NEON · Che Natale stia per diventare una festa fatta ... dimentica e torna a bussare alla nostra...

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CICLOSTILATO IN PROPRIO NEON W RATORIO EWS Anno 6 - Numero 24 DICEMBRE 2016

Transcript of NEON · Che Natale stia per diventare una festa fatta ... dimentica e torna a bussare alla nostra...

CICLOSTILATO IN PROPRIO

NEON W RATORIO EWS

Anno 6 - Numero 24 DICEMBRE 2016

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La redazione

Alessandro Granata

Alessia Pozzoli

Andrea Carenzi

Andrea Coldani

Camilla Bagatta

Carlo Maestroni (Coach)

Corinne Cipolla

Cristian Di Cosimo

Davide Bagatta

Don Paolo

Elena Malaraggia

Emma Coldani

Federica Arensi

Giada Mainardi

Giada Zanini

Giovanni Pasquali

Ilaria Mauri

Irene Gavina

Jessica Maiocchi

Laura Bosoni

Luca Ferrari

Luca Fontana

Marco Catalano

Mariavittoria Andena

Matteo Carenzi

Matteo Micheli

Mattia Maniezzo

Paola Fulghieri

Sara Pasetti

Stefano Poggi

In questo numero…

Pag. 3 - Merry Xmas… E dov’è

Christ?

Pag. 6 - Dal 2016 al 2017

Pag. 7 - Cirque du Soleil

Pag. 9 - Realizza il tuo pupazzo

di neve

Pag. 10 - Alla ricerca dei

labirinti

Pag. 12 - MotorShow

Pag. 13 - Angolo del Relax!

Pag. 17 - Musica maestro!

L’inverno non è mai stato così

suonato!

Pag. 19 - Life in progress!

Pag. 22 - Nightmare before

Christmas

Pag. 24 - Amarcord: Sport in TV

Pag. 26 - Ricetta: ciambellone

della nonna allo yogurt

www.oratoriosancolombano.com

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Buon Natale a tutti!

Se non volete annoiarvi nelle meritate vacanze con una riflessione

molto autocritica, il vostro articolo finisce qui.

Se state leggendo ancora, è bene che prima vi dica come è nato

quanto segue.

Come ogni Natale c’è sempre da scrivere qualcosa sul Natale,

qualcosa di simpatico, accattivante e fondamentalmente natalizio.

Quest’anno, in un prepotente calo di ispirazione, probabilmente

causato dal “troppo” Natale che già da fine Novembre quasi

arrivava a soffocare (per esempio quell’americanata del Black

Friday che ci teniamo a importare), abbiamo chiesto aiuto a uno dei

nostri migliori amici; è un amico di tutti e sa molte cose su qualsiasi

argomento: il suo nome è Google.

Per la precisione abbiamo scritto

“natale” in Google Immagini e il

risultato ci ha colpito abbastanza.

Vi abbiamo fornito lo screen,

chiunque può controllare che è

autentico. Non manca niente?

Secondo voi il nostro amico Google

non ha dimenticato un dettaglio?

Per essere “Natale” propriamente il

“Giorno della Nascita”, manca

quantomeno il “Nato”! L’effetto è

quello di una festa di compleanno

gigantesca (diciamo festeggiata in

più di mezzo mondo) in cui c’è pieno

di palloncini, regali, bandierine,

torte, altri regali, giochi, musica e

chi più ne ha più ne metta, ma

Merry Xmas… E dov’è Christ? di Don Paolo e Giovanni Pasquali

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manca il festeggiato. Strano, no? L’effetto è questo perché se

perdiamo il vero contenuto del Natale ci rimane un momento, una

serata o una giornata di festa e di pingui pasti che si differenzia

da tante altre solo per il panettone o, per gli accaniti nemici dei

canditi, il pandoro!

Penserete giustamente che tutto abbia poco senso, che il presepe

che manca nello screen sia poco sotto e che si stia cercando di

fare del moralismo senza un motivo né un titolo; probabilmente

sull’ultimo punto vi potremmo anche dare ragione, ma l’immagine

che manca non è subito sotto; dovete scorrere non poco perché è

preceduta da un gatto con un cappello da Babbo Natale, Bocelli che

canta e una scimmia che addenta un pacco regalo (così bella che

non potevamo non

mettervela)!

Google potrebbe avere

torto (molto difficile).

Pensiamo allora a come si

fanno gli auguri i nostri

amici British and

Americans. Premesso che

le abbreviazioni di solito tolgono il superfluo e salvano

l’indispensabile (lo sanno quelli che scrivono “Ke, nn h dtt nnt”); non

è impossibile vedere ben scritto “Merry (o Happy) Xmas!”.

Tralasciamo il “happy”, pensiamo un attimo a Xmas. Cosa si è

tralasciato per abbreviare? Cosa è stato ritenuto superfluo?

Christ! Il Festeggiato, il motivo della festa, la Festa stessa in

persona è stato eliminata. Gesù è stato sostituito da “X”. Cristo è

un “Mister X”.

Che Natale stia per diventare una festa fatta solo di luci, regali,

Babbi, fiocchi, cose rosse, molti regali, shopping e quant’altro, non

è una novità; che senza tutte queste commercialità Natale avrebbe

per molti lo stesso senso di altre feste che ci regalano giorni di

vacanza senza un apparente motivo, non è un mistero. Tuttavia Il

Natale senza Cristo è come un bel regalo di cui dopo poco ci si

ricorda solo del grosso fiocco rosso e della carta le renne e

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l’allegro paffuto signore vestito di bianco e rosso (a proposito

sapete che la sue origine ci riportano a San Nicola, quelli di Bari?).

Ma all’interno? Cosa c’era nel mio Natale?

Non dimentichiamoci di Cristo, è Lui il vero dono, quello che piò

cambiare la nostra vita… per sempre !

Buon Natale di Cristo è questo l’augurio più autentico, che il

Signore sia con Te, che la Sua Luce illumini la tua vita e ti aiuti a

sconfiggere le piccole o grandi tenebre che la rattristano. Questo

non significa assolutamente rinunciare a tutto il resto, ma

riflettere e mettere gli elementi nel giusto ordine di importanza e

di senso. Cristo è il suo amore per noi al primo posto come Dono

ricevuto, da condividere e da manifestare; i doni che ci scambiamo

sono il segno del nostro amore per l’altro e presepi, candele, alberi

sono segni dell’Amore che si incarna nella storia, che è luce, che

non finisce. L’amore del Signore non finisce in qualche cantina e

non dura per una settimana ma mette casa nel nostro cuore e lì

rispende sempre; il Natale ci ricorda di avere da sempre l’amore in

noi, anche se a volte ce ne dimentichiamo. il Signore non si

dimentica e torna a bussare alla nostra porta per dirci: «Non

temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il

popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che

è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino

avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia". E subito apparve con

l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e

diceva: "Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli

uomini, che egli ama».

L’invito che facciamo (a tutti) è di fermarci un attimo e pensare

che Natale non deve essere una festa allegra in cui magari si va

anche a Messa (forse per cliché), ma un impegno, una promessa,

uno spirito che deve essere evergreen esattamente come il nostro

albero! Ognuno di noi riscopra il proprio Natale a modo suo, se

vuole! Ce lo auguro di cuore!

Happy Christmas a tutti, altro che Xmas!

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Dal 2016 al 2017! di Davide Bagatta e Marco Catalano

Siamo alla fine del 2016 e possiamo dire che tutto sommato è

andato bene. Sono successe molte cose, positive e negative, ma non

siamo qui per parlarne.

Molti fanno buoni propositi per il nuovo anno: c’è chi dice che andrà

meglio a scuola, o che si comporterà bene… ma ovviamente

sappiamo che nessuno li rispetterà! Altri ripensano all’anno appena

passato e riflettono su cosa non hanno fatto, ma che avrebbero

voluto fare.

L'anno nuovo può spaventare, perché preoccupa lasciare quello che

è stato un bell'anno, senza sapere cosa accadrà. Ma non ci si deve

spaventare, perché alla fine non è poi così diverso dal precedente.

In ogni caso preoccuparsi non cambia il futuro; tanto vale essere

felici e sperare in bene!

Vi auguriamo buone feste e un felice anno nuovo!

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Cirque du Soleil di Stefano Poggi Nel mese di novembre è arrivato in Italia per la prima volta il tour

del Cirque du Soleil. Ma cos’è? Il Cirque du Soleil è un famoso circo

canadese, anche se definirlo circo non sarebbe molto appropriato.

Si differenza dagli altri per non utilizzare in nessun numero

circense gli animali, quindi il palco è completamente dedicato agli

artisti: mimi, acrobati, giocolieri. Non si tratta però di una

compagnia tradizionale: gli spettacoli del Cirque, infatti, uniscono

numeri di diverse scuole circensi, da quella russa a quella cinese,

creando qualcosa di assolutamente unico. Si può veramente dire

che si tratta di una rappresentazione multiculturale e

multilinguistica (gli artisti appartengono a ben 25 diverse

nazionalità). Tutte queste caratteristiche lo rendono molto diverso

dalla nostra idea, direi, antiquata del “circo”.

Gli spettacoli del Cirque du Soleil sono

concepiti come un unicum: ogni spettacolo

non è mai perfettamente uguale agli altri e

le diverse repliche del medesimo show

possono anche differire. Questo è reso

possibile dalla presenza di numerosi ospiti

che eseguono la loro performance.

Generalmente sono i clown a ricoprire

questo ruolo di ospiti, e, di conseguenza

ogni replica varia e lo show si evolve nel

tempo. Una particolarità che mi ha colpito

molto è il fatto che ogni spettacolo ha una

trama centrale da cui si sviluppano diverse scene: questo permette

agli spettatori di immedesimarsi nella storia e seguire con

partecipazione il susseguirsi della trama.

Perfino la parte musicale degli spettacoli è totalmente diversa da

quella dei circhi di stampo tradizionale. Infatti le colonne sonore di

ogni show sono rigorosamente eseguite sempre dal vivo e

completamente differenti una dall'altra anche nello stile e negli

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strumenti musicali utilizzati per

dare l'atmosfera voluta.

Tutto questo fa del Cirque du

Soleil un evento di grande impatto

emotivo e scenico dove lo

spettatore viene in un certo senso

“rapito” da tutto quello che

accade sul palco, tanto che di

fronte a certe acrobazie,

decisamente al di sopra delle

possibilità umane, viene da

chiedersi se questi artisti sono

veramente umani.

È veramente uno spettacolo in

tutti i sensi, merita di essere

visto almeno una volta nella

vita… aspettate il prossimo

tour in Italia… e non

perdetevi la prossima occasione!!

PER SAPERNE DI PIU’:

Fondato nel 1984 dall'ex-

mangiatore di fuoco allora

ventitreenne Guy Laliberté a

Montreal insieme a Gilles Ste-

Croix e Daniel Gauthier, ha

circa 5000 dipendenti, che

animano 8 spettacoli in

tournée con tendoni in tutto il

mondo, e altri 10 spettacoli

stabili, ognuno con differenti

tematiche.

TRAMA DELL’ ULTIMO SPETTACOLO: VAREKAI

“Nel profondo della foresta, ai piedi di un vulcano, esiste un mon-

do straordinario, un mondo dove tutto è possibile…un mondo chia-

mato Varekai. Dal cielo scende un giovane uomo e la storia di Va-

rekai comincia. Paracadutato nella penombra di un bosco magico, in

un mondo popolato da creature fantastiche, questo giovane parte

per un'avventura tra l’assurdo e lo straordinario. In questo giorno

e in questo inizia un incantesimo ispirato alla vita ritrovata. La pa-

rola Varekai significa "ovunque" nella lingua dei “gitani vagabondi”.

Questa produzione rende omaggio all'anima nomade, allo spirito e

all'arte della tradizione circense, come alla passione infinita di

coloro la cui ricerca li conduce lungo il sentiero che conduce alla

Varekai.”

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Realizza il tuo pupazzo di neve! di Alessia Pozzoli e Giada Zanini

Occorrente:

nastro

una calza

due elastici

dei bottoni

colla per stoffa

pezzi di giornale

Procedimento:

Prendere la calza, tagliare la

parte superiore, fare un

nodo alle estremità e

risvoltarla.

Utilizzare la carta di giornale e metterla nella calza per fare il

corpo e poi chiudere con un elastico.

Incollare i bottoni per fare occhi, naso

e camicia.

Chiudere il tutto con un nodo e coprirlo

con il pezzo di calza in avanzo formando

il cappello.

Infine con il nastro, creare la sciarpa.

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Alla ricerca dei labirinti di Federica Arensi Il labirinto, simbolo frequente nella storia dell’umanità, ha

caratterizzato miti, religioni, culture e filosofie di ogni genere.

Compare in civiltà ed epoche diverse, ma anche in luoghi

lontanissimi tra loro come la Cina e l’Egitto, il Perù e la Grecia; ed è

proprio in quest’ultima che tutto ha avuto origine.

Il termine “labirinto” deriva infatti dal nome greco

“labýrinthos” (λαβύρινθος) che veniva utilizzato nella mitologia per

indicare il labirinto di Cnosso, ma secondo l’archeologo Arthur

Evans l’origine del termine risale alla lingua lidia (diffusa nella

parte occidentale dell’Anatolia ed estinta intorno al I secolo a.C.),

nella quale “labrys” veniva utilizzato per indicare un’ascia a due

lame, che era il simbolo del potere reale a Creta. Di conseguenza

“labirinto” vorrebbe dire “palazzo” dell’ascia a due lame”, cioè il

palazzo del re Minosse. Da ciò si può intuire che il labirinto è

strettamente collegato al mito di Cnosso, scritto nel I secolo a.C.

da Apollodoro, nel quale si narra che Teseo, figlio del re di Atene,

sia riuscito non solo ad uccidere il terribile Minotauro (mostro

metà uomo e metà toro), ma anche ad uscire dal labirinto in cui era

intrappolato per mezzo del celebre “filo di Arianna”.

Questo è il più famoso di una vastissima serie di labirinti, ognuno

dei quali è caratterizzato da precise interpretazioni tra loro

differenti. Per esempio l’intrico nell’antico Egitto rappresentava la

struttura dell’universo, in alcune regioni africane aveva la forma di

una giostra strategica, invece nell’isola di Malekula (situata

nell’Oceano Pacifico) veniva considerato un gioco di abilità e in

India una forma di buon auspicio.

L’interpretazione forse più originale deve essere attribuita alla

Cina, perché il labirinto veniva usato come una vera e propria forma

di difesa dagli attacchi del male, infatti anche i vialetti davanti alle

case erano sempre di forma sinuosa per la diffusa credenza che il

drago del male potesse camminare solo dritto e non riusciva di

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conseguenza a percorrere strade curve.

La rappresentazione del labirinto era

parecchio diffusa anche nel Medioevo,

infatti lo si trovava spesso raffigurato sui

pavimenti delle navate di alcune cattedrali

gotiche, conquistando così una delle prime

reinterpretazioni cristiane, secondo la

quale il labirinto poteva rappresentare il

percorso tortuoso che deve portare alla salvezza dell’anima. In

particolare il simbolo che diventa l’emblema della ricerca e del

cammino (sia fisico che spirituale) è quello ormai diffuso in tutto il

mondo e che comunemente viene denominato il “Nodo di Salomone”.

Ad ogni modo, oltre alle interpretazioni che gli possono essere

conferite, il labirinto resta il simbolo della sfida, della curiosità,

della ricerca e della voglia di superare i propri limiti, che è tipica

non solo dell’uomo antico, ma anche di quello moderno e di tutti noi.

Esempio di nodo di Salomone

Labirinto della Cattedrale di San Martino, Lucca

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MotorShow 2016 di Andrea Carenzi e Mattia Maniezzo Quest’anno abbiamo fatto un salto per voi al MotorShow di

Bologna, giunto alla sua quarantesima edizione, svoltasi dal 2 all’11

dicembre presso la Fiera di Bologna. L’edizione 2016 arriva dopo

che è stata annullata l’edizione 2015 (così come quella del 2013)

per mancanza di espositori. A questa ha partecipato la gran parte

dei marchi automobilistici presenti in Italia, in particolare tutto il

Gruppo Fiat (incluso il brand Maserati), Ford, Peugeot-Citroen e

Jaguar-Land Rover, oltre a espositori di tutto ciò che ruota

attorno al mondo dell’auto: dall’olio motore fino alle aziende di

servizi come il Telepass. Il gruppo Volkswagen-Audi, BMW e Opel

sono stati i grandi assenti di questa edizione. In aggiunta, si

segnala la presenza di padiglioni dedicati al mondo dell’auto

d’epoca, in cui si inseriscono anche le mostre dei veicoli storici

delle Forze dell’Ordine, con le mitiche “Giulia” dei Carabinieri e

della Polizia che hanno segnato la storia. Come le precedenti

edizioni, è stata allestita un’arena all’aperto per gare ed esibizioni

varie, nonché aree per i test drive, la guida off-road e i corsi di

guida sicura.

Secondo le previsioni, quest’anno sarà raggiunta quota 200mila

visitatori: superiore alle attese, ma lontani dai fasti dei primi anni

2000, in cui si raggiunse quota 1 milione e 200 mila visitatori.

Tuttavia l’evento ha suscitato nuovo interesse nelle case

automobilistiche, il cui numero ha superato gli obiettivi prefissati

dall’organizzazione di riuscire ad attirare almeno i due terzi dei

marchi automobilistici presenti nel nostro Paese. Il MotorShow di

Bologna, nonostante tutto, rimane (ad oggi) l’unica grande

esposizione italiana dedicata al mondo dell’auto, continuando a

rimanere impressa nell’immaginario collettivo.

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Musica maestro! L’inverno non è mai

stato così suonato! di Giada Mainardi

Diamo il via alla nuova rubrica di NEON dedicata ai giochi in

compagnia!

L’autunno è passato e l’inverno è arrivato. Cosa si può fare in queste

grigie giornate per combattere la noia? Un gioco in compagnia è la

soluzione migliore. In questo numero vi proponiamo un gioco

semplice e divertente: basta un po’ di musica e tutti, dal più al meno

intonato, per una sera vi ritroverete cantanti. Dividetevi in due

squadre e… musica maestro!

Acquappella

Occorrente: una bacinella ripiena d’acqua

In questa manche, due componenti (uno per squadra) devono

cantare una canzone con la

faccia immersa in una

bacinella piena d'acqua e

farne indovinare il titolo ai

compagni.

Re-playback

Quattro concorrenti, due per

squadra, dovranno imitare le

coreografie tratte da alcuni videoclip di canzoni famose seguendo lo

stesso labiale dell'interprete originale. Alla fine della puntata, il

concorrente che avrà interpretato meglio la coreografia darà un

punto alla sua squadra.

Conta e canta (ritorna al ritornello)

Occorrente: bende paraocchi, cuffie

A questo gioco partecipano due componenti per ogni squadra. Il

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conduttore fa ascoltare una canzone scelta da lui a tutti i giocatori.

Quindi i giocatori scelti vengono bendati e indossano delle cuffie per

ascoltare una canzone diversa da quella precedente. A questo punto il

conduttore fa ripartire la prima canzone. L’obiettivo del gioco è

cominciare a cantare al momento giusto il ritornello della canzone

iniziale, senza farsi confondere

dalla musica che viene

trasmessa nelle cuffie. Vince il

giocatore che riuscirà a cantare

il ritornello all’istante corretto.

La canzone strappalacrime

In questo gioco, un componente

di una delle due squadre deve

cantare una canzone malinconica

e cercare di far ridere tutti e quattro i membri della squadra

avversaria. Il componente che avrà fatto ridere il maggior numero di

persone guadagna un punto.

La canzone mono-tona

Le due squadre devono indovinare il titolo di alcune canzoni cantate

dal conduttore senza intonazione. La squadra che avrà indovinato per

prima le tre canzoni, guadagna un punto.

Mmm song

A questa manche partecipano due componenti per squadra. Il primo

deve cantare all’altro una canzone a bocca chiusa, emettendo un

suono nasale. La coppia che avrà indovinato più canzoni in 60 secondi

farà guadagnare un punto alla sua squadra.

Canta parola

Due concorrenti per squadra devono cantare in 60 secondi delle

canzoni contenenti le parole suggerite dal conduttore del gioco. Se

non sono in grado di rispondere possono passare alla parola

successiva. La squadra che trova più canzoni vince il punto.

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Mimo’s songs

In questa manche due componenti per

squadra dovranno mimare dei titoli di

canzoni in 60 secondi e farli indovinare ad

un altro compagno. La squadra che avrà

fatto indovinare il maggior numero di

canzoni, guadagnerà un punto.

Life in progress! di Paola Fulghieri

*#######! (esclamazione di saluto)

Abito sul pianeta Terra. Sono un essere umano.

Mediamente quelli come me superano il metro e mezzo di altezza.

Molti di noi sono dotati di superpoteri: possono parlare, vedere,

ascoltare, muoversi e molto altro ancora.

Ci riconosci perché abbiamo due gambe, due braccia, una testa, due

occhi e un cuore. Anche se non siamo gli abitanti più numerosi, siamo

in tanti: circa 7 miliardi.

Poi però ognuno ha qualcosa che lo rende unico... io mica posso

svelarti tutto!

Quello che voglio raccontarti é invece la meravigliosa storia che ci

accomuna e ci precede.

Dimentica i metri e chili! Una nuova vita nasce dalla fusione del

materiale genetico di due cellule mi-cro-sco-pi-che chiamate

gameti, uno maschile e uno femminile. In principio c'è dunque lui: lo

zigote, un'unica cellula totipotente, che ha ereditato metà del

corredo cromosomico materno e metà del corredo cromosomico

paterno e contiene -lui da solo- tutte le informazioni necessarie per

generare un intero organismo!

Lo zigote inizia allora a dividersi velocemente in tante cellule figlie

senza aumentare di dimensioni; in questa fase detta segmentazione

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si assiste a una proliferazione cellulare senza precedenti, ed é così

che da organismi unicellulari diventiamo pluricellulari.

Il bello é che ogni cellula figlia contiene all'interno del proprio

citoplasma dei determinanti morfogenetici diversi (precedentemente

ereditati dal ricco citoplasma dello zigote) che le indicheranno il suo

futuro destino: darà origine al sistema nervoso oppure all'apparato

digerente? Si differenzierà in epidermide o in cartilagine? ....e così

via, domande esistenziali di questo tipo.

Nel corso della segmentazione lo zigote cambia nome e aspetto:

prima "morula" (per via della somiglianza con le more, quei buoni

frutti di bosco!), poi "blastula", infine "gastrula".

Quella che ci interessa è la gastrula: contiene un numero sufficiente

di cellule per passare a un livello di organizzazione successivo.

Durante la gastrulazione, le cellule migrano e vanno ad occupare il

posto loro destinato; alcune si spostano sulla superficie (cellule

dell'ectoderma), altre sprofondano all'interno (cellule

dell'endoderma), altre ancora rimangono "imprigionate" nel mezzo

(cellule del mesoderma).

Quello che si forma per primo è il tubo digerente, che si origina

dall'endoderma: così l'embrione può iniziare a metabolizzare i

nutrienti.

E poi.... poi è una lenta reazione a catena. La gastrula, da piccola

ZIGOTE

GASTRULA

BLASTULA MORULA

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pallina cava (ricorda che adesso ha un intestino e un ano), inizia a

espandersi in ogni direzione e si assiste così alla lenta

specificazione degli assi corporei dell'embrione: antero-

posteriore, dorso-ventrale e latero-laterale... insomma,

finalmente prendiamo forma!

A questo punto, il mesoderma si organizza in una struttura

tubulare, la notocorda (la futura colonna vertebrale) che guiderà la

formazione del nostro primitivo sistema nervoso, a partire dalle

cellule dell'ectoderma.

Sai come si forma quel sistema nervoso che con le sue

terminazione raggiunge anche i

punti più lontani del nostro

corpo?

No, vero? Incredibile! Inizia un

po' dall'alto e un po' dal basso,

per fare più in fretta, poi si

congiunge. E intorno a lui dal

mesoderma nascono i muscoli,

le ossa, i vasi sanguigni, i reni

e le gonadi.

Incredibile sì! ...mancano solo dei polmoni per respirare. E questi,

indovina?!, hanno origine endodermica e derivano dal tratto

anteriore del tubo digerente: all'altezza della futura faringe, il

tubo si allarga in una sorta di sacchettino che pian piano si allunga

in trachea e si dirama in bronchi e bronchioli. Hai visto che roba?!

Incredibile veramente, tu lo sapevi?

Ora stiamo lottando perché ognuno di noi possa avere gli stessi

diritti e le stesse cure, indipendentemente dal paese in cui nasce.

Siamo in tanti, te l'ho già detto, abbiamo idee e desideri

diversi...dobbiamo imparare a convivere nel rispetto reciproco e

delle risorse che il pianeta Terra può offrirci.

Vieni presto a trovarci,

firmato: un Essere Umano

al centro, primitivo midollo spinale;

intorno, il mesoderma in via di differenziazione

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Film: Nightmare Before Christmas di Elena Malaraggia Nightmare before Christmas è un film d’animazione del 1993,

realizzato in stop-motion, cioè usando dei pupazzi mossi a mano

dagli animatori di fotogramma in fotogramma.

TRAMA

Jack Skeletron è il re del Paese di Halloween, nel quale vivono tutti

i mostri di tale festività. Il giorno dopo Halloween Jack si sente

strano e cerca conforto nel silenzio del bosco accompagnato dallo

spirito del suo fedele cane Zero. Mentre

vagabonda ad un tratto scopre gli ingressi per

i paesi delle altre festività.

Attratto dal luminoso albero di Natale, decide

di aprire la porta corrispondente a questa

festa e viene risucchiato nel paese dall’anima

natalizia. Sorpreso dalla gioia che regnava

nella città scopre che quello era il sentimento

che aveva sempre cercato.

Appena tornato nel proprio paese Jack tenta di spiegare ai propri

concittadini cos’è il Natale mostrandogli alcuni oggetti che lo

caratterizzano. Gli abitanti di Halloween continuano però a non

capire il Natale e Jack decide quindi di raccontare le

caratteristiche del Natale secondo lo spirito di Halloween: dice

che il Loro capo ha una voce profonda, si fa chiamare Babbo

Nachele e vola in cielo con una slitta trainata da animali mostruosi.

Jack si rende conto che per farlo comprendere appieno è

necessario realizzarlo quindi comunica a tutti gli abitanti che

penserà lui stesso ai festeggiamenti del Natale. Richiamata

l’assemblea cittadina, assegna a ogni abitante un compito

necessario per la realizzazione della festa natalizia. A Sally, una

bambola di pezza realizzata dallo scienziato pazzo della città,

spetta il compito di realizzare il costume, mentre al trio di bambini

Vado, Vedo e Prendo spetta il compito di rapire Babbo Natale che

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successivamente viene consegnato a Mr. Bau Bau, antagonista di

Jack. Gli altri abitanti del paese hanno il compito di preparare i

regali per i bambini, ma purtroppo le creature continuano a

confondere le idee di Halloween con quelle del Natale creando dei

giocattoli spaventosi e pericolosi.

Sally, segretamente innamorata di Jack, ha una visione

catastrofica dell’evento e cerca di avvisarlo ma lui non ascolta il

consiglio. Così lei tenta di fermarlo creando una fitta nebbia ma la

slitta di Jack decolla comunque grazie al luminoso naso a forma di

zucca di Zero.

La notte di Natale Jack consegna ai bambini i regali preparati dai

suoi concittadini, ma questi si spaventano creando panico e facendo

barricare in casa le famiglie. La slitta viene presa di mira dai

militari, e infine viene abbattuta in quanto Jack viene considerato

un furfante che si spaccia per Babbo Natale. Dopo essersi reso

conto che il suo piano ha fallito, Jack decide di restituire il

compito a Babbo Natale che però deve essere liberato dal suo

aguzzino. Dopo aver sconfitto il Bau Bau, Babbo Natale viene

liberato e può finalmente sostituire i spaventosi giocattoli

distribuiti dal re di Halloween con i suoi.

Volando con la slitta sopra la città di Halloween augura a tutti Buon

Halloween e porta loro in dono la neve. Grazie a questo gli abitanti

possono capire il vero spirito del Natale. Sally rivela a Jack i propri

sentimenti e i due possono felicemente baciarsi sulla Collina del

Terrore, felici di essere loro stessi.

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Amarcord: sport in TV di Carlo Maestroni Riprendendo il titolo di una canzone di un famoso DJ italiano, “Ma

che ne sanno i duemila?”, che ne sanno di quando il campionato

iniziava la prima domenica di settembre e le partite iniziavano alle

ore 16? Mano a mano che le ore di luce diminuivano, le partite

iniziavano alle ore 14:30, a partire

dalla ultima domenica di settembre,

e tutte in contemporanea.

Ancor oggi la serie A viene

trasmessa da Radio Rai, non da Saxa

Rubra ma bensì dallo studio di Corso

Sempione a Milano, con la

trasmissione “Tutto il calcio minuto

per minuto”, con alcuni dei più grandi

radiocronisti italiani come Sandro Ciotti, Enrico Ameri, Ezio Luzzi,

Carlo Nesti e tanti altri colleghi. Al temine di “Tutto il calcio

minuto per minuto” si passava su Rai Due con “Studio Sprint” per i

commenti degli inviati dagli stadi italiani e le interviste con gli

allenatori delle varie squadre. Quindi si ritornava ancora su Rai Uno

con una delle trasmissione più seguite dell’intero panorama

televisivo italiano: “90° Minuto”, ideata da Maurizio Berendson,

Remo Pascucci e Paolo Valenti. I primi due erano solo i

corredattori, mentre Paolo Valenti è stato il conduttore della

trasmissione dal 1970 al 1990; andato in pensione Valenti la

conduzione passò a Gianpiero Galeazzi. Il successo di “90° Minuto”

era dovuto anche agli inviati dagli stadi come Tonino Carino, che

commentava le immagini relative all’Ascoli, e Luigi Necco, che si

occupava delle partite del Napoli e delle altre squadre campane

che militavano in Serie B. L’inviato che seguiva le squadre lombarde

era Gianni Vasino ed infine c’era anche Franco Strippoli, che curava

le partite delle squadre pugliesi.

Per concludere la giornata c’era la decana delle trasmissioni

sportive italiane, cioè la “Domenica Sportiva”. Trasmessa dallo

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studio Tv3 Rai di Corso Sempione, la prima puntata della DS andò

in onda l’11 ottobre del 1953 e ancora oggi offre in anteprima le

immagini dei gol e i servizi sugli altri sport. Inoltre il lunedì alle ore

21:00 c’era il “Processo del Lunedì” condotto da Aldo Biscardi.

Per quanto riguarda gli altri sport, da marzo a novembre c’era il

mondiale di Formula 1. Il commento era curato da Ezio Zermiani, al

suo fianco in cabina c’era Mario Poltronieri e ai box come

intervistatore c’era Gianfranco Palazzoli. Il sabato sera su Rai Due

c’era l’appuntamento del secondo tempo della partita di basket il

cui commento era curato da Gianni De Cleva.

Nel corso degli anni la concorrenza rispose alla Rai con “Mai dire

Gol”, condotto dalla Gialappa’s Band e con ospiti come Antonio

Albanese, che interpretava PierPiero il giardiniere di Villa San

Martino ad Arcore, Teo Teocoli, che interpretava il tifoso del

Napoli Felice Caccamo, e Aldo, Giovanni e Giacomo che

interpretavano i Sardi. Mentre prima la serie A veniva trasmessa

solo la domenica, salvo quando c’erano le coppe europee e la

nazionale, dalla fine degli anni ‘90 con l’avvento della PayTv, il calcio

viene trasmesso tutti i giorni e ogni sera è buona per guardarsi una

partita.

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Ricetta: Ciambellone della nonna allo

yogurt di Mariavittoria Andena

Ingredienti

uno stampo da ciambella

Uova (circa 6 medie)

Zucchero 400 g

Yogurt greco 200 g

Olio di semi 90 g

Farina 00 200 g

Fecola di patate 50 g

Lievito in polvere per dolci 10 g

Scorza di limone

Burro q.b.

Farina 00 q.b.

Preparazione

Per preparare il ciambellone allo yogurt, innanzitutto assicuratevi

che tutti gli ingredienti siano a temperatura ambiente.

Unite le uova e lo zucchero in una ciotola e e cominciate a montare.

Versate l’olio di semi a filo mentre la frusta è in funzione.

In una ciotola a parte, setacciate la farina, la fecola di patate e il

lievito e mescolateli tra loro.

Unite le polveri al composto nella ciotola, un cucchiaio alla volta,

senza mai smettere di montare.

Una volta finite le polveri, aggiungete lo yogurt in 2-3 volte,

mantenendo sempre la frusta in funzione. Quando il composto è

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ben omogeneo, spegnendo le fruste, aggiungete la scorza di limone

grattugiata e mescolate bene con una spatola.

Imburrate e infarinate uno stampo da ciambella, riempitelo con

l’impasto ottenuto e infornate in forno statico preriscaldato a 170°

per 60 minuti nel

ripiano più basso.

Se la ciambella

dovesse scurirsi

troppo in superficie,

coprite con un foglio

di alluminio e

continuate la cottura.

Dopo aver verificato

la cottura con uno

stecchino, sfornate la

ciambella e lasciatela raffreddare.

Il vostro ciambellone allo yogurt è pronto per essere gustato!

NEON WANTS YOU!

SCRIVI A

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a

E’ Natale ogni volta

che sorridi a un fratello

e gli tendi la mano.

E’ Natale ogni volta

che rimani in silenzio

per ascoltare l’altro.

E’ Natale ogni volta

che non accetti quei principi

che relegano gli oppressi

ai margini della società.

E’ Natale ogni volta

che speri con quelli che disperano

nella povertà fisica e spirituale.

E’ Natale ogni volta

che riconosci con umiltà

i tuoi limiti e la tua debolezza.

E’ Natale ogni volta

che permetti al Signore

di rinascere per donarlo agli altri.

È Natale - Madre Teresa di Calcutta