzate in que-sto impasto sono: Ramon T-3.1.1.2./2.1.1.1.-2.1.1.2., a - 1.4.2.1., a1 - 1.4.2.1. Solamente una decina sono i frammenti diagnostici che rientrano in questo gruppo; essi si caratterizzano per una cottura medio-alta e per la presenza di inclusi quarzosi e chiari soprattutto di picco-le dimensioni; la mica è rara, argentea, e di piccolissime e piccole dimensioni. La sezione ha sempre colorazioni 2.5YR 6/8 light red e la superficie esterna è interessata da una pesante ingubbiatura chiara 10YR 8/2 very pale brown o 7.5 YR 8/2 pinkish white. Su alcuni frammenti, la superficie interna è interessata da un trattamento inter-pretabile come una sorta di ingubbiatura assai diluita o una lisciatura che la rende simile alla superficie esterna.

Impasto 3 (tav. XII)

Fr. Campione: NR99/PC/5156/CFP/6Tipologia: T-3.1.1.2./2.1.1.1.

Cronologia: fine VIII - seconda metà VIIColore superfici: ingobbio 10YR 8/4 very pale brown su una superficie 5YR 6/6 reddish yellowColore sezione: 2.5YR 5/8 red Porosità: compattoDurezza: duroSensazione al tatto: farinoso Frattura: netta e regolareTipo di inclusi: in frattura inclusi quarzosi, bianchi e scuri, prevalentemente di medie dimensioni e dalla for-ma generalmente angolare e sub-angolare. Presenza di microfossili. Vacuoli piccoli, di forma arrotondata e al-lungata. Pochi inclusi micacei argentei di piccolissime e piccole dimensioni visibili sulle superfici.

Descrizione impasto: solamente 2 sono i frammenti diagnostici che rientrano in questo gruppo (Ramon T3-.1.1.2./2.1.1.1.), ma ad esso possono essere ricondotti anche una decina di frammenti indeterminati, non inseriti in questo catalogo, pertinenti a frammenti di parete e di anse. In frattura si notano inclusi quarzosi, bianchi e scuri prevalentemente di medie dimensioni e dalla forma ge-neralmente angolare e sub-angolare. Presenza di micro-fossili. Vacuoli piccoli, di forma arrotondata e allungata. Pochi inclusi micacei argentei di piccolissime e piccole dimensioni visibili sulle superfici.

Impasto 4 (tav. XII)

Fr. Campione: NR98/PB/5080/CFP/4Tipologia: T-3.1.1.2./2.1.1.1.Cronologia: fine VIII - seconda metà VIIColore superfici: 5YR 6/8 reddish yellowColore sezione: 7.5YR 5/6 strong brownPorosità: porosoDurezza: duroSensazione al tatto: ruvido Frattura: netta e regolareTipo di inclusi: in frattura abbondantissimi inclusi quar-zosi bianchi, “marroni” e scuri prevalentemente di me-die dimensioni e di forma arrotondata e sub-arrotondata assieme a più radi inclusi biancastri di piccole e medie dimensioni. Nella sezione si notano quasi delle linee orizzontali scure di tessitura. Molti vacuoli piccolissimi di forma arrotondata e piccoli di forma allungata. Inclusi micacei argentei di piccole dimensioni sia in frattura che sulle superfici. L’argilla è ben classata con sfericità e ad-densamento alto degli inclusi.

Fr. Campione: NR99/PC/5149/CFP/26Tipologia: Ramon T-2.1.1.2., aCronologia: seconda metà-fine VIIColore superfici: 5YR 7/6 reddish yellowColore sezione: 7.5YR 5/6 strong brownPorosità: porosoDurezza: duroSensazione al tatto: ruvido

#RIF!

49%

25%

13%13%

T-3.1.1.2./2.1.1.1.

T-2.1.1.2., a

T-1.4.2.1.

T-1.4.2.1., a1

Fig. 64. Tipologie anforiche realizzate nell’impasto 2.

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le anFore FeniCie e puniChe 463

Frattura: netta e regolareTipo di inclusi: in frattura abbondantissimi inclusi quar-zosi bianchi, “marroni” e scuri prevalentemente di me-die dimensioni e di forma arrotondata e sub-arrotondata assieme a più radi inclusi biancastri di piccole e medie dimensioni. Nella sezione si notano quasi delle linee orizzontali di tessitura. Molti vacuoli piccolissimi di for-ma arrotondata e piccoli di forma allungata. Pochi inclusi micacei argentei e di piccole dimensioni sia in frattura che sulle superfici. L’argilla è ben classata con sfericità e addensamento alto degli inclusi.

Descrizione impasto: questo gruppo, al quale afferisco-no oltre 270 reperti diagnostici, è tra i più consistenti fra quelli individuati. È di particolare interesse notare come nell’impasto n. 4 siano prodotti almeno tre tipi differen-ti di tipologie di anfore (T-3.1.1.2./2.1.1.1.; T-2.1.1.2. e T-1.4.2.1.) coprendo un arco cronologico che dalla fine dell’VIII raggiunge la metà del VI sec. a.C. I reperti si caratterizzano generalmente per una cottura effettuata a medie e medio-alte temperature. Abbondanti sono gli inclusi quarzosi di piccole e medie dimensioni, ma molti frammenti presentano quarzo anche di grandi dimensioni, bianchi calcarei e, su diversi esemplari, in-clusi marroni e “rossicci”. La mica argentea è sempre presente, più o meno abbondante, di dimensioni piccole e medie sia in frattura che sulle superfici. L’argilla è sem-pre di buona consistenza e sia le superfici (generalmente 5YR 6/8 - 7/6 reddish yellow o 5/6 - 5/8 yellowish red) che la sezione (7.5YR 5/6 strong brown o 5YR 6/8 red-dish yellow o 5/6 - 5/8 yellowish red o 2.5YR 6/6 - 6/8 light red o 5/6 - 5/8 red) hanno tonalità nocciola spesso con sfumature tra il rosso e il bruno. Le superfici non sono mai associate a trattamenti di ingubbiatura, ma mol-ti reperti mostrano tracce di lisciatura e alcuni esemplari presentano una superficie esterna chiara 7.5YR 8/4 pink - 8/6 reddish yellow, forse una scialbatura. Sulla base del-le caratteristiche dei componenti riscontrati si è portati a considerarlo come un impasto di natura regionale/locale.

Impasto 5 (tav. XII)

Fr. Campione: NR99/PC/5134/CFP/53Tipologia: Ramon T-1.2.1.1., b

Cronologia: entro la prima metà del VI sec. a.C.Colore superfici: 2.5YR 8/2 pinkish whiteColore sezione: 5YR 7/1 light grayPorosità: porosoDurezza: duroSensazione al tatto: ruvido Frattura: irregolareTipo di inclusi: in frattura inclusi quarzosi e scuri pre-valentemente di piccole e medie dimensioni. Molti va-cuoli, soprattutto sulle superfici, di piccole dimensioni e di forma arrotondata. Rara mica argentea di piccolissime dimensioni sulle superfici e in frattura.

Fr. Campione: NR99/PC/5130/CFP/31Tipologia: Ramon T-1.4.2.1., dCronologia: metà del VI sec. a.C., forse con uno slitta-mento nella seconda metà del secoloColore superfici: 10YR 6/3 pale brownColore sezione: 7.5YR 6/2 pinkish grayPorosità: porosoDurezza: duroSensazione al tatto: liscio Frattura: irregolareTipo di inclusi: in frattura inclusi chiari e scuri prevalen-temente di piccole dimensioni. Sulle superfici presenza di rari inclusi micacei argentei di piccolissime dimensioni.

Descrizione impasto: si tratta di un gruppo particolarmen-te consistente, che conta circa 270 frammenti diagnostici, e molto omogeneo. I reperti presentano sempre le me-desime caratteristiche e le superfici non sono mai asso-ciate ad un trattamento di ingubbiatura. La cottura dei reperti è generalmente effettuata a temperature medio-alte. L’argilla è compatta con molti inclusi, chiari lucidi, quarzosi e scuri, rossi o rosso-marrone, prevalentemente di piccole, ma anche di medie dimensioni. Le superfi-ci non sembrano mai ingubbiate, ma presentano spesso trattamenti di lisciatura o lucidatura. Tuttavia in alcuni esemplari questi processi sembrano dar vita a una specie di ingobbio biancastro. Inclusi micacei argentei (dorati?), più o meno abbondanti, sia in frattura che sulle superfici di piccolissime e piccole dimensioni. Le superfici hanno tonalità chiare comprese tra 2.5YR 8/2 pinkish white - 7.5YR 8/1 white - 8/2 pinkish white, ma anche le diverse gradazioni very pale brown pertinenti alla scheda 10YR. Su molti esemplari la superficie interna assume colora-zioni color crema 10YR 8/3 e 8/4 very pale brown. La sezione ha tonalità grigie per lo più 5YR 7/1 light gray, ma anche 6/1 e 5/1 gray e 7.5YR 6/2 pinkish gray, o an-cora 7/1 light gray e 6/1 e 5/1 gray. Su diversi esemplari è solo il nucleo ad essere grigio e poi sfuma, con diverse tonalità, verso il colore delle superfici.Le tipologie realizzate nell’impasto sono la T-3.1.1.2./2.1.1.1, con soli 5 esemplari, e un’altissima percentuale del modello T-2.1.1.2. e T-1.4.2.1.: più della metà dei frammenti costituisce il gruppo delle anfore con spalla arrotondata e corpo cordiforme. L’impasto sembra avere un periodo di massima diffusione tra la seconda metà-fine del VII e la prima metà del VI sec. a.C. Sulla

37%

52%

11%

Corpo cordiforme

Corpo a sacco

Cordiforme o a sacco

Fig. 65. Tipologie anforiche realizzate nell’impasto 4.

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464 steFano FinoCChi

base dei confronti con il materiale anforico cartaginese è ipotizzabile una natura nord-africana dell’impasto.

Impasto 6 (tav. XII)

Fr. Campione: NR99/PC/5149/CFP/57Tipologia: Ramon T-1.2.1.1., aCronologia: entro la prima metà del VI sec. a.C.Colore superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/6 reddish yellowColore sezione: 7.5YR 6/4 light brown Porosità: porosoDurezza: duroSensazione al tatto: polveroso Frattura: nettaTipo di inclusi: in frattura abbondanti inclusi quarzo-si bianchi, “marroni” e scuri prevalentemente di medie dimensioni e di forma arrotondata e sub-arrotondata assieme a più radi inclusi biancastri di piccole e medie dimensioni. Molti vacuoli piccoli di forma arrotondata e allungata. Rari inclusi micacei argentei e di piccole di-mensioni sia in frattura che sulle superfici. L’argilla è ben classata con sfericità e addensamento alto degli inclusi.

Descrizione impasto: gli esemplari che rientrano in questo gruppo, circa 300, presentano tutte le medesime caratteristiche riguardo agli inclusi, cioè al loro adden-samento e alla sfericità, ed in particolare risultano quasi sempre caratterizzati dalla superficie ingubbiata. La cot-tura dei reperti è generalmente effettuata a temperature medio-alte. L’argilla è compatta con molti inclusi, chiari, quarzosi e scuri, rossi o rosso-marrone, prevalentemente di piccole ma anche di medie dimensioni. Sulla super-ficie esterna molti quarzi soprattutto di piccole dimen-sioni e vacuoli dalla forma arrotondata. L’addensamento e l’omogeneità dei componenti è assolutamente simile all’impasto n. 5. Mica argentea e dorata (?) di piccolissi-me e piccole dimensioni. I reperti mostrano quasi sempre una pesante ingubbiatura color crema 7.5YR 8/2 pinkish white ma anche 10YR 8/3 e 8/4 very pale brown, posta con cura su una superficie 5YR 7/6-7/8-6/6-6/8 reddish yellow; le superfici interne variano tra le diverse tonalità 5YR reddish yellow, ma assumono spesso anche grada-zioni rosate 2.5YR 7/4 light reddish brown e 7/6 light red o grigiastre 7.5YR 7/2-6/2 pinkish gray.

Le tipologie realizzate nell’impasto sono: T-3.1.1.2./ 2.1.1.1, con soli 2 esemplari; T-2.1.1.2., con circa un ter-zo dei reperti; più della metà dei frammenti appartiene al tipo T-1.4.2.1., quasi esclusivamente nella variante D2 della tipologia di Bartoloni. Sembra essere un impasto con un periodo di massima diffusione tra la fine del VII e la metà del VI sec. a.C. Sulla base dei confronti con il materiale anforico cartaginese è ipotizzabile una natura nord-africana dell’impasto.

Impasto 7 (tav. XIII)

Fr. Campione: NR99/PC/5149/CFP/51Tipologia: Ramon T-2.1.1.2., aCronologia: seconda metà-fine VIIColore superfici: ingobbio 7.5YR 8/2 pinkish white su una superficie 5YR 7/8 reddish yellowColore sezione: 5YR 4/2 dark reddish grayPorosità: porosoDurezza: duroSensazione al tatto: polveroso e ruvido Frattura: netta Tipo di inclusi: in frattura abbondanti inclusi quarzosi, bianchi, “marroni” e scuri prevalentemente di medie di-mensioni e di forma arrotondata e sub-arrotondata assie-me ad abbondanti inclusi biancastri di medie dimensio-ni. Molti vacuoli di medie e grandi dimensioni di forma arrotondata e allungata. Sulle superfici numerosi inclusi simili a quelli della sezione. In particolare su quella inter-na sono visibili abbondanti inclusi quarzosi e biancastri di grandi dimensioni.

Descrizione impasto: gli esemplari che rientrano in que-sto tipo, circa un centinaio, presentano tutte le medesi-me caratteristiche riguardo agli inclusi, cioè al loro ad-densamento e alla sfericità, e al modo di dispersione. Si tratta di un impasto che ha caratteristiche simili al n. 6, dal quale se ne differenzia tuttavia per la maggiore ab-bondanza di inclusi bianchi (calcarei?) e micacei e per la grossolanità dell’argilla: questa è ben visibile sulla super-ficie interna dei frammenti, sintomo di una lavorazione corsiva dei recipienti. Inoltre, in questo gruppo esistono alcuni frammenti che presentano sulla superficie esterna tracce di ingobbio, per lo più evanide, e (la maggior par-te) la cui superficie è completamente priva di qualsiasi

63%

31%

6%

Corpo cordiforme

Corpo a sacco

Cordiforme o a sacco

Fig. 66. Tipologie anforiche realizzate nell’impasto 5. 37%

56%

7%

Corpo cordiforme

Corpo a sacco

Cordiforme o a sacco

Fig. 67. Tipologie anforiche realizzate nell’impasto 6.

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le anFore FeniCie e puniChe 465

trattamento. Le tonalità del nucleo variano da 7.5YR 6/1 gray a 5YR 4/2 dark reddish gray con diverse gradazioni che sfuma-no verso il colore delle superfici; queste hanno per lo più tonalità comprese tra reddish yellow delle tavole 5YR e 7.5YR, ma sono attestate anche colorazioni pale e very pale brown della tavola 10YR. La cottura è sempre ef-fettuata a buone temperature, a giudicare dalla sonorità; normalmente l’impasto è duro e poroso, con fratture per lo più regolari. Questo impasto inizia ad essere utilizzato sul finire del VII sec. a.C., con pochissimi esemplari rela-tivi al modello T-2.1.1.2., ed è particolarmente impiegato nel corso del VI sec. a.C.

Impasto 8 (tav. XIII)

Fr. Campione: NR98/PB/5098/CFP/6Tipologia: Ramon T-1.3.2.1./T-1.4.2.1., a?Cronologia: metà/seconda metà del VIColore superfici: 5YR 6/6 reddish yellowColore sezione: cottura a sandwich con il centro 5YR 6/1 gray, superiormente e inferiormente si ha il colore delle superfici.Porosità: poco porosoDurezza: duroSensazione al tatto: liscia Frattura: netta e regolareTipo di inclusi: in frattura pochi inclusi bianchi e quarzosi di piccole e medie dimensioni. Vacuoli di piccole dimen-sioni e di forma arrotondata. Sulle superfici abbondanti inclusi bianchi e scuri di piccole e medie dimensioni e di forma arrotondata assieme a mica argentea e a scaglie di medie dimensioni.

Descrizione impasto: si tratta di un gruppo piuttosto omogeneo rappresentato da circa 130 reperti. La cottura ha raggiunto temperature elevate; il suono è metallico. Le superfici non sono mai associate a trattamenti di ingub-biatura, ma risultano spesso lisciate più o meno accura-tamente. La maggior parte degli esemplari presenta una cottura a sandwich con il centro 5YR 6/1 gray e spesso 2.5YR 6/2 pale red; superiormente e inferiormente si ha il colore delle superfici. Queste hanno tonalità 2.5YR 6/6-6/8 light red o gradazioni reddish yellow, yellowish red e light reddish brown della scheda 5YR. Gli inclusi maggiormente caratteristici sono quelli bianchi (calca-

rei?) e quarzosi di piccole, medie ma anche di grandi di-mensioni; mica argentea di piccole e soprattutto di medie dimensioni per lo più a scaglie.Si tratta di un’argilla utilizzata a partire dal modello T2-.1.1.2. e principalmente nella produzione di anfore con corpo a sacco. Il periodo di massima occorrenza di questa argilla è il VI sec. a.C. Sulla base delle caratteristiche dei componenti riscontrati si è portati a considerarlo come un impasto di natura regionale/locale.

Impasto 9 (tav. XIII)

Fr. Campione: NR98/PB/5043/CFP/1Tipologia: Ramon T-1.2.1.1., bCronologia: entro la prima metà del VI sec. a.C.Colore superfici: 5YR 6/8 reddish yellowColore sezione: 5YR 6/8 reddish yellowPorosità: porosoDurezza: duroSensazione al tatto: ruvida Frattura: irrregolareTipo di inclusi: in frattura abbondanti inclusi quarzosi e bianchi (calcarei) prevalentemente di piccole dimen-sioni. Sulle superfici inclusi bianchi e scuri di medie e grandi dimensioni assieme a mica argentea a scaglie. Va-cuoli abbondanti di forma rotonda e allungata di medie dimensioni.Osservazioni: i frammenti appartenenti a questo gruppo non presentano mai superfici ingobbiate, solo in alcuni casi sono visibili segni di lisciatura.

Fr. Campione: NR98/PB/5043/CFP/12Tipologia: Ramon T-4.1.1.4.Cronologia: seconda metà del IV sec. a.C.Colore superfici: 7.5YR 6/6 reddish yellowColore sezione: 5YR 6/8 reddish yellowPorosità: porosoDurezza: duroSensazione al tatto: ruvidaFrattura: irregolareTipo di inclusi: in frattura abbondanti inclusi quarzosi e bianchi (calcarei) prevalentemente di piccole dimensio-ni. Sulle superfici inclusi quarzosi, bianchi e scuri (mar-roni) di medie e grandi dimensioni. Buona presenza di mica argentea a scaglie di piccole e medie dimensioni.

10%

81%

9%

Corpo cordiforme

Corpo a sacco

Cordiforme o a sacco

Fig. 68. Tipologie anforiche realizzate nell’impasto 7.

27%

68%

5%

Corpo cordiforme

Corpo a sacco

Cordiforme o a sacco

Fig. 69. Tipologie anforiche realizzate nell’impasto 8.

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le anFore FeniCie e puniChe 467

sulla superfice esterna. Sperficie interna 5YR 7/4 pink.Colore sezione: 2.5YR 7/6 light redPorosità: porosoDurezza: duroSensazione al tatto: polverosaFrattura: regolareTipo di inclusi: rari inclusi biancastri e quarzosi di di-mensioni piccole e molto piccole; la mica sembra assente sia in frattura che sulle superfici.

Descrizione impasto: l’impasto ha sempre tonalità aran-cio chiaro, leggermente più carico in sezione, duro e con fratture nette; è già attestato a Nora, presso l’area C354.

354 Si confronti l’impasto 3: FinoCChi 2003, 54.

Nell’ambito di una amichevole e proficua colla-borazione, che vede ormai da diversi anni un conti-nuo scambio di informazioni tra chi scrive e Babet-te Bechtold, si sono potuti confrontare i campioni degli impasti individuati a Nora con il materiale anforico di Cartagine. Bisogna sottolineare che si tratta di una comparazione esclusivamente macro-scopica effettuata su piccole porzioni di frammenti e quindi le somiglianze tra gli impasti debbono es-sere comunque prese con estrema cautela. I fram-menti usati come campioni delle comparazioni sono stati: NR99/PC/5149/CFP/26 - T-2.1.1.2., a: Imp. 4; NR99/PC/5149/CFP/18 - T-1.4.2.1., a1: Imp. 7; NR99/PC/5134/CFP/7 - T-1.4.2.1, a1: Imp. 6; NR99/PB/5156/CFP/6 - T-3.1.1.2./2.1.1.1.: Imp. 3; NR98/PB/5043/CFP/12 - T-4.1.1.4.: Imp. 9; NR98/PB/5098/CFP/6 - T-1.4.2.1., a1: Imp. 8; NR99/PC/5134/CFP/110 - T-10.1.2.1.: Imp. 1; NR99/PC/5134/CFP/53 - T-1.2.1.1., b: Imp. 5; NR98/PB/5043/CFP/1 - T-1.2.1.1., b: Imp. 9.

Di seguito sono indicati i risultati dei confronti macroscopici, che sono anche editi in: B. BeChtold, Observations on the amphorae repertoire of Mid-dle Punic Carthage, in Carthage Studies 2, Ghent 2008.

- Imp. 5 e 6: sembrano corrispondere all’impasto locale in uso a Cartagine tra l’VIII e il III sec. a.C., il cosiddetto “KTS” (Karthagotonstruktur).

- Imp. 7: corrisponde alla “fabric 107” (costitu-ita da un unico esemplare non diagnostico rinvenu-to in un deposito databile fra il 420-380 a.C. ca.) (BeChtold 2008, § 3.2.1, table 1.A).

- Imp. 8: corrisponde alla “fabric 81” (costituita da due esemplari non diagnostici, uno da un conte-sto databile alla fine del VI/prima metà del V sec. a.C., l’altro da un contesto della seconda metà del VI sec. a.C.) (BeChtold 2008, § 3.2.1, table 1.A). Inoltre, questo impasto sembra trovare corrispon-denza anche con un frammento di parete di anfora (BM04/2424, il numero d’inv. del reperto è 44389) proveniente da un contesto stratigrafico sigillato dell’ultimo quarto del VI sec. a.C. che sarà di pros-sima pubblicazione da parte di Roald Docter.

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a cura di andrea roppa

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s. FinoCChi - le anFore FeniCie e epuniChetav. XII

Impasto 1

Impasto 3

Impasto 5 Impasto 6

Impasto 4

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