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Nella lezione precedente: Abbiamo definito e caratterizzato un’antenna “corta” Calcolato il campo lontano di un dipolo a mezz’onda Antenna Marconiana Monopolo in quarto d’onda su piano di massa Altezza efficace di un’antenna verticale/Orizzontale su piano di massa Altezza efficace di una spira elementare Caratteristiche di un’antenna filiforme rettilinea di lunghezza arbitraria Calcolo della sua impedenza di ingresso: i metodi variazionali Il dipolo ripiegato
Nella lezione precedente:
Antenne a banda larga: a onda progressiva Antenne a banda larga: a elica
Dipolo Ripiegato
Abbiamo detto che si analizza considerando la sovrapposizione degli effetti: sovrapponiamo un “modo linea” con corrente di ritorno (caso dispari) ed un “modo antenna” (caso pari)
V/2+
+V/2
IT IT
+ +V/2 V/2
IA IA
V
IA+ IT IA- IT+
Riprendiamo un attimo il dipolo ripiegato
Per il modo antenna: per l’ipotesi sulla spaziatura, vi sarà una differenza di fase trascurabile tra i campi radiati dai singoli conduttori: campo tot. In zona lontana doppio rispetto al singolo conduttorePer il modo linea: per la stessa ipotesi, i campi irradiati si cancellano
Dipolo Ripiegato
V
IA+ IT IA- ITL’impedenza di ingresso sarà:
Ora, nel caso linea, i punti A e B sono allo stesso potenziale per questioni di simmetria.
TAin II
VZ
V/2+
+V/2
IT IT
A
B
Del resto, nel caso antisimmetrico, come sappiamo, potremmo inserire un muro elettrico nel mezzo.Quindi è come se A e B fossero cortocircuitati.
Se indichiamo con ZT l’impedenza di ingresso di un tratto di linea di lunghezza L chiuso su corto circuito, avremo
TT Z
VI
2/
Dipolo Ripiegatoessendo quindi:
)tan(0 ljZZT
Dove ZD non differisce di molto dall’impedenza di ingresso di un dipolo ordinario
DA Z
VI
2/2
+ +V/2 V/2
IA IA
Per il modo di antenna invece questi due punti sono allo stesso potenziale V/2, quindi li possiamo mettere in contatto
+V/2
IA IA
Dipolo RipiegatoQuindi l’impedenza complessiva di ingresso:
TAi
II
VZ
Nel caso particolare di dipolo ripiegato di lunghezza 2L=/2 abbiamo che L=/2
TD Z
V
Z
VV
24
DT
TD
ZZ
ZZ
2
4
Il corto della linea è diventato un aperto e ZT=per cui
Di ZZ 4Quindi ricordando che un dipolo a mezz’onda in risonanza ha una impedenza reale di 70 , il dipolo ripiegato presenterà un’impedenza di ingresso di circa 280
Dipolo RipiegatoIl dipolo ripiegato ha inoltre una banda intrinsecamente più larga: infatti l’ammettenza di ingresso in condizioni di risonanza è
La parte immaginaria ha un effetto compensativo quando si è fuori risonanza, mentre è nulla alla risonanza.
)2/(1)4/(1/1 TDii ZZZY
)2/()cot()4/(1 0ZljZ D
Schiere o “Array” di antenneAll’aumentare della lunghezza, un’antenna filiforme presenta crescenti caratteristiche direttive del lobo principale
Tuttavia aumenta il numero di lobi secondari vanificando gran parte del vantaggio
Per avere caratteristiche direttive occorre usare molteplici antenne e dimensionarle per sfruttare fenomeni di interferenza in aria: le schiere
Il campo a grande distanza sarà quindi la somma vettoriale dei campi a grande distanza di ciascun elemento
Schiere o “Array” di antenne: parametri di progetto
Disposizione (lineare, circolare, rettangolare ecc.) Distanza relativa tra gli elementi radianti Ampiezza delle eccitazioni su ciascun elemento Fase delle eccitazioni su ciascun elemento Diagramma di radiazione di ciascun elemento
Schiera di due dipoli elementari
x
y
z
I0
I0’
z'
'
r'
r
'
'
d
dl
Due dipoli a distanza d e con correnti diverse
Il campo nel punto di osservazione sarà
'
''00 '
'22
uuE
r
edlsinIj
r
edlsinIj
jkrjkr
Al solito faremo le approssimazioni (per il modulo)'// rr 'rr ' uu
Schiera di due dipoli elementari
x
y
z
I0
I0
’
z'
'
r'
r
'
'd
dl
mentre per la fase
222 zyxr
222' zydxr
2222 2 dxdzyx 22 2 dxdr
2
2
21r
d
r
d
r
xr
2
2
cos21r
d
r
dsinr
2
2
cos22
11
r
d
r
dsinr
sinr
x
r
xcos
r
ddsinr
2cos
2
cosdsinr
Schiera di due dipoli elementari
x
y
z
I0
I0
’
z'
'
r'
r
'
'd
dl
Se poi poniamo
jkeaII 0'0
cioè una sorgente in relazione ad ampiezza e sfasamento dell’altra, avremo
cos
0 12
jkdsinjjkr
eaesinr
edlIjE
Campo di un singolo elemento in un punto di riferimento (solitamente l’origine)
Fattore di schiera (array factor)
Schiere Allora abbiamo ottenuto che il campo lontano è il prodotto del campo del
singolo elemento della schiera per un fattore che dipende solo dalla schiera (posizione relativa d, sfasamento , rapporto tra le ampiezze a) [purché la schiera coinvolga un solo tipo di radiatori]
Il diagramma di radiazione si può quindi ottenere con la “moltiplicazione dei diagrammi”
A tal fine occorre valutare il fattore di schiera: poiché non dipende dalle caratteristiche direttive degli elementi della schiera, si può valutare usando una schiera di antenne isotrope con la stessa distribuzione delle sorgenti e spaziatura (e topologia)
Schiere: (es.) caratteristiche di due dip. Elementari con uguale eccitazione distanti /2
Campo lontano
Diagramma di radiazione
I0=I0’ (a=1, =0); d=/2
cos
0 12
sinjjkr
esinr
edlIjE
u
E
Ef cos
maxmax
12
1
),(
),(),( sinjesin
Grafichiamolo sui vari piani: XZ (=0)y
z
sinj
sinjsinjsinj
sinj
esinsin
eeesin
esinf
2
222
2cos
2
1
12
1)0,(
x
z
Schiere: (es.) caratteristiche di due dip. Elementari con uguale eccitazione distanti /2
Grafichiamolo sul piano YZ (=/2)
x
y
z
sinf )2
,(
y
z
sin
Grafichiamolo sul piano XY (=/2)
x
y
cos2
cos
cos2
cos
12
1),
2(
j
j
e
ef
Impedenza mutua
Per avere il diagramma desiderato, dovremo imporre una certa distribuzione di corrente
Il modo corretto di trattare un problema in generale è usando una matrice di impedenza che tenga conto di tutto
A tal fine occorre conoscere con precisione l’impedenza di ingresso
Tuttavia l’impedenza di ingresso di un’antenna è alterata dalla presenza dell’altra: occorre tener conto dei “mutui accoppiamenti”
La valutazione di tale matrice è un problema complesso (si è per esempio risolto di nuovo con tecniche variazionali per due antenne filiformi)Per schiere lunghe e con elementi uguali l’effetto del mutuo accoppiamento può talvolta essere ignorato
Impedenza mutua
Schiere Lineari Uniformi n elementi lungo una linea retta equispaziati Correnti ugual ampiezza Sfasamento progressivo
x
dcos
0 1 2 n-1d d d
j
m
m eI
I
1
Schiere Lineari Uniformi La differenza di cammino dell’onda prodotta da due
elementi successivi è
x
dcos
0 1 2 n-1d d d
cosd Cui corrisponde uno sfasamento per differenza di cammino
coskdk E a cui si sovrappone lo sfasamento della corrente, per cui i
campi generati da due elementi successivi arrivano sfasati all’osservatore di coskd
Schiere Lineari Uniformi Quindi il campo totale sarà
)1(320 .......1 Njjjj
T eeeeEE
Fattore di Schiera
Notate che il fattore di schiera è di fatto una serie geometrica del tipo nxxx ...1 2
Che ha come somma
x
xn
1
1
Quindi il fattore di schiera diventa
2
21
1
22
22
2
2
sin
sinN
ee
ee
e
e
e
eAF
jj
jNjN
j
jN
j
jN
Simile al Sinc ma periodico (di 2)
Schiere Lineari : Polinomio associato Se avessimo considerato un array lineare ad elementi
equispaziati, ma non necessariamente con la stessa ampiezza di corrente, avremmo più in generale ottenuto
)1(1
33
22100 .......
NjN
jjjT eaeaeaeaaEE
Notate che il fattore di schiera è di fatto un polinommio complesso del tipo
nn xaxaxaa ...2
210 Tale polinomio si definisce polinomio associato della
schiera, introdotto da Schelkunoff nel 1943 Vale quindi il teorema: il fattore di schiera di una schiera ad N elementi è un
polinomio di grado N-1; viceversa ogni polinomio di grado N-1 può essere interpretato come fattore di schiera di una schiera ad N elementi equispaziati
Schiere Lineari: Polinomio associato Dato poi che il prodotto di due polinomi è ancora un
polinomio, si ha il corollario:
Date due schiere lineari, esiste sempre una schiera il cui fattore di schiera è il prodotto dei rispettivi fattori
Schiere Lineari UniformiTornando al caso uniforme:
Il fattore graficato in 2
2
sin
sinNAF
Notate che
Al crescere del numero di elementi il lobo principale ( =0) si stringe
Il numero di lobi secondari aumenta Ma la loro ampiezza diminuisce La larghezza del lobo principale è doppia
rispetto a quella dei lobi secondari
Visto che il fattore di schiera è calcolato considerando antenne isotrope, esso è simmetrico rispetto all’asse della schiera stessa
Schiere Lineari Uniformi
Quindi basta considerare il solo intervallo 0<<. Il che, ricordando
Implica
coskd
kdkd Spazio visibile della schiera
AF
kdkd Spazio visibile
Può capitare che nello spazio visibile cada più di un lobo principale: tali lobi vengono definiti “Grating Lobes”
Schiere Lineari UniformiPer esempio: il fattore di schiera è periodico
Per cui il lobo principale (=0) si ripete
Implica
m2'
E’ chiaro che più lobi principali cadono nello spazio visibile se tale equazione ha soluzione reale, ovvero se
mm 2
mkdkd m 2coscos 0
Essendo 0 l’angolo del primo lobo 00 Quindi
kd
mm
2coscos 0
12
kd
m
Per m=1 diventa1
222
dkd
d
Schiere Lineari UniformiIl massimo principale è chiaramente
Per avere una schiera Broadside (lobo principale ortogonale all’asse della schiera)
Quindi
0cos0 kd
kd
0cos
x
20 20
0
Schiera lungo z
Schiere Lineari UniformiPer avere una schiera Endfire (lobo principale lungo l’asse della schiera)
00
kdx
oppure 0
Schiere Lineari UniformiAvremo punti in cui il fattore di array si annulla: questi si dicono zeri di radiazione.
Nel caso di schiere uniformi avremo quindi
0
2
2
sin
sinNAF
quindi gli zeri sono
qN
2
q=1,2..
Ma diverso dai multipli di N
ovvero, ricordando il valore di
N
qkd
2cos
dN
q
dNkd
q
kd
2
2cos
chiaramente, all’aumentare del numero di elementi N, anche il numero di zeri aumenta
Schiere Lineari UniformiTra due zeri (approssimativamente a metà per N grandi) avremo un massimo.
Avremo quindi massimi secondari in corrispondenza dei massimi del numeratore del fattore di schiera
12max
sinN
ovvero
Il primo massimo è per m=1; infatti se mettessimo m=0, avremmo come massimo /N; ma sappiamo che il primo massimo è a =0, il primo nullo è a 2/N, quindi non può esserci un massimo tra il primo nullo ed il primo zero (massimi e zeri devono alternarsi).
2)12(
2max
mN
Nm
)12(max
Schiere Lineari UniformiQuindi il primo lobo secondario si ha per
L’ampiezza del primo lobo secondario è allora pari ase N grande (così l’argomento del seno è piccolo ed approssimiamo il seno con il suo argomento
N
3max
2
2max
max
sin
sinN
Nsin
2
3
1
3
2N
L’ampiezza del lobo principale era per =0, ovvero larghezza NQuindi in un array lineare uniforme, il primo lobo secondario ha ampiezza 2/3 il lobo principale, ovvero circa -13.5dB sotto al lobo principale indipendentemente dal numero degli elementi
Schiere Lineari Uniformi
Tale quantità (rapporto tra l’ampiezza del primo lobo secondario e l’ampiezza del lobo principale, espresso in dB (20Log) si definisce SSL (Side Lobe Level)
Quanto trovato dimostra che al crescere di N si arriva ad un punto in cui non si riesce a migliorare tale rapporto che vale al piu’ -13.5 dB per questo genere di schiere
Schiere Lineari Uniformi: Direttività
Il calcolo della direttività è, almeno in linea di principio, semplice
2
maxmaxmaxmax
4
),,(),,(
r
WrP
P
rPD
ris
…anche se vengono fuori espressioni da incubo….
2max
maxmax 2
1),,(
ErP
con
Per il fattore di schiera consideriamo N sorgenti puntiformi, che generano quindi un campo lontano
2
2
sin
Nsin
r
AAF
r
AE
Dove A è una costante che dipenderà dalla potenza irradiata dalla schiera
Schiere Lineari Uniformi: Direttività schiera Broadside
Il risultato per una schiera broadside, che viene fuori riesprimendo in una sommatoria il fattore di schiera, è
che se rappresentata al variare del numero di elementi e della spaziatura, graficamente restituisce
1
12)(1
N
q
dqsin
q
qN
Nd
ND
M
02
46
810
0
10
20
30
40
0
5
10
15
Schiere Lineari Uniformi: Direttività schiera Endfire
Invece per una schiera endfire
1
14
)(
21
N
q
dqsin
q
qN
Nd
ND
Schiere Lineari Uniformi: Direttività Approssimata
Consideriamo: Array lungo Trascuriamo radiazione lobi secondari Assumiamo che tutta la potenza sia irradiata in un angolo solido
corrispondente alla larghezza del fascio a metà potenza
HP
Quindi: angolo solido a metà potenza
Cui corrisponde una superficie
HPHPrA 2
Quindi la densità di potenza della direzione di massima radiazione
HPHP
radrad
r
W
A
WP
2max
Schiere Lineari Uniformi: Direttività Approssimata
Quindi:HPHPr
r
WrP
D
4
4
),,(
2
maxmax
Occorre ora valutare gli angoli nei diversi tipi di schiere
Broadside HP
N
2
NIl campo nella direzione di max vale N
Quindi occorre trovare il valore angolare dove esso si riduce di radice di 2: cerchiamo
22
2 N
sin
NsinE
HP
coskd
Schiere Lineari Uniformi: Direttività Approssimata
Ora vale: HP
N
2
NQuindi
vera per un’antenna molto direttiva (lobo stretto)
22HP
cos
22
cos HP2HPsin
2HP
2HPkd
22
22
HP
HP
HPkd
sin
kdNsin
E
2
22
22
N
kd
kdNsin
HP
HP
Schiere Lineari Uniformi: Direttività Approssimata
In definitiva dobbiamo risolvere l’equazione:
2
1
22
22
HP
HP
Nkd
kdNsin
cui corrisponde la soluzione approssimata
dNHP
4.12
Rispetto alla variabile invece la schiera è perfettamente simmetrica (simmetria cilindrica rispetto all’asse), quindi
2 HPQuindi la direttività diventa
HPHP
D
4
dN
4.122
4
dN
4.1
dN
2.2
Schiere Lineari Uniformi: Direttività Approssimata
Nel grafico della direttività rappresenta la tangente alla curva di direttività (nel caso del disegno la tangente è per N=10)
D 2 dOnLambda( )
D 3 dOnLambda( )
D 4 dOnLambda( )
D 10 dOnLambda( )
dOnLambda 2.2 10
dOnLambda0 0.5 1 1.5 2
0
20
40
60
N 10
Schiere Lineari Uniformi: Direttività Approssimata
Endfire
HPricordate? occorre kdkdkd cos
ora però2HP
quindi
81cos
2HP
8
2HPkd
e l’equazione da risolvere diventa2
16
16
16
162
2
2
2
N
kd
Nkdsin
kdsin
Nkdsin
EHP
HP
HP
HP
HP
/2
4.14
NdHP con soluzione approssimata
Schiere Lineari Uniformi: Direttività ApprossimataIn questo caso, però, la simmetria cilindrica intorno all’asse produce (considerando che irradia in direzione dell’asse)
E la direttività diventa
HPHP
/5.3/
8.2/2
4.116
44 2
NdNd
Nd
DHPHP
Schiere Lineari non UniformiPoniamo di avere N elementi equispaziati: il fattore di array è chiaramente
1
0
)cos()(N
n
nkdjn
neaf
evidenziamo nello sfasamento n la parte di sfasamento progressivo scrivendo
nnn '
Sfasamento progressivo
Deviazione
1
0
)cos(')(N
n
kdjnjn eeaf n
1
0
N
n
jnneA
An
zn
1
0
N
n
nn zA
La porzione di cerchio unitario descritta da z quando varia tra 0 è è l’intervallo di visibilità
Schiere Lineari non UniformiNotate che l’intervallo di visibilità è esattamente un giro per d=/2, meno per d< /2 e più di un giro per d> /2 (grating lobes….)
Notate poi che per un polinomio di grado N-1 ci sono N-1 zeri (alcuni possono essere multipli), ed il polinomio può essere riscritto come
1211 ...)( NN zzzzzzAzfe il modulo quadrato semplicemente
21
22
21
21
2...)( NN zzzzzzAzf
Schiere Lineari non Uniformi: schiera binomialeHa l’obiettivo di NON avere lobi secondari
consideriamo due elementi, a distanza d ed alimentati da correnti di ugual ampiezza; il fattore di schiera sarà
zzf 1)(Sappiamo ora che è possibile costruire un secondo array che ha fattore di schiera pari al quadrato di quello dato, ovvero
21)( zzf 221 zz non rappresenta una schiera uniforme, poiché la ampiezze delle correnti sono nel rapporto 1:2:1, sebbene si tratti di una schiera di elementi equispaziati con fattore di fase progressivo
Schiere Lineari non Uniformi: schiera binomialeLa stessa procedura si può eseguire elevando il polinomio alla m-esima potenza, ottenendo la “schiera binomiale”, con fattore
mzzf 1)(
essendo
)!(!
!
nmn
m
n
m
ora tale funzione ha un unico zero di molteplicità m in z=-1
nm
nz
n
m
0
Quindi un unico lobo (purché la spaziatura sia meno di mezza lunghezza d’onda!)
Schiere Lineari non Uniformi: schiera binomialeFacciamo un grafico al variare dell’ordine
Quindi: non ci sono lobi laterali il lobo principale diviene via via più
stretto
però: Il lobo principale è molto più largo
(a parità di elementi) rispetto ad una schiera uniforme
Notiamo: la schiera a 3 elementi binomiale ha correnti con ampiezza 1:2:1 (triangolare), ovvero rastremata ai bordi
1
0
f 1( )
f 0 1( )
f 2( )
f 0 2( )
f 3( )
f 0 3( )
3.1384073.141593 4 2 0 2 4
0
0.5
1
Schiere Lineari non Uniformi: schiera binomiale
Una proprietà che deriviamo (e che risulta poi del tutto generale) è
Addolcire la distribuzione spaziale di corrente, in modo che essa diminuisca verso gli estremi della schiera, riduce l’entità dei lobi laterali, ma allarga il lobo principale
E’ possibile generalizzare il progetto delle antenne binomiali, considerando potenze m-esime di distribuzioni con più di due elementi. Il numero di zeri ovviamente aumenta (non più solo -1) e quindi ci sono lobi laterali, ma possono essere molto più bassi di una schiera uniforme