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più come grandi eventi che, oltre allo svolgi- mento della competizione sportiva, propon- gono spettacolarizzazioni di vario genere, avvicinandosi sempre più agli eventi di “pu- ro” pubblico spettacolo. I luoghi che ospitano questi “big shows” si sono pertanto, in questa direzione, gradual- mente adattati e trasformati divenendo dei templi per l’intrattenimento del grande pub- blico, sia che questo stia assistendo ad un concerto, alla finale di basket o a contempo- ranee performance teatrali! È opportuno sottolineare come questi nuovi modelli di uso degli impianti siano necessari al fine di disporre di strutture competitive nel panorama internazionale, che possano ac- cedere a candidature di rilievo sia a livello sportivo che di pubblico spettacolo, infatti i grandi eventi sportivi, così come le grandi produzioni musicali, esigono, nella scelta della location, requisiti quantitativi e qualita- tivi di altissimo livello. E soltanto ospitando manifestazioni di tale rilievo, da cui si presu- me un proporzionato ritorno di pubblico e di immagine, è ipotizzabile la sostenibilità eco- nomica degli stessi grandi impianti. In particolare si deve passare dalla prece- dente visione in cui gli edifici erano di pro- prietà pubblica e quindi i costi di costruzio- ne, gestione e manutenzione, ricadevano solo parzialmente sull’utilizzatore, rispetto alla visione moderna dove questi impianti sono costruiti e gestiti da soggetti privati. Si tenga conto che un edificio dove si svolgono solo eventi a carattere sportivo, in quanto è presente una squadra e/o una società spor- tiva, impegnano l’edificio al massimo per 30 giornate all'anno, quindi il bilancio comples- L’abstract L’articolo vuole porre l’attenzione su uno specifi- co settore degli spazi destinati all’intrattenimento, con particolare riferimento agli impianti sportivi che, nella regolamentazione nazionale sono pen- sati come “occasionalmente 1 ” utilizzati per even- ti diversi rispetto a quelli a carattere prettamente sportivo. Oggi più che mai però, l'evento è intrat- tenimento e la connotazione fra l’uso e la gestio- ne degli spazi non si discosta rispetto all’evento in quanto tale. Partendo da questo assunto, che ha alla base il principio che il livello di sicurezza per il pubblico non può avere caratteristiche e regole diverse se non quelle legate alla tipologia, per peculiarità ar- chitettonica e distributivo funzionale, legate da una parte alla visibilità e fruizione dell’intratteni- mento e dall’altra alla presenza di un elevato nu- mero di spettatori quando questo supera le 5.000 persone, le soluzioni distributive e funzionali pas- sano dalla visione del D.M. 19/8/1996 a quella del D.M. 18/3/1996. Gli impianti sportivi polifunzionali: l’evoluzione I grandi impianti sportivi indoor, in Europa e nel mondo, oggi non si limitano più a configurarsi come luoghi per lo svolgi- mento delle competizioni sportive, ma si propongono come spazi multifunzionali in cui vengono messi in scena grandiosi spet- tacoli di svariata natura (differenti discipline sportive, eventi musicali, performance tea- trali, convention, esposizioni…); ciò che ac- cumuna la varietà di manifestazioni ospitate è la considerevole presenza di pubblico. Al- tra peculiarità delle attuali manifestazioni sportive è che queste si presentano sempre giugno 2017 13 antincendio impianti sportivi indoor giugno 2017 12 antincendio I grandi impianti sportivi indoor: la visione prestazionale a supporto della loro evoluzione Giuseppe G. Amaro, Paola Francesca Beccaria

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più come grandi eventi che, oltre allo svolgi-mento della competizione sportiva, propon-gono spettacolarizzazioni di vario genere,avvicinandosi sempre più agli eventi di “pu-ro” pubblico spettacolo.I luoghi che ospitano questi “big shows” sisono pertanto, in questa direzione, gradual-mente adattati e trasformati divenendo deitempli per l’intrattenimento del grande pub-blico, sia che questo stia assistendo ad unconcerto, alla finale di basket o a contempo-ranee performance teatrali!È opportuno sottolineare come questi nuovimodelli di uso degli impianti siano necessarial fine di disporre di strutture competitive nelpanorama internazionale, che possano ac-cedere a candidature di rilievo sia a livellosportivo che di pubblico spettacolo, infatti igrandi eventi sportivi, così come le grandi

produzioni musicali, esigono, nella sceltadella location, requisiti quantitativi e qualita-tivi di altissimo livello. E soltanto ospitandomanifestazioni di tale rilievo, da cui si presu-me un proporzionato ritorno di pubblico e diimmagine, è ipotizzabile la sostenibilità eco-nomica degli stessi grandi impianti.In particolare si deve passare dalla prece-dente visione in cui gli edifici erano di pro-prietà pubblica e quindi i costi di costruzio-ne, gestione e manutenzione, ricadevanosolo parzialmente sull’utilizzatore, rispettoalla visione moderna dove questi impiantisono costruiti e gestiti da soggetti privati. Sitenga conto che un edificio dove si svolgonosolo eventi a carattere sportivo, in quanto èpresente una squadra e/o una società spor-tiva, impegnano l’edificio al massimo per 30giornate all'anno, quindi il bilancio comples-

L’abstract

L’articolo vuole porre l’attenzione su uno specifi-co settore degli spazi destinati all’intrattenimento,con particolare riferimento agli impianti sportiviche, nella regolamentazione nazionale sono pen-sati come “occasionalmente1 ” utilizzati per even-ti diversi rispetto a quelli a carattere prettamentesportivo. Oggi più che mai però, l'evento è intrat-tenimento e la connotazione fra l’uso e la gestio-ne degli spazi non si discosta rispetto all’evento inquanto tale.Partendo da questo assunto, che ha alla base ilprincipio che il livello di sicurezza per il pubbliconon può avere caratteristiche e regole diverse senon quelle legate alla tipologia, per peculiarità ar-chitettonica e distributivo funzionale, legate dauna parte alla visibilità e fruizione dell’intratteni-mento e dall’altra alla presenza di un elevato nu-mero di spettatori quando questo supera le 5.000persone, le soluzioni distributive e funzionali pas-sano dalla visione del D.M. 19/8/1996 a quella delD.M. 18/3/1996.

Gli impianti sportivi polifunzionali:l’evoluzione

I grandi impianti sportivi indoor, in Europae nel mondo, oggi non si limitano più aconfigurarsi come luoghi per lo svolgi-mento delle competizioni sportive, ma si

propongono come spazi multifunzionali incui vengono messi in scena grandiosi spet-tacoli di svariata natura (differenti disciplinesportive, eventi musicali, performance tea-trali, convention, esposizioni…); ciò che ac-cumuna la varietà di manifestazioni ospitate

è la considerevole presenza di pubblico. Al-tra peculiarità delle attuali manifestazionisportive è che queste si presentano sempre

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I grandi impianti sportiviindoor: la visioneprestazionale a supportodella loro evoluzione

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sivo fra costi di costruzione e gestione nonpuò essere bilanciato dalla vendita dei bi-glietti.Ne consegue la necessità di un piano di uti-lizzo di questa tipologia di edifici che copral’intero arco dell’anno.Si portano ad esempio alcuni grandi impian-ti in Europa e nel mondo che quotidiana-mente accolgono migliaia di spettatoriin otti-ca di contemporanea multifunzionalità.“L’O2 Arena di Londra2” è la grande cupolacoperta all’interno dell’area per esposizioni

nota con il nome di “Millenium Dome”, co-struita tra il 1997 e il 1999 per festeggiarel'arrivo del terzo millennio. L’O2 Arena, con isuoi 20.000 posti a sedere, è l’impianto chenel 2016 ha emesso, a livello mondiale, ilmaggior numero biglietti per grandi eventi(oltre milione e mezzo di biglietti venduti).Nella classifica dell’ammontare di bigliettiemessi nell’anno 2016 per grandi eventi, se-gue il leggendario “Madison Square Garden”di Manhattan New York3 (circa un milione dibiglietti emessi nel 2016 e 18.000-22.000posti in funzione del tipo di evento ospitato).Altri importanti impianti al coperto europeiche fanno della flessibilità d’uso la loro ban-diera sono l’“Accor Hotels Arena” di Parigi4,il “Manchester Arena” di Manchester, l’“O2Arena” di Praga , il “Mercedes-Benz Arena”a Berlino.Nel panorama italiano i principali impianti alchiuso, di quali ci si è occupati e che pre-sentano paragonabili livelli prestazionali edanaloghe strategie di utilizzo sono il “Pala-sport Olimpico” (oggi Pala Alpitour) di Torinoe il “Mediolanum Forum di Assago” (Milano).Il Palasport Olimpico di Torino (Palahockeynel bando per la progettazione, Pala Alpitourl’attuale naming commerciale) è l’impiantosportivo al chiuso per il gioco dell’Hockeycostruito in occasione delle Olimpiadi inver-nali di Torino 20065.Il “Pala Alpitour”, sin dalla sua ideazione èstato pensato come edificio polifunzionaledestinato prioritariamente allo svolgimentodi attività sportive, di varia natura, nonchéper eventi diversi da quelli sportivi quali con-certi, fiere, mostre, convention etc., inqua-drabili fra quelli di pubblico spettacolo in re-lazione alla configurazione che lo spazio puòassumere [Cfr. Antincendio Marzo 2007].A seguito di un più continuo utilizzo dell’edi-ficio dovuto alla peculiarità dello stesso pro-prio in termini di flessibilità d’uso, è emersa,per la Società di gestione, l’opportunità di ri-valutare l’occupazione dell’area del Parterrea quota -7,50 m, anche per far fronte alle ri-chieste degli organizzatori degli eventi e de-gli artisti che ritengono come lo spettacolo

Ing. GGiiuusseeppppee GG.. AAmmaarroo, si laurea in Ingegneria CivileSezione Idraulica presso l’Università degli Studi di Palermonel 1982. Dal 1984 al 1995 ha svolto l’attività di funzionariotecnico della carriera direttiva del C.N.VV.F. presso ilComando dei VV.F. di Torino. Dal 1996 ad oggi svolge attivi-tà libero professionale nel settore specifico della sicurezzaantincendio, nei cantieri temporanei e mobili, della sicurez-za sul luogo di lavoro (D.Lgs. 81/08 e s.m.i.), nel settore dellamanutenzione e della valutazione di impatto ambientale,della direzione lavori. Nell’ambito di progetti e realizzazioniche hanno visto l’applicazione delle disposizioni in materia diimpiantistica sportiva, anche attraverso il ricorso a valutazio-ni di carattere prestazionale, si annoverano: PalaAlpitourTorino - Palazzetto dello sport Biella - Palazzetto dello sportPinerolo - Piscina Olimpica Torino - Mediolanum ForumMilano - Nuovo stadio AS Roma.Nel 2009 ha fondato GAE engineering srl società che svilup-pa, sotto la sua direzione tecnica, progetti ed applicazioniinnovative nel settore della sicurezza in caso d’incendio.

Architetto PPaaoollaa FFrraanncceessccaa BBeeccccaarriiaa, si laurea nel 1999 pres-so la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino; nel2000 ottiene il diploma del Master in Exhibit Design pressol’Istituto Europeo di Design di Torino; nel 2009 frequenta ilCorso di alta formazione in Project Management presso l’uni-versità Cattolica di Milano.Attualmente lavora nell’UfficioTecnico della società Parcolimpico srl che gestisce gliimpianti post-olimpici di Torino 2006.In Parcolimpico si occupa di coordinare gli interventi di com-pletamento e miglioria del patrimonio immobiliare; garantirela regolarità edilizia dei siti e la conformità dei siti alle pre-scrizioni in materia di salute, igiene, sicurezza; supportare lagestione delle attività di manutenzione preventiva e straordi-naria dei siti; espletare l’iter autorizzativo per gli eventi spor-tivi e di pubblico spettacolo attraverso l’ottenimento dell’agi-bilità tecnica per le manifestazioni ospitate presso i siti. E’l’interfaccia diGae Engineering srl nella gestione delle prati-che tecnico - amministrative legate alla richiesta dell’agibili-tà temporanea del PalaAlpitour per eventi non a caratteresportivo. In precedenza ha lavorato presso il Comitato perl’Organizzazione dei XX Giochi Olimpici Invernali Torino2006 e in società di Architettura e Ingegneria (GruppoBodino spa e Mediapolis Engineering srl).

� GGllii AAuuttoorrii

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definiti e stringenti rispetto a norme a carat-tere meramente prescrittivo distinte per set-tori come quelle cui attualmente ci si riferi-sce.Al riguardo si ritiene opportuno evidenziareche le disposizioni normative che attengonoalla costruzione e gestione per la sicurezzadegli impianti sportivi partono dal presuppo-

sto che i soggetti da tutelaresono gli atleti, il pubblico egli addetti; disposizioni chedi principio non possonodefinire livelli di protezionedistinti in relazione alla tipo-logia di evento. Al più devo-no essere messe in atto mi-sure utili a garantire la sicu-rezza per la particolare con-figurazione che può assu-mere lo spazio [ad esempiosegna passi luminosi previ-sti nei locali di pubblicospettacolo e non indicati nelcaso degli impianti sportivi]. Conseguentemente nel cor-so degli anni sono state in-dividuate misure di preven-zione e di protezione semprepiù finalizzate a garantire lasicurezza complessiva degliutenti a vario titolo degli spa-zi tenendo conto dell’incre-mento del numero di prati-canti e utenti e della crescitaqualitativa della domanda disport e di spettacoli congrande affluenza di pubbli-co.In tale scenario il decreto del6 giugno 2005 “Modifiche edintegrazioni del decreto mi-nisteriale 18 marzo 1996,re-cante norme di sicurezza perla costruzione e l’eserciziodegli impianti sportivi”, intro-duce aspetti innovativi, qua-li ad esempio, la previsionenormativa dei complessi

sportivi multifunzionali, strutture queste, co-sì come già evidenziato sono presenti in va-rie città europee e che anche nel nostro pae-se stanno sviluppandosi, incrementandosi eprogettando. L’obiettivo normativo è contemplare un im-pianto che preveda, oltre alla funzione speci-fica dello sport, una serie di attività collaterali

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risulti più riuscito e confacen-te alle richieste del pubblicoquanto maggiore è il contattofra artista e pubblico stesso,nonché per disporre di un edi-ficio sostenibile economica-mente, congruente e confron-tabile con altre realtà presentisul territorio nazionale ed in-ternazionale di analoga flessi-bilità d’uso.Il “Mediolanum Forum” è unimpianto polivalente situatonel comune di Assago a circa10 km dalla città di Milano. La struttura, realizzata nel1990, ha ottenuto nel 1994 ilPremio Europeo di architettu-ra per impianti sportivi asse-gnato dal CONI e dal Councilof Europe e fa parte - con il“Pala Lottomatica” di Roma -della European Arenas Asso-ciation (EAA), l'associazioneche riunisce le più prestigiosestrutture polivalenti europee.Fin dai primi anni della suastoria, il “Forum di Assago” si caratterizzacome palazzo dello sport dedicato innanzi-tutto all’hockey e al basket (di cui ospita lesquadre milanesi protagoniste dei rispettivisport). Negli stessi anni, accoglie ripetuta-mente il torneo tennistico internazionale in-door di Milano e, nei successivi, riesce a de-clinarsi per ospitare le più diverse disciplinesu svariate superfici, con competizioni a li-vello europeo e mondiale.Parallelamente già dai primissimi anni di atti-vità la struttura è stata identificata anche co-me tempio della musica nazionale e interna-zionale.È pertanto evidente che la struttura si confi-guri oggi come spazio polifunzionale sia perla conformazione degli spazi sia per l’uso ef-fettivo che ne viene fatto. Per le analoghemotivazioni sopra esposte anche per questoimpianto è stato necessario rivalutare la ca-pienza dello spazio del parterre ove il pubbli-

co assiste in piedi all’evento canoro o conopportuna disposizione delle sedute sia adeventi sportivi che canori etc.

Come superare l’approccio prescrittivonel contesto nel contesto della distinzione normativa e funzionale

Alla luce dell’attuale evoluzione rappresenta-ta dagli impianti sopraccitati, più consolida-ta a livello internazionale ed in corso a livellonazionale, nasce pertanto la necessità che ilquadro normativo di riferimento - D.M. 18marzo 19966 e D.M. 19 agosto 19967 - deb-ba essere applicato, interpretato e declinato.Tale evoluzione, ad esempio, potrebbe esse-re costituita dall’emanazione della RTV con-nessa al nuovo Codice di Prevenzione In-cendi; necessità questa legata altresì ad in-dividuare soluzioni che vanno più verso laprestazione integrata da protocolli gestionali

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Il “Madison Square Garden” di New York in configurazione (in alto), e in configurazione concerto (in basso)

L’“02 Arena” di Londra in configurazione sportiva (in alto), e in configurazione concerto (in basso)

di riferimento l’autore dell’articolo, nonchévincitore - con l’Arch. Arata Isozaki, ArchaTO, ARUP Italia, Arch. M. Brizio - del con-corso internazionale per la progettazionedel Palasport Olimpico -, si è occupato perlo stesso “Pala Alpitour” e per il “Mediola-num Forum”, di esaminare e riconsiderare,alla luce delle nuove esigenze d’uso deglispazi, l’occupazione dei rispettivi Parterreutilizzati per accogliere il pubblico e quindiin generale del complessivo sistema dellevie di esodo dei due impianti sia per mani-festazioni sportive che per manifestazionidiverse da quelle sportive in particolare perconcerti e/o attività di cui all’art. 1 del D.M.19/08/1996.In tale ottica l’approccio, oltrepassando,pur rispettando l’aspetto totalmente norma-tivo a valenza meramente prescrittiva, nonpoteva e non può “oggi” che rientrare nelcontesto del processo autorizzativo previ-sto dal combinato disposto degli art. 3 e 7del D.P.R. 151/20118 e art. 4 del D.M. 9maggio 20079 ricorrendo all’istituto delladeroga integrando, la parte relativa alla va-lutazione del rischio aggiuntivo, con le me-todologie di analisi e studio proprie dell'ap-proccio ingegneristico - prestazionale (cfr.schema 1), integrato in maniera organica ecoerente dal documento contenente il pro-gramma per l'attuazione del sistema di ge-stione della sicurezza antincendio(S.G.S.A.).L’approccio alla tematica, nei casi che nelseguito si esporranno, hanno quale riferi-mento di partenza quanto già elaborato, as-sentito progettualmente ed autorizzato;partendo da tale assunto nel seguito si ri-portano le ipotesi, le analisi ed i risultati ri-feribili alla visione prestazionale ed al con-seguente e relativo approccio ingegneristi-co finalizzato a studiare, trovandone unasoluzione, come poter incrementare l’occu-pazione dei Parterre, utilizzati per accoglie-re il pubblico con conseguente rivisitazionecomplessiva del sistema delle vie di esododi tutti i livelli di entrambi gli impianti “Pala-sport Olimpico e Mediolanum Forum”.

Edifici questi che pur avendo la medesimafunzione polifunzionale hanno peculiaritàdiverse in particolare per quanto attiene al-la posizione del parterre il primo alla quota-7,50 il secondo a quota + 4,50.Al fine di inquadrare la complessiva strate-gia e gli strumenti ed i supporti utilizzati siritiene opportuno evidenziare come nellosviluppo di queste tematiche, che presen-tano profili di conoscenze specialistiche nelsettore delle simulazioni proprie dell’ambitodella Fire Engineering in contesti così com-plessi, ci si è interfacciati con alcune socie-tà, che hanno supportato il progettista del-la strategia generale integrata con gliaspetti prestazionali, attraverso la comples-siva condivisione del processo di:• analisi• scelta del modello• imputazione dei dati nel sistema• schematizzazione dello spazio dal dise-gno progettuale allo schema modellato

• estrapolazione dei risultati.

In generale l’approccio prestazionale è statopreso come metodo di analisi finalizzato a

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di svago realizzate in assolutaarmonia con gli spazi esterni;supportando così un nuovomodo di intendere le manife-stazioni sportive e miglioran-do l’offerta di servizi disponi-bili negli impianti.Altra integrazione innovativa èl’aver determinato che gli im-pianti al chiuso, in caso di uti-lizzo occasionale per manife-stazioni non sportive, venga-no assimilati, ai fini della indi-viduazione della capacità dideflusso, ai locali di pubblicospettacolo. A tal proposito sirichiama l’articolo 12 del D.M.18/3/1996 (vedi riquadro inbasso).Sul termine “occasionale” cisono diverse linee di pensieroche si collegano alla circo-stanza legata alle caratteristi-che peculiari dell’edificio acarattere prettamente sporti-vo come se nell’occasionalitàil livello di sicurezza possa di-minuire compensandolo con misure estem-poranee dettate dalla Commissione di vigi-lanza. Tale circostanza contrasta con le ne-

cessità di utilizzare l’impianto sportivo perpiù eventi anche se non prevale l’aspettosportivo. Nel rispetto del quadro normativo

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Il recente attentatoalla Manchester Arena,

in Inghilterra, del 23 Maggio 2017porta a ripensare a un sistema di sicurezza (safety&security) per questi edifici con grande

afflusso di pubblico, dove, contrariamente a quanto

avviene in Italia, l’accesso al foyerè libero e privo quindi delle barriere

fisiche e psicologiche che il sistema italiano prevede; in sintesi la nostra concezione

della sicurezza garantisce un livello di sicurezza atteso più tutelante. Questo, anche per tener conto del livello

di attenzione che generalmentediminuisce alla fine dell’evento,

mentre questa attenzionedovrebbe permanere costante

“Accor Hotels Arena” di Parigi in configurazione concerto (in alto), e in configurazione sportiva (in basso)

Art. 12 Manifestazioni occasionali

È ammessa l'utilizzazione degli impianti sportivi anche per lo svolgimento di manifestazioni occasionali acarattere non sportivo, a condizione che vengano rispettate le destinazioni e le condizioni d'uso delle variezone dell'impianto, secondo quanto previsto ai precedenti articoli.

Nel caso in cui le zone spettatori siano estese alla zona di attività sportiva o comunque siano ampliaterispetto a quelle normalmente utilizzate per l'impianto sportivo, la capienza, la distribuzione interna e ildimensionamento delle vie di uscita devono rispondere alle prescrizioni di cui ai precedenti articoli per gliimpianti all'aperto, mentre per gli impianti al chiuso la capacità di deflusso delle diverse zone dell'impiantodeve essere commisurata ai parametri stabiliti dalle disposizioni vigenti per i locali di pubblico spettacolo.

Per manifestazioni sportive occasionali non allestite in impianti sportivi permanenti la sceltadell'ubicazione deve perseguire l'obiettivo di garantire la sicurezza degli spettatori e dei praticanti l'attivitàsportiva secondo i principi stabiliti nel presente decreto.Il progetto relativo alla sistemazione della zona spettatori e della zona di attività sportiva deve esseresottoposto dal titolare dell'attività al parere preventivo degli organi di vigilanza, secondo quanto previstodall'art. 3.

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Schema 1 - Estratti analisi CDF, Esodo, Verifica densità [Cfr “Mediolanum Forum”]

lazioni numeriche, al fine di valutareper le aree del parterre ed in particola-re nella configurazione “concerto”, co-me varia il tempo di esodo in funzionedi alcuni parametri di progetto propridella sicurezza in caso d’incendio:• densità di occupazione• la presenza di personale addettoalla gestione dell’emergenza.

In tale ambito i parametri presi a riferi-mento sono:• tempo di esodo• frequenza(n_persone/secondo/unità di lar-ghezza di via di esodo).

Per quanto riguarda la frequenza, loschema 4 individua i valori di frequen-za raccomandati dai principali paesi. Si tratta, così come dimostrato nel se-guito, di valori superiori a quelli ottenu-ti negli studi sviluppati per il “PalasportOlimpico” e il “Mediolanum Forum”.Di seguito è riportato lo schema 5 chemostra i risultati ottenuti attraversoprove e monitoraggi sperimentali con-dotti in campo dai principali studiosi di

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dimostrare come la complessiva strategiaantincendio messa in atto sia tale da garan-tire che in caso di emergenza ein tutte leconfigurazioni di funzionamento possibili eper diverse tipologie di scenario e correlatecurve HRR, gli occupanti abbandonino l’edi-ficio senza mai entrare in contatto con i pro-dotti della combustione.L’obiettivo di sicurezza di cui sopra è statogarantito anche considerando un incremen-to della capacità di affollamento andando adefinire quale fosse il numero di occupanti lospazio che metteva in crisi il sistema anchenell’ipotesi di indisponibilità di alcune dellevie d’esodo esistenti.Parte integrante e sostanziale delle analisi dicarattere prestazionale è altresì quella relati-va all’esodo; attraverso simulazioni condottemediante il SW Pathfinder™, agent based si-mulator, è stato determinato il tempo diRSET10 per le varie configurazioni esamina-te, anche nei casi in cui la verifica statica (50pers./modulo) non è garantita questo nell’ot-tica di un’analisi dinamica per prestazione. Per chiarezza di intenti si illustrano di segui-to i codici utilizzati.Per le simulazioni connesse a descrivere gliscenari d’incendio individuati quali quelli si-gnificativi a descrivere l’ambito e quindi leprestazioni da garantiresi è utilizzato FDS, uncodice di calcolo sviluppato in ambito FireSafety Engineering, che modella, mediantele tecniche della fluidodinamica computazio-nale, i flussi di gas legati a fenomeni di in-cendio fornendone di questi i dati caratteri-stici [temperatura, visibilità, concentrazionedegli inquinanti].Il software risolve in maniera numerica leequazioni di Navier - Stokes utilizzando ilmodello LES (“large Eddy Simulation”) perl’analisi dei fenomeni turbolenti; FDS è statosviluppato dal NIST (National Institute ofStandard and Technology, USA).Per lo studio del fenomeno dell’esodo è sta-to utilizzato il programma“Pathfinder”, un si-mulatore atto a descrivere gli scenari di eva-cuazione in condizione di emergenza. Essoinclude un’interfaccia utente integrata con

uno strumento di visualizzazione tridimen-sionale dei risultati. Il software permette divalutare i modelli di evacuazione in manierarapida producendo visualizzazione grafichepiù realistiche rispetto ad altri codici di cal-colo. In particolare Pathfinder usa un’intelli-genza artificiale agent-based. Ogni persona coinvolta nell’evacuazione èsimulata come avente dei tratti comporta-mentali individuali, dei propri obiettivi e unadiversa percezione delle condizioni di eva-cuazione. Esso permette di raggruppare glioccupanti e di organizzarli in flussi naturali dievacuazione. Il risultato di tutto questo è cheil moto delle persone è molto fluido e reali-stico.Pathfinder simula gli occupanti in uno spazio3D. Ad ogni istante di tempo, ogni individuosimulato esamina l’ambiente circostante eprende decisioni in funzione delle propriecondizioni e del proprio obiettivo. Assunte leprecedenti premesse, si è reso necessario,per le finalità dello studio,approfondire qualifossero i parametri della densità di affolla-mento che la comunità scientifica definisceaccettabili rispetto a quelli per i quali si origi-na il fenomeno del panico e/o il rallentamen-to o il raggiungimento di una velocità d’eso-do ridotta a 0 m/sec. L’analisi condotta haconsentito di individuare come può variare lostato psicologico e la condizione fisica al va-riare della densità di affollamento11:• 0.54 pax/m²: Movimento libero della per-sona

• 1.08 pax/m²: Movimento libero chieden-do "permesso per passare"

• 2.17 pax/m²: In piedi senza toccarsi l'unocon l'altro

• 3,70 pax/m²: In piedi con contatti invo-lontari

• 5.55 pax/m²: Possibile stato di tensione

Quanto sopra può essere rappresentato co-me riportato negli schemi 2 e 3.Nel primo riquadro la densità è di 2.75pax/m², nell'ultimo circa 10 pax/m².Un ulteriore e necessario approfondimento èstato sviluppato, attraverso il ricorso a simu-

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Schema 2 - Grafico illustrativo del variare dello stato psicologico e della condizione fisica al variare della densità di affollamento

Schema 3 - Nel primo riquadro la densità è di 2.75 pax/m2, nell’ultimo circa 10 pax/m2

Nello schema 10 sono riportate le condizioniaccettabili o non accettabili. Dall’analisi di tale schema emerge che laconfigurazione delle uscite, nei casi del “Pa-

lasport Olimpico” e del “Mediolanum Fo-rum”, risulta generalmente quella del caso b,ma è evidente che è la configurazione c chegarantisce la migliore velocità d’esodo in

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questa disciplina. I valori ottenuti nell’ambitodei progetti del “Palasport” e del “Forum” di-mostrano come quelli calcolati sono ampia-mente compatibili sia con quelli di seguito ri-portati, sia con quelli relativi alla curva diFruin che con quelli relativi alla curva diPredtechenskii (schemi 6-7).Negli studi menzionati emerge come il feno-meno dell’esodo, in particolare nei casi digrande affollamento, sia condizionato dalla

posizione delle persone rispetto alla posizio-ne delle uscite (schemi 8-9).Il flusso dell’esodo - e quindi la sua velocità- dipende infatti dall’angolo di incidenza fraposizione dell’esodo e posizione dell’uscita.Nei casi analizzati è escluso il fenomeno delrallentamento dell’esodo dovuto alla forma-zione dell’arco in corrispondenza delle usci-te, essendo queste di dimensione maggioredi 1,2 metri.

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Schema 6 - Mediolanum Forum Milano

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Schema 4 - Flow rates di riferimento nel mondo

Schema 5 - Flow rate in diversi studi disponibili in letteratura

Source Country Rate

Fruin USA 1,4

Puskarev USA 1,4

Brilon Germany 1,6

Tanaboriboon&Guyano Thailand 1,7

Green Guide UK 1,8

quanto evita l’accesso con curva che rallen-ta il flusso. Secondo tale logica è stata de-finita per i due impianti la configurazioneper le gestione dell’esodo da applicare (svi-luppo del Sistema di Gestione della Sicu-rezza Antincendio) avendo come principi dauna parte l’allontanamento delle personedalla sponda perimetrale del Parterre e dal-l’altra mantenere un’area con densità com-plessiva non superiore a 3,5 pers./mq [areeche, nel caso del palasport Olimpico, sono

state evidenziate a pavimento].A conclusione delle analisi effettuate e sopradettagliate emerge che i tempi di esodo regi-strati sono compatibili col tempo necessarioad evacuare gli occupanti prima che le con-dizioni di vivibilità siano compromesse.L’eventuale incremento di tempo permettecomunque di conservare un cospicuo margi-ne di sicurezza.I valori ottenuti sono pertanto confrontabilicon quanto disponibile in letteratura per

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Schema 7 - “Pala Apitour” nelle due possibili posizioni del palco

quanto concerne l’esodo di folle dacomplessi che ospitano eventi dipubblico spettacolo; in particolarerispetto ai risultati ottenuti da Fruine Predtechenskii e agli standardadottati nei principali paesi (USA,GB ecc.). Infatti il valore di frequen-za massimo calcolato è sempre aldi sotto di 1.4 che è il valore tipica-mente adottato come valore massi-mo ammissibile. L’esodo totale perentrambi gli impianti, Palasport diTorino e Mediolanum Forum di As-sago, avviene senza che gli occu-panti entrino in contatto con i pro-dotti della combustione. Si trattapertanto di edifici che, in configura-zione sportiva e configurazione nonsportiva/di pubblico spettacolo,soddisfano gli assunti di progetto.

Le conclusioni

L’aspetto che emerge dal contestodi quanto scritto pone l’attenzione

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“Palasport Olimpico” (Pala Alpitour) in configurazione sportiva

Schema 10 - Flow rates di riferimento nel mondo

Schema 8 - Individuazione macrozone d’esodo e posizionamento addetti FASE 0 di EVENTO (max 2 pers./mq)

Schema 9 - Individuazione macrozone d’esodo e posizionamento addettiFASE 1 di AVVIO DELLA GESTIONE DELL’ESODO (max 3,5 pers./mq)

del normatore su alcune circostanza che do-vrebbero avere risposta nel contesto dellanuova RTV sugli spazi per l’intrattenimento,connessa alla RTO D.M. 03/08/2016, che, at-traverso un approccio per prestazione sia es-so guidato sia esso da valutare in un conte-

sto più qualificato quale è l’istituto della de-roga, consenta di disporre di un corpo nor-mativo che consenta di progettare realizzaree gestire, con analoghi livelli di sicurezza, edi-fici polifunzionali dedicati all’intrattenimentocon grande afflusso di pubblico.

1 Cfr D.M. 18/03/1996 art. 122 http://www.theo2.co.uk/3 http://www.thegarden.com/4 https://www.accorhotelsarena.com/5 L’ing. G. G. Amaro, autore dell’articolo, è vincitore

con l’Arch. Arata Isozaki, Archa TO, ARUP Italia,Arch. M. Brizio, del concorso internazionale per larealizzazione, in occasione dei giochi olimpici diTorino 2006, del nuovo palahockey (oggi Pala Alpi-tour) e per la ristrutturazione dell’ex stadio Comu-nale di Torino.

6 “Norme di sicurezza per la costruzione e l’eserciziodegli impianti sportivi” e le integrazioni introdotte dalsuccessivo Decreto Ministeriale del 6 giugno 2005.

7 “Approvazione della regola tecnica di prevenzioneincendi per la progettazione, costruzione ed eser-cizio dei locali di intrattenimento e di pubblicospettacolo”.

8 Decreto del Presidente della Repubblica n. 151 del1° agosto 2011 "Regolamento recante semplifica-zione della disciplina dei procedimenti relativi allaprevenzione degli incendi”

9 Decreto Ministeriale del 09/05/2007“Direttive perl'attuazione dell'approccio ingegneristico alla sicu-rezza antincendio”.

10 Il tempo di evacuazione teorico (RSET – RequiredSafe Escape Time) rappresenta il tempo che im-piegano le persone per allontanarsi in sicurezza fi-no al luogo sicuro

11 Referenza: "Egress Design Solutions, A guide toEvacuation and Crowd Management Planning, J.S.Tubbs and B.J. Meacham - 2007" e "Crowd Dyna-mics and Auditorium Management, J.J. Fruin1984"

Note

“Palasport Olimpico” (Pala Alpitour) in configurazione concerto

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antincendio30 giugno 2017