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N° 41 GENNAIO 2016 T utto ebbe inizio un normale sa- bato sera mentre andava ad una festa con altri amici studenti. Durante il tragitto, qualcosa lo spinse a fermarsi per fare una preghiera in una chiesa lungo la strada. Entrò e sentì il bisogno di andare a confessar- si: «E non so cosa accadde ma ne uscii differente, cambiato. Tornai a casa con la certezza di dovermi consacrare al Signore.» Le parole di Papa Francesco in una recente intervista, descrivono un sem- plice momento inaspettato che ha cambiato la sua vita e, alla fine, anche il mondo. «Ha avuto misericordia di me – e mi ha scelto!». (1) Fu un mo- mento pieno di una travolgente consa- pevolezza personale della misericordia di Dio – la sua compassione – che sia- mo invitati e spinti a sperimentare an- che nelle nostre vite: «Per questo mo- tivo ho proclamato un Giubileo Stra- ordinario della Misericordia come tempo speciale per la Chiesa». A mia volta, incoraggio ogni Luogo- Miserando atque eligendo L’Ordine all’unisono con la Chiesa universale Gli atti del Gran Magistero IL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA: CI VIENE OFFERTO UN NUOVO AVVENIRE II UN ACCORDO ESEMPLARE CHE STIMOLA LA PACE IN TERRA SANTA V IL POTERE SALVIFICO DEL PERDONO VI LA RIUNIONE DAUTUNNO DEL GRAN MAGISTERO VII «CON DIO NON SI MERCANTEGGIA» X UNA RIUNIONE REGIONALE IN AUSTRALIA: UN PRIMO PASSO VERSO UN CAMMINO CONDIVISO XI LE VISITE DEL GRAN MAESTRO AI MEMBRI DELL ’ORDINE NEL MONDO XIII UNA DONNA PROFONDAMENTE IMPEGNATA NELL ’ORDINE ENTRA A FAR PARTE DEL GRAN MAGISTERO XIII BENVENUTO PADRE JOHN BRUCE BATEMAN, NUOVO SEGRETARIO DEL GRAN MAESTRO XV L’Ordine e la Terra Santa La vita nelle Luogotenenze VIVERE IL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA IN TERRA SANTA XVI ACCOGLIERE OGGI IL PRINCIPE DELLA P ACE IN TERRA SANTA XVII A GERUSALEMME SI FESTEGGIANO I 50 ANNI DI NOSTRA AETATE XVIII LA GIOIA DELL ’INVESTITURA: UNA TESTIMONIANZA DALLA SLOVENIA XIX GRAN MAGISTERO DELL’ORDINE EQUESTRE DEL SANTO SEPOLCRO DI GERUSALEMME 00120 CITTÀ DEL VATICANO E-mail: [email protected] info.oessh.va LA RIFLESSIONE DEL GRAN MAESTRO

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N° 41 GENNAIO 2016

Tutto ebbe inizio un normale sa-bato sera mentre andava ad unafesta con altri amici studenti.

Durante il tragitto, qualcosa lo spinsea fermarsi per fare una preghiera inuna chiesa lungo la strada. Entrò esentì il bisogno di andare a confessar-si: «E non so cosa accadde ma ne usciidifferente, cambiato. Tornai a casacon la certezza di dovermi consacrareal Signore.»

Le parole di Papa Francesco in unarecente intervista, descrivono un sem-plice momento inaspettato che hacambiato la sua vita e, alla fine, ancheil mondo. «Ha avuto misericordia dime – e mi ha scelto!».(1) Fu un mo-mento pieno di una travolgente consa-pevolezza personale della misericordiadi Dio – la sua compassione – che sia-mo invitati e spinti a sperimentare an-che nelle nostre vite: «Per questo mo-tivo ho proclamato un Giubileo Stra-ordinario della Misericordia cometempo speciale per la Chiesa».

A mia volta, incoraggio ogni Luogo-

Miserandoatque

eligendo

L’Ordine all’unisono con la Chiesa universale

Gli atti del Gran Magistero

IL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA:CI VIENE OFFERTO UN NUOVO AVVENIRE II

UN ACCORDO ESEMPLARE CHE STIMOLA LA PACEIN TERRA SANTA V

IL POTERE SALVIFICO DEL PERDONO VI

LA RIUNIONE D’AUTUNNO DEL GRAN MAGISTERO VII«CON DIO NON SI MERCANTEGGIA» XUNA RIUNIONE REGIONALE IN AUSTRALIA:

UN PRIMO PASSO VERSO UN CAMMINO CONDIVISO XILE VISITE DEL GRAN MAESTRO AI MEMBRI

DELL’ORDINE NEL MONDO XIIIUNA DONNA PROFONDAMENTE IMPEGNATA NELL’ORDINE

ENTRA A FAR PARTE DEL GRAN MAGISTERO XIIIBENVENUTO PADRE JOHN BRUCE BATEMAN,

NUOVO SEGRETARIO DEL GRAN MAESTRO XV

L’Ordine e la Terra Santa

La vita nelle Luogotenenze

VIVERE IL GIUBILEO DELLA MISERICORDIAIN TERRA SANTA XVI

ACCOGLIERE OGGI IL PRINCIPE DELLA PACEIN TERRA SANTA XVII

A GERUSALEMME SI FESTEGGIANO I 50 ANNIDI NOSTRA AETATE XVIII

LA GIOIA DELL’INVESTITURA:UNA TESTIMONIANZA DALLA SLOVENIA XIX

GRAN MAGISTERODELL’ORDINE EQUESTREDEL SANTO SEPOLCRO

DI GERUSALEMME00120 CITTÀ DEL VATICANO

E-mail: [email protected]

info.oessh.va

LA RIFLESSIONEDEL GRAN MAESTRO

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II N° 41 - GENNAIO 2016

tenenza e Sezione a considerare di risponde-re a questo invito impegnandosi a prendereparte pienamente alle celebrazioni dell’AnnoSanto nella propria diocesi locale. Sarebbeappropriato delegare specificatamente unmembro in ogni diocesi per coordinare lapartecipazione di tutti i membri come grup-po.

La partecipazione deve avere inizio conun’esperienza spirituale della misericordia diDio a livello personale. Non deve essere cla-morosa come quella del giovane Jorge Bergo-

glio, tuttavia ognuno di noi deve fare un bi-lancio di tutto il bene che Dio continua adoperare per noi – pur essendone indegni – e,facendo ritorno al Sacramento della Peniten-za, chiedere il Suo perdono per l’uso sbaglia-to che abbiamo fatto dei Suoi tanti doni.

Quale grande opportunità di rinnovamen-to spirituale aspetta ognuno di noi e il nostroOrdine!

(1) “Miserando atque eligendo”: il motto di PapaFrancesco.

Il Giubileo celebra i 50 anni dalla conclu-sione del Concilio ecumenico Vaticano II,così come l’Anno della fede, nel 2012-

2013, aveva celebrato il 50° anniversariodella sua apertura. Da Benedetto XVI aFrancesco, la Chiesa Cattolica parla con unasola voce per annunciare il Vangelo con unlinguaggio nuovo, secondo ciò che i padriconciliari hanno iniziato, sotto l’impulso del-lo Spirito Santo, mezzo secolo fa.

Il discorso del beato Paolo VI, nel corsodell’ultima sessione del Concilio Vaticano II,il 7 dicembre 1965, che indica il Samaritanomisericordioso come modello per il rinnova-

mento della Chiesa, è un riferimento essen-ziale per comprendere bene il senso di ciòche viviamo durante l’Anno Santo. «Siate mi-sericordiosi, come è misericordioso il Padrevostro» (Luca 6, 36): ciascuno di noi deve ri-tornare personalmente a questo invito delCristo, che è un comandamento, e vivereperciò, collettivamente, come popolo missio-nario dell’amore e della tenerezza di Dio.

In questa dinamica il Papa auspica chequesto Giubileo si svolga anche nelle Chieselocali, in modo decentralizzato, e che le ini-ziative siano complementari. Ogni diocesi hainfatti potuto aprire una Porta della Miseri-

L’Ordine all’unisono con la Chiesa universale

Il Giubileo della Misericordia: civiene offerto un nuovo avvenire

Un Giubileo, abitualmente, viene indetto ogni venticinque anni. Ilprossimo era quindi previsto nel 2025.... Tuttavia, durante lacelebrazione penitenziale «24 ore per il Signore», venerdì 13

marzo 2014, il Papa ci ha fatto una sorpresa: in occasione dei dueanni dalla sua elezione a vescovo di Roma, ha annunciato unAnno Santo dedicato alla Misericordia divina, un Giubileo

straordinario. Inaugurato lo scorso 8 dicembre, si concluderà il 20novembre 2016, domenica del Cristo Re.

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cordia, in particolare nei santuari mariani. Nel Calendario romano (vedi il sito inter-

net www.im.va), oltre ai grandi appunta-menti previsti, come per esempio quello da-to ai volontari attivi nelle opere di misericor-dia il 4 settembre, o ai detenuti il 6 novem-bre, il Papa ha intenzione di recarsi simboli-

camente molte volte nelle «periferie esisten-ziali», auspicando che vescovi e sacerdotifacciano altrettanto nel corso di quest’AnnoSanto, per essere testimoni della conversionespirituale attraverso gesti di perdono, di so-stegno, di aiuto e d’amore. Sarà anche un in-vito rivolto all’Ebraismo e all’Islam a prose-

III N° 41 - GENNAIO 2016

L’8 dicembre è stato il 1000° giorno dipontificato di Francesco. A Piazza San

Pietro, in questa Solennitàdell’Immacolata Concezione, erano tanti

i fedeli presenti per l’inaugurazionedell’Anno Santo straordinario della

Misericordia. La messa è stata scanditadall’Ave Maria di Lourdes, in un clima di

intenso raccoglimento e, dopo averattraversato la Porta Santa, il Santo

Padre è stato seguito dal suopredecessore, Benedetto XVI.

Questo passo comune ha significato laloro profonda unità al servizio di una

Chiesa in dialogo con il mondo,cinquant’ anni dopo la chiusura del

Concilio Vaticano II.

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IV N° 41 - GENNAIO 2016

guire il dialogo, sulla base comune dellamisericordia.

Definendo Dio misericordioso e pietoso,lento all’ira e ricco di grazia (Esodo 34,6), laBibbia ebraica utilizza la parola «rahamim»che rievoca il ventre materno, il luogo dacui proviene la vita. La parola ebraica «he-sed» è anch’essa impiegata nel testo sacroper esprimere altri aspetti dell’amore mise-ricordioso: fedeltà, benevolenza, bontà, so-lidarietà…

«Fare posto al Signore affinché vengae mi cambi»

Quest’amore di Dio è «inspiegabile», «èqualcosa che nessun teologo può spiegare.Si può solamente provare e piangere di gio-ia» ha detto il Santo Padre durante unamessa della mattina, riferendosi al Vangelodel giorno che descriveva la guarigione delfiglio di un funzionario reale. Quest’uomoha creduto che Gesù avesse il potere diguarire suo figlio e si è messo in cammino.La fede consiste nel «creare uno spazio perquesto amore» che è potenza di Dio, ag-giungeva Francesco: «è il potere di qualcu-no che mi ama, che è innamorato di me eche vuole condividere la gioia con me». IlPapa ha concluso dicendo: «È questa la fe-de, credere, fare posto al Signore affinchévenga e mi cambi». Ne faremo esperienzanel sacramento della riconciliazione, al cen-tro di tutte le nostre ferite, in occasionedell’Anno Santo della Misericordia, per di-ventarne poi umili e gioiosi testimoni.

Nella grande persecuzione che la Chiesadi Cristo sta subendo dal Pakistan alla Ni-geria, passando per la Libia, la Siria el’Iraq, il successore di Pietro fa pascolare lesue pecore attraverso numerose tribolazio-ni. Possa questo Giubileo «portare confortoad ogni uomo e ad ogni donna del nostrotempo», come auspica Francesco, ricordan-do che «Dio perdona tutto, perdona sem-pre» (omelia del 13 marzo 2015).

PREGHIERADI PAPA FRANCESCOPER IL GIUBILEODELLA MISERICORDIA

Signore Gesù Cristo,tu ci hai insegnato a essere misericordiosicome il Padre celeste,e ci hai detto che chi vede te vede Lui.Mostraci il tuo volto e saremo salvi.Il tuo sguardo pieno di amore liberòZaccheo e Matteo dalla schiavitù deldenaro;l’adultera e la Maddalena dal porre lafelicità solo in una creatura;fece piangere Pietro dopo il tradimento,e assicurò il Paradiso al ladrone pentito.Fa’ che ognuno di noi ascolti come rivolta asé la parola che dicesti alla samaritana:Se tu conoscessi il dono di Dio!Tu sei il volto visibile del Padre invisibile,del Dio che manifesta la sua onnipotenzasoprattutto con il perdono e la misericordia:fa’ che la Chiesa sia nel mondo il voltovisibile di Te, suo Signore,risorto e nella gloria.Hai voluto che i tuoi ministri fosseroanch’essi rivestiti di debolezzaper sentire giusta compassione per quelliche sono nell’ignoranza e nell’errore:fa’ che chiunque si accosti a uno di loro sisenta atteso, amato e perdonato da Dio.Manda il tuo Spirito e consacraci tutti con lasua unzioneperché il Giubileo della Misericordia sia unanno di grazia del Signoree la tua Chiesa con rinnovato entusiasmopossa portare ai poveri il lieto messaggioproclamare ai prigionieri e agli oppressi lalibertàe ai ciechi restituire la vista.Lo chiediamo per intercessione di MariaMadre della Misericordiaa te che vivi e regni con il Padre e lo SpiritoSanto per tutti i secoli dei secoli.Amen

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V N° 41 - GENNAIO 2016

Continuiamo, insieme a lui, ad affidarequest’Anno a Maria, Madre della Misericor-dia, «affinché rivolga verso di noi il suosguardo e vegli sul nostro cammino: il nostrocammino penitenziale, il nostro camminocon il cuore aperto per un anno, per riceverel’indulgenza di Dio, per ricevere la miseri-cordia di Dio». Più ampiamente, avremo tut-ti l’opportunità di abbandonare la certezza di

sentirci “giusti” e di giudicare sempre gli al-tri, di rinunciare all’orgoglio che ci spinge adavere sempre ragione, per amare gratuita-mente e perdonare generosamente. Come di-ce Francesco nella Bolla di proclamazionedel Giubileo, Misericordiae Vultus (n° 20),con riferimento al salmo 50: «la giustizia diDio è il suo perdono».

All’inizio del Giubileo della Misericordia, lo scorso 2 gennaio, è entrato in vigore l’Ac-cordo globale fra la Santa Sede e lo Stato della Palestina. Francesco ha plaudito a que-

sto Acordo all’inizio dei suoi auguri al Corpo diplomatico, l’11 gennaio, sottolineando co-me esso mostri soprattutto «come la convivenza pacifica fra appartenenti a religioni diver-se sia possibile, laddove la libertà religiosa è riconosciuta e l’effettiva possibilità di collabo-rare all’edificazione del bene comune, nel reciproco rispetto dell’identità culturale di cia-scuno, è garantita». «Il mio augurio – ha aggiunto alla fine del suo discorso – è che questonuovo anno possa sanare le profonde ferite che separano israeliani e palestinesi e permet-tere la pacifica convivenzadi due popoli che – ne sonocerto – dal profondo delcuore null’altro chiedonoche pace!». Con coraggio eperseveranza, il Santo Pa-dre spinge verso la pace at-traverso questo Accordoesemplare per mettere fineal conflitto israelo-palesti-nese. Così egli continua acombattere contro le radicidel male che, in parte, nu-tre il terrorismo internazio-nale, ben deciso ad agiresulle cause e non sugli ef-fetti. Quarant’anni fa ilbeato Paolo VI fu il primopapa ad affermare che i pa-lestinesi non formano unsemplice gruppo di rifugiatima un popolo.

Un Accordo esemplareche stimola la pace in Terra Santa

L’incontro di Papa Francesco lo scorso 11 gennaio con il Corpo Di-plomatico.

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VI N° 41 - GENNAIO 2016

Maria Goretti morì all’età di 11 anninel 1902 mentre si difendeva da untentativo di violenza. Le sue ultime

parole furono di perdono per il suo aggresso-re e omicida e a lui apparve varie volte men-tre egli era in carcere, portandogli la gioiadella conversione e dell’avvicinamen-to a Cristo attraverso un camminodi santità. Canonizzata nel1950 da Papa Pio XII, SantaMaria Goretti è una santa a cuimolti si rivolgono e che haoperato vari miracoli.

Da settembre a novembre2015, le reliquie della Santahanno per la prima volta visi-tato gli Stati Uniti per quelloche è stato chiamato “il pelle-grinaggio della Misericordia”.Quest’esperienza è stata sicu-ramente occasione di impor-

tante preparazione per vivere l’Anno Giubi-lare apertosi l’8 dicembre.

Il cardinale Edwin O’Brien, che aveva ce-lebrato il 24 novembre 2014 la Santa Messapresso la Basilica di Nostra Signora delleGrazie e Santa Maria Goretti a Nettuno, in

occasione della traslazione delle reli-quie della Santa negli Stati Uniti,

commenta: «Sono felice che laChiesa negli Stati Uniti possaavere l’opportunità di celebra-re l’Anno Santo della Miseri-cordia attraverso la stupen-da storia di Santa Maria Goret-ti! Che la possibilità di venera-re le sue reliquie dimostri ilpotere della Divina Misericor-dia e del perdono che attendetutti coloro che prendono seria-mente a cuore il messaggio diGesù».

Il potere salvifico del perdonoSanta Maria Goretti ha preparato il Giubileo della Misericordia negli Stati Uniti

Logo illustrativo delpellegrinaggio storico delle

reliquie di Santa MariaGoretti negli Stati Uniti.

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VII N° 41 - GENNAIO 2016

Il 10 e 11 novembre i membri del GranMagistero si sono riuniti a Roma in com-pagnia del Gran Maestro dell’Ordine del

Santo Sepolcro, il cardinale Edwin O’Brien,e alla presenza del Gran Priore, Sua Beatitu-dine Mons. Fouad Twal, Patriarca di Gerusa-lemme. Hanno pregato insieme, affidandogli abitanti della Terra Santa a Nostra Signo-ra della Palestina la cui icona si trova in unadelle sale del Palazzo della Rovere dove, ognimattina, è stata celebrata la messa che pre-cedeva le sedute di lavoro.

Il primo giorno il cardinale O’Brien haparlato delle sue ultime visite alle Luogote-nenze in diversi paesi come la Danimarca, laSlovenia, la Francia, il Regno Unito e l’Au-stralia, annunciando il desiderio di recarsiprossimamente a Guam, nelle Filippine e a

Taiwan. Il Gran Maestro ha insistito sullanecessità di continuare a stanziare fondi perl’accoglienza dei profughi del Medio Orienteche affluiscono su una parte dei territori delPatriarcato Latino in Giordania. Ha anchesottolineato l’importanza delle iniziative pre-se dai Luogotenenti per segnalare la parteci-pazione dell’Ordine al Giubileo della Miseri-cordia nelle diocesi, raccomandando pelle-grinaggi locali secondo le istruzioni che ilSanto Padre ha indicato nella sua Bolla di in-dizione dell’Anno Santo, Misericordiae Vultus.

Il Governatore Agostino Borromeo ha poipreso la parola, rivolgendo un particolarebenvenuto a Mary O’Brien, americana, almomento unica donna membro del GranMagistero. Agostino Borromeo ha anch’eglifatto riferimento alla prima riunione in Au-

La riunione d’autunnodel Gran Magistero

Gli atti del Gran Magistero

I membri del Gran Magistero riuniti, lo scorso novembre, per la messa del mattino all’apertura del loroincontro di lavoro a Roma.

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stralia dei Luogotenenti e Delegati Magistralid’Asia e Oceania, sottolineando la capacità diespansione dell’Ordine che, da alcuni anni,non smette di crescere. Ha inoltre fatto sape-re al Gran Magistero che una decisione dellaCorte di Cassazione italiana permetterebbepresto il rinnovo della gestione dell’hotel, fi-nora affidato alla società Colombus, a bene-ficio delle attività in favore della Terra Santa.

Il sostegno prioritario alle persone:“pietre vive”

Da parte sua il Patriarca Twal ha fatto ilpunto della situazione nei paesi dove eserci-ta la sua responsabilità pastorale (Palestina,Giordania, Cipro e Israele), dispiacendosiper alcuni episodi che contrariano la volontàdi dialogo, come la costruzione del Muro diseparazione nella valle di Cremisan, ma ral-legrandosi dell’azione educativa e sociale delPatriarcato, resa possibile grazie al sostegnodell’Ordine, per far fronte ad «una crisi chesembra non avere fine». I migranti del Me-dio Oriente attualmente sarebbero 20 milio-ni di persone, 42.000 al giorno. Coloro chearrivano in Giordania beneficiano della sco-larità per i loro bambini, spesso nelle scuolecattoliche del Patriarcato, dove cristiani emusulmani vivono “la cultura dell’incontro”nel quotidiano.

Parlando di questa cinquantina di scuolecristiane in Terra Santa, l’amministratore ge-

nerale del Patriarcato, Padre Imad Twal, hapresentato il bilancio 2015 e le previsioniper il 2016, precisando che ormai il governoisraeliano, che voleva nazionalizzare le scuo-le, non assicura più sovvenzioni regolari masolamente straordinarie, cosa che rende fra-gile il sistema intero. Dopo averne discusso,il Gran Magistero ha accettato di inviare35.000 dollari in più al mese al Patriarcatoper le scuole e anche per le istituzioni comele parrocchie e i due seminari, minore emaggiore. «La formazione del clero locale èessenziale», ha sottolineato il Patriarca, ricor-dando, inoltre, che la particolarità dellescuole nelle città e villaggi della Terra Santaè quella di dipendere direttamente dalle par-rocchie. A nome della Commissione per laTerra Santa incaricata dei progetti, HeinrichDickmann ha aggiunto che il sostegno allepersone, “pietre vive”, è divenuto semprepiù prioritario, così come un migliore coordi-namento dell’aiuto, per un piano quinquen-nale.

Il rapporto della Commissione per la Ter-ra Santa, esposto dal suo presidente ThomasMcKiernan, ha valorizzato tre progetti: ungiardino d’infanzia a Jaffa di Nazareth, lachiesa di Marj el Hamam in Giordania, e ilCentro pastorale multiculturale Nostra Si-gnora della Pace vicino ad Amman che è an-che destinato ad opere umanitarie. Ha poifatto un resoconto della visita della Commis-sione che si è svolta nello scorso mese di ot-

Lo scorso 11 novembreil cardinale Edwin

O’Brien, Gran Maestro,ha ricevuto nei saloni di

Palazzo della Rovere isuoi ospiti, membri oamici dell’Ordine del

Santo Sepolcro, inonore di Nostra Signora

della Palestina. Inquesta foto lo vediamo

insieme al cardinalePietro Parolin,

Segretario di Stato diSua Santità.

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IX N° 41 - GENNAIO 2016

tobre e durante la quale vi sono stati scambidi idee proficui per il futuro, in particolarecon i responsabili di strutture che si occupa-no di educazione e di salute. BartholomewMcGettrick, uno dei tre membri della Com-missione, ha posto l’accento sull’impegnonecessario a sostenere la formazione dellacomunità cristiana, molto indebolita, affin-ché continui a svolgere un ruolo di media-zione nel risolvere le ingiustizie.

A chiusura della sessione del 10 novem-bre, l’ingegner Pier Carlo Visconti ha pre-sentato un bilancio provvisorio dei conti delGran Magistero dove si evidenzia che, dagennaio 2015, sono già stati inviati al Patriar-cato di Gerusalemme quasi 10 milioni didollari, dei quali è rimarcabile quest’announ dono eccezionale di un milione di dollariproveniente dagli Stati Uniti.

Il progetto di una riunione continentalein Asia

L’altra giornata di lavoro, che si è conclu-sa con il tradizionale ricevimento amichevo-le e fraterno in onore di No-stra Signora della Palestina,si è concentrata inizialmentesul rapporto delle scuole delPatriarcato che registrano undeficit.

Padre Imad Twal ha mo-strato molto chiaramentel’importanza di questa retescolastica parrocchiale per laminoranza cristiana: i bam-bini musulmani che crescono lì, costruisco-no amicizie che saranno feconde per tutta lasocietà futura. La Striscia di Gaza, per esem-pio, conta tre scuole del Patriarcato, mentre icattolici sono solamente 130 su quasi 2 mi-lioni di abitanti. «Siamo nel cuore della no-stra missione pastorale al servizio del dialo-go attraverso l’educazione», ha detto il Pa-triarca Twal al quale il cardinale O’Brien hapubblicamente manifestato il suo sostegno afavore dell’impatto sociale della presenza

cristiana in Terra Santa. I salari e le pensionidei professori devono continuare ad esserecorrisposti in modo equo e questa non è unasfida da sottovalutare.

In seguito, è stato presentato il rapportosui lavori a Gaza che ha evidenziato comeoccorra soprattutto far fronte alle emergenzeperché la ricostruzione è legata ad un accor-do di pace tra le due parti in conflitto.

Proseguendo nell’ordine del giorno, PaulBartley ha raccontato quanto accaduto du-rante la prima riunione in Australia dei Luo-gotenenti d’Asia e Oceania, rilanciandol’idea di una prossima riunione a Singaporeper avvicinarsi, nello specifico, ai Luogote-nenti delle Filippine e di Taiwan. Ha sottoli-neato l’importanza di intrattenere rapportitra il Gran Magistero e le Luogotenenze geo-graficamente più lontane da Roma, in vistadi una migliore circolazione delle notizie.

Mons. Antonio Franco, Assessore dell’Or-dine, ha poi portato a conoscenza dei mem-bri del Gran Magistero l’attuale situazionedella Fondazione Vaticana San Giovanni Bat-tista, per la formazione e la cultura in Medio

Oriente. Questa Fondazionepontificia, nata nel mese dimaggio 2015 e presiedutadal cardinale O’Brien, ha giàtrovato il modo di ridurre ildeficit dell’Università diMadaba e prosegue nellasua azione in questo senso,conducendo le negoziazionicon le banche, anche se re-sta ancora molto da fare.

Infine il Cancelliere Ivan Rebernik ha for-nito il dettaglio delle statistiche dell’Ordine,che ha accolto 1.164 nuovi Cavalieri e Damenel 2014. Ha descritto il lavoro del ServizioComunicazione, che sta realizzando un nuo-vo sito internet per il Gran Magistero, e haparlato dei lavori intrapresi per aumentare lospazio per l’archivio cartaceo dell’Ordine.Ha suggerito inoltre di valutare l’eventualecreazione di un servizio di documentazionedell’Ordine.

‘‘Nel cuoredella nostramissione pastoraleal servizio deldialogo attraversol’educazione

’’

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Igiorni delle riunioni delGran Magistero non inizia-no se non celebrando insie-

me l’Eucarestia. Non si trattadi un momento in più nella fit-ta serie di appuntamenti deimembri del Gran Magisteronella due giorni che li vede in-sieme due volte all’anno, bensìdella conditio sine qua non, diciò che dona senso a tutto ciòche l’Ordine fa in Terra Santae nel mondo. Un momen-to fondamentale, dunque,per ritornare insieme allasorgente e affidare tuttonelle mani di Dio.

Il 10 novembre 2015,in apertura dei lavoridella sessione autunnaledel Gran Magistero, ilGran Maestro, cardinaleEdwin O’Brien, ha presie-duto la Santa Messa.Commentando sul nonsemplice vangelo di Luca17,7-10 sui “servi inutili”,il Gran Maestro ha detto: «in questo brano ilSignore non è comprensivo e attraente macerca di scardinare una tendenza dominantenella spiritualità di quei giorni, come anchedei nostri. Crediamo che Dio ci debba qual-cosa; che, se ci comportiamo bene, Dio deb-ba ripagarci. Ma – ha proseguito – Dio nonci deve niente, ci ha donato la vita e noi sia-mo chiamati a vivere non cercando ricom-pense immediate alle nostre azioni. Con Dionon si mercanteggia».Una parola chiave del-l’omelia è stata “servizio”. Ogni buona azioneche compiamo è un dono della grazia di Dioe dovremmo essere grati della possibilità checi dà di metterci a servizio.

Il giorno successivo è stato Mons.Fouad Twal, Patriarca Latino di Geru-salemme e Gran Priore dell’Ordine acelebrare la Santa Messa. A partire daLuca 17,11-19, il vangelo dei dieci leb-brosi guariti di cui solo uno torna aringraziare Gesù, il Patriarca ha insisti-to sulla chiamata dell’Ordine: «Se Ge-

sù ha dato la mano ai lebbrosi, anche noi co-me Ordine, come Chiesa, dobbiamo aiutarechi soffre. Possiamo guarire queste personecon il nostro amore, amicizia e solidarietà?»L’esempio di riferimento per i nostri atteg-giamenti è quello della santa Famiglia di Na-zareth, un esempio di umiltà, silenzio, calmae fiducia. Mons. Twal ha concluso con unpensiero rivolto alla Beata Vergine Maria Re-gina di Palestina, la cui icona era alle spalledell’altare allestito in una delle sale di Palaz-zo della Rovere: «Questa Maria ha fra le suebraccia non Gesù ma l’intera città di Gerusa-lemme con tutte le sue gioie e dolori e tutti isuoi abitanti».

X N° 41 - GENNAIO 2016

«Con Dio non si mercanteggia»La gioia di spezzare insieme la Parola prima delle riunioni del Gran Magistero

Il Patriarca Latino diGerusalemme, Mons.

Fouad Twal, GranPriore dell’Ordine delSanto Sepolcro, nelcorso di una messacelebrata durante la

riunione d’autunno delGran Magistero,

davanti all’icona diNostra Signora dellaPalestina di recentecollocata a Palazzo

della Rovere peressere venerata.

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Il 17 e 18 ottobre 2015 Adelaide ha ospita-to la prima riunione delle Luogotenenzed’Asia e d’Oceania alla quale hanno par-

tecipato anche il Gran Maestro, cardinaleEdwin O’Brien, e il Governatore GeneraleAgostino Borromeo. Era dal 2004 che in Au-stralia non si organizzava un incontro fraLuogotenenze dell’Ordine, che solo in quellanazione sono cinque. Paul Bartley, membroaustraliano del Gran Magistero, ha commen-tato questo evento durante la riunione delGran Magistero tenutasi a Roma a novembree durante un’intervista che ci ha concesso.

Rispetto agli altri incontri regionali che at-tualmente si svolgono per le Luogotenenzed’Europa e d’America, l’incontro di ottobreha visto partecipare non solo i Luogotenentima anche altri membri dell’Ordine impegna-ti in varie responsabilità all’interno dei consi-gli locali (cancellieri, tesorieri, segretari, ceri-

monieri). «Ciò ha sicuramente fornito unpunto di vista differente al Gran Maestro e alGovernatore Generale rispetto agli altri in-contri di questo tipo» commenta Paul Bartley.

Uno dei momenti più apprezzati della duegiorni australiana è stato quello della sessio-ne sulla spiritualità dell’Ordine. FrançoisKunc, giudice della corte suprema, ha prepa-rato un intervento che ha coinvolto tutti ipartecipanti. Di grande importanza anchel’incontro fra i Luogotenenti, Paul Bartley investe di membro del Gran Magistero, il Go-vernatore Generale e il Gran Maestro.

Paul Bartley ha voluto particolarmente in-sistere sul lavoro che c’è ancora da fare esulle cose che vanno migliorate. Infatti, levarie Luogotenenze non seguono ancora unalinea comune e non tutti conoscono i docu-menti prodotti dalla sede centrale. Su questopunto il membro del Gran Magistero affer-

Una riunione regionalein Australia: un primo passo

verso un cammino condiviso

XI N° 41 - GENNAIO 2016

Foto di gruppo durante la prima riunione regionale delle Luogotenenze d’Asia e Oceania, organizzatadall’Ordine del Santo Sepolcro ad Adelaide, in Australia, nel mese di ottobre 2015.

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XII N° 41 - GENNAIO 2016

ma: «Non credo assolutamente che le Luogo-tenenze deliberatamente agiscano in manie-ra inappropriata, quanto che gradualmenteci si sia distaccati dalle regole e che le perso-ne non se ne siano rese conto. Ciò detto, inquanto ordine cavalleresco, le regole sonoimportanti e dovremmo lavorare per avereuna certa conformità». Ogni Luogotenenza,così come è stato riportato, è molto attiva suvari fronti, attività caritative e impegno spi-rituale in primo luogo, e questo è fonte digrande gioia ed ispirazione per l’Ordine nelmondo intero. Sicuramente una maggiorecooperazione e condivisione fra le Luogote-nenze della regione porterà grandi risultatiin futuro.

Un altro punto che è stato sottolineato ri-guarda la formazione dei Luogotenenti. Siparla infatti molto della formazione dei nuo-vi Cavalieri e Dame ed è stata avanzata laproposta di valutare la possibilità di organiz-zare un percorso anche per i nuovi Luogote-nenti.

Dall’incontro di ottobre sono nati vari

propositi e soprattutto il desiderio di incon-trarsi con una certa frequenza. Innanzitutto,è stato programmato un appuntamento tele-fonico fra i Luogotenenti australiani che haavuto luogo il 6 dicembre. L’idea è che ciòpotrebbe ripetersi ogni 6 mesi. Inoltre, si ènotata l’importanza di incontrarsi di personae la grande opportunità di contare sulla pre-senza del Gran Maestro e del GovernatoreGenerale. L’Australia, come ha commentatoBartley con il sorriso sulle labbra, è isolata alpunto che si tiene sempre al sicuro da qual-siasi contagio infettivo che colpisce il restodel mondo, ma questo significa anche cheraggiungerla non è tanto semplice né per iLuogotenenti d’Asia, né tantomeno per chiarriva dall’Europa. La proposta che potrebbeessere appropriata dunque è quella di un in-contro durante un weekend nel 2016 a Sin-gapore.

Nell’intervista concessaci, Paul Bartleyconclude dicendo: «quando parliamo del-l’Ordine, non si tratta di onori e titoli. Nonsiamo qui per la gloria di nessuno di noi».

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XIII N° 41 - GENNAIO 2016

Dopo aver avuto la gioia di par-tecipare alla prima riunione

delle Luogotenenze d’Asia ed’Oceania ad Adelaide il 17 e 18ottobre e di celebrare la cerimoniadi Investitura della Luogotenenzaper il South Australia, il GranMaestro ha trascorso il mese dinovembre in Europa. In seguitoalla riunione d’autunno del GranMagistero dell’Ordine, tenutasi il10 e 11 novembre, il cardinaleO’Brien si è recato a Bari (15 no-vembre), in Belgio (17 novembre)per la consegna dei Collari al Re ealla Regina, a Cagliari (21 novem-bre) e ad Acquapendente (6 di-cembre) per l’Atto di Affidamentodella Delegazione di Viterbo a Ma-ria S.S. Immacolata presso la Basi-lica Concattedrale del Santo Sepol-cro. Per i prossimi mesi è in fasedi preparazione un viaggio che ve-drà il Gran Maestro in Asia, conti-nente nel quale l’Ordine è attual-mente in espansione.

Le visite del Gran Maestroai membri dell’Ordine nel mondo

Una donna profondamenteimpegnata nell’Ordine entra

a far parte del Gran Magistero

Il cardinale Edwin O’Brien, Gran Maestro dell’Ordine delSanto Sepolcro, è stato accolto il 17 novembre 2015 alCastello Reale di Laeken. Era accompagnato dal GovernatoreGenerale, Agostino Borromeo, per consegnare alle LoroMaestà il Re e la Regina le onorificenze di Cavaliere e diDama di Collare, la più alta distinzione dell’Ordine del qualesono membri da molti anni. Erano anche presenti allacerimonia il Nunzio Apostolico, Mons. Giacinto Berloco, ed ilGran Priore, Mons. Jean Kockerols, così come François t’Kintdi Roodenbeke, membro del Gran Magistero, il Luogotenenteper il Belgio ed il Cancelliere. (Copyright: Koninklijk Paleis-Palazzo Reale)

Mary Currivan O’Brien, entratacome Dama nell’Ordine nel1987, è stata Luogotenente per

l’USA North Western da ottobre 2008 asettembre 2015. Originaria di San Fran-cisco, sposata, con quattro figli e cinquenipoti (il sesto in arrivo), O’Brien raccon-ta in questa testimonianza il cammino

che l’ha portata a mettersi sempre di piùa servizio all’interno dell’Ordine fino al-la nomina di membro del Gran Magiste-ro.

«La mia recente nomina a membro delGran Magistero non è stata una sorpresa peralcuni membri dell’Ordine, ma sicuramentelo è stata per me. Il mio coinvolgimento con

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l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro è statoun viaggio di molti anni. Sono stata al servi-zio di tanti altri enti caritatevoli senza scopodi lucro durante il percorso. Gli enti caritate-voli cattolici di San Francisco e Santa Rosasono stati la mia passione per 25 anni e hofatto parte di vari comitati per la raccoltafondi. Ho portato avanti tutto il volontariatomentre io e mio marito Terry crescevamo inostri quattro figli. Il mio motto, ereditatoda mio padre, è: togli il “non” al “non posso”e puoi!

Quando sono en-trata nel 1987, erouno dei membri piùgiovani dell’Ordinee le riunioni annua-li erano, per me emio marito, le no-stre ‘vacanze’. Pas-savamo tre giorniogni anno a goderedelle liturgie, ad im-parare cose nuovesulla Terra Santa, ea rinnovare i nostrilegami con gli altrimembri della Luo-gotenenza. Il miocoinvolgimento èiniziato per gradipresiedendo i sabati sera a tema ed i ban-chetti domenicali per gli otre 900 membridella nostra Luogotenenza in crescita.

Nel 1993 fui nominata rappresentantedell’area della diocesi di Santa Rosa e rimasiin carica fino al 2003 (10 anni), quando fuinominata Cancelliere della Luogotenenza. Il2008 fu un anno difficile per tutti i membridella nostra Luogotenenza. Al nostro Luogo-tenente John McGuckin fu diagnosticato uncancro in fase terminale. Tre settimane pri-ma del nostro incontro annuale programma-to ad Oakland, in California, mi è stato chie-sto di presiedere per tutta la durata del-l’evento. Appena fui nominata Luogotenente(unica donna tra 58 uomini) ad ottobre 2008,

ricevetti l’avviso che ci si aspettava che par-tecipassi alla Consulta a Roma alla fine dinovembre.

La nostra Luogotenenza Occidentale è lapiù piccola numericamente negli Stati Uniti,ma una delle più geograficamente estese,dall’Alaska alla California (8 Stati occidentalie 21 diocesi). I kilometri che ho percorso so-no aumentati durante i miei sette anni daLuogotenente, tra le visite ai nostri membrinelle loro diocesi e le riunioni a Roma e Be-tlemme. Ho fatto parte del Consiglio di Am-

ministrazione del-l’Università Inter-nazionale di Be-tlemme per gli ul-timi quattro anni.

Le migliori pa-role per descrive-re l’appartenenzaall’Ordine Eque-stre del Santo Se-polcro sono: pre-ghiera, impegno egenerosità. Moltevolte durantel’anno i nostrimembri si riuni-scono per pregareper le famiglieche soffrono in

Terra Santa: durante i ritiri, le liturgie degliincontri annuali e, particolarmente, il Vener-dì Santo quando i Cavalieri e le Dame fannouna raccolta speciale nelle loro parrocchieper la Terra Santa.

I nostri membri sono sempre stati impe-gnati e generosi nei confronti dei cristiani inTerra santa. Offriamo nove borse di studio astudenti che frequentano l’Università di Be-tlemme. Sosteniamo anche una scuola par-rocchiale a Mafraq con sussidi per le rette,due programmi scolastici estivi a Mafraq eAder, il Centro di Nostra Signora della Paceper bambini con bisogni speciali ad Amman,in Giordania, e diamo un sussidio per la ret-ta di un seminarista a Beit Jala. Tra i nostri

XIV N° 41 - GENNAIO 2016

Mary O’Brien in compagnia del Gran Prioredell’Ordine, Mons. Fouad Twal, durante la riunione del

Gran Magistero a Roma.

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impegni, uno dei miei preferiti è un pro-gramma iniziato cinque anni fa dalla nostraLuogotenenza in onore del mio predecesso-re, noto come il “McGuckin Mentoring Pro-gram” per l’Università di Betlemme. Più di50 studenti negli ultimi cinque anni sonoriusciti a viaggiare negli Stati Uniti ed in Au-stralia per sei settimane durante l’estate esono stati seguiti da diversi datori di lavoro.Tutto ciò grazie all’impegno e alla generosità

dei nostri membri. Quando gli studenti tor-nano a Betlemme, non vedono l’ora di met-tere a servizio dell’università e della loro ter-ra tutto quello che hanno imparato in termi-ni professionali.

Sostenere la missione dell’Ordine è statoun viaggio incredibile e non vedo l’ora di da-re il mio contributo come membro del GranMagistero, anche se per ora sono l’unicadonna!».

Nei primi giorni di gennaio padre John Bruce Bateman è stato presentato presso gli ufficidel Gran Magistero in veste di nuovo segretario del cardinale O’Brien. Ordinato sacerdote

nel 1996 nella diocesi di Harrisburg in Pennsylvania, negli scorsi 12 anni ha servito la Chiesacome parroco, oltre a prestare servizio come cappellano militare. Al suo arrivo a Roma raccon-ta: «Questo incarico è stato per me una grande sorpresa. Negli scorsi anni ho cominciato a sen-tire una vicinanza spirituale ai cristiani perseguitati e sono contento di poter lavorare per i cri-stiani in Terra Santa. Senza che io lo sapessi, Dio mi stava preparand a questo compito». L’Or-dine presenta i suoi migliori auguri a padre Bateman che entrerà in pieno servizio nella prossi-ma primavera.

XV N° 41 - GENNAIO 2016

Benvenuto padre John Bruce Bateman,nuovo segretario del Gran Maestro

Padre John BruceBateman, accolto alGran Magistero il12 gennaio scorso(nella foto a sinistralo vediamo incompagnia delcardinale O’Brien,dell’AssessoreMons. Franco, delGovernatoreGenerale Borromeoe del CancelliereRebernik). Il nastroarancione sullagiacca è un segnodi solidarietà con icristiani del MedioOriente, iniziativaoriginale nata inuna parrocchianegli Stati Unitid’America.

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XVI N° 41 - GENNAIO 2016

Vivere il Giubileo della Misericordiain Terra Santa

È nella basilica dell’Agonia, sul Getse-mani, che il Patriarca Latino di Geru-salemme, Mons. Fouad Twal ha aperto

l’Anno Santo della Misericordia a Gerusa-lemme, domenica 13 dicembre. Altre duePorte Sante permettono ai pellegrini di vive-re il Giubileo: una aperta a Betlemme il 24dicembre, nella chiesa latina di Santa Cateri-na – a lato della basilica costruita nel luogoin cui è nato Gesù – e l’altra a Nazareth il 27dicembre, festa della Santa Famiglia, nellaBasilica dell’Annunciazione. Altre porte giu-bilari sono dedicate più da vicino alle comu-nità locali. In particolare, per quanto riguar-da i cattolici di rito latino, Mons. Twal haaperto la Porta Santa a Gaza, nella chiesadella Santa Famiglia il 20 dicembre, dopo

L’Ordine e la Terra Santa

Dal nostro sito internet (info.oessh.va) i nostri lettori potranno a brevescaricare un sussidio spirituale realizzato dal Servizio Comunicazionedell’Ordine a Roma, in coordinamento con Mons. Fortunato Frezza –

biblista e Cerimoniere dell’Ordine – destinato ad accompagnare ilcammino giubilare in Terra Santa,

principalmente a Betlemme eGerusalemme. Questo testo può

anche nutrire la preghiera lì doveognuno si trova, in legame di

comunione con i nostri fratelli esorelle che vivono nelle terre della

Bibbia. Per coloro che hanno lapossibilità di recarsi in Terra

Santa, il Patriarcato Latino diGerusalemme ha previsto varie

“Porte Sante” che vi descriviamoqui di seguito.

quella in Giordania, ad Amman, il 12 dicem-bre, nella chiesa di San Giovanni Battista dela Salle.

Ad opera dell’Ufficio Comunicazione del Gran Magistero

in coordinamento con Mons. Fortunato Frezza,

biblista e Cerimoniere dell’Ordine

PELLEGRINI

della MISERICORDIA

in TERRA SANTA

ORDO EQUESTRIS

SANCTI SEPULCHRI HIEROSOLYMITANI

Copertina del librettospirituale proposto ai membri dell’Ordine delSanto Sepolcro per vivere il Giubileo dellaMisericordia che sarà disponibile, in un primotempo, in lingua inglese e italiana sul sito delGran Magistero (info.oessh.va), sotto la rubricaAnnales.

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I cristiani hanno sempre asso-ciato il Natale alla luce, al ca-lore familiare e alla gioia che

nasce dalla lieta novella dell’In-carnazione, di un Dio che si è ri-velato prendendo la nostra natu-ra umana per salvarci. In TerraSanta, dove questo evento è con-cretamente avvenuto, questi gior-ni di festa assumono una densitàe una responsabilità tutta partico-lare.

Nel suo messaggio di Natale, ilPatriarca Latino di Gerusalemmee Gran Priore dell’Ordine, Mons.Fouad Twal ha lanciato un appel-lo affinché in Terra Santa venga-no rispettate le risoluzioni inter-nazionali e i leader politici di entrambe leparti ascoltino la voce dei popoli che chiedo-no la pace. Non fa mancare chiaramente il ri-ferimento alla triste situazione che affliggetutto il Medio Oriente e non esita a chiederea voce ferma la conversione di chi favoriscel’instabilità con il commercio di armi. La ri-sposta della Chiesa a questo tempo difficile,afferma Mons. Twal, è proprio il Giubileodella Misericordia. Alla sua diocesi ha rivoltoun invito particolare: che ogni parrocchiaspenga «per 5 minuti le luci dell’albero diNatale, in segno di solidarietà con tutte le vit-time della violenza e del terrorismo. Pari-menti – ha aggiunto – la Messa di Natale sa-rà offerta per le vittime e i loro familiari, per-ché possano riprendere coraggio e aver partedella gioia e della pace del Natale».

Alla voce del Patriarca fa eco quella delprimo sindaco donna di Betlemme, la cattoli-ca Vera Baboun, che pochi giorni prima

di Natale ci ha rilasciato una densa intervi-sta, disponibile integralmente sul nostro sitopartner Vatican Insider, dove racconta qual èl’atmosfera che si respira oggi nella città cheha visto nascere il Salvatore.

Di seguito ne trovate un breve estratto:

Sindaco Baboun qual è la situazioneoggi a Betlemme per quanto riguardala vita quotidiana dei suoi cittadini e,in particolare, delle comunità cattoli-che?La comunità cattolica è parte dell’intera

comunità. Quello che succede a Betlemmetocca la popolazione cattolica così come tuttoil resto della popolazione. Al momento que-sta città è segregata da Gerusalemme e i fe-deli di Betlemme difficilmente riescono adandare a pregare sul Santo Sepolcro. È più fa-cile andare al Santo Sepolcro per chi vienedall’Europa o dall’America di quanto lo sia

XVII N° 41 - GENNAIO 2016

Accogliere oggi il Principe della Pacein Terra Santa

Intervista con il Sindacodi Betlemme Vera Baboun

Vera Baboun, sindaco di Betlemme e Mons. Shomali, vescovoausiliare di Gerusalemme, liberano alcune colombe in segno disperanza affinché giunga la pace in Terra Santa.

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per un ragazzo di 21 anni di Betlemme. Vista l’assenza di pace, da Sindaco devo

affrontare molte situazioni complicate. Dalmomento che l’82% del Governatorato di Be-tlemme è nella zona C, ovvero controllatadall’amministrazione e dal sistema di sicurez-za israeliani, esercitare la mia autorità è unasfida incredibile.

Lei è il primo sindaco donna di Be-tlemme, cosa può dirci del ruolo chesvolgono le donne nella società palesti-nese e della relazione tra le donne mu-sulmane e cristiane al servizio dellapace nella sua terra?Le donne in Palestina, che siano cristiane

o musulmane, affrontano le stesse sfide, lestesse restrizioni e lo stesso tasso di disoccu-pazione. Che siano cristiane o musulmane,

sono le madri delle vittime, le madri dei gio-vani disoccupati, le mogli degli uomini disoc-cupati e delle vittime. Esse stesse sono disoc-cupate, e vittime. Pertanto soffrono il doppio.

C’è un pensiero finale che vuole con-dividere?La vita è fatta di voci e per operare un

cambiamento serve una voce coraggiosa e fe-dele che dica la verità. So che, come cristia-ni, il nostro Signore Gesù ci ha insegnatoche, se non siamo capaci di dire la verità, èmeglio tacere. Visto che stiamo tutti affron-tando la realtà di Betlemme, e che vediamoquello che sta succedendo qui in Palestina, iochiedo che tutte le voci sincere dicano la ve-rità senza paura: Betlemme, la città della pa-ce, non è in pace, e questa è un’enorme di-sgrazia.

Il 28 ottobre 2015 la Chiesa Cattolica etutti gli amici di altre tradizioni religio-

se hanno festeggiato il 50° anniversariodi Nostra Aetate, la dichiarazione delConcilio ecumenico Vaticano II sulle re-lazioni della Chiesa con le religioni noncristiane che ha segnato un momento disvolta nei rapporti con gli altri credenti,soprattutto ebrei e musulmani. Affer-mando insieme all’apostolo Giovanni,«Chi non ama non ha conosciuto Dio» (1Gv 4,8), questa dichiarazione ha infattiaperto nuovi scambi interreligiosi pienidi rispetto, amicizia e dialogo. Proprioper questo motivo non poteva mancareuna serata per celebrare questo evento aGerusalemme, città cara ad ebrei, cristia-ni e musulmani e dove le varie comunitàreligiose vivono fianco a fianco. Il 12 novembre l’Istituto Notre Dame ha quindi ospitato il Je-rusalem Expo 2015 che ha dato la possibilità di assistere ad esibizioni artistiche di talenti localie di ascoltare toccanti testimonianze di persone e gruppi che lavorano per la comprensione, ildialogo e la pace.

XVIII N° 41 - GENNAIO 2016

A Gerusalemme si festeggianoi 50 anni di Nostra Aetate

Un incontro profetico dove i fedeli delle tre religionimonoteiste hanno manifestato la loro volontà di viverein amicizia nei territori biblici.

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Il 12 settembre 2015 la Luogotenenza slo-vena ha preparato la quarta Investituradi nuovi Cavalieri e Dame. Diversamente

da altri paesi europei, l’Ordine è presentesul territorio sloveno solo da poco più di un

La gioia dell’Investitura:una testimonianza dalla Slovenia

XIX N° 41 - GENNAIO 2016

La vita delle Luogotenenze

Abbiamo ricevuto e pubblichiamo ilracconto dell’Investitura celebratadal Gran Maestro in Slovenia lo

scorso settembre. Dalla Veglia pergli aspiranti alla cerimonia che

segna l’ingresso nell’Ordine, questimomenti sono un evento importante

di cui ogni membro conservamemoria.

Pellegrinaggio del GranMaestro alla chiesa diSanta Mariadell’Assunzione, sull’isola diBled, a bordo diun’imbarcazionetradizionale chiamata“pletna”. Il cardinale O’Brienè stato accompagnato dalLuogotenente slovenoMarjana Kos, dal Nunzioapostolico in Slovenia,Mons. Juliusz Janush, dalCancelliere dell’Ordine, IvanRebernik accompagnatodalla moglie e dalCerimoniere perl’Investitura, Mons. AndrejSaje.

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XX N° 41 - GENNAIO 2016

decennio. I primi Cavalieri sloveni hanno ri-cevuto l’Investitura nel 2001 e hanno forma-to una Delegazione Magistrale. All’Investitu-ra successiva nel 2004 erano piuttosto nume-rosi e fu concesso loro di dare vita ad unaLuogotenenza indipendente.

Le cerimonie solenni d’Investitura hannoavuto luogo a Bled. L’immagine mistica dellacittà si deve all’isolotto nel mezzo di un lagoghiacciato e ad un’imponente scogliera conun castello dell’XI secolo sulla sommità. Lasensazione di mistero è ancora più vividaper via della Chiesa di Santa Maria Assuntasull’isolotto e la vista delle Alpi Giulie coper-te di neve all’orizzonte.

Il Gran Maestro dell’Ordine, il cardinaleEdwin O’Brien, è arrivato a Bled l’11 settem-bre. Dopo un pranzo di lavoro è andato inpellegrinaggio a Santa Maria Assunta sul-l’isolotto, con una barca tradizionale chiama-ta “pletna” ed accompagnato dal Luogote-nente Marjana Kos, il Nunzio in SloveniaMons. Juliusz Janush, il Cancelliere dell’Or-dine Ivan Rebernik con sua moglie, il Ceri-moniere per l’Investitura Mons. Andrej Sajeed il parroco di Bled, Janez Ferkolj.

L’isolotto di Bled era un luogo sacro già intempi pagani e questo è evidente dai resti ar-cheologici. La Chiesa di Santa Maria Assuntaoggi sorge sulle stesse fondamenta del tem-pio della dea slovena Îiva (lat. Vita). La scali-nata di 99 gradini che porta all’entrata dellachiesa comunica un messaggio spiritualespeciale, invitando all’elevazione gradualedell’anima.

Un’attrazione particolare di questa chiesaè la “campana dei desideri”. Una legendanarra che ogni pellegrino può suonarla ed ilcardinale O’Brien lo ha fatto... Su richiesta

del sacerdote del luogo, il Gran Maestro haanche firmato il libro dei visitatori d’onore.

Quella stessa sera, quattro aspiranti slove-ni hanno partecipato alla Veglia nella chiesasull’isolotto. La solenne cerimonia, l’impor-tanza storica e religiosa dell’isolotto, il riccomessaggio della natura e dell’architettura diartisti gotici e barocchi hanno preparato gliaspiranti alla Cerimonia d’Investitura, con laquale hanno iniziato un nuovo percorso nel-la loro vita cristiana.

Il rito dell’Investitura si è tenuto la matti-na successiva nella parrocchia di San Marti-no ed è stato presieduto dal Gran Maestrodell’Ordine, il cardinale O’Brien. Questa im-portante cerimonia, alla quale ha partecipatoanche il membro del Gran Magistero e Can-celliere dell’Ordine Ivan Rebernik è stataconcelebrata dal Nunzio Apostolico in Slove-nia, Mons. Juliusz Janusz.

Ai nuovi fratelli e alla nuova sorella sonogiunte manifestazioni di sostegno e di gioiada più di 30 Cavalieri e Dame delle Luogote-nenze per l’Austria, l’Italia Settentrionale,l’Ungheria, la Polonia, la Spagna Orientale eda una rappresentanza del Sovrano Ordinedei Cavalieri di Malta. In occasione dell’In-vestitura, il Cardinale Gran Maestro ha pro-mosso quattro membri.

Trovandosi a Roma per impegni ufficiali,l’Arcivescovo e Metropolita di Ljubljana Sta-nislav Zore, non ha potuto partecipare all’In-vestitura. Per questo motivo, pochi giorniprima, il cardinale O’Brien aveva celebratola sua Investitura a Roma ed i membri dellaLuogotenenza gli sono grati per averlo fatto.In quell’occasione il Cardinale Gran Maestroha nominato l’Arcivescovo Zore nuovo GranPriore della Luogotenenza per la Slovenia.

Nella prossima Newsletter trimestrale (primavera 2016), leLuogotenenze sono invitate a testimoniare il modo in cui i membrivivono l’Anno della Misericordia. Contattateci per condividere le

vostre esperienze: [email protected]