NNO III NUMERO SETTEMBRE METEOROLOGICA - Unione ... 3 - 2004.pdf · carattere termodinamico. Una...

12
ESTATE METEOROLOGICA GIUGNO - AGOSTO 2004 METEOROLOGICA Bollettino dell’Unione Meteorologica del Friuli Venezia Giulia ANNO III NUMERO 3 SETTEMBRE 2004 SPEDIZIONE IN A.P.- ART.2 COMMA 20/ C - LEGGE 662/96 - D.C.I. “ UDLE RUBRICHE DINAMISMO DEI CAMPI Analisi sinottica della stagione 3 LINEA DI COSTA L’andamento del livello marino a Trieste 4 ALTA QUOTA Osservazioni e commenti da Alpi e Prealpi 5 LA CAPANNINA Osservazioni e commenti dalle quattro province 6/9 METEO DIDATTICA A scuola di meteorologia con gli esperti 11 CURIOSITÀ “Effetto Sahara” a cura di Marco Virgilio 12 Per ricevere il bollettino o richiedere informazioni si prega di scrivere a: Segreteria di METEOROLOGICA - Bollettino dell’UM-FVG c/o DARIO GIAIOTTI, via Taviele 6/2, 33047 REMANZACCO (UD), E-mail: [email protected] Durante l'estate appena trascorsa la nostra associazione non ha realizzato particolari attività che abbiano coinvolto direttamente i soci, non per questo, però, è stata meno atti - va, in quanto le risorse sono state destinate alla preparazione del consueto "autunno caldo". Il 17 ottobre prossimo, infatti, si terrà il quarto Convegno Regionale degli Appassionati di Meteorologia della nostra regione. Anche quest'anno la sede sarà particolarmente prestigiosa, infatti, grazie alla collaborazione con il Museo Friulano di Storia Naturale, il Convegno potrà tenersi nel Salone del Parlamento del Castello di Udine. A partire dalle ore 9.30 e per l'intera giornata, nel celebre Salone si alterneran - no vari interventi, tra questi vanno ricordati quelli del prof. Camuffo del CNR, esperto nella ricostruzione e studio delle serie temporali storiche e del prof. Prodi, che tratterà il delicato argomento della modifica del tempo meteorologico. Oltre a questi interventi, tenuti da illustri luminari, di particolare interesse saranno anche le due presen - tazioni volte a descrivere, una dal punto di vista idrogeologico e una dal punto di vista meteoro- logico, l'alluvione dello scorso anno in Valcanale e Canal del Ferro. Un altro intervento che gli appassionati senz'altro apprezzeranno sarà quello dedi- cato alla realizzazione di una stazione meteorologica amato- riale. La stagione appena trascorsa, oltre alla preparazione del Convegno, è stata estrema- mente importante anche per la realizzazione del nostro nuovo sito internet, più snello e veloce, in altre parole più adatto ai nostri scopi istituzionali. Tutti voi siete invitati a visitare il nostro (vostro) sito www.umfvg.org e a far conoscere le opinioni in merito. Prima di concludere vorrei ripro- porre una riflessione nata l'anno scorso dopo i tragici eventi della Valcanale, all'epoca ci si chiede- va che senso avesse nutrire pas- sione ed interesse per i fenomeni meteorologici e per la nostra atmosfera, visti i danni e i lutti che poteva produrre. In questi giorni, ad un anno di distanza, quei tragici eventi, pur nella loro drammaticità, diventano piccoli al confronto con altre tragedie prodotte dall'uomo e forse rispondono in parte alla doman- da di allora. PUNTO DINCONTRO in prima pagina Informazioni sull’attività dell’UM-FVG Fulvio Stel SPECIALE a pagina 2/12 NASCITA DI UN TEMPORALE Ipotesi sull’innesco di uno dei fenomeni più tipici dell’estate Arturo Pucillo EVENTI E LUOGHI a pagina 10 ACCADDE IN UN GIORNO DEL NOVEMBRE 1944... Variazione rapida delle con- dizioni meteo al passaggio di una formazione aerea alleata sull’Istria Fabio Forti - R. R. Colucci Bollettino dell’Unione Meteorologica del Friuli Venezia Giulia Reg. Trib. di Udine n. 4 del 26/02/2002 Unione Meteorologica del Friuli Venezia Giulia (UMFVG - O.N.L.U.S.), via Silvio Pellico n. 9, Cividale del Friuli Dario Bradassi Marco Virgilio, Dario Bradassi Dario Giaiotti PF/Ideografica di Presello Denis & C., via Enrico Fermi n. 74, TAVAGNACCO METEOROLOGICA PROPRIETÀ DIRETTORE RESPONSABILE REDAZIONE SEGRETERIA STAMPA Punto d’incontro A CURA DI FULVIO STEL Prima neve di agosto sul complesso del Mangart. Tarvisio 21.08.2004

Transcript of NNO III NUMERO SETTEMBRE METEOROLOGICA - Unione ... 3 - 2004.pdf · carattere termodinamico. Una...

ESTATE METEOROLOGICA GIUGNO - AGOSTO 2004

METEOROLOGICABollettino dell’Unione Meteorologica del Friuli Venezia Giulia

ANNO III NUMERO 3 SETTEMBRE 2004 SPEDIZIONE IN A.P.- ART.2 COMMA 20/C - LEGGE 662/96 - D.C.I. “UD”

LE RUBRICHE

DINAMISMO DEI CAMPIAnalisi sinottica dellastagione

3

LINEA DI COSTAL’andamento del livellomarino a Trieste

4

ALTA QUOTAOsservazioni e commentida Alpi e Prealpi

5

LA CAPANNINAOsservazioni e commentidalle quattro province

6/9

METEO DIDATTICAA scuola di meteorologiacon gli esperti

11

CURIOSITÀ“Effetto Sahara”a cura di Marco Virgilio

12

Per ricevere il bollettino o richiedere informazioni si prega di scrivere a: Segreteria di METEOROLOGICA - Bollettino dell’UM-FVG c/o DARIO GIAIOTTI, via Taviele 6/2, 33047 REMANZACCO (UD), E-mail: [email protected]

Durante l'estate appenatrascorsa la nostra associazionenon ha realizzato particolariattività che abbiano coinvoltodirettamente i soci, non perquesto, però, è stata meno atti -va, in quanto le risorse sonostate destinate alla preparazionedel consueto "autunno caldo". Il17 ottobre prossimo, infatti, siterrà il quarto ConvegnoRegionale degli Appassionati diMeteorologia della nostraregione. Anche quest'anno lasede sarà particolarmenteprestigiosa, infatti, grazie allacollaborazione con il MuseoFriulano di Storia Naturale, ilConvegno potrà tenersi nelSalone del Parlamento delCastello di Udine. A partire dalleore 9.30 e per l'intera giornata,nel celebre Salone si alterneran-no vari interventi, tra questivanno ricordati quelli delprof. Camuffo del CNR, espertonella ricostruzione e studio delleserie temporali storiche e delprof. Prodi, che tratterà il delicatoargomento della modifica deltempo meteorologico. Oltre aquesti interventi, tenuti da illustriluminari, di particolare interessesaranno anche le due presen-tazioni volte a descrivere, una dalpunto di vista idrogeologico euna dal punto di vista meteoro-

logico, l'alluvione dello scorsoanno in Valcanale e Canal delFerro. Un altro intervento che gliappassionati senz'altroapprezzeranno sarà quello dedi-cato alla realizzazione di unastazione meteorologica amato-riale. La stagione appenatrascorsa, oltre alla preparazionedel Convegno, è stata estrema-mente importante anche per larealizzazione del nostro nuovosito internet, più snello e veloce,in altre parole più adatto ai nostriscopi istituzionali. Tutti voi sieteinvitati a visitare il nostro (vostro)sito www.umfvg.org e a far

conoscere le opinioni in merito.Prima di concludere vorrei ripro-porre una riflessione nata l'annoscorso dopo i tragici eventi dellaValcanale, all'epoca ci si chiede-va che senso avesse nutrire pas-sione ed interesse per i fenomenimeteorologici e per la nostraatmosfera, visti i danni e i luttiche poteva produrre. In questigiorni, ad un anno di distanza,quei tragici eventi, pur nella lorodrammaticità, diventano piccolial confronto con altre tragedieprodotte dall'uomo e forserispondono in parte alla doman-da di allora.

PUNTO D’INCONTRO

in prima paginaInformazioni sull’attivitàdell’UM-FVGFulvio Stel

SPECIALE

a pagina 2/12 NASCITA DI UN TEMPORALE

Ipotesi sull’innesco di unodei fenomeni più tipicidell’estateArturo Pucillo

EVENTI E LUOGHI

a pagina 10ACCADDE IN UN GIORNO DEL

NOVEMBRE 1944...Variazione rapida delle con-dizioni meteo al passaggiodi una formazione aereaalleata sull’IstriaFabio Forti - R. R. Colucci

Bollettino dell’Unione Meteorologica del Friuli Venezia Giulia Reg. Trib. di Udine n. 4 del 26/02/2002Unione Meteorologica del Friuli Venezia Giulia (UMFVG - O.N.L.U.S.), via Silvio Pellico n. 9, Cividale delFriuliDario BradassiMarco Virgilio, Dario BradassiDario GiaiottiPF/Ideografica di Presello Denis & C., via Enrico Fermi n. 74, TAVAGNACCO

METEOROLOGICAPROPRIETÀ

DIRETTORE RESPONSABILE

REDAZIONE

SEGRETERIA

STAMPA

Punto d’incontro

A CURA DI FULVIO STEL

Prima neve di agosto sul complesso del Mangart. Tarvisio 21.08.2004

Pagina 2

SPECIALE

NASCITA DI UN TEMPORALE

Ipotesi sull’innesco di uno dei fenomeni più tipici della stagione estiva

A CURA DI ARTURO PUCILLO - ARPA OSSERVATORIO METEOROLOGICO REGIONALE

Scenografie estiveOsservando il cielo, special-

mente d'estate, è possibileimbattersi in un effetto scenogra-fico molto appariscente: da unamattinata serena si passa soven-te, in poche ore, ad un cielo affol-lato di nubi minacciose, dallabase scura e dalla sommità bril-lante, molto profonde: le nubitemporalesche, altrimenti dettecumulonembi.

La comunità scientifica se neoccupa con notevole impiego dirisorse umane e tecnologiche,ipotizzando modelli relativi allaloro formazione e cercando con-ferme sperimentali alle proprieipotesi.

L'aspetto di verifica sperimen-tale descritto in queste righe hariguardato la fase di innesco delfenomeno temporalesco, sottol'ipotesi che la convergenza deiventi al suolo determinasse il sol-levamento di una massa d'ariafino ad una quota tale che diven-tasse possibile lo sviluppo deltemporale.

Masse d’aria in movimentoMa andiamo con ordine. Tutti

sappiamo o intuiamo che i ventisono il risultato sensibile dellospostamento orizzontale dimasse d'aria da una zona adun'altra della Terra.

È possibile misurare la velocitàistantanea del vento in sequenzatemporale grazie ad uno stru-mento chiamato anemometro;una volta ottenute queste misu-re, è necessario utilizzare leequazioni fondamentali della fisi-ca atmosferica (che rappresenta-no in forma matematica una pos-sibile descrizione del sistema-atmosfera) ed individuare quelleche interessano. Nella fattispe-cie, una di esse dice che se c'èun ammassamento d'aria in unadeterminata zona della Terra acausa di venti che tendono a diri-gersi da più direzioni in quella

medesima zona (concetto di con-vergenza), tale surplus deve inqualche modo trovare una scap-patoia: questa scappatoia sitrova proprio verso l'alto.

Aggiungiamo considerazioni dicarattere termodinamico.

Una macchina termodinamicaPossiamo dire a ragione che il

temporale in sé è una macchinatermodinamica: infatti esiste peril semplice scopo di riequilibrarescompensi di calore ed umidità

tra strati diversi della troposfera(il settore dell'atmosfera piùprossimo alla superficie terre-stre), in particolare raccogliendoaria calda ed umida dai bassistrati e restituendo aria fredda esecca (e pioggia) in caduta daglistrati più alti. Va detto che il tem-porale soggiace ad un processospontaneo, ossia una volta inne-scato si sviluppa autonomamen-te grazie all'energia intrinsecalegata al calore e all'umidità. Setale energia supera una certasoglia, e solitamente ciò accadeoltre una certa quota, il processotemporalesco può generarsi,altrimenti ciò non accade.

L’osservazioneUna volta che il temporale si è

innescato, è necessario poterloosservare e soprattutto collocarenello spazio; si utilizza allo scopoun mezzo molto potente: il radarmeteorologico. In due parole,questo apparato spedisce nell'at-mosfera circostante degli impulsidi radiazione elettromagneticache, una volta incontrate legocce d'acqua delle nubi, ritorna-no al "mittente" il quale ne rileval'intensità: più grosse sono legocce e maggiore è la loro densi-

tà all'interno della nube, più fortesarà il segnale che ritorna allabase. Il valore che otteniamo sichiama riflettività. Il temporaleinoltre dà una risposta radarcaratteristica per intensità e performa della cella temporalesca.Con ciò quindi si hanno a disposi-zione i mezzi necessari per un'ac-curata indagine scientifica.

Una sequenza di passaggiMa in pratica come si è proce-

duto? Attraverso una serie dipassaggi in sequenza: cercare idati dei venti, calcolare la conver-genza su determinate aree

(necessariamente fissate visto illimitato numero di stazionimeteorologiche sulla regione) econfrontare i risultati così ottenu-ti con la disposizione ed evoluzio-ne dei temporali osservati con ilradar. Quest'ultimo passaggio harichiesto un approccio statistico,necessario per rispondere alladomanda essenziale: le ipotesi dipartenza sono vere o no?

I riscontri dell’osservazioneCerchiamo allora di capire

quello che è stato osservato. Lafigura a lato ci mostra ladistribuzione dei punti conver-genza/riflettività.

Nella fattispecie, la convergen-za si intende cumulata, ossia cal-colata sommando i contributiistantanei in un determinatointervallo di tempo precedente ilmassimo di riflettività su di unacerta area.

Infatti il valore più elevato diriflettività di un temporale corri-sponde alla sua fase matura, incui l'alimentazione dal basso nonè più preminente e la macchinatermodinamica ha compiuto granparte del suo lavoro, mentre anoi interessa la fase inizialedell'innesco.

Quel che possiamo notare aduna prima occhiata è che la figu-ra tracciata ci sembra una speciedi arachide, rigonfia ai bordi e piùsottile nella parte centrale. Ilbordo sinistro rappresenta areea bassa riflettività, quindi nubinon temporalesche o in una pri-missima fase di formazione,mentre il bordo destro rappre-senta aree ad alta riflettività,quindi nubi temporalesche nellafase matura. Ci aspetteremmoche tra questi due estremi sipossa individuare una fase asso-ciata a nubi temporalesche informazione con convergenza deiventi al suolo.

Segue a pag. 12 >>

Distribuzione dei punti di coordinate x (riflettivita' massima) ed y (con-

vergenza cumulata nelle 3 ore precedenti)

Pagina 3

DINAMISMO DEI CAMPI

Se molti nell'opinione pubblicatemevano che si potesse ripeterel'exploit dell'anno scorso in termi-ni di caldo e disagio fisico,ebbene, hanno potuto tirare unsospiro di sollievo. La particolaredisposizione delle onde plane-tarie a livello emisferico, assuntagià nel corso della conclusionedell'inverno e sostanzialmenteconservata anche nella pri-mavera, ha avuto modo diproseguire nella fase estiva,favorendo una sostanzialedinamicità del flusso atlanticoche non ha mai favorito l'in-sorgere ed il relativo prolungarsidi onde subtropicali a medio-altelatitudini. Il mese di giugno, ilprimo della triade estiva, ha vistosolo una significativa fase dicaldo e stabilità in ambito centro-meridionale europeo, a cavallotra la prima e la seconda decade.In questo caso l'insorgere sulMediterraneo e sul centro-sudEuropa di una notevole onda dicalore nordafricana è stata lega-ta all'arrivo in pieno OceanoAtlantico di una profonda e vastadepressione dinamica, che haletteralmente risucchiato versonord la cupola nordafricana,sospingendola sull'Europamediterranea e centrale.Tuttavia la dinamicità del flussooceanico ha determinato il rapi-

do allontanamento della depres-sione atlantica con suo relativotrasferimento verso il nord-Europa. Ciò ha sgonfiato l'ondaanticiclonica e di calore sui set-tori centro-meridionali europei.A questa fase tipicamente estivane è seguita una di segnoopposto che ha dominato tra laseconda e la terza decade.

In seguito ad una evoluzionemolto complessa occorsa tra leBermuda, le Azzorre ed ilLabrador, la dorsale dell'altadelle Azzorre ha assunto unosviluppo meridiano, andando aprolungarsi fino alla Groenlandiae scaricando così aria freddapolare verso il nord ed il centro-ovest Europa. Questa situazioneha prodotto tempo a tratti pertur-bato e temperature inferiori allemedie su vaste aree del VecchioContinente. La carta n°1 quiriportata come sempre riassumela fase in questione.

Dopo questo evento la sta-gione estiva ha tentato di riap-propriarsi del suo ruolo, riuscen-dovi però solo in parte. La con-clusione di giugno ha visto il ten-tativo dell'ala orientale dell'altadelle Azzorre di espandersi versoil Mediterraneo, più volte interrot-to però dal dinamismo del gettoatlantico. Infatti il mese di lugliometterà in luce una persistente

configurazione di AO (ArticOscillation) negativa con con-tinua scissione e sbilanciamentoverso sud del vortice dell'alta tro-posfera artica. Tutto questo sitradurrà in una più intensaattività dei vortici a noi più vicini,quali il vortice islandese, spessoteleconnesso con quellodell'Artico canadese, che fre-quentemente riuscirà ad inviareil getto polare verso le latitudinicentro-meridionali del continenteeuropeo, associato a fenomeni dimaltempo anche intenso.

A tal proposito vale la penaricordare la "ciclogenesi esplosi-va" occorsa alla fine della primadecade del mese tra il Golfo diBiscaglia ed il Regno Unito.

A questo importante eventoseguiranno fasi di alta pressionealternate a saccature mobili. Leprime saranno ovviamente piùinfluenti sull'area mediterranea emeridionale europea, mentre leseconde attive principalmentesul nord-Europa, riusciranno ditanto in tanto a penetrare verso ilMediterraneo, ostacolando così ilprolungarsi di eventuali fasicalde e stabili.

A seguire il mese di agostonon proporrà, almeno nella suafase iniziale, sostanziali muta-menti rispetto ai mesi preceden-

ti: AO negativa e frequenti inva-sioni frontali verso latitudini nonpropriamente settentrionali inambito europeo. Per una parzialevariazione bisognerà atten-dere la fase finale del mese econ essa la conclusione del-l'estate meteorologica. Infatti, ilraffreddamento naturale del Poloporterà ad un ricompattamentodel vortice relativo all'areamedesima. Ne conseguirà unaintensificazione del flusso deiventi occidentali, ma anche ilrelativo innalzamento dello stes-so flusso, con un tentativo dell'al-ta pressione delle Azzorre, di pro-porsi nella sua configurazioneestiva più classica.

A tal proposito viene propostacon la carta n° 2 l'analisi alsuolo del 26/8/04 che mette inluce la configurazione medesi-ma, quale segnale premonitoredi un imminente mutamento.

Non deve ingannare la com-plessa area depressionaria atti-va tra la Scandinavia e l'Italia,frutto della precedente fase, eche proprio in questo periodo tro-verà la sua conclusione conl'avvio di un nuovo corso sta-gionale che caratterizzerà l'esor-dio dell’autunno.

ANALISI SINOTTICA SU SCALA EUROPEA

I tratti salienti dell’ultima stagione meteorologica

A CURA DI MASSIMO ONGARO - METEOROLOGO EUROP ASSISTANCE E ANALISTA SINOTTICO METEOPOINT SNC

CARTA 1: Sviluppo meridiano dell’anticiclone atlantico

CARTA 2: Raffreddamento polare ed innalzamento del flusso occidentale

Pagina 4

LINEA DI COSTA

IL LIVELLO MARINO A TRIESTE

Osservazioni e commenti sull’andamento stagionale

A CURA DI RENATO R. COLUCCI, FULVIO CRISCIANI, FABIO RAICICH

Estate 2004Nell'estate 2004 risultano par-

ticolarmente evidenti una rapidae marcata risalita del livello mari-no attorno alla metà di giugnoindotta essenzialmente dal regi-me della pressione atmosfericaed un persistente innalzamentoche ha avuto luogo a partire dallafine di luglio ed è continuato conampie modulazioni durante tuttoil mese successivo.

La tabella allegata mostra cheil livello medio si è mantenuto aldi sopra dei valori normali, parti-colarmente nel mese di agosto.

L'evidente aumento di livellotra il 13 ed il 20 giugno ha avutoun innesco meteorologico che ècoinciso con la fase temporale-sca del giorno 12. Ha fatto segui-to per due giorni un intenso epi-sodio di Bora e quindi il giorno 20un forte temporale accompagna-to da forti raffiche di vento chehanno raggiunto una velocità di70 km/h da nord ovest. La modu-lazione del livello è dunque impu-tabile sia all'effetto barometricoinverso sia a quello di wind setup (ideale situazione di equilibrionella quale la superficie del mareviene mantenuta inclinata sottocosta dalla spinta del ventobilanciata dalla gravità che tendea riportarla orizzontale).

Dal 25 luglio in poi il livellomedio giornaliero è rimasto sem-

pre al di sopra dei valori normali,come si vede in figura 1, raggiun-gendo i 184 cm il 13 agosto inconcomitanza con un minimo dipressione di 1006 hPa e ventimeridionali.

In agosto sono state inoltreosservate due mareggiate rile-vanti, il 21 ed il 26, entrambeseguite da un breve episodio diBora. Il mareografo per suacaratteristica costruttiva non rile-va il moto ondoso che nel caso diuna mareggiata ha periodi dipochi secondi, bensì l'effettoindiretto che si presenta sottoforma di onde lunghe con periodidell'ordine dei minuti e oltre.

Relativamente agli episodisopra detti riportiamo il grafico infigura 2 del livello residuo (vediMETEOROLOGICA anno 1 n. 0,

aprile 2002) dal 20 al 26 agosto,riferito alla media del mese. Lecaratteristiche salienti consisto-no essenzialmente in due tipi dioscillazione. La prima, i cui mas-simi sono evidenziati con pallinirossi, ha periodo di circa 21 oreed è riconducibile a quella longi-tudinale uninodale dell'Adriatico(sessa principale). La seconda(pallini blu) si osserva sovrappo-sta ai primi due periodi dellasessa principale, ha un periododi circa 4 ore ed è dovuta verosi-milmente ad una sessa trasver-sale del nord Adriatico. Sonochiaramente osservabili dal grafi-co il repentino innalzamento ed ilsuccessivo ampio abbassamentodel livello residuo in corrispon-denza dell'innesco delle duemareggiate dovuti ad un repenti -

no accumulo e rilascio del corpod'acqua sotto costa.

Per completare riportiamo intabella la temperatura mediamensile del mare nei tre mesiconsiderati.

I dati provengono dall'archiviodell' Istituto di Scienze Marine -Sezione di Trieste, del ConsiglioNazionale delle Ricerche

930

945

960

975

990

1005

1020

1035

100

120

140

160

180

200

220

240

260

280

300

hPa

cm

giugno luglio agosto

figura 2

-50

-40

-30

-20

-10

0

10

20

30

40

cm

20 2521 22 23 24 26

livello del mare (cm)

media norm diff

giu 166.4 161.9 +4.5

lug 164.6 161.1 +3.5

ago 172.2 161.0 +11.2

pressione atm. (hPa)

media norm diff

giu 1014.3 1013.6 -0.7

lug 1013.8 1013.6 +0.2

ago 1012.4 1014.0 -1.6

temperatura mare (°C)

media norm diff

giu 20.0 21.0 -1.0

lug 22.9 23.3 -1.4

ago 25.6 24.0 +1.6

Figura 1

Figura 2

Pagina 5

ALTA QUOTA

METEO ALPI E PREALPI

Osservazioni e commenti sull’andamento stagionale

A CURA DI ANGELO TAVOSCHI

Giugno si apre all'insegnadell’instabilità su gran parte del-l'arco alpino regionale a causa diaria umida. Una bassa pressionein quota si sposta dall'Austriaverso l'Adriatico, alcuni frontitransitano a nord delle Alpi carat-terizzando la prima settimanadel mese. Dal 7 e per alcuni gior-ni assistiamo ad un aumentodella pressione con l'arrivo delprimo vero caldo ma nel cielo èpresente della foschia. Il giorno12 segnaliamo afa e un tempora-le con accumuli di pioggia note-voli, a causa di una bassa pres-sione che si trasferisce rapida-mente verso sud, lasciando sullanostra montagna una variabilitàdiffusa. Il periodo che va dal 18al 25 è contrassegnato da tempoinstabile e a tratti perturbato.Piogge e temporali sono frutto diuna saccatura nord-atlantica inmovimento verso il Mediterraneooccidentale, che richiama cor-renti umide da meridione. Inprossimità della fine del mese siassiste ad una breve parentesi dialcuni giorni, con tempo poconuvoloso per la presenza di unadorsale anticiclonica.

Luglio sembra non voler cam-biare scenario rispetto al meseprecedente… Un fronte freddo,muovendosi in una bassa pres-sione a nordovest della Scozia, ci

riserva pioggia in quantità note-vole nei primi cinque giorni. Inseguito il tempo migliora, rega-lando pochi giorni sereni e tem-perature massime estive conattività convettiva pomeridiana ealcuni temporali notturni. Verso ilgiorno 12 la temperatura calanotevolmente per una discesa diaria fredda da nord, successiva-mente aumentano la pressione ela temperatura ma il tempo è"guastato" da instabilità convetti-va pomeridiana tipica del perio-do. Fanno eccezione i giorni 22 e23 che godono della protezione

di un'alta pressione in quota dimatrice africana, le temperaturemassime raggiungono i 30°C aquota 600 m. Si riaffaccianodopo questa breve pausa i tem-porali, per il transito di un frontefreddo in una circolazione di ariaumida da nordest associata auna bassa pressione sull'Italiadel sud. Il mese si chiude conun'alta pressione al suolo sullaScandinavia, il cielo è sereno e facaldo!

Agosto si apre con cielo serenoe temperature estive.

Nei giorni 5 e 8 si registranotemporali pomeridiani di brevedurata, per una modesta bassapressione sulla Francia cherichiama correnti di aria umida emoderatamente instabile. Inseguito, un promontorio in quota,collegato ad un'alta pressione alsuolo centrata sulla Scandinavia,determina una diminuzionedell’ instabilità. Le giornate pros-sime a Ferragosto non sonobuone per quanto riguarda lavisibilità, sono compromesse leescursioni in alta quotanonostante un promontorio sulMediterraneo occidentale.

Il giorno 21 compare la primaneve nei pressi del monte

Coglians, brusco calo termicoanche a fondovalle (solo 4°C aPiani di Luzza) che ha fatto teme-re per il regolare svolgimentodella nota Staffetta dei tre rifuginei pressi di Forni Avoltri. Ancorauna spruzzata di neve molto inalto il 26, a seguire giunge ariapiù secca e fredda che ci regalaun paio di giorni discreti. Unabassa pressione sul mare delnord ed un fronte freddo ci rovi-nano la chiusura del mese.

Se l'estate 2003 è stata daincorniciare per il caldo e per lastabilità meteorologica, l'estate2004 sarà ricordata nella monta-gna del Friuli-Venezia Giulia perla sua instabilità diffusa. Sonostate rarissime le giornate intera-mente soleggiate, molti tempora-li (anche se brevi e non partico-larmente violenti) ed una cattivavisibilità hanno condizionatonotevolmente gli amanti dell'alpi-nismo o delle semplici escursio-ni. Condizionata anche la fiena-gione e l'alpeggio che resistonocon non poche difficoltà nellanostra montagna. Anche perquanto riguarda la piovositàabbiamo registrato dei valorimolto dissimili a quelli dello scor-so anno, che fu molto secco.

Dati gentilmente forniti da Angelo Tavoschi e Ivan Martin

Riassunto stazione meteorologica di Comeglians ESTATE 2004

0

5

10

15

20

25

30

35

tem

per

atu

ra

/°C

0

10

20

30

40

50

60

precip

itazion

i /mm

precipitazioni T media T min T max

GIUGNO 2004 LUGLIO 2004 AGOSTO 2004

tem

pera

tura

/°C

precipitazioni /mm

Nubi salgono dal bosco del M.te Forchia dopo uno dei tanti temporali:

immagine emblematica dell’estate appena trascorsa... (foto A. Tavoschi)

Pagina 6

LA CAPANNINA

PROVINCIA DI GORIZIA

Osservazioni e commenti sull’andamento stagionale

A CURA DI RUDY GRATTON, SERGIO VIVODA

Giugno variabileDopo un periodo in cui hanno

prevalso le belle giornate, l'iniziodell'estate si apre all'insegnadella variabilità per il passaggiodi qualche debole sistema nuvo-loso proveniente dal nordAtlantico che ha provocato alcu-ne deboli precipitazioni. In questiprimi giorni si sono registrate letemperature più basse del meseche hanno oscillato attorno agli11°C in tutta la provincia conuna minima a Capriva di 10.4°C.

Il primo vero caldo però non siè fatto attendere e già alla finedella prima decade le temperatu-re si sono alzate notevolmentesuperando abbondantemente i30°C anche se solo per pochigiorni. Una nuova perturbazioneatlantica ha interessato la nostraprovincia il giorno 13 colpendo,con una eccezionale grandinata,Grado e Monfalcone. Proprio inquest'ultima città la grandine harovinato centinaia di automobili,soprattutto nella zona portuale.Anche nella seconda parte delmese il tempo non è migliorato enonostante ci siano state dellebelle giornate non sono mancati itemporali che a più ripresehanno colpito le varie zone dellaprovincia. Di conseguenza èstato buono l'apporto pluviome-trico che è andato dai 92 mm diGrado ai 151 mm di Capriva. Letemperature si sono mantenutenella media del periodo.

Luglio finalmente con tempo stabilePer gli amanti del caldo e delle

belle giornate luglio è stato sen-z'altro migliore rispetto al meseprecedente. Le giornate si sonoinfatti mantenute generalmentebelle. Il mese è stato caratteriz-zato da 2 fasi ben distinte: laprima ha visto l'arrivo di unamassa d'aria fredda che ha por-tato qualche temporale masoprattutto un deciso calo delletemperature che hanno toccato i10°C a Gradisca e gli 11°C aGorizia; la seconda ha coincisocon una forte ondata di caldonella quale abbiamo raggiunto i

valori massimi di quest'estate.Ancora una volta Gorizia si èdimostrata la più calda con38.6°C, ma in tutta la pianura ivalori sono stati elevati ed hannosuperato i 36°C.

Qualche annuvolamento allafine del mese con deboli precipi-tazioni non ha compromesso unmese sostanzialmente bello.Curiosa la distribuzione delle pre-cipitazioni nella provincia: men-tre sulla costa e a Gorizia sonocaduti poco più di 30 mm, nellafascia centrale della pianura leprecipitazioni sono state decisa-mente più abbondanti, aGradisca si sono raggiunti i 76mm.

Agosto con frequenti temporaliAgosto, che tradizionalmente

si apre all'insegna del caldo edella stabilità, quest'anno non harispettato le statistiche risultan-do piuttosto perturbato e conpoche fasi di tempo stabile pro-lungato. Ad intervalli regolari pertutto il mese sono arrivate sia lepiogge che i temporali, uno diquesti è stato particolarmenteforte a Cormons il giorno 5, dove

ha provocato tra l'altro lo sradica-mento di alcuni alberi e numero-si allagamenti.

Le temperature hanno seguìtoesattamente l'andamento stagio-nale con una prima decade piut-tosto calda ed un progressivocalo specialmente a fine mese.

Molto diverso, invece, il regimepluviometrico dove, a precipita-zioni abbondanti nelle zone dipianura come Gorizia e Caprivacon 152 mm, hanno fatto riscon-tro piogge molto più scarse lungola costa, a Grado 45 mm e aMonfalcone 66.1 mm.

L'estate appena trascorsasicuramente è stata tra quelleche più rispecchiano l'andamen-to classico di questa stagione.

In basso a sinistra lo schemache prende in considerazionealcuni parametri meteorologiciconfrontati con le medie degliultimi 15 anni.

Come si può vedere, il 2004 èperfettamente in linea con i datidell'ultimo quindicennio.

Notevole è il raffronto conl'estate 2003 che è stata la piùcalda dell'ultimo secolo.

Riassunto stazione meteorologica di GORIZIA: ESTATE 2004

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

tem

per

atu

ra

/°C

0

5

10

15

20

25

30

35

precip

itazion

i /mm

precipitazioni T media T min T max

giugno luglio agosto

Dati gentilmente forniti da Rudy Gratton

tem

pera

tura

/°C

precipitazioni /mm

Confronto tra alcuni parametri meteorologici rilevati nel corso dell’esta-

te 2004 a confronto con la media degli ultimi 15 anni e l’estate 2003

Pagina 7

LA CAPANNINA

PROVINCIA DI PORDENONE

Osservazioni e commenti sull’andamento stagionale

A CURA DI MASSIMILIANO LOCA

Giugno in linea con le medieUn mese caratterizzato da

numerosi eventi piovosi e tempo-raleschi accompagnati talvoltada forti colpi di vento ed improv-vise grandinate, che si sonomanifestati essenzialmentedurante le ore serali e notturne inparecchie occasioni ed "a mac-chia di leopardo" sulla pianura ela pedemontana pordenonese.

In dettaglio, l'evento che halasciato più il segno del suo pas-saggio è stato il fortunale conprecipitazione di natura grandini-gena con chicchi di dimensionipari a quelli di gusci di noci,abbattutosi su una ristretta lineadi percorso in direzione SO-NEnella serata del 19 e che ha inte-ressato i comuni di Porcia (dovesi è innescato il fenomeno),Pordenone, Cordenons, Zoppola,S. Giorgio della Richinvelda edArzene, dove si è esaurito.L'episodio si è avviato dopo le21.30 ed ha scaricato aPordenone-S. Valentino 23.8 mmin poco più di un'ora. Il mattinodopo ci si è resi conto immedia-tamente dei notevoli danni cau-sati dal passaggio del frontenelle campagne interessate, conle coltivazioni completamente

spogliate della loro massa verdee che risentiranno in senso nega-tivo, per quanto concerne le col-ture arboree (vite, kiwi, melo,pero), anche per le produzioni delprossimo anno. L'instabilità èstata dunque la componente fon-damentale di questo periodo,anche se non sono mancatimomenti di estate piena (rari perla verità) a cavallo tra le prima ela seconda decade dove si sonosuperati i 30°C in pianura inquasi tutte le località (32.0°C aBrugnera il 10), grazie al contri-buto di un anticiclone di origineafricana che per qualche giornoha stazionato sulla nostra regio-ne. Il resoconto mensile aPordenone ha rivelato che ilmese di giugno si è attenutoabbastanza alle medie di riferi-mento: un po' meno umido(122.6 mm contro 140) ed un po'più fresco (20.9°C contro21.7°C).

Luglio con frequenti temporali sulle PrealpiMentre sulla pianura pordeno-

nese il mese, dal punto di vistameteorologico, non ha presenta-to l'occasione di farsi notare perle sue stravaganze, in montagnasi sono verificate frequenti preci-

pitazioni temporalesche, inne-scate dal passaggio di velocifronti atlantici che hanno lambitocon la loro parte più meridionalele Alpi. In pianura le temperaturenon hanno raggiunto mai i valorirecord dell'anno scorso, innal-zandosi al di sopra dei 30°C soloper 8 giorni e toccando le puntemassime il giorno 23 con 34°C aPordenone-S. Valentino, 33.3°Ca Vivaro, 34.2°C a S.Vito alTagliamento e 34.9°C aBrugnera. L'inizio della terzadecade è stato l'unico periodoveramente caldo di tutta l'estate,con l'aria calda presente a tuttele quote dell'anticiclone nord-afri-cano che ha stazionato per circauna settimana sulla nostra regio-ne. Alla fine del mese, aPordenone, si è registrata unatemperatura media mensile di23.3°C, dato che si pone di0.3°C al di sotto dei valori nor-mali. I pochi episodi piovosi chesi sono verificati non hannoapportato grossi quantitativi diprecipitazioni durante il mese diluglio sulle varie località di pianu-ra del pordenonese, a parte irovesci verificatisi nei giorni 10 e11 (11.6 mm e 19.8 mm aPordenone), che comunque nonhanno compensato il deficit idri-

co del mese (appena 52 mmtotali caduti a Pordenone invecedi 111.4 delle medie di riferimen-to).

Agosto fresco e piovosoUn agosto all'insegna della

spiccata instabilità, può esseredefinito l'ultimo mese di questaestate meteorologica 2004 che,come analizzato anche in riferi-mento a due mesi precedenti, siè estremamente differenziata daquella del 2003, per molti spe-cialisti considerata la più torridadegli ultimi 100 anni.Osservando i dati a disposizione,saltano all'occhio i quantitativi diprecipitazione giornalieri chehanno raggiunto valori molto ele-vati in parecchie località dellaprovincia di Pordenone; in parti-colare è lecito segnalare degliepisodi verificatisi nella nottatadel giorno 3 a Pordenone (47.4mm a Pordenone-S. Valentinocaduti in 3 ore), il giorno 12(22.0 mm a Pordenone-S.Valentino, 33.4 a S. Vito alTagliamento, 21.2 a Vivaro) ed inmaggior misura il giorno 31 (67.6mm a Pordenone, 70.4 a Vivaro e38.6 a S. Vito al Tagliamento), incui si sono segnalate precipita-zioni anche superiori ai 100 mmin molte località della pedemon-tana e delle Prealpi pordenonesi.

Il dato mensile di precipitazionicumulato a Pordenone-S.Valentino è risultato di 187.4mm in 11 giorni piovosi, dato cheè superiore di oltre 50 mm dallemedie di riferimento (131.1 mm).

Il continuo passaggio di frontifreddi atlantici ha naturalmenteinfluenzato anche le temperatureche raramente hanno superato i30°C in pianura e solo nellaprima decade. Alla fine del mesesi è registrata una temperaturamedia mensile di 22.9°C aPordenone, contro una media di23.8°C.

Riassunto Stazione Meteo PN-S.Valentino : ESTATE 2004

0

5

10

15

20

25

30

35

40

tem

per

atu

ra

/°C

0

10

20

30

40

50

60

70

precip

itazion

i /mm

precipitazioni T media T min T max

giugno luglio agostoDati gentilmente forniti da Massimiliano Loca, titolare della stazione

tem

pera

tura

/°C precipitazioni /m

m

Pagina 8

LA CAPANNINA

PROVINCIA DI TRIESTE

Osservazioni e commenti sull’andamento stagionale

A CURA DI FRANCO STRAVISI

Temperatura nella norma, precipitazioni scarseRiportiamo, come è ormai con-

suetudine, alcuni dati riferitiall'estate 2004 registrati pressola stazione meteorologica diTrieste del Dipartimento diScienze della Terradell'Università di Trieste. Latabella riporta i valori mensilimedi ed estremi della temperatu-ra dell'aria, le differenze dallatemperatura media dell'ultimodecennio normale (1991-2000),i totali delle precipitazioni ed irapporti percentuali con i cor-rispondenti totali 1991-2000, lavelocità media e le massime raf-fiche del vento con la relativadirezione di provenienza.

Per quanto riguarda la tem-peratura, tutti e tre i mesi sonorisultati appena inferiori al nor-male. Dal 12 al 13 giugno si è

registrato un brusco abbassa-mento di 12°C; in luglio dueimportanti diminuzioni: -10°C trail giorno 9 e l'11, -9°C tra il 26 edil 27. Nel complesso, l'estateappena trascorsa ha avuto unatemperatura media di 23.5°C,

appena inferiore (-0.2°C) a quel -la del decennio 1991-2000 eben lontana dai valori recorddello scorso anno.

Le precipitazioni sono stateappena abbondanti in giugno(85.7 mm, pari al 110% del

decennio 1991-2000); scarseinvece in luglio (51.5 mm, 70%)ed in agosto (42.1 mm, 58%). Intutta l'estate si sono quindiregistrati a Trieste 179.3 mm,pari al 63% dell'ultimo decennionormale; diversa è stata lasituazione nel resto dellaregione.

I due grafici polari riportano ledistribuzioni della durata in ore edel percorso in chilometri delvento in funzione della direzionedi provenienza. Presenti lebrezze di mare e quelle di terracon un po' di Bora. La massimavelocità di 28 m/s da NNE èstata raggiunta con l'arrivo delfronte freddo il 13 giugno.

Il grafico finale, che illustral'andamento stagionale dei valorigiornalieri della temperatura(media, minima e massima) edelle precipitazioni permette unfacile confronto con le altrestazioni regionali.

Informazioni relative allastazione meteorologica di Triestee agli strumenti in uso, dati (inparticolare i dati relativi all'ultimotrentennio normale 1961-1990)e grafici mensili si trovano nellapagina web:

http://www.dst.units.it/OM/OM_TS.html

Riassunto stazione meteorologica di TRIESTE: ESTATE 2004

13.7

32.9

10

15

20

25

30

35

40

tem

per

atu

ra

/°C

0

10

20

30

40

50

60

precip

itazion

i /mm

precipitazioni T media T min T max

giugno luglio agosto

Dati gentilmente forniti dalla stazione meteorologica di TRIESTE (Dipartimento di Scienze della Terra)

TriesteDST

2004

TEMPERATURA PRECIPITAZIONI VENTOmedia

°Cdiff.°C

min°C

data max°C

data totalimm

rapp.%

mediam/s

maxm/s

data

GIU 21.6 -0.2 13.7 13 28.9 11 85.7 110 3.02 28 NNE 13

LUG 24.3 -0.1 17.0 2 32.9 24 51.5 70 2.91 28 NE 24

AGO 24.6 -0.2 16.9 26 30.7 20 42.1 58 2.31 26 NE 31

estate 23.5 -0.2 13.7 32.9 179.3 63 2.74 28 NNE

tem

pera

tura

/°C

precipitazioni /mm

Pagina 9

LA CAPANNINA

PROVINCIA DI UDINE

Osservazioni e commenti sull’andamento stagionale

A CURA DI PIERO CICUTTINI, MARCO VIRGILIO

Dati alla mano sembrerebbequasi scontato liquidare questastagione 2004 con l’appellativodi “normale”. E difatti, quandotra qualche riga leggerete il rap-porto dell’amico Piero Cicuttini,non troverete grandi sorprese senon una generosa elargizione dipioggia nel mese di agosto, lui sìsopra le righe quanto a pluviome-tria. Addirittura scopriremo che siè trattato di una stagione piùcalda della media, nonostante lesensazioni opposte vissute dachi gironzolava tra mari e monti.Io che non amo molto le mediemi limito a far notare, da osser-vatore più o meno attento di que-sto trimestre “caldo”, che rara-mente in passato si è soffertocosì poco d’estate, che, araschiare nella memoria, difficil-mente ci si ricorda di prati cosìverdi e mai arsi come in questaestate 2004 (a fedele testimoni-anza i tosaerba sempre attivi!),pure in pianura e negli spaziverdi di Lignano. E il granturco?Mai caduto l’occhio sullo statodelle coltivazioni di blave (mais infriulano) a fine stagione? Verdeacceso come non mai, quasi inritardo. Diverse le spolveratine dineve sulle cime alpine ed inluglio erano ancora presentipiccoli nevai sul versante norddella catena dei Musi, a quota1200/1400 m! In questa stagio-ne non riesco proprio a far colli-mare i numeri con le evidenzesensoriali. E allora meglio lascia-re la penna, anzi la tastiera, alprode Piero e alle sue lucide ana-lisi...

...L'estate 2004 è stata relati-vamente calda e molto piovosa.Dopo il caldo torrido dell'annoscorso anche l'estate di quest'an-no ci ha riservato delle anomalie.La piovosità del mese di agosto èstata eccezionale, ponendosi alterzo posto nella classifica degliagosti più piovosi dal 1961(primo l'agosto 1966 con 373.6mm, poi il 1965 con 333.4 mm

ed infine il 2004 con 320.6 mm). La prima fase, molto lunga,

coincidente con i mesi di giugnoe luglio, ha fatto registrare unatemperatura leggermentesuperiore alla media e scarseprecipitazioni. Le correnti nord-atlantiche, come nelle stagioniprecedenti, hanno costantemen-te interessato l'Europa centro-settentrionale non consentendol'instaurarsi di anticicloni di bloc-co e quindi di lunghi periodi ditempo stabile. La nostra regione,pur trovandosi al margine meri-dionale del flusso atlantico, èstata influenzata dalle correntioceaniche che hanno trasportatomasse d'aria umida e fresca concadenza quasi settimanale (dalgrafico termo-pluviometrico sinota una equa distribuzionedelle precipitazioni nel mese digiugno e nella prima metà diluglio). Non sono mancati i tem-

porali. Da segnalare gli episodidel 19 e 20 giugno che hannoinvestito la parte nordorientaledella provincia con forti raffichedi vento ( 90 km/h nel cividaleseil giorno 19) ed intensa attivitàelettrica. Altri due temporali nelmese di luglio. La mattina del 2luglio un violento rovescio hainteressato il cividalese e le Vallidel Natisone provocando allaga-menti e disagi alla circolazione (aCividale sono caduti 47.4 mm in1 ora di cui 20.8 in 15 minuti).L'evento è stato seguito da fortiraffiche di Bora fino a 105 km/h.Il secondo, il giorno 11, con piog-gia moderata ma forte calo termi-co e spruzzata di neve oltre i1850 m (evento raro in luglio).Più stabile e calda la secondaparte del mese di luglio. Tra ilgiorno 17 ed il 27 moderata ondacalda nord-africana (superati i35°C di max il giorno 23). Ultima

parte del mese relativamentecalda ed eccezionalmente piovo-sa, come pure il mese di agosto,a causa dal passaggio continuodi nuclei di aria fredda nord-atlantica, che hanno dato luogo abrevi ma intensi temporali. Invarie località della provincia ed inpiù occasioni le precipitazionisono state superiori ai 50 mm/h.Gli episodi più intensi si sonoverificati nella notte tra il 12 ed il13 agosto: veri e propri nubifragihanno interessato la pianuracentro orientale con raffiche divento intense (nella zona indu-striale di Premariacco danni seria ben 8 capannoni). Nel primomattino del 26 una tromba d'ariaha colpito il Comune diStrassoldo provocando ingentis-simi danni. Nella notte tra il 25ed il 26 intense precipitazioni,anche in forma di grandinate,nella zona di Faedis.

Riassunto stazione meteorologica di UDINE - S. Osvaldo: ESTATE 2004

0

5

10

15

20

25

30

35

40

0

10

20

30

40

50

60

70

precipitazioni T media T min T max T media '61-'90

giugno luglio agosto

Dati gentilmente forniti da ARPA-FVG OSMER (Osservatorio Meteorologico Regionale)

Udine2004

TEMPERATURE MEDIE PRECIPITAZIONImin°C

diff. 61/90°C

max°C

diff. 61/90°C

media°C

diff. 61/90°C

totalimm

diff. 61/90mm

GIU 15.3 +0.5 26.6 +1.0 20.9 +0.7 131.0 -31.8

LUG 16.5 -0.3 29.0 +0.6 23.0 +0.4 63.0 -38.9

AGO 16.6 +0.1 28.9 +1.0 22.6 +0.4 320.6 +176.6

estate 16.1 +0.1 28.2 +0.9 22.2 +0.5 514.6 +105.9

Raffronto parametri medi estate 2004 - media anni 1961-1990 (dati Idrografico)

tem

pera

tura

/°C

precipitazioni /mm

Pagina 10

EVENTI E LUOGHI

ACCADDE IN UN GIORNO DEL NOVEMBRE 1944...

Variazione rapida delle condizioni meteo al passaggio di una formazione aerea alleata sull’Istria

A CURA DI FABIO FORTI CON L'INTRODUZIONE DI RENATO R. COLUCCI

In un'epoca in cui terminicome global warming, greenhouse effects o climate changenon erano ancora stati inventati,Fabio Forti, allora adolescentema già uomo, fu involontariotestimone di un evento meteoro-logico formidabile. Migliaia diaerei alleati oscurarono il cielo acausa dei fumi delle emissionidei loro quadrimotori riuscendoaddirittura a far piovere. Le sueparole, che troverete di seguito aquesta mia breve introduzione,tradiscono l'emozione ed il ricor-do di un'epoca in cui non ci silamentava di nulla, ma si traevail lato positivo da ogni cosa. Chi èFabio Forti, che per anni collabo-rò e lavorò assieme a Silvio Pollidell'Istituto Talassografico diTrieste e che assieme a TullioTommasini, alla fine degli anni'60, installò la stazione meteoro-logica di Borgo Grotta Gigantesarebbe troppo lungo da spiega-re. Vi dirò solamente che la suavita è trascorsa e continua ad

esprimersi condita da una pas-sione indomita nell'amare lamontagna, il Carso, la Geologia, ilclima e la natura e cercare dicomprenderne i segreti.

Lo ringrazio personalmente diquesta testimonianza e vi lascioal suo racconto...

***

…"Il 16 e 17 settembre 1944le Classi 1927 e 1928 (16 e 17anni) furono ordinate dalSupremo Commissario per ilLitorale Adriatico, al lavoro obbli-gatorio di guerra. Partirono dallaStazione Centrale di Trieste condestinazione rispettivamentePiedimonte del Taiano eRuccavazzo, vicino a Mattuglie. Ilsottoscritto fu aggregato al LagerBerta - Wirt West, agli ordini delSondernauftrag Poell, ossia sottoal comando delle SS.

Si doveva costruire lungo laKarststrasse (Trieste - Fiume)una seconda linea di difesa (con-

tenimento) antisbarco alleato,poiché il comando tedesco sup-poneva tale possibilità, dopo losbarco in Normandia. Si lavorava12 ore al giorno con un pezzo dipane ed un unico piatto di mine-stra, in condizioni difficili divestiario, di sistemazione, dimitragliamenti continui di aereialleati, di bastonate dei tedeschi,di fame, di sporcizia, di umiliazio-ni continue, non tanto di pauraperché aver paura era un lussoche nemmeno ci competeva!

Arrivò così il novembre 1944,sempre più freddo, umido esoprattutto piovoso. Lavorarelassù su quei monti carsici erauna continua sofferenza, i vestitierano ridotti a brandelli, le scar-pe ormai quasi inesistenti, permolti il tormento della fame erainsopportabile. Eppure si conti -nuava a ridere e scherzare quan-do si era lontani dalla vista deiguardiani tedeschi. Nelle semprepiù rare giornate di sereno si con-centravano le formazioni di aerei

alleati che andavano a bombar-dare la Germania e provenientidalle basi italiane di Foggia. Inuna mattinata particolarmenteluminosa, guardando verso suddall'alto delle postazioni sopra alvillaggio di Criva, presso il quale ilnostro Gruppe sechs operava, sivedeva in Quarnero l'Isola diCherso sulla sinistra e sulladestra la costa orientale istrianacon i versanti a mare del MonteMaggiore. Improvvisamente sul-l'orizzonte si sollevò verticalmen-te una colonna di nubi bianche,non si capiva bene cosa fosse.Dopo un po' un rombo lontano,simile ad un continuo temporale,e tanti puntini neri proprio sullasommità della nuvola biancaindicò che era una moltitudine diaerei in avvicinamento. Ben pre-sto la prima squadriglia si pre-sentò sulla verticale e noi giovaniincuriositi cominciammo a conta-re gli aerei. Era piuttosto facile,volavano in formazione "arombo" in gruppi di 70 quadrimo-tori. Ne furono contati circa2000, oltre 500 caccia di scortae ci volle più di un'ora perchétutti questi aerei passasserooltre. La nube bianca non eraaltro che la somma delle scie dicondensa che ciascun aereolasciava dietro di sé. Alla fine diun tale grandioso passaggio, ilcielo si era completamentecoperto di nubi e subito dopo ini-ziò anche a piovere. Due oredopo le squadriglie fecero ritornoma noi non potevamo vederli, ilcielo era diventato cupo per unanuvolaglia uniforme che avevacompletamente ricoperto tutto ilcielo dell'Istria e della Cicceria"…

Fabio FortiReduce civile dalla deportazione

Carta con la rotta seguita dalla formazione di aerei B-24 alleati sull’Istria. La mappa utilizzata è stata tratta

dal sito web www.istra.com e poi elaborata da Renato R. Colucci

Pagina 11

METEO DIDATTICA

CHE COS'È L'UMIDITÀ?

Un po’ di informazioni su un argomento per nulla scontato

A CURA DI FULVIO STEL - ARPA OSSERVATORIO METEOROLOGICO REGIONALE

A prima vista questa doman-da può sembrare scontata infat-ti, non appena si menzional'umidità, subito vengono allamente muffe, macchie sui muri eodori tutt'altro che gradevoli. Incampo meteorologico, però, il ter-mine umidità ha dei significatimolto precisi che, per certi aspet-ti, sono lontani dall'idea checomunemente abbiamo dell'umi-do e dell'umidità. Per capire checosa si intende con il termineumidità in questa disciplinabisogna prima di tutto spiegareche cosa è il vapore. In meteo-rologia, infatti, così come nellafisica, con il termine vapore siindica uno stato della materia incui i costituenti, atomi o mole-cole che siano, non sono legatitra di loro ma, in un volume fis-sato, sono liberi di muoversi apiacimento. Questa organiz-zazione della materia si ha anchenei gas ma, a differenza diquesti, in un vapore le particelle,pur muovendosi liberamente,hanno la tendenza a interagireed a legarsi tra loro.Aumentandone il numero oltread un certo limite che dipendedalla sostanza e dalla temperatu-ra alla quale si trova, le particelleche compongono il vapore si uni-ranno per formare dei gruppettilegati, cioè delle goccioline.

Questo accade perché le par-ticelle che costituiscono un gas,a differenza dei vapori, hannouna velocità di agitazione taleche anche se si aumenta adismisura il loro numero in unostesso volume non riusciranno ainteragire per formare un gruppolegato e restaranno sempre nellostato di gas. In definitiva, ciò chedifferenzia la materia nello statodi vapore dalla materia nellostato di gas è che in quest'ultimocaso, mantenendo costante latemperatura, è possibileaumentare a piacimento la den-sità senza che avvenga conden-sazione, mentre nel vapore, rag-

giunta una certa densità, si ha lacondensazione.

Con un esempio tratto dallavita quotidiana possiamo direche le particelle che costi-tuiscono un vapore si compor-tano come delle persone chelavorano in uno stesso ufficio eche hanno una forte tendenza asocializzare. Se hanno moltolavoro da fare e se sono in pochenon si fermeranno a chiacchie-rare tra di loro. Se però, mante-nendo il carico di lavoro pro-capite, si aumenta il numero dipersone presenti nello stessoufficio è molto probabile chealcune di esse inizino a chiac-chierare e a formare un gruppet-to in disparte che non lavora più(nel caso della materia si è pas-sati dallo stato di vapore allostato di liquido). Un gas, invece, èparagonabile a un insieme dipersone che, pur lavorando inuno stesso ufficio, non hanno latendenza a socializzare. Sehanno molto da fare, ancheaumentando il numero di per-sone nello stesso ufficio non siformeranno mai dei gruppettiche si fermano a chiacchiarare(non si avrà mai condensazioneanche aumentando la densità).

L'acqua, per le sue proprietàfisiche e alle temperature che si

hanno normalmente inatmosfera, si può trovare abitual-mente sia allo stato di liquido(molecole legate tra di loro) cheallo stato di vapore (molecolelibere di muoversi), ma non digas. Questo significa che, mante-nendo costante la temperatura eaumentando gradualmente laquantità di molecole d'acqua inun volume, prima o poi si rag-giungerà un punto in cui essesaranno così numerose da for-mare dei gruppetti, cioè dellegoccioline d'acqua liquida. Aquesto punto si dirà che si è rag-giunta la saturazione, cioè il mas-simo numero di molecole d'ac-qua che si possono muovereliberamente in quel volume.

L'umidità (o meglio l’umiditàrelativa) è proprio una misura diquanto si è vicini o lontani dallasaturazione. Dire che l'umidità èdel 50% significa che, se nonvaria la temperatura, nell'aria cipossono stare ancora altrettantemolecole d'acqua prima che siformino delle goccioline; sel'umidità è invece dell'80% allorace ne può stare solo un quarto inpiù prima di formare le goccio-line. La quantità massima dimolecole che si possono avere inun volume d'aria aumenta all'au-mentare della temperatura

secondo una legge complicata ilcui grafico si può vedere in figu-ra. A causa di questa dipendenzadalla temperatura, avereun'umidità del 50% a 20°C saràdiverso che avere un'umidità del50% a 30°C. Infatti dalla figurasi può ricavare che nel primocaso si hanno 7.5 grammid'acqua per kilogrammo d'aria(metà di 15), nel secondo 14grammi al kilogrammo d'aria(metà di 28). Nel nostro esempiodell'ufficio, aumentare la tem-peratura equivale ad aumentareil carico di lavoro degli impiegati,cioè posso metterne di più in unostesso ufficio prima che si formi-no dei gruppetti che chiacchiera-no. Per quanto sopra detto, è evi-dente che si può parlare diumidità solo per l'acqua e peraltre sostanze, come ad esempiol'alcool etilico, che alle condizioninormali per l'atmosfera sono deivapori, non vale invece per l'os-sigeno, l'azoto, ecc. i quali sonoinvece dei gas. Se, alle condizioniatmosferiche, anche l'acquafosse un gas e non un vaporenon potremmo avere la satu-razione, quindi non avremmo nénuvole né pioggia né molte altremanifestazioni atmosferiche checaratterizzano e rendono possi-bile la vita come la conosciamo.

0

10

20

30

40

50

0 5 10 15 20 25 30 35 40temperatura

gra

mm

i d

i va

po

re p

er k

g d

'ari

aal

la s

atu

razi

on

e

gra

mm

i di v

apo

re p

er k

g d

’ari

aal

la s

atu

razi

on

e

temperatura

Pagina 12

Note di cronaca su un caso definito senza precedenti nel luglio 1983

A CURA DI MARCO VIRGILIO - REDAZIONE DI METEOROLOGICA

>> segue da pagina 2 Se la nostra distribuzione

reale dovesse avvicinarsi inmaniera statisticamente ragione-vole a questo caso limite, allorale nostre supposizioni sui bordi esul centro della figura verrebberoa cadere e potremmo affermareche non vi sia una correlazionetra convergenza dei venti e suc-cessivo innesco dei temporali.

Proprio questo è stato il risulta-to. I temporali della pianura friu-lana si generano grazie ad unavarietà così grande di cause econcause dinamiche e termodi-namiche da non permettere discorgere chiaramente tra di esseil semplice modello legato aiventi al suolo.

Un secondo tentativo di distin-guere temporali legati a frontifreddi da temporali non frontalinon ha portato risultati soddisfa-centi, se non una debole indica-zione che questi ultimi potrebbe-ro comportarsi secondo il model-lo che abbiamo cercato di verifi-care. Per sostenere questa affer-mazione, dobbiamo a questopunto negarne un'altra comple-mentare, attraverso il confrontotra la nostra distribuzione dipunti e la distribuzione limitepiatta in cui i punti siano equa-mente distribuiti su tutto il grafi-co, senza rigonfiamenti, bordi equant'altro di rilevante e fisica-mente interpretabile.

ConclusioniTutto inutile, allora? Fallimento

su tutta la linea? Evidentemente,no! La scienza serve a questo: astimolare nuove idee, a formaliz-zarle, a provarle "sul campo" o inlaboratorio. Se la prova non va abuon fine, il risultato scientificoha lo stesso rilievo che se laprova avesse dato esito positivo.Da ciò la comunità scientificatrarrà nuovo impulso per cercarealtre soluzioni.

Arturo Pucillo

Estate calda quella del 1983,un luglio particolarmente torridofaceva gridare, secondo uncopione che ben conosciamo, aiprimati. Come al solito le iperbolinon mancano di fronte a questieventi. Citando il MessaggeroVeneto si legge: “E intanto sisprecano meraviglia e previsioni,la calura continua ad avvolgerein un’unica cappa di afa e umidi-tà l’Italia, dal Trentino allaSicilia”. Il primato regionale diur-no se lo aggiudicò Tarvisio conben 37.2°C (fonte MessaggeroVeneto del 28/07/83), valore diqualche grado superiore allostesso capoluogo della provincia.In breve, si soffriva non poco,anche a causa del perdurare neltempo dell’ondata di caldo.Vent’anni più tardi l’estate del1983 verrà letteralmente sur-classata dai quattro mesi africanidel 2003, roventi settimaneaccompagnate da valori eccezio-nalmente elevati e reiterati coninstancabile continuità, specie inagosto. Ma neppure nell’indi-menticabile estate del 2003 èmai accaduto un fenomeno para-gonabile a quanto avvenuto nellatarda serata di mercoledì 27luglio 1983.

La giornata era stata calda masenza eccessi, valori certamentesuperiori ai 30°C in pianura manessun record era in pericolo...Almeno fino al tramonto. Con ilsopraggiungere delle tenebre,sia pur con la pigrizia tipica del -periodo, i termometri scesero suivalori abituali delle serate estive.

Di lì a poco avvenne qualcosadi sconcertante. Tra le ore 23circa e fin oltre la mezzanotte latemperatura cominciò a salirevertiginosamente in un’area piut-tosto vasta e con centro di massi-mo impatto individuabile traFogliano e Redipuglia. Proprio inquelle località si evidenziarono imaggiori effetti imputabili alrepentino surriscaldamentoatmosferico. Sempre ilMessaggero Veneto racconta,intervistando i testimoni dell’epo-ca: “ Come già riferito ieri, l’ecce-zionale vampata ha messo insubbuglio la clientela del risto-rante Ai Cacciatori (Redipuglia),prima sorpresa e poi impauritadal forte sbalzo termico, arredi epiastrelle del locale erano roven-ti - come ha raccontato il proprie-tario Luciano Justolin - gli stessivestiti parevano vicini all’auto-combustione”. Esagerazioni?

Eppure io stesso ricordo benealcune interviste dove si parlavadi marmi e piastrelle bollenti.

Molte le ipotesi formulate dagliesperti di allora, molti gli interro-gativi sollevati, ma il fenomenonon è stato indagato con l’atten-zione che meriterebbe. Pochi idati rilevati al tempo, specienelle zone dove gli effetti sonostati più marcati. Il giornale riferi-sce tuttavia il dato della stazionedi Campoformido (AeronauticaMilitare), a pochi chilometri daUdine, quindi piuttosto lontanadall’epicentro. Nonostante ciòalle 23.05 il termometro salì finoa 34.8°C e l’umidità scese al28%. C’è da chiedersi quali valo-ri siano stati raggiunti aRedipuglia!

Sarebbe interessante ricostrui-re meglio la dinamica di quell’e-vento, magari cercando di reperi-re dei dati raccolti al tempo,anche con strumenti amatoriali,nell’area più “calda”. Le cartesinottiche possono essere utili inparte ma sarebbe davvero impor-tante poter trovare dei rilevamen-ti locali. Invito chiunque posseg-ga delle notizie in più sull’incon-sueto fenomeno a contattare lasegreteria di Meteorologica.

“EFFETTO SAHARA”

CURIOSITÀ

DALLE PAGINE PRECEDENTI...