Navimagazine
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NavimagazineP E R I O D I C O I N F O R M A T I V O P E R L A N A V I G A Z I O N E D A D I P O R T O
Anno 2005 · Numero 12
INVERNO
IN QUESTO NUMERO · I MOTI PERIODICI DEL MOTO ONDOSO: LE MAREE 4 / ACQUA ALTA A
VENEZIA 8 / SITUAZIONI E DEFINIZIONI METEO 10 / LA CONVIVENZA A BORDO 14
P O L I Z Z A P E R U N I T À D A D I P O R T O
N a v i b l u
W W W . A U R O R A A S S I C U R A Z I O N I . I T — W W W . N A V I M E T E O . I T
INFORMAZIONE METEO PERSONALIZZATA
urora Navimeteo
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Colori compositi
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info: www.navimeteo.it
EDITORIALE NEWS
Anno 3
N° 12 – Inverno 2006
Autorizzazione del Tribunale di
Milano n° 284 del 06.05.2003
Direttore responsabileCesarina Tavani
Hanno collaboratoCarla Anselmi
Alessandro Casarino
Luciana Ingrassia
Gianfranco Meggiorin
Vincenzo Melidona
Progetto graficoClaudio Maria Lerario
www.lerario.net
EditoreAurora Assicurazioni S.p.a.
Via della Unione Europea n° 3/B
20097 San Donato Milanese (MI)
Tel. 02 518.15.199
Fax 02 518.15.252
www.auroraassicurazioni.it
Sito internetwww.navimeteo.it
Il diportista. Il protagonista della nautica
La navigazione di Aurora nel settore della nautica da diporto è un’esperienza
sicuramente appassionante. Anno dopo anno la nostra presenza nel settore
dello yachting si consolida. Non si tratta semplicemente di promuovere i nostri
servizi assicurativi e la polizza Naviblu, non si tratta esclusivamente di acquisire
un mercato più ampio. Sì, certo, i buoni risultati commerciali ci incoraggiano
a continuare con determinazione sulla rotta tracciata, ma operare nel settore
marittimo significa anche vivere un’esperienza professionale privilegiata.
La nautica, a differenza di altri settori della nostra economia, è in buona
salute. Lo sviluppo della portualità, delle professioni del mare, la produzione
cantieristica, il sistema fieristico, ruotano e fanno fulcro sulla crescente passione
per la navigazione.
Il protagonista è il navigante, il diportista. A lui Aurora si rivolge con i propri
servizi assicurativi. Si parla di superyacht, di “supereroi”, di furiosi giri del
mondo, di record, di navigazioni estreme e, inseguendo a tutti i costi il mito
dello straordinario, può capitare di non accorgersi che invece il vero protagonista
della nautica è il diportista. Il diportista che, conquistata la patente nautica,
con gli amici o con la propria famiglia, vuole solo ritagliarsi un orizzonte vasto
e sereno, lontano dalla quotidianità cittadina alla quale inevitabilmente si
dovrà tornare. In quella sua navigazione c’è comunque il sapore dell’avventura,
il gusto della ricerca, di un’esperienza di mare, di tramonti, di vento, onde e
colori da condividere e da raccontare.
Cesarina Tavani
Aurora - Marketing e Comunicazione
Responsabile Marketing Operativo
Capitani d’Aurora: specialisti della nautica
I rigidi mesi invernali rappresentano un periodo tranquillo per la nautica da
diporto. In realtà i Capitani d’Aurora, ovvero gli Agenti specializzati nel settore
nautico e gli esperti del settore nautico, hanno continuato a lavorare sul
prodotto assicurativo, confrontandosi sui temi più importanti del settore.
Nel prossimo numero di Navimagazine, quello della primavera, alcune
importanti novità, relative a servizi e partnership, troveranno ampio spazio su
queste pagine | www.auroraassicurazioni.it
Bruxelles Royal Yacht Club
Il prestigioso Yacht Club di Bruxelles, di cui ricorre quest’anno il centenario
della fondazione, ha organizzato un corso di Meteorologia Nautica coordinato
dal Team Navimeteo. Si è trattato di una interessantissima opportunità di
interscambio di conoscenze ed esperienze sul tema della navigazione Mediter-
ranea ed Atlantica | www.bryc.be
Dew: un osservatorio meteo in movimento
Il programma didattico di Navimeteo si arricchisce di una nuova iniziativa
attraverso la collaborazione dello skipper Sergio Borroni e di Fabio Cremagnani
che, a bordo del Baltic Dew, uno sloop di 15 metri, propongono un corso di
approfondimento pratico dedicato in particolare ai sistemi di acquisizione
dell’informazione meteo marina in navigazione incluso l’utilizzo del pc di bordo
e dei software di navigazione meteorologica quali Max Sea.
Navimeteo est un service qui assure
une information utile météo marine
adaptée pour la navigation à voile ou à
moteur. L’information Navimeteo pro-
pose des prévisions et des observations
ponctuelles et localisées sur votre zone
de navigation.
La communication entre Navimeteo et
l’utilisateur du service se fait:
par téléphone (dialogue direct avec
l’expert Navimeteo):
par e-mail (vous pouvez recevoir un
mail avec l’information météo sur votre
route).
Navimeteo est un service, opérationnel
tous les jours, qui couvre toute la Médi-
terranée et les routes atlantiques.
Navimeteo is a private weather service
specialized in custom marine forecast
for sailing and motor boats. Navimeteo
operators offer accurate weather pre-
dictions, and the latest observations for
your marine zone.
Communication between Navimeteo
and the boat/ship captain works: byphone (you talk directly with Navime-
teo operators),
by e-mail (you receive an e-mail with
accurate information for your weather
navigation).
Navimeteo service is active seven days
a week and covers the Mediterranean
Sea and the principal atlantic routes.
FotografieCopertina e pag. 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8,
9, 10, 11, 12, 13, 14, 15
Claudio Maria Lerario
i g r a z i o n i
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La marea è un moto periodico di grandi masse d’acqua (oceani, mari e
grandissimi laghi) che si innalzano (alta marea, flusso) e abbassano (bassa
marea, riflusso), in alcune zone oceaniche e in particolari situazioni, anche di
10-15 metri.
Le maree hanno una frequenza periodica e regolare, che si manifesta nell’arco
di 24h 50’ (equivalenti al giorno lunare medio). La marea può essere considerata
un’onda estesa, detta onda di marea, di lunghezza eguale alla semicirconferenza
terrestre e di periodo di 12h 25’. Il flusso e il riflusso, che si alternano regolarmente
all’incirca ogni 6 ore, danno così origine a due correnti di senso opposto (correnti
di marea).
Caratteristiche delle maree:
L'ampiezza (ovvero l’altezza dell'onda di marea, equivalente al dislivello tra
bassa e alta marea), la frequenza e l’orario delle maree sono legati a determinati
fenomeni:
1) astronomici:
- l'asse di rotazione della coppia terra-luna, che non passando per l'asse di
rotazione terrestre crea delle forze centrifughe
la luna: la sua massa, il suo passaggio, la sua distanza, l'inclinazione della sua
orbita sul piano equatoriale
- il sole: la sua massa, la sua distanza, l'inclinazione della sua orbita sul piano
equatoriale
2) geografici:
- la superficie delle acque
- a differenza di profondità dei fondali
- la morfologia costiera
3) meteorologici (agiscono indipendentemente dalle maree, ma in alcune
combinazioni le possono rendere catastrofiche per le attività dell'uomo)
- l’intensità e direzione dei venti
- la differenza di pressione atmosferica
Solitamente le maree hanno una frequenza legata al passaggio della luna
(circa 12 ore), ma in quelle aree del mondo in cui prevale la componente "sole"
la frequenza diventa di circa 24 ore.
Le maree con frequenza di circa 12h sono quelle che meglio seguono le regole
astronomiche semplici e che sono presenti nel Mar Mediterraneo, nonché sulle
coste francesi, nel Canale della Manica e altri litorali europei e extraeuropei.
La maggiore differenza tra l'alta e la bassa marea viene spiegata con il
passaggio della luna che, ruotando attorno alla terra con un periodo, come
di Vincenzo Melidona
Nella cultura mediterranea già gliantichi greci avevano descritto ecollegato correttamente il fenome-no delle maree al ciclo lunare.
Poi i primi racconti dei navigatoriche avevano oltrepassato lo Strettodi Gibilterra parlavano di incredibilimaree che si susseguivano oltretale stretto.
Queste maree oceaniche erano de-finite “incredibili” in quanto nelMar Mediterraneo le ampiezze era-no, come spiegato in precedenza,nell'ordine di grandezza del metro,mentre nelle coste vicino la Manicasuperavano l'immaginazione di al-lora.
Anche i resoconti di Giulio Cesareriguardanti le sue spedizioni militaricon navi lungo le coste atlantichedella Gallia (attuale Francia) dannol’idea delle conseguenze delle ma-ree sulle strategie militari: le costediventavano irraggiungibili, le navirimanevano a secco e gli scogli ri-sultavano spesso mortali.
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I MOTI PERIODICI DEL MOTO ONDOSO: LE MAREE
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detto, leggermente superiore alle 24 ore, determina un periodo principale delle
maree di circa 12h25’: nelle prime 6 ore il livello del mare scende, per poi risalire
nelle successive 6 ore.
La seconda componente è legata alle fasi lunari: in prossimità delle lune
nuova e piena, le maree sono massime in rapporto ai quarti di luna. Questo
ciclo ha dunque un periodo pari a metà del ciclo lunare e quindi di circa 14
giorni. La terza componente è legata all'inclinazione del sole sul piano equato-
riale: minore è l'inclinazione e maggiore è l'ampiezza della marea.
Ciò significa che in prossimità degli equinozi le maree sono maggiori, mentre
in prossimità del solstizio invernale e estivo le maree sono minori. In base a
queste tre componenti si deduce che nei pleniluni e noviluni prossimi agli
equinozi si osservano le maree maggiori dell’anno.
L'ampiezza effettiva del livello del mare, come accennato in precedenza,
dipende inoltre da due fenomeni meteorologici che non sono per nulla legati
alle maree, ma che ne esaltano comunque gli effetti:
1) il vento: questo, infatti, soffiando verso la costa innalza ulteriormente il
livello del mare sui litorali, al contrario soffiando verso il largo ne abbassa il
livello.
2) la differenza di pressione atmosferica: si hanno infatti giornalmente due
minimi e due massimi di pressione con valore differente a seconda della
latitudine; quando si avrà l’alta pressione il livello di marea risulterà più basso
e, al contrario, quando si avrà la bassa pressione il livello di marea risulterà più
alto.
Tutti questi differenti motivi fanno sì che in alcuni litorali dello stesso mare
o oceano non ci siano maree particolarmente rilevanti, mentre su altri litorali,
anche vicini ai precedenti, le maree possono avere ampiezze superiori ai 10
metri.
In Italia le maree maggiori si registrano sull’Alto Mare Adriatico con ampiezza
che non supera di molto il metro. In Europa, invece, le maree maggiori si
osservano sulle coste francesi della Manica (ad esempio in Bretagna presso
Saint-Malò) e su alcune coste britanniche, superando abbondantemente i 10
metri.
Previsione delle maree:
I più importanti aspetti da prendere in considerazione nella previsione delle
maree sono sia quelli astronomici che quelli geografici, solo in secondo luogo
vengono considerati quelli meteorologici. In base a questi aspetti esiste
un’importante regola nella valutazione della marea che è la regola dei
dodicesimi. Descrivendo, infatti, la variazione del livello dell’acqua con una
curva sinusoidale, si può applicare la regola approssimativa detta dei dodicesimi,
che (partendo da una bassa marea) dice che:
- nel primo sesto del periodo, il livello dell'acqua sale di un dodicesimo
- nel secondo sesto del periodo, il livello dell'acqua sale di due dodicesimi
- nel terzo sesto del periodo, il livello dell'acqua sale di tre dodicesimi
- nel quarto sesto del periodo, il livello dell'acqua sale di tre dodicesimi
- nel quinto sesto del periodo, il livello dell'acqua sale di due dodicesimi
- nel sesto sesto del periodo, il livello dell'acqua sale di un dodicesimo
(I dodicesimi fanno riferimento alla differenza in metri tra i due estremi di marea).
Come esempio si può portare un'ipotetica marea dove tra la bassa e l'alta
marea il livello del mare monta di 12 m in circa 6 ore:
nella prima ora il mare sale di 1 m, nella seconda ora il mare sale di 2 m, nella
terza ora il mare sale di 3 m (5 cm al minuto!!!), anche nella quarta ora il mare
sale di 3 m per poi diminuire la velocità, salendo nella quinta ora di "soli" 2 m
e nella sesta ora di un metro.
Risulta dunque evidente l’importanza di conoscere in alcuni luoghi del mondo
i valori di marea, poiché non sono rari i casi di bagnanti, escursionisti o lavoratori
che, rimasti sorpresi dalla marea montante, hanno rischiato di annegare anche
a chilometri di distanza da riva (ad esempio nei pressi di Mont Saint Michel il
mare ricopre in alcune occasioni dell’anno circa 10/15 km di spiaggia).
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La posizione geografica del Golfo
di Venezia, i bassi fondali e le
particolarità meteo dell’area con-
corrono a produrre fenomeni oce-
anografici interessanti. Qui, infatti,
oltre ad avere giornalmente le più
ampie escursioni di marea astro-
nomica del Mediterraneo, osser-
viamo vistosi innalzamenti del li-
vello marino dovuti al perdurare
dei venti meridionali e a periodiche
oscillazioni del Mar Adriatico dette
fenomeni di sessa.
La città di Venezia, costruita
sull’acqua all’interno di una lagu-
na, ha registrato negli ultimi cinque
secoli un lento ma continuo au-
mento del livello del mare, suben-
do sempre più l’effetto di queste
notevoli oscillazioni del livello me-
dio marino.
Per subsidenza (abbassamento
del suolo) il centro storico di Ve-
nezia ha subito dall'inizio del se-
colo una perdita altimetrica di circa
12 cm, mentre l'eustatismo (cam-
biamento del livello del mare) ha
generato nello stesso periodo un
incremento del livello delle acque
di circa 11 cm: complessivamente,
quindi, dall'inizio del secolo Vene-
zia ha perso oltre 23 cm rispetto
al livello del mare, con un conse-
guente aumento degli eventi di
“acque alte” durante i quali la ma-
rea è tale da allagare parzialmente
o quasi totalmente la città.
E’ sufficiente osservare per qual-
che ora la laguna veneta per ac-
corgersi del cambiamento del li-
v e l l o d e l l ' a c q u a a c u i
periodicamente questa è soggetta.
Il mare sale e scende più volte
nell’arco di un’intera giornata con
perfetta regolarità: questo è il ri-
sultato dell’oscillazione di marea.
Il culmine di altezza di marea
avviene due volte al giorno e l’am-
piezza media della marea di Vene-
zia è pari a 60/70 cm (rilevato a
Punta della Salute, di fronte a San
Marco); quando, però, tale am-
piezza supera gli 80 cm, allora si
produce il fenomeno detto “della
acqua alta” che causa l’allagamen-
to dei punti più bassi della città
come ad esempio piazza San Mar-
co. L’acqua alta “eccezionale” si
verifica, invece, quando la marea
supera o raggiunge il livello di 110
cm; in questi casi gran parte delle
calli e dei campi di Venezia sono
invasi dalle acque anche per più
giorni.
L e a c q u e a l t e s o n o r e s e
“eccezionali” per l’effetto combi-
nato della marea astronomica e
della componente meteorologica:
infatti le acque alte si verificano
per lo più nei mesi invernali, quan-
do sono più intensi e frequenti i
passaggi delle perturbazioni e delle
basse pressioni sull’Italia.
L’Adriatico è un mare semichiu-
so: il vento di Scirocco, che accom-
pagna l’arrivo delle depressioni,
soffiando da Sud-Est tende ad
innalzare per brevi periodi anche
più di un metro il livello del mare
sui litorali nell'estremità settentrio-
nale dello stesso.
La Bora, invece, soffiando da
Nord-Es t t ende a sosp ingere
l'acqua della laguna verso Chioggia
e può causare dislivelli di marea
anche di 30 cm all'interno della
laguna di Venezia.
Al passaggio delle depressioni
sull’Adriatico, a causa dei repentini
cambi di pressione si manifestano
una serie di oscillazioni longitudi-
nali e trasversali, dette sesse, la
cui ampiezza provoca sbalzi anche
rilevanti rispetto ai valori medi
delle maree.
L’evento più violento e dramma-
tico si ebbe il 4 novembre del
1966, quando “i Murazzi” che pro-
teggono la Laguna cedettero sotto
l’impeto dell’Adriatico in tempesta
e Venezia venne quasi completa-
mente sommersa dall’acqua che
raggiunse il livello di 194 cm sul
mareografo di Punta della Salute.
Questo fenomeno, come è facile
intuire, provoca notevoli danni di
natura sociale, economica e anche
ambientale; non esistono ancora
soluzioni a questo problema se
non le misure messe in atto per
ridurre gli inconvenienti e conte-
nere i disagi per la popolazione.
Da alcuni anni è in corso il pro-
getto Mose, che dovrebbe permet-
tere la riduzione del fenomeno per
mezzo di barriere mobili ancorate
al fondo delle bocche della laguna
ed alzabili con il riempimento di
galleggianti. Il progetto, attual-
mente in fase di avviamento, ri-
scuote da tempo pareri assai di-
scordanti da parte degli esperti e
della popolazione di Venezia e per
i dati certi sulla sua effettiva effi-
cacia si dovrà attendere la messa
in opera delle barriere.
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di Alessandro Casarino
ACQUA ALTAA VENEZIA
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1 2Risposte
La convergenza in meteorologia è
un termine che indica la confluenza
di un fluido, acqua o vento in un
passaggio ristretto. E’ un effetto
importante di cui il navigante deve
tener conto per non essere sorpreso
da fenomeni più intensi del previsto
A) Vero. Con i venti che soffiano
da E o da W, il rinforzo è sempre
significativo.
B) Vero. Ciò è dovuto agli effetti
orografici e termici della zona.
C) Falso. Nell’indicarne la direzione,
si usa dire “il vento viene, la cor-
rente va”, ciò significa che la dire-
zione del vento è quella dalla quale
esso soffia, mentre la direzione
della corrente indica la direzione
verso cui essa dirige. Nelle Bocche
la corrente superficiale, determina-
ta dal flusso dominante dei venti
prevale proprio per l’effetto di con-
vergenza ed è quindi, con la domi-
nanza dei venti occidentali, una
corrente Est. Ciò determina quindi,
quando vi è il contrasto di flussi di
vento orientale, mare caotico e
onde ripide e corte.
La Scala Beaufort della forza
del vento
A) La Scala Beaufort si riferisce alla
forza del vento sul mare e va da
forza 0 con assenza di vento, a
forza 12 quando il vento supera i
64 nodi.
B) Il vento indicato dal bollettino
Meteomar sulle diverse zone espri-
me la massima intensità delle raffi-
che prevista sull’area considerata.
C) Una regola mnemonica, valida
da forza 3 a forza 8 Beaufort, per
determinare indicativamente la ve-
locità del vento in nodi partendo
dalla forza Beaufort si ottiene sot-
traendo una unità alla forza Beau-
fort e moltiplicando per 5. (Esem-
pio: forza 7 = 7 meno 1 moltiplicato
5 = 30 nodi).
L’effetto di convergenza.
A) Nelle Bocche di Bonifacio, lo
stretto canale che separa la Corsica
dalla Sardegna, l’effetto di conver-
genza del vento sia con flussi da
Levante che da Ponente, determina
dei rinforzi medi di 2 gradi Beau-
fort. Ciò significa ad esempio che,
se il vento medio di gradiente è
forza 4 Beaufort, nella zona delle
Bocche di Bonifacio esso può sof-
fiare a forza 6.
B) In condizioni anticicloniche a
regime di brezza, o debole gradien-
te da W, il passaggio delle Bocche
di Bonifacio da N a S dalla costa
orientale della Corsica a quella
orientale della Sardegna (e vicever-
sa) è decisamente meno ventoso
di primo mattino, poco dopo l’alba
che durante il giorno.
C) Nelle Bocche di Bonifacio la cor-
rente è sempre W.
10 11
a cura del Team Migrazioni
SITUAZIONIE DEFINIZIONI
METEO
Nel nostro percorso di meteorologia pratica
abbiamo imparato a riconoscere le nubi, a
leggere le carte sinottiche determinando la
direzione dominante dei venti al suolo e la
loro forza, a interpretare il passaggio dei
fronti e ad analizzare gli effetti orografici.
Ci siamo soffermati sull’importanza di un
utilizzo ragionato dei dati di variazione della
pressione atmosferica indicati dal barometro,
sottolineando gli aspetti fondamentali del-
l’osservazione diretta del tempo sul mare.
Abbiamo infine analizzato alcuni bollettini,
diffusi da fonti diverse, cercando di adattare
l’informazione meteorologia alla nostra scelta
di rotta.
Vi proponiamo quindi in queste pagine,
sempre con il metodo della “domanda e
risposta”, una serie di definizioni meteo che
dovrete saper interpretare.
È un modo semplice ma coinvolgente di
mettere in pratica ed eventualmente appro-
fondire le nostre conoscenze meteo. Come
sempre ognuna delle affermazioni potrà es-
sere vera (V) o falsa (F) e le risposte sono
accompagnate da un commento esplicativo.
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6Risposte
La storia dell’Ammiraglio Francis
Beaufort e della sua scala, ideata
nella prima metà dell’800, era nata
descrivendo i tipi di velatura che
un armo di quei tempi poteva te-
nere a riva in relazione alla forza
del vento. Ciò comportò, con l’evo-
luzione della marineria, la necessità,
in periodi successivi alla sua idea-
zione, di adeguamenti e aggiusta-
menti descrittivi riferiti non alle
vele di una fregata, ma allo stato
del mare osservato nelle diverse
condizioni.
A) Vero. La scala Beaufort va da
forza 0 a forza 12.
B) Falso. Il vento indicato dai bol-
lettini è quello medio, soggetto a
possibili rinforzi e cali a seconda
delle zone.
C) Vero. Questa semplice regoletta
può essere utile talvolta, specie
nell’ascolto in navigazione di un
bollettino, per avere un’indicazione
immediata senza dover consultare
le tabelle meteo.
Definizioni meteo
A) L’umidità, misurata dall’igrome-
tro, si definisce “relativa” poiché
riferita alla percentuale di vapore
acqueo nell’aria “relativamente”
alla temperatura dell’aria.
B) La pressione atmosferica varia
esclusivamente in relazione alla
temperatura dell’aria.
C) Il vento di gradiente è il vento
dovuto alle differenze di pressione
tra due zone.
Risposte
A) Vero. Ciò vuol dire che una stessa
quantità di vapore acqueo deter-
minerà una maggiore percentuale
di umidità relativa con il raffredda-
mento dell’aria, fino al limite della
saturazione corrispondente al
100% di umidità relativa.
B) Falso. Un altro fattore determi-
nante per la variazione della pres-
sione atmosferica è l’altitudine. Più
si sale e più il valore della pressione
diminuisce. Vi sono poi molti altri
fattori che determinano le variazio-
ni della pressione quali gli effetti
orografici, la spinta di forti venti e
i fenomeni intensi quali il tempo-
rale.
C) Vero. Il vento di gradiente è
generato dalle differenze di pres-
sione, ed è tipico dei flussi di vento
associati al determinarsi di condi-
zioni depressionarie o a margine
degli anticicloni.
Le regole pratiche
A) Il vento soffia sempre dall’alta
alla bassa pressione, sia nell’emisfe-
ro boreale che in quello australe.
B) Nell’emisfero Nord, il vento di
gradiente, a causa dell’attrito al
suolo, viene sempre deviato, verso
destra, rispetto alla direzione do-
minante del vento in quota.
C) Per la regola di Buys Ballot, utile
per il nostro posizionamento in
mare aperto rispetto ai sistemi del
tempo, con il vento di gradiente in
faccia, potremo indicare sulla no-
stra sinistra la zona di basse pres-
sioni e sulla nostra destra la zona
di alte pressioni.
Risposte
Ricordate che le regole per la de-
terminazione del vento sul mare
vanno riferite al mare aperto, in
zone non condizionate dalle turbo-
lenze orografiche.
A) Vero. Questa è una delle regole
base della meteorologia.
B) Falso. E’ esatto l’opposto, il vento
a causa dell’attrito al suolo, viene
deviato di un certo angolo verso
sinistra o, più precisamente, verso
la zona di bassa pressione.
C) Falso. È vero l’opposto che, con
il vento di fronte, ci consente di
indicare sulla sinistra l’area antici-
clonica e sulla nostra destra quella
depressionaria.
Oceani
A) Gli Alisei sono venti occidentali
che soffiano dominanti sul Nord
Atlantico.
B) Le Pilot Charts forniscono utili
indicazioni statistiche sui venti e le
correnti dominanti nei diversi peri-
odi dell’anno.
C) Gli uragani del Nord Atlantico
si formano e si intensificano soprat-
tutto nei mesi di luglio e di agosto.
Risposte
A) Falso. Le due affermazioni sono
entrambe errate poiché gli Alisei
sono venti dominanti orientali e
anche perché gli Alisei soffiano sia
sul Nord Atlantico da ENE che sul-
l’Atlantico Sud dominanti da ESE.
B) Vero. Le Pilot sono carte molto
utili specie per pianificare le lunghe
navigazioni. Oggi sono disponibili
sia su carte nautiche che su forma-
to elettronico.
C) Vero. Il periodo a maggior rischio
di uragani in Atlantico è proprio
quello estivo ma l’attenzione verso
questi fenomeni abbraccia un peri-
odo assai più lungo che va grosso-
modo da giugno a novembre e, in
casi eccezionali, a dicembre.
Fronti e depressioni
A) Il fronte caldo di una depressio-
ne viaggia sempre più velocemente
del freddo.
B) Se il centro della depressione
che si avvicina da W passa a nord
rispetto alla nostra posizione ci
aspetteremo dei venti che ruote-
ranno via via da quadranti occiden-
tali, dapprima da SW e poi da NW.
C) Dopo il fronte freddo si entra
nell’anticiclone e non sopraggiun-
gono altri fronti freddi.
Risposte
A) Falso. Il fronte caldo è più lento
del fronte freddo, che tende a rag-
giungerlo generando l’occlusione
nell’area di contatto tra i due.
B) Vero. Quando ci troviamo a sud
dell’asse di spostamento della de-
pressione questa è la rotazione dei
venti che ci aspettiamo.
C) Falso. Ciò non è sempre vero
poiché un fronte freddo può essere
seguito, a margine dell’anticlone,
anche da altri fronti freddi o da
linee di instabilità e ciò è spesso
evidente attraverso l’osservazione
delle carte sinottiche..
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Be nice to your crew
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La convivenza in spazi ristretti impone, anche durante una crociera - vacanza
a bordo, un’attenta disciplina e il rispetto di alcune regole di comportamento
e di sicurezza. La scheda, introduce alcune di queste, ma potrà essere arricchita
con altre utili indicazioni.
Seguite sempre scrupolosamente le indicazioni del comandante o capo barca
(skipper) e fate tesoro dei suoi consigli.
Sottobordo siate ordinati nel riporre il vostro equipaggiamento personale,
non invadete gli spazi altrui.
Dopo aver utilizzato un accessorio o un’attrezzatura riponetela con cura
esattamente al suo posto, sarà facile per chiunque trovarla all’occorrenza.
A bordo muovetevi sempre con calma e non in modo frettoloso, rischiereste
di inciampare e di infortunarvi.
Non siate troppo intraprendenti; a bordo è molto più importante eseguire
bene ciò che vi viene chiesto di fare dal comandante.
Se siete più esperti dei vostri compagni di navigazione, cercate di aiutarli e
di consigliarli perché possano progredire più in fretta e capire meglio il senso
delle manovre che eseguono.
Interagite in modo costruttivo con il comandante e, specie nei momenti critici
e più impegnativi della navigazione, evitate le polemiche sul suo operato che
non faranno altro che generare maggiore confusione a bordo.
Gestite bene le vostre forze e i turni di riposo, specie in prospettiva di una
rotta lunga e difficile, in modo da poter essere davvero efficienti quando la
navigazione si farà più impegnativa.
Durante le soste in porto o in rada rispettate il bisogno di riposare degli altri
compagni di viaggio o degli equipaggi delle barche vicine.
Se osservate dei difetti di funzionamento delle attrezzature, anche se
apparentemente trascurabili, segnalateli al comandante che potrà effettuare
le necessarie verifiche.
Utilizzate in modo parsimonioso le risorse a bordo, non siete in una casa;
l’acqua e l’elettricità sono davvero preziosi in navigazione.
Condividete con gli altri i momenti gradevoli della navigazione: se fate un
caffè, prendete una bibita, fate uno spuntino offriteli a tutti. Se pensate
innanzitutto a voi stessi non contribuirete certo a creare il giusto spirito di
equipaggio.
Siate modesti e pronti a dare una mano a chi fatica ad assolvere all’incarico
affidatogli.
Non fumate, specialmente sottobordo.
INFORMAZIONE METEO PERSONALIZZATA
urora Navimeteo
LA CONVIVENZA A BORDO
di Gianfranco Meggiorin