1 Vincenzo Malitesta Responsabile Area Internal Auditing Membro effettivo Organismo di Vigilanza...
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1
Vincenzo Malitesta Responsabile Area Internal Auditing
Membro effettivo Organismo di Vigilanza d.lgs. 231/2001
FORUM PA
- Roma, 21.05.2007 -
L’INTERNAL AUDITING IN UNA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE TRASFORMATA IN
SOCIETA’ PER AZIONI. IL CASO DI CASSA DEPOSITI E PRESTITI
2
STRUTTURA DELL’INTERVENTO:
BREVE PRESENTAZIONE DI CDP: “IN DUE PAROLE”, IERI E OGGI
SVILUPPO DELLA FUNZIONE DI CONTROLLO INTERNO NEL PASSAGGIO DA PA A SPA (IA e 231)
3
CDP: le tappe storiche 1850: la Cassa depositi e prestiti nasce a Torino, nel Regno Sabaudo,
con la funzione di raccogliere depositi quale luogo di “pubblica fede”
1863: la Cassa piemontese incorpora le altre Casse del Regno in una
nuova Istituzione, con sede prima a Firenze e, poi, a Roma.
1875:nascono i libretti di risparmio postale, le cui risorse vengono
utilizzate dalla CDP per il finanziamento degli enti locali volti agli
investimenti in opere pubbliche e all'ammortamento dei debiti
pregressi.
1898: la CDP trasformata in Direzione generale del Ministero del
Tesoro.
1924: introduzione dei buoni fruttiferi postali
1983:riforma istituzionale della CDP per renderla pienamente
autonoma (L. 197/83)
1993: riconoscimento alla CDP di una propria personalità giuridica,
separata da quella dello Stato (art. 22 del D.L. 8/93, convertito dalla L.
68/93).
1999: riordino dell'assetto organizzativo e funzionale dell'Istituto (
D.Lgs. 284/99).
2003: trasformazione di CDP in società per azioni (D.L. 269/2003)
2006: con effetto dal 1° gennaio, Infrastrutture S.p.A. è fusa per
incorporazione nella CDP S.p.A. (L. 266/05, art. 1, comma 79).
4
CDP: le ragioni della societarizzazione
Necessità del rispetto dei parametri di Maastricht, cui
l’operazione avrebbe complessivamente contribuito
(attribuzione a CDP di rilevanti quote di partecipazioni
azionarie dello stato)
Necessità di adeguamento ai profondi cambiamenti del
quadro normativo, istituzionale e competitivo dei suoi mercati
di riferimento, potenziandone la capacità d'azione e rendendo
più flessibile e funzionale la gestione operativa
Tentativo di utilizzare CDP quale “motore dello sviluppo
economico del Paese”: suo impiego oltre che come
(tradizionale) polmone finanziario degli enti locali (GS), nel
finanziamento delle grandi opere infrastrutturali (ISPA_TAV..),
nel supporto al processo di esternalizzazione dei servizi
pubblici locali (GO), quale nuovo strumento di sostegno
dell’economia e delle imprese (Nuova “488”) in
compartecipazione con il sistema bancario.
5
CDP: la mission
La mission della Cassa è di (1) favorire lo sviluppo degli
investimenti pubblici, delle opere infrastrutturali destinate alla
fornitura dei servizi pubblici a carattere locale e delle grandi
opere di interesse nazionale, (2) offrire ai risparmiatori
prodotti finanziari con un moderato profilo di rischio al fine di
favorire l’accumulazione del risparmio, (3) assicurare
un’adeguata creazione di valore per i propri azionisti e per tutti
i portatori di interesse, preservando, al contempo ed in modo
durevole, il proprio equilibrio economico-finanziario-
patrimoniale.
6
CDP: il nuovo contesto normativo
AIUTI DI STATO_TRASPARENZA DELLE RELAZIONI FINANZIARIE TRA GLI STATI MEMBRI E LE SOCIETA’ PARTECIPATE (SEPARAZIONE CONTABILE E ORGANIZZATIVA_COAN)NORMATIVA E POTERI D’INDIRIZZO MINISTERIALI SULLA GS – SIEG (D.MEF 6 ottobre 2004 e dal D.MEF 27 gennaio 2005…) ANTITRUST (VICENDA_TERNA) + CONSOB (OBBLIGHI INFORMATIVI)NUOVO DIRITTO SOCIETARIO (GOVERNANCE SPA)COMITATO DI BASILEA (Nuove disp. di vig.za prudenziale per le banche - Circ. BI 263/Dic.06)TUB + TUF DISCIPLINA DI VIGILANZA SUGLI INTERMEDIARI FINANZIARI ISCRITTI NELL’ELENCO SPECIALE EX ART. 107 TUBR.OB. E SEGNALAZIONI STATISTICHE BI/BCE QUALE “ENTE CREDITIZIO” (PUMA2 DA 2007)INTERNAL AUDITING: Istruzioni di Vigilanza BI + "Internal audit in banks and the supervisor's relationship with auditors" pubblicato dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria nell'agosto 2001 + “Standards per la pratica professionale dell’Internal Auditing” dell’Institute of Internal Auditors statunitense (IIA) MARKET ABUSE E NUOVA LEGGE “TUTELA RISPARMIO” (L. 62 + 262/05)TRANSIZIONE AI PRINCIPI CONTABILI IAS/IFRS (da 1.1.2006- FTA: 1.1.2005)ANTIRICICLAGGIOCOVERED BOND (GS) + EMNT (GO)PROJECT FINANCINGFONDI CHIUSI D’INVESTIMENTO IN INFRASTRUTTURESECURITIZATION (CARTOLARIZZAZIONE DEGLI ATTIVI PATRIMONIALI)DISCIPLINA TRIBUTARIA APPLICABILENORMATIVA RAPP. LAVORO, PREVIDENZIALI E CCNL CREDITO
7
CDP: la corporate governanceLIVELLO DI GOVERNO
ASSEMBLEA (70% Stato 30% Soci minoritari)•Nomina gli amministratori e il Presidente d.CdA(6 nominati dal Mef, 3 dai soci di minoranza)(Art. 2383 del Codice Civile, art. 15 c. 1, 6 e ss., art. 16 c. 1 Statuto)
•Nomina i Sindaci (art. 27 Statuto)
MINISTRO Potere di indirizzo e modalità di eserciziodelle attività(art. 6 c.2 Statuto; art. 5 , c.9 e c.11 DL 269/03)
COMITATO di INDIRIZZO5 membri designati dai soci minoritari3 membri designati dal MEF1 Direttore Generale Cdp Spa(art. 23 c. 1 Statuto)
PresidenteVice Presidente(art. 12 c. 1, art. 14 c.1, art. 16 c. 1 e 2, art, 25 c. 1 Statuto)
Consiglio di Amministrazione14 membri(di cui 5 previsti all’art.7 c.1
L. 13/05/1983 n. 197) (1)
(art. 15 c. 2 Statuto)• Nomina il Direttore Generale (art. 24, c. 1 Statuto)
Direttore Generale Vice Direttore Gen.
(art. 24 Statuto)
Comitato Esperti
( Art. 24 c. 5 Statuto)
BANCA D’ITALIA (art. 5, c. 6 DL 269/03; art. 6 c. 3 e art. 24 c. 7 Statuto, art. 8 c. 1 D.MEF 05/12/03)(TITOLO V T.U.B. per int.ri vigilati ex art. 107, tenendo presenti le caratteristiche del soggetto vigilato e la speciale disciplina della “gestione separata”) COMMISS.PARLAM.VIGILANZA (art. 5, c. 9 DL 269/03; art. 6 c. 2 Statuto)COLLEGIO SINDACALE (art. 27 Statuto)MAGISTRATO CORTE CONTI (art. 17 c. 6 e art. 27 c. 10 Statuto ) INTERNAL AUDITING (art. 22 c. 1 Statuto)SOCIETA’ DI REVISIONE ESTERNA (art. 22 c. 1 e art. 28 c. 1 Statuto)COMITATO SUPP. AZ.STI PRIVILEGIATI (art. 22 c. 1 Statuto)ORGANISMO DI VIGILANZA DLGS 231/01
LIVELLO GESTIONALE
GE
ST
ION
E O
RD
INA
RIA
LIVELLO DI GOVERNO LIVELLO GESTIONALE LIVELLO CONTROLLI
LIVELLO CONTROLLI
Consiglio di Amministrazione9 membri(art. 15 c. 1 Statuto)• Nomina il Direttore Generale (art. 24, c. 1 Statuto)
ASSEMBLEA (70% Stato 30% Soci minoritari)
Nomina gli amministratori (6 nominati dal Mef, 3 dai soci di
minoranza)(Art. 2383 del Codice Civile, art. 15 c. 1, 6
e ss. Statuto)Nomina i Sindaci (art. 27 Statuto)
COMITATO di INDIRIZZO5 membri designati dai soci minoritari3 membri designati dal MEF1 Direttore Generale Cdp Spa(art. 23 c. 1 Statuto
PresidenteVice Presidente(art. 12 c. 1, art. 14 c.1, art. 16 c. 1 e 2, art, 25 c. 1 Statuto)
BANCA D’ITALIA (art. 5, c. 6 DL 269/03; art. 6 c. 3 e art. 24 c. 7 Statuto, art. 8 c. 1 D.MEF 05/12/03)COLLEGIO SINDACALE (art. 27 Statuto)MAGISTRATO CORTE CONTI (art. 17 c. 6 e art. 27 c. 10 Statuto ) INTERNAL AUDITING (art. 22 c. 1 Statuto)SOCIETA’ DI REVISIONE ESTERNA (art. 22 c. 1 e art. 28 c. 1 Statuto)COMITATO SUPP. AZ.STI PRIVILEGIATI (art. 22 c. 1 Statuto)ORGANISMO DI VIGILANZA DLGS 231/01
(1) – Il Direttore Generale Tesoro, il Ragioniere Generale dello Stato, Rappresentanti degli Enti Locali (Anci, Upi, Regioni)
Direttore Generale Vice Direttore Gen.
(art. 24 Statuto)
Comitato Esperti
( Art. 24 c. 5 Statuto)
GE
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A
8
CDP: azionisti e partecipazioni azionarie
Azionisti:
70% : Ministero dell’Economia e delle Finanze 30% : 66 Fondazioni Bancarie
9
CDP: la struttura organizzativa
10
CDP: le cifre
DATI PATRIMONIALI milioni di € 2006 2005
Totale attività 180.692 149.533
Crediti verso clientela 76.850 62.589
Attività finanziarie disponibili per la vendita 15.317 14.556
di cui titoli di debito 212 1.015
di cui titoli azionari 15.106 13.541
Raccolta diretta 163.629 135.213
Patrimonio netto 13.284 10.586
INDICI DI RISCHIOSITA' DEL CREDITO (%) 2006 2005
Crediti dubbi lordi/Crediti verso clientela lordi 0,191% 0,103%
Rettifiche nette/Crediti verso clientela netti 0,045% 0,003%
11
CDP: le cifre
DATI ECONOMICI milioni di € 2006 2005
Margine di interesse 1.780 2.035
Dividendi e utili (perdite) da partecipazioni 1.219 952
Commissioni nette - 714 - 671
Altri ricavi netti 430 - 136
Margine d'intermediazione lordo 2.716 2.180
Rettifiche di valore nette - 35 - 2
Costi di struttura - 75 - 75
Risultato di gestione 2.614 2.110
Utile d'esercizio 2.053 1.642
INDICI DI REDDITIVITA' (%) 2006 2005
Spread attività fruttifere - passività onerose 1,60% 2,10%
Cost/income ratio 2,80% 3,40%
ROE 19,40% 20,90%
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I Controlli Interni: le date fondamentali
Fine anni ’90: il Sistema dei Controlli Interni (d.lgs.286/99)2004: l’Internal Auditing ("Internal audit in banks and the supervisor's relationship with auditors" pubblicato dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria nell'agosto 2001; gli “Standards per la pratica professionale dell’Internal Auditing” stabiliti dall'Associazione Italiana Internal Auditors, in linea con quelli definiti dall’Institute of Internal Auditors statunitense)
Fine anni ’80: dall’Ispettorato ai Controlli Interni (d.lgs. 29/93)
13
Garanzia della regolarità e correttezza dell’azione
amministrativa
Verifica dell’efficacia, efficienza ed economicità dell’azione amministrativa
sulla base del rapporto tra costi e risultati raggiunti
Verifica della congruenza tra gli obiettivi fissati dai piani e programmi
dell’organo politico ed i risultati raggiunti
Valutazione delle prestazioni del personale con qualifica dirigenziale
Controllo di regolarità amministrativo-contabile
Controllo di gestione
Valutazione dei dirigenti Valutazione e controllostrategico
IL NUOVO SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI
I Controlli Interni: il S.C.I. ex d.lgs. 286
14
I Controlli Interni: i cantieri di trasformazione
Cantiere - Milestone - Data inizio/fine - Costi/invest. - Risorse da coinvolgere
Modello D. Lgs 231/01
Regolamento di Internal Audit
Risorse (finanza, contabilità, compliance, ICT)
Manuale delle procedure di IA
Infrastrutture di supporto (Controlli a distanza _ Flussi inf.vi AIA_OdV_SIRE)
Sviluppare i contenuti relativi a processi revisionali, attività oggetto del controllo, responsabilità organizzative e strumenti per lo sviluppo della funzione di IA di Cassa Depositi e Prestiti SpA.
Obiettivi dei cantieri
15
Oggetto Sociale: a) Finanziamento enti pubblici utilizzando il R.P. con garanzia Stato; b) Finanziamento infrastrutture per servizi pubblici, senza garanzia Stato;c) Gestione partecipazioni trasferite da MEFd) Gestione delle funzioni, attività e passività trasferite al MEF;e) Assistenza e consulenza agli enti pubblici;f) Servizi di consulenza, studio e ricerca in materia economica e finanziaria. g) Ogni altra operazione strumentale connessa ed accessoria.(Art.3 Statuto)
Obiettivi Piani
Politiche
Sistemi di Controllo Interno
Sistema delle
Deleghe
Organizzazione Processi e
Procedure
Sistema Gest. Rischi
Sistemi Informativi
Sistema Contabile
Sistema di Reporting
Staff Internal AuditingMission: verificare e valutare l’adeguatezza dei sistemi di
controllo interno, del sistema di gestione dei rischi e dei sistemi
di governo dell’impresa
Oggetto dell’
attività di Auditing
Vertice Aziendale
Mission: Favorire lo sviluppo degli investimenti pubblici, delle opere infrastrutturali destinate ai servizi pubblici locali e delle grandi opere di interesse nazionale, assicurando ritorno economico agli azionisti e durevole equilibrio economico-finanziario-patrimoniale. Vision: Società leader del settore che, mantenendo un connotato Istituzionale, contribuisce allo sviluppo economico del Paese, perseguendo l’eccellenza delle proprie risorse umane, metodi gestionali e qualità del servizio alla clientela.
Mandato di Audit
L’Internal Auditing concorre a garantire il raggiungimento degli scopi sociali in quanto strumento di supporto del Vertice Aziendale e dell’Organizzazione nel monitoraggio sul funzionamento dei sistemi di controllo interno
I Controlli Interni: il modello a tendere (“COSO-ERM oriented”)
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I Controlli Interni: l’AIA a [quasi] regimeI rischi di CDP:
Rischi finanziari:
Rischio di credito Rischi operativi
Mercato: tasso, equityLiquidità
Riaggregando i processi aziendali l’AIA ha individuato omogenei “ambiti di audit”, per ciascunodei quali è stato calcolato un risk scoring, cioè una sintetica misura del rischio insito in ciascun ambito, utilizzata per determinare quelli su cui agire prioritariamente e che sono inseriti nel piano di Audit dell’anno corrente.Il risk scoring risulta dalla combinazione delle due componenti di Probabilità ed Impatto.
AuditRisk
Scoring
ambiente di
controllo
contesto
normativo
sistemi
informatici
grado di
cambiamento
o innovazione
eventi/proble
mi
precedenti
carico di
lavoro e
pressione per
raggiungere
gli obiettivi
impatto
economico/f
inanziario
impatto
commerciale
impatto su
reputazione
impatto su
rispetto
della
normativa
impatto su
continuità
operativa
Raccolta
istituzionale36,27% 2 3 3 4 2 2 4 4 4 3 2
commento
parziale
esistenza di
procedure
formalizzate
quadro di
riferimento
regolamentar
e dell'attività
di emissione
articolato e di
grande
rilevanza
introduzione
del sistema
informatico
di front office
murex
attività non
effettuata in
precedenza da
CDP
non sono noti
precedenti
eventi
problematici
di rilievo
congrua
disponibilità
di risorse
impatto
rilevante sul
passivo e sul
CE della
CDP anche a
causa della
valutazione
dei derivati
di copertura
rilevante in
quanto
l'attività
dipende dal
gradimento
degli
investitori
istituzionali
rilevante
attenzione
dei media su
emissioni
istituzionali
di CDP
predisposizi
one di
contrattualis
tica
complessa e
attività
sensibile al
rischio reati
ex d.lgs
231/01
rilevante per
la gestione
ordinaria
della quale
rappresenta
l'unica fonte
di provvista
Probabilità (A) Impatto (B)
17
AMBITI DI AUDIT OBIETTIVI DEGLI INTERVENTI DI AUDIT
1 Impieghi Gestione Separata
Salva la possibilità di successive integrazioni, l’intervento sarà mirato all’analisi della complessiva articolazione del processo (dall’analisi delle esigenze finanziarie alla verifica della soddisfazione del cliente), anche con riferimento ai rischi emergenti dalla gestione dei nuovi prodotti (eg. Mutuo flessibile) e delle nuove attività (eg.partecipazione a gare). Esame dei profili ex d.lgs.231/01.
2 Contabilità e Bilancio Salva la possibilità di successive integrazioni, l’intervento sarà mirato alla verifica delle modalità di tenuta della contabilità e del processo di predisposizione del bilancio e della documentazione di corredo. Si procederà all’esame dei rischi emergenti dalle modifiche organizzative e di processo finalizzate all’adeguamento ai nuovi principi contabili internazionali.
3 Politiche di Sviluppo, Gestione Fondi e Consulenza
Salva la possibilità di successive integrazioni, l’intervento sarà mirato alla verifica delle complessive modalità di svolgimento dei processi di competenza e all’analisi dei rischi emergenti dall’attività di nuova istituzione (eg. Consulenza). Esame dei profili ex d.lgs.231/01.
4 Impieghi Gestione Ordinaria
Salva la possibilità di successive integrazioni, l’intervento sarà mirato all’analisi della complessiva articolazione del processo, dalla struttrazione delle operazioni finanziarie alla gestione e monitoraggio degli interventi, anche con riferimento alla fase istruttoria per la valutazione del merito creditizio. Esame dei profili ex d.lgs.231/01.
5
Amministrazione e gestione delle risorse umane
Salva la possibilità di successive integrazioni, l’intervento sarà mirato alla verifica della funzionalità e dell’affidabilità delle metodologie di selezione e sviluppo delle risorse umane e della gestione amministrativa delle stesse. Esame dei profili ex d.lgs.231/01.
Dal Piano di Audit per l’anno 2006:
I Controlli Interni: l’AIA a [quasi] regime
18
Pro
Pro
ces
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si
si
di di
Bu
Bu
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sin
ess
ess
Pr
Pr
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eses si
si
di di SS upup
popo rtrt oo
•Analizzare i fabbisogni del mercato
•Definire il prodotto (nuove rotte e servizi commerciali)
•Definire il Pricing di prodotto
•Definire la strategia di Marketing
•Comunicare il prodotto e fidelizzarlo
•Gestire la vendita del prodotto Fly
•Gestire la vendita del prodotto Cargo
•Progettare i servizi in volo e a terra
•Gestire il Revenue recognition
•Pianificare la manutenzione
•Definire i contenuti di ingegneria di processo
•Effettuare il Procurement materiale aeronautico e servizi manutentivi
•Gestire gli impianti e i macchinari
•Manutenere gli aeromobili (heavy, light, line)
•Gestire le vendite manutentive e il materiale surplus
•Gestire il sistema qualità e i rapporti con la FAA
A
Area Commerciale
B
Engeneering & Maintenance
C
Ground Operations
E
Flight Operations
• Amministrazione e controllo
• Organizzazione e Risorse Umane
• Qualità
• Affari generali
• Affari legali e societari
• Ambiente e sicurezza
• Information Technology
•Progettare e definire le procedure operative a terra
•Gestire/supervisionare l’operatività di scalo Italia
•Effettuare il procurement materiali e servizi aeroportuali
•Gestire Hub (MXP, FCO) e Infrastrutture
•Sviluppare business e vendite
•Effettuare assistenza aeromobili
•Effettuare assistenza passeggeri
•Gestire l’operatività Cargo e la Logistica
•Gestire/supervisionare l’operatività di scalo estero• Amministrazione, finanza e controllo
• Organizzazione e Risorse Umane
• Qualità
• Affari generali
• Affari legali e societari
• Ambiente e sicurezza
• Information Technology
•Effettuare il Crew Training
•Effettuare il Crew Planning & Management
•Gestire i simulatori di volo
•Gestire le operazioni di volo
•Effettuare i servizi tecnici di bordo
•Gestire la scuola di Volo
Legend
a
ALITALIA Express S.p.A.ATITECH S.p.A. ALITALIA AIRPORT S.p.A.
GA 2000 Travel Service LtdGlobal Executive Travel Selections Inc.
AVIOFIN S.p.A. ALINSURANCE S.r.L.ALITALIA MAINTENANCE SYSTEMS S.p.ASISAM S.p.A. ALITALIA Servizi S.p.A.
ALITALIA S.p.A.
D
Production, Integration & Delivery
•Gestire l’ingegneria di esercenza (compliance con STD internazionali su aeromobili, gestione del Group Flight Safety)
•Integrare i fattori produttivi (pianificazione e gestione)
•Gestire lo scheduling dei voli e disegnare il network
•Progettare il sistema di delivery del servizio
•Gestire il coordinamento operativo voli
•Gestire il coordinamento operativo operazioni a terra
•Effettuare la Security e gestire la Safety
•Gestire il Crisis Management
•Gestire la Biglietteria
Il Progetto 231
1a. CATENA DEL VALORE
1b. CONTROLLO DIREZIONALE
2. MATRICE ATTIVITA’ SENSIBILI/FUNZIONI - MIARReati verso la P.A.
Reati societari
AT
TIV
ITA
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SIB
ILI
3. SCHEDE DI GAP ANALYSIS
4. SINTESI GAP
5. MO EX D.LGS. 231/01
PR
OC
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AZ
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DA
LI
Reati societari
1c. STRUTTURA ORGANIZZATIVA
1. Analisi del modello di business (catena del valore e declinazione in macroprocessi) di Cassa e Depositi e Prestiti S.p.A. e identificazione della struttura organizzativa, dei ruoli, dei soggetti in posizione apicale (Modello di Business, Macroprocessi, Struttura organizzativa)
2. Individuazione delle funzioni aziendali che presidiano le attività sensibili e definizione di una matrice attività sensibili alla “231” vs. funzioni/owner di processo (MIAR)
3. Analisi delle attività sensibili e rilevazione dello stato dei controlli a presidio dei “rischi 231” (Schede di Gap Analysis)
4. Rilevazione dei gap del sistema di controllo interno rispetto agli standard “231” (Sintesi Gap)5. Realizzazione di un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo atto a prevenire la commissione
di reati ex 231
11
22
334455
1b. MACROPROCESSI
19
1. Analisi del modello di business di Cassa e Depositi e Prestiti S.p.A. e identificazione della struttura organizzativa, dei ruoli, dei soggetti in posizione apicale
11
MAPPATURA DEI PROCESSI PER LE AREE/DIREZIONI
Estratto del documento “Mappa integrata dei processi” – Direzione Finanziamenti Pubblici
Il Progetto 231
20
ATTIVITA’ SENSIBILI INDIVIDUATE
Rapporti con la Pubblica Amministrazione Reati Societari
1. Analisi del modello di business di Cassa e Depositi e Prestiti S.p.A. e identificazione della struttura organizzativa, dei ruoli, dei soggetti in posizione apicale (Controllo Direzionale)
11
Il Progetto 231
21
1. 33 Analisi delle attività sensibili e rilevazione dello stato dei controlli a presidio dei “rischi 231”
Priorità di intervento
● Medio livello di priorità
●● Alto livello di priorità
Intestazione
Si fornisce una sintesi delle informazioni generali del Processo sensibile in esame, quali:- Attività sensibile- Processo/procedura associato (con riferimento alla mappa integrata dei processi - si veda slide 7)- Funzioni interne coinvolte- Fattispecie di reato correlate
Descrizione attività
Si fornisce una rappresentazione sintetica del flusso di processo
Standard di controllo
Si descrivono i presidi di controllo rilevati per il processo in esame, in relazione agli standard “231”
Gap rilevati
Si descrivono i gap di controllo rilevati per l’attività in esame
Action Plan
Si individuano le azioni correttive da intraprendere per l’adeguamento del sistema di controllo agli standard “231”
44 Rilevazione dei gap del sistema di controllo interno rispetto agli standard “231”
Il Progetto 231
22
33 Mappatura delle attività sensibili e rilevazione dello stato dei controlli a presidio dei “rischi 231” 44 Rilevazione dei gap del sistema di controllo interno rispetto agli standard “231”
Estratto del documento “Matrice attività sensibili/funzioni aziendali”
Il Progetto 231
23
A seguito della realizzazione della Gap Analysis per il sistema dei controlli sui processi sensibili ex D.Lgs.231/01 sono state formulate proposte di allineamento
in materia di:
Procedure di gestione degli acquisti e della logistica
Procedura di gestione dei flussi finanziari
Procedura di gestione delle verifiche effettuate da organi interni ed esterni e della custodia ed accesso alla documentazione obbligatoriaIntegrazione del Codice Etico
Linee guida di gestione del sistema delle deleghe e procureClausole standard ad integrazione della contrattualistica di CDPRevisione del Regolamento dell’OdV confluito del Modello
33 Mappatura delle attività sensibili e rilevazione dello stato dei controlli a presidio dei “rischi 231” 44 Rilevazione dei gap del sistema di controllo interno rispetto agli standard “231”
Il Progetto 231
24
55 Realizzazione di un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo atto a prevenire la commissione di reati ex 231
Il documento “Modello di Organizzazione, Gestione e controllo ex. D.Lgs. 231/01” è articolato in tre sezioni
I- Parte Generale
II - Parte Speciale: Reati nei rapporti con la Pubblica AmministrazioneIII - Parte Speciale: Reati Societari
Il Progetto 231
25
Attività di attuazione e vigilanza
Il Progetto 231
26
AIA
Collegio Sindacale
Società di
Revisione
Corte dei
Conti
Commissione Parlamentare di Vigilanza
Consiglio d’Amministrazione
Comitato d’indirizzo
Autorità Giudiziaria
Consob
Antitrust
Banca d’Italia
AzionistiMEF-Fondazioni
Direzioni/AreeTop Management
AIA e governance
Agenzie di
Rating
Organismo di Vigilanza