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Editoriale Mauro Vaglio Riflessioni Alessandro Cassiani Per non dimenticare Filippo Maria Berardi Le voci dell’Avvocatura Beka Tavartkiladze Donatella Cerè Vincenzo Geraci Filippo Lubrano Luciano Panzani Stefano Radicioni Liliana Salemme Mario Sanino Aldo Minghelli Luigi Favino Gennaro Francione Angelo Miele Cesare Morelli Attività del Consiglio Pietro Di Tosto Matteo Santini Isabella Maria Stoppani Formazione continua Rassegna di Giurisprudenza Mario Scialla n ° 4-6 Notiziario del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma ANNO LXIV LUGLIO – DICEMBRE 2014 Foro Romano

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EditorialeMauro Vaglio

RiflessioniAlessandro Cassiani

Per non dimenticareFilippo Maria Berardi

Le voci dell’AvvocaturaBeka Tavartkiladze

Donatella Cerè

Vincenzo Geraci

Filippo Lubrano

Luciano Panzani

Stefano Radicioni

Liliana Salemme

Mario Sanino

Aldo Minghelli

Luigi Favino

Gennaro Francione

Angelo Miele

Cesare Morelli

Attività del ConsiglioPietro Di Tosto

Matteo Santini

Isabella Maria Stoppani

Formazione continuaRassegna di GiurisprudenzaMario Scialla

n° 4-6 Notiziario del Consigliodell’Ordine degli Avvocati di Roma

ANNO LXIVLUGLIO – DICEMBRE 2014

Foro Romano

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Notiziario del Consigliodell’Ordine degli Avvocati di Roma

n° 4-6

Direttore Responsabile: Mauro VAGlIo

Direttore Scientifico: Alessandro CAssIAnI

Capo Redattore: samantha luPonIo

Comitato di redazione:

Mauro VAGlIo, Pietro DI TosTo, Riccardo BoloGnesI

Fabrizio BRunI, Alessandro CAssIAnI, Domenico ConDello

Antonio ConTe, Antonino GAlleTTI, Mauro MAzzonI

Aldo MInGhellI, Roberto nICoDeMI, livia RossI

Matteo sAnTInI, Mario sCIAllA, Isabella Maria sToPPAnI

Segretario di redazione: natale esPosITo

Progetto grafico: Alessandra GuGlIelMeTTI

Disegno di copertina: Rodrigo uGARTe

____________

Foro Romano - Autorizzazione Tribunale di Roma n. 1866 del 1950 - Direzione, Redazione: P.zza Cavour - Palazzo di Giustizia - 00193 RomaImpaginazione e stampa: Infocarcere scrl - Via C. T. Masala, 42 - 00148 Roma

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3 EDITORIALE

Breve resoconto di tre anni di consiliaturaMauro Vaglio

4 RIfLEssIOnI

A cura di Alessandro Cassiani

4 L’esperienza insegna

4 Sono necessari cambiamenti radicali

5 Settembre, è tempo di tornare

6 PER nOn DImEnTIcARE

Parafrasando Gurdjieff: Incontri con colleghi straordinariFilippo Maria Berardi

8 LE VOcI DELL’AVVOcATURA

La XXXVII conferenza dei Giovani AvvocatiA cura della Redazione

13 La luminosa tradizione dell’Avvocatura romanaMauro Vaglio

15 forma e sostanza: dagli atti ai fattiBeka Tavartkiladze

17 Dati allarmanti sul fronte occupazionaleDonatella Cerè

19 La cultura della GiurisdizioneVincenzo Geraci

20 cinquant’anni di Avvocato: per me e per tuttiFilippo Lubrano

22 La giustizia dell’ErmellinoLuciano Panzani

23 Avvocati e magistrati insieme per risolvere i problemi della giustiziaStefano Radicioni

24 I miei primi sessant’anni di professioneLiliana Salemme

25 non dimenticare Piero calamandreiMario Sanino

27 I percorsi dell’animaAldo Minghelli

38 Eutanasia mascherata e coraggio di vivere ancoraLuigi Favino

40 Il processo come teatroGennaro Francione

1Foro Romano

Sommario

n°4-6 Notiziario del Consigliodell’Ordine degli Avvocati di Roma

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Sommario

2 Foro Romano

42 In nome del popolo sovranoAngelo Miele

44 L’emozione per un giuramentoCesare Morelli

46 ATTIVITà DEL cOnsIGLIO

La verità dei fattiPietro Di Tosto

48 Tre anni insiemeMatteo Santini

50 Ripartiamo dalla deontologiaIsabella Maria Stoppani

52 Regolamento degli Uffici Legali Enti Pubblici al fine dell’iscrizione nell’Elenco specialeA cura della Redazione

55 La scuola forense “Vittorio Emanuele Orlando” fiore all’occhiello dell’Avvocatura romanaA cura della Redazione

57 Audizione commissione Giustizia della cameraA cura della Redazione

61 congresso nazionale forense di VeneziaA cura della Redazione

63 Processo civile telematico: l’integrazione del protocolloA cura della Redazione

65 Protocollo d’intesa ed istruzioni pratiche per il perfezionamentodell’iscrizione a ruolo ed il deposito di atti nelle procedure esecutive mobiliariA cura della Redazione

68 Protocollo d’intesa sulle spese straordinarie dei figlia seguito di divorzio dei genitoriA cura della Redazione

70 fORmAzIOnE cOnTInUA

convegni organizzati dall’Ordine degli Avvocati

73 AGGIORnAmEnTO ALBO

74 La grande famiglia degli Avvocati romaniA cura della Redazione

79 RAssEGnA DI GIURIsPRUDEnzA

A cura di Mario Scialla

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Editorale

Foro Romano

Il lavoro avviato dal febbraio 2012 ha consentito,

finalmente, il risveglio dell’Ordine di Roma dal tor-

pore in cui era stato relegato durante la precedente

Consiliatura.

Molti sono stati i risultati raggiunti, ma mi preme, in

queste righe, porre l’accento soprattutto sull’approccio

con il quale l’attuale Consiglio ha dato vita al rinnova-

mento.

Oltre alla normale conduzione delle incombenze cor-

renti, il nuovo Consiglio dell’Ordine ha articolato il

proprio impegno in tre aree principali:

informativa – Grazie ad un innovativo paradigma di

comunicazione basato su notizie flash e specifiche

newsletter, è stato permesso a tutti gli Avvocati romani

di avere una tempestiva informazione sugli argomenti

d’interesse generale;

tecnologica – Molte sono state le innovazioni introdot-

te, dall’impegno nell’avvio del processo civile telema-

tico alla digitalizzazione delle sentenze del giudice di

pace, fino alle innumerevoli semplificazioni nell’acces-

so ai documenti;

politica – Grazie alla costituzione del Coordinamento

Nazionale degli Ordini e delle Unioni è stato compiuto

un passo importante per condurre l’Avvocatura verso

una vera unità d’azione sul piano nazionale, condizio-

ne indispensabile per fronteggiare adeguatamente le

attuali contingenze politiche.

Il Consiglio dell’Ordine che nascerà dalle elezioni del

gennaio 2015 avrà il compito di fare in modo che que-

sta azione di rinnovamento non s’interrompa, ma

possa completarsi restituendo dignità e decoro alla

professione.

Molto resta ancora da fare per ridurre le mille difficol-

tà quotidiane che i Colleghi incontrano e per riconqui-

stare quel prestigio e decoro professionale che ci è stato

tolto da una cattiva politica e dai cosiddetti poteri forti.

Di certo è fondamentale che tutti gli Avvocati romani

continuino a trovare nei Consiglieri dell’Ordine un

utile punto di riferimento.

Auguri per un buon anno 2015.

Breve resoconto di tre anni di consiliatura

Mauro Vaglio

Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma

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4 Foro RomanoForo Romano

Riflessioni a cura del Consigliere Alessandro Cassiani

Sono necessari cambiamenti radicali

Siamo in attesa di cambiamenti epocali. Lo haassicurato il ministro a Venezia e nella relazioneal Parlamento. Gli Avvocati saranno interlocuto-

ri in tutte le questioni che riguardano la giustizia.Qualche avvisaglia di questo cambiamento è già realtà.La mediazione e la negoziazione assistita, proposte daiconsigli dell’ordine, hanno ampliato le competenzedegli avvocati e semplificato larghi settori del proces-so. Moltissimo resta da fare. Nel settore civile il pro-cesso telematico è ancora una chimera, la prima udien-za resta una fase di passaggio, i riti alternativi devonoessere rafforzati, il tribunale delle imprese deve esserepienamente realizzato, il contributo unificato che allon-tana dal processo i cittadini e gli operatori nazionali edesteri, deve essere cancellato oppure ridotto a propor-zioni accettabili. In quello penale, la riforma dellacustodia cautelare approvata dal Parlamento e le leggisulla messa alla prova e sulla non punibilità per irrile-vanza del fatto, costituiscono notevoli passi in avantima non risolvono problematiche annose quanto dram-matiche, Mi riferisco tra l’altro all’orrore delle nostrecarceri, alla udienza preliminare che talvolta non svol-ge la funzione di filtro assegnatole dal legislatore eserve ad aggravare il carico dei tribunali con processidestinati a sicura assoluzione in fase dibattimentale.

Credo nel ministro. Credo ancor di più alla forza dellaunione tra tutti i consigli dell’ordine che in questi ulti-mi tre anni si sono stretti a quello di Roma. Sono certoche questi ultimi sapranno rintuzzare qualunque tenta-tivo di attentare alla effettività del diritto di difesagarantito dalla Costituzione e mettere a tacere quei falsiprofeti che vorrebbero rendere pressocché inaccessibilii mezzi di impugnazione ed allungare a dismisura itempi della prescrizione allo scopo di agevolare chi nonha alcuna intenzione di mettere mano ai processi.Auspico però che dallo scontro tra i politici che hannomolto da imparare e gli Avvocati che hanno moltissimoda insegnare, si passi al dialogo istituzionalizzato.Soltanto così sarà possibile realizzare il tanto auspicatogiusto processo previsto dall’art. 111 della Costituzionee quel contraddittorio tra P.M. e Difensore troppo spes-so inquinato da violazioni del rapporto fiduciario innome di una malintesa necessità di accertare la verità.La nuova composizione dei consigli che saranno costi-tuiti da un numero maggiore di consiglieri e, finalmen-te, da una congrua e preziosa rappresentanzadell’Avvocatura al femminile oltre, in qualche caso, airappresentanti dei grandi studi e dell’Avvocatura degliEnti Pubblici aumenta la speranza in un avveniremigliore, anzi in una svolta radicale rispetto al passato.

Gli uomini non maturano come le pere. Qualcunotrae vantaggio dalla esperienza; altri non neconservano alcuna traccia. Per tale ragione, esi-

stono in natura anziani dalle eccezionali capacità; gio-vani a dir poco spenti; donne preparatissime; uomini deltutto inadeguati. Ed esiste anche il contrario!L’esperienza insegna che ciascuno di noi costituisce una

realtà unica ed irripetibile. La conseguenza é che stabili-re regole generali comporterebbe assurde discriminazio-ni ed inammissibili sprechi di risorse. La soluzione a mioavviso può essere una sola: scegliere tenendo conto dellereali capacità del singolo individuo, prescindendo dalsesso, dall’età, dalle condizioni sociali oppure, peggioancora, da legami di carattere clientelare.

L’esperienza insegna

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5Foro Romano

Riflessioni a cura del Consigliere Alessandro Cassiani

Il cielo è grigio, gli ultimi villeggianti guardanol’orizzonte con espressione assorta.Tutti pensano al ritorno e cominciano ad annodare i

fili interrotti dalle vacanze. Sono in preda ad uno stato che non so definire.Sento che è tempo di tornare in studio.Avverto un vago senso di angoscia.È come se tutto dovesse cominciare da zero e il ritornoa Roma costituisse un salto nel buio.Sono sensazioni che ogni anno caratterizzano la finedell’estate.Non so spiegarmene la ragione.So soltanto che mi tormentano e nello stesso tempo miesaltano.Dentro me si intrecciano il timore di dovere affrontarei tanti problemi rinviati a settembre ed un rinnovatoentusiasmo per le nuove battaglie giudiziarie che miattendono.Chiudo gli occhi. Cerco di riordinare le idee.Alla distesa infinita del mare si sostituisce un altro sce-nario. Vedo la mia scrivania sommersa da atti di variprocessi.Rivedo la piazzetta di piazzale Clodio e i Colleghi chevi stazionano in attesa di entrare in aula.All’improvviso tutto cambia: mi trovo nell’aula delconsiglio dell’ordine impegnato in una discussione cheriguarda il presente ed il futuro dell’Avvocatura.Quando ritorno alla realtà ho le idee molto più chiare.Alla preoccupazione per quanto mi attende si è sostitui-to un desiderio quasi frenetico di correre in soccorso diclienti ossessionati dai loro problemi e di rimettermi alservizio dei Colleghi.So che nei primi giorni avvertirò la ruggine determina-ta dalla prolungata inerzia.

So che, come per incanto, tutto riprenderà come prima.L’incalzare delle scadenze, le telefonate e lo studiodelle strategie difensive riempiranno le mie giornate ecancelleranno la nostalgia dell’estate.La vecchia toga farà il resto. Indossandola, ripeterò ungesto che mi riempirà di orgoglio.In quel momento sentirò il peso, ma anche la gioia, dipoter essere utile al mio assistito.Dentro di me avvertirò la stessa forza che nella nottedei tempi costrinse un uomo a gettarsi sulle spalle undrappo ed a levarsi in difesa del proprio simile.La stessa sensazione proverò entrando nella sede delconsiglio. Mi basterà guardare i manifesti che tappez-zano il corridoio d’ingresso per sentirmi parte inte-grante di una Istituzione che, oltre ad adempiere glialti compiti cui è destinata, costituisce sempre più l’ul-timo baluardo a difesa dell’Avvocatura e quindi deiCittadini.In quella occasione rivedrò i protagonisti di tante batta-glie e di iniziative che hanno contribuito ad aumentareil prestigio dell’Avvocatura Romana.Sono certo che insieme a loro continuerò per la stradaintrapresa e combatterò con l’entusiasmo di sempreperché le preannunciate riforme riescano a coniugarecelerità e rispetto delle garanzie e tengano conto delleindicazioni e delle soluzioni elaborate dai Consiglidell’Ordine, dalle Unioni Distrettuali, dall’OrganismoUnitario e dalle alle Associazioni Forensi.Il mio auspicio è che le battaglie che ci attendono pos-sano impedire ai nostri governanti di approvare in futu-ro altre leggi deleterie per l’Avvocatura ma soprattuttoper i Cittadini e per la Democrazia. Sono certo che cela faremo!Un grande abbraccio.

Settembre, è tempo di tornare

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Per non dimenticare

Foro Romano

Nella mente, a volte, si intrecciano ricordi e sen-

sazioni che, in un attimo, fanno percepire la

realtà nella sua consistenza effimera.

Capita di percorrere una strada, guardare un palazzo o

una persona e immediatamente tornare con la memoria

a fatti e personaggi il cui ricordo, sbiadito, fa sostare e

riflettere.

E un desiderio fortissimo mi spinge a ricordare alcuni

illustri Colleghi, ormai scomparsi da decenni, che ho

avuto la fortuna di conoscere fin da giovanissimo.

Nessun merito personale, solo il fatto di aver avuto un

genitore anziano, e avvocato, di una età di oltre mezzo

secolo in più.

Nello studio di famiglia a palazzo Besso a Torre

Argentina l’attività legale, dal 1937 al 1982, non ha

mai trovato tregua. Al seguito di mio padre Andrea,

classe 1907, mi recavo a piedi, abitando a palazzo

Capranica al Teatro Valle, a volte al Consiglio di Stato

altre al “Palazzaccio”.

Ed ecco le figure riemergere dal passato: su una bici-

cletta nera, vestito con un loden verde e un borsalino

sulla testa, capitava di incontrare un vecchio signore

che, uscito dal suo studio in via Monserrato, pedalava

ancora alacremente nonostante l’età avanzata. Un atti-

mo, mio padre lo guardava e lui si fermava. Un sorriso,

una stretta di mano e subito il diritto prendeva il

sopravvento. Era Cesare Tumedei. Si parlava di cause

della Breda, dell’Eni, della Montedison… Oggi, forse

non molti ne sono a conoscenza, lo Stato italiano, attra-

verso una preventiva cessione all’Accademia delle

Scienze, ha venduto a dei privati quella meravigliosa

Villa Lontana sulla Cassia Antica che Cesare Tumedei

aveva lasciato per volontà testamentaria alla

Presidenza del Consiglio dei Ministri affinché divenis-

se la residenza ufficiale dei presidenti del Consiglio.

Sembra che il ricavato, anche dalle opere d’arte ivi

contenute, sia servito per acquistare attrezzature per gli

ospedali romani: sic transit gloria mundi!

Poi, un altro anziano signore, spesso sottobraccio ad

una elegante signora, entrambi vestiti a lutto per la per-

dita di un loro figlio. Andreino… Walterino… così si

chiamavano vicendevolmente a gran voce: era Walter

d’Avanzo. E il diritto minerario si personificava, poi-

ché d’Avanzo insegnava quella materia alla Sapienza di

Roma e mio padre alla Statale di Milano dove aveva

fondato e diretto, per trent’anni, la rivista di diritto

minerario.

Poi si incontravano i Curatores dell’alma città di

Roma, i romanisti d’eccezione, oltre che avvocati. Tra

i più grandi redattori della celebre Strenna, ricordo

Fabrizio Apolloni Ghetti che fino al 1970 si poteva

incontrare a palazzo Sacchetti in via Giulia e poi a

palazzo Serlupi al Seminario, dove si spense ultrano-

vantenne. Esattamente coetaneo di mio padre, avevano

frequentato insieme liceo e università, laureandosi alla

Sapienza quando la stessa aveva ancora sede a S. Ivo,

in corso Rinascimento. Ebbero Maestri come Pietro

Bonfante, Giorgio Del Vecchio, Vittorio Scialoja….

Con loro la storia e il diritto diventavano una miscella-

nea affascinante.

Nell’antico palazzo Nunez alla Minerva ascoltavo,

rapito, Massimo Severo Giannini. E non si ascoltava

solo diritto, ma anche storia romana. Ricordo che dalle

finestre dello studio si intravvedeva il “pulcino” della

Minerva, quell’elefantino sostenente un obelisco egizio

e realizzato, nella seconda metà del Seicento, su dise-

gno del Bernini. Una delle due iscrizioni che stanno

alla base del monumento recita: “Chiunque tu sia che

vedi nell’obelisco le figure scolpite dal sapiente Egitto

sostenute dall’elefante, il più forte degli animali, sappi

che è proprio di una robusta mente alimentare una soli-

da sapienza”. Sembra che la frase si stata dettata da

papa Urbano VIII Barberini. Ma l’episodio divertente

vissuto dai due grandi “Vecchi” che lo raccontavano

ridendo, riguardava la “vendita” del monumento avve-

nuta nel 1946. Uno scanzonato romano lo cedette a un

alto ufficiale americano per una grande quantità di am-

lire. Quando l’ufficiale si presentò sulla piazza con un

camion, l’attrezzatura e la manovalanza necessaria alla

sua rimozione il portiere dell’Albergo Minerva, appre-

Parafrasando Gurdjieff: Incontri con Colleghi StraordinariFilippo Maria Berardi

Avvocato del Foro di Roma

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7Foro Romano

Per non dimenticare

so l’inaudito intento, avvertì prontamente la polizia che

sventò l’operazione, smascherando la vendita fittizia ed

il suo autore.

Poi, Aldo Sandulli, il Maestro. Accademico dei Lincei,

come Giannini, ne ricordo lo sguardo profondo e pen-

soso in una appassionata campagna elettorale come

candidato al Senato in un collegio di Napoli, dove ci

stabilimmo temporaneamente quali collaboratori. Fu

per me l’occasione, tra le tante, di conoscere il mitico

“Comandante” Achille Lauro. Sandulli divenne poi

senatore a Roma come indipendente nelle fila della

Democrazia Cristiana.

Morì improvvisamente a Torgiano dopo aver terminato

una conferenza nel 1984, qualche mese prima di mio

padre. Nella sua casa romana in Corso Vittorio

Emanuele II, giunsero in commosso cordoglio tutti i

più grandi giuristi e politici dell’epoca.

Poi ancora, Cesco Nigro. Indimenticabile il suo aspet-

to da bohemienne del diritto, quando con sandali ai

piedi varcava, deciso, la soglia dei tribunali. Una volta

mio padre mi inviò nel suo studio in Prati a prendere

degli atti e lui mi ricevette tra un mare di libri sparsi

ovunque. Poi, guardandomi negli occhi mi disse: “tuo

padre ora è vecchio ed è un peccato che non tu non lo

abbia conosciuto, come me da giovane, nel pieno della

sua attività”. Mi diede una vecchia edizione delle

Pandette di Giustiniano invitandomi a leggerle e a

meditare. Non ho più dimenticato quell’incontro.

Oggi non c’è più spazio per la rimembranza, poiché la

globalizzazione e l’informatizzazione dei social net-

work hanno stravolto il concetto del rapporto umano,

alterandone ritmi e modalità. Certamente, però, le mura

di pietra e le strade acciottolate conservano, mute,

memorie antiche. Ascoltando il silenzio, almeno per un

attimo, possiamo ancora percepire il respiro profondo

della storia che, magicamente, ci riserva pagine segrete.

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Le Voci dell’Avvocatura

Foro Romano

Nel 1968, Carlo Fornario, amato Presidente delnostro Ordine, accolse la proposta di TommasoBucciarelli e dell’Associazione Italiana

Giovani Avvocati di dar vita, a Roma, alla Conferenzadei Giovani Avvocati che, istituita nel 1967, si ispira aduna formula seguita per lunga tradizione da numerosiOrdini forensi di ogni parte del mondo. A partire dal 9 gennaio 1968, sono stati selezionati giova-ni destinati ad affermarsi come Avvocati di alto livello. Sulla scia di questa luminosa tradizione, anche que-st’anno, è stato bandito un concorso, coordinato dalPresidente, Avv. Mauro Vaglio, con il supportodell’Avv. Cristina Tamburro, articolato in prove scrittee orali, tendenti ad accertare la preparazione dei candi-dati sul piano umanistico, deontologico, tecnico, giuri-dico, oltre che nelle lingue straniere. I cinque vincitori sono stati proclamati “Segretari dellaConferenza” e resteranno in carica per due anni. Durante gli anni in cui rimarranno in carica, i Segretarisi dedicheranno a studi, conferenze e dibattiti, soprat-tutto su problemi che riguardino le giovani generazioniforensi; intratterranno, inoltre, rapporti con le istituzio-ni similari e con giovani Avvocati all’estero. Nel corso della Cerimonia ai Segretari proclamativiene offerta una Toga d’onore intitolata alla memoriadi Avvocati romani deceduti che hanno dato lustroall’Ordine forense, nonché premi in denaro utilizzandoanche la dotazione operata dall’Avv. Lucio Ghia inricordo dell’Avv. Ferdinando D’Atena. Al primo Segretario viene consegnata una targa offertadalla Sezione di Roma dell’Associazione ItalianaGiovani Avvocati. Il primo Segretario svolgerà la relazione su un tema, dalui scelto, di interesse giuridico. Ai vincitori della selezione tra i partecipanti al corsoScuola Forense “Vittorio Emanuele Orlando”, sapien-temente condotta in questo triennio dal ConsigliereAvv. Riccardo Bolognesi, verranno consegnate quattrotoghe intitolate ad altrettanti Avvocati che hanno ono-rato la classe forense. Secondo una tradizione ormai consolidata, unitamentealla proclamazione dei «Segretari della Conferenza» sisvolgerà la cerimonia per la consegna della medagliad’oro agli Avvocati che hanno raggiunto cinquanta esessanta anni di iscrizione all’Albo e sarà consegnata

una medaglia d’oro anche agli Avvocati dello Stato e aiMagistrati, collocati a riposo, che abbiano raggiunto ipiù alti gradi. In tal modo, sarà tributato il doverosoomaggio a quanti, per tanti anni, hanno tenuto altol’onore e il prestigio dell’Avvocatura e dellaMagistratura e hanno dimostrato con i fatti che le duefunzioni sono complementari, rispecchiano due aspettidello stesso fenomeno e possono essere esercitate conil dovuto reciproco rispetto. La Cerimonia rappresenta per l’Ordine degli Avvocatidi Roma l’occasione per affidare ai Giovani Avvocati ilcompito di continuare la luminosa tradizione del nostroForo.

PROGRAMMA DELLA CERIMONIA

Dopo il saluto del Presidente del Consiglio dell’Ordinedegli Avvocati di Roma, Avv. Mauro Vaglio (riportatonel presente articolo), sono intervenuti:- l’Avv. Stefano Radicioni (per l’Organismo Unitariodell’Avvocatura Italiana), - l’Avv. Donatella Cerè (per la Cassa Nazionale diPrevidenza e Assistenza Forense), - gli Avv.ti Filippo Lubrano e Mario Sanino (a nomedegli Avvocati premiati).Particolarmente toccante il momento della Consegnadelle Toghe d’Onore ai vincitori della selezione dellaScuola Forense “Vittorio Emanuele Orlando” (respon-sabile il Consigliere Avv. Riccardo Bolognesi), deidiplomi e dei premi ai Segretari della Conferenza.L’Avv. Beka Tavartkiladze, Primo Segretario, ha tenu-to la conferenza sul tema «Forma e sostanza; dagli atti

ai fatti» (il cui intervento è di seguito riportato).

COMITATO D’ONORE

Giuseppe TESAUROPresidente della Corte Costituzionale

Giovanni LEGNINIVice Presidente del Consiglio Superiore della

Magistratura

La XXXVII Conferenza dei Giovani AvvocatiA cura della Redazione

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Le Voci dell’Avvocatura

Foro Romano

Andrea ORLANDO

Ministro della Giustizia

Giorgio SANTACROCE

Presidente della Corte Suprema di Cassazione

Gianfranco CIANI

Procuratore Generale della Corte Suprema di

Cassazione

Giorgio GIOVANNINI

Presidente del Consiglio di Stato

Antonio SEGRETO

Presidente del Tribunale Superiore delle Acque

Pubbliche

Raffaele SQUITIERI

Presidente della Corte dei Conti

Salvatore NOTTOLA

Procuratore Generale della Corte dei Conti

Nunzio LUCIANO

Presidente Cassa Nazionale Forense

Luciano PANZANI

Presidente della Corte di Appello di Roma

Luigi CIAMPOLI

Procuratore Generale della Corte di Appello di Roma

Angelo Raffaele DE DOMINICIS

Procuratore Generale della Sezione Lazio della Corte

dei Conti

Mario BRESCIANO

Presidente del Tribunale Ordinario di Roma

Giorgio GIOVANNINI

Presidente del Tribunale Amministrativo Regionale

per il Lazio

Giuseppe PIGNATONE

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale

Ordinario di Roma

Luigi FRATI

Rettore dell’Università “La Sapienza”

Giuseppe NOVELLI

Rettore dell’Università “Tor Vergata”

Mario PANIZZA

Rettore dell’Università “Roma Tre”

Massimo EGIDI

Rettore dell’Università “Luiss Guido Carli”

Giuseppe DALLA TORRE DEL TEMPIO DI

SANGUINETTO

Rettore dell’Università “Lumsa”

Giorgio SPANGHER

Preside della Facoltà di Giurisprudenza

dell’Università “La Sapienza”

Gian Piero Giuseppe MILANO

Preside della Facoltà di Giurisprudenza

dell’Università “Tor Vergata”

Paolo BENVENUTI

Preside della Facoltà di Giurisprudenza

dell’Università “Roma Tre”

Antonio NUZZO

Preside della Facoltà di Giurisprudenza

dell’Università “Luiss Guido Carli”

Angelo RINELLA

Preside della Facoltà di Giurisprudenza

dell’Università “Lumsa”

COMMISSIONE D’ESAME

La Commissione del concorso della XXXVII

Conferenza dei Giovani Avvocati è stata presieduta, su

delega del Presidente del Consiglio dell’Ordine degli

Avvocati di Roma, dall’Avv. Cristina Tamburro.

Essa era composta, a norma del Regolamento della

Conferenza, da:

- Giulia Bonsegni, Luigi Annunziata, Gianfrancesco

Iannizzi (Segretari della XXXV Conferenza);

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Le Voci dell’Avvocatura

Foro Romano

- Matteo Allena, Claudia Confortini, Valerio Vitale,Viviana Di Iorio, Fulvia Vitale (Segretari dellaXXXVI Conferenza);

- Giulio Rubini (Sezione Romana dell’AIGA);- Carlo Recchia (A.GI.FOR. – Roma);- Francesco Toscano (Avvocati per l’Europa);

SEGRETARI DELLA XXXVII CONFERENZA

Beka TAVARTKILADZE I SegretarioFrancesca SBARRA II SegretarioFlaminia APERIO BELLA III SegretarioGiulia CRIVELLINI IV SegretarioFrancesco SCHIPPA V Segretario

TOGHE D’ONORE

Maria Gabriella ANGHELONEal Segretario Beka Tavartkiladze

Fausto BUCCELLATOal Segretario Francesca Sbarra

Angelo SORDIal Segretario Flaminia Aperio Bella

Antonio DE VITAal Segretario Giulia Crivellini

Bruno PICCAROZZIal Segretario Francesco Schippa

TOGHE D’ONORE AI VINCITORI

DELLA SELEZIONE DELLA SCUOLA FORENSE

“VITTORIO EMANUELE ORLANDO”

INTITOLATE ALLA MEMORIA DEGLI AVVOCATI

Paolo AGNINO I classificatoFederica Carello

Alfredo GIANNACCARI II classificatoGianmaria Lauro

Giuseppe CERTO III classificatoMarianna Meriani

Luigi INSABATO IV classificatoChiaraTagliaferri

MEDAGLIE

AVVOCATI CON 70 ANNI DI ISCRIZIONE

Enrico GUIDI

AVVOCATI CON 60 ANNI DI ISCRIZIONE

Mario ARESilvano BELLINZONIClaudio BENUCCIGiuseppe BISCONTIEnzio Gaudenzio CAMPANELLAPietro CARLINOLucio CONGEDOErnesto CONTEFiorella DE ANGELISAldo DI LAUROSergio DI LOLLOAugusto ERMETESRosario FLAMMIAIda GAGLIARDIVirgilio GAITONicola IELPOGiuseppe LAVITOLAOttavio MAROTTAPietro MOLINARIPasquale NAPPIArturo NATIGiovanni Battista NUNZIANTEEnzo OTTOLENGHIFrancesco PALOMBIBenito PANARITIClaudio PETRUCCIVincenzo PIANOPiero PRIVITERAFabio ROMANOLuciano ROSSILiliana SALEMMEDomenico SCARANGELLAMassimo SORRENTINOVita Maria SPALLITACarlo STRIANODario TEDESCHIEttore TRAVAGLINIMaurizio TROPIANOAda TUOZZI

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Le Voci dell’Avvocatura

Foro Romano

Gherardo UGOLINIBruno VELOTTIFrancesco Maria ZAPPALÀ

AVVOCATI CON 50 ANNI DI ISCRIZIONE

Maurizio ALVITIMichele ANASTASIO PUGLIESELuigi ARCARESEAlfredo BARBIERIIvo BASILIAlessandro BERLIRIVincenzo BIANCHIPiero BIASIOTTIGiovanni F. BIASIOTTI MOGLIAZZAGiuseppe BONOAntonino Nicolò BONTEMPOMaria Rosaria BOSCO LUCARELLITommaso BRUNOFrancesca CABRASFranco CAMPIONEGiuseppe CANNATELLIGaetano CANTILENAFrancesco CAPRIGLIONEMaurizio Costantino CARAMANTISandro Maria CARUCCIMichele CARUSOAntonino CATANIZenio CATTIVERIARaffaele CAVALIEREClaudio CHIOLARaffaele CIAMARRAGiorgio CIANFONIOEduardo CIERIAntonio CODERONILuciana COLANTONIDiego CORAPIDomenico CRUCITTIPancrazio CUTELLÈClaudio D’ANGELANTONIOGiovanni DE PAOLALittorio DI NARDOClaudio DI PIETROPAOLOGuido ELIA

Michele FIGUS DIAZPublio FIORI

Giancarlo FIORINIAntonio FONTANACiriaco FORGIONEGuido GALDIFranco GARCEAMarcello GIOSCIA POGGI BONIFANTIAnna Maria IACHETTOGregorio IANNOTTASalvatore INTORREEnrico IVELLAAlcide LAMENSAMassimo LANDIRoberto LIBERATOREAugusto LIONECarlo LOMBARDFilippo LUBRANOLuigi MACCHI DI CELLEREAlberto MAGNOPierluigi MANFREDONIABrunello MILETOGioacchino MININNIPietro MORGANTIVittorio MORRONEGiulio MUNDULACarlo NATALEFrancesco NUCCIFranco ONGAROAlberto PALATTELLAFabrizio PAOLETTIFrancesco PETTINARIRosa PIRRONGELLIGiorgio POSITANO DE VINCENTIISElio RIPOLIEnrico ROBUTTIMario SANINOGiuseppe SANTESEAntonio SEGATORIBartolo SPALLINAFederico TITOMANLIOPasquale VARONEDemetrio ZEMA

MAGISTRATI

Enrico ARENAMaria Teresa ARGANELLI

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Le Voci dell’Avvocatura

Foro Romano

Rita ARRIGONIMarino BENUSSIElio BERARDUCCIMarzio BRANCAGianfranco BUSSETTILaura CAPOTORTORaffaele CAPOZZIVito CARELLASecondo Libero CARMENINIAntonio CATRICALÀRaffaele CENICCOLALuigi CIAMPOLISalvatore CILIAGiorgio CLEMENTEGiuseppe COGLIANDROMaria Anna CORDOVAElio COSTAGiovanni DATTOLAPiero DE CRESCENZO (alla memoria)

Renzo DI LUCAAngelo DE MARCOIgnazio DE MARCOValentino DE NARDOGabriele DE SANCTISRaffaele DEL GROSSOMichele Giuseppe DIPACEFrancesco D’OTTAVIIgnazio FASOAntonio FERRARAGiuliana FERRUA

Maurizio FIORILLIMaria FRATOCCHIDomenico GENTILEAlberto GIACOMINIClaudio IAFOLLAPasquale IANNANTUONOOrietta LUCCHETTIMassimo MARIMaurizio MASSERANicola MASTROPASQUAFabrizio MIANICANEVARIGiuseppe NUCAROFilippo PAONE (alla memoria)

Fabio Massimo PATIERNOFrancesco PEZZELLACalogero PISCITELLOElena RAGANELLI (alla memoria)

Paolo RESTAINOBruno ROCCHIMario Pietro Paolo SCANOFrancesco SERPICOFausto SEVERINI (alla memoria)

Antonio TALLARIDARaffaele TAMIOZZOFrancesco TRIFONERoberto Michele TRIOLAPierGiorgio TROVATOUgo VITRONEGaetano ZOTTA

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Le Voci dell’Avvocatura

Foro Romano

Care colleghe e cari colleghi, autorità, amicimagistrati, parenti, famigliari, intanto grazie perla partecipazione.

Questa è una cerimonia che rinnova una tradizione, cheormai è consolidata nell’Ordine degli Avvocati diRoma, di premiare i giovani e coloro che hanno rag-giunto il massimo grado della carriera, che avrannomolto tempo ancora per rendere onore all’avvocaturaromana.La cerimonia si svolgerà in tre fasi:1. Premiazione dei vincitori della Conferenza dei

Giovani Avvocati;2. Premiazione dei migliori giovani che hanno parteci-

pato alla Scuola Forense;3. Consegna della medaglia d’oro a coloro che hanno

compiuto cinquanta, sessanta e settant’anni di pro-fessione forense e ai magistrati che hanno raggiun-to le più alte cariche in magistratura, andati in pen-sione.

Tutti voi avete tenuto alto il prestigio dell’avvocaturae della magistratura e questa è un’occasione per affi-dare ai giovani avvocati, ai migliori giovani avvocati,la luminosa tradizione e il futuro dell’Avvocaturaromana.Mi ha molto colpito, una lettera che mi è stata inviatada un nostro collega, Aldo Di Lauro, che compie ses-sant’anni di professione, nella quale vi è riassunta bre-vemente la sua esperienza, le impressioni che ha avutodurante la lunga attività forense, per concludere, poi,con alcune amare riflessioni. Ha fatto riferimento ai suoi inizi, quando era un giova-ne avvocato, affermando che: “Erano altri tempi, c’era

un’atra educazione, c’era più rispetto, i cancellieri si

alzavano e ti chiedevano cosa desiderassi, i giudici ti

ascoltavano anche se eri giovanissimo, le udienze

erano piacevoli e i giudizi duravano non più di sei o

otto mesi; la carta bollata costava sessanta lire per la

Pretura, ottantacinque lire per il Tribunale e cento-

quindici lire per la Corte d’Appello. Familiarizzavi con

i commessi e gli addetti alle cancellerie che, sempre

sorridendo, cercavano di agevolarti in tutto…”. Non visto a riferire le osservazioni sull’attuale situazione deinostri uffici giudiziari, ma questo collega concludedefinendo la professione dell’avvocato “Bellissima,

perché libera ed indipendente, forse, la più bella del

mondo, ma ora in Italia, risulta essere la più difficile,

vessata, complicata, osteggiata…”, ma tanto da sconsi-gliare un giovane ad intraprenderla. Io, invece, dico di no.Ringrazio questo collega, ma, proprio voi, illustri col-leghi che avete onorato l’avvocatura con la vostra bril-lante vita professionale, dovete ispirare ed illuminare ilcammino dei giovani avvocati che si presentano oggialla professione. Il vostro percorso, cari colleghi, non èdi certo concluso, anzi, ora più che mai, abbiamo biso-gno di voi per restituire all’avvocatura quella dignità equel prestigio che una cattiva politica ed i così detti“poteri forti”, hanno cercato e stanno ancora cercandodi toglierci. L’esempio della vostra vita professionale e personale,dunque, sarà la migliore testimonianza di come la figu-ra dell’avvocato, sia sempre, e continui ad essere, unarisorsa preziosa, forse, l’ultimo baluardo a difesa delcittadino da prevaricazioni ed ingiustizie.Ecco perché mi piace pensare che ciascuno di voi pren-da simbolicamente per mano ognuno di questi giovanicolleghi, avvocati del futuro, per portarli avanti con laperizia di un esperto timoniere. Ciò rappresenta un pas-saggio di testimone nelle mani di chi porterà la nostraamata professione, ad essere di nuovo protagonista inuna società più moderna e più giusta, grazie al vostroaiuto e al vostro sostegno.È la vostra storia, il vostro vissuto, che può dare laspinta indispensabile a questi giovani per fare sempredi più, per emularvi e recuperare l’immagine dell’avvo-cato come principe del foro. Oggi, abbiamo un esempiodi tutto questo, qui alla mia destra: AlessandroCassiani. Per sei anni Presidente del Consigliodell’Ordine degli Avvocati, egli tante volte ha presiedu-

La luminosa tradizione dell’Avvocatura romanaMauro Vaglio

Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma

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Le Voci dell’Avvocatura

Foro Romano

to questa manifestazione, dando il saluto, l’augurionatalizio e la spinta per tutti noi, per andare avanti esempre migliorarci. Oggi si è messo al servizio dell’avvocatura e ancoraegli è il nostro punto di riferimento in questo Consiglioe non finiremo mai di ringraziarlo. Allora il Consiglio, per primi il Consigliere SegretarioPietro Di Tosto e il Consigliere Tesoriere AntoninoGalletti, ha avuto l’idea di darvi un altro motivo perimpegnarvi ancora di più con questo compito che viaspetta. Giovedì scorso abbiamo deliberato di istituireun premio per i migliori tre testi: articoli, racconti,romanzi, che narrino della vita dell’avvocato e costitui-remo una giuria di esperti scrittori per valutare questiscritti. Chiunque abbia partecipato a questa selezione, saràgratificato, perché abbiamo deciso, inoltre, di pubblica-re tutti i lavori sulle nostre riviste o, addirittura, di rea-lizzare un’apposita opera editoriale per mettere a dispo-sizione di tutta l’avvocatura e degli appassionati, sti-molanti esempi da seguire per ritrovare l’orgoglio diessere avvocati.Questo è il guanto di sfida che vi lanciamo e nel ringra-ziarvi di quanto avete dato e quanto ancora dareteall’avvocatura, auguro a tutti buon Natale e mi compli-mento ancora per l’eccezionale traguardo conseguito.Vorrei infine aggiungere che il Primo Presidente dellaCorte di Cassazione, Giorgio Santacroce, non ha potu-to presenziare a questa cerimonia e ha mandato unabellissima lettera di ringraziamento per i magistrati eper gli avvocati che compiono i cinquanta, sessanta esettant’anni di professione, comunicando che vi è vici-no con il pensiero e con il cuore.

La Conferenza dei Giovani Avvocati è un organismoche fa parte del Consiglio dell’Ordine, istituito nel1968 dal Presidente Fornario. È un organo delConsiglio, talmente importante che ho ritenuto, sin dal-

l’inizio della consiliatura, di tenerlo come rappresen-tante e organizzatore delle varie attività che vengonosvolte dalla Conferenza. Non ce l’avrei fatta senzal’aiuto e l’impegno dell’avvocato Cristina D’Amburro,punto di riferimento per tutti i giovani colleghi chehanno svolto quest’attività.Tenete presente che chi diventa segretario dellaConferenza viene sottoposto ad un esame durissimoche permette di accertare, attraverso prove scritte edorali, la preparazione dei canditati sul piano umanisti-co, deontologico, tecnico, giuridico e, in particolare,sulle lingue straniere perché loro sono i nostri rappre-sentanti con la giovane avvocatura estera.La premiazione con la Toga d’Onore a questi giovanicolleghi, è un momento che mi emoziona particolar-mente, che ci emoziona tutti perché sono loro checominciano a prendere il testimone di tutti i colleghiche oggi saranno premiati. Volevo aggiungere che quel-la dotazione che ci viene fornita dall’avvocato LucioGhia, in ricordo dell’avvocato Ferdinando D’Atena chearrivò terzo alla Conferenza di tanti anni fa, ci onoraperché è sempre un qualcosa in più, un riconoscimentoda parte dell’avvocatura a questi giovani colleghi, cosìcome il premio concesso dall’Associazione ItalianaGiovani Avvocati. Il primo presidente, svolgerà una relazione su un temaa sua scelta che dimostrerà come sono preparati questicolleghi e subito dopo, passeremo alla premiazione deigiovani che si sono dimostrati i migliori per la ScuolaForense, scuola per praticanti che li avvia alla profes-sione, che ha quella posizione e prestigio che la fa esse-re la prima Scuola Forense in Italia. Grazie all’impegno del nostro consigliere RiccardoBolognesi, che merita questo applauso perché orgoglionei confronti di tutt’Italia.Anche questi giovani indosseranno una toga e la porte-ranno in onore di tutti i premiati di oggi che sono esaranno il loro esempio per la vita professionale.

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Le Voci dell’Avvocatura

Foro Romano

Il primo incombente di chi si avvia all’eserciziodella professione forense è prendere dimestichezzacon il concetto di ‹‹forma››. Operazione non sem-

plice giacché si passa dalla forma dell’atto appresa daimanuali alla forma dell’atto in concreto. Si passa quin-di dallo studio del testo della legge, allo studio dell’at-to redatto dal dominus o dal professionista con cui sicollabora. Il primo passo quindi è capire le motivazio-ni per cui un particolare atto assume, tra le varie possi-bili, una determinata forma – la cui ripetizione neltempo costituisce un modello. Il secondo passo è adat-tare quel modello di atto alle esigenze del singolo casoe magari, col tempo, consolidare un proprio stile diredazione. Metabolizzare queste lezioni è cosa lunga ecomplessa che, a ben sperare, darà il proprio esito soloal raggiungimento del culmine della carriera professio-nale. Tuttavia, senza bisogno di attendere quel momen-to, sin dall’inizio di un simile lungo percorso è possibi-le svolgere alcune riflessioni di ordine generale.Si ha modo di percepire sin da subito che, per quantogli atti non siano diversi gli uni dagli altri, essi riman-gono pur sempre lato sensu formali. Si tratta all’evi-denza di un formalismo in senso ampio. Non si inten-de la forma scritta ad substantiam o quella dell’atto dicitazione o dell’istanza di riesame. Piuttosto ci si rife-risce a quel particolare ‹‹formalismo›› che qualifical’atto redatto dall’operatore giuridico e che lo distin-gue nettamente da qualunque altro. Da questo punto divista gli atti di diritto civile, penale o amministrativo,paiono rassomigliarsi alquanto. Indipendentementedall’applicazione di un codice piuttosto che un altro,tutti questi atti paiono ispirati a un certo formalismo.Detto formalismo sarà da attribuire in una certa qualmisura ad espressioni tralatizie e latinismi ma, oltre aciò, vi è di più.L’atto con il quale l’avvocato tutela i diritti del proprioassistito condiziona la sfera giuridica di costui, non lapropria. Il provvedimento con cui il giudice decide lacontroversia attribuisce alla parte del processo, o negaa quest’ultima, un bene della vita. Giudice che per defi-

nizione non è parte del processo. In questo sensoentrambi gli atti dell’avvocato e del giudice sonoimpersonali. Ciò posto però l’avvocato redige l’atto,seppure in nome e per conto del proprio assistito, river-sandovi il proprio bagaglio professionale. Inoltre a benvedere l’avvocato, seppur con un certo necessariodistacco, si fa carico dei problemi gravanti sull’assisti-to. D’altro canto il giudice, pur nel nome del popoloitaliano, decide la controversia in base alla propriaconoscenza dell’ordinamento applicata al caso concre-to. Così come è dato supporre che il giudice decida lacontroversia, non da ultimo, in base alla propria indolepersonale.Se quanto sopra ha un senso, appare che l’atto del pro-fessionista del diritto si sostanzî contemperando dueopposte esigenze: l’impersonalità e la personalità. Sequesta è la sostanza, la forma dell’atto che tanto affati-ca il neofita ne è la manifestazione esteriore. Così sispiega quella deferente solennità, impersonale e distac-cata ma aderente alla concretezza della fattispecie, pro-pria dell’atto giudiziario. Quest’ultimo dovrà essereesclusivamente diretto alla tutela degli interessi dell’as-sistito, ovvero alla decisione della controversia.Null’altro ha rilevanza. Ebbene, il formalismo dell’attoè uno strumento nelle mani dell’operatore del dirittoper lasciar trasparire quel tanto della propria personali-tà che è funzionale al perseguimento degli obbiettiviche egli si prefigge. Risulta allora che la forma dell’at-to come sopra intesa è funzionale al perseguimento diprecise esigenze sostanziali – il contemperamento didue opposte esigenze: impersonalità e personalità.Quindi, per quanto ciascun professionista possa avereuno stile proprio, l’atto sarà sempre connotato da taledualismo dato dalla “impersonalità” e dalla “personali-tà”. Simile dualismo conferirà all’atto una certa carat-terizzazione di cui gli elementi esteriori saranno ladeferenza, l’essenzialità e la linearità.Orbene, è palese che l’attività del professionista non siesaurisca nella redazione di atti. L’operatore del dirittosvolge la propria professione in una serie infinita di

Forma e Sostanza: dagli atti ai fattiBeka Tavartkiladze

Dottore di ricerca in Diritto dell’Arbitrato, Università “LUISS Guido Carli” di Roma

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Le Voci dell’Avvocatura

Foro Romano

attività. Per tutelare le ragioni del proprio assistito l’av-vocato, oltre a redigere l’atto, dovrà presumibilmentepartecipare alle udienze e possibilmente cercare unasoluzione stragiudiziale della controversia. Il giudiceterrà udienza, a seconda dei casi egli si ritirerà in came-ra di consiglio ove interagirà con i colleghi. È allorapossibile sostenere che quelle esigenze sostanziali vistein occasione della redazione dell’atto si applichinoanche al resto dell’attività forense. Quella deferenza edessenzialità di cui sopra non possono svanire quando sipassa dagli atti ai fatti. Se così è, essendovi le stesseesigenze di contemperamento di personalità e imperso-nalità, logica vuole che anche il resto dell’attivitàforense sia sorretta da una certa ‹‹forma››. Mai esaspe-rata, possibilmente spontanea e funzionale al buonesercizio della professione, ma rimane il fatto che uncerto ‹‹formalismo›› è essenziale. Essa si manifesterànel contegno assunto in udienza, nel rapporto con i col-leghi e nell’eloquio nonché, in fine, nell’intera praticadel diritto. In definitiva quella forma, prima usata soloper la redazione degli atti, andrà a qualificare il modo

di essere del professionista.Tutto ciò però con un limite. La deferente solennitàusata in udienza potrebbe travalicare l’ambito stretta-mente lavorativo e sbucare nel salotto di casa. Il rischioè di sedersi a tavola per cena e controinterrogare i pro-prî familiari avvertendoli dell’obbligo di dire la verità.Formalizzare tutto, la vita privata oltre alla professioneforense, non è solamente un innocuo eccesso di zelo.Ciò potrebbe andare a discapito della parte più creativae personale dell’esercizio della professione. In tale casol’operatore del diritto cesserebbe di trasfondere nellavoro quel poco di sé che è necessario all’ottimaleassolvimento della propria funzione. La forma da stru-mento diverrebbe un peso.Se la forma nel diritto è una necessità, ogni necessità vasoddisfatta con misura. Per la determinazione dellaesatta misura però serve l’esercizio e la pratica. Solocosì si capirà quando la forma sia effettivamente richie-sta e, qualora lo sia, si riuscirà ad esprimerla al meglio.Tutto ciò però senza eccessi perché il meglio è nemicodel bene.

L’Autore ha voluto dedicare l’intervento tenuto in occasione della cerimonia di consegna delle Medaglie d’Oro agli Avvocati

che hanno compiuto 50, 60 e 70 anni di esercizio professionale, tenutasi il giorno 13 dicembre 2014, alla memoria

dell’Avvocato Maria Gabriella Anghelone e ai familiari che simbolicamente gli hanno consegnato la Toga d’Onore nel corso

della proclamazione dei Segretari della Conferenza dei Giovani Avvocati.

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Le Voci dell’Avvocatura

Foro Romano

Autorità, signori magistrati, signori avvocati,amici consiglieri, Presidente Vaglio, cari fami-gliari di chi oggi viene premiato, permettetemi

di porgervi il saluto di tutta Cassa Forense cui ho l’ono-re di appartenere. In particolar modo, il suo Presidente,l’avvocato Nunzio Luciano che in questo giorno difesta così importante, che vede premiati avvocati emagistrati, che hanno raggiunto i cinquanta, i sessantaed i settant’anni di carriera, mi ha chiesto di porgervi ilsuo proprio affettuoso augurio.Cassa Forense è sempre più consapevole del nuovoruolo che è chiamata a svolgere, non da ultimo, quellodi collante tra le istituzioni e l’avvocatura con l’obietti-vo ambizioso di intraprendere un nuovo percorso distampo antropologico e culturale. Quindi non più vistacome casa di vetro di una volta, distante dall’avvocatu-ra ma un vero e proprio punto di riferimento per tutti.Questa sfida nasce nel momento, forse, più difficile e diimpopolarità, nel periodo più duro, proprio come quel-lo compreso tra il 2007 e di giorni d’oggi, dove la for-bice della crisi economica, ha tagliato drasticamente iredditi di tutti i professionisti. Il conto più salato lostanno pagando i più giovani.Secondo le ultime analisi del Centro Studi di CassaForense, nel 2014, circa 360.000 professionisti under

40, hanno visto scendere i loro redditi medi al di sottola soglia dei 25.000 euro annui. Il dato è ancora piùallarmante, se confrontate le misure annunciate dalGoverno, circa il famoso beneficio dei 1000 euro annuiconcessi a tutti i lavoratori dipendenti e parasubordina-ti con questo reddito, che resta, e che tuttavia esclude iliberi professionisti, marcando ancora di più, quel solcoprofondo tra il lavoro autonomo ed il lavoro dipenden-te, minando così il principio costitu zionale di capacitàcontributiva. Se l’obiettivo è quello di sostenere i lavo-ratori in difficoltà e di stimolare i consumi, non si com-prende perché la parte del mercato del lavoro che inquesti anni ha sofferto maggiormente crisi e precarietà,che produce redditi ben più bassi rispetto a quelli deilavoratori dipendenti, venga così indiscriminatamente

esclusa dalle misure del Governo.Mentre nei paesi più avanzati, in maniera anacronisti-ca, i soggetti con le potenzialità intellettuali e profes-sionali più promettenti vengono incentivati e premiati,in Italia si continua ad ignorarli e vessarli. Il fattorereddito, evidentemente, gioca un ruolo determinantesulla scelta dei giovani che si affacciano sul mercatodel lavoro.Numerosi provvedimenti legislativi, che si sono susse-guiti negli ultimi anni, hanno penalizzato fortementetutti gli studi professionali e cominciano a togliere quelcerto appeal a quel settore fondamentale per l’econo-mia del Paese e, in particolare, per quel ruolo di cernie-ra che gli avvocati svolgono tra le imprese ed i cittadi-ni. Per la prima volta, infatti, il numero degli avvocatiunder 40 iscritti alle casse di previdenza, hanno regi-strato tra il 2012 e il 2013, una flessione di circa unpunto percentuale. Secondo un altro recente studio diCassa Forense, per la prima volta, in sei anni, a partiredalla crisi, le partite ive annuali sono diminuite in tuttele regioni: -7,6%. Tuttavia, il dato rilevante, non è tantoquesto, ma la riduzione del 17,7% in un solo anno, deiloro redditi medi già bassi.La conseguenza è che la maggior parte degli avvocaticon i redditi bassi, cominciano a cancellarsi dagli albi.Prima dell’entrata in vigore della riforma forense che,nell’articolo 21 ha previsto l’iscrizione obbligatoria pertutti, gli avvocati con redditi inferiori di 10.300 euro, equindi non iscritti alla Cassa, erano 56.000; a fineluglio 2014 erano già scesi a 48.000.Si tratta in una pericolosa tendenza che rischia di met-tere in crisi l’intero assetto dell’avvocatura e delle libe-re professioni. Ma, nel contempo, Cassa Forense si èposta l’obiettivo di prevedere tutta una serie di politi-che attive, quindi non solo nella sua funzione di previ-denza-assistenza, ma di sostegno vero alla professione,al reddito e alla salute. Sarà dedicato ai giovani avviatialla professione, a tutti gli avvocati, alle loro famiglie eagli avvocati già pensionati. Con l’avvento di 50.000

Dati allarmanti sul fronte occupazionaleDonatella Cerè

Delegato Cassa Nazionale per la Previdenza e l’Assistenza Forense

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Le Voci dell’Avvocatura

Foro Romano

iscritti che andrà ad iscrivere il 31 dicembre, ormaiprossimo, Cassa Forense ha raggiunto la sostenibilità a50 anni, grazie a tutta ad una serie di investimenti,tagli, di avvio di un nuovo fondo immobiliare, quindicon la razionalizzazione dei costi, grazie ad una gestio-ne dinamica e alla diversificazione alla riduzione deicosti fissi e di quelli aziendali. Tutto questo porterà ad una triplicazione del fatturatoed ad un nuovo fattore di sviluppo. Pertanto, oggi, ilpatrimonio di Cassa Forense, ha raggiunto quota 8miliari di euro, in confronto ai 2,9 miliardi di euro didieci anni fa.Quindi, concretamente, vuole e può porre in esseretutta quella politica per abbassare i costi per la profes-sione attraverso le convenzioni che ha in animo di sti-pulare.Puntiamo, per esempio, di offrire a tutti gli iscritti unabanca data giuridica gratuita. Cassa Forense è prontaad anticipare allo Stato italiano 180 milioni di euro, per

far sì che gli avvocati ricevano subito, quanto dovutoper aver prestato la propria attività come difensionid’ufficio e patrocinatori a spese dello Stato. Inoltre, vorremmo creare delle cassa mutue, sotto inse-gna “Cassa Forense”, non solo sovvenzioni in aiuto edin favore di momenti di malattia, ma ancora, prestitid’onore per sostegno nello sviluppo e nell’acquisizionedi fondi europei che sono lì in favore dell’avvocatura eche in pochi conoscono.Volevo concludere dicendo che Cassa Forense vuoleproporre un nuovo cambio per un’avvocatura unitanelle differenze generazionali, ma con un approcciopropositivo ed ottimistico, perché l’ottimista vede l’op-portunità in ogni pericolo, il pessimista vede il perico-lo in ogni opportunità.Cassa Forense ottimista ci mette la faccia ed anche ilcuore. A tutti voi, tanti cari auguri per le prossime festivitànatalizie. Grazie.

Intervento effettuato in rappresentanza della Cassa Forense in occasione della cerimonia di consegna delle Medaglie d’Oro

agli Avvocati che hanno compiuto 50, 60 e 70 anni di esercizio professionale, tenutasi il giorno 13 dicembre 2014.

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Le Voci dell’Avvocatura

Foro Romano

Mi ritrovo ancora una volta ad avere l’onore ela responsabilità di portare il saluto del pro-curatore generale della Corte di Cassazione,

il quale si rammarica di non essere potuto intervenirepersonalmente perché trattenuto sino a tarda notteall’estero, in impegni istituzionali che non poteva,ovviamente, rinviare. Dovete accontentarvi, quindi,della mia presenza e del mio saluto, che, però, ho lapresunzione e l’audacia di dire che è un saluto partico-larmente sincero e affettuoso, perché, credo di averlodetto e molti lo sanno, la mia autentica e vera vocazio-ne era quella di fare l’avvocato, non il magistrato.Forse, sono riuscito a realizzarla di recente. Nel conse-guimento della carica e nella nomina all’ufficio diAvvocato Generale della Corte Suprema di Cassazione,sono riuscito ad appagare la mia vocazione. È l’espe-rienza che mi induce ad essere particolarmente vicinoagli avvocati, perché sono i protagonisti e i garanti diquel contraddittorio che è il metodo, il quale io credoessere più sicuro e valido per l’avvicinamento a quellaverità processuale quale ci è data conoscere. Nei miei ricordi liceali, mi è sovvenuta la difesa che,dalle sue inimitabili pagine della letteratura italiana,quel potente uomo di cultura che fu ConcettoMarchese, rivolgeva all’indirizzo di Cicerone, pensan-do al contraddittorio, quando lo si accusava di essereun uomo, “il quale sapeva trovare le ragioni sempre le

più valide per difendere qualsiasi causa, affermando

oggi quello che rinnegava ieri, per riaffermarlo doma-

ni”. Concetto Marchese, dall’alto della sua autorità,diceva che i critici non avevano colto proprio all’essen-za del ruolo di Cicerone, perché gli rimproveravanoproprio di essere quello che egli massimamente fu: unsommo avvocato. L’avvocato, voi me lo insegnate, nondeve porsi il problema se il suo cliente sia colpevole oinnocente: l’avvocato è legittimato nel suo ruolo per-ché deve garantire al suo cliente, nella dialettica chepoi porta alla sintesi della sentenza, un processo giusto.Questo è l’unico momento che legittima l’avvocato,non il problema della colpevolezza o dell’innocenza. Èproprio perché dobbiamo essere consapevoli di tutto

questo, che ovviamente ci vuole un momento di altaconsapevolezza. I partecipanti di questa altissima fun-zione, magistrati e avvocati, devono essere consapevo-li della cultura e della legalità che li deve avvincere,riassumendo questa cultura della legalità, in una cultu-ra della giurisdizione. Tutto ciò mi fa ricor dare unesempio che mi porto dietro dalla mia esperienza pre-gressa di magistrato di merito, che mi fu affidato da ungrande affocato di quel Foro, quando diceva che: “il

Pubblico Ministero e l’avvocato, davanti al giudice,

sono come gli spadaccini che scendono in pedana:

devono menarsi colpi e fendenti senza nessun riguardo,

naturalmente nel rispetto, ma alla fine dello scontro, in

cui vince colui il quale è più bravo e sa affermarsi

meglio, si ritrovano entrambi, levandosi la celata, nel-

l’impiantito di una comune cultura della giurisdizione,

la cultura della legalità”.È proprio con questa consapevolezza, in base alla qualesoffro e ho sofferto ancora di recente per taluneimprontitudini che si sono sentite anche in queste aule,all’indirizzo di sentenze di cui non si è colta la soffe-renza e la difficoltà con cui sono state rese, per cuicedendo alla tentazione e all’emotività del momento,forse addirittura alle lusinghe di una facile celebrazio-ne mediatica, si è dimenticato lo sforzo appunto di queigiudici, quali quelle sentenze così difficili e sofferteavevano emesso. Se noi avremo consapevolezza diquesta cultura della giurisdizione, rischi di questogenere, è sempre più improbabile che si verifichino.È nel segno di questo che io mi permetto di fare gliauguri più sinceri e sentiti perché manifestazioni comequeste, che allocate come sono all’interno del palazzoche ospita la più alta istituzione giudiziaria del Paese,la Corte di Cassazione, possano rappresentare plastica-mente e concretamente il segno di quell’unità che,attraverso il famoso apologo di Menenio Agrippa, cirende consapevoli di come sia illusorio credere che cipossa essere un soggetto o una categoria istituzionaleche possa avere la prevalenza sull’altra, dimenticandoche, invece, se si perde, si perde tutti quanti e che se sivince e ci si afferma, ci si afferma tutti quanti.

La cultura della giurisdizioneVincenzo Geraci

Avvocato Generale della Corte Suprema di Cassazione

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Le Voci dell’Avvocatura

Foro Romano

Non è facile, ma francamente, non credevo chesarebbe stato così difficile.Non è facile perché devo esprimere, non il mio

saluto, ma il saluto di tutti questi colleghi, con i quali,da tanti anni, svolgiamo l’attività: il saluto di personecon esperienze, attività, emozioni che sono state diver-sissime fra di noi. Devo esprimerlo in quest’aula che,me ne sono reso conto quando sono entrato, mi rinno-va tanti ricordi di impegno, attività e partecipazioni.Capirete, quindi, bene che ci sia un piccolo punto dicommozione.Del resto, in questo sono stato preceduto da illustri pre-decessori e mi è adesso venuto in mente, quando hodato io la medaglia per i cinquanta anni a due grandis-simi avvocati, a due giganti della professione:Giuseppe Guarino, il mio Maestro, e Luciano Revel,grandissimo avvocato penalista. Adesso capisco quelloche Guarino disse: “Sì, sono commosso. Non potrei

negarlo”, e che allora mi era sembrata una posizione dimaniera, perché pensavo che non fosse vero, conoscen-done il carattere forte e alieno da commozione.Luciano Revel, invece, aveva iniziato il suo discorsocon quella che io avevo preso per una battuta a merivolta: “Filippo aiutami, è la prima volta che compio

cinquant’anni e non so cosa dire!”; stiamo parlando diun uomo che sapeva dominare l’aula penale e la tratta-zione delle questioni. Quindi sono qui adesso per dare conto delle emozioni edei pensieri di tutti quanti voi, che, con me, siete pre-miati. Credo che tutti quanti, in questo momento,vediamo scorrere davanti a noi, quasi una sorta diimmenso flashback, tutto quello che c’è stato, tuttoquello che abbiamo fatto, operato negli incontri, negliscontri tra di noi, con i magistrati e con il cliente checerte volte pretende da noi cose che non possiamo dare.Questo pensiero, noi lo svolgiamo partendo forse dalmomento che è a tutti comune: quando abbiamo inizia-to questa professione, quando siamo entrati in questoPalazzo. Ricordo quel giorno del 1964, quando dall’in-gresso di Via Ulpiano, dove prima erano collocati i

locali dell’Ordine, fui chiamato ad entrare, in un tempoin cui, nell’ambito dell’Ordine, non c’erano rapporticontinui con gli avvocati che partecipavano; fui chia-mato perché dovevo ricevere il premio Tonni Bazza,quale primo graduato nell’esame di Procuratore legaledella Corte d’appello di Roma.Quindi siamo qui con la nostra presenza, con questinostri pensieri. Però consentitemi di rivolgere un pen-siero a tanti, che quel percorso nel 1964 l’hanno inizia-to con noi e che, oggi, non ci sono più. Io ne vorreiricordare uno soprattutto, che ha avuto una rilevanzadecisiva nei confronti della mia attività, perché io, l’hosempre detto, tutto pensavo di fare, fuorché l’avvocato.Quando, nel 1962, Giuseppe Guarino mi fece l’offertadi iniziare l’attività come suo collaboratore, io ero indubbio e allora chiesi consiglio al mio collega ed amicodi studi, Paolo Vitucci, che tutti credo ricorderete, chemi disse: “Ma sei matto a dubitare? Questa è l’occa-

sione della vita!”. Aveva ragione. È stato questo che miha avviato alla professione. Qui con i nostri ricordi, di tutto quello che abbiamofatto. Tutti noi, forse, in questo momento, stiamo pen-sando che quei ricordi li vorremmo scrivere, magari perdedicarli ai nostri nipotini, ma sappiamo che non lofaremo mai, perché questa è una professione che tiprende, non ti lascia e non ti dà tregua in qualsiasimomento. Per me è stato un periodo particolarmente intenso per-ché, dopo i primi anni, oltre l’attività professionale c’èstata tutta l’attività svolta nell’interesse degli Avvocatinell’ambito della Società Italiana degli AvvocatiAmministrativisti, che io ho fondato nel 1979, e, poi,nell’ambito di questo Consiglio dell’Ordine, nel qualesono entrato per la prima volta nel 1982 e rimasto finoal 2000, proseguendo poi l’attività nell’ambito delConsiglio Nazionale Forense.A questo punto, devo dare due saluti.Un saluto ai giovani che vengono oggi premiati. Ai gio-vani ho sempre detto, anche nel corso dell’insegnamen-to universitario, “guardate, ci sono due cose fondamen-

Cinquant’anni di Avvocato: per me e per tuttiFilippo Lubrano

Avvocato del Foro di Roma

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Le Voci dell’Avvocatura

Foro Romano

tali, lo studio e l’impegno. Lo studio che fate

all’Università, ma lo dovete sempre portare a termine,

continuamente e in ogni momento; l’impegno vi deve

portare a vedere ogni cosa, ogni evenienza, come una

occasione di approfondimento e miglioramento della

vostra posizione”; e aggiungo sempre “se poi, oltre allo

studio e all’impegno, avete anche quel pizzico in più

che distingue il genio dall’uomo normale, allora realiz-

zerete sicuramente grandi cose”.Il secondo saluto è per il nostro Consiglio dell’Ordine.Voglio dire loro che nessuno più di me, forse, può capi-re quel pizzico di follia, che ad un certo punto ci spin-ge ad abbandonare gli svaghi, la famiglia, i divertimen-ti e a metterci su questi scanni per tutelare l’attivitàdegli Avvocati, avendone come unica gratificazione(come succedeva una volta nelle elezioni, prima delvoto elettronico) il gusto di sentire il tuo nome cheveniva tante volte chiamato, perché erano i voti che tivenivano assegnati. Al nostro Consiglio voglio dire cheanche io, nessuno più di me, può essere partecipe delpeso, non delle critiche, ma degli attacchi che a volte

ingiustificatamente ci colpiscono; attacchi di fronte aiquali, bisogna stare calmi ed aspettare, perché “il tempo

è galantuomo e alla fine dà luogo alla verità”.Nel saluto, vorrei dire che il Consiglio non siete solo voiquindici che siete qui seduti, ma è costituito da tutta lastruttura, da tutto il personale che opera con attenzione,con impegno e con modestia per collaborare allo svolgi-mento della nostra attività. Penso di avere sempre datoriconoscimento di questo impegno al personaledell’Ordine nel tempo in cui sono stato qui, soprattutto inquello in cui sono stato Presidente. Adesso siete voi che,quando mi trovo qui a passare per qualche questione, miaccogliete con quell’appellativo che non mi spetta più,“Presidente”, e che mi date un sorriso ed una considera-zione che mi dimostra che, a quel tempo, ho fatto bene.Vi avevo detto all’inizio che non era facile, che non miero reso conto di quanto sarebbe stato difficile, ma ildiscorso è andato avanti senza problemi perché hopotuto godere della vostra benevolenza nell’ascoltarmicon attenzione. Vi ringrazio.

Intervento effettuato in occasione della cerimonia di consegna delle Medaglie d’Oro agli Avvocati che hanno compiuto 50,

60 e 70 anni di esercizio professionale, tenutasi il giorno 13 dicembre 2014.

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Le Voci dell’Avvocatura

Foro Romano

Grazie, signor Presidente, grazie a tutto ilConsiglio, grazie agli avvocati e a coloro cheoggi vengono premiati al culmine di una carrie-

ra così prestigiosa, di avermi invitato.

Non posso non ricordare, come dicevo proprio in que-st’aula, pochi giorni fa, all’avvocato Vaglio, chel’Avvocatura di Roma mi ha augurato il benvenuto inpiù occasioni e in modo estremamente caldo ed ami-chevole. Devo dire che ciò mi aiuta molto, in questodifficile compito che ho assunto da poco ed in cui hol’esempio del mio predecessore, ora giunto al verticedella magistratura italiana.In questo giorno di festa non è il momento di ricordarei molti mali della giustizia italiana. Credo che, comediceva poco fa Vincenzo Geraci, sia invece il momentodi ricordare la funzione indispensabile dell’avvocato,sia nei procedimenti civili che in quelli penali. Il buonavvocato fa il buon giudice. Solo da un contradditoriocompleto e leale può emergere la giusta ragione delladecisione in cui deve essere coniugato il rispetto deldiritto e il buon senso.Ogni tanto, amo ricordare un monumento alla Giustiziache sorge in una piazza di una piccola cittadina france-se, al confine con l’Italia, dove i due piatti dellaGiustizia non sono sullo stesso livello, perché unermellino premendo la sua zampa fa oscillare un piattopiù in alto dell’alto, facendo prevalere il buonsenso dicui quest’animale è preso a simbolo.

Non per nulla nella toga del giudice figura l’ermellino.L’applicazione del diritto non può essere cieca.Occorre rispettare un valore fondamentale su cui sifonda la convivenza, Nello Stato di diritto l’applica-

zione della legge si coniuga con il rispetto delle esi-genze di mediazione e di equità. Noi giuristi ricom-prendiamo tutto ciò nell’espressione “il sano apprez-zamento del giudice”. Vorrei dire che prima ancora viè il sano apprezzamento dell’avvocato nel rapportocon il suo cliente.

Credo che le recenti disposizioni sulla negoziazioneassistita siano la formalizzazione (qualcuno dice inuti-le) di un qualcosa che gli avvocati hanno sempre fatto:cercare la conciliazione della lite, il colloquio con lacontroparte, l’accordo... Qualcuno ha parlato, a mioavviso infondatamente, di rischio di privatizzazionedella giustizia: non è questo. Vuol dire invece affidarea chi ha già esperienza e che sa quali sono i costi e irischi della lite, la ricerca di una composizione che evitila lunghezza del giudizio, i suoi oneri per arrivare, indefinitiva, attraverso la mediazione, ad un accordo cheè nell’interesse di entrambe le parti.

Dobbiamo impegnarci tutti: i numeri dei nostri proces-si sono altissimi. Ci dice la CEPEJ, la “CommissioneEuropea per l’efficienza della giustizia civile” delConsiglio d’Europa, che siamo al secondo posto pernumero di controversie civili che vengono instauratetutti gli anni, quindi abbiamo un alto margine di litigio-sità; siamo al quarto posto come risposta.

Credo proprio che questi interventi di composizione,l’equilibrio, la saggezza, l’esperienza dell’avvocatopossano aiutarci in tutti i campi a ridurre il numero diprocedimenti e, in qualche misura, aiutarci a raggiun-gere un risultato che vogliamo tutti, ovvero una giusti-zia efficiente, in una parola sola: più giusta.

La giustizia dell’ErmellinoLuciano Panzani

Presidente della Corte di Appello di Roma

Intervento effettuato in occasione della cerimonia di consegna delle Medaglie d’Oro agli Avvocati che hanno compiuto 50,

60 e 70 anni di esercizio professionale, tenutasi il giorno 13 dicembre 2014.

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Le Voci dell’Avvocatura

Foro Romano

Presidente, grazie dell’invito. Io saluto, perdonate-mi, in primo luogo, gli avvocati. L’avvocato cheoggi viene premiato per settant’anni di professio-

ne, i colleghi che vengono premiati per i sessant’annitrascorsi a difendere i cittadini italiani e i colleghi chelo hanno fatto per cinquant’anni: a loro va il salutocaloroso dell’Organismo dell’Avvocatura.Saluto anche i magistrati che oggi sono presenti. Questidue saluti, vogliono essere non solo un saluto ideale,ma che sia anche concettuale perché avvocati e magi-strati insieme sono coloro che svolgono il primarioruolo dell’amministrazione della giustizia.Questo è e deve essere un importante punto di partenzaper quell’organismo al quale l’avvocatura ha voluto dapoco dare immediatamente un primo segnale. Una setti-mana fa abbiamo incontrato l’aggiunta dell’Associa-zione Nazionale Magistrati e per la prima volta, dopotanto tempo, è uscito un comunicato congiunto traOrganismo dell’Avvocatura e Associazione deiMagistrati con il quale si è rivolto al Ministro dellaGiustizia, l’invito caloroso a risolvere i problemi, parten-do dalla concretezza di quelli che sono veramente i pro-blemi che attualmente noi abbiamo da affrontare. I con-tinui interventi sui codici di procedura, non sono la riso-luzione dei mali della giustizia italiana. Dobbiamovederli veramente in faccia i mali e sono quelli relativialla carenza del personale nelle cancellerie, alla carenzadelle strutture e dei finanziamenti. Abbiamo chiesto con-giuntamente, avvocati e magistrati, che i proventi chevengono dal contributo unificato, vengano riversati nelcomparto giustizia e non utilizzati ad altri fini. È di oggi,

di questa mattina, la notizia di un emendamento allalegge di stabilità che preannuncia, (speriamo non passi!)l’ennesimo aumento del contributo unificato per farfronte ai presunti sgravi fiscali che vengono introdottiper incentivare la negoziazione assistita e l’arbitrato.Mi sono permesso di fare queste brevi considerazionisoltanto per dire che l’importanza del la cerimonia, acui oggi assistiamo, è veramente fondamentale sottoanche il punto di vista della quotidianità. Rivolgo uninvito al Presidente del Consiglio dell’Ordine degliAvvocati di Roma: coloro tra i premiati che verranno eche vorranno, potranno essere invitati a partecipare allelezioni della Scuola Forense, che tanto lustro hanell’Ordine, affinché trasmettano quella che è l’espe-rienza, anche e soprattutto sotto il profilo deontologico,accumulata in tanti anni di professione. Questo potreb-be consentire quel necessario passaggio di importanticoncetti che di giorno in giorno, nella professione, sonostati, in qualche modo, appresi e che debbono esserenecessariamente trasmessi ai giovani avvocati. Mi sono emozionato leggendo la brochure, quando holetto che nel 1968, Carlo Fornario, presidente per tantianni dell’Ordine, ha istituito la conferenza dei GiovaniAvvocati, perché mi sono formato nel suo studio e quindileggerlo oggi mi ha veramente suscitato dei sentimenti. Vorrei dire semplicemente che oggi si svolge una ceri-monia rilevante, che testimonia, ancora una volta, chel’avvocato e il magistrato svolgono una delle funzionipiù importanti nel funzionamento della Nazione e delloStato e quindi, con grande emozione ed orgoglio, rin-novo il saluto.

Avvocati e magistrati insieme per risolvere i problemidella giustiziaStefano Radicioni

Segretario dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana

Intervento effettuato in occasione della cerimonia di consegna delle Medaglie d’Oro agli Avvocati che hanno compiuto 50,

60 e 70 anni di esercizio professionale, tenutasi il giorno 13 dicembre 2014.

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Le Voci dell’Avvocatura

Foro Romano

Mi hanno chiesto di scrivere un breve ricordodella mia vita professionale e ve la porgo,per grandi linee, così come l’ho vissuta.

Ho iniziato la pratica forense a ventuno anni. Era l’an-no 1952: avevo seguito il corso universitario di giuri-sprudenza appassionandomi a tutte le materie e conse-guendo la laurea con il massimo dei voti. L’inizio della pratica non fu con esimi giuristi comeavrei voluto: ero interessata al diritto civile, ma i mieitentativi di inserirmi in uno studio importante nonandarono a buon fine perché ero una ragazza. Così prima dovetti subire gli sgarbi di un avvocato chesi occupava solo di responsabilità civile; dopo un annodi lavoro non soddisfacente per le mie aspirazioni, maintensissimo di scritti ed udienze, correndo tra PiazzaCavour e Via del Governo Vecchio dove si trovava laPretura Civile, trovai collocazione come praticantepresso un bravo professionista e, superato a ventitreanni l’esame di procuratore, affinai la mia preparazio-ne presso lo Studio dell’Avv. Gian Carlo Mattei Gentilidivenuto, nel frattempo, mio marito.Al mio esordio nella professione, le avvocatesse che eser-citavano nel campo civilistico non superavano il numerodi dieci e le giovanissime non erano più di cinque.Le donne, anche se brave e preparate, venivano consi-derate per quanto riguardava gli onorari, molto menodegli uomini e venivano apostrofate spesso “signorina”mentre ai giovanissimi procuratori veniva rivolto sem-pre il titolo di Avvocato.In compenso – senza voler far torto ai bravi Colleghi eGiudici di oggi – vi era tanta cortesia e rispetto ancheper una giovanissima come io ero e, in caso di dubbisulla interpretazione di una legge, era possibile esserricevuti con cortesia e discutere anche con un Presidentedi Sezione, cosa che in realtà si può fare tuttora.Al Palazzo di Giustizia di Piazza Cavour vi erano i lift(dei quali ricordo, in particolare un veneto che si chia-mava Nane), che all’ingresso in ascensore chiedevanoagli avvocati a che piano dovessero andare; in compen-

so anche il sabato era giornata lavorativa, non esisteva-no ferie Forensi né, tanto meno, indennità di maternitàdata la scarsissima presenza di donne nell’Avvocatura.All’epoca le donne non potevano accedere alla magi-stratura né all’Avvocatura di Stato: personalmente ioaspiravo ad essere un libero professionista e non avreisopportato di dover dipendere da altri poiché avevoscelto la professione proprio per il mio profondo sensodi libertà e autonomia.Ho lavorato intensamente con passione ed onestà, maanche con una certa fatica per conciliare i doveri pro-fessionali con i ruoli di moglie e madre. Nella mia lunga vita professionale la mia fondamenta-le e non ancora sopita curiosità, mi ha portato ad esplo-rare tutti (o quasi tutti) i campi del diritto: per un certoperiodo, verso i quarant’anni, mi sono tuffata anche neldiritto penale con qualche buon esito e qualche proces-so di un certo rilievo ed ancora oggi mi consento delle“incursioni” in questo campo.Considero tuttora la professione il più bel lavoro delmondo perchè tiene desta la mente, rende agile il pen-siero e mantiene il contatto con tante realtà della vita,che, altrimenti, ci rimarrebbero sconosciute: i vecchiclienti, sono divenuti, con il tempo, cari amici da segui-re e tutelare con ogni cura ed ho trovato persone straor-dinarie ed amici carissimi tra i Colleghi ed i Giudici.Mi considero un po’ fuori moda: le difficoltà nella pro-fessione ed, in particolare, dover seguire lo schizofreni-co proliferare di leggi e decreti non dovrebbero favori-re il mio non scemato entusiasmo, ma – lo ripeto – que-sta continua ad essere per me la più affascinante delleprofessioni e, con l’aiuto di Dio, vorrei continuare adesercitarla per alcuni anni ancora.Auguro ai miei più giovani Colleghi di saper preserva-re l’entusiasmo verso questa professione – nonostantele difficoltà che attualmente la rendono particolarmen-te gravosa – e di svolgerla con il massimo impegno per-ché essa sia esercitata con competenza ed onore a tute-la dei diritti di chi a noi si affida.

I miei primi sessant’anni di professioneLiliana Salemme

Avvocato del Foro di Roma

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Le Voci dell’Avvocatura

Foro Romano

Anche io vorrei esprimere qualche apprezzamentosu questa splendida cerimonia alla quale abbia-mo avuto l’onore e la fortuna di partecipare.

Siamo orgogliosi di questo riconoscimento e, soprattut-to, felici di poterlo festeggiare con amici che hannosempre avuto le stesse nostre aspirazioni, hanno sem-pre creduto nei valori dell’Avvocatura, e si sono sem-pre schierati a favore di chi ha improntato il proprioagire alla rigorosa osservanza delle regole di diritto e alperseguimento dell’interesse pubblico.Siamo lieti di festeggiare questo evento con i nostricompagni di cordata. I nostri sforzi, le nostre aspirazio-ni, le nostre iniziative non si possono soddisfare senzala essenziale partecipazione di chi, con grande sacrifi-cio e concorrente responsabilità, è chiamato a verifica-re la corretta applicazione delle leggi e a riconosceresenza incertezze gli interessi degni di tutela.In questa prospettiva rimarranno a nostro carico, per lafunzione che espletiamo, la coerenza del nostro com-portamento con gli interessi del nostro assistito, la dili-genza negli adempimenti, l’obbligo di chiarezza e sin-teticità e non possiamo dimenticare al riguardo le paro-le di Calamandrei:

“Ottimo è quell’avvocato di cui il giudice,

finita la discussione, non ricorda né i

gesti, né la faccia né il nome: ma ricorda

esattamente gli argomenti che, usciti da

quella toga senza nome, faranno vincere

la causa al cliente”.

Insomma solo la perfetta sintonia tra le due funzionigarantisce efficienza, Giustizia e progresso; e verosi-milmente anche la crescita del nostro Paese ha necessi-tà di una compiuta solidarietà nel perseguimento deireciproci interessi.Certo è che il momento non è dei migliori per noi avvo-cati. Al di là della folcloristica volontà di diminuire leferie degli avvocati e dei magistrati è un fatto che lacrisi inesorabilmente ha colpito i nostri Studi e, verosi-

milmente, alcune serie criticità sono anche dovute ascelte non felici.Ci si riferisce ad esempio al contributo unificato:- una imposizione pesantissima in danno del cliente e

che si riverbera anche nei nostri confronti;- se il contenzioso deve essere contenuto non sembra

giusto attraverso una sorta di penale a carico del pri-vato che ha sete di giustizia;

- è una gravosa tassa iniqua a carico di chi vuol farvalere i propri diritti.

È auspicabile un tempestivo ripensamento del legisla-tore, evitando che ancora una volta non sia il GiudiceEuropeo a sollecitare il nostro legislatore.E ci si riferisce anche alla camicia di forza rappresen-tata da onorari assolutamente inadeguati e a regole irra-zionali e certamente non meditate.L’obbligo del preventivo non può ritenersi in sintoniacon la funzione di Avvocato, che deve percorrere unsentiero assai misterioso come il processo ricco diimprevisti e, soprattutto, mai l’uno uguale all’altro; unavalutazione preventiva non potrà essere che approssi-mativa e causa di equivoci sul rapporto consulente eassistito.I minimi di tariffa sono una garanzia per il cliente ed inogni caso assicurano un esercizio della professioneadeguato alla alta funzione di difesa del cittadino e dichi è un rigoroso osservante della legge. Abolirli non èstata una iniziativa favorevole allo stesso cliente.I processi si accorciano, incrementando il numero deigiudici, non mandandone a casa il 20%.La ultimissima legge sulla trasparenza infine che impo-ne ai componenti degli organi istituzionali forme dipubblicità gravose e punitive, chiaramente è l’effettodella scarsa considerazione degli avvocati, ma soprat-tutto ignora la funzione dei Consigli dell’Ordine edanche del Consiglio Nazionale Forense.Questi sono certamente enti pubblici se si tiene contodella loro origine, della loro finalità e della loro funzio-ne, ma hanno connotazione del tutto particolari per leloro risorse economiche e dei loro strumenti operativi.

Non dimenticare Piero CalamandreiMario Sanino

Avvocato del Foro di Roma

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Le Voci dell’Avvocatura

Foro Romano

Quindi appare sproporzionato gravarli di controlli eadempimenti che invece appaiono corretti per chiimpegna risorse economiche pubbliche.L’aggressione nei confronti degli Ordini professionalidell’Antitrust è significativa di questo singolare atteg-giamento di apparente incomprensione e, più corretta-mente di ostilità, che certamente non meritiamo.La difesa della determinazione dei compensi equi e rea-listici, non sono iniziative che vogliono contrastare oimpedire la concorrenza; sono valutazioni finalizzate amigliorare il servizio in favore dei cittadini.Siamo peraltro fiduciosi che il clima di distensione e

collaborazione che ha sempre caratterizzato i rapporticon il Legislatore e con tutte le Amministrazioni,accompagni ancora una volta le nostre iniziative e con-duca a risultati ai quali siamo pronti con entusiasmo adapplaudire.Consentitemi una ultima osservazione: non so se sia veroche vi sono più avvocati che muratori, come una autore-vole voce politica ha sentenziato, è certo che là dove c’èuna prepotenza, una prevaricazione, un sopruso, là ci saràsempre un avvocato a difesa del buon diritto. È in questa convinzione e prospettiva che oggi ci sen-tiamo onorati di ricevere questo riconoscimento.

Intervento effettuato in occasione della cerimonia di consegna delle Medaglie d’Oro agli Avvocati che hanno compiuto 50,

60 e 70 anni di esercizio professionale, tenutasi il giorno 13 dicembre 2014.

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Le Voci dell’Avvocatura

Foro Romano

Introduzione

“Comunque, se mi sforzassi come in altre occasioni,

forse un giorno arriverei a capire che le persone giun-

gono sempre al momento giusto nei luoghi dove sono

attese”.(Paolo Coelho)

Inizio il Cammino di Santiago il 19 luglio 2009 all’etàdi trentotto anni. Intraprendo questa strada con sullespalle i miei studi, le mie letture, la mia esperienza, ilmio lavoro, le mie storie d’amore e di amicizia, le miedelusioni, uno zaino di venticinque chili, eccetto perquesto ultimo particolare, ben conscio di quanto sto perfare. Con sufficiente raziocinio complessivo, ritenevol’impresa alla mia portata, dopo una buona preparazio-ne atletica consistita in lunghe passeggiate fatte per piùdi tre mesi per le strade di Roma, che mi aveva abitua-to male... Acqua ovunque vuol dire fortuna, e lo avreiben presto imparato.Mi salutano i miei amici. Mia sorella e mio cognatocon SMS che rispondono alle paure del giorno prima.Lei: “Sono felice per te e per l’esperienza che hai deci-

so di fare! Sii, però, prudente e attento a ciò che fai!!!

Mantieni la tua promessa e fatti sentire... Sono molto

orgogliosa di te perché con questo viaggio hai dimo-

strato di volerti mettere in gioco e non è poco!!!” e lui:

“Nei momenti più difficili della vita ho sempre pensato

che se li avessi superati avrei avuto qualcosa da rac-

contare. Non mollare e soprattutto parti carico. In

bocca al lupo”.Dal canto mio, parto per ringraziare per un amoreormai lontano nove anni, legato a doppio nodo airomanzi di Paolo Coelho. Avevo interrotto allora la let-tura del “Cammino di Santiago” e mi ripromettevo ditornare a leggerlo una volta sulla strada.Parto avendo con me un sacchetto pieno delle conchi-glie che, in tanti, mi hanno affidato e che devo portarefino alla Cruz de Hierro, per assolvere quei voti insie-me al mio. Su ogni coccio c’è un nome, quello di unapersona che ha avuto fiducia nel mio Cammino, nellapossibilità che io arrivi alla meta.Parto con il voto personale di non fumare lungo l’inte-ro percorso fino a Santiago e di non riprendere a farlo,neanche all’arrivo, se non dopo aver recuperato il portaaccendino che mia madre mi ha portato in dono daSantiago e che io ho perso tra la sabbia delle Canarienell’anno in cui, dopo aver progettato il Cammino diSantiago, alla fine non l’ho realizzato.Parto per cercare la mia Spada, per intraprendere final-mente il Buon Combattimento, per capire insomma,visto che la leggenda del Cammino lo promette, qual’èil mio posto nel mondo e quali saranno le armi da usareper conquistarlo.

I percorsi dell’animaParte I

Aldo Minghelli

Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma

Con questo numero iniziamo la pubblicazione del diario di viaggio di un pellegrino di Santiago de Compostela

A mia nonna Anna Maria,

al cui animo parlo da anni

e che mi sa rispondere.

Con lei posso piangere e sorridere…

Lei, tifa sempre per me.

SOMMARIO: Introduzione – Il Poetico (seconda introduzione) – Il Prosaico (terza introduzione) – Santiago… Chiera costui? – 1. Ai piedi del gigante – 2. Oltre i Pirenei – 3. Roncisvalle – Segue...

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Foro Romano

Non ho nessuna chitarra al mio fianco ma ho uno zainosulle spalle e un territorio sconosciuto da esplorare. Alla fine del viaggio ho realizzato, nello spazio e neltempo, la convinzione dell’esistenza di un qualcosa diincomprensibile, ma palpabile, che tanto ruolo ha avutonel mio Cammino. Ho realizzato che l’unica vera lottaè contro se stessi, ma per spiegare questo c’è tempo.Su quella strada, il tempo si fa spazio e gli incontricoincidenze da decifrare. Sono credente e laico. Laragione è il metro che uso nella vita, per la vita, è per-corso e istinto. Tuttora, però, grandi e piccoli accadi-menti del Cammino restano per me incomprensibili,boe di un significato che mi è stato rivelato.Quel Cammino è antico. Sembra venisse percorso dagliuomini, come gesto spirituale, già molti secoli prima diCristo, quasi provenisse dalle viscere stesse della sto-ria. In quel Cammino non si avverte la presenza di unDio, ma di Dio.Di questo Cammino vi offro un racconto che non hanessuna pretesa, se non quella di narrare, fino a doveè giusto, quanto accaduto. Dei miei silenzi compren-derete. Questo libro è diretto a tante persone, a tutticoloro che hanno avuto un ruolo di sostegno, nell’im-presa, in primis a mia nonna, cui lo dedico, l’unica acui l’ho personalmente raccontato per intero. Ed ilmotivo c’è…

L’ora d’estate si finse preda dei miei passied ogni respiro risuonava al ventocome risposta debole, ad occhi bassi.Era il tramonto del giornoa rivelare un racconto troppo intimoper non potersi addormentare.Fu in quell’estate che capìche nel silenzio riposa la voce,non i significati.

Il Poetico (seconda introduzione)

Cosa c’è di poetico nel Cammino di Santiago?Innanzitutto il suo significato, metafora della vita, coni suoi traguardi solo parziali, le sue sconfitte, che sonotregue inutili verso una sconfitta, quella della morte,ineluttabile e solo rimandata.Poetico è il percorso stesso. Si snoda attraverso fiumi,

boschi, montagne, cascate, alture, valli incontaminate,sentieri di roccia con muschi antichi, prati in fiore, fila-ri di alberi da frutto, dove la natura è regina e madre,perché ti impone i suoi ritmi ma sa anche donarti gioia,rinfrescarti, farti riposare.Dove la calura del sole è stemperata dal giallo accesodi mille girasoli che sembra ti sorridano, dandoti la cer-tezza dell’acqua, anche quando sembra mancare.

Dove frutta di ogni tipo, acerba o matura, sta lì a dirtiche anche il cibo non potrà mai mancare e che non deviaver paura. A partire così dalla fertile Navarra, lungo iterreni della ricca Rioja, la zona del vino spagnola,sulle aride Mesetas della Castiglia e Leon ed ancoranella verde e rocciosa Galizia, al limitare dei campirecintati o in tratti di giardino aperti ad ogni passante,regnano le mele, le pere, i mirtilli, i gelsi, le more, in unarcobaleno di colori. Quella frutta, la mattina dopo la colazione, era un pia-cevole diversivo all’acqua per rinfrescarsi la bocca edassaporare una generosa natura insieme agli altriPellegrini o con qualche animale, sempre frementedavanti a qualcuno che gli offre una bella e succosameletta.

Dove gli animali sono il simbolo di una vita che primadel tuo passaggio ed anche dopo, sul Cammino, non èmai mancata e continuerà dopo di te. Ne incontreremoovunque, vivi e morti, domestici e non, insetti di ognitipo e varietà, mucche, maiali, pecore, capre, cavalli,ma anche cervi, daini, cinghiali, persino un orso, sim-bolo vivente di Navarra… Moltissimi i cani, in relazio-ne ai quali dovrò combattere con la suggestione diPaolo Coelho. Mi attenderò sempre un’improvvisaaggressione ed, invece, loro non solo non mi farannoalcun agguato ma saranno d’ispirazione in uno deimomenti simbolici del Cammino.Tra gli insetti, moltissime e variopinte le farfalle, comenon ne vedevo da una vita. Attraverso quelle animecolorate, che mi ricorderanno i giorni spensierati dabambino, ritoverò la spensieratezza di quando sul lito-rale laziale se ne trovavano tante ed io passavo ore aguardarle.

Poetici sono quei villaggi… Talvolta abitati o abbando-nati e cadenti. Non si riesce a collocarli nel tempo. Ci

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sono tracce di antico splendente e di recente polveroso,sembra che ogni costruzione umana ceda ad un sensocomune di storicità. Ciascun paese offre orgoglioso lasua storia, i suoi monumenti, una testimonianza delladominazione celtica o araba, della riconquista, un sim-bolo del dominio dei Templari o dei grandi Re diSpagna. Alcune costruzioni sono legate ad eventi dive-nuti leggendari e, come tali, sono rimaste integredavanti alla storia, contornate di mistero e grandezza,come a Roncisvalle, Viana o O’ Cebreiro.Davanti ad un panorama costellato di tanti piccoli gio-ielli di arte medievale, a duecento chilometri dal tra-guardo, uscito da Villafranca del Bierzo, traccerò unbilancio del mio Cammino, sentendomi tanto piccolo,davanti a tanta grandezza.Poetico è l’improvviso apparire delle tracce di tutte leciviltà spagnole, le tracce del destino di generazioni diuomini che, in Cammino, hanno raggiunto le alture, iboschi, le montagne, i fiumi, per seminare nuove città,come formicai, simboli della loro storia, del loro domi-nio, del loro grandioso destino di imperfetti, memoriedella loro silenziosa fine. Davanti a quelle testimonian-ze non si resta mai indifferenti, ci si chiede perché ifondatori antichi sentirono il bisogno di arrestarsi inquel cantuccio, protetti dalla montagna, piuttosto che inuna valle assolata o accanto al fiume.Non è strano, viste queste premesse, che il Cammino diSantiago sia stato dichiarato patrimonio dell’umanitàdall’UNESCO grazie al Consiglio d’Europa, il 23 otto-bre 1987. È solo la presa d’atto di una unicità che risal-ta presto agli occhi. Poetici, anche perché legati indissolubilmente a quelpaesaggio antico, sono i contadini che, soprattutto nellaprima parte del percorso, ti accolgono, con il loro sor-riso, con i loro manufatti artigiani, offrendoti i prodottidel loro lavoro, con gli occhi di chi ne ha visti passaretanti di Pellegrini, con la loro voce che non manca maidi dirti “Buen Camino”, con la loro acqua, zucchero elimone, con la loro semplicità che, in quel contesto, èsapienza antica.

Siedono nelle piazze, nei crocicchi, lungo il Cammino.Ti attendono per vederti passare, forse avendo nel san-gue l’antica coscienza che un uomo sconosciuto chearriva da lontano era, un tempo, una finestra sulmondo. I giovani, no. Non sono accoglienti. Osservano

i pellegrini come fossero semplici turisti, forse con unpo’ di invidia, perché se li osservi bene ti accorgi che,loro, dalla loro terra, spesso non si sono mai allontana-ti. Talvolta sorridono, talvolta sono indifferenti, infasti-diti mai. Sanno che non ti fermerai e dovrai passare.Poetica è la religiosità popolare, quella che arricchiscedi chiari segni di sé ogni luogo di devozione dissemi-nato nel Cammino. Il grande amore per i Pellegrini nonne è che la diretta conseguenza. Come al solito, cam-pioni di questo sentimento, ancora fortissimo nella cat-tolicissima Spagna, sono le donne e, tra loro, le piùanziane. Se è vero che, come dice il detto romano,“Cristo per le donne è l’ultimo partito”, è comunqueraro notare mogli che esprimono una devozione cosìforte, priva di ogni cautela e ripensamento. Davanti allelacrime di una donna che ha consacrato la sua vita aiPellegrini, nel giorno della sua consacrazione, piange-rò anche io.Poetica è la comunione che lega i Pellegrini. Se ti fermiper un dolore o per stanchezza, qualcuno, immancabil-mente, rallenterà per sapere come stai, se ti serve del-l’acqua.

Abbandonati alla frescura di un ruscello o all’ombradi un albero, forti sulle loro gambe o aggrappati ailoro bastoni, i Pellegrini diventano una grande fami-glia, che le tante notti passate assieme negli albergerende intimi, in una vicinanza così piena di corporei-tà da costringerti ad ogni resa. Si diventa amici senzaaccorgersene. Quando ci si incontra, impolverati esudati ci si abbraccia, perché un altro passo è statofatto e se serve si condivide il pane o l’acqua, per rin-frescare la bocca.Poetico diventa anche il russare del tuo vicino di lettoe tutti i suoi rumori, anche quelli più scabrosi o menograditi. Anche se sei stanco non ti rivolgerai mai conrabbia a Pellegrini che continuano a parlare tra loroquando le luci si spengono ed è ora di dormire, perquella stessa accondiscendenza che riserveresti a bam-bini sorpresi a giocare dopo la buonanotte. È una voceche ti tranquillizza e ti culla. É la prova che non seisolo. È per questo che, seguendo una tradizione antica,i Pellegrini si salutano dicendosi “ULTREIA”, cioè“ultra” (più) e “eia” (avanti), dandosi il reciproco inco-raggiamento a non mollare.Poetico è il cielo stellato di fronte al quale, al mattino,

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attendevi le più radiose albe… Il viaggio versoCompostela avviene sotto il sudario di stelle della viaLattea che in Spagnolo è definita Carril del caballo deSantiago, a riprova della stretta connessione esistentetra la galassia e leggenda del Santo. La stella di Orionecompare sul percorso intorno al 25 luglio quando sifesteggia San Giacomo Apostolo. La via Lattea è lastrada dei morti, Nessun vivente cristiano è dispensatodal Pellegrinaggio e chi non lo fa da vivo, lo farà damorto. In tante tradizioni antiche la via Lattea è unsacro fiume celeste, lo scorrere del tempo verso lamorte o verso la rinascita, l’Alpha o l’Omega, a secon-da delle credenze, verso una dimensione comunquealtra dell’esistenza. Poetico è il lungo, intimo, colloquio verso se stessi.Kahlil Gibran dice: “io sono un viaggiatore, e ognigiorno scopro una nuova regione della mia anima”. NelCammino ti poni alla testa dell’esercito del tuo spiritoe dei suoi nemici. Credi di dover combattere contro glialtri, ma è contro te stesso che operi un lungo assedio,per scoprire, al termine del viaggio che quanto haiappreso era già dentro di te e che la distanza percorsanon segna uno spazio fisico ma quello che separa testesso dall’altro te, che la distanza ha forgiato. Moriree rinascere a nuova vita, ecco il lungo percorso chedeve compiere il Pellegrino. Lo stesso nome della località di Santiago deCompostela, l’agognato traguardo finale, deriverebbeda ‘campus stellae’ con riferimento al leggendario cam-mino dell’813 d.C. verso una improvvisa pioggia diluci di un santo eremita, Pelagio, fino al luogo di ritro-vamento del sepolcro di San Giacomo.Ma non è solo la notte a togliere il fiato. Maestosi sonoanche i tramonti che annunciano il riposo o le loro eter-ne nemiche, le rosate albe. Ma la luce dentro, ad unPellegrino, non manca… Mai.

Ho visto una stella

narrare il destino intero

del mio passo d’uomo…

Volti antichi e serene mura

a bisbigliare sul mio cammino,

come immobili comari.

Amici carezzavano il mio cuore soli-

tario.

In quel sonno comune

salutavamo la nostra intimità

di teneri amanti invecchiati.

Il Prosaico (terza introduzione)

L’ironia di Dio è un’ammonimento continuo che ricor-da all’uomo la sua inevitabile fragilità. Quella tracciadi dissonanza che rammenta alla sublimazione dei tuoisensi una storia diversa, un percorso contrario.Così anche nel Cammino, dove l’elevazione dello spi-rito non resta mai disgiunta da richiami all’umana cor-poreità. Quattro le parole chiave: le mosche, gli escre-menti di mucca, i commercianti e il Pellegrino esperto.Quattro iatture cui è bene sottrarsi.Fin dalla prima tappa, e, in seguito, immancabilmente,le mosche ti tormentano, volandoti intorno e cercandodi posarsi, in cerca d’acqua, su ogni goccia del tuosudore. Sono ovunque e nella loro versione cavallina tiattaccano e ti mordono, in cerca di nutrimento, legambe, ti camminano lungo la schiena e sotto le vesti.Comprendi così gli sguardi rassegnati delle mucche,che di mosche ne hanno venti su ciascun occhio e cheagitano continuamente la coda nella speranza di allon-tanarne qualcuna. Mai perdere di vista dolci o bustecon del cibo aperte… Loro sono ovunque e attendono,beffarde, ogni tua minima distrazione, per nulla dispo-ste a perdonarla… Sono convinto che ogni cittadino diSpagna nasca con un’eredità di 20.000 mosche. Se ilcalcolo è sbagliato lo è in difetto.Del resto, come detto, gli animali dai Pirenei allaGalizia, sono numerosi come i fiori. Di qui il secondoproblema. Il Cammino è lastricato di escrementi di vacca e l’odo-re è più forte di quello di ogni altra, magari più poeti-ca, manifestazione della natura. Gli animali circolanoliberi, come in India, ti guardano passare, non sono dif-fidenti. Hanno un abitudine antica ad essere spettatoridell’eterno passare della vita.

I loro “lasciti”, invece, costituiscono vere e proprietrappole, soprattutto se deposti su pendii sassosi già diper sé rischiosi per chi cammina.Esiste anche una forma di biopotenziamento degliescrementi, quello connesso allo sfruttamento commer-ciale delle mucche. Le imprese casearie hanno enormi

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capannoni nei quali le mucche, in attesa di mungitura,sono sopportano il caldo grazie ad enormi ventilatoriposti agli ingressi che pompano aria fresca all’internodelle costruzioni ma vomitano fiumi di aria calda emaleodorante sulla strada. Se te ne rendi conto intempo puoi salvarti. Se no, soprattutto sulle salite, arri-vi a pieni polmoni contro un muro di aria irrespirabilee il fiato, naturalmente, si spezza.Oltre che dalla natura, le trappole, talvolta, sono tesedagli uomini. Non è raro che i commercianti cerchinodi lucrare sui tuoi bisogni. Un panino è meglio acqui-starlo nelle tiendas (negozi generici) piuttosto che neibar. Si risparmia e la qualità è migliore.

Evitare il pesce nei “Menù del Pellegrino” è un obbli-go per tutti i buongustai, percorrendo sentieri di monta-gna, ma c’è chi ci casca. L’acqua non è costosa e deveessere comperata, perché la maggior parte delle fontiche si incontrano hanno forte sapore di cloro o sonoinquinate. Così come è meglio comprare alcuni ogget-ti, come il bastone del Pellegrino, dagli artigiani che siincontrano nei piccoli paesi, piuttosto che nei negozi. Aparità di qualità, il prezzo è minore. Il fare bastoni dapasseggio è un sistema usato dai contadini per guada-gnare un po’ di denaro e ci sono anche sindaci che persalvaguardare degli interessi dei commercianti, hannopromulgato ordinanze inibitorie a tale spontaneo com-mercio.Così, nella Spagna che dal sud al nord tollera i vendi-tori da hashish che si incontrano, copiosi e sfacciati,anche sul Cammino di Santiago – che ha anche un irre-sistibile fascino hippy – i contadini artigiani ti si affian-cano alle porte dei paesi e ti propongono l’acquisto deiloro intagli con discrezione frammista a paura, unatteggiamento simile a quello degli spacciatore didroga di altri paesi. Si tratta comunque di rami che,generosamente, puoi trovare da solo, ovunque, e senzacosti.

Da evitare, infine, i “Pellegrini esperti”, persone, nor-malmente di mezza età che, invece di condividere leesperienze, attendendo il momento giusto per dare ilconsiglio giusto, si ergono a paladini del corretto modo,corretto sentimento, corretta visione del Cammino.Quello capitatomi era un milanese, ancor più fastidiosoperché univa la sua presunta ed auto-referenziale sag-

gezza di antico Camminatore e uomo di mondo a tuttequelle pose tipiche da settentrionale arrivato (“voi a

Roma, eh, che non si lavora, che non si fa un tubo…”),rendendosi molto antipatico.La prima volta che si è rivolto a me ha detto: “Ueeeé,Romano…” e nel corso di una cena dedicata a quattroHospitalere, della quale narrerò, rivolto ai soli maschi,ha pontificato: “ma che Pellegrini siete, con tutta que-sta fighetta nessuno che cerca di rimorchiare!”. Per chimi conosce e per chi consideri il luogo e il punto diquesta dichiarazione, un ottimo modo per rendersisubito simpatico e ben voluto. Sarà una persecuzioneche mi accompagnerà nell’intero percorso e che ritro-verò a Santiago, proprio quando pensavo di essere alsicuro.È stato beccato mentre saliva su un taxi per evitare unatappa troppo impegnativa… Così – per dirla alla roma-na – so bravi tutti…

Esiste qualcosa che non sai?Esiste un argomentodavanti al quale tacere?Le mosche e le tue parole…Così tante da doversi difendere.Così simili nel loro destino.La cosa strana è che, senza tenere mai la bocca chiusa loro non entrinoda dove quelle escono.

Raggiunta una sufficiente esperienza mi sorprenderò adavere pose simili alle sue. Ma lo capirò e cercherò dicensurare la mia superbia.

Santiago… Chi era costui?

Giacomo e il fratello Giovanni, figli di Zebedeo eSalomè, appellati “figli del tuono” per il loro tempera-mento impetuoso, divennero Apostoli.Alla morte del Nazareno, Giacomo emigrò con Maria,affidata da Cristo stesso a suo fratello Giovanni, e,secondo la leggenda, con Maria Maddalena, verso lapenisola iberica, che Giacomo avrebbe evangelizzatoseguendo il tracciato del Cammino.

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Tornato in Israele nel 44 d.C., Giacomo subì il martirioper decapitazione ad opera di Erode Agrippa, il 25marzo, primo tra gli Apostoli. Due discepoli, Attanasioe Teodoro, trafugarono le spoglie che su una nave privadi equipaggio, per mano angelica approdarono sullesponde di Galizia, il 25 luglio, dove, solo il 30 dicem-bre, nei pressi di Iria Flavia, venne sepolto. Deposto ilcorpo su un macigno, la pietra vi avrebbe aderito comecera. Nell’813, l’eremita Pelayo, seguendo una cascatadi stelle che aveva sognato, giunse fino ad un sepolcrodove riposavano tre scheletri, su uno dei quali vi erascritto il nome di San Giacomo. Il Vescovo Teodomirocertificò la scoperta dando il via al culto delle SanteReliquie. Nell’anno 844, il Santo sarebbe apparso insogno, su un cavallo bianco (“bianco come la viaLattea”), al Re Asturiano Ramiro I che al grido “Adiuva

nos, Deus et Sante Jacobe” diede il via alla reconqui-

sta, sconfiggendo l’Emiro di Cordoba. A Santiagovenne così affibbiato il nomignolo “Matamoros”,‘l’ammazza mori’, appellativo poco santo ma che valseil titolo di Patrono di Spagna. Si diceva che i musulma-ni portassero in battaglia, per assicurarsi la vittoria, ilbraccio di Maometto. I cristiani opposero molto di nonun arto, ma un corpo. Sempre all’epoca si stabilizzòl’iconografia del Santo Pellegrino, da “per” e “agere”,‘chi attraversa le terre’), con conchiglia, cappello, fia-schetta e bastone.

1. Ai piedi del gigante (19.07.09)

Arrivo alla stazione di Saint Jean Pied de Port, un vali-co dei Pirenei verso Roncisvalle, in un mosaico dipanorami, senza tempo, solo “increspati” dal passaredel treno.Mucche e vitelli, onnipresenti e arcadici in un mare diverde, guardano, non si scompongono. Conoscono unalegge ancestrale. Quel mostro di ferro non li attenterà. Tutto profuma di passato, anche gli istinti. Il treno,composto di due soli vagoni, è desueto nelle forme enei sedili in vero legno. Mentre guardo nel nulla, unasignora non giovane con l’aspetto da maestra di sci misorprende ad osservarla. Cambia, vergognosa, sedile eoffre le spalle. Dietro di me sento un parlare, confusonel rumore del treno, di Roma. Sono tre ragazzi. Difronte a me, nella fila opposta, una grassa e bianca

ragazza del nord che parla con un’altra ragazza similenell’aspetto. Un gruppo di Pellegrini è sullo fondo.Ridono, scherzano, sembrano simpatici. Loro, non lirivedrò più. A due stazioni da S. Jean rimaniamo inpochi, tutti, nell’abito e negli zaini, Pellegrini.La stazione di S. Jean e le costruzioni nei dintorni sonodegne di stampe d’epoca. Le architetture ricordanoquelle note dei Paesi Bassi. Il tempo lì si è fermato.Alcune case hanno tetti di paglia. Chissà da quantosono lì. L’aria è fresca e pulita, profuma di fiori e legna da arde-re. Oltre l’abitato dominano, severe, le montagne.Il sentiero, il Cammino, la strada da seguire, è subitoevidente. Non ci conosciamo e lì non siamo mai statima tutti prendiamo una stessa direzione. Seguiamouna freccia gialla. Basta non distrarsi. Incontriamol’ufficio di accoglienza. Ci viene incontro un uomoanziano con un sorriso grande e una folta barba bian-ca, guance rosse, sguardo incisivo. Ci smista versoalcune signore dietro ai loro tavoli. Le chiamo signorenon per cortesia ma per sostanza. Sulla miaCredencial, che ho ottenuto già prima di partire, èimpresso il primo timbro.La Credencial, che mi ha rilasciato gratuitamente, laConfraternita di San Jacopo di Compostella, è il docu-mento che identifica il Pellegrino e garantisce l’auten-ticità del Pellegrinaggio. Sulla Credencial viene anno-tato nome, il cognome e indirizzo del possessore,luogo di partenza e luogo Santo che si intende raggiun-gere, il tipo di Cammino, a piedi, in bici, o a cavallo,le sole modalità ammesse. La serie ininterrotta di datee timbri impressi sulla Credencial all’interno deglialberge o delle strutture di ricezione, dà testimonianzadelle tappe fatte. Solo con la Credencial è possibileaccedere alle strutture dedicate ai Pellegrini. Parto daS. Jean du Port.Acquisto qui la mia “Concha”. La scelgo perché è lapiù bianca del cesto. La conchiglia è il simbolo del“Pellegrino”, propriamente detto, perchè è lo specificoappellativo di chi intraprende il “Cammino diSantiago”, il marchio del Sentiero della Spada. La Concha di Santiago è la Capasanta, nome scientifi-co Pecten Jacobeus, un altro doppio nodo tra la il Santoe la Galizia, sulle cui spiagge si trova facilmente que-sto tipo di conchiglia oceanica. Oggi è, insieme allafreccia gialla, il logo principe del Cammino, disegnato

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o stilizzato sui segnali. La conchiglia è il simbolo del sepolcro e dell’utero,dove finisce e inizia la vita (come nella Venere delBotticelli). Ha significati in molte culture antiche delMediterraneo. L’Alpha e l’Omega, nella simbologia diSantiago.Santiago, vuole la leggenda, la utilizzava per aspergered’acqua il capo di chi battezzava, perchè rinascesse anuova vita, in Cristo. Un uomo pagano, dopo aver aiu-tato gli Apostoli a trasportare le spoglie del Santo, sivide coperto di conchiglie il suo credo pagano e si con-vertì. Sono le antiche tracce del tema dell’Alpha edell’Omega, quello della fine che è inizio e dell’inizioche è fine, tratto distintivo del Cammino e della com-plessità teologica che sul Cammino insiste.Veniamo indirizzati a differenti alberge, strutture diricezione del Pellegrino dove dormire, bere e fare unadoccia, talvolta anche cenare o preparare da mangiare.Gli alberge sono parrocchiali, comunali, privati. La dif-ferenza è nel prezzo, ma soprattutto nell’igiene. Inalcuni si può lasciare un’offerta libera, in altri si paga-no anche dieci euro. L’igiene è affidata alla serietà e aibuoni auspici di un Hospitalero, un membro dellaCongregazione Laica che si occupa di accoglienza alPellegrino. È una congregazione storica che ha regolescritte che non possono subire il mero interesse com-merciale.Prima regola: la precedenza spetta ai Pellegrini munitidi Credencial.Seconda: tra i Pellegrini hanno la precedenza quelli apiedi e, tra questi ultimi, quelli che vengono da più lon-tano.Terza: l’alberge apre alle 14,00 e chiude alle 22,30,quando si spengono le luci. Al mattino si esce dalle 6 anon oltre le 9, salvi casi di malattia.Le regole possono incontrare deroghe, talvolta giustifi-cabili, altre no. Gli Hospitaleri, ultimi eredi di lungatradizione, oggi vengono arruolati un po’ ovunque e,quindi, rappresentano un gruppo eterogeneo. Dovemanca un velo di spiritualità, possono trasformarsi inlaici rettori, anche di grande spessore, talvolta no. “Piùavanti si va nel Cammino, meno umanità si incontra”,è la regola che mi sarà enunciata più avanti, in unmomento davvero difficile del mio Cammino, da ungiovane Hospitalero che mi darà consigli importanti,come il modo giusto per curarmi i piedi.

L’alberge che mi tocca in sorte è un edificio di tre pianicon una grande scala di legno antico all’interno.L’edificio municipale è già pieno. Fuori ha pareti dipin-te di bianco e rifinite con grandi assi di legno. Il tetto aspiovente rivela che in inverno cade la neve. Miei com-pagni in una camera al secondo piano sono un belga,intenzionato a tornare in Belgio a piedi, e le due ragaz-ze del nord che erano sul treno. Una è tedesca, Agnes,ci incontreremo ancora ma sarà una delle tante meteo-re apparse sul Cammino. L’altra è irlandese, si chiamaAvril. Vuole arrivare fino a Santiago, sarà compagnadel Cammino. Lei mi offre l’ultima sigaretta prima diandare a dormire. Da domani non si fuma. È l’unicaregola che mi sono imposto. Se dovessi fare anche untiro da una bionda torno a Roma. Regola che, con tuttele sue conseguenze e implicazioni, in primis oniriche,rispetterò.Per il resto, vado a letto a stomaco vuoto. È troppo tardiper mangiare e, in questo S. Jean si dimostra, ancorauna volta, simile ai paesi del nord. Trovo locali chestanno chiudendo ma nessuno è disposto a cucinare.Nel mettermi a letto, sbatto la testa contro lo stipitedella porta. È la prima di una serie di botte alla testa chedarò, quasi quotidianamente, prima di capirne il signi-ficato.

2. Oltre i Pirenei (20.07.09)

Parto la mattina all’alba. Sono sveglio già dalle cinque.Ho dormito male, tutta la notte. Il lenzuolo-sacco cheho acquistato è troppo corto per me – fatto che avrà ilsuo peso nel prosieguo del mio cammino imponendomiuna scelta – e il mio russare ha turbato i miei primicoinquilini che mi hanno svegliato più volte gettando-mi piccoli oggetti in faccia, in particolare Avril, l’irlan-dese, che dopo quella notte odio in maniera speciale.Faccio una rapida doccia e una buona colazione e riem-pio la borraccia dell’acqua che può contenere. Zaino inspalla, e si fa sentire, sono tra i primi ad uscire in stra-da. Il sole non è ancora sorto. Mi emoziono compiendoil primo passo.Supero la Porta d’Espagne che è lì accanto. Sono sulCammino. Tutti i Pellegrini della storia giunti da que-sta parte della Francia hanno compiuto questa stessacerimonia. Scelgo la via alta (o della montagna). So che

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la via del fondovalle è più facile e segue una statale, manon sono qui per divertirmi e da tempo sogno di valica-re con le mie gambe i Pirenei. Voglio essere un nanosulle spalle dei giganti. Voglio poter dire anche io, ungiorno, che per raggiungere la mia meta sono stato ingrado di scalare le montagne. Voglio, oggi, infantedavanti al lungo Cammino della vita futura, avere laforza di arrampicarmi verso i capelli di mamma.Voglio… Ma la realtà è dura. Inizia la salita. La stradasi snoda attraverso villini e costruzioni isolate. Nei cro-cicchi, tante edicole dedicate a Maria o al crocefisso.Credo di essere il più veloce di tutti ma ben presto misuperano in tanti. Ho smesso ieri di fumare e i miei pol-moni sono già in affanno. Sono madido di sudore. Lozaino pesa e non dà pace alle mie spalle. Bevo moltorapidamente tutta l’acqua che mi sono portato dietro.Al primo punto di ristoro segnalato sulla mappa rallen-to per acquistare dell’acqua fresca. Una signora anzia-na, ancora insonnolita, mi fa entrare nel salotto dellasua villetta, dove tiene un frigorifero con ogni tipo dibevanda. Penso sia il suo modo per aiutare i Pellegrini,anche se non è molto socievole, oppure il modo pergarantirsi un incentivo alla pensione in tempo di crisi.Tant’è… Mi siedo su di un muretto e vengo raggiuntoda tre persone che mi sembra di riconoscere. Sono i treragazzi che stavano sul treno verso Saint Jean… Quelliche parlavano di Roma. In realtà sono tutti catalani, duedi Maiorca, Tony e Thomeu (per Antonio eBartolomeo), e uno di Valencia, sempre di nomeAntonio.Tony, scoprirò ben presto, è un curato Salesiano. Èmolto gentile. Ha studiato a Roma ed è quello il moti-vo per cui conosce la mia città. Ha un lessico forbito.In realtà, pur non sapendolo, già da subito penso che siaun prete… Ha i classici denti gialli e la bavetta sui latidelle labbra, la pelle bianchissima e lunghi peli neriovunque, caratteristiche che spesso hanno i prelati ditutte le nazionalità.Thomeu è un musicista e suona la chitarra. É introver-so e parla poco, come accade agli schiavi della nota, maè molto gentile e con i gesti trova sempre modo perfarti sentire del gruppo. Grazie ad un dialogo che haavuto con Tony dopo la messa, ho scoperto che non ècattolico, ma agnostico. Parla, senza chiarezza, di unDio che guarda all’Amore Universale.Antonio è piccolo, grazioso. Ha capelli neri ricci da

scugnizzo e occhi azzurri, esprime sempre intenzioninobili attendendo un plauso, ricorda un putto.Saranno loro ad accompagnarmi fino a Ponte dellaReina, nel primo tratto della mia avventura. Dopo unpaio di chilometri in salita ci si arresta. Tony dice:“scusa ma dobbiamo fermarci per un po’ per leggere ecommentare dei passi di Bibbia e Vangelo, ma nonvoglio obbligarti, se a te non interessa…”. L’invito ècosì gentile e non invadente che l’accolgo.

Ogni discorso, un frammento.

Nel seguire il destino

la sapienza arriva sempre per ultima.

Dannato comandamento

è la santa incertezza

del Cammino che ci attende.

Spesso, tra nuvole e ciliegie,

ti guida quella voce

che non ti fermi ad ascoltare.

La sosta per le letture diventerà un piacevole intermez-zo di ogni tappa. È un piacere ascoltare la voce diThomeu e quella imberbe di Antonio che leggono inlingua catalana i brani. Altrettanto piacevole, dopo, èascoltare le considerazioni di Tony, che è prete profon-do e paziente. Io partecipo con il mio punto di vista,sereno, con occhi pieni di panorami di montagna enatura. Thomeu esplora i sentimenti dei personaggi delracconto; Antonio non ama la Bibbia che contiene trop-pa violenza (si parla di David e Golia).Quando ripartiamo tra noi cade il silenzio. La tappa èardua. Sono 27 chilometri di salita continua, da 300metri a 1.400 m. sul livello del mare. Ad ogni cima titrovi a sperare che l’ascensione sia finita, poi, superataun’altra roccia scopri una salita ancora più erta.Intorno, qualche traccia di confini, segnati da pali con-ficcati nella terra ai lati del sentiero. Sui pascoli, muc-che, capre, cavalli.Sembra il panorama del film Brockeback Mountain.Sulla strada, sempre segnalata da frecce gialle anche làdove non crederesti mai, incontro molte delle personeviste a S. Jean il giorno prima. C’è anche la timidasignora bionda del treno, che, questa volta, saluta:“Buen Camino”.Quando il mio cuore e i miei polmoni sono al limite,finalmente, superata una strettoia di rocce, il pendio

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sembra volgere al piano. Da lontano vedo una sorta disacrario votivo. È l’omaggio a un Pellegrino tedesco dimezza età, morto d’infarto in cima a quella salita, lafine che in quel momento penso di star per fare ancheio. Le spalle sono doloranti e nella inforcata dell’ascel-la sinistra si fa spazio una brutta sensazione di insensi-bilità, come se, premendo su un nervo, la fascia del miozaino abbia addormentato, lentamente ma inesorabil-mente, il braccio. Da ipocondriaco, mi chiedo se sianosimili dolori a preparare l’infarto, anche perché il cuorebatte all’impazzata.Attraverso ponticelli di legno si arriva ad uno slargoindicato sulle mappe. Lì si trova la Fonte di Orlando.Da una fenditura della roccia fuoriesce acqua freschis-sima, che, forse la fatica e l’arsura fanno sembrare unadelle più buone che io abbia mai bevuto. Riempio ben quattro borracce e sorseggio, ristorato.Fantasie di antichi cavalieri circolano nella mia testa.Come un bambino, mi immagino a cavallo, bardatocome un paladino con la mia spada e mille nemici dasconfiggere. La natura e la storia del luogo mi fanno,senza sosta, da musa epica.Superato un altro tracciato di rocce si entra in un boscodai rami pallidi e contorti, con grandi macchie di muffeantiche oppure buchi sulla corteccia che sembrano boc-che stregate pronte a ghermerti, rami dolorosamenteintrecciati, come braccia tese nel vuoto in un urlo didolore, a nascondere il cielo.Il panorama è ideale per streghe riunite in un sabba oper un mago Merlino intento in incantesimi o per undruido celtico impegnato a raccogliere rare erbe con ilfalcetto.La guida, che ho con me, insiste che il bastone delPellegrino va trovato in quel bosco. Io trovo soltantorami umidi e marci, troppo contorti e deboli per far dabastone. Mi sporco soltanto le mani di terra nel solle-varli. Non è qui che troverò il mio bastone. Ma lo dovròavere. Secondo la leggenda, “lo spirito dei vecchi Pellegriniti accompagnerà nel viaggio. Il cappello ti riparerà dalsole e dai cattivi pensieri, il mantello ti salvaguarderàdalla pioggia e dalle cattive parole, il bastone ti proteg-gerà dai nemici e dalle cattive azioni”, solo la zuccaserve solo a quello che serve. Io, data la forma, lascambierò per un caciocavallo a lungo. Scoprirò, piùavanti, solo grazie ad un Hospitalero che la zucca,

svuotata, era utilizzata dagli antiche Pellegrini comeborraccia.Nel silenzio, nel verde, vedo da lontano un capro dallelunghe corna ritorte, che sembra seduto. Alla nostravista non si muove. Solo da vicino, scorgo ad un certopunto il suo ventre. È aperto e le budella a terra sonocoperte dei vermi della putrefazione, un sudario bruli-cante a rivelare una morte implacabile e violenta, lafirma di un predatore. La testa è rimasta incorrotta, ilcapo è ritto, gli occhi, integri, sembra guardare, immo-bile e solenne.Quella sanguinosa visione è un ammonimento. Il caproè il simbolo della morte che aspetta dietro l’angolo,della sua austera dignità.Il mio corpo ha superato la prova di oggi ma molte altreme ne aspettano. Inizia una lunga discesa, oltre ilCollado de Bentartea, oltre la Francia, verso la Spagnache ci accoglie gentile. Tony, Thomeu e Antonio sonopiù veloci. Resto di nuovo solo tra i rami degli alberi eil profumo di sottobosco. L’aria è fresca.Dopo una lunga passeggiata nel bosco, mi stendo aterra e metto la testa sullo zaino. Mi addormento.Vengo sorpreso da un ragazzo e una ragazza che sisdraiano sotto il mio stesso albero e a loro volta resta-no sorpresi dalla mia inattesa presenza.Quando, alle tre del pomeriggio, intravedo il profilo diun complesso dalle mura antiche comprendo che lafatica del giorno è terminata. Provo un senso d’orgo-glio. Ho valicato i Pirenei, io, che non ho braccia persuperare un muro.Attraverso l’ultima parte del sentiero e giungo allespalle di una grande costruzione, simile a quelle deirifugi alpini. È la mia prima conquista e mi fermo aguardare.Mi rendo subito conto che domani dovrò, di nuovo,camminare e con lo zaino sulle spalle. Temo che la miapreparazione non sia stata davvero sufficiente e mi rim-provero per essermi imbarcato in un’impresa del gene-re. È la lotta della maturità contro l’infantile incoscien-za che non sconfina mai in coraggio.

Avviati e incerti, come bambini

alla prima corsa,

salimmo sulle spalle del Gigante.

Cento volte più insicuri,

giocavamo a ricavar figure

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Foro Romano

da ogni segno ricamato sul dorso.

Abbracciati a quella pelle,

scalammo il vento tra le fronde,

come profumo tra i capelli di mamma.

La bocca ci baciò, ci rinfrescò i capelli…

Sembrava rugiada, ma era pianto.

Sulla pietra, soli, osservammo

il lento arrendersi del giorno.

3. Roncisvalle

In Roncisvalle mi siedo, distrutto, al tavolo di un bar.Sulla strada, un cartello: “Santiago de Compostela, 790km”. C’è una freccia gialla. Domani la mia avventurariprenderà da lì, ma sento un nodo in gola.

Incontro di nuovo la signora, quella del treno, che misaluta e sorride. La invito a bere con me. Mi accorgodella tonicità del suo corpo, quello di anziana abituataa viaggiare, zaino in spalla, che ha qualcosa di inatte-so e speciale. Scopro che si tratta di una Hospitaleraolandese in viaggio verso l’alberge di una città, piùavanti, nel Cammino. Prenderà servizio fino al mese diottobre.Ha compiuto tante volte il Cammino di Santiago. Primalavorava, poi ha abbandonato tutto ed ora passa l’esta-te a dare supporto ai Pellegrini. Si comprende che tra ilprima il dopo, c’è un amore, un dolore, un’accenno divita finita. Lei non spiega. Io non domando.Lei ce l’ha fatta tante volte. Ce la farò pure io.L’Olandese conosce l’Hospitalero dell’alberge diRoncisvalle, sempre olandese, che è rifugio parrocchia-le a offerta libera. Si tratta della “Casa Itzandegia”,un’antica costruzione fatta di grandi pietre, in stile goti-co, adibita all’inizio ad ospedale, poi ad abitazione edinfine ad ostello di Pellegrini. Fa parte degli edifici sto-rici di Roncisvalle che, al di là del nome evocativodella sua grande storia, non è che un piccolo paese, unaggregato di costruzioni intorno alla Collegiata e allachiesa di Santa María, con annesso battistero.Sono stati costruiti tra la fine del XII e l’inizio del XIIIsecolo per iniziativa dei regnanti di mezza Europa.Un’armonia incastonata tra i monti dei Pirenei avvoltidalla nebbia, sulla strada che unisce la Guascogna e laNavarra.

Orreaga/Roncesvalles è sempre stata un passo attraver-so il quale i Celti prima, poi i Romani ed, infine, i bar-bari penetrarono nella penisola iberica. Nell’anno 778,la gola di Valcarlos fu teatro della Battaglia diRoncisvalle, in cui la retroguardia dell’esercito diCarlomagno, di Rolando e dei coraggiosi paladiniFranchi, fu sconfitta dai Baschi. La notizia della batta-glia è alla base di uno dei grandi testi, padri della cul-tura Europea, la “Chanson de Roland”. Nell’anno 813,dopo la scoperta della tomba dell’apostolo SanGiacomo (Tiago, in spagnolo, James in inglese), diven-ne punto di passaggio di uno degli itinerari delCammino e, grazie alla spinta di Sancio III° ilMaggiore, una pietra miliare. Per fornire assistenza aiPellegrini, nel XII° secolo fu eretto un ospedale-mona-stero sul passo di Ibañeta. Il Vescovo di Pamplona e ilRe Alfonso il Battagliero fecero poi costruire, la ChiesaCollegiale di Roncisvalle, la Collegiata e un rifugio-ospedale, Casa Itzandegia.Nonostante il grande affollamento la signora cerca difarmi avere un posto, visto che Tony, Thomeu eAntonio dormiranno lì. Ma c’è anche Avril, l’irlandese.Io declino l’invito gentilmente. Scelgo di pernottarenell’unico albergo di Roncisvalle, una costruzione vici-na, ma isolata a due piani. Per quella notte, dopo aversopportato, pazientemente, le reazioni scomposte almio russare, desidero dormire bene, russare il necessa-rio e senza contestazioni. Il mio corpo me lo chiede agran voce. Ho saputo che alle 19,00 sarà celebrata lamessa del Pellegrino, un classico, non voglio assoluta-mente mancare. Ho anche prenotato la cena con il“Menù del Pellegrino”, primo di una lunga serie per le20,30. Così, guardando un poco di TV spagnola, cercodi dimenticare le sigarette, il cui ricordo e odore anco-ra ristagna sul mio corpo. Faccio una lunga doccia elavo i miei indumenti, mi cambio. Attendo fino all’oragiusta, pochi minuti prima delle sette, poi, scendendo lescale, sbatto la testa su un tramezzo di legno.Roncisvalle è piccola. Pur uscendo all’ultimo momen-to non farò tardi.Dirigendomi alla chiesa, noto la Cappella del SantoSpirito o Silos di Carlomagno, opera del XII secolo, illuogo in cui, secondo la leggenda, Rolando infisse lasua spada, dopo la sconfitta di Roncisvalle. Accantoallachiesa vedo il Chiostro e la Cappella di San Agustín,antica Sala Capitolare a pianta quadrata, e, al centro, il

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sepolcro del re Sancio VII il Forte, il Re che vinse gliArabi a Navas de Tolosa (1212) e che da lì riportòmazze e catene strappate al suo nemico, Miramamolín,oggi raffigurate nello stemma di Navarra.La chiesa di Santa María è di stile gotico francese, conpianta a tre navate, davvero un piccolo gioiello archi-tettonico. La navata centrale è larga il doppio delle late-rali, è coperta con volte a crociera, l’abside è pentago-nale, illuminato da finestre gotiche orientate verso ilsole, con vetrate la cui luce acceca chi guarda sulfondo. Sopra l’altare maggiore c’è da una vela metalli-ca, sormontata dall’immagine di Santa María diRoncisvalle, una scultura lignea del XIV secolo, rive-stita d’argento e rifinita in oro. In quel contesto di lucee di bianco di stucco e marmi, sembra un preziosocorpo estraneo.

L’attesa per la messa non è lunga. Intorno una Babeledi commenti in lingue diverse. Dalla canonica primo aduscire è un prete dal volto severo, molto simile a quel-lo descritto da Paolo Coelho nel capitolo letto in came-ra. I celebranti sono quattro. Due di fronte all’altare,due ai lati. La cerimonia è in lingua Basca. Dopo le let-ture, i celebranti iniziano un canto con tonalità grego-riane dal sapore antico. Gli officianti, ieratici, cantanoun verso e i due ai lati rispondono, toni bassi e alti sirincorrono in una sorta di lungo esorcismo che ha unche di santo e un che di demoniaco. Lucriamo, infine,la Benedizione del Pellegrino:

“O Dio, che portasti fuori il tuo servo Abramo dalla

città di Ur dei Caldei, proteggendolo in tutte le sue

peregrinazioni, e che fosti la guida del popolo ebreo

attraverso il deserto, ti chiediamo di custodirci, noi

tuoi servi, che per amore del tuo nome andiamo

Pellegrini a Santiago de Compostela. Sii per noi com-

pagno nella marcia, guida nelle difficoltà, sollievo

nella fatica, difesa nel pericolo, albergo nel Cammino,

ombra nel calore, luce nell’oscurità, conforto nello

scoramento e fermezza nei nostri propositi perché, con

la tua guida, giungiamo sani e salvi al termine del

Cammino e, arricchiti di Grazia e di Virtù, torniamo

illesi alle nostre case, pieni di salute e di perenne alle-

gria e pace. Per Cristo nostro Signore, Amen. San

Giacomo, apostolo di Gesù, prega per noi. Maria,

madre di Dio, prega per noi”.

Per ogni lingua viene invitato a recitare un Pellegrinodiverso. Non è ancora il mio momento. Avverto la sen-sazione di appartenenza a un qualcosa che radunagente da ogni parte del mondo. Solo in quella occasio-ne, la benedizione viene recitata in Castigliano,Catalano e Basco, Portoghese, Inglese, Francese eTedesco, Olandese, Italiano, Austriaco, Ungherese ePolacco, Svedese, Coreano. Davanti all’altare, si alter-nano lingue, mondi, culture, unite dal destino comune.La cena che segue è rapida. Miei commensali i ragaz-zi catalani. Ma più dello stomaco può il sonno. Alle 21sono già in camera e, solo appoggiandomi sul letto, miaddormento. Mi sveglio alle tre, nel cuore della notte,convinto di aver appena fumato. Mi mortifico:“Nemmeno un giorno, non hai forza interiore, sei unverme rammollito, ora tornatene a Roma, sconfitto”.Mi cade una lacrima. Istintivamente mi odoro le dita,che non sanno di fumo. Realizzo che sono nella miacamera a Roncisvalle. Non sono venuto meno al voto.Era solo un incubo. Così non ho davvero problemi ariprender sonno.

Segue...

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Fa molto discutere in Gran Bretagna il cosiddettoProtocollo per “il fine vita” (Liverpool CarePathway for the dying patient), quel test che in

pratica ti dice se morirai entro trenta giorni; e che in talcaso suggerirebbe la somministrazione soltanto disedativi e la graduale sospensione sia di cure che di ali-mentazione ed idratazione del malato, per così dire“morituro”.Sullo scottante argomento, molte critiche sono perve-nute proprio da soci della British Medical Association,nel timore di un aggiramento della legge che vieta l’eu-tanasia, che nel Regno Unito è stata depenalizzata direcente.In sostanza nelle “liste della morte”, potrebbero venireinclusi dei malati proprio non terminali, senza il loroconsenso, o di quello degli stretti parenti, vanificandoin tal modo il principio dell’illegalità della “dolcemorte”.In particolare il test comprenderebbe una trentina dicoefficienti di salute tra cui le malattie anche mentalisofferte dal paziente, l’età, il numero totale dei ricove-ri ospedalieri, desunti dalle cartelle cliniche e dalledomande più idonee da porre al malato, per desumernecon le risposte quelli che sono considerati gli indicato-ri di morte più probabili entro il breve termine di tren-ta giorni.Naturalmente, sarebbe inutile parlare a questo punto ditutti coloro che dallo stato di coma, potrebbero risve-gliarsi di giorno in giorno non più per la vita, ma percor-rere una scorciatoia della morte “illico et immediate”.Con buona pace di tutti. Tuttavia, il test avrebbe giàavuto un suo percorso in Australia sotto l’egida dellaUniversità of New South Wales, dove alcuni scienziatilo avrebbero varato sotto il nome di “CRISTAL”, acro-nimo di “Criteria for Screening and Triaging toAppropriate Alternative Care”.Apparentemente, le finalità sembrerebbero complesseperché da una parte, si vorrebbe evitare l’accanimentoterapeutico e dall’altra l’aumento della spesa sanitaria,la pressione dei parenti sui medici ed infermieri quan-

do la qualità della vita del paziente non migliorerebbepiù, e così via, consentendogli di trascorrere l’ultimomese in famiglia tra cure palliative temporanee.Ma non è escluso che l’applicazione del test possa por-tare ad un aumento dei contributi finanziari da partedegli enti pubblici agli ospedali, che abbiano liste piùfolte di nomi prossimi moribondi.Tutto ciò non può non far riflettere sul conflitto di inte-ressi che sarebbero in gioco: con lo Stato, che da unaparte vuole risparmiare sulla spesa sanitaria e dall’altra,con l’insopprimibile diritto alla vita che ciascuno puòsentire a modo suo, ma che tuttavia, costituisce pursempre un diritto umano non negoziabile in assoluto,anche in caso di malattie cosiddette incurabili.Tanto più che molte di queste malattie hanno solo biso-gno di un tempo superiore a trenta giorni per diventarepiù curabili e in certi casi anche guaribili, come il can-cro ed altro ancora.Anni addietro ci sono state campagne di stampa suisilenzi sospetti relativi a farmaci anti tumore ed a tera-pie che hanno ridato a tanti una vita normale, sperimen-tando contro ogni speranza questo o quel ritrovatoscientifico: avevano mantenuto il coraggio di viverefino in fondo.Il Professor Veronesi, a questo proposito, in una inter-vista rilasciata nel 2000 (8 aprile, pag. 12, Il Giornale)diceva che “Non bisogna mai perdere la speranza. Dalcancro ormai si guarisce sempre più frequentemente”.Non tutti saranno d’accordo su questo, perché una malat-tia che ti capita addosso all’improvviso, può anche farperdere la fede a chi pensa di averla incrollabile; oppurefar trovare una soluzione del problema al di fuori di tuttigli schemi, come è accaduto alla ricchissima ereditieraamericana Huguette Clark, figlia del “re del rame”. Nonappena il cancro l’aggredì deturpandole il bel viso, deci-se di abbandonare tutto, dalle frequentazioni dei salotti aiconcerti di violino, per auto recludersi in una clinica diNew York, dove erano già passati Marilyn Monroe eMichael Jackson. Vi rimase per oltre vent’anni in unasorta di rassegnazione, rifiutando ogni operazione e

Eutanasia mascherata e coraggio di vivere ancoraLuigi Favino

Avvocato del Foro di Roma

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lasciando in eredità le sue fortune ai suoi collaboratori piùpoveri e agli infermieri, con il patto che i loro figli finis-sero con profitto gli studi intrapresi.Da quello che sembra un romanzo, Bill Dedman, unnoto scrittore americano, nel 2013 ha tratto un libro daltitolo “Dimore Vuote”, nel quale è riuscito a far rivive-re la figura straordinaria di Huguette, venuta a mancarenel più assoluto isolamento dal mondo due anni prima.Una bella storia, ed avvincente anche il libro che l’haraccontata, ma che pur sempre rivela i caratteri di unavolontaria eutanasia… quasi al rallentatore.Ed è sempre il coraggio di vivere (oggi più raro di...ieri) a spingere a ribellarci di fronte all’“allarme longe-

vità” lanciato qualche tempo fa dal Fondo MonetarioInternazionale (FMI) con la raccomandazione agliStati, di affrontare il problema su vari versanti, perchél’allungamento della vita media, su scala mondiale,rischierebbe di far saltare i conti del “Welfare” dellesingole Nazioni.Francamente non possiamo non sorridere a leggerequeste ipotesi allarmistiche, perché tutto comincereb-be, secondo l’FMI, nell’anno 2050, quando la vitamedia si allungherebbe di tre anni in più, di quanto pre-visto oggi.Non rimane allora, per saperne di più, ... per chi propriolo volesse, decidere di arrivare a quella data.

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In tutti i tempi Teatro e Processo s’identificano inquanto hanno in comune un’azione e un giudizioche si esprimono in uno spazio ristretto: rispettiva-

mente il Teatro-Edificio e il Palazzo di Giustizia, cheper essere impregnati di magia sono assai vicini alTempio Sacro. Il rito, mentre dà ritmo temporale sia al processo cheall’azione scenica, richiama l’origine numinosa dientrambi, ricollegando il lavoro dei giudici e dei tea-tranti a quello degli Dei, dei Sacerdoti, dei Maghi.Venendo ai giudici drammaturghi italiani del 1900inizio del 2000, essi fanno parte di una schiera di ben150 magistrati scrittori che si sono espressi nelleforme letterarie più disparate. Per non parlare delnumeroso stuolo di avvocati anch’essi col pallinodella penna letteraria. Un’onda di ius-teatranti chetende vistosamente ad espandersi con autori di spicco,utilizzando il “processo” come forma teatrale pereccellenza. I giudici hanno a disposizione il processo, che di persé è già altamente letteraria come forma strutturale,rappresentando l’architettura teatrale per lo svolgersidei più diversi casi. Il teatro, infatti, è proprio la scenadove l’autore processa i casi umani, facendo entrare euscire personaggi. I personaggi di Pirandello diconoal pubblico: “Sia qua come un tribunale che si senta eche ci giudichi”. Nino Borsellino, insegnante di lette-ratura italiana all’università di Roma, ha detto che ilteatro di Pirandello “è tutto un processo, di tipo extra-

giudiziario”.Il processo è vita, nel senso che fa parte della vita, viincontriamo l’intera umanità; “... ogni volta che unuomo incontra un altro uomo o un gruppo di uomini,ogni volta che un uomo parla ed agisce, sempre, asso-lutamente sempre, quell’uomo viene processato ... perun giudizio di credibilità, onorabilità, eticità .... Noisiamo eternamente riguardati da mille occhi”.Nel teatro processuale capostipite fu Ugo Betti, il qualepredilesse il processo come “inchiesta”, e non cometeatro-dibattimento strictu sensu, in opere come Frana

allo scalo nord (1932), Corruzione al palazzo di giusti-

zia (1944), Ispezione (1945-46), Irene innocente

(1947), Il giocatore (1950). Betti fu seguito a ruota da Vico Faggi, maestro del “tea-tro dibattimentale” (Ronfani). Più specificamenteFaggi, nella ricostruzione del Processo di Savona cele-brato contro Parri, Rosselli e altri antifascisti, si avval-se della sua esperienza di giudice per riformulare dal-l’interno l’azione giudiziaria sulle scene.Dante Troisi, colpito da censura per i suoi scritti e poiriabilitato come giudice e scrittore, ha trasfuso nellesue esperienze teatrali il senso drammatico di un’esi-stenza frammista a un angoscioso connubio tra religio-sità e giustizia, entrambe perennemente sfuggenti.Infine lo scrivente ha composto un numero cospicuo diopere teatrali uroboriche1, pregne di dramma frammistoa spettacolarizzazione e a realismo magico, non disde-gnando l’utilizzo del teatro-processo in toto (L’Appeso,

Vespertiliones, Overdose, Urebecs, Eclissi. I delitti dei

Beati Frati di Mazzarino, Das narrenraumschiff zahl

elf-L’astronave dei folli n. 11, Le streghette di

Benevento, Processo a Caravaggio e Pasolini, Il Pozzo

di Bansegoth-Processo a Charles Manson, L’Apollogia

di Socrate, Le risonanze, Procedura per la cella di

Alessio, Il delitto perfetto della Sapienza) o pro parte(Il giudice Fausto e l’avvocato Mefisto. Storia di stra-

ordinaria corruzione, Don Vincente Utrillo-il

Pubbabau, Il Cinghiale di Bodano, Erotismi illuminati

e crudeli, Processo a Catilina)2. Su tutti questi atti di trasposizione drammaturgicaincombe il senso di una fatalità, quella stessa greca,contro cui non si può che innalzare un coro finale diattonito stupore degli esseri, alle prese col problemastesso del libero volere, preliminare all’asserzione diuna responsabilità umana.Il dramma in sé del giudice è proprio quello di doverpredicare nella vita quotidiana di sforna sentenze unalibertà dell’agire che l’esplorazione profonda dell’ani-mo umano, da drammaturgo, continuamente gli nega.Il guaio di chi salga sul carro di Tespi3 è che prima o

Il processo come teatroGennaro Francione

Magistrato

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poi, giudice o barbone artista che sia, vi debba ridiscen-dere, perdendo nel becero quotidiano il contatto con

l’unica forma reale di estasi laica rimasta. Quella con laDimensione dell’Estetica Scenica.

_________________

1 Da ouroboros, il serpente che si morde lacoda.

2 Sui giudici scrittori vedi Eugius: Unione

Europea Giudici Scrittori inhttp://www.antiarte.it/eugius

3 Tespi è la Musa del Teatro.

Ugo Betti

Nasce a Camerino il 4 febbraio 1892. Si trasferisce nel 1901 a Parma per seguire il padre, medico condotto, nominato direttore dell’ospedale muni-cipale.Prima di lasciare il Liceo per studiare legge all’Università di Parma, l’interesse di Betti per la letteratura trovò una concreta espressione in una libe-ra traduzione in versi dell’Epithalamium di Teti e di Peleo di Catullo che fu pubblicata a Camerino nel 1910.All’entrata dell’Italia in guerra, Betti si arruolò nell’esercito come “volontario ciclista”, successivamente frequentò l’Accademia Militare di Torino da cuiuscì nel febbraio 1916 come ufficiale di artiglieria.Dopo la guerra Betti decise di riprendere gli studi legali e negli anni venti prestò servizio come pretore nella cittadina di Bedonia (vicino a Parma) edin altri centri rurali della regione, per divenire poi magistrato nella stessa Parma.Nel 1930, dopo il matrimonio, si trasferì a Roma per ricoprire il ruolo di giudice della Corte d’Appello.Numerosi sono i suoi lavori drammatici, tra i quali ricordiamo Corruzione al palazzo di giustizia (1944) e Delitto all’isola delle capre (1950), che ver-ranno rappresentati nei teatri di tutto il mondo con enorme successo.Gli ultimi anni Betti li trascorse senza avvenimenti di rilievo. Lavorò per breve tempo nel Palazzo di Giustizia e poi come consulente legale per laSIAE. La maggior parte delle sue energie mentali, però, erano dedicate alla composizione di drammi teatrali e di articoli di terza pagina per i giorna-li italiani.Ugo Betti muore a Roma il 6 giugno 1953, all’età di 61 anni.

Vico Faggi

Nasce a Pavullo nel Frignano il 13 febbraio del 1922, conseguita la laurea in giurisprudenza all’Università di Modena, entra in Magistratura con primanomina come pretore a Orzinuovi, in provincia di Brescia, e dal 1958 a Genova, dove terminò le sue funzioni di magistrato nel 1992, come PresidenteVicario di Corte d’Appello. È appunto a Genova dove, collaborando allo Stabile della città, ha dato inizio alla sua brillante carriera teatrale, rivelan-dosi un eccellente autore di teatro: i suoi testi sono infatti stati rappresentati con grande successo di pubblico e consenso di critica in molte città ita-liane. Ha inoltre raggiunto una notevole fama come traduttore dei maggiori poeti tragici e dei commediografi della nostra tradizione classica: suesono le traduzioni di Euripide, Sofocle, Plauto, Terenzio e Seneca edite da Einaudi e Mondadori. Fra tutte non si può non ricordare la sua traduzio-ne de Le Tragedie di Seneca, edita nel 1992 da Einaudi, nella collana “I Millenni – Serie: Teatro di tutti i tempi”. Anche se è stato innanzitutto uno scrittore di teatro, Vico Faggi fu tuttavia un poeta molto valido, come stanno a dimostrare le sue pregevoli raccol-te di versi, tra le quali ricordiamo specialmente: Corno alle Scale, Fuga dei versi, Poetando cose, Signora d’Albuison e Svolte.

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Le Voci dell’Avvocatura

Foro Romano

Se dovessimo giudicare l’attuale magistratura direm-mo, in primo luogo, che è colpevole di aver veicolatola mistificatoria vulgata secondo cui essa è in regolacon la Costituzione per quanto riguarda i suoi compo-nenti, le prerogative di cui gode e per lo status indipen-dente del pubblico ministero.Invece, dagli scripta si ricava, a ben leggere, che laCostituzione ha stabilito che la giustizia è amministra-ta in nome del popolo (art. 101), da soggetti istituitimagistrati (art. 102), i quali formano l’ordine dellamagistratura, con prerogative di autonomia e indipen-denza da ogni altro potere (art. 104).Il pubblico ministero – ufficio pubblico che vegliaall’osservanza delle leggi e alla corretta amministrazio-ne della giustizia e che promuove la repressione deireati, tutte funzioni rientranti nella competenza delpotere esecutivo – non fu ritenuto magistrato tuttaviameritevole di garanzie, la cui individuazione deve esse-re stabilita dal legislatore (art. 107, comma quarto).Dunque la Costituzione separò chi deve esercitarel’azione penale, appunto il pubblico ministero, e chideve giudicare la fondatezza, appunto il giudice: dueordinamenti distinti: altro che separazione di carriere!In conclusione: la Costituzione attuò il principio delladivisione dei poteri statali, principio che, daMontesquieu in poi, ha costituito uno dei fondamentidel costituzionalismo moderno occidentale e delloStato di diritto (mantenne bensì il vecchio ordinamentogiudiziario, ma solo fino al nuovo ordinamento, comeda VII disposizione transitoria).Son passati oltre sessant’anni! Ma il nuovo ordinamen-to giudiziario conforme a Costituzione non ha visto laluce, salve alcune modifiche che, però, non hannominimamente intaccato l’impianto di fondo del vecchioordinamento: è stato invece rinviato alle calende grechel’“ordine della magistratura”, previsto dall’art. 104, edè restato in vigore l’“ordine giudiziario” fascista (art. 4Ord. Giud. 30 gennaio 1941, n. 12: unione organica digiudici e pubblici ministeri): il paradosso è veniamoammoniti a non delegittimare questa magistratura

(costituzionalmente illegittima), vista come fosse unasacralità.A questo punto è necessario chiedersi a chi deve essereaddebitato il delitto di lesa Costituzione, cioè a chi biso-gna far risalire la omessa emanazione dell’ordinamentogiudiziario conforme alla disciplina costituzionale.L’art. 108 della Costituzione prevede che “Le normesull’ordinamento giudiziario e su ogni magistraturasono stabilite con legge”: dunque, la responsabilità èdel Parlamento (anche in caso di delega al Governo,posto che qualsiasi delega deve contenere principi ecriteri direttivi, come prescrive l’art. 76 Cost.).Sennonché va osservato: quando il legislatore devedecretare su materie incandescenti, che coinvolgonointeressi rilevanti della società o di forze politiche –come può dirsi per la giustizia – la legge risente, enon potrebbe essere diversamente, della pressione dilobby e di corporazioni (in primis quella dei magi-strati), ma, soprattutto, nel nostro caso, risente, epesantemente, della divaricazione ideologica esisten-te tra le forze dello schieramento politico che fa delnostro, un Paese unico nel mondo occidentale liberal-democratico.E così – limitando l’esame all’assetto giudiziario – siregistra la profonda differenza sussistente tra le forzepolitiche, differenza che è il riflesso della spaccaturapolitico-ideologica del Paese in forza dell’incombere epersistere sulla scena politica di un partito antisistema(il partito comunista, nato nel 1922, attratto dalla rivo-luzione sovietica del 1917).Reminiscenza storica che si rende oggi necessaria percomprendere appieno le ragioni della mancata attuazio-ne della Costituzione in ordine al potere giudiziario eche soprattutto, mostra le ragioni che rende scettici inordine ad una riforma della giustizia al passo delle ana-loghe istituzioni europee. L’utopia comunista non esi-ste più, ma permangono i comunisti.L’esperienza registrata dalla caduta del fascismo aigiorni nostri autorizza un giudizio negativo sui comu-nisti, nel senso che se è vero che i medesimi rinunzia-

In nome del popolo sovranoAngelo Miele

Avvocato del Foro di Roma

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Le Voci dell’Avvocatura

Foro Romano

rono alla rivoluzione armata (le armi erano pronte, seb-bene seppellite) per realizzare in Italia una democraziapopolare (il socialismo di tipo sovietico), non è menvero che non rinunziarono all’obbiettivo, seppure conaltri mezzi, come suggerito da Gramsci, pur nel rispet-to formale degli strumenti della democrazia borghese,alias liberale.Non è certo, questo, il luogo per ricordare il lungo per-corso dei comunisti all’interno delle istituzioni repub-blicane, basta coglierne i momenti salienti con riferi-mento all’esclusivo tema della giustizia.Palmiro Togliatti, il prestigioso leader comunista italia-no, rientrato in Italia nell’aprile del 1943 dal freddomoscovita, aveva ben chiaro il da farsi per realizzare lavia italiana al socialismo. Nominato Ministro di giusti-zia, prima nel Governo Parri (1945) poi nel Governo DeGasperi (1945-1946), fu autore delle “Guarentigie dellamagistratura”: le mani rosse sulla giustizia; tra le qualila sottrazione delle funzioni di pubblico ministero alladirezione ministeriale. Fu detta la “via italiana al pub-blico ministero” appunto perché non si aveva l’eguale innessuna parte del mondo; fuorché, ovviamente, nel regi-me sovietico, nel quale la prokuratura era indipendenteda tutti tranne che dal partito comunista.E fu anche lo strumento necessario per la via italiana alsocialismo: la magistratura con il compito di spianare lastrada, ai comunisti (il fascismo dovette istituire all’uo-po il tribunale speciale per disfarsi degli antifascisti).All’Assemblea costituente, venendo in esame le garan-zie per il pubblico ministero (che il Progetto diCostituzione, redatto dalla Commissione dei 75, volevafossero le stesse previste dei magistrati), si decise, però,per il rinvio al legislatore in attesa che il nuovo model-lo di processo (che i Costituenti ritenevano dovesseessere di stampo accusatorio) ne chiarisse lo status.Come è noto soltanto con il codice di procedura penaledel 1988 – il pubblico ministero venne configuratoquale “parte” e, quindi, nettamente distinto dal giudice,“in modo da porre fine al fenomeno di reciproca tra-smissione di caratteri tra i due organi pubblici del pro-cesso che costituisce una delle note di fondo più negati-ve del sistema processuale penale vigente” (Relazione).Ma qui intervenne un altro colpo di mano (dopo quello

di Togliatti del 1946): la Commissione ministeriale,che aveva il compito di adeguare l’ordinamento giudi-ziario al nuovo processo penale non lo adeguò affatto equindi il pubblico ministero “parte” restò unito organi-camente al giudice superpartes. La Commissione eracomposta nella stragrande maggioranza da magistrati, iquali legiferarono nell’interesse della loro corporazio-ne all’insegna “l’unione fa la forza”.Intervennero di lì a poco sia l’indiretto giudizio negati-vo del popolo sul funzionamento della giustizia (refe-rendum del novembre 1987), sia la caduta del muro diBerlino (1989) che conclamò la fine ingloriosa delcomunismo sovietico. Fu l’occasione e la ragione per lequali comunisti e magistratura strinsero un pactum sce-

leris per la difesa dei loro reciproci interessi: i comuni-sti senza rinnegare nulla della loro ideologia e dellaloro prassi, avevano necessità di liberarsi dei socialisti;i magistrati cercavano l’appoggio di una forza politicaper mantenere il loro strapotere (la rivoluzione delletoghe va letta in questa chiave: la corruzione della clas-se politica esisteva indisturbata da decenni), così comeva interpretato l’appoggio comunista a favore dellerichieste dei magistrati. Tu dai una cosa a me, io do unacosa a te. La sconfitta di Craxi fu una resa ai pubbliciministeri milanesi, che dette ai comunisti la possibilitàdi riproporsi per la conquista del potere, presentatisi,seppure orfani dell’ideologia (il mito del mondonuovo), come unica forza dalle mani pulite. La messain scena si è ripetuta: al posto di Craxi c’è Berlusconi,che alla fine è stato decapitato e con disonore. Cheimporta se la giustizia è andata a ramengo, che impor-ta se molti magistrati hanno prostituito la funzione giu-diziaria: il fine giustifica i mezzi.Sull’Italia oggi spira un forte vento del peggiore stata-lismo (soprattutto la menzogna), che proletarizza laclasse media a beneficio della nomenclatura rossa.Tutti più poveri in nome dell’eguaglianza: tasse, sem-pre tasse, fortissimamente tasse.E la magistratura, istituzione di garanzia dei diritti dellepersone e del corretto funzionamento del sistemademocratico, sta a guardare. Purché, non sia scalfito ilsuo potere di corporazione illimitatamente irresponsa-bile (ad onta dell’art. 28 della Costituzione!).

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Le Voci dell’Avvocatura

Foro Romano

Gli anni del nostro vivere terreno passano velocie segnano il fluire del nostro cammino infatti,mi sono ritrovato a raggiungere la cosiddetta

terza età con un figlio il cui ricordo del piccolo bambi-no è quasi del tutto svanito e l’ho visto diventare gran-de con tutte le Sue problematiche e difficoltà del caso.Ho avuto sempre presente il pensiero del Suo inseri-mento nella vita lavorativa ed in verità lungi da me ilpensiero che volesse fare l’avvocato!Durante i suoi anni giovanili si era pensato perGianluca, quale Suo futuro, all’ISEF (Istituto SuperioreEducazione Fisica) essendo stato sempre molto bravonello sport o la mera possibilità del superamento di unconcorso per accedere in accademia come di fatto stavaaccadendo per quella di Livorno molti anni passati;avvenuto infatti il superamento dei testi di ingresso e iltema di Italiano, fu poi ivi convocato per tutte le provefinali della selezione con l’onere di una permanenzafinale selettiva per ulteriori giorni quindici, ma nonvolle restare e dopo due giorni decise di rientrare aRoma e così svanì la possibilità di un suo potenzialeingresso definitivo ed evidentemente non doveva esse-re quella la Sua strada!Il diventare per me avvocato era stato un mio sognogiovanile che ho poi dovuto accantonare per realizzar-lo infine negli anni maturi della mia vita e mai avreipensato che anche il figliolo volesse esserlo!Per Gianluca, trascorsi gli anni del liceo, per i suoistudi universitari, come da Sua libera scelta, volle iscri-versi alla facoltà di Giurisprudenza e superate alcunedifficoltà del caso raggiunse poi la sospirata laurea conun gran bella tesi sulle “Misure di Sicurezza” che inparte ha anche condizionato la mia vita intrisa di volon-tariato sebbene, la svolta principale sia stata indubbia-mente per Lui.Il figliolo inizia il Suo praticantato e dopo essersi inte-ressato del civile frequenta un bravo avvocato penalistacon il quale è assiduo andare in Tribunale, Corted’Appello, Giudice di Pace, partecipa attivamente

quindi alle udienze al fine di pervenire al completa-mento del Suo praticantato che risulta essere stato unagran bella esperienza e, completatolo nel migliore deimodi, inizia per lui il patos per l’Esame di Stato e ledifficoltà per superarlo!Una prima volta non riesce nell’intento sebbene avessefrequentato un corso specifico congiunto a quello on-line e nel ripeterlo ottiene un risultato soddisfacenteagli scritti con una sua predilezione,come da punteggioriportato, per il parere in Penale e relativo AttoGiudiziario.Oramai il figliolo si è del tutto appassionato alla mate-ria penalistica e con costanza, passione ed amore, deci-de di seguire la strada lunga, ardua e esaltante dellaprofessione forense infatti, con determinazione mesi orsono decide di iscriversi nell’albo degli avvocati edarriva la fatidica data del giuramento avvenuto nellagiornata del 13 novembre 2014.Avevo un ricordo vago e fuggente di quello mio avve-nuto illo tempore ed in tutta solitudine, ma quello dimio figlio Gianluca l’ho vissuto nella sua pienezzaquale momento molto bello, emozionante non solo perLui ma anche la Sua mamma, la Sua adorabile mogliet-tina, lo zio, familiari tutti e principalmente per me chevedevo mio figlio diventare avvocato!Gianluca ha voluto quindi seguire il piccolo solco trac-ciato dal suo papà che in età non più giovanile ha deci-so di perseguire quello che era stato il Suo vecchiosogno giovanile poi accantonato, ma nel prosieguodella mia vita, coinvolto in tale senso anche per l’esse-re stato e lo sono ancora attualmente molto impegnatonel terzo settore, sollecitato anni or sono, da unMagistrato di Sorveglianza ora Presidente di unTribunale di Sorveglianza che ho avuto il piacere el’onore di conoscere e frequentare per motivi lavorati-vi che suggerì di interessarmi del processo penale sottol’aspetto esecutivo, non sottacendo in verità che duran-te la mia vita pregressa tanto mi ero interessato del tri-butario nonché molto del relativo processo!

L’emozione per un giuramentoCesare Morelli

Avvocato del Foro di Roma

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Le Voci dell’Avvocatura

Foro Romano

Pertanto, quale mia sintetica considerazione, dopoavere affrontato per motivi lavorativi il mondo steriledei tributi, decisi di intraprendere nell’ambito delle miepossibilità, la vita, il pensiero, le sofferenze dell’Uomorinchiuso in carcere.Ho fatto una piccola divagazione ma ho cercato diricordare il tutto; la mia vita, il mio accedere al mondodell’avvocatura, il vedere il figliolo Gianluca iscriversial Consiglio dell’Ordine di Roma e prestare il SuoGiuramento Solenne che io con il passare dei tantissi-mi anni avevo dimenticato sotto tutti i punti di vistanella sua più ampia accezione.Quale constatazione prioritaria si può facilmente affer-mare che la formula di rito che viene pronunciata èsenza ombra di dubbio un grande impegno che rivestetanta solennità.Forse, nell’enunciarla, l’emozione del momento, lo statod’animo, le difficoltà di leggere in quel contesto la sacra-mentale espressione al cospetto di tante persone puòarrecare anche un po’ di patos ed anche io ho vissuto una

emozione indicibile congiunta ad una grande gioia!La formula racchiude un grande impegno morale checoinvolge la persona nella Sua pienezza con aspettianche spirituali e quando è stata declamata da Gianlucacon le seguenti parole “l’impegno ad osservare conlealtà, onore e diligenza i doveri della professioneforense” ho avvertito un piccolo brivido per avere car-pito l’acme della felicità il cui ricordo rimarrà in meindelebile per i restanti anni che la vita mi vorrà dona-re in quanto, è veramente bello, pur con tutte le diffi-coltà del caso, fare l’avvocato e sentirsi tale al cospet-to della collettività sebbene sussista il profondo impe-gno al quale si deve ottemperare per l’onere della pro-fessione forense e, pertanto, mi sia permesso ora affer-mare a viva voce: “Viva l’avvocatura Italiana” che haavuto nei suoi Ordini, nelle varie Camere Penali e nelCNF grandissimi avvocati che tanto lustro hanno datoall’immagine della nostra Grande Avvocatura, allaNostra Nazione che nei pregressi secoli trascorsi è statala culla del Diritto Romano!

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Attività del Consiglio

Foro Romano

Molti preferiscono continuare a montare sterilipolemiche solo per trarre dei vantaggi eletto-rali in vista delle elezioni per il rinnovo

dell’Ordine degli Avvocati di Roma.Rappresento l’Ordine degli Avvocati di Roma, e trovoinaccettabile che in un momento così grave per l’avvo-catura, qualcuno possa screditare l’Istituzione forenseper suo proprio interesse attraverso campagne di email(spesso addirittura anonime) e una serie di articoli-fotocopia pubblicati sempre dallo stesso giornalista.Tutti gli iscritti dovrebbero tutelare il loro Ordine.Si può essere contrari sulle scelte politiche, si possonocontestare i progetti e le proposte consiliari ma non sipuò tentare di cancellare quanto costruito da una mag-gioranza consiliare propositiva e concreta.Nella nostra visione, infatti, ogni iscritto dovrebbechiedere conto a ciascun Consigliere, alla fine del suomandato, quale sia stata l’attività svolta e quali siano iprogetti concretamente realizzati. Ed è per questo chesiamo davvero orgogliosi di quanto abbiamo fin quirealizzato in favore dei Colleghi.L’attuale Consiglio dell’Ordine degli Avvocati diRoma, infatti, ha concretamente realizzato:- una intensa attività convegnistica e formativa con156 convegni organizzati nell’anno 2012, 456 ore diformazione totalmente gratuita, 26.926 partecipanti.Nell’anno 2013 l’Ordine ha organizzato 231 convegni,671 ore di formazione e 29.537 partecipanti. Nell’anno2014, fino al 10 Giugno, i convegni organizzati sonostati 139, 395 ore di formazione e 13.133 partecipanti.Chiunque fra i Colleghi, pur se esercenti attività setto-riali, ha potuto trovare eventi che suscitassero interesse,e le maggiori novità legislative e giurisprudenziali sonostate portate rapidamente all’attenzione degli Iscritti;- apertura presso la sala Avvocati del Tribunale Civiledi Roma dello sportello per il deposito degli atti in viatelematica;- deposito di memorie e comparse conclusionali dicui agli artt. 183 e 190 c.p.c. per via telematica;- pubblicazione di 126.000 sentenze presso l’Ufficio

del Giudice di Pace di Roma nel termine di 24/30 mesi,a fronte di ben 42 anni di attesa. Vi erano 3 addetti delMinistero di Giustizia che pubblicavano 250 sentenzemensili. Anche se avessero lavorato nel mese di agosto,Natale e Pasqua e non avessero goduto di ferie, avreb-bero pubblicato appena 3.000 sentenze in un anno e cisarebbero voluti 42 anni per raggiungere lo stesso risul-tato!!! Diversamente, sono state selezionate persone,preparate e capaci, che, in due anni e mezzo, hanno eli-minato l’arretrato fino al 30 settembre 2011.Ovviamente tali persone sono state remunerate con icompensi previsti dalla legge e attingendo ai fondiriportati nel bilancio dell’Ordine;- richiesta copie via e-mail di decreti ingiuntivi e sen-tenze presso l’Ufficio del Giudice di Pace, dove vengo-no evase 250/300 richieste giornaliere in via riservataagli avvocati;- richiesta copie via e-mail di sentenze e decretiingiuntivi presso il Tribunale Civile di Roma riservateagli avvocati, dove vengono evase mediamente 200richieste giornaliere;- allestimento di corsi e box informativi sull’introdu-zione del processo civile telematico;- informatizzazione delle richieste presso la Procuradella Repubblica di Roma ex art. 335 c.p.p.;- acquisizione telematica presso il TribunaleOrdinario di Roma, sezione Penale, delle trascrizionidei verbali d’udienza;- apertura della sala per le indagini difensive pressol’Ordine degli Avvocati di Roma;- apertura dello sportello di consulenza per gli iscrittialla Cassa Nazionale Forense, presso l’Ordine degliAvvocati di Roma, con la presenza, ogni giovedì, di undelegato eletto nel circondario di Roma e di un dipen-dente della Cassa Forense;- ampliamento dei parcheggi riservati agli avvocatipresso la Città Giudiziaria e apertura di un procedimen-to amministrativo interno per l’assegnazione, previacomunicazione a tutti gli iscritti in possesso dei requi-siti di partecipazione;

La verità dei fattiPietro Di TostoSegretario del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma

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Attività del Consiglio

- impugnativa del provvedimento di riduzione del-l’orario delle cancellerie innanzi al T.A.R. e alConsiglio di Stato, con emissione di sentenza favorevo-le all’apertura degli uffici presso gli organi di giustiziaper 5 ore giornaliere. l’Ordine degli Avvocati di Romaha promosso giudizio di ottemperanza nei confronti delTribunale di Roma per la mancata applicazione dellasentenza emessa dal Consiglio di Stato;- ampliamento del 20% dell’orario di consegna agliufficiali giudiziari degli atti da notificarsi. Il preceden-te orario prevedeva l’apertura degli uffici dalle ore 8.00alle 12.00, il nuovo dalle 8.00 alle 13.00;- apertura di uno sportello per l’immigrazione riser-vato agli avvocati presso la Questura di Roma;- riduzione dei crediti formati a 48 ore;- realizzazione della cerimonia per i giuramenti deineo iscritti ai sensi dell’art. 8 della L.P. 247/2012 edella cerimonia per gli iscritti che hanno compiuto 25anni di professione;- rilancio della scuola forense per la futura professio-nalità dell’avvocatura, completamente gratuita, nel-l’anno 2012 ben 57 giornate di studio, 171 ore di for-mazione e 12 prove pratiche. Nell’anno 2013, 59 gior-nate di studio, 177 ore di formazione e 16 prove prati-che. Fino al 10.6.2014, 25 giornate di studio, 75 ore diformazione e 2 prove pratiche.- apertura dello sportello antiviolenza, con centro diascolto il lunedì presso il Tribunale dei Minori ed ilvenerdì presso l’Ordine di Roma.- protocollo d’intesa con Roma Capitale per la liqui-dazione degli onorari degli avvocati per le sentenzeemesse precedentemente ad aprile 2008, protocolloattualmente “bloccato”, con conseguente notifica didiffida ad adempiere a Roma Capitale;- biblioteca giuridica on line gratuita per praticanti eavvocati fino al 41° anno d’età;- realizzazione della biblioteca presso il Tribunale peri Minorenni nella sede di Via dei Bresciani;- organizzazione di eventi culturali con cadenza setti-manale;- realizzazione di spazi visivi monotematici con fina-lità formativa;- riduzione del 30% della quota di iscrizione all’Albo

degli Avvocati di Roma per gli anni 2013-2014;- l’Ordine degli Avvocati di Roma ha promosso eorganizzato le manifestazioni dell’Avvocatura a Roma,del 23 ottobre 2012 contro la mediazione obbligatoria ela rottamazione della giustizia, con la partecipazione dioltre 10.000 avvocati. E la manifestazione del 20 feb-braio 2014 contro il progetto del Ministro Cancellieriche prevedeva sentenze con motivazione a pagamentoed il c.d. filtro in appello, con la partecipazione di oltre15.000 avvocati;- costituzione della Fondazione Ordine Avvocati diRoma-Onlus, cui gli iscritti potranno devolvere il5x1000 per aiutare concretamente colleghi meno fortu-nati;- donazione di 16 defibrillatori salvavita presso tuttigli uffici giudiziari della Capitale, unica città italianaad esserne fornita, con formazione annuale di più di200 operatori tra magistrati e dipendenti. Quello instal-lato presso la Corte di Appello ha permesso nel marzo2014 di salvare la vita ad un uomo colpito da infarto almiocardio.Molto altro ci sarebbe da dire. Molto, sull’efficienza ela funzionalità con cui si è lavorato, sullo spirito didedizione e sacrificio, sulla trasparenza e la correttezzacon cui si è operato, sul risparmio e l’attenzione con cuisi sono approntati eventi e servizi, sulla disponibilitàall’ascolto dei problemi e alla ricezione delle propostee anche delle critiche, sulla collaborazione che tantissi-mi Iscritti hanno fornito alle molte iniziative, dalle piùimportanti e prestigiose alle più piccole che, però,hanno permesso di rendere un servizio, realizzare unprogetto, onorare un impegno.Molti Colleghi mi hanno detto che tutto questo, prima,non si era mai visto. E di tutto questo si è fatto promo-tore e portatore l’ATTUALE Consiglio. Grazie ad unamaggioranza unita, coesa, e sempre leale.Senza l’unità della maggioranza, tutto ciò non si sareb-be potuto realizzare.L’Avvocatura ha bisogno di idee, proposte, progetti maanche della concretezza.Le parole le lascio agli altri.Questa è l’AVVOCATURA unita, propositiva ecostruttiva.

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Attività del Consiglio

Foro Romano

Dopo tre anni di consiliatura sento il bisogno diringraziare pubblicamente tutti i colleghi e lecolleghe che hanno sostenuto e portato avanti i

vari progetti da me coordinati. Anche grazie a loro oggiabbiamo un Consiglio più efficiente.

Cosa abbiamo realizzato (insieme ai membri del

progetto Famiglia e minori e a quelli della commis-

sione Pari opportunità dell’ordine degli avvocati

di roma)

- Redazione e firma protocollo di intesa con ilGiudice Tutelare per l’organizzazione di un corso arti-colato in 12 lezioni per la formazione di tutori che ver-ranno nominati dal Giudice Tutelare nei procedimentiin cui è prevista la nomina della figura del tutore delminore.- Organizzazione, d’intesa con il Tribunale per iMinorenni di Roma, del corso sul curatore specialedel minore (edizione 2013 e 2014). I partecipanti alcorso sono stati inseriti in un elenco inviato alTribunale per i minorenni, al Tribunale Ordinario ealla Corte d’Appello. Da tale elenco il Tribunalepotrà attingere per la nomina dei curatori speciali delminore nei procedimenti nei quali è prevista la parte-cipazione di tale figura. Visto l’enorme successo, ilcorso è stato replicato.- Costituzione ed organizzazione della bibliotecapresso il Tribunale per i minorenni. La biblioteca èdestinata ad avvocati e magistrati. Gli scaffali sonostati acquistati grazie al contributo del consiglio del-l’ordine degli avvocati di Roma (in fase di realizzazio-ne).- Costituzione di un osservatorio permanente sull’af-fidamento condiviso.- Costituzione di un gruppo di studio permanentefinalizzato alla raccolta di tutta la normativa e giuri-sprudenza sovranazionale in materia di diritto deiminori.- Attivazione, di concerto con il tribunale per i mino-renni di Roma dello sportello di ascolto per le vittime

all’interno della famiglia. Lo sportello è attivo il lune-dì ed il venerdì presso una stanza dedicata sita al tribu-nale per i minorenni di Roma e presso l’organismo dimediazione dell’ordine degli avvocati di Roma (ViaAttilio Regolo). Viene gestito da avvocati del progettofamiglia, minori ed immigrazione.- Attivazione della conferenza permanente avvocati emagistrati della prima sezione del tribunale civile.Periodicamente, si tiene una riunione insieme ai magi-strati della prima sezione nel corso della quale sonoaffrontati tutti i problemi connessi all’organizzazionedelle udienze, al funzionamento dei servizi di cancelle-ria e ai rapporti tra avvocati e magistrati.- Organizzazione di un corso in psicologia giuridica.- Redazione di una pubblicazione sull’articolo 709 terpubblicata su Temi Romana.- Redazione di un formulario sul giudice tutelare pub-blicato su temi Romana.- Redazione di un formulario sul diritto dell’immigra-zione da pubblicarsi su temi Romana.- Organizzazione di un corso articolato di 12 lezionisul diritto dell’immigrazione.- Attivazione della conferenza permanente avvocati emagistrati del Tribunale per i minorenni. Periodicamentesi tiene una riunione insieme a tutti i magistrati dellaprima sezione nel corso della quale sono affrontati tutti iproblemi connessi all’organizzazione delle udienze, alfunzionamento dei servizi di cancelleria e ai rapporti traavvocati e magistrati.- Attivazione di una conferenza permanente tra avvo-cati e CTU finalizzata alla redazione di un protocollo diintesa da consiglio dell’ordine degli avvocati Roma eordine degli psicologi, relativamente ai rapporti traCTU e avvocati nel corso delle CTU nei processi difamiglia.- Attivazione di una conferenza permanente con ilpresidente dell’ordine degli assistenti sociali e con ilgarante per l’infanzia finalizzata alla pianificazione edorganizzazione di un percorso di formazione congiuntoche consenta agli operatori del servizio sociale di

Tre anni insiemeMatteo SantiniConsigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma

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Attività del Consiglio

acquisire competenze di tipo giuridico.- Organizzazione del corso integrato tra avvocati edassistenti sociali (in sinergia con l’Ordine degliAssistenti Sociali del Lazio).- Redazione e firma di un protocollo di intesa con ilGiudice Tutelare per la gestione di una stanza all’inter-no del tribunale finalizzata a fornire informazioni agliavvocati in materia di tutele (stanza n. 26).- Attivazione di un tavolo scientifico di studio unita-mente ad alcuni magistrati della prima sezione del tri-bunale civile finalizzato alla redazione di linee guidache consentano di individuare, identificare e distingue-re le spese di natura ordinaria da quelle di natura stra-ordinaria destinate ai figli.- Redazione di un progetto di legge sugli accordi diconvivenza.- Attivazione di un gruppo di lavoro finalizzatoall’organizzazione presso le scuole comunali e statali diRoma di corsi gratuiti destinati ai ragazzi delle scuolemedie sui rischi connessi all’utilizzo di internet e sulcorretto uso del mezzo informatico (con particolareriferimento ai reati commessi a danno dei minori amezzo internet e quelli commessi dai minori).- Organizzazione di numerosi convegni su temi qualil’audizione del minore, l’equiparazione tra figli legitti-mi e naturali, il 709 ter, le spese straordinarie per i figli,la deontologia nel diritto di famiglia, l’affidamentocondiviso, l’articolo 570 del codice penale, i procedi-menti minorili dopo la legge 219 del 2012, la tutela del-l’anziano nel diritto penale di famiglia, la tutela penaledei minori, la genitorialità responsabile, protezionedella vita privata familiare, consulente e perito del

magistrato nei procedimenti di famiglia, l’accertamen-to patrimoniale nei processi di famiglia.- Organizzazione del corso sulla tutela dei soggettideboli.- Organizzazione del corso di base sul diritto di famiglia.- Costituzione di un tavolo di lavoro congiunto traavvocati, magistrati e psicologi finalizzato alla redazio-ne di un protocollo di intesa sull’ascolto del minore inambito giudiziario (in fase di attivazione).- Redazione delle linee guida in materia di pubblicitàdegli avvocati.- Sottoscrizione di convenzioni con centri estivi ed asilinido per consentire agli avvocati di poter usufruire, peri propri figli, di tariffe agevolate (servizio di baby par-king).- Redazione regolamento sul Comitato per le PariOpportunità.- Redazione modulistica prevista dalla normativasulla negoziazione assistita in materia di separazione edivorzi.- Redazione e firma protocollo di intesa tra ordinedegli avvocati di Roma e Procura della Repubblicapresso il Tribunale per i minorenni in materia di assi-stenza psicologica ai minori coinvolti nei procedimentipenali.- Attivazione in sinergia con la Polizia Postale di unprogetto finalizzato ad informare gli studenti dellescuole medie di Roma circa il corretto utilizzo diinternet.- Attivazione in sinergia con la Polizia Postale di unprogetto finalizzato alla prevenzione del fenomeno delbullismo nelle scuole medie e superiori di Roma.

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Èdiventato quasi un luogo comune la constatazio-ne di un degrado morale della nostra società: lapolitica, gli affari e la stessa società civile soffro-

no la piaga della corruzione senza che si levi una ade-guata reazione, limitata spesso a sole enunciazioni for-mali.In questo contesto, è alla giustizia che viene domanda-to di esercitare il compito moralizzatore.L’Avvocatura ha un evidente ruolo cerniera in un auspi-cato processo che veda la giustizia vicina ai cittadini.Si pone, però, il problema di un’Avvocatura capace diraccogliere la fiducia di quanti si rivolgono agliAvvocati per avere giustizia.Occorre quindi ricostituire quel rapporto fiduciario chesembra essersi smarrito tra Avvocato e Cliente, consa-pevoli del fatto che la vera peculiarità del ministerodell’Avvocato risiede proprio nella deontologia.Il riserbo, la trasparenza e la correttezza dell’Avvocatosono canoni deontologici che distinguono la professio-ne forense da qualsiasi altra professione, poichéall’Avvocato è richiesto di immedesimarsi nelle ragio-ni del Cliente e di perseguire le stesse anche controogni possibile interesse personale.All’Avvocato non è richiesta una semplice prestazioneprofessionale, giacché la diligenza nella conduzionedella causa è solo uno degli obblighi del difensore, ilquale deve saper consigliare il Cliente al di là del sin-golo giudizio, informandolo di tutte le conseguenzedelle azioni da intraprendere.Consigliare il Cliente significa infatti anche rinunciarea patrocinare un giudizio, infondato o inopportuno.Pertanto la prestazione dell’Avvocato non può essereassimilata ad un servizio da eseguirsi a semplice richie-sta dell’utente, si tratta invece di costituire con ilCliente un rapporto che non può essere ridotto ad unatransazione commerciale.Proprio alla luce del segnalato degrado morale acquistaspeciale significato il codice deontologico, per cui queiprincipi che una volta costituivano patrimonio tradizio-nale, che prevedeva un modus operandi dell’Avvocatobasato sul rispetto e la correttezza, hanno reso necessa-ria la loro codificazione.Il nuovo codice deontologico, eliminando la discrezio-nalità che era riconosciuta in capo ai Consigli

dell’Ordine ha ricalcato il modello del codice penale,affidando ai Consigli Distrettuali di Disciplina l’appli-cazione di sanzioni specifiche correlate alla violazionedei singoli precetti, prevedendo anche aggravanti edattenuanti.I cittadini non conoscono il codice deontologicodell’Avvocato, e l’Avvocatura non ne ha mai pubbliciz-zato l’esistenza ed il contenuto.Tale mancanza ha portato a far si che sia un DecretoMinisteriale ad imporre l’obbligo di pubblicizzare ilcodice deontologico sui siti del C.N.F., della Cassa diPrevidenza Forense e di tutti i Consigli degli Ordinidegli Avvocati, e ciò a garanzia dell’interesse pubblicodella collettività all’esercizio corretto della professioneforense.Con il D.L. 132/14 convertito in L. 162/14 si è arrivatialla previsione di illeciti disciplinari esplicitamenteprevisti dal legislatore che non ha ritenuto di rispettarele competenze dell’organo espressione dell’autonomiadell’ordinamento forense in materia di negoziazioneassistita.Altri ordinamenti europei considerano giustamentefondamentale la approfondita conoscenza della deonto-logia forense, che viene insegnata nelle università.Si tratta di una materia complessa e la mole dei trattatidi deontologia della maggior parte dei paesi europei,testimonia dell’importanza della materia nella forma-zione del giurista.La deontologia professionale, del resto, come profilospecifico dell’etica, è l’elemento che caratterizza leprofessioni intellettuali regolamentate, distinguendoledalle attività meramente commerciale.Vi è, come visto, un profilo di interesse pubblico nellatutela del rapporto sia tra professionista e cliente sia traprofessionista e istituzioni. Al professionista è richiestosempre, anche nella dialettica degli interessi, un com-portamento leale e un obbligo di verità; tutto ciò, comesi è detto, si esprime al massimo livello con riferimen-to alla deontologia forense.Nel recente congresso della F.B.E. (Fédération desBarreaux d’Europe), è stato significativo il contenutodell’indirizzo di saluto del Sindaco di Bilbao, cheessendo egli stesso un libero professionista, nella spe-cie Architetto Urbanista, ha sottolineato il tratto comu-

Ripartiamo dalla deontologiaIsabella Maria StoppaniConsigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma

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Attività del Consiglio

ne che distingue tutti i liberi professionisti delle profes-sioni ordinamentali, richiamando proprio il comuneelemento dei doveri deontologici e la fondamentaleimportanza del suo rispetto per la società.Il valore distintivo del libero professionista si sta per-dendo in Italia, dove in particolare la nostra professio-ne è sotto l’attacco, ancora una volta, di chi vuole intro-durre meccanismi mercantili.Ai soci di capitale, infatti, non si può chiedere di rispet-tare la deontologia, e la loro presenza influisce neces-sariamente sugli Avvocati, costretti a rispondere a logi-che puramente economiche.A differenza di altre professioni, basate sul rispetto dirigidi canoni e di protocolli, si pensi a medici ed inge-gneri, non è la sola diligenza della prestazione che sod-disfa il canone deontologico dell’Avvocato, perchéanche la miglior difesa può essere inutile o dannosa, senon sorretta dal prudente consiglio.Il problema, accentuato dall’enfatizzazione che lastampa utilizza ogni qualvolta – purtroppo in modosempre più frequente – un Avvocato appare coinvoltonegativamente in fatti di cronaca, va affrontato final-mente con coraggio.Occorre promuovere l’insegnamento della deontologianelle università, poiché l’applicazione del diritto nonpassa soltanto per la tecnica ma anche e soprattutto peril suo ruolo nel mantenimento di corretti rapporti nel-

l’ambito della società civile.Deontologia che deve essere comune a tutte le professio-ni legali: Magistrati, Notai, Avvocati, come più volteribadito dal Parlamento Europeo, infatti, sono professio-ni accomunate dai profili di fiducia, segretezza, lealtà.Ai giovani deve essere insegnato da subito quali sonole regole etiche che distinguono l’Avvocatura da altri“servizi”.Non essendo riusciti ad avere la riserva della consulen-za legale agli Avvocati, potendo essere fornita da altriprofessionisti anche non ordinisti, solo la garanzia delrispetto di un peculiare codice deontologico può distin-guere l’apporto professionale dell’Avvocato, in taleambito, da quella fornita da altro soggetto.È quindi particolarmente importante far conoscere aicittadini l’esistenza del codice deontologico, che litutela da eventuali comportamenti scorretti, nella con-sulenza legale, e che li garantisce facendoli orientarenella scelta verso gli Avvocati.Ancora più pregnanti, poi, devono essere la conoscen-za ed il rispetto del codice deontologico per l’Avvocatodifensore.Anche per questo è fondamentale che gli organismirappresentativi dell’Avvocatura, a tutti i livelli, pubbli-cizzino verso l’esterno l’esistenza e gli scopi del codi-ce deontologico e lo facciano rigorosamente rispettareall’interno.

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1) Il Consiglio dell’Ordine, in applicazione dell’art. 15della Legge forense, tiene l’Elenco Speciale degliAvvocati dipendenti da Enti Pubblici e ne cura l’ag-giornamento.

2) Ai sensi dell’art. 23 della Legge forense possonoessere iscritti nell’Elenco Speciale gli Avvocatidegli Uffici Legali specificamente istituiti presso gliEnti Pubblici, anche se trasformati in persone giuri-diche di diritto privato, sino a quando siano parteci-pati prevalentemente da Enti Pubblici.

3) Ai fini del presente Regolamento si intendono, perEnti Pubblici, i soggetti già rientranti, alla data dientrata in vigore della Legge, nel campo di applica-zione della vigente normativa; in particolare si indi-cano le Amministrazioni dello Stato, gli EntiPubblici non Economici, gli Enti Pubblici territoria-li, le Autorità amministrative indipendenti e gliOrganismi di diritto pubblico, salvo ogni altra ipote-si prevista dalla legge.

4) In ogni caso, ai fini dell’identificazione della naturagiuridica dell’Ente Pubblico, anche “trasformato”, ilConsiglio dell’Ordine terrà conto delle finalità diinteresse pubblico perseguite dal soggetto giuridicorichiedente (indipendentemente dalla modalità difinanziamento) e delle caratteristiche del servizio daquesto erogato, aderendo ad un interpretazionesostanziale di soggetto pubblico in linea con l’orien-tamento comunitario.

5) Nel caso in cui venga meno la prevalente partecipa-zione degli Enti Pubblici di cui all’art. 23 dellaLegge Professionale forense, non potrà essere chie-sta l’iscrizione di Avvocati dipendenti nell’ElencoSpeciale.In tale ipotesi, gli Avvocati già iscritti conservano

l’iscrizione, a condizione che l’Ente rispetti le pre-visioni del presente Regolamento.

6) Fermi restando gli Uffici Legali già riconosciuti, aifini della costituzione di un Ufficio Legale, il legalerappresentante dell’Ente presenta domanda alConsiglio dell’Ordine, specificando:a) l’avvenuta costituzione di un Ufficio Legale con

sede nel circondario del Tribunale Ordinario diRoma con delibera dell’Ente;

b) l’attribuzione all’Ufficio Legale della competen-za alla trattazione esclusiva e stabile degli affarilegali dell’Ente;

c) l’organizzazione dell’Ufficio come unità organi-ca autonoma, dotata di autonomia ed indipen-denza, anche sotto il profilo strutturale e organiz-zativo;

d) l’impegno a garantire ai legali dipendenti l’auto-nomia e l’indipendenza di giudizio intellettuale etecnica, autonomia organizzativa e un trattamen-to economico adeguato alla funzione professio-nale svolta;

e) l’affidamento della responsabilità dell’Uffi-cioLegale ad un Avvocato iscritto nell’Elen-coSpeciale tenuto dal Consiglio dell’Ordine diRoma;

f) l’impegno a rispettare la Legge Professio-naleforense e il presente Regolamento e a comunica-re al Consiglio dell’Ordine ogni modifica all’or-ganizzazione interna dell’En-te che riguardil’Ufficio Legale o singoli Avvocati, ivi compre-sa l’eventuale soppressione dell’Ufficio.

7) Ai fini dell’iscrizione nell’Elenco Speciale è neces-saria la domanda del singolo Avvocato, dalla qualedeve risultare:

Regolamento degli Uffici Legali Enti Pubblicial fine dell’iscrizione nell’Elenco Speciale

In considerazione della nuova disciplina dettata dalla legge 247/2012, l’Ordine degli Avvocati di Roma, grazieall’attività del Consigliere Mauro Mazzoni e dei membri della Consulta degli Enti Pubblici, ha provveduto allaredazione del nuovo Regolamento degli Uffici Legali Enti Pubblici, che si riporta integralmente. Il Regolamento è stato presentato il giorno 4 marzo nel corso di una Conferenza a cui hanno partecipato iResponsabili degli Uffici Legali e i Legali Rappresentanti degli Enti Pubblici.

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Attività del Consiglio

a. la stabile costituzione di un Ufficio Legale, conspecifica attribuzione della trattazione, in viaesclusiva, degli affari legali dell’Ente;

b. il provvedimento dell’Ente, da cui risulti la desti-nazione stabile, del professionista all’UfficioLegale, con sede nel circondario del TribunaleOrdinario di Roma;

c. che l’attività cui il professionista è addetto con-sista nell’assistenza, rappresentanza e difesadell’Ente in sede giudiziale e stragiudiziale econsulenza legale in genere, con espressa esclu-sione di quelle attività che implicano lo svolgi-mento di mansioni di carattere amministrativo e,comunque, tali da non comportare assistenzalegale propriamente detta;

d. la dichiarazione del legale rappresentantedell’Ente che richiede l’iscrizione, e presa d’attodel Responsabile dell’Ufficio, dell’esistenza diun Ufficio Legale a norma di legge e l’impegnoa rispettare il contenuto del Regolamento, anchein riferimento alla piena autonomia e indipen-denza dell’Ufficio.

8) Il Consiglio dell’Ordine ha il potere-dovere diaccertare in via preventiva, all’atto della presenta-zione della domanda di iscrizione all’ElencoSpeciale, e successivamente, d’ufficio, ai sensidell’art. 21 della Legge Professionale forense o surichiesta del singolo iscritto, se sussistano i requi-siti oggettivi e soggettivi voluti dall’art. 23 dellalegge, sia in relazione alla regolarità e idoneitàdell’Ufficio Legale istituito, sia in relazione allaidoneità e alle funzioni svolte o da svolgeredall’Avvo-cato.

9) Il Consiglio dell’Ordine, valutata l’esistenza deipresupposti, può intervenire, su richiesta del-l’iscritto e/o d’ufficio, tutte le volte che venganodenunciate violazioni della normativa professio-nale, del presente Regolamento, dei principi diautonomia e indipendenza, ovvero situazioni cheledano il decoro e la dignità professionale.

10) L’Avvocato responsabile dell’Ufficio Legale hal’obbligo di segnalare al Consiglio dell’Ordine ognimodificazione dell’organizzazione dell’Ufficio, chepotrebbe determinare situazioni di eventuali incom-patibilità con la permanenza dell’iscrizionenell’Elenco Speciale.

L’Avvocato iscritto all’Elenco Speciale ha l’obbli-go di segnalare al Consiglio dell’Ordine ogni modi-ficazione della sua attività lavorativa che potrebbedeterminare situazioni di eventuali incompatibilitàcon la permanenza dell’iscrizione. In particolare, hal’onere di segnalare l’eventuale assegnazione diincarichi o di attività che implicano lo svolgimentodi mansioni di carattere amministrativo e, comun-que, tali da non comportare assistenza legale pro-priamente detta, anche ai fini di un eventualesospensione dell’iscrizione all’Elenco.

11) Gli “Uffici Legali”, comunque denominati ai finidel presente Regolamento, devono costituireun’unità organica autonoma e indipendente edessere istituiti e strutturati in modo che sia garan-tita la loro autonomia, anche organizzativa, rispet-to all’apparato amministrativo; in particolare essidevono essere forniti di strumentazione tecnica edi studio, di personale di supporto e di quanto altronecessario per l’esercizio dell’attività professiona-le, il tutto qualitativamente e quantitativamenteadeguato e proporzionato alla tipologia e allaquantità di affari affidati all’Ufficio.

12) A capo dell’Ufficio stesso deve essere posto unprofessionista iscritto nell’Elenco Speciale confunzioni di coordinamento e, rispetto ai colleghilegali, posto nella posizione di primis inter pares.Tra i professionisti dell’Ufficio e nei confronti delcoordinatore, dei funzionari e dei dirigenti dell’ap-parato amministrativo dell’Ente, non deve esistererapporto di subordinazione né di gerarchia funzio-nale.

13) Gli Avvocati iscritti nell’Elenco, esercitano la loroattività con autonomia e indipendenza di giudiziointellettuale e tecnica e rispondono direttamente eunicamente al legale rappresentante dell’Ente, del-l’espletamento del mandato professionale; essi cor-rispondono direttamente con i dirigenti delle strut-ture amministrative per l’acquisizione delle noti-zie, degli elementi e degli atti utili ai fini del-l’espletamento del mandato, nonché per l’organiz-zazione dell’Ufficio sotto il profilo amministrativo.

14) Gli Avvocati dell’Ufficio Legale iscrittinell’Elenco Speciale devono essere inseriti in unruolo distinto da quello amministrativo e ad essi,in conformità all’Ordinamento dell’Ente di appar-

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Attività del Consiglio

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tenenza e al Contratto Collettivo di riferimento,deve essere riconosciuto un inquadramento nor-mativo e un trattamento economico adeguato alruolo e alla funzione professionale svolta.L’Avvocato iscritto nell’Elenco Speciale ha dirittoa percepire le competenze e gli onorari per l’atti-vità espletata secondo la normativa vigente.L’Avvocato iscritto nell’Elenco Speciale non puòessere applicato ad altra Unità organizzativa senon con il suo assenso e con provvedimento moti-vato da cui risulti l’inevitabilità del trasferimento.

15) La prestazione di lavoro del professionista è svol-ta senza vincoli di orario. L’Avvocato assicura lapropria presenza in servizio e organizza il propriotempo di lavoro in modo flessibile, in relazionealle esigenze dello svolgimento dell’attività pro-fessionale e della struttura cui è assegnato.

16) L’Ente deve garantire al professionista una coper-tura assicurativa per responsabilità professionaleche sia adeguata all’attività svolta.

17) L’Avvocato iscritto all’Elenco Speciale è tenuto alrispetto della normativa statale e del CodiceDeontologico Forense approvato dal ConsiglioNazionale Forense e successive modificazioni eintegrazioni.In particolare, si richiamano i doveri deontologici

di esercizio dell’attività di Avvocato fondata sul-l’autonomia e l’indipendenza dell’azione profes-sionale e del giudizio intellettuale, nonché i doveridi lealtà, probità, dignità, decoro, diligenza e com-petenza e l’obbligo di curare il continuo e costanteaggiornamento della propria competenza profes-sionale attraverso la formazione individuale e lapartecipazione alle iniziative culturali in campogiuridico e forense, secondo quanto disposto dal-l’art. 11 della Legge Professionale forense e dal-l’art. 13 del Codice Deontologico Forense.Gli Enti si impegnano a favorire e non ostacolarel’aggiornamento professionale dell’Avvocato suodipendente.

18) La valutazione del professionista deve esseredistinta e separata rispetto a quelle dei dipendentiamministrativi ed è effettuata sulla base dell’atti-vità professionale svolta, tenendo conto della par-ticolare tipologia della professione legale e del-l’obbligazione assunta dall’Avvocato che non puòessere riferita a risultati od obiettivi predetermina-ti.

19) Gli Avvocati iscritti all’Elenco Speciale sono sog-getti al potere disciplinare del Consigliodell’Ordine e dei Consigli distrettuali di disciplinaladdove istituiti.

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Attività del Consiglio

Dopo la pausa estiva, in data 8 settembre, haripreso l’attività la Scuola Forense “VittorioEmanuele Orlando”, Dipartimento dell’Ordine

degli Avvocati di Roma, intitolata all’illustre giurista estatista dall’anno 2000 che è attiva all’interno delPalazzaccio da decenni. Dal 2012 è diretta dall’Avv.Riccardo Bolognesi, consigliere dell’Ordine degliAvvocati di Roma, che ha puntato sull’aiuto progettua-le della Scuola Superiore dell’Avvocatura e sul con-fronto con le esperienze di altre storiche scuole forensid’Italia ed ha aperto la collaborazione con le Universitàromane e con i loro docenti.L’Avvocatura è pienamente consapevole del suo ruolopubblico e delle sue responsabilità sociali, che la leggeprofessionale ha espresso finalmente a chiare lettere.Formare i giovani praticanti appartiene alla tradizionedella nostra professione.Ed il legislatore, nell’art. 43 della legge n. 247/12, hapreteso che gli insegnamenti del Maestro, del titolaredello studio, siano integrati dalla frequenza obbligato-ria di una Scuola istituzionale, che nel difficile contestoattuale sappia formare specificamente alla professionedi avvocato giovani destinati a svolgere funzioni cosìimportanti.L’esame di abilitazione, che spesso è vissuto comeun’avventura individuale mal preparata negli studi epoco, sul piano pratico, nelle scuole universitarie, quel-le ad indirizzo comune, per la Scuola Forense VittorioEmanuele Orlando non è il fine del corso ma solo unimminente impegno da affrontare con la mentalità diprepararsi a percorrere la “distanza più lunga”, costitui-ta dalla vita professionale.La Scuola Forense dell’Ordine è gratuita e a disposizio-ne di tutti i giovani che hanno capacità e merito.Insegnano attualmente nella Scuola circa 50 docenti, inprevalenza professori ordinari, associati e ricercatori, iquali applicano il condiviso metodo pratico di discute-re in aula “il caso”, muovendo da una sentenza o da unatraccia. Accanto ai docenti, nella correzione individua-le degli elaborati, sono impegnati circa 20 tutors.

DIRETTORE E COORDINATORI DELLA SCUOLA

Avv. Prof. Riccardo BolognesiConsigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma eCoordinatore della Scuola Forense Vittorio EmanueleOrlando da marzo 2012.Ricercatore confermato di Diritto Processuale Civile edocente della Scuola di Specializzazione alleProfessioni Legali all’Università “Sapienza” di Roma,dove è anche componente del Collegio Docenti delDottorato di Ricerca in Diritto Processuale Civile.Avvocato giuslavorista, nel 2010 ha fondato l’associa-zione Forense “Avvocati per il lavoro”, attiva nella for-mazione e nell’aggiornamento professionale dei giova-ni e degli avvocati. È attualmente delegato dalConsiglio dell’Ordine per i progetti Diritto civile e pro-cesso civile, Procedure concorsuali ed esecuzioniimmobiliari.

Avv. Emanuele RuggeriCoordinatore Vicario della Scuola ed in particolare del-l’attività didattica in Diritto Processuale Civile. Dottoredi ricerca in Diritto Processuale Civile pressol’Università “Sapienza” di Roma ove insegna DirittoProcessuale Civile presso la Scuola di Specializzazionedelle Professioni Legali. Autore di numerose pubblica-zioni scientifiche, è membro del comitato di redazioneromano della Rivista di Diritto Processuale.È stato assegnista di ricerca e professore a contratto diDiritto Processuale Generale presso l’Università degliStudi di Cassino.

Avv. Francesco MiragliaCoordinatore Vicario della Scuola ed in particolare del-l’attività didattica in materia di Diritto Amministrativo,collabora con la Scuola da 1993 ed esercita come avvo-cato cassazionista in diritto amministrativo e civile.Dal 1999 è collaboratore del Consiglio NazionaleForense, nel Centro per la Formazione e l’Aggior-namento degli Avvocati, oggi Fondazione Scuola

La Scuola Forense “Vittorio Emanuele Orlando”fiore all’occhiello dell’Avvocatura romana

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Foro Romano

Superiore dell’Avvocatura-SSA (per formazione eaggiornamento professionale). Dal 2009 è Docente(Deontologia, Ordinamento Forense, Tecniche forensi)alle Scuole di Specializzazione per le professioneLegali delle Facoltà di Giurisprudenza delle Universitàdegli Studi di Roma “Tor Vergata” (dal 2000), “LUISS-Guido Carli” (dal 2009), e “LUMSA” (dal 2014), e alcorso “Consulente legale d’impresa” presso LUISS-Management (Appalti). Docente (deontologia) per icorsi della Società italiana Avvocati Amministrativi ein varie Scuole Forensi degli Ordini italiani.

Avv. Luigi Antonio PanellaCoordinatore dell’area Diritto Penale e ProceduraPenale della Scuola. Dal 1987 al 1996 ha collaboratocon la cattedra di Diritto Penale presso la Facoltà diGiurisprudenza della LUISS di Roma ed ha svolto atti-vità professionale presso lo studio legale del Prof. Avv.Giovanni Maria Flick, specializzandosi nella trattazio-ne di tematiche di Diritto Penale dell’economia e del-l’ambiente.

Ha assistito primaria clientela in ambito nazionale einternazionale, in tematiche relative al diritto penalecommerciale, ai reati ambientali, ai reati contro laPubblica Amministrazione e contro il patrimonio.

Avv. Prof. Dario FaraceCoordinatore dell’area Diritto Civile della Scuola, èricercatore confermato di Diritto Privato pressol’Università di Roma “Tor Vergata” (Dipartimento diGiurisprudenza). Docente coordinatore del corso di“Diritto e management sanitario” presso l’Università diRoma “Tor Vergata”. Abilitato per le funzioni diProfessore di Il fascia di Diritto privato RevisoreANVUR per la VQR 2004-2010. Componente dellaRedazione dell’Enciclopedia Giuridica Treccani (2004-2010) e di varie opere giuridiche. Componente delCollegio Docenti del Dottorato di Ricerca in Autonomiaindividuale e autonomia collettiva (Università di Roma“Tor Vergata” – Dipartimento di Giurisprudenza). Tra leprincipali pubblicazioni la monografia “La clausola digradimento”, Giuffrè, 2012.

IL CORPO DOCENTE

Avv. Alessandra Abbate, Avv. Costanza Acciai, Avv. Lavinia Albensi, Dott. Luigi Annunziata, Avv. GiorgettaBasilico, Avv. Anna Maria Bentivegna, Avv. Marina Binda, Avv. Riccardo Bolognesi, Avv. Giulia Bonsegna, Avv.Carlo Borromeo, Avv. Simone Bulgarelli, Avv. Antonio Caiafa, Avv. Ilaria Canale, Avv. Oreste Carracino, Avv.Paolo Caruso, Dott.ssa Giusi Casella, Avv. Stefano Cherti, Avv. Francesca Cimatti, Avv. Antonio D’Alessio, Avv.Fulvio De Amicis, Avv. Claudio De Portu, Avv. Fabiano De Santis, Avv. Alessandro Di Majo, Avv. RomoloDonzelli, Avv. Alessandro Fabbi, Avv. Daniela Fargnoli, Avv. Aurora Gallo, Avv. Alessandro Giorgetta, Avv.Grazia Grieco, Avv. Gianfrancesco Iannizzi, Avv. Pier Paolo Lucchese, Avv. Fiammetta Magliocca, Dott.ssaGiulia Marino, Avv. Alessandro Martelli, Avv. Giorgio Meo, Avv. Francesco Miraglia, Avv. Vincenzo Miri, Avv.Franco Moretti, Avv. Prof. Giovanni Neri, Avv. Andrea Ordine, Avv. Mauro Orlandi, Avv. Fiammetta Orsi, Avv.Luigi Antonio Paolo Panella, Avv. Andrea Panzarola, Avv. Valeria Panzironi, Dott.ssa Giulia Paolini, Avv. LorenzoPaolucci, Avv. Antonella Parisi, Avv. Gabriele Pepe, Avv. Carlo Picardi, Dott.ssa Giovanna Flora Ragusa, Avv.Fabrizio Ravidà, Avv. Carmelita Rizza, Avv. Francesca Roseti, Avv. Emanuele Ruggeri, Avv. AlessandroRuggiero, Avv. Filippo Russo, Avv. Margherita Saccà, Avv. Piero Sandulli, Avv. Mario Sanino, Avv. AntonellaSannino, Dott.ssa Francesca Sbarra, Avv. Andrea Sciarrillo, Avv. Valeria Simeoni, Avv. Emanuele Squarcia, Avv.Cristina Tamburro, Avv. Stefano Tarullo, Avv. Ilaria Trevisan, Avv. Romano Vaccarella, Avv. Vittorio Violante,Avv. Fabrizio Zerboni.

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Illustre Presidente della Commissione Giustizia dellaCamera, Illustri Onorevoli, il Consiglio dell’Ordinedegli Avvocati di Roma ritiene di dover precisare

brevemente in questa Sede gli aspetti critici del decretolegge 90/2014, indicando le proprie proposte emendati-ve, con particolare riferimento all’attuazione del proces-so civile telematico, del quale è stato, fin dal suo avvio,uno dei principali fautori, avendo anche ottenuto da sva-riati mesi l’autorizzazione dalla D.G.S.I.A. al depositotelematico facoltativo delle memorie ai sensi dell’artico-lo 183 codice procedura civile e delle comparse conclu-sionali e repliche ai sensi dell’articolo 190 codice pro-cedura civile. Ciò nondimeno è inutile nascondere che,prima del 30 giugno 2014, il deposito telematico è risul-tato poco diffuso tra gli Avvocati romani.Ma andiamo per ordine.

Orario di apertura delle Cancellerie

L’art. 51 del decreto (Razionalizzazione degli uffici dicancelleria e notificazioni per via telematica) alcomma primo prevede che: “All’articolo 162, primocomma, della legge 23 ottobre 1960, n. 1196, è aggiun-to, in fine, il seguente periodo: «Le cancellerie dellecorti di appello e dei tribunali ordinari sono aperte alpubblico almeno tre ore nei giorni feriali, secondol’orario stabilito dai rispettivi presidenti, sentiti i capidelle cancellerie interessate.»”. Ebbene, la diminuzio-ne dell’orario di apertura delle cancellerie costituisceun controsenso. Infatti ciò determinerà quello che,invece, il processo civile telematico dovrebbe scongiu-rare, ovvero la creazione delle file per accedere allacancelleria. Negli Uffici Giudiziari più grandi, infatti,è notorio che per il deposito degli atti e per l’esame oil ritiro di quelli depositati dalle controparti eranonecessari tempi di attesa particolarmente lunghi. Conl’entrata in vigore del deposito telematico questo feno-

meno dovrebbe notevolmente diminuire, essendoammessi i depositi cartacei solo per le cause incardi-nate prima di tale data. Tuttavia proprio per questeprocedure già pendenti l’adempimento del depositocartaceo in cancelleria è rimasto in vigore e, pertanto,ridurre l’orario di apertura delle cancellerie significasicuramente dilatare ancora di più il tempo per l’ese-cuzione di tali adempimenti. Peraltro, dal decreto inesame è comunque esclusa la possibilità di depositaretelematicamente gli atti introduttivi del giudizio, adeccezione che per i ricorsi per decreto ingiuntivo, per-ciò il ridurre l’orario di apertura degli Uffici Iscrizionia Ruolo determinerà un danno irreparabile per i citta-dini. Il Processo Civile Telematico, poi, non entra invigore fino al 30 giugno 2015 per le Corti d’Appello edè quindi incomprensibile per quale motivo si debbaestendere la riduzione dell’orario di apertura delle can-cellerie anche ad esse. Infine non bisogna dimenticareche il provvedimento del Presidente del Tribunale cheaveva ridotto l’orario delle cancellerie è stato annulla-to dal Tar Lazio su ricorso del Consiglio dell’Ordinedegli Avvocati di Roma e che l’appello propostodall’Avvocatura dello Stato è sub judice innanzi alConsiglio di Stato. Si chiede, perciò, che in sede di con-versione del decreto tale comma in legge sia stralciatoo, quantomeno, sia rimandata la sua entrata in vigore adopo la data del 31 dicembre 2014, successivamentealla quale ai sensi dell’art. 44, comma 1, del decretoanche per i processi iniziati prima del 30 giugno 2014si applicherà l’obbligatorietà del deposito telematico. In subordine si chiede che l’orario di apertura dellecancellerie sia ridotto al massimo da cinque a quattroore giornaliere. Si propone pertanto il seguente emen-

damento all’art. 51 del decreto legge 90/2014:“All’articolo 162, primo comma, della legge 23 otto-bre 1960, n. 1196, è aggiunto, in fine, il seguente

Audizione Commissione Giustizia della CameraA cura della Redazione

Il Presidente Mauro Vaglio ha partecipato in data 7 luglio 2014, unitamente al Consigliere Fabrizio Bruni, all’au-dizione innanzi la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati per l’esame del disegno di legge C. 2486Governo, di conversione in legge del decreto legge n. 90 del 2014 recante misure urgenti per la semplificazionee la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari. Si riporta il testo integrale dell’intervento.

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periodo: «Le cancellerie delle corti di appello e deitribunali ordinari sono aperte al pubblico almeno treore nei giorni feriali, secondo l’orario stabilito dairispettivi presidenti, sentiti i capi delle cancellerieinteressate, a decorrere dal 1° gennaio 2015. Le can-cellerie delle corti d’appello sono aperte al pubblicoalmeno tre ore nei giorni feriali, secondo l’orario sta-bilito dai rispettivi presidenti, sentiti i capi delle can-cellerie interessate, a decorrere dal 30 giugno

2015.»”. In alternativa: “All’articolo 162, primocomma, della legge 23 ottobre 1960, n. 1196, èaggiunto, in fine, il seguente periodo: «Le cancelleriedelle corti di appello e dei tribunali ordinari sonoaperte al pubblico almeno quattro ore nei giorni feria-li, secondo l’orario stabilito dai rispettivi presidenti,sentiti i capi delle cancellerie interessate»”.

Aumento del Contributo Unificato

L’art. 52 del decreto prevede ancora una volta uningiustificato aumento del contributo unificato, a fron-te di un’ipotetica previsione di minori entrate, quandoinvece l’introduzione del processo civile telematicodeterminerà indubbiamente una ingente diminuzionedelle spese sostenute dal Ministero della Giustizia: sitenga conto, solo a titolo esemplificativo e non esausti-vo, che grazie alla notifica dei biglietti di cancelleria amezzo pec vengono risparmiati ogni anno svariatimilioni di euro, che invece prima erano necessari perla notifica dei biglietti di cancelleria a mezzo ufficialegiudiziario. Non dimentichiamoci, poi, che recente-mente è stata aumentata da 8 a 27 euro proprio lamarca da bollo per le attività di cancelleria relativealle trasferte per le notifiche dei biglietti di cancelleria,ma queste spese non esistono più poiché tutto ormaiviene effettuato a mezzo pec a costo zero. Il Consigliodell’Ordine degli Avvocati di Roma rileva come il con-tinuo, costante, indiscriminato aumento del contributounificato incide in modo ormai intollerabile ed indi-scriminato sul diritto ad agire in giudizio e sulla tuteladei diritti dei cittadini. È evidente, ormai da tempo,come l’obiettivo primario del legislatore sia quello diottenere una deflazione del processo civile, ciò tuttavianon può tradursi nella rinuncia alla fondamentale eprimaria istanza di effettività della tutela giurisdizio-nale. Si tratta di una logica mercantile della Giustizia:aumentare i costi per deprimere la domanda, ma que-

sta tecnica non è ammissibile che attui a scapito deidiritti dei cittadini. Altri infatti sono gli strumenti cuidovrebbe fare ricorso il legislatore rispetto a questocontinuo aumento dei costi di accesso alla giurisdizio-ne, che danneggia esclusivamente chi vuole tutelare ipropri diritti a vantaggio dei “debitori incalliti”, che alcontrario possono rallegrarsi, non solo dei tempi lun-ghi dei processi, ma della difficoltà e dei costi per ipropri creditori per utilizzare lo strumento processua-le. Si tratta di quei soggetti che, ad esempio, non accet-teranno mai di utilizzare strumenti alternativi al pro-cesso, perché tanto sanno che per chi vuole tutelare ipropri diritti non è conveniente ricorrere alla giurisdi-zione perché su di essi gravano tutti gli ingenti costi.Non è forse questo che fa allontanare gli investitori dalnostro Paese? Altro che mediazione obbligatoria! Unpasso avanti si farà se saranno rispettati un paio deipunti della riforma della giustizia indicati pochi giorniorsono dal Ministro della Giustizia: il riconoscimentodegli interessi moratori pari al tasso di mercato infavore del creditore e una sonora condanna alle spesedi giudizio a danno dei debitori. Non si deve, invece, penalizzare e precludere in modogeneralizzato chi deve necessariamente utilizzare lostrumento processuale per tutelare i propri diritti. Conquesto ulteriore aumento del contributo unificato,all’opposto, si percorre la strada inversa di rendereoltremodo difficoltosa o addirittura di impedire, acausa degli insostenibili oneri finanziari, la proposi-zione dell’azione giudiziaria, pregiudicando irrimedia-bilmente il diritto di difesa. Peraltro, tale modo di ope-rare e la stessa natura del contributo unificato sta sol-levando parecchi dubbi di legittimità sia in relazionealla normativa costituzionale italiana che di quellaeuropea, tanto più che il suo ammontare viene determi-nato proporzionalmente al solo valore della controver-sia e non al reddito del contribuente. Si chiede, pertan-to, che in sede di conversione sia stralciato l’art. 53 deldecreto legge in oggetto.

Processo Civile Telematico

In primo luogo, ci appare opportuno offrire allaCommissione una panoramica della situazione del pro-cesso civile telematico esistente nell’Avvocatura roma-na prima del 30 giugno 2014. Come già anticipato ilPCT prima di tale data non era ancora molto diffuso:

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25.000 avvocati iscritti all’albo;18.000 avvocati muniti di p.e.c.;10.000 dispositivi di firma digitale in possesso degliavvocati.Tuttavia, anche dietro impulso del Consigliodell’Ordine degli Avvocati di Roma, oltre che dell’en-trata in vigore dell’obbligatorietà del deposito telema-tico per i nuovi processi, una gran parte degli iscritti sista cominciando ad attrezzare per farsi trovare prepa-rata al momento del primo deposito obbligatorio insede di memorie ex art. 183 c.p.c..Procederemo qui di seguito a sottoporre allaCommissione delle brevi indicazioni in ordine alle pro-blematiche già riscontrate su Roma e a formulare delleproposte sulla conversione in legge del D.L. 24.06.2014n. 90. In conclusione, poi, riporteremo una serie diemendamenti che riguardano la necessità di un raccor-do tra il D.L. 90/2014 e le norme del codice di procedu-ra civile. In ordine al deposito telematico degli atti:- precisare le modalità ed i limiti per l’iscrizione aruolo degli atti introduttivi di TUTTI i giudizi, stabilen-do ad esempio che debbono essere iscritti a ruoloSOLO telematicamente gli atti introduttivi del giudizionotificati a mezzo p.e.c.;- prevedere la possibilità di iscrizione a ruolo telema-tica degli atti introduttivi del giudizio redatti su docu-mento cartaceo e notificati in modalità tradizionaleattraverso il deposito della copia informatica per imma-gine del documento cartaceo con successivo obbligo diesibizione in sede di udienza di comparizione;- estendere l’obbligatorietà del deposito telematicoanche a tutti gli atti di costituzione in giudizio redattidall’avvocato ove la parte non stia in giudizio perso-nalmente;- precisare che è comunque nella facoltà del sogget-to abilitato esterno depositare a valore legale qualsia-si tipologia di atto processuale ove non sussista un’ef-fettiva impossibilità di natura tecnica al deposito;- estendere l’obbligo di deposito telematico agli attidel magistrato.In ordine ai problemi sugli atti esecutivi e sulle copie:

- risoluzione in sede di conversione della problemati-ca nascente dalla possibilità di apporre la formula ese-cutiva solo su un atto cartaceo con conseguente neces-sità di recarsi in cancelleria per il ritiro della stessa edimpossibilità di autenticare le copie del titolo esecutivo

ai fini della notifica in mancanza di notificazione effet-tuata a mezzo pec (possibile soluzione: inserire nelfascicolo informatico la c.d. copia esecutiva digitale,oppure copia informatica per immagine del provvedi-mento munito di formula da utilizzare quantomeno aifini della notifica della copia del titolo munita di formu-la previa autenticazione da parte dell’avvocato);- regolamentare in maniera chiara e definitiva lapossibilità di inserire nel fascicolo informatico e diestrarre da esso il file.p7m firmato da qualsiasi sogget-to processuale (avvocato, giudice, ecc.) al fine di risol-vere tutti i problemi connessi alle copie informatiche.In ordine alla notificazione degli atti a mezzo p.e.c. aisensi della L. 53/1994:- precisazione normativa del momento perfezionativodella notifica a mezzo p.e.c. inserendo una norma cheespliciti che se il titolare della p.e.c. è soggetto ad unobbligo di dotazione e di comunicazione in un pubbli-co elenco, in caso di tentativo di notificazione effettua-to nel rispetto della normativa, ogni mancata consegnaper cause imputabili al titolare della casella equivale aperfezionamento della notificazione (estendendo ilprincipio di cui all’art. 143 cpc con equiparazione delpubblico elenco ad un registro facente pubblica fede);- prevedere per l’attività di notificazione tra soggettiper legge tenuti a dotarsi di un indirizzo p.e.c. l’obbli-

go generalizzato e diffuso di utilizzare questo mezzoinvece di altre forme di notificazione, inserendo unprincipio in base al quale la notificazione di un ogget-to fisico (documento cartaceo), tramite consegna amani, non è più la modalità prevalente ed ordinaria dinotificazione;- prevedere l’obbligo di notificazione a mezzo p.e.c.(e della conseguente iscrizione a ruolo telematica pres-so l’ufficio giudiziario) degli atti introduttivi del giudi-zio da notificarsi a soggetti per legge tenuti a dotarsi dicasella p.e.c.;- prevedere la progressiva estensione dell’obbligo didotarsi di p.e.c. anche ai privati.In ordine alle prassi applicative ed ai protocolli:- superare il regime del doppio binario e disincenti-vare per quanto possibile il ricorso a prassi come quel-la della consegna delle copie di cortesia di atti e docu-menti che di fatto rende il fascicolo cartaceo e quelloinformatico due contenitori potenzialmente in conflittoe comunque inutilizzabili, ad esempio, in fase di udien-

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za essendo altamente probabile ed anzi pressochéscontata l’impossibilità di utilizzare in sede di udienzaun fascicolo per il quale non vi è certezza in ordine allaconsistenza ed al contenuto documentale nei casi in cuisia possibile in alternativa il deposito cartaceo o quel-lo telematico degli atti.In ordine ai pagamenti telematici:- inserimento di una previsione di obbligatorietà delpagamento telematico per le iscrizioni a ruolo ed idepositi telematici onde evitare ulteriori accessi incancelleria ed adempimenti da parte del cancelliere.

Riduzione dei compensi per gli Avvocati degli Enti

Pubblici

L’art. 9 del decreto legge in esame ha disposto una

drastica riduzione dei compensi professionali previstidalle vigenti norme a favore degli Avvocati degli EntiPubblici e dello Stato. Il Consiglio dell’Ordine ha giàassunto una delibera di solidarietà nei loro confrontisul presupposto che un siffatto provvedimento mortifi-ca il loro ruolo professionale e lede la dignità ed ildecoro della professione da questi svolta in favore delloro unico assistito: lo Stato o l’Ente Pubblico. In que-sta sede ci riportiamo a quanto in essa esposto e prov-vediamo a depositarla agli atti della Commissione. Il Presidente Vaglio ha poi depositato la relazione scrit-ta del proprio intervento, aggiungendo una serie diemendamenti proprio in materia di processo civile tele-matico, al fine di coordinare le norme del D.L. 90/2014con quelle del codice di procedura civile.

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Care Colleghe e Cari Colleghi, negli ultimi annisiamo stati tutti testimoni del lungo susseguirsidi annunci allarmistici e fosche ipotesi sul futu-

ro della nostra professione, additata come responsabi-le di tutti i mali d’Italia e come “mala pianta” la cuisoppressione, da sola, potrebbe consentire la rinascitadel Paese.Ebbene, se non siamo stati ridotti al silenzio e siamoancora qui a parlare del nostro futuro è perché abbia-mo reagito! L’Avvocatura è scesa in piazza (già sono state più voltericordate, anche con immagini fotografiche, le maesto-se manifestazioni di Roma del 23 ottobre 2012 e del 20febbraio 2014) ed ha fatto sentire la propria voce risve-gliando, nella coscienza collettiva, l’autentica immagi-ne dell’Avvocato come baluardo a difesa del cittadinoe della legalità. Ma la battaglia contro chi mira ad abbattere questopresidio di legalità è lungi dall’essere vinta ed ulterio-ri impegnative prove ci attendono. Ora più che mai è necessario che l’Avvocatura sia tuttaunita e parli con una sola voce. È per questo che iPresidenti degli Ordini e delle Unioni si riunisconocostantemente ed insieme stabiliscono la comune linead’azione.Tuttavia per rendere ancor più efficace questo nuovo“modus operandi” è necessario adeguare, corrispon-dentemente, le nostre strutture istituzionali in modo cheriflettano al meglio l’unità e la rappresentativitàdell’Avvocatura tutta.Per questo motivo sosteniamo con forza la proposta diun nuovo O.U.A. che contempli, a fianco dei delegatieletti dal Congresso, la partecipazione paritaria dirappresentanti degli Ordini e delle Associazioni. Perqueste ultime, faccio un breve inciso, è indispensabile

che venga immediatamente accertata la sussistenza deirequisiti richiesti per permanere tra le associazionimaggiormente rappresentative attendere gli altri quat-tro anni previsti dal relativo regolamento del CNF. Solo con un rinnovato Organismo politico potremoportare a termine, in modo soddisfacente, gli innume-revoli confronti con il mondo della politica. Abbiamo finora ottenuto importanti risultati riuscendoa veder realizzate nostre proposte come, ad esempio, lanegoziazione assistita e l’arbitrato. Tuttavia, affinchénon siano solo “vittorie di Pirro” è indispensabile chequeste misure siano incentivate e rese vantaggiose.Ecco perché abbiamo proposto che esse siano accom-pagnate da significativi sgravi fiscali per le parti che viricorrono. Inoltre intendiamo batterci perché sia approvata unanostra proposta di legge che prevede l’aggiunta di unquarto comma all’art. 2233 codice civile.Si tratta di un’iniziativa presa insieme a tutti gli altriPresidenti e che tende a scongiurare il totale svilimen-to del compenso per la nostra attività professionale nelrispetto di quanto affermato nella prima parte dell’art.2233 c.c. laddove è stabilito che “in ogni caso la misu-ra del compenso deve essere adeguata all’importanzadell’opera e al decoro della professione”. Questa norma generale, però, non garantisce il profes-sionista nei confronti dei cd. “clienti forti”, i qualiormai, non essendo più prevista l’inderogabilità deiminimi tariffari, pretendono di stipulare convenzioniassolutamente sproporzionate rispetto alle prestazioniprofessionali svolte (abbiamo sentito con le nostreorecchie di giovani Colleghi che vengono compensaticon 50 euro per un giudizio innanzi al giudice di pacee di 80 euro per uno davanti al Tribunale). Tuttavia, dall’anno 2012 per tutti i professionisti è pre-

Congresso Nazionale Forense di VeneziaA cura della Redazione

Il Presidente Mauro Vaglio ha partecipato, insieme al Consigliere Segretario Pietro Di Tosto, a quasi tutti iConsiglieri e agli 82 delegati del Foro di Roma, al Congresso Nazionale Forense di Venezia svoltosi dall’8 all’11ottobre. I lavori si sono aperti il primo giorno nella suggestiva cornice del Teatro La Fenice con una platea e conle logge gremite di delegati e congressisti. Il secondo e terzo giorno le attività sono proseguite presso il Teatro delCinema al Lido di Venezia. Si riporta il testo integrale dell’intervento effettuato dal Presidente.

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visto che il compenso per le attività svolte sia determi-nato in base a parametri pubblicati periodicamente dalMinistero ed è proprio a seguito dell’individuazione diquesti parametri che lo scopo della nostra iniziativamira a rendere automaticamente nulli tutti i patti che,in violazione dei suddetti parametri, si presumerannogià di per sé manifestamente sproporzionati. A Roma in pochissimi giorni abbiamo già raccolto cen-tinaia di firme a sostegno di questa proposta. Mi aspet-to che tutti voi approviate la mozione che chiede a tuttele nostre rappresentanze di sollecitare i parlamentari apresentare questo disegno di legge e a farlo approvaredalle Camere.Quindi, care Colleghe e cari Colleghi, dobbiamo anda-re avanti e gridare forte al mondo politico: Non con-sentiremo più che sia denigrata la figuradell’Avvocato. Non consentiremo più che il “contenti-no” delle quote rosa metta a tacere le coscienze di unmondo politico che non ha saputo valorizzare il fonda-

mentale ruolo delle donne nella professione. Non con-sentiremo più che si calino “dall’alto” le riformesull’Avvocatura. Non consentiremo più inutili prorogheper le nostre strutture rappresentative. Vogliamo anda-re a votare prima della fine dell’anno per rinnovare ilC.N.F. e a gennaio per eleggere i nuovi Consiglidell’Ordine. E vogliamo un nuovo O.U.A. che rappre-senti tutte le peculiarità dell’Avvocatura.Ecco perché, care Colleghe e cari Colleghi, vi esortoa fare di questo importante Congresso non soloun’occasione di incontro e di confronto ma un vero eproprio strumento con il quale “ridisegnare” lanostra organizzazione e linea d’azione. Solo cosìpotremo rendere giustizia alle nobili tradizionidell’Avvocatura Italiana e ridare una speranza difuturo ai nostri giovani Colleghi, indicando la stradaper far riacquistare all’Avvocatura quella dignità equel prestigio che le competono e che sono stati cal-pestati in questi anni.

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Si riporta il testo della nota del giorno 8 luglio 2014(pervenuta il giorno 15 luglio 2014) del Dott. MarioBresciano, Presidente del Tribunale Ordinario diRoma, accompagnatoria del vademecum per gliAvvocati, i Magistrati ed il personale di Cancelleriadella XII Sezione del Tribunale Civile ad integrazionedel protocollo per l’avvio del Processo CivileTelematico, predisposto dalla Dott.ssa Antonella DeFlorio e che si trascrive integralmente:

TRIBUNALE CIVILE DI ROMA XIIa

SEZIONE - AVVISO URGENTE PER

IL PROCESSO CIVILE TELEMATICO

- VADEMECUM PER GLI AVVOCATI

Si comunica ai signori avvocati che il funzionamentodella cancelleria verrà – nei primi mesi dall’entrata invigore del DL 90/2014 – finalizzato al migliore avviodel PCT.Per tali motivi, tenendo conto che tutti i giudici dellasezione, ad eccezione dei GOT, utilizzano correntemen-te il programma Consolle sia per la trattazione delleudienze, sia per il deposito dei provvedimenti, sonostate concordate fra i giudici ed il personale ammini-strativo le seguenti regole per adattare le disposizioninormative e convenzionali alle specifiche esigenzedella XII sezione:a) i verbali redatti e depositati con Consolle da cia-

scun giudice verranno accettati dalla cancelleria, alpiù tardi, entro 5 giorni lavorativi dalla trattazionedell’udienza, in modo che l’aggiornamento deidepositi possa essere visibile in tempi compatibilicon i termini previsti per lo scioglimento di eventua-li riserve istruttorie, e che i difensori possano visua-lizzare il verbale quanto prima dai propri studi pro-fessionali;

b) resta fermo, comunque, che la riserva assunta inudienza potrà essere sciolta dal giudice e deposita-ta in formato digitale nativo redigendo la relativaordinanza anche ove il verbale non sia stato ancoraaccettato, e compaia sul “provvedimento in scrittu-ra” la clessidra rossa: in tali casi la cancelleriaprovvederà ad accettare contestualmente sia il ver-bale che il provvedimento che potranno, dunque,

essere visualizzati dagli avvocati entro i tempi sopraindicati;

c) le sentenze pronunciate ex art. 281 sexies cpc ver-ranno accettate dalla cancelleria subito dopo ildeposito telematico, a seguito di sollecitazione ver-bale al proprio assistente di riferimento; la stessaaccelerazione verrà impressa per i provvedimentipiù urgenti (avvisi ai CTU per udienze ravvicinate eriserve con concessione di termini per note);

d) la cancelleria, nelle ipotesi di ordine di esibizionedel giudice ex art. 210 cpc, provvederà a scansiona-re nel fascicolo telematico i documenti trasmessidalla PA, inserendo nel fascicolo d’ufficio la copiacartacea;

e) le memorie istruttorie e conclusionali e le istanzetelematiche dovranno essere accettate dalla cancel-leria il giorno successivo all’invio telematico daparte del difensore che è obbligatorio per le contro-versie iscritte a ruolo dal 30.6.2014 e facoltativoper quelle iscritte a ruolo prima di tale data;

f) dovranno essere accettati dalla cancelleria tutti gliatti endoprocessuali successivi alla costituzionedelle parti: si ricomprende pertanto, fra essi, anchel’eventuale istanza per la correzione degli errorimateriali della sentenza e le istanze di rimessione intermini;

g) gli avvocati sono invitati a controllare sul termina-le l’avvenuto deposito due giorni dopo l’invio.L’annotazione cartacea – per i processi di nuovaiscrizione (dal 30.6.2014) e, per quelli iscritti primadi tale data, ove venga esercitata la facoltà di depo-sitare in formato digitale nativo – non fa più fede everrà apposta successivamente, entro la data diconsegna al magistrato dei fascicoli per l’udienza oper la stesura della sentenza;

h) sono state già organizzate, nella stanza 582, dellecartelline intestate ad ogni singolo giudice nellequali verranno depositate le copie cartacee di corte-sia delle memorie telematiche: tale soluzione orga-nizzativa – che verrà sostituita da contenitori di car-tone sulle quali verrà scritto il nome del singolo giu-dice – prevede il deposito libero e cioè senza alcuna

Processo civile telematico: l’integrazione del protocollo

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Attività del Consiglio

Foro Romano

fila da parte degli avvocati. La cancelleria, dopo lachiusura dell’attività quotidiana di front office,provvederà ad introdurle tempestivamente nei singo-li fascicoli delle controversie. Le buste avranno ilcontenuto previsto dal Protocollo per il PCT appro-vato che costituisce la premessa deliberazioni conte-nute nel presente vademecum;

i) le sentenze depositate dai giudici a mezzo Consollepotranno essere accettate dalla cancelleria soltantodopo la riconsegna del fascicolo da parte del magi-strato – che avverrà nella stanza 582 a mani dellasig.ra Nadia Tudini ed in sua assenza, della dott.ssaMaria Teresa Forti. Ove sia assente anche quest’ul-tima, il relativo compito verrà svolto dal dott.Stefano Apicella. A tale incombente seguirà la for-male pubblicazione del provvedimento che imponela comunicazione del testo integrale a norma del-l’art. 45 lett. B) del DL 90/2014 che ha modificatol’art. 133 cpc;

j) le ordinanze depositate dai giudici a mezzoConsolle verranno accettate dalla cancelleria solodopo la restituzione del fascicolo: tutti i giudici –salvo la sottoscritta Presidente ed il GOT dott.ssa

Maria Letizia Vallo (assistite dalla sig.ra Todini) –dovranno rivolgersi alla dott.ssa Paola Florenzanoche, per tale incombente, sostituirà anche ladott.ssa Laura Volza, da considerarsi, ormai, nonpiù in servizio;

k) Verranno affissi in bacheca sia l’invito ai CTU adiscriversi tempestivamente al REGINDE in funzionedei depositi telematici delle relazioni peritali, sial’invito agli avvocati a depositare copia cartacea dicortesia dei documenti allegati alla memoria di cuiall’art. l83 VI co. II o III termine (o seguenti a remis-sione in termine): tale indicazione generale che que-sto Presidente ritiene di diffondere in relazione allospecifico contenzioso di competenza della sezionederiva dalla circostanza che quasi sempre le contro-versie trattate sono fondate su copiosa produzionedocumentale (sovente di natura sanitaria) che rendedifficoltosa una attenta ponderazione del giudiceove sia basata solo sulla visualizzazione al termina-le. Anche tale provvedimento prende le mosse dalProtocollo per il PCT recentemente approvato edavrà, quindi, durata temporanea, in funzione di ungraduale cambiamento delle modalità di lavoro.

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65Foro Romano

Attività del Consiglio

Grazie al consueto lavoro degli Avvocati GuglielmoLomanno e Antonio Labate (del Gruppo informatico diPresidenza) ed a seguito dell’incontro tra il PresidenteVaglio ed il Presidente della Sezione delle EsecuzioniMobiliari del Tribunale di Roma, Dott. Bertuzzi, non-ché con la collaborazione della Dirigente di Cancelleria,Dott.ssa Urbani, è stato predisposto un protocollo d’in-tesa tra il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e la pre-detta Sezione, che in particolare permette l’iscrizione aruolo e la fissazione dell’udienza di vendita o di asse-gnazione con il deposito telematico della copia esecuti-va telematica autenticata dall’Avvocato, con riserva diprodurre l’originale in udienza.Si riporta il testo del Protocollo, con le relative istruzioni.

Protocollo d’intesa ed istruzioni pratiche per il

perfezionamento dell’iscrizione a ruolo ed il

deposito di atti nelle procedure esecutive mobiliari

Il Presidente della Sezione Quarta EsecuzioniMobiliari del Tribunale Ordinario di Roma Dott. MarioBertuzzi, il Presidente del Consiglio dell’Ordine degliavvocati di Roma Avv. Mauro Vaglio ed il Dirigentedella Cancelleria della sezione D.ssa Flavia Urbani, inrelazione alle problematiche sorte con l’entrata in vigo-re della obbligatorietà dei depositi telematici degli attidi parti nelle procedure esecutive, in pieno spirito dicollaborazione ed al fine di agevolare l’attività di tutti isoggetti coinvolti, concordano sull’applicazione delleseguenti modalità per il compimento delle operazioniconnesse ai depositi telematici presso la sezione.Le presenti modalità operative, in vigore dal 15/11/2014

saranno suscettibili di modifiche e perfezionamentiall’esito della loro pratica attuazione ed a seguito diriscontro della loro effettiva operatività pratica.

isCrizioNe a rUolo telematiCa Delle

ProCeDUre eseCUtiVe mobiliari

(PiGNorameNti orDiNari

e Presso terzi)

aVVerteNza GeNerale: In senso tecnico il per-fezionamento dell’iscrizione a ruolo di una proceduraesecutiva (mobiliare od immobiliare) non costituisceun’iscrizione a ruolo effettiva in quanto all’atto del depo-sito del pignoramento da parte dell’Ufficiale Giudiziariosi procede all’attribuzione del N.R.G. alla procedura.Per tale ragione i redattori atti (Software) per ilProcesso Telematico difettano dello schema di attorichiesto dalla sezione esecuzioni e qualora lo presenti-no esso non è completo.Queste brevi note illustrano la procedura da seguire perl’adempimento di cui sopra fino a quando non entreràin vigore (31 marzo 2015) la nuova normativa del c.p.c.che prevede il deposito dell’atto di pignoramento e larelativa iscrizione a ruolo come adempimenti dell’av-vocato e non più dell’ufficiale giudiziario.

Come ProCeDere all’isCrizioNe

telematiCa Di UN PiGNorameNto

mobiliare o Presso terzi

Una volta ottenuto aNNo e NUmero Di rUolo

(consultando il Polisweb Siecic –> Fascicoli personali,direttamente da studio seNza aCCeDere iN

CaNCelleria) dell’esecuzione l’avvocato dovràredigere un atto denominato:(1) - “Nota di iscrizione a ruolo di pignoramento

mobiliare (o presso terzi)”

all’interno del quale andranno inseriti:- Dati anagrafici completi delle parti,- Generalità complete comprensive di codice fiscale ditutti gli avvocati difensori del creditore procedente (ocomunque della parte per la quale si procede all’iscri-zione a ruolo, si ricorda che potrà accedere alle infor-mazioni ed ai documenti contenuti nel fascicolo infor-matico soltanto il difensore munito di delega, in nessun

Protocollo d’intesa ed istruzioni praticheper il perfezionamento dell’iscrizione a ruoloed il deposito di atti nelle procedure esecutive mobiliari

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Attività del Consiglio

Foro Romano

caso la visibilità degli atti e la possibilità di depositopotrà essere estesa al semplice domiciliatario).Nell’atto andrà inoltre evidenziato il motivo dell’even-tuale esenzione dal pagamento del contributo unificato.Detto atto costituirà un originale informatico in for-

mato .pdf attraverso un’operazione di salvataggio

di file (si ricorda che non è ammessa la scansione di

immagine).

Affinchè il cancelliere possa avere riscontro delle causedi esenzione dal pagamento del contributo unificato per ipignoramenti presso terzi andrà, inoltre, acquisita tra-

mite scanner ed inserita nella busta come allegato

generico anche una copia informale dell’atto di pigno-

ramento, detta copia dovrà essere firmata digitalmentedall’avvocato in fase di predisposizione della busta.(2) - Successivamente si dovrà compilare (tramite ilproprio Redattore Atti per il Processo CivileTelematico) una busta telematica scegliendo comecategoria di atto sul redattoreatto Di Parte sieCiC eseCUzioNi (ATTOSUCCESSIVO DELLE ESECUZIONI INDIVIDUA-LI) o definizioni similaricome tipologia di atto dovrà scegliereDePosito (Di atto) GeNeriCo

e come singolo attoatto NoN CoDiFiCato

l’atto di cui sopra andrà inserito nella busta telematicacome atto PriNCiPale.(3) - Su un foglio separato l’avvocato dopo aver indi-cato ANNO e N.R.G. e le proprie generalità completeapporrà le marche Lottomatica di pagamento del con-tributo unificato e dei diritti di cancelleria.Detto foglio verrà acquisito tramite scansione ed inse-rito nella busta telematica.Come disposto dalla Circolare ministeriale

n.144442.U del 28.10.2014 - pervenuta in data03.11.2014 - le marche andranno successivamenteannullate da parte della cancelleria.“Qualora la parte intenda evitare qualsiasi accessoall’ufficio giudiziario, profittando in pieno dei vantag-gi derivanti dall’informatizzazione del procedimento,potrà valersi delle ulteriori modalità di assolvimentodel C.U. previste dalla legge. Si segnala a tal proposi-to un’apposita sezione del sito dell’Agenzia delleEntrate contenente informazioni utili a tal fine, nonchéla pagina del Portale dei Servizi Telematici concernen-

te il pagamento telematico del C.U.”In caso di PAGAMENTO TELEMATICO sarà suffi-ciente inserire nella relativa busta i file .p7m e .pdfdella ricevuta medesima.In caso di pagamento mediante MODELLO F23 oBOLLETTINO POSTALE andrà inserita nella busta lascansione dello stesso.

Come DePositare le istaNze Di asse-

GNazioNe o Di VeNDita iN UN PiGNora-

meNto mobiliare o Presso terzi

Nei software di redazione atti per il processo telemati-co le ISTANZE DI ASSEGNAZIONE e le ISTANZEDI VENDITA sono atti successivi al perfezionamentodell’iscrizione a ruolo e non possono essere inviati

nella medesima busta telematica con la quale si inviala suddetta per ragioni tecniche di acquisizione degliatti da parte della cancelleria.Pertanto, in caso di invio di una delle suddette ISTAN-ZE, le medesime andranno selezionate nel redattore attiqualiatto Di Parte sieCiC eseCUzioNi (ATTOSUCCESSIVO DELLE ESECUZIONI INDIVIDUALI)istaNza Di asseGNazioNe

oppureistaNza Di VeNDita.Dopo aver operato la selezione l’avvocato inserirà nellabusta l’istanza che intende depositare, detto atto costi-

tuirà un originale informatico in formato .pdf attra-

verso un’operazione di salvataggio di file (si ricorda

che non è ammessa la scansione di immagine).

Come DePositare il titolo eseCUtiVo

iN moDalita’ telematiCa

Ai fini della fissazione della data dell’udienza per l’as-segnazione o la vendita il deposito del titolo esecutivopuò essere effettuato anche in modalità telematicasecondo le seguenti modalità:(1) L’avvocato acquisisce tramite scanner il titolo ese-cutivo creando un file .pdf che costituisce la copiainformatica per immagine del titolo.(2) Redige altresì un documento informatico separatosottoscritto con firma digitale contenente la seguentedichiarazione:“si attesta la conformità all’originale in mio possesso

del titolo esecutivo (DesCrizioNe Del titolo)”

si dichiara inoltre che il suesteso titolo non è stato

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67Foro Romano

Attività del Consiglio

utilizzato in altra procedura esecutiva ovvero che lo

stesso è stato utilizzato nella procedura esecutiva

n……… dinanzi al tribunale di ………. attualmen-

te pendente ovvero conclusasi senza assegnazione

ovvero con assegnazione parziale”.

Entrambe i file (titolo e dichiarazione) andranno inseri-ti come allegati semplici nella busta con la quale sideposita la richiesta di iscrizione a ruolo o l’istanza diassegnazione o di vendita.

aVVerteNza imPortaNte: Resta ferma l’asso-luta necessità, sulla base dell’attuale disciplina norma-tiva, ai sensi dell’art. 488, comma 2, c.p.c., del DePo-

sito Del titolo eseCUtiVo iN oriGiNa-

le ai FiNi Dell’aDozioNe Del ProVVeDi-

meNto Di asseGNazioNe o Di VeNDita

FiN Dalla Prima UDieNza

Detto DePosito DoVra’ aVVeNire Pre-

FeribilmeNte iN UDieNza.

Nel Caso Di PiGNorameNto mobiliare

CHe NoN sUPeri i 20.000 €, il DePosito

Del titolo eseCUtiVo oriGiNale

DoVra’ aVVeNire NoN oltre 30 GG Dal-

l’aCCettazioNe Della Nota D’isCri-

zioNe a rUolo, al FiNe Di CoNseNtire

al G.e. l’aDozioNe Del ProVVeDimeNto

Di asseGNazioNeo Di VeNDita CoN

DeCreto.

Come DePositare le istaNze Di riNUN-

Cia o Di ritiro titoli aNteCeDeNti il

PaGameNto Del CoNtribUto UNiFiCato

Anche per questo tipo di richieste occorre provvedere

al deposito telematico, operando la seguente selezione:atto Di Parte sieCiC eseCUzioNi (ATTOSUCCESSIVO DELLE ESECUZIONI INDIVIDUA-LI) o definizioni similaricome tipologia di atto dovrà scegliereDePosito (Di atto) GeNeriCo

e come singolo attoistaNza Di riNUNCia nel caso di rinunciaoatto NoN CoDiFiCato in caso di semplicerichiesta di ritiro titoli.Dopo aver operato la selezione l’avvocato inserirà nellabusta l’istanza che intende depositare, detto atto costi-

tuirà un originale informatico in formato .pdf attra-

verso un’operazione di salvataggio di file (si ricorda

che non è ammessa la scansione di immagine).

L’atto di cui sopra andrà inserito nella busta telematicacome atto PriNCiPale.Nel caso in esame l’avvocato è tenuto a corrisponderel’imposta di bollo pari ad € 16,00 (sedici/00)

Pertanto su un foglio separato l’avvocato dopo averindicato ANNO e N.R.G. e le proprie generalità com-plete apporrà le marche lottomatica di pagamento delbollo di cui sopra che verranno annullate apponendoviDATA e FIRMA.Detto foglio verrà acquisito tramite scansione ed inse-rito nella busta telematica.In caso di PAGAMENTO TELEMATICO sarà suffi-ciente inserire nella relativa busta i file .p7m e .pdfdella ricevuta medesima.In caso di pagamento mediante MODELLO F23 oBOLLETTINO POSTALE andrà inserita nella busta lascansione dello stesso.

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Attività del Consiglio

Foro Romano

La premessa da cui muove il presente protocollo èquella di ridurre in via preventiva il contenziosoprevedendo un assegno di mantenimento, voce

certa nel quando e nel quantum e comunque immedia-tamente azionabile in via esecutiva, il più possibilecomprensivo di voci di spesa caratterizzate dall’ordina-rietà o comunque dalla frequenza anche al fine di con-sentire al genitore beneficiario una corretta ed oculataamministrazione del budget di cui sa di poter disporre,riducendo le occasioni di richiesta al co-obbligato e dipossibile conflitto. In quest’ottica la determinazionedell’assegno di mantenimento tiene conto di quelle chegià erano le specifiche spese correnti della famigliacoesa (come ad esempio anche la baby sitter) che leparti hanno l’onere di esporre con il maggior dettagliopossibile nei rispettivi atti introduttivi.Al di fuori di queste vi sono le spese straordinarie,cosiddette non soltanto perché oggettivamente impre-vedibili nell’an, ma altresì perché, quantunque relativead attività prevedibili, non sono determinabili nelquantum ovvero attengono ad esigenze episodiche esaltuarie.In tale ambito vanno distinte le spese che devono con-siderarsi obbligatorie perché di fatto consequenziali ascelte già concordate tra i coniugi (es. libri di testo oacquisto farmaci prescritti dal medico scelto di comuneaccordo) oppure connesse a decisioni talmente urgentida non consentire la previa concertazione, da quelleinvece subordinate al consenso di entrambi i genitori.

Spese comprese nell’assegno di mantenimento: vitto,abbigliamento, contributo per spese dell’abitazione,spese per tasse scolastiche (eccetto quelle universitarie)

e materiale scolastico di cancelleria, mensa, medicinalida banco (comprensivi anche di antibiotici, antipireticie comunque di medicinali necessari alla cura di patolo-gie ordinarie e/o stagionali), spese di trasporto urbano(tessera autobus e metro), carburante, ricarica cellulare,uscite didattiche organizzate dalla scuola in ambitogiornaliero; prescuola, doposcuola e baby sitter se giàpresenti nell’organizzazione familiare prima dellaseparazione; trattamenti estetici (parrucchiere, esteti-sta, eccetera).

Spese straordinarie subordinate al consenso di entram-bi i genitori, suddivise nelle seguenti categorie:- Scolastiche: iscrizioni e rette di scuole private e, iscri-zioni, rette ed eventuali spese alloggiative ove fuorisede, di università pubbliche e private, ripetizioni,viaggi di istruzione organizzati dalla scuola, prescuola,doposcuola e baby sitter se l’esigenza nasce con laseparazione e deve coprire l’orario di lavoro del geni-tore che li utilizza;- Spese di natura ludica o parascolastica: corsi di linguao attività artistiche (musica, disegno, pittura), corsi diinformatica, centri estivi, viaggi di istruzione, vacanzetrascorse autonomamente senza i genitori, spese diacquisto e manutenzione straordinaria di mezzi di tra-sporto (mini-car, macchina, motorino, moto);- Spese sportive: attività sportiva comprensiva dell’at-trezzatura e di quanto necessario per lo svolgimentodell’eventuale attività agonistica;- Spese medico sanitarie: spese per interventi chirurgi-ci, spese odontoiatriche, oculistiche e sanitarie noneffettuate tramite SSN, spese mediche e di degenza perinterventi presso strutture pubbliche o private conven-

Protocollo d’intesa sulle spese straordinarie dei figlia seguito di divorzio dei genitoriIl giorno 17 dicembre 2014, nella sala riunioni della Presidenza del Tribunale – settore civile – alla presenza delPresidente della 1^ sezione Massimo Crescenzi, dei magistrati Donatella Galterio, Cristiana Ciavattone e VittorioContento nonché del Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma Avv. Mauro Vaglio, del Consigliere Avv.Matteo Santini e dell’Avv. Pompilia Rossi, si è provveduto alla sottoscrizione di un Protocollo d’intesa sulle spesestraordinarie per i figli in caso di divorzio dei genitori.Per conoscenza dei colleghi interessati dalla materia, si riporta il testo del Protocollo.

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69Foro Romano

Attività del Consiglio

zionate, esami diagnostici, analisi cliniche, visite spe-cialistiche, cicli di psicoterapia e logopedia.

Spese straordinarie “obbligatorie”, per le quali non èrichiesta la previa concertazione: libri scolastici, spesesanitarie urgenti, acquisto di farmaci prescritti ad ecce-zione di quelli da banco, spese per interventi chirurgiciindifferibili sia presso strutture pubbliche che private,spese ortodontiche, oculistiche e sanitarie effettuate

tramite il SSN in difetto di accordo sulla terapia conspecialista privato, spese di bollo e di assicurazione peril mezzo di trasporto.Anche con riguardo alle spese straordinarie da concor-dare, il genitore, a fronte di una richiesta scritta dell’al-tro, dovrà manifestare un motivato dissenso per iscrittonell’immediatezza della richiesta (massimo 10 gg.)ovvero in un termine all’uopo fissato; in difetto il silen-zio sarà inteso come consenso alla richiesta.

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Formazione continua

Foro Romano

01.07 – Profili Evolutivi dei Contratti di Locazione

Finanziaria non Performing

04.07 – La frode nel diritto penale

08.07 – Le novità del decreto giustizia e il protocollo

sottoscritto con il Presidente del Tribunale di Roma sul

processo civile telematico. Le candidature dei custodi e

dei curatori: per fare chiarezza e consentire di proporsi

alle funzioni

09.07 – Corso sulle procedure concorsuali. Le azioni di

responsabilità nelle procedure concorsuali

09.07 – Il Condominio: le riforme legislative

11.07 – Chi possiederà i nostri corpi? Biodiritto e

postumanesimo

16.07 – Corso sulle procedure concorsuali. I reati nelle

procedure concorsuali

16.07 – Esecutività dell’accordo in mediazione

21.07 – La Costituzione come emergenza? Riflessioni

sull’interventismo nei temi di rilevanza Costituzionale

a partire dal d.l. 90/2014

23.07 – Lo sfratto nella fase esecutiva

23.07 – Diffamazione a mezzo stampa: scenario euro-

peo ed italiano in attesa della riforma

15.09 – La nuova giustizia alternativa: La negoziazio-

ne assistita, l’arbitrato e la mediazione

19.09 – Forensix. Seminario: Esperto in scienze

Forensi

23.09 – Il nuovo codice deontologico

25.09 – Le novità legislative dalle nuove separazioni

alla negoziazione assistita

29.09 – I nonni quali diritti e quali doveri?

29.09 – La Direttiva 98/5/CE tra abuso del diritto e

identità nazionale

29.09 – Appunti critici e giuridici dal film “He Got The

Game”

29.09 – “La responsabilità del medico nella giurispru-

denza” – a due anni dal Decreto Balduzzi

30.09 – Il ruolo dell’avvocato nella internazionalizza-

zione delle imprese

01.10 – Avvocatura ed A.D.R.: il rapporto tra arbitrato,

negoziazione assistita e mediazione

03.10 – Usura e Sovraindebitamento

06.10 – Le negoziazione assistita in materia di R.C.A.,

condominio e famiglia

06.10 – Appunti critici e giuridici dal film “La più

bella serata della mia vita”

06.10 – La pluralità e l’interferenza tra le azioni nella

giurisprudenza successiva al Codice del processo

amministrativo

07.10 – I reati tributari

08.10 – Il D.L. 132/2014: Riflessi sull’attività giudizia-

le e stragiudiziale

13.10 – Appunti critici e giuridici dal film “In Nome

del Popolo Italiano”

14.10 – Come e cosa fare per: depositare telepaticamen-

te gli atti giudiziari; per notificare in proprio a mezzo pec

15.10 – Le riforme legislative in materia condominiale

15.10 – L’azione revocatoria ordinaria e fallimentare

Convegni organizzati dall’Ordine degli Avvocati

F-Formazione continua_Layout 1 01/07/15 14.48 Pagina 70

Page 73: 2014 dell’Ordine degli Avvocati di Roma Foro RomanoLUGLIO ... Romano 4-6 bass… · Foro Romano 5 Riflessioni a cura del Consigliere Alessandro Cassiani Il cielo è grigio, gli

nella successione

15.10 – Il trasporto aereo tra legislazione comunitaria e

ordinamento nazionale

15.10 – Novità normative e giurisprudenziali. Analisi

delle recenti innovazioni normative in materia di con-

tratti pubblici, anche alla luce della decisione della

Adunanza Plenaria n. 16 del 2014

20.10 – Appunti critici e giuridici dal film “In Time”

20.10 – Profili applicativi della responsabilità per

danni della pubblica amministrazione per effetto del-

l’esercizio illegittimo del potere

20.10 – Medici e strutture sanitarie: profili di responsa-

bilità professionale e assicurativi

22.10 – Il trust e la tutela del patrimonio familiare

24.10 – Corso di Curatore Speciale per la rappresen-

tanza processuale del minore nei procedimenti civili

27.10 – Appunti critici e giuridici dal film “I soliti ignoti”

27.10 – L’intimazione di sfratto e il D.L. 133/2014

27.10 – Gli obblighi fiscali del professionista: scenari

operativi tra adempimenti formali e controlli

dell’Amministrazione Finanziaria

29.10 – Una vita da Daspato

29.10 – Patto di famiglia, atti di destinazione, cessione

di azienda o cessione di partecipazioni?

Profili civilistici e fiscali di diverse forme di cessione

di un’attività di impresa

30.10 – I vari profili di responsabilità dell’avvocato

alla luce delle recenti riforme

31.10 – Piano Casa e Condominio

31.10 – L’avvocato fuori dal processo: la mediazione,

l’arbitrato e la negoziazione assistita

03.11 – La negoziazione assistita nella Responsabilità

Civile Auto: invito, convenzione e accordo

04.11 – Artt. 512 e 516 c.p.p. La testimonianza irripetibile

04.11 – Corso di psicologia giuridica nei procedimenti

di diritto di famiglia

04.11 – Società Sportive: ‘Tassazione’ per gli straordi-

nari delle forze di polizia

05.11 – Il Condominio: le riforme legislative

05.11 – L’esercizio della professione forense nelle

strutture professionali complesse. Collaborazione con-

tinuativa o subordinazione?

07.11 – La Mediazione Familiare e il D.L. 132/2014

10.11 – Le novità in tema di Difesa di Ufficio,

Patrocinio e Cassa Forense

10.11 – Appunti critici e giuridici dal film

“Transamerica”

12.11 – Usura, estorsione e bancarotta rapporti tra isti-

tuti giuridici e profili di legittimità Costituzionale

12.11 – Minori vittime ed autori di abusi sessuali. Quale

tutela dopo la ratifica della Convenzione di Lanzarote?

17.11 – Le riforme in materia di lavoro dalla Legge

Foriero al d.d.l. “Jobs Act” fra legislazione nazionale e

diritto europeo: novità sostanziali e processuali

17.11 – Appunti critici e giuridici dal film “Sei Gradi

di Separazione”

17.11 – Relazioni e contaminazioni tra accertamento

fiscale ed illecito penale

18.11 – La Responsabilità ‘Penale’ delle Società ex

D.Lgs. n. 231/2001

18.11 – Il decreto ingiuntivo telematico: elaborazione,

deposito, notifica, esecutorietà. Come fare? Cosa Fare?

71

Formazione continua

Foro Romano

F-Formazione continua_Layout 1 01/07/15 14.48 Pagina 71

Page 74: 2014 dell’Ordine degli Avvocati di Roma Foro RomanoLUGLIO ... Romano 4-6 bass… · Foro Romano 5 Riflessioni a cura del Consigliere Alessandro Cassiani Il cielo è grigio, gli

19.11 – Amministrazione di sostegno, trust e sostitu-

zione fidecommissaria, patto di famiglia

20.11 – La negoziazione assistita. Istruzioni per l’uso

21.11 – Il diritto antidiscriminatorio nell’Ordinamento

Nazionale e Sopranazionale

24.11 – Il nuovo Codice Deontologico: novità e que-

stioni aperte

24.11 – Appunti critici e giuridici dal film “I soliti

sospetti”

25.11 – Le micropermanenti e la personalizzazione del

danno

25.11 – Le Pari Opportunità per la lotta contro la

Violenza sulla donna

26.11 – Il Condominio: le riforme legislative

28.11 – La liquidazione dell’attivo nel fallimento

01.12 – Deontologia Forense: i compensi professionali

e la nuova disciplina

01.12 – La deontologia dell’avvocato amministrativa

oggi tra limiti agli atti defensionali, obbligo di senten-

za in forma semplificata e abuso del processo

01.12 – Appunti critici e giuridici dal film “Bob

Roberts”

01.12 – Il riconoscimento delle unioni civili e delle

unioni di fatto: verso un cambiamento epocale della

società?

02.12 – Il cammino di Santiago. Il percorso dell’anima

lungo la via Lattea

03.12 – Illecito on line: responsabilità e tutela

03.12 – L’assunzione dell’incarico professionale e i

rapporti di colleganza

05.12 – Ascolto del minore

05.12 – Equitalia: come difendersi

09.12 – Il concordato preventivo prenotativi: questioni

controverse

10.12 – Jobs Act e contratto a tempo determinato

10.12 – La negoziazione assistita, l’arbitrato e le novi-

tà del processo civile

12.12 – La capacità genitoriale e l’accertamento peritale

16.12 – Elaborazione, sottoscrizione e trasmissione

degli atti giudiziari nel processo civile telematico

17.12 – Le ultime novità sul processo civile telematico.

Il contratto di negoziazione assistita ed i doveri deonto-

logici dell’avvocato. Il nuovo procedimento disciplina-

re e le funzioni del Consiglio di Disciplina

17.12 – L’avvocato nello sport, tra mercato e deontologia

19.12 – La famiglia: da isola ad arcipelago?

(Evoluzione normativa e giurisprudenziale)

19.12 – Workshop “Essere un genitore efficace”

(Psicologia della salute e del benessere – tutela legale e

psicologia dell’educazione)

19.12 – Il processo civile e la “piaga” del formalismo

72

Formazione continua

Foro Romano

F-Formazione continua_Layout 1 01/07/15 14.48 Pagina 72

Page 75: 2014 dell’Ordine degli Avvocati di Roma Foro RomanoLUGLIO ... Romano 4-6 bass… · Foro Romano 5 Riflessioni a cura del Consigliere Alessandro Cassiani Il cielo è grigio, gli

73

Aggiornamento Albo

Foro Romano

Alla data del 31 dicembre 2014:

Avvocati 18.558

Cassazionisti 6.301

Totale 24.859

di cui

Albo ordinario 22.241

Elenco Speciale 2.352

Professori 266

Praticanti (dal 1/1/2006) 5.524

Abilitati 1.779

Totale 7.303

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Aggiornamento Albo

Foro Romano

Adunanza del 3 luglio 2014

Paolo BuSCo

Antonio CAruSo

Elisabetta CErA

Stella CortE

Maria DE PASquAlE

Elisa ElEutEri

Sabina FiCArrA

Giovanni GAtti

Gianni GiuliAni

nicolò lAvArEllo

iustian Socrate liMonA

Miriam MAnCinEllA

Gabriele Christian MEAni

Salvatore MiCAlE

tranquillo Arnaldo MiEli

Marlis MolinAri

Alfonso PACEllA

Giulia PASCuCCi

Mario PiCColi

Adunanza del 10 luglio 2014

niccolò FAlEz

Giancarlo inCErrAno

Adunanza del 17 luglio 2014

Erika BErnElli

Giuliana BErSAGliErE

Cristina BEvErElli

Piero BottonE

Giampiero BrAGliA

Maddalena BruSAPorCi

Marco Francesco CAMPAGnA

Claudia CESArEi

lucia CiArDElli

lucia CoPPolA

Sara CuniBErti

valerio DEl PoPolo

Alessandro DE PEtrillo

Jacopo DE PontE

lucia DiStAntE

riccardo Di vEroli

Diego FABBri

Paola Follo

Eli GuEttA

roberto ilArDi

Alessandro lA FErlA

lucia MArino

Enrico nAnni

Alessia PErrino

Giuseppe PArDiSE Polo

Pier Fausto rECChiA

Daniel ruPEni

Giovanni SAlAtiEllo

Adriana SAlluStio

Elisa SAntoPADrE

vito tEMPonE

Silvia vAlEntE

Adunanza del 24 luglio 2014

Carmine Bruno

lapo Curini GAllEtti

Fabio Di PAlMA

Angela FiorEllA

Stefano GAllo

valerio GiovAnnini

Erica MiArElli

Elisa MiGliori

Antonia libera olivA

Arianna PAGAni

Maria teresa rita PAtronE

Diego PoliMAnti

Simona PolEtti

Giovanna PrinzivAlli

Gabriele SCorzA

Francesco SiMAri

Adunanza dell’11 settembre 2014

Daniele ArElli

Mariamatilde CASConE

Massimiliano DEllA zonCA

Federico Di MArtino

Mario GinEStrA

Giulia Maria lABriolA

La grande Famiglia degli Avvocati romaniNel corso del secondo semestre del 2014, hanno prestato Giuramento 335 Avvocati. Questi i nominativi:

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Giuseppina nAPoli

Marco riCCi

renzo SAntoruM

Francesca Salerno SCoPACASA

Paolo torSEllo

Adunanza del 25 settembre 2014

Cristiana APoStolo

Susanna BArBADoro

Elena BArlozzAri

Giorgio Bitonto

Michele CAPPAi

Francesco Saverio CAvACEPPi

Giulia DE AnGEliS

roberto Di BiSCEGliE

Giuseppe DonADio

Giuseppina FAnElli

Gianluca FAvoni MiCColi

Alessandra lEo

Maria Antonietta liGori

Emanuela lorrAi

Stefano MACAluSo

lorenza PoCChiAri

Francesca rinAlDi CEroni

Maria Pia SAlvAtorE

Donato SAntoro

luca SBrAnti

Mara SiviEro

Alessia SorCi

lucia toSti

Adunanza del 2 ottobre 2014

veronica Francesca ArESu

Gianni BoiDi

Francesco FEronE

Paolo FlAGEllo

Maria Donata GArAMBonE

Gianfranco lAviolA

Daniele lA StEllA

Francesco MAMBrini

Claudia MAriAno

Marco MAttEi

Caterina MinEo

riccardo SPErti

Ken uGolini

Elena vErDE

Adunanza del 16 ottobre 2014

ludovica AlFAni

Antonio BoMBACE

Barbara CortEGiAno

Mirella Di CArlo

Erika FErrAri

Philipp FABBio

Gennaro nicola Filomena GiSonnA

Federica iAvAronE

roberto lAMA

Daniele Maria lonGo

nella Elisabetta lutini

Afro MAiSto

roberto MAlzonE

Michela MAnCini

Alessandra MAriAntoni

Arnaldo MAzzACChErA

valeria MAzzAli

Marinella MicolonghiPietro Paolo Miotti

Maria libera MonACo

Barbara nArDElli

Carolina orSAniGo

Massimiliano PAFunDi

Edoardo PAolini

Federico PESCE

Matteo PoliCAStri

Alessio SAnGiorGi

niccolò trAviA

laura vACChiAno

Adunanza del 6 novembre 2014

laura BErtAGni

Anna BrAy

Giulia CiPollonE

Maria Elena ColA

luca Corrado iACoPino

Sandra lorEti

Edoardo MAnni

Emanuela MAriAni

Maria Sole MArottA

tommaso Filippo MASSAri

Carmine MASSAro

Silvia MiChEli

Gabriella MilEA

Ada MorElli

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Aggiornamento Albo

Foro Romano

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Federica MorronE

Filippo nArBonE

Andrea nErvi

Alessandro PArini

Alfonso PArziAlE

Piera PECChi

Silvia PEllEGrino

Maria Gabriella PErrottA

Eleonora PEtrinGA

ilaria PiErAnGEli

Alessandro PiroMAlli

Francesca PoMPEi

Antonella PutiGnAno

Giovanna Flora rAGuSA

Elena riStori

Stefano roSSi

Serena SAMMArCo

Giovanni SPAGnoli

Adunanza del 13 novembre 2014

Silvia AllEGrA

Antonio CAtriCAlà

nella Elisabetta lutini

Flavia MArChionnA

Davide MAuroviCh

Francesca MAzzEttA

Gianluca MorElli

Elisabetta PEPE

Fabio PiACitElli

Anna Maria PiCA

Andrea PinCini

Francesco PiPitA

Emanuele PlAnElli

lidia PrEvitEro

Barbara rizzA

Fabio Filippo roSSi

ortensio roSSi

Flavia ruSSo

tindaro ruvolo

Alessandro SCACCiA

Elena SCorSonE

Margherita SCAliSE

Stefano SElBMAnn

Pamela SinoPoli

Matteo SMACChi

Francesca SorDi

Francesca tEDESChi

Adunanza del 20 novembre 2014

Manuela ACCiAroli

Giulia BorGnA

Carmelo renato CAlDEronE

Silvia Cottini

Anna Maria DE luCA

Alice FlACCo

Daniele Folino

Stefano iEzzi

Flaminia lA GrottEriA

Alessandra MArAnGElli

Alessandra MArtuSCElli

Elisabetta MAuCEri

Piergianna MEnGA

Alessandra MontEFuSCo

Simone MorAlE

Flaminio Pasquale MorrEAlE

Claudia PEllEttiEri

Matteo PEriColi

Martina PEzzA

Pierpaolo riGhEtti

Cecilia Chiara roGGEro

Elisabetta roMAni

Andrea roSAti

ivan Alexander SArnElli

riccardo SArtori

Gianpaolo SBArAGliA

Fulvia SCirtò

Manuela SCirtò

lucia SiPAri

Joe StAntE

Elena tArli

Sabrina tirABASSi

Emanuele tito

Marco viGGiAni

Gennaro ilias viGliotti

riccardo vitAlE

Francesco vitAli DE BonDA

niccolò zAnotElli

Adunanza del 4 dicembre 2014

Federica AnGEli

Martina AiEllo

Paola AnnunziAtA

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Aggiornamento Albo

Foro Romano

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Maurizio AnSovini

Elena ArMini

nilia AvErSA

Francesca BErSAni

virginia E. Maria Anna BrAut

Stefano CAiroli

Filippo CAnnizzAro

Emanuela CASCiotti

isabella CAStiGlionE

nicoletta CECi

Maria Sara DEroBErtiS

Alessandra DE roSA

Andrea DoriGo

Cristian FrAGAlà

Filippo Maria FrASChEtti

Daniele KArrEr

Francesca MACAGni

Maria Massimiliana MArtonE

Michele MAStroiAnni

Sergio MErlinA

Filippo CAnnizzAro

Marco MiChEli

roberto MirAGliA

Dario MorElli

Federica MoSChEllA

riccardo nArDuCCi

Giovanni Meyr PAllonE

Jolanda PAluMBo

Maria rosaria PEllEGrino

Damiano PEzzotti

Graziella PiSCoPo

Jacopo PiSAni

Giorgia PoMPoni

Diletta PrEziotti

Silvia rEDA

Ferdinando riCCioni

vincenzo riEnzi

Maria valentina ronChi

Anna roSCino

Chiara SAltElli

Chiara SAMPEriSi

Marco SCiAlAnGA

Andrea SCorDAMAGliA

nicolangela tino

riccardo trAPPolini

Giorgia vACCAro

Stefania vAlErii

Maria Paola Fatima vitElli

Adunanza del 18 dicembre 2014

lorenzo AMorE

luca BAGnASCo

Carmine BASilE

Benedetta BElli

Alessandro BEninCAMPi

Serena BiCChiElli

Federico BortolAMEAzzi

Giuseppe CAMPolo

Antonio CAPizzi

Dario CAPPEllo

Giulia CArnAzzA

Giusi CASEllA

Giuseppe CAStEllAno

Adriano CAvinA

Francesco CElEStino

Francesca CErini

Francesco CESArAno

rita Maria CovAttA

Alessandro CurrADo

Daniele D’AlviA

luca DE BErArDiniS

lorenzo DE SAntiS

Fabrizio D’iPPolito

Giulio lAnzEtti

vincenzo MAnzo

Walid Fayez Abdel Gawad MohAMED

Andrea MontElEonE

Germano Monzio CoMPAGnoni

Andrea nAPolEonE

Massimiliano PAoluzzi

Silvia PAuluzzi

Elisabetta PErronE

laura PiSCitElli

Antonio ProFitA

Sara rAPoni

Alessandro SErrAni

lorenzo SESti

Domenico SiGnoriEllo

Monica tABACChi

Giuseppe nicolò tEDESCo

Emilio vAlEnti

Annamaria zArrElli

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Aggiornamento Albo

Foro Romano

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Aggiornamento Albo

Foro Romano

Luglio

Giovanna Maria AnCA – Marsala7/10/1936 – 18/7/2014

Maria Gabriella AnGhElonE – vercelli17/2/1962 – 24/7/2014

Angelo SorDi – roma29/11/1944 – 16/7/2014

rosalba trAini – Ascoli Piceno22/11/1956 – 5/7/2014

Marcello vECChio – roma22/5/1935 – 25/7/2014

Agosto

Alberto BArBArA – roma17/4/1947 – 20/8/2014

Giuseppe CErto – Frascati3/9/1939 – 18/8/2014

Giampiero PAllottA – roma12/7/1938 – 24/8/2014

Bruno PiCCArozzi – roma13/10/1923 – 18/8/2014

Alberto roMAno – Bova Marina2/1/1944 – 11/8/2014

Paolo nAvA – vibo valentia16/9/1945 – 26/8/2014

Settembre

Fabio KnoKE – roma31/7/1934 – 14/9/2014

Sebastiano MAnnino – Graniti11/2/1938 – 19/9/2014

Ottobre

Francesco Paolo AntEnozio – roma16/1/1935 – 11/10/2014

Enrico CESArEo – Curinga18/10/1927 – 28/10/2014

Gregorio MorGAnti – Messina19/9/1930 – 21/10/2014

roberta StACChiolA – roma15/6/1963 – 13/10/2014

Novembre

Aldo ChiChi – roma21/8/1937 – 3/11/2014

Alice Stefania Ciotti – roma5/11/1986 – 16/11/2014

raffaele iAniro – Caserta8/6/1932 – 28/11/2014

luigi PAziEnzA – S. Severo20/11/1931 – 15/11/2014

luciano PollAStri – roma13/12/1929 – 1/11/2014

Dicembre

Paolo AGnino – roma6/11/1933 – 1/12/2014

Alessandro CorSAni – roma9/4/1939 – 7/12/2014

Antonio liuzzi – lecce30/5/1934 – 25/12/2014

Di seguito l’elenco dei 25 colleghi che ci hanno lasciato nel secondo semestre 2014:

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79Foro Romano

Rassegna di Giurisprudenza

a cura di Mario Scialla

P.D. N. 8380/8404 Estensore Cons. Minghelli DEC. N. 5/2014

“Viola gli artt. 17, 17 bis, 5, 6, 7, 18 e 19 del Codice Deontologico Forense, colui che pubblicizza su un networklegale a lui riconducibile, una pagina web con pubblicità ingannevole, elogiativa, non veritiera, al fine di accapar-ramento di clientela, in particolar modo pubblicizzando: legali pagati in base ai risultati … in tutti questi casi l’av-vocato è l’unico che può assisterti nei tuoi diritti. Noi lo facciamo da anni con i migliori specialisti italiani offren-doti una consulenza in 48 ore, pagamento con pay pal carta di credito sul server sicuro … solo avvocati distintiin carriera per prestazioni eccellenti, solo avvocati specialisti ed appassionati”.

CommeNto

Fattispecie nella quale è stata rinvenuta la responsabilità professionale, unitamente ad altri capi di incolpazione,comminando la sanzione della sospensione dall’esercizio della professione forense per mesi dodici.Realizza, infatti, pubblicità ingannevole, elogiativa, non veritiera, affermare di offrire la professionalità “deimigliori specialisti italiani” ove, invece, i partecipanti al network non avevano alcun particolare titolo di taleeccellenza essendo invece chiaramente emersa una competenza del tutto improvvisata.Inoltre la pubblicizzazione del “pay for result” si pone sempre in netto contrasto con l’obbligazione di mezzi, nondi risultato, che caratterizza la professione legale, creando un’ alea di voluta incertezza, non potendosi tradurre inuna effettiva concertazione di onorario con il cliente, cui peraltro venivano chiesti congrui anticipi con l’unicoscopo di procacciare difese ed incarichi.

P.D. N. 8362 Estensore Cons. Scialla DEC. N. 23/2013

“Determina la violazione dell’art. 6 del Codice Deontologico Forense la condotta di colui il quale, dopo aver con-cluso una transazione del valore di 3.500,00 euro con un collega e corrisposta la somma di 1.500 euro, omette diversare i restanti euro 2.000,00 malgrado la causa, così come previsto da tale transazione, fosse stata cancellata dalruolo per la mancata comparizione delle parti e provvedendo a versare la rimanente somma dopo la fissazione deltentativo di conciliazione davanti all’ordine degli Avvocati, senza aver mai avvisato il collega di controparte, nonrispondendo alle telefonate e ad una raccomandata dello stesso nella quale si chiedevano i motivi del ritardo”.

CommeNto

L’art. 6 del codice deontologico forense prescrive che il comportamento dell’avvocato deve essere sempre corret-to e leale. La correttezza, come la buona fede, costituisce un canone etico di comportamento improntato alla soli-darietà (art. 2 Cost.) che si esprime anche nella lealtà (trasparenza) dei modi di operare, cui non può restare estra-neo il processo.Più precisamente, la violazione dei doveri deontologici di lealtà e correttezza è diversa da quella dei doveri di pro-bità, dignità e decoro che portano all’attenzione i comportamenti professionali non strettamente processuali, nonchéle condotte estranee alla professione, mentre lealtà e correttezza concernono essenzialmente l’attività processuale.

P.D. N. 8085 Estensore Cons. Galletti DEC. N. 35/2013

“La violazione dell’art. 59 del Codice Deontologico per il mancato, immediato pagamento di un debito contrat-to, non risulta perfezionata ove sopravvenga poco dopo un bonario componimento tra le parti con il successivointegrale pagamento della somma”.

CommeNto

Fattispecie nella quale è stato deciso il non luogo a sanzione disciplinare.

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Rassegna di Giurisprudenza

A seguito dell’esame dell’esponente e dei testimoni è infatti emerso il sopraggiungere di un bonario componimen-to della vertenza che aveva dato luogo alla presentazione dell’esposto disciplinare, mediante successiva concilia-zione.È così prevalsa la considerazione che la disponibilità immediatamente dimostrata dall’incolpato, a seguito del-l’esposto, di ripianare la situazione, l’estrema modestia del debito ed il suo integrale pagamento, l’espressa richie-sta degli esponenti del venir meno dell’interesse punitivo nonché la mancanza di precedenti nei confronti del pro-fessionista, rappresentassero fattori prevalenti rispetto a quelli che inducevano all’irrogazione di una sanzione,seppur minima.

P.D. N. 8300 Estensore Cons. Cassiani DEC. N. 39/2013

“Autenticare la firma del mandato, mai effettivamente rilasciata dall’interessato, conferito per un atto di citazio-ne per intentare una causa di risarcimento del danno a seguito di incidente stradale, non determina la violazionedegli artt. 5, 6, 17 e 40 del Codice Deontologico, ove successivamente si dimostri che l’Avvocato è stato vittimadi un raggiro ordito dalla moglie dell’esponente”.

CommeNto

Nel caso in esame non si è provveduto all’irrogazione di alcuna sanzione disciplinare a fronte della dimostrazio-ne, mediante l’esito favorevole al professionista del procedimento penale a proprio carico e l’accoglimento, inve-ce, mediante sentenza di condanna della sua querela per truffa che l’incolpato era stato vittima di una frode ordi-ta ai suoi danni dalla moglie del proprio assistito, conosciuto da anni e con il quale vi era un rapporto di notevo-le cordialità.

P.D. N. 8362 Estensore Cons. Galletti DEC. N. 55/2013

“Determina la violazione degli articoli 6, 7, 10 e 12 del Codice Deontologico Forense l’aver, per propria stessaammissione, depositato ed inserito in un procedimento civile, fuori termine, con memorie ex art. 183 c.p.c., unascrittura privata, indispensabile ai fini del decidere, modificando l’elencazione dei documenti, avvenuta successi-vamente all’iscrizione della causa sul ruolo, introducendo la voce ‘scrittura privata 5 ottobre 1999’”.

CommeNto

Procedimento nel quale è stata comminata la sanzione della sospensione dall’esercizio professionale per mesi seia seguito di tale condotta, non avendo l’incolpato mai avvertito la contrarietà del suo comportamento rispetto ainoti canoni di autonomia, indipendenza, lealtà, dignità, probità, decoro, diligenza e competenza ma anzi – quasiorgogliosamente – rivendicato l’asserita correttezza del suo operato, da lui stesso definito “stratagemma” per asse-rite finalità di giustizia sostanziale e, in definitiva, per evitare la prevedibile soccombenza processuale della partesua assistita, invocando l’esistenza di una immaginifica scriminante della sua condotta professionalmente inaccet-tabile e violativa dei principi anche di rango costituzionale, di parità delle parti, del contraddittorio e, in definiti-va, del giusto processo.È risultata così compromessa la correttezza e la diligenza dell’operato del difensore all’interno del processo cheimpedisce nel modo più assoluto il ricorso a stratagemmi e condotte dolosamente finalizzate a minare i principidi parità processuale tra le parti e ad ingannare lo stesso giudicante per indurlo ad assumere provvedimenti in con-trasto con quanto legittimamente emerso in sede processuale e coincidenti con un astratto ideale di giustiziasostanziale di una parte o del suo difensore.

80 Foro Romano

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Notiziario del Consigliodell’Ordine degli Avvocati di Roma

n° 4-6

Direttore Responsabile: Mauro VAGlIo

Direttore Scientifico: Alessandro CAssIAnI

Capo Redattore: samantha luPonIo

Comitato di redazione:

Mauro VAGlIo, Pietro DI TosTo, Riccardo BoloGnesI

Fabrizio BRunI, Alessandro CAssIAnI, Domenico ConDello

Antonio ConTe, Antonino GAlleTTI, Mauro MAzzonI

Aldo MInGhellI, Roberto nICoDeMI, livia RossI

Matteo sAnTInI, Mario sCIAllA, Isabella Maria sToPPAnI

Segretario di redazione: natale esPosITo

Progetto grafico: Alessandra GuGlIelMeTTI

Disegno di copertina: Rodrigo uGARTe

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Foro Romano - Autorizzazione Tribunale di Roma n. 1866 del 1950 - Direzione, Redazione: P.zza Cavour - Palazzo di Giustizia - 00193 RomaImpaginazione e stampa: Infocarcere scrl - Via C. T. Masala, 42 - 00148 Roma

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EditorialeMauro Vaglio

RiflessioniAlessandro Cassiani

Per non dimenticareFilippo Maria Berardi

Le voci dell’AvvocaturaBeka Tavartkiladze

Donatella Cerè

Vincenzo Geraci

Filippo Lubrano

Luciano Panzani

Stefano Radicioni

Liliana Salemme

Mario Sanino

Aldo Minghelli

Luigi Favino

Gennaro Francione

Angelo Miele

Cesare Morelli

Attività del ConsiglioPietro Di Tosto

Matteo Santini

Isabella Maria Stoppani

Formazione continuaRassegna di GiurisprudenzaMario Scialla

n° 4-6 Notiziario del Consigliodell’Ordine degli Avvocati di Roma

ANNO LXIVLUGLIO – DICEMBRE 2014

Foro Romano

Foro

Rom

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