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ANNOLIX 1°GIUGNO1935 - XIII - N .6

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ANNO LIX 1° GIUGNO 1935 - XIII - N . 6

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Sommario : Aedificavit sibi do-mum Maria . -- S. M . la Regina d'Italiaalla Basilica di Maria Ausiliatrice edalla Casa-Madre delle Opere e Mis-sioni di S. Giovanni Bosco. - Il trionfodi D. Bosco Santo nella gloria del SacroCuore di Gesù. - Sotto la cupola del-l'Ausiliatrice . - Dalle nostre Missioni .- Crociata Missionaria . - Per inter-cessione di Maria Santissima Ausilia-trice e di San Giovanni Bosco . - DonBosco e Pio X . - Lettera di Don Giu-livo ai Giovani. - Echi delle feste per

la Canonizzazione di Don Bosco. -Necrologio .

BOLLETTINO

SALESIANO

PERIODICO MENSILE PER I COOPERATORIDELLE OPERE E MISSIONIDI SAN GIOVANNI BOSCO

Aedificavit sibi domum Maria.

« Aedificavit sibi domum Maria: la Ma-donna si è fatta la casa da sè ». Così esclamavaS. Giovanni Bosco il giorno che potè aprireal culto la chiesa di Maria SS . Ausiliatrice,della « sua Madonna ». Era il 9 giugno 1868 .L'Arcivescovo di Torino, Mons . AlessandroRiccardi ne aveva compiuto la solenne con-sacrazione in mattinata e, celebrata la santaMessa, aveva lasciato l'altar maggiore alnostro Santo il quale salì a celebrare la se-conda, servita da D . Francesia e da D . Le-moyne. Era già trascorso mezzogiornoquand'egli potè raggiungere la bibliotecaov'era preparato il pranzo per i Vescovi egli illustri invitati che avevano assistitoalla sacra funzione . Sul levar delle mense,vari oratori inneggiarono alle grandi opereda lui compiute e alla costruzione dellachiesa grandiosa, frutto del suo non comunee costante ardimento. Egli allora sentì ilbisogno di declinare pubblicamente queglielogi ed, alzatosi a parlare protestò umil-mente: Io non sono l'autore di queste grandicose che voi dite . È il Signore, è Maria SS .che si degnarono di servirsi di un povero preteper compiere tali opere . Di mio non ci ho messonulla. Aedificavit sibi domum Maria. Ognipietra, ogni ornamento segnala una sua grazia .Egli sapeva quel che si diceva . La sua umiltàgli faceva dimenticare le faticose questue ele mille industrie esercitate per ottenere gliaiuti necessari all'erezione di quel monu-mento di pietà filiale alla Vergine Santa, che

il Signore gli aveva dato come madre e mae-stra fin dall'inizio della stia missione, perchèegli era stato testimone che, quasi ad ognisua parola, Maria SS . era intervenuta sensi-bilmente a confortare la fede ch'egli susci-tava, con grazie e prodigi strepitosi. E nonaveva aspettato allora ad informare i gio-vani ed i cooperatori delle meraviglie diMaria Ausiliatrice. Le Letture Cattoliche ave-vano già pubblicato interi fascicoli di grazie,e dal giorno che pose la prima pietra delSantuario s'era fatto un dovere di raccontareai giovani, nel sermoncino della buona notte,i favori straordinarii che Maria SS . andavaprodigando ai nuovi divoti .

La provvidenza della Vergine fu così ma-terna da far giungere da cento parti diversenon solo gli arredi e gli oggetti necessari alculto divino, ma perfino gli alimenti e iservizi di tavola per oltre cinquecento fore-stieri, tra cui tutti gli alunni dei Collegi diMirabello e di Lanzo, ospiti dell'Oratorio nelgiorno della festa e durante l'ottavario . E contale precisione che, senza duplicare un og-getto, non mancasse nulla . Un venerandoprelato, che potè constatare coi suoi occhiquesto nuovo prodigio, descritto dettaglia-tamente nel IX volume delle Memorie bio-grafiche, pag. 224-229, non potè tenersi dal-l'esclamare : Chi dicesse che gli oblatori nonsiano stati mossi dallo spirito del Signore, ne-gherebbe la luce del sole in pieno mezzodì! Edi Vescovi che predicarono durante l'ottavario

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ne fecero l'argomento delle più calde esorta-zioni a confidare nella bontà di Maria . IlVescovo di Casale Mons. Ferrè, che salì ilpulpito il giorno stesso della consacrazione,chiudeva il suo discorso con queste enfaticheparole : Questo tempio poi, della cui consacra-zione di presente ci rallegriamo, è in particolarmodo il tesoro delle grazie celesti, perché èdedicato espressamente in onore di Maria Ver-gine Ausiliatrice, e quindi è guardato da leicon occhio di specialissima predilezione . Lagran Regina già dimostrò quanto aggradissel'erezione di questo magnifico tempio, poichési può dire che Ella stessa, colla frequenza ela magnificenza dei suoi favori, all'ingentespesa della fabbrica e degli adornamenti delmedesimo provvedesse. Oh Maria, noi siamsicuri che come promuoveste e con ogni manieradi grazie conduceste a termine l'innalzamentodi questa nobilissima mole, così ora che avostro onore è solennemente dedicata, faretein essa risplendere più che mai la vostra cle-m enza (V. vol . cit ., pag. 248) . E Mons . Rota,vescovo di Guastalla, che pontificò e tenneil discorso, il giorno di San Pietro, 29 giugno,concludeva con queste parole : Troppo lungosarebbe il tessere la serie infinita delle grazie,che per la intercessione di Maria piovvero inogni tempo sulla Chiesa. Ma che bisogno hoio di ricorrere alla storia dei secoli che furono,se qui sotto gli occhi abbiamo un monumentocosì magnifico della protezione che Maria, in-vocata sotto il titolo a lei gradito di Aiuto deicristiani, ha già fatto sentire a quest'ora a chicon fiducia la prega? Questo tempio non è tantoun invito a ricorrere a Maria per grazie spe-rate, quanto un inno di ringraziamento perottenuti favori . Ogni pietra, ogni sasso, ognifregio che lo adorna, è un monumento di gra-titudine per una grazia ricevuta alla sempliceinvocazione di Maria Ausiliatrice, cosicchépossiamo ben dire che Maria, la quale ispiròil pensiero, ne diresse l'opera, la promosse, laincoraggiò, la volle ella stessa, e con grazie inabbondanza sopra di chi a lei ricorse piovute,se la edificò . Aedificavit sibi domum (Prov .,IX, 1) . Io ammiro la sontuosità dell'edificio,la ricchezza dei marmi, le preziose suppellettiliche l'adornano ; ma più ancora il numero pro-digioso dei miracoli con cui Maria lo fabbricò(V. vol . cit ., pag . 302) .

Ora che il piccone ha incominciato a demo-lire le vecchie sagrestie e che si sta per rea-lizzare il desiderio primitivo di Don Bosco,di dare al tempio della Ausiliatrice maggiore

ampiezza e magnificenza, preoccupati anchedi ospitare degnamente l'insigne reliquia delCorpo del nostro santo Fondatore, noi ci con-fortiamo alla lettura di queste pagine glo-riose della storia del Santuario, perchè cipare di poter contare ancora sulla maternabontà di Maria . Se ella s'è fatto il suo tempiocon tanti prodigi quando viveva Don Bosco,non provvederà ancora con altri prodigi aquell'ampliamento che Ella più di noi vedenecessario ed indispensabile ora che il suofedel Servo è stato elevato all'onore deglialtari e che le folle moltiplicano i loro divotipellegrinaggi? La confidenza che Don Boscoci ha insegnato ci autorizza a stimolare lavostra fede, o buoni Cooperatori e pie Coo-peratrici, per strappare da Maria quelle graziedi cui avete maggiormente bisogno, ondedevolvere per questa grande opera quel de-naro che dovreste altrimenti spendere perprovvedere coi mezzi umani un qualche sol-lievo ai vostri mali . Come della costruzione,così dell'ampliamento vogliamo dire Aedifica-vit sibi domum Maria : « Maria s'è fatta lasua casa » rinnovando in quest'ora tremendadi crisi generale, di sofferenze e di fame, imiracoli operati ai tempi di Don Bosco . Nonson molti giorni che un povero operaioex-allievo mandava la sua offerta di 15 lireal Rettor Maggiore e ci commoveva collasua fede : « Nel Bollettino del corr . m .-scriveva - ho letto ancora il suo appas-sionato appello per il suo santo ideale, e,sebbene ne risenta assai, trovandomi disoc-cupato da oltre quattro anni, mi imporròqualche sacrificio, qualche privazione, pur diconcorrere anch'io col modesto obolo al-l'erezione di un trono degno di tanto e co-mune Padre! ». Con questi esempi, ravvivate,ravvivate la vostra fede : rivolgetevi a Mariacolla novena consigliata dal nostro Santo DonBosco, e toccherete ancora con mano la po-tenza dell'Ausiliatrice .

Novena a Maria SS . Ausiliatrice .1° Recitare per nove giorni : Tre Pater, Ave,Gloria al SS. Sacramento con la giaculatoria : Sialodato e ringraziato ogni momento il Santissimo eDivinissimo Sacrame nto;treSalve Reginaa MariaSS . Ausiliatrice con la giaculatoria : Maria AuxiliumChristianorum, ora pro nobis .

2° Accostarsi ai SS. Sacramenti .3° Fare un'offerta secondo le proprie forze per

le Opere salesiane .4° Aver molta fede in Gesù Sacramentato e in

Maria SS. Ausiliatrice .

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S. M. LA REGINA D'ITALIAalla Basilica di Maria Ausiliatrice ed alla Casa-Madre

Il 13 aprile 1935 segnerà pei secoli una datamemoranda nella storia dell'Oratorio e dellaSocietà Salesiana, registrando a caratteri d'oroil pio pellegrinaggio della Regina d'Italia allaBasilica di Maria Ausiliatrice ed all'Urna diDon Bosco Santo, e la visita dell'Augusta So-vrana alla Casa-Madre delle Opere e MissioniSalesiane .

Sorto cogli auspici della benevolenza di CasaSavoia, che Re Carlo Alberto dimostrava prov-videnzialmente a Don Bosco fin dal Nataledel 1845, l'Oratorio godette successiva-mente, nello sviluppo delle opere delSanto, l'alta protezione ed il munificointeressamento di Vittorio Emanuele II,di Umberto I e del Re Vittorioso dellaTerza Italia gloriosamente regnante . Au-gusti Principi e Principesse gentili illu-strarono colla loro presenza i fasti prin-cipali della sua storia omai nonagenaria .La stessa Maestà della Regina Madreconferiva il massimo splendore allaII Esposizione triennale delle ScuoleProfessionali ed Agricole Salesiane scen-dendo a Valdocco nel pomeriggio del4 ottobre 19o4 .

Ma il sommo onore della prima visitaregale glielo riserbava il gran cuore dellanostra Regina Elena di Savoia . SuaM aestà, accompagnata dalla Dama diCorte contessa Guicciardini e dal Genti-luomo conte Solaro del Borgo, giungevapuntualissima alla soglia della Basilicaalle ore 1 4 , ossequiata dal Rettor Mag-giore col Capitolo Superiore, dalla Presi-dente del Comitato Centrale Dame-Pa-tronesse, marchesa Carmen Compans diBrichanteau, dalle Dame di Corte resi-denti in Torino, contessa Maria RignonNicolis di Robilant, contessa MariaBalbis di Sambuy Gianotti e marchesaErnestina Ghislieri Costa Carrù di Tri-nità, e dalla contessa Paola Ricardi diNetro, Dama di Palazzo di S. A. R. laDuchessa di Pistoia, Presidente Onorariadel Comitato Centrale Dame-Patronessedelle Opere Salesiane, mentre tremilagiovani dei nostri Istituti ed Oratori cit-tadini (Valsalice, S. Giovanni Evange-lista, Rebaudengo, Martinetto, San Paoloe Monterosa) allineati nella vasta piazza,

delle Opere e Missioni di . S . Giovanni Bosco .

con centinaia di alunne degli Istituti ed Ora-tori delle Figlie di Maria Ausiliatrice, erom-pevano in entusiastici applausi e la fanfaradell'Oratorio « Michele Rua » intonava la MarciaReale. Preceduta dal Mastro di Corte, conteCesare Giriodi di Panissera, e dal conte Solarodel Borgo, tra il Rettor Maggiore, il sig . DonGiraudi e la marchesa Compans, seguita dalleDame e dai Superiori, S . M. raggiunse tostole porte della Basilica, ove il Curato Don Gal-lenca le porgeva l'acqua benedetta e, fatto il

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segno della Croce, si diresse senz'altro all'altarmaggiore, salutata colle solenni acclamationesda un coro possente di 200 voci, composto daigiovani della schola cantorum dell'Oratorio edai nostri Chierici dell'Istituto Teologico In-ternazionale della Crocetta .

La Basilica era tutto uno sfavillio di luci . Ibanchi erano stati riservati alle Dame-Patro-nesse del Comitato Centrale, al Consiglio Gene-ralizio dell'Istituto delle Figlie di Maria Ausi-liatrice colla rappresentanza di cento Suore, ai700 giovani artigiani e studenti dell'Oratorio,a limitate rappresentanze degli Orfanelli diSassi e degli altri nostri Istituti . In presbiteriola Regina si inginocchiò a pregare la VergineAusiliatrice che dal quadro taumaturgo, sve-lato pochi minuti prima, l'avvolgeva nel suosorriso di benedizione. Terminate le acclama-tiones al Re, alla Regina, al principe Ereditario,il coro imponente attaccò l'Exultate Deo del M .°Pagella, e Sua Maestà passo all'altare provvi-sorio del Santo su cui spiccava la magnificatovaglia ch'Ella aveva fatto pervenire il giornoinnanzi al nostro Rettor Maggiore . Il dono re-gale è pregevolissima opera d'arte ; eseguita aperfezione da anonime ricamatrici di un labo-ratorio diretto da una Gentildonna dell'alta ari-stocrazia torinese su disegno dell'architetto

Gianni Ricci, il quale ha saputo genialmenteformare una decorazione liturgica intrecciandola parola Fert coi nodi di Savoia, tra due grandistemmi di Casa Savoia, scintillanti di argentosul soffice e lieve candore del finissimo tessuto .

Venerata la gloriosa Salma di Don Bosco,S. M. sostava presso la tomba del ven . DomenicoSavio e presso l'altare dei SS . Martiri, ov'eranoesposti il bozzetto d'ampliamento della Basi-lica progettato dal nostro ing. Valotti e quellodell'altare monumentale del Santo, dell'arch .prof. Mario Ceradini . Frattanto i giovani, cheavevano salutato l'arrivo della Regina in piazza,agli ordini del Prefetto Generale Don Berruti,si erano schierati nel cortile interno dell'Ora-torio, per seguirne il passaggio alla cappelladelle Reliquie ed alle camerette di Don Bosco .Nella cappella delle Reliquie S . M. s'indugiòammirata ad adorare il santo Legno dellaCroce ed a venerare, tra le migliaia di reliquiedi Santi e Beati, quelle dei Beati di Casa Sa-voia, esposte all'altar maggiore . Il Rettor Mag-giore ed il sig. Don Giraudi illustrarono aSua Maestà i preziosi tesori racchiusi nellequattromila teche disposte ai sette altari ;quindi la marchesa Compans offerse alla Re-gina, in un'artistica teca d'argento dorato,un'insigne reliqua ex ossibus di S. Giovanni

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Bosco . Fra due ali di giovinezza fremente dientusiasmo, al suono della Marcia Reale e diGiovinezza, acclamata con evviva incessanti,l'Augusta Sovrana attraversò poscia tutto ilcortile interno e salì alle camerette di Don Bosco .Con visibile emozione seguì la ricostruzione dellavita operosa del Santo attraverso ai cari ricordicustoditi in quelle sacre mura dimostrando lapiù alta ammirazione e profonda venera-zione. Quando uscì sul balcone esterno per re-carsi ai laboratori attraverso all'antica scalafatta tante volte da Don Bosco, una marea digiovinezze ondeggiava nel cortile plaudente inun delirio di entusiasmo che soffocava le notedella Banda dell'Oratorio . Mancavano solo gliartigiani che erano già tutti, in ordine perfetto,nei singoli laboratori al loro banco di lavoro .S. M. trascorse dai sarti, ai calzolai, ai fale-

gnami-intagliatori, interessandosi minutamentecon affabilità materna al progresso dei giovaniallievi, confusi di tanta degnazione dell'AugustaSovrana. Una vera sorpresa furono i due vastirefettori ove oltre settecento coperti attendonoad ogni pasto artigiani e studenti . Dal labora-torio dei falegnami S . M . venne accompagnataalla cappella Pinardi per una cerimonia chelegherà per sempre il nome della Regina d'Italiaalla Betlemme salesiana, alla Porziuncola diDon Bosco. Con delicato pensiero i Superioriavevano fatto murare una lapide a ricordo dellaCanonizzazione colla dolce effigie del Santo sor-ridente nel marmo dello scultore Fait, e prega-

rono Sua Maestà a toglierne il velo e adinaugurarla. La cerimonia fu salutata all'e-sterno dalle note della Marcia Reale e dagliapplausi della folla dei giovani .

Visitata ancora la cappella di S. Francescodi Sales, la Regina passò alla Tipografia ovegli allievi stamparono sotto il Suo sguardo ma-terno un grazioso ricordo con questa dedica :

Accogli, o buona Sovrana,quest'umile omaggio

che le nostre mani di fanciulli inesperticompongono sotto il tuo sguardo incoraggiante,

mentre passi per la Scuola Tipograficalasciando in noi il ricordo incancellabile

del tuo materno sorriso .

Particolare interesse destò nella Regina, chesi diletta anche di quest'arte, la visita dellaLegatoria, ove i giovani Legatori umiliarono aS . M. la vita di S . Giovanni Bosco in una riccaartistica rilegatura. La buona Sovrana apprezzòvivamente il nuovo sistema brevettato delnostro confratello sig . Colombini e volle copiadei metodi di legatura da lui pubblicati in questiultimi anni. Era omai trascorsa più di un'orad acchè S. M. ci onorava e ci allietava della Suaaugusta presenza, e le Dame-Patronesse, leFiglie di Maria Ausiliatrice, le poche personalitàammesse ed una larga rappresentanza dei gio-vani convenuti a Valdocco avevan gremito ilsalone-teatro, addobbato con fine senso d'arte,

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tra trofei di bandiere, per l'omaggio ufficialedella Famiglia Salesiana all'amata Sovrana .Accolta da un'imponente ovazione, al suonodella Marcia Reale e di Giovinezza, S . M. salìsul palco col Rettor Maggiore ed il Seguito,ossequiata dal Presidente Generale dei Coope-ratori conte sen . Eugenio Rebaudengo e dalPresidente Internazionale degli ex-allievi avv .comm. Felice Masera .Il coro aperse il breve programma con un

madrigale del M .o Antolisei, quindi si avanzòsul palco un giovane studente a dire alla Reginacon affetto e confidenza filiale, la gioia, la gra-titudine e la devozione di tutta la gioventùeducata nei Collegi salesiani per l'ambito onoredella visita regale . Due alunni artigiani si uni-rono allo studente per offrire alla Maestà Suauno splendido mazzo di fiori, e la folla deigiovani eruppe in uno scroscio di applausiquando l'Augusta Sovrana ringraziò i piccolicon un bacio regale . Cessati gli applausi, ilRettor Maggiore lesse alla Regina il seguenteindirizzo :

MAESTÀ !

Noi siamo profondamente grati alla M . V. perquesto atto di sovrana benevolenza con cui si è degnatadi scendere in mezzo ai Figli di Don Bosco Santo eportare loro l'incoraggiamento del suo augusto ma-terno sorriso.La presenza di V . M . ci riporta col pensiero ai

tempi nei quali Don Bosco accoglieva qui nell'Oratorio,con devozione cordiale, gli amati Principi dellaCasa regnante, sempre così buoni verso la sua personae le sue Opere ; e io vorrei possedere un po' della suagrande anima per dire e fare tutto ciò che, in questomomento, il cuore suggerisce .

Ecco qui pertanto, Maestà, i nostri cari giovani .La gioia che in questo istante Voi vedete sfavillaresul loro volto è la gioia dell'intiera Famiglia Sale-siana . Essi trascorrono il fiore della loro età, gli uninegli studi secondari, gli altri nelle scuole professionali,tutti viventi nello spirito di Don Bosco che aleggiaognora sopra la Casa.

Una Casa questa che proprio 89 anni fa, il 12 aprilecominciava ben umilmente con una misera tettoiapresa in affitto da Don Bosco in mezzo a un granprato che ogni domenica si popolava di autenticibirichini attratti dalla soave bontà del giovane prete .Erano quei birichini, per i quali il Re CarloAlberto, intuendo, prima di tanti altri, l'utilità so-ciale compiuta dall'umile sacerdote, e interessandosenepersonalmente, gl'inviava per buon Capo d'announ'offerta con le parole : Pei birichini di Don Bosco .

Il prato deserto scomparve a poco a poco sotto unvasto gruppo di edifizi; scomparve la meschina cap-pella nell'ombra del Santuario, sull'alto del qualetroneggia il simulacro di Maria Ausiliatrice, e lacui prima pietra fu posta da S. A . R. il PrincipeAmedeo, Duca d'Aosta. Accanto a un nuovo asiloper le turbe giovanili dei dì festivi si apersero sonantiofficine, ben attrezzati laboratori, scuole fiorenti percentinaia di fanciulli, che non avrebbero potutoricevere altrove il beneficio di una cristiana e civileeducazione . Sorse così questo Istituto, del quale il

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Re Umberto I, accogliendo a La Spezia nel 1886 unarappresentanza del locale collegio salesiano, disse aipersonaggi del seguito : « Ora Don Bosco ha fondatoa Torino un Istituto che può star a pari con i miglioridel genere » . Poi soggiunse: « Dovunque Don Boscoimpianta un Istituto lo fa fiorire a meraviglia » .Don Bosco potè fare tanto bene per la sua santità .Ora quella santità, che da lui irradiò sul mondo intero

che , nella Pasqua indimenticabile dell'anno scorsofu proclamata dal Vicario di Gesù Cristo in unacerimonia storica, illustrata dalla partecipazionedel nostro amato Sovrani, Vittorio Emanuele IIInella persona dell'Augusto Figlio delle Maestà Loro,quella santità, dica, si maturò qui, in questi ambienti :una santità fatta non solo di sublimi ascensioni aDio, ma di eroismi d'ogni specie : una santità chequando non riempiva ancora la terra della sua fama,era già stata riconosciuta dal Re Vittorio Ema-nuele II allorchè a Mons . Charvaz, Arcivescovo diG enova, e un tempo suo precettore, ebbe a dire : « DonB osco è veramente un santo ».

Ebbene io non dubito di asserire che, mossa dalfascino di tale santità, la nostra venerata Reginaabbia voluto vedere con i suoi occhi, non solo la CasaMadre della Famiglia Salesiana, ma anche il luogosacro dove il gran Padre si santificò pregando e la-vorando, e donde il suo spirito eletto spiccò il voloverso il Cielo .

Qui pertanto ove sorse l'Opera provvidenziale, che,benedetta da Dio e aiutata dai buoni, si diffuse sututti i continenti in migliaia d'Istituti, uniti oggicon me in un sol palpito di riconoscente affetto e diprofonda devozione, i Salesiani e le Figlie di Maria

Ausiliatrice, le Patronesse e Cooperatori, gli Allievie gli Ex-Allievi, rendono le più sentite grazie allaM. V . e Le promettono di elevare al loro Santo Fonda-tore le più fervide preghiere : perché Egli dal Cieloottenga per Voi e per la Vostra Reale Famiglia lepiù elette grazie, conservando la preziosa esistenzadi V. M. e del nostro amato Sovrano per lunghi anni

all'affetto di tutto un popolo e alla prosperità dellanostra diletta Patria .

Le parole del Rettor Maggiore tornarono par-ticolarmente gradite alla Maestà della Reginache, compiacendosi col Successore di S . Gio-vanni Bosco per lo sviluppo dell'Opera salesiana,si congedava dall'Oratorio, lasciando nel cuoredi tutti il dolce fascino della bontà sovrana .

Trovateci nuovi CooperatoriSe conoscete qualche persona o qualche fa-

miglia, disposta ad aiutarci in qualche modo,

mandateci l'indirizzo e noi invieremo il nostro

Bollettino per informarla delle Opere e Mis-sioni di Don Bosco ed invogliarla a farsi

cooperatrice .

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Il trionfo di D . Bosco Santonella gloria del Sacro Cuore di Gesù

Il 5 maggio 1886 Don Bosco, accolto cononori sovrani, nella capitale della Catalogna,pellegrinava al celebre santuar io di N. S . dellaMercede, cuore della pietà mariana di Barcel-lona . La notizia di questo omaggio del Santoalla Vergine benedetta aveva commosso pro-fondamente la cittadinanza che si era riversataal Tempio gremendolo assai prima che egligiungesse . Un coro di fanciulli salutò il suoingresso col canto della Salve Regina . Quindi ilPresidente della Società di San Vincenzo de'Paoli, accompagnato da altri illustri personaggi,fattosi innanzi al Santo, gli rivolse queste parole :« A perpetuare il ricordo della vostra venuta inquesta città, questi signori si sono consigliatie di comune accordo hanno deliberato di ce-dervi la proprietà del Tibidabo, affinchè la cimadi esso, che minacciava di divenire un semenzaiodi irreligione, sia consacrata con un santuarioal Sacro Cuore di Gesù, per mantenere ferma cdincrollabile quella religione, che con tanto zelo

cd esempio voi ci avete predicata e che è il re-taggio dei nostri padri» . Il Tibidabo è la piùalta delle colline che fanno corona alla città diBarcellona, e la leggenda che le ha fatto ilnome vorrebbe ch'essa fosse quella su cui ilVangelo dice che il demonio un giorno trasportòil Divin Salvatore per la terza tentazione,quando, indicando al Signore tutti i regni delmondo, osò dirgli : Haec omnia tibi dabo sicadens adoraveris me : tutte queste cose io ledarò a te, se in ginocchio tu mi adorerai »(MATTEO, IV, 9) . E Gesù rispose : « Vade Satana,scriptum est enim : Dominum Deum tuum ado-rabis et illi soli servies : Vattene, Satana; poichèsta scritto : adorerai il Signore Dio tuo e servirailui solo » .

Don Bosco fece allora a quei signori una rive-lazione: « Sono confuso dell'inaspettata e no-vella prova che mi date della vostra religione epietà. Ve ne ringrazio, e sappiate che voi inquesto istante siete gli strumenti della DivinaProvvidenza; voi compite i suoi imperscruta-bili disegni . Quand'io lasciava Torino per ve-nire a questa volta, pensava tra me : Ora lachiesa del Sacro Cuore a Roma è pressochè ter-minata; bisogna che studi qualche altro mezzo peronorare e propagare questa divozione salutare .Ed una voce interna mi rendeva tranquillo,suggerendomi che qui io avrei potuto soddi-sfare al mio voto ; era una voce che mi ripe-

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teva : Tibidabo » . Interrotto dal pianto suo edegli astanti, Don Bosco continuò : « Sì, o si-gnori, voi siete lo strumento della Divina Prov-videnza; col suo aiuto ben presto sorgerà suquel monte un maestoso santuario dedicato alSacro Cuore di Gesù, dove tutti avranno agio diaccostarsi ai santi Sacramenti, e ricorderà ineterno la vostra carità e la vostra divozionealla religione cattolica di cui mi avete datotante e così belle prove » . La profezia nontardò ad avverarsi . Iniziato umilmente conuna graziosa cappella dovuta alla munificenzadella Serva di Dio Donna Dorotea Chopiteaved. Serra, il Tempio monumentale, gettò lesue basi su un magnifico disegno, e favoritodall'apostolato di due anime ardenti, AmeliaVivé de Negra e Maria de Echarri, crebbe conun voto di espiazione e riparazione per gli or-rori sacrileghi del sovversivismo di quei tempi .L'Episcopato Spagnolo, raccolto a Madrid pelsolenne Congresso Eucaristico Internazionaledel 1911, fece assurgere il voto delle anime buonea carattere nazionale, ottenendo dall'Assembleagenerale l'approvazione ufficiale della propostadell'Arcivescovo di Granada, firmata da tuttii Congressisti, di dichiarare il Tibidabo TempioNazionale Espiatorio . Nel 1914 si aperse alculto la splendida cripta . E se la grande guerranon ne avesse rallentato la costruzione forse aquest'ora sarebbe già finito. È però a buonpunto, come i nostri Cooperatori possono vederedalle fotografie allegate . Nel febbraio u . s . sonostate solennemente benedette ed inauguratedue grandi statue ad onore del Sacro Cuore diGesù e di San Giovanni Bosco. Con delicatopensiero si volle associare la festa della Cano-nizzazione dell'Apostolo e del Profeta del mae-stoso tempio con funzioni espiatorie al Cuoredolcissimo di Gesù per gli orrori dell'ultimarivoluzione .

Il triduo predicato, dal 31 gennaio al 2 feb-braio, da P . Olivera e dai nostri confratelliDon Beltràn e D . Martin, attirò al tempio unafolla di popolo che si assiepò ai santi Sacramenti,il giorno della festa, 3 febbraio, affollando labalaustra ininterrottamente dalle prime ore delmattino alle 10,30 . Distinta da maggior con-corso e da un efficace fervorino fu la Messacelebrata dal Parroco dei Santi Gervasio eProtasio, Don Luigi de F. Xiró. La Messa so-lenne fu cantata dall'Ispettore salesiano DonCalasanz, e la schola cantorum del nostro Isti-tuto di Sant Vincens dels Horts eseguì musicadi Cagliero e del Franco . Fece il panegirico ilsalesiano Don Massana. Terminata la Messa, ilVescovo di Barcellona, S. E. Mons. Irurita yAlmandoz, intonò il Te Deum, poi salì sulla ter-razza che sovrasta la cripta a benedire la statuadel Sacro Cuore e quella di San Giovanni Bosco .Oltre quattordici mila persone assistevano alsacro rito. Tutto il cuore della Spagna Catto-

lica batteva all'unissono in quel momento,grazie alla Radio che trasmetteva regolarmentela funzione, mentre l'Episcopato vi partecipavain forma ufficiale con cordiali adesioni . Il Ve-scovo non potè tenere la sua commozione e sug-gellò con paterne parole il magnifico discorsodel salesiano Don Castell . Un sole di primaverasembrava asciugare le lagrime dei generosiespiatori e riparatori che, nel nome di DonBosco, offrivano al Cuore di Gesù i palpiti ar-denti della loro pietà filiale per riparare le of-fese dei fratelli che non sapevano quel che sifacevano e per implorare ancora ima voltal'amore divino del Salvatore su tutta la Spagna .L'Ora di adorazione del pomeriggio fuse tuttiquei cuori nel S . Cuore di Gesù . Il sorriso delcielo parve promessa di benedizione e di gloriaper la cara Nazione .

La statua del Sacro Cuore misura otto metridi altezza e pesa 12 .000 chilogrammi . Il solocapo è alto m . 1,30 . Sulla palma della manopotrebbero sedere comodamente cinque per-sone. Coll'aiuto di Dio ed il concorso dei buonisi spera di terminare il Tempio pel 5 maggio1936, cinquantenario della consegna del Tibi-dabo a San Giovanni Bosco .

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SOTTO LA CUPOLADELL'AUSILIATRICE

L'espansione dell'Opera salesiana non con-sente alle trentadue pagine del Bollettino di se-gnalare mese per mese neppure le principalimanifestazioni della vita religiosa e dell'azionesalesiana dei nostri 1504 Istituti, sparsi pertutto il mondo e fiorenti di giovinezza baldae generosa. Per questo essi hanno, omai quasitutti, un proprio periodico che interessa oppor-tunamente i Cooperatori locali e li informa ditutto quello che fanno . Non l'ha invece laCasa-Madre, l'Oratorio di Valdocco, il cuoredell'Opera salesiana, che, svolgendo integral-mente, sulle tradizioni del Santo, tutto il pro-gramma della vita e dell'attività salesiana, eriflettendone fedelmente lo spirito con interesseuniversale per tutte le altre Case e per la PiaUnione dei nostri Cooperatori, non può eviden-temente compiere questa sua missione parti-colare che per mezzo del Bollettino .

Per favorirla maggiormente abbiamo pen-sato di raccogliere mensilmente sotto il nuovotitolo almeno i cenni sommarii della sua cro-naca, che riprendiamo subito da quest'ultimotrimestre per continuare poi meno saltuaria-mente in avvenire .

Il mese di marzo fu distinto oltrechè dallacommemorazione del ven . Domenico Savio, dicui abbiamo dato relazione nel numero prece-dente, dalla festa di San Giuseppe, organizzata,come al solito, dagli allievi artigiani e cele-brata con grande solennità . Fin dalla vigilial'Oratorio apparve trasformato da archi trion-fali, festoni, bandiere e lampioncini che a serariflettevano mille luci colorate nell'ampio cor-tile dei laboratorii in cui tutti si raccolseroartigiani e studenti a cantare le lodi del Santo,al suono della banda . L'illuminazione graziosaed elegante diede lo spunto al sig . Don Giraudiper il sermoncino della buona notte che ritrassenella sua vera luce la grandezza di San Giu-seppe . Lo stesso Superiore celebrò l'indomani laMessa della comunione generale, e il DirettoreDon Santini cantò la Messa solenne e presie-dette la processione che si snodò, nel pome-riggio, per gli ampi cortili e per la piazza,seguita divotamente dai parrocchiani e daifedeli . Disse il panegirico il salesiano Don Zer-bino. A sera gli stessi alunni artigiani esau-rirono il programma colla rappresentazione diun dramma medioevale Il quadro della Madonnadi Don Uguccioni . La festa del Patrono dellaChiesa universale preparò la festa del Papa che,si celebrò la domenica seguente, consacrandopreghiere, comunioni e funzioni sacre ad im-plorare grazie e benedizioni sul Vicario di Cristoche per noi è oggi il « Papa di Don Bosco » .

L'omaggio al « dolce Cristo in terra » ebbedegna corona nel nuovo teatro dell'Oratoriofestivo coll'esaltazione del pontificato romanoe specialmente degli ultimi cinque Papi di cuiDon Favini rievocò le grandi benemerenzeverso Don Bosco e l'Opera salesiana . La proie-zione del film della Canonizzazione di DonBosco strappò applausi interminabili all'indi-rizzo del Santo Padre Pio XI .

Fervorosissima la preparazione alla Pasqua,allietata quest'anno da un concorso straordi-nario ai SS . Sacramenti . I giovani artigiani estudenti si disposero con corsi speciali di eser-cizi spirituali ; il popolo ed i fedeli della par-rocchia con quindici giorni di missioni predicatedai nostri confratelli Don Brancati, Don Calvi,Don Mellica, Don Panciatichi e Don Spriano .Esercizi e Missioni si chiusero coll'acquisto delGiubileo . In due domeniche successive sfila-rono per la città in visita alle chiese, prima i700 giovani interni, poi i fedeli della parrocchiacoi giovani esterni . Confuso nella folla, coi Su-periori, era il nostro Rettor Maggiore il qualeimpartì infine l'eucaristica benedizione . Ricor-rendo il 6 aprile il XXV anniversario dellamorte del Servo di Dio Don Michele Rua, tuttol'Oratorio pellegrinò alla sua tomba in Valsa-lice pregando e ricordando la figura del succes-sore di Don Bosco esaltata dal loro Direttore .Il Rettor Maggiore si alternò col sig . Don Gi-raudi e col Parroco per le funzioni della setti-mana santa e per la commovente funzione dellalavanda dei piedi ai giovani rappresentanti gliApostoli, nella basilica . L'alleluja di Pasqua siriflettè subito sul nostro santo Fondatore peltriduo e la festa di Don Bosco Santo, prepa-rata dalla predicazione di P . Favero, barna-bita, P . Bernardo, cappuccino, e Don Uguc-cioni. Tenne i pontificali S . E. Mons. Pinardi .La scuola di canto, diretta dal M .o Scarzanella,eseguì ottima musica . Enorme folla accorse il28 aprile per la funzione di chiusura dell'AnnoSanto e continua ad affluire alla predicazionedel mese mariano che sta per chiudersi mentreil Bollettino va in macchina . Imponenti pel-legrinaggi esteri si alternarono ai pellegrini ita-liani che, isolati o in comitiva, quasi ognigiorno, accorrono alla basilica dell'Ausiliatrice .Ricordiamo, in aprile, il pellegrinaggio sale-siano francese ed il pellegrinaggio svizzero gui-dato dal Vescovo di Sion : 496 pellegrini. Pur-troppo la basilica s'è fatta più piccola : l'altarmaggiore è scomparso, sostituito da un al-tare provvisorio ove fu trasportato il quadrotaumaturgo della Madonna, e l'Oratorio pareun cantiere . Ma il lavoro di demolizione delcoro e delle sagrestie sta per cedere il postoa quello di ampliamento che ci darà fra qual-che anno, col concorso delle anime buone, unachiesa degna della Madonna e di Don BoscoSanto .

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DALLE NOSTRE MISSIONI

India - Krishnagar .Un viaggio nel Sunderban .

Amatissimo Padre,

Sono di ritorno da un viaggio apostoliconel Sunderban, regione situata nel delta formatodalle ramificazioni del Gange e Bramaputra .È la terra dei fiumi maestosi, dei canali interse-cantisi in ogni direzione, delle foreste . Noi cispingemmo fino all'estremo limite della zonaabitata; al di là per quasi cento chilometrisi estendono le foreste vergini ove la tigre delBengala sta in agguato. Cercammo di inoltrarcialquanto nei folto della foresta, scortati da dueguardie armate di fucile, ma ben presto tro-vammo la strada impossibile .

Il clima dolce e salubre della stagione inver-nale, la bontà della popolazione semplice ecortese, tutto contribuì a rendere la visitapastorale dilettevole . Ma quello che ha con-fortato il cuore del Vescovo si è l'abbondantemesse spirituale che ormai biondeggia . In luimese furono amministrati più di cento battesimiad adulti, e noi che conosciamo la difficoltàdi conversione in mezzo ai bengalesi, ringra-ziamo il Signore con immensa gioia .Nel Sunderban c'è un movimento non tra-

scurabile verso il Cristianesimo . I primi a farconoscere Nostro Signore Gesù Cristo sonostati i protestanti Battisti, le cui missioniebbero un periodo di floridezza . Però un mu-

sulmano, direttore della Scuola industriale diKhulna, importante porto fluviale, mi diceva :I Battisti hanno ormai fatto fallimento » .

Da quanto ho potuto constatare c'è del vero inquesta asserzione . C'è qualche cosa che si sfascianel loro edificio . Molte anime dànno la sensa-zione di naufraghi abbandonati che cercanola vera àncora di salvezza : la Chiesa Cattolica .

Fumino giornalmente a contatto con questifratelli separati che ci tempestarono di do-mande e spiegazioni. Nicodemi vennero a noidi notte e le conversazioni si protrassero perore ed ore . In un villaggio due donne bengalesi,le più influenti e istruite, ci inghirlandaronodi fiori, e poi in canto melodioso espressero illoro desiderio di diventare cattoliche . Anchei pagani non rimangono indifferenti . I piùbisognosi di aiuto e difesa ricorrono al missionariocattolico . Sono paesi interi che si dichiaranopronti ad entrare nella vera Chiesa . Non sipuò pretendere che tutti questi poveri paganiabbraccino la cristianità per un motivo pura-mente religioso : gli interessi materiali sonotalmente pressanti che paiono soffocare leaspirazioni soprannaturali . Ma chi oserebberifiutare gente che viene a noi perchè non hapiù riso, o si stringe attorno al Padre cattolicocome unico protettore in casi dolorosi di pre-potenze e ingiustizie? Vengano pure per il panee i pesci ; la grazia divina opererà il resto .

Anche famiglie «indù» benestanti e di altacasta insistentemente richiesero che andassia benedire le loro case . In una di queste un

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vecchio, che mi ricordava gli antichi patriarchi,dopo aver ordinato ai figli e nipoti di salutarmicon tutte le prostrazioni orientali di massimorispetto, diceva : « Oggi il Signore è venuto avisitare questa casa ». In un altro villaggio inostri essendo troppo pochi per poter onoraredegnamente il loro Vescovo, invitarono i pro-testanti e i pagani, e tutti andarono a gara concanti, danze e un'agape fraterna a festeggiareil Vescovo cattolico . Manifestazioni d'affetto,e di stima che intenerivano il cuore .Nessuna meraviglia che i missionari pro-

testanti dell'Oxford Movement, che cercano diimitare i cattolici in tutto, abbiano invasoquesto campo promettente . Bisogna riconoscerein essi un grande spirito di sacrificio e zelointraprendente . Uno di essi mi diceva : «Io nonho stazione fissa; la mia casa è la barca sulfiume ». E noi spesse volte incontrammo il suobarcone-casa che ci seguiva o precedeva intutti i villaggi .

Le suore protestanti pure dell'Oxford Mo-vement hanno un bianco piccolo battello, cheporta il fatidico nome di « Epifania » . E vogano,vogano per i larghi fiumi del Sunderban, ovealtre barche spiegano vele multicolori, appro-dano ai mercati più frequentati, nei villaggiche sorgono sulle sponde dei canali all'ombradei palmizi e ovunque predicano il Vangelo .I due missionari cattolici : i carissimi Don Ma-rocchino e Don Bianchi viaggiano invece suuna piccola barca a remi . Non è tanto dilettevo-le rimanere in barca per ore e ore sotto il cocentesole indiano, sullo specchio d'acqua che haun riverbero tremendo. La parola e il cantovengono meno e si sente solo il ritmo del remofrangente le acque . Quante volte poi bisogna farei conti col flusso e riflusso delle acque, causatodalla marea! Oh, se avessimo un motoscafo! .quanto sarebbe facilitato il lavoro missionario!

La visita pastorale ebbe un degno coronamen-to in Malgajee, uno degli ultimi paesi verso ilmare dove abbiamo una fiorente scuola . Quil'entusiasmo raggiunse il delirio, e furono igiovani che senza distinzione di credo o castadiedero un'intonazione di spontaneità e gioiaal ricevimento . I fanciulli cattolici indossavanola divisa dell'« Unione San Giovanni Bosco»,e portavano in alto lo stendardo del Papa .Quando entrai nella chiesetta e vidi sull'altareil quadro di San Giovanni Bosco, non poteitrattenere le lagrime. San Giovanni Boscoanche qui aveva conquiso i cuori, anche qui dacento e cento petti prorompeva il grido dellariconoscenza : « Viva Don Bosco! ». La chiesafu costruita quarant'anni fa da Mons. Mariettidelle Missioni Estere di Milano : bella figuradi sacerdote la cui memoria è ancora in bene-dizione. Disgraziatamente un ciclone l'ha dan-neggiata tanto che urge fabbricarne unanuova, e se la Provvidenza ci aiuta, sorgerà

la chiesa nuova, la prima forse nel Bengaladedicata a San Giovanni Bosco .

Lasciammo il Sunderban a malincuore perchènon potemmo accontentare tutti i paesi chedesideravano una nostra visita . Eppure ilSunderban è un terzo del vasto distretto mis-sionario di Shimulia, dove due sacerdoti devonoevangelizzare e provvedere ai bisogni spiritualidei cristiani. La messe è molta ma gli operaisono pochi . E non posso fare a meno che ri-cordare il contrasto fra la bella primavera delSunderban e il gelo e il ghiaccio dell'apostasiache trovai in altri villaggi attorno a Shimulia .Quivi abitano le « depressed classes » cioè i« senza casta», gli « intoccabili» . Villaggi cheerano cattolici apostatarono in massa . È unastoria dolorosa . Il carattere incostante diquesta gente, che vive nella più grande abbie-zione spirituale e materiale, il dover vivere acontatto con indù e musulmani che li leganocon catene ferree d'interessi, sono forse ilmotivo principale . Ma la ragione data da essiè sempre : « Ci hanno lasciati soli » . « No - dissiloro - sono qua io, il vostro Vescovo ; qui c'èil Padre che verrà a voi » . Ci sono cuori induritiche resistono, ma le buone parole e l'operacaritatevole e paziente del missionario hannotrovato la via del cuore, ridestando senti-menti che sembravano morti . Le pecorellesperdute rientreranno presto nell'ovile e ilcuore del Buon Pastore esulterà . Sarà untrionfo della grazia .Nella vita missionaria le rose non vanno

mai disgiunte dalle spine più pungenti . Le« depressed classes » in India sono sessantamilioni .

Sono i poveri, più abbietti, ai qualideve andare il cattolicismo. Noi cercheremodi aiutarli perchè veramente fra di essi vi sonogli ignudi da vestire, gli ammalati da visitare,gli affamati da sfamare. Ed è la missionedel cattolicismo. Già se ne vedono i frutti :gli abbietti, i disprezzati da sè stessi e daglialtri, rinati in Cristo, vivono una vita di novellasperanza . Io li vidi in chiesa una domenica,tutti raccolti, pregare con grande divozione .Le ragazze specialmente, grazie al lavoro pa-ziente delle suore, sono completamente tra-sformate . Pulite nel loro bianco vestito, cantanoe pregano come angioli del buon Dio . E ipoveretti fecero anche la loro offerta per lachiesa: chi un pugno di riso, chi un uovo,chi un po' di latte . Non avevano altro. Possail loro esempio ridestare nei cuori dei bene-stanti di Europa sentimenti di generosa ca-rità verso le nostre povere missioni .

Ci benedica tutti amato Padre, e specialmenteil suo devotissimo figlio in J . C .

Krishnagar, 13 - 3 -1935+STEFANo FERRANDO.

Vescovo di Krishnagar .

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Giappone .

Fine dell'anno scolastico.

Rev.mo ed amat.mo signor Don Ricaldone,

Colla fine di marzo finisce l'anno scolasticoin Giappone, e col rinnovarsi della natura --vero incanto di stagione in questi paraggi - èl'inizio del nuovo anno . Mi pare significativoquesto inizio di anno nel tempo in cui conmaggior intensità la natura tutta manifesta lasua attività - stimolo agli allievi, che vannocon gioia a scuola o che incominciano la lorovita sociale - stimolo alle famiglie che consicurezza affidano alle pubbliche scuole i lorofigliuoli - famiglia e scuola saldamente unitenell'opera educativa del futuro cittadino .Quanto ci sarebbe a dire in proposito! Ma pensodi non ingannarmi dicendo che in questoconnubio solidissimo d'intenti, il Giappone nonè secondo ad altre Nazioni, ed in questo staappunto una delle basi della sua forza e gran-dezza .Si vanno succedendo gli esami, ordinati,

seri, e si chiude l'anno in ogni scuola con unafunzione solenne, cui intervengono autorità efamiglie . Il canto dell'inno nazionale a voce dipopolo, la lettura del decreto imperiale sul-l'educazione, la distribuzione dei Diplomi, i

discorsi delle massime autorità centrali, pro-vinciali e paesane (a seconda dei gradi di scuole),i saluti degli allievi a quanti hanno cooperatoalla loro educazione, il tutto avvolto in un'at-mosfera di rispettoso silenzio, di riconoscentecommozione, fa davvero impressione, e bi-sogna dire che la scuola in Giappone è unavera seconda famiglia, che plasma meravi-gliosamente il tipo giapponese .

A giorni, a frotte gli allievi piccini e grandipopoleranno di nuovo le aule scolastiche, efra lo splendore dei ciliegi in fiore, non menovaghi, fiori viventi, si appresteranno a produrreabbondanti frutti di rettitudine e di sapere .

Anche la nostra cara Missione - Lei, o buonPadre, ne diede l'annuncio -- ha avuto la suapromozione a Prefettura Apostolica . La bontàdel S. Padre, che ha voluto manifestarsi ancorauna volta verso i poveri missionari salesianiin Giappone, vuol essere uno stimolo a sempremaggiori conquiste per la santa Fede in cotestolargo campo apostolico . Persevereremo dunquenel lavoro con immutato fervore e con pienafiducia nella Divina volontà, e, come Lei cisuggeriva in questa occasione, cercheremo dicorrispondere meglio col nostro lavoro, coi nostrisacrifici e soprattutto coll'esemplare osservanzareligiosa, alla benevolenza del S . Padre .

Ci hanno consolato assai le dimostrazioni disimpatia, gli auguri cordiali, le assicurazionidi aumentate preghiere che, e dagli amati

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Superiori, confratelli, ex-allievi e dalla pleiadedi amici, ci furono fatte in questa circostanza .I poveri missionari salesiani in Giappone vo-gliono assicurare a tutti la loro riconoscenza -confidano nella cooperazione costante di tutti- e così fiancheggiati, spinti e rinfrancati,continuano il loro lavoro .

Ma anche nella missione altri ebbero la pro-mozione: è la prima volta che si celebra lafesta di fine d'anno per alcuni elementi, percui da tempo si lavora e che formano la partevitale per l'avvenire della missione, voglio direi nostri cari seminaristi . Cinque di essi hannocompiuto fra noi il loro corso regolare di studied entrano nel gran Seminario di Tokyo periniziare il corso filosofico . La vita del nostropiccolo Seminario, che viene, sempre meglioinquadrandosi e per serietà di studi e per so-dezza di formazione spirituale, si allieta diquesto primo avvenimento, che darà grandeimpulso alla formazione dei nostri allievi cherestano e che vanno, che apre sempre piùil cuore di tutti, e missionari e cristiani, alle piùbelle speranze, ed anche (se si pensa quale è ilfascino che esercita Tokyo sullo spirito giap-ponese) non può non avere un benefico riflessosii quanti di parte non nostra seguono ilnostro lavoro .

Il Signore conservi e formi questi primifiori in frutti maturi e saporosi a vantaggiodella stia Chiesa, e Lei, amato Padre, e tuttigli amici nostri lo realizzino colle loro preghiere .

Qua e là per la missione e nelle due fondazionidi Tokyo si manifestano risultati splendididi rinnovato lavoro, di cui presto Le daròrelazione a gloria di Dio e ad incoraggiamentodi quanti in tutte le forme ci vengono in aiutoMa non voglio passare sotto silenzio l'operadi benefica attività che vengono svolgendo infavore della missione le Figlie di Maria Ausi-liatrice . A Beppu coll'opera della S . Infanzia,Aspirandato e Noviziato e coll'Oratorio fem-minile, a Miyazaki coll'Asilo e con un Col-legietto vanno facendo del gran bene speciealla gioventù femminile e alle famiglie povere,contribuendo con tutte le loro forze alla di-latazione del Regno del Signore in questodifficile campo .

Sulle opere nostre, su quelle delle Figlie diMaria Ausiliatrice e specialmente sul poverosottoscritto invoco la sua paterna benedizionee molte preghiere .

Miyazaki, 1 marzo 1935 .

Mons . VINCENZO CIMATTI .Prefetto Apostolico di Miyazaki .

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CROCIATA MISSIONARIABORSE DA COMPLETARE

Borsa ANIME DEL PURGATORIO (3a) -Somma prec . : 6 .722 - Zannoni Aurora, 10 -Anna Maggiolini, 25 -- Leviscardo Costanzo, 5- Prato Teresa, 100 Famiglia Corte, 970 -

Due benemerite Cooperatrici, 2.000 - Tot.L . 9632 .

Borsa BEL TRAMI DON ANDREA (4a) - Sommaprec . : 2840 - A. D. C. L . 20 - Tot . L . 2860 .

Borsa BERRUTI DON PIETRO - Somma prec . :697 - M. T ., 255

Tot. L . 952 .Borsa CARAVARIO DON CALLISTO -- Somma

prec . : 1329 - Chiara F . E ., 20 - Tot . L . 1349 .Borsa CRISTO RE (3a) - Somma prec . : 1 105 -Gay Adele, 5o - Tot . L. 1155

Borsa DIVINA PROVVIDENZA - Somma prec . :6897,50 - Agata Gioni, 10 - Boglione Fran-cesco, 20 - Tot . L. 6927,50 .

Borsa DON BOSCO EDUCATORE (4a) - Sommaprec. : 2242,40 - Rag. Guido Betta, 10-Tot.L. 2252,40 .

Borsa DON BOSCO SALVATE I NOSTRI FIGLI(2a) - Somma prec : 2246,50 - L. D. M ., 50 -Doriguzzi Bozzo, 100 - Galletto Sebastiano, 5o .- Tot . L . 2446,50 .

Borsa DON BOSCO E LA CONCILIAZIONE,a cura di S. E. Mons. Coppo - Somma prec :5347 - Parrocchia S. Antonino di Bra, 222 -Parrocchia SS . Cosma e Damiano di Alba, 255 -Offerte diverse, 1045 - Tot. L. 6869 .

Borsa DOGLIANI CAV. GIUSEPPE - Sommaprec. : 300 - Sig. Pozzi Francesco, 1oo -- Tot.L . 400.

Borsa ETERNO PADRE - Somma prec . : 1905,05- Ghirardi Anna, 20

Tot. L. 1925,05 .Borsa FERRANDO DON G . B. - Somma prec . :

245 - Merli Pietro, 30 - Tot. L . 275 .Borsa FRASSATI PIER GIORGIO (2a) - Somma

prec. : 4297 - Caretto Innocenza, 10 - Gri-maldi Giuseppe, 5o - Tot . 4357 .

Borsa GAMBETTA GEROLAMO E MARIA -Somma prec . : 4000 - Pistarino Maria, 1ooo -Tot . - L . 5000 .

Borsa GENTILI ANDREA, a cura di ErnestoGentili - Somma prec. : 700 - Nuova offerta,600 - Tot. L . 1300 .

Borsa GESU', MARIA AUS., DON BOSCO (2a) -Somma prec . : 15 .604 - A. Guzzo Columbus,177 - Lanza Raffaele, 30 - Caraccia Spagnolo,30 - S. Eisenegger, 30 - Minatelli Maria, 20 -Dorighelli Caterina, 5o -- Tot. L. 15 .941 .

Borsa GIRAUDI DON FEDELE (2a) - Sommaprec. : 9334,25 - N. N., 120 - Angiolina Bruno100 - Tot. L. 9554,25 .

Borsa GIUBILEO E RICONCILIAZIONESomma prec . : 3550 - Dott. Francesco Casalbore,30 - Tot. L. 3580 .

Borsa LAIOLO DON AGOSTINO - Somma prec . :390 . : - N. N. Belveglio, 200 - Tot. L . 1130.

Borsa MADONNA DI POMPEI - Somma prec . :100 - L. F. Torino, 30 - Cav. Bucci Giuseppe,100 - Tot. L . 230 .

Borsa MAFFI CARD . PIETRO, a cura della casaSalesiana di Pisa - Somma prec . : 17.600 -Sac. Torretti Guglielmo, 100 - Dott. AugustoDel medico, 100 -- Tot. L. 17.800. .

Borsa MAMMA MARGHERITA (3a) - Sommaprec . : 14oo -- Contarini Francesca, 5 - Tot .L. 1405 .

Borsa MARIA AUSILIATRICE (26a) Sommaprec . : 6224,30 - Zannoni Aurora, 15 - TeresaFerraro Giacone, 100 - Simone Pozzo, 5o -Leviscardi Costanzo, 5 -- Geom. BenedettoDomenico, 5 - Tot. L . 6399,30 .

Borsa MARIA AUSILIATRICE E SAN GIOV .BOSCO (4a) - Somma prec . : 6383 - LilliaMarca, 23 - Mutazzi Adelaide, 1000 - IreneDe Sirello, 50 - Sac. Uguccioni Vigilio, 690 -- Tot . L . 8146 .

Borsa NOGARA MONS. GIUSEPPE, ARCIVE-SCOVO DI UDINE a cura dell'Unione ex al-lievi - Somma prec. : 12.309,75 - N . N. 10 -Furlani Livia, 10 - N. N. 1o - Sabina Gior-dani, io - N. N. 2 - Franco Del Platto, 10 -Battaglia Ottavio, 20 - N. N. io - N. N . 20 -N. N . 7,50 - Pelizzoni Michele, 25 - AdrianaSelan, io - Tot. L. 12.454,25 .

Borsa PIO X (2a) - Somma prec. : 977 - CarolaFagiuoli, 10 - Tot . L. 987 .

Borsa PISCETTA DON LUIGI (2a) - Sommaprec . : 450 - Sac. Domino Giuseppe, 20 - Tot.L. 470 .

Borsa REGINA DI MONDOVI' - Somma prec. :3139,70 - Beccaria Tonino, 10- Tot. L . 3149,70

Borsa RICCARDI DON ROBERTO Sommaprec . : 18.688,20 - Maggia Secondina, 10 -Famiglia Bianco, 15 - Miranda Rosina, 25 -Tot. L . 18. 738,20 .

Bossa RINALDI DON FILIPPO (5a), a cura dellaCasa Salesiana di Perosa - Somma prec . : 11 .500- Nuove offerte, 500 - Tot. L . 12.000.

Borsa S. CUORE DI GESU' CONFIDO IN VOI (3a)- Somma prec . : 931,60 - Pisanò Giuseppina60 - Ceccarelli Ermanno, 5 - Pardo Prof .Michele, 5o - Sac. G. P. Palermo, 305,40 -Marseglia Assunta, 10 - B. A ., 5 - Tot. L. 1367 .

Borsa SAGLIETTI ANGELO, GIOVANNI, GIU-SEPPE - Somma prec . : 4000 - SagliettiRuscazio, 500 - Tot. L . 4500 .

Borsa S. GIOVANNI BOSCO (2a) - Somma prec. :2397,60 - Ferrero Margherita, 5 - Momo Er-minia, 50 - Famiglia del fu Cav . Rag. AnnibaleGarlanda, tono - N. N. Vigevano, 5o - NadinAnnibale e Ida, 29 - . Rosaria Ferrara, 20 -Bacchione Rina, 5 - Tot. L. 3556,60 .

Borsa S. MARGHERITA DA CORTONA -Somma prec . : 6309,30 - Varie pie persone amezzo Valori Angelo, 107 - Tot. L. 6416,30 .

Borsa S. RITA DA CASCIA - Somma prec. :2931 - Mangiarotti Rachele, 20 - Binda Er-nesta, 5 - Tot. L . 2956 .

Borsa S. TERESA DEL BAMBINO GESU' (11a)- Somma prec. : 4542,60 - Famiglia del fuCav. Rag. Annibale Garlanda, 1006 - AngeleriElena, 15 - Tot. L . 5557,6

Borsa S. TOMMASO APOSTOLO - G. E . 399.Borsa TRIONE D. STEFANO - De Secondi Mar-

gherita, 20 - Pozzi Francesco, 100 - Tot. L . 120 .Borsa UBALDI DON PAOLO - Somma prec . :2500 - Ciardi Dupré Prof . Giuseppe, 20 - PozziFrancesco . 100 - Ex allieve Università di To-rino, 130 - Tot. L . 2750 .

Borsa VERSIGLIA E CARAVARIO --- Sommaprec . : 9002,50 - Chiotasso Giuseppina e Vando,20 - Tot . L. 9022,50.

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Per intercessione di MARIA SS . AUSILIATRICEe di San Giovanni Bosco .

I nostri Cooperatori e le nostre Cooperatriciche ci mandano relazioni di grazie, sono pregatidi osservare sempre queste norme :1) specificare le malattie coi termini propri,che si possono avere dai medici curanti ;

2) quando si tratta di grazie prodigiose,aggiungere la fede medica in carta libera ;

3) segnare chiaramente cognome, nome,paese e data ;4) distinguere bene a chi si è fatto r icorso,indicando se fu invocata solo la Mad onna, osolo S . Gio. Bosco, o tutti e due insieme .NB. Non si pubblicano le grazie non firmate

regolarmente .

Il tumore scompare senza operazione . - Miamoglie Silvia Rinaldi in Giammarioli lamentavada lungo tempo gravi disturbi interni, tantoche la mattina del 10 u . s . si decise di sottoporsiad una visita medica che ebbe un esito allar-mantissimo . L'illustre sanitario dichiarò ch'essaera affetta da un tumore così grave da renderenecessaria ed urgente l'operazione. Il giornostesso fu accompagnata a Roma e altri sanitariconfermarono pienamente la diagnosi del me-dico di Frascati . In caso tanto disperato, noiallora pensammo di ricorrere alla potenza diMaria Ausiliatrice e del suo Servo fedele SanGiovanni Bosco ed iniziammo fervide preghiereche furono completamente esaudite .Mia moglie da quel momento, contro ogni

aspettativa umana, non ha più avuto bisognodi operazione ed è perfettamente guarita anchea giudizio dei medici. Ora insieme con me ecolla famiglia sente il dovere di rendere pub-bliche grazie alla SS . Vergine e a S . GiovanniBosco, mediante pubblicazione sul BollettinoSalesiano .

Frascati, 8-IV-1935 .GIAMMARIOLI MICHELE .

Guarito da paralisi cardiaca . - Verso la fined'aprile dello scorso anno venni colpito dagravissima paralisi cardiaca che mi tenne fuoridei sensi per più di un'ora: Rinvenuto, grazieanche al pronto intervento dei medici, ebbichiara l'ispirazione di rivolgermi a Maria Ausi-liatrice, pregandola, per intercessione di DonBosco, di farmi la grazia della guarigione oalmeno di prolungarmi la vita in modo che ioavessi il tempo di sistemare i miei affari .Maria Ausiliatrice e Don Bosco Santo lui

hanno esaudito perchè oltre al dono della vita,mi hanno ottenuto di sistemare i miei affariin modo del tutto insperato . In questo frat-

tempo superai un'altra gravissima crisi pergrazia che attribuisco ancora a Maria Aus . e aSan Gio. Bosco ai quali mi sono sempre racco-mar dato . Unisco offerta come da promessa fatta .

Blenio (Svizzera-Canton Ticino) .SORGESA VINCENZO .

Grazia segnalatissima . Un paratifo diforma acutissima colpì mio marito e lo ridussein fin di vita. Temendo un esito letale ricorsifiduciosa a Maria Aus . e, al termine di unafervorosa novena, scomparvero i pericoli dimorte con stupore del dottore curante e indi-cibile giubilo mio e dei congiunti . Con animoriconoscente assolvo il mio voto e mandoun'offerta per l'ampliamento del Santuariodi Valdocco .

Reggio Emilia, 1935 .

COLI ELISA .

Mi concede la grazia della conversione di unfiglio . Con viva fede invocai la grazia che ilmio unico figlio malato gravissimo e moltotrascurato nei suoi doveri di buon cristianomorisse in grazia di Dio . Offersi al Signore conrassegnazione tutto lo strazio del mio cuoreaddolorato e implorai l'intercessione di MariaSS. Aus . e di San Giov . Bosco ed ottennila sospiratissima grazia . Mio figlio prima dimorire ricevette tutti i Sacramenti e spirò dabuon cristiano rassegnato alla volontà di Dio .

Torino 1934 .BRIO VITTORIA ved . AGLIANI .

Due grazie. - Un mio figlio fu colpito dagrave malore alla bocca : per 15 giorni non glifu possibile nè mangiare, nè parlare .

Piangendo iniziai una novena alla potenteAusiliatrice ed a San G . Bosco facendo pregareanche gli altri miei figli . Al termine della novenal'infermo prese subito a migliorare ; riebbe lafavella e ricominciò a nutrirsi .

Io poi ero stata colpita da un'infezione aun dito e per l'intercessione ancora di Maria A .e di D. Bosco Santo in breve fui guarita .

Orsara Bormida .

ROBINO TERESA .

Grazia segnalatissima . - Maria Ausiliatriceper intercessione di San Giovanni Bosco, miha scampato da un urgente intervento chirurgoper peritonite acuta guarendomi completamenteanche da appendicite perforata e cancrenosa,e perforazione dell'intestino cieco . Accludoun umile obolo affinchè la Divina Madre deiSalesiani continui sempre a proteggermi parti-colarmente ora nel mio richiamo alle armi perle esigenze dell'Africa Orientale .

LUIGI PERIN .

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Guarisce mio fratello . -- Col cuore pieno di infinitariconoscenza compio un atto di sincera gratitudinepubblicando una segnalatissima grazia ottenuta perintercessione di Maria SS .ma Ausiliatrice .

Mio fratello Bortolo che era stato colpito quasiimprovvisamente da fortissimi dolori ai reni, futrasportato d'urgenza all'Ospedale Maggiore diParma e dal chiarissimo prof . Nazaro riconosciutoaffetto di tumore maligno al polo superiore delrene sinistro. Sarebbe stata necessaria un'opera-zione ma l'esito si prospettava della massima in-certezza . Il paziente tuttavia, che soffriva dolorispasmodici chiese formalmente l'operazione al piùpresto, e si munì per ogni evenienza di tutti i con-forti religiosi. La difficile operazione durò tre orecirca e finì con l'estrazione di un rene . Otto giornidopo il chirurgo operante esclamava con soddisfa-zione : « L'abbiamo salvato miracolosamente » . Ma-ria SS . Aus . aveva guidato la mano del professore .Prima della difficile operazione io mi ero infattirivolta con, fede ardente a Maria SS. Aus., affinchéper l'intercessione del suo fedel servo San GiovanniBosco, aiutasse la tremenda operazione .

Di grazia sì segnalata serberò eterna riconoscenzae non loderò mai abbastanza la bontà e la potenzadell'Aiuto dei Cristiani sempre pronta ad esaudirei suoi devoti .

Langhirano (Parma),CoccoNI LUCIA .

Le debbo la salute . Ricoverata in un ospedaleperchè colpita da grave malore e fallite le speranzeumane, mi raccomandai con tutto il cuore allaVergine Ausiliatrice. Sono guarita bene e mi faccioun dovere d'inviare la mia offerta materiale con-servando però nel cuore una riconoscenza infinitaverso l'Aiuto dei Cristiani .

In fede

RAITERI ANNA .

Siano rese pubbliche grazie a S . Giovanni Bosco.- Nella notte tra il primo e il due marzo la nostrapiccola Giuseppina fu colpita violentemente dallapolmonite . Temevamo assai che la piccina non po-tesse superare il male, perchè già ammalata di ne-frite. Il giorno cinque al mattino, era in uno statogravissimo e non avevamo più nessuna speranza .

Venne il Prevosto della parrocchia di S . Donnino,per dare una benedizione all'ammalata e narrandocidi essere stato egli stesso graziato da S. GiovanniBosco, ci esortò a rivolgerci al Santo, che ci avrebbeesaudito .

Ricorremmo con fiducia all'intercessione di SanGiovanni Bosco e, mediante vaglia telegrafico, in-viammo un'offerta a Torino per le opere di DonBosco, chiedendo preghiere per la guarigione dellaammalata.

Dopo la spedizione del telegramma, la nostraGiuseppina prese inaspettatamente a migliorare : co-minciò a sudare e in poco tempo la febbre diminuìe sparì .

Il medico curante constatò, con sorpresa, che la,piccina era fuori pericolo : la polmonite si era ri-solta in soli tre giorni e mezzo e la nefrite era scom-parsa .

Siano rese pubbliche grazie al glorioso S . GiovanniBosco, al quale ci siamo rivolti per intercedere dalSignore l'invocata guarigione .

Como, 12 marzo 1935 .Famiglia Rossi SALA .

Guarito da otite infettiva . -Neldicembre scorsofui colpito da forte influenza e in breve ridotto incondizioni gravissime . Dopo qualche giorno si ma-nifestò un'otite infettiva con pericolo di mastoidite .Io temevo anche una meningite causa i forti doloriche non mi permettevano di riposare di notte .

Intanto in famiglia furono fatte suppliche a SanGiovanni Bosco e dopo due novene si manifestò unnotevole miglioramento con sorpresa del dottorecurante. Desiderando guarire presto iniziai anch'iouna fervorosa novena al nostro Santo Fondatore ealla fine di essa, precisamente il 31 gennaio, poteidirmi perfettamente guarito .

Catania, 3 - 2 - 1935 .Sac. BOGGIO-LERA LORENZO

Salesiano .

Dite fra le tante . - La mia devozione a Don BoscoSanto risale ad un trentennio, fino a quando luifeci inscrivere tra i Cooperatori Salesiani .

Senza dubbio egli mi ha ottenuto molte grazieda Maria Ausiliatrice ; ma, fra tutte, sento di do-verne ricordare due ; sofferente di disturbi, che mifacevano temere di una grave malattia, promisi ungiorno un'offerta annua per le sue Opere . Da quelgiorno, e son trascorsi ben sette anni, non ho piùavuto il bisogno di ricorrere, come prima, nè a me-dici, nè a medicine . Sorpreso poi da un'ernia cheesigeva l'intervento chirurgico, guarii con la solae perseverante applicazione di una Sua reliquia exindumentis .

Pesaro, 21 marzo 1935.Can.o LIBORIo PITTARI .

Mi assiste in difficili esami . - Dovendo soste-nere l'esame di maturità classica all'unica sessioneautunnale e, proprio in un periodo in cui il miostato fisico era preoccupante, mi rivolsi fiduciosa allaVergine Ausil., sede della Sapienza, ed al suo fedelservo Don Bosco Santo . Ottenni la grazia fervoro-samente richiesta superando felicemente gli esami .Il che prego di pubblicare come da promessa fatta .Con animo riconoscente

MARIA MONGE .

Grazie! o cara Madonna . - Sento vivo il bisognodi far pubblica la mia gratitudine alla cara Ausilia-trice per due grazie ricevute . Nell'ottobre scorsofui colpita da polmonite con febbre altissima cuisopraggiunse un attacco di artrite al braccio destroche in breve restò paralizzato . Ricorsi con fedeall'Aiuto dei Cristiani colla novena consigliata daDon Bosco Santo e dopo due mesi di ospedale poteidirmi guarita del tutto senza conseguenze di sorta .

Da parecchi mesi mi trovavo in gravi angustie e,fatto fiducioso ricorso a Maria Aus . e a S. GiovanniBosco, con parecchie novene, ritrovai la serenitàdello spirito e la gioia del cuore .

Australia, 1935 .PELAccHE AGNESE e fam .a.

Guarita da otite . - Da parecchi giorni la miapiccola Maria Teresa accusava un forte doloreagli orecchi . Condotta alla clinica e Gradenigo »fu immediatamente trattenuta per un pronto in-tervento chirurgico, trattandosi di otite acuta al-l'orecchio sinistro con minaccia di mastoidite .L'operazione praticata dal Primario ebbe ottimoesito, ma inattese complicazioni obbligarono lapiccina alla degenza di circa un mese . Tornata acasa, il viale ricomparve dopo 4 mesi, mantenen-

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dosi, con alternative, fra le cure dei medici, per oltreun anno, ed un giorno si fece così violento che sti-mammo bene di riportarla al Primario del « Grade-nigo ». Questi capì subito tutta la gravità e dissealla mamma di ricondurre la bambina l'indomaniper una nuova operazione . La poverina ne fu spa-ventata e invece di tornare a casa, entrò nellachiesa di Maria Ausiliatrice ad implorare la graziada Don Bosco . Giunta poi a casa, chiamò tutti glialtri bambini attorno al quadro di Don BoscoSanto, a pregare fervorosamente, mentre essa pro-metteva anche un'offerta per le missioni e la pub-blicazione della grazia. Tornata alla clinica il mat-tino seguente ebbe il conforto della sua fede . Ilprofessore, visitò e rivisitò la bambina, poi le do-mandò, sorpreso :

« Ma, senti un po' : sei stata da Santa Rita? » .« No -- rispose la mamma - siamo stati a tro-

vare Don Bosco! » .

« È inutile allora che siate venuti da me ; - con-chiuse l'illustre Primario - perchè non trovo piùnulla! » . Le fece un'ultima visita accurata e la ri-mandò felice . Mamma e bambina corsero a MariaAusiliatrice a ringraziare Don Bosco . Sono passatiormai 15 mesi e la piccina non ha mai più sentitoalcun male all'orecchio .

Torino, 3-III-1935 .LUIGI BoccHIOTTI

Ex-allievo salesiano.Guarito improvvisamente da dolori artritici . -

Colpito da dolori artritici e trovandomi in condi-zioni gravissime di esaurimento anche a causa del-l'assoluta immobilità, mi rivolsi a Don BoscoSanto .

Una sera, dopo una giornata molto agitata, mi fuconsegnata da un mio giovane di Azione Cattolicauna immaginetta del Santo, che deposta sul guan-ciale m'infuse tanta fiducia da farmi esclamare inpresenza di tutti : « stanotte guarirò » .

A mezzanotte, dopo aver sognato la processionedel Santo, mi svegliai di soprassalto ed accorgen-domi di essere guarito, scesi subito dal letto congrande meraviglia di tutti .

In ringraziamento a Don Bosco Santo invio anchela mia modesta offerta .

Pozzo di Gotto, 1-2-1935 .Sac . CARMELO SALOMONE.

Guarita da bronco-polmonite . - La mia mamma,d'età avanzata, fu colpita da bronco polmonite in-fluenzale. Ricorsi a S. Giovanni Bosco e dopo ottogiorni di febbre altissima l'ammalata accennò amigliorare e dopo soli 6 giorni dacchè era sfebbrataincominciò ad alzarsi per qualche ora .

Non trovo parole capaci per esprimere tutta lamia riconoscenza a Maria SS . Aus. ed a Don BoscoSanto che si degnarono concedermi tanta grazia .

Scaldasole .POLTRONERI CESARE.-

Guarito da grave malore . - Nel maggio del 1934mio papà si ammalò improvvisamente e nel giugnosi temeva di perderlo da un istante all'altro . Fecifiducioso ricorso alla Vergine Ausiliatrice e a S . Gio-vanni Bosco ed ecco che il caro infermo migliorò inmodo insperato e dopo pochi giorni potè uscire dicasa.

Randazzo.Lo GIUDICE CELESTINA.

Guarita da influenza e bronco polmonite . Nelgennaio del 1934 la nostra cara piccina era colpita dainfluenza che poi si complicava con bronco polmo-nite . A nulla valevano le nostre cure e le visite d'unbravo dottore : la piccola s'avviava alla morte . Pos-sedendo una immagine di Maria Aus . e di DonBosco Santo cominciammo una fervorosa novena,ed ecco che al sesto giorno la malatina, ch'era ormaientrata in agonia, riapre gli occhi e ci sorride!Eterna sarà la nostra gratitudine ai nostri interces-sori ai quali mandiamo l'offerta promessa .

Martres de Vezre (Francia) .Famiglia CULpo .

A . V. per essere stata liberata da improvviso egrave malore che minacciava la vita .

Castagna Maria (Frossasco) per guarigione damorbillo con commozione cerebrale .

Favaro Simone (Torino) per il sicuro ristabili-mento del babbo da bronco-polmonite e febbri ma-lariche che facevano temere la tubercolosi .

Contessa Laura Chionio Trotti (Torino) per otte-nuta guarigione, implorando anche quella del suoconsorte .

Olimpia Illengo per grazia ricevuta .Gemma S. Abate-Daga (Cavoretto) pel felice esito

di una operazione e scongiurato pericolo di un'altra.Annunziata M. in B . per guarigione sua e della

figlia, per scongiurata influenza sua e del marito,per la protezione di due figli e per varie altre grazie .N. N . per la grazia concessa a persona cara .Rosa Rossi, insegnante in Ovada, riconoscente alla

potente Ausiliatrice e al suo grande apostolo SanGiovanni Bosco per l'ottenuta guarigione della so-rella, invia l'offerta promessa, nella fiducia di otte-nere altre grazie importanti per sè e per le personeche si rivolgono per il suo tramite alla Madonna diDon Bosco Santo . Intende pure ringraziare pubbli-camente la Vergine Santa delle moltissime altregrazie già ottenute e per le quali avesse promessola pubblicazione sul Bollettino Salesiano .

La famiglia Pennisi di S. Giovanni di Giarre, peruna grazia segnalata .N. N . con devota e filiale riconoscenza rende

grazie alla SS. Vergine Ausiliatrice che in replicatee difficili contingenze è stata larga della sua prote-zione e dei suoi favori a me ed alla mia famiglia,pregandola a volerle continuare la sua materna as-sistenza .

Ci salva da certa morte . Il giorno 24 maggio1934 ero di ritorno, in automobile, da Tucumàn(Rep. Argentina) in compagnia di vari amici . Sem-brava che il viaggio dovesse effettuarsi senza inci-denti di sorta quando, improvvisamente, la mac-china cominciò a sbandare a sinistra . . . Mio fratello,che ne era il conduttore, fece ogni sforzo per rimet-terla sulla retta via ma non ci riuscí . Vidi con ter-rore che le due ruote di sinistra erano completa-mente fuori strada : sicchè la macchina stava perruzzolare giù dalla scarpata . Nel grave e imminentepericolo io gridai: «Maria Ausiliatrice salvateci! »L'automobile, come guidata da mano invisibile, sirimise sulla carreggiata, e noi tutti, grazie allabontà della Madonna di S. Giovanni Bosco, fummosalvi . Riconoscente faccio offerta per l'erigendo al-tare a Don Bosco e invoco continua protezione .

OTTONELLo GIACOMO.

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DON BOSCO E PIO XIl 2 giugno 1935 ricorre il centenario dellanascita di Pio X . A Riese sua patria si sta alle-stendo un museo che raccolga i suoi preziosi ci-m elii e un monumento degno di Lui . In Italia poied all'Estero è un vero entusiasmo per concorrereai festeggiamenti, già in qualche luogo iniziati,per la fausta circostanza .

A rendere anche noi omaggio alla memoria delSanto Pontefice preferiamo accostarlo al nostroSanto Don Bosco in quelle che furono per ambeduele più importanti operosità, il Catechismo cioè,e l'Eucaristia .

Essi vissero in un'epoca in cui più che di di-scorsi elevati, i quali difficilmente impressionanoanche gli uomini colti, c'era bisogno di dissodareil terreno arido dell'ignoranza religiosa, ciò chenon si poteva fare se non gettando la buona se-mente del Catechismo .

Tutti sappiamo come Don Bosco l'abbia zelatofin da bambino così da parere quasi una sua secon-da natura . Il Moglia lo sorprese col Catechismoin mano mentre conduceva l'armento ai pascoli ;nell'inverno sul fienile, seduto sopra un mucchiopiù alto lo insegnava ai suoi coetanei; l'iniziodella sua grande opera fu l'insegnamento del Cate-chismo a Bartolomeo Garelli, e poi nella, sacrestiadi San Francesco ad altri birichini, specialmentenella quaresima . Acquistata poi la tettoia Pi-nardi e stabilita l'opera sua, la sua prima pre-m ura fu l'organizzazione delle scuole di Cate-chismo che nel suo programma educativo hannoun primato indiscusso. Visitando ogni setti-mana, compiacenti i Direttori, parecchie scuolesecondarie della città, trovava modo di spiegare ecommentare il Catechismo ; e dal 1846 al 1866soleva radunare i suoi chierici e maestri per farneemergere l'importanza somma e per istruirli sulmodo più efficace di insegnarlo . Compilò pure efece stampare con l'approva rione ecclesiastica il« Breve Catechismo » ad uso dei fanciulli delladiocesi di Torino .

Il suo zelo fu perciò ammirato in modo spe-ciale da distinti titolati personaggi del laicato, iquali si prestarono nobilmente a coadiuvarlo e fu-rono i primi catechisti del suo Oratorio .

* * *

Nè meno si adoperò Pio X a diffondere il Cate-chismo fin dai primordi del Sacerdozio : esso ri-mase sempre il suo centro di azione. Parroco edarciprete lo sminuzzava ai bambini e perchè nonmancassero alla frequenza, si associava ai lorogiuochi infantili . Agli adulti in chiesa e fuoriinculcava lo studio del Catechismo di cui si facevaloro maestro, non soltanto colla spiegazione delVangelo, ma in altri modi e specialmente collaistituzione di una ben regolata e disciplinata

scuola della Dottrina Cristiana, della quale cele-brava ogni anno la festa con tutta solennità peraumentare così il concorso . Nè tralasciava di com-parire assai spesso nelle scuole comunali, ove in-terrogava, fuori programma, ed istruiva sul cate-chismo. Portato alla predicazione familiare, futra i primi in adottare i catechismi a dialogo, iquali attiravano anche turbe di fedeli delle par-rocchie limitrofe, così che alcuni parroci se nelamentarono presso il Vescovo, il quale non trovòdi dar loro maggior soddisfazione che eccitandolia seguire quanto faceva l'arciprete di Salzano .

« Piuttosto che mancar al Catechismo, mancateal vespero » ripeteva ai parrocchiani .

Quanto poi alla sua attività in proposito, da ve-scovo presso il Clero e particolarmente nelle visitopastorali, tutti sanno ; come pure della riforma cheda Papa portò al Catechismo, e al gesto magnificodell'invito al Vaticano di quanti romani e fore-stieri lo volessero per udire là, nel cortile dellaPigna, la spiegazione del Vangelo che Egli, Vi-cario allora di Cristo, faceva nelle domeniche ;cosa che non si riscontra che nei tempi apostolici .

Con sue lettere a Vescovi e Cardinali, con MotuPropri, Decreti, Encicliche provvide ed imposel'istruzione religiosa periodica nelle parrocchiedelle città per fanciulli, per adulti, per studenti discuole superiori e delle Università, dettando normeparticolari e precise .

E veramente apostoli del Catechismo sono aconsiderarsi Pio X e Don Bosco . Fondati sulvero e sacrosanto principio di S . Paolo « La fededall'udito e l'udito dalla parola di Cristo » poseroogni cura anzitutto nell'istruzione religiosa deigiovanetti e del popolo . Erano consci che il giustoapprezzamento delle cose deriva anzitutto dalla co-noscenza perfetta di esse e che non si può darevita cristiana senza la cognizione dei precetti edella dottrina che la disciplinano .

E apostoli furono pure dell'Eucarestia .Sarebbe ozioso ricercare qui fatti sulla accalo-

rata sollecitudine di Don Bosco per la frequenzadella Santa Comunione . Seminarista a Chieri, lafaceva nella chiesa di San Filippo quasi nasco-stamente perchè allora non si permetteva che unavolta alla settimana o meno, mentre egli dichia-rava di ottenerne tale effetto da poterla chiamare ilpiù efficace alimento della sua vocazione .

Ai seminaristi di Mirabello scriveva il 20 di-cembre 1863 « La frequente Comunione è la grandecolonna che tiene su il mondo morale e materialeaffinchè non cada in rovina » . Ne infervorava isuoi ragazzi così che vi si accostavano spontanea-mente assai spesso e parecchi ogni giorno ; ciò cheassicurava la moralità dell'Istituto . In una buona

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notte del 20 giugno 1864 diceva loro essere la Co-munione una delle ali per la perfezione, e soggiun-geva: « Sarei disposto per ottenere questo (la fre-quenza) a strisciare colla lingua per terra fino aSuperga . È uno sproposito, ma io sarei dispostoa farlo: la mia lingua andrebbe a pezzi, ma im-porta niente; io allora avrei tanti giovani santi » .

Fu sua davvero la gloria di aver così abituatofin dall'inizio dell'Oratorio i figli del popolo allafrequente Comunione .

E non si accontentò di inculcarla ad essi, maaa tutti specie nelle sue molteplici predicazioni . Coisacerdoti poi dell'Oratorio e dei Seminari insi-steva che non tralasciassero occasione, in tridui,novene, quaresimali, conferenze e nel confessionaledi parlarne ai fedeli e di animarli alla frequenza .

Fondava poi associazioni e compagnie aventiper iscopo di zelare la Comunione frequente, ecomponeva e pubblicava al medesimo fine a mi-gliaia opuscoletti che faceva disseminare nelpopolo .

Veniva così paralizzando gli effetti funesti delGiansenismo seguendo il magistero della Chiesa,il Conciclio di Trento, i Santi Padri, tra cuiS. Agostino, S . Alfonso nonchè Tertulliano, ilCafasso e il Cottolengo, i quali due ultimi forma-vano in Piemonte con Don Bosco la triade provvi-denziale dell'Apostolato Eucaristico . « Bisogna -ripeteva - che il Signore prenda possesso delcuore dei giovanetti prima che vengano guasti dalpeccato » .

Si vuole che Don Fusarini arciprete di Riesedicesse che Giuseppe Sarto nel giorno della suaprima Comunione prese un cuore elevato e saldoe che Dio gli infuse il bisogno del sacrificio edell'amore .

Ebbe anche lui, mi si permetta la frase, un cuoreEucaristico, aperto in tutta la vita al culto delSacramento . A dimostrarlo coi fatti ci vorrebbe unvolume . Accontentiamoci di accennare al grandecongresso Eucaristico di Venezia che fu tra iprimissimi, da lui voluto ed organizzato ; al de-creto 2o dicembre 1905 sulla Comunione frequentee quotidiana, il quale fu la risurrezione di GesùCristo nelle anime, chè mai si vide affollato ilbanchetto Eucaristico come da che detto decreto fupubblicato e spiegato al popolo .

Particolare degno di nota : i principali argo-menti di esso sono quelli medesimi che Don Boscoopponeva già ai suoi contradditori .

Cooperò pure agli altri Congressi Eucaristici,specie di Catania, Roma, Metz, Londra e Colonia .Nè possiamo tacere dell'altro decreto 8 agosto 1910sulla Comunione ai bambini e ai poveri inferni;col quale apportò agli innocenti e ai sofferenti,sua delizia, la luce e il sorriso di Dio .

* * *Il Sarto conobbe Don Bosco e le sue Opere .Quando nel novembre 1895 il nostro compianto

Don Trione tenne una conferenza a S. Salvatorein Venezia, il Patriarca Sarto vi intervenne eprese la parola per raccomandare le MissioniSalesiane . Il 12 agosto 1896 scriveva al VenerandoDon Rua eccitandolo alla pubblicazione sollecitadella vita di Don Bosco: « di questo pacificoApostolo dei nostri dì » . L'aveva già conosciutopersonalmente quando, canonico di Treviso, re-catosi a Torino, fu trattenuto da lui a pranzo .

Che il nostro amato Padre e Fondatore sul cuicapo rifulge l'aureola della Santità, ottenga dalSignore che il centenario della nascita di Pio Xserva a cingere anche la sua fronte della stessacorona .

Lettera di Don Giulivo ai Giovani .

Miei cari amici,vi voleva tanto bene il compianto Don Giulivo che,

chiamato dal Signore al premio eterno, non ha volutotroncare l'apostolato della sua buona parola mensile,che da tanti anni aveva intrapreso con tanta gioiae profitto dell'anima vostra . Non potendo però egliscrivervi personalmente, perchè questa povera terranon è ancora riuscita ad allacciare nessun servizioaereo col Paradiso, ha pensato bene di incaricareun suo confratello un po' più giovane di interpretareil suo pensiero e di trasmettervelo ogni mese a nomesuo. Io ho raccolto con trepidazione la cara eredità,a patto che egli mi cedesse almeno il prestigio dellasua firma, ed, ottenutolo formalmente, eccomi a voiin questo bel mese di giugno che si può dire il mese delSacro Cuore ed il mese del Papa, per richiamare lavostra attenzione e la vostra venerazione sulla figuradei due martiri della fede cui il Santo Padre Pio XIha imposto il 19 maggio u . c ., la corona della gloriasuprema colla canonizzazione, voglio dire il Card .Fisher, Vescovo di Rochester e Tommaso More,gran Cancelliere del Regno d'Inghilterra . Sono i piùinsigni tra i fedeli che resistettero all'empietà del reEnrico VIII, che nel secolo XVI strappò l'Inghilterradal cuore della Chiesa, formando una chiesa scisma-tica di cui non arrossì di proclamarsi capomentre dava lo scandalo clamoroso di abbominevoledisonestà. Perseguitati e gettati in carcere, salironoserenamente il patibolo pregando e perdonandoall'iniquo sovrano, e protestando fino all'ultimo laloro fedeltà alla Chiesa Cattolica ed al Vicario diCristo. Ne leggerete la vita in un bel fascicolo delleLetture Cattoliche che sta per uscire .

Intanto preparatevi a far festa anche voi ai dueMartiri invitti che dalla gloria degli altari proiet-tano sul mondo la luce di tanto eroismo per ravviva-re nei nostri cuori la devozione e l'attaccamento allaCattedra infallibile di Pietro, che è l'unica Cattedradi Cristo . E sul loro esempio accrescete nel vostrocuore la fiducia e l'amore al Vicario di Cristo, of-frendovi generosamente per quell'Azione Cattolica

che è tanto necessaria per la salvezza della fede daglierrori dei nostri tempi.

Il Signore vi benedica.Vostro aff.mo DON GIULIVO.

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Echi delle feste per la Canonizzazione di Don Bosco .

CHIERI-VILLA MOGLIA . - L'amena collinache ospita i nostri Ascritti si è animata di insolitavita il 24 giugno 1934 per la festa di Don BoscoSanto, preparata da un triduo predicato dal sa-lesiano Don Donà. S. E. Mons . Coppo, vescovosalesiano, celebrò la Messa della Comunione gene-rale, assistette al pontificale di Mons . Rho, arcipretedel Duomo di Chieri, e tenne l'omelia sul Santo .Nel pomeriggio, presenti le autorità religiose ed ilPodestà di Chieri, l'Economo Generale Don Giraudiinaugurò con un magnifico discorso un graziosomonumento al Santo; quindi la folla si ordinò perla processione che si svolse suggestiva pei collipittoreschi . La benedizione impartita da S. E .Mons. Coppo ed una riuscitissima accademia orga-nizzata dai nostri chierici chiusero l'indimenticabilegiornata .

GENOVA-SAMPIERDARENA . - Si è affret-tata a celebrare la festa di Don Bosco Santonello stesso :pese della Canonizzazione, dal 12 al23 aprile 1934 .

Aperse il ciclo l'Em .mo Card . Arcivescovo CarloDalmazio Minoretti, il quale benedisse, nella chiesaparrocchiale salesiana di S . Gaetano, un bellissimoquadro del Santo e celebrò la Messa della Comunionegenerale per gli Istituti salesiani e delle Figlie diMaria Ausiliatrice della città, cui rivolse toccantiparole illustrando i tre amori caratteristici di DonBosco a Gesù Sacramentato, a Maria Ausiliatriceed alla Chiesa . In mattinata S. Eminenza si degnòancora di presiedere il convegno dei Decurionidei Cooperatori salesiani, chiudendo le discussionid ei vari temi con un elevato discorso sullo spiritodel Santo .

Nel pomeriggio l'AulaMagna della R. ScuolaLambruschini accolse unaeletta di insegnanti allacommemorazione ufficialedel Santo educatore, te-nuta con vera competenzadall'ex-allievo prof. Po-chettino, Preside del R .Liceo Manzoni di Milano .Le alunne dell'Istituto Ma-gistrale e quelle dell'Isti-tuto delle Figlie di MariaAusiliatrice allietarono lacommemorazione con ot-time esecuzioni musicali .A sera, Don Fasulo pro-spettò al popolo la figuradi Doti Bosco con unaserie di proiezioni applau-ditissime . Il 13 aprile siiniziò la novena predicatain San Gaetano dai RR .Don Secondo, Don Pesta-rino e Mons . Sanguineti .

Si alternarono nelle prin-cipali funzioni i RR . Mon-signori Molfino, Fossati,Reverdini, Re, Fontana,Lizza, Piana, Sanguineti,

Canessa, Don Raffetto, Don Schiappacasse, DonOlcese, Don Frati e Don Traverso, i quali rivol-sero ai fedeli appropriati fervorini . La vigilia ce-lebrò S. E. Mons. De Amicis, Ausiliare dell'Em .moCard. Arcivescovo . La festa fu un apoteosi nelpieno senso della parola.

L'alba eucaristica segnò quasi tremila Comunioni .Affollatissimo il tempio alle Messe degli Ecc.miMons. Sosa Gaona, salesiano, vescovo di Concepción(Paraguay) e Mons . Tibiletti, Ausiliare di Corrientes(Argentina) . Tenne il solenne pontificale S. E .Mons. Guerra, arcivescovo salesiano, con assistenzadegli Ecc.mi Vescovi e dell'Abate di S. Matteo .Presenti illustri personalità e rappresentanze,associazioni ed organizzazioni . L'omelia di Mons .Guerra fu una affettuosa rievocazione del Santo chel'aveva accolto fanciullo nei suoi Collegi e l'avevaguadagnato alla famiglia salesiana . La scholacantorum dell'Istituto svolse un magnifico program-ma. La pioggia impedì la processione . Le festesi chiusero quindi coi Vespri pontificati da S. E .Mons. Guerra, col panegirico detto da Mons . San-guineti e colla eucaristica Benedizione . Degnacorona, il convegno degli ex-allievi, lunedí 23 aprile,che raccolse nel vetusto Collegio salesiano i figliaffezionati ad una giornata di santo entusiasmo .Parlarono il comm . Alpino, il prof . Fazio, il direttoreD. Savarè e chiuse l'adunanza S . E. Mons. Sosa .

A sera, l'avv. comm. Felice Masera tenne lacommemorazione civile alla presenza di S . E. Mons .Tibiletti, dell'Ispettore D. Antoniol, personalitàe rappresentanze che gremivano colla folla il teatrosalesiano .

IVREA, che ospita il più fiorente Istitutomissionario, intitolato al nome dell'intrepido

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Card. Cagliero, per lo zelo del Vescovo diocesano,S. E. Mons . Filipello, concittadino del Santo, hatributato a Don Bosco tutta la sua venerazionecon un triduo solenne in Cattedrale, dal 19 al 22aprile dell'anno scorso . Predicò il P. Pianzola,degli Oblati di M . I., e i bimbi delle scuole elemen-tari della città e dei paesi vicini si alternarono conquelli delle scuole medie ad onorare il santo Edu-catore . Il Teatro « Giacosa » aperse, la vigilia, i suoibattenti per la commemorazione civile tenutadall'avv. comm. Masera, alla presenza delle autoritàe di elettissimo pubblico . La festa ebbe epilogograndioso non ostante la pioggia con una mattinataeucaristica, col pontificale di S . E. Mons . Filipelloe l'omelia di S . E. Mons. Imberti, vescovo di Aosta .Nel pomeriggio, la folla infervorata sfidò anche ilmaltempo con una processione imponente che,attraverso la città, raggiunse l'Istituto Salesianoove la grande giornata si chiuse con entusiaste

allocuzioni del Parroco di Montalto e del Direttoredella Casa, e la benedizione impartita da Mons .Mathias.

LODI è certo una delle città, che pur nonavendo alcuna Opera salesiana, vive più intensa-mente lo spirito di Don Bosco e nutre pel santola più viva divozione . La sacra fiamma si alimentanell'Oratorio San Luigi e raggiunge il cuore ditutti i cittadini, i quali hanno dato la prova piùeloquente del loro affetto e della loro venerazionedurante i solenni festeggiamenti del novembrescorso.

Anima di tutto, gli Ex-allievi ed i Cooperatori .Un Senatore del Regno, l'on . Cappa, ha aperto il

ciclo colla commemorazione civile, al teatro Verdi,gremito di autorità, personalità e pubblico elet-tissimo, il giorno 6 . La sera del giorno seguente tuttol'Oratorio colle sue associazioni di grandi e di pic-coli, colla sua banda ed i suoi canti, fu mobilitatopel grandioso corteo che trasportò in Cattedrale

la statua del Santo eseguita in Val Gardena . L'entu-siasmo fu tanto che s'impose persino alla pioggia,la quale, dopo avere imperversato tutto il giorno,cessò proprio all'ora della cerimonia . Le funzionireligiose del triduo cominciarono colla consacrazionedella Cappella e dell'altare del Santo compiuta daS. E. Mons. Vescovo nella chiesa dell'Oratorio .In cattedrale tenne il pulpito il salesiano dott . D .Guido Borra, infervorando mirabilmente unamoltitudine di fedeli che accorse sollecita fin dallaprima sera del triduo. Commoventi le funzionidel venerdì mattino e del sabato mattino in cuiconvennero successivamente al Duomo gli alunnie le alunne delle Scuole Elementari e delle ScuoleMedie della città ad offrire l'omaggio della giovinezzastudentesca al santo Educatore . Celebrò pei primiD. Borra, e pei secondi S. E. Mons. Vescovo CalchiNovati . Preparata con tanto fervore, la festa ebbeun successo trionfale . A tutte le sante Messe, Co-

munioni generali di giovani, di popolo, di asso-ciazioni cattoliche. Al solennissimo pontificaledi S. E. Mons . Vescovo intervennero ufficialmenteautorità e rappresentanze in gran numero . Prestòservizio la schola cantorum di S. Angelo LodigianoLa processione finale fu un'apoteosi . Col Vescovoe le autorità intervenne tutta la cittadinanza enumerosi fedeli dai paesi vicini . La banda munici-pale alternava con quella degli Orfanelli, di BorgoLittorio e di Caselle Lurani, l'accompagnamentodegli inni e dei canti . Cinquanta vessilli garrivanoal cielo . La processione sfociò all'Oratorio S . Luigi .Nell'immenso cortile Mons . Vescovo chiuse iltrionfo di Don Bosco colla sua paterna parola ecolla eucaristica Benedizione . Grazioso epilogo,due giorni dopo, la serata offerta dall'AssociazioneStudenti al Teatro Verdi con ottime rappresen-tazioni .

RAVENNA ha vissuto giornate indimenticabilinella gloria di Don Bosco Santo dal 15 al 18 no-

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vembre. La vetusta Basilica di Sant'ApollinareNuova, inondata di luce e fragrante di fiori, sigremì successivamente dei fedeli delle diverseparrocchie cittadine, delle scolaresche, delle asso-ciazioni, di giovani e di popolo alle varie funzionidel triduo celebrate da Ecc.mi Vescovi . Ma la granpiena era alla sera alla smagliante predicazione diS. E. Mons. Cesare Boccoleri, vescovo di Terni eNarni, il quale celebrò poi la Messa della Comunionegenerale il giorno della festa e tenne l'omelia alsolenne pontificale di S . E. Mons. Arcivescovo-Principe Antonio Lega. Tutte le Autorità civili,politiche e utilitari si fecero un onore di intervenirepersonalmente, coi Canonici, il Collegio dei Parroci,il Seminario e larghe rappresentanze di tutti gliOrdini religiosi . La celebre schola cantorum del-l'Oratorio arcivescovile eseguì la Messa del Reficecon una perfezione incantevole. Nel pomeriggiotutta la città partecipò alla solenne processione,resa più imponente dall'intervento delle LL . EE. RR .Mons. Arcivescovo, Mons . Boccoleri e Mons. Palla-roni, vescovo di Sarsina, dalle Autorità, Cooperatori,Istituti ed Associazioni religiose e patriottiche erappresentanze anche dei paesi vicini. Gli Ex-allievi portavano il quadro, e le bande musicaliaccompagnavano la gioia della moltitudine osan-nante. Mons. Arcivescovo benedisse il popolo sulpiazzale colla Reliquia del Santo e, dopo una vi-brante allocuzione del can . Busacchi intonò ilTe Deum chiudendo le feste colla benedizioneeucaristica .

TREVIGLIO. - « In un'atmosfera vibrante delpiù vivo entusiasmo, Treviglio ha dato tutto quanto

può la sua fede » per la feste di Don Bosco Santo .Così ha scritto il Popolo Cattolico e ha detto la sem-plice verità . Iniziate coll'ordinazione sacerdotale didue figli di Don Bosco, e con solenni funzioni ilgiorno dell'Ascensione, si svolsero nella magnificaCollegiata di San Martino tra un crescendo di entu-siasmo infervorato dalla parola di S . E. Mons . Oli-vares, salesiano, Vescovo di Nepi e Sutri, che tenneil pulpito per tutto il triduo e celebrò la Messa deigiovani il sabato 12 maggio . Fra le funzioni religioses'inserirono opportunamente la commemorazionecivile affidata all'eloquenza dell'avv. Camillo Corsa-nego che parlò nel Collegio Salesiano alla presenzadel Vescovo, di tutte le Autorità e di immensa folla ;e la conferenza missionaria di Mons . Mathias cheinteressò mirabilmente i giovani di tutte le scuolealla missione salesiana dell'Assam . La domenica,fu un trionfo eucaristico fin dalle prime ore : unaseconda Pasqua . Vere piene a tutte le Messe, maspecialmente a quelle del Prevosto Mons . Bigna-mini e di Mons . Mathias . Magnifico il pontificale diS. E. Mons. Olivares alla presenza di tutte le Auto-rità politiche, civili e militari . Disse il panegiricoMons. Mathias. Degna corona la processione delpomeriggio cui parteciparono, colle varie autoritàcittadine, associazioni ed organizzazioni religiose epatriottiche, circa 300 Confratelli del SS . Sacra-mento convenuti dai paesi vicini, con una folla in-numerevole osannante al Santo. Chiuse la festa ilTe Deum, la benedizione eucaristica ed il concertodella banda cittadina la quale aveva rallegratotutto il percorso alternandosi colle bande di Farad'Adda, di Brignano, di Calvenzano. e dell'OratorioS. Carlo,

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VENEZIA fu una delle prime città a celebrarele feste per la Canonizzazione di Don Bosco e vi haprofuso tutto lo splendore della sua pietà . La magni-fica chiesa del SS. Salvatore fu il centro delle grandifunzioni coronate dal pontificale dell'Em .mo Card .Patriarca . Prima però del triduo ufficiale, dal 24al 26 aprile, sei tridui contemporanei prepararonointensamente la popolazione a San Pietro in Ca-stello, ai Ss . Apostoli, al Carmine, a S. Alvise, alLido e a Mestre . Il 27, la chiesa del SS. Salvatoresfoggiava tutto lo sfarzo dei suoi damaschi, dei suoifiori e dei suoi ceri . Alla lunetta d'ingresso si leg-geva : Venezia festante - rechi i fiori più belli -innalzi le preghiere più ardenti - consacri all'apo-stolo della gioventù - San Giovanni Bosco - legiovinezze pure e forti che sorgono - per il trionfodella Religione - per la grandezza della Patria .Dopo la Messa prelatizia di Mons. Giuseppe deiConti Sanfermo, per la Comunione generale degliIstituti femminili, tenne solenne pontificale S . E .Mons. Comin, salesiano, Vicario Apostolico di Men-

dez e Gualaquiza (Equatore), tessendo in una affet-tuosa omelia il primo panegirico del Santo . Allasera la folla gremì nuovamente il tempio per udirela parola del Provinciale dei Carmelitani Scalzi,P. Ferdinando, e per la benedizione impartita daMores. Cottin . La schola cantorum dell'Istituto « Co-letti » e quella del « Leone XIII » si divisero il pro-gramma musicale per tutto il triduo e la banda del« Coletti » tenne ogni sera ottimi concerti .

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Il 28, celebrò Messa prelatizia l'Abate dei Mechi-tariti Mons. Aucher per la Comunione generaledegli Istituti maschili . Al pontificale del VescovoAusiliare S. E. Mons . Jeremich assistettero anchenumerose rappresentanze degli Istituti medi cit-tadini . La sera disse il panegirico Mons . Spanio ediede la benedizione Mons . Ambrosi .

Il 29 fu la grande giornata, aperta da Comunionigenerali e da ammirabile fervore.Mons. Racchello, Arciprete di San Marco, celebrò

la Messa per i Cooperatori e le Cooperatrici sale-siane, per gli Ex-allievi e per le Associazioni diAzione Cattolica . Alle 10, presenti tutte le Autorità,civili, politiche e militari le rappresentanze degliOrdini religiosi, un gruppo dei Cavalieri Mercedaridel Veneto col Gran Balì, Associazioni e Istitutireligiosi e patriottici, e folla immensa, fece il so-lenne ingresso S . Eminenza il Card . Patriarca PietroLa Fontaine per il pontificale che si svolse in tuttala maestà del rito fra ondate di commozione e dientusiasmo . Al Vangelo, S. Eminenza, con quell'ora-toria che gli è propria, analizzò in una splendidaomelia la costituzione spirituale di S . GiovanniBosco, partendo dalle quattro divozioni che egliebbe più care : a Gesù Sacramentato, a Maria SS .Ausiliatrice, a S . Giuseppe ed a S. Francesco diSales . La Gazzetta di Venezia. ha scritto che « amemoria d'uomo non si ricorda un così imponenteconcorso di popolo » come quello che si videal pomeriggio per la funzione di chiusura .Tenne il panegirico finale Mons. Zinato e S. Emi-nenza cantò il Te Deum ed impartí la bene-dizione eucaristica . All'uscita fu applauditissimol'inno a Don Bosco Santo, egregiamente eseguitodagli alunni dei due Istituti Salesiani, in CampoSan Salvador. Ricordo delle feste e arra di benedi-zioni per la zona più bisognosa della città, rimaneuna graziosa cappella alle « Casermette », voluta dalDuca di Genova e dall'Ammiraglio Conte Ponza diSan Martino per la cura spirituale di quella popola-zione, e dall'Em .mo Card. Patriarca benedetta so-lennemente il 2o aprile e dedicata a San GiovanniBosco .

ARGENTINA : MENDOZA . Gli Italiani procla-mano S. Giovanni Bosco patrono della loro collettività .- I nostri fratelli emigrati a Mendoza (Argentina)non si sono accontentati di celebrare una festa perla Canonizzazione di Don Bosco ; ma hanno volutosuscitare nella numerosa collettività, che contaalcune migliaia di Italiani o figli di Italiani, un'af-fettuosa e fervida divozione che leghi per semprei loro cuori a quello del grande Santo . In una indi-menticabile giornata vibrante di entusiasmo reli-gioso e patriottico, l' 11 novembre 1934, LIX an-niversario della prima spedizione dei missionarisalesiani in Argentina, si sono messi sotto la spe-ciale protezione di Don Bosco proclamandolo loropatrono .

Il mattino, si raccolsero nell'ampio cortile del-l'Istituto salesiano, trasformato in cappella, edassistettero alla messa pontificale celebrata daMons. Tofanelli, Prot. Ap. della Cattedrale diLucca, il quale al vangelo pronunciò un magnificodiscorso in lode del nuovo Santo . Intervenneufficialmente il R. Console d'Italia cav . Laorcacon tutte le autorità della Colonia e le orga-nizzazioni religiose e patriottiche, con rappresen-tanze di tutti i dipartimenti della provincia . Fe-

cero servizio d'onore le squadre dei Boys Scouts »,e la banda e la fanfara del Collegio salutarono congli inni nazionali le autorità . Al termine della MessaMons. Tofanelli ha consacrato solennemente aS. Giovanni Bosco tutti i bambini e le bambine,figli di Italiani di Mendoza, nonchè tutti i cittadinie le famiglie italiane . Quindi benedisse le medagliecommemorative della cerimonia recanti l'effigie delSanto e la fausta data, che furono distribuite atutti i presenti . La cerimonia si chiuse col canto delTe Deum e la Benedizione eucaristica . L'ora delpranzo raccolse ad agape fraterna nello stesso Col-legio numerose personalità attorno a Mons . To-fanelli e al Direttore salesiano . Poi la grande gior-nata si chiuse la sera nel Teatro Independencia,gremitissimo, colla commemorazione civile delSanto, e la, proclamazione ufficiale a Patrono dellacollettività .

Sul palco troneggiava un grande ritratto a oliodi Don Bosco, sormontato dallo stemma d'Italiae racchiuso in una splendida cornice di bellissimifiori freschi . Dall'alto del quadro scendevano lunghifestoni di fiori sorretti da bambini e bambinebianco vestiti . Due graziose bambine alate soste-nevano ai piedi del quadro lo stemma papale .Prestavano servizio d'onore due squadre di « BoysScouts » e facevano corona all'effigie del Santo, ivessilli delle varie Associazioni italiane . Precedutadalla esecuzione delle migliori pagine di musicaverdiana, la cerimonia si svolse con crescente en-tusiasmo . Nel presentare l'oratore ufficiale, unodegli organizzatori ha sottolineato la ragione dellascelta di Don Bosco a loro patrono :

Abbiamo voluto San Giovanni Bosco - ha detto- perchè Egli in vita, dopo i fanciulli, ha amatopiù di tutti gli emigranti, che lasciano il sacro suolodella Patria, per recarsi nei più lontani paesi a por-tarvi il contributo del loro braccio e della loro intelli-genza .

Abbiamo voluto nostro Protettore Don Bosco,perchè quando egli dal porto della superba Genovacongedava i suoi Missionari . che partivano per ipiù lontani paesi, raccomandava loro di andare apropagare la gloria di Dio, a educare e istruire ifanciulli, ara anche a cercare i nostri fratelli emigrati,ad avvicinarli, amarli, proteggerli, essere, insomma,per loro fratelli e padri .La magnifica orazione di Mons . Tofanelli fu sa-

lutata da un subisso di applausi ; poi l'orchestracomposta di 4o professori e la corale, di 12o ele-menti, continuarono lo svolgimento del programma .Proprio LIX anni prima, lo stesso giorno, Don

Bosco riandava i primi Salesiani in Argentina rac-comandando loro, con accenti di vivissima commo-zione, i nostri emigrati. La riconoscenza dei nostrifratelli non poteva dare più solenne risposta all'affetto del Padre .

CALIFORNIA : LOS ANGELES. - In Cali-fornia, dove i Salesiani lavorano indefessamente daquasi 4o anni tra gli emigrati italiani, insieme conla divozione a Maria Ausiliatrice ha preso rapidosviluppo anche quella di San G. Bosco .

Nella città di Los Angeles che conta oltre un mi-lione e mezzo di abitanti, non è facile radunare tuttii quindici mila italiani sparsi un po' per tutto .Tuttavia il loro contatto coi Salesiani s'è agevolatoassai e dà frutti consolanti . Numerosi accorronoalla vetusta chiesa di San Patrizio ove sorge, per

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ora, un altarino provvisorio su cui campeggia unagrande statua di Don Bosco . Nelle visite agli am-malati, tutti domandano insistentemente, dopo laBenedizione di Maria Aus., anche il bacio dellaReliquia di Don Bosco.

L'entusiasmo dei nostri cari connazionali avrebbevoluto commemorare assai prima l'esaltazione delPadre al sommo onore degli altari, ma l'assenza delVescovo diocesano, che era venuto a Roma, consigliòdi differirla fino al 31 gennaio u . sc .

Il Triduo solenne fu predicato dal salesiano DonFederico Barni che non solo conobbe il Santo, mada Lui ricevette la veste chiericale e nelle sue pianiebbe la fortuna di emettere la professione religiosa .

numerosa la rappresentanza del clero secolare eregolare della città e dintorni come pure quella dellemolteplici comunità femminili .

EQUATORE - EL PAN. - Anche nella Par-rocchia di El Pan, sperduta tra le Ande maestose,Don Bosco trionfò l'8 settembre 1934, con una festache, a memoria d'uomo, non ebbe pari . Contribuìalla grandiosità della manifestazione, la presenzadell'Ecc .mo Ordinario, Mons . Daniele Hermida, ilquale fu lieto di constatare il fervore eucaristico chesuscita attorno a sè l'Apostolo di Gesù Sacramen-tato e di Maria Ausiliatrice .

Il triduo solenne, predicato dal Provicario delle

La celebrazione fu coronata da una Messa solennecon assistenza Pontificale di Sua Ecc. Mons . Gio-vanni Cantwell Vescovo diocesano . Celebrò il par-roco della vicina Wilmington, grande ammiratored ei Salesiani, mons . Schiapparelli, il quale da giova-netto ebbe la ventura di incontrarsi con DonBosco nella nativa Biella, ove il Santo erasi recatoin una delle sue apostoliche escursioni . Diaconoalla messa fu il venerando Sacerdote Don GiovanniRossi, delle Missioni di Milano, alunno all'Oratorio di Torino quando viveva ancora il Santo .

Assistette S . Ecc . il Marchese della Rosa, ViceConsole del Regio Governo nella vasta metropoli .Oltre il popolo che gremiva la grande chiesa,

Missioni tra i Kivaros, D. Albino del Curto, preparògli animi ad uno spettacolo di fede senza precedenti .Lo stesso Ecc.mo Vescovo tenne il panegirico .

Per la circostanza fu benedetto il nuovo altare eil quadro del Santo, pregevole opera dell'artistaCasalese, Sig. Aceto Giuseppe .

La nota caratteristica della festa, com'era daaspettarselo, la diedero i bambini, che, dopo aversostenuto in numero di 700 e più con brio e coraggiouna riuscitissinnva gara catechistica, fecero al loroSanto una vera corte d'onore tutto il giorno . E fucosa nuova e commovente sentire le loro voci ar-gentine mescolarsi per la prima volta alle vocirobuste dei Filosofi Salesiani di Cuenca, venuti al

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il panegirico detto dal salesiano D. Valentim ela Benedizione eucaristica . A sera, nel Teatro Mu-nicipale vi fu la Commemorazione civile, presenteI'Ecc .mo Vescovo, autorità religiose, civili e mi-litari ed elettissimo pubblico . L'Italia era rappre-sentata ufficialmente dal Vice-Console e da rap-presentanze del Fascio e delle Scuole italiane .Oratori il dott . Melillo, in brasiliano, ed il dott . Rub-biani, in italiano .

PERU';AREQUIPA. -Dalla città eterna edalla capitale del Piemonte, il nome di Don BoscoSanto echeggiò pure nel versante occidentale delleAnde peruviane . Arequipa che da oltre 38 annigode dell'apostolato dei figli di Don Bosco, vollerendergli il più solenne omaggio .

Le giornate dal 15 al 17 dicembre rimarranno in-cancellabili nella storia religiosa della città, per losplendore delle funzioni, per lo straordinario con-corso dei fedeli e per l'ambita presenza di S . E .Rev.ma il Nunzio Apostolico di La Paz, Mons .Luigi Centoz, il quale celebrò il pontificale e recò inprocessione la Reliquia del Santo .

Gli alunni della nostra scuola agricola di Puno,con la loro banda di sessanta musici, uniti ai col-legi maschili e femminili della città, accrebberol'entusiasmo della popolazione . La processione conla statua del Santo, portata dagli ex-allievi, allietatada quattro bande, ed onorata dalla presenza delleautorità locali, fu una magnifica manifestazione difede e di amore al nostro Padre e Maestro Santo .

L'accademia lirico-musicale, svoltasi la sera inuno dei cortili del collegio per accogliere tutta lamoltitudine, chiuse splendidamente la grande gior-nata .STATI UNITI - NUOVA YORK . - Nuova

York ha offerto la sua superba Cattedrale per lafesta di Don Bosco Santo . Rare volte il tempio diSan Patrizio vide tanta folla . Tenne solenne ponti-ficale S. E. Mons . Donahue, vescovo ausiliare, conassistenza di S. Eminenza il Card. Hayes, arcive

-

scovo di New York . Disse il panegirico del SantoS. E. Mons. Duffy, vescovo di Siracusa . La presenzaufficiale dell'Ambasciatore d'Italia Augusto Rosso,del vice Console di Polonia Pogorzelski e di nume-rose personalità del clero e del laicato ha dato allafunzione il massimo splendore .

(Continua) .

Pan per l'occasione a cantare la Messa a 2 vocidispari del M.o Vicari, l'Ecce Sacerdos del Clemento-ni, a 3 voci, e mottetti e lodi che diedero l'illusionedi essere in una gran Cattedrale .

BRASILE : CAMPINAS. - Preparata da un so-lennissimo triduo tenuto nella Cattedrale, dal 14 al16 giugno, da tre distinti oratori, il can . Salim, Mons .Loschi, curato della Cattedrale, e Mons . De MouraVicario generale, la festa culminò col pontificale diS. E. Mons. De Miranda Chagas, vescovo di PousoAlegre. Imponentissima la processione, cui seguì

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NECROLOGIOSalesiani defunti .MOLINARI D. BARTOLOMEO, sac ., da Borgo

Fornari (Genova) † a S. Nicolàs de los Arroyos(Argentina) il 31-1-1935 a 81 anni di età. Accoltoda S. Gio. Bosco nell'Oratorio di Torino, l'anno1868, crebbe alla scuola del Santo, temprandosi aquell'ardore apostolico che ne fece uno dei piùzelanti missionarii ed il direttore ideale delle nostreCase di formazione, in Argentina, ove diffuse lo spiritodel Fondatore formando generazioni di confratellisecondo il cuore di Don Bosco .

DIAZ ANTONIO GIOVANNI, ch ., da Farrucodel Durazno (Uruguay) † a Manga (Uruguay) a2 1 anni di età.

CRON D. ENRICO, sac ., da Bonnemain (Fran-cia) † a Guernesey (Inghilterra) il 1o-II-1935 a 55anni di età .

MARTELLA GIUSEPPE, coad., da Roma, †a Roma (S . C.) il 29-III-1935 a 68 anni di età .

Cooperatori defunti .GIUSEPPE MARTINA, Colonnello Commis-

sario R. M., da Bibiana (Torino) † alla Spezia il1 -II - 1935 . Cristiano esemplare, educato ai più no-bili sentimenti, colla franca professione della fedeseppe unire la più squisita bontà dell'animo nelcompimento dei suoi doveri .

ANTONIO PERINO da Caravino (Aosta) † il5 marzo u . s . in età di 84 anni . Padre e sposo affe-zionato, seppe fare per il Signore la rinuncia dei suoidue figli Sacerdoti Salesiani e di una figlia SuoraVincenzina del Cottolengo . Il Signore però lo ri-compensò largamente, dandogli vita lunga, salutesempre buona, e infine una morte preziosa al suocospetto, preludio al premio riservato alle animegenerose e buone .

VITTORIA FRANCESCHETTI in SCACCIda Rimini † il 23-III-1935, dopo lunghe sofferenzesopportate con ammirabile rassegnazione, confor-tandosi con una tenera divozione a S. Gio . Bosco.

REBAGLIATI GEROLAMO da Varazze † il3 - 1 - 1935. Diplomato macchinista navale seppe faronore all'educazione ricevuta nei Collegi di DonBosco con una vita intemerata .

D'ALU ' prof. GIUSEPPE direttore didattico, daTermini † il 7-III-1935 . Alla scuola di Don BoscoSanto ispirò i suoi criteri pedagogici che reseropreziosi e benedetti i suoi 53 anni di insegnamentocattivandosi la stima e l'affetto di tutti e meritandola medaglia d'oro dal R . Governo . L'edificante mortecristiana fu degno epilogo della vita operosa diquesto ottimo Cooperatore .

MARIA CALDINI † a Bologna il 13 -III-1935 .Anima profondamente cristiana aperta ai più no-bili palpiti di carità, spese tutta la sua vita in

opere buone con predilezione speciale per quelle diDon Bosco Santo . Il Ministero dell'Interno premiòcolla medaglia di benemerenza la sua pietà per lesaline dei Caduti nella grande guerra ; il Signore,speriamo, premierà presto tutta la sua carità .

Altri Cooperatori defunti :Amodeo Giuseppina, Trapani - Aprà D. Edo-

ardo, Rosta (Torino) - Balbo D. Giuseppe, M olare(Aless.) - Battistella Matilde, Portobuffolè (Treviso)- Bazzanella Augusta, Povo (Trento) - Bianco DonEugenio, S. Marzano Oliveto (Asti) - Bono Fran-cesco, S . Damiano d'Asti - Bruni Paolo, Jaguary(Brasile) - Bruno Domenica ved . Castagno, BagnoloPieni. (Cuneo) - Canavero Francesca, Poirino (To-rino) - Canepa Luigia, Roma - Carabolanti Riccardo,S. Pietro di Feletto (Treviso) - Casagrande D . Gio-vanni, Rua di Feletto ('Treviso) - Casetta Giuseppe,Tornai di Brugnera (Udine) - Ceccato Antonio,Prata di Pordenone (Udine) - Cerra Alessandro,Valle Lomellina (Pavia) - Coin Dott. Aurelio, Pa-dova - Colombo Arma, Paderno d'Adda (Como) -Cometto Luigia, Cuneo - Congedo Giuseppe, Lecce- Dalto Fausta, S . Pietro di Feletto (Treviso) - DeGiuliano Maria Ved . Mussio, Torino - De ZulianiLucia, Cordovado (Udine) - Dui Mauro, Lula(Nuoro) - Ferro Pietro, Borgosesia (Vercelli) -Forni C .ssa Caterina-Modena -Isola Natale, Rovegno(Genova) - M aggioni Bartolina, Pian Camuno (Bre-scia) - Margherita Rosa, Castelrosso (Torino) -Menin D . Pietro, Susegana (Treviso) - Monari Mariaved. Veggetti, Bologna - Nessi Maria fu Paolo,Muralto (Svizzera) - Pizzolato Giacomo, Jaguarv(Brasile) - Ragusa Can. D. Giacomo, Niscemi(Caltanissetta) - Salari Maria, Spello (Perugia) -Tassan Olga, Modena - Vaubianchi Assunta,Novara - Viano Teresa, Canelli (A sti)-VicarelliMaria, Osinzo (Ancona) .

Anime riconoscenti a Maria Ausiliatricee a San Giovanni Bosco.

Ci hanno segnalato grazie ottenute per intercessione diMaria SS. Ausiliatrice o di S . G. Bosco, e alcunihanno anche inviato offerte per la celebrazione diSante Messe di ringraziamento, per le MissioniSalesiane o per altre opere di D. Bosco, i seguenti :

A. A. di Torino, Acame Teresa, Alberti Angela,Alessiato Teresa, Amato Comitini Aurelia, Anto-niotti Rosalia, Ardito Teresa, Atzeni Giustina, Au-detti Giovanni .

Badero Maria, Balestrero Clara, Barbarose Paola,Barnabè, B. E., Beccuti Gemma, Beltramo Co-niugi, Berardi fama, Berardis Dott . Giuseppe,Bernardini Crespi Ida, Bertolino, Bertolone Cri-stina, Bertolotti Avv ., Bessone Angiolina, BiancoCrista Lina, B. M. di Piobesi Torinese, Boasso Gio-vanna, Bocca Teresa, Boero, Bonaiti Virginia,Bondolfi Gerolamo, Boni Matilde, Bonino Lucia,Bonino Maria e Caterina, Bonino Nilda (oggettiargento), Bormida coniugi, Bortolotti Ferdinando,Bressani Teresita, Brudaglio Raffaella, BrunoPiera, Bussi Maddalena (oggetti oro) .

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Calderano Alfonsina, Canale fam.a, Canonico,Cappello Camilla, Carraro Giovanni, Casanova Te-resa, Cerutti Gioachino, C . G ., Chiesa Teresa, CimaDomenica, Collo T omaso, Como Francesco, Co-mola, Comune Margherita, Conti Anna, CorsivoLuigina, C . P .

D'Agni Caterina, Delfino Maria, De Maria Adele,De Silvestris Giuseppina, Destefanis Francesco, DeVivo Ernestina, Durando Ignazia .

Falcetti Luigi, Ferrario Anna, Ferraris fama,Ferrua Matteo, F. G., Filipello Olga, FollettiDante, Fracca Anna, Francione Antonietta, FrancoGuglielmina, Franco Maria, Frigoli Maria .

Gadola Caterina, Gallenca Pia, Galletto Seba-stiano, Gammino Savino, Gatta Degnis Maria,Gatti Francesca ved . Bargero, Gatti Maria, GayPietro, Gazzola Clelia, Giacomelli, GiannitrapaniGiacomo, Giraudi Teresa, Gontier Rosa di Tomaso,Grassi Stella, Grassis Laura, Gratarolo Maria, GrigiSilvia, G . T.

Laneri Lorenzo .Maggia Carolina, Mandini Margherita, Manetta,

Marchello, Maritano Teresa, Marta Gina, Marti-nuzzi Dina, Martoja Giuseppina (anello oro), Mas-sasso Letizia, Melotti Scorzino, M . F., MichelinoCelestina, Miello Margherita, Minola Angiolina,Molino Teresa, Monetti Maddalena, Morando An-tonio e Antonietta, Moser Lancino Lina, MossoMichele, Murolo Latella Antonietta .N. E ., N . N. di S . Remo, Noce Amabile .Operai uniti alla Direzione della fabbrica bilance

Vittoria di Torino, Ottino Ede .Parisi Giuseppina, Pazzini, Pedroni Teresa, Penna

Giacinta e fam.a, Perruchon Maria, P . G., PiccoInnocenza, Poddio Margherita, Prevosto Lucia,Priotti Teresa, Pusateri .

Ravinale, Rivera Francesco, Rivera Ottavio,Roggero Anna, Rolandini Giuseppe, Roncarolofama, Rosso Maria, Rota Matilde, Ruffinello Car-melina.

Sacco Emilia, Sala B . L ., Scaglione Maddalena,Scolari Rosa, Scotti, Serafino Angela, SpaneddaSalvatora .

Tesio Margherita .Vegezzi Golieri Giuseppina, Vigliermo Adele,

Vinai Paolo .Zibellini Delfina .

In fiduciosa attesa .Raccomandiamo caldamente alle preghiere di tutti i

nostri Cooperatori, le seguenti persone e le loroparticolari intenzioni :

AluffiFrancesco,Audenino,BaldoniMaria,Baruffaldi Margherita, Berra Rita, Boffa Mario edAdelaide, Brambilla, Comba Prospera, D . Ales-sandria, Demichelis Carlo fu Luigi, Enria Giovanna,Faldella, Giannoni Matilde, Gregorio Giuseppina,Grosso Luisa, Lagostena Antonio, Maffei Federico,Massasso Letizia, Merenda, Novelli Dr . Giovanni,Personale della Fabbrica Bilance Vittoria, PiattiMargherita, Piovera Lina, Riva Peppa, RuffiniCesarino, Salico fam .a, Sarasio Domenica, SpaggiariMariuccia, Tino, Todeschini Severino, Vallero,Zanone Maria, Zanzotti Silvio .

TESORO SPIRITUALEI Cooperatori che, confessati e comunicati, visite-

ranno una chiesa o pubblica cappella pregandosecondo l'intenzione del Sommo Pontefice (i Reli-giosi e le Religiose, la loro cappella privata) possonoacquistare l'indulgenza plenaria :

Ogni mese :1) In un giorno del mese a loro scelta.

2) Il giorno in cui fanno l'Esercizio di Buona Morte.3) Il giorno in cui partecipano alla Conferenza men-

sile salesiana .

Nel mese di Giugno anche :1) Il giorno 9: Pentecoste .2) Il giorno 16 : Trinità .3) Il giorno 20 : Corpus Domini .4) Il giorno 24 : S. Giovanni Battista .5) Il giorno 29: Sacro Cuore di Maria .6) Il giorno 30 : Commemorazione di S. Paolo .

L'INDULGENZA DEL LAVORO SANTIFICATOIl S . Padre Pio XI il 6 giugno 1922, pregato dal

rev .mo sig. Don Rinaldi, allora Rettor Maggiore,benignamente concesse ai Salesiani, alle Figlie diMaria Ausiliatrice, Allievi, Ex-allievi, Cooperatorie Cooperatrici l'indulgenza di 400 giorni ogniqualvolta essi uniranno al lavoro (qualunque esso sia)qualche divota invocazione, anche brevissima ; e, unavolta al giorno l'indulgenza plenaria, applica-bile alle anime del Purgatorio . Per l'acquisto dellaindulgenza plenaria sono però sempre necessariele condizioni comuni, cioè Confessione, Comunionee visita di una chiesa, pregando secondo l'intenzionedel S. Padre .

Pei pellegrinaggi a M. Ausiliatricericordiamo le recenti facilitazioni concesse

dal Ministero delle Comunicazioni :

I biglietti di fine settimana per qualsiasilocalità ed i biglietti festivi per i capoluoghidi provincia saranno unificati ed assumerannol'unica denominazione di biglietti di andata-ritornofestivi sempre nel raggio di 250 km . dalla sta-zione di partenza e colle stesse riduzioni :

Cinquanta per cento per i viaggi individuali :Settanta per cento per i viaggi in comitiva di

almeno cinque persone .Validità . - I biglietti saranno distribuiti dalle

ore 12 del giorno che precede il festivo e nelgiorno festivo . Il viaggio di ritorno dovrà essereiniziato nel giorno festivo oppure non oltre leore 12 del giorno feriale che immediatamente losegue .

Quando ricorrano due o più giorni festivi con-secutivi, ovvero intercalati da un giorno feriale,i biglietti saranno valevoli per iniziare il ritornofino alle ore 12 del giorno feriale che segue l'ul-timo festivo .