Newsletter 5-6 Scuola pubblica Italia dei Valori 5 giugno 2010

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Lodi, 5 giugno 2010 Newsletter Maggio e Giugno n.5-6/2010 Newsletter 5-6/2010 Lodi, 5 giugno 2010 Resp: prof. Paolo Latella email: [email protected] Dipartimento Istruzione IDV Lombardia Coord. Prov. Via Strepponi, 18 26900 Lodi

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La Newsletter del Gruppo Tematico Scuola Provincia di Lodi - Dipartimento Istruzione Lombardia - Italia dei Valori - prof. Paolo Latella

Transcript of Newsletter 5-6 Scuola pubblica Italia dei Valori 5 giugno 2010

Lodi, 5 giugno 2010 Newsletter Maggio e Giugno n.5-6/2010

Newsletter 5-6/2010

Lodi, 5 giugno 2010

Resp: prof. Paolo Latella

email:

[email protected]

D i p a r t i m e n t o

I s t r u z i o n e I D V

L o m b a r d i a

C o o r d . P r o v .

V i a S t r e p p o n i , 1 8

2 6 9 0 0 L o d i

Pagina 2 Lodi, 5 giugno 2010 Newsletter Maggio e Giugno n.5-6/2010

Tremonti, manovra anticrisi e ANTI INTEGRAZIONE: STOP a nuove

cattedre sul SOSTEGNO...

3

Cosa stanno facendo i sindacati del comparto scuola? 4

9 domande a cui i politici e le istituzioni 5

NON siamo PRELATI, l'insegnamento non è una missione 6

FLC CGIL: "Scuola primaria: lo scempio va fermato" 7

Coordinamento Precari Scuola 8

Il Coordinamento Precari Scuola non si fara’ intimidire! 9

“Incontrare” un buon libro

è come incontrare un grande insegnante...

10

Italia patria degli analfabeti: (2 milioni!!!) 11

On. Paola Goisis…

i would like to buy a hamburger?

12

Cavalli (IdV): “Con i tagli alla cultura si concima l’ignoranza per gestire

meglio il consenso”

13

Scatti bloccati, tagliato un miliardo 14

Tagli… tagli… tagli… solo tagli! 15

(Tema) Io e la mia Scuola. Cosa faresti per migliorarla? 16

Amici di Maria... 17

News dalla scuola pubblica 18

SOMMARIO

Newsletter 5-6/2010 Lodi, 5 giugno 2010 Resp: prof. Paolo Latella email: [email protected]

Tremonti, manovra anticrisi e ANTI INTEGRAZIONE: STOP a

nuove cattedre sul SOSTEGNO...

Pagina 3

La notizia è praticamente

ufficiale.

Dopo l'oscena proposta di

iniziare le lezioni a Ottobre

(contrastata dai genitori di

tutta Italia) per non pagare

ai precari lo stipendio di

Settembre, ecco l'ennesi-

mo affondo contro la Scuo-

la e i nostri alunni.

Questa volta però, si tratta

di un tema delicatissimo.

Infischiandosene della sen-

tenza della Corte Costitu-

zionale, che stabiliva l'an-

nullamento di un "tetto

massimo" per le cattedre di

sostegno, il Ministro Tre-

monti ha deciso di bloccare l'organico dei docenti a 90.500 unità.

Leggiamo su La Tecnica della Scuola:

Come si ricorderà il 22 febbraio scorso la Corte costituzionale aveva stabilito l‟illegittimità delle disposizioni

contenute nella legge finanziaria del 2008 che aveva di fatto stabilizzato l‟organico dei posti di sostegno in po-

co meno di 90.500 unità. La sentenza era stata accolta favorevolmente da associazioni e sindacati; poco tempo

dopo è intervenuta però una sentenza del Consiglio di Stato che aveva ribadito che le ore di sostegno assegna-

te agli alunni disabili devono comunque tenere conto dei vincoli complessivi dei posti in organico. Adesso, con la

manovra finanziaria all‟esame del Governo si mette la parola fine alla questione. L‟organico resta bloccato e a

poco potranno servire i ricorsi al giudice ordinario che, in questi anni, hanno consentito a molte famiglie di ot-

tenere un aumento di ore.

Tremonti non ha usato mezzi termini: «l'obiettivo principale della manovra correttiva alla finanziaria è quello di

ridurre il debito pubblico». E' un percorso obbligato, ha sottolineato Tremonti aggiungendo «Primum vivere

deinde philosophari».

In parole semplici:

1) Non mi interessa se a scuola ci sono più iscritti con il sostegno.

2) Non mi interessa che la Corte Costituzionale ha detto che il tetto massimo è illegale.

3) Lo Stato deve risparmiare, non esistono settori con l'esonero dai tagli.

Si tratta di una scelta economica che di fatto coincide con una discriminazione della parte più debole

dell'utenza, una vera e propria paralisi dell'obiettivo educativo dell'integrazione scolastica degli a-

lunni diversabili , che in questo modo non vedranno riconosciute le loro specifiche esigenze individuali.

Fonte: I docenti scapigliati

Immagine: statoemercato.files.wordpress.com/2009/09/tremonti1.jpg

Pagina 4 Lodi, 5 giugno 2010 Newsletter Maggio e Giugno n.5-6/2010

Cosa stanno facendo i sindacati del comparto scuola?

I Docenti Scapigliati hanno fotografato un SINDACALISTA della Scuola,

immortalandolo nel suo responsabile e produttivo impegno di queste ore...

Newsletter 5-6/2010 Lodi, 5 giugno 2010 Resp: prof. Paolo Latella email: [email protected] Pagina 5

9 domande a cui i politici e le istituzioni

DEVONO rispondere!

Pagina 6 Lodi, 5 giugno 2010 Newsletter Maggio e Giugno n.5-6/2010

NON siamo PRELATI, l'insegnamento non è una missione

Non si tratta di

"andare contro gli a-

lunni", queste frasi

non hanno senso. Sa-

rebbe come dire che

un ferroviere che

SCIOPERA va contro

i pendolari... (!!!)

NON siamo PRELATI,

l'insegnamento non è

una missione.

Siamo PROFESSIO-

NISTI, E STANNO

MORTIFICANDO IL

NOSTRO LAVORO

IN TUTTI I MODI.

In Italia ci sono circa

9.000.000 di studenti

e la Gelmini potrebbe

far iniziare l'anno

scolastico dal 1° Ot-

tobre per "favorire il

Turismo" (!)...

Dire NO alle GITE è

l'UNICO modo per

"DANNEGGIARE"

ECONONICAMENTE

LO STATO, non gli

alunni.

"Noi viviamo per i nostri Alunni" (I Docenti Scapigliati)

"Noi cessiamo di collaborare con i nostri governanti quando le loro azioni ci sembrano ingiu-

ste" (Mohandas Karamchand Gandhi, detto il Mahatma)

http://www.idocentiscapigliati.com/2010/05/mai-piu-gite-mai-piu-viaggi-distruzione.html

Ringraziamo Fabia Bessone per il contributo.

L'anno scolastico 2008/2009 è stato caratterizzato

da una fortissima protesta che ha portato centinaia di

migliaia di persone nelle piazze, nelle assemblee, nei

presidi, nella miriade di iniziative che da subito hanno

cercato di opporsi allo tsunami gelminian-tremontesco

sulla scuola pubblica e in particolare sulla primaria.

L'anno corrente, il 2009/2010, pur tra le molte inizia-

tive di protesta, è stato prevalentemente caratteriz-

zato, nella primaria, dal tentativo di contenere l'urto

dei tagli, di difendere coi denti modelli orari e qualità

della scuola.

La riduzione del danno, insomma.

Intento assolutamente lodevole. Ma in nome di questo

atteggiamento diffuso, in molte realtà, le maestre e i maestri si sono sobbarcati oneri enormi, i bam-

bini e le bambine hanno avuto comunque una offerta formativa impoverita e peggiorata e, nel frat-

tempo, non sempre i genitori hanno maturato l'esatta percezione dell'effetto combinato, drammati-

co!, dei tagli e delle modifiche ordinamentali.

Ci stiamo avviando verso la conclusione dell'anno scolastico, periodo nel quale una positiva consuetudi-

ne fa sì che si cominci a pensare all'anno prossimo.

E' il momento perciò di proporre qualche riflessione.

Innanzitutto va tenuta alta la consapevolezza che i tagli non sono finiti,che altri se ne prevedono

perché il piano triennale che istituisce una riduzione progressiva degli organici, poiché la scuola pri-

maria si sviluppa in cinque anni, è in realtà un piano quinquennale di tagli.

Nella scheda allegata, focalizziamo la nostra attenzione su alcuni aspetti:

i modelli orari, i criteri di assegnazione dei docenti alle classi, la valutazione, la certificazione delle

competenze, piano di formazione per l'insegnamento della lingua inglese.

Si tratta di punti cruciali che emergono sia dalle segnalazioni che riceviamo, sia dagli incontri, assem-

blee, iniziative pubbliche dedicate alla scuola primaria che stanno fiorendo un po' ovunque nel Paese.

Emerge sempre più chiaramente che al di là dei tagli, l'obiettivo vero è distruggere la scuola pubbli-

ca, azzerare la motivazione, denigrare la professionalità e svilire l'impegno di chi ci lavora. Soprat-

tutto si vuole svuotare di qualità la formazione delle giovani generazioni. Salvo quella dei rampolli del-

le famiglie agiate che possono permettersi di pagare le rette di splendide scuole private ancorché

abbondantemente sostenute da finanziamenti pubblici. Scuole ricche di personale, di tempo scuola, di

strutture, di attività dove i selezionatissimi frequentanti possono prepararsi a diventare futura clas-

se dirigente.

A questo disegno la FLC CGIL dice semplicemente: NO.

Sappiamo che la scuola da sola non può farcela. Questo periodo di mobilitazione che si sta prolungan-

do ben oltre la settimana prevista, deve costituire una utile occasione di discussione, sensibilizzazio-

ne, denuncia, tessitura di reti di mobilitazione.

Nel contempo, fin da ora le scuole possono cominciare ad elaborare modelli orari e organizzativi ispi-

rati ai principi della modularità, della contitolarità, della equità di trattamento tra docenti e tra

gruppi classe.

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FLC CGIL: "Scuola primaria: lo scempio va fermato"

Pagina 7

Pagina 8 Lodi, 5 giugno 2010 Newsletter Maggio e Giugno n.5-6/2010

Coordinamento Precari Scuola

A PAGARE LA CRISI

SARA' ANCORA UNA VOLTA LA SCUOLA PUBBLICA

Il Coordinamento Precari Scuola non si fara’ intimidire!

Newsletter 5-6/2010 Lodi, 5 giugno 2010 Resp: prof. Paolo Latella email: [email protected] Pagina 9

Il Coordinamento Precari Scuola prende atto

del pesante atteggiamento censorio del Diret-

tore dell'Ufficio Scolastico Regionale per l'E-

milia-Romagna Marcello Limina, che vorrebbe

che i docenti non rilasciassero alla stampa di-

chiarazioni critiche nei confronti del governo

a pena di sanzioni disciplinari, pienamente av-

vallato dal ministro Gelmini

SIA CHIARO CHE IL CPS NON SI FARA'

INTIMIDIRE DALLA GELMINI

[email protected]

Il CPS continuerà a dire la verità a tutte le

famiglie, agli studenti e agli organi di stampa

ossia:

- che le leggi Gelmini non sono una riforma ma

il più grosso licenziamento di massa della sto-

ria italiana, attuato per risparmiare sulla pelle

delle famiglie più deboli, in favore dell'istru-

zione privata, in spregio alla Costituzione;

- che il governo sta rovinando migliaia di fami-

glie di precari della scuola, che resteranno

disoccupati e senza reddito senza alcun am-

mortizzatore sociale;

- che da settembre saranno costituite classi

pollaio in spregio a tutte le leggi sulla sicurez-

za: i nostri figli saranno in pericolo;

- che gli studenti diversamente abili non saranno più tutelati;

- che il tempo pieno non sarà garantito a tutte le famiglie che ne faranno richiesta.

Ricordiamo che siamo in Italia sotto una Costituzione giudicata tra le più avanzate al mondo, e che

nessuna circolare, né ministeriale, né direttoriale, può stravolgere le conquiste democratiche della

libertà, di pensiero e di opinione che i nostri nonni ci hanno consegnato dopo la guerra e a cui non ri-

nunceremo per nessun motivo!!!

Chiediamo le immediate DIMISSIONI del direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale dell'Emilia Ro-

magna, convinti che la funzione dell'Ufficio Scolastico Regionale è quella di svolgere la necessaria

funzione di raccordo delle esigenze della scuola statale della Regione, e non, al contrario, di farsi ze-

lante esecutore delle imposizioni derivanti dal Ministero dell'Istruzione, assumendo sempre più chia-

ramente il ruolo poliziesco di "prefetto" della scuola pubblica. Esprimiamo quindi la nostra solidarietà

ai colleghi dell'Emilia Romagna e ricordiamo che giovedì 27/05 alle ore 15 si terrà a Bologna un presi-

dio presso l'U.S.R. in via dei Castagnoli n.1 per chiedere le dimissioni del direttore Marcello Limina

http://docentiprecari.forumattivo.com

http://retedocentiprecari.blogspot.com/

http://www.facebook.com/group.php?gid=35733685501 [email protected]

Pagina 10 Lodi, 5 giugno 2010 Newsletter Maggio e Giugno n.5-6/2010

“Incontrare” un buon libro

è come incontrare un grande insegnante...

Alain Elkann, scrittore e giornalista, ha detto: “Chi ha letto dei libri e ha il gusto della lettura certamente si trova meglio di chi non li ha letti, perché leggere libri è come laurearsi continuamente, come continuare ad andare avanti, a studiare, a conoscere, nulla ti insegna più dei libri.”

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Italia patria degli analfabeti: (2 milioni!!!)

(ASCA) - Roma, 1 giu -

''L'analfabetismo funzio-

nale in Italia raggiunge i

2 milioni di adulti nella

fascia di eta' compresa

fra i 46 e i 65 anni. Il

19,3% dei ragazzi fra i

18 e i 24 anni non possie-

de un titolo di scuola me-

dia superiore ne' una

qualifica ed e' fuori da

ogni circuito formativo.

Mentre la media europea

si attesta al 14,8%. Nel

nostro Paese la parteci-

pazione degli adulti alla formazione e' del 6,3%, nel resto d' Europa del 9,7%; soltanto il

32% delle imprese sopra i 10 dipendenti realizza attivita' formative a fronte del 92% in

Gran Bretagna, del 74% in Francia, 79% in Germania, 47 in Spagna, la media europea e' del

60%''.

Questi gli allarmanti dati resi noti ieri da Paolo Sciclone, coordinatore nazionale di Edafo-

rum, durante il convegno conclusivo sull' EdA, il progetto finanziato dalla Regione Lazio e av-

viato nel gennaio scorso nella Provincia dei Castelli romani, e che rivelano la grave emergenza

culturale che sta vivendo l'Italia.

Sciclone, nel sottolineare la necessita' di una normativa adeguata che regoli l'apprendimento

permanente degli adulti per recuperare i ritardi maturati nello sviluppo economico, ha ricor-

dato la proposta di legge presentata dalla Cgil su mozione popolare attraverso una raccolta

di 130.000 firme e consegnata il 18 gennaio scorso al Presidente della Camera, Gianfranco

Fini. Il meeting sul Lifelong learning, organizzato dal Comune di Frascati e svoltosi nell'aula

consiliare del Palazzo Municipale, ha visto alternarsi numerosi ed illustri relatori.

''Il pensiero riflessivo, l'autonomia del sapere e l'educazione degli adulti sono strategie di

sviluppo e risorse fondamentali nell'attuale era della conoscenza'', ha dichiarato Aureliana

Alberici, presidente della Filiera educativo-formativa della Facolta' di Scienze della Forma-

zione all'Universita' Roma Tre. Di ritorno da Roweda, in Finlandia, dove ha rappresentato

l'Italia al Convegno Internazionale sull'EdA, Alberici ha sottolineato come ''in materia di

educazione degli adulti, la dimensione globale sia un bene: piuttosto e' pericolosa - ha detto-

quando diviene globalizzata, perche' divide le tecnologie e il sapere, quindi puo' favorire nuo-

ve opportunita', ma anche nuove esclusioni. L'apprendimento permanente rappresenta una

risorsa strategica per gli individui, per la societa', segnando la qualita' delle politiche sociali

ed il livello stesso di civilta', e per lo stesso sviluppo economico''.

Pagina 12 Lodi, 5 giugno 2010 Newsletter Maggio e Giugno n.5-6/2010

On. Paola Goisis…

i would like to buy a hamburger?

Si è proprio lei è l‟on Goisis la sig.ra Paola che appare sul volantino della Lega

Nord: “Cinesi? No Glazie!”. Il parlamentare che ha presentato il testo defi-

nitivo della proposta che ridisegna completamente il profilo del sistema sco-

lastico.

Il reclutamento sarà fatto dalle Regioni che pagheranno anche gli stipendi al

personale. Il disegno di legge comprende 42 articoli che, se fossero appro-

vati tutti nella forma attuale, provocherebbero un vero e proprio tsunami

nel sistema di istruzione nazionale che verrebbe quasi del tutto

“regionalizzato” a partire dal reclutamento del personale (compreso quello

dirigenziale).

La sig.ra Paola è una persona che ama gli stranieri…e i meridionali, per la

scuola afferma: "Non è possibile che al Nord ci siano più insegnanti del

Sud".

Insomma una rappresentante dell'Italia eletta dal popolo contro una parte

del popolo stesso come dire: Roma ladrona ma i 40.000 mila euro al mese li

voglio lo stesso perché siedo in Parlamento alla faccia di chi guadagna nove-

cento euro al mese.

La domanda che mi pongo è quale lingua dovranno studiare gli insegnanti?

Quanti dialetti dovranno conoscere?

La sig.ra Paola Goisis, che assomiglia un po‟ a Nilla Pizzi, quella di vola Colom-

ba, l‟On. del Carroccio propone un test che accerterà “il loro livello di conoscenza della storia, della cultura, delle tra-

dizioni e della lingua della regione in cui vogliono andare ad insegnare. Questa nostra proposta punta ad ottenere una

sostanziale uguaglianza tra i professori del Nord e quelli del Sud. Non è possibile, infatti, che la maggior parte dei

professori che insegna al Nord sia meridionale“.

Una proposta scellerata dove in una nazione come quella italiana le tradizioni popolari e i dialetti di ogni singolo Comu-

ne Italiano rappresentano una così ampia varietà di sapere che sarebbe inumano e disumano pretendere che tutti ne

possano essere a conoscenza se non coloro che hanno affrontato un percorso universitario con specializzazione in

Storia delle Tradizioni Popolari.

Puntiamo, invece, sulla qualità dei nostri insegnanti. Sul loro modo di insegnare. Sulle loro competenze e sulle loro

conoscenze. Vogliamo insegnanti che sappiano parlare perfettamente la lingua italiana e che sappiano insegnare cor-

rettamente nella nostra lingua ufficiale: l‟italiano.

Il turbinio folle del pensiero “Goisis…niano” non si ferma qui va ancora avanti:

“…dopo trent‟anni di scuola di sinistra, di esami di sinistra, di professori di sinistra, di presidi di sinistra i nostri ra-

gazzi sono disorientati. I nostri studenti hanno bisogno di essere guidati da uno come Umberto Bossi. E non è possi-

bile che vengano professori da ogni parte a togliere il lavoro agli insegnanti del Nord. Loro vogliono sentir parlare

solo di Pirandello e Sciascia e non di un federalista come Carlo Cattaneo”.

Leggendo queste banalità, affermazioni insignificanti, mi provocano un senso di nausea e percepisco da lontano un

suono sempre più forte, non è la campanella della scuola ma la sirena di un lager quello dedicato a coloro che fanno

cultura, che pensano, che decidono autonomamente senza guardare le televisoni del Premier o ascoltare i suoi fidi

scudieri Minzolini e Fede.

Ricordo all‟On. Paola, leghista per vocazione ,che Pirandello e Sciascia non sono due scrittori di basso livello ma due

maestri della letteratura italiana.

Ma c‟è un motivo più profondo e subdolo, sapete perché ce l‟hanno con i proff meridionali? Leggete quello che affer-

ma Bossi. «La Padania ormai è nel cuore di tutti. Noi ai bambini la insegniamo fin da quando nascono, insegniamo loro

che non siamo schiavi e non lo siamo mai stati», sottolinea il Senatur spiegando che sul fronte della scuola «tutto

quello che dico è la verità. Un nostro ragazzo (suo figlio Renzo ndr) è stato “bastonato” agli esami perchè aveva por-

tato una tesina su Carlo Cattaneo».

Questi sono i nostri rappresentanti in

Parlamento? Mi dispiace no grazie!

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Cavalli (IdV): “Con i tagli alla cultura si concima l’ignoranza per

gestire meglio il consenso”

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La manovra taglia i finanziamenti a

29 fondazioni culturali lombarde

Il Governo prova ad affossare la cul-

tura. Lo sta facendo attraverso la

manovra finanziaria nella quale è pre-

visto, tra l‟altro, il taglio dei finan-

ziamenti a 29 fondazioni culturali

lombarde.

“Prendiamo atto che gli amministra-

tori di questo Paese sono cultural-

mente ignoranti – afferma Giulio Ca-

valli, consigliere regionale dell‟Italia

dei Valori – e vogliono imbavagliare la

cultura e la ricerca per gestire me-

glio il consenso attraverso

l‟ignoranza”.

“E‟ ora che il mondo della cultura si

faccia sentire uscendo dal ruolo di

pubblico passivo in una regione che rischia di perdere enti d‟eccellenza coma la fondazione Triennale di Milano, il Mu-

seo nazionale di Scienza e tecnologia e l‟Istituto per la storia dell‟arte lombarda solo per citarne alcuni”.

“Inoltre – aggiunge Cavalli – i cittadini e tutto il mondo culturale lombardo devono stringersi attorno a questi enti,

esclusa ovviamente la fondazione Bettino Craxi e dimostrare la loro solidarietà e vicinanza al fine di combattere in-

sieme contro tagli indiscriminati”.

“Il fatto che il Ministro Bondi non fosse a conoscenza dei tagli della manovra – conclude il consigliere regionale di

IdV – ci mostra i caratteri di una farsa politica che vorrebbe essere un‟epopea”.

[email protected]

Gruppo Italia dei Valori Consiglio regionale della Lombardia

Tel: 02.67486377 Fax: 02.67482052

[email protected]

[email protected]

Pagina 14 Lodi, 5 giugno 2010 Newsletter Maggio e Giugno n.5-6/2010

Scatti bloccati, tagliato un miliardo

Nel dl finanziario si paventa una

manovra aggiuntiva per il compar-

to. Sindacati in allarme

In attesa che il Tesoro certifichi

i 300 milioni di euro di risparmi da

reinvestire per il 2010, -nello spe-

cifico per premiare il merito di

insegnanti, amministrativi e bidel-

li- la scuola corre il rischio di do-

ver scontare il blocco degli auto-

matismi. E tenere insegnanti e

Ata senza scatti di anzianità per

tre anni, come prevede la bozza

del decreto finanziario già oggi a

un primo consiglio dei ministri,

comporta, secondo un calcolo uffi-

cioso, una minore spesa di circa 340 milioni l'anno. Ovvero un miliardo alla fine del triennio, il risparmio com-

plessivo che deriverebbe per le casse dello stato da quella che si presenta come una vera manovra aggiuntiva

alla manovrona da 8 miliardi di euro caduta sulle spalle della scuola con il decreto legge 112/2008. Se l'articolo

della bozza di decreto in possesso di ItaliaOggi (si vedano le anticipazioni di sabato scorso) sarà confermato, il

blocco degli automatismi comporterà una perdita di stipendio tra i 1500 e 3000 euro su base annua. Gli scatti

di anzianità rappresentano l'unica progressione reale per il comparto scuola, dove un insegnante solo a fine car-

riera porta a casa 2 mila euro netti al mese. Gli scatti sono 6 e si maturano rispettivamente al compimento del

terzo, nono, quindicesimo, ventunesimo, ventottesimo e trentacinquesimo anno di servizio. Per fare un esempio,

nella secondaria chi passa al 21esimo anno di servizio ha uno scatto di circa 2500 euro lordi l'anno. Se la norma

del decreto Tremonti dovesse passare, servirebbero tre anni in più per agguantare l'aumento, con effetti a

cascata anche su trattamento di fine rapporto e pensione. «Sterilizzare il meccanismo degli automatismi signi-

ficherebbe di fatto fare il taglio agli stipendi della Grecia», dicono preoccupati dalle parti di viale Trastevere.

Insomma, a bocce ferme, la partita tra entrate promesse (i 300 milioni cari al ministro dell'istruzione, Maria-

stella Gelmini, per la carriera) e tagli minacciati (con il congelamento degli scatti proposto dal Tesoro) è a van-

taggio del ministro dell'economia, Giulio Tremonti. Senza tenere conto del blocco, sempre per tre anni, dei con-

tratti pubblici, ergo anche della scuola. Che non avrà diritto a nessun recupero futuro ma, stando alla formula-

zione della norma, solo alla vacanza contrattuale: 20 euro lordi al mese l'anno. Stretta anche sui docenti di so-

stegno: l'organico non dovrà aumentare rispetto al 2009-2010.

Sono tanti insomma i profili incandescenti perché la polveriera dei rapporti con i sindacati possa esplodere. Non

solo con la Cgil e i Cobas, da un pezzo pronti allo scontro frontale, ma anche con i sindacati finora più dialoganti

con il governo. Le speranze sono tutte riposte sulle doti di mediazione del premier, Silvio Berlusconi. Che ieri

ha promesso: «Niente tagli alla scuola».

La manovra confermerebbe invece l'uscita unica a settembre prossimo per chi matura i requisiti per la pensione

a dicembre dello stesso anno: nessuna chiusura, dunque, dell'unica finestra prevista nella scuola. E i finanzia-

menti per i lavoratori socialmente utili (370 milioni di euro), 130 milioni poi per il 2011 per le scuole paritarie,

che salgono a 200 milioni per il 2012. E 103 milioni per i libri di testo. ItaliaOggi - di Alessandra Ricciardi

Lavoratori dipendenti, pensionati, Comuni virtuosi. Queste la maggiori vittime del “gioco” al bersaglio

dei tagli indiscriminati voluti dal governo Pdl – Lega Nord. Dice bene il presidente regionale

dell‟Associazione Nazionale Comuni Italiani Attilio Fontana: <Siamo sbalorditi e amareggiati per una

manovra che mette in ginocchio i Comuni e taglia i servizi ai cittadini…. Sugli altri sprechi, i vari spre-

chi dell‟Italia, si fa poco o nulla…..Si tagliano soltanto i bilanci dei Comuni virtuosi che hanno già dimo-

strato di non sprecare i loro soldi, ma di erogare servizi di qualità e assicurare investimenti veri sul

territorio>. Aggiunge Giacomo Bazzoni, presidente Anci per il settore sanità: <E‟ assurdo che vengano

tagliati servizi veri che avranno ripercussioni sulla vita di molte famiglie lombarde>. Giustamente

Sergio Chiamparino, presidente nazionale Anci, ha espresso un secco “no” alla manovra. Manovra che

non fa nulla per sostenere i consumi, penalizza le piccole e medie imprese, si abbatte come una scure

(con il solito silenzio del Ministro Brunetta) sui dipendenti pubblici, in particolare accanendosi contro

le donne. Se non fossi preoccupato per le ripercussioni sulla gente, quella onesta, quella che le tasse

le paga sino all‟ultimo centesimo, potrei riportare ed esporre ad un sorriso amaro le frasi degli espo-

nenti del governo Pdl – Lega Nord con cui irridevano chi era in pensiero per la crisi. Non lo faccio per-

ché credo che la situazione richieda serietà, rispetto. Non barzellette, né lugubri citazioni del ditta-

tore Mussolini. Smantellare tutto, in particolare la scuola e la sanità: penalizzare gli Enti Locali che

offrono servizi diretti e ben gestiti ai cittadini: aumentare la precarietà e la disoccupazione. Ecco le

nuove parole d‟ordine del governo Pdl – Lega Nord. Invece di avanzare proposte assurde sulla scuola,

perchè non pensano ad aiutare gli Enti Locali nell'erogazione dei servizi agli alunni?

Daniele Passamonti - Consigliere Comunale di Lodi Italia dei Valori

Newsletter 5-6/2010 Lodi, 5 giugno 2010 Resp: prof. Paolo Latella email: [email protected]

Tagli… tagli… tagli… solo tagli!

Pagina 15

Pagina 16 Lodi, 5 giugno 2010 Newsletter Maggio e Giugno n.5-6/2010

(Tema) Io e la mia Scuola. Cosa faresti per migliorarla?

"Mi namo Emma": lettera dal Futuro...

Milano, 18 Maggio 197 d.S. (dopo Silvio, ovvero 2133 d.C.)

Svolgimento

Mi namo Emma, ajo sei anni a frequenzo la classe quinta del Liceo Linguistico “Gige D‟Alessio”.

La mia scola è la più granne de Milano: ci sunno tante sezioni e moltissimi iscritti. Solo nella mia clas-

se (quinta A) semmo in 7.320.

Ricordo con nostalgia il primo anno, quando eravamo in 12.000… Troppi compagni non erano rolati per

lo studio, quindi lascianno scola e dedicarsi a other.

Io appartegnio al gruppo di fortunati che non ha mai avuti pobblemmi con i voti.

Sò sempre stata promoxa, anche se a mia insaputa.

Oggi è stata „na giornata fantasticha, il profe d‟Immoralismo ci ha portati al nuovo Parco (lì dove pri-

ma c‟era il Duomo Cotico) perché l‟aula de Filosofia è crollata all‟improviso e semo dovuto uscire.

L‟aria fora era danvero pulitissima: per cinque minuti, addirizura, ci siemo tolti la bummola d‟ossigeno

e abbiamo inalato la breza che veniva dalla lontana palude.

Adoro correre nella mea città, annando in decompressione. Al termine della lezione di Inglese lo fac-

cio sempre, perché ho un‟ora buca prima della section de Relijone.

Se putexi canjare qualcosa ne la mia scola penserei per primo alla durata simanale delle Lingue.

1) 15 minuti di Italiano ogni sette jorni è poco. È vero che è “linga morta”, ma è utile sapere il nostro

passato.

2) Le classi sunno troppi follate: mettirei max 6.000 alunni per aula.

3) Studiare autori di Letteratura Italiana kiù recenti. Va bene leggere i Classici (Manzoni, Pirandello,

Bondi…) ma i newi sono più stimolanti.

4) Fare gite d’Istruzione kiù belle. Mi è piaciata quella su Marte, e kiù assai quella nel buco nero, ma

vorria annare anche ne le Terre oltre la Muraglia del Lazio che costruirono i cinesi, ovvero nell‟ex

Sud Italia.

5) Secondo mia anche gli alunni avessero portare armi. Perché i profi sì e noi nì? Anch’io ajo il porto

d‟armi. Mi pari justo usarlo.

6) I profi dovrebbero esseri kiù tranquilli e boni. È vero ke anno troppi pobblemmi e sunno stanche

(da noi semo 300.000 studenti per 16 profis kiù due B-Delli) ma noi vurriamo profi giovani (max 100

anni) e felici.

7) Vurria il TEMPO PIENO come una volta: non è bello finire scola alle 10.00 della matina.

Io faccio l‟ultimo anno de Liceo.

A mia dispiace lassare la scola.

Non so ancora in quali Università annare. Forsi m‟iscriveria in Sociologia, indirizzo Storia

dell‟innaffiatoio dal medioevo al 1600, ma non sunno ancora convinta. La stissa situatione per i mea

cumpagni.

Noi giovani vivamo in un‟epica di ranne incertezza, di ranni dubbi e di ranne crisi economica, mai cossì

acuta, mai cossì grave.

Spero che la scola sappia superare tutti i pobblemi del nostro tempo, perché è impotante capire che

al centro di tutto c‟è la cultura e il sapere, e i nostri patri si sono battuti e sconfitti per „ste cause.

Emma testo di Gesualdo La Porta

Newsletter 5-6/2010 Lodi, 5 giugno 2010 Resp: prof. Paolo Latella email: [email protected] Pagina 17

Amici di Maria...

Intanto è tutto pronto per il nuovo reality show (ideato da Damiano Corte-

se) Amici di Maria (Montessori): dal vivo in tutte le scuole italiane (dal lune-

dì al sabato) dalle ore 8.00 alle ore 13.00. «Supereremo la De Filippi, l‟Isola

dei Famosi e il Grande Fratello…»

www.idocentiscapigliati.com/

Venerdì 04 giugno 2010

MIUR - nota 1892 1/6/2010 - assegnazione insegnamenti I superiori NOTA -- TECNICI -- PROFES-

SIONALI

ItaliaOggi - Manovra finanziaria e scuola - Ecco la stangata su pensioni e Tfr (pdf)

Mercoledì 02 giugno 2010

Tuttoscuola - La manovra dei sacrifici? Non per la casta degli intoccabili

Coordinamento - Decreto legge 78 gli articoli 9 e 12 (pubblico impiego e previdenza) completi

Martedì 01 giugno 2010

Coordinamento - Manovra fin. e scuola - DL 78 Contenimento delle spese in materia di impiego pubbli-

co

Coordinamento - Manovra fin. e scuola - DL 78 Interventi in materia previdenziale

Lunedì 31 maggio 2010

Tuttoscuola - Manovra finanziaria. Gli effetti sulla scuola

Tuttoscuola - Riforma della scuola. Tempi brevi per definirla e tempi lunghi per condividerla

I t a l i a de i Va l o r i - Lo d i

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Paolo Latella sarà disponibile c/o la

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il giovedì dalle 16 alle 18. E’ possibile

contattare il Gruppo Tematico telefoni-

camente:

Paolo Latella: il lunedì mercoledì e

venerdì dalle 15 alle 17

al n. 3386389450

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