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05 NL 05 08/2014 PARCHI IBRIDI abilità sinergie performances

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Il 5^ numero della newsletter regionale del progetto Hybrid Parks alla scoperta delle esperienze austriache di giardinaggio biologico.

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PA R C H II B R I D Ia b i l i t às i n e r g i eperformances

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Il progetto Hybrid Parks mira alla condivisione e creazione di sinergie per la valorizzazione di parchi e giardini in sintonia con politiche si sviluppo sostenibile. Nell’ambito del progetto, la regione Emilia-Ro-magna intende valorizzare il contri-buto dell’agricoltura urbana come elemento fertile per il migliora-mento del paesaggio locale, pro-muovendo diverse attività.

Ultima in ordine di tempo la manife-stazione culturale “ARTE NELL’OR-TO” che prevede quattro tappe itine-ranti, nel mese di Agosto, in diverse città della regione.Il filo conduttore delle quattro azio-ni di “ARTE NELL’ORTO” sarà la sperimentazione degli orti urbani

come veri e propri spazi pubblici creativi e multifunzionali, mo-strando al pubblico non solo come l’agricoltura urbana e gli orti pos-sano aumentare la qualità della vita cittadina e svolgere funzioni sociali, ma anche come essi pos-sano essere veri e propri luoghi esperienziali, evocativi, contem-poranei.

Le attività, coordinate tra loro, costi-tuiscono un “evento a tappe tra gli orti dell’Emilia-Romagna”, garan-tendo al pubblico di partecipare a tutti gli incontri.Ogni evento è concepito come azio-ne site-specific, con spettacoli ed installazioni originali pensate per i luoghi o adattando agli spazi scelti

azioni sceniche e performative esi-stenti, privilegiando sempre, ove possibile, le risorse già presenti.

Gli eventi, promossi dal Servizio pianificazione urbanistica, paesag-gio e uso sostenibile del territorio nell’ambito del progetto Hybrid Par-ks sono organizzati da CE.F.A.C. Soc. Coop. Centro Formazione Alta Cultu-ra di Carpi.

Vi aspettiamo!

#4 MOTIVI PER RESTARE IN #4 CITTÀ AD AGOSTO

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ARTE NELL’ORTO #1TEATRO-NATURA AL LÀBAS con Lorenza Zambon | BOLOGNA

6 agosto 2014, mercoledì pomeriggioEx-caserma Masini, Via Orfeo 69 [c/o Porta Santo Stefano-Piazza del Baraccano] - Bologna (BO)Iniziativa in collaborazione con collettivo Làbas occupato, Casa degli Alfieri Torino

Programma:17.00- 21.00 Mercato sociale biologico19.30-20.30 Teatro-natura ‘Semi di futuro. Lezione per giardinieri planetari’, con Lorenza Zambon A seguire proseguono aperitivi e cena a cura dei banchetti di CampiAperti e Labàs

ARTE NELL’ORTO #2GIARDINAGGIO D’ASSALTO IN VIA MONTE CISA| REGGIO EMILIA

9 agosto 2014, sabato mattinaVia Monte Cisa [c/o parco fluviale Monte Cisa/Le caprette] – Reggio Emilia (RE)Iniziativa in collaborazione con Biblioteca comunale San Pellegrino, Wonderthirties, Bonvicini Giardini, Comune di Reggio nell’Emilia

Programma:08.30- 09.00 Ritrovo, principi e regole del giardinaggio partecipato, con Graziana Bonvicini09.00-12.00 Azione di Guerrilla Gardening. Voi portate guanti ed energia, noi ci mettiamo le piante ed i rastrelli!Durante l’azione sarà allestito un piccolo ristoro a base di acqua e frutta

ARTE NELL’ORTO #3LETTURE E STORIE AGLI ORTICOLTI | SANTARCANGELO DI ROMAGNA

23 agosto 2014, sabato pomeriggio Via Colombarone, 962 - Santarcangelo di Romagna (RN)Iniziativa in collaborazione con Biblioteca Comunale Antonio Baldini Santarcangelo di Romagna, Gruppo lettori volon-tari Reciproci Racconti, Pic Nic del Librillo, CittàTeatro società cooperativa, Cooperativa OrtiColti, Libreria Viale dei Ciliegi 17

Programma:17.00-18.30 Letture e storie animate per bambini dai 3 ai 10 anni, con il gruppo lettori volontari Reciproci Racconti18.30-19.30 Storie tra frutta e verdura con Alessia Canducci

ARTE NELL’ORTO #4PARKOUR E WRITING, IN BICICLETTA AGLI ORTI COMUNALI | CARPI

27 agosto 2014, mercoledì pomeriggioDa Piazza Martiri (fronte Torre dell’Orologio), agli orti comunali di Via Tommaso Righi, Carpi (MO)Iniziativa in collaborazione con Centro Sociale Tommaso Righi e Comitatissimo della Balorda

Programma18.30 Ritrovo in Piazza Martiri18.30-19.00 Tour in bici per la città, per giardini e parchi, con destinazione orti comunali aperti a tutti i mezzi a pedali, 19.00-19.30 PARKOUR, danza e salti acrobatici con Tommy di Rimini. A seguire aperitivo a km 0 con djset, mostra degli orti e writing performance20.00 Inaugurazione della Cartolina - murales di Mec

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GLI ORTI DI ORFEO @BOLOGNANei secoli scorsi, aree ortive de-stinate al consumo privato delle confraternite e delle comunità monastiche erano assai numerose in città. Ad oggi, gli Orti di via Or-feo rappresentano l’ultimo ed uni-co esempio superstite a Bologna entro le mura, una testimonianza singolare e affascinante di continui-tà storica del tessuto urbano rimasto praticamente intatto per oltre tre se-coli e mezzo, “un documento vivente di primaria importanza in quanto ec-cezione al sistema seriale degli orti di lottizzazione storica”1.

Gli Orti di Orfeo si estendono nel quartiere Santo Stefano, in un qua-drilatero compreso tra le vie Orfeo, Rialto, Braina e dè Coltelli, una por-zione del centro storico che ha man-tenuto per secoli un carattere povero, marginale e poco salubre, soprattut-to per la presenza di acque e canali di scolo, come testimonia tuttora la nomenclatura stradale. Occupano

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un’area di circa 4.000 mq, un tempo di pertinenza di conventi.

Documenti, mappe e testimonianze storiche ne attestano la presenza fin dal Seicento ed in particolare sono riconoscibili in una planimetria del 1646 conservata nel fondo demania-le dell’Archivio di Stato di Bologna che presumibilmente accompagnava gli strumenti notarili di acquisto del-le case e della chiesa di Ognissanti, situate nell’attuale via della Braina, da parte di una Congregazione di laici conviventi. Nel 1655 l’oratorio fu

trasformato in chiesa con facoltà di officiare e gli Orti, coltivati da un ortolano che risiedeva all’interno del terreno, servivano per la sus-sistenza dei confratelli. Nel 1719 chiesa e locali furono acquistati dalle terziarie servite che si insediarono nel convento, lasciando immutato l’uso dell’area ortiva. Nello stesso se-colo su via Orfeo, in corrispondenza del lato sud degli Orti, sorse un nuo-vo istituto di terziarie, le francescane dette di Santa Maria della Vittoria o del Pozzo Rosso: il nome derivava, infatti, da un profondo pozzo, eviden-

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1. Vista dall’alto (©www.bing.com/maps)2. La corte interna, ancora parzialmente colti-vata (©Comitato "Gli Orti di Orfeo")3. La serra, relizzata in tempi relativamente re-centi all’interno dell’area cortiliva.(©Comitato "Gli Orti di Orfeo")4. La corte interna. Sullo sfondo i prospetti in-terni degli edifici residenziali che affacciano sugli orti (©Comitato "Gli Orti di Orfeo")5. Uno dei bacini interni per la raccolta dell’ac-qua (©Marta Franchi)

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temente molto conosciuto nella zona tanto da dar luogo ad un toponimo. Ancora oggi negli Orti è presente un pozzo, probabilmente quello storico, spostato però in tempi recenti in una posizione diversa dell’area cortiliva. Oltre a frutta e verdura, gli Orti fornivano anche pesce, allevato in una peschiera costruita al cen-tro del terreno. L’acqua per l’irri-gazione veniva attinta direttamente dalle acque del Sàvena che, tramite il canale di Fiaccalcollo (che scor-reva lungo l’attuale via della Braina) attraversava il terreno di proprietà delle religiose. L’attività dei due isti-tuti religiosi costituiva una risorsa per la comunità cittadina: le terziarie servite provvedevano infatti all’istru-zione di fanciulle e ragazze dei ceti popolari e tra il 1760 e il 1768 erano ospitate qui tra le 7 e le 15 dozzinan-ti. Nel 1810, con l’arrivo di Napoleo-ne, entrambi gli istituti furono aboliti a causa degli ordini e dei decreti di soppressione dei monasteri di vita contemplativa. Il complesso di edifi-ci e gli Orti furono acquistati da una donna di origine corsa, Caterina Im-brico Bozzio Negroni, per poi diveni-re sede, nel 1845, del primo Istituto per sordi della città di Bologna. An-

cora oggi gli edifici ospitano la fon-dazione privata istituita nel 2004 per gestire il patrimonio del Pio istituto Sordomute Povere in Bologna.

L’area cortiliva ha conservato nei secoli la sua destinazione e si pre-senta ancora oggi come un auten-tico lembo di campagna dentro le mura della città, con alberi da frut-to (susini, fichi, kaki, ciliegi, rusticani, un vecchio melo, alcuni peri e me-lograni), alberi ornamentali, filari di vite (uva bianca da tavola), fiori e sie-pi, una peschiera e un pozzo. Vista la valenza storica ed ambientale del luogo, già negli anni Novanta, il noto urbanista bolognese Roberto Scan-navini propose un progetto affasci-nante ed innovativo per l’apertura dell’area al pubblico e la trasfor-mazione degli orti e dell’ex con-vento di Santa Maria della Vittoria in un museo del verde storico ur-bano. “Gli Orti […] dovrebbero es-sere ricondotti all’assetto e alle fun-zioni originali, e pertanto conservati nella loro morfologia, per la forma-zione di un orto dei semplici e di un giardino botanico a scopo didattico, usati e fruiti come un museo natu-rale vivente. […] All’interno dell’ex

complesso conventuale troveranno idonea collocazione il centro dati, una biblioteca specializzata, spazi espositivi per mostre didattiche: una raccolta di iconografie e rappresen-tazioni grafiche botaniche storiche con documenti originali e riprodotti, una raccolta didattica della fauna no-strana di città, di campagna e di col-lina, e spazi per mostre temporanee e tematiche sull’ambiente. Completa il centro una dotazione di servizi che vanno dagli uffici alla buvette, alla vendita di piante direttamente colti-vate dall’orto botanico del centro.”2

Il progetto purtroppo non si concre-tizzò mai. L’orto-giardino rimase co-munque accessibile al pubblico, fino ai primi anni 2000, negli orari diurni, grazie alla gestione del fioraio-vivai-sta, in affitto dagli anni Sessanta.

Nonostante l’area fosse già tutelata dal Piano Regolatore Generale del 1985, nel maggio 2001 l’ente pro-prietario presentò al Comune una proposta preliminare per la realiz-zazione, all’interno del cortile, di un parcheggio sotterraneo perti-nenziale con circa 160 posti auto. Nel giugno dello stesso anno la Con-

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ferenza dei Servizi (costituita da tec-nici di Comune, ASL e Soprintenden-ze) esaminò la proposta rilevando “forti elementi di criticità in quanto la corte […] costituisce un’irriprodu-cibile area a verde avente sia carat-teristiche di storicità sia rilevante im-patto sulla qualità del tessuto urbano circostante”3, gli amministratori in carica parvero favorevoli al progetto.Nell’aprile del 2002, una volta a cono-scenza delle intenzioni della proprie-tà, diversi residenti e frequentatori del quartiere decisero di istituire un Comitato per opporsi alla costru-zione del parcheggio, impegnan-dosi con diverse iniziative per at-tirare l’attenzione sul tema degli Orti. Inizialmente il Comitato lanciò una petizione che si concluse con la raccolta di circa 3.500 firme e predi-spose “4.000 cartoline indirizzare al Sindaco con un’immagine degli Orti e lo slogan Salviamo gli Orti di Or-feo”4. Durante l’estate si organizza-rono diverse festa e pranzi di strada, occasioni pubbliche importati per sensibilizzare cittadini e ammini-stratori e mantenere vivo l’interesse sulla questione. Il Comitato produsse anche diversi materiali pubblicitari (come magliette, calendari, cartoline

ed accessori da cucina ), “iniziative […] fondamentali per stimolare il radicamento nel territorio del Comi-tato, consentendo ai vari componenti di incontrarsi con tutti gli abitanti lo-cali, i curiosi e gli interessati in ge-nere; inoltre, questo permise di ren-dersi conto delle potenzialità del quartiere”5.Aderì all’iniziativa anche Italia No-stra, definendo la proposta del par-cheggio “un salto indietro di oltre quarant’anni nelle politiche urba-nistiche per il centro storico di Bo-logna”6 ed inoltrando alla Soprin-tendenza regionale una richiesta di tutela dell’area cortiliva e dell’ex convento annesso. Secondo Italia Nostra, “la realizzazione di un ga-rage sotterraneo avrebbe sancito il definitivo declino di questo impor-tante lascito storico ambientale […] sconvolgendo il delicato equilibrio idrogeologico dell’area costituito da pozzi, vasche e vene d’acqua, che hanno contribuito nei secoli a costi-tuire un particolare microclima di cui beneficiano ancora oggi le abitazio-ni circostanti”6.Nell’autunno del 2002 la Soprinten-denza si espresse definitivamen-te, sottoponendo l’ex convento di

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6. Festa di strada in via Orfeo nel giugno del 2002 (©Eikon)7-8. Festa di strada in via Orfeo nel giugno del 2003 (©Eikon)9. Pranzo di strada in via Orfeo(©Comitato "Gli Orti di Orfeo")10. Pranzo di strada in via Orfeo. Carla Fracci ospite dell’evento(©Comitato "Gli Orti di Orfeo")11. Preparativi per la festa di strada. Alcuni membri del comitato affiggono un manifesto pubblicitario nei pressi del cancello di acces-so al cortile. Sullo sfondo il fioraio-vivaista che storicamente aveva in gestione gli Orti(©Comitato "Gli Orti di Orfeo")

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Fonti:1. Scannavini R., Palmieri R., La storia verde di Bologna, Bologna 19902. Scannavini R., Palmieri R., La storia verde di Bologna, Bologna 19903. Comune di Bologna, Settore Ter-ritorio e Riqualificazione Urbana, Edilizia, Verbale della conferenza dei servizi L.122/89 per il rilascio di autorizzazione alla costruzione di autorimesse private pertinenziali su aree di proprietà privata, Bologna, 29 giugno 20014. Fabbri I., Storia di un comitato, INFORUM – Riqualificazione urbana Metropolitana, n.2 Gennaio 2005, Regione Emilia-Romagna5. Cioni L., Orti-culture. Riflessioni antropologiche sull’orticoltura ur-bana, Bologna 20126. Italia Nostra boccia il parcheggio sotto l’orto, La Repubblica, Bologna 01 maggio 20027. Pupillo, P., Lettera del Presidente della sezione di Bologna di Italia Nostra, 2003

Bibliografia web:www.professionecittadino.itwww.storiadeisordi.itwww.vieinmovimento.blogspot.it/2007/10/la-storia-degli-orti.html

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Santa Maria della Vittoria e l’area verde degli orti storici a vincolo di tutela, sulla base del decreto legi-slativo 490/1999 - Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali. Un vinco-lo, dunque, non solo sull’immobile, ma anche sulle particelle catastali corrispondenti agli orti, sottoponen-do qualsiasi progetto all’approvazio-ne preventiva della Soprintendenza.Si concluse così l’esperienza del Comitato; il parcheggio interrato non fu mai realizzato e rimase solo un dispendioso progetto sulla car-

ta, mentre l’ingresso agli Orti su via Orfeo venne definitivamente chiuso al pubblico. Una grande occasione perduta: sia per l’Amministrazione Comunale, per implementare la rete di infrastrutture verdi della città, sia per l’ente proprietario, che avrebbe potuto avviare un progetto per il re-cupero degli orti e contemporanea-mente coprire una parte dei costi di gestione attraverso attività pubbli-che e commerciali a tema.

Proprio questa primavera i cancelli degli Orti sono stati riaperti in oc-

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12. Particolare della mappa del 1843 che met-te in evidenza i diversi livelli dell’organizza-zione morfologica dell’isolato. Si notino: il li-vello urbanistico (strade, portici ed edificato), la struttura fondiaria dei lotti, il sistema idrico delle canalette, e l’assetto ortivo del comples-so conventuale di San Gabriele(©planimetria estratta da La storia verde di Bo-logna di R.Scannavini e R.Palmieri)13. La cartolina indirizzata al Sindaco di Bolo-gna (©Comitato “Gli Orti di Orfeo”)14. Locandine per pubblicizzare gli eventi pubblici organizzati dal Comitato.(©Comitato “Gli Orti di Orfeo”)

casione della manifestazione Di-verdeinverde, un progetto a cura di Fondazione Villa Ghigi in collabo-razione con Silvia Cuttin (www.diver-deinverde.fondazionevillaghigi.it) che nasce con l'obiettivo di accrescere la consapevolezza del valore culturale, estetico, ambientale del verde urba-no - pubblico o privato - e sperimen-tare pratiche di “buon vicinato”, cre-ando occasioni inedite di incontro e di relazione. Così l'ultimo week-end di maggio molti bolognesi hanno po-tuto riscoprire gli Orti di via Orfeo!

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Durante i tre giorni di visite guidate ed incontri, i partners austriaci han-no illustrato al gruppo di lavoro in-ternazionale come la progettazione e la manutenzione di parchi e giardini possa includere con successo aspetti naturalistici ed ecologici.Così facendo, si può infatti accresce-re l’attrattività turistica dell’intera regione ed al contempo promuovere valori sostenibili che migliorino la qualità della vita ed il benessere dei

LOWER AUSTRIA [AUSTRIA]

7 | Castello di Hof [Schloßhof]

1 | Die Garten Tulln [Tulln]

3 | Weintler [Wolfpassing]

cittadini. Un’alimentazione sana ed uno stile di vita a stretto contatto con la natura sono considerati fondamen-tali per aumentare le relazioni sociali ma anche creare nuove opportunità di lavoro.

2 | Arche Noah [Schiltern]

4 | Naturhotel [Rabenstein]

6 | Loisium [Langelois]

5 | Museumsdorf [Niedersulz]

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NATUR IM GARTEN

“Natur im Garten”, ovvero tradotto in italiano "Natura in Giardino", è un progetto finanziato dalla regione Lower Austria per la promozione dell’eco-compatibilità dei parchi, giardini ed aree verdi del territo-rio e la salvaguardia dei paesaggi locali. Alla base vi è la filosofia che un giardino o uno spazio verde pos-sa essere curato in maniera naturale, senza l’impiego di pesticidi, prodotti chimici, fertilizzanti sintetici o torba.

L’iniziativa, lanciata ufficialmente nel 1999, nasce con l’obiettivo di creare una rete di aree verdi, pubbliche o private, progettate e gestite secon-do i principi dell’ecologia moder-na, incoraggiando la biodiversità e la piantumazione di specie tipiche autoctone e/o in via di estinzione.

Ad oggi l’associazione conta oltre 13.000 iscritti nella sola regione Lo-wer Austria: parchi pubblici di vaste dimensioni, giardini urbani, cortili di scuole ma soprattutto tante piccole realtà private che hanno deciso di sposare la filosofia del giardinag-gio ecologico.Associarsi è molto semplice e gratu-ito, basta seguire poche e semplici indicazioni:

• non fare uso di pesticidi, ferti-lizzanti o torba;• coltivare specie selvagge, au-

toctone o in via di estinzione;• prediligere la piantumazione

di vegetazione perenne che non necessita eccessiva manutenzio-ne;• utilizzare quanto più possibile

l’acqua piovana per l’irrigazione;• permettere l’accesso del pub-

blico al giardino in determinati giorni e/o periodi dell’anno.

Info

[email protected]+43 2742 74333

15. Il simbolo della rete di "Natur im Garten",apposto all'ingresso di tutti i giardini che ade-riscono all'associazione(©www.umweltberatung.at)16. Materiale promozionale e divulgativo(©Valentina Manzato)17. Poster e gadget estivi (©Francesca Poli)18. Chiosco promozionale per promuovere il network in occasione di eventi pubblici(©www.museumsdorf.wordpress.com)

Tutti gli iscritti hanno la possibilità di promuovere attività o eventi organiz-zati nel proprio giardino attraverso i canali ufficiali del network, nonché l’opportunità di frequentare corsi di formazione dedicati su tecniche di orticultura o giardinaggio biologico.

Inoltre negli ultimi anni, grazie alla diffusione di conoscenze e compe-tenze per la progettazione e gestio-ne di aree verdi in maniera naturale ed ecologica, “Natur im Garten” ha offerto un contributo prezioso all’au-mento di un’economia locale orien-tata alla sostenibilità nonché all’in-cremento del turismo rurale nella regione.

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DIE GARTEN TULLN@TULLNIl Giardino di Tulln è stato inaugu-rato nell’aprile del 2008 come primo “Gartenschau – Garden Festival” per-manente in Europa che rispetti prin-cipi ecologici e di sostenibilità (*).Il giardino nasce come mostra-espo-sizione floreale stabile, coltivato e gestito rigorosamente secondo i principi del “giardino naturale”: è infatti vietato l’utilizzo di pesti-cidi, fertilizzanti chimici o torba e, grazie all’impiego di tecnologie all’avanguardia, è stato possibile ri-durre i costi di manutenzione sul lun-go periodo.

I lavori per la realizzazione del giar-dino si sono protratti per oltre due anni, con un investimento pubblico della regione Lower Austria di circa € 23.000.000. I terreni su cui è stato realizzato il progetto si trovano da ovest della cit-tà di Tulln, tra la Fiera e il ponte Rose sul Danubio. Non a caso il giardino è nato qui: il Comune di Tulln, infat-

In copertina: installazioni di zucche per la fe-sta di Halloween per bambini(© Francesca Poli)

19-21. Installazioni nei giardini tematici(©Valentina Manzato)20. Vista panoramica dei giardini(©Francesca Poli)22.Vista del giardino dalla cima della torre pa-noramica, in lontananza il paesaggio lungo il corso del Danubio (© Francesca Poli)

Info

www.diegartentulln.at

[email protected]

Tel: +43 2272 68188

Die Garten TullnAm Wasserpark 13430 Tulln an der Donau

ti, negli ultimi decenni ha investito grandi risorse ed energie nel mi-glioramento della qualità ecologica degli spazi pubblici e nel dicembre 2007 ha firmato una risoluzione, im-pegnandosi a diventare entro il 2018 “la prima comunità ecologica della regione Lower Austria ad adottare i principi di “Natur im Garten”.

L’area occupata dal Giardino di Tul-ln è divisa in due sezioni: la più pic-cola, circa 7 ettari, si sviluppa lungo un percorso attraverso 60 giardini tematici allestiti con piante e fio-

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ri autoctoni, mentre la porzione più grande, circa 45 ettari di pianura alluvionale, è stata ri-naturalizza-ta con alberi ed arbusti. Qui sono stati piantati oltre 27.000 perenni, 3.500 arbusti e 6.000 piante palustri e acquatiche.

Oltre ai giardini sono stati realizzati diversi servizi di accoglienza per i visitatori: un centro informazioni con annesso punto vendita, un risto-rante e sale conferenze.Una delle maggiori attrattive di Tul-ln è la Baumwipfelweg, una torre

panoramica che svetta sulle cime degli alberi secolari che circonda-no il giardino. La struttura, progettata dall’architetto austriaco Ernst Mau-rer, si erge fino a 30 metri di altez-za e può essere percorsa sia a piedi, salendone i 201 gradini, sia con un ascensore. Dalla piattaforma è pos-sibile godere di una vista mozzafiato dei giardini fino alle sponde del Da-nubio.

Un paradiso immerso nel verde per passeggiare e ammirare la natura, giocare e divertire, rilassarsi o segui-

re corsi di giardinaggio per adulti e bambini.

(*) I “Gartenschau o Garden Festival” sono fe-stival, fiere o manifestazioni temporanee che celebrano l’arte del giardinaggio, la proget-tazione dei giardini e l’architettura del pae-saggio. La tradizione, che si declina in eventi organizzati in ambito locale, regionale, nazio-nale od internazionale, nasce con tutta proba-bilità in Germania all’inizio del secolo scorso, riscuotendo immediatamente grande succes-so all’estero, soprattutto in Inghilterra, Francia ed Olanda.

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ASSOCIAZIONEARCHE NOAH@SCHILTERN

Info

www.arche-noah.at

[email protected]

Tel: +43 2734 8626

Arch NoahThe Austrian Seed Savers AssociationObere Strasse 403553 Schiltern

Da oltre 100 anni la diversità delle culture autoctone è diminuita forte-mente in tutto il mondo e, principal-mente a causa dell’industrializzazio-ne dei processi agricoli, oltre il 75% delle sementi si è oramai perduto. Oggi, l’ingegneria genetica ed i di-versi monopoli di semi, il cambia-mento climatico e le guerre stanno minacciando questa preziosa eredità.Nel 1990, su iniziativa di giardinieri, agricoltori e giornalisti “di una volta”, preoccupati per il futuro di semen-ti e varietà tradizionali nasce Arche Noah, un’associazione di raccoglitori di semi che si pone l’obiettivo di ri-spondere alla crescente problema-tica della perdita delle biodiversi-tà e di preservare e sviluppare la diversità delle piante coltivate.

Arche Noah vuole rispondere alla perdita della agro-biodiversità, con un approccio positivo propositi-vo, declinato in numerose attività di divulgazione, fondato sul presuppo-sto che tutti possano contribuire ad incrementare la diversità di specie vegetali. Ad esempio, non solo colti-vando piante in estinzione nei giar-dini di casa, ma anche acquistando in maniera più critica ed attenta, con una maggior consapevolezza ed im-pegno politico.Questa filosofia è condivisa dai circa 8.000 membri dell’associazione, che non posseggono necessariamente un giardino. Una visione basata sulla cura rispettosa degli elementi natu-rali e sulla valorizzazione del giardi-naggio e dell’agricoltura in quanto conquista culturale che prenda in considerazione un consumo più etico

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ed eco-sostenibile.

Il giardino di Arche Noah si trova nella rinomata valle del fiume Kamp, non lontano dalla città di Krems/Do-nau, in un piccolo villaggio di nome Schiltern. Attraversando un’antico cancello in ferro battuto si entra in ex giardino barocco, dove oggi vengono coltivate in maniera organica centi-naia di piante rare.Il giardino è aperto a tutti: giardinie-ri, agricoltori, cittadini interessati a prodotti biologici, bambini e fami-glie semplicemente in cerca di una giornata di relax. Durante i fine setti-mana e nei giorni festivi vengono or-ganizzate visite guidate, mentre una volta al mese il giardino ospita eventi tematici, spesso indirizzati ai più pic-coli. Ogni anno si contano all’incirca 30.000 visitatori.

L’attività prevalente di Arche Noah rimane comunque l’archiviazione e catalogazione di sementi rare o in via di estinzione, grazie ad una banca del seme che raccoglie oltre 6.000 varietà di specie vegetagli e granaglie, una delle collezioni pri-vate più ricche in Europa. Una sele-zione di sementi viene coltivata in maniera organica e monitorata da agronomi e tecnici del settore in un’area dedicata del giardino. Qui si trovano all’incirca 200 varietà distinte di patate, oltre ad una vasta collezione di frutti e bacche.La banca del seme di Arche Noah collabora anche a ricerche sperimen-tali e comparative condotte da istituti pubblici o privati, fornendo semen-ze e consulenze tecniche a fronte di un minimo rimborso spese. L’elenco completo delle specie disponibile è consultabile tramite l’archivio online dell’associazione.Inoltre, centinaia di membri di Arche Noah collaborando attivamente alle

iniziative dell’associazione, racco-gliendo e preservando semi rari in collezioni private e coltivando varie-tà a rischio di estinzione nel proprio giardino di casa.Periodicamente vengo organizzati incontri incentrati sullo scambio del-le sementi e da poco è stata lanciata l’iniziativa “6x100”, che ad oggi ri-unisce più di 80 giardinieri ed agri-coltori da tutta l’Austria impegnati ad “adottare” specie locali affinché nei prossimi anni 100 varietà di semi a ri-schio di estinzione possano crescere in almeno 6 nuovi giardini.

23. Campi di girasole davanti alla vecchia pa-lazzina barocca (©Valentina Manzato)24. La banca dei semi, dove si conservano esemplari di specie rare e/o in via di estinzio-ne (©Francesca Poli)25. Il punto vendita di Arche Noah, dove si posso acquistare le sementi ma anche prodot-ti alimentari tipici o manuali di giardinaggio ed agricoltura biologica (©Valentina Manzato)26-27. Piccoli oggetti in vendita presso il ne-gozio (©Francesca Poli) 28. Coltivazioni nel giardino di Arche Noah(©Valentina Manzato)

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WEINTLER BAUERNGARTEN PARBUS@WOLFPASSING

Il giardino di Weintler è il cuore di una fattoria tradizionale a condu-zione familiare che da generazioni è rinomata per la produzione di vino da tavola. Gestito secondo i princi-pi della coltivazione ecologica e biodinamica promossa dalla rete “Natur im Garten”, raccoglie piante e fiori tipici dei giardini dei cottage di campagna, in un contesto rustico e rurale caratterizzato dalla presenza di vecchi edifici costruiti con mate-riali naturali tradizionali.

Le aree verdi si articolano in diversi ambiti: un piccolo orto dove si colti-vano ortaggi per il consumo dome-stico, frutteti, vigneti ed un giardino delle erbe medicinali ed officinali. Gli spazi non sono recintati e vengo-no quotidianamente popolati dagli animali domestici di famiglia, due cani, un asino, due galline, un gallo

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e molte anatre che scorrazzano alle-gramente tra piante e fiori.La progettazione delle diverse aree è stata fortemente influenzata dalla passione dei proprietari per il giar-dinaggio e la cura degli spazi ver-di, ma anche dalle diverse esigenze quotidiane.

Il giardino di Weintler si sviluppa longitudinalmente lungo il fianco di una collina, dalla cui cima è possibi-le ammirare il paesaggio locale. Sep-pur a pochi km di distanza da un’ar-teria molto trafficata, qui si respira

un’atmosfera serena e rilassante.Grazie ad una vegetazione diversi-ficata e lussureggiante, un utilizzo intelligente degli spazi a disposizio-ne e l’interesse per la coltivazione di piante tipiche autoctone, il giar-dino della famiglia Parbus è molto apprezzato dai visitatori, che qui posso comprendere appieno la filo-sofia di “Natur im Garten”: consen-tire alla natura di espandersi ed imparare dalla sua capacità di adattarsi, intervenendo ma non distruggendo.

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29. Panoramica del giardino dalla cima della collina, in corrispondenza del frutteto.(© Francesca Poli)30. Il giardino delle erbe medicinali ed offici-nali. (© Francesca Poli)31. La signora Parbus ci accoglie nel giardino di famiglia. (© Francesca Poli)32-33. Fioriture autunnali: corniolo e zucche(©Valentina Manzato)34. Scorcio panoramico dal frutteto verso i col-li della Bassa Austria. In primo piano l’asinello di famiglia. (©Valentina Manzato)35. Gli animali domestici, liberi di scorazzare in giardino. (©Valentina Manzato)

Info

www.wein4tler-bauerngarten.at

[email protected]

Tel: +43 699 1180 0475

Schaugarten ParbusHauptstraße 73A2123 Wolfpassing-Hochleithen

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NATURHOTEL STEINSCHALERHOF@RABENSTEINA Dirndltal, tra Rabenstein e Kirch-berg, si trova lo Steinschalerhof Hotel, un “albergo natura” immer-so nel paesaggio collinare Valle del Pielach conosciuta anche come Val-le del Dirndl per la vasta presenza di cespugli di corniolo, un arbusto amante del caldo, che cresce fino a sei metri di altezza sulle colli-

ne esposte a sud e rappresenta un elemento costitutivo del paesag-gio culturale vario e vivace della valle. Qui, in una zona dove a causa delle difficili condizioni climatiche la produzione agricola si limita all’al-levamento (produzione di prodotti caseari, carne, pollame, ovini), il cor-niolo - Cornus mas – ha infatti trovato le condizioni perfette per germoglia-re rigogliosamente. La presenza del pascolo, il diradamento di cespugli e alberi, la terra magra e una posizione secca e calda hanno favorito la cre-scita di circa 8.000 piante di corniolo

potenzialmente utilizzabili per la rac-colta dei frutti.

Tutta l’area della Valle del Pielach è nota per le sue prelibatezze gastro-nomiche ed i prodotti tradizionali a base di corniolo sono lo schnapps (una sorta di grappa) e la marmel-lata.

La famiglia Weiß gestisce lo Stein-schalerhof secondo modelli ecolo-gici ed ecocompatibili, all’interno di una tradizionale proprietà contadina circondata da diversi ettari di pra-

Info

www.steinschaler.at

[email protected]

Tel +43 2722 2281

Naturhotel Steinschalerhof RabensteinWarth 203203 Rabenstein an der Pielach

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ti e terreni da pascolo. Il concetto di “hotel natura” appartiene infatti allo Steinschalerhof sin dalla sua inau-gurazione negli anni novanta, quan-do l’attuale proprietario Hans Weiss decise di abbandonare la carriera di matematico universitario e rilevare un vecchio podere per dedicarsi alla “filosofia della sostenibilità”.

L’albergo è circondato da un ampio giardino dove vengono fornite agli ospiti informazioni sui metodi di coltivazione biologici e soprattutto sull’utilizzo delle erbe selvatiche. Il giardino è suddiviso in diverse sin-gole unità: orto, orto per le erbe aro-matiche, giardino ricreativo e giardi-no d’acqua con stagni e biotopi.Un settore dedicato alla frutta ed alla verdura contiene piante medicinali ed aromatiche.

Il ristorante collegato all’hotel serve esclusivamente prodotti biologici regionali di alta qualità. Gli ingre-dienti sono selezionati stagionalmen-te, prediligendo fornitori locali che praticano l’agricoltura e l’allevamen-to biologico.

36. Il giardino delle piante medicinali ed aro-matiche (©Valentina Manzato)37. Edifici di servizi all’interno della tenuta dello Steinschalerhof (©Valentina Manzato)38. Il sig. Weiß fa lezione nel giardino delle piante medicinali ed aromatiche(© Francesca Poli)39. Dettagli: il giardino ricreativo(©Valentina Manzato)40. Colori autunnali nei pressi dell’edificio che ospita il ristorante (©Valentina Manzato)38

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Info

www.museumsdorf.atfacebook: Museumsdorf Niedersulz

[email protected]

Tel: +43 2534 333

Museumsdorf NiedersulzNiedersulz 2502224 Niedersulz

41. L’ingresso al villaggio-museo, progettato dallo studio di architettura austriaco AH3 ed inaugurato nel 2012(©www.holzbaupreis-noe.at)42. Campi di zucche (© Valentina Manzato)43-44. Giardini storici e prati fioriti all’interno del villaggio-museo (© Francesca Poli)

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MUSEUMSDORF NIEDERSULZ@NIEDERSULZIl villaggio-museo di Niedersulz è il più grande museo all’aria aper-ta della Bassa Austria, costituto da circa 80 antichi edifici provenien-ti da ogni zona del Weinviertel, smontati e rimontati qui, preser-vando il loro aspetto originale.

Case artigianali, fattorie ed un mu-lino, la piazza del paese, il cimitero, quattro chiesette e svariate costru-zioni di servizio si affacciano sulle strade del villaggio, che nel corso dei suoi 30 anni di vita ha ormai raggiunto dimensioni notevoli. Nel-le dimore storiche sono esposti mi-gliaia di oggetti raccolti nei paesi del Weinviertel: da mobili rustici dipinti a mano, a torchi in legno per l’uva utilizzati per secoli durante le vendemmie.

Una locanda è aperta tutti i giorni, la fattoria con animali ha in program-ma laboratori didattici per bambini e ragazzi e diversi negozi vendono

prodotti di artigianato locale. Perio-dicamente vengono organizzate sa-gre e manifestazioni che riportano i visitatori nel passato, attraverso un viaggio idillico in un’ambiente agricolo d’altri tempi.

Dal 2012 il Museumsdorf è divenu-to anche un centro di cultura ru-rale del giardinaggio, grazie alla realizzazione di diversi giardini ri-creati in relazione allo stile di ogni edificio.Documenti storici e fonti di archi-vio hanno permesso di risalire alla struttura delle piantumazioni ed alla varietà di specie arboree pre-senti, alcune oramai in via di estin-zione e recuperate grazie al suppor-to dei banche dei semi locali.

Ad oggi le aree verdi del Museum-sdorf ospitano 400 alberi da frut-to, prati fioriti e distese di grami-nacee, vigneti e campi di zucche, piccoli orti e giardini officinali.Tutte le colture sono curate in ma-niera naturale, senza l’utilizzo di pesticidi, fertilizzanti chimici o torba, secondo la filosofia di “Natur im Garten”.

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CANTINALOSIUM@LANGELOISNei pressi della città di Langenlois, a soli 70 chilomentri da Vienna, si trovano i vigneti delle famiglie Ni-detzky e Steininger, una storica azienda vinicola della Lower Austria conosciuta per la produzione di vino bianco dall’etichetta Loisium.

Il complesso è stato recentemente ri-strutturato ed ampliato dall’architet-to newyorkese Steven Holl, assecon-dando l’ambizione dei proprietari di offrire ai visitatori un’esperienza completa e sensoriale del mondo dell’enologia.Non un intervento puntuale, bensì un investimento articolato e con am-bizioni culturali che ha portato ad una trasformazione in chiave con-temporanea ed eco-sostenibile di tutta la tenuta. L’azienda vinicola è infatti partner del network di “Natur im Garten” e tutta la produzione è caratterizzata da un ciclo biologi-co.

Info

www.loisium-weinwelt.atwww.loisium.com

[email protected]

Tel: +43 (0) 2734 32240-0

LOISIUM Vinothek & KellerweltLoisium-Allee 13550 Langenlois

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45. Vista del complesso del Loisium, in primo piano i vigneti (© Francesca Poli)46. Installazione del percorso museale presso il “Centro Enologico Sensoriale”(© Francesca Poli)47. Visita guidata alle volte sottorranee(© www.loisium-weinwelt.at)48. Vista aerea del complesso del Loisium(© www.loisium-weinwelt.at)49. Dettaglio del punto vendita all’interno del centro accoglienza (© www.kamptal.at)

La struttura si articola in tre elementi: il padiglione d’ingresso che ospita il centro visitatori, il percorso muse-ale all’interno delle cantine preesi-stenti ed un hotel multifunzionale.Dapprima sono stati realizzati l’area di accoglienza, dove si trova un info-point con punto vendita dei vini Loi-sium, ed il “Centro Enologico Senso-riale”. Quest’ultimo si sviluppa lungo la rete sotterranea di cantine e vol-te in pietra, anticamente utilizzate per la produzione del vino ed ormai in disuso, e consiste in un suggestivo percorso alla riscoperta della storia,

dei profumi e dei sapori del luogo. Il grande successo mediatico e turi-stico del padiglione d’ingresso e del centro enologico hanno successiva-mente permesso di finanziare la rea-lizzazione dell’albergo, dove si trova-no all’incirca 80 stanze, un ristorante, strutture per conferenze e riunioni ed un centro benessere.

Le strutture, che si integrano perfet-tamente al paesaggio collinare cir-costante, sono rivestite da pannelli in alluminio intercalati da vetrate otte-nute da bottiglie di vetro riciclato.

Nel complesso, il Loisium rappre-senta un’interessante esempio di come antiche tradizioni possano persistere ed essere al contempo re-interprete in chiave moderna, un luogo dove la tradizionale pro-duzione vinicola si affianca a nuove funzioni culturali grazie ad attività destinate al turismo rurale ed al tem-po libero.

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HABSBURGSCHOSS HOF@SCHOSSHOFNel 1726 il principe Eugenio di Savo-ia, feldmaresciallo imperiale, decise di acquistare un piccolo palazzo a Engelhartstetten con l’intento di am-pliare l’originale residenza per tra-sformarla in un elaborato casotto da caccia, lo Schloss Hof.La residenza era interamente rac-chiusa in un meraviglioso giardino barocco di circa 16 ha, disposto su sette terrazzamenti che degradano verso le sponde del fiume Morava al confine con la Repubblica Slovacca, un tempo abbelliti da parterre de broderie, fontane e cascate, labirin-ti, padiglioni e boschetti. Il giardino rappresentava il “palcoscenico” di eccentriche feste imperiali.

Nel XIX secolo il castello cadde in abbandono e, solo nel 2002, grazie ad un cospicuo impegno di risorse finanziarie ed energie, l’intero com-plesso è stato sottoposto ad un ac-curato restauro. Per iniziativa della Repubblica austriaca è stata infatti decretata una legge per la rivaluta-zione di Schloss Hof, che ha previsto la fondazione di una consociazione dello zoo di Schönbrunn, una società a responsabilità limitata, con lo sco-po di restaurare il giardino baroc-co.

L’analisi di documenti storici, di-pinti e incisioni d’epoca hanno permesso di risalire alla configu-razione dei giardini al tempo del loro massimo splendore. Di gran-de aiuto sono stati soprattutto i tre dipinti di Bernardo Bellotto detto il Canaletto, realizzati con la tecnica della “camera oscura” tra il 1759-60.

I lavori ultimati nel 2011 hanno ripor-tato alla luce la composizione origi-naria del giardino, strutturata lungo il rettifilo centrale, che, dipartendosi dall’asse di simmetria del castello, seziona il giardino in diversi rettan-goli. L’asse è enfatizzato dalle acque, sia sotto forma di cascate sia come fontane che amplifica i salti di quota dei terrapieni ornati da boschetti e da broderie parterre. La progettazione viene attribuita all’architetto Johann Lukas von Hil-debrandt e all’architetto paesaggista e giardiniere viennese Anton Zinner.

Rimane dubbia la presenza a Sch-loss Hof del fontaniere, allievo di Le Nôtre, Dominique Girard.

La prima terrazza occupa l’area antistante il palazzo. Vi si accedeva oltrepassando il cancello d’ingres-so, al termine di un ponte sul fossato fortificato di cui si è persa comple-tamente traccia. Con tutta probabi-lità si trovava qui anche una fontana di Nettuno, rimossa in un’epoca non ben identificata per lasciare spazio ad una corte più ampia adatta al tran-sito di carrozze.

Info

www.schlosshof.at [email protected]

Tel: +43 (0)2285 20 000

Schloßhof2294 Schloßhof 1

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In corrispondenza del secondo ter-razzamento si erge il maestoso pa-lazzo ai cui lati spiccavano aiuole a disegni geometrici e ornamentali con fiori bassi e policromi, oggi so-stituiti da prati di erba. La terza terrazza, di dimensioni più ridotte, è caratterizzata da quat-tro piccoli parterre e dalla presenza centrale della Fontana delle Nàiadi, ninfe della mitologia greca che pre-siedevano a tutte le acque dolci della terra e possedevano facoltà guaritri-ci e profetiche.Attraversando un cancello in ferro battuto e scendendo i gradini di una maestosa scalinata si giunge alla quarta terrazza, dove un rigoglioso prato si stende a ridosso degli antichi bastioni difensivi. La struttura della scalinata è ornata di nicchie all’inter-no delle quali sono state posizionate statue allegoriche raffiguranti i prin-cipali corsi d’acqua austriaci. Qui campeggiano filari di tigli e castagni regolati dall’ingegno dell’arte topia-ria, parterres di fiori, Plate Bande e boschetti con berceaux. Tre imponenti scalinate conducono alla quinta terrazza: la rampa cen-trale è decorata con statue di sfin-gi mentre quelle laterali riportano

50. Vista del palazzo dalla terza terrazza. In pri-mo piano i parterre in fiore (©Francesca Poli)51. Il Castello di Hof prima dei rifacimenti vo-luti da Maria Teresa, in un dipinto di Bernardo Bellotto detto il Canaletto dal titolo Das kai-serliche Lustschloß Schloßhof - Gartenseite del 1770 (©http://commons.wikimedia.org)52. Vista panoramica del paesaggio verso le sponde del fiume Morava. In primo piano la Fontana delle Nàiadi (©Valentina Manzato)53. Vista aerea del complesso appena ultimato il restauro del parco (©www.ds-lands.com)

sculture che celebrano le quattro stagioni. La terrazza ha una struttura simmetrica che partendo dall’asse centrale presenta prima una aiuola d’erba, poi un parterre bordato da siepi di bosso all’interno del quale si trovano diversi filari di tigli e casta-gni. Originariamente si ergevano qui pergolati in legno.La discesa verso il sesto terrazzo è caratterizzata da una grande casca-ta, il cui bacino superiore è tutto-ra conservato anche se riempito di ghiaia. I bassorilievi che ne ornava-no le pareti sono oramai scomparsi

ma si presuppone raccontassero in chiave allegorica le tappe salienti del governo del principe Eugenio. Similmente ai giardini superiori, si trovano qui parterre floreali e filari di alberi.Un’ultima cascata segnala il passag-gio alla settima terrazza, la più va-sta del parco. Il giardino è costituito da parterre di bosso con motivi e decorazioni barocche che conflui-scono in una vasca d’acqua centra-le. Al limite della terrazza si trova un cancello che identifica i confini della proprietà.

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ALLESTIMENTI ED ARREDI DA GIARDINO54-58. Weintler Bauerngarten Parbus55-57-59-60. Die Garten Tulln56. Museumsdorf Niedersulz(©Valentina Manzato)

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FIORITURE AUTUNNALI61. Museumsdorf Niedersulz62-63-65-67-68-69. Die Garten Tulln64. Weintler Bauerngarten Parbus66. Schloss Hof(©Valentina Manzato)

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In occasione del viaggio di studio a Linköping in Svezia, il gruppo di la-voro di Hybrid Parks ha lavorato sul tema della rigenerazione dei par-chi urbani come elementi chiave per uno sviluppo sostenibile ed un aumento dell’inclusione socia-le, soprattutto in aree periferiche caratterizzate da un’alta percen-tuale di immigrati e fasce deboli. Durante i tre giorni in programma, sono stati presi in esame diversi casi studio esemplari, oggetto non solo di analisi teoriche ma anche sopralluo-ghi e visite guidate. Prima tappa, il KINDA KANAL: uno dei principali corsi d’acqua della re-gione che lambisce il centro storico della città di Linköping. Lungo le sue sponde sono state identificate trac-ce di attività umana risalenti all’età della pietra, grazie soprattutto alla ricchezza di fauna e flora presenti fin dall’antichità.Il tracciato del canale è artificia-le, progettato nella prima metà del XVIII secolo come parte di un com-plesso reticolo di vie fluviali, con dighe e chiuse, per trasportare le-gname e prodotti agricoli dal mar Baltico al Mare del Nord. Purtroppo il crollo della prima chiusa ed il conse-guente fallimento della compagnia di gestione del Kinda Kanal ritar-dò notevolmente il completamento dell’opera, inaugurata nel 1870. Suc-cessivamente, l’apertura della linea ferroviaria tra Linköping e Rimforsa ne compromise definitivamente l’uti-lizzo per fini commerciali, trasfor-mandolo in una delle principali at-trazioni turistiche della zona.

WORKSHOP LINKÖPING [SWEDEN]

Il canale, costituito da 15 chiuse, se-gue principalmente il corso naturale del fiume Stångån fino ad affluire nel Göta Canal nei pressi delle dighe di Berg. Ha una lunghezza complessiva di circa 80 km, di cui 27 km di origi-ne antropica. La differenza di altezza lungo il tracciato e di 52,5 metri.Ad oggi, non solo è possibile percor-rerlo interamente in barca ma diver-si progetti sono stati sviluppati dal comune di Linköping per aumen-tare la fruizione turistica lungo le sponde (piste ciclabili, aree atrezza-ti, spazi didattici, etc.) senza compro-

metterne le qualità ambientali e la biodiversità.

Il PARCO DI SKÄGGETORP, nella prima periferia nord-ovest della cit-tà, è stato il secondo oggetto di studio. Il quartiere che lo circonda, caratte-rizzato da edifici di edilizia popolare costruiti negli anni ’60-’70, presenta un’elevatissima percentuale di im-migrati provenienti da oltre 50 pa-esi differenti. Per decenni il parco è stato oggetto di atti di vandalismo, si trovava in stato di elevato degradato e risultava scarsamente accessibile

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70. Il tratto urbano del Kinda Kanal, nei pressi del centro città. In primo piano una delle chiu-se che ne regolano il livello d'acqua.(©Margareta Danell da www.panoramio.com)71. Il complesso del Vreta Kluster che ad oggi riunisce 21 aziende impegnate nel settore agricolo e zootecnico, nella produzine di cibo, ed energia (©www.svt.se)72. Il quartiere di Skäggetorp: edifici nei pres-si del parco (©www.carinaboberg.blogspot.it)73. Inaugurazione di una nuova area del parco di Skäggetorp attrezzata con campi da gioco e skatepark (©www.carinaboberg.blogspot.it)74. Il parco cittadino di Trädgårdsföreningen (©Bengt Bjda www.panoramio.com)75. Il parco cittadino di Trädgårdsföreningen (©www.visitlinkoping.se)

agli abitanti del quartiere. Negli ulti-mi anni l’amministrazione comunale, in collaborazione con l’Università di Linköping, ha finanziato diversi labo-ratori di partecipazione e progetti di inclusione sociale per stimola-re l’interesse della popolazione alla cura delle aree verdi e l’educazione ambientale e all’aperto. È nato così un progetto condiviso di riqualifi-cazione del parco, che ha generato sia una maggior coesione tra i diver-si gruppi etnici che un presidio co-stante sull’area.

In seguito ci siamo sposta-ti verso il parco cittadino, lo TRÄDGÅRDSFÖRENINGEN.L’area occupa circa 13 ettari e dal 1859, anno della sua realizzazione, è gestito da un’associazione che si occupa esclusivamente della promo-zione e manutenzione. Il parco della “Società Orticolturale” (traduzione letterale dallo svedese) è un punto di riferimento cittadino, un importante polmone verde, collegato al centro storico da una fitta rete di piste cicla-bili e servizi pubblici. Ospita diver-se attività, tra le quali un ristorante-caffetteria, un asilo nido, un’area con palco attrezzata per eventi, una torre panoramica, aree gioco per bambini nonché spazi dove praticare attivi-tà sportive individuali o di gruppo. Nell’area più settentrionale è stato recentemente realizzato un piccolo padiglione dove ha sede il Centro Studi sulla Natura. Nella zona limitro-fa al confine con l’ospedale universi-tario, invece, il Comune sta cercando sinergie con l’azienda sanitaria per creare un giardino terapeutico dedi-cato ai pazienti.

Infine abbiamo visitato il CLUSTER VRETA, una sorta di incubatore di idee dove gli imprenditori che in-tendono investire in natura e verde possano relazionarsi il mondo acca-demico ed industriale. Uno spazio di-namico e creativo, luogo di incontro tra diversi attori coinvolti nei di-versi ambiti delle tematiche am-bientali.

È evidente, in tutta la provincia, il riconoscimento dell'importanza delle aree verdi per il migliora-mento della qualità della vita dei cittadini e l'impegno concreto delle amministrazioni pubbliche per la tra-sformazione degli spazi pubblici in luoghi dinamici, accessibili, frui-bili e di qualità.

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Fondo Europeo di Sviluppo RegionaleINFOREGIO Politica Regionale EU

http://ec.europa.eu/regional_policy/[email protected]

Programma di Cooperazione territorialeInnovazione ed economia della conoscenzaAmbiente e prevenzione dei rischi

www.interreg4c.eu

PROJECT MANAGER / LEAD PARTNER

Schloss Dyck Foundation . Centre for Garden Art & Landscape DesignJuechen [Germany]

www.stiftung-schloss-dyck.deJens Spanjer

[email protected]

PARTNERS

State Chancellery of North Rhine-WestphaliaDuesseldorf [Germany]

www.nrw.de/landesregierung/staatskanzlei

Rhineland Regional Council LVRKoeln [Germany]

www.lvr.de

The Regional Association of Westphalia-Lippe LWLMuenster [Germany]

www.lwl.org

Municipality of Linkoping Linkoping [Sweden]

www.linkoping.se

Municipality of LundLund [Sweden]

www.lund.se

Paola Local CouncilPaola [Malta]

www.paolalocalcouncil.org

Silesian Botanical GardenMikolow [Poland]www.sibg.org.pl

University of TurkuTurku [Finland]

www.utu.fi

Region of South AegeanRhodes [Greece]www.pnai.gov.gr

Regione UmbriaPerugia [Italy]

www.regione.umbria.it

Regione Emilia-Romagna Bologna [Italy]

www.regione.emilia-romagna.it/paesaggi

Garden Platform Lower AustriaSt.Poelten [Austria]www.diegaerten.at

Environmental Protection Association Citizen and EnvironmentSt.Poelten [Austria]

www.naturimgarten.at

Association of Parks and Gardens in BrittanyRennes [France]

www.apjb.org

Cheshire West and Chester CouncilChester [United Kingdom]

www.cheshirewestandchester.gov.uk

w w w . h y b r i d p a r k s . e um a i l @ h y b r i d p a r k s . e u

Le attività del progetto sono inoltre promosse attraverso una newsletter in-ternazionale, scaricabile su:www.hybridparks.eu/news-2/newsletter

Al fine di implementare la banca data regionale sul paesaggio, siamo inte-ressati a scoprire e conoscere nuove iniziative, progetti, enti, associazioni o organizzazioni che si occupano di que-ste tematiche. Se volete condividere con noi le vostre esperienze, per favo-re, contattateci!

Direzione Generale Programmazione territoriale e negoziata, Intense. Relazioni europee e relazioni internazionali

www.territorio.regione.emilia-romagna.it/[email protected]

Gruppo di lavoro:Barbara FucciFrancesco GuaraldiFrancesca Poli Luisa Ravanello