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INTERVISTA A ROBERTO BALDETTI, ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI DEL MUNICIPIO XVI, INTERVISTA A MARIA STELLA MARCHETTI Presidente Associazione Arcobaleno della Speranza Focus p.18: mistero Cosa succede quando andiamo oltre la razionalità? Foto by Massiliano © AliceAndTheMonsters ©

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INTERVISTA AROBERTO BALDETTI,

ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICIDELMUNICIPIO XVI,

INTERVISTA AMARIA STELLAMARCHETTI

PresidenteAssociazioneArcobalenodella Speranza

Focus p.18: mistero

Cosa succede quandoandiamo oltre larazionalità?

Foto by Massiliano © AliceAndTheMonsters ©

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Siamo nel novembre del 2012, tra un mese ar-riveremo al fatidico 21 dicembre 2012 e poi co-mincia il 2013.

Cosa c’è di nuovo all’orizzonte?

Il movimento 5 Stelle, come Garibaldi, è sbar-cato in Sicilia. Al tempo erano i piemontesi cheinvadevano lo Stato delle Due Sicilie. Quell’evo-luzione c’ha portato allo Stato di oggi. Stato chefunziona piuttosto male. Quindi la domanda è:chi ci sta invadendo ora? Chi saranno i nuovi bar-bari? Grillo sta lavorando bene a Parma?

Ma qual è l’evoluzione politica dei Partiti di oggi?

Ogni partito ha fatto un percorso diverso e sche-maticamente si potrebbe dire che ci sono Partiti“statici”, altri “Rinnovatori” e altri ancora che in-vece esplodono o implodono. L’UDC a parte adorare il Governo Monti e levarela scritta “Casini” dal simbolo del partito per in-serire quella di “ITALIA” non ha vissuto ne av-viato cambiamenti rilevanti al suo interno. L’IDV “sempre contraria” sembra voler sfiduciareil suo Padre fondatore “Pietro” mentre quest’ul-timo incurante guarda al 5 Stelle.Il PD, dopo un periodo turbolento al suo interno,è giunto ad una fase di equilibrio/maturazioneche gli ha consentito di avere negli ultimi anni uncerto dinamismo nel coinvolgere cittadini, comi-tati di quartiere ed associazioni in progetti di svi-luppo locale. Inoltre, a Bersani va dato il merito

di rappresentare un Partito davvero “Democra-tico” avendo consentito al Sindaco di FirenzeRenzi di partecipare a delle vere primarie. I cit-tadini potranno anche scegliere i candidati a Sin-daco di Roma e a Presidente del Municipio. Nonè una riforma da poco!Il PDL è in una fase drammatica di implosionedove gli ultimi scandali stanno facendo emergeredivisioni e modi di fare diversi e scorretti. Que-sto sta spingendo una parte della classe diri-gente PDL a prendere le distanze con il risultatodi dividersi ma anche di sottolineare un certosdegno. A livello parlamentare, la formazioneguidata da Berlusconi sembra soprattutto inte-ressata a bloccare le riforme normative in ma-teria di Giustizia come corruzione e falso inbilancio proposte dal Governo Monti (Decreto). Il FLI guidato da Gianfranco Fini è in difficoltà inquanto sembra non essere stato compreso daglielettori che gli imputano la rottura dell’equilibriocon Berlusconi senza considerare le ragioni, laforza e le difficoltà con cui il leader di FLi ha ma-turato la sua decisione SEL ha saputo riorganizzarsi e l’asse con Ber-sani consente a Vendola di presentarsi anch’eglialle primarie. Il PD con due candidati dovrà bat-terne uno appoggiati da SEL e altri partiti! Chesfida! Anche questo è dinamismo, forse ben più pro-fondo, dei proclami di Grillo che al di la dellalinea editoriale non possiede esperienza ammi-nistrativa e fonda la sua anima ed il confrontosu Internet e la rete.

Economista (Spec. Internazionale)

Scenar i pol i t ic i : un tuf fo nel mis tero

EditorialeClaudio Napoli

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Novembre 2012

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Approvata la proposta di G. Azuni(Sel) sull’utilizzo del Forte BocceaNetta presa di posizione del PD asostegno degli operatori della SanitàLuci e ombre del Decreto antic-corruzione varato dal ParlamentoUn altro successo per i Soul Revolution al concerto organizzatoda néaPOLIS ROMA“Liberiamo il Movimento”: unnuovo progetto sociale“Il mio sangue è pieno di spine”:l’ultimo romanzo di Tiziana BettoC’èra una volta: viaggio nel quartiere AurelioDona sangue e regala un sorriso

Via Casali Santovetti: problemi di

viabilità a Boccea

La porta Magica di Piazza VittorioApparizioni paranormali: le regole della Chiesa CattolicaEsistono ancora i Templari?L’Occidente e la sua mitica culturaMagia e Business in Italia: datisconcertantiLa nascita di Venere del Botticelli, un’opera a soggetto alchemico?La Clausura, una vocazione inespansioneLa Massoneria, un ordine iniziatico di carattere esotericodalle orgini controversieLa magia nella StoriaL’energia che guarisce...La Cabala oltre la Smorfia napoletanaCosa succede quando andiamooltre la razionalitàDonna Olimpia, corrotta e corrutrice

Il caso “2012”: atto finale

Risparmio energetico: il singolocondomino può facilmente distaccarsi dall’impianto?

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Editor ia le p.3 Mistero p.16

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Roma NotizieGregorio VII - Prati- Boccea -

V.Aurelia-Casalotti-M.SpaccatoEditore: Claudio NapoliDirettore ResponsabileElio TomassettiDirettore CommercialeCarlo FamigliettiComitato scientifico:Edy Viola, F. Napoli

Grafico: Daniele [email protected] & Marketing: Francesco ZancaCollaboratori: Francesco Grasselli, Alessandro Ranieri,Laura Napoli, Valeria Pucci, Valerio Pel-liccia, Viviana Vannucci, Federico Monti,Lorenzo Sigillò, Paolo Migotto, GiorgioZussini, Laura Andina, Vanessa Pinato, Daniele Palone, Valentina SanzoneSalvo accordi scritti, la collaborazione con ilmensile Nea Polis Roma è da considerarsi a ti-tolo gratuito Foto ed Immagini sono tratte dalweb. L’editore ha cercato di rintracciare gliaventi diritto ai crediti fotografici non specifi-cati ed è a disposizione per chiarimenti.

Tipografia: G. De Vecchi Pieralice, 2000167 RomaRegistrazione Tribunale di Roma: n. 360/2010 del 17 settembre 2010N° iscrizione ROC: 20384Sede Operativa: via G.Funaioli, 54

PER INFORMAZIONI E PUBBLICITÀ

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ROMAREDAZ IONE

Politica: un tuffo nel mistero .3

FOCUS

SOMMARIONovembre 2012, anno III

Monteverde-Bravetta-Pisana-Malagrotta-Portaportese

Il comitato online Bravetta.Pisana

incontra gli Assessori Baldetti e Rossi

Monti dell’Ortaccio: discarica sì o

discarica no?

non buttarmi!!

regalami o

riportami

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Su proposta della consigliera di Sinistra Eco-logia e Libertà Gemma Azuni, che è stataprima firmataria insieme al consigliere PDLAlessandro Vannini, l’Assemblea capitolinaha approvato una importante mozione cheimpegna il Sindaco ad attivarsi pressotutte le sedi competenti per consentirel’utilizzo pubblico del Forte Boccea.

La mozione si riferisce ad un utilizzo pubblicocontrollato delle aree verdi, e prevede l’affi-damento della struttura al Municipio XVIIIche, attraverso un bando pubblico, affiderà ilservizio di vigilanza e manutenzione volonta-ria e gratuita ad un’associazione o comitatooperante nella zona.

In questo modo sarà possibile la tutela e lasalvaguardia delle aree verdi e delle attrezza-ture sportive esistenti all’interno dell’area,come il campo di calcio, che verrebberoaperte al pubblico, e arrestare il degrado, il ri-schio di occupazioni e di utilizzo impropriodelle strutture.

La mozione corona gli sforzi del ComitatoForte Boccea Bene Comune, che è riu-

scito a darev i s i b i l i t àalla que-stione del-l’utilizzo deibeni comuniper scongiu-rare il de-grado, e per

dare servizi ai cittadini, e a coinvolgere leforze politiche sensibili ai temi dell’ambiente,che da sempre si sono battute contro le logi-che speculative, che hanno portato pianopiano la nostra Città a diventare un luogo dialienazione senza altro luogo di ritrovo chenon siano enormi centri commerciali.Nella mozione vengono citate le normative,nazionali ed europee che renderebbero pos-sibile questo passo, segno della serietà dellaproposta: ora la palla passa al Sindaco, chedovrà fare sentire il suo peso di Primo Citta-dino della Capitale nelle sedi competenti, De-manio e Ministero dell’Economia in primis,anche se praticamente a fine mandato, mal’importante è che l’iter finalmente inizi.

Alessandro Ranieri

sull’utilizzo del Forte Boccea

Notizie da Roma Capitale Novembre 2012 Municipio 18

Approvata la proposta di G. Azuni (Sel)

La mozione impegna il Sindaco adattivarsi per consentire l’utilizzo pubblico del Forte Boccea.

Esultano associazioni, comitati di cittadini per lo straordinario risultato.

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Roma Notizie: Gregorio VII - Prati- Boccea - Valle Aurelia - Casalotti - Montespaccato

La crisi del San Carlo-IDI continua, dopo lamanifestazione della fine dello scorso anno, losciopero e le proteste dei lavoratori, negli ul-timi mesi si sono verificati ulteriori ritardi nellacorresponsione degli stipendi al personale,questa volta addirittura di due mesi, tantoche nuovamente, durante il mese di ottobre, ilavoratori hanno manifestato, ricevendoanche la visita di rappresentanti delle istitu-zioni locali del PD Enzo Foschi, Alberto Fili-sio (Consigliere provinciale) e PaoloMasini (Consigliere comunale), del re-sponsabile PD Sanità Emanuela Droghei edel Coordinatore PD del Municipio XVIIIValentino Mancinelli.

Al riguardo Mancinelli “dichiara che i lavora-tori dell’IDI hanno tutta la solidarietà del par-tito, per la difficile situazione che stannovivendo, e che la preoccupazione è non soloper gli stipendi e per la situazione contingente,ma per il futuro della struttura, che vede al-cuni suoi dirigenti coinvolti in inchieste giudi-ziarie”.

Devono essere pagati i lavoratori, ma anchesalvaguardata una realtà produttiva che im-piega 1.500 persone e opera da decenni nelquadrante nord ovest della capitale, con strut-ture di eccellenza nel campo dell’ortope-

dia e della dermatologia, dove vengono acurarsi pazienti anche dalle Regioni più lon-tane.

La crisi ha investito anche l’indotto e haprodotto anche un circolo vizioso: se i for-nitori non vengono pagati finiscono col nonconsegnare più i materiali e questo producedisservizi e la necessità, per i pazienti, di ser-virsi di strutture private, con ulteriore perditadi fondi per le strutture.

“Quello che pensiamo sia importante”, affermaMancinelli, “è che, anche a seguito del sit-incui hanno partecipato anche alcuni parlamen-tari, il Ministero del Lavoro e quello della Sa-lute possano aprire un tavolo per affrontareglobalmente le problematiche relative al pa-gamento degli stipendi dei lavoratori e quellocomplessivo di realtà produttive e servizi sa-nitari che si deve evitare che cessino la loroattività a servizio dei cittadini”.

Alessandro Ranieri

Da due mesi senza stipendi, i lavoratori dell’IDI hanno manifestato ricevendo la visita ed il sostegno politico del Partito Democratico.

Valentino Mancinelli, Coordinatore PD Municipio XVIII

Paolo Masini, Consigliere Roma Capitale

Netta presa di posizione del PD a sostegno degli operatori della Sanità

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8 Roma Notizie: Gregorio VII - Prati- Boccea - Valle Aurelia - Casalotti - Montespaccato

Dopo il Senato, anche la Camera ha approvato ildisegno di legge anticorruzione, con poche asten-sioni e voti contrari, tra cui quelli dell’Italia deiValori, che ha accusato il Governo di avere va-rato una riforma che è un compromesso, non ri-solve i problemi ed è propaganda elettorale,approvata a colpi di fiducia.

Anzi, alcuni reati, come la concussione per indu-zione, sarebbero sanzionati con pene più lievi diprima e prescrizioni più brevi, e il voto di scam-bio rimarrebbe punibile unicamente se fosse pa-gato in denaro, e ciò appare assurdo, dato che cisono stati casi in cui il voto è stato ricambiatocon appalti e altro tipo di favori, non viene ripri-stinato il reato di falso in bilancio.Andando al merito del provvedimento, innanzi-tutto, viene istituita una “white list” delle im-prese, per alcuni settori come il calcestruzzo, iltrasporto e il noleggio, da rivedere ogni anno, osu segnalazione del Prefetto.Viene, inoltre, prevista la garanzia di anonimatoper chi collabora a favore dell’interesse pubblicosegnalando illeciti, la incandidabilità dei condan-nati per reati contro la Pubblica amministrazione,che non potranno nemmeno fare parte di com-missioni aggiudicatrici. Viene introdotta unastretta sugli arbitrati, che dovranno essere atti-vati soltanto previa autorizzazione dell’organo digoverno dell’Ente, e inoltre non potranno essere

nominati arbitri avvocati dello Stato e giudici.Viene, inoltre, sancita l’impossibilità di parteci-pare ad appalti pubblici da parte di soggetti con-dannati per reati di mafia, contrabbando, trafficodi rifiuti e per reati inerenti stupefacenti, in talicasi potrà, inoltre, essere disposta la risoluzionedi eventuali contratti in essere.Nuovi obblighi di trasparenza incombono nei con-fronti delle amministrazioni aggiudicatrici, chedovranno pubblicare sui siti Internet bandi digara, nonché albi ed elenchi degli aggiudicataridi appalti pubblici di lavori, servizi e forniture.Insomma, questo nuovo provvedimento norma-tivo prevede luci e ombre, ma era pur necessa-rio, quello che si spera è che non finisca peressere l’ennesima foglia di fico a coprire le ver-gogne di un sistema sempre più corrotto che haavvelenato la vita politica e svuotato le taschedegli italiani.

Luci e ombre del Decreto anticorruzione varato dal Parlamento di Alessandro Ranieri

Un altro successo per i SOUL REVOLUTION al concerto organizzato da néaPOLIS ROMA

“Liberiamo il Movimento...”Un nuovo Progetto Sociale

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Applauditissimo il concerto, organizzato per il se-condo anno consecutivo dall’associazione néaPO-LIS ROMA di Claudio Napoli, Elio Tomassetti eCarlo Famiglietti, ha visto i Soul Revolution, gio-vani musicisti emergenti, esibirsi il 26 ottobrepresso il Teatro Casaletto di Roma. In occasionedella presentazione del loro ultimo album, chia-mato “People”, il gruppo ha entusiasmato il pub-blico in una serata con protagonista la musica. Lospettacolo ha visto sul palco, insieme al gruppo,una pittrice che tra una canzone e l’altra ha di-pinto sulla tela immagini prese casualmente dallastrada: “la donna”, commenta Dario Parlamenti,acuto osservatore e lettore di néaPOLIS ROMA “vede dalla finestra storie di amore e di speranza,storie di strada, e le dipinge. Una sognatrice, untaxi driver, due anziani senzatetto, una sposa conl’animo colmo di speranza e di amore, una donnaricca ma sola, che vede negli occhi della propria fi-glia un amore che lei non aveva mai sperimentato.Poi c’e’ un ladro, buffo e ironico, che deve affron-tare le spese della villa per la sua fidanzata. Infinel’ottavo personaggio, una ragazza che assiste auna scena bellissima: un uomo e’ intento a donareuna rosa alla sua amata. Sfortunatamente sco-priamo che il fiore sarebbe stato un regalo gradito

alla nostra protagonista, un tempo fidanzata del-l’uomo che sta osservando.” I giovani musicistihanno quindi conquistato l’interesse degli spetta-tori, rappresentando non soltanto uno show mu-sicale, ma anche i percorsi artistici della loro sferapersonale attraverso i quali hanno trovato l’ispira-zione. Infine, ci hanno regalato un pezzo ineditodel loro prossimo album che ha letteralmente con-quistato la platea con la loro musica che viene dalcuore. Erano presenti numerosi giornalisti dellaStampa anche della RAI e della Radio (Radio Rock,ecc) che ringraziamo vivamente per essere inter-venuti. Viviana Vannucci

Un altro successo per i SOUL REVOLUTION al concerto organizzato da néaPOLIS ROMA

“Liberiamo il Movimento...”Un nuovo Progetto Sociale

Nella prestigiosa sede di Palazzo Ferrajoli -Piazza Colonna 355, Roma - è stata program-mata, per il giorno 6 dicembre 2012, a partiredalle ore 16.00, una serata sociale promossaed organizzata dall' ASSOCIAZIONE NAZIONALELIBERTA' E PROGRESSO (ANLEP) di ROMA. L'incontro - che verrà sviluppato in stretta colla-borazione con l'Associazione “Amici di Totò....aprescindere!-Onlus”, con l'Associazione“néaPOLIS Roma” e con altri numerosi amiciche si sono resi disponibili – ha l'obiettivo di darevisibilità e diffusione al Progetto sociale: “Liberiamo il movimento...” Liberare il movimento delle idee, dell'arte, dellacultura, del volontariato e della promozione so-ciale consente infatti di sviluppare coesione, equindi può rappresentare una possibile propostadi risoluzione dei gravi problemi che attraversanola nostra società. Sicuramente l'idea di fondo co-stituisce una piccola goccia d'acqua in un mare di

distorsioni, disovrastrutturee d'indiffe-renza; tuttavia,vi è la consape-volezza cheanche l'oceano è composto da miliardi di gocce.Il Progetto – che verrà illustrato in modo detta-gliato nel corso della serata sociale - rappresentaun invito ad agire, a passare dalla protesta allaproposta e quindi, più significativamente, dall'in-formazione all'azione. Azione finalizzata ad of-frire concreti servizi di promozione sociale, oltreche a dare spazio e sostegno di visibilità a tutticoloro (enti, associazioni, movimenti, privati cit-tadini, ecc.) che, animati da buona volontà, in-tendano profondere parte delle loro capacità edel loro tempo per aiutarci ad orientare – nei fatti- i comportamenti collettivi verso la concreta so-lidarietà. Domenico Famiglietti - Presidente ANLEP

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“Il mio sangue è pieno di spine” l’ultimo romanzo di Tiziana Betto

C’era una volta...viaggio nella storia e nei simbolidel Quartiere Aurelio

Il connettere il cibo alle donne è una figuraarchetipa che ci riporta ai primordi della vitaumana, quando le uniche forme di nutrimentoprovenivano dal grembo materno. Questo legame viscerale, sebbene neltempo venga sostituito da altre fonti d’alimen-tazione, lascia un segno indelebile in ogni esi-stenza. Nell’immaginario collettivo il mangiare,costante ed ovvio elemento di ogni esperienzavitale, grazie alle sue origini legate all’incor-ruttibile rapporto tra l’essere umano e lamadre, può diventare un’efficace allegoria delmondo femminile.

“Il mio sangue è pieno dispine”, l’ultimo romanzo di Tiziana Betto, è un appassio-nante viaggio nell’universo delledonne esplorato nelle sue polie-driche e stravaganti sfaccetta-ture con metafore ed analogiealimentari. Dopo il primo ro-

manzo, dal titolo “Zuppa di pesce”, l’autricerealizza un altro testo dal soggetto sentimen-tale – gastronomico, già presentato alla Bi-blioteca Vallicelliana. Non priva di spuntifantastici e psicologici, la storia parla di Milo,uno chef che mentre muore si ricorda della suavita terrena e delle donne da lui conosciute e

frequentate. Nel suo viaggioverso l’aldilàl’uomo rammenta i suoitrascorsi amo-rosi unendo ladescrizione diun personaggio,un carattere,uno statod’animo, una vi-cenda a quelladella composi-zione, dei saporie dei colori diuna pietanza:cucine di tutto ilmondo, dall’americana, alla francese, all’in-diana alla cinese alla giapponese diventanomodalità espressive della trama. Una storiad’amore è quella vissuta dal protagonista e lapropria moglie che rivede per l’ultima voltaprima di salire a miglior vita. Nel descriverequesto commovente incontro la scrittrice ri-corre ancora una volta alla metafora alimen-tare: il grande amore è una pietanza chenon ammuffisce mai. Viviana Vannucci

Il llibro, un originale ed ironico intreccio di amore e gastronomia, sarà presentatoall’aperitivo il 17 Novembre dalle ore 17 presso Edible in via Gregorio VII 330

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C’era una volta...viaggio nella storia e nei simbolidel Quartiere Aurelio

Circoscriviamo questo primo “c’era una volta”al triangolo del quartiere Aurelio tra il Vati-cano, la via Aurelia nuova e l’attuale Grego-rio VII° da una parte e dall’altra la cosiddettaValle dell’Inferno fino a Piazza Irnerio.Come è facile ricavarlo dalla toponomasticadella zona (Via delle Fornaci, Via dell’Argilla,ecc..) e dai resti, tra l’altro ben conservati, di al-meno 2 ciminiere di fornaci una detta Veschivicina alla Metro A fermata Cipro, l’altra detta Au-relia vicina al mercato di piazza Borgoncini Duca,questa zona è formata da rocce argillose geo-logicamente risalenti al Pliocene (almeno 2 mi-lioni di anni fa) che sono servite ai nostri antenatiper costruire i mattoni da edilizia e in particolarei mattoni che occorrevano alla Fabbrica di SanPietro. Risale al 1551 la più antica mappa diRoma che indicava nelle mura Leonine (costruitetra l’848 e l’852 da Papa Leone IV) la ‘‘Porta Fa-brica’’ attraverso cui entravano i mattoni per co-struire la Basilica senza il pagamento del daziocioè A.U.F. (ad usum fabricae) da cui l’espres-sione “a ufo” volgarmente “a Uffo”per indicareuna cosa gratuita. Questa Porta non funge più ene troviamo i fornici in parte interrati murati nellemura leonine vicino Porta Cavalleggeri. Poco di-stante esisteva appunto la Porta Cavalleggeri, oramurata nell’ultimo tratto delle mura leonineprima dell’apertura del varco che porta al colon-nato, sormontata dallo stemma di Alessandro VIBorgia, cosi chiamata dalla vicina caserma delle

guardie a cavallovoluta da Papa PioIV. Anticamente sichiamava Portadei Longobardiper la vicinanza auna colonia di Lon-gobardi e poi Portadel Torrione per in-dicare il maestosoTorrione di difesache tuttora si vedeisolato all’imboccodella Galleria Prin-cipe Amedeo Aosta

e ora destinato a portare la targa dei martiri diguerra di questo rione. A poca distanza troviamo la bella fontanacinquecentesca ricavata da un sarcofago romano,fatta restaurare da Papa Pio III al Sangallo, laquale è stata spostata dal suo sito originale cheera dall’altra parte della piazza del Sant’Uffizio.Camminando oltre sul marciapiede dx di via PortaCavalleggeri (spalle alla Galleria) troviamo unoslargo poco prima dell’inizio di via Aurelia nuovacon un grande distributore di benzina che neglianni 1930-50 era un grosso deposito di legna.Nello slargo i sessantenni di oggi ricorderanno ilvecchio Mercato che poi fu spostato in PiazzaBorgoncini Duca alla fine del 1960. I caseggiatiche costeggiano Via Aurelia dal numero ci-vico 30 in poi furono costruiti per accogliere“gli sfollati” dalla zona di Piazza Venezia e deiFori al tempo dei grandi sventramenti tra il 1920e il 1940. Come è facile capire, questo quartiereallora era periferia, una landa abbastanza deso-lata e senza servizi né collegamenti tramviari conil centro e i nuovi arrivati non erano propriamentecontenti. Dall’altra parte di Via Porta Cavalleggeric’era il Borgo delle Fornaci, un insediamento dioperai delle locali Fornaci che era nato intorno al1570/80 in funzione dell’attività laterizia che so-pravvisse fino ai primi anni del 1900. Il borgo aridosso della ferrovia del Papa si estendeva finoalla attuale Via Cava Aurelia, dove c’erano le ul-time cave e la Fornace Aurelia funzionante finoal 1960. La parrocchia del Borgo, dalla bella fac-ciata in stucco simile stilisticamente all’Oratoriodei Filippini del Borromini, era S. Maria delle Gra-zie alle Fornaci, sorta nel 1694 grazie alle gene-rose offerte del Cardinale Gaspare Carpegna.

Non stiamo raccontando una favola, ma qualcosa che dedichiamo ai curiosi che si chiedono che cosa c’era nel proprio quartiere

prima di loro e a chi desidera coltivarne il ricordo.

Continua nel prossimo numero a dicembre

di Rosalba Cantante

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Dona sangue e regala un sorriso!Intervista a Maria Stella Marchetti,

Presidente dell’Associazione Arcobaleno della Speranza

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Roma Notizie: Gregorio VII - Prati- Boccea - Valle Aurelia - Casalotti - Montespaccato

La Onlus è aparti-tica, apolitica esenza fini di lucro eprincipalmente sioccupa della rac-colta fondi per la ri-cerca contro lemalattie leucemi-che.

Come ha deciso di entrare a far parte del-l’associazione e qual’è il suo ruolo?L’associazione è stata fondata da me e ne sonoil presidente, perché ho avuto la leucemia, e ca-pendo cosa è il dolore, la sofferenza e tutto ciòche gira intorno a un tumore del sangue, ho ca-pito che era necessario dare voce a chi ci passaper far capire come un malato di leucemia vive,durante e dopo la malattia.

Quali sono i vostri obiettivi?L’associazione ha come obiettivo quello di sensi-bilizzare le persone alla donazione altruistica edin particolar modo incentivare la donazione disangue, di cordone ombelicale e di midolloosseo.Cerchiamo di sviluppare iniziative socio-culturaliorganizzando serate, eventi e spettacoli con loscopo di raccogliere fondi utili e necessari al per-seguimento degli intenti prefissati. Con i fondiraccolti fino ad oggi abbiamo potuto acquistarediversi macchinari per i Reparti di Ematologia delPoliclinico Tor Vergata.

Leggendo il vostro statuto si apprende cheprovvedete a promuovere la ricerca scien-tifica nel campo delle “leucemie”, è così?E’ stata donata una cospicua somma al Diparti-mento di Biopatologia e Diagnostica per Imma-gini dell’Università degli Studi Roma “TorVergata”, a sostegno delle attività di ricercasvolte per l’Istituto di Ematologia della Fonda-zione dell’Ospedale, acquistando anche duecelle per elettroforesi e due Pipitteaid, utili percapire le alterazioni presenti nelle cellule leuce-miche. In più cerchiamo di promuovere quantopiù possibile il volontariato.Il vostro consiglio direttivo è costituito dapersone “fisiche” e “giuridiche”, cosa si-gnifica?Significa che sono presenti delle persone, e chepossiamo collaborare con altri enti e organizza-zioni. Viviana Vannucci

Municipio XVIII: il caso di via dei Casali SantovettiProblemi di viabilità per gli abitanti di via Boccea

che potrebbero essere risolti con interventi semplici

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Dona sangue e regala un sorriso!Intervista a Maria Stella Marchetti,

Presidente dell’Associazione Arcobaleno della Speranza

13Roma Notizie: Municipio XVIIIwww.neapolisroma.it

Da molti anni nel Municipio XVIII si riscontrano rile-vanti problemi di viabilità, specie sulla via Boccea ezone limitrofe, tra cui il tratto vicino al Forte Boc-cea, sussistono, inoltre, rilevanti problemi nei col-legamenti tra la via Aurelia e le vie che portanoverso il centro e la periferia, tra cui la stessa viaBoccea.

In particolare, via Gregorio XI costituisceun’importante arteria di collegamento con lavia Boccea: fino alla rotatoria è a doppio senso dimarcia, dopo diventa a senso unico, e si nota la pre-senza di una pista ciclabile.

All’altezza della rotatoria, sul lato sinistro prove-nendo da Via Boccea, l’incrocio di via di Santovettiè bloccato da una siepe e da alcune strutture in ce-mento armato, e non permette un più comodo col-legamento fra via Gregorio XI e via Aurelia,costringendo gli automobilisti a un notevole prolun-gamento del percorso, con aggravio di congestio-namento del traffico e tempo perso.

L’argomentazione circa la temporanea impossibilitàdell’apertura dello svincolo perché si dovrebbero so-stenere oneri per illuminazione e marciapiedi deltratto di via Santovetti non appare facilmente so-stenibile, dato che si tratta di 300 metri circa distrada, i lampioni sono già presenti, e nella zona cisono altre strade aperte al traffico comunque privedi marciapiede, forse qualcosa si può fare, e con unaspesa veramente limitata.

Inoltre l’apertura di via Santovetti potrebbe inse-rirsi in un progetto di revisione complessiva dellaviabilità della zona, già avviata con l’avvio della rea-lizzazione del sottopassaggio di via Aurelia, che con-sentirebbe, tra l’altro, il doppio senso di marciaanche dell’ultimo tratto di via Gregorio XI.Una possibile ipotesi proposta dalla rivistanéaPOLIS ROMA per rendere più fluido il trafficoanche su Via Boccea, in particolare nel tratto fra ilForte e Largo Boccea potrebbe essere, una voltarealizzato il sottopasso, di consentire il transito dallavia Boccea alla via Aurelia in entrambi i sensi dimarcia, rispettivamente su via di Val Cannuta e viaGregorio XI, ma con l’installazione di apposita se-gnaletica che informi dell’opportunità di utilizzarevia di Val Cannuta in entrata nel caso si sia direttiverso Battistini e la periferia e via Gregorio XI nelcaso si sia diretti verso piazza Irnerio e il centro.

Alessandro Ranieri

Municipio XVIII: il caso di via dei Casali SantovettiProblemi di viabilità per gli abitanti di via Boccea

che potrebbero essere risolti con interventi semplici

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22 Uomini ed Aziendewww.neapolisroma.it

Compagnoni, l’Assessore Roberto Baldetti ed ilsuo collega Augusto Rossi (il quale ha le deleghead ambiente e mobilità) ed alcuni esponenti delcomitato.

L’incontro è stato voluto per affrontare al-cune problematiche ataviche nel quartiereBravetta-Pisana. Innanzitutto si è fatto pre-sente all’Assessore Rossi della volontà di adot-tare il verde della rotonda di via dei Capassoda parte del vivaista di via di Bravetta “I Fiori diLori”. L’iter da seguire non dovrebbe essere moltolungo: la richiesta va presentata direttamente alDipartimento Comunale competente. Tra l’altro,proprio lunedì 22 ottobre il Municipio XVI haespresso parere negativo nei confronti del pianodi gestione ed adozione delle aree pubbliche pro-posto dal Comune. Il perché del parere negativosi ritrova nella mancanza di decentramento dellecompetenze, che rimangono tutte gestite dalcentro (il Comune) con un chiaro allungamentodei tempi. Riguardo l’area verde in esame altroproblema è quello di aggiustare il cordolo che lacirconda, il quale ad oggi è in parte divelto.

Altro tema trattato è la totale assenza dicassonetti di via degli Ordelaffi, che tra l’altropone una serie di problematiche in quanto nelsuo tratto finale non è asfaltata. Impegno anchequi delle istituzioni è stato quello di fare la se-gnalazione all’AMA e operare quanto prima, so-prattutto adesso che stanno cambiando icassonetti in tutta la città.Ancora, problema molto scottante è quello dellapericolosità di via di Bravetta dal civico 219 al

267 (direzione Buon Pastore) e dal civico 280 al212 (in direzione Forte Aurelio): il comitato haregistrato negli ultimi mesi ben 4 incidenti chehanno coinvolto pedoni. Infatti la strada lì si al-larga sensibilmente e diventa in leggera discesa,cosa che porta gli automobilisti e a volte anche imezzi pubblici a correre più del dovuto. D’ac-cordo con l’assessore Baldetti, si lavorerà per in-stallare un rilevatore di velocità (sul modello diquello di via della Consolata) con il nuovo anno,ovvero quando partiranno i nuovi bandi, e di ren-dere maggiormente visibile la segnaletica oriz-zontale.

Altro problema cronico della zona messo in risaltoè quello della mancanza di marciapiedi in via deiGonzaga. Certo, la soluzione deve andare di paripasso con la creazione di nuovi posti auto nellazona, e non sembra bastare in futuro lo sposta-mento del mercato in via dei Capasso e la risi-stemazione di Piazza Visconti. Seppur nonfacilmente realizzabile nel breve, la soluzione (piùvolte richiesta dal Municipio al Comune) do-vrebbe essere creare un collegamento tra via deiMalatesta e via della Consolata (a scendere) conla successiva apertura di via dei Gisleni. Questopermetterebbe di avere non solo uno sfogo per laviabilità ma anche parecchi posti auto in più.L’incontro è stato comunque impostato per nonrimanere isolato. Si sono infatti gettate le basiper una continua collaborazione tra comitato edistituzioni, a partire da sopralluoghi che dovrannoessere fatti nei prossimi giorni nelle aree oggettodelle richieste.Noi continueremo a seguire le tematiche, consa-pevoli che in un momento di carenza dei fondi sidevono quanto più possibile intensificare le formedi collaborazione tra cittadini e enti locali.

Elio Tomassetti

Il Comitato online bravetta.pisana incontra gliAssessori Baldetti e Rossi del Municipio XVI

14 Roma Notizie: Portaportese-Monteverde-Bravetta-Pisana-Massimina

Tanti i temi trattati con gli AssessoriRossi e Baldetti, dal verde al decorourbano fino alla viabilità

Lo scorso 25 ottobre siè tenuto un impor-tante incontro pressol’assessorato ai LavoriPubblici del MunicipioXVI in via di DonnaOlimpia promosso dalComitato online bra-vetta.pisana. Presenti il promotoredel Comitato Cristian

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vranno essere prese con coraggio dal Commissario.Contemporaneamente il Ministro esclude ipotesi di ven-dita della “monnezza” all’estero come successe con Na-poli… Insomma, si potrebbe leggere tra le righe, se nona Monti dell’Ortaccio dove?E poco conta che il tasso di mortalità causa tumori nellezone circostanti la Valle Galeria sia molto più alto chenel resto della città; e poco importa che i dipendentidel Consiglio della Regione Lazio (sito in via della Pi-sana) muoiono prima dei colleghi della Giunta regio-nale (sede in via Cristoforo Colombo). La monnezza daqualche parte dovrà andare, e Cerroni ad oggi rappre-senta la scelta meno problematica.Tra l’altro, per quanto tempo Monti dell’Ortaccio dovràessere aperta? Durissimo al riguardo il Presidente delMunicipio XVI Fabio bellini, il quale in un comunicatostampa chiede al Prefetto Sottile perché si ostina a par-lare di 18 mesi, mentre il progetto di Cerroni parla di 36mesi?Insomma un’incertezza che non permette più a nes-suno degli abitanti della zona di dormire. Almeno oraperò non prendiamo in giro i residenti con la favolettadella provvisorietà per cercare di placare le proteste.Noi continueremo a seguire la vicenda stando al fiancodei comitati e dei Municipi, sperando un giorno di poterscrivere una articolo su un Comune in grado di gestiresenza emergenze il suo ciclo di rifiuti, con la possibilitàanche di arricchirsi da questo e di far pagare menotasse. Elio Tomassetti

15Roma Notizie: Municipio XVIwww.neapolisroma.it

Sembra non finire mai la saga della discarica in ValleGaleria. Eravamo rimasti al no all’ipotesi Monti dell’Or-taccio dato in Conferenza di Servizi da tutti gli enti lo-cali e alle dichiarazioni glaciali, al riguardo, del prefettoSottile. Lunedì 29 ottobre una delegazione del Parlamento eu-ropeo ha visitato il sito e ha poi partecipato al Consigliodel Municipio XV. Ad accogliere la delegazione, oltre aicomitati di zona in prima fila contro la discarica, vi eraManlio Cerroni. Padre-padrone della questione rifiuti aRoma da decenni, è il proprietario di Malagrotta e diMonti dell’Ortaccio. Suonano come sfida (e speriamonon saranno delle beffe ulteriori) le sue parole dette aicronisti: “sono l’unico a capire di rifiuti a Roma”, op-pure “aspetto che mi nominino vice-commissario.”Sostanzialmente gli eurodeputati hanno espresso unparere molto negativo nell’installare la discarica prov-visoria a Monti dell’Ortaccio: troppi dubbi sul fondo,sullo scavo, sulla vicinanza con le case e con Malagrotta(la più grande discarica d’Europa). Tuttavia la decisionefinale spetta al prefetto Sottile, il quale non sembra in-tenzionato a fare marcia indietro forte dei poteri stra-ordinari che la legge gli dà in quanto Commissario.Certo, ora le istituzioni locali sono tutte contrarie a met-tere la discarica in Valle Galeria, ma in questa fase illoro parere potrebbe non contare. Il Comune ha avuto4 anni per trovare un sito alternativo, e mai è stataavanzata una proposta adeguata. Dal Parlamento eu-ropeo si fa sapere anche che a dicembre potrebbe es-sere riaperta la procedura d’infrazione contro laRegione Lazio che continua ad infrangere le norme co-munitarie mettendo in discarica rifiuti tal quale. Ma nel frattempo lo spettro della discarica rimane, esembrano di supporto a Sottile le dichiarazioni del Mi-nistro Clini, il quale attacca frontalmente Regione e Co-mune per non aver saputo decidere negli ultimi anni edice che in situazioni di emergenza le decisioni do-

Monti dell’Ortaccio: discarica sì o discarica no?

Neanche il parere negativo degli europarlamentari scoraggia Sottile. Intanto la gente continua a protestare

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La Porta Magica di Piazza Vittorio: un mistero nel cuore di Roma

potesse decifrarli, e rivelare il segreto dell’oro al-chemico. Il monumento era parte del complesso diVilla Palombara, di proprietà di Massimo Palom-bara marchese di Pietraforte e fu edificato tra il1655 ed il 1680. Dopo la demolizione della villanell’800 la porta è stata collocata alle spalle delninfeo di Piazza Vittorio e protetta da un cancello.Rimane l’unico esemplare ancora conservato delle5 porte originali della villa.La Porta Magica è composta da uno stipite inpietra bianca decorato con enigmatici simboli al-chemici, ed affiancata da due statue del dio egizioBes, protettore della felicità sessuale, provenientidal Quirinale.

Il monumento alchemico ora giace incastrato inun antico muro a piazza Vittorio a ridosso dei co-siddetti ‘Trofei di Mario’, se ne possono intravedereil frontone e gli stipiti incisi in lettere ebraiche, disegni magici e di misteriose iscrizioni in latino.Passato e presente si fondono nei sogni dell’alchi-mia che nel corso delle sue ricerche era diventatacosì saggia da scoprire che trovare l’oro era forsesolo ritrovare l’innocenza primitiva, occultata e im-brattata dalla falsa cultura, dalla cattiva istruzione,dalla smodata sete di potere e denaro.

Roberta Pedrelli

Camminando per Piazza Vittorio Emanuele, di-menticato da tutti, in un angolo, tra sporco e de-grado, a Roma c’è ancora un mistero irrisolto: “LaPorta Magica”.Seguendo le tracce degli studiosi di alchimia cheun tempo popolavano la città, la “Porta Alche-mica” è una chiara testimonianza di un passatodi esperimenti, alambicchi e formule segrete.La leggenda narra che una notte un pellegrino sifermò nella villa di Christina e trascorse la nottenel suo giardino per cercare un’erba capace diprodurre oro. La mattina successiva il pellegrinoera già scomparso, ma dell’oro era rimasto nellasua camera da letto, insieme ad un manoscrittopieno di simboli ed enigmi, il segreto della pietrafilosofale.

Il marchese Massimiliano Palombara (1614-1680), appassionato di alchimia e membro deiRosacroce, una società segreta fondata nel XIV-XV secolo dal leggendario Christian Rosenkreuz ebasata in seguito sugli scritti dell’alchimista JohnDee, mago di corte della regina Elisabetta I d’In-ghilterra, riprodusse i simboli all’ingresso della suavilla: infatti cercò di risolvere l’enigma senzaalcun successo, così alla fine decise di inciderequei simboli sulla pietra, sperando che qualcuno

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Apparizioni paranormali: le regole della Chiesa Cattolica

La Porta Magica di Piazza Vittorio: un mistero nel cuore di Roma

Focus: Misterowww.neapolisroma.it 17

Esiste un dizionario delle apparizioni – di recente pubbli-cato anche in Italia – che registra 2.400 apparizioni dellaVergine registrate dal 213 d.C. ai giorni nostri. La Chiesa hasempre mantenuto un atteggiamento ostile nei confrontidi questi eventi “paranormali”, così come genericamenteverso ogni forma di religiosità popolare e potenzialmenteeversiva; pertanto, le apparizioni riconosciute giuridica-mente dal cattolicesimo sono poco più di una dozzina.

L’autorità ecclesiastica si è sempre espressa in merito adapparizioni, rilevazioni e altri fenomeni di presunta originesoprannaturale col semplice verdetto “constat/non constatde supernaturalitate”, a cui seguiva l’ufficializzazione o laproibizione del culto, ma dal 1978 sono state istituite dellenorme per procedere nel discernimento di presunte ap-parizioni e rivelazioni, che valutano la loro attendibilità inbase all’equilibrio psichico, rettitudine della vita morale,sincerità e docilità abituale verso l’autorità ecclesiastica deiveggenti; in base alla sana o insana devozione e ai fruttispirituali che derivano dal culto (conversioni, testimonianzedi carità, ecc.); infine, in base agli “errori” eventualmentepresenti della manifestazione divina indagata e alla pre-senza di possibili fini di lucro. Attualmente una commis-

sione voluta da Papa Benedetto XVI e guidata dal car-dinale Ruini sta vagliando il caso della Madonna di Med-jugorje: dal giugno dell’81, data delle prime apparizioni aun gruppo di sei giovani veggenti, la piccola cittadina diBosnia ed Erzegovina è diventata un’ambitissima meta dipellegrinaggio, e molti tra i pellegrini continuano ad attri-buirsi visioni della Vergine. La commissione nel 2011 ha in-terrogato e ascoltato le testimonianze dei veggenti eportato avanti le proprie indagine, ed entro la fine dei que-st’anno ha annunciato farà sapere se a Medjugorje si possaparlare o meno di soprannaturalità. Giorgio Zussini

Esistono ancora i Templari?Finora non è stato trovato nulla che dimostri la re-altà storica dei numerosi misteri legati all’Ordine deiTemplari, così come nulla che una volta per tuttemetta fine alla vitale proliferazione di studi, teoriee romanzi legati ai casi di quei cavalieri con barba,baffi e mantello bianco.

Si sa che l’Ordine dei Templari venne fondato nel1118 allo scopo di proteggere dagli infedeli i pelle-grini in Terra Santa; nel tempo l’ordine si ampliòsempre più e ottenne il riconoscimento della Chiesae la concessione di ampi privilegi fin quando, agliinizi del ‘300, l’Ordine fu sciolto e i Templari arre-stati, uccisi e torturati con accuse di tradimento,avidità e idolatria, anche se si ipotizza che le con-danne da parte di Filippo il Bello re di Francia fos-sero in realtà dovute a timori per il loro crescentepotere. Ma i Templari continuarono ad agire e pro-sperare segretamente, e ugualmente prosperaronole leggende: si dice che possedessero le rotte per leameriche ben prima di Colombo, il quale le avrebbeappunto ottenute dall’Ordine come testimoniereb-bero le croci rosse su campo bianco che adornanole vele delle caravelle, così simili a quelle dei Tem-plari. Si crede poi che i Cavalieri abbiano custoditoper secoli un tesoro nascosto, quello del Tempio diSalomone (da cui il nome dell’Ordine), sulle cui ro-vine stabilirono la propria sede: esattamente nei

sotterranei del tempio si sarebbe celato un riccotesoro, poi forse finito nelle mani di Filippo ilBello, o forse ancora custodito da qualche partenel mondo. Ma la leggenda più nota (vedi DanBrown) è quella del Santo Graal: che si trattassedel calice dell’ultima cena, di un simbolo di ascesimistica o della discendenza segreta di Gesù ge-nerata dal ventre della Maddalena, ci sono an-cora oggi gruppi che si proclamano detentori diquesto segreto.

Attualmente a memoria di quest’Ordine la cui esi-stenza è così intrisa di mistero ed esoterismo ri-mangono i Cavalieri Templari Cattolici d’Italia: trai loro obiettivi c’è quello di proteggere i valoridella cavalleria e la fede cattolica, intervenire nelrecupero di chiese abbandonate e infine – ironiadella sorte – lottare contro l’esoterismo e lamagia, ovvero gli unici aspetti per cui spesso siricorda l’antico ordine cavalleresco. G. Zussini

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Ma che cosa vuol dire Mito? il termine derivadal greco e vuol dire parola, discorso; in so-stanza i miti sono delle narrazioni che svolgonodiverse funzioni: conoscitiva, sociale, sacrale.

I miti della cultura occidentale affondanonell'Antica Grecia

La cultura occidentale ha alle sue basi due grandiserbatoi di miti: la Bibbia e i vari scritti della ci-viltà greca (i poemi omerici e le tragedie, so-prattutto). I loro personaggi, vicende, situazioniricorrono in tutta la sua storia, specialmente nelperiodo più fortemente dominato dal cristiane-simo (basta pensare alla produzione letteraria,artistica, cinematografica, ecc., caratterizzate dadiverse rivisitazioni della storia di Ulisse, Mosè, ildiluvio, Cristo, l’Apocalisse e molto altro ancora).

Il Medioevo è, sicuramente, considerato il pe-riodo più marcatamente cristiano dell’Eu-ropa, in particolare, fra la fine dell’imperoromano e il sorgere della modernità secolarizzata(nonostante anche in questo esistano altri influssidi vario genere: dal mondo dell’Islam e dalle cul-ture non ancora pienamente cristianizzate).

Con il Rinascimento si avvia poi un duplice pro-cesso; il primo fenomeno vede la lettura piùattenta e critica delle fonti classiche (greche e ro-mane) antiche portare ad un uso abnorme di ri-

L’Occidente e la sua Mitica Culturadi Vanessa Pinato

ferimenti mitici, i cui significati vengono forte-mente codificati: Ercole come forza, Poseidonecome tempesta, e simili.

Il secondo fenomeno è la tendenza a intro-durre nuovi miti antropocentrici; la società co-mincia ad emanciparsi sempre più dalla religione,mettendo al centro l’uomo: Faust e don Giovannisono forse le figure più tipiche, in quanto en-trambi rivendicano un primato nei confronti deldivino (conoscitivo il primo, morale il secondo).

Nonostante un passato tanto ricco di influssidi ogni genere, oggi, parte dell’Occidentecrede di aver superato il mito attraverso lascienza, come un bambino che, crescendo, so-stituisce i manuali ai fumetti. Tuttavia chi pen-sava che scienza, tecnica e razionalità avrebberomandato presto le religioni in soffitta si è sba-gliato di grosso. Indubbiamente le credenze delpassato si sono un pò spogliate della veste stre-gonesca per abbracciare l’etica e il sociale, mal’immaginario contemporaneo è percorso da fortifigure dalla consistenza “mitica”; si pensi ai va-lori celebrati nell’ufficialità: la Democrazia, i Di-ritti Umani, la Nazione, l’ONU, il LiberoMercato. Sembra che nelle Costituzioni che fon-dano i nuovi Stati risiedano i miti del terzo mil-lennio. É un po’ come se gli stessi strumenti chesecondo i razionalisti avrebbero scacciato miti ereligioni dalla porta, li avessero fatti rientraredalla finestra. L’Occidente non può pretendere diessere troppo differente dalle altre civiltà umane.Gli stessi ideali della modernità laica – inclusiScienza e Tecnica- inducono fede, entusiasmi,devozione al pari degli antichi culti. È molto dif-ficile che una qualsiasi cultura possa estirparetutto ciò dalla natura umana.

18 Focus: Mistero

Popoli e culture da semprehanno i loro miti.

Nessuna società, fra le migliaiache hanno popolato il pianetanei millenni, ne è priva e la Nostra non è da meno.

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Focus: Misterowww.neapolisroma.it 19

In Italia ci sono dodici milioni di persone chefrequentano i maghi. Si sa che la pagina piùletta dei giornali è l’oroscopo e che tante per-sone tentano la fortuna col totocalcio, col lotto,con altri quiz, fino al punto di non lavorare più inattesa del colpo fortunato. Che cosa c’è alla base di tutto questo movi-mento che fa girare miliardi? Se in certe formeil suggerimento è dato dal desiderio di un facileguadagno, in altre si vuole altro: conoscere il fu-turo, influire sulla volontà e sulla sorte degli altri;spesso si prende la via dell’occulto, per parlarecon i defunti, per curiosità, per superstizione. E imass media hanno spesso speculato sulla curio-sità o le debolezze degli individui per creare nuovidipendenti da superstizioni che diventano manie.

Il mondo della magia muove in Italia 6 miliardi di euro l'anno!

Maghi truffatori, cartomanti e sensitive, in Italiafanno un giro di affari di 6 miliardi di euro, unasomma che i maghi italiani riescono ad occultare,senza nessuna magia nera, anche ai controlli delFisco. Sono i dati diffusi dalla Guardia di Finanzache sfata anche un luogo comune riguardante laresidenza: contrariamente a quanto si pensa, il42% dei maghi italiani, cartomanti e sensitivevive e lavora nel Nord Italia.

“Secondo le stime della Guardia di Finanza, il 15per cento degli italiani di ogni età ed estrazionesociale si rivolge a maghi, chiromanti in tv, carto-manti online o al telefono con la speranza di ri-solvere i propri problemi affettivi, di salute o didenaro, di ottenere amuleti portafortuna o ancorarimedi contro il malocchio”.

L’età media delle vittime è di 44 anni. Il 44% di loro ha un titolo di studio di scuolamedia inferiore, il 37 per cento di licenza ele-mentare, un 13 per cento il diploma, il 6 per centola laurea. A frequentare i maghi, maggiormente ledonne che sono il 51 per cento del totale, a frontedi un 43 per cento di uomini e un 6 per cento diminori. L’amore e gli affetti in generale (46 percento) le motivazioni che alimentano la consulta-zione della magia; poi figurano salute (25 percento), protezione (22 per cento), lavoro (7 percento).

E se proprio non risolvono i problemi, i maghi de-vono avere almeno un effetto placebo, visto che

il numero di clienti è di 30.000 al giorno in tuttaItalia, coperta dai servizi di ben 160.000 opera-tori dell’occulto.

Nella società contemporanea l’attività del magourbano si è confrontata con lo sviluppo del mer-cato che gli ha fatto perdere la legittimazione tra-dizionale goduta nel suo gruppo sociale stabile. In questo senso è iniziato un progressivo pro-cesso di commercializzazione dell’offerta magicache si è adattata al mercato.

Per intercettare questo tipo di domanda, la mo-derna impresa magica, inserita in un quadro si-stemico sempre più complesso, si è dovutariorganizzare per una gestione imprenditoriale econ un sistematico “sfruttamento economico del-l’irrazionalità” (Venturini, 2005). Tra i veicolipromozionali utilizzati quelli di maggior suc-cesso sono stati:- la telemagia, che si è avvalsa della mediazionetelevisiva e di un nuovo linguaggio comunicativo(il format e quello della telepromozione);- la cartomanzia telefonica (o consulti telefo-nici), in cui si realizza una vera è propria catenadi montaggio delle divinazioni. La preveggenza sirealizza con una serie di operatori telefonici (callcenter) che intrattengono al telefono la “vittima”costringendolo a pagare somme altissime per l’at-tivazione di numeri a tariffazione speciale.

In questo senso non siamo più di fronte alla tra-dizionale magia di campagna ma all’interno divere e proprie organizzazioni che fruttano com-mercialmente e con efficienza manageriale la su-perstizione delle persone.Fonte dati: Osservatorio Antiplagio

Roberta Pedrelli

Magia e Business in Italia: dati sconcertanti

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La nascita di Venere del Botticelli, un’opera a soggetto alchemico? di Viviana Vannucci

20 Focus: Mistero

L’alchimia è una disciplina secondo la quale lapsiche abbandona il mondo razionale per intra-prendere un viaggio nell’inconscio che ha comemeta la conoscenza di sé. Elevata a rango discienza nel Medioevo, questa forma di sapere hacome obiettivo la ricerca di perfezione che si rag-giunge con la trasformazione della materia: ilmetallo grezzo che attraverso una serie di pro-cedimenti diventa oro. Durante il Rinascimentosulla spinta della filosofia neo platonica di Marsi-lio Ficino alla corte di Lorenzo il Magnifico l’alchi-mia conosce un nuovo sviluppo. Grandi maestridella Firenze medicea, come Leonardo da Vinci eSandro Bottocelli, solo per citarne alcuni, dipin-gono opere dal soggetto esoterico. La Nascita diVenere, meraviglioso dipinto botticelliano, puòavere una chiave di lettura alchemica. Sebbenel’opera sia stata realizzata in occasione del Bat-tesimo di Margherita de’ Medici tra il 1484-85,nipote di Lorenzo, e quindi ispirata ad un temabattesimale, presenta un contenuto non del tuttochiaro. Una plausibile interpretazione può indivi-duarsi nei personaggi ai lati di Afrodite, che pos-sono personificare i tre stati della ricerca

alchemica orientati verso la conoscenza dellaforma perfetta: il vento Zefiro rappresenta la Ni-gredo, cioè l’istinto primordiale che soffia impul-sivamente per sospingere la divinità a riva; Aura,la donna unita a Zefiro, è l’Albedo, la brezza delmattino che gettando una lieve luce schiariscel’oscurità della notte ed incarna l’intuizione. LaNinfa delle Ore, la donna a terra con la vesterossa in mano che si appresta a coprire pudica-mente Venere è invece la Rubedo, la coscienzarecuperata. A questo punto ci chiederemmo qualè il vero significato di Afrodite e come si lega allealtre figure: la Dea della Bellezza e dell’Eros na-scendo dal mare simboleggia il compimento delviaggio alchemico, la conoscenza dell’anima che,emersa dalle acque, cioè dagli abissi dell’io, si ri-vela al mondo; ma è nuda perché è tornata allastato puro, completando la sua catarsi interiore.Tuttavia la conchiglia che la trasporta a riva, mo-tivo funerario ripreso dagli antichi sarcofagi ro-mani, allude alla resurrezione. Quindi la donnanata dal mare può essere un’allegoria dell’animaresuscitata che, passando attraverso la morte,ha ritrovato la perfezione.

La Clausura, una vocazione in espansione di Vanessa Pinato

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La Clausura, una vocazione in espansione di Vanessa Pinato

21Focus: Misterowww.neapolisroma.it

CChhii ssmmeettttee ddii ffaarree ppuubbbblliicciittààppeerr rriissppaarrmmiiaarree ssoollddii èè ccoommee ssee

ffeerrmmaassssee ll’’oorroollooggiioo ppeerr rriissppaarrmmiiaarree iill tteemmppoo

(Henry Ford)

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Che senso ha la clausura delle monache, oggi? Perchémantenere certe forme di segregazione, retaggio storicodel Medio Evo?Queste e altre domande si sentono ripetere spesso dachi, al “di fuori” della cinta della clausura, guarda alla vitadelle claustrali. Tante e diverse sono anche le risposte ele proposte di rinnovamento che vengono formulate sem-pre dall’esterno; eppure in pochi sembrano essersi accortidi un fenomeno abbastanza recente che sembra zittirequalunque interrogativo sull’argomento: l’aumento dellegiovani ragazze che scelgono la clausura.

I dati parlano chiaro. Fra il 2004-2005 le claustrali nelmondo sono aumentate di 1.147 unità, arrivando a47.626 (a cui vanno aggiunte 8.107 ragazze in periodo diformazione).

Questo fenomeno ha colto di sorpresa gli stessi ambientiecclesiali, che non si attendevano una simile messe di vo-cazioni in uno dei settori della vita religiosa considerato dasempre il più ostico e il più duro.

Ma le sorprese non sono finite; se fino a ieri, le vocazionifemminile che arginavano la fuga da conventi e mona-steri venivano quasi tutte da paesi del terzo mondo, comel’India, le Filippine, alcune zone dell’ Africa, e si trattavaper la maggior parte di giovani che non avevano studiato,i dati resi noti alla Giornata delle Claustrali dicono che stasuccedendo l’ inverso: ora sono le ragazze occidentali e lepiù istruite, a chiudersi in un monastero.

Curiosamente, infatti, sono le laicissime Spagna e Franciache hanno il maggior numero di vocazioni di questo tipo,ma l’Italia non è da meno: trecento giovani ragazze ita-liane, spesso laureate, del tutto normali, figlie del lorotempo (discoteche comprese), negli ultimi anni hanno la-

sciato tutto, scegliendo le quattro mura di una clausura euna vita di totale povertà, silenzio e preghiera, per que-sto Amore. Complessivamente le professe solenni sono6.672 (anche i monasteri sono passati da 524 a 533); soloa Roma le monache di clausura due anni fa erano 350,oggi sono 550.

La domanda, a questo punto nasce spontanea: perché?Queste giovani donne fanno parte di una generazioneconsumata dal desiderio di trovare un senso alla vitasenza la guida di nessun valore ed è proprio la ricerca diquesti valori che le spinge ad allontanarsi da una societàche, per come è attualmente, può solo trascinare più afondo.

Per il Vicariato questa è la conferma che «la tradizionedelle claustrali non è affatto destinata a sparire con il pas-sare del tempo», ma per noi deve essere uno spunto diriflessione: forse non stiamo andando nella direzione giu-sta se sono sempre di più coloro che scappano. Non èsbagliato decidere di trascorrere la propria vita in un con-vento, ma sentire di ragazze che diventano suore pur nonavendone mai avuta l’intenzione, forse vuol dire che c’èqualcosa che non va ed è opportuno intervenire primache l’unica soluzione diventi davvero la fuga.

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Fin dagli albori, quando storia e leggenda eranoavvinte da un legame indistricabile e ammantateda una bruma che dissimulava i contorni dell’unae dell’altra, le storie dei nostri patriarchi sono abi-tate da creature magiche e soprannaturali. Tali storie erano raccontate con la pretesa d’esserreali, e talvolta considerate reali dai contempora-nei del narratore.

Le Parche secondo la tradizione latina tene-vano in mano i fili del nostro destino.Il nome fata deriva dall’altro nome latino delle Par-che, che è Fatae, ovvero coloro che presiedono alFato. La fata è un essere etereo e magico, una

sorta di spirito della Natura. Le fate sembrano ere-ditare i loro poteri ed il loro aspetto da alcuni per-sonaggi della mitologia classica, ovveroprincipalmente dalle ninfe e dalle Parche. Comele ninfe, esse sono spiriti naturali che hanno sem-bianze di fanciulla; come le Parche presiedono aldestino dell’uomo, dispensando vizi o virtù. Le prime fate appaiono nel medioevo.Nei Balcani, la fata è chiamata Vila, e le saghedegli eroi medievali sono piene di fate che aiutanoguerrieri o tramano contro di loro. Nel mondo an-glosassone abbiamo le fairy tales, fiabe di fatine efolletti.Se le streghe, una per tutte Baba-Jaga, nella tra-

Meduse, Troll, Tritoni e Sirene: la magia nella storia

L’inizio ufficiale della massoneria risale al 1717,quando a Londra viene fondata la prima GrandeLoggia dove i membri cominciano a riunirsi se-gretamente. Da allora i massoni, accomunati dallacredenza in un ente supremo chiamato GADU“Grande Architetto dell’Universo”, si suddivi-dono in varie logge sparse per il mondo. Questeassociazioni praticano riti iniziatori che consistononell’abbandono della vita profana attraverso unamorte figurata per poi rinascere in una nuova esi-stenza: il gruppo conferisce al candidato una seriedi prove rituali, necessarie per l’ammissione al-l’ordine. Origini controverse, quelle della mas-soneria, secondo alcuni discenderebbero dallabiblica costruzione del Tempio di Salomone,quando il geniale artigiano Hibram fonde due co-lonne in bronzo da collocare davanti al vestibolo ele 12 basi a forma di buoi. L’abilità del giovane lofa diventare l’architetto del tempio, preposto alladirezione di tutti gli operai in opera. Il sistemamassonico si basa infatti sul simbolismo archi-tettonico, identificando Hibram con il gran co-struttore dell’universo e i vari muratori delcantiere con i membri della loggia. Secondo altrile origini deriverebbero dai Cavalieri Templari,ordine teutonico fondato da Bernardo da Chiara-valle alla fine dell’XI secolo che accumula grandiricchezze attraverso le donazioni delle famigliearistocratiche e bottini di guerra. Soppressi nel1307 per mano del re di Francia Filippo il Bello, iCavalieri di Cristo continuano a vivere in formeclandestine e a rifugiarsi in paesi dove trovanoospitalità. Perseguitati dalla Chiesa, si spargono

per il mondo e si riorganizzano in logge i cui com-ponenti comunicano con parole in codice. Tutt’altro che annientato l’ordine cavalleresco siinserisce in diversi stati europei e poi nel NuovoMondo, fondando un potente sistema bancario. La ricchezza dell’ordine, in parte ereditata dallefortune passate, può spiegare l’aspetto elitarioche caratterizza la massoneria moderna. Oltre aquesto, il filo di continuità che lega i massoni aiCavalieri del Santo Sepolcro è soprattutto nellatramandazione del sapere esoterico… Ma alloranon sono vere le teorie circa le origini nel Tempiodi Salomone? Eppure gran parte della simbologiadell’ordine si basa su emblemi architettonici…Quale delle due storie sarà giusta? E’ difficiledare una risposta certa, ma un’ipotesi può risie-dere nello scoprire una continuità tra la leggendabiblica e quella dei Templari, un mistero ancorada risolvere, una storia ancora da scrivere.

Viviana Vannucci

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La Massoneria, un ordine iniziatico di caratereesoterico dalle origini controverse

La magia nella storia di Daniele Palone (segue pag. succ)

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23Focus: Misterowww.neapolisroma.it

Meduse, Troll, Tritoni e Sirene: la magia nella storia

dizione fiabesca slava servivano a impressio-nare i bambini pestiferi e capricciosi, nell’Eu-ropa cattolica arrivano ad essere tanto reali edemoniache da essere arse al rogo, talvolta conl’accusa di avere stipulato un patto col Diavolo e diesserne le amanti, talaltra di essere esse stessedemoni o spiriti maligni sotto mentite spoglie.

Gli elfi sono gli omologhi maschili e nordici dininfe e fate, governano i quattro elementi coi qualiagiscono in sintonia, hanno un aspetto piacente epuro, una voce melodiosa. Le sirene, simili ad arpie nel mondo greco-ro-mano, poi donne-pesce nella mitologia nordica,altre volte figure femminili alate con lire e cetreche disorientano e portano gli uomini alla follia;l’origine comune è senz’altro una dea sirianacon la metà superiore di donna e quella inferioredi pesce. I tritoni sono la versione maschile delle sirene eservono Poseidone. Fauni, satiri e centauri dellamitologia greco-romana hanno degli omologhinella tradizione gallica e celtica.I termini drago e dragone vengono dal nomina-tivo draco e dall’ablativo dracone, e prima ancoradal greco dragon. Nei miti greci viene sopraffattoora dagli Argonauti, ora da Eracle, ma se non stu-pisce che ne parlino il cantore di gesta epicheOmero, il favoliere Fedro e vari scrittori di raccontimitologici che fanno parte del nostro retaggio an-cestrale, non tutti forse sanno che a proposito didraghi esistono dissertazioni di Plinio, universal-mente classificato storico e storiografo. Nel medioevo la figura chimerica, mostruosa ediabolica deriva dalle leggende classiche, mentrein oriente esistono leggende di draghi in chiavepositiva, portatori di saggezza, maestà e bontà.

La chimera ha una genesi mitologica comune al-l’Idra e al custode dell’Ade Cerbero, su un corpo euna prima testa da leone, fa capolino dal dorso

una testa di capra e al posto della coda ha un set-tembre. Ora sembra ridicolo, magli antichi si fa-cevano davvero tumulare con una moneta inbocca per Caronte e un biscotto per ammansireCerbero, o una spada per tenerlo a bada.Il custode degli inferi è un cane a tre testecon un fitto manto fatto di aspidi. L’Idra avevacorpo, coda e ali di drago, e nove teste di ser-vente che rispuntavano se recise e il sangue eraun potente veleno nel quale bagnare la lama perpoi abbattere nemici ancor più temibili.Medusa, assieme alle sorelle Steno e Euriale, èuna gorgone, orribile mostro che aveva ali d’oro,dita con artigli di bronzo, zanne di cinghiale e unachioma di aspidi attorno al capo che evolve poinella Grecia ellenistica in una creatura dall’aspettodi una bellissima donna che lascia incantati, e pie-trificati, i mortali che osano posare lo sguardo sulsuo viso e nei suoi occhi. Dalla morte di Medusaper mano di Perseo ha origine Pegaso, ca-vallo alato di cui si servirà Bellerofonte per ucci-dere Chimera.Grottesco, puzzolente, burbero e dispettoso è iltroll, presente nel folklore scandinavo e britan-nico. Zlatorog, è il camoscio dalle corna d’oro notoin Slovenia, nella Carinzia austriaca e in Friuli-Ve-nezia Giulia; chi lo trova trova anche un tesoro;curiosamente la sua effigie è usata tanto da unabirra slovena quanto da un formaggio friulano.

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L’energia che guarisce... di Federico Monti

L’energia re informa, curando le cellule del corpo e la loro funzione

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Quando si parla di energia se ne ha spesso un’im-magine vaga e confusa, pochi si chiedono cosasia veramente, e se ne ha sovente una percezionecome qualcosa di invisibile, d’intangibile, di cui,tuttavia si avvertono gli effetti.

Ma cos’è essenzialmente l’energia?Se ne conoscono svariate forme, ma qualunquene sia la sua essenza, l’energia può essere defi-nita come una perturbazione, una vibrazioneche si propaga nell’ambiente circostante la-sciando la sua impronta o per meglio dire lasua informazione.

Se si accetta il postulato scientifico che in una vi-sione ultima tutti gli essere viventi sono costituitida atomi che vibrano secondo una frequenzaelettromagnetica, esprimendo così un’essenza eduna sua specifica informazione, possiamo capirecome l’energia possa intervenire come agente te-rapeutico.

Se si fa il paragone, per il momento prettamentematerialistico, dell’uomo con il computer, pos-siamo evincere che entrambi posseggono un har-dware (il corpo fisico) ed un software (il DNA e lamente).

Il software è un programma che nell’uomo hasede come base fisica nel codice genetico, dovetroviamo scritte tutte le informazioni per costruiree tenere in salute il corpo, e inoltre il software siesprime anche nell’essenza mentale della psiche.

La malattia genericamente posta, può essereidentificata come un errore nella trasmissione in-formazionale tra i codici del DNA e le cellule innuova formazione o in riparazione, errore chenasce da un problema d’interferenza (la malattia)disturbante la comunicazione.

Ed è proprio lì che l’energia interviene comeagente terapeutico, restituendo l’informazioneelettromagnetica necessaria a ripristinare l’esattacomunicazione tra i codici del DNA e il corpo.Le onde elettromagnetiche con le loro determi-nate caratteristiche, frequenza ed ampiezza, sonolatrici d’informazione, che per la legge della riso-nanza (stessa frequenza ed ampiezza), sono ingrado di re informare, rifasando le cellule con lorofrequenza d’origine genetica.

Un facile esempio per intuire come le onde elet-tromagnetiche siano portatrici d’informazione,basti pensare alle vibrazione della nostra stessavoce, in grado di trasmettere l’ informazione, cheviene poi decodificata dai nostri apparati auditivi.

I principi che sfruttano l’energia a scopi tera-peutici sono la Biorisonanza, e il Biofeedback. Laprima sfrutta il principio della risonanza già sopracitato, la seconda invece somministra agli organio agli aspetti emozionali disarmonici, una fre-quenza uguale ma di fase opposta, in grado di ri-durre i picchi anomali delle frequenze distoniche,eliminando entrambe le metodiche , non solo ilsintomo ma il problema alla sua radice.

La metodica più conosciuta in ambito olistico èforse l’Omeopatia, che cura con il simile. Som-ministrando un principio naturale terapeutico, op-portunamente diluito e dinamizzato, avente unafrequenza quanto più simile a quella di disturboche, invertendosi di fase (Bio-feedback) va a cor-reggere la perturbazione elettromagnetica. Moltonoti poi sono i Fiori di Bach, essenze floreali ingrado di correggere le disarmonie emozionali at-traverso il principio della Bio-risonana, troviamopoi la Spagyria, la cromoterapia, la magnetotera-pia e tante altre ancora che sfruttano i principisopra citati. Infine, da alcuni anni, esistono stru-menti elettronici di medicina quantistica in gradodi leggere e riprodurre attraverso un oscillatore,l’esatta frequenza terapeutica da somministrarein tempo reale all’individuo, indicandone anche ilrimedio naturale più adatto per la cura.

Federico Monti

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raggiungere una trance psico-fisica che li met-teva in contatto con Dio; non tutti però riusci-vano a sopportare le immense energie liberatee molti resoconti parlano di principianti impaz-ziti o addirittura rimasti uccisi nel tentativo.

Questo ha poi spinto i saggi a rendere sem-pre più ermetici e simbolici i testi cabalistici,con la convinzione che per la sua pericolosità,l’accesso a questa sapienza dovesse rimaneremistero per i più sprovveduti e privilegio perpochi iniziati. La leggenda vuole che il rabbinoSimeon ben Yohai, fuggito dalla condanna amorte per le sue idee anti romane, si sia rifu-giato in una caverna per 14 anni e lì, nella totalesolitudine, abbia scritto lo Zohar (il libro dellosplendore).

Questo capolavoro della Cabala secondo imistici racchiude i segreti del mondo ter-reno e del rapporto tra essere umano e il divino.Sovvertendo l’immagine tradizionale di un Diopadrone dell’universo e degli esseri umani, nelloZohar trapela la straordinaria interpretazione diuna divinità influenzabile e dipendente dal-l’uomo. Non fu Dio a cacciare i peccatori Adamoed Eva dal paradiso terrestre ma furono proprioquest’ultimi a voler fare a meno della divinità. L’interrogativo/sfida presente all’interno delloZohar è proprio questo: come riallacciare irapporti con Dio e recuperare contatto conil divino? L’idea straordinaria dei cabalisti è chepossiamo influenzare, nutrire e interessare Diocon le nostre azioni. Ma non solo. Invocando du-rante la meditazione il nome segreto del Signore(decifrabile dalle Sacre Scritture con l’aiuto dellaCabala) sarebbe possibile entrare in contatto conla mente divina e sfruttarne i poteri soprannatu-rali. Lo stesso procedimento utilizzato da Mosèper dividere le acque del Mar Rosso durante lafuga del popolo ebraico dall’ Egitto. Liberi di cre-dere o non credere. Valerio Pelliccia

25Focus: Misterowww.neapolisroma.it

Pensando alla cabala viene subito in mentetutta quella tradizione popolare che, attraversol’interpretazione di ciò che accade nei sogni o diqualche evento straordinario del quotidiano,cerca di estrapolarne dei numeri magici. Gene-ralmente questi numeri, da 1 a 90, vengono poigiocati al Lotto e più recentemente al Super Ena-lotto. La Smorfia Napoletana, originaria del-l’Italia meridionale, ha cosi codificato in numerifissi tutta una serie di significati: ad esempio, sesi sognano due amanti bisognerà correre in unaricevitoria e giocarsi il 13, se poi questi amanti sitrovano in un letto il corrispettivo numerico sarà73; i carabinieri 60…

Ma la storia della Cabala ebraica, di cui lasmorfia napoletana non è che un’annacquata de-rivazione, racchiude ben altri misteri. Per Ca-bala, in ebraico Qabbaláh, tradotto è “l’atto diricevere la tradizione”, s’intende il pensieromistico della tradizione Ebraica basato sulle sacrescritture (in particolare la Torah). Può essere quindi considerata una sorta di guida,di chiave di lettura per quelli che i cabalisti riten-gono essere i segreti contenuti nei testi sacri del-l’Ebraismo. All’interno di uno dei suoi librifondanti, il Sépher Yetziràh (Libro della forma-zione che alcuni attribuiscono direttamente adAbramo) è contenuta la descrizione di come Dioha fondato l’Universo attraverso le lettere del-l’alfabeto ebraico. Dall’ unione di lettere e numeripresero vita tutte le cose dell’universo, ragioneper cui i cabalisti studiano i segreti celati dietrosequenze di numeri e lettere ritenute magiche.

Ma la diffusione della pratica cabalistica af-fonda le sue origini ai tempi del pesante dominioromano nell’odierno Israele, quando agli ebreiera impedito professare pubblicamente la propria

La Cabala oltre la Smorfia NapoletanaScopriamo i misteri della Cabala, pilastro della mistica Ebraica

religione. É qui, nellapiena clandestinitàche alcuni rabbini sirifugiarono nel misti-cismo e nella medita-zione, alla ricerca diaiuto e di un contattodiretto con la divinità.Attraverso la medita-zione potevano cosi

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Focus: Mistero26

La magia, il sogno, la spiritualità e tutti gli argo-menti trattati nel numero che state leggendo,hanno in comune il posizionarsi appena fuori dallaragione, da quella area di comfort della nostramente, che è propria del nostro quotidiano. Cosaaccade quando usciamo dalla razionalità sociale,perché e come interviene qualcosa di intangibile?Il senso di avere fede in qualcosa di irrazionale, inuna religione ad esempio, è difficile da spiegare inuna pagina di giornale, ma credere nell’astratto èevidentemente frutto della culturalità di ogni po-polo. A ragione o torto che sia, la storia parla sem-pre al nostro posto, ci guida e fornisce spiegazionifino ad arrivare alle tradizioni, alle festività religiosequanto profane, che hanno radici culturali, ma di-ventano facilmente business, seguendo, appunto,quello che detta la società.La sociologia compie un salto di eccellenza,quando non commette l’errore di contare quantepersone ci siano ad esempio in Chiesa, per par-lare del valore della Chiesa, e così gli individui vin-cono la loro battaglia con la Società, quando non sifermano alla superficialità di quello che il propriopiccolo mondo fa gravitare loro intorno. Si cercasempre di portare gli altri dalla propria parte: inogni gruppo, sia esso religioso o meno, tra gli obiet-tivi c’è sempre la diffusione, una sorta di migliora-mento degli altri, perché noi siamo nel giusto.E’ quando non abbiamo chiaro il nostro traguardo,che siamo inevitabilmente più vulnerabili.

Ci poniamo come seguaci di un qualcosa chespesso valutiamo come migliore di noi, bastipensare ad una politica elitaria che impone unanorma ingiusta grazie ad una legge. Al di là delsenso civico, non è forse una irrazionalità, seguireun dettame legislativo con cui non siamo d’ac-cordo? Tutto ciò che impone una modifica al nostro

atteggiamento, prima di far parte della nostra ra-gione, ne era fuori ed invece dopo viene accettata.Non esiste un’élite, ma prende forma solo se c’è chil’avvalora, la teme, e ne permette la giustificazionee così si comporta la società, che fa scattare unmeccanismo sociale che decide cosa è bene e cosaè male, perché sì e perché no. Ma non tutti siamouguali, o almeno potremmo non esserlo nellostesso momento: quando accettiamo una raziona-lità, per il nostro vicino potrebbe rimanere irrazio-nale o viceversa!Se parliamo invece di “energia” , tiriamo in ballouna contrapposizione inequivocabile alla scienzamedica, ma alcune volte le esperienze personali cisconvolgono con delle certezze, non permettendocidi trovare giustificazioni razionali. E’ anche là che siapre la nostra “debolezza”, è difficile contestualiz-zare un’emozione, anche i sentimenti possono es-sere conditi da una propria faziosità. Banalmente,viene da chiederci:”ma questa cosa mi fa star bene,è necessario ‘analizzarla al microscopio” per capirneil significato?”

Estremizziamo: dov’è l’inghippo culturale che cifa rivolgere ai santoni ciarlatani? Ignoranza a parte,forse non c’è bisogno di nessuno studio psicosocio-logico, per capire che la disperazione che ci portadal guaritore miracoloso, è l’ultima mossa, quel-l’aggrapparsi ad un’ultima speranza. All’agireumano, individuale o sociale, non è possibile met-tere freno, condizionato inoltre da quel potentis-simo mezzo dei mass media moderni, arma cheparadossalmente potrebbe anche dimostrarsi com-pletamente inerme. Questo accade quando, pato-logie mediche a parte, subentra quello che alcunichiamano libero arbitrio, mentre altri accettanocome destino. Anche non poter spiegare tutto,è il bello della vita.

www.greenadvantage.it [email protected] con noi

Cosa succede quando andiamo oltre la razionalità? Lorenzo Sigillò,

sociologo membro ANS

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Se fosse vissuta ai nostri giorni un personaggio tantopotente e chiacchierato come Donna Olimpia MaidalchiniPamphili , detta dal popolino con disprezzo “la Pimpac-cia” o “la Papessa”, certamente avrebbe riempito le pa-gine delle riviste dei giornali scandalistici. Pasquinol’apostrofava “Olimpia, nunc impia (Una volta pia, oraempia); e ancora “Chi dice donna, dice danno. Chi dicefemmina, dice rovina, chi dice Maidalchina, dice donna,danno e rovina” e tra le tante, forse la voce più appro-priata alla vera personalità di Donna Olimpia diceva “Chiporta trova la porta, chi non porta non trova la porta”.Infatti le malelingue erano tante, alcune infondate, mai fatti dicono che era sicuramente una donna avida didenaro e di potere, ambiziosa e priva di scrupoli. Donna Olimpia era nata a San Martino al Cimino, nellaprovincia viterbese, da una buona famiglia un pò deca-duta e non ricca, che l’aveva destinata al velo mona-cale. Ma Olimpia non subì il destino a lei riservato e,nonostante la giovane età, consapevole delle sue aspi-razioni e dei suoi mezzi, evitò il convento accusando ilsuo Confessore di tentata seduzione. Era una calunnia,ma lo scandalo fu terribile. Olimpia uscì dal convento eil povero religioso fu sospeso. Olimpia era una ragazza di bell’aspetto. Il busto scol-pito dall’Algardi ce la mostra matura, con il viso severoe lineamenti regolari e belli sotto una certa pinguedinesenile. Certamente era di intelligenza vivace ma, ve-nendo dalla provincia, non era colta. Amava però i sa-lotti e sognava una vita agiata. La sua avvenenza e lapersonalità brillante attrassero un ricchissimo e maturoborghese, certo Paolo Nini, che la sposò a 16 anni. Doposolo tre anni di matrimonio, il facoltoso marito ebbe ilbuon gusto di morire e lasciarle una ingente eredità, cheDonna Olimpia seppe far fruttare bene.Lo zio Gualtieri le presentò il nobile, ricchissimo di titoli,ma non di soldi, Pamphilo Pamphili, fratello di un bril-lante avvocato avviato alla carriera ecclesiastica, taleGiovanni Battista (il futuro Papa Innocenzo X); i dueerano molto ben introdotti negli ambienti della nobiltà edella Curia Papale. L’ambiziosa Olimpia, che sognava ti-toli principeschi, afferrò l’occasione e dopo poco sposòl’attempato Pamphilo e si dedicò anima e corpo a sca-lare le vette dell’alta nobiltà romana e a dare lustro allasua nuova famiglia Pamphili. Si sparse la voce che lei frequentasse più la carrozzadel cognato che il letto del marito. Nel 1639 morì il marito e subito si sospettò di veleno.Divenne la sola consigliera del cognato. Il suo poterecresceva con il crescere delle cariche del suo eminentecongiunto. Fu fatta Principessa di San Martino al Ciminoe introitò l’Abbazia omonima con le relative terre. Nefece un feudo rigoglioso. La bella dimora in Piazza Na-vona, abbellita e ingrandita, divenne un salotto rino-mato e ben frequentato.Lei aveva le mani in pasta in tutti gli affari, spesso nonleciti, dalle attività “benefiche” di ritiro di elemosine, chefinivano in tasca a lei, al controllo della florida attivitàdelle cortigiane, gestendo una specie di traffico dellaprostituzione, che le permetteva di conoscere i segretiintimi di personalità, che forse ricattava. Molti denari le

provenivano daltraffico dei pelle-grini a Roma, spe-cie per il Giubileoe dalla venditadelle indulgenze.Grazie all’ingentepatrimonio, allascaltrezza e agliintrallazzi diDonna Olimpia eforse grazie ancheagli indubbi suoimeriti, il cognatoG.Battista si ritrovò a ricoprire cariche prestigiose, fueletto presto cardinale e poi Papa nel conclave del 1644.Donna Olimpia presenziava ogni cerimonia e ogni giornofaceva visita all’illustre cognato. I due si fecero testa-mento a vicenda, avvalorando ogni sorta di sospetto le-game.Alla sua ambizione si deve uno dei capolavori inegua-gliabili dell’urbanistica romana: il riassetto della piazzaNavona e la costruzione della Fontana dei Fiumi, verocapolavoro del barocco romano, in occasione del Giubi-leo del 1650.Pare che il Bernini fosse caduto in disgrazia e il Borro-mini fosse in procinto di cominciare la Fontana. Accaddeperò che, all’improvviso, il Papa scegliesse il Bernini. Sidice che il Bernini avesse fatto dono a Donna Olimpia diun modellino in argento massiccio alto 1 metro e mezzodella fontana che intendeva realizzare. Sarebbe statalei a convincere il Papa, grazie a questo prezioso pre-sente. Ma il risultato dell’opera del Bernini fu stupefa-cente.Nonostante malelingue, resta il fatto che il cognato nonfu un papa mediocre. Si trovò a regnare in un periodostorico critico per il papato, con i problemi seguiti allapace di Westfalia, il giansenismo, i conflitti con Mazza-rino e la guerra di Castro. Fu papa colto e mecenate. Il 7 gennaio 1655 si dice che Donna Olimpia sottrasseda sotto il letto del Papa morente due casse piene d’oro.Resta la certezza della cronaca che il cadavere del po-vero Papa rimase per un giorno intero abbandonato sulletto di morte. Nessuno dei parenti si fece vivo nè speseun soldo per i funerali. Fu il maggiordomo a pagare 5scudi per acquistare una povera cassa e seppellire ilPapa in Vaticano.

La Curia cercò invano di rientrare in possesso delle ric-chezze della Pimpaccia. La “Papessa”aveva venduto be-nefici ecclesiastici per 500.000 scudi.Donna Olimpia fu esiliata e morì di peste due anni dopoil cognato nel suo palazzo di San Martino al Cimino, la-sciando 2 milioni di scudi in eredità e la fama di unadonna odiata da tutti. Ogni anno in occasione della datadella morte di Papa Innocenzo X, la leggenda popolarevuole che la notte appaia una carrozza fiammeggiante,tirata dai diavoli, che trasporta il fantasma dannato dellaPimpaccia da casa sua al Vaticano per poi precipitarecon tutte le sue casse d’oro nel Tevere a Ponte Sisto.

Donna Olimpia, corrotta e corrutrice di Rosalba Cantante

Focus: Misterowww.neapolisroma.it

La leggenda popolare vuole che il fantasma dannato della nobil donna appaia la notte su una carrozza fiammeggiante

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Pochi anni fa solo pochi appassionati, solitariesploratori della conoscenza avanzata e del mi-stero, s'interessavano dell'anno 2012 e degliavvenimenti che avrebbero potuto riguardare ilpianeta terra in coincidenza del 21 dicembre,giorno del solstizio d'inverno di tale data. Oggi sene discute in tutto il mondo, ed è un gran bene,perché la diffusione della conoscenza agevola lapresa di coscienza collettiva degli avvenimenti edei fatti. Ma il “caso 2012” merita un'atten-zione particolare.Oltre 2000 anni fa i primi Maya, probabil-mente i Toltechi, studiando in prospettiva la po-sizione del Sole ai solstizi invernali, formularonoun'affascinante cosmologia galattica, ricompresain cicli temporali. Si convinsero che il Sole simuoveva, ogni 26.000 anni, verso il centrodella nostra galassia, la Via Lattea e che il 21 di-cembre 2012 avrebbe raggiunto nuovamentetale precisa posizione. Questo evento, l'allinea-mento galattico, avrebbe segnato avvenimentisconvolgenti sulla Terra. Avevano individuatocinque cicli, l'ultimo dei quali, iniziato il 12 ago-sto 3114 a.C. avrebbe avuto termine, appunto, il21 dicembre 2012, ovvero al solstizio d'inverno.Questa data finale non è una semplice coinci-denza temporale individuata dai Maya nel loro ca-lendario del Lungo Computo (fine di un cicloesistenziale), in quanto numerose mitologie eculture antiche, d'Oriente e d'Occidente, ricon-ducono ad essa. Ad esempio, nel Popol Vuh deiMaya Quichè, testo trovato in Guatemala nel1550, troviamo leggende e descrizioni di sistemicosmologici correlati con antiche mitologie; inparticolare il mito che racconta la lotta tra il de-mone Seven Macaw con l'antico Padre One Hu-nahpu che, alla fine del ciclo, risulterà vincitore ericondurrà l'umanità verso epoche più luminose.

Nel sud del Messico si trova un luogo, la pianadi Izapa, che presenta numerosi reperti Maya,grandi complessi monumentali e migliaia di iscri-zioni, conservati particolarmente bene, al puntotale che i ricercatori, decrittandoli, sono stati ingrado di ricostruire tutte le informazioni astrono-miche ed i messaggi spirituali di questo miste-rioso popolo. La decifrazione di questi reperti,specialmente dei geroglifici, ha lasciato spazio amolteplici interpretazioni. Esistono, infatti, nu-merose ipotesi catastrofiste. Molti studiosi par-lano della fine del nostro pianeta a seguito di unnuovo diluvio universale, per l'inversione dei polimagnetici, per la distruzione causata dal fuocodei vulcani e dei terremoti, per il passaggio delpianeta Nibiru. Probabilmente si tratta di leg-gende infinite.In realtà i Maya avevano semplicemente capito(o avevano ereditato questa conoscenza da unapiù progredita cultura pregressa) che la naturadel cosmo tende ad operare allineamenti ci-clici, segnati non da distruzione fisica ma piut-tosto da rinascite, da interpretarsi come profondetrasformazioni interiori dell'umanità. Questa tesi, peraltro condivisibile, è particolar-mente sostenuta da John Major Jenkins, ricer-catore e archeologo indipendente, che ritiene cheil solstizio d'inverno del 2012 sarà un'occasione dipotenziale risveglio spirituale in cui l'umanità ri-troverà la propria visone etica. In pratica, nelmomento in cui il Sole troverà il proprio allinea-mento con il centro della Via Lattea, la galassiaumana si riallineerà con il proprio centro cosmico,cioè divino. In tal modo i popoli della terra da-ranno inizio ad una nuova era, caratterizzata dalritorno ad una visione più autentica della co-scienza individuale e collettiva, e quindi di quelladella vita sulla Terra.

Il caso “2012”: atto finaleverso il recupero dell'etica

Risparmio energetico: il singolo condomino può facilmente distaccarsidall’impianto di riscaldamento centralizzato

neaCulturaNovembre 2012

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di Carlo Famiglietti

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Il caso “2012”: atto finaleverso il recupero dell'etica

Risparmio energetico: il singolo condomino può facilmente distaccarsidall’impianto di riscaldamento centralizzato

ProfessionistiNovembre 2012www.neapolisroma.it

Sempre più spesso si ricevono richieste di condominiche vorrebbero staccarsi dall’impianto centralizzato diriscaldamento, ritenendo di poter così godere di un ri-sparmio energetico, di poter decidere la temperaturadel proprio appartamento nonché gli orari di accensionee spegnimento, programmandoli in modo standard otramite un semplice comando attivato con una telefo-nata.In molti considerano la cosa ancora impossibile, in pra-tica, perché una delibera a favore del distacco sarebbevalida solo se presa all’unanimità…non è così … non più.Fino agli anni ‘90 il distacco dall’impianto centralizzatoera considerata un’ innovazione che però era vietata(ai sensi dell’art. 1120 del codice civile) a meno di unconsenso unanime di tutti i condomini. Questo costi-tuiva un vero e proprio impedimento, basato sul fattoche una parte dell’impianto comune sarebbe divenutoinservibile da parte degli altri condomini nonché dalfatto che l’impianto era progettato, dimensionato e co-struito in funzione dei complessivi volumi interni del-l’edificio cui doveva assicurare un equilibrio termico dibase, sul quale, invece, il distacco di una o più dirama-zioni avrebbe inciso negativamente.La Cassazione ha operato una svolta con due sentenzedel 1996 e 1997 che, partendo dalla distinzione tra lespese di conservazione dell’impianto e quelle dovute inrelazione all’uso, hanno stabilito che queste ultime non

sono dovute se l’impianto non è utilizzato.Il condomino può legittimamente rinunziare al-l’uso del riscaldamento centralizzato e distaccarela diramazione del suo appartamento dall’im-pianto di riscaldamento comune, senza necessitàdi autorizzazione od approvazione degli altri con-domini, fermo restando il suo obbligo di paga-mento delle spese di manutenzione ordinaria estraordinaria (conservazione), purché non vi siaun aggravio di spese per i condomini che conti-nuano ad usufruirne e purché l’impianto di ri-scaldamento non ne sia pregiudicato. Queste duecondizioni devono essere certificate da una peri-zia di un professionista abilitato.Per quanto sopra, Il condomino distaccato non pagheràalcunché per le spese relative al consumo(Gas/gasolio,forza motrice).Spesso accade che il condomino porti all’attenzione del-l’assemblea la sua richiesta, corredata della perizia delprofessionista e che, nonostante questo, l’assembleadeliberi di respingere la richiesta di autorizzazione al di-stacco. Una tale delibera è nulla per violazione del dirittoindividuale del condomino sulla cosa comune. (Cass.Civ. Sez. II n. 7518/06)Ing. Marco Cardarelli–Amministratore CondominiStudio in Via di Monteverde 35 00152 RomaCell 348/8349127email: [email protected]

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Salute&BenessereNovembre 2012

Mangiare sano senza rinunciare allo zucchero

È chiaro che per mantenersi in forma bisogna ri-durre lo zucchero. Questo saccarosio nelle diete èconsiderato un tabù e a volte totalmente vietato, ri-schiando in questo modo il cosiddetto “calo di zuc-cheri”.

Si comprende che il problema del sovrappeso èlegato sia alle cattive abitudini alimentari sia a unavita troppo sedentaria, ma lo zucchero anche se inpiccolissime dosi è necessario perché nella dietaesso si tramuta in energia.

Ad esempio rinunciare allo zucchero non aiutal’umore: «con un poco di zucchero la pillola va giù»diceva Mary Poppins. Un ottimo rimedio è sostituirlocon altri dolcificanti naturali ai quali abbiamo datodei voti in pagella:

Sciroppo d’acero VOTO 10. Fuoriesce sotto formadi linfa zuccherina dalla corteccia dei vecchi alberi.È ricco di minerali e antiossidanti. Dolcifica 25 voltepiù dello zucchero.

Sciroppo d’agave VOTO 7. Contiene il 70% difruttosio e dolcifica 25 volte più dello zucchero.

Il miele dolcifica fino a 25 volte in più del comunezucchero

Miele VOTO 10 e lode. Contiene minerali, enzimi,triptofano (favorisce il buonumore), acido acetilsa-licilico e componenti ad azione antibiotica e disin-fettante. Dolcifica venticinque volte più dellozucchero.È molto importante anche la quantità di zuc-chero assunta, come si combina con altri ele-menti nutritivi. Ad esempio a colazione è perfettoabbinare una tazzina di caffè con lo zucchero a unoyogurt perché le proteine dei latticini rallentano l’as-sorbimento degli zuccheri nel sangue e fanno alzarepiù lentamente la glicemia. (fonte Starbene) Laura Napoli

Che cos’è l’aspartame?L’aspartame è un edulcorante artificiale intenso, abasso tenore calorico. Si presenta come una polverebianca e inodore ed è circa 200 volte più dolce dellozucchero. In Europa ne è autorizzato l’uso comeadditivo alimentare in prodotti alimentari tipobevande, prodotti di pasticceria e confetteria, pro-dotti lattieri, gomme da masticare, prodotti dieteticie per il controllo del peso, nonché come edulcoranteda tavola.

Da più di trent’anni questo edulcorante e i suoi de-rivati sono argomento di approfondite ricercheche comprendono studi sperimentali sugli animali,ricerche cliniche, studi sulle quantità assunte, studiepidemiologici e attività di sorveglianza successivaall’immissione in commercio. Da molti anni e inmolti Paesi l’aspartame, a seguito di accurate valu-tazioni della sua sicurezza, è giudicato sicuro per ilconsumo umano.

Certamente ancorasono presenti latioscuri sulla validitàdi questo prodottoche può sostituire lozucchero nelle dietema che ancora na-sconde qualche per-plessità sui benefici.Nell’Unione euro-pea (UE) l’etichettasui prodotti alimen-tari contenentiaspartame deve di-chiarane la presenza,indicandone il nomeo il suo numero conla E davanti (E 951). Laura Napoli

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nel Focus di Dicembresi parlerà di NataleNatale

Che cos’è l’aspartame?

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via Aureliapiazza pio xivia teodoro valfrè, 6via innocenzo xivia satollivia ludovico micara 37via madonna del riposo 38/dvia gregorio vii 341via gregorio vii via dei gozzadini 9/11via dei gozzadini 9/11via gregorio vii, 158 v. gregorio vii 109v. gregorio vii 182via gregorio vii 239via gregorio vii 82-84angolo v. valfrè e v. micaravia gregorio vii 341v. gregorio vii 92avia gregorio vii, 158v. gregorio 17-19via gregorio vii 214via gregorio vii 158/dv.gregorio vii 237via gregorio vii 335v.baldo degli ubaldi 95via baldo degli ubaldi 182via baldo degli ubaldi 152via baldo degli ubaldi 92via baldo degli ubaldi 146v. baldo degli ubaldi 56v.b.degli ubaldi 135circ.ne cornelia 68via gregorio xi, 6via gregorio xi 11via g.de vecchi pieralice 34via aurelia 382-avia aurelia 328via aurelia, 323via dei gozzadini 9/11via dei gozzadini 9/11via aurelia 357p.zza irnerio 19via aurelia 374Piazza CarpegnaVia ludovico micaratavola calda sayonaravia Baldo degli UbaldiPiazza Carpegna

MUNICIPIO 17SFIZIOSITA' E RICERCATEZZEGELATERIA PARAD-ICEENOTECA SOTANTINIGELATERIA LA PIAZZETTAMO'S GELATERIEPIZZA A TAGLIO MANUELBAR FAMILYLA CAFFETTERIA DI CARLONIGELARMONYMONDO ARANCINANON SOLO PIZZALO SPUNTINOCAFFETTERI BRUNILUKY BARA.D. CAFFE'ALEX BARTELE BARMAILA S.R.L.Pianeta PizzaMordi e FuggiStudi Professionali / Medicivia gregorio vii 158/evia cardinal tripepi 8via g.b. somis 9via graziano 58via san silverio 23piazza irnerio 21via giuseppe palombini 9via madonna del riposo 46via aurelia 378/avia domenico barone 51via monte del gallo 13piazzale gregorio vii 22via cardinal cassetta 8via dei savorelli 11via madonna del riposo 129via aurelia 596via card. tripepi 8via baldo degli ubaldi 22via clelia 15via a. di pietro 21via l. da fagnano 10/a

circonv. trionfalevia tacito 34/36viale giulio cesare 8bpiazza cavour, 16circ.ne trionfale 53via cola di rienzo 174via tacito 32via degli scipioni 80p.zza dell'unita' 11v. m. colonna 34p.zzale clodio 50via candia 42circonv. trionfale 57/dcirconv. trionfale, 8via leone iv 125via andrea doria 69c.ne clodia 84 a-bvia teulada 49/51via teulada 85/87Viale Angelico 153/155via CandiaMUNICIPIO XVIPOZZO DEL GELATOVia Isacco NewtonvBravetta:Alimentari DoninelliInternet Point v. dei FeltreschiAss. ACD via Isabella d'Este 58Figaro (barbiere)Bar via degli EstensiOasi S. Giuseppe (v. Fontanile Arenato)Barbiere Sergio via degli FeltreschiPisana:Negozio Intimo e merceria ConteBarbiere AldoAss. cult. "La Musica che gira intorno" (via dei Bentivoglio)Parco Giochi "Il Grillo Parlante"Gelateria "Iceberg"Bar Tabacchi (Angolo via Mala-spina)

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