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Supplemento al Giornale dell’Oltrepo n.3 - Aprile 2019 - Direttore: Gianfranco Accio Direzione, Redazione e Ufficio pubblicità - via Valle d’Aosta 15 - Voghera - Tel. 0383/640708 www.iperpress.com - E-mail: [email protected] OMAGGIO L’Editoriale di Gianfranco Accio RIGURGITI “MEDIOEVALI” Politica sempre più in sofferenza su tutti i fronti. Si avvicinano le elezioni. Una consultazione che ci farà capire se il vento di destra che sta soffiando sul continente europeo ha la consistenza di una brezza e quindi di un venticello primaverile oppure se dobbiamo prendere atto di un tornado estivo dalle impre- vedibili ripercussioni. Lo sapremo il 26 maggio quando dalle urne europee, regionali e comunali si capirà il futuro di quest’Italia così “stravagante” e di quest’Europa così “impalpabile”. Intanto segnali forti di degradomorale e di bieco egoismo arrivano dalle periferie romane. Inqualificabile il caso di Torre Maura a Roma dove la protesta contro i rom ha superato ogni limite di decenza con panini calpestati dai residenti che preventivamente non hanno accettato la presenza dei nomadi. Insomma una manifestazione d’in- sensibilità e di umanità davvero sconcertante. Per non parlare del Congresso di Verona che Amnesty In- ternational ha definito: “evento ostile ai diritti umani”. Ed ancora da registrare un’altra nave di una ONG tedesca che, dopo aver salvato altri migranti, sta navigando a ridosso delle nostre acque territoriali dopo aver già dovuto prendere atto dell’impossibilità di approdo nei nostri porti. L’Europa, vergognosamente, non batte ciglio. Stiamo parlando di alcuni aspetti imbarazzanti che ci propone questo nostro mondo in prossimità del 2020. L’egoismo più integralista e radicale sta prevalendo su una sana eserena convivenza civile. Qualcuno parla di “rigurgiti medioevali” e quindi di egoismo esasperato. Noi diciamo che soltanto attraverso una ricucitura sociale tendente a migliorare i rapporti tra le varie comunità, si possono costruire ponti di aggregazione e di convivenza civile fra le varie culture. Concetti utopici? Forse. Però se non ci proveremo con passione e con tanta speranza, il mondo andrà sicuramente a rotoli. servizio a pag. 9 CIOCCA SI RICANDIDA IN EUROPA “Desidero rinnovare con passione l’esperienza europea”

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S u p p l e m e n t o a l G i o r n a l e d e l l ’ O l t r e p o n . 3 - A p r i l e 2 0 1 9 - D i r e t t o r e : G i a n f r a n c o A c c i oDirezione, Redazione e Ufficio pubblicità - via Valle d’Aosta 15 - Voghera - Tel. 0383/640708

www.iperpress.com - E-mail: [email protected]

OMAGGIO

L’Editorialedi Gianfranco Accio

RIGURGITI “MEDIOEVALI”Politica sempre più in sofferenza su tutti i fronti. Si avvicinano le elezioni. Una consultazione che ci farà capire se il vento di destra che sta soffiando sul continente europeo ha la consistenza di una brezza e quindi di un venticello primaverile oppure se dobbiamo prendere atto di un tornado estivo dalle impre-vedibili ripercussioni. Lo sapremo il 26 maggio quando dalle urne europee, regionali e comunali si capirà il futuro di quest’Italia così “stravagante” e di quest’Europa così “impalpabile”. Intanto segnali forti di degradomorale e di bieco egoismo arrivano dalle periferie romane. Inqualificabile il caso di Torre Maura a Roma dove la protesta contro i rom ha superato ogni limite di decenza con panini calpestati dai residenti che preventivamente non hanno accettato la presenza dei nomadi. Insomma una manifestazione d’in-sensibilità e di umanità davvero sconcertante. Per non parlare del Congresso di Verona che Amnesty In-ternational ha definito: “evento ostile ai diritti umani”. Ed ancora da registrare un’altra nave di una ONG tedesca che, dopo aver salvato altri migranti, sta navigando a ridosso delle nostre acque territoriali dopo aver già dovuto prendere atto dell’impossibilità di approdo nei nostri porti. L’Europa, vergognosamente, non batte ciglio. Stiamo parlando di alcuni aspetti imbarazzanti che ci propone questo nostro mondo in prossimità del 2020. L’egoismo più integralista e radicale sta prevalendo su una sana eserena convivenza civile. Qualcuno parla di “rigurgiti medioevali” e quindi di egoismo esasperato. Noi diciamo che soltanto attraverso una ricucitura sociale tendente a migliorare i rapporti tra le varie comunità, si possono costruire ponti di aggregazione e di convivenza civile fra le varie culture. Concetti utopici? Forse. Però se non ci proveremo con passione e con tanta speranza, il mondo andrà sicuramente a rotoli. servizio a pag. 9

CIOCCA SI RICANDIDA

IN EUROPA“Desidero rinnovare

con passione l’esperienza

europea”

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2Aprile 2019 VOGHERA

In arrivo fondi per le strade d’Oltrepo4 milioni dalla Regione: sarà rimesso a nuovo un tratto della tangenziale Voghera-Casteggio

La tangenziale Ca-steggio-Voghera, ma non solo. Alcuni in-

terventi alle strade oltrepa-dane hanno ottenuto finan-ziamento e saranno messi in atto prima dell’inverno 2019. In tutto i progetti lega-ti alla riqualificazione della viabilità provinciale sono 4, così come i milioni di euro messi a disposizione dalla convenzione siglata da Pro-

di Christian Draghi vincia e Regione Lombar-dia. La lista degli interventi parte da quello più atteso: la riqualificazione di un tratto di quasi 5 chilome-tri che riguarda la tangen-ziale Voghera-Casteggio, partendo dalla rotonda per Pontecurone, con la sosti-tuzione dei giunti di rac-cordo di viadotti e rampe di accesso che, insieme alle buche, rappresentano una minaccia, se sconnessi, per i mezzi in transito. Piazza Italia fa sapere che non si

tratterà di semplici rattoppi ma di un rifacimento pro-fondo del manto stradale da tempo atteso per un tratto di strada che nel corso degli anni si è trasformato in una sorta di groviera che mette a repentaglio pneumatici e sospensioni. Gli altri in-terventi riguarderanno la nuova rotatoria di Varzi, al bivio tra l’ex statale del Pe-nice e l’ospedale “Santis-sima Annunziata”, per cui saranno spesi180mila euro, la ex statale 596 dei Cai-

roli, con un investimento pari a un milione 116mila euro e infinel’ex statale 412 della Val Tidone, per la cui sistemazione arriveranno 1 milione 217mila euro. Il tutto è parte di quello che è conosciuto come il Patto per la Lombardia approva-to dalla giunta regionale di Fontana. Il nodo sarà riu-scire ad affidare l’appalto per i lavori in tempi brevi in modo da portarli a ter-mine prima che arrivi l’in-verno.

False assicurazioni, boom di truffe onlineTre casi in una settimana: gli automobilisti ignari di avere certificati falsi

Sono sempre di più i cit-tadini vogheresi finiti nel mirino di agenzie

assicurative truffaldine che li hanno indotti a sottoscrive-re, a loro insaputa, contratti irregolari. Ad accorgersene, a loro spese, i cittadini stessi cui, dopo essere stati fermati dagli agenti del comando di corso Rosselli, è stata conte-stata l’intestazione di un’as-sicurazione falsa. Tutte le vittime (ben tre in una sola settimana) erano ignare di

di Christian Draghi quanto gli era accaduto ed in possesso di un certificato di assicurazione da loro cre-duto completamente rego-lare acquistato su internet. I documenti in loro possesso erano tuttavia irregolari. La legge è legge e non ammette ignoranza, per cui gli automo-bilisti sono stati comunque sanzionati ed il loro veicolo sottoposto a fermo ammini-strativo. Tutti però sono stati invitati a sporgere denuncia nei confronti di chi ha fatto sottoscrivere loro il contratto. Il comando dei vigili urbani mette in guardia da quella che

sembra stare diventando una vera e propria prassi per le truffe online nel ramo assicu-rativo: i malintenzionati uti-lizzano come “esca” il nome di una assicurazione nota, in modo da carpire la buonafe-de dei possibili clienti. Come spiega il comandante della polizia locale iriense Giusep-pe Calcaterra, si tratta di un problema ormai in evidenza da tempo. Ma come possono i cittadini rendersi conto se si tratta di una truffa o meno? “Il consiglio che posso dare a chi assicura il proprio veico-lo – spiega il comandante dei

vigili urbani iriensi Giuseppe Calcaterra - è di verificare sul sito web dell’Istituto di vigilanza per le assicurazioni (www.ivass.it) che la società proponente sia nell’elenco delle società ammesse ad operare in Italia nel settore delle Rc Auto”. Altro consi-glio che arriva dal comando di Corso Rosselli è quello di diffidare di chi chiede di ef-fettuare pagamenti su carte prepagate:”Sono difficili da identificare e gli utilizzatori non sono rintracciabili, per cui si tratta di un metodo che deve destare sospetto”.

Schiaffi e strattoni ai bimbi, arrestata maestra d’asiloMonica Figheti, titolare del nido “Lo Zuccherino” di Varzi, nei guai dopo il blitz della Finanza

Schiaffi, strattoni, violenze di tipo psi-cologico. Sono pe-

santi le accuse che hanno portato all’arresto di una maestra di asilo nido di Varzi. La donna, Monica Figheti, 50enne titolare della struttura denomina-ta “Lo Zuccherino”, è ora agli arresti domiciliari in seguito ad una indagi-ne portata avanti dalla Guardia di Finanza di Pa-via. I video che le fiam-me gialle hanno girato di nascosto all’interno della struttura mostrano in effetti bambini colpi-ti da schiaffi, strattonati in giro per la sala, “mi-nacciati” di essere sbat-tuti fuori se vomitano. In generale, oltre al video anche l’audio rivela me-todi decisamente poco ortodossi adottati nei

di Christian Draghi confronti di bimbi di età compresa tra 1 e tre anni. Il tono con cui i presunti “educatori” si rivolgono ai piccoli hanno lasciato pochi dubbi agli inqui-renti. “Adesso ti viene la mano viola così capi-sci che devi smetterla” dice la maestra a uno di loro e poi lo trascina a peso morto dall’altro lato dello stanzone. E’ uno degli episodi ripre-si che le fiamme gialle hanno divulgato. I fatti come detto sono acca-duti a Varzi, dove ad un certo punto sono iniziate a circolare voci sempre più insistenti su presunte condotte anomale poste in essere dalla titolare dell’asilo nido. Le inda-gini, delegate dall’AG pavese alla Guardia di Finanza, nel giro di po-chi mesi, avrebbero con-fermato quelle voci e con esse i censurabili com-

portamenti tenuti dalla maestra dell’asilo nido della piccola capitale della Valle Staffora. A finire nei guai sono an-che le due collaboratrici della maestra, denuncia-te a loro volta per abuso dei mezzi di correzione. I genitori, non appena appresa la notizia sono accorsi a ritirare i pro-pri figli dalla struttura. !Fatti gravissimi e intol-lerabili. Vicende inaccet-tabili i cui responsabili dovranno essere puniti con pene esemplari” commenta Attilio Fon-tana, presidente della Regione Lombardia, che annuncia misure di sicu-rezza e allo stesso tempo di prevenzione:”Saranno stanziati 600mila euro per l’installazione di vi-deocamere negli asili nido e altri 300mila per la formazione del perso-nale”.

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Aprile 20193VOGHERA

NOTIZIE IN BREVE“Offre” una canna ma ne aveva 10 grammi: denunciato

“Offre” del fumo a una giovane vogherese, viene beccato dalla polizia e denunciato per possesso di stupefacenti ai fini di spaccio. E’ quanto accaduto a un 26enne di origini nordafricane di Alessandria ma di fatto senza fissa dimora, sorpreso dagli agenti di Polizia nei giardini della stazione. L’uomo aveva dato alla giovane un piccolo quantitativo di hashish e, subito dopo, aveva “rollato” una canna da fumare insieme a lei. A quel punto i militari sono intervenuti e hanno controllato l’individuo, risultato in possesso di 10 grammi di hashish, procedendo alla denuncia.

Addio a Emilio Imparato, ex primario di ginecologia

E’ scomparso all’età di 82 anni il professor Emilio Imparato, tra il 1973 e il 1998 primario di Ginecologia e ostetricia all’ospedale civile di Voghera. Imparato, per molti anni docente all’Università di Pavia, è stato più che uno stimato professionista: un vero e proprio luminare nel campo della chirurgia pelvica, ha reso l’Ospedale di Voghera Centro di riferimento nazionale per molte importanti patologie genitali femminili, in particolare per rare patologie malformative dell’adolescente. I pazienti arrivavano da tutt’Italia, isole comprese, per avere la possibilità di farsi operare da lui.

La Pezzani assume un infermiere

La Asp Pezzani di Voghera assume un infermiere. La casa di riposo ha indetto una selezione pubblica per esami (esclusi titoli), per l’assunzione con contratto a tempo indeterminato di 1 infermiere professionale. Il Titolo di studio richiesto è il diploma universitario in scienze infermieristiche oppure diploma di infermiere professionale. Richiesta anche l’Iscrizione all’ordine professionale. Le prove si articoleranno in prova scritta, prova pratico-attitudinale e colloquio orale. Qualora il numero delle domande di ammissione pervenute risulti superiore a 200, l’Amministrazione si riserva la facoltà di attivare una prova preselettiva, avvalendosi anche di agenzie specializzate nella selezione di personale, alle quali saranno ammessi con riserva tutti coloro che abbiano presentato, entro i termini fissati dal bando, regolare domanda di ammissione. La scadenza è fissata per il 7-05-2019

Denunciato “autonoleggiatore” per malviventi

Acquistava auto usate, le intestava a un complice e le affittava a malviventi o persone che non avrebbero potuto averne una. Il protagonista di questo “giro” di veicoli “sporchi” è un 30enne di origini rumene residente a Voghera. I carabinieri hanno smascherato il complesso sistema dopo lunghe investigazioni: in tutto erano coinvolti una 80ina di automezzi. I due complici sono stati denunciati per simulazione di reato e falso ideologico.

Sorpreso dai carabinieri dopo il furto nel PalaOltrepo

Un 31enne vogherese pluripregiudicato si è introdotto nel palaOltrepò nella notte di domenica 24 marzo e ha asportato vari generi alimentari dal bar e preso 5 notebook di proprietà della “Federazione Sportiva Karate”: apparecchi elettronici in uso ai giudici della stessa associazione per le gare di karate in corso presso la struttura sportiva. I carabinieri per sua sfortuna passavano da quelle parti e lo hanno sorpreso con gli arnesi da scasso. Processato per direttissima, dovrà scontare 8 mesi di reclusione.

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5Aprile 2019OLTREPO

Consegnate al Sinda-co Barbieri le chia-vi del campo da

calcio di via Cattaneo, ri-

qualificato da CasaPound e dall’associazione Vo-lontà San Vittore. Questo il gesto ironico e provoca-torio del movimento che, nel corso di questi mesi, si è sostituito all’ammini-strazione comunale nella gestione e nella riqualifi-cazione dell’area.“Il nostro - spiega Loren-zo Cafarchio, responsabile

locale di CPI - vuole esse-re un gesto provocatorio nei confronti di un’ammi-nistrazione comunale as-sente e, allo stesso tempo, un invito per il Sindaco Barbieri ad occuparsi re-

almente dei quartieri peri-ferici e non solo del centro città”.“Come CasaPound, insie-me al comitato Volontà San Vittore, - continua - ci siamo occupati di riquali-ficare i due campi da cal-cio del quartiere e le aree verdi adiacenti, lasciati nel degrado da anni”.“Ci auguriamo che con

Casapound:“Barbieri si ricordi

che esiste anche la periferia”

la consegna delle chiavi del campo il Sindaco fi-nalmente si accorga che esiste un’intera città al di fuori del perimetro del centro storico. Non basta certo l’iniziativa ‘Sindaco

nei quartieri’ per colmare anni di vuoto amministra-tivo”.‘Come CasaPound - con-clude Cafarchio - con-tinueremo a sostenere i comitati di quartiere nella gestione del territorio, in-tervenendo là dove questa amministrazione non rie-sce, o non vuole, arriva-re”.

Consegnate al Sindaco le chiavi del campo riqualificato dal movimento

di Claudio Croce

Breme è un Comune con una popolazione di 750 abitanti, posto

nella bassa Lomellina, alla confluenza tra il fiume Po ed il Sesia, ai confini geografici con la Provincia di Alessandria. Francesco Berzero è il Sinda-co, eletto al suo terzo mandato il 5 giugno 2016, nella Lista Civica “Per Breme”. Molto disponibile, ha risposto alle nostre domande, trasforman-do l’intervista in una piacevole conversazione, che inizia ap-punto dalle consultazioni elet-torali. “A maggio faccio tredici anni di amministrazione. Sono al terzo mandato, ho vinto il primo con un voto di scarto, il secondo con l’85%, l’ultimo con il 91% delle preferenze”. Un risultato del genere, non ci sarebbe bisogno di dirlo, si ottiene solo quando si è in grado di amministrare bene un paese, soprattutto operando nel sociale, fra i più bisognosi. “Prima di tutto sono partito si-curamente con un’attenzione particolare agli anziani e alle persone che hanno difficoltà a muoversi in un paesino di settecentocinquanta abitan-ti. C’è un pullman al mattino che va verso Mede poi ritor-na dopo mezza giornata e va verso Casale Monferrato, per chi deve fare esami del sangue piuttosto che terapie. Abbiamo fatto anche una convenzione con un Laboratorio di Analisi, dove chi vuole, ogni mercole-dì, previo telefonata un paio di giorni prima, può prenotarsi. Al mattino verso le 7.30 - 8.00, arriva un’infermiera, fa il prelievo e dopo una settimana viene consegnato a casa l’esi-to dell’esame. Poi i pasti cal-di a domicilio che prima non c’erano, per gli ultra 65enni, o comunque chi è in grosse difficoltà economiche”. Il pa-ese di Breme è salito alla noto-rietà nazionale anche per una lodevole iniziativa intrapresa proprio dal Sindaco tuttofare, appellativo riportato dalle cro-nache qualche tempo fa. “Una cosa che mi ha portato visibi-lità a livello nazionale, tramite quotidiani fra cui La Stampa, e tv come La7 e Rete4 qual-che anno fa, era il problema legato alle carte d’identità. Visto che qualcuno non aveva i soldi per il pullman, qualcun altro doveva stare via mezza giornata per fare una foto, io le facevo con il mio cellulare e le mandavo via WatsApp ad una tipografia, ed il giorno dopo avevamo le fotografie con un costo irrisorio. Questa iniziativa è stata molto apprez-

zata. Inoltre abbiamo abbellito il paese, al punto che la chia-mano “La piccola Svizzera” quando lo vengono a visitare. Ancora - prosegue con grande soddisfazione il Sindaco Ber-zero - abbiamo dei monumenti storici che erano “dormienti”, una Cripta del X Secolo, un Battistero dell’VIII Secolo, un’Abbazia del X Secolo, ecc. Ho messo nella circonvalla-zione del paese dei cartelli da due metri per uno, con un centinaio di foto fatte da me col telefonino, illustrando i monumenti storici. Da zero siamo arrivati a tremila, quat-tromila visite all’anno. Fra gli altri importanti visitatori è arrivato per ben due volte anche il critico d’arte Vittorio Sgarbi. La visita è totalmente gratuita, anche quella guidata della domenica. C’è la visita autoguidata, dove tutti i giorni per 365 giorni all’anno, è pos-sibile visitare i nostri monu-menti. Da un anno e qualche mese sono Presidente a titolo gratuito dell’Ecomuseo Pae-saggio Lomellino, ed ho già fatto, a detta di tutti, molte cose positive. A novembre 2018 ho fatto una grossa presentazione del progetto “Cesta lomelli-na” con il Ministro Centinaio alla Borsa merci di Mortara, poi il 24 e 25 gennaio il Sin-daco di Mortara Facchinotti, è andato a Matera a portare la Cesta, io avevo dei problemi, quindi è andato lui. E’ piaciu-ta così tanto che il Sindaco di Matera ha proposto la “Cesta della Basilicata”. Breme non è famoso esclusivamente per i suoi monumenti storici, ma anche grazie alle manifestazio-ni locali che richiamano molti turisti, come lo stesso Sinda-co ci conferma. “Quando mi sono insediato la prima volta c’era una “Sagretta” discreta con duemila avventori circa, diciamo, con cinque produttori pensionati che producevano 150/200 quintali di cipolla. Io ho dato la Denominazione Comunale di Origine perchè ci credevo, poi è un prodotto che ha una storia di mille anni. Ho cominciato a raccontarla in giro, a farla degustare, fatto sta che oggi siamo passati da 200 a 2.500 quintali, da cinque o sei produttori a venti produt-tori, fra cui alcuni giovani che in pratica affittano un appez-zamento di terreno nella zona De.Co. (a Breme non tutte le zone sono indicate a questa coltivazione), dove tutta la verdura, soprattutto la cipolla, prende un gusto particolare, dolce, digeribile. La esportia-mo in Inghilterra, in Germa-nia, in Svizzera. Con l’Univer-sità di Pavia e l’Orto Botanico

LOMELLINA, LA PICCOLA LOIRA

con il Prof. Graziano Rossi, l’abbiamo portata molto, mol-to avanti, al punto che l’anno scorso a marzo, il seme della nostra cipolla è stato portato nella banca mondiale del seme in Norvegia. E’ l’unica varietà orticola antica da conservazio-ne che è registrata al Nepaf, al Registro Nazionale in sostan-za. Adesso ne stanno arrivan-do altre, ma noi siamo stati i primi. Abbiamo scritto un paio di libretti, quindi questa cipolla è molto importante. Inoltre, la Sagra è passata da duemila a quindicimila visitatori, da tre a dieci giorni. Quest’anno va dal 7 al 16 giugno. Con gli eventi del Vivi Breme portiamo cir-ca 20.000 persone all’anno”. Al Sindaco Berzero abbiamo chiesto altresì, come vive la sicurezza il paese di Breme, in considerazione delle proble-matiche che registrano molti altri centri cittadini in questo delicato settore. “Come sicu-rezza noi abbiamo le videoca-mere addirittura in 4K e quindi tre letture targhe ai tre ingressi, dopodichè abbiamo undici videocamere che ci aiutano spesso e volentieri a collabora-re con il Comando di Sartirana e vedere anche se la macchina è rubata o quant’altro. Come furti ne abbiamo qualcuno, ma niente di che. Una cosa impor-tante di quindici giorni fa, ho mandato ai 186 comuni della Provincia di Pavia, Provincia e Regione, dieci righe dove chiedevo di condividere per quanto riguarda l’abbattimen-to dei cinghiali che qui stanno facendo una strage a livello di coltura, ma soprattutto per quanto riguarda l’incolumità degli automobilisti. Due giorni fa una vettura ha avuto più di tremila euro di danni, sei gior-ni fa la stessa cosa. Adesso la cosa sta andando avanti anche con la Coldiretti, piuttosto che con la Federcaccia. Questa è una grossa iniziativa”. In chiu-sura abbiamo chiesto al Sinda-co Berzero di preparare il titolo di questo articolo, secondo il proprio pensiero. “Direi Lo-mellina, la piccola Loira, per-chè noi siamo pieni di castelli e di monumenti importanti che dormivano, assolutamente da visitare. Adesso ripartiamo, ho già delle prenotazioni di più di mille turisti che vengono dal Fai di Cuneo, Pordenone, Casale, Alessandria, Asti, da Pavia, Milano, Como, Varese. Poi c’è il progetto “Io sono lomellino”, che riguarda le giovani leve, della primaria e secondaria. Vorrei che il pic-colo lomellino che ha 13/14 anni cominci a mettere radici ed apprezzare le cose belle che abbiamo”.

INTERVISTA AL SINDACO DI BREME FRANCESCO BERZERO

di Claudio Croce

DAL 7 AL 16 GIUGNO 37^ SAGRA DELLA CIPOLLA ROSSA DE.CO.

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6Aprile 2019 PAVIA

Massimo Depaoli non è più il sin-daco di Pavia.

La scadenza naturale del suo mandato era in pre-visione per il 26 maggio prossimo, giorno in cui si terranno le elezioni del nuovo consiglio, ma lui ha deciso di non at-tendere tanto a lungo rassegnando le sue di-missioni, divenute effet-tive a partire dal primo aprile. Non si tratta però di uno scherzo: l’ormai ex primo cittadino fa sul serio. Troppo pesante l’onta della sua manca-ta ricandidatura decisa dalla segreteria del PD pavese, la cui assemblea a inizio del mese aveva reso noto che il candi-dato dem alle prossime elezioni sarebbe stato l’attuale assessore all’e-cologia Ilaria Cristiani. Una decisione che ha messo in evidenza come i rapporti di fiducia tra Depaoli e il suo partito si

fossero ormai irrimedia-bilmente incrinati. D’al-tra parte la ricandidatura di un sindaco uscente è solitamente un atto do-vuto da parte del partito che l’ha sostenuto per la prima elezione e questo cambio di “cavallo” in corsa, a poco più di due mesi dalla scadenza elet-torale suona come una severa bocciatura. De-paoli stesso ne ha preso atto, decidendo come è logico di farsi da parte immediatamente. “Dal risultato della votazione tenutasi nell’assemblea cittadina del Partito De-mocratico – aveva detto a caldo il primo cittadi-no - forza politica che compone la maggioran-za della attuale ammini-strazione nella misura di 18 consiglieri comunali su 20 e di 5 assessori su 9, appare evidente la sfiducia espressa verso la mia figura come am-ministratore della città. Ne prendo atto e rasse-gno le mie dimissioni da Sindaco a partire dalla

Depaoli lascia e prepara una sua listaIl sindaco “sfiduciato” dal PD si dimette. Lega e Forza Italia gongolanodi Christian Draghi data da oggi”. Era il 12

marzo scorso e da allo-ra a nulla sono valse le richieste di ripensarci da parte della coalizione di centrosinistra, che aveva rivolto al “silurato” De-paoli una accorata lette-ra in cui gli si chiedeva di portare a termine il mandato. Depaoli non solo ha confermato le proprie dimissioni ma sembra intenzionato a presentarsi agli elettori in modo autonomo, pre-parando una sua lista ci-vica, segno di come non abbia digerito lo “sgar-ro” dei suoi ex sosteni-tori. Una spaccatura nel centrosinistra potrebbe favorire in maniera ir-rimediabile la vittoria della coalizione di cen-trodestra, che i sondaggi danno già in vantaggio: l’asse Lega-Forza Italia la spingerebbe al 49%. Con lo scenario attuale, le elezioni del 26 mag-gio non si esauriranno in una soluzione unica: si andrà con ogni probabi-lità al ballottaggio.

Dal 26 al 29 aprile 2019, una nuova iniziativa della

Camera di Commercio si inaugura al Palazzo Esposizioni di Pavia.Si inaugura la prima edizione di un Salone dell’Artigianato Artisti-co e d’eccellenza: Sua Maestria.Una vetrina in cui sa-ranno in mostra le opere create da artigiani che lavorano il vetro, i tessu-ti, la ceramica e il legno e tanti materiali diversi per farne manufatti di pregio o creazioni inno-vative. Sua Maestria è un nome dedicato a dare risalto alle micro e pic-cole imprese che sanno creare con maestria ope-re autentiche e di valo-re attraverso l’efficace connessione tra la mente il cuore e le mani.Le botteghe artigiane pa-vesi, e non solo, hanno l’occasione di mettere in mostra il loro talento e le loro eccellenze.Sua Maestria sarà un viaggio attraverso un sapere antico e nuovis-simo insieme, dove il sapere delle mani porta

ARRIVA ‘SUA MAESTRIA’ IL SALONE DELL’ARTIGIANATO ARTISTICO

con sé tradizioni antiche ma anche conoscenze che trasformano il pre-sente in futuro: orefice-ria e intaglio del legno, utensili di lusso, neon con soffiatura interna, restauro in lamina d’oro, decorazione con stampa digitale, l’antica arte dei liutai, vetro artistico e illustrazioni in punta di pennello.Cinquanta espositori ca-ratterizzati da unicità, originalità e manualità, otto workshop a pre-notazione, una mattina dedicata alle scuole che incontrano le botteghe artigiane.Dalle 15 di sabato alle 18 di domenica due giorni di ‘antichi mestieri’ arti-giani aperti al pubblico: tredici sapienti artigiani in costumi d’epoca me-dioevale e rinascimen-tale (“Arti e Mestieri”) mostreranno dal vivo gli antichi mestieri: l’arte dell’amanuense con il laboratorio di scrittura medievale, la produzio-ne di carta, la filiera del baco da seta, il banco della tintoria e il tessuto tinto, in particolare del-

la seta, con colori natu-rali, la produzione della pergamena di agnello; il laboratorio del mugnaio.Il Salone dell’artigianato artistico e di eccellenza 2019 ospiterà anche set-te Camere di Commercio italiane con prodotti del-le loro ‘maestrie’: Basi-licata, Crotone, Lucca, Rieti, Riviere di Liguria, Verona, Udine e Porde-none.L’iniziativa di Camera di Commercio di Pavia è promossa delle due principali Associazioni Artigiane pavesi, CNA e Confartigianato Pavia, il cui scopo principale è la tutela, la valorizza-zione e lo sviluppo del patrimonio produttivo rappresentato da impre-se che, seppure piccole, sanno generare ricchez-za e valore attraverso l’eccellenza del fare.Orari:26/04/2019 17.00-22.00; 27/04/2019 15.00-22.00; 28/04/2019 11.00-22.00; 29/04/2019 (solo per scuole) 09.00-13.00.Prenotazione dei labo-ratori su: www.suamae-stria.it

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Aprile 20197ALESSANDRINO

Si stanno “scaldando i motori” (per usare un’espressione spor-

tiva di immediato impatto) per l’avvio in grande stile della manifestazione “Corso Acqui alla ribalta”: la gran-de kermesse che celebrerà il mese di aprile come una vera festa nella quale tutto corso Acqui e il Quartiere “Cristo” di Alessandria saranno i pro-tagonisti, il prossimo 5, 6 e 7 aprile.La conferenza stampa odier-na, presso Yobar di corso Acqui, va considerata essa stessa come un momento im-portante e una sorta di “pre-ludio dell’avvio ufficiale” della due giorni di “Corso Acqui alla ribalta” preveden-do la partecipazione di una serie di rappresentanti isti-tuzionali che, da soli, hanno dato la cifra del poderoso impegno e coinvolgimento organizzativo tipico delle manifestazioni di prim’ordi-ne nella vita di una comunità cittadina.Erano infatti presenti Gian-franco Cuttica di Reviglia-sco, Sindaco di Alessandria, Davide Buzzi Langhi, Vice-sindaco di Alessandria, gli Assessori Comunali Mattia Roggero (Commercio), Che-rima Fteita (Manifestazioni ed Eventi), Piervittorio Cic-caglioni (Sport e Politiche Sociali), Roberto Mutti, Pre-sidente Associazione “Atti-vità & Commercio di corso Acqui” di Alessandria, Gian-franco Baldi, Presidente del-

la Provincia di Alessandria, Giovanni Ivaldi, Presidente Cissaca – Alessandria, Paolo Arrobbio, Presidente Grup-po Amag – Alessandria, Cristina Antoni, Presidente CulturAle-A.S.M. Costru-ire Insieme di Alessandria, Gilberto Preda, Presidente CentoGrigio di Alessandria, Davide Amadei, in rappre-sentanza di ProFamily-Ban-co BPM, e il dj alessandrino Stefano Venneri.Le cifre distintive di “Cor-so Acqui alla ribalta” 2019 sono veramente molteplici, ma alcune meritano di essere qui sottolineate.Intanto, non si tratta certa-mente di un evento improv-visato: ne è prova il fatto che, per un verso, questa manifestazione si colloca in linea di continuità con diversi altri eventi positiva-mente organizzati nei mesi scorsi con il diretto coin-volgimento in primis della Associazione “Attività & Commercio di corso Acqui” e, per altro verso, che è da al-meno da gennaio scorso che si sono attivati una serie di gruppi di lavoro per svilup-pare una complessiva idea progettuale in grado di ren-dere memorabile l’evento in programma i prossimi 5-6-7 aprile.Altro aspetto molto interes-sante riguarda la diversifi-cazione dei singoli elementi e delle proposte che, incar-dinate in punti e tratti di via specifici, costituiscono il

CORSO ACQUI ALLA RIBALTAprogetto della kermesse.Si va dalla estensione com-plessiva dei luoghi coinvolti – da Via Carlo Alberto a Cor-so Acqui, per 2 km di “Polo Commerciale naturale” qual è di fatto questa importante area territoriale alessandri-na, alla proposta di “cibo da tutto il mondo, Street Food e Artisti di Strada” (in Piaz-

zale UNES); dall’esibizione de “I Mammuth” (da Ze-lig), dalle Fontane Danzanti e dalle Sfilate di Moda (in Piazza Ceriana), alla propo-sta della “Città dei Bambini” e dei Gonfiabili (in Piazza Zanzi); dalla presenza di più di 200 Stand espositivi, all’attivazione di 60 punti complessivi di Animazione/Sport/Musica, ai tanti negozi aperti, alle Mostre, al Con-corso Canino, alla “Pedalata del Quartiere” e a molto altro ancora…I promotori non nascondo-no che l’idea-cardine su cui si è sviluppato il progetto

Consiglio comunale, Loren-zo Iacovoni. In questo caso l’aula consiliare si è espressa all’unanimità, sostenendo la richiesta di “solidarietà verso Nasir Sotoudeh, l’avvocates-sa iraniana che è stata con-dannata a 33 anni di prigione e a frustate per aver difeso e combattuto pacificamente per la difesa dei diritti delle don-ne e contro la pena di morte”. Nessuna discussione invece su “bilancio o centri sportivi comunali” come si aspetta-va Paolo Berta. Il Consiglio comunale ha anche affron-tato due problematiche im-portanti della città. La prima che riguarda l’ormai storica vicenda di via Vespucci al Cristo e l’altra la sosta sel-vaggia durante l’orario di uscita da scuola davanti all’i-stituto Volta. E alla presenza del nuovo capogruppo del Quarto Polo, Simone Anna-ratone, entrato ufficialmente

Il Consiglio comunale di Alessandria è iniziato, martedì scorso, con la vo-

tazione dell’ordine del giorno rimasto in sospeso la settima-na prima sul Congresso delle Famiglie di Verona. Solida-rietà a chi ha ricevuto insulti è la versione modificata che hanno deciso di sostenere la Lega, nonostante la diversità dalla prima versione a firma Evaldo Pavanello, Emanuele Locci e il gruppo di SiAmo Alessandria. Si sono inve-ce astenuti i consiglieri di Forza Italia, così come Piero Castellano di Fratelli d’Italia, che con decisione “sosteneva i valori fondanti di quel Con-gresso”, che in questa versio-ne non appaiono. Contrari i 5 Stelle, mentre la minoranza di centrosinistra ha deciso di non partecipare al voto. Un altro ordine del giorno, di interesse internazionale, è stato presen-tato dal vice presidente del

La seduta si è svolta martedì 2 Aprile

ALESSANDRIA, RIUNIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE

al posto di Oria Trifoglio. Finalmente una situazione che farà partire la procedura per arrivare a risolvere il proble-ma di via Vespucci. Una que-

stione già affrontata in com-missione Territorio. Ancora lontana la risoluzione definiti-va con il via ai lavori, “perché ora gli uffici stanno finendo il progetto, che poi dovrà ripas-sare in Consiglio comunale trattandosi di una modifica ur-banistica e poi potrà entrare di diritto nel piano triennale dei Lavori pubblici, con relativo finanziamento”. Queste le rassicurazioni dell’assessore Giovanni Barosini che ha spie-

gato tutti i prossimi passaggi. Inoltre, sempre in materia di viabilità la questione che in-teressa diverse zone della cit-tà dove ci sono le scuole, ma che in questo caso i grillini hanno deciso di concentrare su spalto Marengo, all’altezza dell’Istituto superiore Volta che in certi orari è “bloccato” da auto di genitori in tripla fila per aspettare i figli. Situazione che si commenta da sola. “Più una questione di poca civiltà”

per l’assessore Davide Buzzi Langhi, che ha detto no alla proposta dei 5 S. L’idea era quella di pensare di aprire e sistemare a pista ciclopedo-nale quel tratto di terreno la-terale alla scuola e che sbuca in viale Milite Ignoto, così da farlo utilizzare ai ragazzi in uscita per raggiungere i geni-tori che aspettano non più in mezzo alla strada, ma nella vicina piazza Divina Provvi-denza. “Una spesa contenu-ta, solo una rete di 40 metri e l’asfaltatura della strada” per il Movimento 5S. “Anche se risolvesse il problema solo al 20%...la richiesta è davvero fattibile con poche risorse. E comunque un po’ il traffico sullo spalto sarebbe decon-gestionato” sono state le pa-role di Enrico Mazzoni (Pd). Ci si domanda perchè si dice no: “Intanto perché il terreno è dell’Asl e la concessione al Comune per 30 anni, scade tra 10. Quindi sarebbe per poco tempo. Inoltre perché le problematiche da risolvere in città sono tante....”. “Quindi ci sentiamo di destinarle altro-ve per il momento”. E’ stata la risposta del vicesindaco. La sosta selvaggia in quella zona resta quindi per ora ‘irrisolta’.

di “Corso Acqui alla Ribal-ta” del 5-6-7 aprile 2019 sia quello di sottolineare con-vintamente quanto questa via (e l’insieme del territo-rio del Quartiere “Cristo” di cui essa è l’asse centrale) sia effettivamente luogo di un “Polo Commerciale” che non ha nulla da invidiare ai grandi insediamenti com-

merciali di nuova realizza-zione (anche in Alessandria) poiché la qualità dei prodotti offerti, dei servizi erogati e delle relazioni fiduciarie con i clienti sono quelle tipiche di un polo commerciale “na-turale”.È proprio questa la forza e il messaggio che, nell’attesa di grandi numeri di fruitori e visitatori della kermesse di aprile, si intende lanciare: Corso Acqui di Alessandria è senza dubbio una realtà esemplare di polo commer-ciale naturale, con tutte le opportunità che tale realtà può offrire ai clienti e alla

cittadinanza.«Porre “Corso Acqui alla ribalta” – ha dichiarato il Sindaco Gianfranco Cutti-ca di Revigliasco, a nome dell’Amministrazione Co-munale di Alessandria – e porre alla ribalta, in senso più allargato, tutta intera quest’area territoriale cit-tadina è un obiettivo che presenta efficacemente le caratteristiche per essere pie-namente conseguito.

Mentre dunque riconosco la qualità del lavoro prepara-torio e organizzativo della imminente manifestazione, desidero per un verso espri-mere la gratitudine dell’in-tera comunità cittadina che ho l’onore di servire come Sindaco per quanto verrà realizzato e, per altro verso, non posso non riconoscere che, alla base delle diverse e riuscite fiere e feste che in questi anni il “Cristo” propone all’attenzione di tutti gli alessandrini (e non solo), vi è la caparbietà, la determinazione, il fattivo coinvolgimento, la creatività e lo spirito di squadra che i commercianti di questo no-stro Quartiere sanno splendi-damente esprimere.Per questi motivi, rivolgo un pensiero di riconoscenza e di sincero apprezzamento all’Associazione “Attivi-tà & Commercio di corso Acqui”, ai diversi operatori del cosiddetto “piccolo com-mercio” singolarmente coin-

volti, così come ai partner istituzionali che, anche in questa occasione, non fanno mancare il proprio sostegno.Si tratta di un insieme di “ingredienti vincenti” che rendono vivace, bella e at-trattiva la nostra Città e che, sicuramente, renderanno memorabile la declinazione dei contenuti e degli eventi di “corso Acqui alla ribalta” 2019».«Il Sindaco, che con gli altri Amministratori comunali ringrazio per la fattiva col-laborazione – ha dichiarato il Presidente Associazione “Attività & Commercio di corso Acqui”, Roberto Mutti – ha pienamente centrato lo spirito che anima la nostra realtà: quello di essere una squadra in cui ognuno di noi non chiede quello che può ri-cevere, ma quanto può dare per rendere migliore Corso Acqui. Con i colleghi com-mercianti, la rete costruita da anni con le associazioni di volontariato e delle par-rocchie, con il Comune di Alessandria e con la “scintil-la” Stefano Venneri abbiamo creato un’energia positiva e costruttiva che riscalderà e illuminerà tutto il Cristo.Sarà un evento da non per-dere per la qualità e l’orga-nizzazione e invito tutti gli alessandrini e non a visitarci. Qualità, servizio, attenzione per il sociale e non solo per il profitto: in Corso Acqui facciamo semplicemente questo».

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9Aprile 2019

Angelo Ciocca, in politica dal 1996 (Lega Nord), nel

2001 diventa Assessore ai Lavori Pubblici e all’Ur-banistica del Comune di San Genesio ed Uniti, ri-confermandosi nel 2006 e fino al giugno 2010. Dal 2006 al 2010 è stato inol-tre Assessore alle Attività Produttive ed alla Forma-zione della Provincia di Pavia. Candidato alla ca-rica di Consigliere regio-nale in Lombardia nel 2010, viene eletto con 18.910 preferenze. Alle successive regionali lom-barde del 2013, ricandida-tosi, viene nuovamente eletto. Alle Elezioni euro-pee del 2014 è candidato al Parlamento europeo, nella Circoscrizione Italia nord-occidentale, giun-gendo terzo con 22.479 preferenze (primo dei non eletti). Il 7 luglio 2016, in seguito alla morte di Gianluca Buonanno, si di-mette dalla carica di Con-sigliere regionale e gli su-bentra, diventando parlamentare europeo del-la VIII Legislatura. Il 26 maggio ci saranno le Ele-zioni europeee per il rin-novo del Parlamento. Ab-biamo chiesto quindi all’On. Ciocca, se intende proseguire questa espe-rienza politica. “Io do’ la mia disponibilità come l’ho già data rinunciando ad andare a Roma il 4 marzo dell’anno scorso. Espressamente hanno chiesto alla Lega di resta-re sul fronte europeo, di mettere a frutto questi anni di esperienza, perchè una delle debolezze dell’Italia è che purtroppo i deputati europei italiani, spesso sono di passaggio, o spesso sono a fine car-riera. Io, nella mia piena attività amministrativa in-vece voglio dedicarmi a questa esperienza euro-pea, per rappresentare il mio bellissimo Paese”. Per meglio comprendere il lavoro svolto nel corso del suo mandato, gli ab-biamo chiesto di illustrar-ci in sintesi il proprio operato. “Io sono in due commissioni, in Commis-sione Agricoltura e in

Commissione Industria, Ricerca, Energia e seguo dal punto di vista europeo le politiche agricole. Ci siamo occupati di tutto quello che era la partita della Pac (Politica Agri-cola Comune), lei sa be-nissimo, avrebbero dovu-to togliere 40 miliardi di euro per metterli sull’ac-coglienza e sulle spese di gestione europee, e il fat-to di aver fermato questa Pac e di sperare in un equilibrio parlamentare diverso nel prossimo Par-lamento, è importante, al-trimenti saremmo partiti con un saldo negativo di finanziamenti per l’agri-coltura e per l’alimenta-zione. Altra partita impor-tante sono stati i dazi che siamo riusciti a mettere sul riso cambogiano, sul riso per via mare, sul riso del sud est asiatico. An-che qui sappiamo benissi-mo che è un riso che fa concorrenza sleale ai no-stri risicultori, Ci abbia-mo messo due anni di dura battaglia, sono stato in Cambogia l’anno scor-so, e siamo riusciti a por-tare a casa quel risultato dei dazi sul riso prove-niente appunto da questi paesi. Sull’agricoltura le battaglie sono state mol-te”. Facciamo presente che anche sulla produzio-ne estera dell’olio ci sa-rebbe da ridire molto, ma sfondiamo una porta aper-ta. “Infatti. Sull’etichetta-tura, sull’olio tunisino, quindi altro tema è stato quello dell’olio, sulla Per-nigotti per la difesa del marchio, sull’utilizzo di sostanze chimiche per l’a-gricoltura di qualità, per difendere e promuovere quelle scelte agricole che l’Italia ha fatto da tempo per ridurre le sostanze chimiche. Tutta la prote-zione del settore suinico-lo. Anche lì qualcuno continua a puntare sui grandi allevamenti, noi invece continuiamo a puntare su un prodotto di qualità. La Pac oggi vor-rebbe premiare i prodotti di quantità e quindi i pae-si dell’Est Europa, noi in-vece riteniamo che in questo momento bisogna puntare su quei prodotti di qualità che hanno gli stati membri, gli stati eu-

EUROPA: L’ETICHETTATURA DEVE DIVENTARE

OBBLIGATORIA

INTERVISTA CON L’EURODEPUTATO DELLA LEGA ANGELO CIOCCA

di Claudio Croce

ropei. L’Italia ne ha ov-viamente diversi di pro-dotti di qualità”. Salvaguardare i nostri prodotti è di primaria im-portanza, semprecchè ci sia una possibilità concre-ta, aggiungiamo noi. “Qui la partita principale è: uno sulla Pac, facendo in modo che la Pac premi il prodotto di qualità e non di quantità e che non si ri-ducano le risorse, perchè noi dobbiamo puntare sul-la salute, e l’alimentazio-ne vuol dire salute. L’al-tro elemento è l’etichettatura che deve assolutamente diventare obbligatoria in tutta Euro-pa, con l’indicazione non dove il prodotto viene fat-to, ma da dove arriva la materia prima. Se io pren-do un formaggio non devo scrivere Made in Italy perchè è stato fatto in Ita-lia, se prendo il riso, non devo vedere Made in Italy perchè è stato lavorato e confezionato in Italia, no. Io voglio sapere da dove arriva la materia prima”. Interrompendo brevemen-te, aggiungiamo anche che in alcuni stati si spac-cia per vino italiano di qualità ciò che viene inve-ce adulterato con polveri e coloranti chimici, e in ogni caso dovrebbero es-sere applicate delle san-zioni. “Giusto. Altrimenti si corre il rischio che un prodotto che ha materia prima di scarsa qualità e comunque non italiana, venga in qualche modo la-vorato in Italia e spaccia-to per Made in Italy. Ci dovrebbe essere da un lato l’obbligo di etichetta-tura del prodotto prima-rio, dall’altro lato ovvia-mente le sanzioni, ma anche la chiusura di que-ste realtà”. E’ di questi giorni la valutazione da parte degli organi di con-trollo che il nostro pro-dotto interno lordo è fer-mo. Non siamo in recessione ma in stagna-zione. Secondo l’On. Ciocca riusciremo a risol-levarci, non dico con un secondo boom economi-co, ma almeno migliorare la situazione economica?

“Si, se l’Europa diventa un acceleratore di questa azione. E’ chiaro che se diventa una gabbia come lo è oggi, no. Mi spiego: se gli accordi di libero scambio sono accordi che ci consentono l’esporta-zione, noi ovviamente avremo un boom econo-mico. Se gli accordi di li-bero scambio come sono avvenuti in questi anni in Europa, sono accordi che ci fanno subire in termini di esportazione e subire in termini invece di invasio-ne di prodotti, è chiaro che le nostre produzioni arrancano. Cosa succede oggi? Che l’Europa - pro-segue Ciocca - quando fa un accordo di libero scambio promuove il pro-dotto tedesco e penalizza quello italiano. Questo ovviamente per noi diven-ta devastante. E’ chiaro che se promuovi il settore dell’automobile e penaliz-zi il sistema agroalimen-tare, l’Italia che si è svi-luppata molto su quello che è l’agroalimentare, ne esce penalizzata. Noi ab-biamo bisogno che la bi-lancia commerciale sull’accordo di libero scambio promuova ovvia-mente il prodotto italiano. Questa è la sfida. Perchè l’Italia si è mossa con la Cina da sola? Perchè l’Europa purtroppo ci svendeva. L’Europa ogni volta che va a trattare svende l’Italia e promuo-ve la Francia e la Germa-nia”. Uno sguardo alla Brexit. L’Inghilterra ha interesse a rimanere in Europa, in questo caso, o uscirne come aveva sanci-to il Referendum? “Mah, guardi, per l’Inghilterra non cambia nulla. L’in-ghilterra non ha l’Euro, ha la Sterlina, cosa acca-drà? Che farà degli accor-di bilaterali tra l’Europa e l’Inghilterra e appianerà il fatto di uscire dall’Euro-pa. Se non lo farà l’Euro-pa lo faranno gli stati membri. Gli accordi bila-terali saranno tra l’Italia e l’Inghilterra, tra la Fran-cia e l’Inghilterra, tra la Germania e l’Inghilterra. Ma è chiaro che il proble-

ma del fatto che l’Europa perda la Gran Bretagna va ovviamente affrontato. Intanto l’Europa dovreb-be capire che ne ha una responsabilità, perchè se un cliente se ne va, vuol dire che il cliente non è contento. Se il popolo bri-tannico ha deciso di an-darsene, vuol dire che l’Europa ha fatto degli er-rori. Se un medico perde un paziente, si interroga. Dice, dove ho sbagliato la terapia? Qui la Gran Bre-tagna, il popolo britanni-co ha deciso di andarsene perchè l’Europa ha sba-gliato, è stata mal perce-pita, si è mal posta, mal inserita. Quindi, oggi la Gran Bretagna ormai ha fatto quella scelta, biso-gna fare in modo con gli accordi bilaterali di rimet-tere in equilibrio il rap-porto Europa - Gran Bre-tagna”. Restando sull’esempio del paziente, l’Italia farebbe bene ad uscire o restare in Europa, sempre ovviamente per stare meglio e guarire i propri mali. “Per l’Italia sarebbe una tematica chiaramente complessa quella dell’uscita, perchè quando lei rompe delle uova per fare la frittata, non esiste nessuno che è più in grado dalla frittata di tornare alle uova. Quin-di l’entrata nell’Euro dell’Italia, avere abban-donato la Lira per entrare nell’Euro, è stato ovvia-mente un errore. Ma quando si commette un errore di questa portata, ripeto, se rompi le uova per fare la frittata, non esiste più la possibilità dalla frittata di ritornare alle uova. Quindi oggi l’I-talia la possibilità di usci-re dall’Euro e dall’Europa non ce l’ha, oggi ha l’uni-ca possibilità che è quella di occupare l’Europa. Ci siamo forse disinteressati anche nel passato dell’Eu-ropa. Oggi invece la stra-tegia è quella di licenziare quei soggetti che hanno male utilizzato la fiducia degli italiani, mi riferisco a Juncker, Moscovici, e a quei deputati europei che purtroppo hanno votato

spesso contro i provvedi-menti a favore dell’Italia, e mettere là una pattuglia di 73 deputati italiani che invece possano andare là con un concetto di attac-camento alla maglia, e che lavorino per difendere le nostre produzioni, le nostre aziende, il nostro Paese”. A costo di battere le scarpe sul tavolo, ag-giungiamo noi, ricordan-do una clamorosa iniziati-va intrapresa proprio dal nostro interlocutore sui banchi del Parlamento eu-ropeo. “A costo anche di non farsi calpestare. Quando qualcuno pensa di calpestare gli italiani dobbiamo avere la forza di dire Alt, guardate che noi con determinazione pretendiamo rispetto, per-chè l’Italia vuole stare in Europa a testa alta e non con il cappello in mano e se mi calpesti occhio, per-chè arriviamo davvero a prendere una scarpa Made in Italy e timbrarti i docu-menti che sono contro l’I-talia”. In conclusione ab-biamo chiesto all’europarlamentare On. Ciocca, secondo la sua autorevole opinione, di cosa ha urgente bisogno l’Europa. “Oggi ci vuole qualcuno che sappia in-tanto togliere gli sprechi di questa Europa. Lei pen-si alla doppia Sede euro-pea di Bruxelles e Stra-sburgo. Quarantotto giorni di funzionamento la Sede di Strasburgo co-stano, solo per tenerla aperta, riscaldarla, illumi-narla, eccetera, 260 milio-ni di Euro. In un mandato, un miliardo. Un miliardo di Euro buttati per una Sede che potrebbe essere risparmiata. Un miliardo che potrebbero andare in politiche europee utili e non in azioni inutili. Così anche altre cose. Lei pen-si che per la campagna elettorale degli europei del 2019, l’Europa ha stanziato un budget di 50 milioni di Euro. Noi ci in-terroghiamo a chi andran-no questi 50 milioni di Euro. Perchè se dovessero andare alle piccole realtà distribuite alla comunica-zione saremmo anche feli-ci e contenti, perchè sa-rebbe un messaggio anche di investire sulla comuni-cazione, sulla importanza dei giornali, delle radio, delle televisioni locali. Nella realtà - conclude Ciocca - io ho fatto una interrogazione proprio stamattina, la risposta che mi viene data è che danno ad una Agenzia italiana, la quale Agenzia ha solo una connotazione di ca-rattere politico. Quindi c’è la volontà ovviamente di fare un finanziamento indiretto a quelle agenzie che lavorano per i partiti. Questo a noi non va bene”.

UN MILIARDO PER UNA SEDE CHE POTREBBE ESSERE RISPARMIATA

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10Aprile 2019 TORTONESE

Il Sindaco uscente di Tor-tona, Gianluca Bardone, già nostro ospite su que-

ste pagine, si ricandiderà alle prossime Elezioni ammini-strative di maggio. A questo proposito gli abbiamo chie-sto se si presenterà agli elet-tori con la stessa Lista e gli attuali collaboratori. “Alle elezioni di maggio mi pre-senterò sostenuto da una coa-lizione che avrà sia elementi di continuità con il gruppo che mi ha sostenuto 5 anni fa e anche importanti novità che nascono dagli avvicenda-menti avvenuti in questi cin-que anni tanto in Giunta quanto in Consiglio Comu-nale. Le due liste “novità” (Progetto Tortona e Civica) infatti, sono coordinate ri-spettivamente da Federico Mattirolo (entrato in Consi-glio nel 2018) e Lorenzo Bianchi, subentrato come Assessore nello stesso anno. Gli elementi di continuità sono invece rappresentati dal Partito Democratico, dalla Lista “Viva Tortona Viva” e dalla Lista “Prima Tortona” che, pur non essendo stata presente nel 2014, raccoglie persone che mi avevano so-stenuto anche allora”. Consi-derando la crisi economica che attraversa il nostro Paese, e i trasferimenti da parte del Governo sempre più esigui (a detta dei sindaci interpellati), abbiamo chiesto come vive finanziariamente il Comune di Tortona. “La situazione fi-nanziaria del Comune è an-cora molto difficile. Il bilan-cio dell’Ente, come noto, è appesantito da un debito molto importante che sottrae ingenti risorse per pagare le rate dei mutui. Quando ci sia-mo insediati nel 2014 la rata annuale ammontava ad oltre 4,5 milioni di euro, pari al 15% della spesa corrente. Nel bilancio 2018 il peso dei mutui sulla spesa è sceso all’11%. La strada però è an-cora lunga visto che ben 118 mutui sui 198 totali andranno ad estinguersi solo nel 2040 e il debito residuo da pagare ammonta a quasi 40 milioni di euro. L’unico mutuo che è stato fatto da questa Ammini-strazione ha riguardato i la-vori di sistemazione ed effi-centamento energetico del

plesso “Luca Valenziano” per un importo totale di 800 mila euro. Siamo anche riu-sciti a razionalizzare le spese per il personale con un ri-sparmio di circa un milione di euro”. A fine mandato, un Sindaco, qualora decida di presentarsi agli elettori per una riconferma, deve illustra-re quanto realizzato nel corso della legislatura. “Nonostan-te l’oggettiva impossibilità di accrescere l’indebitamento, siamo riusciti a fare molto in questi cinque anni. A seguito delle alluvioni dell’autunno 2014, abbiamo avviato im-portanti opere di prevenzione per mettere al sicuro la città e i suoi punti sensibili (discari-ca, acquedotto) dal rischio di inondazioni del torrente Scri-via, finanziando le opere a costo zero per i cittadini tor-tonesi. Siamo intervenuti an-che a nord sistemando le rog-ge e costruendo argini per proteggere l’abitato dal tor-rente Grue, a sud abbiamo ripulito il letto del torrente Ossona. Abbiamo poi messo in atto un programma di mo-nitoraggio degli edifici scola-stici da quale sono emerse criticità per la sicurezza degli studenti trascurate per troppo tempo. Basti pensare che ap-pena due settimane dopo il nostro insediamento abbia-mo subito dovuto chiudere e ricostruire la Scuola Materna “Sarina”, una struttura a ri-schio. Un problema - prose-gue Bardone - che abbiamo scoperto riguardare anche le scuole di viale Kennedy i cui 650 studenti, grazie al lavoro degli uffici comunali, sono stati adeguatamente ricollo-cati in edifici sicuri in attesa di reperire le risorse necessa-rie per intervenire sul plesso scolastico originario. Ci sia-mo impegnati molto per l’ab-bellimento di alcune zone del centro storico. Nell’ambito del bando regionale “Piano di Riqualificazione urbana” sono stati fatti interventi in via Carducci, via Bidone, ed è stata potenziata l’illumina-zione pubblica. Abbiamo esteso la zona pedonale in piazzetta De Amicis (in ac-cordo con gli esercenti e i pri-vati che vivono e lavorano lì) e a “protezione” dei poli cul-turali della città (biblioteca, museo civico, teatro) sui qua-li siamo intervenuti per rivi-talizzarli. Abbiamo infatti

“RISANARE IL BILANCIO EVITANDO L’INDEBITAMENTO”

voluto riprendere la gestione diretta del Teatro che oggi vanta un cartellone di grande livello (curato dalla Fonda-zione Piemonte dal Vivo) e registra spesso il tutto esauri-to lavorando oltre 150 giorni l’anno. Siamo anche riusciti ad avviare finalmente, grazie alla sinergia con la Fondazio-ne Cassa di Risparmio di Tortona, i lavori per la tanto attesa riapertura del Museo Civico che in questi anni ha comunque ospitato impor-tanti mostre con migliaia di accessi. Ripreso un posto al tavolo di comando delle so-cietà di servizi con il rientro in ASMT, per non lasciare che la città subisca le decisio-ni altrui ma possa partecipare attivamente alla gestione dei servizi rilevanti per la cittadi-nanza”. A livello intratteni-mento, spettacoli, manifesta-zioni in genere, il Comune di Tortona non si è mai fatto mancare nulla, come ci con-ferma il Sindaco. “Ci siamo impegnati per organizzare grandi manifestazioni per so-stenere il commercio nel cen-tro storico: mercatini, street food e concerti, tra i quali spicca certamente l’aver ri-portato in centro Arena Der-thona, un festival ormai de-cennale e sempre più importante. Insieme alla Diocesi, alla Fondazione Fa-miglia Orionina, e Associa-zione Pro Iulia Derthona ab-biamo firmato il protocollo per la valorizzazione della figura del compositore torto-nese Lorenzo Perosi che ha portato all’organizzazione di molti splendidi concerti di musica sacra, le “Invasioni Musicali” e all’avvio del re-cupero del teatro “Dellepia-ne”. Una struttura costruita e dimenticata da chi ci ha pre-ceduti. Legato alla figura del compositore è anche il rilan-cio dell’Accademia musicale che porta il suo nome, con una nuova direzione compo-sta da musicisti tortonesi di chiara fama”. Entrando nel vivo, quali progetti si evi-denziano nel programma elettorale? “Il programma è ancora in fase di definizione e verrà presentato presto an-che se si tratterà in fondo di un programma integrativo e migliorativo di quello già presentato nel 2014. Le linee guida non sono cambiate: ri-sanare il bilancio evitando il

più possibile il ricorso all’in-debitamento, rilancio cultu-rale della città, valorizzazio-ne del patrimonio e attenzione massima alla si-curezza dei cittadini sotto ogni aspetto”. Infatti, temi attuali per certi versi e in cer-ti casi che la cronaca nazio-nale ci presenta, sono rappre-sentati dalla sicurezza, dall’assistenza sociale. “La sicurezza è un tema impor-tante ma ho l’impressione che troppe volte la si affronti in un’ottica limitata al solo ordine pubblico. Non è forse sicurezza dei cittadini anche proteggerli dai rischi am-bientali, dell’inquinamento o del dissesto idrogeologico? Non è forse sicurezza preoc-cuparsi dell’incolumità degli studenti negli edifici scolasti-ci? Noi ci siamo occupati della sicurezza dei cittadini a tutto tondo, senza tralasciare anche quel poco che le Am-ministrazioni comunali pos-sono fare in tema di ordine pubblico, come ad esempio potenziare la rete di video-sorveglianza, in una città che è già tra le più sorvegliate del Basso Piemonte, con nuovi apparecchi per il riconosci-mento targhe e firmando con le Ferrovie un’intesa per la sorveglianza video della Sta-zione e del suo sottopasso pedonale. Abbiamo poi in-crementato l’organico di po-lizia municipale del 10%, as-sumendo due agenti a circa 10 anni dall’ultimo bando, impegnandoci anche per la

revisione di regolamenti come quello di Polizia Urba-na, Protezione Civile e anche il nuovo Regolamento del Campo Nomadi. Troppo spesso si cerca di legare la sicurezza all’immigrazione ma i dati dei ministeri, delle questure, dicono che i reati sono in costante calo da mol-ti anni a prescindere dal tasso migratorio. Se poi è vero che l’Italia ha affrontato un’e-mergenza migratoria tra il 2015 e il 2017, è altrettanto vero che questa emergenza ha toccato Tortona in modo marginale. Oggi la città ospi-ta circa 80 migranti con il si-stema dell’accoglienza diffu-sa, anche perché ci siamo opposti fermamente a grandi concentrazioni di migranti che creano spesso disagi tan-to ai migranti quanto alla po-polazione ospitante, aumen-tando paura e diffidenze. Per quanto riguarda poi i flussi migratori non emergenziali, credo sia importante segnala-re che il maggior incremento di stranieri in città si è avuto negli anni dal 2000 al 2014, quando a governare era il centrodestra. L’Amministra-zione comunale - ribadisce il Sindaco Bardone - ha sempre dimostrato sensibilità alle te-matiche sociali e rivolto par-ticolare attenzione ai casi di fragilità, alle famiglie con carico sociale, minori o an-ziani, o in difficoltà economi-che. Sia attraverso le politi-che abitative, attente a salvaguardare un bene pri-

mario come la casa, che at-traverso l’adesione al proget-to Alleanze Educative Bambini Bene Comune, è stato possibile migliorare la rete di protezione sociale del-la nostra Comunità. Proprio recentemente, in concomi-tanza con le celebrazioni di San Marziano, l’Ammini-strazione ha inaugurato due ulteriori spazi che vanno ad integrare e arricchire l’offerta di servizi dedicati alle fami-glie già consolidati in città, dal Consultorio agli Asili nido, dall’edilizia sociale alla Casa di Riposo, mi riferisco al Centro Famiglia, presso la Biblioteca Civica e al punto Piemonte Family Friendly, all’interno del Palazzo Co-munale di Tortona”. Cosa si aspetta e si augura dopo le Elezioni regionali del Pie-monte ed europee, il Sindaco Gianluca Bardone? “Come credo saprà, il nostro Comu-ne è stato capofila nella lotta del territorio tortonese per impedire il declassamento dell’Ospedale cittadino. Mi auguro sinceramente che, chiunque sieda a Palazzo La-scaris, cambi atteggiamento verso le periferie regionali. Spero che in Europa prevalga il senso di comunità che ispi-rò il lungo e difficile percorso che dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ci ha porta-to oggi all’unità e che questa Unione possa superare la fase odierna di scontri e ri-vendicazioni, migliorando-si”.

IL SINDACO DI TORTONA GIANLUCA BARDONE SI RICANDIDA

“SPERO CHE IN EUROPA PREVALGA IL SENSO DI COMUNITA’”

di Claudio Croce

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Aprile 201911

A dicembre 2018 è ar-rivato “Massi on the road in Sudafrica e

Lesotho”, il terzo libro del viaggiatore e scrittore ga-viese Massimiliano Schilirò che verrà presentato venerdì 5 aprile, alle 21.00, presso la Biblioteca comunale “Rober-to Allegri” di Serravalle Scri-via. “Arrivato” significa che è stata stampata una versione autoprodotta e autofinanziata del libro: 144 pagine nuove di zecca e 40 foto a colori per raccontare i tre mesi nella punta meridionale del conti-nente africano, alla scoperta del Sudafrica e del Lesotho. Una miscela di esperienze fantastiche: bagni nell’ocea-no e feste in grandi città come Cape Town, Johannesburg e Durban; animali del Kruger Park e natura selvaggia del Drakensberg; il volontariato in Lesotho e a Port Elisabeth. I sorprendenti incontri con tante persone di tutti i colo-ri (bianchi, neri, meticci), in luoghi dove il colore delle pelle definisce ancora l’i-dentità e dove il razzismo, in tutte le sue forme, continua a essere un enorme problema. Un’immersione profonda nella storia (dal colonialismo alla fine dell’apartheid) e nel-la cultura di due paesi mera-

vigliosi, la “nazione arcoba-leno” (Sudafrica) e il “regno delle montagne” (Lesotho). Come per la prima edizione di “Massi on the road in Sud America” (opera d’esordio sul viaggio di 15 mesi in America Latina, stampata nel 2014 e ripubblicata nel 2017) e di “Massi on the road in India” (stampata nel 2016) l’autore ha pagato le spese di stampa del nuovo libro in modo che l’intera somma ri-cavata dalla distribuzione di “Massi on the road in Suda-frica e Lesotho” (offerta mi-nima consigliata di 10 Euro) sia destinata al sostegno di progetti sociali ed educa-tivi di Don Bosco, visitati personalmente dall’autore. Massimiliano intende così continuare l’impegno a fa-vore di tanti ragazzi di stra-da e di giovani svantaggiati in Sri Lanka, India e Africa (in particolare Lesotho e Etiopia). Come viaggiatore è stato spesso stato accolto fraternamente da amici che non conosceva ancora. Du-rante la permanenza in Ita-lia, tra un viaggio e l’altro, cerca di restituire quanto ha ricevuto creando un circolo virtuoso di solidarietà. “Per questo ringrazio di cuore le persone che negli anni hanno

NOVESE

“Massi on the road in Sudafrica e Lesotho”

sostenuto questa causa in cui credo molto: dal 2013 più di 120 presentazioni pubbliche e scolastiche in Provincia di

Alessandria e non solo, per un totale di 23.000 euro di donazioni raccolte. Abbiamo già fatto molto, ma la via per un mondo migliore è lunga ed è bello continuare a cam-

Nei giorni scorsi a Roma, nella sede centrale di Rete Ferroviaria Italiana,

il Sindaco di Novi Ligure, Roc-chino Muliere, l’amministratore delegato e direttore generale di Rfi, Ingegner Maurizio Gentile e l’Assessore Regionale ai trasporti Francesco Balocco, hanno firma-to un protocollo d’intesa per la co-stituzione di un gruppo di lavoro per l’approfondimento e lo studio di modalità di valorizzazione della sede ferroviaria di Novi S. Bovo.Tale studio sarà effettuato in coe-renza con le indicazioni del Piano Regionale della Mobilità dei Tra-sporti della Regione Piemonte e degli strumenti di programmazio-ne e pianificazione territoriale vi-genti sul territorio di riferimento, tenendo conto delle diverse ini-ziative, azioni e istanze insistenti sull’area. È noto che la società Metrocargo nel 2017 ha partecipato al bando

VALORIZZAZIONE DELLO SCALO DI NOVI LIGURE S.BOVO

pubblicato da Mercitalia Logistics Spa relativo a una manifestazione di interesse per la conclusione di contratti di vendita o locazione su aree insite nello scalo ferroviario di Novi S. Bovo. Alla luce di tutto ciò, questo ul-teriore passo con Rfi e Regione Piemonte porta a considerare il rilancio dell’attività dello scalo merci novese sempre più con-creto, soprattutto tenendo conto che il nodo di Novi S. Bovo vie-ne ritenuto di grande importanza nel corridoio della Rete TEN-T, il Reno-Alpi, asse che collega il porto di Rotterdam con il porto di Genova. Questo accordo è finalizzato a valutare le migliori soluzioni per la valorizzazione dello scalo per il più efficace sfruttamento delle po-tenzialità dello stesso in relazione alle nuove grandi opere in corso di realizzazione (Terzo Valico, Terminal di Vado Ligure e altre) e per massimizzare gli effetti, an-

che di livello occupazionale, sul territorio. «Per tutto ciò - commenta il Sin-daco Muliere - esprimo grande soddisfazione per l’impegno pro-fuso da Rfi attraverso l’ammini-stratore delegato, e dall’Assessore Regionale ai Trasporti. Questo impegno, unito a un interesse ma-nifestato e ulteriormente confer-mato dalla società di Metrocargo dopo la firma di questo accordo, ci porta a considerare la possibi-lità del riutilizzo e della riqualifi-cazione di Novi S. Bovo come terminal intermodale per il carico/scarico di container e casse mobi-li, ormai avviata a una soluzione. L’insieme di questi atti, congiunti alla realizzazione della tangen-ziale di prossima costruzione e la vicinanza alle reti autostradali, fa sì che il centro logistico di Novi S. Bovo assuma sempre più un ruolo strategico nel quadro di uno scenario di aumento della doman-da intermodale su ferrovia».

minare insieme!”Biografia:Massimiliano Schilirò (1981), cresce a Gavi (AL) e si laurea in Lin-

gue e Letterature Straniere a Genova. Dal 2003 al 2011 vive quasi ininterrottamen-te all’estero, in Germania, Austria e Kosovo. Dal 2011 viaggia come “Massi on the

road”, compiendo un perso-nale giro del mondo a tap-pe: Sud America (settembre 2011-dicembre 2012); In-

dia meridionale (settembre 2013-febbraio 2014); Brasile (agosto-novembre 2014); Su-dafrica e Lesotho (novembre 2015-febbraio 2016); India settentrionale e Nepal (gen-

naio-maggio 2017), Etiopia (novembre 2018). Tra un viaggio e l’altro presenta le sue esperienze in pubblico e

nelle scuole, raccoglie dona-zioni per numerosi progetti Don Bosco, scrive e medita. Questo libro conclude la tri-logia di libri di “Massi on the road”.

Il terzo libro del viaggiatore e scrittore gaviese Massimiliano Schilirò che verrà presentato venerdì 5 aprile

Firmato l’accordo tra Rfi, Regione e comune di Novi

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14Aprile 2019 CULTURA

LA NECROPOLI DI SPILAMBERTO

La necropoli rinve-nuta nei pressi del fiume Panaro, vici-

no a Cava Ponte del Rio, non ha grandi dimensioni, ma offre una quantità con-

siderevole di informazioni sulle abitudini in vita et in morte delle prime comuni-tà germaniche stanziatesi in Italia dal VI secolo d. C. 34 sepolture a inumazio-ne, in fosse scavate nel terreno argilloso, a volte sostenuto da ciottoli e for-se dotate di copertura an-date purtroppo perduta. Vi venivano deposti i corpi, in o senza casse di legno, adagiati supinamente, ve-stiti degli abiti usuali e col corredo di doni funebri. Dall’insieme si deduce che si tratta di tombe di diversi status sociali , corrispon-denti a diverse collocazio-ni in vita delle persone, sia uomini sia donne, sepolte e ritrovate in questo luogo. I guerrieri, ad esempio, vestono l’abito proprio del Longobardo prima del 568, ossia di quando

questo popolo era anco-ra stanziato in Pannonia ( Ungheria ) e non aveva ancora percorso la peni-sola italica. La necropoli di Spilamberto, in provin-cia di Modena, si colloca, perciò, in un periodo non precedente il VI secolo

e attesta chiaramente la connotazione longobarda ed i suoi netti riferimenti ai riti funerari ungheresi. Longobardi sono spathae e coltelli, cuspidi di lancia, calotte di scudi in ferro, punte di frecce . Ma ac-canto alla armi la necro-poli ha restituito anche vasellame, fibule , collane e braccialetti in pasta di vetro , ambra, perle di fiu-me, ametiste e pietre dure. Ciononostante le tombe sono per lo più non ricche, ma quelle dei più abbienti sono arricchite di filamenti aurei nei tessuti e nei veli di cui sono rimaste tracce, di bicchieri e brocche in vetro lavorate molto fine-mente, di lucerne, padelle in bronzo, pettini in osso a doppia dentatura. Una fibula ad “ S “ in bronzo dorato e pietre dure, un

Sulle rive del Panaro

Gli arredi funebri dei Signori Longobardi

di Edoardo Castellazzi pendente bizantino in oro e perle con un cammeo di viso femminile al centro, un corno potorio , richia-mo alle tradizioni tribali, sono fra i pezzi più prezio-si e ricordano i reperti del-le grandi necropoli dell’I-talia centrale, da Castel

Trosino a Nocera Umbra. Tuttavia, in quelle gran-di necropoli, a differenza di questa di Spilamberto, il vasellame bronzeo è comune solo alle tombe maschili. I manufatti ro-mano-bizantini attestano i rapporti commerciali con le aree bizantine in epoca in cui il controllo militare del territorio conquistato era ancora in atto. Accan-to alle sepolture umane tre sepolture equine: tre ca-valli acefali, circostanza allo studio per stabilire se si tratta di di una pratica rituale , già osservata pe-raltro in Italia, in Germa-nia e in Austria , risalente all’arco di tempo fra il III ed il V secolo nell’Europa centrale e poi estesa alle popolazioni di Longobar-di, Turingi, Franchi orien-tali, Alemanni.

Chef Rubio incontra lo chef dei poveri Dino Impagliazzo,

il novantenne che da anni sfama più di 300 persone al giorno fra barboni e indi-genti delle stazioni ferrovia-

rie di Roma. Chef Rubio ha, visitato sabato 30 marzo le cucine di Romamor Onlus in zona Appio Latino, che si occupa da anni di recupera-re dalla grande distribuzione e da commercianti romani prodotti alimentari in ecces-so o in prossima scadenza e preparare pasti e distribuirli a circa 300 senzatetto nelle stazioni Tuscolana, Ostiense e presso Piazza San Pietro.Scambi di battute fra noto chef televisivo e lo chef Dino Impagliazzo: “Mi levo tanto di cappello! Sono tut-ti felici qui del fatto che tu sia venuto!” Rubio:” Ma no, so felici perchè li fai magnà bene!”. E ancora: “Sei forte Dino!” e poi: “Ammazza, dimostri vent’anni de meno ‘co sta forza e con tutto

quello che fai per gli altri!” Risate e piena sintonia dei due, mentre Dino Impa-gliazzo ha mostrato a Rubio le cucine e i tanti volontari intenti nella preparazio-ne dei pasti e i locali dove

vengono conservati alcuni prodotti. Chef Rubio ha co-nosciuto e apprezzato l’e-norme lavoro svolto dal no-vantenne Dino Impagliazzo, da più dieci anni impegnato ogni sera a scaricare merci, prepararle e consegnarle ai clochard di Roma. Dino ha ringraziato con affetto e con calore la visita del noto volto televisivo da sempre impegnato nel sociale su più fronti.Come ha sottolineato a mar-gine dell’evento Giovanni Impagliazzo, membro della Comunità di Sant’Egidio: Con “lo scarto” si fan-no cose grandissime: con quello alimentare, di locali, come lo “scarto di persone” che in realtà sono un enor-me valore, come nel caso di

Chef Rubio incontra lo chef dei Poveri 90enne

Dino, per tutto quello che porta avanti”. L’incontro è avvenuto saba-to pomeriggio nell’ambito dell’avvio dell’accordo fra la Comunità di Sant’Egidio, la catena di supermercato

Todis e il noto personaggio televisivo Chef Rubio, noto anche per il suo impegno sociale. Grazie all’iniziati-va i clienti di Todis posso-no donare parte della spesa acquistata ai volontari di Sant’Egidio che si trovano all’entrata degli esercizi. L’iniziativa ‘La Spesa per Tutti’ intende donare pro-dotti alimentari alle perso-ne in difficoltà economica, oltre all’attività di recupero di prodotti in eccedenza che Todis da anni dona alla Co-munità di Sant’Egidio. Per maggiori informazioni:Associazione RomAmor Onlushttp://www.romamor-onlus.com/Per contattare Dino Impa-gliazzo: Tel. 3494909707

Dino Impagliazzo, novantenne che da più di dieci anni sfama più di 300 persone al giorno.

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Aprile 201915CULTURA

Palazzo Reale a Mila-no gli dedicò qualche tempo fa una mostra di

grande successo finalizzata a sottolineare l’arte di questo artista in correlazione all’arte più ampiamente lombarda: si tratta del cosiddetto artista delle “ teste composte”, vale a dire Giuseppe Arcimboldo.

Nato e morto a Milano, tro-vò lì l’ambiente culturale in cui si formò ed iniziò la sua attività e soprattutto le ope-re celeberrime e particolari che tanto spazio ebbero nel genere della natura morta e nell’ambito degli scherzi pit-torici. Giuseppe Arcimboldo, infatti, giocò sull’utilizzo di frutta e verdura combinando con esse volti, figure di ani-mali, forme fantastiche, dive-nendo famoso per questa abi-lità nonché per la disinvoltura pittorica che ne ha fatto deci-samente un unicum. La sua opera aprì un filone cui attin-sero ampiamente artisti del ‘500 , del ‘600 e dei periodi successivi. Educato alla pit-tura dal padre Biagio, discen-dente da un ramo cadetto di una famiglia nobile milanese, l’Arcimboldo iniziò l’attività artistica verso il 1549 quan-do eseguì il disegno di carto-ni delle vetrate del Duomo; negli anni seguenti realizzò i cartoni preparatori delle storie di Santa Caterina di Alessandria, nel 1556 lavo-rò nel Duomo di Monza, ad un grande affresco, l’albe-ro di Jesse e nel 1558 ad un

cartone per un arazzo nella Cattedrale di Como. Nel pri-mo periodo milanese operò intensamente in vari campi, tanto che lo storico Paolo Morigia disse che era “ (...) pittore raro e in molte altre virtù studioso e eccellente (...) nella pittura come in di-verse bizzarrie” Seguì il pe-riodo austriaco “ e fu molto benvoluto da Massimiliano et raccolto con grande uma-

nità et honorato stipendio” ; poi fu a Praga con Rodol-fo II, infine tornò a Milano dove morì nel 1593. Fu in-terprete della cultura magico-cabalistica del XVI secolo, esponente del manierismo, volto sempre a cercare il si-gnificato nascosto delle cose, curioso di novità, intento sempre a creare originalità e meraviglia. Raggiunse fama internazionale con le “ Teste composte”, fisionomie grot-tesche che non ignoravano le caricature fisiognomiche rese celebri dal soggiorno milane-se di Leonardo. Ma celeberri-me sono anche le sue quattro stagioni e i quattro elementi della cosmologia aristotelica ( Aria, Fuoco, Terra e Acqua ) che, messe le une di fronte alle altre, sulle pareti della dimora imperiale di Vienna, volevano significare le corri-spondenze fra microcosmo e macrocosmo della filosofia di Aristotele. Il senso più vero della pittura di Arcimboldo poggia comunque soprattut-to sul suo aspetto ludico, sul gusto del “ mostruoso” e del fantastico che insieme affa-scina ed inquieta.

ARCIMBOLDOL’artista delle teste composte

Un particolare tratto dell’arte lombarda

di Edoardo Castellazzi

“Il 5 settembre 1938 ho smesso di essere una bambina come le

altre”. Con queste parole strazianti Liliana Segre

inizia il libro, scritto in-sieme con Enrico Menta-na, sulla sua deportazio-ne in campo di sterminio nazista e sugli orrori che i suoi occhi di “ bambi-na coi fiocchetti in testa” videro in tale luogo di crudeltà efferata .Quei luoghi annullarono vite e idee, sentimenti e pen-sieri, speranze e proget-ti di futuro; per questo vanno narrati alle nuove generazioni e la memoria di ciò che vi accadde riaf-fermata senza sosta per-ché mai l’umanità possa ripeterli. Ispirandosi al titolo di questo libro, ma soprattutto con l’intento di far sì che i bambi-ni che saranno uomini, forse politici, certamen-te lontani per età da quei fatti, da adulti ripudino guerre, genocidi e sopraf-fazioni, la classe quarta della scuola Réné Panis ha realizzato l’ eloquente e articolata mostra, “ La memoria ci rende liberi” nella sala polifunziona-le di Redavalle . Il titolo riecheggia la scritta sul

cancello di Auschwitz “ Il lavoro rende liberi” die-tro cui si nascondeva una inaudita follia, così come dietro l’indifferenza , o peggio la negazione, si nascondono e potrebbe-ro sopravvivere proprio

quegli stessi orrori. Così, dall’idea di una insegnante, “ l’efficien-tissima maestra Claudia Riccardi”, è nata l’inizia-tiva, “ costruita nel tem-po sull’interesse degli alunni e sul loro grande coinvolgimento di fronte al giorno della memoria , il 27 gennaio scorso”. “I bambini, spiega l’in-segnante, hanno lavorato con tanto impegno al pro-getto che, multidiscipli-nare, ha abbracciato dif-ferenti ambiti: l’Italiano con l’ascolto e la lettura di brani,molti tratti dal diario di Anna Frank, la visione di films, di docu-mentari e di interviste a persone che hanno vissu-to l’inferno della Shoah, come Primo Levi e Li-liana Segre; ma anche la Musica, la Religione, la Storia, l’Inglese e l’Arte. All’interno del laborato-rio, ad esempio, è stato inserito uno splendido lavoro di Arte e Musica condotto dalla pittrice Michela Ghisoni , mam-ma di un alunno. Credo,

LA MEMORIA RENDE LIBERI

Scuola primaria di Redavalle

Mostra sulla Shoah dei bambini della classe IV

di Antonella Ferrari prosegue l’insegnate, che questo lavoro abbia so-prattutto toccato il cuore dei bambini, che hanno con esso potuto espri-mere le loro emozioni più profonde, legate agli eventi di questa terribile

pagina di storia”. La mo-stra ha avuto un grande successo di pubblico e alla sua inaugurazione, affollatissima, sono in-tervenute numerose au-torità: il Sindaco Pieran-gela Compagnoni che ha ricordato Anna Frank e ha sottolineato quanto sia proficua la collaborazio-ne fra Amministrazione e Scuola per far crescere i bambini nella prospettiva della libertà e dei valori positivi, l’Assessore alla Cultura Raffaella Anelli che ha presentato l’ini-ziativa, Graziella Cerutti per l’ANPI di Redavalle e Santa Giuletta, Ernesto Bongiorni per l’Anpi di Broni e provinciale . In-tervento particolarmente efficace quello del consi-gliere regionale Giuseppe Villani , da sempre sen-sibile al tema dell’oppo-sizione ad ogni forma di nazismo e fascismo, già sindaco di Pinarolo, dun-que consapevole dell’im-portanza che rivestono eventi nati nelle scuole primarie dei piccoli co-

muni per far conoscere ai bambini la storia in modo costruttivo e appassio-nante. Tre gli aspetti sot-tolineati da Villani: la Resistenza è stata un fat-to popolare, che ha sapu-to coinvolgere non solo

i partigiani combattenti, ma anche le famiglie, la cittadinanza, i giovani di allora; la Resistenza è stata un fatto italiano, che ha compreso in un iden-tico bisogno di libertà la popolazione di tutto il territorio nazionale; la Resistenza ha avuto un orizzonte europeo e in-ternazionale, poggiando sul contributo delle gran-di potenze, senza l’aiuto delle quali non si sareb-bero aperti i cancelli dei famigerati campi e non si sarebbe potuto dar fine a tutto quell’orrore che vi si scoprì. Oggi ci sono altri recinti da aprire ed altre brutture da combat-tere, ha sottolineato Vil-lani : sono religiosi, cul-turali, politici, innalzati per escludere i diversi e i fragili. Ecco , dunque, la necessità di iniziative come quella dei bimbi di Redavalle e delle loro insegnanti, perché nella memoria si ritrovi la sto-ria e nella consapevolez-za la strada per non ces-sare mai di essere liberi.

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