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LA TUTELA DELL’INFANZIA: ORIENTAMENTI E STATO DELL’ARTE IN EMILIAROMAGNA Margherita Govi Funzionario del Servizio Poli5che familiari, infanzia, adolescenza Regione EmiliaRomagna Piacenza 6 dicembre 2011 Provincia di Piacenza Settore Sistema Scolastico ed educativo Istruzione e Università Servizi alla persona e alla comunità Z a n c a n Formazione Srl

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LA  TUTELA  DELL’INFANZIA:  ORIENTAMENTI  E  STATO  

DELL’ARTE  IN  EMILIA-­‐ROMAGNA  Margherita  Govi  Funzionario  del  Servizio  Poli5che  familiari,  infanzia,  adolescenza  Regione  Emilia-­‐Romagna    

   

Piacenza 6 dicembre 2011

In collaborazione con Zancan Formazione srl

Il Settore Sistema scolastico ed educativo.Istruzione e università, Servizi alla persona ealla comunità della Provincia di Piacenza,coordina il Tavolo territoriale con i Responsa9bili di Area Tutela Minori dei tre Ambiti diZona (Piacenza, Ponente e Levante).

Nel quadro delle iniziative previste dal Pro9gramma sociale e sanitario regionale 200892010 la Provincia di Piacenza, a seguito di unafase di confronto con gli operatori del territo9rio in ordine ai bisogni formativi in materia ditutela dei minori, propone un percorso di ag9giornamento rivolto a tutti i soggetti operantiin questo settore.

La finalità del percorso è di offrirel’opportunità di aggiornamento tecnico e dimigliorare la qualità della comunicazione edella collaborazione tra i diversi soggetti(servizi sociali e di psicologia, autorità giudi9ziarie, avvocati, organizzazioni del terzo setto9re) e di implementare la qualità degli interven9ti in ordine alla tempestività e adeguatezzadelle procedure.

Il percorso di aggiornamento sarà una preziosaoccasione per completare la costruzione dellelinee guida provinciali in materia di segnala9zione all’autorità giudiziaria delle situazioni dipregiudizio tra i minori e in materia di affida9mento familiare.

Le finalità del percorsoformativo

Provincia di Piacenza

Settore Sistema Scolastico ed educativoIstruzione e Università

Servizi alla persona e alla comunità

La presa in carico ela tutela dei minori indifficoltà e delle lorofamiglie: aspettigiuridici, integrazionee efficacia degliinterventi

ZancanFormazione Srl

Via Vescovado, 66 - 35141 PadovaTel. 049 - 665413

mail: [email protected]

Sono riconosciuti i crediti ECMper le professioni sanitarie

Sono stati richiesti i crediti formativiall'Ordine degli Assistenti Sociali e

all’Ordine degli Avvocati

Le plenarie si svolgeranno presso l’Aula MagnaISII Marconi, via IV novembre, 116 - Piacenza.Per la partecipazione ai gruppi di lavoro del pome-riggio è necessaria l’iscrizione tramite l’appositomodulo da trasmettere via mail o fax alla Segreteria

organizzativa della Provincia di Piacenza

Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a Martina Schiavidella Segreteria organizzativa della Provincia di Piacenza

Via Garibaldi, 50 - 29121 PiacenzaTel. 0523-795572

mail: [email protected]://provincia.pc.it (sezione infanzia Adolescenza/

Tutela minori)

Indicazioni stradali: dalla stazione ferroviaria(atrio) pendere il pullman n. 8 e scendere allafermata di Via IV novembre. Dalla fermataproseguire diritto costeggiando la cancellatadella scuola fino all’ingresso di un cortile

In collaborazione con Zancan Formazione srl

Il Settore Sistema scolastico ed educativo.Istruzione e università, Servizi alla persona ealla comunità della Provincia di Piacenza,coordina il Tavolo territoriale con i Responsa9bili di Area Tutela Minori dei tre Ambiti diZona (Piacenza, Ponente e Levante).

Nel quadro delle iniziative previste dal Pro9gramma sociale e sanitario regionale 200892010 la Provincia di Piacenza, a seguito di unafase di confronto con gli operatori del territo9rio in ordine ai bisogni formativi in materia ditutela dei minori, propone un percorso di ag9giornamento rivolto a tutti i soggetti operantiin questo settore.

La finalità del percorso è di offrirel’opportunità di aggiornamento tecnico e dimigliorare la qualità della comunicazione edella collaborazione tra i diversi soggetti(servizi sociali e di psicologia, autorità giudi9ziarie, avvocati, organizzazioni del terzo setto9re) e di implementare la qualità degli interven9ti in ordine alla tempestività e adeguatezzadelle procedure.

Il percorso di aggiornamento sarà una preziosaoccasione per completare la costruzione dellelinee guida provinciali in materia di segnala9zione all’autorità giudiziaria delle situazioni dipregiudizio tra i minori e in materia di affida9mento familiare.

Le finalità del percorsoformativo

Provincia di Piacenza

Settore Sistema Scolastico ed educativoIstruzione e Università

Servizi alla persona e alla comunità

La presa in carico ela tutela dei minori indifficoltà e delle lorofamiglie: aspettigiuridici, integrazionee efficacia degliinterventi

ZancanFormazione Srl

Via Vescovado, 66 - 35141 PadovaTel. 049 - 665413

mail: [email protected]

Sono riconosciuti i crediti ECMper le professioni sanitarie

Sono stati richiesti i crediti formativiall'Ordine degli Assistenti Sociali e

all’Ordine degli Avvocati

Le plenarie si svolgeranno presso l’Aula MagnaISII Marconi, via IV novembre, 116 - Piacenza.Per la partecipazione ai gruppi di lavoro del pome-riggio è necessaria l’iscrizione tramite l’appositomodulo da trasmettere via mail o fax alla Segreteria

organizzativa della Provincia di Piacenza

Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a Martina Schiavidella Segreteria organizzativa della Provincia di Piacenza

Via Garibaldi, 50 - 29121 PiacenzaTel. 0523-795572

mail: [email protected]://provincia.pc.it (sezione infanzia Adolescenza/

Tutela minori)

Indicazioni stradali: dalla stazione ferroviaria(atrio) pendere il pullman n. 8 e scendere allafermata di Via IV novembre. Dalla fermataproseguire diritto costeggiando la cancellatadella scuola fino all’ingresso di un cortile

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La  presa  in  carico  e  la  tutela  dei  minori  in  difficoltà  e  delle  loro  famiglie:  aspe6  giuridici,  integrazione,  efficacia  degli  interven:  

 La  tutela  dell’infanzia:  orientamenA  e  stato  dell’arte  in  Italia  e  in  

Emilia-­‐Romagna  

Regione Emilia-Romagna - Servizio Politiche familiari infanzia adolescenza Piacenza 6 dicembre 2011

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Diri?  dei  minori  –  Cos5tuzione  della  repubblica  

Art. 30 “E’ dovere e diritto dei genitori

mantenere, istruire ed educare i figli … Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti …”

Art. 31 “La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi…Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo”.

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Diri?  dei  minori  –  Cos5tuzione  della  repubblica  

Art. 114 “La Repubblica è costituita dai comuni, dalle province, dalle città metropolitane dalle regioni e dallo stato”

In base all’art. 117 la materia servizi sociali è

competenza residuale ed esclusiva delle regioni; lo stato ha competenza in materia di livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali da garantire su tutto il territorio nazionale

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Convenzione  Onu  diri?  del  fanciullo  20.  11.  1989  

Articolo 2 2. Gli Stati parti adottano tutti i provvedimenti

appropriati affinché il fanciullo sia effettivamente tutelato contro ogni forma di discriminazione o di sanzione motivate dalla condizione sociale, dalle attività, opinioni professate o convinzioni dei suoi genitori, dei suoi rappresentanti legali o dei suoi familiari.

.

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Convenzione  Onu  diri?  del  fanciullo  20.  11.  1989  

Articolo 3 1. In tutte le decisioni relative ai fanciulli, di

competenza delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l’interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente.

2. Gli Stati parti si impegnano ad assicurare al fanciullo la protezione e le cure necessarie al suo benessere, in considerazione dei diritti e dei doveri dei suoi genitori, dei suoi tutori o di altre persone che hanno la sua responsabilità legale, e a tal fine essi adottano tutti i provvedimenti legislativi e amministrativi appropriati.

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Convenzione  Onu  diri?  del  fanciullo  20.  11.  1989  

Articolo 3 (segue) 3. Gli Stati parti vigilano affinché il funzionamento delle

istituzioni, servizi e istituti che hanno la responsabilità dei fanciulli e che provvedono alla loro protezione sia conforme alle norme stabilite dalle autorità competenti in particolare nell’ambito della sicurezza e della salute e per quanto riguarda il numero e la competenza del loro personale nonché l’esistenza di un adeguato controllo.

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Convenzione  Onu  diri?  del  fanciullo  20.  11.  1989  

Articolo 18 1…La responsabilità di allevare il fanciullo e di

garantire il suo sviluppo incombe in primo luogo ai genitori o, all'occorrenza, ai tutori … Nell'assolvimento del loro compito essi debbono venire innanzitutto guidati dall'interesse superiore del fanciullo.

2. Al fine di garantire e di promuovere i diritti enunciati nella presente Convenzione, gli Stati parti devono fornire un'assistenza adeguata ai genitori o ai tutori legali nell'adempimento delle loro responsabilità in materia di allevamento del fanciullo, e devono assicurare lo sviluppo di istituzioni e servizi per l'assistenza all'infanzia.

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TUTELA  E’  

diritto ü all’educazione ü alla protezione, anche dalle discriminazioni ü al benessere ü a che il personale addetto alla protezione

sia sufficiente e competente (formazione continua)

ü a che genitori o tutori siano assistiti dallo Stato nell’adempimento dei loro doveri

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TUTELA  E’  

diritto

ü  alla presa in carico

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Leggi  dello  Stato  (dalla legge 184/83 e successive modifiche)

Le regioni, nell‘ambito delle proprie competenze e sulla base di criteri stabiliti dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, definiscono gli standard minimi dei servizi e dell'assistenza che devono essere forniti dalle comunità di tipo familiare e dagli istituti e verificano periodicamente il rispetto dei medesimi.

Lo stato, le regioni e gli enti locali, nell‘ambito delle proprie competenze e nei limiti delle disponibilità finanziarie dei rispettivi bilanci, intervengono con misure di sostegno e di aiuto economico in favore della famiglia affidataria.

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Leggi  dello  Stato  

La legge 328/2000 Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, dopo la modifica del titolo V della costituzione non è più vincolante per le regioni che hanno una propria legge sui servizi sociali.

La L.R. 2/03, tuttavia, ha recepito molti dei contenuti della legge 328, come:

- Autorizzazione di strutture e servizi socio-assistenziali e socio-sanitari (art. 35)

- Vigilanza sui servizi e le strutture (art. 36)

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La  ges5one  dei  servizi  sociali  territoriali  per  minori    

gli enti gestori sono 67, di cui:

(9 tipologie di gestione)

•  29  comuni  singoli  •  10  Unioni  di  Comuni  •  9  AUSL  •  6  Comune  capofila/Associazioni  •  5  ASP  •  4  Azienda  sociale/speciale  •  2  AUSL  e  Comuni  in  accordo  di  programma  •  1  Comunità  montana  •  1  Is5tuzione  comunale  per  ges5one  distreSuale  

Chi prende in carico chi

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Chi prende in carico chi

Bambini  e  ragazzi  assistiti  al  31.12  degli  anni  dal  2005  al  2009

42.646 44.471 47.088 48.552 54.407

0

20.000

40.000

60.000

2005 2006 2007 2008 2009

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15

Chi prende in carico chi

Chi

al 31 dicembre 2009: +12.275 (+ 12,1% rispetto all’anno precedente) nuove prese in carico di ragazzi tra i 6 e i 14 anni di cui : - 55% maschi e 45% femmine - 42,9% stranieri

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Chi  prende  in  carico  chi    

perché  

78%  per  malessere  delle  famiglie  (=  più  mo:vi  concomitan:,  tra  i  quali  spesso  anche  moAvi  economici)  

22%  altre  :pologie  di  utenza  di  cui:  –  8,8%  per  disagio  relazionale  o  scolas:co  –  4,2%  disabili  –  0,7%  con  gravi  patologie  –  1%  coinvol:  in  procedure  penali  –  2,8%  a  rischio  o  vi6me  di  violenza  –  …  

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Le  famiglie  

Dal  censimento  2001  ad  oggi  il  numero  delle  famiglie  è  cresciuto  del  13,6%:  sempre  di  più,  sempre  più  piccole  (aumento  dei  nuclei  monogenitoriali  e  diminuzione  del  numero  di  componen5)  

 Genitori  più  soli?  

 

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Che  fare?  

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Cosa  fa  la  Regione?  

   Oltre  ven5  leggi  regionali  emiliano  -­‐romagnole  riguardano  le  famiglie.  

 In  par5colare  la  L.R.  14  del  2008  “Norme  in  materia  di  poli5che  per  le  giovani  generazioni”  

 

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Cosa  fa  la  Regione?  Ordinariamente:  •  sos5ene,  con  il  Fondo  poli5che  sociali  le  a?vità  dei  

comuni  (Fondo  locale)  e  quelle  delle  province  rela5ve  alla  tutela    

•  aSua,  in  concorso  con  gli  en5  locali  a?vità  di  formazione  2010  e  nel  2011:  Fondo  straordinario  di  11  milioni  di  euro  per  minori  e  

famiglie  con  riparto  distreSuale  Bando  L.R.  14/08  per  a?vità  e  struSure  aggrega5ve/

educa5ve  in  favore  di  adolescen5  e  giovani  

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Cosa  fa  la  Regione?  L.R. 14/08 “Norme in materia di politiche per le giovani

generazioni” (art.1) - la Regione riconosce i bambini, gli adolescenti e i giovani

come soggetti di autonomi diritti e come risorsa fondamentale ed essenziale della comunità regionale …

- … la Regione persegue il benessere e il pieno sviluppo dei bambini, degli adolescenti e dei giovani che vivono sul suo territorio e delle loro famiglie come condizione necessaria allo sviluppo sociale, culturale ed economico della società regionale

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L.R.  14/08  “Norme  in  materia  di  poli5che  per  le  giovani  generazioni”  

La  Regione  persegue  l'approccio  integrato  nell'aSuazione  delle  poli5che  riguardan5  i  bambini,  gli  adolescen5  e  il  sostegno  alla  genitorialità  (art.  9),  quindi  integrazione:  

•  interseSoriale  (tra  le  poli5che  di  seSore  anzituSo  con  la  sanità)  

•  interis5tuzionale  (con  gli  en5  locali  e  con  le  amministrazioni  statali  -­‐  coordinamen5)  

•  ges5onale  e  professionale  (équipe)  

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L.R.  14/08  “Norme  in  materia  di  poli5che  per  le  giovani  generazioni”  

Capo  IV  Prevenzione  e  tutela  Art.23  

     “La  programmazione  e  le  a?vità  coordinate  dei  sogge?  interessa5,  rivolte  anche  ai  minori  stranieri,  ar5colano  la  prevenzione  nei  seguen5  livelli:  

a)  promozione  dell'agio  ed  educazione  alla  legalità  e  al  rispeSo  reciproco;  (p.  primaria)  

b)  monitoraggio  e  intervento  sulle  situazioni  di  rischio;  (p.  secondaria)  

c)  protezione  e  riparazione  del  danno,  anche  per  evitarne  la  reiterazione.” (p.  terziaria)  

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L.R.  14/08  “Norme  in  materia  di  poli5che  per  le  giovani  generazioni”  

Capo IV Prevenzione e tutela (segue) Art. 24 Minori vittime di reato Art. 25 Bambini e adolescenti assistiti nei presidi

ospedalieri e nelle attività ambulatoriali Art. 26 Bambini e adolescenti disabili Art. 27 Interventi a favore dei minori inseriti nel circuito

penale e inoltre

Art. 28 Protocolli d'intesa con il Ministero della giustizia. Accordi con il terzo settore

Art. 29 Commissione tecnica di coordinamento interistituzionale    

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   art.31  L.R.  14/08  affidamento  familiare  e  accoglienza  

in  comunità        

1. La Regione, per l'attuazione dei diritti dei bambini e degli adolescenti temporaneamente allontanati dalla famiglia, attribuisce pari dignità all'affidamento familiare e all'inserimento all'interno di comunità che garantiscono un'accoglienza di tipo familiare, pur nel riconoscimento delle specificità di ciascuna opzione. La scelta del tipo di accoglienza, nel rispetto dei provvedimenti giudiziari, è determinata dalle esigenze del bambino, dell'adolescente e della sua famiglia e dall'opportunità di ridurre al minimo la permanenza fuori dalla famiglia d'origine.

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art.31  L.R.  14/08  affidamento  familiare  e  accoglienza  in  comunità  (segue)  

2. La Regione garantisce, tramite i competenti servizi territoriali, a ciascun bambino o adolescente che deve essere allontanato dal proprio contesto familiare e sociale, anche insieme a uno dei genitori, la protezione necessaria e un percorso educativo personalizzato di alta qualità, qualunque sia la forma di accoglienza predisposta per lui, all'interno di un quadro di risposte differenziate, per soddisfarne gli specifici bisogni di sostegno, tutela, riparazione ed accompagnamento, anche oltre il diciottesimo anno d'età.

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art.31  L.R.  14/08  affidamento  familiare  e  accoglienza  in  comunità  (segue)  

3. La Regione favorisce un'azione di monitoraggio e di raccordo tra le diverse realtà territoriali, in modo da perseguire omogeneità di opportunità ed efficacia nel sistema di accoglienza in tutto il territorio regionale.

4. La Regione, in attuazione dell'articolo 35 della legge regionale n. 2 del 2003, stabilisce con direttiva unitaria le condizioni per l'affidamento familiare e i requisiti strutturali e organizzativi per l'accoglienza in comunità.

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Affidamento  familiare  e  accoglienza  in  comunità  

DGR  846/07  Dire?va  in  materia  di  affidamento  familiare  e  accoglienza  in  comunità  di  bambini  e  ragazzi  

 in  corso  di  modifica:  a  che  punto  siamo    

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Cosa  è  stato  faSo  

-­‐  un  gruppo  tecnico  per  evidenziare  le  cri5cità  di  applicazione  della  DGR  846/07  

-­‐  redaSo  un  documento  finale  che  5ene  conto  del  lavoro  faSo  dal  gruppo    

-­‐  parere  della  cabina  di  regia  sociale  e  sanitaria  

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Cosa  è  stato  faSo:  il  gruppo  composto  da  30  persone:  

-­‐  dirigen5  e  funzionari  del  servizio  poli5che  familiari  e  del  servizio  salute  mentale    

-­‐  rappresentan5  dei  Comuni  singoli  o  associa5,  delle  Province,  delle  Commissioni  per  l’autorizzazione  al  funzionamento  ex  DGR  846/07  

-­‐  rappresentan5  di  Comunità  e  associazioni  di  famiglie  affidatarie  -­‐  un  direSore  di  StruSura  di  Neuropsichiatria  dell’Infanzia  e  

dell’Adolescenza    -­‐  un  coordinatore  dell’integrazione  socio-­‐sanitaria    -­‐  un  direSore  di  ASP  che  ges5sce  direSamente  comunità  per  

bambini  e  ragazzi    

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Il  mandato  del  gruppo  

compi::  indicare  le  cri5cità  di  applicazione  incontrate  

nell’applicazione  delle  par5  “Affidamento  familiare”  e  “Accoglienza  in  comunità”  dell’Allegato  alla  Dgr  846/07  e  fornire  possibili  soluzioni  delle  stesse;  

definire  le  procedure  di  raccordo  tra  la  Dgr  846/07  e  la  Dgr  911/2007  (sanità);  

produrre  un  documento  finale  consistente  nella  riscriSura  delle  par5  che  si  propone  di  modificare  (consegnato  al  DireSore  generale)  

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Idee  guida  del  documento  finale  

•  Condivisione dei contenuti ideali della 846/07 •  Discussione e condivisione proposte sui nodi

critici applicativi delle parti “affidamento” e “accoglienza in comunità”

•  Semplificazione/snellimento •  Sostenibilità •  Innovazione •  Integrazione socio sanitaria

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Cosa  resta  da  fare  

I  pareri  di  -­‐  Sindaca5  -­‐  Conferenza  III  SeSore  -­‐  Conferenza  Autonomie  Locali  -­‐  Commissione  assembleare  

e  infine  Delibera  di  Giunta