NEWSLETTER 03-2017 … · Pedemontana Veneta, Adotta un campo di grano e sarà ... non ha risorse...

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NEWSLETTER 03-2017 Iscriviti QUI alla Newsletter del Biologico…e non solo! ...siamo anche in Facebook!! NOTIZIE DAL MONDO DEL BIOLOGICO, DALL’EUROPA E… DAL TAMISO Questa settimana parliamo di: Dalle Valli alla Laguna: fermiamo le Grandi Opere inutili!!, o Salviamo il Parco dei Colli Euganei, Pedemontana Veneta, Adotta un campo di grano e sarà… “farina del tuo sacco”, o Inganno, vegano, hamburger: il significato delle parole…, Donald Trump, eletto dal popolo della TV e della diseguaglianza, o Agricoltura d’artista, Elettrodotto Dolo-Camin: Terna ci riprova..., Lottizzazioni a Pontevigodarzere, o Barriera in Transizione: nuovo modello di sviluppo sociale, 10 cose da fare nel 2017 per salvare il Pianeta, o Contro l’influenza?: decotto di zenzero!!, Reddito universale sperimentato in Finlandia, Accade in Abruzzo, o 10 anni fa la Legge per lo scambio dei semi, Uno per cento, pensaci tu!. Buona lettura!!!

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NEWSLETTER 03-2017

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NOTIZIE DAL MONDO DEL BIOLOGICO,

DALL’EUROPA E… DAL TAMISO

Questa settimana parliamo di:

Dalle Valli alla Laguna: fermiamo le Grandi Opere inutili!!, o Salviamo il Parco dei Colli Euganei,

Pedemontana Veneta, Adotta un campo di grano e sarà… “farina del tuo

sacco”, o Inganno, vegano, hamburger: il significato

delle parole…,

Donald Trump, eletto dal popolo della TV e della diseguaglianza, o Agricoltura d’artista,

Elettrodotto Dolo-Camin: Terna ci riprova..., Lottizzazioni a Pontevigodarzere,

o Barriera in Transizione: nuovo modello di sviluppo sociale,

10 cose da fare nel 2017 per salvare il Pianeta,

o Contro l’influenza?: decotto di zenzero!!, Reddito universale sperimentato in Finlandia,

Accade in Abruzzo, o 10 anni fa la Legge per lo scambio dei semi,

Uno per cento, pensaci tu!.

Buona lettura!!!

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SABATO 21 GENNAIO MANIFESTAZIONE REGIONALE A

VICENZA: “DALLE VALLI ALLA LAGUNA -

FERMIAMO LE GRANDI OPERE INUTILI”

(APPUNTAMENTO ORE 15.30 IN

PIAZZA MATEOTTI A VICENZA)

OPZIONE ZERO ADERISCE ALLA MANIFESTAZIONE E INVITA TUTTI A

PARTECIPARE!

L'appello dei Comitati vicentini: Da circa due mesi, nella provincia di Vicenza, abbiamo dato vita alla campagna

#vicenzasisolleva, un percorso fatto da attivisti No Dal Molin, da Comitati contro le grandi opere e da cittadini impegnati per la difesa dei Beni Comuni.

Questa campagna ci sta portando verso il prossimo 16 gennaio, data in cui saranno 10 anni dal sì di Romano Prodi alla costruzione della nuova base militare Usa al Dal

Molin. Una scelta che allora, da un lato, calpestò la volontà popolare con una pesante imposizione alla città di Vicenza e, dall’altro, generò una presa di coscienza e un

percorso di lotte virtuose e radicali contro la militarizzazione del territorio e le grandi opere.

Dal 12 al 26 Gennaio torneremo al terreno del Presidio No dal Molin rimontando quel tendone che ha saputo essere piazza di discussione in difesa della terra e dei beni

comuni, ci torneremo per 15 giorni di assemblee convegni, iniziative perché siamo ancora in cammino verso una società che ripudia la guerra, dove al primo posto mettiamo la tutela della terra e la difesa dei beni comuni.

Ci torneremo perché vogliamo ancora lottare contro la voracità dei potenti che cura gli

interessi di pochi, e costruire insieme un mondo diverso e migliore. Vicenza non è un’eccezione nel consumo del suolo e nella predazione delle risorse.

Dalla TAV alla Pedemontana, dalla Valdastico Sud e Nord, alle Grandi Navi, dai progetti di incenerimento dei rifiuti alle discariche, dalle cave all’inquinamento dell’acqua, il

territorio del nord-est è sottoposto alla continua cementificazione ed è divorato da piccole e grandi opere inutili e dannose, facili prede per le lobby del cemento e del

capitalismo finanziario. All’interno della cornice dei 10 anni dall’inizio della battaglia contro il Dal Molin

vorremmo costruire insieme a tutti voi un momento di manifestazione e mobilitazione che metta insieme i nostri No! Per dispiegare quella necessità di alternativa di sistema

che vogliamo affermare a partire dai nostri territori. Vogliamo che sabato 21 gennaio diventi la giornata in cui affermiamo, ancora una

volta, il nostro amore per la terra in cui viviamo. Vogliamo che i NO che abbiamo gridato negli ultimi dieci anni, e quelli precedenti a noi, i NO che emergono dalle paludi

dei ricordi, dalle nebbie che respiriamo in queste terre di pianura, che sorgono sulle nostre colline e sulle montagne all’alba, che questi NO diventino un favoloso SI alla vita, liberi dal malaffare, dalle mafie, dalle ruberie dell’uomo sull’uomo e sull’ambiente.

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Vogliamo affermare che dove non c’è terra non c’è vita.

L’alternativa esiste, bisogna saperla vedere.

(da Comitato "Opzione Zero" Riviera del Brenta – gennaio 2017) **torna al sommario**

SALVIAMO IL PARCO DEI COLLI EUGANEI !!!!

**torna al sommario**

Contributo inviato al Ministro Graziano Delrio, il 10 gennaio 2017, da parte del Gruppo "Cittadini/e di Montecchio Maggiore contrari alla

Pedemontana" sulla questione Pedemontana Veneta.

Egregio ministro, non vogliamo "soluzioni politiche" per la superstrada a pagamento

Pedemontana Veneta perché esse lasciano spazio a compromissioni e a faccendieri.

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Vogliamo una soluzione che ripercorra la catena delle responsabilità come lei stesso ha

affermato tempo fa.

Il Governo quest'anno non ha rinnovato a Silvano Vernizzi l'incarico di commissario

straordinario per la Pedemontana, ed è un bene perché dietro a questa figura per anni istituzioni

e persone hanno nascosto le proprie responsabilità.

Riteniamo ora che il presidente della Regione Luca Zaia rescinda la convenzione tra la Regione

ed concessionario SIS per inadempimento di quest'ultimo. Il concessionario manifestamente

non ha risorse proprie sufficienti e non è in grado di trovare i finanziamenti, 1,5miliardi di euro,

indispensabili per portare avanti e concludere l'opera. Inoltre i lavori sin qui eseguiti sono stati

realizzati per l'80% con contributi pubblici (Corte dei Conti).

Il presidente Zaia ritiene invece possibile un aumento degli utenti della

futura superstrada grazie ad una riduzione (modesta) dell'importo degli alti

pedaggi tale da indurre la Cassa Depositi e Prestiti, chiamata in causa, a

farsi garante delle obbligazioni legati ai futuri profitti della Pedemontana.

Ma non dovrebbe essere la stessa Pedemontana garanzia per le

obbligazioni? Evidentemente la profittabilità dell'opera è più che dubbia.

**scarica QUI la locandina dell’incontro del prossimo 26 gennaio

a Bassano del Grappa**

(da Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa – gennaio 2017) **torna al sommario**

Adotta un campo di grano e sarà tutta farina del tuo sacco! **torna al sommario**

§§§

Inganno, vegano,

hamburger: tre parole che si possono usare per dire (o far intendere) molte cose...

**torna al sommario**

§§§

Trump: il miliardario eletto dal popolo della

televisione e della disuguaglianza **torna al sommario**

(da Il Cambiamento – gennaio 2017)

AGRICOLTURA D’ARTISTA: RISCOPRIAMO LE

NOSTRE VERDURE CON UN FUMETTO

A dicembre scorso è stato dato alle stampe Agricoltura

d’artista. Verdure alla riscossa, un piccolo volume (e quindi

facile da leggere e consultare) ma dal contenuto prezioso:

la storia delle eccellenze agricole del nostro territorio!

È Andrea Ragona, Presidente di Legambiente di Padova, che ci

introduce al testo, suddiviso in due sezioni: un fumetto in 24

tavole, seguito da 10 schede descrittive, una per ogni prodotto agricolo.

Il fumetto omonimo è stato scritto e disegnato da Giacomo Taddeo Traini (consultate il

suo blog e la sua pagina FB), un giovanissimo artista (classe 1995!) che può vantare già

diverse collaborazioni importanti: questa è la sua prima storia pubblicata “da professionista” in

collaborazione con la casa editrice BeccoGiallo.

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L’intento è quello di usare anche questa forma d’arte per dare voce ai prodotti della nostra

terra e raccontare la tradizione non tanto come un passato da ricordare e custodire, ma come

chiave di interpretazione del presente e come volano per il futuro.

Sono quindi Giuggiolo, Fidenzio, Riso, Biancoperla, Lattuga, Mellifera, Ipomea, Pyrus, Cilly e

Aglio i protagonisti della nostra avventura, i paladini della verdura a chilometro zero, i nemici

dei grandi supermercati che invece acquistano merce dall’estero a prezzi stracciati e omettono

di comunicare al consumatore origine e storia di quello che vendono.

Una storia semplice ma efficace, pensata per la fascia 10 – 13 anni, ma adatta a qualsiasi

lettore, tale è il valore del suo contenuto. Un modo simpatico per far conoscere a tutti – anche

ai più piccoli – l’importanza delle origini di quello che mangiamo, per stimolare in chiunque

la consapevolezza delle proprie scelte alimentari.

I personaggi s’ispirano proprio ai dieci prodotti di cui troviamo un’ampia descrizione nella

seconda parte del libro: la giuggiole e le ciliege dei Colli Euganei, la gallina di Polverara, il riso

e il miele del Delta del Po, il mais Biancoperla, l’insalata di Lusia, la patata americana di

Anguillara, le pere del Medio Adige e l’aglio Polesano. Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti!

Il libro rientra all’interno del progetto Agricoltura d’artista, cibo per il corpo la mente e

l’ambiente, promosso da Legambiente Padova e sostenuto dalla Cassa di Risparmio di Padova

e Rovigo nell’ambito del Bando Culturalmente 2015. La finalità ultima è quella di far conoscere

e valorizzare esperienze agricole delle province di Padova e Rovigo, che producono nel rispetto

del patrimonio ambientale, sociale e culturale dei loro territori, nella convinzione che

un’agricoltura fondata su buone pratiche ambientali garantisca buon cibo e salute per i

cittadini, oltre a custodire saperi e sapori che rendono irripetibile ciascun territorio in Italia!

Come preannunciato qualche riga fa, il fumetto è solo una delle strade scelte per promuovere

queste buone pratiche; le raccontano anche altre interessanti produzioni culturali,

comunque sempre curate da giovani artisti, dotati di una grande forza espressiva e

comunicativa. È nato così un archivio di immagini, teatro e video di cui vi è un assaggio QUI!

Un’unica nota negativa: manca qualche ricetta originale per cucinare e gustare queste

prelibatezze! Ma non si può avere tutto, dunque leggiamo e facciamoci venire qualche buona

idea, magari da condividere qui sotto!

Laura Fasanetto – redazione di Ecopolis

Fino al 31 gennaio trovate “Verdure alla riscossa” in sede di Legambiente

Padova (Piazza Caduti della Resistenza 6), al banco della Libreria Limerick (via T.

Aspetti 13) e fra “i librini della bancarella delle occasioni” della Libreria Minerva (via

del Santo) – grazie per eventuali offerte (libere e nelle apposite cassettine). **torna al sommario**

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Elettrodotto Dolo-Camin: Terna insiste e ripresenta il progetto **torna al sommario**

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Da piazza e parco a supermercato: quale destino per le lottizzazioni “Pilli” e “Idrotermici” a Pontevigodarzere??

**torna al sommario**

(da Ecopolis Newsletter di Legambiente Padova – gennaio 2017)

'BARRIERA IN TRANSIZIONE', CIBO SANO E AUTOPRODOTTO IN MODO SOSTENIBILE PER MIGLIORARE LE CONDIZIONI SOCIALI

Costruire un nuovo modello di sviluppo locale basato sulle capacità di resilienza di una comunità a partire dal cibo autoprodotto in modo sostenibile.

È questo l’ambizioso obiettivo del progetto appena partito nel quartiere Barriera di

Milano, a Torino.

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Costruire un nuovo modello di sviluppo locale basato

sulle capacità di resilienza di una comunità mettendo

al centro il concetto di cibo ‘sano’, ovvero prodotto

direttamente dai cittadini in modo sostenibile, sia dal

punto di vista sociale che ambientale.

È questo l’ambizioso obiettivo di 'Barriera in

transizione', il progetto appena partito nel quartiere

Barriera di Milano a Torino, zona nord della città.

L’impegno è sia teorico che pratico. Si cerca di

sensibilizzare la cittadinanza ai temi dell’autoproduzione, del risparmio domestico e

dell’educazione alimentare e contemporaneamente queste virtù vengono tradotte in attività

pratiche come la cura di un orto collettivo, l’avviamento di un sistema locale di recupero

alimenti in scadenza, l’organizzazione di mercati senza moneta per lo scambio di beni ancora

utilizzabili e la costruzione di un forno di comunità per il pane. Come quello di una volta. Il tutto

senza mai abbandonare il dialogo con le istituzioni, ma anzi creando un tavolo interistituzionale

cittadino in cui lavorare all’estensione di questo modello a tutto il quartiere e alla circoscrizione

6 di Torino.

Si tratta del primo progetto di ‘Transition Town’ sviluppato nel capoluogo piemontese, dove per

transizione s’intende un movimento culturale che si propone di ‘accompagnare una società’

basata su un’economia di consumo indiscriminato delle risorse e fortemente dipendente da

fonti energetiche fossili verso un nuovo modello sostenibile, caratterizzato da un alto livello di

resilienza. Iniziative di transizione sono quindi delle azioni volte a sviluppare l'autosufficienza

dei cittadini a livello locale. Lo scopo primario è creare comunità che riescano interiorizzare e

sviluppare il concetto di resilienza attraverso la rilocalizzazione delle risorse disponibili e la

ripianificazione energetico-produttiva.

Molte sono i progetti di transizione sorti in tutta Italia, come la vicina ‘Biella in Transizione’.

L’iniziativa torinese ha come capofila ONG RE.TE, associazione di cooperazione

internazionale, ed è promossa da un consorzio di diversi enti, istituzioni e altre associazioni che

hanno deciso di unire le proprie competenze. Tra queste Legambiente, Parco del Nobile, Eco

dalle Città e la stessa Circoscrizione 6. Tutti gli attori sono impegnati da tempo nella creazione

di sinergie comuni e nella progettazione per favorire un processo di sviluppo sostenibile a

Barriera di Milano.

L’idea è quella che le attività realizzate possano contribuire al miglioramento del benessere

psico-fisico, alle abitudini alimentari e di consumo, oltre che al miglioramento delle condizioni

sociali ed economiche. Si incentiverà la partecipazione alla produzione comunitaria di beni

alimentari di base, responsabilizzando i partecipanti al lavoro di gruppo, alla condivisione e alla

partecipazione per contribuire alla gestione dell’area di lavoro in quartiere. Simili attività di

agricoltura civica e sociale possono rappresentare un concreto motore di sviluppo

ecocompatibile per la coesione e la costruzione di un tessuto sociale più consapevole, solidale

e collaborativo.

(da Eco dalle Città – gennaio 2017) **torna al sommario**

10 cose che possiamo fare nel 2017 per salvare

il Pianeta **torna al sommario**

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Decotto di zenzero per combattere

l'influenza **torna al sommario**

(da Greenme.it – gennaio 2017)

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Qui sperimentiamo il reddito

universale **torna al sommario**

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Accade in Abruzzo **torna al sommario**

(da comune-info – gennaio 2017)

DIECI ANNI FA DIVENTA LEGGE IN ITALIA LA POSSIBILITÀ DI SCAMBIARE SEMI

La biodiversità in Italia è legge da oltre un anno ma i paladini della terra e dei suoi prodotti non

hanno mai smesso di difenderla, anche con gli strumenti più semplici e immediati come il

baratto e la conoscenza diretta. Solo fino a qualche decennio fa si trattava di pochi estimatori

di prodotti di “nicchia” che, rischiando di beccarsi una salatissima ammenda, scambiavano con

cavolo lucano, grano toscano con peperoncino nero di Salerno, all’insegna dell’abbondanza e

della diversità che la nostra Penisola offre.

Oggi stiamo parlando di un movimento “neorurale” che

potenzialmente – tra campi, orti, giardini e balconi

riadattati, in paese e in città – conta tre milioni di

praticanti. Si riuniscono in tutta Italia in almeno 80

appuntamenti all’anno, in cui migliaia di persone si

incontrano, come ieri a Ronco Scrivia, nel genovese, per

regalare i semi prodotti dalla propria terra.

“Libera festa del libero scambio di semi autoprodotti e

lieviti di casa, esposizione di frumenti e frutta antica”,

recita la locandina dell’evento ligure che si chiama Mandillo dei semi, il “fazzoletto”, in

dialetto, all’interno del quale si ripongono le piccole pepite da scambiare. Un mercato di idee,

ribellione e speranze: un nuovo, e allo stesso tempo antico, modo di vivere per piccoli contadini

indipendenti e appassionati che tornano alla terra spinti da tanti motivi diversi.

Tutto questo fino a pochi anni fa era fuorilegge in base a una direttiva europea del 1998 che

considerava lo scambio e la commercializzazione delle sementi attività riservate alle ditte

sementiere e vietate ai contadini. Ciò che gli agricoltori hanno fatto per millenni è stato di colpo

cancellato. Massimo Angelini fu uno dei primi a cominciare una sorta di disobbedienza civile: il

primo “scambio delle sementi”.

Dopo anni di battaglie, nel 2007 è stata approvata una legge

che riconosce ai coltivatori il diritto di scambiarsi le cosiddette

“varietà di conservazione”: «Da allora siamo passati da 5 o 6

varietà di frumento conosciute a 110. Tanti panifici, in Puglia e

Toscana, Sicilia, li stanno adottando. È solo l’inizio», promette

Angelini.

(da Slow Food – gennaio 2017) **torna al sommario**

Uno percento, pensaci tu! **torna al sommario**

(da Low Living High Thinking – gennaio 2017)

Buon fine settimana a tutti