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Federforeste Federazione Italiana delle Comunità Forestali F.M.I.: il primo Rapporto sullo stato delle montagne italiane Acqua e Luce, beni comuni da proteggere e valorizzare Anno XXVII - N° 2 - Maggio - Agosto 2015 - Periodico Quadrimestrale - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27-02-2004 n. 46) - Art. 1, Comma 1, CB - NO/CN - n. 0880/2009 Enciclica “Laudato sì” Prof. Becchetti: la chiave è la responsabilità sociale

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Federforeste Federazione Italiana delle Comunità Forestali

F.M.I.:il primo Rapporto

sullo stato delle montagne

italiane

Acqua e Luce, beni comuni

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FederforesteFederforeste, è nata come “Federazione Nazionale delle Forestali e delle Collettività Locali”, è sortanel 1981 con lo scopo di coordinare, tutelare e valorizzare l’opera dei Consorzi Forestalie delle Aziende Speciali – consorziali e/o singole –nella gestione razionale degliartt. 139-155 del R.D.L. n° 3267/1923 e successive norme legislative.

Consiglio di amministrazione anno 2013-2017

Presidente: Gabriele Calliari

Consiglio nazionale: Massimo Albano – Sergio Barone – Pier Paolo Camporesi – Eugenio Cioffi – Salvatoore ManfredaRodolfo Mazzucotelli – Danilo Merz – Andrea Montresor – Benito Scazziota – Marino Zani

Revisori dei conti: EEnrico Petriccioli – Antonio Biso – Massimo Ascolese – Benedetta Ficco – Massimo Nardi

Comitato dei Probiviri: Osvaldo Lucciiarini – Paola Grossi – Giuseppe Murgida – Alessandro Fedi – Paolo Giannini

Dirigenti Federbim anno 2013 - 2018

Presidente: Personeni CarloVice Presidenti: Pederzolli Gianfranco - Petriccioli Enrico

Presidente dell’Assemblea: Contisciani LuigiGiunta Esecutiva: Baccino Ilario - Baarocco Giovanni - Cioccarelli Carla - Donalisio Gabriele - Gentile Mario - Iachetti Franco

Klotz Wilhhelm - Rancan Franco - Romano Domenico - Spada Egildo - Svaluto Ferro Pier Luigi

ORGANO DI CONTROLLOPresidente: Zardet Battista

Membri effettivi: Boitano Giovanni - Bonino Igor AlessandroMembri Supplenti: Beber Sandro - Busia Giovanna

Lago di Braies - Bolzano

FederbimFederbim è la Federazione Nazionale dei Consorzi di Bacino Imbrifero Montano.

Costituita in Bergamo il 17 Marzo 1962 ed eretta in ente morale con D.P.R. n° 194 del 31/01/1964

si pone l’obiettivo di ridistribuire sui territori montani le risorse provenienti dai sovracanoni annui degli impianti idroelettrici,

risorse finalizzate alla crescita culturale ed economicadelle popolazioni montane.

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Per la montagna servono strategie, p. 2non assistenzialismo occasionale

Formazione e ricerca: la specificità delle aree montane p. 3

Beni comuni: risorse da proteggere e valorizzare p. 4

Patrimonio di tutti, risorse da preservare p. 5

Lavori in corso per il giusto riconoscimento dei Consorzi BIM p. 9

“È la bellezza un raggio... di chiarissima luce” p. 12

“Laudato si”: siamo tutti interdipendenti p. 14

“Acqua potabile e sicura, diritto umano essenziale” p. 17

Congresso Uncem, Borghi confermato Presidente. p. 19“La montagna ha bisogno della politica o frana”

Governance della montagna più ampia p. 20per lo sviluppo socio-economico

Approvato il Programma Med 2014-2020 p. 21

Il futuro passa dai territori montani p. 22

Il Consorzio BIM Adda premia le migliori menti valtellinesi p. 23

Progetto Unipass, il Consorzio BIM Piave di Pieve di Soligo (TV) p. 24sempre più vicino alle esigenze di persone e imprese

Consorzio BIM Adige di Trento, il treno dei desideri p. 25

I vincitori del Premio Federbim Valsecchi 2014 p. 26

La Grande Guerra nella Valnerina e nello Spoletino p. 27

“AbduaFluens” Paesaggi dell’Adda dal lago p. 29al piano tra Sette e Ottocento

Consorzi BIM: rinnovi e conferme p. 30

Bilancio del Consorzio B.I.M. Adda di Sondrio p. 31

Federforeste p. 32

Foto in copertina: “L’albero della vita” simbolo di Expo 2015 (MI) SO

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Rivista quadrimestrale della FFEDERAZIONE NAZIONALEDEI CONSORZI DI BACINO

IMBRIFERO MONTANO

Anno XXVII - N. 2MAGGIO - AGOSTO 2015

Presidente FederazioneCarlo Personeni

Incaricatoo RivistaEnrico Petriccioli

Direttore ResponsabileGiampiero Guadagni

Comitato di RedazioneEnrico Petriccioli

Vicepresidente FederbimGiovanni Barocco

Coordinatore comunicazioneGabriele Donalisio

Egildo Spada

Segreteria di RedazioneFederbim

Gianfranco De Pasquale00185 - Roma

Viale Castro Pretorio, 116tel. 06 4941617 - fax 06 [email protected]

FederforesteVincenzo Fatica

Via Giovanni XXIII, 361040 - Frontone (PS)

Redazione editoriale e stampaCTP Service s.a.s.

17047 - Vado Ligure (SV)Tel. 3381297024 - [email protected]

IllustrazioniArchivio Federbim

Archivio Federforeste

Autorizzazione del Tribunale di Roman. 476 del 29.7.1989

Associato all’USPIUnione Stampa Periodica Italiana

In questo nnumero hanno collaborato:Serena Cecconi, Claudia Vullo,

Marco Quaroni, Orazio Scardellato,Rita Chiaverini e Gianmaria Cerea

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Un anno fa – il 1° agosto 2014 – Federbim eUncem davano vita a F.M.I., FondazioneMontagne Italia. Obiettivo: lo sviluppo socio

economico dei territori di montagna. F.M.I. intrattiene aquesto scopo legami con lo Stato, le Regioni ed anchecon le Amministrazioni locali responsabili della pianifi-cazione del territorio, dell’economia, della cultura e delsettore sociale.F.M.I. lo scorso 17 giugno ha presentato a Montecito-rio il primo rapporto sullo stato, appunto, delle mon-tagne italiane. Dalla ricerca emerge un’immagine della montagnacome luogo dove si sperimentano politiche di inte-grazione e un nuovo welfare di comunità. La montagnaconosciuta come luogo dal quale emigrare, che finoagli anni Novanta ha perso decine di migliaia di abitanti,oggi diventa territorio che torna a crescere, con un au-mento della popolazione dopo lunghi e non uniformiperiodi di declino. La montagna mostra inoltre una ca-pacità diversa di accogliere e ospitare i nuovi flussi dimigrazione di lungo raggio, sino a fare degli stranieriuna componente rilevante delle forze di lavoro.Alla presentazione sono intervenuti Enrico Borghi (Pre-sidente Intergruppo Parlamentare per lo Sviluppo dellaMontagna e Presidente F.M.I.); Anna Giorgi (Universitàdella Montagna dell’Università degli Studi di Milano);Luca Lo Bianco (Direttore scientifico Fondazione Mon-

tagne Italia); Ugo Baldini e Fabio Piacenti (collaboratoridi Fondazione Montagne Italia). Hanno partecipato an-che diversi parlamentari.Nella mia relazione introduttiva, quale coordinatore deilavori, ho ricordato che la montagna non ha bisogno diassistenza occasionale, ma le risorse territoriali sfruttatedevono essere inventariate e indennizzate e le risorseintroitate reinvestite sul territorio. Come ben noto leamministrazioni comunali sono in grande difficoltà per-ché da un lato il drastico aumento di richieste di servizie competenze, dall’altro diminuzione delle risorse introi-tate, aumento della pressione fiscale locale, burocraziaesagerata, il tutto senza certezze per il futuro e senzaconoscere le progettualità prossime. E’ indispensabilequindi trovare nuove strategie. In questo scenario, faresistema per servizi e sviluppo è elemento essenzialeper una crescita socio economica dei territori di mon-tagna. È anche indispensabile recuperare il giusto econsistente ruolo degli Enti locali preposti alla gestionedei territori montani.Tutto questo ci obbliga ad affrontare nuove sfide. Ancheper questo F.M.I. deve diventare la “casa” delle monta-gne italiane, un unico organismo degli interessi montani,interlocutore tra le comunità locali e il Parlamento, peravere una politica unitaria ed evitare polemiche sterili.

Carlo Personeni

Per la montagna servono strategie,

non assistenzialismo occasionale

Tavolo di Presidenza: da sinistra Anna Giorgi, Fabio Piacenti, Luca Lobianco, Carlo Personeni, Enrico Borghi e Ugo Baldini

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Porre all’attenzione e promuovere la discussione sull’impor-tanza di interventi finalizzati a fornire ai giovani e alle istituzionistrumenti culturali e operativi adeguati alla specificità e alla po-

liedricità delle aree montane, affinché le numerose e peculiari risorse diquesti territori si traducano in opportunità professionali, di sviluppo e diincremento di competitività del Paese. Questo l’obiettivo del Seminariotenutosi il 2 luglio presso gli uffici della Camera dei Deputati promossodall’Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo della Montagna e l’Uni-versità della Montagna (Centro d’eccellenza dell’Università degli Studi diMilano ad Edolo). Ai lavori, presieduti dal Presidente dell’IntergruppoOn. Enrico Borghi, sono intervenuti diversi parlamentari e rappresentantidi istituzioni e fondazioni impegnate nella valorizzazione delle aree mon-tane del Paese.Un’occasione importante, dunque, per fare il punto su ricerca, forma-zione e istruzione nei territori montani. Con un messaggio forte, spiegail Vicepresidente di Federbim Enrico Petriccioli - intervenuto all’iniziativa- inviato a istituzioni e decisori politici per far comprendere che in quellearee serve una vera e propria abilitazione per chi vuole operare: per-ché la mulitidisciplinarietà dovrebbe prevedere non improvvisazioni maconoscenze diversificate che consentano di affrontare in modo ade-guato ogni passo che ha di fronte chi vuole fare impresa, dalla startupalla commercializzazione. Le risorse e il ruolo che il Ministero dell’Università e della Ricerca ha datoall’Università di Milano devono essere l’inizio di un percorso per mettere inrete una serie di soggetti: istituzioni pubbliche, atenei, fondazioni di varotipo (San Paolo, Cariplo, Garrone, F.M.I.). Questa rete, spiega ancora Pe-triccioli, dovrebbe dar vita ad un soggetto giuridico che diventi titolare diquesto corso di aggiornamento e formazione a distanza per aziende, de-stinate a studenti, professionisti, amministratori, dirigenti P.A. Nel corso delSeminario è stato infatti illustrato il percorso avviato grazie all’accordo diprogramma stipulato il 28 luglio 2011 tra il Miur e l’Università di Milano, lacui attuazione vede sin dall’inizio la partecipazione di rappresentanti di isti-tuzioni (Federbim, Corpo Forestale dello Stato) esperti e delegati di Univer-sità dell’area alpina e appenninica (Università di Torino, Padova, Brescia,Firenze), riuniti in un gruppo di studio che si incontra periodicamente edelabora le successive fasi di attuazione dell’accordo.Il percorso fin qui effettuato, che ha portato per lo più a creare e consoli-dare delle reti nazionali e internazionali con il mondo della montagna (por-tale Unimont e mailing list con oltre 13.000 contatti), a sperimentare formedi didattica adatte alle esigenze dei territori montani, per contenuti e meto-dologie utilizzate, a promuovere progettazione per iniziative di ricerca spe-cifica per le aree montane, lascia intravvedere la possibilità di consolidarele relazioni instauratesi tra istituzioni, a beneficio dei territori montani.

Giampiero Guadagni

Il Seminario alla Camerapromossodall’Intergruppoparlamentare per lo sviluppodella Montagna e da Unimont

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Formazione e ricerca:la specificità delle aree montane

Università della Montagna - Edolo (BS)

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Ibeni comuni sono risorse da proteggere e da valorizzare: questa latesi della Federazione Nazionale dei Consorzi di Bacino ImbriferoMontano (Federbim) che il 20 marzo, a Roma, ha organizzato sul

tema un convegno nazionale dal titolo: “Beni comuni: risorse da proteg-gere e valorizzare”, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua e del-l’Anno Internazionale della Luce.L’incontro, introdotto e moderato dal Presidente dell’Assemblea di Feder-bim Luigi Contisciani, si è incentrato su diversi temi: l’energia idroelettrica inambiente montano (con l’intervento del prof. Alessio Cislaghi di UniMont), ilprogetto Nesco sul recupero energetico in ambito acquedottistico (Ro-berto Valcanover, Presidente di Nesco; e Prof. Lorenzo Battisti dell’Univer-sità di Trento), la prevenzione del dissesto idrogeologico (Prof. Giambatti-sta Bischetti di UniMont) e il Psea come strumento per la valorizzazionedei beni comuni (Dott. Stefano Picchi di UniUrb).Nel suo intervento, il Presidente di Federbim, Carlo Personeni, ha rimar-cato il rapporto fondante tra Consorzi BIM ed acqua, basato soprattuttosul sovracanone che garantisce lo sviluppo socio-economico dei territorimontani, reinvestendo le risorse e compensando le popolazioni per losfruttamento idroelettrico.Tra gli interventi, quello di Enrico Borghi, Presidente dell’Intergruppo Parla-mentare per lo Sviluppo della Montagna, per il quale “la grande partita chesi giocherà nei prossimi anni è sul processo di finanziarizzazione dell’ac-qua”. Borghi ha anche detto che “i Consorzi BIM sono il perno della go-vernance dei territori di montagna” e che “la loro natura pubblicistica deveessere mantenuta”. Borghi propone poi a Federbim una prospettiva di la-voro comune. “Il Governo – ricorda – sarà obbligato nel quadro della pro-grammazione europea 2014-2020 a creare una strategia nazionale per lecomunità verdi, rurali e montane. Politiche che le nostre realtà sono ingrado di anticipare e accompagnare con credibilità ed efficacia”.Un messaggio è arrivato poi dal Viceministro delle Politiche agricole An-drea Olivero, che ha sottolineato tra l’altro: “La nostra montagna contribui-sce alla costruzione di beni collettivi, che vanno salvaguardati e protetti el’acqua costituisce la risorsa fondamentale per la vita; su questo fronte si èincentrata l’azione promossa da Federbim, che da sempre è impegnatanel promuovere lo sviluppo economico e sostenibile delle aree montane”.

Giampiero Guadagni

Beni comuni:risorse da proteggere

e valorizzare

Il Convegnonazionale

promosso daFederbim

il 20 marzoTavolo di Presidenza: da sinistra Enrico Borghi, Luigi Contisciani e Carlo Personeni

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L’interventodel Presidentedi Federbim alla“Giornata Mondialedell’Acqua e AnnoInternazionaledella Luce”

Patrimonio di tutti,risorse da preservare

Federbim organizza ancora una volta questa “Giornata mondialedell’acqua”, la 23ª da quando l’ONU l’ha promossa nel 1992perché vogliamo sensibilizzare la gente ad un uso corretto

delle risorse idriche e il tema per il 2015 è “acqua e sviluppo sosteni-bile”. Una Giornata alla quale abbiamo abbinato l’Anno Internazionaledella Luce altro tema importante voluto dall’ONU.Considerate le tematiche in atto, Federbim stimola i Consorzi BIM adimpegnarsi per programmare giornate od eventi di riflessioni su questetematiche acqua: consumo parsimonioso perché bene prezioso eAnno Internazionale della Luce per un utilizzo razionale e diminuire l’in-quinamento luminoso.L’acqua è un bene comune e prezioso dell’umanità e come tale va trattato.La crescita veloce della popolazione urbana, l’industrializzazione e icambiamenti climatici creano sulle risorse idriche e sulla capacità diprotezione dell’ambiente grandi sfide da controbattere. Richiesta cre-scente di acqua, aumento dell’inquinamento, sfruttamento eccessivo,non ultimo il dissesto idrogeologico, sono tematiche che le amministra-zioni pubbliche devono affrontare.Vi è poi la qualità dell’acqua, non sempre idonea agli utilizzi fatti.L’Europa ci sollecita da tempo a tutelare le nostre acque interne e costiere.Pochi in Italia gli investimenti effettuati sui corsi d’acqua per riqualificarli, ri-naturalizzarli, prevenire rischi e tutelarne gli ecosistemi. I fiumi, i torrenti, lefalde, i laghi sono visti spesso come una minaccia per i rischi di esonda-

Carlo Personeni - Presidente di Federbim

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zione. Questo perché si è esagerato nella cementifica-zione non si è rispettato correttamente la gestione del-l’alveo compreso il prelievo della ghiaia, (o troppo oniente), sono diventati ricettacoli di immondizie varie e discarichi non depurati nonché di scarichi industriali. Tutto ciò continua a registrare ingenti cause d’inquina-mento dei corsi d’acqua causando gravi danni allefalde e all’uso agricolo dell’acqua e quindi alla salutedelle popolazioni.Urge quindi avviare una seria e concreta politica di tu-tela delle risorse idriche, per qualità e quantità, conpiani strategici per ridurre i prelievi e nel rispetto deideflussi minimi vitali.Altre problematiche dell’acqua, proprio perché ci si di-mentica facilmente che l’acqua è un elemento indi-spensabile per l’umanità, senza il quale non avremmoalcuna possibilità di sopravvivenza, occorre ricordareche ”l’oro blu” in particolare l’acqua potabile è una ric-chezza che va preservata e protetta.Vi ricordo che non tutte le popolazioni dispongono diacqua potabile a sufficienza e non tutti ne dispongonodi qualità accettabile; infatti ancora oggi quasi 2 milionidi bambini al mondo muoiono per malattie causate di-rettamente dalla qualità dell’acqua alla quale possonoaccedere oltre alle grandi difficoltà.Ricordo che 800 milioni di persone a tutt’oggi nonhanno ancora accesso all’acqua potabile di questi piùdi 300 milioni solo in Cina.Preoccupa il fatto che da oggi al 2025 l’Onu prevedache circa 3 miliardi di persone vivranno in zone ove larisorsa idrica non riuscirà a coprire la richiesta.Quello che va fatto è la sensibilizzazione di un correttoutilizzo, ove ognuno agisce in modo responsabile. Bi-sogna mettere in atto iniziative progressive atte all’edu-cazione ancorate ad uno sviluppo sostenibile, ad unuso e non un abuso dell’utilizzo, iniziando dalla scuola,con conferenze, con diffusione di documentazione e disuggerimenti per risparmiare il consumo di acqua evuol dire anche risparmio economico ma anche per-ché quale risorsa naturale limitata e non inesauribile.

Altra problematica è la privatizzazione della risorsaidrica. In molti Stati del mondo, imprese vengonocoinvolte nella gestione e quindi il bene acqua diventauna risorsa pubblica controllata da aziende private el’obbiettivo principe è il profitto quando invece questarisorsa naturale e vitale deve essere accessibile a tuttiperché patrimonio collettivo.Il finanziamento delle infrastrutture idriche sta attraver-sando sempre più l’interesse di attori finanziari specula-tivi, che stanno acquisendo un ruolo centrale a livelloglobale. Le infrastrutture idriche e idroelettriche sonosempre più bersaglio di fondi privati. Sempre più par-tnership pubblico-private che comporta la conseguentesvendita del patrimonio pubblico a favore del privato.Si tratta dell’imminente futuro se la rotta non verrà in-vertita, ovvero nella trasformazione dell’acqua in una“commodity” commerciabile attraverso un sistema divendita globale dei diritti di sfruttamento.Se questo sistema, già vigente in vari Stati degli Usa,in Cile, in Sud Africa, in Australia, alle Canarie ed altri,venisse adottato a livello globale si verrebbe a crearela “borsa dell’acqua” con quotazioni giornaliere. Quindichi avrebbe un surplus di acqua, o chi avrebbe acqui-sito i diritti di sfruttamento, significherebbe avere unasset finanziario notevole, condizionare gli altri Statinon autosufficienti; avremmo la “finanziarizzazione”dell’acqua con tutte le sue speculazioni. Ritengo che ilbene acqua non debba essere oggetto di totale libe-ralizzazione da valutare con molta attenzione perchéquesta risorsa nasce in montagna e ne coinvolgeeconomicamente i propri territori.Il legislatore dovrà porsi varie questioni anche sottol’aspetto della provenienza e quindi rispondere ad unaqualche rivendicazione dei Comuni.Passiamo ora al secondo tema di dibattito della gior-nata odierna: l’Anno Internazionale della Luce e delletecnologie basate sulla luce. Proclamato dalle NazioniUnite, è una iniziativa globale che mira ad accrescerela conoscenza e la consapevolezza di ciascuno di noisul modo in cui le tecnologie basate sulla luce pro-

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Istat: ogni anno l’Italia consuma 9,5 miliardi di metri cubi di acqua

Il prelievo nazionale di acqua potabile arriva a 9,5 miliardi di metri cubi: l’84,8% proviene da acque sotter-ranee, il 15,1% da acque superficiali, il resto pari allo 0,1% da acque marine o salmastre (dati 2012). Afornire un quadro delle principali statistiche sulle risorse idriche ci ha pensato l’Istat proprio in occasionedella Giornata mondiale dell’acqua.Migliora il giudizio delle famiglie sull’erogazione d’acqua nelle loro abitazioni: la quota di famiglie che la-mentano irregolarità nel servizio è diminuita, passando dal 14,7% nel 2002 all’8,6% nel 2014. Ancora rile-vante, anche se in calo, il numero di famiglie che dicono di non fidarsi dell’acqua di rubinetto: dal 40,1%del 2002 si è passati al 28% nel 2014. La quota di carichi inquinanti civili trattati negli impianti di depura-zione, rispetto ai carichi inquinanti generati nel territorio, è del 57,6% nel 2012 (in aumento rispetto al2008 quando era al 56,5%).

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muovono uno sviluppo sostenibile e forniscano solu-zioni alle sfide globali in vari campi: l’energia, la comu-nicazione, l’agricoltura, la salute, l’istruzione e l’arte.Tra gli obiettivi che l’ONU si propone di raggiungere:– ridurre l’inquinamento luminoso e lo spreco di energia;– promuovere lo sviluppo sostenibile;– sensibilizzare sull’essenzialità della luce come fonte

di energia. La luce non è soltanto simbolo di vita, di civiltà e peralcuni di spiritualità, è anche una risorsa concreta efondamentale per lo sviluppo socio economico.Quindi è un eccellente occasione per coinvolgere ilmondo ad approfondire e individuare nuove tecnolo-gie che possono contribuire a promuovere uno svi-luppo sostenibile e contribuire anche all’eliminazionedella povertà e questo è l’obbiettivo dell’Unesco.Come l’acqua, il cibo, anche la luce è un bene diprima necessità. Purtroppo un quinto della popola-zione non ha ancora accesso all’illuminazione elettrica,vi sono ancora popolazioni che ricorrono a lampade apetrolio o a candele per l’illuminazione.Questo metodo antiquato e superato è anche causa diincendi, di infortuni e di morte per malattie respiratorie.Quindi oltre a divulgare quanto la scienza già conosceè di primaria importanza sviluppare nuove tecnologiedella luce e ottenere nuove forme di illuminazione eco-logica e a basso costo, oltre a liberare i cieli dall’inqui-namento luminoso.Secondo l’ONU il 2015 è l’anno ideale per questa ce-lebrazione. Infatti troviamo alcune importanti ricorrenzenella storia dello studio della luce:– Anno 1015: per la prima volta si descrivono le leggi

sulla rifrazione della luce e quindi di ottica;– Anno 1815: Augustin Jean Fresnel fisico francese

spiega la teoria della luce considerata comeun’onda luminosa, smarcandosi dalla teoria corpu-scolare di Newton;

– Anno 1865: James Clerk Maxwell, fisico scozzese

sviluppa la teoria elettromagnetica dinamica dellaluce (elettromagnetismo);

– Anno 1915: Albert Einstein fisico tedesco con lasua teoria della relatività ha confermato il ruolo cen-trale della luce sia nella spazio che nel tempo;

– Anno 1964: Arno Penzias e Robert Woodrow Wil-son scoprirono la radiazione cosmica di fondo cheattraverso tecnologie sofisticate produce un “ecodel Big Bang” che ci permette di mappare e datarel’universo;

– Anno 1965: un fisico cinese Charles K. Kaonelfece scoperte innovative sulla trasmissione dellaluce con fibra ottica.

Quando l’uomo ha iniziato a riflettere e ad approfon-dire sulle esperienze immediate del mondo naturale èapparso chiaro che questo era fatto di spazio, ditempo, di movimenti di materia e di luce.La luce ha un ruolo centrale nelle attività umane. Findai livelli più elementari, grazie alla fotosintesi, la luce è

ONU: è emergenza acqua, tra 15 anni ne avremo il 40% in meno

Le riserve d’acqua nel mondo si stanno riducendo velocemente: il 20% delle falde è infatti sovrasfruttatoe, se si procede di questo passo, tra 15 anni la Terra si troverà ad affrontare un calo del 40% della dispo-nibilità d’acqua dolce. Per evitare il collasso urgono interventi sostanziali nella gestione di questa risorsa,anche in vista della crescita della popolazione globale da dissetare e sfamare. A lanciare l’allarme, semprein occasione della Giornata mondiale dell’acqua, è il rapporto 2015 “World Water Development” delle Na-zioni Unite, dal titolo “Acqua per un mondo sostenibile”. Le cifre portano a una sola conclusione: i con-sumi, soprattutto agricoli ed energetici, sono insostenibili e rischiano di assetare ancora di più il Pianeta.Da qui al 2050 la domanda d’acqua aumenterà nel mondo del 55%. Per quella data l’agricoltura, che giàusa il 70% dell’acqua dolce disponibile, dovrà dare all’uomo il 60% di cibo in più. I prelievi di acqua per laproduzione energetica rappresentano il 15% del totale e potrebbero salire al 20% nel giro di 20 anni.In 50 anni, tra il 2000 e il 2050, la domanda d’acqua da parte dell’industria manifatturiera è prevista in au-mento del 400%.

Veduta della sala

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all’origine della vita stessa e numerose sono le appli-cazioni che hanno rivoluzionato la nostra società.Quindi l’Anno Internazionale della Luce, inteso natural-mente sia in termini di sostenibilità ambientale edenergetica, che come oggetto di ricerca scientifica.Questo duplice aspetto fa si che un bene indispensa-bile come la luce, inteso come luce naturale o artifi-ciale, debba essere tutelato ma soprattutto gestito conoculatezza, in modo che da un lato si possa conce-dere a noi e alle future generazioni la visione del firma-mento e dall’altra che non vada sprecata inutilmente.Infatti nei Paesi più avanzati, il fenomeno dell’inquina-mento luminoso ha raggiunto dimensioni inaccettabili,con problematiche serie di natura ambientale, ecolo-gica, faunistica, impattante sulla salute e non ultimo ilconsumo con i relativi costi e la sostenibilità energetica.Quindi ben venga la tecnologia Led (Light EmittingDiode – diodo ad emissione luminosa); e le ammini-strazioni comunali sono invitate ad utilizzare questanuova tecnologia. Tra l’altro gli inventori, 3 fisici, sonostati premiati con il premio Nobel per la fisica nel2014: è una tecnologia che ha il vantaggio di avereun’efficienza energetica più forte della tradizionale maanche nel poter indirizzare la luce dove serve, ridu-cendo al minimo l’illuminazione residua verso il cielo ea costi minori vista la durata.Una curiosità: l’Università di Wageningen in Olanda hadimostrato che l’illuminazione a Led favorirebbe unamaggior presenza di vitamine negli ortaggi.La conoscenza della luce è sempre andata a brac-cetto con i progressi nella conoscenza e nella tecno-logia: dai Led, alle connessioni internet superveloci,dalla fotosintesi che nutre le piante al fotovoltaico.Quindi è importante e doveroso aver dedicato un annoa livello mondiale per l’esaltazione, per l’approfondi-mento e per una riflessione sulla “luce”. Questo ci aiu-terà a far capire alla popolazione come la luce e le suetecnologie applicative fondate sulla luce influiscanosulla vita quotidiana di ognuno di noi e che essa è indi-spensabile per lo sviluppo a livello mondiale.Federbim con un impegno preso nel marzo 2011 didare il proprio contributo relativamente alla valorizza-

zione della giornata mondiale dell’acqua che ogni annoviene promossa per il 22 marzo. Un impegno biennaleper promuovere riflessioni su questo tema delicato del-l’acqua argomento che va valorizzato e ponderato.Considerato che il 2015 è anche l’Anno Internazionaledella Luce abbiamo ritenuto opportuno abbinare le duetematiche e dibatterle e celebrarle in contemporanea.I Consorzi BIM hanno un rapporto diretto in un certosenso con l’acqua e con la luce, è un rapporto eco-nomico che si chiama sovracanone.Gli amministratori dei Consorzi BIM hanno a cuore esono sensibili alle problematiche del rispetto e dellavalorizzazione dell’ambiente, inoltre hanno la consape-volezza che il bene acqua va preservato non solo per-ché per noi portatori di interesse ma perché convintiche si tratta di una risorsa che va preservata attra-verso un utilizzo sostenibile. Come pure una buonapolitica rivolta alla green economy e ad un corretto edadeguato utilizzo della luce, per contribuire a diminuirel’inquinamento luminoso.Risparmiare l’uso dell’acqua vuol dire risparmiare energiae questo vuol dire risparmiare acqua.L’utilizzo razionale della risorsa acqua e dell’energia èimperativo quanto la messa in atto di politiche coordi-nate, coerenti e concertate finalizzate alla riduzionedegli sprechi.La luce come l’acqua sono patrimonio di tutti, patri-monio da rispettare e da tenere in alta considerazione.

Carlo Personeni

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#italiasicura: 3 italiani su 10 non allacciati a sistema fognario

Tre italiani su dieci non sono ancora allacciati a un sistema di fogne o depurazione. Al Sud ancora 9 mi-lioni di persone che hanno problemi di qualità e quantità dell’acqua. Questi alcuni dei dati forniti dallaStruttura di missione #Italiasicura della Presidenza del Consiglio. A 21 anni della legge Galli del 1994 che dettava le regole per la gestione dell’acqua, cinque Regioni nonhanno ancora definito l’assetto degli enti d’ambito e i gestori: Sicilia, Calabria, Campania, Lazio e Molise.In Sicilia e Calabria l’accesso all’acqua potabile non è garantito, così come non esistono sistemi di collet-tamento e depurazione.A 10 anni dal termine ultimo per la messa a norma dei sistemi fognari e depurativi prevista dalla DirettivaUe del ‘91/271 l’Italia registra un forte ritardo nel rispetto degli obblighi assunti come Stato membro.

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La relazione del PresidentePersoneniall’Assembleaordinaria di Federbim

Lavori in corso per il giusto riconoscimento dei Consorzi BIM

L’attività svolta si è caratterizzata in particolare sulla legge diStabilità, sul “collegato ambientale” e su altre proposte dilegge. Alla Camera dei Deputati il 13 novembre 2014 ve-

niva approvato il collegato ambientale che, come ben sapete perchégià edotti del percorso legislativo, pedissequamente riporta:1) Art. 45 (Disposizioni in materia di sovracanone di bacino imbrifero

montano).Il sovracanone di cui alla legge 27 dicembre 1953, n. 959, e allalegge 22 dicembre 1980, n. 925, si intende dovuto per gli impianticon potenza nominale media superiore a 220 kW, nella misura pre-vista per le concessioni di grande derivazione elettrica.

2) All’articolo 1, comma 137, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, leparole “Al fine di consentire la prosecuzione degli interventi infrastrut-turali da parte dei Comuni e dei Bacini Imbriferi Montani” sono sosti-tuite dalle seguenti. “Per le finalità e gli scopi di cui alla legge 27 di-cembre 1953, n. 959”.

Veduta del Monte Cervino

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L’incasso globale ottenuto dal riconoscimento dell’art.45 di circa 3,8 milioni di euro, dovrà essere investitodai Consorzi per le finalità anzidette, certo i Consorziche non gestiscono direttamente le risorse ma le tra-sferiscono alle Comunità Montane o ai Comuni, do-vranno organizzarsi e provvedervi. Credo che anchequesta sia un’opportunità per ridare a questi Consorziil giusto ruolo che spetta ad un Consorzio BIM. Qual-cuno potrebbe osservare che la stessa destinazionenon è stata applicata all’aumento ottenuto dai Comunirivieraschi. Per questi casi sarebbe stato difficile prov-vedervi in quanto gli incassi avvengono nella maggiorparte dei casi dalle Province, le quali a loro volta gi-rano ai Comuni percentuali che vanno dal 90% al10%, più difficile ancora quando incassano diretta-mente i Comuni; pertanto si è ritenuto di non coinvol-gere per queste specifiche situazioni i beneficiari deisovracanoni rivieraschi. Ricordo che quanto fatto è unimpegno preso, con Governo e Parlamento per avereil giusto riconoscimento sul futuro dei Consorzi BIM edi un loro ruolo strategico e significativo.

Disegno di legge Camera: Realacci – TerzoniContinua il contatto con i relatori e firmatari di questodisegno di legge. È stata individuata la nuova denomi-nazione sostitutiva che per un capriccio della politicama anche perché il termine “Consorzio” è ormai supe-rato e squalificato, come pure “Fondazione” in quantonon confacente al ruolo del Consorzio oltre alle moti-vazioni già più volte precisate, in particolare, perchérientranti nella sfera del diritto privato. Abbiamo ag-giunto un comma inerente l’indennità degli ammini-stratori, questo anche su suggerimento dei professoriuniversitari; preso atto che cambia il nome, si rinnova ilruolo, quindi ci sta anche l’indennità. Indennità checome scritta prevede un massimo di circa 2.400,00mensili.

Solidarietà pro alluvioneE’ aperta la sottoscrizione per i disastri avvenuti in Li-guria. La solidarietà ci ha sempre contraddistinto equindi vi sollecito a continuare.

ComunicazioneFederbim ha constatato che il rapporto tra Istituzioni eportatori di interesse è cambiato. Dal 2010 ad oggiabbiamo ottenuto grandi traguardi, alcuni dei qualianni addietro sembravano una chimera e invece oggisi sono trasformati in euro per i nostri Consorzi e perla gente di montagna. Però le azioni di “sindacato” o di“lobbing” come preferite devono essere difese assu-mendo posizioni significative e per questo è indispen-sabile che la comunicazione istituzionale nei confronti,sia dell’opinione pubblica che dei parlamentari, chedegli oltre 2200 Sindaci coinvolti dai Consorzi BIM,abbia un ruolo efficace e rilevante.Ringrazio la Commissione comunicazione composta

dal Presidente Jean Barocco coadiuvato da EgildoSpada e da Gabriele Donalisio i quali si sono adope-rati a far si che la nostra comunicazione sia più struttu-rata e incisiva. Confermata la collaborazione con Giampiero Guada-gni, nostro addetto stampa. È stata attivata una con-sulenza strategica con la dott.ssa Serena Cecconi perlo sviluppo di un nuovo piano di comunicazione inte-grata e la valorizzazione di eventi Federbim oltre a po-tenziare il nostro sito. A livello sperimentale abbiamo instaurato un rapportocon Ansa, leader nazionale nella comunicazione.Certo è che tutte queste iniziative possono ottenere ri-sultati favorevoli, grazie al Vostro apporto di notizie,delle Vostre programmazioni o iniziative sul vostro terri-torio e quant’altro. Ma l’importante è trarre profitto di quanto vi viene messoa disposizione. Sarebbe increscioso investire risorse afavore dei Consorzi e questi non ne approfittano.A questo proposito ricordo che abbiamo sottoscritto,un anno fa, un protocollo con il Touring Club, ma adoggi pochi i Consorzi che hanno colto quest’opportu-nità per segnalare eventi, luoghi caratteristici, patri-moni storico culturali, annovero che il turismo è ele-mento fondamentale per lo sviluppo socio economicodei nostri Comuni.

Collegato ambientale e Assorinnovabili/AssoelettricaCome ben sapete perché vi è stato inviato sia il co-municato stampa congiunto Assorinnovabili/Assoelet-trica sia la nostra risposta.L’aumento del sovracanone per le derivazioni di pro-duzione minori di KW 3.000 di potenza nominale me-dia è per noi un atto dovuto, non sono mai esistitedue tariffe differenti di sovracanone. Noi siamo con-vinti perché confortati da leggi (959/53, 925/80 e7/77) le quali asseverano che ai fini del sovracanonele grandi derivazioni sono quelle che producono più diKW 220 di potenza nominale media.La speranza nostra era che questi emendamenti, giàesplicitati e commentati prima ai Parlamentari, era chevenissero accolti immediatamente e quindi far partedella finanziaria, in questo caso:– Avremmo potuto già inserire questi aumenti nei bi-

lanci dei nostri Consorzi;– I produttori non avrebbero avuto lo stimolo di solle-

citare i parlamentari con il loro comunicato stampaa votare contro.

Federbim ha provveduto immediatamente a rispon-dere con il documento che vi è stato inviato e cheAnsa ha pubblicato lo stesso giorno. Abbiamo provve-duto altresì ad indirizzarlo ai Senatori coinvolti. In so-stanza abbiamo respinto e confutato le loro lamentelefrivole, deboli, direi miserevoli che qui riassumo:– Non corretta la differenziazione di sovracanone

considerato che il prezzo di vendita non tieneconto di queste differenze, altrimenti dovremmo

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avere sconti sulla tariffa elettrica di vendita, a se-condo della provenienza, “grandi” o “piccole” de-rivazioni;

– Dichiarare che l’aumento è del 30% usando il rap-porto tariffario del sovracanone tra grandi e piccolederivazioni è miserevole perché porta confusionefra coloro che non conoscono la materia. L’au-mento effettivo è meno del 2,50% (pari a € 0,008)e l’esborso complessivo che i produttori dovreb-bero effettuare complessivamente è meno di 3,8milioni di euro;

– Lamentarsi delle rettifiche del sovracanone e dellasua incidenza sulla bolletta elettrica non è corretto,la nostra incidenza è meno del 10%. Le agevola-zioni concesse per il fotovoltaico gravano sulla bol-letta per più del 30%;

– Il sovracanone va doverosamente ad indennizzareuna risorsa prelevata principalmente dai territorimontani, quindi indennizzo legittimo appartenenteesclusivamente ai Comuni e finalizzato allo svilupposocio economico dei territori montani;

– Far pressione sull’opinione pubblica minacciandoche con questo aumento il rischio è di chiudere lecentrali idroelettriche con grande perdita di posti dilavoro è falso. Questa è una presa in giro, raccon-tare ciò a chi non conosce come funziona una cen-trale idroelettrica, considerato che ora le gestionisono tutte informatizzate; vi è un tecnico che effettuail controllo e un guardiano che controlla più invasi;

– Hanno altresì minacciato di rinunciare alla produ-zione, ridicolo, ma comunque i Consorzi BIM, perconto dei Comuni considerato che l’acqua pro-viene dai loro territori, sono pronti a subentrarenella gestione.

Compassionevoli le loro osservazioni, considerato cheil rapporto tra quanto versano ai territori e quanto rica-vano è da 1 a 50. Certo ci sono varie problematicheche può essere utile discutere tra Federbim e Asso-ciazioni di categoria rappresentative dei produttoriidroelettrici. Noi non ci trinceriamo dietro a niente e anessuno siamo pronti a dialogare e confrontarci conspirito costruttivo con i produttori e spero che a brevevi sia questa opportunità.Voglio ricordare che alla fine degli anni ’90 sull’ondadel Federalismo si è attribuito alle Regioni titolarità nel-l’esercizio delle concessioni delle grandi derivazioniidroelettriche e successivamente quelle piccole minoridi KW 3.000 sono passate alle Province. Ora le Pro-vince hanno differenziato il loro ruolo, la competenzatornerà in capo alle Regioni? E gli introiti concessorichi li introita e quanti tornano alla montagna? E questogià da oggi, introiti che per l’80% provengono dai terri-tori montani, quanti ne ritornano?Sono passati più di 15 anni ma lo Stato a tutt’oggi nonha ancora legiferato se attribuire la titolarità o meglio ilpossesso a Enti decentrati come si proponevaquando il federalismo era sulla cresta dell’onda; quindi

Federbim sollecita di valutare la possibilità di coinvol-gere nell’esercizio delle concessioni Comuni e/o Con-sorzi BIM.Ricordo che i Consorzi BIM sono stati riconosciutiproduttori virtuali di energia idroelettrica (L. 239/2004art. 1 comma 32 – cd Marzano).Tutto questo per ribadire che lo sfruttamento delle ri-sorse idriche nei territori alpini e negli Appennini nonpossono più essere gestiti solo da alcuni player delsettore idroelettrico, realizzando fatturati ingenti e la-sciare la mancia ai territori.I Comuni chiedono di partecipare direttamente alla ge-stione attraverso i Consorzi BIM e quindi è indispensa-bile una certa dose di coraggio politico solidale affin-chè questo avvenga.L’esperienza maturata, l’impegno e i risultati ottenuti,credo abbiano dimostrato e stiano dimostrando cheFederbim e i Consorzi BIM possono dare un contri-buto utile e costruttivo a Regioni e Governo in questofrangente politico-istituzionale complesso, per indivi-duare quali competenze possano essere delegate aiConsorzi BIM, in considerazione della chiusura delleComunità Montane (Lombardia a parte, ma che nel2016 ne deciderà il loro futuro) e della prossima sop-pressione forzata delle Province. A noi preoccupa ilfuturo delle aree montane, è indispensabile una nuovapolitica di sviluppo sostenibile per i territori di monta-gna, con nuove “valutazioni” della gestione di tutte lerisorse naturali ed ecosistemiche.Non sarà facile, non sarà breve, ma se ci crediamo esaremo uniti possiamo anche questa volta, ottenere ri-sultati positivi nell’interesse della nostra gente.

Carlo Personeni

Veduta del Monte Rosa, parete est

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Dell’assoluta importanza dell’acqua siamo tutti convinti, siamoaltresì consapevoli di quanto sia fondamentale la qualità del-l’aria. Sul ruolo della luce, forse per la sua differente compo-

sizione che si presenta sotto forme di energia, riflettiamo meno. E po-trebbe aiutarci Torquato Tasso: “E’ la bellezza un raggio di chiarissimaluce che non si può ridir quanto riluce né pur quel ch’ella sia”. Versi chetarsmettono l’energia della luce. Ed è proprio alla luce, come manifesta-zione di energia, che il 20 dicembre 2013 l’Assemblea Generale delleNazioni Unite ha voluto dedicare il 2015 come Anno Internazionale dellaLuce e delle Tecnologie basate sulla Luce: evento che in Italia sarà cu-rato per tutte le iniziative dalla Società Italiana di Fisica (Sif).Questo anno consente di celebrare le tappe fondamentali nella storiadella scienza della luce, risalendo a 50, 100, 150, 200 anni fa.Una veloce digressione per ricordare tre scienziati i quali, nello spaziodi pochi decenni, fra fine Ottocento e primi del Novecento, hanno in-crementato la nostra conoscenza sulla natura della luce consentendociun enorme balzo in avanti.Con James Clerk Maxwell, metà ‘800, e le sue equazioni che descrive-vano la propagazione della luce e delle onde elettromagnetiche in ge-nere; Max Planck scopritore dei “quanti”, ovvero quantità discrete e nonsecondo valori continui, che nel caso della luce visibile chiamiamo fo-toni, attraverso i quali l’energia si propaga; infine Albert Einstein, chemetterà a punto poi un’altra equazione, anch’essa assai elegante, ca-pace di descrivere le reciproche trasformazioni fra materia ed energia. L’obiettivo di questo appuntamento è di voler diffondere una maggiore

“È la bellezza un raggio...di chiarissima luce”

Il 2015 è anchel’Anno

Internazionale della Luce

e delle Tecnologiebasate sulla LuceFibre ottiche

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conoscenza, ma anche accrescere una consapevo-lezza collettiva sullo sviluppo delle tecnologie e sucome queste siano anch’esse evolute per uno svi-luppo sostenibile, dal momento che una delle sfidedella nostra epoca è di migliorare la qualità della vita alivello globale, anche mediante la riduzione dell’inqui-namento luminoso e lo spreco di energia.Gli assi sui quali si sviluppa il programma dell’Interna-tional Year of Light sono quattro: La Scienza dellaLuce; La Tecnologia della Luce; La Luce in Natura; LaLuce e la Cultura.La luce è anche parte della nostra vita quotidiana.Non a caso nel 2009 Charles K.Kao viene insignitodel Premio Nobel per la fisica: è il “padre” della fibraottica, che ci consente di utilizzare smartphone e so-cial media, collegarsi in videoconferenza, che altronon è che una tecnologia della larghezza di un capelloumano che sfrutta le proprietà della luce.E ancora nell’ottobre 2014 il Comitato del Premio No-bel ha conferito il prestigioso riconoscimento a tre fi-sici giapponesi della University of California per le ri-cerche sui diodi semiconduttori impiegati nei Led aluce blu. Questa, come tutti ormai sappiamo, è un tipo d’illumi-nazione di minore impatto ambientale che consenteanche un maggior risparmio energetico, si parla di unariduzione pari ad un terzo.Lo scorso dicembre anche le due importanti Basilichedi San Pietro e Santa Maria Maggiore a Roma sonostate valorizzate nelle loro forme architettoniche graziea questa nuova tecnologia.

Il gestore dell’acqua Acea S.p.A. ha voluto esaltare labellezza di questi simboli noti in tutto il mondo, grazieall’intervento con la tecnologia di illuminazione a Led,che non solo consente un risparmio del 70% ma con-sente di modellare al meglio forma e strutture architet-toniche e tonalità di colori.Si tratta di oltre 340 lampade a “led” di dimensioni ri-dotte e ad alta efficienza, per la Cupola, il Tamburo, laLanterna, le Cupole minori, la facciata, le finestre del-l’Aula della Benedizioni, la Gloria dell’Altare Maggiore eil Baldacchino di San Pietro all’interno della Basilica.Per il posizionamento la professionalità, tutta ‘made inItaly’ è degli esperti rocciatori d’alta quota i soli adavere le competenze per posizionare le luci nei puntipiù difficili dell’impianto.La luce che ci consente di comunicare, ma anche laluce che ci ha anche portato nel mondo della docu-mentazione, della cultura, dell’immaginario con il Ci-nema e come citava Louis Lumière “Il cinema è lascrittura moderna il cui inchiostro è la luce...”

Serena Cecconi

La luce nel Mondo

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D) Professor Becchetti, “Laudato si” è un Enciclica “verde” con un pro-filo economico marcato. Cosa emerge dal combinato disposto delpassaggio sui “popoli che hanno pagato il prezzo del salvataggio dellebanche” e di quello riguardante la necessità di “accettare una certadecrescita in alcune parti del mondo”?

R) Il passaggio sulle banche è quello su cui i media sono rimasti piùcolpiti in questi giorni. Ma il Papa non fa altro che constatare un dato difatto. Nel paper del Fondo Monetario Internazionale di Laeven e Valen-cia si calcolano i costi enormi per le finanze pubbliche del salvataggiodelle banche (più alti in alcuni paesi che in altri). Costi che hanno sot-tratto risorse al welfare. Il Papa sottolinea anche che pochissimo si èfatto sulle soluzioni. Le lobbies bancarie hanno indirizzato la regolamen-tazione post crisi finanziaria nella direzione sbagliata. E le cose chiaveche andavano fatte (separazione banca commerciale/banca d’affari, ri-duzione delle dimensioni delle banche troppo grandi per fallire, mecca-nismi come la Tobin tax per aumentare il costo relativo del trading adalta frequenza rispetto all’investimento paziente nell’economia reale)non sono state fatte.

D) Papa Francesco propone una “ecologia integrale”: non ci sono duecrisi separate – una ambientale e un’altra sociale – bensì una sola ecomplessa crisi socio-ambientale. Insomma, stabilisce un legamemolto forte tra salvaguardia del creato e soluzione dei problemi sociali...

R) Anche questo è arcinoto agli addetti ai lavori ed è fondamentale cheadesso lo dica una persona con l’influenza politica e morale che ha ilPapa per evitare che qualcuno possa dire di non aver sentito. La Cari-tas internazionale aveva lanciato qualche anno fa la campagna sulla“giustizia climatica” (climate justice) ricordando che i poveri sono leprime vittime dei disastri climatici perché quelli che hanno meno risorseper proteggersi dagli stessi.

D) Un tema particolare affrontato è il conflitto tra tutela dell’ambiente,sviluppo e diritto al lavoro. Quali indicazioni arrivano dall’Enciclica?

R) Non è vero come dicono alcuni che l’Enciclica disprezzi il progressotecnologico. Ci sono dei brani bellissimi su questo punto. Quello cheda sempre la dottrina sociale fa è rimettere al loro posto le scale dei va-lori ed evitare che alcuni valori penultimi (come l’efficienza, il profitto e losviluppo tecnologico) diventino degli idoli a cui subordinare cose piùimportanti come il primato della persona. In genere sappiamo beneoggi che per tenere assieme tutte le dimensioni del problema abbiamo

“Laudato si”: siamo tutti interdipendenti

L’Enciclica del Papa. Intervista

al prof. LeonardoBecchetti:

la chiave di letturaè la responsabilità

sociale

Prof. Leonardo Becchetti

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bisogno di creare valore economico socialmente edeconomicamente sostenibile. Ecco perché il Papa siscaglia per ben tre volte contro la massimizzazione delprofitto perché la massimizzazione del profitto vuol diretrasformare una cosa buona in un idolo a cui tutto vasubordinato. Se aumento il profitto mortificando la di-gnità del lavoratore e distruggendo l’ambiente il princi-pio della massimizzazione del profitto mi dice che ècosa buona e giusta. Il meccanismo più demenzialeche oggi perpetua all’infinito questo problema sono isistemi premiali dei manager delle grandi impresequotate. Dove la componente di bonus è enorme elegata all’aumento dei profitti. Il che vuol dire quandonon ci sono particolari innovazioni che i manager de-vono tagliare le fette della torta degli altri portatori d’in-teresse (lavoratori, consumatori, comunità locali, forni-tori) se vogliono intascare il bonus.

D) Il Papa pone sotto i nostri occhi il tragico aumentodei migranti che fuggono la miseria aggravata dal de-grado ambientale, i quali non sono riconosciuti comerifugiati nelle convenzioni internazionali. Quali compor-tamenti, individuali e collettivi, possono contibuire adabbattere il muro della generale indifferenza rispetto aquesta tragedia?

R) C’è un pezzo molto bello dell’enciclica dove il papadice che con la globalizzazione ci rendiamo contomolto più di prima di essere tutti interdipendenti e che,essendo tali, abbiamo bisogno di un unico progettocomune. Pensare oggi di poter chiudere le frontierealla miseria di masse di diseredati che bussano allenostre porte è come pensare (per usare una vecchiaespressione in una canzone di Battisti) che uno sco-glio possa arginare il mare. Più che ergere barriere bi-sogna coordinarsi con gli altri paesi e ideare i modi mi-gliori per valorizzare i movimenti dei migranti. Evitandoanche tantissime mistificazioni. La percezione che cioffrono i media è quella di una torta che siamo co-stretti a dividere con gli stranieri mentre per noi riman-gono fette sempre più piccole. La verità è che il nostropaese vive una spaventosa crisi demografica ed hadunque bisogno di stranieri nelle scuole, nei posti dilavoro, nel versamento dei contributi. E l’altra verità èche la quota di immigrati sulla popolazione totale inItalia è inferiore a quella di Francia e Germania e chegli stranieri ci vedono come terra di passaggio perchénon siamo affatto una metà attraente. Quindi la perce-zione che masse enormi di stranieri non vedano l’oradi depredarci della nostra ricchezza è doppiamentesbagliata.

D) I più poveri sono anche coloro che non hanno glistrumenti per difendersi dai disastri naturali. Anche ildissesto idrogeologico diventa allora un tema eticoancora prima che politico ?

R) Torniamo qui sul punto della giustizia climatica.Pensiamo all’effetto di uno tsunami in Giappone esulle coste dell’Indonesia o dello Sri Lanka. La diffe-renza enorme è data dallo sviluppo tecnologico, dallacapacità organizzativa e dal benessere del paese. Ag-giungiamo che la fascia subsahariana dove moltissimipoveri vivono di agricoltura di sussistenza è la primaad essere colpita dal progressivo aumento della tem-peratura media sul pianeta.

D) Il Papa chiede stili di vita più sobri. E con un lin-guaggio immediato offre una prospettiva di ecologiaquotidiana fatta di piccoli gesti ma anche di “cittadi-nanza attiva”: come immagina sarà letta l’Enciclicadalle multinazionali e dalle lobbies industriali ed ener-getiche?

R) Dovrebbero prendere i consigli del Papa comequelli di un ottimo consulente e darsi da fare per cam-biare rotta. Il Papa parla di voto col portafoglio e diceche “Un cambiamento negli stili di vita potrebbe arri-vare ad esercitare una sana pressione su coloro chedetengono il potere politico, economico e sociale. Èciò che accade quando i movimenti dei consumatoririescono a far sì che si smetta di acquistare certi pro-dotti e così diventano efficaci per modificare il com-portamento delle imprese, forzandole a considerarel’impatto ambientale e i modelli di produzione. È unfatto che, quando le abitudini sociali intaccano i profittidelle imprese, queste si vedono spinte a produrre inun altro modo. Questo ci ricorda la responsabilità so-ciale dei consumatori.”

Sua Santità Papa Francesco

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«Acquistare è sempre un atto morale, oltre che eco-nomico».”Questo dovrebbe spingere le aziende a lavorare in di-rezione della responsabilità sociale per intercettare gliacquisti dei cittadini responsabili e minimizzare i con-flitti con loro. Anche le parole più dure del Papa sullefonti di energia sono in realtà degli ottimi consigli.Quando Francesco dice “Sappiamo che la tecnologiabasata sui combustibili fossili, molto inquinanti – spe-cie il carbone, ma anche il petrolio e, in misura minore,il gas –, deve essere sostituita progressivamente esenza indugio.”Sta facendo capire alle grandi multinazionali che fa-rebbero bene a cambiare rapidamente il loro portafo-glio prodotto in quella direzione. Sarà un caso che laBritish Petroleum (BP) ha qualche tempo fa cambiato ilsuo nome in Beyond Petroleum? Il problema però èche agli annunci, ai titoli e al greenwhasing devonoaggiungersi i fatti.

D) Nel senso di stili di vita più sobri e contro gli sprechic’è il diritto essenziale all’acqua. Il Papa invoca un con-sumo sostenibile di questo bene-risorsa, la cui man-canza provoca conflitti destinati ad aumentare. Che per-cezione c’è oggi nel mondo di questo problema?

R) Ricordo che da bambino mio papà lasciava scor-rere per qualche minuto il rubinetto per far diventarel’acqua più fresca. E credo che sia un ricordo comunein molte famiglie. Oggi, sia i più che i meno sensibili,sanno benissimo che l’acqua è un bene prezioso escarso (anche se in alcune zone meno e in altre più) edifficilmente ignorano l’impronta idrica o ecologica deiprodotti che consumano. L’enciclica è un passo vera-mente importante però perché ci fa consapevoli delvalore morale e spirituale di certi gesti. E dei nostri le-gami ed interdipendenze con l’ambiente inteso insenso non riduzionista e ricomprendente il rapportocon gli altri esseri umani, le generazioni passate, pre-senti e future e le specie animali e vegetali.

Giampiero Guadagni

Migranti in fuga dal loro Paese

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“Acqua potabile e sicura,diritto umano essenziale”

Nell’Enciclica “Laudato si” non poteva mancare un tema caro aPapa Francesco: l’acqua. Tema affrontato subito nel primocapitolo. Anche perché in tutti i continenti si moltiplicano i ri-

schi di scontro intorno a falde, fiumi e laghi condivisi. È la cosiddettaguerra dell’acqua, risorsa già oggetto di conflitti che in prospettiva au-menteranno, come sottolinea il Papa. Se Cina, Nepal, India e Bangla-desh si contendono i fiumi che sgorgano dall’Himalaya, in Asia centraleTagikistan e Turkmenistan stanno costruendo enormi infrastrutture suicorsi d’acqua che minacciano i Paesi a valle, come l’Uzbekistan. SulNilo l’Etiopia sta investendo nella Grande diga della Rinascita: non man-cano le tensioni con Il Cairo, visto che la struttura potrebbe cambiare laportata del fiume in Egitto. Argentina e Uruguay hanno già portato allaCorte internazionale di giustizia la loro disputa sul Rio de la Plata. Mes-sico e Stati Uniti litigano per i diritti sul Rio Grande e il Colorado, mentreSiria e Iraq sono ai ferri corti per le acque del Tigri. E poi c’è la Cina,che va assumendo un ruolo di leadership anche nella gestione delleacque internazionali.

Pubblichiamo integralmente il capitolo dell’Enciclica

LLA QUESTIONE DELL’ACQUAAltri indicatori della situazione attuale sono legati all’esaurimento delle ri-sorse naturali. Conosciamo bene l’impossibilità di sostenere l’attuale li-vello di consumo dei Paesi più sviluppati e dei settori più ricchi delle so-

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cietà, dove l’abitudine di sprecare e buttare via rag-giunge livelli inauditi. Già si sono superati certi limitimassimi di sfruttamento del pianeta, senza che siastato risolto il problema della povertà.L’acqua potabile e pulita rappresenta una questione diprimaria importanza, perché è indispensabile per lavita umana e per sostenere gli ecosistemi terrestri eacquatici. Le fonti di acqua dolce riforniscono i settorisanitari, agropastorali e industriali. La disponibilità diacqua è rimasta relativamente costante per lungotempo, ma ora in molti luoghi la domanda supera l’of-ferta sostenibile, con gravi conseguenze a breve elungo termine. Grandi città, dipendenti da importanti ri-serve idriche, soffrono periodi di carenza della risorsa,che nei momenti critici non viene amministrata semprecon una adeguata gestione e con imparzialità. La po-vertà di acqua pubblica si ha specialmente in Africa,dove grandi settori della popolazione non accedonoall’acqua potabile sicura, o subiscono siccità che ren-dono difficile la produzione di cibo. In alcuni Paesi cisono regioni con abbondanza di acqua, mentre altrepatiscono una grave carenza.Un problema particolarmente serio è quello della qua-lità dell’acqua disponibile per i poveri, che provocamolte morti ogni giorno. Fra i poveri sono frequenti lemalattie legate all’acqua, incluse quelle causate da mi-croorganismi e da sostanze chimiche. La dissenteria eil colera, dovuti a servizi igienici e riserve di acqua ina-deguati, sono un fattore significativo di sofferenza e dimortalità infantile. Le falde acquifere in molti luoghisono minacciate dall’inquinamento che producono al-cune attività estrattive, agricole e industriali, soprattuttoin Paesi dove mancano una regolamentazione e deicontrolli sufficienti. Non pensiamo solamente ai rifiutidelle fabbriche. I detergenti e i prodotti chimici che lapopolazione utilizza in molti luoghi del mondo conti-nuano a riversarsi in fiumi, laghi e mari.Mentre la qualità dell’acqua disponibile peggiora co-stantemente, in alcuni luoghi avanza la tendenza a pri-vatizzare questa risorsa scarsa, trasformata in mercesoggetta alle leggi del mercato. In realtà, l’accesso al-l’acqua potabile e sicura è un diritto umano essen-ziale, fondamentale e universale, perché determina lasopravvivenza delle persone, e per questo è condi-zione per l’esercizio degli altri diritti umani. Questomondo ha un grave debito sociale verso i poveri chenon hanno accesso all’acqua potabile, perché ciò si-gnifica negare ad essi il diritto alla vita radicato nellaloro inalienabile dignità. Questo debito si salda in partecon maggiori contributi economici per fornire acquapulita e servizi di depurazione tra le popolazioni piùpovere. Però si riscontra uno spreco di acqua nonsolo nei Paesi sviluppati, ma anche in quelli in via disviluppo che possiedono grandi riserve. Ciò evidenzia

che il problema dell’acqua è in parte una questioneeducativa e culturale, perché non vi è consapevolezzadella gravità di tali comportamenti in un contesto digrande inequità.Una maggiore scarsità di acqua provocherà l’aumentodel costo degli alimenti e di vari prodotti che dipen-dono dal suo uso. Alcuni studi hanno segnalato il ri-schio di subire un’acuta scarsità di acqua entro pochidecenni se non si agisce con urgenza. Gli impatti am-bientali potrebbero colpire miliardi di persone, e d’altraparte è prevedibile che il controllo dell’acqua da partedi grandi imprese mondiali si trasformi in una delleprincipali fonti di conflitto di questo secolo.

L’Enciclica di Papa Francesco sull’ambiente “è di por-tata storica anche per i nostri Consorzi e per la nostraFederazione”. Così il Presidente di Federbim CarloPersoneni commenta la “Laudato si”, pubblicata inquesti giorni. Il Papa, sottolinea Personeni, “lega il fu-turo dell’umanità ad un giusto equilibrio ambientale delpianeta terra e ad un nuovo modello socio-econo-mico”. L’Enciclica, insomma, “ci stimola ad una nuovavisione ecologica indispensabile, impostando una vitaper il bene comune partendo dal rispetto dell’am-biente”. Papa Francesco ci ricorda che “la Terra non èproprietà dell’uomo ma una responsabilità gestionaleche va assolta attraverso un impegno ecologico quoti-diano, incentivando l’uso di risorse rinnovabili”. E ciesorta ad un cambio di stile di vita, impegnandoci al-tresì per uno sviluppo sociale, ma sforzandoci conver-tendoci per un serio rispetto dell’ambiente.In particolare, “l’acqua rappresenta un bene comuneper tutti, indispensabile per la vita e per gli ecosi-stemi”. Il rapporto che i Consorzi BIM hanno con l’ac-qua, ricorda Personeni, “è un rapporto di tipo econo-mico – il sovracanone – ma non per questo i Consorzihanno mai incentivato un uso sconsiderato dello sfrut-tamento dell’acqua per produzione idroelettrica; anzihanno sempre considerato giusto un equo deflussominimo vitale, dello scorrere dell’acqua nei fiumi e tor-renti per avere una equa possibilità di vita della flora efauna acquatica”.Conclude il Presidente di Federbim: “Credo sia dove-roso che ognuno di noi amministratori pubblici, in parti-colare amministratori di Consorzi BIM, legga e riflettasulle tematiche sollevate dall’enciclica per trarne le cor-rette conseguenze e adoperarsi – ognuno per le propriecompetenze, e con spirito di solidarietà – ad un maggiorrispetto dell’ambiente e delle bellezze della terra”.

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Un’Enciclica di portata storica anche per i Consorzi BIM

Il commento del Presidente Personeni.

Deserto del Wadi Rum in Giordania

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Congresso Uncem, Borghi confermato Presidente.“La montagna ha bisogno della politica o frana”

L’8 e 9 maggio si è tenuta a Torino, con lapresenza di Piero Fassino, Presidente dell’ANCI e del Vice Ministro all’Agricoltura An-

drea Olivero, l’Assemblea ed il XVI Congresso Nazionaledell’Uncem.Al centro delle due giornate fra confronti e discussioni,è stato posto il tema del possibile rilancio dei territorimontani come luoghi ideali per far nascere una nuovaeconomia virtuosa che serve al Paese per uscire dallacrisi ed al contempo offra una speranza di futuro allecomunità locali.Comunità che però, da comunità resilienti, devono di-ventare protagonisti di una nuova stagione.Il Congresso, all’unanimità, ha riconfermato alla Presi-denza Enrico Borghi, che dopo una relazione capace diaffrontare con determinazione i problemi dei Comunimontani, ha saputo indicare con chiarezza e determina-zione gli obiettivi dei prossimi anni per ridare futuro allemontagne italiane.Una sua frase in particolare è stata molto apprezzata:“La montagna ha bisogno della politica o frana. Della po-litica e non dell’assistenza”.Nella sua relazione Borghi ha detto che siamo difronte ad “uno scenario totalmente nuovo, che ci ob-bliga a nuove sfide per garantire sviluppo e servizi aiterritori montani”.Anche la riforma istituzionale in atto, ci obbliga a politichemirate sulle esigenze prioritarie per i nostri territori.Accessibilità, viabilità, servizi essenziali – scuola, sa-nità, trasporto locale – “sono le premesse per garan-tire pari opportunità ai cittadini delle aree montane eper colmare quel gap strutturale ancora presente fraaree urbane e aree interne’”.Il Congresso Uncem ha tra l’altro approvato un ordinedel giorno per impegnare il Governo a sostenere lalegge per i piccoli comuni e le aree montane, di cui èrelatore lo stesso Borghi, attualmente all’attenzione delParlamento.”‘’Come ha sottolineato il Presidente dell’Anci Fassino –ha detto ancora Borghi – non si possono applicare lestesse politiche indiscriminatamente su tutti i territori. Ab-biamo necessità di adeguare gli interventi alla geografiadelle nostre aree e alle specificità che ne risultano e di

spiegare all’Italia che in montagna ci sono già filiere di fu-turo per il Paese: integrazione immigrati, sviluppo soste-nibile, energia, agricoltura di qualità, servizi ecosistemici,turismo e cultura sono il futuro dell’Italia e la Montagna èil laboratorio su cui si stanno già realizzando spontanea-mente fenomeni positivi e interessanti, che la politicadeve accompagnare e sostenere”.Anche sul futuro dell’ Uncem il Presidente Borghi è statomolto chiaro, ribadendo che la strada di affidare ad Anciil ruolo di rappresentanza di tutti gli Enti Locali (compresoquelli di montagna) non è più discutibile mentre l’Uncempuò caratterizzarsi come sindacato dei territori e dellecomunità di montagna. In questo senso la F.M.I. (costi-tuita con Federbim) diventa, a complemento, lo stru-mento operativo per fornire formazione qualificata ed as-sistenza tecnica, per fare studi ed analisi socioeconomi-che, per compiere ricerche innovative ed infine per pro-porre iniziative progettuali e programmi di lavoro.Il Presidente di Federbim Carlo Personeni, anche anome della Giunta Esecutiva, ha espresso soddisfa-zione per la rielezione di Borghi, che dunque guideràl’Uncem per i prossimi cinque anni, con ancora mag-giore forza essendo anche Presidente dell’IntergruppoParlamentare per lo Sviluppo della Montagna.

Enrico Petriccioli

Enrico Borghi

Governo sollecitato a sostenere la legge per i piccoli comuni e le aree montane

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IComuni devono essere coinvolti nella gestione enella produzione di energia idroelettrica. E’quanto ha sottolineato il Presidente di Federbim

Carlo Personeni, intervenuto ieri al seminario “Qualefuturo per la governance delle aree montane”, pro-mosso lo scorso 9 aprile presso la Camera dei Depu-tati dall’Intergruppo Parlamentare per lo Sviluppo dellaMontagna.Il Seminario ha registrato tra gli altri la presenza delSottosegretario alla semplificazione e pubblica ammi-nistrazione Angelo Rughetti, dell’On. Enrico Borghi edegli On.li Plangger e De Menech, rispettivamentePresidente e Vicepresidenti dell’Intergruppo Monta-gna, e del coordinatore piccoli comuni Anci MassimoCastelli. Messe in luce le questioni principali legate altema della governance montana, prima fra tutte la ne-cessità di provvedimenti differenziati per i territori condeficit strutturali e orografici e l’esigenza di uscire dalguado nel quale il processo di riorganizzazione istitu-zionale e’ immerso. “Nella prossima legge di Stabilità –ha detto Borghi – dobbiamo prevedere una sorta di“Collegato” che affronti i punti non ancora risolti delprocesso di riforma che ha interessato anche i territorimontani. Che sono: formazione professionale ade-guata, e penso anche ai Segretari comunali; omoge-neità delle legislazioni da parte delle Regioni, moltedelle quali in ritardo, dentro un quadro di applicazionedella riforma Delrio e non di boicottaggio; esigenza diincentivi per far decollare le nuove Unioni di Comuni,che devono affrontare riordino delle funzioni e riorga-nizzazione delle sedi. È questo il quadro dentro cuidobbiamo operare”’.Concetti ripresi dal Sottosegretario Rughetti che si èsoffermato sul processo di riorganizzazione territorialenel quadro del mantenimento dei saldi di finanza pub-blica, che comporta quindi dei vincoli oggettivi di inter-vento sul territorio. Con una precisazione importante:“Non possiamo fermarci nel processo di riorganizza-zione istituzionale, e il rinvio di un anno dell’obbligo diesercizio associato sulle ultime due funzioni non puòin alcun modo essere letto come uno stop al pro-cesso. Al contrario, siamo pronti a recepire le propo-ste che dal basso dovessero emergere nel senso del-l’applicazione della riforma. Dalla legge 56 non si tornaindietro”. Una stoccata, dal Sottosegretario, a quelleRegioni che non hanno ancora applicato la riforma de-

gli enti locali (“siamo rimasti fermi perché cinque Re-gioni speravano che la Consulta bocciasse la norma,cosa non avvenuta”) e un passaggio sulla necessità direalizzare un sistema condiviso di riforme dal basso,riperimetrando sulla Comunità e non sul Comune l’og-getto degli interventi. ”Pensare alla Comunità inveceche all’istituzione permette di riparametrare la qualitàdei servizi garantendo pari trattamento ai cittadini – hadetto Rughetti –. Perché non tutte le aree montanesono uguali, così come non lo sono i piccoli comuni”.La necessità di politiche differenziate per i territori condeficit strutturali è stata sollevata dalla platea di ammi-nistratori e rappresentanti territoriali e dai parlamentariintervenuti al dibattito.Dal coordinatore piccoli Comuni di Anci Massimo Ca-stelli è emersa inoltre la necessità di soffermarsi sullamontagna legale rivedendo il tema della classifica-zione montana.Da parte sua, il Presidente di Federbim Personeni hasottolineato la necessità di “sviluppare ampie gover-nance e sinergie con enti deputati allo sviluppo socio-economico dei territori di montagna, come ad esem-pio i Bacini Imbriferi Montani”. Federbim, che riuniscee rappresenta 2.200 Comuni montani, ricorda che lamontagna produce risorse ma non tutte indennizzate.Da qui l’importanza del ruolo dei Consorzi BIM che inbase alla legge 959/1953 reinvestono nelle terre alte ilsovracanone-indennizzo dovuto dai concessionari diimpianti idroelettrici. Osserva ancora Personeni: “Conl’ottenimento di questo sacrosanto indennizzo i territorimontani non hanno bisogno di contributi perché sonoautosufficienti senza gravare sulla finanza pubblica”.

Giampiero Guadagni

Governancedella montagna

più ampia per lo sviluppo socio-economico

Così Personeni alSeminario promosso

dall’Intergruppoparlamentare

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Il 3 giugno la Commissione Europea ha appro-vato il programma MED 2014-2020 di coopera-zione transnazionale Interreg per il quale l’Unione

Europea ha messo a disposizione 265 milioni di euro.Di questo budget totale, 224 provengono dai FondiEuropei di Sviluppo Regionale (Fesr) e 9 dallo stru-mento di assistenza preadesione (Ipa) rivolto ai Paesiextra-comunitari compresi in area MEDiterranea, po-tenzialmente candidati a far parte dell’Ue.Il Programma nasce per promuovere la coopera-zione tra le regioni di 10 Stati Membri Ue – Porto-gallo, Spagna, Francia, Italia, Slovenia, Croazia,Grecia, Malta, Cipro, UK – Gibilterra – ed i 3 Paesiesterni – Bosnia-Herzegovina, Montenegro, Albania– con l’obiettivo principale di far fronte all’attualecrisi, cercando di colmare le lacune e ridurre le di-sparità tra le regioni UE in termini di sviluppo econo-mico e sociale e rispetto al delicato tema della so-stenibilità ambientale.Il 23 giugno a Marsiglia, in occasione del Kick-Off, èstato presentato il 1° bando di concorso del Pro-gramma MED 2014-2020, ribadendo la sua coerenzaalla strategia decennale “Europe 2020” per la coe-sione economica, sociale e territoriale ed è stata lan-ciata una prima convocazione per proporre progetti einiziare l’attività di ricerca dei partner.Ad ottobre si chiuderà questa prima convocazione perdare avvio alla fase di valutazione che si concluderàtra la primavera e l’estate del 2016 quando verrannoresi pubblici i progetti da realizzare.L’obiettivo principale del Programma è il trasferimentodi esperienze tra attori, territori e programmi nei diversisettori d’intervento quali: turismo, agricoltura, attivitàmarittime e ambientali, energia, trasporti, impresacreativa, economia sociale.Attraverso l’identificazione di problematiche e poten-zialità a livello transnazionale si persegue l’innovazionemediante la condivisione dei saperi di altri stati e re-gioni, di pratiche innovative riguardo tecnologie, ammi-nistrazione e servizi, con una particolare attenzione aun ragionevole uso delle risorse.Il MED è concentrato su quattro assi prioritari, definitida gruppi di obiettivi:

– Promozione dell’innovazione attraverso la sinergia-tra autorità pubbliche ed enti di ricerca per uno svi-luppo intelligente e sostenibile – ambito accade-mico-scientifico (32% del budget totale – co-finan-ziamento privato per i partners Fesr);

– Investimento in strategie di efficienza energeticache favoriscano la produzione e l’utilizzo di energierinnovabili e che riducano le emissioni di carbonioanche per la mobilità – ambito ambientale (20% delbudget totale – co-finanziamento privato per i par-tners Fesr);

– Tutela e valorizzazione delle risorse naturali e cultu-rali mediterranee, nonché della biodiversità, in lineaa “Natura 2000” – ambito culturale e paesaggistico(34% del budget totale – co-finanziamento privatoper i partners Fesr);

– Potenziamento delle capacità istituzionali e di go-verno per un Mediterraneo condiviso – ambito isti-tuzionale-governativo (8% del budget totale – noco-finanziamenti privati).

Il Programma MED supporta in particolare azioni intan-gibili o soft che hanno effetti concreti a lungo terminee in cui si riconoscono le potenzialità di migliorarecompetenze, conoscenze, reti di lavoro per il pubblicoe il privato. I progetti devono seguire un approccioecosistemico e integrato in modo che non si otten-gano risultati isolati e settoriali, ma risultati frutto di col-laborazioni tra attori che operano nei diversi campi.Per avere tutte le informazioni necessarie allo sviluppodi un buon progetto, compresa un’analisi accurata epuntuale dello stato dell’arte della vasta area che coin-volge il MED, si può consultare il sito ufficiale del Pro-gramma : www.programmemed.eu.

Claudia Vullo

Approvatoil Programma Med 2014-2020

Presentazione dei quattro assi prioritari e prima convocazione

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Si è tenuto a Borgotaro lo scorso 20 maggio uninteressante seminario promosso dal Consor-zio BIM del Taro, insieme agli altri due Consorzi

della Provincia di Parma, per conoscere e confrontarsisulle prospettive che riguardano i territori montani.Il titolo dell’incontro declina, in maniera chiara, che ilfuturo del nostro Paese passa attraverso una riconsi-derazione dei territori montani da vivere come oppor-tunità e non come problema.Non si tratta di affermazioni semplicistiche o presun-tuose, bensì di riflessioni che prendono spunto dallanecessità di cambiare il paradigma di riferimento per lenostre comunità, passando dalla logica dello sviluppoindifferenziato uguale a consumo per tutti, ad unanuova visione quella dello sviluppo sostenibile ugualequalità ma senza discriminazioni.Il seminario, dopo il gradito saluto del Presidente dell’Unione dei Comuni Luigi Bassi, è stato aperto dall’in-tervento del Presidente del Consorzio BIM del Taro,Pier Luigi Ferrari che al solito con grande passione ecompetenza, ha tenuto ad evidenziare la necessità diriproporre la “questione montagna” al centro del dibat-tito politico ed istituzionale, anche attraverso unanuova ed adeguata legislazione in materia.Non si può prescindere, infatti, dal riconsiderare l’im-portanza del territorio montano (quasi il 50% di quellonazionale) nel costruire, dopo una crisi così grave, unnuovo modello di Stato, un diverso sistema socio-economico più coeso ed un nuovo modello di svi-luppo più attento all’utilizzo delle risorse naturali.Nel mio intervento come Vice Presidente di Federbimoltre a parlare del lavoro svolto dalla nostra Federa-zione a difesa del sovracanone e per la valorizzazionedei Consorzi BIM, quali Enti pubblici funzionali “noneconomici”, mi sono soffermato sul ddl “Realacci/Ter-zoni” sui Piccoli Comuni e per lo sviluppo dei territorimontani, nonché sulle normative, di assoluto interesseper tutte le aree montane, contenute nell’approvandoCollegato Ambientale. In queste norme sono conte-nute disposizioni assai rilevanti a sostegno delle co-munità locali che vivono nei piccoli Comuni, per il raf-forzamento dei Consorzi BIM (alla ricerca di nuovi ruoli)e vengono riconosciuti e sanciti i Pagamenti dei Ser-vizi Ecosistemici ed Ambientali (Psea). L’intervento del Direttore di Fondazione Montagne ItaliaLuca Lo Bianco è stato articolato nella presentazione

della nuova Fondazione e della sua “mission” e poinella descrizione di alcune iniziative formative che pos-sono essere svolte sui territori a favore di dipendentipubblici sulle tematiche del crowdfunding, dell’europrogettazione e del fund raising.Queste conoscenze sono assai importanti nelle areerurali e montane, dove ci sono sempre grandi difficoltàeconomiche, al fine di provare a recuperare quelle ri-sorse finanziarie che molte volte rendono impossibileprogettare e realizzare una buona idea.Lo Bianco è stato oggetto di numerose richieste di spie-gazioni ed ha saputo illustrare in maniera adeguata leopportunità e le possibilità derivanti dall’utilizzo di questistrumenti, raccogliendo consensi anche per un’even-tuale organizzazione di un Corso, per gli Enti Locali deitre Consorzi BIM, sul territorio parmense.Dopo le relazioni sono intervenuti diversi Sindaci del terri-torio che hanno voluto approfondire le tematiche inerentigli aspetti istituzionali derivanti dalla Legge 56 del 2014Del Rio, manifestando anche qualche preoccupazioneper una riforma non ancora ben definita. Per quanto at-tiene, più specificatamente, le tematiche della montagnaè stata sviscerata la materia forestale, importante sia intermini di difesa dal dissesto idrogeologico, che per lavalenza della filiera bosco-legno-energia.Per ultimo si è discusso anche dell’agricoltura di mon-tagna e del suo valore strategico per la manutenzionedel territorio, per le produzioni di qualità, per il mante-nimento delle biodiversità e per le prospettive occupa-zionali che possono arrivare dalle imprese agricolemultifunzionali.

Enrico Petriccioli

Il futuro passa dai territori montani

A Borgotaro un incontro di approfondimento promossodal Consorzio BIM del Taro della Provincia di Parma

Veduta di Borgotaro (PR)

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Nelle settimane scorse al Consorzio BIMAdda di Sondrio c’è stata la consegna delleborse di studio agli studenti valtellinesi più

meritevoli. Una tradizione che il Consorzio BIM ripeteormai da tempo per premiare le eccellenze in modoparticolare fra i giovani, che rappresentano il futurodella nostra provincia. La commissione per le tesi dilaurea, composta da Fausto De Bianchi, Presidente,Alberto Gerola e Cesare Pedranzini, membri, ha stilatol’elenco dei premiati (1.500 euro per ogni tesi), appro-vato dal Comitato Esecutivo del Consorzio BIM nellaseduta del 6 maggio. Vediamoli in dettaglio.Stefano Alberti per “Monitoraggio e caratterizzazione diRock Glaciers con tecniche topografiche e geofisi-che”; Greta Bertolini con “Wikipedia come strumentodi valorizzazione: il caso del fondo locale della biblio-teca Ezio Vanoni di Morbegno”; Gabriele Corgatellicon “Valutazione dell’impatto del cervo sulle colture fo-raggere nella Riserva Naturale Pian di Spagna – Lagodi Mezzola”; Elisa Della Rodolfa con “Da goccia alampa. Un percorso sull’energia nella scuola primaria”;Giacomo Fiorani Gallotta con “Organizzazione di unsettore alimentare: il caso della bresaola”; Chiara Ge-rosa con “L’organizzazione di eventi come strumentodi marketing territoriale: un’opportunità di sviluppo perla bassa Valtellina”; Federico Gusmeroli “I processi ag-gregativi dei comuni tra vecchie normative e nuovestrategie: il caso della Valchiavenna e la programma-zione dinamica comunitaria”; Gaia Gusmeroli “From la-ser clouds to Bim and finite element analysis: the casestudy of Castel Masegra”; Arianna Elizabeth Sala con“Territorio, turismo e sostenibilità: dagli eventi locali al-l’Expo 2015 in un viaggio alla riscoperta della cultura edelle tradizioni”; Claudia Triangeli con “Uso plurimodelle risorse idriche – potabile ed idroelettrico – il casodi Buglio in Monte”. Erano previsti anche premi allescuole (commissione composta da Elena Ciapusci,presidente, Martino Liscidini e Micaela Tralli); secondo(1000 euro) è arrivato l’Istituto comprensivo di Tala-mona, classe quinta A, per il Gioco dell’oca Bim H2Oe prima (1500 euro) la Scuola primaria di Lanzada,

classe terza, per il Plastico delle dighe Alpe Gera eCampo Moro.C’è stata, sempre oggi, anche la premiazione del Tro-feo BIM, legata ai Campionati studenteschi 2015, incollaborazione con il Provveditorato. Hanno parteci-pato gli istituti di primo e secondo grado della Provin-cia. Per il primo grado ha vinto l’Istituto comprensivo diChiesa Valmalenco (1600 euro), davanti a quello deiPaesi orobici di Sondrio (1200), Paesi retici Sondrio(1000), Anzi Bormio (700) e Livigno (500). Per il se-condo grado affermazione per il Donegani di Sondrio(stesse cifre del primo grado), poi Leibniz di Bormio,Mattei di Sondrio, Pinchetti di Tirano e Besta Fossatidi Sondrio. “Come sempre – il commento del Presi-dente del Consorzio BIM Carla Cioccarelli – “siamomolto contenti di dare una mano concreta agli stu-denti valtellinesi che rappresentano in tutto e per tuttoil futuro nostro e della nostra terra”. Hanno partecipatoalla premiazione, oltre ai Sindaci ed agli Amministratoridi vari Comuni, anche la Giunta del Consorzio BIM alcompleto, il dirigente scolastico provinciale NicolaMontrone, ed il Presidente del Coni Ettore Castoldicon Clemente Silvestri, ideatore del premio Bim

Marco Quaroni

Il Consorzio BIM Adda premia le migliori menti valtellinesi

Consegnate le borse di studio ai ragazzi e il Trofeo BIM2015 alle scuole

A destra il Presidente del Consorzio BIM Adda, Carla Cioccarelli, consegna le borse di studio

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Progetto Unipass, il Consorzio BIM Piave di Pieve diSoligo (TV) sempre più vicino alle

esigenze di persone e imprese

Con la legge 114/2014 sono state postenuove basi giuridiche per una graduale tra-sformazione del modo di accesso ai servizi

comunali da parte dei cittadini e delle imprese. L’art.24 comma 3.bis prevede infatti che le AmministrazioniComunali debbano dotarsi di un piano di informatizza-zione delle procedure per la presentazione di istanze,dichiarazioni e segnnalazioni, procedure alle quali acce-dere in via principale tramite autenticazione con il “ Si-stema pubblico per la gestione dell’identità digitale dicittadini e imprese” in corso di realizzazione da partedel Governo.Le novità di questa disposizione rispetto alle iniziativesettoriali del passato sono evidenti: non più singoleiniziative rivolte a questa o quella categoria di utentima l’utenza nella sua globalità. Ma non solo: il pianointeressa tutti i servizi resi dall’Amministrazione Comu-nale. In altri termini il Legislatore invita le Amministra-zioni ad affrontare il problema nella sua globalità.Un invito che non ci ha colto impreparati. Da tempoinfatti il Consorzio BIM Piave di Treviso, in collabora-zione con l’Associazione dei Comuni ed il CentroStudi Amministrativi della Marca Trevigiana, ha costi-tuito appositi gruppi di studio ed analisi dei processiamministrativi per affrontare in modo unitario il gra-duale passaggio del rapporto con l’utenza su spor-telli telematici.L’idea di fondo da cui si è partiti: è il Comune l’entepiù vicino alle esigenze delle persone e delle im-prese e proprio perché tale deve avere il pieno go-verno degli strumenti contatto con l’utenza, meglioancora se tali strumenti sono costruiti e gestiti in-sieme agli altri comuni.Dopo un intenso lavoro di analisi di fattibilità e di ap-profondimento tecnico-giuridico, in collaborazione conCentro Studi, è stato realizzato Unipass (Unico Poli-funzionale Associato), piattaforma telematico-informa-tica che, partendo dagli sportelli dedicati alle attivitàProduttive (SUAP) ed edilizia (SUE) costituisce lo stru-mento con cui dare attuazione da subito al processograduale di transizione sul Web del rapporto del-l’utenza con l’amministrazione comunale.La piattaforma consente infatti di poter presentare egestire istanze e comunicazioni rivolte a tutti i servizi

comunali e non solo, collegando sul piano informativoe logistico tutti i servizi comunali e gli enti esterni coin-volti nel procedimento.Ma la vera sfida è poter gestire i servizi web ai cittadinied alle imprese in modo associato. Evidenti i vantaggi:unico interfaccia con l’utenza; occasione di revisionedelle prassi operative dei singoli comuni; revisionedella modulistica che, fatte salve le personalizzazionilegate alla specificità territoriali ed organizzative delsingolo Comune, elimina incrostazioni ed adempi-menti inutili; economie di scala.In questo processo di transizione particolare atten-zione sarà posta ai suggerimenti degli utenti, sia pub-blici che privati, che costituiscono la risorsa fonda-mentale per i miglioramenti del portale. Il Consorzio èente capofila dell’attuazione della forma associata perla gestione del progetto UNIPASS.Più di 30 Comuni della Provincia di Treviso hanno giàaderito al progetto; altri 52 Comuni stanno aderendo.Anche Comuni delle Province di Belluno, Venezia ePadova stanno dando l’adesione. Mentre gli Enti terzi(ULSS, Vigili del Fuoco, Provincia, etc.) della Provinciadi Treviso hanno aderito al progetto e stanno sotto-scrivendo un protocollo d’intesa per la sua attuazione.La Regione Veneta è presente nel progetto e colla-bora con il Consorzio BIM.

Orazio Scardellato Segretario/Direttore

del Consorzio BIM PIAVE di Pieve di Soligo (TV)

La piattaformatelematico-informativa

per la transizione sul webdel rapporto tra utenza e

amministrazionecomunale

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Èstato presentato a Cavalese lo studio di trac-ciato della Ferrovia delle Valli dell’Avisio. A in-trodurre i lavori il Presidente generale del Co-

snorzio BIM dell’Adige di Trento Giuseppe Negri e il Pre-sidente della Vallata dell’Avisio dello stesso ConsorzioBIM Armando Benedetti, mentre a illustrare il progetto ilProfessor Francesco Rossi, docente all’Università di Ve-rona, l’Ingegnere Giovanni Saccà e l’Architetto ThomasDemetz, alla presenza di molti amministratori dei Comunidel territorio e dell’Assessore provinciale alle infrastrutturee all’ambiente Mauro Gilmozzi.Lo studio di tracciato, sostenuto dal Consorzio BIM del-l’Adige e che conclude un lavoro preliminare di analisi dicirca quattro anni, parte dalla attuale difficoltà di sposta-mento nelle Valli di Cembra, di Fiemme e di Fassa, e so-prattutto dai tempi e dai costi di trasferimento delle per-sone da e verso Trento, tenendo conto che le tre vallicontano rispetto al totale della provincia di Trento unquarto delle presenze turistiche, un quinto dei posti letti,il 37% delle persone trasportate sugli impianti a fune, e il16,5% di locali ed esercizi pubblici. Numeri che indi-cano, secondo il professor Rossi, “l’importanza strate-gica di una infrastruttura come questa nuova ferrovia,che nel suo tracciato tra Trento e Penia di Canazei, attra-versando la valle di Cembra e la valle di Fiemme, dimez-zerebbe i tempi di percorrenza attuali”. Infatti, contro lequasi tre ore di autobus tra il capoluogo e la valle diFassa, la nuova ferrovia consentirebbe di scendere a 85minuti di viaggio complessivo, e a 62 minuti se si realiz-zassero solo sei stazioni intermedie (Cembra, Cavalese,Predazzo, Moena, Pozza di Fassa e Canazei). Lo studiopresenta quattro opzioni di tracciato, che vanno da 83 a88 chilometri complessivi, per 22 stazioni intermedie,con costi stimati tra i 900 e i 998 milioni di euro e tempidi costruzione di almeno 5 anni.Dal capolinea di Trento, in interscambio con la linea delBrennero e con la ferrovia Trento-Malé, si passerebbeper Gardolo, salendo poi a Meano. A questo punto lo

studio presenta due alternative: la prima sulla destra Avi-sio, toccando Giovo, Cembra, Faver, Grumes, Grauno,Capriana, Castello e Molina di Fiemme; la seconda sullasponda sinistra, passando per Albiano, Segonzano, So-ver, Capriana, Castello e Molina di Fiemme, con costistimati minori rispetto alla prima opzione. Si proseguepoi per Cavalese e Masi di Cavalese – in corrispon-denza con la funivia del Cermis –, Tesero, Panchià,Ziano, Predazzo fino agli impianti del Latemar. In valle diFassa la linea toccherebbe Moena, Soraga, Vigo-Pozzadi Fassa, Pera di Fassa – in corrispondenza con la seg-giovia del Vaiolet –, Campitello, Canazei e infine Penia diCanazei.La nuova ferrovia porterebbe a ridurre di circa duemilale auto che percorrono quotidianamente le tre vallate,contando su un bacino di 5.500 persone tra studentie lavoratori che fuori stagione si spostano ogni giornosu tutto il territorio, salendo di molto durante la sta-gione invernale e quella estiva.

ConsorzioBIM Adige di Trento, il treno dei desideri

Da sinistra: Armando Benedetti e Giuseppe Negri

Presentato a Cavalese lo studio di tracciato dellaferrovia delle Valli dell’Avisio

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I vincitori del Premio Federbim

Valsecchi 2014

Grande partecipazione anche all’edizione 2014del Premio Federbim Valsecchi 2014. Il temadel Bando di pubblico concorso era: “Ridurre

i consumi di energia necessaria ai nostri bisogni e allenostre attività è un obiettivo prioritario per le SmartCommunities. Tenendo conto di ciò, l’idea progettualedeve coniugare la sostenibilità con le buone pratiche dirisparmio energetico sia attraverso la modifica dei pro-cessi di produzione e distribuzione sia trasformandol’energia da una forma all’altra in modo efficiente”.Il 24 giugno si è riunita la Commissione per definire ivincitori. Ha introdotto il Presidente Egildo Spada. IlProf. Alberto Petroni ha illustrato il lavoro dell’equipedell’Università di Parma, coinvolta in considerazionedella significativa eterogeneità degli ambiti disciplinaricui gli elaborati fanno riferimento.Al fine di garantire un adeguato livello di omogeneitàdel processo valutativo è stato chiesto al team di valu-tatori di formulare un giudizio in rapporto ai seguenticriteri: coerenza/congruità della trattazione rispetto altema oggetto del bando; organizzazione, struttura-zione e consistenza interna dell’elaborato mentre ulte-riori criteri valutativi sono stati individuati con riferi-mento alla specifica natura di ciascun elaborato.Per gli elaborati “progettuali”: innovatività e comples-sità del progetto; appropriatezza delle scelte proget-tuali rispetto agli obbiettivi.

Per gli elaborati di “ricerca”: appropriatezza della me-todologia di ricerca e rigore metodologico; significati-vità e rilevanza scientifica dei risultati conseguiti.La Commissione all’unanimità ha deciso di far propriquesti criteri attribuendo maggior peso al criterio dellacongruità rispetto al tema del bando.Dopo ampia attenta e ponderata valutazione la Com-missione stabilisce la presente graduatoria:1° classificato: Alain Tcheukam Siwe – Padova2° classificato: Savino Alejandro Sini – Almenno SanBartolomeo (BG)3° classificato: Zhou Qi – Borghetto Santo Spirito (SV)4° classificato: Gianfranco D’Ambrosio – Acquavivadelle Fonti (BA).

L’entità del premio è fissato nella somma di euro10.000,00 così suddivisi:

1° premio: € 4.000,002° premio: € 3.000,003° premio: € 2.000,004° premio: € 1.000,00

La cerimonia di premiazione avverrà a Chiavenna (SO)presumibilmente nel mese di settembre.

Giampiero Guadagni

Veduta di Chiavenna

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Al via un progettodel Consorzio BIMValnerina di Casciain occasionedel centenario

La Grande Guerra nellaValnerina e nello Spoletino

“In guerra avanti tutto si muore, poi si combatte, poi sivince o si perde e da ultimo appena c’è la speranza dipoter sopravvivere feriti od incolumi”. È la prima impres-

sione al fronte del triestino Giani Stuparich che nel suo taccuino annotala sua esperienza di guerra dell’anno 1915.Parole altrettanto toccanti e profonde si trovano nelle memorie e nellelettere che i soldati in grigio-verde della Valnerina e di Spoleto inviaronodal fronte alle proprie famiglie, alle madri, alle mogli, ai figli per descri-vere la quotidianità che si viveva durante la Prima guerra mondiale, ilconflitto che ha cambiato la vita di milioni di persone e il futuro dell’Eu-ropa e del mondo.Un patrimonio di scrittura popolare, di fotografie inedite, di cimeli, dimemorie di famiglia che, in occasione del centenario della GrandeGuerra, il Consorzio BIM di Cascia (Bacino Imbrifero Montano del ‘Nerae Velino’ in provincia di Perugia) intende far uscire dall’oblio e valorizzareattraverso un articolato progetto che consentirà di ricordare e ricordarcichi siamo e su quali sofferenze si fondano la nostra indipendenza, lanostra libertà e il nostro benessere.Per Egildo Spada, presidente del Consorzio BIM-Cascia, il centenariodel Primo conflitto mondiale è una grande occasione per riscoprire at-traverso le testimonianze lasciate dai nostri nonni e bisnonni la storiadel territorio ma anche per attivare ricerche sui soldati che sono statiprotagonisti di quell’immane conflitto. In Valnerina e nello Spoletino nonfecero ritorno 1063 soldati: essi sono ricordati ad uno ad uno nelfreddo marmo dei monumenti sorti subito dopo il conflitto con l’obiettivo

Veduta di Spoleto

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di metabolizzare quel grande lutto collettivo. Il progettodel BIM-Cascia vuole ridare a quei nomi una storia,vuole ricostruire la dignità di quegli uomini ricompo-nendo per ognuno, attraverso un paziente lavoro di ri-cerca storica, una scheda anagrafica che verrà arric-chita con i materiali tratti dagli archivi ufficiali e messi adisposizione dalle famiglie, dai collezionisti, dalle asso-ciazioni. Non a caso questo progetto ha già ottenutol’adesione di associazioni culturali, di numerosi istitutiscolastici e persino dell’Österreichisches SchwarzesKreuz, la Croce Nera d’Austria, l’associazione che col-labora con il ministero della difesa austriaco con loscopo di mantenere viva la memoria dei militari cadutinei conflitti mondiali. Una adesione significativa cheevidenzia come il progetto è disponibile ad aprirsi an-che ai contributi che verranno da altre parti d’Italia ed’Europa.“Il nostro obiettivo – afferma il presidente Egildo Spada– è non solo tutelare le vestigia della Grande Guerrama anche creare un archivio virtuale che raccolga lamemoria di questo lembo dell’Umbria, lontana dalfronte ma, comunque, toccata nel profondo da queglieventi che non hanno più testimoni diretti. L’archivio sista sviluppando nel tempo grazie al contributo dei cit-tadini, delle famiglie, degli storici, delle scuole e so-prattutto delle giovani generazioni; sarà accessibile li-beramente e costituirà un utile supporto per stimolarela memoria storica ma anche per portare nuova lucesulla necessità della convivenza tra i popoli europei.Tutto il materiale raccolto, i documenti, le attività didat-tiche, le pubblicazioni, le memorie di famiglia conflui-ranno nel sito “Per non dimenticare… La GrandeGuerra nella Valnerina e nello Spoletino” che verrà atti-vato entro l’estate 2015».Contemporaneamente è previsto l’avvio del censi-mento e, se necessario, il restauro dei monumenti, la-pidi, cippi, parchi e viali della Rimembranza legati allaGrande Guerra presenti in tutti i comuni e in molte fra-zioni della Valnerina e dello Spoletino. Queste vestigia,infatti, pur conservando la memoria di un popolo e il ri-cordo di un’epoca, trasmettono ancora un messaggiodi pace e di fratellanza. Tutelare e valorizzare questevestigia – anche se prive dell’eccellenza dei veri e pro-pri beni culturali – significa salvaguardare testimo-nianze costitutive dell’identità collettiva e del patrimo-nio sociale locale.Il progetto del Consorzio BIM, partito nel 2014, ha giàall’attivo un ricco calendario di eventi: a Cascia, nelnovembre scorso, alla presentazione del libro ‘L’irtosentiero ovvero le mie memorie’ dell’artigliere Giu-seppe Capoccetti – curato da Rita Chiaverini edEgildo Spada – ha preso parte Franco Marini, presi-dente del comitato per le celebrazioni di interesse na-zionale che ha incoraggiato ad andare avanti al fine diampliare la conoscenza di un evento che non deve faraccantonare il passato ma, al contrario, deve essere

un monito per diffondere una cultura di pace e un in-stancabile impegno quotidiano finalizzato a superarediffidenze ed ingiustizie e a tenere lontano dalle nostrecomunità lo spettro dei conflitti. Molto interessanti an-che gli incontri con gli studenti dell’istituti comprensividi Norcia e di Cascia o le lezioni presso l’Uniauser,l’università della terza età che ha consentito al BIM diacquisire notevole materiale che verrà inserito nel sitoe, nei prossimi anni, attraverso mostre itineranti, verràpresentato nei diversi comuni della Valnerina e nel ter-ritorio di Spoleto. Per quanto riguarda gli eventi edito-riali, il prossimo appuntamento è previsto a Cerreto diSpoleto, nel novembre prossimo, dove verrà presen-tato il libro “Mia cara mamma ti bacio forte forte e dichiedo la Santa Benedizione” contenente l’epistolariodi Alessandro De Nobili, telegrafista diciottenne di-sperso sul monte Grappa nel luglio del 1918.A confermare la valenza del progetto del ConsorzioBIM c’è anche la recente concessione del logo uffi-ciale del Centenario della Prima guerra mondiale chela Presidenza del Consiglio dei Ministri ha voluto con-cedere al consorzio umbro per le sue iniziative culturalistrettamente legate alla commemorazione dellaGrande Guerra.

Rita Chiaverini

Veduta di Cascia

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“AbduaFluens”Paesaggi dell’Adda dal lago al piano tra Sette e Ottocento

Una mostra che raccoglie una trentinadi opere provenienti da collezioni pri-vate lombarde che, dalla fine del Set-

tecento al secondo Ottocento, ritraggono i pae-saggi dell’Adda dal lago al piano, è stata inaugu-rata domenica 5 luglio alle ore 18.00 presso VillaPagnoni a Canonica d’Adda, alla presenza di unnumeroso pubblico.La mostra curata dal Prof. Mario Marubbi, Con-servatore del Museo di Cremona, e organizzatadal Comune di Canonica d’Adda in collaborazionecon il Parco Adda Nord, e grazie al contributo de-gli sponsor (Consorzio BIM Bremo Serio Lago diComo di Bergamo, Bcc di Treviglio), vuole essereun omaggio al territorio e al suo fiume che, per chiè nato lungo le sue sponde, è presenza rassicu-rante, custode e narratore di storie. Nelle paroledel Manzoni “un amico, un fratello, un salvatore”. Ilfiume come naturale custode di un’identità. Lestesse rive, le stesse spiagge, lo stesso coloremutevole tra il verde intenso a tratti dorato nellegiornate estive, il grigio-azzurro che diventa cupo,insidioso, vorticoso durante i giorni di piena, chetanto avevano affascinato Leonardo, primo a im-mortalare l’Adda nella sua pittura, e che conti-nuano ad affascinare coloro che ogni giorno attra-versano questo territorio. La mostra offre inoltre la possibilità di ammirarecelebri vedute dell’Adda esattamente nel luogoche queste raffigurano: è il caso di “Veduta diVaprio e Canonica d’Adda” tempera su carta,derivazione da Gaspar van Wittel, detto il Vanvi-telli (scelta come immagine di copertina del cata-logo della mostra prodotto da Bolis Edizioni diAzzano San Paolo) o di “Paesaggio fluviale traVaprio e Canonica d’Adda” olio su tela del pittoreveneto Pietro Brancaleoni, attivo nella primametà del XVIII secolo.La mostra non sarebbe stata possibile senza lacollaborazione, la determinazione e la passionedi quanti continuano a credere nella Bellezza enell’Arte come strumenti privilegiati per creare efar crescere una Comunità e per rappresentarela sua storia.

Un grazie al contributo degli sponsor (ConsorzioBIM Brembo Serio Lago di Como di Bergamo;BCC - Banca di Credito Cooperativo di Treviglio;COGEIDE S.p.A. Servizio Idrico Integrato; ATESs.r.l. – Azienda Territoriale Energia e Servizi; FGSs.r.l. – Sistemi Integrati per la sicurezza; GSI Se-curity Group s.r.l.), alla Parrocchia di Canonicad’Adda che ha messo a disposizione lo spazioespositivo, ai residenti di Villa Pagnoni per l’ospi-talità dimostrata, ai numerosi volontari che hannolavorato gratuitamente per preparare e allestire lamostra, alle Associazioni e a quanti collabore-ranno alla buona riuscita della manifestazione.

Orari:lunedì: chiuso

martedì-venerdì 15 - 20sabato e domenica 9 - 13 / 15 - 20

Gianmaria CereaSindaco di Canonica D’Adda (BG)

Una interessante mostraa Canonica D’Adda (BG), dal 5 luglio all’11 ottobre

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Consorzio BIM Brembo Serio Lago di Como di BergamoCarlo Personeni confermato Presidente.Carlo Personeni, Presidente di Federbim, è stato rieletto per il quarto mandato Presidentedel Consorzio BIM Brembo Serio Lago di Como di Bergamo. Il voto sabato 23 maggio inoccasione dell’Assemblea dei soci del Consorzio BIM. Il Consorzio raduna 126 Comuni e4 Comunità montane, ai quali negli ultimi cinque anni sono stati distribuiti 6 milioni di con-tributi a fondo perduto e garantiti prestiti da rimborsare a tasso zero per oltre 15 milioni.Ora il Consorzio BIM vuole allargare le opportunità e arrivare a utilizzare le garanzie (perquasi 18 milioni di euro) che l’ente ha a disposizione per sottoscrivere mutui che consen-tano di erogare nuovi fondi ai Comuni.Soddisfatto Personeni “per aver visto come tanti Sindaci si siano adoperati per la mia ri-candidatura: è uno stimolo per continuare a lavorare”.Il Consiglio Direttivo vede due riconferme: Raimondo Balicco, Vicesindaco di Mezzoldo; eGiorgio Valoti, Sindaco di Cene.Due i nuovi ingressi: Vera Pedrana, Consigliere comunale a Villa D’Ogna e il Sindaco diSan Giovanni Bianco Marco Milesi.

Consorzio BIM Brembo Serio Lago di Comodi GGravedona ed Uniti (CO)Cesare Galli nuovo Presidente.Dopo quasi un anno di vacanza istituzionale, il Consorzio BIM del Brembo Serio Lago diComo di Gravedona ed Uniti (CO) ha eletto il suo Presidente: è il Sindaco di VendrognoCesare Galli che guiderà un Ente tra i pochi a poter erogare fondi ai Comuni. E’ la primavolta nella storia di questo Consorzio BIM che la carica di Presidente va ad un amministra-tore della provincia di Lecco, in un Ente dove i Comuni comaschi vantano una larga pre-minenza numerica. Il nuovo Presidente del grosso Bacino Imbrifero Montano (all’internoben 102 Comuni appartenenti a 5 Comunità Montane) ha significativamente ricordato nel-l’assemblea elettiva a Gravedona come sia nato nel 1971 a Lecco, ma che sulla cartad’identità sia riportato “provincia di Como”.

Consorzio BIM Bormida di GenovaL’Assemblea consortile del 29 giugno ha riconfermato all’unanimità il Dott. Giulio OliveriPresidente del Consorzio BIM del Bormida di Genova.

Consorzi BIM:rinnovi e conferme

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CONSORZIO DEI COMUNI DEL B.I.M. DELL’ADDA DI SONDRIO

Ai sensi dell’articolo 6 della legge 25 febbraio 1987, n. 67, si pubblicano i seguenti dati relativi al bilancio preventivo 2015e al rendiconto di gestione 2014:1) Le notizie relative alle entrate e alle spese sono le seguenti:

2) La classificazione delle principali spese correnti e in conto capitale, desunte dal rendiconto 2014secondo l’analisi economico-funzionale è la seguente:

3) La risultanza finale a tutto il 31 dicembre 2014 desunta dal rendiconto di gestione è la seguente:Avanzo di amministrazione dal rendiconto di gestione dell’ anno 2014 2.640.000Residui passivi perenti esistenti alla data di chiusura del rendiconto di gestione dell’ anno 2014Avanzo di amministrazione disponibile al 31 dicembre 2014 2.640.000Ammontare dei debiti fuori bilancio comunque esistenti e risultanti dalla elencazione allegataal rendiconto di gestione dell’anno 2014

4) le principali entrate e spese per abitante desunte dal rendiconto di gestione 2013 sono le seguenti:

IL Direttore SegretarioF.to Dr. Cesare Pedranzini

Entrate correnti 113,59di cui:TributarieContributi e trasferimenti Altre entrate correnti 113,59

Spese correnti 111di cui:Personale 0,74Acquisto di beni e servizi 2Altre spese correnti 108,33

Denominazione

ENTRATE SPESE

Previsionidi competenza

da bilancioANNO 2015

Previsionidi competenza

da bilancioANNO 2015

Impegnida rendiconto

di gestioneANNO 2014

Avanzo amministrazione

Tributarie

Contributi e trasferimenti(di cui dallo Stato)(di cui dalle Regioni)Extratibutarie(di cui per proventi servizi pubblici)

Altre entrate correnti

Totale entrate di parte corrente

Alienazione di beni e trrasferimenti(di cui dallo Stato)(di cui dalla Provincia)

Accensione prestiti

Totale entrate conto capitale

Partite di giro

Totale

Disavanzo di gestione

TOTALE GENERALE

2.640.000

19.775.000

22.415.000

40.000.000

40.000.000

100.140.000

162.830.0000

162.555.000

19.991.510

19.991.510

-

0

-

35.542.308

55.533.818

55.533.818

22.207.600

22.207.600

40.2207.400

40.207.400

100.140.000

162.555.000

162.555.000

19.530.580

19.530.580

150.360

150.360

35.542.6608

55.223.548

55.223.548

Disavanzo amministrazione

Correnti

Rimborso quotedi capitale per mutuiin ammortamento

Totale spese di parte corrente

Spese d’investimento

Totale spese conto capitale

Rimborso anticipazionedi tesoreeria

Partite di giro

Totale

Avanzo di gestione

TOTALE GENERALE

Denominazione

Accertamentida rendiconto

di gestioneANNO 2014

Amministrazione Istruzionee cultura Abitazioni Interventi in campo

economicoTrasporti

e comunicazioniOneri

non ripartibiliTOTALE

Personale 130.001 130.001

Acquisto beni e servizi 349.434 349.434

Prestazioni di servizi 391.824 391.824

Imposte e tasse 46.529 46.529

iteressi passivi 0

Investimenti effettuati direttamentedall’Amministrazione 0

Trasferimenti 19.530.580 150.360 19.680.940

Totali 20.448.368 150.360 20.598.728

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Sfalci e Potature fuori dai rifiutiArrivati i chiarimenti sul regime giuridico degli sfalci e delle po-tature del verde che, quando rispettino i requisiti richiesti dalcodice ambientale per poter essere qualificati come sottopro-dotti, possono essere esclusi dal campo di applicazione dellanormativa in materia di rifiuti.Il parere ministeriale – più voltesollecitato anche da Federforeste in collaborazione con Coldi-retti – interviene a chiarire l’equivoco generato dalla lettura diuna nota dello stesso Ministero (prot.8890/TRI/DI del 18marzo 2011) che, nel rispondere ad un quesito formulatodalla Provincia di Mantova, aveva precisato che l’esclusionedal regime dei rifiuti prevista dall’articolo 185 del codice am-bientale è applicabile solo a sfalci, potature ed altri materialiche provengono da attività agricola o forestale e che sono de-stinati all’impiego in attività agricola o per la produzione dienergia, richiamando, per le altre tipologie di residui (ad esem-pio quelli derivanti dalla manutenzione del verde urbano) la di-sposizione che definisce i rifiuti urbani. Con il parere del 27maggio, quindi, il Ministero completa le conclusioni della pre-cedente comunicazione, precisando che anche per i residuiderivanti da attività di sfalcio e di potatura che non rientrinonell’esclusione dell’articolo 185 citato (ad esempio in conside-razione della provenienza non agricola), è comunque possibiledimostrare la sussistenza dei requisiti per la qualifica deglistessi come sottoprodotti ai sensi dell’articolo 184 bis del de-creto legislativo n.152/06.Tale norma, in particolare, qualificacome sottoprodotto qualsiasi sostanza od oggetto che soddi-sfa tutte le seguenti condizioni:a) è originato da un processo di produzione, di cui costitui-

sce parte integrante, e il cui scopo primario non è la pro-duzione di tale sostanza od oggetto;

b) è certo che sarà utilizzato, nel corso dello stesso o di unsuccessivo processo di produzione o di utilizzazione, daparte del produttore o di terzi;

c) può essere utilizzato direttamente senza alcun ulterioretrattamento diverso dalla normale pratica industriale;

d) soddisfa, per l’utilizzo specifico, tutti i requisiti pertinenti ri-guardanti i prodotti e la protezione della salute e dell’am-biente e non porterà a impatti complessivi negativi sull’am-biente o la salute umana.Il Ministero precisa, altresì – an-che alla luce della giurisprudenza sull’impiego del fresato diasfalto – che, ai fini dell’applicazione della previsione inmateria di sottoprodotti, la nozione di residuo di produ-zione va intesa in un’accezione ampia, comprendendo an-che i residui derivanti da attività di manutenzione del verde.

Accordo interassociativo filiera legno – Milano Le regioni delNord (Veneto, Emilia, FVG, Lombardia e Piemonte) stannoelaborando, insieme al partenariato economico un accordosullo sviluppo della filiera legno nelle 5 regioni, eventualmenteestendibile ad altre regioni interessate. Nella giornata del 3giugno si è svolta una riunione a Milano dove si è lavorato sultesto degli impegni delle che dovranno assumere le parti.Si tratta di un interessante cantiere di proposte e progettualitàdove ci si confronta con l’obbiettivo di smuovere un ambienteda troppo tempo fermo al palo.L’ accordo ancora in fase di costruzione intende quindi antici-pare le prime forme di attuazione a livello territoriale di azioni at-tualmente in corso di definizione presso il tavolo nazionalesulla filiera foresta legno, istituito con Decreto Ministeriale18532 del 14 dicembre 2012 e al cui piano, che si prefigge dipromuovere il Made in Italy anche in questo comparto produt-

tivo partendo proprio dalla foresta italiana: In sinergia col lavorodel tavolo nazionale, se si raggiungerà un accordo i sottoscrit-tori del presente si impegneranno per accelerare al massimotutte le azioni di propria competenza che dovrebbero portaread un accettabile sfruttamento della risorsa legnosa presentenei boschi delle aree interessate, comunque nell’ambito deiprincipi di sostenibilità ambientale così come riconosciuti dagliormai noti protocolli internazionali (PEFC, FSC).Va rimarcato che il patrimonio forestale delle Regioni coinvoltenella stipula dell’accordo copre circa il 26% della loro superfi-cie totale ed è pari a 26.800 Km2

su questa superficie insiste un capitale legnoso di circa450.000.000 m3 e si caratterizza per un accrescimento an-nuo in volume pari a circa 9.900.000 m3 considerando le areedisponibili al prelievoIl prelievo medio annuo è di circa 2.600.000 m3 e rappresentail 26% del prelievo sostenibile sotto il profilo ambientale.In questo ambito Federforeste si è fatta portavoce come è na-turale delle istanze del comparto forestale produttivo ricer-cando nella controparte delle aziende trasformatrici rappre-sentate da Federlegno Arreda la pianificazione e quantifica-zione delle possibili richieste di prodotto made in Italy per poidelineare i contenuti di un protocollo d’intesa preludio dei con-tratti bilaterali.Federforeste ha sostenuto che nell’accordo sia definitoquanto segue:1. Possibilità di estendere l’accordo a tutte le regioni d’Italia

interessate;2. Incremento del prelievo legnoso annuo sostenuto dalla so-

stenibilità economica dell’utilizzo. Individuazione e analisida parte del Tavolo interassociativo delle principali utilizza-zioni commerciali del maggiore prelievo legnoso, suaquantificazione e valutazione della capacità di assorbi-mento del mercato italiano, con conseguente definizionedel valore economico per tipologia;

3. Campagna d’informazione e promozione sull’importanzadella filiera italiana del legno e dell’utilizzo di legno italiano;

4. Promuovere l’utilizzo di legno proveniente dal territorio ita-liano nelle misure ad investimento;

5. Creare una marchio 100% da filiera legno italiana;6. Conservare le segherie di montagna.L’incontro non è stato esaustivo e ci si aggiornerà a breve. Fe-derforeste darà puntuale informazione nel merito dei contenutidel possibile accordo

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FederforesteFederforeste, è nata come “Federazione Nazionale delle Forestali e delle Collettività Locali”, è sortanel 1981 con lo scopo di coordinare, tutelare e valorizzare l’opera dei Consorzi Forestalie delle Aziende Speciali – consorziali e/o singole –nella gestione razionale degliartt. 139-155 del R.D.L. n° 3267/1923 e successive norme legislative.

Consiglio di amministrazione anno 2013-2017

Presidente: Gabriele Calliari

Consiglio nazionale: Massimo Albano – Sergio Barone – Pier Paolo Camporesi – Eugenio Cioffi – Salvatoore ManfredaRodolfo Mazzucotelli – Danilo Merz – Andrea Montresor – Benito Scazziota – Marino Zani

Revisori dei conti: EEnrico Petriccioli – Antonio Biso – Massimo Ascolese – Benedetta Ficco – Massimo Nardi

Comitato dei Probiviri: Osvaldo Lucciiarini – Paola Grossi – Giuseppe Murgida – Alessandro Fedi – Paolo Giannini

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