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A TU PER TU CON “I ricercatori italiani hanno il vero X Factor” news sanitarie dal mondo Marilab Trimestrale di informazione medico-scientifica_anno VIII_n. 2_aprile/giugno 2014_ distribuzione gratuita PERIODICO DI SALUTE E BENESSERE 2 Francesco Facchinetti DIABETE La nuova epidemia? ALLERGIE Rimedi tradizionali e omeopatia MEDICINA ESTETICA Addio rughe e smagliature

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A TU PER TU CON

“I ricercatori italiani hanno il vero X Factor”

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PERIODICO DI SALUTE E BENESSERE 2

Francesco Facchinetti

DIABETELa nuova

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ALLERGIERimedi

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MEDICINAESTETICA

Addio rughee smagliature

Dica 33 - Il personaggioFRANCESCO FACCHINETTI“I ricercatori italiani hannoil vero X Factor:non lasciamoli soli”di Valeria Bilancioni

Diagnosi e terapia

Il diabete: la nuova epidemia

Riabilitazione delpavimento pelvico

I disturbi dell’articolazionemandibolare

Medicina Integrata

Omeopatia e allergiestagionali respiratorie

Anoressie e bulimie:quanto pesa l’anima

Mali e beni di stagione

Che fastidio questa allergia!

Bene a sapersi

Allarme ipertensione e obesitàin Italia, a rischio i bambini

La depressione post-partum:un male spesso sottovalutato

Bioenergetica:dai piedi al volto per superarel’ansia anticipatoria

Novità sulla cedolare seccain tema di locazioni abitative

Evoluzione della specie:un mistero che si compie nel tempo

Novità salutari

Venti di cambiamento

Peli superflui, rughe e smagliature:oggi c’è una soluzione!

Virgin Active...LIVE HAPPY & BE ACTIVE!

Political screeningNuovo welfare con la riformadei servizi socio-sanitari

Pubblico e privato insiemeper dare assistenza sanitaria

Marilab per il sociale

La prevenzione è uno stile di vita

La Nazionale ad Ostia:successo internazionalea Via Amenduni

Rubriche

Filo diretto

Infomarilab

Anno VIII - numero 02 - aprile/giugno 2014

Direzione - RedazioneMarilab s.r.l.Viale Paolo Orlando, [email protected]

Direttore responsabileLuca Marino

Comitato scientificoLuca Marino, Alessandro Colloca, Andrea Fabbri,Federica Razzi, Domenico Alberti

Progetto grafico e impaginazioneSilvia Celindano - Todi (PG)[email protected]. 075 8870055

StampaArt&Copy - Roma

Marketing e pubblicitàc/o Marilab s.r.l.rif. Valentina Ambrosio - tel. 06 [email protected] Cellizza [email protected]

Sito WebGaia Gentile - tel. 06 [email protected]

La riproduzione e la ristampa, anche parziali, di articoli e immagini del giornale sono formalmente vietate senza la debita autorizzazione dell’editore. L’editore è a disposizione di tutti gli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte, nel caso non si fosse riuscitia reperirli per chiedere debita autorizzazione.

Foto: Depositphotos, Fotolia

Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 423 del 19.10.2005

Finito di stampare nel mese di aprile 2014

VIVENDI è una rivista trimestrale a caratteremedico-scientifico edita da: Marilab s.r.l.

VIVENDI viene distribuita gratuitamente.

PER CONTATTARE LA REDAZIONE DI VIVENDI,POTETE INVIARE UNA MAIL AGLI INDIRIZZI:[email protected]@[email protected]

www.vivendionline.it

Sommarioaprile/giugno 2014

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“Potranno tagliare tutti i fiori ma non fermeranno mai la primavera” scriveva Pablo Neruda e finalmente la stagione più mite dell’anno è arrivata.Ad accompagnare i lettori di Vivendi in questo bel periodo è Francesco Facchinetti, can-tante, presentatore tv, DJ e imprenditore. Una personalità eclettica che, dopo aver girato il mondo, ci confessa di ritenersi fortunato a vivere in un Paese come l’Italia dove tutti i cittadini hanno diritto all’assistenza sanitaria. Testimonial dell’AIRC, ripone fiducia nei ricercatori italiani ma, fin da bambino, è stato abituato a ricorrere anche alla medicina alternativa. I nostri pazienti e i lettori fedeli sanno che anche noi del Gruppo Marilab abbiamo affiancato alla medicina tradizionale altre discipline, come l’omeopatia di cui parla la Dott.ssa Cuozzo nel suo articolo dedicato alle allergie stagionali respiratorie, per le quali propone un rimedio che risolva il problema alla base. Di allergie tratta anche il pezzo del Dott. Alberti, oculista, attraverso una panoramica delle cause e dei sintomi che caratterizzano i vari tipi di congiuntivite allergica. Ma al di là delle disfunzioni tipiche della stagione primaverile, è importante soffermarsi su una malattia che purtroppo non è limitata ad alcuni periodi dell’anno e che, una volta diagnosticata, è difficile da affron-tare poiché subdola e spesso sottovalutata: il diabete. Di questa patologia parlano sia la Dott.ssa Malandrucco, endocrinologa perfezionata in diabetologia, che il Prof. Colloca, patologo clinico, ed entrambi la definiscono un’epidemia per la preoccupante diffusio-ne che sta avendo e la precocità con cui si presenta. I giovani sono protagonisti anche dell’articolo della Dott.ssa Castro che affronta il tema dei disturbi alimentari, a partire dalle più conosciute anoressia e bulimia per arrivare alle forme subcliniche, così definite in quanto non classificate ma ugualmente pericolose. I soggetti maggiormente affetti da questi mali sono di sesso femminile e proprio alle donne sono dedicati gli articoli della Dott.ssa Calabrese, la quale propone efficaci soluzioni per ristabilire il corretto funzio-namento dei muscoli del pavimento pelvico dopo il parto, e della Dott.ssa Di Sabatino che affronta, invece, questo delicato periodo nella vita di una donna dal punto di vista di quelle mamme che non riescono inizialmente ad accettare il loro nuovo ruolo di geni-tore, cadendo in depressione post-partum. Altri tipi di problemi che da sempre vedono le donne, ma non solo, protagoniste sono quelli riguardanti i peli superflui, i segni dell’età e le smagliature: per questo interviene il nostro medico estetico, Dott. Fratto, con tecni-che e macchinari assolutamente innovativi e risolutivi…e tutto attraverso offerte molto vantaggiose. Ma le promozioni che vi presentiamo in questo numero di Vivendi riguarda-no vari ambiti: fisioterapia, analisi cliniche e odontoiatria. Ancora una dimostrazione di come il Gruppo Marilab affronti la crisi economica offrendo aiuti concreti!

a cura di Luca MarinoEditoriale

Scordatevi di leggere storie di di-slessia, occhio pigro, problemi al naso. Tutti argomenti letti e riletti, archeologia giornalistica.

Quello che si racconta a Vivendi è un Fran-cesco Facchinetti inedito, cresciuto sano ed energico grazie a un’educazione non convenzionale, oggi padre attento di una bimba di quasi tre anni.Lo incontriamo in una pausa dai suoi mille lavori, trovandolo in forma come non mai.“Sono cresciuto con una mamma vega-na, molto attenta alla qualità dei cibi che mangiavo - ci spiega - e con la famiglia di mio padre dalle solide radici bergama-sche, quindi con un’attenzione spiccata

nei confronti dei prodotti della terra. Il mio motto è diventato: mangia sano e ti ammali meno”.

Mai fatto uso di farmaci specifici?Mamma credeva molto nella medicina al-ternativa e questo alla lunga mi ha avvan-taggiato. Oggi mi ammalo pochissimo, se mi dice sfiga una volta l’anno, ma anche quando ho la febbre alta è difficile che prenda la classica tachipirina. Se ho il mal di testa, basta mezza pasticca di Moment per farmi tornare sereno, mentre chi è or-mai assuefatto ai farmaci con il tempo è costretto a prenderne di più potenti.

Non deve essere stato facile approcciarsi alla medicina alternativa se parliamo de-gli anni Ottanta.Beh, in effetti a scuola mi guardavano come un matto perché mia madre mi dava da prendere delle fiale di erbe che faceva arrivare direttamente dalla Foresta Nera, in Germania. In altri casi usava i Fiori di Bach. Ora però sento i benefici di que-sto tipo di educazione.

Per mantenere il benessere psico-fisico, quindi, cibi sani e..?Attività fisica, chi si ferma è perduto. Que-sto non significa che dobbiamo essere tutti dei novelli Bruce Lee. Basta fare un “mezzo” sport ed evitare di stare troppo seduti. Quando accade di dover stare fer-

Cantante, presentatore tv,speaker radiofonico,talent scout, imprenditore: Francesco Facchinettiè il nuovo testimonial di Vivendi

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di Valeria Bilancioni“Bisogna sperimentare nuove cure per lemalattie; abbiamo i dottori migliori al mondo.Le istituzioni non se ne occupano abbastanza”.

mi, per lavoro, occorre trovare il tempo di un diversivo: una partitella con amici, gio-care con i propri figli.

Com’è cambiata la percezione della salu-te da quando è nata tua figlia Mia? Come ti approcci alle malattie dei piccoli?Sono diventato un po’, forse troppo, ap-prensivo. Se si tratta di me sono un ani-male, un vichingo bergamasco e non mi preoccupo di niente. Basta invece uno starnuto di mia figlia per mandarmi in pa-ranoia e chiamare duecento dottori. Chia-mo tutti quelli che posso e poi faccio la media di quello che dicono. Penso che un pediatra si preoccupi molto di tranquil-lizzare i genitori ma se non ha il bimbo davanti le sue possono essere solo ipotesi basate sulla casistica. Più ne ascolto e più

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“I ricercatori italianihanno il vero X Factor:non lasciamoli soli”

mi sento tranquillo.

All’inizio del 2014 sei tornato a cantare e il singolo Conta spiccava nella colonna sonora del fiction movie Braccialetti Ros-si, andato in onda sulla Rai. Quanto ha inciso il tema della serie sulla tua scelta?Quando mi hanno inviato in visione il trai-ler e ho visto tutti quei bambini in ospe-dale sono rimasto molto colpito dal modo in cui veniva trattata la malattia, in tutte le sue manifestazioni. In tv si cade spesso nel tranello di fare facile speculazione su certi argomenti, ma in questo caso è sta-to diverso: tutto viene visto attraverso gli occhi di bambini e ragazzi che hanno la libertà di dire quello che vogliono, di trat-tare gioia e dolore così come sono, senza filtri. Vedere la mia canzone entrare nella

compilation e poi nella sigla mi ha reso molto felice; spero proprio ci possa essere una nuova serie.

Sei anche testimonial AIRC, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.Sì, collaboro ormai da tempo con loro. Ho vissuto l’esperienza del tumore nelle sue diverse fasi, non in prima persona ma at-traverso storie di persone a me vicine. So quello che succede e volevo dare qual-cosa di me alla causa dell’AIRC. Il nostro è un Paese dove la ricerca incontra molti ostacoli, dove non si fa sperimentazione. Eppure abbiamo dei ricercatori con l’X Factor vero che meriterebbero maggiore attenzione. Per fortuna c’è l’AIRC che da questo punto di vista colma una mancan-za delle istituzioni.

Abbigliamento Emporio Armani, Giorgio Armani, Neil Barret. Scarpe Adidas.

Hair Stylist Orea Malià.

Preferisci la sanità pubblica o quella pri-vata?Ci tengo a dire che, al di là delle comodità che si possono avere nelle strutture pri-vate, la nostra sanità pubblica funziona e dovremmo essere orgogliosi dei dottori italiani, tra i più bravi in assoluto. Io ho gi-rato il mondo e posso dirlo. Basta vedere l’America: se non hai l’assicurazione non ti puoi curare. Il Presidente Obama ha prova-to a fare la riforma della sanità e si è visto quello che è venuto fuori. In Inghilterra, invece, è tutta una questione statistica. Si cura solo se si possono avere risultati sod-disfacenti, altrimenti si soprassiede. Siamo veramente fortunati ad abitare in Italia.

Non smetti mai di spendere parole molto dure nei confronti delle droghe. Qual è la tua opinione da condividere con i lettori di Vivendi?Sono tutto tranne che un moralista, ma il discorso è molto semplice. Se uno si droga, rovina la sua salute per tutta la vita, quin-di è da stupidi assumere sostanze stupe-facenti. Anche in questo caso è stata mia madre, quando ero adolescente, a farmi capire i rischi delle droghe. Prima mi ha fat-to leggere come le sostanze fossero state utilizzate per sedare le masse e distrugge-re movimenti giovanili che avrebbero avu-to tanto da dire. Poi, lei che lavorava nella comunità di Fratel Ettore, grande persona per cui è iniziato il processo di beatificazio-ne, quando avevo 14 anni mi ha portato in ufficio e mi ha lasciato da solo con un ragazzo della mia età. Lui prima ha scam-biato la cresta dei miei capelli per un pipi-strello e poi ha iniziato a dare capocciate al muro perché sentiva un suono in testa. Mia madre mi ha spiegato che quel ragazzo si era drogato una volta sola, aveva preso un acido e sarebbe rimasto così per sempre. Non credo che occorra aggiungere altro per dire un NO convinto a qualsiasi sostan-za stupefacente.

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DISLESSIA: è un disturbo classificato tra i Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) e la sua principale manifestazione consiste nella difficoltà che hanno i soggetti colpiti a leggere velocemente e correttamente ad alta voce.AMBLIOPIA (occhio pigro): in oftalmologia, è un’alterazione della visione dello spazio che viene a manifestarsi inizialmente durante i primi anni di vita. Il termine deriva dal

greco e, più esattamente, da “ops” (che significa visione) e “amblyos” (che significa ottusa, pigra). AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro): ente privato senza fini di lucro, è stato fondato nel 1965 gra-zie all’iniziativa di alcuni ricercatori dell’Istituto dei Tumori di Milano, fra cui il Professor Umberto Veronesi e il Professor Giuseppe della Porta, avvalendosi del prezioso sostegno di noti imprenditori milanesi.Dall’anno della sua fondazione l’AIRC si è sempre impegnata a promuovere la ricerca oncologica nel nostro Paese e si è progressivamente ampliata, fino a contare oggi 17 Co-mitati Regionali e 1.462.179 soci: tante persone che con la loro generosità sostengono l’Associazione, consentendole di esistere e di andare avanti. L’attività dell’AIRC consiste nel raccogliere ed erogare fondi a favore del progresso della ricerca oncologica e nel dif-fondere al pubblico una corretta informazione in materia.

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UNO, DIECI, CENTOMILA FRANCESCOMultitasking? Di più. Ancora non esiste un aggettivo in grado di definire Francesco Facchi-netti, lui che dell’essere un figlio d’arte ha fatto un punto di forza, emancipandosi molto presto dall’immagine del padre per intraprendere una carriera costellata di successi, ricca di progetti e in continua evoluzione.Undici anni fa la sua prima canzone: lui è DJ Francesco, a lanciarlo è Claudio Cecchetto e “La canzone del capitano”, doppio disco di diamante, vende più di un milione di copie. Dalla musica alla tv il passo è breve. Dopo aver partecipato al reality “L’isola dei famosi” ne diventa l’inviato in Honduras, conducendo altre trasmissioni e vincendo, nel 2008, l’Oscar Tv come rivelazione dell’anno, premio che vince anche con il programma “X Factor”, di cui conduce tutte le edizioni Rai.In parallelo corre la carriera radiofonica: per quattro anni di fila, su RTL 102.5, insieme a Nicoletta De Ponti, conduce il programma “Password”, in onda dal lunedì al venerdì dalle ore 17 alle ore 19. “Password” è stato il programma radiofonico più ascoltato d’Italia in quella fascia oraria. Impresa che Francesco ripete oggi su Radio Kiss Kiss, dove con Pippo Pelo è protagonista de “I Corrieri della Sera”, Miglior Programma Radiofonico 2011/2012 e 2012/2013, vincitore dei Radio Music Awards di Zurigo.E cosa dire del percorso da imprenditore della rete, produttore e talent scout? Presidente della Goonies Spa e fondatore della NewCo Management, Francesco continua a scoprire talenti web nativi come ha già fatto lanciando Frank Matano - con cui ha prodotto due film in uscita nel 2014 e 2015 - Chiara Biasi e Mariano Di Vaio. Da non dimenticare, poi, la sua passione per la musica elettronica che ha generato il gruppo “We Are PresidentS”.Se poi gli chiedi qual è l’amore della sua vita, la risposta di Francesco, da tre anni a questa parte, è una sola: sua figlia Mia che l’ha reso papà per la prima volta.

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Una malattia subdola macausa di gravissimi problemi

Il diabete: la nuova epidemia

In Italia il tasso di prevalenza della malattia diabetica nella popolazione generale è del 5,8%. Oggi, nel nostro Paese, quasi 3 milioni di persone sof-

frono di diabete mellito (di cui oltre il 90% di diabete tipo 2) ai quali va aggiunta una quota stimabile di circa 1,5 milioni di per-sone che, pur avendo la malattia, non ne sono ancora a conoscenza. Nella società moderna, in cui il progresso scientifico è orientato a ridurre l’inciden-za di malattie e a promuovere il concetto di salute, negli ultimi decenni, eccellenti risultati sono stati raggiunti nel contene-re la diffusione delle malattie infettive e

salute pubblica, per questo è importante focalizzare l’attenzione sulle giuste mo-dalità di prevenzione e cura di questa malattia. Nell’uomo il mantenimento dei normali livelli di glucosio nel sangue è la risultan-te di due condizioni che in fisiologia sono strettamente interconnesse: la necessità da parte del pancreas di produrre un’a-deguata quantità di insulina in risposta all’assunzione di carboidrati e la capacità da parte dei tessuti periferici di essere suf-ficientemente sensibili all’azione dell’in-sulina nell’utilizzare il glucosio presente nel sangue. Nel diabete tipo 2 questo de-licato equilibrio è alterato dalla presenza dell’insulino-resistenza che impedisce all’ormone di svolgere correttamente la sua funzione a livello dei tessuti perife-rici. Il pancreas, che dapprima reagisce aumentando la produzione d’insulina, andando avanti con il tempo non è più in grado di produrre una quantità di or-mone sufficiente a contrastare l’insulino-resistenza, con la conseguenza che i livelli di glicemia aumentano.

Dott.ssa Ilaria MalandruccoMedico Chirurgo - Specialista inEndocrinologia e Malattie del RicambioPerfezionata in Diabetologia

nel migliorare la prognosi di molte altre patologie. Tuttavia, purtroppo, in merito alla patologia diabetica si è assistito ad un trend opposto: la prevalenza del diabete di tipo 2 sta aumentando rapidamente in tutto il mondo, in parallelo con l’attuale epidemia di obesità e, mentre negli anni la mortalità per tumori e malattie cardio-vascolari ha subito una notevole dimi-nuzione, quella per diabete è andata in controtendenza aumentando ogni anno dell’1,1% fra gli uomini e dell’1,3% fra le donne. La crescente incidenza del diabete e dell’obesità è globalmente riconosciuta come una delle più serie minacce per la

Oggi, nel nostro Paese, quasi 3 milioni di persone soffrono di diabete mellito ai quali va aggiunta

una quota stimabile di circa 1,5 milioni di persone che, pur avendo la malattia,

non ne sono ancora a conoscenza

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Il diabete è una patologia progressiva e la storia naturale della malattia vede lo svi-luppo, nel corso degli anni, di complican-ze responsabili dell’elevata mortalità del paziente diabetico. Le complicanze cro-niche sono più frequentemente a carico dei reni, degli occhi, del sistema nervoso e delle piccole e grandi arterie. Il diabete, infatti, costituisce una delle principali cau-se di cecità, insufficienza renale e amputa-zione degli arti inferiori. Il mantenimento del compenso metabolico ottimale può contribuire a prevenire lo sviluppo delle complicanze o a ridurne la gravità, modifi-cando la prognosi della malattia. Armi vincenti sono la prevenzione della malattia diabetica, la diagnosi tempestiva e il corretto trattamento della malattia: quest’ultimo ha come fine la prevenzione e il rallentamento della progressione delle complicanze. È importante ricercare il diabete nei sog-getti che presentano uno dei seguenti fat-

tori di rischio: sovrappeso, sindrome me-tabolica, obesità, sedentarietà, familiarità per diabete, storia di diabete gestazionale e presenza di ovaio policistico.Quando un soggetto scopre di essere af-fetto da diabete, ha la sensazione di aver collezionato una delle tante malattie cro-niche che segnano il passaggio dall’età della giovinezza all’età adulta, credendo di dover subire inerme gli scherzi di una glicemia. La sfida è insegnare al paziente a diventare protagonista della sua nuova condizione, che non significa correre die-tro, ogni giorno, alla glicemia ballerina, ma vuol dire riprogrammare la propria quotidianità investendo in uno stile di vita sano perché…correre più veloci del diabete si può!

La crescente incidenza del diabetee dell’obesità è globalmente

riconosciuta comeuna delle più serie minacce

per la salute pubblica

Lallergia è una patologia ad eziolo-gia multifattoriale, caratterizzata da iperreattività immunitaria spe-cifica verso sostanze eterologhe

(allergeni), generalmente innocue per i soggetti normali. Il 20% della popolazione soffre di allergia: la rinite allergica è in co-stante crescita (10-30% della popolazione) così come l’asma allergico che interessa oggi il 10% della popolazione.Le principali allergie respiratorie si posso-no suddividere in:• Rinite allergica - a sua volta si distingue in stagionale e non stagionale. La prima, detta anche pollinosi, è causata frequente-mente dai pollini di graminacee, presenti nell’aria in grande quantità da metà aprile a metà giugno.

Omeopatia e allergiestagionali respiratorie

Attualmente, però, non è più limitata al pe-riodo primaverile, ma può abbracciare un arco di tempo molto più esteso per il dif-fondersi di allergie a tipi di pollini diversi e alle muffe. I sintomi sono tanto più intensi quanto maggiore è la concentrazione di polline nell’aria. La rinite allergica non sta-gionale è chiamata anche rinite perenne in quanto i sintomi sono presenti duran-te tutto l’anno. I disturbi sono più lievi di quelli della pollinosi, ma possono peggio-rare in seguito ad esposizione a massicce quantità di allergeni. Solitamente è dovuta alla sensibilizzazione allergica nei confronti degli acari della polvere e degli allergeni da animali domestici, anche se si può osserva-re un aggravamento nel periodo della pol-linazione.

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• Congiuntivite allergica - si manifesta con arrossamento degli occhi, prurito, la-crimazione e intolleranza alla luce (fotofo-bia). Quando alla base vi è un’allergia vera e propria, con produzione di IgE, questi sintomi non sono quasi mai isolati ma in-teressano anche la mucosa nasale (oculo-rinite). Anche in questo caso si può distin-guere una forma da esposizione ai pollini e una forma perenne. • Asma allergico - è la più grave delle aller-gie respiratorie. La muscolatura dei bron-chi di tutti i pazienti asmatici presenta una sensibilità esagerata nei confronti degli stimoli esterni (iperreattività bronchiale). In questi pazienti il contatto con deter-minati allergeni (asma allergico) o la pre-senza di alcuni fattori scatenanti, induce la

Dott.ssa Stefania Cuozzo Reumatologa, specialista in Omeopatia, Medicina Tradizionale Cinesee Agopuntura

Affrontare il problema alla base correggendolo squilibrio presente nell’organismo

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LA NOSTRA ÉQUIPEDI MEDICINA INTEGRATA

Dott. Ezio AgnifiliFisioterapia ed Osteopatia• Diagnosi e trattamenti (tecniche) manuali, funzionali, strutturali, cranio-sacrali, viscerali• Medicina dello Sport• Riabilitazione

Dott.ssa Francesca CastroPsicologia e Psicoterapia• Cura dei disturbi del comportamento alimentare, d’ansia e dell’umore• Psicoterapia sistemico-relazionale• Esperta in psicologia giuridica

Dott.ssa Manuela CosciaIdrocolonterapia e Shiatsu• Idrocolonterapia• Trattamento Ohashiatsu• Linfodrenaggio energetico• Terapia cranio-sacrale biodinamica

Dott.ssa Stefania CuozzoOmeopatia, Medicina Tradizionale Cinesee Agopuntura• Visita omeopatica e di Medicina Tradizionale Cinese• Agopuntura• Moxibustione• Auricoloterapia• Coppettazione• Scalpopuntura e Addominopuntura• Mesoterapia omeopatica estetica ed antalgica

Dott.ssa Federica RazziNutrizione e Nutriceutica • Dietoterapia clinica• Misurazione del Metabolismo Basale (Calorimetria Indiretta)• Terapia cognitivo-comportamentale e problemi del peso• Nutriceutica per un sano invecchiamento (Anti-Aging e Wellness)• Floriterapia (Fiori di Bach e Californiani)• Anamnesi corporea (DEXA, Calorimetria Indiretta, Antropometria) e valutazione parametri bio-umorali• Intolleranze Alimentari e Reintegrazioni

Dott.ssa Stefania Cuozzo Reumatologa, specialista in Omeopatia, Medicina Tradizionale Cinesee Agopuntura

comparsa dei sintomi tipici della malattia, primo fra tutti il broncospasmo, ovvero una contrazione involontaria della muscolatura bronchiale che osta-cola il passaggio dell’aria e rende difficoltosa la respirazione (dispnea). Il pa-ziente può avvertire un senso di soffocamento associato ad una sensazione di oppressione toracica e un respiro sibilante. A volte l’unica manifestazione di un attacco d’asma è una tosse stizzosa e persistente. Le crisi durano da pochi minuti a qualche ora e possono risolversi da sole, ma frequentemente è necessario ricorrere ai farmaci.La medicina tradizionale offre eccellenti strumenti terapeutici da cui, soprat-tutto nelle forme acute e iperacute, non si può prescindere. In particolare gli antistaminici e i cortisonici. Si tratta, tuttavia, di terapie fondamentalmente sintomatiche che non risolvono alla base il problema. Un passo avanti in questo senso è stato fatto con l’utilizzo dei cosiddetti “vaccini antiallergici” in grado di aumentare la tolleranza del soggetto nei confronti di determi-nati allergeni.Come si sa, l’omeopatia cura il malato e non solo la malattia, cerca cioè di correggere quel difetto, in parte costituzionale e in parte determinato dall’ambiente, che ha portato il Sistema Immunitario del soggetto allergico ad essere sbilanciato e quindi a rispondere in maniera anomala nei confron-ti di sostanze normalmente innocue. Secondo l’omeopatia i sintomi rappre-sentano lo sforzo del nostro corpo di correggere uno squilibrio presente nell’organismo. Il fenomeno allergico rappresenta un processo di disintos-sicazione dell’organismo eccessivamente congestionato. Per ripristinare lo stato di equilibrio occorre favorire l’eliminazione delle tossine e rimuovere rapidamente le sostanze allergizzanti. Il trattamento omeopatico è molto efficace e si svolge su vari livelli d’azione. Si utilizzano, infatti, sostanze in grado di stimolare le cellule affinchè queste allontanino le tossine presen-ti al loro interno verso il liquido extra-cellulare; a queste si associa sempre una disintossicazione dell’organismo per prevenire una re-intossicazione. Inoltre, esistono prodotti che contengono sostanze allergeniche opportu-namente diluite e dinamizzate che svolgono una vera e propria azione di desensibilizzazione antigenica e di riduzione della stimolazione iperergica.È sempre buona regola, comunque, rivolgersi al proprio medico per un’at-tenta valutazione clinico-diagnostica prima dell’utilizzo del medicinale omeopatico più indicato, ma la ricerca scientifica ha fatto passi da gigan-te anche nel campo degli integratori alimentari e delle loro applicazioni in campo allergologico. Inoltre, deve esserci sempre un’attenta valutazione da parte del medico che deve discriminare se intervenire con il farmaco tradi-zionale o con quello omeopatico o integrare i due trattamenti per raggiun-gere un ottimo equilibrio terapeutico.

Disturbi alimentari che si presentanosempre più spesso e più precocemente

Anoressie e bulimie sono indica-tori sempre più diffusi del disa-gio culturale della nostra epoca e del soggetto, spesso (ma non

sempre) femminile, rispetto al proprio corpo. Questa condizione negativa si ra-dica nell’anima di chi non riesce a stare al mondo se non attraverso una soluzione, quella del disturbo alimentare, che mette a rischio la sua stessa vita e ha un esordio sempre più precoce, spesso anche prima dell’adolescenza. Sono due le categorie diagnostiche prin-cipali che esprimono questo disagio nel rapporto con se stessi e con il proprio cor-po: anoressie e bulimie. Si parla di queste patologie al plurale poiché ve ne sono tan-te quante sono le persone sofferenti, cia-scuna a proprio modo, di questo male di vivere, di vedersi e di essere. Le prime sono caratterizzate da un’ossessiva ricerca della magrezza, una continua preoccupazione per il proprio peso, una percezione alte-rata del proprio corpo e una dieta estre-mamente ipocalorica. Le bulimie, invece, determinano anch’esse il disagio rispetto all’immagine corporea e al proprio peso, ma con un’alimentazione caratterizzata da grandi abbuffate, senso di perdita di con-trollo di ciò che si sta ingerendo e, talvolta, comportamenti di eliminazione di quanto ingerito, come vomito autoindotto o abu-so di lassativi.

Dott.ssa Francesca CastroPsicanalista - Psicoterapeuta

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Anoressie e bulimie:quanto pesa l’anima

Chi soffre di disturbi alimentari può pro-vare una forte vergogna, disgusto di sé, depressione o profonda colpa per la sua condizione, cercando dunque di nascon-derla. Tali disturbi possono associarsi ad un deperimento oppure ad un aumento progressivo di peso che talvolta arriva all’obesità.Oltre a queste due categorie, vi sono tutte quelle forme sintomatiche che non ricado-no nelle classificazioni diagnostiche, ma che non per questo sono indicatori di mi-nore sofferenza, ancorchè definite come forme “subcliniche”. Recenti studi hanno riscontrato che circa il 6% delle giovani donne, in età compresa tra i 12 e i 25 anni, soffre di un qualche disturbo del compor-tamento alimentare (anoressie 0,3-0,5%, bulimie 1%, forme subcliniche 3-4%). Tale percentuale sale al 10% se si includono an-che i disturbi atipici, meno evidenti, in cui vi sono solo alcuni dei sintomi descritti.I disturbi alimentari costituiscono un lin-guaggio che vuole esprimere il disagio e, in quanto tale, va ascoltato e accolto. Sono anche un male che mette a rischio la so-pravvivenza di chi ne soffre e sicuramente la possibilità di un’esistenza vissuta auten-ticamente. Un percorso clinico di ascolto e cura è possibile e permette di elaborare questi stati dell’anima, alla ricerca di alter-native all’unica, rigida regola che la patolo-gia impone.

• stimolazione elettrica funzionale – vengono stimolate le fibre muscolari per mezzo della corrente elettrica in manie-ra assolutamente indolore. È indicata in caso di pazienti che non riescono a con-trarre volontariamente i muscoli in modo adeguato.Per tutte le donne nel periodo post-par-tum (dopo almeno sei settimane dal par-to) è consigliabile sottoporsi ad un ciclo di riabilitazione del pavimento pelvico che mira a trattare il dolore pelvico, raf-forzare e donare tonicità ai muscoli per una ripresa migliore della normale vita quotidiana.

sano un indebolimento o addirittura un danneggiamento delle strutture musco-lo-fasciali; infatti, nel 24-30% delle don-ne in fase post-partum si verifica un’in-continenza urinaria transitoria e nel 10% un’incontinenza persistente, ma sono presenti anche altri tipi di disturbi come dolore della cicatrice dell’episiotomia o sofferenza durante i rapporti sessuali. È importante, quindi, conoscere e avere cura del pavimento pelvico poiché tali di-sfunzioni, anche transitorie, costituiscono un campanello d’allarme per patologie future, più gravi, che possono portare alla necessità di un intervento chirurgico. Per migliorare la condizione fisica ed emotiva in cui la donna si trova a causa di questi problemi, o prevenirli, si può scegliere di sottoporsi alla rieducazione del pavimen-to pelvico che mira a insegnare a ricono-scere la muscolatura in questione con l’u-tilizzo di tre importanti teniche:• kinesiterapia – semplici esercizi di con-trazione e rilassamento dei muscoli peri-neali per aumentarne la conoscenza e il rafforzamento;• biofeedback – consiste nell’utilizzo di un’apparecchiatura in grado si registrare le contrazioni e trasformarle in un segnale visivo. La paziente può così vedere con i suoi occhi la propria attività muscolare;

Riabilitazione delpavimento pelvico

Rafforzarei muscoli perineali

per riprendersi al megliodopo il parto

Durante la gravidanza, la donna subisce vari cambiamenti del proprio corpo tra cui una mag-giore frequenza della minzio-

ne, a seguito dell’irritazione della vescica causata dall’aumento della dimensione dell’utero e dalla compressione da parte della testa del feto. Inoltre, la donna assu-me una posizione viziata della schiena e l’aumento del peso porta a un sovraccari-co sul pavimento pelvico. In fase di trava-glio e al momento del parto, si verificano una pressione sulla vescica e un progres-sivo sfiancamento dei muscoli perineali dati dal passaggio della testa del feto. Tutti questi eventi fisiologici portano ad un indebolimento del pavimento pelvico, ancor più se durante il travaglio e il par-to vengono effettuate manovre esterne come l’applicazione della ventosa (utiliz-zata per agevolare l’espulsione della testa del feto) o le compressioni sull’addome della donna mentre ha le contrazioni per aumentarne l’efficacia. Questi eventi cau-

Dott.ssaStefania Calabrese Ostetrica

Presso il Marilab Center di Ostia (Viale A. Zambrini) è attivoil Centro per la diagnosie cura delle patologiedel pavimento pelvico.Per maggiori informazionie per prenotare una visitacon i nostri specialisti contattareil numero 06 561951.

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Che fastidioquesta allergia!Congiuntiviti allergiche:cause e sintomi

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Che cos’è la congiuntivite aller-gica? Si tratta di un processo infiammatorio a carico della congiuntiva indotto da un qual-

siasi allergene, sia questo una sostanza chimica (es. soluzioni delle lenti a contat-to) o naturale (es. pollini). Probabilmente, la congiuntivite allergica è la più comune reazione d’ipersensibilità di tipo I (allergie IgE mediate) che interessa circa il 20% del-le allergie totali.Malgrado non sia stato ancora identificato un farmaco veramente efficace per curarla, la congiuntivite allergica si può prevenire adottando specifiche misure precauzionali di carattere igienico-comportamentale. Per ridurne i sintomi caratteristici, quali prurito, arrossamento oculare, intolleranza alla luce e gonfiore palpebrale, i farmaci antistaminici e corticosteroidei (colliri, po-mate oftalmiche e compresse) sono indub-biamente i più indicati. Trattandosi di una

ruenti ma tendono a persistere per lunghi periodi. A livello congiuntivale il paziente accusa prurito diffuso, fotofobia, arrossa-mento ed irritazione locale. Quando si rie-sce ad isolare l’allergene, è indispensabile evitarne quanto più possibile il contatto; se ciò non fosse possibile, per ridurre i sin-tomi, è consigliabile l’utilizzo di colliri anti-staminici.• Congiuntivite allergica stagionale: sem-pre associata alla febbre da fieno, questo tipo di congiuntivite trova la spiegazione più plausibile nell’allergia al polline. Si ca-ratterizza per episodi transitori di iperemia (arrossamento oculare), lacrimazione ab-bondante ed edema palpebrale. La cornea non è interessata.• Congiuntivite allergica perenne: i sinto-mi caratteristici si manifestano durante l’in-tero arco dell’anno in risposta a differenti tipi di allergeni quali, in particolare, acari della polvere, epitelio di animali domesti-ci (la cosiddetta allergia ai peli di cane o di gatto), muffe, ecc..• Congiuntivite allergica atopica: anche se relativamente rara, è tipica dei giovani adulti di sesso maschile. Il disturbo coinvol-ge le palpebre che appaiono screpolate, ispessite e ricoperte da piccole crosticine. In genere, l’allergia non si limita all’occhio: anche le pieghe laterali del collo e la ca-

Dott. Domenico Alberti Oculistaforma allergica, anche questo tipo di con-

giuntivite rappresenta una risposta immu-nitaria, anomala ed esagerata, dell’organi-smo al contatto con un allergene. I sintomi prodotti dalla congiuntivite allergica esor-discono dopo “l’erroneo riconoscimento” di pollini, polveri o altri elementi da parte del Sistema Immunitario che li identifica come sostanze potenzialmente pericolose per l’organismo.Il prurito intenso, la lacrimazione abbon-dante e l’effettivo edema palpebrale sono dovuti al rilascio di istamina ed altre so-stanze vasoattive prodotte dai mastociti localizzati a livello congiuntivale. Nel loro insieme queste molecole stimolano la dila-tazione dei vasi sanguigni ed irritano le ter-minazioni nervose: viene così favorita una sovrapproduzione di secreto lacrimale. Esistono numerosi tipi di congiuntivite al-lergica distinti o in base alla modalità d’e-sordio e ai sintomi caratteristici, per cui si parla di congiuntivite acuta e cronica, o a seconda della causa scatenante, per cui si hanno le congiuntiviti allergica stagionale, perenne, atopica, giganto-papillare e da contatto. Esaminiamo un po’ più nel det-taglio i tipi di congiuntivite appena men-zionati. • Forma acuta: si tratta di una forma orti-carioide che provoca sintomi come ortica-ria e prurito intenso e feroce e si distingue per un evidente gonfiore delle palpebre. Normalmente i sintomi regrediscono in un tempo relativamente breve.• Forma cronica: i sintomi sono meno ir-

Cari lettori,nel numero di Vivendi pubblicato a luglio dello scorso anno vi ho la-sciato con una speranza: riuscire ad ottenere l’autorizzazione per l’a-pertura del Presidio di Day Surgery. Purtroppo, la Regione continua ad osteggiare la nostra iniziativa nonostante il palesato impegno ad erogare un servizio in regime privatistico che non andrebbe, dunque, ad intaccare la spesa pubblica. Tuttavia, nonostante questo momento di empasse dal quale speria-mo di uscire al più presto, vi informo con grandissimo piacere che un traguardo è stato raggiunto: dopo lunghe e complesse trafile burocra-tiche, la stessa Regione, con Determinazione Dirigenziale n. G02663 del 05/03/2014, ha autorizzato l’apertura del Presidio Sanitario Medi-lab, collocato nei pressi del Marilab Center di Ostia, per l’erogazione di prestazioni ambulatoriali di chirurgia estetica e di odontoiatria. Un servizio, quest’ultimo, già ben avviato e apprezzato dalla clientela del nostro Centro di Via Caffaro, in zona Garbatella, all’altezza degli stan-dard qualitativi a cui in questi anni vi abbiamo abituati. Finalmente, quindi, anche il territorio di Ostia e le zone limitrofe potranno usufru-ire di questi servizi. Un’attenzione particolare merita il nuovo reparto di medicina estetica e chirurgia plastica, attraverso il quale puntiamo ad offrire un servi-zio completo, a 360°, che spazi dalla consulenza all’intervento vero e proprio, con l’assistenza di uno staff medico altamente qualificato e di macchinari di ultima generazione.Vogliamo dire basta all’incompetenza e ai rischi in cui si incorre affi-dandosi a persone poco qualificate: il Gruppo Marilab lavora costan-temente per mantenere il suo status di eccellenza e siamo convinti che ampliare l’offerta dei servizi ci permetterà di fidelizzare ulteriormente il cliente e di diventare, sul territorio di Ostia e non solo, un riferimento importante e unico nel suo genere.Continuate ad accordarci la vostra fiducia: stiamo lavorando per voi!

Daniele Marino

Chirurgia esteticae odontoiatria:un traguardo che vogliamocondividere con voi.

Per contattare Daniele Marinosi prega di inviare una e-mail a

[email protected] un fax allo 06 56195182

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La congiuntivite rappresenta circa il 20% delle allergie totalie si può prevenire adottando specifiche misure precauzionali di carattere igienico-comporta-mentale

vità antecubitale (piccola fossa presente nell’articolazione del gomito) possono es-serne coinvolte.• Congiuntivite allergica giganto-papilla-re: si tratta di un’allergia congiuntivale tipi-ca dei portatori di lenti a contatto o protesi oculari. Anche i pazienti asmatici affetti da febbre da fieno o con una certa sensibilità ad allergeni di origine animale presentano un rischio piuttosto elevato di sviluppare congiuntivite giganto-papillare. I sintomi caratteristici d’esordio sono: irritazione, fotofobia, prurito, secrezioni mucose pu-rulente ed intolleranza alle lenti a contatto.• Dermato-congiuntivite allergica da contatto: è essenzialmente causata da una reazione di ipersensibilità ad alcuni colliri o verso certe sostanze contenute in un cosmetico. In genere, questa forma di congiuntivite fatica a migliorare anche con i normali antistaminici. Per scongiurare le recidive, è indispensabile evitare ogni pos-sibile contatto con l’allergene.I segni caratteristici delle congiuntiviti allergiche sono il gonfiore palpebrale, l’i-peremia congiuntivale (occhi rossi), la la-crimazione abbondante e la presenza di follicoli. Per quanto riguarda i sintomi, in-vece, possiamo menzionare: bruciore, or-ticaria, prurito oculare/perioculare, sensa-zione di avere granelli di sabbia nell’occhio e starnuti (tipico sintomo della congiuntivi-te allergica primaverile).Per la terapia è sempre sconsigliabile il “fai da te” o l’utilizzo di colliri da banco acqui-stati in farmacia, meglio rivolgersi ad uno specialista in oftalmologia.

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Prof. Alessandro CollocaPatologo clinico

Qualche anno fa, su questa rivi-sta, presentai alla vostra atten-zione una nota sulla sindrome metabolica. Mi riferivo a quella

patologia che comprende un gruppo di disordini del metabolismo degli zuccheri e dei grassi che, in presenza di obesità e ipertensione, spesso, porta allo sviluppo di diabete mellito e di patologie cardiova-scolari. In quello stesso articolo ricordavo che la familiarità ha una notevole inciden-za in queste patologie che, negli ultimi anni, vengono rilevate sempre più fre-quentemente. Oggi torno sull’argomento per due motivi: anzitutto perché le nostre conoscenze nel campo specifico, in que-sto intervallo di tempo, si sono arricchite e, poi, perché giorni fa molti quotidiani hanno pubblicato un’importante notizia che, purtroppo, credo sia passata quasi inosservata, ovvero che negli Stati Uniti l’obesità infantile, nell’arco di un decen-nio, è diminuita del 43% grazie alle cam-pagne informative promosse dal governo.Se a tal proposito vogliamo fare un con-fronto con la situazione nel nostro Paese, possiamo constatare che le valutazioni statistiche oggi rilevano che ogni dieci adulti è presente uno obeso mentre altri tre soggetti sono in condizioni di sovrap-peso. Situazione, quindi, che merita molta

ATTENZIONE! È ora possibile valutaregli indicatori precoci di danno vascolare

Allarmeipertensionee obesitàin Italia,a rischioi bambini

Fig. 1- Dati disponibili aggiornati al 2010Organizzazione Mondiale della Sanità.

corso della vita il diabete di tipo 2 e le ma-lattie cardiovascolari come conseguenza della presenza di un insieme di fattori che, partendo dall’obesità e dall’ipertensio-ne, vengono via via integrati e potenziati dalla dislipidemia (alterazione dei grassi), dalla insulino-resistenza, dall’iperglicemia e da uno stato infiammatorio cronico.

SOVRAPPESO E OBESITÀ IN EUROPA(bambini fino a 10 anni)

attenzione ma che diventa preoccupante se passiamo a valutare lo stesso fenomeno nella fascia di soggetti compresi tra 6 e 9 anni. In questo ambito l’Italia, rispetto al resto dell’Europa (Fig. 1), purtroppo, occu-pa il primo posto avendo il più alto tasso di obesità infantile, posizione aggravata dall’andamento evolutivo del fenomeno che subisce un incremento di circa il 2,5% ogni 5 anni.Quali le cause di questo comportamento specie in età pediatrica? Alla base si tro-va certamente una cattiva alimentazione che, associata all’eccesso di cibo e alla se-dentarietà, concorre ad attivare i meccani-smi che generano l’obesità. Non entro nel merito dei comportamenti familiari ma, come medico, ritengo doveroso segnala-re quali possono essere le conseguenze di abitudini di vita sicuramente discutibili.Tenendo in debita considerazione che l’o-besità del bambino tende a persistere an-che nell’adulto, e a tal proposito il dipinto del pittore Botero può essere un richiamo efficace (Fig. 2), cerchiamo, alla luce delle nuove conoscenze, di delineare i mecca-nismi ed identificare i cosidetti indicatori precoci di patologie cardiovascolari, citati nel titolo e presenti in questi soggetti.Il rischio cardiometabolico costituisce il pericolo complessivo di sviluppare nel

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e con indagini di laboratorio, forniscono allo specialista le informazioni necessarie e quindi l’indirizzo per adottare le idonee misure preventive. Di fondamentale im-portanza risulta la misurazione, tramite ecografia color-doppler, dello spessore medio-intimale della parete arteriosa dei vasi del collo. Altro marker importante in questo campo è la valutazione della rigidi-tà della parete arteriosa che, sempre con ecografi ad alta risoluzione, si ricava de-terminando la velocità dell’onda di polso. Passando agli accertamenti di laborato-rio è corretto indagare l’assetto lipidico, i valori glicemici e il tasso insulinemico. Il percorso viene concluso dallo specialista pediatra che si assume l’onere della valu-tazione definitiva integrando i reperti tec-nologici con l’anamnesi familiare e l’esame obiettivo e impostando, in collaborazione con il nutrizionista, le terapie idonee.Completata questa esposizione non mi re-sta che trarre le conclusioni.Da tantissimi anni non siamo più abituati a prendere in considerazione e a temere le gravi manifestazioni epidemiche (l’ultima

in ordine di tempo è stata “la spagnola” nei primi anni del secolo scorso). Di fatto riteniamo fisiologico e quasi soddisfacente l’attuale andamento delle patologie che ci colpiscono. Ma se dedicassimo un po’ più d’attenzione a questo problema ci accor-geremmo che le epidemie di fatto esisto-no, anche se si presentano in modo subdo-lo e strisciante. È noto a tutti che la prima causa di morte sono le cardiovasculopatie ischemiche. È meno noto che la causa di queste morti è legata alle problematiche che avete appena finito di leggere. I dati epidemiologici ci dicono che oggi in Italia ci sono oltre due milioni di diabetici accer-tati mentre un altro milione sembra essere presente ma non ancora documentato. Le proiezioni statistiche prevedono per il 2030 la presenza di oltre cinque milioni di diabetici. Non basta questo per considera-re il diabete alla stregua di un’epidemia? È giusto ignorare questo problema oppure è ora di affrontarlo nell’interesse dei pro-pri figli e della società? A chi afferma che “grasso è bello” io rispondo che non è né bello né sano!

Allarmeipertensionee obesitàin Italia,a rischioi bambini

Il Gruppo Marilab, da sempre attento alle problematiche che interessano la salute e il benessere dei concittadini, ritiene doveroso offrire il proprio contri-buto alla soluzione di questo problema.Le nostre strutture e i nostri specialisti sono in grado di fornire con notevole ra-pidità e massima qualità quanto riportato nell’articolo scritto dal Prof. Colloca.Se fosse possibile, nell’interesse del bene pubblico, offriremmo gratuitamen-te a tutti questo servizio di medicina preventiva. Purtroppo i tempi non lo consentono, ma proprio in questo periodo di difficoltà economiche ci di-chiariamo pronti a compartecipare anche finanziariamente a questa impresa.Stiamo preparando delle offerte appropriate al contesto, sicuri, così facendo, di poter rendere un utile servizio alla società.Dott. Luca Marino – Titolare e Direttore Sanitario Gruppo Marilab

Fig. 2 - “La familia” di Fernando Botero

Fig. 3 - Rischio cardiometabolico globale

La Fig. 3, a mio avviso, illustra molto chia-ramente i componenti e i passaggi che alla fine portano al grave evento cardiovasco-lare. Il percorso può essere così delineato: l’aumento del grasso viscerale (non sotto-cutaneo ma endoaddominale) determina, mediante l’attivazione e il blocco di alcune sostanze, la dislipidemia (colesterolo T�– HDL�– LDL� – Trigliceridi�) e la difficoltà dell’ingresso del glucosio nelle cellule dei muscoli e del fegato. Il glucosio, rimanen-do nel sangue, determina iperglicemia. A questo punto il pancreas, per controllare l’iperglicemia, aumenta la produzione di insulina spingendo l’eccesso di glucosio nelle cellule adipose. Questa situazione di glicemia normale e di iperinsulinemia vie-ne definita resistenza insulinica. Nel tem-po, tale stato genera una reazione infiam-matoria con comparsa di markers specifici, un esaurimento della secrezione delle insule pancrea-tiche e conseguente carenza in-sulinica, quindi lo stato diabetico che concorre, con i fattori prima elencati, a determinare il danno sulla parete vascolare. Illustrati i vari componenti e i conseguenti passaggi, vanno ora identificati ed esaminati gli indica-tori precoci di rischio cardiovasco-lare. Studi epidemiologici hanno infatti confermato l’utilità di rile-vare sin dall’età pediatrica alcuni parametri che si sono dimostra-ti molto validi come precursori del danno vascolare. Questi dati, ricavati con tecniche ultrasono-grafiche non invasive (ecografie)

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L’importanza di individuare questi problemi per prevenire patologie più estese

Dott.ssa Raffaella PesceOdontoiatra

masticazione e nel linguaggio. In caso di disordini insorti da tempo si manifestano dolore cronico e depressione con riduzio-ne complessiva della qualità della vita del paziente.L’odontoiatria moderna ha un ruolo fondamentale nell’intercettare precoce-mente i primi sintomi disfunzionali che il paziente può presentare nelle visite periodiche di controllo. Un esame clinico completo consentirà una diagnosi corret-ta e un successivo approccio terapeutico appropriato. Tale accertamento consiste in un questionario anamnestico e in un esame obiettivo clinico e strumentale af-fiancati, se necessario, da risonanza ma-gnetica. I risultati degli esami andranno a costituire la scheda clinica del paziente che metterà in evidenza i fattori di rischio di tipo patologico, parafunzionale, psico-logico e posturale. I Disordini Temporo Mandibolari sono molto diffusi e sono presenti già nei soggetti giovani, ma au-mentano con l’età. L’incidenza maggiore è tra i 20 e i 40 anni con prevalenza nelle donne. Ci sono degli evidenti fattori di ri-schio per i DTM, ma i fattori eziologici più

frequenti sono i traumi, acuti o cronici. Fra questi, soprattutto le parafunzioni come il bruxismo, diurno e notturno, con cui si intende il digrignamento parafunzionale dei denti, ossia una tendenza involontaria a serrare i denti con movimenti non fun-zionali della mandibola, che può portare a traumi occlusali. Il bruxismo può verifi-carsi sia nella veglia che nel sonno con la differenza che, in questo secondo caso, al semplice serramento si associa anche il digrignamento. Molti studi hanno di-mostrato che il bruxismo è soprattutto di origine centrale e hanno posto una par-ticolare attenzione sui fattori psico-sociali (stress e personalità), neurobiologici e sui fattori esogeni come fumo e alcool.I mezzi terapeutici oggi a disposizione sono molteplici: i protocolli compren-dono misure di ordine odontoiatrico, fisico, kinesiologico, fisioterapico ed eventualmente chirurgico. In primis è fondamentale adottare misure gnatologi-che conservative di base atte a riportare il paziente ad una situazione occlusale fisiologica e stabile. Naturalmente, consi-derando lo stress una causa e un effetto

I disturbi dell’articolazionemandibolare

La prevenzione nei pazienti che presentano Disordini Temporo Mandibolari (DTM) risulta oggi fondamentale così come lo è per

la patologia cariosa e parodontale. Con il termine DTM si intende l’insieme dei disturbi dell’apparato muscolo scheletri-co e masticatorio. Questi, in quanto tali, possono dunque interessare i muscoli masticatori, le articolazioni o entrambe le strutture. L’Articolazione Temporo Man-dibolare (ATM) è un giunto articolare di piccole dimensioni, ma di fondamentale importanza per lo svolgimento di mol-teplici funzioni come la masticazione e l’articolazione del linguaggio. Le patolo-gie dell’ATM comprendono quadri clinici piuttosto rari, quali manifestazioni di ma-lattie sistemiche spesso immuno-mediate (artrite reumatoide e lupus) e locali, come neoplasie intra ed extra-articolari, fratture del condilo mandibolare, iperplasie del processo coronide, lussazioni della man-dibola e, infine, la più ampia categoria dei Disordini Temporo Mandibolari (DTM). I sintomi associati a questi disturbi sono vari e possono comportare difficoltà nella

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della Disfunzione Temporo Mandibolare, bisogna ridurre la tensione muscolare e ripristinare un’occlusione corretta e com-patibile con la capacità di adattabilità del paziente a questa nuova condizione, facendo sì che essa diventi stabile e dura-tura. È, dunque, necessaria una collabora-zione attiva del paziente in ogni fase del trattamento. La risorsa terapeutica meno invasiva si avvale di placche occlusali: il

bite occlusale, o piatto di miorilassamen-to, consente una distribuzione razionale delle forze occlusali su tutta l’arcata den-taria, con rilassamento totale dei muscoli masticatori ed è l’indicazione primaria in caso di DTM, di parafunzioni occlusali con sintomatologia algica occlusale e in pazienti particolarmente stressati con sin-tomi dolorosi evidenti.

I Disordini Temporo Mandibolarisono molto diffusi e sono presentigià nei soggetti giovani,ma aumentano con l’età.L’incidenza maggiore è tra i 20 e i 40 anni con prevalenza nelle donne.

Quando mamma e neonato tor-nano a casa dall’ospedale, se-condo il senso comune, dovreb-be essere una festa e spesso lo

è, anche se in un modo del tutto particola-re perché alla gioia si accompagnano fatica ed impegno fisico e mentale. In alcuni casi, tuttavia, la donna vive questo momento con angoscia, con la paura di non riuscire ad essere “mamma”, di non sapere accudi-re il bambino.Il 50-80% delle puerpere soffre di uno sta-to depressivo transitorio nelle primissime settimane dopo il parto che, però, non è considerato un vero e proprio disturbo e che tende a scomparire spontaneamente. Questo viene chiamato maternity blues e comporta crisi di pianto senza motivo apparente, sfiducia in se stesse, irritabilità,

inquietudine e ansietà. La sua coloritura depressiva dipende da molti fattori: le mo-dificazioni ormonali che si verificano alla fine della gravidanza e che hanno riflessi importanti sull’umore, la stanchezza cau-sata dal parto, il distacco dal figlio che non è più letteralmente una parte integrante della madre, la conclusione di un periodo generalmente positivo come quello del-la gravidanza e, non per ultimo, l’iniziale confronto reale con il bambino e le sue necessità che all’inizio possono essere dif-ficili da soddisfare. Per esempio, attaccare il bambino al seno o fargli il primo bagnet-to sono situazioni che viste dall’esterno potrebbero apparire di scarso rilievo, ma dal punto di vista della madre comporta-no difficoltà non da poco: è lei che ha il figlio tra le braccia ed è normale che possa

Scopriamo le cause che possono portare una neo-mamma a non gioire appienoper la nascita di suo figlio

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Dott.ssa Annalisa Di SabatinoPsicologa, Psicoterapeuta,Mediatrice Familiare

La depressione post-partum:

un male spesso sottovalutato

sentirsi impotente, incapace e addirittura disperata se non sa come affrontare la mi-riade di compiti nuovi che le spetta. Sono paure che investono ogni madre e nella maggior parte dei casi non è necessario un particolare intervento ma solamente la condivisione dei propri vissuti e una mag-gior comprensione e vicinanza da parte del partner e della famiglia. Viceversa, è bene chiedere un aiuto specialistico quan-do il disagio esperito è insopportabile per la mamma e per la famiglia o quando il supporto reale o percepito non è sufficien-te ad alleviare lo stato di sofferenze della puerpera. In ogni caso, è fondamentale distinguere nettamente questa quasi fi-siologica reazione depressiva dal disturbo vero e proprio, definito Depressione Post-Partum (DPP) o Depressione Puerperale,

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mune che una donna che ha appena avu-to un bambino non possa non essere felice ostacola o peggiora proprio la condizione mentale della madre. Infatti, la pressione sociale, anche involontaria, che si esercita su di lei può essere così univoca e forte da amplificare nella donna sentimenti di col-pa e di vergogna, dal momento che non riesce, come dovrebbe, ad essere felice di avere un figlio. Di conseguenza non è in grado di esprimere e comunicare alle persone più vicine le sue preoccupazioni, i suoi stati d’animo e finisce per chiudersi in un universo abitato solo da pensieri terri-bili, che non le lasciano alcuna via d’uscita.

Quello che rende particolarmente insidiosa la depressione materna

è il fatto che, in molti casi,non viene riconosciuta,

compresa né legittimata dalla famiglia e dagli amici

che colpisce, con diversi livelli di gravità, dall’8 al 12% delle neomamme ed esordi-sce generalmente tra la sesta-dodicesima settimana dopo la nascita del figlio e il suo primo anno di età. Le madri affette da questa patologia lamentano sintomi simili a quelli descritti per il maternity blues ma connotati da intensità e durata molto maggiore; inoltre, è spesso presente una generale difficoltà a prendere decisioni, l’umore è depresso, sono frequenti senti-menti di colpa e perdita di speranza nel fu-turo uniti ad un marcato calo di interesse o di piacere nel fare le cose. Possono com-parire disturbi del sonno e dell’alimenta-zione e alcuni sintomi specifici riguardano la relazione con il bambino acuendo nella madre vissuti di vergogna ed inidoneità al ruolo genitoriale (per es. avvertirlo come un peso, non riuscire a provare emozioni nei suoi confronti, non essere in grado di concentrarsi sull’interazione con il figlio nelle semplici cure parentali come nella sintonizzazione emotiva).Quello che rende particolarmente insidio-sa la depressione materna è il fatto che, in molti casi, non viene riconosciuta, com-presa né legittimata dalla famiglia e dagli amici, che pure sperimentano una buona dose di sofferenza. Purtroppo, il luogo co-

Mentre è importante che le neomamme depresse non pensino di aver fatto qual-cosa di sbagliato o di essere anormali per-ché non riescono ad amare il proprio bam-bino. Le persone colpite non sono cattive, vivono solo un grave disagio. Devono ri-volgersi immediatamente al partner, alla famiglia o agli amici, che possono essere molto utili nella prevenzione e nel soste-gno lungo il percorso per venire fuori da questa condizione e, subito dopo, ad un medico o ad uno psicoterapeuta perché la Depressione Post-Partum, se correttamen-te diagnosticata e trattata, passa!

Il FSN (Fondo Sanitario Nazionale) ha subìto negli ultimi anni una notevole riduzione dello stanziamento e per il prossimo triennio sono previsti ul-

teriori tagli. Ne consegue che le risorse a disposizione per l’assistenza sanitaria ai cittadini italiani sono sempre più scarse sia per le strutture pubbliche che per quelle private accreditate.Quali saranno gli effetti di questi ulteriori tagli sul servizio sanitario privato nei pros-simi anni? Quali conseguenze dovranno subire tutti coloro che avranno necessità di usufruire di una prestazione sanitaria? Le risposte a queste domande non sono per niente facili, ma possiamo abbozzare delle previsioni plausibili.Il S.S.N. italiano, in virtù del suo universa-lismo, è ritenuto da molti uno dei migliori al mondo. Tuttavia, la diminuzione delle risorse economiche a disposizione rende ormai difficile la sostenibilità di un Sistema basato sul principio del “tutto a tutti”. Negli ultimi dieci anni, l’introduzione dei ticket prima e del superticket o quota fissa poi ha obbligato il cittadino a dover com-partecipare alla spesa sanitaria a livelli sem-pre più elevati. La cosiddetta spesa “out of pocket” da parte degli utenti della sanità italiana è, infatti, tra le più alte nell’ambito dei paesi della Comunità Europea.

Dott. Luca MarinoTitolare e Direttore Sanitario Gruppo Marilab Delegato Unindustria per laDiagnostica Ambulatoriale

Si è creata, di fatto, una spartizione della popolazione tra esenti (che hanno accesso gratuito a tutte le prestazioni) e non esenti (a cui viene richiesta una partecipazione al costo della prestazione che, in alcune regioni, sfiora i 70 euro a ricetta). Questo meccanismo, che allo stato dei fatti appare alquanto discriminatorio, sarebbe condi-visibile se la categoria degli esenti fosse rappresentata esclusivamente da utenti a basso reddito. Oggi, invece, la questione non è ben delineata ed è sempre presente il rischio di creare delle disparità di tratta-mento.Ciononostante, il Sistema si sta indirizzan-do in maniera sempre più definita verso una suddivisione dei cittadini in fasce, con una differenziazione degli aventi diritto all’assistenza sanitaria in base al reddito e alla tipologia di prestazione. Si creerebbe, così, un Sistema virtuoso in cui i meno ab-bienti avrebbero accesso gratuito a tutti i servizi mentre, man mano che aumenta il reddito, l’elenco delle prestazioni gratuite si restringerebbe sempre di più.Un Sistema siffatto porterebbe ad aprire un’ampia fascia di mercato a cui farebbero riferimento tutti coloro che non avrebbero più diritto all’assistenza gratuita. Le strut-ture sanitarie, a questo punto, dovrebbero modulare la loro offerta e i loro prezzi al

Che ne sarà del servizio sanitarioprivato nei prossimi anni?

pubblico in base alle esigenze dei propri potenziali clienti e alla loro capacità di spe-sa. La presenza di numerosi soggetti ero-gatori pubblici e privati, in competizione tra loro, porterebbe ad un’offerta ampia e variegata anche nei prezzi e i cittadini avrebbero la possibilità di scegliere la loro struttura di riferimento in base al criterio del miglior rapporto qualità/prezzo, come già accade nella maggior parte dei settori dell’economia dei paesi industrializzati.Tutto ciò darebbe vita ad una logica di libera scelta da parte del cittadino non esente e ad un libero mercato da parte delle aziende sanitarie. Allo stesso tempo, la categoria degli esenti potrebbe trarre un beneficio dal fatto che il decongestio-namento delle strutture accreditate porte-rebbe ad una riduzione delle liste d’attesa e, di conseguenza, ad un più facile accesso alla prestazione.Molti potrebbero pensare che un Sistema così concepito sarebbe deleterio per il set-tore in quanto causerebbe uno scadere della qualità. Personalmente ritengo che nell’era dell’informazione e del web il citta-dino abbia tutti gli strumenti per tutelarsi e scegliere una struttura di fiducia che ga-rantisca al contempo una buona qualità ed un prezzo ragionevole. Staremo a vedere!

Ventidi cambiamento

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Dott. Nicola FrattoMedico estetico, chirurgoSpecialista in malattieinfettive e medicina tropicale

Peli superflui, rughe e smagliature:oggi c’è una soluzione!

e il miglioramento della texture cutanea. Questo macchinario è l’unico ad essere approvato dalla FDA americana per il trat-tamento delle smagliature ed è in grado di riparare la frattura profonda del derma, sti-molando un ricompattamento del tessuto smagliato.Questo laser genera colonne termiche di 1 micron di diametro (un milionesimo di millimetro), di profondità 1-1,5 millimetri senza lasciare segni sulla cute. Il micro-frazionamento della pelle genera una serie di reazioni che portano allo stimolo della formazione di nuovo collagene. Tra questi cilindri si trova la pelle non trattata, da cui inizia una rapida guarigione. Si assiste a una formazione generale di tessuto nuovo che perfeziona l’intero aspetto della pelle. Infatti, dopo alcuni giorni, la zona trattata mostra una sostituzione del tessuto con aumento dell’elasticità e della tonicità: le rughe si attenuano e le smagliature co-minciano a migliorare progressivamente, senza segni evidenti esternamente. Il ma-nipolo è passato sulla zona da trattare 2-4 volte, senza provocare dolore e al termi-ne è evidente solo un lieve arrossamento che permane per ventiquattro ore. Per la seduta successiva è necessario attendere 4-5 settimane per permettere ai tessuti di completare la rigenerazione. Il ciclo di te-rapia varia da 4 a 8 sedute, ma i migliora-menti sono evidenti già dalla prima!

La crescita di peli superflui è sempre più considerata una problematica da risolvere. La richiesta di tratta-menti per la rimozione accomuna

uomini e donne di tutto il mondo, soprat-tutto per motivi estetici, ma anche per il presentarsi di forme patologiche: irsutismo e ipertricosi.L’irsutismo è la condizione di crescita ec-cessiva di peli in zone dove normalmente lo sviluppo è minimo o assente sul corpo femminile, quali viso, mento, collo, petto, area ombelico-pubica e interessa circa il 5-15% delle donne. Raramente è una ma-nifestazione di una malattia, ma è conside-rato psicologicamente invalidante da chi ne è colpito. Per ipertricosi si intende, invece, un ec-cesso di peli con un aumento di densità in zone dove è comunque normale trovarli. Le cause dell’ipertricosi sono molteplici: ereditarietà, malnutrizione, ipotiroidismo, malattie dermatologiche e utilizzo di far-maci.Per il trattamento di entrambi i metodi più usati sono la decolorazione per i peli sot-tili; la depilazione meccanica o chimica, con rischio di follicoliti; l’epilazione con cera, spesso dolorosa e con follicoliti fre-quenti; l’elettrolisi, con possibili ipo o iper-pigmentazione e cicatrici permanenti; la fototermolisi con laser e con luce pulsata, che richiede molte sedute e non è priva di effetti collaterali.

La metodica più risolutiva e valida è senz’al-tro la fototermolisi selettiva mediante laser da non confondere con la luce pulsata uti-lizzata presso i centri estetici. L’innovazio-ne tecnologica permette terapie sempre più efficaci e sicure, con un ottimo risultato estetico in pochissime sedute. Per una cor-retta epilazione è necessario determinare le caratteristiche anatomiche e biologiche del pelo, ma soprattutto il fototipo della persona da trattare. Per ridurre il disagio è necessario utilizzare un valido sistema di raffreddamento cutaneo.L’epilazione laser è ben tollerata, ma uti-lizzando l’ultima evoluzione tecnologica in fatto di depilazione il laser a diodo la rende adatta anche alla pelle più sensibile, garantendo una regressione della crescita pilifera fino al 95%. La sensibilità cutanea di molti soggetti spesso non permette di tollerare i trattamenti usuali, mentre il me-todo depilatorio all’avanguardia dell’appa-recchiatura Vectus della Palomar consente di effettuare la depilazione laser definitiva su qualsiasi tipo di pelle. Il Vectus sa uni-re all’efficacia il massimo comfort per il paziente, consentendo di trattare anche grandi aree in tempi rapidissimi: per zone come gambe o schiena bastano circa 5 mi-nuti a seduta! Oltre ai peli superflui, un problema esteti-co che da sempre affligge molti soggetti è quello delle smagliature e delle rughe. Anche in questo caso uno dei metodi più innovativi per il miglioramento e rinnova-mento della pelle: il Lux1540 Fractional, uti-lizzato per trattare le rughe perioculari e il contorno delle labbra, le rughe del collo e il decolleté, gli esiti cicatriziali da acne anche profondi, i melasmi, la riduzione dei pori

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Quando i troppi pelie i segni dell’etàdiventano un disagio psicologico

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Gianni Maritati, nato a Roma nel 1962 e da sempre attivo sul territorio di Ostia, è un giornalista e scrittore italiano. Laureato in Lettere Moderne e giornalista professionista dal 1991, è at-tualmente Vice Caporedattore della Redazione Cultura e Spet-tacoli del Tg1. A maggio dello scorso anno è stato colpito da un’ischemia cerebrale mentre era alla guida della sua auto sul G.R.A. di Roma. La redazione di Vivendi lo ha incontrato per of-frire ai propri lettori una testimonianza di quanto accaduto e di-mostrare come la prevenzione sia di fondamentale importanza.

La prevenzioneè uno stile di vita

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Se la sente di dirci come ha superato la malattia?Io sono molto credente e questo sicura-mente mi ha aiutato. Ma anche le preghie-re delle persone che mi vogliono bene sono state fondamentali. È molto impor-tante sapere che qualcuno aspetta che tu guarisca, questo ti dà una grande carica. E non parlo solo dei familiari, ma anche delle persone che lavorano con te o per le quali quotidianamente svolgi delle attività. Io, per esempio, faccio parte dell’associazio-ne di volontariato culturale Clemente Riva con la quale organizzo la Festa del libro e della lettura di Ostia e anche la volontà di riprendere questa attività ha fatto nasce-re in me una forte motivazione a guarire. Proprio la motivazione credo sia alla base di tutto.

Lei si è rivolto alla sanità pubblica o al settore privato per l’intervento e le suc-cessive cure? Come si è trovato?Quando mi sono sentito male sono riusci-to a chiamare mia moglie che a sua vol-ta ha chiamato l’ambulanza, sono stato portato prima all’Aurelia Hospital, poi al Policlinico Gemelli e per le cure mi sono rivolto al Santa Lucia. Devo dire che mi sono trovato bene, mi hanno riportato alla vita. Il mio giudizio complessivo è positivo, ma la cosa che ho scoperto è che esistono delle persone malate e non dei malati, così come esistono delle persone che fanno i medici e non dei medici. Ho riscoperto la centralità della persona, al di là del ruolo che ricopre. Per mesi ho sentito di aver perso tutto, di non poter più fare le cose normali e quando finalmente sono riuscito

Signor Maritati, vuole raccontarci brevemente l’esperienza che ha vissuto? Sì, il 13 maggio del 2013, mentre

stavo percorrendo in macchina il G.R.A., sono stato colpito da un’ischemia cere-brale. Ho sentito come se mi stessero pic-chiando con un manganello sulla nuca, per ben due volte: una forte e l’altra più forte ancora. Fortunatamente tra la prima e la seconda botta ho avuto la possibilità di accostarmi senza provocare incidenti e coinvolgere altre persone. Ho avuto come la sensazione che qualcuno mi volesse fare del male aggredendomi alle spalle.

Ha ricevuto dei segnali d’allarme nei giorni precedenti il malore?In realtà solo a posteriori mi sono reso conto che si trattava di segnali d’allarme, lì per lì forse li ho sottovalutati. Dieci giorni prima dell’ictus ho avvertito un fortissimo mal di testa mentre stavo lavorando e ad un certo punto ho iniziato, in alcuni mo-menti, a non vedere più in maniera distin-ta i colori fino ad arrivare a vedere tutto quasi in bianco e nero. Tuttavia, il dottore mi ha detto di non preoccuparmi e che si trattava solamente di stress data la vita fre-netica che ho sempre condotto.

Spesso si dice che prevenire è meglio che curare, anzi può salvare la vita. Quanto si

rispecchia in questa affermazione?Mi ci rispecchio molto. Un controllo dal medico ogni tanto non fa mai male, ma ciò che secondo me è davvero importante è quella che io definisco autoprevenzione, ovvero prendersi cura di se stessi quotidia-namente, autotutelarsi e prendersi i propri tempi seguendo l’istinto. Ad esempio, nel momento in cui ho iniziato a non vedere bene, mia moglie ha molto insistito per-ché andassi fino in fondo al problema.

Secondo lei le persone sono sufficiente-mente preparate sul concetto di preven-zione, sia in generale che a livello locale? Avrebbe dei suggerimenti in questo sen-so?Penso che le persone sappiano cosa sia la prevenzione, ma a livello locale si potreb-bero mettere in atto diverse iniziative.A Ostia siamo fortunati perché, nono-stante tanti vivano questa città come una metropoli, si tratta di un territorio a misu-ra d’uomo ma che offre molto: il mare, la pineta, la possibilità di fare passeggiate all’aperto. Dovremmo riappropriarci del nostro territorio e coglierne appieno le potenzialità e le risorse. Una bella cammi-nata tra le rovine di Ostia Antica rasserena l’animo!Quello che io suggerirei, dunque, sarebbe favorire iniziative all’aperto per scoprire e valorizzare i beni del quartiere.

Intervista a Gianni Maritati

Marilab

a rimettere insieme tutti i pezzi, ho capito l’importanza di quello che avevo e delle persone che ne facevano parte. Anche in questo senso la prevenzione è molto im-portante: il mio corpo a un certo punto si è come ribellato alla corsa continua a cui lo sottoponevo e ha iniziato a impormi i suoi ritmi. Con la terapia ho imparato a riscopri-re il mio corpo e le sue esigenze.

Che consiglio si sente di dare ai lettori di Vivendi?Voglio insistere sulla prevenzione: è fon-damentale. Ma non intesa solo come esami medici o diete particolari, che pure sono importanti, parlo piuttosto della pre-venzione come stile di vita nel compiere i normali gesti quotidiani in modo diverso e più sano.

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CHI DONA UN LIBRO,DONA UN TESOROL’Associazione culturale Clemente Riva, che dal 2010 organizza la Festa del libro e della lettura di Ostia, rilancia la campagna “Chi dona un libro, dona un tesoro”. L’obiettivo è di raccogliere libri usati (ma in buone condizioni e di tutti i tipi tranne quelli scolastici) da rimettere in circolo attraverso le tante iniziative dell’Associazione stessa.Per prendere accordi è possibile inviare una mail ad [email protected] oppure, sempre previa mail, portare i libri nei nostri punti di raccolta:· Comitato di quartiere Ostia Nord(Parco Clemente Riva, Via delle Balenie-re, 240 - il martedì dalle 18.30 alle 20);· Falegnameria “Bertolini”(Via Bertolini, 14c - Ostia Lido);· Negozio “Interdomus”(Via Diego Simonetti, 40 - Ostia Lido).

ANCORA IMPORTANTI PROMOZIONIPER TUTTI I PAZIENTI

Purtroppo sembra che il nostro Paese non riesca ad uscire dal periodo di difficoltà economica che sta attraversando ormai da anni. Il Gruppo Marilab prosegue nella sua scelta di agevolare i cittadini in ambito sa-nitario, nella consapevolezza che la salute non debba essere tralasciata per alcun motivo. Negli ultimi mesi vi abbiamo proposto vari servizi a tariffe agevolate. Continuando su questa strada, di seguito trovate al-cuni esempi di prestazioni a prezzi vantaggiosi disponibili in vari Centri.

PROMOZIONE FISIOTERAPIAPossiamo vantare un reparto di fisioterapia che dispo-ne di macchinari all’avanguardia e di uno staff molto preparato. Vogliamo, dunque, completare la nostra offerta di qualità con delle promozioni adatte ad ogni esigenza e ad ogni età:• terapie manuali (massaggi, tekarterapia, kinesiterapia, linfodrenaggio) al costo di € 50 anziché € 60 a seduta;• ginnastica posturale individuale al costo di € 50 anzi-

ché € 60 a seduta;• terapie manuali per gli over 65 e gli under 18 al costo di € 40 anziché € 60 a seduta.Ma le promozioni non finiscono qui: offriamo la possibilità di finanzia-mento a tasso 0 per 12 mesi*.Il reparto di fisioterapia è attivo presso il Marilab Center di Ostia (Viale A. Zambrini). Per info e prenotazioni rivolgersi al personale di accettazione o chiamare il numero 366 6858266.

* in questo caso non si ha diritto a sconti e promozioni in corso.

PROMOZIONE ANALISI CLINICHEIl Gruppo Marilab nasce, ormai più di 50 anni fa, come laboratorio di analisi cliniche diagnostiche; nel corso degli anni abbiamo integrato la nostra offerta sanitaria senza mai dimenticare, tuttavia, ciò che ha costituito la nostra nascita. Proprio in quest’ottica, vogliamo pro-porvi degli sconti sulle analisi effettuate in regime pri-vatistico che vi costeranno addirittura meno di quanto paghereste tramite il S.S.N..Ecco alcuni esempi di esami tra i più richiesti:• esame urine completo, urinocoltura e antibiogramma al costo di € 29,19 anziché € 32,19 del S.S.N.;• fT3, fT4, TSH e calcemia al costo di € 33,43 anziché € 35,93 del S.S.N.;• emocromo completo, sideremia, FR, Vitamina B-12 e acido folico al costo di € 38,93 anziché € 40,93 del S.S.N..Ma questi sono solo alcuni esempi: troverete altre interessanti tariffe agevolate presso tutti i Centri Marilab.

Virgin Active...LIVE HAPPY& BE ACTIVE!

Èpossibile ritrovare o mantenere la forma fisica e il benessere, di-vertirsi, conoscere gente nuova e sentirsi parte di un universo...e

tutto questo attraverso una palestra? Certamente no! È per questo che Virgin Active, lontana anni luce dal concetto di palestra, ti propone un nuovo modo di intendere il benessere a tutto tondo, una visione “olistica” del wellness con un “oc-chio” al divertimento, che non comprende più solo la forma fisica ma anche il benes-sere mentale: un Club al quale appartene-re e che rappresenta un modo di essere che va oltre l’avere. Insomma, un villaggio fitness dove prendersi cura di sé a 360°!Sarà difficile trovare una scusa per non riprendere in mano le fila del proprio be-nessere: Virgin Active propone ai suoi soci un’offerta unica nel mercato del wellness, con più di 170 ore di corsi fitness alla setti-mana, attività e programmi di allenamen-to per rispondere ai gusti e alle esigenze degli adulti e dei bambini. E ancora, per-sonal trainer che sono veri e propri guru in materia.Entrare nel mondo Virgin Active vuol dire avere a disposizione tutte le novità mon-diali del fitness che vengono lanciate in anteprima in tutti i Club. L’unica difficol-tà sarà scegliere fra corsi body and mind, danza fitness e conditioning, oltre ai gran-di classici come aerobica, yoga e pilates, corsi in acqua per chi in piscina si sente nel suo elemento naturale e corsi innovativi (spesso rivoluzionari) e divertenti che ti faranno ritrovare la carica e l’energia per

affrontare la quotidianità. Non hai più neanche la scusa dei bambini! Per vivere con qualità un momento dedi-cato al benessere da condividere anche con la famiglia, i Family Club di Virgin Ac-tive ti propongono i V-Club, veri e propri “centri nei centri” dove ci prendiamo cura dei tuoi bambini e, oltre a impegnarli con attività e fitness adatti alla loro età, pro-poniamo anche attività didattiche per im-parare divertendosi, il tutto sotto la guida di personale attento ed esperto. E se qualche volta non vuoi muovere neanche un muscolo, prova a en-trare nella nostra SPA e lasciati coccolare dai ser-vizi che offre e da tratta-menti con prodotti di alta qualità!È una filosofia di vita, quella che ti proponiamo, che inizia con la “F” come Fun, Family, Friends e Fe-eling good: quattro paro-le che spiegano a fondo il successo di Virgin Active, confermato da più di un milione di iscritti in tutto il mondo.Se deciderai di far parte del nostro Club devi sa-pere che sentirai di ap-partenere a qualcosa di speciale e sentirai a fon-do questa appartenenza

anche una volta uscito dai nostri villaggi, quando anche tu diventerai testimone e protagonista dell’intensa vita virtuale de-gli iscritti che comunicano fra loro anche attraverso il web. Virgin Active è un luogo dove incontrare gente nuova ma soprattutto conoscersi ed entrare in contatto con quella parte di noi che ci rende speciali.Sei ancora dell’idea di iscriverti ad una pa-lestra?

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gia, agevolano il libero fluire dell’energia frizzante attivando benessere dinamico.

Bioenergetica:dai piedi al voltoper superarel’ansia anticipatoria

Dott.ssaMaria Stallone Alborghetti Psicoterapeuta, supervisore e local trainerin analisi Bioenergetica. Psicologa analistadi formazione junghiana e training autogeno.Perito del tribunale penale e civile di Roma

Liberare l’energia interiore per acquistare fiducia in se stessi e affrontare al megliole situazioni nuove

regolazione energetica per l’introiezione del personale valore. Gli esercizi dei piedi, delle dita, della mascella e degli occhi, utili per sciogliere le stasi di energia, agevola-no la respirazione profonda potenziando la memoria e l’intelligenza. Le vertebre cervicali si rilassano mobilitando vibrazio-ni negli organi e donando salute. L’ener-gia bloccata nel volto è causa di malattie psicosomatiche, disturbi dell’apprendi-mento, dell’attenzione e della memoria. Occhi e bocca sono collegati alle vertebre cervicali, alle orecchie e al cervello e le loro contrazioni sono causa di cefalee, miopia, sinusiti, disturbi respiratori, digestivi e arti-colari. La gravità delle strozzature provoca depressione, ansia, crisi di panico, disagi comportamentali, difficoltà sessuali e ste-rilità psicologica. Gli esercizi dei piedi, del volto e le loro emozioni sono la parte più delicata e peculiare dell’analisi bioener-getica. C’è infatti una diretta interazione tra attività mentale e muscolare dei piedi e del volto: l’una influenza l’altra. I piedi sono energeticamente correlati a tutto il fisico, la testa contiene il cervello che man-da comandi a tutto il corpo influenzando le situazioni organiche, intellettive e del comportamento. I movimenti psicofisici della Bioenergetica sono anche un utilis-simo ausilio per la riuscita delle cure me-diche perché, sbloccando le stasi di ener-

ELENCOLIBRERIESUL SITO

Tutti i martedì, presso il MarilabCenter di Ostia (Viale A. Zambrini),

è possibile partecipare alle classidi esercizi di Bioenergetica

e Training Autogeno per scaricarelo stress quotidiano,

aumentare l’autostimae il benessere, superare l’ansia

e le crisi di panicoe migliorare la salute

e la bellezza interiori ed esteriori.

Per informazioni:Viale dei Promontori - 00122 Roma

cell. 338 5438008www.bioenergeticaonline.it

Alcune persone generalmente molto capaci nel confrontarsi con situazioni nuove, talvolta entrano in ansia anticipatoria

inibendo ogni virtù. Esami, gare sportive, colloqui di lavoro o incontri con perso-ne sconosciute sono motivo di ansia che anticipa l’evento. Bellezza, intelligenza e preparazione tecnica vengono annullati, le parole rassicuranti non bastano, così come l’elaborazione dei ricordi infantili. La Bioenergetica, stabilendo una dialet-tica mente - corpo - processi energetici, conferisce autostima, fa sentire al corpo e alla mente fiducia nei valori persona-li. Iniziando dalle dita dei piedi, per poi attraversare lentamente ogni segmento corporeo fino a giungere al volto, si per-corrono criteri funzionali che privilegiano la respirazione, le sensazioni cinestesiche, l’equilibrio posturale e le emozioni per-cepite ed espresse attraverso il corpo. Si sente un fisico vibrante tramite l’ascolto interiore espresso nel movimento signi-ficativamente sonoro. Nella psicoterapia individuale l’autopercezione vive uno spazio che delimita i confini, relazionan-dosi tra i propri spazi interiori e quelli del terapeuta, fino a formare campi di energia che si incontrano tra loro. L’alternanza tra analisi dei sogni, vissuti esistenziali, emo-zioni, motricità e vocalizzazione utilizza la

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Novità sulla cedolare secca in temadi locazioni abitative

StudioTributarioe LegaleBianchi

Il Consiglio dei Ministri, nella riunione tenutasi il 12 marzo 2014, ha appro-vato un Decreto Legge per far fron-te al disagio abitativo che interessa

sempre più le famiglie impoverite dalla crisi economica. Il Piano Casa prevede interventi per 1 miliardo e 741 milioni di euro con tre obiettivi: sostegno all’affit-to a canone concordato, ampliamento dell’offerta di alloggi popolari e sviluppo dell’edilizia residenziale sociale.Il Decreto Legge in esame ha ridotto, per il quadriennio 2014-2017, l’aliquota della cedolare secca, dal 15% al 10%, per i con-tratti di locazione ad uso abitativo a ca-none concordato e per le abitazioni con-cesse a cooperative o enti senza scopo di lucro, purché sublocate a studenti con rinuncia all’aggiornamento del canone di locazione o assegnazione.In via di principio, possiamo evidenziare che i locatori (persone fisiche) che stipu-lino contratti di locazione ad uso abitati-vo possano assoggettare il reddito così prodotto a due differenti sistemi: quello ordinario, in base al quale il canone con-corre unitamente agli altri redditi del proprietario e viene tassato in base alle fasce IRPEF applicabili, o quello separato

della cedolare secca. In tal caso, il reddito prodotto dalla locazione non si sommerà al reddito da lavoro o altro del locatore, ma sarà assoggettato all’aliquota prevista per la cedolare diversa per il canone libero oppure concordato.Per il primo, disciplinato dall’art. 2 comma 1 Legge 431/98, della durata di anni 4+4, trova applicazione la cedolare secca con un’aliquota del 21%. Per il secondo, disci-plinato dall’art. 2 comma 3 Legge 431/98, la cedolare secca è stata ridotta dal 15% al 10%, dove si prevede una durata di 3 anni ed un rinnovo di ulteriori 2 e il canone è stabilito in base agli accordi territoriali sti-pulati tra le organizzazioni maggiormente rappresentative della proprietà edilizia e degli inquilini.Occorre precisare che i contratti di tal fatta possono essere stipulati solo nei Co-muni ad elevata “tensione abitativa”, tra i quali rientra anche Roma. Optando per il regime della cedolare sec-ca il locatore – persona fisica - si vedrà applicare l’imposta sostitutiva unica, in luogo di quelle altrimenti dovute, quali IRPEF e relative addizionali regionali e comunali, Registro e Bollo. La cedolare, inoltre, si definisce secca poiché non cre-

sce contestualmente all’incremento del reddito imponibile.L’opzione per il regime della cedolare sec-ca può essere esercitata alla registrazione del contratto o nelle annualità successive. Al fine di poter optare per tale regime, il locatore deve inviare una lettera racco-mandata con ricevuta di ritorno al con-duttore, manifestando la propria scelta. Con la comunicazione il locatore rinuncia all’aggiornamento del canone, anche se contrattualmente previsto, incluso l’ade-guamento ISTAT.La cedolare secca si applica a tutti i con-tratti di locazione ad uso abitativo, com-presi quelli brevi (inferiori ai trenta giorni) che non necessitano di registrazione.

L’essere umanocome prodottodi uno sviluppocontinuo

Evoluzione della specie:un mistero che si compienel tempo

Lontogenesi è l’insieme dei proces-si mediante i quali si compie l’evo-luzione biologica dell’embrione del singolo essere vivente parten-

do dal codice genetico che lo caratterizza e dall’ambiente biologico nel quale il pro-cesso si svolge. L’ontogenesi è spesso messa in relazione con la filogenesi, ovvero l’evoluzione pro-pria della specie a cui appartiene il singo-lo essere vivente. Negli animali superiori possiamo affermare che “l’ontogenesi ri-capitola la filogenesi”, ovvero riproduce, soprattutto nel periodo pre-natale, peri-natale e nelle prime fasi della crescita, la filogenesi. Potremmo anzi sostenere che l’uomo porta in sé l’intera evoluzione del-la vita sulla Terra, ossia che lo sviluppo di ogni singolo individuo riproduce quella che è stata l’intera evoluzione dell’es-sere vivente. Ogni nostra cellula ricalca, infatti, tutto il processo evolutivo dagli inizi dell’organismo monocellulare fino a quell’organismo pluricellulare che oggi noi siamo. Il concetto evolutivo è un concetto che apre nuove prospettive, si vede l’uomo non come un prodotto completo e fini-to, ma come il prodotto di una continua evoluzione.

Una delle teorie più interessanti della filo-ontogenesi è la teoria dei tre cervelli. Se-condo il neurologo Paul MacLean il nostro cervello è costituito da tre componenti distinte, ognuna delle quali rappresenta un momento evolutivo ben preciso della specie umana:• l’archipallium o cervello primitivo, col-legato al cervello rettiliano, costituito dal cervelletto e dal bulbo spinale;• il paleopallium o cervello intermedio, collegato al cervello mammaliano, costi-tuito dal sistema limbico; • il neopallium o neocortex, collegato al cervello dell’uomo attuale, chiamato an-che cervello superiore, costituito dagli emisferi cerebrali.Il primo è sede degli istinti e di tutte le funzioni vegetative primarie, come per esempio il controllo del ritmo cardiaco e respiratorio. Il cervello rettile nell’essere umano è profondamente legato all’incon-scio e agli istinti primari: i processi-bisogni legati alla sopravvivenza, all’attacco e alla fuga, alla sessualità, alla riproduzione e al territorialismo.Il secondo corrisponde nella scala evolu-tiva al cervello dei mammiferi ed è coin-volto nell’elaborazione delle emozioni; è deputato alla comunicazione e alla pre-

servazione non solo dell’individuo, ma anche della società. Il terzo, più recente, è esclusivo dei primati ed è sede di tutte le funzioni cognitive e razionali. È caratterizzato dalla sua straor-dinaria velocità di elaborazione dei dati sensoriali sia in modo logico-razionale che analogico-intuitivo. Seppur perfettamente coordinate tra loro, queste tre aree sarebbero indipendenti l’una dall’altra e in grado di dominarsi re-ciprocamente.

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Massimiliano Della RoccaNaturopataCounselor Psicosomatico

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dello che ho proposto in un recente dise-gno di legge.Pubblico e privato secondo lei devono convivere? In che modo?Un sistema sanitario moderno prevede questa sinergia, ma con un cambio ra-dicale di prospettiva rispetto al passato. Innanzitutto occorre lavorare con le strut-ture già esistenti in modo che il privato possa coadiuvare il pubblico, orientando la propria offerta rispetto alle esigenze del pubblico e non viceversa, come spesso è accaduto negli ultimi anni. La rassegna stampa quotidiana ci regala spesso brutte storie legate agli ospedali di Roma. Il cambio dei vertici Asl e del-le direzioni ospedaliere sarà sufficiente a riportare la città ad adeguati livelli di efficienza?Necessario, ma non certo esaustivo. Mi pare che la modalità di individuazione dei candidati però offra già garanzie di competenza. Ai nuovi dirigenti toccherà il compito di mettere in condizioni tutti i professionisti della sanità, che oggi ope-rano con grande sacrificio e con turni massacranti negli ospedali romani, spesso sotto organico, di lavorare al meglio delle proprie possibilità. Il primo passo è la sta-bilizzazione degli oltre 6.000 precari della sanità. Solo così limiteremo al massimo i margini di errore e potremo riportare le nostre strutture ad un’offerta sanitaria degna di una grande capitale europea.

P olitico di lungo corso, già coordi-natore della segreteria romana dei Democratici di Sinistra e respon-sabile regionale del comitato pro-

motore del Partito Democratico del Lazio, Riccardo Agostini è membro della direzione romana e regionale del Pd. A febbraio 2013 è stato eletto Consigliere Regionale del Lazio ed è membro delle commissioni “Ambiente, lavori pubblici, mobilità, politiche della casa e urbanistica” e “Politiche sociali e salute”.

Visto dalla maggioranza, ci tracci un bi-lancio del lavoro nel settore della sanità fatto dal presidente Zingaretti nel primo anno di governo.Le novità presentate dal Presidente Zinga-retti in materia di sanità sono decisamen-te positive e vanno nella direzione giusta. La copertura delle esigenze di personale delle aziende ospedaliere per far fronte alle emergenze e per decongestionare i pronto soccorso, un intervento che avevo più volte invocato, è stato un importante segno del cambio di passo. Un modo con-creto per rimettere al centro dell’azione le esigenze primarie dei cittadini e per usci-re da quella visione ragionieristica della sanità che troppi danni ha già prodotto. Anche l’apertura delle nuove case della salute e la procedura per l’individuazione dei nuovi Direttori generali segnano una evidente discontinuità con l’amministra-zione precedente. La strada del rinnova-mento passa però per una rimodulazione

di un piano di rientro inadatto ai tempi e ha come traguardo parziale l’uscita da un commissariamento che mortifica la nostra sanità.Cosa c’è ancora da fare per rilanciare la sanità nella Regione Lazio?Occorre rimettere al centro le esigenze dei cittadini, uniformando l’offerta di sanità alle richieste. La prossima discus-sione della legge di riforma dei servizi socio–sanitari, della quale sono relatore, porrà proprio la questione in termini di integrazione tra offerta sanitaria e offer-ta di politiche sociali, per un nuovo e più capillare welfare. Sullo specifico dell’orga-nizzazione sanitaria, è necessario uscire dal modello dei grandi ospedali genera-listi e portare la sanità vicino, anche fisi-camente, ai cittadini. Gli ambulatori, le case della salute, l’assistenza domiciliare e tutte le altre modalità di cura che sono allo studio, offriranno un servizio migliore permettendo allo stesso tempo di tagliare sprechi e razionalizzare i costi. Penso alla centrale unica degli acquisti e al prezzo medio ponderato dei farmaci. Con l’aiuto dei medici di base si potranno indirizzare i cittadini verso strutture più piccole e più vicine, decongestionando i pronto soc-corso e ricorrendo ai ricoveri, in ospedali potenziati secondo le loro specializza-zioni, per i casi più gravi. Infine, occorre tornare a lavorare sulla prevenzione delle malattie e in questo ci possono aiutare anche i presìdi sanitari scolastici sul mo-

Un anno di politiche sanitarieraccontato da Riccardo Agostini (Pd),

membro della commissione Politiche Sociali e Salute della Regione Lazio

di Valeria Bilancioni

Nuovo welfarecon la riforma

dei servizisocio-sanitari

“Potenziare ambulatori, case della salute e assistenza domiciliareper razionalizzare i costi e decongestionare i pronto soccorso”

sibile dare risposte puntuali e precise alle esigenze degli assistiti del Lazio e, contem-poraneamente, formare professionisti del settore con una preparazione d’eccellenza. Una risorsa importante per il futuro sia per garantire l’assistenza, sia in termini di posti di lavoro.La rassegna stampa quotidiana ci offre spesso brutte storie legate agli ospedali di Roma. Il cambio dei vertici Asl e delle direzioni ospedaliere sarà sufficiente a riportare la città ad adeguati livelli di ef-ficienza?Non mi sembra che in questo momento i nuovi direttori generali abbiano compre-so appieno la portata del loro impegno in questo settore. Partendo dal presupposto che rimangono le perplessità sul bando per la scelta dei dirigenti, ritengo in ogni caso che non debbano mai prevalere i meri calcoli ragionieristici: la precedenza su tutto è rappresentata dalla funzionalità dell’azienda, dall’offerta rivolta ai pazienti e soprattutto dalla professionalità. L’auspi-cio è che con la conclusione delle nomine, ovvero quelle dei direttori sanitari e dei direttori amministrativi, questa “triade” di professionisti abbia la possibilità e la ca-pacità di lavorare seriamente nel settore, aumentando il servizio, rendendolo più ef-ficiente. Soprattutto, serve una nuova con-sapevolezza delle responsabilità dei propri ruoli: chi non raggiunge gli obiettivi, dopo una verifica di quanto stabilito nei contratti stipulati, deve essere mandato a casa.

F iglio d’arte, Luca Gramazio fa po-litica da quando ha 18 anni. A 29 viene nominato Capogruppo del Popolo della Libertà dell’Assem-

blea Capitolina e dal 2013 ricopre l’incarico di Presidente del Gruppo Consiliare di Forza Italia alla Regione Lazio.

Visto dall’opposizione, ci tracci un bi-lancio del lavoro nel settore della sanità fatto dal presidente Zingaretti nel primo anno di governo.È un bilancio scarno, minimo. Zingaretti si è fermato alle promesse da campagna elettorale, non è andato oltre: anzi, abbia-mo dovuto assistere a vicende paradossali come l’allungarsi infinito delle liste d’atte-sa, le sempre maggiori criticità dei pronto soccorso, reparti a un passo dalla chiusura in fin troppe strutture. Tutto questo mentre l’amministrazione regionale duplica i ruoli con una cabina di regia che priva di senso la commissione consiliare salute; annuncia un concorso per i nuovi direttori generali, salvo poi aggiun-gere criteri a bando pubblicato esponendo così la Regione stessa a rischio ricorsi dagli altri partecipanti; ventila l’apertura delle case salute ma non le inserisce in un pia-no strutturale della sanità, che a tutt’oggi manca. Per non parlare, in un momento di spending review, degli aumenti degli sti-pendi dei dirigenti della sanità di un 20% o del duro giudizio che i tecnici dei Ministeri della Salute e dell’Economia hanno dato sul piano di riorganizzazione della rete

ospedaliera del Lazio. Una vera e propria bocciatura che, purtroppo, non fa altro che rafforzare le nostre preoccupazioni di fron-te a una sinistra che governa così: promes-se roboanti di interventi distaccati da una visione d’insieme. Cosa c’è ancora da fare per rilanciare la sanità nella Regione Lazio?C’è ancora molto da fare. A partire da un nuovo piano sanitario regionale, che non può in alcun modo coincidere con il solo taglio della spesa sanitaria. Serve un piano organico, strutturato e funzionale capace di garantire tutta la do-vuta efficienza in questo delicato settore. Si devono assolutamente valutare degli accorpamenti delle Asl e delle aziende, allo scopo di trovare la formula migliore per ri-spondere alle esigenze del territorio e della domanda della cittadinanza.Questo, ovviamente, senza cancellare o chiudere le strutture ma riconvertendole: la priorità assoluta deve essere quella di migliorare la qualità del servizio e tutelare la salute delle persone. Pubblico e privato secondo lei devono convivere? In che modo?Devono assolutamente convivere, assu-mendosi la responsabilità di lavorare insie-me, in maniera armonica, al fine di permet-tere di ridurre in maniera incisiva la spesa sanitaria della nostra Regione. Abbiamo strutture pubbliche capaci e, allo stesso tempo, un settore privato altamente professionale: collaborando insieme, cia-scuno per le proprie competenze, sarà pos-

Un anno di sanità regionalevisto da Luca Gramazio,Presidente del gruppo consiliaredi Forza Italia alla Regione Lazio

di Valeria Bilancioni

Pubblico e privatoinsieme per dareassistenza sanitaria

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“Serve un nuovo piano strategico: basta tagli,bisogna valutare accorpamenti di Asl e aziende”

Dopo l’Under 21 anche l’Under 18 sceglie il Centro Sportivo lidense

Un anno e mezzo fa, nelle pie-ghe degli allenamenti soste-nuti all’Anco Marzio dall’Un-der 21 di Ciro Ferrara, che

aveva scelto appunto il Centro Sportivo dell’Ostiamare per svolgere la sessio-ne con i propri ragazzi, uno degli ospiti illustri e Coordinatore delle Nazionali Giovanili, Arrigo Sacchi, aveva predetto al Direttore Generale biancoviola, Luigi Baioni, che in in un futuro prossimo altri eventi di questo prestigio si sarebbero ripetuti nel Centro Sportivo lidense, lo-dando l’organizzazione dell’Ostiamare e l’efficienza di struttura e staff. Ebbene, il mister è stato di parola poiché ad Ostia, all’Anco Marzio di Via Giovanni Amendu-ni, è andato in scena, nei giorni scorsi, un altro grande evento con protagonista la Nazionale, nel caso specifico l’Under 18 italiana di Paolo Vanoli, la quale ha scelto il mare della Capitale e i colori biancoviola

La Nazionale ad Ostia:successo internazionale a Via Amenduni

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IALE Riccardo Troiani

Ufficio Stampa Ostiamare Lidocalcio

per preparare ed affrontare il test amiche-vole ufficiale contro l’Ungheria dello scor-so 19 marzo vinto, davanti ad un grande pubblico, per 2 a 0. Due giornate di allena-menti e la conferenza stampa di presen-tazione in Municipio sono stati i preziosi momenti che hanno anticipato lo svolger-si della gara e della grande giornata di sport a Via Amenduni. Proprio in sede di conferenza, nell’Aula Consiliare “Massimo Di Somma” del X Municipio, lo scorso 18 marzo, parole di elogio verso l’Ostiamare sono state espresse dal Capo Delegazione dell’Under 18, Giancarlo Antognoni, cam-pione del mondo in Spagna 1982 da cal-ciatore con l’Italia di Bearzot: «Felici di aver scelto il mare di Ostia come sede di questo evento, ringraziamo l’Ostiamare per aver-ci permesso di allenarci con tranquillità e per averci fornito le migliori condizioni ambientali e organizzative per preparare il test contro l’Ungheria». Parole, quelle

di Antognoni, che hanno preceduto di poco l’intervento del Direttore Generale dell’Ostiamare, Luigi Baioni (nelle due foto di apertura insieme proprio al mitico An-tognoni): «È motivo di orgoglio che siano state Ostia e l’Ostiamare ad aver ospitato un evento così prestigioso. Siamo conten-ti come società di calcio di aver portato la Nazionale ad Ostia. Il nostro obiettivo è quello di portare Ostia e l’Ostiamare tra i professionisti perchè una città di 300.000 abitanti merita questo e molto altro. Per-chè se leggete bene Ostiamare è Amare Ostia e non è poco!». L’organizzazione e l’efficienza degli staff biancoviola, uniti al gioiellino del Centro Sportivo Anco Marzio, hanno un solo esito: il successo riscontrato lo scorso 19 marzo nella meravigliosa gior-nata di calcio internazionale vissuta a Via Amenduni (nelle foto in basso l’ingresso di Italia e Ungheria sul prato dell’Anco Marzio e la foto di gruppo dell’Under 18).

Dopo l’Under 21 anche l’Under 18 sceglie il Centro Sportivo lidense

Riccardo TroianiUfficio Stampa Ostiamare Lidocalcio