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Sommario: Presidenza nazionale
pag. 2 Rapporto sicurezza
pag. 2-3 Cartelli macellerie
pag. 3 Ministero sulla carne
pag. 3-4 Incontro On. Gadda
pag. 4 Programma 2016
pag. 5-6 Protocollo Federconsumatori
pag. 6
Corsi di Barman a Sulmona
pag 6-7
Pag. 2
PAG.2 -3
PAG.-3
Pag.3-4
Pag. 4
Pag. 5-6
Pag. 6
Pag. 6-7
17 Febbraio 2016
ANNO XIII – n° 1
-NEWS
Federazione Italiana Esercenti Settore Alimentare
Circolare di informazione di FIESA-Confesercenti
Via Nazionale 60 - 00184 Roma 06/47251 – 06-4746556
Sito Internet http :// www.fiesa.it
E-Mail: [email protected]
EBIPAN
Ente Bilaterale Nazionale
della Panificazione e
Attività e Affini
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CONVOCATA LA PRESIDENZA
NAZIONALE FIESA,
PRESENTAZIONE DEL LIBRO
“L’ALIMENTAZIONE
EQUILIBRATA”
La Presidenza Nazionale Fiesa
è stata convocata per il 9 marzo
p.v. dalle ore 10.00 alle ore
15.00 a Roma presso la sede
della Confesercenti Nazionale.
La Presidenza si svolgerà in
due sessioni, la prima dalle
10.00 alle 11.00 riservata ai
membri dell’organismo per
discutere della Presentazione
dell’Osservatorio alimentare e
dell’approvazione del
programma di lavoro 2016. La
Presidenza farà il punto sul
CCNL dei panificatori e sulla
bilateralità, svolgendo un focus
sulle iniziative a sostegno delle
diverse aree di lavoro della
Federazione.
La seconda sessione, con inizio
alle ore 11.15 sarà riservata alla
presentazione del libro dei Prof.
Agostino Macrì ed Eugenio Del
Toma “L’alimentazione
equilibrata”. All’iniziativa
saranno presenti gli autori e ai
partecipanti sarà offerto a cura
di Fiesa una copia omaggio del
libro.
Sul sito www.fiesa.it si trova il
programma della Presentazione
E’ ON LINE IL RAPPORTO SU 15
ANNI DI SICUREZZA ALIMENTARE.
NECESSARIO AUMENTARE I
CONTROLLI NELLA PARTE ALTA
DELLA FILIERA
Pubblichiamo on line il lavoro di
ricerca “L’alimentazione e la
sicurezza alimentare, un
osservatorio sulla filiera.
Rapporto sulla sicurezza a tavola
2000-2015”.
La ricerca sulla sicurezza
alimentare messa a punto da
Federconsumatori, Fiesa
Confesercenti e Isscon ha
ripercorso 15 anni di storia nel
nostro Paese dal punto di vista
della sicurezza alimentare e degli
scandali che hanno interessato
prodotti e filiere. Lo studio ha
ripercorso le tappe degli allarmi
alimentari che si sono succeduti
dal 2000 sino ai giorni nostri,
partendo dal caso scuola: la
mucca pazza e il morbo della
BSE.
Il Rapporto ha passato in
rassegna l’influenza aviaria, la
contaminazione di ITX nel tetra
pack del latte della prima
infanzia, del latte in polvere con
la melammina proveniente dalla
Cina, dell’influenza suina, del
caso della mozzarella blu,
dell’epatite A nei prodotti
alimentari, della carne di cavallo
non tracciata nei tortellini,
dell’emergenza diossina, degli
anabolizzanti, dei funghi con la
nicotina.
Su questi casi lo studio ha
prodotto la genesi, lo sviluppo, i
ritardi del sistema di allerta, le
conseguenze sui consumi e sui
consumatori, i contraccolpi
economici e normativi.
Lo studio, a partire dai casi
denunciati, ha anche ripercorso
l’evoluzione del quadro della
normativa sulla sicurezza
alimentare, dai principi generali
discendenti dalla legislazione
europea, al pacchetto igiene, al
regolamento sull’etichettatura, a
quello sull’origine della carne e
sulla tracciabilità animale, alla
normativa Haccp, sino
all’istituzione dell’Autorità
europea della sicurezza
alimentare.
Emerge un quadro che richiede di
porre sotto severo controllo i
piani alti della produzione agro-
alimentare, nazionale ed
internazionale; l’insieme delle
criticità e degli allarmi
denunciati, infatti, si sono
realizzati a monte del sistema
distributivo.
Gli scandali alimentari hanno
prodotto negli ultimi 15 anni
circa 12 miliardi di euro danni,
chiamando le filiere e i
consumatori a saldare il conto
anche in termini di maggiori
oneri di controlli. In qualche caso
si deve mettere sul conto anche
l’esborso di pubblico denaro
come in quello registrato per
l’acquisto di vaccini contro
l’aviaria.
L’indicazione che emerge dalla
storia di questi anni è che occorre
una forte azione di vigilanza e
sorveglianza sui prodotti
alimentari commercializzati in
uno stadio antecedente la
distribuzione al dettaglio. Questo
perché quando arriva sugli
scaffali e sui banconi è già troppo
tardi, in considerazione del fatto
che i prodotti vengono esitati al
consumatore finale già sezionati
e confezionati e imballati
all’origine. Questo pone
obiettivamente l’esigenza di
un’azione speciale di
prevenzione e repressione delle
frodi in modo mirato e
professionale.
L’ottimo lavoro delle Forze
dell’Ordine deve dunque trovare
maggior incisività nel lavoro di
prevenzione nella fase
produttiva.
Dallo studio si evidenzia anche la
difficoltà dell’Europa di trovare
una posizione comune atta a
porre in primo piano la sicurezza
alimentare e la piena tracciabilità
di tutti i prodotti in etichetta.
In un quadro, dunque, che resta
sensibile e permeabile il rapporto
Fiesa Federconsumatori segnala,
da una parte, l’esigenza di
affinare e specializzare i controlli
in materia verso le aree che
3
hanno prodotto maggiori criticità
e, dall’altra, l’opportunità di uno
strumento di osservazione che
faccia attività di monitoraggio
delle dinamiche dei consumi e
delle criticità di sistema. Sul sito: www.fiesa.it si trova il
Rapporto completo
CARTELLI MACELLERIE, È
TUTTORA VIGENTE L’OBBLIGO DI
ESPORRE INSEGNE O TABELLE
INTERNE ED ESTERNE
La disposizione nazionale di
trentanove anni or sono
concernente l’esposizione di
cartelli informativi all’esterno
ed all’interno dei locali di
macelleria, introdotta dall’Art.
1 del Decreto Legge n. 3/1977 e
ss. modificazioni a norme per la
disciplina e la vendita delle
carni fresche e congelate è
tuttora vigente.
Ai sensi di tale previsione,
l’Art. 4 della previgente Legge
n. 171/1964 e ss., di pari
oggetto, prevede che: “I locali
destinati alla vendita di carni
debbono essere dotati dei
requisiti e delle attrezzature
previste dalle norme vigenti e
recare insegne o tabelle, esterne
ed interne, ben visibili, che
indichino le specie degli
animali, le cui carni vengono
poste in vendita con espressa
specificazione del loro stato di
carni fresche, congelate o
scongelate.Le carni congelate o
scongelate debbono essere
vendute in banchi separati o in
banchi muniti di parete
divisoria igienicamente idonea,
con apposito settore attrezzato
in modo tale da garantire la
perfetta conservazione delle
carni medesime.
Le carni esposte al pubblico
debbono, inoltre, recare
cartellini con indicazioni ben
visibili, idonee ad identificare
la specie e lo stato di fresca,
congelata o scongelata della
carne posta in vendita.
Il ricongelamento è consentito
solo nei casi e nei modi previsti
dal regolamento, e comunque
una sola volta”.
E’ il caso di ricordare che
l’appena illustrato Art. 4 Legge
n. 171/1964, così come
modificato dall’Art. 1 DL
3/1977, rientra nel novero delle
norme nazionali ante ’70 ancora
efficaci in base al combinato
disposto tra l’Art. 1 e l’Allegato
1 del più recente D.Lgs n.
179/2009 e ss. (Disposizioni
legislative statali anteriori al 1°
gennaio 1970, di cui si ritiene
indispensabile la permanenza in
vigore ex Art. 14 Legge n.
246/2005).
Si invitano pertanto le strutture
territoriali di Fiesa
Assomacellai a verificare lo
stato di adesione alla vigente
previsione normativa invitando
le strutture associate
all’osservanza dell’esposizione
di insegne o tabelle
Il Ministero della Salute: la
carne è un importante
fonte di proteine ad alto
valore biologico. Angelotti,
Fiesa Confesercenti: basta
demonizzare la carne
“La carne costituisce una
importante fonte di proteine ad
alto valore biologico e di altri
nutrienti essenziali per la vita,
soprattutto in alcune fasce d’età
e condizioni di salute” Questo
sottolinea un Comunicato
ufficiale del Ministero della
Salute in relazione al recente
allarme sulle carni rosse.
Il Comunicato fa riferimento
alle conclusioni cui è giunto il
Comitato Nazionale per la
Sicurezza Alimentare (CNSA).
Il Comitato aveva ricevuto dal
Ministro Beatrice Lorenzin la
richiesta di un parere dopo
l’allarme lanciato dall’Agenzia
Iarc dell’Oms sulla relazione tra
il consumo di carni rosse
trasformate e fresche e un
presunto aumento del rischio di
insorgenza di tumori del colon
retto.
La segnalazione dell’Agenzai
Iarc aveva sollevato un
polverone, creando confusione
e disorientamento nei
consumatori e vivo allarme
negli operatori professionali
della filiera carni che avevano
immediatamente chiesto
l’intervento delle Autorità per
fornire spiegazioni e dare una
corretta informazione
all’opinione pubblica.
Il Ministero della Salute e
l’Autorità Europea della
Sicurezza Alimentare - dissero
in coro gli operatori del settore
- facciano chiarezza. Bisogna
garantire sicurezza e corretta
informazioni. La stessa cosa
fecero molte Associazioni dei
consumatori, a cominciare dalla
Federconsumatori. Gli oncologi
italiani, con il loro Presidente
Pinto, e la comunità scientifica
ribadirono subito che a fare
male non era la carne rossa ma
suoi eventuali abusi. Il
Presidente di Fiesa, Angelotti,
invocando la fine della
demonizzazione delle carni,
chiese che il Ministero della
Salute facesse luce sui reali
termini della questione
denunciata dalla Iarc. Il
Presidente Angelotti chiese
anche che il concetto di qualità
e tracciabilità delle produzioni,
che sono diverse nelle varie
zone del mondo, fossero
tracciate, perseguendo
l’etichettatura obbligatoria di
tutte le carni lavorate,
includendo su tutti i prodotti
l’origine dei Paesi anche dei
prodotti semilavorati e i luoghi
4
degli stabilimenti di
produzione, quali elementi
connotativi e di identità che
possono fare la differenza,
com’è giusto che sia per i
cittadini e i consumatori.
Ora la pronuncia del Ministero,
tramite il Comitato Nazionale
per la Sicurezza Alimentare
(CNSA), reso al termine di una
approfondita istruttoria svoltasi
negli ultimi tre mesi, fa piazza
pulita di tutte le illazioni e la
demagogia che si è scatenata
contro le carni. L’effetto
cancerogeno delle carni è
confinato e condizionato ad
abitudini cottura che nulla
hanno a che fare con il prodotto
in quanto tale. Nel merito
scientifico, il Comitato ha
ricordato che l’insorgenza dei
tumori è un evento derivante da
più fattori di natura individuale,
comportamentale e ambientale,
tra i quali vanno considerate
anche le abitudini alimentari. Il
CNSA raccomanda di seguire
un regime alimentare vario,
ispirato al modello
mediterraneo. Una dieta
equilibrata, senza eccessi, con
una riduzione di grassi e
proteine animali e una
assunzione costante di cibi
ricchi di vitamine e fibre,
prestando particolare attenzione
alle modalità di preparazione e
cottura degli alimenti,
limitando, in particolare,
cotture alla griglia ad alte
temperature e fritture.
Soddisfazione è stata espressa
dalla Fiesa Nazionale per il
lavoro svolto dal Ministero
della Salute e dal Comitato
CNSA soprattutto in relazione
alle raccomandazioni ad una
dieta equilibrata che premi i
vari apporti.
Su questo tema, peraltro, come
si ricorderà, la Presidenza Fiesa
sta organizzando per il
prossimo 9 marzo, la
presentazione del libro dei Prof.
Agostino Macrì ed Eugenio Del
Toma, a riconferma di
un’attenzione particolare e
costante ai temi della salute e
dell’equilibrio nutrizionale.
Sul sito: www.fiesa.it il parere
del CNSA
Contrasto agli sprechi, Fiesa
incontra l’On. Gadda
Una delegazione di Fiesa
guidata dal Presidente Angelotti
ha incontrato nei giorni scorsi
la relatrice del provvedimento
in discussione alla Camera dei
Deputati sul contrasto agli
sprechi alimentari On. Maria
Chiara Gadda per fare il punto
sull’iter legislativo dell’atto
parlamentare.
L’On. Gadda ha illustrato il
percorso svolto dalla PDL e la
prossima calendarizzazione in
Commissione della Proposta di
Legge, dopo aver audito tutte le
parti interessate. Un lavoro
lungo e costruttivo che ha
permesso di operare una sintesi
tra le varie proposte e giungere
ad un testo unificato.
Il Presidente Angelotti ha
evidenziato “che occorre porre
attenzione agli scenari futuri
che i consumi pongono alle
nostre moderne società in
termini di utilizzo delle risorse
non rinnovabili e di spreco. Fra
le cause di questo spreco di
massa ci sono, soprattutto se
non esclusivamente nei Paesi
sviluppati, modelli culturali e di
consumo, politiche economiche
pubbliche e private e le cattive
abitudini di milioni di persone,
che non conservano i prodotti
in modo adeguato.” Rientra in
questo spirito consumistico, per
Angelotti, la produzione tarata
verso l’acquisto continuo,
costante, ritmato nell’arco della
settimana. Da qui le date di
scadenza troppo rigide, apposte
sulle confezioni degli alimenti,
le promozioni 3x2 che
spingono i consumatori a
comprare più cibo del
necessario, la pubblicità sul
sottocosto e sui vantaggi agli
acquisti. Occorre invece
operare per ridurre gli sprechi
al consumo e alla produzione.
In questo senso Angelotti ha
illustrato un’iniziativa di
promozione finalizzata a
contrastare lo spreco alla
produzione con l’attivazione di
iniziative miranti a facilitare il
conferimento ai consumatori
dei prodotti stessi. Sulla stessa
linea la collaborazione con
Assograssi che mira al recupero
e al riciclo dei sottoprodotti di
origine animale, evitando
dispersioni di prodotti e costi
aggiuntivi al sistema.
L’iniziativa è stata ben valutata
dalla relatrice che ha
incoraggiato il progetto.
Infine Angelotti ha ribadito
quanto già sostenuto in sede di
audizione insistendo molto
sulla valenza del vantaggio
fiscale per le PMI che
conferiscono prodotti alimentari
ad enti benefici, a cominciare
dalla corretta applicazione del
regime IVA sui prodotti ceduti
gratuitamente che costituiscono
operazioni esenti IVA. Queste
operazioni vanno incentivate e
facilitate. Stesso discorso deve
essere svolto sulla tariffa rifiuti,
con l’introduzione di un sistema
premiale omogeneo a livello
nazionale, applicabile a livello
locale da tutti i Comuni, in
grado di incentivare la
donazione e quindi la mancata
produzione di rifiuti attraverso
la riduzione della tariffa sui
rifiuti e, sul fronte della
disciplina delle imposte, senza
che il valore normale degli
stessi prodotti ceduti venga
5
considerato tra i ricavi
dell'impresa stessa.
L’On. Gadda ha assicurato che
sui singoli aspetti è stato svolto
un lavoro di forte attenzione ai
fini del contrasto efficace e
partecipato agli sprechi
alimentari e non solo.
La Giunta Fiesa approva il
programma 2016
La Giunta Fiesa approva il
programma 2016. Rilancio dei
consumi, sicurezza alimentare,
contrasto allo spreco e
formazione al centro delle
attività
La Giunta Nazionale Fiesa,
riunitasi lunedì 25 gennaio u.s.,
ha approvato il programma di
lavoro 2016 e il report delle
attività 2015.
La Giunta ha definito il
programma dei sindacati di
categoria, deciso la riedizione
del volume “Il Cibo nella storia
dell’Arte” e la pubblicazione
del “Rapporto sulla sicurezza
alimentare”, elaborato da Fiesa
e Federconsumatori.
La Giunta ha quindi approvato
il piano di attuazione per dar
vita all’Osservatorio sulla
sicurezza Alimentare, d’intesa
con la Fiepet e con la
Federconsumatori, finalizzato
alla costituzione dello
“Sportello Alimentare”, diffuso
sul territorio per garantire il
rispetto della normativa
igienico-sanitaria e le migliori
prassi in materia di gestione e
commercializzazione dei
prodotti alimentari.
L’Organismo federale ha poi
programmato la presentazione
del libro “L’alimentazione
equilibrata”, del Prof. Macrì e
del Prof. Del Toma, presso la
sede nazionale di
Confesercenti;
L’Organismo ha poi dato
mandato di procedere da un lato
alla revisione del DDL sugli
Esercizi di vicinato e
dall’altro di rilanciare la
rivisitazione del concetto di
consumazione sul posto,
aggiornandone le modalità
consentite, così come anticipato
nel corso dell’Assemblea
nazionale alla presenza della
Senatrice Simona Vicari,
Sottosegretario al Ministro
dello Sviluppo Economico.
L’Organo federale ha deliberato
di approfondire le iniziative in
progetto per il contrasto alle
nuove povertà e allo spreco
alimentare, ricercando le
sinergie necessarie a mettere in
campo azioni e attività
concrete. Particolare attenzione
sarà impiegata per rafforzare il
progetto di Formazione e
Scuola per gli specialisti
dell’alimentazione, dando
valore all’Albo dei Maestri
dell’Alimentazione.
La Giunta ha poi fatto una
disamina delle relazioni con le
altre rappresentanze del mondo
delle PMI, sollecitandone una
più proficua collaborazione.
I dirigenti della Giunta
nazionale intervenuti sul tema
dell’andamento dei consumi nel
periodo natalizio hanno
confermato che le festività
appena trascorse, dopo un
lungo periodo di stasi, hanno
segnato un’ inversione di
tendenza.
Il resoconto svolto dagli
intervenuti ha confermato
leggeri incrementi, attestandosi
mediamente sul 3%.
Si può ben dire che i risultati
registrati sono per il settore
alimentare al dettaglio, dopo 7
anni di austerity,
moderatamente ottimistici. Il
dato di preoccupazione è quello
di capire come evolveranno nel
corso dell’anno appena
iniziato.
Il Natale a tavola ha premiato la
tradizione con preferenze
rivolte alla qualità, con scelte
per la territorialità e il gusto a
favore di cesti natalizi di
prestigio e prodotti a base di
caviale, salmone, vini, salumi
e formaggi, dolci e prodotti da
forno della tradizione.
Sulla panificazione, è stata poi
svolta una puntuale
ricostruzione dell’iter attuativo
del DM sulla corretta
denominazione di pane fresco,
in attesa del via libera da parte
dell’Unione Europea, anche in
riferimento alla comunicazione
ultima della Sottosegretaria
senatrice Vicari e
all’andamento della PDL
Romanini approdata in
commissione Agricoltura alla
Camera. Sempre in questo
ambito è stata esaminata la
recente pronuncia del Ministero
della salute sul pane al carbone
vegetale, riscontrandone la
coerente indicazione fornita nei
giorni scorsi dalla nostra
Federazione. Sul tema
numerose iniziative si sono
svolte a livello territoriale.
Sulle questioni del settore carni,
la Giunta ha approvato
l’iniziativa, da concordare con
altri soggetti della filiera, di
chiedere un forte intervento al
Ministero delle politiche
agricole per il sostegno al
mercato interno e per a
valorizzazione delle filiere
professionali.
La Giunta ha poi deliberato le
iniziative previste dai
programmi delle singole
verticali e misure di intervento
per consolidare l’azione
sindacale in alcune aree
territoriali e tematiche. Rientra
in questo filone la possibilità di
concludere intese territoriali
con Federconsumatori sui temi
6
della sicurezza e dei consumi
alimentari.
Confesercenti e
Federconsumatori firmano
protocollo d’intesa
Confesercenti e
Federconsumatori firmano
protocollo d’intesa.
Tutelare cittadini ed imprese
commerciali per rilanciare
consumi
Sicurezza dei prodotti, lotta alla
pubblicità ingannevole ed alla
contraffazione, contrasto
dell’abusivismo in tutte le sue
forme, garanzie per il credito al
consumo e, per le PMI del
commercio, del turismo e dei
servizi, norme di tutela per uno
sviluppo equilibrato del
mercato ed una corretta politica
di concorrenza. Sono questi i
principali obiettivi del
protocollo d’intesa firmato oggi
dal presidente di Confesercenti,
Massimo Vivoli e da quello di
Federconsumatori, Rosario
Trefiletti.
Due “coprotagonisti” del
mercato, ancora una volta,
hanno scelto di collaborare,
consapevoli del fatto che lo
sviluppo economico, la crescita
dei prodotti e dei servizi e
l’internazionalizzazione dei
mercati rendono sempre più
centrale il rapporto tra
produttori, distributori e
consumatori. Per questo, le due
organizzazioni hanno posto al
centro dell’accordo l’esigenza
di sviluppare forme di
consultazione e di confronto per
favorire un rapporto sempre più
trasparente e costruttivo fra
imprese e consumatori in nome
della sicurezza, del benessere
della collettività e della
vivibilità delle città.
Su quest’ultimo tema in
particolare, Confesercenti e
Federconsumatori condividono
la necessità di sostenere
un’ampia azione a tutela dei
centri storici e più in generale
dei centri urbani, attraverso la
proposizione di politiche
finalizzate al mantenimento ed
allo sviluppo delle attività
commerciali, vera anima della
città.
Altro passaggio importante del
protocollo è quello relativo alle
misure per sostenere i consumi,
strumento indispensabile per la
sostenibilità dell’economia
italiana. Con particolare
attenzione alla questione dei
consumi responsabili, la lotta
agli sprechi, soprattutto in
campo alimentare, la
tracciabilità e l’etichettatura dei
prodotti.
Confesercenti e
Federconsumatori si sono
impegnate infine a realizzare
iniziative congiunte in materia
di sicurezza alimentare,
predisposizione di report
tematici, studio ed analisi dei
consumi, attività di studio e
reporting in materia turistica,
sportelli conciliativi territoriali.
Il protocollo siglato oggi
rappresenta l’ulteriore passo di
una collaborazione già
collaudata nel tempo tra
esercenti e consumatori,
nell’interesse di cittadini ed
imprese ed in quello dell’intera
economia.
Al via i Corsi di Pizzaiolo e
di Barman, all’Officina dei
Sapori di Sulmona
Al centro dell’attenzione
didattica ci sono competenze e
conoscenze necessarie per
l’inserimento/reinserimento nel
mondo del lavoro e le capacità
operative e gestionali di
un’impresa
Corso per Pizzaioli
La durata di 50 ore di lezioni
teorico/pratiche che si terranno,
in orario mattutino, dal 15 al 26
febbraio 2016.
Il Corso guiderà gli allievi alla
scoperta delle tecniche di
preparazione della pizza. Un
viaggio di sapore che passa
dalla pizza al piatto, per
arrivare a quella al taglio.
Strategico è l’apprendimento
della gestione, in maniera
professionale ed efficiente, di
tutte le fasi della lavorazione
della pizza: impasto,
lievitazione, manipolazione,
condimento e cottura.
Il Corso è organizzato per dare
la possibilità agli allievi attratti
dalla ristorazione di acquisire la
professione del pizzaiolo e di
predisporli ad un inserimento
nel tessuto socio/economico
della ristorazione. Questo
progetto si mette in evidenza
maggiormente in relazione alla
ricerca di opportunità di
recupero, mirato ad offrire una
sostanziale risposta ad una
richiesta specifica, manifestata
nel settore turistico e
ristorativo.
Al termine di ogni lezione è
prevista la degustazione delle
pizze preparate.
Il Docente del Corso è il
Maestro Pizzaiolo Campione
del mondo, Teseo Tesei.
Corso Barman
La durata è di 40 ore di lezioni
teorico/pratiche si terranno, in
orario pomeridiano, dal 22
febbraio al 18 marzo 2016.
Il Corso è rivolto a tutti: chi
desidera affacciarsi alla
professione di barman per un
inserimento lavorativo o chi
desidera aggiornarsi per il
proprio lavoro nell’acquisizione
di nuove tecniche e tendenze e
di conduzione dei locali
pubblici.
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L’obiettivo strategico è
l’insegnamento delle basi del
mondo bar a tutti coloro che
desiderano affacciarsi alla
professione di barman. Il
mondo del barman non è
soltanto una professione, ma un
modo di essere creativo, artista
e professionale. Al termine del
Corso l’allievo sarà in grado di
conoscere i liquori di base,
distinguere i vini, riconoscere i
distillati, imparare le giuste dosi
di miscelazione dei cocktail e la
loro mescita, leggere le ricette e
preparare cocktail e long drink.
Riconoscere l'impegno
dell'attrezzatura, la giusta scelta
dei bicchieri, conoscenza
merceologica-sanitaria. Avrà
nozioni di marketing per poter
valorizzare al meglio il proprio
locale, imparare a lavorare con
classe e fantasia.
l Docente è il Professor Delio
Pitassi.
Sia per il Corso per Pizzaioli
che il Corso Barman verranno
utilizzate attrezzature
professionali e le lezioni,
teorico/pratiche. Le attività
didattiche saranno tenute in
ambienti adeguati, rispondenti
alle esigenze delle attività e
riproducenti laboratori di
imprese reali.