NOI DEL MAJORANA · Giovedì 20 Ottobre 2011. “Sic transit gloria mundi”, con questa famosa...
Transcript of NOI DEL MAJORANA · Giovedì 20 Ottobre 2011. “Sic transit gloria mundi”, con questa famosa...
ha seguito duran-
te tutto il percorso che lo ha portato
prima alle finali nazionali e poi al
successo. Ma im-
pariamo a cono-scere Massimo,
ragazzo legatissi-mo alla sua fami-
glia e in modo particolare alla
mamma che è scoppiata in lacri-
me all’atto della premiazione. Stu-
dente dal l ’ in-telletto fino non
accompagnato pe-rò … continua a
pagina 2
Anche quest’anno, il Comitato Provincia-
le Coni di Caserta, in collaborazione
con l’associazione Panathlon, nella
suggestiva cornice dell’aula consiliare
della Provincia al
Corso Trieste ha or-ganizzato il “Galà
dei Campioni”, or-mai tradizionale ap-
puntamento per ce-lebrare le eccellen-
ze dello Sport della Provincia di Caserta
e premiare le giova-ni promesse, quelle
che ci si augura nel prossimo futuro
possano prendere il posto degli attuali
campioni. Dopo la
tradizionale passe-rella del presidente
del consiglio provin-ciale Giancarlo Della
Cioppa, del sindaco Pio Del Gaudio e del
presidente del Coni provinciale Michele
De Simone, si è passati alla premia-
zione dei 150 gio-vani atleti, di cui 31
campioni italiani, 3 campioni o meda-
gliati europei, 8
campioni o meda-glisti mondiali,
con l’aggiunta di 15 squadre me-
dagliate. Tra tutti questi campioni
affermati e cam-pioni in erba spic-
cava la figura di Massimo Pizzo,
giovane alunno dell’ISISS “E. Ma-
jorana di S. Maria
a Vico atleta disa-bile CAMPIONE
ITALIANO del lan-cio del peso con
la misura di 6.33 m, accompagnato
dalla prof.ssa An-na Arvonio che lo
MASSIMO CAMPIONE NELLA VITA E CAMPIONE NELLO SPORT
Sommario:
“Sic transit gloria mundi” Pag.
2
Il principio della legalità.
Una visione particolare.
Pag.
3
"It’s time to change" Pag.
4
Intervista doppia alla
prof.ssa Ferrara ed al prof.
Pag.
5
Un Natale senza presepe che
Natale è?
Pag.
6
Rubrica: i discorsi famosi.
Robert Kennedy ed il PIL
Pag.
7
La crisi attraverso gli occhi di
un adolescente. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Piccoli accorgimenti per il
caro bolletta.
Pag.
8
www.isissmajorana.it [email protected]
Pubblicazione periodica degli studenti dell’ I.S.I.S.S. “E.Majorana” di S.Maria a Vico (CE)
NOI DEL MAJORANA
FEBBRARIO - MARZO 2012
NOI DEL MAJORANA ANNO XI N.3
Maggio 2011 - Massimo Pizzi -stadio della Farnesina - Roma
“Cita con àngels”
di Silvio Rodriguez
Pag.
9
… dalla giusta volontà di applicazione, sempre circondato dall’affetto dei
compagni, del personale scolastico e dei docenti tutti. Per lui non è im-portante adattare una disciplina sportiva alla disabilità, è importante
invece che l’atleta disabile si cimenti in tutti gli sport per divertirsi, non certo per vincere. Nella sua vita Massimo non si è mai perso d’animo, non si è mai abbattuto, anzi ritengo che lo sport abbia rappresentato
per lui un validissimo strumento per realizzare sul piano concreto la prevenzione secondaria, ossia il prevenire e fronteggiare
l’aggravamento delle condizioni fisiche e psichiche, per il miglioramen-to della sua qualità di vita. Ma la grandezza dello sport quale strumen-to di reintegrazione sociale è emersa anche quando ho chiesto a Mas-
simo quali fossero le soddisfazioni ricevute dalla sua nascente attività sportiva e lui mi ha risposto: Viaggiare e conoscere nuovi amici. prof. Guido Zamprotta
. . .CONT INUA DALLA PR IMA PAG INA
commerciali in tutto il mondo
creando una ricchezza che gli
permette di armare il proprio
esercito con armi all’ avanguar-
dia, una ricchezza che permet-
te a lui e ai suoi seguaci di vi-
vere nel lusso più sfrenato,
senza migliorare le condizioni
economiche del suo popolo.
Non solo si presenta come uo-
mo politico spietato, ma anche
e soprattutto paladino della
fede mussulmana. Gheddafi
diventa un misto tra fanatismo
politico, religioso e sociale.
Negli anni 80 non disdegna di
esternare il suo odio anti Ame-
ricano e anti Occidentale, im-
magina il suo popolo e gli altri
stati arabi a combattere in una
guerra santa. Inserito nelle
liste degli uomini più pericolosi
che alimentano il terrorismo
internazionale, per anni è te-
nuto fuori dai rapporti diplo-
matici internazionali, famosa
fu la reazione Americana sotto
la presidenza di Regan. Dopo
l’ennesima provocazione del
colonnello, gli USA furono co-
stretti ad attaccare Tripoli e
la residenza del colonnello che
“Miracolosamente “sfuggi al
raid americano, ma trovò la morte
uno dei suoi figli. Famosa è stata
la sua provocazione nei confronti
dell’Italia quando lanciò presso le
coste di Lampedusa alcuni missili
fatti scoppiare in acque territo-
riali italiane. Negli ultimi anni però
Gheddafi sembrava di aver ab-
bandonato quell’odio occidentale
tant’è che è stato ricevuto dal
presidente Obama, Berlusconi,
Sarcozy. Circa un anno fa il popolo
si ribella, il colonnello risponde
facendo aprire il fuoco su alcuni
dimostranti provocando la morte
di migliaia di cittadini innocenti. A
questo punto scatta la reazione di
alcuni stati Europei tra i quali
l’Italia che con l’appoggio degli
USA decidono di attaccare Tripoli
sotto la guida della NATO. I ribel-
li libici con il sostegno della NATO
riescono ad occupare alcune città
simbolo di Gheddafi fino a giunge-
re a Tripoli e a mettere in fuga il
dittatore, il 20 Ottobre viene
scovato, linciato e giustiziato con
un colpo di pistola alla testa dal
suo stesso popolo. Finisce così
un’epoca di terrore, di oppressione
per un popolo che guarda avanti e
spera nelle democrazia certi di un
sostegno da parte di tutti.
Diodati Ottavio VA elettronici
Giovedì 20 Ottobre 2011. “Sic transit gloria mundi”,
con questa famosa massima latina, il Presidente del
Consiglio dei Ministri delle Repubblica Italiana, Sil-
vio Berlusconi ha commentato il susseguirsi delle
notizie battute dalle prime agenzie di informazione
circa l’uccisione del Leader Libico, il dittatore co-
lonnello Mu’ammar Gheddafi. La notizia giunge in
tutto il mondo e provoca reazioni e commenti diversi
sulla scena politica internazionale: - “Fine di
un’epoca”; “Fine di 42 anni di oppressioni, soprusi e
ricatti”; “Una nuova “Piazza Loreto”; “Una fine an-
nunciata per un dittatore sanguinario quale il colon-
nello Gheddafi” - Linciato, picchiato dai ribelli o-
stili al suo governo, ucciso con un
colpo di pistola alla testa. Le imma-
gini, i video che hanno ripreso lo
scempio realizzato sul corpo esani-
me del dittatore hanno fatto il giro
della rete di informazione mondiale.
Migliaia e migliaia di cittadini libici
hanno ballato, festeggiato la libera-
zione dalla dittatura di Gheddafi.
Ma chi era quest’uomo, simbolo del-
la rivoluzione in quella parte del
Nord Africa? 42 anni fa un giovane
ventisettenne capitano dell’esercito regolare libico
Mu’ammar Gheddafi, con l’ausilio di alcuni suoi fede-
lissimi rovesciò con un golpe “ colpo di stato” il re
Sayyid Hasen I di Libia costringendolo all’esilio. Il
giovane Gheddafi si auto proclama colonnello, so-
spende le garanzie costituzionali del regno libico e
instaura un regime lunghissimo durato ben 42 anni.
“ Il colonnello” sa di essere tra i protagonisti della
scena politica internazionale, leader di un paese
costituito da varie tribù, di cultura a prevalenza
mussulmana e con un alto tasso di analfabetismo.
Possiede ciò che molti Stati Occidentali non possie-
dono e a cui mirano a tutti i costi: il petrolio, l’oro
nero, di cui molti Stati Europei ed extra Europei
hanno bisogno. Gheddafi stringe col tempo affari
Pagina 2 “NOI DEL MAJORANA” ANNO XI - N.3 FEBBRAIO — MARZO 2012
Inserito nelle li-ste degli uomini più peri-colosi ..
“Sic transit gloria mundi” Così passa la gloria del mondo
Nei giorni precedenti le festività natalizie l’ISISS Majorana ha organizzato un incontro promosso dal co-
mandante della stazione di carabinieri di S.Maria a Vico per trattare il fenomeno della non adeguata legali-
tà. Durante l’evento si è sviluppato un degno dibattito aspirante alla individuazione delle cause. A corredo
di quanto ascoltato ci piace proporre una visione dello stesso fenomeno offerta da un uomo i cui pensieri
sono degni di essere ospitati nelle nostre menti. Stiamo parlando di don Tonino Bello, vescovo di Mol-
fetta, e di quanto contenuto nelle premesse della omelia pronunciata in occasione dell’omicidio del sindaco
della stessa città.
Il contenuto, che proponiamo ad integrazione, ci sembra fedele a quanto presentato dal sensibile e concreto comandante e dagli altri intervenuti. Rappresenta “… il discorso sul … malessere che, in modo spesso maldestro, vogliamo rimuovere dalla no-
stra coscienza e del quale facciamo fatica a prendere atto, forse perché troppo fieri del prestigio del no-
stro passato. Un malessere che si costruisce su impercettibili detriti di illegalità diffusa, sugli scarti umani
relegati nelle periferie, sui frammenti di una sottocultura della prepotenza non sempre disorganica
all’apparato ufficiale. È il discorso sulla rete sommersa della piccola criminalità che germina all’ombra di un
perbenismo di facciata. Sulle connivenze col mondo della droga che ormai non risparmia nessun gonfalo-
ne. Sui rigagnoli sporchi che inquinano le falde sane di una economia costrui-
ta dalla proverbiale laboriosità dei nostri antenati, i quali hanno onorato la
città in tutti gli angoli del mondo…
… è il discorso sulla rimonta dell’idolo del profitto che, alla borsa dei valori,
stravince perfino sulla sacralità della vita. È il discorso sulla quota di violenza,
inarrestabile nelle sue diramazioni sotterranee e clandestine, che, riportandoci
più indietro della legge del taglione, ci conduce alla barbarie primitiva …
È il discorso sulla ineluttabilità di certi gesti, che sono l’epilogo naturale di una
temperie di disagio. Come un fiammifero, acceso sulla caldaia di una miscela
esplosiva. Sì, questa è la vera tragedia: che chi ha sparato non è un mostro.
Oh, come vorremmo che fosse un mostro, per poter scaricare unicamente
sul parossismo della sua barbarie le responsabilità di questo assassinio! Ma
chi ha sparato non è un mostro, e neppure un pazzo e forse neppure un
criminale nel senso classico del termine. Non è un mostro. “un nostro!“ un
nostro concittadino, che, come ultima miccia, ha dato fuoco alle polveri di cui, almeno un granello, ce lo
portiamo tutti nell’anima ...
È il discorso del cuore di sasso che ci portiamo al petto, forse l’unica reliquia che ci è rimasta dell’età della
pietra, e che, a dispetto dei progressi di cui meniamo vanto, ancora non è stato trapiantato con un vero
cuore di carne. È il discorso sulla rifondazione di un metodo educativo più serio e diuturno che dovrebbe
vedere impegnate tutte le istituzioni, dalla scuola alla famiglia, nella creazione di argini che ci preservino
dagli smottamenti verso la cultura dei cavernicoli. È il discorso sul ruolo della Chiesa, dalle cui sedi cate-
chistiche oggi passano tutti, senza purtroppo, portarsi nell’anima le stigmate benefiche di una cultura di
nonviolenza e di pace. …
Continua a pagina 4 …
IL PRINCIP IO DELLA LEGALITÀ - UNA VIS IONE PARTICOLARE
Pagina 3 NOI DEL MAJORANA ANNO XI N.3 FEBBRAIO—MARZO 2012
Ancora una volta la compagnia teatrale dell'ISISS ha emozionato professori e alun-
ni per il messaggio di solidarietà e umanità emersi dallo spettacolo andato in scena
il 21 dicembre 2011. Gli studenti, guidati magistralmente dalla Prof.ssa Francesca
Passariello, coadiuvata dalla Prof.ssa Claudia Zampiello, hanno dato seguito al
percorso formativo iniziato durante lo scorso anno scolastico cimentandosi in una
rappresentazione teatrale in lingua inglese che, coniugando sapientemente recita-
zione e musiche, ha entusiasmato il pubblico.
"It’s time to change", (“E’ ora di cambiare”) è stato il risultato di una lunga pre-
parazione: gli alunni si sono confrontati con la recitazione in lingua originale, ren-
dendo la performance avvincente, dinamica e facilmente fruibile per gli altri alun-
ni. II filo conduttore della manifestazione è stato l'esaltazione di valori che sono
sempre attuali: la solidarietà, la tolleranza, l'integrazione del diverso, la disabilità
come valore aggiunto per acquisire una nuova prospettiva della vita piuttosto che
come limite insormontabile, l'apertura all'altro, la bontà e la sincerità dei sentimen-
ti. La rappresentazione è stata un monito toccante per tutti i presenti: un'occasione
per risvegliare la sensibilità dell'anima con tematiche di stringente attualità, un'op-
portunità per scuotere le coscienze in tempi segnati dal consumismo, dall'apparen-
za, in cui sembra regnare un generale torpore dei sentimenti più autentici. L'avven-
to delle festività natalizie ha consentito a tutta la comunità scolastica di fermarsi e
riflettere sulla tematica dell'integrazione, che deve essere uno dei pilastri dell'edu-
cazione per rendere la società futura più giusta. La scuola si conferma maestra di
vita: deve essere capace di trasmettere non solo nozioni ma, soprattutto, valori che
aiutino i giovani di oggi ad essere i cittadini modello del domani.
Prof.ssa Maria Luisa Damigiano
"IT ’ S TIME TO CHANGE" “E’ TEMPO DI CAMBIARE”
IL PRINCIP IO DELLA LEGALITÀ - UNA VIS IONE PARTICOLARE
...CONTINUA DALLA TERZA PAGINA … Verranno tempi migliori. Lo sentiamo. La Parola del Signore ce lo ripete: «Non sia turbato il vostro cuore»! La legge della giungla ha le ore contate. La barbarie è giunta al suo ultimo crepuscolo. E il vecchio mondo è già entrato in agonia. Ma perché nasca un nuovo ordine di giustizia e di pace, che veda il lupo pascolare insieme con l’agnello, dobbiamo accen-dere due lampade attingendo al Cero della Pasqua di Risurrezione. La prima è la lampada della pietà. Che significa ebbrezza di vivere e di far vivere, rispetto assoluto dell’altro, riconoscimento della insubordi-nabile grandezza dell’uomo, culto della sua intangibile santità. E ci faccia gridare al sacrilegio ogni volta che alla vita si attenta col sopruso in piccolo o con la guerra in grande, con i fantasmi ricorrenti della pena di morte o con la cultura dell’aborto, con gli eccidi di Bagdad o con lo sterminio di Sarajevo, coi rifiuto dei diseredati o con l’esclusione di tutti i Sud della terra che bussano alla nostra opulenta sala da pranzo. La seconda è la lampada della politica, intesa come maniera esigente di vivere l’impegno umano e cri-stiano al servizio degli altri. Una politica sottratta alla lussuria del dominio. Preservata dall’adulterio con i corrotti. Inossidabile alle esposizioni lusingatrici del denaro. Restituita finalmente alla simpatia della gente. E resa oggetto di una reverenza quasi sacerdotale, se è vera l’ardita intuizione di Giorgio La Pira che affer-mava: «La politica è l’attività religiosa più alta dopo quella dell’unione intima con Dio».” Molfetta 9-7-1992
La strada è lunga, ma non esiste che un solo mezzo
per sapere dove può condurre, proseguire il cammino.
(da “Alla finestra la speranza”) di Antonio Bello Marco Dell’Anno e Cuono D’Inverno 3B ch.
Pagina 4 NOI DEL MAJORANA ANNO XI N.3 FEBBRAIO—MARZO 2012
… Gli studenti, guidati magistralmente dalla Prof.ssa France-sca Passariello, coadiu-vata dalla Prof.ssa Claudia Zampiello ...
Pagina 5 NOI DEL MAJORANA ANNO XI N.3 FEBBRAIO—MARZO 2012
---- Intervista doppia -----
prof.ssa Maria Ferrara -- prof. Mario Nuzzo
Buongiorno a voi: aprite gli occhi e leggete col cuore Salutate i lettori del “Noi del Majorana” Salve Ave Mario, Maria ti saluta Salutatevi Ciao, carissima Che regalo ha avuto da Babbo Natale? Un sacco pieno di… non ricordo Non abbiamo l’onore di conoscerci, quindi niente regalo Troppi … pochi Da quanti anni insegna? E’ una domanda a cui non mi piace rispondere Irrequieta Che tipo di studente è stato/a? Molto vivace e contestatore Streghe di Praga Colleziona qualcosa? Amo la musica e cerco di avere tutto ciò che riguarda essa Qual è il messaggio o valore che vuole trasmettere ai suoi studenti? Di tanto in tanto riposatevi Essere onesti con se stessi e gli altri e rispettare l’altro come tale Che opinione pensa abbiano gli studenti nei suoi confronti? Insistente nel trasmettere le conoscenze. Come una Kapo durate il 3° Reich di Hitler Penso ottima Con gli alunni meglio il bastone o la carota? La punta della carota e il manico del bastone La cosa migliore è avere rispetto di essi Centro di ri-educazione e informazione 3 parole per definire il nostro istituto. In continuo miglioramento Una buona dose di sorriso Non esce senza: La domanda non è chiara, mi spiace E’ un salume di carne di maiale e sangue Vi mettiamo alla prova: Cos’è il BIROLDO? Un insaccato Test per misurare il quoziente intellettivo Che cos’è un test di QI? Verificare il livello intellettivo Uno più del massimo. Dopo le risposte alle due domande che voto crede di meritare? Otto Di sicuro il grande Napoli La sua squadra del cuore è? Il Napoli Nel giudicare e valutare In cosa è veramente competente? Nel far niente, e nel dormire Il colmo per un docente trovare una classe “vincente” Dica un colmo: Essere qui Più di quanto si guadagna Per non essere poveri quanto bisogna guadagnare al mese? Il giusto Con spirito di novità Come ha vissuto i cambiamenti del 68? In modo positivo Il nemico della destra Cos'è la sinistra? Tutto ciò che significa essere per l’altro sia esso animale o umano L’Urlo di Munch Che ricordi ha del suo esame di Stato? Non cattivo Tutte Quante pagine del “Noi del Majorana” legge? Quasi tutte
La figlia perenne Quanto era piccola/o cosa voleva fare da grande? Avrei voluto calpestare palcoscenici 10 (dieci) Un voto da 1 a 10: A Silvio Berlusconi 0 (zero) 0 (zero) A Mario Monti 2 (due) 0 (zero) A Roberto Saviano 6 (sei) 0 (zero) A Angela Merkel 5 (cinque) 2 (due) per le tette A Belen Rodriguez 0 (zero) Sale e corna Quando era studente aveva dei riti scaramantici per gli esami? No Arrivare in ritardo e uscire prima Cosa rende un docente pessimo? Il non sapersi rapportare agli alunni Montecarlo perché non si pagano le tasse Se dovesse vivere in un altro Paese, quale sceglierebbe? L’India Un’isola Se vincesse alla lotteria, cosa comprerebbe? Non comprerei nulla darei parte in beneficenza Goditi la pensione In conclusione, cosa vorrebbe dire al prof. di fianco Sia sempre se stessa
Ringraziamo la prof.ssa Ferrara ed il prof. Nuzzo per la loro disponibilità e per la collaborazione.
La redazione del “Noi del Majorana”
Q uest‟anno abbiamo deciso di allestire nella nostra scuola un grande presepe,
un presepe proprio come quelli napoletani del settecento, con grandi pastori,
grotti, montagne, fiumi, cascata, ponti e pozzi. E abbiamo deciso di utilizzare per
la sua realizzazione soltanto materiale riciclato. Il progetto era ambizioso. Logi-
camente un‟esperta ci ha guidato, la nostra collaboratrice scolastica Rosa, una
vera artista, esperta d‟arte presepiale. Ci siamo messi al lavoro, chi ha portato un
pastore, chi pezzi di legno, chi le cassettine di polistirolo, chi ritagli di stoffa, chi
il muschio. La signora Rosa è stata la nostra maestra, ci ha raccontato la storia del
vero presepe napoletano dalle origini a oggi. Perché forse pochi ricordano che il
presepe è stato realizzato per la prima volta da S. Francesco D‟Assisi, in un bosco
presso Greccio, nel Natale del 1223. Da allora il rito del presepe si è sempre ripe-
tuto in ogni luogo d‟Italia, a perpetrare la nascita di Gesù. Ma è nel meridione e
soprattutto a Napoli che il presepe è entrato a far parte della memoria collettiva
della gente tanto da perdere con il passar del tempo il suo valore religioso. Il pre-
sepe si è identificato sempre più con la comunità di appartenenza, si è ammantato
di realismo, è diventato una forma di spettacolo, dove si trovano spaccati di vita
quotidiana, a cui vengono attribuiti significati simbolici. Per prima cosa abbiamo
realizzato la struttura in carta pesta, non in sughero, come accade nei presepi mo-
derni, poi le grotte sono state rivestite di muschi di montagna (non sintetici), di
alberi realizzati con rametti di pino, di scale realizzate con pezzi di legno riciclati.
Nelle grotte abbiamo sistemato alcune delle attività lavorative che rappresentano
i vari commerci che si svolgono lungo tutto l‟anno. Ovviamente la frutta, le uo-
va, le pagnotte di pane i cocomeri, le salsicce, i provoloni, ecc. tutte queste cose
tranne i pastori sono state realizzate da noi alunni con l‟aiuto della signora Rosa
che con santa pazienza ci ha insegnato i trucchi del mestiere. Abbiamo poi inseri-
to gli altri luoghi che non possono mancare in un presepe che si rispetti, perché
ogni luogo e ogni personaggio nel presepe napoletano ha un doppio valore sim-
bolico: religioso e profano. Il ponte ad esempio rappresenta il passaggio tra il
mondo dei vivi e quello dei morti, alcune favole napoletane raccontano di tre
bambini uccisi e seppelliti nelle fondamenta del ponte allo scopo di tenere magi-
camente salde le arcate. Il forno è un evidente richiamo alla dottrina cristiana che
vede nel pane e nel vino i propri fondamenti, nel momento dell'Eucarestia.
Il pozzo è collegato ad aneddoti e superstizioni, che ne fanno un luogo di paura.
Una su tutte, quella per la quale un tempo ci si guardava bene dall‟attingere acqua
nella notte di Natale: si credeva
che quell‟acqua contenesse spi-
riti diabolici capaci di possedere
la persona che l‟avesse bevuta.
Tutte le case sono state costruite
con contenitori riciclati di poli-
stirolo decorate con avanzi di
stoffe, le mattonelle fatte con
l‟argilla, le pareti realizzate con
scaglie di cortecce di alberi di
pino, i balconi e le ringhiere con
il legno delle cassette della frut-
ta. Infine abbiamo sistemato i
pastori: la Madonna, S. Giusep-
pe e tutti gli altri personaggi ti-
pici della tradizione napoletana.
Benino, ad esempio, il dormien-
te, colui che sogna il presepe e
guai a svegliarlo: di colpo il pre-
sepe sparirebbe. Il pescatore:
simbolicamente il pescatore di
anime. I due compari zi’ Vi-
cienzo e zi’ Pascale, personifi-
cazione del Carnevale e della
Morte. Infatti al cimitero delle
Fontanelle in Napoli si mostrava
un cranio indicato come “A Ca-
pa „e zi‟ Pascale” al quale si at-
tribuivano poteri profetici, tanto
che le persone lo interpellavano
per chiedere consigli sui numeri
da giocare a lotto. Ed infine i re
magi in origine rappresentati in
groppa a tre diversi animali, il
cavallo, il dromedario e
l‟elefante che rappresentano ri-
spettivamente l‟Europa, l’Africa
e l‟Asia. Sempre con tendaggi
riciclati, è stato realizzato
l‟apparato scenico dal professor
Angelantonio Petrone e dal col-
laboratore scolastico Antimo che
hanno curato anche l‟impianto
luci. Alla fine il risultato è stato
stupefacente. Non credevamo ai
nostri occhi, abbiamo realizzato
un‟opera d‟arte a costo zero,
abbiamo imparato tante cose
sulle nostre tradizioni, diverten-
doci e solidarizzando come non
mai. Il presepe del Majorana è
davvero bellissimo.
Il rappresentante d’Istituto
Rivetti Daniele III B elettrici
UN NATALE SENZA IL PRESEPE CHE NATALE È?
Pagina 6 NOI DEL MAJORANA ANNO XI N.3 FEBBRAIO—MARZO 2012
Presepe allestito presso la sede centrale dell’ISISS “E. Majorana”
Riceviamo una e-mail da 4 allieve della 3B ch. del nostro istituto che fanno richiesta
di uno spazio sul “Noi del Majorana” per l’istituzione di una rubrica “Discorsi Famosi”
finalizzata alla diffusione di valori che troppo spesso risultano ripudiati da una formazione ed informazione troppo orientata a sterili obiettivi. Ci piace proporre la figura di Robert
Kennedy cominciando da questo aforisma che più di ogni altro lascia intuire lo spirito innovativo che interpretava proiettando il sogno non solo americano ma del mondo intero.
Bob Kennedy fu ucciso dopo pochi mesi dal discorso qui riportato. Non era così sprovveduto da non sapere che quel discorso, come molti altri, lo stava condannando a seguire il destino
di suo fratello ma ha continuato a decorare il sogno ha preferito non abiurare.
Il 18 Marzo del 1968 Robert Kennedy pronunciava, presso l'università del Kansas, un discorso nel quale evidenziava -tra l'altro- l'inadeguatezza del PIL come indicatore del benessere delle nazioni economicamente sviluppate.
N on troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico,
nell'ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jpnes, nè i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo. Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani.
Tre mesi dopo veniva ucciso durante la sua campagna elettorale che lo avrebbe probabilmente portato a divenire Presidente degli Stati Uniti d'America. La tragedia seguita, purtroppo, non ha prodotto saggezza ma una classe politica che senza
scrupoli intende solo conservare privilegi acquisiti in nome di quel sogno costantemente mortificato da incompetenza ed avidità. Ci riserviamo di accompagnare un dibattito successi-vo alla lettura ed all’ascolto di quanto presentato. Gagliardi , Verlezza, Carfora, Migliore e Gnarra
RUBRICA: I DISCORSI FAMOSI - “ROBERT KENNEDY E IL DISCORSO SUL PIL”
Pagina 7 “NOI DEL MAJORANA” ANNO XI - N.3 FEBBRAIO — MARZO 2012
Nell’edizione on-line del “Noi del Majorana” c’è la possibilità, cliccando in
questo riquadro, di ascoltare il discorso originale di Robert Kennedy sul PIL
“La tragedia è uno strumento con cui gli uomini acquistano
saggezza, non una guida secondo la quale vivere.”
Oppure cliccare qui per ascoltare la traduzione in Italiano
“Alcuni uomini vedono le cose per quello che sono state e ne spiegano
il perché. Io sogno cose che ancora devono venire e dico, perché no.”
La crisi ha inizio circa quattro anni fa, quando fallì una banca, la Golden Man Sac. Questa banca a-veva interessi in America Latina, ma soprattutto in Argentina. La crisi che colpì l’Argentina, si dif-fuse lentamente ma inesorabilmente verso
l’Europa. Le prime nazioni Europee colpite dalla crisi furono: Islanda, Irlanda e Portogallo, queste nazioni erano le più deboli. Poi un anno fa la crisi ha colpito anche la Grecia. Ma cos’è la crisi?
Un Paese entra in crisi quando gli imprenditori esteri non investono il proprio denaro più in quel
Paese. Ultimamente anche l’Italia ha imboccato questo tunnel lungo e buio, la responsabilità maggiore è delle persone che hanno governato che sono, come dice l’Onorevole Antonio Di Pietro degli in-competenti. I nostri governanti hanno perso mol-to tempo e hanno commesso molti errori:
1) Interim. Il capo del governo Silvio Berlusconi era sia primo ministro, sia ministro delle infra-strutture e dell’industria.
2) Non ha avviato riforme per rilanciare l’economia. 3) Berlusconi ha imposto nuove tasse: ha au-mentato l’IVA al 21%, ma non la patrimoniale.
4) Non è riuscito ad abbassare i costi della politi-ca: dimezzare i parlamentari, ridurre i loro privi-legi. 5) Non ha eliminato le Province o le Regioni 6) Troppa corruzione
7) Troppa burocrazia 8) Troppi parlamentari che curano i propri interessi invece di quelli dei cittadini. Con ciò il governo Berlusconi ha perso com-pletamente credibilità e l’Italia è diventata
poco affidabile, nessuno vuole più investire in Italia, e di conseguenza è aumentato lo spread. Ma cos’è lo spread? In parole povere lo spread è la differenza di
credibilità tra i vari Paesi Europei e la Ger-mania.
Così anche l’Italia potrebbe diventare come la Grecia con migliaia e migliaia di disoccu-pati, pensioni ridotte del 20 %, salari degli statali ridotti del 30-40% e depositi bancari congelati. Tutto questo potrebbe portare conseguenze sociali inimmaginabili.
Per evitare ciò è stato formato un nuovo governo: un governo dei tecnici. Cos’è questo governo dei tecnici?
E’ un governo di specialisti (non eletto dal popolo), che deve eseguire le richieste della BCE (Banca centrale europea), deve fare delle scelte impopolari, che i partiti prece-
denti non sono riusciti a fare, o non hanno voluto fare. Questa è la crisi per me ma spero che que-sto governo riesca a risanare l’Italia, per garantire un futuro migliore a noi giovani.
La crisi attraverso gli occhi di un adolescente - Gaetano Ercolanese II C man.
Piccoli accorgimenti per il caro bolletta - prof. Tonino Petrone
I nostri
gover-
nanti
hanno
perso
molto
tempo
e ...
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Con piccole attenzioni è possibile risparmiare energia elettrica. Vi chiederete qual è il segreto? Co-
me ricevere una bolletta meno cara a fine conguaglio? E‟ questo uno dei dilemmi principali che
vivono tutte le famiglie italiane. Basta applicare i criteri più semplici e rispettare gli orari giusti spe-
cie negli utilizzi di apparecchiature ad alto assorbimento di energia (elettrodomestici: lavatrice, fer-
ro da stiro, forni e stufe elettriche), cercando di concentrare il loro funzionamento dalle ore 19 di
sera alle 8 del mattino dal lunedì al venerdì o approfittare dei giorni festivi e prefestivi; infatti
l‟ENEL raccomanda di usufruire della fascia agevolata (la cosiddetta F3) dove il fatturato del Kilo-
wattora è meno caro.
Gli accorgimenti continuano nel rispettare l‟obbligo di spegnere tutte le spie luminose (LED), pre-
senti negli apparecchi stereo, televisore, PC ecc.; usare per i corpi illuminanti, lampadari e
applique, lampade a basso risparmio energetico; regolare la temperatura di apparecchi scalda-acqua
agendo sul termostato in modo da avere un valore di temperatura accettabile. Controllare periodica-
mente le guarnizioni del frigorifero che siano perfettamente aderenti e che non presentino lacerazio-
ni tale da compromettere la fuoriuscita di aria fredda, ciò comporta un tempo maggiore di ricarica
del motore e quindi consumo di energia. Verificare lo stato di efficienza delle guarnizioni delle fi-
nestre e balconi, se usurate, sono causa di dispersione di calore e quindi aggravio energetico sui termoconvettori, ter-
mosifoni e altro. Controllare lo stato di efficienza dell‟impianto elettrico se eseguito a regola d‟arte presenta tutte le
caratteristiche idonee alle vigenti normative di sicurezza. In caso contrario, l‟adeguamento è affidato a una Ditta abi-
litata del settore. A questo punto direi che parte integrante di quella Ditta siete voi alunni del settore elettrico-
elettronico del Majorana, perché gli argomenti specifici del settore "tecnica degli impianti civili e industriali", sono
quelli che normalmente trattate a lungo in teoria e pratiche di laboratorio con un corpo Docente professionalmente
preparato, a questo punto consiglierei di scegliere come punto di riferimento da analizzare la propria abitazione. In-
fatti, il primo stage aziendale parte nell‟ambiente dove si vive maggiormente, valutando i criteri essenziali della mes-
sa in sicurezza degli impianti, il modo per correggere eventuali anomalie, e certamente coordinando il tutto sotto lo
sguardo del docente del settore. Ah!...dimenticavo di suggerire di controllare periodicamente lo stato di efficienza
dell‟interruttore differenziale (salvavita), situato nel quadro generale di protezione e comando (centralina) della vo-
stra abitazione, effettuando un semplice TEST schiacciando il tasto a forma di quadratino con scritta la lettera T; se
l‟apparecchio scatta vuol dire che tutto procede bene, se non scatta … (lascio a voi la soluzione), buon lavoro.
Cita con ángeles
Desde los tiempos más remotos vuelan los ángeles guardianes
siempre celosos de sus votos contra atropellos y desmanes.
Junto a las cunas infantiles, junto a los tristes moribundos,
cuentan que velan los gentiles seres con alas de otro mundo. Cuando este ángel surca el cielo, no hay nada que se le asemeje.
El fin de su apurado vuelo es la sentencia de un hereje.
No se distraiga ni demore, todo es ahora inoportuno.
Va rumbo al campo de las flores donde la hoguera espera a Bruno. Se lanza un ángel de la altura, caída libre que da frío.
La orden de su jefatura es descender hasta Dos Ríos.
Es diecinueve y también mayo, monte de espuma y madre sierra,
cuando otro ángel a caballo cae "con los pobres de la tierra". Dicen que al filo de la una un angelote compasivo
pasó delante de la luna, sobrevolando los olivos.
Y cuentan que con mala maña fue tiroteado su abanico,
justo a la hora que en España se asesinaba a Federico. Un bello arcángel aletea junto a un gran pájaro de hierro.
Procura que un hombre lo vea para ahuyentar cien mil destierros.
Pero el arcángel se sofoca y un ala azul se le lastima
y el ave negra abre la boca cuando atraviesan Hiroshima. Dejando un surco luminoso por sobre Memphis, Tennessee,
pasó volando presuroso un ser alado en frenesí.
Iba vistiéndose de luto, iba llorando el querubín
e iba contando los minutos de Dios y Martin Luther King. El ángel pasa bajo un puente, después rodea un rascacielos.
Parque Central, lleno de gente, no se da cuenta de su vuelo.
Cuánta utopía será rota y cuánto de imaginación
cuando a la puerta del Dakota las balas derriben a John. Septiembre aúlla todavía su doble saldo escalofriante.
Todo sucede un mismo día gracias a un odio semejante.
Y el mismo ángel que allá en Chile vio bombardear al presidente,
ve las dos torres con sus miles cayendo inolvidablemente. Desesperados, los querule toman los cielos de la tierra
y con sus lápices de nubes pintan adioses a las guerras.
El mundo llena los balcones y exclama al fin: esta es mi lucha,
pero el señor de los cañones no mira al cielo ni lo escucha. Pobres los ángeles urgentes que
nunca llegan a salvarnos.
¿Será que son incompetentes o
que no hay forma de ayudarnos?
Para evitarles más dolores y
cuentas del psicoanalista,
seamos un tilín memore y mu-
cho menos egoístas
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D opo aver ascoltato occasionalmente il disco “Cita con àngels” di Silvio Rodríguez che subito ci è apparso di buona qualità abbiamo tentato la ricerca del testo che ci siamo, quindi, proposti di tradurre non avendo
rilevato dal web attività similare già eseguita. Abbiamo rilevato, nella traduzione, sensibili similitudine con la nostra lingua e scoperto personalità memorabili ancora appartenenti a circuiti culturali tipicamente under-ground. Sarebbe interessante promuovere attività formative miranti a incoraggiare la conoscenza dei riportati valorosi, che ben sono in evidenza nell’allegato filmato e che gli angeli sono stati impediti a salvare.
Buona lettura e PER L’EDIZIONE ON-LINE BUON ASCOLTO Immacolata Pascarella , Enrica Piccolo , Maria Vinciguerra e Maria Rita Affinita 3B ch.
“NOI DEL MAJORANA” ANNO XI - N.3 FEBBRAIO — MARZO 2012
Appuntamento con gli angeli
Fin dai tempi più remoti volano gli angeli guardiani
sempre gelosi dei loro voti contro abusi e avversità.
Accanto alle culle dei bambini, vicini ai tristi moribondi,
raccontano che vegliano i gentili esseri alati di un altro mondo. Quando un angelo solca il cielo, non c‟è nulla che gli somigli.
La fine del suo volo ardito è la sentenza di un eretico.
Non si distragga né indugi, tutto ora è inopportuno.
Va in direzione di Campo dei Fiori dove il rogo aspetta Bruno. Si lancia un angelo di altura, in caduta libera da avere freddo
L‟ordine del supremo è scendere fino a Dos Rios.
È il diciannove e di maggio, monte di schiuma e montagna madre,
quando un altro angelo a cavallo cade “con i poveri della terra”. Dicono che intorno all‟una un angelone compassionevole
passò dinanzi alla luna, sorvolando gli ulivi.
E raccontano che con cattiveria fu preso a colpi di fucile il suo
ventaglio, proprio nell‟ora che in Spagna si assassinava Federico. Un bell‟arcangelo batte le ali accanto a un gran uccello di ferro.
Fa‟ in modo che un uomo lo veda per evitare centomila vittime.
Però l‟arcangelo soffoca e un ala azzurra si ferisce
e l‟uccello nero apre la bocca quando attraversano Hiroshima. Lasciando un solco luminoso su Memphis, Tennessee,
passò volando frettoloso un essere alato con frenesia.
Si vestiva di lutto, piangeva il cherubino
e contava i minuti di Dio e Martin Luther King. L‟angelo passa sotto un ponte,dopo gira intorno a un grattacielo.
Il Central Park, pieno di gente, non si accorge del suo volo.
Quanta utopia si sarà disfatta e quanta immaginazione
quando all‟ingresso del Dakota le pallottole abbattono John. Settembre urla ancora il suo bilancio di terrore. Tutto succede lo
stesso giorno grazie a un odio similare. E lo stesso angelo che
laggiù in Cile vide bombardare il presidente, vede le due torri e
le migliaia di uomini che cadono senza possibilità di aiuto. Disperati, i cherubini prendono i cieli della terra
e con le loro matite di nubi dipingono addii alla guerra.
Il mondo riempie i balconi ed esclama infine: questa è la mia lotta,
però il signore dei cannoni non guarda il cielo né lo ascolta. Poveri angeli d‟emergenza che mai
riescono a salvarci.
Sarà perché sono incompetenti o per-
ché non c‟è modo di aiutarci?
Per evitar loro altri dolori e il conto
dello psicanalista,
siamo un poco migliorie molto meno
egoisti.
Nel cuore che freme l’atmosfera è invitante Oggi passaggio alato luce lieve sprizza melodia nella squisita leggerezza del pensiero felice ... L’onda ti sorprende per vederti rinascere e apparire dal nulla Uno spazio da disegnare flessibile il colore sento il profumo … nelle mie mani … Carissimo Nunzia VA ch.
PRIMAVERA
Bocciolo di rosa giallo... ti schiudi al sole mentre nell’area germoglia la primavera
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Noi del MajoranaNoi del Majorana
Pubblicazione periodica degli studenti dell’Istituto Statale Istruzione Secondaria Superiore “Ettore Majorana” di S. Maria a Vico (Caserta) – tel. 0823 / 758690 – 758504
-------------------- REDAZIONE: via Fruggieri n.16 S.Maria a Vico (CE) Redattori: Valentino Pamela, Carfora Luigia, Savinelli Angela, Carissimo Annunziata,
Petrone Marta Lucia, Razzano Francesco, Giglio Lucia, Esposito Luisa, Vigliotti Anna. Collaboratori: i prof. Gavino Napolitano, Luciano Vigliotti, Francesca Passariello, Antonietta Rossi, Michele Castaldi, Pasqualina Piscitelli, Ferdinando Bello, Paolo Giovanniello, Guido Zamprotta, Domenico Iovine, Angelantonio Petrone, Costantino Daddio. Docente referente: Marco Migliore.
“NOI DEL MAJORANA” ANNO XI - N.3 FEBBRAIO — MARZO 2012
Per il “Noi del majorana” online, proponiamo alcuni link riguardanti delle esercitazioni e dei test che possono essere utili per gli studenti del nostro istituto:
Cruciverba sull’atomo – hai 15 minuti di tempo per risolverlo, questo è il link: http://www.divini.net/chimica/materiali/test/atomo/cross_atomo_1D.htm
Atomi, Molecole e formule - test a tempo (25 minuti) http://www.divini.net/chimica/materiali/test/test_08_03_10.htm
Reazioni chimiche e cambiamenti di struttura delle particelle e degli aggregati di atomi: http://www.divini.net/chimica/materiali/test/QuizReazioniMod2/Reazioni.htm
Test da risolvere in 30 minuti - proprietà della materia: http://www.chimica-online.it/quiz/proprieta_della_materia/1/proprietadellamateria1.htm http://www.chimica-online.it/quiz/proprieta_della_materia/2/proprietadellamateria2.htm http://www.chimica-online.it/quiz/proprieta_della_materia/3/proprietadellamateria3.htm
Test da risolvere in 30 minuti - trasformazioni fisiche e chimiche. Metodi di separazione: http://www.chimica-online.it/quiz/trasformazioni_e_separazioni/1/trasformazionieseparazioni1.htm http://www.chimica-online.it/quiz/trasformazioni_e_separazioni/2/trasformazionieseparazioni2.htm http://www.chimica-online.it/quiz/trasformazioni_e_separazioni/3/trasformazionieseparazioni3.htm
Gli incontri scuola famiglia per la consegna delle pagelle del primo quadrimestre
sono programmati, dalle ore 17,00 alle ore 20,00 nei giorni:
Venerdì 17-02-2012 per il settore chimico-biologico presso la sede di viale P. Carfora;
Sabato 18-02-2012 per il settore elettrico, elettronico e meccanico presso la sede di via Fruggieri.