NEL TUO SORRISO LA GIOIA DI VIVERE - Consacrate a Dio e ... · NEL TUO SORRISO LA GIOIA DI VIVERE...

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Periodico della Congregazione delle suore Povere Figlie di San Gaetano Anno 59 - Aprile-Giugno - “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Torino” nr 2/2015 Taxe perçue - Tassa riscossa - Torino CMP Nord NEL TUO SORRISO LA GIOIA DI VIVERE

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Periodico della Congregazione delle suore Povere Figlie di San Gaetano

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NEL TUO SORRISOLA GIOIA DI VIVERE

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Fiamma di CaritàFiamma di Carità2

Anno 59 - Aprile-Giugno - “PosteItaliane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale -D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1,comma 2, DCB Torino” nr 2/2015

Direttore responsabile: Padre Antonello ErminioEquipe di redazione

Questo bollettino si invia a tutti coloro che lo desi-derano: si sostiene con le libere offerte dei lettorisul c/c postale 00362103 specificando la causaledel versamento.Videoimpaginazione e stampa: Maja - Torino

Per testimonianze, relazioni di “grazie”, richieste di immagini, informazioni,

biografie, abbonamenti a questo bollettino, critiche, consigli, articoli e qualsiasi tipo di corrispondenza

scrivere a:

“Fiamma di Carità”“Fiamma di Carità”presso

Suore Povere Figlie di San Gaetanovia Giaveno 2 - 10152 Torino

Tel. - Fax 011.851.567E-mail: [email protected]

www.suoresangaetano.it

San Gaetano Thiene

Fiamma di Carità

Laureata in santità pag. 3La devozione alla Vergine Maria « 5Madonna della Rosa « 6È possibile « 7Rivivere le origini e respirare il futuro « 11I bambini della scuola dell’infanzia di Lagnascoraccontano la vita della Venerabile Madre Gaetana Fontana « 13Giovani: Giovani contro corrente « 16Anno della vita Consacrata“Giocarsi la vita” per un Amore Più Grande « 18Racconto: Le montagne « 20

Cronaca- da Lagnasco (CN)Commemorazione degli 80 anni della morte dellaVenerabile Madre Gaetana Fontana « 21

- da Porto San Giorgio (FM)80° anniversario della morte della V.le Gaetana FontanaRiconoscenza e Amore « 22

- da Pancalieri (TO)25 marzo 2015 « 24

- Pellegrinaggio alla Sacra Sindone a Torinodella Comunità Pastorale di Drezzo e Parè (CO) « 27

- da TorinoCronaca da Torino Casa Generalizia « 28

- da Torino - santuario di Gesù Cristo ReFesta Liturgica del beato Luigi Boccardo « 29

Piccole Sorelle Gaetanine Una giovinezza accumulata « 34

Ricordiamo nella preghiera Suor M. Germana « 38Ricordiamo nella preghiera Suor Maria Francesca « 39Ricordiamo nella preghiera Monsignor Italo Ruffino « 41

L’oceano è fatto di tante gocce d’acqua « 42

Sommario

In copertina: “Nel sorriso la gioia di vivere”Redazione chiusa al 12/6/2015

La nostra Madre scrive...

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rispondere al Suoamore - fu la miaprima rispostamentre cercavonella mente i ter-mini più semplicipossibili per co-municare il mes-saggio.Mi vennero allamente le paroledel mio fonda-tore, il Beato Gio-vanni MariaBoccardo: “Com-piere bene il pro-prio dovere”.E’ qui il segretodella santità, e miappare chiaro loslogan di S. Gio-

vanni Bosco: “Buoni cristiani eonesti cittadini”, e quanto diceva ilBeato Luigi Boccardo: “Lasciarsiamare da Dio”, compresi così la ve-rità di queste parole. Quando unapersona si sente amata, risponde al-l’amore, e la sua vita diventa unacorrispondenza. Il bisogno di cono-scere la persona amata, di stare in-sieme, di ascoltarla, di seguire i

Laurea in santità

– Cosa vuol dire farsi santo? – Michiese a bruciapelo Luisa mentresaltellava con la sua inseparabilecorda. Già … cosa vuol dire farsi santo!!Quale risposta convincente potevodare ad una bambina di 10 anni,così interessata su un argomentoormai chiuso nel cassetto?- Sentirsi persone amate da Dio, e

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4 Fiamma di CaritàFiamma di Carità 5

La devozionealla Vergine Maria

suoi desideri, diventa naturale,quasi un bisogno del cuore.- Ma perché qualcuno è chiamatoSanto, come il Papa GiovanniPaolo II°, e altri no? – obiettò nuo-vamente Luisa.- Perché qualcuno si distingue inmodo particolare nella sua vita perla sua rettitudine, per la sua onestà,per l’amore verso i più poveri.Quando muoiono persone così, la-sciano un grande ricordo e ungrande esempio.Allora si incomincia ad esaminarela vita della persona, si fa una ri-cerca di tutto il bene compiuto, epoi, a Roma ci sono degli studiosiche approfondiscono il caso, lo pre-sentano al Papa che è il custodedella Chiesa, e il Papa dice: “Si,questa persona ha vissuto vera-mente una vita piena”, e firma ildecreto, cioè, dice che quella per-

sona ha vissuto santamente, e tuttipossono chiedere il suo aiuto.Diventa un modello di vita.- Ah! Ho capito! E’ come una lau-rea! – Controbatte Giulia che si èavvicinata alla conversazione.- Mia sorella ha studiato tanto e si èlaureata in scienze dell’educazione.- Ecco, sì. Quando il Papa ricono-sce la grandezza di un Santo, ècome dargli una laurea! – Con-cludo approfittando dell’intervento.Laurea in Santità! Non ci avevopensato. Oggi tutti cercano di lau-rearsi… ci sarà qualcuno che desi-dera “laurearsi in santità?”.Andando nella sacrestia di una Par-rocchia, ho trovato un quadro si-gnificativo, che rappresenta SanDomenico Savio nell’atto di sup-plicare Don Bosco: - Mi aiuti afarmi santo! – Guide sagge chesanno indicare il cielo, maestri di

sapienza che aiutano arealizzarsi in ciò che nonpassa, educatori che con-ducono alla pienezza divita.Tutti abbiamo il deside-rio di santità, cioè, di rea-lizzarci. Lo SpiritoSanto, autore della san-tità, ci aiuti ad incontrarepersone come San Gio-vanni Bosco, e ci dia ilgusto della santità.

Madre Teresa Ponsi

semplice e ordinaria,senza attirare mai sopradi sé l’altrui ammira-zione e meraviglia.E nella semplicità eumiltà della sua vita,seppe arrivare al più altogrado di amor di Dio, epraticare tutte le virtù intutta la loro perfezione.Praticò la virtù nel piùalto grado, ma nascostasotto una vita esterior-mente semplice e ordi-naria, senza alcunasingolarità. Contemplatela, medita-

tela, e vedrete in Maria Santis-sima un modello di facileimitazione, e sarete animati a ri-copiare in voi la sua vita e le suevirtù mediante una vera e sinceradevozione”.

(Dagli scritti del Beato Fonda-tore Giovanni Maria Boccardo).

Dice il nostro Beato Fondatore:“Maria Santissima è un modellodi tutte le virtù per i cristiani diogni stato e condizione, un mo-dello di facile imitazione.La Vergine Maria, la più pura, lapiù grande, la più santa, la piùprivilegiata fra tutte le creature,la Madre di Dio, condusse unavita agli occhi del mondo molto

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Fiamma di Carità 76 Fiamma di Carità

Espressione gentile a rievocare epoche remotequando, per tutta Europa, i cavalieri erravanoper compier gesta nobili nel nome della Fede;ed ogni loro impresa era un petalo sfogliatoa rendere un omaggio siglato in devota litania:

opera per il Dio vero non macchiarti di viltàla vedova difendi gli orfani proteggicorri in aiuto al povero da’ il pane all’affamatodai l’acqua all’assetato…

Ed ecco: sento sbocciare dal cuore,soavemente una mistica rosa…Ogni petalo è una tua lode:

Salve Madre di DioAve Maria fulgenteFiore del ParadisoLetizia dei BeatiSignora dei giardiniAurora di salvezzaAmmantata di soleGuida nel camminoSperanza al peccatoreSalvezza per il naufragoPorto nella buferaLuce nella notteAstro del mattinoSpiga colma di graziaFreschissima sorgenteInesausta fontanaO rosa tra le rose O… Rosissima!

Ed ogni invocazione in alto si smarrisce,eco su un’onda lieve, melodia di Paradiso.

Fratel Candido Saracco

Madonna della RosaNon è da pazzi ciò a cui stiamo assi-stendo ogni giorno? La vita sembranon avere più nessun valore: valemeno di un centesimo. Viviamonella paura.La morte ha quasi sempre il dirittoalla prima pagina dei giornali.E sono notizie di morte violenta!Ciò che più impressiona è constatarecome ciò avvenga spesso nelle fami-glie. Papa Francesco nell’udienza a“Scienza e vita”(30-05-2015) ricor-dava gli attentati alla sacralità dellavita umana.

“È attentato alla vita la piaga del-l’aborto come è attentato alla vita la-sciar morire i nostri fratelli suibarconi nel canale di Sicilia. È at-tentato la morte sul lavoro perchénon si rispettano le minime condi-zioni di sicurezza" o anche "la morteper denutrizione".Quanti muoiono di fame! Quantibambini! E attentano alla vita pure"il terrorismo, la guerra, la violenzae l’eutanasia".Tutto ciò va contro la vita, che èdono di Dio, perché "amare la vita è

È possibile

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Fiamma di Carità 9Fiamma di Carità8

sempre prendersi cura dell’altro, èvolere il suo bene, coltivare e rispet-tare la sua dignità trascendente”.Il Papa in altre occasioni ha denun-ciato più volte, di fronte a queste tra-gedie, la globalizzazione dellaindifferenza. Ma è possibile cam-biare? Come vincere la paura e l’in-differenza?E’ possibile. Porto degli esempi.Il numero complessivo delle personeche soffrono la fame nel mondo èsceso a 795 milioni. Cioè 216 mi-lioni in meno rispetto al biennio1990-92, vale a dire circa una per-sona su nove, come si legge nell'ul-tima edizione del rapporto annualedelle Nazioni Unite sulla fame..

Nei paesi in via di sviluppo, la pre-valenza della denutrizione è scesa al12,9% della popolazione, un calo dal23,3% di un quarto di secolo fa, af-ferma il SOFI 2015, pubblicato oggi(2-06-2015) dall'Organizzazione perl'Alimentazione e l'Agricoltura delleNazioni Unite (FAO), dal Fondo In-ternazionale per lo Sviluppo Agri-colo (IFAD) e dal Programmaalimentare mondiale (WFP).Dunque ò possibile cambiare, bastavolerlo. Ma non possiamo cantarevittoria. C’è ancora molto da fare se795 milioni soffrono la fame. 795MILIONI di persone! Non 795 per-sone, numero che sarebbe già troppogrande! Infatti non dovrebbe soffrire

e morire di fame, neppure una per-sona, perché il cibo c’è per tutti! Mac’è chi ne ha troppo e chi ne hatroppo poco.È possibile allora evitare questoscandalo dei ricchi che sono semprepiù ricchi e i poveri sempre più po-veri?? Ernesto Olivero del Sermig hauna ricetta. Egli afferma: Vi do unagrande notizia: la pace è possibile:Incomincio io! Quello che si dice perla pace si può dire ancora di più perla fame; incomincio io! Incomincio anon buttare gli avanzi nel cassonettodei rifiuti. Incomincio a sentirmi indebito verso i poveri, come inse-gnano al Sermig. In ogni incontro si“invitano i partecipanti a restituire”“ai poveri. E passano i sacchetti diiuta nelle mani di tutti per restituire.Noi facciamo parte della societàricca. E si è ricchi a spese dei poveri.La pace è possibile se si vince la po-vertà, se tutti hanno il necessario pervivere, se si vive il Vangelo, se io in-comincio a vivere il Vangelo cheascolto ogni domenica a Messa.

Vi presento altri due fatti che ci di-cono che è possibile cambiare ilmondo. Non è assurdo avere spe-ranza, la speranza cristiana, che nonci fa stare con le mani in mano, ma cicoinvolge tutti!

Ancora Ernesto Olivero, nella suarubrica quotidiana: “E’ possibile” suAvvenire, racconta: “Ogni giornovedo un'Italia che mi fa sperare. Lavedo a Porta Palazzo. La vedo negliocchi di decine di bambini italiani estranieri, nei loro sforzi per vivereinsieme, per conoscersi, per rispet-tarsi. Sono i bambini dell'Arsenale,della Piazza, l'oratorio multietniconato all'Arsenale della Pace con 200ragazzi di 20 etnie. Hanno imparatoad accogliersi a vicenda attraverso ilgioco, lo sport, lo stare insieme, masoprattutto una bussola: la lingua ita-liana che tutti devono parlare e la no-stra Costituzione, una delle più belledel mondo. Negli occhi di questibambini di ogni colore vedo un'Italiacapace di rientrare nel suo destinoche non è fatto di corruzione, di dif-fidenza, di imbroglio”..

Un altro esempio che sintetizzo an-cora dalla stessa rubrica di Avvenire“E’ possibile”. L’Arsenale che co-struiva le armi, oggi è diventatol’Arsenale della pace. Migliaia dipersone passano ogni anno a visi-tarlo per imparare a diventare per-sone di pace, per capire che “l'amoredisarma ed è più forte di tutto e allafine, vince”.Cito ancora dal giornale digitale IN

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Fiamma di Carità10 Fiamma di Carità 11

Il Cav. Alessandro Clara, sindaco diPancalieri, ottenne il 6 maggio di quellostesso anno il regio decreto di erezionein Ente morale con approvazione delloStatuto organico, e fu per tutta la vita,unitamente alla moglie baronessa Giu-seppina Michaud, tra i benefattori e so-stenitori più generosi dell'opera delBoccardo, tanto che dieci anni dopo, al-l'epoca di lui parroco, l'Asilo era fre-quentato da 130 bambini, dei quali 90ne usufruivano gratuitamente.Qualche anno dopo, in data 6 giugno1889, Monsignor Teodoro Valfré diBonzo discendente del Beato Seba-stiano Valfré, all'epoca Vescovo diCuneo e successivamente eletto Cardi-nale a Roma, in occasione di una sua vi-sita all'Ospizio di Carità di Pancalieri,tenne un significativo discorso agliOspiti e ai pancalieresi presenti, elo-giando l'opera del Pievano Boccardo ri-guardo all'Asilo infantile e l'Ospizio,definendo queste due opere due gemmepreziosissime che l'infaticabile e carita-

tevole Pievano, aiutato dalla DivinaProvvidenza, eresse a beneficio dellapopolazione, a costo di tanti sacrifici, didispiaceri e critiche, ma nonostante ciò,proseguì il suo progetto con ammirabilecostanza e continuità nella nobile im-presa, costretto a volte a passare le nottiinsonni, allo scopo di provvedere il ne-cessario per andare avanti, facendofronte alle spese che vi occorrevano.Concludeva invitando tutti i presenti aessere riconoscenti alla Divina Provvi-denza, allo zelantissimo Pastore e fon-datore di questa pia Opera e a tutti ibenefattori che a questa vi concorre-vano con la loro beneficenza.La cosa più sorprendente per l'epoca,che va assolutamente sottolineata eposta in evidenza è la modernità delpersonaggio e il suo straordinario sensopratico riguardo alla visione delle con-dizioni lavorative contemporanee.Con notevole lungimiranza, infatti, nel1893, il Pievano Boccardo fondò una“Cassa rurale”. Dal contenuto deipochi documenti rinvenuti, pare chequesta Cassa rurale, a Pancalieri, nonsolo garantisse ai lavoratori la capita-lizzazione dei risparmi derivanti dallalavorazione della seta, della menta e deilavori agricoli, ma risulta che assicu-rasse contro la calamità più temuta: l'in-cendio.Successivamente a questa, fondava unasezione dell'Associazione delle Ope-raie Cattoliche, con sede presso l'Ospi-zio. Va sottolineato che alle iscritte, incaso di malattia, veniva corrispostaun'indennità giornaliera di sessanta cen-

RIVIVERE LE ORIGINI E RESPIRARE IL FUTURO

Continua da Fiamma di Carità n. 1-2015

TERRIS: “Non ho nulla, ma ho duegambe e posso usare quelle”. JohnMpaliza, un giovane ingegnere in-formatico, di 46 anni, cittadino ita-liano, residente a Reggio Emilia madi origine congolese, riassume cosìquella che lui ama definire la sua“missione”.“Posso dire che vivo di provvidenza,tanta ospitalità, sostegno.Ho lasciato la casa, ho regalato lamacchina, ma io sono comunque ric-chissimo anche se mi sono rimastipochissimi soldi in tasca”.Dal 2010 ogni estate John lasciatutto e si cimenta in una marcia disensibilizzazione per denunciare ildramma silenzioso e ignorato chevive il suo popolo dal lontano 1996in particolare per lo sfruttamento del“coltan”, il minerale leggero radio-attivo che serve per una migliore ge-stione della corrente nei dispositivielettronici e quindi dei cellulari. Il coltan viene rivenduto dalle multi-nazionali a peso d’oro, 600 dollari alchilo in Europa contro pochi cente-simi, massimo un euro al chilo, pa-gati.” L’80% di questo oro si trova proprioin Congo ed è stato dimostrato chele multinazionali che realizzano icellulari spendono parte dei loro pro-venti per continuare a finanziare i

gruppi ribelli, in sostanza per rubarequesto minerale.

Ho capito: allora devo fare comeJohn? Come Ernesto? Come chi an-cora? Ma intanto preghiamo. Chiprega non fa mai una cosa inutile. Epoi?

Mi perdonate se cito ancora Ernesto?Egli afferma che dobbiamo “esserecristiani, semplicemente 24 ore su24. Dobbiamo vivere alla presenzadi Dio!” Provare per credere! E nondiciamo che non ce la possiamo fareIncominciamo subito. Vinciamo laglobalizzazione dell’indifferenza.Dio è con noi. I Beati fratelli Boc-cardo e la Venerabile madre suorGaetana Fontana lo hanno dimo-strato. E non solo loro. Vogliamo es-serci anche noi?

Don Romolo

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Nel lontano 1884 a Panca-lieri (To) la gente viene con-tagiata da una grave malattia

Il Parroco Beato Giovanni Boc-cardo e tutta la comunità reagi-scono con solidale carità

Fiamma di Carità12

tesimi. Tali iniziative risultano, a di-stanza di tempo, estremamente attuali edi notevole importanza rapportate al-l'epoca, in quanto assicuravano un red-dito ed un fondo assistenziale quando,contrariamente ad oggi, non esisteva al-cuna forma previdenziale che garantisseun sostegno economico a tutela del la-voratore, in caso di malattia.Durante tutta la sua vita pastorale, Gio-vanni Maria Boccardo, per piacere aDio e rendere più efficace il suo apo-stolato, mortificò se stesso, acquisìl'abito della mansuetudine e dell'umiltà.Lottò contro ogni forma di peccato emoltiplicò saggiamente i talenti ricevutidall'Alto. Fu distaccato dai beni terrenie ciò che possedeva lo condivise finoall'ultimo coi poveri, gli ultimi e i dise-redati. Seppe essere misericordioso coni peccatori e verso coloro che gli procu-rarono dispiaceri, sopportando pazien-temente le persone moleste. Lavoròmolto anche su sé stesso, dominando ilsuo temperamento e plasmando il pro-prio carattere, ma seppe farlo consomma fermezza, con giustizia, dol-cezza e prudenza verso il prossimo.Come spesso succede a figure di tale ri-lievo umano, morale e spirituale, inogni epoca e a qualsiasi latitudine delpianeta, anche in questo caso l'operatodel beato Giovanni Maria Boccardo,nonostante tutto, non è stato immune néesente da valutazioni negative che glierano mosse sotto forma di commenti ecritiche malevole da parte dei suoi de-trattori. Da questo contrasto di luci e diombre però, la figura del padre Fonda-tore e della sua “creatura” si delineanoe si stagliano come il gruppo di un po-tente bassorilievo, guadagnandone va-

lore e una notevole efficacia.Consapevole di aver radunato e datovita a un tesoro di amore, intessuto digioie e di dedizione, d'intuizioni e dislanci di autentica passione per Dio e ilprossimo, ma anche di sofferenze silen-ziose. Un tesoro che sarebbe un delittodimenticare o lasciar svaporare nelnulla. Lo zelo e le fatiche con cui il pie-vano Boccardo aveva servito la parroc-chia e la Congregazione che avevafondato logorarono anzitempo la sua ro-busta costituzione.Quando fu colpito da ictus cerebrale,furono molte le sofferenze fisiche e mo-rali che sopportò in silenzio, pregando eoffrendo tutto per la sua gente.Il Signore lo chiamò a Sé il 30 dicembre1913.Il profilo umano e spirituale del beatoGiovanni Maria Boccardo, il suo ope-rare e il suo pensiero religioso possonoessere sintetizzati e completamente rac-chiusi in una definizione riguardantel'eccezionalità più unica che rara, di al-cuni individui, pronunciata al riguardoda un grande premio Nobel contempo-raneo, Rita Levi Montalcini: “Rare sonole persone che usano la mente, pochecoloro che usano il cuore, e uniche co-loro che usano entrambi”.Nei ragionamenti del cervello c'è lo-gica, nei ragionamenti del cuore ci sonole emozioni. Quando muore il corpo so-pravvive quello che hai fatto, il mes-saggio che hai dato.Ancora oggi la fiamma accesa, continuaad ardere, è precaria e la luce è debole,ma l'angelo veglia affinché non sispenga mai: basta un po' di fuoco perprovocare un incendio.

Michelino Ferrero - Pancalieri

I BAMBINI DELLA SCUOLADELL’INFANZIA DI LAGNASCO (CN)

RACCONTANO LA VITADELLA VENERABILE

MADRE GAETANA FONTANA

13Fiamma di Carità

Medici infermieri si dedicano a cu-rare la gente con generosità, aiutatida un gruppo di ragazze volenterose

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Fiamma di Carità14 Fiamma di Carità 15

Il Parroco si rivolge a Carlotta espiega l’urgenza dei bisogni deipoveri e dei bambini rimastisoli. Parole e situazioni che tro-vano risposta nel cuore di Car-lotta, sensibile e aperto allesofferenze dei fratelli

Carlotta pensa… riflette… eprega… per capire cosa il Si-gnore vuole da lei: e sceglie diservire i più bisognosi.

Nella generosità di un sì totalenasce la Congregazione delle “Po-vere Figlie di San Gaetano” che sidedica a tempo pieno per la gloriadi Dio e servizio dei poveri.

Dal Beato Fondatore Can.Giovanni M. Boccardo,Madre Teresa Gaetrana (Car-lotta) accoglie e vive ogni di-rettiva per un carisma diCongregazione e un camminodi santità

A TUTTI I BAMBINI IL NOSTRO GRAZIE PER LA LOROSEMPLICE E BELLISSIMA INTERPRETAZIONE.

Lodiamo il Signoreper le meraviglie che compie in chisi rende strumento di bene per ifratelli.

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GIOVANI

«Costruite un mondo di bellezza, dibontà e di verità… Per favore, andatecontrocorrente. Siate coraggiosi, corag-giose: andate controcorrente». È l'esortazione che Papa Francesco ri-volge ai giovani.Ed ecco la risposta concreta di mol-tissimi giovani che vogliono accet-tare e vivere con entusiasmo le sfideche Papa Francesco ha loro lanciato: NOTTE BIANCA della FEDE: Un evento giovanile emozionante, alquale abbiamo partecipato con circa6.000 giovani provenienti da diversediocesi e svoltosi a Torino il 24 Aprileu.s. Una Notte che ha visto come pro-tagonisti giovani entusiasti, pieni digioia e di speranza, che non si la-sciano condizionare dall'opinione do-

minante, ma cercano di rimanere fe-deli ai principi etici e religiosi cri-stiani, trovando così il coraggio diandare contro-corrente». La “ Notte Bianca “ è iniziata con la"Preghiera di ingresso nella Notte",presieduta dall'Arcivescovo di Torino,S.E. Cesare Nosiglia, che ha ancheintrodotto il tema della serata«L'Amore Più Grande» motto del-l'Ostensione della Sindone. I giovani hanno poi ricevuto e innal-zato la grande croce della GMG edhanno iniziato a sfilare tra le vie dellacittà . La camminata è stata animatada canti, gesti simbolici, preghiera,dialogo e silenzio. Molto significativesono state le tappe di questa Notte conle quattro testimonianze di fede vis-

GIOVANI CONTRO CORRE

NTE

esperienze esperienze esperienze esperienze esperienze

Alcuni giovani della “ Notte Bianca della Fede”

suta concretamente: “L’amore che facrescere”, “L’Amore che si prendecura”, “L’amore che fa la pace”,“L’amore che vola alto”.Una seconda esperienza dei “ Giovanicontro-corrente” è stata a Colle DonBosco nel BICENTENARIO della suanascita. In questa giornata abbiamocondiviso la gioia di tanti giovani e ra-gazzi che qui ricevono l’invito gioiosoe paterno di Don Bosco: “Solo seognuno di noi sta al suo Posto e svolgebene il suo Compito, realizzando la suaVocazione, nel mondo tutto funzionaalla perfezione per la piena realizza-zione del progetto di Dio”. (D.G.B.)

Anche la serata di ”PREGHIERAECUMENICA DEI GIOVANI” cheha avuto luogo nella chiesa del SS.

Nome di Gesù, in Torino, è stata unaesperienza a cui abbiamo partecipatocon molta gioia. I giovani stessi, pre-senti in quella serata, ci hanno coin-volte sia nell’incontro di preghiera chenelle dinamiche preparate per quel-l’incontro. L’unione di diverse con-fessioni: Chiesa Cattolica, ChiesaBattista, Chiesa Ortodossa è statal’occasione per mettere in pratica gliinsegnamenti di Gesù.Molte di queste esperienze nasconoanche sulla sciadei modelli diecumenismo,come è il casodella comunitàdi Taizé. Parte-cipando a que-sta preghiera,abbiamo condi-viso con i gio-vani il desideriodi testimoniare,il legame tra ildialogo ecume-nico e la ricon-ciliazione deipopoli per la realizzazione dell’unitàfondata sull’amore. Con la preghiera

del “ Padre nostro” econ la raccolta di of-ferte per un progetto di“Solidarietà in MedioOriente” abbiamo vo-luto esprimere concre-tamente il nostrodesiderio di fraternità.

Equipe Vocazionale

Giovani con le bandiere dell’“Amore più Grande”

Chiesa del SS. Nome diGesù –Torino con i sim-boli del Tema della serata:“Dammi un po’ d’acqua dabere”

Giovani contro-corrente a Colle Don Bosco

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Anno della vita Consacrata

“Giocarsi la vita”per un Amore Più Grande

“La gioia riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano conGesù. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia”. Con queste parole ini-zia la lettera pastorale di Papa Francesco “Evangelii gaudium” che contienemolti motivi e inviti alla gioia. La gioia dell’incontro con Gesù è all’inizio esta nel futuro di una vita religiosa viva.

Cosa significa vita consacrata? Significa: un modo di vivere che rispecchia lo stesso modo di vivere di Cristo.

Il card. Joâo Braz de Avíz ha presentato l’obiettivo dell’Anno della Vita Con-sacrata in questi termini: è un’occasione per fare memoria grata del nostro re-cente passato, per abbracciare il futuro con speranza, per vivere il presentecon passione”.

Ecco alcune testimonianze delle nostre suore giovani: le Juniores.

La gioia

più grande è quella

di sapere e sentire che Dio

mi ama così come sono e che ci

sono delle consorelle che mi

vogliono bene.

La gioia piùgrande per me,

è fare la Volontà di Dio, è offrirmia Gesù mio sposo e unico Signore,mediante la consacrazione; come unapiccola goccia di amore, unita allʼimmensoamore di Dio per me.

Ad unagiovane direi:

Non aver paura, di donarela tua vita per ciò che il Signoreti chiede! Poichè Lui attraversodi te può compiere meraviglie!

“Coraggio, alzati, Lui ti chiama”.Non aver paura di rispondere alla sua chiamata.

Le Juniores delle Suore di S. Gaetano

La difficoltàpiù grande,

per me è vigilare su me stessaper imparare ad amare, e riuscire a capire subito la Volontà di Dio.

Difficoltà,per me

è la fatica del dialogo,dellʼapertura, di adattarmi ai ritmi dellapersona che mi vive accanto, ma so che soloaffrontando questa fatica, la pace può abitarenella comunità.

Ad unagiovane

che vorrebbe seguire

Gesù direi: “Impara a conoscere

te stessa per scoprire quanto

Gesù ti vuol bene, per poi

annunciarlo agli altri”.

Per meseguire Gesù

significa: assumersi le proprie

responsabilità davanti alle promesse fatte

con gioia, libertà e determinazione.

Per meseguire Gesù

significa: vivere con grande disponibilità,

la Parola di Dio, letta e meditata ogni giorno .

Seguire Gesù è anche un atto di coraggio, poiché

Gesù dice: “ Chi mi vuol seguire, rinunci a se stesso,

prenda la sua croce e mi segua ”. (Mt.16,24)

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Il Gruppo Giovani di Lagnasco riflette sullatestimonianza della Venerabile Madre Gae-tana Fontana e aiutato dal suo esempio siimpegna nel cammino di formazione che liguida alle fondamentali scelte della vita, ba-sate sulla generosità e sul dono gratuito.

Auguri!BuonCammino!

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C’era una pacifica tribù che viveva inpianura ai piedi delle Ande. Ungiorno, una feroce banda di predoniche aveva il covo nascosto tra le ver-tiginose vette delle montagne attaccòil villaggio.In mezzo al bottino che portarono viac’era anche un bambino, figlio di unafamiglia della tribù di pianura, e loportarono con loro in montagna.La gente di pianura non sapeva comefare a scalare la montagna. Non cono-scevano nessuno dei sentieri usatidalla gente di montagna, non sape-vano come trovare quella gente ocome trovare le loro tracce su quel ter-reno scosceso.Ciò nonostante mandarono un gruppodi uomini, i loro migliori guerrieri, ascalare la montagna per ri-portare a casa il bambino.Gli uomini comincia-rono la scalata prima inun modo, poi in unaltro. Provarono unsentiero, poi un altro.Dopo diversi giornidi duri sforzi, eranoriusciti ad andare solo uncentinaio di metri super la montagna.

Sentendosi completamente impotenti,gli uomini di pianura si diedero pervinti e si prepararono a tornare al vil-laggio giù in basso.Mentre stavano per fare marcia indie-tro videro la madre del bambino chestava scendendo dalla montagna cheloro non erano riusciti a scalare. E poividero che portava il bambino in unasacca dietro le spalle. Come avevafatto?Uno degli uomini del gruppo la salutòe disse: «Non siamo riusciti a scalarequesta montagna. Come hai fatto tu ariuscirci quando noi, che siamo gli uo-mini più forti del villaggio, non cel’abbiamo fatta?».La donna scrollò le spalle e disse:«Non era il vostro bambino».

(di Bruno Ferrero)da “la vita è tutto quello che abbiamo”.

Le montagneR a c c o n t o R a c c o n t o R a c c o n t o R a c c o n t o

Dio ha dettoa ciascuno di noi:

«Tu sei il figlio che amo.Tu sei il mio bambino».

E niente e nessunolo ha fermato perriportarci a casa.

da Lagnasco (CN)

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

COMMEMORAZIONE DEGLI 80 ANNIDELLA MORTE DELLA VENERABILE

MADRE GAETANA FONTANA

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Fiamma di Carità 2322 Fiamma di Carità

L’alba del 25 marzo 2015, sorgeradiosa in Porto San Giorgio,dove con gioia la comunità dellaSuore di S. Gaetano, celebra fe-stante assieme ai laici che fre-quentano la nostra Cappella, lapreghiera delle Lodi e la Celebra-zione Eucaristica, ricordando congratitudine e riconoscenza l’80°Anniversario dell’entrata in cielodella nostra venerabile MADREGAETANA FONTANA.Nel pomeriggio, dal reparto suore

da Porto S. Giorgio (FM)

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

ammalate, si snoda una pic-cola processione compo-sta da tutte le suorediretta verso il salonedegli ospiti dove ilritratto esposto diMadre Gaetanaadornato di fiori ciinvita alla pre-ghiera. I nostri cuorisono tutti in festa e cisentiamo fortunate di avereuna Madre che ci ama e ciaccompagna nella dona-zione a DIO ed ai fratelli. Recitiamo il santo Rosariocon i saggi commenti diMADRE GAETANA e lanostra preghiera sale fer-vida verso il cielo per ot-tenere protezione e grazieper noi, per i nostri assistitie per il mondo intero.

(Madre Gaetana)

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

Grazie, Madre Gaetana, la tua vita è per noi guida e luce, e ci sprona a donareai fratelli la tenerezza e la misericordia di Dio.

80° anniversario della mortedella V.le Madre GAETANA FONTANA

RICONOSCENZA E AMORE

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Costituzioni della nostraFamiglia religiosa” (19aprile 1958). “Oggi - ha esordito donOttavio - si è manifestataancora una volta la mise-ricordia del Signore, at-

traverso la chiamata sia di donGiovanni Maria Boccardo che diMadre Gaetana, e la loro risposta ge-nerosa al Signore. Oggi Madre Gae-tana consegnava la sua vita a Lui,amato ardentemente come Sposo eservito con passione nei suoi Poveri,sue membra vive”.La risposta al Signore che chiama,continua anche per noi, oggi. Ancheora, Egli ha bisogno di noi, ci invita eci propone di seguirLo nella vocazionespecifica in cui viviamo. Egli attendeuna risposta per affidarci una missionesempre nuova: essere testimoni delsuo Amore perché il mondo creda:l’Amore più grande, perché Gesù ci hapreceduto e ha donato tutto se stessomorendo e risorgendo per noi.RingraziamoLo che anche attraverso

la nostra pochezza, Egli si fida di noi,e desidera solo che ci affidiamo pie-namente a Lui per continuare ad ope-rare le meraviglie del suo Amore.

Fiamma di CaritàFiamma di Carità24 25

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

da Pancalieri (TO)

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

25 marzo 2015 Questo giorno vissuto du-rante la quaresima, non po-teva dare spazio ad unasolenne celebrazione com-memorativa della V.leMADRE GAETANA FON-TANA, per cui si è pubblicizzato edato spazio dopo la Pasqua, accantoalle sue spoglie mortali nella Cap-pella di Pancalieri.

Alle ore 9,30 del 19 aprile 2015, aPancalieri nella Cappella della Casa diRiposo “Beato Giovanni M. Boc-cardo” inizia la solenne CelebrazioneEucaristica. Con i Sacerdoti Ospitidella Casa, presiede la CelebrazioneDon Ottavio Paglietta, pancalierese.La cantoria, col maestro Belmondo ègià pronta; la nostra cappella è colmadi Ospiti, Sorelle, parenti, pancalie-resi, amici: tanta gente che ci vuolebene, che vuole bene a Madre Gaetanae ne invoca l’intercessione materna.I cantori, rendono la Celebrazione ve-ramente solenne. Don Paglietta ha ri-cordato, i due motivi della Festa: l’80°della morte della V.le M. GAETANAe l’Anniversario dell’approvazionepontificia definitiva delle Regole e

Come il Cenacolo diventa la culladella nuova Comunità la Chiesa na-scente, così Pancalieri, è culla di que-sta Famiglia religiosa delle Suore diSan Gaetano.Oggi noi, Figlie riconoscenti di que-sta Famiglia, gli amici, i concittadinipancalieresi ci incontriamo per risen-tire il profumo, il calore che in questi130 anni si sono diffusi nel mondo,con l’espansione della Congrega-zione. Oggi come ieri, le Suore di SanGaetano vogliono essere tutte del Si-gnore, come Madre Gaetana, per es-sere testimoni di Cristo. Consapevoli di essere povere e desi-derose di fare tanto bene ai bisognosi,colme di fiducia nella sua Provvi-denza e nella sua Potenza, ci affi-diamo a Gesù nostro Sposo, sicure del

suo amore infinito che non ci abban-dona mai. Il Beato Giovanni Maria Boccardo hapotuto realizzare l’Opera di Dio nellaparrocchia di Pancalieri, perché ra-gazze come Carlotta Fontana (MadreGaetana) e altre giovani generosehanno donato la loro vita a Gesù nelservizio dei Poveri. E loro non avreb-bero donato così la loro vita a Gesù eai suoi Poveri, se non avessero trovatola guida saggia, illuminata e paternadi don Giovanni Maria Boccardo. Pre-ghiamo dunque per i Sacerdoti, per lefamiglie, per i giovani e le ragazze,perché nelle famiglie possano nascerefigli che scoprano la bellezza del donodi sé. E noi, vivendo in questa terrabenedetta dal Signore, possiamo per-severare nella preghiera e nella frater-

Don Ottavio con la Madre Generale e le Consigliere

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nità, continuando quella scia di mise-ricordia dei nostri Santi. Termino - dice don Ottavio - con leparole della Venerabile Madre Gae-tana, nostra concittadina, sentiamolecome se le dicesse ora lei stessa, adognuno di noi: “Passiamo per lestrade del mondo portando quella se-renità e pace che fanno fiorire la fra-ternità”»Al termine della Celebrazione, tutti infesta, per un momento di fraternità coicari Ospiti della residenza Anziani, iRev.mi Sacerdoti, le Suore anziane emalate. Un buon buffet ci ha riscaldatie rallegrati. La festa ha avuto il suomomento principale nella presenta-zione del Video sulla vita e virtù, pen-sieri e preghiera d’intercessione allanostra Venerabile Madre Gaetana.Il sonoro è stato letto proprio dall’au-trice Marina Manino con Alessandroe Marialaura.

Ringraziamo di cuore, tutti coloro chehanno contribuito a rendere la gior-nata bellissima e importante per noi eper Pancalieri. Veramente Madre Gaetana porta ilsole. Dopo il pranzo, con grande gioiae felicità, abbiamo potuto scattare al-cune belle foto di gruppo, nel grandecortile della nostra Casa, sotto i lillàsplendidi nella primavera avanzata. Sia veramente, questa giornata, unaprimavera dello spirito, per poter con-tinuare nel cammino quotidiano versola santità. Con questi sentimenti nel cuore, di se-renità, di gratitudine e di preghiera,siamo ripartite per le nostre case, ras-sicurati dall’abbraccio della nostraamata Madre GAETANA e dal sorrisoincoraggiante di tutte le Sorelle di co-munità presenti in questo giorno difesta.

Suor Livia P.

Dopo la visita alla Sacra Sindone eall’Oratorio San Giovanni Bosco diValdocco, ci siamo recati al Santuariodi Cristo Re presso la Casa Generaliziadelle Suore, Povere Figlie di San Gae-tano, accolti dalla Madre Generale SuorTeresa Ponsi.Abbiamo partecipato alla Santa Messacelebrata dal parroco delle due comu-

2 giugno 2015Pellegrinaggio alla Sacra Sindone a Torino

della Comunità Pastorale di Drezzo e Colverde (CO)

nità Don Sergio Bianchi, animata daifedeli e dai giovani. Dopo la S. Messaun gradito e inaspettato rinfresco gen-tilmente offerto dalle reverende suore.Al termine, i saluti di rito alle suore na-tive della nostra comunità Suor MariaAdriana Salvadé e Suor Maria AntonicaMascetti e il rientro a Colverde.

Loredana Stefanetti

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Accompagnati dal diacono don Lo-renzo Maria Realdon, Amico dei BeatiGiovanni Maria e Luigi Boccardo, duegruppi di pellegrini provenienti dal Ve-neto, sono venuti a venerare la SacraSindone e a far conoscere, nel secondocentenario della nascita di Don Bosco,un’opera di straordinaria bellezza in-coraggiata proprio da san GiovanniBosco, ma fondata dal Beato Gio-vanni Maria Boccardo, il quale spessoricorreva a don Bosco, che gli ha datoil sigillo per avviare l’opera delle suore“Povere Figlie di San Gaetano”. Con l’occasione hanno pure cono-

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

da Torino

CRONACA DA TORINO CASA GENERALIZIAsciuto e pregato sulla tomba del fra-tello Beato Luigi Boccardo, apprez-zandone lo spirito attraverso la storiadel Santuario da lui dedicato a CristoRe. Non è mancato un riferimento allaVenerabile Madre Gaetana, la qualecon tanta fede e zelo apostolico, èstata la capostipite di una lunga schieradi Sorelle che col loro “SI”, si sonomesse alla sequela Christi per espri-mere tutta la loro maternità ai poveri,che il Signore ha messo sul loro cam-mino.

Grazie, Don Lorenzo, per la tua amiciziaai Fratelli Boccardo e a noi sue Figlie.

Sabato 6 giugno 2015 – Solennità delSS. Corpo e Sangue di Cristo, e ri-cordo del Beato Luigi Boccardo. Pre-siede la Liturgia Eucaristica Mons.Giacomo Maria Martinacci, cancel-liere arcivescovile di Torino, col Ret-tore del Santuario, Don RomoloChiabrando, il Rettore emerito, DonSebastiano Galletto, e due Padri Mis-sionari della Consolata, Padre PieroTrabucco, superiore e Padre France-sco Ponsi, zio della nostra Madre Ge-nerale. Animano la Liturgia i cantoridell’Ottetto “Sonus Laudis”: Alessan-dro, Marialaura e Lorella, con l’orga-nista Ugo.

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

da Torino - Santuario di Gesù Cristo Re

FESTA LITURGICA DEL BEATO LUIGI BOCCARDO

I Santi ci hanno lasciato il loro cuore,e ci tengono per mano per accompa-gnarci nel cammino, sostenuti da Cri-sto, Pane del nostro viaggio verso lapienezza del Regno di Dio. Il nostroBeato Padre Luigi Boccardo, ci ha do-nato anche un luogo bellissimo, dovepoter cantare la gloria del Signore enutrirci del suo Pane della Parola edella Vita. E’ il Santuario di Cristo Rein Torino, un gioiello artistico in cui lastatua lignea del Cristo Re, sulla croce,da cui regna per amore, ma vestito coiparamenti sacerdotali, ci accoglie peravvolgerci tutti nella sua infinita mise-ricordia. E certamente il nostro Beato era felice,quando il sabato 6 giugno c.a. il San-

Monsignor Giacomo M. Martinacci

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tuario da lui edifi-cato, risuonava dipreghiere, di canti edi luci.All’inizio della Cele-brazione Eucaristica,il nostro Rettore donRomolo afferma lasua gioia di poter ce-lebrare il duplice av-venimento (il CorpusDomini e la Festa delnostro Beato LuigiBoccardo) nel giornoin cui a Torino si ri-corda il Miracolo Eucaristico del 1453,che ha dato origine alla Basilica delCorpus Domini. E non nasconde la suagioia nell’avere con noi Mons. Gia-como Maria Martinacci, profondo co-noscitore del nostro Beato, perché hapresentato la tesi in teologia propriosulla sua figura sacerdotale. Ringraziapoi i sacerdoti concelebranti, in parti-colare don Sebastiano Galletto, Rettoreemerito del Santuario, e i Missionaridella Consolata, per il legame chehanno con il Beato Luigi Boccardo,che operò per trent’anni al ConvittoEclesiastico presso la Consolata in To-rino, accanto al Beato Giuseppe Alla-mano, loro Fondatore.Monsignore ringrazia di cuore, rile-vando un particolare: che questa Cele-brazione può essere considerata

l’inizio dell’80° anno della santa mortedel nostro Beato, che si celebrerà nel2016. All’omelia, Monsignore affermache il “sangue” è il filo conduttore cheaccompagna le tre Letture bibliche dioggi. E’ il luogo della vita, e strumentodi purificazione: il Sangue di Cristo cipurifica perché serviamo il Dio vi-vente, e ci fa crescere nell’amore.Quando sentiamo le parole della con-sacrazione: “Questo è il mio Corpo,questo è il mio Sangue….”, purtropponon ci meravigliano più, perché ab-biamo perso la capacità di stupirci, e laChiesa ci propone questa Solennità perprovocare in noi una nuova meraviglia,lottando contro l’abitudine, per andarecontrocorrente. Gesù vuole restare connoi col suo Corpo e col suo Sangue. Il Beato Padre Luigi Boccardo, con la

sua frequentazione al Tabernacolo, sa-peva stupire e trasmettere stupore, contutta l’anima che aveva dentro. Mons.Rostagno, Vescovo di Ivrea, testimo-nia di lui: “L’Eucaristia! Era il suo re-spiro, la sua vita continua”. APancalieri P. Luigi aveva la camera so-vrastante la cappella, dove si aprivauna finestra che dava proprio sull’al-tare. Diceva: “Ci vediamo spesso e cela intendiamo!”. “Nel celebrare la S. Messa era come sevedesse l’Invisibile… pareva che ve-desse e vivesse di Gesù e del suo SS.Sacrificio” (don Portigliatti).Se c’è intesa profonda con qualcuno,tu trasmetti qualcosa di questo se-greto. Mons. Baravalle diceva che“Padre Luigi, sia in pubblico che dasolo, era sempre compreso da questosentimento,di essere sem-pre davanti aGesù, e que-sto gli com-poneva lapersona aquella gravitàe devozioneche trasparivachiaramentedal contegnonell’entrare inchiesa, nelprendere con

gesto supplichevole l’acqua santa, nelfare una genuflessione nella quale sivedevano prostrate davanti a Gesùtutte le facoltà della sua mente e delsuo cuore”.Doveva essere uno spettacolo, vederlo!Quando c’è questa intensità di dialogo,d’intenzione, non lo tieni per te, lo ma-nifesti, lo comunichi.E’ bello pensare a Padre Luigi in dia-logo intenso con Gesù. Aveva scritto:“L’Eucaristia è la mia ragion d’essere”(Esercizi 1903). Diceva: “Lungo ilgiorno vorrei essere sempre occupatonel ringraziamento fino alle 2 pomeri-diane, e dalle 2 fino alla Messa, nellapreparazione” (Maggio 1885).“Alla Consolata, dopo cena, noi Con-vittori – afferma un sacerdote – pas-seggiavamo in giro pei corridoi del

Le Suore Figlie di Gesù Re

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Fiamma di Carità32

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primo piano, passando di fianco allacappella dove si conserva il SS. Sacra-mento. Una sera, entrando in cappellaper le orazioni, il canonico Luigi Boc-cardo ci rivolse un mesto rimprovero:si accorgeva che passavamo di fiancoalla cappella con indifferenza, quasinon accorgendoci che lì c’era Gesù: -Passate vicino al fuoco, e restate freddicome il ghiaccio!”.Il Teologo Gallea, parroco a San Gio-acchino in Torino, affermava che P.Luigi, “nel celebrare la S. Messa eraun Serafino; e tale si mostrava semprealla presenza di Gesù Eucaristico, ecercò sempre nei sacerdoti, nellesuore, nelle alunne, in tutti, di suscitaretali suoi sentimenti di fede, di amore,di perfezione liturgica verso la SS. Eu-caristia”.

Il discorso del Sangue, che lega le treLetture della Parola di Dio di oggi, cifa pensare al Sangue della S. Sindone,versato da Cristo per noi, segno del-l’Amore più grande. Padre Luigi fupellegrino alla S. Sindone col chiericoLosero (poi diventato sacerdote).Il chierico si precipita verso la S. Sin-done, e Padre Luigi lo prende per unbraccio e lo porta davanti al SS. Sa-cramento, dicendogli, in buon dialettopiemontese: “Sì, a ‘j è Chiel; là, a j’ èna Figura!”. (“Qui, c’è Lui; là, c’è laSua Figura!)” E’ necessario questopassaggio di fede, per arrivare a Lui!Padre Luigi è andato anche oltre l’Eu-caristia. Infatti nelle ultime settimanedi vita, non poteva più celebrare. Te-stimonia Mons. Bottino, poi VescovoAusiliare di Torino: “Mi trovavo un

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giorno nella sua camera ed egli era suldivano con le mani fasciate a motivodegli eccessi lancinanti dei suoi dolori.…Si accennò alla festa del S. Cuorecelebrata in quel giorno: - Così non hapotuto celebrare la S. Messa nellafesta del S. Cuore! – chiesi. – No, ri-spose lui; - ma quale Messa più bellache fare la SS. Volontà di Dio?”Era volontà di croce, di rinuncia nelpiù intimo del suo animo sacerdotalecome dice la Lettera agli ebrei, citandoil Salmo 40: “Tu non hai voluto né sa-crificio né offerta. Allora ho detto:«Ecco, io vengo, o Dio, per fare la tuaVolontà»” (Salmo 40; Eb 10, 5.7).Questo Amore che viene da Dio nongli ha tolto la fatica né la sofferenza,

ma gli ha dato il desiderio che ancoraoggi egli ci lascia, di camminare conGesù. L’Eucaristia è il faro del cam-mino, ma ci sarà sempre la SS. Volontàdi Dio alla quale conduce!Non poteva essere occasione miglioredella Festa del Corpus Domini permettere in evidenza la passione Euca-ristica del Beato LUIGI, in un modocosì profondo come lo ha fatto Mons.Martinacci. Tutto questo è motivo dilode e di ringraziamento. Al terminedella Celebrazione, la nostra MadreTeresa Ponsi si fa voce di tutta la Co-munità per sottolineare le meraviglieche Dio compie nei suoi Santi e rin-graziare tutti per la partecipazione.

Sr. L. P.

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Vergine Santa, Regina della Pace

vieni ancora oggi accanto a noi

nel quotidiano cammino di ogni giorno.

Proteggici dai pericoli e aiutaci,

a camminare sulla via del bene

e della pace.

Proteggi le nostre Famiglie,

i figli; tutti i giovani sappiano

discernere bene il loro avvenire.

Ti affidiamo i bambini, in particolare

quelli che soffrono

per le famiglie divise.

Non dimenticare, o dolce Regina,

gli anziani che hanno

sempre bisogno o Mamma,

delle tue cure materne.

Sii vicino, o Madre

della Chiesa,

al Santo Padre, ai Vescovi

e a tutti i Sacerdoti,

sono i canali di Grazia

di Gesù,

sii loro sostegno e protezione;

aiuta o Madre,

tutte le persone consacrate.

GRAZIE

Fiamma di Carità34 Fiamma di Carità 35

Una ricchezza di anni,si dice anche. Si accu-mula indipendente-mente da noi, non sipaga il fisco, non si puòarrestare. Chi ci guardapuò sbagliare il conto,ma quando ci chiedonoun documento, dato chela matematica non cam-bia, possiamo anche direcolpa dell’anagrafe, mail conto è preciso, riportaquello che siamo.Dunque qual è la diffe-renza?Che può essere solo unaricchezza di anni, oppure “una giovi-nezza accumulata”. - Io mi sento giovane dentro – mi diceAssunta, novantenne.Sì, perché dire “giovinezza” vuol dire:serenità, pace, voglia di vivere ancora ericonoscenza per iltempo trascorso.Anzi, la Piccola So-rella Gaetanina dice:“Come posso far frut-tificare il dono dellavita che il Buon Diomi vuol ancora do-nare? Qualunquesiano gli anni che an-cora mi restano, li vo-glio vivere per e con ilSignore, con lo stile divita delle Suore di SanGaetano. Sono una

Piccola Gaetanina,Sorella perché for-miamo un Gruppo lai-cale che cerca divivere il dono di unacarisma condiviso là,dove ognuna sitrova”.Per confermare que-sto desiderio, a con-clusione degliincontri mensili, ilgiorno 31 maggio2015, il “Gruppo” siè recato in pellegri-naggio a Fontanelledi Boves, dalla Ma-

donna Regina della Pace, giorno dedi-cato dalla liturgia alla SS. Trinità.Dopo la Celebrazione Eucaristica, tuttoil Gruppo ed alcuni devoti, hannoespresso la devozione alla Madonna,con una preghiera aperta al mondo.

Piccole Sorelle Gaetanine

Una giovinezza accumulata

Assunta e Suor Federica

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Fiamma di Carità 37Fiamma di Carità36

25 gennaio:Lo stupore di un Padre Provvidente22 febbraio:La lode per lemeraviglie compiute29 marzo:La preghiera26 aprile:Lo sguardo sui doni ricevuti31 maggio:La gratitudine

Nel pomeriggio la Madre Generale Suor Teresa Ponsi, ha incontrato il Grupporipercorrendo il cammino fatto nel 2015:

La Madre ha fatto risaltare anche il valore e la bellezza del nostro nome:

PICCOLE SORELLE GAETANINE: PICCOLE nel senso di preziose agli occhi di Dio che preferisce i piccoli e isemplici; SORELLE perché unite nello stesso Gruppo con lo stesso ideale;GAETANINE che ci identifica come Famiglia Gaetanina delle Suore di SanGaetano.

L’animazione vivaceche ha proposto SuorRosanna, ha dato ca-rica ed energia, fa-cendo dimenticare laricchezza di anni.

Nella gioia di una meravigliosa giornata di fraternità e di grazia, ognuna è ri-tornata a casa ricaricata di entusiasmo e motivata per vivere sempre meglio nelquotidiano la vita cristiana.

“Lasciamoci andarealla danza dellavita, immergendocigioiosi nel sole del-l’amore di Dio”S. Gaetano Thiene

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Fiamma di Carità38

L’incontro con lo Sposo per una personaconsacrata si diversifica nel modo e neltempo, ma è sempre la conclusione di unavita vissuta per il Signore e con Lui nel ser-vizio dei fratelli. Suor Maria Francesca si è spenta a poco apoco come una candela che si consuma, il24 aprile 2015. Assistita dalle Sorelle e ac-compagnata dai conforti religiosi, atten-deva già da tempo lo Sposo divino, nel suoletto di altare, dove era difficile compren-dere le sue parole, ma insisteva nel dire“pregate per me”.Dai suoi appunti personali appare chiaroche visse una costante ricerca di Dio, chedoveva esprimersi in una presenza vera-mente religiosa, di serenità, cordialità,calma e tanto amore.Presenza silenziosa, testimoniano le sueconsorelle, ma precisa nell’assolvere i suoiimpegni. Sempre partecipe alla vita dellaComunità, pregava tanto per tutte le neces-sità della Congregazione e delle personeche le affidavano le loro pene. Gioviale con tutti, ancora ricordata con no-stalgia nelle diverse comunità apostolichedove ha svolto il suo servizio umile, sem-plice, puntuale. All’annuncio della suamorte, le ex ragazze del laboratorio diChialamberto, (1963-1973) hanno parteci-pato ad una Messa di suffragio e raccoltoun’offerta a suo ricordo.La sua devozione alla Madonna, si espri-meva come “Regina Mundi” attinta dallaparrocchia di Nichelino da cui proveniva,con un respiro di preghiera immenso pertutto il mondo. La corona e la S. Eucaristiaerano negli ultimi anni il suo costante rife-

Ricordiamo nella preghiera

Suor Maria Francesca

Fiamma di Carità 39

Nata a Nichelino (TO) il 5 aprile 1925 e battezzata il 19 aprile 1925Di anni 90 e 66 di PROFESSIONE RELIGIOSA.

Deceduta a Pancalieri (TO) il giorno 24 aprile sepolta a Pancalieri il 27 aprile 2015.

Il 3 aprile scorso, Venerdì Santo, la Chiesaricordava la morte di Gesù in croce. Sulletto del dolore, Suor Germana attendeva lasua morte, che è giunta dopo che la comu-nità aveva vissuto la Via Crucis con il Papaa Roma, attraverso la televisione. Era anche per lei “il compimento” della sualunga vita, donata al Signore fin dalla gio-vane età. Entrata in Congregazione a 24anni, quando in Italia imperversava la se-conda guerra mondiale, lei nel sacrificio ea volte nel pianto pensando alla famiglia,seppe donare la sua giovane vita. Suor Germana seppe acquisire lo spirito re-ligioso Gaetanino e missionario, tanto chefu scelta per il secondo gruppo che partì perla Missione in Brasile, il 24 giugno 1964. Dio misura le azioni umane non secondo icriteri della grandezza e del successo, bensìin base alla loro conformità alla sua vo-lontà: “Quantunque uno convertisse un’in-tera città, se agisce contro la volontà di Dioè tempo perduto, invece uno che, perché èvolontà di Dio, passasse tutta la sua vita inun angolo della terra, nascosto ed ignoto atutti, costui gode in terra il Paradiso antici-pato” (Beato Giovanni M. Boccardo).Nell’obbedienza che accoglie il suo desi-derio missionario, Suor Germana viene in-viata a Candido Mota (San Paolo – Brasile)dove nell’umile servizio in cucina, vive lasua passione missionaria. Chi è vissuto accanto a lei dice: suora sem-pre molto obbediente, silenziosa, generosa,lavorava spesso per servizi umili, soprat-tutto in cucina, senza risparmio di energie.Ringraziava sempre tutti, di tutto.

Ricordiamo nella preghiera

Suor M. Germana

Lo spirito missionario è stato vivo in leifino agli ultimi giorni; ricevendo la visitadi Suor Rosalia che le ha parlato in porto-ghese ha sorriso serena, ricordando gli anniin Brasile.Era molto attenta alla preghiera personalee comunitaria; trascorreva molte ore in ado-razione (lampada vivente), stringendo inmano la corona del Rosario tutto il giorno.Esprimeva così la sua devozione alla Ma-donna e affidava alla sua intercessione la ri-chiesta di vocazioni e il ricordo costante peri familiari.Ritornando dal Brasile nel 1971 per motividi salute, continuò la sua missione nelle co-munità di Moncalieri e Casa Madre, sem-pre donando la sua preziosa opera incucina, finché curva dal peso degli anni edel lavoro, fu trasferita nella Casa per So-relle anziane o malate a Pancalieri. Le Sorelle testimoniano che nel suo lavoroera molto attenta a soddisfare sempre le ne-cessità di tutte. Anima scrupolosa, vivevacon intensità la vita sacramentale curandocon frequenza la S. Confessione, nutren-dosi quotidianamente della Parola di Dio edel Pane Eucaristico.E’ deceduta col conforto dei Sacramenti el’assistenza spirituale dei Sacerdoti che leidesiderava incontrare.Suor Germana, che hai saputo vivere nelnascondimento l’umile servizio secondo laspiritualità Gaetanina, nella certezza chetutto ciò che facciamo è fatto a Lui, pregaper noi affinché la vita frenetica del quoti-diano non ci distolga dal vivere l’essenzialedella nostra consacrazione. Grazie.

della Presentazione della B. V. Maria(Garassino Luigia Pasqualina)

Nata a Monesiglio (CN) il 31 marzo 1920 e battezzata il 01 aprile 1920Di anni 95 e 67 di PROFESSIONE RELIGIOSA.

Deceduta a Pancalieri (TO) il giorno 03 aprilesepolta a Pancalieri il 6 aprile 2015.

del Sacro Cuore (Monticone Irma)

rimento: con particolare attenzione alla pre-ghiera di adorazione come “Lampada vi-vente” ed alla preghiera del S. Rosario, conun fil di voce diceva “Lasciatemi qui” (inchiesa).Ha amato i familiari fino alle ultime ore dicoscienza, chiedendo ancora il quadrettocon le foto dei suoi cari, sempre custoditoin cameretta, per dare ancora una volta ilbacio alla foto della sua mamma. Serena e dolce con i bambini nella ScuolaMaterna, ai quali inculcava la devozionealla Madonna. Premurosa e caritatevole congli anziani, con le Consorelle ammalate,con chiunque fosse in necessità.Ha preparato nella fede il passaggio allavita eterna, scrivendo negli anni anche lelettere da consegnare dopo la sua morte,alla Rev.ma Madre ed ai singoli parenti,con accluso il ringraziamento e la richiestadi perdono verso tutte le Consorelle.Precisa in tutto ha preparato anche le fotonecessarie per le ultime pratiche burocrati-che dopo la sua morte. Per anni, impossibilitata ormai per salutead assistere gli anziani, ne ha curato la vitaspirituale come ministro straordinario dellacomunione, con amore e impegno costante.Si potrebbe continuare, spigolando dai suoiscritti, motivo di esortazione per vivereanche noi in pienezza la nostra vita. A Lei,che dal Cielo gode la vita eterna con Dio,chiediamo di intercedere per noi una ri-presa costante nel cammino della santitàquotidiana. La sua vita diventi “attrattiva” per le gio-vani chiamate da Dio alla consacrazionenel servizio dei fratelli.

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Fiamma di Carità 41Fiamma di Carità40

F.V.D.2 febbraio 1946 2 febbraio 2001

Festa della Presentazione di Gesù al TempioRev.ma Madre,

Oggi è il Giorno che ricorda la mia entrata nel tempio della mia Congregazione.Giorno di grazia, di benedizione, di riconoscenza a Dio per la Sua infinita Bontà, perciò conla SS. Vergine voglio oggi rinnovare ed elevare a Dio, con maggior fervore e riconoscenza,un inno di lode, di ringraziamento per tutti i doni che nel suo grande Amore mi ha concessodurante tutta la mia vita.

Per la famiglia che mi ha dato, per appartenere alla Chiesa Cattolica, per avermi chia-mato sua figlia nel S. Battesimo, per il dono dello Spirito Santo nella S. Cresima, per il Sa-cramento della Riconciliazione, per la S. Eucarestia, per la Sua Divina Parola, per avermidonato la vocazione religiosa e la grazia di fare la Professione con i santi Voti nella Con-gregazione delle Povere Figlie di San Gaetano, e per tutti gli innumerevoli benefici che permezzo di essa ho ricevuti.

Chiedo sinceramente perdono a Dio di tanta grazia non sempre corrisposta, per le tantemancanze che ho potuto commettere nella mia vita trasgredendo la Sua S. Legge e i Voti, delbene tralasciato o fatto male.

Confido fortemente, e tutto spero nell’Infinita misericordia di Dio. Spero pure nellacomprensione di Lei, mia Rev.ma Madre, delle mie Superiore e Consorelle.

Chiedo perdono a tutte se e in qualunque modo o circostanza sono stata causa di sofferenza.Malgrado i miei numerosi difetti ho voluto bene a tutte, e da tutte ho ricevuto tanto del bene.

Le ringrazio tutte, e con tutto il cuore, di tutto quello che hanno fatto per me, e speroancora, che nella loro grande carità, pregheranno per me, quando il Buon Dio vorrà in-trodurmi per sempre nel suo Sacro Tempio dell’Eternità.

Il Signore faccia splendere su ognuna, e su tutta la Congregazione, la luce del suo S.Volto. Doni ai Sacri Ministri, e alla Chiesa tutta, con la forza dello Spirito Santo, semprepiù Santità, e slancio apostolico, nell’evangelizzazione, perché la conoscenza e l’amore diGesù Cristo, morto e risorto per noi, raggiunga tutti gli uomini, per la maggior gloria di Dioe la salvezza di tutto il mondo.

Alla SS. Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, che mi ha creato e redento; per le mani diMaria SS., fin d’ora affido l’anima mia. L’Angelo mio Custode, S. Giuseppe, S. Gaetano, i no-stri Fondatori mi accompagnino con la loro intercessione, all’incontro fiducioso di un Dio,che è Padre Misericordioso.

Nella speranza di ritrovarci in Cielo, ad amare e lodare per sempre l’Infinito Amore diDio, le abbraccio tutte con tanto affetto e riconoscenza.

Vostra povera Obbl.ma figlia e sorellaSr. Maria Francesca del Sacro Cuore

Monticone IrmaSacro Cuore di Gesù, confido in Te !!!

Ai funerali di SUOR MARIA FRANCESCA è stata letta questa lettera,consegnata dopo la sua morte e indirizzata alla Madre Generale.

La mattina di mercoledì 8 aprile 2015 èmancato, nella Casa del Clero di C. Bene-detto Croce 20 in Torino, il decano delClero torinese, Monsignor Italo Ruffino, a102 anni compiuti: era nato a Torino il 12agosto 1912.Viceparroco di Mons. Giovanni Battista Pi-nardi, Vescovo Ausiliare di Torino di cui èin corso la Causa di Canonizzazione, donRuffino è stato insegnante in Seminario,cappellano militare durante la campagna diRussia e per lunghi anni parroco a SanMassimo in Torino. Membro più volte deiConsigli diocesani, ha sempre affiancato alministero pastorale il lavoro di studioso estorico, ha lavorato molto sugli Antoniani,una Congregazione religiosa che dal Me-dioevo aveva seminato l’Europa di case diaccoglienza per i pellegrini di Roma e diSantiago (una delle case più importante èquella di S. Antonio di Ranverso, in ValSusa). E’ stato anche un sacerdote missio-nario: fino a pochi anni fa si recava rego-larmente, in inverno, in Argentina, dovealcuni suoi parenti erano emigrati, per “so-stituire” il clero locale durante le vacanze. Con lui se ne va il testimone di cinque ge-nerazioni, e forse l’ultimo ad aver vissutodall’interno le Ostensioni della Sindone del1931 e del 1933: allora, da seminarista, ilsuo compito era di accompagnare i presulidelle Chiese d’Oriente a visitare il SacroTelo.I suoi funerali sono stati celebrati venerdì10 aprile 2015, nel Santuario della Conso-lata in Torino, presieduti dal nostro Arcive-

Monsignor Italo Ruffinoscovo Mons.Cesare Nosi-glia, con lapartecipazionedegli Alpini edi moltissimoclero e fedeli. Al-l’inizio della celebra-zione Mons. Giacomo MariaMartinacci, Cancelliere Arcivescovile diTorino, ha tratteggiato un dettagliato e pre-zioso profilo di Mons. Ruffino. Anche noiSuore di San Gaetano vi abbiamo parteci-pato. Mons. Ruffino era infatti molto “dicasa” nel Santuario di Cristo Re, lo amava,lo aveva visto costruire nel 1931 dal nostroPadre Luigi, come anche lui era solito chia-marlo. Mons. Ruffino fino a pochi anni fa,partecipava con gioia e fervore alle cele-brazioni che ricordavano il Beato LuigiBoccardo, quest’ultimo infatti era forma-tore del clero torinese e tutti i chierici e isacerdoti passavano da lui per studio o perdirezione spirituale. Egli ricordava semprecon commozione la Prolusione di Asceticae Mistica, udita dalla viva voce del BeatoLuigi Boccardo nel Seminario metropoli-tano di Torino tenuta il 12 ottobre 1931. Mons. Ruffino era anche intervenutoquando si era fatta la ricognizione dellespoglie dell’allora Venerabile Luigi Boc-cardo, il 29 maggio 2003.Ora, dal cielo, con i nostri Beati, intercedaper noi e ci aiuti a cercare le cose che nonpassano e a rendere prezioso ogni attimoche Dio ci concede di vivere.

Ricordiamo nella preghiera di suffragio i nostri cari:• PIERINA ANDRENUCCI, zia di Suor Gaetana Andrenucci

• MARCIO MOREIRA nipote di Suor Maria das Graças Moreira (Brasile)• ENZO SALAMANO nipote di Suor Guglielmina Salamanno, già defunta

• ENRICA BARBERIS, nipote di don Romolo Chiabrando,Rettore del Santuario di Cristo Re

“I nostri cari scomparsi, non sono degli assenti, ma solo degli invisibili, che fissano i loro occhi pieni di luce nei nostri colmi di lacrime...”

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Fiamma di Carità 43

Saremo grati a chi ci segnala i cambiamenti d’indirizzo, avendo sempre cura di indicareil vecchio recapito e di segnalare l’indirizzo completo di via, numero civico, codice po-stale. Avvertiamo i Lettori che il 7 di ogni mese viene celebrata una Messa per i Be-nefattori vivi e defunti.P. S.: Segnalare se necessario anche il cognome del coniuge per evitare disguidi postali.

N.B.: I dati e gli indirizzi per l’invio del giornalino “Fiamma di carità” sono ge-stiti unicamente dall’équipe di redazione e spedizione della rivista e nel ri-spetto della legge 196/03 i dati personali dei nostri lettori non sarannooggetto di comunicazione o diffusione a terzi se non per ciò che riguarda laspedizione del giornalino. In ogni momento potranno essere richieste modifiche,aggiornamenti o cancellazioni.

Vogliamo esprimere la più sentita riconoscenza atutti i nostri lettori che con le loro offerte, con laloro cordialità, con la loro preghiera sostengonoquesto nostro semplice bollettino, che vuol por-tare a chi lo accoglie un “piccolo seme di bene”.

I loro nomi sono scritti in Cielo!

Grazie!

per le OFFERTE libere

C/C Postale 00362103

Per le MISSIONI

C/C Postale 17159781

Si può contribuire anche consegnando l’offertapersonalmente alle suore, esprimendo l’intenzione.

Vuoi alimentare anche tu il bene che si fanelle terre di Missione con la tua goccia?

Sarà la tua piccola offerta per la quale con i Fratelliti diciamo GRAZIE! La tua ricompensa è nei cieli.

L’oceano è fatto di tante gocce d’acqua

In TOGO (AFRICA)1. Contribuire alla continuità del nostro Di-

spensario S. Gaetano di FIATA, per l’ac-quisto di medicinali per bambini e adulti,latte e alimenti per i bimbi in stato di de-nutrizione.

2. Sostenere il nuovo Centro “CRISF”(Centro di Rieducazione e InserimentoSociale a Fiata) per bimbi diversamenteabili e orfani; per fisioterapie, apparec-chi ortopedici, ecc.

3. Sostenere le Famiglie in difficoltà permotivi di salute o di lavoro, in partico-lare quelle colpite dall’AIDS.

In BRASILE1. Contribuire alla continuità della Casa di

Riposo in Candido Mota (San Paolo),per le necessità indispensabili del vitto evestiario degli anziani poveri.

2. Sostenere lʼassistenza dei bambini po-veri e bisognosi con lʼacquisto di ali-menti e medicine, materiale didattico eogni necessità nella Crêche - scuola ma-terna di Candido Mota (San Paolo).

In ECUADOR 1. Contribuire all’assistenza degli anziani e ma-

lati nel dispensario e nella visita alle famiglie.2. Partecipare all’educazione dei bambini,

contribuendo al necessario aiuto per lascuola e il sostentamento, così da avereuna crescita armonica di sviluppo per unsereno domani.

SEMINARISTI e ASPIRANTI1. Aiutiamo i giovani che si preparano alla

vita sacerdotale e religiosa e che sa-ranno i testimoni, annunciatori del Van-gelo nella loro terra di Missione.

Attenzione! A chi desidera contribuire, chiediamo di specificare chiaramente, nella causale delversamento, la Missione che si vuole sostenere.

MODALITA’ DI VERSAMENTO

POSTA: Tramite bonifico postale presso Poste Italianedall’Italia codice IBAN IT55 I076 0101 0000 0001 7159 781dall’Estero codice IBAN IT55 I076 0101 0000 0001 7159 781 BIC: BPPIITRRXXXIntestato a: Istituto Povere Figlie di San Gaetano I.A.A.D. Via Giaveno 2 – 10152 TORINO

BANCA: Tramite bonifico bancario presso Banca Prossima dall’Italia codice IBAN IT56 S033 5901 6001 0000 0019 757dall’Estero codice IBAN IT56 S033 5901 6001 0000 0019 757 BIC: BCITITMXIntestato a: Istituto Povere Figlie di San Gaetano CTO - I.A.A.D. Via Giaveno 2 – 10152 TORINO

PER INFORMAZIONI CHIEDERE di SUOR FEDERICA BATTISTELLATel. 011 85 15 67 – E-Mail: [email protected]

Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo dei miei fratelli più piccoli,l’avete fatto a me.

(Mt. 25,40) GRAZIE!Suore “Povere Figlie di San Gaetano”

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ISTITUTO SUOREPOVERE FIGLIE DI SAN GAETANO

Via Giaveno 2 - 10152 TORINOTel. 011.851.567 - C.C. Postale 00362103

ATTENZIONEIn caso di mancato recapito inviare allʼufficio di TORINO CMP Nordper la restituzione al mittente, che si impegna di pagare la tassa stabilita.

Con permissione eccles.direttore responsabile

Padre Erminio Antonello

Registrato Cancelleria Tribunale diTorino n. 838 del 7-7-1953

Anno 59 - Aprile-Giugno“Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in

Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Torino” nr 2/2015

Taxe perçue - Tassa riscossaTorino CMP Nord

« O Cuor d’Amore,io metto tutta la miaconfidenza in Te,perché temo tutto dallamia miseria, ma sperotutto dalla Tua infinitabontà e misericordia»(Beato Luigi Boccardo).

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