Nevè Shalom - n°1

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Nevè Shalom APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA LUNEDÌ: Ore 16.45 incontro per i bambini di 1^ e 2^ elementare MARTEDÌ, MERCOLEDÌ, GIOVEDÌ, VENERDÌ: Catechismo DOMENICA: Mercatini di Natale dalle 9.00 alle 18.30 Ciao a tutti, mi chiamo Zaccaria, ma tutti mi chiamano Zac. Da oggi, ho deciso di diventare vostro amico. Ogni domenica mi troverete qui, su Nevè Shalom, termine ebraico che significa “Oasi di Pace”. Di settimana in settimana, vi racconterò una storia nuova, di mondi lontani o vicini. Oggi, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, voglio raccontarvi la storia di alcune donne che vivono in Marocco. Anno I - 25 Novembre 2012 - n°1 Questa è una storia bella perché parla di un olio naturale che aiuta a mantenere bella la pelle, ma soprattutto perché a confezionare il siero sono le donne berbere – un popolo del Marocco, in Nord Africa. Nel donare bellezza alle donne, regalano un futuro migliore a se stesse e ai loro figli. In che modo? È il segreto dell’Argan: un liquido giallo e splendente come l’oro, ricavato dalle mandorle di alberi millenari. Piante rare: crescono solo nel Sudovest marocchino. Appena fuori dalla città di Agadir comincia una foresta antica. La distesa verde scuro si espande per una zona semiarida e, a lungo, povera. Fino a vent’anni fa, gli abitanti, sopravvivevano allevando capre. Gli uomini erano pastori nomadi. Le donne non avevano possibilità di lavoro e dovevano dipendere dalla volontà dei loro mariti. Una situazione, purtroppo, diffusa in gran parte del Sud del mondo. Per le donne della valle di Argan, però, la situazione è migliorata. Dalla metà degli anni Cinquanta, i cacciatori di legname minacciavano la foresta. Un danno enorme: le lunghe radici e le folte chiome degli alberi di Argan contrastano l‘erosione del terreno e l’avanzare del deserto. Negli anni ’90 del secolo scorso la studiosa Zoubida Charrofour ha cominciato a battersi per salvare il bosco che ora è stato dichiarato intoccabile dall’Unesco, organizzazione internazionale che difende l’ambente e la cultura nel mondo. Dal suo impegno è nata la “rivoluzione dell’Argan”: un progetto di economia sostenibile che ha dato nuove possibilità di lavoro ed emancipazione alle donne che vivono lì. Esse sono riunite in piccole cooperative per la produzione dell’olio di Argan. Alcune raccolgono le mandorle, altre ne estraggono il siero, altre ancora lo confezionano. Il consorzio che riunisce le varie associazioni vende il prodotto all’estero dove è molto richiesto. Il denaro ricavato, oltre a dare alle berbere di che sopravvivere, è utilizzato per corsi di alfabetizzazione, poiché la maggior parte di loro non sa leggere e scrivere. Inoltre ha consentito a molte famiglie di costruirci una casa di mattoni, al posto di una baracca; di avere l’acqua corrente e la luce. Tutto questo è merito di un olio pregiato e dell’ancor più prezioso impegno di centinaia di mani femminili. C Ehi, ciao! Olio di Argan

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Nevè Shalom - n° 1

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Nevè Shalom

APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA

LUNEDÌ: Ore 16.45 incontro per i bambini di 1^ e 2^ elementare

MARTEDÌ, MERCOLEDÌ, GIOVEDÌ, VENERDÌ: Catechismo

DOMENICA: Mercatini di Natale dalle 9.00 alle 18.30

Ciao a tutti, mi chiamo Zaccaria, ma tutti mi chiamano Zac. Da oggi, ho deciso di diventare vostro amico. Ogni domenica mi troverete qui, su Nevè Shalom, termine ebraico che signifi ca “Oasi di Pace”. Di settimana in settimana, vi racconterò una storia nuova, di mondi lontani o vicini. Oggi, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, voglio raccontarvi la storia di alcune donne che vivono in Marocco.

Anno I - 25 Novembre 2012 - n°1

Questa è una storia bella perché parla di un olio naturale che aiuta a mantenere bella la pelle, ma soprattutto perché a confezionare il siero sono le donne berbere – un popolo del Marocco, in Nord Africa. Nel donare bellezza alle donne,

regalano un futuro migliore a se stesse e ai loro fi gli. In che modo? È il segreto dell’Argan: un liquido giallo e splendente come l’oro, ricavato dalle mandorle di alberi millenari. Piante rare: crescono solo nel Sudovest marocchino. Appena fuori dalla città di Agadir comincia una foresta antica. La distesa verde scuro si espande per una zona semiarida e, a lungo, povera. Fino a vent’anni fa, gli abitanti, sopravvivevano allevando capre. Gli uomini erano pastori nomadi. Le donne non avevano possibilità di lavoro e dovevano dipendere dalla volontà dei loro mariti. Una situazione, purtroppo, diffusa in gran parte del Sud del mondo. Per le donne della valle di Argan, però, la situazione è migliorata. Dalla metà degli anni Cinquanta, i cacciatori di legname minacciavano la foresta. Un danno enorme: le lunghe radici e le folte chiome degli alberi di Argan contrastano l‘erosione del terreno e l’avanzare del deserto. Negli anni ’90 del secolo scorso la studiosa Zoubida Charrofour ha cominciato a battersi per salvare il bosco che ora è stato dichiarato intoccabile dall’Unesco, organizzazione internazionale che difende l’ambente e la cultura nel mondo. Dal suo impegno

è nata la “rivoluzione dell’Argan”: un progetto di economia sostenibile che ha dato nuove possibilità di lavoro ed emancipazione alle donne che vivono lì. Esse sono riunite in piccole cooperative per la produzione dell’olio di Argan. Alcune raccolgono le mandorle, altre ne estraggono il siero, altre ancora lo confezionano. Il consorzio che riunisce le varie associazioni vende il prodotto all’estero dove è molto richiesto. Il denaro ricavato, oltre a dare alle berbere di che sopravvivere, è utilizzato per corsi di alfabetizzazione, poiché la maggior parte di loro non sa leggere e scrivere. Inoltre ha consentito a molte famiglie di costruirci una casa di mattoni, al posto di una baracca; di avere l’acqua corrente e la luce. Tutto questo è merito di un olio pregiato e dell’ancor più prezioso impegno di centinaia di mani femminili.

CEhi, ciao!

Olio di Argan