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A TU PER TU CON Claudia Zanella “Mangiare bene migliora la salute” news sanitarie dal mondo Marilab Trimestrale di informazione medico-scientifica_anno VII_n. 2_aprile/giugno 2013_ distribuzione gratuita PERIODICO DI SALUTE E BENESSERE 2 Foto Nicola Montanari NATUROPATIA La cura è dentro di noi ORTOPEDIA Che dolore l’alluce valgo! MEDICINA ESTETICA Una scelta definitiva

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Claudia Zanella“Mangiare bene migliora la salute”

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MEDICINAESTETICAUna sceltadefinitiva

Bene a sapersi

Un pericolo che incombesu tutti noi!

Un Sistema Sanitario Regionaleal collasso!

L’acqua: una risorsatutta da scoprire!

Political screeningCambieremo il sistema,la sanità del Lazio guarirà

Marilab per il sociale

Stagione al coperto conclusaper ACEA San Saba Romae De Sisti Acea Roma

Rubriche

Filo diretto

Infomarilab

Anno VII - numero 02 - aprile/giugno 2013

Direzione - RedazioneIntornoalsegno srl - Via Madonna delle Grazie, 125Collevalenza - 06059 Todi (PG)Tel. 075 [email protected]@vivendionline.it

Direttore responsabileLuca Marino

Comitato scientificoLuca Marino, Alessandro Colloca, Andrea Fabbri,Federica Razzi, Domenico Alberti

Progetto graficoIntornoalsegno srl - Todi (PG)Art Director e impaginazioneSilvia Celindano - [email protected]

StampaCTS Grafica srl - Città di Castello (PG)

Marketing e pubblicitàc/o Marilab srlrif. Valentina Ambrosio - tel. 06 [email protected] Cellizza - tel. 06 [email protected]

Sito WebGaia Gentile - tel. 06 [email protected]

La riproduzione e la ristampa, anche parziali, di articoli e immagini del giornale sono formalmente vietate senza la debita autorizzazione dell’editore. L’Editore è a disposizione di tutti gli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte, nel caso non si fosse riuscitia reperirli per chiedere debita autorizzazione.

Foto: Depositphotos, Fotolia

Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 423 del 19.10.2005

Finito di stampare nel mese di Marzo 2013

VIVENDI è una rivista trimestrale a caratteremedico-scientifico edita da: Marilab srl

VIVENDI viene distribuita gratuitamente.

PER CONTATTARE LA REDAZIONE DI VIVENDI,POTETE INVIARE UNA MAIL ALL’INDIRIZZO:[email protected]@[email protected]

Sommarioaprile/giugno 2013

Dica 33 - Il personaggioCLAUDIA ZANELLA“Mangia bene che ti passa”di Chiara Bilancioni

Oltre la medicinatradizionale

Purificare l’intestinoper sentirsi meglio!

La malattia secondola Medicina Omeopatica

Naturopatia: educazionealla salute e al benessere

Diagnosi e terapia

Che dolore l’alluce valgo!

Vene varicose:cosa fare e come farlo

Novità salutari

Scegli la depilazione permanente

L’Analisi Bioenergetica peraccedere alla nostra forza vitale

Tenete sotto controllo il fegato!

Il trattamento del dolore

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Finalmente è arrivata la primavera!Dopo un inizio di anno non proprio tra i migliori, non possiamo che essere felici che sia giunta la bella stagione. Tuttavia, dobbiamo fare attenzione ai cambia-menti improvvisi che la primavera porta con sé e tutelarci, a partire anzitutto dall’alimentazione.La testimonial di questo numero, l’attrice Claudia Zanella, ci racconta i benefici scoperti nella dieta vegetariana, ricca di tutti gli elementi necessari al nostro or-ganismo per mantenersi in forma. Una filosofia di vita, la sua, coronata dall’in-teresse per la Naturopatia, disciplina che stimola la capacità di autoguarigione innata che ognuno di noi possiede, mirando all’equilibrio interiore. L’argomento “medicina alternativa” prosegue con Massimiliano Della Rocca, che ci illustra gli obiettivi ai quali aspira il naturopata, e viene approfondito dall’equipe Marilab di Medicina Integrata, che affronta il tema dell’Omeopatia come cura delle ma-lattie a partire dalle condizioni preesistenti in ogni individuo, al fine di interveni-re non limitandosi alla soluzione nell’immediato, ma mirando al benessere nel lungo periodo. Un valido aiuto, inoltre, per preservare eventuali difficoltà causa-te da un intestino “problematico” ci viene suggerito dalla Dott.ssa Coscia, che ci spiega i vantaggi dell’Idrocolonterapia. Alla base di questa tecnica di purifica-zione dell’intestino troviamo l’acqua, elemento essenziale per la vita e la salute del nostro organismo, come esposto anche dal Prof. Fabbri. Non mancano gli appuntamenti fissi con il Prof. Colloca, che tratta gli antibiotici per combattere i batteri, e con la Dott.ssa Alborghetti che prosegue ad illustrare i benefici della Bioenergetica.Ampio spazio, anche in questo numero, è riservato alle novità in ambito sanita-rio: dalle operazioni all’alluce valgo e alle vene varicose, di cui ci parlano rispet-tivamente il Dott. Bentivegna e il Dott. Caggiati, alle novità in campo estetico, trattate dal Dott. Fratto. Scopriamo in questo numero anche l’avanguardia delle tecniche e delle apparecchiature presenti nei nostri Centri: il Fibroscan, per stu-diare le patologie del fegato, l’Artoscan, un sistema innovativo di diagnostica per immagini, la Sonoisterosalpingografia, per l’accertamento di un’eventuale sterilità di coppia, e altro ancora. Buona lettura!

a cura di Luca MarinoEditoriale

Una centrifuga di carote o verdu-re, una banana schiacciata con una pera, semi di lino, mandorle e noci”. Se il buongiorno si vede

dal mattino, quello dell’attrice Claudia Za-nella ha i colori e i sapori della frutta secca e di stagione, definite un vero toccasana per la salute, il modo migliore per iniziare la giornata con una bella colazione. Claudia non ha dubbi: da otto anni la sua vita è cambiata. Un incontro fortuito con una persona, una di quelle che staresti ore ad ascoltare, ha segnato il suo cammino futuro. Ha provato prima la cucina macro-biotica per poi diventare vegetariana, oggi

“MANGIA BENE CHE TI PASSA!”

quasi vegana. “Un miglioramento assoluto della qualità della vita – sostiene lei –che è il caso di indagare da vicino”.Occhi chiarissimi, lunghi capelli biondi e fisico affusolato, Claudia ci comunica tut-to il suo entusiasmo nel raccontarci la sua esperienza. “Convincere gli altri che diven-tare vegetariani è una fonte di benessere – spiega – è diventata la mia missione. Mi prenderanno anche per pazza ma ne sono fermamente convinta: se la popolazione italiana si convertisse ad una dieta fatta di vegetali, la sanità pubblica ne risentirebbe in positivo. La maggior parte delle patolo-gie si risolverebbero tra le mura di casa o,

meglio, in tavola! L’alimentazione è la prin-cipale fonte di salute per l’essere umano”.

Ne è proprio convinta?Assolutamente. Da futura naturopata e da ambientalista convinta. E poi l’ho provato sulla mia persona. Prima di diventare ve-getariana avevo i problemi che affliggono molte donne, come la pesantezza delle gambe, che sentivo sempre gonfie. Ho provato di tutto, sottoponendomi a tantis-simi esercizi fisici, nuoto, diete ma niente. Poi, dopo aver cambiato tipo di alimenta-zione, tutto è venuto da sé. Le mie gambe hanno cambiato morfologia e sono torna-

Serve una corretta educazione alimentare. Da futura naturopatane sono convinta: la maggior parte delle patologie si cura a tavola

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Claudia Zanella,volto noto del piccolo e grande schermodi Chiara Bilancioni

te in armonia col resto del corpo. Inoltre, da quando mangio vegetariano, è cambiato il mio stato di salute: sono molto meno stan-ca, ho meno problemi e mi sento decisa-mente meglio di prima.

Come definirebbe, in ogni caso, il suo rap-porto con la salute?Sicuramente maniacale. Sto molto attenta e tento di coccolarmi. Appena posso scappo dalla città e mi dedico a lunghe camminate e allo sport all’aria aperta, senza dimentica-re di ricaricarmi al sole, fonte di vitamina D senza la quale non succede nulla.

Come si cura di solito?Ricorro a medicine solo in casi estremi o se sono sul lavoro e non ne posso fare a meno. Altrimenti, l’alimentazione è la mia cura e quella che consiglio a chi mi sta vicino. L’influenza di quest’anno, per esempio, ha messo al tappeto tantissima gente per più di una settimana. Il mio compagno (lo scrit-tore e regista Fausto Brizzi) l’ho rimesso in

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piedi in due giorni grazie ad un decotto di zen-zero e limone.

Qual è l’alimento più salutare in assoluto, se-condo lei?La carota, fonte di vitamine e capace di raffred-dare tutti i tipi di infezioni del corpo umano. Io la utilizzo spesso, centrifugandola con sedano e zenzero.

Cosa ne pensa della sanità pubblica?Penso che esistano forti sproporzioni tra una Re-gione e l’altra. Sono fiorentina di nascita e quan-do vivevo in Toscana ho sempre avuto buoni rapporti con le strutture pubbliche. Da quando sono venuta a vivere a Roma la situazione è cambiata, tant’è che ho sentito la necessità di farmi un’assicurazione privata. Percepisco una sensazione di abbandono che certo non fa ono-re ad un Paese come l’Italia. Bisogna rimettere a regime la sanità pubblica e far quadrare i conti per offrire servizi dignitosi alla cittadinanza. Io, per quel che posso, faccio il mio.

In che senso?Sono diventata un tormento per chiunque mi stia a sentire, politici compresi. Bisogna incul-care loro l’importanza di cambiare approccio, partendo per esempio dall’educazione alimen-tare delle persone. Non lo dico solo io. Grandi oncologi sostengono che mangiare bene aiuta a migliorare la salute. Perché non persegui-re questo obiettivo per liberare gli ospedali dall’affollamento? La metà delle patologie non avrebbe bisogno di altre cure se non di una die-ta equilibrata e ricca di vegetali. L’educazione alimentare è fondamentale.

Cosa non bisognerebbe mangiare?Non bisogna, per esempio, esagerare con i lat-ticini. Io non ne mangio, d’accordo, ma chi li mangia non deve cadere nell’equivoco che in-gerire latte e suoi derivati escluda il rischio di osteoporosi. Al contrario: la statistica insegna che i popoli che fanno poco uso di latte, o non lo usano affatto, non conoscono proprio l’oste-oporosi. Si tratta quindi di un falso mito. Ci sono tanti alimenti che sarebbe meglio evitare. La dieta vegetariana è la vera alternativa: del resto il nostro intestino è molto lungo e più simile a quello degli animali erbivori che a quello dei carnivori. Ci sarà anche un motivo.

Un pensiero-saluto per i lettori di VivendiVorrei convincerli a provare, anche solo per un breve periodo, a vivere da vegetariani. Sentirete i benefici di una dieta priva di alimenti trattati e più vicina alla natura.

Foto Nicola Montanari

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MACROBIOTICA: è un modo di nutrirsi biologico e curato, che tuttavia non va confuso con la dieta vegetariana. La cucina macrobiotica non è che una parte di una “filosofia” più estesa, che fornisce una serie di principi che influenzano ogni aspetto della vita quotidiana. Essa ha origini molto antiche. I principi fondamentali di questo stile di vita hanno radici nella cultura orientale e sono riconducibili alla teorie cinesi dei 5 elementi e di Yin e Yang.

NATUROPATIA (o medicina naturopatica): è un insieme di pratiche di medicina complementare i cui fondamenti teorici furono raccolti da principi salutistici di diversa provenienza, forse formulati alla fine del XIX secolo negli Stati Uniti per poi diffondersi, in diverse forme, nel resto del mondo, senza però mai riuscire a dare vita a una medicina autonoma, univocamente e coerentemente definita. Essa dichiara di avere come obiettivo la stimolazione della capacità innata di autoguarigione o di ritorno all’equilibrio del corpo umano, denominata omeostasi, attraverso l’uso di tecniche e di rimedi di diversa natura, oppure attraverso l’adozione di stili di vita sani e in armonia con i “ritmi naturali”.

VEGETARIANISMO (o vegetarismo): è un insieme di pratiche alimentari che, per quanto concerne la nutrizione uma-na, comprende una serie di differenti regimi alimentari (diete vegetariane) che prevedono l’utilizzo di vegetali (cereali, legumi, frutta e verdura) e l’esclusione di carne, pesce o eventualmente di altri prodotti di origine animale, ma con l’in-clusione di latticini e uova; se questi ultimi alimenti sono assenti si parla, invece, di veganismo, mentre i funghi vengono consumati da molti vegetariani ma esclusi da alcuni di area culturale orientale.

AttriCe e studiosA A tuttA energiA!Diplomata in recitazione al Laboratorio teatrale Demidoff e al Centro Sperimentale di cinematografia; laureata in Lettere con indirizzo Spettacolo e ancora impegnata a studiare per conseguire una specializzazione in Naturopatia, Claudia Zanella è uno dei volti più solari del nostro piccolo e grande schermo.All’inizio dell’anno l’abbiamo vista al cinema tra le protagoniste di “Pazze di me” di Fausto Brizzi ma la sua carriera, iniziata nel mondo della pubblicità, approda già nel 2004 sul grande schermo con i cortometraggi “Rossocarnoso” (regia di Lorenzo Sportiello) e “Cose che si dicono al buio” (regia di Marco Costa). Nello stesso anno è nel cast del film “L’amore ritorna” di Ser-gio Rubini a cui fanno seguito negli anni: “Quo vadis, baby?” di Gabriele Salvatores, “Il giorno + bello” di Massimo Cappelli, “Il regista di matrimoni” di Marco Bellocchio e “Manuale d’amore 2” di Giovanni Veronesi.Nel 2008 recita nel film “Amore che vieni, amore che vai” (regia di Daniele Costantini) nel ruolo di Maritza. Tra i suoi lavori televisivi i film “Briciole”, tratto dal romanzo di Alessandra Arachi e “Troppi equivoci” della serie Crimini (2006), per la regia di Andrea Manni. È inoltre tra i protagonisti della miniserie tv in 4 puntate, diretta da Gianni Lepre, “Fidati di me” con Virna Lisi, Massimiliano Benvenuto, Helene Nardini, Flavio Montrucchio, Martina Colombari e Alberto Rossi.Il 2013 la vede ancora in primo piano: dopo il divertentissimo “Pazze di me”, Claudia è entrata nel cast della serie televisiva di Canale 5 “Benvenuti a tavola”, dove sarà la protagonista della terza serie. Per il suo futuro, tuttavia, le auguriamo di esaudire due desideri: poter lavorare con il regista Emanuele Crialese e condurre trasmissioni tv dedicate alle sue passioni, la naturo-patia e gli animali.

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L intestino crasso non è solo il di-stretto terminale dove avven-gono le ultime fasi del processo digestivo e la preparazione all’eli-

minazione. Con circa 300 metri quadrati di superficie di contatto, è anche la sede del riassorbimento dell’acqua e di alcune sostanze in essa disciolte; con l’aiuto dei microrganismi (la flora batterica) che vi abitano, provvede ad eliminare le tossine e le scorie indesiderate. L’Idrocolontera-pia offre una valida possibilità di assicura-re un buon funzionamento a questo orga-no così importante per la salute generale dell’intero organismo.Evoluzione di antichissime pratiche di pu-lizia profonda dell’intestino, l’Idrocolon-

Idrocolonterapia: una terapia semplice ed efficace per il buon funzionamento del nostro organismo

mulo e il ristagno di detriti e incrostazioni, costituiti da materiale indigerito, particel-le in putrefazione e scorie non eliminate. Se diamo un rapido sguardo alle varie problematiche in cui l’Idrocolonterapia si rivela efficace, è evidente come essa possa costituire un valido aiuto sia per il trattamento di condizioni patologiche dell’intestino che per assicurare armonia e buon funzionamento di tutto l’organi-smo. Stitichezza, colon irritabile, meteo-rismo, alitosi, mal di testa, depressione, affaticamento, ipovitaminosi, anemia, candidosi, allergie, psoriasi, acne, cellulite sono solo alcuni dei casi in cui è dimostra-ta l’utilità dell’Idrocolonterapia che, lungi dall’essere una panacea per tutti i mali, è

Dott.ssa Manuela CosciaSpecialista in Idrocolonterapiae Shiatsu

Purificare l’intestinoper sentirsi meglio!

‘ terapia utilizza lo strumento più semplice ed universale, l’acqua, per realizzare una pulizia profonda ed efficace, con la mas-sima delicatezza ed igiene. Il colon viene irrorato con acqua a diverse temperature, permettendo lo scioglimento e la rimo-zione di residui accumulati, a volte anche da anni, il tutto utilizzando una procedura indolore e inodore, che si serve di specifi-ci condotti sterili di uscita ed entrata, per assicurare un lavaggio profondo, igienico e riservato. È davvero importante pulire il colon?Stili di vita stressanti, un’alimentazione scorretta, abuso di farmaci e lassativi sono solo alcune delle cause di un’alterata fun-zionalità intestinale, che favorisce l’accu-

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ileo-cecale. Il numero delle sedute con-sigliate è variabile a seconda delle con-dizioni di partenza del paziente e della risposta personale ai trattamenti; gene-ralmente si va da un minimo di tre ad un massimo di dieci sedute, anche se questi numeri sono da considerarsi puramente indicativi. L’Idrocolonterapia presenta controindicazioni solo in alcuni casi spe-cifici, quali emorroidi con infiammazione in atto, recenti interventi addominali, co-lite ulcerosa grave, tumori del colon, gra-vidanza avanzata. Altrimenti, essa è una tecnica rivolta a tutti e di sicura efficacia, sia nel contesto del trattamento di alcune patologie, sia come pratica di prevenzio-ne e mantenimento della buona salute dell’intero organismo.

sono collegati i tubi d’ingresso e d’uscita. Il lavaggio avviene in un circuito chiuso all’interno del quale viene introdotta ac-qua, a temperatura ed in alcuni casi pres-sione variabili, alternando le irrorazioni alle fasi di svuotamento del contenuto in-testinale, che avvengono esclusivamente attraverso il tubo di uscita. La trasparenza di questo tubo permette un’osservazione del contenuto rimosso ed una valutazione delle condizioni di salute dell’intestino, al fine anche di individuare meglio i consigli alimentari e comportamentali da suggeri-re al paziente. Le irrorazioni sono accom-pagnate da un massaggio dell’addome praticato in maniera mirata e delicata. La seduta termina quando l’acqua in uscita è limpida, segnale di pulizia completa del colon, a partire dal retto fino alla valvola

una tecnica ben fondata scientificamente e con un chiaro utilizzo e funzionamento. L’intestino è il laboratorio alchemico da cui dipende la funzionalità di tutti gli or-gani; è quindi implicato nelle dinamiche di guarigione di tutte le condizioni pato-logiche a noi note. Una volta ripulito, esso rimette in moto gli ingranaggi della “mac-china corpo” con tale vigore ed energia da porre le migliori basi per l’autoguarigione e il mantenimento dello stato di salute generale. Vista questa intima connessione fra salute intestinale e salute globale, ini-ziamo ad intuire come l’Idrocolonterapia possa influenzare altri aspetti funzionali ed energetici del corpo.

Ginnastica per l’intestinoL’accumulo di materiale di scarto sulle pareti intestinali ha come prima causa l’alterazione della motilità intestinale. Un rallentamento del tempo di transito del materiale alimentare e uno squilibrio nell’assorbimento di acqua e altre sostan-ze portano al verificarsi di fenomeni di pu-trefazione e all’accumulo di sostanze tos-siche. L’Idrocolonterapia rappresenta una valida ginnastica per l’intestino, capace di agire in tutti i casi in cui la motilità è alte-rata. Essa riequilibra le funzioni e la motili-tà intestinale e, nel caso di colon irritabile, che è un colon spastico ovvero contratto, scioglie le tensioni e ne abbassa il livello di infiammazione, ripristinando la giusta motilità. D’altronde, favorisce il recupero funzionale di un intestino atonico, ovvero interessato da stipsi o danneggiato dall’a-buso di lassativi, liberandolo dal materia-le residuo accumulato che crea una base tossica per tutto l’organismo.

La seduta di IdrocolonterapiaPer chi si sottopone ad un trattamento di Idrocolonterapia tutto avviene nella mas-sima rilassatezza e riservatezza.Al paziente, sdraiato su un fianco o sulla schiena e coperto da un lenzuolo, viene inserita una corta sonda anale, alla quale

Dott. Carlos Vidal e dei suoi pazienti mi ha subito contagiato. Si tratta, infatti, di una tecnica chirurgica che, mediante incisioni di pochi millimetri, consente la correzio-ne delle più comuni patologie dell’avam-piede, quali: alluce valgo, dita a martello, metatarsalgie, alluce rigido, deformità delle dita minori e spina calcaneale. Pre-senta dei limiti, ma consente di affrontare la maggioranza dei casi che s’incontrano nella pratica clinica.

Chirurgia Percutanea - L’interventoGli interventi durano in media tra i 10 e i 20 minuti e si eseguono in anestesia loco-regionale, ovvero mediante piccole dosi di anestetico locale alla caviglia e al piede. Le correzioni ossee e dei tessuti molli avven-gono con strumenti dedicati attraverso incisioni di pochi millimetri. Non s’impian-tano mezzi di sintesi interni né esterni, ma è un bendaggio morbido a proteggere il piede per i primi dieci giorni, sostituito poi

diche presentano come limite principale soprattutto il notevole stress chirurgico, il dolore post-operatorio e la lenta ripre-sa delle attività quotidiane; i mezzi di fis-sazione esterni sono mal tollerati mentre quelli interni possono, inoltre, causare fastidi che costringono a sottoporsi a un successivo intervento di rimozione degli stessi.

Chirurgia Percutanea - PossibilitàLa chirurgia percutanea dell’avampiede è nata diversi anni fa negli Stati Uniti, ma ha ricevuto un enorme impulso per merito di Stephen Isham negli anni Novanta, pe-riodo in cui si è cercato in molte branche chirurgiche di minimizzare l’invasività, ri-ducendo possibili complicanze e favoren-do un recupero post-operatorio più rapido e agevole. Da circa vent’anni ha raggiunto anche l’Europa attraverso la Spagna, dove è stata sistematizzata, parzialmente mo-dificata e divulgata da Mariano De Prado. Nel 1999, durante un periodo di formazio-ne a Madrid, ho avuto il mio primo con-tatto con tale tecnica e l’entusiasmo del

Dott. icilio Bentivegna Specialista in ortopediae traumatologia

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12 I passi avanti compiuti con la chirurgia percutanea:possibilità, intervento e risultati

Che dolore l’alluce valgo!

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‘Lalluce valgo è un processo pato-logico ampiamente diffuso nella popolazione occidentale che col-pisce prevalentemente le don-

ne; l’utilizzo di scarpe strette o con tacco superiore ai 4 cm esaspera la sintomato-logia dolorosa a carico dell’articolazione “prominente”. Spesso, l’evoluzione di un alluce valgo trascurato coinvolge tutto l’a-vampiede con la deformazione a martello delle dita minori e la comparsa di metatar-salgia centrale; si tratta di processi accom-pagnati da fastidiose callosità, progressiva limitazione dell’utilizzo di calzature e della deambulazione. Non di rado, poi, la modi-ficazione dell’appoggio e del trasferimen-to dei carichi del piede può ripercuotersi sulle altre articolazioni dell’arto inferiore, fino alla colonna lombare.

Chirurgia “Tradizionale”I primi interventi risalgono alle ultime de-cadi del 1800 e da allora sono state propo-ste numerose e varie tecniche.Pur conseguendo spesso un ottimo risul-tato anatomico e funzionale, tali meto-

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normale nel giro di venti giorni. Si utiliz-za il sandalo post-operatorio per circa un mese, poi scarpe comode e con poco tac-co per ulteriori due mesi. La riabilitazione non è obbligatoria, ma un fisioterapista esperto e attento può costituire un valido supporto per un recupero ancora più rapi-do e preciso.Tra i 3 e i 6 mesi si ritorna di solito all’atti-vità sportiva, mentre la ripresa dell’attività lavorativa è molto variabile a seconda del tipo di intervento e di occupazione.

La Chirurgia Percutanea è una tecnica chirurgicache, mediante incisionidi pochi millimetri,consente la correzionedelle più comuni patologiedell’avampiede.Gli interventi durano in media tra i 10 e i 20 minuti e si eseguono in anestesia loco-regionale.La ripresa della deambula-zione è immediata.

da una fascetta elastica per ulteriori venti giorni; nel caso della correzione dell’alluce valgo si usa anche un separatore in gel po-sto tra le dita. La ripresa della deambula-zione è immediata, con un sandalo a suola piatta e carico completo.Il dolore post-operatorio è di solito ridotto a una sensazione di fastidio ed è facilmen-te controllabile con i comuni analgesici. Tali caratteristiche consentono di esegui-re gli interventi in day hospital e di ope-rare anche entrambi i piedi contempora-neamente.

Chirurgia Percutanea – Il post-operatorioLa profilassi antibiotica è eseguita in sala operatoria, mentre la profilassi anti trom-bo-embolica viene proseguita a domicilio fino alla ripresa di una deambulazione normale. La prima medicazione post-ope-ratoria avviene entro cinque giorni dall’in-tervento e la seconda dopo un’altra setti-mana. Durante la seconda medicazione si esegue anche una radiografia di controllo, ripetuta poi circa trenta giorni dopo l’in-tervento.Il carico è consentito sin dal primo giorno, limitandolo però alle principali attività; si autorizza, comunque, un progressivo in-cremento e in genere si torna a una vita

Stop a cerette, rasoi, tecniche casalinghe e ago…via al laser e alla luce pulsata!

mazione (riduzione dei tempi di tratta-mento fino al 75%).• Trattamenti più confortevoli che incorag-giano il completamento degli stessi e por-tano, dunque, a risultati migliori e maggio-re soddisfazione. • Trattamenti più estesi che possono anche divenire economicamente più accessibili.• Nessun anestetico topico richiesto.• Eliminazione della preparazione al tratta-mento.In Europa, le moderne apparecchiature devono avere l’autorizzazione all’utilizzo, avendo ricevuto dagli organi di controllo il marchio CE (Conformità Europea), la cui attribuzione ne permette la vendita.Il cliente attento e informato oggi preten-de di conoscere ogni particolare del trat-tamento cui intende sottoporsi, andando oltre la firma distratta di un consenso in-formato spesso neppure letto. L’epilazio-ne non è solo moda ma esigenza sociale nella vita attiva, nello sport, nel tempo li-bero ma, soprattutto, nel completamento dell’equilibrio psico-fisico, alla continua ricerca della salute nella bellezza e della bellezza nella salute.

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Sceglila depilazionepermanente

i bulbi piliferi e contrastando la ricrescita. Soltanto i peli in fase di ricrescita possono essere distrutti con questo sistema. Dato che i peli non crescono tutti contempora-neamente, occorrono varie sedute per di-struggerli completamente man mano che crescono. La dimensione di spot più gran-de permette una maggiore profondità di penetrazione e un migliore assorbimento di energia al follicolo. Queste tecniche per-mettono di trattare aree più ampie, come la schiena e le gambe, in modo conforte-vole in circa 15-20 minuti senza anesteti-co topico. La depilazione ad alta intensità è una soluzione ideale per i peli superflui su tutto il corpo, finora limitata dalla ne-cessità del paziente di investire un tempo notevole e di accettare il disagio del trat-tamento per ottenere i risultati desiderati. Queste limitazioni possono essere rilevan-ti quando si trattano zone del corpo come spalle, schiena, torace o gambe, per le quali i pazienti preferiscono la depilazione ad alta velocità, cercando i professionisti che offrono questi trattamenti e tecnolo-gie. I pazienti che usufruiscono di questo servizio ottengono i seguenti vantaggi: • Trattamenti più rapidi con conseguente risparmio di tempo e facilità di program-

Dott. nicola FrattoMedico estetico, chirurgoSpecialista in malattieinfettive e medicina tropicale

S T O P

Nell’anno 2008 la depilazione con tecnologie laser e luce pulsata è stata usata per 1,3 mi-lioni di applicazioni solo negli

Stati Uniti, come risulta dai dati pubblicati dall’American Society of Aesthetic Plastic Surgery, seconda solo alla tossina botuli-nica per numero di trattamenti.In Italia la maggioranza delle persone usa tecniche casalinghe per la depilazione, con risultati veramente deludenti, oppu-re ricorre ai trattamenti di estetiste che utilizzano soprattutto cere depilatorie o desueti depilatori ad ago e, in alcuni casi, apparecchiature di luce pulsata a bassa intensità che non garantiscono il risultato o lo ottengono con molte sedute e mai completo, con la possibilità di provocare effetti collaterali di varia natura. La depilazione, con un approccio medico-scientifico innovativo, ha raggiunto con i nuovi laser e la luce pulsata ad alta inten-sità la tanto attesa epilazione permanente offrendo ottimi risultati costanti e sicuri che durano nel tempo. La zona da tratta-re è attraversata da uno spot di luce che è poco assorbito dalla cute, mentre alla radice del pelo si trasforma in calore ed è assorbito dalla melanina, distruggendo

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La possibilità di sciogliere i blocchi energetici per migliorare la salute, l’autostima,le relazioni familiari e lavorative

Dott.ssaMaria stallone Alborghetti Psicoterapeuta, supervisore e local trainerin analisi Bioenergetica. Psicologa analistadi formazione junghiana e training autogeno.Perito del tribunale penale e civile di Roma

Per informazioni:Viale dei Promontori, 50 - 00122 RomaTel. 06 86 00 922 - cell. 338 5438008www.bioenergeticaonline.it

negative. Far emergere la forza stimolan-te quotidianamente significa prendere in considerazione la globalità dell’individuo, integrandola con la scienza medica, psi-coterapeutica tradizionale e le ginnastiche classiche per un’opera di prevenzione della

personalità in rapporto ai pro-cessi energetici dell’individuo, postulando che la vitalità è de-terminata dal libero fluire nel corpo della circolazione san-guigna, dell’energia, dell’ac-qua, della linfa vitale e dei flus-si interstiziali e intercellulari. Approfondendo il respiro at-traverso movimenti psicofisici accompagnati da simboliche espressioni vocali, a partire dalle dita dei piedi per arrivare alla bocca e agli occhi, si po-tenziano le funzioni della sa-

lute fisica, mentale, sessuale, emozionale, della vista e della memoria. La voce di ogni parte del corpo libera le energie del nostro bambino interiore per dare forza e vigore all’adulto che è in noi.Dato che per la Bioenergetica il corpo e la mente sono funzionalmente identici, quanto avviene nel corpo si riflette nella mente e viceversa. La consapevolezza dei propri blocchi energetici e della possibilità di scioglierli promuove vibrazioni di ener-

Lenergia vitale è la forza somato-psichica che dona salute, armonia interiore ed esteriore, idee e com-portamenti efficaci per realizzare

i propri obiettivi e trasformare le difficoltà della vita in soluzioni rigeneranti.

La personificazione della forza vitale è il nostro bambino interiore imprigionato nei blocchi energetici (o stasi di energia) formatisi durante le molteplici vicissitudini della vita. L’adulto che è in noi inconsape-volmente costringe la forza vitale nella corazza caratteriale costruitasi all’interno delle stasi di energia, divenendo sempre più forza limitante che si manifesta attra-verso stanchezza, incidenti, sintomi orga-nici e psichici, senso di impotenza e idee

gia frizzante donanti salute, sentimenti po-sitivi, autostima, gioiose relazioni familiari e lavorative. L’approccio bioenergetico può essere: psicoterapia individuale che prende in considerazione l’analisi dei sogni per individuare i conflitti e i traumi, poter-li rivivere attraverso una catarsi corporea scongelando le emozioni rimosse e inca-stonate nelle stasi di energia; Analisi Bio-energetica di coppia che, tramite esercizi somatopsichici migliora la comunicazione empatica e i rapporti sessuali; esercizi di Bionergetica in gruppo utili a tutti, anche a chi si trova in una condizione fisica e psi-chica ottimale, per eliminare le tensioni da stress quotidiano e accendere la forza vita-le e stimolante.

PROSSIMAMENTEIN LIBRERIA

Tutti i martedì, presso il MarilabCenter di Viale Zambrini (Ostia),è possibile partecipare alle classidi esercizi di Bioenergetica e Training Autogeno per scaricare lo stress quoti-diano, aumentare l’autostimae il benessere, superare l’ansia e le crisi di panico e migliorare la salutee la bellezza interiori ed esteriori.

L’AnalisiBioenergeticaper accedere allanostra forza vitale

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segmento OCULARE(difficoltà a diventare consapevoli)segmento ORALE(inibizione del liguaggio espressivo - emozionale)segmento CERVICALE (necessità di controllare)segmento TORACICO(impulso a trattenere, a tenersi indietro nell’espressionedei sentimenti profondi - amore e odio)segmento DIAFRAMMATICO(meccanismo centrale della opposizione al piacere e all’angoscia)segmento ADDOMINALE(sensazioni viscerali)segmento PELVICO(paura dell’orgasmo)

CORAZZA CARATTERIALE

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La malattiasecondola MedicinaOmeopatica

Scopriamo insieme l’importanzadella visita omeopatica e i rimediofferti da questa disciplina

’ producendo un effetto che non si esauri-sce nella cura della singola malattia, ma in un’azione che dura nel tempo.La diagnostica omeopatica tiene conto di almeno quattro elementi: la costituzio-ne e il temperamento, che si trasmettono ereditariamente alla nascita e si evolvono nel tempo; le tossine, sostanze nocive che si accumulano nell’organismo con il passa-re degli anni; le cause oggettive (infezioni, traumi, ecc.).Tre di questi elementi - costituzione, tem-peramento e tossine - si mescolano in un insieme che si definisce “terreno” e che può essere definito come ciò che rende in-dividuali, ovvero differenti da soggetto a soggetto, le manifestazioni della malattia.L’efficacia del trattamento omeopatico di-pende da tutti questi aspetti.Il medico omeopata prescrive una terapia che risponde alla malattia nella forma e nelle caratteristiche sintomatologiche in cui si esprime, in una visione globale che considera anche la costituzione del malato e il suo “terreno”. Per questo motivo le stesse malattie in in-dividui diversi, o nello stesso individuo in tempi diversi, vengono trattate con rimedi differenti.

LOmeopatia concepisce l’insorgen-za della malattia come il concorso di molteplici fattori concomitanti. La malattia, acuta o cronica che sia,

non compare all’improvviso ma è precedu-ta da uno stadio di disordine solitamente molto lungo e spesso non avvertito.I sintomi sono le manifestazioni della lot-ta tra l’elemento aggressore e le difese dell’organismo: se da un lato l’organismo è pronto alla difesa, dall’altro è esso stesso indebolito e, quindi, facilmente attaccabile da un agente di malattia. Dunque non si deve combattere l’agente aggressore, spesso casuale, quanto le con-dizioni predisponenti, causa primaria e re-ale della malattia.L’Omeopatia agisce sull’organismo dell’uo-mo con un’azione che si esplica in più di-rezioni:• Cura le malattie facendo appello alle ri-sorse interne dell’organismo, rispettando l’equilibrio e permettendo una guarigione naturale.• Stimola la naturale capacità di reazione alle malattie non limitandosi a curarne i sintomi, ma agendo alla radice, sulla caren-za di reattività dell’organismo.• Rafforza la resistenza fisica alle malattie

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LA NOSTRA EQUIPE

Dott. Ezio AgnifiliFisioterapia ed Osteopatia• Diagnosi e trattamenti (tecniche) manuali, funzionali, strutturali, cranio-sacrali, viscerali• Medicina dello Sport• Riabilitazione

Dott.ssa Francesca CastroPsicologia e Psicoterapia• Cura dei disturbi del comportamento alimentare, d’ansia e dell’umore• Psicoterapia sistemico-relazionale• Esperta in psicologia giuridica

Dott.ssa Manuela CosciaIdrocolonterapia e Shiatsu• Idrocolonterapia• Trattamento Ohashiatsu• Linfodrenaggio energetico• Terapia cranio-sacrale biodinamica

Dott.ssa Stefania CuozzoOmeopatia, Medicina Tradizionale Cinesee Agopuntura• Visita omeopatica e di Medicina Tradizionale Cinese• Agopuntura• Moxibustione• Auricoloterapia• Coppettazione• Scalpopuntura e Addominopuntura• Mesoterapia omeopatica estetica ed antalgica

Dott.ssa Federica RazziNutrizione e Nutriceutica • Dietoterapia clinica• Misurazione del Metabolismo Basale (Calorimetria Indiretta)• Terapia cognitivo-comportamentale e problemi del peso• Nutriceutica per un sano invecchiamento (Anti-Aging e Wellness)• Floriterapia (Fiori di Bach e Californiani)• Anamnesi corporea (DEXA, Calorimetria Indiretta, Antropometria) e valutazione parametri bio-umorali• Intolleranze Alimentari e Reintegrazioni

La visita omeopaticaDurante la visita è fondamentale l’atti-va collaborazione del paziente. Molte domande poste dal medico possono apparire non direttamente attinenti alla malattia da trattare, ma sono necessarie per definire il quadro completo del malato e del suo “terreno”. Ogni sintomo in Omeopatia riveste una grande importanza, per cui è fonda-mentale descrivere le sensazioni caratteristiche. Altrettanto importanti sono le condizioni di insorgenza del sintomo, eventuali relazioni con il clima, con le con-dizioni mentali o con i fattori alimentari, le modalità di miglioramento o aggra-vamento dei sintomi e il legame con certi orari del giorno e della notte.Qualsiasi sintomo o percezione soggettiva, fisica o mentale, è importante!La terapia omeopatica prevede l’impiego di sostanze medicamentose a dosi in-finitesimali partendo dal presupposto che qualsiasi sostanza presente in natura, se introdotta nel corpo, ha un’azione tossica o medicamentosa a seconda della quantità.I rimedi omeopatici derivano da sostanze naturali presenti nel regno animale, vegetale e minerale ma anche da prodotti di sintesi di qualsiasi tipo.L’assunzione dei rimedi omeopatici deve seguire una serie di semplici regole per far sì che essi svolgano al meglio la loro profonda azione terapeutica:• Non toccare i rimedi con le mani ma versare i granuli o le compresse nel tappo della confezione e poi direttamente in bocca.• Porre i granuli sotto la lingua e lasciarli sciogliere, non masticarli né deglutirli.• I rimedi leggermente alcolici, confezionati in gocce o ampolle, possono essere messi direttamente in bocca o diluiti in poca acqua ed è preferibile tenerli un pochino in bocca prima di deglutirli.• Le dosi uniche (200 CH, 200 K, 1000 CH e così via) in globuli sono confezionate in piccoli tubi che contengono sferette di lattosio impregnate. Tali dosi si assu-mono generalmente in una sola volta e vanno lasciate sciogliere, di solito, sotto la lingua. • È preferibile assumere i rimedi omeopatici a digiuno o 1 ora prima o 2 ore dopo i pasti principali oppure ½ ora prima o 1 ora dopo i piccoli spuntini. Nei casi acu-ti, quando la somministrazione del rimedio è frequente, queste regole possono essere trascurate.• Evitare l’assunzione di menta e liquirizia dato che queste sostanze dal sapore forte possono diminuire l’effetto terapeutico del rimedio omeopatico.La terapia omeopatica non ha effetti collaterali, rispetta l’organismo e può esse-re effettuata anche nel corso di trattamenti con farmaci convenzionali.Può essere assunta in gravidanza per trattare i più comuni disturbi legati alla gravidanza stessa o meno. Può essere utilizzata per somministrare rimedi ome-opatici al feto al fine di portare a un corretto equilibrio il nascituro e può essere utilizzata anche per i bambini.

La preparazioneEsistono più metodi di preparazione di un rimedio omeopatico, quello tradizio-nale ideato dal suo fondatore e attualmente utilizzato è quello del Dott. Samuel Hahnemann.Le sostanze, naturali o di sintesi, per divenire rimedi omeopatici debbono essere diluite e dinamizzate (succussione energica) più volte attraverso vari passaggi. Ogni passaggio è definito da una sigla che indica il rapporto della diluizione e il numero di passaggi effettuati. CH 1 indica che una parte di sostanza attiva è stata diluita in 99 parti di sostanza inerte e che il preparato ottenuto è stato dinamizzato per 100 volte; CH 2 indica che una parte del preparato CH 1 è stata diluita in 99 parti di sostanza inerte e che il preparato così ottenuto è stato dina-mizzato 100 volte e così via.

Si riproducono per mitosi (divisione della cellula madre in due cellule figlie) e questo processo, per realizzarsi, richiede da 15 a 20 minuti. Ne consegue che da una cellula batterica, nell’arco di 24 ore, possono ave-re origine da 3 a 4 miliardi di germi.

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Analizziamo insieme i casi di resistenzabatterica agli antibiotici

I batteri, in base al comportamento nei confronti degli esseri umani, si dividono in patogeni (che tendono a provocare malattie) e saprofiti. Questi ultimi sono batteri che convivono con l’uomo senza provocare danni e spesso tra ospitante e ospitato si instaura un rapporto di recipro-co beneficio.Se prendiamo in considerazione i lattoba-cilli ci accorgiamo che questi microbi, no-stri ospiti, vivono in grandissima quantità sia nell’intestino che nella vagina; per noi esercitano una funzione vitale in quanto ci proteggono dall’attacco dei germi pa-togeni e collaborano alla produzione di enzimi e vitamine (molti, tra voi lettori, su consiglio del medico li avranno ingeriti, a scopo curativo, come fermenti lattici).Ma attualmente i batteri che ci preoccupa-no sono i patogeni.

Prof. Alessandro CollocaPatologo clinico

Un pericolo che incombe su tutti noi!

Cari lettori, anche questa volta l’importanza dell’argomento da trattare e la voglia di comunicar-lo con celerità ci portano a tra-

smettervi l’informazione in modo meno formale.Siamo sicuri che già il titolo avrà sollecita-to la vostra attenzione.Da tempo sulla letteratura specializzata sono presenti numerose comunicazioni scientifiche che segnalano come siano in continuo aumento i casi di resistenza bat-terica agli antibiotici.Adesso, anche i quotidiani affrontano lo stesso argomento e con toni talvolta allar-manti. È questo il motivo per cui riteniamo sia giusto cercare di esplicitare a voi, in modo chiaro e sintetico, questo comples-so problema.I batteri sono degli organismi viventi uni-cellulari. Si ritiene siano le prime forme di vita comparse sul nostro pianeta. Possono avere forme diverse: tondeggiante, a ba-stoncello (Fig. 1), ricurva e la dimensione è di circa un micron (µ = un millesimo di millimetro). Possono disporre di alcune strutture periferiche (ciglia o flagello) che consentono spostamenti anche veloci.

Sulla superficie esterna della cellula bat-terica sono poste le cosidette “proteine di membrana” che funzionano come indica-tori di funzioni o siti di ancoraggio (recet-tori).

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Dott.ssa Marina rotondiMicrobiologa

Fig.1

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Questi microrganismi, che nella seconda metà del secolo scorso erano stati resi quasi inoffensivi dalla terapia antibiotica, oggi ritor-nano prepotentemente alla ribalta.Qual è la causa di tale comportamento? In tutti questi anni, tali es-seri microscopici, costretti a vivere a contatto con gli antibiotici per loro molto tossici, sono riusciti nel tempo a modificare le loro carat-teristiche strutturali.

Come risulta dalla Fig. 2 solo due batteri tra tanti, modificandosi, rimangono in-denni. Da questi, però, ha origine una nuova specie capace di sopravvivere e riprodursi in presenza di quell’antibiotico, sviluppando così una farmacoresistenza.Vi domanderete quali possano essere i meccanismi capaci di conferire una tale caratteristica.Il batterio ha varie possibilità per garantirsi la sopravvivenza:1) Può bloccare il sito del recettore dove l’antibiotico si ancora per poter aggre-dire il batterio (Fig. 3).2) L’antibiotico che è riuscito a penetrare nella cellula batterica può essere ra-pidamente espulso all’esterno con un meccanismo particolare definito “effetto pompa”.3) Il batterio può bloccare l’azione dell’antibiotico penetrato all’interno della cel-lula o inattivandolo mediante attività enzimatica, o difendendosi mutando il suo DNA nucleare.È come se i batteri, disponendo di una “intelligenza biologica”, potessero atti-vare adeguati sistemi difensivi una volta venuti a conoscenza delle nostre armi; per questi motivi il fenomeno della resistenza agli antibiotici è diventato uno dei problemi più importanti nell’ambito della sanità mondiale.La comunicazione ufficiale recita: “Gli antibiotici perdono la loro efficacia con un ritmo che è allarmante e irreversibile!” (Fig. 4). Stando così le cose, riteniamo sia ancora più importante indicarvi il motivo per cui si è arrivati a questo livello di farmacoresistenza. La causa è facile da identifi-care! Purtroppo, per tanti anni, sono state usate terapie antibiotiche inadeguate.Con il termine inadeguate si intendono: prescrizioni non corrette (per fortuna evenienza rara), terapie non portate a compimento per decisione inopportuna del paziente (abbastanza frequente) ed infine l’autocura detta anche “fai da te”. L’uso improprio degli antibiotici rischia di portarci indietro agli anni Trenta quando si moriva frequentemente per polmonite o tifo.Cari lettori, tocca anche a voi impegnarvi per arrestare l’avanzata di quelli che la stampa ormai definisce “superbatteri”.Tenetevi in contatto con il vostro medico, chiedete il suo parere e la sua prescri-zione sulle indagini da eseguire, affidatevi alla sua competenza.È l’unico consiglio che ci sentiamo di suggerirvi.

SELEZIONE DEI BATTERI RESISTENTI Fig. 2

SCHEMA DI RESISTENZA BATTERICA

Fig. 3

Fig. 4

Bonito e collaboratori – FBF Roma

Se l’antibiotico può ancorarsi al recettore, attacca il bat-terio. Se, invece, l’antibiotico incontra il blocco, non può attaccare il batterio.

La Repubblica del 24/11/2012

Nella convinzione che l’accumulo di ECM, ossia della Fibrosi Epatica, non sia un fe-nomeno statico e unidirezionale ma bensì un fenomeno dinamico, si è andati alla ri-cerca di test strumentali e biochimici non invasivi che fossero accurati, riproducibili, ripetibili e facilmente eseguibili.Le nuove tecniche diagnostiche non in-vasive per la Fibrosi Epatica, che possono sostituire nella quasi totalità dei casi la biopsia epatica, sono: il Fibroscan, l’ELF-test l’ARFI e la MRE. Il Fibroscan è un sistema elettronico con sonda ecografica modificata che contiene un vibratore a bassa frequenza e un’unità di controllo. Valuta, mediante la “tecnica di elastografia ad impulsi”, la Fibrosi Epati-ca misurando la rigidità (deformazione) di una sezione cilindrica di tessuto epatico. L’accuratezza dell’esame è data anche dal fatto che si eseguono dieci misurazioni modificando la posizione della sonda nel-lo spazio intercostale prescelto. Le onde elastiche non si propagano nei liquidi, quindi la determinazione non è attendibi-le in presenza di ascite, voluminose cisti o angiomi. Nei soggetti con massa corporea (BMI) superiore a 28 si ha l’attenuazione sia dell’onda elastica che degli ultrasuoni

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Linfiammazione cronica del fegato, qualunque sia la causa (virale, al-colica, metabolica, ecc.) conduce alla progressione e alterazione

funzionale ed anatomica dell’organo, dapprima attraverso la formazione e l’ac-cumulo di fibrosi e, successivamente, con progressiva deformazione dell’architet-tura parenchimale, culminando con l’in-staurarsi della cirrosi e predisponendo il fegato alla comparsa del cancro epatico (epatocarcinoma o HCC).Lo sviluppo della Fibrosi Epatica deriva dall’alterato equilibrio fra la produzione di matrice extracellulare (ECM), detta anche Fibrogenesi, e la sua degradazione chia-mata Fibrolisi.Lo studio dei marcatori biochimici correla-ti alla fisiopatologia della Fibrosi epatica, in particolare la secrezione e la degrada-zione della ECM, riflette l’attività del pro-cesso di Fibrogenesi/Fibrolisi Epatica e, in ultima analisi, il rimodellamento dell’ECM.La misura della sua estensione, ovvero lo stadio della Fibrosi, che rappresenta il più importante predittore di progressione della malattia epatica e condiziona le scel-te terapeutiche, può servire per valutare la risposta al trattamento e determina la prognosi e il follow-up del paziente.

Tracciamo un quadro delle nuove tecnichediagnostiche non invasive per la Fibrosiepatica

Dott. Carlo ClementiEpatologo, Geriatra,Specialista in Medicina Tropicale

Tenete sottocontrollo il fegato!

‘ e perciò si possono avere, come negli spa-zi intercostali stretti, misurazioni dubbie.L’esame non è invasivo, è facilmente ripe-tibile, di veloce esecuzione e fondamen-tale nella determinazione di situazioni di assenza o bassa Fibrosi. Risulta utile nel controllo periodico pre e post-trapianto epatico. È, inoltre, necessario utilizzarlo per seguire con valutazioni periodiche i pazienti con epatiti croniche virali, steato-si ed epatiti croniche metaboliche legate alla dislipidemia, all’insulinoresistenza, al diabete e all’alcool.

Cari lettori,sono passati 50 anni da quando mio padre Remo ha dato vita a quello che è oggi il Gruppo Marilab… Ebbene sì, 50 anni di storia, di sacrifici, di profondo legame con il territorio e di fiducia da parte di tutti voi. In occasione di questo evento abbiamo voluto, ancora una volta, dedicarvi un pensiero speciale: il Programma Prevenzione e Salute.Indirizzato sia a uomini che a donne, questo progetto nasce dalla voglia di educare sempre più i cittadini alla prevenzione e di offrire loro un valido strumento per “colorare” la propria salute. Abbiamo creato, infatti, diversi Pacchetti e Check-up e abbiamo scelto di proporveli a prezzi davvero mol-to vantaggiosi.Anziché ricevere un regalo per il nostro compleanno abbiamo quindi pre-ferito essere noi a donarvi un Arcobaleno di Salute sperando che possa rappresentare un pensiero utile e concreto per tutti voi che non avete mai smesso di credere nella professionalità e qualità dei nostri servizi.Nella pagina seguente troverete tutti i dettagli della promozione.

Con affetto, Daniele Marino

Un regalo speciale

Per contattare Daniele Marinosi prega di inviare una e-mail a

[email protected] un fax al n° 0656195174

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Dott. Carlo ClementiEpatologo, Geriatra,Specialista in Medicina Tropicale

Servendosi di una sonda pediatrica è, infi-ne, possibile usarlo anche in età infantile e in caso di anoressia. È, invece, sconsi-gliato nei portatori di pacemaker e per le donne in gravidanza. ELF-test: questo test impiega un campio-ne di sangue nel quale vengono ricercati tre marcatori di Fibrosi. È eseguito preva-lentemente in pazienti pediatrici ma, con-siderando che valuta correttamente il gra-do di Fibrosi Epatica, l’associazione con il valore del Fibroscan permette di identifi-care i pazienti con Fibrosi progressiva, in particolare in pazienti con steatoepatite legata alla presenza o meno di sindrome metabolica (diabete-dislipidemia, ecc.).ARFI (Acoustic Radiation Force Imaging): tale tecnica consiste in un software Virtual Touch inserito in un ecografo convenzio-nale e misura la resistenza del tessuto epa-tico in termini di propagazione dell’onda acustica quindi in m/sec. Maggiore è la velocità di propagazione, maggiore è la resistenza offerta dal tessuto e maggiore è la Fibrosi. L’accuratezza è massima nella Fibrosi avanzata e nella cirrosi. In assenza di Fibrosi o in condizioni intermedie l’ac-curatezza è sovrapponibile al Fibroscan. Allo stato attuale è ancora limitato ai cen-tri di ricerca.MRE (Magnetic Resonance Elastography): la risonanza magnetica con misurazione elastografica della resistenza epatica ri-chiede la disponibilità di una risonanza magnetica ma, come quest’ultima, pre-senta dei limiti, ossia è scarsamente ripe-tibile, prevede tempi lunghi per l’esecu-zione e ha costi economici elevati. Viene, dunque, attualmente utilizzata per scopi di ricerca.

Presso il Centro Marilab di Via Caffaro 137 (Roma) è possibile eseguire l’esame del fegato mediante Fibroscan: uno strumento innovativo, ancora poco diffuso in Italiama ormai necessario per la gestione di pazienti con malattie croniche del fegatodi varia natura.Per info e prenotazioni06 5134191 / 06 51600997.

PACCHETTISALUTE

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PACCHETTO ROSA (GINECOLOGIA) * - € 275 € 99- Ecografia transvaginale- Visita senologica- Visita ginecologica con pap-test

PACCHETTO ROSSO (CARDIOLOGIA) - € 339 € 129- Esami ematochimici (emocromo completo con formula leucocitaria e conta piastrine,

glicemia, azotemia, creatininemia, uricemia, sodio, potassio, colesterolo totale, HDL, LDL,trigliceridi, GOT, GPT, esame completo delle urine).

- Ecocardiogramma color doppler- Visita cardiologica con elettrocardiogramma di base

PACCHETTO VIOLA (ANGIOLOGIA) - € 295 € 119- Ecocolordoppler dei vasi epiaortici- Ecocolordoppler venoso e arterioso degli arti inferiori- Visita angiologica

PACCHETTO BLU (UROLOGIA) - € 311 € 119- Esami ematochimici (Antigene Prostatico Specifico - PSA e PSA libero)- Uroflussimetria- Ecografia renale, vescicale e prostatica sovrapubica- Visita urologica

PACCHETTO VERDE (OSTEOPATIA) - € 160 € 39- Esame baropodometrico- Valutazione osteopatica- Valutazione posturale- Trattamento osteopatico mirato

PACCHETTO BIANCO (OSTEOPOROSI) - € 406 € 149- Esami ematochimici (emocromo completo con formula leucocitaria e conta piastrine,

calcemia, calcio urinario, fosfatemia, fosforo urinario, osteocalcina, vitamina D3). - M.O.C. (metodica DEXA) lombare- M.O.C. (metodica DEXA) femorale- Visita endocrinologica per studio metabolismo osseo * Il Pacchetto Rosa non è valido per donne in gravidanza

PREVENZIONE DONNA - € 866 € 499- Esami ematochimici (emocromo completo con formula leucocitaria e conta piastrine,

glicemia, azotemia, uricemia, creatininemia, GOT, GPT, YGT, colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi, protidogramma con protidemia totale, VES, HBs Ag, HCV Ab, omocisteinemia, esame completodelle urine).

- Rx torace- Spirometria- Ecografia addome superiore e inferiore- Visita cardiologica con elettrocardiogramma di base- Visita senologica- Visita ginecologica con pap-test- Visita internistica e relazione conclusiva del check-up

PREVENZIONE DONNA OVER 40 - € 1.237 € 649- Esami ematochimici (emocromo completo con formula leucocitaria e conta piastrine,

glicemia, azotemia, uricemia, creatininemia, GOT, GPT, YGT, colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi, protidogramma con protidemia totale, VES, HBs Ag, HCV Ab, omocisteinemia, FT3, FT4, TSH, ricerca sangue occulto nelle feci su 3 campioni, esame completo delle urine).

- Rx torace- Spirometria- Ecografia addome superiore e inferiore- Ecografia mammaria- Mammografia bilaterale- Ecocolordoppler dei vasi epiaortici- Visita cardiologica con elettrocardiogramma di base- Visita senologica- Visita ginecologica con pap-test- Visita internistica e relazione conclusiva del check-up

PREVENZIONE UOMO - € 676 € 379- Esami ematochimici (emocromo completo con formula leucocitaria e conta piastrine,

glicemia, azotemia, uricemia, creatininemia, GOT, GPT, YGT, colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi, protidogramma con protidemia totale, VES, HBs Ag, HCV Ab, omocisteinemia, esame completodelle urine).

- Rx torace- Spirometria- Ecografia addome superiore e inferiore- Visita cardiologica con elettrocardiogramma di base- Visita internistica e relazione conclusiva del check-up

PREVENZIONE UOMO OVER 40 - € 935 € 529- Esami ematochimici (emocromo completo con formula leucocitaria e conta piastrine,

glicemia, azotemia, uricemia, creatininemia, GOT, GPT, YGT, colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi, protidogramma con protidemia totale, VES, HBs Ag, HCV Ab, omocisteinemia, Antigene Prostatico Specifico - PSA, ricerca sangue occulto nelle feci su 3 campioni, esame completo delle urine).

- Rx torace- Spirometria- Ecografia addome superiore e inferiore- Ecocolordoppler dei vasi epiaortici- Visita cardiologica con elettrocardiogramma di base- Visita urologica- Visita internistica e relazione conclusiva del check-up

Marilab, per i suoi 50 anni di attività, regala ai cittadini un Arcobaleno di salute.In occasione del suo 50° compleanno, infatti, desidera ringraziare i clienti che hanno affidato la propria salute al Gruppo con un pensiero speciale.A salvaguardia della salute di tutti, Marilab e il suo team di professionisti sono lieti di presentare i “programmi” finalizzati alla prevenzione e alla diagnosi di eventuali patologie.

PROGRAMMA

Prevenzione e Salute

DA 50 ANNI AL SERVIZIO DELLA VOSTRA SALUTE

Colora la tua salute conLa promozione è valida solo presso il Marilab Center di Viale A. Zambrini, 14 (Lido di Ostia) fino al 30 Giugno 2013.Promozione soggetta a disponibilità. È necessario prenotare con anticipo rispetto alla data di effettuazione degli accertamenti. Il paziente può usufruire di ogni singolo Pacchetto Salute una sola volta.

Naturopatia:educazione alla salutee al benessere

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Massimiliano della roccaNaturopata,Counselor Psicosomatico

Lavorarecon il naturopata

su più livelliper agevolare

il processodi autoguarigione

e ripristinarel’equilibrio

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vivere secondo le leggi della natura e ciò implica una maggiore conoscenza di sé.È in questo contesto che la figura del na-turopata acquisisce sempre più senso di esistere, in veste di operatore del benes-sere, per accrescere la capacità dell’indivi-duo di realizzare al massimo le sue perso-nali potenzialità di vivere la vita.

Il termine Naturopatia deriva dal latino “natura” e dal greco “pathos” e signifi-ca “ciò che si percepisce, vive”. Naturo-patia, quindi, letteralmente, significa

“sentire secondo natura”. Il naturopata si identifica come operatore del benessere nell’ambito delle discipli-ne naturali e bioenergetiche, nel rispetto della concezione olistica dell’uomo, della sua unicità e dell’interazione con l’am-biente. Egli principalmente opera nei se-guenti ambiti:• Educativo - educare le persone a cono-scere e gestire il proprio equilibrio psi-cofisico, indicando i comportamenti più idonei da seguire.• Preventivo - riconoscere in stili di vita inadeguati e patogeni la causa, sempre più frequente, di un peggioramento della qualità della vita ed insegnare stili di vita e metodiche mirate al recupero e al man-tenimento delle condizioni di benessere.• Assistenziale - aiutare il cliente a rico-noscere i propri eventuali squilibri psico-fisici-emotivi o le predisposizioni ad essi e proporre metodiche dolci per favorire il ripristino dell’equilibrio e del benessere secondo una visione olistica della persona.L’intervento del naturopata ha, quindi, come scopo principale quello di ripristi-

nare e mantenere l’equilibrio naturale dell’organismo, avvalendosi di tecniche non invasive e rimedi naturali e agen-do simultaneamente sui quattro livelli dell’uomo: fisico, emotivo, mentale e spi-rituale. Gli obiettivi del naturopata sono dunque:• Abbassare il livello di stress a cui sotto-poniamo il corpo, migliorando la propria capacità di compensazione. Se infatti il carico di stress, dettato da alimentazione squilibrata, scarso riposo, problemi struttu-rali, inquinamento o stress occasionali cre-sce a tal punto da andare oltre la propria capacità di compensazione, allora possono sorgere sintomi che variano a seconda del-le proprie debolezze e predisposizioni o a seconda dello stress primario a cui è sotto-posto l’organismo.• Migliorare e agevolare il vitalismo nella ricerca della guarigione. Il vitalismo è la capacità di reazione nei confronti di uno squilibrio. • Lavorare contemporaneamente su più li-velli per agevolare una guarigione più rapi-da e duratura. Il naturopata stimola nel pa-ziente un processo di autoguarigione e di graduale presa di coscienza della propria responsabilità nel recupero del benessere.Oggi è sempre più sentita l’esigenza di

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Un Centro per la diagnosi e la cura di cefalee, emicranie e nevralgie cervico-cranio-facciali

Ritengo che una criticità importante, or-mai imprescindibile, sia quella di affron-tare la problematica concernente il dolore nella sua accezione più ampia, sia esso do-lore acuto o dolore cronico.In particolar modo mi preme affrontare la problematica concernente il dolore non da causa neoplastica, bensì quella sinto-matologia dolorosa che potremmo defi-nire a genesi benigna ma che comunque presenta un forte impatto sulla qualità di vita, sulla quantità di inabilità e sulla rela-tiva dipendenza da chi è più vicino al pa-ziente (i membri della famiglia, gli amici, i colleghi di lavoro, ecc.). Ovvero quella sin-tomatologia dolorosa che fa perdere gior-nate, settimane, mesi sia di tempo libero

Il trattamento del doloreNO

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che di lavoro e grava su pazienti ed ope-ratori sanitari al tempo medesimo nonché sul S.S.N. e, pertanto, in ultima analisi sem-pre su di noi, sulle nostre tasche, sui nostri risparmi.Il Centro per il trattamento dolore neuro-patico non neoplastico offrirà ai pazienti un trattamento articolato. Quello farma-cologico mediante l’uso di molecole che vadano oltre il comune analgesico al bi-sogno (ad esempio farmaci specifici per il dolore neuropatico che alle volte hanno come prima indicazione quella antiepilet-tica, di stabilizzatori del tono dell’umore, di antidepressivi, farmaci costicosteoidi e farmaci oppiacei, ecc.). La contemporanea prevenzione delle sindromi da abuso di

Dott. otello PoliMedico Chirurgo-Specialista in Neurologia, Perfezionato in terapia del dolore

Èpensiero comune e condiviso come i pazienti affetti da sin-tomatologia dolorosa abbiano come prima figura di riferimento

sanitario il medico di medicina generale, a cui compete fornire risposte e soluzioni a coloro che soffrono, rasserenare e gene-rare un rapporto empatico positivo con il paziente.Considerando preliminarmente che “pri-ma di ogni altra questione viene il pazien-te”, nasce l’idea di un Centro di diagnosi e cura del dolore con l’obiettivo di una continua e fattiva collaborazione tra il me-dico di medicina generale e lo specialista di medicina del dolore (neurologo, ane-stesista).

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analgesici, della conseguente dipendenza da questi e la profilassi della cronicizzazio-ne del dolore deve rappresentare il nostro target, univocamente condiviso.Gli interventi sulle sindromi dolorose non si limiteranno al solo trattamento farma-cologico ma comprenderanno nelle linee guida, laddove ci sia l’indicazione, un trat-tamento loco-regionale mini-invasivo che vedrà il medico specialista in medicina del dolore mettere in atto procedure mini-invasive, particolarmente efficaci nelle nevralgie facciali atipiche, nelle nevralgie trigeminali e nelle nevralgie del nervo grande occipitale, ma anche in quelle sin-dromi dolorose farmaco-resistenti e alta-mente invalidanti, quali la cefalea a grap-polo, l’emicrania cronica quotidiana, ecc..La procedura, in base alla tipologia del pa-ziente e della problematica di volta in volta trattata, potrà essere eseguita da un singo-lo operatore specializzato o da una piccola equipe multi-specialistica (medici specializ-zati nella teoria e nella pratica quotidiana della medicina del dolore) poiché per cia-scuna tipologia di paziente e di problemati-ca trattata esiste un diverso approccio.

Presso la sede Marilab di Acilia (Via di Acilia 71/A) è presenteil Centro per il trattamento del dolore.Per info e prenotazioni06 52363001 / 06 52350224

ll Centro per il trattamento del dolore,con l’aiuto della neurodiagnostica

per immagini e in particolaredella Risonanza Magnetica e della

Tomografia Computerizzata,offrirà ai pazienti

diversi trattamenti farmacologicie trattamenti loco-regionali

mini-invasivi

Sarà importante individuare i fattori di ri-schio circa l’insorgenza del dolore (eventi, alimentazione, modificazione delle abitu-dini di vita, modificazioni del ritmo sonno/veglia) e sarà consigliabile che il paziente rediga il cosiddetto “diario della cefalea” dove appuntare le variabili (a che ora è in-sorto il dolore, quanto è durato, con cosa è passato, se occorso in giornata lavorati-va o nel week end, se occorso nel periodo peri-mestruale, localizzazione e tipologia del dolore, segni /sintomi prodromici e/o di accompagnamento).La diagnosi, primariamente basata su dati anamnestici e clinici, potrà avvalersi del-la diagnostica neurofisiopatologica e, in particolare, della elettromioneurografia dei muscoli facciali, dei riflessi trigemino-facciali ed in particolare del blink reflex.Così come sarà d’aiuto la neurodiagnosti-ca per immagini, in particolare la Risonan-za Magnetica con sequenze angiografiche e la Tomografia Computerizzata, nel so-spetto di una cefalea secondaria a causa organica endocranica o a condizione me-dica generale.

MarilabMARILAB: STRUMENTI DIAGNOSTICI SEMPRE ALL’AVANGUARDIA

MARILAB E VIRGIN ACTIVE INSIEME PER LO SPORT!

Da sempre impegnata nello sviluppo di rapporti di partnership con altre aziende, al fine di offrire ai propri clienti un servizio che sia il più completo possibile, Marilab ha recentemente stipulato un accordo con Virgin Active grazie al quale propone, oltre a varie agevolazioni per gli atleti già iscritti alla palestra, una speciale promozione: ogni cliente che si recherà presso le nostre struttu-re per effettuare una visita medico-sportiva riceverà un coupon (da utilizzare entro un mese dal giorno dell’accertamento) con il quale avrà diritto ad usufruire di un ingresso giornaliero presso le palestre Virgine Active. L’ingresso omaggio consentirà l’accesso per l’intera giornata a tutte le aree: palestra, fitness, piscina, area benessere (esclusi i massaggi) e altro ancora.

ACCERTAMENTI CLINICO-STRUMENTALIPER I DISTURBI DELL’EQUILIBRIO

I disturbi dell’equilibrio, spesso identificati con il termine generico Vertigine, sono in realtà numerosi e diversi tra loro. La Vertigine, che si manifesta con instabilità moto-ria, sensazione di cadere, capogiro, disorientamento spaziale, sbandamento laterale e sensazione di “camminare sui cuscini” altro non è che un sintomo, spesso indicativo di una malattia. Pertanto, la certezza della diagnosi necessita di una valutazione spe-cialistica effettuata tramite esami clinico-strumentali, che è possibile eseguire presso i nostri centri, al fine di indirizzare il paziente verso le varie strategie terapeutiche.

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Il Gruppo Marilab, sempre alla ricerca di nuove metodiche atte a migliorare la qualità dei servizi offerti ai propri pazienti, è lieto di informare i lettori che, presso i propri centri è possibile eseguire alcuni esami con tecniche all’avanguardia, non invasive:• Presso la sede di Viale A. Zambrini, 14 (Ostia) le donne potranno effettuare l’esame di Sonoisterosalpingografia (SHSG) ai fini dell’accertamento di un’eventuale sterilità di coppia. Questa tecnica, utilizzata per studiare le tube e rilevare eventuali patolo-gie uterine, consiste in una semplice ecografia ad ultrasuoni, di rapida esecuzione e dagli effetti collaterali pressoché insignifi-canti. Una conquista per la ginecologia poiché offre la possibilità di eseguire un esame ambulatoriale accurato lasciandosi alle spalle i vecchi metodi che esponevano le pazienti alle radiazioni dei raggi X.• Sempre presso il Centro di Ostia è possibile eseguire la Riabilitazione della Muscolatura del Pavimento Pelvico: una “gin-nastica” specifica che aiuta a curare i problemi del perineo ed è importante per le donne di tutte le età, affette da vari disturbi. • Presso la sede di Via Caffaro, 137 (Roma) si effettuano accertamenti di diagnostica mediante la risonanza magnetica Artoscan che, grazie alle caratteristiche avanzate del suo sistema a basso campo magnetico, permette di acquisire immagini ad alto livello in diverse parti del corpo: ginocchio, parte inferiore della gamba, caviglia, piede, mano, polso, avambraccio e gomito. L’innovazione di questo strumento consiste, inoltre, nella rapidità e comodità di esecuzione: il macchinario è particolarmente silenzioso e il corpo del paziente è situato al di fuori dello scanner in cui viene, invece, inserito solo l’arto consentendo, così, di esaminare agevolmente anche i pazienti claustrofobici.

Un SistemaSanitarioRegionaleal collasso!

Un’altra tornata elettorale è giun-ta alla sua conclusione conse-gnandoci un nuovo Presidente e una nuova Giunta per gover-

nare la nostra amata regione. Un governo che avrà il compito di rimettere insieme, con una certa celerità, i cocci di un S.S.R. che nel corso degli ultimi tre anni è andato via via sgretolandosi e che è ormai prossi-mo al collasso. Gli ospedali pubblici sono inefficienti e necessitano di una profonda ristrutturazione organizzativa e struttura-le, le strutture sanitarie private accredita-te, pur continuando ad erogare servizi di qualità a basso costo, sono ormai strozza-te dai costi eccessivi a fronte dei tagli di budget progressivamente applicati dalla precedente gestione. Le statistiche recenti indicano l’Italia ai primi posti come spesa pro-capite sostenuta dal cittadino per pre-stazioni a pagamento.La ristrutturazione, quindi, dovrà essere profonda e sostanziale: non c’è più spazio per progetti fantasiosi ma irrealizzabili, tan-tomeno per le logiche clientelari che han-no distrutto il sistema negli ultimi anni. Essa dovrà partire da un’analisi puntuale dei bi-sogni di Sanità della cittadinanza e dovrà tenere conto delle numerose e disparate realtà che erogano servizi sanitari presenti ormai da anni sul territorio del Lazio.

tamente sottoposti al criterio di bilancio e soppressi in tutti quei casi in cui produco-no deficit per le casse della Pubblica Am-ministrazione. Si verrebbero a creare, così, delle logiche di competizione tra erogatori che favorirebbero la permanenza nel mer-cato solo di quelle realtà in grado di fornire un servizio di qualità a costi controllati.Nello stesso tempo la Regione dovrebbe garantire il rispetto degli standard di qua-lità minimi da parte delle strutture pubbli-che e private attraverso dei meccanismi di controllo realizzati da un organismo terzo a ciò deputato.Pertanto, che si facciano pure le cosiddette “Case della Salute”, ma solo tenendo conto delle realtà già esistenti, che sono più che sufficienti per soddisfare l’esigenza delle cure primarie sul territorio, ed evitando di sperperare ulteriori risorse, sicuramente più utili per altri settori della sanità laziale.Non c’è più margine per proseguire a ten-tativi con scelte che non derivino da una vera e profonda analisi dei bisogni e da una conseguente programmazione di tut-to il Sistema.La nuova Giunta Regionale si trova di fron-te ad una sfida estremamente impegnativa ma, questa volta, non si può più fallire e noi siamo pronti a prenderci il nostro carico di responsabilità, insieme ai cittadini tutti.

Riorganizzare la sanità laziale secondo la logica dell’efficienza per premiare le struttureche offrono qualità a costi contenuti

Dott. Luca MarinoTitolare e Direttore Sanitario Gruppo Marilab Delegato Unindustria per laDiagnostica Ambulatoriale

In un contesto acclarato di carenza di ri-sorse non ci potrà essere logica diversa da quella dell’efficienza. La Sanità del La-zio dovrà essere gestita con un approccio imprenditoriale sia nel pubblico che nel privato e dovranno essere premiate e va-lorizzate quelle strutture che sono in grado di offrire un servizio di qualità ad un costo più vantaggioso.Non si può più ammettere che i principali ospedali della Regione portino disavanzi a fine anno che ammontano a centinaia di milioni di euro: gli ospedali, le struttu-re ambulatoriali territoriali e tutti i servizi sanitari a gestione pubblica e privata do-vranno perseguire la logica dell’efficienza e portare un bilancio annuale in attivo.Sarebbe opportuno che il governo nazio-nale e quello regionale rivedessero i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) in base alle risorse economiche attualmente disponi-bili, avendo il coraggio di eliminare dall’as-sistenza prestazioni di minore rilevanza ai fini del mantenimento dello stato di salute.Per preservare comunque lo stato sociale ed evitare di emulare il Sistema americano, si potrebbero ipotizzare delle prestazioni salvavita che lo Stato è tenuto ad eroga-re in maniera incondizionata e svincolata dalle logiche economiche, mentre tutti gli altri servizi dovrebbero essere assolu-

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Conosciamo i benefici di questo elementonaturale e l’importanza che ha peril nostro benessere

funzionamento:• L’acqua serve come lubrificante. • L’acqua costituisce la base per la saliva. • L’acqua costituisce i fluidi che circonda-no le articolazioni. • L’acqua regola la temperatura corporea, come il raffreddamento e il riscaldamento attraverso la sudorazione.• L’acqua è il migliore agente detossifi-cante, facilita il transito del cibo lungo il tratto intestinale e aiuta ad alleviare la co-stipazione (soprattutto le acque minerali naturali di tipo bicarbonato).• L’acqua promuove il metabolismo cel-lulare, contribuisce a migliorare le perfor-mance cognitive e di attenzione e miglio-ra le capacità lavorative. • L’acqua, quella con un buon contenuto di calcio, assicura un maggiore benessere ormonale nella donna dopo la menopau-sa in quanto fornisce il calcio necessario per il mantenimento dell’ottimale inte-grità dell’osso e contribuisce a ridurre il rischio di frattura.

Lacqua è essenziale per la vita e per la salute in genere, è così im-portante che il nostro corpo è in realtà uno specifico sistema di

gestione della siccità atto a prevenire la disidratazione e garantire la sopravviven-za. Il corpo umano, infatti, mediamente è composto di acqua per un 60%. In media, perché il quantitativo varia a seconda dell’età (dal 75% dei neonati al 50% degli anziani) e degli organi del corpo. Il contenuto di acqua è maggiore dove è più alta l’attività metabolica: nel cervello il 95%, nel sangue l’80%, nei muscoli il 75%, nella pelle il 70%, nel tessuto con-nettivo il 60% e nelle ossa il 30%. Il tessu-to con meno acqua è il grasso corporeo con il 20%. I soggetti obesi hanno una percentuale di acqua inferiore ai soggetti normopeso; bere acqua contrasta celluli-te e accumuli anti-estetici. Un semplice calo del 2% nell’introduzione di acqua del nostro corpo può scatenare segni di disidratazione, quali confusione,

Prof. Andrea FabbriDirettore UOC Endocrinologia,Polo Ospedaliero Integrato Ospedale S. Eugenio e CTO A. Alesini,Università di Roma Tor Vergata

L’ACQUA:una risorsa tutta da scoprire!

’ disturbi della memoria a breve termine, difficoltà a fare semplici operazioni mate-matiche e a concentrarsi su caratteri più piccoli, come ad esempio lo schermo di un computer.La disidratazione lieve è anche una delle più comuni cause di affaticamento du-rante il giorno.Si stima che il 75% degli italiani, ma non solo, ha una lieve disidratazione cronica. Statistica piuttosto spaventosa per un paese sviluppato in cui l’acqua è pronta-mente disponibile attraverso il rubinetto o le acque minerali naturali. Bere acqua in genere, e berla di qualità, è importante per la promozione della salu-te e la prevenzione delle malattie.L’acqua è necessaria per la meccanica del corpo umano che non può funzionare senza di essa, proprio come una macchi-na non può funzionare senza gas e petro-lio. Infatti, le singole cellule e le funzioni degli organi che compongono il nostro corpo dipendono dall’acqua per il loro

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ACQUALo stesso vale per la crescita scheletrica del bambino in aggiunta al latte e suoi derivati. Infine, in alcune condizioni parti-colari, l’idratazione di qualità è particolar-mente importante e utile. Nella calcolosi renale, l’idratazione adeguata con acqua, preferibilmente a basso residuo (inferiore ai 250 mg/l), facilita la diuresi, ha un’azio-ne depurativa e contrasta il deposito delle scorie lungo le vie escretrici renali.In caso di ipertensione arteriosa e di sog-getti con alto rischio cardiometabolico, l’acqua a basso residuo e basso contenuto di sodio facilita il migliore controllo ormo-nale della pressione arteriosa e del peso corporeo.Nelle attività sportive di un certo impe-gno, sia da parte di amatori che professio-nisti, il dispendio calorico e la perdita di acqua e sali che si verificano hanno l’ur-genza e la necessità di essere reintegrate.Bisogna bere abbondantemente e pre-feribilmente un’acqua che contenga proprio i minerali consumati quali sodio, potassio e calcio in quantità sufficiente al reintegro. Soprattutto i primi due sono indispensabili per una normale funzione muscolare e come antidoto alla fatica. Le acque a media mineralizzazione, tra i 250-700 mg /l, hanno dimostrato di favorire il processo di reidratazione, di ripristinare i livelli sodio-potassio nell’ambito cellulare e di essere l’integratore naturale capace di sopperire, per la sua composizione, al fabbisogno giornaliero alimentare di chi pratica sport.Infine, poiché l’acqua è una componente importante per la nostra fisiologia, è im-plicito che la qualità dovrebbe essere al-

trettanto importante quanto la quantità. L’acqua potabile deve essere sempre il più possibile priva di contaminanti per garan-tire la salute e il benessere dell’organismo. Le acque minerali naturali non hanno effetti terapeutici in senso stretto ma, es-sendo dotate di caratteristiche organolet-tiche ed igieniche particolari, sono in gra-do di svolgere azioni favorenti la salute e di mantenere il benessere ormonale nelle varie fasi della vita. Ciò è da attribuire, da un lato, alla quantità e al rapporto dei sali in esse disciolti, dall’altro, all’assenza di sostanze inquinanti o indesiderabili.

• L’acqua a basso residuo e a basso conte-nuto di sodio promuove la diuresi, facilita il migliore controllo ormonale della pres-sione arteriosa ed è il migliore aiuto natu-rale per i programmi di calo ponderale e mantenimento del peso corporeo.

E allora, quanto bisogna bere al giorno per stare bene?Per gli sportivi, a seconda del tipo di attivi-tà e delle condizioni climatiche si va da 1.5 a 3 litri al giorno. Per un sedentario sono sufficienti 1.2-2.5 litri al giorno.Chi svolge attività fisica intensa e vive in un ambiente caldo può aver bisogno di quan-titativi maggiori sino a 6 litri al giorno.Per alcuni soggetti, come le donne in gra-vidanza, l’acqua è poi particolarmente importante in quanto assicura l’omeostasi generale di due organismi.Per le donne in menopausa l’assunzio-ne di acqua calcica (con un contenuto di calcio >150 mg/l) rappresenta una fonte nutrizionale di qualità di calcio alimenta-re. Sebbene l’apporto necessario potreb-be essere fornito mediante il consumo di alimenti ricchi di calcio, quali i prodotti lattiero-caseari, la frequente comparsa di ipercolesterolemia, di intolleranza al latte e derivati e la necessità di evitare il sovrappeso, determinano l’esigenza di un’alimentazione ipocalorica e povera di grassi, a discapito dell’introito di calcio, suggerendo la ricerca di fonti alternative e facilmente reperibili di quest’ultimo. In tali situazioni le acque minerali naturali ricche di calcio possono rappresentare una validissima alternativa, anche perché la biodisponibilità di calcio nelle acque minerali naturali è pari, se non superiore, a quella del latte.Dunque, l’acqua calcica è indicata nella prevenzione dell’osteoporosi. Inoltre, la quantità del calcio contenuto nell’acqua calcica (bevuta nell’arco della giornata e preferibilmente tra i pasti) facilita il mi-gliore assorbimento intestinale.

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Sui mass media vengono spesso pubbli-cizzate terapie delle vene varicose spac-ciate come “rimedi miracolosi” validi per qualsiasi varice, dalla più grande alla più piccola, ed indicati per tutti i pazienti, dal più giovane al più anziano. In realtà, nessuna terapia è miracolosa, avendo ognuna di esse valore e limiti ben definiti. Queste erronee informazioni creano nel paziente dapprima false illusioni, poi dub-bi e, infine, una gran confusione. La persona affetta da vene varicose ne-cessita invece di risposte chiare a doman-de importanti quali: devo operare le mie vene varicose? Quali vene devono essere operate? Con quale tecnica? Cosa succe-de se non mi opero?

Anzitutto: a chi bisogna rivolgere tali domande? Certamente allo specialista chirurgo vascolare. Infatti, le innovazioni tecnologiche si susseguono così rapida-mente in questo campo che la risposta corretta a domande così importanti ri-chiede un approfondito e continuo ag-giornamento specialistico.Secondo: non esistono risposte valide a priori per tutti i pazienti. La risposta a quelle importanti domande deve essere “confezionata su misura” dal chirurgo va-scolare poiché può essere diversa da pa-ziente a paziente e, nello stesso paziente, tra una gamba e l’altra. Vediamo, dunque, di dare una risposta a queste domande.

Imparare a trattare le varici per rallentarne la crescita e migliorare i sintomi

Dott. Alberto CaggiatiSpecialista in Chirurgia Vascolare

Devo operare le mie vene varicose?Per rispondere devono essere valutati molteplici fattori, quali:- età, sesso e stato di salute generale del paziente;- estensione e gravità delle varici;- velocità di progressione e entità dei sin-tomi; - presenza di complicanze (macchie o in-fiammazione della pelle, flebiti, ulcere, ecc.);- altre malattie che ostacolino la funzio-nalità venosa (obesità, malattie cardiache, polmonari, osteoarticolari, ecc.).

Quali vene devono essere trattate?Anche in questo caso l’estensione e la gravità delle vene varicose varia note-volmente da persona a persona e, anche nello stesso paziente, può variare da gam-ba a gamba. Quindi occorre un’accurata valutazione anatomica e funzionale che viene eseguita dal chirurgo con un esame Ecocolordoppler. Sulla base dei risultati di questo esame può essere stabilito quali varici debbano essere trattate e quali vene invece possano essere risparmiate. Sem-pre l’Ecocolordoppler permette di stabili-re la metodica migliore per il trattamento, nonché eventuali alternative e controindi-cazioni.

Vene varicose:cosa fare e come farlo

Le vene hanno il compito di ripor-tare il sangue verso il cuore e sono quindi presenti in tutto il corpo. Negli arti inferiori abbiamo un

gran numero di vene, quelle “profonde” decorrono tra i muscoli. Nel tessuto adi-poso sottocutaneo è presente una fitta rete di vene superficiali che si uniscono a formare due vasi principali: la vena gran-de safena e la vena piccola safena. Le vene superficiali possono diventare varicose (chiamate comunemente anche varici) quando vanno incontro a dilatazio-ne permanente. Se varicose, le vene delle gambe non riescono a svolgere la propria funzione ed il sangue ristagna al loro in-terno. Oltre a provocare fastidiosi sintomi (dolore, gonfiore, senso di pesantezza, prurito, ecc.), tale ristagno può portare ad un’infiammazione della cute che può macchiarsi, indurirsi o addirittura ulcerarsi (si forma cioè una piaga). Infine, il ristagno di sangue nelle vene varicose può causare l’insorgenza di una flebite (infiammazione della vena), evento spesso accompagna-to da trombosi (coagulazione del sangue al suo interno). Se non opportunamente trattate le vene varicose tendono ad ag-gravarsi, in alcuni casi lentamente, in altri velocemente. Per tale motivo non posso-no essere ignorate da chi ne è affetto. In-fatti, le varici non migliorano tantomeno guariscono né spontaneamente né con farmaci, diete o calze elastiche. Questi im-portanti presidii servono solamente a ral-lentarne la crescita e migliorare i sintomi.

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Di seguito uno schema che sintetizza e semplifica le indicazioni ed i limiti delle tecniche più comunemente impiegate:

Che anestesia devo fare?Tutti i trattamenti indicati nella tabella possono essere eseguiti con anestesia locale, loco-regionale o in sedazione. Il paziente cammina il giorno stesso dell’intervento.

Cosa succede se non mi opero?Il trattamento delle varici può essere controindicato per cause generali (condizioni di sa-lute scadenti, problemi osteoarticolari, ecc.) o semplicemente rifiutato dal paziente. In tutti i casi è necessario abituarsi ad indossare calze elastiche idonee appositamente pre-scritte dal chirurgo vascolare. Le vene varicose, ovviamente, non vengono eliminate dalle calze elastiche ma almeno ne viene ritardata l’evoluzione e prevenute le complicanze. Calze elastiche e farmaci servono anche a ridurre i sintomi legati al ristagno venoso.

Concludendo, le vene varicose sono diverse per gravità ed estensione da paziente a pa-ziente e, nello stesso paziente, da gamba a gamba. Lo specialista chirurgo vascolare può definire, sulla base dello studio Ecocolordoppler, per ciascun arto varicoso, sia la tattica che la tecnica di trattamento più appropriate.

Le metodiche endovascolari recentemente introdotteper il trattamento delle varici (Radiofrequenza e Laser)

hanno semplificato l’approccio chirurgico all’arto varicoso,riducendo il traumatismo operatorio e gli effetti collaterali

Come devono essere operate le mie va-rici?In passato tutte le gambe con vene vari-cose venivano operate allo stesso modo favorendo, in alcuni casi, l’insorgenza di recidive. Oggi, invece, le tecniche a di-sposizione del chirurgo vascolare sono molteplici e tutte molto valide. Bisogna però fare attenzione: nessuna delle tecni-che disponibili può essere considerata la migliore, quella cioè che ottiene i migliori risultati in qualsiasi arto varicoso (contra-riamente a quanto viene troppo spesso reclamizzato). Questo proprio perché le vene varicose sono differenti da arto ad arto. Ne consegue che il trattamento chi-rurgico deve essere differenziato gamba per gamba sulla base del tipo di varici presenti. Non deve stupire infatti se, nello stesso paziente, un arto viene trattato con una o più tecniche (ad esempio chirurgia più sclerosi) mentre l’altro con metodica completamente differente (ad esempio il Laser). Le metodiche endovascolari recentemen-te introdotte per il trattamento delle varici (Radiofrequenza e Laser) hanno certa-mente semplificato l’approccio chirurgico all’arto varicoso, riducendo il traumatismo operatorio e gli effetti collaterali, quali le ecchimosi (lividi). Tali metodiche però im-plicano maggiori costi e, quindi, meritano di essere applicate solo in casi selezionati, come illustrato nella tabella allegata. L’oc-clusione delle varici con schiuma sclero-sante è una tecnica che non implica costi elevati ma anch’essa è applicabile con sicurezza solo in parte dei casi, come va-rici extrasafeniche, varici recidive o varici in arti con gravi lesioni cutanee. Le tecni-che mininvasive, quali la CHIVA e l’ASVAL, sono indicate nei casi con quadri varicosi non conclamati.

METODICA

Chirurgiatradizionale(STRIPPING)

Chirurgiacorrettiva

(CHIVA, ASVAL)

EndovascolareRadiofrequenza

EndovascolareLaser

Scleroterapiaeco guidatacon schiuma

SI BASA

Sullo stripping dellesafene + varicectomie

Sull’asportazione mirata di tronchi varicosi non safenici (varicectomia)

Sull’ablazione termica delle safene + varicectomie

o scleroterapiadei rami minori

Ablazione chimicadelle varici

È INDICATA

Negli arti con varici di maggior gravità ed estensione

Nelle fasi iniziali della malattia quando le varici sono meno

estese e le safene relativamente poco dilatate

Negli arti con malattia safenica e poche varici extrasafeniche

Nel trattamento di varici minori o recidive ed al completamento

di trattamenti chirurgici

È CONTROINDICATA

Quando le safene sono sane. È eccessiva nelle forme

iniziali di malattia varicosa

Negli arti con varicidi maggior gravità

ed estensione

Nel trattamento di varici minori o molto superficiali.

Controindicate in casodi safene molto dilatate

In caso di safenemolto dilatate

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fatto praticamente nulla per la riorga-nizzazione della rete ospedaliera e dei servizi per la salute. Anche qui le parole della Corte dei Conti lasciano poco spa-zio all’immaginazione: c’è un gravissimo ritardo nella ristrutturazione complessiva del sistema. E anche i piccoli migliora-menti che ci sono stati sono frutto più di singole iniziative che di un progetto orga-nico di riforma. Senza questo passaggio la sanità del Lazio continuerà a produrre disavanzo e non migliorerà nell’efficienza. Con l’aggravante che i costi esorbitanti di gestione continueranno a dover essere sostenuti dai cittadini e dalle imprese.

Qual è la strategia giusta per rilanciare la sanità nel Lazio?La via maestra è quella di procedere su due binari fondamentali: da una parte la riorganizzazione complessiva del sistema delle cure sul territorio; dall’altra l’intro-duzione di sistemi rigidi di controllo e mi-sure innovative per rendere più efficiente il sistema. Soprattutto, ovviamente, per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse. La verità è che oggi spendiamo moltissimo,

Gli elettori lo hanno scelto sen-za esitazione alla guida della Regione Lazio ma oggi, per Nicola Zingaretti, si apre una

partita ancora più importante: quella con la riforma di un Sistema Sanitario quasi al collasso, sorvegliato speciale dal Governo.Il neo Presidente, relazione Corte dei Con-ti alla mano, ha tuttavia le idee chiare sulla riforma che attende il Sistema e traccia le linee guida di un programma finalizzato al rilancio delle strutture territoriali e ad un controllo rigoroso degli sprechi.

Presidente, prima Bondi e poi il commis-sario governativo Filippo Palumbo han-no suggerito un piano di tagli durissimo per razionalizzare la rete ospedaliera del Lazio. Crede che le loro previsioni siano veritiere? Ci aspettano tempi duri?Non sarà semplice, ma io penso che una strada per uscire dalla fase più critica sia possibile. Quello che ci aspetta è un’am-ministrazione che, con senso di responsa-bilità, lavori con il Governo a una revisione del Piano di Rientro per renderlo più effi-cace, sia sul fronte della qualità dei rispar-

mi che sulla qualità delle cure. Io credo che siano sotto gli occhi di tutti le grandi difficoltà create dalla logica contabile e ragionieristica che ha governato finora i Piani di Rientro. Basta pensare che perfi-no la Corte dei Conti, nell’ultima relazione sul rendiconto di fine legislatura della Re-gione, indica con grande chiarezza alcuni aspetti critici dell’attuale percorso di risa-namento. Le difficoltà non nascono solo dal colpevole ritardo della Regione nella riorganizzazione del sistema sanitario, ma anche da alcune misure che si sono rive-late inefficaci. Faccio un esempio confer-mato dalla stessa magistratura contabile: il blocco delle assunzioni ha creato enor-mi difficoltà nelle strutture sanitarie, ma non ha prodotto alcun risparmio, poiché è stato necessario ricorrere a personale esterno per garantire livelli adeguati di cura. Questa è la vera sfida: introdurre rigore mantenendo, anzi migliorando, la qualità delle cure.

Dove si è sbagliato in passato?A mio giudizio l’errore più grande nel-la recente gestione è quello di non aver

Intervista al neo Governatoredella Regione Lazio

Nicola Zingarettidi Chiara Pasquarelli

CAMBIEREMO IL SISTEMA,LA SANITÀ DEL LAZIO GUARIRÀ

ma spesso per servizi che, specie in alcune parti del Lazio e per alcune funzioni, sono drammaticamente insufficienti. Lavorare sulla qualità della spesa significa prima di tutto ottimizzare le risorse ed elimina-re ogni sacca di spreco. Noi vogliamo la-vorare subito a una riorganizzazione più equa e sostenibile della rete ospedaliera e ad un nuovo modello di cure territoriali, fondato sulla rete degli studi associati di medicina generale, su nuove strutture po-livalenti presenti su tutto il territorio che abbiamo chiamato Case della Salute e su-gli Ospedali di comunità, rivolti ai pazienti con patologie croniche e degenerative. Strutture di prossimità che alleggeriran-no il lavoro oggi quasi esclusivamente concentrato sugli ospedali. È un piano credibile e attuabile: abbiamo previsto di aprire 20 Case della Salute e 5 Ospedali di Comunità sul territorio del Lazio. Con una spesa di appena l’1% sul bilancio sanita-rio, ma dei risparmi enormi sulle cure oggi erogate dagli ospedali.

Non sarà possibile sostituire tutti i diret-tori generali delle Asl, come si regolerà? Credo che il tema delle nomine, per ora, vada affrontato da un’altra prospettiva: è fondamentale introdurre subito nel Lazio sistemi virtuosi per liberare le nomine dal condizionamento della politica e dei vari poteri. Dobbiamo pretendere meritocra-zia e costruire un sistema informatico di controllo e valutazione, poiché una parte

importante degli sprechi e dei malfun-zionamenti che hanno caratterizzato la sanità del Lazio in questi anni sono l’ine-vitabile conseguenza delle scelte opache e dell’ingerenza della politica sulla sanità. Il Lazio deve rendersi il più possibile im-mune a questi fenomeni. Per questo, la piena trasparenza nelle nomine e nell’u-tilizzo delle risorse sarà una delle nostre priorità. Quando, nel rispetto della legge, dovremo procedere alle nuove nomine, i manager saranno valutati attentamente da una commissione terza che verificherà le candidature ricevute sulla base dei cur-ricula disponibili e selezionerà i migliori. Tutto alla luce del sole, sotto gli occhi dei cittadini.

Sanità pubblica e privata possono con-vivere?Devono convivere, ma con una premes-sa fondamentale: noi dobbiamo essere

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“Puntiamo a riorganizzare le struttureterritoriali e introdurre sistemi rigididi controllo per rendere più efficiente il sistema e utilizzare al meglio le risorse”

in grado di mantenere il principio di una sanità universalistica, che dia a tutti pari possibilità di accesso e garantire il dirit-to alla salute, sancito dalla Costituzione. Un diritto fondamentale che non può in alcun modo essere sacrificato sull’altare del risparmio. In questo quadro, quindi, riconosciamo non solo che il rapporto con la sanità privata esiste, ma anche che è un’opportunità per il sistema sani-tario regionale. Anche perché nel privato si esprimono alcune delle nostre grandi eccellenze, si genera economia e trovano lavoro migliaia di operatori. Il rapporto con i privati convenzionati però deve as-solutamente essere regolato da criteri di efficienza, trasparenza e appropriatezza. Altrimenti rischiamo di rivedere quei mo-numentali casi di spreco o, peggio, di ma-laffare che hanno caratterizzato la storia anche recente del Lazio.

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Si riprendecon il campionatoall’aperto delle due squadre romane e con i corsidel Centro Giovanile

U na stagione al coperto senza infamia e senza lode per le due squadre romane di alto livello dell’hockey nazionale: sia la De

Sisti ACEA Roma in campo maschile, arri-vata quinta in A1, che la ACEA San Saba Roma, arrivata quarta, hanno onorato il loro blasone pur con le difficoltà della ca-renza di impianti indoor ancora presenti nella Capitale.

Il General Manager Enzo Corso con le tre azzurre dell’ACEA San Saba Roma Giulia ed Elisabetta Pacella e Aldana Lovagnini

La De Sisti ACEA Roma impegnata nel Palazzetto di Colleferro

Stagione al coperto conclusaper ACEA San Saba Romae De Sisti ACEA Roma

L’ACEA Libertas San Saba Roma nel campionato indoor

Appena ripresa l’attività all’aperto con tutti i campionati alla seconda fase, si riparte con la femminile dell’ACEA San Saba al primo posto con un punto di van-taggio sulla Lorenzoni Bra, mentre la De Sisti ACEA Roma parte dal quinto posto anche se con una classifica corta e con possibilità di recupero.Grande soddisfazione nell’ambiente per

la qualificazione della nazionale femminile al Round 3 di World Lea-gue, che apre la strada alla qualifica-zione per la Coppa del Mondo. Tra le azzurre tre atlete dell’ACEA San Saba, Aldana Lovagnini, Elisabetta e Giulia Pacella. Riprenderanno anche i corsi del Centro Giovanile che, chiu-so il Tre Fontane Hockey per lavori di manutenzione, si terranno al nuovo impianto di Via Avignone, a due pas-si dal Centro Commerciale Euroma2.Per i giovani e le giovani interessati i migliori allenatori giovanili a disposi-zione della società come Pato Mon-giano e Lilian Kimeu.

Per informazioni scrivere a:[email protected] o telefonare ainumeri 348 5551094 / 347 7833860.

La De Sisti ACEA Roma contro l’Amsicora sul nuovo campo blu di via Avignone

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