Nominepubbliche, eccolemanager per sfidare gli uomini · 1978 con Peat Marwick (poi Kpmg)...

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Cecilia Batti- stello, 57 anni Imprenditrice tra le più conosciu- te, ha un’importan- tissima competen- za nella logistica es- sendo la «signora dei container» al- la guida di Contship. Grande espe- rienza internazionale, ha portato in Italia la cultura dello shipping e ha sempre avuto coraggio di cambia- re Paese. Convinta sostenitrice che «l’Italia debba, e possa, svolge- re un ruolo cardine sulle rotte del Mediterraneo», ha appena presen- tato un importante piano quin- quennale di investimenti. Seconda di otto fratelli, padre con una officina meccanica, Batti- stello si è diplomata come segreta- ria d’azienda a Vicenza, si è trasfe- rita a Milano dove è avvenuto il suo incontro con i trasporti maritti- mi. Nel ’96 si sposa con Thomas Ec- kelmann, proprietario del gruppo tedesco Eurokai-Eurogate e socio in Contship, e insieme rilevano il controllo del gruppo nel ’99. Qual- che anno fa Battistello è finita sul- la copertina di Time per aver fatto di dipingere di rosa una nave por- tacontainer. C ome anche la recentissima questione del rinvio delle assemblee ha dimostrato, quando si parla di nomine nelle società pubbliche e privatizzate la tensione è sempre alta. Decidere chi guiderà Eni ed Enel, Po- ste, Terna o Finmeccanica costa un di- spendio di energie infinito. Ciò che sorprende è che tra le mol- te parole che si spendono e tra i diver- si nomi che circolano in queste occa- sioni non ci sia spazio, mai, per candi- dature al femminile. Come se, sempli- cemente, non ne esistessero di adatte. Possibile che sia così? Forti anche della recentissima elezione di Emma Marcegaglia alla presidenza di Confin- dustria, abbiamo provato a verificare se ci sono, cercandole. Ci siamo mossi con passo «prudente», e cioè non con l’occhio di chi deve trovare un ammi- nistratore delegato ma con quello di chi vuole individuare il profilo giusto per rappresentare gli azionisti di mino- ranza. Un po’ come ha fatto Assoge- stioni (l’associazione italiana dei ge- stori di fondi) che ha affidato questo compito a una società di cacciatori di teste al lavoro da mesi. A differenza di Assogestioni, però, Corriere Economia ha rivolto la sua at- tenzione ai soli nomi femminili. Si so- no valutate soprattutto le competenze e la reputazione, senza interpellare le persone che sono poi uscite da questa selezione e delle quali, quindi, non possiamo dire se siano effettivamente disponibili a un compito simile. Lo scopo è dimostrare che i profili giusti esistono anche al femminile. Se si vo- gliono trovare. La sintesi è quella che si vede in queste pagine, con nomi come Rosal- ba Casiraghi, Patrizia Micucci o Patri- zia Grieco. Secondo i criteri individua- ti (articolo a pagina 3) non compaiono le figure di Marina Berlusconi (gruppo Fininvest-Mondadori), Jonella Ligre- sti (gruppo Premafin-Sai) e Azzurra Caltagirone (gruppo Caltagirone), donne già fortemente impegnate nella gestione dei gruppi di cui sono azioni- ste; come anche Antonella Merloni (gruppo Indesit), Diana Bracco (grup- po Bracco), Anna Maria Artoni (Arto- ni Trasporti) e Federica Guidi (Ducati Energia), le ultime tre anche esposte sul fronte confindustriale. Tra le 24 che già oggi potrebbero sedere con competenza nei cinque cda individuati sono state escluse tut- te le professioniste in potenziale con- flitto d’interesse, come Anna Maria Tarantola e Matilde Panzeri di Banca d’Italia o Maria Pierdicchi di Stan- dard & Poor’s. È stata fatta un’unica eccezione per Maurizia Angelo Com- neno di Unicredit, 60 anni il prossi- mo giugno, nella convinzione che avendo il capo azienda Alessandro Profumo firmato il «patto dei 60 an- ni», dopo di che si lascia, si possa ipo- tizzare per lei in tempi non lontani una nuova fase professionale. «Perché ha avuto senso fare un la- voro del genere? — domanda Salvato- re Bragantini, presidente del Pro Mac —. Perché oggi c’è un grande spreco di risorse e un’iniziativa di questo ge- nere, pur nelle sue limitate ambizio- ni, aiuta. Dico sempre che le donne sono le più brave a scuola e poi spari- scono. Ce n’è qualcuna di più nel pubblico impiego, ma nei livelli più alti sono poche e sempre le stesse, co- me Maria Cannata (appena confer- mata alla direzione generale del Debi- to pubblico del ministero dell'Econo- mia, ndr ) o Elisabetta Spitz (direttore dell’agenzia del Demanio)». «Un'am- ministratore indipendente deve svol- gere un ruolo attivo nel cda, deve ap- portare competenza ma anche ener- gia e capacità di innovare — dice an- che Giovanni Sabatini, dirigente ge- nerale del ministero dell'Economia —. Ecco quindi la necessità di consen- tire che i profili emergenti, per com- petenza, stile e impegno. acquistino notorietà. Questa ricerca è l'occasio- ne affinché tali figure possano arriva- re, anche tramite canali innovativi, a posizioni di vertice. Rinnovamento, ovviamente, anche di età e l'esigenza di "ringiovanimento" è (o dovrebbe essere) sentita anche nell'ambito dei consigli di amministrazione». Insomma, bisogna cambiare passo. «È una delle prime volte in cui si fa uno sforzo sistematico per far emerge- re, con criteri il più possibile merito- cratici, persone che di norma non so- no considerate quando si fanno delle riflessioni sugli organi massimi delle aziende di grandi e grandissime di- mensioni — dice Guido Corbetta, pro- rettore dell’Università Bocconi —. Non credo alla politica delle quote, credo però che sia necessaria un’aper- tura del compasso diversa da quanto fatto finora, quando spesso la questio- ne del genere ha portato a neanche considerare la possibilità di un coin- volgimento di donne di valore in certi ruoli». «Sono un po’ come dei campio- ni nascosti», aggiunge Daniela Monte- merlo, docente di strategia delle azien- de familiari in Bocconi. Quanto poco si sia pensato finora alle donne nei cda, lo dice bene Mas- simo Milletti, presidente di Eric Sal- mon, tra le principali società mondia- li di executive search: «Dopo il picco di Marisa Belisario, e soprattutto ne- gli ultimi dieci anni, c’è stata una re- gressione, più che una progressione. Mentre fino a dieci anni fa quando presentavamo una rosa di candidati ci veniva espressamente richiesto di inserire anche un nome femminile, oggi questa domanda non c’è più. Magari è gradito, ma non richiesto. Va detto che oggi ci sono anche me- no posizioni manageriali interessanti ma, per esempio, in Francia, un Pae- se che conosco bene, le donne hanno sicuramente più spazio» (su questo, altro articolo a pagina 5). Come si può vedere, l’estrazione delle professioniste che indichiamo è molto economico-giuridico-azienda- le, perché a questi bacini si è finora at- tinto nel formare i cinque cda di cui parliamo. E anche su questo sarebbe bene aprire una discussione. Per esempio, nel corso dell’indagine, mol- to consenso è stato ricevuto da un per- sonaggio più «distante» da quelli tra- dizionalmente da cda come Marta Dassù, che secondo il team di lavoro sarebbe invece bene inserire. «Il tema di oggi — spiega Daniele Marini, so- ciologo, direttore della Fondazione Nordest — è quello dell’accettabilità sociale dello sviluppo. Dal problema dei rifiuti di Napoli ai rigassificatori, l’impresa, e soprattutto l’industria, non è immediatamente accettata dal- la popolazione. Per questo, uno degli asset strategici delle imprese oggi è trovare un nuovo e diverso rapporto con il territorio, con la società in cui sono presenti e con le altre imprese. Per questo servono competenze altre e diverse da mettere a fianco di quelle tradizionali». È noto che in Italia il numero di donne che siede nei cda è molto bas- so: solo 5,2 cariche ogni 100 hanno un volto femminile, e questo nonostante studi abbiamo dimostrato che una pre- senza significativa di donne al vertice migliora la performance aziendale (grafico a pagina 4). Le prossime nomi- ne sono un’occasione d’oro, da non sprecare. Stefania Chia- ruttini, 45 anni, tre figli La sua specialità so- no le frodi finanziarie, i reati societari, le cri- si. Avvocato, è esper- ta di compliance e controlli interni, svol- ge un’intensa attività di commissario straordinario e consulente del Tribunale in materia di reati finanziari. Il caso più importante che è passato, e ancora si tro- va, sul tavolo di Chiaruttini è sicuramen- te quello di Parmalat: per conto della Pro- cura di Milano ha, infatti, svolto due con- sulenze tecniche, una sulle comunicazio- ni fatte al mercato e una sull’attività dei revisori; successivamente, e in accordo con la Procura, ha anche affiancato il commissario straordinario Enrico Bondi. Ha iniziato a lavorare quando ancora studiava alla Bocconi e presto ha avuto anche il primo figlio. Dopo qualche anno di professione «classica» (contabilità), ha scelto di specializzarsi nelle crisi d’impre- sa. Ha seguito, tra l’altro, la ristrutturazio- ne del gruppo Varasi. Tra gli incarichi at- tuali, quello di commissario straordina- rio di Giacomelli. Paola Delmon- te, 48 anni Grande esperta di corporate finan- ce applicato al- l’area del real esta- te. Dal 2000 è in Pi- relli Real Estate co- me vice direttore generale nel setto- re advisory & corporate develop- ment. Opera alle dirette dipendenze dell'amministratore delegato, gesti- sce un team con cui coordina la strut- turazione e realizzazione delle opera- zioni di investimento in patrimoni immobiliari e società di servizi, di svi- luppo di nuove iniziative immobilia- ri, di partnership con investitori (pre- valentemente esteri) e di costituzio- ne e collocamento sul mercato di fon- di immobiliari. In precedenza è stata partner della Vitale Borghesi, poi incorpo- rata in Lazard. Prima ancora, asso- ciate e vice president nel diparti- mento mergers & acquisitions di Chase Manhattan Bank, branch di Milano, e responsabile delle analisi macroeconmiche e di settore in Fe- derchimica. Donne ed establishment La lista dell’eccellenza Carolyn Ditt- meier , 51 anni, un figlio Doppia cittadi- nanza, italiana e americana, per una «professioni- sta dei controlli». Definita «brava, energica, carismatica», dal 2003 è direttore internal auditing del grup- po Poste Italiane, a capo una squa- dra di oltre 500 auditors. Dal suo ar- rivo nel 2002 ha riorganizzato inte- ramente la funzione, apportando metodi internazionali d’avanguar- dia, un approccio integrato al siste- ma dei controlli e una grande atten- zione agli aspetti di interrelazione della control governance con la go- vernance complessiva. Alla carica in Poste affianca dal 2004 l’incarico di presidente dell’Associazione Ita- liana Internal Auditor, dove ha av- viato un progetto per dare risposte concrete agli stakeholders riguardo l’efficienza e efficacia del sistema dei controlli. Dopo un inizio nel 1978 con Peat Marwick (poi Kpmg) tra Philadelphia e Milano, passa nel gruppo Montedison, fino a diventa- re direttore internal auditing nel 1994. Ritorna in Kpmg nel 1999 co- me associate partner, per avviare e gestire i corporate governance servi- ces. Bianca Maria Fa- rina, 66 anni, 1 fi- glio Entrata in Poste vi- ta nel 2004 come di- rettore generale, da un anno ne è diven- tata amministratore delegato. Vanta una lunghissima e consolidata espe- rienza nel settore assicurativo. È stata vice direttore generale del gruppo Ina. Ha curato il progetto di trasformazio- ne dell’Ina da ente pubblico economi- co in società per azioni e la sua privatiz- zazione. È stata consigliere di ammini- strazione di Generali asset manage- ment, di Generali multimanager Sicav, presidente di Ges e presidente del col- legio sindacale delle Casse di previden- za e assistenza aziendali. Ha vinto il Fi- nanza Insurance Award 2007, catego- ria «insurance Elite», assegnato al mi- glior manager italiano per credibilità e reputazione e alla compagnia che si è distinta per le migliori strategie. Università degli studi del Molise, do- cente di diritto dell'Unione europea e politica Sociale, ha insegnato in diver- si università. il peso delle donne nei cda delle quotate italiane Alberta Figari, 44 anni, una figlia Avvocato, specia- lizzata in merger & acquisition, dal '97 è partner dello stu- dio Clifford Chan- ce, dove è entrata nel '94 dopo alcu- ni anni allo studio De Rienzo Luzza- to. Alberta Figari ha forte competen- za nella gestione professionale an- che a livello internazionale; e un at- Stefania Bariat- ti, 51 anni, due figli Esperta di diritto internazionale e del- la concorrenza, Ste- fania Bariatti ha due «anime» profes- sionali: quella di docente universita- rio (insegna da 25 anni) e quella di av- vocato (acquisita più recentemente). All’Università di Milano insegna di- ritto internazionale privato comunita- rio e svolge un’intensa attività acca- demica, partecipando a gruppi di stu- dio e di ricerca internazionali. Dal 2005 lavora come consulente esterna del Parlamento europeo in materia di cooperazione giudiziaria civile. Nel 2002 ha affiancato all’impe- gno accademico, la professione di av- vocato e in quattro anni è diventata partner dello Studio Chiomenti, per il quale ha seguito alcune delle opera- zioni più importanti di questi anni: dalla fusione Unicredit-Capitalia, al- l’acquisizione della quota di Olimpia in Telecom da parte di Telco, dalla fu- sione di Borsa Italiana con il London Stock Exchange all’acquisto di Ende- mol da parte di Mediaset (aspetti an- titrust). Attualmente segue il dossier Montepaschi-Antonveneta e assiste Mediaset per le problematiche anti- trust. Maurizia Ange- lo Comneno, 59 anni, una figlia Laureata in giuri- sprudenza, dopo una partenza come libera professioni- sta entra nel Credito Italiano nel 1978. Da allora non lo ha mai abban- donato e oggi è responsabile Com- pliance & corporate affairs Depart- ment e Compliance officer del grup- po. È una delle più strette collaboratri- ci dell’amministratore delegato Ales- sandro Profumo, coinvolta in prima persona in tutte le più importanti ope- razioni Unicredit: dal progetto «S3» che ha portato alla fusione delle sette banche suddivise per area geografica e alla nascita delle 3 banche specializ- zate per segmento di clientela (retail, private e corporate); all'aggregazione con Hvb; fino alla fusione con Capita- lia. Nel gruppo, è stata la prima don- na a essere nominata direttore. Alla competenza professionale ag- giunge una sensibilità spiccata nei confronti della cultura con la l’Accade- mia Angelica Costantiniana, onlus che fa capo alla sua famiglia. Catia Bastioli , 50 anni. Amministratore delegato di Nova- mont, è laureata in chimica pura al- l’Università di Peru- gia, ha conseguito un master Sda Bocconi e ha frequentato la scuola Nato su «Membrane Science and Processes» in Portogallo. È una scienziata con la vocazione al management: entra nel gruppo Montedison e in tempi non sospetti sviluppa il progetto di ricerca sui materiali biodegradabili da risorse rinnovabili del Centro di ricerca e tecnologia Ferruzzi. In Novamont in quindici anni passa dalla posizione di dirigente del ’93, all’attuale di am- ministratore delegato. È stata mem- bro di gruppi di lavoro dell’Ue quali quello per materie prime rinnovabi- li della Direzione generale industria e dell’Eccp (European Climate Chan- ge Panel). Fa parte della commissio- ne direttiva di European Bioplastics e del Board di Agrinnova. Nel 2007 è stata nominata Inven- tore europeo dell’anno, per i nume- rosi brevetti — oltre 70 — da lei de- positati, nei settori dei polimeri sin- tetici e naturali e dei materiali a ba- se di amido. Rosalba Casira- ghi, 57 anni È, forse, più di tut- te l'emblema della signora «sola al co- mando», unica don- na nel consiglio di sorveglianza di Intesa San Paolo in rappresentanza degli azionisti di mi- noranza, dove è arrivata - prima don- na nella storia italiana del modello dualistico. In passato è stata compo- nente del Comitato Draghi per le pri- vatizzazioni del ministero del Tesoro e sindaco di Pirelli, Telecom Italia e Banca Intesa. Dalla fine dello scorso anno presie- de Ned Community, l'associazione che rappresenta i non executive di- rector, i consiglieri indipendenti e i sindaci revisori nominati dalle mino- ranze. È una stimata e competente analista di bilanci. Ha fondato e pre- siede diverse società di consulenza e di analisi finanziaria. Molto riservata, è aliena dalle mondanità nonostante sia cognata di Carolina di Monaco (Stefano Casiraghi era suo fratello). Sul fronte delle questioni femminili, è da sempre contraria alle quote rosa. Pari opportunità In vista del rinnovo delle cariche, da Eni a Enel a Finmeccanica 32% 5,2% Il gruppo di lavoro che ha selezionato i profili che presentiamo in queste pagine è composto da: Livia Aliberti Amidani, 46 anni. Esperta in temi di governo societario, guida la Aliberti Governance Advisors. È nel Comitato tecnico di Piazza Finanziaria e associata Nedcommunity. Salvatore Bragantini, 64 anni. Presidente di Pro Mac e di I2 Capital partners Sgr, vice presidente di IW Bank. Dal '96 al 2001 Commissario della Consob. Collaboratore del Corriere della Sera Guido Corbetta, 48 anni. Prorettore della Bocconi, titolare della cattedra Aidaf-Alberto Falck. Direttore della Bocconi Graduate School. È consulente di grandi famiglie imprenditoriali. Nel cda di Fineldo, Falck e Calcestruzzi Daniele Marini, 48 anni. Insegna Sociologia dei processi economici e del lavoro a Padova. È direttore scientifico della Fondazione Nord Est, nel cda dell’Ipi e nel comitato scientifico del Centro studi Giorgio Lago. Massimo Milletti, 55 anni. Presidente esecutivo di Eric Salmon & Partners. Ingegnere, prima di entrare in Eric Salmon ha lavorato per dieci anni nel gruppo Saint-Gobain e in precedenza in Giba Geigy. Rosa Maria Molteni, 43 anni. Senior researcher dell’ufficio di Milano di Eric Salmon & Partners, società per la quale cura i progetti internazionali. Ha lavorato in McKinsey. Daniela Montemerlo, 44 anni. Insegna economia aziendale all'Università dell'Insubria e strategia delle aziende familiari in Bocconi. Consulente per la governance di gruppi familiari. Socia di Partners S.p.A, nel cda di Rubelli. Giovanni Sabatini, 48 anni. Dirigente generale del ministero dell'Economia, guida la direzione Sistema bancario e finanziario. Rappresenta il governo nel Consiglio Superiore della Banca d'Italia, nel cda di Alitalia. È membro del comitato di indirizzo della Cassa Depositi e Prestiti e del comitato strategico Piazza Finanziaria. Chi ha collaborato alla selezione Vita, opere e imprese di ventiquattro fuoriclasse 11% Nomine pubbliche, ecco le manager per sfidare gli uomini DI MARIA SILVIA SACCHI il peso delle donne nei cda delle società norvegesi il peso medio delle donne nei cda in Europa In copertina Da Maurizia Angelo Comneno a Luisa Torchia. Chi sono le donne che meritano un posto al vertice nelle società Bragantini: «Dico sempre che le donne sono le più brave a scuola e poi spariscono». 2 CORRIER ECONOMIA LUNEDÌ 31 MARZO 2008

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Cecilia Batti-stello, 57 anni

Imprendit r icetra le più conosciu-te, ha un’importan-tissima competen-za nella logistica es-sendo la «signora dei container» al-la guida di Contship. Grande espe-rienza internazionale, ha portato in

Italia la cultura dello shipping e hasempre avuto coraggio di cambia-re Paese. Convinta sostenitriceche «l’Italia debba, e possa, svolge-re un ruolo cardine sulle rotte delMediterraneo», ha appena presen-tato un importante piano quin-quennale di investimenti.

Seconda di otto fratelli, padrecon una officina meccanica, Batti-stello si è diplomata come segreta-ria d’azienda a Vicenza, si è trasfe-rita a Milano dove è avvenuto ilsuo incontro con i trasporti maritti-mi. Nel ’96 si sposa con Thomas Ec-kelmann, proprietario del gruppotedesco Eurokai-Eurogate e socioin Contship, e insieme rilevano ilcontrollo del gruppo nel ’99. Qual-che anno fa Battistello è finita sul-la copertina di Time per aver fattodi dipingere di rosa una nave por-tacontainer.

Come anche la recentissimaquestione del rinvio delleassemblee ha dimostrato,quando si parla di nominenelle società pubbliche e

privatizzate la tensione è sempre alta.Decidere chi guiderà Eni ed Enel, Po-ste, Terna o Finmeccanica costa un di-spendio di energie infinito.

Ciò che sorprende è che tra le mol-te parole che si spendono e tra i diver-si nomi che circolano in queste occa-sioni non ci sia spazio, mai, per candi-dature al femminile. Come se, sempli-cemente, non ne esistessero di adatte.

Possibile che sia così? Forti anchedella recentissima elezione di EmmaMarcegaglia alla presidenza di Confin-dustria, abbiamo provato a verificarese ci sono, cercandole. Ci siamo mossicon passo «prudente», e cioè non conl’occhio di chi deve trovare un ammi-nistratore delegato ma con quello dichi vuole individuare il profilo giustoper rappresentare gli azionisti di mino-ranza. Un po’ come ha fatto Assoge-stioni (l’associazione italiana dei ge-stori di fondi) che ha affidato questocompito a una società di cacciatori diteste al lavoro da mesi.

A differenza di Assogestioni, però,Corriere Economia ha rivolto la sua at-tenzione ai soli nomi femminili. Si so-no valutate soprattutto le competenzee la reputazione, senza interpellare lepersone che sono poi uscite da questaselezione e delle quali, quindi, nonpossiamo dire se siano effettivamentedisponibili a un compito simile. Loscopo è dimostrare che i profili giustiesistono anche al femminile. Se si vo-gliono trovare.

La sintesi è quella che si vede inqueste pagine, con nomi come Rosal-ba Casiraghi, Patrizia Micucci o Patri-zia Grieco. Secondo i criteri individua-ti (articolo a pagina 3) non compaionole figure di Marina Berlusconi (gruppoFininvest-Mondadori), Jonella Ligre-sti (gruppo Premafin-Sai) e AzzurraCaltagirone (gruppo Caltagirone),donne già fortemente impegnate nellagestione dei gruppi di cui sono azioni-ste; come anche Antonella Merloni(gruppo Indesit), Diana Bracco (grup-po Bracco), Anna Maria Artoni (Arto-ni Trasporti) e Federica Guidi (DucatiEnergia), le ultime tre anche espostesul fronte confindustriale.

Tra le 24 che già oggi potrebberosedere con competenza nei cinquecda individuati sono state escluse tut-te le professioniste in potenziale con-flitto d’interesse, come Anna MariaTarantola e Matilde Panzeri di Bancad’Italia o Maria Pierdicchi di Stan-dard & Poor’s. È stata fatta un’unicaeccezione per Maurizia Angelo Com-neno di Unicredit, 60 anni il prossi-mo giugno, nella convinzione cheavendo il capo azienda AlessandroProfumo firmato il «patto dei 60 an-ni», dopo di che si lascia, si possa ipo-tizzare per lei in tempi non lontaniuna nuova fase professionale.

«Perché ha avuto senso fare un la-voro del genere? — domanda Salvato-re Bragantini, presidente del Pro Mac—. Perché oggi c’è un grande sprecodi risorse e un’iniziativa di questo ge-nere, pur nelle sue limitate ambizio-ni, aiuta. Dico sempre che le donne

sono le più brave a scuola e poi spari-scono. Ce n’è qualcuna di più nelpubblico impiego, ma nei livelli piùalti sono poche e sempre le stesse, co-me Maria Cannata (appena confer-mata alla direzione generale del Debi-to pubblico del ministero dell'Econo-mia, ndr) o Elisabetta Spitz (direttoredell’agenzia del Demanio)». «Un'am-ministratore indipendente deve svol-gere un ruolo attivo nel cda, deve ap-portare competenza ma anche ener-gia e capacità di innovare — dice an-che Giovanni Sabatini, dirigente ge-nerale del ministero dell'Economia—. Ecco quindi la necessità di consen-tire che i profili emergenti, per com-petenza, stile e impegno. acquistinonotorietà. Questa ricerca è l'occasio-ne affinché tali figure possano arriva-re, anche tramite canali innovativi, aposizioni di vertice. Rinnovamento,ovviamente, anche di età e l'esigenzadi "ringiovanimento" è (o dovrebbe

essere) sentita anche nell'ambito deiconsigli di amministrazione».

Insomma, bisogna cambiare passo.«È una delle prime volte in cui si fauno sforzo sistematico per far emerge-re, con criteri il più possibile merito-cratici, persone che di norma non so-no considerate quando si fanno delleriflessioni sugli organi massimi delleaziende di grandi e grandissime di-mensioni — dice Guido Corbetta, pro-rettore dell’Università Bocconi —.Non credo alla politica delle quote,credo però che sia necessaria un’aper-tura del compasso diversa da quantofatto finora, quando spesso la questio-ne del genere ha portato a neancheconsiderare la possibilità di un coin-volgimento di donne di valore in certiruoli». «Sono un po’ come dei campio-ni nascosti», aggiunge Daniela Monte-merlo, docente di strategia delle azien-de familiari in Bocconi.

Quanto poco si sia pensato finoraalle donne nei cda, lo dice bene Mas-simo Milletti, presidente di Eric Sal-mon, tra le principali società mondia-li di executive search: «Dopo il piccodi Marisa Belisario, e soprattutto ne-gli ultimi dieci anni, c’è stata una re-gressione, più che una progressione.Mentre fino a dieci anni fa quandopresentavamo una rosa di candidatici veniva espressamente richiesto diinserire anche un nome femminile,oggi questa domanda non c’è più.Magari è gradito, ma non richiesto.Va detto che oggi ci sono anche me-no posizioni manageriali interessantima, per esempio, in Francia, un Pae-se che conosco bene, le donne hannosicuramente più spazio» (su questo,altro articolo a pagina 5).

Come si può vedere, l’estrazionedelle professioniste che indichiamo èmolto economico-giuridico-azienda-le, perché a questi bacini si è finora at-tinto nel formare i cinque cda di cuiparliamo. E anche su questo sarebbebene aprire una discussione. Peresempio, nel corso dell’indagine, mol-to consenso è stato ricevuto da un per-sonaggio più «distante» da quelli tra-dizionalmente da cda come MartaDassù, che secondo il team di lavorosarebbe invece bene inserire. «Il temadi oggi — spiega Daniele Marini, so-ciologo, direttore della FondazioneNordest — è quello dell’accettabilitàsociale dello sviluppo. Dal problemadei rifiuti di Napoli ai rigassificatori,l’impresa, e soprattutto l’industria,non è immediatamente accettata dal-la popolazione. Per questo, uno degliasset strategici delle imprese oggi ètrovare un nuovo e diverso rapportocon il territorio, con la società in cuisono presenti e con le altre imprese.Per questo servono competenze altree diverse da mettere a fianco di quelletradizionali».

È noto che in Italia il numero didonne che siede nei cda è molto bas-so: solo 5,2 cariche ogni 100 hanno unvolto femminile, e questo nonostantestudi abbiamo dimostrato che una pre-senza significativa di donne al verticemigliora la performance aziendale(grafico a pagina 4). Le prossime nomi-ne sono un’occasione d’oro, da nonsprecare.

Stefania Chia-ruttini, 45 anni, trefigli

La sua specialità so-no le frodi finanziarie,i reati societari, le cri-si. Avvocato, è esper-ta di compliance e controlli interni, svol-ge un’intensa attività di commissariostraordinario e consulente del Tribunalein materia di reati finanziari. Il caso piùimportante che è passato, e ancora si tro-va, sul tavolo di Chiaruttini è sicuramen-te quello di Parmalat: per conto della Pro-cura di Milano ha, infatti, svolto due con-sulenze tecniche, una sulle comunicazio-ni fatte al mercato e una sull’attività deirevisori; successivamente, e in accordocon la Procura, ha anche affiancato ilcommissario straordinario Enrico Bondi.

Ha iniziato a lavorare quando ancorastudiava alla Bocconi e presto ha avutoanche il primo figlio. Dopo qualche annodi professione «classica» (contabilità), hascelto di specializzarsi nelle crisi d’impre-sa. Ha seguito, tra l’altro, la ristrutturazio-ne del gruppo Varasi. Tra gli incarichi at-tuali, quello di commissario straordina-rio di Giacomelli.

Paola Delmon-te, 48 anni

Grande espertadi corporate finan-ce appl icato al-l’area del real esta-te. Dal 2000 è in Pi-relli Real Estate co-me vice direttore generale nel setto-re advisory & corporate develop-ment. Opera alle dirette dipendenzedell'amministratore delegato, gesti-sce un team con cui coordina la strut-turazione e realizzazione delle opera-zioni di investimento in patrimoniimmobiliari e società di servizi, di svi-luppo di nuove iniziative immobilia-ri, di partnership con investitori (pre-valentemente esteri) e di costituzio-ne e collocamento sul mercato di fon-di immobiliari.

In precedenza è stata partnerdella Vitale Borghesi, poi incorpo-rata in Lazard. Prima ancora, asso-ciate e vice president nel diparti-

mento mergers & acquisitions diChase Manhattan Bank, branch diMilano, e responsabile delle analisimacroeconmiche e di settore in Fe-derchimica.

Donne ed establishmentLa lista dell’eccellenza

Carolyn Ditt-meier, 51 anni,un figlio

Doppia cittadi-nanza, italiana eamericana, peruna «professioni-sta dei controlli». Definita «brava,energica, carismatica», dal 2003 èdirettore internal auditing del grup-po Poste Italiane, a capo una squa-dra di oltre 500 auditors. Dal suo ar-rivo nel 2002 ha riorganizzato inte-ramente la funzione, apportandometodi internazionali d’avanguar-dia, un approccio integrato al siste-ma dei controlli e una grande atten-zione agli aspetti di interrelazionedella control governance con la go-vernance complessiva. Alla caricain Poste affianca dal 2004 l’incaricodi presidente dell’Associazione Ita-liana Internal Auditor, dove ha av-viato un progetto per dare risposteconcrete agli stakeholders riguardol’efficienza e efficacia del sistemadei controlli. Dopo un inizio nel1978 con Peat Marwick (poi Kpmg)tra Philadelphia e Milano, passa nelgruppoMontedison, fino a diventa-re direttore internal auditing nel1994. Ritorna in Kpmg nel 1999 co-me associate partner, per avviare egestire i corporate governance servi-ces.

BiancaMaria Fa-rina, 66 anni, 1 fi-glio

Entrata in Poste vi-ta nel 2004 come di-rettore generale, daun anno ne è diven-tata amministratore delegato. Vantauna lunghissima e consolidata espe-rienza nel settore assicurativo. È statavice direttore generale del gruppo Ina.Ha curato il progetto di trasformazio-ne dell’Ina da ente pubblico economi-co in società per azioni e la sua privatiz-zazione. È stata consigliere di ammini-strazione di Generali asset manage-ment, di Generali multimanager Sicav,presidente di Ges e presidente del col-legio sindacale delle Casse di previden-za e assistenza aziendali. Ha vinto il Fi-nanza Insurance Award 2007, catego-ria «insurance Elite», assegnato al mi-glior manager italiano per credibilità ereputazione e alla compagnia che si èdistinta per le migliori strategie.

Università degli studi del Molise, do-cente di diritto dell'Unione europea epolitica Sociale, ha insegnato in diver-si università.

il peso delle donnenei cda dellequotate italiane

Alberta Figari,44 anni, una figlia

Avvocato, specia-lizzata in merger &acquisition, dal '97è partner dello stu-dio Clifford Chan-ce, dove è entrata nel '94 dopo alcu-ni anni allo studio De Rienzo Luzza-to. Alberta Figari ha forte competen-za nella gestione professionale an-che a livello internazionale; e un at-

Stefania Bariat-ti, 51 anni, due figli

Esperta di dirittointernazionale e del-la concorrenza, Ste-fania Bariatti hadue «anime» profes-sionali: quella di docente universita-rio (insegna da 25 anni) e quella di av-vocato (acquisita più recentemente).

All’Università di Milano insegna di-ritto internazionale privato comunita-rio e svolge un’intensa attività acca-demica, partecipando a gruppi di stu-dio e di ricerca internazionali. Dal2005 lavora come consulente esternadel Parlamento europeo in materiadi cooperazione giudiziaria civile.

Nel 2002 ha affiancato all’impe-gno accademico, la professione di av-vocato e in quattro anni è diventatapartner dello Studio Chiomenti, per ilquale ha seguito alcune delle opera-zioni più importanti di questi anni:dalla fusione Unicredit-Capitalia, al-l’acquisizione della quota di Olimpiain Telecom da parte di Telco, dalla fu-sione di Borsa Italiana con il LondonStock Exchange all’acquisto di Ende-mol da parte di Mediaset (aspetti an-titrust). Attualmente segue il dossierMontepaschi-Antonveneta e assisteMediaset per le problematiche anti-trust.

Maurizia Ange-lo Comneno, 59anni, una figlia

Laureata in giuri-sprudenza, dopouna partenza comelibera professioni-sta entra nel Credito Italiano nel1978. Da allora non lo ha mai abban-donato e oggi è responsabile Com-pliance & corporate affairs Depart-ment e Compliance officer del grup-po. È una delle più strette collaboratri-ci dell’amministratore delegato Ales-sandro Profumo, coinvolta in primapersona in tutte le più importanti ope-razioni Unicredit: dal progetto «S3»che ha portato alla fusione delle settebanche suddivise per area geograficae alla nascita delle 3 banche specializ-zate per segmento di clientela (retail,private e corporate); all'aggregazionecon Hvb; fino alla fusione con Capita-lia. Nel gruppo, è stata la prima don-na a essere nominata direttore.

Alla competenza professionale ag-giunge una sensibilità spiccata neiconfronti della cultura con la l’Accade-mia Angelica Costantiniana, onlusche fa capo alla sua famiglia.

Catia Bastioli,50 anni.

Amministratoredelegato di Nova-mont, è laureata inchimica pura al-l’Università di Peru-gia, ha conseguito un master SdaBocconi e ha frequentato la scuolaNato su «Membrane Science andProcesses» in Portogallo.

È una scienziata con la vocazioneal management: entra nel gruppoMontedison e in tempi non sospettisviluppa il progetto di ricerca suimateriali biodegradabili da risorserinnovabili del Centro di ricerca etecnologia Ferruzzi. In Novamont inquindici anni passa dalla posizionedi dirigente del ’93, all’attuale di am-ministratore delegato. È stata mem-bro di gruppi di lavoro dell’Ue qualiquello per materie prime rinnovabi-li della Direzione generale industriae dell’Eccp (European Climate Chan-ge Panel). Fa parte della commissio-ne direttiva di European Bioplasticse del Board di Agrinnova.

Nel 2007 è stata nominata Inven-tore europeo dell’anno, per i nume-rosi brevetti — oltre 70 — da lei de-positati, nei settori dei polimeri sin-tetici e naturali e dei materiali a ba-se di amido.

Rosalba Casira-ghi, 57 anni

È, forse, più di tut-te l'emblema dellasignora «sola al co-mando», unica don-na nel consiglio disorveglianza di Intesa San Paolo inrappresentanza degli azionisti di mi-noranza, dove è arrivata - prima don-na nella storia italiana del modellodualistico. In passato è stata compo-nente del Comitato Draghi per le pri-vatizzazioni del ministero del Tesoroe sindaco di Pirelli, Telecom Italia eBanca Intesa.

Dalla fine dello scorso anno presie-de Ned Community, l'associazioneche rappresenta i non executive di-rector, i consiglieri indipendenti e isindaci revisori nominati dalle mino-ranze. È una stimata e competenteanalista di bilanci. Ha fondato e pre-siede diverse società di consulenza edi analisi finanziaria. Molto riservata,è aliena dalle mondanità nonostantesia cognata di Carolina di Monaco(Stefano Casiraghi era suo fratello).Sul fronte delle questioni femminili, èda sempre contraria alle quote rosa.

Pari opportunità In vista del rinnovo delle cariche, da Eni a Enel a Finmeccanica

32%5,2%

Il gruppo di lavoro cheha selezionato i profiliche presentiamo inqueste pagine ècomposto da:Livia Aliberti Amidani,46 anni. Esperta in temidi governo societario,guida la AlibertiGovernance Advisors. Ènel Comitato tecnico diPiazza Finanziaria eassociataNedcommunity.Salvatore Bragantini,64 anni. Presidente diPro Mac e di I2 Capitalpartners Sgr, vicepresidente di IW Bank.Dal '96 al 2001Commissario dellaConsob. Collaboratoredel Corriere della SeraGuido Corbetta, 48anni. Prorettore dellaBocconi, titolare dellacattedra Aidaf-AlbertoFalck. Direttore dellaBocconi GraduateSchool. È consulente di

grandi famiglieimprenditoriali. Nel cdadi Fineldo, Falck eCalcestruzziDaniele Marini, 48anni. InsegnaSociologia dei processieconomici e del lavoroa Padova. È direttorescientifico dellaFondazione Nord Est,nel cda dell’Ipi e nelcomitato scientifico delCentro studi GiorgioLago.Massimo Milletti, 55anni. Presidenteesecutivo di EricSalmon & Partners.Ingegnere, prima dientrare in Eric Salmonha lavorato per diecianni nel gruppoSaint-Gobain e inprecedenza in GibaGeigy.Rosa Maria Molteni,43 anni. Seniorresearcher dell’ufficio diMilano di Eric Salmon &

Partners, società per laquale cura i progettiinternazionali. Halavorato in McKinsey.Daniela Montemerlo,44 anni. Insegnaeconomia aziendaleall'Universitàdell'Insubria e strategiadelle aziende familiariin Bocconi. Consulenteper la governance digruppi familiari. Sociadi Partners S.p.A, nelcda di Rubelli.Giovanni Sabatini, 48anni. Dirigentegenerale del ministerodell'Economia, guida ladirezione Sistemabancario e finanziario.Rappresenta il governonel Consiglio Superioredella Banca d'Italia, nelcda di Alitalia. Èmembro del comitatodi indirizzo della CassaDepositi e Prestiti e delcomitato strategicoPiazza Finanziaria.

Chi ha collaborato alla selezione

Vita, opere e impresedi ventiquattro fuoriclasse

11%

Nomine pubbliche,ecco le managerper sfidare gli uomini

DI MARIA SILVIA SACCHI

il peso delle donnenei cda dellesocietà norvegesi

il peso mediodelle donnenei cda in Europa

In copertina

DaMaurizia Angelo Comneno a Luisa Torchia. Chi sonole donne che meritano un posto al vertice nelle società

Bragantini: «Dico sempreche le donne sono le piùbrave a scuola e poispariscono».

2 CORRIER E C O N O M I A LUNEDÌ 31 MARZO 2008

Page 2: Nominepubbliche, eccolemanager per sfidare gli uomini · 1978 con Peat Marwick (poi Kpmg) traPhiladelphia e Milano, passa nel gruppoMontedison,finoadiventa-re direttore internal auditing

I nomi ci sono:chi sceglienon ha piùalcun alibi

Vittoria Giusti-niani , 43 anni,una figlia

Partner del lostudio Bonelli Ere-de Pappalardo, do-ve è entrata nel’94 quando ancora si chiamava Ere-de & associati, concentra la sua atti-vità in operazioni di fusioni e scis-sione, collocamenti di strumenti fi-nanziari, Offerte di acquisto e/oscambio, collocamenti in Borsa. Do-po aver curato lo sbarco in PiazzaAffari di gruppi come Alberta Fer-retti e Tod’s, adesso sta lavorandoa un altro attesissimo arrivo: Prada.

Nel curriculum di Giustiniani èimportante l’attività di consulenzaper i fondi di private equity e le so-cietà quotate, con un occhio rivol-to in particolare alla tutela degliazionisti di minoranza, al conflittodi interessi, al market abuse, ai rap-porti con le parti correlate. In que-sta direzione, per esempio, ha lavo-rato di recente quando ha seguitol’Opa sul Valentino Fashion Group.Siede nel cda di due società di cuiha curato la ristrutturazione (Diado-ra e Linea Più) e lavora a strettocontatto con alcune delle più im-portanti società quotate, da Brem-bo al gruppo che fa capo alla Tam-buri investment partners, nella pre-parazione della documentazioneda mettere a disposizione degliazionisti.

L' iniziati-v a d e lCorriere Eco-nomia di pre-sentare i cur-ricula di qua-lità di 24 don-ne, manager, economiste, pro-fessioniste e imprenditrici, peri consigli di amministrazionedelle società a controllo pub-blico (Enel, Eni, Finmeccanica,Poste e Terna) che devono rin-novare i propri vertici azienda-li è molto apprezzabile.

Non concede alibi a chi pre-dica bene e razzola male,ostenta una volontà di impar-zialità, equità e valorizzazionedel merito nelle nomine, macompie poi sempre le stessescelte assai connotate per ge-nere (oltre che per fedeltà poli-tico-partitica), con il pretestoche non esistono altri candida-ti credibili.

Da tempo si discute dellacrisi della classe dirigente inItalia. In un recente articoloper il Corriere Economia soste-nevo che per far fronte a talecrisi ci si dovrebbe muoverelungo tre direttrici generali:una vera cultura del meritonella selezione delle persone,nei meccanismi retributivi enella distribuzione delle risor-se; una maggiore competizio-ne, anche nei settori in cuiquesta non è imposta dal mer-cato; una maggiore aperturainternazionale.

Scelta in base al merito erinnovamento della classe diri-gente sono tra le espressioniche si odono di più nei discor-si dei leader dei partiti impe-gnati in questa campagnaelettorale.

Ebbene, scelta in base almerito significa ovviamenteche le caratteristiche ascritti-ve delle persone come il gene-re, l'età e l'appartenenza etni-ca, per continuare con gliorientamenti culturali, religio-si o ideologici, non devono es-sere di ostacolo a una scelta ri-gorosa dei più capaci e deipiù adatti a ricoprire con one-stà e competenza ruoli così de-licati, complessi e rilevanti perl'economia del Paese e il be-nessere dei suoi cittadini co-me sono appunto i verticiaziendali delle grandi impresea controllo pubblico in settoriindustriali chiave.

E rinnovamento della clas-se dirigente significa valorizza-re le potenzialità presenti ingruppi della società italiana fi-nora ampiamente sottorap-presentati nelle posizioni dicomando della grandi organiz-zazioni economiche.

Ciò non significa evidente-mente rinunciare a priori allapossibilità di riconferme lad-dove ve ne siano le condizio-ni, né ritenere pregiudizial-mente che una donna sia pre-feribile a un uomo o un giova-ne a una persona matura; si-gnifica considerare realmentecontendibili tutte le posizionidi direzione e di comando eampliare la gamma delle can-didature potenziali.

È dunque auspicabile chequesta volta il governo cambidavvero, scegliendo in base arigorosi criteri di competenzae di esperienza professionale.

Fiorella Kosto-ris, 63 anni, tre fi-gli

Economista di fa-ma internazionale,studiosa di finanzapubblica, autrice dinumerose pubblicazioni, Kostoris èdocente di Economia politica alla Sa-pienza di Roma e insegna presso ilCollege of Europe di Bruges. È edito-rialista de Il Sole 24 Ore e collabora aRadio Radicale con la rubrica Il lessi-co dell’economia.

È stata presidente dell’Istituto distudi per la programmazione econo-mia e presidente dell’Isae, l’istitutodi studi e analisi economica del mini-stero dell’Economia; ha insegnato al-la Fondation nationale des sciencespolitiques di Parigi e al Departmentof economics della Columbia univer-sity. È stata consulente dell’ex pre-mier francese Lionel Jospin che le haconferito la Legione d’onore, e dellaFondazione tedesca Konrad Ade-nauer. Autrice di numerosi articoli epubblicazioni in tema di macroeco-nomia, finanza pubblica, pensioni edisoccupazione. In tema di innalza-mento dell’età pensionabile delledonne, Kostoris si è espressa a favo-re, sottolineando che «le donne nonvanno compensate quando hanno60 anni, ma a 25-35 anni».

202

Elsa Fornero, 59anni

Professore ordi-nario di Economiaall’università di To-rino e direttore delCerp (Centre for Re-search on Pensions andWelfare Poli-cies, il primo in Italia specificata-mente dedicato allo studio dell’eco-nomia delle pensioni e dell’invec-chiamento), è una delle più noteeconomiste italiane e una delle in-tellettuali più in vista di Torino.

Le sue aree di ricerca riguardanoil risparmio delle famiglie, la previ-denza pubblica e privata e le assicu-razioni sulla vita. Fa parte del Nu-cleo di valutazione della spesa previ-denziale ed è editorialista de «Il So-le 24 ore».

Tra i suoi incarichi, quello di am-ministratore di Eurizon Vita, docen-te al dottorato in Social ProtectionPolicy presso la Maastricht Gradua-te School of Governance (Universitàdi Maastricht), componente del co-mitato di ricerca dell'Inprs (Interna-tional Network of Pension Regula-tors and Supervisors).

Ha vinto il premio Saint Vincentper l'economia e il premio Ina-Acca-demia dei Lincei per gli studi in ma-

teria assicurativaHa fatto parte del consiglio di Fi-

deuram Vita e di Ina e in queste set-timane c’è anche il suo nome nellarosa di cui si parla per il prossimorinnovo del vertice della Compa-gnia di San Paolo.

Patrizia Micuc-ci, 49 anni, 2 figli

Ha salutato tutticon una grande fe-sta subito dopol’estate. Patrizia Mi-cucci ha infatti dapoco lasciato Lehman Brothers Ita-lia, dove aveva costruito tutta la suacarriera fino a diventarne chairman,e mentre studia nuove opportunitàsi trova oggi nella condizione perfet-ta da cui muoversi da consigliere in-dipendente verso cda importanti.Nel 2005 il Wall Street Journal l’ave-va messa al sesto posto tra le prime10 topmanager europee. Le caratte-ristiche di Micucci sono le sue capa-cità e la lunga esperienza nell’invest-ment banking. Ha seguito i dossierpiù importanti dell’ultimo decen-

nio. Per esempio, tutte le opera-zioni che hanno coinvolto il grup-po De Agostini, dall’acquisto diLottomatica e di Toro alla quota-zione della stessa Toro. Si è occu-pata delle operazioni di Finmec-canica e di Telecom; ha lavoratoper il gruppo Autostrade; ha se-guito l’acquisto, la quotazione epoi la vendita di Aeroporti di Ro-ma; fatto la valutazione del patri-monio del patron di Luxottica Le-onardo Del Vecchio nell’ambitodegli accordi della famiglia.

DI ALBERTO MARTINELLI

Un database di mille nomi, per arrivare a 60 finalisti

Donne ed establishment

teggiamento professionale che la in-serisce tra quegli avvocati che nelladiscussione di un deal cercano diconciliare le diverse esigenze delleparti in causa.

Di recente ha assistito una partedella famiglia Marzotto nella vendi-ta a Permira della partecipazione inValentino e nel successivo reinvesti-mento nel veicolo con il quale è sta-ta lanciata l'Opa sul gruppo. Sem-pre con la famiglia Marzotto, è statanel cda di Industrie Zignano perl'operazione di delisting da PiazzaAffari.

Tra gli altri dossier seguiti dallaprofessionista, l'acquisto di Toro daparte di Generali e le recenti Ipo delSole 24 e di Damiani. Assiste il grup-po francese Edf nelle sue operazioniitaliane e ha assistito AirOne nellaprima fase della procedura di priva-tizzazione di Alitalia.

CONTINUAAPAGINA 4

59%

Anna Gervaso-ni, 47 anni, due figli

Commercialistadalla personalitàequilibrata e fortedeterminaz ione ,esperta di finanza ecapace di gestire i rapporti all'internodi un gruppo di interesse molto ma-schile quale quello del private equity.Anna Gervasoni è, infatti, ormai da an-ni il perno dell' Aifi, l'associazione ita-liana del private equity e venture capi-tal. In parallelo, però, Gervasoni ha an-che sviluppato la carriera accademica,prima in Bocconi e oggi alla Liuc di Ca-stellanza dove è professore associatodi economia e gestione delle impresee dove guida anche il centro di ricercasui trasporti e le infrastrutture.

Collabora con numerosi giornali eriviste economico-finanziarie, ed è au-trice di moltissime pubblicazioni scien-tifiche, sia nel campo della finanza edel private equity che nel settore deitrasporti ed infrastrutture. Presiede ilComitato Scientifico del Private equi-ty monitor, l’osservatorio permanenteLiuc di Castellanza sul mercato del pri-vate equity.

Monica Mon-dardini, 47 anni

È amministrato-re delegato di Ge-nerali Spagna.

L a u r e a t a i nScienze statisticheed economiche all’Università di Bo-logna, dopo due anni di esperienzain Eurisko entra nel 1987 nel grup-po editoriale Fabbri, dove inizia lagrande avventura internazionale.Due anni dopo è infatti direttore ge-nerale della controllata spagnola;passa poi nel 1991 alla direzione diSalvat Spagna (Gruppo Hachette), ri-strutturando il business locale e as-sumendo poi la responsabilità dellefiliali internazionali per l’area fasci-coli a livello di Headquarter.

Nel 1998 è direttore generale perla Francia di EuropAssistance, manel 2000 viene avocata dal gruppoGenerali a Trieste dove assume laposizione di direttore strategia econtrollo. Non passa molto tempoche Generali la destina al suomerca-to preferito, affidandole nel 2002 lacarica di Chief Executive Officer perGenerali Espana, dove ne consolidala presenza fino a farla diventare ilquarto mercato del gruppo.

Suoi grandi punti di forza sono laconoscenza capillare del mercato di-stributivo e la decisione nel gestireoperazioni di ristrutturazione e con-solidamento aziendale

Patrizia Grie-co, 54 anni, una fi-glia

Amministratoredelegato di ValueTeam, è una dellepiù note manageritaliane per la lunghissima carrierain Italtel ma anche per avere sapu-to chiedere tre anni di part time inoccasione della nascita della figlia.Laureata in giurisprudenza, Griecoinizia la sua carriera nel ’77 alla dire-zione Legale e affari generali di Ital-tel diventandone responsabile nel'94. Con la fusione tra Siemens Tele-comunicazioni e Italtel, avvenutanel '97, le viene affidata la respon-sabilità delle direzioni Risorse uma-ne, acquisti e pubbliche Relazioni.Nel '99, dopo la scissione delle duesocietà, diventa direttore generaledi Italtel con il compito di riorganiz-zare e riposizionare l'azienda di cuidiventa Amministratore Delegatonel 2002. È stata amministratoredelegato di Siemens Informatica,società capogruppo in Italia di Sie-mens Business Services. Poi l’in-gresso in Value Team, società delgruppo Value Partners che segueprogetti di consulenza IT e di tecno-l o g i a a v a n z a t a i n l o g i c aend-to-end.

In copertinale donne conincarichi nellequotate in Italia 88% i collegi sindacali

compostisolo da uomini

Il commento

Più di un mese di lavoro e circa milleprofili di professioniste da analizza-re: individuare in modo il più possi-

bile obiettivo e trasparente i nomi di can-didate ai consigli di amministrazione diEni, Enel, Finmeccanica, Poste e Terna harichiesto un processo lungo e complesso.

L’analisi dei cda. Conoscere i profiliprofessionali, attuali e storici, dei cinqueconsigli di amministrazione è stato il pas-so preliminare. Questo ha consentito di ca-pire da quali settori attingere i nomi e ini-ziare a individuare i criteri di selezione.

I settori e le fonti. Dall’analisi dei cdaè emerso che era necessario guardare a360 gradi il mondo del business, dei pro-

fessionisti e dell'accademia. Sono, quindi,state «setacciate» tutte le università, le so-cietà quotate, le principali società nonquotate, le società finanziarie e di consu-lenza, gli studi legali, gli istituti di ricerca, isiti delle Autorities, delle organizzazioniimprenditoriali, dei Cavalieri del lavoro, diBorsa Italiana e della Consob, oltre ai sitidelle organizzazioni che si occupano dipromuovere le professionalità femminili(dalla Fondazione Belisario, all’Osservato-rio Armonia, da Rosa all’Aidda). È stata fat-ta un’ampia ricerca sui media. Numerosi icolloqui personali da parte del gruppo dilavoro. La ricerca ha consentito di costrui-re un database di circa mille nomi, per cia-

scuno dei quali è stato ricostruito il curri-culum raccogliendo le informazioni da In-ternet e da fonti professionali.

I criteri. È stato seguito, adattandolo, ilmodello-Assogestioni. Tra i criteri valutati,il profilo professionale (inteso come im-portanza del ruolo e dell'organizzazione,la profondità delle esperienze, eventualiesperienze di rilievo in altri ambiti profes-sionali), la complessità delle esperienzegestite (complessità dei temi, delle orga-nizzazioni), il grado di «visibilità/riconosci-bilità» (del profilo in generale, includendoanche esperienze pubbliche, come la par-tecipazione ad organizzazioni ed associa-zioni), l'apertura internazionale e le even-

tuali esperienze in mercati regolamentati.Sono stati utilizzati anche criteri di esclu-sione. In particolare, l’eccessivo carico dilavoro, con esclusione per esempio delleprofessioniste già presenti in 3 o più con-sigli di società quotate, di cui in almenouna con ruoli esecutivi o con importantiruoli esecutivi in società chiuse (questocriterio è più elastico rispetto a quello pre-visto da Assogestioni). Sono stati prese inconsiderazioni anche le situazioni di po-tenziale conflitto di interessi. Per la sele-zione finale, le dimensioni di valutazionesono state ri-bilanciate per dare maggiorpeso alle componenti qualitative di lea-dership, visibilità, affinità delle esperien-

ze professionali rispetto al ruolo nei cdaoggetto della ricerca.

Due gruppi. Si è deciso di costituiredue categorie di nomi. La prima includetutte le professioniste che già oggi potreb-bero essere nominate nei cinque cda og-getto della ricerca, e che quindi non pre-sentano profili di conflitto di interesse o disupercarico di lavoro. Per questa si è deci-so di mantenersi entro la fascia dei 70 an-ni. La seconda categoria (l’elenco a pagina4) è composta da persone che per età oper percorso professionale non sono stateritenute ancora pronte per cda del calibrodi Eni o Enel (il nostro benchmark) ma so-no comunque in grado di assumere incari-chi in cda di quotate di minor complessi-tà. In questo caso, non si è tenuto contodei conflitti di interesse ed è stato criteriodi esclusione l’età superiore ai 60 anni.

LIVIA ALIBERTI AMIDANI

La lista dell’eccellenzasocietà quotateche non hannodonne nei cda

Il metodo di lavoro

I profili delle pagine 2, 3 e 4sono a cura di Livia AlibertiAmidani, Rosa MariaMolteni e Maria Silvia Sacchi

3CORRIER E C O N O M I A LUNEDÌ 31 MARZO 2008

Page 3: Nominepubbliche, eccolemanager per sfidare gli uomini · 1978 con Peat Marwick (poi Kpmg) traPhiladelphia e Milano, passa nel gruppoMontedison,finoadiventa-re direttore internal auditing

Donne ed establishmentLa lista dell’eccellenza

E in 35 sono sulla rampa di lancioDaMagda Bianco aMaria Cristina Storchi. Si fa largo la nuova generazione di dirigenti

Valeria Termini,53 anni, due figli

Economista, èprofessore ordina-rio di Economia Poli-tica all'Università diCassino, attualmen-te distaccata presso la Scuola superio-re della pubblica amministrazione aRoma, istituzione che dirige – primadonna della storia – dal novembre del2006. Ha insegnato Economia moneta-ria e creditizia, Economia internaziona-le ed Economia politica nelle Universi-

tà di Trieste, Brescia, La Sapienza diRoma e Cassino. Ha ricoperto diversiincarichi tecnici, come la vice presi-denza del Gestore del mercato elettri-co dalla sua costituzione (2000-2003),la vicepresidenza di Acea e fatto partedi importanti commissioni governati-ve, come quella per le privatizzazionipresso il ministero del Tesoro (mini-stro Ciampi, '96-97). Riconosciutaesperta internazionale nel campo del-la regolazione e liberalizzazione deimercati, in particolare dei mercati re-golamentati. Autrice di diversi saggi emonografie di teoria economica, hacollaborato con istituti di ricerca italia-ni e internazionali. È membro della So-cietà italiana degli economisti,dell'«American economic association»e della «International association of fi-nancial engineers».

il peso delledonne tra ilaureati in Europa

Anna Puccio, 44anni

Friulana, laureata ineconomia aziendale aCa' Foscari, ha matura-to una lunga esperien-za manageriale ancheall'estero. Inizia la sua carriera negli StatiUniti, negli head quarters di Microsoft Corpnel 1988, passando in Procter & Gamble nel

1990, dove sviluppa un percorso decennale— europeo — nel marketing, fino a diventa-re direttore marketing per l'Europa. Il rien-tro in Italia nel 2001 coincide con il passag-gio al settore delle telecomunicazioni-newmedia («reclutata — precisa — da cacciatoridi teste inglesi»), che la vede nel 2001-2004amministratore delegato di Sonera Zed Ita-lia e nel 2005-2006 amministratore delega-to di Sony Ericsson Mobile CommunicationItalia. Cooptata nel 2006 come consigliereindipendente nel cda di Buongiorno (servizia valore aggiunto per i telefonini), oggi sie-de nel comitato di controllo della gestione(Buongiorno adotta il sistema monistico) epresiede il comitato remunerazioni. Ha por-tato nel board un altro consigliere indipen-dente — ovviamente donna. È advisor diaziende internazionali e amministrazionipubbliche in materia di strategie industrialie di servizi.

Qui sotto l’elenco delle 35 pro-fessioniste selezionate per ilsecondo gruppo, non ancora

pronte per un cda come l’Eni, macertamente in grado di sedere inquelli di altre società quotate.

Bianco Magda , 47 anniCondirettore, titolare divisione

Economia e diritto del servizio studidella Banca d'Italia. Research asso-ciate Ecgi, membro dello SteeringGroup on corporate governancedell'Ocse. Socio fondatore Associa-zione donne Banca d'Italia.

Bombassei Cristina , 39 anniConsigliere esecutivo della Brem-

bo, società quotata in borsa che facapo alla sua famiglia, dove lavoracome Corporate development ma-nager. Vice presidente dei Giovaniimprenditori di Bergamo.

Bruno Tolomei Isabella , 44 anniConsigliere della holding Ferfina

(gruppo Condotte) dal 2000, pro-prietà della famiglia, dove è respon-sabile della funzione finanza delgruppo. Ha insegnato Scienza dellafinanza ed esercitato come commer-cialista.

Cappello M. Elena , 39 anniDal 2007 responsabile mondiale

del marketing di prodotti e servizi edell'Industry marketing in NokiaSiemens Network. In precedenza se-nior vp Sales di Pirelli BroadbandSolutions e a capo dei servizi profes-sionali di Compaq Emea.

Carli M. Francesca , 43 anniManaging director, European fi-

nancial sponsors group di JP Mor-gan dal 2007, responsabile coverageclienti area infrastrutture. Inizio inAkros, passa in Goldman Sachs aLondra; è a New York dal 2000 sullaclientela globale Financial Institu-tions.

Caverni Mara , 45 anniPartner di Pricewaterhouse Coo-

pers Transaction Services dal 1999,dove segue i maggiori fondi di priva-te equity in Italia e all'estero e le piùimportanti operazioni di privatizza-zione. È in PwC dal 1988, con espe-rienze a livello internazionale.

Cioli Laura , 44 anni

Direttore retail market di Eni divi-sione Gas & Power dal 2006. Nel1991 entra in Bain diventando part-ner dell'area manufacturing; in Vo-dafone nel 1999, arriva a ricoprire lacarica di direttore divisione busi-ness.

Compagno Cristiana , 50 anniOrdinario di strategie d'impresa

a Udine. Vicepreside della Facoltàdi Economia e delegato per innova-zione tecnologica. Responsabile dinumerosi progetti di ricerca sui te-mi della gestione strategica dell'in-novazione e dei processi evolutivi edi ricambio generazionale dellePmi.

Covini Clara , 44 anniDirettore Business Unit Pmi di

Sap Italia dal 2006. Ricopre incari-chi di responsabilità crescente nell'area marketing di società tecnologi-che per entrare nel 1994 in Oracle ediventare vice president marketingSud Europa dal 2002, e poi vice pre-sident divisione Pmi.

D'Alberti Silvia , 47 anniPartner dello studio Allen & Ove-

ry dal 2000, responsabile del teamitaliano di diritto antitrust. Ha note-vole esperienza in materia di prati-che restrittive della concorrenza,cartelli e abuso di posizione domi-nante. Già funzionario dell'Anti-trust.

D'Arpizio Claudia , 42 anniPartner di Bain, specializzata sui

beni di lusso. Inizia in Saatchi & Saa-tchi e Ernst&Young; entrata in Bainnel 1995, ha costruito la propriaexpertise nell'area Luxury, diventan-done un punto di riferimento a livel-lo internazionale.

Del Bue Marina , 51 anniDirettore generale di Molmed dal

2000, società neoquotata. Iniziapresso l'Istituto superiore di sanità,passando poi in Eniricerche, Ma-sbiotec e Tecnogen; dal 1990 è inMenarini, con responsabilità mana-geriali delle aree Ricerca e biotecno-logia.

Di Carlo Francesca , 45 anniDirettore internal audit di Enel

dal dicembre 2007. Inizia in Ubs

Warburg nel corporate finance, aNew York e poi in Italia; nel 1993 en-tra nella futura Telecom Italia dovearriva alla responsabilità sull'areaM&A.

Dossena Giovanna , 48 anniOrdinario di Economia e gestio-

ne delle Imprese a Bergamo; diretto-re del Centro di Ricerca E-Lab dellastessa università. Consigliere Nedin Brembo Spa. Ha co-fondato nel1998 la società di consulenza AVM& Partners Value Management.

M. Licia Ferrarini, 46 anniAmministratore delegato del

gruppo alimentare di famiglia Ferra-rini-Vismara, per il quale ha la dele-ga per l’amministrazione finanza econtrollo.

Fornasari Chiara , 56 anniPartner di Prometeia e vice presi-

dente di Prometeia Advisor Sim. Haimplementato l'attività di analisicongiunturale dei mercati monetarie finanziari, e coordina la ricerca su-gli intermediari finanziari. Membrodel comitato scientifico della Asso-ciazione italiana private Banking.

Gallo Giorgina , 48 anniPresidente e amministratore dele-

gato di l'Oreal Italia dal febbraio2008. Da 26 anni nel gruppo, ha rico-perto diverse posizioni manageriali,fino a diventare nel 2001 Ammini-stratore Delegato Saipo.

Gatti Anna , 36 anniPartner di MyQube, società inter-

nazionale di venture capital e advi-sory. È stata senior economist e advi-sor all'Organizzazione mondialedella Sanità. Numerosi incarichipresso Università americane e orga-nizzazioni internazionali.

Gavirati Alessandra , 38 anniPartner in BS private equity dal

2002. In Sopaf fino al 2000, passa inBS occupandosi di importanti ope-razioni di acquisizione di medie im-prese italiane nel settore manufattu-riero. È nel cda di Radici Film, Are-na e Eagle Pictures.

Gilli Linda , 55 anniPresidente e azionista di Inaz.

Nel 2007 riceve il doppio riconosci-mento di cavaliere del lavoro e im-prenditrice dell'anno. È consigliere

dell'Università Bicocca, in rappre-sentanza del Murs, e responsabilelombarda dell'Aidda.

Lanero Maria Grazia , 52 anniPartner dello studio Gianni Origo-

ni e Grippo. Capo del team di dirittoamministrativo, esperta in dirittoambientale e immobiliare, nonchédelle infrastrutture e project finan-cing. Socio fondatore dell'Associa-zione avvocati amministrativisti.

Lepore Silva, 49 anniResponsabile private banking

gruppo Banca Sella dal 2007, consi-gliere di Banca Patrimoni Sella & C.In San Paolo dal 1977, già responsa-bile private banking, ha coordinatoil progetto di integrazione dell'areaper Intesa-San Paolo .

Locati Nadia , 52 anniPartner Reconta Ernst & Young.

Una vasta esperienza nella revisio-ne di società quotate e non, in Italiae all'estero, ha acquisito inoltrecompetenze specifiche in operazio-ni straordinarie. È stata amministra-tore delegato di Arthur Andersen

Monti Valeria , 54 anniDirettore generale dell'Upa (Uten-

ti pubblicità associati) dal 2005 al2007. Incarichi di direzione genera-le nelle maggiori società del settore,quali McCann Erickson, JWThomp-son, Ammirati Puri Lintas e Grey fi-no al 2005.

Muserra Francesca , 44 anniPartner dello Studio Tributario

Deloitte, dove nel 2000 è diventatala prima donna partner in Italia. Gliinizi in Arthur Andersen. Pubblicaarticoli su riviste specializzate incampo tributario. Dottore commer-cialista.

Oliveri Elisabetta , 45 anniIngegnere, direttore generale di

Sirti dal 2003, ne è stata direttorecommerciale e responsabile busi-ness development a livello interna-zionale per vari anni.

Perrazzelli Alessandra, 47 anniDirettore international affairs di

Intesa San Paolo dal 2001, basata aBruxelles. Inizia la pratica legale aNew York. A Bruxelles dal 1991, di-venta partner di riferimento dellostudio legale O'Connor&Company.

Petrucci Elisabetta , 48 anniDirettore area vita di Allianz dal

2007, prima tre anni come direttorepianificazione strategica. Undici an-ni di esperienza in Andersen Con-sulting e McKinsey, prima di entra-re in Fideuram.

Piatti Laura , 45 anni

Professore a contratto di Econo-mia degli intermediari finanziari aTorino, è capo della divisioneInsurance&Pensions in IntesaSanPaolo. In precedenza in RealeMutua Assicurazioni, in Consob eAgcom.

Primori Tiziana , 49 anniVicepresidente di Coop Adriatica

da ottobre 2006. Già direttore orga-nizzativo, nel 2002 è direttoremarketing strategico e risorse uma-ne. Ha una lunga esperienza nellalogistica e nel mondo cooperativo.Nel cda di Nomisma.

Riccardi Daniela , 46 anniPresidente area Greater China di

Procter&Gamble dal 2005, dopoaver coordinato l'intero mercato Eu-ropa dell'Est. Carriera internaziona-le, ha ricoperto posizioni di direzio-ne marketing e generale, basata dap-prima a Bruxelles, poi in AmericaLatina e in Russia.

Rossello Cristina , 46 anniAvvocato, titolare del proprio stu-

dio. Esperta in diritto bancario e di-ritto sportivo. Associata NedCom-munity, membro comitato scientifi-co Aidaf, è stata consigliere e sinda-co in diversi cda. Consulente per leimprese familiari.

Scarcella Maria , 52 anniPartner Accenture dal 2000. Re-

sponsabile per il financial servicesin Igem (Italia, Grecia, Turchia, Cen-tro e Est Europa e Medio Oriente)d e l l ' O f f e r t a C o r e B a n k i n g eRisk&Regulatory Management.Esperta in materia di Risk Manage-ment e Compliance.

Stabilini Alessandra, 37 anniAvvocato, collabora con Nctm. Ri-

cercatrice di Diritto commerciale aMilano. Membro del Comitato tecni-co di Piazza Finanziaria, associatoNedcommunity, Ecgi (EuropeanCorporate Governance Institute).Autrice di numerose pubblicazionisui temi di ricerca.

Storchi Maria Cristina , 43 anniAvvocato, corporate partner a

Latham&Watkins dal gennaio 2008.Specializzata in M&A e operazionistraordinarie con focus su societàquotate, Opa, privatizzazioni, riorga-nizzazioni e ristrutturazioni. In pre-cedenza in Bonelli Erede Pappalar-do dove è Partner dal 2000. Consi-gliere di Seat dal 1998 al 2001.

Luisa Torchia,50 anni

Laurea in dirittoamministrativo, hasaputo coniugareil suo interesse perla scienza dell'am-ministrazione con una forte apertu-ra internazionale e un orientamen-to alla ricerca, che le hanno consen-tito di apportare il suo contributo al-la attuazione delle riforma del siste-ma amministrativo italiano. Dal2003 insegna all'università di RomaTre, dove, dal 2006, è direttore delmaster universitario in Diritto eScienze dell'amministrazione. È sta-ta consigliere giuridico del ministroper la funzione pubblica Sabino Cas-sese e ha svolto numerosi incarichipresso la presidenza del Consiglio,il dipartimento della Funzione pub-blica e il ministero dell'Economia,non ultima la partecipazione alle

commissioni di riforma della leggesul risparmio e delle persone giuri-diche e associazioni non riconosciu-te. Siede in due consigli di ammini-strazione di società quotate, Aceaed Atlantia. In Acea presiede il Co-mitato Controllo Interno e il Comita-to Etico. Già nel cda della Cassa de-positi e prestiti. Autore di numerosiarticoli e volumi.

55%Paola Severi-no, 49 anni

Laureata in Giu-risprudenza pres-so l'Università diRoma. Stimata ac-cademica, è una ri-conosciuta penalista, consulente incampo bancario e considerataun’«apripista» tra gli avvocati don-na. Professore ordinario di dirittopenale alla Luiss Guido Carli e titola-re di diritto penale II, presso la Scuo-la ufficiali carabinieri di Roma, èconsulente di numerose società ebanche. Difensore di nomi impor-tanti quali Soru o i Caltagirone.Grande esperta di responsabilitàamministrativa degli enti, ha parte-cipato alla redazione delle LineeGuida dell'Associazione bancariaitaliana per l'adozione di modelli or-ganizzativi sulla responsabilità am-ministrativa delle banche. Membrodella Commissione istituita pressoil ministero della giustizia nel 2007per la riforma della legge sulla re-sponsabilità degli enti. Ha vinto ilpremio Minerva per la giustizia ed èautrice di numerose pubblicazioniin materia di diritto penale.

la differenza distipendio trauomini e donne

E l ena Zam-bon, 43 anni, 4 fi-gli

Unisce solidecompetenze ge-stionali e altrettan-to solide cono-scenze finanziarie. Elena Zambon èinfatti in primo luogo presidentedella Zambon Group, multinaziona-le chimico-farmaceutica di proprie-tà della famiglia fondata nel 1906che sotto la sua guida è cresciutaulteriormente a livello internazio-nale, anche con recenti acquisizio-ni negli Stati Uniti. Ed è, inoltre,presidente di Secofind, il multi-fa-mily office, fondato nel 2000 perestendere ad altre famiglie di im-prenditori l'esperienza di oltre die-ci anni di attività, svolta per la fami-glia Zambon, nella selezione e nelcontrollo dei gestori patrimoniali.

Dopo la laurea in Economia del-le Aziende Industriali, e prima dientrare nel gruppo di famiglia,Zambon è stata per cinque anni inCitibank N. A. come responsabiledegli investitori esteri sul mercatoitaliano e successivamente delle re-lazioni e delle valutazioni di rischioper la clientela istituzionale, in par-ticolare Assicurazioni, Finanziariee World Corporation Groups.

Isabella Sera-gnoli, 62 anni

Imprenditricealla guida di Coe-sia, un gruppo atti-vo nelle macchineper imballaggio, èuna delle pochissime (39 in tutto),donne che hanno ricevuto il titolodi cavaliere del lavoro.

Isabella Seragnoli ha appreso lacultura d'impresa sotto la guidadel padre Enzo, che negli anni Qua-ranta aveva rilevato, assieme al cu-gino Ariosto, la Gd, fabbrica di mo-tociclette fondata nel 1923, con-vertendola in una azienda dipackaging. Oggi Gd è leader mon-diale nelle macchine automaticheper la produzione e il confeziona-mento di sigarette, con una quotadi mercato del 65 per cento nellelinee per l'impacchettamento e

del confezionamento. Il gruppo,che nel 2005 ha assunto la denomi-nazione Coesia, comprende ottoaziende, con dislocazioni produtti-ve in 6 paesi e filiali in 14 paesi,3.400 dipendenti e un fatturatonel 2006 di 674 milioni di euro. Se-ragnoli è infine impegnata nel so-ciale con la Fondazione che portail suo nome.

53%Diva Moriani,39 anni, 1 figlio

Nata ad Arezzo,subito dopo la lau-rea in economia èentrata nel gruppoIntek come anali-sta finanziario e oggi, dopo aver sa-lito tutti i gradini della scala gerar-chica, è diventata vice presidentedella holding che fa capo alla fami-glia Manes.

È una professionista del merger& acquisition. In Intek ha potutomettere a frutto la sua predisposi-zione, soprattutto in occasione del-l’acquisizione di Kme (il gruppo delrame un tempo di proprietà della fa-miglia Orlando), la più grossa e com-plessa operazione che Moriani hadovuto affrontare e di cui, dopouna impegnativa ristrutturazione,si iniziano a vedere i primi risultati.Nelle principali operazioni del grup-po ha curato anche i processipost-acquisizione.

È partner e amministratore dele-gato di Apei sgr, società di gestionedel fondo di private equity I2Capi-tal partners e vice presidente di Gre-enenergycapital, società di investi-menti nel settore delle energie alter-native appena sbarcata in Borsa.

In copertina 23%

Più donne in cda, migliori performanceCosì la presenza femminile fa crescere gli indici di redditività

Le altre

madri lavoratricicon figli sotto i 6anni, in Italia

ChiapporiSEGUE DA PAGINA 3

4 CORRIER E C O N O M I A LUNEDÌ 31 MARZO 2008

Page 4: Nominepubbliche, eccolemanager per sfidare gli uomini · 1978 con Peat Marwick (poi Kpmg) traPhiladelphia e Milano, passa nel gruppoMontedison,finoadiventa-re direttore internal auditing

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

A PARIGI

MASSIMO NAVA

In Francia «l'égalité» èprincipio scritto nel mar-mo della storia. Ma an-che in un Paese cultural-mente avanzato come

questo, eguaglianza non fa ri-ma con parità, soprattuttoquando si parla di carriere, sa-lari e pari opportunità. Le stati-stiche dicono che la condizio-ne della donna lavoratrice e mi-gliore che in Italia, ma non dimolto. Il 30% lavora a tempoparziale, contro il 6% degli uo-mini. Il tasso di occupazionefemminile sale al 57% nel setto-re pubblico, con punte del 65%nell'istruzione e negli affari so-ciali, ma soltanto il 16% ha unruolo dirigenziale. Un dato ana-

logo si registra nel privato: unquarto dei quadri sono donne.Per quanto riguarda i salari, no-nostante indici di miglioramen-to, le donne guadagnano me-no degli uomini a parità di pre-stazione. Tra i quadri, la metàdegli uomini ha superato nel2007 i 48 mila euro annui di sti-pendio, mentre la metà delledonne non arrivano a superarei 38.400 euro.

La situazione non miglioranemmeno ai più alti livelli. Sesi prende in esame il «Cac 40»,ovvero i maggiori gruppi quota-ti alla Borsa di Parigi, si vedeche la media delle donne diri-genti è del 7,6%, mentre gli sti-pendi sono mediamente infe-riori del 20%. Addirittura, nellametà dei grandi gruppi non fi-gurano donne nei consigli diamministrazione, nonostante

che più della metà delle socie-tà del «Cac 40» abbia sottoscrit-to un accordo per l' «égalitè»professionale. A livello politi-co, si registra un ricorso a prov-vedimenti di legge per garanti-re eguali diritti e rendere puni-bili ogni forma di discrimina-zione: l'ultima è del 2001. Magli impegni rimangono sullacarta. Nelle grandi imprese, inFrancia come in Italia, ci sonotuttavia significative eccezioni,come gli imperi della cosmeti-ca (L'Oreal) e della moda(Lvmh) dove le donne sonomaggioranza tra i manager. Ri-spettivamente, il 54 e il 57% deiquadri.

E in Francia, come in Italia,si dà molta importanza al valo-re dei simboli. Due donne, Lau-rence Parisot e più recentemen-te Emma Marcegaglia sono al-

la testa delle rispettive associa-zioni degli industriali.

«E' un punto di svolta fonda-mentale. Sia perché i simboliaiutano, sia per il valore dellepersone», dice Giorgina Gallo,dal gennaio scorso presidentee amministratore delegato diL'Oréal Italia, un incarico ad al-to livello, ottenuto a soli 47 an-ni, ed eccezionale rispetto allacondizione delle donne mana-ger in Italia. Come in Francia,in Italia non si va oltre l'8% didirigenti femmine ad alto livel-lo e nemmeno in Italia vale ilconcetto delle pari opportuni-tà collegate al salario e al talen-to.

«L'Oreal — dice GiorginaGallo — è una delle pocheaziende che segue criteri diver-si. In Italia sono donne il 55%dei dipendenti, il 42% dei qua-

dri e il 36% dei dirigenti supe-riori. E sui salari non esistonodiscriminazioni». Inoltre L'Ore-al ha fatto una politica d'inve-stimento sulle donne, andan-do alla ricerca dei migliori ta-lenti nel mondo e favorendonela crescita con borse di studio.La partnership con l'Unescopermette infatti di scoprire eaiutare ogni anno ricercatrici escienziate di altissimo profilo.All'edizione 2008, tenutasi nel-le scorse settimane a Parigi, è

stata premiata fra le altre unaricercatrice italiana, FedericaMigliardo dell'università diMessina, segnalatasi per un im-portante lavoro sulle applica-zioni mediche del trealosio, untipo di zucchero impiegabilenella cura del diabete.

Torinese, studi classici, lau-rea all'università di ammini-strazione aziendale a Torino,master alla Bocconi, GiorginaGallo ha fatto tutta la carrieraall'Oreal cominciando dai pri-

mi passi nel marketing.«Le pari opportunità — av-

verte — non sono soltanto unproblema di leggi o di politicheaziendali ma anche di crescitasociale. Ho viaggiato molto ecredo di poter dire che l'Italia,almeno rispetto alla Francia, èpiù arretrata rispetto a politi-che di sostegno della donnache lavora. Penso, ad esempio,agli asili, ai congedi di paterni-tà, alle politiche per la fami-glia. Una donna non deve esse-re costretta a rinunciare alla fa-miglia per fare carriera. Credoche questi argomenti dovreb-bero essere ai primi posti nell'agenda del futuro governo.Non è solo questione di paritàfra sessi, ma di crescita com-plessiva della società : cultura-le, familiare, demografica».Giorgina Gallo ha fatto rinunceimportanti? «Ho fatto moltisforzi, non rinunce, ma mi ri-tengo fortunata. Ci vuole gran-de equilibrio, un partner com-prensivo, una buona organizza-zione domestica. Aggiungereiforza fisica e tenuta psicologi-ca. Anche perché sul lavoro, ledonne devono ancora dimo-strare qualche cosa di più».

Ora Fiorina e le altrepuntano al governoL’ex manager Hp in corsa con Mc Cain

Donne ed establishment11%Confronti Riequilibrio parziale (ma migliore dell’Italia). La leader degli industriali figura simbolo

53%

In America le donne non so-lo occupano i posti al verti-ce di alcune delle maggiori

aziende, dalla Pepsi Cola allaXerox, ma da lì puntano an-che alla carriera politica aimassimi livelli. Meg Whit-man, 51 anni, ceo (ammini-stratore delegato) uscente dieBay, la più grande casad'aste online al mondo, è lacondirettrice della campagnaelettorale del candidato Re-pubblicano alla Casa BiancaJohn McCain con la prospetti-va di diventare come minimola prossima governatrice dellaCalifornia. Mentre Carly Fiori-na, 53 anni, ex ceo del colossod e i c o m p u t e r H e w -lett-Packard, tesoriere dellastessa campagna, se vince Mc-Cain potrebbe diventare mini-stro Usa del Commercio.

Anche se la pre-senza femminile èaumentata numeri-camente di poco altop delle societàdella lista «Fortune500» negli ultimicinque anni — dal15,7 al 16,4%, se-condo uno studiodella società di ri-cerca newyorkeseCatalyst — la novi-tà importante è chemanager come le cinquanten-ni Whitman e Fiorina contanodietro di sé una larga schieradi executive emergenti, ha sot-tolineato il «Wall Street Jour-nal» nella sua ultima inchie-sta sulle «50 donne da tenerd'occhio». Dall'altra parte lastessa Catalyst ha rilevato nelsuo censimento 2007 sul pesodelle donne nei consigli d'am-ministrazione che se la loroquota è rimasta più o meno lastessa rispetto all'anno prima— il 14,8% di tutti i consigliericontro il 14,6% del 2006 — èperò aumentato il loro pesonei comitati importanti per ilbuon funzionamento dellacorporate governante: sono in-fatti arrivate al 15,1% dei com-ponenti dei comitati che con-trollano le nomine dei mana-ger e amministratori. In alcu-

ne aziende, forse non a casoquelle dove il ceo è «in rosa»,le donne rappresentano unterzo e oltre dei consiglierid'amministrazione: sono il45,5% alla conglomerata SaraLee, guidata da Brenda Bar-nes, 53 anni; il 40% sia allaAvon, il leader delle venditedirette di prodotti di bellezzail cui ceo è la quarantanoven-ne Andrea Jung sia alla Pepsibottling, controllata dal grup-po Pepsi dove il ceo è l'india-na Indra Nooyi, 52 anni; il36,4% alla Xerox, la società fa-mosa per le fotocopiatrici eguidata da Anne Mulcahy, 55anni; e il 31,3% alla WellPoint, la più grande compa-gnia assicurativa americanaspecializzata nel business del-la salute, che ha da poco no-minato la quarantaseienne

Angela Braly comesuo presidente eceo.

Fra le nuove ma-nager che stannoscalando le gerar-chie aziendali, si se-gnala ancora allaXerox Ursula Bur-ns, 49 anni, diventa-ta lo scorso aprilepresidente e chiefoperating officer,ovvero l'erede pro-

babile della Mulcahy. Allamultinazionale dei prodottip e r l a p u l i z i a e l ' i g i e n eProcter & Gamble, la probabi-le futura ceo Susan Arnold, 54anni, sta «allenando» nellasua squadra la quarantaseien-ne Melanie Healey, recente-mente promossa a presidentedi uno dei business più impor-tanti per il futuro del gruppo,la salute. Susan Decker, 45 an-ni, nell'ultimo anno è passatada chief financial officer a pre-sidente del portale InternetYahoo! Nessun settore è al ri-paro dall'ondata rosa: alla Ge-neral electric è in ascesa Char-lene Begley, 41 anni, ceo diGE enterprise solutions e allaBank of America si distingueAmy Woods Brinkley, 51 anni,global risk executive.

MARIA TERESA COMETTO

In copertinale donne ad altopotenziale cheaspirano a posti top

Una Parisot non fa l’égalité

Lo scenario internazionalele top managerdonne sposatee con figli 15%i top manager

uomini sposatie con figli

Negli Stati Uniti

In Francia solo il 16% di donne tra i dirigenti. Il caso Gallo all’Oréal

Modelli A sinistraLaurence Parisotè a capodell’associazioneindustriali di Francia.Sopra GiorginaGallo, presidentee ad di L’Oréal

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5CORRIER E C O N O M I A LUNEDÌ 31 MARZO 2008