No a No Billag Distruggere la - sgb.ch · No a No Billag... Distruggere la nostra radio e la nostra...

2
No a No Billag... Distruggere la nostra radio e la nostra televisione? ... perché senza il canone la SSR e decine di radio e TV fallirebbero con la conseguente scomparsa di trasmissioni televisive e ra- diofoniche tanto apprezzate. perché questo rappresenterebbe la fine dei programmi nella Svizzera romanda, in Ticino e nei Grigioni. perché avremmo meno sport svizzero e dovremmo pure pagare di più. perché senza il canone Radio-TV il paesaggio mediatico si impoverirebbe maggiormente. perché solo i media del servizio pubblico sono tenuti per legge a informare in modo oggettivo ed equilibrato. perché ancora più denaro della pubbli- cità finirebbe all’estero, in Francia e in Ger- mania nonché a Google & Co. Impressum: Unione sindacale svizzera, Monbijoustrasse 61, 3007 Berna www.notre-radio-tv.ch perché verrebbero soppressi migliaia di posti di lavoro, soprattutto nelle regioni periferiche.

Transcript of No a No Billag Distruggere la - sgb.ch · No a No Billag... Distruggere la nostra radio e la nostra...

Page 1: No a No Billag Distruggere la - sgb.ch · No a No Billag... Distruggere la nostra radio e la nostra televisione? ... Si sa come funziona all’estero: chi vuole assistere in diretta

No a No Billag ... Distruggere la nostra radio e la nostra televisione?

... perché senza il canone la SSR e decine di radio e TV fallirebbero con la conseguente scomparsa di trasmissioni televisive e ra-diofoniche tanto apprezzate.

… perché questo rappresenterebbe la fine dei programmi nella Svizzera romanda, in Ticino e nei Grigioni.

… perché avremmo meno sport svizzero e dovremmo pure pagare di più.

… perché senza il canone Radio-TV il paesaggio mediatico si impoverirebbe maggiormente.

… perché solo i media del servizio pubblico sono tenuti per legge a informare in modo oggettivo ed equilibrato.

… perché ancora più denaro della pubbli-cità finirebbe all’estero, in Francia e in Ger-mania nonché a Google & Co.

Impressum: Unione sindacale svizzera, Monbijoustrasse 61, 3007 Berna

www.notre-radio-tv.ch

… perché verrebbero soppressi migliaia di posti di lavoro, soprattutto nelle regioni periferiche.

Page 2: No a No Billag Distruggere la - sgb.ch · No a No Billag... Distruggere la nostra radio e la nostra televisione? ... Si sa come funziona all’estero: chi vuole assistere in diretta

La radio e la televisione sono più importanti di Internet

A differenza di quanto pen­sano in molti, le persone non si informano prevalentemen­te tramite Internet. Dedichia­mo in media solo 4 minuti e 6 secondi al giorno alla lettura di notize sui portali online*. Almeno 23 minuti li dedichia­mo a riviste e giornali.

L’utilizzo di radio e TV corri­sponde a 238 minuti al gior­no. Sebbene l’intrattenimen­to occupi molto spazio, la

radio e la televisione influen­zano la nostra visione della Svizzera. Grazie a questi due media entriamo in contatto con la diversità di persone e di idee che costituiscono la Svizzera. In questo modo il contadino dell’Entlebuch sa cosa preoccupa i cittadini e le cittadine di Zurigo e Luga­no. E viceversa.

*Fonte: tutte le cifre 2016

su www.mediapulse.ch

Lo sport alla TV: solo per ricchi?Si sa come funziona all’estero: chi vuole assistere in diretta a eventi sportivi nazionali, deve acquistare un costoso abbona­mento di un’emittente a paga­mento via cavo o via satellite.

Se No Billag venisse approva­ta, gli eventi sportivi importanti verrebbero trasmessi solo sui canali a pagamento. Anziché 365 franchi l’anno per un pro­gramma completo compren­dente news, intrattenimento e sport, pagheremmo 300 franchi l’anno su mysport.ch, ma solo per trasmissioni sportive.

Vogliamo assistere alle partite di calcio, agli incontri di hockey, ai Giochi olimpici, alle discese del Lauberhorn e alle feste della lotta svizzera solo sottoscriven­do un costoso abbonamento su canali privati a pagamento?

Chi è il vincitore e chi è il perdente?

I canali francesi e tedeschi si sfregano le mani di fronte all’iniziativa No Billag. E lo stesso fanno Google, Face­book & Co. Perché permet­tere loro di intascarsi ancor più introiti pubblicitari? E per di più senza dover pro­durre contenuti svizzeri.

A gioire sarebbero anche i ricchi investitori che inten­dono influenzare l’opinione pubblica come avviene negli USA o in Italia. Tutto questo a spese della democrazia. I grandi perdenti sarebbe­ro soprattutto i dipendenti della SSR, delle emittenti

private locali, dei loro forni­tori e delle relative famiglie. Complessivamente sono in gioco almeno 14’000 posti di lavoro. E questo riguarda soprattutto le regioni perife­riche. Le condizioni di lavoro di tutti coloro che lavorano nel settore dei media sono destinate a subire un peg­gio ramento.

Anche molti musicisti, pro­duttori e altri attori del set­tore culturale non avrebbero più alcuna opportunità di esprimersi e di far valere il proprio talento.

No Billag: un pericolo per la Svizzera

Radio e televisione sono i media più importanti per la nostra democrazia diretta. La loro importanza cresce via via che i giornali si ri­ducono e si concentrano nelle mani di sempre meno editori.

Per noi come cittadine e cittadini è fondamentale che la televisione e la radio informino in modo oggetti­vo ed equilibrato su quanto avviene nel nostro Paese, presentando i punti di vista di tutti e di tutte le regioni del Paese. Contrariamente ai media privati, i media del

servizio pubblico sono te­nuti a farlo per legge.

Se i media del servizio pub­blico dovessero interrom­pere le trasmissioni, la di­versità sarebbe gravemente compromessa. I media privati puramente commer­ciali non riuscirebbero mai a colmare la loro scomparsa a causa dei costi elevati. Alcuni miliardari approfit­terebbero di questo vuoto per decidere il modo in cui informare la popolazione. Risultato: un’informazione poco seria di orientamento politico come su Fox­News.

L’iniziativa estrema No Billag distrugge la nostra radio e televisione

La produzione di trasmissio­ni radiotelevisive è costosa. Nel nostro piccolo Paese la pubblicità non basta da sola a finanziare le radio e le TV nazionali, la cui missione è quella di proporre un’ampia offerta di informazioni e in­trattenimento. Tantomeno nella Svizzera romanda, in Ticino e nei Grigioni.

Questo spiega perché pa­ghiamo un canone per la SSR e numerose radio e televisioni locali. No Billag intende abolire questa tas­sa radiotelevisiva. E vietare anche alla Confederazione di sovvenzionare canali ra­

diofonici e televisivi. Si trat­ta di una visione estrema. I canali della SSR, finanziati al 70 per cento dal canone, e 34 canali locali rischierebbe­ro il fallimento. Sparirebbero trasmissioni tanto amate co­me «Falò», «Patti chiari», «Il Quotidiano», «Il Telegiorna­le», «Sport Sera» e le notizie alla radio o alla TV locale non sarebbero più prodotte.

E con loro si perderebbe un pezzo di identità svizzera. In Romandia e nella svizzera italiana questo significhereb­be la fine di interi programmi regionali nelle rispettive lin­gue.

al l ’estrema No-Bi l lag