NON CHIAMARLO AMORE! Progetto Grafico: ... so… · (A. C. Baldry, 2006). Lo stalking: tale forma...
Transcript of NON CHIAMARLO AMORE! Progetto Grafico: ... so… · (A. C. Baldry, 2006). Lo stalking: tale forma...
NON CHIAMARLO AMORE!STOP AL FEMMINICIDIO
R E P O R T D A T I S E R V I Z I O A N T I V I O L E N Z A 2 0 1 0C A M P A G N A P R O M O S S A D A L S E R V I Z I O A N T I V I O L E N Z A
D E L C O M U N E D I R O V I G O
Prog
etto
Gra
fico:
ww
w.p
rimao
poi.n
etFo
to C
oper
tina:
Car
lo C
hiar
ion
NON CHIAMARLO AMORE!
Ogni giorno assistiamo a situazioni di violenza esercitata da uomini sulle donne, con dati allarmanti anche nei paesi «evoluti» dell’Occidente de-mocratico. Violenze che vanno dalle forme più barbare dell’omicidio e dello stupro, delle percosse, alla costrizione e alla negazione della libertà negli ambiti familiari, sino alle manifestazioni di disprezzo del corpo femminile. Una recente ricerca del Consiglio d’Europa afferma che l’aggressi-vità maschile è la prima causa di morte violenta e di invalidità permanente per le donne in tutto il mondo. Tale violenza si consuma soprattutto tra le pareti domestiche. In Italia, che detiene il triste primato di violenza intradomestica, ogni due giorni viene uccisa una donna dal suo compagno o ex. Quest’anno la cronaca italiana ci ha offerto alcuni casi drammatici, eclatanti, che rivelano anche modi diversi di accanirsi sul corpo e sulla mente femminile. Una lunga scia di delitti, commessi in questa ultima estate (nove in meno di un mese) in Italia da uomini contro le ex mogli o fidanzate, o contro compagne in procinto di lasciarli, che deve farci riflettere, ma soprattutto agire.
Il clamore e lo scandalo sono alti. il rilievo mediatico attribuito alla violenza sessuale che viene dallo «straniero» risponde a un meccanismo inconscio di rimozione e di falsa coscienza rispetto all’esistenza di questo stesso tipo di violenza, anche se in diversi contesti culturali, nei com-portamenti dei maschi occidentali.Oggi è necessario un salto di qualità, una presa di coscienza collettiva. La violenza di genere è l’emergenza più drammatica. Una forte presenza pubblica di uomini e donne contro la violenza di genere potrebbe assumere valore simbolico rilevante nella nostra “tranquilla realtà” di provincia: I dati che vedrete raccolti e analizzati nell’ultimo anno di servizio, aiutano a capire come sia forte anche nella nostra realtà la portata di tale fenomeno, e come il pericolo per le donne non sia fuori, ma dentro casa, sfatando radicati stereotipi sull’emergenza sicurezza, spesso stru-mentalmente sostenuti a gran voce da chi vuole nascondere la verità per non agire e non assumersi nessuna responsabilità. Rompiamo questo omertoso silenzio per scuotere le coscienze e per non far sentire più sole le donne che ancora soffrono in silenzio fra le mura domestiche per paura. Uscire dalla violenza si può, ma solo costruendo insieme, uomini e donne, una nuova coscienza collettiva più giusta e civile nel rispetto e nella valorizzazione delle differenze, anche di genere.
Assessora per le Pari OpportunitàComune di Rovigo
Bruna Giovanna Pineda
DEFINIZIONE DI FEMMINICIDIO
Il termine “femminicidio”, nato in occasione della strage delle donne di Ciudad Juarez, indica la violenza fisica, psicologica,
economica, istituzionale, rivolta contro la donna «in quanto donna».E’ la violenza di genere in ogni sua forma.
IL FEMMINICIDIO
Femminicidio nel mondoIl femminicidio viola i diritti umani di metà della popolazione mondiale, spesso nella indifferenza o peggio, con la connivenza delle istituzioni. Costituisce il principale ostacolo alla autodeterminazione e al godimento dei diritti fondamentali di più di metà della popolazione mondiale, quella femminile, e attraversa ogni epoca, ogni cultura, ogni luogo. Nel mondo, ogni 8 minuti, viene uccisa una donna. La violenza domestica è la prima causa di morte nel mondo per le donne tra i 16 e i 44 anni: “uccide più il marito o il fidanzato o l’amante, a volte anche i figli, più del cancro, degli incidenti stradali e delle guerre.” (Amnesty International)
Femminicidio in EuropaIn Europa i delitti nei confronti delle donne all’interno della famiglia riguardano 5,84 donne su un milione; in Italia - riferisce la ricerca spagnola – è di 4,24. Il numero più alto si registra in Ungheria (16,15), seguita da Lussem-burgo (13,16). Le donne uccise dal partner sono in Europa 5,78 per milione.
Femminicidio in ItaliaIn Italia il più importante studio statistico svolto sulla violenza sulle donne è una ricerca dell’ISTAT del 2006 dal titolo “La violenza contro le donne”. Dallo studio emerge che il fenomeno della violenza fisica e sessuale degli uomini contro le donne ha riguardato un terzo delle donne che vivono in Italia: sono, infatti, 6 milioni e 734 mila (il 31,9%) le donne vittime di tali violenze nel corso della propria vita. Nelle violenze sessuali i rapporti indesiderati sono perpetuati nella maggior parte dei casi (93,6%) dai partner della coppia che sottopongono la vittima anche a atti sessuali degradanti/umilianti. In linea generale, considerando tutte le tipologie di violenza sessuale, i non partner sono colpevoli nel 20,4% dei casi, mentre i partner nel 79,6% dei casi. Va comunque precisato che i non partner sono anche amici e parenti (nel 3% dei casi).
I DATI DEI CENTRI ANTIVIOLENZA
I centri antiviolenza hanno diffuso alcuni dati che si basano su parametri diversi ma che raccontano comunque di un fenomeno, quello della violenza in famiglia e nello specifico sulle donne, “drammaticamente in crescita”. Nel corso del 2010 si è registrato in Italia un omicidio in famiglia ogni 2 giorni: in 7 casi su 10 la vittima è una donna.Alcuni numeri per riflettere: 554 le donne uccise in Italia dal 2006 ad oggi ( 115 solo nel 2010 fino al 25 novembre).
13.587 le donne che si sono rivolte nel 2009 a centri antiviolenza (il 14,2% in più ri-spetto all’anno precedente). Di queste il 67% è nazionalità italiana. Il 91% la percentuale degli stupri non denunciati in Italia.
Tipologie di violenze:77% Fisiche67% Psicologiche21% Economiche
Denunciate 1.100.000: le donne in Italia vittime di stalking, 7,4% le donne italiane che a pari livello guadagno il 17,4% in meno dei maschi.
I responsabili dei femminicidi in Italia:36% Mariti18% Conviventi9% Ex compagni13% Parenti
Nord e Sud:49% Nord24% Sud
LE DIVERSE FORME DI VIOLENZA:
Violenza fisica: comprende tutti gli atti volti colpire fisicamente o a minacciare e spaventare la vittima. Per maltrattamento fisico s’in-tende un danno fisico provocato intenzionalmente. Rientrano morsi, schiaffi, calci, pugni, tentati strangolamenti, tentati soffocamenti (A.C. Baldry, 2006). La violenza fisica può comprendere anche tutti gli agiti che non solo “ledono” ma spaventano la vittima.
Violenza psicologica: è costituita da un insieme di atteggiamenti intimidatori, di minaccia, di squalifica da parte del partner o ex- part-ner. Comprende manovre di isolamento, ricatti, rifiuti, insulti, minac-ce, colpevolizzazioni pubbliche o private, svalutazioni, limitazioni di espressione personale. Rappresenta la forma più diffusa di violenza sulle donne.
Violenza sessuale: è costituta da una serie di comportamenti legati alla sfera sessuale quali le molestie sessuali, aggressioni sessuali con costrizione o minacce, stupro, costrizione a visionare materiale pornografico o a prostituirsi (A. C. Baldry, 2006).
Violenza economica: comprende tutti gli atti volti ad impedire che la donna diventi o possa diventare indipendente da un punto di vista eco-nomico. Tra tali atti rientrano: l’ostacolare la vittima nella ricerca di un impiego, privarla di soldi per la gestione familiare quotidiana, controllar-la circa il suo stipendio etc.. (A. C. Baldry, 2006).
Lo stalking: tale forma di violenza viene anche denominata molestia da intrusione o atti persecutori ripetuti ed è costituita da una serie di comportamenti volti a controllare e limitare la libertà della persona, nel caso specifico della donna, con pedinamenti, appostamenti sotto casa e/o luoghi di lavoro, telefonate o sms sgraditi, etc. Lo stalking quandosi manifesta successivamente alla fine di una relazione può sfociare, nei casi più gravi, nell’omicidio della vittima.
Il mobbing: è un insieme di comportamenti violenti (abusi psicologi-ci, angherie, vessazioni, demansionamento, emarginazione, umiliazioni, maldicenze, ostracizzazione, etc.) perpetrati da parte di superiori e/o col-leghi nei confronti di un lavoratore, prolungato nel tempo e lesivo della dignità personale e professionale nonché della salute psicofisica dello stesso.
COSA OFFRE IL CENTRO ANTIVIOLENZA
Accoglienza ed ascoltoNella fase di ascolto ed accoglienza viene fatta una prima analisi delle problema-tiche portate dalla donna vittima di violenza allo scopo di valutare ed avviare un progetto di uscita dalla violenza.
Consulenza psicologica Come spazio di ascolto incondizionato della richiesta della donna, volto ad un rafforzamento personale e di accompagnamento in un percorso di emancipazione dalla situazione di violenza, anche attraverso l’acquisizione di consapevolezza del proprio ruolo e delle proprie scelte.
Consulenza legale Il centro aiuta la donna a riconoscere i fatti che hanno rilevanza di reato di cui è vittima e come denunciarli in maniera tale da tutelare sé stessa e i propri figli. Fornisce informazioni sui requisiti e le modalità per chiedere l’ammissione al gratuito patrocinio.
Orientamento al lavoroIl servizio di orientamento al lavoro individualizzato sostiene la donna nel processo di emancipazione accompagnandola e sostenendola nellariflessione personale, nella valorizzazione delle proprie attitudini e capacità.
Autori della Violenza
ALCUNI DATI DEL CENTRO ANTIVIOLENZA NELL’ULTIMO ANNOIl numero di donne segnalate: 179Il numero di donne prese in carico dal servizio: 71
ETÀ DELLE VITTIME E DEGLI AUTORI
Donne Vittime
15-25 anni
26-35 anni
36-45 anni
46-55 anni
56-65 anni
Oltre 65 anni
14%
28%
32%
17%
7%
2%
15-25 anni
26-35 anni
36-45 anni
46-55 anni
56-65 anni
Oltre 65 anni
5%
9%
42%
30%
9%
5%
La violenza alle donne è la manifestazione della storica differenza in termini di potere all’interno delle relazioni di genere, differenza che ha portato alla dominazione e alla discriminazione nei confronti delle donne da parte degli uomini e all’impossibilità di un completo sviluppo per le donne.(Piattaforma d’azione, Conferenza Mondiale ONU sulle donne, Nazioni Unite 1995)
Italiana
Straniera
50%
50%
Rovigo
Provincia
49%
51%
Italiano
Straniero
68%
32%
CITTADINANZA E RESIDENZA DELLE VITTIME
CITTADINANZA DEGLI AUTORI
Cittadinanza
Residenza
Autori della Violenza
Dai dati del servizio si rileva la trasversalità del grado di istruzione sia dell’aggressore che della vittima, che coinvolge sia laureati che persone con licenza elementare o media.
Elementare
Media Infriore
Diploma Prof.le
Media Superiore
Diploma di Laurea
Laurea
1%
39%
17%
32%
3%
8%
Nessuno
Elementare
Media Inferiore
Diploma Prof.le
Media Superiore
Diploma di Laurea
LaureaAltro
1%
6%
55%
10%
18%
3%
5%2%
TITOLO DI STUDIO DELLE VITTIME E DEGLI AUTORI
Donne Vittime
Autori della Violenza
La trasversalità della violenza risulta palese anche nel tipo di occupazione sia della vittima che per l’autore: liberi professionisti, insegnanti, imprenditori, operai, pensionati e disoccupati. La violenza domestica non ha classe sociale.
Libero
Coniugata
Convivente
Divorziata
Vedova
Altro
15%
58%
12%
10%
4%
1%
Disoccupata
Occupata
Casalinga
Pensionata
Ricerca Primo Lavoro
Lavoro SaltuarioAltro
47%
37%
6%
6%
2%
1%1%
Disoccupato
Occupato
Pensionato
Altro
13%
75%
9%
3%
STATO CIVILE DELLE VITTIMEDonne Vittime
Donne Vittime Autori della Violenza
POSIZIONE PROFESSIONALE DELLE VITTIME E DEGLI AUTORI
La dipendenza economica, dal marito, dalla famiglia d’origine, da latri maschi che percepiscono reddito o dai servizi sociali, è uno dei primi problemi che deve affrontare la donna vittima di violenza. il ricatto economico, unito all’eventualità della perdita della custodia dei figli, è uno dei primi motivi per cui la donna rinuncia ad uscire dalla violenza domestica.
Totale
Parziale
Totalmente Dipendente
29%
44%
27%
LIVELLO AUTONOMIA ECONOMICA DELLE VITTIME
Donne Vittime
DIPENDENZA ECONOMICA DELLE VITTIME
Donne Vittime
Coniuge/Convivente/Fidanzato
Famiglia d’origine
Ex Coniuge/Ex Convivente
Altri Parenti
Amici
Servizi Sociali
Altro
51%
19%
3%
7%
2%
14%
4%
I bambini sono sempre colpiti dalla violenza che subiscono le loro madri, e la violenza assistita è di per sauna forma di violenza, oltre al fatto che in molti casi gli stessi bambini subiscono violenza.(Muller 2003)
Adulti
Minori
Minori Coinvolti Violenza Assisitita
22%
61%
17%
PRESENZA FIGLI RELAZIONE TRA VITTIMA E AUTORE DELLA VIOLENZA
TIPOLOGIE DI VIOLENZA
Fisica
Molestie
Sessuale
Psicologia
Economica
MobbingDiscriminazione ReligiosaDiscriminazione RazzialeDiscriminazione Sessuale
27%
2%
6%
38%
25%
1%1%0%0%
Coniuge
Conviventi
Fidanzato
Ex Coniuge
Ex Convivente
FamiliareSconosciuto
ConoscentePadreSorelle/FratelliAltro
57%
7%
6%
9%
6%
6%2%
3%1%1%1%
La violenza fatta alle donne designa tutti gli atti di violenza fondati sull’appartenenza al sesso femminile, che causano o sono suscettibili di cau-sare alle donne danno o delle sofferenze fisiche, sessuali, psicologiche e che comprendono la minaccia di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, sia in quella privata.(Dichiarazione contro la violenza alle donne delle nazioni unite, 1993)
DENUNCIA
ACCESSO AL SERVIZIO
Si
No
Ritirata
37%
62%
1%
Servizio Sociale
Altri Servizi Antiviolenza
Consultorio Familiare
Centro Donna Interculturale
Forze dell’Ordine
Amici, Parenti
1522
Interessata
Osp. Pronto Soccorso
Altro
Terzo Settore
12%
3%
4%
4%
21%
18%
3%
14%
1%
12%
8%
L’IMPEGNO DELLE DONNE
La rappresentatività delle donne nella politicaAppare ovvio che, per contrastare la violenza di genere, le donne dovrebbero essere più rappresentate nella politica. Eppure no, solo uno stato nel mondo ha un parlamento composto da maggioranza di donne (il Rwanda). Seguono la Svezia (46,4% di donne parlamentari), Cuba (43,2%), l’Islanda (42,9%), Olanda e Finlandia. Per trovare l’Italia nella classifica dell’IPU, dobbiamo scendere, dopo stati come l’Etiopia, la Cina e Senegal, al 56° posto. In Italia la popolazione femminile oggi, è attestata al 51,6% del totale, secondo i dati più recenti dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat). In Parlamento, però, il numero di donne è molto inferiore rispetto a questo dato. Su 315 senatori solo 58 sono donne (il 18 per cento). I numeri migliorano di poco alla Camera dei Deputati, dove un quinto dei 630 rappresentanti è donna. Nel Parlamento Europeo le donne sono soltanto il 31,1% mentre nella Commissione Europea il 20%.Questi dati mostrano come le donne non abbiano potere politico ed econo-mico, e che siano relegate, nella vita di tutti i giorni, a decisioni prese da uomini.
OrariMartedì dalle 16.30 alle 18.30
Mercoledì dalle 10.00 alle 13.00Giovedì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 16.30
ContattiTel & Fax: 0425 461021
Contatti Webemail: [email protected]
web site: www.comune.rovigo.it
SERVIZIO ANTIVIOLENZA DEL COMUNE DI ROVIGOC e n t r o D o n n a I n t e r c u l t u r a l eV i a D o n a t o n i , n ° 4 - R o v i g o
Assessora: Giovanna Bruna Pineda tel. 0425 206107Responsabile: Dr.ssa Floriana Nicolè tel. 0425 206540
Coordinatrice: Dr.ssa Bridget Yourgure cell. 348 0194526