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1 Sommario: Presidenza Fiesa pag. 2 Vendite--Istat pag. 2 SISTRI pag- 2-4- Rischio Anisakis pag. 4-6 Fiera Cavalli pag. -6 Pane Sicuro pag. 6-7 PAG. 2 Pag. 2 PAG. 4-6 Pag. 6 Pag. 6- 7 15 Novembre 2013 ANNO X – n° 7 -NEWS Federazione Italiana Esercenti Settore Alimentare Circolare di informazione di FIESA-Confesercenti Via Nazionale 60 - 00184 Roma 06/47251 – 06-4746556 Sito Internet http :// www.fiesa.it

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Sommario: Presidenza Fiesa

pag. 2 Vendite--Istat

pag. 2 SISTRI

pag- 2-4- Rischio Anisakis

pag. 4-6 Fiera Cavalli

pag. -6 Pane Sicuro

pag. 6-7

PAG. 2

Pag. 2

PAG. 4-6

Pag. 6 Pag. 6- 7

15 Novembre 2013

ANNO X – n° 7

-NEWS

Federazione Italiana Esercenti Settore Alimentare

Circolare di informazione di FIESA-Confesercenti

Via Nazionale 60 - 00184 Roma 06/47251 – 06-4746556

Sito Internet http :// www.fiesa.it

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CONVOCATA LA

PRESIDENZA NAZIONALE

FIESA

La Presidenza Nazionale

FIESA è stata convocata per

Lunedì 18 novembre pv a

Roma, presso la Confesercenti

nazionale per discutere

dell’analisi del quadro

economico della distribuzione

alimentare e fare il punto sullo

stato di applicazione dell’ art

62 sui termini di pagamento.

La Presidenza affronterà il

tema delle nuove aliquote Iva,

valutando l’ impatto sui

consumi; all’ordine del giorno

anche la questione della

rimodulazione della tariffa

smaltimento rifiuti urbani che

dovrebbe portare dalla

TARES alla TRISE. La

Presidenza si occuperà della

definizione di iniziative

dedicate all’abusivismo e delle

nuove informazioni al

consumatore in materia di

consumi ittici.

VENDITE, ISTAT: AD

AGOSTO TIMIDO RIALZO

(+0,2%), MA È ANCORA

CRISI PER I NEGOZI (-

1,1%)

Aumento dell’1% per gli

alimentari, già il no food (-

0,4%). Crescono i discount

(+3,6%)

Ad agosto 2013 le vendite

rimangono invariate sul mese

precedente, ma segnano un

minirimbalzo (+0,2%) sullo

stesso mese del 2012. Secondo

le rilevazioni dell’Istat ad

agosto, il dato è la sintesi di un

aumento dell’1,0% per le

vendite di prodotti alimentari e

di una diminuzione dello 0,4%

per quelle di prodotti non

alimentari. Nel confronto con

luglio 2013, le vendite di

prodotti alimentari non

subiscono alcuna variazione

mentre quelle di prodotti non

alimentari diminuiscono dello

0,1%. Nella media del

trimestre giugno-agosto 2013

l’indice registra una

diminuzione dello 0,2%

rispetto ai tre mesi precedenti.

Rispetto ai primi otto mesi del

2012, invece, i prodotti

alimentari segnano una

flessione dell’1,2% e quelle di

prodotti non alimentari del

3,0%, per una diminuzione

complessiva del 2,2%.

Su base annua, si registra un

aumento dell’1,7% per le

vendite delle imprese della

grande distribuzione e una

flessione dell’1,1% per quelle

delle imprese operanti su

piccole superfici. Nella grande

distribuzione le vendite

aumentano, in termini

tendenziali, dell’1,9% per i

prodotti alimentari e dell’1,4%

per quelli non alimentari.

Nelle imprese operanti su

piccole superfici, invece,

segnano un calo dello 0,9%

per i prodotti alimentari e

dell’1,3% per quelli non

alimentari. Con riferimento

alla tipologia di esercizio della

grande distribuzione, ad

agosto si rileva una variazione

tendenziale positiva dell’1,5%

per gli esercizi non

specializzati e del 2,4% per

quelli specializzati. Tra i

primi, aumentano dell’1,5% le

vendite degli esercizi a

prevalenza alimentare e del

2,3% quelle degli esercizi a

prevalenza non alimentare. Più

in dettaglio, tra gli esercizi non

specializzati a prevalenza

alimentare, aumentano sia le

vendite dei discount (+3,6%),

sia dei supermercati (+1,3%),

sia negli ipermercati (+0,6%).

IL PUNTO SUL SISTRI CON

LA CIRCOLARE

MINISTERIALE DOPO LA

CONVERSIONE IN LEGGE.

LE PERPLESSITÀ DI RETE

IMPRESE ITALIA

Sono online le istruzioni

definitive del Ministero

dell’Ambiente sul SISTRI, il

sistema di tracciabilità rifiuti

operativo da ottobre 2013 per

alcune tipologie di aziende,

mentre la seconda fase avrà

inizio a marzo 2014. Tutte le

regole sono specificate nella

circolare n.1 del 31 ottobre

2013 dove vengono

sottolineati i cambiamenti

apportati in sede di

conversione in legge del

Decreto SISTRI (articolo 11

del dl 101/2013, convertito

con la legge 125/2013) e la

pubblicazione in Gazzetta

Ufficiale del 30 ottobre.

Il testo coordinato dell’art. 11

(Semplificazione e

razionalizzazione del Sistema)

prevede tra l’altro:

- l’adozione entro la fine del

2013 di un Decreto con cui il

Ministero dell’ambiente

disciplinerà le modalità di una

fase di sperimentazione per

l’applicazione del Sistri ad enti

o ad imprese che raccolgano o

trasportino rifiuti urbani

pericolosi a titolo

professionale (decorrenza dal

30 giugno 2014);

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- alcune ulteriori variazioni al

vigente D.Lgs n. 152/2006

(Codice in materia

ambientale), con particolare

attenzione all’art. 190 commi

1, 1-bis e 3 (Registri di carico

e scarico), all’art. 193 comma

1 (Trasporto dei rifiuti) ed

infine all’art. 212 comma 19

(Albo gestori).

All’interno della circolare,

occorre rilevare alcuni punti

sostanziali:

4. Modalità di

coordinamento tra obblighi

dei soggetti iscritti al SISTRI

e obblighi dei soggetti non

iscritti al SISTRI

Fino al 3 marzo 2014, i

produttori iniziali di rifiuti

speciali pericolosi che non

aderiscono su base volontaria

al SISTRI, adempiono ai

propri obblighi con queste

modalità:

- i produttori iniziali

comunicano i propri dati,

necessari per la compilazione

della “Scheda SISTRI –

AREA

MOVIMENTAZIONE”, al

delegato dell’impresa di

trasporto, che compila anche

la sezione del produttore del

rifiuto, inserendo le

informazioni ricevute dal

produttore stesso; una copia

della “Scheda SISTRI –

AREA

MOVIMENTAZIONE”,

firmata dal produttore del

rifiuto, viene consegnata al

conducente del mezzo di

trasporto. Una copia della

“Scheda SISTRI – AREA

MOVIMENTAZIONE”

rimane presso il produttore del

rifiuto, che è tenuto a

conservarla per cinque anni;

- il gestore dell’impianto di

recupero o smaltimento dei

rifiuti in tali ipotesi è tenuto a

stampare e trasmettere al

produttore dei rifiuti stessi la

copia della Scheda SISTRI –

AREA MOVIMENTAZIONE

completa, al fine di attestare

l’assolvimento dell’obbligo;

- in caso di temporanea

indisponibilità del sistema da

parte del trasportatore, la

compilazione della scheda di

movimentazione (area

trasportatore ed area

produttore) è a cura del

gestore, che potrà utilizzare le

schede di movimentazione

numerate su carta dal

trasportatore, se disponibili.

I trasporti di rifiuti effettuati

da soggetti non iscritti al

SISTRI o per i quali il SISTRI

non sia ancora operativo

devono essere accompagnati

dal formulario di trasporto

secondo quanto prescritto

dall’articolo 193 del d.lgs. n.

152/2006.

Nei casi di conferimento di

rifiuti da parte del

trasportatore di propri rifiuti

speciali, non iscritto al SISTRI

o per i quali il SISTRI non sia

ancora operativo, per i quali

sia previsto l’utilizzo del

formulario di trasporto, il

soggetto che riceve il rifiuto

provvede a riportare il codice

del formulario nel campo

“Annotazioni” della propria

registrazione cronologica.

5. Regime transitorio e

sanzioni

Un’altra importante novità

apportata dalla conversione in

legge è rappresentata dal

regime transitorio in base al

quale per dieci mesi a partire

dal primo ottobre, quindi fino

al primo agosto 2014, non si

applicano le sanzioni relative

agli adempimenti Sistri.

Anche se continuano

comunque ad applicarsi quelle

precedenti (previste dagli

articoli 188, 189, 190, 193, del

dlgs 152/2006, prima che

venisse modificato dal dlgs

205/2010). Ciò significa che

per tutto questo periodo

intermedio (dal primo ottobre,

o dal 3 marzo 2014, fino al

primo agosto 2014), gli

operatori oltre agli

adempimenti Sistri devono

continuare ad effettuare quelli

relativi alla tracciabilità dei

rifiuti precedenti al Sistri:

registri di carico e scarico,

formulari di trasporto,

dichiarazione annuale al

catasto dei rifiuti.

Una volta decorso il periodo di

dieci mesi, e quindi a partire

dal 1° agosto 2014, tutti i

soggetti per i quali a quel

momento è scattato l’obbligo

di adesione al SISTRI (quelli

per i quali la decorrenza è

stabilita dal 1° ottobre 2013 e

quelli per i quali è stabilita dal

3 marzo 2014) dovranno

effettuare gli adempimenti

SISTRI e, in caso di

inadempienza, subiranno le

relative sanzioni.

Forti perplessità sono state

espresse da Rete Imprese Italia

che il 31 ottobre scorso ha

mandato al ministro Orlando

una comunicazione

denunciando “il permanere di

una situazione fortemente

critica determinatasi a seguito

del avvio del SISTRI a partire

dallo scorso 1° ottobre”.

“In questa situazione - si legge

nella nota di Rete Imprese -

nonostante l’inapplicabilità

delle sanzioni per i 10 mesi

successivi all’entrata in

operatività, come disposto

dalla Legge di conversione del

DL 101/2013, tenuto conto

delle disfunzioni del sistema,

resta comunque in piedi una

procedura che continua a

creare gravi problemi alle

imprese”.

Con queste premesse Rete

Imprese ha quindi

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formalizzato la richiesta di

condividere congiuntamente le

procedure e le modalità per

attuare una seria

sperimentazione

coinvolgendo, attraverso le

Associazioni di categoria, le

imprese dell’intera filiera della

gestione dei rifiuti, al fine di

verificare definitivamente la

funzionalità complessiva

dell’intero sistema e decidere

di conseguenza sul futuro

dello stesso.”

Vendita pesce fresco,

ulteriori chiarimenti sul

Cartello e sul rischio

Anisakis

A seguito di numerose

richieste di chiarimenti sulla

vicenda dell’esposizione del

Cartello di vendita del pesce

fresco pubblichiamo il

riepilogo della normativa

vigente

Si dà seguito alla Nota

Legislativa Prot. n. 4430 del

28 ottobre u.s. per chiarire che

la descritta ratio del DM 17

luglio 2013, emanato in

attuazione dell’Art. 8 comma

4 DL n. 158/2012 con il parere

favorevole dell’Istituto

Superiore di Sanità e recante

come è noto l’obbligo per chi

venda pesce e cefalopodi

freschi di esporre il Cartello a

tutela dei consumatori circa le

corrette modalità di

conservazione, è riconducibile

anche all’esigenza di prevenire

la presenza nel prodotto delle

larve di Anisakis.

E’ provato scientificamente

dal Consiglio Superiore di

Sanità che tale parassita può

essere debellato soltanto se

sottoposto a specifico

trattamento termico, ferma

restando la necessità che i

dettaglianti ed i ristoratori

informino gli utenti circa

l’opportunità di precongelare

il pesce crudo, marinato o non

completamente cotto (almeno

novantasei ore a -18° C).

A tal proposito, occorre

ricordare che lo stesso

Ministero della Sanità era già

intervenuto in tempi non

sospetti in materia di

prevenzione del rischio di

contaminazione del prodotto

ittico, tramite apposita e

tuttora efficace Circolare 11

marzo 1992, n. 10, recante le

“Direttive e raccomandazioni

in merito alla presenza di larve

di Anisakis nei pesci” che di

seguito riportiamo:

"Le manifestazioni morbose

nell'uomo, soprattutto a carico

dell’apparato gastroenterico,

possono verificarsi

esclusivamente a seguito di

ingestione di pesce contenente

larve vive di specie patogene

del parassita; invece, larve non

vitali non determinano

nell’uomo la comparsa di

alcuna forma morbosa.

Vale anche rilevare che

l'infestazione da parassiti del

genere Anisakis ha una

variabilità stagionale con

prevalenza nel tardo autunno e

nell'inverno e non riguarda in

modo uniforme tutte le specie

ittiche.

L’aringa (Clupea harengus), lo

sgombro (Scomber scombrus),

il tracuro (Trachurus

trachurus), il melù (Gadus

potassou), il pesce sciabola

(Lepidopus caudatus), il

merluzzo (Merluccius

merluccius), le acciughe

(Engraulis enchrasicolus), la

sardina (Sardina Pilchardus) e

le triglie (Mullus spp)

risultano essere le specie più

frequentemente colpite.

Poiché è noto che le larve

permangono di norma nella

cavità celomatica del pesce

vivo e si trasferiscono in

genere nel tessuto muscolare

dopo la morte del pesce stesso,

una pronta eviscerazione può

rappresentare un importante

intervento di prevenzione della

parassitosi umana.

A tal fine si ritiene necessario

raccomandare ai pescatori ed

agli operatori che manipolano

il pesce fresco (i quali

ovviamente non sono

responsabili della presenza di

Anisakis nel pesce) di

provvedere ad una tempestiva

eviscerazione dei pesce di

pezzatura superiore a 18 cm

appartenenti a tutte le specie

sopraelencate, escluse sardine

ed acciughe. Si raccomanda

altresì che detti operatori

evitino di gettare in mare i

visceri asportati al fine di

interrompere il ciclo biologico

del parassita.

Per quanto concerne la

vigilanza e i controlli sanitari

alla produzione, la direttiva

del Consiglio n. 91/493/CEE,

pubblicata nella Gazzetta

Ufficiale della Repubblica

italiana n. 88 del 14 novembre

1991 - 2a serie speciale,

prevede al cap. V dell'allegato

quanto segue:

<<Prima dell'immissione sul

mercato per il consumo umano

i pesci e i prodotti ittici

devono essere sottoposti ad un

controllo visivo per

campionatura per la ricerca dei

parassiti visibili. I pesci o le

parti di pesci che presentano

manifestamente parassiti e che

sono asportati non devono

essere immessi sul mercato per

il consumo umano>>.

Le modalità di tale controllo

dovranno essere stabilite con

decisione della Commissione

delle Comunità Europee

previo parere del comitato

veterinario permanente. Fino a

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quando non interverrà questa

decisione, i servizi veterinari

sono tenuti ad attuare a livello

di ispezione del pesce fresco o

refrigerato, in particolare sulle

specie precedentemente

elencate, un campionamento a

sondaggio statisticamente

significativo con esame visivo

del pesce previa apertura della

cavità celomatica.

Alla luce delle recenti notizie

di stampa relative a riscontro

di larve di parassiti del genere

Anisakis in alici (Engraulis

enchrasicolus) e sardine

(Sardina pilchardus), si ritiene

opportuno fornire con la

presente, in conformità ai

recenti pareri delle sezioni

congiunte I e V del Consiglio

superiore di sanità, direttive

per una uniforme e corretta

applicazione su tutto il

territorio nazionale dei

controlli ispettivi nonché

raccomandazioni rivolte a

pescatori, operatori del settore

alimentare, ristoratori e

consumatori, al fine di

prevenire i rischi per la salute.

Innanzitutto vale rilevare che,

sotto il profilo epidemiologico,

la parassitosi umana da

Anisakis non è, in Italia, una

patologia significativa.

L'obbligo della distruzione

sussiste nei casi in cui

l'invasione da parassiti delle

parti edibili conferisce al

pesce, a giudizio del

veterinario ispettore, un

aspetto repellente o

ripugnante.

Altrimenti lo stesso veterinario

ispettore può consentire la

bonifica o risanamento del

pesce mediante le seguenti

metodiche:

a) congelamento a -20°C

all'interno del pesce per non

meno di 24 ore presso

stabilimenti autorizzati, previo

trasferimento dai mercati ittici

sotto vincolo sanitario.

L'immissione sul mercato del

prodotto bonificato è

subordinata ad

autocertificazione del

trattamento sotto la

responsabilità del conduttore

dell'azienda;

b) trattamento termico del

pesce ad almeno 60°C per

dieci minuti o altro trattamento

equivalente, previa toelettatura

delle parti parassitate, presso

stabilimenti di conservazione

o trasformazione, previo

trasferimento dai mercati ittici

sotto vincolo sanitario. Le

parti asportate nel corso della

toelettatura debbono essere

distrutte.

Su conforme parere del

Consiglio Superiore di Sanità,

sono in corso di adozione i

provvedimenti del Ministro

della Sanità recanti il divieto

di somministrazione a livello

di ristorazione pubblica

(alberghi, ristoranti, bar, ecc.)

e di ristorazione collettiva

(mense aziendali, scolastiche o

di comunità quali caserme,

ospedali, collegi, carceri, ecc.)

di preparazioni a base di pesce

crudo o praticamente crudo

(marinato o affumicati a

freddo) a meno che si tratti di

pesce congelato o surgelato

ovvero che abbia subito altri

trattamenti idonei ad

assicurare l'inattivazione o

l'assenza dell'Anisakis. Nelle

more dell'emanazione dei

provvedimenti citati, gli

operatori del settore sono

invitati ad attenersi a quanto

summenzionato".

Tali raccomandazioni

ministeriali agli operatori del

settore ittico (pescatori,

dettaglianti, ristoratori ecc..),

ancorché risalenti, sono la

sostanziale espressione di un

indirizzo di prevenzione

dall’Anisakis che si è

conservato costante negli

ultimi vent’anni.

In secondo luogo non deve

ritenersi casuale che le

principali disposizioni

comunitarie vigenti in tema di

igiene degli alimenti, di cui

alla Sezione VIII del Reg. CE

n. 853/2004 (Prodotti della

pesca), raccomandino il

congelamento del prodotto a -

20°C per almeno 24 ore e

prevedano altresì l'ispezione a

campione, l'identificazione del

parassita in questione e

l’eventuale rimozione dal

mercato dei prodotti

contaminati. Inoltre, tale

normativa europea prescrive

l'obbligo per i ristoranti di

munirsi di appositi abbattitori

di temperatura, in relazione ai

quantitativi di prodotto che si

intendono trattare.

Pertanto può evincersi che le

stesse alici marinate, qualora

non sottoposte a congelamento

preventivo, possano reputarsi a

rischio di contaminazione da

Anisakis al pari delle

principali specie di pesce

crudo potenzialmente

coinvolte (sgombro, sardine,

tonno e pesce azzurro in

generale).

E’ altrettanto vero che il pesce

azzurro prontamente

eviscerato (ad es. il salmone di

allevamento) si considera

igienicamente più sicuro

rispetto a quello venduto o

somministrato crudo con le

viscere, come talora accade in

ristoranti pseudo-giapponesi

secondo una moda corrente.

Infine è appena il caso di

rammentare che le principali

norme comunitarie vigenti in

materia di informazioni

obbligatorie a tutela dei

consumatori da apporre sui

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prodotti alimentari, ancorché

sfusi o preimballati per la

vendita diretta, sono state

sancite da ultimo con

l’apposito Reg. CE 1169/2011

(artt. 9 e ss.).

Riepilogando in sintesi, ai

sensi del combinato disposto

tra l’Art. 8 comma 4 del

Decreto Legge n. 158/2012 e

ss. modificazioni

(Disposizioni urgenti per

promuovere lo sviluppo del

Paese mediante un più alto

livello di tutela della salute) ed

il Decreto Attuativo 17 luglio

2013, emanato dal Ministro

della Salute sentito il Ministro

delle Politiche Agricole

Alimentari e Forestali:

- l’operatore che offra al

consumatore finale pesce e

cefalopodi freschi, nonché

pesci di acqua dolce, sfusi o

preimballati per la vendita

diretta ex Art. 44 citato Reg.

CE 1169/2011, deve esporre

nei luoghi di vendita e

somministrazione l’apposito

Cartello con le seguenti

informazioni minime relative

alle corrette condizioni di

impiego: “In caso di consumo

crudo, marinato o non

completamente cotto il

prodotto deve essere

preventivamente congelato per

almeno 96 ore a -18°C in

congelatore domestico

contrassegnato con tre o più

stelle” (v. all’occorrenza fac-

simile allegato a nota Legis

Prot. n. 4430 del 28-10-13);

- il Cartello dovrà risultare

visibile agevolmente in

qualsiasi momento dalla

posizione in cui il

consumatore riceva la merce,

mentre le predette

informazioni dovranno essere

chiaramente leggibili ed in

nessun modo occulte,

oscurate, limitate o separate da

altre indicazioni (scritte o

grafiche), oppure da altri

elementi suscettibili di

interferire con esse;

- eventuali ulteriori indicazioni

presenti sul medesimo Cartello

dovranno esser riportate con

caratteri di dimensione

inferiore rispetto ai caratteri

delle predette informazioni

minime essenziali;

- la Regione e l’Azienda

Sanitaria Locale competenti

per territorio, qualora

riscontrino la violazione delle

prescrizioni sopra illustrate,

applicheranno all’eventuale

trasgressore una sanzione

amministrativa pecuniaria da €

600 a € 3.500.

Nota dell’Ufficio Legislativo

Confesercenti

Fiesa a Verona alla 115°

Edizione di “Fiera

Cavalli”

La Fiesa AssoMacellai

Confesercenti, con il

Presidente Rossoni del Gruppo

Italiano Carni Equine ha

partecipato a Verona

all’inaugurazione della 115^

"Fiera Cavalli".

Fiesa AssoMacellai, su invito

delle Autorità dell’Ente Fiera,

ha preso parte con una propria

delegazione alle iniziative

inaugurali della più importante

iniziativa fieristica del mondo

equino nazionale.

Il Presidente Rossoni,

portando il saluto e il

ringraziamento da parte del

Presidente della Fiesa

AssoMacellai, Cavalier

Gianpaolo Angelotti, ha

sottolineato l’importanza della

Manifestazione espositiva per

il settore, una Manifestazione

che rappresenta la vetrina delle

eccellenze del comparto

equino.

Durante la cerimonia la

delegazione AssoMacellai ha

consegnato al Ministro delle

Politiche Agricole e Forestali,

Nunzia De Girolamo, la bozza

di accordo tra il Gruppo

Italiano Carni Equine e gli

allevatori di equini, condiviso

anche dalla Coldiretti, dalla

Confagricoltura e da altre

Associazioni, accompagnata

da un documento federale.

Nella nota sono state portate a

conoscenza del Ministro tutte

le problematiche che

affliggono la Categoria,

dall’annosa questione

dell’Anagrafe Equina, alla

Normativa Europea, al

Passaporto Unico Europeo.

Nella nota AssoMacellai si

richiede al Ministro un

impegno forte a sostegno del

comparto e l’attuazione di

politiche di rilancio della

filiera italiana.

Nel corso della

Manifestazione la delegazione

AssoMacellai ha incontrato

anche il Sindaco di Verona,

Tosi, e il Presidente della

Regione Veneto, Luca Zaia, ai

quali sono stati illustrati i

programmi di valorizzazione

della produzione italiana.

Pane Sicuro, riparte

dalla Calabria la lotta

all'abusivismo

Riparte dalla Calabria la lotta

all’abusivismo nel campo

della panificazione artigiana.

E’ stata presentata a Rosarno,

in provincia di Reggio

Calabria, la Campagna “Pane

Sicuro”. Una lotta agli abusivi,

la cui attività di produzione di

pane, esercitata finora senza

alcun controllo igienico-

sanitario, costituisce un

pericolo per la salute dei

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cittadini.

Questo è il primo effetto della

Campagna “Pane Sicuro”,

presentata a Palazzo San

Giovanni nel corso

dell’Assemblea dei

panificatori del Comprensorio,

alla quale hanno presenziato il

Sindaco del Comune

calabrese, Elisabetta Tripodi,

l’Assessore al Commercio

Michele Fabrizio, e

l’Assessore alle Attività

Produttive Franco Bruzzese.

Per la Categoria erano presenti

il Presidente Provinciale

Assopanificatori Confesercenti

Antonio Tavilla, il

Coordinatore Regionale Fiesa

Assopanificatori Rosario

Antipasqua e in

rappresentanza di

Assopanificatori di Rosarno,

Rosario Papalia.

“Partiamo dalla Città di

Rosarno, primo Comune

dell’intera Regione ad avere

aderito all’iniziativa - ha

esordito Rosario Antipasqua -

per avviare, con le Istituzioni,

un confronto che porta ad un

maggiore controllo, da parte

della Polizia Municipale, del

rispetto della normative e di

contrasto all’abusivismo nel

settore. Questo è un problema

che coinvolge anche altri

settori alimentari.” Antipasqua

ha chiesto un confronto con le

varie Istituzioni, a partire da

Comuni, Provincie, Regione

dalle quali se non ci saranno

risposte soddisfacenti, non si

potrà escludere una

mobilitazione generale con

sciopero di 24 ore della

Categoria.

Per il Presidente Tavilla degno

di lode è il coinvolgimento nel

Progetto “Pane Sicuro” del

Comune di Rosarno, dopo

tanti anni di battaglie per il

riconoscimento dei diritti della

Categoria.

L’Assessore al Commercio

Michele Fabrizio si è

impegnato ad intensificare i

controlli attraverso i Vigili

Urbani per combattere ogni

forma di abusivismo in campo

alimentare.

Il Rappresentante locale di

Assopanificatori, Rosario

Papalia, ha fatto presente le

gravi difficoltà in cui versa la

Categoria, chiedendo precisi

interventi legislativi regionali

a tutela dei produttori di pane

e dei consumatori.

Nel concludere i lavori, il

Sindaco Elisabetta Tripodi ha

sottolineato lo scopo del

Progetto “Pane Sicuro”, che

nasce dalla necessità di

tutelare l’alimento

fondamentale della nostra

dieta, e nel contempo

proteggere i panificatori che

rispettano le regole.

“Combattere ogni forma di

abusivismo - ha concluso il

Sindaco - costituisce un

impegno primario

dell’Amministrazione

Comunale”. Inoltre la Dott.ssa

Tripodi ha reso nota la notizia

dell’attivazione di un link sul

sito internet del Comune, sul

quale verrà pubblicato l’elenco

dei panificatori che aderiranno

all’Iniziativa “Pane Sicuro” e

di quelli censiti , in regola con

la Normativa di riferimento.

Per contrastare il fenomeno

dell’abusivismo che non

garantisce la provenienza delle

farine, la sicurezza del ciclo di

produzione e la corretta prassi

igienica della distribuzione, i

cittadini sono invitati ad

acquistare il pane

esclusivamente nel circuito

legale, come nei negozi che

espongono il marchio “Pane

Sicuro”, che indica una

maggiore garanzia e sicurezza

per il consumatore.